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Comune di Rimini

Direzione Infrastrutture, Mobilit e Ambiente Ufficio del Direttore

Via Rosaspina, 21 - 47923 Rimini tel. 0541/704813 - fax 0541/704728 www.comune.rimini.it massimo.totti@comune.rimini.it c.f.-p.iva 00304260409

RAPPORTO PRELIMINARE di VERIFICA di ASSOGGETTABILITA' a VAS


ai sensi dell'art.12 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.

Piano di Recupero di Iniziativa Comunale


Ristrutturazione del Complesso Storico Leon Battista Alberti con destinazione universitaria

INDICE
SEZIONE 1 .........................................................................................................................................................3 PREMESSA...................................................................................................................................................3 SEZIONE 2 .........................................................................................................................................................4 LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA .......................................................................................4 2.1 Normativa di riferimento, scopo e impostazione del documento .....................................................4 2.2 Fasi e soggetti coinvolti nella Verifica di Assoggettabilit ................................................................6 SEZIONE 3 .........................................................................................................................................................7 DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI, STRATEGIE E AZIONI DEL PIANO DI RECUPERO .........................7 3.1 Localizzazione territoriale dellarea di piano ....................................................................................7 3.2 Dati normativi di progetto ....................................................................................................... 8 3.3 Descrizione del Piano di Recupero ....................................................................................... 12 SEZIONE 4 .......................................................................................................................................................15 CARATTERISTICHE DEGLI EFFETTI E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATE ......15 4.1 Verifica di coerenza del Piano con gli strumenti normativi sovraordinati .......................................15 4.2 Individuazione delle interazioni tra Piano e Aspetti Ambientali ................................................. 17 4.2.1 Analisi della situazione attuale ...........................................................................................18

4.3 Verifica di pertinenza dei criteri relativi alle caratteristiche del piano.............................................19 4.4 Verifica di pertinenza dei criteri relativi alle caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate dagli stessi.................................................................................................20 4.5 Valutazione degli effetti ambientali .................................................................................................20 SEZIONE 5 .......................................................................................................................................................23 CONCLUSIONI............................................................................................................................................23

ALLEGATO 1 ...................................................................................................................................................25 ALLEGATO 2 ...................................................................................................................................................28 ALLEGATO 3 ...................................................................................................................................................32 ALLEGATO 4 ...................................................................................................................................................33 ALLEGATO 5 ...................................................................................................................................................34 ALLEGATO 6 ...................................................................................................................................................38 ALLEGATO 7 ...................................................................................................................................................41 ALLEGATO 8 ...................................................................................................................................................45

SEZIONE 1 PREMESSA
Il Piano di Recupero oggetto del presente documento riguarda un progetto speciale di valorizzazione della Citt Storica individuato nel PRG come comparto 3 - Istituto Alberti. Il Complesso Storico denominato Leon Battista Alberti si trova nel Centro Storico di Rimini tra Piazzetta Teatini, Via Quintino Sella, Via Cattaneo e la Via Francolini ed destinato a locali per lUniversit. Attualmente gli edifici storici sono completamente restaurati ed occupati dallUniversit, ma al compimento dellopera di ristrutturazione dell'intero complesso mancano gli edifici denominati 2.6 e 2.7 e la corte 2.8. Per una migliore comprensione del documento ed una sua contestualizzazione nella valutazione prevista dal D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., si riporta di seguito lindividuazione dei vari corpi in cui organizzato il complesso e la specifica di quali sono interni ed esterni al comparto oggetto dl Piano di Recupero.

Fig. 1

Corpo 2.1 Corpo 2.2 Corpo 2.3 Corpo 2.4 Corpo 2.5 Corpo 2.6 Corpo 2.7 Corpo 2.8

edificio di recente costruzione destinato a Centro Studenti posto tra la Via Cattaneo e la corte interna, completamente restaurato, fuori dal comparto edificio storico destinato a Segreterie posto tra la Via Cattaneo e la corte interna, completamente restaurato, fuori dal comparto piccolo corpo destinato a guardiola presso il cancello di via Q. Sella, completamente restaurato, fuori dal comparto corpo principale posto sulla Piazzetta Teatini e sulla Via Francolini, con destinazione ad aule, completato il restauro, fuori dal comparto corpo aule posto tra la Via Francolini e la corte interna, completato il restauro, fuori dal comparto corpo aule di recente costruzione posto tra la Via Francolini e la corte interna, interno al comparto corpo laboratori di recente costruzione tra la Via Cattaneo e la corte interna, interno al comparto area cortilizia posta tra gli edifici sopra elencati ed aperta verso la piazza Ferrari e la piazzetta Teatini, interna al comparto.

SEZIONE 2 LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA 2.1 Normativa di riferimento, scopo e impostazione del documento

NORMATIVA DI RIFERIMENTO La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), introdotta dalla Direttiva 42/2001/CE, un processo sistematico per la valutazione preventiva degli effetti potenziali delle azioni e delle politiche previste negli strumenti di pianificazione e programmazione, al fine di garantire la coerenza di queste con gli obiettivi di sostenibilit ambientale e territoriale. La Direttiva stata recepita in Italia dal D. Lgs. n. 152/2006, che, al Titolo II della Parte II, definisce lambito di applicazione della VAS, le modalit di svolgimento, i contenuti del Rapporto Ambientale, le modalit di consultazione, i procedimenti di valutazione e di decisione nonch i contenuti del monitoraggio. Il D. Lgs. n. 4/2008, recante Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale", introduce rilevanti e numerose innovazioni rispetto al testo della Parte II del D. Lgs. n. 152/2006. Per definire lambito di applicazione delle modifiche apportate dal D.Lgs. n.4/2008 occorre considerare che il comma 1 dellart. 35 di tale decreto, stabilisce innanzitutto che dal 13 febbraio 2008 decorre un periodo di 12 mesi, entro il quale le Regioni provvedono ad adeguare la propria normativa alle disposizioni del Decreto. In caso di mancata approvazione delle Leggi regionali di adeguamento al Decreto trovano diretta applicazione le disposizioni del Decreto, ovvero le disposizioni regionali vigenti in quanto compatibili. Al fine di supportare questa prima fase di applicazione delle procedure di valutazione ambientale dei piani e programmi, la Regione Emilia Romagna ha emanato la L.R. n. 9/2008 "Disposizioni transitorie in materia di Valutazione ambientale strategica e norme urgenti per lapplicazione del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152". La L.R. n. 9/2008, all'art.2 comma 3 lett. b, stabilisce esplicitamente che i piani urbanistici attuativi (PUA) previsti dalla legge regionale n. 20 del 2000 sono comunque soggette a Verifica di Assoggettabilit. La Verifica di Assoggettabilit costituisce la prima fase del processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e ha lo scopo di verificare, sulla base di un documento denominato Rapporto Preliminare (redatto dallAutorit Procedente), se il piano o il programma possa avere effetti significativi sullambiente. Tale verifica deve essere svolta dall Autorit Competente, sulla base degli elementi di cui all'Allegato I della parte II del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., e deve concludersi con un Provvedimento di Verifica che potr disporre: lassoggettamento a VAS (qualora sia stato accertato che il piano o il programma potrebbe comportare significativi impatti negativi sull'ambiente) lesclusione dalla procedura di VAS ( in caso di esito negativo della medesima verifica) lesclusione con prescrizioni (qualora si valuti che le modifiche o integrazioni, prescritte, al piano o programma dal Provvedimento di Verifica, siano adeguate a renderne compatibile l'attuazione con gli obiettivi di sostenibilit ambientale, mitigandone gli impatti sullambiente). 4

