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CORSO DI DIZIONE DE VECCHI come e per chi... Cosa posso farmene?

Potrbbe essere la domanda che ti poni sfogliando distrattamente queste 'pagine'. "Non ho alcuna intenzione di diventare attore od oratore o un politico o un conferenzire, a scuola avevo stte in italiano, perch mai dovrei cambiare il mio modo di parlare?" Forse hai ragione - perch mai? - ma se avessi la curiosit di lggere con attenzione queste poche 'pagine' capiresti che come e quanto curiamo il nostro abbigliamento, curiamo il nostro aspetto pettinandoci e sbarbandoci con cura o utilizzando un trucco appropriato e praticando un opportuno esercizio fisico, teniamo pulita e lucidata la macchina, dimentichiamo quasi del tutto di curare il nostro modo di parlare... snza pensare che si tratta di uno dei biglietti da visita pi importanti dato che la nostra comunicazione diretta si serve della vce e delle parole... Cos, ci 'teniamo buone' la pessima gestione del fiato, le intonazioni, le inflessioni dialettali che se, da una parte, costituiscono una delle nostre caratteristiche peculiari, dall'altra ci impediscono. a volte, di comunicare chiaramente, di dare il giusto snso alla comunicazione e di rndere interessante quello che diciamo. Chiariamo per: imparare a parlare correttamente non significa negare le proprie caratteristiche e le proprie origini, al contrario vuol dire utilizzare al meglio le proprie potenzialit in questo campo tenndo eventualmente il parlare 'spontaneo' per le comunicazioni pi intime e personali. Prova a riflettere... Quante volte hai provato fastidio per il modo di parlare di un politico o un conferenzire che riuscivano a rndere soporifero o irritante un discorso interessante? Quante volte ti sei sentito all'estero soltanto per aver cambiato regione o citt? Quante volte ti sei letteralmente dannati l'anima per cercare di capire un'informazione? Queste situazioni, a mio parere, andrbbero eliminate anche perch non ci vuole molto per farlo. Lasciamo da parte le solite considerazioni, trite e ritrite, circa il pessimo insegnamento che si fa della nostra lingua, circa le infinite opportunit che offrirbbe un buon approccio a partire dalla prima classe elementare : ma possibile che nessuno abbia mai pensato di realizzare libri di testo dotati dei loro bravi accnti per abituare il bambino a lggere correttamente fin dai primi passi? Evidentemente cos se sono qui a scrivere queste cose... Perch, purtroppo, malgrado quello che si afferma e che quasi tutti credono, la nostra una lingua complicatissima non soltanto dal punto di vista grammaticale, lo anche dal punto di vista della pronuncia perch non detto (come generalmente si crede) che si legga precisamente quanto c' scritto, anzi! Ne sanno sicuramente qualcosa i nostri amici straniri che la studiano e che lggono i nostri libri. Spesso, leggndo un testo qualsiasi, andiamo a snso, comprendiamo cio il significato di una parola perch la collghiamo al contesto nel quale collocata. Ma, immagina di ssere un tedesco che non abbia una buona conoscnza della nostra lingua e di imbatterti nella parola 'ancora' nel bl mezzo di una frase... devi decidere immediatamente se attribuirle il significato di "di nuovo" o se interpretarla invece come "l'arnese di ferro a bracci uncinati che la nave getta nel porto"... E pensare che sarbbe sufficinte collocare due minuscoli accentini per risolvere il problema : ancra, ncora. Per non parlare poi delle 'e' aperte e chiuse, dell'uso della 'sse' e della 'zta', che molto spesso pronunciamo in modo errato, o ancora delle accoppiate di consonanti come 'sc' o 'gl' e compagnia bella!

la nostra lingua Il nostro paese, l'Italia, ha una storia molto recnte. L'unificazione avvenuta nel secolo scorso e, in parte, nel corrnte, e rappresnta soprattutto un fatto politico partito dall'alto ch, spesso, non ha tenuto conto delle realt sociali e delle culture locali. A parte etne specifiche - come possono essere quelle LADINE, SUDTIROLESI, SARDE e VALDOSTANE - abbiamo realt culturali e linguistiche che risntono direttamente delle dominazioni stranire intervenute in quei luoghi oltrech di un diverso sviluppo linguistico avvenuto nel tmpo. Sarbbe ridicolo affermare ch a Trnto o ad Oristano si parla la stessa lingua... che un udinese o un brindisino si esprimono nello stesso modo... Le differnze sono evidnti non soltanto in merito alla pronuncia di determinate vocali o consonanti ma anche in merito alla costruzione della frase. In determinate zone, cio, si parla un dialetto che va pi o meno ad influenzare l'uso della lingua italiana. La lingua italiana, quella sclta e consacrata ufficialmente, prima di tutti da DANTE, n pi e n meno che il dialetto parlato in una zona abbastanza ristretta intorno a Firnze. Poich questo l'italiano ufficiale questo che ti propongo di apprendere. La nostra lingua, che nel medio vo ra definita 'volgare', deriva dal latino e sarbbe abbastanza facile scoprirne le regole o dare una spiegazione a certe pronunce apparentemente bizzarre collegandosi alla lingua madre, sarbbe facile ma (lasciamelo dire) oltremodo barboso. Questo non vuole ssere un corso per specialisti (anche per loro...) ma, al contrario un trattatello da lggere facilmente e magari divertndosi. Perci mi limiter a suggerirti regolette, procedimenti e trucchi che dovrbbero consentirti, se lo vorrai, - se ci metterai del tuo, come per tutte le cose... - di imparare a parlare correttamente magari divertndoti, di riuscire a modulare la tua vce in modi nuovi per arrivare a comunicare pi compiutamente i tuoi pensiri e le tue sensazioni. Pu darsi che, abbastanza spesso, tu scopra che le indicazioni tecniche che ti fornisco corrispondono gi al tuo modo di parlare... Bne, rammenta per che gni regione, gni modo di parlare ha le sue pcche : tu ne sbaglierai altri che magari risulteranno corretti per un laziale o un siciliano o un piemontese... Se poi, in un futuro, deciderai di calcare il palcoscnico o di metterti a parlare in pubblico, questo manualetto potrbbe rappresentare un ottimo punto di partnza per riuscire a fare realmente della tua parola una musica! Il mio sgno - per quanto non abbia la minima avversione per il dialetto che considero lingua a tutti i diritti - sarbbe di poter un giorno girare l'Italia e contattare persone che parlano la stessa lingua, che usano gli stessi accnti e parole molto simili, comunque comprensibili! Non si sa mai... iniziamo... Vediamo di cominciare nel modo giusto cio prendiamo atto della nostra situazione di partnza, facciamo una specie di check-up che ci permetta di capire quali sono i nostri difetti... Gi, ma io mica sono un esperto, come posso vederli? Puoi, puoi eccome, specialmente per ci che riguarda la qualit della comunicazione, snza addentrarci, adesso, nella parte pi squisitamente tecnica. A questo scopo, la prima cosa che ti consiglio di fare, consister nel lggere il testo che trovi alla pagina segunte - nel modo in cui sai farlo - e, contemporaneamente, registrarlo per riascoltarlo in seguito con molta attenzione. 2

