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2, aprile 2012

EDITORIALEa
Cari lettori, eccovi il secondo numero di China News - Storie dalla Cina al lavoro, newsletter di informazione sul lavoro in Cina che nasce da una collaborazione tra Iscos Nazionale, gli Iscos regionali di Emilia Romagna, Piemonte, Sicilia e Toscana e il sito Cineresie.info. Per i prossimi mesi, ogni mese riceverete una mail con gli ultimi aggiornamenti su quanto sta succedendo in Cina nel campo del lavoro, il tutto a partire da fonti in lingua cinese. Questo mese al centro dell'attenzione il cambiamento generazionale in atto nella "fabbrica del mondo", dove una nuova generazione di giovani migranti nati negli anni Ottanta e Novanta sta rapidamente rimpiazzando i genitori alle catene di montaggio. Buona lettura.

_____________________________________________________________ BREVIa
Primi risultati dellindagine FLA sulla Foxconn
Si conclusa lindagine sulle condizioni di lavoro in tre stabilimenti Foxconn condotta dalla Fair Labor Association su incarico della Apple. Linchiesta, che ha coinvolto circa 35.000 lavoratori, ha messo in evidenza violazioni riguardanti orario di lavoro, stipendi non pagati e rischi per la salute degli operai. Stando ai dati divulgati, nonostante i salari siano superiori al minimo legale locale, il 64,3% dei lavoratori intervistati ha affermato di ritenere il proprio salario insufficiente a far fronte ai propri bisogni fondamentali. Il 48% dei lavoratori intervistati inoltre riteneva che i propri orari di lavoro fossero ragionevoli, contro il 33,8% che ha dichiarato di voler lavorare pi ore per guadagnare di pi e il 17,7% che ha affermato di ritenere i propri orari eccessivi. Anche se un sindacato presente nella Foxconn, la maggior parte dei lavoratori ha dimostrato di non essere al corrente delle sue attivit. I vertici della Foxconn hanno assicurato il proprio impegno nell'innalzare ulteriormente i salari e nel migliorare le condizioni di lavoro negli stabilimenti.

Nello Shanxi, sindacalisti reperibili


A met marzo, la Federazione Provinciale dei Sindacati dello Shanxi ha emesso una circolare che impone ai quadri sindacali nelle imprese della provincia di rendere pubblico il proprio numero di cellulare e i propri contatti dufficio, affiggendoli all'ingresso delle fabbriche e nei luoghi frequentati dai lavoratori, insieme ad una targa sindacale. Questa attivit dovrebbe coinvolgere oltre centomila sindacalisti, attivi nelle 72.500 aziende con sede nella provincia che hanno gi stabilito un sindacato, con una copertura totale di circa 7.500.000 lavoratori. Sui media cinesi si dibatte sull'utilit di una simile misura. Se da un lato vi chi ritiene che rendere pubblici i numeri dei quadri sindacali potrebbe essere un primo passo nell'avvicinare il sindacato ai lavoratori, dall'altro non mancano le voci critiche che sottolineano come la debolezza dei sindacati aziendali in Cina abbia ragioni strutturali che vanno ben oltre la difficolt di contattare i quadri.

I lavoratori Ohms chiedono un sindacato rappresentativo


Il 29 marzo oltre 500 lavoratori dello stabilimento della giapponese Ohms Electronics (di propriet del colosso Panasonic) nel distretto di Longgang a Shenzhen sono scesi in sciopero con una piattaforma di dodici richieste riguardanti welfare e salari. L'aspetto singolare di questo sciopero il fatto che nel documento che elenca le rivendicazioni, oltre alle varie questioni economiche i lavoratori lamentano anche la mancanza di rappresentativit del sindacato aziendale, emersa con forza durante le trattative per gli aumenti salariali. Anche se al momento non vi sono notizie sulla risoluzione dello sciopero, secondo il "Nanfang Dushibao" l'azienda ha affermato chiaramente la propria volont di tenere al pi presto un congresso dei lavoratori per "scegliere un sindacato che rappresenti veramente gli interessi dei dipendenti".

