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Luigi Paternostro

GLI ALTI BRUZI E IL LORO LINGUAGGIO


Dizionario dialettale etimologico di Mormanno

Quarta edizione riveduta e corretta

Foto in copertina: La Loggetta comera. Anni Cinquanta. Riproduzione vietata senza il consenso dellAutore. Diritti riservati. Quarta edizione riveduta e corretta. Firenze, dicembre 2012.
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A mia moglie Vittoria Ai miei figli Ferdinando, Emilia e Maria Ai nipoti Alice, Ivan e Maristella Ai miei ex alunni di Mormanno e Firenze

A tutti i concittadini va da queste pagine il mio pensiero di figlio di una terra particolare gi detta lAtene delle Calabrie nella quale nel corso dei secoli s concretata una cultura unica e indimenticabile attraversata da memorie antiche e da modernit frutto di una continua simbiosi con il resto del mondo in cui sono sparsi tutti i suoi abitanti . Il recente sisma e le sue disastrose conseguenze non possono e non devono intaccare una storia come quella rappresentata in queste pagine che deve rimanere quel lievito necessario alla rinascita e sopravvivenza e del natio loco e della comunit. A quanti ho conosciuto Agli studiosi del fenomeno linguistico

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Luigi Paternostro nasce a Mormanno. Qui esercita la professione dinsegnante elementare dal 1950 al 1969 profondendovi entusiamo e indimenticabile dedizione. Divenuto poi direttore didattico nel 1970, passa da Cerchiara di Calabria a Laino Borgo poi a Mormanno e successivamente a Firenze ove, nel 1992, conclude la carriera ricevendo per i suoi meriti lonorificenza di Ufficiale al merito della Repubblica. Ha dato alle stampe: Mormanno, favola di una realt (1981) Gli Alti Bruzi e il loro linguaggio (1986) Il Vocabolario dialettale degli Alti Bruzi (1995) Mormanno un paesenel mondo (1999) e (2007 sec.ediz.) Uomini, tradizioni, vita e costumi di Mormanno (2000) Ricordi di vita magistrale (2001)

Il liguaggio esaminato, di uso corrente fino agli anni cinquanta del secolo scorso, , in buona parte, ignoto alle odierne generazioni. Senza tema di sbagliare pu considerarsi un monumento linguistico di unarea particolare.

Legenda. grecit antica e bizantina gr. latinit antica e medievale lat. influenze dello spagnolo sp. influenze del catalano cat. port. influenze del portoghese fr. influenze del francese parole di origine araba ar. senza lingue diverse, italiano anche nota volgare, incerta etimologia
Tutte le parole in lingua greca sono pure state riportate in traslitterazione

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DOVE CI TROVIAMO1
Siamo allestremo nord della Calabria. In tempi arcaici la regione ebbe pochi abitanti tutti dislocati lungo le coste o nelle loro prossime vicinanze2. I ritrovamenti pi antichi sono resti delle industrie dellhomo sapiens ascrivibili al paleolitico superiore, al neolitico medio, alleneolitico, alla cultura protoappenninica ed appennica della media et del bronzo. Le prime autoctone manifestazioni umane vanno riferite allhomo fluvialicolus del paleolitico inferiore come rivelano le amigdale3 di contrada Rosaneto di Tortora tutte riportabili alla facies acheuleana. Il primo geografo dellantichit, Ecateo di Mileto, vissuto nel VI sec. a.C., ci parla di vari popoli: i Morgeti collocati, come ci ricorder dopo lo storico Antioco, nella zona di Reggio (vedi oggi S. Giorgio Morgeto), i Coni, gli Enotri dei quali enumera ben nove citt, tutte ignote, tranne Cossa, i Vituli, i Lucani e i Bruzi, sistemati al nord, gli Osci e gli Ausoni della vicina Campania4.

Brevissima ed incompleta carrellata storica Vedi gli insediamenti nelle varie grotte: del Romito e della Manca a Papasidero, della Madonna a Praia a Mare, di Torre Talao a Scalea, di S. Angelo a Cassano Ionio e altre. 3 Selci paleolitiche forgiate a mandorla (dal gr. amiugdale). 4Del linguaggio di tali popoli resta qualche relitto onomastico. La documentazione archeologica si riduce a pochi sepolcri con tomba a fossa che richiama la civilt del ferro.
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Solo nel secolo VIII a.C. la Calabria entra definitivamente nella storia a seguito della colonizzazione greca da parte dei Dori. Questi non sormontavano per numero le popolazioni locali. La loro forza consisteva nella civilt, nelle armi e nelle barche. Prima sinsediarono nella Calabria meridionale, poi, risalendo le valli, colonizzarono anche i distretti montani. Sullo Jonio sorse Sibari, centro di potere e di cultura. I Sibariti sfondando lo sbarramento rappresentato dalla cordigliera bruzia e risalendo il fiume che portava il loro nome, Sibaris, attuale Coscile, incontrarono il Lao, seguendo il quale simbatterono in tante piccole etnie che andarono presidiando. Tale fiume segnava il confine settentrionale dellItalia arcaica. Alla sua foce incontrarono o fondarono Laos5. Incamminandosi poi verso il nord, raggiunsero il Silaros (Sele) e fondarono, sul mare, Posidonia, in onore di Nettuno. A sud crearono altri due scali: Scidro, nella zona di Belvedere e Clampetia, in quella di Amantea. Dalle varie gemmazioni e assoggettamenti ebbero vita le citt di Pandosia, nella zona di Rogliano, Crimisia, Cir, Petelia, oggi Strongoli, Kroton, Crotone, Thurioi, Turio, Temesa o
5 A circa 8 km a sud di Scalea e a 3 km dalla costa, tra i fiumi Lao e Abatemarco, e' stato identificato il sito dove sorgeva l'antica Laos. Trattasi della localit San Bartolo di Marcellina, frazione di S. Maria del Cedro. Vedi in Archivio Storico per la Calabria e la Lucania, anno LXXIV (2007) di Biagio Moliterni: LAOS: fiume e citt nella Geografia di Strabone.

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Tempsa, Nocera Tirinese, Skjlletion, Squillace, Hipponion, Vibo Valentia, Kaulonia, Monasterace Marina, Lokroj, Locri, su un antico sito preellenico, Metauros, Gioia Tauro. Verso la fine del IV secolo a.C. questa civilt che fu la pi luminosa della storia calabra decadde per linvasione di popolazioni italiche formate maggiormente dai Bruzi o Brettii, affini ai Lucani, che esaurita la foga del brigantaggio e del saccheggio (vedi Diodoro Siculo) finirono per crearsi un piccolo stato fondando centri urbani come Argentanum, S. Marco Argentano, Besidiae, Bisignano, Consentia, Cosenza che ne divenne la capitale. La loro aspirazione fu il completo controllo della regione. Lucani inter se discordant, a propriis filiis, servisque exulibus vincuntur, qui Terinam, Arponium, Thurium occupant, quare ipsi etiam Brutii dicti sunt (Plinio, Storie, Libro III). Lungo fu il guerreggiare. Crotone fu assediata nel 320 e Thurio nel 288 a. C. Questi avvenimenti richiamarono i Romani. I Bruzi chiesero allora aiuto a Pirro, ma furono sconfitti, 275 a.C. Met della Sila fu adibita dai vincitori a demanio pubblico. Per diversi anni morsero il freno. Per vendicarsi di Roma si allearono con Annibale. Furono ancora vinti e umiliati. Subirono poi una massiccia azione latinizzante, pi mirata e rapida nei loro insediamenti che nel resto della Regione.
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Riapparvero poi, insieme ad avanzi di Greci e torme di schiavi per dare appoggio a Catilina, 63 a.C., ma non si risollevarono. Nella ripartizione augustea, il Brutium fu incluso nella III Regio. Larea dei paesi considerati in questo studio si estende in parte da Sibari a Cerilli, Cirella, passando poi per Blanda Julia, Tortora, e Nerulum, Rotonda6. Il territorio racchiude anche Laino. Nella riforma dioclezianea, 297 d.C., lager brutium fu aggregato alla Lucania e costitu la IX provincia. Alla fine del VI secolo d.C. Lucania e Bruzio erano ancora la decima delle quindici diocesi dellImpero. Agli inizi del Medio Evo, dopo i Visigoti, Ostrogoti e Goti, la Calabria fu invasa dai Bizantini. Per loro merito rifiorirono attivit umane caratterizzate da scambi commerciali e da nuove culture (gelso e baco da seta). Intorno al secolo VIII il conflitto tra la chiesa di Bisanzio e quella di Roma contribu allalleggerimento della dipendenza delle diocesi calabre dal Papato e di conseguenza vi fu un dilagare dei riti orientali. Poich nella parte meridionale della Regione alcune popolazioni avevano ancora conservato l'originale lingua coloniale greca, richiamati da questa realt, qui giunsero folte schiere di monaci basiliani che col tempo non rimasero solo nellarea ove si conosceva lidioma greco
6 Il fiume Lao ad occidente il Crati ad oriente e il confine con la Lucania segnarono per gli antichi il Bruzio, che oggi forma la parte estrema della moderna Calabria.

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(zona ionica, vedi Patirion di Rossano) ma si spinsero anche allinterno del Bruzio ove crearono gruppi monastici interessanti (Mercurion, valle del Lao). Nei dintorni di Mormanno fu fiorente un monastero ad Avena. Qui visse lungamente S. Leoluca da Corleone insieme al suo igumeno Cristoforo, dopo un periodo trascorso in algore montium miromanorum7. Molti furono i cenobi, le laure e gli eremi. Proprio in questo periodo di grande ritorno allellenismo, si perde il nome di Terra dei Bruzi o di Brutium e si comincia a parlare di Calabria. Siamo giunti al secolo VIII. La pressione longobarda si fa sentire. Avanzando da Salerno attraverso la valle del Lao e la vecchia Popilia i nuovi arrivati, schivando il Pollino, raggiunsero Cosenza che divenne, fino al IX secolo, sede di un loro attivo gastaldato8. Verso la met dello stesso 800, ai Bizantini e Longobardi si sovrapposero gli Arabi. Questi rimasero pi a sud dellarea pedemontana del Pollino. I Bizantini, con uno sforzo notevole, riuscirono, fine del IX secolo, a cacciarli da Amantea, loro fortezza, e respinsero contemporaneamente a nord del Crati i Longobardi, 885-887. La Calabria ridivenne un loro thema (provincia) che fu efficiente per tutto il X secolo.

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Tra il freddo dei monti di Mormanno Probabilmente questo il periodo della nascita di Mormanno Luigi Paternostro. Dizionario dialettale etimologico di Mormanno

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Ma i paesi posti tra il Lao e il Crati non furono difesi dai Bizantini. La discesa dei Normanni avvenuta tra il 1048 e il 1060 pose fine alla egemonia di Bisanzio. Dopo un lungo periodo di baronaggio e di guelfismo (1250-1450) caratterizzato da lunghe guerre interne e dal dilagare della povert, assistiamo ad una serie di sforzi aragonesi (14501550) che sfociano alla fine nella pi fosca dominazione spagnola. Troviamo nobili indebitati e plebe oppressa. Lesasperazione contadina diventa moto sociale che si risolve nel brigantaggio. La restaurazione borbonica fece sperare in una vaga nascita di una borghesia rurale. La conquista natoleonica alla fine vide poi il formarsi di due nuove classi: i galantuomini e i contadini. Tra queste realt apparve timidamente qualche industria sostenuta da un artigianato autoctono, chiuso e rudimentale, che entr subito in crisi dopo lunificazione nazionale. Una nuova storia (se vogliamo poco diversa) inizi solo a met agosto del 1860 quando Giuseppe Garibaldi sbarc a Melito .

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PERCH OCCUPARSI DI UN DIZIONARIO DIALETTALE ETIMOLOGICO


Scrivere e parlare di dialetto vuol dire imbattersi inevitabilmente in Gerhard Rohlfs 9. Lo conobbi nel gennaio del 1975 a Laino Borgo allora mia sede di servizio. Il 22 febbraio dello stesso anno Lo rividi a Mormanno nei locali del Circolo Cittadino.
9 Con la morte di G. Rohlfs lItalia ha perduto un grande studioso della sua lingua oltre che un caro amico del nostro Paese. Venuto in Italia nel 1921 (aveva 29 anni) con alle spalle un grosso bagaglio scientifico e culturale, si diresse in Calabria e poi nel Salento ponendosi la questione delle parlate dialettali, in quegli anni pi usate che oggi, che volle far derivare allantica Grecia e dalle sue colonie. Questa sua ipotesi non fu accettata da molti studiosi italiani che attribuivano la grecit a poche isole linguistiche dellItalia meridionale e soprattutto alla colonizzazione bizantina. (Vedi Carlo Battisti autore fra laltro di un Dizionario Etimologico Italiano Firenze 1950-57, e O. Parangeli). Tuttavia lattivit dello studioso fu tale che nessuno, credo, pu fare a meno della sua opera paragonabile a quella di altri autorevoli etimologi quali, solo per citare i pi rappresentativi, Friedrich Christian Diez, creatore della filologia romanza, (1794-1876) o Wilhem Meyer-Lubke (1861-1936). Nellottobre del 1974 una giuria designata dal Prof. Alessandro Faedo allora Rettore dellUniversit di Pisa assegn al Prof. G. Rohlfs il Premio Forte dei Marmi anno III per la sezione Storia della Lingua Italiana. Il 14 luglio del 2002, in occasione dei 110 anni dalla nascita del grande linguista (Berlin Lichterfelde, 1892 Hirschau,1986), il Comune di Badolato, con una solenne e suggestiva cerimonia cui ha partecip la figlia Ellen, intitol allo studioso la piazza antistante le scuole elementari. In Calabria G. Rohlfs cittadino onorario di Bova (1966), Candidoni (1979), Tropea e Cosenza (1981)

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Al termine di un lungo e piacevole e per me istruttivo colloquio, mi regal, con memori ricordi, una sua pubblicazione10. Il dono era molto interessante e stimolante ma gli impegni mi soffocavano. Appena libero, ritornato alla vita interrotta, ai volti, ai vincoli sociali, ho cominciato la ricerca lessicale per testimoniare lesistenza di un patrimonio di civilt espresso da una realt ove le parole sono pensieri e sentimenti che hanno fatto e fanno tuttora muovere persone vive. Strada facendo incontravo il Tedesco, nome con cui ancor oggi qualcuno ricorda il Professore, maestoso, incombente, posto ad unaltitudine tale che ti stordisce, tanto somma. Ipsa enim altitudo attonat summa, diceva Mecenate. Conosceva tutte le parole. Erano quelle stesse che noi Gli avevamo suggerito e per le quali ci aveva ricordato e ringraziato11. Guidato da tanto Virgilio ho ripercorso con estrema attenzione i sentieri pi impervi, riuscendo ad attaccarmi a radici solide e sicure
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Dizionario Dialettale delle Tre Calabrie, Hoepli, Milamo, 1939 Tutti corregionali aiutarono il prof. Rohlfs. Ad essi Egli dedic il seguente pensiero riportato sul frontespizio del Nuovo Dizionario Dialettale delle Tre Calabrie A Voi / fieri Calabresi / che accoglieste ospitali me straniero / nelle ricerche e indagini / infaticabilmente cooperando / alla raccolta di questi materiali / dedico questo libro / che include nelle pagine / il tesoro di vita del vostro nobile linguaggio. Negli ultimi anni del suo peregrinare in Calabria si faceva accompagnare da una gentile Signora, sua figlia Ellen, che lo aiutava nella revisione e ricatalogazione dei termini e nella ricerca e registrazione di nuovi lemmi.

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frugando anche nel mio vissuto da cui sono riaffiorate gioie ed emozioni che, mi auguro, provi anche lattento e benevolo lettore. Il linguaggio esaminato quello usato fino agli anni cinquanta del XX secolo. Oggi alcune espressioni sono note solo ai vecchi, a gente nata tra gli anni 20 e 40 del secolo scorso. Dalla lettura del presente Dizionario traspare un mondo in cui predomina la sofferenza, la miseria e la rassegnazione ad un destino che sembra abbia segnato per sempre limiti e confini dellesistenza. E lo stesso destino della plebe romana, del vassallaggio medievale, delle tirannie borboniche ed infine delle trascuratezze dello Stato incapace di risolvere la questione meridionale. Sarebbe certamente segno destrema miseria, daccentuato sottosviluppo e di doloroso isolamento pensare, oggi, alluso esclusivo del dialetto. Per credo che anche la mania di massificazione collettiva realizzata attraverso un linguaggio molte volte completamente estraneo al cuore e alla mente, pure segno di grave degenerazione. Entrambi sono mali che portano allappiattimento e alla perdita irrecuperabile dei valori. Le due esigenze, quella del possesso della lingua ufficiale comune e quella della conoscenza e del rispetto dellindividualit locale, devono trovare unequilibrata compenetrazione affinch
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si realizzi laspirazione ad essere, prima, tutti uguali e poi, in virt di ci, tutti liberi12. E questo lo spirito che anima questo lavoro. Il linguaggio, lo annoto timidamente, si colloca su di un'originaria lingua di probabile derivazione osco-lucana13 o, quantomeno, brettio-lucana, su cui si sono poi innestate la grecit antica, la latinit14 e, in seguito, il bizantinismo a lungo conservato nella zona per il perdurare del fenomeno mercuriense15. In questo crogiolo si sono poi mescolati spagnolismi e francesismi, effetto di una marcata e continua dipendenza napoletana, e quellitaliano meridionale mediato e dal volgare e, da ultimo, dalla lingua ufficiale16.
E solo la lingua che fa uguali. Uguale chi sa esprimersi e intendere lespressione altrui Don Lorenzo Milani, Lettera ad una Professoressa, Firenze, 1976 LEF. 13 Sesto Pompeo Festo, glossografo del II secolo in De verborum significatu, a proposito dei Bruzii scriveva: bilingues Brutantes Ennius dixit, quod Brutii et Osco et Graece loqui soliti sunt (gi Ennio consider i Bruzii un popolo bilingue poich parlavano solitamente losco che il greco). 14 I vincitori del mondo, bramosi dimperare alle genti, non solo, ma anco di sottoporle alle fogge, alle voci, alle condizioni di Roma, imposero alle calabre genti non solo il giogo, ma lobbligo di parlare la loro lingua, ordinando che solo con il latino si rendesse ragione ai vinti, si pubblicassero le risposte dei principi, gli editti dei proconsoli e dei pretori. S. Maffei, Storia Letteraria Libro I. 15 B. Cappelli, Medioevo Bizantino, vedi Bibliografia 16 Ma la classica lingua dei Quiriti, non potendosi alle calabre genti comunicare col dialetto proprio, cominci, di tempo in tempo a corrompersi prima nella pronuncia e poscia nelle voci. Corruzione che saccrebbe allorquando lItalia, non che le Calabrie, furono preda dellinvasione di popoli di diverso sermone, dei normanni, degli svevi, dei longobardi ed altri barbari che vi scesero per mietere le umane generazioni come le biade nei campi e dare tutto a ruba, e a fuoco le terre, le citt, i templi, le castella. In mezzo di tanti popoli di vario linguaggio e di vari costumi concentrati nellItalia ed in parte nelle nostre Calabrie chi non avesse antiveduto una
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Questo dizionario dialettale etimologico ha la presunzione di recuperare tale linguaggio e, suo tramite, anche quegli aspetti socio-economicoculturali che sono stati, per secoli, alla base della convivenza e della sopravvivenza della comunit esaminata.

universale metamorfosi del sermone greco e latino che risuonava sul labbro dei nostri padri? Vivendo in comune tal mischianza di popoli, per addimostrarsi alternativamente la comune bisogna, gli estranei popoli sforzandosi a cinguettare il calabro idioma, lo sozzarono con mille barbare voci. I nostri avi in pari tempo, avendo a bisogno accomunare il linguaggio di loro con quello di coloro dai quali erano signoreggiati, allora ogni parola alternandosi e diversi modi e cadenze prendendo, in progresso di tempo s il nostro sermone che quello degli stranieri, venne a tralignare in un terzo linguaggio non somigliante n alluno n allaltro: il linguaggio che ancora risuona tra noi mescolato di voci sicule, greche, spagnole, franche; s vario di voci, di cadenze, di pronuncia, di dialetto, in modo che, chi udirebbe favellare varie genti di diverse calabre terre, durerebbe fatica crederle genti che vivono sotto un medesimo governo, moderati dalle stesse leggi. Vedi Della Magna Grecia e delle Tre Calabrie di Nicola Leoni, pag.338, cap.37. Luigi Paternostro. Dizionario dialettale etimologico di Mormanno

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A
a cc chi (ad quoad) = fintantoch, fino a che; a cc chi vnisi fino a che vieni a pcchi a pcchi (rumeno pic goccia oppure da una base espressiva pikk che significa poco) = poco a poco abbac,tu (gr. abacs) = passare il tempo, trastullarsi abbacc,tu (lat. ad vacare) = mettersi daccordo al fine di truffare abbad,tu (lat.batare) = aver cura, custodire abballatru (lat. bellatorium) = corridoio scoperto o coperto costruito in aggetto dal muro di sostegno per uso di disimpegno o di comunicazione abbllu (gr. ballizein) = ballo. I balli pi noti a Mormanno erano la polca, la tarantella, la mazurca, il valzer, la quadriglia (sp.cuadrilla). Venivano diretti da un maestro di ballo, regista e coreografo mstru dabbllu
Un ballo tradizionale: tarantella paesana Abblla abballa z Pppi Iramu si e m smu stti E si non abbllasi bnu
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Non ti dngu u mustazzlu Balla. Balla, zio Peppe, eravamo sei ed ora siam sette Se non balli bene Non ti dar il dolcetto. A Zio Peppe, quale nome comunissimo, si pu associare chiunque. Mustazzlu, il nome di un dolce tipico natalizio fatto di farina e miele avente la forma di un baffo, fr. mustache. Zio Peppe si era presentato senza invito ad un ballo familiare ed era stato accolto con lesortazione a ben comportarsi prima di ricevere il guiderdone ambito rappresentato dal mielato dessert. Il proverbio si applica anche a chi, propostosi come capace di risolvere situazioni, dovr in ogni modo districare le matasse e dimostrare con i fatti le dichiarate abilit e competenze.

abbamb,tu (lat. vampa) = accendersi in modo rapido, infiammarsi abbannun,tu (lat.bandum) = desistere abbandonare, lasciarsi andare abbarruc, tu (ebraico barukh-habba) = far le cose in modo abborracciato; essere stordito, frastornato abbasci,tu (sp.bajar) = abbassare abbsciu (abajo fr. en bas) = gi, sotto abbsta 'c (lat.ab extra) = purch
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abbast,tu (gr. bastazo) = bastare abbauz,tu (lat.balteare) = levare dalla vite o da altre piante i getti provenienti dalla parte non innestata del fusto o quelli privi di frutto nati sui tralci abbavazz,tu (forse dal lat.baba) = arruffare, far le cose in modo impreciso abbinnti (lat.ad venientem) = veniente abbint,tu (lat. adventare)= riprendere fiato, riposarsi abbis,tu (fr.aviser) = accorgersi, notare; avvertire rendersi conto. Scoprire e registrare una situazione dalla quale poter trarne vantaggio. abbiss,tu (lat.abyssus) = sprofondare abbitddru (lat.habitus) = sacchetto di stoffa che custodisce reliquie o sacre immagini portato al collo in segno di devozione; abitino.
Giunto fino a noi dopo aver oltrepassato secoli di storia del costume, labitddru, deriv dallantica bulla, un globetto aureo che i giovanetti patrizi o liberi romani portavano appeso al collo fino al 17 anno quando lo deponevano insieme alla toga praetexta ed indossavano quella virile. Tale borchia conteneva alcuni oggetti come il fascinum, un amuleto fallico che riproduceva i genitali, il sucinum, ambra vegetale, i surculi,
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piccoli ramoscelli del corallo, gli oscilla, piccoli dischi a rilievo su cui erano incisi volti, (da os, oris), ed altri pezzi di varie forme da essi ritenuti possessori di una forza impersonale detta mana capace di proiettarsi su cose e persone per combatterle o attirarle. Tutto questo materiale venne sostituito fin dal medioevo con reliquie dei santi o presunte tali come piccoli pezzetti di sai monacali e successivamente da figure di santini di cui si era particolarmente devoti. Rest appeso al collo anche degli adulti e fu oggetto di particolari riti devozionali e soprattutto di baci seguiti da preghiere tendenti ad ottenere miracoli o particolari favori.

abbittim,tu (lat.victima) = percuotere da far male abbittun (fr.boton) = abbottonare abbivir (lat. bibere) = abbeverare abbivsci,tu (lat.ad vivere) = rinascere abblitt,tu (lat.ablego) = agire in fretta e fare cose prive di connessione e di rigore logico abbgghja (lat. volo o dallit. voglio) = parecchio, molto, a volont abbragtu (gr. brocos) = afono abbram,tu (provenzale bramar) = desiderare abbrancic,tu (lat. brachium) = raccogliere quanto pi possibile
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abbrucul,tu (cat. abroquerar) = stare intorno facendo ressa abbrugn,tu (fr. embronc) = imbronciarsi abbrusccultu (lat. bruscum) = secco, evaporato abbruscculte sono le foglie per il troppo calore o per il gelo come pure le labbra per il freddo o la febbre abbucc,tu (cat. abocar) = 1. aggiungere, riempire fino allorlo (se trattasi di vasi) abbuff,tu (lat. bufo,onis) = ingozzarsi, rimpinzarsi, mangiare avidamente abbufun, tu (lat.bufo,onis) = 1. gonfiarsi come un rospo; 2. essere edematoso per malattia abbul,tu (lat.ad volare gr. bul) = agitarsi, affaccendarsi, essere in uno stato di continua apprensione abbumml,tu (gr. bombein) = esser gonfio per disfunzioni organiche o diventarvi per colpi ricevuti abbun,tu (lat.ad bonus) = 1. metter lacqua nei tini in modo da far gonfiare le doghe bagnando il legname provocandole gonfiezza abbunnnzia (lat. abundantia) = agiatezza, abbondanza
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abburrtu (lat.abhorrere) = scocciato abbuscc (sp. buscar) = cercare, buscare, trovare; abbsccu = utile, profitto
Va tabbscca pani = vai a lavorare

abbutt,tu (da lat. botta rospo; anche dal lat. ad buttem) = pieno come una botte.) = abbottarsi, rimpinzarsi, mangiare a crepapelle, saziarsi abbuttatna = gonfiezza causata dal troppo mangiare
U sziu non credi a lu dijnu Chi gode ed in buono stato non pensa alle miserie di chi stenta

accalivaccni (fr. achevanchions) = a cavalcioni accalivacc = cavalcare accamp,tu (lat. ad campus) = raccogliere ed ordinare accann,tu (sp. acanar) = accatastare, misurare accap,tu (lat. ad caput) = accordarsi, intendersi accapp,atu (turco kapac mantello) = coprirsi con un mantello a ruota detto cppa accappiddr,tu (lat. ad capere contenere) = colmare. Dicesi di piatti

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abbondanti o di tutto ci che si colma avendo la forma di cappello o di cupola accarizz,tu = carezzare
Quannu u diavulu taccarizza vo lanima Quando il diavolo ti accarezza, vuole lanima

accas,tu = sposarsi accasini = occasione accatarrtu (gr. catarro) che produce catarri; raffreddato accatt,tu (lat. ad captare gr. ctomai) = comprare accattatru = compratore accttu = compere, acquisto, conquista accavagghjun,tu (sp. agavillar) = abbicare acchjan,tu (lat. ad planum letteralmente allontanarsi dal piano. Ad un moto da luogo) = salire, ascendere, guadagnare la vetta. acchjanta = salita rapida e faticosa, scalata
Acchjna acchjna fra Giuvanni Vi ca nclu ti vo Gis. Prima acchjna a cscia mgna e p acchjanatnni tu. Sali sali, Frate Giovanni, sali che in cielo ti vuole Ges. Prima porta la cassa preziosa e poi ascendi pure tu

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La strofetta riportata si riferisce ad un racconto ove si narra che in casa di una bella signora il suo drudo per evitare di farsi scoprire dal marito si travestiva da frate. Un giorno per stava per essere sorpreso quando intervenne la fedifraga esortandolo a sparire indicandogli come strada la cappa del camino e consigliandogli di portar via anche una cassa di preziosi. La sola frase acchjna acchjna fa pensare ad uno sforzo non indifferente per affrontare una salita aspra e ripida. Acchina acchina! si dice pure quando si affronta la vita e i suoi casi, specialmente quelle situazioni difficili che mettono a dura prova azioni, comportamenti forze fisiche e morali, in definitiva tutto lessere.

L ccia ed altri ortaggi ben si accompagnano al vino. Quando si frequentavano le cantine, dette cappddre a m di luoghi sacri, i bevitori, accompagnavano la serie delle libagioni, recitando come una preghiera, la filastrocca che segue: Dssi lccia: chi bellu vinu chi scciu ! Risposi u fincchiu: i pra mi cciaccghju ! Dssi u rafanddru: ci sngu pra jju, fraticddru... E dssi a pastinca: add j cummri cannta ? Il disse, disse dava alla cantilena quella solennit (ipse dixit !) che faceva regola, e giustificava le varie alzate di gomito

acchjpp,tu (sp. atipar) = ingordarsi, mangiare a crepapelle, saziarsi ccia (lat. apium) = sedano

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accialrdu (lat. aciarium punta o filo tagliente + lardo) = tagliere accialni (pat. arx roccia) = persona alta, robusta, ben piantata come una roccia acciapptu (chapa) = 1. ripiegato 2. costipato 3. pieno di malanni accdi,su (occidere) = uccidere ccigmo, acci mo (ecce homo) = 1. malandato, povero 2. chi patisce soprusi d'ogni genere senza reagire accinic (gr. chiunicos) lett. cane) = concentrarsi in qualcosa; perseguire un impegno, come fa il cane che segue la pista senza distrarsi accinictu = concentrato, attento, accurato accit,tu (port. chitao) = zittire, calmare, appagare cciulu (lat. acilus) = uccello di rapina; sparviero (nome scient. accipiter nitus.
Parti inferiori barrate di rossiccio; coda lunga, vagante. Nei libri di lettura dello scorso secolo, tra i tanti racconti moraleggianti e, sdolcinati di deamicisiana memoria, ricordo, non interamente perch riferitomi dal nonno, un dialogo tra un agnello ed un uccellino, che incontratisi, si lamentavano dei pericoli del mondo. Cos luccellino concludeva il suo discorso: tu che agnello sei, sai quanto il lupo fiero, se fossi augel sapresti che cosa lo sparviero!
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accgghj,tu (lat.colligere) = 1. infettarsi 2. raccogliere acctu = infettato acctu acctu = messo insieme, messo nello stesso posto, nello stesso recipiente; racchiuso in se stesso accracantu (gr. acrates) = che non ha pi forza, estenuato, debole, fiacco accranc,tu (lat.cancrum) = 1. indurirsi, rattrappirsi 2 essere assiderato 3. essere indolenzito per aver mantenuto a lungo una stessa posizione ccua (lat.aqua) = acqua Accua e mrti, areri a prta.
Acqua e morte dietro la porta. Nel proverbio lacqua si assimila alla morte che arriva allimprovviso e spazza tutto via.

Un altro detto.
Tre qui a mrzu, di ad aprli e gna a maju, si li. Nqua u msi i gignu po runa mnzu mnnu Tre giornate piovose a marzo,due ad aprile e una a maggio, se viene. Se piove a giugno pu andare tutto in rovina.

accuru (lat.aquarium) = canale accuasantra = acquasantiera accuatna = brina

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accucchj,tu (lat.ad copulare) = 1. sposarsi, unirsi a q. 2. accoppiarsi 3. accumulare


Acccchjati cu lu mgghju di ta e fli i spsi. Unisciti con chi migliore di te anche a costo di fargli le spese. Il proverbio si pu anche tradurre: non importa se ci rimetti ma sappi che trarrai vantaggio da chi pi saggio. Du li fa e Du l'acccchia: Iddio li crea e Iddio li unisce. Ogni simile ama il suo simile.

accuddr,tu (lat ad collum) = addebitarsi, farsi carico, attribuirsi accudi,tu (lat.ad caudam lett. achiappare per la coda) = inseguire. accufuntu (lat.ad fundus) = lett. che ha raggiunto il fondo quindi rannicchiato, curvato, accasciato, invecchiato accntu (lat.accognitus, non noto, sconosciuto) = 1. avventore, cliente 2. fatto o imprevisto del quale bisogna subito liberarsi Spicci laccntu liberarsi da una situazione accurm,tu = colmare accurt,tu (sp.acortar) = raccorciare accurtatru = scorciatoia accussnti, tu (lat.cum sentio) = assentire, approvare
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accustumbrtu (sp. acostumbrado) = abituato, avvezzo, educato, addestrato accuzz,tu = accordarsi cina (lat.acinus) = grappolo d'uva. cina spna = uva spina
Qui alcune variet di uve un tempo coltivate a Mormanno: cuagghjna, uva nera dal chicco turgido e rotondo; lunguvrdu, uva bianca dai chicchi oblunghi e color doro; sanginddra, uva rossiccia e simile alla fragola; ducicddru, uva bianca dai chicchi piccoli e dorati; ngria, uva nera dai chicchi grossi e consistenti, addurca (cfr.)

A d v la ma sputzza C n bllu matarzzu Cu li crci e cu li vrzzi La Madnna mi pghhja mbrzza Dove va la mia saliva C un bel materasso Con le croci e con le braccia La Madonna mi abbraccia La sequenza era cantata dai bimbi nel momento in cui si accingevano a saltare da un muretto, da uno scalino o altro, per scongiurare le conseguenze della caduta. Individuata larea in cui sarebbero presumibilmente finiti, vi indirizzavano uno
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cu (lat. acus) = ago acuss (lat.sic) = cos a d v = dove va

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sputo che per divina virt si trasformava in un bel materasso dove si trovava la Madonna con le braccia allargate che li avrebbe cos protetti.

adacci,tu (lat.ad aciarium lett. portare sotto lacciaio) = spezzettare, lardellare adaccialrdu = coltello per lardellare adaccu,tu (lat. adaquo) = irrigare adanz,tu (lat.ad antas) = affacciarsi adarm,tu (lat.armare) = preparare adarttu = istruito nelle arti; ammaestrato adimp, tu (lat. adimplere) = adempiere, eseguire, attuare con cura adimpscu = adempio aducchj (lat.ad oculare) = guardare oppure dare il malocchio, stregare adugghj,tu (lat. oleum dare) = oleare aduv,tu (port. ovar) = fare le uova adumuli = ammorbidire (anche con liquidi); da humilis, a sua volta da humus, terra che sta gi, in basso, sotto. Dmulu o mulu significa morbido, maneggevole, duttile, docile addimssu (lat. admissus ) = mal messo, avvilito, abbassato addirizz,tu = 1. raddrizzare 2. ordinare e pulire a fondo e zelo

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addirrci,ttu (fr. en deronte) = andare in rotta, in rovina, immiserire, intristire, fallire addrum,tu (ant. ital. reg. allumare) = accendere, dar fuoco add, a d? (lat.unde) = dove add vai? = dove vai? addubb, tu (fr. adober) = adornare, abbellire addubbi, tu = (lat.ad opium) anestetizzare adduc, tu = raddolcire, zuccherare; mitigare, calmare addun,tu (sp.adonarse) = accorgersi, rendersi conto, avvedersi addnga (lat.de unquam) = dovunque addur,tu (lat audorare) = odorare addurca = frutto delle viti dorache portate da Damasco dai frati francescani calabresi di ritorno dalla terra santa. Il vocabolo potrebbe pure derivare da dorato per indicare il particolare colore che il frutto, noto anche come zibibbo, assume a maturazione completa addru (lat. odor) = odore addurnu = emanazione pungente e sgradevole di escrementi oppure di sudore o di orina
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Hai fatto il colore del dividi parenti. Non si sa chi fosse la persona adatta o capace di dividere i parenti, ma certamente difficile sar stato il suo compito specie se le situazioni si presentavano ingarbugliate. In questa sua azione avrebbe faticato tanto da perdere il colore, e cos esaurirsi, impallidire e smagrire. Ed proprio nel senso di persona debole, anemica, dalla carnagione incolore, che il termine era usato. Soprattutto dopo malattie

ai fttu culri d spartiparnti

affalupp,tu = mangiare con avidit; cfr. falppa affscinu (sp. fascinar) = malia, laffatturare

Il detto fra affscinu, che deriva dalla formula romana prae fiscine, senza fascino cio senza incantesimo, ancora in uso. A volte accompagnato dal gesto delle corna
affat,atu (lat. fata, fatorum) = ricevere dalle fate poteri magici e chiaroveggenza fficu (lat.ad figere) = dispnea affiddr,tu (lat.ad findere) = affettare affilagtu (lat.ad filum) = alto, magro, allungato, sottile affin,tu (lat.finis) = render sottile, ridurre in dimensioni, appuntire affttu (lat.ad fictus) = fitto, pigione
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afflusci,tu (sp. aflojar) = allentare, sgonfiare flsciu = cadente, debole, esanime affratt,tu (lat. ad fratem) = fraternizzare, aver legami o dimestichezza con qualcuno affrissiun, tu (radice frig lat. frigidus) = raffreddarsi affrissini = raffreddore affrttu (lat. ad fligere) = afflitto, sconsolato affrci, affrucitu (lat. fulcio) = rimboccarsi le maniche, i pantaloni affrunt,tu (fr. affront) = insultare, ingiuriare, trovarsi di fronte, incontrasi affrntu = offesa, insulto
Sangiuvnni affrunttu quel vincolo che unisce due famiglie diverse i cui membri hanno scambievolmente battezzato o cresimato loro componenti. Tale situazione determina un legame affettivo, uno stretto rapporto confidenziale detto sangiuvnni, in ricordo di Giovanni Battista che battezz Ges nelle acque del Giordano. Un detto: Cumpri sangiuvnni, spartmuni li pnni; li pnni s spartti e sangiuvnni c trastu. I panni da spartire sono tutte le confidenze, le ansie le preoccupazioni, le gioie ed i dolori del vivere. La divisione delle vesti
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richiama lepisodio pi saliente della vita di San Martino di Tours che divise il suo mantello dandone met ad un povero. A proposito di San Martino ricordo che invocato come il santo che protegge e cura i raccolti, i frutti della terra, gli animali e gli stessi uomini. In questa sua azione benefica vince ed allontana il malocchio e tutti gli scuntruvrii (lett. scontri avversi avversit, sventure, disastri) che impediscono la crescita e lo sviluppo e dei prodotti della terra e della salute, fisica o mentale, dello stesso uomo. Alcuni detti e motti in cui appare lespressione Sntu Martnu. Tngu na vgna ligta2 a Sntu Vtu Sntu Martnu cum caricta. Si ciabbisi lcciulu3 e la gaddrna. Pvira vgna ma cumdda 4 Ho una vigna che ho messo sotto la protezione di San Vito; per merito di San Martino oltremodo carica di uva. Fu scoperta dagli uccelli e dai polli che la distrussero.
2 Qui il termine che deriva dal diritto romano non un vero negozio giuridico ma sta per disposizione devozionale al Santo per il cui bene si chiede protezione. 3 Qui traduco uccelli, in genere. Acciulu invece lo sparviero, lat acilus. 4 Adda deve. In lat. debeo composto da de e habeo. Nel dialetto riappare la doppia d dopo vari passaggi linguistici; linfinito apocopato di ire, andare. Quindi letteralmente: come deve andare!

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C chiavtu Santu Martnu! Che raccolto abbondante! Sntu Martnu cmi crsci bllo ss piccinnnu! Che bello sviluppo ha questo bimbo!

affuc,tu (lat. ad faucem) = annegare, strozzare affurmic,tu (latino parlato ad formicare) = intorpidire, addormentare afra (lat. Plauto aforis) = fuori aggarbtu = garbato aggatt,tu = nascondersi ed attendere, come fanni i gatti agghjai,tu = sedere sulla ghiaia o comunque per terra in attesa di recuperare le forze agghjatt,tu (lat. ad iactare) lett. agitarsi = labbaiare del cane che corre agghjazz, tu (lat. ad iacere) = 1. mettere tutto il gregge nellovile, jzzu 2. dormire insieme nello stesso letto stando uno sullaltro gghju (lat. habeo) = ho
Io ho = gghju; tu hai = tu i; egli-lei ha = dddru ; noi abbiamo = ni avmu; voi avete = voi avsi; essi-e hanno= dddri nu. Ebbi = appi; tu avesti = appsti; egli ebbe = ppi; noi avemmo = appimu; voi aveste = appstivu; essi ebbero = appinu o ppiru

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gghju (lat.allium) = aglio agghjprru = aglio montano; inferiormente foglie non carenate; stami senza denti pi lunghi dei petali gghju = prima colazione dei contadini consumata dopo un paio dore di lavoro. Forse perch i cibi erano conditi con aglio che era considerato un vero farmaco agghjuc,tu (da gioco) = giocare con qualcuno agghjucc,t (fr. jucher) = appollaiarsi; rif. a persone: adagiarsi in posti stretti aggorig, tu = piegare a forma di grondaia; curvare. Vd. griga aggraff, atu (fr. graffer) = afferrare, prendere aggrang, tu (sp. agarrar) = artigliare, acchiappare aggrat,tu lett, render grato = adattare, adeguare aggrizz,tu (da grinza; o dal verbo regionale aggricciare) = raggrinzire, aver sensazione di freddo, di paura o di ribrezzo tali da far accapponare la pelle. Taggrzzanu i crni = ti viene la pelle doca

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aggrufun, tu (radice latina fun, da cui fundus che vuol dire basso) = accoccolarsi, raccogliersi, piegarsi su se stesso aggrumeddr,tu (da grumo) = coagulare aggrunn,tu (lat. grunda; sic. grunna) = fare il broncio agguacchj,tu (fr. agaiter) = guardare quasi spiando, guardare attentamente aggual,tu = da uguale; livellare, equilibrare agguant,tu (cat. aguantar) = afferrare, tirare, sostenere agh! anche gh! (gr. agos sp. agu!) = eccomi, son qui! agrstu (gr. acrestos) = acerbo agrvulu (lat.acrivulus) = agrifoglio agrmi (gr. agremelon) = prugne agunnu (lat. hoc anno, hoque anno, it. antico uguanno) = questanno agulva, aulva (gr. elaia) = oliva (frutto) agulivra, aulivra = olivo (pianta) aguna (gr. , agon spingere, muovere) = eretismo umano e degli animali pcuri agunianu = le pecore sono in calore agstu = agosto.
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Ad agstu si pganu dbiti. I debiti si pagano ad agosto.

Il proverbio mette in evidenza che in agosto, quando ormai si provveduto a vendere i prodotti della terra, possibile pagare i creditori ahimmna! = ohim! aietnu = abitante di Aieta imu (gr. acsimos) = azzimo antru (lat.intra) = dentro inu (gr. amnos lat. agnus) = agnello aingi, aintu (lat. ad iungere) = congiungere, riunire alrta (fr. alerte) = in piedi
Sccu vacntu non si ri alrta. Sacco vuoto non sta in piedi

aliss(u) (lat.alias) = altrimenti detto alci (lat. (h)allex,alecis; alecula lett. piccolo pesce) = acciuga

a lu = al = a + il ove il diventa lu forma dialettale di lo che deriva a sua volta dallaccusativo latino di illum per aferesi della prima sillaba e scomparsa della desinenza m.
allabbavntu (lett. in balia del vento) = posto allo scoperto senza alcun riparo alla muccini = di nascosto alla vivnzia (lat. vivens) = da vivo
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allam,tu (gr. laimos; ar. lahhama lett. aver fame di carne) = essere affamato, aver desiderio di divorare cibi allamtu = affamato; mangiare dimostrando una fame insaziabile allamp,tu (cat. llamp) = esser colpito dal fulmine allanz,tu (ar. anzar, hangar belvedere, terrazza) = affacciarsi da una sporgenza.
Anzu bccu = nome di un territorio di Mormanno ai piedi del monte Poio fatto come una terrazza pianeggiante che si affaccia sul Pantano. Noti anche altri anzar come Capulanzu, contrada di Laino Borgo e la stessa citt di Catanzaro.

allapp,tu (lat. alapa) = dare uno schiaffo allapp,tu (gr. laptein) = mangiare e succhiare come fa il cane allarig,tu = allargare allasc,tu (sp. laxar) = diminuire la tensione, allentare allattum,tu (lat.ad lactem) = florido, ben nutrito allazz,tu = allacciare allicc,tu (ted. lekkon) = accogliere offrendo doni e ospitalit
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alliff,tu = (gr. aleifo) vestirsi con cura, imbellettarsi, lisciare, lisciarsi allint,tu (lento) = dimagrire allipp,tu (lat.lippa) = intasare; lngua allippta quella lingua sulla quale si produce l'effetto che deriva dal mangiare cose molto acerbe o quella lingua patinosa dopo o durante la febbre allisci,tu (sp. alisar) = lisciare, carezzare alliss,tu (celtico issa) = spingere il cane a mordere alliziun,tu (lett. dar lezioni) = insegnare, addestrare,ammaestrare alloll,allull,tu (sp. alojar,ado) = 1. compiacersi di essere ben trattato 2. distendersi, crogiolarsi nel letto 3. spianare la pasta con il matterello allum,tu (fr. allumer) = accendere, illuminare allung,tu (lat. ad longum) = tendere, allungare, tirare allup,tu = esser famelico come un lupo allurd,tu (lat. lurdus) = insudiciare, lordare Aloya (Sant) o Santalya dal gr. alloios Eligio
Nel Comune di Santa Cesarea Terme, provincia
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di Lecce, esiste un casale di nome Cerfignano, forse fondato dai greci, in cui trovasi una chiesa dedicata a SantEligio. Il nome lo troviamo poi in Francia dove diventa, passando per una volgarizzazione, Aloy, Aloya e Loya. Ed proprio a Chaptelat, presso Limonges, che tra il 588 e il 590 nasce un Eligio che diventato poi vescovo muore in Olanda forse nel 660. Per le sue particolari attitudini di orafo con le quali in giovent si era distinto, oggi venerato come patrono dei numismatici oltre che dei maniscalchi e veterinari. In Italia tale Santo adorato in Napoli ove gli dedicata appunto la Chiesa di SantEligio Maggiore, in stile gotico, zona Mercato, risalente al 1270 che la pi antica dellepoca angioina. Di essa ne parl anche Benedetto Croce in Storia e leggende napoletane. Per concludere la panoramica mi piace ricordare che SantEligio onorato anche: a Roma, Chiesa di SantEligio degli Orefici; ad Ancora in Napoli, Chiesa di SantEligio dei Chiavettini: ad Altopascio, Chiesa dei Santi Jacopo, Cristoforo ed Eligio. A Mormanno lesclamazione: I nu Santalya ha il significato di persona ingegnosa ed attiva l la frase mannggia a Santalya significa invece disappunto, rammarico, dispiacere, contrariet, disagio, fastidio

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amarsticu (lat. amaror,oris) = amaricante amru (lat. amarus) = piccante; riferito a persone: iroso amarri = sensazione di cibo pepato dovuta allingerimento di sostanze piccanti amnna = cos sia; lamen delle preghiere amnta = menta amist (sp. amistad) = benevole amicizia; perdono amizta = alfabeto
Amizta trae il nome dai segni A, M e Z che sono la prima, la decima e la ventunesima lettera della serie dei caratteri esprimenti i suoni della lingua italiana. Le ragazze imparavano a ricamare lalfabeto in caratteri diversi tra i quali il maiuscolo, il minuscolo, il corsivo, il rotondo, il gotico, lo stampatello, usando la tecnica del punto a croce. Il lungo e paziente tirocinio consentiva loro di esercitare la mano per lavori di pregio e bravura che si concludevano con la preparazione del corredo nuziale. Alcune ricamatrici lavoravano poi su commissione.

ammacardju! teos) = (gr. + macaira magari! voglia il cielo! ammacc,tu (sp. machar) = pestare, batter forte su un corpo in modo da schiacciarlo
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ammaccatna = contusione, deformazione dei profili o delle superfici dovuta a colpi ammag,tu = da mago; ammaliare, incantare ammaj, tu (lat. majus) = zappare polverizzando il terreno collocandolo intorno alla pianta. Tale operazione si faceva in maggio ammamm,tu (lat. mammare) = 1. essere legato alla madre, affezionarsi 2. coprire con terra una piantina per proteggerne le radici 3. incollare, unire, legare ammari,tu (lat. amarus; gr. amos) = sentire in bocca il sapore piccante dovuto alle spezie o al peperoncino ammarmurtu = da marmo; intorpidito ammarr,tu (lat. marra) = che ha perduto il filo del taglio; ammrranu p nnanti = si parano davanti ammasun,tu (fr.maison) = appollaiarsi ammatt,tu (lat.ad mitto) = nascondersi ammatund,tu (sp. magullar) = contundere, schiacciare, ammnti c = non importa che, anche se, bench, sebbene.
Ammnti ca la snasi ssa campna ca cu non i divtu non ci vni!
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E inutile che suoni la campana: chi non devoto non viene in chiesa!

ammicci,atu (fr. mcher) = incastrare, far combaciare, unire amminazz,tu (sp. amenazar) = minacciare amminnculi (latino classico adminiculum o anche pendiculum) = appendici, cianfrusaglie, cose minute, piccoli sostegni, cose secondarie ammint,tu (lat. mentior) = dire bugie, inventare ammul,tu (lat.mola) = affilare ammolafrbici = arrotino ammucci,tu (fr. muchier) = nascondere ammuddr = (lat, mollis); render molle. ammuntun,tu (da montone) = stipare, stare luno su laltro, stringersi come fanno le pecore ammunziddr,tu (latino parlato ammonticulare) = cumulare, ammonticchiare ammurb,tu (lat.morbus) = infettare, rendere malsano, appestare, diffondere il morbo ammurt = da morto, (sp. amortar) estinto, spento; significa: spegnere,

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distruggere, diminuire il vigore di luce o di calore


ammrta a luci, u fcu spegni la luce, il fuoco

ammusc, tu (lat.musca) = il correr dei bovini verso cespugli cui strofinarsi per liberarsi dal fastidio delle mosche che li infestano. ammusci,tu (lat. mucidus) = affievolirsi, appassire ammuscul,tu = seccarsi, seccato ammuss,tu (da muso prov. mus) = adombrarsi, imbronciarsi ammustatru (lat. ad mustum) = corbello usato per filtrare il mosto ammutt,tu (lat. ad mitto) = il mettere il mosto nel tino dopo la spremitura. ammuzz,tu (ted. mutzen) = comprare a cottimo ammzzu = acquisto a cottimo amra (port. amora) = mora selvatica amri (p) = per amore di, in considerazione del fatto nda (lat. ambitus) = solco tracciato dai buoi o dagli sterratori. Mangiare allnda mangiare sul posto di lavoro. Stare allnda di Crstu significa avere assicurata la mercede e il cibo
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neddru (lat. anellus) = anello anguna (gr. agonia) = agonia nici (gr. anison) anice animddra (lat.animula) = persona priva di coraggio, debole, emotiva, facilmente influenzabile anta (lat. anethum Virgilio) = anice selvatico
Non mmli mncu anta! Non ha alcun valore!

annac,tu (gr. nache) = cullare, dondolare annsca,tu (lat.ad nasicare) = annusare annnti (lat. ad nec entem) = niente, nulla anncchiu (lat. anniculus) = vitello di un anno annitt,tu (port. netejar) = pulire nnitu (lat.anditus) = impalcatura a corridoio annivuric,tu = annerire annumin,tu (nominare) = indovinare, profetizzare annumingghju = indovinello
Annumna annumingghju, quantva ntru la pgghja? Indovina indovina, quante uova (ho nascoste) nella paglia?

nta (lat. antae, antarum) = spalla della porta


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Lu pviru mangia allnta di Crstu Il povero mangia di elemosine Significa: Cristo, che era povero, non rinnegher mai un pezzo di pane ad alcuno. Qui c il ricordo evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci.

nti (lat. antes, antium) = estremo filare delle viti anticri (gr anticondion lat ante cor lett. davanti al cuore) = afflizione, preoccupazione, tormento, affanno
Tngu u cri e lanticri sono nel pi assoluto dilemma

anticriu (lat. antiquorum) = chi ragiona in modo antiquato anticrii = cose vecchie, anticaglie, cianfrusaglie antrastta (ad transactum o anche da un ant. provenzale atrazach) = allimprovviso nzu u bccu (ar. angar) = nome di una contrada di Mormanno aptu = abete appanntu (lat. pannus lett. bendato) = portico appapagn,tu (lat. papaver) = essere in dormiveglia o per farmaci o per stanchezza; appisolarsi; cfr. papina appappugghj,tu (gr. pappos) = coprirsi ben bene per il troppo freddo,
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ripararsi nei panni, cautelarsi. Pappo, maschera della commedia atellana, era raffigurato come un vecchio avvolto in molti panni appar,tu (lat.ad parare) = 1. stender bene, 2. far tornare i conti, pareggiare; 3. sistemare, zappare, spianare la terra 4. appianare controversie appassulitu = lat. passus, appassito
I pssuli dun tempo (chicchi duva moscata) giungevano a Mormanno da Orsomarso o comunque da paesi della limitrofa cosa tirrenica. Erano avvolti in profumate foglie di cedro, dette panatddri, piccolo pane. Pure in foglie di fico si avvolgeva altra frutta secca tra cui pesche, albicocche e gli stessi fichi.

appatim, tu (latino parlato adpactumare) = calmare, acquietare i morsi della fame appedic, tu (lat. appetere pedes) = camminare sforzandosi appnnici (lat.appendix) = grappoli di uva appesi appic,tu = (lat. ad picare) = lett.: attaccare con la pece. Altri significati: appendere, impiccare, sospendere per la gola appicapnni = appendiabiti appicatru = appiglio
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appicci,tu (lat. ad piceare) = bruciare, accendere, dar fuoco appcciu (mastr) = abborracciatore di poca competenza che si propone come tuttofare appi, appsti, appvi (lat. habui, habuisti, habuit) = ebbi, avesti, ebbe appil,tu (lat. oppilare cat. apilar) = essere intasato, essere pieno di peli
Tnisi u cri appiltu Hai poca compassione

appinnic,tu (lat. pendiculare) = fare un breve sonnellino; a Roma pennichella appittatru (petto) = salita assai ripida e faticosa appizz, tu = spendere per migliorare, per comprare, per ripararee o ripagare un danno appizzic,tu (latino volg. ad piceare) = abbarbicare, salire con sforzo appizzint,utu (ad petentem) = diventar povero cfr. pizznti appizzut, tu (ted. spitzig) = appuntire, rendere acuto.
Appizzta lbbisi fai la punta alla matita

Un altro significato di appizzut quello riferibile alla compravendita nella fase di


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contrattazione del prezzo per ottenerne un ribasso o una consistente riduzione. appizzta locchi invece: guarda pi attentamente. applacchj,tu (lat. ad planctare) = incollare; dare addosso; appiccicare applitt,tu (gr. apoplesso) = colpire, schiacciare appsta (lat.ad positus) = con intenzione, a bella posta appraj,tu (lat.plaga) = sdraiarsi, distendersi apprssu (lat. ad pressum) = dietro a, di dopo, accanto, vicino, dietro apprett,tu (fr. apreter) = provocare, molestare, dar fastidio, stuzzicare pressare apprttu = noia, molestia appuntiddr,tu = puntellare appur,tu (lat. purus) = accertare appurmun,tu (lat. pulmonem) = essere paonazzo e gonfio come un polmone appust,tu (lat. appositare) = tendere un agguato ad una persona o un animale appuzza-tu (lat. putidus) = infettare, imputridire aprli (lat. aperire) = aprile.
Aprli scscia varlri
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Aprile rompe i barili Quttru brillnti, giorni quarnta. Qui la parola brillnti deve leggersi aprilante per dar senso al proverbio che vuole che il quattro aprile debba avere consimili quaranta giorni successivi. A Firenze: tre aprilante, quaranta durante.

arma (lat.aeramen) = rame aramtu = solfato di rame che serviva per irrorare la vigna aram,tu (lat. ramus) = =1. affastellare per portar via arangi,tu (lat. rancidus) = diventar rancido rburu (lat. arbor) = albero arciprviti (gr. arche presbites) - lett. primo tra i vecchi - = arciprete arcssimu (lat.arceo) = diavolo arcmu (ar.al qba) = alcova rcu = arco rcu e pddra = essere magri; esser rimasti con le sole ossa, assimilate ad una arco sostenuto dalla sola pelle ardtu certamente da ardito.
A Mormanno si designa anche con tale termine un tipo di grano che matura in anticipo rispetto agli altri. In molte famiglie di mezzadri a maggio erano gi
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finite le riserve cerealicole. Si aspettava con ansia la fine di giugno per mietere questo ardtu, farlo essiccare, batterlo anche con bastoni e raccogliere quei preziosi chicchi che rappresentavano la fine di unangustia e la speranza di una nuova vita. Gli altri frumenti, ne ricordo alcuni, il fagopiro grano saraceno, la caruseddra e la jrmna, maturavano nella prima met di luglio e troppo lunga sarebbe stata lattesa. Mi piace ricordare le angherie che subivano i gualni dai signuri patruni. Questi assistevano alla mietitura e successiva trebbiatura o delegavano loro rappresentanti. Contavano quasi tutte le gregne e soprattutto i cavagghjuni mettendovi misteriosi segnali per evitare che venissero manomessi. La pisatura cominciava al mattino presto e finiva a tarda sera. Erano impegnati due buoi, paricchju; tiravano un giogo, jgu, cui era attaccata una grossa pietra di tufo. Se laia aveva una superficie maggiore o vi venivan posti pi numerosi mannelli, simpaiavano tre buoi. Si usava allora il trijgu e le pietre erano due. E li vi tornu tornu e Za Rosa ntru lu fornu, Iammu bellu, iammu bellu cantava il giovane che li menava per laia agitando un bastone alla cui punta era stato conficcato un chiodo che serviva da pungolo. Agli animali poi era applicata sul muso la panareddra, una specie di paniere di vimini che impediva loro di rubare qualche spiga di grano affiorante dalla calpestata paglia. Questa salzava per laria insieme alla pula penetrando su tutto il corpo
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protetto da poveri vestiti, arrossando gli occhi e inaridendo la gola. Porta lacqua, si sentiva gridare! Appariva allora una galetta alla quale tutti bevevano avidamente. Quando tutto questo pandemonio era terminato, a volte non bastava una sola giornata se non si era riusciti a ventuli, sullaia restava un mucchio di grano ed uno di paglia. Allora compariva il padrone che aveva seguito loperazione stando al fresco della nucara e insieme a lui u menzu tummulu per spartire la pruvidenzia in parti eguali. Si discuteva se adoperare il criterio della curma o della rasa. Alla fine si addiveniva ad un accordo. U parsunli poi avrebbe dovuto provvedere a conservare il grano destinato alla semina, la simenta, togliendola dalla sua spettanza perch il proprietario non intendeva farlo, per prassi diceva. La prassi dellarroganza! Era un grosso aggravio se si pensa che tale fondo incideva per un quinto sulla mezza porzione della lunga annua fatica. Solo intorno agli anni cinquanta il proprietario concorse a fornire met del grano occorrente per la semina. Oggi fornirebbe anche lintera quantit ma i mezzadri si sono estinti. Ma non finiva qui. Vera unaltra forca caudina. I mulinari, che applicavano gravose asseste (lat.ad sextum) cio pagamenti in grano o in farina, corrispondenti ad uno o due stuppedri (lo s. corrisponde a litri 2,250) ogni tummulu di grano macinato.
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arna = rena arri (lat. ad retro ) = dietro argntu (lat.argentum anche dallosco aragtom) = argento. Gli alchimisti lo chiamavano luna perch credevano fosse della stessa sostanza di quel pianeta argintna = peronospera, in riferimento al colore argenteo che la malattia conferisce alle foglie ria (area) = aia ria = aria aria ammurbta = aria irrespirabile, piena di morbo ria pisnti (sp. pesado) = aria pesante, afa arddra (lat. aridulus) = vinacciolo arfici (lat. artifex) = maestro in cattive arti, furfante Qualis aritifex pereo, quale artista muore in me, esclam Nerone morente arganu (gr. origanon) = origano
Arganu e pulju gnu tntu e l utru pju

cfr. puleju pi avanti. Il proverbio significa che i due arbusti presi in esame e riferibili a persone vive e reali, in termini valutativi, non valgono

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nulla essendo luno tinto cio diverso e laltro peggio del primo arsta (lat. arsta) = resta, parte terminale filiforme del glume di molte graminacee aru (gr. ara) = elce armggiu (lat.armus lett. parte alta del braccio e delle spalle) = corporatura, costituzione fisica armniu (lett. che ha armi in mano) = essere assimilato al demonio o a qualche animale che incute paura arpagni (gr. arpaghe lat. harpago) = arnese simile ad un uncino usato dai falegnami carrai che serviva per montare le ruote dei traini; rampone arrabbatt,tu (cat. arrabbassar) = far le cose alla men peggio; far le cose in fretta arracan,tu (gr. rachinos) = ridurre in brandelli arragatt,tu = 1. inarcare il corpo e sollevare il pelo in atto di difesa proprio dei gatti; 2. il miagolare dei gatti in estro venereo; 3. arroncigliarsi; 4. litigare arraggi,tu (rage) = 1. adirarsi 2. non star mai fermo

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arramb,tu (cat.arrambar long. rampf germ. rampa) = raccogliere con fretta, raffazzonare arranc o pure arrang,tu (gr. arrin; provenzale ranc; gotico wranchs) = listinto che hanno i cani nello scovare e inseguire la selvaggina emettendo guaiti per indicare al cacciatore la loro posizione arrangi,tu (fr. arranger) = 1.adattare 2. raffazzonare arrap,tu (cat. arraparse) = eccitarsi sessualmente arrapp,tu (gr. rapto, mettere pi cose insieme con fretta o dal lat. rapum aggrinzare, increspare come le foglie della rapa, da cui il vocabolo arrapptu = riferito al tessuto, lo qualifica come raggrinzato, rugoso increspato, plissettato
Stirla ss cammsa, ttta arrappta Stira questa camicia, tutta pieghettata

arras, arrass,tu (cat.rasa) = appartare arrassusa (lett. che sia messo da parte rsa) = il demonio

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arrazz,tu (ar. raz) = allevare e promuovere lo sviluppo di una determinata razza arregl,tu (sp.arreglar) = aggiustare, ordinare arrri (fr. arriere) = indietro arribb,tu (sp.arribar) = accostarsi a qualcosa per sostenersi; socchiudere arribbiddric,tu = arrossire per il caldo, per il freddo, la vergogna arricchj,tu (lat.auriculare) = origliare arriddr,tu (lat. ad aridare lett. seccare) = tremare per il freddo pungente arripicchj,tu (lat. replicare) = corrugarsi, raggrinzarsi
A vcchia quann vcchia non si fda di camin; a vntri sarripcchja e la catrra non po' sun. Si chiva nu ttaru mmnu e va sunannu a napilitna. Oltre alle difficolt di deambulare la vecchia non pu fare allamore per via della pancia raggrinzita e della chitarrina stonata Prende un bastone tra le mani e va suonando la napoletana

arrisic,tu (cat. arriscar) = rischiare arriul,tu (lat. regillus) = stringere i cerchi delle botti o dei tini arrivitt,tu (sp. enripetar) = ornare, guarnire (riferito per lo pi a calzature) rivttu = orlo
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arrobailu =da roba o rubare 1. ladro; 2. gioco dellasso sbarazzino arroccul,tu (fr. roucouler) = far le cose in fretta; parlare confondendo le parole; riferito al latte o alla farina lindurirsi, il rappigliarsi; l'aggrumarsi. arrocculatna = confusione arroll,tu (fr. enroller) = mettersi insieme, unirsi ad altri, far gruppo arrommul,tu (fr.roller) = 1. rotolarsi; 2. infagottarsi con indumenti pesanti e ingombranti 3. impacchettare senza precisione arrubb,tu = rubare arrunz,tu (cat. arronzar) = abborracciare, arruffare arrusci,tu (sp. chamusciar) = 1. abbrustolire il pane 2. esporsi al sole per abbronzarsi arrussic,tu (lat. russus) = 1. arroventare 2. diventar rosso per lemozione, la vergogna, per aver detto bugie arrsti, arrusttu = arrostire, arrostito arrut,tu da ruota= mettersi in cerchio accanto al focolare o alla tavola.

