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Classe Vb
LE LEGGI
Indice:
Pag.
2
Introduzione
Pag
.3
Filosofia:
Hobbes,
Kant.
Pag.
4
Kant,
Hegel.
Pag.
5
Hegel.
Pag.
6
Latino,
diritto
romano
e
lo
Ius.
Pag.
7
Latino,
Cicerone.
Pag.
8
Latino,
Cicerone
le
orazioni.
Pag.
9
Italiano,
Manzoni
e
il
personaggio
di
Azzeccagarbugli.
Pag.
10
Storia,
il
Processo
di
Verona.
Pag.
11
Storia,
il
Processo
di
Verona.
Pag.
12
Fisica,
La
legge
di
Faraday-Neumann-Lenz.
Pag.
13
Fisica,
vari
casi
di
spire
entranti
o
uscenti
da
un
campo
magnetico.
Pag.
14
Fisica,
conclusioni
sulla
legge.
Pag.
15
Astronomia,
leggi
di
Keplero.
Pag.
16
Bibliografia.
1
Introduzione
La
mia
tesina
desame
incentrata
sul
concetto
di
legge,
con
particolare
attenzione
alla
distinzione
tra
legge
giuridica,
e
legge
scientifica,
facendo
luce
sullinterazione
molto
marcata
tra
questo
concetto
e
le
varie
materie.
Ma
prima
di
tutto
diamo
una
definizione
di
questo
termine:
legge
deriva
dal
latino
lex,
che
significa
atto
normativo
,e
sta
a
significare
una
norma,
una
regola
che
si
lega
a
vari
campi
scientifici,
tecnici
e
morali.
Dal
punto
di
vista
giuridico
(riferendosi
quindi
alla
sfera
del
diritto),
la
legge
un
atto
normativo,
che
costituisce
fonte
del
diritto
stesso
di
norme
giuridiche
primarie,
che
pongono
principi
o
individuano
regole
comportamentali
di
cui
simpone
l'osservanza
nei
territori
o
nelle
aggregazioni
sociali
(nazionali,
politiche
o
comunque
di
pi
individui)
cui
destinata.
Nella
matematica
e
nella
logica
matematica,
una
legge
un'affermazione
provata
a
partire
da
un
insieme
di
ipotesi
di
partenza,
ed
ha
valore
assoluto
nell'ambito
di
validit
delle
dette
ipotesi.
Pi
correttamente
le
"leggi"
sono
chiamate
teoremi.
Come
sar
trattato
in
seguito,
molto
interessante
operare
un
confronto
tra
leggi
matematiche
e
leggi
fisiche.
Un
esempio
di
legge
fisica
la
Legge
Di
Faraday- Neumann-Lenz,
o
legge
dellinduzione
magnetica.
Partendo
dalla
prima
definizione
di
legge,
ovvero
quella
giuridica,
possibile
sviluppare
vari
collegamenti,
in
primis
con
la
filosofia,
sviluppando
un
discorso
che
va
dalle
teorie
di
Hobbes
(Bellum
omnium
contra
omnes),
arrivando
al
pensiero
etico
di
Kant
e
al
suo
discorso
sugli
imperativi
categorici
,
e
infine
parlando
di
Hegel,
della
sua
dissertazione
intorno
allo
spirito
e
alle
sue
varie
divisioni
ed
articolazioni.
E
per
opportuno
fare
una
riflessione
ulteriore:
cosa
succede
se
la
legge
viene
usata
nel
modo
sbagliato?
Come
punizione,
vendetta,
o
pi
semplicemente
per
scopi
personali?
Il
Manzoni
ci
fa
un
esempio
magistrale
di
ci
nella
sua
opera
I
Promessi
Sposi
nel
capitolo
in
cui
narrato
lincontro
tra
Renzo
e
lavvocato
Azzeccagarbugli.
Egli
era
chiamato
cos
dai
popolani
per
la
sua
capacit
di
sottrarre
dai
guai,
non
del
tutto
onestamente,
le
persone.
Spesso
e
volentieri
aiuta
i
Bravi,
poich
come
don
Abbondio
preferisce
stare
dalla
parte
del
pi
forte,
per
evitare
una
brutta
fine.
La
conclusione
della
tesina
verte
sulla
spiegazione
di
alcune
leggi
importantissime
che
regolano
i
movimenti
dei
pianeti:
le
leggi
di
Keplero.
2
Filosofia:
Diritto
e
filosofia:
dalle
teorie
di
Hobbes
alletica
di
Kant,
allo
spirito
oggettivo
di
Hegel
e
le
sue
varie
articolazioni.
Senza
alcun
dubbio,
la
filosofia
pu
essere
considerata
la
disciplina
pi
di
tutte
collegata
con
il
diritto
(universalmente
inteso),
la
sua
base
teorica,
e
si
identifica
pi
correttamente
con
etica.
