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PROCESSO MLADIC AL TRIBUNALE DELLAJA, LA PROCURA POTREBBE RIFORMULARE LE ACCUSE.

Il processo contro Ratko Mladic, lex capo di stato maggiore dellEsercito della Repubblica Serba accusato di genocidio e altri pesantissimi crimini, non pu andare per le lunghe, bisogna arrivare al giudizio finale in tempi decenti, questa la principale ragione dietro la possibile riformulazione delle accuse da parte della procura dellAja. Serge Brammetz, a quanto riferisce Balkan Insight, in qualit di procuratore capo, non si appeller alla decisione del tribunale dellAja di non separare il processo in due tronconi, cos come richiesto dalla procura, ma dovr pur fare qualcosa per velocizzare il procedimento, dato che, considerati tutti gli episodi reato contestati, c il serio rischio di andare oltre il 31 dicembre del 2014. Il tribunale aveva rigettato la richiesta della procura di perseguire Mladic in due processi separati, per snellire i tempi, uno per genocidio in Srebrenica nel 1995 e laltro per crimini commessi nella guerra bosniaca dal 1992 al 1995. Vedendosi cancellata la possibilit di dividere il processo in filoni diversi, Brammertz vuole trovare una soluzione per rendere pi rapide possibili le dinamiche processuali, magari cercando di utilizzare prove difficilmente contestabili, come documenti, testimoni esaminati direttamente e anche altre sentenze emesse dal tribunale dellAja. Ma il procuratore capo considerer anche lipotesi di alleggerire la accuse contro Mladic, e davvero difficile trovare un modo per rendere pi praticabile laccusa senza sottovalutare limportanza e la

gravit dei crimini contestati a Mladic. Se vorremo valutare questopzione certamente non rimuoveremo prove che riguardano la pulizia etnica perseguita nelle municipalit, lassedio di Sarajevo e il genocidio a Srebrenica, queste le parole di Brammertz. Comera lecito aspettarsi, le associazioni che rappresentato le vittime di genocidio non hanno preso bene la notizia, considerando la proposta come una farsa. IL 58% DEI CITTADINI MACEDONI NON VUOLE CAMBIARE IL NOME DEL PAESE. A quanto si legge su Dnevnik, il 58% dei cittadini macedoni non ha nessuna intenzione di cambiare il nome al proprio paese. Sempre la vecchia questione del nome, la storica disputa con la Grecia che non ha mai accettato e mai accetter il nome Macedonia, impedendo cos, con il suo veto, lingresso del paese balcanico nellUE. Listituto di Skopje per la Democrazia ed il Centro Macedone per la Cooperazione Internazionale hanno commissionato un sondaggio secondo il quale, se si fosse svolto, in questi giorni, un referendum, il 58% avrebbe votato no al cambio del nome. Inoltre, il 45,3% dei cittadini esaminati ha risposto che ci si deve opporre senza se e senza ma alla modifica del nome, ed il 40% pensa per che un compromesso che non degradi lidentit macedone debba essere raggiunto per entrare nellUnione Europea e nella NATO.

Guardando pi a fondo si nota che, tra la maggioranza etnica macedone, il 57% ha optato per nessun cambiamento mentre, tra la minoranza albanese, solo il 20% ha scelto questa opzione. Il sondaggio stato eseguito a fine settembre su un campione rappresentativo di 1090 persone. BOSNIA-ERZEGOVINA, CROLLO DELLA FEDERAZIONE E UNA POSSIBILE SOLUZIONE PER IL PRESIDENTE DELLA RS DODIK. Secondo Dnevni Avaz, il presidente della Repubblica Serba di Bosnia (RS), Milorad Dodik, durante un viaggio ufficiale negli Stati Uniti, in un suo discorso agli studenti dellUniversit John Hopkins a New York avrebbe detto che il crollo della Federazione di Bosnia-Erzegovina un opzione che potrebbe essere considerata. Dodik si sarebbe espresso con queste parole, una delle possibili soluzioni la centralizzazione, ma non unopzione realistica, la seconda rendere la Bosnia-Erzegovina uno stato fortemente decentralizzato, e questo un ragionamento pi incentrato alla realt ma esiste anche una terza soluzione. Lo scioglimento della Federazione non un nostro desiderio, ma rimane un tab per i politici bosniaci che devono considerarlo, invece, come unalternativa abbastanza realistica. Dodik, infine, non si risparmiato nellaccusare lamministrazione internazionale di creare, nella Bosnia-Erzegovina, la pi grande crisi dagli accordi di Daytona, imponendo tutte le sue decisioni, tra le quali quella di riconoscere la Federazione

musulmano-croata Erzegovina.

del

governo

della

Bosnia-

MACEDONIA, PER IL 2012 CI SARANNO PIU FONDI PER LE INFRASTRUTTURE. Lanno prossimo le casse della Macedonia includeranno pi fondi per le infrastrutture, ma anche per terminare i lavori della linea ferroviaria Corridor 8 verso la Bulgaria, cos si espresso ieri il vice premier e ministro delle finanze Zoran Stavreski durante un incontro con i rappresentanti della Camera delle Costruzioni e con la Camera macedone del Commercio. Le parole di Stavreski sono riportate da MIA che prosegue, abbiamo promesso che le nuove riforme verrano perseguite secondo i permessi edilizi da distribuire elettronicamente. BOSNIA, I RECENTI ARRESTI A BRCKO GETTANO CATTIVA LUCE SUL GOVERNO LOCALE. Secondo Oslobodenje quando 7 alti ufficiali di Brcko sono stati arrestati, non c stato molto clamore tra la gente, tutti sanno come vanno l le cose. La citt gode, infatti, di uno status amministrativo speciale, lusso concesso per essere il principale porto della Bosnia-Erzegovina, ma , nei fatti, un focolaio di corruzione. Le casse di Brcko sono pi profonde di quelle di ogni altra municipalit della Bosnia-Erzegovina, inclusa Sarajevo, ma i soldi attinti finiscono sempre per

affluire nei conti bancari degli alti ufficiali e dirigenti o nei forzieri dei partiti, con poche speranze per lo sviluppo della citt. LOperazione Bingo della polizia, nasce proprio per combattere la ragnatela di corruzione e nepotismo ai piani alti del governo locale, e ha portato, i primi di ottobre, ai 7 arresti, cio lex sindaco Dragan Pajico, il responsabile della propriet pubblica Miron Buro e un ufficiale nel suo dipartimento Sadem Plakalo, il capo dipartimento alleducazione Rizo Civic, lufficiale ai servizi fiscali Miodrag Trifkovic e limprenditore Rino Bajer. Le accuse sono: corruzione, abuso dufficio e falsificazione di atti pubblici. Bisogna dire che le appartenenze politiche degli arrestati non sono univoche, coinvolgono sia lAlleanza dei Social Democratici Indipendenti di Dodik, sia il Partito Democratico dAzione. La riprova che quando si tratta di far soldi, non c differenza politica che tenga.

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