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UNIVERSIT DEGLI STUDI ROMA TRE FACOLT DI SCIENZE M.F.N.

DIPARTIMENTO DI MATEMATICA

Esercizi svolti di analisi reale e complessa


a cura del

Dr. Alfonso Sorrentino

Esercizi assegnati nei tutorati di AM3, AM4 e AC1 da me svolti negli a.a. internet 2000-01, 2001-02 e 2002-03 (in parte reperibili sul sito
www.mat.uniroma3.it)

Indice
I Testi degli esercizi
1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 Spazi normati, topologia standard in Funzioni da

3
Rn

1 Calcolo dierenziale in Rn
Rn
in liberi e vincolati,

4
. . . . . . . . . . . . . . 4 5 12 13 16

Rm : regolarit, polinomio di Taylor, estremi etc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .


. . . . . . . . . . .

Equazioni dierenziali ordinarie e problemi di Cauchy

Successioni e serie di funzioni. Elementi di analisi complessa . . . Teorema delle funzioni implicite e della funzione inversa

2 Integrazione in Rn
2.1 2.2 2.3 2.4 Misura di Peano-Jordan e integrale di Riemann in Integrali iterati Integrazione su variet di

Rn

18
. . . . . . 18 19 22 26

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Rn

e forme dierenziali . . . . . . . . .

Serie di Fourier e applicazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

3 Analisi complessa

27

II

Soluzioni degli esercizi


1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 Spazi normati, topologia standard in Funzioni da

37
Rn

1 Calcolo dierenziale in Rn
Rn
in liberi e vincolati,

38
. . . . . . . . . . . . . . 38 46 66 69 78

Rm : regolarit, polinomio di Taylor, estremi etc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .


. . . . . . . . . . .

Equazioni dierenziali ordinarie e problemi di Cauchy

Successioni e serie di funzioni. Elementi di analisi complessa . . . Teorema delle funzioni implicite e della funzione inversa

2 Integrazione in Rn
2.1 2.2 2.3 2.4 Misura di Peano-Jordan e integrale di Riemann in Integrali iterati Integrazione su variet di

Rn

85
. . . . . . 85 89 99

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Rn

e forme dierenziali . . . . . . . . .

Serie di Fourier e applicazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120

3 Analisi complessa
1

126

Appendici
A Esercizi proposti (non svolti)

154
155

Parte I

Testi degli esercizi

Capitolo 1

Calcolo dierenziale in Rn
1.1 Spazi normati, topologia standard in Rn
Vericare che la funzione 1 |f (x)| dx 0 una norma su C ([0, 1], R).

Esercizio 1.

. : C ([0, 1], R) R

, t.c.

f f

Esercizio 2.

Trovare un esempio in cui vale la stretta disuguaglianza triango-

lare, nel caso della

; cio:

x+y

< x

+ y

Esercizio 3.

Dimostrare che l'unione di due curve, con un estremo in comune,

ancora una curva.

Esercizio 4.
per curve.

Dimostrare che l'anello

A = {x R2 : 1 < x < 2}

connesso

Esercizio 5. (Spazio delle funzioni Lipschitziane)


E Rn C (E, Rm ):
Sia un insieme compatto e si denisca il seguente sottoinsieme di

m Lip(E, R ) f C (E, Rm ) :
Si dimostri che

Lip

|f (x) f (y )| sup + sup |f (x)| < . |x y | x,y E xE


x=y

(Lip(E, Rm ),

Lip ) uno spazio di Banach.

Esercizio 6. (Spazi di successioni:


Sia

e
x

)
sup |xn | .
nN

x = {xn }n R x

una successione a valori reali (o complessi) e deniamo

nN

|xn |

e RN :

Consideriamo i seguenti sottospazi di

{x RN : {x RN :
1) e

x x

< } < } .
1

1 2 3

Mostrare che Mostrare che (quindi

( 1, )
1

) sono spazi di Banach.

, ma non un sottospazio chiuso di

( ,

non uno spazio di Banach).

Qual la chiusura di

rispetto alla metrica indotta dalla

Esercizio 7.

Si consideri lo spazio di Banach

( 1,

1 ).

(i) Si dimostri che l'insieme

:= {x
non compatto. (ii) Dire se compatto l'insieme

1}

D := {x

: |xk | 1 k, xk = 0 k > 10} .

1.2 Funzioni da Rn in Rm: regolarit, polinomio di Taylor, estremi liberi e vincolati, etc . . .
Esercizio 8. Esercizio 9.
ogni Mostrare che la funzione

f (x) =

xi x non continua in O=(0,0,..,0)

Fissato un

>0,

si trovi un

tale che

|f (x) f (x0 )| <

, per

|x x0 | <

nei seguenti casi:

1.

f = |x| , > 0 x R4 , x0 = (0, 1, 1, 2) x0 = (0, .., 0) ); f = sin


1 x1 x2 3

(ripetere il calcolo per

2.

, x R3 , x0 = (1, 0, 1) ;
5

3. 4. 5. 6.

f = log[cos ( f=
+ k=0

n i=1
2

xi )] , x Rn , x0 = (0, .., 0) ;

ek|x| , x Rn , x0 = (1, .., 1) ;

f = tanh |x|1 , x Rn , x0 = (1, .., 1) ; f = ( |x| 2 , tanh |x|1 ) , x R4 , x0 = (0, 1, 1, 2) ;


3

S 2 { x R3 : |x| = 1 } , x (2, 0, 0) , x0 = (1, 0, 0) , f x1 x2 (sin |x x|)1 . 2 Trovare tale che |f (x) f (x0 )| < , per ogni x S tale che |x x0 | < .
Sia

Esercizio 10.

Esercizio 11.

Sia

f : R4

R2 (f1 (x), f2 (x)) 1 , sin(x1 x4 ) 1 + |x| .

Calcolare il modulo di continuit in

x0 = (0, 0, 0, 0).

Esercizio 12.

Mostrare che

f : E Rn Rm
continua se e soltanto se sono continue le funzioni componenti

fi : E Rn R
per ogni

i = 1, . . . , m.

Esercizio 13.
x Rn

Trovare, se esiste, una costante

L>0

tale che

|f (x) f (y )| L|x y |
con e

x, y

cos denita (con

||

si intende la norma euclidea):

(i) (ii)

f (x) = f (x) =

1 , sin xi 2 |x| i=1 1

= B1 (0) ;

= B1 (x0 ), x0 = (2, . . . , 2) 1 , 2 |x| 2 oppure x0 = (0, . . . , 0) (per il primo dominio dobbiamo supporre che n = 3, 4, 5, 6 ); f (x) = e|x| x ,
2

(iii)

= Br (0), r > 0 .
6

Esercizio 14.

Sia

P {(x, y ) R2 0 1

tali che

y = x2
1:

(x, y ) = (0, 0)}

consideriamo la funzione di due variabili denita da

f (x, y ) =
Si controlli che, per la funzione

se se

(x, y ) P (x, y ) P
f

sopra denita, si ha

(0) = 0 ,

per ogni

= 0.

Esercizio 15. Esercizio 16.

Calcolare

|x| xi

, x R n \ { 0} , e R .

Si consideri la seguente funzione

f : R2 R ,

con

, > 0 :

f (x) =

|x1 x2 | |x|

se se

x=0 x=0

Trovare condizioni necessarie e sucienti anch:

1. 2. 3. 4.

f f f f

sia continua nell'origine; abbia derivate direzionali nell'origine; sia dierenziabile nell'origine; sia

C 1 ({0}).

Esercizio 17.
x0 .

Sia

Dimostrare che se

f : A Rn Rm con A aperto. f C 1 ({x0 }, Rn ) con x0 A , allora f

dierenziabile in

Esercizio 18.

Si consideri la funzione

f : R2

R2 (sin(xy ), exy ) .
2

(x, y )
1. Calcolare

f (x, y ) x

f (x, y ). y f
dierenziabile in

2. Usando la denizione, mostrare che

(0, 0).

1 Vedi

anche [C], Esempio 5.18

3. Sia

g:R t
e si denisca

R tgh t + 1 + t2 F (0).

F (t) f (g (t), 1 g 2 (t)).

Calcolare

Esercizio 19.
Calcolare:

Siano

f C 1 (R3 , R)

h C 1 (R2 , R). e f (x, h(x, z ), z ) . z

f (x, h(x, z ), z ) x

Esercizio 20.
1. Dimostrare che se dell'equazione

y = f (x)

una soluzione

C2

in un intorno di

x = 0

x2 + sinh y + exy = 1
tale che

f (0) = 0,

allora ha un massimo relativo nell'origine.

2. Cosa si pu dire relativamente all'esistenza di una funzione siatta?

R6

Esercizio 21.
con

Siano

x R2
f y ;

y R3

e consideriamo la funzione

f : R5

f C1.
f x
e

1. Calcolare

2. Se

g : R R3

una funzione

C1

, calcolare

f (x, g (t) ) .

Esercizio 22.
con

Consideriamo la funzione

f (x, y, t) = (sin(tx1 ), |x|,

2 (y1 +y2 x3 ) ), 1+t

x R3 , y R2 e t R .
1. Calcolare 2. Se e

f x

f f y e t con

x = 0 e t = 1 ;
calcolare

g (t) = (tanh t, ln[ln t] ), t > 1.

[f (x, g (t), t)]

con

x=0

Esercizio 23.
1.

Sia e

f (x) = e|x| (x1 + x4 n) D3 f (0) (1, 2, .., n)3 ;


8

con

x Rn .

Calcolare:

D1 f (0) ( )

2. 3. 4.

5 f x1 x2 ...x5

(1, 1, .., 1)
con

con

n > 5;
e

(1,0,..,10)

f (x0 )

x0 = 0

x0 = (1, 1, 1, .., (1)n ) ;

f x

(0) .

Esercizio 24.

Sia:

f (x, y ) =

e(x+y) 1 + (x + y ) + f
su

se

(x+y )2 2

se

x=y x=y

1. Si discuta la continuit di 2. Dato

R2 ; |f (x, y ) f (0, 0)| <


in per ogni

>0

si trovi

>0

tale che

|(x, y )| <

;
3. Discutere la dierenziabilit di 4. Trovare il massimo Taylor di grado

(0, 0) ;
e calcolare il polinomio di

tale che

di

in

f C k ({(0, 0)}) (0, 0) .

Esercizio 25.
x1 1x2 x3 x4 .

Calcolare il polinomio di Taylor di grado 6 in

x = 0 della funzione

Esercizio 26.
ordine 3 2. Trovare

f (x) = x3 ex1 +x2 . nell'intorno di x = 0 ;


1. Sia tale che

Calcolare il polinomio di Taylor di

|f (x)| <

1 4 per ogni

|x| < .

Esercizio 27.

Sia:

f (x) =
Dimostrare che

sin |x| |x|

se se

x=0 x=0

f C 1 (Rn )

e calcolarne le derivate parziali.

Esercizio 28.
f (x, y ) =
Discutere la regolarit di

x2 + y 2 4y 2

se se

x=y x=y

f.

Esercizio 29.

Si trovino i punti stazionari e si dica se si tratta di massimi o

minimi (relativi o assoluti) di

f (x, y ) = (x + 3y )exy .

Esercizio 30.
l'insieme

Determinare i massimi e minimi assoluti di

f (x, y ) = x2 y

sul-

D {x2 + y 2 1}.

Esercizio 31.
C ((0, +)) .
1

Calcolare

xi

g (|x|)

dove

x Rn \ {0}

una funzione

Esercizio 32.

1. Si calcoli il polinomio di Taylor di ordine 1000 di

log (s + t)

nell'intorno di

(s0 , t0 ) = (1, 0) ; log (x y 2 )


nell'intorno

2. Si calcoli il polinomio di Taylor di ordine 1000 di di

(x0 , y0 ) = (1, 0) .

Esercizio 33.

Sia:

f (x, y )
1. Dimostrare che

0 ye
y 2 ( x 1)

se se

x=1 x=1

f C (R2 \ {(1, 0)}) ; f


in

2. Studiare la continuit e la regolarit di 3. Studiare i punti critici di 4. Trovare

(1, 0) ;

f;

1 > 0 t.c. |f (x, y ) f (x0 , y0 )| < 100 per |(x, y ) (x0 , y0 )| < con (x0 , y0 ) = (1, 1) e (qualora f sia continua in (1, 0) ) con (x0 , y0 ) = (1, 0).

Esercizio 34.
1. 2. 3.

Calcolare

f x per:

f (x) =

n i=1

x2 i ;
con

f (x) = (x1 + x2 2 , cos (x1 x2 )) f (x, y, z ) =


y z x2 .

x Rn n 2

Spiegare il signicato del simbolo

f x in ciascuno dei precedenti casi.

Esercizio 35.
della funzione

Calcolare il polinomio di Taylor di ordine

attorno a

x0 = 0,

|x| sin |x| (x Rn ) .


10

Esercizio 36.

Supponiamo che esista una funzione

z = z (x, y )

che soddis, in

un intorno del punto

(1, 1),

la relazione: con

z 3 2xy + y = 0

z (1, 1) = 1. (1, 1)
(possibilmente

Si calcoli il polinomio di Taylor di ordine 2 nell'intorno di senza esplicitare la

z = z (x, y ),

ma applicando il teorema di dierenziazione

delle funzioni composte). Facoltativo: Ripetere il ragionamento precedente per una funzione che soddis localmente al punto con

(1, 1)

la relazione: con

z = z (x, y ) z 3 2xy + z = 0 z (1, 1) = 1


?

z (1, 1) = 1. z 3 2xy 3z = 0

E se la relazione fosse stata

Cercare di giusticare le risposte date.

Esercizio 37.

Siano:

s(t)
Si denisca

sin 1 t 0

t=0 t=0

c(t)

cos 1 t 0

t=0 t=0
(continuit,

f (x, y ) = x2 s(x)+ y 2 c(y ) ; discutere la regolarit di f

dierenziabilit, etc..).

Esercizio 38.
{x + y 4}.
2 2

Trovare Massimo e minimo di

y f (x, y ) = 1+x 2

1+x +y 2

su

Esercizio 39.

Trovare il rettangolo di area massima, che pu essere inscritto

nella circonferenza

x2 + y 2 = R2 .

Esercizio 40.
e

Sia

f (x, y ) = x2 xy 2

1 K il compatto intersezione tra il cerchio x2 + y 2 1 ed il rettangolo [ 1 2, 2] [2, 2].


1. Trovare l'estremo superiore ed inferiore di 2. Determinare i punti critici di

in

R2 .

e la loro natura.

3. Calcolare il massimo e il minimo assoluto di

in

K.

11

Esercizio 41.

Calcolare il massimo ed il minimo assoluto della funzione

f (x) =
i=1
sull'insieme

xi i

x R4 ,

D {x R4 : xi 0,
i=1

xi = 1 }.

Esercizio 42.
Sia

()

1 x2 +y 2 ; determinare l'estremo superiore ed inferiore (specicando se si tratta di massimi o minimi) di f sull'insieme

f (x, y )

A {(x, y ) : xy +

1 sin (xy ) > 1} . 2

1.3 Equazioni dierenziali ordinarie e problemi di Cauchy


Esercizio 43.
Consideriamo il seguente problema di Cauchy in

R2 :

y 2 cos x = (1 2y )2 y = 2y 2 x 1 2 =y

y 2 (1 2y )

1 2

= 1. (, )
di esistenza

1.1 Trovare la soluzione di tale problema, il suo intervallo massimale e disegnarne un graco approssimativo. 1.2 Mostrare che

lim dist
t
e

(x(t), y (t)),

y=

1 2

=0

lim |(x(t), y (t))| = + .


t
In particolare mostrare che comunque si sceglie un punto esiste una successione di tempi

P [1, 1]

tk ,

1 2

tale che

(x(tk ), y (tk )) P .

k+

12

1.3 Dedurre che per ogni compatto esistono due tempi

K R2 \ y = 1 2 e per ogni 0 < < a, t0 (, + ) e t1 ( , ) tali che (x(t0 ), y (t0 )) K (x(t1 ), y (t1 )) K .

Esercizio 44.

Consideriamo il seguente problema di Cauchy in

R2 :

x2 1+ 2 = x 4 y = y x(0) = 0, y (0) = 1
al variare del parametro

R \ {0}. L>0

Trovare la soluzione

x(t, )

al variare di

ed il relativo intervallo di esistenza massimale tale che

I .

Mostrare inoltre che esiste una

|x(t0 , ) x(t0 , )| L | |
per ogni

, K R \ {0}

compatto e per ogni

t0 C K I

compatto.

1.4 Successioni e serie di funzioni. Elementi di analisi complessa


Esercizio 45.
1. Se Dimostrare che valgono le seguenti due aermazioni: converge uniformemente in 2. Se

un C ([a, b]) e un converge uniformemente in (a, b), allora un [a, b]. un C ([a, b])
e

un

converge in

non converge uniformemente in

(a, b) (a, b).

ma

un (a)

non converge, allora

un

Esercizio 46.
vale

Sia

fn

la funzione continua che vale

e coincide con una retta negli intervalli

(0,

1 0 se x (0, n ), per 1 1 1 ) e ( , ) . 2n 2n n

x=

1 2n

Dimostrare le seguenti aermazioni: 1. 2. 3.

limn fn (x) = 0 fn

per ogni

x; [0, 1];

non converge uniformemente su

lim

1 0

fn =

1 0

lim fn = 0 .

13

Esercizio 47.
lim
1 0

Trovare una successione di funzioni continue

convergente puntualmente ad una funzione continua

fn C ([0, 1]), f C ([0, 1]) ma tale che

fn =

1 0

(Facoltativo):

Sia

k N.

E'possibile trovare una successione di funzioni

fn C k ([0, 1]), 1 che lim f = 0 n

convergente puntualmente ad una funzione

f C k ([0, 1])

tale

1 f? 0 E se richiedessi alle funzioni di essere

C ([0, 1])

Esercizio 48.
innito.

Sia

fn (x) = n x > 0,

x+

1 n

1. Trovare, per

il limite puntuale

f (x)

di

fn (x) f.

al tendere di

ad

2. Discutere l'uniformit della convergenza di

fn

ad

Esercizio 49.

Studiare la convergenza delle seguenti serie di funzioni di

x, :

(ossia si trovino i pi grandi insiemi dove le serie convergono puntualmente, uniformemente e totalmente) al variare, qualora appaia, del parametro reale 1.

en xn
n=0
2.

xn nx n=1 (x sin n)n 1 + n2 x n=2 (xn)n x + n! n=1


n

3.

4.

5.

un (x)
n=1

con

un (x) (
j =1

j x )1

14

Esercizio 50.

Usando le propriet di derivazione delle serie uniformemente

convergenti, si calcoli il valore delle seguenti serie:

(i)

n3 2n n=0
1
4

(ii)
n=1

n3 xn

Esercizio 51.

1 enxt dt . Discutere la convergenza (puntuale, un = n 2 0 uniforme e totale) di u(x) n1 un (x) e di v (x) n1 un (x) , e dire per quali x la funzione u(x) derivabile e la sua derivata coincide con v (x).
Sia

Esercizio 52.
elementari: 1.

Dimostrare gli sviluppi in serie di Potenze delle seguenti funzioni

xm (1x)n

+ k=m

n1m+k n1 x

xk

n, m N , n 1 |x| < 1

2. 3. 4.

ex =

+ xk k=0 k!

log (1 + x) =
1+x log ( 1 x ) = 2

+ k=1

(1)k+1 x k

|x| < 1

+ x2k+1 k=0 2k+1 + k=0

|x| < 1 xk R \ Z , |x| < 1 2 x x |x| < 1 |x| < 13

5.

(1 + x) = sin x = cos x = arcsin x = arccos x = arctan x = sinh x = cosh x =


2 + k=0 + k=0

6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.

x (1)k (2 k+1)! x (1)k (2 k)!


2k

2k+1

+ (2k1)!! 1 2k+1 k=0 (2k)!! 2k+1 x

+ k=0

+ (2k1)!! 1 2k+1 k=0 (2k)!! 2k+1 x

(1)k x 2k+1

2k+1

|x| < 1

+ x2k+1 k=0 (2k+1)! + x2k k=0 (2k)!

x 4 x 5
0 1, 1

2I

coecienti binomiali sono cos deniti

per k 2 . Sugg: Usare la formula del resto integrale di Taylor, e dimostrare che questo tende a 0, usando i seguenti accorgimenti: Siano x (1, 1) e |x| < < 1 esiste > 0 t.c. (1 + ) < 1 ; Sia inoltre
(1)...(k+1) k!

k0

t.c. k k0 1 + (perch posso dire che esiste un tale k0 ?) k 3 Osservare che arccos x = arcsin x 2 4 Osservare che sinh x = i sin ix 5 Osservare che cosh x = cos ix
15

1 k

13. arcsinh x 14. arctanh x

= =

+ k=0

k1)!! 1 2k+1 (1)k (2(2 k)!! 2k+1 x

|x| < 1 6

+ x2k+1 k=0 2k+1

|x| < 1 7

Esercizio 53.

Si diano le denizioni di exp(z ) e di

e si dimostri (nella maniera

pi completa possibile) che exp(i )=

1.

(x) C , (x) 0 con supp( ) = [0, ] , si costruisca g C , monotona non decrescente tale che g (x) = 0 per x 0 e g (x) = 1 per x . Si calcolino le serie di Taylor di g in x = 0 e x = .
Data

Esercizio 54.

1.5 Teorema delle funzioni implicite e della funzione inversa


Esercizio 55.
mo che che : Sia M una matrice di funzioni nella variabile t: t M (t) ; direM (t) continua Mi,j (t) una funzione continua i, j . Dimostrare

M (t)

continua

> 0,

t.c.

M (t) M (t0 ) < , |t t0 | <

Esercizio 56.
R
2

Si consideri la funzione

f : y R2 f (y ) = (f1 (y ), f2 (y ))

denita come:

2 2 f1 = y1 + y1 cos y2 f2 = y2 + y1

Si dica se

invertibile in un intorno di

y0 = (0, 0)

e se s, si dia una stima di

in modo che valga la condizione del teorema della funzione inversa.

Esercizio 57.

Sia

f (x, y ) = |x|2 + y 2 2x1 + 4x2 6y 11


con

x R2 , y R. g
di classe esistono per l'equazione

1. Quante soluzioni

C in un intorno f (x, g (x)) = 0 ?


allora

del punto

x0 = (1, 2), x0 .

2. Si verichi che se

g (x0 ) > 0

ha un massimo relativo stretto in

6 Osservare 7 Osservare

che arcsinh x = i arcsin ix che arctanh x = i arctan ix oppure che arctanh x =


16

1 2

1+x log ( 1 ) x

Esercizio 58.
Sia

vR

un vettore di norma minore o uguale a

e sia

f (x) x + v sin |x|2 .


Si dica se un

invertibile in un intorno di

r>0

tale che

f 1

sia denita su

x=0 Br (0).

ed in caso aermativo si trovi

Esercizio 59.
1. Dimostrare che in un intorno di

(0, 0)

l'equazione

ex
denisce una funzione

+y 2

x2 2y 2 + 2 sin y = 1

y = f (x). f.

2. Dare una stima sull'intorno di denizione delle 3. Calcolare

x0

lim

f (x) . x2

8 Questo esercizio pu essere formulato nella seguente maniera equivalente: Sia v Rn un vettore di norma minore o uguale a 1 e sia

f (x) x + v sin |x|2 .

Si dica se l'equazione
f ( x) y = 0

ammette una soluzione x = g(y) in un intorno di y = 0 ed in caso aermativo si trovi un r > 0 tale che g sia denita su Br (0).

17

Capitolo 2

Integrazione in Rn
2.1 Misura di Peano-Jordan e integrale di Riemann in Rn
Esercizio 60.
(m e Sia

f 0 su ([0, 1] \ Q) {0} e f (x) = f

1 n se

x=

m n con

0mn

relativamente primi).

1. Dimostrare che l'insieme di discontinuit di

Q (0, 1];

2. Dimostrare direttamente (senza usare il Teorema di Vitali-Lebesgue) che

f R([0, 1]).

Esercizio 61.
Jordan

Dimostrare che

A Rn

limitato misurabile secondo Peano-

> 0, E1 , E2 insiemi elementari t.c. E1 A E2 e misn E2 misn E1 < . Inoltre misn A = inf {misn E2 : A E2 , E2 insieme elementare} = sup{misn E1 : E1 A, E1 insieme elementare}.

Esercizio 62.

Dimostrare che se

Jordan, lo sono anche

A, A e A.

un insieme misurabile secondo Peano-

Esercizio 63.

Dimostrare che

Qn E

(con

rettangolo qualunque, non dege-

nere) un insieme di misura nulla, non misurabile secondo Peano-Jordan.

Esercizio 64.
1. Se

Dimostrare o confutare le seguenti aermazioni: ha misura nulla, allora

X Rn

X= ;

18

2. Se 3. Se

X Rn

con

X= ,

allora

ha misura nulla; allora

Qx , Qy R hanno misura (unidimensionale) nulla, Qx Qy R2 ha misura (bidimensionale) nulla;


nulla, allora

4. Se

Q R2 ha misura Q {x : (x, y ) Q}
y

sono insiemi di misura nulla in

x, y R, Qx {y : (x, y ) Q} R.

Esercizio 65.
mis(X )

Sia

X R

l'insieme degli elementi di una successione Dimostrare che

{xn }n

di numeri reali convergente.

Peano Jordan misurabile e

= 0.

Cosa si pu dire se la successione non convergente?

2.2 Integrali iterati


Esercizio 66.
i) ii) iii) iv )
x2 dx dy D y2 2 2 x y dx dy D y 3 ex dx dy D
dove dove dove dove

xy dx dy D

D D D D

{(x, y ) R2 {(x, y ) R2 {(x, y ) R2 {(x, y ) R2

: : : :

1 1 x 2, x y x} 2 2 x + y 1} y 0, x 1, x y 2 } x + y 1, x2 + y 2 1}

Esercizio 67.
1 1

Dimostrare che:

dx
0 0

xy 1 dy = (x + y )3 2

1
mentre

dy
0 0

xy 1 dx = . (x + y )3 2

Come mai in questo caso non si pu invertire l'ordine d'integrazione?

Esercizio 68.

Calcolare

D
dove

x2 dx dy y2 1 yx x .

D=

(x, y ) R2 :

1 x 2,

Esercizio 69.

Calcolare

y 3 ex dx dy
D
dove

D = (x, y ) R :

y 0, x 1 , x y 2 .

19

Esercizio 70.

Calcolare

xy dx dy
D
dove

D = (x, y ) R2 :

x + y 1 , x2 + y 2 1 .

Esercizio 71.
rette massima?

a > 1. Calcolare l'area della regione x 2 2 e la parabola y = a x . Per quale y = ax, y = a


Sia

di

R2

delimitata dalle

valore di

tale area

Esercizio 72.

Calcolare il seguente integrale triplo:

x2 dx dy dz
D
sull'ellissoide

D {(x, y, z ) R3 :

x2 a2

y2 b2

z2 c2

1}

con

a, b, c > 0.

Esercizio 73.
3

Trovare il volume della palla unitaria di

R3

con la

1 (cio

{(x, y, z ) R : |x| + |y | + |z | 1 }). Usando 4 volume della palla unitaria di R con la . 1.

il risultato precedente, trovare il

(Facoltativo) Generalizzare il risultato precedente nel caso di una palla unitaria

n-dimensionale.
(Sugg.: Procedere per induzione)

Esercizio 74.

Si denisca:

Dn {(x1 , . . . , xn ) Rn :
Calcolare: 1. 2. 3.

0 x1 x2 . . . xn 1};

I2 = I3 =

D2 D3

xy dx dy

; ;

xyz dx dy dz In =

(Facoltativo)

Dn

(x1 . . . xn ) dx1 . . . dxn

x2 + y 2 1, compresa x + y + z = 4.

Esercizio 75.

Trovare il volume della regione interna al cilindro di equazione tra la supercie di equazione

z = x2 + y 2 2

ed il piano

20

Esercizio 76.

Sia

E = {(x, y ) R2 :
1. Descrivere

x 0, (x2 + y 2 )2 (x2 y 2 )} .

in coordinate polari (ed eventualmente disegnarlo).

2. Calcolare l'area di 3. Sia

E.

k > 0;

trovare l'area dell'insieme

Ek {(kx, ky ) :
4. Trovare il volume dell'insieme

(x, y ) E } .

G = {(x, y, z ) R3 :

x 0, (x2 + y 2 )2 (1 z 2 )(x2 y 2 ), |z | 1} .

Esercizio 77.

Calcolare il seguente integrale doppio:

x2 (y x3 )ey+x dxdy
T
dove:

T {(x, y ) R2 :

x3 y 3, x 1}. u = y x3
e

(Sugg.: Considerare il cambio di variabili

v = y + x3 )

Esercizio 78.
D un < x, z >
Sia ruotando

(Teorema di Guldino)

insieme Peano Jordan misurabile e connesso, contenuto nel semipiano e non intersecante l'asse delle

z.

Consideriamo il solido

ottenuto

attorno all'asse delle Vol()

z.

Dimostrare che:

= 2

x dx dz mis2 (D ). dx dz D D,
moltiplicata per

Dedurre che tale volume coincide con la misura dell'insieme

la lunghezza della circonferenza percorsa dal suo baricentro. Applicare questo risultato per calcolare il volume dei seguenti solidi di rotazione: 1. Sfera di raggio

r; (a, 0) e raggio

2. Toro tridimensionale, ottenuto ruotando il cerchio di centro

r < a;
3. Cilindro di altezza

e raggio di base

r; r; R
e della base

4. Cono circolare retto di altezza 5. Tronco di cono di altezza superiore

e raggio di base

h,

raggio della base inferiore

r.
21

Esercizio 79.
2 2 2
Calcolare:

Sia

il solido limitato dal cono

z =

x2 + y 2

e dalla sfera

x + y + z = 1. (xe1+z ln (1 + z 2 ) y sin z + 1) dx dy dz

Esercizio 80.

Dopo aver disegnato la regione D delimitata dalle superci

2 x + y 2 2y = 0 4z = x2 + y 2 z=0
calcolare il seguente integrale:

x |yz | dx dy dz.
D

Esercizio 81.

Calcolare qualora esista

x < y, x, y > 0}. (Si ricorda che f integrabile su un dominio D non limitato, se esiste una successione crescente {Dk }k di domini limitati tale che D = k Dk , f integrabile su Dk per ogni k e supk |f | < . In tal caso, D f = limk Dk f ) Dk

xexy dx dy , dove D = {(x, y ) R2 :

Esercizio 82.
integrabile su

Si dica per quali valori di

p > 0,

la funzione

Fp {(x, y, z ) R3 :
e per tali valori calcolare

0 < z < 1 , x2 + y 2 z 2p } ,

z dx dy dz .
Fp

2.3 Integrazione su variet di renziali


Esercizio 83.
e

Rn

e forme die-

3 2 Sia la curva in R data dall'intersezione delle superci {y = x } {z = x3 } e limitata dai piani {x = 1} e {x = 2}. Vericare che un elemento log |z | di curva regolare e calcolare f ds con f 1+4 . y +9xz

22

Esercizio 84.
Sia chiusa) in

(Superci di rotazione in

R3 )

{(u(t), v (t)) : t (a, b)} un elemento di curva regolare (eventualmente (0, ) R e un numero in (0, 2 ]. Si dimostri che:

S {(x, y, z ) R3 : x = u(t) cos , y = u(t) sin , z = v (t) con t (a, b) e (0, )}


un elemento di supercie regolare in integrale su

R3

e se ne calcoli l'area in termini di un

(a, b).

Esercizio 85.
zione:

Sia

la curva in

R2 ,

espressa (in coordinate polari) dalla condi-

= a (1 + cos )
(Nota: Tale curva prende il nome di 

[0, 2 ) . a > 0.

Calcolarne la lunghezza al variare del parametro

Cardioide .)

Esercizio 86.
avente raggi (Nota: Tale di raggio

Calcolare l'area della supercie di un Toro tridimensionale e

T3 ,

toro pu essere visto come un insieme in R3 generato dalla rotazione


z (od intorno ad una qualsiasi altra retta) di un cerchio z e tale che la distanza del dall'asse sia uguale ad R > r .)

(con

r < R).

completa intorno all'asse

che giace su un piano contenente l'asse

centro del cerchio

Esercizio 87.

Vericare il teorema della divergenza (in

R2 )

nel seguente caso:

f (x, y ) = (1 + xy, x)

ed

A = {(x, y ) R2 : (x 2)2 + y 2 < 1, y > 0} .

Esercizio 88.
attraverso

Sia di

regolare chiusa.

un aperto connesso di R3 la cui frontiera una supercie Sapendo che il volume di 1, si calcoli il usso (esterno) F (x) = x (x R3 ).

Esercizio 89.
1. 2. 3. 4.

Dire se le seguenti 1-forme dierenziali sono chiuse o esatte nel

loro dominio di denizione; qualora siano esatte, trovarne una primitiva:

(x, y, z ) = x3 dx + y 2 dy + z dz (x, y ) =
x x2 +y 2

dx +

2y x2 +y 2

dy

(x, y, z ) = (x, y, z ) =

1 1+y 2

dx

2xy (1+y 2 )2

dy

; al variare di

Ax+By x2 +y 2

dx +

Cx+Dy x2 +y 2

dy

A, B, C, D R .

23

Esercizio 90.

Calcolare l'integrale curvilineo della

1-forma

dierenziale

(x, y ) = x2 dx + xy 2 dy
lungo la frontiera

del quadrato

[0, 1] [0, 1],

percorso in senso antiorario.

Esercizio 91.
1. Calcolare 2. Calcolare

Sia

T {(x, y, z ) R3 : |x| + |y | + |z | 1 }. |z | dx dy dz
per i

per cui esiste nito; per gli

T integrale esiste;

|x| + |y | + |z | dx dy dz T

, , R

per cui tale

3. Calcolare il usso uscente da

del campo vettoriale

F (x, y, z ) = (x + y +
contenuta nel primo

z, x + y + z, x + y + z );
4. Calcolare il usso di ottante.

attraverso la porzione di

Esercizio 92.
dove:

Calcolare

+S

direttamente e per mezzo del teorema di Stokes,

= S

x dy y dx , x2 + y 2 + z 2 {x2 + y 2 1, 0 z 1},
con

la supercie laterale del cilindro

l'orientazione della normale esterna.

Esercizio 93.

Sia

C {(x, y, z ) R3 : C;

z 4, x2 + y 2 z, x2 + y 2 1}

1. Calcolare il volume di 2. Sia

F (x, y, z ) = (x, 0, 0); F C;

trovare il usso di

uscente da

C;

3. Trovare il usso di frontiera di

uscente da ciascuna delle singole porzioni della

4. Calcolare l'area della frontiera di

C.

