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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

REGIONE LAZIO ASSESSORATO CULTURA, SPETTACOLO E SPORT Assessore - Giulia Rodano DIREZIONE REGIONALE BENI E ATTIVIT CULTURALI, SPORT Direttore - Enzo Ciarravano AREA FINANZIAMENTI E BANDI EUROPEI Dirigente - Cristina Crisari Cura e coordinamento redazionale Valentina Riccardi Monti & Taft Coordinamento editoriale Andrea Belloni BIC Lazio Angela Dellisanti, Valentina Riccardi - Monti & Taft Testi e ricerche Laura Russo, Lucia Sentinelli - Regione Lazio Regione Umbria - Assessorato Ambiente e Territorio Francesco Passarelli Comune di Bivongi (RC) Valentina Riccardi Monti & Taft Fotografie - Giovanni Angotta
Area Finanziamenti e Bandi Europei Viale del Caravaggio, 99 00147 Roma Tel. 0039.06.51688574 - Fax 0039.06.51688576 e-mail: ccrisari@regione.lazio.it

Un percorso culturale tra i

Monasteri del Lazio:


proposta ditinerario

In copertina: Abbazia di Casamari, portale.


Regione Lazio
Assessorato Cultura, Spettacolo e Sport

PROGRAMMA DI INIZIATIVA COMUNITARIA INTERREG III C ZONA EST PROGETTO MO.NO.PI.


Monument nomination and pilot implementation as an alternative form of architecture and religious tourism

COORDINATORE TRANSNAZIONALE
Development Company of Prefecture of Magnesia (ANEM) Grecia

PARTNER
Municipality of Milies (Grecia) Municipality of Artemida (Grecia) Regione Lazio (Italia) Regione Umbria (Italia) Comune di Bivongi (Reggio Calabria Italia) Forum Westthueringen (Germania) Local Administration Leisnig (Germania) Judaica Foundation - Center for Jewish Culture (Cracow - Polonia) Larnaca Development Co. (Cyprus) Local Administration Sornzig- Abla (Germania)

Ringraziamenti
Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della pubblicazione e in particolare: Padre Emiliano Fabbricatore, Archimandrita dellAbbazia di S. Nilo di Grottaferrata e Giorgio Di Silvestro; il Padre Priore Dom. Eugenio Gargiulo, Don Agostino Ranzato e Rita Frezza dellAbbazia di Farfa; lAbbate Dom. Silvestro Buttarazzi e Padre Alberto Coratti dellAbbazia di Casamari. Si ringraziano inoltre: la Regione Umbria Assessorato Ambiente e Territorio e il Comune di Bivongi (RC).

P.I.C. Interreg III C Est Mo.No.Pi. Questopera stata realizzata con il contributo della Commissione Europea

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

INDICE

Una Guida per vivere meglio il territorio regionale........XX


Giulia Rodano

Presentazione del progetto Mo.No.Pi.: perch una guida dei monasteri del Lazio.............................................................XX
Cristina Crisari

Un itinerario tra i tre monasteri del Lazio.............................XX


Valentina Riccardi Qualcosa sulla storia del monachesimo e degli ordini religiosi....XX Cenni sul monachesimo benedettino .............................................XX Cenni sul monachesimo cistercense Cenni sul monachesimo orientale in Italia.....................................XX Il rapporto con il territorio di appartenenza...................................XX Il perch della scelta di due percorsi tematici ...............................XX Piccolo glossario ...................................................................................XX

SLOW TOUR: PER CHI RESTA ...............................................XX Il monastero di Grottaferrata in un giorno ...........................XX
Laura Russo LAbbazia di San Nilo ...........................................................................XX Un po di storia......................................................................................XX La visita dellAbbazia ............................................................................XX Le attivit del monastero ....................................................................XX

Il territorio dei Castelli Romani in un giorno ......................XX


Lucia Sentinelli

Dove dormire e dove mangiare ...........................................XX Eventi e Manifestazioni..............................................................XX Il monastero di Casamari in un giorno .................................XX
Lucia Sentinelli

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio


LAbbazia di Casamari
Un po di storia......................................................................................XX La visita dellAbbazia ............................................................................XX Le attivit del monastero ....................................................................XX

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio


APPENDICE I monasteri dellUmbria e il monastero di Bivongi: due buone ragioni per allungare il proprio percorso fuori dai confini geografici del Lazio Verso lUmbria .............................................................................XX
Regione Umbria -Assessorato Ambiente e Territorio Abbazia di S. Eutizio.............................................................................XX Abbazia di S. Felice...............................................................................XX Abbazia di S. Cassiano.........................................................................XX

Il territorio della Ciociaria in un giorno ................................XX


Lucia Sentinelli

Dove dormire e dove mangiare ...........................................XX Eventi e Manifestazioni..............................................................XX Il monastero di Farfa in un giorno .........................................XX
Laura Russo LAbbazia di Farfa ..................................................................................XX Un po di storia......................................................................................XX La visita dellAbbazia ............................................................................XX La Foresteria...........................................................................................XX

Verso Bivongi ...............................................................................XX


Francesco Passarelli Il monastero di S. Giovanni Theristis ...............................................XX

Conclusioni...................................................................................XX
Valentina Riccardi

Il territorio della Sabina in un giorno ...................................XX


Laura Russo Fara Sabina.............................................................................................XX Toffia ........................................................................................................XX Poggio Mirteto.......................................................................................XX

Bibliografia....................................................................................XX

Dove dormire e dove mangiare ...........................................XX Eventi e Manifestazioni..............................................................XX FAST TOUR: PER CHI PASSA Il monastero di Grottaferrata ed il suo territorio in un giorno ...XX
Laura Russo LAbbazia di San Nilo ...........................................................................XX Nei dintorni ............................................................................................XX

Il monastero di Casamari ed il suo territorio in un giorno...XX


Lucia Sentinelli LAbbazia di Casamari..........................................................................XX Nei dintorni ............................................................................................XX

Il monastero di Farfa ed il suo territorio in un giorno.......XX


Laura Russo LAbbazia di Farfa ..................................................................................XX Nei dintorni ............................................................................................XX

I Partner del Progetto


Mo.No.Pi. - Monument nomination and pilot implementation as an alternative form of architecture and religious tourism

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Una Guida per vivere meglio il territorio regionale


Nel presentare questo pregevole lavoro delle nostre strutture (in questo caso svolto dallArea Finanziamenti e Bandi Europei) mi preme riaffermare unidea che solo apparentemente contraddice il punto di partenza. Lobiettivo del progetto , come dettato dal programma europeo, esaminare i diversi modelli di gestione dei complessi religiosi in vari paesi europei e aumentare linteresse verso le tradizioni dei complessi monastici in modo da favorirne linserimento nei nuovi flussi turistici. Finalizzare la valorizzazione dei beni culturali e archeologici a fini di turismo un eccellente obiettivo, produce ricchezza, promuove territori, ma questo solo approccio pu avere anche risvolti problematici. Se poi parliamo di monasteri, come in questo caso, la questione assume un rilievo particolare. Il ruolo dei monasteri, strutture che generalmente risalgono a secoli e secoli fa (come minimo a partire dal V-VI secolo dopo Cristo), in coincidenza con lespansione del messaggio cristiano nel nostro Paese e del proliferare di ordini monastici, stato importantissimo, non solo perch i monasteri sono stati centri di diffusione di questo messaggio, ma anche perch sono stati luoghi di produzione e conservazione di cultura, di alfabetizzazio13

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio ne delle comunit, e via via anche centri del potere. Non sono poche le abbazie che, fin quando lo Stato laico non ne ha meglio definito il rapporto con la Chiesa cattolica, hanno gestito ricchezza (poderi, campagne, etc), spesso, purtroppo, con criteri pi consoni ai latifondisti che ai dispensatori di carit. Insomma, i monasteri sono stati sempre parte viva del territorio, direi anzi punto di riferimento ineludibile di quel territorio in cui hanno svolto la propria opera. Ecco, in qualche modo dovremmo usarli un po di pi in questo ruolo. Se ci limitassimo a farne solo delle strutture acchiappa-turisti probabilmente non avremmo individuato la mission pi consona. Nei nostri monasteri conservata la conoscenza, le biblioteche rappresentano veri e propri tesori. Lobiettivo dunque quello di fare di questi beni un patrimonio vivo, capace di diffondere cultura, di aiutare a ritrovare anche le radici di una identit territoriale. La Guida che presentiamo per i monasteri di Grottaferrata, Casamari e Farfa va in questa direzione, unisce la conoscenza storico-artistica delle abbazie alle notizie utili per arrivarci e soggiornare. Resta da fare un passo ulteriore: usare questi patrimoni per una crescita complessiva dellintera regione.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Presentazione del progetto Mo.No.Pi.: perch una guida dei monasteri del Lazio
Il progetto Mo.No.Pi., presentato nellambito del Programma Comunitario Interreg IIIC, stato approvato dalla Commissione Europea nel 2004. Liniziativa, di cui la Development Company of Prefecture of Magnesia-Grecia si propone come capofila, vede la partecipazione, in qualit di partner, della Regione Lazio Area Finanziamenti e Bandi Europei dellAssessorato Cultura, Spettacolo e Sport. La proposta di un progetto inerente i monasteri, promossa da un paese come la Grecia che vanta in questo campo una tradizione plurisecolare, non poteva che trovare limmediato interesse non solo della nostra Regione, cos storicamente e territorialmente legata alla vita della Chiesa cattolica ma anche di numerosi partner stranieri; nellambito del progetto, lattenzione stata posta soprattutto sul ruolo che, tali centri religiosi possono assumere nella vita scientifica, storica ed anche economica dei paesi dellUnione. Ed proprio il respiro europeo di tali ordini monastici, uno dei punti di forza delliniziativa; infatti, tali centri hanno rappresentato, fin dal Medioevo, linterscambio in Europa di esperienze culturalmente diverse, ma unite nel comune spirito dellospitalit e nel fondamentale ruolo di trasmissione della cultura.

Giulia Rodano
Assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio

Il progetto ha tra i suoi obiettivi non solo quello di promuovere le abbazie nel contesto delle azioni 15

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio per lo sviluppo europeo attraverso un approccio integrato, rapportandosi con le altre risorse ed iniziative proprie dei territori di riferimento, ma anche quello di creare una connessione tra il mondo laico e religioso. Nellinsieme la finalit principale quella di accrescere la consapevolezza del valore e la ricchezza dei monasteri in tutta Europa, in termini di tradizione e di valore storico-artistico e culturale, al fine di interagire proficuamente con le richieste della vita moderna. Lattivit proposta dalla nostra Regione mira alla conoscenza e alla valorizzazione di alcune tra le pi importanti abbazie esistenti nel territorio regionale, sia per quanto attiene lo studio dei beni culturali sia per la promozione delle attrattive turistiche e di ospitalit rappresentate dai centri monastici. Lo studio, inizialmente proposto sui soli monasteri ortodossi, ha trovato, per quanto riguarda il Lazio, non solo un naturale collegamento con labbazia di rito bizantino - greco di S. Nilo a Grottaferrata, un insediamento che testimonia, ormai da un millennio, lunit della Chiesa nelle sue molteplici tradizioni di spiritualit e cultura e che rappresenta un luogo dincontro e di dialogo tra lOccidente latino e lOriente ortodosso, ma anche un ulteriore arricchimento con gli importanti centri monastici di S. Maria di Farfa, che sorge nella verdeggiante area della Sabina e di Casamari, rappresentative degli ordini Benedettino e Cistercense. Oltre allesame dei differenti modelli di gestione esistenti allinterno dei complessi religiosi presenti in 16

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio vari paesi dEuropa, nellambito del progetto si stanno svolgendo ulteriori studi che riguardano ad esempio lindividuazione dei percorsi che relazionavano il territorio con i centri e le abbazie, la definizione di un sistema informatico implementabile per la diffusione e la conoscenza del patrimonio indagato ed inoltre la promozione di modelli di fruizione turistica (progettazione di un sito web collegato al portale istituzionale della Regione ed ai maggiori links turistico-culturali; realizzazione di pubblicazioni scientifico-divulgative; organizzazione di itinerari tematici mirati alla costituzione di una rete di promozione del territorio). Da tale progetto noi tutti ci aspettiamo numerosi risultati, primo fra tutti lincremento sia della competitivit territoriale che delle sinergie tra Regioni limitrofe ed Enti locali, nonch della ricaduta occupazionale attraverso lo sviluppo turistico; non va inoltre dimenticato, che nostro compito, allinterno delliniziativa, anche quello di migliorare la conoscenza del patrimonio culturale e la diffusione della cultura europea attraverso scambi di esperienze e best practices. Arch. Cristina Crisari
Dirigente Area Finanziamenti e Bandi Europei

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Lazio:
Localizzazione dei monasteri oggetto dellitinerario

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Un itinerario tra i tre monasteri del Lazio


Valentina Riccardi

Qualcosa sulla storia del monachesimo e degli ordini religiosi Parlare di monasteri in Italia e soprattutto nel centro - nord dItalia, significa risalire ai primi insediamenti datati dal tempo di S. Benedetto da Norcia (c. 480 c. 550), che con la sua Regola fiss le norme essenziali della vita religiosa e materiale dei monaci. Egli fond lordine benedettino e l'Abbazia di Montecassino nell' Italia meridionale intorno all anno 529. Il monastero diventa cos simbolo di un luogo isolato, lontano dalla vita delle citt, un luogo di pre-

Fara Sabina Abbazia di S. Maria di Farfa Interno

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio ghiera, residenza e lavoro di una comunit religiosa i cui membri sono vincolati da un voto al distacco del mondo e dalle sue distrazioni e si rendono autosufficienti dal punto di vista economico. Il monachesimo ha avuto in Occidente una grande importanza in campo politico, sociale e artistico per oltre 1200 anni, dal sec. VI al sec. XVIII. Benedettini, Cistercensi, Certosini furono gli ordini monastici grandi fondatori di abbazie. Nell'arco di tempo tra il 1140 ed il 1152 ai monaci "neri", benedettini (cos chiamati dal colore della loro tonaca), si sostituirono i monaci "bianchi", cistercensi. A questa prima corrente storica del monachesimo, appartiene il monastero di Farfa, ancora oggi gestito dai monaci benedettini cassinesi (stesso ordine dellAbbazia di Montecassino), mentre il monastero di Casamari oggi gestito dai monaci cistercensi. Entrambi questi ordini religiosi, sono custodi di numerosi altri monasteri nel Lazio, in Umbria e in molte altre regioni del centro nord. Per quanto riguarda lUmbria, il collegamento tra i monasteri del progetto Mo.no.pi appare quindi evidente, non solo per una vicinanza di tipo geografico, ma anche e soprattutto perch storicamente anche i 3 monasteri umbri del progetto sono gestiti da monaci benedettini e sono una emanazione del monastero di Farfa, dal quale dipendevano dal punto di vista politico-amministrativo. 22

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio ll monastero di S. Nilo a Grottaferrata rappresenta invece, come il caso del monastero di Bivongi nella Calabria ionica - di cui parleremo in Appendice un esempio di monastero di rito greco bizantino, unico caso in Italia di comunit religiosa nata precedentemente alla divisione della chiesa cattolica da quella ortodossa. Il monachesimo bizantino ha conosciuto un forte sviluppo intorno al VIII-XI secolo soprattutto in Calabria. Il Sacro Monastero di San Giovanni Theristis a Bivongi, risale all'XI secolo; mentre per quanto riguarda Grottaferrata, la sua particolarit data dal suo fondatore, S. Nilo da Rossano, originario appunto della Calabria.