Per
trattare
del
pensiero
etico
dei
vari
filosofi
opportuno
partire
dalle
teorie
di
Thomas
Hobbes,
che
furono
successivamente
riprese
anche
da
altre
importanti
figure
come
Kierkegaard.
La
sua
opera
principale
fu
il
Leviatano
(
figura
ripresa
dal
mostro
biblico
descritto
nel
libro
di
Giobbe),
nel
quale
egli
espose
la
propria
teoria
della
natura
umana,
della
societ
e
dello
stato.
Poich
il
diritto
ha
origine
naturale
per
ogni
essere
umano,
innato
in
ogni
individuo
che
abbia
dei
diritti,
e
nello
stato
di
natura
ognuno
ha
diritto
a
ogni
cosa
e,
a
causa
della
scarsit
dei
beni
disponibili,
gli
uomini
ingaggiano
una
guerra
di
tutti
contro
tutti
(bellum
omnium
contra
omnes)
e
l'uomo
un
lupo
divoratore
per
ogni
altro
uomo
(homo
homini
lupus).
La
sua
concezione
degli
esseri
umani
come
assolutamente
egoisti,
pericolosi
e
costantemente
bramosi
di
potere,
fu
molto
impopolare.
Tuttavia
gli
uomini
hanno
un
comune
interesse
ad
arrestare
la
guerra
per
assicurarsi
un'esistenza
che
altrimenti
sarebbe
impegnata
soltanto
nella
guerra
per
difendere
beni
di
cui
non
si
potrebbe
mai
godere,
cos
formano
delle
societ
stipulando
un
contratto
sociale,
che
stabilisce
che
ciascun
individuo
rinunci
al
proprio
diritto
originale
(su
tutto
e
su
tutti)
e
lo
ceda
a
un
terzo
(il
Sovrano)
verso
il
quale
obbediente.
Kant
espone
le
sue
teorie
sulletica
nella
critica
della
ragion
pratica,
e
la
sua
proposta
etica
introduce
lidea
che
letica
per
essere
giusta
debba
seguire
i
percorsi
della
ragione
che
assume
un
carattere
pratico.
In
particolar
modo
Kant
introduce
il
concetto
di
imperativo
categorico,
ovvero
un
comportamento
da
considerare
morale
in
modo
categorico
"senza
possibilit
di
smentita"
quando
universalmente
riconosciuto,
giusto
in
ogni
momento
ed
in
ogni
situazione
umana.
Questo
Immanuel
Kant
comportamento
diventa
allora
vincolante
per
la
morale
di
tutti
gli
uomini,
ed
una
sua
mancata
applicazione
significherebbe
azione
immorale.
La
legge
morale
come
imperativo
categorico,
un
comando
a
cui
non
si
pu
sfuggire,
si
distingue
dall'"imperativo
ipotetico"
che
consiste
nel
pronunciare
un
comando
in
vista
del
conseguimento
di
un
fine.
I
caratteri
dell'imperativo
categorico
invece
sono
tali
per
cui
la
sua
imperativit:
non
condizionata
da
nulla,
vale
per
tutti
gli
uomini
in
tutte
le
condizioni
ed
esprime
una
volont
pura.
Il primo imperativo categorico dice: " Agisci in modo che tu possa volere che la massima delle tue azioni divenga universale ". Quando cio ti trovi a compiere una determinata azione scegli come regola (massima), di chiederti sempre se quello che tu stai per fare possa essere condiviso da tutti. Il secondo imperativo afferma: " Agisci in modo da trattare l'uomo cos in te come negli altri sempre anche come fine, non mai solo come mezzo. L'uomo non deve mai essere solo strumento di un'azione morale, il vero fine di ogni atto buono l'uomo. Il terzo imperativo categorico ricorda all'uomo che non basta limitarsi alla propria sfera individuale nel compiere azioni morali ma che ci che si fa possa essere la prima pietra di un " regno della moralit ", che ci che tu hai fatto sia da esempio e diventi legge per tutti gli altri: " Agisci in modo che la tua volont possa istituire una legislazione universale".
Riguardo a questo argomento, risulta impossibile non citare le teorie filosofiche del padre dellidealismo tedesco, Georg Wilhelm
Friedrich
Hegel,
definito
filosofo
storicista,
in
quanto
bas
il
proprio
pensiero
sulla
razionalit
della
storia,
che
appare
come
qualcosa
che
si
viene
determinando
prescindendo
dalle
passioni
individuali
degli
uomini,
ma
traduce
la
tensione
ideale
dellumanit
verso
la
comprensione
di
se
stessa.
