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Stefano Borselli - Freud as Fraud

F REU D A S F RA U D ( A N T OLOG I A )

OV V E R O

UNA

M I T OLOG I A C HE HA M OLT O P OT E R E

,L a povera vittima
Ho sempre considerato una grande ingiustizia il fatto che non si sia v oluto trattare la psicoanalisi come qualunque altra scienza naturale : questo scriveva Freud in La mia vita e la

psicoanalisi, pensando che la psicoanalisi scienza cos come scienza la fisica o la geologia. [1]

,I l cane da guardia
K. Abraham, nella sua critica alle teorie di Jung, aveva detto: Va sottolineato che Freud
stabilisce dapprima proprio il fondamento biologico, e v i costruisce sopra la sua teoria sessuale. Jung inv ece introduce il suo concetto di libido, cio una costruzione filosofica, e spiega i fatti nel senso di questa teoria .

E ancora: Dev o infine rilev are ancora che Jung contrav v iene seriamente al suo principio di
prendere per norma solo la v erit e non il sentimento morale, accostandosi alla sessualit infantile e allinconscio con v alutazioni etico- teologiche. proprio v erso questo lato che v orrei, in chiusura, erigere le difese. Si tratta di proteggere la psicoanalisi da influssi che potrebbero farne ci che la filosofia fu in passato: la anc illa theologiae [7]

,K arl Kraus
Le pretese di scientificit della psicoanalisi sono pretese ben fondate? No, non sono pretese fondate! E questo il verdetto del grande polemista viennese Karl Kraus (1874-1936). La psicoanalisi, dice Kraus, contribuisce a dare una coscienza di classe allinferiorit . Essa, a suo avviso, pi una passione che una scienza . La psicoanalisi quella malattia di cui
ritiene di essere la terapia . [1]

,E gon Friedell
E pure per un altro viennese, Egon Friedell (1878-1938), la psicoanalisi non scientifica. Freud, sostiene Friedell nella sua monumentale opera Kulturgeschichte der Neuzeit, un poeta e la
psicoanalisi ha un difetto catastrofico: gli psicoanalisti, esattamente .

E con urgenza Friedell sottolinea che la psicoanalisi non una scienza. Essa, piuttosto, la fede di una setta. La realt che proprio come la balena, sebbene sia un mammifero, si atteggia a
pesce, cos la psicoanalisi, che di fatto una religione, si atteggia a scienza . Si atteggia a

scienza senza esserlo; e non lo perch fattualmente inconfutabile: improbabile conv incere
gli psicoanalisti della falsit di una diagnosi . In breve: Freud un metafisico. Ma non lo
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Stefano Borselli - Freud as Fraud

sa .[1]

,L udwig Wittgenstein
Sul fascino esercitato dalla psicoanalisi, un fascino che blocca lesercizio della critica, ha posto lattenzione Ludwig Wittgenstein (1889-1951). Non c modo - afferma Wittgenstein - di
mostrare che il risultato generale dellanalisi non potrebbe essere un inganno . La

psicoanalisi una mitologia che ha molto potere . Mitologia e non scienza. E lintento di Wittgenstein quello di far perdere la nostra subordinazione nei confronti della psicoanalisi. [1]

,K arl R. Popper
Ai nostri giorni la critica pi nota nei confronti della psicoanalisi freudiana sicuramente quella di Karl R. Popper (nato a Vienna nel 1902, morto nel 1994). Popper a pi riprese ha sostenuto che la psicoanalisi non scientifica, e non scientifica perch non falsificabile. Non c scrive Popper - alcun comportamento immaginabile che possa contraddire la psicoanalisi. E
quanto allepica freudiana dellI o, del Super- io e dellEs non si pu av anzare nessuna pretesa ad uno stato scientifico, pi fondatamente di quanto lo si possa fare per linsieme delle fav ole omeriche dellOlimpo. Queste teorie descriv ono alcuni fatti, ma alla maniera dei miti. Esse contengono delle suggestioni psicologiche assai interessanti, ma in forma non suscettibile di controllo . [1]

,G iovanni Papini
La psicanalisi non altro che linterpretazione di una v ocazione letteraria in termini di psicologia e di patologia [8]