La maggiore distinzione dal punto di vista storico religioso tra i monasteri proposti in questo itinerario tra quelli di rito greco bizantino (Grottaferrata e Bivongi) e quelli benedettini e cistercensi. Lordine dei benedettini storicamente precedente a quello dei cistercensi, mentre questi ultimi pur essendo benedettini, in quanto seguono la regola di S. Benedetto, sono considerati pi austeri e adottano una filosofia di vita dedita alla povert ed al lavoro anche manuale (soprattutto lavoro delle terra, bonifiche, coltivazione di prodotti tipici). Lorigine storica di questi centri religiosi, la chiave di volta per capirne il ruolo anche oggi; se infatti i 23

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio monasteri di rito bizantino cercano soprattutto di facilitare il dialogo interculturale tra cattolici e ortodossi, gli altri sono orientati alla formazione ed alla conservazione e valorizzazione del patrimonio librario ecclesiastico, oltre che alla conoscenza e coltivazione della terra circostante il monastero. Si tratta infatti di monaci esperti amanuensi o agricoltori.

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Cenni sul monachesimo benedettino


Negli anni bui delle invasioni barbariche importante ricordare la vitalit della Chiesa di Roma, unica protettrice delle popolazioni latine. Il monachesimo occidentale nasce con Benedetto da Norcia che fonda nel 528 il monastero di Montecassino. Altri monasteri sorgono sull'esempio di Montecassino nei secoli successivi. Si affermeranno gli ordini dei Cistercensi (dal nome dell'abbazia di Citeaux ) dei Certosini ( la Grande Chartreuse ) e dei Cluniacensi (Cluny). In Italia sono famosi i monasteri di Fruttuaria, Camaldoli, Vallombrosa. A differenza del monachesimo orientale ascetico, i monaci occidentali vivono un'esperienza religiosa matura: alternano alla preghiera e alla meditazione il lavoro dei campi e creano comunit economicamente autosufficienti e protette , che in caso di pericolo

Amanuense
L'amanuense era colui che, prima dell'invenzione e la diffusione della stampa, copiava manoscritti a servizio di privati o per la vendita al pubblico. Il termine deriva dal latino servus amanuensis. All'Ordine Benedettino, per l'intensit, la cura e la competenza con cui si dedic all'attivit scrittoria, siamo debitori della continuit della tradizione letteraria classica.

offrono valida difesa alle popolazioni minacciate. Dalle grange benedettine e cistercensi ( vere e proprie fattorie medievali ) partiranno addirittura opere di bonifica e messa a coltura delle campagne circostanti. Un'altra importante funzione dei monasteri benedettini quella culturale: la regola benedettina imponeva ai monaci molte ore di lettura e di meditazione. 24 25

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Cenni sul monachesimo cistercense


Nella seconda met del secolo XI, leremetismo, la ripresa della tradizione monacale e il pullulare di iniziative spontanee di predicatori itineranti si intensificano. Accanto alla condanna delle immortalit clericali, il fattore comune di questi movimenti la ricerca di una purificazione morale personale. Nellassoluta povert e nel radicale distacco da qualsiasi superfluit terrena, i riformatori individuano la condizione necessaria per il raggiungimento di una perfezione di vita tanto individuale quanto collettiva. Il rilancio del monachesimo occidentale si attua sulla base di questa radicale rinuncia al possesso di qualsiasi bene. E ci che prescrive la Regola dei Cistercensi, il nuovo Ordine monacale che dalloriginario monastero di Citeaux (1098) si diffonde rapidamente in tutta lEuropa cristiana: applicando alla lettera le prescrizioni di S. Benedetto. A differenza degli
Fara Sabina - Abbazia di Farfa Portale esterno

antichi ordini benedettini, le nuove abbazie cistercensi saranno povere, senza vetrate colorate n campa-

Abbazia
Comunit monastica maschile o femminile governata da un abate (o badessa) e autonomo dalla giurisdizione del vescovo; il complesso degli edifici occupati da tale comunit. Il termine deriva da abbas "abate", ed sinonimo di monastero; pu cio indicare: 1) la comunit di religiosi (monaci o canonici regolari, secondo la regola benedettina almeno dodici) sui iuris cio autonoma, autosufficiente e che possiede personalit giuridica, governata da un abate; 2) il complesso degli edifici della comunit e degli altri fabbricati che ne dipendono; 3) una chiesa anticamente monastica che ha mantenuto questo nome.

nile, n costose campane: daranno limmagine esteriore della radicale povert monacale. Il monastero nasce lontano dalla citt ed in opposizione ad essa: rifiuto e fuga dalle sue ricchezze, dai contrasti sociali che ne segnano la nascita e lo sviluppo, dai valori mondani che vi dominano. I monaci necessitano di 27

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio terreni da coltivare, di animali da allevare e da scambiare al mercato con i prodotti che assicurino lautarchia della comunit. In pochi decenni, molti monasteri divengono ragguardevoli centri di ricchezza e di potere.

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Cenni sul monachesimo orientale in Italia


Il monachesimo eremitico orientale fece le sue prime apparizioni nellestremo sud Italia intorno al VII secolo; i monaci giunsero probabilmente in tre ondate successive, determinate da necessit storiche e comunque favorite da affinit morfologiche tra il nostro territorio e le terre di provenienza. Un primo movimento migratorio si verific nella prima met del VII secolo e richiam monaci dalla Siria, dalla Palestina e dallEgitto,

Veroli (FR) Abbazia di Casamari Interno - finestra

quando quelle regioni subirono linvasione di persiani ed arabi. Una seconda e pi consistente ondata avvenne durante la persecuzione iconoclasta nel periodo tra il 726 e l843 d.C. Infine ci fu una terza ondata proveniente dalla Sicilia, nei secoli X e XI, quando lisola pass sotto il dominio arabo. I monaci basiliani sono un ordine religioso atipico proprio perch non costituirono un ordine vero e proprio in quanto in Oriente, ogni convento era un ordine. I monaci basiliani, affiancandosi agli abitanti, praticavano lagricoltura dissodando i terreni e modificando i sistemi di coltivazione. I monasteri diventarono in quel periodo centri di rinascita economica e alimentarono il sorgere delle grancie o omas. Si tratta di piccoli centri eretti nei pressi di un monastero, su cui si estendeva lautorit giuridica, religiosa e amministrativa dell egumeno, il capo del monastero. La comunit dei monaci basiliani cattolica di rito

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio greco - bizantino. I monaci per la loro vicinanza alla Chiesa Orientale, di cui si fanno sapienti custodi delle tradizioni e della storia, costituiscono un canale privilegiato di dialogo con le Chiese ortodosse. Le radici dei monaci basiliani affondano nella terra di Calabria e Sicilia ove, ancora oggi, si parla il greco e lalbanese e dove il legame alla cristianit dOriente non andato perduto. Le norme che governano la vita dei Monaci sono quelle del Typikn, i cui punti principali consistono nella preghiera comunitaria, lo studio dei Padri e limpegno ecumenico nei confronti delle Chiese ortodosse. La preghiera occupa un posto importante nella vita di questi monaci, anche se assume una veste molto semplice. La vita prescritta dal Typikn una vita di cenobitica, ossia comunitaria:nel Typikn sono contenute tutte le norme di convivenza comunitaria, ma anche di disciplina spirituale. I momenti di vita comune prevalgono su quelli di vita spirituale. Monastero
Edificio o complesso di edifici in cui vive una comunit di monaci o di monache. Sinonimo di convento. Il monastero il luogo di preghiera, residenza e lavoro di una comunit religiosa i cui membri sono vincolati da un voto al distacco del mondo e dalle sue distrazioni e si rendono autosufficienti dal punto di vista economico. Il monachesimo occidentale strettamente legato a San Benedetto da Norcia (c. 480 - c. 550) che fond l'ordine benedettino e l'abbazia di Montecassino nell'Italia meridionale intorno al 529. Intorno ai monasteri si svilupparono dei mercati e successivamente dei centri abitati: questo spiega i tanti toponimi che ancor oggi richiamano il nome del santo cui l'abbazia era consacrata. L'abbazia era un complesso organismo architettonico; entro un grande recinto e intorno alla chiesa si trovavano disposti lungo i lati del chiostro i dormitori dei monaci, la sala capitolare destinata alle riunioni, la biblioteca (scriptorium), il refettorio; poco discosto sorgevano i fabbricati per i servizi, i magazzini, le officine, i laboratori, l'abitazione dell'abate, l'infermeria, la foresteria, l'orto con le erbe destinate alla confezione dei farmaci e la relativa farmacia.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Veroli (FR) Abbazia di Casamari Porta dingresso alla chiesa, detta dei conversi

Ordini monastici
Benedettini: ordine monastico fondato da S. Benedetto da Norcia (480 547) disciplinato dalla regola di S. Benedetto. Cistercensi: ordine monastico fondato da San Roberto di Molesme a Citeaux nel 1098 e poi diffuso da S. Bernardo di Chiaravalle.

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Il rapporto con il territorio di appartenenza

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio ll perch della scelta di due percorsi tematici

I monasteri presi in esame rappresentano oggi un ponte culturale tra religione e mondo contemporaneo. Sono delle realt che, se ben integrate nel contesto territoriale di appartenenza, possono concorrere allo sviluppo del cosiddetto turismo religioso e culturale. Dal punto di vista dei rapporti con il territorio circostante, la presenza di questi monasteri da pi di mille anni fa s che queste strutture siano parte integrante del territorio, sia da un punto di vista di partecipazione alle attivit della comunit locale che da un punto di vista di attrattiva turistica. Spesso infatti, la comunit monastica, collabora con il comune per numerose attivit che vanno dall organizzazione di eventi culturali, alla formazione attraverso la scuola. I tre monasteri presi in esame, rappresentano inoltre dei centri dattrattiva per il territorio circostante, da un punto di vista turistico e culturale. La loro presenza ed il loro ruolo possono rappresentare un volano di sviluppo e di attrazione di flussi turistici, soprattutto dal punto di vista del turismo religioso e culturale.

Questa pubblicazione nasce dalla volont di dare visibilit al progetto europeo Mo.No.Pi, non solo da un punto di vista prettamente tecnico, quindi per addetti ai lavori, ma anche da un punto di vista pi divulgativo, che sia rivolto a tutti coloro che vogliono conoscere meglio i monasteri ed il territorio del Lazio. Pi che una vera e propria guida turistico - culturale, questa pubblicazione vuole essere una proposta di itinerario tra alcuni dei monasteri del Lazio. Per tale motivo stata pensata per un turista che magari viene a Roma, e vuole vedere qualcosa di diverso nei dintorni, soffermandosi non pi di un giorno sul territorio ed un giorno sul monastero. Per chi non avesse a disposizione neanche questo tempo, proponiamo un itinerario pi breve che si concentrer principalmente sulle abbazie e sui dintorni, il tutto in ununica giornata. Per finire, una appendice proporr due itinerari insoliti che abbracciano gli altri due partner italiani del progetto Mo.No.Pi; precisamente la regione Umbria e il comune di Bivongi, in provincia di Reggio Calabria. Tale scelta motivata dallesistenza di due collegamenti storico - culturali. Il primo e pi diretto quello tra lAbbazia di Farfa e i tre monasteri benedettini dellUmbria, tutti nati dal monachesimo benedettino.

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Il secondo collega invece il monastero bizantino di Bivongi in Calabria, con quello greco - orientale di Grottaferrata, in quanto il suo fondatore, S. Nilo, proveniva proprio da Rossano in Calabria, culla del monachesimo orientale in Italia. Partiamo quindi insieme alla scoperta di questi complessi monastici ricchi di storia e di cultura.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Veroli (FR) Abbazia di Casamari Abside

Fara Sabina (RI) Abbazia di S. Maria di Farfa particolare della volta

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Slow Tour: per chi resta

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Il monastero di Grottaferrata in un giorno


Laura Russo

LAbbazia di San Nilo Il Monastero italo bizantino di Grottaferrata si trova a circa 20 Km. da Roma, nella zona dei Castelli Romani. Fondato nellanno 1004 da S. Nilo di Rossano, ha la particolarit di essere immediatamen-

te dipendente dalla Santa Sede pur mantenendo il rito bizantino; questo perch la sua fondazione precede di 50 anni la divisione tra la Chiesa Cattolica e la 39

Grottaferrata (RM) Abbazia di S. Nilo esterno

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Chiesa Ortodossa. La sua importanza nei secoli dovuta principalmente al fatto che da pi di mille anni testimonia lunit della Chiesa nelle sue molteplici tradizioni di spiritualit e cultura. E un luogo di incontro e di dialogo tra lOccidente latino e lOriente ortodosso, aperto a quanti vogliono vivere e approfondire la spiritualit di Bisanzio. Nel tempo il monastero divenne un importante centro di cultura grazie all'opera degli 'scriptores' o amanuensi che, seguendo l'esempio di s. Nilo, esperto amanuense, prepararono i codici in parte conservati nella biblioteca. Perci quello di Grottaferrata un Monastero romano e da sempre, un monastero bizantino, pur con gli adattamenti e le innovazioni che l inculturazione delle tradizioni liturgiche, spirituali, canoniche bizantine ha richiesto ai monaci greci venuti a stanziarsi sui Castelli romani. La caratteristica del monastero quella di rappresentare due fedelt, quella alla Chiesa romana e quella al proprio carattere bizantino risalente allepoca della Chiesa ancora indivisa. LAbbazia di San Nilo si erge nel cuore dei Colli Albani e pi precisamente nel Tusculanum dove al tempo dei Romani sorgevano numerose ville (di quella appartenuta secondo la tradizione a Cicerone sono tuttora visibili i grandiosi criptoportici che si affacciano sullo splendido panorama del Vallone). Il 40

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio complesso circondato dallalto muro di cinta con quattro torri e dal fossato del cosiddetto Castello Roveriano, dal nome del cardinale commendatario Giuliano della Rovere (futuro papa Giulio II) che lo fece costruire nel 1480, sembra, ad Antonio da Sangallo il Giovane e Baccio Pontelli. Labitano da mille anni dei monaci di rito bizantino-greco che son detti basiliani perch seguaci della Regola di San Basilio Magno, vescovo di Cesarea nel IV secolo e Padre della Chiesa. Ancora oggi Santa Maria di Grottaferrata un centro di irradiazione culturale della tradizione orientale. Lantico scriptorium celebre per la scrittura detta tachigrafia greca sillabica niliana o di Grottaferrata si evoluto in una moderna tipografia dove si stampano libri liturgici delle Chiese orientali, in una scuola tipografica italo-orientale e in un laboratorio specializzato nel restauro di incunaboli e antichi codici. Qui per esempio stato restaurato il celebre Codice Atlantico di Leonardo. Nella Biblioteca, che ha trovato definitiva sistemazione solo negli anni Cinquanta, sono inoltre custoditi inestimabili manoscritti dei primi monaci e dello stesso San Nilo. Il Museo, che si trova nel Palazzo del Commendatario, con i suoi oggetti di scavo depoca preistorica e romana, i suoi residui medievali nonch con gli oggetti e le opere darte lasciate nei secoli dai Commendatari, uno dei pi 41

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio importanti del Lazio. Nellestate del 1004 San Nilo, sulla soglia dei 95 anni alla ricerca coi suoi monaci di un luogo dove insediarsi al riparo dalle incursioni saracene, decise

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio crypta ferrata insomma, da cui Grottaferrata. Ma il vecchio ascetico abate non pot trarre sollievo dallamenit del luogo. Mor infatti pochi mesi dopo, il 26 settembre, giorno in cui lo si festeggia. Toccher cos al suo giovane discepolo prediletto, Bartolomeo, destinato a diventare santo anche lui nonch compatrono di Grottaferrata, curare i lavori del monastero e della chiesa, che sar consacrata da Giovanni XIX il 17 dicembre 1024. I due santi fondatori saranno sepolti luno accanto allaltro nella cappella poi detta Farnesiana. Colti e operosi, gli antichi austeri monaci si dividono fra larte scrittoria e lamministrazione delle loro terre, che presto si estende fino al mare. Ma purtroppo l'abbazia sorge in una posizione strategica che la render per secoli oggetto di attacchi, scorrerie e saccheggi da parte delle truppe in marcia verso Roma.

