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Levoluzione del libro: dal volumen alle-book.

Introduzione Il libro, come oggi lo conosciamo, ha origini molto pi recenti dellavvento della scrittura. Ogni civilt ha avvertito, in un certo momento della propria evoluzione, la necessit di ricorrere a forme di espressione scritta per fissare e tramandare precetti, leggi, principi, o semplicemente la memoria di determinati fatti o eventi, ma per molto tempo la memoria di ogni individuo e la memoria collettiva di interi popoli sono state affidate alloralit, quale unico canale di trasmissione alla base della stessa comunicazione sociale. Varie furono le prime forme di scrittura, successive alle rappresentazioni pittoriche, rupestri e murali: pittogrammi presso gli antichi Egizi, ideogrammi presso i popoli dellEstremo Oriente e gli Indiani dAmerica, cunei presso i Sumeri. Se ne praticava lincisione e, successivamente, la pittura su supporti molto diversi: pietra, marmo, tavolette di argilla o di piombo, pelli o legno. Pian piano fu introdotta la scrittura alfabetica, importata in Occidente e modificata a partire dallalfabeto greco. Inizialmente, la scrittura era limitata a una forma di trasmissione pubblica, nei templi e sulle mura di grandi citt e utilizzata con funzione di monito, regola o principio, anche in memoria di eventi significativi. Daltro canto, per raggiungere lintera popolazione, per lo pi analfabeta, era spesso accompagnata o sostituita da rappresentazioni pittoriche o scultoree. presso gli antichi Egizi che nasce il predecessore del libro attuale, il volumen, anchesso destinato, in una prima fase, alla trasmissione e alla conservazione di provvedimenti ufficiali e pubblici, per poi passare alluso privato e commerciale. Nell Europa occidentale il libro vero e proprio appare nella forma del codice medievale e, successivamente, del libro a stampa, che sostituisce le forme precedenti e che caratterizzer mezzo millennio. Negli ultimi anni, infine, stiamo assistendo alla diffusione del libro elettronico.

1. Il volumen

La forma del volumen predomina, nellarea mediterranea, dal V sec. a.C. al IV sec. d.C. e consiste in un rotolo di lunghezza variabile, avvolto intorno a unasticella, utilizzato prima dagli Egizi e poi dai Greci, che dai primi avevano appreso la tecnica di lavorazione del papiro. Esistono anche rotoli di pergamena. Tuttavia, luso della pergamena diverr significativo soprattutto in Occidente. Su di esso si scriveva in senso verticale e per leggerlo era necessario srotolarlo. Diversamente, nel mondo islamico la scrittura era orizzontale, parallela, quindi, allasse di supporto del rotolo. Saranno gli Arabi ad introdurre in Occidente luso della carta, ma solo nel secolo VIII d.C., con la conquista della Sicilia e della Spagna. Sembra che, a quellepoca, la produzione della carta, la cui tecnica era stata perfezionata nel II secolo d.C., si fosse gi diffusa nellAsia centrale, a partire dalla Cina.