Esercizio 94.

Consideriamo il dominio tridimensionale

E = {(x, y, z ) R3 : x2 + y 2 + z 2 1, z
1. Calcolare l'area di

x2 + y 2 } .

E .

24

2. Sia

il campo vettoriale cos denito:

F (x, y, z ) = (x, y, z ) ;
trovare il usso uscente di che costituiscono

attraverso ciascuna delle due superci regolari

E . E.

3. Utilizzando il punto precedente, dedurre il volume di

Esercizio 95.

Si consideri il dominio tridimensionale di

R3 ,

denito da

E = (x, y, z ) R3 : x2 + y 2 + z 2 1 , 0 z
1. Si calcoli l'area della supercie

x2 + y 2

E ; F (x, y, z ) = (x, y, z ) E.
attra-

2. si calcoli il usso uscente del campo vettoriale verso

(direttamente senza utilizzare il teorema della divergenza);

3. usando il punto precedente, calcolare il volume di

Esercizio 96.

Si consideri la

1-forma

dierenziale

(x, y ) =
1. Dimostrare che 2. Sia

(y 3 x2 y ) dx + (x3 y 2 x) dy . (x2 + y 2 )2
esatta? Perch? di centro l'origine

chiusa. Si pu dedurre da ci che

e raggio

> 0 e sia = +B (0) (cio una circonferenza , orientata positivamente). Calcolare .

3.

()

un giro intorno all'origine .

Sia ora

una qualsiasi curva chiusa e semplice in Mostrare che

R2 \ {0}, che  compia

= 0.

4. Dedurre dai punti precedenti che

esatta e trovarne una primitiva.

25

2.4 Serie di Fourier e applicazioni


Esercizio 97.
periodica Determinare lo sviluppo in serie di Fourier della funzione

2 -

f (x) = 1
e studiarne la convergenza in

2|x| [, ]. ; (iii)

x [, ]

Dedurre il valore delle seguenti somme:

(i)

1 n0 (2n+1)2

(ii)

1 n1 n2

1 n0 (2n+1)4

(iv )

1 n1 n4

Esercizio 98.
1.

Risolvere i seguenti problemi di Dirichlet per equazioni dieren-

ziali del secondo ordine alle derivate parziali:

u x2 = 0 u(0, t) = u(, t) = 0 u(x, 0) = x u t


2.

0 < x < , t > 0 t0 0x; 0 < x < , 0 < y < 0x 0x 0y 0 y .

2 u u x2 + u(x, 0) = x2 u(x, ) = x2 u(0, y ) = 0 u(, y ) = 2

2u y 2

=0

26

Capitolo 3

Analisi complessa
Esercizio 99.
1. 2. 3. 4. 5. Trovare i valori di: ; ;

Im {(1 + i)n + (1 i)n } Re {(1 + i)n + (1 i)n } ii ; (1)2i ; 4 i.

Esercizio 100.
nel dominio 1. 2. 3.

Trovare l'estremo superiore e inferiore delle seguenti funzioni,

indicato:

| sin z | | sin z |
z i z +i

su su su

D=C

D = {z C :

|Im z | < R };

D = {z C : Im z > 0}; D = {z C : Im z > 0}.

4.

|e z+i |

z i

su

Esercizio 101.

Dimostrare che:

1. f (z ) analitica su

f (z ) analitica su .

2. Una funzione analitica non costante, non pu essere costante in modulo. 3. Una funzione analitica non costante, non pu essere tale che Re f = f .
1 Abbiamo

denito {z :

z }

27

4. Una funzione analitica non costante, non pu essere tale che Im f = f . Esercizio 102.
Trovare il pi generale polinomio armonico della forma:

P (x, y ) = ax3 + bx2 y + cxy 2 + dy 3 .


Determinare, inoltre, la funzione armonica coniugata e la corrispondente funzione analitica.

Esercizio 103.
2. Espandere

1. Espandere

2z +3 z +1 in serie di potenze di

z 1.

Qual il

raggio di convergenza?

(1 z )m

con

m>0

in serie di potenze di

z.

Esercizio 104.
1. 2. 3. 4. 5.

Trovare il raggio di convergenza delle seguenti serie di potenze

z n=0 n! n=0 n=0 n=0 n=0

n!z n n!z n! z n! nn z n
2

Esercizio 105.
1. 2. 3.

Studiare la convergenza delle seguenti serie:

(z +i)n n=0 (1+i)n+1 ; zn n=0 n(n+1) ; zn n=0 n n+1 .

Quanto vale la somma delle serie

(1)

Esercizio 106.
n=0 n=0 n=0 n a2 nz ;

n n=0 an z con raggio di convergenza il raggio di convergenza delle seguenti serie:


Data la serie

R, calcolare

an z 2n ;
2n a2 nz .

28

Esercizio 107.
1. 2.

Calcolare i seguenti integrali:

x dz

dove

il segmento orientato da 0 a

1 + i;

|z |=R

x dz

in due modi diversi:

(a) mediante calcolo diretto; (b) osservando che 3. 4. 5. 6. 7. 8.

x=

z +z 2

1 2

z+

R2 z

sulla circonferenza

{|z | = R};

dz ; |z |=2 z 2 1 ez dz al variare di |z |=1 z n dz ; |z |=2 z 2 +1 dz con la condizione che |z |= |z a|2 sin z dz al variare di |z |=1 z n |z |=2

n Z;

|a| = ;

n Z; n, m Z.

z n (1 z )m dz

al variare di

Esercizio 108.
1. Sia

(*) (Stime di Cauchy e applicazioni)

una funzione analitica su

(con

BR (0) ).

Sia

, tale che |f (z )| M 0 < < R; trovare una stima di: sup |f (n) (z )| .
|z |

per ogni

|z | R

2. Mostrare che le derivate successive di una funzione analitica in un punto, non possono mai soddisfare la relazione

|f (n) (z )| n!nn ,

per ogni

n.

Esercizio 109.
costante.

Dimostrare che una funzione intera con parte reale positiva,

Esercizio 110.

Sia su

Trovare

analitica su

{|z | < 1},

e non identicamente

nulla, tale che possieda un numero innito di zeri.

f come sopra. Esiste g analitica in |z | < R (con R > 1), tale che f g {|z | < 1} ? (giusticare la risposta!)

29

Esercizio 111.
f (z ),
dove

Sia

f :CC

olomorfa e doppiamente periodica, allora

costante. (Doppiamente periodica: per ogni

1 , 2 C

sono linearmente

f z C, si ha f (z + 1 ) = f (z + 2 ) = 2 indipendenti su R).

Esercizio 112.

Sia

analitica sul disco unitario aperto, con

|z | < 1; dimostrare || = 1), allora:

che se

ha in

uno zero di ordine

m,

|f (z )| < 1 per f (z ) = z m (con

|f (z )| < |z |m

|z | < 1 .

Esercizio 113.
ogni

Sia

f : C f =0 f

una funzione analitica tc

|f (z ) 1| < 1

per

z .

Si dimostri che:

per ogni curva chiusa

Esercizio 114.
2. La riessione

1. Mostrare che ogni trasformazione lineare fratta che map-

pa l'asse reale in se stesso, pu essere scritta con coecienti reali.

zz

una TLF? Giusticare la risposta

Esercizio 115.

Trovare una TLF che mappi:

1. il semipiano

un punto ssato 2. il cerchio 3. i cerchi

Imz > 0 nel cerchio unitario di z0 (con Imz0 > 0) vada nel
in

centro l'origine, in modo che centro;

|z | = 2
e

|z + 1| = 1,

in modo che

2 0

0 i

|z | = 1

|z 1 4| =

1 4 in due cerchi concentrici. Qual il rapporto

tra i raggi? 4. la regione tra i cerchi

1 2 , nel semipiano x > 0. (Attenzione: in questo caso non viene proprio una TLF... andr composta

|z | = 1

1 |= |z 2

con qualche funzione elementare nota!)

Esercizio 116.
gine tramite

z +1 z 1 una TLF; descrivere (completamente) l'immadelle rette verticali x = c al variare di c R.


Sia

R(z ) =

2 Per

la cronaca: una funzione con queste caratteristiche, si chiama funzione ellittica.

30

Esercizio 117.

(**) Sia

una funzione analitica su

Imz 0

tale che

lim f (z ) < .
z
Dimostrare che per ogni

z0

tc

Imz0 > 0 Imz0

si ha la seguente relazione :

f (z0 ) =

f (t) dt. |t z0 |2

(Sugg.: pu essere utile ricordarsi la formula di Cauchy su dischi ed aver fatto l'esercizio 2.1 ).

Esercizio 118.

1. Sia

una funzione meromorfa con polo di ordine

h in z0 ;

dimostrare che:

Resz0 f =
2. Sia

1 Dh1 [(z z0 )h f(z)]|z=z0 . (h 1)! z


in

f una funzione analitica z0 . Calcolare il Resz0 fg.

meromorfa con polo semplice in

Esercizio 119.

Trovare i poli e i residui delle seguenti funzioni:

(a) (b) (c) (d) (e)

1 z 2 +5z +6 1 (Z 2 1)2 1 sin z z cotan z := cos sin z 1 sin2 z

Esercizio 120.
1. 2. 3. 4.
2

Calcolare i seguenti integrali:

d con 0 a+cos 0

a > 1; |a| > 1;

d con a+sin2

x2 0 x4 +5x2 +6 cos x 0 x2 +a2

dx;
con

dx

a R.

Esercizio 121.

Calcolare i seguenti integrali:

31

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

d 0 a+cos
2

con

a > 1; |a| > 1;

d a+sin2

con

x2 0 x4 +5x2 +6

dx; dx;
con con

x2 x+2 x4 +10x2 +9 x2 0 (x2 +a2 )3 cos x 0 x2 +a2 log x 0 1+x2

dx

a R \ {0};

dx

a R \ {0};

dx; dx
con

log(1+x2 ) x1+ 0

0 < < 2.

Esercizio 122.
anco indicati? (a) (b) (c)

Quante radici possiedono i seguenti polinomi, nei domini di

P1 (z ) = z 7 2z 5 + 6z 3 z + 1 P2 (z ) = z 4 6z + 3 P3 (z ) = z 4 + z 3 + 1

, nel disco

|z | < 1
;

, nell'anello

1 |z | < 2

, nel quadrante

{z = x + iy | x, y > 0}.

Esercizio 123.
direttore

Sia

P (x)

un polinomio con coecienti reali e con coeciente

1.

Supponiamo inoltre che

complesse nel cerchio unitario. Dimostrare che

P (0) = 1 e che P (x) P (1) = 0.

non abbia radici

(Sugg.: Per cominciare, dimostrate che se ho un polinomio monico

Q(z ) = z n + . . . + a0
allora il prodotto delle sue radici (considerate con molteplicit) uguale a

(1)n a0 .)

Esercizio 124.
m
zeri in

Sia

fn

una successione di funzioni analitiche in

(contati con le relative molteplicit). Supponiamo che

, con al pi fn converga

uniformemente a oppure

sui compatti di

dimostrare che o

identicamente nulla,

ha al pi

zeri in

(contati con molteplicit).

Esercizio 125.

Sia

una funzione analitica in

z = 0

tale che

f (0) = 0;

dimostrare che per ogni

n,

esiste

analitica in un intorno di

0,

tale che per ogni

punto in tale intorno si abbia la rappresentazione:

f (z n ) = f (0) + g (z )n .
32

Esercizio 126.

(i) Mostrare che

1
n=2

1 n2

1 . 2 an =
n k=2

(Sugg.: Trovare un'espressione ricorsiva per (ii) Dimostrare che per

1 k2 )

|z | < 1,

si ha:
n

(1 + z )(1 + z 2 )(1 + z 4 )(1 + z 8 ) . . . (1 + z 2 ) . . . =


Sugg.: dimostrare che

1 . 1z

2m 1

(1 + z ) =
n=1 n=0

2n

z 2n .

Esercizio 127.

Mostrare che la funzione:

(z ) =
n=1
con

(1 + h2n1 ez )(1 + h2n1 ez )

|h| < 1,

una funzione intera e soddisfa l'equazione funzionale

(z + 2 log h) = h1 ez (z ) .

Esercizio 128.
zione

(a) Applicare il teorema di Weierstrass

3 nel caso della fun-

f (z ) = sin z ,

lasciando, per ora, indeterminata la funzione

g (z ).

3 Ricordiamo

il seguente risultato:

Fissata una successione {an }n C tale che an , ed m N, esiste una funzione intera il cui insieme degli zeri (esluso eventualmente l'origine), coincide esattamente con {an }n , ed avente nell'origine uno zero di ordine m se m > 0. Tale rappresentazione non ovviamente unica; infatti, se f una funzione intera con esattamente tali zeri, allora si pu rappresentare nella forma:
Teorema (Weierstrass).

f (z ) = z m eg(z)
n

z an

e an

+1 2

z an

1 +...+ m

z an

mn

(3.1)

dove g una funzione intera, e gli mn sono certi interi.

La rappresentazione (3.1) diventa interessante quando possiamo scegliere gli mn tutti uguali tra loro (in tal caso parleremo di prodotti canonici ). Una condizione suciente anch si possa fare ci l'esistenza di un intero non negativo k tale che:
n

1 <. |an |k+1

Denotiamo con h il pi piccolo di tali interi; allora h detto genere del prodotto canonico. Inoltre, se in (3.1) (con l'hp che il prodotto sia canonico) g(z ) un polinomio, allora la funzione f si dice di genere nito, ed il suo genere proprio il massimo tra il grado di g e il genere del prodotto canonico.
33

(b) Usare il fatto che

cot z =
per ricavarsi la funzione

1 + z

n=0

1 1 + zn n

g (z ).

(c) Dedurre dall'espressione ottenuta nei punti (a) e (b), il genere della funzione

sin z ,

e la rappresentazione:

sin z = z
n=1

z2 n2

(d) Usare i risultati ottenuti, per calcolare il prodotto nel punto (i), dell'esercizio

1.

Esercizio 129.

Sia

un intero positivo; calcolare il seguente integrale:

(cos )2n d .
0

Esercizio 130.
che

Sia

una funzione analitica su

C,

e supponiamo che assuma

valori reali sull'asse reale e valori immaginari sull'asse immaginario. Dimostrare

una funzione dispari (cio

f (z ) = f (z )

per ogni

z ).

Esercizio 131.

Sia

una funzione continua su

[0, 2 ] f

tale che

g (0) = g (2 ).

Rispondere nella maniera pi esauriente possibile alle seguenti domande: (i) Supponiamo che esista una funzione analitica tale che sul disco unitario chiuso,

f (ei ) = g ()
per ogni

[0, 2 ].

Quanto vale

nell'origine?

(ii) Esiste almeno una funzione siatta? In caso aermativo, darne un'espressione esplicita. Oss: Formalmente il nostro problema si pu riscrivere: che

f C 1 ()

tale

=0 f (z ) = g (Arg z )

f z

se se

|z | 1 |z | = 1

(iii) Quante funzioni di questo tipo possono esistere?

4 Per

una dimostrazione di ci si rimanda ad un qualsiasi testo di analisi complessa.


34

(iv) Supponiamo di considerare un generico dominio

chiuso e semplicemen-

te connesso. Ammette ancora una soluzione il problema precedente? E' unica? (Ovviamente stiamo supponendo questa volta di conoscere il valore assunto su esplicita. (v) Riettere su quale propriet della funzione necessario che sia analitica?

).

Non richiesta questa volta di darne un'espressione

abbiamo veramente usato...

A quale classe di funzioni a valori reali

potete estendere tutto ci? Vi ricorda qualche risultato noto?

Esercizio 132.

Sia

una funzione denita nel semipiano superiore

+ ,

con

periodica di periodo 1 (cio

f (z ) = f (z + 1) g D ),

per ogni

z ).

(i) Dimostrare che esiste una funzione dell'origine (che denoteremo

analitica nel disco unitario privato

tale che:

g (e2iz ) = f (z )
per ogni

z + . g?
scrivere i coecienti in forma integrale.

(ii) Qual la serie di Laurent per (iii) Dimostrare che la funzione

ha un'espansione della forma

f=

dove

cn e2inz

cn =
0
per ogni

f (x + iy )e2in(x+iy) dx

y > 0.

Esercizio 133.

Si calcolino i seguenti integrali deniti, usando il

teorema dei

35

residui.
2

a)
0 2

cos d 2 + cos

b) c) d) e) f) g)

d a>b>0 a + b sin 0 sin2 d a>1 0 a + cos + xa dx 0<a<1 1+x 0 + dx dx b>1 1 + xb 0 + log x dx 0<a<1 a (x + 1) x 0
+ 0 1

log x dx (x + a)(x + b) x4 x(1 x) dx

a, b > 0 , a = b

h)
0 1

i)
1

1 x2 dx . 1 + x2

36

Parte II

Soluzioni degli esercizi

37

Capitolo 1

Calcolo dierenziale in Rn
1.1 Spazi normati, topologia standard in Rn
Esercizio 1.
1
Osserviamo innanzitutto che la funzione denita a valori reali non negativi ( una conseguenza immediata della positivit dell'integrale secondo Riemann ). Sar quindi suciente vericare le tre propriet che caratterizzano una norma : 1.

non degenerazione :
|f (a)| > 0,

L'implicazione () banale; mentre per l'implica-

zione () si pu procedere per assurdo supponendo che immediatamente alla conclusione; 2. 3.

a [0, 1]

t.c.

e applicando il teorema della permanenza del segno si giunge

omogeneit :

segue dalla linearit dell'integrale; basta osservare che

disug. triangolare :

|f (x) + g (x)| < |f (x)| + |g (x)|.

Per

la monotonia e la linearit dell'integrale secondo Riemann, si ha la tesi.

Esercizio 2. Esercizio 3.
n

Consideriamo ad esempio i vettori

x = (1, 0, 0, .., 0) e y = (0, 1, 0, .., 0).

Siano date due curve

= { R : = (t), a t b } = { Rn : = (t), a t b } che soddisfano la condizione (b) = (a). (t)


1 [C], 2 [C], 3 [C],

Consideriamo l'applicazione : se se

(2t a) (2t b)

b a t a+ 2 a+b 2 tb

R 0.1 Denizione 6.1 Denizione 5.16

38

Denendo la curva

= { Rn : = (t), a t b },

si verica che

= .

Esercizio 4.

E' conveniente utilizzare la rappresentazione in coordinate polari e

osservare che in tale sistema di coordinate l'insieme considerato un rettangolo, quindi un insieme convesso, che connesso per segmenti. Quindi dati comunque curva:

P = (rP , P ) , Q = (rQ , Q ) A,

baster considerare la

: t (x = (trQ +(1t)rP ) cos(tQ +(1t)P ) , y = (trQ +(1t)rP ) sin(tQ +(1t)p )).

Esercizio 5.

Cominciamo col mostrare che l'applicazione

Lip

Lip(E, R

) R

una norma su tale spazio.

Chiaramente

Lip

0
Lip

per ogni

f Lip(E, Rm ).
xE

Inoltre

=0

sup |f (x)| = 0 f (x) = 0 x E.


e la

Quindi abbiamo mostrato la

positivit

non degenerazione.

Mostriamo l'

omogeneit.
Lip

Per ogni

aR

si ha:

af

sup
x,y E x=y

|af (x) af (y )| + sup |af (x)| = |x y | xE |f (x) f (y )| + |a| sup |f (x)| = |x y | xE .

= |a| sup
x,y E x=y

= |a| f

Lip

Inne, facciamo vedere che vale la due funzioni in Lip(E, R

disuguaglianza triangolare.

Siano

).

Osserviamo in via preliminare che

|(f (x) + g (x)) (f (y ) + g (y ))| |x y |

|f (x) f (y )| + |x y | |g (x) g (y )| . |x y |

39

Quindi:

f +g

Lip

= + + =

sup
x,y E x=y

|(f (x) + g (x)) (f (y ) + g (y )| + |x y |

sup |f (x) + g (x)|


xE

sup
x,y E x=y

|f (x) f (y )| + sup |f (x)| + |x y | xE |g (x) g (y )| + sup |g (x)| = |x y | xE + g


Lip

sup
x,y E x=y

Lip

.
Lip ) uno spazio normato. Ci

Abbiamo appena mostrato che

(Lip(E, Rm ), f

manca da mostrare che completo, cio che ogni successione di Cauchy (rispetto alla norma sopra denita) converge ad un elemento nello spazio. Consideriamo

{fk }k

una successione di Cauchy, cio per ogni

>0

esiste un

N0 = N0 () > 0

tale che per ogni

k, h > N0
Lip

si abbia:

fk fh

= +

sup
x,y E x=y

|(fk (x) fh (x)) (fk (y ) fh (y ))| + |x y |


(1.1)

sup |fk (x) fh (x)| .


xE
una successione di Cauchy in

Quindi la successione

{fk }k

(C (E, Rm ),
cio esiste un

,E )

e di conseguenza (poich tale spazio completo) ammette un limite

f C (E, Rm ),

N1 = N1 () > 0

tale che se

k > N1 .
e

allora

fk f
Da (1.1) ricaviamo che se

,E

x, y E

con

x=y

k, h > N0

allora

|(fk (x) fh (x)) (fk (y ) fh (y ))| |x y |


da cui, passando al limite per

h +,

otteniamo:

|(fk (x) f (x)) (fk (y ) f (y ))| . |x y |


4 Denoteremo

con

,E

la norma del sup, cio per ogni f C (E, Rm ) intenderemo


f
,E

sup |f (x)| .
xE

40

Poich ci vero per ogni

x, y E

possiamo concludere che se

k > N0

allora

sup
x,y E x=y

|(fk (x) f (x)) (fk (y ) f (y ))| . |x y | N = N () = max{N0 (), N1 ()},

Mettendo insieme le stime ottenute e denendo otteniamo che per

k>N fk f
Lip

2
Lip .

cio

il limite di tale successione rispetto alla norma

Per concludere la dimostrazione, ci manca da mostrare che Infatti, ssando

Lip(E, R

).

k>N f

si ha:

Lip

f fk

Lip

+ fk

Lip

< .

Esercizio 6.
Nota: Denoteremo con

gli elementi di

RN ,

cio le successioni a valori reali

x = {xn }n .
esempio cio

Con il pedice indicheremo un elemento di una di queste successioni,

mentre useremo l'apice per indicare gli elementi di una successione in

RN

(ad

{x } indica (k ) (k ) x = {xn }n ).
cazione

(k )

una successione i cui elementi

(k )

sono delle successioni,

1. Cominciamo col considerare lo spazio

( 1,

1 ). Mostriamo che l'appli-

R x
1

x
una norma su tale spazio.

nN

|xn |

Chiaramente

0
1

per ogni

. Inoltre

=0

nN

|xn | = 0 xn = 0 n N.
e la

Quindi abbiamo mostrato la

positivit

non degenerazione.

Mostriamo l'

omogeneit.
ax
1

Per ogni

aR

si ha:

=
nN

|axn | = |xn | = |a| x


nN 1

= |a|

41

Inne, facciamo vedere che vale la

due successioni in

disuguaglianza triangolare.
|xn + yn |

Siano

. Allora:

x+y

=
nN

nN

(|xn | + |yn |) = |xn | +


nN nN 1

= = x

|yn | =
1

+ y

Osserviamo che il poter separare le due serie giusticato dal fatto che queste convergono entrambe assolutamente. Dobbiamo mostrare ora che tale spazio completo. Sia cessione di Cauchy in tale che se

, cio per ogni

>0

esiste un

{x(k) } una sucN0 = N0 () > 0

k, h > N0

allora

x(k) x(h) nN

nN

k) (h) |x( n xn | .

(1.2)

Ma quindi per ogni

ssato, si ha

k) (h) |x( n xn |
e di conseguenza la successione e quindi ammette un limite

{xn }k una successione di Cauchy in R (per k che tende a +) che indicheremo con x = {xn }n .

(k )

xn .

Possiamo quindi considerare la successione dei limiti

Mostriamo che

il limite della successione

{x(k) }k

rispetto alla norma

1. Osserviamo che da (1.2) si ha che per ogni M

M >0

e per

k, h > N0

k) (h) |x( n xn | ; n=0


passando al limite per

h +
M

otteniamo:

k) |x( n xn | n=0
e, vista l'arbitrariet di

M,

possiamo concludere che

n=0

k) (k ) |x( x n xn | = x

42

che quanto volevamo mostrare. Per completare la dimostrazione, osserviamo che

; infatti, se ssiamo un

k > N0
1

otteniamo:

x x(k)

+ x(k)

< . (

Si procede in maniera analoga per dimostrare che di Banach. 2. Se

) uno spazio

allora

convergere!) e quindi

< x .

(altrimenti la serie

|xn |

non potrebbe

Abbiamo appena mostrato che

d'altronde tale inclusione stretta (cio si tratta di un sottoinsieme proprio) come si verica facilmente prendendo la successione

x = {1, 1, . . . , 1, . . .} ;
infatti tale successione ha norma successione in che non sta in

=1

ma

= .

Per mostrare

che non si tratta di sottoinsieme chiuso, facciamo vedere che esiste una

1 1

che converge (rispetto alla norma . Deniamo

) ad un elemeno

x(k) =
e consideriamo la successione limite rispetto alla norma

1 1 1, 1, , . . . , , 0, . . . 2 k {x(k) }k .
Questa successione ammette un

e tale limite dato da

x=
Infatti

1 1 1, 1, , . . . , , . . . 2 k

x(k) x
Osserviamo che

1 k+ 0. k+1
e questo completa la

( la serie armonica!)

nostra dimostrazione. 3. Abbiamo appena mostrato che

non un sottospazio chiuso di

(
1

),

cio rispetto alla topologia indotta da tale norma. Vogliamo determinare la chiusura di

1 ) rispetto a tale topologia, cio il 1 pi piccolo chiuso che lo contiene. Per far questo aggiungeremo a tutti
(che indicheremo con i suoi punti di accumulazione (abbiamo infatti visto nel punto precedente che esistono punti di accumulazione che sono esterni ad che le successioni in

). Osserviamo

godono della propriet di avere limite nullo (questa

43

infatti la condizione necessaria per la convergenza della serie questa condizione necessaria ma non suciente per stare in

|xn |);

(vedere il

punto precedente). Quindi quello che ci si pu aspettare che l'insieme

C x RN :
Mostreremo i seguenti fatti: a.

lim xn = 0

sia proprio l'insieme che stavamo cercando.

chiuso ;

b. per ogni nella

xC norma
1

esiste una successione

{x(k) }

che converge a

Osserviamo che il punto b ci dice proprio che si tratta del pi piccolo chiuso contenente per ; infatti aerma che ogni punto di

punto di accumulazione

, e quindi non pu esistere un chiuso pi piccolo che lo contenga.

Diamo uno

sketch

della dimostrazione di questi punti.

a. Per mostrare che chiuso, facciamo vedere che punti di accumulazione. Sia e sia

il suo limite. Per

C contiene tutti i suoi {x(k) }k C una successione convergente ogni > 0 esister N0 = N0 () > 0 tale che x(k) x

per ogni

k > N0 .

Allora:

k) (k ) |xn | |xn x( n | + |xn | (k ) k) x x + |x( n | 2


per di

n sucientemente grande (in quanto xn 0).


otteniamo

(k )

Dall' arbitrariet

lim xn = 0

xC.

b. Per mostrare questo punto si procede esattamente come abbiamo fatto nel punto

2.

Data una successione

x C , costruiamo la successione

{x(k) }

cos denita:

x(k) = {x0 , x1 , . . . , xk , 0, . . .} .
Chiaramente esister un

{x(k) }

Mostriamo ora che

successione rispetto alla norma

. Poich

x il limite di tale xn 0, per ogni > 0

N0 = N0 ()

tale che

|xn |
per ogni

n N0 .

Quindi, prendendo

k N0

si avr

x(k) x

e questo conclude la dimostrazione.

44

Esercizio 7.

Ricordiamo alcune denizioni che useremo in seguito.

Denizione (Compattezza). Uno spazio topologico X si dice compatto se ogni suo ricoprimento aperto (cio costituito da insiemi aperti) possiede un sottoricoprimento nito, cio possiede una sottofamiglia costituita da un numero nito di insiemi che ancora un ricoprimento dello spazio. Denizione (Compattezza numerabile). Uno spazio topologico X si dice numerabilmente compatto se ogni sottoinsieme innito Z X possiede un punto di accumulazione. Denizione (Compattezza per successioni). Uno spazio topologico X si dice compatto per successioni se ogni successione di elementi di X possiede una sottosuccessione convergente ad un elemento di X .
Si dimostrano le seguenti relazioni fra queste denizione:

compatto

numerabilmente compatto

compatto per successioni.

Nessuna delle implicazioni precedenti - in generale - un'equivalenza. Si pu per dimostrare in generale il seguente risultato:

Teorema. Sia X uno spazio metrizzabile. Le seguenti condizioni sono equivalenti:


(a) X compatto. (b) X numerabilmente compatto. (c) X compatto per successioni.
Torniamo ora al nostro esercizio. (i) Mostriamo che l'insieme

non compatto.

Poich stiamo consideranFacciamo cos

do uno spazio normato (e quindi metrico) la denizione di compattezza equivalente alla denizione di compattezza per successioni. vedere quindi che esiste una successione in sottosuccessione convergente. denita:

che non ammette alcuna

Consideriamo la successione

{x(n) }n

x(n) = (0, 0, . . . , 0, 1, 0, . . .) .
n1
Se prendiamo due generici elementi della successione

x(n)

ed

x(m) ,

con

n = m,

si osserva che la loro distanza (nella metrica indotta dalla norma)

costante, cio

d x(n) , x(m)

x(n) x(m)

=2

e quindi non possibile estrarre alcuna sottosuccesione convergente.

5 Cfr.

E. Sernesi, Geometria 2, Bollati Boringhieri (1994).


45

(ii) Anche in questo caso pi semplice mostrare la compattezza per successioni. Supponiamo di avere una successione considerare la naturale immersione di

{x(n) }n

in

e facciamo

vedere che possibile estrarre una sottosuccessione convergente. Possiamo

in

R10

i : D R10 x (x1 , . . . , x10 )


ed osservare che particolare

i(D)

la palla unitaria in

R10 ,

rispetto alla

; in

i:D

i(D)

una biezione. Quindi possibile associare alla successione

{x(n) }n

una sottosuccessione

{y

( n)

}n

in

i(D),

data da

( n)

= i(x

( n)

Osserviamo che certo

i(D)
i.e:

compatto in

). (R10 ,

successioni, cio esiste una sottosuccessione

) e quindi compatto per {ynk }k , convergente ad un

y i(D),

> 0 N0 = N0 () t.c. se
Mostriamo che la sottosuccessione

k N0 {x(nk ) }k ,

allora
data da

y ( nk ) y

x(nk ) = i1 (y (nk ) )
una successione convergente in

( 1,
10

1 ), e che converge ad un limite

x=i

(y ) D.

Infatti, se

k N0
1

abbiamo:

x(nk ) x

=
j =1 10

|xj |yj
j =1

( nk )

xj | =

( nk )

yj |

n y ( nk ) y
Inoltre

n .

xD

per come stata denita.

1.2 Funzioni da Rn in Rm: regolarit, polinomio di Taylor, estremi liberi e vincolati, etc . . .
Esercizio 8.
suciente

6 trovare due successioni

Per mostrare che tale funzione non continua in

O = (0, .., 0),

x(k) , y (k) Rn \ {O},

t.c.

6 [C],

proposizione 5.8 i)
46

limk+ x(k) = limk+ y (k) = O, ma limk+ f (x(k) ) = limk+ f (y (k) ).


Consideriamo ad esempio le successioni:

1 x(k) = (0, .., k , ..0)

(cio ha componenti

1 y (k) = (0, .., k , ..0)

i,j k , j = (k i,j (cio ha componenti yj = k , j

xj =

(k

1, .., n) = 1, .., n)

Esercizio 9.
Nel caso 2. 3. 4. 5. 6.

x0 = (0, 1, 1, 2) si 1 x0 = (0, 0, ., 0) si ha ( ) = ;
1. Nel caso

ha

( ) = min{ 5 , |x0 | 1 };

( ) = min{ 38 , 1 2} ;
n ( ) = min{( 4) , 1 1 2n 5

};

( ) = min{ ( ) =
n
;

n 2

, n2 e 12

4n

};

( ) = min{ n , 5n , |x0 | 1 }.

Esercizio 10. Esercizio 11.

E' suciente considerare

( ) = (sin 3)

Nota: In tale contesto

||

indica la norma euclidea, sia su

R4

che su

R2 .

Uti-

lizzando le relazioni di equivalenza fra le varie norme si possono ottenere immediatamente i moduli di continuit associati alle altre combinazioni di norme denibili su tali spazi. Trovare il modulo di continuit in

x0 = (0, 0, 0, 0),

equivale a trovare un

() > 0

tale che se

|x| ,

allora

|f (x) f (0)| =

1 1, sin(x1 x4 ) 1 + |x|

Cominciamo stimando separatamente le varie componenti di questo vettore.

Prima componente:

1 1 1 + |x|

1 1 |x| = 1 + |x| |x| = 1 + |x| |x| . =


allora vale la seguente disuguaglianza:

7 Si

pu dimostrare che se
1 1+2 sin2 t

cos t

8 Osservare

che si tratta di una serie geometrica


47

Seconda componente:

| sin(x1 x4 )| |x1 x4 | |x|2 2 ;


abbiamo usato che

| sin t| |t|

per ogni

t R

e che

|xi | |x|

per ogni

i = 1, 2, 3, 4.
Mettendo insieme le varie stime otteniamo:

|f (x) f (0)| =

1 1, sin(x1 x4 ) 1 + |x| 1 2 max 1 , | sin(x1 x4 )| 1 + |x| 2 max , 2 .

Assumendo che

possiamo semplicare tale espressione:

|f (x) f (0)| =
Quindi sar suciente prendere

2 max , 2 = 2 .

() = min

, 1 2

Esercizio 12.

Consideriamo una funzione

f : E Rn R m
tale che

f (x) = (f1 (x), . . . , fm (x))


continua in

e sia

x0 E .

Vogliamo mostrare che

x0

fi

continua in

x0

i = 1, . . . , m .

Dimostriamo separatamente le due implicazioni. Osserviamo che anche in questo caso considereremo la norma euclidea su entrambi gli spazi: questa non una scelta restrittiva in quanto le norme su spazi vettoriali di dimensione nita sono tra loro equivalenti (cio inducono la stessa topologia) e quindi le propriet topologiche (quali la continuit) non dipendono dalle norme scelte.

(=)

Supponiamo che

sia continua in

x0 ,

cio

> 0 = () > 0 :

|x x0 | <

|f (x) f (x0 )| < .

