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IL MERCATO DEL LAVORO LOMBARDO
ALLA LUCE DELLA CRISI ECONOMICA
Nota congiunturale – Aprile 2009
A cura del:
Dipartimento Mercato del Lavoro
1. Occupazione, partecipazione e disoccupazione
L’Istituto Nazionale di Statistica ha pubblicato lo un aumento pari al 2%. Il tasso di attività nel
scorso 20 marzo i primi dati a livello nazionale e 2008 è pari a 69,6% (69,2% nel 2007).
regionale relativi alle Forze di lavoro nel 20081.
Dall’analisi dei principali indicatori del mercato Dinamiche simili si registrano anche a livello
del lavoro non sono ancora evidenti, pur nazionale dove l’offerta di lavoro registra un
essendoci i primi segnali, gli effetti della crisi aumento del 1,5%, pari a circa 369mila unità in
economica ancora piuttosto contenuti nel IV più rispetto al 2007. L’incremento riguarda
trimestre 2008. principalmente la componente femminile (2,7%).
A livello nazionale il tasso di attività è nel 2008
Per questo, lì dove possibile, abbiamo ricercato pari a 63% (0,5% in più rispetto al 2007).
fonti già in grado di fornire dati riferiti ai primi
mesi dell’anno 2009. Vi proponiamo, pertanto, in
Tasso attività 15‐64 anni ‐ Lombardia e Italia
alcune parti di questa analisi, in particolare in
Lombardia Italia
materia di ammortizzatori sociali, dati 75,0
provenienti da altre fonti (Regione Lombardia,
70,0
Osservatorio Ebitemp, Italia Lavoro) che
65,0
forniscono un quadro da cui si evince nettamente
60,0
l’aggravarsi della crisi nei primi mesi del 2009 e le
sue ripercussioni sull’occupazione. 55,0
50,0
Su base annua l’anno 2008 si chiude a livello
1993
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nazionale con percentuali di incremento, anche
se di pochi decimi di punto, per quanto riguarda il Fonte: Istat, Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro (serie ricostruite)
tasso di attività e il tasso di occupazione mentre
dopo diversi anni di continuo calo della Nel 2008 il numero delle persone occupate
disoccupazione, questa ha invertito la tendenza e continua a crescere sia in Lombardia che in Italia.
ha ripreso a crescere complice il rallentamento In Lombardia il numero delle persone occupate
dell’economia avvertito nell’ultima parte del aumenta complessivamente dell’1,1% (pari a
2008. circa 46mila unità). Anche in questo caso è la
Le stesse dinamiche fotografate dall’ISTAT a componente femminile a crescere più
livello nazionale si riscontrano nell’andamento marcatamente (1,6%).
dei principali indicatori congiunturali in Il tasso di occupazione è pari a 67% (era 66,7%
Lombardia per l’anno 2008. nel 2007). Il tasso di occupazione maschile (15‐64
Nel 2008 in Lombardia l’offerta di lavoro registra anni), invariato rispetto al 2007, si posiziona al
un aumento medio del 1,4% rispetto al 2007 (pari 76,7% mentre quello femminile cresce rispetto
a circa 61mila unità). Sono le donne lombarde a all’anno precedente portandosi al 57,2% (era
mostrare una propensione maggiore alla 56,7% del 2007).
partecipazione al mercato del lavoro registrando
1
Sono stati diffusi solo i dati a livello nazionale,
ripartizionale e regionale. I dati provinciali verranno diffusi
entro la fine del mese di aprile 2009.
2
la buona tenuta dell’occupazione femminile nella
Tasso di occupazione 15‐64 anni ‐ Lombardia e Italia prima parte dell’anno non è da escludersi che
Lombardia Italia
molte donne inoccupate, che avevano rinunciato
68,0
66,0
a cercare un posto di lavoro abbiano ripreso
64,0 attivamente la ricerca.
62,0
60,0
58,0 E’ evidente però come in Lombardia, l’aumento
56,0
della disoccupazione risulti meno marcato che a
54,0
52,0 livello nazionale, e questo probabilmente per via
50,0
della struttura produttiva lombarda
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particolarmente vocata al settore terziario (oltre
il 62% degli occupati in Lombardia è occupato nel
Fonte: Istat, Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro (serie ricostruite)
settore dei servizi).
