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022 LA ROSA VERDE DEL KURD pietro.mancuso21@gmail.

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T ac c u in o : Cre at o : P o sizio n e : Stefano contro Sophia 23/07/2012 12:22 Catanzaro, Calabria, Italia A g g io rn a 12/04/2013 22:07

022 LA ROSA VERDE DEL KURD pietro.mancuso21@gmail.it Enrico sedendosi a tavola not immediatamente che il posto dove si siedeva Veronica era vuoto. "Aurelia, la piccolina, dov'?". Aurelia gli disse:"Pensavo che fosse con te. Strano da parecchio che non la vedo, quella non esce quasi mai da casa e s che la rimprovero perch faccia amicizia!". Enrico preoccupato si alz. "Non da lei. Vado a vedere dov'". Silvia diede una gomitata a Sergio. "Ahi, porca miseria, perch non glielo dici tu!". "Sei suo fratello spetta a te dirlo!". Aurelia rabbiosa prese dall'orecchio Sergio:"Che hai fatto a tua sorella?". Sergio si divincol:"Io non c'entro, quella scapestrata non verr a cena ed inutile che la cerchiate. Si invaghita a prima vista di un tipaccio e se ne andata con lui, non lo so dove e non so a fare cosa. Una cosa certa, si perdutamente innamorata e se ne scappata di casa senza dire niente". Enrico dispiaciuto disse:"Ma come possibile, Veronica una ragazza a modo e fin troppo educata. Non pu aver fatto una cosa del genere!". Aurelia furente gli disse:"E tu non hai fatto nulla!". Silvia le disse:"E cosa poteva fare era bello grosso e rosso, rosso", disse indicando dei peperoncini in un piattino, "proprio come questo peperoncino qui!". "Oh Luce purissima del Nerath!", escam Aurelia. "Possibile che si fatta infinocchare dal primo maschio Asura che gli passato sotto il naso?". Sergio disse:"E chi ha detto che era un Asura?". Enrico gli mostr la mano:"Ancora non te li ho date come meriteresti, finscila di cazzeggiare e parla. Dov' la mia bambina!". Silvia scoppi a ridere, era la prima volta che sentiva Enrico dire una parolaccia. Sergio ridacchiando gli disse:" L'ultima volta che lo vista era in groppa a un drago rosso enorme, pi grosso di Zoe, figurati!". Aurelia si mise la mano al cuore e si accasci sulla sedia. "Beata vergine Cunegonda martirizzata nella piana di Nerath". Silvia con un certo gusto disse:"La dovevate vedere, aggrappata al collo di quel bestione passare rasoterra sul campo d'addestramento. Ululava come un mannaro in calore. A momenti staccava la testa a Sergio. S' involata con il suo bello, prima di domani mattina, ne sono sicura, non si far vedere". La previsione di Silvia si dimostr verace. Veronica, un po' stropicciata, si present a colazione, senza neanche salutare affer il padre dal braccio e inizi a strattonarlo."Svelto, svelto vieni devo farti conoscere qualcuno". Aurelia torva le disse:"Ed io?". "Mamma, certo se vuoi puoi venire, c' bisogno che te lo dica!". Enrico, un poco offeso con Veronica, si lasci strattonare. "Per la barba del Dio del mare!". escam Enrico. Ardore abbass la testa e gli rivolse la parola:"Buon giorno Enrico". "Buon giorno, buon giorno. Per la beata vergine di Nerath sei, sei enorme". "Grazie lo prendo per un complimento". Aurelia gli disse:"Lo , sei un drago magnifico. Benvenuto nella nostra famiglia un onore per noi". "Una cortesia Enrico, vostra figlia non vuole bere del mio sangue se prima non lo offro a voi e Aurelia". Giulia, mentre Veronica presentava il suo drago alla famiglia, usc fuori dall'edificio per andare a lezione di erboristeria. Not, con un certo dispetto, che Azzurro non era al suo solito posto. Mentre camminava not Giulio insieme ad Azzurra. Una sensazione la spinse a guardare il cielo c'era Azzurro che planava dolcemente, non verso di lei ma verso Azzurra. "Maschi, appena una femmina gli strizza l'occhio ti disconoscono!". Con la coda dell'occhio not come Giulio prendesse qualcosa dalla bocca di Azzurro. Sorrise, il suo drago con il muso inizi a spintonare Giulio verso lei fra i trilli divertiti di Azzurra. Si ferm soffocando il suo riso."Vediamo che cosa hanno architettato ai danni di quell'imbranato per corteggiarmi". Giulio si present e le disse:"Per voi, dama Giulia". Giulia allung la mano e prese la rosa verde che Giulio le porgeva. "Per me?", disse arricciando il muso. "Oh grazie Giulio. Non mi donavano un fiore da ...". La