Per le motivazioni sopra esposte, il Piano di Recupero denominato di iniziativa Comunale Leon Battista Alberti, deve essere sottoposto a tale verifica. SCOPO DEL DOCUMENTO Il presente documento costituisce il Rapporto Preliminare per la Verifica di Assoggettabilit a VAS della proposta di Piano in oggetto, ed ha lo scopo di fornire allAutorit Competente i dati e le informazioni necessarie allemissione del Provvedimento di Verifica ed in particolare contiene: una descrizione del piano le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente derivanti dall'attuazione del piano. I contenuti di tale Rapporto Preliminare sono stati sviluppati tenendo conto dei criteri per la verifica di assoggettabilit di cui all'Allegato I della parte II del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.. IMPOSTAZIONE DEL DOCUMENTO La metodologia utilizzata nella redazione del documento stata la seguente: verifica di coerenza del Piano con gli strumenti normativi sovraordinati individuazione delle possibili interazioni tra piano e aspetti ambientali verifica di pertinenza dei criteri relativi alle caratteristiche del piano verifica di pertinenza dei criteri relativi alle caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate dagli stessi.

2.2

Fasi e soggetti coinvolti nella Verifica di Assoggettabilit

L'art. 12 del Decreto detta le seguenti fasi di svolgimento della Verifica di Assoggettabilit:

Autorit Procedente / Proponente PREDISPOSIZIONE del Rapporto Preliminare TRASMISSIONE del Rapporto Preliminare allAutorit Competente

Autorit Competente TRASMISSIONE del Rapporto Preliminare ai Soggetti Competenti in Materia Ambientale per acquisizione PARERE

Consultazione con Soggetti Competenti in Materia Ambientale PARERE entro 30 gg

Emissione provvedimento finale di verifica ENTRO 90 gg

NO Assoggettabilit a VAS (con eventuali prescrizioni)

SI Assoggettabilit a VAS

SOGGETTI COINVOLTI NELLA PROCEDURA di Verifica di Assoggettabilit

Autorit Procedente Proponente Autorit Competente

Comune di Rimini Comune di Rimini Provincia di Rimini

Ausl / Arpa della Provincia di Rimini Autorit di Bacino Soggetti Competenti in Materia Ambientale Servizio tecnico di bacino Consorzio di Bonifica Soprintendenza per i B.B. A.A. e per il paesaggio

Parere da acquisire Parere da acquisire Parere da acquisire Parere da acquisire Parere da acquisire

SEZIONE 3 DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI, STRATEGIE E AZIONI DEL PIANO DI RECUPERO 3.1 Localizzazione territoriale dellarea di piano

Larea oggetto dintervento si trova nel Centro Storico di Rimini tra Piazzetta Teatini, Via Quintino Sella, Via Cattaneo e la Via Francolini ed individuata catastalmente al Foglio n 74 mappale 1077. Larea di intervento risulta particolarmente strategica, in quanto facilmente raggiungibile da un lato da Piazza Ferrari e dal Museo della Citt e dallaltro dal Tempio Malatestiano e dal complesso di San Francesco.
MUSEO DELLA CITTA PIAZZA FERRARI

COMPLESSO SAN FRANCESCO

TEMPIO MALATESTIANO Foto 1: Foto aerea dellarea oggetto di intervento

La morfologia del terreno quella tipica di unarea pianeggiante. I fabbricati esistenti allinterno del perimetro individuato quale comparto dinsieme, sono tutti edifici storici, in parte completamente restaurati ed occuparti dallUniversit ed in parte da ristrutturare attraverso il presente del Piano di Recupero.

3.2

Dati normativi di progetto

Il Piano di Recupero, allinterno del comparto preveder il mantenimento dei volumi e delle superfici esistenti per tutti gli edifici presenti ad eccezione dell'edificio prospiciente la via Cattaneo per il quale prevista la demolizione e la costruzione di un nuovo edificio rientrante nelle caratteristiche di ingombro e altezza massimi indicate rispettivamente nelle tavole di PRG e nelle NTA. Gli interventi previsti allinterno degli ambiti interessati dal Piano di Recupero, sono cos articolati: intervento di ristrutturazione dell'edificio 2.6, mantenendo la struttura attuale e sostituendo totalmente le facciate, gli impianti e le finiture. intervento di demolizione e ricostruzione, all'interno della sagoma attuale delledificio 2.7 intervento di riqualificazione dellarea cortilizia esterna 2.8

Da un punto di vista della Densit Edilizia si avranno le seguenti quantit:

Lo Standard Parcheggi assolto con la realizzazione di mq. 798,29 > dei 789,70 richiesti, come da tabella sottostante:

Per completezza di informazioni, si riportano di seguito le Norme di Attuazione del Piano di Recupero:

