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calcio a cinque

La tecnica individuale
l’ allenatore
di Andrea Sabalino

(prima parte)

I
n questo primo numero della rivista nel 2009 parliamo di tecnica individuale per lo sviluppo del cal-
cio a cinque. È indubbiamente un aspetto che rappresenta un punto focale per la crescita degli atleti di
questo nostro sport. Nella circostanza ci avvaliamo della preziosa collaborazione di Andrea Sabalino,
allenatore di primo livello, di cui presentiamo questo dettagliatissimo lavoro gentilmente messo a disposizio-
ne dal tecnico, che ha anche lavorato a pubblicazioni specifiche sull’argomento. Nella circostanza questo stu-
dio, molto articolato, verrà diviso tra questo e i prossimi numeri.

Introduzione Considero fondamentale la partita di allena-


A mio avviso, ogni allenatore deve avere dei mento, in quanto c’è la possibilità di fermare il
principi, delle idee e delle convinzioni. Partendo gioco o sostituire un giocatore per dare le spiega-
da questi presupposti è possibile raggiungere degli zioni dettagliate di una determinata situazione ve-
obiettivi gratificanti. Sono convinto che un allena- nutasi a creare. A tale fase della seduta, solitamen-
tore debba proporre ai giocatori esercitazioni che te, dedico minimo 15 minuti.
mantengano la condizione fisica e che, allo stesso Raramente lascio giocare liberamente, quasi
tempo, non tralascino la componente tecnico-tat- sempre introduco alcune condizioni in base alle
tica. Propongo pertanto una diversità di sedute in nostre carenze tecnico-tattiche, oppure in base
cui i giocatori hanno sempre la possibilità di eser- alle caratteristiche dell’avversario che si andrà ad
citarsi con il pallone e quindi utilizzo il metodo in- affrontare.
tegrale di allenamento. Sono convinto che in que- Considero le palle inattive molto importarti,
sta disciplina, ancora più di altre, è determinante sia come capacità realizzativa che come organiz-
allenare le situazioni reali di gara in condizioni di zazione di gioco. Ritengo quindi di fondamenta-
difficoltà fisica. Esaminando velocemente le singo- le importanza esercitarle in relazione al tempo a
le sedute del periodo competitivo, posso dire che disposizione durante la settimana. È altresì de-
eseguo sistematicamente un riscaldamento specifi- terminante responsabilizzare la squadra affinché
co con la palla. vengano sfruttate al meglio durante le gare e non
Poi, propongo otto esercizi di stretching che portino a subire delle situazioni svantaggiose.
ritengo fondamentali, ma, allo stesso tempo, sol- Dopo aver analizzato le varie fasi di una sin-
lecito i giocatori a effettuare esercizi di allunga- gola seduta di allenamento, includo nella tesi
mento soggettivi. Ogni atleta deve gestirsi ed quattro allenamenti integrali del periodo compe-
eseguire gli esercizi di stretching necessari alla titivo e quattro allenamenti del periodo che
propria muscolatura. coincide con la sosta natalizia (periodo 2° prepa-
Le esercitazioni seguenti possono consistere ratorio).
in gare per migliorare le componenti condizio- Infine posso affermare con piena convinzione
nali oppure in staffette per ottimizzare la tecni- che il compito di un allenatore non è semplice-
ca individuale. Inoltre, considero le situazioni mente di natura tecnica. Gli elementi che fanno
di gioco, che si avvicinano alle fasi della gara, la differenza a fine campionato possono anche
molto allenanti e quindi le propongo con una essere l’ideale gestione di un determinato grup-
certa assiduità. Ovviamente questi esercizi sono po, la coerenza, l’aspetto umano, la ricerca ma-
proposti con varie situazioni di partenza e con niacale dei particolari, la capacità di motivare gli
34 obiettivi diversi in base alle carenze palesate da- allievi, la serenità dell’ambiente, la convinzione
gli atleti. della bontà del proprio lavoro ecc.
calcio a cinque