Quindi suciente osservare che per ogni

i = 1, . . . , m

|fi (x) fi (x0 )| |f (x) f (x0 )|


per poter concludere la tesi.

48

(=)

Assumiamo che per ogni cio

i = 1, . . . , m

le funzioni

fi

siano continue in

x0 ,

> 0 i = i () > 0 :

|x x0 | <

|fi (x) fi (x0 )| < . m

La tesi segue facilmente prendendo

= () = min{1 (), . . . , m ()} ;


infatti con tale scelta si ha che se

|x x0 | ,
i=1,...,m

allora

|f (x) f (x0 |

m max {|fi (x) fi (x0 )|} m = . m

Esercizio 13.
Nota: In tale contesto (i) Siano

||

indicher la norma euclidea su

Rn .

x, y B1 (0). f (x) f (y ) =

Consideriamo separatamente le due componenti di

1 1 , sin xi sin yi 2 |x| 2 |y | i=1 i=1

Prima componente:

1 1 2 |x| 2 |y |

2 |y | 2 + |x| | |x| |y | | = (2 |x|)(2 |y |)) (2 |x|)(2 |y |) |x y | |x y | . (2 |x|)(2 |y |)


Infatti, se consideriamo (al

Osserviamo che questa stima ottimale. variare di

in

N)

i punti

xm ym
9 Utilizzeremo

= =

1 , 0, . . . , 0 2m 1 1 , 0, . . . , 0 m 1

i seguenti fatti: 1. | |x| |y| | |x y|, per ogni x, y Rn ; 2. 2 |x| 1, per ogni x B1 (0) .

49

otteniamo:

1 1 2 |xm | 2 |ym |

= = = = = =

1 1 1 1 = 2 1 + 2m 21+ m 1 1 1 1 = 1 + 2m 1+ m 2m m = (1 + 2m) (1 + m) m = (2m + 1)(m + 1) 2m2 1 = (2m + 1)(m + 1) 2m 2m2 |xm ym | . (2m + 1)(m + 1)

Quindi la costante

Lm

che rende

sharp

la disuguaglianza sopra (nel caso

xm

ym )

data da

Lm :=
e di conseguenza

2m2 (2m + 1)(m + 1)

m+

L 1.
10

Seconda componente:

sin
i=1

xi sin
i=1

yi

sin
i=1 n

xi sin
i=1 n

yi
i=1 n

xi
i=1

yi
n

x1
i=2 n

xi x1
i=2 n

yi + x1
i=2 n

y i y1
i=2

yi

|x1 |
i=2

xi
i=2 n

yi +
i=2 n

yi |x1 y1 | yi

|x1 y1 | +
i=2

xi
i=2

... |x1 y1 | + . . . + |xn yn | = = xy 1 n |x y | .


10 Utilizzeremo

i seguenti fatti: 1. | |x| |y| | |x y|, per ogni x, y Rn ; 2. | sin t sin s| |t s|, per ogni t, s R ; 3. x 1 n|x|, per ogni x Rn .

50

Mettendo insieme le due stime precedenti, otteniamo:

|f (x) f (y )|

1 1 2 |x| 2 |y |

sin
i=1

xi sin
i=1

yi

|x y |2 + n|x y |2 =

n + 1 |x y | .

Quindi possiamo prendere

L=

n + 1.

(ii) Prendiamo innanzitutto in esame il caso in cui

= B1 (x0 )
con

x0 = (2, . . . , 2). x 2 n 1 |x| 2 n + 1


allora

Facciamo delle osservazioni preliminari. Se

e quindi

n := 2
Osserviamo che: 1. Se 2. Se

1 2 n + 1 2 |x| 2 2

2 n 1 =: n .

n = 1, 2

allora

n , n > 0. n < 0 < n , quindi la funzione f presenta . In particolare se n = 4 tale singolarit

n = 3, 4, 5, 6 x0 .

allora

una singolarit nel dominio proprio in 3. Se

n7

allora

n , n < 0. n = 3, 4, 5, 6.
1

Considereremo quindi

In tali casi avremo la seguente stima:


1

2 2 . n (2 |x| 2 )(2 |y | 2 ) n Inne notiamo che in In = (2 n 1, 2 n +1) la funzione radice quadrata


infatti se

lipschitziana. Questa una semplice conseguenza del teorema di Lagrange;

s, t In

allora

| s t| =

1 sup In 2

|s t| =

1 |s t| . 2(2 n 1)

51

Possiamo ora mostrare la stima cercata. Siano

x, y B1 (x0 ), |y | |
1 1 2

allora:

1 2 |x|
1 2

1 2 |y |
1 2

| |x|

|(2 |x| )(2 |y | 2 )|

| |x| |y || 2 n ||x| |y || 2 (2 n 1) 2n 1 |x y | . 2 2n (2 n 1) 1

Quindi possiamo prendere

L=

2 (2 2n

n 1)

Passiamo ora a considerare il caso in cui

= B1 (0) .
Mostriamo che in questo caso non esiste una costante

che soddisfa la

condizione richiesta. Consideriamo infatti i seguenti punti (al variare di

in

N): xm ym = = 1 , 0, . . . , 0 n2 1 , 0, . . . , 0 4n 2

Otteniamo:

|f (xm ) f (ym )| =

1 2 1 2
1 m2

|xm |

1 2 1 |ym |

=
1 4m2

= = = = =

1 1 = 1 2 m 2 21 m m 2m = 2m 1 4m 1 m = (2m 1)(4m 1) 4m3 3 = 3(2m 1)(4m 1) 4m2 4m3 |xm ym | . 3(2m 1)(4m 1)
52

Se esistesse una costante

con le propriet richieste, si dovrebbe avere:

L Lm :=

4m3 3(2m 1)(4m 1)

m+

+
di una simile

e questo conclude la dimostrazione della (iii) Siano

non esistenza

L.

x, y Br (0),

con

r > 0.
2

Abbiamo:
2

|f (x) f (y )| =

e|x| x e|y| y e|x| x e|x| y + e|x| y e|y| y


2 2 2 2 2 2 2

e|x| |x y | + |y ||e|x| e|y| | er |x y | + rer (|x| + |y |) | |x| |y | | er (1 + 2r2 )|x y | .


Quindi possiamo prendere
2 2 2

L = er (1 + 2r2 ) .

Esercizio 14.
rezionale

Osserviamo che la funzione che abbiamo denito ovviamente ; ci segue immediatemente dalla denizione

discontinua nell'origine; nonostante ci si ha l'esistenza di tutte le derivate di-

= (1 , 2 ) = (0, 0)

di derivata direzionale, osservando che

> 0 t.c. |t| < (t1 )2 = t2 .


|x| xi

Esercizio 15. x Rn \ {0} e R Esercizio 16.


1. 2. 3. 4.

Si ha che:

(0) = |x|2 xi

Le condizioni da imporre su

sono le seguenti:

2 > 0 ; 2 > 1 ; 2 > 1 ; 2 > 1 .


Per la denizione di dierenziabilit di funzioni vettoriali ([C]

Esercizio 17.

Def. 5.46), facciamo vedere che:

h 0

lim

f (x0 + h) f (x0 ) L(h) = 0 |h| C1


e quindi dierenziabili, e che

Usando il fatto che le funzioni componenti sono l'operatore lineare segue la tesi.

L:R

individuato dall matrice Jacobiana di

f,

53

Esercizio 18.
1.

f (x, y ) = x f (x, y ) y
2. Dobbiamo mostrare che

y cos(xy ) 2 y 2 exy x cos(xy ) 2 2xyexy .

|f (h1 , h2 ) f (0, 0) L(h)| = 0, |h| h=(h1 ,h2 )(0,0) lim


dove

(1.3)

L(h) =

f (0, 0) x 0 0 0 0 .

f (0, 0) y

h1 h2

Cominciamo col fornire una stima del numeratore che compare nell'espressione in (1.3). Stimiamo separatamente le due componenti del vettore di cui stiamo calcolando la norma (euclidea):

Prima componente:

| sin(h1 h2 )| |h 1 h 2 | |h|2 .
Seconda componente (non restrittivo assumere che quanto poi andremo a considerare il limite per

|h| 1,

in

|h| 0):

eh1 h2 1 3 h1 h2 2 3 |h|3 3 |h|2 .


Quindi otterremo la seguente stima:

|f (h1 , h2 ) f (0, 0) L(h)| |h| 10 |h|2 = |h| h(0,0) = 10 |h| 0 .


54

3. Applicando la regola per la dierenziazione di funzioni composte otteniamo:

F (t)

f f (g (t), 1 g 2 (t))g (t) + (g (t), 1 g 2 (t))(2g (t)g (t)) . x y

Osservando che:

g (0) g (t) g (0)

= 1 = 1 t 2 + cosh t 1 + t2 = 1 1),
otteniamo:

ed usando le espressioni ricavate nel punto

F (0)

= =

f f (1, 0) 2 (1, 0) = x y 2 . 0

Esercizio 19.
si ottiene:

Applicando la regola di dierenziazione delle funzioni composte

f f h f (x, h(x, z ), z ) = (x, h(x, z ), z ) + (x, h(x, z ), z ) (x, z ) = x x y x = f (x, h(x, z ), z ), x f (x, h(x, z ), z ), y f (x, h(x, z ), z ) z

h (x, z ) x 0

f f h f (x, h(x, z ), z ) = (x, h(x, z ), z ) + (x, h(x, z ), z ) (x, z ) = z z y z = f (x, h(x, z ), z ), z f (x, h(x, z ), z ), y f (x, h(x, z ), z ) z

h (x, z ) . z 1

Esercizio 20.
1. Sia

y = f (x)

una soluzione

C2

in un intorno di

x = 0,

dell'equazione

x2 + sinh y + exy = 1 ,
tale che

f (0) = 0.

Quindi la funzione

F (x) x2 + sinh f (x) + exf (x) 1 0


55

e di conseguenza anche tutte le sue derivate saranno indenticamente nulle (in quanto si tratta di una funzione costante). fatto che In particolare usando il

f (0) = 0 =

otteniamo:

0 = F (0)

2x + (cosh f (x))f (x) + exf (x) (f (x) + xf (x))

|x=0

= f (0)
cio

x = 0

un punto critico per tale funzione.

Studiamo la derivata

seconda in modo da determinare la natura di tale punto critico:

0 = F (0)

2 + (sinh f (x))(f (x))2 + (cosh f (x))f (x) + + exf (x) (f (x) + xf (x))2 + 2f (x) + xf (x)
|x=0

=
e quindi

2 + f (0) ,
cio si tratta di un punto di massimo relativo.

f (0) = 2,

2. L'esistenza di una simile funzione garantita dal Teorema della funzione implicita, in quanto

F (0, 0) y

= [cosh y + xexy ]|(x,y)=(0,0) = = 1 = 0.

Esercizio 21.

1.

f = x

f1 x1 . . . f6 x1

f1 x2 . . . f6 x2

f = y

f1 y1 . . . f6 y1

f1 y2 . . . f6 y2

f1 y3 . . . f1 y3

2.

f (x, g (t)) = t

3 f1 j =1 yj gj (t) . . . 3 f6 j =1 yj gj (t)

56

Esercizio 22.

1.

f y f x f t
2.

= = =

0 0
1 1+t x1 |x|

0 0
2y2 x3 1+t

0
x2 |x|

t cos(tx1 ) 0

0
x3 |x| 2 y2 1+t

x1 cos(tx1 ) |x| 2 y1 +y2 x3 (1+t)2

f f f (x, g (t), t) = (x, g (t), t), g (t) + (x, g (t), t) = t y t x1 cos(tx1 ) |x| = 2 ln(ln t)x3 tanh t+x3 ln2 (ln t) 1 + 2 2 (1+t)t ln t (1+t) (1+t) cosh t

Esercizio 23.
3
2.

D1 f (0)( ) = f (0) = (1, 0, .., 0) = 1 ; n D f (0)(1, 2, .., n)3 = 6 j =1 j 2 = n(n + 1)(2n + 1) ;


1.

5f x1 x2 ...x5 (1, 1, .., 1) = 90 en ; (1,0,..,10)

4 |x| = (25 x1 x2 x3 x4 x5 e|x| (x1 +x4 )|(1,..,1) = n )+2 x2 x3 x4 x5 e

3.

x f (0) = 30240 (1,0,..,10) x f ((1, 1, .., (1)n )) = (99050016)en f (0) = (1, 0, .., 0) .

11

4.

Esercizio 24.

1.

f C (R2 \ {(x, x) | x R \ {0} } ) ; = min{ 1 2 ,


2e

2. Basta prendere ad esempio

};

3. La funzione dierenziabile nell'origine;

11 10

x10 n x1

x1 +..+xn1 (e|x| (x1 + x4 n )) = e


2 x2 1 +..+xn1

2 10 (exn (1 x10 n

4 + 2 x2 1 + 2x1 xn )) =

(*) .
2

Chiamiamo c = e , a f (t) = (1 + e g(t) = et . 10 4 10! 10! k 10k (g )) in Allora (*) = c k=0 ( k!(10k)! k=0 ( k!(10k)! D (f )D k quanto D f = 0 se k > 4. 2 Si dimostra per induzione che Dj (g) = et Pj (t) dove Pj (t) un polinomio di grado j nella t, cos denito: P0 (t) = 1 e Pk+1 (t) = Pk (t) + 2tPk (t).
4 = 1 + 2 x2 1 , b = 2x1 xn , k 10 k D (f )D (g )) = c

bt4 )

57

4.

k 0 C 2 (0) .

di ha che

f C k ({0}) .

Infatti dal punto 1) segue che non

continua in un qualsiasi intorno dell'origine; osserviamo invece che

Esercizio 25. P6 (x; 0) = x1 + x1 x2 x3 x4 + o(|x|6 ) . Esercizio 26.


o(|x|6 ) ; P3 (x; 0) = x3 + x1 x3 + x2 x3 + =
1 4e . x2 1 x3 2

1.

x2 2 x3 2

+ x1 x2 x3 +

2. Si pu prendere ad esempio

Esercizio 27.
quindi

Ovviamente

f C (Rn \ {0});

d'altro canto

lim|x| 0

sin |x| |x|

= 1,

f C (Rn ). 1 n Inoltre f C (R \ {0})


si dimostra facilmente che

e tutte le sue derivate parziali in 0 valgono 0; da ci

f C 1 (Rn ) .

Esercizio 28.
2

R {(x, x) | x R \ {0} } . f C (R \ R ) e in tale insieme anche dierenziabile; inoltre f continua nei punti di R e in tali punti non esistono le derivate parziali.
Sia

non

Esercizio 29.
(
Osserviamo che

I punti critici della funzione sono:

P1 = (

1 3 2, 6) e

P2 =

1 3 2 , 6 ). Entrambi sono dei punti n di massimo n di minimo.

sup f = + ,

mentre

inf f = .

Esercizio 30.
assoluti.

Cominciamo con l'osservare che la funzione continua su

che

compatto, quindi per il Teorema di Weierstrass ammette massimo e minimo I punti critici della funzione interni al dominio sono i punti sull'asse delle y:

Py = (0, y ) (1 y 1)
I punti I punti

e in tali punti la funzione identicamente nulla. sono dei punti di minimo locale per la funzione;

Py Py

con con

0<y1

1 y < 0 sono dei punti di massimo locale per la funzione;

L'origine

P0

un punto di sella.

. Studiando il comportamento della funzione sul bordo si rende conto che la funzione assume:

D {x2 + y 2 = 1} ,

ci

58

Massimo in In

2 2 , 13 ). , 13 ) e M2 = ( M1 = ( 3 3 2 particolare si ha che f (M1,2 ) = ; 3 3 2 1 2 1 m1 = ( , ) e m2 = ( , ). 3 3 3 3 2 particolare si ha che f (m1,2 ) = ; 3 3

Minimo in In

Quindi riassumendo:

maxD f =

2 3 3

2 minD f = 3 . 3

Esercizio 31. Esercizio 32.

xi g (|x|)

|x| xi = g (|x|) xi = g (|x|) |x| .

Quindi

g (|x|) = g (|x|) |x x| .

1.

1000

P1000 (s, t; 1, 0) =
N 2 ||=1
2.

(1)1 +2 +1

(1 + 2 1)! (s 1)1 t2 1 !2 !

1000

P1000 (x, y ; 1, 0) =
N 2 | |=1
con

a (x 1)1 y 2
2 2 1)! 2 1 !( 2 )!

a =

(1)1 +1

(1 +

se se

pari

dispari

Esercizio 33.

1. Ovviamente

strare che nei punti che sono continue.

f C (R2 \ {x = 1}); quindi {(1, y ), y = 0} esistono le derivate di

bisogna dimoogni ordine, e

Si procede per induzione sull'ordine di derivazione, osservando che se

x = 1

y 2 P (y,x1) nf ( x 1) sempre del tipo: e Q(x1) , dove P e Q sono xh y k dei polinomi nelle variabili y e x-1, tali che limx1 Q(x 1) = 0 ; da ci

segue che in tali punti le derivate di ogni ordine sono nulle e partendo da ci si dimostra facilmente la continuit delle derivate su tale insieme. 2. In tale punto, la funzione continua ed esistono entrambe le derivate parziali e non dierenziabile; ma le derivate parziali non sono continue (non esiste proprio il limite per 3. I punti critici sono del tipo del segno della funzione mentre se

x 1 !);
Si vede facilmente da uno studio si tratta di un punto di minimo,

f,

che se

Py (1, y ) ; y>0

y < 0

si tratta di un punto di massimo locale (ovviamente

non sono assoluti in quanto ci sono punti in cui la funzione assume valori strettamente positivi e strettamente negativi!); Per va studiato a parte, in quanto la funzione non tale punto);

y = 0

abbiamo un

punto di sella. (attenzione: Nella ricerca dei punti critici il punto

(1, 0),

C1

in alcun intorno di

59

4. Basta prendere in entrambi i casi

1 100 .

Esercizio 34.

1.

f x

= f = 2f (x) x.Infatti: f = 2xi xi (x2 j ) = 2xi f (x) ;


j =i

2.

f = x

1 2x2 0 ... 0 x2 sin (x1 x2 ) x1 sin (x1 x2 ) 0 . . . 0

3.

f 2xy x = z x2 . Osservazione: Nel primo caso si tratta di un gradiente, nel secondo di uno

jacobiano e ne terzo di una derivata parziale.

Esercizio 35.
PN (x; x0 ) =

a (x)
N n | |=1

con

a =

2 (1)| 2 |1 (| |1)! ( )! 2

| |!

se

pari

i = 1..n

altrimenti

G(x, y, t) t3 2xy + y e supponiamo z = z (x, y ) denita in un intorno del punto (1, 1), tale che G(x, y, z (x, y )) 0 e z (1, 1) = 1. Ovviamente questa nuova funzione una funzione delle sole variabili (x, y ), che identicamente nulla nell'insieme di denizione della z . Quindi tutte le sue derivate saranno identicamente nulle in
Consideriamo la funzione che esista una funzione tale intorno. Calcoliamocele applicando il teorema di derivazione delle funzioni composte:

Esercizio 36.

G(x,y,z (x,y )) G z = ( G x x (x, y, z (x, y )) + t (x, y, z (x, y )) x (x, y ))|(1,1) |(1,1) z z (2y + 3z (x, y )2 x (x, y ))|(1,1) = 2 + 3 x (1, 1) . z 2 Da cui segue che : x (1, 1) = 3 .

0 =

(Si procede in maniera analoga per la derivata parziale rispetto alla y e per le derivate seconde)

2 4 1 2 2 2 P2 (x, y ; 1, 1) = 1 + 3 (x 1) + 1 3 (y 1) 9 (x 1) 9 (y 1) + 9 (x 1)(y 1).


Facoltativo: Nel primo caso si procede esattamente come sopra, scegliendo come

G(x, y, t) = t3 2xy + t.

Nel secondo caso, invece, se si procede come sopra, si

giunge immediatamente ad un assurdo (Quale?). Questo semplicemente per il fatto che non pu esistere alcuna funzione z che soddis tali condizioni nell'intorno del punto (1,1). (Lo vedremo meglio parlando del teorema delle funzioni implicite).

60

Esercizio 37.
e

E' utile studiare separatamente le due funzioni

s(x, y ) x2 s(x)

c(x, y ) y s(y ). x=0

Si verica facilmente che tali funzioni sono continue e dierenziabili dappertutto ma le derivate parziali non sono continue nei punti (rispettivamente) con o

y = 0. f (x, y ) = s(x, y ) + c(x, y )


continua dappertutto (in quanto

Da ci segue che

somma di funzioni continue), dierenziabile ovunque (in quanto somma di funzioni dierenziabili ovunque) e con derivate parziali che esistono in ogni punto, ma che non sono continue sui punti sull'asse delle x o sull'asse delle y. (A tal proposito bene sottolineare, che in generale la somma di funzioni discontinue non una funzione discontinua! Nel nostro caso, possiamo giungere a tale conclusione soltanto perch dell'altra).

a variabili separate:

f (x, y ) = x2 s(x) + y 2 c(y )

quindi una discontinuit dell'una non pu venir compensata da una discontinuit

Esercizio 38.
assoluti.

Cominciamo con l'osservare che la funzione continua su

che

compatto, quindi per il Teorema di Weierstrass ammette massimo e minimo I punti critici della funzione interni al dominio sono i punti sull'asse delle y:

Py = (0, y ) (1 y 1)
I punti I punti

e in tali punti la funzione identicamente nulla. sono dei punti di minimo locale per la funzione;

Py Py

con con

0<y1

1 y < 0 sono dei punti di massimo locale per la funzione;

L'origine

P0

un punto di sella.

Studiando il comportamento della funzione sul bordo assume:

D {x2 + y 2 = 1} ,

(con il metodo dei moltiplicatori di Lagrange) ci si rende conto che la funzione

Massimo in In

2 2 , 13 ) e M2 = ( , 13 ). M1 = ( 3 3 2 particolare si ha che f (M1,2 ) = ; 3 3 2 1 2 1 m1 = ( , ) e m2 = ( , ). 3 3 3 3 2 particolare si ha che f (m1,2 ) = ; 3 3

Minimo in In

Quindi riassumendo:

maxD f =

2 3 3

2 minD f = 3 . 3

Esercizio 39.

Cominciamo col formalizzare il problema. Osserviamo innanzi-

tutto che (a meno di rotazioni) possiamo considerare solamente i rettangoli che hanno i lati paralleli agli assi coordinati; inoltre tali rettangoli saranno simmetrici rispetto agli assi delle

x e delle y .

Quindi, indicando con

del vertice del rettangolo nel semipiano

(x, y ) le coordinate + {x 0 , y 0 }, otteniamo che

la funzione da massimizzare (che rappresenta l'area del rettangolo) data da:

f (x, y ) = 4xy .
61

Individuiamo ora il vincolo, cio le condizioni che il punto

(x, y ) deve soddisfare:

innanzitutto si dovr avere che

x0

y 0

(in quanto abbiamo supposto

(x, y ) + ); R,
cio:

inoltre tale punto dovr stare sulla circonferenza di raggio

x2 + y 2 = R2 .
Quindi il vincolo sar dato da:

V {(x, y ) R2 : x 0, y 0,

x2 + y 2 = R2 } .

R (la parte in + ); inoltre negli estremi di tale curva (cio nei punti corrispondenti a x = 0 o y = 0) la funzione f si annulla, e quindi tali punti non possono corrispondere a
Tale vincolo rappresenta un quarto di circonferenza di raggio dei punti massimizzanti. Applichiamo il metodo dei moltiplicatori di Lagrange. Deniamo la funzione

F (x, y, ) = 4xy (x2 + y 2 R2 )


e cerchiamone i punti critici. Imponendo l'annullamento del gradiente otteniamo:

x F (x, y, ) = 4y + 2x = 0 y F (x, y, ) = 4x + 2y = 0 F (x, y, ) = x2 + y 2 R2 = 0


troviamo che l'unico punto critico con

x>0

y > 0, .

dato da

P =

R R , , = 2 2 2

Quindi il rettangolo inscritto con area massima (a meno di rotazioni) quello con vertici:

P1 =

R R , 2 2 A=

, P2 = R2 . 2

R R , 2 2

, P3 =

R R , 2 2

, P4 =

R R , 2 2

che ha area

Esercizio 40.
1. La funzione non limitata n inferiormente, n superiormente su Infatti, se studiamo il comportamento della

R2 .

sulla retta

y = x, otteniamo:

x
quindi

lim f (x, x) = lim x x3 = ;


x

sup f = +
R2

inf f = . 2
R

62

2. Imponendo l'annullamento del gradiente della

otteniamo:

x f (x, y ) = 2x y 2 = 0 y f (x, y ) = 2xy = 0

x=0 y = 0. f (0, 0) = 0,
con ma

Tale punto non n di massimo, n di minimo. Infatti sia valori positivi che negativi. Ad esempio in possiamo considerare i punti

in ogni intorno (arbitrariamente piccolo) dell'origine, la funzione assume

B (0, 0), , 2 2

0 < < 1,

P1 =
in tali punti si ha:

2 ,

P2 =

3 f (P1 ) = 2 < 0 4
3.

f (P2 ) =

2 3 + > 0. 4 8
e da due archi della

la regione del piano delimitata dalle rette

circonferenza

x + y = 1; ,B=

x = 1 2

in particolare i suoi vertici sono nei punti:

A=

1 3 , 2 2

1 3 , 2 2

,C=

1 3 , 2 2

,D=

1 3 , 2 2

In particolare in tali punti si ha:

f (A)

= f (C ) =

5 8

1 f (B ) = f (D) = . 8
Studiamo la funzione sui lati verticali, cio sulle rette

L =
Su

1 3 3 x= , <y< 2 2 2

L+ : 1 1 1 f+ (y ) = f (x, y )|L+ = f ( , y ) = y 2 2 4 2 f+ (y ) = y

quindi si ha un punto di massimo locale in

E = (1 2 , 0), con f (E ) =

1 4.

Su

L : f (y ) f (y ) 1 1 1 = f (x, y )|L = f ( , y ) = + y 2 2 4 2 = y G = ( 1 2 , 0), con f (G) =


1 4.

quindi si ha un punto di minimo locale in

63

Studiamo ora gli estremi vincolati sui due archi di circonferenza. Consideriamo la funzione:

F (x, y, ) = x2 xy 2 (x2 + y 2 1) .
Dobbiamo trovare le soluzione del sistema, ottenuto imponendo l'annullamento del gradiente:

2x y 2 = 2x 2xy = 2y 2 x + y2 = 1 ;
dalla seconda equazione si ottiene che rando), oppure

y=0

(ma allora

x = 1,

che non

ammissibile in quanto non appartiene ai due archi che stiamo conside-

x = , da cui si ottiene l'equazione 3x2 + 2x 1 = 0. La soluzione x = 1 non ammissibile, quindi l'unica soluzione ammissibile 8 1 x = , con y = 3 . Abbiamo trovato quindi un punto critico vincolato 3 H=
in cui la funzione vale In conclusione:

8 1 , 3 3

5 f (H ) = 27 .

Il massimo assoluto in il minimo assoluto in

5 8 , che viene assunto nei punti A e B ; 5 27 , che viene assunto nel punto H .

D = {x R4 : xi 0, i=1 xi = 1}. Cominciamo con l'osservare che f (x) 0 per ogni x D ; da ci si deduce che il valore minimo di f proprio 0: basta infatti calcolare la funzione nel punto xm = (0, 0, 0, 1) D . Calcoliamone ora il valore massimo. Applichiamo il
Denotiamo con metodo dei moltiplicatori di Lagrange; consideriamo la funzione

Esercizio 41.

F (x, ) =
i=1

xi i

i=1

xi 1

e imponiamo l'annullamento del gradiente:

xj F (x, ) = j
4 i=1

4 i=1

xi i

xj

=0

j = 1, 2, 3, 4

xi = 1 . xj = 0,
in quanto se

Dalla prima equazione, otteniamo (possiamo supporre che

xj = 0

gi sappiamo che funzione vale

0,

che il minimo):

=j

4 i=1

xi i

xj
64

j = 1, 2, 3, 4.

Quindi ricaviamo:

2 3 4

4 i=1

xi i xi i xi i

x2
4 i=1

= = =

4 i=1

xi i xi i xi i

x1
4 i=1

x2 = 2x1 x3 = 3x1 x4 = 4x1 ,

x3
4 i=1

x1
4 i=1

x4

x1

e sostituendo nell'equazione del vincolo:

x1 (1 + 2 + 3 + 4) = 1
Quindi, il massimo viene assunto nel punto

x1 =

1 . 10

xM =
e vale

1 2 3 4 , , , 10 10 10 10

f (xM ) =

27648 . 1010

Esercizio 42.

Cominciamo col calcolare l'estremo inferiore. Osserviamo che

f (x, y ) 0
Consideriamo la successione che

(x, y ) R2 \ {(0, 0)}.


che ovviamente contenuta in

1 , 2n)}n , {( n

A;

si ha

n0
da cui si deduce che

lim f

1 , 2n n

=0

inf f = 0 .
A
Procediamo ora con la seguente osservazione: si pu dimostrare che la funzione

g (t) = t + 1 2 sin t strettamente crescente e poich limt+ g (t) = + e limt g (t) = si pu concludere che ! c tc g (t) > 1 per t > c e g (t) < 1 per t <c. c Quindi A = {(x, y ) t.c. y > x }. Studiando il comportamento della funzione sul bordo A (con il metodo dei moltiplicatori di Lagrange), si trova che la funzione ha un massimo vincolato in P1 = ( c, c) e P2 = ( c, c), in cui
1 2c .

la funzione vale

Si verica facilmente che

(x0 , y0 ) A

tale che

1 supA f = . Infatti, supponiamo che esista un punto 2c 1 f (x0 , y0 ) > ; osservando che 2c (x0 , y0 ) A =
65

x0 y0 > c ,

otteniamo:

1 2 = x2 0 + y0 < 2c < 2xy f (x0 , y0 )

2 x2 0 + y0 2x0 y0 < 0

(x0 y0 )2 < 0

che assurdo!

Nota:

Osserviamo che

si pu ricavare con approssimazione arbitrariamente

piccola: utilizzando dei metodi numerici (ad esempio il metodo di bisezione) si ottiene che

0.68403 < c < 0.68404.

1.3 Equazioni dierenziali ordinarie e problemi di Cauchy


Esercizio 43.
1.1 Troviamo la soluzione di questo problema. Cominciamo considerando

y = 2y 2 y 1 2 = 1.
Questo problema facilmente integrabile e si ottiene:

y 1

dy =2 y2

t dt
1 2

y (t) =

1 . 2(1 t)

Sostituendo nella prima equazione otteniamo

x = =
ed integrando

cos = 4t2 4t d sin dt 4t

x(t) = sin
per determinare il valore della otteniamo

+C; 4t costante C , sostituiamo C = 0.

il dato iniziale ed

In conclusione la soluzione trovata data da

x(t) = sin 4t y (t) =


Questa soluzione denita per esistenza massimale.

1 . 2(1 t)
che chiaramente l'intervallo di

t (0, 1),

66

1.2 Per mostrare che

lim dist
t0
suciente osservare che

(x(t), y (t)),

y=

1 2

=0

dist
Quindi:

(x(t), y (t)),

y=

1 2

= y (t)

1 . 2

lim dist
t0

(x(t), y (t)),

y=

1 2

1 = 2 1 1 = lim = 0. t0 2(1 t) 2 = lim y (t)


t0
Inoltre

lim |(x(t), y (t))| lim |y (t)| =


t1 t1

=
e questo mostra il secondo limite. Mostriamo ora che ogni punto nostra soluzione per

lim
t1

1 = + 2(1 t)
punto limite della ; allora esiste un

t 0.

3 2, 2

un P [1, 1] 1 2 Infatti, sia P = x0 , 1 2

tale che

x0 = sin 0 = sin(0 + 2n) ,


per ogni punti

n N.

Possiamo prendere quindi una successione crescente di

n 0 + 2n [2n, 2 (n + 1)],
e denire una successione di tempi

n +

n+

tn

n+ 0 . 4n
Innazitutto,

Mostriamo che si tratta proprio della successione cercata. osserviamo che

tn (0, 1)

per ogni

n N;

infatti:

0 tn = =

= 4n 4(0 + 2n) 2 = 40 4 1 < 1. 2


67

Inoltre

(x(tn ), y (tn ))

= = =

1 , = 4tn 2(1 tn ) 1 sin n , = 2(1 tn ) 1 1 n x0 , x0 , 2(1 tn ) 2 sin K , A.


contenuti in

1.3 Ci possiamo limitare a considerare i compatti

A [1, 1]

1 , 2

in quanto il graco della nostra soluzione contenuto in Sia

un tale compatto, cio un insieme chiuso e limitato (in quanto

stiamo lavorando in

R2 );

esistono quindi niti

m = min y
(x,y )K
ed in particolare

M = max y
(x,y )K

m>

1 2 . Per quanto detto prima

lim y (t) =
t0
e

1 2

lim y (t) = + ,
t1
e quindi (come segue dalla denizione di limite) esisteranno sicuramente dei tempi

t0

t1

che soddisfano le ipotesi richieste, per ogni

0 < < 1.

Esercizio 44.

Risolviamo anche in questo caso le due equazioni separatamente.

Cominciamo con la prima equazione:

x2 1+ 2 4 x(0) = 0 . x =
Integrando otteniamo

x 0

1 1+ x
2

dx =

t dt
0

arctg

t 4

e quindi la soluzione sar data da:

x(t, ) = tg

t . 4

68

Per quanto riguarda la seconda equazione, si integra facilmente ed otteniamo

y (t, ) = et .
In conclusione la soluzione trovata data da

x(t, ) = tg y (t, ) = et .

4t

Quindi l'intervallo di esistenza massimale

I = (2, 2) ,
che non dipende da siano

.
Sia

Mostriamo ora la seconda parte.

un compatto contenuto in

, K ;

sia inoltre

un compatto in

K I = (2, 2)

e sia

R \ {0} e t0 C .

Deniamo le seguenti costanti (sono tutte nite in quanto si tratta di massimi di funzioni continue su compatti):

T M B

sup tg
tC

t 4

<

sup
(,t)K C tC

et <

sup |t| < .

Abbiamo le seguente stime sulle due componenti:

|x(t0 , ) x(t0 , )|

t0 tg 4 T | | tg

t0 4

|y (t0 , ) y (t0 , )|

et0 e

t0

M |t0 t0 | M B | | .
Otteniamo quindi la seguente costante di Lipschitz:

L=

T 2 + M 2B2 .