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arttica (cat. artigar) = fare movimenti continui e scomposti corrispondenti ad impulsi vivaci ed improvvisi rti = arte.

L rti di tta i mnza mparta Il mestiere, la professione o larte del genitore si impara facilmente

arcula (sp.arruga) = rughetta. Riferito a persona senza scrupoli e spregiudicata asciutt,tu = asciugare asprini = specie di cardo selvatico commestibile spru (lat. asper) = acerbo, acre ssa st, ssa = lascia stare, lascia andare assaggi,tu = saggiare assnzia (basso latino essentia) = estratto per fare i liquori asssta (lat.ad sextum) = parte di granaglia che veniva data al mugnaio per pagare in natura il servizio della molitura. La misura corrispondeva alla met di una misurddra (cfr tummulu in parole arabe) assimigghj,tu (lat. simulare) = sembrare, somigliare assitazz, tu da setaccio = passare la farina al setaccio

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assitt,tu (dal lat. volg. asseditare, sp.sentar) = sedere, sedersi assulicchi,tu = stare al sole, specie dinverno, per scaldarsi
Ricordo che a Mormanno andavamo ad assulicchirci o a Pusllicu, dove vi erano poggiate delle travi che servivano da sedile, o alla carcra che era posta ai piedi della Costapiana ove si svolgeva ogni 10 agosto la fiera di S.Lorenzo. La gita era pomeridiana e si effettuava nei mesi dei gennaio e febbraio, quando il sole era pi desiderato. A Pusllicu venivano anche i vecchietti. Si scappvanu (si toglievano la cppa) e si mettervano ncra sli.

assungir,tu (lat. sincerus) = 1. risciacquare bene i panni eliminando ogni residuo di sporco fino a farli diventare sine cerus cio puliti, puri. 2. essere liberi dai fumi dellalcool. 3. vedere il cielo sereno e sgombro di nuvole
Sungru di vrnu, cum' puttna Salrnu! Il cielo sereno nelle sere dinverno inaffidabile come la puttana di Salerno

asssu (fr. dessus) = sopra, in alto sta (lat. hasta) = asta, bastone astett, tu (lat.expectare) = aspettare stricu (lat.astracum) = pavimento, lastricato supa = sopra nel senso di essere collocato, stare, rimanere, sostare
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astta (fr.dessous) = sotto atrumnti (fr.autrement) = altrimenti, in altro modo attacc, tu (rad. germ. tac) = legare saldamente.
Attcca cicciu d v patroni. Lega lasino ove vuole il padrone. Non contraddire i potenti; non iniziative prendere

attagn,tu (sp. atajar) = tamponare, coagulare attauri,tu (lat. ad taurus) = eretismo dei bovini attimpagn, tu (lat. tympanum Plinio; che significa piatto piamo e rotondo da tavola) qui nel senso di di essere sazio per aver mangiato molte pietanze. Il termine pure usato per indicare loperazione di piombatura e del coperchio della botte detto timpagnu e delle fenditure degli assi di legno di cui si compone dette doghe vd. doga attipp,tu (sp.tapar) = otturare attppulu = tappo turacciolo attirant, tu = tirare con forza, tendere, allungare attizz,atu (sp.atizar) = metter tizzi al fuoco
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attrnu (tardo lat. ad tornus) = attorno, in giro attupp, tu ( cat. atupar) = acchiappare, impossessarsi di qualcosa, afferrare con forza attrss, tu (lat.attrahere sp. atrasar ) = spaventarsi, impaurirsi attrssu = spavento, paura attroppic,tu (sp.atropellar) = urtare in un ostacolo rischiando di perder lequilibrio e cadere
Spra u plu ciattrppicasi e spra u plu ci pssasi Passi pi facilmente su un palo che su un pelo (di donna)

attupp,tu (sp.atupar) = attaccarsi a qualcosa, acchiappare aulva = oliva anci-anci (forse da oncia oppure voce onomatopeica) = stare in cagnesco, sulle difensive, render pan per focaccia autru (altare) = altare utru, vutru (fr.autre lat. uter) = altro avant,tu (provenzale vantar) = vantarsi, esaltarsi, gloriarsi
Cu savnta slu n mli n faslu Chi si elogia vale meno di un fagiolo

avrti (fr. avertir) = avvisare, avvertire averttu = avvisato


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ava, avanu (sp.havia, havian) = aveva, avevano azzaccan, tu = riunire e chiudere il gregge nel zccanu vd separando i figli dalle madri; stare pigiati uno sullaltro azzang,tu (sanscrito pan ka) = infangare, sporcare azzari,tu (sp.acerar) = acciaiare. azzru (acero) = acciaio azzicc,tu (got. tekan) = andare ad hoc, azzeccare, appioppare azziccsu = appiccicaticcio azzinn,tu (lat.cinnus) = far cenno, indicare, additare azznnu = cenno azzippuntu (lat.cippus) = star fermo ed immobile come un ceppo azzriu (gr. acsaris) = ingrato, irriconoscente, azzorrit! (ingl. all right) = va bene! zzu! (cazzo!) = caspita! azzupp, tu da zoppo = imbattersi in qualcosa, in una persona; scontrarsi; diventare zoppo

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B
bi a b (cat. be a ba lett. b + a = ba) = alfabeto.
Un metodo pedagogico per insegnare la lettura, il fonico-sillabico, consisteva nellaccoppiare alle consonanti le vocali. Mio nonno, che frequent la scuola elementare tra 1870 e il 1880, impar a leggere cantando una filastrocca, quasi un motivo ad aria, che faceva cosi: b a ba, b e be, b i bi, b o bo, b u bu. Il metodo, usato anche in altri paesi europei, come appare dal riscontro con la lingua catalana, ebbe diffusione e successo

b(v)ni (sardo bennere) = viene babasni (ar. bab) = sciocco, incapace babbilnia (dal semitico bab-ilani o porta degli dei) = caos, disordine, confusione babbuli,tu (gr. bambaino) = balbettare, masticare bacchtta (lat. baculus) = stecca di legno, righello bddra (fr. balle) = balla, sacco bagscia (prov. ant. bagassa) = donna di cattivi costumi sguaiata e triviale bagnarola = bacile ovale e profondo, un tempo di latta, oggi di plastica, serviva anche per fare il bagno ai bambini baggghju (sp. baul) = baule
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baialrdu (it. ant. begolardo) = imbonitore, ciarlatano, chi va ripetendo frottole, parolaio.
Sei un Ptru Baialrdu, si dice a Mormanno, proprio nel significato di ciarlatano che per estensione diventa persona inaffidabile. Nella cultura popolare il nome potrebbe essere stato assimilato al celebre filosofo e mago Pietro Abelardo rimasto nella leggenda per varie e numerose imprese o potrebbe pure riferirsi a Pierre Terrail signore di Bayard, 1475-1524, celebre condottiero francese che incarn il tipico ideale del cavaliere senza macchia e senza paura

blici (ar. waliha) = 1. valigia 2. pancia prominente banchtta (fr.bank) = deschetto, tavolino del calzolaio bnna (gotico bandwa sp. banda) = posto, luogo bannra = bandiera barbri = barbiere barcni (longobardo balk) = balcone bardsciu (ar. bardag fr. bardache) = giovanetto barrcca = baracca barni (provenzale bar) = barone
Vstiti zippni c prisi barni. Lett. vestiti ceppo; sembrerai un barone. E il contrario dellabito non fa il monaco!

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brzamu (gr. balsamon) = profumo, rimedio, sollievo bascir (fr, abat jour) = lume da tavolo bscu (sp. vasco) = basco, berretto bascglia (fr. bascule lett. battere il culo in basso) = bilancia a pi leve per equilibrare, con pesi piccoli, carichi pi volte maggiori bastta = il taglio della barba a livello dellorecchio per impedire il suo estendersi sulla guancia basilic (gr. basilcon lett. erba dei re; lat. basilicum) = basilico bastnti = bastante basultta = accoppiata carnale bavtta (fr. bavette) = bavaglino bccu (lat. bucca?) = succhiotto, tettarella bddru, a (sic. beddu,a) = bello, a bemlle (lett. abbassamento di un tono musicale) = movimento lento
A d vai c su bemolle = dove vai cos lentamente Camnasi cu lu bemlle = cammini con molta lentezza

bni = bene
Cu ti v cchi bni di mmma lu cri tingnna Chi dice di volerti pi bene di mamma il cuore ti inganna

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benimju! (lett. bene mio!) = che bellezza; sono felice b (gr. bioo) = vivo, ci sono, passo la vita, esisto. Come stai? Bi , cos cos, n bene e n male bima (lat. blada) = avena bibbir (fr. biberon) = poppatoio bifana(gr. epifaneia) = epifania
Ttti li fsti ssiru e vinssiru Psca Bifana n mi vinssi. Tutte le feste vanno via con rimpianto o sono attese con ansia tranne lEpifania di cui si farebbe volentieri a meno. Una vecchia credenza popolare voleva infatti che tale festivit coincidesse per i defunti con il giorno del giudizio ed era quindi da temere

bfaru (lat. biferus lett. che porta due volte, d frutto sia per la carne che per la lana) = giovane agnello bimbirimb (cat. bimbirimboies) = futilit binidca! (lat. benedicat Deus) = benedizione! birllccu (fr. berloque) = ciondolo a medaglione nel quale spesso inserita una foto; brillante sullanello bir (fr. bureau) = cassettone

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bircciu (sp. birlocho lat. birotulum) = veicolo a due ruote piuttosto pesante usato per il trasporto di cose birrtta (provenzale berret) = berretto bisci (fr. bijou) = gioiello, ninnolo, tesoro; persona elegante, buona bisculu = il secolo o i secoli scorsi
S d bisculu Hai una mentalit antica, arretrata, superata, anacronistica

bisinsi o bisinssi dallinglese business = unattivit economica e commerciale, un complesso di affari.


A Mormanno il termine stato introdotto da compaesani emigrati negli Stati Uniti.

bivicu (lat. vivarium) = vivaio bivri (lat. bibere) = abbeveratoio blffiti e blffiti = punfete blsa (fr. bouse) = camiciotto di tela di cotone bccia, bocciarddru (lat. boccia) = 1. garzone 2. ragazzo immaturo bi, bbi = vuoi; chi bi?, cosa vuoi? bna (lat. bona) = bisnonna bonasra = buonasera bonsignri = monsignore btta (sp. bote) = colpo
Si cchi nnnti vi, cchi btta pgghiasi Traduzione:
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Se pi vai avanti pi accusi colpi. Il proverbio riferito quasi esclusivamente allet. E indubbio infatti che pi essa avanza, senectus ipsa morbus, e pi si va incontro ai suoi colpi. Il detto si pu comunque anche applicare a tutta la vita. I colpi sono le difficolt che sincontrano nel rapportarsi con gli uomini o con la stessa natura, in definitiva sono tutti quegli ostacoli di cui cosparso il sentiero dellesistenza.

bvi = buoi brachissni (lat. bracae, arum) = mutande brign = pasta di casa tagliata a cubetti prima fritta e poi messa nel brodo. Il piatto era servito come antipasto nelle feste principali brllu (gr. brillo) = ebbro brcca (gr. procoos lat. broccae) = vaso di terracotta, caraffa brudta = acqua torbida e sporca bruttni = molto brutto b b b voce onom. mediata dallabbaiare del cane = brontolio minaccioso ba (lat.boa) = ferita butta (fr. boite) = barattolo per conserve, unguenti, vernici
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bubbuli,tu (lat. bubo) = parlare con suoni incomprensibili come quelli del gufo bucli (gr. baucalion) = boccale bucccciu (lat. bucca) = barattolo di vetro bufftta (fr. buffet) = tavolo da pranzo buffittni (sp. boleto) = ceffone, sberla bggia (fr. bouge italiano ant. bolgia) = tasca, saccoccia bullittni (lat. bulla) = chiodo con larga capocchia conficcato nelle suole delle scarpe bunrma (lat. bona alma) = buonanima burdulsi (fr. bord) = barilotto burrcu (fr. burrique) = asinello busca (provenzale bauzia ted. bosartig) = bugia, menzogna buscirdu = bugiardo bssu (lat. buxus) = albero del bosso butrru (gr. butiron) = caciotta a forma di pera ripiena di burro buzzar,tu (ar. bus ra lett. perle false) = imbrogliare, truffare, beffare, ingannare

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C
cchjc (lat.plico, as) = piegare, curvare, abbassare cchirichitt = antico gioco di ragazzi simile al nascondino c (lat. quare) = perch cac, tu =defecare, sporcare
Si Cla cacva, n mura. Se Nicola avesse defecato, non sarebbe morto. La constatazione, legata ad una medicina permeata di tradizionali comportamenti quasi magici se non rituali, mostra una conditio sine qua la stessa vita non avrebbe potuto essere recuperata se non da questa azione. E una sconfitta dellimpotenza delluomo di fronte a certi fenomeni. Il povero Nicola morto! Non si liberato! La frase usata anche metaforicamente e nel senso di una constatazione amara di una o pi situazioni di vita. Se le cose avessero preso una piega diversa non ci saremmo trovati al punto in cui siamo. Qui si possono fare molti esempi, dal pi banale al pi impegnato: Se avesse portato lombrello Se non si fosse sposato Se avesse lavorato e quanti pi ne hanno ne mettano!
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Jzzu era quellovile provvisorio allaperto che serviva a raccogliere di notte, specie destate, le pecore per un ristretto periodo di tempo. Queste, defecando, concimavano il terreno. Tale recinto veniva spostato per tutta lampiezza del campo. Da qui cacaizzu cio persona instabile, che non sa o non pu per propria natura fermarsi in un posto e risiedervi. c. anche chi intraprende tante imprese senza portarne a termine alcuna.

cacti = feci cacatru = gabinetto, orinale caczza = paura che spinge a defecare cacarddra = diarrea cacarddra virdulna = meconio; altra forma di diarrea di color verde; cacaizzu (parola composta da caca per cacare e izzu o jzzu vd.) = persona instabile

cacafrra (sp.cagaferra) = residui ferrosi della fucina, loppa cacagghj,tu (fr.cacailler) = tartagliare cacgghju = tartaglione dopo la nascita dovuta al colostro materno cacari,tu (sp.cacarear) = fare come la gallina quando annunzia di aver pronto luovo cacti = feci cccavu ( caccabos) = caldaia

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cacchiavta (lat. caput + vultus) = giravolta ccchiu (lat. capulum) = cappio ccchiu = cazzo. Termine usato in locuzioni triviali cccianni cpu! = sbrigatela! Trova il bandolo! cachttu ( + cacos + ecso lat.cacheta) = uomo di bassa statura e di debole costituzione ccia ( acachia) = acacia cco, cachssu = diospero cacmmaru ( cacos brutto + lat. morum mora cattiva mora) = la pianta e il frutto del corbezzolo cacni ( + cat oinos ) = cocchiume cddru = callo cafni ( cofos) = contadino incivile, ineducato. Persona, grossolana, rozza. E una voce propria dellItalia meridionale (napoletano, siciliano e calabrese). Il vocabolo forse di origine osca (Battaglia, UTET). Eusato in modo ingiurioso. A Mormanno con esso vengono generalmente chiamati i contadini cagghjstra = ragazza impubere
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cagligliari = generico piatto di pasta di casa, molto succulento cajnza (lat. caio,as) = animella calnca ( calazo) = posto scosceso e franoso, dirupo calandrddra (lat. caliga) = scarpa fatta di vegetali; sandalo caldarlla (lat. caldaria) = secchio per la calcina calma (sp.calima) = calma, flemma calpso ( calippos) = eucalipto calivinstru (lat. calamistrum) = persona alta e magra calscia (fr. galoche) = soprascarpa di gomma; in senso dispregiativo, persona floscia ed inetta calumddra = camomilla camarrni ( camaron) = euforbia camstra ( cremastra) = catena del focolare camnu ( caminos) = caminetto; canna fumaria cmiu (fr. camion) = autocarro cmmara ( camara) = camera cammar,tu (tardo latino cammarare) = mangiar carne il venerd o nei giorni di stretta vigilia cammarnu = camerino
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cammsa (ar. quamic) = camicia cammisla (sp.camisola) = panciotto camp,tu (sp.campar) = vivere
Cu v dirttu, cmpa affrttu La persona onesta vive male

campna = campana

Campna snta, ricgghjiti a c ti sna e n a c ti snti. Campana santa porta via chi ti suona e non chi ti sente. Il detto serviva ad esorcizzare il suono lugubre delle campane a morto rispedendo al mittente, lincolpevole campanaro, il cattivo presagio.

campanru = 1. campanile; 2. chi suona le campane cmpa ( campe lat.campe ) = bruco campuli,tu (lat. campus) = vivere alla giornata
V campilinnu = vive di espedienti

campusantru = custode del cimitero campusntu = cimitero camul, tu (ar. qaml-a) = tarlare cmula = tignola, tarlo camultu = roso dai tarli camrra (ar. humur sp. camorra) = camorra canriu (dal lat. cano, is, cecini, cantun, canere cantare e pure dallit. canario) = passeraceo oriundo dalla Canarie
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Ha colore verde o giallo. Canta melodiosamente. Si alleva anche in gabbia. E prolifico. Tra gli ibridi si collocano il verdone (in dialetto maiulnu) e il verzellino (in dialetto virzillinu). Il suo nome scientifico serinus canaria. Si dice virzillinu anche ad un bimbo carino e vispo

cantu (lat. cum-gnatus) = cognato cancarsa (lat. cancer) = cancro; anche con senso di meraviglia: cos questa cosa tanto terribile! cancddra, u (lat. cancellus) = piccola grata o inferriata formata di sbarre cancddru = cancello cangarddru ( cangraina) = peperone piccante cangarddri ncrusccti = peperoni secchi e fritti in abbondante olio cangarja = 1. cancrena 2. irrequietezza cngaru ( cangaru) = cancro, cancrena cangarsa (ti v fa n) = ti venga un cancro cngia (fr. cage) = gabbia cangi,tu (fr. changer) = cambiare cangirru = scambio cni = cane
I sette cani. Venerato a Mormanno, a SantAntonio di Padova
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dedicato, tratto dai tanti siqueri, un famoso responsorio. Prima che sparisse il latino dalla liturgia, si cantava in quella lingua. Il testo1 , per la ricercata stringatezza del lessico usato, era di non facile comprensione specialmente per i devoti popolani che lo ripetevano in forma maccheronicaNe venivano fuori strane traduzioni le cui interpretazioni andavano al di l di ogni relazione con il significato e valore della preghiera. Apparivano lepri che fuggivano e sette cani che le inseguivano (lepra fugiunt, iuvenes et cani). Questo sette veniva fuori dalla contrazione della s finale di juvenes e dalla successiva sua unione con la congiunzione et da cui set poi trasformato in sette. I poveri cani (gli anziani) difficilmente raggiungevano la fuggitiva lepra che era invece quella terribile malattia, la lebbra, la pi antica del mondo, per sconfiggere la quale sinvocava il Taumaturgo! Questa moltitudine di animali che accompagnava il Santo in processione gli dava una reputazione maggiore di quella attribuita a San Rocco che di cani ne aveva uno solo. Ed era anche piccolo.
1. Prima e seconda sequenza del canto popolare. Si quaeris miracula, mors, error, calamitas, daemon, lepra fugiunt, aegri surgunt sani. Cedunt mare, vincula, membra resque perditas; petunt et accipiunt iuvenes et cani.
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cani,tu (lat. canis) = bistrattare cangghja (lat. canicae) = 1. crusca 2. forfora cangghja srra = segatura cannu (plu) (ar. hanin) = peluria giovanile sulle guance che precede la crescita dei peli da barba cnna ( canna) = gola cnna ( canon) = regolo
Misura di una catasta di legna lunga m..4,24, larga e alta m.1,06. Quando il sistema metrico decimale non era ancora la misura ufficiale, la pi nota misura di lunghezza era il prmu che corrispondeva allincirca a 26,5 cm. quale distanza intercorrente tra il pollice e il mignolo di una mano di adulto tesa e poggiata su un piano. Le misure della catasta di legna o cnna derivavano dal prmu ed erano tutti suoi multipli. La cnna di lnna era lunga 16 prmi, alta e larga 4. Infatti cm.26,5 x 16 = m. 4,24 e cm.26,5 x 4 = m. 1,06

canncca (ar. hannaka) = collana cannaltta (lat. canalis) = cunetta cannamli (lat. canna + mel) = canna da zucchero. Il cannamli, coltivato fin dal 1500 a Tortora marina e nei territori dell'attuale Praia a Mare fu, per molto tempo, una delle principali risorse economiche della zona
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cannartu = goloso cannarrni = gola cannta, cannatddra (lat. da canna gola) = brocca, piccolo cratere fornito generalmente di un solo manico cannavla (lett. lat. canna gola + vula o gula voglia, desiderio) = golosit cannddri = cannelli
Pezzetti di canna, appositamente adattati, che si infilano nelle dita della mano sinistra (mignolo, anulare, medio e indice) per proteggerla, al momento della mietitura, dalla falce manovrata con la destra. Cngia cannddri: lett. cambia la posizione degli attrezzi. Quando il mietitore si stancava di lavorare con la destra adoperava la sinistra spostando su quella mano falce ed oggetti. Il detto riferito alle persone significa che se queste cambiamo le carte in tavola ci si trova di fronte a gente instabile, voltafaccia, fedifraga di cui bisogna ben guardarsi.

cannla (lat. candela) = candela cannilri = candeliere; persona alta e magra cannilra = candelora.

Si chjvi e nvica p Cannilra, vrnu i ssutu fra. Se piove o nevica per Candelora dellinverno siamo fuori

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cannzzola o cannzzu ( cannichios) = graticcio cannlu = piccola canna 1. pezzetto di canna pari allo spazio che intercorre tra un nodo e l'altro del fusto 2. astuccio di canna contenente atti o documenti avvoltolati e conservati anticamente in appositi vasi di creta e poi anche presso un pubblico notaio, per far valere, la volont del depositante, specialmente in materia di eredit. Crta cnta 'ncannlu. Latto, la carta racchiusa nellastuccio, cnta cio espone senza reticenze o trucchi quel che vi scritto cannccia = stelo del grano o delle graminacee in genere cannultti = forse diminutivo di cannlu per la forma che assume tale dolce tipico natalizio.
Preparazione dei cannultti Ingredienti: 1 kg. di farina; 8 uova; 8 cucchiai di zucchero; un etto di olio; una buccia di limone. Dopo un lungo impasto, se ne prendono circa 20/30 grammi e si prepara un cilindretto di 15/20 cm. che si avvolge su un cannello dandogli la forma di una doppia esse. Si uniscono i bordi e si posa il prodotto sulla spianatoia. Qui con una lieve pressione e con un contemporaneo movimento rotatorio si modella la pasta dandole la forma di
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un pezzetto di canna di 8/10 cm. Se si vuole dare al dolce una veste pi artistica, si pu usare la pittinssa (cfr.). Una volta pronto, u cannulttu verr fritto in olio abbondante fino a indoratura, quindi spalmato di zucchero.

cntaru (lat. cantharus) = barilotto, orcio, vaso da notte cantrru (lat. canere) = capacit degli organi della fonazione di emettere voce risuonante cantinri = oste
Quannu u cantineri i nnanta porta, u vinu i actu Letteralmente. Quando il cantiniere sulluscio, il vino aceto. Naturalmente cos. La clientela o i bevitori amano il buon vino che non si trova in un locale scarsamente frequentato tanto da costringere loste a starsene sulluscio aspettando che arrivi qualche avventore. Ricordo le cantine di Mormanno frequentate come lo sono oggi i pub. Erano il raduno degli artigiani, degli operai, anche di tanti perdigiorno. La sera dei giorni di festa non cerano posti a sedere. Si contrattavano lavori, si prendevano impegni, si giocava a carte, soprattutto si fumava e laria era ammorbata e puzzolente. Due erano i giochi tradizionali e tipici: la morra e il padrone e sotto. A volte i perdenti se ne stavano dolenti e puntigliosamente decisi a vendicarsi con
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i pi fortunati. Raramente scoppiavano risse, ma a volte il vociare era cos alto che si sentiva da lontano. La morra, in dialetto mrra, era ed un gioco antichissimo e popolare. Si svolge tra due giocatori posti uno di fronte allaltro che protendono nello stesso istante una o pi dita della mano gridando un numero inferiore a 11 e cercando di indovinare il totale delle dita distese. Se non si distende nessun dito la mandata vale zero. Il padrone e sotto invece un gioco ad ampia partecipazione. Ricalcava la romanesca passatella e pur verano i due arbitri (uno nella veste di padrone del bere e di invitare a farlo) ed uno di sotto (che poteva contrastare le scelte e proporne altre). Il vino veniva acquistato prima, da tutti. Per la verit la vera essenza del gioco era quella di non far bere qualcuno della compagnia e darlo invece ad altri. Questa situazione era la somma di tanti articolati e a volte strampalati discorsi che il pi delle volte finivano in liti che procuravano risentimenti anche oltre i confini della cantina. Per i suoi rischi il gioco vietato dalle leggi di pubblica sicurezza. Torniamo alle cantine. Vi si vendevano anche vini di privati. Per tale occasione vicino alla porta si metteva un ramo di sempreverde, a frasca, che indicava tale avvenimento. Qualcuno la metteva sulla soglia del proprio bottaio o sulluscio di casa. Come se dicesse est est est, il mio vino migliore di quello
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di Montefiascone! Questa vendita privata ripagava le spese sostenute permetteva alla famiglia di incassare denaro fresco in vista dei lavori che la conduzione della vigna richiedeva. Vigna e ortu, ommini mortu, recita il proverbio antico a significare che le due culture richiedono una presenza costante e attiva. A Mormanno vi erano numerose cantine, come del resto in tutti i paesi del meridione. Per inciso, quando assunsi servizio in qualit di direttore didattico di prima nomina a Cerchiara di Calabria, 1 aprile del 1970, vi erano 36 bettole, una delle quali divenne la mia trattoria quotidiana. La sua cucina, ottima, per me eccessivamente grassa ed elaborata e insaporita da spezie e tanto peperoncino, mi procur una bellissima ulcera gastrica. Tornando a Mormanno degli anni 50 cui mi riferisco in questa nota, mi piace anche ricordare i cantinri del tempo. Erano: Strafalnti, Vincenzo Sangiovanni e figli Mario ed Antonio, Zumbangddru, Giuseppe De Franco, U Farchttu, Fedele Armentano, Cssu Cssu, Vincenzo Armentano e suocero Biagio, Ncapapiccini, Costantino Accurso, Mazzarddra, Francesco Mazzafera, U Mru, Carmine Cantisani, Varlddra, Giuseppe Perrone, e altri che non ricordo . Se losteria era gestita da un macellaio si potevano gustare, trippicddri (trippa) con il contorno di cangarddri ncruscti (peperoni secchi e poi fritti), ficatddri,(fegatini
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di capretto o di agnello soffritti) mazzacrdi, (involtini fatti con le interiora di ovini e caprini lattanti cui si avvolgeva qualche pezzetto di fegato), cculi, (ciccioli secchi o messi nella sugna), ctichi ncantarti (cotenna di maiale conservata in salamoia in vasi di creta, il cantaro), ed altre leccornie di cui s veramente perduta la memoria. Queste cantine vendevano non tanto il vino locale che non sarebbe bastato a soddisfare i bisogni, quanto soprattutto quello importato. Tra i fornitori sera guadagnata lesclusiva la ditta Bellizzi di Frascineto sia per la puntualit delle consegne che per la ottima qualit del prodotto. I bevitori incalliti aspettavano questi arrivi quasi con ansia. Erano gli mbriacni, dagli occhi rossi e piccini, dalle voci cavernose, le labbra segnate da una riga violacea e dalla bocca impastata dal tabacco e quasi dalla gromma. Ne ricordo uno in particolare che passava per via G. Rossi, la strada dove abitavo. Era un omone alto, muscoloso, un contadino infaticabile. Una volta la settimana beveva tanto da ubriacarsi. Rientrava a casa a tentoni. Con le braccia alzate come le ali di una aereo camminava poggiandosi sui muri che delimitavano la strada e, barcollando paurosamente, li toccava ora a destra ed ora a sinistra alla ricerca di un equilibrio instabile. Poi iniziava un dialogo con i suoi enormi piedi raccomandando al destro di avanzare piano e con molta circospezione e al sinistro di restare fermo. Si rivolgeva poi al piede sinistro con le stesse raccomandazioni.
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Lacciottolato sembrava risuonasse per lo scalpiccio procurato dalle scarpe chiodate. Franc, Francesco, bna ntti. Buona notte, rispondeva aprendo con forza gli occhi e spalancando la sua enorme bocca da cui facevano capolino i pochi denti rimasti, anneriti e ondulanti.

cantunra (sp.canton) =1. pietra canzrru (lat. cantherius ar. hinzir) = persona o animale di temperamento volubile e puntiglioso capabbtu (lat. caput + volvere lett. volgere da capo, ripiegare) = ultima parte del solco prima di rigirarsi e tracciarne un altro. Quando si lavorava la terra con laratro a chiodo e la spura era lunga, arrivati al capabbtu si sostava un po' e, mentre il parcchiu riposava loperaio rifiatava e si rifocillava bevendo un buon bicchiere di vino generoso capaccrru (lat. caput cerniculum) = il cervello, quale punto pi alto e pi eccelso della testa capaffcu (lat. caput + focus) = alare capaggttu lat. caput + captum) = malattia che piglia al capo producendo infiammazione al cervello. Colpisce i cavalli
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capnnu = capanno per la caccia agli uccelli migratori o per altri usi capartru (lat. caput + artium) = caporione capattmbu (lat. caput + temporis) = autunno capra (lat. caput) = antica parrucchiera, pettinatrice caprbiu = puntiglioso, testone cpi, captu (lat. capere) = trovar posto, entrare. (Dante Purg. XVIII, 60 merto di lode o di biasmo non cape) capcchju (lat. capitium) = capezzolo capiddrru = venditore ambulante che comprava capelli per far parrucche capiddrra (sp. cabellera) = chioma folta capddru (lat. capillum) = capello. In un frammento poetico di Mecenate leggiamo: pexisti capillum, ornata pumice expolitum pettinasti i tuoi capelli dopo averli puliti con pomice ornatrice capiscila (sp.capichola) = fettuccia capzza (lat. capitium) = cavezza capcchia (lat. caput) = 1. testa di uno spillo, di un chiodo o altro 2. glande capticu (lat. caput+ gr.) = testardo, difficile a capirsi, duro a sopportarsi
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cppa (sp. capa) = mantello a ruota (vedi ferrilu) cappddra ( capeleia) = osteria, bettola cappddru (lat. cappellus) = cappello cappiddrru = cappellaio cappttu = palt cpu (lat. caput) = 1. capo, testa. Non tngu cpu non ho memoria 2. bandolo Caccinni cpu risolvi il problema cpu frsca = persona di spirito che pensa a scherzi ben architettati, a giochi, a cose verse dalla normalit capudnnu (lat.caput+annus) capodanno. I ragazzi aspettavano la strenna e rivolgendosi per lo pi ai parenti stretti dicevano:
Bongirno e bn nnu, tnti agrii ch cpudnnu. Capudnnu e cpu di msi, fmi la strna chi mi prmisa!

capurli (lat.. capora) = caporale; capo di una squadra di operai


I caprali, fino agli anni cinquanta, assoldavano le donne per la raccolta delle olive e le portavano a Rossano, Cassano Ionio, Sibari o in altri posti, alla marna, come si diceva. Lesperienza era quasi sempre negativa, sia per il vivere in comunit, sia per i disagi abitativi, sia
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per la paga che veniva lesinata.

caputstu = caparbio, testardo; per antonomasia: lasino capuzz, capuzzi,tu = aver la testa appesantita dalla sonnolenza capuzzni (sp.capezudo) = 1. che sta a capo; 2. testone ed ostinato cararni (lat. calideronem) = grossa caldaia caraviddrisi ( carbalon) = panno molto grossolano, ricavato da lana nera carc,tu (lat. calcare) = conficcare carcgnu (lat. calcaneum) = calcagno carcailu, carcarru (lat.calcarius) = fornaciaio

A lurtimu mi fci carcarru. Gna ni fci e mi rimsi crda Alla fine mi feci fornaciaio; feci una sola fornace ma la pietra non divent calce.

E il lamento di una persona iellata che nella vita ha esercitato diverse attivit, tutte mal riuscite, come lultima, pi umile, quale quella del fornaciaio carcra (lat.calcaria) = fornace carcarddra (voce onom. che indica il gracidare car car) = rana verde carcari,tu = essere caldo come una fornace accesa
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carcari d frvi = aver febbre alta cardaca (gr. cardia it.cardialgia) = grande malore dovuto a dispiaceri; palpitazione; smania, affanno, diffuso formicolio cardalnu = cardatore di lana cardeddra (lat.cardus) = variet commestibile di cardo cardddru (lat. carduelis carduelis o anche cardellus) = cardellino
Fascia alare gialla; testa nera;faccia bianca e rossa; lungo al massimo 12 centimetri. Si alleva anche in cattivit. Ricordo che a Mormanno si andava a cardiddri cio a caccia di cardellini. Vi erano degli esperti che preparavano il vischio dopo averlo divelto dagli alberi di cui parassita e lo friggevano con olio e pece ricavandone un succo appiccicaticcio. Con la mistura pronta si recavano in luoghi ove si radunavano o erano di passo i cardellini e preparavano dei finti alberi ai cui rami spalmavano la mistura in attesa che su di essi si ponessero gli uccellini. Questi, che altrimenti avrebbero preferito altre piante, erano indotti a scegliere tale pania perch attratti dal canto di uno o pi compagni tenuti in gabbie nascoste da ampio e numeroso fogliame. Si cardiddriva spesso e volentieri a San Michele. Cardiddriatru era detto il posto scelto per la cattura. Qui mi piace pure ricordare che alcuni esperti uccellatori facevano accoppiare il cardellino con il canarino ottenendone un
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cardddru ncanaritu cio un ibrido che sommava le virt canore dei genitori. Le nonne, per ottenere attenzione dai bimbi, proponevano loro un giochino che doveva servire, credo, a stimolare alcuni movimenti degli arti inferiori. Ecco la sequenza della nenia: Pedi pidllu, xjuru di cardllu, cardllu e cardillnu, dmi lu pdi chi dico iu. Piede piedino, fior di cardellino, dammi il piede che dico io. Con cardiddriatru pure indicato un luogo di riunione di giovani innamorati o quantomeno in compagnia che amoreggiano come i cardellini. C. pure qualsiasi altro ritrovo, circolo, famiglia, posto di adunate varie ove ognuno sta a suo agio e ove trova anche modo di rinsaldare amicizie o crearne nuove. Famosa nella pittura la Madonna del Cardellino di Raffaello, opera alla cui conoscenza pi dettagliata rimando il benevole lettore.

cardni (lat. cardus nutans) = cardo rosso cria (lat. caries) = processo distruttivo dei denti caristsu (lat. charistia) = carivendolo, strozzino carivargna = una specie di lana ottenuta dallincrocio di arieti gentili e pecore rustiche, pi produttive e meno bisognose di cure carivnnulu = chi vende maggiorando i prezzi
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carivgnu (lat. carbunculus) = pustola carbonchiosa; foruncolo carivunra (lat. carbonaria) = 1. carbonaia 2. locale ove si conserva il carbone 3. posto sporco ed oscuro carivni (lat. carbo,onis) = carboni carlnu = moneta del regno di Napoli fatta coniare da Ferdinando I dAragona (1423-1494)
A grnu e lnu n sparagn carlnu. Non essere avaro nel comprare grano e tessuti

carmta (lat. carmen) = campo di stoppie i cui steli sono fitti come i denti del pettine detto appunto carmen carmini,tu (lat. carminare) = pettinare la lana carnazzri (sp.carnicero) = macellaio carri,tu (acarrear) = trasportare con carri o altri mezzi; anche portare sulle spalle o con le braccia carnri (lat. caro, carnis) = carniere carnulivru (lat. carnem levare) = carnevale carntu = carnoso carcchia (tedesco mediev. knochen) = colpo dato sulla testa con le nocche delle mani

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cargna (prov. caronha) = 1. vigliacco 2. cadavere puzzolente e in avanzato stato di putrefazione carta (lat.daucus carota) = carota carptu ( carptos) = butterato crpinu (lat. carpinus betullus) = carpino carrcchiu ( cheration) = botticella, barilotto carrra, carrarzzi (lat. carrus) = sentiero, viottolo carrarddra = viottolo, sentiero carrra = carriera, percorso di vita carrtta, ( caruca) = carretta, carrittri = carrettiere cartddra = involucro fatto da ostie ottenute con fior di farina ove veniva messo il medicinale galenico fornito e preparato dal farmacista cru (lat. carus) = costoso cru = costoso carcchiaru (lat. lett. carus, prezioso, e clarus, chiaro, cio chiaramente caro. Il vocabolo caro deriva da careo, cio esser privo, mancare di qualcosa come avviene nella carestia quando le cose acquistano prezzo. Nel linguaggio in esame il termine significa, tirchio, spilorcio avaro, taccagno,
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proprio nel senso di chi eccessivamente attaccato al denaro.


A rrbba d carruccchiru si la mngia lu sciampagnni! Tutto quello che lavaro ha accumulato distrutto dal prodigo.

crula = tarlo carul,tu (lat. caries) = tarlare, corrodere carus,tu (provenzale cara) = tosare, schiomare carusddra = grano dalla spiga senza reste, di colore chiaro, ricco di amido e ottimo per i dolci e per il pane. Attecchisce meglio in montagna. In pianura e soprattutto nelle marine si semina il grano cappelli o il regina, ricchi di glutine e usati nella preparazione di paste alimentari. Il tipo di grano ricordato tra i pi antichi della zona di Mormanno. carusddru (lat. carus + sedeo siedo e sono caro(?) = salvadanaio carsu = rapata, tosatura casalicchiri (lat. casalis) = 1. abitanti di S. Nicola Arcella 2. mormannesi che vivono nel rione casalcchio casccavddri (cascare e divellere?) = fioroni
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casctta = scatoletta, cassetta cscia (lat.capsa) = cassapanca casciamgna = grossa cassa per contenere pi disparati; oggetti di valore; derrate. La c. faceva parte del corredo ed era diversa dalle altre pi piccole, i cascicddri posate su i pedistddra
Acchjna acchjna fra Giuvnni v ca ncelu ti v Gisprima acchjna a casciamgna e po acchjanatnni tu

Mi sembra di ricordare che la casciamgna in oggetto contenesse oggetti o robe varie di una donna in procinto di scappare di casa con il suo drudo cui raccomandava di allontanarsi attraverso la cappa del camino avendo avuto sentore dellimminente arrivo del marito. (?) cascini (fr. caisson) = cassone casntar ( gas- enteron antica voce dorica poi della Magna Grecia) = verme della terra casnu = casa di campagna, villino castagnra (lat. castanea anche gr. castanon) = albero del castagno castgni crci (lat. curtus) = castagne pistoiesi
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castgni 'nzrti (lat. sertum) = una specie di marroni di forma allungata e dalla farina dolce. Un tempo venivano infilate a m di grani del rosario, da cui forse il nome castagnla (sp.castanuela) = battola, crepitacolo castagnli (sp.castanetas) = schiocco della dita castillna = catafalco
La castillna reggeva le candele durante le esequie. Era a tre strati e corrispondeva alle tre classi del funerale, ognuna delle quali aveva un prezzo. In prima classe tutta la castillna era accesa, la messa era cantata da tre preti che poi accompagnavano il feretro fino alla sepoltura. In seconda classe erano accese due postazioni; la messa era pure cantata, ma da un solo prete. Laccompagnamento arrivava fino alla porta dingresso del cimitero. In terza classe era acceso solo lultimo piano. La messa era letta e celebrata da un solo sacerdote che accompagnava la salma fino a Cappalnga. Tanto fino agli anni 50.

csu (lat. caseus) = formaggio


Proverbio: pni e csu, non si cccianu i parli a ncsa. Come forte il legame tra il pane e il formaggio che lo insaporisce e ne facilita lappetibilit, cos deve essere il rapporto tra i membri della famiglia le cui decisioni, comportamenti e situazioni vita non possono e non devono essere
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divulgati. Preparazione del formaggio. Nel cccavu si metteva il latte. Appena sul fuoco, si aggiungeva qugghju, una composizione enzimatica utilizzata per la coagulazione. Quando ci si accorgeva che la temperatura saliva rasentando lebollizione, si levava il recipiente dal fuoco nel cui interno si era formata intanto la tuma che dopo una diecina di minuti andava rapprendendosi e addensandosi sul fondo da cui si estraeva per essere collocata in appositi contenitori detti fiscddri, che davano la forma al prodotto. Insieme al formaggio si faceva poi il paddrcciu una specie di mozzarella dal peso compreso tra i 100 e 150 grammi. Aggiungendo infine del latte alla brodaglia rimasta si riponeva la caldaia sul fuoco fino a quando cominciava a bollire producendo un corpo schiumoso: la ricotta (lett. cotta due volte). NOTA
Tuma dal verbo latino tumeo, gonfiarsi, agitarsi, fermentare. Qugghju il caglio, sostanza preparata con il quarto stomaco, abomaso, dei vitelli e delle pecore lattanti; serve per a far rapprendere il latte per la preparazione del formaggio. E chiamato pure presame. Si pu preparare in polvere. Lenzima predominante la chimosina che perde per le sue propriet quando supera i 60 di calore. Ricordo di aver visto, nelle mie giovanili passeggiate agresti, i cagli appesi nella case dei contadini. Caccavu dal greco , caldaia. Fiscddra dal latino fisculum.

csu nciratu (dal lat. caseus e cera)

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formaggio ben coperto superficialmente da uno strato ceroso derivante dalla buona stagionatura del prodotto. cta ( cat) = con, sopra, sotto, da, contro. Il prefisso fu introdotto in Italia allorch divenne provincia dellimpero doriente catacgghj, tu ( , presso, e colligere, lat. cogliere) = accogliere presso, ritornare catactu = tornato presso catafrcu = catafalco catafrchiu ( cat foreo lett. posto sotto) = nascondiglio catalttu (sp.catalecho) = 1. tavolo posto pi in alto (cata) del letto del defunto sul quale sistemata la bara 2. riferito a persona significa uomo alto, imponente, ma privo di carattere catali,tu ( cataluo) = 1. sostare, alloggiare, abitare; trattenersi a letto trastullarsi; 2. in latino catulio significa essere in caldo, andare in amore catalgna (da Catalogna, regione della Spagna) = variet di cicoria catannnu,a = bis o trisavolo cataplsmu ( cataplasso) = 1. persona di salute cagionevole 2. chi si
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attacca procurando molestia e noia 3. impiastro catarinlla (lat. bromus tectorum) = bromo catarzza (lat. caput + coclhea) = cranio catarrtta ( catarractes) = botola catrru ( catarroia) = secrezione mucosa dovuta al raffreddore caticatscia (syntomis phegea) cata catoicheo = lett. verso il basso). Farfalla della famiglia delle syntomidae che ha il dorso anellato di giallo. Cos cantavo da bambino:
Caticatscia gla abbsciu Ca ti chidu ntra la cscia O farfalla svolazza pi in basso Ti potr prendere e rinchidere in una cassetta

catinzzu (tardo latino volgare catenaceum) = lucchetto catju ( catocheion lat. catonium) = 1. sotterraneo, cantina 2. stalla catrchju ( + cata orcos giuramento) = imbroglio caturchjru = imbroglione catrma, catrmma (ar. qatram) = catrame

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catrja (lat. catreca) = spina dorsale, schiena cattvu (lat. captivus) = vedovo cattiva = vedova. Le vedove erano prigioniere del defunto. Un tempo portavano anche la cintura di castit ctu (greco cuatos lat. cyathus, ar. qadus) = secchio per acqua; recipiente di forma rotonda per lo pi di ferro con manico dello stesso metallo. caudra (lat. caldaria) = caldaia caudarru = calderaio caudi,tu (lat. calidus) = riscaldare cudu = caldo cautil,tu (lat. cautus) = riparare, coprire bene cauz, tu (lat.calceare basso latino) = calzare cauzunddri (lat. calceus) = mutande da uomo cauzni = calzoni cav,tu = scavare cavaddri,tu = saltare come un cavallo, sbrigliarsi cavddru (lat. caballus) = cavallo cavafssi = necroforo

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cavagghjni (lat. clavus + plus lett. pi cavo, cio pi capace di contenere) = covone cavalltti = gioco della cavallina
I ragazzi riuniti in una folta schiera, dopo aver sorteggiato chi doveva fare asino, gli saltavano sopra, contando ad alta voce le mosse. Se il saltatore sbagliava la sequenza, si doveva metter sotto. 1. monta la luna 2. monta il bue 3. monta la figlia del re 4. 4 monta il gatto 5. raccogli formelle 6. incrociature 7. piroette 8. una culata 9. di pernice 10. palle, palline ed uova 11. un uovo sodo 12. me labbocco 13. una fetta di pane e salame 14. me la mangio 15. tamburelli 16. ti butto a mare 17. una speronata 18. ti metto la sella 19. me la riprendo 20. ti faccio asino, ciuco e caputstu

cavatddri (lat. cavus)= gnocchi

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Si preparano esercitando pressione con l'indice e il medio su cilindretti di pasta fresca che viene resa cava cavucirgnula = pezzetti di vecchia muratura fatti prevalentemente di calce e rena riutilizzati nella nuova cvudu (lat. calidus gr, , leggi cao) = caldo, afa, arsura, c aniocola
Gi fa nu cvudu chi si mri!

cavulddru (lett. piccolo cavolo) = favaria rossa (n.sc.) cvulu (lat. caulis) = cavolo cavuzttu = calza
Lantico c. era di lana lavorata ai ferri. Le nostre nonne erano cos abili che facevano la calza anche camminando, cos come, ben lo ricordo, le contadine che raggiungevano Mormanno dalle campagne. Quando poi sedevano con le comari del vicinato davanti agli usci, non solo facevano puntini e cavuztti ma accompagnavano il lavoro con tanti discursetti, maliziose ciance, come descritto in una nota canzone folcloristica da me altrove riportata e parte del repertorio canoro del gruppo folk mormannese.

cazzarla (fr.casserole) = casseruola cazzta = grosso ed imprevisto guaio, fregatura czzi (av li) = essere teso, nervoso, arrabbiato
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cazzita = sgridata czzu = pene czzu cni = gigaro, aro cazzni = balordo, tonto, stupido, strampalato clu d'a vcca (lett. cielo della bocca) = palato celursu (lat. caelum + rasum) = volta cntra ( chentron) = campanella centumaccpiu (lat. centum cento accipio ricevo) = 1. contenitore, raccoglitore di cose disparate 2. stomaco centupdi = millepiedi centupzzi (lat. centipellio) = 1. omaso 2. stomaco crca (lat. quaerica) = il cercar dei frati crmu ( cormos) = 1. culmine 2. capo, testa crni (lat. cerno) = setacciare crri ngrifti = capelli arruffati, come le piume del grifo o del grifone crru (lat. cerniculum anche cirrus) = 1. cernecchio o bioccolo 2. chioma crespa; crru (lat. cerrus) = albero simile alla quercia crsa (lat. quercus) = quercia cersottula = piccola quercia csa (lat. caesu) = cicatrice, taglio
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cssu (lat. cedo) = persona o cosa comune e di poco conto.


Ira gnu cssu era uno qualunque. Parl cssu parlare senza pensare, parlare con linguaggio povero, parlare a sproposito

cssu (lat. se cedere ritirarsi) = gabinetto, sala da bagno csu (lat. cedere) = ceduto ceuzru, cuzu, cvuzu (lat. morus celsa) = gelso cchic, tu (lat. plico) = piegarsi cchjrichitt = antico gioco dei ragazzi simile al nascondino chi czzu i guiu! = che grosso guaio! chi czzu c chjavtu? = cosa successo? chi czzu i? = cosa mai capita? chicchjara (sp.jacara) = chiacchiera

Chicchjari e tabbacchre i lnnu u bncu i Npuli no li mpgna. Il Banco di Napoli non accetta in pegno chiacchiere o tabacchiere di legno.

