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Curriculum - Operativit - Garanzie Relazione Tecnica - Opere Complementari Interventi 1999 - 2010
D.L.K. srl
37135 VERONA Via C. Ferrari, 1/C Tel. 045.8230398 Fax 045.8276865 sito: www.dlk2002.it e-mail: contatto@dlk2002.it
CURRICULUM
Nel 1999, lIng. Dorigati Giuseppe, laureato in Ingegneria Chimica al Politecnico di Torino e con una precedente lunga esperienza quale Dirigente nel settore elettrochimico, costituisce, con alcuni soci, una Societ la cui operativit specifica quella di deumidificare le murature oggetto di umidit di risalta, mediante luso di una particolare innovativa Tecnologia; dirige quindi lAzienda quale Amministratore Unico e Direttore Tecnico.
La metodologia usata la Ladungskompensationsverfahren, cio, letteralmente, Tecnologia a Compensazione di Carica. Questa ha la sua origine nella ex-Germania dellEst ed infatti fu applicata per la prima volta, in edifici di valore storico, nelle murature della Chiesa di San Nicola nel 1965.(v. figura) Si dice, ma non ufficialmente appurato, che la tecnologia abbia origine di carattere militare, in quanto studiata per bonificare le casematte adibite a deposito di munizioni e quindi necessariamente asciutte.
Nel 2001, ling. Dorigati Giuseppe costituisce autonomamente la D.L.K. srl (dalle iniziali di Deumidificazione con Ladungskompensation), di cui Titolare ed Amministratore Unico: la nuova Societ acquisisce il knowhow, tutte le attrezzature ed i materiali della precedente Societ ed ogni significativa esperienza maturata nellapplicazione della Tecnologia a Compensazione di Carica, ottimizzandola con propri ulteriori studi ed in collaborazione con i migliori Tecnici specialistici del ramo. Di fatto, la D.L.K. srl uno Studio di Ingegneria che fornisce gli impianti tecnologici ottimali, specifici per ogni intervento, chiavi in mano: elabora il progetto, stabilisce la tecnologia esecutiva, procura i materiali di appropriate caratteristiche, fornisce le particolari attrezzature, sovrintende lorganizzazione del lavoro in cantiere e garantisce lefficacia dellimpianto applicato. Il tutto mediante la scelta e la valorizzazione delle capacita dei propri Collaboratori, Imprese Edili e/o Artigiani di collaudata e duratura esperienza. In questi dieci anni, la D.L.K. srl ha proseguito ed ampliato la propria attivit nel campo della deumidificazione delle opere murarie, ottenendo lapprezzamento dei Clienti e dei Professionisti Tecnici mediante la continua dimostrazione di efficacia, efficienza e competenza. Attestazione SOA. La deumidificazione delle murature, qualunque sia la metodologia utilizzata, una lavorazione di nicchia nel ben pi vasto complesso del Restauro e della Conservazione. Nel particolare di quanto concerne manufatti di valore storico, spesso oggetti di Appalti Pubblici o ad essi riconducibili, viene posto il problema dell Attestazione SOA. Nellelenco delle Categorie di Opere Specializzate non c per alcun riferimento specifico a codeste opere di deumidificazione per cui, imprecisamente ma necessariamente, la Categoria di appartenenza la OS8 (finiture di opere generali di natura tecnica), ex-S8 (impermeabilizzazioni, isolamenti, etc.): per essa non prevista la qualificazione obbligatoria. Se da un lato spiace che queste lavorazioni, particolari ed economicamente limitate, ma di importanza basilare per ottenere un effettivo e duraturo risanamento, non siano specificatamente codificate, dallaltro lato questo permette di non dover ottemperare a svariate pratiche burocratiche, prediligendo leffettiva operativit a regola darte.
