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Introduzione Con questo documento mi accingo a descrivervi una profonda rivisitazione del TGV R Italia 4505 prodotto da Lima

nel 1996/97, con i codici 149782, 149890 e 149891. Tuttavia, prima di iniziare, mi sembra doveroso effettuare due premesse: - per i pi esperti sicuramente il lavoro in s non nulla di straordinario, anzi, ma ha permesso di effettuare una R.O. (per dirla in gergo ferroviario) al fine di rimettere in ordine di marcia il convoglio. La base nozionistica costituita da un foglietto di appunti che ho preso il 22 e il 25 maggio del 2003, quando, ancora sedicenne, ho viaggiato da Milano a Parigi e ritorno sui treni 4504 e 4506; spero pertanto di non aver scritto caxxate dato che mi baso su di essi!!!! - questa elaborazione mi dato grande felicit, dato che al treno associo la figura di mio pap, scomparso anni fa, il quale me lo regal . Ne deriva che il valore affettivo molto grande. Il lavoro pu essere riassunto nelle seguenti fasi: - revisione completa della meccanica della motrice, - revisione completa della meccanica della motrice folle, - digitalizzazione di entrambe, sfruttando le ottime basette k652 dellamico Despx, - completa riverniciatura (o meglio pasticciata) degli interni delle rimorchiate, aggiunta delle tendine e dei personaggi, - lubrificazione dei carrelli e dei timoni delle rimorchiate, e aggiunta di molle per rendere migliore la marcia del convoglio. Mi pare giusto, infine, prima di procedere alla descrizione di quanto eseguito, di scrivere alcune note sul treno reale, al fine di inquadrare tecnicamente e cronologicamente il materiale per chi non segue in modo diretto largomento TGV. Al vero (brevissimi cenni) Il TGV Reseau (o semplicemente TGV R) costituisce il terzo capitolo dellevoluzione del treno francese TGV; costruiti in 80 unit dallallora GEC Alsthom (ora Alstom) tra il 1992 e il 1996 circa, si differenziano profondamente sul piano tecnico rispetto ai precedenti TGV Atlantique, bench a livello esteriore possano apparire molto simili (sia come forme sia nella livrea grigio bianco blu, tranne i 10 convogli PBA in livrea Thals). Tuttavia, rispetto agli A, le motrici sono dotate di serie del sistema di segnalamento TVM 430 (in luogo del precedente TVM 300), il quale permette velocit teoriche di esercizio fino ai 430 km/h. Lazionamento stato potenziato: luso di tiristori evoluti del tipo GTO e di pi prestanti motori sincroni trifase, consentono di elevare la massima potenza da 8 MW a 8,8 MW alla tensione di 25 kV 50 Hz CA; ovviamente ci ha richiesto la rivisitazione del sistema di frenatura elettrica, e in particolare linstallazione di un reostato di frenatura potenziato.

La contestuale riduzione del numero di rimorchiate (passate da 10 a 8 per treno; si pensi ai limiti di spazio dettati dalla Gare De Nord di Parigi rispetto a due treni accoppiati, e quindi una lunghezza che passa da 238 m a 200 m per ogni treno) permette di ridurre la massa complessiva del convoglio a vuoto a 383 t, in luogo delle precedenti 484 t dei TGV A; eseguendo cos il calcolo, si ottiene che il massimo valore di potenza massica a vuoto aumenta da 16,528 kW/t a 22,976 kW/t in termini assoluti, e in termini percentuali del 27,28 % circa. Laumento delle prestazioni permette di rendere i TGV R dei treni universali (da qui la dizione di Reseau, in italiano Rete) adatti a circolare anche sulle livellette del 35/1000 (se non ricordo male) presenti nella sezione meridionale della LGV Sud Est; daltra parte la diminuzione del numero di rimorchiate produce una variazione negativa dei posti a sedere in seconda classe, che calano da 369 a 257, sempre rispetto ai precedenti TGV A. Una differente disposizione degli ambienti di prima classe (sono stati eliminati i compartimenti) consente un aumento di 4 posti a sedere, e una minore lunghezza del bar a bordo lascia lo spazio necessario per alcuni posti di seconda classe nella vettura. I TGV R sono presenti sia nella versione bicorrente e bitensione (1,5 kV CC, 25 kV 50 Hz CA, serie 501 550), sia nella versione bicorrente e tritensione (1,5 kV CC, 3 kV CC, 25 kV 50 Hz CA, serie 4501 4530). Scendendo nel dettaglio, la sotto serie 4501 4506 si distingue dal resto del parco TGV per essere lunica dotata dei sistemi di sicurezza imposti da RFI per la circolazione sulla Rete Storica italiana: cito brevemente ladozione della RS4, integrata ora nello SCMT, e degli estintori anti incendio automatici di cui sono dotate entrambe le motrici del treno. Il modello Lima che mi accingo ora a descrivere riproduce il treno 4505, ambientabile sulla ex rete FS tra il 1995 (29 Settembre 1996 data di inizio del servizio commerciale) e il 2001/2002 circa, anno in cui il logo TGV stato modificato nella versione scherzosamente detta a lumaca (a mio modestissimo parete davvero brutta). Una bellissima fotografia del convoglio (tra laltro proprio il 4505) la si pu reperire al link: http://www.treni2000.it/art/art8/art8_7.htm (ne approfitto per complimentarmi con lautore della pagina, Gianni Margiotta, per linteressante articolo). Per approfondimenti segnalo in particolare: - Tutto Treno Numero 57, Settembre 1993, pagina 25: Voil le TGV, a cura di Marco Bruzzo. - Tutto Treno Numero 91, Ottobre 1996, pagina 12: Pendolino e TGV Italia - Francia, a cura di Michele Cerutti e Angelo Nascimbene.

