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rNIVIERSrTA DEGLI STUDI

Facolt di Lettere e Filosofia


Dipartimento di Letterature Comparate
Italianisti in Spagna, ispanisti in Italia:
la traduzione
Atti del Convegno Intemazionale
Roma, 30 - 31 ottobre 2007
a cura di
Pina Rosa Piras
Arianna Alessandro
Domenico Fiormonte
Edizioni
INDICE
SALUTI 9
OTELLO LOTTINI Il
MICHELE ABRUSCI 15
FANNY RUBIO 17
CLARAJANS
Poema al modo de los que Machmtn /
escribia fingi endo errol'es / para que Layla se los corrigiera .. ......... 19
PINA ROSA PIRAS
Introduzione 21
I SESSIONE
Il quadro generale della traduzione e la specificit
del rapporto tra l'Italiano e lo Spagnolo............................................ 29
ROBERTO PUJA
Traduzioni e altre 'ginnastiche ' 31
EVA MuNOZ RAYA
No s610 de teoria vive el traductor , pero ayuda 49
LAURA MARIOTTINI
La cortesia. Problemi di teoria e prassi traduttiva............................. 77
ARIANNA ALESSANDRO
La traduzione delle unit ji-aseologico-pragmatiche nel registro
colloquiale ?formale: enunciati pragmatici
e idiomatico-pragmatici in Mai sentita cos bene
e Historias del kronen 91
DIBATTITO SESSIONE I
Il quadro generale della traduzione e la spec(ficit
del rapporto tra l'italiano e lo spagnolo 117
II SESSIONE
Gli strumenti didattici 123
FILOMENA LIBERATORI
Lo spazio della grammatica nell 'insegnamento delle lingue:
implicazioni ai fini della traduzione 125
LILIANA GARZILLO
Lo spagnolo nella scuola: storie di lingua vissuta 133
MANUEL VAZQUEZ LOPEZ
Las diccionarios bilingiies italiano-espaiol / espmol-italiano
como herramientas del traductor: problenuitica y limites 141
CARMEN MATA PASTOR
El aula de traduccion multicultural:
italianos y espaioles en clase de traduccion IT>ES 167
SUSANA MENDO
Como los veo, como me ven: apuntes sobre expectativas y prejuicios
lingiiistico-culturales en la didactica del espmol para italianos 189
DIBATTITO SESSIONE II
Gli strumenti didattici 209
III SESSIONE
La traduzione letteraria 215
PEDRO LUIS LADRON DE GUEVARA
La poesia di Mario Luzi in Spagna:
problemi di traduzione di un traduttore-tradotto............................... 217
FAUSTA ANTONUCCI
Problemi e soluzioni nella traduzione di testi teatrali aurei:
il caso de La vida es suellO 243
SIMONE TRECCA
Mulini e ombre: la labilit del reale (alcune considerazioni
sulla traduzione intersemiotica di Quijote I, 8) 255
RAFFAELE PINTO
Un esercizio di autotraduzione poetica.............................................. 267
DIBATTITO SESSIONE III
La traduzione letteraria 277
IV SESSIONE
Strumenti e risorse digitali per la traduzione 283
DOMENICO FIORMONTE
Il testo digitale: traduzione, codifica, modelli culturali 285
DANIELE SILVI
L'analisi ?formatica del testo:
una proposta di applicazione alle traduzioni 301
PATRICIA FERNANDEZ CARRELO
Herramientas digitales para el analisis lingiiistico:
nuevos agentes de la traduccion, l1ueva traduccion 333
NOTIZIE SUGLI AUTORI 355
ARIANNA ALESSANDRO
TRADUZIONE DELLE UNIT FRASEOLOGICO-PRAGMATICHE NEL REGI-
;.'
COLLOQUIALE INFORMALE: ENUNCIATI PRAGMATICI E IDIOMATI-
IN MAI SENTITA COS BENE E HISTORlAS DEL KRONEN
Oggetto di analisi di questo intervento una specifica classe di unit
fraseologico-pragmatiche qui denominate, sulla base della classificazione
prClposta nel volume Hai voluto la bicicletta... Esercizi su fraseologia e
segnali discorsivi per studenti di italiano LS/L2 (Zamora et alii 2006),
'enunciati pragmatici' (EP) e 'enunciati idiomatico-pragmatici' (ElP). La
riflessione si svolger in chiave contrastiva italiano-spagnolo attraverso
l'analisi di alcuni casi concreti tratti dai romanzi Mai sentita cos bene di
Rossana Campo (1993) e Historias del Kronen di Jos Angel Mafias
(1995). L'obiettivo individuare le specificit linguistico-pragmatiche
degli EP e ElP, per poi proporre delle strategie traduttive adeguate tanto
sul versante dell'italiano come su quello dello spagnolo.
Tra i filoni a mio avviso pi stimolanti e, per il momento, ancora poco
battuti della ricerca traduttiva, vi infatti quello relativo alla traduzione
della fraseologia. Per fraseologia si intende quell'ampio repertorio di
espressioni, generalmente combinazioni di parole - Corpas Pastor (1996:
15) fissa il limite minimo a due parole grafiche - ma anche, bench in casi
pi rari, singoli termini
1
(mi riferisco ad espressioni quali 'Puertal' per lo
spagnolo o, in italiano, 'Aria!', 'Spara!' o, ancora, 'Sar... ', caso che sar
analizzato nel corso del presente lavoro) appartenenti al cosiddetto
'discorso ripetuto' in contrapposizione a quello che si conosce come
'discorso libero' (Coseriu 1968). Si tratta di unit 'fisse', ossia caratteriz-
zate, in gradi diversi a seconda della tipologia, da stabilit tanto morfosin-
1 Cfr. Zamora Muiioz (2005) e Sabban (1998).
2 Nei recenti studi dedicati alla fraseologia, queste unit sono state identificate con diver-
se denominazioni tra le quali ricordiamo: timos (Casares 1992 [1950]), enunciadosfi"a-
seol6gicos (Zuluaga 1980), f6rmulas de la vida social e fi"ases habituales (Haensch et
alii 1982), conversational routines (Coulmas 1981), phrases idiomatiques (Kleiber
l 989),f'aseologismos oracionales (Garcia-Page 1995),jormulas (Casc6n Martin 1995)
ef6rmulas rutinarias (Corpas 1996).
1. Terminologia e classificazioni
Prima di affrontare lo studio degli enunciati pragmatici e di quelli idio-
matico-pragmatici, pu essere opportuno delimitare brevemente il campo di
indagine e chiarire alcuni aspetti tenllinologici e tassonomici. Sulla scia
delle nuove discipline linguistiche emerse negli ultimi decelU1i (la pragma-
tica, la psicolinguistica, la sociolinguistica, la lessicologia, ecc.), anche la
fraseologia ha sperimentato un notevole sviluppo, in particolare, per quel
che qui ci interessa, in ambito ispanico, con numerose pubblicazioni sia di
stampo teorico sia, anche se in numero pi lidotto, applicato. Sul fronte ita-
liano questa disciplina non ha riscosso un interesse altrettanto vivo: i contri-
tattica e lessicale quanto semantica. A livello semantico possibile distin-
guere tra unit pienamente idiomatiche, il cui significato complessivo non
deducibile dalla somma dei singoli significati dei suoi costituenti, semi-
idiomatiche e letterali (Corpas Pastor 1996; Penads Martinez 1999).
