You are on page 1of 17

Rosa Stefano

Classe Vb

ESAME DI STATO A.S. 2010/2011


Tesina d esame

LE LEGGI

Indice:
Pag. 2 Introduzione Pag .3 Filosofia: Hobbes, Kant. Pag. 4 Kant, Hegel. Pag. 5 Hegel. Pag. 6 Latino, diritto romano e lo Ius. Pag. 7 Latino, Cicerone. Pag. 8 Latino, Cicerone le orazioni. Pag. 9 Italiano, Manzoni e il personaggio di Azzeccagarbugli. Pag. 10 Storia, il Processo di Verona. Pag. 11 Storia, il Processo di Verona. Pag. 12 Fisica, La legge di Faraday-Neumann-Lenz. Pag. 13 Fisica, vari casi di spire entranti o uscenti da un campo magnetico. Pag. 14 Fisica, conclusioni sulla legge. Pag. 15 Astronomia, leggi di Keplero. Pag. 16 Bibliografia.
1

Introduzione La mia tesina desame incentrata sul concetto di legge, con particolare attenzione alla distinzione tra legge giuridica, e legge scientifica, facendo luce sullinterazione molto marcata tra questo concetto e le varie materie. Ma prima di tutto diamo una definizione di questo termine: legge deriva dal latino lex, che significa atto normativo ,e sta a significare una norma, una regola che si lega a vari campi scientifici, tecnici e morali. Dal punto di vista giuridico (riferendosi quindi alla sfera del diritto), la legge un atto normativo, che costituisce fonte del diritto stesso di norme giuridiche primarie, che pongono principi o individuano regole comportamentali di cui simpone l'osservanza nei territori o nelle aggregazioni sociali (nazionali, politiche o comunque di pi individui) cui destinata. Nella matematica e nella logica matematica, una legge un'affermazione provata a partire da un insieme di ipotesi di partenza, ed ha valore assoluto nell'ambito di validit delle dette ipotesi. Pi correttamente le "leggi" sono chiamate teoremi. Come sar trattato in seguito, molto interessante operare un confronto tra leggi matematiche e leggi fisiche. Un esempio di legge fisica la Legge Di Faraday- Neumann-Lenz, o legge dellinduzione magnetica. Partendo dalla prima definizione di legge, ovvero quella giuridica, possibile sviluppare vari collegamenti, in primis con la filosofia, sviluppando un discorso che va dalle teorie di Hobbes (Bellum omnium contra omnes), arrivando al pensiero etico di Kant e al suo discorso sugli imperativi categorici , e infine parlando di Hegel, della sua dissertazione intorno allo spirito e alle sue varie divisioni ed articolazioni. E per opportuno fare una riflessione ulteriore: cosa succede se la legge viene usata nel modo sbagliato? Come punizione, vendetta, o pi semplicemente per scopi personali? Il Manzoni ci fa un esempio magistrale di ci nella sua opera I Promessi Sposi nel capitolo in cui narrato lincontro tra Renzo e lavvocato Azzeccagarbugli. Egli era chiamato cos dai popolani per la sua capacit di sottrarre dai guai, non del tutto onestamente, le persone. Spesso e volentieri aiuta i Bravi, poich come don Abbondio preferisce stare dalla parte del pi forte, per evitare una brutta fine. La conclusione della tesina verte sulla spiegazione di alcune leggi importantissime che regolano i movimenti dei pianeti: le leggi di Keplero.
2

