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Letta: "Di solo risanamento Italia muore, stop Imu a giugno in attesa di revisione"
Nel discorso di presentazione alla Camera il premier annuncia la cancellazione delle Province e del finanziamento ai partiti. "Priorit lavoro e riforma del welfare, reddito minimo per famiglie povere e ammortizzatori per i precari"

ROMA - Via l'Imu sulla prima casa, riduzione dei costi della politica, abbassamento della pressione fiscale sulle imprese, ammortizzatori sociali anche per i precari e riforme istituzionali al pi presto. E' un documento programmatico a 360 gradi quello che il presidente del Consiglio Enrico Letta ha presentato all'aula della Camera in attesa del voto di fiducia in programma per questa sera. In tutto un discorso di circa 50 minuti, interrotti da ben 45 applausi spesso bipartisan, con l'eccezione del M5S che ha abbandonato la sua immobilit solo durante il passaggio in cui il premier ha ricordato i due carabinieri vittime dell'attentato di ieri davanti a Palazzo Chigi e quando ha annunciato il taglio degli stipendi per i ministri parlamentari. Un intervento iniziato con lo scontato omaggio al capo dello Stato. "Napolitano ha compiuto un gesto eccezionale, il presidente della Repubblica ci ha chiesto di parlare il linguaggio della verit. Ci ha concesso un'ultima opportunit, di dimostrarci degni di servire il Paese attraverso il rigore, l'esempio e le competenze in una delle stagioni pi dolorose dell'Italia. La prima verit che la situazione economica dell'Italia ancora grave", ha detto il presidente del Consiglio in apertura. "Il debito pubblico - ha proseguito - grava come una macina sulle generazioni presenti e future, il grande sforzo di Monti stata la premessa della crescita", ma "di solo risanamento l'Italia muore. Dopo pi di un decennio senza crescita, le politiche per la ripresa non possono pi attendere. Non c' pi tempo".

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"Nelle sedi europee - ha detto ancora Letta - individueremo le strategie per arrivare alla crescita senza compromettere il risanamento della finanza pubblica, l'Ue in crisi di legittimit proprio quando i cittadini ne hanno bisogno. L'Europa pu tornare a essere TAG motore di sviluppo sostenibile solo se si apre. Non ci possno essere vincitori e vinti se governo letta, Enrico Letta l'Europa perde questa prova: sia nel Sud che nel Nord del Continente. Se avr la vostra fiducia visiter in un unico viaggio Bruxelles, Parigi e Berlino per dare subito il segno che il nostro un governo europeista". "Bisogna superare l'attuale sistema di tassazione della prima casa, da subito con lo stop dei pagamenti di giugno", ha insistito. "Noi saremo seri e credibili sul risanamento dei conti pubblici - ha assicurato il presidente del Consiglio - basta con i debiti scaricati sulla vita delle generazioni successive, ecco perch la riduzione fiscale senza indebitamento sar un obiettivo a tutto campo". "Coniugare una ferrea lotta all'evasione con un fisco amico dei cittadini senza che la parola Equitalia debba provocare dei brividi quando viene evocata", ha proseguito.
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"La prima priorit del mio governo sar la questione del lavoro. Solo con il lavoro si pu uscire da l'impoverimento per una crescita non fine a se stessa ma in grado di portare benessere", ha spiegato il presidente del Consiglio. "Bisogna ridurre le restrizioni ai contratti a termine, aiuteremo le imprese ad assumere giovani a tempo indeterminato in una politica generale di riduzione del costo del lavoro. Non bastano gli incentivi monetari", ha promesso poi Letta. "Serve una politica industriale moderna che valorizzi i grandi attori ma anche piccole e medie imprese che sono il motore di sviluppo" e si deve "investire su ambiente e tecnologia", ha aggiunto. "Mai come oggi occorre fiducia reciproca - ha sottolineato - Imprese e lavoratori devono agire insieme, superare le contrapposizioni che hanno frenato il paese in passato. Sono sicuro che i sindacati, come in tanti momenti critici, saranno protagonisti". "Dobbiamo rilanciare il welfare tradizionale europeo, il nostro modello non basta pi, deve essere pi universalistico e meno corporativo aiutando i pi bisognosi, migliorando gli ammortizzatori sociali estendendoli ai precari e si potranno studiare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli". Letta ha poi toccato il tema dell'immigrazione: "Dobbiamo valorizzare i nuovi italiani. La nomina di Cecile Kyenge una nuova concezione di confine: da barriera a speranza. L'integrazione si costruisce sui banchi della scuola e all'universit". Il premier ha quindi annunciato che il governo nominer "un commissario unico per l'Expo e nei prossimi giorni sar a a Milano per partire per l'ultimo miglio". Non poteva mancare nel discorso di presentazione del premier un accenno ai costi della politica. "Bisogna recuperare decenza, sobriet, scrupolo senso dell'onore e di servizio e, una banalit, la gestione del buon padre di famiglia - ha detto - Ognuno deve fare la sua parte. Per questo vi dico una cosa che nemmeno i miei ministri sanno: il primo atto del governo sar eliminare con un atto d'urgenza lo stipendio per i ministri parlamentari che viene corrisposto in aggiunta all'indennit".