Queste sequenze sono comunemente conosciute in spagnolo anche
come modismos, fi-aseologismos, frases hechas o frases idiomaticas, solo
per citarne alcune; mentre in Italia (Quiroga 2006: 41) si parlato di
'espressioni polirematiche' (De Mauro et alii 1993: 98) soprattutto in
campo lessicografico, oppure di 'espressioni idiomatiche' (Vietri 1985), o
ancora di 'unit 1essicali superiori' (Dhrdano 1978; Serianni et alii 1992) e
di 'lessemi complessi' (Voghera 1994) in morfologia. Attualmente la deno-
minazione pi diffusa e accettata tra gli studiosi, soprattutto in ambito ispa-
nico, 'unit fraseologiche' (UFS).
Appmiengono al repertorio fraseologico fonllule quali De eso nada,
jVaya telaI, Como lo oyes, Estas que te lo crees per lo spagnolo, mentre
per l'italiano 'Ma guarda te]', 'Non me lo dire!' o, ancora, 'Andiamo
bene!', enunciati pragmatici, di significato idiomatico (EIP), semi-idioma-
tico o letterale (EP), appartenenti alla macro-categoria fraseologica delle
cosiddette 'unit fraseologico-pragmatiche'2 (Zamora et ahi 1996).
ARIANNA ALESSANDRO 92
LA TRADUZIONE DELLE UNIT FRASEOLOGICO-PRAGMATICHE 93
buti in materia sono stati fino ad oggi piuttosto sporadici e ad opera di pochi
studiosi le cui ricerche si muovono, almeno in parte, in questa direzione;
vanno ricordati tra gli altri Maurizio Dardano, Tullio de Mauro, Luca
Serianni, Raffaele Simone, Simonetta Vietri, Miriam Voghera e Federica
Casadei.
Anche il tennine 'fraseologia', molto diffuso tra gli studiosi ispanofoni
per l'influenza di ricerche tedesche, anglosassoni e russe, in Italia non
ancora entrato a far parte pienamente della terminologia linguistica, almeno
con l'accezione con cui ricorre in queste pagine
3
, inteso cio come discipli-
na il cui oggetto di studio sono le UFS. sufficiehte un'indagine sui p11nci-
pali dizionari italiani per dimostrarlo, come ha confennato Paula Quiroga:
Tras la consulta del tnnino fi"aseologia en los varios diccionarios monolin-
glies italianos (el GRADIT [De Mauro, Grande dizionario italiano dell 'uso],
el TRECCANI [Duro, Vocabolario della lingua italiana], el ZING
[Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana] y el DISC [Sabatini - Coletti,
Dizionario della lingua italiana]) se deduce que no existe el concepto dejj"a-
seologia, entendido como en la lingiiistica hisp::mica, alemana o anglosajona.
[ ] En generaI, el tnnino fraseologia en italiano esta mas cerca de las
combinaciones libres de palabras que de las fijaciones (Quiroga 2006: 41).
Gli stessi studiosi italiani riconoscono di trattare i fenomeni fraseolo-
gici da un'area parzialmente coincidente con quella che la linguistica
tedesca denomina Phraseologie (Voghera 1994: 190). O ancora Cicalese
(1995: 336) sottolinea come in italiano con il termine 'fraseologia' soli-
to intendersi l'insieme di informazioni che i lessicografi includono nella
microstruttura di singoli lemmi che fonnano un dizionario.
Rispetto al repertorio fraseologico, si pu contare su diverse proposte di
classificazione, pi o meno coincidenti a seconda dei parametri - morfosin-
tattici, lessicali o pragmatici solo per citarne alcuni - sulla cui base vengono
elaborate. Per la Spagna vanno ricordate tra le principali quella di Julio
Casares (1992 [1950]), pioniere degli studi fraseologici spagnoli, seguito da
Alberto Zuluaga (1980) e, in tempi pi recenti, da Gloda Corpas Pastor
(1996), Leonor Ruiz Gunillo (1997; 1998) e Inmaculada Penads Martinez
(1999). In Manual de fraseologia espano!a, Corpas Pastor amplia e rielabo-
ra le proposte precedenti stabilendo una tassonomia costituita da quattro
macro-gruppi: locuzioni, collocazioni, paremie e formule rutinarie; questa
3. Il tennine 'fraseologia', inteso come disciplina che studia le unit fraseologiche, stato
impiegato in lavori di italianisti stranieri, in paliicolare Jemej (1982), Skytte (1998) e
Nicklaus (2000).
proposta rappresenta una delle classificazioni attualmente pi accettate e
diffuse.
2. Le unit fraseoIogico-pragmatiche: enunciati pragmatici ed enun-
ciati idiomatico-pragmatici
Come gi accemlato in precedenza, in questo lavoro mi baso sulla clas-
sificazione elaborata da Pablo Zamora, ArimmaAlessandro, Eleonora Ioppoli
e Federica Simone (Zamora et ahi 1996) in cui, combinando la classificazio-
ne di Corpas Pastos (1996) con il concetto di centro e perifelia mutuato dalla
Scuola di Praga e applicato al repertono fraseologico (Penads Mmiinez
1996), si differenzia fra due categorie principali: da un lato le unit fraseolo-
giche 'centrali' - plincipalmente 'locuzioni' - in cui i tratti distintivi fonda-
mentali delle UFS - fissit mOlfosintattica e lessicale oltre che, in alcuni casi,
idiomaticit - sono presenti al massimo grado e, dall'altro, le 'unit fraseolo-
gico-pragmatiche' . In quest'ultime si osserva, a seconda della tipologia, lillO
spostamento pi o meno accentuato dal centro alla perifelia del repertorio fra-
seologico, con una progressiva attenuazione dei tratti distintivi delle UFS cen-
trali a favore di altri tratti meno tipicamente fraseologici o 'cm10nici', in alcu-
ni casi condivisi con categ01ie di espressioni non propriamente fi:aseologiche.
Con la denominazione 'unit fraseologico-pragmatiche' mi riferisco
quindi a una classe di fonnule convenzionali proprie dell'interazione
sociale, usate cio dai parlanti in situazioni detenninate, rituali, per svol-
gere funzioni specifiche: dalle pi semplici fonnule di saluto o di ringra-
ziamento, a stmtture pi complesse usate per accettare o rifiutare una pro-
posta, mostrare accordo o disaccordo, ecc. Coincidono, in parte, con le for-
mule mtinarie o psico-sociali di Corpas Pastor sopra citate, cos denomi-
nate in quanto [ ... ] desempeiian funciones facilitadoras del desanollo
nonnal de la interacci6n social, o bien funciones de expresi6n del estado
mental y los sentimientos del emisoD> (Corpas Pastor 1996: 192).