LEGGE INTESA COME PRINCIPIO DI COMPORTAMENTO

Filosofia: Diritto e filosofia: dalle teorie di Hobbes alletica di Kant, allo spirito oggettivo di Hegel e le sue varie articolazioni.
Senza alcun dubbio, la filosofia pu essere considerata la disciplina pi di tutte collegata con il diritto (universalmente inteso), la sua base teorica, e si identifica pi correttamente con etica. Per trattare del pensiero etico dei vari filosofi opportuno partire dalle teorie di Thomas Hobbes, che furono successivamente riprese anche da altre importanti figure come Kierkegaard. La sua opera principale fu il Leviatano ( figura ripresa dal mostro biblico descritto nel libro di Giobbe), nel quale egli espose la propria teoria della natura umana, della societ e dello stato. Poich il diritto ha origine naturale per ogni essere umano, innato in ogni individuo che abbia dei diritti, e nello stato di natura ognuno ha diritto a ogni cosa e, a causa della scarsit dei beni disponibili, gli uomini ingaggiano una guerra di tutti contro tutti (bellum omnium contra omnes) e l'uomo un lupo divoratore per ogni altro uomo (homo homini lupus). La sua concezione degli esseri umani come assolutamente egoisti, pericolosi e costantemente bramosi di potere, fu molto impopolare. Tuttavia gli uomini hanno un comune interesse ad arrestare la guerra per assicurarsi un'esistenza che altrimenti sarebbe impegnata soltanto nella guerra per difendere beni di cui non si potrebbe mai godere, cos formano delle societ stipulando un contratto sociale, che stabilisce che ciascun individuo rinunci al proprio diritto originale (su tutto e su tutti) e lo ceda a un terzo (il Sovrano) verso il quale obbediente. Kant espone le sue teorie sulletica nella critica della ragion pratica, e la sua proposta etica introduce lidea che letica per essere giusta debba seguire i percorsi della ragione che assume un carattere pratico. In particolar modo Kant introduce il concetto di imperativo categorico, ovvero un comportamento da considerare morale in modo categorico "senza possibilit di smentita" quando universalmente riconosciuto, giusto in ogni momento ed in ogni situazione umana. Questo

Immanuel Kant

comportamento diventa allora vincolante per la morale di tutti gli uomini, ed una sua mancata applicazione significherebbe azione immorale. La legge morale come imperativo categorico, un comando a cui non si pu sfuggire, si distingue dall'"imperativo ipotetico" che consiste nel pronunciare un comando in vista del conseguimento di un fine. I caratteri dell'imperativo categorico invece sono tali per cui la sua imperativit: non condizionata da nulla, vale per tutti gli uomini in tutte le condizioni ed esprime una volont pura. Il primo imperativo categorico dice: " Agisci in modo che tu possa volere che la massima delle tue azioni divenga universale ". Quando cio ti trovi a compiere una determinata azione scegli come regola (massima), di chiederti sempre se quello che tu stai per fare possa essere condiviso da tutti. Il secondo imperativo afferma: " Agisci in modo da trattare l'uomo cos in te come negli altri sempre anche come fine, non mai solo come mezzo. L'uomo non deve mai essere solo strumento di un'azione morale, il vero fine di ogni atto buono l'uomo. Il terzo imperativo categorico ricorda all'uomo che non basta limitarsi alla propria sfera individuale nel compiere azioni morali ma che ci che si fa possa essere la prima pietra di un " regno della moralit ", che ci che tu hai fatto sia da esempio e diventi legge per tutti gli altri: " Agisci in modo che la tua volont possa istituire una legislazione universale". Riguardo a questo argomento, risulta impossibile non citare le teorie filosofiche del padre dellidealismo tedesco, Georg Wilhelm Friedrich Hegel, definito filosofo storicista, in quanto bas il proprio pensiero sulla razionalit della storia, che appare come qualcosa che si viene determinando prescindendo dalle passioni individuali degli uomini, ma traduce la tensione ideale dellumanit verso la comprensione di se stessa. Egli introduce quindi la figura dello spirito, che per il filosofo tedesco non solo coscienza, non si limita ad esprimere il sapere che luomo acquista di s e del suo rapporto con il mondo, ma anche libert, intesa come lazione con cui, sulla base di questo sapersi, la realt viene ad essere modificata; spirito , in questo senso, anche il risultato dellagire umano, quindi linsieme delle istituzioni sociali e politiche e delle relazioni giuridiche e morali che costituiscono ci che comunemente chiamiamo storia. Nel suo discorso Hegel distingue spirito soggettivo, oggettivo e assoluto. Lo spirito soggettivo viene ad identificarsi con lanima, e non viene considerato come entit trascendente il mondo fisico, quanto piuttosto lo spirito presente nell'uomo a prescindere dal tessuto di relazioni giuridiche, morali, socio- economiche, politiche. Lo spirito oggettivo identifica invece ci che la coscienza, intesa come coscienza universale, sa storicamente di s e del suo rapporto con la realt, quindi la dimensione spirituale tipica di ogni societ: le tendenze e le correnti spirituali di
4

