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1.

PROBLEMI DI METODO PER LA STORIA DI ROMA ARCAICA


LA TRADIZIONE LETTERARIA. Le narrazione delle fasi pi antiche di Roma ci sono pervenute dalle opere di Tito Livio e Dionigi di Alicarnasso che scrissero dalla fine del 3sec. nellet augustea. Prendevano come riferimenti i primi annalisti, Fabio Pittore e Cincio Alimento, per poi prendere in considerazione oltre testimonianze di autori greci. Le notizie pi antiche di queste erano tradizioni orali o ricavate da documenti, monumenti ecc. Le due opere di Livio e Dionigi sono molto differenti tra loro anche se prendono in esame le origini fino allincendio gallico. Sono diverse per lorganizzazione dei materiali e come metodo critico. Dionigi presenta una pi vasta e completa narrazione perch voleva offrire un quadro dettagliato etnografico del popolo romano ai lettori greci; un opera di retorica. La prima storiografia romana sorge alla fine del 3sec, nel quadro della storiografia greca, delle colonie italiche, essa per aveva intenti politici dimostrati dalluso della lingua greca e rivolti appunto ad un pubblico greco. Lavvicinamento al mondo greco, iniziato con Fabio Pittore, va crescendo con lespansione del territorio romano, fino a quando a met del 2sec, Catone scrive la prima opera di storia romana in latino, rivolgendo i propri interessi ai problemi della politica interna di Roma. In ogni caso gli avvenimenti pi antichi furono poco affrontati, soprattutto dai primi annalisti come Pittore e Alimento. Lo stesso Dionigi afferma che loro scorsero con sommi capi i fatti antichi. Questo perch essi narravano ci che ricavavano dagli annali, testimonianze scritte, con un forte interesse per il momento della fondazione (8sec.) e quello contemporaneo a loro. Il tempo intermedio (5sec.) non era fonte di particolari ricerche. Solo Dionigi si premura di andare a scavare per raccontare let regia. Dopo Romolo e Numa Pompilio parla anche di Anco Marzio, fino ad arrivare ai Tarquini e alla caduta della monarchia. Per il periodo delle origini e dellet regia c stato dalla fine del 4sec. un diretto interesse greco per inserire Roma allinterno della storia greca. Anche Roma si muoveva verso la grecia, come testimonia laccettazione del mito di Enea. I miti e leggende greche arrivarono grazie alla figura del mercante ed i vari popoli quindi possiamo dire che non solo i romani se appropriarono. Ancora pi importante laccettazione del mito dei gemelli, di tradizione locale, posto alle origini della citt. Con lespansione territoriale di Roma, e dopo la sua vittoria su Pirro e Cartagine, la Grecia cominci ad interessarsi alle istituzione politiche, giuridiche e militari romane.

Origine di Roma Oggetto di ricerche e supposizione: tra i primi a trattare la storia di SPQR TITO LIVIO (fine I secolo) Partendo dalle origini fino allincendio gallico ne sono rimasti poco pi di DIONIGI DI ALICARNASSO : Scopo etnografico scrive per i greci Scrive in greco 20 libri pi dettagliati rispetto a T.L. Tratta delle popolazioni pre- esistenti, della creazione della citt e delle istituzioni Caratteri comuni: scrivono per il mondo magno greco usano i principi tipici della storiografia greca poche sono le opere rimaste perche dopo lincendio si parla di naufragio della letteratura;

tra queste : HISTORIA AUGUSTEA GLI ANNALI e LE HISTORIE di Tacito LA VITA DEGLI IMPERATURI di Svetonio Opere di Amiano Marcellino Monografie su Sanlustio e Cesare (guerre vs Galli , guerre civili vs Pompeo) CRISI Non si crede pi nella possibilit di conoscere attraverso gli antichi

Cause: 1. presenza di componenti sovrannaturali 2. dubbi suggeriti dagli autori del passato 3. buchi storici a causa dellincendio gallico --- persa la documentazione 4. discrepanze tra le varie versioni (storia racconta avvenimenti in prima persona , del passato si occupa la poesia) Livio e altri autori si rifanno alla storiografia del passato : I ANNALISTICA in greco organizzano il materiale anno dopo anni : metodo: annali dei pontefici anni identificati con i nomi dei magistrati supremi fatti registrati: religiosi, avvenimenti particolari scopo: accreditarsi il rispetto della Magna Grecia e convincere la grecia ad appoggiare Roma, per evitare lalleanza R- cartagine dimostrare che roma non rozza ma ricca culturalmente. Grecit: fattore nobilitante e legittimante NB: non cura la storia pi antica di Roma Fa parte della I A: FABIO PITTORE 200 a. C. Utilizza: storiografia greca (Erodoto: interesse etnografico) archivi sacerdotali archivi delle famiglie pi importanti tradizione orale iscrizioni e monumenti Attribuisce la fondazione della citt a ROMOLO ne possediamo solo frammenti riportati da Dionigi di Alicarnasso II ANNALISTICA 150 a. C. Si rif agli ANNALES MAXIMI (80 libri scritti dal pontefice massimo) Inaffidabile Esponente pi importate : VALERIO ANSIATE : parla della sua famiglia (Valeri) protagonista di molti fatti e quindi influenzato dal voler dare prestigio alla famiglia. Rispetto alla prima: descrive in dettagli gli avvenimenti tra 509 e 300 scopo: definire la propria famiglia come crestrice dello stato stato romano e delle pi importanti istituzioni III ANNALISTICA Divisa in: 1. graccana (133 a. C.) 2. Sillana (80 a. C. ) 3. Post- Sillana (50 d.C.) 1. proiezione dei problemi del proprio secolo nel passato. Nello specifico problemi agrari e la spartizione dellager publicus

2.3.

non si occupa di agricoltura ma proietta il dibattito istituzionale alle origini di Roma per motivare la creazione della dittatura

CRITICHE: 1600: elaborazione della storia solo attraverso conoscenza diretta (epigrafi, monete, oggetti, monumenti...) Conseguenza: sviluppo di tecniche per riconoscere i falsi e si sviluppa il collezionismo e la ricerca . 1800: NIEBHUR: risposta scientifica al problema del passato; un filone certo la storia AGRARIA cio come si gestisce lacquisizione dei terreni e la loro sistemazione giuridica Infatti la Roma delle origini possedeva pochi territori, con lespansione si assiste a cambiamenti anche in ambito sociale e politico. Si creano quindi nuove forme di propriet terriera Met 1800: MOMMESEN Storia di Roma : raccolta di epigrafio del mondo romano Secondo lautore la storia la fanno le ISTITUZIONI DI LUNGA DURATA cio: I. Lingua: proveniente dal ceppo indo-europeo; il latino vicino ad altre lingue italiche e a differenza di queste si evoluto; le lingue italiche sono utili perch essendosi bloccate ci fanno capire la fase pi antica della storia. Capiamo infatti che i romani erano contadini e che esistevano famiglie allargate unite da un antenato comune (gentes); II. Religione: istituzione che difficilmente e lentamente si modifica, per questo si mantiene nel tempo con riti e gesti che nellepoca contemporaneo non hanno pi un significato; III. Diritto: ci fa capire la mentalit, il pensiero rispetto a istituzioni come la famiglia, la propriet o la ricchezza. Si modifica lentamente e si ripete tramite una forma rituale. ETTORE PAIS: ipercritico rispetto alla tradizione = valore nullo del passato

NOVITA : scoperte archeologiche ; iniziano dopo lannessione di Roma allItalia nel 1870. I primi segni di storiografia greca: Catone ORIGINES Genere: tiseis : racconti sulla formazione Caratteristiche: Attento alla popolazioni italiche diverse da Roma Scelta ideologica dellanonimato dei personaggi politici (politica : realt impersonale) Grandezza di Roma : condizione collettiva e anonima del senato CICERONE Sostiene che la storiografia latina non abbia raggiunto gli standard qualitativi di quella greca perch troppo essenziale. La storia viene considerata un genere letterario 2. LETA ARCAICA ORIGINI E Et REGIA. Lo schema di fondazione greco presuppone gi dalle origini di Roma, lidea di stabilit e quindi un impianto di strutture sociali, economico,politiche e lesistenza di un potere centrale capace di organizzarle. Questo schema risente molto dellinfluenza greca. Nellottica della storiografia moderna la fondazione invece non un momento preciso, ma la formazione di gruppi etnici e svolgimento vitale di una comunit che solo dopo un lungo processo approda in una citt, intesa come organizzazione sociale e politica integrata e momento pi alto della convivenza civile. Sul piano della strutturazione urbana, nellarea laziale inizia un processo di aggregazione di villaggi posti sui colli (perch la pianura era paludosa e soggetta a allagamenti) vicino al guado di un fiume, e favoriti nei rapporti commerciali dallisola al suo centro, che poi si accentrano in un centro politico e religioso.