L'aggettivo 'pragmatiche' si riferisce al significato di queste unit,
volendo indicare in modo esplicito che esso non pu considerarsi esclusi-
vamente semantico composizionale, ma prettamente pragmatico, situazio-
nale, ossia strettamente dipendente dal contesto, all'intemo del quale tali
espressioni acquistano la loro funzione e il loro significato specifici
(Zamora et alii. 1996: 13). Se volessimo definire unit quali jS610faltaba
eso!, jDe eso nada! o 'Neanche morto!' pi che spiegame il significato
puramente semantico (il valore denotativo, referenziale), dovremmo infat-
94 ARIANNA ALESSANDRO
ti esplicitame i contesti d'uso, il valore pragmatico che implicano e le fun-
zioni che svolgono; nel caso degli esempi citati esplimere in una situazio-
ne comunicativa informale disaccordo e rifiuto in modo esplicito e diret-
to, con una sfumatura di rabbia e disappunto. Questi stessi esempi ci con-
sentono inoltre di vedere come spesso queste unit costituiscano delle
repliche con funzione reattiva a un atto linguistico precedente.
Alla macro-categoria delle unit fraseologico-pragmatiche apparten-
gono (Zamora et alii 1996):
a. le' locuzioni idiomatiche pragmatiche';
b. gli 'enunciati pragmatici' (EP) e gli 'enundati idiomatico-pragmatici'
(BIP);
c. le 'frasi implico-situazionali';
d. gli 'schemi sintattici fraseologici pragmatici'.
LA TRADUZIONE DELLE UNIT FRASEOLOGlCO-PRAGMATICI-IE 95
Passo ora ad identificare schematicamente i tratti distintivi delle unit
oggetto della mia analisi, ossia EP e EIP:
a. innanzitutto si tratta di strutture che costituiscono atti linguistici autono-
mi ed enunciati completi, che godono cio di autonomia sintattica, poten-
do apparire da soli senza bisogno di combinarsi con altri componenti lin-
guistici all'intemo della frase per costituire un enunciato completo;
b. presentano un alto grado di fissit morfosintattica e lessicale (proprie-
t fondamentale e condizione sine qua non di tutte le UFS), quindi
generalmente non possono attivare nessun componente libero e non
accettano trasformazioni formali;
c. costituiscono atti linguistici e svolgono di solito la funzione di repli-
che interattive ad un atto linguistico precedente;
d. l'uso frequente e la ripetibilit li hanno trasformati in forme cristalliz-
zate, con un forte contenuto culturale e pragmatico legato al contesto
situazionale e alle conoscenze linguistiche ed enciclopediche condivi-
se dai parlanti appartenenti a una medesima comunit linguistica e con
uno stesso background socio-culturale;
e. gli enunciati idiomatico-pragmatici ('Chi te l'ha fatto fare!', 'Ci man-
cherebbe altro!', iAdios, muy buenas/, iCuntaselo a tu abuela/) si
caratterizzano precisamente per uno specifico contenuto semantico
idiomatico assente in altri enunciati che invece presentano un signifi-
cato pi trasparente, letterale, esclusivamente pragmatico-situazionale
('E ti credol', 'A chi lo dicil').
3. Enunciati pragmatici ed enunciati idiomatico-pragmatici tratti da
Mai sentita cosi bene e Historias del Kronen: analisi linguistico-prag_
matica e problematiche traduttologiche
Per illustrare le specificit linguistiche sia degli enunciati pragmatici
sia di quelli idiomatico-pragmatici cos come le problematiche che la loro
traduzione presenta, prender in esame un repeliorio abbastanza ristretto
ma, a mio avviso, significativo costituito da alcuni casi esemplari tratti da
due romanzi cosiddetti 'di ultima generazione': Mai sentita cos bene del-
l'italiana Rossana Campo (1993) e Historias del Kronen dello spagnolo
Jos Angel Mafias (1995).
Il primo, tradotto in spagnolo da Pablo Zamora con il titolo Nunca me
he sentido tan bien (1999), pu essere definito come un romanzo-conver-
sazione ambientato nel corso di una cena tutta al femminile una sera di
fine estate a Parigi. Un gruppo di amiche accomunate da origini italiane e
invischiate in rocambolesche ed esilaranti storie d'amore e di tradimenti,
si raccontano delusioni e vicissitudini.
Historias del Kronen, opera prima dello spagnolo Jos Angel Mafias e
finalista al Premio Nadal nel 1994, narra la vita quotidiana e le avventure
estive di un gruppo di ventenni madrileni, di classe sociale medio-alta, cre-
sciuti all'insegna della cultura audiovisiva, affascinati dalla violenza, pri-
gionieri inconsapevoli di un mondo chiuso e asfittico dominato dalle dro-
ghe, dal sesso e dai bar notturni; il nome del bar punto di incontro abitua-
le del gruppo d il titolo allibro. Nel caso di Historias del Kronen non
stata pubblicata nessuna traduzione italiana.
Non essendo l'obiettivo di questo lavoro trattare gli aspetti stilistici dei
romanzi n tantomeno discuterne il valore lettermio, mi limito alle poche
indicazioni fomite con l'intenzione di dare lm'idea generale delle trame e, in
particolare, dell' ambiente in cui esse prendono fOlTI1a, ossia del contesto
socio-culturale in cui veITanno usate le espressioni oggetto di studio.
Pur consapevole delle peculiarit e dei limiti dell'imitazione del par-
lato dialogico nello realizzazione scritta
4
, la scelta di questi testi come
fonte del corpus su cui baser la mia analisi si deve ad alcuni aspetti comu-
ni che le rendono particolannente interessanti come documenti di lingua e,
96 ARIANNA ALESSANDRO
4 Per entrambe le opere si pu parlare di mimesi di una conversazione spontanea, caso in
cui il parlato si manifesta nello scritto. Tale rapporto tra il testo scritto e la conversazione
spontanea viene definito da Antonio Briz (1998; 2001) con il tem1ine di oralidad oppo-
sto alla escrituridad, dove, invece, lo scritto a manifestarsi nella lingua parlata.
soprattutto, come bacino f'aseologico; mi riferisco in particolare a:
a. il ricorso al 'parlato', ossia l'impiego di un linguaggio quotidiano,
colorito, incisivo, tendente ad imitare l'oralit e caratterizzato da fOlii
tratti di colloquialit;
b. la stmttura dialogica della narrazione: le conversazioni e i dialoghi tra
i protagonisti costituiscono la quasi totalit di entrambi i testi, caratte-
rizzati da una forte interazione tra i parlanti;
c. l'ambientazione quotidiana, l'intimit e l'infom1alit del contesto in
cui si svolge la narrazione e, di conseguenza, i dialoghi.
Il predominio dell' oralit e, in particolare, d ~ l registro colloquiale,
cos come lo scambio dialogico conversazionale, garantiscono in entram-
bi i testi una presenza significativa delle unit oggetto di questo studio, il
cui ambito d'uso privilegiato proprio la conversazione colloquiale.