,S ebastiano Timpanaro
Nel saggio acutissimo sul lapsus Timpanaro sottopone alla verifica dei criteri della filologia le spiegazioni di lapsus, dimenticanze ecc. fornite da Freud nella Psicopatologia della vita quotidiana. Il meccanismo del lapsus si rivela in pi di un caso simile a quello che porta il copista di un manoscritto alla omissione o alla trascrizione erronea di una o pi parole. Perci lerrore non rimanda necessariamente a cause profonde, come la rimozione di argomenti spiacevoli e cos via; si tratta, assai pi spesso, di fenomeni che rientrano nellambito della distrazione; il lapsus ha in pi di un caso cause meccaniche, che rimandano alla neuropsicologia, pi che a esperienze sepolte nellinconscio. Di qui loperazione di Timpanaro passa a investire direttamente il problema della scientificit del metodo freudiano, segnato da una concezione dellinconscio che tende a misconoscere il carattere meccanico di molti processi biologici, e rappresenta invece quella dellinconscio (il
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Stefano Borselli - Freud as Fraud carattere meccanico di molti processi biologici, e rappresenta invece quella dellinconscio (il

quale vorrebbe tornare a esprimere il materiale rimosso) come una sorta di attivit finalistica. La Psicopatologia resta valida soprattutto come quadro vivacissimo dei complessi e delle ipocrisie della buona societ viennese nel periodo della Krisis: agli occhi di Timpanaro, la grandezza di Freud pi simile a quella di un grande scrittore (come Proust, Kafka, Musil, Joyce) che a quella di un grande scienziato. [4]

,T ilde Giani Gallino


Per cento anni, da quando Freud si inv ent la teoria della seduzione, non si v oluto credere ai bambini che denunciav ano un abuso sessuale, attribuendolo sempre alle loro fantasticherie. E triste v edere in aula giudici che si ritengono intelligenti e che credono di dire cose scientifiche perch citano Freud. Un giudice che cita Freud indietro di cento anni . Queste affermazioni sono di Tilde Giani Gallino, docente di psicologia allUniversit di

Torino. () Dice la Gallino: Freud colpev ole di un ritardo centenario nella comprensione dei bambini
che hanno subito un abuso sessuale in famiglia . Largomentazione parte dalla nota teoria

della seduzione, per cui Freud riteneva che le donne, spiega la Gallino, diventano isteriche e gli uomini ossessivi se da piccoli un adulto ne ha abusato. Mentre nelle opere scientifiche Freud parla degli abusi sessuali affermando che erano le governanti o le persone di servizio a commetterli, nelle lettere allamico Fliess racconta che sono i padri, fornendo una doppia versione dei fatti. Freud va avanti cos fino alla morte del padre. Aveva deciso che pure suo padre avesse abusato di suo fratello e sua sorella, ma quando muore non resiste al peso di questa denuncia e fa un sogno in cui legge un cartello: Si prega di chiudere gli occhi, che interpreta come un invito a mettere una pietra sul passato. Allora ripiega sulla governante, Nannie, che avrebbe abusato anche di lui. Poi, dopo un silenzio durato una ventina danni, afferma che in realt si era ingannato e che gli abusi erano fantasie dei suoi clienti. Dopodich, conclude la Gallino, inventa il complesso di Edipo come proiezione fantastica del bambino che vuole attirare su di s lattenzione. [3]

,L uomo dei lupi


Luomo dei lupi incontra Freud nel febbraio del 1910 e termina la sua carriera di oggetto per psichiatri, psicanalisti, psicoterapeuti, nel 1979, anno della morte. Quindi, se voi mettete che ha iniziato la sua carriera psichiatrica nel 1908, fa quasi settantanni. Ha incominciato la sua carriera psichiatrica nel 1908 incontrando Sian a Berlino e Kraepelin a Monaco. Freud lo vede nel febbraio 1910, fino al 1926 e passa la mano a Ruth Mc Brunswich che lo vede dal 26 al 39, poi ce Gardiner, e si passa in America, il quale lo vede nel 48, negli ultimi trentanni, diversi psichiatri e psicanalisti lo vedono Eissler, ... , Soltz, e un certo Dr. X, rimasto sconosciuto,
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05/07/13 psichiatri

