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APPUNTI DI DIZIONE
Le Vocali
Nella lingua italiana le Vocali vanno distinte fra: Vocali alfabetiche sono in numero di CINQUE:
"a", "" (aperta), "" (chiusa), "i", "" (chiusa), "" (aperta), "u"
Come si pu notare nella categoria delle Vocali fonetiche sono annoverati due tipi di "e" e due tipi di "o", infatti su queste due vocali che incide la distinzione fonetica di pronuncia. Altra distinzione importante e necessaria per pronunciare correttamente le parole in lingua italiana quella tra accento tonico e accento fonico. Accento tonico la forza che viene data ad una sillaba in particolare tra quelle che compongono la parola (Esempi: tvolo, perch, tastira), Accento fonico indica le distinzioni tra suoni aperti e chiusi per le vocali "e" ed "o".
In conseguenza di questa distinzione per indicare quali vocali vadano pronunciate aperte e quali chiuse, si usano due tipi di accento fonico: Accento grave: , per indicare le vocali da pronunciare aperte (Esempi: pdio, sdia), Accento acuto: , per indicare le vocali da pronunciare chiuse (Esempi: brsa, perch).
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Regola principale
Quando su una sillaba contenente una e od una o non cade laccento tonico, la e o la o devono essere pronunciate sempre chiuse. Esempio: tvolo, lbro, volnte, dsco, bottglia. Tutta la nostra attenzione sar perci ora rivolta ai vocaboli contenenti una sillaba con le vocali e od o, sulle quali cada laccento tonico. Solo in questo caso dovremo chiederci se le vocali e od o debbano essere pronunciate aperte o chiuse.
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5. Nei vocaboli italiani tronchi. Esempi: caff, bign, gil, t (bevanda). Nelle desinenze del Condizionale Presente in -ebbe, ebbero. Esempi: farbbe, crederbbero, crescerbbe, dirbbe, marcerbbe, marcirbbero, circolerbbero, fraintenderbbero, comprerbbe, accetterbbero, colpirbbe, tradurrbbero . Nelle terminazioni in -edo, -eda, -edi, -ede. Esempi: cdo, corrdo, erde, prda, schda, arrdo, sde, sdi. Eccezioni (e chiusa): nelle forme verbali di crdere e vedre (Es.: crdo, vdo, crdi, vdi, ecc.), nelle forme verbali derivate dalla precedenti (Es.: provvdo, ricrdo, miscrdo, ravvdo, intravdo, rivdo, ecc.), nel vocabolo fde. Nelle terminazioni in -eco, -eca, -echi, -eche. Esempi: tca, co, gco, cortco, arca, trichco, discotca, enotca, bibliotca, paninotca, gipsotca, videotca, comprendendo anche i nomi di popolo, Esempi: Grco, Guatemaltco, Mixtco, Aztco, Zapotco, Toltco, Uzbco. Nei suffissi in -edini, -edine. Esempi: salsdine, pingudine, intercapdine, acrdine.
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raucdine,
torpdine,
10. Nelle terminazioni in -ello, -ella, -elli, -elle. Esempi: paglle, mastllo, bllo, sorlla, fratllo, fardllo, spinlli, porcllo, padlla, caramlla, lavllo, orplli, ostllo, manovlle, spesso usate anche come suffissi di diminutivi e/o vezzeggiativi, Esempi: asinllo, torllo, praticllo, bricconclla, cattivlla, orticllo. Eccezioni (e chiusa): nelle preposizioni articolate (Es.: dl, dllo, dlla, di, dgli, dlle, nl, nlla, ecc.), negli aggettivi dimostrativi (Es.: qul, qullo, qulla, qui, qulle, codsto, ecc.), nei vocaboli stlla e capllo.
