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Commissione Nazionale Italiana per lUNESCO Organizzazione delle Nazioni Unite per lEducazione, la Scienza e la Cultura
Commissione Nazionale Italiana per lUNESCO Organizzazione delle Nazioni Unite per lEducazione, la Scienza e la Cultura
Associazione Province UNESCO Sud Italia Sede Legale presso Grancia della Certosa di San Lorenzo Via Cavour n. 16 84036 Sala Consilina (SA)
Sede Operativa presso UPI Unione Province dItalia Piazza Cardelli n. 4 00186 Roma Tel. + 39 06 68 40 34 47 cell. + 39 339 31 70 252 Fax + 39 06 68 73 716 e-mail: unescosud@gmail.com
Indice
Nota introduttiva del Presidente dellAssociazione Province Unesco Sud Italia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nota introduttiva del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LAssociazione Province Unesco Sud Italia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Province e Siti UNESCO Bari I trulli di Alberobello. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Barletta Andria Trani Castel del Monte. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Benevento Il Complesso monumentale di Santa Sofia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LAcquedotto Carolino (Acquedotto di Vanvitelli). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Caserta La Reggia di Caserta con il Parco, lAcquedotto di Vanvitelli e il Complesso di San Leucio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Catania Le Citt tardo barocche del Val di Noto (Caltagirone, Catania, Militello in Val di Catania).. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Enna La Villa Romana del Casale (Piazza Armerina). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Matera I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Medio Campidano LArea Archeologica Su Nuraxi di Barumini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Messina Le Isole Eolie. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ragusa Le Citt tardo barocche del Val di Noto (Ragusa, Modica, Scicli). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Salerno La Costiera Amalfitana. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Siracusa Le Citt tardo barocche del Val di Noto (Noto, Palazzolo Acreide). . . . . . . . . . . . . . . . . Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Credits. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Cari lettori,
la prima domanda che ci si deve porre aprendo questo volume : perch organizzare una visita nei siti UNESCO del Sud Italia? Ed esattamente a questa domanda che lAssociazione che mi onoro di rappresentare tenta di rispondere con la presente pubblicazione che, nellesporre le eccellenze culturali del Mezzogiorno italiano, iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, non si limita a queste, ma ne fa elemento di particolare arricchimento di Nicola Bono una offerta turistico-culturale ben pi ampia e articolata, che spazia dallirripetibile e unico patrimonio culturale alle ricchezze paesaggistiche, dalla variet delle tradizioni popolari alle poliedriche manifestazioni della cultura immateriale, a partire dai saperi e dalle specialit enogastronomiche. Un viaggio nei territori del Sud, tutto parametrato sulle corde del piacere e dellemozione, vissuto sul filo del legame tra testimonianze artistiche, storiche e monumentali, che non a caso furono pensate e realizzate in questi luoghi, da uomini e donne che, sempre non a caso, contemporaneamente coltivavano quei prodotti unici che sono arrivati a noi, insieme alla sapienza plurisecolare della loro preparazione mirabile, che fa di essi non semplici cibi da gustare, ma il logico e insostituibile strumento per completare la conoscenza dei luoghi. Nei territori del Sud i vini non si degustano, e i cibi non si consumano, ma a ogni assaggio ci si riappropria di un pezzo di storia e di conoscenza, irripetibile e inclonabile altrove, esattamente come le vestigia archeologiche, le mirabili dimore storiche, le splendide chiese e gli austeri castelli. Per tali ragioni nata lAssociazione Province UNESCO Sud Italia, e cio rispondere ad una esigenza primaria, che quella di fare rete per favorire lo sviluppo turistico di territori che hanno tutto quello che si pu desiderare per rendere un soggiorno indimenticabile, tranne infrastrutture adeguate e strategie di marketing. Unendo le forze delle dodici Province del Sud, caratterizzate dalla presenza di almeno un sito UNESCO nel loro territorio, e attraverso una serie di azioni mirate, tra cui la edizione di questo catalogo, abbiamo avviato una strategia che ci auguriamo possa risultare vincente, specie se sar colto il senso profondo del viaggio culturale che, come fu per coloro che nel 700 lo inventarono,
in primo luogo un percorso emozionale, stimolato dalla capacit di apprezzare la bellezza dei luoghi visitati, con linscindibile variet di sapori, di colori, e di armonia di territori considerati, per questo, magici da millenni. Il catalogo, che parte ovviamente dalle descrizioni dei siti UNESCO, per dare la corretta dimensione dellofferta che realmente insiste in ogni singolo territorio spazia oltre e individua altri luoghi significativi, sia di natura paesaggistica che culturale, suggerisce itinerari, si diffonde sul terreno della cultura immateriale, attraverso la descrizione delle pi importanti e sentite tradizioni religiose e popolari, per approdare infine alle eccellenze enogastronomiche, corollario e completamento della complessa e articolata identit dei luoghi. Dopo la lettura, con occhio attento e animo aperto, di questo catalogo, sono certo della maturazione delloggettivo interesse a costruire percorsi di approfondimento della conoscenza di queste uniche realt territoriali. Sento il dovere di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo significativo strumento di promozione territoriale e, in particolare, lUnione delle Province dItalia, allinterno della quale mi onoro di rivestire lincarico di Responsabile del Settore Cultura e Turismo, che ha supportato lAssociazione Province UNESCO Sud Italia sin dalla sua costituzione, offrendo oltre alla fondamentale concessione della sede operativa, anche linsostituibile supporto di elevate figure professionali.
On. Dott. Nicola Bono Presidente dellAssociazione Province UNESCO Sud Italia
patrimonio culturale e naturale rappresenta il punto di riferimento, il modello, lidentit dei popoli e costituisce leredit del passato da trasmettere alle generazioni future. La Convenzione sulla protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale del 1972 riconosce che certi beni del patrimonio culturale naturale offrono un interesse eccezionale, che esige la loro preservazione come elementi del patrimonio mondiale dellumanit; di conseguenza la Convenzione attua un sistema di cooperazione e di assistenza internazionale, vincolando gli Stati membri ad unire gli sforzi per tutelare e preservare tale patrimonio di valore universale eccezionale per le generazioni future, cio in quanto la protezione di tali beni su scala nazionale rimane spesso incompleta, per lampiezza dei mezzi e risorse necessarie. La differenza tra un sito del Patrimonio Mondiale UNESCO e un sito del patrimonio nazionale risiede pertanto nel concetto di valore universale eccezionale. I siti scelti per costituire il Patrimonio Mondiale sono selezionati dal Comitato del patrimonio mondiale per le loro caratteristiche specifiche, che li rendono il miglior esempio possibile del patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo, e appartengono allintera umanit, a prescindere dal territorio sul quale si trovano. Il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, nella sua attivit di tutela, valorizzazione e frui zione del patrimonio culturale nazionale, partecipa al sistema di tutela del patrimonio UNESCO, in stretta collaborazione con la Commissione Nazionale Italiana per lUnesco, che ha definito le nuove procedure (visibili al seguente indirizzo http://www.unesco.beniculturali.it/) per linvio delle candidature nelle liste relative alla Convenzione sulla protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale e alla Convenzione per la protezione del Patrimonio Culturale Immateriale, e attraverso lUfficio Patrimonio Mondiale UNESCO, che svolge compiti di istruttoria e di supporto tecnico scientifico, occupandosi, inoltre, per le competenze del MiBAC, del coordinamento delle attivit connesse allattuazione delle predette Convenzioni. La creazione di unopera illustrata sulla promozione in rete di siti UNESCO del Sud Italia e dei territori circostanti, che non trascura le tradizioni culturali, storiche, enogastronomiche, artigianali dei territori, senza dubbio in linea con gli obiettivi di tutela e diffusione delle conoscenze del patrimonio culturale nazionale. Linserimento di un bene nella lista dellUNESCO, oltre che accrescere la sensibilizzazione della comunit nazionale e internazionale nei confronti della tutela del patrimonio, certifica il valore del sito dal punto di vista culturale e ambientale, contribuendo cos a gettare le basi per la creazione di unofferta turistica qualificata, e diversificata, collegando i siti con circuiti turistici tematici basati ad esempio sulla cultura o sulla enogastronomia, o legati a target specifici di flussi turistici, capace di attrarre anche un turismo di nicchia. Tale possibilit di notevole importanza soprattutto per i territori del Sud
Il
Italia, che vedono nel turismo, e in particolare in quello culturale, uno dei principali fattori di ripresa economica. Il Ministero ha, quindi, collaborato con entusiasmo alla realizzazione del presente catalogo, concepito come unopera di prestigio e di qualit per contribuire a preservare e tramandare il patrimonio mondiale costituito dai siti UNESCO del Meridione, che qui vengono non solo descritti e illustrati, ma anche inseriti nel contesto territoriale che ha subto la loro influenza. Con tale opera ci si prefigge, in particolare, di promuovere la conoscenza dei siti e del territorio delle dodici Province in cui essi sono ricompresi, creando un percorso unico e un filo di congiunzione tra essi, in un processo di valorizzazione integrata che contribuisca a rendere visibile e a porre in maggior valore del patrimonio posseduto da questa preziosa area del Sud Italia. Dott. GianniBonazzi Direttore Servizio I - Coordinamento e studi Segretariato Generale del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali
ticolata in quattro tipologie LArea Archeologica Su Nuraxi di interventi trasversali a rete. di Barumini Tali interventi riguardano non solo i siti UNESCO inseriti nei Poli ammessi a finanziamento dei fondi POIn, ma anche gli altri siti ubicati nelle altre Regioni. In questo modo sono state poste le premesse per un modello di gestione pilota degli interventi di valorizzazione dei siti UNESCO del Mezzogiorno, estensibili agli altri siti UNESCO nazionali, a quelli del bacino del Mediterraneo e degli altri Paesi UE ed extra-UE.
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La Reggia di Caserta con il Parco, lAcquedotto LAcquedotto Carolino Il Complesso di Vanvitelli monumentale e il Complesso di Santa So a di San Leucio
Castel del Monte I trulli di Alberobello I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri
Campania
Basilicata
C) Missione e obiettivi
La Costiera amal tana Paestum Il Parco Nazionale La Certosa del Cilento di Padula e Vallo di Diano Velia
Puglia
LAssociazione ha come missione generale quella di attuare laccordo di cooperazione stipulato fra le Province, per creare una rete Calabria interregionale di competenze, finalizzate a promuovere e sostenere lo sviluppo socioeconomico delle autonomie locali con la valorizzazione, il rafforzamento e lintegrazione del patrimonio culturale, naturale e Isole Eolie paesaggistico, al fine ultimo di sviluppare il turismo e la sostenibilit nella fruizione dei beni culturali. In particolare, lAssociazione accompagna ed Sicilia Catania assiste le ProvinMilitello La Villa Romana in Val di Catania del Casale ce associate nella Le Necropoli Caltagirone rupestri individuazione, prodi Pantalica grammazione e adesione ai proSiracusa Palazzolo Ragusa Acreide grammi comunitari, formulando un Noto Modica apposito piano integrato delle reti interScicli regionali di offerta a valere sui programmi POIn e PAIn per i siti UNESCO del Sud Italia, coordinandone lattuazione. A tale scopo: garantisce la cooperazione, il dialogo e laggregazione fra portatori di interessi dei territori coinvolti, basi essenziali locali nello spirito dei programmi POIn per le reti interregionali; /PAIn; promuove e realizza i progetti che ri attua il coordinamento delle reti interflettono la strategia dello sviluppo del regionali per conseguire gli obiettivi turismo culturale e dei sistemi turistici fissati.
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Capo Milazzo
Trullo, Alberobello
Paestum
Puglia
Trulli, particolare dei pinnacoli
Provincia di Bari
I trulli di Alberobello
Introduzione
lberobello un paese della collina murgiana della Puglia, sito in posizione equidistante tra lAdriatico e lo Ionio. Sul colle orientale vi la citt nuova con caratteristiche architettoniche moderne, sullaltra sommit disposta ad occidente sallineano i trulli in un agglomerato urbano, suddiviso in due rioni, Monti e Aia Piccola, entrambi monumento nazionale. I trulli sono un esempio architettonico di valore universale in quanto costituiscono una testimonianza unica, o quantomeno eccezionale, di una civilt e di una tradizione culturale scomparsa, e offrono un esempio di un tipo di costruzione e di complesso architettonico che illustra un periodo significativo della storia umana.
Criteri di ammissione
Dal Dicembre 1996 i trulli di Alberobello sono stati dichiarati dallUNESCO patrimonio mondiale dellumanit. Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha deciso di inserire il luogo sulla base dei criteri culturali (iii), (iv) e (v), ritenendolo di eccezionale valore universale, essendo uno straordinario esempio di una forma di costruzione di edifici derivante da tecniche preistoriche, che si conservata integra e funzionale anche oggi.
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Alberobello, panoramica
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lberobello nasce tra il 1400 ed il 1500, ad opera di alcuni contadini mandati qui dai Conti di Conversano, allora proprietari del territorio. La legge vigente, a quei tempi, nel Regno di Napoli, in particolare la Prammatica de Baronibus, sottoponeva ogni nuovo insediamento urbano ad unautorizzazione regia, che si otteneva previo pagamento dei tributi dovuti. Per evitare il balzello, i Conti di Conversano imposero ai contadini, mandati a colonizzare quello che allora era un bosco di querce, di costruire solo costruzioni precarie, che non avessero i caratteri della stabilit delle dimore ordinarie. Di qui i trulli, costruiti in pietra a secco, per facilitarne la demolizione, in modo tale che in caso di ispezione regia non si scorgessero i tratti di un insediamento urbano, evidentemente abusivo. Questa storia
di precariet si trasformata gradualmente in una storia di civilt, la civilt della pietra a secco. Nel 1797 poi, un gruppo di coraggiosi Alberobellesi, stanco della precaria condizione, si rec a Taranto per chiedere ausilio al Re Ferdinando IV di Borbone che invi il Decreto con il quale questo piccolo villaggio divenne libero da ogni richiesta tributaria. Il paesaggio agrario di Alberobello caratterizzato da una folta vegetazione di mandorli ed ulivi tipica del terreno carsico, mentre dalle rocce calcaree stratificate viene estratto il materiale utilizzato per la copertura dei trulli. Le dimore a trullo infatti sono dominate dalluso esterno della pietra a sfoglie, le chiancole che rivestono il cono e creano il meraviglioso centro urbano, unico al mondo, che oggi tutti vengono ad ammirare.
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Pinnacolo ornamentale
I trulli di Alberobello
Tipico trullo
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Tipiche botteghe
Itinerari
Le
Campa
grini e crociati. Il complesso monumentale, con una facciata compatta in pietra calcarea stretta da due torri e tripartita da due lesene. Le sculture presenti sui portali, anche dei fianchi laterali, mostrano tutta la ricchezza degli influssi culturali che agirono a Bari. Linterno impreziosito da un pavimento a mosaico del XII secolo e custodisce tra i tesori scultorei la cattedra di Elia e il trono marmoreo ricavato da un unico blocco. La cripta il luogo pi antico della Basilica, dove nel 1099 fu celebrato un concilio ecumenico.
imponenti architetture civili e militari sparse nelle citt e nelle campagne sono testimonianza di un florido Medioevo. Siamo, infatti, nella terra delle cattedrali sul mare e dei castelli, dellarte bizantina e longobarda che nellXI secolo incontr le influenze culturali nordiche da cui nacque il romanico pugliese. Litinerario parte da Bari, capoluogo di regione, la cui citt vecchia annovera i pi importanti monumenti medievali, tra cui la Basilica romanica di San Nicola, la Cattedrale romanica di San Sabino, il Castello di Federico II.
Allinterno della citt vecchia, fu costruita per accogliere le spoglie del Santo, protettore della citt, trasportate per mare da Mira, un paesino dellAsia Minore, per opera di marinai baresi. Da allora Bari, oltre a rimanere un importante porto mercantile, divenne meta di pelleFacciata della Basilica di San Nicola
Sorto nel 1131 per volont di Ruggero il Normanno, unimponente fortezza che si erge ai margini della citt vecchia, con il lato nord rivolto verso il mare. Il Castello presenta un nucleo pi antico quadrangolare con torri angolari e interessanti sculture nel cortile, richiamanti larte nordica. Nel 1500 divenne la residenza di Isabella dAragona, che fece aggiungere i fossati e i bastioni angolari.
Bari
Polignano a mare Conversano
ania
Itinerari
Monopoli
Basilicata
Gravina di Puglia
Castellana Grotte
I trulli di Alberobello
Cattedrale di Bitonto
Conversano
Su una piccola altura verso linterno sorge la citt medievale di Conversano, lantica Norba, che fu sede di uno dei pi potenti monasteri benedettini dellItalia meridionale. Il suo Castello lega la sua storia soprattutto alla famiglia Acquaviva dAragona, che govern fino alla fine della feudalit. Allinterno dei saloni del Castello, di notevole fattura sono le grandiose tele raffiguranti il ciclo della Gerusalemme liberata, opera del pittore Paolo Finoglio.
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Bitonto
Spostandoci verso linterno dalla costa adriatica, Bitonto conserva il nucleo medievale, incastonato su quello romano e peucezio, circondato da una schiera di palazzi rinascimentali, con eleganti logge a colonne e cortili interni decorati da balaustre scolpite. Al centro la Torre Angioina e la raffinata Cattedrale romanica, che conserva al suo interno i resti di una Basilica paleocristiana e lo smagliante tondo musivo con la figura di un grifo.
Calabria
Castello di Conversano
Itinerari
La facciata a capanna con tre portali di cui il centrale, pi grande, arricchito con bassorilievi nellintradosso, probabilmente provenienti da una costruzione antecedente, raffiguranti Cristo con i dodici apostoli, altre rielaborazioni di temi iconografici relativi al Salvatore e motivi vegetali. Altro elemento degno di nota il rosone a dodici colonnine, sovrapposte ad una lamina metallica lavorata finemente al traforo in una bottega locale del secolo XVI. mammiferi e rettili), si occupa della salvaguardia e valorizzazione delle masserie, dei tratturi, delle tradizioni e dei costumi. Laltopiano murgiano si spacca improvvisamente nelle gravine, ampi solchi nella roccia, profondi anche qualche centinaia di metri, umidi e verdeggianti in profondit ma brulli e stepposi alla sommit.
Gravina IN Puglia
Il paese sorge a ridosso della gravina su cui si sviluppata la civilt rupestre, fenomeno medievale che trasform il vivere in grotta provvisorio in un modello di vita permanente e organizzato. Le chiese-grotte sono la massima espressione dellarte rupestre. Alcune di queste, pur essendo scavate nel tufo, presentano imponenti architetture come la grotta di San Michele.
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Le Grotte di Castellana
Sono note in tutto il mondo per le loro splendide caverne che si dipanano per oltre tre chilometri di vie sotterranee. Le rocce delle grotte sono il risultato del lento accumulo di gusci e scheletri calcarei di animali e vegetali marini, e della precipitazione del carbonato di calcio contenuto nellacqua di mare. Dallingresso nella Caverna Nera, passando per la Caverna dei Monumenti con le grandi stalagmiti che si innalzano dal suolo, si giunge attraverso un affascinante percorso fino alla meravigliosa Grotta Bianca, ricca e splendente per via delle concrezioni di alabastro.
Gravina in Puglia
Itinerari
Il litorale
Il litorale della Terra di Bari si estende per 85 Km con spiagge attrezzate, stabilimenti balneari, discoteche, centri ricreativi. I lidi si rincorrono fra porti turistici e pontili e al calar del sole le citt costiere si accendono di vita, e i colori della notte diventano location ideali per eventi di richiamo per chi vuole soddisfare la voglia di sole ma anche di divertimento.
Polignano a Mare
Arroccata sul ciglio della falesia, presenta terrazze sul mare di inestimabile suggestione, scogliere a picco con case sorte sulla roccia, affacci a strapiombo e anfratti modellati dallacqua, anche di grandi dimensioni come la Grotta Palazzese. La costa di Polignano caratterizzata da insenature e da grotte raggiungibili in barca, spesso integrate alle cantine delle abitazioni
Polignano a Mare, veduta del centro storico
Giovinazzo
Il litorale adriatico della Terra di Bari si presenta con brusche interruzioni nella roccia che scendono a strapiombo sul mare, citt marinare fortificate, torri costiere e masserie. A 20 chilometri da Bari, risalendo la via Adriatica, si arriva nella fiorente citt costiera di Giovinazzo. Famosa gi in et romana per la sua marineria e importante centro di scambi commerciali e culturali del Mediterraneo durante il Medioevo, presenta un suggestivo porticciolo e un centro antico che si arrocca su una stretta penisola protesa verso il mare.
Giovinazzo, veduta dal centro storico
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sovrastanti. I fondali del mare incontaminato di fronte alla cittadina sono meta ambita da parte di sub e amanti delle immersioni, e sono di interesse scientifico oltre che turistico.
Monopoli
Proseguendo verso sud si arriva a Monopoli, con la bellezza del suo mare e limponenza del Castello di Carlo V, una fortificazione cinquecentesca di origine aragonese. Lintero borgo antico ancora circondato dai resti ben conservati delle mura di cinta.
Cattedrale di Giovinazzo
Castello di Monopoli
Eventi
il Carnevale di Putignano
Carri allegorici
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il carnevale pi noto della Puglia e uno dei pi antichi dItalia. la manifestazione di piazza per antonomasia, momento di creativit e di satira, ricco di ironia. Con le sue 616 edizioni e la sua incredibile carica di allegria ha saputo conquistare una fascia di pubblico incredibilmente eterogenea, combinando momenti burleschi con vere espressioni darte e artigianato e con opere di grande ingegno. Protagonista principale la cartapesta, reinventata per rendere alla perfezione le fantasie dei maestri di questarte. La commistione fra lestrema cura nella realizzazione dei pupi e la grandezza di questi splendidi carri (che raggiungono anche laltezza di 18 metri) rende visivamente impressionante la partecipazione alle sfilate; un lavoro che costa mesi di fatica e che si concretizza con la costruzione di enormi opere in movimento, dove luci, mu-
Enogastronomia
Pane di Altamura
La Ciliegia Ferrovia
Facilmente riconoscibile per il lungo peduncolo e per la dimensione pi grande rispetto alle altre specie, la Ciliegia Ferrovia un prodotto ormai esportato in tutta Europa. Le prime notizie della Ciliegia Ferrovia si hanno nel 1935. Il primo albero nacque da un ncciolo di ciliegie vicino ad un casello ferroviario delle Ferrovie Sud-Est a circa 900 metri dalla periferia di Sammichele di Bari. Successivamente si diffusa sul territorio del sud-est barese fino ad arrivare ad essere la principale coltivazione di Turi e Conversano, entrambi paesi limitrofi che vantano una delle maggiori produzioni in Italia. Il suo sapore intenso tanto da renderla la preferita per la distribuzione alimentare.
cottura avviene in forni a legna. La forma del pane piuttosto grande e tradizionalmente si presenta accavallata. Il pane di Altamura era particolarmente apprezzato per la sua capacit di resistere morbido, fragrante e gustoso per giorni e giorni, peculiarit che, unita alle componenti nutrizionali, ne faceva in passato lalimento principe delle tavole degli agricoltori della zona.
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Informazioni utili
COLLEGAMENTI AEREI Aeroporti di Puglia Spa: www.aeroportidipuglia.it Aeroporto di Bari Palese: tel. +39 080 5800200 Aeroporto di Brindisi: tel. +39 0831 4117208 Aeroporto di Foggia: tel. +39 0881 650542 COLLEGAMENTI FERROVIARI Trenitalia: Call center: tel. 89 20 21 www.trenitalia.it Ferrovie AppuloLucane: tel. +39 080 5725229 www.fal-srl.it Ferrotramviaria: Ferrovie del Nord-Barese: tel. +39 080 5789542 www.ferrovienordbarese.it Ferrovie del Sud-Est: numero verde tel. 800 079090 www.fseonline.it Ferrovie del Gargano: numero verde tel. 800 079090 www.ferroviedelgargano.com COLLEGAMENTI VIA MARE Autorit Portuale di Bari: numero verde tel. 800 573738 www.porto.bari.it Autorit Portuale di Brindisi: tel. +39 0831 414423 www.porto.br.it Autorit Portuale di Taranto: tel. +39 099 4711611 www.port.taranto.it DOVE DORMIRE Federalberghi Puglia: tel. +39 080 5210425 e-mail: puglia@federalberghi.it
Puglia
Una delle torri del Castello
Introduzione
apolavoro unico dellarchitettura medievale, Castel del Monte (Andria) fu fatto costruire da Federico II di Hohenstaufen verso il 1240. innegabile che il suo fondatore abbia voluto erigere questo Castello attribuendogli una forma e dei contenuti simbolici fortemente connessi al ruolo imperiale, ma ledificio espressione anche della sua poliedrica personalit di sovrano illuminato, appassionato di matematica, poesia, filosofia, astronomia, capace di anticipare le concezioni rinascimentali che gli valsero da parte dei contemporanei lappellativo di Stupor mundi. Perfetta sintesi fra scienza, matematica e arte, il Castello stato definito pietrificazione di una ideologia del potere, manifesto della regalit tradotto in un materiale che resiste nel tempo.
Criteri di ammissione
Il Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO nella 20a Sessione tenutasi a Merida - Messico nel 1996, sulla base dei criteri (i), (ii) e (iii), ha inserito il monumento federiciano nella World Heritage List, perch Castel del Monte possiede un valore universale eccezionale per la perfezione delle sue forme, larmonia e la fusione di elementi culturali venuti dal nord Europa, dal mondo musulmano e dallantichit classica. un capolavoro unico dellarchitettura medievale, che riflette lumanesimo del suo fondatore Federico II di Svevia.
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fondare la citt di Andria sarebbe stato leroe greco Diomede, ma lipotesi non suffragata da alcuna testimonianza storica. Le ricerche archeologiche confermano invece che nei pressi di Andria vi era la stazione Rudae, sulla Via Traiana, intorno alla quale sorsero nel Medioevo borghi e chiese. Nel 1046 Pietro il Normanno, Conte di Trani, cinse di mura i casali che erano sparsi nel territorio elevando Andria al rango di civitas. Nel XII secolo la citt pass sotto il dominio Svevo. Limperatore Federico II la tenne in grande considerazione per la fedelt dimostratagli in occasione delle ribellioni seguite alla sua scomunica da parte del papa Gregorio IX: nei pressi della citt, infatti, sorge la superba costruzione di Castel del Monte e, secondo la tradizione, la cripta della Cattedrale conserva le spoglie mortali delle mogli, Jolanda di Brienne e Isabella dInghilterra. Ad Andria nacque il figlio Corrado IV di Svevia, futuro imperatore. Sconfitto Manfredi a Benevento nel 1266, Andria pass agli Angioini divenendo dapprima Contea e, successivamente, Ducato con Francesco I del Balzo. Il duca Francesco II del Balzo, nel 1438, in seguito al ritrovamento delle ossa di San Riccardo, protettore della citt, istitu la fiera di aprile che si tiene ancora oggi. Nel 1507 il Ducato di Andria fu donato da Ferdinando il Cattolico a Consalvo di Cordova come ricompensa dellappoggio nella lotta contro i Francesi.