Grottaferrata (RM) Portale daccesso allAbbazia di S. Nilo

Gi poco tempo dopo la sua fondazione i buoni monaci basiliani sono costretti a trasferirsi a Subiaco e labper divina ispirazione - e perch costretto dalla malattia - di fermarsi nel Tusculanum. Il conte Gregorio I, signore di quella zona, saputo dellarrivo dellillustre vegliardo, gli fece dono di un ampio terreno dove sorgeva anche un piccolo santuario che aveva riutilizzato i resti forse di una tomba romana costituita da due ambienti coperti da volte a crociera e illuminati da piccole finestre protette da robuste inferriate: una 42 bazia resta abbandonata per trentanni, fino al 1191. Da allora questa enclave orientale in Italia, insediamento di pace, studio e operosit, sar tenacemente custodita, alimentata e difesa. Nel 1462, un papa umanista, Pio II Piccolomini, quando per onorarla istitu la Commenda, laffid a un umanista greco, il cardinal Bessarione, che nel 1439 da arcivescovo di Nicea era stato protagonista della purtroppo 43

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio effimera conciliazione dello scisma dOriente consumatosi nel 1054.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio decorato con piastrelle policrome. Venne ricostruito verso la fine del XII secolo (il precedente era stato

La visita dellAbbazia Attraversato il ponte levatoio, oggi non pi funzionante, si giunge ad un primo cortile dove sorge il Palazzo del Commendatario e dove, attraverso un magnifico portico attribuito al Sangallo, si giunge al museo dellAbbazia, nelle cui sale si conservano reperti archeologici, tra cui statue greche e romane, sarcofagi, urne cinerarie, oggetti darte quali arredi e paramenti liturgici e infine diversi dipinti tra cui numerosi affreschi medievali raffiguranti la Disputa con i Maghi, la Piaga del sangue, la Piaga dell'uccisione dei Primogeniti, la Piaga della gragnola e il Passaggio del Mar Rosso, tutti provenienti dalla chiesa di Santa Maria. Questultima sorge nel secondo cortile, a fianco del monastero dove si trovano le celle dei monaci, un refettorio e le due biblioteche. Santa Maria venne sottoposta negli anni Trenta del Novecento a un profondo restauro nel corso del quale vennero demolite le aggiunte volute nel 1845 dal cardinal Mattei e si ricostruirono prnao e nartce che il prelato aveva invece fatto distruggere. Perfettamente conservato invece il bellissimo campanile romanico, a cinque ordini di trifore, 44 abbattuto perch danneggiato) allepoca in cui i monaci ritornarono a Grottaferrata dopo il lungo periodo passato a Subiaco, sopra una delle celle dellantica crypta ferrata. Nel nartce si conserva un fonte battesimale del secolo XI di particolare pregio per la fattura e liconografia. Della stessa epoca lingresso alla chiesa, costituito da una porta lignea delimitata da bassorilievi in marmo con intarsi di pietre e pasta vitrea, sormontata da un mosaico bizantino con il Redentore tra San Giovanni Battista, la Vergine e un abate, forse San Bartolomeo. Superato il portale si entra nellaula tripartita dove loriginaria struttura romanica stata completamente stravolta prima 45
Grottaferrata (RM) Abbazia di San Nilo Sala Della Loggia Particolare

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio con la costruzione, tra il 1577 e il 1582, di un soffitto ligneo che ha nascosto le vecchie capriate e parte degli affreschi della navata centrale, poi nella seconda met del Seicento con modifiche al presbiterio, dove fu innalzato un altare di forma quadrata secondo il rito bizantino. Del Seicento anche liconostasi di scuola berniniana, che come in tutte le chiese di rito greco bizantino simboleggia la necessit della mediazione liturgica. Nel 1754 viene operata una radicale modifica: le colonne vengono ricoperte con stucchi e trasformate in pilastri, le finestre vengono murate e le pareti ricoperte da una decorazione in stucco che nasconde i pochi affreschi medievali ancora superstiti. Rimangono ancora oggi della decorazione pi antica l'icona bizantina dipinta a tempera su tavola raffigurante la Vergine con il Bambino del XIII secolo nelliconostasi e affreschi medievali al di sopra di un mosaico del XII secolo raffigurante gli Apostoli con al centro il trono vuoto in attesa del Cristo per il Giudizio finale nellarco trionfale. Dalla navata destra si accede a una cappellina che il cardinale Edoardo Farnese volle far decorare nel 1609 da Domenico Zampieri detto il Domenichino con la raffigurazione delle sante Agnese, Francesca e Cecilia, dei Padri della Chiesa Greca e con Storie della vita di San Nilo e di San 46

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Bartolomeo. Di particolare interesse storico e stilistico sono la Fondazione dell'Abbazia per opera di San Bartolomeo e l'Abbraccio di S. Nilo con l'imperatore Ottone III, dove nel paggio che tiene le briglie del cavallo dellimperatore si riconosce un autoritratto del Domenichino, a destra del cavallo il ritratto di Guido Reni e pi a destra quello del Guercino, entrambi tra i pi noti artisti del primo Seicento e grandi amici del Domenichino. Sullaltare una Madonna con il Bambino tra i santi Nilo e Bartolomeo riferita da alcuni studiosi alla mano del Domenichino quando era ancora assistente dei Carracci, da altri pi genericamente alla scuola dei Carracci. Accanto alla Basilica in parte restaurata nel 1754 con rivestimenti in stile barocco, il monastero ha numerosi beni di rilevanza storico culturale; tra questi dobbiamo accennare allIcona della Madre di Dio o Theotkos che troneggia al centro della Basilica di Grottaferrata ed un'icona bizantina dipinta a tempera su tavola, dal valore soprattutto religioso; la cappella farnesiana commissionata nel 1609 al pittore Domenico Zampieri, detto il Domenichino ed al celebre Annibale Carracci; il castello costruito nel 1482 dal cardinale commendatario Della Rovere per provvedere lAbbazia di una valida difesa; infine le catacombe ad decimun 47

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio scoperte per caso nei primi anni del 900, sono situate nei pressi della biforcazione della via Anagnina e contengono circa 1.000 tombe risalenti al III-V secolo d.C. e si estendono per circa 250 metri lineari. Non bisogna dimenticare che in questo luogo le funzioni, che seguono il rito greco bizantino sono particolarmente suggestive.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Grottaferrata (RM) Abbazia di San Nilo Sala Della Loggia Dipinti del XVI secolo

Grottaferrata (RM) Abbazia di S. Nilo Altare barberiniano fine XIX e linizio XX secolo.

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Le attivit del monastero

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio In unottica di apertura al mondo esterno ed ai flussi turistici, il monastero in grado di ospitare i visitatori

I monaci di S. Nilo sono specializzati nel restauro e nella conservazione dei libri antichi, oltre che nella formazione attraverso un ginnasio parificato con la scuola pubblica statale. Partendo dalle attrattive turistico - religiose, molto importante la raccolta del Museo Archeologico: formatasi nei secoli a partire dai primi momenti di vita dellAbbazia, secondo una sentita vocazione alla conservazione. Purtroppo al momento i locali sono chiusi per lavori di restauro. Oltre al Museo archeologico, il monastero vanta una delle pi antiche Biblioteche Monumentali della regione: possiede infatti un alto numero di rari palinsesti, antichi manoscritti in pergamena nei quali la primitiva scrittura stata grattata via per fare posto ad una seconda, successiva scrittura: con gli odierni mezzi tecnici possibile leggere di nuovo la scrittura pi antica e recuperare le scritto perduto. Nel 1873 la Biblioteca, insieme a tutti gli edifici dell'abbazia, venne incamerata dallo Stato italiano di recente formazione. Attualmente essa conta circa 500 manoscritti greci ed altrettanti latini, varie centinaia di incunaboli e cinquecentine e 50.000 libri a stampa. La comunit monastica possiede a sua volta una propria biblioteca, contenente 20.000 volumi. 50

interessati ad un soggiorno nella quiete e nella storia del monastero.

Grottaferrata (RM) Abbazia di San Nilo Biblioteca

La foresteria del Monastero dispone di 35 postiletto e pu accogliere, su richiesta, gruppi parrocchiali per ritiri, gruppi di spiritualit o singoli (laici, religiosi, religiose), cristiani che vogliano approfondire il contatto con la Sacra Scrittura, gruppi di giovani che desiderino un pi diretto e originale contatto con la tradizione e la liturgia bizantina. Dal punto di vista della didattica, il monastero offre 51

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio dei corsi di pittura per imparare la tecnica della pittura dicona nel clima spirituale e liturgico nel quale essa originariamente inquadrata e dal quale non pu prescindere. I corsi sono tenuti sotto la guida di membri del Monastero e di maestri iconografi. Nell'ambito delle celebrazioni per il Millenario dell'Abbazia stata allestita una mostra che ha dato il dovuto risalto all' intensa e proficua attivit sopra descritta attraverso una rassegna espositiva di alcuni dei numerosissimi capolavori che proprio qui, nella badia greca, sono stati salvati da un degrado a volte ai limiti dell' irreversibile.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Il Restauro del libro antico
Il Laboratorio di restauro del libro antico il primo a carattere scientifico, fondato per iniziativa della Direzione generale delle biblioteche ed accademie del Ministero dell'Educazione Nazionale, le autorit statali preposte all'amministrazione del patrimonio bibliografico italiano. Il laboratorio, istituito in una sala dell'antica foresteria dei monaci, ha svolto da subito un ruolo importante, proprio quando in Italia il restauro librario matur la sua pi importante trasformazione, affermandosi definitivamente come attivit che si basava contemporaneamente sulla ricerca scientifica e su una elevata e raffinatissima abilit artigianale. Il laboratorio stato successivamente ampliato con l'aggiunta di un locale annesso per il gabinetto chimico che aveva il compito di esaminare, diagnosticare e suggerire le diverse terapie per gli speciali "pazienti"; nacque cos il progetto dell'Istituto di Patologia del Libro con ambienti contigui al laboratorio che avrebbero dovuto ospitare, tra gli altri, reparti di chimica, fisica, meteorologia oltre ad un museo patologico del libro: idea grandiosa che richiam sulla badia greca un vasto interesse sia italiano, sia internazionale. Il restauro in assoluto pi prestigioso effettuato da questa autentica Officina Librorum stato quello delle oltre 1.000 carte vinciane del Codice Atlantico di Leonardo, che raccoglie disegni di macchine, studi di geometria, calcoli, vari appunti e note personali ed ebbe il titolo di "Disegni di machine et delle arti secreti et altre cose di Leonardo da Vinci racolti da Pompeo Leoni". Il delicato e difficile lavoro fu affidato al Laboratorio di Restauro del Libro Antico di Grottaferrata nel 1962 , battendo la concorrenza del Laboratorio di restauro della Biblioteca Vaticana, dell'Istituto di Patologia del Libro e dell' Institut Lonard de Vinci di Amboise. Partendo quindi dall orientamento verso i libri antichi e le scritture, il visitatore pu acquistare presso il monastero numerose pubblicazioni editoriali, come il bollettino mensile, una serie di volumi e monografie su specifici argomenti, dei cd rom multimediali e dei calendari a tema.

Una giornata al Monastero di San Nilo


Ore 5.30: i Monaci si alzano Ore 6.00: i Monaci si riuniscono per le preghiere del mattutino Ore 7.30: si celebra la messa concelebrata in italiano e con canti in greco Ore 7.45-8.00: i Monaci consumano liberamente la loro colazione Ore 8.00-12.30: ogni monaco si dedica allo svolgimento del proprio ufficio Ore 12.30-13.00: i Monaci si ritrovano in Chiesa per la preghiera dellOra Terza e Sesta Ore 13.00-13.30: si consuma il pranzo comunitario in silenzio, ascoltando nastri di conferenze sulle Chiese orientali, commenti di Ravasi ed altro Ore 13.30: ascolto delle notizie del giorno Ore 14.15: i Monaci si ritirano in cella fino alle 15.30 Ore 15.30-15.45: i Monaci si ritrovano in Chiesa per la preghiera dellOra Nona e dei Vespri Ore 15.45-16.30: prosegue la preghiera Ore 16.30-19.25: tempo libero dedicato alla lettura, allo studio o ad uscire Ore 19.25-20.00: tutti i Monaci si riuniscono nella sala del Capitolo, dove si canta lAkathistos e ci si concentra sulla meditazione Ore 20.00: i Monaci consumano la loro cena (come il pranzo) Ore 20.30: i Monaci tornano in Chiesa per la recita dellApodeipnon.