Sulla base di tali osservazioni, procedo ora all'analisi di alcuni enun-
ciati pragmatici (EP) ed idiomatico-pragmatici (EIP) estratti dai due
romanzi, analisi che sar svolta da una prospettiva linguistico-pragmatica
e con una finalit prevalentemente traduttiva; i punti oggetto di riflessione
riguardermllio:
a. la struttura morfonsintattica dell'enunciato analizzato;
b. l'intenzione pragmatico-comunicativa manifestata dal parlante che
usa l'enunciato - classificata sulla base della teoria degli atti linguisti-
ci elaborata da John Langshaw Austin (1962) e poi successivamente
ampliata da John Roger Searle (1969) - e, legata ad essa, la funzione
linguistica secondo la ripartizione fonnulata da Roman Jakobson
(1966);
c. alcune osservazioni sull'aspetto semantico, ossia sul significato idio-
matico o letterale delle stmtture;
d. e, infine, una proposta di traduzione in italiano o in spagnolo, a secon-
da dei casi.
evidente che tale schematizzazione ha una finalit esplicativa, in
quanto, seppur differenziati, in realt i punti elencati sono interdipendenti,
come si avr modo di constatare nel corso dell'analisi.
Gli EP e BIP presi in esame vengono riportati, evidenziati in neretto,
all'interno dello scambio dialogico in cui appaiono nel testo originale in
quanto, come gi stato sottolineato in precedenza, per la loro interpreta-
zione e successiva traduzione ne imprescindibile la contestualizzazione;
infine la trascrizione del brano introdotta da una breve didascalia che
LA TRADUZIONE DELLE UNIT FRASEOLOGICO-PRAGMATICHE 97
3.1. Casi tratti da Historias del Kronen
3.1.1. Contesto: Roberto e Cm-los, seduti al bancone del Kronen, discuto-
no del compOliamento di quest'ultimo ~ e i confronti di due amici comuni.
- Roberto: No deberias pasarte tanto con Fierro y con Raul.
- Carlos: Pero si no les he dicho nada, I. de qu vas?
- Roberto: No te diga hoy, te diga en genera!. (14)
descrive la situazione comunicativa.
Data la compattezza dei materiali selezionati, le considerazioni relati-
ve al registro espressivo e all'ambito d'uso tendono inevitabilmente a ripe-
tersi o ad assomigliarsi. Per queste ragioni, ai fini del presente studio si
ritenuto che fosse sufficiente l'analisi di pochi casi, e si liporta in
Appendice un elenco completo degli EP ed EIP contenuti nei due romanzi.
98 ARIANNA ALESSANDRO
a. Struttura morfosintattica. Frase interrogativa con soggetto di seconda
persona singolare che implica un riferimento e un coinvolgimento
diretto del destinatario da parte del mittente dell'enunciato.
b. Intenzione pragmatico-comunicativa e funzione linguistica. La peri-
frasi 'ir de + alga' molto comune nella lingua spagnola, ne fre-
quente l'uso riferito aB'abbigliamento (es.: A la bada hay que ir de
chaqueta y corbata; A lafiesta de Carnaval, ;,tLi de qu vas a ir? Yo
voy de lobo) o al modo di essere, al comportamento (es.: Ir de tacano
- compOliarsi come un taccagno - o Ir de tonto - fare lo stupido, com-
portarsi da sciocco).
Con l'enunciato idiomatico-pragmatico ;,de qu vas? Cm-los reagisce
in modo aggressivo al commento di Robelio esprimendo rabbia, irri-
tazione e disaccordo oltre che rifiutando il rimprovero fattogli_ La fun-
zione linguistica dominante quella espressiva o emotiva, incentrata
sullo stato d'animo del mittente; ad essa si aggiunge una funzione sup-
plementare, quella conativa, legata al richiamo rivolto al destinatario.
Questo EIP infatti impiegato dal mittente con l'intenzione di far
tacere il destinatario rifiutandone il commento (parafrasandolo in un
registro pi neutro, meno colloquiale, conisponderebbe alle espressio-
ni: ;,Qu clase de comportamiento estas exibiendo?, c:Qu quieres? o,
ancora, ;, Y tlJ qu te piensas?, ;, Y tli qu te has ereido?). La copresen-
za della funzione emotiva e conativa rendono l'enunciato idiomatico-
pragmatico ;, de qu vas? polifunzionale.
LA TRADUZIONE DELLE UNIT FRASEOLOGICO-PRAGMATICHE 99
Da un punto di vista prettamente pragmatico, evidente che si tratta di
un atto linguistico indiretto: la struttura intelTogativa in realt non
implica nessuna richiesta di infOlmazione, ma piuttosto funge in parte
da atto direttivo, in quanto ha lo scopo di suscitare una reazione nel
destinatario, e in parte un atto espressivo, poich manifesta uno stato
emotivo del mittente.
c. Tratti semantici. L'enunciato ;,De qu vas? presenta un significato
idiomatico, ossia una componente semantica non letterale n traspa-
rente, ma figurata, che obbliga a tenere conto del contesto e del co-
testo per essere interpretata COlTettamente sia'dal punto di vista lingui-
stico sia da quello pragmatico.
d. Osservazioni sulla traduzione. In un'ipotetica traduzione italiana si
potrebbe riconere all'espressione 'Ma che vuoi?' la quale, oltre a man-
tenere la fOl1na intenogativa dell'enunciato pragmatico originale ;,De
qu vas?, ne conserva il tono aggressivo e le medesime funzioni e
intenzioni.
3.1.2. Contesto: Carlos, Roberto e Pedro parlano di musica.
- Robelio: A Carlos lo que le mola ahora es Ded. Esta obsesionado.
Se ha pasado un mes oyendo el mismo disco y no se cansa.
- Carlos: ;,Te molesta?
- Robelio: No, qu va. A mi me es igual.
- Pedro: Qu coiiazo oir siempre lo mismo, tronco. Eso si que es
un c01azo.
- Carlos: 6A ti qu te importa?, djame en paz. (22)
a. Stmttura morfosintattica. Il primo enunciato i(NO) qu va! - l'avver-
bio di negazione No indicato tra parentesi in quanto pu apparire
esplicitato o restare implicito - bench nella punteggiatura del testo
originale non venga indicato, di tipo esclamativo negativo, mentre il
secondo ;,A ti qu te importa?, presenta una struttura esclamativo-
intenogativa con soggetto di seconda persona singolare, che implica
direttamente il destinatario.
b. Intenzione pragmatico-comunicativa e funzione linguistica. i(No) qu
va! esprime un rifiuto energico da pmie del mittente rispetto a qualco-
sa di supposto o affel1nato in precedenza dall'interlocutore. Pur essen-
do una replica negativa di rifiuto o disaccordo come iNi hablar!, i(No)
qu va! non implica, come il primo, il rifiuto di concedere qualcosa,
quanto piuttosto rifiuto o disaccordo rispetto ad idee o infonnazioni
date o presupposte dall'altro parlante. Nel nostro caso, l'intenzione di
Roberto, il mittente, duplice: esprimere disaccordo con quanto ha
affennato Cm-Ios (nega che il suo atteggiamento possa infastidirlo) e,
allo stesso tempo, indicare indifferenza rispetto al compOliamento del-
l'amico (sottolineata con l'espressione A mi me es iguaI).