2. Il codex il codex ad assumere le fattezze del libro vero e proprio, sebbene con le significative evoluzioni dovute, nel tempo, al progresso tecnico e scrittorio. Il codex si diffuse nei primi secoli dellera cristiana, come forma di supporto che si prestava pi facilmente, rispetto al rotolo, alla consultazione e alla presa di appunti. In un primo tempo ignorato e snobbato dalllite colta, si diffuse inizialmente nelle comunit religiose, per le quali rappresentava un potenziale mezzo di diffusione della parola di Cristo. Furono proprio le comunit monastiche a trascrivere nei secoli successivi, soprattutto tra il sec. VI e il sec. XI, i testi sacri, al fine del loro utilizzo per i servizi religiosi e leducazione dei giovani o su commissione. Lopera dei copisti amanuensi si svolgeva negli scriptoria annessi alle biblioteche monastiche, luoghi in cui, pi tardi, furono trascritte anche numerose opere provenienti dal mondo classico, preservandole dal deterioramento e permettendone la trasmissione ai posteri. Se la produzione dei manoscritti inizia in ambiente religioso, con la fondazione delle universit che il loro uso si diffonde, fino a sostituire pressoch completamente i volumina. Il codex costituito da pi fascicoli o peciae, a loro volta formati da pi fogli di pergamena legati insieme ed utilizzato dai docenti universitari come testo di riferimento, lettura e consultazione durante le lezioni. Con lampliarsi dellutenza
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universitaria e la nascita delle comunit studentesche, aumenta la richiesta di testi a disposizione degli studenti stessi e, parallelamente, nascono numerosi laboratori presso cui vengono depositati testi per il prestito a pagamento e la riproduzione si commissione, ad opera di copisti laici. Presto sorge anche lesigenza di tutelare tanto gli studenti, quanto le opere e i loro autori, da errori e contraffazioni e si stipulano accordi tra gli stationarii, artigiani custodi e responsabili dei manoscritti affidati alle botteghe, e le universit o i singoli docenti. Poich la loro diffusione fa seguito a una richiesta massiccia e repentina, trasformandosi in una vera e propria operazione commerciale, la qualit di questi manoscritti molto inferiore a quella messa in opera negli scriptoria monastici, caratterizzati, al contrario, da pergamena di qualit superiore, da una calligrafia accurata e da decorazioni e miniature pregiate. Questa forma di produzione libraria, tipicamente universitaria, cadde in disuso nella seconda met del secolo XIV, a causa della diffusione della peste nera in Europa occidentale. Il codex di pergamena quale prodotto artigianale raggiunse la sua massima perfezione con lUmanesimo, in cui lamore per il libro rese gli intellettuali esigenti a tal punto da trasformarsi essi stessi in copisti, mossi dalla necessit di conservare, diffondere, rivalutare e promuovere i principi della cultura classica e la corrispondente letteratura quale sua espressione.

3. Il libro tipografico

Con la diffusione della carta e linvenzione della stampa a caratteri mobili, a met del XV secolo il libro diventa mezzo di diffusione della cultura e delle idee a cui hanno accesso non pi soltanto chierici, burocrati e nobili, ma anche una fascia di popolazione che richiede una prodotto commerciale per lintrattenimento e la propria acculturazione, la borghesia mercantile e artigiana, che nel frattempo, per esigenze legate alla professione stata protagonista di un processo di alfabetizzazione e, in seguito al miglioramento delle proprie condizioni finanziarie e di vita, avverte lesigenza di un accesso pi significativo alla cultura letteraria. Accanto alla rivoluzione tecnica si realizza, dunque, quella culturale. LUmanesimo influenza le tendenze della produzione libraria, proponendo numerose traduzioni di classici e la stampa, moltiplicando in misura esponenziale il numero di
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esemplari a disposizione del pubblico, diviene mezzo di diffusione di quella cultura che pone luomo al centro della storia, in una visione che confligge con lintransigenza cattolica e, soprattutto, diffonde le idee riformiste. In epoca di Controriforma, la stampa e il libro, la letteratura e i suoi autori divengono oggetto di persecuzione e censura, censura che si protrae nei secoli e, in forma molto meno incisiva, ma pur sempre significativa, fino ai nostri giorni. Gran parte del patrimonio librario va perduta per sempre, nonostante la stampa clandestina, a causa della censura operata dalla Chiesa, in particolare, in seguito al Concilio di Trento. Gli indici conservati permettono di prendere visione di molti titoli e opere non pi esistenti. A ci si deve aggiungere lenorme numero di libri distrutti dalla calamit e dagli agenti naturali, o andati perduti per incuria e ignoranza, nonch la censura politica che ha accompagnato lassolutismo e i regimi non democratici.