l’ allenatore
Pertanto, il metodo integrale di allenamento Riscaldamento specifico
può essere considerato solo una componente di Sono convinto che proporre un riscaldamento
un ampio progetto lavorativo, che comunque, a a secco possa essere una sorta di perdita di tempo
mio avviso, è sicuramente un aspetto rilevante al e pertanto propongo un riscaldamento specifico.
fine di coinvolgere anche la componente della Pur sapendo che il riscaldamento debba essere
concentrazione psicologica durante una seduta considerato un adattamento psicomotorio, e con-
di allenamento. sapevole che all’inizio della seduta l’attenzione e la
lucidità mentale sono elevate, propongo delle
Obiettivi esercitazioni tecnico-tattiche che hanno anche
l’obiettivo di ripercorrere determinati movimenti
Tecnici Guida e trasmissione della palla con o senza palla. Nei casi specifici, cerco di fissa-
re il punto di osservazione sulla qualità del gesto
Smarcamento sul secondo palo,
Tattici tecnico, sulla capacità e la velocità di adattamento
presa di posizione, dribbling
alla nuova situazione e sul corretto tempo dei mo-
Resistenza alla velocità, forza vimenti dei giocatori. Pare scontato aggiungere
Condizionali
veloce che in questa fase devono essere impegnati tutti
Adattamento e trasformazione, gli effettivi e che l’intensità dell’esercitazione deve
Coordinativi aumentare col passare dei minuti.
multilateralità
Nell’esercizio di seguito presentato, propongo
Collaborazione offensiva e l’esecuzione di un movimento di parallela con
Psicologici difensiva, motivazione conseguente situazione di 1 contro il portiere:
all’agonismo nel contempo il laterale opposto 3 dovrà fare la
copertura per riprendere l’esercizio, mentre 4 an-
Ritengo fondamentale avere ben chiari gli drà sul secondo palo. Così facendo avverrà una
obiettivi che si vogliono raggiungere durante la rotazione dei giocatori con la relativa copertura,
seduta. Dopo aver stabilito gli obiettivi si inizia a verrà curata la corretta trasmissione della palla, si
preparare l’allenamento. Organizzando la seduta affronterà il portiere e si cercherà di “allargare” la
occorre verificare che gli obiettivi siano ben pro- porta posizionandosi sul secondo palo.
posti e chiari. Dopo l’allenamento è indispensa-
bile che l’allenatore faccia delle valutazioni ine- Riscaldamento Specifico
renti la qualità della seduta, l’intensità, la parte-
cipazione e se effettivamente gli obiettivi sono
stati raggiunti da tutti i giocatori. Tale analisi
permetterà di preparare nel modo più idoneo
l’allenamento successivo. Infatti, se vogliamo da-
re un senso di progressività al nostro progetto
tecnico-tattico-condizionale-coordinativo-psico-
logico, non possiamo prescindere da tale valuta-
zione per proseguire l’anno calcistico.
A volte gli obiettivi coordinativi e psicologici
vengono trascurati o considerati marginali, ma
io li ritengo altrettanto fondamentali ed allenabi- Parallela
li. Ritengo che diventi essenziale porsi come 1 passa a 2 con un cambio di direzione e di ritmo
obiettivo psicologico la collaborazione tra i gio- va sulla parallela dell’asse longitudinale del campo;
catori, l’autostima, il rafforzamento del gruppo, 2 scodella palla a 1;
la motivazione ecc. Tali valori diventano così 1 va a fare l’uno contro il portiere;
parte integrante di una squadra che non ha ti- 4 va sul secondo palo;
mori e di un gruppo predisposto a una mentalità 3 fa la copertura dopo il movimento di 1 e rico- 35
vincente. mincia l’esercizio;
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2 fa cinque passaggi poi cambia posizione; bacino al suolo, arrivando con il ginocchio dell’arto
1 si ferma in posizione di pivot e 4 va laterale per esteso al contatto con il terreno.
riprendere l’esercizio. Spingere in avanti ed in basso il bacino. I muscoli
In questo modo si crea una rotazione continua dei interessati sono i flessori dell’anca.
giocatori, ognuno svolge molteplici fattori di tecnica
applicata (smarcamento, presa di posizione, drib-
bling) e di tecnica di base (passaggio, controllo, gui-
da della palla). Il passaggio di 2 non deve essere ra-
soterra in quanto la palla può risultare irraggiungi-
bile per 1 e facilmente intercettabile dall’avversa-
rio, ma deve essere alzata con l’esterno del piede.
Propongo l’esercizio prima a destra e poi a sinistra.
I portieri alternano il riscaldamento in porta con
esercizi di mobilizzazione articolare.