L'enunciato pragmatico c:A ti qu te importa? usato da Carlos per inti-
mare in modo aggressivo a Pedro di farsi gli affari propri: anch'esso si
colloca quindi sul piano espressivo del disaccordo. Quest'ultimo per,
a differenza di j(No) qu va!, presenta polisemia: mentre il secondo
esprime sempre rifiuto e disaccordo, il primo pu indicare, a seconda
dei contesti, rifiuto, rimprovero aggressivo o semplice indifferenza (in
particolare nei casi in cui usato in prima persona jc: Y a mi qu me
importa?!). Nel contesto qui esaminato c:A ti qu te importa? ha la fun-
zione di richiamare l'attenzione dell' interlocutore per recriminare, rim-
proverare e, allo stesso tempo, esprimere rifiuto o contrariet da parte
del mittente.
In entrambe gli enunciati la funzione dominante quella espressiva o
emotiva, incentrata sullo stato d'animo del parlante; nell'enunciato jc:A
ti qu te importa?! riscontrabile anche una sfumatura conativa, in
quanto con tale atto linguistico si cerca di suscitare una reazione da
parte del destinatario, nel tentativo di modificame il comportamento, in
questo caso farlo tacere e smettere di intromettersi in affari che non lo
riguardano. Anche jc:A ti qu te importa?! presenta dunque un caratte-
re polifunzionale.
In base a quanto si osservato si pu dedurre che, in tennini di atti lin-
guistici, j(No) qu va! rientra tanto nella categoria degli asseverativi
come degli espressivi.
c. Tratti semantici. Entrambi gli enunciati presentano un significato let-
terale, transparente.
d. Osservazioni sulla traduzione. Una soluzione traduttiva per l'enuncia-
to pragmatico j(No) qu va! l'espressione italiana 'No, macch!',
inte11ezione tipica del registro colloquiale usata proprio per esprimere
in modo energico e perentorio una negazione.
Per l'el1lUlciato c:A ti qu te importa? propongo invece l'espressione
interrogativo-esclamativa '(E) a te che ti (te ne) frega?l', costruita sul
100 ARIANNA ALESSANDRO
5 Ya: adverbio de tiempo, para conceder o apoyar lo que nos dicen. Ya se ve. Ya entiendo
(RAE).
3.1.3. Contesto: Roberto e Carlos parlano di Pedro, un amico comune.
- Roberto: Si es que Pedro, CLlando aparece su novia, desaparecen
todos Zos demas '
- Carlos: Ya te digo. (90)
Contesto: Carlos a casa di Roberto, i due COlmnentano gli effetti della
festa della notte precedente.
- Carlos: Esos ojos tan rojos no son de beber, ieh Roberto?
- Roberto: Ya te digo. Hoy ha sido un buen dia. (62)
101 LA TRADUZIONE DELLE UNIT FRASEOLOGICO-PRAGMATICHE
verbo 'fregare/fregarsene', con il significato di 'non darsi pensiero, non
preoccuparsi', pi espressiva e comune nel colloquiale 11spetto al pi
neutro sinonimo 'importare' ('A te che ti (te ne) importa?! '). Altra pos-
sibilit, molto frequente nel parlato giovanile, soprattutto nella variet
diatopica del romanesco, 1'eliminazione della forma verbale che resta
sottointesa: 'E a te?!'.
Contesto: Carlos si rapato i capelli a zero, gli amici reagiscono con gran-
de sorpresa.
- Manolo: iAnda! iPero que te han hecho, Cm'Zos? iQu rape te han
dado, coZega!
- Carlos: Ya te digo.
- Manolo: Pero, tronco, pareces un es/ano
- Carlos: Ya ves. (201)
a. a. Struttura morfosintattica. Entrambi gli emmciati evidenziati sono
dichiarativi affermativi. Nel caso di Ya te digo il soggetto in prima
persona singolare, ma l'attenzione rivolta all'interlocutore; Ya ves
presenta invece un soggetto di seconda persona singolare. Entrambi
presentano l'avverbio di tempo ya
S
con funzione rafforzativa.
b. Intenzione pragmatico-comunicativa e funzione linguistica. Tanto Ya
te digo quanto Ya ves si usano per confell11are e rafforzare in modo
enfatico un'affermazione precedente (Hace mucho caZ01; es sofocan-
te. Ya te digo, vaya caZ01: .. ); esprimono quindi accordo e consenso.
Entrambe le espressioni sono polifunzionali: presentano infatti una
funzione espressiva o emotiva, incentrata sullo stato d'animo del mit-
tente il quale manifesta il proprio accordo con l'interlocutore, integra-
ta con la funzione referenziale o informativa riferita al contesto, all'in-
fonnazione contenuta nel messaggio. Implicano inoltre una compo-
nente fatica nel richiamare l'attenzione del destinatario al fine di
garantire il corretto funzionamento e mantenimento del canale comu-
nicativo.
In tennini pragmatici, si tratta di atti asseverativi o rappresentativi:
entrambe le espressioni svolgono in tutti i contesti in cui appaiono la
funzione di confennare e rafforzare un' affennazione precedente.
L'intenzione pragmatico-comunicativa del parlante esprimere accor-
do mostrando un atteggiamento cooperativo, quindi rientrano anch'es-
si, oltre che nella categoria degli asseverativi, anche in quella degli
espressivi, in quanto manifestano nel contenuto proposizionale uno
stato emotivo del mittente.
c. Tratti semantici. Entrambi gli enunciati presentano un significato pret-
tamente letterale, semanticamente transparente.
d. Osservazioni sulla traduzione. In italiano disponiamo di varie fonnu-
le per sostenere o confermare un' affemlazione ed esprimere accordo
con quanto asserito dall'interlocutore. Propria del registro colloquiale
l'espressione enfatica fraseologica, di significato idiomatico, 'Puoi
dirlo (forte)!' (con l'accezione di ' sicuramente cos! / Sono comple-
tamente d'accordo!') che qui propongo come traducente dell' enuncia-
to Ya te digo. Altra soluzione traduttiva l'espressione esclamativa
,(Eh) gi!', con l'avverbio 'gi' in funzione di risposta affermativa e
con evidente valore fatico; bench di registro neutro e non appartenen-
te al repertorio strettamente fraseologico, nel contesto qui preso in
considerazione pu essere accettabile come traducente dell'enunciato
Ya ves.
102 ARIANNA ALESSANDRO
3.1.4. Contesto: alcuni amici chiacchierano seduti al bancone del Kronen.
- Miguel: No. Tu porque eres guapo. I.Pero los otros? Que hay mucha
gentefea por el mundo, no te creas.
- Cm'los: Venga, Miguel, basta de bobadas. (59)
Contesto: Amalia si confida con Cm'los parlandogli dei problemi che
ha con il suo ex-fidanzato, el Chus; in particolare gli racconta del gior-
no in cui el Chus andato a casa sua e ha minacciato di suicidarsi per-
ch non accettava la loro separazione.