A livello nazionale, l’occupazione aumenta su
base annua dello 0,8% (circa 183mila unità),
Tasso di disoccupazione ‐ Lombardia e Italia
soprattutto per via del significativo incremento
Lombardia Italia
dei primi due trimestri. Dopo 10 anni 12,0
l’occupazione maschile rimane invariata, mentre 10,0
quella femminile continua a registrare una 8,0
dinamica positiva. Il tasso di occupazione si 6,0
attesta al 58,7% solo lo 0,1% in più rispetto al 4,0
2007. 2,0
0,0
Il risultato positivo dell’occupazione è dovuto in
1993
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maniera determinante all’apporto della
Fonte: Istat, Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro (serie ricostruite)
manodopera straniera che continua a crescere
nel 2008 di 249.000 unità (+127.000 uomini e
La disoccupazione in Lombardia
+122.00 donne). Il primo segnale occupazionale
Persone in cerca (migliaia) Tasso di disoccupazione
preoccupante che si registra nel 2008 è la Asse dx Asse sx
7,0 300
flessione dello 0,5% della componente maschile
6,0 250
nel Mezzogiorno (‐34.000 unità). 5,0
200
4,0
150
Per la prima volta dal 2005, nel 2008 in 3,0
100
Lombardia il tasso di disoccupazione torna a 2,0
1,0 50
crescere attestandosi al 3,7%. L’incremento della
0,0 0
disoccupazione riguarda sia gli uomini che le
1993
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1997
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Principali indicatori del mercato del lavoro per genere (Lombardia e Italia)
Lombardia
2007 I Trimestre 78,7 58,8 68,9 76,3 56,3 66,5 3,0 4,2 3,5
II Trimestre 78,8 58,4 68,7 76,7 56,1 66,5 2,6 3,9 3,1
III Trimestre 78,8 59,5 69,3 76,8 56,7 66,9 2,4 4,7 3,4
IV Trimestre 78,8 60,4 69,7 76,8 57,1 67,1 2,5 5,3 3,7
2008 I Trimestre 78,4 59,9 69,3 76,0 57,3 66,8 3,1 4,4 3,6
II Trimestre 79,1 60,5 69,9 76,8 57,5 67,3 2,9 4,9 3,7
III Trimestre 79,4 59,6 69,7 77,4 57,2 67,4 2,5 4,2 3,2
IV Trimestre 79,1 60,0 69,7 76,4 56,6 66,6 3,3 5,7 4,3
Italia
2007 I Trimestre 73,8 50,0 61,9 69,9 46,0 57,9 5,3 8,0 6,4
II Trimestre 74,5 50,6 62,5 71,1 46,8 58,9 4,6 7,4 5,7
III Trimestre 74,7 50,7 62,7 71,3 46,9 59,1 4,4 7,4 5,6
IV Trimestre 74,6 51,4 63,0 70,6 46,9 58,7 5,3 8,6 6,6
2008 I Trimestre 74,0 51,6 62,8 69,7 46,9 58,3 5,7 9,0 7,1
II Trimestre 74,9 52,1 63,5 70,8 47,5 59,2 5,4 8,7 6,7
III Trimestre 74,4 51,3 62,8 70,7 47,2 59,0 4,9 7,9 6,1
IV Trimestre 74,4 51,6 63,0 69,8 47,2 58,5 6,0 8,6 7,1
4
rispetto a quelli lombardi e interessino anche la tra Paesi europei con cui tradizionalmente ci
componente femminile. confrontiamo per le politiche del lavoro messe in
campo, iniziano ad accusare la crisi anche sul
In Lombardia, il tasso di disoccupazione maschile versante occupazionale. Come si evince dal
nel IV trimestre 2008 si attesta al 3,3% rispetto al grafico, l’Italia si colloca ancora ad un livello di
2,5% dello stesso trimestre dell’anno precedente, disoccupazione inferiore rispetto alla media
rimanendo quindi su livelli ancora contenuti. dell’Area Euro. Due le motivazioni che non
La disoccupazione femminile aumenta di quasi devono farci, però, abbassare la guardia. La
mezzo punto percentuale e, contrariamente a prima di evidenza statistica: Italia e Gran
quanto avviene a livello nazionale, si accompagna Bretagna sono presentate nel grafico con una
ad una riduzione del tasso di attività, dovuto rilevazione della media del tasso di
presumibilmente ad un effetto scoraggiamento disoccupazione del IV trimestre 2008 l’Italia e del
innescato dalla crisi economica. dicembre 2008 la Gran Bretagna.