Quadricipite
Stretching Flessione della gamba sulla coscia dell’arto corri-
Propongo normalmente otto esercizi di stret- spondente, afferrare la caviglia con la mano corri-
ching, tuttavia, dopo una prima dimostrazione spondente all’arto interessato e con un’azione di tra-
generale, insisto affinché ogni giocatore persona- zione avvicinare il tallone al gluteo.
lizzi il più possibile questa fase dell’allenamento. Mantenere la coscia allineata all’altra. i muscoli
Ritengo che ognuno debba conoscersi e quindi interessati sono i muscoli anteriori della coscia
si gestisca al meglio durante i 10-15 minuti che (quadricipite).
dedico all’allungamento muscolare.

Supino e ginocchio al petto


Distesi a terra, flettere un arto inferiore sul busto,
Divaricata frontale afferrare la gamba con entrambe le mani ed eserci-
Abdurre gli arti inferiori sul piano frontale, appoggio tare un’azione di trazione e stabilizzazione dell’ar-
dei piedi paralleli ad una distanza superiore della lar- to interessato alla massima posizione consentita.
ghezza delle spalle, flessione del busto sugli arti inferiori L’altro arto rimane a contatto col suolo e col piede
mantenendoli dritti e braccia distese verso terra. I mu- in estensione. I muscoli interessati sono i flessori
scoli interessati sono il bicipite femorale e gli adduttori. dell’anca e gli ischio-crurali.

Divaricata sagittale Ostacolista con busto eretto


36 Divaricare gli arti inferiori sagittalmente, piegare Da seduti al suolo, gambe distese, abdurre e con-
l’arto avanzato, avvicinare quanto più possibile il temporaneamente flettere un arto inferiore portan-
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do il ginocchio in fuori. Gli angoli tra la coscia e la lanciandosi in avanti. Poggiare le mani al muro
gamba e della coscia con l’altro arto devono essere all’altezza delle spalle per mantenere la posizione
di 90°, mantenendo sempre il contatto al suolo. stabile.
Sono interessati i muscoli anteriori della coscia. Mantenere l’arto posteriore dritto e il relativo tal-
lone a contatto col suolo. I muscoli interessati sono
i posteriori della gamba (tricipite surale).

Esercitazioni tecniche
Le esercitazioni tecniche sono le situazioni
che non prevedono avversari. Questi esercizi
possono essere modulati in base agli obiettivi
che devo raggiungere nella seduta. Nel caso
Seduti per adduttori preso ad esempio, ho proposto una guida della
Da seduti, flettere ed extraruotare gli arti inferiori palla, un passaggio e un tiro in porta, ma in ba-
fino al contatto delle piante dei piedi tra di loro se alle mie esigenze posso fare alcune modifiche
quanto più possibile vicino al bacino. Aiutandosi e l’esercitazione cambia totalmente. Posso ob-
con le mani, mediante la presa sugli avampiedi, bligare il giocatore 2 a fare un contromovimen-
esercitare con i gomiti una pressione costante sulle to per trovarsi a ricevere il passaggio di 1 col
ginocchia per avvicinarle al suolo. giusto tempo di gioco, posso farli partire dal
I muscoli interessati sono gli adduttori. centro e smarcarsi sul lungolinea, posso variare
la guida della palla, posso allungare o accorciare
gli spazi: ed ecco che così ho già inserito molte
varianti.
La cosa che ritengo però fondamentale è che i
giocatori si allenino sempre col pallone. Ovvia-
mente la corretta sistemazione dei giocatori e
un’accurata rotazione faranno in modo che
l’esercizio si svolga anche a una elevata intensità.