Le tabacchere di legno potrebbero pure essere, stante un accezione in uso, organi sessuali femminili di donne anziane e quindi di legno nel senso di insensibili e inutili, non capaci di creare un rapporto di sicura garanzia e durata dimpegni erotici chiacchjarddra = favola, scherzo, burla
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chiacchjari,tu = scherzare chianlli (lat. planus) = scarpa piana e senza tacco chippa (antico ted. klappa) = natica chiarapni = (lett. che non sa porre le cose in chiaro) = timido, ingenuo chichirddru (lat. carilium) = gheriglio chnu = colmo,che trabocca chippa (lat. cloppum copula) = collare per cani chivi, chippitu (ploro) = piove
Chivi, chivi, chivi Ca tta itu fra e non s purtta la cppa Oi Madonna tni lccua Chivi, chivi, chivi Ca tta itu fra e s purtta la cppa Oi Madonna sbrra lccua Quannu trona, chjovi Quando tuona, piove La lapalissiana interdipendenza tra tuono e pioggia si applica anche alle azioni umane cui il proverbio riferito. Tuono da leggere come evento, comportamento, fatto evidente e piove come logica conseguenza della condotta avuta. E lo stesso che: Voce di popolo, voce di Dio.
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In altri termini: se le cose stanno in un certo modo significa che esse sono la conseguenza di azioni, contegni e comportamenti che portano necessariamente ai risultati che appaiono, sia in negativo che in positivo.

chivu = 1. chiodo 2 chirddru ( coiridion) = maialino chiudrna (lat. claudere) = chiudenda; lastra di metallo che chiude la bocca del forno chisa (lat. claudo, clausum) = podere alberato riferito per lo pi ad un casteneto chjga (lat. plaga) = piaga chjna (lat. planula ) = pialla chjnga (lat. planca) = macelleria chjangtu (lat. plancatus) = sottotetto chjanghri (lat. plancarius) = macellaio chjngi (lat. plangere) = piangere chjnta (lat. planta) = pianta chjantatru = cavicchio chjantma = tenera pianta prelevata dal semenzaio per essere trapiantata chjnta e scppa lett. piantare e levare. Movimento della scarpa che non aderisce bene al piede, soprattutto al tallone, e che nel camminare sembra abbandonarlo. Anche: intraprendere unattivit e non portarla a termine
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chjantddra = soletta della scarpa chjantu (lat. planctus) = pianto

Vvu non mamsti e mrtu mi chjangsti Da vivo mi negavi amore da morto minondi di lacrime

Pu essere lo sfogo di un amante mal corrisposto da vivo e poi rimpianto da morto. Il significato pi vero quello di non essere stato apprezzato per le azioni ed i comportamenti tenuti e di essere poi rimpianto chjnu (lat. planus) = piano pianoro. Mpdiu chjnu una contrada di Mormanno chjnu come avverbio = adagio, con cautela da cui chjnu chjnu = piano piano chjanzzu = pialletta, strumento che porta in piano le asperit del legno chjppara ( capparis ) = cappero
U villnu non s cos chjppara! Il contadino non conosce i sapori ed i profumi del cappero

chjappla (sp.plantilla) = pianella chjappilru = 1. chi porta pianelle o scarpe vecchie e rotte 2. persona trasandata
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chjaraftta (lat. clara + fingo lett. vedo cose chiare) = verit Cu v b(v)di a chiraftta ssi a Rma, ca c scrtta Chi vuol conoscere la verit si rechi a Roma perch ivi posta chjaranzna = aria fredda e umida causata da un cielo stellato e sereno tipico delle notti invernali. Predominante di tale situazione una brina ghiacciata chjtru (lat. clatrum) = gelo chjatrtu = gelato chjttu = pu essere sia un piatto; una cosa piatta; un animale o una persona bene in carne, piuttosto grossa e rotonda
Zichilinni chjttu e tnnu Jtti a Npuli a studi Arrivtu a cinquantnni Non sapa lu Bi e lu Ba Z. (indicativo di persona) grasso e tondo And a Napoli a studiare Arrivato a cinquantanni Non sapeva neppure i primi rudimenti. (vd, Bi a Ba)

chjav,tu (lat .clavare) = 1. capitare; fissarsi su qualcosa; mettere; 2. compiere l'atto sessuale chjavatra = serratura chjvi (lat. clavis) = chiave chjavtta = piccola chiave
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chjvica (lat. clavaca) = uomo di poco conto e affidamento; fogna, cloaca chjzza (sp.plaza) = piazza
Qu c n blla chjzza chi ci cnta lu pipzzu chi ci cnta lu gaddrcciu chichirich e v tammccia. Qui c una bella piazza Ove canta un fanciullino Ove canta un galletto chicchirich vai a nasconderti. Pipzzu deriva dal latino pupus con terminazione dispregiativa nel senso di fantoccio, pupazzo, pupazzetto, poi anche puptulu, bambolo ingenuo, pupo. Nel dialetto lombardo troviamo pua, che in milanese diventa popla. Nel dialetto mormannese pipzzu usato nel senso di bambino. Gaddrucciu invece il galletto. Nel testo, estremamente sintetico e quasi edipico, si nasconde un gioco che prevede due soggetti che sono, generalmente,la nonna e il nipotino. Questo tiene ben disteso il palmo di una mano, la piazza, e lanziana con il suo indice, vi gira sopra toccando e strofinando la pelle che, solleticata, induce la mano a chiudersi. Se questa riesce ad afferrare il rotante indice, risuona il chicchirich e il bimbo andr a nascondersi, ad ammucciarsi,
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(francesismo da mucharder), per esser poi ritrovato e iniziare da capo il gioco. Il tema si canta con ritmo binario. Cfr. mucciateddra

chjazzli (sp.plazuela) = piazzetta chjc,tu (lat. plicare) = piegare chjvu, dalla parola regionale chi non il chiodo ma lassiolo cos chiamato per onomatopea. Luccello del tutto simile alla civetta tranne che per alcune pinne ritte sopra il capo che sembrano corna. Ha un canto acuto, penetrante, fastidioso, ininterrotto, sottile quasi come un chiodo. da chi, nome proprio dellassiolo chjppu (sp.tip) = sazio, satollo chjrddru (gr. chiro) = maialetto. chjrica ( clericos) = tonsura

Nortu, nu prcu en chjrica rsa su la ricchzzi di la csa. Un orto, un maiale, un sacerdote sono la ricchezza della casa

chj, cchj (lat. plus) = pi, una maggiore quantit chjddr = pi in l; chjuddraccddru = ancora un po pi in l chjmmu (lat. plumbum) = piombo chjppu (lat. populus nigra) = pioppo

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chjrma (lat. turma sp. xurma) = insieme di persone male accozzate, canaglia, gentaglia chjuviddrichi,tu (lat. pluere o pluvere da cui pluvia. Il termine plu, radice indo europea, diventa in dialetto chiu e chio nel vocabolo chivi come trasformazione di ploro, piango) = piovigginare c c (voce onom. forse da zittire) = richiamo volto ad una persona per intimargli di stare zitto cifara, cimbara = (da una voce antica ciampa) = grande mano, zampa cialandrddra ( calandra) = calandra, uccello simile ad un passero che ne imita il canto cimbr,tu (fr. charmer) = graffiare ciamriu (fr. chamoir) = raffreddore con abbondante rinorrea ciancianddri (forse dal suono cin cin che emette) = sonagli, sonagliera cianfultti (fr. chabrot) = fanghiglia di neve ciantrmu,a (fr. gendarme) = persona con un fisico imponente e robusto ciappa (napoletano) = fermaglio, gancio ciarffa = (giraffa) persona con i capelli arruffati e spettinati
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ciula, civula (lat. ciaula) = cornacchia ciavrra (lat. cibaria) = beverone ciavarrni (lat. clava) = listello cbia, cbica (ar. qubba) = serbatoio scavato nel terreno con pareti murate ed intonacate alte tra uno e due metri cic,tu (lat. caecare) = accecare cictu (caecus) = cieco cicatddra = occhiolino cicrculu (lat. cicercula) = cicerchia cicha = cecit. La medicina popolare riteneva che la cecit poteva essere curata usando occhiali doro.
Loru allnga la vsta. Loro fa vedere pi lontano

cicinlla = avannotti cicircula = brodaglia varia cicirta = dolce natalizio fatto con pasta tagliata a m di cubetti poi fritta e cosparsa di miele cicirinnlla (potrebbe essere il napoletano pulicinella) = pagliaccio A Mormanno si cantava:
Cicirinnlla ava n cani Muzzicva li cristini Muzzicava li dnni blli Ira lu cni di Cicirinnlla
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Cicirinnla avia n prcu Chi li zappva la vgna e lrtu Muzzicva li dnni blli ira lu porcu di Cicirinnlla Cicirinnlla ava n mulu a allccua slu slu Dva lccua a li dnni blli Ira lu mlu di Cicirinnlla Pulcinella aveva un cane morsicava le persone soprattutto le donne belle Era il cane di Pulcinella Pulcinella aveva un maiale gli zappava la vigna e lorto morsicava le donne belle era il maiale di Pulcinella Pulcinella aveva un mulo andava al fonte da solo dava lacqua alle donne belle era il mulo di Pulcinella

cciru (lat. cicer) = cece ciclamnu = ciclamino cicria ( cicorion) = cicoria selvatica ciculta = cioccolata ciculatra = cioccolatiera cculi (lat. insiciolum) = ciccioli ciddrru (lat. cellarium) = cantina.
Si b(v)i jnghj lu ciddrru pta e lga a lu jnnru
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pelle di capra fatto in Cilizia) = abito rozzo e malandato per lo pi ridotto in brandelli cimli (lat. cima) = sommit, estremit, apice cimri (sp.cimer) = punta, ciminra (sp.chimenea) = camino cmu = fiore della zucca cimussa (lat. cimussa) = ciascuno dei margini laterali di un tessuto in pezza detto anche vivagno cinciocculi,tu = vezzeggiare, coccolare, adulare cngu = cinque; min l cngu rubare cingghja (lat. cinisia) = cenere mista a pezzetti di carbone ancora accesi cnnira (lat. cins,eris) = cenere cinnirta = cenere usata come disinfettante per fare il bucato cnta (lat. cingo,is) = serto di candele che si offre ai Santi nelle processioni ci ci niccar = voce con cui si chiama il maiale (cfr. niccar) cigghja = sudiciume ciotari, citia = stupidit citu = stupido
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Se vuoi riempire la cantina, pota e lega in gennaio cilziu ( chilichion tessuto aspro di

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cpru, cpriu (lat. cyprius) = polvere cipria cipddra (lat. cepulla) = cipolla cipuddrini lett. piccole cipolle = lampascioni ciramddra ( cherasmelos) = ciaramella ciramli ( cheramidion) = tegola cirsa ( cherasia) = ciliegia cirasra ( cherasion) = ciliegio crchiu (lat. circulus) = cerchio cirivddru (lat. cerebellum) = cervello crma ( chirba) = sacco cirncchiu (lat.incerniculum) = crivello cherogonos) = cirginu ( candela cirma ( cheroma) = bagarre, confusione cssu ( cissos) = edera csta (lat. cista) = 1. cesta 2 cisti patologica cistddra (lat. cistella) = cestello citalna = acetilene ctrinu ( chitrinos) = giallo come il limone citrlu (lat.citriolum) = 1. cetriolo 2. sciocco, babbeo cttu cttu = zitto zitto
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cttu! (da zittire) = zitto! taci! cicciu (lat. cicur) = ciuco ciucciarddru = asinello ciucciru = asinaio cimbiti (voce onomatopeica riferibile al rumore del piede che attraversa luoghi fangosi e paludosi) = pozzanghera, miscela cimbiti e cimbiti = mescolanza, azione che denota insicurezza e incapacit cingu (lat. truncus) = storpio, sciangato ciuta = stupidit, idiozia, scarsa intelligenza ciutgnu, ciutscu = che fa cose stupide e irrazionali ciutrru, ciotarrni = cretino civ,tu (lat. cibaria) = imboccare cvu = lombrico clcaci ( clagghe) = rospo clchici ( clino) = listelli di legno per intelaiature e tramezzi fatti per lo pi di rami di castagno cloccani,tu (sp. fer cloc cloc) = gorgogliare clccanu (da una antica voce cloo o cluo) = polla dacqua coccarddru = bambino che ha le gote fresche, piene, paffute. Anche piccolo uovo. Vd. cccu
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ccchi (lat. coccus) = gote cocchibbta = qualche volta cocchidnu = qualcheduno cocchitnnu = con le gote rotonde Lu patri (il palo) i lngu lungni ( molto lungo); a mmma (la pianta) i strta (cresce in modo contorto) magghjna (etimo incerto), a fgghja (luva) i ccchi tnna (ha le gote rotonde), bni mju (sarei felice) si navssi ngna (se ne avessi ununghia) ccciu ( cocchion) = 1. chicco 2. pustola, foruncolo 3. frammento ccciu ngnsu = persona fumosa e inaffidabile ccciu ppi = persona briosa, vivace, acuta, dispettosa ccciu sli = frammento di salgemma cccu (lat. coccus) = uovo fresco cci, cttu (lat. coquere) = cuocere, cotto ccula (lat. coclea) = tuorlo; cddra (lat. collis) = colle cddra (gr. colla) = colla cddru (lat. collum) = collo cfinu (lat. cophinus) = 1. specie di cesta intrecciata di vimini e rami di castagno che serve per il trasporto della roba da
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parte degli animali da soma 2. persona molto trasandata cofinddru = piccola corba, cestino una volta in uso per riporvi luva tagliata al momento della vendemmia cgghj, ctu = raccogliere, raccolto cli, cultu (lat. colo) = provare giovamento, andare damore e daccordo. Laria marina mi cli (mi giova). Li zti si clinu (vanno daccordo) clica ( colicos) = contrazione spastica della parete muscolare degli organi cavi contenuti in sede addominale o altrove cllira ( clera) = collera cmitu (lat. cum modus) = comodo, agiato cngiu cngiu (lat.congius) = pian pianino, bel bello cnsulu (lat. consolari) = pranzo offerto e portato da parenti o amici alla famiglia del defunto nei tre giorni successivi alla sua morte cnza ( condia lat. condya) = salamoia cnzu (lat. cum solidus) = rinforzo, consolidamento cppi (lat. cupa) = brattee (fatte a forma di mestolo cfr cppu)
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cppu = 1. mestolo 2. cartoccio cppula (lat. cuppa) = berretta corasima (lat. quadragesima) quaresima crfuru ( coriufe) = acme cri (lat. cor) = cuore criu (lat. corium) = pelle crivu (lat. corbus) = corvo

Crivu crivu malidttu, fa la rta a san Francscu... e si no la vi f, malidizioni ti vnu pigghj. Cos cantavano i ragazzi vedendo i corvi volteggiare in cielo cru ( cora) = oratorio

csa cusddra (lett. cosa piccola) = indovinello

Nella letteratura antica si ricorda lenigma cantato dalla Sfinge che solo Edipo riusc a svelare costringendo la stessa maga ad uccidersi precipitandosi dalla rupe su cui sedeva. Ecco la domanda: C sulla terra un animale che pu avere quattro, due o anche tre gambe ed sempre chiamato con lo stesso nome. Chi ? (Euripide, Fenicie). E luomo, rispose Edipo spiegando: nella prima infanzia cammina carponi, da adulto su due gambe, e nella vecchiaia con il bastone. Gli indovinelli sono frasi, spesso in versi, di tono pi o meno scherzoso, che propongono, con parole
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corba 2. persona debole cssa (lat. coxa) = coscia csti (lat. costae,arum) = fianchi; mi dlinu li csti = ho mal di schiena ctica (lat. cutica) = cotenna ctu, cta (lat. colligere) = raccolto, raccolta, accolto presso; czza (lat. cochlea sic. czzu) = zucca pelata czzi = mitili czzu (lat. cocceus) = 1. tazza, coccio; barattolo 2. colle irto e faticoso cozzumattmmulu (sp.corzo capriolo + tumbar cadere lett. cascare in terra come un capriolo, cio in modo elastico, senza farsi male) = capitombolo cozzupiltu, cozzapilta = calvo
Cozzupiltu di cntu capddri Matna e sra ci cnta lu grddru
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quasi magiche e a prima vista inspiegabili, la soluzione di un quesito. Antica lorigine dellindovinello ed a volte connessa con la religione. Qui eccone due. - Supa a quattru culnni armati, ognidnu ci sta ammuntuntu . Cos? (La sedia); - I dvuta quntu n gddru, e fa la pidta cmi cavddru. Cos? (La pentola, alta come un gallo ma dal piede di cavallo). cscinu ( coscinon ) = 1. crivello,

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E lu grddru ci canttu Cozzupiltu s chiamtu La zucca pelata con appena cento capelli il posto su cui canterebbe il grillo da mane a sera Ora il grillo vi ha cantato e zucca pelata sei chiamato

cri (lat. cras) = domani crainannti = da domani in poi crngi (longobardo krampfa) = artigli crngiu (lat. graculus) = granchio crpa ( lat. capra) = capra
Non c riva nta chi non mngia crpa Non v erba nata che non mangia la capra

crapilu (lat. capreolus) = legno che poggia su una trave che sostiene le tegole crja da creare; = crescita.
Non v(b) n creja non cresce, non si sviluppa

crta = argilla (dallisola di Creta) crinza (sp.crianza) = comportamento educato. Era crinza, secondo un costume antico, lasciare nel piatto una piccola quantit di cibo detta appunto il boccone della creanza. A trppa cunfidnza addirrci a mla crinza.
Letteralmente: la troppa confidenza diventa, alla fine, eccessiva familiarit. Leccessiva confidenza sfocia spesso in cattiva educazione.

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cridnza (lat. credens,entis) = concessione di credito basato sulla fiducia della solvibilit cridnza (sp.credensa) = mobile da cucina crieleisnni = arrabbiatura, attacco dira
Si macchinanu i crieleisnni = se mi arrabbio, se vado in collera, se mincavolo Il vocabolo (dal greco ) uninvocazione strutturata in tre parti, Kirie, Chiste e Kirie, con significato di Signore piet, Cristo piet e Signore piet. Questo modo di dire, oggi certamente non pi in uso, associato allarrabbiatura, alla collera, allira ed ha, credo, un solo addentellato al termine da cui deriva ed propriamente lintensit dellacclamazione e la sua autorevolezza.

crijatra (prov. cat. port. criar it. creare lat. creatura dalla radice kar fare, produrre, generare) = infante, neonato criscnti (lat. crescens) = lievito criscenza = crescita sviluppo criscimnia (lat. crescimonium) = lievito crisc anche trisc = starnuto. Voce onomatopeica. Forse dal latino cresco criscisnti (lett. cresci santo) e un augurio rivolto ai bambini che starnutiscono criscimi (fr. cresson) = crescione
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crsta (port. crista) = 1 cresta 2. sommit di una collina o di un monte cristallra = (da cristallo) = credenza a vetri cristinu lett. cristiano. Il vocabolo per riferito alla persona umana nella sua interezza psico-fisica. Nu bbnu, nu mali cristinu, una buona, una cattiva persona. A c. opposto animli o animalni. Negli anni del dopoguerra, lo ricordo, in occasione delle festivit invernali, andavano in giro per il paese aedi vari che suonavano, alcuni con grande maestria e buon gusto, la fisarmonica. A volte cantavano. Uno di essi lanci la canzone d pviru cristu che riporto, a memoria, e forse non completa. Il dialetto usato un linguaggio misto dellarea meridionale con influssi napoletani. Renato Carosone lebbe pi tardi nel suo repertorio.
I su n pvir cristu Sbatttu cc e l Non tngu sldi a posta E nippri propriet Io sono un povero cristo Sbatacchiato qua e l Non ho depositi postali E nemmeno propriet
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Mo vni Natali Su snza dinri Mi pgghju la pppa E mi mntu a fum

Ora che viene il Natale Mi ritrovo senza soldi Prender la pipa E mi metter a fumare

crvu (lat. clivus) = dirupo, precipizio crcchiu (italiano rocchio a sua volta dal latino rotulus parte di un corpo di forma vagamente cilindrica. Il termine ha pi significati. Pu essere un pezzo di salciccia (salsicius, condita con sale), un uncino di legno ottenuto da un ramo, una persona ricurva, denutrita, male in arnese, debole, di piccola statura come un nano crccia (lat. crocla) = ragno cromatna ( croma) = lucido per scarpe crpu ( copros) = letame, sterco animale croscca (gr. crossos) = emissione di aria intestinale di forte e rumorosa intensit, peto; naso grosso, come organo da cui si emette aria (it. crosciare) cructti = fichi secchi imbottiti con noci e buccia di arancio, disposti a croce ed infornati crci (lat. crux, crucis) = croce

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Fti la snta crci = fatti la santa croce; rassegnati; non te la prendere pi di tanto; comincia tutto da capo; sii fiducioso; non spazientirti crudvulu (lat. crudus) = che ha difficolt a cuocere crugghjni (lat. crudus it. crudoni) = grumoli della lattuga e di altri ortaggi crngiu (lat. crucio lett. tormentato dal dolore) = storpio; persona gravemente impedita nel movimento degli arti inferiori ncrung. ngrungitu = diventare storpio; avere difficolt nei movimenti crsccu (fr. cru) = rinsecchito, incartapecorito, disidratato cruvic,tu (lat. cooperio) = seppellire, coprire cu (lat. cum) = con; cu mma, cu tta = con me, con te

Cu cllira si pgghja cmpa pcu e dna gstu a li nimci si Chi si incollerisce vive poco e d piacere ai suoi nemici

cu i? = chi ? cuagghj,tu (lat. coagulare) = 1. preparare il formaggio 2. far bene una cosa

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cuagghjna = uva nera dai chicchi tondi e succosi cugghju = caglio cuagghjnu (lat. coagulum) = formaggio il cui caglio troppo fermentato cuarra (lat. querelor,aris) = querela, denunzia, esposto cuarir.tu = querelare, denunciare, accusare ccchia (lat. copula) = coppia cucchira (sp.cuchara) = cazzuola cucchiarttu = piccola cazzuola cucchiarnu = cucchiaino cucchiru (lat. cochlearium) = cucchiaio cccu (lat. cuculus canorus = cuculo = 1. cuculo
Piumaggio prevalentemente grigio; parti inferiori barrate in bianco e nero; testa barrata di grigio o di bruno rossiccio; canto del maschio cu cu; gorgogliante quello della femmina; prole inetta; migratore; lungo max. cm. 34. La femmina poliandra e depone le uova singolarmente in nidi di altri uccelli, parassitando sempre la stessa specie. Preferisce montagne cespugliose, ma vive anche nelle pianure aperte. E diffuso in Europa dal 70 grado di latitudine in gi. Con la parola cuccu o mpennicuccu si I miei designano gli abitanti di Mormanno. antenati, mi raccontava il dott. C. Paternostro, indignati verso un barone che intendeva
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avvalersi dello jus primae noctis, lo rinchiusero in una botte irta di chiodi, con punte nellinterno, e lo precipitarono dalla Carpineta. Per sottrarsi alla pena si finsero pazzi ed andavano abbattendo gli alberi dove si posava il cuculo. Ai poliziotti che chiedevano perch tagliassero le piante rispondevano: p mpnni lu cccu. Li ritennero pazzi e rimasero impuniti. (Cos V. Minervini in Mormanno duna volta, pagina 12 seconda edizione Stab. Chiappetta Cosenza).

cuccni (dalla radice ku che indica il senso del tumido e del rigonfio) = glutei cuccuvddra (lat. med. cocovaia) = civetta
Le sue abitudini come il nidificare tra le cavit degli alberi o il nascondersi tra le rovine dogni genere la fanno ritenere apportatrice di disgrazie. E chiamata anche nottola, dal tardo latino noctula. E utilissima allagricoltura perch mangia rettili, roditori e insetti vari. E pure impiegata nella caccia degli uccelli di passo e come uccello da richiamo. Forse per queste caratteristiche diventata famosa in diverse espressioni come: sei una civetta, sei capace di richiamare su di te lattenzione; fa la civetta con tutti, attira sguardi e cortesie.

cucvulu = che cuoce facilmente (in genere riferito ai legumi) cucddru (lat. cucullus) = bozzolo del baco da seta
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cuculddra (basso latino coccus nom. scient. amanita caesarea o fungo reale) = ovulo mangereccio; cappello conico giallo o rosso tendente allarancio; lamelle fitte di colore giallo oro; ampia valva bianca e anello giallo intorno al gambo cucumgghja = pruno selvatico con la cui corteccia si preparava un decotto contro la malaria cuczza (tardo lat. cucutia) = zucca cucuzzddru = zucchino cudstra = cutrettola cuddrru (fr. cou) = colletto cuddrurddru, cuddrru (collo la cui radice cur, cul, da cui curvo) = fichi secchi infilati a ruota su rametti di mortella e poi infornati cudicna (piccola coda) = peduncolo, gambo di un frutto cudilcida (latino parlato) culus lucidus = lucciola cgghja (lat. culleus anche gr.) = ernia cugghjni (latino barbaro coleonem) = testicoli cugghjuni,tu = beffare cugghjtu = 1. ernioso 2. fortunato al gioco
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cgni, cugnimntu (lat. coctus) = 1.maturazione 2. fermentazione che subisce la farina impastata per lazione del lievito cugntta (lat. congius) = 1. recipiente che contiene i pesci sotto sale; 2. persona bassa e grassoccia cgnu (lat. cuneus) = cuneo cugndi,su = concludere cuitu (lat. quietus) = quieto, calmo cul,tu (lat. colum) = colare cularnu = sfintere culta (culo) = il rigonfio dei calzoni sformati sul di dietro culzza = parte posteriore del carro tirato da animali culra (da culo) = parte della camicia a contatto con il sedere culra ( colera) = colera; malattia epidemica spesso letale caratterizzata da violente scariche diarroiche, vomito incessante, crampi muscolari, insufficienza renale, collasso culppa = groppa culstra = colostro culttu = terreno rialzato a monticello clu = 1. culo 2. colpo di fortuna cultu = fortunato
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culmbru (lat. columbulus) = fiorone culunntta (lat. columella) = comodino cumanna mstri = chi si atteggia a dirigente saputo e saccente e presume di comandare come fanno i maestri cumann,tu (lat. cum mandare) = comandare cumbulimnti (sp.cumplimiento) = offerta di dolci e bevande in occasione di cerimonie quali battesimi, matrimoni o feste varie cumfrma = conformemente cmi, cmi qunnu = come cummri (lat. cum mater) = comare cummntu (lat. conventus) = convento cummigghj,tu (lat. conviare) = coprire cummitddru = pasquetta vd. cummtu cummtu (lat. convivium) = convito
A Mormanno, in onore di S.Giuseppe, oltre alla fagna, si faceva anche il cummtu. Il pranzo consisteva in un piatto di pasta alluovo fatta in casa condita con ceci. Seguivano poi fagioli lessi e del baccal. Raramente frutta e vino. La partecipazione al cummtu era libera ed aperta anche ad ospiti provenienti dalle campagne e dai paesi limitrofi.

cum (fr. commode) = cassettone cumpagna = compagnia

A mla cumpagna prta lmu a mla va


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La cattiva compagnia porta luomo su una brutta strada

cumpri (lat. cum pater) = compare cumpar,tu = far bella figura cumpat, tu = compatire, compatito cuncrtu = 1. esecuzione pubblica di orchestre 2. insieme di cose attinenti. Collane, anelli, orecchini della stessa fattura sono un bel cuncrtu cunculna = attesa ansiosa e prolungata cuncupnu (lat.cum cubare) = concubino cunfrunt,tu = confrontare cungrja = congrega cungghju = coniglio
A cu si fighju? A lu cunighju! A chi sei figlio? Al coniglio! La risposta ad una domanda indagatrice che avrebbe dato la certezza della dipendenza da un nucleo parentale cui rivolgersi, sostanzialmente elusa dallinterrogato che adduce un appartenenza ad una famiglia di conigli che, per la loro stessa prolificit, hanno tanti figli che non possono essere singolarmente identificati. E un modo furbesco di nascondersi per occultare malefatte o riprovevoli azioni. Il proverbio me ne fa venire in mento un altro: Cu t puntu? Lacu! Vati trova cu i statu In una cerchia di persone consorziate ad approfittare o schernire, difficile individuare colui che ha commesso una riprovevole azione perch protetto dalla omert altrui.
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cnnu (lat. connus) = 1. buco 2. pube femminile cunnttu = (lat. conductus) = condotta d'acqua cunt,tu = raccontare; enumerare cntu = 1. racconto 2. conteggio matematico cuncchia (lat. conucula) = conocchia cunucchiddra = buon fungo edule cunz,tu (lat. cum solidare) = 1. accomodare, comporre, adattare 2. condire le pietanze con sughi e salse cunzriva (lat. conservus) = conserva di pomodori cuprchju (fr. couvercle) = coperchio
U suprchiu rppi cuprchiu. Le esagerazioni rompono il naturale equilibrio e comportano quindi disagi

cpi cpi = il napoletano putip cupptu = concavo curallna (gr. coralion) = alga marina dalle virt antielmintiche curc,tu = coricare

Mngia crni di pca e sa curncchia, crcati cu na fmmina e sia na vcchia Mangia carni anche di gazza o di corvo (che sono dure e stoppose), sempre carni sono; vai a letto anche con una vecchia: sempre una donna

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curciaquglia = persona bassa ma ben proporzionata curdru = cordaio curdni = cordone curttu (it.cuoretto) = veste femminile crmu (lat. cumulus) = colmo curncchia (lat. cornicula) = corvo curnra (lat. cornus mas) = corniolo
U vtti di curnra rppi lssa e non fa mli. Le bastonate con il corniolo non lasciano il segno

curntu (lat. cornua) = cornuto curna (gr. corone) = cercine curra (lat. corrigia) = cintura currili = 1. viticci 2. stringhe currvu (gr. corribos) = offeso curtddru (lat. culter) = coltello crti (lat. curtis) = tribunale crtu = 1. corto 2. basso di statura cuscnu (fr. coussin) = guanciale cusitru (lat. cusire) = sarto cussnzu (lat. cum sentio) = assenso custgnu (lat. costa, ae) = contenitore per formaggi fatto di erba di giunco custmi = abito, vestito cutli (lat.cum+talis?) = bruscolo cutul,tu = abbacchiare.
Mangi e b(v)vi a lu cutultu

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Mangiare trovando tutto pronto e senza aver provveduto alla bisogna Cu v pri si li ctula e cu v Snti si li prga Chi vuole pere se le pu raccogliere chi vuole lintercessione dei Santi vada a pregarli. Breve analisi del brano: cu = chi. Pronome collettivo di persona usato solo al singolare come indefinito assoluto derivato dal lat. quicumque, privato dalla sillaba qui e apocopato nel mque v = apocope di vuole pri = pere. Il primo monosillabo conserva la derivazione dal neutro latino pirum si = se. Pronome atono, derivato dal dativo latino sibi del pronome sui li = pronome personale ctul o anche sctul (dal lat. excutere da ex quatere propriamente scuotere con forza, muovere, agitare violentemente. Il termine usato anche nel dialetto napoletano scotolare e nel siciliano scutulari o cutulari proprio nel senso dello scrollare, sbattere, sbatacchiare. Sctula li fraschi, i panni, la prgula, li stddri dccua ecc. = scuoti i rami, i panni, la polvere, le gocce dacqua ecc. Cutultu anche il posto dove sono caduti o fatti cadere frutti o per spontanea maturazione o bacchiati. Piri cutulti letteralmente: pere bacchiate. Stare in mezzo a pri cutulti significa pure ricevere colpi da destra e sinistra con impossibilit di difendersi per la violenza e
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imprevedibilit del loro arrivo. Invece: mangiare a lu cutultu vivere sulle spalle altrui, raccogliere, perch da altri bacchiate, le loro fatiche, senza preoccuparsi di lavorare. Lu spranzni mngia e v(b)vi a lu cutultu Il perdigiorno, il vagabondo, colui che non ha voglia di lavorare, mangia e beve alle spalle di chi ha provveduto ad accumulare, beni ed averi. Cu v Snti ecc: si omette lanalisi.

cuvrnu = governo cuvirn,tu (governare) = nutrire, curare, provvedere ai bisogni, fornire il necessario cuzzttu (forse dal napoletano cozzetto) = collottola cuzzla = tipico dolce pasquale rotondo a forma di ruota (da coclhea?) cuzzulta (forse da czzo) = stramazzata; caduta violenta e imprevista battendo la nuca

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D
dafra (lat. foras) = che sta fuori dantru (lat.intus) = dentro damprma (lat. de in primis) = da principio dannti, dannnti (lat. de in antea) = dinnanzi dnnu (lat. damnum) = danno, perdita, disastro darri (cat. darrera) = dietro dstra (lat. parlato haedastra) = capra giovane, che non ha ancora figliato daspa, daspra (lat. de supra) = sopra dastta (lat. de subtus) = sotto, in posizione o condizione di inferiorit dutu, dvutu = alto ddr = l ddr, ddr in uso anche come suffisso diminutivo. Esempio: gtta = gattarddra divulu = diavolo
Lespressione Sntu Divulu usata come la constatazione di una caratteristica unica e singolare di una persona sagace, accorta, avveduta dotata di grande spirito di penetrazione ed intuizione. I n sntu divulu = una persona attiva che
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riesce sempre a districarsi nelle situazioni che sembrano impossibili, soprattutto se impreviste.

dci = dieci dntu = dente dicnza (lat. decentia) = convenienza, belle maniere dicttu = decotto dddra, dddru, ddru, ddra (lat. illa, ille) = ella, egli
Dddru ira mgghju i ma! Lui era migliore di me!

difttu (lat. defectus) = imperfezione dgnu (lat. dignus) = degno dijnu (lat. jejunum) = digiuno
rppi dijnu = prima colazione Vli cchi mri sziu c dijnu. E meglio morire sazio che digiuno

dijunzzi = lungo periodo di digiuno dlicu = magro, delicato dilluvi,tu = diluviare dimnda = domanda dincchju = ginocchio dirizini (direzione) = responsabilit, capacit, senso dellorganizzazione dirlgiu (gr. orolochion) = orologio dirlugiru = orologiaio = dirriti (gr. diarraio)
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dirrupta (lat. diruptus) = 1. luogo scosceso, dirupo 2. tratto della strada statale 19 delle Calabrie sito nel comune di Morano Calabro dirrpu = abisso tra rupi, baratro, voragine discnsu (lat. descensus) = calata in basso, disgrazia, sventura discrni,tu (lat. cerno,is) = valutare, selezionare discernimntu = giudizio, valutazione discifr,tu = decifrare, risolvere discpulu (lat. discipulus) = apprendista; scolaro discrsu (lat. discursus) = discorso disrtu = deserto disru (lat. dies serus) = ieri sera disgnu = proponimento.

Trnu trnu nvulu mmnzu i stiddritu: u disgnu cavisi fttu li sgarrtu Intorno nuvoloso nel mezzo ci sono le stelle: il progetto che avevi fatto non riuscir (perch piover)

dissar,tu (lat. ex de arare) = metter fuori uso dissarm,tu (lat. ex de armare) = togliere i sostegni di una costruzione o altro
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dissum,tu (lat. ex de humus) = esumare; anche sfuss, levare dalla fossa dissus,tu (lat. ex de usus) = non pi in uso; non pi utilizzabile dissuss,tu (lat. ex de ossa) = spolpare distrza (lat. dies bis tertius) = quattro giorni fa distriddrsu (lat. ex de stillo,as) = che si scioglie in gocce ditrza (lat. dies tertius) = avantieri, tre giorni fa dttu, dittata (lat. dictus) = detto, proverbio, sentenza dttu p dttu = lett. dico ci che stato detto
Dttu p dttu, fcatu frttu Ti dico ci che ho sentito dire; di sicuro solo il fegato fritto (che tu vedi)

Du, Ddu = Dio

Di ti libberi da pveri arriccti e da li rcchi mpovirti Dio ti liberi da poveri arricchiti e da ricchi impoveriti. E una summa filosofica basata su consolidata esperienza ed osservazione di atteggiamenti. Il proverbio, di notoriet nazionale, presente particolarmente a Firenze. Lo scrittore Alessandro Del Meglio lo mette in bocca a Carlo Lorenzini che lo recitava spesso con laggiunta di queste altre note: Dio ti liberi
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da un usuraio, dagli equivoci dei farmacisti, da coloro che ascoltano messa tutti giorni e da quelli che giurano sulla loro coscienza e sul loro onore.

divtu = devoto, pio dixghjuxghjtu (sp. deshinchado) = sgonfiato dga (cat. doga) = asse di legno di cui si compone il corpo di una botte o di un tino dogarddri = assi per botti dgghja (lat. doleo) = dolore persistente ed acuto dgghja i cpu, i vntri dolore di testa, di ventre; dgghja clica = colica ntu p dgghja i cpu = malinclinato donatva, donnatva (lat. donum da do, das, dare)= dote dngu, dnasi, dna = do, di, d dnna (domina) = 1. suocera. 2. padrona. Anche moglie di un nobile o di un uomo illustre. Donna di Marco, Donna Puma, Donna Bianca, ecc. sono localit il cui possesso era attribuito ad una domina dpu, dppu = dopo, poi dsa (lat. dosis) = dose ducazini = educazione dci (lat. dulcis) = dolce dci dci = piano piano; con garbo e tatto ducicddru = dolce uva di colore bianco ddici (lat. duodecim) = dodici
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di (tardo latino dui) = due duicntu = duecento dul,tu (lat. adulare) = sgrossamento del legname che si fa con l'ascia.
Cu non sa bnni, chidi la puta e cu non sa dul, prta 'ncddru

dulri = dolore
Non ti prj du mju dulri ca qunnu u eju j vcchiu u ti j nvu Non gioire del mio dolore: quando il mio sar ormai vecchioil tuo sar nuovo Il detto evidenzia la realt della vita che si snoda allinsegna del Tempo. Vecchio, nuovo, sono parti di un periodo, di un iter che si spiega in sequenze transienti. Senza scomodare teorie filosofiche, qui mi preme sottolineare che luomo resta sempre homini lupus e che aspetta il dolore degli altri non per consolarli ma per trarne godimento.

dumnu = domani duminicada (lat. dies dominica) = domenica dunt,tu (lat. ungo) = ungere dppiu = di grosso spessore; cfr. ndppu dupplictu (lat. duplus datus) = raddoppiato drciu = dolce in genere

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E
bbica (gr. , pp. baino , ppf. bebeca ebebechein camminare, partire, andare, arrivare, mettere in movimento). Andare ad bbica significa svolgere unattivit, un programma senza avvalersi dellesperienza ma basandosi solo sulla improvvisazione; far le cose a zonzo e m? = e ora? eh d, eh dna; a d, a dna = esclamazione di meraviglia che indica lo sbigottimento che si prova davanti ad un avvenimento straordinario ..rre = grido dincitamento dato allasino per farlo fermare eccmi = eccome eccutccilu (lat. ecce hic) = ecco proprio lui llera = edera riva = erba riva vntu = perietaria
Salti e frschi dssi la crpa qunnu vddi lriva frsca! Mi auguro solo salute e rami frondosi, disse la capra quando vide - dopo linverno - lerba fresca
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riva mrica = erba medica riva zimmarna = iperico. Nome scientifico: hipericum montanum, fiori gialli riuniti verso la cima della pianta, sepali appuntiti. Sul Pollino si trova l hipericum perforatum o erba di san Giovanni, anticamente conosciuto col nome di piltro; per zimmarna vd. zmmaru rtu (lat. ergere) = salita, erta rtu pinnnu = strada difficile da percorrere con tratti ora in salita (rtu) e ora in discesa (pinnnu)

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F
facnna (sp. facienda) = faccenda facchittu (lat. factotum) = faccendone fccia = viso, faccia fccia i mpsu = faccia di cretino faccifrnti = dirimpetto faccitstu = spudorato fagna (gr. falos) = fal

A Mormanno si accendevano i fal il 9 febbraio (Santa Apollonia), il 19 marzo (S.Giuseppe) ed il 1 novembre (giorno di tutti i Santi)

fgu, fagarruni (lat. fagus) = faggio fi lu trsi e jssi = entri ed esci; sei indeciso (cfr. trsi in lat.) faddra (lat. favilla) = scintilla fainza =1. ceramiche varie. Da Faenza, citt notissima per le ceramiche. 2. Il termine pure usato in senso dispregiativo per indicare o cose di poco conto o persone non degne di fede falascna = erba del falascio falri (lat. fallere ingannare) = apparente; falri vu = uovo guasto, marcio falivtta = beccafico, rigogolo
Nome dato al beccafico o rigogolo, passeraceo dal colore giallo oro (il maschio) e verde-giallastro (la
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femmina). Ha le ali e la coda di color nero. E presente in Italia nel periodo estivo ed ama nutrirsi di fichi, da cui beccafico. In latino aurigalbulus, nome composto da aurum, oro, e galbus o galbulus, giallastro. Ai cacciatori che avrebbero dovuto riportare i carnieri vuoti per via del mancato bottino si raccomandava di riempirli con o pchi, o spichi o falivtti o patni, con qualsiasi oggetto cio, pur di far credere alla riuscita della giornata venatoria. Con nome di falivtti a Mormanno venivano pure designate le belle ragazze alte, magre e ben fatte.

falppa = rimasugli di paglia; per estensione anche cibo. Voce dotta dal latino medievale che significa paglia, rimasugli di rami e di rifiuti vegetali. A chi mangia molto si dice: ci nni v faloppa, non basta mai il cibo per saziarlo. Vd. affalupp famtica (lett. che porta fame) = stato di carestia, miseria.

Psca marztica o morre o famtica. Quando la Pasqua capita di marzo o si muore o vi sar una carestia.

fangttu (fr. fagot) = cartoccio, fascio derba, pacchetto farchttu (falco) = falco

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farfarddru da farfalla = farfallino; persona estremamente indecisa e incostante fasciatru = panno con il quiale si fasciavano i lattanti. Tra i f. vi erano anche gli ascitta psciu oggi sostituiti dagli assorbenti fasddia (lat. fateor lett. parlare, dire, stancare, indebolire, importunare) = balla, frottola, fandonia fasli (lat. faselus) = fagioli
Smmina fasli e semminli slu Sarebbe: meglio solo che male accompagnato

fta = essere benefico o malefico; vd. affat


Leggenda di San Giuliano. Giulinu ira nu pcculu guaglini, passinu tre fti e laffatinu. Gna li dssi: Giulinu meju voi issi criscitu nchinta di mnu; nutra li dissi: Giulinu meju, nz chi b(v)disi cu lcchi pi tucc cu li mnu; nutra li dissi: Giulinu meju ammazzeri tuo padre e tua madre... Giuliano era bambino. Passarone tre fate e gli fecero delle previsioni di vita. Una disse: o Giuliano possa tu crescere con tutte le attenzioni possibili; laltra: che tu possa avere sempre ci che desideri: La terza: o Giuliano, un giorno ucciderai tuo padre e tua madre Giuliano crebbe; i fatti si verificarono. Un
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episodio finale lo fece poi diventare santo. Vedi sua agiografia. Il Santo venerato in Castrovillari.

fatga = fatica, lavoro ftta = orma, pedata fttu = avvenimento, fatto; racconto; anche nel senso di diventare; ti si fttu u mnzu: sei diventato la met; sei molto sciupato, dimagrito fattra (lat. factura) = stregoneria; malocchio fuci (lat. falx) = falce fuda (prov. fauda) = gonna faudgghja (faldilla) = guardinfante, crinolina fuzu = falso favzzi = fave grosse fzzu = faccio fli (lat. fel,felis) = fiele fmmina = femmina, donna
Pviru all mmini chi b(v) apprssu fmmini Povero luomo che va dietro le donne

femminna = donna saggia; autoritaria; signora e padrona fnu (lat. fenum) = fieno fra (lat. fera) = fiera, mercato

donna

Alla fra i Cutrni mrinu cchj ini ca pecurni. Alla fiera di Crotone muoiono pi agnelli che
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montoni. A tale fiera infatti si recavano i macellai locali per comprare agnelli e ucciderli in occasione delle feste pasquali. Il proverbio ha tuttavia un significato pi profondo. La morte (la fra di Cutruni) miete vittime pi tra le giovani generazioni (gli ini), un tempo pi soggette a malattie per mancanza di igiene, prevenzione e quantomeno di farmaci, che tra gli adulti, (i pecurni) pi resistenti e immunizzati.

ferailu = chi partecipa alla fiera sia come espositore che come acquirente frgia (lat. fero;) = collare di ferro irto di chiodi in uso dei cani da pastore ferr,tu = mettere i ferri allasino, al cavallo, al mulo ferrilu (sp. ferreruelo a sua volta mediato dallarabo feryl e poi siciliano firrilu) = o astuccio di rame nel quale si infilavano, dopo luso, i ferri da calza o ferraiolo, mantello. Come astuccio ricordo questadagio:

Z Tlla vscia vscia abballva aspa a cscia; i itu n marilu e larrubbtu u ferrilu Zia Vittoria bassa bassa ballava sulla cassa venuto il ladroncello e le ha rubato lastuccio dei ferri

Come ferraiolo (cio lampio mantello di seta o di stoffa leggera di vario colore
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indossato, in passato, dai nobili, oggi dai cardinali rosso -, dai vescovi e altri prelati - violaceo -, e dai sacerdoti - nero -) a Mormanno era assimilato al mantello a ruota usato comunemente con pi noto nome di cppa, vedi. fti (lat. fetere) = puzzare fitnti = che puzza, puzzolente; riferito anche a persona con il senso di disonesto, cattivo, inaffidabile, vigliacco, essere spregevole fzza (lat. faecea) = feccia; al vocabolo si attribuisce anche il significato di residuo della pigiatura cio di quella fondiglia che restava nei tini come sedimento fzzu (lat. facere) = cattiva e punibile azione ffllta (lat. ofella) = affettato di salumi fiandsa (ci nn?) = c o non educazione?
Lespressione usata per significare che certe azioni o i comportamenti mancano di adeguata e motivata riflessione perch risentono di unincontrollata impulsivit. Dal punto di vista etimologico fiandsa potrebbe derivare dal francese flan = miscuglio, combinazione, miscela. Il termine fiandsa un soprannome attribuito ad una famiglia mormannese.
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ficra (lat. ficaria) = albero del fico. ficarlu (lat. ficareolus) = 1. persona alta ed esile; 2. sacchetto per il denaro fatto con pelle di gatto fcatu (lat. ficatum sp. higado) = fegato fcu = fico
Tra le tante variet di fichi, ricordo i lungni, i nvuri, (borgiotti o brogiotti autunnali) i vuni, i paravsu, i lattarli, i fichi di Snta Mara, i troianlli (non conosco il loro nome scientifico)

ficuninu = fico dIndia fid,tu = essere in salute


no mi fdu = non sto bene

figghj,tu (lat. filius) = fare figli, sgravare fgghju/a = figlio/a naturale figghju i sbbatu o di santu = figlio adottivo figghjstru = figliastro
Posso fare figli Figghj mi ni fazzu mariti (o mugghjeri) mi posso abbracciare il marito (o la moglie) nabbrazzu ma fratelli e sorelle ma frati e soru non potr mai farmene no mi nni fazzu

figurddra = santino filina = estremit della coda del gatto filalna = ragnatela filandva (lat. ferialis dies) = giorno feriale
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filarta = lunga fila filra (cat. filera) = fila, processione, sequenza filttu = muscolo lombare delle bestie macellate costituito da una carne tenera e ricercata; anche il frenulo della lingua o del prepuzio filuma = bava frammista ad altri umori (filo umido?) filci = felice filci mimria = la buonanima flici = felci
A lu malu metituru vanu nanti i filici Allinesperto e incapace mietitore gli si parano avanti le felci. Chi non sa fare il proprio lavoro difficilmente ne viene a capo. Con la scusa di trovare sempre degli intoppi (le felci), procede con lentezza, insicurezza, e non riesce a concludere mai lopera.

filicta = felceto filppa = 1. organo sessuale femminile 2. riga divisoria dei capelli filivru = febbraio.
Filivru, mnzu dci e mnzu amru Febbraio per met dolce e per met rabbioso Filivaru sparti paru Febbraio divide il giorno in parti uguali Sntu Bisi, ogni mnca u sli trsi Per il giorno di San Biagio, 3 febbraio, il sole entra nei posti da dove lungamente mancava
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Manca deriva da mancanza, carenza, assenza di qualcosa Manca indica pure il lato sinistro del corpo. La manu manca nelluomo la mancina che per la sua naturale asimmetria anatomica, priva, e quindi manchevole, delle abilit e funzioni della destra. Andare a mnca = andare a sinistra. Vedi pure mancsu = luogo ove manca il sole

fillccia = gioco del filetto filsofu = 1. parolaio, ciarliero, prolisso, buffone 2. uno che vuole avere sempre ragione fillssera = fillossera fina mm, finamm = fino ad ora finistrddru = sportello della finestra finzzi (fr. finesse) = raffinatezza fincchiu (lat. fenuculum) = finocchio firrina = residui ferrosi della fucina firrttu, firrittinu = filo di ferro ricurvo che serviva a sostenere i capelli lunghi delle donne firrgnu = ferrigno
Tra la fine degli anni trenta ed i primi degli anni quaranta a Mormanno si estraeva, in localit Miliscio, il manganese, chiamato ptri firrgni

fiscc,tu (lat. fistulare) = fischiare fiscchettu = zufolo fisccu = fischio


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fiscddra (lat.fisculum) = contenitore per la ricotta fiscila = 1.distomiasi. E detta anche marciume delle pecore. 2. Quando cola il naso per il raffredore fiscili = fasciole fisciulsu = 1. chi porta a vista le fasciole 2. chi scatarra dalla bocca e dal naso fssa (fr. fesse) = organo genitale femminile fssa (voce di origine meridionale) = cretino, zotico, fesso, imbecille, minghione fissaccittu = cretinetto fissi,tu = scherzare, burlare; anche pavoneggiarsi
Gurda cmi s fissa Vedi come si pavoneggia

fissiatra = beffa, scherzo fissmetro = super cretino; lett. fesso misurato a metri

I non su fssa ma gghja f fssa picch facnnu fssa ti pgghju p fssa

fitnti = puzzolente, che d fetore fittnza, fittnzia (spa. fitar) = calma, pazienza fitsu (lat. foetosus) = puzzolente, schifoso fca (ti mntu la) (lat. faux, faucis) = ti strozzo. Fca = voce verbale dal latino ad
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faucare che significa impedire il respiro proveniente dalle fauci chiudendole e stringendole con forza rabbiosa e prolungata.
Ti mntu la fca e ti scppu li cannarrni Cannarrni accrescitivo del vocabolo greco , canna, sono la laringe, la faringe e le porzioni cervicali dellesofago e della trachea

focarzza (lat. focus) = fuoco vistoso e consistente focarddru 1. fuocherello 2. persona instabile e frettolosa.
Chi compie azioni senza ponderazione, sullonda della prima emozione, senza la capacit di riflettere. Istintivo mancante di autocontrollo. Da fuoco. Anche zurfareddu, da zolfo, materiale che si infiamma facilmente, o farfareddru, dallarabo farfar, persona mobile e instabile da cui farfalla. Uomo vivace, frivolo nei gusti e nei discorsi.

fcu mju! = ohim! fddra = folla fgghj = 1.verdura in genere 2. foglie fra (foras gr. forion) fuori, in campagna. Terenzio: foras locitare agellum fittare un campo che si trova fuori citt.
Ecco un esempio di identit idiomatica tra latino e dialetto mormannese: Latino: nec hodie nec cras possum ire foras Mormannese: ni gi e n crai pzzu fora
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forastri (fr. forestier) = forestiero, straniero frbici (lat. forceps) = 1. scorpione 2. forbice vera e propria frgia (fr. forge) = bottega del fabbro foritnu = chi abita in campagna, contadino. Vd fra
Vediamo quali sono i fra cio le varie contrade di Mormanno. Accuvvu, Acquafrdda, Anzu u bccu, Acquafurmsa, Bombaltu, Cagghiastrsa, Cantisnu, Campulngu, Camputinsi, Carivna, Carpinta, Colle di Ferrzzo, Colle di Trdo, Czzu d Cattva, Dnna Bianca, Dnna di Mrcu, Donnapma, Filicta, Filumtu, Funtna i Galtta, Gaddrarzzu, Grda, Guddrvu, Lccu, Lsti, Mairi, Malinri, Mancarddri, Mancsa, Mardusddra, Mssa, Minnrra, Ncpuu Piu, Ncapuliscirti, Ncugnatru, Npdi u Piu, Pantnu, Pichttu, Petragrssa, Pirru, Pitrru, Prinznu, Proctta, Rivirta, Rsulu, Snta Crci, Sntu Franctu, Sammuchta, Saraptulu, Savddri, Scaltti, Scilji, Sculppani, Sirrni, Sduli, Tscinu, Vaddrra, Vaddrni a Mbrgula, Valacchri, Vattinnri, Vlatru, Vilingri, Vlaganta, Vrsa.

fornactti = fornetti alimentati a carbone generalmente posti ai lati del focolare fsfaru (sp. fosforo) = fiammifero
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fossarddra i l nima = giugulo fssu = fosso frciru (lat. fracidus) = fradicio fragglia (lat. fragor, oris) = insieme di cose minute e disparate che agitate strepitano. I pesci piccoli sono detti f. fragass, tu = passare sui muri il fragssu fragssu = arnese di legno o di ferro tipo cazzuola che serve per lisciare lintonaco fresco e livellarlo fraj,tu (lat. fragium) = abortire; anche rompersi. Si frajta = ha abortito framscia (sp. frambuesa; fr. framboise) = lampone . franchillcchiu (fr. fanfreluche) = 1. cosa inutile, bagattella, ninnolo; 2. persona che salta da palo in frasca, instabile, poco affidabile, voltafaccia frannna = tipo di panno pesante e rozzo tessuto in casa al telaio con le tecniche dei tessitori di Fiandra, da cui fiandrina e poi frannina frsca = fronda, tralcio, ramo secco o fiorito.
Psca mpdi n frsca. Per Pasqua si pu stare gi allombra dei rami fioriti
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Quando le cantine avevano un vino buono, mettevano come segnale una frsca. La stessa veniva anche messa davanti ai vuttri privati

frasctula = polenta frascddra = fuscello frascni = capanno di frasche per nascondere i cacciatori di volatili fratstru (lat. frater alter) = fratellastro fratddru (it. fratello) = cugino frati (frater) = fratello frti carnali (frater carnalis) = fratello vero, figlio cio degli stessi genitori frtima (frater meus) = mio fratello frtitta (frater tuus) = tuo fratello frtta (gr. fractes) = siepe, luogo sinuoso e scosceso tra i monti; posto nascosto, anfratto frula = fragola fraulina, fragulina (forse dal tedesco frau, donna, moglie o da frulein, signorina) = canto o atteggiamento relativo ad uno stato danimo allegro e spensierato stimolato dalla bellezza, dalla gioia, dal positivo volgere degli avvenimenti frvica = fabbrica; casa in muratura fravic,tu = fabbricare fravicatru = muratore
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frsa (lat. fresus sp. fresada) = 1. fresella o frisella; prodotto da forno tipico calabrese fatto con farina, sale e lievito. Ha forma rotonda con buco centrale. Si mangia appena intinta con olio, pomodoro fresco ed una spolverata di sale. 2. taglio 3. cicatrice in via di guarigione frvi = febbre fric,tu (lat. frico) = possedere carnalmente, ingannare fricatnni = fregatene fricavntu = falco. Lanimale padrone del vento e lo frca, lo possiede cio e ne dispone a suo piacimento ti frcu nu pccaru = ti schiaffeggio ti frcu j = te la far pagare! frddu (lat. frigidus) = freddo frgna (ted. flennen) = 1. Laggrinzarsi della bocca come fa chi piange 2. Piagnucolio dei bimbi, broncio frngulu (lat.affringere) = piccolo pezzetto di qualcosa frsca = la ricotta friscara = ital. fresco; tedesco frisch; frescura; St frscu ntra li fraschi: sta fresco tra le fronde. Frsca dal lat.fractus rotto, il ramoscello verde o anche secco per il fuoco o altri usi. Come oggetto
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frivolo e caduco la frsca pu essere anche un ornamento superfluo, vano. Riferito a persone ne connota alcune caratteristiche quali la superficialit e la leggerezza dei comportamenti. Fraschtta quella ragazza disinvolta, spigliata, briosa a volte anche spregiudicata, ardita, sfrontata, sfacciata. Stai frscu!, detto marcando il termine con voce minatoria, unesortazione che induce a rivedere e a ridimensionare comportamenti che hanno determinato la situazione poco piacevole in cui ci si viene a trovare per essere stati oltremodo leggeri, imprevidenti, superficiali frischi, tu = prendre il fresco frscu ( long. frisk) = fresco frisculi,tu cfr. sfrisculi frisddra = cicatrice in via di guarigione frttulu = pezzetto di carne di maiale fritto frizznti = frizzante frsciu (da floscio?) = 1. impotente 2. inconsistente, snervato, molle, cadente frnni (lat. frundem) = foglie fruntcci = cerniere

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frscculu (lat. ferusculus; Catullo flosculus vitae = giovane) = piccolo animale anche selvatico frusculddru = animaluccio frsciu = 1. frusco 2. particolare combinazione dei colori nel gioco delle carte fucticu (lat. focaticum) = focatico fci (lat. faucem nel senso di apertura) = sorgente fuculru (latino medievale fucularis) = focolare fuddrni (lat. follo,onis) = 1. posto di difficile accesso, scuro, umido, pauroso 2. covo di animali selvatici nfuddrun, tu = intanarsi fi, fuutu (lat. foras-ire) = fuggire, fuggito fuitna = corsa veloce funa ( fr. fouine) = faina fuglittu = volantino, foglietto fma = fumo, vapore fumntu (fumus) = 1. il fumo che si sprigiona da ebollizione 2. la pratica del suffamigio fumig,tu = affumicare fumigtu = insignificante ed etereo come il fumo
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fungtivi! = sbrigatevela! fngiu, fngi (lat.fungus) = fungo, funghi fngiu vtu = ovulo funigria = 1. fondiaria 2. persona malvestita e trasandata fnni (lat.fundere) = versare fnnu (lat.fundus) = fondo, possedimento terriero frca = forca furcddra = forcella
E un attrezzo ricavato da un ramo qualsiasi lungo tra il metro e il metro e mezzo che in cima si divide in due o tre rami minori i quali tagliati e appuntiti, diventano i dnti o rebbi, che servono a raccogliere ed ammucchiare paglia, fieno e simili. La frca era usata nei lavori di mietitura e serviva per rivoltare nellaia la paglia e ventuli cio sollevarla contro vento per recuperare il grano. La furceddra che di dimensioni pi piccole, serviva per lo pi alle donne per rifare il letto, cio per accostare le lenzuala al muro ove generalmente era poggiato un suo lato. I letti posti nellarcmu, cfr. non potevano essere rifatti senza laiuto della furcddra.

furcna (sp. furcilla) = forchetta furgiru (it. forgiare fr. forge) = fabbro ferraio fursi = garzone o persona fidata che cura le cose o gli interessi di fra vd. frma (forma) = stampo
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furmddra = grosso bottone metallico furrddru = gorgo; cfr. vurrddru fustgnu (lat. fustaneum) = tessuto di cotone fsu (lat. fusus) = versato, sparso; anche fuso come arnese della filatura ftti = possedere carnalmente o buggerare. Il termine usato sia nellantico significato osceno che in quello pi moderno di rubare, sottrarre con inganno, appropriarsi con furbizia di beni altrui
Ptru ftti e Pulu pga Pietro ruba e Paolo paga

fttiti! = vai al diavolo! futtitnni! = stai attento! Me la pagherai!