Inoltre le influenze esterne, come quella greca, per i traffici commerciali, hanno favorito lo sviluppo di differenziazioni sociali. Fino agli inizi del 3sec. predominava a nella societ romana, una struttura gentilizia, che tuttavia perdeva terreno di fronte alle spinte di nuove forze sociali emergenti. Questa la lotta degli ordini tra patrizi e plebei che dallinizio della repubblica fino alle leggi Liberticide Sestie del 367 a.C. ha connotato la vita politica: altri datano la fine di queste lotte con la lex Hortensia (287 a.C.) o dopo la seconda guerra punica. La comunit in una fase prestatale era dominata da gruppi gentilizi legati con vincoli di parentela con culti propri e controllo delle attivit economiche che avevano alle proprie dipendenze dei clienti. Non ammissibile nel 5sec. lesistenza di Ager publicus, terreni pubblici perch presuppone lesistenza di uno stato. La tradizione monarchica presuppone 7-8 re. La carica dellinterrex nominato dai senatori e che faceva le veci del re, testimonia che la monarchia non era dinastica. La presenza della figura regia dimostrata da un ritrovamento il Lapis Niger datato 6 secolo e dove compare la parola re, anche se in qualit di capo religioso. Il re era il detentore supremo del potere religioso, predecessore del repubblicano rex sacrorum. possibile che il re cercasse appoggi esterni alle gens patrizie, soprattutto nella fase etrusca. Il primo RE fu ROMOLO. Si dice che egli abbia organizzato le istituzioni principali dello stato romano. Alla fine della carriera R. diventa, secondo Plutarco, un Tiranno. La sua descrizione avviene secondo parametri greci come: - tonaca color porpora - non democratico - sta sul trono Nellet regia la struttura della societ gentilizia romana andata divisa in tre trib (Titi, ramnesi e lucumoni) ognuna di esse divisa in dieci curie. Esse riunite in assemblea decidevano il nuovo re. Cosa pi importante lassemblea dei patres (dei pi ricchi, 100), che formarono in senato, con un grande potere decisionale. La societ romana nel 6 sec. deve aver avuto una forte mobilit sociale e la citt era pronta ad assimilare nuovi elementi sociali. il caso di Demarato, mercante greco che si stabili a Tarquinia, (etruria). Il figlio Lucumone non avendo ottenuto la ricchezza desiderata si trasfer con tutta la sua famiglia e clienti a Roma, dove cambiato nome in Tarquinio divenne il 5 re della citt. Questo processo di integrazione si ha fino alla prima et repubblicana. La mobilit sociale tra lazio e etruria si ha anche per lo scorrimento di bande armate e capi che cercavano di afferrare il potere con la violenza. Questo il caso di Servio Tullio il 6re, di origine etrusca. Il suo nome etrusco era Mastarna. Dopo la sua morte tocc a Tarquinio il superbo descritto come dittatore, che fece compiere con la violenza numerosi monumenti. Dopo la sua cacciata ci fu un condottiero etrusco Porsenna che tenter di prendere il potere. Ci riusc, ma quando decise pochi anni dopo di allargare il territorio a sud venne fermato nella battaglia di Arincia dai latini e cumani. Ovviamente un re venuto da fuori, che prese il potere con un colpo di stato, difficilmente fu daccordo con le gens. Ecco che tent un appoggio in strati diversi. Per esempio Servio Tullio, mir a valorizzare militarmente elementi dediti alle attivit cittadine e dipendenti, la plebe che nel 5 sec. si fuse con la clientela, identificandosi come popolus. La cacciata del re e listituzione della repubblica nel 509 a.C. era sicuramente una vittoria gentilizia LA ROMA DEI TARQUINII Secondo Giorgio Pasquali, la Roma dei Tarquini era una citt molto ricca e ampia, con caratteri greci sia nelle istituzioni che nelle tradizioni artistiche e culturali.

Questo per il ritrovamento di numerosi frammenti di ceramiche, di edifici con caratteri greci ecc. In questo periodo si diffondono i commerci e commercianti e artigiani si organizzano in assemblee (collegia opificus).. Inoltre sostiene che ci fu una modernizzazione dellesercito, rispetto a quello romuleo allet di Servio Tullio. Il primo contava circa 3mila armati formate dalle tre trib pi 300 cavalieri. In quello serviano le 5 classi sociali serviane formavano lintero esercito di 6000 opliti. Lordinamento oplitico, si sviluppa nel mondo greco alla met del 8sec., in una societ di guerrieri aristocratici. Questo modello fu adottato dagli etruschi non prima della met del 7sec., in una societ oligarchico-gentilizia, ma i militi erano della classe subalterna. Lordinamento politico-falangitico pass dalletruria a Roma tra il 6 e 4sec. Nel 5sec. le armate gentilizie romane erano ancora formata dai membri delle gentes e dai loro clienti. Nel primo trattato romano-Cartaginese si nota che Roma era in netto svantaggio. Inoltre Roma veniva considerata citt etrusca come tante, con le quali cartagini aveva gi stipulato patti. Il trattato risale al 509, e Roma aveva movimenti marittimi molto controllati, mentre Cartagine era molto pi libera. ROMA E I LATINI Le pi grandi comunit latine erano Alba Longa e Lavinio che si trovano nella zona a sinistra del Tevere. Esse avevano punti di riunione presso luoghi templari esterni a Roma nonostante il tentativo di Servo Tullio di creare un culto federale costruendo il tempio di Diana sullAventino o di Tarquinio che organizz attorno ai colli albani molte manifestazioni. Ad Arincia i Latini sconfissero Porsenna. Ma nel 499-96 a.C Roma vinse contro i latini e stipul il Foedus Cassianum* (dal console Spurio Cassio), un patto di non attacco, di alleanza e di spartizione bottino, compresi i territori. Lalleanza fu possibile dalla comune volont di resistere ai Volsci ed Equini che avevano interrotto le comunicazioni tra lazio e campania. I nuovi territori conquistati andavano divisi tra latini e romani, almeno fino allo scioglimento della lega latina nel 338 a.C. * Foedus Cassianum: trattato che prevede: parit tra i contraenti escludeva reciproche aggressioni escludeva aiuti a nemici di una o dellaltra parte appoggi militari divisione in parti = del bottino / territorio clausile su rapporti commerciali ius migrandi/ius connubi/ ius commerci DALLA MONARCHIA ALLA REPUBBLICA Dopo la cacciata di Tarquinio il Superbo, c un regime collegiale di 2magistrati, chiamati inizialmente, pretori, poi consoli. Allinizio questa era una collegialit diseguale, perch vi menzione di un pretore massimo che presuppone lesistenza di uno con meno poteri. Luguaglianza pi tarda ma come da tradizione viene proiettata al passato. Si ipotizza che dopo la cacciata del re siano stati 2dei suoi consiglieri a prendere le cariche di consoli. Essa durava un anno, proprio per evitare di prendere troppo potere. Altra figura che emerge quella del dictator, nominato dai consoli che aveva varie funzioni tra cui quella di portare a termine le azioni iniziate da un console venuto a mancare. Verso il 495 (V sec )vengono create le prime 21 (17+4) trib territoriali che diventeranno poi distretti di voto e basi per larruolamento della milizia, secondo Livio. Tra il 387 e il 241 ne vennero create altre 14 4 vennero istituite sul territorio di Veio conquistato nel 396.

Le ultime 2 nel 241 e corrispondono a Velina e Quirina. In totale furono 35. Successivamente si cerc di non crearne altre per evitare difficolt di partecipazione ai cittadini alla vita politica diretta nella citt.

LA SOCETA DEL 5 SEC. Con le distribuzioni di terra conquistata si svilupp una nuova classe di piccoli agricoltori proprietari, distinti dalla clientela: lorigine della plebe, formata anche dai lavoratori dipendenti in citt ed in campagna. Nel 494 ci fu la prima secessione dei plebei sul monte sacro che port alla creazione dei concilium plebis. Con la lex Icilia de Aventino pubblicando nel 456a.C i plebei riuscirono a stabilizzarsi al potere: si organizzarono in trib, simili a quelle gentilizie ed emanavano deliberazioni vincolanti e avevano i due propri magistrati, i tribuni della plebe (non avevano limperium ma potestas + inviolabilit + intercedere nelle procedure legislative- intercessio-VETO) La storia politica di Roma nel 5sec. da intendersi come la lenta ascesa della plebe nellordinamento centuriato, e la sua fusione con la clientela fino ad identificarsi con il popolus. I paters dovettero ammettere nel senato i conscritpti, rappresentanti non patrizi. Laristocrazia per opporsi allascesa della plebe, si autoregolamenta. La tradizione annalistica per non riporta nulla sul decemvirato (451-450) e poco sulla legge delle 12 tavole, ad esclusione di una legge che aboliva il connubiun tra patrizi e plebei, abolita poi con la legge canuleia (445). La normativa riguardava soprattutto materia di diritto privato e penale ma non c nulla sullorganizzazione politica del corpo sociale e sui modi di svolgimento delle attivit politiche. Una legge importante fu la lex Canuleia del 445 con la quale si permettevano i matrimoni misti. Una novit ci fu dopo lassedio di Veio nel 396, quando fu introdotto lo stipendium per quei militi che dovevano prestare servizio continuato. Di conseguenza fu introdotto un tributum che pesava soprattutto sulla classe pi abbiente o sulle persone non in guerra.e che serviva a finanziare lo stipendium. Questa necessit di uno stipendium dovuta anche allinserimento di absidui, cittadini delle classi pi basse che non potevano armarsi da soli. Per pagare il tributum, nella fase premonetaria, cerano pani di bronzo (aes grave), perch non vi era ancora metallo coniato (argentum signatum) Per indicare il debito cera aes alienum, bronzo altrui. Erano prestiti di riserve metalliche altrui che un cittadino riceveva temporaneamente per mantenere la credibilit sociale e politica. IL PROBLEMA AGRARIO. impossibile sapere come avvenissero le misurazione agrarie nel 5sec. Nelle colonie della Lega Latina la divisione avveniva secondo un criterio di segni verticali e orizzontali sul terreno. Una pi regolare centuriazione si ha nella colonia di cittadini romani a Terracina (329) che era organizzata in base ad un decumanus maximum e ad un cardus maximus L ampia disponibilit di terra, arriv con le conquiste in Sabina tra 305 e 290. La vera occupazione del terreno pubblico (legale o meno) da parte dei privati si colloca non prima della 2met del 3sec., soprattutto dopo le confische delle guerre puniche. Nel 367 fu emanata la legge agraria Licinia Sestia, che avrebbe permesso anche ai plebei lutilizzo dellager pubblicus. 3. LEt MEDIO REPUBBLICANA. la storiografia di IV e V sec romanocentrica cio assume ununiversalit di prospettiva . Roma vista come un pt. di convergenza e di arrivo comune a tutte le culture italiche, portando cos ad una omogeneit della cultura ma anche dellorganizzazione politico-religiosa. DALLA CONQUISTA DI VEIO ALLE LEGGI LICINIE SESTIE. Veio (citt etrusca) fu sconfitta da Roma nel 396 dopo una guerra decennale. Se le altre citt etrusche non lavessero abbandonata, avrebbe vinto. CONSEGUENZE:

La vasta estensione di territorio permise la creazione di 4 trib modific la societ e economia romane La vittoria anche il risultato della riorganizzazione militare, con larruolamento anche di absidui. Questo comport anche una maggiore partecipazione alla vita politica dei plebei e quindi maggiore sensibilit civica. Veio fu conquistata anche grazie alla personalit di Furio Camillo. Egli rappresenta una nuova figura di politico: che raccoglie i consensi popolari grazie al suo valore e capacit militare. Questa ascesa romana fu fermata dalle battaglie contro le trib galliche della cisalpina, i Senoni (387-386) I galli batterono i romani sul fiume Allia (sud di Chiusi) e poi entrarono a Roma saccheggiandola: la tradizione parla di un incendio (sacco gallico) ma forse una scusa perch non si sapeva spiegare una fase poco documentata della storia di Roma dicendo che i materiali erano bruciati in quellincendio e ripresa probabilmente dalla storia greca. La citt etrusca di Caere, alleata e amica di Roma fece da rifugio ai romani, perch si istitu un Hospitium publicum. Dopo una ribellioni degli abitanti di Caere a Roma, questa fu incorporata nello stato romano come istituto di sottomissione (civitas sine suffragio) nel 373 circa. La ricostruzione di Roma nel 378 sanc la costruzione di 11km di mura, le mura serviane, che la dovevano proteggere. Nei decenni centrali del 4sec. Roma combatt contro Volsci, a cui si allearono ernici e latini, che volevano il controllo della regione pontina, tagliando i contatti tra Lazio e Campania. Roma allora si alle attraverso foedus Cassianum con altre citt latine per sconfiggerli. Nel 381 Tusculum fu incorporata nella stato romano e fu il primo municipium.(incorporata nello stato con diritto di voto e autonomia sulla citt) In campo politico cresceva il benessere e aumentava la partecipazione plebea, causando appunto molti contrasti fra questa e la classe patrizia. Nel 367 con la dittatura di Furio Camillo furono approvate le leggi Licinie Sestie, che i due tribuni della plebe (Stolone e Sestio) riproponevano da molto. gli interessi pagati sui debiti fossero detratti dal totale della somma dovuta. limitazioni alloccupazione privata dellager pubblicus. uno dei due consoli dovesse essere per forza plebeo in compenso venne istituita unaltra magistratura, il preator (pretore) che era riservato ai soli patrizi Nella classe dirigente vengono inseriti quindi i plebei che erano emersi soprattutto grazie alle virt e capacit nella milizia. Questo nuovo ceto insieme ai patrizi denominato nobilitas. IL PROBLEMA DEI DEBITI. Levolversi della societ romana del 5 e 4sec. comport larticolarsi al suo interno favorito dallintroduzione della moneta. I dislivelli sociali che si crearono e che furono quelli riprodotti nelle classi dellordinamento centuriato, non sono ancora profondi come lo saranno nel 3 e 2 sec. La capacit economica del ceto dirigente non era eccessiva e non impediva ai plebei di riconoscersi nella dirigenza politica. La dipendenza che legava i clienti o schiavi ai propri patrizi prevedeva laddictio, lassegnazione giuridiziale del debitore e insolvente al creditore, che ne poteva disporre fino alla sua uccisione (nexum assoggettamento personale). Il grave problema dellindebitamento che nel 4sec. coinvolgeva buona parte degli absidui era che il debito serviva al creditore per procurarsi manodopera dipendente (non era uno schiavo) e non tanto per arricchirsi con gli interessi. Questa forma di assoggettamento personale, soprattutto agricola, ebbe un ruolo importante per lo sviluppo dellagricoltura. Questo problema fu risolto con la lex Poetilia che aboliva il nexum. ROMA IN MAGNA GRECIA

La crescita di potenza di Roma nella seconda met del 5sec. dimostrata con le guerre con le comunit sannitiche. Esse volevano espandersi in campania e Capua impaurita per questo chiese aiuto a Roma che combatt contro Sannio nel 343a.C Ne segu anche la ribellione degli alleati latini (341-337) conclusa con la vittoria di Roma e lo scioglimento della Lega latina nel 338. Roma quindi si affaccia sul mondo italico-meridionale dominato dalla cultura greca. Roma qui era gia conosciuta ma ora veniva definita come una grande potenza. Ci furono molti tentativi di annettere Roma nella cultura greca come lipotesi di un discepolato di Numa Pompilio con Pitagora. Questo fu ben accetto inizialmente nei ceti alti romani ma nel 2 sec. venne soppiantato. Di conseguenza Roma lasci da parte il mondo etrusco, perch ormai in declino. La personalit dominante alla fine del 4sec. fu Appio Claudio Cieco, il censore. Lui fece costruire la via Appia che da Roma porta a Capua. Lampliamento del territorio port problemi, in quanto molti cittadini distanti finirono con lessere emarginati. Questo port allinserimento nello stato di cittadini romani senza il diritto di voto (cives sine suffragio), con obblighi militari e pagamento del tributo, ma esclusi dalla vita politica. Questo fu il caso di Capua e Cuma. Esse erano come i municipi senza diritto di voto e lamministrazione della giustizia era esercitata da prefetti inviati da Roma. LORGANIZZAZIONE POLITICA DELLITALIA ROMANA. La dirigenza romana era principalmente di carattere militare e serviva a garantire la sicurezza ed essere preparati a nuove guerre o insurrezioni. Per questo vennero create colonie formate da cittadini atti alle armi. SCOPO DELLE COLONIE: sicurezza delle zone conquistate preparazione di basi militari per una futura espansione creare truppe- alleate fedeli Le colonie latine erano grandi nuclei di cittadini con diritto latino che rappresentavano veri stati, legati a Roma per da vincoli di sangue e privilegiati rapporti politici. Nel 268 vennero fondate Ariminum e beneventum; nel 264 Firmunm; nel 263 Aesernia, nel 261 Spoletium e nel 244 Brindisium. Avevano una struttura fondata su classi censitarie di carattere rigido dove prevaleva quella pi alta. La colonizzazione latina comincia circa nella prima met del 3 sec. quando dopo il 241 non si formeranno pi trib territoriali e lager romano sub sempre minori ampliamenti. Con le popolazioni latine si prefer raggiungere dei trattati, i foedera, anche se erano diseguali; non dovevano pagare tributi ma fornire contingenti militari e sostegno nelle guerre. Non esiste pi una confederazione romano- italica ma ogni citt viene gestita con unalleanza singola con Roma. LA RIFORMA DELLORDINAMENTO MILITARE. La struttura della societ romana si articolava sempre pi anche grazie alla crescita delle classi medie degli absidui. Per questo apparvero i primi limiti del tradizionale ordinamento falangitico-oplitico della milizia. Questo doveva essere modificato (Anche dopo la guerra sannitica che si svolse su terreni montuosi e non ideali per il tradizionale ordinamento compatto.) Nel 340 a.C. circa si passa ad un ordinamento manipolare. Le centurie composte da 50/60 uomini vennero riunite in manipoli di 120uomini. La fanteria fu disposta in tre gruppi: hastati, principes, e triari ed avevano differenti armamenti difensivi ed offensivi. Larmamento difensivo si basava ancora sul censo, ma durante il 3sec, cominci a basarsi sullanzianit dei militi. La milizia dellordinamento falangitico-oplitico era arruolata sulla base di centurie dellordinamento centuriato. Questo permetteva di poter far parte delesercito semplicemente se si era iscritti ad una trib. Venivano creati dei reparti locali con capi propri. Si pensa che questo mutamento sia avvenuto dopo la guerra contro Pirro. Nel 281/280 a.C c il primo arruolamento di proletari. Inizialmente secondo lo stato timocratico i doveri militari e politici dipendevano dal censo, e quindi i proletari erano esclusi da essi non possedendo nulla. Quando cominciarono a crescere numericamente nel 3sec. fu utile arruolarli.