Egli
introduce
quindi
la
figura
dello
spirito,
che
per
il
filosofo
tedesco
non
solo
coscienza,
non
si
limita
ad
esprimere
il
sapere
che
luomo
acquista
di
s
e
del
suo
rapporto
con
il
mondo,
ma
anche
libert,
intesa
come
lazione
con
cui,
sulla
base
di
questo
sapersi,
la
realt
viene
ad
essere
modificata;
spirito
,
in
questo
senso,
anche
il
risultato
dellagire
umano,
quindi
linsieme
delle
istituzioni
sociali
e
politiche
e
delle
relazioni
giuridiche
e
morali
che
costituiscono
ci
che
comunemente
chiamiamo
storia.
Nel
suo
discorso
Hegel
distingue
spirito
soggettivo,
oggettivo
e
assoluto.
Lo
spirito
soggettivo
viene
ad
identificarsi
con
lanima,
e
non
viene
considerato
come
entit
trascendente
il
mondo
fisico,
quanto
piuttosto
lo
spirito
presente
nell'uomo
a
prescindere
dal
tessuto
di
relazioni
giuridiche,
morali,
socio- economiche,
politiche.
Lo
spirito
oggettivo
identifica
invece
ci
che
la
coscienza,
intesa
come
coscienza
universale,
sa
storicamente
di
s
e
del
suo
rapporto
con
la
realt,
quindi
la
dimensione
spirituale
tipica
di
ogni
societ:
le
tendenze
e
le
correnti
spirituali
di
4
unepoca, i suoi orientamenti, idee, valori della morale scienza e arte (come dice Hartmann, lo spirito laria spirituale che respiriamo), e si concretizza nelle istituzioni della famiglia, della societ civile e lo stato che costituiscono leticit. Lo spirito assoluto si identifica con il sapere umano nel momento che assume come proprio oggetto lassoluto, inteso come quella realt che la coscienza, considerata come spirito, ha storicamente prodotto. Lo spirito oggettivo costituisce nellambito del sistema hegeliano il nodo centrale della speculazione filosofica di Hegel, e vive concretamente nelle organizzazioni etiche della famiglia, della societ civile, e dello stato. La famiglia per lui la prima e pi immediata forma in cui lio si trova allinterno di una cerchia di relazioni, in cui una persona pu considerarsi membro di una comunit. Con famiglia Hegel intende una comunit di persone costituitasi attraverso il matrimonio, e indica nelleducazione la sua funzione fondamentale, crescere i figli e renderli cittadini del proprio tempo. Essa coincide con il momento etico del diritto, che risulta per estraneo dal cittadino. Per societ civile si intende sostanzialmente la sfera economico-sociale e giuridico-amministrativa del vivere sociale, ovvero come il luogo di scontro, ma anche di incontro di interessi particolari e indipendenti, i quali si trovano a coesistere tra di loro. In essa prevalgono latomismo e la dispersione sociale, giacch ognuno mosso dalla ricerca utilitaristica del proprio bene e le aggregazioni sociali sono determinate dalla casuale coincidenza di interessi. Nella divisione del lavoro e nello scambio tuttavia, legoismo del singolo e il suo apparente isolamento si rovesciano in un sistema di dipendenza universale volta al conseguimento del benessere comune (questa non altro che la teoria della mano invisibile di Smith). Coincide con il secondo momento etico, la moralit, ovvero il porre come fine ultimo del proprio agire il bene, che per coincider con gli interessi imposti dalla societ in cui si vive. Nello stato si ha il superamento dei particolarismi della societ civile, e si ristabiliscono dunque lunit e la coesione che nella societ civile erano venute meno con lemergere degli interessi particolari. La razionalit dello stato, il senso del suo esistere, risiede nellessere sostanza etica, nel rappresentare il livello di consapevolezza che gli uomini hanno di se e della propria libert. Lo stato per esistere deve essere riconosciuto dalla maggioranza dei cittadini, in caso contrario nasceranno le rivoluzioni. Esso coincider con leticit, la sintesi dei due momenti precendentemente descritti.
Latino
Analizzando
le
caratteristiche
strutturali
del
moderno
diritto
occidentale
e
in
particolare
di
quello
italiano,
sarebbe
impossibile
non
trovare
una
grandissima
affinit
con
quello
della
civilt
romana,
che
sta
appunto
alla
base
del
diritto
moderno.
Per
ottenere
una
maggiore
chiarezza
opportuno
procedere
a
unanalisi
di
cosa
si
intenda
con
diritto
romano.
Con
tale
espressione
si
indica
l'insieme
delle
norme
che
hanno
costituito
l'ordinamento
giuridico
romano
per
circa
tredici
secoli,
dalla
data
della
Fondazione
di
Roma
(753
a.C.)
fino
alla
fine
dell'Impero
di
Giustiniano
(565
d.C.).