fronte di Giulia si coperse di rughe. "Non ricordo con precisione, avevo quattordici anni, se ben ricordo". I due draghi comparvero, come per incanto, accanto a loro. Giulia sorpresa strill:"Mi dovete spiegare come caspita fate a sbucare dal nulla. E s che siete belli grossi". Azzurro spinse Giulio da dietro con il muso. "Un fiore raro, come persona rara siete voi principessa". Azzurro gli diede un altra botta, Giulio si decise a darle un timido bacio sulla bocca. Giulia si trattenne dallo sputacchiare. Mosse un po' le labbra come per assaporare meglio la sensazione, alz il dito al cielo e meditabonda disse:" Devi aver stimolato qualcosa che pensavo fosse assopito per sempre". Si tocc la pancia e disse: "Sento un certo sommovimento involontario qui". "Ne sono felice". Giulia sorrise ilare:"Potrei per sbagliarmi, questa mattina non sono andata ancora a bagno". Ad Giulio cascarono le braccia:" Scusate principessa ma voi siete veramente difficile". "Sul serio? Hai molta esperienza di corteggiamento? Per giudicarmi una donna difficile?". Giulio le disse:"No, per la verit no, le donne di Askal non sono tutte perfide e malvage come Lucilla ma il solo pensiero di legarmi, tramite una di loro, all'oppressore mi faceva passare ogni fantasia". Giulia mostrando ad Azzurro la rosa verde disse:"Idea tua?". Il drago ammise candidamente: "S, c' un canto in cui l'uomo regala alla donna che voleva corteggiare una rosa verde del kurd, un fiore prezioso e raro, lei lo conserva in un libro a ricordo di chi glielo ha dato". "Anche la frase ..". Azzurro si affrett a negare:"No, no, quella farina del suo sacco, sono un drago ma non uno sprovveduto". "Era meglio un'altra trota" disse Giulia. Azzurra trill divertita:"Maschi! Io glielo avevo detto che non c' nulla di meglio del pesce fresco per rendere felice una femmina. Lo sanno tutti! Invece Azzurro ha insistito per questo fiore!". Giulia divertita le disse:"Azzurra ti svelo un segreto, io non sono una femmina di drago!". Giulia disse all'afflitto e imbarazzato Giulio. "Vieni, stai troppo in mezzo ai draghi, devi frequentare di pi le persone. Ma come ti viene in mente di stare a sentire i consigli di un drago, a loro basta per far contenta una femmina un bel pesce spada, un trillo languido e una strofinata di testa. Noi umane siamo pi complicate". La professoressa era stata mattiniera, era gi in classe prima dell'orario di inizio delle lezioni. Le ragazze di Giulia, quando la videro sedersi con Giulio, mugugnarono malevole fra di loro. Si sentivano escluse negli ultimi tempi, Giulia si stava dedicando anima e corpo ai cadetti e aveva poco tempo per loro, si sentivano abbandonate. La professoressa Atena, per quanto abituata alle intrusioni di estranei nei suoi corsi, a causa dei militari, alla vista di Giulio si premur almeno di informarsi chi fosse:"Principessa, il signore con voi?". Giulia rimugino sulla domanda e rispose: "No, tutto sommato no, professoressa". La professoressa si inquiet:"Anche tu hai preso l'abitudine di Stefano di parlare per enigmi?". "No! Giulio ci prova a stare con me, ma io sono una incorreggibile vecchia zitella. Sono indecisa, le abitudini sono vecchie a morire, non mi ci riesco ancora a vedere con un uomo accanto". Le ragazze di Giulia si levarono in piedi come un