Unimportante legge di questo periodo fu la Legge Hortensia 286 a.C. che venne emanata dopo la secessione della plebe. Essa sanciva la validit per tutto il popolo romano delle decisioni prese dalla plebe nei concilia (plebiscita diventavano vincolanti). Non chiaro per se il senato approvasse prima o dopo queste deliberazioni (auctoritas senatus). ROMA E IL MONDO GRECO NEL 3 SEC. La realt storica e politica di Roma emerse allattenzione della grecia solo dopo la sua vittoria su Pirro, re dellepiro. E come dice Somigliano, la scoperta di Roma da parte dei Greci opera di Timeo da Tauromeni, fra 4e3 sec. ad Atene. Egli si occupava delle istituzioni romane. Dopo la vittoria dei romani su Pirro, la grecia fu sbalordita e sorpresa, perch vide una popolazione semi-barbara che emergeva molto in fretta. Lesigenza del mondo politico greco fu quella di capire le ragioni della potenza di Roma. Polibio sostiene la superiorit romana e la legittimit della sua espansione avessero radici nellordine militare e costituzionale; la costituzione romana era mista, con il potere saldamente nelle mani delloligarchia senatoria, ma sempre con collaborazione dei magistrati e del popolo. Roma nel 3 sec. riconobbe la sua inferiorit culturale rispetto al mondo greco e senti il bisogno di giustificarsi. Cos nacque la storiografia romana in greco, proprio per offrire una autorappresentazione in funzione della sua nuova posizione internazionale. 4. CONQUISTA DELLEGEMONIA IN ITALIA. LE GUERRE SANNITICHE. Lintervento romano in Italia meridionale fu motivato dal bisogno di acquisire nuove terre sulle quali fondare nuova colonie latine e romane. Fu un espansione difficoltosa perch da una parte avevano le popolazione sannitiche delle montagne, e dallaltra le citt della magna Grecia. Il territorio montuoso di Sannio, costrinse i romani a cambiare tattica dellesercito, abbandonando la schieramento compatto della falange, e iniziando tattiche pi elastiche composte di monipoli di soldati liberi di muoversi con relativa autonomia. I sanniti erano insediati sul territorio montuoso dietro alla Capania (oggi in Abruzzo e molise). Parlavano lingua osca e le attivit prevalenti erano lagricoltura,lallevamento e la produzione di ceramiche. Erano organizzati in un raggruppamento di trib (touto) che si articolava in Pagi, distretti funzionali allarruolamento e allorganizzazione agricola e religiosa. Il potere era gestito in modo oligarchico da un senato e magistrati (meddiss) a capo dei quali cera il meddix touto, cio il capo della touto. Prima guerra sannitica (343-341 a.C) I sanniti tentarono di annettersi al popolo dei Sidicini. Essi avevano chiesto aiuto ai campani e ai Romani, che intervennero. Il conflitto per si risolse con un compromesso: annessione dei Sidicini al popolo Sannitico, e consolidamento dellegemonia romana sulla costa marina. Fino alla seconda guerra sannitica Roma consolid la sua posizione nel Lazio Meridionale e durante la guerra latina (340-338) i sanniti appoggiarono i romani. Seconda guerra sannitica (326-304). Nel 328 ci furono provocazioni reciproche, ma i romani fecero il passo pi grande creando la colonia latina di Fregellae in territorio sannitico. Nel 326 occuparono per poi abbandonarla e riconquistarla nel 310, la citt sannitica di Allefe. Dopo le vittorie di Roma nel 322, le legioni dei consoli furono costrette alla resa. Esse furono spinte in una gola e furono circondati alle forche caudine. La guerra riprese nel 316 ed i sanniti si allearono con Equi, Marsi, Etruschi, campani ed altre popolazione e riuscirono a vincere a Laurtulae nel 315. Nel 311 la Battaglia di Talion, Roma conquist per breve tempo Boviano. Nel 305 avvenne la sconfitta per i sanniti e Roma riconquist Boviano.

Roma fond sul territorio sannitico molte colonie (Luceria, Saticula, Sora ecc.) In questo periodo Appio Claudio Cieco fond la via Appia che portava da Roma a Capua. Inoltre propose che la valutazione dei beni per essere inquadrati nelle centurie elettorali e militari si basasse sia su beni immobili che mobili. Terza guerra sannitica (298-290) Nel 299 mentre i romani erano impegnati a combattere contro i galli senoni, i sanniti assalirono i Lucani, alleati dei Romani. Nel 295 i sanniti vinsero sui romani a Camerino, ma poi vennero sconfitti a Sentino. I sanniti furono trattati come prigionieri arresi ( decicticii) e il territorio di Sannio fu distribuito al popolo romano. PIRRO IN ITALIA. Poco dopo le guerre sannitiche Roma combatt contro una potenza fuori dallitalia, per la prima volta: la monarchia ellenistica dellEpiro con il re Pirro. I Romani volevano penetrare in magna Grecia, con la quale avevano iniziato molti contatti. Il progetto di Pirro era quello di inserirsi nelle contraddizioni delle citt della magna grecia e avere unegemonia greca su quellarea; contrastare quindi i romani e poi confrontarsi con Cartagine per creare un nuovo regno ellenistico in occidente. Egli sar sostenuto da tutte le monarchie ellenistiche (macedonia siria egitto) e dai Greci. Roma aveva alleanze con Crotone e Napoli e guarnigioni militari in altre citta meridionali che sostenvano citta guidate da aristocrazia. La citt di taranto, democratica entr in conflitto con Roma. Inizio della guerra. Nellautunno del 282 10 navi da guerra romane entrarono nel golfo di Taranto, che lo prese come un casus belli romano per iniziare la guerra. Cos taranto marci su Turi, alleata di roma, costringendo alla fuga le legioni e il regime aristocratico Taranto poi chiese aiuto a Pirro che sbarc in Italia con un grande esercito ed elefanti da guerra. I romani arruolarono anche i proletarii e riuscirono ad avere un esercito di poco superiore a quello di pirro. Nel 280 si scontrarono ad Eraclea ma i soldati romani furono sconfitti per gli elefanti. Dopo la vittoria, i popoli italici e citt greche si allearono a Pirro fornendogli aiuti. Ma Pirro invece che attaccare cerc un accordo. Appio Claudio Cieco spinse per continuare la guerra. La battaglia decisiva fu ad Ascolum nella primavera del 279 ma Pirro vinse di nuovo grazie agli elefanti. Ora Pirro mirava alla costruzione di un grande regno greco in Sicilia, ma aveva Roma e Cartagine come avversari Nellautunno del 279 Cartagine stipula un alleanza in parit con Roma per un azione antipirro. In un primo momento lavanzata di Pirro sulla Sicilia continu, ma i cartaginesi lo fermarono e Pirro torn in Italia per aiutare i suoi alleati sanniti attaccati da Roma. Nel 275 a Benevento i romani trionfarono battendo la falenge di Pirro e mettendo in fuga gli elefanti. Pirro muore in una battaglia in macedonia: mentre corre ad Argo una donna lo colpisce con una tegola e muore. LE DINAMICHE ECONOMICHE E LA PRIMA MONETAZIONE. Grazie alle vittorie ci fu una grandissima espansione territoriale, con la creazione di 20 colonie e lassegnazione di terre ai cittadini. Si assiste alla prima formazione della grande propriet terriera. Le leggi Lacinie sestie limitavano luso del agro pubblico a 500iugeri di terra (125 ettari). La citt di Roma si ingrandisce e si abbellisce di templi e opere pubbliche finanziate dal bottino di guerra.

Si sviluppano anche importanti attivit artigianali in bronzo o le ceramiche a vernice nera che vengono commerciate in Gallia,spagna e grecia. Lallargarsi degli scambi rese necessario ladozione della moneta, gi inventata in Grecia nel 6sec. Le prime forme di pagamento a Roma consistevano in barre di rame che valevano solo il loro peso (aes rude) Ora si introducono lingotti di rame fuso con immagini diverse. Il loro peso era ca. 1625gr. e il loro valore doveva esser superiore a quello del loro peso : inizia cos la civilt della moneta Tra il 214 e 211 i romani adottarono un particolare sistema monetario. (vedere tabella pag.82) Il denario dargento era il perno del sistema. Pesava 4gr e valeva circa 4dollari.

LA FRONTIERA SETTENTRIONALE: I GALLI E LE PRIME COLONIE. Quasi contemporaneamente alla sua espansione meridionale Roma dovette combattere contro i Galli cisalpini. Essi erano dediti alla caccia e pastorizia e i loro sacerdoti erano i druidi. Prevedendo il pericolo Roma fond colonie di cittadini-soldati vicino a quelle zone. Nel 289 furono fondate Sena Gallica, Ariminum. Davanti agli attacchi dei Galli Roma cerc sia di dividerli creandosi nuove alleanze, sia con repressoni violente. Nel 255 le trib galliche dei Boi e Insubri alleati con galli transalpini e germanici penetrarono in Italia ma a Telamone a 3 giorni da Roma vennero fermati e sconfitti. Era ormai chiaro che per sicurezza bisognava conquistare tutta la gallia cisalpina. Nel 218 vennero fondate le colonie di Cremona e Piacenza. Roma cominci a colonizzare il settentrione. Nel 187 venne costruita la via Emilia che collegava Rimini a Piacenza passando per Modena e Parma. Circa nel 150 fu costruita la via Postumia che collegava Genova (e Roma con la via Aurelia) ad Aquileia. Lestensione e la ricchezza dei territori sbalord i romani. Vennero bonificate molte zone paludose e organizzate in decumani e cardi massimi che suddividevano il territorio in unit agrarie di base. 5. LEt DELLIMPERIALISMO CARTAGINE. Essa era una colonia fenicia fondata nel 9sec. presso lattuale Tunisi. Aveva una costituzione mista che comprendeva tre poteri: quello di re o magistrati, degli aristocratici e del popolo. I magistrati, i suffetti, avevano carica annuale; a differenza dei consoli romani, che erano leader politici e militari, avevano solo il potere politico. Il loro potere era controllato da un assemblea di vecchi nobili e da una del popolo. Il potere militare era detenuto dai Strategoi con carica pluriennale. Cartagine aveva un economia per lo pi basata sui traffici commerciali, ma anche lagricoltura era fiorente. La sua cultura era fortemente influenzata da quella greca. Essendo una potenza commerciale dovette stipulare accordi con le potenze che frequentavano il suo stesso mare, quindi con etruschi e romani. Il primo trattato romano-cartaginese risale al 509 ma in esso risulta preminente il ruolo di Cartagine rispetto a Roma. Il secondo trattato, fu equo, quello di alleanza contro Pirro, nemico comune. Un terzo trattato verr stipulato dopo la prima guerra tra le due potenze: il trattato dellEbro (fiume spagnolo) nel 226 che impedir a Cartagine di espandersi a nord del fiume.