La seconda attiene al particolare sistema di tutele
1.2 Disoccupazione e crisi a confronto:
di cui l’Italia è dotata e che rischia di dare una
che succede nel resto d’Europa?
lettura distorta dei dati che riguardano il nostro
Eurostat ha pubblicato il I° aprile le previsioni di Paese per via del fatto che il meccanismo della
disoccupazione a Febbraio 2009. cassa integrazione, previsto dal nostro sistema di
Welfare ma non da quello degli altri Paesi, fa sì
Tasso di disoccupazione a Febbraio 2009 (serie
che i lavoratori beneficiari risultino formalmente
destagionalizzata) ancora occupati. Se consideriamo come vedremo
ES nel paragrafo successivo l’uso intensivo ed
LV
LT
IE
estensivo del ricorso agli ammortizzatori in
EE
SK
deroga rischiamo di fotografare nel nostro Paese
HU
FR
un’occupazione “sospesa” in attesa di futuri
EA16
PT
sviluppi della crisi. Di qui la necessità di
EU 27
EL** concentrare risorse per sostenere l’economia e il
SE
PL lavoro. Le misure anticrisi previste dagli Stati
DE
BE membri sono principalmente rivolte in 3
IT**
FI direzioni: misure di sostegno alle imprese e al
UK*
MT tessuto produttivo, misure a carattere sociale
LU
RO** rivolte alle persone e alle famiglie, misure a
BG
CZ sostegno dei lavoratori e alla loro occupabilità.
SK
SI
AT
CY
Anche l’Italia si sta muovendo nel solco di quanto
NL
stanno disponendo gli Stati dell’UE. Il Governo è
0 5 10 15 20
intervenuto a sostegno della domanda sulle
%
* Dato riferito a dicembre 2008
risorse e sugli interventi programmati nell’ambito
** Dato riferito al quarto trimestre 2008 del Quadro strategico nazionale per velocizzare le
Fonte: Eurostat, Newsrelease euroindicators 45/2009 ‐ Aprile 2009 procedure esecutive di progetti ritenuti prioritari
La disoccupazione nell’Area Euro raggiunge a per lo sviluppo economico del territorio.
febbraio l’8,5%, rispetto al 7,2% del mese di
Ha, inoltre, raggiunto un accordo con le Regioni
febbraio dello scorso anno.
per utilizzare parte delle risorse derivanti dall’FSE
La disoccupazione sta avanzando dappertutto in per il cofinanziamento degli ammortizzatori
Europa. Spagna, Francia, Germania per rimanere sociali (8mld. di euro).
5
250
perseguibile è stato il ricorso alla CIGS in deroga
200 che ha registrato, come vedremo, un boom di
150
richieste tanto da esaurire nei primi due mesi del
100
50
2009 i finanziamenti disponibili in regione
0 Lombardia.
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50 Le province che hanno registrato gli aumenti più
0
consistenti della CIGO sono state Brescia,
Cremona, Mantova e Pavia (rispettivamente
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2
+881%, +1196%, +642,5%, +502,4%).
Fonte: elaborazioni su dati INPS
Anche il ricorso agli interventi straordinari
Il ricorso massiccio da parte delle imprese alla registra un aumento nei primi mesi del 2009
CIGO spiega anche perché i dati sulla rispetto allo stesso periodo del 2008 seppur
disoccupazione finora registrati siano ancora meno significativo rispetto agli interventi
contenuti. ordinari. Le ore di CIGS autorizzate tra gennaio e
febbraio 2009 sono state circa 4 milioni e mezzo,
Al momento dell’insorgere della crisi le imprese
il 94,8% in più rispetto ai primi due mesi del
hanno sostanzialmente atteso di vederne
2008). Sono le provincie di Como, Lecco e Varese
sviluppi e ripercussioni sugli ordini e sul fatturato
a registrare gli aumenti più consistenti
e sono ricorse, fin dove possibile, a strumenti che
(rispettivamente +1853%, +298%, +192%).