unepoca, i suoi orientamenti, idee, valori della morale scienza e arte (come dice Hartmann, lo spirito laria spirituale che respiriamo), e si concretizza nelle istituzioni della famiglia, della societ civile e lo stato che costituiscono leticit. Lo spirito assoluto si identifica con il sapere umano nel momento che assume come proprio oggetto lassoluto, inteso come quella realt che la coscienza, considerata come spirito, ha storicamente prodotto. Lo spirito oggettivo costituisce nellambito del sistema hegeliano il nodo centrale della speculazione filosofica di Hegel, e vive concretamente nelle organizzazioni etiche della famiglia, della societ civile, e dello stato. La famiglia per lui la prima e pi immediata forma in cui lio si trova allinterno di una cerchia di relazioni, in cui una persona pu considerarsi membro di una comunit. Con famiglia Hegel intende una comunit di persone costituitasi attraverso il matrimonio, e indica nelleducazione la sua funzione fondamentale, crescere i figli e renderli cittadini del proprio tempo. Essa coincide con il momento etico del diritto, che risulta per estraneo dal cittadino. Per societ civile si intende sostanzialmente la sfera economico-sociale e giuridico-amministrativa del vivere sociale, ovvero come il luogo di scontro, ma anche di incontro di interessi particolari e indipendenti, i quali si trovano a coesistere tra di loro. In essa prevalgono latomismo e la dispersione sociale, giacch ognuno mosso dalla ricerca utilitaristica del proprio bene e le aggregazioni sociali sono determinate dalla casuale coincidenza di interessi. Nella divisione del lavoro e nello scambio tuttavia, legoismo del singolo e il suo apparente isolamento si rovesciano in un sistema di dipendenza universale volta al conseguimento del benessere comune (questa non altro che la teoria della mano invisibile di Smith). Coincide con il secondo momento etico, la moralit, ovvero il porre come fine ultimo del proprio agire il bene, che per coincider con gli interessi imposti dalla societ in cui si vive. Nello stato si ha il superamento dei particolarismi della societ civile, e si ristabiliscono dunque lunit e la coesione che nella societ civile erano venute meno con lemergere degli interessi particolari. La razionalit dello stato, il senso del suo esistere, risiede nellessere sostanza etica, nel rappresentare il livello di consapevolezza che gli uomini hanno di se e della propria libert. Lo stato per esistere deve essere riconosciuto dalla maggioranza dei cittadini, in caso contrario nasceranno le rivoluzioni. Esso coincider con leticit, la sintesi dei due momenti precendentemente descritti.