4. L e-book La diffusione e il rapido evolversi delle nuove tecnologie dellinformazione hanno permesso di accedere a considerevoli vantaggi nella produzione libraria. In primo luogo, essi hanno permesso un notevole risparmio di tempo nella redazione dei testi da destinare alleditoria, grazie ai programmi di videoscrittura, provvisti di funzioni di editing e hanno perfezionato i procedimenti di stampa. Al tempo stesso, il libro diventato pi accessibile in termini di disponibilit quantitativa e in termini economici. Daltra parte, il libro tascabile o in formato economico hanno assolto una funzione divulgativa del sapere, sacrificando la qualit del libro come oggetto, sotto altri aspetti: decorazioni e illustrazioni, rilegatura e copertina, presenza di note e bibliografia, ecc., per cui un buon libro, dal punto di vista del prodotto commerciale, rimane comunque pi costoso della media delle varie edizioni disponibili. Linnovazione permette oggi di fruire del testo di unopera non pi nel formato cartaceo del libro, ma su supporto digitale o elettronico: su Internet possiamo consultare libri on-line in formato digitalizzato, sul nostro PC in cd-rom o in un formato che ci permette di scaricarlo da Internet (pdf; zip; word, ecc.), o sull e-book reader, lettore del libro elettronico. La diffusione delle-book e del relativo apparecchio che ne permette la lettura hanno condotto allodierno dibattito sul futuro del libro, soprattutto a seguito di
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alcune iniziative che lo hanno introdotto nella didattica scolastica, in parziale sostituzione dei tradizionali libri di testo cartacei. Linterrogativo che ci si pone, dunque, se il libro cartaceo continuer ad esistere o se verr completamente soppiantato dalle-book. Questultimo presenta vantaggi in termini di peso e dimensioni, di spazio, di costi, di celerit di consultazione e analisi: molto pi economico del libro cartaceo e occupa uno spazio a volte irrisorio di una memoria virtuale in grado di memorizzare molti testi, rendendone pi facile il trasporto: con un lettore si pu trasportare unintera libreria e consultare contemporaneamente pi testi, in qualunque luogo ci si trovi. Molte case editrici stanno iniziando a produrre i testi in doppio formato e si adduce a difesa delle-book il risparmio della carta. Dal punto di vista pratico, le-book presenta, dunque, dei vantaggi. Ma difficile dire se davvero soppianter il libro cartaceo, dal momento che gli stessi docenti dovrebbero acquisire, in primo luogo, le capacit tecniche per gestirli e il pubblico dei lettori di oggi, ancorato al libro tradizionale, ne difende il valore legato alloggetto, ovvero non semplicemente al contenuto, bens al supporto materiale del testo, che lo rende tangibile, trasferendo la sensazione di possesso delloggetto al possesso dei suoi contenuti. C anche una posizione di compromesso da parte di alcuni che ritengono di poter consultare un libro elettronico per acquisire informazioni, ma che leggere per passione implicherebbe luso del libro tradizionale. Probabilmente, le generazioni successive di lettori godranno di tale familiarit con le nuove tecnologie e con i relativi repentini cambiamenti, da abbandonare il libro, grazie anche al processo di digitalizzazione di molti testi ospitati oggi dalle biblioteche e fuori commercio. Ci comporterebbe anche problemi legati alla riconversione di molte industrie e la trasformazione dei settori dellindotto delleditoria. In ogni caso, bene tenere conto almeno di due fattori che, oltre al retaggio secolare insito nella consuetudine con il libro tradizionale, sono di ostacolo alla completa sostituzione di questultimo. In primo luogo, le-book un contenuto virtuale su un supporto materiale deperibile, ad oggi in tempi relativamente celeri rispetto al tradizionale supporto cartaceo, al di l del perfezionamento delle tecniche e delle tecnologie materiali che potranno essere introdotte nel processo di produzione.
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Ma, soprattutto, ci che fa del libro tradizionale uno strumento unico, allo stato non sostituibile da quello elettronico la sua fruibilit immediata: il lettore pu consultarlo in qualunque momento, senza la necessit di alcun mediatore, mentre lebook necessita di un apparecchio che decodifichi le informazioni contenute in memoria per renderne leggibile il contenuto e questo particolare fa s che tra contenuto e utente intervenga la necessit di un filtro, di una mediazione che produce la sensazione di non avere il potere di gestire laccesso ai contenuti stessi del libro e fa ipotizzare che il libro tradizionale continuer a convivere con le-book, senza esserne completamente soppiantato nellimmediato futuro.

Conclusioni Il percorso qui brevemente tracciato indica quanto simbiotica sia la relazione tra vita e cultura scritta nella civilt mediterranea, ed europea in particolare, e quanto antica sia lesigenza di utilizzare la scrittura per comunicare con i propri contemporanei, ma anche ai posteri, trasmettendo cos una memoria che in gran parte sarebbe andata, altrimenti, perduta. Le rivoluzioni culturali e i grandi cambiamenti nella storia dellEuropa Occidentale, come la stessa Riforma Protestante, le scoperte galileiane, la Rivoluzione Industriale e quella Francese, non avrebbero avuto luogo, probabilmente, se il libro non avesse svolto quel ruolo che lo ha caratterizzato come elemento base della conoscenza attraverso i secoli, facendo s che si evolvesse da supporto di scritture ufficiali a strumento elogiativo, a mezzo di comunicazione epistolare e, infine, divulgativo del pensiero individuale.

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