Nel 1522 Andria, insieme al Castel del Monte, fu acquistata dal Conte di Ruvo Fabrizio Carafa. Il 22 febbraio del 1556, Antonio Carafa, figlio di Fabrizio, ebbe il titolo di Duca di Andria dal Re di Spagna Filippo II. Il 23 marzo 1799 le truppe francesi della Repubblica Partenopea guidate dal generale Broussier e da Ettore Carafa assediarono Andria, rimasta fedele ai Borboni, e la posero a ferro e fuoco. Dopo la tragica conclusione della rivoluzione napoletana, Re Ferdinando fece giustiziare a Napoli Ettore Carafa. La breve stagione murattiana vide labolizione della feudalit e la confisca dei beni ecclesiastici. Ma Andria rest fedele ai Borboni. In seguito la citt segu levolversi delle vicende risorgimentali, del Regno dItalia e della Repubblica.
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Itinerari
Castelli e cattedrali
Il periodo della dominazione normanna, ed in particolar modo il successivo periodo caratterizzato dalla dominazione sveva e dalla straordinaria figura di Federico II, vedono un rafforzamento del ruolo delle citt ed al contempo un significativo sviluppo delle aree interne. Si struttura in questepoca un nuovo sistema militare e difensivo, che vede i castelli - posti in genere lungo la linea di costa o sulle alture che dominano il territorio e le citt - quali capisaldi di questa nuova organizzazione territoriale. Ne sono esempio, oltre naturalmente a Castel del Monte, i Castelli di Barletta e Trani, il Castello di Bisceglie, di Minervino e di Canosa. Insieme alle grandi fortificazioni, a rappresentare limmagine pi eclatante di queste citt vi sono alcune tra le pi belle Cattedrali di stile romanico-pugliese, costruite tutte tra lXI e il XIII secolo, prevalentemente in pietra locale e su cripte pi antiche. Duca Francesco II del Balzo (che ha il pregio anche di aver ritrovato le ossa del Santo Patrono della citt, San Riccardo dInghilterra). Fortemente rimaneggiata nei secoli XVII-XVIII e a met dellOttocento, con la costruzione del porticato in stile neo classico, dopo lultimo restauro del 1965 la chiesa si presenta in stile tardo gotico. Qui sono le tombe di due mogli di Federico II: Jolanda di Brienne e Isabella dInghilterra.
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Itinerari
Campania
cia ed aperture di fuoco disposte radialmente e lungo le cortine. Durante la prima occupazione spagnola del 1502-1503 il Castello ospit il Gran Capitano Consalvo da Cordova e parte dellesercito spagnolo, e fu durante quel periodo che visse il momento di maggior gloria, in occasione della Disfida di Barletta.
Canosa di Puglia
Basilicata
precedenti edifici di culto: il primo ascrivibile al VI secolo d.C. ed un secondo di epoca altomedievale, risalente al X secolo. La facciata del monumento realizzata in stile romanico (XII secolo), mentre la parte posteriore delledificio presenta evidenti forme gotiche (XIV secolo). La Chiesa suddivisa in tre navate scandite da colonne, presso le prime tre campate, e solidi pilastri nelle rimanenti. Il campanile risale invece al XII secolo.
figurante un imperatore in abito militare ed attribuibile alla prima met del V secolo d.C., si erge dinnanzi alla Chiesa del Santo Sepolcro a Barletta. Sono ancora incerte sia lesatta identificazione del personaggio raffigurato, sia loriginaria collocazione di questo monumento, divenuto simbolo della citt.
Cattedrale di Andria
Porto di Trani
Calabria
Itinerari
Cattedrale di San Nicola Il Pellegrino TRANI
Suggestiva per la sua vicinanza al mare ed al porto della citt, la Chiesa fu edificata in onore di San Nicola Pellegrino nel 1099, anno della canonizzazione del Santo, e venne portata a termine nel 1143 senza lardito campanile. La facciata principale, in cui incastonato un grande rosone, ornata da un bellissimo portale incorniciato da stipiti ed archivolti finemente traforati con intrecci vegetali in cui si alternano scene sacre e profane. Il portale chiuso da una stupenda porta bronzea a due battenti, opera di Barisano da Trani e datata 1175, divisa in trentadue formelle ognuna delle quali rappresenta un personaggio biblico. Oggi il portale originale, dopo un lungo restauro, custodito allinterno della Chiesa Superiore. lunga continuit insediativa che va dallet neolitica allet daunio-ellenistica, dallepoca romana a tutto il Medioevo. Percorrendo il variopinto paesaggio dal mare allentroterra, si possono visitare il Dolmen della Chianca di Bisceglie, il megalitico Ipogeo dei Bronzi di Trinitapoli e gliipogei di Terra di Corte, distribuiti su unarea di 5000 metri quadrati a San Ferdinando di Puglia, le aree archeologiche straordinariamente conservate di Canosa di Puglia fino al parco archeologico di Canne della Battaglia a due passi da Barletta. Oltre ai siti archeologici e ai musei cittadini, di particolare interesse la nuova pinacoteca allinterno dello splendido Palazzo della Marra a Barletta, che conserva le opere pittoriche di Giuseppe De Nittis (1846-1884), ed ospita importanti mostre di rilievo internazionale.
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Dolmen di Bisceglie
Itinerari
tra i maggiori esempi dellarchitettura paleocristiana della Puglia ed il monumento pi noto della citt. Ledificio di culto cristiano, scoperto nel 1925, fu realizzato su un pi antico tempio ellenistico, riutilizzandone le strutture. Il podio del tempio serv infatticome fondazione delledificio cristiano, i blocchi di muratura della cella fornirono materiale edilizio per le pareti dellalzato, capitelli e rocchi di colonne furono sezionati per essere inseriti nella nuova costruzione.Per la singolarit della sua pianta centrale, dalle notevoli dimensioni, considerato un modello dellarchitettura bizantina. Linterno era pavimentato con mosaici policromi di buona fattura; il pavone, alle spalle dellaltare, sicuramente il soggetto di maggior pregio. tre figure maschili raffiguranti Boemondo II e Guglielmo che quasi prestano giuramento e si tengono per mano sotto lo sguardo vigile di Ruggero II DAltavilla, il quale tiene stretto il suo mantello, simbolo di potere. Allinterno la cappella nuda ed intonacata al centro, e ha sul pavimento una lastra anchessa in marmo con liscrizione a caratteri bizantini: BOAEMONDUS.
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Eventi
DISFIDA DI BARLETTA
Nelle piazze, nel fossato del Castello, per le strade, Barletta rivive latmosfera del 1503, quando i cavalieri italiani guidati da Ettore Fieramosca ebbero la meglio sui francesi di La Motte. Il celebre evento storico, che vide premiata laudacia degli italiani al tempo delle angherie tra spagnoli e francesi per i domini del sud Italia, ancora oggi motivo dorgoglio per i barlettani, impegnati ogni anno nella rievocazione in costume. Per levento Barletta viena addobbata con stendardi spagnoli, scudi e fiaccole che illuminano i vicoli del centro storico. Alla rievocazione hanno preso parte anche attori famosi che hanno recitato nei panni dei leggendari guerrieri: ricordiamo Danny Quinn, Clarissa Burt, Arnoldo Fo e altri.
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Enogastronomia
olio di variet coratina
Loliva della cultivar Coratina, prodotta da alberi coltivati nel territorio della provincia di Barletta Andria Trani ed in particolare nellarea di Castel del Monte tra le variet pi apprezzate per qualit e propriet organolettiche e nutrizionali. Il suo carattere deciso e stuzzicante si esprime al meglio nelle preparazioni sotto sale, oppure snocciolata e conservata sottolio. La sua gustosit si esalta nella trasformazione in olio extra vergine di oliva, dal sapore deciso, lievemente amaro e piccante, e dallaroma fruttato e intenso.
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Informazioni utili
COLLEGAMENTI AEREI Aeroporti di Puglia Spa: www.aeroportidipuglia.it Aeroporto di Bari Palese: tel. +39 080 5800200 Aeroporto di Brindisi: tel. +39 0831 4117208 Aeroporto di Foggia: tel. +39 0881 650542 COLLEGAMENTI FERROVIARI Trenitalia: Call center: 89 20 21 www.trenitalia.it Ferrovie Appulo-Lucane: tel. +39 080 5725229 www.fal-srl.it Ferrotramviaria Ferrovie del Nord-Barese: tel. +39 080 5789542 www.ferrovienordbarese.it Ferrovie del Sud-Est: numero verde tel. 800 079090 www.fseonline.it Ferrovie del Gargano: numero verde tel. 800 079090 www.ferroviedelgargano.com COLLEGAMENTI VIA MARE Autorit Portuale di Bari: numero verde tel. 800 573738 www.porto.bari.it Autorit Portuale di Brindisi: tel. +39 0831 414423 www.porto.br.it Autorit Portuale di Taranto: tel. +39 099 4711611 www.port.taranto.it DOVE DORMIRE Federalberghi Puglia: tel. +39 080 5210425 e-mail: puglia@federalberghi.it
Campania
Complesso monumentale di Santa Sofia, particolare dellinterno
Provincia di Benevento
Il Complesso monumentale di Santa Sofia
Introduzione
Chiesa, simbolo dellarchitettura longobarda altomedievale, ardita e fantasiosa, tra i siti de I Longobardi in Italia. Centri di potere (568-774 d.C.) oggi nel patrimonio dellUnesco. Il complesso monumentale di Santa Sofia con lo storico scriptorium (dove nata la scrittura beneventana adoperata dai monaci amanuensi), stato per secoli una delle mete pi visitate dai pellegrini cristiani. La Chiesa, situata a Benevento, eretta per volere del Duca longobardo Arechi II intorno al 760, presenta una piccola pianta a forma esagonale nel corpo centrale con colonne provenienti dal Tempio di Iside, circondata da un anello decagonale retto da colonne in pietra calcarea. La zona delle tre absidi circolare, con mura che disegnano parte di una stella nella porzione centrale. Gli affreschi originari, che una volta ricoprivano linterno della Chiesa, sono visibili solo nelle due absidi laterali. I colori ancora vivi e le forme armoniche delle linee dellAnnunciazione e della Visitazione alla Vergine, testimoniano la presenza di maestranze bizantine tra lVIII e IX secolo, confermando Benevento capitale culturale di quegli anni. Distrutta in parte dal terremoto del 1688, con il restauro del 1951, spogliata della veste barocca voluta dallarcivescovo Orsini, ha ritrovato il suo aspetto medievale.
La
Criteri di ammissione
Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha deciso a giugno 2011 di inserire tale monumento nella Lista dei beni Patrimonio dellUmanit in base ai seguenti criteri: criterio (ii): i monumenti Longobardi sono una testimonianza esemplare della sintesi culturale ed artistica che ebbe luogo in Italia dal VI allVIII secolo tra la tradizione Romana, la spiritualit Cristiana, le influenze bizantine e i valori mutuati dal mondo germanico, preannunciando e favorendo lo sviluppo della cultura e dellarte carolingia; criterio (iii): i luoghi Longobardi del potere esprimono forme artistiche e monumentali nuove e straordinarie, che testimoniano la specificit della cultura Longobarda nellambito dellEuropa Altomedievale. Nel loro insieme essi costituiscono una serie culturale unica e chiaramente identificabile, i cui molti linguaggi e finalit esprimono il potere delle diverse lites Longobarde; criterio (vi): i luoghi dei Longobardi e la loro eredit nelle strutture culturali e spirituali della cristianit medievale europea sono molto rilevanti. Essi hanno potenziato significativamente il movimento monastico e hanno contribuito alla creazione di una meta antesignana dei grandi pellegrinaggi, Monte SantAngelo, con la diffusione del culto di San Michele. I Longobardi svolsero inoltre un ruolo determinante nella trasmissione al nascente mondo europeo delle opere classiche di letteratura, tecnica, architettura, scienza, storia e diritto.
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Chiesa di Santa Sofia, Visitazione alla Vergine (particolare), affresco di fine VIII - inizio IX secolo
La
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la sua conformazione pi salda e sicura come Principato dal 774 al 1077. Il principe Arechi II, che assunse il significativo titolo di Samnitium Dux, fece completare nel 762 la Chiesa di Santa Sofia, una delle pi ardite e fantasiose costruzioni dellAlto Medioevo, oggi riportata alla sua forma originaria. Attiguo alla Chiesa il Chiostro, non quello originario, ma quello ricostruito nella met del 1100 con caratteri spiccatamente romanici ed influenze arabe. Si sviluppa su una pianta quasi quadrata con sedici pilastri tra i quali si aprono quindici quadrifore ed una trifora, sormontate da archi a sesto ribassato poggianti su mensole. La Chiesa fu intitolata (in lingua greca) ad Agian Sophian e cio non ad una santa, una donna che, per particolari virt, fu canonizzata, ma alla Sacra (o Divina) Sapienza. Era un omaggio, dunque, alla pi alta forma di conoscenza, a quella che, superando tutti i limi-
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Campania
Acquedotto di Vanvitelli
Provincia di Benevento
LAcquedotto Carolino (Acquedotto di Vanvitelli)
Introduzione
elle aree di confine tra le Province di Benevento e di Caserta si sviluppa uno dei grandi capolavori, per bellezza ed arditezza, del genio architettonico di Luigi Vanvitelli (17001773): lAcquedotto, lungo 38 chilometri, commissionato dal Re Carlo III di Borbone, da cui il nome Carolino, dichiarato patrimonio dellumanit dallUNESCO nel 1997 e i cui lavori iniziarono nel marzo del 1753 per alimentare gli spettacolari giochi dacqua nei giardini della Reggia di Caserta e il non lontano complesso produttivo di San Leucio. La condotta, inaugurata il 7 maggio 1762, nasce nel Sannio alle falde del massiccio montuoso del Taburno Camposauro ed attinge lacqua alle sorgenti del Fizzo, nel territorio del Comune di Bucciano; attraversa i Comuni di Moiano e SantAgata de Goti e qui lascia la Provincia di Benevento per entrare in Terra di Lavoro, in tenimento di Valle di Maddaloni. Nel territorio di questo Comune si ammirano I Ponti: con 529 metri di lunghezza e 55.80 di altezza, e con tre ordini di arcate, essi costituiscono il segmento pi spettacolare, suggestivo e universalmente conosciuto di questo capolavoro di ingegneria idraulica. I calcoli del Vanvitelli e dei suoi collaboratori e labilit delle maestranze avevano consentito di superare le difficolt tecniche, in particolare quella di riuscire a dare alla condotta, che doveva trasportare 700 litri di acqua al secondo, una pendenza media di solo mezzo millimetro per metro percorso: questo in quanto le sorgenti del Fizzo si trovano ad una quota di metri 254 s.l.m. e la cascata del Palazzo Reale a 203.50.
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Criteri di ammissione
Questa grandiosa opera di ingegneria idraulica fu inserita dallUNESCO nel 1997 tra i beni da tutelare nella Lista del Patrimonio Mondiale sulla base dei criteri (i), (ii), (iii) e (iv). Rappresenta, infatti, un capolavoro dellingegno umano oltre che una delle pi importanti opere pubbliche realizzate dai Borbone. In origine la sua realizzazione nasce dallesigenza di rifornire dacqua la citt che sarebbe stata edificata intorno alla Reggia e potenziare le risorse idriche della citt di Napoli, fino ad allora servita dal seicentesco canale del Carmignano. Il condotto rappresentava una moderna infrastruttura lungo la quale sorgevano giardini e tenute reali destinate sia a scopi di svago che a fini produttivi.
Acquedotto di Vanvitelli
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Acquedotto Carolino (noto anche come Acquedotto di Vanvitelli) lacquedotto nato per alimentare il complesso di San Leucio (Caserta), e che fornisce anche lapporto idrico alla Reggia di Caserta (o meglio alle reali delizie costituite dal Parco, dal Giardino Inglese e dal Bosco di San Silvestro), prelevando lacqua alle falde del monte Taburno, dalle sorgenti del Fizzo, nel territorio di Bucciano (BN), e trasportandola lungo un tracciato che si snoda, per lo pi interrato, per una lunghezza di 38 chilometri. Il condotto, largo 1,2 metri ed alto 1,3 metri, segnalato da 67 torrini, costruzioni a pianta quadrata e copertura piramidale destinate a sfiatatoi e ad accessi per lispezione. I lavori dellacquedotto, progettato da Luigi Vanvitelli su commissione di Re Carlo di Borbone (da cui lappellativo di Carolino), presero il via nel marzo del 1753. Il 2 agosto 1754 Re Carlo confer ad Airola il titolo di citt come ricompensa formale per lo sfruttamento delle sorgenti di Bucciano, che allepoca era un casale della stessa Airola. Lopera compiuta fu inaugurata il 7 maggio 1762. Di particolare pregio architettonico e dal 1997 patrimonio mondiale dellUNESCO
(assieme allintero acquedotto, alla Reggia di Caserta e al complesso di San Leucio) il ponte, a tuttoggi perfettamente conservato, che attraversando la Valle di Maddaloni congiunge il monte Logano (ad est) con il monte Garzano (ad ovest). Tale costruzione, comunemente nota come I Ponti della Valle, si innalza con una possente struttura in tufo a tre ordini di arcate per una lunghezza di 529 metri e con unaltezza massima di 55,80 metri, sul modello degli acquedotti romani. Dalla grotta artificiale posta a conclusione del grande parco progettato dal Vanvitelli e completato dal figlio Carlo, una diramazione conduce alledificio Belvedere, la celebre filanda, voluta da Ferdinando IV per la produzione e tessitura della seta, realizzata recuperando lantico casino cinquecentesco degli Acquaviva, che ancora conserva i giardini di impronta rinascimentale arricchiti da gruppi scultorei e fontane, nonch i giardini del XIX secolo dove una grande cisterna accoglie le acque del Carolino per far funzionare il rotone ad acqua della filanda. E infine, dopo aver attraversato il Bosco Vecchio, un ramo del Carolino raggiunge Carditello, fattoria modello voluta sempre da Ferdinando IV.
LAcquedotto Carolino
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Itinerari
La terra dei Sanniti, dei Longobardi e delle Streghe
Tanto vicina alle mete turistiche pi rinomate della Campania quali Napoli e la Costiera Sorrentina ed Amalfitana, quanto diversa, originale, per storia, cultura, tradizioni e contesto umano ed ambientale, la Provincia di Benevento conosciuta come la terra dei Sanniti, dei Longobardi, delle Streghe. Una terra di suggestioni storiche e magiche che vivono ancora nel presente, nei luoghi, nei monumenti, nella gente consapevole ed orgogliosa della propria peculiare cultura. Il Sannio Beneventano una terra promessa per chi vuol vivere unesperienza ricca di stimoli culturali ed, insieme, godere di un ambiente sereno, ospitale ed incontaminato. Provincia tranquilla, silenziosa, ma anche vivace ed allegra nelle feste, nelle sagre, nelle attivit di animazione che si svolgono in tutto larco dellanno.
Arco di Traiano, Benevento
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Benevento, il capoluogo, conserva un patrimonio monumentale di grande rilievo, che testimonia le epoche storiche che si sono succedute: dalla citt sannita (lantica Maleventum) e romana, alla Benevento longobarda e, poi, per otto secoli, isola pontificia in Campania. Da visitare: lArco di Traiano, il pi imponente arco di trionfo di epoca romana; il Teatro Romano; il Ponte Leproso; il Complesso di Santa Sofia, patrimonio mondialie dellumanit, con la Chiesa di Santa Sofia (secolo VIII) e con lannessa Abbazia, sede del Museo del Sannio che, oltre ai reperti sanniti, romani e longobardi, custodisce quelli del beneventano Tempio di Iside; la Chiesa di SantIlario a PortAurea (secolo VII), oggi Museo dellArco di
Monte Taburno
Castello di Casalduni
Cusano Mutri
LAcquedotto Benevento Carolino Il Complesso S. Agata Montesarchio monumentale dei Goti Traiano; il Duomo, il cui primitivo impianto di Santa So a dellVIII secolo; le Mura Longobarde; la Rocca
dei Rettori (secolo XIV). Di grande interesse, quale opera contemporanea, lHortus Conclusus del Maestro sannita Mimmo Paladino.
Itinerari
Pietraroja San Marco dei Cavoti Cerreto Sannita Guardia Sanframondi Solopaca Pietrelcina
Campania
macchine agricole; il Museo del Tempo, a San Marco dei Cavoti, che ospita orologi da torre a partire dal 1400; il Meg, a Solopaca, museo e polo di ricerca sul tema alimentazione/salute; Arcos, museo darte contemporanea, a Benevento; il Geobiolab Laboratorio Europeo della Naturalit a Benevento; il Museo Archeo logico del Sannio Caudino, a Montesarchio; il Museo della Ceramica, a Cerreto Sannita, a testimonianza di unantica e pregevole tradizione artigianale. In Provincia si possono visitare paesi con affascinanti centri storici, come SantAgata de Goti, Cusano Mutri, Guardia Sanframondi e Cerreto Sannita; borghi sovrastati da rocche e castelli; paesaggi rurali di rara bellezza, come in Valle Telesina, nel Fortore, nellAlto Tammaro e tra i declivi delle Colline Beneventane; luoghi di alta pregnanza spirituale e religiosa, come la Pietrelcina di Padre Pio, con il museo e la casa natale del Santo; i Parchi Naturali con un immenso patrimonio floro-faunistico sui monti del Taburno- Camposauro e del Matese. Una fitta rete di sentieri e tratturi consente la pratica dellescursionismo naturalistico e sportivo. L Acquedotto Carolino attraversa il Parco Naturale Regionale Taburno-Camposauro, esteso per 14.440 ettari, ricco di biodiversi-
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Cusano Mutri
Itinerari
t, di sentieri, di scorci affascinanti, di insigni emergenze archeologiche, monumentali, artistiche e storiche. A poca distanza dal passo delle Forche Caudine, dove i Romani furono umiliati dai Sanniti nel 321 a.C., questo territorio il cuore dellinsediamento della trib dei Caudini di quel fiero popolo, ma anche ricco di testimonianze della Magna Grecia con Caudium (lattuale Montesarchio) e, dominando il tracciato della pi famosa strada consolare romana, la Via Appia, lintera area stata interessata da importanti eventi che si svolsero lungo questo tragitto. Ad esempio, famoso lincontro che si svolse in epoca pre-imperiale romana nella Villa di Cocceio, a Bonea, tra i poeti Virgilio ed Orazio e Mecenate, che discussero di politica. Infine numerosi sono i Castelli e le fortificazioni (molti per ridotti a ruderi) che presidiano il territorio. A Bucciano, dove nasce lAcquedotto Carolino, sono da ammirare assolutamente il Santuario del Taburno e le Grotte rupestri di San Simeone e di San Mauro. A Montesarchio si trovava lantica Caudium, che successivamenMontesarchio, la torre
te divenne insediamento longobardo e poi normanno; oggi, tra le tante ricchezze, vanta la Torre e il Castello, oggi sede del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino. A Pannarano, sul monte Partenio, si segnala tra laltro la splendida Oasi del WWF.
SantAgata de Goti, Duomo
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La cittadina di Forchia, che forse ha mutuato il suo nome dalle Forche Caudine, e quella, vicinissima, di Arpaia, vantano antiche vestigia, mentre il Vanvitelli lasci il segno del suo genio ad Airola nella Chiesa dellAnnunziata, ad arricchire le suggestioni longobarde delle sue origini. Il centro storico di Moiano, con le sue Chiese di San Pietro e San Sebastiano, quasi introduce al gioiello architettonico di SantAgata de Goti, lantica Saticula (citata da Tito Livio e da Virgilio) ove fu rinvenuto il Cratere di Asteas, il meraviglioso vaso del V secolo a.C. raffigurante il ratto dEuropa. Collocata su un masso tufaceo, in uno degli scenari pi
Itinerari
Chiesa della Santissima Annunziata, Airola
corta, con il suo Palazzo medievale e la sua oasi naturale di Piana di Prata; Melizzano con il suo Castello e il Santuario Santa Maria della Libera su Monte SantAngelo e la manifestazione storica della Quintana; infine Dugenta e Durazzano che custodiscono allinterno dei loro centri imponenti Castelli.
Moiano, affresco di Tommaso Giaquinto, particolare
suggestivi dellintero Mezzogiorno, SantAgata de Goti ricchissima di palazzi, monumenti e Chiese delle epoche pi antiche, colme di tesori darte e, tra le innumerevoli testimonianze, pu inoltre vantare la lunga presenza tra le sue mura di SantAlfonso Maria de Liguori. I Comuni di Cautano, Tocco Caudio, Torrecuso, Paupisi, Foglianise, Vitulano, sui versanti del Taburno sono ricchi di storia e degni del massimo interesse per una molteplicit di fattori. Ci si trova infatti nellarea di produzione del magnifici vini rosso Aglianico del Taburno e bianco Falanghina, Coda di volpe, ma anche nellarea delle cave del marmo rosso, servito per rendere splendidi alcuni Palazzi della Russia zarista oltre che della Reggia di Caserta; inoltre si possono ammirare suggestivi centri storici, Palazzi e Chiese di grande pregio architettonico, e lEremo di San Michele (a Foglianise), che sembra appollaiato sul fianco del monte. Nel comprensorio del Monte Taburno risiedono anche Frasso Telesino, terra dei Gamba-
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Foglianise, lEremo
Torrecuso
Eventi
La
Provincia di Benevento animata da feste, rassegne, sagre enogastronomiche, manifestazioni reli giose, fiere e mercati tradizionali in tutti i periodi dellanno. Molti eventi (se ne possono contare quasi mille!) hanno carattere di periodicit e sono in gran parte legati alla tradizione popolare ed alla storia dei luoghi, o volti alla valorizzazione dei prodotti del territorio.