RELAZIONE TECNICA
CAPILLARITA
Viene comunemente ritenuto che la risalita di acqua in una muratura, i cui materiali di costruzione hanno sempre un certo grado di porosit, sia dovuta alla capillarit. Questo fenomeno si manifesta in canalicoli di diametro molto piccolo ed legata al rapporto fra le forze di coesione delle molecole del liquido e le forze di adesione di queste molecole con quelle del solido (superficie interna dei capillari): quando queste ultime sono prevalenti, si ha la risalita della cosiddetta acqua mobile, che si arrampica allinterno dei capillari a causa delladsorbimento delle sue molecole da parte di deboli forze elettrostatiche presenti sulla superficie degli stessi. Dalla tabella riportata, si vede che questacqua ha un valore, rispetto alla porosit, variabile dal 10% (tufo ed arenaria)), all1% (marmo), o ancora inferiore: se ne deve dedurre, inequivocabilmente, che solo il 10%, o l1% o meno dei canalicoli costituenti la porosit hanno caratteristiche (sezione e lunghezza) tali da permettere lo svilupparsi, in maniera sensibile, del fenomeno della capillarit. Considerando (e semplificando) che questi materiali hanno una porosit media del 10% (con picchi del 3% e del 47%), ne consegue, (terza colonna), che nel materiale lapideo lapporto di acqua direttamente riconducibile alla capillarit dellordine dell1%, o dello 0,1% od inferiore. Composizione LITOTIPO %H2O p/p % (picnometro a He) arenaria 6 silicatica 0.70.8 marmo dolomitico 4 calcarea dolomitica 0.010.03 pietra di Lecce 45 calcarea 0.60.8 pietra di Vicenza 28 calcarea 0.130.15 marmo calcitico 3 calcarea 0.010.02 tufo 47 silicatica 57 serpentinite 4 silicatica 0.20.3 (dati tratti da Scienza dei materiali e restauro di G.G. Amoroso, M. Camati; Alinea Editrice) Sperimentalmente per, si misurano spesso percentuali di umidit ponderale ben maggiori, dellordine del 15-20%: al limite, caso di completa imbibizione, essa pu essere pari alla porosit. Necessit vuole che intervenga unaltra forza, e ben pi potente, per far risalire una quantit dacqua 15-20 volte maggiore di quella imputabile direttamente alla capillarit. Largomento sar ampiamente trattato pi avanti, limitandoci qui ad anticiparne la spiegazione, cio che la capillarit crea spontaneamente nella muratura una differenza di potenziale elettrico che la causa principale (circa 95%) della risalita dellacqua. La capillarit, logicamente, legata alle tipologie dei materiali di costruzione impiegati. Questa tipologia pu essere presa in considerazione introducendo un Coefficiente di Capillarit, detto C, di natura sperimentale e che indice della propensione del materiale a subire il fenomeno dellumidit di risalita: nella tabella a seguire sono riportati i valori di C per alcuni di quelli pi impiegati. Materiale Calcestruzzo vibrato Mattone Grs Intonaco Calcare duro Calcare molto tenero Gesso C [cgs] 1 5 10 15 20 80 50
Di fondamentale importanza, poi, la grandezza dei diametri dei canalicoli e la loro distribuzione nei materiali, in quanto sono alla base del calcolo di molte grandezze e delle conclusioni che ne conseguono.
DIFFERENZA DI POTENZIALE
La superficie di un capillare, come ad esempio dei silicati, piena di deboli terminazioni negative O- (forze di Van Der Waals), che attraggono e legano gli ioni positivi (primo strato), che a loro volta attirano gli ioni negativi (secondo strato): il tutto fa si che la superficie del capillare diventi sempre pi negativa, mentre la soluzione sempre pi positiva a causa dellimpoverimento anionico. La differenza di potenziale fra la soluzione positiva (+) e la superficie solida negativa (-) chiamato Potenziale , il cui valore teorico viene calcolato con una serie di formulazioni: praticamente si pu misurare con un tester un po sofisticato ed ha un valore che varia da qualche decina a qualche centinaio di millivolt.