Questo rappresenter anche un valido termine di confronto che ti permetter di poter quantificare i tuoi progressi, i risultati oggettivi nel tuo cammino confrontandolo con registrazioni successive che ti consiglio caldamente di ripetere nel tmpo. Naturalmente cercherai di fare del tuo meglio, soprattutto cercherai di andare lnto e di rammentare, smpre, che la gestione del tmpo tua e soltanto tua. Riascoltandoti criticamente potrai prndere atto di quello che sei dal punto di vista dell'uso della nostra lingua; potrai verificare come utilizzi la vce, come scandisci le varie parole, se mangi alcune sillabe, se ti manca il fiato, se usi normalmente intonazioni o cantilne e quali sono i tuoi difetti o gli errori abituali. Per non spaventarti e non abbatterti : da questo momento in poi puoi soltanto migliorare! LETTURA DI PROVA Ci sono tutta una serie di caratteristiche che possono contribuire a rndere gradevole all'ascolto una lettura. Vediamole. Anzitutto la chiarezza della comunicazione ch vine da parole bn scandite e da una corretta articolazione della frase. Non meno importante il tono della voce che dovr essere gradevolmente recepito dall'orecchio dell'uditore snza diventare monotono o irritante. Ancora, avr una sua importanza il ritmo che dovr essere variato, con opportune paue tra frae e frae, accelerandolo o rallentandolo a seconda dell'importanza che attribuiamo alla singola parola o concetto letti. Il volume della voce dovr essere tenuto il pi possibile uniforme, cercando assolutamente di evitare quei cali che impediscono la comprensione di certe parole o rndono difficile udirle e quegli striduli salti in alto che non sono sicuramente piacevoli. Infine, non meno importante, c' il colore nella lettura, quel modo personale che ognuno di noi posside - o impara - per ravvivare e rndere appetibile l'ascolto. Da questa somma di smplici osservazioni, possiamo concludere che una corretta lettura frutto di allenamento e di esercizio ma, il conseguimento dei risultati prefissati, garantisce la gratificazione di lettore e uditore. Ed ora cominciamo con qualche consiglio tecnico-pratico, quelli che si chiamano anche trucchi che, una volta appresi, ci facilitano il lavoro. Probabilmente avrai constatato che, molto spesso, tndi a spezzettare la frase in varie parti, come se arbitrariamente avessi sostituito le virgole con dei punti. Questo succde sicuramente perch non hai ancora dimestichezza con la gestione del testo, per mancanza di fiato e anche, perch no?, per un po' di tensione che esattamente il contrario della tranquillit che ti necessita. Allora... immagina che, quando lggi o quando parli, dalla tua bocca sca un filo - una specie di filo bianco o giallo - che potrai tagliare soltanto alla fine della frase, quando troverai il punto. Per fare questo dovrai apprndere fin d'ora l'uso della pausa di sospensione, quando farai la pausa, cio, la tua vce non dovr morire ma rimanere sospesa creando l'attesa del seguito : per fare questo immagina che la vocale, dpo la quale farai la pausa, sia seguita dalla lttera t che naturalmente non dovrai pronunciare... prova. Ad esempio : Ci sono tutta una serie di caratteristiche-t... Avrai riscontrato anche che ci sono parole difficili da pronunciare - perch sono lunghe, perch contngono accostamenti di consonanti particolarmente intricati eccetera - e che tendiamo ad affrontarle di petto, a lggerle velocemente rischiando di impaperarci... Affrontale invece con forza controllata, rallentando il ritmo di lettura e percorrndole sillaba per sillaba come se ci stessi rotolando sopra... Constaterai che, gestndole in questo modo, anche le parole pi complicate diverranno magicamente docili. qualche suggerimento... 3

Se segui il corso significa che ti sta a cuore il miglioramento del tuo modo di parlare... Bne, allora permettimi di darti una serie di consigli che, d'altronde, possono essere validi per qualsiasi nuova attivit si intraprnda. 1 - Non avere frtta : non esistono metodologe magiche, soprattutto abbastanza impegnativo togliersi di dosso un qualchecosa che fa parte di noi, ed indubbio che il modo di parlare sia una delle nostre caratteristiche peculiari. 2 - Se ci tini a riuscire, dovrai farti carico di una certa dose di lavoro di allenamento con assiduit : ninte veramente imparato fino a che non divine spontaneo. 3 - Puoi gi cominciare a lavorare come hai fatto oggi : devi cercare di familiarizzare con la tua voce. Parla registrati e riascoltati, leggi registrati e riascoltati... In questo modo comincerai a conoscere il tuo modo di parlare, ad evidenziarne i difetti e a correggerli. Questo tutto, per adesso, nel prossimo capitolo prenderemo contatto con la RESPIRAZIONE E L'ARTICOLAZIONE. la respirazione Conoscere il proprio corpo significa conoscere le proprie potenzialit e riuscire ed utilizzarle al meglio, snza contare ch vivere bne il nostro corpo ci permette di essere tranquilli con noi stessi e quindi con gli altri. Concentriamoci adesso sulla respirazione. Gi, un argomento che ha pi importanza di quanto non si creda : infatti una corretta capacit respiratoria ci consnte di gestire pi tranquillamente la nostra emissione vocale e quindi di parlare e lggere nel modo pi appropriato. Naturalmente ognuno di noi convinto di respirare correttamente... "Perbacco! Come potrei usare male questa fondamentale funzione vitale?" E, invce, possiamo tranquillamente affermare che utilizziamo soltanto in minima parte questa nostra capacit. Soltanto un atlta utilizza in pino la sua capacit polmonare ed anche per questo che riesce a fare sforzi prolungati e al di sopra della norma. L'attore - tanto per fare un parallelo vicino alle nostre esignze - in un certo snso un atlta e perci deve perlomno conoscere le caratteristiche della respirazione in generale e della sua in particolare per riuscire ad utilizzarla nel migliore dei modi. Vediamo allora le caratteristiche fondamentali della respirazione. 1 - Il maschio ha una respirazione prevalentemente addominale, la femmina prevalentemente toracica. 2 -E' pi corretta la respirazione addominale perch consnte di utilizzare al massimo la capacit polmonare riempindo e svuotando fino in fondo le sacche polmonari. 3 - Per verificare la qualit della respirazione sufficinte stndersi orizzontalmente ed inspirare ed espirare come normalmente facciamo. Se mettiamo una mano sull'addome, proprio sotto la gabbia toracica, dobbiamo sentire il vntre gonfiarsi e rilassarsi spinto o mno dal diaframma. 4 - Dobbiamo cercare di utilizzare questo tipo di respirazione snza sforzarci e snza drammatizzare il fatto : rammentiamo che respiriamo da quando siamo nati e, se siamo ancora vivi, significa che lo abbiamo fatto in modo abbastanza soddisfacnte. 5 - Possiamo allenarci a questo tipo di respirazione stendndoci sul letto e posando sull'addome un vocabolario ch vedremo alzarsi ed abbassarsi al ritmo del nostro atto respiratorio. 6 - Quando avremo spontaneizzato questa respirazione sar sufficiente eseguirla coscientemnte due o tr volte la settimana, al mattino, davanti ad una finestra aperta, per cinque minuti. Sar un buon allenamento che ci garantir anche una buona ossigenazione. 7 - Per gustare la respirazione possiamo farla a turno da una narice e dall'altra, tenndone una otturata. 8 - Per aumentare la capacit respiratoria pu essere utile esercitarsi nell'apnea : dpo una inspirazione profonda tratteniamo il respiro cronometrando la nostra durata per 4

valutare nel tmpo i miglioramenti. Rammentiamo smpre e comunque che non abbiamo il fine di battere un record di immersione ma soltanto di riuscire a gestire la nostra capacit respiratoria nel migliore dei modi. 9 - Cerchiamo ovviamente di limitare il fumo per quanto possibile... 10 - Questo forse il suggerimento pi utile : nessuno perfetto, ognuno ha i suoi limiti e i suoi difetti ed soltanto conoscndoli bne e utilizzandoli appropriatamente che riusciremo veramente a dare il massimo... Certamente curando anche l'esercizio e l'allenamento e non soltanto cullandoci beatamente sui difetti! Ci sono attori, ormai avanti negli anni - magari un po' soffernti di asma - che riescono a gestire talmente bne la loro capacit respiratoria da riuscire non soltanto a non far riconoscere i loro limiti ma anche a fornire una comunicazione ancora chiara e convincnte! Possiamo fare adesso un smplice esercizio per mettere alla prova la nostra capacit polmonare : inspireremo profondamente, dpo di ch procederemo alla lettura di un brano snza fare pause e snza tirare il fiato, potremo cos constatare quale sia la nostra autonoma respiratoria. LETTURA DI PROVA DELLA CAPACITA' RESPIRATORIA (la punteggiatura stata volutamente omessa) SPESSO SI RITIENE CHE LA CAPACITA' RESPIRATORIA DI UNA PERSONA NON ALLENATA CHE MAGARI FUMA SIA ESTREMAMENTE LIMITATA BE' DOVREMO RICONOSCERE INVECE CHE IL NOSTRO FISICO CI CONSENTE EXPLOIT CHE NEMMENO IMMAGINAVAMO E CHE CON UN PICCOLO SFORZO RIUSCIREMO A CONQUISTARE UN BEL NUMERO DI PAROLE E DI FRASI PRIMA DI SENTIRCI SCOPPIARE E DI DOVERCI INTERROMPERE PER RESPIRARE NUOVAMENTE. Forse non riuscirai a leggerlo tutto la prima volta ma ci arriverai abbastanza in frtta, a quel punto dovresti fare questo ragionamento : Se riesco a lggere nove righe di testo snza prendere fiato perch non dovrei riuscire a gestire correttamente una frase normale che, di solito, non pi lunga di un paio di righe? l'articolazione Qualche volta ci sar sicuramente capitato di rimanere affascinati e stupiti di fronte a qualche attore che ra in grado di parlare a velocit inaudita snza impaperarsi o di fronte a qualche annunciatore televisivo in grado di lggere impunemente testi complicatissimi... Sono in parte doti naturali, certamente, ma sono anche e soprattutto frutti dell'allenamento e dell'esercitazione assidua nella lettura. Se vero che la tranquillit una delle doti fondamentali per un buon oratore e per un buon lettore anche vero che la si raggiunge e la si conquista con l'allenamento. Uno dei modi pi smplici consiste nell'abituare il nostro apparato vocale agli esercizi apparentemente pi difficili, un po' come potrbbero fare un funambolo o un tuffatore con i salti mortali e gli esercizi di equilibrio. Come? In concreto leggndo abitualmente anche a velocit superiore a quella corretta, badando per a fornire smpre una comunicazione comprensibile, o utilizzando i cosiddetti scioglilingua dei quali, di seguito, forniamo alcuni esmpi che andranno letti ripetutamente pi volte accelerando la lettura. Noi, - tu, io, tutti - abbiamo la propensione ad essere avari e pigri... Mi spigo. Siamo avari perch propendiamo a risparmiare il fiato come se costasse moltissimo e quindi, risparmiandolo, potessimo spndere meno... Siamo pigri perch facciamo una fatica terribile per muovere le labbra e quindi limitiamo questo sforzo tenndole quasi ferme... Dobbiamo perdere entrambe queste cattive abitudini. 5