Infatti,
tre
anni
dopo
la
morte
di
Giustiniano
lItalia
fu
invasa
dai
Longobardi:
limpero
dOccidente
si
dissolse
definitivamente
e
Bisanzio
formalmente
imperiale
e
romana
si
allontan
sempre
pi
dalleredit
dellantica
Roma
e
della
sua
civilt
(anche
dal
punto
di
vista
giuridico).
Fondamentale
definire
cosa
si
intenda
per
diritto;
innanzitutto,
esistono
due
concezioni
di
questo
termine,
quella
normativa
e
quella
istituzionale.
Per
la
prima
il
diritto
norma,
regola
di
condotta:
meglio,
complesso
organico
di
riforme.
Per
laltra,
il
diritto
si
identifica
con
lordinamento
giuridico,
pu
essere
considerato
come
norma
ma
non
si
identifica
con
essa,
la
trascende,
la
stessa
organizzazione
sociale,
la
societ
organizzata,
il
modo
di
essere
di
una
collettivit.
Il
termine
latino
ritenuto
comunemente
corrispondente
nella
sostanza
alla
nostra
parola
diritto
ius.
Infatti
nella
lingua
italiana
ma
non
solo,
sono
fortemente
presenti
parole
derivate
da
questa:
giuridico,
giurisprudenza,
giurista,
giurisdizione.
Litaliano
diritto,
come
pure
il
francese
droit,
lo
spagnolo
derecho,
il
portoghese
direito,
derivano
dal
latino
medievale
directum,
participio
perfetto
di
dirigere,
che
fin
per
soppiantare
il
pi
antico
ius.
La
locuzione
directum
esprimeva
lidea
del
comando,
non
arbitrario
ma
orientativo
di
liberi
voleri
che
hanno,
al
pi,
necessit
desser
guidati.
Lo
ius
si
intende
in
vari
modi:
ius
Quiritium,
ius
Civile,
ius
Gentium
o
ius
Naturale.
6
Andando in ordine, il primo, ius Quiritium; il nome deriva da "Quirites", sinonimo di "Romani". Era costituito da un insieme di consuetudini ancestrali, non scritte, talmente remote che i Romani stessi non ne conoscevano l'origine. Riguardava gli ambiti di diritto di famiglia, matrimonio, patria potestas e propriet privata. . Costituisce il nucleo pi arcaico del ius civile, che l'insieme delle norme che regolano i rapporti tra i cives romani, considerato nell'ottica romana come orgogliosa prerogativa dei cittadini di Roma, ed quella parte del diritto romano derivato dai mores maiorum, e dalle loro interpretazioni, ed la evoluzione laica dello Ius Quiritium, il diritto pi antico dei Romani, strettamente connesso con la religione. Lo ius gentium o naturale l'insieme di regole che ha la sua fonte nella naturalis ratio e che viene osservato in eguale misura tra tutti i popoli. Esso si contrappone concettualmente allo ius civile quale diritto proprio di ciascuna civitas. Mentre lo ius civile deriva da leggi scritte, il secondo ha la sua fonte del diritto nell'agire che resta invariato nel tempo, e diventa legittima prassi. Non riguarda, tuttavia, la tradizione di un popolo, ma le abitudini comuni agli uomini di ogni luogo e tempo, che si possono quindi ritenere connaturate con l'uomo e legittime.
Una delle figure pi importanti della romanit fu Marco Tullio Cicerone. Egli fu un celebre filosofo, avvocato e scrittore romano, nonch uomo politico della Roma del I secolo a.c. Esponente di un'agiata famiglia dell'ordine equestre, Cicerone fu una delle figure pi rilevanti di tutta l'antichit romana. La sua vastissima produzione letteraria rimase come esempio per tutti gli autori del I secolo a.C., tanto da poter essere considerata il prototipo della letteratura latina classica. Delle sue numerosissime opere, forse la pi importante e famosa il De Re Publica. Questultimo un trattato di filosofia politica diviso in sei libri ispirato alla Repubblica di Platone e si
svolge
sotto
forma
di
dialogo
tra
Scipione Emiliano,
che
di
l
a
pochi
giorni
sarebbe
morto,
Lelio
e
altri
personaggi
minori,
nella Busto
di
Cicerone,
situato
ai
Musei
Capitolini
villa
suburbana
dello
stesso
Emiliano.
L'opera
analizza
le
forme di governo
e
le
loro
degenerazioni
(da
monarchia
a
tirannide,
da
democrazia
a
aristocrazia e
a
oligarchia
e
il
ritorno
alla
monarchia);
dei
sei
libri
che
la
componevano
ci
sono
giunti
in
maniera
completa
solo
i
primi.
Nella
sua
opera,
Cicerone,
formatosi
filosoficamente
nellambito
dello
stoicismo,
espone
la
teoria
costituzionale
di
Roma
antica.