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Poich nella muratura non ci sono altre forze in gioco, e poich, come si visto, nella stessa ci pu essere molta pi umidit di quella direttamente imputabile alla forza di capillarit, per rigorosa logica consequenziale dover supporre ed accettare che sia la stessa differenza di potenziale nella muratura (spontaneamente creata dalla capillarit) la principale causa (95%) di risalita dellacqua. I canalicoli in cui avviene la risalita per capillarit hanno un valore percentuale piccolo rispetto al valore di porosit, ma sono distribuiti diffusamente in tutto il materiale, per cui riescono, in maniera omogenea e progressiva verso lalto, a far si che tutta la fase solida (muro fuori terra fino ad una certa altezza) si comporti come caricata negativamente (-). Per il solito principio di attrazione delle cariche opposte, la parte alta della muratura, caricata negativamente (-) fa salire progressivamente verso l alto la soluzione acquosa caricata positivamente (+). Meglio sarebbe dire che, essendo gli ioni (+) in eccesso nella soluzione rispetto agli ioni (-), si instaura una migrazione preferenziale verso lalto, con un effetto di trascinamento degli ioni negativi (che comunque, essendo di carica opposta, sono appiccicati a quelli positivi) e delle molecole dacqua per attrito viscoso. Le molecole dellacqua, essendo dipolari, solvatano ogni ione, cio si pongono tuttattorno ad esso, trattenute da piccoli residui di carica: quando lo ione migra, migrano con esso tutte le molecole che ha attorno. Questo avviene attraverso tutti i canalicoli costituenti la porosit del materiale e non solo in quelli interessati dalla capillarit. Una volta che gli ioni (+), con relative molecole dacqua e relativi ioni (-) appiccicati, raggiungono una certa quota di equilibrio con la forza di gravit, per effetto dellevaporazione dellacqua sulla superficie della muratura, si innesta il fenomeno dellosmosi, con direzione trasversale dallinterno allesterno e con principale componente orizzontale. Sulla superficie, evaporando lacqua, la soluzione acquosa tende a concentrarsi, attirando dallinterno, proprio per effetto osmotico, altra acqua (e altri sali in essa disciolti): a sua volta, lacqua e i sali che hanno lasciato linterno della muratura, vengono rimpiazzatidal flusso che sale in continuo a causa della differenza di potenziale esistente. In sintesi e semplicemente, differenza di potenziale, osmosi ed evaporazione, in sinergia fra loro, creano nella muratura, fino ad una certa altezza di equilibrio, un continuo effetto camino per la soluzione acquosa.
MODUS OPERANDI
A seconda dello spessore, si praticano nelle murature una serie di forature di lunghezza variabile dai 120 cm. ai 200 cm., con un interasse di circa 50 cm. e ad una altezza compresa fra gli 80 cm. e i 120 cm dal piano di calpestio. Le forature sono oblique, con unopportuna inclinazione, e partono dalla zona di prima evaporazione per terminare nella zona dove la fonte dellumidit (classico la fondazione immessa in terreno umido). Lasportazione del materiale minima (foro da 28 mm. di diametro) rispetto alla massa muraria interessata, dellordine del 2 (due per mille), per cui non si provoca alcun indebolimento strutturale. Si opera con una perforatrice particolare, senza percussione e fornita di una fresa diamantata rotante raffreddata ad acqua, per cui non si produce alcuna vibrazione, n polvere. Per murature di spessore uguale od inferiore a 30 cm., si effettua una foratura bassa di lunghezza inferiore, per cui lasta, leggermente piegata, viene alloggiata parzialmente nella foratura stessa e per il restante, superiormente, sotto traccia. Nelle forature cos preparate, si inseriscono subito, per tutta la loro lunghezza, delle aste di acciaio dolce al carbonio, isolate chimicamente ed elettricamente da un rivestimento di neoprene vulcanizzato; il diametro del metallo varia dai 12 mm. ai 16 mm. Le aste sono immerse a scomparsa (sono infatti leggermente pi corte delle rispettive forature): i fori dingresso vengono infine sigillati con un impasto di calce e sabbia. Si opera, a scelta, da una parte o dallaltra delle murature per spessori fino a 100 cm.; per spessori superiori, si attua un doppio intervento.