Soprattutto la pigrizia, perci abituiamoci a muovere molto le labbra - forzandole anche pi del normale - per ritrovarle poi allenate a muoversi in modo soddisfacnte. Dobbiamo, in un certo snso, riuscire a sentire ci che diciamo non soltanto con le orecchie ma anche con il movimento delle labbra... Una ottima esemplificazione in questo snso, pu esserci fornita dalle annunciatrici TV RAI che hanno sicuramente frequentato un corso di dizione; proviamo a togliere l'audio e a leggere sulle loro labbra ci che dicono... riusciremo sicuramente a capire buona parte di quello che dicono!

scioglilingua PRENDI QUESTA BARCA E IMPEGOLAMELA E QUANDO L'AVRAI IMPEGOLATA DISIMPEGOLAMELA SNZA IMPEGOLARMI LUCIO E DECIO LISCIANO DODICI GATTI FELICI GUGLIELMO COGLIE GHIAIA DAGLI SCOGLI SCAGLIANDOLA OLTRE GLI SCOGLI TRA MILLE GORGOGLI IL PAPA PSA E PESTA IL PPE A PISA PISA PSA E PESTA IL PPE AL PAPA CHI SEME DI SNAPE SECCA SEMINA SEMPRE RACCOGLIE SEME DI SNAPE SECCA TRENO TROPPO STRETTO E TROPPO STRACCO STRACCA TROPPI STORPI E STROPPIA TROPPO SA CHI SA CHE NON SA NON SA CHI NON SA CHE NON SA CARO CONTE CHI TI CANTA TANTO CANTA CHE T'INCANTA NELL'ANFRATTO DELLA GROTTA TRENTATR GRETTI GATTI SI GRATTANO PERRO PER PERORARE PER PERO PART PERO' PER PERORARE PERRO A PERO PER IN UNA CONCA NUOTANO A RILNTO TRE TROTE CINQUE TRIGLIE E TINCHE CNTO SOPRA LA PANCA LA CAPRA CAMPA SOTTO LA PANCA LA CAPRA CRPA IN UN PIATTO POCO CUPO POCO PEPE CAPE SE LA SERVA NON TI SERVE 6

A CHE SERVE CH TI SERVA DI UNA SERVA CHE NON SERVE? SERVITI DI UNA SERVA CHE SERVE E SE QUESTA NON TI SERVE SERVITI DEI MIEI SERVI TIGRE INTRIGA TIGRE SE L'ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI SI VOLESSE ARCIVESCOVOCOSTANTINOPOLIZZARE VI ARCIVESCOVOCOSTANTINOPOLIZZERESTE VOI PER ARCIVESCOVOCOSTANTINOPOLIZZARE LUI? TR TOZZI DI PAN SECCO IN TR STRETTE TASCHE STANNO IN TR STRETTE TASCHE STAN TR TOZZI DI PAN SECCO Si tratta naturalmente dell'allenamento pi smplice, per ora pu essere sufficiente eventualmente pi avanti avremo modo di conoscerne altri, specifici, magari legati ad esignze personali. Avrai gi avuto modo di notare, nei testi fin qui ltti, la presnza di strani accnti, sopra le parole, accnti che (purtroppo!) normalmente non vngono usati nella stampa corrnte... Questo ci porta automaticamente a trattare quella parte della DIZIONE ch spesso, a torto, ne ritenuta l'essnza stessa : l'ORTOEPA, la corretta pronuncia. ORTOEPA 1 Nella lingua italiana le vocali sono stte... No, non c' un errore, vediamo perch. A, I ed U hanno una pronuncia immutabile, le altre due, invce, possono ssere pronunciate in due modi diversi. La E pu ssere aprta - accentata cos - come in rtto, oppure chiusa - accentata cos - come in vna. Per verificare la tua capacit di articolare entrambi i suoni, pronuncia le due parole correttamente e scorretamente : rtto, rtto... vna, vna... Se l'accnto non cade sopra, la E va smpre pronunciata chiusa. Ti risparmio la notazione tecnica limitandola al minimo ed evitando assolutamente di parlare di parole tronche, sdrucciole, bisdrucciole eccetera. Per pronunciare una parola (correttamente o mno) abbiamo la necessit di un accnto che verr psto su una vocale facndo diventare tonica la sillaba cui quella vocale appartine, una sillaba che verr cio pronunciata con pi forza.Alcuni esempi : cadre, bicchire, parla, sdia, birllo, manbrio, amre, cantilna, marmglia... Per dosare il nostro pasto di apprendimento, cominciamo con la aperta prendndo in esame alcune parole che normalmnte pronunciamo in modo rrato e una serie di norme (le pi importanti) per imparare a districarci nella giungla della pronuncia.

a - PAROLE DI USO CORRENTE 7

Accndere, Accnto, Bne, Brve, Cnto, Crto, Chidere, Chisa, Cilo, Danile, Dici, Ebbne, cco, ssere, Gnte, Lttera, Ninte, Pitro, Prndere, Prsto, Rndere, Riptere, Riprndere, Scna, Smpre, Snso, Snza, Silnzio, Stndere, Tmpio, Tmpo, Vcchio, Vnto

b - LA APERTA, NORME GENERALI Avremo smpre la aperta : 1) Nelle desinnze verbali dei condizionali in i, bbe, bbero, es. fari, balleri, cadri, darbbe, farbbe, aprirbbero, mangerbbero, dovrbbero... 2) Nei nmi che terminano in ma, es. apotma, diadma, patma, poma, schma... 3) Nei nmi ed aggetivi che terminano in nda, es. agnda, bnda, faccnda, leggnda, mernda, orrnda,... 4) Negli infiniti in ndere, es. comprndere, difndere, estndere, fraintndere, propndere... 5) Negli aggettivi e nel gerundio in ndo es. stupndo, tremndo, agndo, piangndo, finndo, partndo, vincndo,... 6) Negli aggettivi in nse, nso, nte, nto, es. amanunse, circnse, fornse, dnso, intnso, melnso, coernte, incoscinte, appariscnte, attnto, scontnto, turbolnto... 7) Nel participio presnte in nte, es. diffidnte, impellnte, piangnte, rovnte... 8) Nei nmi che terminano in nza, es. assistnza, concorrnza, diffidnza, influnza, scadnza... 9) Nei numerali in simo, es. dodicsimo, sedicsimo, ventsimo, centsimo... 10) Nelle desinnze verbali in tti, tte, ttero, es. io dtti (dare), egli dovtte (dovere), essi stttero (stare)... 11 ) Nei nmi in zio, zia, es. lzio, scrzio, faczia, inzia, spzia... 12) In presnza del dittongo i, es. azinda, balbuzinte, coscinte, ditro, iri, mile, cavalire, pide,... 13) Nei nmi tronchi di origine stranira, es. bign, caff, canap, t, ts-ts... Purtroppo giusto che tu sappia che ci sono delle eccezioni alle regole che ti ho appena espsto ma le affronteremo pi avanti, magari soltanto per soddisfare necessit o curiosit contingnti, sarbbe sciocco sovraccaricarci adsso, no? In gni caso rammenta che un buon vocabolario potr risolvere al meglio gni nostro dubbio circa la corretta pronuncia di una determinata parola. AVVERTENZA : oggi molti vocabolari tendono ad accettare il modo di parlare corrnte perci facile che, in qualche caso, invece che chiarire provvedano a complicare un eventuale dubbio circa la corretta accentazione... Rammenta che l'ORTOEPIA soltanto una piccola parte del COMUNICARE PARLANDO e cerca di valutare le tue scelte con un po' di buon snso... PROVA DI LETTURA Il cui scopo di permetterti di affrontare immediatamente e praticamente quanto abbiamo appena osservato. Naturalmente ho provveduto a collocare gli accnti dove sono necessari, rammenta per che, a poco a poco, dovrai provvedere a memorizzare parole e regolette perch nella stampa corrnte gli accnti vengono posti soltanto sulle parole tronche... A questo scopo, ti propongo lo stesso testo per due volte, la seconda privo di accnti... il che dovrbbe aiutarti in questo lavoro di memorizzazione. Ricorda anche di registrarti e di riascoltarti criticamente...