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11. Nei suffissi di sostantivi in -emo, -ema, -emi, -eme, eno, -ena, -eni, -ene. Esempi: teorma, anatma, problma, apotma, crisantmo, eritma, falna, altalna, cantilna, trno. 12. Nelle terminazioni in -endo, -enda, -endi, -ende e in tutte le desinenze del gerundio. Esempi: agnda, bnda, tremndo, orrnda, corrndo, temndo, cuocndo, aprndo, leggndo, facndo, morndo, starnutndo, ferndo, mettndo. Eccezioni (e chiusa): nei verbi scndo e vndo. 13. Nelle desinenze dellInfinito in -endere. Esempi: appndere, contndere, sorprndere, attndere, intndere, riprndere, rapprndere, apprndere. Eccezioni (e chiusa): nei verbi scndere e vndere e nei loro composti (Es.: discndere, rivndere, ecc.). 14. Nei suffissi di sostantivi e aggettivi derivati dai numerali in enne, -enni. Esempi: decnne, ventnne, tredicnne, sessantnne, quarantaquattrnne. 15. Nei suffissi di sostantivi e aggettivi derivati dai numerali in ennio, -enni. Esempi: binnio, trinnio, millnni, cinquantnnio. 16. Nei suffissi di nomi etnici in -eno, -ena, -eni, -ene. Esempi: madrilne, cilni, nazarno. 17. Nelle terminazioni in -enso, -ensa, -ensi, -ense. Esempi: snso, intnso, fornse, dispnsa, mnsa, melnsi, parmnsi, pnso, ripnso. 18. Nelle terminazioni in -ento, -enta, -enti, -ente, comprese tutte le desinenze del participio presente in -ente. Esempi: lnte, gnte, accidnte, sovnte, corrnte, silnte, consulnte, sedicnti, seducnte, mittnte, ponnte, avnti, dorminte, perdnte, spingnte, cednte, contrante, adernte, facnte, bevnte, taglinte.
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Eccezioni (e chiusa): tutti gli avverbi in -mente (Es.: abilmnte, benevolmnte, incessantemnte, correttamnte, generalmnte, scioccamnte, duramnte, simpaticamnte, facilmnte, inopinatamnte, assurdamnte, esattamnte, ecc. ), tutte le terminazioni in -mento, -menta, -menti, -mente (Es.: mnte, (intelletto), lamnti, semnte, cimnti, tormnta, tormnto, abbattimnto, giumnte, scollamnto , pavimnto, momnto, ecc.), tranne le forme del verbo mentire, che si possono pronunciare anche aperte (Es.: io mnto oppure io mnto, tu mnti oppure tu mnti, ecc.). 19. Nelle terminazioni in -enzo, -enza, -enzi, -enze. Esempi: adernza, snza, partnza, urgnze, lnza, licnza, ricorrnze, invadnza, maldicnza. 20. Nelle terminazioni in -erbo, -erba, -erbi, -erbe. Esempi: risrbo, acrbo, srbo, suprbo, rba, srba. 21. Nelle terminazioni in -erio, -eria, -eri, -erie. Esempi: misria, misrie, srio, putifrio, sferistri. 22. Nelle terminazioni in -erno, -erna, -erni, -erne. Esempi: etrno, quadrno, lucrna, invrno, matrno, tavrna, govrno, lantrna. Eccezioni (e chiusa): nel vocabolo schrno. 23. Nelle terminazioni in -erro, -erra, -erri, -erre. Esempi: trra, frro, gurre, affrro, sottrro, srra, vrri, sottrra. 24. Nelle terminazioni in -erso, -ersa, -ersi, -erse. Esempi: prso, emrso, vrsi, trso, sommrso, disprsa, detrse, rivrsa. 25. Nelle terminazioni in -erto, -erta, -erti, -erte. Esempi: aprto, coprte, incrto, soffrto, consrta, crti. Eccezioni (e chiusa): nei vocaboli rta (salita), rto (scosceso), nellespressione allrta. 26. Nelle terminazioni in -ervo, -erva, -ervi, -erve. Esempi: srve, crvi, risrva, nrvo. 27. Nei suffissi dei superlativi in -errimo, -errima, -errimi, errime. Esempi: integrrimo, asprrimo, acrrimo.
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28. Nei suffissi dei numerali ordinali in -esimo, -esima, esimi, -esime. Esempi: centsimo, millsimo, milionsimo, ventsimo, trentsimo. 29. Nelle terminazioni in -estro, -estra, -estri, -estre. Esempi: alpstre, terrstre, palstra, canstro, finstra, pedstre, maldstro, ambidstro, dstra, rupstri, minstra. 30. Nelle terminazioni dei vocaboli dottrinali in -esi. Esempi: mimsi, anamnsi, catechsi, esegsi. 31. Nelle desinenze del passato remoto in -etti, -ette, ettero. Esempi: credtti, dovttero, stttero, cedtte. 32. Nei vocaboli con terminazioni in -erzio, -erzia, -erzie. Esempi: inrzia, inrzie. 33. Nei vocaboli con terminazioni in -ezio, -ezia, -ezi, ezie. Esempi: inzia, scrzio, scrzi, faczia.