Grottaferrata (RM) Abbazia di San Nilo Altare

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l territorio dei Castelli romani in un giorno


Lucia Sentinelli

La zona dei Castelli romani talmente ricca di opere darte, di paesaggi e curiosit che davvero difficile suggerire la visita di una localit a scapito di unaltra. Una delle mete pi interessanti nei dintorni di Grottaferrata sicuramente il sito archeologico di Tuscolo, raggiungibile in poco tempo percorrendo la via Tuscolana per circa 5 Km. Si prosegue poi a piedi lungo un sentiero che porter sulla via dei Sepolcri, un lastricato romano che attraversa boschi di pini e castagni e conduce al foro, ad un anfiteatro ed un teatro in buono stato di conservazione. Proseguendo si arriva alla cima del monte Tuscolo, a 670mt. in un
Ariccia (RM) Palazzo Chigi prospetto posteriore ripresa dal Parco dei Chigi

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio punto da cui si gode un meraviglioso panorama. Uscendo da Grottaferrata ed immettendosi sulla via Anagnina, in direzione di Roma, si possono raggiungere le Catacombe Ad Decinum, complesso archeologico di dimensioni modeste ma di grande valore storico, poich si tratta di catacombe molto ben conservate, a differenza di altre rinvenute sul territorio laziale. La necropoli presenta diverse pitture parietali risalenti al IV e V secolo, ed costituita di cinque gallerie che si snodano per circa 225 metri, con in tutto mille sepolcri di cui solo cento non sono intatti. Altri centri abitati nei dintorni che meritano una visita sono: Montecompatri con la fontana dellAngelo, il Duomo ed il Convento di Palazzolo e
Ariccia (RM) Facciata della chiesa della Madonna di Santa Apollonia

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio ed il Palazzo Savelli. Si pu comunque suggerire un rapido giro a Frascati per vedere, almeno solo dallesterno, la Villa Aldobrandini. E consigliabile anche un giro attorno al Lago di Castel Gandolfo, alle rovine del castello di Malaffitto e all oratorio di SantAngelo. Ad Albano vi sono monumenti di notevole interesse, come il Museo Civico fondato nel 1975, ospitato nella neoclassica Villa Ferrajoli, costruita nel 1834. Linterno conserva la decorazione pittorica di Giovan Battista Caretti, ispirata allarte classica e rinascimentale. A met strada tra i due laghi di Albano e di Nemi, sorge Ariccia, paese di antichissime origini. Tappa dobbligo, in questo storico paese, la visita allimponente Palazzo Chigi , un esempio unico di dimora barocca. Ariccia vanta, inoltre, altri preziosi monumenti come: la Chiesa dellAssunta costruita dal Bernini in collaborazione con uno dei suoi migliori allievi Carlo Fontana nel 1662; la Locanda Martorelli nota soprattutto per il ciclo dei dipinti murali eseguiti dal pittore polacco Taddeo Kuntze. Numerosi storici hanno individuato il luogo dellantica citt di Albalonga, che fu a capo della confederazione latina, con quello dellodierna

quello di S. Silvestro e Rocca Priora con la Porta ogivale dingresso allabitato, la Chiesa dellAssunta

Castelgandolfo. Qui, Urbano VIII non ancora Papa, stabil la residenza per la villeggiatura dei papi. Proseguendo, su questo affascinante territorio, 56 57

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio troviamo Genzano che fino alla fine del XVI secolo, fu coinvolta da vicende storiche caratterizzate da continui conflitti fra famiglie baronali e fra queste e il Papato. Nel 1378 Clemente VII, Papa scismatico, assegn il controllo di Genzano alla famiglia Orsini che ne mantenne il possesso per pochi anni, e cio fino a quando non venne riassorbito con i beni del Monastero delle Tre Fontane. Una storia lunga trenta secoli ce la offre Rocca di Papa. Intorno allArx aesulana, altura sacra dove si levava il collegio dei sacerdoti cabensi, in quella posizione splendida occupata dallattuale fortezza, nacquero i primi insediamenti umani della futura citt di Rocca di Papa. Nel territorio di Rocca di Papa possibile ammirare, la Chiesa della Madonna del Tufo costruita nel 1792 in onore della Santa Vergine esattamente sul monte Albano. Proseguendo le nostre escursioni nel meraviglioso e vasto territorio dei Castelli Romani arriviamo a Nemi, molto celebre al tempo dei Romani per il Tempio dedicato a Diana. Tra i monumenti, a Nemi, merita una visita : il famoso Museo delle Navi parzialmente riaperto nel 1989. Nel vasto territorio dei Castelli Romani si affaccia anche Marino; Tra i pi bei monumenti si possono ammirare la Basilica di S. Barnaba, lantica Fontana dei Mori, la Chiesa Madonna delle Grazie, Villa Mattei. 58

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Nel punto pi alto dei Castelli situata Rocca Priora riconosciuta da molti studiosi il luogo che Coriolano occup nella sua marcia su Roma (486 a.C.). In questo paese arroccato possiamo visitare il Palazzo Baronale dei Savelli, la Chiesa dellAssunta, le Sorgenti della Doganella che una volta alimentavano il Lago Regillo, ora scomparso. Poco distante da questi paesi si estende la cittadina di Velletri Sede vescovile,in bella posizione su uno sprone del monte Artemisio. , Al centro del Paese, accanto alla chiesa di S. Maria in Trivio, sorge il bellissimo campanile gotico lombardo, a pianta quadrata, generalmente chiamata la Torre del Trivio (1353). Nel chiostro della Cattedrale di Velletri ha sede il Museo Diocesano, dove sono raccolte opere darte di inestimabile valore, importanti soprattutto per la loro unicit.

Ariccia (RM) Interno della chiesa della Madonna di Santa Apollonia

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Dove dormire e dove mangiare


C davvero una grande quantit di ristoranti a Grottaferrata, tutti di buon livello con men invitanti e basati sulla tradizione culinaria della zona dei Castelli Romani; qui ne vengono indicati solo alcuni: Osteria del Fico Vecchio Via Anagnina 257, tel. 06.94315940 La Briciola via DAnnunzio 12, tel. 06.9459338 Cacciani via Diaz 13/15, tel. 06.9420378 Casavecchia Via Cernaia 17, tel. 06.94299069 Per quanto riguarda le possibilit di alloggio: Park Hotel Villa Grazioli Via U. Pavoni 19, tel. 06.945400 La Locanda dei Ciocca Via Anagnina 134, tel. 06.94315390 Villa Letizia Via XXIV Maggio 110, tel. 06.9411103 Villa Ferrata Via Tuscolana 287, tel. 06.94548049 Agriturismo Fata Viale S. Nilo 65, tel. 06.9456170 Tra i pi rinnomati: Ristorante Cacciani a Frascati in posizione panoramica con una spettacolare vista; lAntico Ristorante Pagnanelli a Castel Gandolfo, accanto alla Villa Pontificia, che si affaccia con la sua terrazza sullo splendido Lago. 60

Eventi e manifestazioni
Levento pi importante che ha luogo a Grottaferrata sicuramente la fiera di marzo, la quale ha origini che risalgono addirittura al Medioevo, quando mercanti e artigiani si incontravano per scambiare le loro merci. Col passare del tempo la Fiera si modificata, nelle caratteristiche e nei contenuti, fino ad essere riconosciuta a livello nazionale, nel 1966 , come principale occasione per la promozione di macchiane agricole. Oggi essa si svolge su di una estensione di 15.000 metri quadri, su viale S. Nilo ed accompagnata da numerose manifestazioni culturali, sportive ed artistiche. Altre date da ricordare sono: il Venerd Santo per la processione del Cristo morto, il mese di maggio per il Raduno dei Maggiolini, quello di giugno per la Festa di Squarciarelli, agosto per la Festa di S. Maria in Grottaferrata e il 26 Settembre per la Festa di S. Nilo. Infine per quanto riguarda i prodotti tipici sono sicuramente da segnalare le ciambelle al vino, il pangiallo grottaferrarese e la zuppa di uova, ricette caratteristiche della gastronomia locale. In un veloce scorrere, ad Ariccia il 3 settembre si inaugura la famosa sagra della porchetta che da spazio a molte divertenti iniziative. 61

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Si segnalano inoltre numerosi eventi storici con ricorrenza annuale: a met Gennaio Festa di S.Antonio Abate; a Febbraio la classica sfilata di carri allegorici; il 13 e il 14 Maggio si svolge la Festa delle Azalee; in Luglio si festeggia S.Apollonia Patrona di Ariccia in Processione con una Macchina del Bernini ; l8 Dicembre la Processione della Signorina, Solenne Processione al Santuario di S. Maria di Galloro, che si svolge due volte lanno. Ad Albano la seconda domenica di ogni mese troviamo la mostra mercato dellantiquariato e dellartigianato darte che si svolge nel centro storico. Il 30 Maggio a Castel Gandolfo si festeggia S. Maria Ausiliatrice. Nel mese di Giugno, in commemorazione del Corpus Domini, la famosa e tradizionale Infiorata di Genzano allestita sulla via principale del Comune decorata con petali e polvere di fiori in fantasmagoriche e colorate opere artistiche; A Grottaferrata il 26 settembre proprio nella meravigliosa Abbazia di S. Nilo, da dove inizia il nostro giro turistico, si svolge una cerimonia con rito greco - bizantino.

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Il monastero di Casamari in un giorno


Lucia Sentinelli

LAbbazia di Casamari

LAbbazia di Casamari si trova nel comune di Veroli, in provincia di Frosinone. Il monastero fu eretto sulle rovine dellantico municipio romano di Cereatae Marianae, in onore della dea Cerere, cui il luogo era consacrato, e del generale romano Caio Mario, avversario dellaristocratico Silla nella guerra civile dell88 a.C. , che qui nacque. A lui si deve anche lattuale denominazione di Casamari, casa di Mario. Agli albori del secondo millennio alcuni ecclesiastici di Veroli diedero inizio alla costruzione di una chiesa dedicata ai santi Giovanni e Paolo, con lintento di costituire una comunit monastica; labate Giovanni del vicino monastero di Sora concesse a quattro di 63

Veroli (FR) Abbazia di Casamari Facciata

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio loro labito religioso: nasceva cos la prima comunit benedettina di Casamari. Nel tempo labbazia crebbe di dimensioni e dimportanza, distinguendosi non solo a livello spirituale, ma anche sociale e politico; gi agli inizi del XII secolo, per, fu investita da una grave crisi sia economica, per il venir meno delleconomia curtense e laffermarsi di quella commerciale, sia religiosa, a motivo del disorientamento conseguente alla riforma gregoriana. Frattanto in Europa si espandeva lordine monastico cistercense, la cui spiritualit severa e laboriosa raggiungeva lItalia grazie a Bernardo di Citeaux, che durante lo scisma di Anacleto II (1130-1138) si rese promotore dellunit ecclesiale con il riconoscimento di Innocenzo II. Tra il 1140 e il 1152, ai monaci benedettini neri cos chiamati per il colore dellabito si sostituirono i bianchi cistercensi, che trovarono immediato consenso per limpostazione di vita improntata a semplicit, povert e austerit. Tra la fine del XII secolo e linizio del successivo fu avviata la costruzione dellattuale monastero, secondo la planimetria tipica dellOrdine, con la demolizione del fabbricato benedettino. Fino alla prima met del XIV secolo, Casamari esercit unimportante opera di promozione umana e cristiana in tutta lItalia centrale e meridionale. 64

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Nella seconda met del secolo, per, laffermarsi delle monarchie in Europa e la cattivit avignonese (1305-1417) determinarono una crisi generale delle istituzioni ecclesiastiche, che coinvolse inevitabilmente anche gli Ordini religiosi. Ai rivolgimenti della storia e alla violenza della guerra si aggiunge listituzione della Commenda, estesa a Casamari nel 1430 dal Papa Martino V a favore del nipote, il cardinale Prospero Colonna, e soppressa soltanto nel 1850 da Pio IX. Causa della decadenza di molte abbazie, la Commenda assicurava una rendita vitalizia a un abate commendatario, il quale, privo di autentica autorit spirituale, non risiedeva nel monastero n si occupava della sua manutenzione n della guida della comunit, limitandosi spesso a riscuotere i frutti dei possedimenti monastici. Il 400 fu, non solo il secolo della decadenza, ma anche della rinascita: le comunit monastiche compresero la necessit di unirsi tra loro per formare delle federazioni, dando origine alle Congregazioni monastiche. Nel 1623, la comunit, ormai ridotta a soli otto religiosi, entr a far parte, insieme ad altre otto abbazie, della Congregazione Cistercense Romana, sorta per volont del Papa Gregorio XV. Bisogner, per, attendere il XVIII secolo per assistere alla rinascita dellabbazia come centro religioso grazie allopera del papa Clemente XI, gi abate com65

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio mendatario di Casamari: questi, nel 1717, allontan i Cistercensi della Provincia Romana per introdurre una colonia di monaci cistercensi riformati, detti Trappisti, provenienti da Buonsollazzo, in Toscana. In et napoleonica labbazia sub danni e soprusi: nel 1799, i soldati francesi di ritorno da Napoli si fermarono a Casamari, la depredarono e uccisero alcuni religiosi, oggi tumulati nella chiesa. Spogliata dei suoi beni nel 1873, in seguito alle leggi di soppressione, lanno successivo labbazia fu dichiarata monumento nazionale. Nel frattempo, con laggregazione, nel 1833, del monastero di San Domenico presso Sora e, nel 1864, di quello di Valvisciolo presso Sermoneta, nasceva di fatto la Congregazione di Casamari, con costituzioni proprie approvate da Pio IX. Nel 1892, la comunit di Casamari rifiut di aderire alla scissione dei Cistercensi riformisti, detti Trappisti, pur seguendone losservanza dal 1717, e, negli anni precedenti la prima guerra mondiale, resistette energicamente ai tentativi di aggregazione alla Congregazione benedettina Sublacense. Nel 1930, la Congregazione di Casamari ha ricevuto dalla Santa Sede lincarico di fondare il monachesimo cattolico nellAfrica orientale: nel 1940 stato fondato il primo monastero. Oggi la Congregazione di Casamari annovera 66

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio quattro monasteri in Etiopia e due in Eritrea. Frattanto altre colonie di monaci provenienti da Casamari hanno rivitalizzato, con linvio di nuove comunit, antiche abbazie e certose e hanno fondato nuovi monasteri, tra cui uno in Brasile e uno negli Stati Uniti dAmerica. Attualmente, nellAbbazia di Casamari vive una comunit di ventidue monaci.

La giornata monastica
La spiritualit della comunit monastica di Casamari vissuta, secondo la tradizione benedettina, con forte accentuazione comunitaria, in comunione dideali, di vita e di beni entro la clausura del monastero, sotto la responsabilit dellabate. n unatmosfera ovattata di silenzio e di raccoglimento, la giornata articolata in modo armonico in tre momenti complementari e convergenti : la preghiera (Opus Dei), la lectio divina, il lavoro. La vita di preghiera si snoda attorno alla messa conventuale, perno e momento vivificante della giornata, celebrata con una liturgia particolarmente solenne, animata dal canto gregoriano. Altri momenti forti della preghiera comunitaria sono la celebrazione delle Lodi e dei Vespri, allaurora e al tramonto, simbolicamente vissuti come linizio e la fine della vita. Al termine della giornata, la preghiera comunitaria si chiude con il canto della Salve Regina, che, secondo la tradizione cistercense, San Bernardo raccolse dalla bocca degli angeli.