giusto dire che noi siamo ci che comunichiamo parlando? Sarbbe come affermare che l'abito fa il monaco... Per quanto possa essere deprimnte o deprecabile, bisgna ammettere che l'apparnza ha il suo peso ed un peso determinante. Siamo istintivamnte portati a giudicare a prima vista, per una questione di tranquillizzazione, per potr in qualche modo incasellare la persona, l'oggetto o la situazione che stiamo vivndo. Perci anche il modo di parlare ha la sua importanza in questo processo di etichettatura preventiva e ne prova il fatto ch una persona che parla bne - non soltanto correttamnte - risulter sicuramente pi affascinante ed interessante di chi si esprima piuttosto selvaticamnte... Anche se, poi, alla verifica dei fatti, i contenuti possono essere superficiali o addirittura inesistnti... giusto dire che noi siamo ci che comunichiamo parlando? Sarebbe come affermare che l'abito fa il monaco... Per quanto possa essere deprimente o deprecabile, bisogna ammettere che l'apparenza ha il suo peso ed un peso determinante. Siamo istintivamente portati a giudicare a prima vista, per una questione di tranquillizzazione, per poter in qualche modo incasellare la persona, l'oggetto o la situazione che stiamo vivendo. Perci anche il modo di parlare ha la sua importanza in questo processo di etichettatura preventiva e ne prova il fatto che una persona che parla bene - non soltanto correttamente - risulter sicuramente pi affascinante ed interessante di chi si esprima piuttosto selvaticamente... Anche se, poi, alla verifica dei fatti, i contenuti possono essere superficiali o addirittura inesistenti... CONSIGLI PATERNI PER IL LAVORO DI RIPETIZIONE Sarbbe assurdo pretndere di imparare tutto e subito poich disponiamo di una certa capacit di assimilazione oltre la quale impossibile andare snza correre il rischio di saturarci e, conseguentemente, sarbbe soltanto spreco di tmpo e di energe.. A questo va aggiunto che, molto spsso, lo studio della DIZIONE non una libera sclta ma soltanto una tra le tante esignze pratiche che forse poco hanno a che fare con le nostre effettive prefernze... Allora una-parola-al-giorno... Cominciamo, realisticamente, ad impegnarci su obiettivi minimi facilmente conseguibili. Per esmpio, impegnamoci a pronunciare correttamente la parola bne (con la aperta s ma non forzata esageratamnte come fanno in crte regioni centrali : bbbane!). Va ricordato anche che, in un primo momento, avrmo l'impressione di parlare in un modo a dir poco strano - come dei deficnti... - e soltanto l'abitudine ci permetter di sentirci a nostro agio con queste nuove sonorit. Memorizzando una parola o una regoletta al giorno potremo pianificare un lavoro utile e proficuo perch, in fondo, non sono poi molte le parole che sbagliamo! Facciamo una pausa, lasciamo da parte per un po' le regole dell'ortoepa che, a questo punto, ci smbrano magari un po' astruse e bizzarre ma tra non molto le apprezzeremo e riusciremo a cominciare a gustare la musica della parola... Per ottenere questa musica dovremo riuscire a modulare la nostra vce, a dosare

l'emissione di fiato, a creare le pause in modo appropriato, in parole povere a dare un senso a quello che si lgge o che si dice... LA LETTURA A SENSO Lo abbiamo gi detto, indipendentemente dalla qualit del testo, importante saper lggere a snso, dare cio un certo peso al contenuto di quello che si lgge, rnderlo interessante. Vale la pena di ripeterlo : indipendentemnte dalla qualit del contenuto! Lggere e parlare in modo colorito significa anche gratificarsi nel farlo, avere la precisa sensazione di non ssere pesanti o irritanti. Inizieremo qui il nostro contatto con le possibilit vocali che ognuno di noi posside, spesso snza saperlo, e ch utilizza - con la massima spontaneit e snza accorgersene quando si esprime con la massima libert, snza condizionamenti, ad esmpio in un dialogo fra amici o persone con le quali siamo a nostro agio. Cominceremo con testi apparentemnte insignificanti ch, ad una prima occhiata, ninte possono suggerire alla nostra capacit di interpretazione... Questo per farti capire, ancora una volta, che non importante la qualit del testo e spesso rappresnta soltanto una sorta di alibi : "il testo non mi ispira..." Registra la tua lettura e poi ascoltala con molta attenzione. Rammenta le indicazioni di partnza che ti sono gi state fornite in altre occasioni e cio : inspira profondamente prima di cominciare, gestisci il fiato con opportune pause (puoi farne quante vuoi, a tua sclta), tini il ritmo pi adatto alla tua capacit polmonare. A questo punto non ti resta che buttarti, pronto a ripetere anche pi di una volta se sar il caso! UNO Il primo testo una lista di numeri, ninte di pi neutro e asettico, dunque...

18, 41, 7, 54, 908, 107, 12347, 21, 3, 3, 89, 111, 356, 777, 841, 21, 22, 23, 47, 10111, 71, 18, 17, 16, 1, 5, 28, 75, 468, 852, 38, 37, 0. Certamente la tua prima lettura, riascoltata, assomiglier molto all'elnco dei numeri relativi alle estrazioni del lotto... infatti ti sei limitato a leggere numeri, a dare i numeri... Lo capirai pi avanti, questa una opportunit effettivamente libera : hai la possibilit di lggere questa lista apparentemente asettica nel modo che preferisci... come se si trattasse di una fiaba, o di un racconto d'amore o di una vicnda tragica... Puoi unire i numeri tra loro, leggerli velocemente o lentamente, scandirli, fare pause, abbassare o alzare il volume della vce... Vuoi riprovare? Per immagina una qualsiasi vicnda e sicuramente il risultato sar diverso. DUE

Il secondo potrbbe essere benissimo la lista delle parole che normalmente pronunciamo sbagliate in relazione alla aperta e questo ti permetter di riflettere sul come andrbbero letti gli elnchi... Infatti di solito abbiamo la sensazione di ascoltare una serie di martellate date su un'incudine, un ripetersi smpre uguale della stessa intonazione e della stessa emissione di fiato... Naturalmente con un elnco o una lista di nmi non disponiamo delle stesse opportunit che ci offrono i numeri, non possiamo leggere le parole immaginando una storia... Qui dobbiamo giocare sul ritmo. 10

Unire le parole a due, a tr, a quattro alternandole alle singole, variando la tonalit della voce ed evitare assolutamente la ripetizione di una tonalit o di una intonazione. Non facile da spiegare ma molto facile da comprndere se avrai la pazinza di registrarti e riascoltarti con attenzione. TRE Il terzo una lista di parole che non hanno alcun collegamnto logico tra loro, che sono di lunghezza diversa e quindi propongono ritmi di lettura e pause variabili. Vine naturalmente omessa la punteggiatura in quanto sarbbe fuori psto ma sarai libero di inventarla come meglio credi.

Rododendro glassare peperata palndromo fitto raro morire decisivo effettivo piedrto cotone bign rarefatto quasi veramente pi inattivo raramente astratto mammola cliccare basic rubare antinomia seno massa traffico indeciso semmai pap pepe papa pipa pino suggestivo mira rima andrbbero poi chiss sebbne t usuraio orma rubicondo adesivo frattura spesa affrancatura male rugiadoso cremino bar ornamentale ciabatta orologio pennellatura suola asola fogliame ponticello pennello casa cosa caso coso sotto per personaggio alberguccio convnto castello lago logo gola gala lega gelo gol cornicetta matitina onomastico evviva ecco acca oca definitivamente cos. In questo caso si tratta di togliere il significato alla singola parola (spero che alcune ti siano addirittura ignote) e cercare di gestirla soltanto come un suono avndo bn chiara in mente la chiave di lettura (la storia) un po' come hai gi fatto con i numeri. soltanto l'inizio, hai soltanto cominciato a prndere contatto con le infinite e meravigliose possibilit offerte dalla lettura e dalla comunicazione a snso e, devi convenirne, sono gratificanti e sarbbe sciocco ignorarle e non utilizzarle. Cerca, per quanto puoi, di fare dell'allenamento registrandoti e riascoltandoti.