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G
gabb,tu (fr. gab) = ingannare, beffare
Si b(v)i gabb u vicnu, crcati prstu e ivuzati matnu. Se vuoi ingannare il vicino, vai presto a letto e alzati allalba

gbbu = pettegolezzo

meraviglia

sprezzante,

U gbbu sacctta e la iastma non cgni. Le bestemmie non producono effetto (sono solo flatus vocis), mentre pi facile che anche tu possa essere al centro di un pettegolezzo. Signri, mai p gbbu! Signore, liberami dai pettegoli! Mava fattu gbbu Mi ero meravigliata Non ti f mi gbbu ca ci pi ncapp Non meravigliarti, non criticare; pu capitare anche a te!

gabelltu = esattore di gabelle gddra (basso gavia o galla) = 1. mallo 2. escrescenza delle foglie e dei rami degli alberi ghiandiferi gaddrarzza = galla gaddrzzu = 1. gallaccio 2. persona irreale invocata come soccorritore in una situazioni scabrose o difficili; chimasi a Gaddrzzu!
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gaddri,tu = alzare la testa come il gallo; insuperbirsi, esultare gaddrna = gallina


Prla qunnu pscia a gaddrna! Devi parlare quando la gallina fa pip Pi che parlare devi saper ascoltare

gaddrinru = pollaio gaddrinzzi = funghi canterelli gaddrinzzu = tacchino gaddrinddra d Madnna = coccinella gaddrrfu (lett. gallo orfano nel senso di privo degli organi genitali maschili) = gallaccio gddru = gallo.
Cu gddru o snza gddru pra fa jrnu a matna. Canti o non canti il gallo, al mattino spunta sempre un nuovo giorno

gadddra (lat. forse gaudendum) = luogo di godimento


Per i manovali agricoli andare a gadddra significava recarsi a mietere nella pianura di Tarsia sotto limpietoso sole di giugno, dormire in miseri pagliai, essere martoriati dalla sete, torturati dagli insetti guadagnare poco che era gi tanto rispetto al nulla. Si proteggevano fasciando le gambe con pelli o ruvidi panni, portando la vantra e infilando nella mano sinistra i cannddri per evitare i colpi della falce.

gfiu (long. waif) = terrazzino sul tetto


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ggghja (gr. gagglion gli di glicine) = natica gal tu = calare gal,tu (gr. callo lat. calare) = scendere galascnni = saliscendi galta = 1. improvviso deperimento organico, dimagrimento; 2. discesa, pendio, china galtta, galittni (port. galheta) = boccale di legno galitu (fr. galiot) = birbante gmma (gr. cambe) = gamba gammri = (da gambiera); pezzo di legno curvato ad arco al quale sappendeva generalmente il maiale a testa in gi per essere aperto e svuotato degli organi interni gnga (gotico wango) = molare. Ciascuno degli ultimi tre denti posti in ogni lato di ambedue le arcate dentarie, che servono a triturare il cibo
La gnga ri la gmma Il dente sostiene la gamba

Chi mangia ed in buona salute sta anche in piedi e pu espletare tutte le attivit correlate alla vita. Lalimentazione fonte di energia.
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Di bna gnga = di buon appetito, mangione, crapulone gangulru = mascella gappara, guappara = impresa rischiosa; eleganza gppu, guppu (sp. guapo) = 1. intraprendente, ardito 2. elegante garavddra (lat. carabus) = piccolo recipiente in legno a forma di paniere bislungo grbu (gotico garwis) = 1. cortesia, compitezza 2. usanza 3. giudizio gargnta (sp. garganta) = gola garigghju = pianta del cerro, una specie di quercia garigarsmu (gr. gargareon) = gargarismo garfalu (gr. gariofilos) = garofano garrafni = grossa caraffa garrttu (fr. garret) = stinco, artiglio, zampa garrni (lat. medievale garronus) = calcagno, tallone
S nu garni Sei malvestito, trascurato, stracciato

gtta = gatto gtta f! = gatto fuori!


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gattapinnddra (gatto con penne o gatto con pendente?) = pipistrello gattra = trappola per topi gatti,tu = corteggiare gattifilppi (gr. + filos ate) = atteggiamenti affettati e insinceri gattgghju, (lat. batuculum) = battaglio della campana gattzzu = beccatello gaud, gaudtu (cat. gaudir) = godere gavit,tu = evitare.
Diu li snga e gavitatnni Evita chi ha difetti. Singa segnale, marchio, distinzione, segno

gghjnna (lat. glans, glandis) = ghianda gghjmmaru (lat. glomer) = gomitolo gghjru (lat.glrem) = ghiro ggssu (lat. gypsum) = gesso ghjgghju (lingua albanese gege) = albanese giacchtta (fr. jaquet) = giacca giacchttu = giacca da donna corta ed attillata usata fino agli anni 50
Era un capo di vestiario gi in uso a Mormanno. La donna era cos vestita: in testa portava maccatru; sulle spalle u sciallnu; indossava poi u giacchttu sotto il quale stava u curttu (specie di reggiseno di un sol pezzo) ed infine la vsta. Si pettinava a tppu.
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girra = giara giargiansi (il vocabolo mediato dal pugliese) = straniero dal linguaggio incomprensibile gil (fr. gilet) = panciotto gilni = geloni gigghju (lat. lolium-jolium sp. joyo) = loglio, zizzania girajtu = patereccio girniu (gr. cheranion) = pianta del genere pelargonio girnnu a ciuta = girando senza meta, bighellonando.
Gra girnnu, vta vutnnu, fa quddra csa e po' si ripsa. Lindovinello riferito alla chiave.

giravutddra = giravolta girsumnu = gelsomino girunzuli,tu = gironzolare gssu (gr. gipsos) = gesso giudizisu = saggio, avveduto, accorto giugnttu (fr. juillet) = luglio. I romani avevano dedicato questo mese a Giulio (Julius) Cesare che era nato il giorno dodici gignu (lat. iunius) = giugno. Il nome deriverebbe da Juno, Giunone e sarebbe

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stato dedicato a Giunio Bruto o anche ai juniores, cio ai giovani giurgiulja = dolce natalizio ottenuto impastando miele e semi di sesamo. Dal siciliano giuggiulena dallarabo giugiulan gltta (leggi gli di glicine) (gr glicsomai) = porcellana, smalto gnanghij,tu = imbiancare gnnghijatru = imbianchino gnazzicarta (dalla voce meridionale nazzec, cullare, a sua volta dal greco cnao, sollecitare, stimolare, e cartos, forza, energia) = gioco dellaltalena gnsu (radice aggettivale gnus da gignere lett. nato male) = sempliciotto gnim,tu (gr. chima) = incimare, appuntare con lago gngna (gr. gnoma) = sapienza, conoscenza, intelligenza, capacit di intendere, ingegno gnstru = inchiostro gntu (lat. agnosco) = sconosciuto gn, gnra = signore, signora gnngi, gnntu (lat. iungo) = unire, congiungere gnurnti = ignorante gnuttic,tu (lat.in glutio) = inghiottire
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gnuttinic, tu (lat. forse pure da in glutio) = 1. avvolgere in modo stretto e contorto 2. mettere i panni del letto sotto il materasso per evitare che gli stessi caschino gi (lat.hodie) = oggi

Una curiosit. Se gi il presente, vediamo prima il passato e poi il fututo. Passato: ieri, lat.heri; avantieri, ditrza, lat. dies tertius; tre giorni prima, distrza, lat. ter dies tertius. Futuro: domani, cri, lat. cras: dopodomani, piscri, lat. bis cras; fra tre giorni:piscrddru; fra quattro giorni: piscrttu.

grgia (da gar radice indo-europea) = gola griga (la radice indoeuropea gar si ritrova anche nel gr. goruga) = condotta, grondaia gvitu = gomito graccippuli (gr. crappa) = 1. piccoli grappoli; 2. racimoli grda (cat. grada) = 1. groppa, schiena 2. parte tondeggiante di un monte. gradita = 1. sagrato 2. gradinata gradglia = graticola gram,tu (fr. gram) = gridare per il dolore gramini,tu = gramolare, rimestare grampuddrna (gr. agriampelida) = vitalba
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grna = moneta
Fu unit di misura del Regno di Napoli (20 grane formavano 1 carlino e 5 carlini 1 ducato). Il ginepraio dei valori fu debellato con ladozione del Sistema Metrico Decimale (1861).

granta (lat. granatum) = frutto del melograno graninu (lett. grano indiano nel senso di grano esotico) = granoturco grnni (ant. dialet.) = grande grnnini (lat. grando, grandinis) = grandine grannini,tu = grandinare granniniata = grandinata grannzzi = magnificenza, abbondanza;
Grannzzi i Du Le meraviglie del creato; labbondanza

grnu grsu = farina impastata con acqua e sale ridotta poi, mediante uno strofinio tra le mani, a forma di chicchi simili al riso grpi,tu (metastasi per apri) = apri grppa (gr. krappa crappa) = raspo grasszzi (lat.crassities) = grassezza grsta (gr. gastra) = vaso di terracotta per fiori; coccio di ciramli (cfr.) grast,tu = castrare grasttu (lat. castratus) = il maschio della capra evirato
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grastddru = rastrello grasti tu = suonare a rotto gratt,tu = 1. grattugiare 2. rubare 3. fregare la pelle con le unghie per levare il prurito 4. raschiare un muro
Ti grttasi a pnza Sei in ozio; Grttati a cpu Cerca una soluzione

grattacsa = grattugia grattugghj,tu = solleticare, titillare grav,tu = essere pesante gravnciu = coperta o indumento da mettere sul letto per appesantire i panni gravsu = pesante grazzni (lat. garcionem) =1. garzone 2. orzaiolo grcu livnti = grecale
Du ti lbberi da lu grcu livnti e da li mnaci spugghjti di cummntu Iddio ti liberi dal grecale e dagli spretati Quale la relazione?

grgna (prov. gregna) = insieme di mannelli grja (lat. grex) = insieme di persone che hanno gli stessi interessi. Vd. cungreja grid,tu = ammonire, sgridare gridazzru (lat. quiritare , come dice Varrone, chiamare a gran voce i Quiriti
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Alcuni grdi venivano anche proclamati da diretti interessati che propagandavano le loro merci e attitudini. Ricordo: sanapurcddri, lesperto castratore dei maialini (famosi erano quelli di Laino e di Rotonda); lammolafrbici, larrotino che girava con la sua caratteristica bicicletta; il pescivendolo che gridava: alci, alci frschi. Ancora: zinzulru, lo straccivendolo, con un cesto pieno di chincaglierie che barattava con cenci di lana e capelli; u caudarru, il magnano, che aggiunstava padelle e casseruole; u telailu o puntinaru, il venditore di tela e merletti. Da Scalea portavano a curallina frsca, unalga molto comune, detta corallina, con tallo ramificato ad incrostazioni di carbonato di calcio e magnesio, che serviva da vermifugo. Cangimu murmann! Era il grido che predisponeva al baratto di merci, oggetti o derrate varie, emesso soprattutto da donne di Papasidero, di Avena e di Laino. U munnizzru pssa! Pssa m e non pssa cchj: era lo spazzino comunale. Cunztivi sggi! Era il sediaio che lavorava allaperto

per le convocazioni) = chi parla con toni alti e stridenti grddru = grillo grdi = grida; annunci, notizie, informazioni, date da un banditore comunale detto iettavnnu cfr.

grillttu = clitoride grnfii (fr. griffe) = mani

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grppa = 1. ruga, piega, grinza 2. piegatura della pelle che si trova tra i glutei grismula (lat. crhysomela) = albicocca grispddri (lat. crispus) = crespello melato gristri (gr. clister) = clistere grsu (gr. oriza) = riso grisulddra = papavero grlia (ital. antico) = gloria. Festoso e lungo scampanio che annuncia le feste principali.

Grlia sbarnnu, sauzzza manginnu. Era concesso mangiare il salame, che un tempo sostituiva le carni, solo dopo il Gloria che annunciava la Resurrezione di Cristo. Lantico rito che si concludeva con un festoso scampanio, avveniva la mattina del Sabato Santo. I ragazzi allora, interrompendo il digiuno, mangiavano sauzzza e cuzzla

grmu (lat.bromus) = 1. paglia di avena o di loglio 2. erbe putride grssi = i ricchi o i borghesi grufuli,tu = grufolare grugulju (gr. gurgulas) = gufo della specie comune degli allocchi o dei barbagianni
In latino gurgulio, gurgulionis significa gola o canna della gola come posto da cui provengono
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suoni indistinti gorgoglianti e rauchi simili al canto del gufo

gri = gru grumddri (lat. volg. gruma) = coaguli di sangue o di altri liquidi grumin,tu = ruminare grnna (lat. grunda) = broncio grpu (gr. ope)= buco, foro, apertura grtta (gr. cruptos lat. arcaico crupta) = grotta guaglini = ragazzo gualju = scopa di ginestra gualnu (prov. guardians) = mezzadro guli (lat. aequalis) = eguale gullara (lat. ballula) = grossa ed evidente ernia inguinale guardarbba (napoletano) = armadio guarnimnti (catalano guarniment) = ornamenti in cuoio per asini, muli e cavalli
I maestri di guarnizioni per abbigliare asini o cavalli, erano alcuni calzolai detti mmastri. Vd. Tra i tanti materiali usavano anche la sutta. Vd.

gccia (lat. guttula) = goccia gucciddrti (lat. buccellatum) = pane a forma di corona
Dal codice di Teodosio si vince che la buccella era un pane a forma di corona che gli imperatori distribuivano al popolo. Con l'andar del tempo
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alla sola farina si aggiunsero uova e zucchero e divent cos un tradizionale dolce pasquale chiamato anche cuzzla

gda (lat. buda) = biodo o biodolo; erba palustre che serve per impagliare fiaschi e sedie; usata anche per tamponare le botti guglitti = lasagne fatte in casa gunnalu (lat.guindolus ted. windel) = bindolo, aspo gula (lat.gula) = uzzolo gulisu = goloso gunacchidnu = ora che, dal momento che gunnddra = gonna gnnici = undici gnu = uno, un tale grdu (lat.gurdus) = sazio gstu = gusto, piacere guvitta = gomitata gvitu (lat. cubitus) = gomito guxj tu (lat. sufflare) = gonfiare gzzu (prov. goz) = cagnolino

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he = espressione di meraviglia; anche nel senso di guarda guarda oppure: attento hrcu (lat.hircus) = caprone

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I
(lat. ire) = andare; a (ibam) andavo; imu (eamus) andiamo; vi andai; innu andando, ssi andasse; sti andasti; itu andato iamcci = andiamoci iamunnni = andiamocene immu i! = sbrighiamoci! innu passtu = lanno scorso ipri, ipri = apri iscu anche isca (gotico flasco) = fiasco iascarddra = piccolo barilotto in legno iavuz,tu (lat. altiare) = alzare izzu (lat. iaceo) = ovile provvisorio allaperto. innaru = genero innu innu = andando
Dal verbo latino eo, is, ivi, itum, ire, andare. Participio presente iens ientis. Significa: andare con calma e determinazione verso una meta prefissata che deve essere in ogni modo raggiunta, anche evitando o superando eventuali ostacoli o pericoli. E un moto a luogo. Il contrario, moto da luogo, vinnnu = venendo: da venire.
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iri (lat. heri) = ieri irsu (. csersos) = terreno incolto iett u tccu = menar a sorte cfr.tccu iett,tu (lat. ejectare) = 1. germogliare 2. buttare iettavnnu (itta, butta nel senso di proclama, e vnnu, bannum cio editto, decreto, ordine) = banditore.
In altri tempi ogni comune aveva, al posto dell albo pretorio, altri spazi di affissione o siti internet, un banditore comunale che portava a conoscenza del pubblico, percorrendo in lungo e largo il paese, le disposizioni o le novit che interessavano la comunit, proclamandole ad alta e sonora voce. Tale antico costume a Mormanno stato tenuto in vita fino agli anni 70 dello scorso secolo. Ricordo pi di uno di questi personaggi. Suonavano due o tre volte una trombetta che serviva a richiamare lattenzione e aspettavano che si radunasse un consistente numero di persone prima di declamare gli avvisi. A volte perdevano il filo del discorso dimenticando il testo. Parlavano in dialetto e lo infioravano con intercalari estemporanei e pittoreschi.

iettatra (dal dialetto malocchio itti = andai, and


itti a Npuli, and a Napoli

napoletano)

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ittu, ittni = germoglio, pollone, crescita armoniosa allasino per invitarlo a fermarsi
Teni n bllu ittu = cresce proprio bene ih!...sci (gr. isco) = voce

rivolta

Tale modo di rivolgersi allanimale o ad altri animali tratto dalla cultura contadina. Voce onomatopeica codificata da un lungo uso o improvvisata secondo il diverso modo immediato di sentire, imita, insieme ad altre pi avanti riportate, suoni naturali, atteggiamenti, rumori o versi stessi di animali. Ecco di seguito i suoni che pi ricordo: ci ci, niccar, nccu, n quella rivolta al maiale; ti ti, tti mi per chiamare le galline quando si vuol dar loro qualcosa da beccare; pssi fpassss - passa fuori -, per scacciare il cane; t qua, t qua per richiamarlo; jssss, jsslu per incitarlo ad assalire; zichiz, zichiz per chiamare capre e pecore; mart, mart per chiamare caprettini oppure agnellini (Martinello, nella letteratura sacra calabrese era il nome dellagnellino che San Francesco di Paola fece resuscitare richiamandolo dalla fornace ove alcuni operai, dopo averlo arrostito, avevano buttato le sue ossa); prust, prrrr, per chiamare le pecore; scc, scc per separare i maiali; gatta f, fff, per allontanare il gatto; sci,sci per allontanare galline, colombe e volatili in genere; rre per indurre lasino, il mulo o il cavalo a fermarsi; ag! ag! ag! per richiamare lattenzione delle perone o per dare un cenno di risposta.
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lici (lat. ilex,ilicis) = leccio ntru, dantru (lat. intus) = dentro itta (sp. jota) = miscuglio di avanzi di cibo e di acqua di aspetto disgustoso che si d al maiale; beverone ippni (lat. hipozonium) = reggiseno simile ad una camicetta che si portava sulla pelle abbottonato sul davanti in corrispondenza dello sterno ippunddru = camiciola per neonati sci = esci da tale situazione! ssi a bdi = andasse a vedere ssu, ssa (lat. is, ea, id) = colui, colei italilu o aitailu = abitamte di Aieta ida (Giuda) = traditore iustrna (. chesterna) = cisterna istu (lat. iustus) = giusto itu = andato iuv,tu (lat. iuvo) = giovare

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J
j..ss, jssa, jssalu = voce che si d ai cani per incitarli ad assalire jacntu (lat. hyacinthus) = giacinto janghinzzi (biancastri) = funghi eduli janghinzzu = bianco, pallido e malaticcio janghji, gnanghji,tu = imbiancare janghjiatru, gnanghjiatru = imbianchino jngu = bianco
Inghi e nvuri ssi e non scciu ch dicsi Siete bianchi e neri e non so cosa dite E la costatazione dellanalfabeta di fronte ai segni tracciati sul foglio. Il detto ricorda il famoso indovinello veronese: boves se pareba (portava avanti i buoi, le dita), alba pratalia araba (arava prati bianchi, il foglio), negro semen seminaba (seminava un seme nero, linchiostro)

jardinri = orticoltore jastma ( blasfmia) = bestemmia jastim,tu = bestemmiare jastimatru = bestemmiatore


A cavddru iastimtu i lci u plu

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Li jastmi su cma li fgghj cu li mnna si li ricgghj Come le foglie cadendo restano nei pressi dellalbero su cui sono nate, cos le blasfemie si ritorcono contro chi le manda

jzzu (lat. jacere) = ovile jditli = ditale jditddru = mignolo j (est voce del verbo sum) = j, jiu (oltre che al latino ego anche dal provenzale ieu) = io jlu (lat.gelum) = gelo jncu (lat. iuvencus) = giovenco jrmitu (lat.germen o da Hermes dio dei confini) = mannello; quel tanto di grano mietuto che pu essere contenuto in una mano jssi, jsstu = uscire, uscito jesungrpu (lat. in corpore Jesu) = succorpo; vano scavato sotto la chiesa vicino allabside; vi si accede dallinterno jett, tu = gettare jtta u toccu = mena a sorte jttu = getto jttu, jttni = pollone jffula, jffulta (latino volgare flabulare) = 1. schiaffo, manata 2. soffio impetuoso ma breve di vento jgni (lat.implere) = riempire
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jlta = gelata, ghiacciata, brinata jnstra, jnistrra = ginestra jnnru (lat. ianuarius da Janus Giano, nome del mese attribuito al periodo da Numa Pompilio) = gennaio
Innru chisu, cu n mngia e cu n spa da u pirtsu Innaru siccu massaru riccu non tantu siccagnu ca lu massaru si ncagna cfr Gennaio secco massaio ricco Non eccessivamente secco altrimenti il massaio si lamenta

jntli ( it. gentile) = colon jntru (lat. intus) = dentro jocatru (iocus) = giocatore jcu = gioco jccu, juccru (dal francone jk) = pioli su cui si posa e poi dorme il pollame jculi, jculi (lat. cocula Plauto) = legna minuta per attizzare il fuoco ji (provenzale joi) = esser legato, intorpidito, inabile
N mi pzzu ji Sono inceppato nei movimenti

jpri, jpri = (lat. operior) = apri jrmna (nom scient. frumentum germanum) = segala

Mmma mmma dmi pni ch xjurta la jrmna. J xjurta a mmnzu ccciu, mmma mmma damnni nu stzzu
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Mamma ora puoi darmi del pane infatti fiorita la segale; a dire il vero si vedono quasi i chicchi: dammene perci un bel pezzo

Divisione della jurnta: matutnu: le primi luci dellalba; suonano le campane matinta: fino a mezzogiono
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jss, jssa = voce che si rivolge ai cani per spingerli ad assalire jsstu = uscito jtu = dito jtu grssu = pollice judic,tu = giudicare judicatru = critico malevolo jdici = giudice jugn,tu (lat. inflare) = gonfiare, tumefarsi jugnarlu (che si gonfia) = fiore della paulonia a forma di campana jugnazzni (sp. hinchanzon) = gonfiezza jgu (lat. iugum) = giogo jjula (. zizufon) = giuggiola jncu (lat.iuncus) = giunco junparu (lat. juniperus) = ginepro junn,tu (lat. iungo) = lanciarsi per assalire jnta (lat. ad iungere) = quanto pu essere contenuto nel cavo di una mano jurnta = giornata

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menzujrnu: lora del pranzo:; suonano le campane doppumangitu: fino alle diciotto vspru: fin quando comincia ad imbrunire suonano le campane vintunra: tra le diciannove e le venti sra: fino alle venti vintiquattrra: fino alle ventuno ntti: fino alle ventiquattro nuttta: fino allalba Dicesi cuntrra unora insolita Chi va in campagna di sera fa una cosa cuntrra cio al di fuori dellorario normale

jrni cuntti = giorni contati

Sono 12 giorni compresi tra il 13 e il 24 dicembre. Ognuno di essi rapportato ad un mese dellanno. Il 13 dicembre gennaio, il 14 febbraio e via dicendo. Landamento climatico di ciascuna delle dodici giornate si attribuisce al mese corrispondente. Se il giorno 15 c stato il sole, si avr un mese di marzo tiepido ecc. In questa credenza rivivono antichi riti pagani legati in vario modo al solstizio dinverno.

jrnu = giorno jssu (ius, iuris) = diritto jtu (itus) = andato juvnga (juvengus) = vacca giovane non fecondata juvida (Jovis dies) = gioved

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lbbisi (lat. lapis, lapidis) = matita lccu (gr. lassos) = fossa, cavit lacrtu (lat.lacertus) = lucertolo, taglio della carne tra il girello ed il soccoscio lgana = pasta a sfoglia (cfr. lganu) lganu (gr. laganion) = matterello lagn,tu (laigner) = lamentarsi, straziarsi lagnsu = piagnucoloso lgrima = lacrima lainru = abitante di Laino Borgo o Castello lambrta (sp. alambrado) = recinzione lmia (lat. lamina anche gr. ) = copertura a volta di una stanza. Il sistema murario fu importato dalla citt tessala di Lamia lmpa (gr. lampe) = lampada lampri = 1. asta verticale che regge una lucerna; 2. persona alta e asciutta lanru = lanaiolo langddra (lat. langoena gr. aggos) = vaso di creta da acqua o da vino
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lanzittta = lanciottata, fitta lappzzi = fiocchi di neve grossi come le foglie del lappzzu, cfr. lappzzu (gr. lapateion lat. lapathium) = erba pazienza, romice, acetosella lappi,tu (fr. japer) = bere rumorosamente con la lingua come fanno i cani lappni (lat. lappa) = buono a nulla, ignorante, rimbecillito lrdu = lardo larigasa, (it. larghezza) = estensione, vastit lrigu = spiazzo, slargo
Pmpana lriga e pmpana stritta, dici la tia ca mia i dtta Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia

lscu (sp. laxo) = fiacco, stanco, vuoto


Fiscu mu fiscu, tu s chjnu e j su lscu, cu n btta chi ti mnu, tu s lscu e j su chjnu. Fiasco mio fiasco, tu sei pieno ed io son fiacco; ma se comincio a bere, tu sarai vuoto ed io pieno

lass,tu (fr. laisser) = abbandonare lssami = lasciami andare lstica = elastico lstra = vetro

lasciare,

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ltru = ladro lattra = nutrice, balia lattarlu = qualit di fico ltti d Madnna = la via lattea lattca = lattuga luru (lat. laurus) = alloro lavna (lat. labina) = acqua che scorre impetuosamente.
La medicina popolare attribuiva alla prima lavna dell'estate il potere di far sparire le verruche dalle mani

lavinru = canale di scolo di acque piovane lavur,tu (lat. laboro) = arare lazzari,tu (da Lazzaro che secondo i Vangeli aveva il corpo tutto coperto da piaghe) = ferire il corpo in pi parti lzzu (laccio) = cordoncino, laccio

Quando eravamo ragazzi facevamo u lzzu adoperando un rocchetto. In esso si infilavano tre o quattro chiodini, intorno ai quali si passava del filo o di lana o di cotone. Preparati opportunamente degli occhielli, si lavorava il filo intrecciandolo con una psta (cfr.), creando cos il cordoncino. Questo, a seconda della lana adoperata, poteva anche essere colorato. La lana, proveniva da vecchi indumenti che via via si sfilavano suscitando anche le ire delle nonne. U lzzu veniva confrontato con quello fatto dai compagni e si intavolavano grosse discussioni
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sia in relazione alla quantit che alla diversit dei colori

lggi, lttu = leggere lggiu = leggero lnnini (lat. lendis, lendinis) = uova del pidocchio delluomo lentascini, lntu = dimagrito lparu = lepre
A scuola le zampe della lepre si usavano come cimose per pulire la lavagna.

lsbia = donna trasandata, non curata, svampita. Tale significato dovuto ad una accezione negativa dei costumi attribuiti dalla tradizione alle donne dell'isola di Lesbo. lstu (fr. lest) = svelto, veloce; lstu e prstu = velocemente lsu (lat. laedere) = fiacco, menomato letticsu, litticsu (lat. lectica) = pallido, ammalato e macilento, bisognevole di letto liasnna (fr. liaison) = relazione, legame stretto e difficile da troncare libbr,tu = liberarsi, svincolarsi; u piccinnnu s libbrtu il piccolo fa i primi passi libbrtta =1. libretto postale di risparmio 2. libretto ove il negoziante segnava a credito l'importo della spesa
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licc,tu = leccare liccatra = quanto si pu leccare liccsu = schifiltoso licrdia (lat. liquor) = piatto tipico fatto con fave, finocchi e pancetta di maiale linna (fr.lier) = catena infinita di relazioni difficili da troncare lifnti = elefante lig,tu = annodare, legare ligtu (lat. legatum) = disposizione testamentaria lignmi = legno
Cu ss lignmi si fnu li vtti Le botti si fanno con questi legni

Bisogna cio adoperare solo quel legname specifico, che riguardo alle botti, il castagno, e non altro. Non servirebbe. Per estensione il proverbio si applica anche a fatti ed azioni della vita. Le ricchezze si producono con il lavoro; i figli sono del tutto simili ai propri genitori; le azioni ed i comportamenti sono il frutto delleducazione ricevuta, ecc. lijtimu (lat. legitimus) = naturale, schietto, non inquinato llima (lat. limus) = melma lillinsu = pieno di lendini lllu lllu (v girnnu) letteralmente: andare in giro come un lillo, vocabolo che
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potrebbe derivare dalla voce araba lilak per indicare il lill o siringa persica, come dicono i botanici.
Approfondendo il discorso, proprio in considerazione che la pianta del lill un rampicante che si eleva in altezza con rami robusti, si potrebbe pensare allandare, al camminare, di una persona alta e slanciata che incede senza esser gravato da fardelli, pacchetti, fagotti. Mentre altri si affannano a portare, chi va lillu lillu invidiato. Tu camnasi lllu lllu e j prtu tuttu! Tu cammini spedito e senza pesi ed io devo portare tutto. Al vocabolo ben se ne accoppia un altro: tisu tisu, in posizione eretta, non appesantito da alcun carico. Camin lllu llu e tsu tsu un atteggiamento che denota pure un incedere sprezzante e unautostima che rasenta superbia ed indifferenza per gli altri. Spiegando meglio tsu dir ancora che il termine proviene dal latino tensus nel significato di disteso, allungato, proteso, rigido, non gravato, che incede in posizione dritta e regolare sotto la tensione di una muscolatura dinamica e funzionante. Chi non cammina tsu aggorigtu, incurvato, come una , leggi goruga, voce greca che indica la grondaia. I giovani sono tsi e gli anziani aggorigti cio curvi e piegati.
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limnti = limaccioso, scivoloso limmrsa (lat. inversus) = rovescio limmccu (gr. ambis; ar. al-anbiq) = alambicco lmmitu (lat. limes) = confine costituito da una siepe di sempreverdi lmmu (lat. lembus gr. lima) = vaso di creta smaltato a forma di tronco di cono senza manici in cui si mette la limma acqua che si aggiunge nella madia all'impasto durante la preparazione del pane. Il recipiente adoperato anche per altri usi limsina(gr. elemosine) = carit, elemosina limosin,tu = elemosinare limni (ar. laimun) = limone linnera = legnaia linguavja = serpentello velenoso della famiglia dei viperidi linguddra (fr. languette) = sottile lamina di metallo o di legno; lancetta linnata = legnata linninsu = pieno di lentiggini lnnu = legno lintrna = lanterna lintcchia (lat. nom. scient. lens esculenta) = lenticchia
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linticchisu = lentigginoso lnu (gr. ) = lino linsa = cataplasma di farina di lino lirca (lett. leonessa + orca) = donna alta, grossa, poderosa, forzuta lpara = vipera lppa (lat. lippa) = sedimento Non far lppa: non star fermo un momento. Lacqua che scorre non fa lppa lisa (lat. laxare) = fiacca, stanchezza lissa (lat. lixivia) = ranno
In una apposita tinozza si mettevano i panni bene insaponati e coperti con un telo consistente sul quale veniva posta della cenere gi passata per il crivello. Poi si versava acqua bollente. Il bagno durava dalle otto alle dieci ore. La biancheria veniva portata al fiume per essere risciacquata e sciorinata. Questa era la lissa

lsta (cat. llista) = roccia scoscesa, dirupo litic,tu = bisticciare littra (lat. mediev. lectaria) = giaciglio di paglia per persone o animali. Nel medioevo si dormiva, nudi e in molti, sulla lettiera. Ballare al suono della lettiera significa dedicarsi ai piaceri amorosi lu (sp. liar fr. lier) = legame lini = leone livtu = lievito lizzi,tu (sp. liza) = litigare
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llcu (lat. in hoc loco) = ivi llccu = allocco, stupido lbba (gr. leggi colobion) = ampia tasca ricavata tra la fodera e il tessuto di una tunica senza maniche usata dai primi monaci. Col tempo tale scomparto fu predisposto sulle giacche dei contadini e poi su quelle dei cacciatori che per avere le mani libere vi ponevano colazioni o altro lccu, llcu (lat. in hoc loco) = l, ivi lccu mi stnu = me ne frego lffiu (dalla radice loff, vento) = floscio, fiacco, svampito lggia (fr. loge) = terrazzino, balconcino lgni = lombi lllu, lllu (gr. lolos toscano lollo) = stupido, ingenuo, goffo, balordo, bighellone longara = ritardo, indugio tedioso, lungaggine lngu lungni = magro e alto lntanu = pantano, acquitrino lrdu (antico it. lurdo) = 1. sporco, sudicio; 2. ricco agiato e pieno di beni lsia = sciattona lta = frutto del loto (detto anche cco) lci (lat. lux) = sorgente luminosa lucgnu = stoppino lucnti = splendente
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lucgnu = stoppino
La gtta ch ncarnta a lu lucgnu, non sinnincrica c ci lssa l gna Il gatto che per abitudine mangia lo stoppino (per il sapore omil gusto dellolio) nonsi preoccupa se vi lascia le unghia. Sarebbe: chi abituato a fare determinate azioni non pensa alle conguenze che da queste derivano o potrebbero derivarne

lucirnru = lucernaio lucrzia (da Lucrezia, patrizia romana) = donna che per l' abbigliamento, l'aspetto e il comportamento si differenzia dal modo comune di presentarsi tanto da suscitare apprezzamenti e commenti anche negativi
Si vsti cumi 'na Lucrzia! Veste in modo non decente

lumra (fr. lumiere) = lucerna, lume lmmu (lat. lumbus) = lombo lna nva = novilunio lunguvrdu (lat. longus) = variet di uva bianca dai chicchi allungati lunida, lni (lat. lunae dies) = luned luppna = semi del lupino lpu (lat. canis lupus) = lupo lupcchju = lupacchiotto lurdca (lat. urtica) = ortica lstra = luce naturale; i bintu a lstra i Du: nato
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lustrsu = luminoso lta (gr. lutron lat. lutum) = sporcizia, untuosit lutsu = sporco, sudicio ltta (lat. lucta) = lotta lttu (lat. lugere) = lutto, cordoglio, pianto
Lugete o veneres cupidinesque, cant Catullo

luttrna (dottrina) = catechismo (anche duttrna)

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M
m = mamma maccarni = pasta alimentare di semola di grano duro senza uova maccatru (cat. mocador) = fazzoletto machintta = 1. tosatrice del barbiere 2. caffettiera 3 oggetto meccanico in genere macin,tu = molire il grano macinddru = macinino madscca, madmbra = eufemismo in esclamazioni blasfeme; sta per Madonna mffia (ar. mahias) = vanitosa e ostentata eleganza mafsc (ar. mafisce) = non ho nulla, non possiedo; il vocabolo seguito da un gesto della mano che oscilla mostrando solo il pollice e lindice magra,u = strega, stregone magghitu (marcato con un maglio) = becco o montone castrato magghjlu (lat. malleolus) = talea della vite mgghju (lat. malleus) = grosso martello
Qunnu sntisi lu mgghju chinta lgghju

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Quando senti il suono del grosso martello, pianta laglio

Siamo in autunno. Questo martello si batteva sui cerchi delle botti per prepararle a ricevere il vino. mi p gbbu! = che io non possa mai capitare in una cos difficile situazione! mailla (diminutivo di maio albero i cui fiori sono simili a quella della ginestra che fiorisce in maggio da cui il nome). Il termine in uso per come esclamazione di incredulit e di sconforto A la mailla! maimnna gtta (ar. maimun) = gatta o gatto mammone; personaggio ricorrente in alcune favole come simbolo della mostruosit e della paura mairca (lat. majus) forse perch matura in maggio = farro masi, masi sli = terreno prima opportunamente lavorato e poi tenuto a riposo per fargli riacquistare la fertilit miu (lat. majus) = maggio. Il nome fu dato in onore di Maio ossia di Giove, il maggiore degli dei. Il mese fu pure dedicato ai majores cio ai vecchi.
U mgghju zippuni chi di stpalu p msii mui Conserva il ceppo migliore per il mese di maggio; se credi che ormai a maggio siamo in estate ti sbagli, a volte torna il freddo
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maiulnu = verdone mairsulu = fragola dei boschi maiurna = maggiorana. malacrinza = cattiva educazione malanva = cattiva notizia.
A malanva a prta u crivu Il corvo porta la cattiva notizia

malata = malattia maltu = ammalato

Da pveri e da malti, s'alluntna 'u parinttu! Da poveri ed ammalati si allontanano anche i parenti

malaxjammtu (lat. male flammatus lett. non ben passato alla fiamma o forgiato) = di cattiva salute malgnu = maligno mliva (nom. scient. malva silvestris) = malva; foglie a 5 lobi; fiori grandi; peduncolo fruttifero eretto
La mliva ogni mli sliva La malva guirisce tutti i mali

malindrapptu (lat. drappus) = 1. panni costruiti con fibre scadenti 2 chi vestito con miseri abbigliamenti, trasandato malipatnzi (lat. malus pati lett. mal patire) = grossi disagi mliva = malva
La mliva ogni mli sliva
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La malva lenisce ogni male

malivzzu (fr. malviz) = 1. sassello, tordo italico; 2. riferito a persona significa uomo grasso, ben pasciuto malutmbu = maltempo
Qunnu chivi e malutmpu f ncasai lutri non si po' st; non dcu a tta, cumpri, ma, si ti nni vi , la va la si! Le visite lunghe danno alla fine fastidio. Indipendentemente dalla pioggia o dal cattivo tempo, non si pu stare molto a lungo nelle case altrui. Questo non lo dico per te, caro compare, ma se vuoi andartene conosci bene anche la strada per farlo.

mmma, mammarddra = mamma mmma = meconio mmma c cdu = messo in posizione di equilibrio instabile mmma ltti = balia mammna = ostetrica mammarcculu = chi legato fortemente alla madre mammstra = matrigna mmmata = tua madre. mammta (cat. mamada) = covata, figliata mamcciulu (fr. marmot) = fanciullino, bamboccio; uomo sciocco, non serio, non degno di fiducia
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mnca (lat. mancus) = la mano sinistra


a manca = tutto ci che sta a sinistra

manc,tu = mancare, esser privo di qualcosa, errare, sbagliare, venir meno mancsu lett. privo di sole = esposto a settentrione mncu ca = nemmeno che mndra (gr. mandra) = ovile manra = modo di fare manganddru = randello magganon) = mnganu (gr. mangano; strumento fatto di grossa pietra, mosso per forza dargani, sotto il quale si mettevano le tele e i drappi avvolti sui subbi del telaio, per dar loro il lustro mangi, tu = magiare mangia pni a tradimentu = scroccone mangiatra = greppia manggghja (lat. manicula) = 1. prurito 2. voglia capricciosa mangini = mangiatore
Sntu Mangini i ntu prma di Crstu! Santo Mangiatore nato prima di Cristo

mni dnna = ditola gialla mana (gr. mania) = fissazione irragionevole mani,tu = fare presto, sbrigarsi manita = accozzaglia, banda
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mancchia (lat. manus) = maniglia manimzzu = monco (cfr. muzz in lat.) mnna = cispa mann,tu = mandare mannja! mannja! = mannaggia! Accidenti! mnnalu (gr. mandalion) = nottolino di legno inchiodato o nel mezzo o ad un lato tanto da permettergli di girarsi e di funzionare come un chiavistello mannra (lat.manuaria) = mannaia mannru (lpu) (lat. lupus humanarius) = uomo lupo; licantropo; animale immaginario che si nomina nelle favole ai bambini per spaventarli mantca (sp. manteca) = burro manztu, mnzu (amanzar) = mansueto, docile, calmo manzignri = vescovo
Mi nni vgu mru mru fzzu brndisi a manzignri

mappna (lat. mappa) = canovaccio mra ma! mra ta! a ni! (gr. moira) = povero me! povero te! Il termine s incontra gi in Omero. E unesclamazione di origine anatolica che indica lindistinto, il caos, la vis malefica, langoscia, il terrore
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marchsi (germ. marka) = mestruazione marci,tu = 1. andar vestito alla moda 2. condurre una vita agiata marcffu = Marcolfo. E nome di origine germanica comune nella novellistica medievale come persona rozza e sguaiata.
Ai ragazzi si raccontava che Marcffu andato sulla luna apparisse al plenilunio, momento in cui tutte le montagne ben illuminate creano proprio lidea di un volto, per intervenire e castigare le loro malefatte. Si cantava, affidata ad una ispirazione personale e momentanea, la seguente nenia: Marcffu ntru la lna, faca li maccarni; si jti i carbunri e lnarrubbtu tavulri Marcolfo nella luna faceva maccheroni; sono andati i carabinieri e gli hanno rubato il tagliere

mrcu = 1. amante 2. chi gestisce la prostituzione mri = mare


A mri a mri! Che tutto vada in rovina!

Se avanza il mare sia nel senso proprio sia figurativamente come disgrazia, rovina, crollo, lunico rimedio quello di assecondare gli avvenimenti senza frapporre argini che alla fine risulterebbero inutili di fronte alla potenza delle forze scatenate marimtta (fr. marmite) = marmitta
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marilu = malfattore, ladro marit,tu = prender marito, sposarsi

Cu prumnti e non d rsta figghi da marit. Chi promette e non da, resta con figlie da marito.

martu = marito, sposo marpini (gr. emarpon; fr. morpion)) = volpone, ingannatore, raggiratore, astuto, spregiudicato, subdolo marranghnu (ar. maharram) = persona audace e furba marrffa (dallanti.ted. ronfan lett. cattivo strappo) = intrallazzo, intrigo, imbroglio, ruberia martida, mrti (lat. martis dies) = marted
Di vnniri e di mrti n si spsa, nn si prti,n si d princpiu ad rti. Di venerd o di marted n si sposa n si parte, n si da inizio ad imprese o lavori che richiedono serio impegno

martriu = persecuzione, martirio mrzu = marzo


Mrzu pzzu Mrzu mlu: quddru chi non fa alla cpu lu fa lla cda Marzo pazzo Marzo come il mulo; se non pu farti male con la testa se non riesce a far continuare linverno nelle prime giornate -, lo far a fine mese, la sua coda.
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Un altro proverbio dice che marzo si prester le prime quattro giornate di aprile per portare a termine la brutta stagione.

mscca, masccatra (la. mas, maris) = serratura mascchttu = chiavistello masccarnu = mascherina della tomaia. masccri, masc'curata (tardo latino masculus) = brinata, gelata mascita (prov. ambaissada) = messaggio masciatru = ambasciatore.
Masciatru non prta cpu rtta. Ambasciator non porta testa rotta. Versione del pi noto ambasciator non porta pena

massria = abitazione del massaio

Nel medioevo mssa signific casa colonica, fattoria, un insieme di case di campagna costituenti un nucleo. Anche oggi in Alto Adige la colonica per eccellenza il maso. Quando questi centri abitati si moltiplicarono formarono delle citt ad alcune delle quali rimase il nome di massa: Massa di Carrara, Massa Lombarda, Massa Marittima ecc. A Mormanno e a Papasidero, esistono delle contrade dette Massa. Sono invece indicate come massre alcune coloniche pi ampie che dispongono di terreni agricoli e soprattutto di bestiame.

massru (lat. massarius) = massaio, massaro


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mastrappcciu = chi si propone come tutto fare e si dimostra poi abborracciatore di poca competenza mastra = bravura da maestro

A f cmi ti fanu non ci v mastra. Letteralmente; per fare quel che ti hanno fatto non ci vuole maestria.

mastri,tu = 1. atteggiarsi a maestro 2. armeggiare mastridnti = denti canini mstru = maestro mstru dscia = falegname falegname mastrni = bravo maestro; in senso dispregiativo: saccente masni (fr. maison) = pollaio matasnna = esclamazione di meraviglia, invocazione. Forse da amata donna (?) matinta = mattinata matinri = mattiniero mttra (gr. mactra; lat. mactra napoletano matra, provenzale mastra) = madia mataios) = basso, mttu (gr. radente mattni = mattone matutnu (lat. matutinus) = il far del giorno

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mulu mulu (sp. maula) lento, pigro, indolente, apatico maumettara da Maometto, considerato strano, diverso, non conforme = azione stravagante, cervellotica, bizzarra, illogica mzza (lat. matea) = 1. grosso bastone 2. attrezzo di gioco 3. struttura muraria di rinforzo
I ragazzi giovacano alla mzza che era un bastone di 30/40 cm. con il quale si percuoteva, appuntito da ambedue i lati, un pezzetto di legno di 8/10 cm. che doveva, al colpo, saltar via da una apposita buca (scsciu) ove si poggiava allinizio della partita. L abilit consisteva nel colpire il legnetto (spizzngulu) a mezzaria e mandarlo il pi lontano possibile. Il giocatore che andava a raccoglierlo doveva calcolare ad occhio lo spazio che separava il posto ove questo era caduto e la buca di partenza indicando tale distanza con un numero corrispondente alla lunghezza della mzza. Se indovinava aveva il diritto di battuta e diventava mazziere. Si poteva aspirare a battere anche quando il legnetto non fosse stato colpito. A Firenze il gioco conosciuto come lippa, a Roma come nizza. A Mormanno come pvuzu.

mazzacni = grosso sasso mazzccari = zeccole; lappole attaccate al pelo degli animali

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mazzacrda = salciccia fatta con le interiora intrecciate degli ovini, dei caprini, dei polli o dei tacchini, simile ad una mazza mzzi = mazzate, schiaffoni
Mzzi e panlli fnu i figghji blli, panelli senza mzzi, li fnu pzzi

mazzic,tu = masticare mdicu = medico


U mdicu studa e lu malu si nni v Il medico studia (la malattia) e (frattanto) lammalato peggiora fino a morire Il proverbio si applica a tutte quelle situazioni di vita che potrebbero essere risolte con tempestivit, decisione e concretezza. Il tergiversare, il procrastinare denotano impreparazione e superficialit, insicurezza e incapacit nellaffrontare congiunture anche sfavorevoli. Come il medico portato ad esempio procura per imperizia la morte del paziente, cos limpreparazione e la sprovvedutezza applicate in ogni campo, portano a risultati catastrofici.

mgghju (lat. melius comparativo neutro di bonus) = meglio


Mgghju fssa ca snnacu Meglio esser stupido che fare il sindaco Se sei sindaco potrai essere sostituito, se sei uno stupido tale rimani a vita. La paura del cambiamento che denota linsicurezza del vivere e lincapacit di affrontare
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situazioni nuove e diverse in un continuo confronto di idee porta allappiattimento della coscienza e al suo crogiolarsi in uno statu quo che non d pensieri. Il quieta non movere (non agitare o mescolare acque quiete) non ci ricorda Don Abbondio? Di fssa ve ne sono tanti anche, oggi. Vi sono pure quelli che fanno da fssa, i cosiddetti furbetti del quartierino, che applicano una filosofia, mediata da unaria ed un clima napoletaneggiante, come si evince dal detto: I non su fssa, ma gghja f u fssa, picch facnnu u fssa, ti pigli p fssa!

mju (lat. meus)= mio mli (lat. mel) = miele menticta (sp. manteca) cotto e salato.

= lett. burro

Nome di un gelato artigianale preparato a Mormanno e lavorato a mano tanto adeguatamente da fargli assumere una consistenza pastosa simile al burro

menzacucchira = muratore inesperto, incompetente, dilettante; operaio non specializzato menzagstu = il 15 di agosto menzantti = mezzanotte menzujrnu = mezzogiorno menzurtulu = mezza misura cfr. rtulu menzutmmulu = misura per aridi; cfr. tmmulu (parole arabe)
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Il menzutmmulu una misura per aridi. Serve per misurare grano, granone, ghianda, castagne, orzo, avena, noci, nocciole, fagioli, ceci e altro. Ha la forma di un tronco di cono e le seguenti misure: cm. 36, diametro della base maggiore; cm. 32, diametro della base minore; cm. 30 altezza. Come dice la stessa parola met del tomolo, misura che non ha un contenitore, perch difficile maneggiarlo. Il menzutmmulu quindi considerato una unit di misura. Ha anche dei sottomultipli che sono il qurtu, lo stuppddru, la scutddra e la misurddra che corrispondono, ad 1/4, 1/8, 1/16 e 1/32 di menzutmmulu. La merce pu essere misurata in due modi: alla rsa quando, passando una verga (la vrra) sul recipiente pieno, se ne determina lequilibratura in senso orizzontale, o alla crma, cio formando un cumulo. Un tomolo di grano seminato occupa 3.333 metri quadrati. Tre tomolate di terra corrispondono ad un ettaro.

mra, m! = ammira, ammira! mrcu (fr. merc) = ferita mercurida, mrcuri (lat.mercurii dies) = mercoled

Mrcuri jntru e simmna fra, quando siamo al mercoled possiamo considerare finita la settimana Sti cmi a mercurida mmenzu a simmna Stai come il mercoled in mezzo alla settimana. Cominciando a contare dalla domenica, mercoled

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fr. meches) = divisa dei capelli, ritrosa, ciuffo mta (lat. meta) = bica di grano mi nni sa frti (locuzione) = mi dispiace fortemente micctti = cilindri di polvere da sparo contenuti nei proiettili mcciu, miccri (gr. micsa) = stoppino della lampada ad olio mcciu, miciarddru (da una radice greca miccos che significa piccolo) = pene dei bambini midddru (lat. medulla) = midollo mgghju = mais, granturco Il nome dialettale deriva dellitalico miglio milium o panicum miliaceum noto becchime per uccelli che in comune con il mais di origine araucana ha solo i semi
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il giorno centrale essendo preceduto e seguito da altrettanti d. Merculida mmnzu a simmna E un modo di dire che attribuisce a chi sta nel mezzo neutralit e passivit. Il comportamento non per appagante perch tale posizione fa diventare la persona come il famoso vaso di coccio manzoniano, debole, insicuro ed egoista. Luomo vero devessere invece capace di assumersi sempre le proprie responsabilit. msciu (gr. mesos lett. non eguale;

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milzzu (lat. mellacium) = melassa miliu (gr. mileos) = frassino ornello milscju (lat. miles laesus) = gracile, emaciato millrda (gr. mala ardo) = anatra selvatica millcca = intruglio milgna (gr. meilon lat. meles meles) = tasso milni (lat. melo, melonis) = cocomero min,tu (lat. minari) = 1. picchiare 2. soffiare, rif. al vento minarla = trapano a mano ministr,tu (lat. ministrare) = servire le pietanze minestratru = tavola portavivande inserita in una credenza a muro. Tale tavola ruotando su apposite cerniere si piegava in avanti e si puntellata con un bastone che poggiava sul pavimento. Su di essa si preparavano i piatti di portata che poi venivano serviti minghllu (dal napoletano) = persona gracile; mnghja (dial. sicil.) = pene minghjarli (lat. mentula) = membro virile o degli animali; anche sciocco, stupido, cretino
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minghjni = sciocco, ottuso, tardo di mente, limitato mnna (latino parlato minna) = mammella minncu (lat. mendicus) = mendicante
Cu v appssu a la pca, ncp' i lnnu v minncu Chi cerca di prendere una gazza dopo un anno diventa mendicante

mnnula (gr. amugdale) = mandorla minnulra = mandorlo mintstru = menta selvatica minumli, minumalddru = meno male minti (sldi) = spiccioli mintu = piccolo, sottile minzanddra = piccolo recipiente in legno o di latta usato per misurare il vino
Una volta che luva era stata scarpista e il mosto era caduto nel tinddru, si ripuliva u tinni per versarvelo. Si procedeva poi all ammuttamntu o travaso (cfr. ammutt). Per fare questa operazione si usava la minzanddra, un recipiente di legno oppure di latta, che misurava contemporaneamente la quantit del prodotto. Aveva infatti la capacit di litri 7 e 1/8. Con 32 minzanddri si otteneva una srma di vino pari a litri 228. Il vino veniva venduto a srmi o menzisrmi. Dopo la ribollitura veniva trasportato nei vuttri con i
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muli o con gli asini carichi di tri o varlri di lnnu. Gli asini venivano caricati con mezza sarma mentre i muli portavano 20 o 22 minzanddri. Il trasporto era in relazione alla distanza che intercorreva tra vigna ed il paese ove generalmente il vino veniva custodito. Erano stati convenzionalmente stabiliti un minimo di 4 ed un massimo di 6 viaggi al giorno.

minzanli (lat. medius) = mezzanino minznu = che sta in mezzo; il secondo di tre mir,tu = spidocchiare mra,m mra,m = guarda, guarda bene, stai attento mircnti = mercante.

Mircnti e prcu...dpu mrtu Il proverbio significa che per poter valutare il peso del maiale e la ricchezza del mercante bisogna aspettare la loro morte

mircurddra = mercorella mirlingina (ar. badingan) = melanzana mirtddru (lat. vaccinium myrtillum) = mirtillo misli (lat. mensalis) = tovaglia mista = mensile, stipendio miscculnza = bevanda composita ed imprecisata

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mssa strazzta = lett: messa del Venerd Santo il cui rituale risulta diverso dallordinario.
Strazztu non stracciato ma stralciato. In tale messa manca la consacrazione dellOstia e il suono delle campane. La funzione incentrata nel ricordo delle ultime ore di Cristo, Vangelo di San Giovanni, e nelladorazione della Croce lodata e onorata con il tradizionale canto del Salve o Croce.