La motrice Gli interventi sono stati radicali: ho completamente smontato ogni singolo pezzo al fine di togliere la sporcizia e il vecchio grasso Lima, dissaldando inoltre il vecchio circuito elettrico. Per ci che riguarda la meccanica, ho completamente rifatto le prese di corrente secondo il metodo illustrato nel topic http://www.ferrovie.info/forum/viewtopic.php?f=28&t=23133 (a proposito: ho osservato che il filo di acciaio Hornby molto lucido e liscio al tatto rispetto al filo di acciaio Lima, e infatti il risultato il miglioramento della scorrevolezza della motrice rispetto alle prese di corrente). Infine ho montato sugli assali le ruote dentate in derlin, e ho nuovamente ingrassato il tutto sfruttando il grasso siliconico Roco tra plastica e plastica, e una goccia di olio minerale dei differenziali delle automobili in ognuna delle boccole in ottone delle viti senza vite, tra metallo e metallo. Anche la parte elettrica stata completamente rivoluzionata: dopo aver rimosso il vecchio e obsoleto circuito stampato, ho provveduto a installare la basetta k652 affinch il nuovo impianto fosse il pi ordinato possibile; ho mantenuto le lampadine di origine, provvedendo poi ad abbassarne il voltaggio per preservarle, anche se per evenienze future mi sono gi munito di led appositi. Una volta completate le saldature, ho installato il decoder Lenz Standard Plus, con il quale mi sono trovato bene anche su altre locomotive. Alcune fotografie:

La motrice folle Anche per la motrice folle la rivoluzione stata totale: una volta rimossi i 3 cavetti e il diodo per linversione delle luci, ho provveduto a dotare entrambi i carrelli di presa di corrente (in origine solo quello anteriore era addetto alla captazione). Ho posizionato la basetta k652, e, una volta effettuati i collegamenti elettrici, ho installato un decoder Esu FX V3.0. Alcune fotografie:

Gli interni delle rimorchiate Mi sono divertito a riverniciare gli interni di tutte e otto le rimorchiate, tenendo conto tuttavia di un fattore importante: la tonalit molto scura della plastica trasparente che riproduce la superficie dei finestrini. Essa infatti altera completamente la mia percezione circa il colore degli interni visti da fuori, e pertanto ho dovuto in particolare modificare le tinte dei sedili, rendendoli parecchio pi chiari. Lo schema di coloritura stato il seguente: - acrilico nero per il pavimento (a simulare la moquette di un grigio molto scuro), per le pareti, per i braccioli e per le strutture di base dei sedili, - Beige FS Puravest leggermente schiarito con delle gocce di bianco opaco per le sedute di seconda classe, - Grigio Perla FS Puravest leggermente scurito con delle gocce di Grigio Antracite FS Puravest per le sedute di prima classe, - Rosso Segnale miscelato al 50% con Rosso Magenta per i poggiatesta delle sedute di prima classe,

- Alluminio per i banconi delle vettura bar. La fase successiva stata quella di inserire e incollare i personaggi in tutte le vetture, grazie ad un venditore presente sulla Baia che offre dei grossi quantitativi di personaggi in scala 1/100 (pi adatta, essendo gli interni riprodotti comunque in modo non perfetto) a degli ottimi prezzi; li ho inseriti col criterio di privilegiare in seconda classe i personaggi con i colori pi sgargianti (es. classico i turisti), mentre in prima classe quelli con gli abiti pi scuri, magari a simboleggiare i clienti in viaggio per affari (mi sono divertito a dipingerne alcuni con giaccia e cravatta). Tra le altre cose, laggiunta di personaggi e la verniciatura degli interni consente di elevare leggermente la massa delle rimorchiate, il che non guasta, essendo queste ultime, a mio modesto parere, forse un po leggerine di fabbrica. Una nota per la rimorchiata bar: gli interni sono di fabbrica accennati, ma ho provato comunque a colorarli. Il pavimento acrilico nero, la struttura dei banconi in panna e la superficie degli stessi in alluminio. Avrei voluto installare dei personaggi in piedi, ma la loro altezza sarebbe stata esagerata rispetto alle ridotte dimensioni dei banconi, per cui ho lasciato perdere almeno in questo caso. Alcune fotografie degli interni da me rifatti. La prima classe (R1, R2 e R3):