Latino
Analizzando le caratteristiche strutturali del moderno diritto occidentale e in particolare di quello italiano, sarebbe impossibile non trovare una grandissima affinit con quello della civilt romana, che sta appunto alla base del diritto moderno. Per ottenere una maggiore chiarezza opportuno procedere a unanalisi di cosa si intenda con diritto romano. Con tale espressione si indica l'insieme delle norme che hanno costituito l'ordinamento giuridico romano per circa tredici secoli, dalla data della Fondazione di Roma (753 a.C.) fino alla fine dell'Impero di Giustiniano (565 d.C.). Infatti, tre anni dopo la morte di Giustiniano lItalia fu invasa dai Longobardi: limpero dOccidente si dissolse definitivamente e Bisanzio formalmente imperiale e romana si allontan sempre pi dalleredit dellantica Roma e della sua civilt (anche dal punto di vista giuridico). Fondamentale definire cosa si intenda per diritto; innanzitutto, esistono due concezioni di questo termine, quella normativa e quella istituzionale. Per la prima il diritto norma, regola di condotta: meglio, complesso organico di riforme. Per laltra, il diritto si identifica con lordinamento giuridico, pu essere considerato come norma ma non si identifica con essa, la trascende, la stessa organizzazione sociale, la societ organizzata, il modo di essere di una collettivit. Il termine latino ritenuto comunemente corrispondente nella sostanza alla nostra parola diritto ius. Infatti nella lingua italiana ma non solo, sono fortemente presenti parole derivate da questa: giuridico, giurisprudenza, giurista, giurisdizione. Litaliano diritto, come pure il francese droit, lo spagnolo derecho, il portoghese direito, derivano dal latino medievale directum, participio perfetto di dirigere, che fin per soppiantare il pi antico ius. La locuzione directum esprimeva lidea del comando, non arbitrario ma orientativo di liberi voleri che hanno, al pi, necessit desser guidati. Lo ius si intende in vari modi: ius Quiritium, ius Civile, ius Gentium o ius Naturale.
6

Andando in ordine, il primo, ius Quiritium; il nome deriva da "Quirites", sinonimo di "Romani". Era costituito da un insieme di consuetudini ancestrali, non scritte, talmente remote che i Romani stessi non ne conoscevano l'origine. Riguardava gli ambiti di diritto di famiglia, matrimonio, patria potestas e propriet privata. . Costituisce il nucleo pi arcaico del ius civile, che l'insieme delle norme che regolano i rapporti tra i cives romani, considerato nell'ottica romana come orgogliosa prerogativa dei cittadini di Roma, ed quella parte del diritto romano derivato dai mores maiorum, e dalle loro interpretazioni, ed la evoluzione laica dello Ius Quiritium, il diritto pi antico dei Romani, strettamente connesso con la religione. Lo ius gentium o naturale l'insieme di regole che ha la sua fonte nella naturalis ratio e che viene osservato in eguale misura tra tutti i popoli. Esso si contrappone concettualmente allo ius civile quale diritto proprio di ciascuna civitas. Mentre lo ius civile deriva da leggi scritte, il secondo ha la sua fonte del diritto nell'agire che resta invariato nel tempo, e diventa legittima prassi. Non riguarda, tuttavia, la tradizione di un popolo, ma le abitudini comuni agli uomini di ogni luogo e tempo, che si possono quindi ritenere connaturate con l'uomo e legittime.

Una delle figure pi importanti della romanit fu Marco Tullio Cicerone. Egli fu un celebre filosofo, avvocato e scrittore romano, nonch uomo politico della Roma del I secolo a.c. Esponente di un'agiata famiglia dell'ordine equestre, Cicerone fu una delle figure pi rilevanti di tutta l'antichit romana. La sua vastissima produzione letteraria rimase come esempio per tutti gli autori del I secolo a.C., tanto da poter essere considerata il prototipo della letteratura latina classica. Delle sue numerosissime opere, forse la pi importante e famosa il De Re Publica. Questultimo un trattato di filosofia politica diviso in sei libri ispirato alla Repubblica di Platone e si svolge sotto forma di dialogo tra Scipione Emiliano, che di l a pochi giorni sarebbe morto, Lelio e altri personaggi minori, nella Busto di Cicerone, situato ai Musei Capitolini villa suburbana dello stesso Emiliano. L'opera analizza le forme di governo e le loro degenerazioni (da monarchia a tirannide, da democrazia a aristocrazia e a oligarchia e il ritorno alla monarchia); dei sei libri che la componevano ci sono giunti in maniera completa solo i primi. Nella sua opera, Cicerone, formatosi filosoficamente nellambito dello stoicismo, espone la teoria costituzionale di Roma antica. Famose furono anche le sue orazioni politiche: le
7