OPERATIVITA
La D.L.K. srl elabora, fornisce ed applica limpianto tecnologico ottimale, specifico per ogni singolo intervento, atto ad assicurare una deumidificazione delle murature costante e duratura nel tempo.
minima invasivit: la massa muraria asportata per la foratura (fori da 28 mm.) estremamente ridotta (2 ); massima semplicit: il sistema autoregolante ed autonomo, non richiede lapplicazione di energia elettrica; totale compatibilit: le aste sono costituite da acciaio dolce al carbonio completamente rivestite da una doppia guaina di neoprene vulcanizzato, cos esse sono inerti verso i materiali circostanti; completa reversibilit: nel caso si rendesse necessaria lasportazione di una o pi aste (apertura di un vano, posizionamento di un quadro tecnologico, etc.), questa pu essere facilmente effettuata (semplicemente sfilandole dal loro alloggiamento) senza inficiare il corretto funzionamento del resto dellimpianto. durata illimitata: la vulcanizzazione un processo irreversibile che conferisce al neoprene unaltissima resistenza a qualsiasi attacco chimico, per cui le aste hanno una durata pressoch illimitata. Solo le teste sono scoperte, ma la loro superficie trascurabile, dellordine del due per mille rispetto a quella complessiva e comunque una eventuale corrosione delle stesse destinata ad auto-bloccarsi (si forma un tappo di sali od ossidi che inibisce il prosieguo del fenomeno). In sintesi, facendo una comparazione di carattere medico, si pu dire che linsieme delle aste dellimpianto si comporta come degli anticorpi, sempre presenti ed efficienti, che bloccano sul nascere ogni tentativo di rimanifestarsi della malattia, cio la risalita di acqua dalle fondazioni.
COLLABORAZIONE ESTERNA
Per la sola posa in opera dellimpianto, la D.L.K. srl si avvale della collaborazione consolidata da anni di Imprese Edili od Artigiane, operanti comunque sotto la propria diretta supervisione.
GARANZIA
La D.L.K. srl. chiarisce che la Tecnologia a Compensazione di Carica blocca la risalita dellumidit, ma non pu eliminare direttamente ed immediatamente lacqua ed i sali gi presenti nelle murature. Lacqua residua si esaurisce progressivamente nel tempo, sia perch ritorna nel terreno per forza di gravit (il muro si scarica essendo venuta meno la causa che lo ha caricato), sia perch evapora sulle pareti ( opportuno assicurare una buona ventilazione delle stesse). Le eventuali efflorescenze saline che dovessero apparire vanno asportate meccanicamente e/o chimicamente e/o fisicamente (estrazione), fino alla fase di esaurimento. Nel caso di persistenza di residui salini (dannosi perch igroscopici e perch cristallizzano in pi forme allotropiche di diverso volume), questi vanno neutralizzati con specifici e selettivi prodotti insolubilizzanti, limitandone luso, visto il loro alto costo, solo alle zone maggiormente interessate dalla persistenza del fenomeno. Gli intonaci , solo per la fascia interessata dallumidit di risalita, opportuno siano del tipo macroporoso e di sufficiente spessore; questo per permettere di chiudere i lavori in tempi non eccessivamente lunghi e per cautelarsi dal protrarsi della coda delle efflorescenze saline. La D.L.K. srl. garantisce che, dopo lopportuno periodo richiesto per lesaurimento dei fenomeni di cui sopra (da qualche mese a qualche anno, a seconda dello spessore e tipologia della muratura e del grado di ventilazione), lumidit media nelle murature trattate si mantiene sui valori prescritti dal C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche) per una muratura sostanzialmente sana, ossia atta ad impedire la formazione di muffe ed efflorescenze ed a mantenere integri gli intonaci, ridando salubrit ai locali interni e potere isolante alle murature. La garanzia di 10 anni in quanto questo il termine massimo previsto dalle leggi vigenti: in realt, lintegrit dellimpianto e quindi lefficacia dello stesso pressoch illimitata.
La prima componente si risolve con lapplicazione della Tecnologia a Compensazione di Carica. Per la seconda componente, non c alcun metodo che possa bloccare, nella muratura, la percolazione dellacqua, che dovuta irreversibilmente alla forza di gravit: lunica soluzione di interrompere il contatto, per tutta la parte interrata, della superficie esterna con il terreno (guaina, cunicolo drenante, ecc.). In alternativa, si pu applicare, su tutta la parete interna e fino ad una quota di poco superiore al piano di calpestio esterno, un buon prodotto impermeabilizzante di opportuno spessore: la muratura rimane umida al suo interno, ma leffetto visivo pratico quello di una superficie asciutta (niente macchie e/o efflorescenze); oltretutto i costi non sono eccessivi, linvasivit minima ed sempre realizzabile. Il riferimento per lapplicazione della Tecnologia a Compensazione di Carica , nel primo caso la quota di calpestio interno, nel secondo caso quella del piano di calpestio esterno. v. figure.