Per estensione: azione non conclusa, confusione, pasticcio, disordine. missri (prov. meser) = suocero misurddra = misura per aridi; cfr. tmmulu misurddru = parsimonioso, tirato mit = 1. met 2. dividere in parti eguali con specifico riferimento alla mezzadria mtriu (gr. mitra lett. benda per il capo) = centro della testa mm! = espressione di meraviglia ed insieme di rassegnazione mmmmu, mmommulni (da Momo, dio del motteggio) = persona che incute pausa e timore; babau
M chimu u Mmmu si diceva ai bimbi per intimorirli

m m (lat. moror) = adesso, ora mddru = molle, tenero; soffice


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mffulu (basso latino moffula manicotto di pelliccia in cui tenere le mani o dal fr. moflet, molle) = morbido mja (lat. bovja) = defecata di bue monacddra = fungo porcino monachddru i sntu Vtu = soffione monachddru = monachicchio.
Spirito di un bambino morto senza battesimo che si aggira sulla terra trasformato in folletto burlone e dispettoso di cui ci si pu liberare solo afferrandolo per i capelli

monacli (lat. manicillum) = specie di manicotto in pelle indossato sull avambraccio dei mietitori mnacu = monaco mnacu spugghjtu colui che ha abbandonato gli studi per mancanza di vocazione. La credenza popolare ne fa persona poco affidabile.
Du ti lbberi d l grcu livnti e d mnaci spugghjiti di cummntu Iddio ti guardi dal grecale e dagli spretati

mnacu = scaldino mnti (lat. mons, montis) = monte, montagna


I monti di Mormanno Fra tutti i paesi del versante calabro del Pollino, Mormanno quello che detiene il record per
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laltezza. E circondato da una corona di monti che possono essere individuati salendo sul Velatro, m.1707, posto a sud-ovest, guardando da quel belvedere che la piazzetta 8 marzo e individuabile per le antenne radio che vi sono installate. Qui giunti, rivolgendoci a nord-est, vediamo la Costapiana, m.1.150, dietro la quale appare Montecerviero, m.1.441. Ora, procedendo in senso orario, noteremo: Santa Croce m.1.000; Riverita, m.1.150; Donna Puma, m.1.043; Donna di Marco, m.1040; Bombalato, m. 1.232; Vernita, m. 1.455; Scala, m. 1.221; Poio, m. 1.211; Lacchiciello, m. 1.265; Carpineta, m. 963 - sotto il nostro punto di osservazione -, Cagliastrosa, m.862; e Colle di Trodo nei cui pressi posto lo svincolo nord di Mormanno sulla A/3 Salerno-Reggio Calabria. Sullestremo orizzonte, in direttrice nord-ovest, appaiono alcune vette della vicina Lucania: Alpi di Latronico, m.1.893; Zaccara, m.1.580; Spina, m.1.621; Sirino, di cui si ricordano le principali vette. (1 2.005 m Monte Papa 2 2.004 m Cima De
Lorenzo 3 1.930 m Timpa Scazzariddo 4 1.907 m Monte Sirino 5 1.518 m Serra Giumenta 6 1.500 m Tempa di Roccarossa 7 1.429 m Monte Gurmara 8 1.408 m Rocca Rossa)

mrbu = 1. oidio 2. malattia mrsi (lat. moruit) = mor mrsu (fr. morceau) = boccone mrsu (gr. moros, fr. morceau) = tocco, pezzetto, porzione morsu di lana = piccola quantit di lana. morsu di pane = tozzo di pane
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mortacna (crni) = carne di animali morti in cui rimasto il sangue mrti = mantide religiosa mrti = morte A mrti ma
Alla mia morte E la formula del testamento nuncupativo che un tempo aveva anche valore legale. Il testatore nominava di propria bocca il suo erede in presenza di testimoni e del notaio. Nuncupare voce dotta dal latino nomen cupare. Cupare deriva dal lat. capere, afferrare, scegliere, occupare, impossessarsi, prendere in eredit. Capere aliquid ex hereditate, ricevere in eredit qualcosa, Cicerone.

mssita = mossa, moina mtu = epilessia, mal caduco mucciatddra (fr. mucharder o anche musser) = gioco del rimpiattino muccini (lla) = di nascosto mccu (lat. muccus) = moccio muccsu = moccioso muccarrta = muco misto a catarri muddrtta = molle muddrca (lat. mollis) = mollica muddrcu = ombelico mugghj,tu (fr. amolier) = bagnare mugghjri (lat. mulier heri lett. donna del padrone) = moglie
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Mugghieri mia si Mia moglie si chiama chiama cerniventu setaccia aria e j sungu lu scanza e io sono scansa fatiche fatighi uno spande acqua e gunu tira accua e laltra vento lautra ventu povera casa mia come povira casa mia deve andare! cumadda jdi! E constatazione di una situazione amara. Mia moglie volubile, parolaia, setaccia aria. (cfr. ventulera). Io sono sregolato e ozioso. Questa famiglia (casa mia) destinata a non progredire. Ritornano due dei quattro elementi democritei, acqua e aria che sono alla base di tutto il sistema fisico che a sua volta determina anche quello psichico.

muna (cat. ammoinar) = confusione chiassosa mulinru (lat. molinarius) = mugnaio mlu = mulo mngi, mntu = mungere munn,tu (lat. mundare) = sbucciare munnzza (lat. munditia) = spazzatura munnizzru = 1. spazzino 2. immondezzaio mnnu = mondo;
Ah mnnu! = in che mondo si vive! Mi va l mnnu = mi viene il capogiro

mnta (cat. damunt) = eretismo, eccitazione precedente latto sessuale


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mnti (lat.mons, montis) = 1. monte. 2. Munti il quartiere Costa che fu proprio per la sua posizione il primo insediamento urbano di Mormanno.
Si vuole che dal Munti racchiuso in una botte irta di chiodi, venisse precipitato nel sottostante Battendieri un non meglio identificato barone che tra le altre vessazioni esercitava pure lo ius primae noctis. Sulla sua sommit si trova ancora unantica chiesetta edificata forse intorno al IX sec. d. C. dedicata a San Biagio che fu la prima parrocchia di Mormanno. Successivamente riconsacrata alla Vergine Annunziata rimase in tale ruolo fino al 1568, anno in cui fu sostituita nella funzione dalla chiesa di Santa Maria del Colle. Non risulta la presenza di una rocca di cui non vi sono resti

muntra (fr. monture) = vestito munzddru (lat. monticellus) = mucchio mrgia (lat. murus) = roccia.
Il termine pur se mediato dal latino, parola antichissima di origine preellenica e ci ricorda una colonia enotria di Morgeti. Nellarea meridionale le Murge sono il noto altopiano pugliese. In Calabria ricordato un paese, S. Giorgio Morgeto in provincia di Reggio Calabria che conserva ancora i resti di un castello. A Mormanno vi sono, tra le tante, due famose murge quella del Monachddru e quella della Magara, del Monachicchio e della Maga poste
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dietro la Costa, alla cui ombra, secondo la leggenda, nelle serate di luna piena, si riuniscono gli spiriti del male attesi a balli e tregende. Il Monachicchio lo spirito di un bimbo morto non battezzato trasformato in folletto dispettoso. Porta in testa un cappuccio simile a quello dei monaci da cui il nome. Qui voglio ricordare che proprio presso queste murge hanno cercato e trovato la morte molti mormannesi che in un atto di disperazione si sono lasciati precipitare nei sottostanti dirupi che scendono verticalmente fino alle forre del Battendieri.

mriga (lat. amurca) = morchia murivddru (gr. miro blenna ita. morva ) = secrezione, catarrale, muco, moccio, morboso scolo di mucosit dal naso Murmnnu = Mormanno
Vedi altri miei scritti alcuni gi citati a pagina 4 e consulta la bibliografia riportata A Murmnnu vdi chi non c! A Mormanno non manca nulla! E inutile far paragoni con altri posti o situazioni di vita. Mormanno un paradiso terrestre: non vi manca nulla! E un atteggiamento prosopopeico che esalta la vita del loco natio, come succede naturalmente per ogni suo abitante

murmannlu = cittadino di Mormanno, mormannese


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mrra (lat. murus) = insieme di persone, branco di animali, schiera

= cavilli, sottigliezze, sofismi, piccoli vizi murtggiu = spesa per le esequie, per il trasporto e la tumulazione murtli = mortaio murtddra = mortella o mirto murtriu = 1. suono delle campane a morto 2. silenzio pensieroso e prolungato 3. situazione di stallo e di indecisione mru salmmitu = muro a secco msca, mschi (lat. musculus) = spalla muscagghjni (lat. musca) = moscerino muscru (lat. muscarium) = 1. grosso concentrato di mosche 2. gruppo di ammiratori intorno ad una o pi ragazze muscatddru = vino e uva moscato. Di colore bianco o nero ha un leggerissimo e particolare aroma di muschio. Famosi i moscati piemontesi e siciliani, in
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Tngu na mrra di pcuri rssi chi qunnu pscianu, pscianu ttti Si siccimnti u capurli, si nn jngghj n xjumra Ho una schiera di pecore rosse che quando fanno la pip la fanno insieme; se poi la fa anche il loro caporale, se ne riempie un intero fiume. E un indovinello: pecore rosse sono le tegole; capurali, il tubo di scarico a terra murrculi (gr. + moros logos)

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particolare quelli di Pantelleria fatti con uva appassita msci msci = voce usata per chiamare il gatto msciu = floscio, vizzo, flaccido, inerte, svigorito mussi,tu (lat. mussitare) = muovere le labbra senza emettere suoni; atto con cui si dimostra dissenso; fare il greppo mussi (fr. monsieur) = signore mssu (lat. mussum) = muso musstu = che ha grosso muso e/o grosse labbra mustazzlu (mustacum sp. mostachon) = dolce natalizio ritorto come un baffo. Contiene miele mustzzu (fr. moustache anche in gr. mustacs) = baffo lungo e folto mustazztu = baffuto
Du ti scnzi e lbberi da mmini sbarbti o da fmmini mustazzti Dio non ti faccia incontrare uomini glabri e da donne baffute

mutnna (lat. mutanda) = 1. mutanda 2. labito buono che si indossava nelle feste muttti (lat. mutare) = discorsi sentenziosi; opinioni discordi

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mtta (lat. mutta) = terreno sollevato dal passaggio dellaratro o dalla zappa muttta (sp. embutir) = trapunta di lana mtu = 1. imbuto 2. muto muzz,tu (lat.mutilare) = troncare muzzic,tu (lat. morsitare) = mordere mozzicare, troncare con la bocca. anche
U cni mzzica a lu scigatu Il cane morde il (povero) malvestito

mzzica, mzzicu (cat. almuerzo) = boccone, morso, prima colazzione


Pigghjmu n mozzica Facciamo uno spuntino Nu mzzicu i rrbba Una persona di bassa o piccola statura

mzzu = troncato, tagliato, amputato, mancante di un arto mzzu, o ammzzu(gr. mocdizo) = vendita di tutta la merce a prezzo inferiore al costo iniziale muzzni, muzzunddru = mozzicone di candela
Mani mzzu Senza mani

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M
mbamban,utu (it. imbambinire) = confondersi, non esser presente a se stesso, dimenticare mbambanto = confuso, trasognato, vago, frastornato mbapucchi,tu = falsificare, travisare, imbrogliare mbard,tu (lat. bardus port. barda sp. bordato) = orlare, guarnire, rifinire; vestire lasino, il mulo, il bardotto o il cavallo di paraocchi, morso, redini, tiranti, sella, sottocoda, pettorale, collare e altri guarnimnti (cfr) mbardtu = chi porta abiti troppo vistosi
Cicciu mbardtu Asino vestito a festa. Asino nella pelle del leone

mbastur,tu (lat. pastora) = legare, impastoiare,vincolare mburanu o mpguranu = letteralmente: hanno pi paura
Si mpguranu cchj locchi ca li manu Hanno pi paura gli occhi delle mani. Significa: quando devi affrontare un avvenimento, un evento improvviso o dar inizio ad un lavoro o unimpresa ti assale un senso di paura, di
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sconforto, un senso di impotenza dovuto al fatto di dover affrontare il progetto che ti si presenta come cosa enorme perch visto con gli occhi, cio con un sovrapporsi di ma, di se, di come, con tante implicazioni e tante possibilit di esecuzione. Questo atteggiamento tipico della filosofia teoretica ben espresso visivamente da Raffaello nella Scuola dAtene e rappresentato da Platone. Diversamente Aristotele, evidenzia la potenza del fare, il valore del lavoro, lo stare con i piedi per terra, in definitiva lattivit pratica. Le mani quindi non hanno la stessa paura degli occhi. Il fare quindi pi gratificante del pensare. Questo il senso di questo proverbio mormannese e profondo il suo invito ad abbandonare le chiacchiere e ripiegarsi sullimpegno operoso.

mbellicci,tu (fr. embellecer) = abbellire mbestialtu = imbestialito mbistru = impiastro mbccia (sp. embacho) = picca, puntiglio ostinato proprio dei bambini mbcciu = pasticcio, affare fastidioso mbiccisu (sp. embachoso) = ombroso, fastidioso 'mbicci, tu (sp. embachar) = intervenire, intromettersi
N mi 'ntricu e n mi 'mbcciu Non sono intrigante n mi intrometto

'mbign,tu = impegnare
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mbgnu = impegno mbgna (fr. empeigne) = parte anteriore del tomaio mbillitt, tu (fr. belet) = abbigliarsi e profumarsi mbngi, mbntu (lat. in pangere) = essere ostacolato mbingimntu = intoppo, impedimento mbircita = imbrecciata mbittin,tu =1. imbottinare, esser pieno di bubboni, zecche, cimici, pidocchi; 2. esser pieno di debiti mbizzalti da impicciare e liti = capriccioso; attacca liti, ficcanaso; mblacchj,tu (sp. emblaquear) = 1. sporcare; incollare 2. appioppare.
Ti mblcchiu n pccaru! Ti mollo un ceffone!

mblcchju (lat. blax) = flemmatico, posapiano mbrgula (lat. merula) = merlo mbrllu = ombrello mbrest,tu = prestare mbriac,tu = ubriacare mbricu = ubriaco mbriacni = ubriacone mbrigulzia (gr. glucurizza) = liquirizia
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mbrin,tu (lat. in praegnare) = fecondare mbru = ombra; luogo non soleggiato mbrcculi = vizi mbrgghju = imbroglio mbrni (lat. broncus) = stupido mbrugghj,tu (sp. embrollar) = brigare, imbrogliare mbruin,tu (sp. embrujar) = confondere mbrun,tu = abbuiare mbrnta = impronta; fac simile mbruscin,tu (gr. proschineo) = rotolarsi e sporcarsi come fanno gli animali nellacqua o nella mota, imbrattarsi mbruscinatru = posto dove avvoltolarsi mbddra (lat. bulla) = bubbone, pustola mburracci,tu (sp. emborrachar) = ubriacarsi mmli, bli o vli,tu (non) (da valere) = 1. non esser validi 2. non star bene in salute; riferito ad oggetti: non servire
No mmli annnti Non vale niente

mmru () = povero a chi si intromette vd. mra a tta mmastru = bastaio mmstu (lat. bastum) = basto
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mmnzu = in mezzo
A lttu strttu, crcati mmnzu! Se il letto piccolo collocati al centro!

mmerdso = 1. sporco di feci 2. uomo di poco conto 3. persona infida mmci = invece mmdia = invidia mmidisu = invidioso mmisc,tu infettare mmiscc,tu (basso latino mesculare contratto in mis-clare) = mescolare, mischiare, attaccare, incollare mmt,tu = invitare mmtu = invito mmizz lat. in medius) = metteresi nel mezzo; intrigare, complicare, coinvolgere
Cu sauzzza a mmru cu si cci mmzza Povero diventa chi si lascia tentare dal mangiar salciccia. Era, evidentemente, proprio perch cibo dei poveri, un alimento pregiato e usato con molta moderazione

mmuc,tu (lat. muca gr.) = ammuffire mmucazzuni, mmcu = muffa mmucc,tu = (it. trabboccare) = versare mmuccul,tu = svuotare, travasare mpaddrutt,tu = appallottolare
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mpaguir, tu = impaurire mpalsi (lla) (lat., palam) = apertamente, senza sotterfugi, alla luce del sole mparfugghj = farfugliare mpalumm, tu = vedere i panni sciorinati quasi asciutti mpan, tu = fare il pane a pezzi
Mpantu a stozzi = ridotto in pezzi

mpanuzz, tu = spezzettare, sbriciolare, tritare mpamparamb = voce onomatopeica riferibile a persone o cose di cui si suppone lidentit ma che non vengono nominate mpannul,tu = chiudere la porta con il paletto cfr. pannla mpapar,utu = impappinarsi mpapucchj da papcchia, voce dellarea piemontese passat poi nel napoletano e nel siciliano = imbrogliare mpar, tu = imparare mpartta = posto in piano mparfugghj, tu = barbugliarte, borbottare

Mprati clu qunnu s slu c qunnu s accumpagntu ti trvasi mpartu

farfugliare,

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mpast, tu = impastare, mescolare, aggregare, sporcarsi mpastasccna = gran rimescolio; agitare le cose come si fa impastando il pane e mettendolo subito nel forno senza dargli il tempo di lievitare. Trambusto, confusione, scompiglio mpastif, ttu (sp. empastifar) = sporcare, imbrattare, macchiare mpastur, tu = impastoiare mpazz, tu = impazzire, delirare, affannarsi, scervellarsi mprnu = preso e sollevato per le braccia e tenuto in equilibrio stabile come se fosse posto su di un perno, un sostegno, un supporto mpetr, tu (cat. empedrar) = divertar di pietra, essere insensibile, impietrire mpici, tu = mettere la pece mpil,tu = mettere i peli mpgnu = impegno mpngi, ntu = essere ostacolato, sbarrato, impedito da q. mpingimntu = ostacolo, disturbo, freno mpinn, tu = mettere le penne mpircita = selciato

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mpirsun,tu = diventare florido, abbellire la persona con carne e muscoli; ingrassare mpirucc, tu (cat. empilocar) = ubriacarsi mpitr, tu vd. mpetr mpist, tu = impestare, contagiare, infettare; con significato reo latto di abusare turpemente di giovanetti mposim, tu = inamidare mpress, tu (fr. presser) = dar fretta, incalzare, sollecitare, pressare mprma = dapprima, per prima cosa mprisutt, tu = star fermo come un pezzo di prosciutto; appesantirsi per linattivit, sedere oziosamente mprucippulu = 1. a capo del popolo, 2. in posizione di preminenza mprunta = impronta mpnta lat. puncta) = allestremit, sulle punte
Npnta di pdi In punta di piedi, con estrema cautela

mpunt,tu = ostinarsi mpupissatu = vestito come un pupo, agghindato, adornato 'mpzu (lat. pulsus) = spinto, forzato, costretto ad agire
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Nella favola di Fedro il lupo siti compulsus venne ad aquam bibendi Chi fa le azioni mpzu esegue un comando irrifiutabile o sottoponendosi allaltrui volont o ubbidendo a se stesso obbligandosi cos a risolvere il problema nel quale coinvolto

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N
n = una nca (gr. nache) = culla

Nachitazznda = voce onomatopeica che richiama il rumore di una culla mandata avanti e indietro. Il vocabolo indica il ripetersi allinfinito di unazione o di un comportamento continuo e usuale. Zznta un suono derivante dalla percussione di due timpani o dal sovrapporsi di due note basse come in zum pa pa zum

nagritu (lat.acer) = rancido nna, n (forse da nanna, nel senso di cantilena ripetitiva) = canta pure, insisti! nppa (lat. hanapus) = bazza; per estensione: pizzo, barbetta nsca (lat. classico nasica) = narice naschtti = nasiera nasi,tu = annusare natli (lat. natalem) = 1. Il mese di dicembre 2. Il giorno proprio di Natale.
Cmi Catarina, cus natala. Secondo una credenza popolare la situazione climatica del giorno 25 novembre dedicato a Santa Caterina dAlessandria si ripeter nel giorno di Natale
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natrddra (latino anas o forse dal greco , nao scorro, o neo nuoto). Letteralmente: piccola anatra.
A Mormanno il termine usato per indicare una persona di bassa statura e di membra disarmoniche che cammina dimenando i fianchi come lanatra

navig,tu = destreggiarsi

Cu vntu nviga e cu sldi frvica Chi ha vento in poppa naviga e chi ha soldi ripara o costruisce abitazioni

ngghja (lat.nebula) = nebbia nju (lat. naevus) = neo nnti = niente npita (lat. nepeta) = nepeta nsbulu (gr. nespilon) = nespolo nttu (cat. net) = pulito, limpido, chiaro, trasparente niccar, nccu, n (sic. nicu) = voce con cui si chiama il maiale nic nic nic = Nicola, Nicola, Nicola
Nic, Nic, Nic c n fmmina chi ti v e ti v pi n cirsa crri Nicola va la vsa. E uno sfott diretto a Nicola, nome con il quale venivano indicati tutti gli innamorati cotti, per incitarli a compiere profferte amorose che il pi delle volte non giungevano a buon fine anche perch la stessa bella era complice dellallegra brigata

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nidli (lat. nidalis) = lett. uovo da o per il nido.


Uovo che si lascia ove stato fatto la prima volta per abituare la gallina a depositarne vicino un altro e correggere cos il comportamento innato che glielo farebbe deporre ovunque. Per non sprecare un uovo che nelleconomia familiare aveva un peso non irrilevante, si costruiva un falso nidali consistente in un guscio vuoto da cui, per aspirazione, veniva succhiato il contenuto. Alla fine della primavera le galline xjocculivanu, chiocciavano, dimostrando il desiderio di covare con atteggiamenti che andavano dallarrossamento della cresta a canti ed altri comportamenti. Si preparava il posto per la cova che sostituiva quello che naturalmente sarebbe stato il nido. Era una cesta con paglia e stracci, che si collocava in un angolo. In essa si deponevano le uova per tradizione in numero dispari e non pi di ventuno. Per consentire alla gallina di allontanarsi per le sue necessit fisiologiche, sulla porta di casa si praticava un foro che immetteva sulla strada e attraverso il quale passava e ripassava anche il gatto con aria scocciata e sprezzante da filosofo indipendente e solitario.

nimcu (lat. inimicus) = il demonio, nemico per antonomasia ningnu (lat. ningulus) = nessuno ninnllu = bambinetto

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nsccu (per metonimia dal gr. nessos neonato; lat. nec cum ) = nudo, spoglio nivra (lat. nix, nivis) = buca scavata in alta montagna nella quale si metteva ben pigiata della neve che dinverno gelava. Destate questo ghiaccio veniva prelevato e portato in paese tagliato a pezzi fasciati di paglia e collocati in sacchi. Serviva per vari scopi non esclusa la preparazione di gelati e di sorbetti. Il trasporto avveniva di notte con asini e muli.
A Mormanno, i cafittri (i gestori dei bar di cui erano proprietari) tra la fine di luglio ed il ferragosto preparavano in modo artigianale degli ottimi gelati. Ricordo Fulvio Piragino, Raffaele e Giovannino La Terza, Francesco Maradei e poi i figli Mario ed Antonio. Il pi famoso e riuscito tra i semifreddi era la mantecta, (dallo spagnolo manteca = burro), composta da uova, latte, limone, cannella, zucchero. Venivano a gustarla anche dai paesi limitrofi.

nvuru (lat. nigrus) = nero nix (lat. nisi) = niente, nulla nni = no; proprio no nva = nuova, mai usata nva (lat. novus) = notizia
A mla nva prta ' crivu!
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Il corvo porta la cattiva notizia

Qui corvo assimilato a chiunque possa essere latore di annunci infausti e tristi. Crivi nvuri erano chiamati in senso dispregiativo i sacerdoti nvi csi = nove o nuove pietanze
La tradizione mormannese vuole che la sera della vigilia di Natale si mangino le nvi csi. Ai miei tempi erano: 1. Spaghetti con alici 2. Broccoletti saltati in padella 3. Baccal indorato e fritto 4. Olive 5. Frutta fresca appositamente conservata (uva, mele, pere) 6. Frutta secca (fichi, noci, nocciole) 7. Arance (una vera rarit) 8. Crespelle melate 9. Cannultti.

nzzulu (lat. nuceus) = nocciolo ntampjtu (gr. timbos) = chiuso con tavole o listelli n un con posposizione della lettera u nucra = albero del noce nci (lat.nux) = noce
Dssi srici ala nci: dmi tmpu ca ti pirtsu! Se mi darai tempo, disse il topo alla noce, riuscir a bucarti

nci pdi = astragalo nci i cddru = la 7a vertebra cervicale nuccchiula uccellino della famiglia dei passeriformi di colore bruno-scuro con macchie chiare; si nutre di bacche, nocciole

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e anche di insetti. E detto nocciolaia, nome derivante proprio dalla nocciola cfr. nucddra (lat. nuceola) = nocciola nuciddrra = albero del nocciolo nuciprssicu = nocepesco; cfr. prssicu nddru (lat. nullus) = nessuno nmi (lat. nomen) = nome numin,tu = nominare numinta (cat. anomenada) = fama, notoriet nra (lat. nurus,us) = nuora nzza (lat. minutia) = sbriciolatura

Lu fssa f la nzza e lu spiu si la mangia. Il cretino spezzetta o mal distribuisce e il furbo mangia e raccoglie anche le briciole

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N
'ncacchi,tu = aggrovigliare 'nccchiu = 1. cosa o fatto contorto, difficolt; 2. cappio ncaddr,tu = incallire, indurire 'ncalivacc,tu = cavalcare 'ncalivaccni = cavalcioni ncanttu = confuso, frastornato,distratto ncantasrpi (lett. incantatore di serpenti) = svampito, svanito ncantsimu = 1. incantesimo 2. rif. a persona: trasognato, svagato ncpu = sopra ncapun,tu = incaponirsi ncapp,tu = 1. acchiappare 2. capitare in una situazione ncaric,tu = farsi carico, accollarsi, attribuirsi, addossarsi ncarn,tu (lat. caro) lett. abituarsi alla carne = assuefarsi

Lu carn e lu scarn su brtta csa Scarn = disabituarsi La gtta ch ncarnta a lu lucgnu, non si nnincrica ca ci lssa lgna. Il gatto abituato a rubare lo stoppino succoso di olio, lo fa anche rischiando di lasciarvi le unghia
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ncartu (lat. carus) = che costa molto, aumentato di valore ncas,tu (gr. cassuo sp. cacar leggi casar) = conficcare, stipare, pressare ncatafurchjtu (gr. cataforeo lett. portarsi sotto) = 1. nascondersi in un posto che sta sotto 2. rintanarsi ncatarrtu = infreddolito, costipato, pieno di catarri ncaturchi,tu (greco antico catorcos) = intricare, imbrogliare ncazz,tu = arrabbiarsi ncnzu = incenso ncra sli (da cera, volto, viso + sole) = di fronte al sole ncertu = di fronte nchiav,tu = chiudere la porta con la chiave nchiuv,tu = inchiodare nciambictu = frastornato, incapace di definire alcunch nciambilri (lat. medievale lampileris mediato dal classico lampas, lampadis)
Ha il significato di svampito, svagato, credulone, persona oltremodo distratta, immobile, insensibile, non reattiva e ritardata. Si dice anche lampri con lo stesso significato di accentuata
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immobilit e insensibilit, lampione e la sua fissit

prorio

come

un

nciambric, atu = inciampare ncimbricu, ncimbru = misterioso, ermetico, enigmatico, indecifrabile


Parlare ncimbricu, ncimbru significa parlare in modo difficile, per sottintesi, parlare in modo sintetico, allusivo ed incomprensibile, in modo furbesco e tale da non farsi capire. La signora Ncimintta non era presente alla festa. La signora in parola, conosciuta solo dallinterlocutore, per gli altri un rebus

nciamurrtu. nciamoritu (cfr. ciamriu) = raffreddato, costipato nciarm,tu (lat. in arma) = entusiasmare, eccitare, entusiasmare ncilin,tu (lat. in caelum ire?) = emozionarsi, non riuscire a manifestare i sentimenti, confondersi, impallidire
I mgghju n vota arrussic ca cntu vti ncilin E molto meglio dire subito quel che si pensa, anche a costo di vergognarsi, anzich rimandare rischiando di impallidire ogni volta che si deve nascondere la verit

ncilipptu (lat. lippus) = emaciato, esangue ncimint,tu (lat. coementum it. cimento, prova grave, dura, rischiosa,

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esame.) = addolorarsi per avere subito disgrazie ncimntu = dispiacere, disturbo fastidio, molestia nciminttu = amareggiato, dispiaciuto, afflitto, tormentato, rattristato ncinzri = turibolo nciffa, anche ngiffa = legatura o annodatura di un nastro con capi pendenti ncipri,tu = profumarsi con la cipria ncirta = in posizione frontale
Lu leparu mi vinia di ncirata La lepre mi veniva incontro frontalmente ncitrin,tu (gr. citrinos)

impallidire per paura nciucc,tu (ciucciare) = ubriacarsi nciuff,tu (lat. floccus) = accestire, mettere rami o foglie nella parte basale del fusto formando un cespo o un cesto ncddru = in collo ncollar,tu (gr. colera) = rattristarsi, prendersela, arrabbiarsi ncrapicci,tu (capriccio) = ostinarsi ncrisp,tu = corrugare ncrucchj, tu (ted. kruppa) = 1. mettersi a cavalcioni 2. Copulare ncrup,tu (gr. copros) = concimare
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ncruscc,tu (ted. krusha) = seccare, abbrustolire; semplice e nutritivo era u pni ncruscctu unto con olio ncina = incudine

Quannu s ncina sttti e quannu martddru vtti Quando sei incudine stai ferma, resisti: quando sei martello allora batti. Abbi fede: un giorno cambieranno i ruoli!

ncunnutt,tu (lat. cum ductus) = incanalare o intubare le acque ncuptu (da Cupido) = innamorato, sessualmente eccitato ncurdun,tu (lat. chorda) = intrecciare ncurizz,tu (gr. coruza) = indurirsi per il freddo ncutugn,tu = 1. diventare come la cotogna 2. essere sodo e rubicondo ndnni = da intendere. Recepire, udire, capire, comprendere. Dal latino in + tendere, esser rivolto verso qualcuno o qualcosa ndnna (lat. antemna) = albero della cuccagna
Un palo alto, liscio e insaponato veniva innalzato in occasione della festa di S. Rocco, appena allinizio di Via Alighieri in modo tale da essere ben visto anche dalla piazza e dal Corso. In cima ad esso, invece della tradizionale ruota girevole,
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vi erano, inchiodati e fissati, due legni in croce che consentivano di avere solo quattro posti cui appendere i premi destinati a chi fosse riuscito ad impossessarsene arrampicandosi fino alla cima a piedi scalzi. I concorrenti, chiamati allora sticchiarli, cfr sticchj, partivano di corsa dalla villa comunale e scendevano, tra ali festanti ed incitanti di popolo, lungo il Corso raggiungendo la Piazza. Chi arrivava prima iniziava la scalata. Se non riusciva a salire, toccava al secondo e cos via. I premi erano baccal, spaghetti e qualche salume. Tutti portavano, appeso alla cintura, un sacchetto pieno di cenere cui attingevano per cospargerla sul palo e agevolarsi larrampicata. Questi frammenti piroclastici gettati con veemenza a destra e a sinistra formavano una nuvola che cadendo dallalto incipriava i sottostanti che, incuranti, incitavano il beniamino di turno con voci alte e sonanti. La scena, che si svolgeva in unatmosfera quasi irreale, era altamente suggestiva.

A Mormanno u ndnnu pi famoso e popolare quello che proviene dallorologio del campanile che con il suo timbro singolare udibile in tutto il paese e, secondo il vento, anche nei dintorni. Il congegno continua a sfidare e quelli solari, di
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ndinn, tu (lat. tintinnare) = suonare in modo intenso, scampanellare ndnnu. Da din voce onomatopeica che specifica e imita il suono di un campanello. Sta anche per suono squillante e chiaro.

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cui uno timidamente fa capolino sotto la sua ombra, e tutta la tecnologia moderna a partire dagli svizzeri per terminare a quelli elettronici. E un signor orologio da torre con ingranaggi in ferro che richiedono anche una buona manutenzione. (vedi nota 1) Se ne sta accoccolato su una torre che per contenerlo stata soprelevata sulloriginale fabbrica romanica, certamente pi tozza ma pi significativa. Conquistata cos una posizione strategica, fedele al ruolo assegnatogli, continua, da pi di un secolo a ndinnare senza sbagliare la scansione assegnatagli. Essa impostata in due modi: 1 suonare le ore e ripeterle dopo un minuto. Tale compito spetta alla campana inferiore A il cui suono pi marcato, secco ed incisivo; 2 suonare i quarti dora, campana B, campanella superiore, dal timbro pi argentino e penetrante. La campana che suona le ore ripete cinque volte i colpi attribuibili allora che vuole segnalare secondo questo schema: una volta lora che vuole annunciare, una seconda volta la stessa ora dopo un minuto; una terza volta dopo i primi 15 minuti, una quarta volta dopo i primi trenta minuti ed una quinta volta dopo i primi quarantacinque minuti. Sono in tutto 5 battute per passare dalluna alle due; queste diventano 10 tra le due e le tre, 15 tra le tre e le quattro, 20 tra le quattro e le cinque, 30 tra le cinque e le sei, e di seguito, 35, 40, 45, 50, 55 e 60 per un totale di 390 tocchi in dodici ore.
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La campanella che suona i quarti dora batte 6 colpi per il passaggio da unora altra. Per esempio, tra luna e le due i rintocchi sono: uno quando lasta arriva sul quindici, primo quarto dora; 2 arrivando sul trenta, la mezzora; e tre sul quarantacinque, i tre quarti dora. La sequenza sempre uguale. Nelle prime dodici ore le battute sono 66. In 12 ore i ndnni sono 462 che diventano il doppio, cio 944 nelle 24 ore dellintera giornata. Facendo qualche calcolo sentiremo 28.320 colpi in un mese. Se poi si vorr tener conto dei mesi di trenta, di quelli di trentuno e dei ventotto giorni di febbraio, in un anno le martellate saranno 342.660. Se lanno bisestile se ne conteranno 343.604. Continuando il conteggio abbiamo 3.426.600 ndnni in 10 anni, 17.133.000 in cinquantanni e 34.266.000 in cento anni. Scusate, ma i numeri non sbagliano. Buon ascolto e auguri! Modi di dire. Ti pagasi a lu ndnnu. Sarai pagato al suono (delle monete). Il detto ha come sottofondo il racconto di un povero che avendo solo un tozzo di pane se ne stava seduto davanti ad un ristorante da cui proveniva un gradevole odore di cucina che accompagnava il suo sbocconcellare. Questo suo modo di fare fu notato dal padrone che gli chiese un corrispettivo in danaro per il companatico usato. Il povero gli rispose che se lui
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mangiava allodore gli poteva solo far sentire il fruscio di una moneta atto ad estinguere la fragrante obbligazione.

1 Ne ha avuto cura per buona parte del secolo scorso Martino Assunto, geniale e insostituibile meccanico autodidatta.

ndozz,tu, ntozz (sp. tozar) = cozzare, entrare con forza, non essere disponibile, non accettare suggerimenti, essere duro di comprendonio, non voler capire ntramnti (albanese ndramendka) = frattanto ndrapp,tu (lat. drappus) = il restringersi delle trame di un tessuto ndr, ndr, ndruddr (lat. intus) = dentro, li, l ndnga (lat. de unquam) = ordunque ndppu, ndupprru (lat. duplus) = 1. consistente 2. di grosso spessore ndurtu = dorato nfccia = a pro di qualcuno
Tagghju misu nfaccia ti lasciato il bene in eredit

nfarin,tu = infarinare nfrtu = (lett. che si offerto) custode di chiesette o cappelle nfil,tu = infilare nfinucchi,tu = ingannare
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nfiss,tu = ingrullire nfracir,tu (lat. fracidus) = marcire nfrasc,tu = coprirsi o nascondersi nelle frasche nfrnti = sulla fronte nfuc,tu = accalorarsi nfuddrun,tu (fr. fourrer) = intanarsi nfuss,tu = seppellire nfsu (nap. nfsa) = bagnato nfrci (lat. infurcio) = appioppare qualcosa a q. con lastuzia nfurchi,tu (gr. foreo) = nascondersi, intanarsi 'ngam,tu (sp. encamar) = patire, sopportare 'ngarzemu (sp. engarzar) = vestito di lusso ngnzu = incenso ngagn,tu (sp. enganar) = risentirsi, adombrarsi portare il broncio. In latino antico gannum gemito, mugolio, lamento ngagnffa = tranello nggnu = inganno, intrigo ngangarintu = attivo, intraprendente, vispo, vivace, svelto ngann,tu = ingannare ngarr,tu (sp. engarrar) = indovinare, riuscire; anche far rotolare
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ngarrozzul,tu = rotolare 'nghizz,tu (sp. enghizo) = cogliere nel segno, azzeccare nghiag, tu = piagare ngign,tu (lat. gigno) = incominciare inventando nggnu = ingegno ngignsu = ingegnoso ngimntu (derangement) = disturbo, dispiacere ngimint,tu (fr. deranger) = turbarsi, dispiacersi ngingghj = piegatura della pelle tra lanca e la coscia allaltezza dellinguine nginucchjni = carponi ngiffa cfr.nciffa ngisstu = bendato con gesso nginzri = turibolo ngiungtta (lat. cum iunctus unito con) = sorretto sottobraccio nglitttu (gli di glicine) = smaltato ngnitti,tu = deglutire ngnett, tu = intrecciare 'ngnim,tu (gr. csimoo) = imbastire un vestito nggna o sggna (gr. gnia) = angolo ngrdu = ingordo
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ngranntu = 1. che ha aumentato le proprie attivit commerciali; 2. arricchito ngrass,tu = ingrassare ngrast,tu (gr. gastra) = incastrare, conficcare, incuneare ngrtu = ingrato ngrav,tu = aggravare, acuire 'ngrif,tu (sp. engrifar) = increspare, arricciare ngnett, tu = intrecciare 'ngnim,tu (gr. csimoo) = imbastire un vestito ngugn = spinger dentro, pigiare, accoppiarsi nguntu a la cugghja = unguento allernia
E un rimedio inutile. Come per la soluzione del male c bisogno di un intervento preciso e mirato, cosi i rimedi adottati per risolvere situazioni di vita devono essere decisi e non risolversi in inutili palliativ.

'ngngu (parl) (dalla radice gu, gola) = parlare senza farsi volutamente capire usando modi gergali accompagnati anche da gesti ngutt,tu (sp. gota) = bere cose amare, sopportare con dolore, tollerare, subire

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nn (lat. nec) = e non, non; ma non, non gi, neppure; congiunzione negativa; nn tu e nn j = non tu e non io ntruppic (albanese ndrupkon) = scivolare, incespicare ngridd,tu = 1. vigilare 2. esser attento come un grillo 3. andare in estro ngripp,tu (fr. gripper) = bloccarsi ngriv,tu (lat. clivus) = dirupare ngrvu = dirupo, voragine ngria = antica uva nera dagli acini grossi e succosi ngrossatra = tendenza della luna al plenilunio. ngrunn,tu (lat. grunda) = adombrarsi, fare il broncio, oscurarsi Le cime delle montagne si ngrnnanu quando su di esse cala una nebbia fitta nguaire = mettere o mettersi nei guai nguaitu = pieno di guai nguntu = unguento ngugn,tu (lat. incuneare) = 1. spinger dentro, pigiare 2. accoppiarsi ngngu (dalla radice gu di gula) = chi parla con la gola; chi emette suoni gutturali o nasali anche con intenzione di non volere essere capito
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ngurgi,tu (lat. gurga) = ingoiare amari bocconi nnaimtu (gr. aima, sangue; ar. na im) = esangue; delicato; senza forze; scolorito nnnti (lat. ante) = davanti nnantiprti = (lat. ante partem lett. parte presa prima) = porzione servita prima di fare le parti nnrivu = nervo nnest,tu = innestare nnstu = 1. innesto 2. vaccinazione nnca (lat. nec non) = proprio no nncca (nodus ted. medievale knochen) = nastro annodato sui capelli o su abiti femminili nndu = nocchio; gonfiatura del fusto o dei rami di un albero nngghja, (fr. andouille) = salciccia fatta da pezzetti di carne meno pregiata e da intestini tagliuzzati npan,tu npanuzz,tu = spezzettare nquart,tu = ingrassare, riempirsi da tutti i lati, rassodarsi nsnu = integro, intero nsapun,tu = insaponare nt = voce che indica un colpo secco
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ntaliantu = chi dice di aver assunto usi e costumi italiani ma in effetti resta ancora un paesano ntcca (gotico taikka) = incisione; incavo; tacca ntacc,tu = intaccare; alterare; incidere, incavare; pregiudicare ntagghj,tu = tagliare, affettare ntgghju = pezzo, fetta ntantari,tu (lat. tintinnare?) = essere indeciso; non rispettare i limiti di tempo stabiliti; dilazionare ntappddru = rattoppo, rappezzo ntappiddr = rattoppare, rammendare ntarssu = interesse ntartar,tu = aggrumarsi ntartnu (intrattenimento) = indugio imposto o valuto ntcchia (voce onomatopeica) = pezzettino ntilta = intelaiatura ntngi,ntntu = intingere, bagnare ntinghitind, ntinghitind = suono onom. accompagnato dallo schioccare delle dita facendo le castagnole e da movimenti ondulatori delle braccia quasi attese a scandire un tempo musicale binario che ricorda quello usato per le popolari tarantelle; i gesti hanno sapore derisorio.
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Nella commedia napoletana Eduardo e Peppino De Filippo ricorsero con insuperata maestria a tale mimica ntnna (antenna) = albero della cuccagna ntis,tu = irrigidirsi, perder la flessibilit delle membra ntisictu (che ha la tisi) = deperito, magro, emaciato 'ntisicchj,tu (diventare teso e duro) = intirizzire, indurire 'ntistu = irrigidito ntistinta = pacco intestinale nt = Antonio 'nt 'nt 'nt = voce onom. indicante suono ntna,tu = 1. cominciare e continuare un canto 2. percuotere un oggetto per sentire attraverso il suono se vi sono incrinature o spacchi 3. suonare ntorcinic,tu = attorcigliare ntorcinicni = attorcigliato, avvolto pi volte ntrallazz,ta (cat. entralasar) = intrigare, imbrogliare ntramtu = intrecciato a trama; ntramtu lscu = debole di costituzione ntramnti (sp. entremedias) = frattanto, nel frattempo
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ntrapp,tu (sp. entrapar) = indurire; divenir rigido ( riferito a fibre tessili) ntratntu (sp. entretanto) = intanto ntrcciu = intreccio ntric,tu (lat. tricae) = intrigarsi, interesarsi, impicciarsi ntrcu = intrigo ntrcchja (nap.ntrocchja) = prostituta ntroppic (sp. atropellar) = camminare pesticciando ntr, ndr = dentro, nel ntrucrchiu = mesentere ntrugghj = ingrassare Vd. trgghju ntrullni = poltrone, pigro, fannullone perdigiorno, lavativo ntrunta = 1. brontolio del tuono 2. notizia poco gradita e piacevole 3. colpo conseguente a stordimento ntruntu = confuso, stordito, rintontito ntruvul,tu = annebbiare, intorbidare, offuscare ntuf,tu (gr. tifos) = coagulato dal calore ntulitt (fr. toilette) = agghindarsi con eleganza, indossare abiti nuovi ntppu (lat. duplus) = cfr.ndppu nturlni = testardo, stupido, ostinato ntuscc,tu = ubriacarsi
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ntusci,tu (lat. indusium) = 1. drappeggiare e arredare con stoffe 2. indossare abiti nuovi 3. arricchire con panni ornamentali persone o cose ntust,tu = indurire, rassodare nzagagghj,tu = legare alla men peggio con legacci nzalantu = rimbambito nzalan,tu (gr. seleniazo) = esser pieno di fisime, rimbecillire, esser lunatico nzlata = insalata; fatto grave e non facilmente riparabile che procura anche molto dispiacere nzalatra = insalatiera nzalivagg,tu = imbarbarirsi, inselvatichirsi nzanguli,tu = insanguinare nzapun,tu = insaponare nzcula nzcula (dal latino liturgico in saecula saeculorum) = per sempre nzmmula (lat. in simul fr. ensemble) = insieme nzerr,tu (sp. cerrar) = sprangare nzrta (lat. sertum) = intreccio, filza nzet, nzit,tu = innestare nztu = innesto nzicc,tu = ficcare
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nzicchnti = saccentone; che si ficca facilmente nzgn,tu = insegnare nzignnti = insegnante nzilic,tu = sporcare nzlicamntu = sporco nzlicu = diffusa sporcizia nzinlla = con le pive nel sacco; va f nzinlla! = vai a quel paese! nzing,tu (sp. ensenar) = accennare, far segnale nznga = accenno, segno nzinifni (lat. sine finis) = senza fine nzinzlu (tedesco zundung dial. sardo zinza) = gengiva nzipp,tu = mettere cunei; stipare con forza nzrru (ar. zir) = 1. orcio di terracotta smaltato anche internamente 2. Trottola di legno dalla forma di cono che i fanciulli facevano girare sulla sua punta di ferro sfilando rapidamente una cordicella ravvolta intorno alla stessa nzistnti = insistente nzit = fidanzarsi; innestare la vigna nziv,tu (lat. sebare) = ungere di sego nzivri (v f nzivri etimo incerto) = mandare qualcuno a quel paese
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nzocchij, nz chi j = qualunque cosa sia nznnu = sogno nzonnultu = assonnato nzuccar,tu (cat. ensucrar) = zuccherare, addolcire nzunn,tu = sognare nznza (lat. axungia) = strutto ottenuto dal lardo del maiale nzupp,tu = inzuppare nzur,tu (lat. uxorare) = prender moglie, sposarsi nzurd,tu = diventar sordo nzurfar,tu = solforare nzurt,tu = disturbare; insultare nzrtu = colpo apoplettico; attacco; arresto cardiaco; insulto nzuzurr,tu = riferire malevoli dicerie, sparlare, calunniare, screditare, denigrare

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O
obbligazini (lat. obligatio) = impegno, obbligo occasini (lat. occasio) = occasione cchiu (lat. oculus) = occhio

Av centcchi. Avere centocchi significa stare molto attento e valutare con attenzione le cose prima di prendere una decisione. Il detto ricalca la letteratura mitologica e ricorda il mostro Argo dalle cento teste e quindi dai cento occhi che erano sentinelle vigili e indisattendibili cchi = marza; gemma staccata da una pianta che si innesta su unaltra cchi r = occhi rossi Gli occhi rossi erano quelli del maligno cui si assimilano quelli di chi si para avanti con lintenzione di fare del male Occhi r, fti cansci Occhi rossi, fatevi riconoscere Occhi d pecurru Breve lasso di tempo in cui cessa di cadere la pioggia a seguito cambio dei venti. Generalmente ricorre tra le dodici e le tredici solari

occhiatra = malocchio occhittu = occhiello; cfr. purtddra occhitrtu = strabico ogghjtu, adugghjtu = oleato

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gghju (lat. olium anche gr. elaion) = olio gghju pitrglio (fr. petrole) = petrolio ognibbta = ogni volta ognidnu = ognuno ognra = ognora oiss (gergale dallinglese yes in uso a partire dal 1945) = si, sicuramente oimm (gr. oimoi) = ohim llu (ullus) = proprio lui omminddru (homunculus) = omino, ometto mmini anche gmmini, mmu, mu, gmu, (homo) = uomo
Fssi mmini e fssi di pgghja Purch uomo fosse anche di paglia Omu brvu, vta brvi Uomo bravo, vita breve

onorli = specchio oppni (obponere) = opporre oppuramnti = oppure orami = ormai orazini = preghiere rci e prci (urceus et porcus) = sbandierare e rendere noti i fatti propri a persone insignificanti e comuni quali i porci ed i vasi di creta rcu = orco
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orfanddru = orfanello origanttu = organetto origansta = organista riu = orzo rivu (orbus) = cieco ortalzi = verdure dellorto rtu = orto, giardino
Vgna e rtu, ommini mrtu

Per accudire la vigna e lorto bisogna essere sempre presenti sul posto di lavoro e considerare le persone addette a tale mansione come morte cio sollevate da altre attivit ossma = quantit di ossa spolpate ssu (tardo ossum) = osso ottrvu = ottobre
Ottrvu spaa ptra cci l vu. Il sole di ottobre cos caldo da far cuocere un uovo su di un sasso

ttu = otto.

Ecco una formula magica: ttu e nvi, fra malcchiu! Mentre viene pronunciata si fanno le corna con ambedue le mani spinte pi volte in avanti. Letteralmente: otto e nove ti liberino dal malocchio. Laccoppiata dellotto e del nove il cui totale diciassette porta ad un numero considerato, come il gesto delle corna, un vero anti illa. Diverso invece il tredici che porta solo sfortuna. Non si pu essere tredici a tavola perch il pi piccolo di et, andr incontro a fatti
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spiacevoli. La credenza nasce dalla constatazione del numero delle persone presenti allultima cena dopo la quale Ges Cristo, il tredicesimo, fu sacrificato

ovarla = gallina che fa uova vu = uovo vu cictu = uovo al tegamino ziu (otium) = ozio

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P
paccari = fare la fame, essere povero. Voce del sud della Calabria (Reggio Cal.) paccarita = scarica di botte cfr. pccaru pccaru (rad. pac o pag da pagula che sta per pala) = ceffone pacchina = donna in costume contadinesco pacchiarttu = grassottello pci (lat. pax) = pace pacinzia = pazienza pddra = palla paddr,tu = parare paddrcciu = formaggio fresco a forma di palla. cfr.csu paddrtta = grossa palla paddruttni = palline; escrementi degli ovini; pettegolezzi pgghja (lat.palea) = paglia pagghjru (lat. palcarium) = abitazione precaria di campagna adibita anche a riparo provvisorio pagghjra = posto ove conservata la paglia
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pagghjtti (fr. pailette) = discorsi senza senso e campati in aria. Il termine, nel dialetto napoletano, indicava avvocati intriganti e cavillosi, anche di dubbia moralit, individuabili anche perch portavano cappelli di paglia pagghjni = pagliericcio paisnu = paesano pasi = paese pla (lat.pala) = pala palnca (palanque) = moneta da due soldi palanchnu (gr. palancos) = bastone di ferro con estremit appiattita usata come leva palti (lett. colpi dati con la pala) = busse, percosse palddra = scapola palita, paliatni = solenne schiaffeggiata cfr. palti in latino palittnu = paletta da focolare palitt (fr. paletot) = cappotto plli = 1. esagerazioni, bugie = 2. testicoli 3. palle pallunru = frottolone palummra = colombaia palummddra = moneta dargento da 5 lire palmmu = piccione domestico;
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pampna (gr. ampelos pampinus) = pampino, foglia


Pampana lriga e pmpana strtta Dci la tia ca la mia dtta Sarebbe: stretta la foglia, larga la via dite la vostra che ho detto la mia

lat.

spampan = levare le foglie dal ramo panarddra = museruola a forma di paniere legata davanti alla bocca dei buoi durante la trebbiatura per impedir loro di mangiare paglia e grano panarddru = panierino panarzzu (lat. panaricium) = patereccio, giradito panru (lat. panarium) = paniere; panarddru = panierino panatddri (piccoli pani ?) = uva, fichi, pesche, albicocche secche, raccolte in foglie di cedro o di fico e legate come un salamino. Queste erano tutte specialit provenienti da Orsomarso che si trovavano solo prima di Natale panlla = pane piccolo pantta cfr. panlla Ogni volta che si preparava il pane, era uso fare una o due pantte che venivano distribuite ai poveri. Le bambine, facendo il girotondo, cantavano:
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Pantti pantti, signra cumm, tngu n fgghia chi sdda spus, sdda pigghj u fgghiu d R, gna, di e... tr !

panicttu = pancotto pancu (lat. panicum) = spiga della saggina panittddri i mgghju = pop corn panittddru = panino panittri = fornaio pannazzru = venditore ambulante di stoffe, trine, merletti, lenzuola pannicddru (sp. panizuelo) = mantello di colore nero usato dalle donne. Era un capo di corredo. Consisteva in un pezzo di tessuto quadrato o triangolare da portare sulle spalle; aveva lembi pendenti che si annodavano sul davanti; a volte veniva tirato su a coprire la testa; era simile agli scialli persiani. pnnu = tessuto di lana o lino fatto artigianalmente al telaio
Si non pi vtti u pnnu vttisi u pannddru Se non puoi battere il panno, batti il pannicello Il proverbio ricorda una di quelle che un tempo erano le attivit pi importanti non solo di Mormanno ma di tutto il territorio dellarea del Pollino, e cio il lavoro che si svolgeva nelle gualchiere sparse lungo i fiumi della zona. I panni tessuti al telaio venivano appunto curati proprio in questi posti che possiamo considerare
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veri

Per ammorbidire e far combaciare le trame si usava un grosso martello di legno. Se non puoi battere il panno, manufatto molto consistente e capace di opporre una grossa resistenza, batti il pannicello, cio il prodotto di dimensioni ridotte meno robusto e pi docile alla manipolazione. Ma il significato del detto, quasi un enigma, molto pi profondo. Quando ti trovi in una situazione difficile causata soprattutto da una angheria e non puoi per mancanza di forza far valere i tuoi diritti perch lavversario troppo potente e potresti trovarti pi ancora bersagliato e del tutto sconfitto data limparit del confronto, allora batti, scaricati, sul un avversario pi piccolo, tuo pari; con esso il confronto potr avvenire e forse potrai trarne quella o quelle ragioni che ti stanno a cuore. La moglie che non pu confrontarsi con un marito pi forte, (u pannu), scarica sui figli (u pannddrui) le sue tensioni. Il termine pannicddru indic anche una sciarpa nera rettangolare pi lunga che larga, portata dalle donne come un mantello che aveva a volte i bordi ricamati

e propri stabilimenti. (Vedi mio filmato: Passeggiando per il Pollino. Il museo dellagricoltura e della pastorizia di Morano Calabro Parte II)

pnnu mmscscu = panno di lana e cotone molto resistente. Il migliore era fatto a Polla, cittadina della provincia di Salerno
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pannla (fr. panne) = paletto pannulta = stangata pannulnu = panno di lino usato come assorbente igienico pantachzzi (gr. panto pasco) = ansia, sofferenza pantachi = essere ansioso, preoccupato, angosciato pantscca(gr. pantacsos) = parte grassa e bassa delladdome pnza (provenzale panza) = pancia panzarttu = specie di raviolo ripieno fritto in olio bollente e mangiato caldo panzta = abbuffata papina (lat. papaver) = miscela soporifera di papavero. Quando i bambini non dormivano e disturbavano il sonno dei grandi, sio dava loro la papina che, oltre allinfuso, comprendeva anche i resti del papavero ppara = oca
A gaddna ltri i ppara La gallina degli altri sembra unoca

paparascinni = barbagianni; organo genitale femminile paparddri = traveggole papari,tu = girare senza meta paparna = papavero, rosolaccio
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anche

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papasirni = abitante di Papasidero


Cittadina ormai nota agli studiosi Papasidero ospit nei suoi dintorni insediamenti preistorici. Nella grotta del Romito, paleolitico superiore finale, abit un homo sapiens del tipo cro-magnon che ha lasciato numerosi ed importanti resti del suo scheletro, vari reperiti nel deposito sotto roccia, disegni e figure poste in una antistante area. Le manifestazioni artistiche del Romito, pur coeve alla lontana arte franco-cantabrica, sono proprie di unarea definita dagli studiosi mediterranea. Vi sono due massi. Uno decorato con numerosi segni lineari di non facile interpretazione, sullaltro si trova lormai famosa figura di bovide, il toro del Romito, che, per le notevoli dimensioni (metri 1 e 20 cm.), la purezza del tratto e larmonia delle forme, la pi maestosa e felice espressione del verismo paleolitico. (Vedi mio filmato su www.la grotta del Romito o su www.ferdinando paternostro/ luigi in Storia e Arte, ricerca su Papadidero, n 26 giugno 2008 )

papatddra (lat. papa o pappa) = succhiotto di tessuto contenente miele o zucchero papgna = grosso e protuberante naso. Lat. pappus nome con cui si designava un personaggio dellantica farsa romana che indossava una maschera fissa con evidenti escrescenze e bozzoli del naso. Insieme a
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Bucco, Dosseno e Macco recitava con spirito popolano e contadinesco. Tale commedia assunse al tempo di Silla forma letteraria e venne recitata, sullesempio del teatro greco, dopo la tragedia pappagddru = 1. fumaiolo a banderuola 2. pappagallo pappagaddrta = inutile e roboante azione imitativa pappagghjni = copertura estesa di nuvole papparddra = minestra di pane e uova

Mettere sul fuoco dellacqua con olio, sale e prezzemolo. Mestare a parte pane sbriciolato, uova e formaggio. All ebollizione versare il tutto in pentola e girare. Dopo una breve condensazione ritirare la papparddra e servirla calda

papparrtta (lat. pappa) = brodaglia pppula (lat. papula) = 1. frottola 2. ragnatela 3. pustoletta pappuli,tu (lat. pabulor) = mangiare a crepapelle; anche burlarsi di qualcuno pppuli = frottole o bugie papzu (lat. papo) = tonchio, gorgoglione par,tu = 1.offrire resistenza, difendersi 2. frapporsi come ostacolo 3. prendere al volo 4. spingere e guidare le bestie
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prca = pare che paraclla (gr. , pachellion, paroichia) = 1. cantina, bottaio, locale oscuro e sotterraneo 2. casa povera e fatiscente parac = da parare, frapporre un ostacolo e co forse da colpo; quindi ripararsi, schivare, deviare, annullare il colpo
E un gioco di bimbi. Parac, parac a c c ngppa. Uno di loro stende un braccio con il palmo della mano rivolto in basso mentre gli altri lo toccano con lindice ben teso. Quando viene pronunciata la sequenza la mano vien chiusa rapidamente e i giocatori devono ritirare il dito per non restare intrappolati. Chi vi rimane prende il posto del compagno e si continua. Il detto usato anche nel senso di restare bloccati da un avvenimento, una circostanza improvvisa e casuale, capitare nella malasorte.

parggiu = (fr. parage); coppia di cose congeneri; coppia di persone che hanno gli stessi interessi, gusti ed atteggiamenti, che sono di parin et e c ondizioni paragsti (lat. balaustrium Plinio) = cancellata interna alla chiesa che separa il coro dalla navata
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paraptti e pci dal lat. pactum, par, paris e pax,cis = pareggio dei conti senza pi alcuna pretesa; (lett. con pari patti) paraprtu = arco fra due case con sottopassaggio parasccu = diavolo. Il termine proviene dal dialetto campano.
M vni parasccu e ti mnti ntru lu sccu Ora viene il demonio e ti mette nel sacco

parastcchia (gr. bizantino paristoria) = favole, frottole, chiacchiere paravsu = paradiso


Uno sguardo allaldilpaesano!
Mparavsu ci su li rsi Cu ci v p si ripsa. AllUnfrnu li mala gnti Cu ci v po si nni pnti. A chi srivi ss pint? Si trastu e non pi jss! In Paradiso vi son le rose Chi vi entra poi si riposa. AllInferno la prava gente Che vi resta poi si pente. A che serve il pentire?. Sei entrato e non puoi uscire!