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7. Nei suffissi di sostantivi e verbi in -eggio, -eggia, -eggi, egge. Esempi: campggio, manggio, schgge, postggio, pulggia, pontggio, alpggio, cartggio. Eccezioni (e aperta): nei vocaboli rggia, sggio, pggio, nel verbo lggere (Es.: io lggo, tu lggi, egli lgge, ecc.). Nei suffissi di aggettivi in -esco, -esca, -eschi, -esche. Esempi: pazzsco, burlsco, guerrsco, goliardsco, principsco, farssco, mansco. Nelle terminazioni in -eso, -esa, -esi, -ese. Esempi: arnse, frsa, sospso, pase, francse, imprsa, coso, pso, illso. Eccezioni (e aperta): nei vocaboli nei quali la e fonica forma dittongo con la i (Es.: chisa, ecc.), nei vocaboli blso, obso, tsi (opinione, esame), catechsi, esegsi.
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10. Nei suffissi di sostantivi in -esimo, -esima, -esimi, esime. Esempi: battsimo, umansimo, cristiansimo, pagansimo . Eccezioni (e aperta): nel vocabolo infinitsimo, nei numerali ordinali (Es.: centsimo, millsimo, quarantsimo, novantsimo, ecc.). 11. Nei suffissi di sostantivi femminili in -essa, -esse. Esempi: dottorssa, principssa, contssa, elefantssa, badssa, platssa. 12. Nei suffissi di sostantivi collettivi in -eto, -eta, -eti, -ete. Esempi: fruttto, melto, pinta, agrumto, rosto. 13. Nei suffissi di sostantivi e aggettivi diminutivi e collettivi in etto, -etta, -etti, -ette. Esempi: librtti, castta, chiestta, pezztto, navtta, palchtto, porchtta, forchtte, carrtta, colltto. 14. Nelle terminazioni in -eguo, -egua, -egui, -egue. Esempi: sguo, sgue, adguo, trgua, dilguo .
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15. Nei suffissi di aggettivi che al singolare terminano in evole. Esempi: lodvole, incantvole, ammirvole, caritatvole, deplorvole, cedvole, arrendvole. 16. Nei suffissi di sostantivi in -ezzo, -ezza, -ezzi, -ezze. Esempi: debolzza, olzzo, carzza, attrzzo, cavzza, lzzo, pzzo, vzzo, chiarzza, salvzza, dolczza, mitzza, arrendevolzza, segretzza. Eccezioni (e aperta): nei vocaboli mzzo, przzo, disprzzo. 17. Nelle preposizioni articolate. Esempi: dl, dlla, dllo, dgli, dlle, di, nl, nllo, nlla, ngli, nlle, ni, pi. 18. Nei pronomi personali. Esempi: gli, lla, sso, ssa, ssi, sse. 19. Negli aggettivi dimostrativi. Esempi: qusto, qusta, quste, qusti, qullo, qulla, qugli, qulli, qulle, codsto, codsta, codsti, codste . 20. Nelle desinenze del Passato Remoto in -ei, -esti, -e, emmo, -este, -ettero. Esempi: credi, credste, credttero, pot, potmmo, dicmmo, volsti. 21. Nelle desinenze del Futuro in -remo, -rete. Esempi: vedrmo, dirte, cadrte, volermo, carichermo, toccherte, calcolermo.
filerte,
22. Nelle desinenze dellInfinito della seconda coniugazione. Esempi: cadre, avre, volre, bre, sedre, potre, godre. 23. Nelle desinenze del Congiuntivo Imperfetto in -essi, esse, -essimo, -este, -essero. Esempi: dovssi, volsse, prendssimo, cadste, godssero. 24. Nelle desinenze del Condizionale Presente in -resti, remmo, -reste. Esempi: farmmo, vedrste, cadrsti, potrsti, vorrmmo. 25. Nelle desinenze del Indicativo Presente e dellImperativo in -ete. Esempi: prendte, cadte, rompte, volte, potte, dovte .