Famose
furono
anche
le
sue
orazioni
politiche:
le
7
Verrine,
per
sostenere
l'accusa
contro
il
pretore
della
Sicilia
Verre
accusato
di
corruzione
e
appropriazione
indebita
(Si
tratta
in
totale
di
tre
orazioni);
le
catilinarie,
quattro
orazioni
deliberative
pronunciate
da
Cicerone,
allora
console
in
seguito
alla
scoperta
e
alla
repressione
della
congiura
che
voleva
minare
gli
ordinamenti
repubblicani,
che
faceva
capo
a
Catilina;
e
le
Filippiche,
pronunciate
contro
Marco
Antonio,
Dopo
l'assassinio
di
Cesare
e
di
fronte
al
potere
che
Antonio
andava
acquistando
all'interno
dello
Stato,
Cicerone
inizi
una
violenta
campagna
denigratoria
contro
quello,
appoggiando
allo
stesso
tempo
il
figlio
adottivo
di
Cesare,
Ottaviano.
Quando
per
quest'ultimo
si
alle
con
Antonio
e
Marco
Emilio
Lepido
nel
cosiddetto
Secondo
triumvirato,
Cicerone
fu
punito
per
i
suoi
attacchi:
raggiunto
da
dei
sicari,
fu
ucciso.
La
sua
testa
e
le
sue
mani
furono
poi
esposti
al
popolo
come
monito.
Succede
talvolta,
purtroppo,
che
le
leggi
non
siano
applicate
nel
modo
giusto,
utilizzate
come
mezzo
di
punizione
e
di
vendetta,
o
che
siano
aggirate,
per
scopi
personali.
In
Italiano,
analizzando
il
personaggio
Azzeccagarbugli
dellopera
di
Manzoni
I
Promessi
Sposi.
In
Storia
Il
Processo
di
Verona:
una
mostruosit
giuridica.
ITALIANO
Su
tale
questione
il
grande
Alessandro
Manzoni
(1785-1873)
ci
fornisce
un
esempio
perfetto
nel
suo
capolavoro
I
Promessi
Sposi,
quando
viene
presentata
la
figura
di
Azzeccagarbugli.
Egli
ci
presentato
come
l'avvocato
di
Lecco,
un
personaggio
del
tutto
secondario,
ma
che
rimasto
famoso
per
l'abilit
che
ha
il
Manzoni
nel
creare
e
nel
descrivere
la
sua
personalit.
Viene
chiamato
cos
dai
popolani
per
la
sua
capacit
di
sottrarre
dai
guai,
non
del
tutto
onestamente,
le
persone.
Spesso
e
volentieri
aiuta
i
Bravi,
poich
come
don
Abbondio
preferisce
stare
dalla
parte
del
pi
forte,
per
evitare
una
brutta
fine.
Renzo
Tramaglino
giunge
da
lui,
nel
capitolo
III,
per
chiedere
se
ci
fosse
una
grida
che
avrebbe
condannato
don
Rodrigo,
ma
lui
sentendo
nominare
il
potente
signore,
respinge
Renzo
perch
non
avrebbe
potuto
contrastare
la
sua
potente
autorit.
Apparentemente
un
uomo
di
legge
Azzecca-Garbugli
in
molto
erudito,
nel
suo
studio
presente
una
notevole
un'illustrazione
di
un'edizione
del
libro
quantit
di
libri
che
tiene
pi
come
elementi
del
1840
decorativi
che
come
materiale
di
studio.
Il
suo
tavolo
invece
cosparso
di
fogli
che
impressionavano
gli
abitanti
del
paese
che
vi
si
recavano.
In
realt
non
consulta
libri
da
molti
anni
addietro,
quando
andava
a
Milano
per
qualche
causa
d'importanza.
Fisicamente
definito
da
Manzoni
come
un
uomo
di
media
et,
alto,
asciutto,
pelato,
col
naso
rosso
ed
una
voglia
di
lampone
sul
viso,
noto
simbolo
del
vizio
del
bere.
Porta
una
toga
che
funge
da
veste
da
camera.
Questa
descrizione
mette
in
luce
una
connotazione
negativa
e
allo
stesso
tempo
ridicola
dell'avvocato,
la
cui
responsabilit
molto
pi
grave
di
quella
dei
Bravi
o
di
don
Abbondio:
attraverso
la
sua
corruzione,
egli
mette
la
sua
scienza
e
il
suo
sapere
al
servizio
dell'iniquit.
9
STORIA.
Il
Processo
Di
Verona:
una
mostruosit
giuridica
Il
processo
di
Verona
fu
un
procedimento
giudiziario
avvenuto,
dall'8
al
10
gennaio
1944,
nell'omonima
citt
veneta
che,
all'epoca,
era
sotto
la
giurisdizione
della
Repubblica
Sociale
Italiana
(RSI).