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio La visita dellAbbazia

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio conversi con il dispensarium (deposito dei prodotti agricoli). La chiesa a croce latina, disposta lungo il lato nord, per riparare il complesso monastico dai venti di tramontana e non impedire lespandersi della luce; perpendicolare al lato opposto si trova il refettorio. Il chiostro il punto di riferimento dellintero complesso monastico, poich rappresenta il centro tanto della vita monastica quanto della sistemazione urbanistica dellabbazia; il chiostro propriamente il luogo del silenzio, inteso non solo e non tanto come

Veroli (FR) Abbazia di Casamari Antico Dispensarium Sec. XIII oggi Refettorio

norma disciplinare, ma soprattutto come condizione Latmosfera nel monastero grandiosa ma severa, in perfetto accordo con i dettami di povert e di rigore imposti dagli Statuti dellOrdine, che vietavano, negli edifici monastici, pitture, sculture e inutili ornamenti decorativi che avrebbero distratto i monaci dalla preghiera e dal raccoglimento. Dal punto di vista architettonico, le abbazie cistercensi presentano una disposizione costante degli ambienti, pur adattandosi alle caratteristiche idrogeologiche e climatiche del luogo, che talvolta hanno motivato variazioni allo schema planimetrico. I fabbricati si articolano in modo razionale intorno al chiostro: lungo il lato orientale si sviluppa il braccio dei monaci coristi, con laula capitolare a pianterreno, lungo quello occidentale lala dei fratelli 68 69
Veroli (FR) Abbazia di Casamari Interno Aula Capitolare

indispensabile al dialogo con Dio. E circondato da

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio portici coperti da una sola volta cilindrica e chiusi da una spessa muratura: su ogni lato, verso lesterno, si aprono quattro bifore a tutto sesto e una porta daccesso allo spazio interno, suddiviso da aiuole che convergono verso la cisterna centrale. Le bifore, di differente fattura, sono formate da snelle colonnine binate ora lisce, ora scanalate a linea spezzata ora a treccia sormontate da capitelli a crochet dalle forme pi svariate, con elementi figurativi rapidi. Particolare attenzione merita un capitello nel lato sud del chiostro, in cui sono raffigurati, secondo la tradizione, i volti di Federico II, del suo segretario Pier delle Vigne e di Giovanni V, abate di Casamari e cancelliere dellimperatore, a ricordo del soggiorno e dellaffiliazione dellimperatore a Casamari nel 1222. Proseguendo, troviamo lAula Capitolare considerata dai critici la pi bella tra quelle costruite dai Cistercensi in Europa. L Aula il luogo pi importante dellAbbazia dopo la chiesa. Qui la comunit monastica si raduna ogni giorno per ascoltare il martirologio e un capitolo della Regola di San Benedetto, consuetudine da cui prende il nome di Sala del Capitolo. In questo stesso luogo, la comunit elegge con votazione segreta, il proprio abate, e ne ascolta le conferenze spirituali, ammette i postulati al noviziato e alla vestizione dellabito monastico, si riunisce per la 70

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio discussione dei problemi pi importanti. Infine, interessante sapere che, nellAula capitolare un tempo, aveva luogo il cosiddetto capitolo delle colpe, latto con cui i monaci si accusavano spontaneamente, davanti ai confratelli, delle mancanze commesse contro le prescrizioni della Regola per riparare al cattivo esempio e per chiedere il perdono dei fratelli. Linterno ribassato rispetto al chiostro per motivi non solo strutturali, ma anche simbolici: vi si scende, infatti, per confessare le proprie colpe e fare penitenza, per poi risalire perdonati e purificati. Allinizio della navata destra della Chiesa, una porta detta dei conversi in quanto costituiva lingresso in chiesa riservato ai fratelli conversi immette in un pianerottolo da cui, a sinistra, si ritorna nel chiostro. LAbbazia di Casamari dotata di una ricca e prestigiosa biblioteca la cui graduale costituzione fu avviata fin dagli inizi della vita monastica: tanto i Benedettini quanto i Cistercensi, che li sostituirono tra il 1140 e il 1152, ebbero cura di arricchire il patrimonio librario, ricopiando a mano in particolare i libri destinati ad usi liturgici e spirituali. E necessario attendere larrivo dei Trappisti (1717) per assistere al rifiorire della vita culturale: costoro copiarono numerosi testi liturgici e compilarono cronache dei secoli XVIII e XIX, in parte ancora 71

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio conservate nellarchivio dellabbazia. I reperti archeologici e le magnifiche tele, che si trovano nelle antiche sale di lavoro dei monaci ancora oggi in fase di ristrutturazione, furono rinvenuti quasi tutti nelle immediate vicinanze dellabbazia. Il materiale archeologico databile dalla preistoria allet romana: si tratta di cippi marmorei, are pagane, frammenti di pavimento a mosaico, statue, monete, ex voto, vasi e lucerne fittili, unguentari, oltre a una zanna di elephans meridionalis rinvenuta nel letto del torrente Amaseno. Tra le tele pi interessanti, segnaliamo: Lelemosina di San Lorenzo di Giovanni Serodine, Ges e la Samaritana di Annibale Carracci, il Riposo durante la fuga in Egitto di Simone Cantarini, la Madonna con il Bambino e San Giovanni della scuola di Raffaello, La Madonna della scuola di Sassoferrato, La Maddalena del Livert, SantAmbrogio e SantAgostino di un ignoto caravaggesco, La Madonna con il Bambino del Solimena, la Deposizione di Filippo Draghi e il Martirio di San Lorenzo di Francesco da Castello. Nel monastero sono conservati anche i resti di pregevoli affreschi provenienti dalla vicina chiesa di Santa Maria di Reggimento, probabilmente sede della primitiva comunit benedettina, riutilizzata poi dai Cistercensi nella prima decade del XIII secolo duran72

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio te la ricostruzione del complesso monastico: essi raffigurano il martirio e la beatificazione di San Tommaso Becket.

Veroli (FR) Abbazia di Casamari galleria orientale del chiostro ingresso Aula Capitolare

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Il tesoro di Casamari


Molte erano le reliquie dei santi di cui era grandemente ricca lAbbazia di Casamari per la munificenza dei sommi pontefici : cos affermava, nel 1707 Filippo Rondinini, storico di Casamari, alludendo alle numerose reliquie custodite nel monastero entro preziose teche. Nonostante la rigorosa osservanza della Regola di San Benedetto e degli Statuti dellOrdine cistercense che imponevano la povert negli ornamenti e negli arredi, il prestigio dellabbazia e le figure di abati come Giraldo che svolse importanti missioni diplomatiche in Europa per conto della Santa Sede motivarono donazioni di oggetti di pregio da parte dei pontefici; la comunit venne di volta in volta dispensata dalle primitive, rigide regole di povert; si and, cos, costituendo, tra la fine del XII secolo e il successivo, un autentico tesoro di oggetti destinati al culto, suppellettili, vesti sacre, libri e scritture. Tra i reliquiari conservati, molti andarono dispersi tra il XV e il XVI secolo, altri ebbero miglior destino: per sottrarli alle scorrerie delle soldatesche, infatti, furono trasportati, nel 1572, nella cattedrale di SantAndrea a Veroli, in pi sicura custodia, protetti dalle mura cittadine. Qui le reliquie erano custodite in un deposito la cui porta era chiusa da una duplice serratura: delle due chiavi, che ne assicuravano la chiusura, una veniva custodita dal canonico pi anziano, laltra dallabate di Casamari, a testimonianza del legame antico e profondo tra la comunit cistercense e la citt di Veroli. Ogni anno, nel giorno dellAscensione, gli oggetti pi insigni venivano portati in processione, con grande concorso del popolo, da Veroli a Casamari per poi essere nuovamente riportati dal monastero alla cattedrale. A causa di temibili disordini popolari, nel 1783 la processione fu abolita. Oggi le meravigliose reliquie sono conservate in una cappella del duomo cittadino esposte in tutto il loro splendore. Tra i gioielli di oreficeria sacra, spicca la grande croce precessionale in argento dorato sbalzato, ornata di pietre e paste vitree, risalente al XIII secolo. Sul recto rappresentato, centrale, Cristo crocifisso e, sui quattro bracci, la Vergine Maria, levangelista Giovanni, San Pietro e langelo che stringe nelle mani il disco solare. Da Casamari proviene anche il braccio reliquiario di San Matteo, in lamina dargento sbalzata e dorata. Tra gli oggetti pi prestigiosi figura la testa reliquiario dei santi Giovanni e Paolo martiri, patroni di Casamari, cui dedicata la chiesa. In argento martellato e smalti, il reliquiario si presenta in forma di busto che raffigura un giovane viso maschile. Oltre alle preziose reliquie, la teca custodisce due piccole croci in argento dorato. Due dei cinque cofanetti in avorio conservati nel tesoro provengono da Casamari, dove erano stati utilizzati come preziose custodie delle reliquie dellabbazia.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Veroli (FR) Abbazia di Casamari Interno Navata centrale

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Le attivit del monastero

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio a liquori rinomati, quali lElisir San Bernardo o il Millefiori Gran Liquore Casamari.

Le principali attivit che svolgono i monaci dellabbazia sono linsegnamento nell Istituto San Bernardo, la gestione della farmacia e della liquoreria. LIstituto fu fondato nel 1898 dallabate Gabriele Paniccia per assicurare ai giovani monaci una solida preparazione teologica e culturale, nel 1916 fu trasformato in seminario per gli aspiranti alla vita monastica. Antico quanto lordine poi luso di preparare infusi, decotti e sciroppi a scopo terapeutico sia per i monaci sia per quanti bussano alla porta del monastero. Lerbario era il locale in cui venivano conservate e manipolate erbe e foglie, radici e bacche dalle virt curative raccolte nei campi; ben presto un angolo del monastero fu destinato alla coltivazione delle piante aromatiche e medicinali, lhortus botanicus, chiamato in seguito lorto dei semplici. La prima farmacia di Casamari invece, di modeste dimensioni, fu aperta nel 1760 ed era situata nel giardino di novizi; alla fine del 700 ne fu costruita una pi ampia, nellodierna area verde sottostante le finestre del museo, articolata in due sale: la prima riservata alla preparazione dei farmaci, laltra alla vendita dei liquori e dei medicinali. Legata allattivit della farmacia era in origine quella della liquoreria. Il paziente e tenace lavoro dei monaci ha dato origine 76

Oggi, grazie alla collaborazione tra le varie case della Congregazione e di altri Ordini, nella liquoreria dellabbazia sono in vendita molte specialit, soprattutto galeniche, provenienti da tutta Italia, oltre a guide, libri, ceramiche e articoli religiosi.

Veroli (FR) Abbazia di Casamari Bifora

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Il territorio della Ciociaria in un giorno


Lucia Sentinelli

Grande e solenne Paese, che circonda, con la solitaria irradiazione di memorie, la divina Roma cos descrive Giosu Carducci la Ciociaria, considerata una vera regione, con caratteristiche storiche e culturali omogenee. Questo territorio vanta una tradizione radicata nella fede cattolica e di conseguenza possiede numerose abbazie cistercensi ed antichi monasteri che lasceranno il visitatore con il fiato sospeso. E forse uno tra i pochi territori al mondo ad essere stato cos profondamente segnato ed allo stesso tempo, privilegiato dalla presenza e dallinflusso di tante abbazie e dipendenze benedettine. Queste abbazie, da oltre un secolo e mezzo, rappresentano per lumanit intera capisaldi di storia, centri di promozione culturale, di manifestazione artistica, oltre che di fede e spiritualit. Seguendo lopera patriarcale di San Benedetto, ancora oggi i monaci vivono con il medesimo spirito e ritmo che da oltre quindici secoli si ripete nelle abbazie di Montecassino, nella Certosa di Trisulti, nell abbazia di Fossanova culla del gotico-cistercense situata nel borgo omonimo nel comune di Priverno. Le Abbazie di Montecassino, Casamari, Trisulti, San 78 79

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Domenico di Sora, sono la testimonianza monumentale dellazione spirituale ed al contempo operativa del patriarca del Monachesimo occidentale, San Benedetto, ispiratore e realizzatore della regola Ora et Labora. A pochi chilometri da Casamari, ricca di fascino e tradizioni, si erge la citt dei Papi, Anagni, alle pendici dei Monti Ernici di fronte alla Valle del Sacco, famosa soprattutto per il ruolo avuto come sede papale nel corso del Medioevo, ma anche per aver dato i natali a ben quattro pontefici di grande importanza politica, tra questi lo stesso Bonifacio VIII, Papa che
Collepardo (FR) Certosa di Trisulti chiostro giardino

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio fiss in termini giuridici i caratteri del primo Giubileo del 1300. La cattedrale di Anagni costruita tra il 1071 e il 1105, conserva pressoch immutato il suo carattere romanico. Da questa Basilica, il 24 marzo del 1160, Alessandro III scomunic limperatore Federico Barbarossa; e sar in Anagni che i messi imperiali, dopo la sconfitta di Legnano, sottoscriveranno il Pactum anagninum, preliminare del trattato di Venezia. Non molto distante, si trova la cittadina di Fumone, centro a 783 m. sui Monti Ernici, caratteristica per la sua struttura medioevale perfettamente conservata, costituita dallantico perimetro originario del borgo e dalla rocca. Il suo nome deriva dal fatto che, per la sua posizione strategica e dominante sulla vallata sottostante, fu nel Medioevo centro di segnalazioni di eventuali nemici mediante laccensione di fuochi. Da ci deriva anche il detto popolare Si Fumo Fumat tota Campania tremat. Da segnalare lantichissima rocca dove Bonifacio VIII fece imprigionare Celestino V, ed il Castello dei Marchesi Serventi Longhi con annesso giardino pensile. Alatri una di quelle citt la cui ricchezza storica testimoniata superbamente dalla quantit e qualit dei monumenti presenti nel suo territorio. Insieme

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio allAcropoli, costruzione ciclopica di epoca pre-romana che rappresenta il monumento pi antico e celebrato della citt, si possono ammirare, per il loro valore storico-artistico, la Chiesa di S. Maria Maggiore sorta nel V secolo probabilmente sulle rovine di un vetusto tempio consacrato alla dea Venere; la Fontana Pia realizzata nel 1870 su progetto dellarchitetto Giuseppe Olivieri dedicata a Pio IX; la Chiesa di S. Francesco eretta, insieme al vicino convento francescano nella seconda met del Duecento, che preserva una pregevole Deposizione di scuola napoletana del Seicento e la preziosa reliquia del mantello di S.Francesco; la Chiesa di S.Silvestro costruita tra la fine del X secolo e linizio dellIX; Palazzo Gottifredo che si erge imponente costruito per volont del cardinale omonimo intorno alla met del XIII secolo; inoltre vale la pena visitare Grangia di Tecchiena che si
Collepardo (FR) Certosa di Trisulti panorama

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio alcune fortificazioni. Fu concepito come una complessa e articolata architettura residenziale, entro la quale trova posto anche una piccola chiesa dedicata a San Bartolomeo Apostolo, rappresenta il pi bell esempio di architettura settecentesca presente nel territorio.

alza sulle pendici del piccolo colle Monticchio, sul quale intorno al sec. XI sorsero, per volont di Alatri,

Collepardo (FR) Certosa di Trisulti cortile esterno

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Dove mangiare e dove dormire

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio godere, oltre ad una distensione fisica e mentale, della specialit di funghi porcini, dellottimo tartufo e

Una serie di percorsi suggestivi e caratteristici di questo affascinante territorio, possono condurvi alla scoperta delle bellezze artistiche, storiche e naturalistiche ma anche di golosit tipiche e di luoghi dove riposare, lontani dal caos delle nostre grandi citt, circondati da paesaggi incontaminati. A pochi chilometri da Casamari troviamo lantica citt di Frosinone fondata dai Volsci, oggi, capitale storica di tutta la Ciociaria. Al centro della cittadina in Via Marco Tullio Cicerone ci si pu fermare allHotel Astor dove possibile gustare la cucina dalle antiche tradizioni ciociare. Oltre alle svariate specialit, grazie alla sua posizione centrale rispetto allintera provincia, il locale facilita gite turistiche per visitare le principali attrattive locali. Nella vicina Sora troviamo l Hotel Ristorante Gardenia in Via Valcomperta, panoramico, si trova su di una collina allinterno di un bellissimo parco naturale. In questo suggestivo e tranquillo locale una menzione particolare va fatta per il pane: la famosa ciambella Sorana e il pane Rusce, oltre alle specialit di mare. Un altro locale a Sora, che vale una sosta, lHotel Ristorante del Sole in Via Pietra S. Maria a 20 Km. dal Parco Nazionale dAbruzzo. Qui possiamo 84

di un gustoso agnello.

Collepardo (FR) Certosa di Trisulti cortile esterno

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Eventi e manifestazioni

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Nella terza domenica del mese di maggio, ad Anagni, si svolge la Fiera di San Vincenzo, durante la

In questa terra tutta da scoprire, si alternano una serie di eventi e manifestazioni a carattere folcloristico e culturale. A circa venti chilometri dal capoluogo, a Fumone, si svolge, il 20 gennaio e il giorno dopo la Pentecoste, la Festa del patrono S. Sebastiano Martire. Inoltre il 19 maggio si celebra la Festa di San Celestino V Papa con uninteressante e affascinante rievocazione storica. A Montecassino, il 21 marzo, si celebrano i festeggiamenti per la Festa di San Benedetto Terra Sancti Benedecti con suggestivo corteo storico. Posta su un rilievo lungo la sponda del fiume Sacco troviamo Ferentino fondata dagli Ernici nel secolo VI a.C. fu conquistata da Roma nel IV a.C. ottenendo il privilegio latino nel 195 a.C. Sede vescovile, appartenne dall817 allo Stato Pontificio. In questa cittadina, oltre ad alcuni interessanti monumenti come il mercato romano, il Testamento di Aulo Quintilio scolpito nella roccia, il duomo di et romanica, la notevole chiesa cistercense di S. Maria Maggiore, dove per la gioia di molti turisti, si celebrano delle tradizionali feste come quella del patrono S. Ambrogio Martire il 1 Maggio, il caratteristico Corteo Storico Citt di Ferentino sempre in Maggio e lInfiorata Corpus Domini. 86

quale vengono esposte merci varie, e si pu cogliere loccasione per visitare quei bellissimi palazzi che testimoniano un periodo di splendori. Ogni ultima domenica, inoltre, nel centro storico della stessa cittadina, si svolge il mercatino dellantiquariato.