La rimorchiata Bar Seconda Classe (R4):

La seconda classe (R5, R6, R7 e R8):

Dettagli esterni: Allesterno gli interventi sono stati pochi: - ho riverniciato i carrelli con acrilico nero per simulare le condizioni di esercizio, stando attento a ritoccare in grigio chiaro i corpi degli smorzatori anti serpeggio, e con una miscela Grigio Ardesia Grigio Perla 50/50 i supporti alla cassa degli smorzatori stessi, - ho ritoccato sempre in nero opaco i cavi AT presenti sullimperiale delle rimorchiate e sulle motrici, - sempre con lacrilico nero, ho scurito le vele interne delle ruote per togliere il lucido orribile di fabbrica.

Leggere modifiche meccaniche delle rimorchiate Uno dei problemi pi grossi del treno la circolabilit: per come esce di fabbrica, la tendenza a sviare molto marcata a causa del fatto che ogni carrello Jacobs delle rimorchiate viene richiamato dalla molla del timone solo da una parte, provocando uno squilibrio di forze di richiamo come da foto:

La mia idea stata quella di inserire una molla anche dalla parte opposta, in modo che il carrello venga richiamato da entrambe le rimorchiate cui agganciato. Cos facendo, si equilibrano le forze di trazione delle molle e il carrello rimane in posizione di equilibrio come da foto:

Il problema grosso di questo rimedio che non posso pi sganciare le rimorchiate, e devo pertanto mantenere il treno a riposo intero; per ovviare a tale inconveniente mi sono costruito una scatola apposta, irrobustendola alla base con il cartoncino da 4 mm. In questo passaggio

ringrazio pubblicamente la mia ragazza che mi ha dato un aiuto decisivo. Le dimensioni della scatola sono 2000 mm x 90 mm x h = 55 mm.

La questione degli agganci motrice rimorchiata Un altro problema del treno la distanza eccessiva tra motrice e rimorchiata, dettata dal fatto che Lima ai tempi non ha inserito il timone di allontanamento sulla motrice. Deciso a rimediare allorrendo vuoto tra mantice e mantice, ho costituito un sistema di aggancio formato da pi parti. La situazione iniziale era la seguente:

Ho rimediato in questo modo:

Dopo una serie di calcoli, sono riuscito a creare un nuovo sistema di aggancio formato dalle seguenti parti: - motrice: porta gancio Fleischmann 6576 con innesto a coda di rondine (cui ho segato le due alette) + Gancio Corto Vitrains (ALn 990). Il porta gancio stato posizionato al rovescio per essere fissato tramite vite al carrello posteriore, - rimorchiata: Gancio Corto Vitrains + porta gancio Roco con innesto a coda di rondine, il quale stato innestato a sua volta nel porta gancio del timone della rimorchiata stessa. Si ottiene il seguente sistema:

Dettaglio della motrice:

Non ho riscontrato problemi fino a 604,4 mm di raggio di curvatura (raggio R6 del sistema Roco); al di sotto non posso ancora dirlo perch al momento non dispongo di raggi minori. In ogni caso non prover il sistema al di sotto dei 550 mm di raggio, dato che considero i raggi uguali e al di sotto di questultima misura una vera e propria tortura per i modelli. Ovviamente solo la mia personale e modestissima opinione in merito.

Finito! Finalmente, dopo un lungo lavoro, il treno ha superato il collaudo. Le rimorchiate non deragliano pi grazie alla doppia molla di richiamo dei carrelli di tipo Jacobs, e la distanza mantice mantice tra ogni coppia di motrice e rimorchiata ora accettabile; in futuro penso che tenter interventi ancora pi radicali, come per esempio installare i timoni di allontanamento sulle motrici. Qualche foto del treno finito:

Ringraziamenti Ringrazio pubblicamente: - Sig. Lo Drago di Hornby Italia, per la pazienza nel sopportarmi nella ricerca dei giusti pezzi di ricambio, - Sig. Zocca di Vitrains, per la fornitura delle parti di ricambio, - Despx, per le ottime basette e il supporto tecnico. Concludo affermando che mi sono divertito moltissimo: ho imparato ad avere un minimo di confidenza con i circuiti elettrici, col digitale (ho dovuto riprendere in mano gli appunti dellesame di Informatica per ristudiarmi la conversione sistema decimale binario) e a migliorare le mie (in ogni caso scarse) capacit decorative. Penso che non mi stancher mai di elaborare e rinnovare i miei modelli. Chiudo scusandomi umilmente per la bassissima qualit delle fotografie, ma al momento non dispongo di una macchina fotografica.

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