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3.3

Descrizione del Piano di Recupero

Il Piano di Recupero stato inteso non solo come strumento attuativo di riqualificazione e di recupero del complesso storico Leon Battisti Alberti, che, come gi evidenziato in premessa composto da edifici in parte completamente restaurati ed occupati dallUniversit ed in parte ancora da ristrutturare, ma anche come strumento per contribuire a dare nuovo impulso al tessuto sociale, inserendosi allinterno de L Anello delle Nuove Piazze, proposta con la quale lAmministrazione Comunale intende rivitalizzare il Centro Storico, creando dei percorsi e dei luoghi che aiutino linstaurarsi di relazioni sociali. In sintonia con questi intendimenti ed a seguito di una attenta analisi dello stato di fatto, il Piano di Recupero, nella sua veste di strumento attuativo, stato predisposto per intervenire con un progetto dinsieme che interessa sia il perimetro interno al comparto, sia quello esterno, proponendo: la completa ridefinizione architettonica degli edifici interessati (corpo 2.6 e 2.7), della loro permeabilit, sia percettiva che pedonale e la completa ridefinizione dello spazio della corte con la sua totale integrazione nei Nuovi Percorsi Urbani (interenti previsti all' interno del comparto); all' esterno del comparto, la riqualificazione dei brani di tessuto viario non ancora integrati, il recupero delle pavimentazioni antiche in lastricato o selciato. In merito agli interventi previsti all interno del comparto, il Piano di Recupero, si pone lobiettivo di completare la ristrutturazione dellintero complesso, intervenendo sugli edifici (corpo 2.6 e 2.7), che oggi si differenziano dagli altri soprattutto per il loro aspetto architettonico, che si richiama ad edifici scolastici degli anni 60, mentre il resto degli edifici del complesso realizzato interamente in stile neoclassico e neogotico. Laccostamento di questi due edifici moderni, agli altri pi antichi, necessita di un trattamento del loro aspetto esterno, che li renda coerenti ai precedenti ma attuali nellaspetto. I due edifici saranno trattati quindi con gli stessi materiali e con prospetti, ispirati alledificio 2.5 gi restaurato, pertanto similmente alledificio 2.5, sia il 2.6 che il 2.7 avranno zoccolo, marcapiano e cornicione in pietra. In merito allinterno degli edifici, tutte le scelte relative ai divisori, pavimenti e controsoffitti saranno orientate verso il modello della totale flessibilit e facilit di manutenzione. Ledificio 2.6 attualmente destinato ad aule, sar destinato a studi per gli insegnanti ed ad uffici amministrativi. Ledificio 2.7, nel corpo a due piani, ospiter al piano terra 3/4 aule ed alcuni uffici delle segreterie, al piano primo saranno collocati gli uffici della Facolt di Economia ed i locali tecnici. Al posto dell'attuale palestra sar realizzato un corpo ad un piano con un'aula ad anfiteatro con forma esterna semicircolare, rivestito in pietra, e copertura a 3 spicchi sferici in in doghe patinate di zinco titanio. L'atrio delle edificio 2.7 sar a doppio volume ed aperto sia verso la corte che verso la via Cattaneo, in corrispondenza dell'ingresso posteriore dell'edificio di via Angher, ritenendo in questo modo di creare un 12

percorso per gli studenti che consenta loro, entrando dalla via Angher ed uscendo sulla piazzetta Teatini di attraversare tutti gli edifici a loro dedicati, passando per la corte. Riguardo alle macchine relative agli impianti, queste saranno collocate sulla copertura del corpo 2.7, liberando larea cortilizia attualmente occupata dalle stesse e rendendola totalmente fruibile. Per mascherare la presenza impiantistica sulla copertura, sar montata una quinta di forma arcuata, realizzata con elementi frangisole in cotto a sezione alare. Saranno demoliti i corpi di varie altezze posti tra il confine stradale e l'aula ad anfiteatro, in maniera tale da lasciare a vista i nuovi edifici dalla piazza Ferrari, prevedendo al loro posto unarea a verde, con la possibilit di ospitare un'opera d'arte, in coerenza con la volont dellAmministrazione Comunale di promuovere luoghi diversi della citt quali contenitori temporanei in rete per ospitare e produrre atti e eventi artistici (museo Site Specific). I percorsi pedonali e ciclabili, allinterno dellarea di intervento del Piano di Recupero, sono stati organizzati in maniera funzionale ed armonica al fine di collegare tra di loro le sedi universitarie ed i diversi Dipartimenti (P.za Ferrari, P.tta Teatini, P.tta Agabiti, il complesso di San Francesco, la Biblioteca Comunale e Universitaria, la residenza universitaria), mediante la sistemazione dellarea esterna e lindividuazione dei parcheggi, privilegiando quelli destinati alle biciclette, anche in considerazione delle mutate condizioni di circolazione dei veicoli (pedonalizzazione della via Quintino Sella). Allesterno del comparto, il Piano di Recupero propone alcune linee da seguire negli interventi da programmare, necessarie all'integrazione tra la parte interna al Comparto e la Parte esterna, affinch lintervento sugli edifici 2.6 e 2.7 ed in particolare sulla corte 2.8, trasformata in piazza urbana, non resti un pezzo di citt, riqualificata, ma isolata dagli altri punti di eccellenza, potendo quindi contribuire fattivamente al raggiungimento dellobbiettivo de L'Anello delle Nuove Piazze. Punto di forza della proposta del Piano che interessa la parte esterna al comparto, lo studio relativo alla connessione dei percorsi unita alla loro riconoscibilit, in maniera tale da consentire ai vari utenti (cittadini, studenti, turisti) di far propri i nuovi spazi, perseguendo una loro continuit fisica, nei materiali e nella loro tessitura e mettendo a disposizione un efficace sistema informativo per le varie categorie di utenti, con mappe (anche virtuali, totem, ecc.) secondo alcune direttrici identificate nel Piano. Si riporta di seguito uno stralcio della planimetria del Piano in cui sono evidenziati i percorsi individuati allinterno ed allesterno del comparto.

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Infine merita evidenziare come l'intervento finale sull'area cortilizia sia stato inteso come legante tra gli interventi sui corpi 2.6 e 2.7 interni al comparto e la proposta delle linee da seguire all'esterno dello stesso. Nellarea cortilizia il Piano ha previsto una suddivisione in tre aree funzionali: un AREA PARCHEGGIO, prevista dalla norma per le auto, nella quale stata privilegiata la sosta per le biciclette, mezzo pi adatto a raggiungere il Centro Storico, sopratutto all'interno dell'isola pedonale e preferito dagli studenti. Tale area sar utilizzabile anche per manifestazioni all'aperto come conferenze, proiezioni e recite. un AREA A VERDE DIFFUSA, finalizzata anche alla valorizzazione delle attuali piantumazioni (ad eccezione di un abete argentato che sar sostituito). Attualmente nell'area presente un duplice filare di piante, a monte tigli e a mare pini, che gi segnano, come un viale, il percorso dalla piazza Ferrari verso piazzetta Teatini. Alcuni pini negli anni sono stati abbattuti e quindi dovranno essere ripiantumati a ricostituire la linea del percorso gi tracciato. Nell'area cortilizia saranno ricavate varie aree verdi attrezzate, ora completamente assenti, per oltre 500 mq. In questo modo si favorir la sosta e la socializzazione degli studenti e dei cittadini. un AREA CICLO PEDONALE, di collegamento tra i due ingressi esterni e gli accessi agli edifici, dove i percorsi si ampliano e diventano delle piazzette. Particolare cura, sar posta nella tipologia e nella tessitura delle pavimentazioni. La scelta dei materiali ripete quanto gi fatto per le strade del centro, come corso d'Augusto piazza Tre Martiri e via IV Novembre. Sar utilizzata quindi la Pietra Serena Forte in lastre o similare, selciato squadrato in ciottoli di fiume o similare, con questi due materiali e con le diverse tessiture saranno individuati i percorsi, segnati gli stalli e marcati con fasce i prospetti degli edifici storici.

