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Uno scenario paesaggistico multiforme che lentamente degrada dalla Murgia petrosa sino alle coste adriatiche accompagna lorizzonte visivo di contadini e pastori che da secoli si avvicendano sotto il cielo della provincia barese. Tra campi seminati, pascoli sterminati e nodosi uliveti, sbocciano i luoghi per eccellenza del vivere rurale: masserie, casali, casedde, pagliare e trulli. Per le potenzialit agricole dei terreni e per la vicinanza degli assi viari, queste strutture sono sorte con la duplice funzione di organismi produttivi e residenziali. Il fenomeno esplode a partire dallXI secolo. Fattori determinanti in tal senso furono la politica feudale dei Normanni congiuntamente alla capillare presenza degli Ordini monastici, i Benedettini in particolare. Dalle masserie regie di Et sveva, alla pratica della transumanza, le masserie di campo e di pecore giunsero alla soglia dellEt Moderna con specifica funzione di aziende agricole. Tra XVII-XVIII secolo, quasi precorrendo i nostri tempi, i ricchi feudatari si trasferirono in campagna: le masserie, pi o meno fortificate, diventarono eleganti ville che echeggiano, nelle soluzioni e nelle decorazioni, i vezzi del barocco urbano.
Lungo il tracciato del tratturo Melfi-Castellaneta, in parte coincidente con il percorso della via Appia, sopravvivono ancora queste importanti testimonianze dellarchitettura contadina. Esempi illuminanti in tal senso sono la Masseria Pantano a Gravina e la Masseria Jesce ad Altamura. La prima conserva la singolare organizzazione degli spazi con lo jazzo sul dislivello del pendio e la masseria a valle, la seconda costituisce un esempio significativo di popolamento rurale. Limponente struttura, edificata presumibilmente nel XVI secolo e rimaneggiata nel XVII, ingloba un insediamento rupestre con affreschi datati dal XIV al XVII secolo.
Puglia
Nel territorio tra Noci e Putignano, immersa in uno scenario paesaggistico di grande suggestione, la chiesetta di Santa Maria di Barsento rappresenta una significativa testimonianza insediativa dorigine medievale. Secondo una tradizione seicentesca, la chiesa sarebbe stata fondata nel 591 per volere di papa Gregorio Magno e, quindi, affidata ai monaci di S. Equizio con lo scopo di evangelizzare la popolazione. Gli studi pi recenti, sulla base di analisi e confronti tipologici, ne hanno posticipato la fondazione, collocando il monumento nellalveo del romanico che trov ampia fortuna tra XI e XII secolo. Frutto di stratificati interventi, ledificio presenta uno sviluppo longitudinale a tre navate voltate a botte e chiuse da tre absidi. La facciata coronata da un campaniletto a vela aggiunto in et moderna ed preceduta da un protiro datato al XIV-XV secolo. Tra gli edifici medievali pugliesi, questa piccola chiesa occupa un posto di rilievo perch documenta in maniera efficace losmosi di tecniche costruttive tra ledilizia civile e quella religiosa. La tipologia di volta ma ancor pi il sistema di chiancarelle come copertura degli spioventi del tetto rispecchia da vicino le stesse soluzioni adottate nei trulli e, in generale, nella tipica architettura rurale in pietra a secco. Prossima alla chiesa la cinquecentesca masseria fortificata I Monti, oggi un rinomato complesso turistico ricettivo.
Barletta Andria
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