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Il trauma costituisce la prima causa di morte per individui al di sotto di 40 anni. I traumi gravi hanno frequentemente, come conseguenza, esiti invalidanti. In Italia, i costi per la collettivit per morti e infortuni legati ai soli incidenti stradali di oltre 15,000 miliardi allanno
Traumatologia e Terapia Intensiva - 2 Il termine POLITRAUMA esprime ol concetto della gravit e della pluralit delle lesioni Il politraumatizzato un paziente che presenta lesioni associate a carico di due o pi distretti corporei (Cranio, Rachide, Torace, Addome, Baccino, Arti) con reale o potenziale compromissioni delle funzioni vitali. La lesione traumatica si accompagna spesso ad insufficienza respiratoria e/o cardiocircolatoria e/o danni neurologici pi o meno importanti.
Giunto al Pronto Soccorso di un Ospedale, le procedure diagnostiche e terapeutiche del politraumatizzato non si susseguono in maniera prestabilita e routinaria ma si intersecano, e i vari specialisti necessari esprimono pareri spesso contrastanti e le priorit immediate a volte non sono molto chiare.
L'immediato pericolo di vita nel traumatizzato che arriva al Pronto Soccorso dell'Ospedale sostenuto : 1. da insufficienza respiratoria acuta (IRA) 2. da gravi alterazioni emodinamiche (emorragia, shock) 3. da lesione endocranica con processo espansivo acuto (Trauma cranico).
La valutazione del danno per singolo paziente ha portato allo sviluppo di sistemi di punteggio, con lo scopo di fornire agli operatori sanitari dati oggettivi sulla:
Indici di Gravit Prognosi (Mortalit e Morbilit) Efficienza dei diversi centri traumatologici
Sistemi di Valutazione 1. Acute Physiology and Chronic Health Evaluation (APACHE II, III) 2. Glasgow Coma Score (GCS) 3. Injury Severity Score (ISS) 4. Mortality Probability Model (MPM I,II) 5. Simplified Acute Physiology Score (SAPS I, II)
Priorit Terapeutiche nel Politraumatizzato 1. A = Airway = Perviet Vie Aeree 2. B = Breathing = Respirazione 3. C = Circulation = Rimpiazzo Volemico 4. D = Esame Neurologico = GCS, Esame Neurologico Periferico 5. E = Visita Completa 6. F = Fratture = Stabilizzazione
La valutazione dei punti A, B, C, D, E, F di fondamentale importanza non solo in ambito extra ma anche nellintra-ospedaliero. La maggior determinante della sopravvivenza dopo un evento traumatico infatti la capacit, da parte del paziente di mantenere un flusso ematico in presenza di normale ossigenazione.
L'assistenza respiratoria consiste principalmente nell'assicurare la perviet delle vie aeree (disostruzione, intubazione, eventuale tracheostomia) associata , se necessario a ossigenoterapia e supporto ventilatorio Il drenaggio del pneumotorace iperteso o di un importante emotorace, che, per aumento della pressione intratoracica crei insufficienza respiratoria e crisi emodinamica, costituisce un'assoluta priorit terapeutica
Lo shock (ipotensione arteriosa con ipoperfusione d'organo) nel traumatizzato si manifesta quasi esclusivamente come conseguenza a ipovolemia da emorragia. Pi rari lo shock cardiogeno e lo shock neurogeno
Terapia infusionale, tendente a reintegrare la massa circolante, il patrimonio di globuli e quindi la perfusione e lossigenazione dei tessuti Assicurarsi una via venosa periferica con un agocannula di grosso calibro (poca resistenza, permette infusioni molto rapide) e, possibilmente, una via venosa centrale per la determinazione ed il monitoraggio della PVC. Sangue, emoderivati, soluzioni cristalloidi e colloidali devono essere utilizzati a seconda delle esigenze, tenendo conto che l'obiettivo primario ristabilire e mantenere la perfusione d'organo. Se necessario farmaci simpatico mimetici
Un trauma cranico associato a emorragia endocranica che determina un processo espansivo pu richiedere un trattamento neurochirurgico immediato e solo un precoce intervento permette di incidere positivamente sulla prognosi di questi pazienti. Il principale segno d'allarme il coma.
Nella gestione del traumatizzato si dovrebbe vigilare per non commettere danni iatrogeni anche durante il primo approccio diagnostico, terapeutico e salva-vita. esempi: Nell'intubazione endotracheale nel paziente non sufficientemente sedato vi il rischio di incremento massiccio della pressione endocranica (e sistemica se il paziente non in shock), La ventilazione a pressione positiva intermittente o continua pu causare pneumotorace con peggioramento generale per l'ipertensione della cavit toracica. Nella terapia infusionale sono da tenere presenti le reazioni immediate (incompatibilit del sangue trasfuso, reazioni allergiche ai plasmaexpanders) i problemi legati al emodiluizione, l'iperidratazione e gli squilibri elettrolitici.
Dopo l'evento acuto e l'eventuale trattamento chirurgico d'emergenza il paziente dovrebbe gradualmente riacquistare lautonomia e la stabilit delle sue funzioni vitali. I problemi terapeutici in questa fase sono dovuti a: 1. alle conseguenze delle lesioni d'organo subite (mutilazioni, danni neurologici, perdita di sostanza). 2. alle conseguenze delle stesse metodiche dassistenza alle funzioni vitali, in genere complesse ed altamente invasive.
La conoscenza e la prevedibilit di alcune complicanze classiche pu incidere sul piano dellassistenza, indipendentemente dal tipo di lesione traumatica .
Lassistenza infermieristica il fulcro nella prevenzione delle complicanze legate alla gestione del politraumatizzato in Terapia intensiva.
l'invasivit di molte delle metodiche terapeutiche e di monitoraggio infrangono le barriere tra zone contaminate e zone abitualmente sterili, e facilitano l'insorgenza di superinfezioni batteriche e/o micotiche. Il tempo di permanenza in sede un importante fattore di rischio specie per il tubo endotracheale, cateteri vascolari e vescicali;
la prolungata immobilizzazione a letto e le difficolt pratiche incontrate nell'applicazione di un intensa fisioterapia, contribuiscono all'aumentato rischio di decubiti, infezioni broncopolmonari e di insorgenza della malattia tromboembolica.