Collepardo (FR) Certosa di Trisulti Arco dingresso

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Il monastero di Farfa in un giorno


Laura Russo

LAbbazia di Farfa

Fara Sabina S. Maria di Farfa Facciata

Il piccolo borgo di Farfa, frazione di Fara Sabina, sorge nei pressi del fiume omonimo al centro di una verdeggiante valletta, a circa 50 chilometri da Roma ed facilmente raggiungibile attraverso la via Salaria. L'origine dell'Abbazia incerta, anche se alcuni scavi archeologici hanno appurato l'esistenza di un complesso del periodo romano proprio sotto l'attuale edificio. La quasi certa identificazione di San Lorenzo Siro con il vescovo di Forum Novum (Vescovio) del 554 accerterebbe la creazione, nel VI secolo, di un centro fervente di fede e di ricchezza. Al tempo dell'invasione longobarda esistevano una basilica e alcuni edifici monastici. Secondo 89

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio una leggenda, nell'ultimo ventennio del VII secolo San Tommaso da Morienna, che viveva a Gerusalemme, esortato da una visione della Madonna a cercare in Sabina, nel luogo detto Acuziano, i resti di una Basilica a lei dedicata, ricostru ledificio fondato dal vescovo Siro creando una nuova comunit che si ingrand sempre di pi fino a possedere grandi appezzamenti di terreni in gran parte dellItalia centrale. Farfa divenne in seguito Abbazia Imperiale, vicinissima alla Santa Sede ma senza essere sottoposta al controllo pontificio. Divenne luogo tra i pi prestigiosi di tutta lEuropa medievale, tanto che Carlo Magno stesso nel viaggio verso Roma per esservi incoronato vi sost, portando come dono un cofanetto d'oro purissimo adorno di gemme. E questa per Farfa lepoca del massimo splendore. Ma con la decadenza dellimpero carolingio sopravvengono le invasioni dei Saraceni e i monaci dovettero fuggire. Solo nel 913 il monaco Ratfredo, divenuto Abate, ritorn a Farfa e restaur la chiesa devastata e depredata. Ma oramai, perduta la protezione imperiale, lAbbazia non ebbe pi il potere e lautonomia di una volta. Una ripresa si ebbe con l'Abate Ugo I (997-1038) e con Berardo I (1047-1089), sotto il quale Farfa riassume i caratteri di Abbazia Imperiale. Nel 1097, nella lotta per le investiture i monaci si schierano contro i Papi a favore di Enrico IV e, per motivi di sicurezza, decidono di tra90

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio sferire il complesso abbaziale sul sovrastante monte Acuziano, dove ancora oggi sono visibili le imponenti rovine dell'opera iniziata e mai finita. I possedimenti farfensi di questo periodo, grazie allimperatore Enrico V, sono vastissimi, ma nel 1122 il monastero passer all'autorit pontificia e con l'Abate Adenolfo (1125) verr sancita la totale sudditanza. Decadenza economica e crisi monastica aggravarono in modo irreparabile la vita dell'Abbazia. Non si torn pi al prestigio dei secoli passati ma, in alcuni casi, le famiglie commendatarie ne migliorarono le strutture, come gli Orsini, che nella seconda met del XV secolo costruirono l'attuale chiesa consacrata nel 1496 o i Barberini, che riordinarono e ampliarono il borgo, in larga parte utilizzato per le due grandi fiere del 25 Marzo e dell' 8 Settembre, ricorrenze dell'Annunciazione e Nativit della Vergine, alla quale dedicata l'Abbazia. Come molte altre chiese e monasteri non solo di Roma e del Lazio Farfa sub nel 1798 il saccheggio dei Francesi e nel 1861 la confisca da parte dello Stato italiano.
Fara Sabina (RI) Abbazia di S. Maria di Farfa La torre

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio La visita all Abbazia

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Madonna con il Bambino tra due santi e il committente, sopra la quale posto lo stemma in pietra del

Dal 1921 l'Abbazia appartiene alla comunit benedettina di S. Paolo fuori le mura. Il borgo costituito da una strada principale in lieve salita, interrotta ogni tanto da viottoli, lungo la quale si allineano a destra e a sinistra isolati di piccoli case a schiera in pietra di uguale altezza e pianta simile, dove di norma al piano terreno si aprono le botteghe, tuttora funzionanti, ed al primo piano le abitazioni. Un tempo queste casette, durante le grandi fiere, venivano affittate dai monaci ai commercianti pi facoltosi. Attualmente vi sono piccole botteghe come il forno, gli alimentari, il negozio di stoffe tessute a mano, il bar, il ristorante. Allinizio della salita, sulla sinistra, attraversato un ricco portale romanico sormontato da un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino tra due santi ed un monaco inginocchiato, si accede al cortile dellAbbazia. Da qui si pu ammirare la facciata tripartita della chiesa, dedicata a Santa Maria, realizzata in conci di pietra di diverse dimensioni tra i quali sono inseriti frammenti di sarcofagi. Il portale principale, della fine del XV secolo, ornato con rilievi geometrici e fitomorfi, sormontato da una lunetta affrescata da Cola dellAmatrice (1489-1559), raffigurante di nuovo la 92

cardinale Giovanni Battista Orsini. Allinterno la basilica suddivisa in tre navate tutte riccamente decorate. Di particolare pregio il grande Giudizio Universale nella controfacciata, datato 1561 e realizzato, con la non troppo consueta tecnica dellolio su muro, da un artista fiammingo la cui identificazione ancora problematica (molto incerta lattribuzione a Henrik van der Broek che stata avanzata da una parte degli studiosi). Sotto il Giudizio, ai lati delle porte, sono raffigurati i Profeti Isaia e Giobbe.

Fara Sabina Abbazia di S. Maria di Farfa Interno - particolare

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio La navata centrale, coperta da un bellissimo soffitto ligneo a cassettoni, quattrocentesco, intagliato a motivi ornamentali, cos come il coro sono stati affrescati intorno al 1576 con diversi soggetti, tra cui una Teoria di Papi, LAnnunciazione, Storie della vita di Maria Vergine e di Ges, profeti, santi e evangelisti, tutte opere genericamente riferite ai celebri fratelli Taddeo e Federico Zuccari, autori di numerose e ampie imprese decorative, ma ai quali non si possono riferire anche gli affreschi farfensi. Le prime tre cappelle delle navate destra e sinistra, oltre a quattro lunette nelle stesse navate, sono invece state decorate con certezza nellultimo decennio del Cinquecento da Orazio Gentileschi e dalla sua bottega. Allinterno dellAbbazia si dislocano oltre ad alcuni ambienti adibiti ad uffici uno splendido refettorio, spesso usato come sala conferenze, due chiostri (in quello pi grande, risalente alla seconda met del XVII secolo, sono raccolte sculture ed epigrafi romane). In un ambiente che costeggia il chiostro grande allestito un museo archeologico (unaltra sede dello stesso museo in palazzo Brancaleoni a Fara Sabina) che conserva tra laltro un cofanetto in avorio di scuola amalfitana dellXI secolo, un dossale di cattedra con i simboli dei quattro Evangelisti della stessa epoca e vari elementi architettonici. Lungo i corridoi e allinterno di alcune sale sono esposti numerosi dipinti. 94

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Segnaliamo le due tavole dipinte su entrambi i lati, la prima con San Tommaso da Morienna e San Placido e laltra con San Siro e San Benedetto databili alla fine del Quattrocento, e frammenti di affreschi staccati, sempre della fine del Quattrocento, attribuiti parte ad Antonio da Viterbo e parte a Benozzo Gozzoli provenienti per lo pi dal cosiddetto coro quadrato (raramente visitabile e solo su richiesta), dove si conservano anche brani di affreschi carolingi e quattrocenteschi di grande pregio storico-artistico. Non bisogna poi dimenticare una visita alla ricca biblioteca, dotata di oltre 45.000 volumi e di diversi pregevoli codici nonch particolarmente attrezzata per i paesi del

Fara Sabina Abbazia di S. Maria di Farfa navata sinistra

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Nord Europa con riviste, libri ecclesiali, letteratura. Anticamente la biblioteca, che fu una delle pi ricche d'Europa ed ebbe un periodo di grande splendore sul finire dellXI secolo, aveva al suo interno un prestigioso Scriptorium dove, sotto l'Abate Ugo I, si elabor una scrittura che si distinse da tutte le altre minuscole del tempo: qui infatti che la Minuscola Romana diventa la Romanesca Farfense che trover gloria nelle opere di Gregorio da Catino (1062 -1133), autore di fondamentale importanza per la storia italiana ed europea del Medio Evo. La foresteria

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Se il fascino del luogo vi inducesse a prolungare di almeno un giorno la visita nel territorio sabino e volete rimanere nellatmosfera mistica dellAbbazia vi consigliamo di soggiornare nel Centro di Santa Brigida realizzato in alcuni ambienti medievali del monastero. Questa casa di accoglienza, modernamente restaurata, pulita e spartana, offre 25 stanze (singole, doppie e triple per un totale di 50 posti letto) a una cifra modesta come modeste sono le cifre richieste a chi volesse usufruire anche della mezza pensione o della sola cena, semplice ma abbondante. Il centro dotato anche di una biblioteca, di locali per conferenze e gruppi di studio.

Fara Sabina Abbazia di S. Maria di Farfa Cappella laterale

Fara Sabina Monastero di S. Maria

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Il territorio della Sabina in un giorno


Fara Sabina Attraverso una bella strada alberata, si raggiunge il piccolo comune di Fara Sabina che intorno alla met dellXI secolo dipendeva dalla potente Abbazia di Farfa distante circa tre chilometri. Fara sub diverse occupazioni: dall'imperatore Enrico IV, il quale per nel 1084 restitu all'Abbazia il possesso del castrum, a numerosi altri avventurieri
Fara Sabina Monastero di S. Maria

fino a che, nel XV secolo, venne concessa in feudo agli Orsini i quali la detennero per lungo tempo, tranne quando, per un breve periodo nel 1461, venne conquistata dal celebre condottiero Federico da Montefeltro. Torn da ultimo alla Santa Sede che ne fece un capoluogo di Governo distrettuale. Si entra nella zona pi antica attraverso una porta aperta nelle mura medievali che ancora in parte si conservano e, camminando tra palazzetti quattrocenteschi e cinquecenteschi e diverse chiese, si giunge al duomo di SantAntonino martire, purtroppo in restauro da molti decenni. Allinterno (per visitarlo telefonare al Comune o chiedere del sacerdote),

Fara Sabina Portale daccesso allAbbazia

occupato da ponteggi, si possono segnalare per il momento solo un tabernacolo in alabastro a forma di tempietto riferito a Jacopo Barozzi detto il Vignola, una Adorazione dei magi del XVI secolo e nella cripta 98 99

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio un Cristo apocalittico tra la Vergine e san Giovanni Battista, opera popolare anchessa del XVI secolo. Altre opere che vi si conservavano sono attualmente in deposito. In alcuni ambienti del Palazzo Brancaleoni stata allestita una sezione del Museo Civico Archeologico dedicata alla storia antica del territorio e vi sono esposti reperti provenienti da vari abitati tra i quali quelli di Cures Sabini, in antico il pi importante centro sabino, patria di Numa Pompilio.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Ricordiamo il palazzo Orsini con bel loggiato a quattro arcate e tre finestre guelfe al primo piano divise da croce in terracotta; palazzo Bufalini, casa Locchi. Tra le chiese da segnalare Santa Maria Nova, lodierna parrocchiale, costruita probabilmente nel XVI secolo sui ruderi del castello Colonna. Linterno, a tre navate, conserva poche opere darte in quanto nel gennaio 1982 un incendio distrusse quasi tutte le decorazioni e le suppellettili che vi si conservavano, tra cui un importante coro ligneo. Rimangono comunque di un certo interesse la

Toffia A poco pi di quattro chilometri da Farfa sorge lantica Tophiae, oggi Toffia, gi abitata in epoca romana e di cui rimangono alcuni tratti delle originarie mura. Verso la met dellXI secolo questa localit e il territorio adiacente erano propriet del monastero di Farfa. Toffia, tra le pi attraenti localit della Sabina, ebbe lonore della visita di Onorio III quando il pontefice si rec a Rieti nel 1219. Inoltre accolse per un breve periodo San Francesco dAssisi, e nella prima met del 1400 San Bernardino da Siena, che fond anche qui una Confraternita del Gonfalone. La parte antica dellabitato ben conservata e lungo le stradine che si dipartono dallantica porta sorgono bei palazzi per lo pi quattrocenteschi. 100

Madonna tra i santi Pietro Apostolo e Antonio di Padova datata 1584, una Madonna del Rosario della fine del Cinquecento e un San Lorenzo ai piedi della Vergine dei primi anni del Seicento, forse riferibile a Vincenzo Vanenti, tra i pi noti artisti sabini, originario della vicina Orvinio. Appena fuori dellabitato sorge la pi antica chiesa di Toffia, San Lorenzo, costruita secondo alcune tradizioni sui resti di un tempio pagano dedicato a Giano. Allesterno sono murati diversi bassorilievi, alcuni di epoca romanica. Allinterno sono da segnalare due cappelle, la prima dedicata a San Sisinio, che, secondo uniscrizione conservata nel sacello, dovrebbe risalire al 1656, con affreschi relativi alla vita del santo, la seconda dedicata a San Saturnino, in cui si possono ammirare gli episodi salienti del percorso 101

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio verso la santificazione di Saturnino e un bel dipinto con il martirio, riferibile al XVIII secolo.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio 1837 ebbe da Gregorio XVI il titolo di citt e nel 1841 fu proclamata sede vescovile immediatamente dipendente dalla Santa Sede, titolo questultimo mantenu-

