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Luoghi Esce da Einaudi Point Lenana di Wu Ming 1 e Santachiara sul senso della scalata come sopravvivenza

Il protagonista

Biografia e avventura di Felice Benuzzi


Felice Benuzzi (foto) uno dei protagonisti del romanzo Point Lenana, edito da Einaudi Stile Libero Big e scritto insieme da Wu Ming 1 e Roberto Santachiara. Austroitaliano (nacque a Vienna nel 1910 da madre austriaca e padre italiano prima di trasferirsi a Trieste) stato diplomatico, scrittore e alpinista, funzionario coloniale, nel 1941 internato dagli inglesi in Kenya: la sua memorabile evasione del 1943 al centro della narrazione. Dopo la guerra entr in carriera diplomatica fino a divenire ambasciatore dItalia in Uruguay. Mor a Roma nel 1988.
La vista della cima a Punta Lenana, a 4.985 metri daltezza, sul Monte Kenya (foto Ben Colclough)

di DANIELE GIGLIOLI
n libro contro lo sconforto. Senza prediche o consolazioni a buon mercato, e anzi problematico, indugiante, perplesso, mai sfiorato dalla tetra litania del think positive. limpressione che si ricava dalla lettura di Point Lenana, scritto a quattro mani da Wu Ming 1 e Roberto Santachiara sulla scia della fascinazione per una storia semplice, ma nella sua semplicit inesauribile. Nel 1943, in piena guerra mondiale, tre prigionieri italiani in Africa evadono da un campo di concentramento inglese e scalano Punta Lenana, terza vetta del Monte Kenya, 4.985 metri sul livello del mare. Restano fuori 17 giorni, ridiscendono mezzi morti di fame e si riconsegnano agli inglesi. Uno di loro, Felice Benuzzi, funzionario coloniale e dopo la guerra diplomatico di buona carriera, narrer limpresa in Fuga sul Kenya, che nella sua versione inglese, No picnic on Mount Kenya, stesa da lui stesso e non del tutto coincidente con quella italiana, conoscer un grande successo internazionale. Lepisodio ossessiona da tempo Santachiara, agente letterario e appassionato di alpinismo, che invia il volume di Benuzzi a Wu Ming 1. Sceglie lui non bench ma proprio perch, uomo di pianura, non sa nulla di montagna: una storia ha carisma se la sua singolarit non interpella solo gli affini, ma riesce a toccare corde universali. Lesperimento riesce, e di qui la doppia proposta: salire insieme sulla Punta Lenana, scrivere questo libro. La prima cosa richiede allenamento, un po dansia e qualche giorno di escursione. La seconda pi difficile e comporta quattro anni di lavoro. Perch intorno alla storia-lievito di Felice Benuzzi, Giovanni Balletto ed Enzo Barsotti ne concrescono molte, moltissime altre, in potenza lintera storia dellItalia del Novecento, riletta a contropelo fino far raggiungere al libro la ragguardevole proporzione di cinquecentocinquanta pagine, pi quaranta di bibliografia ragionata. Lindagine spazia dalla Vienna di Franz Joseph in cui Benuzzi nato alla Trieste in cui cresciuto maturando il suo amore per la montagna. Si sposta a Roma, prosegue per lAfrica, raggiunge lAustralia e lAntartide, ricostruendo insieme alla vita dei protagonisti le traversie di unItalia che si affaccia nel peggiore dei modi il colonialismo, liberale prima e fascista poi sulla scena della politica mondiale, dallirredentismo giuliano alle squallide e criminali cam-