LE GUERRE PUNICHE. Dopo la vittoria su Pirro, la citt di Messana (messina) venne occupata da truppe di mercenari, i Mamertini (perch adorano marte dio della guerra). Siracusa li sconfisse nel 270 ed essi chiesero aiuto prima ai cartaginesi, che per si allearono a Siracusa e poi ai Romani. La guerra a Roma fu sostenuta dalle famiglie nobili, che miravano ad avere privilegi e ricchezze in caso di vittoria (fabii e Claudii) anche se Roma non era ancora preparata per affrontarla. Furono usate come giustificazioni il fatto di non voler rispettare la promessa di aiuto ai mamertini e anche per evitare un espansione di Cartagine in Sicilia. Il conflitto avvenne sia a terra che in mare. Seppur Roma costru una buona flotta, in mare era svantaggiata e invent i corvi ponti arpionati che si agganciavano alle navi per poter combattere con la fanteria. La prima guerra Punica (264-242) Allinizio i romani guidati dal console Appio Claudio nel 264 sconfissero Cartagine e Siracusa a Messina. Nel 260 i romani vinsero la battaglia a Milazzo ed intanto attaccarono i cartaginesi in Sardegna e Corsica. Nel 255 Regolo vien battuto in Africa ma nel 242 il proconsole Lutezio Catullo sconfisse definitivamente Cartagine alle Isole Egadi. Nel 241 Cartagine fu costretta a consegnare i prigionieri e Pagare un tributo. Sicilia Corsica e Sardegna divennero le prime province romane: territori extra italiani sottoposti al comando e allo sfruttamento di un magistrato romano investito di imperium : vennero quindi creati 2 nuovi pretori. Il territorio in cui il magistrato esercitava il suo imperium era detto provincia. Compiti del pretore: difesa, leggi, mantenere lordine interno, esenzione delle imposte. Cartagine per continu ad espandersi in Spagna e Roma stipul il trattato dellEbro con essa nel 226. Questo impediva a Cartagine di espandersi a nord del fiume Ebro. Per i Romani stipularono un alleanza con la citt di Sagunto che essendo a sud dellEbro era in territorio cartaginese. Nel 219 Annibale assedi Sagunto. Seconda guerra punica (218-202). Il motivo fu quello di avere la supremazia nel mediterraneo Dopo ave assediato la citt, Annibale super i pirenei sconfisse i Celti e se li alleo con denaro. Nel 218 passo le Alpi al passo del Monginevro e penetr in Italia. Sconfisse i romani nella battaglia del Ticino.. poi si diresse a sud. Sconfisse i romani ripetutamente nella battaglia del Trebbia, del Lago Trasimeno e a Canne (Apulia), nellagosto del 216. Annibale si cerca degli alleati ma lo appoggiano solo. Taranto, Macedonia di Filippo V (prima guerra macedonica), regno di Siracusa in cui Gerone II era morto. Tra il 216 e il 204 i romani adottarono una tattica di temporeggiamento con Quinto Fabio Massimo, attaccando il nemico negli accampamenti, indebolendolo. In Spagna i due scipioni tentarono di bloccare i cartaginesi ma nel 211 vennero battuti e uccisi. Cos Asdrubale, fratello di Annibale, attravers le Alpi e cerc di raggiungerlo con i rifornimenti ma venne sconfitto nella battaglia del Metauro nel 207. Annibale fu uno stratega militare abilissimo: invent tattiche fantasiose in ogni battaglia. A Canne di fronte allattacco di fanteria romano, fece arretrare la parte centrale del suo esercito, i romani avanzarono ma si trovarono circondati. Us questa tattica anche nella battaglia di Zama in Africa nel 202, dove per i romani guidati dal console Scipione lafricano lo sconfissero definitivamente. Annibale fu sconfitto anche perch credette che dopo Canne i popoli italici e i celti attaccassero Roma, cosa che non successe. Inoltre non mise in preventivo che Roma con la sua popolosit pot riformare pi volte lesercito dopo le sconfitte. CATONE IL CENSORE.

Catone nacque nel 234 vicino a Roma da una famiglia non nobile ed i suoi antenati non erano mai stati senatori. Per questo motivo quando divent censore e poi console si vant di essere un homo novus. Da censore fece espellere dal senato personaggi di famiglie molto illustri. La sua linea politica fu legata al mantenimento di valori, come la proibizione dei banchetti lussuosi e dei gioielli alle matrone (=lex Oppia nelle guerre civili). Fu console nel 195 a.C. Fu il primo intellettuale che scrisse la storia di Roma in latino, nellopera origines. IL FRONTE DEI BALCANI Lintervanto di Roma nelladriatico fu causato dalla necessit di ripulirlo dai pirati. Le guerre illiriche. La regina dellilliria, Teuta, aveva esteso il proprio regno fino allEpiro e dando man forte alla pirateria. Di fronte a questo Roma le dichiar guerra, la quale si svolse nel 229 e 228 con la vittoria di Roma. La regina dovette pagare un tributo. Il fratello, Demetrio del Faro divent un re cliente di Roma. Dopo dieci anni Roma per dichiar di nuovo guerra allilliria con il pretesto di alcune infrazioni da parte di Demetrio. Egli fugg presso Filippo 2 re di Macedonia. Fatto importante fu che Roma strinse alleanze fino in Grecia, con il pretesto di attaccare in nome di un amico. Da allora Roma non si trov mai a dover dichiarare guerra per prima e conquist Grecia e Macedonia senza essere considerata potenza aggressiva. GUERRE MACEDONICHE. La prima guerra macedone (216-205) Filippo 5 re di Macedonia spalleggi Demetrio di Faro per tornare a regnare in illiria. Inoltre stipul un patto contro Roma con Annibale. Esso prevedeva che si arrivasse ad un accorso con i romani. Roma, nonostante perdesse contro Annibale in Italia, mand alcuni eserciti per contrastare Filippo. La guerra termin nel 205 con la pace di Fenice senza vincitori e vinti e un capovolgimento di alleanze soprattutto da parte delle grecia e roma diventa garante dellequilibrio nellarea del Mediterraneo orientale. La seconda guerra macedone (200-197) Macedonia e Sira cominciarono ad espandersi in Asia Minore e in Palestina (aspirazioni belliche espansive). Il regno di Pergamo e Rodi chiesero aiuto a Roma. Inizialmente il popolo romano vota a sfavore poi acconsente allinizio del conflitto. Il console Tito Quirinzio Flaminio nel 198 diede una svolta alla guerra: con lui si allearono Sparta,Atene,Etoli,Beoti, e Argo, come movimento di liberazione della Grecia dallegemonia macedone. Nel 197 a Cinocefale le legioni romane (organizzata in manipoli di soldati autonomi e mobili) sconfisse la rigida e compatta falange macedonia, che fu svantaggiata dal tipo di territorio. Le citt della greche dellEuropa e Asa dichiarate libere da T.Q. Flaminio durante i giochi istmici a Corinto e la Macedonia dovette pagare un tributo. LORIENTE E LA GUERRA SIRIACA (191-188) Il ritiro dei Romani dalla Grecia nel 194 sembr un segno di debolezza al re di Siria Antioco 3 che ne approfitt con le sue conquiste in Asia fino alla Tracia. Si spinse fino allEllesponto. Allora lesercito romano affront il re e i suoi alleati etoli nel 191 alle Termopili. (durante la notte 2000 uomini guidati da Catone piombarono alle spalle della falange dei siriaci che inizialmente li scambiarono per etoli e poi per furono accerchiati). I romani poi sbarcarono in Asia e sconfissero gli avversari nella battaglia di Magnesia nel gennaio 189, sotto il comando di Scipione lAfricano (il comando era formalmente di suo fratello Scipione lasiatico in realt).