Verrine, per sostenere l'accusa contro il pretore della Sicilia Verre accusato di corruzione e appropriazione indebita (Si tratta in totale di tre orazioni); le catilinarie, quattro orazioni deliberative pronunciate da Cicerone, allora console in seguito alla scoperta e alla repressione della congiura che voleva minare gli ordinamenti repubblicani, che faceva capo a Catilina; e le Filippiche, pronunciate contro Marco Antonio, Dopo l'assassinio di Cesare e di fronte al potere che Antonio andava acquistando all'interno dello Stato, Cicerone inizi una violenta campagna denigratoria contro quello, appoggiando allo stesso tempo il figlio adottivo di Cesare, Ottaviano. Quando per quest'ultimo si alle con Antonio e Marco Emilio Lepido nel cosiddetto Secondo triumvirato, Cicerone fu punito per i suoi attacchi: raggiunto da dei sicari, fu ucciso. La sua testa e le sue mani furono poi esposti al popolo come monito.

Cicerone pronuncia lorazione contro Catilina

Succede talvolta, purtroppo, che le leggi non siano applicate nel modo giusto, utilizzate come mezzo di punizione e di vendetta, o che siano aggirate, per scopi personali. In Italiano, analizzando il personaggio Azzeccagarbugli dellopera di Manzoni I Promessi Sposi. In Storia Il Processo di Verona: una mostruosit giuridica. ITALIANO Su tale questione il grande Alessandro Manzoni (1785-1873) ci fornisce un esempio perfetto nel suo capolavoro I Promessi Sposi, quando viene presentata la figura di Azzeccagarbugli. Egli ci presentato come l'avvocato di Lecco, un personaggio del tutto secondario, ma che rimasto famoso per l'abilit che ha il Manzoni nel creare e nel descrivere la sua personalit. Viene chiamato cos dai popolani per la sua capacit di sottrarre dai guai, non del tutto onestamente, le persone. Spesso e volentieri aiuta i Bravi, poich come don Abbondio preferisce stare dalla parte del pi forte, per evitare una brutta fine. Renzo Tramaglino giunge da lui, nel capitolo III, per chiedere se ci fosse una grida che avrebbe condannato don Rodrigo, ma lui sentendo nominare il potente signore, respinge Renzo perch non avrebbe potuto contrastare la sua potente autorit. Apparentemente un uomo di legge Azzecca-Garbugli in molto erudito, nel suo studio presente una notevole un'illustrazione di un'edizione del libro quantit di libri che tiene pi come elementi del 1840 decorativi che come materiale di studio. Il suo tavolo invece cosparso di fogli che impressionavano gli abitanti del paese che vi si recavano. In realt non consulta libri da molti anni addietro, quando andava a Milano per qualche causa d'importanza. Fisicamente definito da Manzoni come un uomo di media et, alto, asciutto, pelato, col naso rosso ed una voglia di lampone sul viso, noto simbolo del vizio del bere. Porta una toga che funge da veste da camera. Questa descrizione mette in luce una connotazione negativa e allo stesso tempo ridicola dell'avvocato, la cui responsabilit molto pi grave di quella dei Bravi o di don Abbondio: attraverso la sua corruzione, egli mette la sua scienza e il suo sapere al servizio dell'iniquit.
9