Larte di salire pi in alto dove la vetta rende liberi


Lepopea degli italiani in fuga sul Monte Kenya
Lepisodio Nel 1943 tre prigionieri evasero da un campo di concentramento inglese e raggiunsero la cima africana Lo scenario Una specie di racconto epico accomuna Mussolini al Negus, dAnnunzio a Omar Al-Mukhtar
pagne di Libia e dEtiopia. Sulla scena si alternano, con la tecnica dellentrelacement dei poemi epici, i tre ordinary people resi celebri dai loro 17 giorni di libert, altri alpinisti chi famoso e chi oscuro, tra cui molti scrittori di vaglia, e poi dAnnunzio, Mussolini, Badoglio, Graziani, il Duca dAosta, Omar Al-Mukhtar, il Negus, la guerriglia abissina, i ribelli Mau mau contro gli inglesi Scalate e conquiste, memorie e massacri, accostati pi che non stretti in un rigido nesso causale. Tra storia e storie non c un flusso omogeneo di senso. Pi spesso vuoti, intervalli, interrogativi. Era fascista, per esempio, Benuzzi? In che misura il suo gesto, e pi in generale lethos dellalpinismo tutto, apparentato alla prosopopea del primato, della conquista, della maschia romana volont di sottomettere? Accumulando incontri, interviste, letture e riflessioni, gli autori simmergono in un arcobaleno di sfumature, lo sguardo sempre fisso allevento-matrice: una fuga insensata, un atto libero e sovrano di sottrazione temporanea al comando Benuzzi e gli altri non avevano alcuna possibilit di evadere davvero, nel 1943 lAfrica italiana non esisteva pi da un pezzo che risponde solo a un impulso di gioia solitario (a lonely impulse of delight / drove to this tumult in the clouds, cantava Yeats). Un piccolo esodo, una scommessa senza fini, unavventura che a differenza di quella coloniale non esige il sangue degli altri, e che al ritorno trova le parole per dirsi ma non per esaurirsi in una spiegazione. Con una scelta felice, Wu Ming 1 e Santachiara non saccheggiano il libro di Benuzzi: limpresa vera e propria non raccontata (n parallelamente rivelano, nella cornice, cosa hanno trovato loro sulla Punta Lenana). Coperto da unellissi, il cuore della vicenda viene lasciato al suo silenzio, in disponibilit per limmaginazione, mentre la storia pubblica urla e stride sullo sfondo. Non da una battaglia ma da unopprimente bonaccia sono fuggiti i tre prigionieri, ed forse questo lombelico che connette quel frammento di passato, prima ancora che al suo tempo, al nostro presente. Nel 2009, scrive Wu Ming 1, mi sentivo sotto leffetto di una perversa cappa aspirante che risucchiava le energie buone e le disperdeva nello spazio, la-

sciando a terra i vapori nocivi, gli umori pi cupi, le inettitudini pi resilienti, i rancori pi facili da coltivare; una cappa che ancora in funzione, e incolla in basso i corpi e le menti con quella mistura di accidia e sconforto che tutti conosciamo benissimo. Facile, ovvio, perfino comodo crogiolarcisi. Difficile invece reagire. di questa reazione una reazione non risentita n subalterna che si fatta allegoria lascensione di Benuzzi e compagni. Unallegoria ben gestita, che elude ogni sovraccarico di significato. Non sono e non si sentono eroi gli eroi di questo libro, una patente che lasciano agli alfieri delle stragi. Non raggiungono la vetta pi alta, non mirano alla gloria, non reclameranno per s grandi spazi vitali a guerra finita. Non detengono il segreto della soluzione finale, espressione mostruosa se mai ve ne furono: E tu volevi realizzarti in unazione concentrata? Illusione! Esiste il campo di concentramento, ma non lazione concentrata! Lazione che risolve veramente tutto, che realmente guarisce, non esiste, scrive Benuzzi, e miglior congedo non si pu immaginare dal fascismo. Scesi dalla cima, tornano alla fatica dei giorni. Se qualcosa hanno imparato, se di qualcosa sono testimoni, che unalternativa, una ripartenza, una risalita possibile ovunque. Non garantita, che diverso, e non sempre: Benuzzi ha un lunga vita serena, Balletto muore suicida. Ora si tratta di convincercene noi.
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R Il libro di Wu Ming 1 e Roberto Santachiara, Point Lenana, Einaudi Stile Libero Big, pp. 596, e 20

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