Poggio Mirteto Il nome composito di questa bella e vivace cittadina deriva da podium che sta per luogo elevato e myrtetum che indica un luogo ricco di mirti, oggi per del tutto scomparsi dalla zona. Il luogo si ingrand tra il IX e il X secolo perch numerosi abitanti dei dintorni per sfuggire ai continui saccheggi si rifugiarono nel Poggio dei Mirti. Lo stesso avvenne per il Castrum Limisanum, coincidente con lattuale Rimischiano e per il castellum di Vulpianum o Vulpinianum, corrispondente allattuale Volpignano. Lultimo e pi recente (1400 circa) caso di immigrazione in massa nella citt o meglio fuori dalla cerchia delle mura originali sembra sia stato Montorso, tanto che laccettazione degli esuli probabile che venne condizionata alla costruzione a loro carico di una nuova cinta. Intorno al 1294, secondo fonti dellepoca, Poggio Mirteto doveva apparire allincirca secondo la struttura attuale e gi munita di torri e porte. Le fonti ricordano come fondatore e primo signore della citt un certo Riccardo di Pietro di Giaquinto. Successivamente, Poggio Mirteto pass ai Farnese, quindi per volont della Camera Apostolica fu feudo degli Orsini, dei Mattei e dei Bonaccorsi. Nel 102

to anche dopo la soppressione della diocesi attuata nel 1925 da Pio XI, il quale stabil che il vescovo di Sabina fosse detto anche vescovo di Poggio Mirteto. Giunti nella grande piazza Martiri della Libert, si pu visitare la Cattedrale dedicata allAssunta, iniziata nel 1641 e consacrata nel 1779. E a tre navate con cappelle laterali. La pala dellAltar maggiore opera firmata e datata 1613 di Giovanni Baglione, che fu non solo noto e valente pittore ma anche apprezzatissimo biografo di numerosi artisti suoi contemporanei, amici o nemici, nel volume Le vite de pittori, scultori et architetti dal pontificato di Gregorio XIII in fino a tempi di Urbano nel 1642, ancora oggi consultato da tutti coloro che si occupano della materia. Uscendo dalla chiesa, a destra, si vede la Chiesa di San Rocco, nata come Cappella attorno alla met del XVI secolo, poi demolita e quindi ricostruita nelle attuali forme baroccheggianti. Allinterno ha tre altari per lato con belle opere sei-settecentesche. Dalla chiesa di San Rocco si vede perfettamente in asse la Porta Farnese, una delle quattro che in antico si aprivano nelle mura di cinta e da dove si passa anche oggi per visitare il borgo antico. Qui tra strette e tortuose stradine s incontrano lantica chiesa di San 103

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Giovanni Decollato e gli avanzi del castello divenuto poi Palazzo dellAbate di Farfa ed oggi sede della Curia vescovile. La chiesa pi antica di Poggio Mirteto, costruita nel XIII, sorge oggi a poche centinaia di metri dallabitato attuale ed dedicata a San Paolo. Trasformata nella struttura con lapertura di finestre, conserva bellissimi e interessanti affreschi trecenteschi che ricoprono tutte le pareti e raffigurano diversi santi e episodi biblici. Molto pi tardi sono gli affreschi della parete di fondo dove sono raffigurate nel catino absidale LIncoronazione della Vergine e al disotto La conversione di San Paolo con le figure di San Pietro e San Paolo alle estremit dellabside. Questi dipinti sono datati su una candelabra a sinistra 1521 e sono attribuibili a Lorenzo e a Bartolomeo Torresani, i famosi pittori di origine veronese che operarono tra lalto Lazio e la bassa Umbria. Prima di concludere questo breve itinerario si consiglia agli appassionati di archeologia una piccola deviazione di un chilometro, per ammirare i resti di una villa romana edificata in splendida posizione con murature in opus reticulatum probabilmente collegati da condutture idrauliche ai resti di terme, noti come Bagni di Lucilla perch secondo una tradizione sarebbero stati restaurati da Lucilla figlia dellimperatore Marco Aurelio. Da non mancare anche una visita 104

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio alla frazione di San Pietro, distante circa 8 Km. da Poggio Mirteto, con la chiesa omonima e il bel Castello Bonaccorsi, nonch al piccolo ma ben conservato abitato di Monopoli.

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Dove dormire e dove mangiare Ristoranti a Fara Sabina: Ristorante "La Badiola", tel. 0765277218 (chiuso luned) Ristorante "Da Pietro" in Via Gramsci 15, tel. 0765487374 Centro di Santa Brigida, (Farfa) Lupi, via Porta Montopoli (Farfa) Tel. 0765 277008 Il Casale del Farfa, via Ternana 53, Km.7.100, tel. 0765 322047 Ristoranti a Nazzano: Ristorante "Belvedere" in Via Tiberina km 30.150, tel. 0765332828 Ristorante "Al Bivio" in Via Ternana km 33.5, tel. 0765332736 Ristoranti a Montopoli: Ristorante "Tre Colli" in Via Ponte Sfondato 36, tel. 0765322235 Ristoranti a Castelnuovo di Farfa: Ristorante "II Cantinone" in Via Roma Est 5, tel. 076536283 Ristorante "Sant'Anna" in Via Mirtense, tel. 076536231 Ristoranti a Poggio Nativo: Ristorante "S. Benedetto al Vigneto" in Via S. Benedetto 6 tel. 076581171

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Ospitalit A Fara Sabina: Pensione "Orizzonte" in Via del Popolo 49, tel. 0765277013 Bed&Breakfast"I Mori" in Via Gramsci, tel. 0765487005 A Montopoli: Agriturismo "II Rodeo" in Via Caprareccia 6, tel. 0765297060 Albergo "Italia" in localit Colonnetta, tel. 0765322061

Eventi e manifestazioni Questo un calendario delle manifestazioni pi importanti che si svolgono durante l'anno a Fara e nei dintorni:

- 17 gennaio Sagra dell'olio e del vino; - 17 gennaio Sagra della bruschetta a Poggio Nativo; - 20 giugno Corpus Domini infiorata e processione; - 15 agosto Sagra della ciambella a Poggio Nativo; - 15 agosto Sagra delle fregnacce con la persa a Castelnuovo; - nell'ultima settimana di settembre: festa della pizza fritta a Montopoli; terza domenica di ottobre Sagra della bruschetta e della salsiccia a Castelnuovo.

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Fast Tour: per chi passa

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Il monastero di Grottaferrata ed il suo territorio in un giorno


Laura Russo

LAbbazia di San Nilo

Grottaferrata (RM) Abbazia S. Nilo Mura

Nel cuore dei Colli Albani e pi precisamente nel Tusculanum si erge lAbbazia dedicata a San Nilo, leremita calabrese ma di origine greca che nellestate del 1004, sulla soglia dei 95 anni, era alla ricerca coi suoi monaci di un luogo dove insediarsi al riparo dalle incursioni saracene. Il signore del Tuscolo, il conte Gregorio I, informato che nei pressi dei suoi possedimenti era giunto lanziano Abate oramai stanco e malato, gli fece dono di un vasto terreno dove sorgeva un piccolo santuario che riutilizzava i resti di 111

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio un edificio, forse una tomba romana, illuminato da piccole finestre protette da robuste inferriate: una crypta ferrata insomma, da cui Grottaferrata. Ma il vecchio ascetico abate non pot trarre sollievo dallamenit del luogo. Mor infatti poco dopo, il 26 settembre, giorno in cui lo si festeggia ancora oggi. Toccher cos al suo giovane prediletto discepolo, Bartolomeo, destinato a diventare santo anche lui nonch compatrono di Grottaferrata, curare i lavori del monastero e della chiesa, che sar consacrata da Giovanni XIX il 17 dicembre 1024. I due santi fondatori saranno sepolti luno accanto allaltro nella cappella poi detta Farnesiana, ma nel XIV secolo i loro corpi scompariranno misteriosamente. Oggi lAbbazia costituita dalla chiesa di Santa Maria e da diversi edifici che si innalzano intorno a due ampi cortili; circondata dallalto muro di cinta con torri e dal fossato del cosiddetto Castello Roveriano, dal nome del cardinale commendatario Giuliano della Rovere (il futuro papa Giulio II) che lo fece costruire nel 1480, sembra, da Antonio da Sangallo il Giovane e Baccio Pontelli. Labitano da mille anni monaci basiliani, perch seguaci della Regola di San Basilio Magno, vescovo di Cesarea nel IV secolo e Padre della Chiesa, di rito greco-bizantino. Ancora oggi Santa Maria di Grottaferrata un centro di irradiazione culturale 112

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio della tradizione orientale. Lantico scriptorium celebre per la scrittura detta tachigrafia greca sillabica niliana o di Grottaferrata si evoluto in una moderna tipografia dove si stampano libri liturgici delle Chiese orientali, in una scuola tipografica italo-orientale e in un laboratorio specializzato nel restauro di incunaboli e antichi codici. Qui per esempio stato restaurato il celebre Codice Atlantico di Leonardo. Nella Biblioteca sono inoltre custoditi inestimabili manoscritti dei primi monaci e dello stesso San Nilo. Nel Museo, si conservano oggetti di scavo depoca preistorica e romana, affreschi medievali provenienti dalla chiesa nonch oggetti e opere darte lasciate nei secoli dai Commendatari. Alla chiesa di Santa Maria si accede dal secondo cortile attraverso un prnao con nartce ripristinati negli anni Trenta del Novecento con materiali originali solo in minima parte. Da qui, attraverso una porta dagli stipiti decorati da bassorilievi in marmo con intarsi di pietre e pasta vitrea si entra nella chiesa dove loriginaria struttura romanica stata completamente stravolta prima con la costruzione nel terzo quarto del Cinquecento di un soffitto in legno che nasconde le vecchie capriate e parte degli affreschi della navata centrale, poi nella seconda met del Seicento con modifiche al presbiterio e infine, nel secolo successivo, con un radicale intervento in base 113

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio al quale assume un aspetto tardo barocco. Nellarco trionfale si conserva un mosaico del XII secolo raffigurante gli Apostoli con al centro il trono vuoto in atte-

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio decorata nel 1609 dal Domenichino con storie della vita di San Nilo e di San Bartolomeo. Sullaltare una Madonna con il Bambino tra i santi Nilo e Bartolomeo riferita alla scuola dei Carracci. Non bisogna dimenticare che in questo luogo le funzioni, che seguono il rito greco -bizantino sono particolarmente suggestive.

Nei dintorni La zona dei Castelli romani ricca di cultura e storia, oltre che di percorsi naturalistici. Per chi non ha pi di qualche ora di tempo, consigliamo due mete: Ariccia con la visita a Palazzo Chigi e il giro intorno al lago di Castelgandolfo ; o in alternativa la visita delle antiche ville romane di Tuscolo, a pochi chilometri da Grottaferrata.

Grottaferrata (RM) Abbazia S. Nilo Portale

sa del Cristo per il Giudizio finale al di sopra del quale si possono ammirare una parte degli affreschi medievali. Dalla navata destra si accede ad una cappellina 114 115

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Il monastero di Casamari ed il suo territorio in un giorno


Lucia Sentinelli

LAbbazia di Casamari

La localit dove oggi sorge lAbbazia di Casamari si chiamava in origine Cereatae Marianae e secondo le fonti antiche doveva trattarsi di un centro piccolo ma molto attivo poi decaduto in et imperiale. Qui nacque il console romano Caio Mario: e in onore del celebre rivale di Silla Cereatae divenne Casa Marii. La fondazione dellAbbazia, dovuta a quanto pare ad un gruppo di monaci benedettini del vicino monastero di San Domenico a Sora, viene fatta risalire da una cronaca del XIII secolo al 1005 ma gli storici la riten116 117

Veroli (FR) Abbazia di Casamari veduta esterna

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio gono troppo precoce e in base a studi antichi e recenti si ritenuta pi veritiera la data del 1036. Dopo lo scisma di Anacleto II Pierleoni (1133-1138), diversi monasteri retti dai Benedettini furono affidati ai Cistercensi. Cos avvenne anche per Casamari, il cui complesso venne in seguito ricostruito secondo la tipologia tipica dellordine e che quella che si vede ancora oggi. Lattuale ingresso costituito da un grande arco a tutto sesto sopra il quale si aprono quattro bifore; la sala a sinistra dellatrio era utilizzata anticamente per la distribuzione degli alimenti ai poveri. I due archi a sesto acuto, il pi grande per il passaggio dei carri, laltro per quello dei pedoni, costituiscono lingresso originario ma ancora oggi permettono laccesso al piazzale antistante la chiesa. Le colonne con semplici capitelli ad unghia che si vedono a sinistra appartengono forse alla costruzione benedettina. Dal nartece, attraverso un ricco portale strombato con colonne e semicolonne, che collegano archi concentrici allinterno dei quali una lunetta con bassorilievi fitomorfi, si entra nellampio interno a tre navate completamente privo di sculture e pitture secondo la regola cistercense di povert e rigore. Di grande interesse il chiostro, restaurato nel Settecento, con bifore decorate da colonnine di diversa fattura. Anche i capitelli sono tutti diversi tra loro e 118

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio presentano spesso curiose decorazioni geometriche e figurazioni umane tra le quali c chi vi ha voluto riconoscere i volti di Federico II, Giovanni V, abate di Casamari e Pier delle Vigne. Sono ancora da visitare la cappella delle reliquie dal singolare pavimento in cotto con incise le api simbolo dei Barberini che lavevano commissionato per la chiesa, nonch la sala capitolare, il nuovo refettorio e il piccolo museo che occupa i locali precedentemente utilizzati dallantico refettorio, la cucina e la dispensa. Qui sono esposti reperti archeologici provenienti dal territorio circostante, databili dallet del rame allet medievale, mentre la pinacoteca raccoglie affreschi e tele di varie epoche tra cui si segnala il Martirio di San Lorenzo di Girolamo Siciolante da Sermoneta, una Madonna del Sassoferrato e il bellissimo San Lorenzo distribuisce i beni della Chiesa ai poveri di Giovanni Serodine NEI DINTORNI

Per chi ha poco tempo, nella zona oltre alle citt di Veroli e Sora vale la pena di visitare la Certosa di Trisulti. La Certosa di Trisulti situata nel comune di Collepardo ed in origine era una casa di caccia della famiglia nobiliare Lotari di Segni. Nel 1204 venne trasformata in Certosa sui resti di un precedente mona119 Certosa
Certosa il nome comune a tutti i monasteri certosini, Lordine fondato da san Brunone (1084) il cui programma di vita incentrato sulla preghiera e sul lavoro sia manuale che intellettuale.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio stero benedettino abbandonato. La Certosa fu affidata da Papa Innocenzo III ai monaci certosini che realizzarono opere di ampliamento, in particolare durante il Settecento. Nel 1947 la Certosa passata ai monaci cistercensi di Casamari. La Certosa funziona oltre che come monastero anche come centro di attivit culturali, con concerti di musica sacra e mostre darte. In prossimit della Certosa vale la pena di visitare il piccolo santuario della Madonna delle Cese, allinterno di una grotta sovrastata da rocce a strapiombo.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Il monastero di Farfa ed il suo territorio in un giorno


Laura Russo

LAbbazia di Farfa Il piccolo borgo di Farfa, frazione di Fara Sabina, sorge nei pressi del fiume omonimo al centro di una verdeggiante valletta, a circa 50 chilometri da Roma ed facilmente raggiungibile attraverso la via Salaria. Il borgo costituito da una strada principale, in lieve salita, interrotta ogni tanto da viottoli, lungo la quale si allineano a destra e a sinistra isolati di piccoli edifici in pietra dove di norma al piano terreno si aprono le botteghe, tuttora funzionanti, e al primo piano le abitazioni. Allinizio della salita, sulla sinistra, attraversato un
Collepardo (FR) - Certosa di Trisulti interno - Saletta del Balbi

Fara Sabina (RM) Tavola topografica dellAbbazia di S. Maria di Farfa e S. Salvatore Maggiore

ricco portale romanico sormontato da un affresco raf121

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio figurante La Madonna con il Bambino tra due santi e un monaco inginocchiato, si accede al cortile dellAbbazia, fondata nel VI secolo da San Lorenzo Siro, recatosi in terra Sabina per convertire le popolazioni pagane. E retta ancora oggi da monaci benedettini. Da qui si pu ammirare la facciata tripartita della chiesa, dedicata a Santa Maria, realizzata in conci di pietra di diverse dimensioni tra i quali sono inseriti frammenti di sarcofagi. Il portale principale, della fine del XV secolo, ornato con rilievi geometrici e fitomorfi, sormontato da una lunetta affrescata da Cola dellAmatrice (1489-1559), raffigurante di nuovo la Madonna con il Bambino tra due santi e il committente, sopra la quale posto lo stemma in pietra del cardinale Giovanni Battista Orsini. Allinterno la basilica suddivisa in tre navate tutte riccamente decorate. Di particolare pregio il grande Giudizio Universale nella controfacciata, datato 1561 e realizzato, con la non troppo consueta tecnica dellolio su muro, da un artista fiammingo la cui identificazione ancora problematica. Sotto il Giudizio, ai lati delle porte, sono raffigurati i Profeti Isaia e Giobbe. La navata centrale e il coro sono stati affrescati intorno al 1576 con diversi soggetti, tra cui una Teoria di Papi, LAnnunciazione, Storie della vita di Maria 122 Nei dintorni

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Vergine e di Ges, profeti, santi e evangelisti, tutte opere genericamente riferite ai celebri fratelli Taddeo e Federico Zuccari, autori di numerose e ampie imprese decorative, ma ai quali non si possono riferire anche gli affreschi farfensi. Le prime tre cappelle delle navate destra e sinistra, oltre a quattro lunette nelle stesse navate, sono invece state decorate con certezza nellultimo decennio del Cinquecento da Orazio Gentileschi e dalla sua bottega. Allinterno dellAbbazia si dislocano oltre ad alcuni ambienti adibiti ad uffici, un piccolo museo, una sala conferenze, una ricca biblioteca, le celle per i monaci, due chiostri e altri numerosi ambienti del palazzo Abbaziale. Una delle parti pi antiche (raramente visitabile e solo su richiesta) il cosiddetto coro quadrato, dove si conservano brani di affreschi carolingi e quattrocenteschi di grande pregio storico-artistico.