REVERSIBILITA
Se del caso, ogni asta pu essere facilmente rimossa dal suo alloggiamento, senza pregiudicare il funzionamento delle altre, in quanto ciascuna lavora nella massa muraria di sua pertinenza.
ETEROGENEITA
Le aste da immettere sono costituite da acciaio dolce al carbonio, di spessore pari a 1,6 cm. e di lunghezza pari a 155 cm.. Sono, inoltre, rivestite da neoprene vulcanizzato, il che le rende elettricamente isolate (condizione per una completa induzione elettrostatica) e chimicamente inerti rispetto ai materiali costituenti le murature, cio non pu avvenire alcuna interazione chimica. Limpianto a Compensazione di Carica ha il solo scopo di contrastare lumidit di risalita nelle murature fuori-terra, mediante lannullamento della differenza di potenziale creata dalla capillarit: questo sfruttando le specifiche caratteristiche elettrochimiche (capacit di induzione) proprie solo dei materiali metallici. Limpianto, e quindi la sua eterogeneit, non deve essere valutato come un diretto componente dei materiali da impiegarsi in un corretto restauro, di qualit e con modalit applicative consoni, ma come preparatorio e funzionale alla buona durata nel tempo del restauro stesso. Come detto, il rivestimento con neoprene garantisce inoltre lassoluta innocuit delle aste rispetto ai materiali in cui sono immesse.
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Settembre 2007 Chiesa della Beata Vergine delle Grazie SantAgata Feltria (PU)
Committente Deumidificazione: C.L.A.F.C. Soc. Coop. San Piero in Bagno (FC) Committente Restauro: Comune di SantAgata Feltria (PU) Progettista e Direttore Lavori: Arch. Antonio Angelo Mariani SantAgata Feltria (PU) Chiesa di medie dimensioni risalente al 1560, molto bella, con campanile romanico e portico con colonne ottogonali. Le murature sono in pietra tufacea e di spessore molto vario, dai 35 ai 100 cm.. Lavoro eseguito con la supervisione della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Ancona.
Ottobre- Novembre 2008 Chiesa di Santa Maria delle Grazie Codogno (LO)
Committente Deumidificazione: Parrocchia di San Biagio e B.V. Immacolata Codogno (LO) Committente Restauro: Parrocchia di San Biagio e B.V. Immacolata Codogno (LO) Progettazione e Direzione Lavori: Studio Tecnico Calvi Via Zoncada, 42 Codogno (LO) La chiesa detta anche dei Frati in quanto vi era annesso il convento dei Francescani Riformati. E opera di Marco Antonio Barattieri, edificata nel 700. Ha una sola navata, ampia e maestosa; un secolo dopo fu aggiunto il chiosco quadrilatero a 14 navate. Notevoli allinterno sei bassorilievi in legno intagliato, posti sotto le mense degli altari. Le murature sono in cotto, di spessore variabile da 40 cm. a 130 cm., con vistosissima presenza di umidit di risalita (ed altrettanta vistoso accumulo di depositi salini). Le opere di deumidificazione hanno interessato tutta la Chiesa ed il Campanile, ma anche la Sacrestia e il Chiosco. Restauro eseguito con la supervisione della Soprintendenza per i Beni Architettonici ed Ambientali di Milano.
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Giugno 2009 Sacrestia della Chiesa di S. Maria della Neve Codogno (LO)
Committente Deumidificazione: Parrocchia San Biagio e Beata Vergine Immacolata. Codogno (LO) Committente Restauro: Parrocchia San Biagio e Beata Vergine Immacolata. Codogno (LO) Progettista e Direttore Lavori: Studio Calvi Via Zoncada, 42 Codogno (LO) E la Sacrestia della Chiesa gi bonificata dallumidit mediante intervento della D.L.K. srl nellottobre 2004 e di cui il committente, evidentemente, rimasto soddisfatto. Murature in cotto di medio spessore (50 cm.).