Altri scioperi di marzo


Oltre alla Ohms, sono almeno una decina gli scioperi che hanno coinvolto i lavoratori della provincia del Guangdong nello scorso mese di marzo. Come da tradizione, alla base delle proteste vi sono soprattutto questioni legate ai salari troppo bassi o a straordinari non pagati. In alcuni casi, i lavoratori non hanno esitato ad utilizzare misure estreme: in due casi, il 19 e 22 marzo, centinaia di lavoratori di due differenti impianti hanno bloccato il traffico stradale a Canton per protestare contro

salari ritenuti eccessivamente bassi, mentre il 15 marzo decine di lavoratori di una fabbrica alimentare a Shenzhen sono saliti sul tetto dell'impianto minacciando di buttarsi nel caso non avessero ricevuto quanto gli spettava per gli straordinari. Da segnalare anche uno sciopero in uno stabilimento Foxconn di Taiyuan, nello Shanxi, dove il 13 marzo i lavoratori hanno interrotto la produzione per chiedere un aumento dei salari.

_____________________________________________________________ FOCUSa
Generazioni di migranti a confronto
Da un paio d'anni a questa parte, i lavoratori migranti di nuova generazione un termine che sta ad indicare i giovani migranti nati negli anni Ottanta e Novanta sono al centro del dibattito pubblico in Cina. Secondo una recente indagine dell'Associazione Cinese dell'Industria Tessile e dell'organizzazione non governativa svedese Centre for Child-Rights and Corporate Social Responsibility, i lavoratori migranti nati dopo il 1985 sono quelli che cambiano lavoro con pi frequenza. Tra le loro principali richieste si annoverano l'innalzamento dei salari e la partecipazione ad attivit di formazione professionale, mentre le aspirazioni pi diffuse sono quelle di poter intraprendere una propria attivit e vivere una vita pi dignitosa. I fattori che influenzano la scelta di una posizione lavorativa includono la paga, il tipo di lavoro, come viene gestito il personale, l'ambiente di lavoro e la possibilit di stare insieme ad amici o parenti. Anche se questa generazione di lavoratori ritenuta pi attenta alla realizzazione di aspirazioni personali, quali sono le differenze fra questi giovani migranti e quelli della generazione precedente? Esiste davvero una frattura generazionale tra questi due gruppi sociali? Continua a leggere su questo argomento.

Liu Kaiming: ai lavoratori serve pi consapevolezza


Liu Kaiming il fondatore dellInstitute of Contemporary Observation di Shenzhen, una delle organizzazioni non governative attive nel campo del lavoro e della responsabilit sociale dell'impresa pi note in Cina. In questa videointervista realizzata all'inizio dello scorso anno, Liu spiega il suo punto di vista sulla nuova generazione di lavoratori migranti, soffermandosi in particolare sull'idea che essi siano portatori di una rinnovata consapevolezza giuridica. Nel farlo, egli sottolinea alcune priorit da tener presente nelle attivit di assistenza e formazione rivolte ai migranti in Cina. Per vedere il video clicca qui.

_____________________________________________________________ LIBRIa
Against the Law
Anche se i media cinesi ed occidentali tendono ad accorgersene solamente quando imprese dai grandi nomi sono coinvolte, scioperi e proteste operaie sono una realt molto comune nelle fabbriche cinesi. Tra i vari libri che sono stati scritti sull'argomento, "Against the Law" (University of California Press, 2007) di Ching Kwan Lee rimane indubbiamente il pi completo ed accurato, con l'autrice che riesce nell'impresa di offrire uno sguardo a tutto tondo sulle mobilitazioni operaie nella Cina di oggi. In particolare, il volume di Lee si muove sulla duplice traccia delle parabole divergenti del declino della vecchia classe operaia nelle industrie statali del Nord-est del paese e dell'ascesa di una nuova generazione di lavoratori migranti nelle fabbriche private del Sud, arrivando a distinguere tra due categorie di proteste: da un lato "proteste di disperazione", mobilitazioni con cui vecchi lavoratori statali, messi alle strette davanti alla prospettiva della cassintegrazione o del pensionamento anticipato, si lanciano in gesti estremi per rivendicare il proprio diritto alla sopravvivenza di fronte ad uno Stato che sembra averli dimenticati; dallaltro "proteste contro la discriminazione", con cui i lavoratori migranti richiedono salari pi elevati e migliori condizioni di lavoro. Lee ha il merito di sottolineare come queste proteste si articolino secondo linguaggi e modalit completamente differenti, sfatando il luogo comune che vede i lavoratori cinesi come un gruppo sociale omogeneo e privo di sfumature.

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