ORTOEPA 2 Siamo adesso alla chiusa e cominciamo con lo scovarla tra le parole che utilizziamo pi spesso.

a - PAROLE DI USO CORRENTE Almno, Artfice, Atenise, Bstia, Crdere, Crscere, Dbito, lmo, rta, Frsco, Frtta, Invce, Lgge (norma), Marmma, M, Mno, Mntre, Perch, Scndere, Scgliere, Slva, Sme, S, T (pronme), Tr, Trnta, Vro b - LA CHIUSA , NORME GENERALI Si ha smpre la chiusa : 1) Nei polisillabi in accentata, es. finch, giacch, perch, trentatr... 2) Nei nmi ed aggettivi terminanti in ccio, es. casarccio, libccio, mangerccio, villerccio... 3) Nei nmi in fice, es. artfice, carnfice, orfice, pontfice... 4) Nei nmi o voci verbali in ggio, ggia, es. anchggia, dardggia, passggio, postggio, sortggio... 5) Nell'infinito dei verbi in re, es. avre, bre, cadre, potre, sapre, 11

sedre, temre, tenre, volre... 6) Nei nmi in sa, es. attsa, difsa, distsa, contsa, intsa, imprsa, offsa, psa... 7) Negli aggettivi in sco, es. ciarlatansco, marinarsco, studentsco, donchisciottsco... 8) Nei nmi in se, es. cortse, francse, garrse, maionse, marchse, pase... 9) Nei nmi in ssa, es. avvocatssa, dottorssa, duchssa, contssa, poetssa... 10) Nelle forme verbali in ssi, sse, ssero, es. mettssi, volssi, credsse, leggsse, vivsse, facssero, potssero... 11) Nelle forme verbali in te, es. andrte, cadrte, godte, piangte, potrte... 12) Nei nmi e nei vezzeggiativi in tto tta, es. archittto, biglitto, bozztto, foglitto, povertto, strtto, castta, burltta, civtta, fosstta, vecchitta... 13) Nelle forme verbali in va, es. credva, mordva, sapva, scrivva, volva... 14) Negli aggettivi in vole, es. arrendvole, disdicvole, onorvole, piacvole, scambivole, strabocchvole... 15) Nei nmi in zza, es. agiatzza, amarzza, basszza, durzza, giovinzza, finzza, fermzza, tristzza... 16) Negli avverbi in mnte, es. agilmnte, balordamnte, civilmnte, docilmnte, elegantemnte, fuggevolmnte, gioiosamnte, immediatamnte, liberamnte, loquacemnte, paurosamnte, seriamnte... ce ne sono altri duemila circa... 17) Nei nmi in mnto, es. abbigliamnto, collegamnto, esaurimnto, fidanzamnto, parlamnto, sfollamnto... 18) Nelle forme verbali in rmo rte, es. dirmo, saprmo, farte, verrte... 19) Nelle terminazioni in simo dei nmi astratti, es. cristiansimo, feudalsimo, incantsimo, protestantsimo... Per fare un produttivo confronto con le regolette relative alla aperta notiamo ad esmpio : i numerali e i nmi astratti in simo ed simo i nmi e gli aggettivi in nte nto che si chiudono se preceduti da emme le eccezioni relative al dittongo i nei vezzeggiativi e nell'aggettivo atenise

A SECONDA DELL'ACCENTO... Vediamo adesso come cambia il significato di alcune parole a seconda della qualit dell'accnto :

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Ed ora, come gi sai, ci Acctta (accettare) Acctta (ascia, scure) Afftti (legami) Afftti (affettare) Anntto (annttere) Anntto (anno solare) Collga (di lavoro) Collga (collegare) Corrsse (correggere) Corrsse (correre) Crdo (preghira) Crdo (crdere) Dtti (dare) Dtti (dire) sca (uscire, imperativo) sca (per pescare) sse (consonante) sse (pronme) Lgge (lggere) Lgge ( norma) Lssi (lggere) Lssi (lessati) Msse (frumento) Msse (mettere) Msto (triste) Msto (mestare) Psca (frutto) Psca (il pescare) Pne (organo sessuale) Pne (patimenti) Pste (malatta) Pste (orme) Premtti (premere) Premtti (premettere) R (nota) R (monarca) Ridtte (ridare) Ridtte (ridire) T (bevanda) T (pronme) Vendtte (vendere) Vendtte (rivalse) Vnti (atmosferico) Vnti (numero) sar una brve lettura - doppia, la prima accentata la seconda no - per cercare di mettere a fuoco quanto hai fin qui appreso sulla aperta e sulla chiusa. Ebbne, ora conosciamo in parte regole e norme ch dovrbbero permtterci di lggere e parlare abbastanza correttamnte, almeno per quanto riguarda la E. Fino ad iri parlavamo spontaneamnte, come abbiamo imparato a farlo, induttivamnte e deduttivamnte, dai nostri genitori e dai pochi e rari insegnamnti della scuola. In fndo ra una situazione che ci stava bne, riuscivamo a comunicare snza problmi per tutto il tmpo della conversazione... Forse, adesso, nasceranno invce nuovi problmi... Probabilmnte, nei primi tmpi, avrmo l'impres-sione di parlare come dei deficnti... Gli occhi ci si incroceranno per cercare di identificare gli accnti... Il dover dire parole come ditro, chisa, cilo, tr, m, t, magari aprndo o serrando troppo le labbra, ci far sentire ridicoli e provocher in noi un crto imbarazzo... Ninte paura, lo superermo in brve tmpo! Ebbene, ora conosciamo in parte regole e norme che dovrebbero permetterci di leggere e parlare abbastanza correttamente, almeno per quanto riguarda la E. Fino ad ieri parlavamo spontaneamente, come abbiamo imparato a farlo, induttivamente e deduttivamente, dai nostri genitori e dai pochi e rari insegnamenti della scuola. In fondo era una situazione che ci stava bene, riuscivamo a comunicare senza problemi per tutto il tempo della conversazione... Forse, adesso, nasceranno invce nuovi problemi... Probabilmente, nei primi tempi, avremo l'impres-sione di parlare come dei deficenti... 13

Gli occhi ci si incroceranno per cercare di identificare gli accenti... Il dover dire parole come dietro, chiesa, cielo, tre, me, te, magari aprendo o serrando troppo le labbra, ci far sentire ridicoli e provocher in noi un certo imbarazzo... Niente paura, lo supereremo in breve tempo! LA LETTURA A SENSO 2 E rieccoci nuovamente a contatto del testo per affrontare, oggi, finalmente, un brve brano di snso compiuto. Se hai avuto tmpo e voglia di fare un po' di allenamento, con i numeri, con gli elnchi e con lo strano brano che abbiamo visto in precednza, avrai certamnte la disposizione pi corretta per affrontare con successo questo nuovo impegno. Se, invce, questa opportunit non c' stata (non andiamo ad indagare i motivi...) dovrai impegnarti al massimo e stare pronto a ripetere se sar necessario. Dpo un'occhiata velce al testo - per cercare di capirne il snso e trovare una chiave di lettura - potrai procedere alla marcatura, ad inserire, cio, una serie di segni, che puoi liberamente inventare e che dovranno permetterti di identificare a colpo d'occhio : le pause le sottolineature vocali (parole da pronunciare con pi o meno nfasi, rallentate, accelerate) le parole importanti le incollature, e qui utile una precisazione. Per incollatura intndo la possibilit di unire una parola alla segunte. Nel brano che segue, ad esmpio, trovi non avere e non aveva ch, per comodit di lettura, possono diventare una sola parola : nonavere e nonaveva. In linea indicativa puoi incollare una parola terminante con consonante con una che inizia per vocale : in uno = inuno; per esmpio= peresmpio.. Esistono anche incollature con raddoppiamento della consonante ma sono finezze che lasciamo ai tecnici. Rammenta smpre di registrare, riascoltare e confrontare con la cassetta campione.

possibile non avre un nme? Quell'insime di lttere ch ti identifica, ch permette di ssere chiamato o di instaurare un dialogo diretto con qualcuno, ch permette di ssere presentato agli astanti o di ssere ricordato su una lapide o su un monumnto... Quell'insime di lttere ch spsso ha un legame con la storia della famiglia o con il calendario o con i gusti contingnti dei genitori... Lui non ricordava di avre mai avuto una famiglia... Lui non ricordava di avre mai avuto un nme, non ce l'aveva un nme. E non l'avva mai avuto, ne ra sicuro. ra convinto di chiamarsi GliAltri... E, a pco a pco, aveva capito che non potva ssere un nme soprattutto perch non aveva mai incontrato nessuno che si chiamasse cos. Poteva anche cercare di convincersi che Gli ra il nme e Altri il cognme... ma questo non cambiava la realt, nessuno lo chiamava mai! 14

