Bosnia, legge sulle sepolture sotto attacco

Scompiglio nella comunit islamica in Republika Srpska: la nuova disciplina sulle attivit funerarie e cimiteriali toglie di mezzo qualsiasi intervento delle altre confessioni. La comunit islamica in Republika Srpska (lentit serba della Bosnia) in pieno fermento: nellocchio del ciclone la nuova disciplina sulle attivit funerarie e cimiteriali nel territorio serbo bosniaco approvata a dicembre dal governo locale. Dalla data dellelaborazione del nuovo testo partita infatti unescalation di polemiche contro il ministro proponente, il responsabile agli Enti religiosi Miladin Gacanovic. Ma in questi giorni la diatriba decisamente peggiorata finendo per coinvolgere la massima autorit della comunit islamica in Bosnia: il Gran Mufti Husein Effendi Kavazovic. Questa legge ci priva dei nostri fondamentali diritti religiosi - lamenta un aspro comunicato stampa dei vertici islamici nel Paese diramato luned - poich impedisce qualsiasi intervento delle altre confessioni religiose. In effetti la norma sancisce la competenza esclusiva del governo locale per le attivit funerarie e cimiteriali nel territorio serbo bosniaco: oltre alla costruzione dei cimiteri, persino le incisioni e le diciture sulle lapidi e sui marmi funebri vengono gestite soltanto dallesecutivo dellentit. Con il risultato che le altre confessioni religiosi sono completamente tagliate fuori da ogni possibile intervento in merito. Per questo la situazione si sta scaldando costringendo, di fatto, il Gran Mufti a rivolgersi allUfficio dellAlto rappresentante, alle principali ambasciate e a varie organizzazioni nazionali e internazionali per denunciare il vergognoso trattamento subito dai musulmani del Paese. Secondo lanalista serbo bosniaco Mujo Hadziomerovic, interpellato dal sito internet Balkan Insight, la legge rappresenta una vera e propria minaccia per gli interessi di tutti i cittadini bosniaci. Ma la palla passa alla Corte costituzionale che a partire dal 27 marzo esaminer il ricorso presentato dalla Comunit islamica, mirato ad emendare il testo della nuova disciplina.

Skopje, non crolla il partito di Gruevski

Nonostante lincredibile ondata di proteste innescate dallopposizione negli ultimi mesi, lVmro-Dpmne non perde il sostegno del proprio nocciolo elettorale. Il Vmro-Dpmne, partito di governo in Macedonia, vincer le prossime elezioni amministrative secondo un sondaggio svolto dal Centro macedone per la cooperazione internazionale e dallIstituto per la democrazia Societas Civilis per il quotidiano di Skopje Dnevnik. Il 48,5 per cento degli intervistati ritiene che il VmroDpmne, Partito democratico per lunit nazionale, sia il favorito alle elezioni del 24 marzo, mentre il 15,5 per cento confida nei socialdemocratici di Ranko Crvenkovski (Sdsm). L8,5 per cento invece ha affermato che sar il partito albanese dellUnione democratica per l'integrazione (Dui) a vincere le consultazioni locali, seguito da un 4,3 per cento a favore del Partito democratico degli albanesi (Dpa). Il 17,7 per cento dei cittadini ancora indeciso sul voto, mentre il 3,3 per cento non ha voluto rispondere al sondaggio. Secondo il 72,8 per cento degli intervistati, le elezioni amministrative saranno eque e democratiche, mentre per il 20 per cento non lo saranno. Il 32,8 per cento infine ha detto che la campagna elettorale non li ha influenzati, contro il 17,8 per cento che invece ha fatto la sua scelta durante la campagna elettorale. Il sondaggio stato condotto luned su un campione di 825 persone. Nonostante la cocente delusione incassata dallopposizione, il leader dellUnione socialdemocratica della Macedonia (Sdsm), Crvenkovski, ha ribadito che intende continuare nella sua campagna di protesta contro il governo del premier Nikola Gruevski. In un affollato raduno di domenica lSdsm ha presentato inoltre i suoi candidati sindaco per Skopje e per altri 80 comuni in tutto il paese, ma Crvenkovski ha voluto anche confermare la sua intenzione di chiedere le elezioni anticipate, accusando Gruevski di guidare un governo corrotto e totalitario. Tra il governo e lopposizione si risolta di recente una grave crisi politica a causa della quale lSdsm ha boicottato i lavori parlamentari per pi di due mesi e ha minacciato di non partecipare alle elezioni amministrative del 24 marzo. Grazie allintervento e la mediazione dei rappresentanti dellUnione europea, il primo marzo scorso questa crisi si risolta e lopposizione ha ricominciato a frequentare il parlamento e ha presentato le sue liste per le elezioni locali. Tra gli

accordi presi allinizio del mese tra Vmro-Dpmne e Sdsm, per, c stata poca chiarezza proprio intorno alla possibilit di anticipare le elezioni generali.

Bers, 35 milioni a Sarajevo per la centrale

La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ha approvato luned il finanziamento necessario per la costruzione dellimpianto idroelettrico a Vranduk, sul fiume Bosna. La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) ha approvato un finanziamento di 35 milioni di euro all'azienda pubblica bosniaca Elektroprivreda Bih per la costruzione della centrale idroelettrica a Vranduk, sul fiume Bosna, e per l'allargamento dell'impianto idrico Una-Kostela, sul fiume Una. Secondo quanto riferito dal direttore generale di Elektroprivreda Bih, Elvedin Grabovica, al quotidiano "Dnevni avaz", il finanziamento " stato ottenuto a condizioni molto vantaggiose". I mezzi, a detta di Grabovica, "saranno operativi dopo la chiusura della procedura legale, che presuppone anche l'approvazione del finanziamento da parte del parlamento centrale bosniaco e del parlamento della Federazione Bosnia-Erzegovina, l'entit musulmana e croata del Paese. Il governo federale aveva precedentemente disposto la costruzione di nuove centrali elettriche "con l'obiettivo di garantire le forniture agli utenti", tra le quali alla centrale idroelettrica di Vranduk era assegnata la priorit. La capacit installatadell'impianto di generazione, secondo il quotidiano, sar pari a 20 megawatt, con una produzione media annua di 95 gigawattora.