_Amalia: {. ..} el C/zus que se levanta y dice que va a romperse el vaso
en la cabeza. Asi, sin nuis. Y coge el vaso y se lo rompe. ;.Pero tu te
erees? ;. Te naginas la escena? Pero aLtn queda mts, no te creas, por-
que e! tio, alli de pie con el pelo lleno de sangre, ptlido y con ltgri-
mas en los ojos, empieza a decirme que me ama {. ..}. (73)
103 LA TRADUZIONE DELLE UNlT FRASEOLOGICO-PRAGMATICHE
Struttura morfosintattica. L'enunciato No (te) creas, introdotto dal-
l'avverbio di negazione No, di tipo dichiarativo negativo con sogget-
to di seconda persona singolare. In alcuni contesti pu essere usato
con funzione esclamativa. Il pronome personale te inserito tra paren-
tesi tonde in quanto, svolgendo una funzione prettamente enfatica e
rafforzativa, pu essere esplicitato o rimanere implicito.
Intenzione pragmatico-comunicativa e funzione linguistica. L'enunciato
pragmatico No te ereas usato dal mittente con l'intenzione di sotto-
lineare la veridicit di quanto egli stesso affenna nella frase immedia-
tamente precedente o successiva, per quanto questo possa sembrare
strano; nel Diccionario de uso de! espaiiol di Maria Moliner (2007), si
riporta l'espressione con la seguente definizione ed esempio: Frase
enfatica que suele afiadirse a la afinnaci6n de algo no evidente 'Es
mas joven que yo ... , no creas' (lemma: saber).
La funzione dominante quella conativa, quindi il messaggio orien-
tato sul destinatario con lo scopo di convincerlo della veridicit di
quanto affennato dal mittente dell'enunciato. Nel primo esempio l'at-
teggiamento di Miguel leggermente aggressivo, come se, in un certo
senso, provasse invidia o risentimento nei confronti di Carlos il quale,
come affenna egli stesso, un bel ragazzo; in questo caso, tenendo
conto dalla condizione psicologica del mittente, possibile rintraccia-
re una componente espressiva.
A livello pragmatico-comunicativo, l'enunciato No te creas appartie-
ne alla categoria degli atti asseverativi.
c. Tratti semantici. Enunciato pragmatico di significato letterale, seman-
ticamente transparente.
d. Osservazioni sulla traduzione. Sulla base delle considerazioni prece-
denti e del contesto in cui vengono usati i singoli enunciati, propongo
Contesto: Nadia racconta alle amiche dell'incontro con Raul, uno psicana-
lista conosciuto al tem1ne di una conferenza.
- Dopo la conferenza sono andata a parlargli, perch mi ha colpito un
casino.
- E lo credo, pi di 90 chili, uno ti colpisce perforza! (112)
3.2. Casi tratti da Mai sentita cos bene
3.2.1. Contesto: la protagonista racconta a Valeria il primo incontro con
il suo attuale compagno indiano al mercatino delle pulci di Parigi, quando
entrambi volevano acquistare una bambolina portafortuna.
- Ecco, io avevo scovato questa bambolina per i soldi, tutta cicciotta,
seduta con le gambe incrociate, tutta sorridente. Penso, questa non me
la faccio scappare. La prendo, poi faccio per cercare i soldi nella
borsa e arriva un tipo, un indiano, mica male.
- Indiano tipo pellerossa?
- Ma no, indiano dell 'India, arriva e fa per prenderla.
- E no, eh, fa la Valeria.
- Dico, sui soldi non si scherza, tu non puoi sapere quanto tempo l 'ho
cercata questa bambola.
- E ci credo! (66)
104 ARIANNA ALESSANDRO
come traducente dell' enunciato No te creas del primo esempio la frase
interrogativa 'Che (ti) credi?': si tratta di una domanda retorica che,
oltre a mantenere l'uso del verbo 'credere', implica una sfumatura di
aggressivit e risentimento, come l'enunciato originale.
Per il secondo esempio, un possibile traducente potrebbe essere il sin-
tagma verbale 'non ti credere/pensare', in cui il verbo 'credere' (o
'pensare', pi colloquiale), nella forma imperativo-negativa, raffor-
zato con il pronome riflessivo; in questo caso assumerebbe nel conte-
sto in cui usato l'accezione di 'Mica finita qui, non ti credere.. .'.
a. Struttura morfosintattica. Gli EP 'E ci credo!' ed 'E lo credo!', con i
pronomi 'ci' e 'lo' in funzione anaforica, sono di tipo dichiarativo
affennativo con soggetto di prima persona singolare.
b. Intenzione pragmatico-cOllllmicativa e funzione linguistica. L'intenzione
del parlante confennare in modo enfatico quanto affennato dall'in-
LA TRADUZIONE DELLE UNIT FRASEOLOGICO-PRAGMATICHE 105
c.
terlocutore, mostrando totale accordo; si tratta quindi di un atto lingui-
stico asseverativo. Le funzioni linguistiche dominanti sono quella
espressiva e quella referenziale.
Tratti semantici. Entrambi gli enunciati presentano un significato let-
terale, semanticamente transparente.
d. Osservazioni sulla traduzione. Le funzioni linguistiche e l'intenzione
pragmatico-comunicativa evidenziate negli enunciati originali posso-
no essere rese in spagnolo tanto attraverso l'espressione Ya lo creo, in
cui si mantiene la medesima fonna v e r b a l ~ della stmttura originale,
quanto con Ya te diga. In questi enunciati pragmatici l'avverbio ya
usato come rafforzativo per accettare ed appoggiare quanto affennato
dell 'interlocutore.
3.2.2. Contesto: Nadia prosegue nel racconto dell'incontro con Raul.
- Ho cercato di parlargli, ma lui fa: io non voglio che tu lasci il tuo
uomo per me.
Doccia gelata.
- E tu?
- Ah no-o? Faccio io. E lui: no, se non ti va di stare con lui fai benis-
sno a mollarlo, ma non mollarlo perch ti sei innamorata di me.
- Orco cane, che maschio!
- Be', mi sembra figa, il bioenergetico, fa la Monica.
- Secondo me uno stronzo, fa la AIe, sta' attenta Nadia, che lui non
si metter mai con te, mi puzza tanto di stronzo.
- Quello che le ho detto anch 'io, fa la Betty.
- Inoltre mi ha detto che ha un 'altra storia che dura da diversi anni,
con una bioenergeta.
- Ah, andiamo bene! dice ancora la AIe. (134)
a. Stmttura morfosintattica. Frase esclamativa con soggetto in prima per-
sona plurale.
b. Intenzione pragmatico-comunicativa e funzione linguistica. Con
l'enunciato idiomatico-pragmatico 'Andiamo bene!' il parlante, in
questo caso AIe, manifesta sorpresa e, in parte, contrariet e delusione
rispetto a quanto affennato da un altro parlante, si tratta infatti di
un'espressione usata per sottolineare che l'infonnazione aggiunta da
quest'ultimo complica ulterionnente una situazione gi di per s non
106
ARlANNA ALESSANDRO
semplice, come appare evidente dai contenuti delle battute che prece-
dono l'enunciato.