http://www.repubblica.it/politica/2013/04/29/news/discorso_letta_voto_fiducia-57709... 06/05/2013

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Il governo, ha promesso quindi Letta, abolir la legge di finanziamento pubblico dei partiti e introdurr misure di controllo dei finanziamento ai gruppi. "Tutte le leggi introdotte dal '94 sui rimborsi elettorali - ha ammesso - sono state ipocrite e fallimentari: non rimborsi ma un finaziamento mascherato, di ammontare troppo elevato. E' solo una delle conferme che il sistema va rivoluzionato". Per questo, ha sostenuto Letta, "aboliamo la legge approvata e introduciamo pi controlli e sanzioni anche sui gruppi regionali", imboccando la strada della "contribuzione" dei cittadini attraverso la dichiarazione dei redditi "all'attivit politica dei partiti". Sempre in materia di tagli, Letta ha annunciato la soppressione delle Province. Un intero capitolo del discorso di presentazione stato dedicato alla necesssit di riforme. "Dal momento che questa volta l'unica strada per il percorso delle riforme istituzionali il successo, fra 18 mesi verificher che il progetto si avviato verso un porto sicuro, se non sar cos, se veti e incertezze dovessero minacciare l'esito, non avrei esitazione a trarne immediatamente le conseguenze", ha avvertito il presidente del Consiglio. "La legge elettorale legata alla forma di governo, ma dobbiamo qui assumere l'impegno che quella dello scorso febbraio stata l'ultima consultazione elettorale con la legge vigente", ha affermato, precisando che in caso di fallimento votare con la legge precedente sarebbe comunque meglio che con il Porcellum. Passaggio accolto con freddezza dal Movimento 5 Stelle al quale Letta si rivolge poi nella replica: "Sono rimasto colpito e dispiaciuto del fatto che i partiti non della maggioranza non abbiano ripreso alcun riferimento alla 'Costituente': la rilancer perch sono sempre pi convinto di quello 'scongelatevi' perch le riforme dobbiamo farle insieme", ha detto Letta precisando che "sono state sbagliate le riforme fatte a maggioranza semplice". Rivolto poi ai tanti dubbiosi del Pd e al M5S, il premier ha osservato: "Rivendico con forza il temporaneo governo di servizio al paese tra forze eterogenee, credo non sia facile votare insieme, ma credo sia una scelta che meriti rispetto" perch fondata su "principi pi alti di coesione nazionale" e non di interesse personale. "Qui o si vince o si perde tutti insieme", conclude. In serata il voto di fiducia. Letta andr anche al Senato, dove dibattito e voto si concluderanno domani.
(29 aprile 2013)

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