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26. Nelle desinenze dellIndicativo Imperfetto in -evo, -eva, evano. Esempi: dicvo, facvano, mettvo, volvano, potvo, dovvano. 27. Nei monosillabi atoni. Esempi: (congiunzione), m, n, t, s, r (monarca), v, pr. Eccezioni (e aperta): nel vocabolo r (nota musicale).
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obitrio,
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Nei vocaboli di origine straniera entrati a far parte del linguaggio comune. Esempi: bxe, gng, ygurt, lden, lrd, pster.
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6. Nelle terminazioni in -occio, -occia, -occi, -occe. Esempi: cartccio, saccccia, bccia, grassccio, rccia, figliccio. Eccezioni (o chiusa): nei vocaboli dccia e gccia. Nelle terminazioni in -odo, -oda, -odi, -ode. Esempi: brdo, chidi, sda, mda, pagde, chido, ldo, do, frdo, frdi, gede. Eccezioni (o chiusa): nel verbo rdere e nei suoi composti (Es.: rdo, erdo, corrdo, ecc.), nel vocabolo cda. Nelle terminazioni in -ogio, -ogia, -ogi, -oge, -oggio, oggia, -oggi, -ogge. Esempi: dgi, ggi, fggia, pigge, barbgio, lggia, elgia, elgi, tramggia, allggi, frge, appggia, appggio . Nei suffissi di sostantivi e aggettivi in -oide. Esempi: tiride, mattide, collide, stenide, planetide, pazzide, steride, mastide.
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asteride,
10. Nei suffissi di sostantivi in -olo, -ola, -oli, -ole. Esempi: carrila, tritlo, stagnla, taglila, bagnarle, eucaliptlo, mariuli, mentlo. Eccezioni (o chiusa): nei vocaboli slo e vlo, nelle voci del verbo colare e suoi composti e derivati (Es.: clo, riclo, sclo, ecc.). 11. Nelle terminazioni in -osi, -osio in vocaboli usati in campo scientifico e medico. Esempi: calcolsi, fibrsi, tubercolsi, artrsi, ipnsi, lattsio, destrsio, maltsio, saccarsio, glucsio. 12. Nei suffissi di sostantivi e aggettivi in -otto e, in generale, nelle terminazioni in -otto, -otta, -otti, -otte. Esempi: semplicitto, bamboltti, ltto, btte (percosse), ctto, ctta, saltto, dtti (colti), dectto. Eccezioni (o chiusa): nei verbi derivati dal latino ducere (Es.: indtto, condtto, ridtto, tradtto, ecc.), nei vocaboli ghitto, rtto, stto, btte (recipiente).
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13. Nei suffissi di sostantivi in -ottolo, -ottola, -ottoli, ottole. Esempi: vittolo, collttola, nanerttoli, pallttole. 14. Nei suffissi di sostantivi in -ozzo, -ozza, -ozzi, -ozze. Esempi: tinzza, tavolzza, gargalzzo, gargarzzo, czzo, tzzi, czza, picczze. Eccezioni (o chiusa): nei vocaboli gzzo, pzzo, singhizzo, rzzo, szzo. 15. Nelle terminazioni in -olgia, -olge, -orgia, -orge. Esempi: blgia, blge, frgia, rge. 16. Nelle desinenze -olsi, -olse, -olsero dellIndicativo Passato Remoto. Esempi: clsi, tlsero, sconvlsero, vlsero, vlsi, avvlsero, racclsi. 17. Nel Participio Passato in -osso, -ossa, -ossi, -osse. Esempi: msso, rimssa, scssi, percsse. 18. Nei suffissi di derivazione ellenica in -ologo, -ogico, ografo, -omico, e loro plurali e femminili. Esempi: prlogo, omloghi, allerglogi, patolgiche, psiclogo, psicolgici, cartgrafo, ergonmiche, cmico, fotgrafi, atmiche, illgici, antolgica, endocrinlogi, neurloghe, istloga, archeloga.
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7. Nei suffissi di sostantivi e aggettivi in -oio, -oia, -oi, -oie. Esempi: abbeveratio, galoppatio, mangiatie, mattati, corridio, feritia, cesie, tettia. Eccezioni (o aperta): nei vocaboli sia, salamia. Nelle terminazioni in -ondo, -onda, -ondi, -onde. Esempi: fndo, mndi, secndo, snda, nde . Nelle terminazioni in -onto, -onta, -onti, -onte. Esempi: frnte, cnto, nta, mnti, scnto, accnto, viscnte .