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SEZIONE 4 CARATTERISTICHE DEGLI EFFETTI E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATE
Per la definizione del quadro di riferimento conoscitivo si fatto riferimento al quadro conoscitivo fornito dai vari piani sovraordinati, tenendo anche in considerazione le relazioni di approfondimento gi effettuate, quali la relazione geologica - geotecnica - Idrologica - Idraulica e la Valutazione Previsionale di clima acustico.. In base al quadro di riferimento conoscitivo dellarea oggetto di Piano, sono stati individuati i principali elementi di sensibilit, vulnerabilit e criticit ambientale di diretto interesse per la scala di piano in esame, utilizzando la seguente metodologia: verifica di coerenza del Piano con gli strumenti normativi sovraordinati individuazione delle possibili interazioni tra Piano e aspetti ambientali verifica di pertinenza dei criteri relativi alle caratteristiche del piano verifica di pertinenza dei criteri relativi alle caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate dagli stessi.

4.1

Verifica di coerenza del Piano con gli strumenti normativi sovraordinati

Si riporta, di seguito, il quadro di riferimento normativo principale della pianificazione territoriale dell'area oggetto di intervento: P.T.C.P. : Tav. A Assetto evolutivo del sistema di Rimini : Insediamenti principali - Poli Funzionali- 3 Universit art. 8.1 Disposizioni in materia di poli funzionali (Allegato 1) Tav. B ' Tutela del patrimonio paesaggistico ' : Unit di paesaggio della pianura art. 1.4 - Sistema costiero art. 1.3 (Allegato 2 ); Tav. C ' Valorizzazione delle risorse paesaggistiche e storico culturali ' : Unit di paesaggio della costa art. 1.3 e art. 1.4 (Allegato 3); Tav. D ' Rischi ambientali' : - (Allegato 4);

P.R.G : Serie 5 - Prescrizioni da attuarsi in Centro Storico (Allegato 5 ): Tav. 5.1 A Suddivisione in unit edilizie: / Tav. 5.2 A Tipologie edilizie: Pubblica istruzione Universitaria - Nuovi edifici su antico sedime

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sostituzioni ancora in misura Tav. 5.3 A Morfologia del tessuto: Perimetro degli interventi di insieme Tav. 5.4 A Modalit di intervento: Perimetro degli interventi di insieme Tav. 5.5 A Quadro delle sistemazioni pubbliche e progetti dinsieme: Percorsi pedonali ed aree lastricate, Restauro della pavimentazione stradale antica, Parcheggi Serie 2 - Vincoli in atto sul territorio comunale: Insediamenti urbani storici e strutture insediative storiche non urbane (art. 22 P.T.P.R.) / Sistemi costieri (art. 12 P.T.P.R.) / Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei (art. 28 P.T.P.R.) (Allegato 6).

P.S.C. (adottato con Delibera di C.C. n. 65 del 29/03/2011) (Allegato 7): Tav. PSC 1.1a - Tutele e Vincoli di natura storico-culturale, paesaggistica: Centro storico Tav. PSC 1.2a - Tutele e Vincoli relativi alla sicurezza e vulnerabilit del territorio: / Tav. PSC 1.3. 1a - Carta dei livelli di approfondimento per gli studi di micro zonazione sismica: Territorio urbanizzato dove sufficiente la micro zonazione sismica di II livello di approfondimento - Analisi semplificata Tav. PSC 1.4a - Carta delle potenzialit archeologiche - Potenzialit su Catasto Calindri - Rimini Nord: Centro storico Tav. PSC 1.5a - Carta delle potenzialit archeologiche - Fasce di Potenzialit Archeologica - Rimini Nord: Grado alto Tav. PSC .2 - Strategie di qualificazione del territorio: Progetti speciali di valorizzazione nella Citt storica Tav. PSC .3 - Schema di assetto della mobilit e ambiti normativi: ACS - Citt storica

Piano Comunale di Zonizzazione Acustica: l'area interessata dallintervento si trova in classe 1 (Allegato 8).

La cartografia e le NTA relative alla zona di intervento sono allegate al presente documento (da Allegato 1 ad Allegato 8) ed in base allanalisi delle stesse, le previsioni contenute nel Piano di recupero risultano coerenti con i piani sovraordinati.

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4.2

Individuazione delle interazioni tra Piano e Aspetti Ambientali

Per individuare le interazioni tra il Piano e gli Aspetti Ambientali stata utilizzata una check list riportante tutte le componenti ambientali considerate, con lobiettivo di evidenziare le specifiche componenti ambientali e territoriali interagenti con il Piano, per le quali dopo averle inquadrate in unanalisi della situazione attuale , successivamente saranno specificati gli eventuali effetti causati dalla realizzazione del piano sia in fase di cantiere sia in fase di gestione.
Aspetto ambientale Biodiversit (Flora e Fauna) Possibile interazione Larea ricade in particolare aree di interesse naturalistico o di protezione quali SIC, Aree naturali protette Sono presenti alberature di pregio Larea servita dal pubblico acquedotto Risorsa idrica Nellarea sono presenti sorgenti naturali o pozzi Scarici idrici Suolo e sottosuolo Rumore Aria Larea servita dalla pubblica fognatura Larea ricade in un contesto particolare dal punto di vista del consumo della risorsa suolo e del grado di impermeabilizzazione Nellarea sono presenti sorgenti di inquinamento acustico Nellarea sono presenti sorgenti di emissione in atmosfera Nellarea prevista la raccolta differenziata Rifiuti Nellarea prevista la raccolta porta a porta Nellarea prevista la raccolta con sistema a calotta Larea servita dalla rete gas Larea servita dalla rete elettrica Energia Larea servita dalla rete Telecom Larea servita da rete di fibra ottica Nellarea sono presenti campi elettromagnetici Salute Umana Nellarea sono presenti manufatti in amianto Paesaggio Sono presenti elementi di pregio paesaggistico X X X X X X X X X X X X X X X X X SI NO X

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4.2.1 Analisi della situazione attuale Biodiversit (Flora) Allinterno dellarea presente un duplice filare di piante (tigli, pini ed un abete argentato). Risorsa idrica Larea servita dal pubblico acquedotto che passa su via C. Cattaneo e su via Q. Sella. Scarichi idrici Larea servita dalla pubblico fognatura. La rete fognaria del tipo misto a gravit e passa da via C. Cattaneo, collegandosi poi alla P.tta Agabiti da un lato e a Via A. Gambalunga dallaltro. Rumore Il rumore presente nellarea in oggetto determinato principalmente dal modesto traffico veicolare presente su via C. Cattaneo e vie circostanti larea, rappresentato da veicoli leggeri e motocicli con velocit di percorrenza di circa 30 km/h , dallassenza di veicoli pesanti. Larea regolamentata a Traffico Limitato dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 20.00. Una ulteriore fonte di modesto inquinamento acustico dellaarea rappresentato dalla presenza degli impianti di condizionamento ubicati sulle coperture degli edifici circostanti. Aria Nellarea in oggetto, elemento di pressione su questa componente ambientale rappresentato essenzialmente da emissioni indirette in atmosfera proveniente dal traffico veicolare indotto ed emissioni dirette dalle caldaie utilizzate per il riscaldamento dei locali. Rifiuti La raccolta dei rifiuti solidi urbani con sistema a calotta per i rifiuti indifferenziati, sistema tradizionale per la raccolta differenziata carta - vetro - plastica e umido e con la raccolta porta a porta per le attivit economiche e commerciali. Energia La zona risulta servita: dalla rete di distribuzione gas, condotto a bassa pressione che passa su via C. Cattaneo e su via Q. Sella; dalla rete Enel media tensione che passa su via C. Cattaneo, su via Q. Sella e su via Francolini; dalla rete Telecom dalla rete delle fibre ottiche che passa su via C. Cattaneo.