Stefano - Freud e as Fraud e psicanalisti lo vedono Eissler, ...Borselli , Soltz, un certo Dr. X, rimasto sconosciuto,

interessante che sar lui a dare la diagnosi di borderline. Le diagnosi dellUomo dei lupi: 1. Kraepelin d una diagnosi di psicosi maniaco repressiv a , 2. Freud: nel 1918, d la diagnosi di nev rosi ossessiv a, fobia, isteria tutte tre insieme . nel 1937 d la diagnosi di psicosi paranoica , nel 1938 lascia intendere che c qualcosa del feticismo; 3. Ruth Mc Brunswich diagnostica una psicosi paranoica di forma ipocondriaca , 4. Gardiner prudente, ritorna alla nev rosi ossessiv a di Freud, 5. Eissler nev rosi ossessiv a , 6. Soltz nev rosi ossessiv a . 7. Il Dr. X, non identificato, riportato da Gardiner, d diagnosi di borderline con tendenza
all aeting out .

[9]

,S ulla cocaina
Forse la droga che ha contribuito pi di ogni altra a chiarire i meccanismi neurobiologici del piacere, del desiderio delleuforia e della depressione la cocaina. Di essa si innamor Sigmund Freud sia personalmente che professionalmente. Finalmente la felicit si pu spedire per
posta , scrisse alla fidanzatina Martha Bernays. Nel suo famoso saggio ber Coca ne parl in

termini cos entusiastici da creare unondata di interesse e qualche cocainomane anche tra i suoi pazienti. Ecco cosa scriveva il padre della psicoanalisi nella apologia di questa droga: Ho
preso regolarmente dosi molto piccole di cocaina per combattere la mia depressione con un brillantissimo risultato. Leffetto consiste in una sensazione esilarante e in uneuforia durev ole, che non presenta nessuna differenza da quelle di un indiv iduo normale. [...] Si av v erte un aumento dellautocontrollo e ci si sente pi v igorosi e dotati di unaumentata capacit di lav oro. I n altre parole ci si sente semplicemente normali e ben presto si stenta a credere di trov arsi sotto linflusso di qualsiasi sostanza. [...] Un protratto e intenso lav oro, mentale o fisico che sia, pu essere compiuto senza che compaia alcuna sensazione di stanchezza. [...] Se si v uole, si pu anche mangiare abbondantemente e senza prov are disgusto, ma si ha la netta impressione che il pasto sia assolutamente superfluo. [...] Leffetto stenico v iene goduto senza che si v erifichi nessuno di quegli spiacev oli strascichi che accompagnano leuforia ottenuta con sostanze alcoliche. [...] Lassunzione di una dose unica o ripet ut a www.ilcovile.it/scritti/Freud_as_Fraud.htm non provoca il desiderio irresist ibile di usare ancora 4/8

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dose unica o ripet ut a non provoca il desiderio irresist ibile di usare ancora alt ra sost anza; al cont rario, si prova una specie di immot ivat a avversione nei suoi confront i . [2]