Torrone
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Di seguito si indicano, in ordine cronologico, alcune tra le manifestazioni pi consolidate e frequentate: Ruzzola del Formaggio (Pontelandolfo, periodo di Carnevale); Sagra del Virno Fungo di San Giorgio (Cerreto Sannita, maggio); Infiorata del Corpus Domini (Cusano Mutri); Quintana Storica (Melizzano, luglio); Falanghina Felix rassegna dei vini da uve falanghina (SantAgata de Goti, luglio); Vinalia promozione e valorizzazione del vino (Guardia Sanframondi, prima decade di agosto); Festa del Grano (Foglianise, 16 agosto); Riti Settennali di Penitenza Processione dei Battenti (Guardia Sanframondi, agosto,
settennali, ultima edizione nel 2010); Festa del Vino (Castelvenere, ultimo fine settimana di agosto); Benevento Citt Spettacolo festival di teatro, musica, cinema, mostre ed incontri (Benevento, settembre); Vinestate (Torrecuso, primo weekend di settembre); Festa dellUva (Solopaca, seconda domenica di settembre); Biennale dArte Ceramica Contemporanea (Cerreto Sannita, settembre); Sagra dei Funghi Porcini (Cusano Mutri e Castelpagano, settembre/ottobre); Raduno Internazionale delle Mongolfiere (Fragneto Monforte, prima settimana di ottobre); Sagra della Castagna locale (Cusano Mutri e Vitulano, fine ottobre); BenTorrone (Benevento, fine novembre); Festa del Torrone e del Croccantino (San Marco dei Cavoti, dicembre); Presepe Vivente (Pietrelcina e Morcone, fine dicembre); Natale a la Terra (San Giorgio La Molara, dicembre); Mercantico, fiera dellantiquariato e dei prodotti tipici locali (San Lorenzello, ultimo weekend di ogni mese); Cantine al Borgo (Castelvenere, ultimo weekend di ogni mese).
Uva falanghina
Enogastronomia
punto di forza del territorio sannita lofferta enogastronomica. Ristoranti, agriturismi, trattorie propongono dovunque i piatti tradizionali della cucina locale, impreziositi da prodotti tipici di eccellenza: il famoso Torrone di Benevento ed il Croccantino San Marco dei Cavoti; la Mela Annurca IGP (Indicazione Geografica Protetta), prodotta in Valle Caudina e Telesina e nellarea del Taburno; i Formaggi pecorini e la Ricotta di Laticauda; il Caciocavallo di Castelfranco in Miscano; la Carne ovina di Laticauda e la Carne bovina di razza Marchigiana; il miele; i salumi, tra i quali risaltano il Prosciutto di Pietraroja e la Soppressata del Sannio; il Carciofo di Pietrelcina; i vini (quasi la met dellintera produzione vitivinicola campana) con lottima produzione di Falanghina ed Aglianico (lAglianico del Taburno ha di recente acquisito la DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita) e la presenza di altri DOC ed IGT (Indi-
Un
cazione Geografica Tipica) di grande qualit; lolio extravergine di oliva a Denominazione dOrigine Protetta; il Sidro di Mela Annurca e di Mela Limoncella; i prodotti tradizionali da forno come la Scanata (di pane) del Sannio, i Taralli intrecciati di San Lorenzello, il Panesillo di Ponte, il Puccellato (dolce e salato) di Fragneto lAbate. Oltre, naturalmente, al Liquore Strega rinomato nel mondo. Un vero paradiso del gusto.
Formaggi
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Informazioni utili
COLLEGAMENTI AEREI Aeroporto di Napoli (Capodichino): 80 Km da Benevento, tel. +39 081 7896111 Aeroporto Internazionale di Napoli: tel. +39 081 7092800 COLLEGAMENTI FERROVIARI Ferrovie dello Stato: tel. +39 0824 21015 Ferrovia Benevento - Napoli: tel. +39 0824 320711, +39 0824 54643 www.trenitalia.it COLLEGAMENTI STRADALI A1 (Napoli-Milano): uscita Caianiello e percorrere la S.S. 372 Telesina A14 (Bologna-Bari): uscita Termoli e percorrere la S.S. 88 A16 (Napoli-Bari): uscita Castel Del Lago da Napoli e Caserta: S.S. 7 Appia DOVE DORMIRE Federalberghi Campania: tel. +39 081 5513133 e-mail: campania@federalberghi.it
Campania
Reggia di Caserta, esterno
Provincia di Caserta
La Reggia di Caserta con il Parco, lAcquedotto di Vanvitelli e il Complesso di San Leucio
Introduzione
aserta sorge al limite nord orientale della pianura campana ed chiusa, in parte, dalla catena dei monti Tifatini. Qui nel 1750 il Re Carlo di Borbone decise di erigere una nuova reggia che costituisse il centro ideale di una moderna capitale, Caserta, in grado di rivaleggiare con le maggiori citt europee. Il complesso fu affidato al grande architetto Luigi Vanvitelli che progett un palazzo maestoso, austero esternamente ma prezioso negli interni, circondato da un parco con scenografiche fontane. Questo progetto estremamente ambizioso stato inserito nella Lista dei beni del Patrimonio Mondiale dellUnesco per la sua originale concezione e gestione.
Criteri di ammissione
Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha deciso di inserire questo bene sulla base dei criteri (i), (ii), (iii) e (iv) ritenendo che il complesso monumentale di Caserta, che ha caratteristiche simili a quelle di altre residenze reali del XVIII secolo, straordinario per lampiezza circolare del suo disegno, che include non solo un imponente palazzo e un parco, ma anche il paesaggio naturale circostante e un ambizioso progetto di una nuova citt secondo i precetti dellurbanistica del tempo. Il complesso industriale del Belvedere di San Leucio, progettato per la produzione della seta, anchesso di particolare interesse per i principi idealistici che erano alla base della sua originale concezione e gestione.
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aserta moderna non sorse, come di consueto nella storia urbanistica della Campania, sul sito di un insediamento di et classica. Il suo territorio era anticamente compreso tra la grande Capua, baricentro del fertile Ager Campanus, e Calatia, un centro minore, ai margini della piana, oggi ai limiti del territorio comunale di Maddaloni, lungo il tracciato della antica via Appia.
Nel periodo tardo antico, a Calatia sorse una chiesa cattedrale e vescovado, che si trasfer, dopo un lento spopolamento del centro in pianura, sulle alture dei monti, a Casa Hirta, oggi nota come Caserta Vecchia. Tutto il periodo della dominazione Longobarda (IV secolo d.C.) fu caratterizzato da violente lotte di successione: in questa fase venne eretto il torrione quadrangolare
La Reggia di Caserta
attorno al quale sorse un centro urbano. Con le invasioni normanne, Caserta fu assoggettata ai nuovi signori sotto forma di Contea; si costitu allora lo Stato casertano. In seguito si introdussero il feudalesimo e la cavalleria, e nel 1113 si diede il via alla costruzione della Cattedrale. Durante il regno del Conte Roberto la citt visse un periodo di notevole sviluppo e, dopo la Cattedrale, furono costruiti il Palazzo Vescovile e la Casa Canonica che diedero alla piazza un impianto rettangolare. Successivamente il regno pass nelle mani degli Svevi, degli Angioini, e poi di Alfonso V dAragona. Caterina Della Ratta spos Cesare dAragona, figlio naturale del Re, che affront prima le truppe di Carlo VIII e successivamente quelle di Luigi XII. Sconfitto dai francesi,
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La reggia
Nel 1750 Carlo di Borbone, Re delle Due Sicilie, acquista dalla famiglia Acquaviva il territorio ai piedi dei monti Tifatini, dove si prospett il nascere del Palazzo Reale. Fu il Papa Benedetto XIV a dare al futuro Re di Spagna Carlo III il consenso ad assumere, per la realizzazione della Reggia, Luigi Vanvitelli, un architetto napo-
La Reggia di Caserta
letano di origine olandese, che stava lavorando alla preparazione del Giubileo del 1750. I lavori di costruzione iniziarono nel 1752; sette anni dopo, con i lavori al culmine, Re Carlo lasci Napoli per trasferirsi a Madrid come sovrano di Spagna. Nel 1773, alla morte di Luigi Vanvitelli, lopera non era ancora completata. Solo nel 1847 venne ultimata la Sala del Trono e lopera venne quindi compiuta anche se con alcuni cambiamenti rispetto al progetto originale, dovuti non tanto al passaggio del progetto nelle mani del figlio di Vanvitelli, Carlo, quanto al diminuire dellinteresse dovuto alla partenza di Carlo di Borbone. La Reggia di Caserta appartenne alla Casa Borbone per oltre un secolo, dal 1752 al 1860, anno in cui pass ai Savoia. Nel 1919 infine un decreto ministeriale lattribu al demanio dello Stato italiano. Il Palazzo a pianta rettangolare e larea interna si divide in quattro sezioni con altrettanti cortili divisi da un solenne atrio a tre navate con due bracci trasversali. Ognuno dei quattro cortili ha gli angoli smussati da un taglio di quarantacinque gradi; questo accorgimento, insieme alle intuizioni del Vanvitelli, contribuisce ad evitare le squadrature che sarebbero state inevitabili per la mole delledificio. Vanvitelli progett inoltre un monumentale e maestoso accesso alla Reggia, con un grande viale che si innesta su un doppio emiciclo e forma la Piazza Vanvitelli. Il Palazzo Reale comprende 1.200 stanze, la piazza antistante, il parco e il giardino inglese. Il primo simbolo del Palazzo Reale lo Scalone dOnore, che si presenta con una grande rampa centrale che si sdoppia in due elementi paralleli, con 116 gradini composti ciascuno da un unico blocco di lumachella di Trapani. A met del portico, la visione propone il fondale di marmo tra i pilastri, le arcate e le statue che lo sovrastano. Sono tre, in stucco, raffiguranti la Maest Regia, a cavallo di un leone, il Merito, armato di una spada e di un libro, la Verit, una figura femminile che poggia con un piede sul mondo mentre con lindice punta il sole. Il cornicione che corre lungo la volta era destinato ad accogliere i maestri di musica durante i ricevimenti; questa collocazione anticipa il concetto della musica stereofonica proveniente da una fonte non visibile in quanto lorchestra si trovava completamente coperta rispetto agli ospiti. Il parco si estende per circa 120 ettari ed uno dei pi grandiosi complessi architettonici e monumentali dEuropa. Fu progettato da Vanvitelli e ultimato dal figlio Carlo che alline lungo lasse che partiva dal Palazzo una serie di fontane decorate da sculture a carattere mitologico, disposte lungo terrazze degradanti verso la pianura. La prospettiva vede il suo culmine nella grande cascata che precipita da un salto di 70 metri nella vasca di Diana e Atteone. Lacqua necessaria al parco e alle fontane proviene dallAcquedotto di Vanvitelli.
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Palazzo Reale
case degli operai. Queste abitazioni sono ancora oggi occupate, ed erano tutte uguali, con la stessa altezza, stesse apertura e stesso cornicione; avevano inoltre un orto e un giardino ed erano disposte su due livelli. Con lunit dItalia lopificio pass al demanio e lattivit produttiva venne data in concessione.
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Parco Regionale del Matese Roccamon na Teano Sessa Aurunca Baia Domizia Mondragone
Itinerari
La Reggia di Caserta con il Parco, lAcquedotto di Vanvitelli SantAngelo e il Complesso in Formis Capua di San Leucio
Caserta
Maddaloni
Campan
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Il Volturno continua la sua corsa portando acqua alla piana dei Mazzoni, regno della mozzarella di bufala, fino al mare, dove si getta a Castel Volturno, famosa per i suoi campi da golf e lOasi di Variconi, non lontano dai filari del vino Falerno e dallimponente Monte Massico che guarda dallalto i moderni impianti turistici di Baia Domitia. Bella questa Provincia che i Romani hanno voluto tessere di strade che hanno fatto la storia, dalla Domiziana allAppia, regina viarum, che lambisce lantica Sinuessa (Mondragone), con le sue storie raccontate attraverso le testimonianze raccolte nel Museo Civico, e poi le terre degli Aurunci che hanno dato vita a Sessa Aurunca col suo teatro plurimillenario, le splendide chiese, non lontano da Carinola, la Pompei del Quattrocento. La Via Appia continua tagliando Caserta per correre ad est verso Maddaloni con i suoi ricchi Musei, e verso la Valle di Suessola, dove
Caiazzo
Caserta Vecchia
Itinerari
Cattedrale di San Michele, Casertavecchia
nia
Basilicata
Nelle vicinanze si trova il litorale Domizio area balneare della Provincia con le localit principali di Baia Domizia, Castel Volturno e Mondragone, un importante centro termale in epoca romana. Infine, da visitare la citt di Teano con il Museo archeologico dei Sidicini, lanfiteatro, il Duomo e la Necropoli in localit Orto Ceraso.
Teatro Romano, Sessa Aurunca
gli imponenti Ponti della Valle sembrano guardiani delle tante chiese ricche di tesori a Santa Maria a Vico, Arienzo, San Felice. In alto la guardiana delle valli: Caserta Vecchia, borgo medievale custodito da uno splendido Duomo (secolo XI) e dallantico Castello.
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Calabria
Eventi
Settembre al Borgo
Settembre al Borgo una tradizionale kermesse di musica, teatro, danza, arte ed incontri culturali che si svolge ogni anno nello splendido scenario di Caserta Vecchia, suggestivo borgo medievale le cui origini risalgono, con ogni probabilit, allanno 861d.C.
Leuciana Festival
Dal 1999 nei mesi estivi si svolge a San Leucio il Leuciana Festival, manifestazione artistica e culturale che in pochi anni si ritagliata un ruolo di primo piano tra i festival della Campania, con un successo di pubblico sempre crescente.
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Teano Jazz
Festival Teano Jazz
Enogastronomia
Provincia di Caserta ricca di eccellenze enogastronomiche a cominciare dalla mozzarella di bufala, prodotto a marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) esportato in tutto il mondo sotto legida prestigiosa del Consorzio Mozzarella di Bufala Campana, assieme a tutti i prodotti derivati dal latte di questo animale: ricotta, burrini, scamorza, formaggi vari, oltre agli insaccati di carne di bufala. Altro prodotto rinomato la Mela Annurca, per la quale si costituito un Consorzio di tutela, ricercata per il suo squisito profumo e sapore, ma anche per le sue peculiari qualit organolettiche che ben si accompagnano a squisiti formaggi, come il caciocavallo Silano del Matese DOP e altri formaggi molto particolari, ma ben noti ai gourmands, come il Caso conzato e il Caso peruto; tali prodotti sulla tavola dei buongustai incontrano tanti vini di gran qualit a marchio DOC (Denominazione
Formaggio Caso peruto
La
di Origine Controllata), come il Falerno, il Galluccio, lAsprinio e il Casavecchia, e a marchio IGT (Indicazione Geografica Tipica) come il Roccamonfina, il Campania e il Terre del Volturno, senza dimenticare il Pallagrello. Anche gli olii hanno storie antiche e un prestigio internazionale. Gli olii extravergine di oliva DOP Terre Aurunche, Terre del Matese e Colline Caiatine sono figli di olive squisite, ma anche della terra ferace nota come Campania Felix. Ha conquistato gran fama negli ultimi anni il maialino nero casertano che, peraltro, ha dietro di s una lunga storia millenaria che si pu ben far risalire ai Romani, i quali ne hanno lasciato testimonianze in affreschi e sculture. Dal punto di vista alimentare, la caratteristica pi pregiata e tipica del suino casertano la marezzatura delle carni, ossia la presenza di abbondante tessuto connettivo intramuscolare, che conferisce una particolare sapidit e morbidezza alle carni.
Mele Annurca
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Informazioni utili
COLLEGAMENTI AEREI Aeroporto Internazionale di Napoli: tel. +39 081 7092800. Un servizio di autobus collega laeroporto con Caserta. Per info: tel. +39 081 7005104 COLLEGAMENTI FERROVIARI Caserta collegata con le maggiori citt del sud Italia e del nord direttamente o via Napoli. Per info: Ferrovie dello Stato, piazza Ferrovia (Cancello Arnone Caserta) tel. +39 082 3322060 COLLEGAMENTI STRADALI Da nord: autostrada A1 Roma Napoli, uscita Caserta nord. Da sud: autostrada A2 Napoli Caserta. Da Reggio Calabria: autostrada A30 fino a Salerno, poi autostrada A3. Da Bari: autostrada A16 uscita Nola poi autostrada A30. Strade statali: da Napoli S.S. n. 87 o S.S. n.7; da Benevento S.S. n.7; dalla litoranea Roma Napoli n. 7 quater uscita Castel Volturno quindi S.S. n 264. DOVE DORMIRE Federalberghi Campania, tel. +39 081 5513133, e-mail: campania@federalberghi.it NUMERI UTILI E. P. T. Ente Provinciale per il Turismo: Palazzo Reale Caserta, tel. +39 082 3322233 e corso Trieste, tel. +39 082 3321137 Ufficio Turismo Provincia di Caserta, P.zza Lamberti ex area Saint. Gobain Caserta
Sicilia
Cattedrale di SantAgata, Catania
Introduzione
La
denominazione Val di Noto risale al periodo arabo-normanno, e la parola val sta per Vallo; esistevano altri due Valli, quello di Mazara e il Val Demone. Il Val di Noto comprende il territorio sud orientale dellIsola. Il sisma del 1693 rase al suolo una cinquantina delle citt che vi erano sorte. Fu dalla rinascita di questi centri colpiti dal terremoto che prese forma lanarchia equilibrata del barocco. Una spinta sicuramente creativa da parte di valenti architetti ma anche di ottime maestranze, che per fu incanalata dallesigenza, ormai chiara a vescovi e baroni, di avviare una modernizzazione del tessuto e dellaspetto urbano. E piuttosto che riparare i danni del terremoto, si prefer ricostruire su canoni estetici e modelli che meglio rispondevano alle esigenze di grandezza e rappresentativit del potere. Un processo in qualche modo libero dal potere centrale, che ebbe anche modo di beffare attraverso il grottesco delle mensole intagliate con volti di uomini e animali, che spuntarono sui palazzi e sulle facciate delle chiese. Ununit di stile che porta il Centro internazionale di Studi sul Barocco a proporre di chiamare tutta la zona valle del Barocco, in particolar modo le citt di Palazzolo Acreide, Caltagirone, Catania, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Ragusa e Scicli.
Criteri di ammissione
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Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha deciso nel 2002 di inserire tale area della Sicilia nella Lista del Patrimonio Mondiale in base ai seguenti criteri: criterio (i): questo gruppo di citt della Sicilia sud orientale fornisce rimarchevole testimonianza dellesuberante genialit espressa nellarte e nellarchitettura del tardo barocco; criterio (ii): le citt del Val di Noto rappresentano lapice e la fioritura finale dellarte barocca in Europa; criterio (iv): leccezionale qualit dellarte e dellarchitettura del tardo barocco del Val di Noto si fonda sulla sua omogeneit geografica e cronologica, nonch sulla sua abbondanza, risultato della ricostruzione dopo il terremoto che distrusse larea nel 1693; criterio (v): le otto citt della Sicilia sud orientale incluse nelliscrizione, caratteristiche del modello di insediamento e delle forme di urbanizzazione dellarea, sono costantemente soggette al rischio di terremoti e delle eruzioni dellEtna.
utta la zona, dopo i primitivi insediamenti arcaici greci e romani, fu interessata da dominazioni normanne, sveve, aragonesi e spagnole, delle quali restano influenze e suggestioni profonde, fino allevento che modific per sempre la storia di questa porzione di Sicilia: nel 1693 un catastrofico terremoto rase letteralmente al suolo intere citt. Lodierno volto di questarea dellisola il risultato di una ricostruzione coraggiosa e certosina, frutto della volont di rinnovare architetture e ambienti urbani perseguendo ideali di bellezza ed equilibrio.
Caltagirone
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Caltagirone sorge a 611 metri di altitudine s.l.m., su un rilievo dei Monti Erei che, dal centro della Sicilia, si sviluppano verso sud-est, saldandosi proprio qui con gli Iblei. La sua origine antichissima, come testimoniano i reperti e i documenti numismatici ed artistici, che la rivelano come una delle numerose citt sicane, sicule o greco-sicule. Testimonianze importanti dellantica presenza umana nella zona sono le necropoli preistoriche della Rocca, della Montagna, del Salvatorello, delle Pille, e gli abitanti di origine siculo-greca di San Mauro, Altobrando, Piano Casazze e altri. Molto pi rari sono invece i reperti che attestano la dominazione romana, bizantina e saracena. Dopo i Normanni, la citt sub la dominazione degli Svevi e poi degli Angioini, che furono cacciati dallisola in seguito ai
Vespri Siciliani. Nei secoli successivi le floride condizioni di Caltagirone si rivelano attraverso le visite illustri, le concessioni ed i privilegi ottenuti. LInfante Giacomo I dAragona la visit per ben due volte, Federico III vi si rec nel 1299; nel 1458, nel castello che sorgeva in cima alla collina maggiore, si incoron Re di Sicilia Giovanni di Castiglia che, per gratitudine per i soccorsi ricevuti nelle varie imprese da lui compiute, torn a dichiarare Caltagirone citt demaniale. Anche Giovanni dAragona e Ferdinando il Cattolico le concedettero e confermarono altri privilegi, tra cui quello del mero e misto imperio. I secoli XV-XVII furono lepoca aurea per la citt di Caltagirone che si arricch di chiese, istituti, collegi e conventi. In quei secoli la popolazione della citt si aggir sempre attorno ai 20.000 abitanti, di cui un migliaio erano ceramisti. Il catastrofico terremoto del 1693 rase al suolo la citt, che nellarco di dieci anni risorse con un volto barocco, quello che ancora oggi sostanzialmente conserva. Caltagirone una delle pi importanti destinazioni turistiche della Sicilia, grazie al suo patrimonio artistico e maiolico ed alla bellezza dei suoi belvederi e monumenti. Asse principale della citt la lunga via Roma che, tagliandola in due, arriva fino ai piedi della famosa scalinata di Santa Maria del Monte. La scala costituisce il punto di collegamento tra la citt vecchia, sede nel 1600 del potere religioso, e la parte nuova, dove furono costruiti gli edifici civili. In Piazza Umberto I si affaccia
Catania
Secondo Tucidide, Catania fu fondata dai Calcidesi di Naxos intorno al 729 a.C.
Caltagirone, panoramica
Caltagirone, la scala
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batterono su Catania, che ebbe effetti gravissimi sullintero tessuto urbano. Tra il 1239 e il 1250 venne edificato, per volont di Federico II e su progetto dellarchitetto Riccardo da Lentini, il Castello Ursino, che divenne, in periodo aragonese, la residenza preferita dei sovrani. Al tempo del regno di Alfonso il Magnanimo venne fondata (nel 1434) la prima Universit dellisola. Il Quattrocento fu un secolo doro per Catania. Ancora nel Seicento la citt conservava uno schema urbano medievale, con le case e le strade serrate dalle mura bastionate. Nel 1669 Catania venne investita dalla lava dellEtna. Una violenta eruzione provoc una lunga colata lavica che dopo aver lambito il Castello Ursino si rivers in mare, allungando di fatto la linea costiera.
Il terremoto del 1693 provoc ulteriori e notevoli danni non solo a Catania, ma nellintera Provincia etnea. Il periodo successivo al terremoto viene identificato, dal punto di vista architettonico, come quello della ricostruzione. Il concetto di spazio venne reinterpretato e la figura di maggiore rilievo nel campo architettonico fu quella dellarchitetto Giovan Battista Vaccarini, che riusc a contemperare lo stile barocco con ci che il terremoto aveva lasciato in piedi, introducendo spesso nelle nuove costruzioni elementi del periodo greco e romano. Nella facciata del Duomo, ad esempio, Vaccarini inser alcune colonne di granito ritrovate forse tra le rovine del teatro romano. La Via dei Crociferi, contornata da chiese, monasteri e poche abitazioni civili, un esempio di unit dellarchitettura barocca. Nel breve spazio di circa 200 metri sono presenti ben quattro chiese tra cui la prima la Chiesa di San Benedetto, collegata al convento delle suore benedettine dallarco omonimo che sovrappassa la via. Proseguendo si incontra la Chiesa di San Francesco Borgia, alla quale si accede tramite due scaloni. A seguire si incontra il Collegio dei Gesuiti, con allinterno un bel chiostro con portici su colonne ed arcate. Di fronte al Collegio ubicata la Chiesa di San Giuliano, considerata uno degli esempi pi belli del barocco catanese.
Itinerari
Sicilia
La via degli Archi, Randazzo
Il
territorio della Provincia di Catania offre scenari incredibilmente diversi tra loro, dal mare allalta montagna, dalla pianura assolata alle ombrose e strette gole dei fiumi, ed ospita citt dalla storia secolare e di grande bellezza. La sua attrattiva pi nota sicuramente rappresentata dal vulcano attivo pi alto dEuropa: lEtna (3323 metri).
Cratere dellEtna
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Oggi Parco Nazionale, con flora e fauna protette, meta costante di escursioni ed ricco di boschi di lecci, pini, castagni, pioppi ed anche faggi e betulle. Nella parte pi alta, dove la vegetazione si fa pi rada e prendono il sopravvento le sabbie vulcaniche, si aprono i grandi crateri ancora attivi, che con la potenza primordiale del fuoco e della lava offrono uno spettacolo indimenticabile. Alle pendici dellEtna sorgono numerosi paesi: dal versante di sud-est, Pedara, Trecastagni, Nicolosi, Zafferana e Milo offrono lo splendido panorama della costa ionica. Da Nicolosi e, dal versante opposto, Linguaglossa, possibile accedere alle escursioni verso i crateri sommitali e, in inverno, alle stazioni sciistiche.
Sul versante nord, Randazzo e Castiglione di Sicilia ospitano numerosi esempi di architettura medievale, mentre ad ovest, nei pressi di Bronte, possibile visitare il Castello di Nelson, che sorge sullarea dellantica Abbazia Benedettina di Santa Maria. La costa, bagnata dal mar Ionio, partendo da sud fino ad arrivare al Porto di Catania, costituita da una spiaggia lunga circa 15 chilometri, tutta di finissima sabbia dorata, la Playa, che in estate interamente occupata da stabilimenti balneari, a parte il tratto della foce del fiume Simeto che Riserva Naturale; proseguendo verso nord, il litorale formato da una scura e frastagliata scogliera lavica che forma suggestive insenature. Qui incontriamo Acicastello, con il Castello Normanno a picco sul mare, e Acitrezza, con gli spettacolari Faraglioni che il mito vuole scagliati da Polifemo contro il fuggitivo Ulisse. Sotto Acireale, citt che offre una gran quantit di splendidi edifici ecclesiastici
Itinerari
Castiglione di Sicilia Randazzo Linguaglossa Milo Bronte Za erana Etnea Trecastagni Nicolosi Acireale Pedara Acitrezza Aci castello
Catania
Sugli Iblei si erge il piccolo centro di Militello in Val di Catania, che offre un patrimonio incomparabile di pregevoli chiese e palazzi di matrice barocca, come la Chiesa della Madonna della Stella e quella di San Nicol. Centrale, nellambito del territorio provinciale, la citt di Catania vanta una collocazione invidiabile: lambita dal mare ad est e gi alle pendici dellEtna nella zona nord. Duemila anni di storia le hanno lasciato innumerevoli vestiScala interna del Monastero dei Benedettini, Catania 71
in stile barocco, come la Cattedrale della Santissima Madonna Annunziata e la Basilica Collegiata di San Sebastiano, la scogliera diventa molto alta, oltre i cento metri e forma la Timpa, ricca di vegetazione. Oltre la Timpa incontriamo alcuni caratteristici borghi marinari come Santa Maria La Scala, Santa Tecla e Pozzillo. Nel tratto finale, dal porto turistico di Riposto fino alla foce dellAlcantara, il litorale torna ad essere una lunghissima spiaggia (20 chilometri) di ciottoli e sabbia vulcanica lambita da un mare trasparente. A sud il territorio della Provincia di Catania si allontana dalla costa e si caratterizza per la presenza di alcuni rilievi poco elevati: i monti Erei e gli Iblei. Su un rilievo degli Erei sorge Caltagirone, che domina tutta la zona denominata, appunto, Calatino. La citt famosa per la scalinata di Santa Maria del Monte, con i suoi 142 gradini decorati da splendide ceramiche, e per i suoi numerosi e bellissimi edifici barocchi.
gia da ammirare: lAnfiteatro, il Teatro Antico e lOdeon eretti dai Romani, limponente Castello Ursino fatto edificare da Federico di Svevia, tutto il centro storico, con lasse portante della Via Etnea, ricostruito dopo il devastante terremoto del 1693 in stile barocco. Imperdibile la visita alla splendida Via Crociferi ed al Monastero dei Benedettini.