permettessero loro di andare avanti per qualche
6
TOTALE LOMBARDIA 3.779.418 10.791.611 185,5 2.855.575 13.144.137 360,3 6.688.868 5.371.398 ‐19,7 2.278.795 4.438.727 94,8 10.468.286 16.163.009 54,4 5.134.370 17.582.864 242,5
Fonte: Elaborazioni su dati INPS
Ore di Cassa Integrazione Ordinaria e Straordinaria autorizzate per settore ‐ Regione Lombardia confronto gennaio‐febbraio 2009‐2008
TOTALE 2.855.575 13.144.137 360,3 2.278.795 4.438.727 94,8 5.134.370 17.582.864 242,5
Fonte: Elaborazioni su dati INPS
7
Tra gli interventi a carattere straordinario si Il deterioramento dei principali indicatori
registra un considerevole aumento del ricorso occupazionali ha reso necessaria da parte degli
alla CIGS in deroga. Stati della UE, compreso quello italiano e non
solo, visto il quadro di recessione globale,
Al 10 Marzo le imprese che ne hanno fatto l’adozione di provvedimenti per tamponare le
richiesta sono 1126 per un totale di circa 8700 difficoltà economiche dei lavoratori sospesi o che
lavoratori. In alcune province, ad eccezione di perdono il posto di lavoro.
Milano, il numero di richieste presentate fino al
10 marzo 2009 è già superiore a quelle riferite a L’estensione della CIGS in deroga per coprire il
tutto il 2008. più possibile lavoratori non percettori di alcun
sussidio rende non più rinviabile che si appresti
Dai dati presentati in questo paragrafo e dalla uno strumento di tutela del reddito che, in caso
successiva tavola che riepiloga l’utilizzo della di sospensione dal lavoro per crisi dell’impresa,
CIGS in deroga emerge che le imprese non riconosca pari dignità ai lavoratori dinanzi alla
vedono la ripresa come imminente e si attendono crisi, prescindendo dalla dimensione
una contrazione dell’occupazione nei prossimi dell’impresa, dal settore, dalla tipologia di
mesi. contratto.
In un ciclo economico come l’attuale all’aumento Il tema della riforma del sistema degli
dei flussi in uscita dall’occupazione si ammortizzatori sociali in un quadro di servizi al
accompagna la riduzione dei flussi in entrata. lavoro e di operatori che siano organizzati non
La riduzione della domanda di nuove assunzioni soltanto a formare e riqualificare il lavoratore ma
farà sentire i suoi effetti in particolare sui giovani. anche a supportarlo e ad accompagnarlo verso
Come vedremo nei paragrafi successivi sono i un reinserimento effettivo nel mondo del lavoro
giovani, spesso assunti con contratti non non è, soltanto, attuale, è necessario.
standard a pagare per primi le conseguenze
occupazionali della crisi.
*I dati 2008 riportati rappresentano i lavoratori massimi alla firma dell'Accordo (31.12.08)
8
2.2 Gli inserimenti nelle liste di mobilità
I lavoratori iscritti alle liste di mobilità nel corso Confrontando i dati dei primi mesi del 2009 con
dei primi tre mesi del 2009 sono 15410, di cui quanto avvenuto nell’intero anno passato
5437 a seguito di licenziamenti collettivi (ex legge emerge come nell’ultimo periodo i licenziamenti
223/91) e 9973 licenziati da imprese con meno di abbiano riguardato maggiormente i lavoratori
15 addetti (ex legge 236/91), raggiungendo delle imprese con meno di 15 addetti: ad oggi i
complessivamente circa il 55% del totale dei lavoratori approvati ex l. 236/91 rappresentano
lavoratori licenziati nell’intero 2008. oltre il 70% del totale degli approvati nel 2008 a
fronte del 40% ex l. 223/91.