,L uciano Mecacci
Marilyn Monroe fu curata da cinque psicoanalisti: Margaret Herz Hohenberg, Anna Freud, Marianne Rie Kris, Ralph S. Greenwood e Milton Wexler. La prima, a New York, le consigli di andare dalla figlia di Freud mentre, a Londra, girava il film Il principe e la ballerina. La terza, di nuovo a New York, era stata a sua volta analizzata da Anna Freud. E aveva lo studio sotto casa di Lee Strasberg, il maestro dal quale, dopo ognuna delle cinque sedute settimanali, Marilyn saliva per trasformare in recitazione i contenuti emotivi. Marilyn cominci ad andare dal quarto, Greenson, a Hollywood nel 1960, mentre, quando era a New York, continuava ad andare da Marianne Kris. Ma nel 61 fu la Kris a farla rinchiudere in una clinica psichiatrica e, riuscita a uscirne, Marilyn ruppe il rapporto con lei. A Hollywood continu con Greenson: due volte al giorno, pi ore di telefonate, finch divent un membro di famiglia, mentre Greenson le inibiva la relazione con Frank Sinatra, altro suo analizzato, e le faceva assumere come governante Eunice Murray, gi moglie di John M. Murray , analista di Marianne Kris. La vicenda dellattrice pi sexy e pi fragile di Hollywood apre Il caso Marilyn M. E altri disastri della psicoanalisi che Luciano Mecacci, docente di Psicologia generale a Firenze, ha pubblicato da Laterza. Una rete nella quale la povera Norma Jean Baker si trova intrappolata: con lintelligenza di chi cerca esperti di primo piano (tutti i suoi analisti hanno lasciato contributi di spicco alla teoria freudiana) e la debolezza di chi ha bisogno di sostituti a genitori inesistenti. Fino alla morte: quanto alla quale lautore di questo saggio sembra avvalorare la tesi esposta da D.H. Wolfe in un libro recente: in essa operarono un ruolo importante Greenson ed Eunice Murray, membri del partito comunista americano. Questa rete - spiega Mecacci - una costellazione: una tessitura di relazioni di amicizia, affetti, parentela, sesso e politica tra analisti e pazienti. E se la costellazione che faceva capo a Hollywood era spettacolare, pi in sordina, ma con altrettanta efficacia, dimostra, altre costellazioni hanno operato durante il secolo di vita della psicoanalisi. Trasgredendo le leggi sul setting e inficiando la credibilit della scienza dellinconscio. Il suo studio, Mecacci, bench agile reca una documentazione poderosa. Ma converr che partire dal caso Monroe partire da un mondo a sensazione... Quello della Monroe non un caso clinico illustre. Non ha, cio, ricevuto attenzioni scientifiche particolari. Ma, dal mio punto di vista, per lintreccio di rapporti pubblici, privati, politici che nasconde una fetta di storia della psicoanalisi.
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Costellazioni analoghe le ritrova intorno alle figure di Freud, Jung, Melanie Klein, Ferenczi e Lacan. Perch la promiscuit terapeuti-pazienti la scandalizza? Sono intrecci - affettivi, sessuali, professionali - tipici della storia della psicoanalisi, e non di quella di altre scienze. Se la psicoanalisi una scienza, e se la scienza galileiana, pubblica, oggettiva, come la intendiamo, le passioni personali dovrebbero essere ridotte al minimo. Cos come importante studiare se, mettiamo, Melanie Klein ha elaborato una teoria della depressione nel 1900 partendo da un proprio vissuto di depressa. Le prime generazioni di psicoanalisti avevano strumenti per evitare di far pasticci col transfert? Lo studio delle reazioni di colui che cura nellorigine stessa della scienza di Freud. Gi tra il 1895 e il 1900 la questione era chiara. Anche se ha continuato a costituire un problema tecnicosistematico fino ad anni recentissimi. Lei scrive che oggi la psicoanalisi morta. In senso assoluto? La comunit dei terapeuti che aderiscono al pensiero di Freud una ristrettissima minoranza rispetto alla pratica terapeutica di oggi. Il setting freudiano classico va scomparendo. E un mondo che non corrisponde pi alla realt delle conoscenze attuali sulla mente. La psicoanalisi ha avuto unimportanza eccezionale nella storia della cultura. Ma legata a figure controverse, a circoli ristretti, iniziatici e forse qui il motivo della sua crisi. Da due decenni si scrive sul suo fallimento. Eppure psicologi e analisti di tutte le scuole continuano a essere presi dassedio da pazienti. Per quale bisogno? Un bisogno indotto dalla stessa psicoanalisi e dalla psicologia, nel Novecento: quello di trovare rifugio dentro se stessi contro i drammi della Storia. Io, come psicologo, faccio un discorso che va contro la mia stessa professione. Ma la dovremmo smettere di pensare che certe questioni storiche, poniamo le grandi dittature, si possano esaurire in questioni di psicologia di massa. E che problematiche socio-politiche, poniamo devianze giovanili e droga, si possano risolvere con deresponsabilizzarci socialmente. [5] lo psicologo. Questo significa

,F elice Accame
Da un po di tempo in qua la psicoanalisi diventata un tiro a segno. Tanto che Corbellini ha presentato lintroduzione di Jervis a Il secolo della psicoanalisi (Bollati Boringhieri, Torino 1999)
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come un bel necrologio della psicoanalisi, intesa come dottrina scientifica o teoria della mente. 6/8