Alba su Acitrezza
Eventi
La
Festa di SantAgata a Catania, dal 3 al 5 febbraio, famosa in tutto il mondo, attira ogni anno centinaia di migliaia di persone. I festeggiamenti si protraggono per tre giorni, offrendo il suggestivo spettacolo dei devoti, vestiti con un camice bianco ed una berretta nera, che portano in processione per le strade della citt la vara, con il prezioso mezzobusto contenente le reliquie della Santuzza e le undici candelore, alte colonne in legno, riccamente scolpite e decorate, contenenti dei cerei, che rappresentano le corporazioni delle arti e dei mestieri della citt.
Festa di SantAgata offerta dei ceri, Catania 72
Il Carnevale di Acireale: dal 1929 ogni anno viene riproposta questa manifestazione caratterizzata dalla sfilata dei carri allegorici in cartapesta e dei grandiosi carri infiorati. Le processioni per la Settimana Santa: molto sentite dai devoti in tutta la Provincia sono le celebrazioni rituali della Settimana Santa; ad Adrano si rappresenta il dramma teatrale della Diavolata, a Licodia Eubea si assiste ai lamenti ed ai canti religiosi del XVI e XVII secolo, a Caltagirone, la Domenica di Pasqua, si tiene la rappresentazione detta a Giunta. La Festa di SantAlfio a Trecastagni il 10 maggio: i devoti, partiti di notte da Catania o da altri centri limitrofi, raggiungono il Santuario a piedi scalzi, portando grandi ceri votivi sulle spalle. Durante la festa c anche la tradizionale sfilata dei carretti siciliani addobbati.
Manifestazione Etnafest
Eventi
U pisci a mare ad Acitrezza il 24 giugno: spettacolare pantomima recitata dai pescatori locali che, in un rito propiziatorio, ripropongono i gesti tipici della pesca al pescespada. Etnafest, da luglio a dicembre: una serie di spettacoli ed eventi culturali proposti dalla Provincia Regionale di Catania in citt e nei vari comuni della Provincia. Etna Blues Festival a Mascalucia nel mese di luglio: rassegna ormai consolidata di artisti blues di fama internazionale e di giovani emergenti. La Scala Illuminata a Caltagirone, a luglio, nei giorni 14/15 e 24/25 sera: illuminazione della Scalinata con lumini ad olio inseriti in coppe di diversi colori che formano un suggestivo unico disegno. La Festa Medievale di Motta SantAnastasia, nella seconda met di agosto: suggestiva rievocazione storica con spettacoli a tema e sfilate di sbandieratori. A Festa da Bammina a Ognina dall8 settembre alla domenica successiva, dedicata alla Madonna bambina. Tra i riti che la caratterizzano, il pi suggestivo la processione serale delle barche dei pescatori lungo la costa della citt. La Festa del Grano a Raddusa il 19 settembre: rievocazione delle antiche fasi della trebbiatura. ViniMilo a Milo a settembre: appuntamento a livello nazionale per gli operatori del settore enologico. La Sagra del Pistacchio a Bronte a ottobre, tradizionale sagra dedicata alloro verde del comune etneo: il pistacchio. LOttobrata a Zafferana Etnea: tutte le domeniche di ottobre ha luogo questa importante mostra-mercato dei prodotti tipici dellEtna e degli antichi mestieri.
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Enogastronomia
territorio della Provincia di Catania offre una variet incredibile di prodotti tipici apprezzati e conosciuti nel mondo: innanzitutto l arancia rossa, garantita dal marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), dolce e ricca di vitamina C che viene coltivata in moltissimi comuni della Provincia.
Arance della piana di Catania
Il
Da ricordare lalta qualit dei carciofi di Ramacca e dei fichidindia di San Cono.
Fichidindia di San Cono
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Bronte la citt del pistacchio. La pianta, introdotta dagli arabi, trae alimento dal terreno lavico e produce la pi pregiata qualit di pistacchio. Altro frutto pregiato la fragola di Maletto, la cui piantina, che nasce spontaneamente nei boschi, viene trapiantata a pieno campo, senza altri procedimenti artificiali che ne alterino le caratteristiche organolettiche. Mazzarrone e Licodia Eubea hanno realizzato una grande produzione di pregiata uva da tavola garantita dal marchio IGP, mentre laltissima qualit dellolio di Ragalna garantita dal marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta).
Nel corso degli ultimi decenni i vini DOC (Denominazione di Origine Controllata) dellEtna, unici come il nerello mascalese, hanno acquistato prestigio ed estimatori in tutto il mondo. A Zafferana si sviluppata una ottima produzione di mieli pregiati. Tutta la Provincia vanta uneccellente produzione di prodotti caseari, tra i quali spiccano le ricotte di Vizzini. Lavere a disposizione prodotti cos squisiti
Prodotti Etnei
Enogastronomia
Frutta martorana
cuni piatti originali, ormai famosissimi, come la pasta alla Norma con salsa di pomodoro fresco, melanzane fritte e ricotta salata; i masculini, una variet di alici tipica della costa catanese marinati, cio da gustare crudi conditi con olio, sale e limone; la parmigiana, uno sformato di melanzane fritte condite con pomodoro e parmigiano.
Cassatelle minne di SantAgata
ha permesso di sviluppare una raffinatissima produzione dolciaria: innanzitutto, le granite, deliziosi dolci freddi semicongelati, al gusto di limone, fragola, gelsi, pistacchio, mandorla, ecc.; inoltre le cassatelle di ricotta, le paste di mandorla o pistacchio, i panserotti alla crema o al cioccolato, le crispelle di riso. La cucina della Provincia di Catania presenta al-
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Informazioni utili
COLLEGAMENTI AEREI Aeroporto Internazionale Vincenzo Bellini: Catania Fontanarossa, tel. 095 7239111 www.aereoporto.catania.it COLLEGAMENTI FERROVIARI Trenitalia FS: Stazione Centrale di Catania P.zza Papa Giovanni XXIII, tel. 095 532719 www.trenitalia.com COLLEGAMENTI STRADALI Autostrada A18 Messina Catania Autostrada A19 Palermo Catania Autostrada N39 Siracusa Catania DOVE DORMIRE Informazioni sullospitalit nella Provincia di Catania: http://turismo.provincia.ct.it/ospitalit/ NUMERI UTILI Punti Informazioni della Provincia Regionale di Catania: Via Etnea, 63/65 Catania tel. 095 4014070 Ufficio Turismo Provincia Regionale di Catania e-mail: turismo@provincia.ct.it
Sicilia
Villa Romana del Casale, interno
Introduzione
ui Monti Erei, poco distante da Enna, si trova Piazza Armerina, dove importanti scavi attorno al 1950 portarono alla luce le meravigliosa struttura della villa Romana. Impressionante per sforzo e volumetrie, questa villa fu commissionata da un alto funzionario dellImpero e risale attorno al 320-350 d.C. La domus ha evidenti caratteristiche da abitazione privata, ma presenta anche parti destinate a funzioni pubbliche. Eccezionali sono i mosaici interni che la decorano e costituiscono il massimo esempio a noi noto dellarte romanica del mosaico.
Criteri di ammissione
Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha deciso nel 1997 di inserire la localit sulla base dei criteri (i), (ii), (iii), (che richiedono che il sito sia un capolavoro del genio creativo umano, debba mostrare un importante interscambio di valori umani sugli sviluppi dellarchitettura, della tecnologia, delle arti monumentali, dellurbanistica e rappresentare una testimonianza unica di una civilt scomparsa) ritenendo che la Villa del Casale di Piazza Armerina sia un sublime esempio di lussuosa villa romana che illustra graficamente la prevalenza delle strutture sociali ed economiche del suo tempo. I mosaici che la decorano sono eccezionali per la loro qualit artistica e la novit dellampiezza.
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oco distante da Enna, Piazza Armerina si estende su tre colli, dominata dal Castello Aragonese, costruito da Martino I Re di Sicilia intorno alla fine del 1300, e dal Duomo dedicato alla Vergine Assunta che sorge sui resti di una chiesa pi antica. Allinterno del Duomo custodita una Madonna che pare sia stata donata da Papa Niccol II al gran Conte Ruggero, un crocifisso bifronte, interessante e unica opera di un non meglio identificato maestro della Croce. Il Museo Diocesano custodisce il tesoro del Duomo e altri pezzi preziosi, oltre a paramenti e statue di cera. Il centro storico un interessante susseguirsi di palazzi nobiliari nelle caratteristiche vie medievali. Da vedere il portale di tufo intagliato nella Barocca Chiesa di San Rocco, cosi come il soffitto affrescato del Palazzo di Citt, e gli affreschi del Borremans nella Chiesa di San Giovanni Evangelista. Fuori citt, da visitare lantico Priorato di SantAndrea, fondato da un nipote di Ruggero I nel 1096. Verso Valguarnera vale la pena sostare nel Parco Ronza, unampia area verde attrezzata che ospita alcune specie di animali.
ripercorrere la storia del pi grande fra gli imperi con le scene di vita quotidiana, le raffigurazioni di eroi e divinit, le scene di caccia e di giochi. Le rappresentazioni sono state orientate in modo che il lato frontale sia rivolto verso lingresso di ogni stanza. La sua struttura interna si articola attorno al peristilio e alla sua grande fontana, a monte dei quali si trovano la basilica e due appartamenti privati. A fianco, preceduto da un portico di forma ellittica, si trova un triclinio monumentale, mentre lungo i suoi fianchi sono presenti altri appartamenti e le sale delle dieta estiva ed invernale. Un ingresso monumentale introduce alla pars rustica della domus ed alle thermae, complete di frigidarium, tepidarium, calidarium, piscina e palestra. Allesterno sono stati rinvenuti due acquedotti usati per lapprovvigionamento delle fontane, dei servizi e del quartiere termale. Tutto il complesso architettonico della Villa costrui to su terrazze digradanti per permettere una perfetta e agevole dislocazione degli ambienti. Gli interni presentano una ricchezza decorativa pavimentale e parietale senza pari divenendo il massimo esempio giunto dellarte romana del mosaico. Circa 3500 metri quadri di superficie sono ricoperti da mosaici in perfetto stato, forse eseguiti da maestri africani. Nello specifico possibile dividere lo spettacolare svolgersi di queste scene in due filoni stilistici e narrativi riconducibili probabilmente a due esecutori differenti: il primo, pi classico, si dedic principalmente alla rappresentazione di scene epiche e legate alla mitologia, men-
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Sic
Itinerari
Il
territorio della Provincia di Enna ha una dotazione culturale ricca e diffusa e un considerevole patrimonio naturale. I principali Comuni a vocazione turistica sono:
Enna
Porta laterale del Castello di Lombardia, Enna
Svevi, gli Angioni e gli Aragonesi. Il periodo che ha lasciato segni visibili quello medievale di Federico II di Svevia, che assume qui il titolo di Re di Trinacria (1314) e vi raduna il parlamento (1324), e degli Aragonesi: nascono il Castello di Lombardia, che rappresenta ancora oggi uno dei baluardi difensivi pi importanti della Sicilia medievale; la torre di Federico II, alta ben 24 metri e posta allinterno del parco pubblico; il Duomo originario del XIV secolo e ristrutturato in et barocca, dopo un rovinoso incendio. La citt segue poi le vicende del resto dellisola ribellandosi ai Borboni e sostenendo Garibaldi. Nel 1927 riassume il nome antico, Enna.
Agira
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Il nome Henna, probabilmente di origine greca (en-naien, vivere dentro), viene ripreso dai Romani che vi antepongono il termine fortezza, Castrum Hennae, e poi dagli arabi (8581091) che lo trasformarono in Kasrlnna (o Qasr Yannah o Qasr Yani), volgarizzato infine come Castrogiovanni. Subentrano poi i Normanni, che la rendono centro politico e culturale del loro regno, gli
Ad Agira il mito diventa Fede e Storia. Perch questa bella cittadina ha aperto le sue porte ad Ercole, che qui costru i templi dedicati ai suoi amici Gerione e Iolao; ha accolto San Filippo, che qui sepolto; ed ha dato i natali a Diodoro Siculo il primo storiografo della storia. Vi si conserva praticamente intatto tutto il quartiere arabo, con quelle stradine che trovano giusta eco nel dna di ogni siciliano, e vi si conservano le antiche pietre anche quelle dei templi riutilizzate per ledificazione delle sue belle chiese. Come quella maestosa dedicata a San Filippo, o quella preziosa dedicata a San Calogero, cui affidato il compito di custodire leterno sonno di Filippo il Siriano e lintero archivio di pergamene dallXI al XVI secolo di propriet di Santa Maria Latina, gi Monastero di San Filippo costruito, come
Enna, panorama
cilia
Sperlinga Nicosia
Troina
Enna
Aidone
Calascibetta
Araba nel nome (Kalath-Schibeth), ricca di chiese cristiane, custode di un integro quartiere ebraico. Questa Calascibetta, dirimpettaia di Enna, che riassume tra le sue strade e i suoi campanili tutta la spiritualit del Mediterraneo. La sua fondazione araba quale quartier generale per lattacco contro linespugnabile Enna. Restano il Castello e la parte pi antica della splendida Chiesa Madre, dedicata a San Pietro e Santa Maria Maggiore. Allinterno della Matrice, molto rimaneggiata nel 1340 per volont di Pietro dAragona, oltre che ai resti del fortilizio normanno si ammirano le bellissime colonne in pietra locale, un bassorilievo di scuola gaginesca e una pala daltare, datata 1617, attestata al Gianforte. Dalla centrale Piazza Umberto si accede al quartiere ebraico percorrendo la via Giudea dove si trova il Convento dei Frati Minori Francescani, custode della preziosissima pala daltare del 1610, attribuita a Filippo Paladini, raffigurante lAdorazione dei Magi.
Aidone
una delle citt pi antiche e storicamente pi rilevanti della Sicilia, come testimoniato dal parco archeologico di Morgantina e dal Museo Regionale che ospita, oltre ad ineguagliabili tesori, la Venere di Morgantina recentemente restituita allItalia dal J. Paul Getty Museum di Malib. La citt fu costruita da Ruggero dAltavilla, giunto sullIsola per scacciare gli Arabi e portarvi la civilt. Aidone la bella Sicilia che fu, quella della multiculturalit arabo-normanna, e la bellissima Sicilia che , quella del profumo dellerba che odora di rugiada e delle pietre che raccontano la Storia. Qui la storia ha il colore giallo delle pietre di San Lorenzo, la Matrice dellXI secolo (ma potrebbe essere stata edificata prima del Mille) che a sinistra del bellissimo portale gotico riporta incise le antiche misure del palmo e della canna. Qui la storia ha le forme morbide di Santa Maria La Cava, del XII secolo. Qui la Storia scritta e riscritta come le antiche pietre utilizzate, e riutilizzate, per la Basilica di San Leonardo.
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Centuripe
Di origine ellenica e romana, nel Duecento la citt fu completamente distrutta ed abbandonata e ci ha permesso ai resti archeologici di conservarsi fino al XVI secolo, quando Centuripe venne ricostruita proprio dove sorgeva lantico abitato. Ed magnifico passeggiare tra le diverse epoche storiche, passando per le rovine del Castello di Corradino (una villa
Itinerari
romana del II secolo d.C.) proprio nel centro della citt, dalla facciata barocca della Chiesa Madre, dalle pitture neolitiche alla struttura tecnologicamente avanzata del Museo Archeologico. E su questo continuo gioco tra passato e futuro Centuripe ha costruito la sua attivit pi famosa, ossia la perfetta riproduzione degli antichi marmi, ceramiche e terrecotte che i Greci e i Romani avevano disseminato largamente in tutto questo territorio. late dalla lunga rivalit tra i fedeli della Chiesa di Santa Maria, quella che nel Trecento era la vecchia nobilt di origini latine, e quelli di San Nicol, per cos dire la nobilt di nuova generazione. Queste due fazioni si sono scontrate pi e pi volte, combattendosi anche a colpi di opere darte, come testimonia il tetto ligneo di San Nicol, oggi Cattedrale. Purtroppo loriginale Santa Maria venne distrutta dalla frana del 1757, ma il tempio venne ricostruito ed oggi la grandiosa Basilica di Santa Maria Maggiore. E se tra il Seicento e il Settecento non mancarono certo gli accidenti naturali, proprio in questi due secoli vennero costruiti la maggior parte dei monumenti e delle chiese che oggi rendono Nicosia un vero gioiello.
Nicosia
San Salvatore, Nicosia
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Piazza Armerina
Il mondo intero sa cosa Piazza Armerina, per la Villa Romana del Casale ed i suoi meravigliosi Mosaici (IV sec d.C.) dichiarati patrimonio mondiale dellumanit dallUNESCO. La citt ben riconoscibile fin da lontano per via di quel suo Duomo, secentesco di costruzione, ma tanto siciliano nellanimo, tutto proteso com a gareggiare in eterno con il cocuzzolo bianco dellEtna che svetta alle sue spalle. E niente altro ha la forza di intromettersi tra questi due giganti, casa di un Dio brutto e bruciacchiato il primo, casa di un Dio che pace e bellezza il secondo, non per niente consacrato alla Madonna delle Vittorie. A Lei dedicata una delle manifestazioni pi conosciute di tutta la Sicilia, il Palio dei
Di incerta origine greca o romana, qui gli Arabi vi soggiornarono a lungo, tanto che la citt viene ricordata come loppidum Sarracenorum, la fortezza saracena. Chiara limportanza anche per i Normanni che vi furono presenti in buon numero, tanto che ancora oggi la lingua dialettale quel gallo-italico che risente fortemente delle accezioni nordiche. La storia di Nicosia comunque molto complessa, cos intrecciata a guerre e battaglie, e tutte costel-
Itinerari
Normanni, che ogni 13 e 14 agosto mette in scena larrivo di Ruggero il Normanno, onorato dal drappo dipinto, si dice, da San Luca. fitta vegetazione del parco, dando al paese un tocco per cos dire alpino.
Regalbuto
Il suo nome non lascia adito a dubbi: stiamo parlando della stazione del Casale dei Musulmani, il Rahl-butah di cui parla esplicitamente il conte Ruggero quando nel 1090 scrive: Ho concesso in perpetuo al vescovo messinese della Chiesa di San Nicol il casale dei Saraceni, denominato Butahi. Con tutte le sue propriet e pertinenze secondo le antiche divisioni dei Saraceni. Ed anche se la genialit dei Normanni fece s che i cristiani potessero erigere nel Duecento la prima Chiesa Madre del paese, la stessa saggezza permise che qui molti arabi decidessero di abitare, anche per molto tempo dopo il Trecento. Per moltissimi anni fu lemporio mediterraneo del frumento, e il suo periodo barocco quello che ci ha lasciato il maggior numero di testimonianze. O almeno sono queste quelle che sono scampate ai pesantissimi bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, bombardamenti che hanno distrutto circa un quarto della cittadina. Per fortuna molti sono gli angoli rimasti intatti, a partire dalla scenografica quinta che chiude Piazza della Repubblica, dove la Matrice unisce il suo prospetto a quello del Palazzo del Municipio. Ed intatto - anzi, pi bello - il panorama che si apre in fondo alla collina, dove il lago Pozzillo riluccica tra la
Sperlinga
possibile che il suo nome derivi dal latino spelunca, ossia grotta. E questo si sposa a meraviglia con le grotte abitate fin da epoche remotissime che ancora oggi si aprono lungo le pendici della rocca su cui sorge limponente castello, grotte che sono sfruttate - con grande saggezza - per accogliere il Museo Etnografico. Sperlinga, la citt dal feroce maniero che solo resistette ai venti rivoluzionari di Sicilia, quei Vespri (1282) che lasciarono la scritta Quod Siculi Placuit, Solo Sperlinga Negavit (Solo Sperlinga neg ci che piacque ai Siciliani).
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Troina
Residenza del Conte Ruggero dAltavilla, non improbabile che venne scelta allo scopo anche per il suo incredibile panorama, un abbraccio generoso a tutta la Sicilia, dallo Ionio alle Madonie. Troina ha anche molto di pi. Innanzi tutto la sua urbanistica ancora squisitamente normanna, con le vie strette e ripide ad arrampicarsi fino alla Cattedrale, l dove si allarga la piazza, il centro storico. La Cattedrale, dalla facciata settecentesca, sovrasta una zona ancor pi caratteristica, il quartiere chiamato Scalforio, quello che al tempo degli Arabi era chiamato cos perch fuori le mura e che, forse per questo, si mantenuto nei secoli praticamente intatto.
Il lago Pozzillo
Castello di Sperlinga
Eventi
offerta turistica e culturale della Provincia ennese sicuramente molto ricca e varia, gli eventi pi significativi sono rappresentati soprattutto da quelli religiosi e precisamente dalla Settimana Santa (ad Enna e Pietraperzia); dalla Festa della Madonna della Visitazione ad Enna (il 2 luglio); dal Festino di San Silvestro a Troina (i sabato e i luned di giugno); dalla Festa di San Giuseppe a Leonforte (la notte tra il 18 e il 19 marzo); e dal Presepe vivente di Agira (il 24 dicembre). Riscuotono notevole successo anche le seguenti manifestazioni: Il Palio dei Normanni a Piazza Armerina (12/13/14 agosto) che riproduce fatti ed avvenimenti accaduti un migliaio di anni fa. Protagonista il Conte Ruggero, figlio del Re Normanno Tancredi che arrivato in Italia agli inizi di questo millennio aiut il fratello Roberto il Guiscardo a conquistare la Calabria e la Sicilia, dominate allora dai Bizantini e dai Saraceni. La parte pi folcloristica quella rappresentata dalla quintana presso il campo sportivo. Alcuni cavalieri si sfideranno in prove di abilit e destrezza, al cui superamento viene attribuito un punteggio. Vincer la squadra che avr realizzato pi punti. La Sagra del Tortone a Sperlinga (16 agosto), trasposizione in chiave rievocativa della vita che per secoli si protrasse nel chiuso delle grotte, antiche abitazioni del borgo rupestre. Il momento principale della
festa rappresentato dal Corteo storico Dama dei Castelli di Sicilia al quale partecipano oltre 25 Comuni della Sicilia con la propria Dama. Nel corso della manifestazione maestri darmi inscenano gesta eroiche, richiamando lepisodio dellassedio al castello durante la rivoluzione del vespro (1283). Non mancano i prodotti locali tra i quali il Tortone, un dolce tipico fatto con farina, olio doliva e cosparso di zucchero e cannella. La sagra delle pesche di Leonforte (prima domenica di ottobre) che si svolge principalmente con la degustazione della famosa e dolcissima pesca e con spettacoli vari eseguiti da gruppi folcloristici, giocolieri, attori di strada, modelle. Linfiorata di Nicosia che si svolge a giugno permette a veri e propri artisti nicosiani di dare sfogo alla propria creativit. Vengono realizzate infatti, con fiori spetalati ed utilizzati insieme a caff e verdure, varie opere darte che ogni anno si attengono ad un particolare tema. Il tutto accompagnato da mostre, degustazioni, manifestazioni artistiche. Il carnevale di Regalbuto, un appuntamento da non perdere per gli amanti del ballo e dellallegria. La festa esplode negli ultimi tre giorni antecedenti le Ceneri con la sfilata dei carri allegorici, dei gruppi in maschera e delle controdanze. I costumi sbalordiscono per i colori, i tessuti utilizzati e per la realizzazione, assolutamente artigianale, di decori di estrema bellezza.
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Enogastronomia
Il
prodotto gastronomico pi caratterizzante di questa Provincia la guastedda ennese abbondantemente farcita con tocchetti di salame e tuma, e il Pan del Dittaino, che si fregia del prestigioso marchio comunitario protetto. Numerose le specialit a base di pasta fresca tra cui: cavateddi co sucu, maccarrna tri dita, maccheroni alla castrogiovannese, la pasta con la lenticchia nera, la frasctula. Tra le carni: le stigghiole di capretto. Molte le pietanze a base di ortaggi e legumi, di carciofi, cardi, melanzane, finocchietti, peperoni, fave. La genuinit dei formaggi tipici dellennese rappresentata dal piacentinu ennese, picurinu, tuma, primo sale, secondo sale, stagionato, i formaggi di capra, la provula ennese a pasta filata, le ricotte. Tra la frutta: le arance di Centuripe; le castagne di Troina; i fchidindia di San Cono e
Piazza Armerina; le mandorle di Agira, le nocciole di Piazza Armerina; le pesche tardive di Leonforte; i pistacchi di Barrafranca, Calascibetta e Pietraperzia. Sono note per bont le olive e lolio di Leonforte e Regalbuto. Vasta la quantit e loriginalit dei dolciumi di questa Provincia: i vuccidrati, i masciatddi nuziali, i mustazzola di vinu cuottunfasciateddi; dolciumi quali cannatlle, chitellini, pittiddi, zppuli; gli zuccarini, il tortne, le cassatddi di ricotta, ravioloni a mezza-luna fritti; loriginale torrone di mandorle e nocciole; i biscotti farciti di cucuzzta o con crema di pistacchi, a forma di agnellini, i visctta rizzi, i biscotta ca liffia, i panierini con luovo, le pecorelle di pasta reale.