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10. Nei suffissi di sostantivi in -onzolo, -onzola, -onzoli, onzole. Esempi: medicnzolo, pretnzolo, girnzolo, frnzoli. 11. Nelle terminazioni in -ore, -ora, -ori, -ore, Esempi: dolre, amre, attre, qualra, ristra, candre, tenri, fattre, corridri, calre, livre, fervre, colre, schermidre, nuotatre, pescatri. Eccezioni (o aperta): nei casi in cui la o sia preceduta dalla vocale u formando il dittongo -uo- (Es.: nura, cure, ecc.). 12. Nelle terminazioni in -orno, -orna, -orni, -orne. Esempi: girno, contrni, frno, adrna, ritrna, ritrno. Eccezioni (o aperta): nel vocaboli crno, crna, prno. 13. Nei suffissi di sostantivi e aggettivi in -oso, -osa, -osi, ose. Esempi: affettuso, afsi, erbse, gioiso, dolorse, ambiziso, noiso, contenziso, collsa, medicamentsa, curiso, sedizisa, calorso, stizzsi, baldanzsa, boriso. Eccezioni (o aperta): nei vocaboli rsa (fiore e colore), csa, isa, spso. 14. Nei pronomi personali. Esempi: ni, vi, lro, costro, colro.
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"s" sorda o aspra, "s" sonora o dolce, "z" sorda o aspra e "z" sonora o dolce
La pronuncia fonetica di queste consonanti sar: S sorda o aspra, come nelle parole sole, rosso, cascare, S sonora o dolce, come nelle parole rosa, asilo, vaso, Z sorda o aspra, come nelle parole zucchero, bellezza, stanza, Z sonora o dolce, come nelle parole zanzara, azalea, dozzina.
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Nota Bene: alcuni dizionari fonetici stabiliscono che il suono della s debba essere aspro anche in molti altri casi come casa, cosa, cos, mese, naso, peso e alcuni altri. In realt questo tipo di pronuncia associata ai vocaboli elencati caduta quasi del tutto in disuso, fatta eccezione per qualche parlata dellItalia centrale e meridionale.
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5. Nelle desinenze dellInfinito in -azzare. Esempi: ammazzare, strapazzare, sghignazzare, cozzare, insozzare, dirozzare, sminuzzare. Nei suffissi in -anza, -enza. Esempi: speranza, sudditanza, usanza, credenza, assenza, prudenza, portanza, vicinanza, incompetenza, impazienza, tolleranza, tracotanza, presenza. Nei suffissi in -onzolo. Esempi: ballonzolo, pretonzolo, gironzolo, mediconzolo.
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Il rafforzamento
La regola del rafforzamento sintattico, in genere ignorata (nelle regioni settentrionali) o malamente utilizzata (nelle regioni centrali e meridionali), impone di pronunciare alcune consonanti semplici, poste ad inizio parola, come se fossero doppie. Questo raddoppiamento pronunciato, e non scritto, deve essere effettuato nei seguenti casi: 1. Dopo tutte le parole polisillabe tronche, Esempi: Perch no perch-nn, citt santa citt-ssanta, sar tua sar-ttua. Dopo i monosillabi accentati o tonici n, gi, qua, l, fa, pi, s, ma, sa, fra, se, a, e, o, ecc., Esempi: gi detto gi-ddetto, l sotto l-ssotto, fra noi fra-nnoi, se dici se-ddici, e poi e-ppoi, a noi a-nnoi. Dopo la forma del verbo essere, Esempi: vero -vvero, falso -ffalso, cotto -ccotto, tradito -ttradito.