La visita in questa parte della Sabina potr essere conclusa da una breve escursione a Fara, la cui atmosfera fuori dal tempo accentuata da vicoli e strette strade sulle quali si affacciano palazzetti quattro-cinquecenteschi. Sono da segnalare la cattedrale (attualmente in restauro) e alcune sale del palazzo Brancaleoni in cui ha sede il Museo Civico 123

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Archeologico. A poco pi di quattro chilometri da Farfa sorge lantica Tophiae, oggi Toffia, gi abitata in epoca romana. Il centro storico, cui si accede da unantica porta, ben conservato e caratterizzato, anche qui, da stradine lungo le quali sorgono palazzi rinascimentali. Quasi in fondo alla strada principale sorge la chiesa parrocchiale di Santa Maria Nova che conserva alcuni affreschi cinquecenteschi e del primo Seicento.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Umbria e Bivongi: due buone ragioni per allungare il proprio percorso fuori dai confini geografici del Lazio

Appendice

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Verso lUmbria
A cura della Regione Umbria Assessorato Ambiente e Territorio

LUmbria sud- orientale merita di essere conosciuta sia da un punto di vista paesaggistico per le bellezze naturali sia da un punto di vista culturale per le vicende storiche che hanno segnato questa terra ricca di preziose opere darte. Lo scopo di tale studio quello di mettere in luce il valore di questo territorio che in passato rappresent, grazie alla presenza dei religiosi e delle loro abbazie, un importante punto di riferimento dellItalia centrale. Una componente di grande importanza fu rappresentata dal monachesimo benedettino, destinato a divenire uno straordinario elemento di forza del cristianesimo medioevale: la Regola composta nel VI sec. da Benedetto da 126 127

Preci Abbazia di S.Eutizio Abside

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Norcia, concepita come guida per la gestione di una comunit cenobitica e per la vita spirituale del monaco, divenne anche modello di organizzazione economica, sociale e culturale garantendo protezione da incursioni e carestie e la perpetuazione di modelli culturali e religiosi. Si parlato spesso di Umbria mistica per descrivere il particolare intreccio tra paesaggio e storia religiosa che connota questa terra; ma, e qui sta il tema di MO.NO.PI., questa dimensione religiosa stata per lUmbria base imprescindibile di ogni altra attivit propria e rivolta allesterno, facendone un polo attrattivo per un turismo religioso e culturale che nella realt dei suoi monasteri e delle sue abbazie pu trovare un ponte tra passato e presente. Di seguito vi riportiamo tre brevi schede di presentazione dei monasteri scelti dalla Regione Umbria come casi studio del progetto Mo.no.pi.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Abbazia di S. Eutizio

NellVIII secolo i monaci benedettini costruirono il monastero ampliando preesistenti strutture, diversi romitori ed un oratorio dedicato alla Madonna, risalenti al VI sec. Nel vicino castello di Preci a partire dal 1200 venne istituita la Scuola Chirurgica Preciana che si svilupp anche presso labbazia per circa 4 secoli raggiungendo notevole fama. Ancora oggi possibile vedere i ferri della Scuola Chirurgica presso lAbbazia di S Eutizio.

Preci Abbazia di S. Eutizio Veduta aerea

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Abbazia di S. Felice

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Abbazia di S. Cassiano

Labbazia del X sec. sorge nei pressi dellabitato di Giano a ridosso dei Monti Martani. La chiesa del XII secolo un tipico esempio di architettura romanica spoletina con influssi lombardi. Si susseguirono nel 1798 gli Agostiniani, nel 1803 i Passionisti e infine nel 1814 i Missionari del Preziosissimo Sangue, che vi fondarono l importante istituto religioso della Congregazione del

LAbbazia di S. Cassiano, menzionata nel Chronicon Farfense nel 1091, quando lAbbazia di Farfa assorb S. Cassiano, risale al X secolo sviluppandosi da un preesistente monastero fortificato risalente alle guerre gotiche del VI secolo, che doveva vigilare sulla gola del Nera, ultima difesa del Corridoio Bizantino che assicurava la continuit territoriale fra Roma e Ravenna.

Preziosissimo Sangue.

Giano dellUmbria Abbazia di S. Felice Facciata

Narni Abbazia di S. Cassiano Facciata

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Verso Bivongi: il monastero di San Giovanni Theristis


Francesco Passarelli - Comune di Bivongi

Bivongi Monastero di S. Giovanni Theristis Veduta

Malgrado la distanza geografica rispetto al territorio del Lazio, vale la pena di visitare il monastero di San Giovanni Theristis nel comune di Bivongi in Calabria, perch splendido esempio di monastero greco bizantino di culto ortodosso. Il monastero di Bivongi stato recentemente restaurato e riedificato come era anticamente. Nel territorio monastico si trova anche la Grotta e la fonte santificata da san Giovanni Theristis (sec. X). Come era per il resto dellantica Magna Graecia (cio il sud dellItalia e Sicilia), la regione calabrese fu per molti secoli una parte dellImpero Romano dOriente. Il monachesimo italo-greco fioriva in questa regione durante il Medioevo, e le sue origini vanno ricercate nelle emigrazioni che per secoli portarono monaci dalloriente alla Sicilia ed al sud dellItalia. 133

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio a Stilo per ricevere l il battesimo ortodosso. Dopo il suo battesimo, in questa valle, Giovanni divenne un discepolo dei Santi Ambrosio e Nicola di Stilo, e raggiunse grande levatura spirituale nella vita monastica. Fra i miracoli realizzati dal santo il pi famoso quello della raccolta per i poveri, che gli valse lepiteto di Theristis (il mietitore). Per secoli il monastero fu uno fra i pi grandi coenobia (monasteri dove I monaci fanno una vita comunitaria). Il suo imponente katholikon (edificio ecclesiastico) risale allundicesimo secolo. Nei secoli seguenti, la crescente latinizzazione e il pro-

Bivongi Monastero di S. Giovanni Theristis Affresco

gressivo allontanamento dallOrtodossia Orientale, cauInizialmente, nel settimo secolo, i monaci fuggirono dal Medio-Oriente quando quella zona fu invasa dagli Arabi. Seguirono, nellottavo secolo, gli asceti che abbandonarono le regioni vicino Constantinopoli per salvare le antiche icone dalla distruzione per mano degli iconoclasti. Quando nellundicesimo secolo i Normanni sottrassero ai Bizantini la valle dello Stilaro dominata dal Monte Consolino, si reperirono nella zona alcune laurae (grandi comunit monastiche) e caverne abitate da eremiti. Qui hanno trovato un fiorente insediamento monastico reso famoso dalle memorie di San Giovanni Theristis. Giovanni nacque nella Palermo governata dai musulmani; sua madre era stata presa in ostaggio in Calabria durante la sua giovinezza. Solo allet di quattordici anni egli apprese la verit sulle sue origini dalla madre morente, che limplorava di fuggire 134 135
Bivongi Monastero di S. Giovanni Theristis. Affresco

sarono la decadenza del monastero. Esso fu infine abbandonato nel 1662. Dal 1993 il monastero si affer-

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio mato come destinazione per pellegrini monastici provenienti dal Monte Athos. Adesso il municipio di Bivongi ne ha concesso la fruibilit ad una comunit monastica che si stabilita qui per il primo coenobium appartenente alla Santa Metropoli Greca Ortodossa di Italia, rappresentata dal Vescovo Zervos Gennadios. La ricorrenza annuale di San Giovanni Theristis nuovamente festeggiata qui, secondo lantica tradizione, il 24 di febbraio. Durante lanno 2001, il Patriarca ortodosso di Constantinopoli, Bartolomeo I, ha visitato il monastero in Calabria (la prima visita di tutti i secoli). Nellautunno dello stesso anno, il lavoro di ricostruzione iniziato per completare il muro sul lato nord e per coprire la basilica, fu terminato nel luglio del 2002. Durante il 2003 le prime sei figure che rappresentano i Padri del deserto furono dipinte sul muro nord del monastero usando lo stile bizantino del dodicesimo secolo. San Giovanni Theristis in Calabria lunico monastero bizantino in Europa che sia stato ricostruito ed il luogo dove la tradizione millenaria del Monte Athos continua a vivere giorno per giorno. La Basilica di San Giovanni Theristis (XI secolo), situata appena fuori dallarea edificata, un vero e proprio capolavoro dellarte Normanno-bizantina. Lassociazione Italo-Greca San Giovanni Theristis lavora accanto ai monaci che vivono nel monastero, aiutandoli per tutti I lavori che riguardano le collaborazioni esterne ed I rapporti istituzionali. Lassociazione ha 136

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio molti sostenitori per tutta lEuropa, ma lavora principalmente nella valle bizantina dello Stilaro, organizzando molte iniziative culturali come corsi di musica tradizionale bizantina, iconografia bizantina, lingua greca, ecc. La Valle bizantina dello Stilaro il distretto situato sul lato ionico della regione alla punta nord-est della provincia appartenente a Reggio Calabria. Essa attraversata per tutta la sua lunghezza dal fiume Stilaro ed formata da tre comuni: Stilo, Pazzano e Bivongi, tutti con un patrimonio artistico notevole. La magnifica veduta, la bellezza del paesaggio e la severa struttura urbanistica medievale testimoniano il percorso di civilizzazione profondamente perseguito per tutto il territorio. I castelli, i monasteri bizantini, le chiese, parlano di un passato ricco di profondi cambiamenti sociali affiancati ad una intensa vita religiosa ed artistica. Importanti eventi artistici, religiosi, gastronomici e sportivi sono organizzati nel territorio durante tutto lanno, con un programma ricco e ben articolato che attira lattenzione di visitatori. Bivongi una singolare cittadina la cui storia collegata agli antichi monasteri greci. Gli abitanti discendono dalla civilizzazione della Magna Grecia. Lantico nome di Bivongi Bybukes, che significa luogo dallevamento di bachi da seta. Bivongi sorse allincirca nel decimo secolo come documentato in antiche carte trovate nella Biblioteca Vaticana che parlano delle nostre origini bizantine. Fu edificato ad unal137

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio escursioni botaniche, camminate nella natura o attraverso il centro storico per visitare i monumenti religiosi. Le ricche risorse minerali, le botteghe per la lavorazione del ferro, la conceria, il torchio per olio, sono tutte testimonianze del passato, ma sono di nuovo oggi in vita grazie allEcomuseum archeologico - industriale, che il primo museo di questo tipo nella regione.

Bivongi Monaci

In dicembre del 1994 il Consiglio Regionale della tezza di 270 metri sopra il livello del mare, sulle pendici del Monte Consolino dove il fiume Stilaro si congiunge con I torrenti Melodari e Pardal. La cittadina famosa per la produzione fiorente di seta, lavorazione del metallo e della pietra, nonch per la produzione di energia elettrica. Nel territorio vi sono molte miniere di molibdeno. Meritano attenzione anche le vie attraverso il pittoresco centro storico fra il labirinto dei vicoli e le miriadi di scalini che raggiungono gli alti edifici strettamente raggruppati. Infine, consigliabile uninteressante passeggiata lungo il fiume Stilaro o una visita alle enoteche nel centro storico. Pasqua un buon periodo per una visita della valle poich si pu assistere a celebrazioni sia ortodosse che cattoliche. I fiumi Stilaro e Melodari rivelano la bellezza della natura. possibile fare una buona vacanza in qualunque periodo dellanno, poich si possono seguire molti itinerari, come visitare le cave di pietra o di marmo, attivit sportive di montagna come scalata su roccia, trekking, speleologia, 138 Calabria dichiar in unanimit la zona bizantina ubicata fra il fiume Stilaro e il sacro asse, per consentire il ristabilimento l di monasteri ortodossi. Il 24 febbraio del 1995 il comune di Bivongi ufficialmente consegn il Monastero della Arcidiocesi Ortodossa di Italia, contribuendo al rinnovo degli antichi legami gi esistenti fra il monachesimo Italo - Greco e quello di Athos.
possibile ulteriori informazioni riguardo il Centro Studi Bizantini di Bivongi su: www.bivongi.com.
Bivongi Monastero di S. Giovanni Theristis. Particolare abside

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Conclusioni


Valentina Riccardi

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio ture religiose e inserirle pi possibile nel proprio contesto territoriale tutelandone le caratteristiche intrinseche di luogo di preghiera e di pace.

Sulle orme dei pellegrini di un tempo, le nuove strade della spiritualit ci hanno condotto in questi monasteri, luoghi fuori dal tempo e per questo sempre pi rari e cercati, in un mondo frenetico che non si ferma mai. Oltre quindi che luoghi da visitare dal punto di vista culturale ed architettonico, sempre di pi i monasteri e le abbazie sono meta di un turismo cosiddetto religioso, che cerca in questi luoghi la pace e il tempo per la riflessione ed il riposo. Perseguendo un turismo sostenibile, queste abbazie rappresentano unidea di sviluppo per un turismo che soddisfi le aspettative economiche e le esigenze ambientali e che rispetti non solo la struttura fisica e sociale del territorio, ma anche le istanze delle comunit religiose che andr ad incontrare. La nostra proposta di itinerario rientra nel pi ampio progetto Mo.no.pi, finanziato dallUnione europea attraverso il Programma dIniziativa Comunitaria Interreg IIIC, con lo scopo di far conoscere e scambiare buone pratiche tra le regioni partecipanti al progetto. Attraverso questa guida abbiamo cercato di affrontare largomento dei monasteri del Lazio, non tanto dal punto di vista della gestione interna e quindi degli aspetti pi tecnici, ma da un punto di vista pi turistico, orientato al viaggiatore di passaggio. Tutto ci al fine di valorizzare queste strut140

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Bibliografia


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www.abbaziasnilo.it www.palazzochigiariccia.it www.comuneroccadipapa.rm.it www.parchilazio.it www.fraschette.com 144

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