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Piacentino ennese
Informazioni utili
COLLEGAMENTI AEREI Dallaeroporto di Palermo, Falcone Borsellino, la distanza di circa 160 Km. Dallaeroporto di Catania, Fontanarossa, la distanza di circa 90 Km. COLLEGAMENTI STRADALI da Messina: In auto percorrere la A18 per Catania, proseguire imboccando la A19 per Palermo e a circa 90 Km (da Catania) uscire allo svincolo Enna. La distanza complessiva pari a quasi 200 km e si impiegano poco pi di 2 ore. da Palermo: Percorrere la A19 in direzione Catania fino alluscita per Enna. La distanza complessiva pari a quasi 130 km e si impiega poco pi di 1 ora. da Catania: In auto percorrere la A19 per Palermo e a circa 90 Km uscire allo svincolo Enna. Si impiegano poco pi di 50 minuti. NUMERI UTILI Lufficio Turistico Regionale: Piazza Colaianni, 6, 94100 Enna tel. 0935 500875 fax: 0935 26119 Info Point Turistico: Via Roma, 413 Enna tel./fax: 0935 502362/504349 Pro Loco in Provincia di Enna Agira: Piazza F. Crispi, 1 tel. 0935 692978 Aidone: Via Mazzini tel. 0935 86557 Barrafranca: Via Vasapolli, 107 tel. 0934 467015 Calascibetta: Via Dante Alighieri, 2 Catenanuova: Piazza Municipio, 15 tel. 0935 75483 Centuripe: Piazza Duomo, 15 tel. 328 3668662- 392 6566390 Cerami: Via Della Regione, 19 bis tel. 0935 939020 Leonforte: Corso Umberto, 253 tel. 0935 904035 Nicosia: Piazza Giannola, 5 tel. 0935 630775 Regalbuto: Via G.F. Ingrassia, (c/o centro giovanile Lasalliano) tel. 0935 71493 Troina: Via S. Silvestro, 71 tel. 0935 656981 Valguarnera: Via Archimede, 15
Basilicata
Matera, panoramica
Provincia di Matera
I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri
Introduzione
Sassi di Matera dal 1993 sono registrati nella Lista dei Patrimoni dellUmanit dellUNESCO. Rappresentano uno straordinario ecosistema urbano tanto da essere il primo sito iscritto nellItalia meridionale. Inoltre, costituiscono un esempio eccezionale di accurata utilizzazione delle risorse naturali: acqua, suolo, energia.
Criteri di ammissione
Nel rapporto della commissione che ha verificato la rispondenza del luogo ai criteri di valutazione dellUNESCO, si evince che la candidatura di Matera risponde ai seguenti criteri: criterio (iii): i Sassi di Matera e il Parco delle Chiese Rupestri costituiscono uno straordinario esempio di insediamento rupestre perfettamente adattato alle sue caratteristiche geomorfologiche e al suo ecosistema in continuit da oltre due millenni; criterio (iv): i Sassi di Matera e il Parco delle Chiese Rupestri costituiscono un esempio eccezionale di insieme architettonico e paesaggistico che illustra le tappe principali della storia dellumanit; criterio (v): i Sassi di Matera e il Parco delle Chiese Rupestri rappresentano un eccezionale esempio di insediamento umano tradizionale e di uso del territorio che mostra levoluzione di una cultura che ha mantenuto, nel corso dei secoli, un rapporto armonioso con lambiente naturale.
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Matera, veduta
itt simbolo della cultura italiana, situata in posizione strategica tra il Mare Adriatico e il Mar Ionio distanti entrambi dai 40 ai 60 chilometri, Matera ha la sua grande attrazione nelleccezionale centro storico chiamato i Sassi. Terra dove storia e natura, sacro e profano si fondono in maniera armoniosa, cos si presenta Matera al visitatore, luogo misterioso, quasi sacro, che spinse Pier Paolo Pasolini ad ambientarvi Il Vangelo secondo Matteo, trasformandolo in un indimenticabile luogo evangelico, e Mel Gibson a consacrarla meta turistica internazionale. I Sassi, rioni antichi di Matera, costituiscono un
insieme architettonico e urbano unico, quartieri realizzati nella roccia calcarea, lungo i pendii di un profondo vallone dalle caratteristiche naturali e singolari, la Gravina. Oggi il recupero dei Sassi ha dato nuova vita a questa zona, eppure limpatto ancora impressionante, ci si trova di fronte a un giardino di pietra dal fascino arcaico che solo una delle citt pi antiche del mondo pu esibire. Matera va esplorata a piedi su e gi per vicoli di pietra, tra case e Chiese Rupestri valorizzate da una fiabesca illuminazione notturna. Una volta arrivati a Matera, ci incamminiamo verso la zona storica. In alto, su un picco
I Sassi di Matera
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Matera, panoramica
Matera, notturna
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Cattedrale di Matera
Campagna materana
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Scultura artigianale
Itinerari
MATEra, la citt dei sassi
dobbligo per chi viene a Matera cominciare la visita dalla parte panoramica, cio dal cosiddetto belvedere di Murgia Timone, dal quale si abbraccia, con un solo sguardo, buona parte dei Sassi. Di qui, attraverso agevoli sentieri, a sinistra, facile raggiungere alcune Chiese Rupestri, tra le quali si distinguono, per la bellezza degli affreschi conservati, quella di SantAgnese, della Madonna delle Tre Porte e di San Vito.
Matera, panoramica
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di San Pietro Barisano e il suo bel campanile a base quadrata. Scendendo lungo via dAddozio e proseguendo poi sulla sinistra ci si imbatte nella Chiesa di SantAntonio Abate, interamente ricavata nel tufo, e nel Palazzotto del Casale, ottimo esempio di restauro conservativo. Percorrendo via Madonna delle Virt, alzando lo sguardo sulla destra, si pu scorgere la Torre Metellana; si raggiungono quindi due Chiese Rupestri: Santa Maria delle Virt (con un interno a tre navate e altrettanti absidi e numerosi affreschi, tra cui una crocifissione settecentesca) e San Nicola dei Greci (che ospita pregevoli affreschi datati fra il XII e il XIV secolo). Proseguendo il cammino, si incontra la Chiesa di Santa Lucia alla Civita, che conserva un bel portale rinascimentale. Di fronte sorge la Civita, vero spartiacque tra i due Sassi, nonch la parte pi antica della citt (si ha motivo di ritenere che il primo insediamento risalga al 2500 a.C.); tra le case, spiccano il Palazzo Pomarici e i resti delle antiche mura medievali. Proseguendo, si
Murgia Materana, Matera
Una volta giunti in citt, invece, litinerario consigliato quello che conduce alla Chiesa e al Convento di SantAgostino, costruito nel 1591 sui ruderi dellantico cenobio (secolo XII) che ospit San Guglielmo da Vercelli durante una sua visita a San Giovanni da Matera; dalla balconata antistante, si pu ammirare uno scorcio suggestivo del Sasso Barisano. In particolare, sulla destra, si possono notare la Chiesa
I Sassi, Matera
Campania
Itinerari
Basilicata
Irsina
Grassano Grottole Tricarico Miglionico Calciano Castelmezzano Garaguso giunge a Piazza San Pietro Caveoso, che prende Montescaglioso Oliveto Lucano il nome dallomonima Chiesa risalente al XIII se- Pietrapertosa Salandra Pomarico colo ma che della originaria struttura romantica Bernalda Accettura San Mauro Ferrandina Forte conserva solo il campanile, molto simile a quello Pisticci Stigliano di San Pietro Barisano; linterno, a tre navate, cela Gorgoglione Craco Cirigliano Montalbano una stupenda cappella trecentesca dedicata a Tursi Jonico SantAntonio. Aliano Scanzano Jonico Policoro Attraversando larco posto a destra della Colobraro Chiesa, si giunge in Vico Solitario, ove allestita Rotondella Valsinni una tipica casa grotta (immagine di un centro S.Giorgio Nova Siri Lucano di vita familiare allinizio del secolo) arredata
con mobili dellepoca e corredata di attrezzi da lavoro. Di qui, lungo salite sempre pi ripide, si pu giungere alla Chiesa, ex Monastero, di Santa Lucia e Agata alle Malve (IX-XI secolo) e alla vetta di Santa Maria de Idris, ove posta anche la Chiesa di San Giovanni di Monterrone che presenta affreschi di ottima fattura (XI-VVIII secolo).
Pi a monte, allestremo del Sasso Caveoso, si trova il Convicinio di Sant Antonio, un complesso di quattro Chiese Rupestri sorte tra il XII e il XIII secolo, di elevato interesse storico e architettonico, nonch tappa obbligata per il cultore della civilt rupestre.
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Calabria
Matera, panoramica Piazza Vittorio Veneto, Palazzo dellex Convento dellAnnunziata, Matera Torrente Gravina
Itinerari
Le vie della Collina
Uscendo da Matera, proseguendo in direzione sud, si arriva dopo 18 chilometri a Montescaglioso, citt dalle antiche origini e con una grande Abbazia dedicata a San Michele Arcangelo. Da Montescaglioso, svoltando per la strada provinciale ex statale 380 e continuando per la statale 7 Appia, dopo circa 26 chilometri si arriva a Miglionico dove, su unimponente collina, sorge il Castello del Malconsiglio. Da Miglionico, svoltando verso la statale 7 , dopo 8 chilometri, si arriva a Grottole, una comunit suggestiva soprattutto per la Chiesa di Santa Maria Maggiore e il Castello.
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Uscendo da Grottole, sulla statale 96 a 30 chilometri di distanza, si incontra Irsina, importante centro darte rinascimentale italiana. Superata questa rigogliosa comunit, percorCastello del Malconsiglio, Miglionico
rendo 30 chilometri verso la statale 96 si arriva a Tricarico famoso per il suo carnevale. Lungo la statale 407 si dipana un paesaggio meraviglioso, ricco di oliveti millenari, da dove si scorgono i resti del Castello di Uggiano a Ferrandina. Questultima una cittadina nota per i bei palazzi patrizi e per le numerose chiese. Proseguendo per la statale 407 si innalza Pomarico, che custodisce il Palazzo Marchesale, e ai cui margini si estende il bosco della Manferrara, che annovera diverse specie di piante e alberi. Uscendo dal paese e procedendo sulla statale 407 a 25 chilometri arriviamo a Pisticci, il cui rinomato rione Dirupo inserito nellelenco delle 100 Meraviglie dItalia. Superata Pisticci, proseguendo sulla statale 103 a 19 chilometri si giunge a Craco, territorio disabitato ma visitato da registi in cerca di suggestive location cinematografiche. Riprendendo la statale 103
Matera, panoramica
Itinerari
la provinciale, ex statale 103, a 6 chilometri si giunge a Gorgoglione, chiamata la piccola citt della pietra perch la pietra rappresenta la pi importante risorsa naturale.
Tursi
a 20 chilometri dalla costa Ionica sorge Tursi, nota per la Rabatana, il primo nucleo abitativo circondato da profondi burroni, che consente di godere di una straordinaria vista.
Rotondella
Castello di Bernalda
Matera, panoramica
Eventi
La
festa di Maria Santissima della Bruna, protettrice della citt, celebrata il 2 luglio, pu essere considerata, a tutti gli effetti, licona degli eventi materani. Il culto della Madonna della Bruna antichissimo, probabilmente risale al X-XI secolo; la celebrazione dellattuale festa, invece, pare risalire a qualche secolo dopo, ancor prima, quindi, che Papa Urbano VI la introducesse, e che Bonifacio IX con la Bolla Superni begnitas Conditoris del 9 novembre 1389, deliberasse listituzione della festa liturgica della Visitazione per il giorno 2 luglio. La leggenda vuole che un giorno destate la Madonna, apparsa a un contadino alla guida del suo carretto, in una zona di periferia coincidente con lattuale quartiere di Piccianello, abbia espresso, sotto le vesti di una popolana, il desiderio di essere condotta alla Chiesa Madre; ma, appena avviati, verso quella meta, la donna sarebbe scomparsa, lasciando al contadino una lettera che venne mostrata al vescovo. Costui, dopo avere letto la nota, volle recarsi nel luogo del miracoloso incontro. Dove si era compiuto un vero e proprio miracolo: al posto del povero carretto del contadino, ve ne era uno bello, addobbato riccamente e con sopra una statua della Vergine. I presenti, sbalorditi da questo prodigio, resero omaggio alla Madonna e quindi si diressero verso la Chiesa Madre, dove percorsero per tre volte lintero perimetro della piazza, a significare la presa di possesso di quella sede da parte della Vergine. Da quel
momento la Madonna Bruna venne acclamata quale protettrice della citt. Caratteristica saliente dellevento, che ha inizio allalba del 2 luglio, lo strazzo del carro, realizzato di cartapesta, che viene distrutto dalla folla in segno di giubilo e gratitudine. Naturalmente la distruzione avviene dopo avere deposto la statua della Madonna. Agli assalitori spetta come reliquia il pezzo di carro che si riusciti a conquistare, ricordo di una grande festa, che culminer nella tarda notte con una gara di fuochi pirotecnici e con lappuntamento alledizione successiva. A mogghj a mogghj allann cvann, dicono i materani, augurandosi che lanno successivo la festa sia ancora pi ricca e pi bella.
Il carro della festa di Maria Santissima della Bruna
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Enogastronomia
amoso e apprezzato il Pane di Matera, ottenuto da una miscela di semole di grano duro e lavorato secondo un metodo antico praticato gi nel Cinquecento. Cotto nei forni a legna, il pane assume il sapore e laspetto tipico, caratterizzato dalla particolare forma a cornetto, e si conserva fragrante per diversi giorni. Il Pane di Matera oggi protetto dalla certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta) riconosciutagli dalla Comunit Europea. Da accompagnare al pane, lolio extravergine di oliva, orgoglio dellagricoltura locale, prodotto nelle campagne materane. Legati alla cultura rurale sono anche i numerosi formaggi: mozzarelle, burrate, ricotte e gli stagionati come il caciocavallo e il pecorino. Legumi I legumi, la famosa carne dei poveri sono tutti presenti nella tradizione locale. I ceci, i fagioli, le cicerchie e le fave vengono preparati in vari modi, da soli in zuppa o con la pasta.
Pasta Sembrerebbe che la pasta sia originaria proprio della Basilicata. Tipici di Matera sono i cavatelli conditi sia con pomodorini, rucola e cacio, sia coi funghi o col sugo di carne. Carne Tra le preparazioni pi famose c il cutturidd, carne di pecora o di agnello messa a cuocere per molte ore in una pentola di terracotta con verdure e aromi. Dolci I dolci della tradizione hanno nomi caratteristici come strazzate, schiumette, friselle. Si accompagnano con un bicchierino di rosolio locale. Vini Oggi la Provincia di Matera conta undici vini a denominazione di origine controllata (DOC) di cui cinque vini rossi: Matera Rosso, Matera Moro Riserva, Matera Primitivo, Matera Moro e Passito Primitivo; tre vini bianchi: Matera Greco, Matera Bianco e Passito Bianco Malvasia; un rosato: Matera Rosato da primitivo; due spumanti: Matera Spumante metodo classico, Matera Spumante Ros da primitivo metodo classico.
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Informazioni utili
COLLEGAMENTI AEREI Laeroporto pi vicino Bari Palese, distante appena 50 Km circa. Per informazioni: www.provincia.matera.it COLLEGAMENTI FERROVIARI Matera collegata a Bari dalle Ferrovie Appulo Lucane FAL: tel. +39 080 5725229, sito web: www.fal-srl.it. Stazione per Matera FS di Bari, di Metaponto e di Ferrandina. COLLEGAMENTI STRADALI AUTOBUS Marino Autolinee. Autolinee Marozzi. Autolinee Liscio. AUTO Dalla costa tirrenica: immettersi nellautostrada Salerno Reggio Calabria. Seguire le indicazioni per Potenza. Quindi proseguire per Metaponto lungo la SS 407 Basentana fino alle indicazioni per Matera nei pressi di Ferrandina Scalo. Dalla costa adriatica: percorrere lautostrada Bologna-Taranto fino alluscita Bari nord. Proseguire per la zona industriale, per Altamura-Matera, cio la SS 96 e poi la SS 99. Da Calabria e Sicilia: autostrada Reggio CalabriaSalerno. Uscire a Sibari e percorrere la SS 106 Jonica per Taranto. Prendere luscita Matera, nei pressi di Metaponto. Dal Salento: la strada pi comoda prevede di superare Taranto, e percorrere la SS 106 Jonica fino alluscita per Matera nei pressi di Metaponto. DOVE DORMIRE Federalberghi Basilicata: sito web: www.basilicata.federalberghi.it/ e-mail: basilicata@federalberghi.it
Sardegna
Su Nuraxi dallalto
Introduzione
La
storia di Barumini inizia circa tremila e cinquecento anni fa sulla collina dove gli antichi costruirono un nuraghe e un piccolo villaggio di capanne intorno ad esso. I nuraghi sono la massima espressione architettonica e simbolica dellantica e moderna civilt della Sardegna. Eccezionali monumenti, queste costruzioni a mezza strada tra ledilizia difensiva e quella civile sono sopravvissute fino ai nostri giorni a testimonianza di una cultura millenaria collegata alle civilt megalitiche del bacino del Mediterraneo. La civilt nuragica svolse un ruolo importante nella diffusione della cultura micenea ed in seguito di quella fenicia, anche se alcune sue peculiarit rimangono avvolte dal mistero, forse incomprensibili perch estranee alla cultura greca classica. Le strutture architettoniche sono costituite da torri a due o tre piani a forma di tronco di cono, realizzate con pietre di notevoli dimensioni, disposte a secco in cerchi concentrici sovrapposti che si stringono verso la sommit. Su Nuraxi di Barumini lesempio pi completo e meglio conservato di nuraghe.
Criteri di ammissione
Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha deciso di inserire larea nella World Heritage List nel 1997 sulla base dei criteri (i), (iii) e (iv), ritenendo che i Nuraghi di Sardegna, dei quali Su Nuraxi lesempio principale, costituiscono uneccezionale risposta alle specifiche condizioni geografiche, sociali, e politiche esistenti sullisola in epoca preistorica. Evidenziano inoltre limmaginazione innovatrice delle primitive popolazioni sarde in merito allimpiego di materiali e tecniche a disposizione di una comunit insulare preistorica.
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Su Nuraxi
La
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Montecatena. Incorporato in seguito nel fisco reale, il feudo fu ceduto a Pietro di Rocalberti. Questultimo, con il consenso di Carlo V, vende la baronia con le ville di Barmini, Las Plassas e Villanovafranca a don Azor Zapata, preside della Citt di Cagliari. Barumini con linsediamento dello Zapata diviene capoluogo della baronia. da questa data che prende fisionomia labitato e il tessuto urbano della Barumini che oggi conosciamo. Da segnalare nella prima met dellOttocento la costruzione del nuovo Monte Granatico. Il resto della realt urbana di Barumini un intrecciarsi di case rurali di modesta fattura e di edifici dallimpianto architettonico pi complesso. Di rilievo sono i numerosi portali ad arco presenti in tutto il territorio, esempio mirabile di uno stile che si propagato fino ai giorni nostri.
Su Nuraxi
I nuraghi, simbolo della Sardegna di ieri e di oggi, sono la massima espressione architettonica dellantica civilt isolana. Linteresse degli archeologi per queste costruzioni risale al Cinquecento, ma solo nellOttocento cominciarono le ricerche scientifiche. Una delle scoperte pi clamorose fu quella di Barumini, dovuta alla campagna di scavi condotta dallarcheologo Giovanni Lilliu tra il 1951 e il 1956. Su Nuraxi di Barumini lesempio pi completo e meglio conservato di nuraghe, mentre il complesso di questi monumenti, sparsi su
Su Nuraxi di Barumini
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Su Nuraxi, particolare
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I problemi di datazione
Il periodo preciso della costruzione dei nuraghi sempre stato tema di ampio dibattito tra gli archeologi, anche perch i dati ottenuti con la datazione al carbonio 14 e con il metodo della stratigrafia non coincidono. La principale caratteristica del complesso di Su Nuraxi la sua massiccia torre centrale, costruita con grandi pietre a secco, cio senza lutilizzo di una malta legante che sembra risalire al secondo millennio prima di Cristo. Allinterno si aprono tre sale, posta ognuna
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Itinerari
Tuili
La
La Costa
Provincia del Medio Campidano, situata nella parte centro occidentale della Sardegna, costituita da ventotto comuni e si suddivide in tre sub regioni: larburese - Monte Linas (Arbus, Guspini, Gonnosfanadiga, Villacidro), la Marmilla (Barumini, Collinas, Furtei, Gesturi, Genuri, Las Plassas, Lunamatrona, Pauli Arbarei, Sanluri, Sardara, Segariu, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villamar, Villanovaforru, Villanovafranca), ed il Campidano Centrale (Pabillonis, Serrenti, Serramanna, San Gavino Monreale, Samassi).
Sanluri Villacidro
dallUnesco. Al centro della costa non mancano strutture balneari e agglomerati turisticoalberghieri a Portu Maga, Gutturu e Flumini, Funtanazza, Torre dei Corsari e Pistis.
La Montagna
A ridosso della costa si erge il complesso montuoso del Linas e Monte Arcuentu, tra i pi antichi dellisola, ed il pi elevato della Sardegna meridionale con i 1236 metri s.l.m. di Punta Perda Sa Mesa. Gli aspetti paesaggistici sono vari, per la presenza di vallate e canaloni con numerose cascate (Piscina Irgas, Muru mannu, Sa Spendula), di boschi di leccio, tasso, sughera, ed estensioni di macchia mediterranea. Lemblema di questo territorio il cervo sardo, presente in circa 1500 esemplari che si possono ammirare tra le dune di Piscinas e tra le miniere abbandonate.
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La costa, uno dei litorali sardi pi suggestivi con una notevole variet di ambienti, si sviluppa per circa 50 chilometri, alternando estese spiagge dorate a tratti rocciosi, calette e falesie. Le spiagge di Scivu e Piscinas, prive di interventi urbanistici, hanno un entroterra dunoso che raggiunge i 3 chilometri di profondit e 40 metri di altezza. Questo complesso il pi esteso dEuropa, dichiarato patrimonio dellumanit
Costa Arbus
Le Giare
La Giara laltopiano basaltico pi conosciuto della Sardegna.
Cervo sardo
La spiaggia di Piscinas
Itinerari
nome scientifico di Lepidurus apus e di Triops cancriformis, appartenenti allordine dei Notostraci. Rappresentano forme di vita animale tra le pi antiche tuttora viventi non avendo subito particolari evoluzioni della struttura corporea. A pochi chilometri presente altres la Giara di Siddi di dimensioni ed altezza inferiori rispetto alla Giara di Gesturi, Tuili e Setzu.
Larcheologia
Cascata sa spendula
La Giara di Gesturi, Tuili e Setzu una distesa di 4.267,6 ettari, generata oltre 2,5 milioni di anni fa da grandi eruzioni vulcaniche provenienti da due crateri, uno in localit Punta Zepparedda a 609 metri sul livello del mare e laltro a Zeppara Manna a 580 metri. Per la sua natura e per le particolari biodiversit animali e vegetali che vi si trovano, si potrebbe definire un sontuoso altare tra i territori dei comuni di Gesturi, Tuili e Setzu. La primavera il periodo ideale per visitarla ed ammirare i cavallini selvatici quaddeddus immersi in una prateria di ranuncolo bianco che ricopre i piccoli laghi temporanei, paulis. Di incerta origine, i cavallini hanno caratteristiche uniche: piccola statura e folta criniera. Ad oggi sono circa seicento gli esemplari puri che vivono allo stato brado, fortemente rispettati e tutelati da privati ed istituzioni pubbliche. Tra gli unicum della biodiversit della Giara, due crostacei, che vivono nei paulis, conosciuti col
Le radici dellidentit della Sardegna, Sardit, risalgono al II millennio a.C., quando andata affermandosi la civilt nuragica, unica nellarea mediterranea. Le prime testimonianze rinvenute risalgono al 1800 a.C. come il protonuraghe Bruncu Madugui a Gesturi. Il Medio Campidano vanta la presenza della pi alta espressione della civilt nuragica, dichiarata dallUnesco patrimonio dellumanit: la Reggia Su Nuraxi di Barumini il sito archeo logico pi visitato dellisola. A brevissima distanza situato Su Nuraxi e cresia, un unicum poich inglobato allinterno del Palazzo Nobiliare Casa Zapata del XV secolo. Di grande rilevanza anche i complessi archeologici Genna Maria a Villanovaforru e Su Mulinu a Villanovafranca, situati su alture dominanti: il primo si affaccia sia sulla Marmilla che sul Campidano centrale sino al Golfo di Oristano. Allinterno del nuraghe Su Mulinu presente un altare nuragico della prima Et del Ferro dove si ipotizza venissero compiuti riti sacrificali. Il culto dei morti del neolitico (III secolo a.C.),
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I Cavallini Quaddeddus
Las Plassas
Itinerari
Nuraghe Gennamaria, Villanovaforru
I Castelli Giudicali
Il Medio Campidano, al confine tra i Giudicati di Arborea e Cagliari, costellato dalle vestigia di un sistema difensivo composto da fortificazioni strategiche, legate alla vita militare come alla sussistenza dei borghi sorti ai loro piedi. Lungo il confine tra i giudicati, dallXI secolo furono eretti i castelli di Monreale (Sardara) e Las Plassas, di cui restano parti della mura sulle colline che dominano Campidano e Marmilla. Il Castello di Sanluri fu costruito nel 1355, unico tra gli oltre ottanta in Sardegna a risultare integro, oggi sede di un importante Museo Risorgimentale.
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documentato dalle Domus de Janas ricavate nella roccia, come Sa Domu e SOrcu di Setzu. Contemporanee ai nuraghi sono le sepolture megalitiche (Tomba dei Giganti) quali Sa Dom SOrcu di Siddi, quella in localit San Cosimo a Gonnosfanadiga, Su Cuaddu e Nixias di Lunamatrona. A Collinas sono visibili le due tombe di Sedda sa Caudeba. Il monumento con il miglior stato di conservazione il Pozzo Sacro di Santa Anastasia a Sardara, ubicato nel centro storico, vicino al Museo di Villa Abbas dove si trovano i reperti rinvenuti nelle campagne di scavo. Il periodo romano attestato in molte localit, come la citt di Santa Maria di Neapolis a Guspini (SantAntonio di Santadi) ai bordi dello stagno di San Giovanni. A 3 chilometri da Sardara sono ancora utilizzate le antiche terme (III I secolo a.C.), Aquae Neapolitanae, note come terme di Santa Maria Acquas.
Archeologia mineraria
I monti del Guspinese e dellArburense, ricchi di giacimenti di zinco e piombo argentifero, e il territorio di Gonnosfanadiga, con i filoni di molibdeno e stagno, furono oggetto di unintensa attivit estrattiva fin dallepoca romana. Montevecchio in particolare, con i suoi oltre cento chilometri di gallerie, era considerata la pi imponente miniera dItalia. Furono costruiti centri abitati, quali Montevecchio ed Ingurtosu, con le strutture di supporto allattivit mineraria. Nella seconda met del XX secolo cessata lattivit estrattiva e tutto stato parzialmente dismesso, ma il fascino dei luoghi e delle costruzioni tale che stata avviata, ed in parte conclusa, unazione di recupero di siti ed edifici.