Il
processo
si
tenne
a
Castelvecchio,
nella
sala
da
concerto
degli
Amici
della
Musica,
dove
nel
novembre
dell'anno
precedente
ebbe
luogo
l'Assemblea
del
Partito
Fascista
Repubblicano
(PFR).
Esso
vide
sul
banco
degli
imputati
i
membri
del
Gran
Consiglio
del
Fascismo
che,
nella
seduta
del
25
luglio
1943,
avevano
sfiduciato
Benito
Mussolini
dalla
carica
di
Presidente
del
Consiglio,
apponendo
la
loro
firma
all'Ordine
del
giorno
Grandi
e
che,
non
ritenendo
di
dover
temere
conseguenze
a
seguito
di
questo
gesto,
dopo
l'Armistizio
di
Cassibile
(8
settembre
1943),
non
cercarono
di
scappare
o
di
nascondersi.
Gli
imputati
del
processo
erano
tutti
i
partecipanti
alla
seduta
del
Gran
Consiglio
del
25
luglio
che
avevano
firmato
l'ordine
del
giorno
presentato
da
Dino
Grandi.
I
gerarchi
processati
furono
solamente
sei:
Tullio
Cianetti
(condannato
a
30
anni,
perch
gi
dal
giorno
seguente
al
famoso
voto
aveva
ritrattato
la
sua
posizione);
Luciano
Gottardi
(presidente
dellallora
confindustria,
condannato
a
morte
per
fucilazione);
Carlo
Pareschi
(ministro
dellagricoltura,
condannato
a
morte
per
fucilazione);
Giovanni
Marinelli
(fondatore
della
Ceka
Fascista
una
squadraccia
fascista,
condannato
a
morte
per
fucilazione);
Emilio
De
Bono
(generale
pluridecorato
e
quadrumviro
del
fascismo,
condannato
a
morte
per
fucilazione);
Galeazzo
Ciano
(importante
figura
del
fascio
italiano,
per
anni
ministro
degli
esteri
nonch
genero
di
Mussolini,
condannato
a
morte
per
fucilazione).
Questo
processo
venne
caratterizzato
da
due
incredibili
mostruosit
giuridiche:
la
composizione
di
una
giuria
non
super
partes
e
la
promulgazione
di
una
serie
di
leggi
con
effetto
retroattivo
(con
funzione
prettamente
punitiva).
Per
sua
definizione
una
giuria
deve
essere
composta
da
elementi
super
partes,
che
si
trovino
a
giudicare
in
una
situazione
pregiudiziale.
10
Nel
processo
di
Verona,
la
giuria
fu
composta
da
nove
elementi
il
cui
odio
verso
gli
imputati,
i
traditori
del
25
luglio,
era
palese
e
dichiarato,
togliendo
quindi
ogni
aspetto
di
obiettivit
e
di
legalit.
Inoltre
opportuno
ricordare
che
la
classe
politica
dirigente
della
Repubblica
Sociale
di
Sal
era
profondamente
diversa
da
quella
del
ventennio:
difatti
se
negli
anni
del
regime,
intorno
alla
figura
di
Mussolini
(che
teneva
saldamente
il
potere
nelle
sue
mani),
era
possibile
distinguere
figure
anche
di
grande
prestigio,
come
ad
esempio
Galeazzo
Ciano,
genero
del
Duce
nonch
suo
delfino
,
per
molti
anni
ministro
degli
esteri,
nel
epoca
repubblichina
tornarono
in
auge
personaggi
provenienti
perlopi
dallarea
reazionaria
e
squadrista
del
partito
fascista,
che
durante
il
ventennio
si
trov
in
disparte.
Le
lfigure
pi
di
spicco
della
RSI
furono
senza
Dichiarazione
di
amicizia
tra
SS
e
RSI
dubbio
Alessandro
Pavolini
e
Roberto
Farinacci.
Il
primo,
un
ex-squadrista
fiorentino,
occup
incarica
di
poco
rilievo
durante
il
ventennio,
e
durante
il
periodo
repubblichino
divent
segretario
del
partito
fascista
e
capo
delle
Brigate
Nere,
distinguendosi
tristemente
per
sua
azione
violenta
contro
la
resistenza,
inoltre
ebbe
un
ruolo
importante
nella
condanna
degli
imputati.
Il
secondo,
Farinacci,
fu
considerato
come
uno
dei
personaggi
pi
sconcertanti
del
regime.
Presuntuoso,
fanatico
e
violento,
estremista
e
devotissimo
alla
Germania,
fu,
da
sempre
tra
i
pi
fermi
critici
di
Mussolini,
accusato
da
lui
di
debolezza,
di
prudenza,
di
eccesso
dumanit.
