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Se il primo principio della termodinamica si pu formulare in maniera pi generale dicendo che lenergia totale dellUniverso costante, per il secondo

o principio questa energia non pu trasformarsi liberamente da una forma a unaltra, ma ci sono delle limitazioni. Dallo studio dellenunciato di Kelvin-Plank, sappiamo che impossibile realizzare una macchina termica il cui unico risultato sia quello di convertire il calore in lavoro. Dal secondo principio della termodinamica sappiamo che la produzione di lavoro sempre accompagnata da un riscaldamento. Questultima forma di energia per non pu essere utilizzata per compiere un lavoro, perch si tratta di energia degradata . Nessuna trasformazione di energia da una forma in unaltra presenta un rendimento del 100 per cento, una certa quantit va sempre perduta in una forma inutilizzabile, rappresentata dal calore che viene disperso nellatmosfera. Ad esempio un motore elettrico trasforma meno della met dellenergia elettrica in energia meccanica, lenergia rimanente dispersa come calore nellambiente e non pi disponibile per venire ulteriormente adoperata. La somma del calore cos prodotto e dellenergia meccanica ottenuta esattamente uguale allenergia elettrica impiegata, e per questo il primo principio della termodinamica rispettato. Dal momento che in un sistema isolato ogni trasformazione dellenergia da una forma in unaltra produce un po di calore a lungo andare si perverr ad una situazione in cui non sar pi possibile realizzare alcuna trasformazione perch nel sistema vi sar ununiforme distribuzione del calore. possibile infatti fare in modo che lenergia termica produca lavoro utile soltanto quando esiste una differenza di temperatura fra diverse regioni di un sistema. NellUniverso, che nella sua globalit pu essere considerato un sistema isolato, una volta che tutte le trasformazioni energetiche possibili si saranno effettivamente realizzate non vi sar altro che calore il quale, distribuitosi in maniera uniforme, non consentir il funzionamento di alcuna macchina, e non esister nemmeno la vita. Si verificher quello che i fisici chiamano la morte termica dellUniverso. Introduciamo una funzione fisicomatematica, lentropia, che descrive in termini quantitativi, misura, il grado di utilizzabilit meccanica dellenergia. La maggior parte dellenergia che utilizziamo deriva dallo sfruttamento delle risorse non rinnovabili, chiamate in questo modo perch sono presenti sulla Terra in quantit limitate e sono destinate ad esaurirsi in quanto impiegano milioni di anni per rigenerarsi. Se si continua a sfruttare queste risorse, si giunger ad un punto in cui non ci sar pi energia disponibile. Dallentropia giungiamo al concetto di sviluppo rinnovabile, che si pone come fine la produzione di lavoro cercando di impedire laumento di energia degradata nelluniverso. Questa energia degradata, non pi utilizzabile, si diffonde sotto forma di calore, che viene trattenuta in gran parte sulla Terra attraverso latmosfera. Come conseguenza di questo effetto serra, gli scienziati hanno stimato un possibile innalzamento di circa 3-4 C nei prossimi cento anni. Ci ha portato le nazioni ad interessarsi fortemente riguardo questo problema. Nel 1997 stato sottoscritto il Protocollo di Kyoto, un accordo internazionale per contrastare il riscaldamento climatico, entrato poi in vigore nel 2005 in seguito alladesione da parte della Russia. Il Protocollo di Kyoto impegna i Paesi sottoscrittori ad una riduzione quantitativa delle proprie emissioni di gas ad effetto serra, come lanidride carbonica CO2 e il metano CH4 rispetto ai propri livelli di emissione del 1990. Ci pu avvenire per esempio cambiando le fonti di energia, passando da le cosiddette energie non rinnovabili a quelle rinnovabili. Esse sono lenergia solare, geotermica, marina, eolica. Il problema che dalle nostre attuali tecnologie, i ricavi energetici derivati dallutilizzo di queste risorse rinnovabili, sono insufficienti, quindi affinch possa avvenire questo cambio di fonti energetiche, bisogna prima sviluppare attrezzature migliori.

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