sol uomo. Margherita si fece interprete di tutte, le disse:"Cosa? Cosa stai dicendo?". Giulia replic:"Gli permetto di provarci, chiss che riesca a smuovermi, sono curiosa". Margherita esplose:"Non avrai fatto qualcosa di irrimediabile?". "Ancora no". Stefano seguiva divertito quello scontro facendo finta di pensare ad altro. Margherita astiosa le disse:"Ma lo sorpassi di almeno cinque anni! Non potevi almeno scegliertelo pi stagionato?". "Non ci posso fare nulla, e neanche lui sono i nostri draghi che hanno deciso. Il mio drago e il suo gli danno suggerimenti su come corteggiarmi, se lo tratto male Azzurro si offende e gli viene il magone". "Basta, basta", disse la professoressa. Sedata la classe inizi a spiegare. Dopo una noiosissima ora diede un compito. "Come vi avevo preannunciato oggi preparerete una pozione contro la polmonite. La formula sulla lavagna". Giulia comand a Giulio di prendere gli ingredienti, lo fece sotto lo sguardo vigile della professoressa che not, immediatamente, come Giulio aveva dimenticato di prendere proprio l'ingrediente principale, l'alchemilla. Durante una fase della laboriosa preparazione Giulia pens:" Dov' l'alchemilla? Non la vedo!". La professoressa sembrava avergli letto nel pensiero si piazz di fronte al suo tavolo e disse minacciosa: "Spero per voi che vi siate premuniti di tutto ci che serve! Non crediate che aprir di nuovo l'armadio delle droghe! Peggio per chi non ci ha pensato prima!". Giulia guard male Giulio. "Lui sereno le disse:"Principessa adesso dovete mettere l'ingrediente principale". "Gi proprio cos brutto disordinato traditore" pens, "bell'affare che ho fatto con

te, gi fatico a prendere il minimo, adesso Atena mi metter una insufficienza grave". Giulio fece un cenno con la mano:"Che aspettate! La rosa che vi ho dato!". Giulia si illumin:"Ma certo! Certo! La rosa verde contiene lo stesso principio attivo dell'alchemilla solo che centuplicato" Giulia disse:" Un attimo! E che diamine! Voglio assicurarmi che il fuoco sia al suo giusto regime. Fammi vedere, s, s ci siamo". Giulia prese il suo portadocumenti e tolse fuori la rosa verde del kurd. La faccia della professoressa Atena si color dello stupore pi assoluto. "Per tutte le voglie di quelle sporcaccione delle ninfe dei boschi! Ma! veramente una rosa verde del kurd?". Giulia protest:"Ma dico! Vi sembra una espressione da usare con una devota della beata Cunegonda?". Atena si affrett a scusarsi:"Scusa Giulia, ma che diamine veramente quello che penso?". "S, almeno cos mi ha assicurato Giulio. Ho pensato di usarla al posto dell'alchemilla. ho sbagliato?". "No! No! Per aspetta, aspetta, fino ad adesso l'ho vista solo disegnata". La professoressa Atena gliela prese dalle mani e la rimir sbalordita, la annus e disse:"Ne basta solo qualche petalo, quattro o cinque, se sono vere le voci su di lei, e la tua pozione avr una virt cento volte pi efficacie di quella che si otterrebbe con l'alchemilla". Giulio le disse:"Professoressa la rosa, non sta bene tirarla per le lunghe, la pozione potrebbe rovinarsi". Atena la restitu malvolentieri e Giulia soddisfatta aggiunse cinque petali alla pozione prima di rimetterla nel portafoglio. La faccia dispiaciuta di Atena indussero Giulia a dire: "Giulio, non potresti procurare qualche rosa ad Atena?". Giulio si inscur:"Non avete apprezzato il mio dono. un fiore raro, molto raro, mia signora. Per questo l'ho offerto a voi. Volete che si deprezzi rendendolo alla portata di tutti? Cosa mi dovr inventare la prossima volta per farvi un gesto gentile senza essere banale?". Giulia gli disse:"Ma l'ho apprezzato. Lo so che cos rara che ha trovato posto nei canti dei draghi. Per la professoressa stata sempre indulgente con me, non lo vedi che ti ha permesso di assistermi? Se mi