Paesaggio Larea si trova in pieno Centro Storico, vicino ai ritrovamenti della Domus del Chirurgo in P.za Ferrari, vicino al Museo della Citt, al Tempio Malatestiano, P.za Tre Martiri ed al Complesso di San Francesco.

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4.3

Verifica di pertinenza dei criteri relativi alle caratteristiche del piano

Per la verifica di pertinenza stata compilata la seguente tabella, che contiene in forma sintetica tutti i criteri dellAllegato I alla Parte II del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.
Criteri Allegato I Parte II del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. 1. Caratteristiche del piano, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:

Contenuti nel Rapporto Il Piano di Recupero, nella sua veste di strumento attuativo, stato predisposto per intervenire con un progetto dinsieme che interessa sia il perimetro interno al comparto evidenziato nel PRG, sia quello esterno. Per quanto concerne lesterno del comparto il Piano propone la riqualificazione dei brani di tessuto viario non ancora integrati, il recupero delle pavimentazioni antiche in lastricato o selciato. Il Piano non influenza altri piani o programmi; stato verificato che il Piano fossero in linea con le indicazioni del PTCP, del PRG, del PSC e del Piano Comunale di Zonizzazione Acustica. Il Piano non direttamente finalizzato alla sostenibilit e allo sviluppo sostenibile. Nel Piano le considerazioni ambientali sono state integrate a livello di scala progettuale dellintervento, analizzando impatti attesi e mitigazioni. Sulla base del quadro di riferimento conoscitivo dello stato ambientale attuale dellarea non si sono evidenziati problemi ambientali.

Pertinenza

1.A) In quale misura il piano stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attivit, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse

SI

1.B) In quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati 1.C) La pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, sotto il profilo ambientale, economico e sociale

NO

NO

1.D) Problemi ambientali pertinenti al piano o al programma 1.E) La rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque)

NO

Il Piano non ha rilevanza per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente.

NO

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4.4

Verifica di pertinenza dei criteri relativi alle caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate dagli stessi

Criteri Allegato I Parte II del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. 2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi 2.A) Probabilit, durata, frequenza e reversibilit degli impatti 2.B) Carattere cumulativo degli impatti 2.C) Natura transfrontaliera degli impatti 2.D) Rischi per la salute umana e per lambiente ( ad esempio in caso di incidenti) 2.E) Entit ed estensione nello spazio degli impatti 2.F) Valore e vulnerabilit dell'area che potrebbe essere interessata a causa: - delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale - del superamento dei livelli di qualit ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo del suolo 2.G) Impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale L'intervento ha carattere comunale Il Piano non contiene i presupposti per originare rischi per la salute o per lambiente. stata individuata lestensione dellarea del Piano di Recupero. NO NO SI

Contenuti nel Rapporto

Pertinenza

Sono stati individuati e caratterizzati qualitativamente pressioni e impatti attesi dalla realizzazione del Piano

SI

stata sviluppata unanalisi dellarea in esame per evidenziare le componenti di valore.

SI

Larea oggetto di Piano non ricade allinterno delle Aree tutelate secondo il D.Lgs. 42/2004

NO

4.5

Valutazione degli effetti ambientali

La realizzazione del Piano di Recupero comporta alcune variazioni delle caratteristiche ambientali dellarea analizzata che si traducono in effetti sia positivi che negativi, ovvero interferenze. Per dare una lettura semplificata delle interferenze e di una loro valutazione in termini di effetti ambientali, si riporta di seguito una tabella riassuntiva delle interferenze pi rilevanti sia in fase di cantiere sia in fase di esercizio, seguita da una valutazione di significativit degli effetti con riferimento alle caratteristiche della interferenza, di eventuali criticit evidenziate e delleventuale vulnerabilit dellarea in cui essi si manifestano.
VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI COMPONENTI AMBIENTALI INTERFERENZE in fase di cantiere INTERFERENZE in fase di gestione VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI In considerazione delle interferenze evidenziate si pu ritenere che il Piano di Recupero persegue una valorizzazione delle attuali piantumazioni.

BIODIVERSITA

Linterferenza legata al fatto che allinterno dellarea presente un duplice filare di piante di tigli e pini ed un abete argentato. Il Piano di Recupero prevede di ricostituire il doppio filare continuo, ripiantumando le alberature che nel tempo sono state abbattute, mentre labete argentato verr sostituito.

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VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI COMPONENTI AMBIENTALI INTERFERENZE in fase di cantiere INTERFERENZE in fase di gestione VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI In considerazione delle interferenze evidenziate si pu ritenere che il Piano di Recupero prevedendo la realizzazione di un progetto di insieme legato all Universit, avr un effetto molto limitato sulla componente ambientale in oggetto in quanto prevede unicamente funzioni di aule ed uffici amministrativi che comportano di norma un basso fabbisogno idrico. In considerazione delle interferenze evidenziate si pu ritenere che il Piano di Recupero abbia un effetto non significativo su questa componente ambientale. In considerazione delle interferenze evidenziate: - per quanto riguarda quelle relative alla fase di cantiere si pu presumere che siano sicuramente di entit non trascurabile ma temporanee, ed in virt delle piccole dimensioni del cantiere e quindi di un limitato numero di macchine impiegate E del rispetto di tutte le norme relative allinquinamento acustico, leffetto pu ritenersi nel suo complesso basso; - per quanto riguarda quelle relative alla fase di gestione, in base alla valutazione previsionale di clima acustico risulta che il livello di rumore prodotto dagli impianti rispetti i valori limite di immissione di legge. In base alle conclusioni contenute nella stessa valutazione, una volta completata la loro installazione, in fase di collaudo sar verificata la piena rispondenza dei livelli eventualmente integrando il progetto con opere di mitigazione necessarie. In relazione invece allinterazione legata ad un traffico veicolare, si pu ritenere che il Piano, nella sua concezione si ponga lobiettivo di diminuire la pressione su questa componente ambientale , apportando un effetto positivo sulla stessa.

RISORSA IDRICA

Linterferenza legata al fatto che sia in fase di cantiere sia in fase di gestione ci sar un modesto incremento di consumo di risorsa idrica.