Anche in mare le flotte di Antioco furono sconfitte. Fu stipulata la pace di Apamea nel 188 a Frigia. Legemonia romana si espanse in buona parte dellAsia e Antioco dovette sottostare agli accordi impostigli da Roma. Nel 168 a.C. Antioco 4 invase ed occup lEgitto. Ma bast solo una delegazione romana in pace a farlo ritirare. La terza guerra macedonia. (171-168) Gi dal 220 al 167 Roma si espande come maggiore potenza e si proietta verso oriente. Nel 179 in Macedonia Perseo, (successore e figlio di Filippo 5) diventato re inizia una politica di riarmo per un azione anti-Roma. Egli viene appoggiato dalla lega Etolida di stati greci che prima erano alleati romani. Il 22 giugno del 168 i romani giunsero in macedonia, a Pidna e fronteggiarono ancora una volta la falange macedone, vincendo e sconfiggendo per sempre il regno di Macedonia. Essa fu divisa in quattro distretti diversi per continuare a sfruttare le miniere di ferro e rame presenti sul territorio. Diventer provincia romana solo dopo ventanni. 1000 rappresentanti della lega achea furono portati a Roma come ostaggi. Nel 149 Andrisco, che si spacciava per il figlio di Perseo, guid una rivolta in Macedonia ed in contemporanea la Lega Achea riapr la guerra in Grecia. I tentativi furono subito violentemente repressi e nel 146 Corinto fu rasa al suolo, e lo stesso anno anche Cartagine. Tutto lequilibrio delle potenze ellenistiche era in frantumi: anche gli ebrei in Giudea si ribelleranno contro il regno di Siria guidati dai Maccabei. SUPREMAZIA DI ROMA IN ITALIA. Nel corso del 2 sec. tutte le vittorie di Roma, modificarono i rapporti tra essa e i popoli italici. Roma opera una progressiva diminuzione dellautonomia delle citt. Molte volte erano proprio loro a chiedere di essere omologate. I socii volevano solo luguaglianza con i romani e lomologazione alle istituzioni e cultura del loro alleato pi potente. 6. LA RIVOLUZIONE DEL 2 SEC. a.C. ASIA MINORE: IL REGNO DI PERGAMO CEDUTO AI ROMANI Nel 133 a.C il re di Pergamo Attalo3 mor senza figli e decise di lasciare il su regno ai romani, chiedendo che venisse lasciata libert alla citt di Pergamo e ne fosse ampliato il territorio. Aristonico discendente della dinastia reale scaten una rivolta, prima ebbe lappoggio delle citt greche, ma venne sconfitto dopo 4 anni. Allora chiam anche gli schiavi e diede origine ad una rivoluzione sociale utopica fondando una citt. LE GRANDI RIVOLTE DI SCHIAVI: EUNO E SPARTACO. Anche se nellimpero lavoravano una moltitudine di schiavi poche furono le rivolte con essi protagonisti. LE principali sono due ed i motivi furono la paura di vendetta dei padroni, la sottomissione alla loro volont. Sallustio disse che la maggior parte di schiavi non voleva la libert, ma un padrone giusto. Nel 136 in Sicilia scoppi la prima rivolta con a capo Euno, il numero dei rivoltosi cresceva sempre di pi fino ad arrivare a 200mila. Ma i romani alla fine riuscirono vincere lassedio di Taormina e Euno fu catturato. Sempre in Sicilia nel 73 scoppi unaltra rivolta guidata da Spartaco. La scintilla fu la coscienza primordiale dellalienazione della condizione servile. La rivolta arriv fino a nord e raggiunse i 120mila rivoltosi. Fu fermata da Crasso con laiuto di Pompeo nel 72/71 Nella storia di Roma, prima di Augusto, i romani chiusero le porte del tempio di Ciano (per dire che non cerano guerre in corso) solo 2 volte: una con il re Numa Pompilio e nel 135 a.C Agli inizi la guerra aveva i caratteri primitivi delle guerre di contadini-soldati (in autunno si vendemmia in primavera si fa guerra.) Ma quando le guerre diventano transmarine e transcontinentali non pi possibile scandire i ritmi cos perch la ferma militare poteva durare anche decenni.

Con la riforma di Mario nel 106 i soldati diventano professionisti. La terza guerra punica (149-146) Nonostante ogni anno Cartagine versasse un tributo a Roma molti senatori cominciarono a pensare di distruggerla fisicamente e definitivamente. Nel 148 vennero nominati consoli Scipione lemiliano e Catone: due rappresentanti dellimperialismo estremo. Essi erano sostenuti anche dal popolo. Vennero iniziate delle trattative di pace con le quali si voleva ingannare Cartagine: ella invi 300 ostaggi e consegn le armi. Ma Roma volle che tutti gli abitanti abbandonassero la citt. Cartagine allora dichiar guerra e sostenne un assedio di 3 anni. Alla fine Roma ebbe la meglio e ne 146 Cartagine fu rasa al suolo I GRACCHI: CONTRO GLI ABUSI DEI RICCHI Tiberio Gracco divent tribuno della plebe nel 133 a.C. Subito cerc di fare approvare una legge agraria per regolamentare il possesso e luso delle terre pubbliche, riprendendo la legge Licinae sestie che non veniva pi rispettata dai ricchi. Nessuno poteva possedere pi di 500iugeri di terra pi 250iugeri per ogni figlio maschio fino a un max di 1000iugeri. Il progetto politico di Tiberio era quello di migliorare le condizioni dei poveri e ricreare lantica figura del contadino-soldato. Aveva 3obbiettivi: - risolvere il problema sociale con le assegnazioni di terra. - insediare nelle campagne spopolate i contadini che erano andati in citt. - aumentare la popolazione e la leva militare Il suo progetto cre due fazioni: il gruppo degli scipioni, sfavorevoli e quello dei claudi favorevoli. Lopposizione era guidata da Scipione lemiliano, marito della sorella dei Gracchi. Il progetto venne bloccato dallaltro tribuno, Ottavio, ma Tiberio lo fece sostituire. Venne eletta una commissione di 3 uomini (Tiberio, suo fratello Gaio e Appio Claudio) che dovevano distinguere le terre private da quelle dellager publicus; compito molto difficile perch molti ormai vi si erano da tempo stabilizzati illegalmente. Per garantire il successo della sua riforma, Tiberio si ricandid lanno successivo come Tribuno, ma siccome non si poteva ricoprire la stessa carica prima di 10 anni, fu frainteso e accusato di mirare a potere personale e venne ucciso da Scipione Nasica. Dieci anni dopo nel 143 divent tribuno suo fratello Gaio che mirava ad ampliare i progetti politici del fratello con il sostegno della plebe: per guadagnarsi la fiducia del popolo fece passare la lex frumentaria che bloccava il prezzo del grano. Nel 122 approfittando di una modifica di legge si fece rieleggere tribuno e cerc di dare il diritto di voto agli alleati italici. Ma lopposizione si sollev anche dai contadini semplici che non volevano perdere un privilegio tale. Il senato scaten una violenta opposizione contro di lui e Gaio si fece uccidere da un suo schiavo. Dieci anni dopo la nuova legge agraria del 111, abolir il pagamento dellaffitto agli aristocratici che occupavano lager pubblicum. La nuova dimensione dellimpero crea delle trasformazioni economiche e sociali. Il fenomeno dellurbanizzazione coinvolge mutamenti economici come crisi della piccola propriet contadina. Ecco che si cominciano ad affermare le ville agricole schiavistiche a monocultura. In esse non si lavora per il proprio sostentamento, ma per far affluire sui mercati le produzioni specializzate. Nascono nuove figure sociali, i mercanti internazionali e gli esattori fiscali publicani. Lesercito dopo la riforma mariana, si professionalizza e si lega al suo generale che lo paga e si mette a disposizione per le battaglie politiche del proprio comandante. 7. LEt DELLA TARDA REPUBBLICA LEt DI GAIO MARIO.

La guerra numidica (112-105) vide come comandanti prima Cecilio Metello e poi Gaio Mario. Il regno di Numidia, con il re Massinissa, era un avamposto contro Cartagine. Dopo il 146 le lotte dinastiche allinterno di esso danneggiavano gli interessi commerciali romano-italici, e dopo la strage di commercianti italici a Cirta, Roma interven. Gaio Mario esponente del ceto equestre era asceso in politica con lappoggio della famiglia dei Cecilii Metalli. Divent console nel 106 e si present come Homo novus contro la nobilitas tradizionale. Di fronte alle difficolt negli arruolamenti per guerre lontane dallitalia abbandon la leva che si basava sulle classi si censo e sugli absidui, e arruol volontari provenienti dalla plebe. Questa fu la premessa per il professionalismo nellesercito che fu molto importante nelle guerre civili del 1sec. Con questa riforma si concluse il livellamento sciale e tecnico della milizia che si era accentuato nel 2sec. con il progressivo uguagliamento dellarmamento. Ci furono conseguenze importanti nella struttura della legione: si costituirono delle coorti che raggruppavano tre manipoli di fanteria (hastati,principes,triari). Anche se la riforma il compimento di un lungo processo fu attribuita a Mario che la applic nelle guerre contro i Teutoni e Cimbri, quando fu rieletto console nel 104 fino al 100. I Teutoni furono disfatti nel 102 a Acquae Sextiae e i Cimbri a Vercelae nel 101. LA QUESTIONE DEGLI ALLEATI ITALICI. LA GUERRA CIVILE. Con lestensione del territorio romano, i popoli fuori da Roma erano tenuti sotto stretto controllo e omologati nello stato Romano. Essi per non avevano ancora i diritti di cittadini romani e non potevano votare o avere i privilegi dei cittadini. La concessione della cittadinanza romana alle colonie e alle classi alte latine e italiche dava preoccupazioni al senato, perch aveva paura che i principi fondamentali dello stato cittadino romano venissero compromessi. Negli alleati crebbe nel 2sec. la voglia di ottenere la cittadinanza per partecipare attivamente alle decisioni politiche. Nel 125 la colonia di Fragellae si ribell ma venne distrutta. Poco dopo venne approvata una norma che concedeva la cittadinanza ai magistrati delle colonie latine. La causa dello scoppio dellinsurrezione alleata contro Roma fu la morte di Livio Druso (tribuno nel 91 ucciso perch voleva dare la cittadinanza romana agli alleati italici ). La rivolta fu voluta e guidata dalle classi alte che seppero sfruttare i sentimenti antiromani delle masse. Contro Roma andarono tutti i popoli degli appennini centro-meridionali (ascolani,piceni,marsi,peligni,lucani, sanniti ecc.). Le colonie latine rimasero fedeli a Roma e garantirono fondamentali punti di appoggio. La guerra termin con la caduta di Ascolum nel novembre 89. Nellottobre del 90 Roma decide di concedere la cittadinanza romana agli alleati rimasti fedeli, quindi alle colonie latine e altre comunit latine. Questo contenuto nella lex iula, del console G.Cesare. I nuovi cives dovevano temporaneamente essere iscritti in 8 trib per limitare il valore del loro eventuale voto nei comizi e solo successivamente saranno distribuiti nelle trentacinque trib. LO STATO MUNICIPALE. Lestensione della cittadinanza romana a tutta la penisola (dopo il 49 anche alla transpadana) mise in crisi i fondamenti cittadini dello stato e questo impose una ristrutturazione della compagine statale. Il centro politico e decisionale rimase Roma. Le comunit latine ed italiche furono trasformate in municipia. La struttura dei municipi prevedeva 4 magistrati (quatriumviri) i primi nominati da Roma, un senato locale e unassemblea popolare. I magistrati avevano funzioni e poteri giurisdizionale e il senato aveva anche compiti giudiziari. Questo un vero e proprio decentramento politico-amministrativo che conferiva maggior autonomia e indipendenza. La municipalizzazione avviata subito dopo le guerre sociali dovette parecchio a uomini come Silla e Cesare.