Alle rose del Paradiso si contrappone un Inferno da dove non possibile invocare un pentimento. Il dannato deve lasciare ogni speranza. Non ha vie duscita. E prigioniero del suo peccato.

parcchju (latino barbarico pariculus) = coppia di buoi aggiogati paricchjra = corda consistente che serviva per legare i buoi

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pargghja (parilia) = coppia di cavalli da tiro parinttu = parentado prma = ramo dolivo che si benedice la Domenica delle Palme.
Prma nfsa grgna gravsa. Se piove il giorno delle Palme i mannelli saranno pi pesanti. parmida (gr. paramutia) =

favola, proverbio, novella

Nelle lunghe ed interminabili serate invernali che cominciavano alle quattro del pomeriggio e finivano alle nove di sera, ci radunavamo sotto la cappa del camino per ascoltare i racconti del Nonno. Nonno, nonno, racconta! Prmidicu e parmiscciu, cchi n dcu e cchi ni scciu. Racconto favole e tante ne conosco; pi ne racconto e pi ne ricordo. Questo era il rituale inizio di ogni narrazione. Cera una volta Un lupo Z Nicla, ed una volpe, Z Nicultta, spinti dalla fame, avevano individuato un casulru1. La porta era ermeticamente chiusa ma sul davanti faceva mostra di s un buco, gattra2. A notte fonda i due compari si infilarono con molta difficolt attraverso il breve pertugio e si trovarono di fronte ad ogni ben di Dio. Oltre al formaggio, il locale conteneva anche capicddri, suprissti, pristti, savuzzzi,
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ctichi, panctti, ed altre carni. Chi cpu nagghja cacci, da dove dovr incominciare, disse gongolante il lupo, accingendosi ad un abboffata. La volpe mangiava con pi moderazione. Anzi ogni tanto entrata ed usciva dal buco. Che fai, le diceva Z Nicla? Provo se riesco a passare, rispondeva. Quando si accorse che era giunta al limite della gonfiezza, prese una ricotta e se ne usc. Esci pure tu, diceva al compagno! Ma il lupo continuava a mangiare a crepapelle. Intanto quellansare, quel rumore di oggetti spostati e lo strano scalpicco, avevano svegliato il proprietario del locale che dormiva nella stanza ad esso sovrastante. Munitosi di un nodoso randello e sceso da basso, appena vide la scena, si avvent sul lupo colpendolo pi volte con sonore mazzate. Il poveretto cerc di guadagnare luscita ma non gli fu possibile passare per la piccola finestrella. Datosi coraggio e raccogliendo le forze rimastegli, rivolse alluomo uno sguardo pietoso ed un grido di dolore che gli fecero meritare compassione e perdono e indussero il padrone ad aprire la porta che il lupo attravers come un fulmine. Fuori, la volpe che aveva assistito ridacchiando e gongolando, si sparse un po di ricotta in testa e cominci a lamentarsi. Coshai le disse il lupo? Non vedi come sono stata sono stata colpita: mi sta per venir fuori il cervello! Non mi posso muovere: ne va della mia vita! Se mi vuoi
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salvare, devi portarmi in collo! Il malconcio compagno si pieg e la furba salt sul dolorante groppone. Strada facendo cantava: Ntru ntru ntru e l rttu porta lu snu3 Il lupo, che non capiva nulla, le domand: Chi dcisi cummari vurpar (cosa dici, comare volpe). La furba rispondeva: patrinnsti e vemmari, p lnima tia e lnima ma! Dico Pater ed Ave per le nostre anime! Il nonno concludeva, come Fedro, che la favola era stata scritta Haec propter illos scripta est homines fabula ecc. per quegli uomini che sfruttano il loro ingegno approfittando degli altri.
NOTE 1. Magazzino ove si conservava e curava il formaggio. 2.Spazio che consentiva di far entrare solo un gatto. Era fessura quadrata di 10/12 cm per lato. 3-Intraducibile questo ntru che assimilabile ad un motivo dal un ritmo binario. Azzardando una traduzione potremmo leggere: tu che non sei intero, porti chi sano.

prmu = palmo della mano; ex misura di lunghezza pari a cm. 26,5 parpgnu (fr. parpaing) = regolo sostitutivo del metro usato per uguagliare varie misure parrnu (lat. patrinus fr. parrin) = padrino, compare parsunli = mezzadro
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pru = 1. paio 2 risultato di una somma senza resti 3. che in posizione orizzontale 4. appaio, sembro parulru = parolaio psca (gr. pasca ebraico pesah) = pasqua pascni = scampagnata del luned dellAngelo; pasquetta psci = pascolare pascitu = nutrito pasim,tu (gr. spasmos) = impaurirsi pasp,tu = palpare, tastare paspni = tastoni, tentoni pssaru (lat. passer) = passero comune. Ricordo due momenti letterari in cui si parla del passero. Il primo di Catullo, deliciae meae puellae. Il secondo del Leopardi al quale il poeta accomuna il suo costume pssi f = voce che intima al cane di allontanarsi pssuli = uva passa pastglia (lat. pastillus) = 1. pasta usata dai falegnami 2. medicinale in pillola pastincchja (lat. pastinaca) = carota selvatica, pastinaca
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pstinu (lat. pastinum) = terreno zappato e lavorato per piantarvi la vigna.


Vineam in pastinatum serere (Virgilio, Georgiche)

pstu (lat. pastus) = pastone per animali pastru = pastore


Il pastore dorme in campagna Ntti e jrnu si dispra Notte e giorno si dispera E jastma la furtna E bestemmia la cattiva sorte Ca lu ngnna la Perch sa desser mugghjri. tradito della moglie. La mugghjri ch cchj Essa pi furba dotta Mngi pcuri girnu e Munge pecore giorno e ntti. notte Addu pastru, Addio pastore Tu fai la vta Tu passi la vita Cma a lanimli Come gli animali U pastru drmi fra

Il pastore che vive isolato in campagna, non trova pace n di giorno e n di notte e maledice la sua sorte aggravata dai tradimenti del coniuge. La moglie furba, dtta; mungi pecuri, giorno e notte, spilla cio denaro e agi ai suoi numerosi amanti, Lo saluta quasi canzonandolo: addu pastru, presa com dalla nuova situazione di vita che le ha fatto dimenticare povert e sacrifici.
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Il motivo una canzone ad aria, affidata ad una sonorit casuale basata sullestro e sulla naturale propensione al canto che lascia sottintendere, con molte sfumature e pause, quel ritmo tipico di tante arie popolari, soprattutto meridionali. patna= patata pateticara (gr. pateticos) eccessivo e sdolcinato sentimentalismo patticu = persona svenevole, leziosa, affettata, melliflua pti,tu = patire patssa= badessa patssu = abate ptri = padre
Ptri e patrni nu trtu e nu raggini Padri e padroni, hanno ragione pure quando hanno torto

ptrima = mio padre patrmu = mio suocero patrinnsti = il rosario ptritta = tuo padre patritrnu = lEterno Padre patru = suocero patrni = padrone ptta (gr. epactos) aggiunto = giorni sommati allet della luna per ragguagliarla ai giorni dellanno solare;
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epatta lunare. Chi conosceva il metodo per individuare il numero particolare da usare annualmente ed il procedimento del calcolo, era considerato un mago pcura = pecora pecurru (lat. pecurarius) = pecoraio pecurddru (sntu) uninvocazione ad un agnellino al quale si dirigono strali di rabbia velenosa, senza nominare un vero santo o lo stesso Iddio. Questa morigerata imprecazione atta a far sbollire gli spiriti fumosi della rabbia pcuru = montone
Ai a furtna du pcuru: nsci curntu e mri ammazztu Hai la fortuna del montone: nasce cornuto e muore ucciso

pddra = pelle; ubriacatura nel senso di cambio di pelle, cio di atteggiamenti pddru = meconio pdi (lat. pes, pedis) = piede peditzzu = ovattato scalpiccio pedi i stddra = piedistalli. Elementi in ferro su cui poggiavano le tavole del letto sopra le quali era posto il saccni cio un grosso sacco riempito di brattee di granoturco o di paglia a contatto del quale era un lenzuolo ruvido tessuto al telaio
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pdi pidllu
Pdi pidllu, xjru di cardllu cardllu e cardillnu dmi lu pdi chi dcu u. Piede piedino fior di cardellino cardello e cardellino porgimi il piede che dico io.

E una nenia-gioco per bambini. Cominciando da un piede qualsiasi e toccando in sequenza ora luno e ora laltro, alla fine della cantilena ci si trova su quello che il bimbo dovr porgere e sul quale ricever un bacio. pju = peggio pnni = pendere; pinna = pendeva
A d pnni, cchj rnni Dove pende, pi rende

Se una pianta carica pende verso il terreno questa sua posizione facilita la raccolta dei frutti; il sentimento delluomo rivolto verso la sua famiglia, accresce i benefici dellamore; la stima e la comprensione facilitano lamicizia ecc. pnnica = (lat. pendiculare lett. star sospeso) = sonnellino percttu, pircttu = arnese del calzolaio adatto per bucare la suola creando dei buchi ove far passare lo spago mpicitu cfr. pci
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perci,tu (lat. pertusiare) = bucare perciavtti = lett. bucar la botte Cos detto lotto dicembre, giorno in cui si prova il vino nuovo prciu = buco; ferita causata da un corpo appuntito prdi = perdere persiplle (lat. versipellis) = chi muta atteggiamenti, dissimulatore, instabile, scaltro prsu = abbandonato, perduto pssica, pssichi, pudssica (lat. potessem da possum) = forse, pu essere, se mai ptra (gr. petra) = pietra ptra plici (lat. pumex, pumicis) = pomice. Un tempo si usava per depilarsi. petricnguli = ciottoli levigati dallacqua del fiume o del mare. I ragazzi se li procuravano per giocare pettin,tu = pettinare pttina = pettine petturli (tar.lat. pectorsalis) = striscia di cuoio che passa davanti al petto degli animali da tiro petturssu = pettirosso

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pzza (lat. petia; provenzale: peza) = 1. straccio, strofinaccio 2. toppa, ricucitura, rappezzo
Parte di un tutto intero in s. Pi comunemente: pezzetto di panno o tela destinato a vari usi. Pezza di stoffa = stoffa a metraggio dello stesso tipo avvolta su di un asse rettangolare di cartone, di legno o di polistirolo. Ppa di pzza = pupa, giocattolo, di stoffa. Dal latino pupa,ae, bambola da cui puptulu che sia un bambolotto che una persona da nulla (vedi pezzu merda). Modo di dire canzonatorio: S cma n ppa di pzza chi qunnu camna li gmmi si spzza. (Sei come una pupa di stoffa che quando cammina si spiega sulle gambe). Cos si designavano quelle ragazze magre e dinoccolate, le anoressiche odierne, che per lesilit del corpo e per il loro incedere particolare, sembravano sul punto di cadere. Tuttavia questi strali erano la conseguenza del nondum matura est che i cicisbei ripetevano dopo inutili approcci alle desiate pulzelle. Pezza di csu invece forma di cacio.

pzzu = 1. sedile in pietra o muratura 2. soglia di porta o di finestra pezzu = il pezzo, elemento parte di un intero, ritaglio, segmento, scampolo. pzzu d chiazza = sedile di pietra posto lungo il muro della Chiesa di cui mi sono occupato in altro scritto.
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In tutti i paesi esiste u pzzu. A Mormanno posto in piazza. Si dice che proprietari del pzzu siano i lainesi che diedero ai mormannesi una montagna in cambio. Tale propriet consentiva ai contadini di Laino di poter esporre su di esso i loro prodotti agricoli e poi venderli. Fino agli anni 50 u pzzu ha avuto la funzione di banco di commercio. A chizza, cio il mercato ortofrutticolo si teneva nello spazio ad esso antistante compreso tra lo spigolo del campanile e quello della chiesa, girando verso il sagrato. Negli ultimi anni u pzzu ha riassunto la funzione di sedile e risulta perennemente occupato, specie destate. Al mattino il regno dagli anziani che, per ovviare al fresco del cemento, portano con se un piccolo cuscino su cui siedono. Pensierosi e immobili, sembrano antichi senatori romani. A mezzogiorno lassemblea si scioglie. Dopo poco il posto diviene propriet dei giovani, fino alle tredici. Quando ancora la gente a pranzo, escono per recarsi al lavoro, fabbri, muratori e operai in genere che si siedono per fumare una sigaretta e per mettere a punto il da farsi. Intorno alle sedici ricompaiono i senatori e vi rimangono fino allora di cena, godendosi il fresco e lo struscio. Dalle nove in poi e fino alle ore piccole ne padrona tutta la comunit che vi passa le tiepide serate estive, allietata da un bellissimo cielo stellato e da una piacevole brezza.

E il cuore pulsante di Mormanno.

pzzu domu = omone

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pzzu merda = uomo da nulla, inaffidabile, scorretto, disonesto, superficiale, lestofante, mascalzone, farabutto, insincero p = per p m, p smpi = per ora, per sempre pianta = 1. casula 2. disgrazia I n pianta = una sventura piattnu = 1. piattino da caff, da t 2. fatto o avvenimento che determina turbamento.
M fttu ss piattnu Mi hai procurato questo guaio

pca (lat. pica pica) = gazza


Piumaggio bianco e nero; coda molto lunga, cuneata. Sedentario. Appartiene ai passeriformi. D lidea di un piccolo corvo. Si nutre di ghiande, di semi, e distrugge uova e piccoli di molte specie di uccelli. Cu va apprssu a la pca, ncapu lnnu v minnicu Chi va dietro la gazza, dopo un anno mendicante. Minncu da mendico (latino mendum (?) colui che ha difetti fisici). Andare dietro la gazza, inseguirla molto rischioso; essa imprevedibile: si ferma solo qualche istante, fugge con volo rapido ed improvviso e cambia continuamente direzione.

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pictu (lat. arc. apica lett. pecora senza lana al ventre) = glabro e con zone del viso senza peli o barba picch = perch pcchi e picchicddru, (suo diminutivo), derivano dal lat. paucus, poco
Dmi nu pcchi pni, di csu ecc. Dammi un po di pane, di formaggio ecc.

piccinnnu = piccolino piccini (lat. pipio, pipionis) = 1. piccione, colombo 2. genitale di donna pichscia = ubriacatura pci = solenne ubriacatura pci o pssa (lat. pix gr. pissa) = pece. Due cose erano necessarie, secondo la tradizione, per poter essere un buon calzolaio: pissa e ssgghja, pece e lesina piczzu (lat. volg. piccare o dalla radice pikk nel senso di piccolo) = frate cercatore o inserviente pcu = piccone picundra (gr. iupocondria) depressione, melanconia, anedonia picni = babbeo, buono a nulla pidamntu (lat. pedamentum) = sostegno, pedamento pidta (lat. pes ) = pedata piddrru = conciatore di pelli
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piddrcchja (lat. pellicea) = pelle pendente piddrizzni (lat. pelliceus) = pastrano grosso, corto, foderato di pelli malandate: pelliccione; anche: persona vestita con capi vecchi piddrusnu (gr. petroselinon) = prezzemolo pidiccchja (lett. piedi in coppia) = corsa veloce pditu (lat. peditum) = peto, scorreggia pidcchju (lat. pedeunculus) = pidocchio pigghj,tu = prendere; accendere; pgghjala di stru: impegnati a fondo pignta (ital. arc. pignatto sp. pinata) = pentola pignatru (da pigna) = pentolaio, venditore di terraglie
U pignatru mnti u mnicu a d v Il pentolaio mette il manico ove vuole

pignatddra = pentolino pgula (lat. piula) = upupa Uccello migratore simile al merlo. E di colore fulvo. Ha grandi ali nere. La coda fasciata di bianco. In testa fa mostra di s un ciuffo erigibile e leggermente ricurvo. Ha un canto sottile e monotono simile ad una lagna
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piguli = chiacchierare senza concludere pilgra = tralcio infruttifero della vite pilandrni = scansafatiche pilppiu = tessuto di non eccellente qualit sfibrato per l'uso pilarrni (gr. pelorios) = ramo spinoso pilatddru = cotenna del maiale pelata con venature di carne pilatru (lat. pilare) = cassa di legno che serve per deporvi il maiale gi ucciso e poi pelarlo pilgra = pietra sfaccettata di piperno usata per pavimentazioni e scalinate pilrtu (lat. pilus erectus?) = persona alta e magra plu (lat. pilus) = pelo.
Tra cchj nu plu 'ca 'nu scirtu. Ha pi forza il pelo (di una donna) che un grosso canapo

pilsciu (fr. peluche) = pelo liscio e morbido pilusa,tu = 1. inizio della nevicata 2. caduta di acquerugiola pilsu (lat. pilosus) = peloso, villoso, barbuto

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pnna (lat. pinna) = 1. penna degli uccelli 2. strumento per scrivere 3. plettro per strumenti a corda 4. ala 5. lobo del fegato pinn,tu anche spinn cfr.= spennare pinntu = roncola; anche coltello agricolo terminante con una cresta tagliente per potare viti o altri alberi pinnddri = variet di fungo. Dal lat. pendere nel senso di essere attaccato in un punto e gravitare verso il basso pinnddru = pennello pnnici (lat. pinnex) = cimice pnnici agrstu cimice da frutta pinnnu = 1. da pendere: ripida discesa, pendio 2. da penna: piccola punta di acciaio per scrivere pinnuli,tu = 1. levarsi le caccole dal naso, strapparsi le ciglia, far pillole pnnulu (lat. pipula) = pillola pinntu = pieno di penne pintssimu = intraprendente, sveglio pnu = pino pinzri = pensiero.
Tr pinzri e quissu... quttru. Ho gi tre pensieri e non posso aggiungerne un quarto

pinaca = disgrazia nera e continua, disdetta, sfortuna


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mpionactu = sfortunato piparlu, pipzzu, ppi, ppu = peperone pipta (lat. pituita o pipita) = eccessiva parlantina pipit = parlare senza fermarsi pipitni (lat. picus viridis) = picchio verde forse perch quando batte sul legno sembra parlare. Testa rossa fino alla nuca; mustacchi neri nel maschio con macchia rossa. Sedentario. pipgna = nodo legnoso di un albero; grosso naso pppa = pipa pippita = pipata pra = pera pirinu (lat. piraginem) = pero selvatico pirra = pero pirclli (fr. percale) = tessuto di cotone molto leggero pircant,tu = sgridare, ammonire, biasimare pircantta = lavata di testa, ramanzina pircttu = arnese del calzolaio che serve per bucare la suola pirchiara = avarizia prchiu (da tirchio) = avaro, spilorcio. Il vocabolo mediato dal dialetto napoletano
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pircitu = bucato pirccu (gr. praicochion) lat. praecoquus da precox,ocis) = pircoco. Significa cotogna o pesca cotogna. Il frutto compatto, carnoso, di polpa gialla. Il termine usato nel linguaggio regionale siculo, calabrese, salentino e napoletano. pirdnzia = danno pirddra = pere secche a pezzetti pirttu = 1 . recipiente in vetro pi piccolo di una damigiana 2. specie di mandarino profumato al limone pirfgghju (lat. furfureus) = cruschello pirmni = 1. polmone 2. rif. a persone: uomo molle e flaccido appirmuntu = paonazzo pirncchia (vernaculum?, dal lat. verna, schiavo) = pernacchia. Suono emesso con la bocca tenendo strette le labbra e premendole col palmo della mano. Il suono imitativo e scurrile ed esprime disprezzo per colui cui diretto pirnci 1. coturnice 2. ernia (lat. pernicies) cosa che cagiona danno, a sua volta drv. da per e nex lett. che porta alla morte, nex da cui necare, uccidere con violenza. Una curiosit:
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nix, nux et nox, fuerunt mea nex Traduzione: la neve, la noce e la notte causarono la mia morte! La frase solo per ricordare i quattro monosillabi che hanno in comune la x. pirccula = corpo nodoso o mazza usata dai pastori (cfr. pirozzlu ) pirzzulu (gr. peira) = perno pirram,tu (lett. dar botte con rami) = bastonare pirramta = 1. buona dose di legnate 2. forte scroscio dacqua pirrup,tu (lat. dirupare) = precipitare pirruptu = dirupato pirrpu = balzo, china, dirupo pirtugddru, pirtugllu (dal toponimo Portogallo) = arancia pirtus,tu (lat. pertusiare) = bucare pirtsu (lat. pertusum) = pertugio, buco pircca = eccezionale e devastante sbornia vd. mpirucc pirni (lat. prunum) = prugno, susino pis,tu (lat. pinsare)= trebbiare, pestare pisatru o murtli = mortaio; vaso di metallo o di pietra in cui si tritano mediante un pestello (detto pure pisaturu) sale, droghe, e paste varie pisci,tu = orinare
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pisciatna = 1. pioggia lenta e sottile 2. orinata ripetuta come fanno i cani pisciatru = orinale piscizza (fr. ant. pissace) = orinata di vacca e di asina pisciazzru = orinatoio pubblico per uomini piscittulu = gocciolatoio psciu = orina piscri (lat. bis cras) = poidomani pisccni (gr. pecsis) = grosso masso, cosa o persona grossa e grassa pisddru = pisello pislu (che pesa) = un pezzo di tronco dalbero con funzione di sgabello pssa (gr. pissa) = pece pistddru (lat. pistillum) = castagna cotta o arrostita pistiddrna = ragazza bella e prosperosa pistilnzia = fetore, puzzo pistincchiu = vanitoso, presuntuoso, loquace, saccente, intrigante pstu (lat. pistus da pinso o piso, italiano: pestare, battere) = indurito, rassodato, rappreso, tonificato, reso sodo, consolidato, sodo, ben incarnato Tali accezioni sono le qualit proprie di un oggetto pestato, battuto, ammaccato,
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premuto, pigiato proprio come la nostra madre lingua voleva significare.


U piccinnnu i pstu, li carni pisti Il bambino muscoloso, sta bene in carne A givani i pista La giovane soda e robusta.

Non tni pstu ncrpu: non riesce a trattenere le proprie emozioni, i propri pensieri, le proprie opinioni nei confronti di altri specie se vogliono prevaricare e avere sempre ragione di tutto. Il contrario di pstu flsciu, fiacco, debole, molle, senza consistenza, snervato, che si dissolve facilmente (dal latino fluere, fluxus, provenzale fluis, antico spagnolo floxo, spagnolo moderno flojo, portoghese fruxo);
li gmmi s flsci: le gambe sono deboli la pnza i flscia: il ventre cadente

psulu psulu (lett. da pesare) = adagiato senza procurare lo schiacciamento di ci che si copre; soffice pitffiu (gr. epi tafos) = scritto prolisso poco intellegibile e noioso pitli (gr. pitarion) = orinale pitzzu (gr. pittachion) = pezzo duomo. (sp. pedzo) pitna = piccolo filamento cutaneo che si stacca dalle unghie
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pitrta = pietrata ptta = pizza. Fino agli anni 60 la pizza si mangiava solo quando si faceva il pane in casa Le ptte pi note erano ptta e cculi, ptta e arganu, ptta cu pumidra e basilic. Tutte avevano il buco al centro pitt,tu (lat. pingo) = pitturare, colorare, tinteggiare, verniciare pittin,tu (lat. pectinare) = pettinarsi pittinssa = 1. pettine fitto, forcina 2. costata di carni tenere di capretto, agnello, pollo, coniglio pittre = a Mormanno si designa con tale nome limbianchino pitturssu anche pittirssu (lat. erithacus robecola) = pettirosso Fronte e petto color arancio; parti superiori bruno oliva; migratore parziale pittsciu (lat. putacius) = puzzola pittuli,tu (gr. pituleo) = agitarsi, gesticolare pittulddra = persona intrigante, traffichina, pettegola, invadente pvuzu = gioco; cfr. mzza pizrru = fontana, rubinetto pizifrru (lett. pezzo di ferro) = ghiacciolo pizinttu = paiolo, caldaia, pentolone, calderone
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pizcu, pizca = bigotto/a


Dallitaliano pinzochero nome con cui si designava chi vestiva abiti religiosi francescani, relativi ai Terziari, senza vivere in convento. A Firenze alle Pinzochere dedicata una via. Ai p. attribuita una pratica esteriore del culto e uno spirito ipocrita e baciapile proprio di chi confonde religione, cosciente dipendenza delluomo da Dio, con religiosit, cio con formalismi legati ad aspetti esteriori della fede e della sua dottrina. Il termine usato per indicare persone che non meritano nessun apprezzamento e nessuna stima. Sono pure detti bigotti, bacchettoni, collotorto. A Mormanno col termine p. si indica pure una donna grassa e sedentaria, poco abile e lenta nei movimenti anche per gravi motivi di salute

pizrra (lat. pensorius) = pigna duva pzu = muschio pzza = membro virile pizztulu = bambolotto di pasta infornato fatto per le bambine, soprattutto a Pasqua pizzentara = miseria nera pizznti (lat. petentes) = accattone, pitocco pizztta = ondulazione dei capelli davanti alla fronte pzzu = punta; parte della barba che si lascia crescere sul mento

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pizzuli = magiare con una bocca appuntita come quella degli uccelli; beccare; mangiare a piccole dosi pzzulu = becco pizztu = appuntito. plcca (gr. placs) lett. superficie senza peli del ventre del maiale) = 1. pezzo di grasso 2. gluteo plusi (gr. plasma) = adulazioni, smancerie plura (gr. pleura) = pleura, fianco po' (lat. post) = poi, dopo pca (gr. poca) = e ora,orbene, in conclusione.un momentino, un pochino, un po pi a lungo, in conseguenza, poich pi (lat. potes verbo possum) = puoi pja (gr. poio) = 1. potenza, forza 2. arte d inventare pju = poggio; collinetta pmpa (fr. pompe) = macchina irroratrice per la vigna pompi,tu = irrorare pompiatru = operaio che irrora la vigna pnciu = vocabolo moderno mediato dalla voce inglese punch. Il pnciu una miscela di liquori servita calda con acqua e limone pni, pstu = posare, posato pnu = possono
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porcara (lat. porcus) = porcheria; cosa sporca prcu = maiale prca = scrofa porfica = lat. forficem, forbice. pri, purtu = porgere, porto porimlu = porgimelo prru (lat. porrum) = verruca portapuddrstri = ruffiano portazicchnu = portamonete psa = fondata psima = amido psta = chiodo da maniscalco pstu = posto pzzu = posso praiailu (gr. plaghia le coste) = abitante di Praia a Mare predicatru = 1. missionario celebrante della settimana santa 2. brontolone prej = gioire prju, prjzzi = gioia prna (lett. piena) = incinta prssa (fr. presse) = fretta alla mprssa = di fretta pressailu, pressarlu = frettoloso, svelto
A gtta pressarla fci i gattarddri cicti La gatta che aveva fretta fece i gattini ciechi

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prssicu (lat. persica sp. persico frutto originario della Persia e dell Armenia) = pesca; frutto morbido, acquoso, divisibile facilmente in due
Quannu jxurisci lu pressich, tantu la notti e tantu lu d. Quannu matura lu pressich,pura cus. Quando fiorisce il pesco, tante sono le ore della notte e tante quelle del giorno. Quando il pesco matura pure cos.

prssu = perduto previtddru = chierichetto prviti = prete


Fa cmi prviti dici e n cmi prviti fci Fai come prete dice e non come prete fa

privitcchiulu, o zipruvtulu lett. pretino o zio pretino lo scricciolo (troglodytes troglodytes). Piumaggio bruno fittamente barrato; coda corta sollevata; migratore parziale pribbal,utu = valere di pi, aiutarsi, darsi da fare, attivarsi, mettere in moto, far funzionare pricgnu = idea ingegnosa, progetto prigatriu = purgatorio prij, tu vd. prej (lat. pretium) = rallegrarsi, gioire prjngni, prjntu (lat. prae implere) = abboccare, ricolmare
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prijzz,tu = impigrire prijzza = mancanza di efficienza e alacrit fisica e mentale dovuta all'ozio prijzzni = pigrone prisma = dentatura degli animali pristtu (lat. praeceptus) = 1. precetto, ammaestramento, regola 2. notizia poco gradita; avvertimento prissti = insistere pristtu (lat. prae exsuctus) = prosciutto. Exuctus significa letteralmente magro e senza sugo (Seneca) prj, projtu = porgere pronspera = peronospera prsitu (prosit) = buon pro prucddra = giovane gallinella prucddru = uccello pruciddrzzu = uccellino pruciddrzzu di Sant Antoniu = porcellino di SantAntonio prucignu (forse da ingegno) = iniziativa, progetto, trovata, impulso, idea prug,tu (lat. purgare) = scortecciare, sbucciare prughgghj = scorze, bucce prigatriu = purgatorio prgula = polvere prugulra = pergolato
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prugulnu = nevischio prumnti,su = promettere

Cu prumnti e non d, rsta figghj da marit Chi promette e non d lascia figlie da maritare

prupina (lat. propago) = propaggine prust = voce con cui si chiamano le capre p = per il p bbni ti = per il tuo bene puddrra (sanscrito pu-tra) = 1. pollaio 2. Nome con cui si riconoscono le Pleiadi, gruppo di stelle della costellazione del Toro chiamate anche Gallinelle.
Nove sono le stelle principali tutte avvolte in materia nebulosa che portano il nome di Atlante e Pleione e delle loro sette figlie che sono, nellordine, Maia, Elettra, Taigete, Alcione, Celeno, Sterope e Merope. Compaiono nel cielo boreale alla met di maggio e tramontano alla fine di ottobre. Mti e smmina, massru, fina chi vdisi a Puddrra. Si la Puddrra pni, quli nsci e quli nni. Lett.: mieti e semina massaio, fin che in cielo vii sono le Pleiadi (fine giugno e fine ottobre). Se mieterai dopo giugno, in grano non ti render Se lo farai dopo la loro scomparsa non tutti i semi attecchiranno. Il proverbio ricorda e richiama limportanza di alcuni momenti stagionali cui sono legati procedimenti agricoli consolidati dal
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tempo e dallesperienza.

puddrarddra = farfallina puddrstru,a puddrastrddru,a = giovane gallo o gallina; galletto di primo canto. Dal lat. pullastrum pddricu = prurito puddrnu = monte Pollino
. Il Pollino prende forse il nome o dalla credenza che fosse sede di Apollo, Apollineus mons, o perch in esso pollunt cio crescono (lat. polleo) una grande quantit di erbe aromatiche. Tra queste le pi conosciute sono: Meo (gr. o meo minore lat. aethusa meum come da definizione del Linneo). Il meo distende una radice grossa e molto ramificata, bruna allinterno, bianca al di fuori, acre, aromatica, con foglioline piccole, sottili come capelli, divise in sezioni filiformi. Spigo o Spico (gr. o, da Linneo, lat. lavandula spica). E cos chiamato per i suoi fiorellini violetto-cerulei, nascenti in cima ai rametti a m di spighe. Anonide (gr. ). La pianta, detta comunemente bonagra, nasce lungo le strade, nei campi, ed ha radici profondissime che spesso resistono anche allaratro. Anemone (gr. vento). La pianta sapre al soffio dei venti. Ha radice tuberosa; fiorisce a maggio e produce fiori di vario colore: azzurro, rosso, bianco. Le sue foglie, molto

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intagliate, di poco si differiscono da quelle della vite. Peucedano (gr. ). Linneo chiama la pianta peucedanum officinale o finocchio porcino. E una pianta ombrellifera che fiorisce in luoghi umidi, di stelo ramoso in cima, con foglioline lunghe, lineari, intere e fiorellini gialli. Veniva usata nelle affezioni di petto e soprattutto nelle doglie del parto. Rabarbaro (gr. ). Ha il calice diviso in 6 parti e nove stami.Il seme ,nudo, triagolare. Pilatro Linneo: hyipericum perforatum, cio iperico forato dai tanti buchi di cui piena la foglia. Ginepro (lat. iuniperus). Nota fin dai tempi antichi serve per aromatizzare lacquavite di grano nota come gin. Stellaria Fiorisce in primavera in luoghi umidi e boscosi. Linneo le diede il nome di stellaria holostea. Pilosella (lat. hieracium pilosella). Linneo cos la descrive nel suo Dizionario: Pilosella, sorta di erba restringitiva,vulneraria, giovevole alla dissenteria, allernia, al flusso di ventre ed allutero. Ma, il gigante del Pollino, il pino loricato, pinus leucodermis, la cui importanza merita uno studio particolare, che esula dal tema.

puddrtru = figlio dellasino pddru = pollo, polletto

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pudssi, pudssica (lat. potest esse) = pu essere, forse pugntta (lat. pugno) = masturbazione maschile; mnza pugntta = uomo basso pinu = pugno pla (lat. apluda) = involucro dei chicchi del grano che va via al momemto della trebbiatura pulju (gr. pelios) = mentastro pulicra (lat. pulicaria) = pulicaria. E detta anche erba pulce a causa dei suoi semi piccoli, lucidi e nerastri. Essi, ricchi di mucillagine, sono usati come emolliente e, nellindustria, per lapprettatura della carta e dei tessuti plici = pulce pulicita, pulicina (forse da pulcino; bagnarsi come un pulcino da cui) = scroscio di acqua improvviso, intemperie capaci di minare la salute pulicinddra = pulcinella pulicnu = pulcino pultu (lat. polire) = bello, piacente, aggraziato pultu pultu = con calma e garbo pulitra = operazione che consiste nel levigare e lucidare i mobili
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pulivnu (lat. pulvinulus) = semenzaio; lett. pulvinulus un piccolo rialzo di terra come un guanciale. I semenzai sono infatti sollevati dal terreno. pulizz,tu = pulire pma (lat. pomum) = mela pumra = melo pumartu = pometo pumddra = mela secca a pezzetti pumidra = pomodoro pmu (lat. pomulum) = estremit sferica o rotondeggiante con funzione di impugnatura o di ornamento punnti = ponente pungita (lat. pungo) = fitta pungilccua, pungilcu = libellula punini (lat. opinio) = 1. pensiero irremovibile 2 presa di posizione punttta = setola infilata allestremit di uno spago punti,tu = agugliare, cucire puntddru = puntello puntna = piccolo chiodo da calzolai con o senza testa puntinru = venditore di merletti puntni = angolo, spigolo ppa (lat. pupa,ae) = bambola
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puptulu (fr. poupe lat. pupa) = burattino, pupazzo pppiti e pppiti = punfete e panfete purcddra (lat. porcula) = 1. porchetta 2. meretrice purchiccara (lat. portulaca) = 1. crescione 2. organo genitale femminile prpa = polpa prpitu = pulpito purtddra = asola; piccola porta purtugllu, pirtugllu = arancia purtu = consegnato; dato; fatto pervenire pusssu = possesso pussidnti = possidente pustli = corriera che porta la posta pustuma (gr. apostema) = ferita purulenta, ascesso pustzzi (lat. appositicius) = oggetto aggiunto o artificialmente sostituito putatru = chi pota la vite puta = bottega putiru = bottegaio, negoziante putirsu = forte e possente putrgghju (lat. poltriglio) = crescita repentina e rigogliosa puttanna = meretrice pzu = polso
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pzu = polvere dei cereali pzza = 1. puzzo 2. infezione sulle ferite, pus puzz,tu (lat. putere lat. volg. putjare) = puzzare puzzulnti = nauseabondo pzzu (lat. puteum) = pozzo
A lu pzzu di Mstru Lappzzu Cra n fmmina chi lavva li pzzi

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Q
qu = qui quadrizz,tu (da quadrare nel senso di essere simmetrico e preciso) = andare a genio quagghj, tu = coagulare qugghju = caglio quagghnu = formaggio verminoso qunnu = quando.
Qunnu 'u cantinri i a la prta, u vnu i actu Quando loste aspetta clienti non ha un buon vino. Qunnu vni jrnu di mpamparamp, lcina jnga si n v; e si chjvi matna e sra, si n v la jnga e la nra. Quando viene un giorno autunnale piovoso e nebbioso, luva bianca patisce e sparisce dai tralci; se poi piove perisce anche la nera.

quntu = quanto quantnga = bench, quantunque quarantnu = pianta che si sviluppa in quaranta giorni quarra = querela quartarlu (lat. quartus) = che misura la quarta parte di un litro
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quartnu = misura in vetro usata nelle osterie qurtu, quartnu = 1. la quarta parte 2. appartamento o quartierino quartuzzta = la quarta parte di un tomolo o di un terreno seminativo quasimnti = quasi quatrargghju = giovinastro quatrru = infante, ragazzino
Dal latino quartarius, piccola misura di capacit di liquidi e di solidi che conteneva la quarta parte del sestario. A tale limitatezza viene assimilato il piccolo duomo, il fanciullo o il bambino, detto appunto quatraru. Modi di dire: U caudararu, minti la pezza nculu a lu quatraru Il calderaio, mette un rammendo ai pantaloni del bambino. La pezza nculu lavevavo soprattutto i poveri i cui vestiti, giacche o pantaloni,venivano ripizzti, rappezzati, anche con stoffe di colore diverso. Qunnu ti crcasi cu quatrri, la matna ti trvasi piscitu Se vai a letto con infanti o bambini piccoli al mattino ti troverai bagnato. Per estensione: se intraprendi unimpresa con persone irresponsabili ti troverai coinvolto in disastrose avventure. Se ti metti in affare con incapaci, ci rimetti.

quatrttu = quadretto
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quattrssa (catriosso ossatura del cassero dei polli, carcassa) = la mano qutru (lat. quadro,as) = quadro; pezzo di terra a forma di quadrato; oggetto quadrato in genere
Cu nsci tnnu n mri qutru Cu nsci qutru p mri tnnu Chi nasce rotondo non muore quadrato Chi nasce quadrato pu morire rotondo Qui rotondo sta persona semplice e buona e quadrato per persona colta

quttru = quattro qutu (sp. quedo) = calmo, rilassato qutu-qutu = pian pianino qutu-mtu = stato di agitazione e di eccitabilit qubus (lat. quis + rebus lett. con queste cose) = i soldi quddru = quello qunnici = quindici qussu, qustu = questo
E ci mancva pra qussu! Ci mancava anche questo!

Come se tutto quello che accaduto non fosse bastato, alla fine capita un nuovo ed improvviso avvenimento (qussu) che sconvolge la situazione avviata gi faticosamente ad una soluzione quistini = questione, litigio
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R
rcana (gr. raga lat. racana) = panno di tela grossa, vecchio per luso; vestito malandato e sdrucito raccati, tu (gr. reo cat lett. scorro verso) = espellere umori e catarri sputando; espettorare rccatu = sputo di umori catarrali raccatsu = chi espelle catarri rddru (lat. rallus) = durone o escrescenza. Sviluppo parassitico delle parti di una pianta. Callosit, nodosit fibromatosa rafanddru = ravanello rffia = rafia rag, tu (gr. rego) = trascinare ragapdi, ragni = chi trascina a stento i piedi rggia (rage) = rabbia rgu (lat. raucus) = respiro ansante e rumoroso; rantolo ragusu = falso, inaffidabile rma (lat. aeramen) = rame
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ramgghj = ramaglia ramtu = solfato di rame cfr. rma in latino ramtta = barattolo di rame rngu (sp.rancho) = separato, appartato rni = moneta gi in uso nel regno di Napoli rnni (da grande) = bisnonno rannghia = piccola rana rnzicu = un po' di qualcosa rpa = rapa rapddru = sabbione rpi,tu = rapire.
Cu ti spi ti rpi. Chi conosce le tue abitudini e lentit dei tuoi beni ti ruba

rapsta (lat. rapistrum) = rapa


Rapsta, cnzala bna c po' s psta Anche se solo una rapa, ben condita ha buon sapore

rapistta = colpo inatteso e fatale rrica (gr. riza) = radice Rizzri un soprannome mormannese rasccatddri = maccheroni al ferretto. Piatto povero e tradizionale delle cucina mormannese e dei limitrofi paesi lucani rascctu = graffiato rasccu (lat. rasculum) = graffio, escoriazione
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rsa (lat. rado cat. rasa) = 1. angolo, disparte 2. rasatura dei capelli rasnti (lat. radentem) = radente, sfiorante, lambente raspnti (lat. raspa) = che raspa rstu (lat. rastrum) = indizio, sentore; pi specialmente la scia dellodore lasciato dalla selvaggina che permette al cane seguirne le tracce raslia (lat. raseola) = radimadia raslu (lat. rasorium) = rasoio rattsu (lat. raptus) = libidinoso rguli = mestruazioni. Fino agli anni quaranta, lo ricordo, capitava di vedere giovanette che portavano legato sopra il calcagno destro un fazzoletto per indicare che erano gi mestruate e pronte quindi al matrimonio rgumu (gr. reuma = artrite, artrosi, reuma ri, rijtu (lat. regere) = reggere, sostenere remmin,tu = mescolare rndi rndi (lat. radens,entis) = che rasenta; cfr. rsa rnni, rinntu = rendere, reso rnnita = rendita
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rpanu (lat. repango) = tralcio della vite che al momento della potatura si lascia per lanno venturo rpitu (lat. repetere) = discorso insistente e lamentoso rquia (lat. requies) = riposo

Tttu lu mnnu fssi Paravsu, ma la rquia di lmu i la sia csa. Ammesso che qualsiasi angolo di mondo fosse come il Paradiso, si sta veramente bene solo nella propria casa

requiemmetrna (lat. requiem aeternam) = il riposo eterno rtini = redini rilu = regalo ribbusci,tu (fr. debaucher) = infrollirsi; esser dissoluto ribbuscitu = depravato rcchj i prviti = pasta a forma di orecchie rcchja = orecchio.
Li mri non tninu rcchi e sntinu. I muri non hanno orecchie ma sentono: non si conoscono i segreti se qualcuno non li svela.

ricchjini = parotite epidemica ricchjddri = pesche secche ricchjpnni = indolente, non reattivo, babbeo, stupido ricchjni = omosessuale
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ricdi, ricsu (lat. recido) = richiamare; reimpegnare ricett,tu (lat. receptare) = ricttu = riposo, quiete, riposo eterno ricvu ((sp. recibo) = ricevuta ricgghj (lat. recolligere) = raccogliere rictu = 1. raccolto; 2. ritornato a casa ricri,tu (lat. recreare) = gioire, provar piacere, esser contento ricusta (lat. requesita spagnolo recuesta) = riserva, approvvigionamento rifridd,tu = raffreddare rifrscu (sp. refresco) = 1. rinfresco 2. situazione spiacevole e inaspettata come dfosse una doccia fredda rigghjra (it. ringhiera) = cumulo di neve creato dal vento rignunta (sp. rinon) = costata rignni = rene riitt,tu = abbattersi, avvilirsi rijngi, rijntu = riunire rim,tu = bruciacchiare rimtu = eremita rimmin,tu (lat. numerare) = rimestare, dimenarsi rimtu (lat. remotus) = nascosto, riparato rimuddr,tu = ramollire rin,tu = orinare
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rinli (lat. orinalis) = vaso da notte orinale rincrsci,tu = non aver voglia di fare alcunch rinfurz,tu (fr. renforcer) = rinforzare ringhitnghi (dal malese urang-utan lett. uomo del bosco) = viene cos definito colui che cammina zoppicando o anche chi ha una statura bassa e movimenti disarticolati rinninddra = rondinella rinninni = rondone rinnitra = il flusso del latte che si aspetta dopo il parto rnu = orina ripssu (lett. ripassato) = caff rifatto con la stessa miscela usata per la prima volta riprta (riaperta?) = lintreccio di rami della vite tra un pianta e laltra ripzzu = rappezzo ripizz,tu = rappezzare ripsta (repositus) = tana della lepre o di altra selvaggina ripddru (sp. repollo) = peperone rimasto piccolo sulla pianta e raccolto per ultimo; persona non troppo cresciuta riqusta (sp. cuesta) = raccolta, incetta rirnti = sorridente rri,tu = ridere
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risdi (lat. resideo) = risiedere, stare, fermarsi, dimorare


Risdi n pcchi, n picchicddru: Fermati un po, riposa

risic,tu = rischiare rsicu = rischio rispula (gr. eresipelas) = erisipela. Infiammazione dovuta ad un arrossamento della pelle. Si cura con antibiotici risliu = rosolio rsta = arsta ristccia (lat. stupula) = stoppia ristucci,tu = 1. districarsi 2. darsi da fare, impegnarsi per venir fuori da situazioni difficili ritagghj,tu = ritagliare ritgghju = maldicenza ritnna = scambio di mano dopera ritipntu = retropunto Ritnna (A Ritunna) = Rotonda ritunn,tu (lat. retundo,as) = spuntare, ripiegare il taglio, arrotondare ritunnru = abitante di Rotonda, paese della limitrofa Basilicata rila (lat. regillus) = piccola porticella che parte della botte rivdi = 1. rivedersi 2. sdebitarsi
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rivigghj (fr. reveiller) = svegliarsi rivil,tu (it. rivelare) = denunciare la nascita di un figlio rivir,tu = ossequiare, omaggiare, trattare con deferenza rivtu (lat. revolutus) = maialino castrato e messo all ingrasso rivucc,tu = spargere sui muri la calcina per livellarli e lisciarli rivddri,tu = ribollire rzza = rete rizz,tu = drizzare rzzu = 1. truciolo 2. riccio (animale) 3. riccio della castagna rbba di ntti, vriggna di jrnu Quel che vien fatto di notte, di giorno appare vergognoso. Qui notte sta per sotterfugio, espediente, trovata, imbroglio, insidia e giorno per chiarezza, linearit, evidenza, onest, moralit rcchia (lat. rotula) = crocchio; gruppetto di persone o animali rcculi (lat. rotulus) = grumi rocculi,tu (fr. roncouler) = 1. fare il verso dei colombi 2. gemere quasi parlando a se stesso
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rddra (lat. rotuta) = recinto per animali domestici ritu (lat. ruo) = abitudine, costume, modo di fare rmmulu = fagotto rosamarna = cfr. cicinlla rosicarddri =1. tutto ci che pu essere rosicchiato per sfizio 2. specie di dolce fatto con mandorle, farina e miele, simile al torroncino rosicatrri = dolci fatti a carnevale noti come cenci o chiacchiere rspu = rospo rta = ruota
La rta di Sn Michli c zccaru e c mli c mli e c milzzu e si vta Mara pzza E un girotondo cantato da bimbi.

rtulu (ar. ratl) = rotolo; antica misura di peso che valeva pressappoco kg. 0,890 a Napoli e kg. 0,790 in Sicilia rozzulu = fagotto ruddri,tu (fr. rouler) = girare intorno rgna (fr. rogne) = scabbia umana e animale runa (fr. ruine) = rovina
A runa non ci v spargnu.
Non si pu rimediare alla rovina risparmiando.

ruin,tu = rovinare
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rmbiti e rmbiti = girare intorno e ripetendo le stesse cose e perdendo tempo senza risolvere il problema rnca (lat. runcare) = roncola rppi, rttu = rompere, rotto ruppinci = schiaccianoci rusra = pianta di rose rsccula (lat. ruscus) = pungitopo ruscddra (lat. russus) = fetta di pane tostato rusci,tu = russare ruscignlu (fr. rossignol) = usignolo russina = varicella rssu (lat. russus) = 1. tuorlo delluovo; 2. rosso, di bel colorito, se riferito a persona. 3. rosso, come aggettivo Rssu piscitu invece non solo chi ha la carnagione rossa, ma ha rossi anche i capelli e i peli in genere. Lespressione usata in senso dispregiativo. ruttiti,tu ( gr. cruzo lat. erugere) = ruttare rttitu = rutto rzza (lat. rubea) = ruggine ruzztu = arrugginito

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S
s, si (lat. sapio, is;) = sapere, esser saggio, aver giudizio, intelligenza; conoscere.
N si ca, si lu si ecc. Non sai che, se lo sai, ecc.

saptu invece, oltre che conosciuto, noto, accertato, indica anche chi si d le arie desser sapiente, saccente, presuntuoso, borioso
Cu ti spi, ti rpi Chi conosce le tue abitudini, le tue mosse, i tuoi segreti, ti rapisce

s = dal lat. sapor,is; ha sapore, ha gusto.

Cmi s st carni, st pma, st pni, ecc. Che buon sapore ha questa carne, questa mela, questo pane, ecc

sab(b)atuda (ebraico shabbath e anche dal lat. sabbatum dies) = sabato.


U pecurru st si jurni fra lu sbbatu bruni si nni vni U sbbatu si chima allgra cri pi cu la tni blla la mugghjri

sabbddra = gioco di bimbi Il nome di Sabbddra rimasto nella letteratura paesana proviene da un
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personaggio ricordato nella satira IX del Libro I da Quinto Orazio Flacco. Scelta a sorteggio una bimba designata come maga le si bendano gli occhi e la si invita ad indovinare quante dita le vengono presentate da una compagna che le sta di fronte. Le dita distese sono chiamate corna ed e capra la persona che pone la domanda e che si assimila allanimale che ne dotato. Quando Sabbddra avr indovinato il numero delle corna potr lasciare il suo posto allinterpellante sconfitta. Vi sono anche varianti dovute al momento e allinventiva delle partecipanti.
Domanda della bimba Sabbddra Sabbddra la bbna e Sabbddra la maritta Qunti crni tni la crpa? Risposta di Sabbddra Di! Replica della bimba Si tr dicsti, bnu facsti, qunti su qusti? Risposta di Sabbddra Tr! Domanda della bimba Sabella, Sabella la buona Sabella la maritata Quante corna ha la capra? Risposta di Sabella Due! Replica della bimba Se avessi detto tre avresti ben fatto. Indovina ora quanti sono questi altri? Risposta di Isabella Tre!
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Controrisposta della b. Si quttru dicsti, bnu facsti, qunti su qusti? E cos di seguito

Controrisposta della b. Se avessi detto quattro, avresti ben fatto. Quanti sono questi? E cos di seguito

Il nome potrebbe pure attribuirsi ad Elisabetta, Betta o Bettina sacchtta (saccus) = tasca sacchi,tu (suono onom. zac zac) = dolore continuo e pungente dovuto a trafitture o fistole e pustole in formazione scciu (lat. sapio) = so, conosco saccni (gr. saccos) = involucro di tessuto ruvido e pesante che conteneva brattee del granoturco e altre paglie posto tra le tavole del letto ed il materasso di lana. I poveri avevano solo u saccni. Mediato da altri dialetti di paesi pi o meno limitrofi, si dice pure pagghjni, da paglia sacrdi (lat. ex credere) = accertare, appurare sgna (gr. lasanion lat. lasanum) = lasagna sagn,tu (fr. saigner cat. sangrar) = salassare sagristnu (lat. sacristanus) = sacrestano

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sama (lat. sagimen) = sugna, grasso di maiale per condire. Lolio si usava in caso di malattie satta (lat. sagitta) = fulmineo getto d'acqua sotto pressione saittla = saettiera saittni = serpente grosso e sfuggente sanapurcddri = castrino dei maiali; anche, in senso dispregiativo, chirurgo inesperto cfr san salavrni (gr. salacheo) = ramarro

Si ti tcca u salavrni, gghju sntu e comunini Se ti tocca il ramarro hai bisogno di olio santo e comunione

salra = saliera saltta = ingresso slici (gr. salichion lat salix) = salice salicni = riscolo, albero inutile ed infruttifero
Lrburu chiamtu salicni, qunnu mi a l mnnu fttu bbni Al riscolo viene assimilato legoista incapace di fare del bene

salimmnti (lat. sarmentum) = rami secchi ricavati dalla potatura della vite salimrra (gr. almouron) = acqua molto salata
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salti = salato, condito o insaporito con il sale salivggiu = selvaggio, maligno, cattivo, perverso slvia pianta erbacea delle labiate = salvia salivra = posto ricco di salvia sammcu (lat. sambucus) = sambuco; pianta della famiglia delle caprifogliacee sammuchta = posto ricco di sambuchi san,tu (lat. sanare) = castrare sanapurcddri castrino dei maiali; erano bravi e quotati quelli di Laino; in senso dispregiativo significa chirurgo inesperto sanfasnna o snfrasnna (fr. sans facon) = alla buona, in modo sciatto, senza maniere, senza precisione, alla carlona sanginddra (lat. sanguinetum) = specialit di uva ormai estinta sangisca = sanguisuga sangirru (lat. sinejurare lett. senza giuramento) = persona che non rispetta il giuramento sangiuvnni = comparatico
I mrtu u piccininnu e s prsu sangiuvanni. Morto il bambino s perduto anche il comparatico

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sangiuvnni affrunttu = doppia comparanza

sngu = sangue; anche consanguineit, casata, parentela


U sngu sarrsti e non si mngia La consanguineit non pu esserer oggetto di ripicche o rivalse che possono anche avvenire tra parenti ma debbono esser messe da parte senza creare inimicizie e dissapori. E lo stesso che dire: I panni sporchi si lavano in famiglia

sangutta = sanguisuga sanguincciu = pasticcio fatto con il sangue del maiale snna (long. zann) = dente sporgente ed avidente sanzzi = robusto, in salute santalja (dal santo francese Eloi) = esclamazione di meraviglia; cfr aloja santarsa o SantArsa Il vocabolo derisa dal lat. ars, artis, arte, maestria, mestiere, disciplina, scienza in senso lato. Il termine nella parlata usuale ha assunto due significati. Il primo, negativo, di persona instabile, intrallazzatore inaffidabile, millantatore volubile, faccendiere, imbroglione, frega prossimo a proprio ed esclusivo tornaconto.
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No lascut, i n Santarsa! Non dargli retta, inaffidabile.

Il secondo, positivo, di uomo abile, esperto, competente e valido a risolvere ogni e qualsiasi situazione.

Nicla ti nni cccia cpu: i nu santarsa! Nicola capace di dipanare la matassa:, valente, bravo ingegnoso.

santcchiu (lett. dagli occhi santi) = bigotto, baciapile, picchiapetto, fariseo, pinzochero sntu = santo
Ogni santu chi i, orabranbis Purch Santo, pregalo: ti far il miracolo!