STORIA. Il Processo Di Verona: una mostruosit giuridica Il processo di Verona fu un procedimento giudiziario avvenuto, dall'8 al 10 gennaio 1944, nell'omonima citt veneta che, all'epoca, era sotto la giurisdizione della Repubblica Sociale Italiana (RSI). Il processo si tenne a Castelvecchio, nella sala da concerto degli Amici della Musica, dove nel novembre dell'anno precedente ebbe luogo l'Assemblea del Partito Fascista Repubblicano (PFR). Esso vide sul banco degli imputati i membri del Gran Consiglio del Fascismo che, nella seduta del 25 luglio 1943, avevano sfiduciato Benito Mussolini dalla carica di Presidente del Consiglio, apponendo la loro firma all'Ordine del giorno Grandi e che, non ritenendo di dover temere conseguenze a seguito di questo gesto, dopo l'Armistizio di Cassibile (8 settembre 1943), non cercarono di scappare o di nascondersi. Gli imputati del processo erano tutti i partecipanti alla seduta del Gran Consiglio del 25 luglio che avevano firmato l'ordine del giorno presentato da Dino Grandi. I gerarchi processati furono solamente sei: Tullio Cianetti (condannato a 30 anni, perch gi dal giorno seguente al famoso voto aveva ritrattato la sua posizione); Luciano Gottardi (presidente dellallora confindustria, condannato a morte per fucilazione); Carlo Pareschi (ministro dellagricoltura, condannato a morte per fucilazione); Giovanni Marinelli (fondatore della Ceka Fascista una squadraccia fascista, condannato a morte per fucilazione); Emilio De Bono (generale pluridecorato e quadrumviro del fascismo, condannato a morte per fucilazione); Galeazzo Ciano (importante figura del fascio italiano, per anni ministro degli esteri nonch genero di Mussolini, condannato a morte per fucilazione). Questo processo venne caratterizzato da due incredibili mostruosit giuridiche: la composizione di una giuria non super partes e la promulgazione di una serie di leggi con effetto retroattivo (con funzione prettamente punitiva). Per sua definizione una giuria deve essere composta da elementi super partes, che si trovino a giudicare in una situazione pregiudiziale.
10

Nel processo di Verona, la giuria fu composta da nove elementi il cui odio verso gli imputati, i traditori del 25 luglio, era palese e dichiarato, togliendo quindi ogni aspetto di obiettivit e di legalit. Inoltre opportuno ricordare che la classe politica dirigente della Repubblica Sociale di Sal era profondamente diversa da quella del ventennio: difatti se negli anni del regime, intorno alla figura di Mussolini (che teneva saldamente il potere nelle sue mani), era possibile distinguere figure anche di grande prestigio, come ad esempio Galeazzo Ciano, genero del Duce nonch suo delfino , per molti anni ministro degli esteri, nel epoca repubblichina tornarono in auge personaggi provenienti perlopi dallarea reazionaria e squadrista del partito fascista, che durante il ventennio si trov in disparte. Le lfigure pi di spicco della RSI furono senza Dichiarazione di amicizia tra SS e RSI dubbio Alessandro Pavolini e Roberto Farinacci. Il primo, un ex-squadrista fiorentino, occup incarica di poco rilievo durante il ventennio, e durante il periodo repubblichino divent segretario del partito fascista e capo delle Brigate Nere, distinguendosi tristemente per sua azione violenta contro la resistenza, inoltre ebbe un ruolo importante nella condanna degli imputati. Il secondo, Farinacci, fu considerato come uno dei personaggi pi sconcertanti del regime. Presuntuoso, fanatico e violento, estremista e devotissimo alla Germania, fu, da sempre tra i pi fermi critici di Mussolini, accusato da lui di debolezza, di prudenza, di eccesso dumanit. Insomma una classe politica violenta di poco potere effettivo, che era nelle mani della Wehrmacht e delle SS tedesche, in cui il capo designato, Mussolini, ormai stanco e sfiduciato, aveva un potere pi che altro simbolico. Come gi detto, laltro fattore che rese questo processo una vera e propria farsa, fu che le condanne furono assegnate basandosi su delle norme di un decreto promulgato dopo il 25 luglio, dando a questo decreto un valore retroattivo, compiendo un incredibile atto dingiustizia. Questo decreto era composto da 10 articoli, i quali sostanzialmente legiferavano la creazione di un tribunale speciale, atto a giudicare i fascisti che hanno tradito il giuramento di fedelt allidea. Il 10 Gennaio del 1943, furono tutti (tranne Cianetti) condannati a morte dal tribunale, e le loro richieste di grazia al duce furono sequestrate da Pavolini, che le consegn al duce solo dopo lesecuzione della sentenza, l11 gennaio del 1944. Il processo di Verona quindi il perfetto esempio di un uso distorto della giustizia, unicamente punitivo e senza alcun valore giuridico
11