1.4 Successioni e serie di funzioni. Elementi di analisi complessa


Esercizio 45.
N0
69 (1) Per denizione di uniforme continuit,

> 0 N0

t.c.

m, n >

supx(a,b) |um (x) un (x)| < . Per concludere basta osservare che: supx(a,b) |um (x) un (x)| = supx[a,b] |um (x) un (x)| . ba Infatti se consideriamo la successione {xk }k2 = {a + k }k2 (a, b) , questa tale che limk xk = a; dalla continuit delle funzioni un segue che limk |un (xk ) um (xk )| = |un (a) um (a)|, e quindi si ha che |un (a) um (a)| supx(a,b) |um (x) un (x)|. Si applica lo stesso ragionamento per il punto b e segue l'asserto. (2) Se per assurdo convergesse uniformemente in (a, b), applicando il punto precedente seguirebbe la convergenza uniforme in [a, b]; ma ci implicherebbe la convergenza di {un (a)} .

Esercizio 46.

Osserviamo che le funzioni si possono esplicitare nella forma:

2nx 2nx + 2 fn (x) = 0


Dimostriamo le varie aermazioni: 1. Se

x [0, 21 n] 1 1 se x [ , 2n n ] 1 se x [0, ] n
se

x 0 allora fn (x) 0 n; mentre t.c. n n0 si ha che fn (x) = 0 ; n 1


si ha che

se

x > 0,

allora esiste

1 n0 = [ x ]+1

2. Infatti 3.

sup[0,1] |fn (x)| = 1 ;


1 0

lim

1 0

fn = lim 21 n =0=

f.

Esercizio 47.

Consideriamo ad esempio le funzioni:

4n2 x 4n2 x + 4n fn (x) = 0

x [0, 21 n] 1 1 se x [ , 2n n ] 1 se x [ , 1] n
se

Per la prima parte del punto facoltativo, considerare ad esempio le funzioni:

gn (x) =

1 [x( n x)]k+1 0

se

1 x [0, n ]

altrimenti

e denire la successione

fn =

gn
1 g 0 n

Esercizio 48.
2. Se

1. Convergenza puntuale in

Convergenza totale ed uniforme in ogni

(e , e ) compatto K (e , e ) ;

0:
Convergenza puntuale in

(1, +) [a, +)
con

Convergenza totale e uniforme in

a > 1;

70

Se

> 0:
Convergenza puntuale in

[0, 1) [0, a]
con

Convergenza totale e uniforme in

0 < a < 1;

3. Deniamo l'insieme Convergenza

1 A {n 2 | n 1} : puntuale in [1, 1] \ A

Convergenza totale ed uniforme in ogni compatto contenuto in

([1, a]

[0, 1]) Ac

con

1 < a < 0 ; (e1 , e1 ) (0, +) [a, +)


con

4. Convergenza puntuale in

12

Convergenza totale ed uniforme in ogni compatto 5. Convergenza puntuale in

K (e1 , e1 ) ;

Convergenza totale ed uniforme in

a > 0;
x3 +4x2 +x (1x)4 .

Esercizio 49.
Sostituendo

Si ha che

x (1, 1),
n3 n1 2n

n1

n3 xn =

x=

1 2 si ottiene che

= 26 .

Esercizio 50.

1. Sappiamo che la serie geometrica di ragione x, con |x| < 1, 1 1 1 k k0 x = 1x . Derivando j volte 1x ot1x , cio si ha che j j! 1 d teniamo: dxj ( 1x ) = (1x)j +1 . Per il teorema 2.5 ([C]) si ha la seguente relazione: ha somma Se

|x| < 1, allora

j! (1x)j +1

k0

(k+j )! k 1 k! x ovvero (1x)j +1

k0

k+j j xk =

xk

Quindi

|x| < 1 : k+n1 n1

xm (1+x)n

1 m = xm (1 x)n = x

k0

k+n1 n1 xk .

k0

xm+k = ex =

km

n1m+k j

2. Osserviamo che la serie

+ xk k=0 k! ha raggio di convergenza innito ( si dimostra ad esempio con il criterio del rapporto); dobbiamo quindi + k dimostrare che x R ex = k=0 x k! . x Consideriamo il Polinomio di Taylor di ordine N di e ed esprimiamo il
resto con la formula di Lagrange; si ha:

|ex
k=0
da cui segue la tesi.

xk |x|N +1 N | e 0 k! (N + 1)!

12 Pu

essere utile ricordarsi la formula di stirling limn

criterio del confronto asintotico, ricondursi allo studio della serie . (Cfr E. Giusti Esercizi e compl. di Anal. mat. I, Cap 7 par.9 (formula Stirling) e Cap.4 par.2 (Criterio asintotico)
71

n! =1 2n( n )n e (xe)n 2n+x

, e applicando il

3. Osserviamo che

x 1 log(1 + x) = 0 1+ t dt . Noi sappiamo che per |t| < 1 si 1 k k ha: (segue immediatamente osservando che si tratta k=0 (1) t 1+t = di una serie geometrica di ragione t).
Applicando il Teorema 2.5 ([C]), per

|x| < 1

si ha che:

log(1+x) =
0

1 dt = 1+t

+ 0

(1)k tk dt =
k=0 k=0

(1)k

xk+1 = k+1

(1)k+1
k=1 xk k=1 k

xk . k

4. Dal punto precedente segue immediatamente che: (Basta infatti sostituire ad

log(1 x) = log

x, x )

Inoltre dalle propriet della funzione logaritmo, segue che:

log (1 + x) log (1
si ha la tesi:

1+x 1x = x) ; Sostituendo le relazioni precedentemente trovate

log

1+x = 1x

(1)k+1
k=1

xk + k

k=1

xk = k

[(1)k+1 +1]
k=1

xk x2j +1 =2 . k 2j + 1 j =0
+ k=0

5. Cominciamo col calcolare il raggio di convergenza della serie

xk

(con R \ Z ); k+1 k

applicando il criterio del rapporto si ha che:

lim

= lim

k !( 1) . . . ( k ) k = lim =1 k k + 1 (k + 1)!( 1) . . . ( k + 1)
1 k

da cui segue che vergenza

lim sup

= 1;

quindi tale serie ha raggio di con-

R = 1.

Calcoliamo ora lo sviluppo di Taylor nell'origine di tale funzione:

k Dk (1+ x) |x=0 = ( 1) . . . ( k +1)(1+ x)|x=0 = ( 1) . . . ( k +1) N quindi: PN (x, 0) = xk . k=0 k + Verichiamo ora che |x| < 1 (1 + x) = k=0 xk . k
Per fare questo, mostriamo (usando l'espressione integrale del Resto di Taylor) che : Sia

|(1 + x) PN 1 (x, 0)| 0 . x (1, 1) e sia |x| < < 1; allora > 0 < 1 );

t.c.

(1 + ) < 1 k

(questo
1 k

per il semplice fatto che

Inoltre, poich

lim sup

= 1,

esister un

N0

t.c.

N N0 lim sup).
72

1 N

1+

(segue immediata-

mente dalla denizione di

Tenendo conto delle assunzioni fatte e dell'espressione integrale del resto di Taylor, si ha (N

|(1+x) |x|N |

N 1 k=0
N 1

N0 ): xk | = | k

x (xs)N 1 (N ) (s)ds| (N 1)! f 0

=|

1 (xxt)N 1 (N ) (tx)xdt| (N 1)! f 0

( 1) . . . ( N + 1)(1 + tx)N dt| = 1 t)N 1 |x|N | 0 N (1 (1 + tx)N dt| = (N 1)! N N 1 1 t) N |x|N (1 + tx)1 dt| 13 | 0 (1 1+ tx N N ((1 + ))N (1 )|1| N ((1 + ))N (1 )
1 (1t) 1+tx 0 |1| N N 1

1 (1t) 0 (N 1)!

dt 14

0 .

6. Osserviamo che la serie

+ k=0

x (1)k (2 k+1)!
2k+1

2k+1

ha raggio di convergenza inni-

to (si dimostra ad esempio con il criterio del rapporto). Per dimostrare che

x R
N

sin x =

+ k=0

x (1)k (2 k+1)! ,

usiamo l'espressione di Lagrange

del resto di Taylor (come in (2)):

| sin x
k=0

(1)k

x2k+1 |x|2N +3 2N +3 |x|2N +3 N | |f ( )| 0 . (2k + 1)! (2N + 3)! (2N + 3)!

7. Si dimostra esattamente come in (6); 8. Osserviamo che

arcsin x = =

|t| < 1

1 1t2

x 1 dt . Dal punto (5) segue che: 0 1t2 1 k1)!! 2k 15 2 (1)k t2k = k=0 (2(2 . k=0 k)!! t k

Dal teorema 2.5 [C]:

arcsin x =
0
.

1 (2k 1)!! dt = (2k )!! 1 t2 k=0 arccos x = arctan x =


2

t2k dt =
0 k=0

(2k 1)!! x2k+1 (2k )!! 2k + 1

9. Basta osservare che dente; 10. Basta osservare che in (8); 11. Notiamo che

arcsin x

e applicare il risultato prece-

x 1 dt e procedere esattamente come 0 1+t2

sinh x = i sin(ix)

e utilizzando il punto (6) si ha:

sinh x = i sin(ix) = i
k=0
.

(1)k

(ix)2k+1 = (2k + 1)!

(1)2k+2
k=0

(x)2k+1 = (2k + 1)!

k=0

(x)2k+1 (2k + 1)!

13 Usiamo il fatto che sup 1 = sup 1 (1 )|1| [, ] (1 + ) t[0,1] (1 + tx) 14 Basta osservare che per le hp fatte su t e x si ha: 0 1t 1 1+tx 15 Il doppio fattoriale denito cos: (1)!! 1 , 0!! 0 , 1!! 1 e per n 2 n!!

n(n 2)!!

73

12. Basta osservare che

cosh x = cos(ix)

e procedere come sopra; e procedere come sopra;

13. Basta osservare che arcsinh x 14. Basta osservare che arctanh x (4)).

= i arcsin(ix)

(oppure si pu usare l'identit: arctanh x

= i arctan(ix) e procedere come sopra; 1+x =1 2 log 1x ed utilizzare il punto

Esercizio 51.

1. Osserviamo che

fn (x)

= n

x+

1 x n

= x+ x+
n 1 n 1 n

= n

1 x+ x n 1 x+
1 n

+ +

x = x

1 . 2 x

Quindi il limite puntuale

f (x) =

1 2 x

x > 0.

2. Per quanto riguarda l'uniforme convegenza, ricordiamo che:

fn

converge uniformemente ad

in

E (0, +) lim sup |fn (x)f (x)| = 0 .


n E

Osserviamo che:

|fn (x) f (x)| = x+

1
1 n

1 = 2 x x 2n x

1 x+
1 n

quindi la successione di funzioni non pu convergere uniformemente su

(0, +),

in quanto

sup(0,+)
con

2n x

1 x+ n + x

n+
2

= + 0.

Dimostriamo invece che vi uniformit nella convergenza in ogni sottoinsieme del tipo

[a, +) 1

a > 0;
2

infatti:

sup
[a,+)

2n x

= 16

1 2n a a+
1 n

n+

x+

1 n

0 .

Esercizio 52.
16 Notare

n1

un (x) :

che si tratta di una funzione monotona decrescente


74

Convergenza puntuale in Convergenza uniforme in Convergenza totale in

[0, +) ; [0, +) ;

[0, +) .

n1

un (x) : (0, +) ; [a, +)


con

Convergenza puntuale in Convergenza uniforme in Convergenza totale in

a > 0;

[a, +)

con

a > 0. u (x) = v (x).

Applicando il Teorema di derivazione per serie (cfr. [C], Teorema 1.6), si vede facilmente che

u C 1 ((0, +))

e che su tale insieme

Esercizio 53.

(Cfr.: [C], Paragrafo 2.4, e W.Rudin Principle of Mathematical

Analysis, McGraw Hill ) Deniamo la modo:

funzione esponenziale nel campo complesso, nel seguente

exp z
k=0

zk k!

z C
nel campo complesso, nel se-

Deniamo le guente modo:

funzioni trigonometriche
z 2k (2k )! sin z

cos z
k=0

(1)k

(1)k
k=0

z 2k+1 (2k + 1)!

z C

Diamo una denizione analitica di del coseno ovvero

A {x > 0 :

vuoto. Infatti il coseno una funzione

A l'insieme degli zeri positivi cos x = 0}. Tale insieme non continua tale che cos 0 = 1 mentre
sia

cos 2 < 1 3. Deniamo = 21 ,


Dimostriamo ora che utili in seguito.

dove

1 inf A .

exp(i ) = 1.

Prima di procedere nella dimostrazione, dimostriamo dei fatti che torneranno

Lemma 1: Dim.:

(Formula di Eulero)

z C

eiz = cos z + i sin z

Per come abbiamo denito l'esponenziale complesso, si ha che:

eiz =
k=0

(iz )k = k!

ik
k=0

zk = k!

i4k
k=0

z 4k z 4k+1 z 4k+2 + i4k+1 + i4k+2 + (4k )! (4k + 1)! (4k + 2)! =

i4k+3

z 4k+3 (4k + 3)!

=
k=0

z 4k z 4k+1 z 4k+2 z 4k+3 +i i (4k )! (4k + 1)! (4k + 2)! (4k + 3)!
75

k=0

z 4k z 4k+2 (4k )! (4k + 2)!

+i
k=0

z 4k+1 z 4k+3 (4k + 1)! (4k + 3)!

=
k=0

(1)k

z 2k +i (2k )!

(1)k
k=0

z 2k+1 cos z + i sin z. (2k + 1)!

Lemma 2: z C cos z = cos(z ) e sin z = sin(z ) Dim.: Per come abbiamo denito cos e sin, si ha che la prima una funzione
pari (ci sono solo coecienti pari nella serie), mentre la seconda una funzione dispari (ci sono solo coecienti dispari):
2k k (z ) k z 2k k=0 (1) (2k)! k=0 (1) (2k)! = 2k+1 k z 2k+1 k (z ) k=0 (1) (2k+1)! k=0 (1) (2k+1)! =

Lemma 3: z, w C exp(z + w) = exp(z ) exp(w) Dim.: Vedi [C], formula (2.60) con relativa dimostrazione. Lemma 4: z C cos2 z + sin2 z = 1 Dim.: Per come abbiamo denito cos e sin, si ha che:
cos2 z +sin2 z = (cos z +i sin z )(cos z i sin z ) = (cos z +i sin z )(cos (z )+i sin (z )) = = eiz eiz = e0 = 1 .

Lemma 5:

Valgono le seguenti formule di duplicazione:

sin(2z ) = 2 sin z cos z

cos(2z ) = cos2 z sin2 z sin


(per il

z C cos
si proceder in

Dim.:

Dimostriamo quelle relative alla funzione

maniera analoga). Per la denizione data: Calcoliamo invece

sin 2z = 2 sin z cos z :

k=0

z (1)k 22k+1 (2 k+1)! .

2k+1

2 sin z cos z = 2
k=0

(1)k

z 2k+1 (2k + 1)!

(1)k
k=0

z 2k (2k )!

Osserviamo che la serie prodotto avr solo i termini di grado dispari (in quanto ogni termine ottenuto moltiplicando un termine di grado pari con uno di grado dispari).

=2
k=0
con:

2k+1 z 2k+1

()

2k+1 =

(1)n (1)kn (1)k (2k + 1)! = = (2 n )! (2( k n ) + 1)! (2 k + 1)! (2 n )!(2 k + 1 2n)! n=0 n=0
76

= 2k + 1 2n (1)k 1 (2k + 1)! 2

(1)k (2k + 1)! n=0 =


2k+1

2k + 1 2n

Osserviamo che

2k + 1 2k + 1 2n 2k + 1 n

, quindi:

= 17

n=0

(1)k 1 2k+1 2 (2k + 1)! 2

Quindi sostituendo in (*) si ha la tesi.

Utilizzando i lemmi precedentemente esposti segue immediatamente il nostro asserto; infatti:

ei = cos + i sin = cos 2


Per come abbiamo denito

+ i sin 2 = cos2 sin2 + 2i cos sin = 2 2 2 2 2 2


segue immediatamente che

cos 2 = 0,

per cui:

= sin2
che la tesi.

= cos2 1 = 1 2 2

f L1 (R)),

Esercizio 54.

Osserviamo che

una funzione integrabile su

in quanto

a supporto compatto (si denota

R (si denota f C0 ) e quindi:

dx =

Costruiamo ora la funzione

dx
0

< 18 .

deniamo:

(x)
Facciamo le seguenti osservazioni:

x +

dx dx

1. Tale funzione ben denita per quanto detto sopra sull'integrabilit di

ed inoltre

(k) (x) =
che

per le propriet di regolarit date su (k1) (x) ); + dx

(infatti

(Formula del Binomio di Newton) 18 la limitatezza segue dal teorema di Weierstrass: continua su [0, ] che compatto e nulla al di fuori di tale compatto.
2k+1 n=0

17 Osserviamo

2k + 1 n

= (1 + 1)2k+1 = 22k+1

77

2.

monotona non decrescente : infatti

e per la monotonia dell'in-

tegrale di funzioni positive, segue l'asserto; 3. se

x 0

(x) =
supp

x +

dx dx

0 dx

= 0

(infatti in questo caso

(, x)
4. se

= );
x +

(x) =

dx dx

+ +

dx

che

(, x]

supp

e quindi

dx x dx

=1 =

(infatti in questo caso si ha

dx );

Quindi la funzione cos costruita soddisfa tutte le condizioni richieste. Calcoliamo le due serie di Taylor richieste:

In

x = 0, ho che (0) = 0 e k 1 (k) (0) = 0 (in quanto C e ha supporto in [0, ]: quindi si deve raccordare in x = 0 in maniera regolare,
e perci deve avere in tale punto derivata di ogni ordine nulla). Quindi la serie di Taylor richiesta in tale punto la serie identicamente nulla.

In

x=

, ho che

supporto in

( ) = 1 e k 1 (k) (0) = 0 (in quanto C e ha [0, ]: quindi si deve raccordare in x = in maniera regolare,

e perci deve avere in tale punto derivata di ogni ordine nulla). Quindi la serie di Taylor richiesta in tale punto la serie costantemente uguale ad 1. Osserviamo che la funzione cos costruita, nonostante l'elevata regolarit non analitica in nessuno dei punti sopra considerati, in quanto non riesco a trovare due intorni di tali punti in cui la funzione sia

, rispettivamente.

1.5 Teorema delle funzioni implicite e della funzione inversa


Esercizio 55. () : M (t)
continua; da ci segue che continua, quindi i, j Mij (t) una funzione > 0 , ij t.c. |Mij (t) Mij (t0 )| < , |t t0 | < ij . Prendendo = mini,j ij si ha la tesi. () : Basta osservare che i, j |Mij (t) Mij (t0 )| < M (t) M (t0 ) .

Esercizio 56.
e si ha che

Applichiamo il Teorema della funzione inversa:

f C ({y0 }, R2 ) 1 0 0 1 f
di classe

f (y0 ) =

1 + 2y1 cos y2 2y1

2 y1 sin y2 1

=
|y0 =(0,0)

quindi det f (y0 ) = 1 = 0 C ({f (y0 )}, R2 ).

funzione inversa locale di

78

Stimiamo ora inversa:

19

in modo che valga la condizione del teorema della funzione

I T f (y )

2 = max {|2y1 cos y2 | + |y1 sin y2 | , |2y1 |} 3

quindi suciente scegliere

1 6 , da cui segue che

r=

2 T

1 12 .

Esercizio 57.
1. Cominciamo con l'osservare che

f (x0 , g (x0 )) = 0

g (x0 )2 6g (x0 ) 16 = 0 g (x0 ) = 2 oppure g (x0 ) = 8

quindi dobbiamo applicare il teorema delle funzioni implicite nei punti

P+ = (1, 2, 8)
In tali punti si ha:

P = (1, 2, 2).

f (P+ ) = y f (P ) = y C
in un intorno di

(2y 6)|y=8 = 10 = 0 (2y 6)|y=2 = 10 = 0 g ,


che sono

e di conseguenza (applicando il TFI) esistono due funzioni

x0 ,

tali che

f (x, g (x)) = 0 e

in tale intorno e

g+ (x0 ) = 8

g (x0 ) = 2 . x0

2. L'unica soluzione che positiva in gradiente nullo in negativa. Cominciamo col mostrare che intorno di

g +.

Quindi dobbiamo mostrare

che in tale punto la funzione ha un massimo relativo stretto, cio il suo

x0

e la sua matrice hessiana in tale punto denita

g (x0 ) = 0.

Usando il fatto che in un

x0

f (x, g+ (x)) = |x|2 + g (x)2 2x1 + 4x2 6g (x) 11 0 ,


e derivando questa equazione otteniamo:

0 = = =
19 Per

(f (x0 , g+ (x0 ))) = 2(x0 )T + 2g+ (x0 ) g+ (x0 ) + 2 1 2 + 16 g+ (x0 ) + 2 4 2 4 6g+ (x0 ) = 6g+ (x0 ) =

10 g+ (x0 )

la notazione usata, cfr. [C] Teorema 7.5


79

e quindi

g+ (x0 ) = 0,

cio

x0

un punto critico per la nostra funzione.

Valutiamo ora la matrice hessiana sopra e derivando, otteniamo:

Hg+ (x0 ).

Usando la relazione scritta

0 =

2 f (x, g (x)) = x2 2 0 + (2g+ (x0 ) 6)Hg+ (x0 ) + 0 2 +2 x1 g+ (x0 )x1 g+ (x0 ) x1 g+ (x0 )x2 g+ (x0 ) x2 g+ (x0 )x1 g+ (x0 ) x2 g+ (x0 )x2 g+ (x0 ) + 10 Hg+ (x0 ) , =

2 0 0 2

e di conseguenza la matrice hessiana denita negativa:

1 5 Hg+ (x0 ) = 0

0 1 5

e quindi si tratta di un punto di massimo relativo (stretto).

Esercizio 58.
l'osservare che

Consideriamo la

prima formulazione dell'esercizio (poi faremo


f.
Cominciamo con e la sua matrice Jacobiana data da:

delle osservazioni sull'equivalenza della seconda formulazione). Applichiamo il teorema della funzione inversa alla funzione

f C (Rn , Rn )

20

f (x) = In + 2(cos |x|2 )A x


Ovviamente

con A matrice di elementi

Aij (vi xj )

f (0) = In , x

che chiaramente invertibile e

det

f (0) = det In = 1 . x g,
inversa di

g C (Br (0)) per opportuno r > 0. Cerchiamo di dare un stima del raggio r di tale intorno. 21 segue che se t.c. In particolare, dal teorema della funzione inversa
Quindi esiste un'unica funzione

f,

con

un

sup In In
|x|

f 1 x 2
dove i,j il simbolo di Kroenecker, cio:

20 Notare

infatti che

fi = i,j + 2vi xj cos |x|2 , xj i,j = 1 0

se i = j se i = j

21 Cfr.

Luigi Chierchia, Lezioni di Analisi Matematica 2, pag. 156


80

allora

denita su

Br (0)

con

r
Diamo quindi una stima per

= . 2 In 2
22

usando i seguenti fatti:

In In

f x A

In In 2(cos |x|2 )A

2 A = max {|v1 | x 1 , . . . , |vn | x 1 } v x 1 n v |x| .

Usando tali relazioni segue immediatamente che:

sup In In
|x|

f x

sup 2 n ( v
|x|

|x|)

2 n v

e di conseguenza sar suciente prendere

1 4 n v
e quindi

1 r 8 n v
Osserviamo che  attendibile in quanto quando invertibile dappertutto! Discutiamo ora brevemente la

r + quando v 0; questo risultato era in un certo senso v 0, la f tende alla funzione identit, che

seconda formulazione dell'esercizio.

In tal caso

l'esercizio pu essere risolto applicando direttamente il teorema della funzione implicita (anzich il teorema della funzione inversa). Indichiamo con

F (x, y ) = f (x) y
22 La

norma di una matrice cos denita (consideriamo su Rn la norma del sup):


A = = sup
xRn x =1

Ax = x Ax
.

sup
xRn x =1

Si dimostra (Esercizio!) che tale sup proprio uguale alla seguente espressione:
A =
k=1, ..., n

max

|aij |
j =1

cio il massimo delle somme dei moduli delle componenti di ciascuna riga.
81

e mostriamo che possibile applicare il TFI in un intorno del punto

(x, y ) =

(0, 0);

infatti (utilizziamo la stessa notazione introdotta nella discussione prece-

dente):

F (0, 0) = f (0) 0 = 0 F (0, 0) = In + 2(cos |x|2 )A x


possiamo concludere l'esistenza di una funzione

(x,y )=(0,0)

= In

quindi la matrice jacobiana invertibile nel punto tale che per ogni punto in tale intorno si abbia:

(0, 0). Applicando il TFI g denita in un intorno di y = 0,

F (g (y ), y ) = 0
ma quindi la

f (g (y )) = y f
in un intorno di sia denita su

altri non , se non l'inversa di

Troviamo ora un che

r > 0

in modo che la

teorema della funzione implicita

23 segue che suciente

x = 0. Br (0). Sempre trovare r, > 0


1

dal tali

sup |F (0, y )|
Br (0)

2 T

con

F (0, 0) x

= In

sup
B (0)Br (0)

In In

F 1 (x, y ) . x 2

Cominciamo dalla prima stima:

sup |F (0, y )| =
Br (0)
quindi bisogner richiedere che denza a proposito di

sup |y | = r ,
Br (0)

2. Per quanto riguarda la seconda stima (useremo le osservazioni fatte in prece-

):

sup
B (0)Br (0)

In In

F (x, y ) x

= =

sup
B (0)Br (0)

In In 2(cos |x|2 )A = (2 A ) 2 n v
|x|

sup
B (0)Br (0)

sup
B (0)Br (0)
.

2 n v
quindi sar suciente richiedere Concludendo la

1 4 n v

denita per

r
23 Cfr.

1 8 n v

Luigi Chierchia, Lezioni di Analisi Matematica 2, pagg. 151 e ss.


82

Esercizio 59.
1. Applichiamo il teorema della funzione implicita alla funzione
2

g (x, y ) = ex
Osserviamo che

+y 2

x2 2y 2 + 2 sin y 1 .

g (0, 0) = 0
e che

g (x, y ) = y
da cui

2y ex

+y 2

2 + 2 cos y

g (0, 0) = 2 = 0 . y
Quindi applicando il TFI segue l'esistenza di una funzione nita in un intorno di che

x = 0

(i.e

Br (0)

per un opportuno

y = f (x), der > 0), tale

g (x, f (x)) = 0 x Br (0)

f (0) = 0 .
24 segue che suciente

2. Cerchiamo di dare una stima sul raggio dell'intorno di denizione della

f,

r. Dal teorema trovare r, > 0 tali che


i.e.

della funzione implicita

sup |g (x, 0)|


Br (0)

2|T |

con

g (0, 0) y

1 2

sup
Br (0)B (0)

1T

1 g (x, y ) . y 2 r < 1:

Cominciamo con lo studiare la prima stima, assumendo che

sup |g (x, 0)| =


Br (0)

sup |ex x2 1|
Br (0)

sup
Br (0)

|ex 1| + |x|2 er |x|2 + |x|2 er + 1 |x|2


th.
(1.4)
2 2

sup
Br (0)

sup
Br (0)

4 r2 .
24 Cfr.

Luigi Chierchia, Lezioni di Analisi Matematica 2, pagg. 151 e ss.


83

Per quando riguarda la seconda stima, assumendo che

< 1,

si ottiene:

sup
Br (0)B (0)

1T

g (x, y ) y

sup
Br (0)B (0)

1 yex

+y 2

+ 2y cos y
2

sup
Br (0)B (0)

|1 cos y | + |y | |ex (|y | + 6|y |) 7|y |

+y 2

2|

sup
Br (0)B (0)

sup
Br (0)B (0) th.

7
cio suciente chiedere

1 , 2

1 . 14

Sostituendo in (1.4) otteniamo

r2

1 1 = 4 14 56

1 r . 56

3. Il limite richiesto una forma indeterminata, ma pu essere risolto applicando il teorema di De L'Hopital. Osserviamo innanzitutto che

f (x)

g (x, f (x)) = = x g (x, f (x)) y 2x ex = 2f (x)


2

+f 2 (x)

ex2 +f 2 (x)

2 + 2 cos f (x)

e quindi:

x0

lim

f (x) x2

x0

lim

f (x) = 2x ex 2f (x)
2

+f 2 (x)

= lim = 0.

x0

ex2 +f 2 (x)

1 = 2 + 2 cos f (x)

84

Capitolo 2

Integrazione in Rn
2.1 Misura di Peano-Jordan e integrale di Riemann in Rn
Esercizio 60.
q = m n (con 0 < m n e MCD(m,n)=1), allora f discontinua in q . n+ Consideriamo, infatti, la successione {n } [0, 1] \ Q t.c. n q (questo possibile per la densit degli irrazionali in [0, 1]). Si ha
1.

Cominciamo col dimostrare che se

quindi:

n+

lim f (n ) = 0 =

1 = f (q ). n

f continua in q = 0. n+ Infatti, se {n } [0, 1] con n 0, allora > 0, N : n > N, 0 < n < ; opportuno distinguere due casi: se n irrazionale, mn allora f (n ) = 0; se invece n = kn , allora per n > N si ha > mn 1 n = kn kn = f (n ). Concludendo: > 0, N : n > N, 0 f (n ) < , che dimostra
Chiaramente l'asserto. Inne dimostriamo la continuit nei punti di Sia

che

(0, 1] \ Q e sia {n } [0, 1] con Osserviamo > 0, esistono soltanto un numero nito di razionali qj , tc f (qj ) . 1 Per quanto detto, N : n > N, 0 < f (n ) < e quindi
m n

(0, 1] \ Q. n+ n .

1 Infatti,

se q =

(con m, n come sopra), si ha che


f (q ) = 1 1 n n 1

e quindi, i razionali (della forma suddetta) che soddisfano tale propriet sono esattamente
= (1) + (2) + . . . + <

dove (n) indica la funzione di Eulero (cio il numero dei numeri primi con n, minori di n).
85

limn+ f (n ) = 0 = f (),
2. Per dimostrare che funzioni a scalini, tc

che la tesi.

f R([0, 1]), facciamo vedere che > 0, f1 , f2 f1 (x) f (x) f2 (x) x [0, 1] e [0,1] (f2 f1 ) < . f1 (x) f (x) x [0, 1].

Consideriamo le seguenti funzioni:

f1 0;
sia

ovviamente

f2 nel seguente modo: m N 3 ssato; Ovviamente i numeri razionali qj = njj con f (qj ) > 1 2 N sono in numero nito . Sia inf 1i<j |qi qj | e sia invece 1 1 hj = nj N > 0. Detto bj min{, 2hj1 N }, deniamo la nostra
Costruiamo funzione nel seguente modo:

f2 (x) =

1 nj 1 N

se

x (qj bj , qj + bj )

altrimenti

Osserviamo che questa funzione ben denita, in quanto per la nostra scelta dei

bj ,

gli intervallini sopra sono disgiunti; inoltre

f2

una

funzione a scalini. Concludendo:

(f2 f1 ) =
[0,1]
Dall'arbitrariet di

f2 =
0

1 1 1 2 + hj 2bj + hj 2 = . N j =1 N j =1 2hj N N

segue l'asserto.

Esercizio 61. A Peano-Jordan misurabile la funzione caratteristica A


Riemann integrabile scalini tc Siano:

(per def. di integrabilit) > 0, f1 , f2 f1 (x) A (x) f2 (x) e Rn (f2 f1 ) < . f1 (x) = f2 (x) =
N1 n=1 N2 n=1
1 (x) Rn 2 (x) Rn

funzioni a

con con

1 N1 {Rn }n=1 2 N2 {Rn }n=1

rettangoli disgiunti rettangoli disgiunti

Quindi

1 1 f1 e f2 assumono valori in {0, 1}: esattamente f1 vale 1 su E1 = N n=1 Rn , N2 2 mentre f2 vale 1 su E2 = n=1 Rn (con E1 , E2 insiemi elementari). Poich f1 (x) A (x), allora :

x E1 = f1 (x) = 1 = A (x) = 1 = x A
quindi

E1 A. A E2 . misn E1 =
Rn

Analogamente, si dimostra che

Per concludere, basta osservare che: misn E2

(f2 f1 ) < .

2 Cfr.

nota (1)
86

Esercizio 62.

Cominciamo col dimostrare che

le; dal teorema di Lebesgue-Vitali segue che che Riemann integrabile). Quindi,

A A

un insieme P-J misurabiun insieme di misura nulla

A , > 0, {En }n1 ricoprimento al pi numerabile di A, tc A n1 misn En < . Inoltre A limitato = N un compatto, quindi posso estrasse un sottoricoprimento nito {En }n=1 con N n=1 misn En n1 misn En < . Da ci segue che A un insieme P-J
(in quanto rappresenta l'insieme dei punti di discontinuit dell funzione misurabile, con misura nulla. Adesso osservando che gli insieme P-J misurabile costituiscono un'algebra

gue facilmente che

A = A A e A= A \ A stanno ancora nell'algebra e quindi

3 se-

sono P-J misurabili.

Esercizio 63.
n

Qn E ha misura nulla. Osserviamo che Q E un insieme numerabile denso in E , e quindi lo possiamo n 1 n scrivere nella forma Q E = {qj }j 1 con qj = (qj , . . . , qj ). > 0, consideriamo il seguente ricoprimento {Qj }j 1 dove:
Cominciamo col dimostrare che

1 Qj = (qj

1 2

2j

1 n

1 , qj +

1 2

2j

1 n

n ) . . . (qj

1 2

2j

1 n

n , qj +

1 2
2j

2j
1 n

1 n

). =

Quindi

Qj

un parallelepipedo

n-dimensionale

con misn Qj

= 21 2

2j . Perci

{Qj }j 1

un ricoprimendo numerabile di

Qn E ,

con :

+
misn Qj

=
j =1

j =1

= . 2j

Dimostriamo ora che non Peano-Jordan misurabile (usando l'esercizio 2). Sia

E1

un insieme elementare tc

E1 Qn E ;

poich

Qn E

totalmente

sconnesso, ogni rettangolo contenuto deve essere degenere, quindi di un numero nito di rettangoli degenere, da cui segue che misn E1

E1 unione = 0. Perci:

sup{misn E1 : E1 Qn E E2 Qn E ,
o o

un insieme elementare}

= 0.

Vediamo ora, come possiamo approssimarlo dall'esterno con insiemi elementari. Se se allora

E E2 .

Infatti (per assurdo):

p E e p E2 = n Dr (p) E2 = .
3 F P (Rn )

(usando il fatto che

(E2 )c

aperto)

n Dr (p) E E

tc

si dice un'algebra se: 1. F ; 2. A F = Ac F ; 3. {An }N N n=1 F = n=1 An F .