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come un bel necrologio della psicoanalisi, intesa come dottrina scientifica o teoria della mente. Fra i tanti colpi che hanno centrato il bersaglio, mi vengono in mente quelli di Borch-Jacobsen, prima contro Freud e Breuer per le falsificazioni inerenti il caso di Bertha Pappenheim (I ricordi di Anna O., Garzanti, Milano 1996), poi contro Lacan (Lacan, il maestro assoluto, Einaudi, Torino 1999) - il quale ultimo, peraltro, riceve la bordata definitiva da Sokal e Bricmont (Imposture intellettuali, Garzanti, Milano 1999). Pi recentemente ne arrivato un altro che, se nella scienza valesse qualcosa della boxe, potrebbe esser definito da kappao. Lha sferrato Luciano Mecacci con Il caso Marilyn M. e altri disastri della psicoanalisi (Laterza, Roma-Bari 2000). Si tratta di una serie di saggi dedicati - nellordine - a Marilyn Monroe, agli psicoanalisti che analizzavano i propri figli, agli psicoanalisti che ebbero intercorsi sessuali con i propri pazienti, agli psicoanalisti bugiardi e imbroglioni, al caso pi ghiotto relativamente a bugie ed imbrogli - cio, al caso dellUomo dei lupi -, al catastrofico abbaglio che cost la vita a George Ghershwin ed ai numerosi psicoanalisti suicidi di cui la strada della disciplina costellata. Sinteticamente, documenti alla mano, la critica di Mecacci pu essere cos articolata: 1. Dalla storia della psicoanalisi emergono numerose autocontraddizioni in ordine alle procedure esplicitate (del tipo: lanalista non dovr essere coinvolto affettivamente o sessualmente dal rapporto con lanalizzato). 2. Casi raccontati dai capiscuola e presto eletti a paradigma scientifico sono diventati tali a viva forza - per autoconvinzione dellanalista, per urgenza di far tornare i conti alla teoria, per innocenti mistificazioni di cui poi si perso il controllo, per vera e propria freudolenza . 3. Conseguentemente, alcune figure carismatiche risulterebbero del tutto inaffidabili. 4. Gli infortuni sul lavoro sono stati pi numerosi e pi gravi di quel che si voluto far credere. La logica di setta religiosa prevalsa sulla trasparenza (la decisione di rendere inaccessibili agli studiosi la corrispondenza e i documenti privati di Freud fino al 2102, riduce i maneggi intorno al terzo segreto di Fatima ad un gioco da chierichetti). 5. La psicoanalisi non affatto una scienza rigorosa , ma una visione del mondo tra le altre, una sorta di concezione filosofica (pag. 192). 6. La psicoanalisi una teoria debole della psiche , perch chi lha costruita non era
sufficientemente forte per sostenere la complessit della propria v ita psichica che dipanav a e sv elav a mentre applicav a la teoria stessa (pag. 195).

Complessivamente, si tratta di tesi condivisibili. Che, tuttavia, lasciano lamaro in bocca. Non occorreva, voglio dire, tanto www.ilcovile.it/scritti/Freud_as_Fraud.htm apparato documentario - tante notizie e tante rivelazioni - per 7/8

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occorreva, voglio dire, tanto apparato documentario - tante notizie e tante rivelazioni - per giungere alle medesime conclusioni. Il colonialismo della mente e della memoria avrebbe potuto esser fermato molto prima. Forse anche sul nascere se leredit filosofica della psicoanalisi e la sua inconsistenza metodologica fossero state individuate prima. [6]

F onti
1. Dario Antiseri, Introduzione a Aforismi e Pensieri di Sigmund Freud 2. Kiron n 1, giugno 1999 3. Gazzetta del Sud, 6/9/1998 4. http://www.accademiafiorentina.it/Pages/Varie/per_sebastiano_timpanaro.htm 5. L'Unit, 10 Giugno 2000, intervista di Maria Teresa Pallieri a Luciano Mecacci 6. http://www.dellacosta.com/methodologia/wp/wp_120.htm 7. http://www.psicoanalisi.it/psicoanalisi/osservatorio/articoli/osserva12.htm 8. Giovanni Papini, Gog 9. http://web.tiscali.it/psyclin/diciacca.html

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