Non guardare alla forma ma alla sostanza. Il proverbio sottintende una filosofia pratica, quella che va direttamente al sodo, cio al cuore della questione per la cui risoluzione non si va tanto per il sottile. Orabranobis lora pro nobis della liturgia cattolica sntu Franctu detto anche per allitterazione Branctu.
Sembrerebbe a prima vista trattarsi di un Santo francese o francofono per via della radice franc. Nellagiografia dei Santi questo nome non appare. Eppure a Mormanno menzionato in relazione ad una contrada del suo territorio in cui sorge la cappella dedicata alla Madonna della Catena delimitata dal serapotolo,
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mardusella e donna bianca . Serapotolo, tra due ruscelli, gr., fiume; Mardusella, sella, colle, transito, passaggio; Donnabianca o anche Donna, domina, signora e Bianca, nome proprio della moglie del proprietario. Questultima zona un terremo di poca estensione, coltivato a vigna. Il nome Santu Franctu credo derivi certamente dal fatto che tutta larea, probabilmente appartenente ad unico proprietario, fosse stata dallo stesso affrancata e quindi liberata dal vincoli, censi, enfiteusi o altro e resa disponibile. Non so precisamente come oggi stiano oggi le cose, ma ricordo che molti compaesani avevano ed hanno anche fazzoletti di terreno con relativo pagghjaru (lat. palcarium), abitazione di campagna, un tempo anche di paglia, adibita a riparo provvisorio. Da qui anche pagghjera, posto ove si conserva la paglia. Le case agricole di fabbrica furono dette casino. Altre, poche, villa o villino.

sntu Martnu (San Martino) = il mese di novembre sntu Pulu = invocazione che si pronuncia alla vista di un serpente
Sntu Pulu cu dui spdi: una filnti e ltra tagghjnti, p tagghj la cpui a u sirpnti San Paolo con due spade una affilata e laltra tagliente per staccare la testa al serpente

Il serpente , per antonomasia, il demonio


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santumtica (gr. ecsantema) = malattia esantematica santunnna (lat. santonica) = pianta usata come efficace vermifugo santuvictaru il vocabolo mediato dal Pater Noster quando si recitava in latino (santificetur nomen tuum) = bigotto; anche: ipocrita, insincero, miscredente snu = sano, integro spi da sapere = sa, conosce
Cu ti spi, ti rpi Chi conosce il tuo modo di vivere, le tue abitudini, i luoghi ove vivi, ti ruba

Lu fssa fa la nzza e lu spiu si la mangia. Lo sprovveduto, lingenuo, prepara il pranzo offrendolo sbriciolato (nzza lat. minutia, leggi minuzia) e chi pi sapiente o furbo raccoglie e mangia ogni cosa.

spiu (lat. sapio) = saggio, chi conosce, capisce, sa. Il termine usato anche in senso di saccente, saputello, presuntuoso, borioso, sputasentenze

La nzza si offriva ai bambini e ai vecchi accomunati dalla mancanza di denti e impossibilitati a sminuzzare il cibo. Veniva pure chiamata n. un composto di granaglie miste ad altri residui commestibili che si dava in pasto al pollame un tempo ospitato, insieme al
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maiale, al gatto e ai colombi, nellunica stanza che era la casa. sapunru = venditore di sapone anche fatto in modo artigianale sapurtu, sapurti (lat. saporem) = salato sarca = sarda salata saracru = venditore di sarde in salamoia saracta (cat. saragada lett. agitazione) = 1. cucitura fatta con notevole spaziatura e senza precisione come fanno gli apprendisti sarti o chi tiene in mano lago per la prima volta. 2. grosso ceffone o sonora manata. sarmitu (muro a) (gr. saroo) = muro a secco saraptulu (lett. sabbia o ciotolo del fiume gr. cseras potamos) = fiume secco sarcinli (lat. sarcina lett. carico, peso, fardello) = trave che ne sostiene altre srda = sardina sardignlu = sardo. sardlla = avannotti di alice messi in barilotto e trattati con sale e peperoncino piccante sargnti = sergente
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srma (gr. sarmos lett. mucchio di arena) = soma, quantit di cose varie tra cui legna, derrate, materiali aridi in genere che pu trasportare un asino, un mulo o un cavallo. La legna da ardere come pure il vino, cfr. ammutt, si misuravano a srma sartnia (lat. sartago) = padella sartru = lat. sartura a sua volta da sartus participio da sarcio. Rappezzatore, rammendatore, riparatore sattri = esattore sula, saulddra (gr. sairos lett. a forma allungata, da cui sauro, serpente in genere) = cordicella, spago resistente savrra (lat saburra) = sassi che danno spessore alla calcina savuzzza, sauzzza, zzza salta = salsiccia savuzzzi lli gmmi = chiazze che appaiono sulle gambe per eccessiva esposizione al fuoco sziu = sazio
Lu sziu non crdi a lu dijnu Il sazio non crede al digiuno

sbaf,tu = mangiare con appetito e volutt sbafnti = spaccone


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sbalang,tu = spalancare, aprire sbalanga crci = persona scoordinata nei movimenti e nelle azioni; distratto, sbadato, disattento, incoerente sbalanz,tu (lett. lanciare al di l) = 1. buttar via qualcosa 2. non mantenere i segreti e rivelarli sbani,tu = delirare, sognare sbapur (dal napoletano) = distrarsi, evaporare, rilassarsi, deconcentrarsi, sbarr,tu (sp. barra) = sbandare sbarrnca (sp. barranco) = dirupo, burrone con pareti a picco sbarrndulu = dondolo; lett. dondolare sbarrando sbtti, tu = combattere, impegnarsi a fondo sbasci,tu (sp. bajar) = 1. diminuire il prezzo 2. diminuire in altezza, abbassare sbent o sbint, (lat. ex ventilare) = arieggiare sbinttu cpu (lett. che la testa arieggiata) = svampito, distratto sbernuli,tu (lat. hibernum) = smuovere le coperte del letto ventilando sbi,tu (lat. ex via) = avviarsi, precedere, fare i primi passi
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sbiliscc (lat. vinciculum cfr. vilisccu) = emanciparsi: passare dallo stato di dipendenza a quello di responsabilit come il virgulto che crescendo diventa albero sbit,tu = svitare sbittu = incostante, instabile sbinturtu = sventurato sbittun,tu = sbottonare sbiultu = violato, disgraziato, perseguitato
Mannaggia a quiddra sbiulata! Dovevo proprio incappare in una tale disgrazia!

sblnnu sblnnu (lat. blandus) = liquido liquido sblngu (celtico o sassone brynk) = alto e magro sbrasci,tu (ex brasia) = girare la brace sbrgghjana = crescione sbrgghjani = cose di poco valore come le erbe anzidette sbrigugn,tu = umiliare, svergognare, smascherare, sbroccul,tu (da broccolo) = germogliare, rifiorire sbucctu = maleducato sbuffddr,tu (forse dal lat. bufo, rospo) = esser prominente, traboccare, sbuffare

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sburr,tu (sp. buron luogo in cui scorre acqua) = procurare luscita violenta di liquido sburrachjnga (lett. chi pulisce i locali della macelleria) = mestierante da poco conto sburrasccta (cat. borrascada) = turbine di vento di breve durata accompagnato da abbondante e violenta pioggia sbrru (lett. uscir dal borro) = violenta fuoriscita di liquido; uscita del liquido seminale sbuttirrni (lat. ex buttare) = spintone, spallata, protezione aiuto, appoggio, favoreggiamento, raccomandazione, sccacc,tu (lat. caput) = capitare, cadere in, essere coinvolto sccaccarrttulu (lat. caput + rumpere testa rotta) = 1. gioco di ragazzi 2. riferito a persona: vuoto, vacuo, inconsistente
Con un pezzetto di legno di sambuco di 15/20 cm. si costruisce, dopo aver levato la parte midollosa, una cannella: u sccaccarrttulu. Con un altro legnetto pi duro e pi lungo si prepara uno stantuffo. Occorrono alcune palline che si ottengono con canapa avvoltolata e ben umidita. Il gioco consiste nellinfilare una prima pallina e fermarla a livello del foro duscita; dopo metterne una seconda spingendola con lo stantuffo in modo
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tale che la pressione faccia partire la prima. Appena ci avviene, questultima in posizione di lancio.

sccaff,tu (lat. esclafare) = 1. indossare 2. prendere in mano 3. avere unopinione 4. mettere alla rinfusa 5. buttare 6. rompere sccffu = schiaffo sc'caffittita,(da schiaffo)= schiaffeggiata sccaffittni = sberla, manata, ceffone sccaffni = pasta grossa, zitoni sccam,tu (lat. ex clamare) = lamentarsi sccmu = grido di dolore, forte, insistente, prolungato sccamuri,tu (lat. ex morari lett. indugiare come fa la neve prima di posarsi) = nevischiare sccan,tu (lat. ex planare) = prender dalla madia la pasta gi lievitata e preparare la forma di pane da infornare sccanatru = spianatoia sccngu (da schiantare nel senso di rompersi con facilit) = grappolo duva sccant,tu (schiantare) = sobbalzare per la paura sc'cntu = sobbalzo

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sccasci,tu (scassare) = rompere, distruggere sccasciu = scasso, buca sccatt,tu (scattare nel senso di entrare in funzione, saltare, schizzare, scagliarsi) = rompersi con violenza, scoppiare, sbottare, reagire violentemente sccattacni = schianta cani Da schiantare, rompere abbattere e cane, o anche da schiattare, scoppiare, crepare. Il vocabolo usato dai cacciatori ed evidenzia come gli animali selvatici e specialmente la lepre con la loro velocit e il modo di muoversi mettono in difficolt il cane che deve alla fine cessarne linseguimento per mancanza di fiato. Riferito alluomo persona che con le sue azioni rapide, impreviste e irrazionali, non consente un confronto sereno e pacato. sccatti,tu = cigolare, stridere sccattgnu = dispettoso sccattilu = che si rompe con facilit sccttiu (scatto) = 1. rumore di una cosa che si rompe 2. rumore della legna che si brucia disidratandosi sccatbbiu (lat. tubulum lett. a forma di tubo) = cappello a cilindro scchrda (ted, skerda) = scheggia
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scchttu, scchtta (gotico slaiths) = ingenuo, celibe; ingenua, nubile scchiatr,tu = disgelare cfr. chjtru scchicculi,tu (sp. esquiciar) = gocciolare scchcculu = goccia scchintddru (lat. ex glattire) = 1. grido alto 2. lacuto dei canti o assolo non troppo intonato scchnu (longobardo skena) = schiena scchird,tu = scheggiare scchirdnti = stridente scchirdillnu = cardellino scchfu (fr. eschif) = schifo scchtu (basso latino schidia) = fitta, dolore persistente scccca (gr. coccos lat. coccum) = grappolo di frutta o fiori scccchi (lat. coccineus specie di bacca di color rosso) = gote sccppula (lat. ex cuppa) = colpo, batosta sccoppulnu = berrettino sc'cffia (sp. escofia) = cuffia scc sccu nzmmula = voce indirizzata alle bestie per intimar loro di separarsi. Lett. da qui in poi non pi insieme. Per nzmmula cfr. stessa voce. Scc potrebbe derivare dal lat. ex ubi
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scculma (gr. schilon) = schiuma, bava scculum,tu (cat. escumejar) = schiumare sccupptta (sp. escopeta) = fucile da caccia.
La catrra e la sccupptta tninu a csa ntta! La chitarra ed il fucile tengono luomo lontano da casa

Il suonatore e il cacciatore infatti passano lungo tempo fuori di casa per cui questa resta pulita (ntta) sctt = rumore di un colpo secco equivale al bum! scacchj, tu (gr. antico leggi kaptein lat. ex capulum) = liberarsi da qualcosa; darsi da fare; trovare il modo per uscire da una situazione spiacevole scacchjtu = chi libero da dipendenze
U guaglini si sccchja Il ragazzo intraprendente

scafazz,tu (latino ex caput facio tedesco scaph) letteralmente: eseguo, opero dalla testa, cio dalla parte estrema, iniziale o terminale di una cosa o di una persona = tritare, sbriciolare, pigiare, schiacciare, pestare, sbriciolare, spezzettare, stritolare
Ti scafzzu cpu;

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scgghja (gotico skalja) = scaglia, buccia, scorza scagghjla (lat. scaliolae) semi di una specie di gramigna che si d agli uccelli tenuti in gabbia scagnzzu (port. escagassar) = 1. persona bassa e poco sviluppata 2. servitore e uomo di fiducia scalandrni (voce composta da scala e da gr. andron) = 1. scaleo 2. uomo alto scalitu = abitante di Scalea scalni = gradino scalgna (lat. ascalonium il voc. deriva da Ascalona, citt della Palestina) = specie di cipolla pi dolce scambu (it. scambio) posto dove laria si scambia pi facilmente = allaperto scammistu = senza camicia scamrza (lett. con il capo mozzo) = 1. formaggio confezionato a forma di pera 2. persona poco intelligente scamp,tu (gr. cambaino) = spiovere scampit,tu = da scapitare; evitare il danno, la perdita, la reputazione
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scafazz cpu a lu scurzni (dal greco serpente).

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scanciddr,tu (da scambiare) = confondere, cambiar di posto, scompigliare scangiansi = voltagabbana scann,tu = sgozzare scannatru = panca concava con quattro piedi su cui veniva sdraiato e poi ucciso il maiale scnnu (lat. scannum)= panca, banco da falegname, sgabello, sedile scanza (lat. scancia) = scaffale in legno usato al posto di mobili chiusi scapci (sp. escabeche) = salsa preparata con olio, aceto, menta e aglio per condire zucchini, peperoni, pesce scppa,tu = allontanarsi di corsa, fuggire
scppa e fi: fare le cose di fretta

scapp,tu = togliersi il mantello a ruota; cfr. cppa scapul,tu (lat. scapulae lett. render pi leggere le spalle) = lasciare il lavoro al termine della giornata scpulu (lat. ex capulum lett. senza fune, senza legami) = celibe scar,tu (lat. ex, levare, acarus acaro; dal tedesco medievale scharaphen) = spidocchiare, grattare, pettinare con pettine a dentatura fine.
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scaramuzz,tu (sp. escaramuzar) = accorciare, spezzettare scarzzu = ovile allaperto a forma di raggio; rzzu dal latino radius o dallantico razzare per radiare cio portar via, spazzare scarcagntu (lett. che ha un paio di scarpe senza calcagni) = povero scarf,tu (excalefacere) = riscaldare scarmin,tu (lat. carminare) = 1. pettinare la lana 2. lacerarsi lanimo per il dispiacere o il dolore 3. procurare la sfilacciatura di un tessuto scarminacri = languidezza, ansia, senso di vuoto, affanno, emozione scarmint,tu (sp. escarmentar) = imparare a prove spese; sperimentare scarn,tu (sp. desencarnar) = 1. separare la carne dallosso 2. svezzare, disabituare
Lu ncarn e lu scarn s n brtta malata Labitudine e la dissuetudine sono difficili da guarire

scarnific (lat. scarificatio; lett. togliere la corteccia da una pianta) = togliere la pelle scargna (lat. scaro ex carus e gna gnatus - da gignere nascere lett. nato non
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caro anche dallit. scalogna) = disgrazia, sfortuna scarogntu = sfortunato al gioco e/o anche nella vita scarpru = calzolaio scarpis,tu (it. scarpare lett. camminare sopra) = pigiare luva con i piedi scarpisatru = laddetto alla pigiatura delluva che veniva spremuta con i piedi allinterno del tino. Ricordo tanti di questi personaggi che per le loro specifiche capacit erano ricercati e ambiti scrsa (lla) (lat. ex carpsus) = essere chiamato a lavorare in conto terzi senza il beneficio della mensa alla quale bisogna provvedere in proprio scart,tu (lat. ex carptare) = 1. levare l'involucro di carta 2. scartavetrare 3. eliminare da un insieme, oggetti non pi utili o di qualit inferiore 4. rifiutare 5. ricusare 6. rigettare scartafacnti = persona che vive di espedienti accontentandosi di quanto scartato da altri scartafziu (da scartafaccio) = il termine per lo pi riferito a persona assimilata ad un libro o un quaderno di pi fogli sparsi, inutili e di poco pregio
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scartaviddr,tu (scartare) = rovistare, cercare, sfogliare documenti e atti scas,tu = 1. sfrattare dalla casa o dal podere 2. togliere dalla sua sede naturale scastagn,tu (cat. descastar) = disincastrare scasni (fr. scason) = pretesto scatri,tu (gr. glatron lett. senza cancello) = scardinare scatritu = uomo debole, cascante scaud,tu = cuocere scauz,tu (gr. scazo scalzare) = scavare un piccolo fosso intorno alla vite per collocarvi il concime scuzu, scvuzu = scalzo scazz,tu = calmarsi. A qualcuno che non riesce a calmarsi o non vuole sentir ragioni si dice: cmi ti nczzasi csi ti sczzasi. scazzppulu (lat. ex poppus lett. non pi poppante) = persona di piccola statura e corporatura scccu (turco esek sic. sceccu) = asinello scffu (fr. chef) = 1. capo 2. persona malvagia scend,tu (lat. exemptare fr. descendre) = allontanarsi, sparire.
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atteggia a capo con spirito di soverchiare scrpu i battaglioni = comandante in capo scrru (gr. scirros lat. scirrus) = 1. dispiacere 2 tumore duro e fibroso
Tngu 'nu scrru 'ncorpu Ho un grosso dispiacere

Scnda nincu vatnni da qua ca tu cu 'mmia non i chi ci fa pi ssu battsimu chi tengu in tsta ra pro o, e fa tmbesta Sparisci, nemico, (il demonio) vai via di qua, tu con me non hai a che fare, perch ho sulla fronte il battesimo e pregando per Lui, il Signore, - ra pro o - questi sar capace di suscitare una tempesta che ti travolger e distrugger scrpu (gr. scherbolos) = chi si

scchttu = scapolo: dal pugliese schittu. A Mormanno si usa anche nel senso di persona ingenua scifr,tu (cat, xifrar) = mettere in chiaro, decifrare, scoprire schiuv,tu = schiodare sc v = voce che si d agli equini per comandar loro di fermarsi e di voltare. Dal verbo uscire unito a voltare. Lett. esci e volta.Vd. ih! sci sciabbna (sp. chabacana) = 1. pecora vecchia 2. donna poco seria, indegna di stima, grossolana

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scicqua Rsa e vva Gnsa = scialacquo, sperpero sciaffrru (fr. chauffeur) = autista scial, tu (sp. exhalar) = divertirsi, provar piacere scialappulu (dial. nap.) = venditore ambulante di chincaglierie sciliu (ar. schal fr. chale) = asciugamano
Sciliu cactu lasciugamano sporco

Riporto, solo nelle parti che ricordo, una nenia che si cantava ai bambini.
E chi ti msu ncpu, n scialiu cactu E chi ti msu a lcchi, n pru di crcchj E chi ti msu a li rcchi, n paru di virtcchi cfr. E chi ti msu mmcca, na ffddra di pristtu E chi ti msu a li pdi, n pru di cannilri ecc. sciam,tu (gr. schiamacheo) =

1. vivere insoddisfatti e alla giornata 2. volare a sciame sciamrru = grosso piccone con punte sciambr,tu (lat. ex umbrare) = rasserenare, schiarire sciamntu (fr. chambre) = locale o casa mal tenuta e di grosse dimensioni sciammari, tu (sp. ex marear) = risciaquare sciammrica (sp. chamberga) = marsina, giacca lunga portata dagli aristocratici borbonici. I signorotti del posto chiamati
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sciammerichi furono gli eterni nemici dei popolani che portavano la giacchetta. Il termine ha pure il significato di abito nuovo o festivo. Sciammrica indica anche latto sessuale dellaccoppiamento sciammssu (fr. chemise) = camice sciampagnni = compagnone, prodigo, spendaccione, buontempone scianlli (sp. chinela) = pianelle sciang,tu (fr. echancier prov. sanca long. zanka tardo lat. cianga) = azzopparsi sciangtu = zoppo, claudicante sciang (fr. changer) = scambio, permuta sciang una dama o due o pi era il comando dato durante la quadriglia dal maestro di ballo scipitu (lat. insapidus) = senza sale sciarabbllu (dal napoletano) = calesse sciaraptulu (lat. poto + siciliano sciara nel senso miscuglio) = bevanda non gradevole, intruglio, brodaglia scirtu = grossa fune sciauri,tu (lat. hiatus) = 1. sventolare; 2. mettere i panni al sole. 3. acconsentire, rispettare. Cfr. xjuru, alito Mancu mi sciaura = non mi da ascolto, non mi tiene in considerazione, non mi rispetta
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scddra (lat. axilia) = ala sciddrichj,tu = agitarsi, muovere le ali o per iniziale a volare o per fermarsi. In dialetto il significato pi pertinente quello di ritrovarsi in situazione di disagio, di essere incapace di prendere una decisione, essere irretito dai dubbi, essere anche in grave pericolo. Per sfuggire da tale impasse si ricorre a tutte le scappatoie possibili rappresentate appunto dal muovere delle ali, agitate ed usate anche scompostamente. Un altro significato quello di trovarsi in punto di morte e attaccarsi in ogni modo alla vita con tutte le forze residue e con ogni mezzo possibile. scifga (ar. safaq nap. ciofeca) = brodaglia, intruglio puzzolente e schifoso. La scifga mormannese un misto di pomodori non maturi, prima cotti e poi fritti con olio e acqua nella cui poltiglia si inzuppa il pane. scifr,tu (cat. xifrar) = mettere in chiaro, decifrare, appurare scfu (gr. scafion) = truogolo sciful,tu = scivolare scifularnti = scivolo scig,tu (lat. ex ligo) = stracciare
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scigtu = 1. sfortunato 2. straccione


U cni mzzica a lu scigtu Il cane morde chi veste di stracci

I guai, le disgrazie, le malattie colpiscono i pi deboli e poveri che sono impossibilitati a difendersi per la loro precaria condizione di vita scigliansi (lat. forse da silvanus o da sileo tacere) = l' atto del possesso carnale scigghjtu letteralmente senza ali, sciddri; quindi sfortunato, disgraziato, scalognato
cumpiatmulu ca i nu pviru scigghjtu perdoniamolo perch un poveraccio

scilnguu (lat. sublinguis o ex linguis) = bleso, balbuziente e insieme tartagliante scmia = smorfiosa scnni, scsu (lat. ex + in) = scendere, sceso; gocciolare, scolare scint, tu (lat. ex ire?) = sparire, ito scirnia (lat. exornare) = sciattona, disordinata scirta (lat. exortire) = sorte, destino sciscia = signora in et avanzata, cos chiamata in senso di rispetto: sciscia Mara. Il termine usato maggiormente in senso dispregiativo col significato di sciattona
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scppa = scasso per limpianto di un vigneto scipp,tu (lat. exsipare) = strappare scirivic, scirividdr,tu = scervellarsi scirrta (ar. sciraz) = zuffa, lite, rissa, contesa scirppu (ar. sharubs) = sciroppo scirupp = da sciroppo. A Mormanno si usa non nel senso del bere ma in quello di sopportare, tollerare, acconsentire scsa = discesa, improvviso deperimento organico sciscilu (lat. fisculum) = 1. paniere, cesto; 2. al plurale: oggetti di poco conto tenuti alla rinfusa scisciuli = spendere e spandere sci (fr. chou) = dolce riempito di crema. Veramente la parola significa cavolo ma fino al 1549 secondo S. Battaglia, Utet, vol. XVIII pag.89, edizione 1996, ebbe il significato di piccola torta sci anche scc (contrazione da ex ubi) = voce usata per allontanare il pollame da un posto sciuddr,tu = abbattere sciurt, tu (lat. ex ortis gr. sitt) = separare animali da altri. Es.: capre con capre, pecore con pecore ecc.
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sciuscddra (lat. iuscellum?) = carruba sccchjula (lat. ex coclea) = guscio vuoto scddra (lat. collum) = cravatta scgghj = sciogliere scla = 1. scuola 2. distanza tra una trave e laltra scrcia cni = persona povera e debole o anche taccagno e avaro al punto tale da impadronirsi anche della pelle dei cani. Vd scurci. scornsu = vergognoso scrza (lat. scortum) = buccia scorzarddru, scrzu = pezzo di pane tagliato allorlo ove c pi crosta; cantuccio scrzu = salita ripida sctu = sciolto scotul,tu (lat. scutula) = spolverare scridintu (gr. criddo) = 1. sconnesso, scricchiolante; una botte scridinta quando il legname arido per cui diventa cadente; 2. accasciato, invecchiato scrma (lat. ex crinis) = divisa dei capelli scri (lat. ex cutere) = cercare di sapere i fatti altrui con furbeschi raggiri

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scrucchj,tu (lat. ex copula) = separare, disunire due cose della medesima specie messe insieme sc'tt! = colpo secco ed improvviso scuagghj,tu (lat. ex coagulare) = fondere scucchjtu = separato, divorziato scucci,tu (lat. ex cocceus) = sbucciare scucchjafrti (lett. separa fratelli) = variet di susine gialle scuccuntu = con i glutei rotti dalla fatica (cfr. cuccni) scgni, scntu (lat. ex gigno) = portare a termine, finire, concludere scugnudnti = inconcludente scuittu (lat. ex quietus) = spensierato scla, tu (lat. ex colari) = gocciolare sculatra = scolatura sculgghj = sgocciolature, residui di liquidi sculigghj,tu = raccogliere residui liquidi gocciolanti sclu = blenorrea scummigghj,tu (lat. ex conviare) = 1. scoprire, levar i panni di dosso 2. palesare fatti altrui o personali rendendoli di dominio pubblico 3. scoperchiare scumnica = sfortuna, iella
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scunfid,tu = perder la fede, la fiducia, abbattersi scunggnu (lat. ex ingenium) = imprevisto poco piacevole che rivoluziona i piani preventivati scuntntu = triste, avvilito, inappagato scuntint,tu = scontentare scuntruvrii = contrattempi, intoppi, intralci, difficolt, impedimenti, scontro, cozzo, imbatto. Dal nome latino verum, verit e contra, difficolt, contrariet scntu = distrutto, sfinito, emaciato, conluso scupulddru (lat. scopula) = scopino del focolare scuplu = fruciandolo, scovolo scurchigghj,tu (fr. escroquer) = scroccare scurchigghjni = scroccone scurci,tu (lat. scorteum sp. descorciar) = scorticare 1. levare la pelle dallosso 2. lacerarsi la pelle
A cda cchju brtta a scurci La parte finale di un lavoro sempre la pi difficile

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scurd,tu = 1. dimenticare 2. non essere accordato suonando uno strumento 3. mandare a monte il fidanzamento scurizzu (lat. ex corium) = scudiscio scuritriu = buio, oscuro scurm,tu = scolmare scurn, tu (fr. escorner) = 1. vergognarsi 2. rompersi le corna scurtu = annottato scurzni (gr. scos) = serpente in genere scuscign,tu (lat. de coniungere) = deformare scuscigntu = deformato, male in arnese guastato, sciupato, rovinato scust,tu =allontanare scutddra (lat. scutella) = scodella scutul,tu (dial. nap. scotolare) = scrollare scutulta = gragnolata, scarica di colpi; violento agitare dei rami al fine di provocare la caduta della frutta scuzzttu = pezzetto di suola con cui si rattoppa o la punta o il tacco di una scarpa scuzzitt (nap. cozzetto nuca) = tagliare i capelli con sfumatura alta

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sdnga (gotico stanga) = elemento anteriore del carro o della carrozza cui viene attaccato lanimale da tiro sdign,tu (lat. disdignare) = vergognarsi sdillumm (lat. delumbare) = rompere i lombi sdillummtu = 1. sciancato, claudicante, zoppo 2. chi cammina curvo o chi usa il bastone sdirintu letteralmente: senza reni. Storpio, zoppo, claudicante sdirlanz,tu = deformarsi, allargarsi, perdere di consistenza. E riferito specialmente ai tessuti di lana che col tempo cambiano forma sdtta (sp. desdicha) = sfortuna,sciagura, insuccesso sdttu (lat. eductus lett. venuto fuori) = che ha patito una distorsione seculri o anche siculri = secolare; che appartiene al secolo, alla vita laica scuta, secutta, secutatna = inseguimento secut,tu (lat. secutare) = inseguire sddra = sella sggia = sedia sgu, svu (lat. sevum) = sego snari (sp. sena) = lamio bianco
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srchia = segno sul corpo lasciatovi da una allacciatura stretta come quello di un laccio emostatico. Da cerchio, cerchia, cerchiare. La c viene letta alla francese s. ove cercle si pronuncia sercle. Anche dal lat. circulus srpa = vipera srra = sega serr,tu (lat. secare) = segare serratru = segantino srru (sp. sierra) = luogo che tende a chiudere a serrare Ncapu Serru il quartiere est di Mormanno che chiude, attaccato com alla montagna, buona parte di orizzonte sttu = sedile sf, sfttu = disfare sfacci,tu = perdere il ritegno, perder la faccia sfasultu = povero, pulito come un baccello privo di fagioli sferrzzu = coltellino sfezz,tu = levar la feccia dalla botte sficattu = ardimentoso, coraggioso sfil,tu = 1. incrinarsi 2. sfilacciarsi sfilgghju = incrinatura, apertura, spiraglio
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sfiss,tu (lat. findere) = menare, rompere sfisstu (lat. fissus) = rotto; menato sfcu = sfogo, eruzione cutanea sfoder,tu = levare le brattee al granoturco sform,tu = distogliere sfracelltu ridotto in pezzi, ammaccato, piagato. Antica voce popolare derivante dal lat. flagellum, sferza, frusta, correggia con la quale si infliggevano percosse e battiture sfragan,tu (lat. frango,is) = rompere, fracassare sfragsciu = rumore di oggetti che si rompono o cascano sfragass, tu sfrass,tu (sp. disfrasar) = divertirsi, passare il tempo ansia sfrssu (it. sfracassare o fracassare da cui fracasso che qui assume il significato di rottura di un comportamento) = allegria, divertimento sfrenato
A da fin ssu sfrssu! Deve finire il tempo di bengodi!

sfratt,tu (lat. ex fratta) = 1. rovistare 2. liberare un posto dagli oggetti 3.cambiare abitazione
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sfrattatvula = grossa cesta in cui venivano riposte le stoviglie dopo il pranzo al fine di liberare il tavolo sfric,tu = perder danaro e beni per lo pi giocando sfrca sldi = eccessivo prodigo sfriculi,tu (lat.ex fricare port. esfregar) = strofinare tra le mani, spezzettare sfrid,tu (lat. frivolus) = calare di peso, perdere consistenza sfri, sfrttu = soffriggere sfrisculi,tu = spezzettare fregando con le mani sfrittuli,tu = friggere carni sfrculi = prendere in giro, stuzzicare, molestare, tormentare sfrunn,tu = sfrondare sfrsci (lat. frustiare) = sperspera, dissipa sfrusci,tu = far sentire il frusco (degli abiti, delle monete o altro) sfrutturiu (lat. usufructuarius) = usufruttuario sfuc,tu = manifestare senza ritegno il proprio stato danimo, confidarsi sfuddrun,tu (ex fullonem) 1. far uscire la selvaggina dalla tana cfr. fuddrni 2. portar fuori chi sta sempre chiuso in casa
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sfngi, sfungitu = sfottere sfunn,tu (lat. exfundare) = sfondare sfurr, tu (prov. furar lett. portar via) = scivolare dalle mani, cadere sfurctu (fr. furcat lett. scampato alla forca furche) = scostumato, maleducato, sfacciato sfurcuni,tu (fr. fourchon lett. usare il forcone) = 1. cercare con la mano o con un arnese in un luogo riposto 2. stuzzicare sfurm,tu = levare lo stampo sfurr,tu (prov. furar lett. portar via) = lasciar scivolare dalle mani, cadere sgaddr,tu (lat. galla) = 1. pulire le noci levando il mallo 2. mangiare con avidit sgamiddrttu = (lett. con le sole gambe diritte) = nudo per miseria, povero sgangtu = sdentato sgarr,tu (sp. desgarrar) = fare errori, sbagliare, fare imprudenze sgarracfalu = persona poco seria e poco affidabile. Il verbo desgarrar, di orgine spagnola che significa sbagliare, errare, si accompagna al nome greco chefale testa per indicare testa sbagliata, matta o bislacca che caratterizza persone dai comportamenti imprevisti e imprevedibili sgarrtu = sbagliato, malfatto, errato
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Trnu trnu nvulu, mmnzu stiddritu, disgu cavasi fttu, li sgarrtu Intorno pieno di nuvole, nel mezzo vi sono le stelle, il progetto che volevi realizzare non riuscir

sgarrup,tu (lat. corrupare) = ruzzolare, precipitare sghign,tu (fr. wigner) = ridere tra i denti per scherno; malizia sgbba = gobba sgbbu = gobbo sggna (gr. acgonos) = angolo sgracintu = (lat. gracilis) male in arnese, fiaccato, sbriciolato sgrad,tu (cat. grada) = il rompersi della schiena per i pesi sostenuti sgrapp,tu (cat. grapejar) = 1. piluccare 2. mangiare con avidit, fare una scorpacciata sgrign,tu (gotico grimmida) = il mostrare i denti per la rabbia (proprio degli animali) sgrizz,tu (sp. rizo) = pettinare capelli arruffati sgbbia (lat. gubia) = scalpello usato per sgusci e intagli sgunciu (fr. guigner) = traverso, guercio sibbrcu (lat. sepulcrum) = sepolcro
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siccgnu (lat. siccus) = arido, asciutto, secco, prosciugato siccarzzi = siccit scchia (lat. sicla) = secchia sccu (lat. siccus) = secco
Qunnu chjvi non scca nnnti Stnu frschi li linzli E la mmma si lamnta C la fgghj drmi sla

siccmi = siccome, poich, giacch sichitinnssi o zichitinnssi (lat. sicut et nos nella preghiera del Pater Noster) = sganascione, pugno dato sotto il mento sicnna (lat. partes secundae) = placenta sicnnu = secondo, a seconda sicuzzni = sergozzone o sorgozzone; colpo dato a mano chiusa sopra il gozzo. Nome composto da sor e gozzo. Il vocabolo sor deriva dal francese sur, a sua volta dal latino super; gozzo dal latino gargutium o dallarabo gauze, la parte del collo sotto il ceppo dellorecchio e i confini delle mascelle. Si indica pure come cazzttulu, derivante da cazzotto parola che comprende la radice ca dal lat. caput. In termini pugilistici si chiama montante, e in inglese uppercut
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sidli = lat. sessilis; sedile. Posto su cui si pu sedere Famoso a Mormanno u pzzu da chjzza siddran = altrimenti sigghjzzu = singhiozzo sggi (lat. exigere) = riscuotere signurddra = pupilla signurna = fanciulla mestruata sliva = selva simnta = (lat. sementia) = seme, sperma simci (lett. piccoli semi) = chiodini da calzolaio simmna (lat. septimana) = settimana smplici, simprici (lat. simplex) = semplice, ingenuo, dabbene sinli (lat. sinus) = grembiule sing,tu, sgna (lat. signare) = intaccare, contrassegnare, marchiare
Du ti sgna e cavitatnni Evita chi ha connaturati difetti fisici

sngu = segno sintta = capacit di sentire, udito sirintna (lat. serenus) = spiffero persistente e freddo sirivzzu (lat. servitium) = servizio, prestazione sirrra, sirra = sarei sirrcciu = gattuccio, saracco, seghetto
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sirrni = luogo stretto e angusto sta (lat. seta) = seta sitailu venditore o lavoratore di seta sitzzu (lat. setacium) = crivello sti (lat. sitis) = sete sittmbu, sittmbri = settembre.
Lna sittimbrna stti lni tra

sitla (lat. setula) = setola smamm,tu = 1. svezzare 2. scappare, andarsene smang,tu = dimagrire smanisu = ansioso smargi, tu (margo lett. uscir dai margini) = infuriarsi, non controllarsi smasccar,tu (it. smascherare) = sfigurarsi nel senso di cambiare figura per essersi fatto male, pi letteralmente per aver cambiato maschera, cio volto smenz,tu = dimezzare smicci,tu (lat. ad micare) = adocchiare, sbirciare smund,tu (lat. ex mundare) = perdere la colorazione come capita alle stoffe smunt,tu (smontare) = 1. scomporre una struttura; 2. scolorire 3. calare, scendere o farsi scendere smurr,tu = 1. separare il branco 2. sfollare
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scru (lat. socrus) = suocero sglia (lat. solia) = pietra sulla quale posano gli stipiti e i cardini si lat. (suus) = suo sldu = soldo, paga snnu = le tempie srici (lat. sorex, soricis) = sorcio. E pi piccolo del topo e il suo grigio pi dilavato. Manca dellunghia del pollice. Mangia di tutto. Predilige cose grasse.
Fgghju di gtta, srici pgghia e s no li pgghia, no l fgghiu Figlio di gatta topi piglia; se non lo fa non suo figlio

soriciru = posto sporco e puzzolente; topaia soricirivu (lat. sorex orbus topo cieco) = talpa. srma (lat. soror mea) = mia sorella srta (soror tua) = tua sorella sru = sorella; szza (gr. sozo lett. custodisco, conservo) = terreno irriguo di poca estensione dato in fitto stagionale per la coltivazione di ortaggi. A Mormanno erano richieste le szze del Pantano perch redditizie sozzara = sudiceria
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szzu (lat. solidus) = compatto, duro spacczza = 1. spacco, apertura 2. organo genitale femminile spaddrra = spalliera spddri i vigna = tralci spddri= spalle spddra iersa = spalla scoliotica ed incurvata spagn,tu = aver paura spagnultta (voce mediata, dopo la prima guerra mondiale, dal dialetto vicentino a sua volta tratta dallo spagnolo) = sigaretta fatta a mano con la cartina e il tabacco spamintgghju (lat. expavere) = spauracchio spnni, spsu (lat. expandere) = sciorinare i panni spantachi, tu (sp. espantar) = desiderare o cercare ardentemente una cosa senza poterla facilmente ottenere spanz,tu (sp. despanzurrar) = romper la pancia, sbudellare spaparanzta (da papera) = sparata, spacconata, chiassata spapllu (sp. papel) = lettera lunga e noiosa, documento scritto, atto giudiziario sparagn, tu = risparmiare spargnu = risparmio
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sparatrppi (fr. sparadrap) = cerotto sparmint,tu = provare, esperimentare sprti,tu = dividere


Sprti ricchzzi e rstasi mpovirt

spartiparnti = litigioso, permaloso, capace di litigare e di dividersi dai parenti inimicandoseli


Ha fttu culri d spartiparnti Ha una brutta faccia, un brutto atteggiamento

spartitru = divisorio spartnzi = spartizioni, suddivisioni, distribuzioni sprtu (gr. spartos) = ginestra spsa, spasla (lat. expansa) = (lett. che spande al sole) = graticcio, canniccio spasla (lett. che spande al sole) = graticcio, canniccio spatt,tu (lat. ex pactus) = sbagliare, non attecchire sprtu = esperto, abile, svelto spic,tu = 1. crescere alto e magro come una spiga di grano 2. staccare un cosa appesa spicandssa (lat. spicum+dorsum lett. spiga dei dossi) = lavanda; la lavandula spica spicci,tu (fr. despecchier) = sbrigarsi, far presto
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spiculazini = impresa da cui si attende un guadagno spigulatru = lat. spiculo, as; aguzzare, appuntire, risparmiare Chi riesce a comprare risparmiando al massimo approfittando pure dello stato di necessit del venditore. spilacchj,tu (lat. ex pilare) = scollare spilagr,tu (lat. ex pellis) = togliere i tralci infruttiferi dalla vite spilapddri = spilungone perdigiorno, pigrone, sfaccendato spinarla = sponderuola spingimntu = companatico spngula (lat. spiculum nap. spingola) = spillo spinn,tu = 1. spennare; 2. desiderare spnnu (gr. spanis) = acuto desiderio, voglia ardente, smania spnzu (gr. spinos o spignos lat. fringilla coelebes) = fringuello. Ha doppia barra alare bianca; misura max. cm.15; testa blu lavagna; petto e guance rosate; vagante; nidifica nei boschi e tra i cespugli.
In lingua spagnola chiamato pinzon. E un uccelletto molto canoro rivestito con penne lucide a variopinte. Veniva accecato perch
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cantasse meglio. Molti uccellatori se ne servivano da richiamo. Sceglievano un posto ove avevano visto famiglie di fringuelli e preparavano dei ramoscelli su cui spargevano della pece. Collocavano la gabbietta sotto questi falsi alberelli aspettando che attratti delle note del povero cieco altri ignari suoi simili si posassero restando impaniati.

spir (lat. spiro, as) = esalare lultimo respiro; morire; anche il soffio del vento
Spra a tramuntna
Soffia la tramontana

spircaccnti (lat.experiri) = abile, solerte, intraprendente spircita (fr. percer) = trovata, espediente spirmun,tu = spolmonarsi spirtni = corbello spirtus,tu (lat. pertusiare) = spirun,tu (cat. esperonar) = saggiare i comportamenti, le intenzioni, le reazioni, i riflessi spista = grossa spesa spistu = che mangia a spese daltri spssu (lat. spissus) = consistente, di grosso spessore spitculu da sptu, spiedo, indica una persona dritta e magra come uno spiedo, assolutamente non in carne spitli = ospedale
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sptu = spiedo
Vni cumpri ca ti mmtu, prta la crni ca i mntu lu sptu, prta lu pni ca lu meiu i mmucatu, prta lu vnu ca lu meiu actu, vni cumpri c ti mmitu! Vieni compare, ti invito volentieri: porta la carne ed io metter lo spiedo, porta il pane perch il mio ammuffito, porta il vino, perch il mio aceto, vieni compare, ti invito! (Da Mormanno duna volta di

Vincenzo Minervini carrellata di storia e costumi della cittadina)

spizili (sp. especiero) = antico nome del farmacista spiziari (sp. especieria) = farmacia spziu = ospizio spizz,tu = spezzare spizzic,tu (sp. despizcar) = sminuzzare, mangiar con gusto piccole porzioni spizzngulu (ted. spitzig ) = pezzetto di legno appuntito da entrambi i lati con cui si giocava alla mzza cfr. spizzuli = cfr. pizzuli splacchj,tu = cfr. spilacchj sprta (lat. sporta) = cesta sport,tu (fr. desport) = divertirsi sportatmpu = svago, passatempo sprtu = divertimento, gioco, trastullo spuntapdi = salita lunga, erta e faticosa tanto da togliere la punta ai piedi cio affaticarli in punta.
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Essendo un paese di montagna a Mormanno vi sono tante salite che non si possono affrontare con passo lesto e rapido. Per citarne alcune ricordo: la salita del Faro, quella che porta allAnnunziata, la strada per S. Michele, via Marinella, via Scesa Porta Laino e altre, tutte con notevoli pendenze, difficili a percorrere.

sprnza = da speranza: fiducia, illusione, attesa, miraggio, possibilit, chance sti a la sprnza = aspetti e speri che si realizzino i sogni, che qualcuno ti aiuti spranzni = lett. senza speranza: vagabondo, sfiduciato, deluso sprijzz,tu = distendere i muscoli con ampi movimenti delle mani dopo la permanenza nella stessa posizione specialmente dopo il sonno; sgranchirsi, stirare gli arti sprugatru (lat. purgare) = sega da tagliaboschi spuddrur,tu (lat. pullus) = rendersi autonomo. Lett. uscire dalla fase di pulcino, bambino, e diventare un pollo, un adulto spugghj,tu = spogliare spuntapdi = salita improvvisa e difficoltosa

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spuntatra (da spuntare) = 1. sapore del legno trasmesso al vino dalla botte 2. trinciato di tabacco da pipa ottenuto dal taglio delle punte dei sigari toscani spntu = sapore di vino che sta per inacetire spunz,tu (da spugna) = rendere morbida una cosa tenendola in acqua spurczia (lat. spurcitia) = lordura, sudiciume. spura (gr. speiro) = terreno preparato per la semina spurl,tu da orlo = scontornare, arrotondare i margini spurp,tu da polpa = spolpare, levar la pelle dallosso, snervare, impoverire, ripulire, sfruttare, spremere, dissanguare spussidtu (lat. possideo) = non pi in rigoglio; debole; privo di forze sputzza = saliva sputazzta = grosso sputo squasualmnti (ar. squasi) = a caso, accidentalmente, eventualmente ssgghj, sstu (lat. ex solvere) = sciogliere Ss = Assunta ss/ (lat. iste) = codesto/a ssgghja (lat. subula) = lesina
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stcca (ted. stakka) = donna alta e ben piantata stcci = stai, resta fermo
Alla fra vcci, alla puta stcci Alla fiera puoi andare, in bottega devi restare

stcciu (da stare) = lett. resto. E un gioco. Dopo una articolata conta, il designato lancia una moneta. Un altro, con un solo tiro, deve tirarela sua avvicinandola ad una distanza da misurarsi o distendendo al massimo una mano o usando uno stecco gi predisposto. Se ci si verifica vince, guadagna la moneta del compagno, ed ha il diritto a ricominciare il gioco stddra = stalla staddrni = 1. stallone 2. persona ben piantata staffli = staffile
Alla estremit del mozzone i vecchi carrettieri di Mormanno mettevano anche le punttte, che ne agevolavano la fiondata

stagghj,tu (lat. sextarius lett. misurare con lo staio) = staminali (lat. stamen) = persona alta e lunga, come lordito detto appunto stamen stantvu (lat. stantivus lett. stagnante) = non fresco, avariato stntu (lat. stans, stantis) = stipite della porta, puntello squadrato
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startar,tu (lat. tartarus) = sgrommare stata (gr. stater unit di peso) = bilancia statita = la stagione estiva sttti bbnu = stammi bene sttti cttu = sta zitto stauzni ( stauros)= persona alta e diritta come un palo, spilungone stddri = listelli, assicelle stentriu = 1. noiosa e monotona ripetizione 2. argomento che va per le lunghe senza vie di soluzione strcu (lat. stercus) = escremento strnu (lat. sterno) = molto vecchio, vecchio decrepito e malridotto, persona malaticcia e acciaccata strru (sterrare) = fossa, buca stiavccu, stuiavcca (termine usato in Campania, Lucania, nel Salentino passato poi anche a Mormanno composto dal vocabolo stuiare, pulire, nettare, a sua volta derivato dal latino studiare in particolare accezione. Lausberg 1939, Rohlfs 1939) = tovagliolo stcca (gotico stika) = stecca, riga, asticciola, listello sticchj,tu (lat. ex vestiare) = denudare, spogliare, svestire, ridursi in miseria
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stcchju = 1. pube 2. nudo sticchjarulu = chi nudo

A Mormanno per il giorno di S. Rocco, protettore della cittadina, si innalzava in piazza lalbero della cuccagna detto ntinna cfr., sul quale salivano per prendere i doni gli sticchjaruli, per lo pi ragazzi, vestiti con i soli pantaloncini e a piedi nudi

stddra (sic. stidda) = stella stiddritu, clu = stellato, cielo

Trnu trnu i nvulu, mmnzu i stiddritu, disgnu cavasi fttu i sgarrtu Quando intorno ad un cielo sereno vi sono nuvole piover certamente e falliranno tutti i progetti che sono realizzabili solo con il bel tempo

stddru (lat. stilla) = goccia, lacrima, piccola parte di acqua, sorso stifarla (sp. estufadora) = casseruola stigghjli (lat. ex vestio) = 1. indumenti intimi che fuoriescono da pantaloni o gonne 2. tutto ci che cadente o pendente stilittta (lat. stilus) = colpo di stiletto stinnicchi,tu = tendere, distendere, sdraiarsi stnta, stntu = 1 . istinto 2. scolorito stintnu = intestino
V nnnti cmiu stintnu a l fcu. Progredisce come fa lintestino davanti al fuoco: non va avanti ma si accartoccia su se stesso fino a bruciare

stip,tu = conservare
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stpu = stipo.
Ntti lnghi, malutmbu e fsti stpi vsci morticddri e fmmini citi (qussu va truvnnu u vacabbnnu). Lopportunista vagabondo e perdigiorno va in cerca di notti lunghe, cattivo tempo, stipi raggiungibili, e donne stupide

stirsmu (isterismo) = disturbo per fatto psicotico, convulsione strpa,u (gr. sterfa lat. stirps) = infeconda, sterile stirrttu = terreno sterile stizzuni,tu = smuovere i tizzi smorti per farli riaccendere stocc,tu (lett. toccare con lo stocco) = azzoppare stoccani,tu (lett. tirare stoccate) = maneggiare al punto da far perdere loriginaria forma, far raggrinzare, sgualcire stoccaniti sono gli abiti o i panni non stirati stgamu, (gr. stomacos) = stomaco stomacsu (gr. stoma cache lett. brutto per la bocca) = stomachevole strtu cosa = torto, non diritto, distorto strtu persona che vuole ignorare il diritto, litigioso, piantagrane, permaloso
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strtu magghjni (lat. maius tortus lett. pi storto) = inaffidabile e insincero stzz (svevo stoz) = pezzo strac,tu (lat. stratum gotico straujan) = sdraiarsi strccu (fr. estrac ant. ted. strach) = stanco, sfinito strccua = straccale strachimmu = strapiombo strafalnti (sp. estrafalairo) = stravagante, sfaccendato strinu = estraneo straluntu = stordito, confuso, smarrito, frastornato stramnu = fuorimano stramrtu = morto da tempo strangddru (fr. estranger) = strampalato, strano, scombinato strangugghj,tu (lat. strangulare) = soffocare stranggghju = soffocamento causato o da umori o da difficile deglutizione; tosse soffocante strappuli da strappare, levare staccare, asportare. A Mormanno significa propriamente tirare avanti alla meno peggio, vivere modestamente accontentandosi di aver
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poco e di risparmiare sui beni o usarli con moderazione. strascin,tu = trascinare strscinu = segni odorosi appositamente lasciati sul terreno strisciandovi sopra qualcosa strascinni = camminare bocconi, a pancia in gi, trascinarsi, strisciare strta (lat. strata, ae) = Strada. strttu = distratto, svampito stratni = stradone strazz,tu (lat. distractio) = mettere a soqquadro, disperdere, scompigliare strazzgghja = disordine, caos strazzni = disordinato struzu, strvuzu (lat. extra usus oppure abstrusus) = diverso, singolare, strano, inaffidabile, lunatico, incomprensibile stric,tu (lat. extricare) = strofinare, lucidare, pulire con un panno stricatru = spazzolone strifizz,tu = sbriciolare strillambnti = parola composta da stra, extra, e lambnti da lampo, luce brillante; quindi: oggetto oltremodo lucido e pulito, sfolgorante, luminoso, luccicante, sfavillante, riflettente, lucente
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strimbunta = ferita o taglio procurato passando su una sporgenza strimbni (lat. extra ambonem lett. fuori dallambone) = appiglio, sporgenza (di una radice, una pietra, un dente, un ramo o altro) strna (lat. strena) = strenna I ragazzi, a Capodanno, sollecitavano genitori, nonni e conoscenti ad elargir loro la strenna cantando e recitando il seguente motivo
Bongirnu e bn nnu tant'augri ch' Capudnnu Capudnnu i cpu di msi fami la strna chi m'i prumsa Buon giorno e buon Anno Tanti auguri: Capodanno Capodanno e capo di mese Fammi la strenna che mhai promesso

strngi, strntu = stringere stringitru = torchio strittna = strettoia strttu = stretto


A lttu strttu, crcati mmenzu Se il letto stretto poniti nel mezzo

strgghju (gr. stroggulos) = tutolo, torsolo della pannocchia strlacu (gr. astrologos ) = tipo strambo e genialoide
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strolichi,tu = parlare come un astrologo strscia (cat. destrossat) = donna di cattivi costumi strsciu = storpio, deforme stri, struitu, strttu (lat. destructum) = consumare, distruggere strumnti = 1. oggetti necessari a fare qualcosa 2. ferri del mestiere 3. strumenti musicali strumntu (lat. istrumentum) = rogito strmmulu (gr. strombos) = trottola strungatru (lat. truncus) = sega ad arco usata dai tagliaboschi strnzu (longobardo strunz lat. struntius) = 1. imbecille, stupido 2. sterco sodo e rotondo struppi,tu (port. destropar) = deformare, malmenare strusci. tu = strofinare strusciddr, tu (veneziano strussiar) = rompere, mettere fuori uso, logorare, fregare, consumare strsciu = la passeggiata festiva lungo il corso stff,tu = annoiarsi, tediarsi, scocciarsi
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stffu (lat. tuphus) = nauseato, annoiato, deluso, stanco stui,tu = pulire, nettare. Vd. stuiavccu stppa (lat. stupula) = stoppa stuppddru = misura per aridi. Cfr. tmmulu s, sngu (lat. sum) presente indicativo
i sngu = io sono; tu s = tu sei; dddru,a i = egli, ella ; ni smu = noi siamo; vi ssi = voi siete; dddri s = essi, esse sono

sutta (lat. subactus) = cuoio reso morbido dalla concia da cui si ricavano le cavezze per gli equini, i guinzagli per i cani, le corregge subbiss,tu = (lat. abissus) rompere ogni cosa senza poter nulla recuperare subirn,tu (lat. supernus) = collocare in alto, sollevare i panni dormendo suc,tu (lat. succulare) = succhiare sucagnstru = scrivano, impiegato. Con questo termine venivano designati, soprattutto in senso dispregiativo, gli impiegati in genere sucamnni = succhia mammelle, infante sucarla = buco creato ai piedi della canna fumaria, proprio sul piano del focolare, che serve a convogliare in essa il

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fumo impedendo il suo spardersi al di fuori della ciminiera succffiu (lat. sub cophinus) = piccolo e angusto vano sotterraneo succrpu = (lat. sub porticus) = sotterraneo della chiesa sucsu = succoso scu = sugo
O sucu i vivi o sucu i morti O succo di vivi o succo di morti

Qui succo sta per sostanza, ricchezza, agiatezza che pu essere derivata o sfruttando e rubando i vivi o facendolo anche con i morti attraverso false donazioni o disposizioni testamentarie sddra = sulla, lupinella suddriv,tu = sollevare sufsticu (greco , sofisticos, poi latino sophisticus). Permaloso, pedante, ombroso, sospettoso, incontentabile, eccessivamente pignolo; chi usa e si avvale di argomentazioni false o cavillose sufrttu (lat. usufructus) = diritto di godimento di beni altrui suggina, ccua = acqua piovana che scorre dai tegoli o dalle grondaie si, suitu (lat. sugo) = suggere sia (lat. sua) = sua
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suicrpa = succiacapre suivcca = nottolone sultta = 1.solaio 2. suola delle scarpe slu (lat. solus) = solo sumarzsi = abitante di Orsomarso summzzu = agitar di liquidi, rimestio di acqua summzzui stgamu = sconvolgimento di stomaco sungru (lat. sincerus) = sereno
Aria sungra non para i trni Aria serena non teme tuoni Sundru di vrnu cuma puttana i Salrnu Sereno dinverno come la puttana di Salerno

sngu (lat. sum) = sono sunnulnzia (lat. sonnolentia) = stato di inerzia e pigra immobilit, torpore suprchju (lat. superculus) = superfluo. U suprchiu rppi 'u cuprchiu
Ogni eccesso un difetto

sppa (ted. suppa) = zuppa suppra = zuppiera supramnu = cucitura che si esegue dalalto in basso suprannmi (lat. supernomen) = terzo nome che si pone alle persone per indicarne qualche singolarit da notare sia nel bene che nel male suprnu = che sta sopra
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suprastnti = sorvegliante suprissta (it. soppressare sp. sobresada) = soprassata o soppressata; salame insaccato e messo tra due assi che si stringono.
Un vecchio professore di latino proponeva scherzosamente ai propri allievi la traduzione di una frase in cui compariva la parola suprissta sfidandoli a decifrarla. Eccola: in die veneris non est peccatum manducare supersata. Tutti traducevano: nel giorno di venerd non peccato mangiare la soppressata. Il manducare supersata lasciava qualche perplessit in quanto proprio il venerd ne proibiva il consumo. Tuttavia, poich il non proveniva dallautorit del maestro come un ipse dixit, si dava per scontato che non fosse peccato mangiarla. E invece non era cos! Il precettore chiariva sorridendo che supersata doveva intendersi come un nome composto da super, sopra e da sata nome neutro plurale con cui sono denominati i seminati e le piantagioni. Lesatta versione era questa: il venerd non peccato mangiare sui campi. Utilizzando la lingua latina e il dialetto ci possiamo imbattere anche in altre frasi a volte volutamente proposte come bisensi, indovinelli, cambi di lettere, palindromi, tutte di sapore enigmistico.

surstra (lat. soror altera) = sorellastra surbtta (turco serbet) = sorbetto fatto con neve, vino e zucchero
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surddra = cugina suriciru (lat. sorex) = nido di topi surgghja (lat. sauricola) = lucertola sriva (gr. surbia lat. sorvum Plinio) = sorba surivgnu (lat. sorvum) = acerbo come il frutto non maturo del sorbo surnia (gr. surmos che si trascina) = tartaruga srsu, srsitu (lat. sursum) = sorso sus,tu = alzarsi sstica (lat. sustuli da tollo) = presenza poco gradita ssu = sopra sutrniu (lat. sutornius da Saturno) = malinconico, musone, taciturno stta = sotto suttamsca (gr. mascalon) = ascella suttamssu = pugno o schiaffone dato sotto il mento suttanddru = sottana suttnu (lat. subtanus lett. che sta sotto) = piano inferiore della casa posto sotto il piano stradale; mnnu suttnu: l'inferno suttaspa = sottosopra
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suttli (lat. subtilis) = ultimo quarto della fase lunare suttirr,tu = sotterrare svnzichi (ted. zwanzig lett. venti) = danaro, soldi

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T
t = cfr. tta, padre tabbacchra (ar. tabacha in senso figurato innamoramento) = organo genitale femminile taccarddru (provenzale taca) = pezzo di legno duro, randello taccari,tu (dalla radice indoeuropea tac, afferrare, prendere) = 1. mangiare con avidit 2. tagliare con forza un legno 3. dar botte da orbi taccarita = serie di colpi e percosse; anche: grande mangiata tccia (dalla radice basso tedesca takk fr. tache) = chiodo per scarpe.
Sulla suola si piantavano lunghe file di t. di forma diversa. Cerano quelle a vitarella, quelle a punta, quelle quadrate. Tale accorgimento serviva per evitare il consumo della suola dovuto al continuo sfregamento con il terreno. Oggi camminare con le scarpe chiodate sarebbe una grossa impresa: eppure, soprattutto in tempo di guerra, tali calzature erano di moda (!) e i passi risuonavano a distanza come i ruzzoloni che ogni tanto avvenivano sul selciato sdrucciolevole. tddru (gr. tallos) = germoglio
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tafanriu (ar. tafar) = ano tffiti = di colpo, subito tgghia = 1. punto in cui arrivato il lavoro di zappatura 2. orlo, sponda tgghj,tu = tagliare tagghjla (lat. taleola) = trappola tgghju = 1. taglio 2. bosco ceduo
Cntu misri e gnu tghhju Misura cento volte prima di tagliare

tli sa di ma, di ddrru, di ta = significa pietosa commiserazione per chi, malgrado gli sforzi fatti da altri, non ha voluto o non vuole essere aiutato e soprattutto non intende applicare un impegno personale per venir fuori da situazioni poco piacevoli.
Per meglio capire, la locuzione ha lo stesso significato del proverbio in cui si parla di lavar la testa allasino. Stando cos le cose non si pu pi avere piet o considerazione di chi non vuole intendere e perci lui stesso dovr soggiacere agli eventi = tli sa di dddru

tamrru (ar. tammar) = villano, sgarbato, cafone tmba, tmpa (longobardo thampf) = tanfo, odore sgradevole tammrru = tamburo; persona grossa e gonfia

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tnga (lat. tango) = camminata lenta e claudicante tangzzu = zotico, villano, cafone, rozzo tnnu (lat. tum) = allora; correlativo di qunnu (tannu quannu allora quando) tant,tu (lat. temptare) = tentare tantatru = tentatore tantatru = il demonio tappli, tappni = pianelle cfr. chjappli tppiti = vedi: tppiti, tffiti tarllu = biscotto tarsca (gr. tarcs) = ubriacatura tarascconi = persona inaffidabile, impacciata, eccitata trgia = luridume trma (lat. tarmes) = tignola tarpnu = cafone, incivile tartru = gromma tasccni = sempliciotto tta (lat. tata) = padre tatannnu = nonno tatarnni (lett. padre grande) = bisnonno tavna (lat. tabanus) = tafano tavddru (lat. tabella lett. scarpa) = persona dai modi rustici tavrna (lat. taberna) = osteria, taverna, bettola
Ci nni s tavrni a mri?
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Ce ne sono taverne su (o nel) mare?

