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Il ragazzo che fu Carlo Magno Ed ecco un modo intelligente di fare appassionare alla storia i giovani lettori : parlare direttamente

del protagonista Carlo, raccontando la sua infanzia e la sua adolescenza. Partendo dalla deposizione dell'ultimo re dei merovingi. Childerico III e dal colpo di stato ordito da Pipino il Breve, viene spiegato il significato della Santa discendenza di Cristo, argomento sul quale, purtoppo non si riesce a distinguere il piano della leggenda da quello storico. ( Vedi il Codice Da Vinci) Come nasce questa leggenda e che cosa in realt avvenne: quando nel 751 il figlio di Carlo Martello (nonno di Carlo Magno), Pipino il Breve decise di mettere fine alla finzione di un monarca che non regnava pi, ord un colpo di stato a cui non fu estraneo l'intervento del papa. Qualche anno dopo nel 754, il papa Stefano III, recatosi in Francia, per chiedere un'azione contro i longobardi, dietro alla promessa di Pipino di un intervento armato, confer allo stesso il titolo di "patrizio dei romani" ed anche sua moglie e i due figli, Carlo e Carlomanno, ricevetttero l'unzione del crisma. Questa la storia, mentre la leggenda che una leggenda provenzale, vuole che i discendenti carnali di Ges fosseri approdati nel sud della Francia e da qui nata l'ipotesi, del tutto priva di fondamento storico, della Santa discendenza di Cristo di cui Carlo Magno sarebbe stato l'esponente pi illustre. La narrazione storica degli eventi prosegue con la nascita clandestina di Carlo Magno che si pensava fosse avvenuta prima che sua madre Bertrada si fosse unita in matrimonio con Pipino il Breve, ipotesi questa smentita dal biografo di corte, lo storico Eginardo che voleva fornire una versione ufficiale e noi diremmo oggi "politicamente corretta" della nascita di Carlo, anche per smentire le voci messe in giro, forse dai detrattori dell' imperatore, secondo le quali la madre di Carlo avrebbe girovagato per sette anni nel bosco e avrebbe avuto nella clandestinit il celebre figlio. La narrazione rivolta ai ragazzi parte quindi dalla storia del ragazzo Carlo che fu chiamato Magno solo dopo le sue imprese eccezionali che lo portarono ad essere incoronato a Roma imperatore da papa Leone III, la notte di Natale dell'anno 800. Il merito dell'autrice - a parere mio-duplice: -Da una parte ricostruisce un periodo, quello dell'infanzia e dell'adolescenza del ragazzo Carlo che viene spesso tralasciato nei manuali di storia ,introducendo i ragazzi alla lettura della stessa dalla prospettiva cronologica della loro et: ragazzi che leggono la storia di un altro ragazzo -Dall'altra parte, con uno stile agile e un linguaggio adatto ai ragazzi, non appesentisce mai il racconto ma lo rende appassionante arricchendolo con anedotti, leggende e rendendo il racconto un'avventura, esattamente quello che si aspettano i ragazzi. Nota finale E' apprezzabile -a parere mio- il metodo utilizzato dall'autrice che potrebbe essere utilizzato anche come metodo didattico nelle scuole, perch solo partendo dal punto di vista dei ragazzi, si riesce nell'intento di farsi ascoltare da loro.

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