Eventi
La
festa come momento di svago, di riposo e di allegria, tradizionalmente connessa alla religiosit ed al culto locale. Alla celebrazione della Pasqua pasca manna, del Natale paschixedda, del Patrono e di Ognissanti, si affiancano le feste delle chiese patronali, rionali e di quelle campestri. Le grandi feste locali (durano almeno due o tre giorni) seguono il calendario della civilt contadina e sono concentrate tra la fine della primavera e linizio dellautunno. Espressione della religiosit sono le processioni che vengono arricchite da carri trainati da buoi, riccamente addobbati, da sfilate di costumi maschili e femminili e da suonatori di Launeddas (antichissimo strumento musicale polifonico), di Sulittu, zufolo, e pi raramente di Su Sonettu (fisarmonica), che invece elemento essenziale nei balli folkloristici. Le feste patronali, pi frequentate dai fedeli e/o curiosi provenienti dai centri del territorio provinciale e non solo, sono Santa Vida (Santa Vitalia) a Serrenti e Santa Maria Acquas a Sardara. Tra le feste campestri ricordiamo: Santa Maria Angiargia a Collinas, Beata Vergine dItria a Villamar, SantIsidoro a Serramanna, San Sisinnio a Villacidro, SantAntonio di Santadi ad Arbus. Alle feste di matrice religiosa si devono aggiungere molte altre manifestazioni ed eventi identitari, culturali, sportivi, mostre e fiere agroalimentari concentrate prevalentemente nel periodo estivo. La Provincia del Medio Campidano insieme ai Comuni ha istituito il Calendario AgriCultura per
promuovere gli appuntamenti che valorizzano i prodotti agro-alimentari tipici, tra cui la Sagra dello Zafferano a San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca, la Sagra del Miele a Guspini, quella del Carciofo a Samassi, de su Pistokeddu di Serrenti, della capra di Arbus, delle leguminose a Las Plassas etc..
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A questo si aggiunge il Calendario Eventi, che propone in maniera unitaria tutti gli appuntamenti a carattere identitario, sportivo e di richiamo internazionale come la mostra Arresojas a Montevecchio, la Sagra della Mietitura a Turri, il Carnevale di San Gavino Monreale e Samassi, il Palio degli Asinelli a Genuri, il Triathlon di Villacidro. Sul sito della Provincia disponibile il calendario aggiornato di tutti i principali eventi e sagre.
Carro a buoi
Enogastronomia
Il
Medio Campidano definita la Provincia Verde per la sua caratterizzazione come area prevalentemente agricola con ampie parti riservate allallevamento. Questa vocazione ha dato origine a produzioni alimentari di pregio dai sapori antichi.
Fiore Zafferano
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Da un lustro infatti la Provincia ha avviato il progetto Paniere del Medio Campidano per la promozione dei principali prodotti quali olio, dolci, miele, formaggi, zafferano, insaccati, legumi, carciofi, asparagi freschi e conservati. Lulivo tra le colture arboree pi diffuse: alcuni centri come Gonnosfanadiga e Villacidro ricoprono un ruolo rilevante nella produzione delle olive da mensa e degli olii extra-vergine di altissima qualit. La Marmilla vanta poi un patrimonio di ulivi millenari ed unantichissima produzione degli
olii di gran pregio che si possono acquistare ad Ussaramanna e Gesturi. Nella pianura del Campidano sono prevalenti le colture orticole quali pomodori, asparagi e soprattutto carciofi, nelle diverse qualit. Le carciofaie sono presenti a Serramanna, Furtei, Serrenti e Samassi. Il Medio Campidano leader italiano per quantit e qualit nella produzione dello zafferano che ha ottenuto il marchio DOP dallUnione Europea. Loro rosso viene coltivato, raccolto e confezionato con le tecniche tradizionali, rigorosamente a mano. utilizzato in cucina nel confezionamento dei ravioli, della fregola, dei malloreddus, dei dolci di ricotta e di formaggio, del liquore Villacidro. San Gavino detiene orgogliosamente il titolo di capitale dello zafferano, mentre Turri e Villanovafranca sono gli altri due pi importanti centri produttivi della Provincia. La Marmilla vocata alla produzione cerealicola del grano duro, elemento essenziale per la produzione delle paste, dei dolci e soprattutto del pane. Su civraxiu il pane di Sanluri, di grande pezzatura, soffice a crosta croccante; su coccoi invece un pane di pasta bianca compatta, talvolta modellato artisticamente per le festivit e i matrimoni. La coltura del grano si alterna annualmente a quella delle leguminose: da qui le pregiate produzioni di ceci, lenticchie e fave. Consistente la produzione del melone coltivato in asciutto, o meloni dinverno, nel terri-
Leguminose
Pane Civraxiu
Enogastronomia
Carciofaie
torio di Lunamatrona nonch a Pauli Arbarei ed Ussaramanna, dal gusto dolce ed aromatico. La frutticoltura invece sviluppata nellarea pedemontana del Linas, ricca dacqua, di Villacidro e Gonnosfanadiga, che producono ottime arance, ciliegie, pesche ed angurie. Larea montuosa del Linas di Guspini ed Arbus caratterizzata dalla produzione del miele in una grande variet di specie floreali tra cui quello di asfodelo, di cardo, darancia e quello pregiato di corbezzolo dal caratteristico sapore leggermente amaro.
Il miele costituisce unitamente alle mandorle elemento essenziale per la produzione dei dolci sardi (amaretti, pardulas, gueffus, papassinos, pane saba, etc). Di pari livello qualitativo il latte ovino e caprino utilizzato per la produzione di formaggi sia da piccoli allevatori che dai caseifici, oramai affermati a livello internazionale. I suini forniscono carni prelibate che vengono insaccate in vari stabilimenti prevalentemente a Villacidro, Gonnosfanadiga, Ussaramanna e Guspini. in corso, da parte della Provincia, un progetto per lo sviluppo della produzione del suino di razza sarda, allevato rigorosamente allaperto. La tradizione vinicola limitata ai Comuni di Collinas che produce un bianco frizzante e Lunamatrona ed Ussaramanna da cui proviene unottima Malvasia.
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Asparagi selvatici
Informazioni utili
COLLEGAMENTI stradali Per raggiungere il Comune di Barumini occorre imboccare la S.S. 197 al Km 40 della S.S. 131 nella direzione Cagliari Oristano DOVE DORMIRE Unione Regionale Albergatori della Sardegna U.R.S.A., Via Freud, 6 - 09126 Cagliari tel. 070 3481446 - 070 3481708 e-mail: sardegna@federalberghi.it NUMERI UTILI Presso la biglietteria di Su Nuraxi e il centro G. Lilliu sono presenti dei Punti Informativi. Per informazioni pi dettagliate su visite ed orari contattare: Fondazione Barumini Sistema Cultura Sede: Piazza S. Francesco n. 16 - Barumini (VS) tel./fax: +39 070 9361039 Cell: +39 389 1845370 Su Nuraxi - Zona Archeologica tel. +39 070 9368128 Casa Zapata - Polo Espositivo tel./fax: +39 070 9368476 Centro G. Lilliu tel./fax: + 39 070 9361041 e-mail: fondazionebarumini@tiscali.it Sito web: www.fondazionebarumini.it Per informazioni sul territorio della Provincia del Medio Campidano contattare: Ufficio Turismo, via Carlo Felice, 267 09025 Sanluri (VS) tel. +39 070 9356732 733 / Fax: + 39 070 9370517 e-mail: turismo@provincia.mediocampidano.it Sito web: www.provincia.mediocampidano.it
Sicilia
Strombolicchio, Isole Eolie
Introduzione
nord-est della Sicilia c un angolo di paradiso dove il mistero della natura si riflette per sette volte nelle acque di un mare purissimo. Si ha limpressione di ammirare qualcosa che appartiene allinizio del mondo: Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea, le sette isole dellarcipelago delle Eolie, emergono dal mare come sette immense schegge di terra lavica rappresa e ancorate agli abissi del mare. Le Eolie sono una sorta di parco archeologico in perenne evoluzione: la cenere, le lave e il materiale eruttato preservano le vestigia del passato e le restituiscono perfettamente conservate. Sette isole per una vacanza - avventura in un mondo perduto nel tempo dove, in un intimo colloquio con la natura, si vive alla scoperta di innumerevoli spiagge, cale, grotte, insenature, faraglioni, ai quali si aggiungono lincomparabile variet e ricchezza di fondi marini. Le bellezze naturali ed i vari aspetti geologici e vulcanologici, assieme ai settemila anni di storia, che si scoprono visitando i villaggi preistorici ed il museo archeologico di Lipari, fanno dellarcipelago una delle localit pi originali ed interessanti.
Criteri di ammissione
Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha inserito le Isole Eolie nella World Heritage List nel 2000 come bene naturale secondo il criterio (viii), in quanto le formazioni vulcaniche di tali isole rappresentano i fenomeni classici oggetto di studi da parte dei vulcanologi di tutto il mondo. Le Isole Eolie sono uno straordinario esempio di fenomeno vulcanico ancora in corso. Studiate sin dal XVIII secolo, hanno fornito alla vulcanologia due tipi di eruzione, vulcaniana e stromboliana, e hanno occupato, di conseguenza, un posto di rilievo nella formazione dei geologi per oltre duecento anni. Il sito continua ad arricchire il campo degli studi vulcanologici sugli attuali processi geologici di sviluppo della morfologia del territorio.
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Solo pi di mille anni dopo, intorno al 3000 a.C., quando il commercio dellossidiana era al suo apogeo, incominciarono ad essere abitate anche le isole minori dellarcipelago eoliano. In questo lungo periodo, alle prime genti provenienti dalla Sicilia se ne sostituirono altre, forse provenienti dalle coste transadriatiche, per impadronirsi di questa eccezionale fonte di ricchezza, e si insediarono su quella vera fortezza naturale che lattuale Castello. Dopo alcuni secoli di forte recessione economica e demografica (seconda met del III millennio a.C.) le isole Eolie ebbero un altro periodo di fioritura quando in esse si staziarono popolazioni provenienti dalla Grecia continentale. Ad esse si riferisce il ciclo di leggende che
Le Isole Eolie
trova eco nellOdissea di Omero, nellepisodio del Re Eolo che accoglie Ulisse concedendogli lotre dei venti. Sorsero poco dopo il 2000 a.C. insediamenti di capanne tondeggianti, circondate da un muro in pietre e fango. Ebbe inizio con essi let del bronzo nei nostri paesi occidentali. Testimonianze degli insediamenti di questi popoli transmarini sono state trovate pressoch in tutte le isole, salvo Vulcano, resa inabitabile dalla intensa attivit del suo cratere. Intorno al 900 a.C. il floridissimo insediamento di Lipari venne distrutto e per pi di tre secoli il Castello, ma forse lintera isola, restarono deserti. Nella seconda met dellVIII secolo a.C. inizi il fenomeno della colonizzazione greca dellItalia meridionale e della Sicilia. Lipari venne colonizzata da un gruppo di Greci di stirpe dorica che dovettero allestire una potente flotta per assicurarsi la supremazia sul mare. Lipari rimase a lungo al fianco di Siracusa, poi cadde sotto il giogo cartaginese, nel quale si trov quando scoppi la prima guerra punica, divenendo una delle migliori stazioni navali cartaginesi. Nel 252 a.C. fu conquistata dai Romani e rasa al suolo. Le isole Eolie ebbero una grande importanza strategica durante la guerra civile tra Ottaviano e Sesto Pompeo. Non si hanno notizie relative a Lipari per tutta let imperiale romana (I-IV secolo d.C.). In et cristiana, forse dal IV secolo, Lipari fu
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Le isole eolie
Lipari Lipari, lantica Meligunis greca, con i suoi 37,6 chilometri quadrati di superficie e con circa 9.000 abitanti, la pi grande e popolosa isola dellarcipelago eoliano ed , da sempre, la sua capitale. Tranne Salina, che indipendente, tutte le altre isole fanno infatti parte del Comune di Lipari.
Calajunco, Panarea
Le Isole Eolie
bordi della Fossa e nellistmo tra il Faraglione e Vulcanello. Lultima grande eruzione avvenne nel 1888, e costrinse i pochi coloni dellisola ad abbandonare lestrazione di zolfo e di allume. La zona del porto e listmo di Vulcanello sono tra i paesaggi pi suggestivi e peculiari del Mediterraneo. Panarea Panarea la pi piccola fra le isole dellarcipelago con soli 3,4 chilometri quadrati di superficie, e quella con minore sviluppo altimetrico. Lisola presenta una notevole variet di ambienti e una certa diversit, soprattutto floristica rispetto alle altre isole, cos da costitui re una suggestiva meta naturalistica. Lipotesi geologica pi interessante sulla genesi di Panarea quella che essa sia parte di un grande cratere vulcanico distrutto, con i bordi estremi a Basiluzzo e Lisca Bianca. Stromboli Stromboli lunica isola dellarcipelago con unattivit vulcanica permanente. Le eruzioni sono alternate e il fenomeno definito appunto attivit stromboliana, famosa dizione riportata su tutti i principali testi di geologia e vulcanologia. Questa isola la pi settentrionale dellarcipelago, ha una superficie di 12,6 chilometri quadrati e si eleva con forti pendenze fino a 924 metri sul livello del mare (s.l.m.). Attualmente la popolazione residente vive grazie ad un economia fondata quasi esclusivamente sul turismo. Il suo territorio si presenta poco accessibile, ma nonostante ci le poche zone pianeggianti erano un tempo estesamente coltivate e Stromboli vantava una rinomata produzione di Malvasia. Filicudi Lisola di Filicudi ha unestensione di 9,5 chilometri quadrati, e un sviluppo altimetrico massimo di 774 metri s.l.m. Recenti studi hanno permesso di attribuire unet superiore al milione di anni per le lave del centro di Zucco Grande, che costituirebbero dunque i pi antichi prodotti emersi, finora conosciuti, nellintero arcipelago. Letimologia del nome greco, Phoinikodes, deriva secondo Aristotele dallabbondante presenza di palme o, secondo altri, dalle felci, cui intitolato il rilievo pi alto dellisola. Alicudi Nonostante laspetto antico e la forte suggestione che esercita in tal senso al primo impatto sul visi tatore, Alicudi una delle isole geologicamente pi recenti. Oggi scarsamente popolata ed carente di una rete viaria percorribile in auto; il suo versante orientale si presenta quasi interamente con terrazzamenti, segno di un passato affidato allagricoltura. Il versante occidentale, aspro e selvaggio, invece rimasto disabitato ed impraticabile a causa delle forti pendenze che lo caratterizzano. Oltre ad essere una delle isole pi interessanti dal punto di vista naturalistico, Alicudi resta una delle isole meno esplorate dellarcipelago.
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Isole Eolie
I vulcani
Larcipelago delle Eolie, con le sue sette isole, la parte emersa di un vasto complesso
Alicudi, il molo
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Le Isole Eolie
giunge sotto il Tirreno la profondit di circa 450 chilometri. A Lipari, a Vulcano e a Stromboli il vulcanismo ancora attivo; nelle altre isole lattivit cessata tra 5.000 anni e 20.000 anni fa. A Lipari lultima eruzione avvenuta nel 729 d.C., a Vulcano nel 1889-90 e a Stromboli lattivit dura ininterrottamente da almeno 2.000 anni. I magmi delle Eolie sono simili a quelli dei vulcani che costituiscono la cintura di fuoco circumpacifica. Studiate fin dal XVIII secolo, le Eolie hanno permesso, grazie alla presenza di due importanti tipologie differenti di vulcani, di sistematizzare la fenomenologia scientifica specialistica: le definizioni di attivit eruttiva di tipo vulcanico (colate brevi di lava vischiosa a rapido raffreddaIsole Eolie
mento) e di tipo stromboliano (lava semifluida, raffreddata solo in superficie, che determina lunghe colate) prendono origine proprio dalle due isole eoliane e hanno valore per tutti i vulcani dei mondo.
Isole Eolie
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Itinerari
MESSINA
Abbazia basiliana di San Pietro e Paolo in Valle dAgro Casalvecchio Siculo
CAPO DORLANDO
Ridente centro balneare, si pu ammirare sulla sua sommit il Santuario con i resti del Castello, la Costa Saracena, il borgo marinaro di San Gregorio e Villa Bagnoli (III - IV secolo d.C.).
Sicili
TAORMINA
Importantissimo centro turistico, Taormina offre da ammirare il Teatro Greco-Romano (III secolo a.C.), le Naumachie (II secolo d.C.), il Palazzo Ciampoli (1412), il Duomo (1400), la Torre dellOrologio (XII secolo), Porta Messina e Porta Catania (1400), il Palazzo della Badia Vecchia (XIV secolo), il Castello Saraceno, la Chiesa Santuario Santa Maria della Rocca (XII secolo), la Chiesa di San Pancrazio (XVIII secolo).
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Partendo da Piazza Cairoli, il salotto della citt, e percorrendo Corso Garibaldi, sincontra la Chiesa normanna della Santissima Annunziata dei Catalani (secolo XII-XIII), il Duomo e il campanile con il pi grande orologio astronomico esistente al mondo. Sono inoltre da ammirare la Fontana di Orione, realizzata nel 1553 da Montorsoli, la Chiesa di SantAntonio Abate (1928-30), il tempietto di San Tommaso il vecchio, forse di epoca bizantina, la Chiesa di Santa Eustochia con lannesso monastero seicentesco, il Monte di Piet (1616), la Chiesa di Montalto ricostruita nel 1930, e il Sacrario di Cristo Re (1937), il punto pi panoramico della citt.
MILAZZO
una ambita meta turistica, da cui si pu ammirare il Castello di Federico II, il Duomo Antico (1608), la Chiesa di San Rocco (1575), la Chiesa dellImmacolata Concezione (1640), la Chiesa del Santissimo Salvatore (1616), la Chiesa Nostra Signora del Santissimo Rosario (XVI secolo), la Chiesa di San Giuseppe (1565), il Santuario di San Francesco di Paola (1464), il Santuario di SantAntonio da Padova (1221), la Chiesa di Santa Maria Maggiore (1610), la Chiesa
Capo Milazzo
Isole Eolie
Itinerari
Capo dOrlando Patti
Milazzo
Messina
Valle dAgr
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di San Giacomo Apostolo (1434), la Chiesa della Madonna del Carmine (1574-1577), la Chiesa di San Papino Martire (IV secolo), la Chiesa di Santa Marina Vergine (XII secolo).
ISOLE EOLIE
Arcipelago di origine vulcanica, popolato fin dal IV millennio a.C., e dichiarato patrimonio mondiale dallUNESCO, costituito da sette isole, con due vulcani attivi (StromboliVulcano). Tutte le isole meritano di essere visitate per la loro variet paesaggistica e monumentale, che spazia dalle salite e dai vulcani alla visita del centro archeologico di Lipari, dalle incontaminate spiagge e faraglioni allambiente naturale della riserva delle Felci e dei Porri di Salina.
PATTI
Importante centro turistico-culturale dal quale si pu apprezzare la villa romana (III secolo) con pregevoli mosaici, una vasta necropoli (X-VIII secolo a.C.), la Basilica Cattedrale (XI secolo); nel territorio si trovano i resti dellantica Tyndaris (IV secolo a.C.) con il famoso Teatro Greco, il Santuario Maria Santissima di Tindari e la Riserva naturale di Marinello.
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VALLE DELLALCANTARA
una stupenda valle il cui nome deriva dallomonimo fiume che nasce dai monti Nebrodi per poi sfociare dopo 50 chilometri nei pressi di Capo Schis. Risalendo il fiume dalla foce fino alla sorgente si incontrano diversi comuni e luoghi che meritano di essere visitati, come Giardini Naxos, la prima colonia greca della Sicilia, Calatabiano, Motta Camastra con le famose Gole dellAlcantara, Moio Alcantara, Malvagna, Randazzo. Nel 2001 stato istituito il Parco Fluviale dellAlcantara per la salvaguardia e valorizzazione del territorio.
VALLE DAGR
Comprende un territorio ricco di storia, cultura e bellezze naturali che si estende attorno allomonimo torrente. Sono da visitare il Castello Arabo-Normanno di Capo SantAlessio, il Castello Normanno, la Chiesa della Triade e il Portale Durazzesco a Forza dAgr, la Basilica di San Pietro e Paolo a Casalvecchio Siculo (560 d.C.), la Chiesa Madre a Savoca, il Borgo Morzulli a Antillo, le Gole della Ranciara a Limina.
Eventi
Eventi tradizionali
perch supera con la sua altezza tutti gli edifici della citt. Viene festeggiato il 25 agosto.
Eventi culturali
TaorminaArte, levento culturale pi importante e internazionale della Provincia di Messina, suddiviso in vari settori: musica, danza, teatro e cinema. Con un ricco cartellone ogni anno di grande richiamo e qualit, si svolge a Taormina nei mesi di giugno, luglio ed agosto. La maggior parte degli eventi sono ospitati nello splendido Teatro Greco di Taormina. Il Messina Jazz Festival, organizzato dalla Provincia Regionale di Messina, si svolge tra i mesi di luglio ed agosto ed ospita importanti artisti del panorama jazz nazionale ed internazionale. Il Capo dOrlando Blues, festival internazionale del blues, si tiene a Capo dOrlando nel mese di luglio. Il Teatro dei Due Mari, serie di rappresentazioni classiche che ogni anno si svolgono nel periodo estivo nei teatri antichi di Tindari e Taormina. Il Salina Doc Fest, festival internazionale del documentario narrativo su immagini suoni e realt del Mediterraneo, che si svolge nelle Isole Eolie, a Salina, nel mese di settembre. Eolie in classico, iniziativa organizzata dalla Proloco Isole Eolie di Lipari, che interessa un pubblico attento alla musica classica,e si svolge tra la fine di agosto e la prima settimana di settembre.
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La Processione della Vara levento pi coinvolgente e significativo della religiosit popolare messinese, che si svolge ogni anno il pomeriggio del 15 agosto. La Vara di Messina una Machina di tipo piramidale che illustra plasticamente il momento dellassunzione in cielo della Vergine con le sue ottotonnellate di peso ed i suoi 13.50 metri daltezza. Oltre mille tiratori iniziano il traino al grido di Viva Maria. La Festa du Muzzuniad Alcara Li Fusi. una delle Feste Popolari pi antiche dItalia, che si svolge il 24 giugno, festa di San Giovanni. Gli u muzzuni sono dei vasi col collo rotto, decorati con bellissimi gioielli e spighe di grano e orzo. La Festa dei Giudei a San Fratello. Durante la Settimana Santa, dal mercoledi al venerdi santo, a San Fratello ha luogo la Festa dei Giudei, assassini di Cristo. La Festa del Cristu longu a Castroreale. La festa principale a Castroreale quella del Santissimo Crocifisso detto u Signuri Longu
Enogastronomia
Slow food sui nebrodi, la provola
La
gastronomia messinese rispecchia la cultura e le tradizioni dei diversi popoli, Greci, Arabi, Normanni, Spagnoli, che si sono succeduti nel territorio. Tra i primi piatti, regina della tavola messinese la pasta ncasciata cio pasta cucinata in forno con carne di manzo, salame, melanzane, caciocavallo, uova, pomodori e aromi. Ma anche le zuppe sono eccellenti, su tutte il maccu, una pietanza a base di fave secche che diventano una crema dopo una lunga cottura. Tra i piatti tradizionali di pesce vi sono il pescespada a ghiotta o con il sammurigghiu, la spatola, cucinata in involtini o impanata e fritta,
le costardelle fritte ed accompagnate da cipolla macerata in acqua ed aceto e il pescestocco, cio stoccafisso, cucinato in molti modi, dalla ghiotta ad insalata. Per quanto riguarda la carne, si apprezza il falsomagro, gli involtini, la carne alla pizzaiola e, come piatto pasquale tradizionale, lagnello. Tra le specialit fast food, si segnalano la focaccia , larancino, il pidone e la mozzarella in carrozza. Tra i dolci, la specialit di Messina senza dubbio la pignolata, composta da due parti, una scura, a base di cioccolato, e una bianca, a base di limone. Altra tradizionale dolcezza messinese, a parte la frutta martorana, la granita, ai vari gusti, che viene accompagnata dalla brioche, un panino dolce di forma semisferica. La Provincia di Messina offre per variet e qualit unampia offerta di prodotti alimentari, che spaziano dai formaggi, come la provola dei Nebrodi e il Maiorchino, ai salumi del suino nero dei Nebrodi, dagli agrumi, come il Limone Interdonato e il Verdello, ai vini doc (Denominazione di Origine Controllata) come il Faro Doc, la Malvasia delle Lipari e il Mamertino.
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Informazioni utili
COLLEGAMENTI AEREI Le Eolie sono raggiungibili dallAeroporto di: Napoli, collegato via autobus con il Porto di Napoli; Catania, collegato tramite autobus direttamente con il Porto di Milazzo e plurigiornalmente con il Porto di Messina; Reggio Calabria, collegato via autobus con i Porti di Reggio e di Messina ad ogni arrivo daereo; Palermo, collegato con il centro citt da autobus ogni ora. COLLEGAMENTI FERROVIARI Stazione di arrivo: Milazzo, in cui fermano i principali treni che congiungono Messina a Palermo. COLLEGAMENTI VIA MARE In aliscafo, con corse dal Porto di Milazzo, da Messina e Reggio Calabria. In estate, sono collegate a mezzo aliscafo con i porti di Palermo e Napoli (bigiornalmente), SantAgata di Militello (collegamento giornaliero), Cefal (plurisettimanale). Con nave traghetto, collegate tutto lanno con i Porti di Milazzo (plurigiornaliero) e Napoli (esasettimanale estivo, bisettimanale invernale). COLLEGAMENTI STRADALI Chi proviene dal nord pu imbarcare lauto a Napoli sui traghetti della Siremar; provenendo dalla Sicilia si pu imbarcare lauto a Milazzo sui traghetti delle Societ Siremar e Navigazione Generale Italiana. DOVE DORMIRE Federalberghi Sicilia tel. +39 091 61 11 948 e-mail: sicilia@federalberghi.it
Sicilia
Campanile della Chiesa di Santa Maria dellIdria, Ragusa Ibla
Introduzione
sette anni di distanza dalla loro richiesta, nel mese di giugno del 2002 il Comitato Scientifico Internazionale ha riconosciuto il valore artistico del Val di Noto inserendolo nella World Heritage List con la denominazione Le citt tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud-orientale). Questa area patrimonio mondiale dellumanit comprende otto comuni compresi in tre Province: Catania, Ragusa e Siracusa. Le otto citt del sud-est della Sicilia: Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli furono ricostruite dopo il 1693, nello stesso luogo o vicino alle citt esistenti al tempo del terremoto di quellanno. Esse rappresentano una considerevole impresa collettiva, portata con successo ad un alto livello di architettura e compimento artistico. Inoltre, esse descrivono particolari innovazioni nella progettazione urbanistica e nella costruzione di citt.