Insomma
una
classe
politica
violenta
di
poco
potere
effettivo,
che
era
nelle
mani
della
Wehrmacht
e
delle
SS
tedesche,
in
cui
il
capo
designato,
Mussolini,
ormai
stanco
e
sfiduciato,
aveva
un
potere
pi
che
altro
simbolico.
Come
gi
detto,
laltro
fattore
che
rese
questo
processo
una
vera
e
propria
farsa,
fu
che
le
condanne
furono
assegnate
basandosi
su
delle
norme
di
un
decreto
promulgato
dopo
il
25
luglio,
dando
a
questo
decreto
un
valore
retroattivo,
compiendo
un
incredibile
atto
dingiustizia.
Questo
decreto
era
composto
da
10
articoli,
i
quali
sostanzialmente
legiferavano
la
creazione
di
un
tribunale
speciale,
atto
a
giudicare
i
fascisti
che
hanno
tradito
il
giuramento
di
fedelt
allidea.
Il
10
Gennaio
del
1943,
furono
tutti
(tranne
Cianetti)
condannati
a
morte
dal
tribunale,
e
le
loro
richieste
di
grazia
al
duce
furono
sequestrate
da
Pavolini,
che
le
consegn
al
duce
solo
dopo
lesecuzione
della
sentenza,
l11
gennaio
del
1944.
Il
processo
di
Verona
quindi
il
perfetto
esempio
di
un
uso
distorto
della
giustizia,
unicamente
punitivo
e
senza
alcun
valore
giuridico
11
La
seconda
parte
della
tesina
verte
sullaltra
grande
interpretazione
del
termine
legge,
in
altre
parole
come
principio
scientifico.
Come
accennato
nellintroduzione,
in
matematica
e
in
logica
matematica,
una
legge
un'affermazione
provata
a
partire
da
un
insieme
di
ipotesi
di
partenza,
ed
ha
valore
assoluto
nell'ambito
di
validit
di
certi
limiti,
denominati
appunto
ipotesi.
Per
questo
motivo
le
"leggi"
vengono
chiamate
teoremi.
Nella
fisica,
nella
chimica
e
in
altre
scienze
per
le
quali
possibile
applicare
metodi
sperimentali
rigorosi,
la
legge
una
relazione
di
tipo
matematico
che
lega
due
o
pi
grandezze
misurabili;
pu
essere
il
risultato
di
un
modello
teorico
supportato
da
dati
sperimentali,
quindi
un
modello
deduttivo,
oppure
una
formalizzazione
di
fenomeni
osservati
sperimentalmente,
modello
induttivo.
Nellambito
della
fisica
classica,
moltissime
sono
le
leggi
di
cui
possibile
trattare,
tra
cui
La
Legge
Di
Faraday-Neumann-Lenz,
che
quantifica
linduzione
elettromagnetica,
e
le
sue
importanti
applicazioni,
come
nei
motori
elettrici,
nei
generatori
e
nei
trasformatori.
FISICA.
La
legge
di
Faraday-Neumann-Lenz
La
legge
di
Faraday-Neumann-Lenz
una
legge
fisica
che
quantifica,
l'induzione
elettromagnetica,
ovvero
l'effetto
di
produzione
di
corrente
elettrica
in
un
circuito
posto
in
un
campo
magnetico
variabile
oppure
un
circuito
in
movimento
in
un
campo
magnetico
costante.
Essa
afferma
che
la
corrente
elettrica
indotta
in
un
circuito
chiuso
da
un
campo
magnetico
proporzionale
alla
variazione
di
flusso
che
attraversa
l'area
abbracciata
dal
circuito
nell'unit
di
tempo.
Ovvero
lintegrale
del
percorso
chiuso
del
campo
elettrico
(E),
moltiplicato
per
ds,
ovvero
un
elemento
infinitesimo
del
circuito.
Quindi,
la
meno
variazione
del
flusso
nel
campo
magnetico
fratto
il
tempo
uguale
alla
forza
elettromotrice
indotta,
o
! .
12
Fondamentale la funzione del segno meno della formula di FNL*, che dovuto alla legge di Lenz, che possibile definire corollario della legge di FNL*, che afferma: il verso della corrente causata dalla forza elettromotrice indotta (fem) tale da generare un campo magnetico B che si oppone alla variazione del flusso del campo magnetico concatenato con il circuito. In poche parole, il campo magnetico B indotto tende a minimizzare gli effetti della variazione di flusso. Vediamo ora alcuni esempi: -Spira immobile posta in un campo magnetico variabile.
Possiamo osservare che il galvanometro (strumento misuratore di correnti piccole), indica lo 0, in quanto la legge di FNL* riguarda le variazioni di flusso, ed essendo la spira immobile, ci non avviene, ergo non ci sar forza elettromotrice indotta.