87

Ma in di

n Dr (p), esistono inniti elementi di Qn E (semplicemente Q in E ), e questo contraddice il fatto che E2 Qn E . n


misn E2

per la densit

Inoltre:

= misn E2 misn E = misn E > 0

e quindi:

inf {misn E2 : E2 Qn E
Quindi misn E2 piccola.

un insieme elementare}

misn E > 0.
si ha che

Qn E

non pu essere P-J misurabile in quanto l'inf e il sup visti

sopra, non tendono ad un valore comune; cio

E1 Qn E E2

misn E1

misn E

> 0,

e quindi non pu essere resa arbitrariamente

Esercizio 64.
esisterebbe

1. VERO: Se per assurdo si avesse che

x0 X

e quindi potrei trovare

X = , allora Dr (x0 ) X ; da cui:

0 = mis(X ) mis(Dr (x0 )) > 0


che chiaramente una contraddizione. 2. FALSO: Prendiamo come controesempio razionali segue che avrei

X = ,

X = [0, 1] \ Q;

dalla densit dei

ma

non un insieme di misura nulla (tra

l'altro non Peano Jordan misurabile): infatti se fosse di misura nulla

1 = mis([0, 1]) = mis(X ([0, 1] Q)) = mis(X ) + mis([0, 1] Q) = 0


che assurdo! 3. VERO: dalla denizione di insiemi di misura nulla segue che esistono

> 0

{Xn }n , {Ym }m R

ricoprimenti con rettangoli tali che:

Qx n Xn Qy m Ym {Xn Ym }n,m ;

n misXn < m misYm <

.
con rettangoli:

Consideriamo ora il seguente ricoprimento di si hanno le seguenti propriet: e mis(Xn

Qx Qy

Qx Qy n,m Xn Ym

Ym ) =
n m 2

(mis(Xn )mis(Ym )) =

n,m
mis(Xn )

mis(Ym )

<

da cui segue che tale insieme ha misura nulla.

88

4. FALSO: prendiamo ad esempio consideriamo

x=0

allora si ha

Q = {0} R (cio l'asse delle y ). Se Q0 = R che non di misura nulla (non

nemmeno P-J misurabile!). (Cfr. [C] esercizio E.9.23 e la soluzione proposta in appendice B).

Esercizio 65.
limn xn .

Consideriamo il caso della successione convergente e sia

l =

Ovviamente si tratta di un insieme di misura nulla: infatti ogni insieme numerabile di misura nulla. Facciamo vedere che anche P-J misurabile (cio che per ogni riusciamo a trovare un ricoprimento FINITO con rettangoli N n=1 mis(Rn ) < ). Questo segue semplicemente dalla denizione di limite; infatti > 0, N > 0 t.c. xn [l , l + ] per ogni n N .

>0

{R n }N n=1

t.c.

Consideriamo quindi il seguente ricoprimento nito:

Rk = {xk } RN = [l , l + ]

per

k<N

Si vede chiaramente che soddisfa le hp elencate sopra! Nel caso di una successione non convergente, possiamo ancora dire che si tratta di un insieme di misura nulla (in quanto rimane un insieme numerabile), ma non sar pi vero in generale che Peano Jordan misurabile. (Considerare ad esempio la successione

{xn = n}n

oppure la successione dei razionali in

[0, 1]).

2.2 Integrali iterati


Esercizio 66.
i) ii) iii) iv )
9 4 24 e 1 4 2 1 12
(Sugg: usare le coordinate polari) (Sugg: (Sugg:

D {0 y 1, y 2 x 1} = {0 x 1, 0 y D {0 x 1, 1 x y 1 x2 } )

x}

Esercizio 67.
infatti:

Osservazione: suciente calcolare soltanto il primo integrale;

dy
0 0

xy dx = (x + y )3

dy
0 0

yx dx = (x + y )3

dx
0 0

x y dy (x + y )3 x = y
e

dove nell'ultimo passaggio abbiamo usato il cambio di coordinate

y = x.

Il fatto che non si possa invertire l'ordine d'integrazione e'dovuto alla

non uniforme continuit della funzione integranda in tale dominio (vedi le ipotesi delle formule di riduzione).

89

Esercizio 68.
D

x2 dx dy y2

=
1 2

dx
1 x

x2 dy = y2
x

x2 dx
1 2
1 x

1 dy = y2 1 dx = x

=
1 2

x2

1 y

dx =
1 x

x2 x
1 4 2

=
1

(x3 x) dx = 9 . 4

x x2 4 2

=
1

dominio

Esercizio 69. Osserviamo innanzitutto normale rispetto alle x:


D = (x, y ) R2 :

che il dominio

si pu scrivere come

0 y 1, y 2 x 1

quindi:

y 3 ex dx dy
D

=
0 1

dy
y2

y 3 ex dy =
0
2

y 3 dy
y2 1

y 3 ex dy =
1

=
0

y 3 e ey e 4 e 4 e 4 e 4
2

dy =
0 1

y 3 e dy
0

y 3 ey =

= = = =

2 y y2 e + ey y dy = 2 0 0 e 1 y2 1 + e = 2 2 0 e e 1 + = 2 2 2 1 . 2

dominio

Esercizio 70. Osserviamo innanzitutto normale rispetto alle y :


D = (x, y ) R2 :

che il dominio

si pu scrivere come

0 x 1, 1 x y

1 x2

90

quindi:

1x2

xy dx dy
D

=
0 1

dx
1x

xy dy =
1x2

=
0 1

x dx
1x

y dy =

=
0 1

x 1 x2 (1 x)2 dx = 2 (x2 x3 ) dx =

=
0

= =

1 1 = 3 4 1 . 12

Esercizio 71.

Cominciamo a trovare i punti di intersezione tra le varie curve

(ovviamente tutte si incontrano nell'origine

0): 1 1 , a3 a4 1 ,1 a

x a y = a2 x2 y= y = ax y = a2 x2
La regione

Aa =

Ba =

.
di vertici

O, Aa

Ra racchiusa da queste Ba . Calcoliamone l'area: A(a) := Area(Ra ) =

curve una 

regione triangolare ,

dx dy =
Ra
1 a

=
0

1 a3

ax

ax

dx
x a

dy +
1 a3

dx
a2 x2
1 a

dy =

=
0

1 a3

ax

x a .

dx +
1 a3

ax a2 x2 dx =

=
Osserviamo che

1 1 1 6 6a a

a1+

lim A(a) = 0

a+

lim A(a) = 0 a > 1).


Studiando la derivata

quindi deve ammettere un punto di massimo (per prima:

A (a) =

1 1 7 2+ 8 6 a a
91

che si annulla per

a=

a = 6 7;

quindi il massimo che stiamo cercando per

7,

dove l'area vale

Amax

= = =

6 7 1 6 = 6677 1 . 7 67

1 6

1 = 7

Esercizio 72.

Considerare il cambio di coordinate:

x = a sin cos y = b sin sin z = c cos


con

(, ) (0, ) (0, 2 )

0 < < 1.

Il determinante Jacobiano risulta

quindi:

(x, y, z ) = abc2 sin . (, , )


Con tale sostituzione, si ottiene facilmente che:

x2 dx dy dz =
D

4 a3 bc. 15

Esercizio 73.

x 1 = |x1 | + |x2 | + |x3 | 1} e quindi: (1) B3 (0, 1) {xi 0, i = 1, 2, 3} = {x R3 : x1 + x2 + x3 1} = {x 3 R : 0 x3 1, 0 x2 1 x3 , 0 x1 1 x3 x2 }.


Indichiamo con

B3 (0, 1) {x R3 :

(1)

Per la simmetria del problema si ha che:

Vol(B3

(1)

(0, 1)) =
B3 (0,1) 1
(1)

dx1 dx2 dx3 = 8


1x3

B3 (0,1){xi 0, i=1,2,3} 1x3 x2

(1)

dx1 dx2 dx3 = 4 23 = . 3 3!

=8
0

dx3
0

dx2
0

dx1 =

4: (1) B4 (0, 1) {x R4 : x 1 = |x1 | + |x2 | + |x3 | + |x4 | 1} = {x R4 : (1) 1 x4 1, (x1 , x2 , x3 ) B3 (0, 1 |x4 |)}
Vediamo cosa succede ora in dimensione quindi:

Vol(B4

(1)

(0, 1)) =
B4 (0,1)
(1)

dx1 dx2 dx3 dx4 =


1

dx4

B3 (0,1|x4 )|)

(1)

dx1 dx2 dx3 =

92

Usando il cambio di coordinate

xi =

xi 1|x4 | (con 1

i = 1, 2, 3)

si ottiene:

=
1

dx4

B3 (0,1)

(1)

(1 |x4 |)3 dx1 dx2 dx3 =


1

4 24 (1 |x4 |)3 dx4 = . 3 4!


(1)

Procedendo per induzione su

si ottiene che Vol(Bn

(0, 1)) =

2n n! .

Esercizio 74.

1. Osserviamo che

D2 = {0 x2 1, 0 x1 x2 }. x1 x2 dx1 dx1 = 1 1 = . 8 4!!

Quindi:

x2

I2 =
0
2. Deniamo

dx2
0

D2 (r) {0 x1 x2 r}.

Quindi:

D3 = {0 x3 1, (x1 , x2 ) D2 (x3 )}.


Considerando il cambio di variabili

xi =

xi x3 con 1

i = 1, 2,

abbiamo:

I3 =
0

x3 dx3
D2 (x3 )

x1 x2 dx1 dx2 =
0 1

x3 dx3
D2

x4 3 x1 x2 dx1 dx2 =

x5 3 I2 dx3 =
0 1 4 (2n)!! .

1 1 = . 48 6!!

3. Generalizzando in maniera analoga a quanto fatto nel punto precedente, si dimostra che

In =

Esercizio 75.

Innanzitutto osserviamo che per

(x, y ) D

(con

denotiamo il

disco unitario in

R2 )

si ha che

x2 + y 2 2 1
da cui possiamo concludere che

4 (x + y ) 2 ,

x2 + y 2 2 4 (x + y ) ,
cio la base superiore di tale regione rappresentata dalla porzione di piano

z = 4 (x + y ) intercettata dal cilindro, mentre la base inferiore dalla 2 2 di paraboloide z = x + y 2. Quindi la nostra regione R pu essere scritta in forma normale nel
modo:

porzione seguente

R = {(x, y, z ) R3 : x2 + y 2 1, x2 + y 2 2 z 4 (x + y )}.
4 Dove (2n)!! (2n) 2(n 1) . . . 2 = 2n n!

93

Possiamo quindi calcolarne il volume applicando le formule di riduzione:

4(x+y )

Vol(R)

=
R

dx dy dz =
D

dx dy
x2 +y 2 2

dz =

=
D

4 (x + y ) (x2 + y 2 2) dx dy = 6 (x + y ) (x2 + y 2 ) dx dy = ()
D 2 0

passando in coordinate polari, ed utilizzando il fatto che

cos d =

2 0

sin d =

0,

otteniamo:

()

=
0 1

d
0

6 ( cos + sin ) 2 d =

=
0

2 6 2 d = 1 1 2 6 = 2 4 11 . 2

= =

Esercizio 76.
1. Descriviamo la regione che

E in coordinate polari (, ). Innanzitutto, il fatto x 0 implica una prima limitazione per la variabile angolare , cio . Scriviamo ora la relazione (x2 + y 2 )2 (x2 y 2 ) in 2 2 coordinate polari (usando la relazione x = cos e y = sin ): 4 2 (cos2 sin2 ) . 4 4 2 cos 2 .
per cui

Osserviamo che la relazione sopra ha senso soltanto per valori di

cos 2 0,

cio

In conclusione, la rappresentazione di

in

coordinate polari data da:

E (pol) = (, ) :

, 2 cos 2 . 4 4
rispetto all'asse delle

Volendo gracarla, otterremo una regione a forma di petalo compresa tra le bisettrici del con vertice in

I e IV quadrante, simmetrica (0, 0) e passante per (1, 0). E,

x,

2. Determiniamo l'area di

utilizzando la rappresentazione in coordinate

94

polari:

Area(E )

=
E
4

dx dy =
E (pol) cos 2

d d = d =

=
4

d
0
4

= = =
3. Osserviamo che l'insieme

1 2

cos 2 d =
4

1 4 [sin 2] = 4 4 1 . 2

Ek

si pu scrivere in coordinate polari:

Ek

(pol)

= (, ) :

, 2 k 2 cos 2 , 4 4

mentre in coordinate cartesiane:

Ek = {(x, y ) R2 :

x 0, (x2 + y 2 )2 k 2 (x2 y 2 )} .

Usando la rappresentazione in coordinate polari, si calcola facilmente l'area (procedendo come gi fatto per

E ): d d =
Ek
(pol)

Area(Ek )

=
Ek
4

dx dy =
k cos 2 0
4

=
4

d 1 2

d =

= = =
4. Calcoliamo ora il volume di

k 2 cos 2 d =

1 2 4 [k sin 2] = 4 4 2 k . 2

G.

A tal ne osserviamo che

pu anche

essere denito nel seguente modo:

= {(x, y, z ) R3 : x 0, (x2 + y 2 )2 (1 z 2 )(x2 y 2 ), |z | 1} = {(x, y, z ) R3 : |z | 1, (x, y ) E1z2 } .

95

Quindi:

Vol(G)

=
G 1

dx dy dz = dz
1 1 E
1z 2

= =
1 1

dx dy =

Area(E1z2 )dz = 1 z2 dz = 2

=
1

2 . 3

Esercizio 77.
(x, y )

Consideriamo il cambio di coordinate suggerito:

u = y x3 v = y + x3

1 (u, v )

x= y=

v u 2 v +u 2 .
3

Il determinante Jacobiano dato da:

(x, y ) |v u| 3 = . (u, v ) 332


Osserviamo inoltre che tale trasformazione agisce nel seguente modo sul dominio

T: 1 (T ) {(u, v ) : 0 u 2, 2 + u v 6 u}.
Possiamo quindi concludere che:

x2 (y x3 )ey+x dx dy
T

= = = =

1 6 1 6

u ev du dv =
1 (T 2 ) 6u

du
0 2+u

u ev dv =

1 2 u e6u e2+u du = 6 0 e6 2e4 e2 . 6 3 6 D

Esercizio 78.
z,

Detto

il solido ottenuto dalla rotazione di

intorno all'asse

possiamo rappresentarlo nel seguente modo come dominio normale usando le

coordinate cilindriche:

= {(, , z ) : (0, 2 ), (, z ) D}.


96

Quindi:

2
Vol()

dx dy dz =
0

d
D

d dz = 2
D

x dx dz = (xb , zb ) =

Ricordando ora che le coordinate del baricentro di

sono date da

1 dx dz D

x dx dz, D = 2

z dx dz D
D

si ha:

x dx dz dx dz D D)

dx dz = 2xb mis(D).
D

Applicando ora il teorema appena dimostrato ai solidi di rotazione sotto riportati (con un'opportuna scelta di si ottengono le seguenti espressioni dei volumi:

4 3 1. 3 r ;
2. 3. 4. 5.

2 2 ar2 ; r2 h;
1 2 3 r h; h 2 3 (R

+ rR + r2 ).

Esercizio 79.

Osservare che in coordinate sferiche il dominio dato da:

1 (D) {(, , ) : 0 1, 0 2, cos sin } = = {(, , ) : 0 1, 0 2, 0


terminante Jacobiano

}. 4 2).

Calcolando l'integrale in coordinate sferiche (osservando che il modulo del de-

2 sin )

si ottiene che uguale a

3 (2

Esercizio 80.

Osserviamo che il dominio di integrazione, si pu scrivere:

D {(x, y, z ) : x2 + y 2 2y 0, 0 z
Quindi ponendo nel piano

1 2 (x + y 2 )} 4
altri che un cerchio

A {(x, y ) : x2 + y 2 2y 0} (che non x, y di centro C = (0, 1, 0) e raggio 1) si ha:


2 2 1 4 (x +y )

x |yz | dx dy dz =
D A 0
3

x |y | z

dx dy =

=
Scrivendo

2 1 3 43 2

x |y |(x2 + y 2 ) 2 dx dy.
A

in coordinate polari (cio

}),

e calcolando l'integrale

T 1 (A) = {(, ) : 0 2 sin , 0 ottenuto si ottiene che il risultato uguale a 0.


97

Esercizio 81.
facilmente che

Basta considerare

integrabile su

Dk = {(x, y ) : 0 < x < k, x < y < k }. Dk per ogni k e che: xy xy xe dx dy = lim . xe dx dy = k 2 D Dk

Segue

Esercizio 82.
Fp .
intersecando

Per cominciare ricaviamo alcune informazioni relative all'insieme con il piano

Consideriamo un valore

Fp

z0 (0, 1) z = z0 :

e studiamo la sezione che si ottiene

z = z0 2p x2 + y 2 = z0
si ottiene una circonferenza di centro

Cz0 = (0, 0, z0 )

e raggio

p z0 .

Osserviamo

inoltre che i raggio di queste sezioni crescono al crescere di

zp.

Quindi si tratta di una gura

simile

z0 ,

secondo la legge

ad un cono capovolto (con vertice

nell'origine) e base sul piano

z=1

(il raggio di base

1).

Al variare di

la velocit con cui crescono questi raggi e quindi varier il

prolo
Fp

varia

di tale cono: (in

Per

0 < p < 1 la funzione z p

ha la

concavit rivolta verso l'asse delle z


p =

paraboloide recipiente concavo.


simile ad un

quanto i raggi crescono abbastanza lentamente), quindi (che corrisponde al caso

ha una forma

1 2 ), cio a mo' di

Per Per i

p=1

abbiamo esattamente un cono circolare retto.

imbuto.

p > 1 la funzione z p ha la concavit rivolta verso il piano xy (in quanto raggi crescono pi velocemente), quindi Fp ha una forma simile ad un z
su tali domini

Passiamo ora allo studio dell'integrabilit della funzione (al variare di

Fp
(la

p > 0).

Chiaramente non c' alcun probleme quando

funzione continua e limitata su valori negativi di un polo nell'origine).

Fp ).

I problemi sorgono quando consideriamo

(in tal caso la funzione non pi limitata su

Fp :
che

ha infatti

Consideriamo quindi una famiglia tutto

crescente

di compatti

{Kn }n ,

invadono
Fp )
ci

Fp

(cio ogni compatto in

Fp

denitivamente contenuto negli elementi

di tale famiglia); poich la funzione in esame una funzione positiva (su baster considerare

n
Deniamo per

lim

z dx dy dz .
Kn

n > 1: 1 < z < 1 , x2 + y 2 z 2p } ; n

Kn {(x, y, z ) R3 :

5 Questa descrizione abbastanza colorita dovuta al fatto di non poter/voler aggiungere delle gure!

98

ovviamente si tratta di una famiglia crescente di compatti (Kn ogni

Kn+1

per

n > 1)

e invadono (al variare di

n)

tutto

Fp .

Inoltre la funzione continua Calcoliamo il valore di tale

e limitata (e quindi integrabile) su tali domini. integrale per

n > 1:
1

z dx dy dz
Kn

=
1 n

dz
x2 +y 2 z 2p 1

z dx dy =

=
1 n

2 z Area (Bz p (0)) dz =

=
1 n

z z 2p dz =
1

=
1 n

z +2p dz = se + 2p = 1
1
1 n

1 1 [log z ] n
z +2p+1 +2p+1

se + 2p = 1
1

log n
+2p+1

n+2p+1

se + 2p = 1 se + 2p = 1 .

Vediamo cosa succede passando al limite per

n +: se + 2p = 1 se + 2p < 1 se + 2p > 1 .
se e solo se

z dx dy dz
Kn
Concludendo, la funzione tal caso l'integrale vale

+ +

+2p+1

integrabile su

Fp

a > 1 2p

e in

+2p+1 .

2.3 Integrazione su variet di renziali


Esercizio 83.
Osserviamo che la curva

Rn

e forme die-

ha la seguente parametrizzazione:

x(t) = t y (t) = t2 (t) = z (t) = t3


Quindi

t I = (1, 2).

t) = (1, 2t, 3t2 ) = = (I ) con C 1 (I ) e iniettiva, ed inoltre ( (0, 0, 0), t I . Questo dimostra che un elemento regolare di variet 1-

dimensionale, cio un elemento di curva regolare. Calcoliamo il seguente integrale superciale:

f d1 =
1

log t3 1 + 4t2 + 9t4

1 + 4t2 + 9t4 dt = 3(log 4 1).

99

Esercizio 84.

Osserviamo che S = (A), dove A = (a, b) (0, ) e (t, ) = (u(t) cos , u(t) sin , v (t)) C 1 (A) una funzione iniettiva (queste propriet si dimostrano facilmente, ricordando che una curva regolare in (0, ) R, e quindi la sua parametrizzazione (t) = (u(t), v (t)) soddisfa queste propriet di

regolarit e iniettivit). Calcoliamo l'area di tale supercie:

A(S ) =
S
osserviamo che quindi

d2 =
A

dt d = t
(notare che per hp

= u(t)
b

u (t)2 + v (t)2

u(t) > 0),

=
a

u(t)

u (t)2 + v (t)2 dt.

Osserviamo che quest'ultimo integrale si pu anche riscrivere come integale curvilineo:

A(S ) =

x d1 . , l( ),
otteniamo

Se moltiplichiamo e dividiamo per la lunghezza di

A(S ) = l( )
avendo indicato con

1 l( )

x d1 = l( ) xb

xb

l'ascissa del baricentro della curva

Quindi riassumen-

L'area della supercie ottenuta ruotando di un angolo una certa curva con le propriet suddette, non altro che la lunghezza di per la lunghezza dell'arco di circonferenza, percorso dal suo baricentro durante tale rotazione.6

do, possiamo interpretare questo risultato nel seguente modo:

Esercizio 85.

Una parametrizzazione per la curva

data da:

x() = () cos = a (1 + cos ) cos y () = () sin = a (1 + cos ) sin


Per trovare la lunghezza di

(0, 2 ) .

dobbiamo calcolare il seguente integrale:

lungh ( ) =

Osserviamo che

ds :=
0

x 2 + y 2 d .

x () = () cos () sin y () = () sin + () cos ,


6 Cfr:

Tutorato III, esercizio 3 - teorema di Guldino -

100

quindi

x2+y

= = =

( () cos () sin )2 + ( () sin + () cos )2 = ()2 + ()2 =

a2 sin2 + a2 (1 + cos2 + 2 cos ) = = a 2 + 2 cos = = =


In conclusione:

2a

1 + cos = 2 2a cos . 2

lungh ( )

ds :=
0 2

x 2 + y 2 d = d = 2

=
0

2a cos

d = 2 0 = 8a sin = 2 0 = 8a . = 4a cos

Esercizio 86.
T3 .
polari

Cominciamo col trovare una parametrizzazione per tale supercie

x, y le coordinate x = cos , y = sin . Considerando un generico asse ( misura la distanza dall'asse z ), la circonferenza nel piano , z si rappresenta in coordinate
Data la simmetria del problema, introduciamo nel piano polari nella forma

= R + r cos ,

z = r sin

(0, 2 ) .

Ne segue che una rappresentazione parametrica della supercie del toro data da:

x = (R + r cos ) cos th y = (R + r cos ) sin th X (, ) z = r sin


Si verica immediatamente che la funzione

, (0, 2 ) . C1

di classe

(in realt molto

pi regolare!) ed iniettiva (segue dal signicato geometrico degli angoli

).

Osserviamo inoltre che in questo modo non abbiamo parametrizzato tutta la supercie del toro, ma abbiamo escluso due circonferenze (quella corrispondente

101

= 0

e quella relativa a

= 0);

questo non incia il risultato, in quanto

stiamo escludendo degli insiemi aventi

misura

nulla, che non contribuiscono

quindi signicativamente al calcolo dell'area. Per trovare tale area, dobbiamo calcolare il seguente integrale:

Area ( T3 ) =
dpr T3
Osserviamo che

d :=
0

d
0

X X

d .

X X

= ((R + r cos ) sin , (R + r cos ) cos , 0) = (r sin cos , r sin sin , r cos )

e di conseguenza

X X

= (R + r cos ) sin r sin cos

(R + r cos ) cos r sin sin

k = 0 r cos

= r (R + r cos ) ( cos cos , sin cos , sin ) .


Quindi otteniamo che:

X X
Concludendo:

= r (R + r cos ) .

Area ( T3 )

=
0 2

d
0 2

X X

d =

=
0

d
0

r (R + r cos ) d =

4 2 rR .

Osserviamo che si poteva anche procedere utilizzando il teorema di Guldino, giungendo allo stesso risultato.

Esercizio 87.

Vogliamo vericare il teorema della divergenza in

R2 ,

cio mo-

strare la seguente uguaglianza:

divf

dx dy =
A

f d1 , A . Cominciamo col

A
dove con

intendiamo il versore normale esterno al bordo

calcolare l'integrale al primo membro di tale uguaglianza (passando il coordinate

102

polari, con origine nel punto divf

(2, 0)): =
A

dx dy

[x (1 + xy ) + y (x)] dx dy = y dx dy =
A 1

= =
0

d
0

2 sin d = sin d =

= =

1 3 2 . 3

Per quanto riguarda il secondo integrale, osserviamo che modo:

una variet (una

curva) costituita da due tratti regolari, che possiamo parametrizzare nel seguente

A1 = {(t, 0) 1 < t < 3} e

A2 = {(2 + cos , sin ) 0 < < } ; A


positivamente. Os-

osserviamo che tale parametrizzazione orienta il bordo serviamo che i versori normali esterni a vamente con

A1

A2

(che indicheremeo rispetti-

2 )

sono dati da:

1 = (0, 1)
Quindi:

2 = (cos , sin ) .

f d1 =
A 3 A1

f 1 d1 +
A2

f 2 d1 =

=
1

(t) dt +
0

(1 + (2 + cos ) sin , 2 + cos ) (cos , sin ) d =

2 . 3

E questo dimostra l'uguaglianza iniziale.

Esercizio 88.

Indichiamo con

+ (F )

il usso esterno del campo vettoriale

attraverso la supercie

dove per denizione di usso si ha che:

+ (F ) =
dove con

F d2 ,

indichiamo il versore normale esterno alla supercie

applicando il teorema della divergenza (osserviamo che divF che Vol()=1, otteniamo:

. = 3), ed

Quindi il fatto

+ (F ) =

divF

dx = 3Vol() = 3.

103

Esercizio 89.
f (x, y, z ) =
2.

1.

denita su tutto

R3 ,

ed chiusa e quindi esatta (in

quanto il dominio semplicemente connesso). Una primitiva data da:

x4 4

y3 3

z2 2 . x x2 +y 2

denita su R2 \{(0, 0)} ma non chiusa (infatti y


4xy (x2 +y 2 )2

2xy (x2 +y 2 )2

= x

2y x2 +y 2

, e quindi non pu essere esatta.

3.

denita su tutto

R2 ,

ed chiusa e quindi esatta (in quanto il dominio

semplicemente connesso). Una primitiva data da: 4. Si verica facilmente che:

f (x, y ) =

x 1+y 2 .

Osserviamo che

chiusa

A=D B = C

denita su

R2 \ {(0, 0)},

che non semplicemente

connesso, per cui chiusura

esattezza.

Procediamo quindi nel seguente modo: (a) Per ogni

curva chiusa che non gira intorno all'origine, si ha che = 0 , in quanto localmente esatta, cio esatta in ogni domi
una curva che compie un giro intorno all'origine in senso an-

nio semplicemente connesso, contenuto nel suo insieme di denizione; (b) Se

tiorario, detta

la circonferenza di centro

e raggio

orientata

positivamente, si ha che:

=
C

(Quest'ultimo risultato segue facilmente applicando le formule di Gauss Green nel piano, ed il fatto che una forma chiusa).

Da queste considerazioni, si deduce il seguente fatto:

esatta

=0.

Imponendo quest'ultima condizione si ottiene che:

esatta

A=D B=C=0 fA (x, y ) = A log

. x2 + y 2 .

In tal caso una primitiva data da

Esercizio 90.

Si verica che:

1 3.

104

Comiciamo con l'osservare che T un ottaedro (cio la palla R3 , nella metrica indotta dalla 1 ). I vertici di tale ottaedro sono le intersezioni con gli assi coordinati: (1, 0, 0), (0, 1, 0), (0, 0, 1). Osserviamo inoltre che T simmetrico rispetto a tutti i piani coordinati. unitaria di 1. Integriamo sezionando che la lato

Esercizio 91.

T parallelamente al piano xy , ottenendo (si osservi z -sezione di T T (z ) = {(x, y ) : |x| + |y | 1 |z |}, quadrato con 2(1 |z |)): lungo
1 1

|z | dx dy dz =
T 1

|z | dz
T (z ) 1

dx dy =
1

|z | 2(1 |z |)2 dz =

=4
0

z 2z +1 + z +2 dz = > 1,
e vale:

l'ultimo integrale esiste nito se e solo se

=4

2 1 1 + +1 +2 +3

8 . ( + 1)( + 2)( + 3)

2. Poich la funzione integranda somma di funzioni positive, l'integrale nito se e solo se ciascuno degli addendi ha integrale nito; per la simmetria del dominio rispetto allo scambio di coordinate, si ha che i due integrali lo se

|x| dx dy dz e T |y | dx dy dz esistono niti se e so8 > 1, > 1 e valgono rispettivamente (+1)(+2)( +3) e
T

8 ( +1)( +2)( +3) . Riassumendo: l'integrale esiste nito se e solo se

> 1, > 1

> 1,

ed in tal caso vale

8 8 8 + + . ( + 1)( + 2)( + 3) ( + 1)( + 2)( + 3) ( + 1)( + 2)( + 3)


3. La divergenza di volume di

costante e vale divF

= 3;

per il teorema della diver-

genza il usso richiesto vale allora

3 dx dy dz = 3mis3 (T ) = 4 (dove il T 4 e si ottiene ad esempio dal calcolo fatto in 1) ponendo 3 ,

= 0).
4. Osserviamo che la nostra porzione di supercie, che indicheremo con pu essere parametrizzata nel seguente modo:

= {(x, y, 1 x y ), (x, y ) D}
Inoltre il versore normale a

dove

D {(x, y ) : x, y 0 x + y 1}. =
1 (1, 1, 1). 3

in ogni punto dato da

Quindi il nostro usso dato da:

F d =

3 1 (1, 1, 1) (1, 1, 1) 3 dx dy = 3 Area(D) = . 2 3 D

105

Esercizio 92.
S2 ,
con

Calcoliamo separatamente i due integrali.

1. Cominciamo calcolando l'integrale sul bordo. Osserviamo che

S = S1

S1 = {(cos t, sin t, 0), 0 t < 2 } S2 = {(cos t, sin t, 1), 0 t < 2 } .


Osserviamo che per orientare il cerchio

S S2

in maniera positiva, dobbiamo orientare (quello alla base superiore) in maniera

S1

(quello alla base inferiore del cilindro) in maniera antioraria

(cio positiva), ed il cerchio oraria (cio negativa). Quindi:

+S

=
+S1

+
S2

= =
+S2

=
+S1 2

=
0

cos2 t + sin2 t cos2 t + sin2 t 1 2

dt =

= .
2. Calcoliamo ora l'integrale superciale. Prendiamo come campo vettoriale:

F (x, y, z ) = (F1 , F2 , F3 ) =
Usando il fatto che

y x , ,0 x2 + y 2 + z 2 x2 + y 2 + z 2

F3 = 0

otteniamo che:

rot F Parametrizziamo

= (z F2 , z F1 , x F2 y F1 ).

nel seguente modo:

S = {(t, z ) = (cos t, sin t, z ) : t [0, 2 ), z [0, 1]} ;


quindi il versore normale esterno dato da

= (cos t, sin t, 0),

mentre

t z = 1.

Applicando il teorema di Stokes otteniamo:

= =

rot F S 2

d =
1 0

dt
0

2z = (1 + z 2 )2

Cominciamo col capire com' fatto C . Possiamo descriverlo come C = A B , dove A D [1, 4] il cilindro circolare retto con basi sui piani z = 1, z = 4 (D il disco unitario chiuso in R2 ) e B il segmento di paraboloide 3 rotondo {(x, y, z ) R : (x, y ) D, x2 + y 2 z 1}.

Esercizio 93.

106

1. Integriamo per fette parallele al piano il disco

xy ; per z [0, 1] la z -sezione di C 2 2 2 C ( z ) { ( x, y ) R : x + y z } di centro l'origine e raggio z , e quindi di area z . Per z [1, 4], invece, C (z ) costantemente il 2 disco unitario D di R , e quindi la sua area .
4
Vol(C )

Quindi:

=
0

Area(C (z )) dz

7 ; 2

2. Essendo divF

= 1,

il usso uscente da

per il teorema della divergenza

uguale al volume di 3. Essendo il campo

C;
parallelo al piano

xy , il usso di esso attraverso la z = 4 nulla; per la stessa ragione nullo il usso di F attraverso il disco D 1, base inferiore del cilidro A che costituisce C . Il teorema della divergenza applicato ad A ci dice che il usso del campo uscente da A pari a 3 ; tenendo conto delle osservazioni
porzione di frontiera di

sul piano

appena fatte, si ha che tale usso, coincide proprio con il usso uscente dalla supercie laterale del cilindro, che quello che ci interessa. Per concludere dobbiamo calcolare il usso attraverso la porzione di frontiera sul paraboloide; per fare ci possiamo procedere in vari modi: o come sopra, o usando la denizione oppure facendo la dierenza tra il usso totale, trovato nel punto precedente, e la somma dei ussi nora trovati; in tutti i casi viene 4. L'area di mente base

2.

C {z = 4} ovviamente ; l'area di C {x2 + y 2 = 1} ovvia-

6 , essendo l'area laterale di un cilindro circolare retto di raggio di 1 e altezza 3. Resta da calcolare l'area di C {z = x2 + y 2 }; questa 2 2 una supercie cartesiana con parametrizzazione (x, y ) (x, y, x + y ), al 2 1 + |f (x, y )| dxdy , pertanto variare di (x, y ) D ; l'elemento d'area
l'area voluta (useremo le coordinate polari):

1 + |f (x, y )|2 dxdy


D

=
D

1 + 4x2 + 4y 2 dxdy = r
[0,1][0,2 ]

=
L'area della frontiera vale quindi:

1 + 4r2 drd =
.

(5 5 1) . 6

7 + 6 (5 5 1)

Esercizio 94.