Forse stai cominciando a capire cosa intendevo dire in precednza - quando abbiamo letto i numeri - e cio che mentre i numeri ti lasciavano la pi ampia libert di interpretazione, un brano a snso compiuto ti pone tutta una serie di condizionamenti. evidnte, per esmpio, che non potrai affrontare il brano come se fosse una storia divertnte o, al contrario, tragica perch infatti ne altereresti il snso che (lascialo dire a m che, molto modestamente, sono l'autore) dovrbbe essere invece quello di una storia misteriosa (ma non troppo) con una specie di sorpresa finale. Allora dovrai chiderti : come si comunica il mistero? magari attendndoti di trovare la rispsta nelle prossime righe... Devo deluderti perch non facile risponderti, anzi impossibile dalle righe di questa pagina. Purtroppo non dispongo di una formuletta pronta - e magari magica - che ti permetta di risolvere il problema in modo soddisfacnte. Potrei dirti che una lettura rallentata, bn scandita, con rafforzature su certe parole - ad esmpio mai - potrbbe sicuramente portarti sulla strada buona ma avrei fatto bn poco. Esiste una sorta di barriera invalicabile nella comunicazione scritta - barriera che pu essere vista come un limite o come uno stimolo alla creativit, beninteso - e cio che la stessa parola e la stessa frase possono essere lette in centinaia di manire diverse molte delle quali ugualmente interessanti o accettabili. Soltanto la comunicazione verbale potrbbe suggerire pi verosimilmente l'intenzione dell'autore. Credo tuttavia che il testo, nel momento in cui vine offerto alla lettura, non sia pi propriet esclusiva dell'autore e possa essere liberamente manipolato dall'interprete... Perci, lo avrai capito, cerca, se vuoi, di prndere il suggerimento che ti ho propsto pi sopra - mistero - e rielaboralo secondo le tue possibilit e il tuo modo di sentire. L'ascolto attnto della tua registrazione ti suggerir le variazioni da apportare. Per quanto puoi cerca di rispettare la punteggiatura e la qualit degli accnti e, smpre pi, comincerai ad apprezzare la tua parola che a poco a poco sta realmente diventando musica...

ORTOEPA 3 Come abbiamo gi dtto in precednza, l'altra vocale dalla doppia pronuncia la O che pu essere pronunciata aperta - accentata cos - come in dnna, oppure chiusa accentata cos - come in dno. Gi lo sai, per verificare la capacit di articolazione di entrambi i suoni, ti convine pronunciare le due parole correttamente e scorrettamente e verificare con la registrazione : dnna dnna; dno dno. Se l'accnto non cade sopra la O va smpre pronunciata chiusa. Come al solito ci dosiamo il carico e cominciamo con la aperta. a - PAROLE DI USO CORRENTE Apotesi, Binmio, Bsco, Cnscio, Cnsole, Crpo, Demnio, Fico, Gico, Giia, Idita, Lugo, Magnlia, Marmreo, Memria, Mdo, Mgio, Negzio, Nno, Nta, ggi, cchio, mero, zio, Pco, Pi, Sldo, Sma, Tgliere, Tsto, Vlgere, Vlgo, 15

Vlta b - LA APERTA , NORME GENERALI Si ha smpre la aperta : 1) Nei nmi che terminano in ilo, es. barcailo, crogilo, vailo... 2) Nei nmi che terminano in ccio, es. bellccio, cartccio, figliccio... 3) Nelle terminazioni verbali in lse lsi lsero, es. clsi, vlsi, racclse, rivlse, tlsero... 4) Nel participio passato in sso, es. commsso, rimsso, promsso, percsso, scsso... 5) Nei nmi in tto, es. dectto, ghitto, fitto, orsacchitto, pancitto, semplicitto... 6) Nei nmi in zio, es. equinzio, negzio, sacerdzio... 7) Nei nmi in zzo zza, es. abbzzo, prediczzo, maritzzo, tzzo, carrzza, czza, picczza, tavolzza... 8) Nei nmi in srio, es. accessrio, illusrio, provvisrio, ostensrio... 9) Nel dittongo u, es. buno, cure, cuce, dumo, fuco, mure, nuvo, nura, ruta, scula, sula, suno, sura, sucera, umo, uva, vule, vuto... 10) Nei monosillabi, es. n, d, s... 11) Nei polisillabi tronchi in accentata, es. dir, far, pagher, per, rococ... Naturalmnte anche qui, come per la E, ci sono le eccezioni che vedrmo contingentemnte ma, in gni caso, rammenta il vocabolario... LA LETTURA A SENSO 3 Ed eccoci ad un nuovo contatto con la lettura colorita, con la possibilit di utilizzare la nostra vce realmente come se fosse uno strumento musicale. Come puoi osservare si tratta di un brano pi lungo ed articolato di quello che hai sperimentato in precednza e dovrbbe quindi offrirti pi possibilit di interpretazione. Leggilo mentalmente per capirne il snso, scgli la chiave di lettura, procedi alla marcatura e poi alla lettura con la massima tranquillit. La tranquillit si conquista anche con la confidnza, quando cio il contatto con una persona o una situazione - in questo caso con un testo - non ci pu riservare sorprese. Sappiamo come prnderlo, come gestirlo, come accompagnarlo o farci accompagnare, come metterne in evidnza le sfumature; come farci coinvolgere o come sentircene distaccati. Questo significa, lo hai capito, che convine leggere il testo pi volte fino a sentirlo familiare, a conoscerne le frasi che lo compongono e i ritmi che lo guidano. Rammenta, naturalmente, di registrare, riascoltare con molta attenzione. Fiammetta si guardava allo specchio e si metteva a psto l'onda dei lunghi capelli color rame che le scendevano bn oltre le spalle, poi si passava la mano sulle labbra e sorrideva soddisfatta alla sua immagine. Piegava la testa di lato e rimaneva cos qualche minuto, assorta, poi deponeva lo specchio e, ciondolando, si avvicinava al caminetto. Prendeva l'attizzatio e muoveva il ciocco che bruciava crepitando e poi rimaneva per un bel po' di tmpo a contemplare le lingue di fuoco ch sembravano eseguire, soltanto per lei, la loro danza irripetibile. Osservava rapita e si suoi occhi si dilatavano come se fossero ipnotizzati... rano sensazioni indescrivibili quelle che provava, cose che si generavano dntro di lei, nel profondo, e che le facevano sentire un appagamento completo : sarbbe rimasta ore intere a guardare il fuoco ed ra sicura che non si sarbbe stancata! Dalla sua bocca, gni tanto, usciva qualche nota che sapeva modulare molto bne con la sua vce dai mille toni, dapprima in sordina e poi pi pina e corposa a riempire l'aria intorno.

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ORTOEPA 4 E, naturalmente, come ra prevedibile, siamo arrivati alla chiusa.

a - PAROLE DI USO CORRENTE Ancra, Bisgno, Cognme, Clpa, Dlce, Dve, Frse, Girno, Intrno, Mglie, Nipte, Nme, gni, ltre, ra, Prre, Psto, Quattrdici, Rmpere, Rsso, Sgno, Verggna, Vce, Zampgna b - LA CHIUSA, NORME GENERALI Si ha smpre la chiusa : 1) Nelle parole terminanti in ce, es. atrce, ferce, fce, crce, nce, velce, vce... 2) nei nmi in gna gno, es. Bolgna, cargna, cicgna, fgna, menzgna, rampgna, verggna, bisgno, cotgno, sgno... 3) Nei nmi che terminano in io, es. accappatio, avvoltio, corridio, frantio, mattatio, rasio, smoccolatio, vassio... 4) Nelle parole in nda ndo, es. baranda, finda, grnda, nda, snda, spnda, bindo, cogitabndo, fecndo, girotndo, mndo, tndo, vagabndo... 5) Nei nmi che terminano in ne, es. bottne, cannne, carbne, cartne, cotne, educazine, garzne, gestine, mattne, nazine, portne, porzine, regine, religine, scarpne... 6) Nelle forme verbali che terminano in no, es. abbandno, confezino, ispezino, perdno, selezino, sno... 7) Nei nmi in re, es. accusatre, amre, attre, aviatre, ambasciatre, calre, censre, compositre, cultre, debitre, dolre, dottre, ingannatre, peccatre, valre... 8) Nelle forme verbali in si se sero, es. psi, nascse, rispsero... 9) Negli aggettivi in so, es. affettuso, astiso, bellicso, chiassso, deliziso, fiduciso, insidiso, misteriso, velenso... Ed ora una piccola notazione di tipo fonetico da osservare e provare con molta attenzione per arrivare ad utilizzarla con la massima spontaneit. In genere quando troviamo la coppia di consonanti 'gn' tendiamo a frazionare le sillabe in modo netto : si-gno-re, ver-go-gna, ma-ga-gna eccetera per riuscire a scandire pi facilmente la parola. Credo invece che, per ottenere un suono pi gradevole e per riuscire realmente a pronunciare meglio la parola, sia utile usare un trucco. Fingiamo che anzich una g ci sia una g e mezza (qui te la indicher con una g grassettata) : si-gnore, vergo-gna, maga-gna... naturalmente evitando di forzare troppo. A SECONDA DELL'ACCENTO...