LA PRIMA GUERRA CIVILE. SILLA. Fra 90 e 89 in Oriente diventavano sempre pi forti le tensioni con Mitridate, re del Ponto. A Roma una politica attivistica era sostenuta da gruppi che volevano arricchirsi e avevano interessi economici in Asia e in Bitina. Mitridate si faceva rappresentante delle tendenze antiromane ed ebbe contatti anche con i popoli italici che si ribellarono. Nell88 Silla divent console e cominci la guerra contro Mitridate. Per il Tribuno Sulpicio Rufo lo fece togliere del comando a vantaggio di Mario, forse perch Silla non era gradito al ceto equestre e al popolo. Silla, si trovava in campania, e di risposta mosse le sue truppe verso Roma e lesercito lo segui senza esitazione. Questo linizio delle guerre civili. Silla impose provvedimenti repressivi contro i suoi avversari politici e propose un programma di riforme per rafforzare il senato (ampliato di 300 membri) e ridimensionare il potere dei tribuni. Ma esse dovettero essere accantonate perch il console del 87 Cinna, ebbe il sopravvento su Silla. Un esercito fu mandato contro Mitridate e il comando pass a Silla. Silla, morto Cinna, vinse nel 87 e 85 Mitridate e lo costrinse alla pace di Dardanos. Nel 83 torn in italia. Il consenso della maggior parte era attorno alla figura di Mario. La seconda guerra civile vide Silla vincitore alla Porta collina. (82) Latteggiamento della classe senatoria fino ad allora era stato ambiguo e tale rimase, anche quando Silla assunse una dittatura costituente. Silla fece riforme nel campo delle magistrature, dellamministrazione provinciale, nel diritto ecc. La sua riorganizzazione della repubblica prevedeva azioni violente contro i nemici politici, con confische di terra (date allesercito) e liste di proscrizione. Egli non voleva instaurare un potere personale e si ritir nel 81 a.C. La guerra civile aveva messo in primo piano personaggi che si erano affermati come abili capi militari. Un esempio Gneo Pompeo seguace di Silla. Fu questultimo che condusse le guerre in spagna e nel 70 venne nominato console con Crasso, senza un regolare cursus politico. LIMPERIALISMO E LA FINE DELLA REPUBBLICA Nella vita politica interna di Roma si vedevano sempre pi contraddizioni fra la struttura dello stato, la necessit di un organizzazione + vasta e articolata e la conduzione politica dellantico stato-citt. Ma nonostante questo, la politica espansionistica continu. Nel 74 di fronte alle riprese di Mitridate il console Licinio Lucullo, collaboratore di Silla, vinse pi volte Mitridate e il suo alleato Tigrane. Ma la guerra contro Mitridate venne sospesa perch sub degli ammutinamenti. Nel 66 il comando fu affidato a Pompeo (che nel 67 aveva stroncato la pirateria che si era spinta fino ad Ostia). Sconfisse definitivamente Mitridate nel 62. Egli inoltre riorganizz i domini romani in romani in Asia e costitu la Siria come nuova provincia. Tra il 66-63 conquist anche Gerusalemme. E alla fine nel 62 sciolse il suo esercito quando ormai era gi diventato molto potente. LALLEANZA TRA POMPEO, CRASSO E CESARE. I contrasti interni alla classe dirigente comportavano la necessit di accordi fra le personalit pi importanti. Nel 60 il console G.Cesare che aveva lappoggio popolare, strinse unalleanza con Pompeo e Crasso: il primo triunvirato. Cesare discendente di una nobile e antica famiglia, nel 58 ebbe il comando per 5 anni della Gallia Cisalpina, ed inizi la conquista della Gallia. Allinizio delle sue campagne respinse linvasione dei Germani ed Elvezi in Gallia. Nel 57 fece una campagna contro i Belgi. Nel 56 sconfisse in Bretagna i veneti.

Nel 55 fece una spedizione in Germania e in Britannia, fino al Tamigi. Poi nel 54 ci fu la seconda spedizione in Bretagna. Nel 52 ci fu linsurrezione generale gallica, guidata da Vercingetorige. Cesare viene sconfitto a Gergovia ma poi li blocca ad Alesia. Con questa sconfitta si dichiarano concluse le campagne galliche. Importante fu che durante queste guerre si form un esercito molto legato e fedele a Cesare e che sar il protagonista delle guerre civili. Il triumvirato venne rinnovato nel 56 a Lucca : il proconsolato di Cesare fu rinnovato per 5 anni e Pompeo e Crasso diventano di nuovo consoli nel 55. Lopposizione oligarchica intanto continua a crescere. Nel 54 Pompeo ebbe in proconsolato in Spagna per 5 anni. Crasso ottiene il comando in Siria, dove morir nel 53 nella sconfitta di Carre (si aprono tensioni tra Roma e i Parti). Nel 52 Pompeo eletto unico console, sine collega. Le TENSIONI tra i due accrescono quando Cesare si candida per il consolato nel 49 (nominato dittatore) e scoppia la guerra civile. DAL RUBICONE AD AZIO. Il passaggio di Cesare dal Rubiconde nel gennaio del 49 apre la guerra civile, che si concluder solo nel 31 con la vittoria di Ottaviano su M.Antonio ad Azio. La prima fase coinvolge poco la penisola italiana, almeno per quanto riguarda gli scontri con gli eserciti, perch essi avvenivano nelle province perch in esse erano stanziate le forze armate. Quando Cesare rientra in italia, Pompeo si ritira in Grecia a Tessalonica, creando un governo proprio, con un senato, nel quale cera anche Cicerone. Il piano di Pompeo era la riconquista dellItalia dalloriente perch aveva molte clientele e appoggi. Anche in Spagna aveva un esercito fedele che poteva minacciare Cesare. Il suo piano venne vanificato dalla superiore capacit militare di Cesare. Questultimo giustific la sua invasione italiana con la difesa della libert del popolo, anche grazie ai tribuni suoi amici, Cassio e M.Antonio. Cesare allora intuito che il pericolo pi imminente era in Spagna ci and e nellagosto del 49 sconfisse gli eserciti di Pompeo. Nel 48 sconfisse Pompeo (che fu ucciso) a Farsalo in Tessaglia. Nel 47 riordina le aree asiatiche del dominio romano, e nel 46 sconfigge le armate africane pompeiane a Tapso. La dittatura (avuta per il 49) gli viene rinnovata per 10 anni nel 46. Nel 44 ottiene la dittatura a vita. A prescindere dallaspirazioni di Cesare di ottenere un potere personale, laccentramento del potere decisionale rispondeva a esigenze di amministrazione dello stato imperiale, e il sistema politico tradizionale non era in grado di esaudire. Cesare nella sua dittatura ampli il senato anche con elementi delle classi inferiori, per una pi vasta rappresentanza italica e sociale dellassemblea. Lo fece anche per ricompensare personaggi che gli erano stati fedeli. Cesare fu ucciso a coltellate alle Idi di Marzo del 44 da una congiura oligarchica di senatori. Come dimostrarono subito, i cesaricidi non erano in grado di suggerire iniziative politiche alternative e nuove per la situazione, e si limitarono al ripristino della situazione precedente. Sorgono come personaggi importanti M.Antonio, Lepido, fedeli alleati e generali accanto a Cesare e Ottavio, il nipote che aveva adottato , dotato se pur giovane di scaltrezza politica (nel 44-43 mentre riorganizza lesercito di veterani di Cesare per uccidere i cesaricidi collabora con il governo.) I tre contendenti successori di Cesare, fecero unalleanza volta a spartirsi i poteri nelle guerra contro i cesaricidi. Formarono il secondo triumvirato, per 5 anni. Molte furono le vittime delle confische delle proscrizioni. Molti dovettero fuggire, come Bruto e Cassio che andarono in Oriente per organizzare una resistenza. Ma nel 42 essi furono sconfitti a Filippi in Macedonia da M.Antonio e Ottaviano. M.Antonio ottenne il comando delle Gallie. Lepido quello delle province africane e Ottaviano si stabil al centro di potere in Italia. In Sicilia Sesto Pompeo riusc a crearsi un proprio dominio, e svolgendo attacchi di logoramento alle coste italiane.