Tuttavia questo aumento marcato delle iscrizioni
alle liste di mobilità non sembra riguardare Entrando nel dettaglio provinciale della tabella
indistintamente sia i lavoratori delle piccole e che segue, sono le province di Bergamo, Brescia,
delle grandi imprese. Milano e Varese a registrare il numero più
elevato di iscrizioni alle liste di mobilità. A
Mobilità ‐ Riepologo dei lavoratori approvati 2005‐2009 Bergamo e Brescia, realtà a vocazione
30.000 prevalentemente manifatturiera, il numero di
25.000 lavoratori licenziati e iscritti alle liste di mobilità
20.000
da imprese di piccole dimensioni in questa prima
15.000
parte del 2009 ha quasi raggiunto i livelli
10.000
5.000
dell’intero 2008. Escludendo la provincia di
0 Milano, gli approvati di queste due province
ANNO 2005 ANNO 2006 ANNO 2007 ANNO 2008 Anno 2009
LEGGE 223/91 14.304 13.830 12.726 13.714 5.437 rappresentano da sole il 40% dei lavoratori
LEGGE 236/93 13.711 11.853 12.338 14.021 9.973
TOTALI
lombardi approvati. Considerando solo le
28.015 25.683 25.064 27.735 15.410
2008 2009 (Gennaio‐Marzo)
Legge Legge Legge Legge
223/91 236/93 Totale 223/91 236/93 Totale
BERGAMO 1.752 1.704 3.456 632 1.313 1.945
BRESCIA 1.183 2.328 3.511 340 1.857 2.197
COMO 726 867 1.593 384 666 1.050
CREMONA 423 609 1.032 100 352 452
LECCO 472 409 881 198 275 473
LODI 198 247 445 88 192 280
MANTOVA 317 732 1.049 142 532 674
MILANO 5.319 4.730 10.049 2.066 3.063 5.129
PAVIA 610 801 1.411 197 564 761
SONDRIO 140 317 457 32 235 267
VARESE 1.440 1.277 2.717 547 924 1.471
fuori regione 1.134 0 1.134 711 0 711
Legge 236/93 ( Il dato comprende i lavoratori inseriti dai Centri per l'Impiego + i casi dubbi inseriti dalla Regione)
§ legge 223/91: trattasi di lavoratori licenziati da aziende che occupano più di 15 dipendenti
§ legge 236/93: trattasi di lavoratori licenziati da aziende che occupano fino a 15 dipendenti
§ fuori regione:lavoratori licenziati da aziende con unità produttiva in Lombardia e residenti in altre Regioni
Fonte: Regione Lombardia
9
3. La flessibilità del mercato del lavoro lombardo
I dati presentati nella prima parte di questa nota Per lavoro parasubordinato deve intendersi in
hanno messo in luce che nel 2008 mediamente il questa sede il lavoro di coloro che hanno
numero degli occupati in Lombardia continua a contratti di collaborazione (con o senza
crescere, seppur a ritmi meno sostenuti rispetto progetto), dei soci di cooperativa non alle
agli ultimi anni. La crescita dell’occupazione negli dipendenze e dei liberi professionisti (per tali
ultimi anni è certamente legata alla diffusione di abbiamo considerato solo i professionisti non
forme del lavoro atipiche e flessibili, come i iscritti all’albo, senza dipendenti e che lavorano
contratti di lavoro a termine, le forme di lavoro solo per un committente). Esso rappresenta circa
parasubordinato, il lavoro interinale e i contratti il 4% del totale dell’occupazione.
con orari part‐time. Nel corso del 2008 si assiste
ad un aumento generalizzato del ricorso a queste Incidenza dei contratti a termine sull'occupazione
dipendente ‐ Lombardia, valori %
forme di lavoro che iniziano a coinvolgere Maschi Femmine Totale
maggiormente anche la componente maschile, 12
I grafici seguenti riportano l’incidenza del lavoro a 0
2004 2005 2006 2007 2008
termine, part‐time e parasubordinato sul totale
dell’occupazione lombarda per genere. Da essi si
Incidenza del lavoro part‐time sull'occupazione totale ‐
evince come queste tipologie assumano sempre
Lombardia, valori %
più importanza. Si osserva nel corso del 2008 un Maschi Femmine Totale
aumento del ricorso ai contratti a termine 30
6
registrano significative differenze rispetto allo
5
scorso anno: le donne assunte con contratto a 4
10
delle Partite Iva con monocommittenza di tanti 18,6% in meno rispetto allo stesso periodo del
liberi professionisti dietro cui spesso si 2007 mentre a livello nazionale le missioni
mascherano rapporti di lavoro subordinato. avviate subiscono un decremento del 24,5%.