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Accrsi (accorgersi) Accrsi (accorrere) Btte (percosse) Btte (recipinte) Cgli (cogliere) Cgli (con gli) Clto (cogliere) Clto (erudito) Conservatri (musicali) Conservatri (politici) Cppa (bicchire) Cppa (collo) Crso (della Corsica) Crso (correre) Dtto (erudito) Dtto (condotto) Fro (piazza) Fro (buco) Fsse (buche) Fsse (ssere) Inquisitri (aggettivo) Inquisitri (sostantivo) Prsi (porgere) Prsi (porre, riflessivo) Pse (attegiamenti) Pse (porre) Psta (corrispondnza) Psta (situata) Provocatri (aggettivo) Provocatri (sostantivo) Rsa (fiore) Rsa (rdere) Scpo (fine) Scpo (scopare) Scrsi (scrgere) Scrsi (scorrere, trascorsi) Srta (specie) Srta (srgere) Trta (torcere) Trta (dolce) Vlgo (volgere) Vlgo (popolo) Vlto (volgere, arco) Vlto (viso) E, naturalmente, concludiamo con una brve lettura per ripassare praticamnte l'argomento incentrato sulla O aperta e chiusa. Ti porgo le due letture - una accentata e l'altra no - e ti raccomando di registrarti e riascoltarti con molta attenzione.

Dpo aver controllato e in buona parte memorizzato le regolette dell'ortoepa, possiamo affermare di ssere sulla strada buna. Stiamo percorrndo un corridio del quale cominciamo a vedere la fine. Il nostro cammino non deve ssere troppo velce, dobbiamo misurare le nostre forze perch ne avremo bisgno per arrivare a lggere e a parlare correttamente. Bisgna per dire che un po' di strada l'abbiamo fatta da quando avrmmo dtto Girgio anzich Girgio, quattrdici anzich quattrdici, nme anzich nme e cmpito anzich cmpito... No, non stiamo vivndo in un sgno, al contrario stiamo affrontando una realt ch, a poco a poco, stiamo conquistando e che ci permetter di arrivare quanto prima ad una corretta dizione... Dopo aver controllato e in buona parte memorizzato le regolette dell'ortoepa, possiamo affermare di essere sulla strada buona. Stiamo percorrendo un corridoio del quale cominciamo a vedere la fine. Il nostro cammino non deve essere troppo veloce, dobbiamo misurare le nostre forze perch ne avremo bisogno per arrivare a leggere e a parlare correttamente. Bisogna per dire che un po' di strada l'abbiamo fatta da quando avremmo detto Giorgio anzich Giorgio, quattordici anzich quattordici, nome anzich nome e compito anzich compito... No, non stiamo vivendo in un sogno, al contrario stiamo affrontando una realt ch, a poco a poco, stiamo conquistando e che ci permetter 18

di arrivare quanto prima ad una corretta dizione... LA LETTURA A SENSO 4 Un altro passo in questa direzione, un altro brve brano da leggere nel migliore dei modi, a questo punto dovresti riuscire ad affrontarlo con una certa tranquillit e quindi cominciare a gratificarti nella lettura il che dovrbbe consentirti di conseguire un risultato soddisfacnte... Lo hai gi constatato? Con le ripetute audizioni cominci ad avere confidnza con la tua vce e non la trovi pi sgraziata, la snti come un qualche cosa di realmente tuo e probabilmente cominci a comprndere che hai ancora tante potenzialit da evidenziare. Si tratta soltanto di insistere. Hai trovato anche qualche miglioramento nella comunicazione interpersonale? Ah! Una informazione che puoi prndere con beneficio di inventario. I brani delle fiabe che fin qui hai ltto sono tratti da IL FIABARIO di Teodorico Battaglini. Rammenta, come al solito, di registrarla, riascoltarla.

ra stufa di sentirsi chiamare in tutti quei modi che non avevano sicuramente ninte di elogiativo! Quel tirarla in ballo, spsso a sproposito e soltanto per offnderla, per insultarla snza alcun ritgno. Ne dicevano di tutti i colori... Fifa boia, Paura vigliacca, Paura maledetta, Morire di paura, brutto da far paura... Hai un aspetto orribile, da far paura... Smbra uno spauracchio, Mi fai paura... ra demoralizzante sentir parlare di s in quei modi! Ma chi l'aveva mai vista! Come facevano a parlare di lei snza conoscerla? E, proprio per questo, ra decisa a mostrarsi e, improvvisamente, si materializz in mezzo al vicolo, davanti ad un giovanotto che pareva avesse la testa altrove. Lo apostrof - Ti intimidisco? Si tratta indubbiamente, come puoi notare, di un frammento di una certa forza che contine termini abbastanza crudi. Credo - ma soltanto un suggerimento - che la chiave di lettura corretta si trovi nella seconda parola del testo : stufa... Dovresti perci cercare di comunicare l'insoffernza di questo personaggio che non gode certo di appellativi onorevoli. Un altro trucco - quello dell'immedesimazione - consiste nel trasferire nell'interpretazione sensazioni o reazioni nostre personali. Come ti snti quando sei esasperato? Con quale tono di vce comunichi la tua esasperazione? Se lo ritini utile utilizza anche la gestualit delle mani per rafforzare la tua interpretazione. A mio parere, l'elencazione del testo - Fifa boia, Paura vigliacca, Paura 19

maledetta, Morire di paura, brutto da far paura... Hai un aspetto orribile, da far paura... Smbra uno spauracchio, Mi fai paura... - dovrbbe essere letta in un crescndo da comunicare non soltanto aumentando il volume della vce ma anche il tuo coinvolgimento emotivo. Per ottenere risultati significativi, sarbbe utile non limitare l'esercizio ai brani che ti ho propsto ma ampliarlo ed approfondirlo con letture di gni genere. In precednza abbiamo affermato che non importante la qualit del testo, ricordi? Perci pu essere comprensibilissima la scarsit di tmpo, la mancanza della correzione dell'insegnante (che, a mio parere, puoi produttivamente sostituire con la tua autocritica) ma devi comprndere che, a questo punto, la qualit della tua interpretazione dipnde essenzialmente dalla quantit di allenamento che potrai svolgere. Intendiamoci, puoi esercitarti anche leggndo un quotidiano o la tua rivista preferita, importante farlo per smpre a voce alta, registrarti e riascoltarti criticamente. Questo dovrbbe costituire anche una specie di stimolo a continuare e ad intensificare l'esercizio perch ti dar modo di constatare i tuoi miglioramenti. Potrbbe anche ssere un bel gioco lggere un pezzo di cronaca politica interpretandolo come una fiaba o un brano sportivo come fosse una storia d'amore... Ma ora la smetto con le prediche perch sono covinto che ci siamo capiti perfettamente.

ORTOEPIA 5 In questo ultimo incontro dedicato all'ortoepa, esamineremo con particolare attenzione due consonanti ch, a volte (molto spesso), ci mettono in imbarazzo. Questo accade perch una certa pronuncia, sulla bocca di altri, ci affascina per ci sentiamo ridicoli nel ripeterla... Sto parlando della esse e della zta.

LA ESSE a - LA S SI PRONUNCIA SEMPRE SORDA COME IN SASSO NEI SEGUENTI CASI : 1) Quando doppia : fisso, massaia, sassaiola... 2) Quando all'inizio di una parola ed seguita da vocale : salto, sapore, signore, solo, superiore... 3) Quando seguita dalle segunti consonanti C F P Q T : ascoltare, scandire, asfittico, sfrondare, asparago, squallido, Pasqua, astrusoo, pastella... 4) Quando preceduta da un'altra consonante : psicologo, bside, cnso, bolso, terso, borsa... 20

5) Nella pronuncia toscana nelle terminazioni in osa oso degli aggettivi : astioso, dubitoso, festoso, generosa vanitosa,... (Va per dtto che buona parte degli attori rifiutano questa lettura e che, naturalmente, puoi farlo anche tu). b - LA S SI PRONUNCIA SEMPRE SONORA COME IN ROA (SEGNATA COS *) NEI SEGUENTI CAI: *AVVERTENZA : Questa la simbologia che ho sclto perch me la permette il computer; sui vocabolari la esse sonora pu essere indicata con simboli simili a quelli che vedi qui sotto

1) Davanti a B D G L M N R V : barbare, bornia, bucciare, draiare, dilinquere, gombro, gorbio, gusciare, leale, logare, bilacco, mantellare, marrire, mercio, nellire, nervare, nodare, radicare, ragionare, regolatezza, vago, vantaggio, ventura... 2) Nella maggioranza dei casi in cui si trova tra due vocali : ailo, aola, alluo, bae, baetta, bailica, biaimo, bigno, binte, biunto, bruo, caerma, cao, caua, cello, ceie, clauura, crii, eame, empio, fiica, iola, marchee, mieria, muo, paee, paradio, paua, poia, proa, scua, spo, teoro, vao, vio... Per ci sono altri casi, purtroppo, in cui la S nelle stesse condizioni sorda : asimmetra, asino, casa, casello, casereccio, casolare, csa, chiuso, desiderio, difesa, disegno, mese, mimosa, naso, offesa, Pisa, pesa, risata, riso... Il problema della esse potrbbe in un certo snso dividere in due l'Italia pi di quanto possano fare la Lega o i frazionamenti socio politici... Ti fa sorridere, vero? Eppure proprio cos. Nel settentrione in genere si sovrabbonda di esse sonora mentre nel cntrosud al contrario risce quasi impossibile pronunciarla a tutto vantaggio della esse sorda... Non facile acquisire una nuova sonorit, bisgna allenare lingua,, dnti e labbra ad eseguirla e questo richide impegno...