Giugno 2009 Altari delle Chiese Parrocchiali Trivignano (UD) e Precenicco (UD)
Committente Deumidificazione: A. RE. CON. snc Via Napoleonica, 62 Campoformido (UD) Committente Restauro: Parrocchie di Trevignano e Precenicco Progettista e Direttore Lavori: A. RE. CON. snc Via Napoleonica, 62 Campoformido (UD) Trattasi complessivamente di 7 altari, dimensioni circa 80 cm.x 3 m., addossati alle murature. L intervento ha riguardato sia direttamente gli altari, sia i tratti di muro cui sono addossati, fonte principale (dalle fondamenta) della risalita dellumidit, trasmessa poi agli altari stessi.
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Febbraio 2002
Febbraio 2010
Dicembre 2002
Giugno 2010
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Maggio 2003
Maggio 2010
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Marzo 2009
Marzo 2009
Marzo 2003
Marzo 2009
Marzo 2003
Marzo 2009
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Dicembre 2003
Aprile 2010
Aprile 2004
Maggio 2009
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Ottobre 2004
Ottobre 2010
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Dicembre 2004
Marzo 2010
Dicembre 2004
Marzo 2010
Dicembre 2004
Marzo 2010
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Giugno 2005
Giugno 2010
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Ottobre 2005
Novembre 2010
Novembre 2010
Marzo 2006
Novembre 2010
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Mggio 2008
Luglio 2010
Giugno 2008
Novembre 2010
Giugno 2008
Novembre 2010
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Marzo 2008
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Marzo 2008
Novembre 2010
Marzo 2008
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CAROTATRICE
La carotatrice in acciaio INOX e garantisce la massima robustezza, versatilit e funzionalit di utilizzo in tutte le condizioni, anche le pi impegnative. La cura estrema posta nella realizzazione di tutti i particolari la prova della qualit costruttiva di questa apparecchiatura, progettata appositamente dalla D.L.K. srl per lapplicazione della Tecnologia a Compensazione di Carica. E facilmente smontabile in pi parti per favorirne il trasporto ai cantieri e allinterno degli stessi. Dimensioni di ingombro Lunghezza bracci
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COMPONENTI e FUNZIONAMENTO
Tre tipologie di frese a quattro denti diamantati, di ugual diametro e diversa durezza, da usarsi a seconda della natura delle murature. Inn nnesto a vite della fresa sullestremit dellasta e/o della prolunga: sostituzione molto semplice, con lausilio di normali attrezzi in dotazione. Il bloccaggio definitivo avviene automaticamente in fase di lavorazione. Avanzamento dellinsieme (motore-asta-fresa) perforante mediante scorrimento su una guida a cremagliera, attuato da un perno dentato pilotato a mano da un timone a tre aste. Tutto il blocco di lavoro si pu muovere in senso verticale ed un semplice dispositivo a vite continua permette di variare linclinazione del braccio: questo consente di cambiare rapidamente langolo e laltezza del punto di penetrazione nella muratura. Raffreddamento della fresa assicurato da una continua circolazione dacqua, immessa nellinnesto di trasmissione del moto rotatorio e che poi scorre allinterno dellasta, uscendo dalla fresa stessa. Motore (asincrono - trifase - 3Kw. - 2800g/1 - 380V) comandato da una centralina elettronica che ne modula la potenza ed i giri con interruttore davvio e blocco manuale di sicurezza. Il collegamento elettrico assicurato da due prese universali omologate per operare anche in condizioni di elevata umidit. Centralina elettronica (inverter) racchiusa in un quadro, trasportabile a m ano, indipendente dalla carotatrice, collegata ad essa da cavi elettrici impermeabili ed ignifughi e dotata di dispositivo automatico di blocco. Questo permette di operare con il massimo di funzionalit, flessibilit e sicurezza. Struttura di sostegno degli organi motori posizionata su una piattaforma circolare rotante, che viene saldamente bloccata da tre fermi meccanici (prima di operare). Ci consente di ottenere la posizione ottimale, anche in spazi molto stretti o difficili (angoli delle murature). Traslazione (manuale) mediante 4 ruote gommate (di cui 2 piroettanti). Stabilizzazione, in posizione di lavoro, assicurata da 2 bracci mobili (in posizione opposta al lato foratura), forniti di perni a vite continua (con piedino) alle estremit per lancoraggio direttamente sul piano di calpestio. 26