In questo caso, avvicinando la spira al campo magnetico B, aumenter il flusso del campo magnetico (). Conseguentemente a questo aumento (quindi a una variazione) verr indotta una forza elettromotrice indotta dovuta alla legge di FNL* che tender a minimizzare tale variazione, causando una forza contraria allo spostamento (nel caso che ad avvicinarsi sia un polo positivo).
cui
la
spira
rivolge
il
proprio
polo
positivo
verso
il
campo
magnetico.
Nel
caso
fosse
il
polo
negativo
ad
essere
rivolto
verso
il
campo,
dobbiamo
tener
conto
di
un
fattore
importante:
per
convenzione
le
linee
di
campo
vanno
dal
polo
positivo
a
quello
negativo,
quindi
attraverseranno
il
campo
(o
il
circuito)
con
il
verso
opposto
alle
situazioni
precedenti,
comportandosi
di
conseguenza
in
modo
contrario.
Il
verso
di
rotazione
sar
possibile
calcolarlo
tramite
la
regola
della
mano
destra,
ovvero
senso
antiorario
in
caso
di
carica
uscente
e
orario
in
caso
di
carica
entrante.
Poich
per
convenzione
le
linee
di
campo
escono
dal
polo
positivo
per
entrare
in
quello
negativo,
potremo
indi
affermare
un
principio:
nel
caso
il
polo
positivo
sia
rivolto
verso
il
campo
magnetico,
in
quella
zona
girer
in
senso
antiorario,
se
invece
sar
il
campo
negativo
ad
esserlo,
girer
in
senso
orario.
Regola
della
Mano
destra
in
caso
di
carica
uscente.
*FNL=
*Legge
Di
Faraday-Neumann-Lenz
14
Concluso il discorso su fisica e la legge di Faraday-Neumann-Lenz, affronter Le leggi di Keplero, dei principi fondamentali che stanno alla base del movimento dei pianeti, e quindi dellastronomia. ASTRONOMIA. Le leggi di Keplero Le leggi di Keplero (primi anni del XVII secolo) sono alla base della moderna meccanica celeste, e, curiosamente, sono nate dallansia di scoprire quella musica celeste che scaturiva dallidea di armonia di stampo pitagorico. In tutto sono tre, e la prima afferma che i pianeti
ruotano intorno al sole, percorrendo orbite ellittiche di cui il sole occupa uno dei fuochi. Per la prima volta nella storia della scienza Keplero elimina dall'astronomia le sfere celesti e ipotizza per i pianeti un moto diverso da quello circolare. Osserviamo che, poich l'ellisse una figura piana, i moti dei pianeti avvengono in un piano, detto piano orbitale. Per la Terra tale piano detto eclittica. Vediamo a sinistra un esempio grafico della prima legge.
La seconda legge, molto importante, recita: il raggio vettore, ossia la congiungente del pianeta con il sole, spazza aree uguali in tempi uguali. Le conseguenze di ci sono molto importanti: la velocit di rotazione di un pianeta intorno al sole non sempre costante, ma varia inversamente alla distanza. Se il pianeta in afelio (cio pi lontano dal sole), la sua velocit minore, se invece si trova in perielio (ossia pi vicino), la sua velocit risulta maggiore. Concretamente, noi avvertiamo questa variazione di velocit con una diversa durata delle stagioni: lestate, con lafelio ai primi di luglio, dura due giorni pi dellinverno, con il perielio ai primi di gennaio. La terza legge, molto legata alla numerologia, afferma che il rapporto tra il cubo dei semiassi maggiori e il quadrato dei periodi costante. In altre parole, i cubi delle distanze dei pianeti dal sole sono proporzionali ai quadrati dei periodi di rivoluzione. Ci significa che quanto pi un pianeta lontano dal sole, tanto pi la sua velocit di rivoluzione diminuisce, sia pure non in maniera direttamente proporzionale. 15
BIBLIOGRAFIA.
FILOSOFIA:
-Dispense
su
Hegel
del
professor
Sonnini;
-Protagonisti
e
Testi
della
Filosofia
(Nicola
Abbagnano,
Giovanni
Fornero).
LATINO:
-Istituzioni
Di
Diritto
Romano
(
Matteo
Marrone);
-Studia
Humanitatis
(Angelo
Roncoroni,
Roberto
Gazich,
Elio
Marinoni,
Elena
Sada).
ITALIANO:
-Manuale
Di
Letteratura
(Romano
Luperini,
Pietro
Cataldi,
Lidia
Marchiani,
Franco
Marchese);
STORIA:
-I
Documenti
Terribili
Di
Mondadori:
1944:
il
processo
di
Verona
(a
cura
di
Metello
Casati);
FISICA:
-Appunti;
-www.barrascarpetta.org;
-Wikipedia;
ASTRONOMIA:
-
Terra,
Fuoco,
Acqua,
Aria
(Enrico
Guazzoni);
16