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I nomi propri
I nomi propri non seguono le regole fin qui esposte. Occorre quindi conoscerne lesatta pronuncia imparando a memoria quelli pi comuni. Eccone un elenco per i quali, ovvio, la regola applicabile anche al corrispondente di sesso opposto quando vi sia:
Pronuncia aperta
Able, Adlchi, Adle, Adlfo, Albrto, Agnse, Alssio, Alighiro, Ambrgio, Amedo, Amlia, Amlto, Anaclto, Andra, Anglica, Antnio, Antonllo, Anslmo, Arnldo, Aurra, Azglio. Brta, Bris. Carltta, Carmlo, Celste, Cllia, Clemnte, Cornlio, Csimo, Cristforo. Danile, Demtrio, Desidrio, Digo, Dra, Donatlla. be, gle, lena, Eleonra, Elttra, lio, Elisabtta, Eliso, Emanule, mma, nnio, nzo, Ernsto, ster, ttore, Eugnio, Eusbio, va. Fedra, Filibrto, Fiornzo, Fulgnzio. Gabrile, Gabrilla, Galilo, Gaudnzio, Gmma, Gensio, Genovffa, Gilbrto, Giglila, Giosu, Girlamo, Gislla, Giusppe, Gregrio, Gualtiro, Guglilmo. Innocnzo, Irne, Isablla, Istta, Ipplito. Leopldo, Lambrto, Lornzo. Marcllo, Matto, Michle, Milna, Mirlla, Mnica. Nicla, Nra, Nrma.
Oflia, Oliviro, lga, Omro, Orste, Ornlla, scar, Otllo. Perptua, Pitro, Pompo. Rachle, Raffale, Rebcca, Rmo, Robrto, Romo, Rcco, Rmolo, Rsa, Ruggro. Srgio, Ssto, Sttimo, Sevro, Silvstro, Snia. Taddo, Telmaco, Teodro, Ternzio, Tersa, Teso. Umbrto. Valrio, Vernica, Vincnzo, Vittrio. Zno.
Pronuncia chiusa
Adne, Alfrdo. Benedtto. Csare. Domnico. Edmndo, lsa. Fedle, Francsco. Gastne, Ginvra, Girgio, Goffrdo. Maddalna. rsola. Raimndo. Salvatre, Secndo, Simne, Simontta, Stfano.
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Gli omonimi
Nella lingua italiana si presentano casi di omonimie che si differenziano nel loro significato proprio in ragione del diverso tipo di accento fonico che le caratterizza, sebbene, per altro, tale accento non sia mai segnalato dalla grafica. Nelle due tabelle della pagina seguente sono elencati quei casi nei quali occorre prestare particolare attenzione al fine di evitare ambiguit e malintesi.
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Gli omonimi
Vocale "o" aperta () o grave
Accrsi (verbo accorgere) Btte (percosse) Clto (verbo cogliere) Cppa (tazza) Crso (abitante della Corsica) Fro (tribunale, piazza) Fsse (buche) Indtto (non dotto, ignorante) Prsi (verbo porgere) Psta (ufficio, somma in gioco) Rcca (fortezza) Rsa (fiore) Scpo (fine, obiettivo) Scrsi (verbo scorgere) Srta (specie) Tcco (pezzo, berretto) Trre (verbo togliere) Trta (verbo torcere) Vlto (verbo volgere) Vlgo (verbo volgere) Vto (vuoto)
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Verbo essere
Verbo avere
sno, si, , site, sno h, avte ro, ri, ra, rano avvo, avvi, avva, avvano sar, sarmo, sarte avr, avrmo, avrte fsti, fste bbi, avsti, bbe, avmmo, avste, bbero sari, sarsti, sarbbe, avri, avrsti, avrbbe, sarmmo, sarste, avrmmo, avrste, sarbbero avrbbero fssi, fsse, fssimo, avssi, avsse, avste, fste, fssero avssero -------avnte essndo avndo
Sing.
Plur.
3 prs. -----vano -----cero -rono -lsero -nnero -rsero -sero -ssero
1 prs. 2 prs. 3 prs. 1 prs. 2 prs. -----------------te -vo -vi -va --------- ---------mo -te -ci -----ce ---------i -sti - -mmo -ste -lsi -----lse ---------nni ----- -nne ---------rsi -----rse ---------si -----se ---------ssi ----- -sse ---------
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I numeri cardinali
no de tr quttro cnque si stte tto nve dici ndici ddici trdici quattrdici qundici sdici diciasstte dicitto diciannve vnti trnta cnto miline zro
I numeri ordinali
prmo secndo trzo qurto qunto ssto sttimo ottvo nno dcimo undicsimo dodicsimo tredicsimo quattordicsimo quindicsimo sedicsimo diciassettsimo diciottsimo diciannovsimo ventsimo
I mesi dellanno
gennio febbrio mrzo aprle mggio gigno lglio agsto settmbre ottbre novmbre dicmbre
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