SCARICI IDRICI

Linterferenza legata al fatto che sia in fase di cantiere sia in fase di gestione ci sar un modesto incremento di apporto di reflui sullattuale sistema di smaltimento.

Linterferenza legata principalmente al rumore prodotto dagli impianti che saranno installati sulle coperture di entrambi gli edifici rientranti nel Piano di Recupero. Linterferenza legata al rumore prodotto dalle macchine operatrici e di cantiere durante la fase di cantiere ed anche al traffico di mezzi pesanti gravitante intorno al cantiere. In merito invece allinterazione tra il Piano e il rumore relativo al traffico veicolare, il Piano , nella sua concezione rinforza la raggiungibilit delarea a piedi ed in bicicletta ed anche nella suddivisione funzionale dellarea parcheggio privilegia gli spazi per la sosta biciclette, ritenendo tale mezzo come il pi adatto a raggiungere il Centro Storico e preferito dagli studenti.

RUMORE

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VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI COMPONENTI AMBIENTALI INTERFERENZE in fase di cantiere INTERFERENZE in fase di gestione VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI In considerazione delle interferenze evidenziate: - per quanto riguarda quelle relative alla fase di cantiere si pu presumere che siano sicuramente di entit non trascurabile ma temporanee, che, cos come sopra evidenziato per la componente Ambientale Rumore, avranno un effetto complessivo in fase di cantiere sulla componente ambientale Aria, che con la previsioni di adeguate mitigazioni possono ritenersi basse; - Per quanto riguarda quelle relative alla fase di gestione, a fronte di un effetto negativo legato ad una maggiore richiesta energetica, il Piano disincentivando lutilizzo di mezzi alimentati a combustibile e promuovendo una mobilit lenta avr una ricaduta positiva sulla componente ambientale Aria.

Linterferenza legata principalmente ad un aumento di consumo di combustibile a fini energetici derivante dai nuovi edifici. Linterferenza legata alla polverosit conseguente alle attivit di demolizione e movimento terra ed alle emissioni delle macchine operatici presenti in cantiere e dei mezzi di trasporto. In merito invece allinterazione tra il Piano e le emissioni relative al traffico veicolare, come evidenziato anche per la componente ambientale Rumore, il Piano, nella sua concezione rinforza la raggiungibilit delarea a piedi ed in bicicletta ed anche nella suddivisione funzionale dellarea parcheggio privilegia gli spazi per la sosta biciclette, ritenendo tale mezzo come il pi adatto a raggiungere il Centro Storico e preferito dagli studenti.

ARIA

RIFIUTI

Linterferenza legata ai rifiuti prodotti in fase di cantiere per i quali sar previsto un piano di conferimento e smaltimento in fase di progettazione esecutiva.

Linterferenza legata all aumento di produzione di rifiuti legati ai nuovi edifici. Vista la loro destinazione saranno principalmente rifiuti che potranno essere conferiti in maniera differenziata (carta e plastica) ed in maniera indifferenziata (rifiuti relativi alla pulizia dei locali). Riguardo ai rifiuti legati alle stampanti, fotocopiatrici e fax dovr essere previsto un conferimento come rifiuto speciale. Linterferenza legata ad un incremento di fabbisogno energetico derivante dallutilizzo dei nuovi edifici, che per la loro destinazione saranno utilizzate solo nelle ore diurne. Come previsto dalle leggi vigenti una parte dellenergia verr prodotto con fonti rinnovabili.

In considerazione delle interferenze evidenziate si pu ritenere che il Piano di Recupero abbia un effetto non significativo su questa componente ambientale.

ENERGIA

Linterferenza legata allincremento di fabbisogno energetico durante la fase di cantiere.

In considerazione delle interferenze evidenziate si pu ritenere che il Piano di Recupero abbia un effetto non significativo su questa componente ambientale. In considerazione delle interferenze evidenziate si pu ritenere che il Piano di Recupero abbia un effetto positivo sulla componente ambientale paesaggio in quanto si pone lobiettivo di completare la ristrutturazione del complesso e di riqualificare larea.

PAESAGGIO

Linterferenza legata al fatto che il Piano di Recupero riguarda il Complesso storico Leon Battista Alberti si trova in pieno Centro Storico e quindi ha interferenze con questa componente ambientale sia nella fase di costruzione sia una volta realizzato.

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SEZIONE 5 CONCLUSIONI
In relazione alla descrizione del Piano ed allanalisi degli effetti previsti, si pu affermare che non ci sono interferenze con ambiti di tutela della natura (parchi, riserve, aree protette), n ricadute indirette su siti di interesse comunitario, zone di protezione speciale o habitat protetti. Per le considerazioni effettuate sopra e nei precedenti capitoli, in conclusione del presente Rapporto Preliminare, si pu ritenere che dalla realizzazione del Piano non ci si debba attendere degli impatti significativi dal punto di vista ambientale, ma al contrario una riqualificazione generale dellarea ed un consolidamento delle funzioni del Polo universitario di Rimini con una particolare attenzione nel dare riconoscibilit agli spazi e favorire la riconoscibilit delle funzioni. Si propone quindi di non assoggettare a procedura di VAS (di cui all'art.13 e seguenti del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.), la proposta di Piano denominato Piano di Recupero di Iniziativa Comunale Ristrutturazione del Complesso Storico Leon Battista Alberti con destinazione universitaria .

L'ISTRUTTORE TECNICO Ing. Chiara Semprini

IL DIRETTORE Infrastrutture, Mobilit e Ambiente Ing. Massimo Totti

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Elenco Allegati
ALLEGATO 1 : PTCP TAV. A 'Assetto evolutivo del sistema di Rimini ALLEGATO 2 : PTCP TAV. B 'Tutela del patrimonio paesaggistico' ALLEGATO 3 : PTCP TAV. C 'Valorizzazione delle risorse paesaggistiche e storico culturali' ALLEGATO 4 : PTCP TAV. D 'Rischi ambientali' ALLEGATO 5: P.R.G. Vigente Serie 5 ALLEGATO 6 : P.R.G. Vigente Serie 2 ALLEGATO 7 : P.S.C. ALLEGATO 8 : Piano Comunale di Zonizzazione acustica

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ALLEGATO 1 PTCP TAV. A 'Assetto evolutivo del sistema di Rimini

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ALLEGATO 2 PTCP TAV. B 'Tutela del patrimonio paesaggistico'

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ALLEGATO 3 PTCP TAV. C 'Valorizzazione delle risorse paesaggistiche e storico culturali'

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ALLEGATO 4 PTCP TAV. D 'Rischi ambientali'

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ALLEGATO 5 P.R.G. Serie 5 - Prescrizioni da attuarsi i Centro Storico

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P.R.G. - Norme Tecniche di Attuazione

