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Venezia e Manuele Comneno, crisi nei rapporti diplomatici

Nicola Bergamo - 12 December 2012 Il regno di Giovanni Comneno (1118-1153)

Alla morte di Alessio, suo figlio Giovanni divenne Imperatore di Bisanzio. Venezia, per tutelare i suoi interessi economici, invi immediatamente unambasciata a Costantinopoli per rinnovare gli accordi commerciali presi in passato. I mercanti lagunari si erano accorti di quanto potesse essere vantaggioso e florido quel mercato, e tale era la ricchezza che avevano incamerato in poco tempo, che divennero superbi tanto che trattavano alle stessa maniera un cittadino e un servo, come ci ricordano le fonti coeve. Giovanni decise quindi di congelare il trattato commerciale con i lagunari, tanto erano divenuti superbi e il loro comportamento intollerabile nella capitale. La minoranza latina riottosa dimostr anche una certa esuberanza, quando, di nascosto, trafugarono il corpo di santo Stefano protomartire da una chiesa di Costantinopoli e lo portarono in patria. Allinizio Venezia non reag, ma colse loccasione quando Baldovino II, re di Gerusalemme, chiese aiuto per difendere il regno latino in Palestina. Venne inviata una robusta flotta con a capo lo stesso doge, nella persona di Domenico Michiel, che part nellagosto del 1121 con a bordo ben quindicimila uomini. Lesercito veneziano tent un primo attacco allisola di Corf ma non riusc nella cattura della cittadella difesa dagli imperiali, prosegu per la terra santa, dove ottenne diversi successi. Nel 1124, ritorn presso le coste bizantine e colp nuovamente; Rodi venne saccheggiata, cos come Chio, Samo, Lesbo e Andro, le scaramucce durarono fino alla primavera seguente quando la flotta ritorn a Venezia. Nellagosto del 1126 si arriv ad un accordo tra le parti. La base della trattativa rimase la crisobolla di Alessio, almeno per quanto riguardava i diritti commerciali, ma venne integrata con degli obblighi che i veneziani dovevano rispettare nei confronti di Bisanzio, e cos venne siglata la riappacificazione. Il regno di Manuele I Comneno (1143-1181)

Manuele I Comneno divenne imperatore di Bisanzio quando suo padre Giovanni mor l8 aprile del 1143. Anche il nuovo basileus, non rinnov il trattato con i Veneziani. Non vi fu per alcuna forma di rappresaglia tanto che si pu pensare a delle trattative riservate tra le due parti che per non portarono a nulla di concreto. Il 1147 fu un anno terribile per il governo imperiale, il re normanno di Sicilia, Ruggero II, conquist Corf e depred le ricche citt di Tebe e Corinto mentre Manuele era impegnato con la seconda crociata. Appena le truppe latine uscirono dai confini imperiali per arrivare in terra santa, il basileus riorganizz le forze per colpire i Normanni e anche in questa caso chiam Venezia che rispose alla richieste allestendo una flotta. Il nuovo trattato, donato da Manuele, concepiva un ampliamento del quartiere veneziano a Costantinopoli e un nuovo scalo marittimo, oltre alle gi pregresse concessioni commerciali. In cambio Venezia si impegnava a garantire una flotta che avrebbe aiutato quella bizantina e lesercito imperiale. Nel 1167, Manuele, dopo che i suoi tentativi di riconquistare gli antichi domini in Italia meridionale erano svaniti velocemente, si lanci nella riconquista della costa dalmata. Nel luglio dello stesso anno ottenne una importante vittoria su Stefano III dUngheria, cos che la Dalmazia, la Croazia, la Bosnia e Sirmio con tutto il suo territorio, passarono sotto il controllo imperiale, rafforzando cos legemonia di Bisanzio nella penisola balcanica. Questo fatto allarm Venezia che considerava, come proprio, il controllo sul litorale adriatico e cambi politica estera avvicinandosi ai Normanni. Lo sposalizio tra i due figli del doge e le principesse ungheresi, fu il primo passo di questa nuova politica, tanto che, quando arrivarono gli ambasciatori imperiali, il doge rifiut laiuto richiesto da Manuele. La situazione rimase abbastanza incerta, finch il 12 marzo del 1171 limperatore ordin larresto di tutti i veneziani residenti nella Basileia e il conseguente esproprio dei loro beni. Le cifre parlano chiaro: si tratt di una rappresentazione di efficienza della burocrazia imperiale, infatti ben diecimila persone nella sola citt di Costantinopoli vennero incarcerate. La reazione non si fece attendere. Venezia arm una potente flotta con a capo Vitale Michiel che conquist velocemente diverse postazioni sulla costa bizantina. Manuele mand degli ambasciatori per temporeggiare con i venetici, e il piano riusc perfettamente. I veneziani caddero nella trappola ordita dallo sclatro imperatore e dovettero ritornare in patria a mani vuote. Il Basileus era riuscito a liberarsi dei lagunari che per non demordevano, essi infatti tentarono ogni possibile carta politica per riuscire a ricostruire la loro egemonia commerciale.

Dopo vari tentativi andati a vuoto, i Veneziani firmarono con il re di Sicilia unalleanza e questo sembr smuovere Manuele che nel 1179 accett i negoziati. Secondo Niceta Coniata, limperatore risarc gli ex-alleati con svariati doni. Scoppia l'odio verso i Latini La situazione peggior ulteriormente quando mor il Comneno. Manuele aveva lascianto sul trono il suo unico figlio maschio, chiamato Alessio, e come tutrice sua moglie di origini normanne. Essi, per, finiro presto uccisi dal cugino Andronico, conosciuto come un leader anti-veneziano, che divenne il nuovo imperatore a Bisanzio. Lodio antilatino scoppi ferocemente nella capitale e vennero trucidati quasi tutti gli estranei, colpevoli, secondo i locali, di essersi arricchiti alle spalle dei bizantini. Questo atteggiamento di rivalsa da ambedue le parti fu cos radicato e cos sentito che port alla quarta crociata, con danni nefasti per il decadente impero bizantino e con grandi glorie e ricchezza per la nascente potenza veneziana.

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