Criteri di ammissione
Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha deciso nel 2002 di inserire tale zona della Sicilia nella Lista del Patrimonio Mondiale in base ai seguenti criteri: criterio (i): questo gruppo di citt della Sicilia sud-orientale fornisce rimarchevole testimonianza dellesuberante genialit espressa nellarte e nellarchitettura del tardo barocco; criterio (ii): le citt del Val di Noto rappresentano lapice e la fioritura finale dellarte barocca in Europa; criterio (iv): leccezionale qualit dellarte e dellarchitettura del tardo barocco del Val di Noto si fonda sulla sua omogeneit geografica e cronologica, nonch sulla sua abbondanza, risultato della ricostruzione dopo il terremoto che distrusse larea nel 1693; criterio (v): le otto citt della Sicilia sud-orientale incluse nelliscrizione, caratteristiche del modello di insediamento e delle forme di urbanizzazione dellarea, sono costantemente soggette al rischio di terremoti e delle eruzioni dellEtna.
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IL PAESAGGIO
Proprio dai Monti Iblei, scivolando progressivamente verso il mare, la Provincia di Ragusa offre la sua immagine pi autentica, quella di un territorio costruito nella pietra, particolarit che sin dai tempi pi antichi ne ha caratterizzato le diverse forme architettoniche: si pensi ai lunghi e bassi muri a secco che si estendono per dividere colture e terreni, alle immense pareti di roccia friabile scavate per ricavarne tombe ed abitazioni, alle meravigliose scenografie barocche patrimonio mondiale dellumanit. Citt come Scicli, Modica, e Ragusa, dal 2002 scelte dallUnesco come patrimonio dellumanit, esprimono Ianima dellarte barocca, nella straordinaria capacit di trattare le masse e valorizzare le caratteristiche naturali dei luoghi, nella ricchezza dei dettagli strutturali ed ornamentali. Arricchiscono il paesaggio le riserve naturali gestite direttamente dalla Provincia di Ragusa: quella del Pino dAleppo di Vittoria e la Riserva naturale Macchia foresta del fiume Irminio. Non si pu non ricordare anche le numerose spiagge sabbiose dallacqua cristallina come quelle di Marina di Ragusa, Cava dAliga, Pozzallo, e lincantevole baia di Sampieri, caratterizzata da un piccolo borgo di pescatori e dalla storica fornace del Pisciotto. Sito interessante
Storia
Tutto il territorio dellarea del sud-est della Sicilia, dopo i primitivi insediamenti arcaici greci e romani, fu interessato da dominazioni normanne, sveve, aragonesi e spagnole, delle quali restano influenze e suggestioni profonde, fino allevento che modific per sempre la storia di questa porzione di Sicilia: nel 1693 un catastrofico terremoto rase letteralmente al suolo intere citt. Lodierno volto di questarea dellisola il risultato di una ricostruzione coraggiosa e certosina, frutto della volont di rinnovare architetture e ambienti urbani perseguendo ideali di bellezza ed equilibrio. Modica posta alle pendici meridionali degli Iblei, in Provincia di Ragusa; Modica alta sorge sul cuneo di un altopiano, mentre la bassa sul terPiazza Pola e Chiesa di San Giuseppe, Ragusa
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Itinerari
Itinerario barocco Ragusa-Modica-Scicli
La grande ricchezza artistica e culturale della Provincia di Ragusa la straordinaria concentrazione di opere in stile barocco, realizzate dopo il celebre sisma del 1693 che distrusse le citt del Val di Noto. Ma cos che rende il Barocco cos affascinante da considerarlo unico nel suo genere? Sicuramente il brillante sfruttamento dei materiali da parte di grandi artisti, dotati di una fantasia eccelsa, che unita ad un grande controllo tecnico e strutturale ha portato alla realizzazione di vere e proprie luci di pietra. Proprio la pietra stata la protagonista di questo miracolo architettonico, conosciuta come pietra oro (ecco perch giallo barocco), una roccia sedimentaria calcarea di et Cenozoica, che impregnata di bitume non si sgretola facilmente e resiste bene allumidit. Ed allora come non perdersi tra le salite dellantica Ibla, sulle scalinate delle chiese di Modica o nei vicoli teatrali di Scicli. Ogni citt ha la sua storia, di cui larte la prima testimonianza; ma c un elemento unificante che lega questi luoghi tra loro, la ricostruzione post sismica del 1693, che ha rialzato piazze, strade, chiese e palazzi come scenografie di pietra e luce verso il cielo. Litinerario parte da Ragusa, citt divisa in due realt, Ragusa Superiore e Ragusa Ibla; proprio la piccola Ibla sembra una citt sospesa nel tempo, modellata sulla roccia come fosse un presepe di cartapesta. La Chiesa di San Giuseppe ed il Duomo di San Giorgio sono opera di uno tra i migliori architetti dellepoca, Rosario Gagliardi, ed esprimono meravigliosamente il senso dellarte barocca, nel loro dialogare con lambiente e nelle facciate con pareti mistilinee dalle decorazioni scultoree. Tra i palazzi storici ricordiamo Palazzo Nicastro, antica sede della Cancelleria comunale, Palazzo Cosentini e Palazzo Battaglia; tra le chiese, oltre a quelle gi menzionate, da vedere la Chiesa delle Anime del Purgatorio e Santa Maria dellIdria. Anche Ragusa Superiore merita una visita, in quanto esempio di citt costruita interamente dopo il 1693 ad impianto viario ampio e regolare. Nelle vicinanze della Cattedrale di San Giovanni Battista si individuano Palazzo Zacco e Palazzo Bertini, dalle logge pittoresche ed insoliti mascheroni.
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Itinerari
Seconda tappa dellitinerario del barocco Ibleo la citt di Modica; il terreno in ripido declivio, avvolto dalla roccia, deve aver suggerito agli artisti locali i grandi effetti scenici delle architetture che, soprattutto nelle chiese di San Pietro e di San Giorgio, sembrano modellate come fossero delle sculture, e sono inserite in una scenografia naturale fatta di pietra e di luce. Da Modica si pu partire alla volta di un altro luogo fiabesco, la piccola grande Scicli, citt che pu essere definita Teatro di pietra, dalla pietra che da secoli la avvolge e che lha rimodellata dopo il grande sisma del 1693. Unici i suoi palazzi, raccolti e chiusi tra loro come delle scenografie in un palcoscenico. Ogni elemento architettonico tradizionale qui subisce delle evoluzioni in relazione allo spazio circostante, ed inconfondibili sono i mascheroni, figurazioni caricaturali che accompagnano il passante lungo il suo cammino quasi seguendolo con lo sguardo, sorprendendolo con espressioni teatrali, a volta grottesche. Da non perdere i fantastici Palazzo Beneventano, Palazzo Fava e Palazzo
Spadaro, oltre allellittica Chiesa di San Giovanni Evangelista nellaltrettanto scenografica via Mormino Penna. Fuori programma: una visita alla cittadina di Ispica per vedere la Chiesa di Santa Maria Maggiore, accompagnata allesterno da un bel porticato ellittico, tipico elemento barocco di raccordo tra la chiesa e la piazza, opera di Vincenzo Sinatra. Linterno della Basilica considerato un unicum nella Provincia per la perfetta commistione tra architettura, stucchi, dorature ed affreschi.
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Eventi
Le
feste religiose e i riti della Settimana Santa nonch alcune manifestazioni sportive di richiamo nazionale e alcune sagre sono gli eventi che catalizzano lattenzione di turisti e visitatori. Tra gli eventi religiosi della Provincia vi il complesso di manifestazioni che si svolgono a Ispica durante la settimana santa. Caratteristica la processione del Gioved Santo, detta del Cristo alla colonna. Nata nel Medioevo, originariamente era formata da un gruppo di flagellanti che, a torso nudo e con una corona di spine, si percuotevano le spalle con cordicelle con vetro, ferro e chiodi: questultima cruenta cerimonia lentamente caduta in disuso mentre ancora oggetto di grande culto
la processione del simulacro. Anche a Vittoria molto sentita la celebrazione del Venerd Santo, la cui tradizione esiste praticamente dalla fondazione della citt, mentre dal 1700 viene rappresentato il dramma sacro su un testo del marchese Alfonso Ricca. A Modica e Comiso per la domenica di Pasqua si festeggia rispettivamente la Madonna Vasa Vasa e a Paci, di grande effetto invece la festa dellUomo Vivo a Scicli. Grande richiamo hanno poi le feste patronali di San Giovanni Battista a Ragusa (29 agosto) e di San Giorgio a Ragusa Ibla (fine maggio), di San Giovanni a Monterosso Almo nonch a Modica di San Pietro e San Giorgio. Altre feste di grande attrazione turistica sono la Cavalcata di San Giuseppe il 19 marzo a Scicli
Eventi
Festa di San Giorgio, Ragusa Ibla
e nello stesso paese la festa delle Milizie. Tra gli appuntamenti musicali il Vittoria Jazz Festival a Vittoria, dallultima settimana di maggio e per il tutto mese di giugno, e lIbla Gran Prize a Ragusa Ibla, concorso di musica classica. Tra gli eventi sportivi, da segnalare la gara podistica di livello internazionale Memorial Peppe Greco che si tiene nel mese di settembre, e la cronoscalata automobilistica Monti Iblei che si corre da pi di cinquanta anni. Per gli appuntamenti del gusto, la kermesse sul cioccolato di Modica Chocobarocco in programma nel mese di ottobre e la sagra dellolio a Chiaramonte Gulfi, mentre in estate si celebra da pi lustri la sagra del pesce a Pozzallo e la sagra della cipolla a Giarratana.
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Enogastronomia
La
Provincia di Ragusa conferma la specificit di un territorio che, oltre al suo barocco e al suo pae saggio, sa investire nella valorizzazione dei suoi prodotti tipici, le cui caratteristiche organolettiche rappresentano un valore aggiunto sul piano salutistico. Il percorso enogastronomico punta alla scoperta dei sapori riconosciuti, ovvero i prodotti certificati col marchio di qualit. Litinerario parte dai Monti Iblei, nellentroterra, per scivolare via via verso il mare, in un connubio di sapori derivanti dalla natura e dalla storia di una terra che , di fatto, il cuore del Mediterraneo. Si comincia con lOlio DOP (Denominazione di Orgine Protetta) Monti Iblei, un olio extravergine di oliva che si caratterizza per il sapore armonico,
dal fruttato medio - intenso e dal colore verdeoro, con punte di amaro e piccante. Questo fantastico risultato frutto sia della coltivazione dellulivo, sia dellattivit dei piccoli frantoi, basati entrambi su metodi tradizionali. Litinerario del gusto continua col Ragusano DOP, formaggio a pasta filata bandiera dellarte casearia delle masserie locali. II cosacavaddu, antico nome del Ragusano DOP, si ottiene grazie alla sapiente lavorazione di un latte cremoso e profumato, munto dalla vacca di razza modicana e dalle vacche brune. Le mucche, tra laltro, vengono allevate allo stato brado e si nutrono in pascoli naturali. Questi elementi ne fanno un formaggio unico, per qualit, per forma (a parallelepipedo) e per lavorazione, completamente manuale.
Cioccolato modicano
Enogastronomia
I produttori sono sparsi per tutta la Provincia, con particolare concentrazione tra Ragusa e Modica. II viaggio prosegue attraverso la degustazione del Cerasuolo di Vittoria Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), vino che si ottiene dai vitigni Nero dAvola e Frappato. II risultato un vino dal colore rosso intenso, dallodore fruttato e dal sapore pieno e morbido. La Provincia vanta inoltre due tipicit in fase di riconoscimento. La prima iI cioccolato di Modica, unico nel suo genere, sia per lavorazione che per le propriet organolettiche; la lavorazione a freddo, con laggiunta di spezie e aromi, ancora oggi quella introdotta durante la dominazione in Sicilia degli spagnoli, che a loro volta la appresero dagli aztechi. Questo
Cipolla giarratana
cioccolato infatti non mai passato alla fase industriale, e viene prodotto senza aggiunta di grassi o altre sostanze estranee. Dal 2003 esiste un Consorzio di Tutela del cioccolato di Modica che lavora, tra laltro, per lottenimento del marchio Igp (Indicazione Geografica Protetta). Infine la carota di Ispica, famosa per il profumo intenso e il sapore deciso, frutto di un mix dovuto alle particolari condizioni climatiche, estati aride ed inverni miti, ed alla consistenza media del terreno. Eccezionali le propriet dietetiche grazie alle notevoli quantit di vitamina A, calcio e fosforo. Tra le altre tipicit si segnala la cipolla di Giarratana, ortaggio unico nel suo genere, caratterizzato da un sapore molto dolce e aromatico.
Cerasuolo Docg Ragusano Dop
Informazioni utili
COLLEGAMENTI AEREI SAC: Aeroporto Fontanarossa Catania tel. 095 7239111, e-mail: info@aeroporto.catania.it G.E.S.A.P.: Aeroporto Palermo tel. 800 541880, e-mail: gesap@gesap.it SO.A.CO. S.p.A.: Aeroporto di Comiso tel. 0932 961467, e-mail: info@soaco.it COLLEGAMENTI FERROVIARI Ci sono treni diretti per Catania e Siracusa da Bologna, Firenze, Genova, Roma, Torino, Venezia e Milano. COLLEGAMENTI STRADALI AUTOBUS Aeroporto Catania - Ragusa ETNA TRASPORTI: tel. 0932 623440 - 095 532716 Palermo - Ragusa INTERBUS: tel. 095 530396 - 0931 66710 091 6167919 Messina - Ragusa: SAIS: tel. 0932 623440 - 0935 524111 091 7041211 - 095 536168 AUTO Da Palermo: autostrada A19 Palermo-Catania Da Catania: lungo la strada statale 514 (90 km) Da Messina: autostrada A18 Messina-Catania COLLEGAMENTI VIA MARE Pozzallo - Malta Malta - Pozzallo DOVE DORMIRE Informazioni su www.provincia.ragusa.it sezione Turismo
Campania
Ravello, veduta da Villa Rufolo
Provincia di Salerno
La Costiera Amalfitana
Introduzione
La
Costiera Amalfitana si protende nel Mar Tirreno per quarantadue vertiginosi chilometri incisi nelle pendici salernitane dei Monti Lattari. Nelle giornate pi terse la si pu abbracciare interamente con la sguardo, ammirando le sue acque limpide con lisolotto, dimora delle leggendarie fanciulle omeriche che ammaliavano i naviganti con la dolcezza del loro canto. Amalfi, Vietri sul Mare, Positano, Atrani sono le perle di questo scenario di grandissimo valore culturale e artistico.
Criteri DI AMMISSIONE
Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha deciso di inserire questarea sulla base dei criteri (ii), (iv) e (v), ritenendo che la Costiera Amalfitana sia un eccezionale esempio di paesaggio mediterraneo, con uno scenario di grandissimo valore culturale e naturale dovuto alle sue caratteristiche spettacolari ed alla sua evoluzione storica.
Le
origini di Amalfi sono avvolte nella leggenda. Numerosi, infatti, sono i miti legati alla sua fondazione, e ruotano tutti attorno alla discendenza romana, dimostrata anche dai rinvenimenti archeologici di et imperiale. Il toponimo Amalfi di sicura estrazione latina e deriverebbe o da Melfi, un villaggio marittimo lucano abbandonato da alcuni pro-
fughi romani nel IV secolo d.C., o dal cognome di una gens romana del I secolo d.C. (Amarfia). A seguito delle incursioni germaniche del V secolo d.C., molti profughi romani delle citt campane, ormai preda delle orde barbariche, si rifugiarono sui Monti Lattari e trasformarono il piccolo villaggio di Amalfi in una citt, che era gi sede vescovile nellanno 596. Amalfi e il territorio della Costiera appartennero, sino alla prima parte del IX secolo, al ducato romanico-bizantino di Napoli, dal quale si staccarono definitivamente il 1 Settembre 839, dando vita ad una repubblica autonoma allo scopo di difendere i commerci marittimi di Amalfi dagli attacchi dei Longobardi di Benevento. Dapprima fu governata da Conti eletti annualmente, poi da Prefetti ed infine da Duchi che la trasformarono in una sorta di monarchia ducale.
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Amalfi, veduta
Il commercio
Il commercio triangolare di Amalfi nel Medioevo si svolgeva toccando lItalia, lAfrica settentrionale araba e lImpero di Bisanzio. Le navi di Amalfi salpavano alla volta dei centri arabi della costa africana cariche di legname da vendere in cambio di oro. In una seconda fase si recavano lungo la costa Siro-Palestinese ed a Bisanzio, dove acquistavano spezie, pietre preziose, stoffe pregiate, oggetti di oreficeria che in una terza fase rivendevano in gran parte dellItalia, spingendosi sino a Ravenna e di l, navigando il Po, addirittura a Pavia. Questo ciclo triangolare del commercio amalfitano arricch enormemente gli abitanti della repubblica marinara a tal punto che potenze nemiche progettarono di conquistarla. Cos Amalfi perse definitivamente la sua indipendenza nel 1131, quando entr a far parte del regno normanno di Sicilia. Ma la sua floridezza economica e la potenza marinara
La marineria
Amalfi per tutto il Medioevo ebbe una numerosa e potente flotta, distinta tra quella militare e quella mercantile. La flotta militare risult pi volte vittoriosa soprattutto nelle battaglie combattute contro gli Arabi in difesa della cristianit. Per la costruzione delle navi da guerra Amalfi aveva un arsenale in muratura del quale oggi restano due corsie divise da dieci pilastri. Nelledificio originario venivano costruiti gli scafi delle galee da combattimento, impostate su centoventi remi. Le navi mercantili venivano costruite sugli arenili indicati con il termine bizantino di scaria. Lo scarium di Amalfi medioevale si trova oggi sotto il mare di fronte alla citt, sommerso a seguito di una frana sottomarina provocata da una possente tempesta di Libeccio. Della storia marinara di Amalfi oggi restano, oltre allarsenale, il codice marittimo denominato Tabula de Amalpha e la tradizione dellin-
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La Costiera Amalfitana
venzione della bussola. Il codice conservato in una copia cartacea seicentesca presso il Museo civico, fu elaborato tra lXI ed il XIV secolo e i suoi capitoli contengono sorprendenti notizie che riguardano lavanzata e progredita societ marinara Amalfitana. ormai accertato che furono gli Amalfitani per primi ad inventare la bussola quale strumento di orientamento marinaro magnetico a secco, e che la diffusero nel Mediterraneo entro la prima met del XIII secolo. tit delle origini: dalle ville romane di Minori e Positano del I secolo d.C. allarchitettura pubblica e privata medievale, dai preziosi manufatti di oreficeria e artigianato custoditi dentro chiese e musei, alle meraviglie naturalistiche della Valle dei Mulini. Con le sue cupole maiolicate, insegna di un artigianato ceramico famoso nel mondo, Vietri sul Mare apre (o chiude, per chi venga da Sorrento) la serie dei paesi che compongono il territorio della Costiera. Sospesa fra cielo e mare, Ravello respira atmosfere daltri tempi: con i tesori darte delle sue chiese millenarie, le visioni dinfinito di villa Cimbrone, la magia di Villa Rufolo, gi ammirata da Boccaccio, che la celebr nel Decameron. Nella minuscola Atrani, incassata nella valle del Dragone, si svolgeva la cerimonia di investitura dei dogi amalfitani, mentre sulla strada che da Amalfi si arrampica verso il paese dipinto di Furore, il borgo di Conca dei Marini riconoscibile dalle volte a botte della bianca costruzione seicentesca adagiata su uno sperone di roccia. Infine Amalfi, nella quale alla celebrit del Duomo, che fa da quinta al teatro della piazza, si contrappone la citt araba, dai vicoli segreti, androni e porticati biancheggianti di calce. Unarchitettura fantastica di loggette, scale e scalinatelle che si intersecano in un gioco di geometrie azzardate, intrecci di costruzioni che sembrano mantenersi sospese per caso e che fecero dire a Le Corbusier Non possibile, ma esiste.
La costiera Amalfitana
Ai tempi della Repubblica fondata nell839, il territorio amalfitano andava da Cetara ai rilievi montuosi di Scala, Tramonti e Agerola, dal territorio stabiano con Lettere, Pimonte e Gragnano fino allisola di Capri. I suoi confini erano presidiati da castelli e fortificazioni i cui resti sono visibili in prossimit dei centri abitati, a mezza altezza fra il mare e i crinali dei monti. Lungo la costa, una serie di torri di avvistamento ricorda le incursioni dei corsari turchi. Oggi larea del sito Unesco comprende quindici comuni (Amalfi, Atrani, Cetara, Conca dei Marini, Corbara, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, SantEgidio del Monte Albino, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare), in un territorio le cui straordinarie peculiarit paesaggistiche e ambientali fanno da sfondo a testimonianze storico-artistiche che ne rappresentano liden-
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Amalfi e Atrani
Campania
Certosa di Padula, interno
Caserta
la Reggia il Parco Complesso di San Leucio
Provincia di Salerno
Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula
Introduzione
magnifico risultato dellopera combinata della natura e delluomo. Situato sulla costa al centro del mare Mediterraneo, il Cilento sintesi perfetta della convivenza tra natura e cultura, luogo di scambio e di contaminazione. oggi un paesaggio vivente che mantiene un ruolo attivo nella societ contemporanea ma conserva i caratteri tradizionali che lo hanno generato, nellorganizzazione del territorio, nella trama dei percorsi, nella struttura delle coltivazioni e nel sistema degli insediamenti. Il Cilento realizza lincontro tra mare e montagna, Atlantico e Oriente, culture nordiche e africane, fonde popoli e civilt e ne conserva le tracce evidenti nei suoi caratteri distintivi: larcheologia, la natura, le tradizioni.
Un
Criteri DI AMMISSIONE
Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha deciso nel 1992 di inserire il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano con i siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula nella Lista dei beni Patrimonio dellUmanit in base ai seguenti criteri: criterio (iii): durante la preistoria e il Medioevo la regione del Cilento stata il principale passaggio per le comunicazioni culturali, politiche e commerciali in un modo particolare, cio attraverso i crinali delle catene montuose che corrono da est ad ovest, creando cos un panorama culturale di notevole significato e qualit; criterio (iv): in due momenti chiave dello sviluppo della societ umana del Mediterraneo come regione, la zona del Cilento ha costituito lunico modo esistente di comunicazione tra lAdriatico e il Tirreno nella regione del Mediterraneo centrale, e ci chiaramente illustrato da quello che resta oggi del paesaggio culturale.
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ituata al centro fra la costa amalfitana e quella cilentana, Salerno visse una storia ricca di eventi e di popoli. Furono i Greci a importare sul territorio i frutteti, gli ulivi e le colture del grano e del frumento. In seguito (197 a.C.) divenne una colonia romana. Nel Medioevo sub la dominazione Longobarda. Per sfuggire al volere di Carlo Magno, nel 786, Arechi II trasfer la sede del ducato di Benevento a Salerno cercando di garantirsi il controllo di una zona strategica. Fece fortificare la citt, gi dotata di un castello e ben presto Salerno divenne sede di un principato oltre che un forte centro politico. Si istitu anche la Scuola Medica, la pi antica istituzione di questo genere in Europa. Ma con i Normanni, ed in particolare con Roberto il Guiscardo, che Salerno conobbe il periodo di maggior splendore (XI-XII secolo). Sono di questo periodo il Duomo e la Reggia di Castel Terracena, mentre la Scuola Medica assunse sempre pi importanza. Il risveglio economico avvenne verso la met del XII secolo con loccupazione sveva; a questo
periodo risale la costruzione del molo ad opera di Manfredi, figlio di Federico II. Dopo il XIV secolo presero il sopravvento i principi di Sanseverino, i feudatari pi potenti del sud che fecero arrivare a Salerno uomini di eccelsa cultura e grandi artisti. Fra il 1656 e il 1694, Salerno fu colpita da peste e terremoti. Inizi cos uno dei periodi pi cupi per la storia di questa terra che avr termine solo dopo il XVIII secolo con la fine dellimpero spagnolo. Nel 1799 la citt entr a far parte della Repubblica Partenopea e, nel periodo napoleo nico, si ordin la soppressione della Scuola Medica e di tutti gli ordini religiosi. Da questo momento in poi avvenne la nuova espansione cittadina oltre le mura, fenomeno che dur anche dopo lUnit dItalia e si protrasse sino alla seconda guerra mondiale. Nel 1943 Salerno assistette allo sbarco degli alleati e nel 1944 fu sede del governo Badoglio. Oggi, la citt, presenta tre nuclei ben distinguibili: la zona medievale, sul declivio del colle che si sviluppa sulla via dei Mercanti, e la parte moderna che ha due volti, quello ottocentesco
Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti di Paestum, Velia e la Certosa di Padula
con unespansione ordinata e regolare, e quello che risale allultimo dopoguerra, con costruzioni affollate e disordinate. Da un punto di vista economico Salerno un centro di commerci agricoli e un polo industriale (industrie tessili, meccaniche, alimentari, del legno e delle ceramiche). Trovandosi al centro di due splendide coste (Amalfi e Cilento) anche un importante nodo di comunicazioni. Poseidonia. Dal mare giunsero poi i Focei dellAsia Minore che fondarono Velia e Porta Rosa. Durante il IV secolo a.C. i Romani usarono questa zona per gli scambi e per i traffici ma, con la caduta dellImpero Romano dOccidente (VI secolo d.C.) inizi il lungo periodo delle dominazioni barbariche dei Visigoti, Goti, Longobardi e i continui attacchi dei Saraceni. Questo incontro/scontro fra diverse culture determin il nascere di complessi architettonici e pittorici di grande bellezza come la Badia di Pattano con la Cappella di San Filadelfo o gli affreschi della Cappella Basiliana a Lentiscosa. Nel corso dei secoli XVI e XVII lintero territorio fu smembrato tra nobili che contribuirono a fare di questa terra luogo di crudeli imprese. Il Cilento presenta una morfologia varia e complessa. In corrispondenza del bacino idrogeografico del fiume Alento e dei principali monti del Cilento occidentale si trova una roccia che prende il nome di Flysch del Cilento. Sulla costa alta il Flysch si caratterizza per la stratificazione delle rocce dai colori particolari e per il paesaggio con una forte presenza arborea della macchia mediterranea. Nel parco si trovano circa 1800 specie di piante autoctone spontanee fra le quali spicca la Primula di Palinuro, il simbolo del Parco.