1. Sia

E = A B , B

dove:

A = E {x2 + y 2 + z 2 = 1} = E {z = x2 + y 2 } . )} 4

Troviamo una parametrizzazione per queste due superci regolari:

A = {(cos sin , sin sin , cos ) : (0, 2 ), (0, B 1 = {(z cos , z sin , z ) : (0, 2 ), z (0, ) } . 2
107

Quindi abbiamo:

|A|2 |B |2

=
A

d =
0

d
1 2

=
B

d =
0

1 sin d = 2 (1 ) 2 0 2 dz 2 z d = , 2 0

da cui segue che:

1 |E |2 = |A|2 + |B |2 = (2 ) . 2
2. Osserviamo innanzitutto che il campo vettoriale e quindi sar tangente a sar

diretto radialmente

in ogni punto, e quindi il usso attraverso

0.

Calcoliamo invece il usso uscente attraverso

(osserviamo che

in ogni punto di

il campo coincide con il versore normale esterno):

+ A (F )

=
A

F e d =
A

(x, y, z ) (x, y, z ) d =

1 1 d = |A|2 = 2 (1 ) . 2 A F,

3. Per quanto visto nel punto precedente, abbiamo che il usso totale di uscente da

1 + + + E (F ) = A (F ) + B (F ) = 2 (1 ) . 2
Applicando il Teorema delle divergenza si ottiene il risultato richiesto:

1 2 (1 ) 2

= =

+ E (F ) =
divF

F e d =
E

dxdydz =
E

3 dxdydz = 3Vol(E ) ;

E
da ci ricaviamo che Vol(E )

2 3 (1

1 ). 2

Esercizio 95.
E.
I punti in

Innanzitutto cerchiamo di capire com' fatto il nostro dominio devono soddisfare due condizioni: cio devono stare internamente alla sfera di centro

x2 + y 2 + z 2 1: l'origine e raggio 1; 0 z x2 + y 2 :

si deve quindi avere

derando solamente i punti nell' no

emisfero

z 0

(e quindi stiamo consi-

superiore), ed inoltre anch sia

soddisfatta la seconda condizione tali punti dovranno essere esterni al co-

z=

x2 + y 2

( un cono circolare retto, con vertice nell'origine e asse

coincidente con l'asse

z ).
108

Rappresentiamo tale dominio in coordinate sferiche le coordinate sferiche sono cos denite: dall'origine, avremo: se

(, , ). Ricordiamo che P = (x, y, z ) un punto diverso

x = sin cos y = sin sin z = cos ,


dove abbiamo indicato con

la distanza di

dall'origine (cio il modulo del vettore

OP );

l'angolo che l'asse individuato dal vettore quindi

assumer valori compresi tra

senso rappresenta una sorta di

latitudine

OP forma con l'asse delle z ; (osserviamo che in un certo xy , 2

geograca); sul piano forma con l'asse (osserviamo che

l'angolo che la proiezione del vettore delle

OP

x;

quindi

assumer valori compresi tra

rappresenta proprio la

longitudine

geograca).

Traduciamo le condizioni che identicano il nostro dominio, nelle nuove coordinate:

x2 + y 2 + z 2 1 z 0 z x2 + y 2

0<1 0 cos 2 sin2 = | sin | = sin (0 ) 2

. 4 2

Quindi (in tale coordinate) il nostro dominio diventer:

(r, , ) : 0 < 1,

, 0 2 4 2

Cerchiamo ora di rispondere ai vari quesiti proposti. 1. Cominciamo con l'osservare che la supercie sfera (che indicheremo con indicheremo con con

pu essere vista come

unione di tre superci regolari date rispettivamente dalla base della semi-

E1 ), dalla porzione di supercie sferica (che E2 ) e dalla supercie interna del cono (che indicheremo

E3 ).
tale supercie un cerchio di raggio nel piano re

Calcoliamo separatamente l'area di ciascuna di queste componenti.

E1 :

e centro l'origine, contenuto

pedantemente,

xy ;

quindi la sua area nota (cio

).

Volendo procede-

dovremmo trovare una parametrizzazione di tale

109

supercie e calcolare il relativo integrale di supercie, ottenendo lo stesso risultato. Infatti, una parametrizzazione per

E1

data da:

x = u cos v 1 y = u sin v (u, v ) = z=0


con

0<u<1

0 < v < 2 ; = =

inoltre:

1 1 u v

cos v u sin v (0, 0, u) .

sin v u cos v

k 0 0

Quindi:

Area (E1 )

=
E1 1

d =
2 1 1 u v dv = 0 1 2

=
0

du du
0 1 0

= = 2

u dv = u du =

= . E2 :
tale supercie la porzione di calotta sferica (di raggio l'origine), avente data da:

e centro

2.

Una parametrizzazione per

E2

2 (u, v )
4

x = sin u cos v y = sin u sin v = z = cos u


inoltre:

con

<u<

2 e

0 < v < 2 ;

2 2 u v

cos u cos v sin u sin v

cos u sin v sin u cos v

k sin u 0

= (sin2 u cos v, sin2 u sin v, sin u cos u) .

110

Quindi:

Area (E2 )

=
E2
2

d =
2

=
4 2

du
0 2

2 2 u v dv =

=
4 2

du
0 2

sin4 u + sin2 u cos2 u dv = sin2 u sin2 u + sin2 u cos2 u dv =


0 2

=
4 2

du du
4 2

= =
4

sin2 u dv =
0 2

du
0
2

| sin u| dv = | sin u| du =

2
4 2

= 2
4

sin u du =

2 = 2 [ cos u] = 4 = 2.

E3 :

tale supercie la supercie

interna

del cono. Troviamo il raggio di

base e l'altezza di tale cono (questi saranno ovviamente uguali):

x2 + y 2 + z 2 = 1 z = x2 + y 2

x2 + y 2 + ( x2 + y 2 )2 = 1 z 2 = x2 + y 2 x2 + y 2 = 1 2 z = x2 + y 2 x2 + y 2 = 1 z= 2
1 2

1 quindi l'altezza del cono e il raggio di base sono . 2


Una parametrizzazione per

E3

sar data da:

x = u cos v y = u sin v 3 (u, v ) = z=u

111

con

0<u<

1 e 2

0 < v < 2 ;

inoltre:

3 u

3 v

cos v u sin v

sin v u cos v

k 1 0

= (u cos v, u sin v, u) .
Quindi:

Area (E3 )

=
E3

d =
1 2

=
0

du
0 2

3 3 u v dv =

=
0

1 2

du
0 2

u2 cos2 v + u2 sin2 v + u2 dv = 2 u dv =

=
4

du
0
1 2

= =

2 2
0

u du = =

2 u2 = 2 = 2 = . 2
In conclusione l'area totale di

1 2

Area (E )

Area (E1 ) + Area (E2 ) + Area (E3 ) = = + 2 + = 2 3+ 2 = . 2 F (x, y, z ) = (x, y, z )


( diretto

2. Calcoliamo ora il usso esterno del campo radialmente) attraverso la supercie Per la linearit dell'operatore

usso

(che indicheremo con

+ F (E )).

si ha:

+ F (E )

= + F (E1 E2 E3 ) = + + = + F (E1 ) + F (E2 ) + F (E3 ) ;

calcoliamo quindi separatamente i vari ussi. (Nota: continueremo ad usare le stesse notazioni e parametrizzazioni introdotte nel punto precedente.)

112

+ F (E1 ):

Osserviamo che un versore normale alla supercie dato da:

1 1 u v 1 1 u v

1 (0, 0, u) = u = (0, 0, 1) .

Tale versore non diretto esternamente alla supercie (ma internamente, come si verica facilmente), di conseguenza dovremmo considerare il versone opposto

n 1 = (0, 0, 1).

Quindi:

+ F (E1 )

=
E1

F n 1 d = (x, y, z ) (0, 0, 1) d =
E1

= =

z d =
E1

= 0,
in quanto la z identicamente nulla su E1 . + F (E2 ): Osserviamo che un versore normale alla supercie dato da:

2 2 u v 2 u 2 v

= =

1 (sin2 u cos v, sin2 u sin v, sin u cos u) = sin u (sin u cos v, sin u sin v, cos u) ,

che proprio diretto nella direzione radiale (in quanto in una sfera in raggio normale alla supercie). Tale versore esterno alla supercie (basta vericarlo in un singolo punto), di conseguenza considereremo il versone normale

n 2 = (sin u cos v, sin u sin v, cos u) = (x, y, z ) .


Quindi:

+ F (E2 )

=
E2

F n 2 d = (x, y, z ) (x, y, z ) d =
E2

= =
E2

x2 + y 2 + x2 d = 1 d =
E2

= =

Area (E2 ) = = 2.
7 Tale risultato si poteva ottenere anche osservando che la supercie E interamente 1 contenuta nel piano xy e di conseguenza la sua direzione normale individuata dall'asse z .

113

+ F (E3 ):

Osserviamo che un versore normale alla supercie dato da:

3 3 u v 3 u 3 v

= =

1 (u cos v, u sin v, u) = u ( cos v, sin v, 1) .

Tale versore diretto esternamente alla supercie (come si verica facilmente), di conseguenza considereremo il versone

n 3 = ( cos v, sin v, 1) .
Osserviamo inoltre che tale direzione normale alla direzione radiale; infatti in un generico punto di

E3

si ha:

F (x, y, z ) n 3

= (u cos v, u sin v, u) ( cos v, sin v, 1) = = u cos2 v u sin2 v + u = = u + u = = 0.

A tale conclusione si poteva giungere anche attraverso semplici considerazioni geometriche: la supercie del cono in ogni punto tangente alla direzione radiale (in quanto ottenuto dalla rotazione di una retta passante per l'origine), quindi il vettore normale in ogni punto dovr essere ortogonale al raggio e di conseguenza al campo vettoriale

F (x, y, z ).
Questi fatti ci permettono di concludere che il usso di la supercie

attraverso

E3

nullo:

+ F (E3 )

=
E3

F n 3 d = 0 d =
E2

= = 0.
Concludendo, il usso totale sar:

+ F (E )

= + F (E1 E2 E3 ) = + + = + F (E1 ) + F (E2 ) + F (E3 ) = = 0 + 2 + 0 = = 2. E,


applichiamo il teorema della divergenza con

3. Per calcolare il volume di

114

il campo vettorial

sopra introdotto:

+ F (E )

=
E

F n d =
divF

=
E

dx dy dz =

=
E

3 dx dy dz =

= 3 Vol (E ) .
Quindi:

2 1 + . Vol (E ) = F (E ) = 3 3

Esercizio 96.

Consideriamo la

1-forma

dierenziale

(x, y )

= A(x, y ) dx + B (x, y ) dy (y 3 x2 y ) dx + (x3 y 2 x) dy , (x2 + y 2 )2


Osserviamo che non pu essere estesa ad una

che denita su

R2 \ {0}.

1-forma

dierenziale denita su tutto

R2 ;

infatti, basta considerare ad esempio che

n+

lim A 0,

1 n

n+

lim

y 3 x2 y , (x2 + y 2 )2 =

=
x=0 y= 1 n

= = =

1 n3 n+ 1 n4 4

lim lim

n+

n+

n = n3 lim n =

= + .
Analizziamo ora i quesiti proposti. 1. Dimostriamo che

chiusa. Dobbiamo far vedere che:

y A(x, y ) = x B (x, y ) .

115

Infatti:

y A(x, y )

= = =

x B (x, y )

= = =

(3y 2 x2 )(x2 + y 2 )2 (y 3 x2 y ) 2(x2 + y 2 ) 2y = (x2 + y 2 )4 (3y 2 x2 )(x2 + y 2 ) (y 3 x2 y ) 4y = (x2 + y 2 )3 6x2 y 2 x4 y 4 (x2 + y 2 )3 (3x2 y 2 )(x2 + y 2 )2 (x3 y 2 x) 2(x2 + y 2 ) 2x = (x2 + y 2 )4 (3x2 y 2 )(x2 + y 2 ) (x3 y 2 x) 4x = (x2 + y 2 )3 6x2 y 2 x4 y 4 . (x2 + y 2 )3 chiuso. Questo non ci permette di 1-forma denita su R2 \ {0}, che non

Quindi abbiamo dimostrato che dire che

esatta, in quanto tale

un dominio semplicemente connesso (e quindi non vale l'equivalenza tra

esattezza
2. Per data da:

chiusura ).

>0

ssato, consideriamo la curva

una sua parametrizzazione

() =

x = cos y = sin ,

116

con

0 < 2 .

Calcoliamo l'integrale richiesto:

=
0

(3 sin3 3 cos2 sin ) d( cos ) + 4

+ =

(3 cos3 3 sin2 cos ) d( sin ) = 4 2 (3 sin3 3 cos2 sin ) ( sin ) + 4 0 (3 cos3 3 sin2 cos ) ( cos ) d = 4 (cos4 sin4 ) d =
0 2

+ = =
0

(cos2 cos2 sin2 sin2 ) d =


2

=
0 2

[cos2 cos2 (1 cos2 ) sin2 ] d = [cos2 cos2 sin2 + cos2 sin2 ] d =


0 2

= =
0 2

[cos2 sin2 ] d = cos 2 d =


0

= = =

1 2 [sin 2]0 = 2 0.
chiusa e semplice, che compia un giro

3. Consideriamo una generica curva

intorno all'origine. Per il teorema di Jordan, tale curva individuer una regione interna ed una esterna; indichiamo con (aperta). Ovviamente (per le ipotesi assunte su una

palla

R tale regione ) 0 R; quindi

interna esister

di raggio

(sucientemente piccolo) e centro l'origine, la cui

chiusura contenuta interamente in ora la regione

(cio

B (0) R).

Consideriamo

= R \ B (0) R2 \ {0} ,
la cui frontiera costituita da due componenti connesse:

= B (0) = .
Dal teorema di Stokes sappiamo che

[y A(x, y ) x B (x, y )] dx dy ;

117

calcolando separatamente i due integrali, ed utilizzando il fatto che chiusa, otteniamo:

[y A(x, y ) x B (x, y )] dx dy

0 dx dy =

= 0

=
+

Quindi, usando il teorema di Stokes (Teorema di Gauss-Green nel piano) e applicando il punto precedente possiamo concludere che:

=
+
4. Ricordiamo che l'

= 0.
+

esattezza

equivalente alle seguenti condizioni:

(a) Per ogni curva chiusa che (b) Se

(contenuta nel dominio di denizione) si ha

= 0;
e

1 .

sono due curve (contenute entrambe nel dominio di de-

nizione) con gli stessi estremi e la stessa orientazione, allora

Mostriamo l'esattezza utilizzando la prima caratterizzazione (anzich trovare direttamente la primitiva che piuttosto laborioso). Dobbiamo quindi mostrare che per ogni curva chiusa

si ha che

= 0.

Dal punto

precedente sappiamo che questo vero per le curve chiuse semplici, che compiono un giro intorno all'origine; di conseguenza tale risultato si pu estendere facilmente anche alle curve chiuse non semplici che compiono un giro intorno all'origine: baster spezzare il cammino in pi cammini semplici e applicare il risultato precedente (utilizzando la linearit (rispetto al cammino) dell'operazione d'integrazione di cammini le cose sono molto pi semplici.

1-forme.
8 di

Cosa si pu dire dei cammini che non girano intorno all'origine? Per tali Infatti, questi possono essere visti come contenuti in un sottodominio semplicemente connesso

R \ {0}:

su tale sottodominio vale l'equivalenza tra

chiusura

ed

esattezza,

quindi la nostra

, su tale sottodominio, una

1-forma

esatta (poich

chiusa), e quindi il suo integrale su ogni cammino chiuso sar nullo.

8 Gracamente questo fatto risulta abbastanza evidente; un po' meno immediata la dimostrazione formale. Ad esempio si pu ragionare nel seguente modo: poich la curva chiusa, per il teorema di Jordan divider R2 in due regioni connesse di cui una esterna (illimitata) e una interna (limitata); inoltre poich la curva non gira intorno all'origine, fa s che l'origine sia contenuta nella regione esterna illimitata. Consideriamo quindi una curva semplice che collega 0 all' : baster prendere come sottodominio semplicemente connesso, la regione R2 \ ; infatti questa semplicemente connessa e contiene al suo interno.

118

R2 \ {0}. Cerchiamo di trovarne una primitiva, cio una funzione f (x, y ) tale che = df ;
Possiamo quindi concludere che in altre parole si dovr avere:

una

1-forma

esatta su

y 3 x2 y f ( x, y ) = A ( x, y ) = x (x2 + y 2 )2 x3 y 2 x . fy (x, y ) = B (x, y ) = 2 (x + y 2 )2


Queste equazioni non sembrano di facile integrazione, ma la loro natura ci suggerisce di studiare il problema in altre coordinate: polari. Supponiamo di conoscere una primitiva le coordinate e deniamo la

f (x, y )

nuova funzione

g (, ) f ( cos , sin ) ,
ottenuta esprimendo la soddisfa la ste):

in coordinate polari. Vediamo quali equazioni

(utilizzando la regola di dierenziazione di funzioni compo-

fx ( cos , sin ) cos + fy ( cos , sin ) sin = r3 sin3 r3 cos2 sin cos + r4 r3 cos3 r3 sin2 cos sin = + r4 sin3 cos cos3 sin + sin cos3 sin3 cos = = r = 0 fx ( cos , sin ) ( sin ) + fy ( cos , sin ) ( cos ) = = = r3 sin3 r3 cos2 sin ( sin ) + r4 r3 cos3 r3 sin2 cos + ( cos ) = r4 3 2 (sin cos sin ) ( sin ) + (cos3 sin2 cos ) (cos ) = sin4 cos2 sin2 + cos4 sin2 cos2 = cos4 sin4 = (cos2 sin2 )(cos2 + sin2 ) = cos2 sin2 = cos 2 .

= = = = = =

Queste equazioni sono sicuramente pi semplici da integrare. La prima ci dice che la

non dipende da

Integrando la seconda otteniamo:

g (, ) =
119

sin 2 . 2

Dobbiamo ora ricavare la

f,

cio vogliamo riscrivere questa funzione in

coordinate cartesiane. Osserviamo che:

g (, )

= = =

sin 2 2 sin cos = = 2 2 r2 sin cos = sin cos = r2 (r sin ) (r cos ) ; r2 f (x, y ) = xy . x2 + y 2

quindi otteniamo:

Si verica immediatamente che questa eettivamente una primitiva per la

2.4 Serie di Fourier e applicazioni


Esercizio 97.
Calcolando i coecienti di fourier, si ha che:

c0 = cn =
La funzione

2|x| 1 2 (1 )dx = 0 2|x| inx 1 dx 2 (1 )e


a tratti su

2 2 n2 (1

(1)n ) .

C1

R,

pertanto la sua serie di Fourier converge ad

dappertutto. La convergenza totale (e quindi uniforme) in quanto la serie

2 n=0 2 (2n+1)2 Quindi:

< . 4 einx = 2 (2n + 1)2

f (x)

=
n=0

cn einx =
nZ

8 cos (2n + 1)x . 2 (2n + 1)2 n=0 f


pari, come si deduce dal fatto che nella

(Osserviamo che infatti la funzione

sua serie di Fourier compaiano soltanto i termini relativi al coseno!) Calcoliamo ora la somma delle serie in questione:

Da quanto detto sopra relativamente alla convergenza della serie di Fourier alla funzione

f,

si ha che:

1 = f (0) =

8 2 (2n + 1)2 n=0

1 2 = ; 2 (2n + 1) 8 n=1

120

1 n2 n=1

= =

1 1 + = 2 (2n) (2n + 1)2 n=1 n=0 1 2 1 + 2 4 n=1 n 8 =


2 6 ;

da cui segue che:

1 n=1 n2

f
mentre

2 2

1 2

(1

2|x| 2 1 ) dx = 3 32 ; + 1)4

|cn |2 =
n
quindi, usando Parseval:

n0

4 (2n

n0

4 1 = . (2n + 1)4 96

1 4 n n=1

= =

1 1 + = 4 (2 n ) (2 n + 1)4 n=1 n=0 1 4 1 + 16 n=1 n4 96 =


4 90 .

da cui segue che:

1 n=1 n4

Esercizio 98.

1. Le due condizioni omogenee

u(0, t) = u(, t) = 0,

ci sug-

geriscono di cercare una soluzione della forma

u(x, t) =
n1
Dobbiamo ricavarci esplicitamente i da imporre (detta mo con

cn (t) sin nx . cn ;
vediamo quali sono le condizioni

f (x) = x

estesa in maniera dispari su

f n

i suoi coecienti di Fourier rispetto alla

[, ], indichiabase {sin nx}n ... li n1

calcoleremo in seguito):

ut uxx = 0

cn (t) + n2 cn (t) = 0

121

quindi i

cn (t) sono della forma cn (t) = An en u(x, t) =


n1
2

e di conseguenza la nostra

soluzione sar rappresentata da:

An en t sin nx An

per cui la nostra attenzione si sposter nella determinazione di questi in modo da soddisfare le condizioni iniziali:

u(x, 0) = f (x) =
n1

f n sin nx

An = f n .

Quindi la soluzione cercata data da:

u(x, t) =
n1

n2 t f sin nx . ne

Per completare il tutto bisogna calcolare gli

f n: 2 (1)n+1 . n

f n

x sin nx dx =
0

Sostituendo nell'espressione della soluzione otteniamo:

u(x, t) =
n1

2 2 (1)n+1 en t sin nx . n

Osserviamo che potevamo procedere in un altro modo (del tutto equivalente a quello n qui esposto), noto come metodo di separazione delle variabili. Quello che faremo cercare una soluzione dalla forma particolare in cui le variabili richiederemo cio:

compaiono come argomento di funzioni distinte;

u(x, t) = X (x)T (t)


che andremo a sostituire nelle equazioni che costituiscono il problema, ottenendo:

X (x)T (t) X (x)T (t) = 0 T (t) X (x) =0 T (t) X (x) T (t) X (x) = T (t) X (x)
(questo

quindi devono essere necessariamente uguali ad una costante

perch sto richiedendo in ogni punto che queste due funzioni siano uguali : ma dipendono da variabili indipendenti e quindi non possono che essere costanti):

T (t) T (t) = X (x) X (x) =

122

Cominciamo col risolvere la seconda equazione, con i relativi dati iniziali che si deducono da quelli del problema originale:

= X (0) = X ( ) = 0 ;
Si verica immediatamente che per

X (x) X (x)

=0

oppure

<0

l'unica soluzione

ammissibile la soluzione nulla, che per non compatibile con il problema iniziale. Quindi l'unico caso ammissibile data da:

> 0;

in tal caso la soluzione

X (x) = A cos

x + B sin x

e imponendo i dati iniziali si ottiene:

X (0) = 0 = A = 0 X ( ) = 0 = B sin = 0 = = n = = n2 .
Sostituendo il valore di

trovato otteniamo che la prima equazione die-

renziale invece ammette come soluzione:

Tn (t) = An en
Quindi prendo la soluzione

u come combinazioni lineari di queste soluzioni Cn en t sin nx


n1
2

Xn Tn

al variare di

n,

ottenendo:

u(x, t) =

e procedo esattamente come visto con il metodo precedente, giungendo alla stessa soluzione! 2. Si pu procedere in vari modi:

9 Infatti

Primo metodo:

Usando il principio di Sovrapposizione lineare

9 ,

segue immediatamente che il problema dato equivalente a risolvere

usando la linearit dell'operatore , segue che se u1 , . . . , un sono soluzioni di allora anche v = u1 + . . . un una soluzione dello stesso problema; aggiustando opportunamente le condizioni al contorno, si ha quanto segue nell'esercizio.
u = 0,

123

singolarmente i seguenti tre problemi:

u 1 = 0 u1 (x, 0) = x2 u1 (x, ) = 0 a) u1 (0, y ) = 0 u1 (, y ) = 0 u2 = 0 u2 (x, 0) = 0 u2 (x, ) = x2 b) u 2 (0, y ) = 0 u2 (, y ) = 0 u 3 = 0 u3 (x, 0) = 0 u3 (x, ) = 0 c) u 3 (0, y ) = 0 u3 (, y ) = 2


t dovute ai conti!) problema.

0 < x < , 0 < y < 0x 0x 0y 0y 0 < x < , 0 < y < 0x 0x 0y 0y 0 < x < , 0 < y < 0x 0x 0y 0 y .

Tali problemi si possono risolvere facilmente (a meno di dicolesattamente come abbiamo fatto per il primo

Secondo metodo: Vogliamo ricondurci al caso di due condizioni di Dirichlet omogenee; cerchiamo una soluzione della forma cerchiamo di trascrivere il problema in termini della semplicazione del problema!). Osservando che iniziale diventa:

anzich della

(osserviamo che avendo scelto oculatamente il termine

u = x v ; u x, si ha una

u = v

e che

v = x u

si ha che il problema

v = 0 v (x, 0) = x( x) v (x, ) = x( x) v (0, y ) = 0 v (, y ) = 0


Le due condizioni omogenee

0 < x < , 0 < y < 0x 0x 0y 0y.


ci suggeriscono di

v (0, y ) = v (, y ) = 0, cn (y ) sin nx .
n1

cercare una soluzione della forma

v (x, y ) =

Dobbiamo ricavarci esplicitamente i zioni da imporre (detta

[, ],

indichiamo

cn ; vediamo quali sono le condif (x) = x( x) estesa in maniera dispari su con f n i suoi coecienti di Fourier rispetto alla

124

base

{sin nx}n ...

li calcoleremo in seguito):

v = 0 v (x, 0) = f (x) = v (x, ) = f (x) =


ziale:

n1 fn sin nx f sin nx n n1

cn (y ) n2 cn (y ) = 0 cn (0) = f n cn ( ) = f n

n1

quindi ci siamo ricondotti a studiare la seguente equazione dieren-

2 cn (y ) n cn (y ) = 0 cn (0) = fn cn ( ) = f n
che ammette come soluzione:

n1

cn (y ) = an sinh ny + bn cosh ny ;
sostituendo le condizioni iniziali:

bn = f n an sinh n + bn cosh n = f n
e quindi:

bn = f n 1 cosh n . an = f n sinh n
Quindi la soluzione cercata data da:

u(x, y ) = x
n1

1 cosh n f sinh ny + cosh ny ) sin nx n( sinh n f n:

Per completare il tutto bisogna calcolare gli

f n

x( x) sin nx dx =
0

4 (1 (1)n ) . n3

Quindi i coecienti sono dati da:

f 2n = 0 f2n+1 =

8 (2n+1)3

e la soluzione del problema pu essere rappresentata nella forma:

u(x, y )

= x
n0

8 1 cosh(2n + 1) ( sinh(2n + 1)y + (2n + 1)3 sinh(2n + 1)

cosh(2n + 1)y ) sin(2n + 1)x .

125

Capitolo 3

Analisi complessa
Esercizio 99.
1. Ossserviamo che :

(1 + i)n + (1 i)n

=
j =0 n

n j n j n 2j

ij +
j =0

n j
j

(i)j = [n 2]

=
j =0

i (1 + (1) ) = 2
j =0

n 2j

i2j =

[ ]
n 2

=
Quindi

2
j =0

(1)j .
e quindi

= (1 + i)n + (1 i)n R,

Im = 0.

2. Da quanto detto sopra segue che:

[n 2] Re {(1 + i) + (1 i) } = 2
j =0
3.

n 2j

(1)j .

ii

= ei log i = {e( 2 +2n) : = {e

(2n+1) 2

n Z} =

n Z}.

4.

(1)2i

= e2i log(1) = {e2(+2n) : = {e2(2n+1) : n Z}.

n Z} =

Osserviamo che

(1)2i ((1)2 )i .

126

5.

i = {ei( 8 + = {e
i 8

k 2 )

, , e

k = 0, 1, 2, 3} =
i 98

, e

i 58

, ei

13 8

}.

Esercizio 100.
1.

Soluzione: ovvio! infatti

inf | sin z | = 0:

sup | sin z | = +:
2.

| sin(in)| = | sinh(n)| ;

inf D | sin z | = 0:

ovvio! infatti basta osservare che

supD | sin z | = cosh R:

| sin(x + iy )| = cosh2 y sinh2 x


e si vede che il sup viene assunto per 3.

+ iR.

inf D supD

z i z +i z i z +i

= 0:

ovvio prendo

z=i

= 1:

infatti si dimostra che questa funzione mappa tale

semipiano nel cerchio unitario

{|z | < 1}.

4. Per quanto detto nel punto precedente, si ha che :

inf D |e z+i | = e1 supD |e z+i | = e .


z i

z i

Esercizio 101.
analitica in

1. E' suciente dimostrare che

analitica in

= f (z ) := f

f (z ) analitica in . z0 ;

Infatti, una volta dimostrato ci, l'altra implicazione

segue immediatamente osservando che

f =f

. Dimostriamo quindi che

f (z0 + w) f (z0 ) = w f (z0 + w) f (z 0 ) = lim = w0 w f (z0 + w) f (z 0 ) = lim = w0 w = f (z 0 )


w0

lim

(3.1)

(3.2)

(3.3) (3.4)

dove nell'ultimo passaggio abbiamo usato il fatto che

analitica in

z0.

127

2. Supponiamo che

tale che

f (z ) = u(x, y ) + iv (x, y ) sia una funzione analitica in |f |2 = u2 + v 2 C . Quindi derivando l'espressione sopra, x (u2 + v 2 ) = 0 y (u2 + v 2 ) = 0 uux + vvx = 0 uuy + vvy = 0

otteniamo:

Applicando le equazioni di Cauchy Riemann, e sostituendo sopra, otteniamo:

uux vuy = 0 uuy + vux = 0

da cui, moltiplicando le due espressioni otteniamo:

2 2 2 (u2 + v 2 )(u2 x + uy ) = C (ux + uy ) = 0.


Distinguiamo ora due casi: (a) Se

C = 0,

allora

f (z ) 0

e quindi costante!

2 2 (b) Se C = 0, allora ux + uy = 0 e quindi ux = uy = 0 da cui segue che u costante; d'altra parte utilizzando le equazioni di C.R. otteniamo
che 3. Se

vx = vy = 0
allora

e cio anche

costante.

Re f = f ,

Riemann si ha che anche

v (x, y ) 0 e quindi vx = vy = 0; applicando Cauchy ux = uy = 0 e quindi anche u costante.

4. Si procede in maniera speculare a quanto fatto sopra.

Esercizio 102.
condizioni:

Imponendo la condizione

P (x, y ) = 0, si ottengono le seguenti

c = 3a b = 3d
della forma:

e quindi

P (x, y ) = ax3 3dx2 y 3axy 2 + dy 3 .


Risolviamo ora il secondo problema; dalle equazioni di Cauchy-Riemann si ha:

vy = Px vx = Py
e tramite integrazione diretta si ottiene:

v (x, y ) = dx3 + 3ax2 y 3dxy 2 ay 3 + cost.


Quindi la funzione analitica corrispondente :

f (z ) = f (x + iy ) = (a + id)z 3 + i cost.
128

Esercizio 103.

1.

2z + 3 z+1

= = =

2(z 1) + 5 1 2(z 1) + 5 = = 1 (z 1) + 2 2 1 + z 2 5 (1)n ((z 1) + ) (z 1)n = . . . = 2 n=0 2n 5 (1)n + (z 1)n ; 2 n=1 2n+1

2. Utilizzeremo i teoremi di dierenziazione per Serie, applicati alla serie geometrica (si verica facilmente che sono soddisfatte tutte le hp ); cominciamo con l'osservare il seguente risultato elementare:

1 = 1z
Quindi, dierenziando

zn
n0

per

|z | < 1 . |z | < 1):

(m 1)

volte, otteniamo (per

1 Dm1 = 1z Dm1
n0

(m 1)! (z 1)m z n(m1) n(n 1) . . . (n (m 2)) .


nm1

zn =

Mettendo insieme le due uguaglianze, otteniamo:

1 = (1 z )m

zn
n0

n+m1 m1

Esercizio 104.
1. 2. 3. 4. 5.

I Raggi di convergenza delle serie assegnate sono:

R= R=0 R=1 R=1 R=1


; ; ; .

Esercizio 105.
da:

1. E' una serie di potenza, il cui disco di convergenza dato

= {|z + i| <
In tale disco converge alla funzione

2};

f (z ) =

1 1z .

129

2. La serie converge totalmente (e quindi uniformemente e puntualmente) per

|z | 1.

La serie non converge per

|z | > 1

(non soddisfatta la condizione

necessaria di Cauchy). 3. La serie converge totalmente (e quindi uniformemente e puntualmente) per

|z | 1.

La serie non converge per

|z | > 1

(non soddisfatta la condizione

necessaria di Cauchy).

Esercizio 106.

Dalla denizione di Raggio di convergenza, si verica quasi

immediatamente che: La prima serie ha raggio di convergenza

R2

(dove se

R = ,

si ha che

R = );
La seconda serie ha raggio di convergenza

R;

La terza serie (mettendo insieme i due risultati precedenti), ha raggio di convergenza

R.

Esercizio 107.
2.

1.

(0,1+i)
.

x dz =

1+i 2 .

|z |=R

x dz = iR2

3. Osserviamo che:

|z |=2

z2

dz 1 = 1 2

|z |=2

dz + z1

|z |=2

dz z+1

applicando la formula di Cauchy su dischi, segue immediatamente che tale integrale nullo. 4.

Se

n 0,

tale integrale uguale a zero, come segue immediatamente

dal teorema di Cauchy su dischi; Se n > 0: applichiamo la formula di Cauchy (n 1) volte entrambi i membri, otteniamo: su dishi; derivando

f (n1) (z ) =

(n 1)! 2i

|z |=1

f ( d , ( z )n

che applicato al nostro integrale ci fornisce:

|z |=1

ez 2i dz = . n z (n 1)!
dz |z |=2 z 2 +1

5. Si procede esattamente come in (3) e segue che

= 0.

130

6. Si Procede analogamente a (3) e (5), usando un trucco analogo a quello suggerito nell'integrale (2); otteniamo che:

1 1 = 2 |z a|2 |a|2
e facendo i conti troviamo:

a 2 + 2 z a az

Se Se

|a| < |a| >

il risultato : il risultato :

2ia |2 |a|2 | ; 2i2 a|2 |a|2 | .

7. Procedendo esattamente come in (4), otteniamo:

Se Se Se Se

n 0, n>0 n>0 n>0

allora e e e

sin z dz |z |=1 z n

= 0; = 0; =
2i (n1)! ;

pari, allora

sin z dz |z |=1 z n

n1 n3

(mod.4), allora (mod.4), allora

sin z dz |z |=1 z n sin z dz |z |=1 z n

2i = (n 1)! .

8. Distinguiamo vari casi:

1
allora

Se Se

n0

m 0,

|z |=2

z n (1 z )m dz = 0; n |m| 1 m |n| 1
;

n 0 e m < 0, allora n < 0 e m 0, allora n<0


e

|z |=2

z n (1z )m dz = 2i(1)m z n (1z )m dz = 2i(1)n+1

Se Se

|z |=2

m < 0,

allora

z n (1z )m dz = 2i
|z |=2
.

|m| + |n| 2 |n| 1

|m| + |n| 2 |m| 1

Esercizio 108.
sappiamo che

1. Sia

z tc |z | e sia = R > 0; per le ipotesi fatte, B (z ) BR (0), che interno al dominio di analiticit della f:

f.