La funzione linguistica dominante quella espressiva: AIe manifesta
infatti il proprio stato d'animo di fronte alla situazione descritta da
Nadia; l'uso della prima persona plurale estende la valutazione alla
situazione in generale e non esprime soltanto lo stato d'animo del mit-
tente individualmente. inoltre possibile individuare una componen-
te referenziale nel commento al contesto a cui l'espressione rimanda.
Costitusice lID atto linguistico espressivo-asseverativo.
c. Tratti semantici. L'enunciato presenta un significato idiomatico e iro-
nico. Con l'esclamazione 'Andiamo bene!' si vuole infatti dare a
intendere il contrario di quanto si affem1a letteralmente, quindi
'Andiamo male!': l'enunciato idiomatico pragmatico infatti una rea-
zione a quanto espresso dall'interlocutore nella battuta precedente
([ ...] mi ha detto che ha un'altra storia che dura da diversi anni [...])
e sta ad indicare che tale infOlmazione implica un peggioramento della
situazione.
d. Osservazioni sulla traduzione. Alla traduzione letterale i Vamos bien!,
possibile in spagnolo, a mio avviso da preferire l'EIP di regisho col-
loquiale j(Pues) estamos apanados! costruito con il verbo
'apanar/apanarse', nell' accezione di 'sistemare, mettere in ordine un
qualcosa, una situazione' (Tam 2000, lemma 'apanar '), anch' esso di
significato ironico come 1'originale 'Andiamo bene!'.
Per indicare raggiunta di un elemento negativo che peggiora una
detelminata situazione, altro possibile traducente l'EIP iLo quefal-
taba (por oir/vel)!, anche nella variante iS610faltaba eso!, equivalen-
ti all'EIP italiano 'Ci mancava solo questo!'.
3.2.3. Contesto: durante la cena, Nadia racconta alle amiche che, dopo la
conferenza, Raull 'ha invitata a bere qualcosa in un bar, il Select.
- Nadia: Al Select chiacchiera che ti chiacchiera, e la bioenergia e il
Brasile, e l'Italia, e la sfiga politica, e la mia sjga personale. Mi chie-
de se sono mai stata in analisi, e gi la mia storia dei cinque analisti
pi il guru buddista, c 'ho avuto pi analisti che fidanzati, guarda.
- AIe: Ma figurati!, fa la AIe
- Nadia: No, dico per dire. (116)
LA TRADUZIONE DELLE UNIT FRASEOLOGICO-PRAGMATICHE 107
a.
Stmttura morfosintattica. Si tratta di un enunciato esclamativo intro-
dotto in questo caso dalla congiunzione avversativa 'ma', con sogget-
to di seconda persona singolare e verbo pronominale.
b. Intenzione pragmatico-comunicativa e funzione linguistica.
Espressioni quali 'Figurarsi!' all'infinito o, nella fonna coniugata,
'Figurati!', 'Figuriamoci!' e simili equivalgono a 'Certamente s! /
Certamente no!' a seconda dei contesti e co-testi in cui appaiono. Si
tratta quindi di sequenze usate dal parlante per esprimere in modo
enfatico e, in alcuni casi, ironico, accordo o disaccordo con quanto
affermato dall'interlocutore. Nell'esempio ~ n a l i z z a t o il verbo prece-
duto dalla congiunzione avversativa 'ma', che rafforza la manifesta-
zione di incredulit, disaccordo e rifiuto del mittente rispetto a quanto
affelmato dall' interlocutore.
Le funzioni linguistiche rintracciabili sono dunque quella espressiva,
nel disaccordo e incredulit mostrati dal mittente, e la conativa, nel
suo rivolgersi all'interlocutore mettendone in dubbio l'affennazione e
cercando di spingerlo, in modo indiretto, a cOl1'eggerla o a ritirarla.
inoltre presente la funzione fatica rintracciabile nel tentativo di inter-
rompere l'interlocutore richiamandone l'attenzione.
A livello pragmatico-comunicativo, l'enunciato 'Ma figurati!' si pu
classificare come atto principlamente espressivo oltre che parziahnen-
te direttivo in quanto non solo esprime lo stato d'animo del mittente,
ma ha anche come scopo suscitare una reazione nel destinatario affin-
ch realizzi un'azione manifestata, seppur non esplicitamente, nel
contenuto proposizionale.
c. Tratti semantici. Alla voce 'Figurare' del Dizionario della lingua ita-
liana di Sabatini-Coletti (2003), per il verbo riflessivo 'Figurarsi' si
riporta il significato di Immaginare qlco. con la fantasia; suppone,
ritenere; l'espressione 'Figurati!', insieme a 'Figuriamoci!' e 'Si
figuri!', viene invece considerata propria del linguaggio colloquiale ed
usata per negare qualcosa o richiamare l'attenzione dell'interlocutore.
evidente il significato fortemente contestuale e pragmatico dell'BIP,
non trasparente e quindi non interpretabile letteralmente.
d. Osservazioni sulla traduzione. Tenendo conto dei valori semantici,
delle funzioni pragmatiche e del contesto in cui appare l'enunciato ori-
ginale 'Ma figurati!', propongo come traduzione in spagnolo l'espres-
sione f'aseologica esclamativa di registro infOlmale iQu va!, enun-
Contesto: Durante la cena, la protagonista, appassionata di astrologia,
ricone all'oroscopo e ai segni zodiacali per spiegare i cambiamenti in atto
nella vita delle amiche.
- Ou, ma che vi preso? Vi ha dato di volta il cervello a tutte? Fa la
Monica.
- il tuo cattivo esempio, fa la Betty.
- Ah, s, bella scusa, guarda.
- Dai, sono i cambiamenti nelle costellazioni, c' Venere che entra in
Scorpione, fccio io.
- Sar, fa la Aie. (112)
3.2.4. Contesto: passeggiando per le strade di Montparnasse, la protagoni-
sta -che nel romanzo porta avanti la nanazione in prima persona e di cui
non si conosce il nome, bench si possa suppone che sia la portavoce del-
l'autrice- parla con l'amica Monica della sua antipatia per i 'borghesi'.
- [. ..] ogni tanto li trovo un tantino aysurdi, capisci: si mettono in fUa,
fanno le .file per andare al rest, file per andare al cinema, file alla
posta, al supermercato, e sono sempre soli. Non si guardano nemme-
no tra di loro. Secondo me hanno paura.
- Paura di che? Fa lei.
- Come se ti dovessero dare qualcosa.
- Lei dice: Sar.
- S, hanno paura che se ti parlano devono mollarti qualcosa.
- Lei commenta: Mh (38)
108 ARIANNA ALESSANDRO
dato pragmatico con cui si esprime enfaticamente incredulit e rifiu-
to. Con la stessa funzione e appartenenti a un registro colloquiale, altri
possibili traducenti sono gli EP jAnda ya! e j Venga ya!.
a. Struttura morfosintattica. Sintagma verbale di tipo dichiarativo imper-
sonale. Si tratta di un'unit fraseologica monoverbale.
b. Intenzione pragmatico-comunicativa e funzione linguistica. Con que-
sto enunciato pragmatico il mittente esprime riserva, dubbio o incre-
dulit rispetto a quanto affermato dall'altro parlante circa l'esistenza o
le condizioni di qualcosa. Presenta inoltre una sfumatura di accondi-
scendenza nell' accettarne l'affermazione, pur mostrando una certa
resistenza a crederci totalmente, come confennato nel primo esempio
dall'interiezione 'Mh'.