fai la cortesia di procurarne qualcuna a Atena ti permetter di chiamarmi per nome". Giulio le disse:"In questo caso, provvedo immediatamente". "Non essere avaro, sono sicura che Atena vorr saggiare la virt del fiore a lungo". Giulia scocc una occhiata alle sue ragazze, dispettosa e maliziosa disse:"Ti voglio incoraggiare. Quando saremo soli non te ne pentirai". Giulio dentro di s parl con Azzurra. Verso la fine della lezione, mentre Atena stava deliziandosi a testare la pozione di Giulia, il trillo di Azzurr si fece sentire. Giulio chiese scusa e usc. Torn dentro con un cesto e si diresse verso la professoressa. Atena and in visibilio, si ritrov recapitata in mano un cespuglio delizioso di rosa verde, piena di boccioli che ancora dovevano schiudersi e estirpata con tutta le radici e la zolla dove era cresciuta. "Meravigliosa, meravigliosa, questo un dono non solo per me ma per tutta l'universit, i nostri botanici, sono sicura, riusciranno a riprodurla. Signorina Giulia, questa volta, vi meritate il massimo dei voti. La vostra pozione grazie alla rosa verde insuperabile. Avete fatto in modo di condividere con tutti la potenza della rosa. Cos si fa!". Giulio contento disse:"Giulia, penso che dovrai essere molto gentile con me". Giulia gli diede una carezza e fra la costernazione delle sue ragazze gli diede un bacetto affettuoso. Cambi faccia immediatamente, sorpresa alz il dito al cielo e con l'altra mano si tasto la pancia, disse:"No! Decisamente non devo andare al bagno! Sei proprio tu a farmi questo effetto strano, non del tutto sgradevole". Usciti fuori Giulia e Giulio decisero di andare a mangiare alla mensa comune. Videro un drago marroncino seduto accanto alla porta della mensa che educatamente osservava il flusso curioso delle persone che andavano a mangiare. Giulia gli rivolse la parola e gli disse:"Chi il tuo cavaliere e perch sei qui?". Il drago offeso le disse:" Scusate ma siete troppo autoritaria per i miei gusti. Possibile che non avete alcun timore di me?". Giulia gli disse:"Sono la principessa Giulia, il mio drago si chiama Azzurro. Sono la capitana dei cadetti che ieri sono stati scelti dai draghi. Ho tutto il diritto di farti queste domande!". "Scusate signora, c' un equivoco, io non ho nessun cavaliere". "Ah", disse Giulia, "e perch sei qui, non aver timore posso aiutarti se vuoi". Il drago sospir:"Grazie signora, ma sono solo uno sciocco presuntuoso. Ieri sono accorso al richiamo, ho sentito il canto della prima coppia e sono stato cos temerario da venire. Ma, non so come giustificarmi, pur sentendo l'attrazione innata verso una ragazza, ha prevalso il timore. Non sono stato l'unico sapete. Parecchi dei draghi che se ne sono tornati nelle loro tane non hanno saputo arrendersi al richiamo". "E adesso che fai qui?". "Ho capito

che questo il luogo dove mangiate. Volevo vederla di nuovo, solo questo, non riesco a resistere a questo desiderio che mi sta distruggendo". Giulia pensierosa disse:"Se riesci a descriverla posso aiutarti". Il drago emozionato le disse:"Eccola quella l, quella donna dai capelli neri con la treccia". Giulia si gir e escam sorpresa:"Per la barba del dio del mare!". Matilde arrabbiata le piomb addosso:"Si pu sapere che cosa ti sei messa in testa con questo qui? Ti ho vista sai che lo hai baciato ...". Matilde si spense arricci il muso e guard il drago. Disse:"Questo qui chi ?". Il drago si affrett a presentarsi:"Mi chiamo Angelo signorina, felice di fare la sua conoscenza". Matilde rimir Angelo per un minuto buono con un faccino deliziato, con una vocina dolce gli disse: "Angelo? Ma che bel nome". Matilde si riscosse, si ricord che cosa voleva fare, ritorn a Giulia. "Si pu sapere cosa stai facendo? Che ti sei messa in testa?". Giulia non rispose si gust Matilde che