Questi sono stati presumibilmente i primi
lavoratori ad essere sacrificati dalle aziende a In Italia le variazioni delle missioni avviate per
fronte delle crisi. settore mostrano che la contrazione rilevata fra il
quarto trimestre 2008 e quello 2007 deriva quasi
Come per i lavoratori parasubordinati anche i esclusivamente da tre comparti produttivi:
lavoratori interinali risentono per primi degli l’industria manifatturiera, il credito e i servizi alle
effetti della crisi. Infatti il ricorso al lavoro di imprese e, in misura minore, il settore degli
somministrazione subisce una pesante battuta di alberghi e dei ristoranti. Sono invece in crescita il
arresto nel corso del 2008. settore del commercio, quello delle costruzioni, la
Pubblica Amministrazione, l’agricoltura e la
Le missioni avviate, in Lombardia sono circa fornitura di energia elettrica, che tuttavia incide
345mila, circa 2mila in meno rispetto allo scorso in maniera marginale nelle missioni avviate
anno. Al contrario le cessazioni aumentano (Osservatorio Ebitemp‐Formatemp).
passando da 343mila del 2007 a 350mila del
2008. Queste dinamiche portano ad avere nel Considerando la sola Lombardia, le province che
2008 un saldo negativo di più di 5mila missioni registrano le maggiori contrazioni del ricorso al
mentre fino allo scorso anno il numero di lavoro di somministrazione sono Bergamo (‐
avviamenti era stato comunque superiore alle 41,6%), Brescia (‐40,4%), Lecco (‐42,5%) e Varese
cessazioni. La stessa dinamica, si verifica anche a (‐42,8%), le stesse in cui aumenta fortemente il
livello nazionale sebbene con una intensità ricorso alla Cassa Integrazione.
maggiore.
Nella provincia di Milano, che conta da sola
Missioni di lavoro interinale avviate e cessate 50796 missioni avviate (pari al 71,1%), il ricorso al
Lombardia e Italia (2007‐2008) lavoro interinale registra una diminuzione molto
2007 2008
meno marcata che in tutte le altre province
Lombardia (6,9%).
Avviate 347.718 344.524
Cessate 343.159 350.071 Missioni di lavoro interinale avviate
Saldo 4.559 ‐5.547 Lombardia e Italia (IV trimestre 2007‐2008)
11
Abbiamo in precedenza accennato come presenza nel territorio, chiudendo alcune filiali e
all’aumento dei flussi in uscita dall’occupazione si riducendo il proprio personale addetto.
accompagni la riduzione dei flussi in entrata. La
riduzione della domanda di nuove assunzioni farà Ritornando a parlare più in generale di tutti i
sentire i suoi effetti in modo particolare sui lavoratori atipici questi lavoratori sono
giovani, spesso assunti con contratti atipici o doppiamente penalizzati non solo perché sono i
comunque temporanei. La performance negativa primi di cui l’azienda si libera ma soprattutto
del lavoro in somministrazione conferma quanto perché sono gli ultimi a poter sperare in una
detto. qualche forma di tutela per superare questo
momento di difficoltà.
Anzi, di fronte al quadro congiunturale poco
favorevole non solo le società di Il Governo ha previsto nella L.n.2/2009 e
somministrazione hanno ridotto il numero dei successive integrazioni una forma di sussidio “una
lavoratori avviati a fronte delle minori richieste tantum” per sostenere i tanti lavoratori atipici
delle imprese ma hanno iniziato a rivedere la loro che stanno perdendo il posto di lavoro.
4. I giovani e il mercato del lavoro lombardo
I giovani lombardi presentano alcune peculiarità a termine o comunque meno stabili rispetto al
rispetto al mercato del lavoro. lavoro alle dipendenze.
In Lombardia i tassi di occupazione dei giovani Quasi il 34% dei giovani occupati è assunto con
tra i 15‐24 anni sono molto più elevati rispetto un contratto a termine e non emergono
alla media nazionale (32,9% contro il 24,8%) significative differenze di genere.
sebbene comunque molto inferiori rispetto a
quelli registrati a livello europeo (nel 2007 il tasso
Scolarizzazione dei giovani (20‐24 anni), Maschi,
di occupazione complessivo per EU15 era pari a al composizione % ‐ Lombardia
40,8%). Titolo
Universitario
7%
Sono i ragazzi ad essere maggiormente occupati Scuola Obbligo
(38,4% a fronte di un tasso di occupazione 30%
prevalentemente occupati con contratti di lavoro
12
Gli indicatori del mercato del lavoro relativi alla popolazione giovanile (15‐24 anni)
(media 2008 ‐ primi 3 trimestri)
Lombardia Italia
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
Tipologia contrattuale
Tempo determinato in % su occupazione totale 33,4 34,4 33,8 36,1 41,6 38,2
PT in % su occupazione totale 13,0 28,9 19,4 12,6 33,0 20,5
Non dipendenti in % su occupazione totale 13,3 12,4 13,0 14,1 12,0 13,3
13