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ALLEGATO 6 P.R.G. Serie 2 Vincoli in atto sul territorio comunale Tav. 2.8

Art.12 Sistema costiero (modificato dal PTCP di Rimini approvato con delibera di Giunta regionale n.656 del 1999) 1. Il sistema costiero, come indicato e delimitato nelle tavole contrassegnate dal numero 1 del presente Piano, in relazione al diverso livello di trasformazione antropica suddiviso in costa nord e costa sud, come indicato nella tavola contrassegnata dal numero 4 del medesimo presente Piano. Gli strumenti di pianificazione e di programmazione regionali e subregionali, sono tenuti a promuovere il recupero e la riqualificazione dei territori ricompresi in detto sistema uniformandosi, in ragione delle rispettive specificit, agli indirizzi seguenti: deve essere perseguita la conservazione della conformazione naturale dei territori meno interessati da processi insediativi antropici, mentre in quelli pi interessati da tali processi deve essere promossa e favorita, anche mediante interventi di sperimentazione, la ricostituzione di elementi di naturalit; deve essere promosso e favorito il recupero dei complessi edilizi meritevoli di tutela, nonch degli spazi liberi di loro pertinenza, con la definizione di destinazioni d'uso che privilegino le attivit culturali e per il tempo libero; le strutture per la balneazione devono essere organizzate sulla base di progetti complessivi attraverso la redazione dei piani degli arenili cos come definiti all'art. 13. Nell'ambito di tali piani necessario prevedere la razionalizzazione delle strutture esistenti promuovendo operazioni di accorpamento e di arretramento rispetto alla linea, della battigia e il riuso delle strutture edilizie esistenti; bis. favorita la pedonalizzazione del lungomare per permettere la continuit fra la spiaggia e l'edificato retrostante. A tal fine il traffico veicolare dovr essere trasferito su tracciati alternativi arretrati, anche mediante la realizzazione di tratti di viabilit sotterranea, prevista la realizzazione di aree adeguate di parcheggi a raso o interrati in punti strategici di accesso alla spiaggia e perseguita la specializzazione dei traffici nel rispetto di quanto stabilito dagli articoli 13 e 14 delle presenti norme. Tali interventi non dovranno comunque impedire il normale deflusso delle acque meteoriche n interferire negativamente con gli equilibri idrici nel sottosuolo

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devono essere mantenuti e, ove possibile, ripristinati varchi tra l'entroterra ed il mare, tali da consentire l'accesso alla fascia balneare, la continuit visuale tra la campagna ed il mare, l'interruzione della continuit edilizia con elementi naturali, la fruizione di spazi vegetati per le attivit di tempo libero le previsioni relative ad attrezzature e ad impianti di interesse sovracomunale devono essere, al massimo del possibile, coerenti con obiettivi di riqualificazione e di decongestionamento della fascia costiera, e, salvo che si tratti di strutture portuali, commerciali e/o industriali, di interesse nazionale, o con le medesime connesse, contemplare nuove realizzazioni esclusivamente ove siano direttamente finalizzate a tali obiettivi; la valorizzazione del sistema dei porti e degli approdi di interesse regionale e subregionale, e delle attrezzature connesse, deve avvenire prioritariamente mediante la tutela e l'adeguamento dei porti esistenti, evitando le opere suscettibili di provocare ulteriori fenomeni di erosione ed in ogni caso esclusivamente in coerenza con la pianificazione e programmazione regionale di settore;i nuovi manufatti edilizi ad uso residenziale, turistico-ricettivo e di servizio, eventualmente necessari in aggiunta a quelli esistenti, ove sia dimostrata la indispensabilit della loro localizzazione all'interno degli ambiti territoriali di cui al presente articolo, devono essere localizzati prioritariamente in aree gi urbanizzate; bis. deve essere perseguito il decongestionamento della fascia costiera favorendo la riqualificazione del tessuto urbano esistente attraverso interventi di recupero e reperimento al suo interno degli standard per servizi, arredo e realizzazione di parchi urbani; gli interventi di difesa dai fenomeni erosivi e di ingressione marina devono essere effettuati prioritariamente in forma di ricostituzione dell'apparato morfologico e vegetazionale della duna, ovvero di ripascimento artificiale protetto, anche mediante barriere soffolte, potendosi altres prevedere la sostituzione di queste ultime alle esistenti scogliere artificiali, anche allo scopo di migliorare le condizioni di ricambio d'acqua nelle zone di balneazione comprese tra la battigia e le esistenti scogliere artificiali.

2. Nell'ambito del sistema di cui al primo comma, fermo sempre restando il rispetto delle specifiche disposizioni dettate dal presente Piano per determinate zone ed elementi ricadenti entro la sua delimitazione, vale la prescrizione per cui la realizzazione di infrastrutture ed attrezzature comprese fra quelle appresso indicate subordinata alla loro previsione mediante strumenti di pianificazione nazionali, regionali od infraregionali o, in assenza, alla valutazione di impatto ambientale secondo le procedure eventualmente previste dalle leggi vigenti, nonch la sottoposizione a valutazione di impatto ambientale delle opere per le quali essa sia richiesta da disposizioni comunitarie, nazionali o regionali linee di comunicazione viaria, ferroviaria anche di tipo metropolitano, idroviaria, nonch aereoporti, porti commerciali ed industriali, strutture portuali ed aeroportuali di tipo diportistico, attrezzature connesse; impianti atti alla trasmissione di segnali radiotelevisivi e di collegamento, nonch impianti a rete e puntuali per le telecomunicazioni; impianti per l'approvvigionamento idrico e per lo smaltimento dei reflui e dei rifiuti solidi; sistemi tecnologici per il trasporto dell'energia e delle materie prime e/o dei semilavorati;opere temporanee per attivit di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico.

3. La subordinazione alle determinazioni di tipo pianificatorio di cui al secondo comma non si applica alla realizzazione di strade, impianti per l'approvvigionamento idrico, per lo smaltimento dei reflui e per le telecomunicazioni, per i sistemi tecnologici per il trasporto dell'energia, che abbiano rilevanza meramente locale, in quanto al servizio della popolazione di non pi di un Comune, ovvero di parti della popolazione di due Comuni confinanti. 4. Nell'ambito del sistema di cui al primo comma, fermo sempre restando il rispetto delle specifiche disposizioni dettate dal presente Piano per determinate zone ed elementi ricadenti entro la sua delimitazione, possono comunque essere previsti e consentiti: soppressa; soppressa; l'ordinaria utilizzazione agricola del suolo e l'attivit di allevamento, quest'ultima esclusivamente in forma non intensiva qualora di nuovo impianto, nonch la realizzazione di strade poderali ed interpoderali di larghezza non superiore a 4 metri lineari, di annessi rustici aziendali ed interaziendali e di altre strutture strettamente connesse alla conduzione del fondo ed alle esigenze abitative di soggetti aventi i requisiti di imprenditori agricoli a titolo principale ai sensi delle vigenti leggi regionali ovvero di dipendenti di aziende agricole e dei loro nuclei familiari; la realizzazione di infrastrutture tecniche di difesa del suolo, di canalizzazioni, di opere di difesa idraulica e simili, nonch le attivit di esercizio e di manutenzione delle stesse; la realizzazione di impianti tecnici di modesta entit, quali cabine elettriche, cabine di decompressione per il gas, impianti di pompaggio per l'approvvigionamento idrico, irriguo e civile, e simili, di modeste piste di esbosco e di servizio forestale, di larghezza non superiore a 3,5 metri lineari, strettamente motivate dalla necessit di migliorare la gestione e la tutela dei beni forestali interessati, di punti di riserva d'acqua per lo spegnimento degli incendi, nonch le attivit di esercizio e di manutenzione delle predette opere.