Le funzioni linguistiche dominanti sono quindi quella espressiva e
quella referenziale.
c. Tratti semantici. L'espressione 'Sar' lascia sottointeso l'avverbio di
modo 'cos', a voler indicare che possibile che l'interlocutore abbia
ragione, che la situazione sia quella a cui egli fa riferimento. Da un
punto di vista semantico consideriamo quindi tale espressione come
letterale, transparente.
d. Osservazioni sulla traduzione. Possibili traducenti in spagnolo sono le
strutture non fraseologiche Es posible, A lo mejdr o Puede ser o le
interiezioni con valore di segnale discorsivo Pues bueno, Pues si, che
permettono al parlante di esprimere un accordo parziale, una mancan-
za di totale convinzione. La stessa funzione espressa dall' enunciato
fraseologico Si tu lo dices... , a mio avviso il traducente pi appropria-
to in questo contesto.
Conclusioni
Sulla base delle osservazioni emerse nel corso dell'analisi, concludo
evidenziando in modo schematico alcune problematiche legate alla tradu-
zione delle UFS in generale e delle unit fraseologico-pragmatiche in par-
ticolare:
a. se, come stato ripetutamente sottolineato, non si traducono parole
isolate, allo stesso modo la traduzione della fraseologia non si pu
ridurre allo stabilire relazioni di equivalenza tra repertori fraseologici
(Corpas Pastor 2001; 2003). Gli esempi analizzati in questo lavoro
dimostrano che tantomeno possibile affrontare l'interpretazione e la
traduzione delle unit fraseologico-pragmatiche fuOli dal loro contesto
e co-testo di appartenenza, in linea con uno dei principali postulati
della moderna traduttologia che sancisce la traduzione come operazio-
ne testuale.
Si visto come la maggior parte delle unit fraseologico-pragmatiche
analizzate siano polifunzionali e polisemantiche presentando variazio-
ni contestuali tanto nella funzione quanto nel significato. Ci impone
la ricerca di una corrispondenza o equivalenza non solo a livello lin-
guistico, ma anche pragmatico, funzionale e sociale.
b. Tra i fattori pragmatici e situazionali di cui si deve tenere conto nella
scelta di un corrispondente fraseologico nella lingua meta, in partico-
LA TRADUZIONE DELLE UNIT FRASEOLOGICO-PRAGMATICHE 109
L'individuazione e il riconoscimento, in pmiicolare, non sempre sono
facili, richiedono infatti che il traduttore possieda un'adeguata competen-
za fraseologica tanto nella lingua di partenza quanto in quella di anivo;
l'indagine relativa alla traduzione delle UFS in generale, e fraseologico-
pragmatiche in particolare, quindi strettamente legata alla riflessione
didattica. Si tratta, tanto sul versante traduttivo quanto su quello didattico,
di linee di ricerca estremamente promettenti e, a mio avviso, essenziali nel
cuniculum formativo dei futuri traduttori. Bench in questi ultimi anni si
siano susseguite importanti pubblicazioni a riprova del crescente interesse
per questa disciplina, si tratta tuttavia di temi a cui non ancora stata data
la dovuta attenzione, soprattutto rispetto alla componente pragmatica e in
ottica contrastiva italiano-spagnolo. Concludo quindi con l'auspiscio che,
con nuovi e pi approfonditi contributi, si avanzi progressivamente in que-
sto stimolante e imprescindibile campo di indagine.
lare nel caso delle unit fraseologico-pragmatiche, vanno evidenziati:
la componente culturale, le condizioni e la f'equenza di uso (distribu-
zione geografica e sociolinguistica), gli aspetti discorsivi (preferenza
per detenninati tipi di testi e registri), le implicature ed eventuali con-
notazioni ironiche, um0l1stiche, ecc. evidente che tali elementi
devono essere, ancora una volta, strettamente contestualizzati.
c. Nella traduzione delle unit fraseologico-pragmatiche sono individua-
bili tre fasi principali, strettamente legate ai tempi e ai modi del pro-
cesso traduttivo:
1. l'individuazione e il riconoscimento dell'unit fraseologico-pragma-
tica;
2. la sua interpretazione all'intemo del contesto in cui viene utilizza-
ta;
3. la fase di rifonnulazione, di scrittura, ossia la riproduzione nel testo
di anivo della carica semantica, pragmatica e discorsiva dell'unit fra-
seologico-pragmatica originale.
110 ARIANNA ALESSANDRO
LA TRADUZIONE DELLE UNlT FRASEOLOGICO-PRAGMATICHE III
Appendice
Si elencano di seguito i principali enunciati pragmatici ed idiomatico-
pragrnatici individuati nei due romanzi presi in esame.
1. Da Historias del Kronen
Enunciati pragmatici
- No seni para tanto (63)
- i., Y t qu sabnis de eso? (35)
- No, qu va (22)
- i.,A ti qu te importa? (22)
- jYa era hora! (29)
- Pues ahi estamos (51)
- No os digo nada (55)
- No te cuento nada (55)
- No me lo puedo creer (55)
- Pues qu remedio (55)
- Ya te digo (55)
- Que s yo (57)
- i.,Y eso a qu viene? (58)
- No te creas (59 - 73)
- Ya te digo (62)
- No te digo (60)
- i.,Pero t te crees? (73)
- Ya ves (73 - 201)
- Ya te digo (90 - 201)
- Allei t (91)
- Eso a ti no te importa (91)
- Si te conocer yo... (99)
- i., Tu crees? (99)
- i.,No te parece? (99)
- T te lo pierdes (121)
- jQu va! (127)
- jAnda ya! (140)
- Ya veras (60)
2. Da Mai sentita cosi bene
Enunciati idiomatico-pragmatici
- loQu sabes tU de la vida? (35)
- loDe qu vas? (14)
Enunciati idiomatici pragmatici
-Che fine hai fatto? (26)
- Adesso si chiama cos? (26)
- Ma dove vivi? (28)
- Chi l'avrebbe mai detto? (34-172)
- Ma questa da dove uscita? (52)
- E chi s' visto, s' visto! (54)
- Buttalo via! (78-182)
- Parla per te! (100)
- Ma che vi preso? (Vi ha dato di volta il cervello ?) (112)
- Ah, andiamo bene... (134)
ARIANNA ALESSANDRO
112
Enunciati pragmatici.
- Ma figurati! (116-154)
- Sar... (38-112)
- Puoi dirlo! (48-124)
- Sarebbe a dire? (52)
- Dimmi te (che nome)! (58)
- (Della matematica) non me ne pu fregare di meno (60)
- E ci credo! (66-132) E lo credo! (112)
- E che ne so! (68)
- Che ci vuoi fare? (96)
- Tanto per cambiare (134)
- Che vuoi di pi? (134)
- Senti chi parla! (206)
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