Gambe unite
Dalla stazione eretta e gambe unite, flettere il busto Esercitazioni tecniche
in avanti lasciando rilassati verso il basso gli arti
superiori mantenendo gli inferiori dritti.
È possibile aumentare il grado di flessione del busto
esercitando un’azione traente con la presa delle ma-
ni alle caviglie.
I muscoli interessati sono i posteriori della coscia
(bicipite femorale).

Guida + scambio + tiro


Lavoriamo su entrambe le porte.
1 guida palla all’interno dei coni e la passa lungo-
Polpaccio linea a 2;
Dalla stazione eretta compiere un ampio passo in 2 riceve con la suola e ritorna a 1 che calcia in 37
avanti e piegare leggermente l’arto avanzato, sbi- porta;
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1 dopo la conclusione prende il posto di 2. giocatori le svariate situazioni che realmente


È importante il rapido posizionamento dei gioca- possono verificarsi in gara e, di conseguenza,
tori per riuscire a svolgere un esercizio dinamico e fare trovare a loro stessi la soluzione più idonea.
continuato. Come accade sempre, l’esercizio va Situazion
sviluppato sia a destra che a sinistra.
Situazioni di gioco
i di gioco
Situazioni di gioco
Come ho già detto nell’introduzione, consi-
dero le situazioni di gioco particolarmente alle-
nanti e specifiche per la nostra disciplina. Per
preparare una situazione adeguata alla nostra
squadra, a mio parere, è sufficiente essere a co-
noscenza delle fasi più ricorrenti durante le ga-
re, conoscere i pregi e i difetti della squadra e
avere la giusta fantasia.
In questo caso ho preso ad esempio una si-
tuazione molto ricorrente di 2vs1 in cui non si
conosce chi sarà attaccante e chi difensore e 2 contro 1
pertanto l’adattamento dei giocatori prevede In ogni metà del campo si svolge lo stesso esercizio.
una rapidissima presa di posizione con conse- I tre giocatori a distanza di 4 metri si passano
guente necessità di leggere molto velocemente palla a un tocco, chi la stoppa con la suola va a
l’azione avversaria e trovare immediatamente difendere. Il difensore non deve aggredire il porta-
una collaborazione con il portiere. tore di palla, ma deve prendere posizione in modo
Anche in questo caso, far partire l’azione da coprire la porta e nello stesso tempo cercare di
con un rilancio del portiere, iniziare l’esercizio chiudere la linea di passaggio. Nel caso di passag-
con posizioni diverse dei giocatori (tutti da un gio all’altro attaccante, il portiere deve uscire fino
lato, due da un lato ed uno dall’altro, in antici- al limite dell’area di rigore per affrontare l’avver-
po, in ritardo ecc.) mi permetterà di modificare sario. Il difensore copre l’uscita del portiere ed
sostanzialmente l’esercitazione, ma contempo- eventualmente intercetta un ulteriore passaggio di
raneamente mi permetterà di far conoscere ai ritorno dall’attaccante.
È basilare lavorare sulla posizione dei piedi del
difensore, sulla sua reattività nell’intercettare un
eventuale passaggio di ritorno e sulla lettura delle
azioni degli avversari.
Per quanto riguarda gli attaccanti, molte volte gli
errori sono di natura tecnica (errato passaggio, er-
rato controllo, errato tocco sul secondo palo ecc.) e
pertanto è importante lavorare sempre sulla tecni-
ca individuale affinché determinate situazioni
possano concretizzarsi col goal e non con la ripar-
tenza avversaria.

Andrea Sabalino
è allenatore di calcio a cinque di primo livello

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