Come gi notato nell'esercizio precedente, dalla formula di Cauchy su

dischi, segue la seguente rappresentazione delle derivate della

f n ( ) =

n! 2i

B (z )

f ( ) ( z )n+1

qualcuno fatemelo sapere... due cammini, ottenuti unendo alla circonferenza il segmento x = 1 ; questi avranno in comune tale segmento (percorso in 2 versi opposti) e ciascuno conterr nella propria regione interna una sola singolarit! in questo modo, a ciascuno dei due integrali ottenuti, si pu applicare la Formula di Cauchy
131

1 E' molto probabile che ci sia qualche errore! Se ne trovate 2 Suggerimento: Non fare l'integrale sulla circonferenza! usa

per ogni

| z | < . =

Quindi:

|f (n) (z )|

n!M 1 n 2 B (z) +1 n!M |B (z )| = n!M n = n!M (R )n 2 n+1 sup |f (n) (z )| n!M (R )n .


B (0)

e quindi

2. Se per assurdo ci fosse vero, allora prendendo un colo in modo che della

sucientemente pic-

B (z )

(dove con

intendo il dominio di analiticit

f ),

e applicando le stime di Cauchy precedenti, otterrei:

n!nn |f (n) (z )| sup |f ( )|n! n ,


B ( z )
da cui:

sup |f ( )| nn n +
B ( z )
che assurdo, in quanto

n+

|f |

continua su

B (z )

(compatto!) e quindi per

il teorema di Weierstrass ivi limitata!

Esercizio 109.

Supponiamo per assurdo che esista

funzione intera (non

costante), tale che Rez

per ogni

z C;

consideriamo la funzione:

g (z ) = ef (z) .
E' ovvio che

sia analitica in tutto

(cio intera); inoltre

|g (z )| = eRef (z)

1 per le hp fatte! Quindi ho trovato una funzione intera non costante (in quanto f non lo era) che limitata in modulo... questo contraddice il teorema di
Liouville!

Esercizio 110.
ricate!).

Considerare ad esempio la funzione

1 f (z ) = sin 1 z.

(Ve-

Sia

come sopra e supponiamo che esista una funzione

dell'esercizio; tale funzione chiaramente analitica in

g come nelle hp |z | 1, ma in tale

insieme ha inniti zeri, che si accumulano in almeno un punto del dominio (ho una successione in un compatto... quindi possiede almeno un punto di accumulazione!). Dalle propriet degli zeri di una funzione olomorfa, segue che Assurdo!

g 0

su

{|z | 1}...

ma su tale insieme

coincide con

f ...

132

f , segue che suciente R = {a1 + b2 : 0 a, b 1}; infatti per ogni z C , me lo posso scrivere come z = r + n1 + m2 , dove r R (vericatelo!). Usando la doppia periodicit della f , posso concludere che f (z ) = f (r), da cui: sup |f (z )| = sup |f (r)| <
Dalla doppia periodicit della funzione conoscere i valori della funzione nel dominio

Esercizio 111.

C
in quanto

R
olomorfa), quindi dal

R un compatto e |f | continua (in quanto f f

teorema di Weierstrass segue la conclusione di sopra. Quindi ho che una funzione intera e limitata in modulo: dal teorema di Liouville segue che

costante!

Esercizio 112.

Consideriamo la funzione:

g (z ) =
Si dimostra che in modulo da (dalla def di

f (z ) zm f (m) (0) m!

se se

z=0 z=0

una funzione olomorfa su

on Complex function theory , VII.13). Per

{|z | < 1} (Cfr. D.Sarason Note 0 < r < 1 la funzione g limitata

1 r m nel disco |z | r (segue dal principio del massimo modulo). Mandando al limite per r 1 , otteniamo che |g | < 1 per |z | < 1, e quindi

g ): |f (z )| < |z |m

che la tesi. (Oss.: Per dimostrare che tale disuguaglianza stretta, applicare il principio del massimo alla funzione

sopra denita... )

Esercizio 113.
{|z 1| < 1};
che indicheremo

Dalle ipotesi dell'esercizio, sappiamo che

mappa

in B1 (1) =

in tale insiema posso denire un ramo analitico del logaritmo,

log z

(questo vero in quanto tale dominio non contiene alcun

cammino che gira intorno all'origine... provare a determinare esplicitamente tale ramo analitico!) Quindi:

f = f

d (log z ) dz = 0 dz

come segue immediatamente...

Esercizio 114.

1. E' noto che una TLF viene individuata completamente

dal valore che assume su tre punti distinti del piano complesso. Sia:

(z ) =
133

az + b cz + d

la nostra TLF che manda l'asse reale in se stesso; consideriamo ora la sua inversa, che sar data da:

1 (w) =

dw b a cw

e continuer a mandare l'asse reale nell'asse reale! Calcoliamo ora le due TLF in zero:

z (0) =

b R d

1 (0) =

b R. a

Distinguiamo ora due casi ( sempre possibile ricondursi ad uno di questi due casi, moltiplicando numeratore e denominatori, per un opportuno coeciente): (a) Se

b, d R

allora anche

a R;

quindi calcolando

(1) =

segue che anche (b) Se

c R; a iR.
per

a+b c+d

b, d iR

e di conseguenza

Moltiplicando numeratore de-

e denominatore di

(tanto la TLF rimane la stessa:

nita come classe d'equivalenza) mi riconduco al caso precedente, e quindi posso concludere che anche in questo caso esiste una sua rappresentazione con coecieni reali. 2. Ricordiamo che due TLF che coincidono su tre punti coincidono dappertutto. Premesso ci, supponiamo che la coniugazione sia una TLF ed osserviamo che coincide con l'identit su tutto l'asse reale; poich l'identit una TLF allora avrei trovato due TLF che coincidono su tre punti (in realt su molti di pi) ma che sono diverse!!! (ASSURDO!)

Esercizio 115.
che useremo:

In tutti questi esercizi, il trucco consister nel trovare l'imma-

gine di due o tre punti (infatti le TLF richieste non sono uniche in molti casi) e costruirsi la TLF associata; riassumiamo brevemente le propriet delle TLF

Una TLF univocamente determinata da tre punti. ( Due punti non me la determinano univocamente ma a meno di omotetie e rotazioni) Una TLF manda la classe (cerchi, rette) nella classe (cerchi, rette) .. ossia pu mandare cerchi in cerchi, rette in cerchi, rette in rette oppure cerchi in rette; in particolare:

 

un cerchio andr in una retta, solo se un suo punto viene mandato all'innito; una retta viene mandato in un cerchio se ogni suo punto viene mandato in un punto nito e il limite delle TLF all'innito nito;

134

una TLF rispetta le simmetrie: punti simmetrici rispetto una retta ( o un cerchio) vengono mandati in punti simmetrici rispetto l'immagine della retta ( o del cerchio)... che sar ancora una retta o un cerchio; in particolare, per simmetrico di un punto

a,

intendiamo un punto

che soddisfa la relazione

z rispetto ad un cerchio di raggio R e centro (z a)(z a) = R2 .

Osserviamo quindi che il simmetrico del centro il punto all'innito; una TLF conserva gli angoli ( una mappa conforme) e l'orientamento (cio se prima percorrendo la curva avevo il dominio da un lato (destra o sinistra), l'immagine della curva sar orientata in modo da avere l'immagine del dominio dallo stesso lato!). Troviamo ora le trasformazioni richieste: 1. Basta imporre che:

z0 0

z0 ;

questa non me la determina univocamente: mi manda la retta reale in una circonferenza di centro 0 ma raggio a priori qualsiasi; quindi bisogna imporre che un qualsiasi punto dell'asse rele vada in un punto di modulo 1: ad esempio che il punto all'innito vada in trasformazione sia

(cio che il limite della

1;

quindi otteniamo:

(z ) =
2. Mandiamo:

z z0 . z z0 0i i
rispetto al secon-

2 0

e per concludere impongo che il punto all'innito ( il simmetrico di 0 rispetto al primo cerchio), vada nel simmetrico di otteniamo: do cerchio, che dato da (basta applicare la formuletta sopra)

1+i 2 ;

(z ) =
3. Per brevit chiamiamo Sia

i+i z+2 . 2 2z + (1 i) C2
quell'altro.

C1

il cerchio pi piccolo e

Supponiamo che i due cerchi concentrici nali abbiano centro nell'origine.

il punto la cui immagine

(ossia il centro) Quindi il suo simme-

trico rispetto a

C1

(e

C2 )

deve andare in

(poich c' un solo punto

che va all'innito, questi due punti dovranno necessariamente coincidere); imponiamo quindi le seguenti condizioni per trovare

p:

che ci fornisce (una volta

1 1 (p 1 4 )(p 4 ) = 16 p p=1 risolto) p = 2 + 3; quindi

dobbiamo imporre:

2+

30

1 2+ 3
135

11

dove l'ultima condizione stata scelta arbitrariamente (se ne possono fare altre che vanno ancora benissimo!); otteniamo quindi:

(2 + 3) z (z ) = . (2 + 3)z 1
4. Mandiamo:

1
ed otteniamo:

00 (z ) = 2z . z1

11

Questa TLF mappa il mio dominio nella striscia

{0 < Rez < 1}.

Quindi

per mandarla nel semipiano superiore, baster comporla con la funzion

eiw ,

da cui otteniamo che la trasformazione cercata :

f (z ) = ei (z) = e z1 .

2iz

Esercizio 116.

Osserviamo che l'asse reale viene mandato nell'asse reale (vedi

es 1.1) e quindi verr conservata la simmetria rispetto asse reale (vedi es.2). Vediamo dove viene mandato l'asse immaginario:

0 1
colare, poich Per

i i

ii c = 1,
tutte

quindi viene mandato nella circonferenza unitaria di centro l'origine; in parti-

l'unico punto che va all'innito, segue che per

queste retta vanno in una circonferenza.

c=1

la retta in questione, viene mandata in se stessa; infatti: se z=1+iy

allora

R(z ) = c = 1+ c = 1

2 2 + iy =1+ . iy iy

Quindi, poich le TLF conservano la simmetria, avremo che le immagini delle rette con e avranno immagini simmetriche rispetto l'asse

Rez = 1.

Quindi suciente studiare cosa succede per

c < 1:

1. Sappiamo gi che l'immagine una circonferenza, dobbiamo determinarne il centro; per la simmetria rispetto asse reale, sappiamo che il centro deve stare su asse reale; 2. Ogni retta contiene in punto

che viene mandato in

1;

ciascuna retta ha un altro punto immagine su asse reale: centro il punto intermedio a questi due, cio

d'altro canto c+1 c1 ; quindi il .

1 2

c+1 c1

+1

3. Il raggio di queste circonferenze

1 2

c+1 c1

, ed osserviamo che quando

anche questo tende a zero, mentre quando

c1

questo tende a

innito (cio tende a diventare la retta

Rez = 1).

136

Per simmetria si ottengono le immagini delle rette per 1. se 2. se

c > 1.

Conclusione:

c = 1: c < 1:

l'immagine la retta

Rez = 1; Pc =
1 2

l'immagine una circonferenza di centro

1+

c+1 c1

raggio

Rc =

1 2

c+1 c1

3. se

c > 1:

l'immagine una circonferenza di centro

Pc =

1 2

1+

c+1 c1

raggio

Rc =

1 2

c+1 c1

Esercizio 117.
Sia

(Premessa:

molto probabilmente c' da aggiungere qualche altrimenti ci sono dei problemi... se ho tempo e le

ipotesi sulla regolarit di

f,

trovo, correggo questa versione provvisoria della soluzione)

z0

un punto tale che

il mio dominio nel cerchio unitario mandando

Imz0 > 0; consideriamo la trasformazione che mi mappa z0 nell'origine: (vedi es.2.1) (z ) = z z0 z z0

e consideriamo la funzione infatti l'unico eventuale eliminabile. Quindi posso applicare a

g = f 1 : B1 (0) C e analitica su tale dominio: problema in z = 1, cio nell'immagine dell'innito..

si dimostra che per le ipotesi fatte la funzione ha in tale punto una singolarit

la formula di Cauchy su dischi:

g (0) =
Osserviamo ora che nell'integrale:

1 2i

S1

g ( ) 1 d = 2i

S1

f 1 ( ) d .

g (0) = f (z0 ) z = 1

e facciamo il seguente cambio di coordinate

= (z )

e di conseguenza:

d (z ) z0 z0 = dz = . (z ) (z z0 )(z z0 )
Sostituenso sopra otteniamo:

f (z0 )

= =

1 2i Imz0

f (z )
R

z0 z0 dz = (z z0 )(z z0 ) f (z ) dz . |z z0 |2

+inf ty

Esercizio 118.
(Chiaramente se

Ricordiamo che per

Residuo

di una funzione

in

z0 ,

inten-

diamo il coeciente

a1

dello sviluppo in serie di Laurent con centro in

z0 .

analitica in

z0

il suo residuo in tale punto 0)

137

1. Sia

una funzione meromorfa con polo in

z0

di ordine

h > 0.

Vogliamo

trovare il coeciente analitica in proprio con

a1

del suo sviluppo in serie di Laurent in

serviamo che per le condizioni date, si ha che la funzione

z0 e il coeciente bh1 a1 che stiamo cercando; Resz0 f =

z0 . Os(z z0 )h f (z ) del suo sviluppo di Taylor in z0 coincide


quindi:

1 D(h1) [(z z0 )h f(z)]|z=z0 . (h 1)! z


ha un polo semplice in tale punto, consideriamo

2. Se

analitica in

z0

lo sviluppo in serie di Laurent del prodotto:

fg

= =

(a0 + O(z )) (b1 (z z0 )1 + b0 + O(z )) = a0 (z z0 )1 + a0 b0 + a1 b1 + O(z ) . b1

Quindi ricordandoci la denizione di residuo:

Resz0 fg = a0 b1 = f(z0 )Resz0 g .

Esercizio 119.

(a)

Soluzione:

La funzione ha poli semplici in

z = 2, 3;

infatti:

1 1 1 1 . = = z 2 + 5z + 6 (z + 2)(z + 3) z+2 z+3


Quindi

Res2 = 1

Res3 = 1. 2
in

(b) La funzione ha due poli di ordine

z = 1, 1.

I relativi residui sono:

Res1 =
(c)

1 4 e

Res1 = 1 4. : quindi tutti e soli k Z. D'altro canto la

Questa funzione ha poli in ogni multiplo intero di i poli (semplici) sono della forma funzione periodica di pediodo calcolare il residuo in Per il residuo in

z = k

con

sull'asse reale, e quindi sar suciente

0: 1 z 1 = sin z sin z z Res0 = 1

dove nell'ultimo passaggio ho usato l'esercizio 1. Per il residuo in

: 1 1 (z ) 1 = = sin z sin(z ) sin(z ) (z )


138

quindi procedendo come sopra:

Res = 1 .
Riassumendo:

Resk = (1)

(d) Usando l'esercizio 1 e il punto (c), otteniamo che:

Resk = cos(k ) (1)k = 1 .


(e) Questa funzione ha poli in ogni multiplo intero di ordine

2.

Inoltre essendo periodica di periodo

e tali poli sono di sull'asse reale, suciente

calcolare il residuo in

1 sin2 z

= = z2 = 1 z2

z = 0: 1
z3 6

+ O(z 5 ) 1
z2 6

= = = 1 z2 1 1 = + O(z 4 )

+
2

O(z 4 )

z2 3

1+

z + O(z 4 ) 3

1 1 + + O(z 2 ) . z2 3 Resk = 0.

Quindi

Res0 = 0,

da cui segue (per periodicit) che

Esercizio 120.

1. Consideriamo la sostituzione (per |z|=1):

cos =
Quindi:

1 1 i (e + ei ) = 2 2
2

z+

1 z

d = a + cos 0 0 dz (iz )1 = 1 1 = |z |=1 a + 2 (z + z ) dz = 2 |z |=1 z + 2az + 1 La funzione integranda ha poli semplici in = a a2 1, e calcolando d a + cos =
i relativi residui, otteniamo:

1 2 1 2 1 i

Res+ =

1 = Res . + + , =
quindi:

Applichiamo il teorema dei residui, ricordandoci che l'unico polo contenuto all'interno del disco unitario

. 2 1

139

2. Cominciamo con l'osservare che la funzione

sin2 z assume su (0, 2 ) gli stessi valori che assume su ( , ) ed inoltre periodica di periodo sul2 l'asse reale. Quindi possiamo riscrivere il nostro integrale (procediamo
esattamente come sopra):

1 4

2 0

dx a + sin2 x

= =

1 4 1 i

dz (iz )1
|z |=1

|z |=1

z 1 ) z dz 4 z (4a + 2)z 2 + 1 a+ (2a + 1)2 1.

1 2i (z

Calcoliamone i poli: sono in soluzioni

, dove = (2a + 1)

Vediamo quali stanno all'interno del disco unitario (indichiamo le quattro

++ , + , + , ):
devo scegliere quelle associate a

se

a > 0:

(cio

).

In

questo caso otteniamo:

Res+ =

+ ( + )(+ )

Res =

. (+ )( + )

Otteniamo quindi il valore integrale (usando teo residui):

=
se

(2a + 1)2 1

. +
(cio

a < 0:

devo scegliere quelle associate a

++

+ ).

In

questo caso otteniamo:

Res++ =

++ (+ )(++ + )

Res+ =

++ . (+ )(+ ++ )

Otteniamo quindi il valore integrale (usando teo residui):

(2a + 1)2 1

Quindi riassumendo il valore dell'integrale viene:

sgn(a) (2a + 1)2 1


3. Intergriamo la funzione

f (z ) =

z2 z 4 +5z 2 +6 sul cammino:

R = CR R = {|z | = R, Imz 0} {R x R} .
Studieremo il comportamento di tale integrale quando La funzion

f (z ) ha

poli in

z = i 2 e z = i 3;

R tende ad innito. R molto grande

naturalmente noi consi-

dereremo solo quelli nel semipiano superiore, e prendendo

140

possiamo assumere che sono contenuti all'interno del nostro cammino. Calcoliamone i residui:

Resi

i 2 = 2

Resi

i 3 = . 2

Applicando il teorema dei residui otteniamo:

f dz =
R CR

f dz +
R

f dz = ( 3 2) . R :

Vediamo cosa succede quando passo al limite per

CR

z4

z2 dz + 5z 2 + 6

CR

|z 4 R4

R2 |dz | + 5z 2 + 6| R2 |dz | = 5R2 6

CR

= R
mentre:

R2 R 0 ; R4 5R2 6

f (z ) dz
R
Quindi:

x2 dx . x4 + 5x2 + 6

( 3 2) =
da cui:

lim

f (z ) dz =
R 0

f (x) dx

( 3 2) = 2 0.

x2 . x4 + 5x2 + 6
altrimenti la funzione non inte-

4. Ovviamente dobbiamo supporre grabile in

a=0

Applichiamo il teorema dei residui alla funzione

f (z ) =
ed integriamola sul cammino funzione ha poli in del nostro suo residuo:

eiz z 2 + a2

R denito come nel punto precedente. La z = i|a|, quindi l'unico polo che si trova all'interno cammino (quando R sucientemente grande) z = i|a|, e il Resi|a| = e|a| . 2i|a|

Osserviamo ora i seguenti fatti:

lim

f (z ) dz =
R

. |a|

141

eiz dz z 2 + a2
+ +

CR

1 |eiz | |dz | R2 a2 Cr R R0 0 . R2 a2

f (x) dx =
+

cos x dx + i x2 + a2 cos x dx . x2 + a2

sin x dx = x2 + a2

dove nell'ultimo passaggio abbiamo usato la disparit della funzione integranda. Possiamo quindi concludere:

+ 0

cos x 1 dx = x2 + a2 2

cos x |a| dx = e . x2 + a2 2|a|

Esercizio 121.

1. Consideriamo la sostituzione (per

|z | = 1): .

cos =
Quindi:

1 i 1 (e + ei ) = 2 2

z+

1 z

d a + cos

= = =

1 2 1 2 1 i

d = a + cos 0 dz (iz )1 1 1 = |z |=1 a + 2 (z + z ) dz 2 + 2az + 1 z |z |=1 = a a2 1, e calcolando

La funzione integranda ha poli semplici in i relativi residui, otteniamo:

Res+ =

1 = Res . + + , =
quindi:

Applichiamo il teorema dei residui, ricordandoci che l'unico polo contenuto all'interno del disco unitario

. a2 1

142

2. Cominciamo con l'osservare che la funzione

sin2 z assume su (0, 2 ) gli stessi valori che assume su ( , ) ed inoltre periodica di periodo sul2 l'asse reale. Quindi possiamo riscrivere il nostro integrale (procediamo
esattamente come sopra):

1 4

2 0

dx a + sin2 x

= =

1 4 1 i

dz (iz )1
|z |=1

|z |=1

z 1 ) z dz 4 z (4a + 2)z 2 + 1 a+ (2a + 1)2 1.

1 2i (z

Calcoliamone i poli: sono in soluzioni

, dove = (2a + 1)

Vediamo quali stanno all'interno del disco unitario (indichiamo le quattro

++ , + , + , ):
devo scegliere quelle associate a

se

a > 0:

(cio

).

In

questo caso otteniamo:

Res+ =

+ ( + )(+ )

Res =

. (+ )( + )

Otteniamo quindi il valore integrale (usando teo residui):

=
se

(2a + 1)2 1

. +
(cio

a < 0:

devo scegliere quelle associate a

++

+ ).

In

questo caso otteniamo:

Res++ =

++ (+ )(++ + )

Res+ =

++ . (+ )(+ ++ )

Otteniamo quindi il valore integrale (usando teo residui):

(2a + 1)2 1

Quindi riassumendo il valore dell'integrale viene:

sgn(a) (2a + 1)2 1


3. Integriamo la funzione

f (z ) =

z2 z 4 +5z 2 +6 sul cammino:

R = CR R = {|z | = R, Imz 0} {R x R} .
Studieremo il comportamento di tale integrale quando La funzion

f (z ) ha

poli in

z = i 2 e z = i 3;

R tende ad innito. R molto grande

naturalmente noi consi-

dereremo solo quelli nel semipiano superiore, e prendendo

143

possiamo assumere che sono contenuti all'interno del nostro cammino. Calcoliamone i residui:

Resi

i 2 = 2

Resi

i 3 = . 2

Applicando il teorema dei residui otteniamo:

f dz =
R CR

f dz +
R

f dz =

( 3 2) . 2 R :

Vediamo cosa succede quando passo al limite per

CR

z4

z2 dz + 5z 2 + 6

CR

|z 4

R2 |dz | + 5z 2 + 6|

CR

R2 |dz | = R4 5R2 6

= R
mentre:

R2 R 0 ; R4 5R2 6

f (z ) dz
R
Quindi:

x2 dx . x4 + 5x2 + 6

( 3 2) =
da cui:

lim

f (z ) dz =
R 0

f (x) dx

( 3 2) = 2 f (z ) =
2

x4

x2 dx . + 5x2 + 6

4. Integriamo la funzione

z z +2 z 4 +10z 2 +9 sul cammino:

R = CR R = {|z | = R, Imz 0} {R x R} .
Studieremo il comportamento di tale integrale quando La funzion

R tende ad innito. R
molto grande

f (z )

ha poli in

z = 3i

z = 2i;

naturalmente noi conside-

reremo solo quelli nel semipiano superiore, e prendendo Calcoliamone i residui:

possiamo assumere che sono contenuti all'interno del nostro cammino.

Res3i =

7 + 3i 48i

Res2i =

1i . 16i

Applicando il teorema dei residui otteniamo:

f dz =
R CR

f dz +
R

f dz =

5 . 12

144

Vediamo cosa succede quando passo al limite per

R :

CR

z2 z + 2 dz z 4 + 10z 2 + 9

CR

R2 + R + 2 |dz | |z 4 + 10z 2 + 9| R2 + R + 2 |dz | = R4 10R2 9

CR

= R
mentre:

R2 + R + 2 R 0 ; R4 10R2 9 x2 x + 2 dx . + 10x2 + 9

f (z ) dz
R
Quindi:

x4

5 12
da cui:

lim

f (z ) dz =
R

f (x) dx

5 = 12

x4

x2 x + 2 dx . + 10x2 + 9

5. Oss: Dobbiamo supporre integrabile (perch?). Integriamo la funzione

a=0

in quanto altrimenti la funzione non pi

f (z ) =

z2 (z 2 +a2 )3 sul cammino:

R = CR R = {|z | = R, Imz 0} {R x R} .
Studieremo il comportamento di tale integrale quando La funzion

R tende ad innito.

f (z )

ha poli in

z = i|a|

; naturalmente noi considereremo

solo quelli nel semipiano superiore, e prendendo i residui:

R molto grande possiamo

assumere che sono contenuti all'interno del nostro cammino. Calcoliamone

Resi|a| =

4a2 . 26 |a|5 i

Applicando il teorema dei residui e procedendo esattamente come nei due integrali precendenti (le stime sono esattamente le stesse), arriviamo alla conclusione:

(x2

1 x2 dx = . + a2 )3 16|a|3 a=0
altrimenti la funzione non inte-

6. Ovviamente dobbiamo supporre grabile in

0.

Applichiamo il teorema dei residui alla funzione

f (z ) =
ed integriamola sul cammino funzione ha poli in

eiz z 2 + a2

R denito come nel punto precedente. La z = i|a|, quindi l'unico polo che si trova all'interno
145

del nostro cammino (quando suo residuo:

sucientemente grande)

z = i|a|,

e il

Resi|a| =
Osserviamo ora i seguenti fatti:

e|a| . 2i|a|

lim

f (z ) dz =
R

. |a|

z2 eiz dz + a2
+ +

CR

1 |eiz | |dz | a2 Cr R R0 0 . 2 R a2 R2

f (x) dx =
+

cos x dx + i x2 + a2 cos x dx . x2 + a2

x2

sin x dx = + a2

dove nell'ultimo passaggio abbiamo usato la disparit della funzione integranda. Possiamo quindi concludere:

+ 0
7. Consideriamo in

cos x 1 dx = x2 + a2 2

cos x |a| dx = e . x2 + a2 2|a|

= C \{z = iy | y 0} consideriamo la determinazione log z tale che: log 1 = 0 e log(1) = i . log z Applichiamo il teorema dei residui alla funzione f (z ) = 1+z 2 analitica in \ {i}; quindi la nostra funzione ha un polo in z = i e residuo Resi = log i 2i = 4 . Scegliamo come cammino di integrazione:
analitica del logaritmo

R,

= CR C + = {|z | = R, Imz 0} {|z | = , Imz 0} {R x } { x R} .

146

Quindi:

2 i 2

lim 0 R
0

f (z ) dz =
R,

log |x| + i log x dx + dx = 2 1 + x 1 + x2 0 log x 1 = 2 dx + i dx = 2 1 + x 1 + x2 0 0 2 log x dx + i = 2 1 + x2 2 0 0

da cui segue che:

log x dx = 0 . 1 + x2 R
e

Osserviamo che nel calcolo dell'integrale abbiamo stimato (in maniera molto semplice) che gli integrali lungo le due semicirconferenze di raggio

,
e

danno un contributo nullo nel passaggio al limite.

8. Suggerimento: integrare prima per parti e poi distinguere i casi:

0<1

1 < < 2. . sin 2

Il risultato viene:

Esercizio 122.
prendiamo -

(a) Applichiamo il teorema di Rouch con

= D1 (0),

g (z ) = 6z 3 .
su

Osserviamo:

|g (z )| = 6

|P1 (z ) g (z )| 5 su . Quindi dal teorema di Rouch, segue che P1 e g hanno lo stesso numero di zeri in D1 (0) (contati con molteplicit), e quindi P1 ha 3 zeri in tale disco. D1 (0);
procediamo come

(b) Cominciamo con vedere quanti zeri ci sono in sopra, prendendo che su

= D1 (0)

g (z ) = 6z .

Si verica immediatamente

: |P2 (z ) g (z )| 4 < 6 = |g (z )| P2
ha esattamente uno zero in

e quindi dal teorema di Rouch segue che tale disco. Vediamo cosa possiamodire sugli zeri in

D2 (0);

prendiamo

= D2 (0)

g (z ) = z 4 .

Si verica facilmente che

|P2 (z ) g (z )| 15 < 16 = |g (z )|

147

e quindi dal teorema di Rouch segue che la funzione ha esattamente zeri in tale disco. Concludendo:

P2

ha tre zeri nell'anello

1 |z | < 2.

(c) Consideriamo la curva

R nel primo quadrante, consistente degli intervalli [0, R] , [0, iR] e l'arco di circonferenza di centro 0 e raggio R, congiungente i punti R e iR. E' suciente mostrare che per R sucientemente grande il nostro polinomio ha esattamente uno zero all'interno di R . Applichiamo 4 il teorema di Rouch prendendo come funzione g (z ) = z + 1 che ha esattamente uno zero interno a R . Ci rimane da controllare che |P3 (z ) g (z )| |g (z )| per z R ; infatti:

 |P3 (x) g (x)| = |x|3 < x4 + 1 = |g (x)| per ogni x R;  |P3 (iy ) g (iy )| = |y |3 < y 4 + 1 = |g (iy )| per ogni y R;  |P3 (z ) g (z )| = |z |3 = R3 < R4 1 |g (z )| per |z | = R (con R 2
in modo che

R4 1 > 2R3 R3 = R3 ).

Esercizio 123.
ha esattamente fattorizzare:

Cominciamo col dimostrare il suggerimento: il nostro polinomio quindi lo possiamo il termine noto del

n radici contate con la loro molteplicit, (z 1 ) . . . (z n ), da cui si vede che

polinomio, corrisponde esattamente al prodotto delle radici (cambiate di segno), da cui segue l'aermazione del suggerimento. Nel nostro caso (non sappiamo niente sul grado del polinomio, quindi avremmo un'indeterminazione nel segno del prodotto delle radici!) il prodotto delle radici di

P (x)

(contate con molteplicit) uguale a

1.

Poich non ci sono radici

all'interno del disco unitario, segue che non ci possono stare nemmeno fuori dal disco (altrimenti il prodotto non potrebbe dare le radici si trovano sul cerchio e che

in modulo); quindi tutte

|z | = 1.

Inoltre sappiamo che

P (0) = 1 < 0

limx P (x) = +

(in quanto il coeciente direttore del polinomio

positivo), e quindi per continuit, deve esistere una radice sul semiasse reale positivo. Quindi necessariamente

P (1) = 0. f
non sia identicamente nulla e

Esercizio 124.
che abbia pi di

Supponiamo per assurdo che

zeri in

e sia

una sottoregione compatta di

con bor-

do rappresentato da una curva semplice (cio ogni punto interno, ha indice rispetto a tale curva), e supponiamo che uniformemente su

contenga

l>m

zeri di

f.

Appli-

chiamo il principio dell'argomento (usando il fatto che la successione converge

): m<l = = = 1 f dz = 2i f 1 f lim n dz = n 2i fn 1 fn lim dz m 2i n fn


148

che una chiara contraddizione!

Esercizio 125.

Possiamo assumere senza alcuna perdita di generalit che f (0) = 0 (altrimenti applico quando segue alla funzione g (z ) = f (z ) f (0)). Poich f (0) = 0 ed f analitica in un intorno di 0, segue che la mia funzione la posso rappresentare nella forma f (z ) = zf1 (z ) con f1 (0) = 0. n Deniamo ora f2 (z ) = f1 (z ), ed osserviamo che esiste un intorno D (0) tale che f2 (z ) = 0 in ogni punto di tale intorno; in tale intorno (semplicemente connesso) n f2 (z ) =: h(z ) posso denire una determinazione analitica di log f2 e quindi di n ( e quindi h(z ) = f2 (z ) in tale intorno dell'origine). Concludendo, per ogni z D (0) si ha:

f (z n ) = z n f1 (z n ) = z n f2 (z ) = (zh(z ))n =: g (z )n
con

analitica in tale insieme; e questo conclude la dimostrazione.

Esercizio 126.
an = = =

(i) Osserviamo che

a2 =

3 4 , mentre se

n 3,

abbiamo:

n2 1 (n + 1)(n 1) 1 a = an1 = an1 = n 1 2 2 n n n (n + 1)(n 1) n(n 2) n+14 an2 = . . . = a3 = 2 2 n (n 1) n 3 n + 1 n 1 . n 2 1

(ii) Il suggerimento si dimostra per induzione. Vediamo come utilizzarlo:

2m 1

(1 + z )
n=1

(1 + z )

2n

= (1 + z ) lim (1 + z ) = (1 + z ) lim
m 2m 1

2n

z 2n =
n=0

lim

z 2n + z 2n+1 =
n=0 n=1

zn =

1 . 1z

Esercizio 127.
di

Per dimostrare che

una funzione analitica su tutto

C,

suf-

ciente dimostrare che tale prodotto converge uniformememte su ogni compatto

C;

per far ci, mostriamo che la serie:

|h2n1 ez + h2n1 ez + h4n2 |


n=1
converge totalmente sui dischi

DR (0),

per ogni

R > 0.

Infatti, se

|z | R:

|h2n1 ez + h2n1 ez + h4n2 |


n=1 n=1

|h|2n1 (2eR + 1) C
n=1

|h|n < .

149

Con un conto diretto, si fa vedere che soddisfa anche l'equazione funzionale; infatti:

h1 ez (z )

= h1 ez
n1

(1 + h2n1 ez )(1 + h2n1 ez ) = (1 + h2n1 ez )(1 + h2n1 ez ) =


n2

= h1 ez (1 + hez )(1 + hez ) = = (1 + h (1 + h


1 z

e e

)(1 + he )
n2

(1 + h2n1 ez )(1 + h2n1 ez ) = (1 + h2n1 ez ) =


n2

1 z

)
n2

(1 + h2n1 ez )(1 + hez )


(nel primo prodotto) e

facendo il cambio di indici: secondo prodotto):

n = m1

n = m+1

(nel

h1 ez (z )

= ... =
m1

(1 + h2m3 ez )
m1

(1 + h2m+1 ez ) =

=
m1

(1 + h2m3 ez )(1 + h2m+1 ez ) = (z + log h2 ) .

Esercizio 128.
ne:

(a) Osserviamo che tale funzione ha zeri (semplici) in

z =

1 diverge, mentre n; poich n n h = 1 (genere del prodotto canonico),

1 n n2 converge, dobbiamo prendere ottenendo quindi la rappresentazio-

sin z = zeg(z)
n=0
con

z z en n

funzione intera da determinare.