si distraeva dal rimprovero e ritornava a Angelo:"Proprio un bel nome, e appropriato per un drago bello come te". Angelo emise un trillo flebile, rimasero a guardarsi per un po' muso contro muso. Matilde arricci il muso e gli disse: "Perch mi fissi cos? Dov' il tuo cavaliere?". "Non ho cavaliere Matilde". Giulia le tocc il braccio e le disse:"Vedo che sei impegnata, dopo che vi sarete capiti riprendiamo il discorso". Matilde cap:"Oh santa Cunegonda vergine! Ma io sono fidanzata con Fabio!". "La mia compagna non ha un cavaliere Matilde". "Lo sa che sei qui a cercare di accasarti con me?". Angelo mugugn:"S, no, pi o meno, una tipa un po' selvaggia". Matilde prese una conchiglia e ci soffi dentro l'accost all'orecchio e disse:"Fabio, immediatamente, nel parco accanto alla mensa. Non avrai difficolt a vedermi sono insieme a un drago marrone di nome Angelo. Sbrigati!". Matilde si rivolse a Angelo:"La tua compagna, chiama la tua compagna, certe cose si devono affrontare di petto. Voglio sentire cosa ne pensa e voglio che veda Fabio". Non ci volle molto perch i quattro si riunirono. Angelo era piuttosto abbacchiato, aveva faticato a convincere Bruna a presentarsi. "Matilde, Fabio lei Bruna". Fabio si fece sotto e l'ammir. Per la barba del Dio del mare, Bruna di nome e di fatto. Complimenti Angelo la tua compagna assai graziosa. Bruna contrariata le disse:" con queste parole vuote e di circostanza che hai rimediato quell'umana l? Con me non funziona, prova andando a pescare un pesce spada". Bruna si rivolse ad Angelo e gli disse:"So cosa hai in mente, cosa questa frenesia che ti ha preso? Non ho alcuna voglia di legarmi a un umano. Ti useranno, come sempre hanno fatto, per i loro scopi". Fabio disse: "Bruna hai ragione, stiamo preparando la guerra e i cavalieri useranno i loro draghi". Bruna e Fabio si lanciarono in una accanita discussione. Per la verit Fabio si limitava a confermare le paure pi nere di Bruna. Interrupper il loro battibecco perch si accorsero che Matilde e Angelo erano persi ognuno negli occhi dell'altro. "Dio mio", si lament Bruna, "il mio drago e la tua donna sono preda di questa insana follia, mi meraviglia come non l'abbia toccata e non gli abbia detto di salire sulla sua groppa per cementare la loro unione". Fabio replic: "Non meglio se li interrompiamo? Prima che combinino qualche sciocchezza?". Matilde sollev la mano e la mise sulla fronte di Angelo. Bruna comment:"Non possiamo farci nulla, se tentassimo di separarli ne soffrirebbero fino alla morte". Matilde senza dire una parola, con calma, sal in groppa a Angelo. Disse prima di involarsi:"Fabio, mi dispiace, non ho potuto resistere, non ti preoccupare, mi faccio un giro e ritorno. Giusto un voletto". Angelo si gir verso la sua compagna. Non prov neanche a giustificarsi:"Mi dispiace, da ieri che non prendo pace". Bruna rassegnata gli disse:"Vai, lo so che inutile ogni parola". "Non ti voglio meno bene per questo". "Lo so, lo so, vattene fatti il tuo primo volo con il complemento umano. Che gusto ci troverai !". Angelo sembrava non schiodarsi. Bruna lo rassicur:"Dammi il tempo di abituarmi, non te ne far una colpa". Fabio, con una certa tristezza, vide Involarsi Matilde. "Va bene, stato un piacere Bruna. Ti saluto". Fabio volto le spalle e se ne and. Bruna gli and dietro: "Che razza di uomo sei, la tua compagna prende il volo e tu non ti preoccupi affatto!". "Secondo te qualcuno potrebbe dare fastidio a Angelo?". Bruna gli sbarr il passo con la sua coda:"Non questo il punto". Fabio seccato le disse:"Bruna, ho fame, se non metto qualcosa sotto i denti son capace di morderti la coda". Bruna abbass la testa alla sua altezza e disse trillando divertita:" Vuoi competere con me a morsi? Ti lascio dare il primo morso, poi tocca a me". Fabio sub il fascino del suo sguardo. Bruna era un drago non particolarmente imponente ma rivaleggiava con Azzurro in