LEGGE INTESA COME PRINCIPIO SCIENTIFICO


La seconda parte della tesina verte sullaltra grande interpretazione del termine legge, in altre parole come principio scientifico. Come accennato nellintroduzione, in matematica e in logica matematica, una legge un'affermazione provata a partire da un insieme di ipotesi di partenza, ed ha valore assoluto nell'ambito di validit di certi limiti, denominati appunto ipotesi. Per questo motivo le "leggi" vengono chiamate teoremi. Nella fisica, nella chimica e in altre scienze per le quali possibile applicare metodi sperimentali rigorosi, la legge una relazione di tipo matematico che lega due o pi grandezze misurabili; pu essere il risultato di un modello teorico supportato da dati sperimentali, quindi un modello deduttivo, oppure una formalizzazione di fenomeni osservati sperimentalmente, modello induttivo. Nellambito della fisica classica, moltissime sono le leggi di cui possibile trattare, tra cui La Legge Di Faraday-Neumann-Lenz, che quantifica linduzione elettromagnetica, e le sue importanti applicazioni, come nei motori elettrici, nei generatori e nei trasformatori. FISICA. La legge di Faraday-Neumann-Lenz La legge di Faraday-Neumann-Lenz una legge fisica che quantifica, l'induzione elettromagnetica, ovvero l'effetto di produzione di corrente elettrica in un circuito posto in un campo magnetico variabile oppure un circuito in movimento in un campo magnetico costante. Essa afferma che la corrente elettrica indotta in un circuito chiuso da un campo magnetico proporzionale alla variazione di flusso che attraversa l'area abbracciata dal circuito nell'unit di tempo.

Ovvero lintegrale del percorso chiuso del campo elettrico (E), moltiplicato per ds, ovvero un elemento infinitesimo del circuito. Quindi, la meno variazione del flusso nel campo magnetico fratto il tempo uguale alla forza elettromotrice indotta, o ! .
12

Fondamentale la funzione del segno meno della formula di FNL*, che dovuto alla legge di Lenz, che possibile definire corollario della legge di FNL*, che afferma: il verso della corrente causata dalla forza elettromotrice indotta (fem) tale da generare un campo magnetico B che si oppone alla variazione del flusso del campo magnetico concatenato con il circuito. In poche parole, il campo magnetico B indotto tende a minimizzare gli effetti della variazione di flusso. Vediamo ora alcuni esempi: -Spira immobile posta in un campo magnetico variabile.

Possiamo osservare che il galvanometro (strumento misuratore di correnti piccole), indica lo 0, in quanto la legge di FNL* riguarda le variazioni di flusso, ed essendo la spira immobile, ci non avviene, ergo non ci sar forza elettromotrice indotta.

-Spira entrante in un campo magnetico variabile.

In questo caso, avvicinando la spira al campo magnetico B, aumenter il flusso del campo magnetico (). Conseguentemente a questo aumento (quindi a una variazione) verr indotta una forza elettromotrice indotta dovuta alla legge di FNL* che tender a minimizzare tale variazione, causando una forza contraria allo spostamento (nel caso che ad avvicinarsi sia un polo positivo).

-Spira uscente in un campo magnetico variabile.


Invece in questa illustrazione rappresentato il caso in cui la spira viene allontanata dal campo magnetico, diminuendo in questo modo il flusso magnetico . Sempre in accordo alla legge di FNL* sar indotta una forza elettromotrice che cercher di minimizzare la variazione di flusso, aumentandolo a sua volta, causando quindi una forza che si opporr allallontanamento della spira, tirandola verso il campo.