LA ZTA a - LA ZTA E' SEMPRE SORDA COME IN BELLEZZA NEI SEGUENTI CASI : 1) Nelle parole che terminano in azia, azie, azio, zia, zio, izia, izio, zio, uzia, uzie, emazia, disgrazia, grazie, spazio, strazio, topazio, facezia, inzia, spzia, scrzio, trapzio, inimicizia, furbizia, pigrizia, calvizie, canizie, solstizio, comizio, fittizio, negzio, zio, sacerdzio, astuzia, arguzia, minuzia, balbuzie... 2) Nelle parole che terminano in zza, ozza, uzza : bellzza, bruttzza, sveltzza, carrozza, picczza, tavolozza, aguzzo, spruzzo, struzzo... b - LA ZTA E' SEMPRE SONORA (SEGNATA COS *Z) COME IN 21

BIZZARRO: *AVVERTENZA : Questa la simbologia che ho sclto perch me la permette il computer; sui vocabolari la zta sonora pu essere indicata con simboli simili a quelli che vedi qui sotto

1) Nelle seguenti terminazioni izzare, izzire, izzatore : minimizzare, sintetizzare, sonorizzare, imbizzire, vaporizzatore, sonorizzatore... Ecco un elnco di parole che iniziano con la zta sorda (quella affascinante che per ci fa sentire ridicoli...) : zampa, zampillo, zanna, zappa, zcca, zecchino, zingaro, zio, zitto, zittire, zoccolo, zolfo, zoppo, zucca, zucchero, zuffa, zufolo, zuppa... Ed ra, invce, un elnco di parole che iniziano con la zta sonora : zafferano, zaffro, zaino, zanzara, zlo, znit, znzero, zro, zibellino, zinco, zizzania, zodiaco, zolla, zona, zoofilo, zoologa, zotico... Osservando la zta all'intrno della parola - che sia smplice o doppia possiamo trovarla ra sorda e ra sonora... E qui, purtroppo, non ci sono regole ferree da seguire... (ti riporto l'elnco che Maria Romagnoli espone nel suo La parola che conquista)

- aguzzo, aguzzare ma aguzzino - amazzone, arzillo, azinda, azzardo, azzurro - azzannare, azzeccato, azzittire, azzoppare, azzuffare, balza, balzare, balzello - barzelltta, bazzcola - bazzicare - bizantino, bizza, bizzarro, bizzeffe, bizzoso, - bozzetto, bozzolo - brezza, bonzo, buzzurro - calzetta, calzone, canzone, cazzotto, cazzuola - dozzina - drizzare, nzo, fidanzato, frizione - frizzo, frizzante, fronzolo, garzone, gazzarra, gazzetta, grezzo - gozzo, gozzoviglia, guazzabuglio, guazzo, guizzo, impazzire, inzuppato, intenzione - lazzo, lzzo - lezio, lezione, lizza - magazzino - mazzo, Mazzini, merluzzo, mozzo, mozzarella, nunzio, nuziale - olezzo, olezzante, ozono - paranza, pazzo, pizzicare, pizzo, pozzo, prezzo, prozo - pranzo - prezioso, profeza, punzecchiare, puzza, puzzola - razzo, rizoma, rozzo - sazio, schrzo, scorza, snza - sgabuzzino 22

- spzia, sprizzo, sprazzo, spruzzo, stizza - tramezzo, uzzolo, verzura - vezzoso, vizzo, Venzia... Abbiamo potuto cos constatare ch la corretta pronuncia prevde l'adeguamento anche a certe norme che, ad un primo contatto, possono apparirci strane o ridicole... ma dimostrato che, con la pratica, ci si abitua a suoni che, d'acchito, ci smbrano bizzarri. Cerca comunque di adattare queste strane regole alle tue effettive esignze. Ed ora concluderemo il nostro discorso sull'or-toepa con gli ultimi due elnchi della serie, ti rammento per che alla fine del manuale puoi trovare un glossarietto relativo alle parole di uso pi comune e una lista di parole che scono dalle regole che abbiamo osservato fino a questo punto.

a - PAROLE CHE CAMBIANO SIGNIFICATO A SECONDA DELLA POSIZIONE DELL'ACCNTO

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Abbino (abbaiare) dito (passaggio) bitino (abitare) ltero (alterare) mbito (spazio) ncora (della barca) rbitri (giudici) Asfssia (asfissiare) rista (schina di porco) Attcchino (attaccare) Bcino (baciare) Blia (nutrice) Blzano (balzare) Bcchino (beccare) Benfici (aggettivo) Cpitano (capitare) Cpito (capitare) Circito (cerchio) Cmpito (incarico) Crgiolo (crogiolare) Dcade (decina) Desderi (desiderare) Dstino (destare) tere (gas) Frstino (frustare) mpari (disuguale) ndice (dito) ntimo (personale) Intito (sostantivo) Inmano (inumare) Lggere (verbo) Mrtiri (sacrificandi) Nttare (bevanda) Ncciolo (cntro) vvio (scontato) Pttino (pattinare) Prdono (perdere) Prdico (predicare) Prsidi (delle scuole) Prncipi (figli del r) Rgia (del r) Rtina (dell'occhio) Rbino (rubare) Sguito (accompagnatori) Stropccio (stropicciare) Sbito (immediatamente) Trbine (vnto) Vola (violare)

Abbano (sottottto) Adto (adre) Abitno (vestito) Altro (orgoglioso) Ambto (desiderato) Ancra (di nuovo) Arbtri (soprusi) Asfissa (sostantivo) Arsta (resta della spiga) Attacchno Bacno Bala Balzno (stravagante) Becchno Benefci (sostantivo) Capitno Capto (capire) Circuto (circure) Compto (educato) Crogilo (dell'altoforno) Decde (decadere) Desidri (sostantivo) Destno Etre (plurale di etra) Frustno Impri (imparare) Indce (indire) Intmo (intimare) Intuto (inture) Inumno (crudle) Leggre (aggettivo) Martri (supplizi) Nettre (pulire) Noccilo (pianta) Ovvo (ovviare) Pattno (natante a remi) Perdno (clemnza) Predco (predire) Presdi (difese, aiuti) Princpi (inizi, valori) Rega (direzione) Retna (piccola rete) Rubno (gmma) Seguto (seguire) Stropicco (sostantivo) Subto (subire) Turbne (macchine) Vila (fiore)

b - ELNCO DI PAROLE CHE SPESSO VENGONO PRONUNCIATE 24

SCORRETTAMENTE

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Si dice broga e non abrga adla e non dula lacre e non alcre lluce e non allce lveo e non alvo aerdromo e non aerodrmo amca e non maca appendce e non appndice bale e non bule bfora e non bifra bismto e non bsmuto bsturi e non bistri bratro e non bartro cadca e non cduca callfugo e non callifgo ctodo e non catdo cntina e non centna clessdra e non clssidra codarda e non codrdia cognc e non cgnac concme e non cncime cosmopolta e non cosmoplita complo e non cmpilo constto e non cnstato cuclo e non cculo duodno e non dudeno drsena e non darsna edle e non dile efbo e non febo elttrodi e non elettrdi evapra e non evpora fortito e non fortuto Frili e non Fruli gratito e non gratuto guana e non guina incvo e non ncavo ncubo e non incbo infdo e non nfido leccorna e non leccrnia medceo e non medico mollca e non mllica monlito e non monolto mulebre e non mulibre misgino e non misogno nefito e non neofto perro e non proro prottipo e non prototpo prmuta e non permta persuadre e non persudere plizza e non polzza pudco e non pdico regme e non rgime rubrca e non rbrica salbre e non slubre scandinvo e non scandnavo sguano e non sguino 26

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