grazia. Si muoveva con leggerezza impensabile per una bestia di quella stazza. Fabio si riscosse da quello sguardo ipnotico, scavalco la coda e si avvi deciso verso la mensa. "Non capisco che cosa ci fai ancora qui a perdere tempo con me". Di nuovo la coda di Bruna gli sbarr il passo, anzi con delicatezza Bruna gli avvolse la coda a spirale alla vita. "Sei fastidioso e arrogante, avrei voglia di stritolarti, come fa Matilde a sopportarti?". Fabio torn sotto il muso di Bruna: "So farmi volere bene se voglio". Un trillo infastidito accompagn quelle parole. "Non ti prometto nulla" disse Fabio. "Non ti ho chiesto nulla" disse infastidita lei, "la mia risposta a qualsiasi cosa tu abbia in mente, e lo so che cosa hai in mente, no!". "Non possiamo provare almeno a essere amici?" disse Fabio. "Ti rendi conto che io e Matilde siamo fidanzati e vogliamo sposarci?". "Ah s e io e quello stronzo di Angelo? Secondo te?". Fabio si sedette a terra, il drago afflosci afflitta la sua testa sull'erba. "Non sei incorraggiante per nulla", disse lei, "potresti sprecare qualche parola in pi per convincermi". Fabio serio le disse:" Non posso che prometterti difficolt, sudore e fatica. Ci sar la guerra contro Askal e io e Matilde ...". Bruna si sollev di scatto spaventandolo."Cosa ho detto che non va?". Bruna port di nuovo la testa verso la sua e gli chiese:"Cosa hai detto?". "Ho detto che non ti prometto che sudore e fatica". "No quello che hai detto dopo". "Che ci sar la guerra con Askal". Bruna agit il collo e fu scossa da un fremito. Fabio le disse:"Devo cominciare a preoccuparmi?". Bruna rugg e nella mente di Fabio si form un pensiero feroce:"Io odio la stirpe di Askal che governa Naghputra". Fabio le disse:"Perch?". Bruna sbuff fuoco dalle narici:"Il padre di Filippo ha catturato mio fratello e l'ha ucciso facendogli patire mille tormenti. Ha dato la sua carne in pasto a Filippo e Lucilla". "Fabio tese la mano e le disse:"Unisciti a me e scenderemo in battaglia contro Filippo". "No, l'odio non una ragione sufficiente perch mi unisca a te". "Insomma che cosa devo fare per convincerti? Invece di stare qui a litigare dovremmo essere con loro. Non capisci che d'ora in poi non sar pi lo stesso che loro faranno parte di un mondo che non potremo mai capire?". Bruna raddrizzo le sue orecchie, disse:"Angelo ha pescato uno spada gigantesco. Mi sta dicendo che non ce la fa a mangiarlo tutto. Matilde vuole arrostire delle bistecche di spada, dice che avrebbe piacere che tu la raggiunga". "Ci stanno invitando a pranzo insomma!". "S, un modo subdolo per forzarmi la mano, Angelo sa che adoro il pesce spada". "Su, Bruna, rinviamo la discussione, a dopo pranzo, ci dovremo per forza abituare a vederci siamo una famiglia!". "No!", disse dispettosa lei, "Ti porto da quei due traditori ma non mi avrai facilmente". Fabio cauto le sal in groppa pensando:"Beh, per lo meno adesso dal no secco passata al non mi avrai facilmente". Bruna sbuff fiamme dal naso:"Ti sento, ti sento, ricorda che cos vicino posso sentirti benissimo". Fabio le diede una pacchetta sul collo:"Su bella, che ho una fame tremenda". Bruna leggera si lev in aria, sorvol a pochi metri di distanza da terra l'insediamento. Sembrava galleggiasse tanto si muoveva lentamente. Tutti quelli che incontrarono sul cammino sollevavano la testa curiosi per godersi lo spettacolo. Fabio si rese conto che l'universit pullulava di draghi. "Per le dodici figlie del Dio del mare", esclam, "ci sono pi draghi che persone". "Per forza", mugugno Bruna," quelle sciocchezze della prima coppia su alcuni draghi fanno grande presa".

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