Noi abbiamo esaminato la situazione in


13

cui la spira rivolge il proprio polo positivo verso il campo magnetico. Nel caso fosse il polo negativo ad essere rivolto verso il campo, dobbiamo tener conto di un fattore importante: per convenzione le linee di campo vanno dal polo positivo a quello negativo, quindi attraverseranno il campo (o il circuito) con il verso opposto alle situazioni precedenti, comportandosi di conseguenza in modo contrario. Il verso di rotazione sar possibile calcolarlo tramite la regola della mano destra, ovvero senso antiorario in caso di carica uscente e orario in caso di carica entrante. Poich per convenzione le linee di campo escono dal polo positivo per entrare in quello negativo, potremo indi affermare un principio: nel caso il polo positivo sia rivolto verso il campo magnetico, in quella zona girer in senso antiorario, se invece sar il campo negativo ad esserlo, girer in senso orario.

Regola della Mano destra in caso di carica uscente. *FNL= *Legge Di Faraday-Neumann-Lenz
14

Concluso il discorso su fisica e la legge di Faraday-Neumann-Lenz, affronter Le leggi di Keplero, dei principi fondamentali che stanno alla base del movimento dei pianeti, e quindi dellastronomia. ASTRONOMIA. Le leggi di Keplero Le leggi di Keplero (primi anni del XVII secolo) sono alla base della moderna meccanica celeste, e, curiosamente, sono nate dallansia di scoprire quella musica celeste che scaturiva dallidea di armonia di stampo pitagorico. In tutto sono tre, e la prima afferma che i pianeti

ruotano intorno al sole, percorrendo orbite ellittiche di cui il sole occupa uno dei fuochi. Per la prima volta nella storia della scienza Keplero elimina dall'astronomia le sfere celesti e ipotizza per i pianeti un moto diverso da quello circolare. Osserviamo che, poich l'ellisse una figura piana, i moti dei pianeti avvengono in un piano, detto piano orbitale. Per la Terra tale piano detto eclittica. Vediamo a sinistra un esempio grafico della prima legge.

La seconda legge, molto importante, recita: il raggio vettore, ossia la congiungente del pianeta con il sole, spazza aree uguali in tempi uguali. Le conseguenze di ci sono molto importanti: la velocit di rotazione di un pianeta intorno al sole non sempre costante, ma varia inversamente alla distanza. Se il pianeta in afelio (cio pi lontano dal sole), la sua velocit minore, se invece si trova in perielio (ossia pi vicino), la sua velocit risulta maggiore. Concretamente, noi avvertiamo questa variazione di velocit con una diversa durata delle stagioni: lestate, con lafelio ai primi di luglio, dura due giorni pi dellinverno, con il perielio ai primi di gennaio. La terza legge, molto legata alla numerologia, afferma che il rapporto tra il cubo dei semiassi maggiori e il quadrato dei periodi costante. In altre parole, i cubi delle distanze dei pianeti dal sole sono proporzionali ai quadrati dei periodi di rivoluzione. Ci significa che quanto pi un pianeta lontano dal sole, tanto pi la sua velocit di rivoluzione diminuisce, sia pure non in maniera direttamente proporzionale. 15

BIBLIOGRAFIA.
FILOSOFIA: -Dispense su Hegel del professor Sonnini; -Protagonisti e Testi della Filosofia (Nicola Abbagnano, Giovanni Fornero). LATINO: -Istituzioni Di Diritto Romano ( Matteo Marrone); -Studia Humanitatis (Angelo Roncoroni, Roberto Gazich, Elio Marinoni, Elena Sada). ITALIANO: -Manuale Di Letteratura (Romano Luperini, Pietro Cataldi, Lidia Marchiani, Franco Marchese); STORIA: -I Documenti Terribili Di Mondadori: 1944: il processo di Verona (a cura di Metello Casati); FISICA: -Appunti; -www.barrascarpetta.org; -Wikipedia; ASTRONOMIA: - Terra, Fuoco, Acqua, Aria (Enrico Guazzoni);
16

You might also like