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Palinuro
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Paestum
Piccola frazione di Capaccio, Paestum costituisce uno dei maggiori reperti di colonia greca. Fondata nel VI secolo dagli Achei come centro commerciale marittimo, pass nelle mani dei Lucani, poi dei Romani. Nell887 d.C. venne distrutta dai Saraceni e da qui cominci la sua decadenza. La cinta muraria dellantica colonia greca, a forma poligonale con quattro grandi porte, avvolge quasi completamente Paestum, dove erano presenti un Foro, interi quartieri urbanizzati, edifici religiosi e tre templi. Il Tempio di Hera, il pi antico, di ordine dorico con diciotto colonne sui lati lunghi e nove sui
Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti di Paestum, Velia e la Certosa di Padula
La Certosa di Padula, veduta dallalto
Sono inoltre conservati gli affreschi della Tomba del Tuffatore della fine del V secolo a.C., cinque lastre dipinte con grande capacit espressiva che raffigurano un giovane tuffatore a grandezza naturale e una scena del banchetto funebre: la sua fondamentale importanza deriva dallessere lunica testimonianza della pittura greca classica giunta intatta fino a noi.
Si distinguono tre nuclei urbani: il quartiere meridionale, che era il centro del potere politico, il quartiere settentrionale, vicino al porto fluviale, e lacropoli, che era il pi antico abitato di Elea. Sul promontorio, in passato, sorgevano edifici pubblici e sacri. Rimangono i resti di un tempio ionico e del teatro del III secolo.
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Velia
Originariamente Elea, fondata nel 540 a.C. lungo la costa tirrenica della Lucania dai Focesi, provenienti dalla Corsica e stabilitisi qui dopo la sconfitta contro le flotte degli Etruschi e dei Cartaginesi. Dopo la distruzione della colonia greca di Sibari, Velia ospit i filosofi Parmenide e Zenone cui si deve limportanza del pensiero filosofico. La citt combatt con la vicina Posidonia, con i Lucani e, nel 389, entr a far parte della Lega Italiota. Forn, successivamente, aiuti a Roma contro Annibale. Venne distrutta fra lVIII e il IX secolo d.C. dai Saraceni.
LA Certosa di Padula
La Certosa fu fondata nel 1306 da Tommaso San Severino, signore di tutto il Vallo di Diano, che la don allordine dei Certosini. uno dei monasteri pi grandi del mondo. Originariamente Certosa di San Lorenzo, chiamata di Padula per la sua vicinanza allomonimo paese. La struttura quella tipica delle Certose: nella parte alta cerano gli alloggi dei padri certosini che vi conducevano una vita ascetica e rigorosa; nella parte bassa stavano i conversi che avevano il compito di amministrare i beni dellordine e sovrintendevano le attivit agricole e artigianali.
Quartieri di Velia
Velia
La Certosa di Padula
Campania
Cava de Tirreni Amal Ravello Piana del Sele Vietri sul Mare
Basili
Salerno
Itinerari
Alto e Medio Sele
Positano
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Questa zona prende il nome dallomonimo fiume, uno dei corsi dacqua pi belli e meno inquinati dItalia. Il territorio dellAlto Medio Sele pieno di testimonianze storiche, naturalistiche ed archeologiche. Lalta Valle del SeIe, con i suoi paesaggi incantevoli, la bont delle sue sorgenti e il suo splendido fiume, offre le sue bellezze a quanti ricercano, nel turismo, la genuinit del territorio e la cordialit di popolazioni civili e ospitali. Come la Comunit Montana Zona del Tanagro, anche la Zona dellAlto Medio Sele rientra in un progetto di recupero e valorizzazione dei prodotti agricoli, definiti prodotti di pregio e di sviluppo dei sistemi locali. Larea, dal punto di vista morfologico, si presenta come una vasta conca a forma di triangolo irregolare, delimitata a ovest dal massiccio del Cervialto, a est dal preAppennino, a nord dalla Sella di Conza e a sud dalla gola del passo di Contursi. Chi percorre la strada provinciale si trover di fronte uno scenario naturale suggestivo, dominato dalle mille sfumature del verde, nelle sue numerose tonalit, quelle dei campi, delle pianure, delle montagne e delle strade a tratti tortuose.
Paestum
Pertosa
La fortezza non Velia fu mai espugnata con la forza, ma Gisulfo II, ultimo principe longobardo di Salerno, si arrese nel 1077 al conquistatore normanno a seguito di un lunghissimo assedio. Successivamente la costruzione fu ampliata e modificata in epoca normanna, angioina e aragonese.
Il Duomo salerno
Tra i monumenti caratteristici della citt storica, ma anche il pi significativo ed importante, si configura il Duomo. Fu fatto costruire da Roberto il Guiscardo tra il 1076 e il 1085, ma fu quasi completamente rifatto nella prima met del 700; sub ulteriori interventi negli anni 30, 50 e 60. II monumento munito di uno spettacolare atrio, cinto da un portico su antiche colonne reggenti archi a tutto sesto; nel mezzo vi una vasca di granito classica che sostituisce unaltra
Costiera Amalfitana
icata
Itinerari
di granito egiziano proveniente da Paestum, oggi nella villa Comunale di Napoli. Al XII secolo risale il campanile che sovrasta il portico lungo il suo lato destro, alto 56 metri. Una visita al Museo del Duomo, al Museo Archeologico Provinciale e alla Pinacoteca Provinciale offrono una panoramica completa sullarte salernitana attraverso i secoli. Nello stesso quartiere meritano una visita la Chiesetta medioevale di Santa Maria de Lama e le Chiese barocche di San Giorgio e della Madonna delle Grazie. infine interessante fare una passeggiata lungo via Roma, nella citt moderna, e il lungomare, uno dei pi lunghi dItalia.
Puglia
Duomo di Amalfi
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Il Duomo amalfi
Il Duomo, dedicato a SantAndrea, il principale bene architettonico, con la sua spettacolare scalinata che termina in una pittoresca piazzetta. Fu costruito nel IX secolo, quando la Repubblica Marinara cominci ad affermarsi come potenza commerciale. Venne completamente ristrutturato nel 1203, nelle forme arabo-normanne introdotte dai conquistatori. Rimaneggiato attorno al 1570, fu ricostruito nell800 dopo un disastroso crollo avvenuto a met del secolo.
Calabria
Grotte di pertosa
Allingresso del Vallo di Diano, nel Cilento, sono situate le Grotta di Pertosa, le pi importanti dellItalia del sud, e le uniche ad essere attraversate da un fiume sotterraneo. Le Grotte, utilizzate anticamente come luogo di culto cristiano, sono anche dette Grotte dellAngelo. Dopo una suggestiva traversata in barca, le Grotte si snodano nel cuore del Cilento, in unaffascinante serie di cunicoli e sale naturali.
Eventi
Ravello festival
In poco meno di due mesi, luglio e agosto, il Ravello Festival propone una serie di eventi, che spaziano tra concerti sinfonici e cameristici, balletti e performance jazz, incontri con scrittori e mostre, momenti di formazione e omaggi alla tradizione musicale napoletana e non solo.
Ravello
Tramonto a Ravello
Enogastronomia
Il Limoncello Costa dAmalfi
Il Limoncello della Costiera Amalfitana, o liquore di limoni, ha il colore del sole, il profumo intenso e delicato del limone, e una buona gradazione alcolica. La fama del Limoncello nota in tutto il mondo, eppure si tratta di una preparazione semplice e di origine casalinga. Probabilmente proprio questo il segreto del suo successo planetario. melanzane fritte ricoperte di un intingolo dolce e liquoroso; la ricetta sub varie trasformazioni fino a che le fette di melanzane vennero ricoperte con salsa di cioccolata.
LE Melanzane al cioccolato
Le melanzane al cioccolato sono una specialit gastronomica della Costiera Amalfitana di antichissima tradizione. Questa ricetta nacque probabilmente nella cucina del convento francescano di Tramonti, i cui monaci preparavano le
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Informazioni utili
COLLEGAMENTI AEREI Aeroporto Salerno Costa dAmalfi tel. +39 082 83 54 311 Aeroporto Internazionale di Napoli tel. +39 081 70 92 800. COLLEGAMENTI FERROVIARI Stazione Ferroviaria di Salerno www.trenitalia.it COLLEGAMENTI STRADALI Per Salerno Da nord: A1 fino a Napoli, poi A3 Napoli-Salerno: uscita Vietri sul Mare; A1 fino a Caserta, poi A30 Caserta-Salerno: uscita Fratte/Salerno centro. Da sud: A3 Salerno-Reggio Calabria: uscita Fratte/Salerno centro; A3 Salerno- Reggio Calabria: uscita Pontecagnano, direzione Fratte/Tangenziale; uscite da Zona Industriale fino a Fratte COLLEGAMENTI VIA MARE Porto di Salerno www.portosalerno.it www.salernostazionemarittima.it DOVE DORMIRE Federalberghi Campania tel. +39 081 5513133 e-mail: campania@federalberghi.it
Sicilia
Palazzo Nicolaci, Noto, particolare
Introduzione
Val di Noto storicamente uno dei tre territori in cui fu divisa amministrativamente la Sicilia in epoca arabo-normanna, e comprende i territori delle Province di Siracusa e Ragusa, nonch buona parte delle Province di Catania, Enna e Caltanissetta. Molti dei comuni del Val di Noto furono pesantemente colpiti dal terremoto del 1693 ed alcuni, completamente distrutti, furono ricostruiti in siti diversi da quelli originari. Lopera di ricostruzione fu loccasione per il fiorire dellarchitettura tardo barocca di scuola siciliana, che introdusse grandi innovazioni nella progettazione e nella realizzazione di chiese e palazzi. Otto tra le citt del sud-est della Sicilia, e cio Caltagirone, Catania, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa Ibla e Scicli rappresentano mirabilmente la grandiosa opera di ricostruzione e sono state inserite nella World Heritage List dellUNESCO, quali inimitabili testimonianze dellarchitettura barocca.
Il
Criteri DI AMMISSIONE
Le citt tardo barocche del sud-est siciliano, nella loro comune caratteristica, hanno dimostrato di possedere ben quattro dei sei criteri previsti per linserimento nella World Heritage List dellUNESCO: (i), (ii), (iv) e (v). Le otto citt del sud-est della Sicilia, infatti forniscono una notevole testimonianza del genio esuberante dellarte e dellarchitettura del tardo Barocco criterio (i), rappresentano lapice e la fioritura finale dellarte Barocca in Europa criterio (ii), possiedono omogeneit geografica e cronologica criterio (iv), grazie alleccezionale qualit dellarte e dellarchitettura ricostruttiva post terremoto, rappresentano un esempio di sistemazione urbanistica, in una zona permanentemente a rischio di terremoti ed eruzioni da parte dellEtna criterio (v).
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Noto, panoramica
La
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e degli scalpellini ha completato lopera, realizzando quel magnifico giardino di pietra che ancora oggi lascia sbalorditi. Il barocco di Noto, a differenza di altre realt, non si inserisce in un contesto preesistente e non mostra stratificazioni n stili diversi. Tutto contestuale ed armonico. Ogni palazzo, ogni piazza, ogni scalinata perfettamente calata nel contesto globale, con una grandiosit senza pause e una regalit senza avarizia, facendo di Noto la perfetta citt barocca. Akrai, lantica Palazzolo Acreide, fu fondata da Siracusa nel 664 a.C., sui resti di un insediamento siculo risalente al XII secolo a.C. La cittadina crebbe rigogliosa sino alla distruzione seguita alla conquista araba. Solo nei primi anni del XIX secolo le campagne di scavi consentirono di localizzare lantica Akrai, con il suo prezioso teatro, adagiato su un pendio naturale, opportunamente preparato con pietrame a secco, su cui poggiano, sovrapponendosi, i blocchi delle gradinate. La cavea, suddivisa in nove settori a cuneo, contava dodici fila di sedili. Larea archeo logica di Akrai, oltre al sito dellantica polis, compren-
Cattedrale di Noto
Sicilia
Teatro Greco, Siracusa
Introduzione
uarantesimo sito italiano e quinto siciliano, quello di Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica costituisce uno straordinario spaccato di storia e cultura millenaria. Il sito racchiude testimonianze che vanno dalle necropoli rupestri di oltre 3000 anni fa, con le oltre 5.000 tombe scavate nella roccia su un altopiano circondato da canyon formati nel corso dei millenni dai fiumi Anapo e Calcinara, alle vestigia greche e romane, con le fortificazioni, i teatri, i templi e gli anfiteatri, dalle presenze cristiane con le catacombe e le basiliche paleocristiane, agli influssi bizantini, arabi, normanni, svevi, catalani, barocchi, tutti presenti nei palazzi, nelle chiese, nei castelli e nelle fortificazioni perfettamente conservate, a memoria di un passato glorioso e, per lunghi periodi, di un ruolo determinante al centro del Mediterraneo. Non a caso Cicerone defin Siracusa la pi grande citt greca e la pi bella di tutte. Pantalica si trova a circa 40 chilometri ad ovest di Siracusa ed raggiungibile da due versanti: Sortino e Cassaro-Ferla.
Criteri DI AMMISSIONE
Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica hanno dimostrato di possedere ben quattro dei sei criteri previsti per linserimento della World Heritage List dellUNESCO: (ii), (iii), (iv) e (vi). I siti ed i monumenti di Siracusa/Pantalica, infatti, formano un Insieme, che costituisce una raccolta unica quale straordinaria testimonianza delle culture del Mediterraneo attraverso i secoli e nello stesso spazio criterio (ii). Linsieme Siracusa/Pantalica offre, attraverso la sua straordinaria diversit culturale, una eccezionale testimonianza dello sviluppo della civilizzazione di oltre tre millenni criterio (iii). Il gruppo di monumenti e siti archeologici situati a Siracusa, sia sullisolotto di Ortigia che sulla terraferma, disseminati in tutta la zona urbana, sono il pi grande esempio delleccezionale creazione architettonica che raggruppa diversi aspetti culturali (Greco, Romano, Federiciano, Catalano e Barocco) criterio (iv). Lantica Siracusa era collegata direttamente ad eventi, idee e lavori letterari di eccezionale importanza universale: basti pensare ad Archimede, ai tragediografi, ai poeti, a Vittorini etc. criterio (v).
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antalica, estesa 205,86 ettari, un massiccio montuoso isolato da burroni e profonde vallate delimitate a nord dal fiume Calcinara e a sud dallAnapo. Torrenti minori ed una fortificazione sul lato sud-ovest ne completano la chiusura, rendendola una vera e propria fortezza naturale. Sulla sommit, a 408 metri daltezza, le rovine dell anktoron, il grande Palazzo del Principe, un edificio megalitico di grossi blocchi, con diverse stanze rettangolari, evidente imitazione dei palazzi micenei, testimoniano la strategicit del luogo. Con oltre 5000 celle funerarie, distribuite nelle varie Necropoli nord, nord-ovest, sud, Filiporto e Cavetta, Pantalica costituisce la pi grande Necropoli dEuropa. il pi grande centro protostorico siciliano, uno dei pi antichi esempi di comunit urbana e di architettura funeraria rupestre. Siracusa, fondata nellVIII secolo a.C. da coloni
greci provenienti da Corinto, su un insediamento pi antico risalente al Neolitico, si conquist presto il ruolo di capitale della Magna Grecia, situata comera in posizione strategica, sia per la centralit nel Mediterraneo, sia per le caratteristiche fisiche del territorio, che la resero per secoli una citt inespugnabile. La presenza di copiose risorse idriche, di un ampio porto naturale, di costoni rocciosi da una parte e di paludi dallaltra, consentirono a Siracusa di difendersi facilmente e crescere sino al punto di diventare a sua volta conquistatrice e colonizzatrice. Nel periodo greco vennero edificati i templi pi arcaici della Sicilia: il tempio di Zeus e il tempio di Apollo, realizzate le prime necropoli e fondate le prime colonie: Akrai (664 a.C.), Casmene (643 a.C.) e Camarina (598 a.C.). Sotto la tirannia di Gelone sorsero al di fuori delle mura i quartieri di Tyche e Neapolis, e venne avviata
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Cattedrale, Siracusa
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una fortezza, ampli la flotta navale riordinando gli arsenali e port a termine la costruzione di una cinta muraria lunga 27 chilometri, che cingeva tutta la citt ed arrivava sino al Castello Eurialo, avamposto difensivo a nord della citt. Dopo il rafforzamento e lampliamento sul territorio della Sicilia orientale conquistando Naxos, Catania e Leontinoi, i siracusani si prepararono nel 397 a.C. ad affrontare nuovamente i Cartaginesi. Un nuovo assedio ed una nuova pestilenza portarono alla stipula di un nuovo trattato particolarmente favorevole a Siracusa. Dionisio non fu solo un condottiero ed uno stratega, ma anche un grande appassionato di arti, lettere e filosofia. In quel periodo Siracusa ospit pi volte Platone. Alla morte di Dioniso, dopo le parentesi di Dioniso II, Dione
e Agatocle, prese il potere Ierone II che, dopo essersi inizialmente alleato con i Cartaginesi per far fronte alla crescente minaccia dei Romani, stipul proprio con Roma un accordo pacifico che port cinquanta anni di pace e prosperit. Ierone II ne approfitt per varare una riforma normativa e tributaria ed avviare una intensa attivit urbanistica: il Teatro Greco venne ampliato e fu realizzato un immenso altare sacrificale, lAra di Ierone. La pace favor anche il rifiorire delle arti e delle lettere, con figure di spicco come Teocrito. Alla morte di Ierone II, il successore Geronimo, giovane ed inesperto, ruppe il trattato di pace con Roma, che non esit ad attaccare Siracusa. Lassedio romano, con le truppe del console Marcello, si concluse nel 212 a.C. con la conquista della citt, malgra-
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Itinerari
ITINERARI nel capoluogo
Le colonne doriche del Duomo di Siracusa
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Sicilia
Itinerari
classici, lAra di Ierone II, monumentale altare sacrificale, lAnfiteatro Romano, le Latomie e lOrecchio di Dionisio, un tempo adibito a prigione.
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E poi ancora le aree archeologiche di Tapsos, Megara Hyblea e Leontinoi, rispettivamente nei territori di Priolo Gargallo, Augusta e Lentini e Sortino, con il Teatro dellOpera dei Pupi.
Eventi
La
Provincia di Siracusa si caratterizza per la presenza di numerose feste religiose e di appuntamenti spettacolari di rilevanza nazionale ed eco internazionale. La palma doro tra le iniziative di pregio spetta di diritto alle Rappresentazioni classiche, organizzate annualmente dallINDA, Istituto Nazionale del Dramma Antico, nellincomparabile cavea del Teatro Greco di Siracusa, che annoverano oltre 150.000 spettatori a stagione.
Siracusa, Teatro Greco, rappresentazioni classiche
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Sempre al Teatro Greco si svolge, al termine delle rappresentazioni classiche, il Premio letterario intitolato ad Elio Vittorini, giunto ormai alla XVI edizione. Altri eventi di grande risonanza internazionale sono lInfiorata di Noto, con i suoi mosaici a base floreale, realizzati nella scenografica via Nicolaci, la Primavera Barocca, sempre a Noto, che vede la realizzazione di concerti, cortei in costumi depoca e svariate iniziative culturali, il Festival internazionale del Balletto di Siracusa,
giunto alla XXI edizione, il Palio del Mare con la regata dei cinque quartieri storici di Siracusa, il Medfest di Buccheri, il Festival Jazz di Canicattini Bagni ed il Carnevale di Palazzolo Acreide. Anche nellambito sportivo la Provincia di Siracusa propone unofferta interessante, a partire dallattivit dellIppodromo del Mediterraneo, moderna e imponente struttura nel settore delle corse dei cavalli, unica esistente a sud di Napoli, la Coppa Val dAnapo, giunta alla XXXI edizione, che costituisce un classico appuntamento per chi coltiva la passione delle cronoscalate automobilistiche, il rally MareMonti che si svolge lungo le strade provinciali che da Siracusa portano ai comuni montani, e una miriade di altre iniziative nel solco di una tradizione che ha sempre contraddistinto la Provincia di Siracusa nello sport. Sul versante delle feste religiose, che costituiscono un irresistibile richiamo per gli appassionati delle tradizioni, tutti i Comuni
Eventi
siracusani hanno antiche e consolidate tradizioni religiose che vengono onorate con vari appuntamenti e modalit nellarco di tutto lanno. Tra le pi significative si annoverano la Festa di Santa Lucia (la Patrona di Siracusa) che si svolge il 13 dicembre e quella di Santa Lucia delle Quaglie, che si svolge la prima domenica di maggio, i festeggiamenti in onore di San Sebastiano a Palazzolo Acreide e Melilli, la festa di San Paolo a Solarino e Palazzolo Acreide, le Feste Patronali di San Domenico ad Augusta, di San Venera ad Avola e di San Corrado a
Festa di Santa Lucia, Siracusa
Noto, la Festa dei Tre Santi Martiri a Lentini, la Festa dellAscensione di Floridia, la Festa della Madonna della Neve a Francofonte e di San Luigi a Rosolini, le celebrazioni pasquali con le varie Processioni che si svolgono in tutto il territorio provinciale, e fra queste la Via Crucis vivente a Melilli, la Rappresentazione dellingresso di Ges a Gerusalemme a Buccheri, la Sciaccariata a Ferla, la festa di San Giuseppe (si celebra il luned dellAngelo) a Carlentini, e decine daltre iniziative in tutto il territorio provinciale.
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Medfest di Buccheri
Enogastronomia
La
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gastronomia della Provincia di Siracusa affonda le proprie radici nella storia millenaria e lascia intravedere una contaminazione multiculturale che va di pari passo con la stratificazione culturale siciliana. La cultura greca, la dominazione romana, linvasione araba, limpero federiciano, la dominazione spagnola etc. hanno lasciato segni indelebili anche nella cultura enogastronomica. Comune denominatore fino al periodo antecedente il boom economico degli anni 50 era la differenziazione tra il mangiare di tutti i giorni ed il mangiare delle feste. La pasta fatta in casa, in special modo i ravioli di ricotta al sugo di maiale e tanti tipi di carne legata al lavoro agricolo come la gallina ripiena, il coniglio a stimpirata con aromi e aceto, la carne di maiale servita in tanti modi compresa la famosa gelatina, erano il mangiare delle feste. Cibi molto pi semplici, quasi frugali, basati soprattutto sui legumi, le verdure e il pane erano il mangiare di tutti i giorni.
Frutta martorana
Tra le pietanze tipiche del siracusano si possono ricordare a cuccia, frumento cotto condito con latte e miele, le mpanate (focacce con diversi ripieni, che spaziano dalle verdure alle patate, dal formaggio al pesce, dalla carne agli ortaggi), i dolci, a partire dal torrone, prodotto con la lavorazione della mandorla, cos come il famoso latte di mandorla, o i confetti, realizzati con una particolare specie di frutto, la mandorla Avola, tipica della citt esagonale, conosciuta nel mondo da secoli per le sue peculiarit. E poi ancora le granite ai vari gusti, linfinita gamma di biscotti, a cubbaita o giuggiulena, e cio un particolare torrone fatto col sesamo. Altrettanto tipici sono la caponatina, realizzata con diversi ortaggi e aromi (melanzane, peperoni, patate, cipolle, olive, capperi etc.) che si presta ad accompagnare sia piatti di carne che di pesce, a pasta co sucu niuru realizzata con il nero delle seppie, a pasta fritta, i puppetti i muccu cio polpette fatte con il bianchetto, pesce di piccolissima taglia, u pizzolu particolare elaborazione della pizza, che si presta al condimento sia salato che dolce etc. I piatti descritti trovano origine da prodotti deccellenza di cui piena la terra dArchimede e che hanno ottenuto marchi di qualit e riconoscimenti internazionali, come il miele di Sortino, il Pomodoro Pachino, che ha preso il nome dal luogo di produzione, riconosciuto IGP (Indicazione Geografica Protetta) e ormai divenuto famoso in tutto il mondo, caratteristico dei terreni dei comuni di Pachino e Portopalo di Capo Passero, unico e dalla dolcezza inimita-
Cannolo siciliano
Enogastronomia
bile, il femminello, limone dalle straordinarie propriet organolettiche, anchesso di recente riconosciuto con lIGP, il tarocco, larancia pigmentata rossa di Francofone etc. produzione lo Spumante di Siracusa, prodotto da uve Moscato di Siracusa. E poi lolio extravergine, ricavato da unoliva che cresce solo nella zona dellentroterra, tra Buscemi, Cassaro, Ferla e Palazzolo: la Zaituna o Oliva siracusana.
Altrettanto rinomata la produzione vinicola del Siracusano che eccelle per qualit e pregio: il Nero dAvola (rosso rubino da pasto), il Moscato di Noto ed il Moscato di Siracusa, gi decantato da Plinio, con due diversi profili: il Solacium, dal sapore dolce e vellutato e dal colore giallo-oro vecchio, che viene abbinato ai dessert; ed il Pollio che si accompagna a crostacei, verdure fresche e formaggi. Di recentissima
Nero dAvola
Informazioni utili
COLLEGAMENTI AEREI Aeroporto Fontanarossa di Catania S.A.C. tel. 095 7239111 COLLEGAMENTI FERROVIARI possibile arrivare anche in treno con partenza dalle maggiori citt italiane. COLLEGAMENTI STRADALI Per arrivare a Siracusa: Dallaeroporto di Catania, baster percorrere lautostrada che collega Catania con Siracusa. Dalla zona sud si pu percorrere la Statale 115 e, dallaltezza di Rosolini, anche lautostrada SiracusaGela che passa per Noto, Avola e Cassibile. DOVE DORMIRE Consultare il sito internet: turismo.provsr.it NUMERI UTILI Infopoint Turismo della Provincia Regionale di Siracusa Palazzo del Governo, via Roma 31 Siracusa Numero Verde 800055500 Infopoint Aeroporto Fontanarossa di Catania tel. 095 0937023 Punto informazioni turistiche di Noto tel. 0931 573779
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LASSOCIAZIONE PROVINCE UNESCO SUD ITALIA PER I TESTI: Associazione Province UNESCO Sud Italia PER LE FOTO: Ministero per i Beni e le Attivit Culturali Daniele Aliffi Provincia Regionale di Enna Federico Meneghetti Provincia di Salerno
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RAGUSA PER I TESTI: Provincia Regionale di Ragusa PER LE FOTO: Provincia Regionale di Ragusa LArchivio fotografico del periodico La Provincia di Ragusa SALERNO PER I TESTI: Provincia di Salerno PER LE FOTO: Ministero per i Beni e le Attivit Culturali Provincia di Salerno Pietro Roggero Stefano Valentini jimmyharris@Flickr
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