Nel 38/37 Ottaviano diede il comando ad Agrippa ed egli sconfisse Sesto Pompeo a Milazzo nel 36. Il triumvirato venne rinnovato di 5 anni, ma Ottaviano fu furbo e riusc a cacciare Lepido dallalleanza (che rimase pontefice massimo). La vittoria su Sesto Pompeo consent ad Ottaviano di essere rappresentato come salvatore dellordine e della pace. M.Antonio riorganizza il dominio romano in oriente e in Egitto si lega a Cleopatra, ma nel 36 perde una guerra contro i parti. Di fronte al legame tra M.Antonio e la regina di Egitto a cui vennero fatte molte donazioni per il loro figli, Ottaviano per sconfiggere in realt il rivale, si present al popolo romano come campione delle tradizioni contro lEgitto (non contro M. Antonio che era un magistrato e avrebbe minato la sua posizione se lo avesse attaccato), legittimando cos la propria azione. Lo scontri decisivo fu ad Azio , il 2 settembre del 31. Ottaviano si impadron dellEgitto e M.Antonio e Cleopatra si uccisero. Nel clima di violenza delle guerre civili normale che Ottaviano fu visto come salvatore, anche se lui fu il principale responsabile di queste violenze e delle confische. Il definitivo venir meno della partecipazione popolare alla decisione politica e il concentrarsi del potere nelle mani di uno solo accentuarono in Italia il decentramento municipale.

LA PLEBE: con la repubblica peggiorano notevolmente le condizioni della plebe : laristocrazia chiude i propri ranghi riservandosi alcune cariche, rivendicando per se le terre tolte ai popoli vinti, esercitando la giustizia a proprio vantaggio. Oltre a queste cause, le agitazioni della plebe sono dovute alle necessit economiche pregiudicate dalle frequenti guerre e dalle aspirazioni politiche. 494: prima secessione della plebe sul monte sacro Creazioni di uno stato nello stato creandosi dei magistrati (tribuni ed edili) e creando per trib i tribuni della plebe (sacri, inviolabili, intercessio) 451-450 : compilazione delle XII tavole che limitarono i poteri dei patrizi 445: legge canuleia : possibilit dei matrimoni tra patrizi e plebei 444: rivolta della plebe: si ammise che in certi anni i consoli fossero sostituiti dai tribuni militari che potevano esser anche plebei. 367: leggi Licinie- Sestie : il consolato accessibile anche ai plebei 287 : legge Ortensia: completa parificazione tra i due ordini; le decisioni dei consigli della plebe (plebiscita) hanno lo stesso valore vincolante di quelle prese dalle assemblee patrizie. ISTITUZIONI PUBBLICHE ROMANE: a) MAGISTRATURE Novit rispetto al periodo regio: Collegialit (tutti i colleghi hanno pari potest) Limitazione nel tempo Responsabilit della magistratura Sono quasi tutte elettive Senza retribuzione Potestas_ rappresentare il popolo romani e dare ordini in suo nome Imperium*_ solo le magistrature maggiori_ I. Domi : suprema autorit civile e militare entro la cerchia della citt (limite: provocatio ad populum . il dittatore era senza limiti) I. Militiae : supremo comando militare e civile ma fuori dalla citt ( senza limiti)

*poteri imperium:

Auspicia : consultare le divinit Diritto di convocare lassemblea popolare e riunire il senato Auspicia Comando militare e azioni ad esso connesse Giurisdizione civile e penale Diritto di pubblicare editti obbligatori Diritto di convocare comizi e il senato Alcuni compiti religiosi

1. consoli: eletti ogni anni in n di 2 autorit civile e militare 2. pretori: annuali, amministravano la giustizia civile: uno trattava le cause tra cittadini romani, laltro trattava le cause che coinvolgevano stranieri; altri pretori furono aggiunti in seguito per governare le province. 3. dittatore: unico e straordinario, nominato in situazioni di grave pericolo; coadiuvato da un comandante dei cavalieri. Esercita i pieni poteri senza limiti di intercessio o provocatio. Non poteva rimanere in carica per pi di 6 mesi. 4. censori: eletti ogni 5 anni in n di 2; fare, entro 18 mesi, il censimento dei cittadini e dei loro patrimoni. Pi tardi nomineranno i senatori e controlleranno la condotta pubblica e privata dei cittadini. 5. edili: 2 plebei e 2 curiati. Eletti annualmente con vari incarichi: provvedere alla polizia urbana, rifornimento alimentare della citt, organizzare i giochi pubblici. 6. questori: ogni anno in n di 2. istruttoria dei processi penali e gestione delle casse dello stato. In seguito ne furono creato altri 2 per aiutare i consoli nelle funzioni militari. 7. tribuni della plebe: da 2 a 10. eletti annualmente dei concili della plebe. Prerogative di convocare il senato, intentare processi capitali contro i magistrati (organo di controllo della costituzione repubblicana) b) ASSEMBLEE POPOLARI Con la fine del regno le assemblee vennero usato maggiormente ma lassemblea curiata perse importanza a confronto di quella centuriata. 1. comizi curiati: convocati per pochi atti di diritto gentilizio- 30 curie 2. comizi centuriati: organizzati nellultima et regia sulla base dellesercito, le loro riunioni erano adunanze militari che si tenevano in campo marzio. Ai possidenti vennero attribuite 5 classi, corrispondenti ai livelli di reddito, ciascuna delle quali a sua volte era suddivisa in centurie. 1 classe : 80 centurie,avevano armi difensive e offensive ed erano la fanteria pesante. 2,3,4 20 centurie, 5 30 centurie (le ultime 2 erano fanteria leggera). + 18 centurie di cavalieri + 5 centurie di non combattenti = 193 centurie. Col passare del tempo i comizi persero il loro ruolo militare e si trasformarono in adunanze di popolo. Poteri: - elezione dei magistrati maggiori - approvazione delle leggi - giudizio su pretai punibili con la pena capitale. La convocazione poteva essere fatta solo da magistrati con imperium; lassemblea votava per centurie, assicurando cos il predominio degli elementi pi ricchi (98 su 193). 3. concili della plebe: assemblee della plebe dove venivano eletti i proprio magistrati e venivano emanate delibere vincolati: plebiscita . Venivano convocati dai magistrati della plebe (edili e tribuni) Competenze elettorali, legislative e giudiziarie: votavano leggi e giudicavano reali punibili con la multa, eleggevano i magistrati plebei. 4. comizi tributi: Il voto era per trib. Inizialmente Roma era stata divisa nei 4 distretti corrispondenti ai quardieri: trib urbane. Successivamente il sistema fu esteso alla campagne circostanti creando 17, fino ad arrivare a 31, denominate trib rustiche. Nelle t. Rustiche vi erano iscritti solo possidenti fondiari mentre i nullatenenti erano iscritti in quelle urbane. Esso rappresentava il popolo intero. Venivano convocati dai magistrati con imperium. Competenze elettorali, legislative e giudiziarie: votavano leggi e giudicavano reali punibili con la multa, eleggevano i magistrati minori della citt (questori, edili) . c) SENATO

Con la fine della monarchia accrebbe moltissimo il suo potere. A differenza del senato primitivo il senato repubblicano era composto sia da patrizi ehce da plebei. Esso era composto da 300 membri con carica a vita, la loro scelta spett inizialmente ai consoli ma pi tardi divenne compito dei censori anche se divent naturale che i magistrati usciti di carica entrassero a far parte dei senato. Il senato si riuniva per scelta di un magistrato con imperium e nel II sec anche per volere sei tribuni della plebe. Il sistema di voto era per divisione, i primi a votare erano coloro che avevano ricoperto le cariche pi alte. Antiche funzioni: Approvazione deliberazioni delle assemblee Interregnum: per morte o quando venivano a mancare entrambi i consoli In momenti di pericolo: Diritto di sospendere ogni garanzia costituzionale e di proclamare lo stato dassedio affidando ai consoli ogni potere. ORGANIZZAZIONE DELLITALIA E DELLE PROVINCE DUE SISTEMI: ANNESSIONE FEDERAZIONE . Municipi: comunit perdevano la loro sovranit e diventavano parte dello stato romano. Mantenevano per lautonomia interna, ma avevano gli stessi obblighi dei cittadini romani: il servizio militare. In essi la popolazione godeva della cittadinanza romana che poteva essere piena o limitato cio sine suffragio. La sorveglianza era assicurata da delegati del pretore: praefecti iure dicundo. Colonie: Roma preferiva inserire nei territori annessi a fini militari ed economici alcuni cittadini con le loro famiglie. Le colonie erano terra patria in territorio straniero. Godevano di piena autonomia nel governo della citt. Citt federate: citt sconfitte erano considerate come indipendenti e conservavano il loro territorio ma erano legate a Roma attraverso trattati, assumendo determinati obblighi: seguire al politica estera di Roma e fornire uomini e mezzi in caso di guerra; i loro cittadini erano qualificati come alleati (socii). Colonie latine: un particolare tipo di colonia che univa cittadini romani e cittadini alleati che avevano i diritti delle comunit latine. Avevano cio una posizione giuridica simile ai cittadini romani, avevano un proprio territorio ed erano legate a roma con lo stesso vincolo delle citt federate. FUORI DALLITALIA Province: nuovi territori considerati propriet dello stato romano e posti sotto il comando di un governatore dotato di pieni poteri civili e militari. Il loro nome viene dato adottando usato per indicare la sfera dazione di un magistrato. Lordinamento era stabilito con unapposita delle importa dal generale vincitore in accordo con una commissione senatoria. Prime province furono affidate a pretori, poi comando a consoli e pretori usciti di carica, che prendevano il nome di proconsoli e propretori. I cittadini dovevano pagare un tributo e subire le vessazioni dei pubblicani, uomini di rango equestre che avevano ricevuto lappalto della riscossione delle imposte per conto dello stato.

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