(b) Facciamo la derivata logaritmica dell'uguaglianza sopra ottenuta ottenendo:

cot z

d(sin z ) 1 = + g (z ) + sin z z

n=0

1 1 + zn n

confrontando tale espressione con quella menzionata nel testo dell'esercizio, otteniamo che

g (z ) = 0

e quindi

g (z ) c.

Poich il limite

z 0
si ottiene facilmente che

lim

sin z = z
Quindi abbiamo ottenuto la

eg(z) = ec = .

seguente rappresentazione :

sin z = z
n=0

z z en n

150

(c) Dall'espressione sopra, si vede subito che la funzione di genere mettendo insieme i fattori di indice

1;

inoltre,

n, 1

otteniamo:

sin z = z
n=1
(d) Basta osservare:

z2 n2

1
n2

1 n2

= =

z 1

lim

sin z = z (1 z )(1 + z )

sin (1 z ) 1 1 lim = . 2 z1 (1 z ) 2

Esercizio 129.
1:

Scriviamoci questo integrale, come integrale lungo la circon-

ferenza unitaria, usando la sostituzione

cos =

1 2

z+
2n

1 z , valida per

|z | =

(cos )2n d
0

= =

1 22 n 1 i22n

S1

S1

1 dz = z (z 2 + 1)2n dz . z 2n+1 z+ 2n + 1,
quindi avremmo che:

La funzione integranda ha in

un polo di ordine

Res0 =

2 2n D2n z (z + 1) . 2n! |z=0

Per calcolarci tale residuo, osserviamo il seguente fatto:

2n

(1 + z 2 )2n
e quindi

=
j =0

2n j

z 2j

Res0 =
Applicando il teorema dei residui:

2n n

(cos )2n d
0

= ... = =

1 i22n

2i = 22n i

(z 2 + 1)2n dz = z 2n+1 S1 (2n 1)!! 2n = 2 n 2n!!

come si verica facilmente sviluppando i fattoriali.

151

Esercizio 130.

Denotiamo con

f+

la nostra funzione ristretta al semipiano

superiore; usando il principio di riessione di Schwarz segue (poich assume valori reali su asse reale) che

f+ (z ) = f+ (z ) ;
da ci segue abbastanza facilmente che

f (z ) = f (z )

per ogni

z C.

(Basta

infatti osservare che la funzione sopra denita coincide con parte interna... e quindi devono coincidere dappertutto!).

su un insieme con

Ora usiamoil fatto che assume valori immaginari su asse immaginario: denisco una nuova funzione

g (z ) = if (iz )
che sar ancora analitica su tutto per ogni z:

e inoltre assumer valori reali su asse reale.

Quindi posso applicare quanto detto sopra all nuova funzione

e concludere che

if (iz ) = g (z ) = g (z ) = if (iz ) .
Mettendo insieme i vari risultati:

f (iz ) = f (iz ) = f (iz ) = f (iz )


per ogni

z C.

Esercizio 131.

(i) La funzione

soddisfa il teorema di cauchy (in quanto

analitica) quindi:

f (0)

= =

1 2i 1 2

S1 2 0

f (z dz = z g () d ;
(infatti, il valore

questa propriet anche detta

Propriet del Valor medio

al centro dato dal valore medio dei valori che assume su una qualsiasi circonferenza di centro l'origine, e contenuta all'interno del dominio di analiticit). (ii) La risposta aermativa! tale funzione. (IDEA: Vogliamo utilizzare la propriet del valore medio, per trovare il valore della funzione in un generico punto in se stesso, in modo da mandare il punto Sia quindi Diamo ora una rappresentazione integrale di

z0 z0

interno al cerchio unitario. nel centro... )

Cercheremo una trasformazione lineare fratta che mappi il disco unitario

z0

tale che

stesso, mandando

|z0 | < 1; la TFL z0 in 0, data da S (z ) =

che mappa il disco unitario in se

z z0 . 1 zz0

152

Deniamo la nuova funzione

g = f S 1 :

ancora analitica sul disco

unitario chiuso, quindi posso applicare il teorema del valor medio:

f (z0 )

= g (0) = = =
2

1 f S 1 (z ) dz = 2i S 1 z 1 f ( ) 1 |z0 |2 d = 2i S 1 | z0 |2 1 2
2

g ()
0

1 |z0 |2 d |ei z0 |2

dove il termine

1|z0 | detto . Abbiamo denito una |ei z0 |2 funzione analitica nel disco unitario, che soddisfa il problema al contorno
assegnato (un problema di questa forma detto

Nucleo di Poisson

Problema di Dirichlet.

(iii) Chiaramente la soluzione unica. Infatti l'unicit segue proprio da come l'abbiamo costruita, usando cio la propriet del valore medio... l'unicit si pu anche vedere da un altro punto di vista: supponiamo che ne esistano due: allora avremmo trovato due funzioni analitiche che coincidono su e quindi devono coincidere un insieme che ha punti di accumulazioni... dappertutto! (iv) Nel caso di un generico dominio

chiuso e semplicemente connesso, per

il teorema della mappa di Riemann riesco a trovare un dieomorsmo analitico che mi mappi tale dominio nel cerchi unitario. Ragionando come sopra si ottiene l'esistenza di una soluzione anche in questo caso. Nota: Forse dovremmo discutere meglio cosa succede al bordo... questo non un problema molto semplice, e bisognerebbe sviluppare una teoria topologica abbastanza complicata (Teoria di Caratheodory) e introdurre il concetto di

Prime ends.

Per chi volesse approfondire questo punto di

vista, pu consultare le note Complex Dynamical Systems, John Milnor (scaricabili dal sito web dell'universit SUNY at Stony Brook). (v) La propriet fondamentale che abbiamo usato la propriet del valore medio!! Quindi questo ragionamento si potrebbe applicare a qualsiasi funzione che goda di tale propriet. Un caso interessante il caso delle funzioni armoniche... quanto abbiamo detto, altri non se non la dimostrazione dell'esistenza di soluzioni del problema di Poisson per funzioni armoniche, su domini semplicemente connessi.

Esercizio 132.

(i) Basta prendere la seguente funzione:

g (z ) = f (

1 log z ) . 2i

osserviamo che nonostante non sia possibile denire in tale dominio una determinazione analitica del logaritmo, la composizione di queste due funzioni analitica su

D :

infatti la

periodicit della

f,

elimina ogni

153

eventuale problema derivante dall'argomento del logaritmo! (naturalmente si pu fare una discussione molto pi formale di tutto ci...) Proprio per come stata costruita si ha:

g (e2iz ) = f (z )
per ogni

z + . g
data da:

(ii) La serie di Laurent per

f (z ) =

dove:

cn z n

cn
con

1 2i

CR

f ( ) n+1

0 < r < 1. g
nei punti

(iii) Basta semplicemente calcolare la serie di L. della ogni

e2iz ,

per

z +

e applicare quanto visto nel punto (i).

Esercizio 133.

Risultati:

a) b) c) d) e) f) g) h) i)

2 2 1 3 2 a2 b2 (a a2 1) sin(a) b sin b 2 cos(a) sin2 (a) log2 a log2 b 2(a b) 35 128 ( 2 1) .

154

Appendice A

Esercizi proposti (non svolti)


Esercizio 1.
che se Sia

un

una successione di funzioni continue su

[a, b].

Dimostrare

un

converge uniformemente in

(a, b),

allora converge uniformemente in

[a, b].
Dedurre che se analogamente in

un converge puntualmente in (a, b), ma la successione un (a) (o un (b)) non converge, allora un non pu convergere uniformemente

(a, b).

Rileggere i risultati sopra, nel caso delle serie di funzioni.

Esercizio 2.

Studiare la convergenza della serie

n1
sulla semiretta

1 x+ n

x n+ n

{x > 0}.

Esercizio 3.

Studiare la convergenza della seguente serie:

+ n

exy dy .
n=1

Esercizio 4.
(a)

Studiare la convergenza delle seguenti serie:

n1

(b)

n1

log

1+

x n

(c)

log n n1 n4 +x2

Esercizio 5.
la somma.

Dimostrare che

n0

sin nx converge totalmente su n!

R e calcolarne

(Sugg.: Ricordarsi la formula di Eulero

ei = cos + i sin ).

155

Esercizio 6.
(a) (d)

Trovare il raggio di convergenza delle seguenti serie di potenze:

3n n1 (2

+ 32n ) xn
4n2 +7n+1 n3 +18n+2 n

(b) xn (e)

n1

n3 x2n+1
x+2 x2 +1 n

(c) (f )

n1

3n2 n+1

x2n

n1

n1

n1

2n sin n 4 x

Esercizio 7.

Sia

f (x) =

x2 + y 2 1 e

x2 +y 2 |x|

se se

x=0 x=0

Dimostrare che:

f f f

continua in

(0, 0); (0, 0);

ha tutte le derivate direzionali in non dierenziabile in

(0, 0).

Esercizio 8.
(a) (c)

Calcolare, se esistono, i seguenti limiti:

lim(x,y)0 lim(x,y)0

x2 y 2 x2 +y 2 1cos(x2 +y 2 ) (x2 +y 2 )2

(b) (d)

lim(x,y)0 e lim(x,y)0

1 x2 + y2

sin(xy ) y

Esercizio 9.
1.

Le seguenti funzioni sono dierenziabili nell'origine?

f (x, y ) =
2. 3. 4.

x+y 2 x + yex

se se

x>0 x0

f (x, y ) =

x2 + y 2

f (x, y ) = [arctg(y + 1)]x+1 f (x, y ) = logy+1 (x + 1)

Esercizio 10.

Determinare le rette normali al paraboloide

passano per l'origine. Che angolo formano con l'asse delle

z = x2 + y 2 1 z?

che

156

Esercizio 11.

Sia

f (x) = f
continua in

sin2 (xy ) x2 +y 2

se se

(x, y ) = (0, 0) (x, y ) = (0, 0) (0, 0)?

(0, 0)?

E' dierenziabile in

Esercizio 12.
z=
Sia

Trovare, se esiste, l'equazione del piano tangente al graco di che:

x2 + y 2 in A = (0, 1, 1), B = (3, 4, 5) e C = (0, 0, 0). z = x2 + y 2 ; trovare, se esiste, il piano tangente al graco 2x + 4y z = 0;

1. sia parallelo al piano 2. sia normale all'asse 3. contenga la retta

z;

x = 1, y = 1.

Esercizio 13.
Sia

Sia

z = xy ,

con

x = cos t

y = sin t.

Calcolare

z=x y

dz (t) dt .

con

x = 2u + v . y = uev
Calcolare

z (u,v ) z (u,v ) e u v .

Esercizio 14.

Calcolare max e min della funzione

f (x, y ) = x2 y 2
nel dominio

D {(x, y ) R2 :

x2 a2

y2 b2

1}.

Esercizio 15.
1. 2.

Calcolare max e min su

R2 ,

delle funzioni:

f (x, y ) = x2 + xy 2 + y 4 ; f (x, y ) = (ax2 + by 2 )e(x


2

+y 2 )

al variare di

a, b > 0 .

Esercizio 16.

Calcolare max e min della funzione

f (x, y ) = yey
nel dominio

x2

D {(x, y ) R2 :

|x| + |y | 1}.

157

Esercizio 17.
e

Espandere

f (x, y ) = x2 y + 3y 2

in serie di potenze di

(x 1)

(y + 2).

Farlo in due modi diversi, uno dei quali usando le derivate.

Esercizio 18.

Calcolare max e min della funzione

f (x, y ) =
x
nel dominio

et dt

K {(x, y ) R2 :

0 x y 2x}.

Esercizio 19.

Calcolare max e min della funzione

f (x, y ) = arctg(x + y )
nel dominio

D {(x, y ) R2 :

x2 4

+ y 2 4} .

Esercizio 20.

Calcolare massimi e minimi (relativi e assoluti) della funzione:

f (x, y, z ) = xyez
nel dominio

D {(x, y, z ) R3 :

4x2 + y 2 z 2 1} .

Esercizio 21.
seguente:

Si consideri

T :

C ([1, 1]) C ([1, 1]) x x u( ) + g (x) . 2 2

denita nel modo

T u(x)
1. Per quali 2.

g, T

lineare?

una contrazione?

continua?

3. Dimostrare che

! u

tc

u = T u. T : C ([a, a]) C ([a, a])


con

4. Dimostrare che 3) vale anche se qualunque.

a>0

Esercizio 22.

Si consideri

f:

R2 R (x, y ) f (x, y ) = xey + 2y 1 .


In un intorno

1. Sia di

P0 = (x0 , y0 ) con x0 0 un punto tale che f (x0 , y0 ) = 0. P0 , si pu esplicitare la y ?


158

2. Taylor all'ordine

della funzione implicita

y (x)

in un intorno di

(0, 1 2 );

3. Quali sono i punti di pu esplicitare

{(x, y ) : f (x, y ) = 0}

in un intorno dei quali non si

y (x)?

Esercizio 23.

Sia

E {(x, y, z ) R3 :
1. Dire se

z 2 = xy + 1}.

una supercie, cio se nell'intorno di ogni punto si pu

esplicitare almeno una variabile; 2. 3. 4.

non compatta; ammette un minimo assoluto su

f (x, y, z ) = x2 + y 2 + z 2 E

E;

determinarlo;

connessa? Determinare

f (E ); E
in

5. Determinare lo spazio tangente a

(1, 1, 0).

Esercizio 24.

Sia

{(x, y, z ) R3 :
1. Dimostrare che

z = x2 y 2

x2 + y 2 + z 2 = 1}.

variet compatta;

2. Determinare massimi e minimi assoluti di 3. Punti di intersezione di drante; 4. Equazione della retta tangente a 5. Parametrizzare

su

, P

dove

f (x, y, z ) = x;

con piano

(x, y ); P;

sia

quello nel primo qua-

in

in un intorno di

P.

Esercizio 25.
i) ii) iii) iv )
2

Calcolare i seguenti integrali doppi: dove dove dove dove

x dxdy D y2 2 2 x y dxdy D 3 x y e dxdy D

xy dxdy D

1 D {(x, y ) R2 : 1 x 2, x y x} 2 2 2 D {(x, y ) R : x + y 1} D {(x, y ) R2 : y 0, x 1, x y 2 } D {(x, y ) R2 : x + y 1, x2 + y 2 1}

Esercizio 26.
1 1

Dimostrare che:

dx
0 0

xy 1 dy = (x + y )3 2

1
mentre

dy
0 0

xy 1 dx = . (x + y )3 2

Come mai in questo caso non si pu scambiare l'ordine d'integrazione?

159

Esercizio 27.
cilindri

Determinare il volume della regione di spazio comune ai due

C1 {x2 + y 2 1}

C2 {x2 + z 2 1} .

Esercizio 28.
k ).

Una lamina quadrata di lato

l,

ha una densit specica

(x, y )

che proporzionale alla distanza da un suo vertice (con fattore di proporzionalit Si determini la massa della lamina.

Esercizio 29.
Rugby:

Usando il teorema di Pappo, calcolare il volume del pallone da

P {(x, y, z ) R3 :

x2 + y 2 z2 + 1} a2 b2

con

0 < a < b.

Esercizio 30.

Trovare la distanza media dei punti di un cerchio di raggio

r,

da

un punto sulla circonferenza.

Esercizio 31.
dalle parabole:

Determinare il baricentro della regione di piano determinata

y 2 = 4x + 4

y 2 = 2x + 4 .

Esercizio 32.

Calcolare il seguente integrale triplo:

x2 dxdydz
D
dove

l'ellissoide

x2 a2

y2 b2

z2 c2

1.

Esercizio 33.
x2 + y 2 = 1,
di equazione

Trovare il volume della regione interna al cilindro di equazione

compresa tra la supercie di equazione

z = x2 + y 2 2

e il piano

x + y + z = 4.

R3 con la . 1 . Usando 4 questo risultato, trovare la misura della palla unitaria di R con la . 1 . (Facoltativo): Generalizzare il risultato precedente nel caso di una palla nTrovare la misura della palla unitaria di dimensionale.

Esercizio 34.

160

Esercizio 35.

Calcolare:

1 dxdy 2 + y2 1 + 3 x Ac
dove

Ac {(x, y ) R2 :

3x2 + y 2 c2 },

c > 0.

Calcolare inoltre:

A
dove

z dxdydz 1 + 3x2 + y 2

A {(x, y, z ) R3 :

3x2 + y 2 (z 2)2 , 0 < z < 1}.

Esercizio 36.
pinski). Sia

(Costruzione di un insieme di Cantor in

R2 :

la spugna di Sier-

S0 [0, 1]x[0, 1],

e consideriamo l'insieme ottenuto eliminando il quadrato

1 3 ; chiamiamo l'insieme cos ottenuto S1 . 1 Ripetiamo il passo precedente a ciascuno dei quadrati di lato 3 che costituiscono 1 S1 (eliminando il quadrato centrale aperto di lato 32 ). Iterando il procedimento, si costruisce induttivamente una successione {Sn }, in
centrale aperto di lato

Sn ottenuto dal precedente eliminando, da ciascuno dei quadrati 1 1 3n1 che lo costituiscono, il quadrato centrale aperto di lato 3n . Si denisca S n Sn ; dimostrare che:
cui ciascun di lato 1. 2. 3. 4.

S S S S

chiuso e non vuoto; perfetto

1 (dedurre da ci che pi che numerabile);

connesso; Peano-Jordan misurabile. Qual la sua misura?

Esercizio 37.

Si denisca:

Dn {(x1 , . . . , xn ) Rn :
Calcolare: 1. 2. 3.

0 x1 x2 . . . xn 1};

J2 = J3 = Jn =

D2 D3 Dn

xy dxdy

; ; ;

xyz dxdydz

x1 . . . xn dx1 . . . dxn

1 Cio

un chiuso in cui ogni suo punto di accumulazione;

161

Esercizio 38.

Calcolare il seguente integrale doppio:

T x2 (y x3 )ey+x dxdy
dove:

T {(x, y ) R2 :

x3 y 3, x 1}.

Esercizio 39.
1. Disegnare

Sia

E {(x, y ) R2 :

y 2 x2 (1 |x|)}.

e trovarne l'area;

2. Trovare il baricentro della porzione di 3. Trovare il baricentro della porzione di

E E

contenuta nel I quadrante; contenuta nel semipiano

{x > 0};
4. Trovare il volume dei solidi agli assi

Sx

Sy ,

ottenuti facendo ruotare

attorno

rispettivamente.

Esercizio 40.

Sia

fn : [0, 1] R

una successione di funzioni reali t.c.

fn (x) f (x)
Si indichi con

x [0, 1] .
il graco di

il graco di

fn

e con

f: L() M ? L() M ?

E' vero che se E' vero che se

L(n ) M L(n ) M

denitivamente, allora denitivamente, allora

Esercizio 41.

R2

Dimostrare che
4

c R,

t.c.:

e(x

+y 4 )

c dxdy =
2

> 0 .
2 . 2

Dimostrare che

Esercizio 42.

Calcolare:

r +

lim er
B (0,r )

e|x|+|y| dxdy .

Esercizio 43.

Calcolare l'area del dominio di

R2 :

D {(x, y ) R2 :

x > 0, | log x| 1, |y x log x| 1} .


162

Esercizio 44.
Se

Dimostrare la disuguaglianza di Jensen:

:RR

una funzione convessa, allora:

f (x)dx

(f (x)dx .

Esercizio 45.
ha che:

Sia

M 1

un intero. Dire per quali valori del parametro

si

D
dove:

(x2

1 dxdy < + + y 2 )M

D = {(x, y ) R :

x 0, 0 y x } .

Esercizio 46.
x + z = a }.
1. 2. 3.

Sia

= {(x, y, z ) R3 :

Si determini per quali valori

y 2 + z 2 = 1} {(x, y, z ) R3 : di :

compatto; connesso; il supporto di una o pi curve chiuse, e darne una parametrizzazione.

Esercizio 47.

Calcolare:

dx (1 + x2 )2

Esercizio 48.
e su

Siano

V.

E' vero che

Che cosa succede

aperti e sia una 1-forma esatta su U V ? E su U V ? se U V t.c. U V connesso?

U , V Rn

chiusa, esatta in

Esercizio 49.

Si consideri la forma dierenziale:

= (2xy 3 y 2 cos x)dx + (1 2y sin x + 3x2 y 2 )dy


denita su tutto

R2 .

E' chiusa? E' esatta? Se esatta, trovarne una primitiva.

Esercizio 50.
1.

Quali di queste 1-forme sono chiuse?

1 = x3 dx + y 2 dy + zdz

163

2.

2 = 3 = 4 =

x x2 +y 2 dx

+ + +

2y x2 +y 2 dy

3.

y x2 +y 2 dx

x x2 +y 2 dy

4.

x x2 +y 2 dx

y x2 +y 2 dy

z x2 +y 2 dz

Esercizio 51.

Sia

|A(x, y )| k

|B(x, y )| k

x, y . 2kl()

Dimostrare che:

A(x, y )dx + B (x, y )dy

dove

l()

la lunghezza della curva

Esercizio 52.

Determinare

(x, y )

(a meno di una funzione della sola

y)

in

modo tale che le seguenti 1-forme siano esatte:

i) x2 ydx + (x, y )dy ;

ii) sin ydx + (x, y )dy .

Esercizio 53.

1. Determinare l'area racchiusa tra la cicloide:

x = a(t sin t) y = a(1 cos t)


e l'asse delle

0 t 2

x.

2. Calcolare l'area racchiusa all'interno della lemniscata di equazione:

r()2 = 2a2 cos 2

4 4 Rn .

Esercizio 54.
Si dimostri che

Sia

una 1-forma denita in un aperto

Si supponga

che per ogni curva chiusa

si abbia che

Q.

chiusa.

(Sugg.: Osservare che la chiusura equivalente all'esattezza locale)

Esercizio 55.

Consideriamo la 1-forma:

(x, y, z ) = P (x, y, z )dx + (x2 + 2yz )dy + (y 2 z 2 )dz


1. Per quali

P C 1 (R3 , R),

esatta?

164

2. Una di queste

identicamente nulla sull'asse delle

x?

Per questa

trovare una primitiva.

Esercizio 56.

Per quali

A, B, C, D R,

la 1-forma su

R2 \ {(0, 0)}

(x, y ) =

Ax + By Cx + Dy dx + 2 dy 2 2 x +y x + y2

chiusa? esatta? Quando esatta, trovarne una primitiva.

Esercizio 57.
1

La 1-forma t.c.:

(x, y ) = (3yx2 1)dx + 2x3 dy (x, y ) = (x)

non esatta. Trovare

C ((0, +), R)
sia esatta su

(0, +)xR.

Trovare tali

e le primitive delle

cos ottenute.

Esercizio 58.

Si consideri la 1-forma:

2(x2 y 2 1)dy 4xydx (x2 + y 2 1)2 + 4y 2 R2 \ {(1, 0) (1, 0)}. (1, 0) e (1, 0) e di all'interno (1, 0) e 2 non contenga

Dimostrare che il suo insieme di denizione Siano

due circonferenze di centri rispettivamente

raggi cos piccoli che

non contenga

(1, 0).

Siano percorse in senso antiorario. Si dimostri:

1 2

=
1

1 2

=1
2

Esercizio 59.
perch

Sia

una 1-forma su

Rn .

Dimostrare che condizione necessaria

ammetta un fattore integrante che esista una 1-forma

t.c.:

d = .
Vericare in questo modo che la 1-forma su

R3

= dy mdx
non ammette un fattore integrante.

Esercizio 60.

Sia

= Adx + Bdy + Cdz

una 1-forma. Vericare che :

ammette un fattore integrante

(A, B, C ) rot(A, B, C ).

165

Esercizio 61.

Si consideri nel piano la 1-forma:

= xdy ydx.
Non chiusa per (locali, s'intende). Si dimostri che se

(x, y ) = (t)

1 xy e

(x, y ) =

1 x2 +y 2 sono due fattori integranti ( (t)) ( (t))

soddisfa:

( (t), (t)) = 0

allora

= cost.

(cio il

loro rapporto un integrale). Sia

una 1-forma su

Rn .

Si dimostri in generale che se ammette due fattori

integranti, allora il loro rapporto un integrale.

Esercizio 62.

Siano

, Rn

aperti e

:
un dieomorsmo. Sia dimostri che

C 1 ([a, b], )

una curva e sia

(t) = 1 ( (t)).

Si

Sia ora

un campo

1 d (t) = | (t) . (t) dt vettoriale su , cio un'applicazione

V : Rn .
Si usi il precedente risultato per denire il

pull-back

di

V,

cio:

V : Rn .
Si dimostri che se

una 1-forma dierenziale su

allora

( ) ( V ) = V .

Esercizio 63.

Sia

Q = [0, 1] [0, 1] : Q (u, v )

e consideriamo la supercie parametrica

R3 (u + v, u v, uv ) .

Sia

= xdy dz + ydx dz .
Calcolare

=
(Q) Q

166

Esercizio 64.

Sia

f : R3 R

una funzione continua; si denisca:

f (x, r) =
1. Dimostrare che

1
4 3 3 r B (x,r )

f (y ) dy .

limr0 f (x, r) = f (x) . f C (R3 , R)


tale che

2. Dimostrare che non esiste una funzione

f (x, r) = xyz + r .

Esercizio 65.
palla

Sia

F : R3 R3

di classe

C1

tale che il usso uscente da ogni

B (x, r)

dato da

7xr3 + xyzr4 .
Qual la sua divergenza? Calcolare il usso di l'origine e con vertice in

attraverso il cubo di centro

(2, 2, 2).

Esercizio 66.
Siano

(Formule di Gauss)

(x0 , y0 ), (x1 , y1 ), . . . , (xm , ym ) = (x0 , y0 )


i vertici di una poligonale chiusa senza autointersezioni. Dimostrare che l'area della regione interna alla poligonale data da:

A =

1 2 1 2 1 2

(xn1 yn xn yn1 ) =
n=1 m

yn (xn+1 xn ) =
n=1 m

xn (yn+1 yn ) .
n=1

Esercizio 67.

(Teorema di Guldino per le superci di rotazione)

Dimostrare il seguente teorema:

L'area della supercie generata dalla rotazione di un angolo della curva regolare data dalla lunghezza di per la lunghezza di arco di circonferenza percorsa dal suo baricentro.
Dedurre da tale teorema che l'area del toro di raggi

r < R dato da A = 4 2 Rr.

167

Esercizio 68.

Calcolare l'area della supercie ottenuta facendo ruotare la

cicloide, di equazione:

x = a(t sin t) y = a(1 cos t)


attorno all'asse

t [0, 2 ]

x.

Esercizio 69.

Calcolare l'integrale superciale

x2 d
S
dove

S = B (0, 1).

Esercizio 70.

Calcolare l'integrale superciale

z d

dove

il graco della funzione

z = xy

sull'insieme

U = {(x, y ) : x2 + y 2 1, 0 y

3x} .

Esercizio 71.

Calcolare l'integrale

x ds

dove

la curva

y = x2

con

0 x a.

Esercizio 72.

Un iperboloide di rotazione ha equazione

z 2 + 1,

cio

x2 + y 2 z 2 = 1 .
Calcolare l'area della sua porzione fra

z=0

z = 1.

Esercizio 73.
dove

Calcolare

x dx dy y

D = {(x, y ) :

1 x2 1 x 1, 1}. 2 y 2 y
168

Esercizio 74.

Calcolare il volume di

D = {(x, y, z ) : x2 + y 2 + z 2 2z, z 2(x2 + y 2 )} .

Esercizio 75.

Si ponga

f (x) =
n1

sin3 (nx) . n! f.

Si dimostri che la serie converge uniformemente con tutte le sue derivate, e quindi

f C (S 1 ).

Si calcoli la serie di Fourier di

Esercizio 76.
coincide con

Calcolare la serie di Fourier della funzione periodica dispari che in

x( x)

[0, ].

Usare Parseval per calcolare

n0

1 (2n + 1)6

n1

1 . n6

Esercizio 77.

Dimostrare che se

f C m (S 1 , C ), M . |n|m

allora i suoi coecienti di

Fourier soddisfano la maggiorazione:

|cn |
Viceversa, se vero (A.1) con

(A.1)

m 2,

allora

f C m2 (S 1 , C ) .

Esercizio 78.

Sia

f C 2 (S 1 , R)

tale che

f (t) dt = 0 .
0
Usando gli sviluppo di Fourier di

e di

dimostrare che:

|f (t)|2 dt
0
Quando vale l'uguaglianza?

|f (t)|2 dt .
0

Esercizio 79.
(i) (ii)

Calcolare modulo e argomento dei seguenti numeri complessi:

(i

3)14 ;

1 + cos i sin ; 1 + cos + i sin


169

(iii) (iv) (v)

(1 + 2i)5 (1 2i)5 ; (2 + i)7 + (2 i)7 ; (1 + i)n . (1 i)n2

Esercizio 80.
(i)

Calcolare

(ii)

1 5 (i i5 ) ; 2i 5 3 i.

Esercizio 81.
esprimere del polinomio.

Utilizzando la rappresentazione di Eulero dei numeri complessi, come polinomio in

cos n

cos .

Determinare, in funzione di

n il grado

Esercizio 82.

Sia

|z | = 1

ed

m N.

Dimostrare che le radici di

1 + iw 1 iw
sono tutte reali e distinte.

=z

Esercizio 83.

Date

(z0 , z1 , z2 , z3 )

(w0 , w1 , w2 , w3 )

due quadruple di numeri

complessi distinti, mostrare che:

TLF che porta gli zi nei wi , se e solo se i birapporti sono Esiste T (z ) = cz + d uguali, cio:
z0 z2 z0 z3 / z1 z2 z1 z3 = w0 w2 w0 w3 / w1 w2 w1 w3 .

az + b

Inoltre (z0 , z1 , z2 , z3 ) stanno tutti su un cerchio o una retta, se e solo se il loro birapporto reale.

Esercizio 84. Esercizio 85.


modo che

Trovare tutti i cerchi ortogonali sia a

|z | = 1

che a

|z 1| = 4.

Sia

Tz =

az + b . cz + d

Trovare

(z1 , z2 , z3 ) /

in termini di

(a, b, c, d)

in

T z = [z, z1 , z2 , z3 ] :=

z z2 z z3
170

z1 z2 z1 z3

Esercizio 86.

Sia

Tz =

az + b . Dimostrare che T (R ) se e solo se a, b, c, d cz + d T (S 1 ) = S 1 .

si possono prendere in

R.

Trovare inoltre condizioni necessarie e sucienti anch

Esercizio 87.
punto. Sia

Si consideriano due cerchi, uno interno all'altro e tangenti in un la regione tra questi due cerchi. Trovare una mappa olomorfa

bietttiva che mappa

nel disco unit.

Esercizio 88.

Sia

G = {z : 0 < |z | < 1} .
Esiste una mappa olomorfa biettiva da

nel disco unit?

Esercizio 89.

Calcolare

|z |=1

ez dz . z

Esercizio 90.

Calcolare

|z |=2

z2

dz . +1

Esercizio 91.

Siano

>0

ed

a C,

t.c.

= |a|.

Calcolare

|z |=
(Ricordarsi che

|dz | . |z a|2 dz ). z |z | < 1,


tale che

zz = 2

e che

|dz | = i

Esercizio 92.

Sia

una funnzione analitica in

|f (z )|
Qual la migliore stima di

1 . 1 |z |

|f (n) (0)| che si pu ottenere dalla formula di Cauchy?

Esercizio 93.

Sia

una funzione analitica su

DR {|z | R},

tale che

|f (z )| M
per ogni

D ,

con

z DR . < R.

Trovare una stima su

|f (n) (z )|

che valga uniformemente in

171

Esercizio 94.

Dimostrare che se

f H (C )

|f (z )| A + B |z |n ,
allora

un polinomio.

Esercizio 95.

Dimostrare che se

|f (z )| 1
allora

per |z | < 1 , f (0).

|f (0)| 1,

indipendentemente dal valore di

Esercizio 96.

Sia

una funzione olomorfa che manda il semipiano superiore

+ {z C : Imz > 0}
in se stesso e tale che

f (i) = i. |f (i)|.

1. Ricavare una stima su

2. Per quali funzioni viene assunto il valore massimo?

Esercizio 97.
locale in

Sia

C aperto.

Sotto quali condizioni

|f | pu avere un minimo

Esercizio 98.
|f (i)|?

Si consideri

f H (+ )

|f | 1.

Quanto pu essere grande

Quali sono le funzioni su cui il massimo assunto? Si determini il tipo di singolarit (rimuovibile, polo, singolarit Se si tratta di un polo, se ne

Esercizio 99.

essenziale) delle seguenti funzioni nell'origine. determini l'ordine e lo sviluppo di Laurent. 1.

f (z ) = f (z ) = f (z ) = f (z ) =

sin z z cos z 1 z log (1 + z ) z2 z2 + 1 z (z 1) 1 z


172

2.

3.

4.

5.

f (z ) = z sin

6. 7. 8.

f (z ) =

cos z z
1

f (z ) = e z f (z ) = f (z ) =

1 1 cos z z 1 1 ez 1 z

9.

10.

f (z ) = z n sin

Esercizio 100.

Sia

f (z ) =
Dare lo sviluppo di Laurent di

1 . z (z 1)(z 2)

negli anelli:

(a) B (0, 1) \ {0}

(b) B (0, 2) \ B (0, 1)

(c) C \ B (0, 2)

Esercizio 101.
di

Dimostrare che

semplici nei punti

2 + n , per ogni in ciascuno di questi poli.

zn =

f (z ) = tan z analitica in C tranne per poli n Z. Determinare la parte singolare

Esercizio 102.

Sia

GC

aperto. Se

non possono avere un punto di accumulazione in

f : G C ha G

solo poli, dimostrare che

Esercizio 103.

Sia

la distanza iperbolica sul disco unitario. Dimostrare che

d(z, w) = log

|1 zw| + |z w| |1 zw| |z w|

ovvero, la distanza il logaritmo del birapporto dei 4 punti in gura:

Esercizio 104.

Sia

la distanza iperbolica sul disco unitario. Dimostrare che

d(z, w) = log

|1 zw| + |z w| |1 zw| |z w|

ovvero, la distanza il logaritmo del birapporto dei 4 punti in gura :

manca la gura... ovvero

d(z, w) = log

(P w)(z Q) (P z )(Q w)
173

Esercizio 105. residui.

Si calcolino i seguenti integrali deniti, usando il

teorema dei

a)
+

dx x2 + a2 (x2 (x2 dx + a2 )2 x2 dx + 1)2

a>0 a>0

b)
+

c)
+

d)
+

dx x4 + 1 cos(ax) dx x4 + 1 cos(ax) dx x2 + b2 sin2 x dx . x2 + 1 aR a R, b > 0

e)
+

f)
+

g)

174

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