E uno dei tanti proverbi attribuiti alla saggezza di Pulcinella. Invitato ad attraversare il mare o solamente a salire su una barca, chiese se per caso vi fossero delle taverne come quelle che abitualmente frequentava nei vicoli della sua Napoli. Avendo avuto risposta negativa, declin linvito. tvula (lat. tabula) = tavolo
Un gioco Tvula vcchia e tvula nva qua lu mntu e qua lu trvu Tavola vecchia e tavola nuova qui lo metto e qui lo trovo. Il gioco, ha questo svolgimento. Due bimbi si pongono di fronte. Uno prende un oggetto e dopo averlo mostrato al compagno porta le mani dietro la schiena e lo pone in una di essa. Riporta poi le mani avanti a pugno chiuso invitando lamico a trovarlo. Il povero Tiresia si fa aiutare dalla tiritera che va cantilenando toccando col suo indice ora un pugno ed ora laltro, cominciando da uno qualsiasi, e scandendo le parole in sillabe: ta vu la ve cchia e ta vu la no va , qua lu min tu e qua lu tro vu. Sono 18 toccate, lultima delle quali, il vu lordine perentorio che obbliga lapertura della
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mano per mostrare loggetto. Appena questo viene trovato si scambiano i ruoli tra i giocatori, altrimenti il tutto si deve ripetere con gli stessi soggetti. I furbetti non depongono mai loggetto in una delle mani nascondendolo invece dietro la schiena. Cos risulta impossibile trovarlo perch le probabilit sono negative al 100/100. Il gioco col tempo diventato anche un detto popolare e questa volta con il significato di dilemma vero e proprio. Si pu assimilare allaut aut che come scelta puramente casuale. In tempi di miseria il formaggio era un bene prezioso che non poteva essere consumato come oggi. Quando si servivano quindi pietanze che ne richiedevano luso, soprattutto la pasta, se ne consentiva di insaporila con una dose minima che veniva spolverata sul piatto generalmente dalla mamma o al limite dalla padrona di casa. Il formaggio cos passava per la tavola una sola volta e non era possibile raddoppirne la porzione. Il proverbio ha dietro la filosofia del carpe diem che ha attraversato indenne secoli di storia.

tvula i passtu csu p ntvula

tavulri (lat. tabularius) = spianatoia, tagliere tavulni = persona dai modi impacciati e grossolani tavtu (ar. tabut) = bara

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t qu = voce che si d al cane per chiamarlo t t! = guarda, vedi, ecco t t, cu c! = guarda chi si vede! t, tni = tieni telailu = venditore ambulante di tele e merletti tni, tintu = 1. tenere a battesimo, a cresima 2. attecchire 3. tenere tnna (bretone tenna) = tralcio fruttifero della vite tentazini = il demonio tstu (lat. testa) = coccio t t t = voce per chiamare il pollame tcchiu (da tic) = contrazione intermittente e abituale di uno o pi muscoli tiganta = una padellata di caldarroste tiganlla = padellata di pesci, preferibilmente alici
Si puliscono i pesci levando anche le lische e si sistemano in una tortiera a strati ognuno coperto con prezzemolo tritato, mollica di pane raffermo, origano, aglio, sale, pepe, olio ed uovo battuto. tganu (gr. bizan. teganion) =

padella bucherellata per caldarroste tgghju (lat. tilea) = tiglio tighddra (lat. tegmentum) = tegame
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tilru (lat. telarium) = telaio tiltta (sp. telilla) = tela leggera tmba, tmpa (antico latino preromano timpa) = 1. grossa pietra 2. dirupo, precipizio timbnu = timballo, pasticcio timpgnu anche timbgnu (lat. tympanum) = fondo della botte timpta, timbta = sassata tna, tinddra, tinddru, tinni = tino, tino piccolo, tino medio, tino pi grosso tntu (lat. tinctus) = infelice, sventurato
Tntu tntu 'u caudarru ma cchi tntu cu' lu porta 'ncddru. Il calderaio tinto di nero, ma pi sporco chi lo trasporta a spalla.

Sarebbe: chi va con lo zoppo impara a zoppicare tntu = scolorito tppiti e tppiti = in men che non si dica, subito, con sveltezza tirabisci (fr. tire bouschon) = cavatappi tiracallnza (lett. prima tiri e poi allenti) = tira e molla tirnti = teso, diritto, gonfio tirantli = bretelle tra tra = contrattazione prolungata

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tiratru anche tirttu (fr. tiroir) = cassetto di tavolini, altri mobili, armadi tirignni (lat. tiringulus) = cosa dura ed indigesta tiritfulu (lat. tubulus) = persona piuttosto bassa e grassa tiritnghi e tiritnghi = muoversi con andamento lento, quasi claudicando tiritppiti e lariul dal dialetto napoletano = di primo acchito, subito, con un balzo.

Espressione onomatopeica che indica un movimento deciso, subitaneo e preciso verso un determinato oggetto reale o semplicemente del desiderio. Il vocabolo lariul usato in tante canzoni preceduto da lariul. A tali voci si accompagna insieme al battere delle mani o lo schioccare delle dita, un tempo musicale dal ritmo binario

tiritppiti o tppiti e tiritppiti o tppiti = dal significato di: sbrigati, fai presto voce onomatopeica, agisci con sveltezza, con rapidit
Tirituppiti e va ti cuvrna Fati pass la malincuna Sbrigati vai a mangiare Manda via la malinconia Meglio : consolati con il cibo e ti passeranno tutti gli affanni E un esempio di filosofia epicurea: soddisfa il
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bisogno e liberati cos dalle pene. Il detto popolare parte di una canzone ad aria di cui non ricordo il seguito.
Cuvrna = da governare; qui nel senso di prucurare del cibo.

tirramtu a nca = terremoto ondulatorio, che si comporta come il movimento di una culla tirrtta = torretta
La Tirrtta un colle di Mormanno su cui posto il Cimitero e la Chiesa della Madonna del Soccorso. Questa aveva un campanile fatto a torretta sostituito poi nel 1.928, da un Faro Votivo dedicato ai Caduti Calabresi di tutte le guerre.

trru (lat. tiro, tironis lett. soldato di leva) = giovanile, vispo tsbia (lat. tris bibo ingl. tipsy) = sbornia tsicu, tisicni da tisi. Persona non necessariamente ammalata di tubercolosi polmonare ma colui che per il suo fisico asciutto e segaligno sembra di essere sofferente di tale malattia. titlla = gallinella. Un tempo le galline razzolavano libere per le strade. Per raccoglierle e ricondurle nel pollaio si chiamavano ripetendo ti ti ti o pi pi p i tizzni (lat. titio) = 1. tizzo 2. malattia del grano tc tc = colpo secco e persistente
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toccatcca = battola. Tavola sulla quale sbattono dei martelletti di legno mossi da un congegno. Si usa il Venerd Santo per rumoreggiare durante i sacri misteri a ricordo delle folle di Gerusalemme tccu = tocco, da toccare, nel senso di spettare per sorte; gioco della conta 2. colpo apoplettico toliar = voce onom. Persona sciatta e trasandata tmmaru, tmu (lat. tomus) persona calma, tranquilla, tozza, grassoccia tmu tmu = con molta calma tnica = 1. intonaco 2. tonaca dei preti tpica tpica o zpica zpica (gr. topos) = a piccoli passi tra = bruco trci, trtu = curvarsi torcinic,tu = attorcigliare trta = specie di corda fatta con erbe o rami di alberi; con le trte di slici si legavano li frascddri trtanu (lat. tortilis) = ciambella tstu (lat. tostus) = duro ttaru = bastone to-t = bisbiglio, pettegolezzo, mormorio, diceria, ciarla; scambio di parole a voce
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bassa che indica curiosit, segretezza, confidenza, intimit tracuddr,tu (lat. trans collem) = oltrepassare la cima, andare al di l del colle, del monte tragali,tu (lat. tragere) = stare sdraiato per la spossatezza tranu = carro da trasporto trmbu (gr. strabos) = obliquo, cadente, fuori posto; riferito a persone: poco affidabile, falso; (sp. corazn sin trampa = cuore senza inganno) traminznu (lett. chi si mette in mezzo)= mediatore trapan, tu = bucare trapptu (lat. trapetum) = frantoio trsi, trstu (lat. transeo) = entrare, passare, passare attraverso trastu = entrato trasti, trasti = entrate, entrate trsi e jssi = entrare ed uscire. Avere un atteggiamento di incertezza, indecisione, insicurezza, timore, esitazione, incapacit ad assumere una decisione trstina (gr. tachistron) = sacco tenuto da una tracolla travgghju (fr. travail) = lavoro, fatica
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travnu = insincero, ostile, sgarbato, inaffidabile, furbesco, diffidente trvu (lat. trabs,trabis) = trave travuncddru = flogosi trnari (gr. treno) = lett. pianto, lamento
I trnari erano rumori fatti con lagitar di raganelle (vedi zicla) e crepitio di piedi in occasione dellufficio divino celebrato nella settimana santa. La consuetudine del lamento che nellantica Grecia accompagnava il rito funebre - vedi Eschilo, Le Coefore - pass direttamente nel cristianesimo e perdur, anche a Mormanno, fino ai primi del XX sec. Ricordo che durante la veglia mortuaria erano presenti al lutto della famiglia anche delle piangenti, vicine, comari, come persone specializzate a disperarsi, secondo un preciso rituale fatto di gesti, pianti, batter di mani e schiaffi dati sulle guance o sulle ginocchia. Tali lamenti erano ogni tanto intercalati da lodi allestinto e ricordi di episodi salienti della sua vita.

tribbziu (lat. tribunicius) = panciuto trca (lat. tricor, tricaris) = raggirare, imbrogliare.
A Mormanno la parola indica un percorso stretto e tortuoso, una scorciatoia che immette in una strada pi agevole. Li vi si nni vnu trca trca i buoi percorrono unabituale strada pi corta anche se faticosa.

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Ntric che ha la stessa radice, pu, senza tema, collegarsi al significato dintricare o intrigare, cio dintromettersi in percorsi altrui per agevolare se stessi e contemporaneamente rendere ad altri difficile una cosa, ricorrendo anche a raggiri ed imbrogli. No mi ntrcu e no mi mpacciu non sono n intrigante n intromettente Mpacci: dallital. impacciare, impedire, imbarazzare, ficcare il naso nei fatti altrui

trcchi trcchi = fuochi dartificio trcchi trcchi = scricchiolo trifgghju (gr. trifullion) = trifoglio trigghjgu (lat. ter jugus) = 1. giogo a tre posti 2. la costellazione di Cassiopea le cui stelle formano una figura simile ad una W capovolta che la fantasia popolare assimila ad un giogo a tre posti tring,tu (tedesco triken) = bere abbondantemente trppa = pancia tripptu = panciuto trppitstu da trippa e dal lat. tostus, nel senso di indurito. Letteralmente: chi ha la pancia dura, chi ha fatto una grossa scorpacciata, chi ha una pancia soda e prominente, chi cammina a pancia in fuori. Dal punto di vista comportamentale
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t. chi non ha cuore, legoista, chi bada solo al proprio tornaconto, chi incapace di comprensione, chi non si commuove trisc = starnuto. Vd. crisc trstu (lat. tristus) = malvagio, cattivo, perverso trivddru (lat. terebellus) = succhiello trocculi,tu = scuotere (cfr. in latino trucculi) trnu (lat. tonitrus) = tuono
Santa Barbara ncmpu stva di trni e lmpi non si mpaurva cu lEtrnu Ptri si raccumannva Santa Barbara in campo stava di tuoni e lampi non si spaventava col Padre Eterno si raccomandava Quando scoppiava unimprovvisa tempesta e lacqua veniva gi in modo rapido e copioso accompagnata da folate di vento e rumoreggianti tuoni, si invocava Santa Barbara e la si immaginava proprio al centro dellassordante e impetuoso vortice, sorridente e pronta a deviare boati e lampi attingendo forza e coraggio dallinvocato Padre Eterno. Barbara, figlia di Dioscuro, re di Nicodemia, primi del IV secolo d. C., convertitasi al cattolicesimo, aveva suscitato le ire del padre che la condann a morte sostituendosi al boia per decapitarla. Subito dopo, sebbene il cielo fosse sereno, fu colpito da un fulmine ed incenerito.

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A Mormanno un tempo era grande la devozione per tale Santa raffigurata in un modesto olio il cui originale, oggi in cattivo stato, custodito nella pinacoteca della matrice. Una sua copia, imperfetta, collocata nella cappella di SantAnna da cui il dipinto proveniva. Nel quadro vi sono raffigurati: la Madonna col Bambino, detta del Carmine, posta tra S. Anna, a destra, e San Gioacchino a sinistra. Sotto la Vergine si intravedono le fiamme del Purgatorio e cinque figure di anime purganti. Nella parte inferiore troviamo Santa Barbara che tiene nella sinistra una palma che ricorda lingresso di Ges a Gerusalemme e poi il suo martirio. Sul lato destro dipinta una torre che ricorda il luogo ove la Santa fu rinchiusa prima di venire martirizzata. In uno spazio a fianco dipinto San Domenico tra un libro ed un giglio alzato con entrambe le mani.

trnzu (etimo di incerta derivazione) = beato e soddisfatto. Si t. dopo una buona scorpacciata, standosene beatamente e comodamente in panciolle trppa (gr. tropalis) = mucchio di erbe o di virgulti estratti dal terreno con la radice trssu (cat. troz) = torsolo trtta (lat. tructa) = trota
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trzzichi e minzzichi (lat. tursus+minus) = di poca qualit e quantit


Ridurre una cosa in trzzichi e minzzichi, frammentrala

trzzu cavulu = broccolo, stupido trozzla (lat. trochlea) = carrucola trucchsccu (lat. turciscus) = granoturco trucculi,tu (lat. torqueo) = smuovere trgghju (lat. turgulus) = grassoccio, paffuto trument,tu = disturbare, tormentare trmma = tromba trupa (gr. tropaia) = temporale improvviso e di breve durata truppiddr, tu = mangiare con avidit masticando rumorosamente trscia dal siciliano = corda da basto trssa (fr. trousseau) = corredo trvulu (lat. turbidus) = torbido; riferito al tempo: nuvoloso, conturbato truzz,tu (gr. trucso; sp. Trozo, pezzo, frammento) = urtare; frammentarsi
I cicci si trzzanu e li varlri si spzzanu Gli asini si urtano e i barili si spezzano Quando si rompe un vetro si fa a trzzi. Nu trozzu i linnu un pezzo di legno. Nu trozzu i pani una fetta di pane. Truzzamu! invece la voce che precede il brindisi avvicinando i bicchieri, le coppe o i calici e
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facendoli toccare. E segno di unione di intenti e sentimenti che lega tra di loro le persone il cui vincolo viene poi suggellato dalla bevuta

tucctu (sp. tocado) = vestito festivo della donna. Era parte del corredo e si lavorava al telaio tffa (fr. tuf) = odore puzzolente e sgradevole di cosa stantia tultta (fr. toilette) = 1. lavabo composto da una bacinella, una brocca, uno specchio; 2. fare una bella tultta invece vestirsi con abiti eleganti cfr. ntulitt tma (lat. tumeo sanscrito tuma) = pasta da cui si ricava il formaggio e come sottoprodotto anche una piccola caciotta detta paddrcciu tumasclla (lat. tomacina) = polpetta di forma allungata fatta di patate, uova, formaggio e prezzemolo tumaschna (fr. tache) = rosa di macchia tumm,tu (gr. tumma sp. tombar) = cadere in malo modo, esser colpito, ferito tmmulu (ar. thum lett. un ottavo) = tomolo.
Misura per aridi, quali grano, granone, ghiande, patate, castagne, orzo, avena, noci, nocciole, fagioli, ceci e altro, formata da due menzitmmuli. Il menzutmmulu era ed un recipiente in legno
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avente la forma di tronco di cono costruito con piccole doghe che misura cm.36, diametro della base maggiore; cm. 32 diametro della base minore; cm.30 altezza. Il tomolo sarebbe stato il doppio e quindi troppo ingombrante per essere maneggiato. Esistono poi anche dei sottomultipli del m. che sono, a scalare, uno la met dellaltro: qurtu, stuppddru e misurddra. Un tomolo di grano era calcolato intorno ai 44 litri o chili. Il mezzotomolo era 22 litri o chili, un quarto 11 litri o chili, uno stuppddru 5,5 litri o chili ed una misurddra 2,250 litri o chili. La merce veniva misurata in due modi: alla rsa quando, passando una verghetta, detta vrra (cfr), sul recipiente pieno se ne livellava il contenuto, o alla crma cio lasciando che la merce formasse un cumulo, fino al suo traboccare.

tummulta = tomolata. Misura di superficie ancora in uso a Mormanno e terre limitrofe


E divisibile in sottomultipli: menzatummulta 1.666,5 metri quadrati; quartuzzata 833,25 metri quadrati; stuppidrta 416,62 metri quadrati. Tre tomolate di terra corrispondono ad un ettaro. Corrisponde a 3.333 metri quadrati e vi si pu seminare fino ad un tomolo di grano.

tnghi e tnghi, ntchiti e ntnchiti, tnghi e tnghi, tiritnghi e tnghi =

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voci che indicano atteggiamenti relativi a movimenti lenti e uguali tni = proprio tu tnnu = tondo tppi tppi = toc toc tppu (fr. toupet) = acconciatura dei capelli ottenuta con l'incrocio delle trecce dietro la nuca e con l'aiuto di forcine; crocchia turcinic,tu (lat. torquere) = attorcigliare trdu (lat. turgidus lett. pieno di umori ) = tardo di comprendonio, stupido turdumju (lat. turdus meus) = sempliciotto turnsi (lat. turonensem) = tornese. La moneta fu coniata per la prima volta a Tours in Francia da cui il nome. A Napoli si svil di valore e fu anche di rame.
Cirsa cirastta i nnnu chi taspttu, taspttu ntru msi finu a chi vi a nu turnsi Ciliegia ciliegina un anno che ti aspetto; taspetter ancora un mese quando potr comprarti a poco prezzo.

trra (lat. turris) = casa colonica trri e trri, trri e trri = tra una cosa e laltra, ora di qua ora di l turturddra (lat. turtur) = tortora turtursi = abitante di Tortora
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tssa (tussis) = tosse tuss,tu (lat. tussio) = tossire tuvgghja (basso latino del sec. IX tualia; del sec. X toalia; del sec. XII toallia) = asciugamano

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U
utta, uttu (fr. ouate) = ovatta: cotone filaccioso, allargato in falde, per imbottire i vestiti o per uso sanitario udinza = ascolto, attenzione gna (sp. gna) = unghia mitu (lat.umidus) = umido, bagnato mulu (lat. humilis) = pieghevole, morbido ngi, ntu anche jungi, juntu = ungere, porgere, dare, omaggiare
Qunnu jngisi,mngisi Il proverbio il sinonimo del do ut des

unini = unione nna (lat. unda) = onda. Un indovinello.


Non mri e fa lnna cma u mri Non mare ed ha londa come il mare (Grano che ondeggia al vento<9 Non prcu e tni a stula cma u prcu Non maiale ed ha setole come il maiale (La spazzola)

nza (lat. uncia) = oncia; unit di misura di massa gi in uso nel sistema ponderale siculo-italiota e adottata dai Romani presso i quali equivaleva ad un dodicesimo di libbra (circa 28 grammi).
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E rimasta in uso in Italia fino alladozione dl sistema metrico decimale (1861) ra (lat. ora) = ora rdi, urdtu (sp. urdir) = ordire, ordito rgira = ulcera rmu (lat. ulmus) = olmo Mandare a lrmu significa far restare a bocca asciutta, come accadeva in un gioco che si faceva nelle cantine rsu = orso rtimu = ultimo ussura = vossignoria usuli (lat. usualis) = consueto tili = vantaggio.
Fai l'tili Cazztta: acctta a tto e bnni. stti

tru (lat. uter) = otre

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v ti f fngi! = esci! sparisci! Vai a raccoglier funghi! v ti cciabbsa! = vai a verdere cosa accade! v ti f ftti! = vai a quel paese! ftti, da fottere, usato con significato osceno vacabbnnu (lat. baccahabundus) = ozioso, perdigiorno, sfaticato vacntu (lat. vacuus) = vuoto vacchtta (lat. vacca) = cuoio ricavato da pelli conciate in modo speciale vcci = vai vacctu, (lat. vacuus) = vuoto, flaccido vacli (lat. bacinus) = bacinella vaddrni (lat. valles) = luogo scosceso, valle non troppo profonda nella quale scorre qualche torrente o qualche fiume vgghiu (lat. vallum) = cortiletto vgnu (lat. vannus) = tino di legno adatto alla conservazione del grano vgu = vado
i vgu = io vado; tu vi = tu vai; dddru,a v =egli, ella va; ni amu (lat. imus) noi andiamo;
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vi isi (lat. itis) voi andate; dddri vnu = essi, esse vanno

vaina (lat. faba bajana sp. vana) = guscio dei legumi; pi comunemente fagiolino; in senso osceno: membro virile valnza, valanzni (sp. balanza) = stadera, bilancia valanznu (lett. che bilancia, che equilibra) = asino o cavallo affiancato a quello che tira il carro valistrnu (gr. ballein) = strabico vammcia (gr. bambacs) = bambagia Si criscitu ntr vammcia sei cresciuto con tutti i riguardi, sei stato trattato bene senza aver subito disagi o traumi fisici e psichici vmpa (lat. vapor vaporis) = fiamma vmpa ma ! = ohim! Fuoco mio! Anche da avvampare, ardere rapidamente in una gran fiammata.
Lesclamazione sottintende uno stato danimo colpito e turbato da uno o pi avvenimenti drammatici, tristi o luttuosi, imprevisti e imprevedibili, tali da scuotere a fondo gli equilibri psicologici. Vampa mia! assimilabile anche a mamma mia! Nel vampa mia si invoca il fuoco,la vampa, quella

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fiammata cio che con il suo impeto distrugge e poi purifica. Mamma mia! invece rivolto alla persona pi amorevole del mondo presso la quale si trova sempre quella protezione e poi da essa quel coraggio che serve per affrontare la difficile via della vita Vampa! Cvia pti goi Ohim, cosa mai avrei dovuto patire oggi Vampa! Ch succssu? Cosa accaduto? Vampa mia! E m cumgghja fa! Povero me: cosa dovr fare ora?

vanddra (normanno venelle) = vicolo vanni,tu (basso lat. bannum) = bandire vnnu = bando vantaittu (lat. vanitare) = vanaglorioso, elogiatore di veri o presunti meriti vantra, vannra (lat. basso lat. vantus ant. ted. wand abito, drappo) = grembiule in pelle proprio dei calzolai e dei mietiori vantisnu (lat. ante sinum) = grembiule varagghj,tu (lat. ragulare) = sbadigliare. Anche dal provenzale badaillar o quantomeno da ragliare in ragione dellapertura quasi totale della bocca da parte dellanimale. vargghju = sbadiglio varamnti = veramente, in verit
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varatt,tu = barattare, scambiare, permutare varavtta (gr. boao) = persone che parlano gridando; confusione, parapiglia, rivoluzione vriva = barba varivarsccu (lat. ruscus atabascus) = fiorisce a luglio, con fiori gialli che bolliti lenivano, secondo la medicina popolare, i dolori emorroidali varivtu = barbuto varlru = barilaia
Dietro la porta di casa era, generalmente, sistemato il varlru. Fino alla fine dell800, lacqua si attingeva alla Salivra o ad altre fonti sparse per le campagne. Nel 1.886 fu inaugurato lacquedotto comunale. Non tutte le abitazioni per avevano limpianto: cerano, qua e l, per i diversi vicinati, delle fonti comunali: Pci, a Trra, Fssu, alle quali le donne anu a lccua con il barile in testa, poggiato alla curna, oppure portato ncinta cio sullanca. La fontana del Fssu, era posta ove ora sono le scale che portano al mercato coperto. Sul muro dellantica fabbrica, dettata dal prof. Vittorio Pandolfi, si leggeva: DIU OPTATAM NUNC LAETE BIBIMUS. Fu rifatta negli anni quaranta. Sul davanti vi era un bivri. Tale spazio, concesso agli animali, era delimitato da due inferriate che,con due accessi, uno a destra e
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uno a sinistra, portavano alla fontana pubblica, posta di dietro. Tutto questo fino agli anni 50. Lacqua sgorgava da una sola cannella.

varlddru = barilotto varlri = barile vrra (lat. vara) = legno a traverso, stanga, barra, verga varrta = bastonata vrru (lat. varus) = pieno vrru vrru = ubriaco fradicio varni (prov. baroun) = mucchio di grano o di neve vas,tu = baciare vsciu (lat. bassus dialetto sardo basciu) = 1 basso; 2 stanza posta nel piano terra vasli = cfr. vcchi vasli vsu = 1.bacio 2. vaso da fiori vtra = grano duro vatrva! = chi sa! vtti = battere vatti,tu = battezzare vattitu dirttu. Battezzato correttamente, e
conformemente alla liturgia cattolica. Dirttu contrario di strtu, storto, qui nel senso di nato male difettoso, abborracciato, non curato, rozzo. Chi stato battezzato dirttu persona affidabile, seria, moralmente sana.

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Il detto significa propriamente: non hai avuto una solida base morale, sei come una bandiera al vento; sei un farfallone, un imbroglione, una persona da evitare, un inattendibile, un irresponsabile Non s sttu vattitu dirttu = letteralmente: non sei stato battezzato in modo giusto. Per essere battezzato in modo giusto debbono essere soddisfatte tutte le condizioni richieste dal rito. Nella tradizionale cultura popolare la prima cosa che si pensava fosse venuta a mancare era quella di non aver dttu bbnu a patrinnstu cio di non aver saputo pregare per il bene del battezzando. Tale fatto poteva essere attribuito ad uno qualsiasi dei partecipanti al rito, padrini, genitori, lo stesso sacerdote o altri. Chi non stato vattitu dirttu persona che ha linee di condotta reprensibili, poco affidabile, dotato di una particolare soggettivit. E nelle stesse condizioni di un pezzo difettoso che non pu essere utilizzato o che comunque utilizzato non assicura il corretto beneficio che luso richiederebbe

vatticri = batticuore vattinnri (sp. batanero ar. battan) = folloniere, sodatore, operaio addetto alla gualchiera. Poich i panni si battevano tale termine si traduceva in dialetto in vatti da cui vattinnri per indicare il fiume in cui erano posti gli edifici ove si lavorava. Battentiero, Battentieri o
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Battendiero il nome italianizzato del fiume di Mormanno.


Gi alla fine dell800 per la lavorazione dei tessuti fabbricati ai telai non si dimostyr competitiva. Le antiche gualchiere furono trasformate allora in centrali idroelettriche. Queste, create per merito di imprenditori locali, fornirono a Mormanno lilluminazione a partire dal 1.895. In seguito fu servita anche la citt di Papasidero. Quando lenergia elettrica fu nazionalizzata, (Legge 15 dicembre 1962), gli impianti furono assorbiti dallENEL e funzionarono poi alle sue dipendenze fino al 1966.(vd. in Bibliografia Domenico Crea)

vattsimu = battesimo vttitu = battito vva = bava dal tardo latino popolare baba, voce onomatopeica Vavagghju, lat. vavato, vavatonis. Chi non riesce a parlare perch ha la bocca piena di bava. Bambino, moccioso, immaturo, inesperto. Chi manca di capacit di espressione vavatnni = vattene, sparisci vavriu = esalazione fumosa vavulci (lett. che fa la bava) = lumaca, chiocciola vavsu = bavoso

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vcchi vasli (gr. basileus, letteralmente = vecchi re) Cos erano conosciuti i monaci basiliani.
Al fine di tener desta la fede, nei giorni 29, 30 e 31 dicembre di ogni anno, gruppi di monaci basiliani attraversavano con canti e preghiere le vie del paese rinnovando i sacri riti propri del tempo natalizio. Questi vcchi vasli, seguaci di San Basilio il Grande, 330-379 d.C., per la maggior parte asceti ed eremiti, col passar del tempo non furono pi presenti nel territorio. Di essi rest il ricordo ma si perse lo spirito che ne aveva sostenuto lazione. Il rito assunse col tempo un sapore del tutto diverso con prevalenza di atteggiamenti pagani. Gi dal 1700 e fino alla met del 1900, queste cerimonie erano svolte per lo pi da ragazzi. Nelle prime ore delle tre sere che precedono il Capodanno, cos il Prof. Edoarado Pandolfi in una nota per il Marchese Gallo, fanciulli e giovanetti, a brigatelle, vanno, per le vie dellabitato facendo rumore e grande strepito, con percuotere calderuole, padelle, ed altri utensili metallici, da assordare il vicinato. E mentre che in casa i bimbi, co fanciulli che non prendono parte alla gazzarra, si tengono in trepidazione e stanno ai panni delle mamme, ad essi creduli sintima che sarebbero dati in balia dei paurosi Vecchi Vasili se eglino non correggessero lor difettuzzi e se non si rendessero docili ed ubbidienti ai comandamenti del babbo. Ricorderebbe la usanza anzidetta per frastuono operato, aggressione di nemici o tale altro
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clamoroso avvenimento? Di tutto ci oggi resta uno sbiadito e confuso ricordo.

vcchiu strnu = uomo di et molto avanzata. vna = 1. avena 2. polla dacqua 3. vaso sanguigno vnniri, vennirida (lat. veneris dies) = venerd ventulra = da vento. Il termine spesso riferito ad una donna, sorella, madre, moglie, che va, corre, fugge come il vento agitandosi in ogni direzione ed incapace di portare a termine un discorso, di assumersi responsabilit, di gestire un programma. Ventulera perci persona inaffidabile, insicura, inidonea ventuli,tu = fare vento vermicddri = spaghetti verminra = verminosi verminarja (lat. verminatio = stato di continua agitazione, ansia, prurito, trafittura, instabilit, fisica e psichica Movimento continuo come quello fatto dai vermi. vrmu d mrti = tarlo del legno o della carta vrnu = inverno
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vrru (lat. verres ) = verro vrtula (lat. averta) = sacco borsa capace e floscia da portare sulla spalla o a tracolla; sacco, bisaccia. I monaci cercatori riempivano le vrtule. vrza (sp. berza)= cavolo vspra (lat. vesper) = vespro, tardo pomeriggio; ovest geografico; vspri = funzioni religiose del pomeriggio vsti, visttu = vestire, vestito vta, jta (lat. beta) = bietola vtti (lat. vectis) = bastone va nva = strada nuova
Cu lssa a va vcchia p la nva s chi lssa e non s chi trva.

viatddru, vitu ! = beato lui! vcciu (dal dial. merid.) = gallinaccio, tacchino vicinnzu = vicinato
Ancor prima che la democrazia popolare avesse espresso il desiderio di quartierizzarsi nella ricerca di quei denominatori atti a risolvere i problemi di tutti con impegni comunitari, nei nostri paesi erano gi funzionali i vicinnzi. Essi hanno rappresentato e ancor oggi rappresentano una forza aggregante. Il vicino partecipa alle gioie ed ai dolori e, alloccasione,aiuta e soccorre pi dei parenti. Le comari sono unistituzione: parlano con occhiate e con cenni; a volte pettegolano con quel pizzico di
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malizia che le rende simpatiche. Il vicinnzu prendeva e prende il nome o da un posto, o da un centro di culto, o da una persona degna di essere ricordata. A Mormanno i vicinnzi antichi sono: Nunzita, Santa Catarna, Trra, Marinddra, SantAnna, Santu Rccu, I Mnaci, Santu Nicola, San Francscu, San Michli, Santa Filumna, a Tirrtta, Casalicchiu. I nuovi centri: Cuppni, Santu Basi, Pusllicu, Mpdi San Michli.

victaru, sntu = dal latino sanctificetur desunto dalla preghiera del Pater Noster.
Il termine, messo in mano al popolo si trasformato come attributo nominale che indica una persona furbastra, egoista, doppiogiochista ed inaffidabile. Quando la Messa si diceva in latino, il 99% degli ascoltatori non capiva nulla. A furia di esse ripetuti certi vocaboli assumevano un volto nuovo ed un nuovo significato. Sempre dal Pater il da nobis hodie, si trasform in Dnna Bissdia. Quando qualcuno chiese ad un letterato del posto chi fosse tale personaggio cos importante da esser ricordato nella preghiera principale del cristiano, si sent dire, con una sicumera grave e apparentemente pensosa, che tale signora era una zia della Madonna, assimilandola cos a tante alte Donne del paese, mogli dei Don della classe dominante.

vdi = vedere
Cmi ti vdisi ti scrvisi
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Ti comporterai secondo le tue possibilit

A seconda delle tue condizioni, ti vidisi, potrai rapportarti agli altri, ti scrivisi. Altrimenti: non fare il passo pi lungo della gamba: valuta cio esattamente le tue reali possibilit e capacit senza rischiare cos di pagare spiacevoli conseguenze. vigghj,tu (lat. vigilare) = esser svegli, custodire vignign,tu = vendemmiare vijlia (lat. vigilia) = vigilia viltu = coperto di veli viltta = veletta vilsccu (lat. vinciculum) = bastone sottile e resistente villi,tu (lat. villa) = divertirsi, darsi alla pazza gioia vinziu da vino; produttore e coltivatore di vini vingirra (lat. vincio) = tronco della vite vintilatru (lat. ventilo) esporre allaria.
E un posto occasionale sullaia verso il quale spira a momenti e favorevolmente il vento che consente di vagliare il grano separandolo dalla paglia. Per estensione: luogo esposto alle correnti daria

vintinvi (tnisi a cpu ) = 1. sei fermo a ventinove e non riesci ad arrivare a trenta:
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ti manca poco per raggiungere lo scopo 2. ragioni a tuo esclusivo interesse. vintinvi e gna trnta (lett. ne manca una per trenta) = essere alla fine di un percorso, di unimpresa e non tirarsi indietro per raggiungere lo scopo vila pisciacni = viola canina priva di profumo, comune nei luoghi selvatici vppita (lat. bibitum) = bevuta virdarma = verderame vrdu (lat. viridis) = verde vriga (lat. virga) = verga, bacchetta, bastone, frusta. Membro virile virighddra = paletto virlgnu gr. , melonia bozzo, livido, bernoccolo, bitorzolo, ematoma virminsu = verminoso
Lu mdicu piatsu, fa la chjga virminsa Il medico che non cura per compassione lammalato far incancrenire la sua piaga

virnta = invernata virsra (lat. versorius) = 1. terra che si riesce a lavorare in una giornata. 2. luogo ove il bue, finito un solco, ritorna per iniziarne un altro. 3. Il vomere dellaratro.

Il termine figura nel celebre indovinello veronese del IX secolo scoperto nel secolo scorso dallo Schiapparelli e che elaborato poi da vari studiosi, suona cos Se pareba boves, alba pratalia araba,
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albo versore teneba, negro semen seminaba Spingeva avanti i buoi, le dita, arava campi bianchi, i fogli, teneva un bianco aratro, cio una penna doca, e seminava un seme nero cio linchiostro

virtcchiu (lat. vertibulum) = ferro ricurvo che parte del fuso virzillnu = verzellino virzllu (lat. viridis lett. come un grano di verza) = orzaiolo vitticta (lat. vectis) = bastonata vittichi (lat. vectis) = dar bastonate, picconate, scossoni, bacchettate vscchiu (lat. viscum) = pania viscigghjta (lat. vinciculata) = bastonata viscgghju (lat. vinciculum e viscilio) = giovane albero di quercia viscttu = biscotto
Crstu mnna visctti alli sdentti Cristo manda biscotti agli sdentati

visprni = vespone, calabrone; anche seccatore, rompiscatole vissca (lat. vesica) = vescica vitgnu = tralcio, vite,talea
Da bnu vitgnu pgghja magghlu: cma lu ptri cos u figghjlu Da una buona vite prendi un magliolo (talea): come il padre cos sar il figlio. Come dire: buon sangue non mente
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Magghjlu dal latino malleolus, lett. martelletto, come la forma tagliata del tralcio da trapiantare vitddru (lat. vitulus) = 1. vitello 2. feccia dellaceto che serve per produrne altro vitrna (fr. vitrine) = 1.scansia di negozio; 2. mobile a ripiani con sportelli in vetro; vitrinriu = veterinario vtru (fr, vitre) = vetro vittra (lat. vectura) = asino, cavallo o mulo vivnzia (lat. vivens) = il vivere vvi (lat. bibo) = bere vvu = vivo

Vvu non mamsti e mrtu mi chjangsti Da vivo mi negavi amore da morto mi inondi di lacrime Pu essere lo sfogo di un amante mal corrisposto da vivo e poi rimpianto da morto. Il significato pi vero quello di non essere stato apprezzato per le azioni ed i comportamenti tenuti e di essere poi rimpianto

vziu (lat. vitium) = vizio

Vziu i natura, fina sipurtra Vizio di natura fino alla sepoltura

vzza (lat. vicia) = veccia vlganu = acero di bosco; Vlaganta un bosco a sud di Mormanno ricco di aceri vca (sp. bocha) = pustola
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vgghju = voglio vju (gr. boos) = bue

U vju chima curntuu cicciu

vmmacu (lat. bombex) = bombice vommic, (lat. vomo, vomis) = vomitare sbommic = purificare, mandar via le imperfezioni. La lana appena tosata si sbmmica, si purifica dalle sporcizie. Anche: dire le cose come stanno senza paura, senza sotterfugi e senza nascondere la verit. Sfogarsi vnu = vogliono
I rcchi cmi vnu e l pviri cmi pnu I ricchi come vogliono e i poveri come possono

vria (lat. borea) = bora, vento di nord nord-est; superbia, presunzione, alterigia vosccru (lat. boscus) = siepaglia vsccu (lat. boscus) = siepe folta e continua votainu (lat. ianua porta) = apri porta.
Specie di grimaldello formato da una astina di ferro piegata ad angolo retto che si fa passare attraverso un foro praticato nella porta e si manovra fino a fargli raggiungere una barretta di legno che spinta in apposite guide entra in un supporto e diventa cos una serratura nascosta

vzza (radice celto-germanica boz) = 1. ingluvie degli uccelli 2. tumefazione che

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appare sul collo per un vistoso aumento della tiroide vzzu = bitorzolo vrca = pantalone vracalni (lat. braca lett. a chi cascano le brache) = sciatto, sporco, perdigiorno vracchri (lat. braccus) = chi porta i cani nelle batture di caccia vrachtta = brachetta vracchicddru = cagnolino vrccu (sp. braco) = basso di statura vrccu vrccu = basso basso vrchi = pantaloni vrachissna = mutandina da donna vrnca (prov. branca) = ramo vrancta = quanto pu essere contenuto tra le braccia o tra le mani vrancddra = mano, zampa vrasccri (lat. brasia) = braciere vrsccia = brace vrascili (tardo latino brasas da cui litaliano brasato) = involtini di carne farciti con prezzemolo, aglio, formaggio e legati con un filo a mo di salamino vrazzta (sp. brazar) = quantit di legna che si pu stringere tra le braccia vrzzi (sp. vrazo) = braccia vrcciu (fr. breche) = brecciame
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vrgghja (fr. bride) = briglia vrigugn da vergogna. Vergognarsi. sbrigugn, svergognare, cio far provar vergogna sbrigugntu invece colui che non si pente, che non ha vergogna delle sue azioni, dei suoi atti scellerati o malefici, sebbene contestatigli con puntuale e circostanziata evidenza. vriggna = vergogna vrigognara = azione vergognosa vrnna (lat. blennus Accademia Crusca) = pancia cadente, cosa floscia vrsa(gr. vrusis) = sorgente vrit, vritdi = verit vrcca (sp. broca) =succhiello, zipolo vrcculu (lat. broccus) = 1. broccoli di cavolo 2. cime di rape
Vrcculi, mbrcculi e predicatri dppu di Psca non mmlinu cchi Broccoli, gnocchi e predicatori Dopo la pasqua non hanno alcun valore. Analizziamo: Mmlinu = valgono La v diventa m con raddoppiamento I broccoli, cio i talli della rapa e di certe qualit di cavolo quando cominciano a fiorire non hanno pi sapore ed inutile cucinarli. Gli gnocchi, vocabolo del dialetto napoletano
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gnuoccolo, passato quasi identico nel mormannese, non vengono pi preparati e cucinati essendo finita la riserva di farina durata tutto linverno. La voce deriva dal latino nucleus ed quella sorta di pasta di figura rotonda a foggia di nuclei o di morselli detta pure cavateddri in quanto scavati con la pressione delle dita, generalmente indice e medio, sul cilindretto di pasta fresca. Predicaturi. Erano frati conventuali invitati per la settimana santa. Finita la Pasqua e con essa le funzioni religiose, ritornano nei loro conventi. Pi profondamente il proverbio significa che gli orpelli o quelli considerati tali, non determinano in modo esclusivo il percorso di vita: sono degli accidenti storici con valore assolutamente temporaneo.

vroggj, tu (basso latino broliare) = germogliare vrgghju (brolius) = germoglio vri vri = girandola vrusci, tu (latino volgare brusiare) = bruciare vruscnti = scottante vcca (lat. bucca) = bocca S passtu p nnnti vcca fornu! = letteralmente: sei passato davanti alla bocca del forno! Come limboccatura del forno immette in una camera pi grande
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di tale capacit da poter contenere parecchi pani, cos la bocca, in proporzione piccola, fa passare molto cibo nello stomaco. Il detto rivolto al crapulone insaziabile e vorace. Qui ricordo un altro attributo dello stomaco relativo alla sua capacit;
La vntri si chima piddrcchja, si chj ci nn mntisi,chj si stinncchia Lo stomaco come un otre; pi lo riempi, stendi, e pi si allarga

vuccgghju (lat. bucca) = bocca di un barile, di un vaso vuccaprtu = ciarlone, incapace di tenere un segreto vccula (lat. buccula) = occhiello vucculru = giogaia del maiale vucculru = dal lat. bucca. E la giogaia del maiale e, per estensione quella delluomo, detta anche grgia dalla radice indo-europea gar.
Dmi n ntgghju di ss vucculrusi canta nella Canzone del cupi-cupi, un motivo folcloristico mormannese.

vddri,tu = bollire vddritu = bollore vuligri (lat. vulgaris) = magnanimo, popolare


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vmmula (gr. bombulion) = orcio, vaso dal collo stretto vrpa (lat. vulpes) = volpe vurpgnu (lat. vulpineus) = furbo, attento, vigile vurpli (lat. verpa) = bastone fatto di nervo di bue vurrina (lat. burrago arabo abu-arak) = borragine vurrddru (fr. gour) = gorgo del fiume vrsa (gr. bursa) = borsa vursddru (sp. bolsillo) = tasca dei calzoni vursni (sp. bolso) = borsone vutt,tu (sp. botar) = spingere vuttru (lat. buttis) = cantina, tinaia vtti = botte
Fgghi fmmini e vtti i vnu, spcciali quntu prma Disfati quanto prima delle figlie e delle botti di vino. Le prime possono restare zitelle e il secondo pu andare a male.

vutticddra = botticella

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xjacc,tu (ar. as-saqq) = spaccare xjccu = spacco, ferita, fenditura xjat,tu (lat. flatare) = fiatare xjatatna = ansima, fiatone xjtu (lat. hiatus) = fiato xjauri,tu (lat. flagrum) = lo spirar di venti o eventi favorevoli xjaru = brezza, venticello, alito xjbba (lat. fibula) = fibbia xjtta (lat. fecta) = fichi secchi infornati e infilzati in un rametto di mirto xjxjmu = respirazione stertorosa xjcca (lat. clocca) = chioccia xjccu, xjcculu (lat. floccus) = fiocco xjocculi,tu = chiocciare xjrta (lat. sortis) = sorte xjumra (lat. flumen) = 1. fiume in piena 2. folla xjumnta (lat. jumentum) = giumenta xjmi = fiume xjnna= (lat. flunda) frombola xjnnu = filo di vegetali
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xjur, xjurtu (lat. flos, floris) = fiorire xjru = fiore xjuxj, xjuxjtu (lat. sufflare) = soffia xjuxjarlu (lat. sufflatorium) = soffietto da focolare

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Z
z (lat. thia) = zia z Rsa = la volpe zccanu (ar. sa kan lett. posto o casa poco spaziosa) = ovile zaccarta (gr. saccos) = cucitura asimmetrica e grossolana zaccurfa, zaccurli = (gr. zacurafa) ago da lana o da materassaio; zafani,tu (cat. xafardeiar) = calpestare qualcosa fino a ridurla in poltiglia zafarna (dolce o piccante) = polvere che si ottiene tritando i peperoncini zafarnu (ar. za faran) = peperoncino zaggghj = legacci di stoffa zagarddra = nastro, fettuccia zmmaru (ar. tammar) villano, cafone, zoticone cfr.tamrru zmparu = zotico; uomo mal vestito zampta o zambta= pedata zampi,tu = cfr. zamp zamprniu = Sempronio znghi = fanghi, zacchera, mota, melma znna, zanntta = bambina che ama divertirsi e giocare; ragazza, fanciulla o
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signorinella dai modi spigliati e dallatteggiamento non convenzionale. Voce mediata dalla commedia dellarte. In veneziano Znni Giovanni, servo sciocco e furbo, burlone e perdigiorni zanni = divertirsi senza limiti e spensieratamente anche alle spalle altrui zappatru = zappatore zppili = piccola zappa zappuli,tu = zappettare zarcchj (turco caryk) = cioce zavtti, zavattni (sp. zapatos) = pantofole, pianelle o scarpe vecchie e sdrucite zzzara (longobardo zazza) = zazzera z Pppi = vaso da notte zicla = cicala zicla = crepitacolo, battola, raganella.
Strumento musicale di legno costituito da una girella dentata che viene azionata per mezzo di un manubrio e produce un suono stridulo simile al gracidar delle raganelle. I ragazzi usavano le zicle durante i riti della settimana santa insieme alle tcca tcca cfr.

zicalsu (cicala? cantava senza pensare allinverno) = chi va in cerca di scuse e pretesti per non lavorare zcca (long.zekka) = zecca zicrru (sp. cigarro) = sigaro
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zicchittta (voce onom. da zac suono di un colpo) = biscotto, biscottone; colpo dato con il dito indice sotteso e spinto dal pollice o anche da altre dita zichinttu (fr. lans-quenet) = gioco delle carte dorigine soldatesca; per estensione si indica anche il giocare dazzardo zichininza = pochezza, minima quantit di alcunch zichiz = voce per chiamare le capre zicgnu = pugno zfaru o cfaru (lat. Lucifer Lucifero) = diavolo; persona arrabbiata, nervosa, intrattabile zifunta (gr. sifonos) = violenta scarica di pioggia zil,tu (gr. tilos) = emettere frequentemente feci liquide per malattie intestinali zilarddra = diarrea zilri = sporco di diarrea zillsu (napol.) = puntiglioso, ostinato zilna (gr. chelone) = tartaruga
Sntu Nicla, nu pssu i zilna, Snta Luca, nu pssu i gaddrna, Sntu Natli nu pssu i cni. La credenza popolare voleva che il giorno aumentasse, per S. Nicola, di un passettino piccolo come quello della tartaruga, per Santa Lucia, di un passo pi lungo come quello della
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gallina ed infine per il Santo Natale con un passo paragonabile a quello del cane.

eti zmma (gr. csimaros) = ovile, stalla zmmaru = capro, becco zimrra (sp. zamarra) cappotto usato nell800; cos detto il cappotto dei preti zngaru (ungherese tzigan) = zingaro
Ai vistu mai zingari meti? Hai mai visto zingari mietere (o lavorare?) Si dice che fosse stata rivolta ad un giramondo richiesta di prestazione dopera. Costui rispose con un ironico interrogativo: hai mai visto zingari mietere? Non sai che siamo dei giramondo cui poco piace lavorare con costante impegno. Il detto ben si adatta a quella o quelle persone che non hanno nessuna voglia di lavorare seriamente e che allapparenza, sembrano capaci di eseguire incarichi e portarli a termine. Tuttavia debbo notare che il proverbio nasce da una visione ottocentesca della popolazione rom di cui si sottovalutano intelligenza e capacit

zingarna = 1. meretrice 2. donna scaltra e furba zinn,tu (lat. cinno) = ammiccare, accennare znnu = accenno, ammiccamento znnu (gr.ant. o tunnos o tsunnos) = piccolo
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znnu znnu = piccolissimo, infante zinzulru = straccivendolo

Un bel giorno di primavera, gravato dal suo enorme cesto, appariva, al suono del suo grido, u zinzulru. Barattava gli stracci vecchi con un preciso rituale che vedeva, al primo posto, quelli di lana, offrendo in cambio pettini dosso, bottoni, trine, merletti, tazzine e piattini da caff, aghi, filo, ditali... I ragazzi erano felici a vederlo perch, in fondo al vaso di Pandora, verano pure fischietti di rame con la pietruzza interna per farli trillare, palloncini, matite colorate ed altri svariati ninnoli, ai quali era rivolta lattenzione e il cui desiderio di possesso, espresso a volte con insistente petulanza, faceva passare in secondo piano quei desideri della mamma, alfine sempre... perdente.

zinzuli,tu = scuotere come un cencio znzulu = straccio zinzulsu = vestito di stracci; zinzulsa invece la sorte avversa, la sfortuna, la morte zparu zparu = colmo fino allorlo, giusto a misura zipppi = orinale zipirignlu (lett. proveniente dall'isola di Cipro, cipriota) = balestruccio zppa (longobado zeppa) = 1. cuneo di legno 2. peritoneo

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zppu, zippni (lat. cippus) = grosso pezzo di tronco, ceppo.

Vstiti zippni, c prisi barni. Se ti vesti bene, anche se sei un ceppo sembrerai un barone!

zppula (tardo latino zippula) = frittella zipruvtulu = scricciolo zrpuli = capelli crespi zta (zita voc. antico) = fidanzata, novella sposa Simmna d' zta = luna di miele ziti = fare lamore zitggiu = fidanzamento ztu = fidanzato, novello sposo zivulddri = qualit di fichi zizimli (gr. schizo) = miele del fico; resina di alberi; gocciolamento di vari liquidi zizinddri = tonsille zzza = salciccia zccula = topo di fogna zcculu = zoccolo zocculna = meretrice zppu (sp. zopo) = zoppo zza = fondo del caffe; sudiciume in genere z (gr. , tehios) = zio

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Z Rccu, Z Biasi ecc. Zio Rocco, zio Biagio ecc


E z m zu m zu m mi la fi la carit? Zio monaco, zio monaco, mi faresti la carit? Il modo di dire una reminiscenza della presenza dei monaci questuanti che un tempo giravano per le vie del paese. Forse nellaria persisteva anche il ricordo boccaccesco di Frate Cipolla e della sua piuma magica. Certo sembra paradossale chiedere carit a chi vive di carit. Perci credo sia canzonatoria la preghiera rivolta a Z Mnacu

zubardni = da bardo nel senso medievale di giramondo che cerca accoglienza o, e qui credo stia il vero significato, da chi mal bardato quindi spoglio, sguarnito, senza finimenti, disadorno. Zubardni mormannese una tale persona, alla quale viene pure attribuita unintelligenza arguta e accattivante. Il nostro Z. in definitiva un bravuomo che lindigenza non ha vinto, un personaggio verghiano, un Malavoglia sfortunato che sa difendersi con un aperto sorriso z Pulu = il sonno z z = rumore della sega
Z z serrat tu da vsciu e j da s
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zcca (gr. suchia) = grosso ciocco; anche testa pelata zuccarddru! = che possa diventar zucchero! Cos si diceva ai lattanti dopo il ruttino zccaru = zucchero
La rta di sn Michli e cu zccaru e cu mli cu mli e cu milzzu e si vta Maria pazza La ruota di San Michele cosparsa di zucchero e miele con miele e con melassa fa voltare Maria pazza Trattasi di un canto che accompagna un gioco. I bimbi dandosi la mano si dispongono a ruota e girano. Quando viene pronunciato il nome di uno di essi, in questo caso Maria, questa si dispone con il corpo verso lesterno. Il gioco termina quando tutti, ritornano alla posizione iniziale. La difficolt consiste nel fatto che alcuni girano rivolti al centro della ruota e altri allesterno.

zumb,tu (sp. zumbar) = saltare zumbafssi = lett. salta fosso; chi salta di palo in frasca; persona instabile e volubile zumbturu = 1. posto da dove di salta 2. saltatore zmbu = salto
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zurfarddri = fuochi dartificio zrfaru = zolfo zurftu = solfato di rame che mescolato alla calce serviva per irrorare le viti zuzzni = sudicione zz! = colpo secco che d lidea di conficcare con forza o di colpire con decisione e precisione

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S. Napolitano G. Grisolia S. Napolitano S. Napolitano

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