5. Le opere di cui alle lettere d. ed e. nonch le strade poderali ed interpoderali di cui alla lettera c. del quarto comma non devono in ogni caso avere caratteristiche, dimensioni e densit tali per cui la loro realizzazione possa alterare negativamente l'assetto idrogeologico, paesaggistico, naturalistico e geomorfologico degli ambiti territoriali interessati. In particolare le piste di esbosco e di servizio forestale, qualora interessino propriet assoggettate a piani economici ed a piani di coltura e conservazione, ai sensi della legge regionale 4 settembre 1981, n. 30, possono essere realizzate soltanto ove previste in tali piani regolarmente approvati.

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Art. 22Insediamenti urbani storici e strutture insediative storiche non urbane 1. L'elenco delle localit descritte nell'allegato di cui alla lettera i. dell'articolo 3 ed indicate con appositi simboli nelle tavole contrassegnate con il numero 1 del presente Piano costituisce un primo inventario di elementi del sistema insediativo storico del territorio regionale. Per tali localit valgono gli indirizzi di cui al successivo secondo comma, le direttive di cui ai successivi commi terzo, quarto e quinto, le prescrizioni di cui al successivo comma sesto. 2. I Comuni sono tenuti ad approfondire l'analisi del sistema insediativo storico del proprio territorio, dettando una specifica disciplina in conformit alle disposizioni degli articoli 33 e 36 della legge regionale 7 dicembre 1978, n. 47. 3. I Comuni nel cui ambito ricadono localit indicate nell'elenco di cui al primo comma, ove non le abbiano gi individuate, definendone l'esatta perimetrazione, nel proprio piano regolatore generale, ai sensi dell'articolo 13 della legge regionale 7 dicembre 1978, n. 47, provvedono ad approfondire lo studio del proprio territorio, assumendo le indicazioni fornite dal predetto elenco, al fine di verificare la sussistenza degli insediamenti urbani storici, ovvero delle strutture insediative storiche non urbane, ivi indicate, e procedendo, coerentemente a dette verifiche, alla conseguente perimetrazione, anche avvalendosi della collaborazione dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. 4. I medesimi Comuni, ove non siano dotati di piano regolatore generale entrato in vigore in data successiva al 26 dicembre 1978, e comunque con riferimento agli insediamenti urbani storici e/o alle strutture insediative storiche non urbane individuate e perimetrate a norma del precedente comma per le quali non sia gi vigente la disciplina particolareggiata di cui all'articolo 36 della legge regionale 7 dicembre 1978, n. 47, provvedono a dettare, esclusivamente attraverso il proprio piano regolatore generale od attraverso variante generale dello stesso, la predetta disciplina particolareggiata. Gli interventi di cui alla lettera A4 dell'articolo 36 della legge regionale 7 dicembre 1978, n. 47, possono essere previsti soltanto se coerenti con le regole dell'urbanizzazione storica, come desumibili dalla cartografia storica e dalla lettura critica del tracciato dei lotti, degli isolati, della rete stradale e degli altri elementi testimoniali. 5. I provvedimenti di definizione delle perimetrazioni richiesti dal terzo comma, costituendo varianti al P.R.G., sono approvati ai sensi dell'art. 14 della legge regionale 7 dicembre 1978, n. 47. 6. Fino a quando non siano stati approvati i provvedimenti richiesti dal terzo comma, nelle localit di cui al primo comma, con riferimento all'intero perimetro dei centri abitati interessati, sono consentiti unicamente gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di restauro e risanamento conservativo, ed i mutamenti d'uso consentiti devono essere in ogni caso autorizzati, non valendo quanto disposto dall'articolo 26 della legge 28 febbraio 1985, n. 47. Successivamente all'approvazione della perimetrazione le medesime limitazioni valgono all'interno della perimetrazione stessa fino a quando non sia vigente la disciplina particolareggiata di cui al quarto comma.

Art. 28 Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei 1. Nelle zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei, caratterizzate da elevata permeabilit dei terreni con ricchezza di falde idriche, ricomprese nel perimetro definito nelle tavole contrassegnate dal numero 1 del presente Piano, od in tale perimetro intercluse, vale la prescrizione per cui, fermi restando i compiti di cui al D.P.R. 24 maggio 1988, n. 236, sono vietati: gli scarichi liberi sul suolo e nel sottosuolo di liquidi e di altre sostanze di qualsiasi genere o provenienza con la sola eccezione della distribuzione agronomica del letame e delle sostanze ad uso agrario, nonch dei reflui trattati provenienti da civili abitazioni, o da usi assimilabili che sono consentiti nei limiti delle relative disposizioni statali e regionali il lagunaggio dei liquami prodotti da allevamenti zootecnici al di fuori di appositi lagoni di accumulo impermeabilizzati con materiali artificiali, i quali ultimi sono comunque esclusi nelle zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d'acqua la ricerca di acque sotterranee e l'escavo di pozzi, nei fondi propri od altrui, ove non autorizzati dalle pubbliche autorit competenti ai sensi dell'articolo 95 del R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775; la realizzazione e l'esercizio di nuove discariche per lo smaltimento dei rifiuti di qualsiasi genere e provenienza, con l'esclusione delle discariche di prima categoria e di seconda categoria tipo a), di cui al D.P.R. 10 settembre 1982, n. 915, nonch di terre di lavaggio provenienti dagli zuccherifici, nel rispetto delle disposizioni statali e regionali in materia;l'interramento, l'interruzione o la deviazione delle falde acquifere sotterranee, con particolare riguardo per quelle alimentanti acquedotti per uso idropotabile.

2. Gli strumenti di pianificazione subregionali sono tenuti ad individuare le zone interessate da sorgenti naturali, da risorgive, o da acquiferi carsici ed a dettare le relative disposizioni volte a tutelarne l'integrit e gli aspetti ambientali e vegetazionali.

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ALLEGATO 7 P.S.C. (Adottato con Delibera di C.C. n. 65 del29/03/2011)

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ALLEGATO 8 Piano Comunale di Zonizzazione acustica

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