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Giuseppe Fraccaroli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Giuseppe Fraccaroli (Verona, 5 maggio 1849 Milano, 23 settembre 1918) stato un filologo e grecista italiano. Indice 1 Vita 2 Attivit culturale e polemiche 3 Opere 4 Bibliografia 5 Collegamenti esterni

Vita Giuseppe Fraccaroli studi a Padova, ove fu allievo di Giacomo Zanella e soprattutto di Eugenio Ferrai; dopo un tirocinio universitario a Palermo (1887-1889) e a Messina (1889-1895), fu chiamato a Torino nel 1895 ad insegnare sulla cattedra di Letteratura greca, precedentemente occupata da Giuseppe Mller. Il 23 settembre 1895 spos Isabella Rezzonico, figlia di un ufficiale austriaco e maestra a Napoli. Dopo soli tre anni di matrimonio inizi un lungo percorso, anche giudiziario, che port alla definitiva separazione dalla moglie. Sebbene il tribunale avesse riconosciuto i torti della Rezzonico ed avesse condannato l'avvocato Giuseppe Colombo che aveva fatto circolare per l'Universit torinese notizie diffamatorie nei confronti di Fraccaroli, quest'ultimo ritenne di non poter riprendere l'insegnamento ed, esaurita l'aspettativa di cui poteva godere, si dimise dalla propria cattedra: ci accadde nonostante le continue pressioni dei colleghi e del rettore che lo invitavano a riprendere la docenza. Visse per alcuni anni a Milano, finch, nel 1915 accett un nuovo incarico d'insegnamento presso l'Universit di Pavia. Fraccaroli mor soli tre anni dopo, investito da un carro. Tra i suoi allievi si ricordano Angelo Taccone, Ettore Bignone e Paolo Ubaldi. Uno degli ultimi allievi, a Pavia, seppur per breve tempo, fu Giacomo Devoto.

Attivit culturale e polemiche Dotato di un temperamento vivace, Fraccaroli fu frequentemente al centro di accese polemiche centrate sul senso e sul metodo degli studi filologici. Carlo Oreste Zuretti, suo allievo, scrisse di lui che coltiv gli studi, e la letteratura greca soprattutto, con animo fervente di artista, come volevano le tendenze del suo spirito, le tradizioni di famiglia, le energie della sua nativa Verona. Infatti, egli approfond lo studio degli autori greci con limitata attenzione agli aspetti tecnici (metrica, lingua, critica testuale), ma con lo sguardo rivolto ai valori estetici dell'opera. In particolar modo, la sua sensibilit fu formata sui testi dei poeti greci arcaici, Pindaro in testa. Questo approccio metodologico mise Fraccaroli in diretto conflitto con la scuola fiorentina, capeggiata da Girolamo Vitelli, che faceva del rigore del metodo scientifico tedesco il proprio punto di riferimento. La polemica divamp in occasione di un concorso a cattedra nel quale Fraccaroli attacc la traduzione di Bacchilide effettuata da Nicola Festa, allievo di Vitelli, e a questi prefer Zuretti. Per sostenere le sue tesi, Fraccaroli pubblic un pamphlet intitolato Come si fa un'edizione di Bacchilide, in cui oggetto dell'attacco era molto pi Vitelli di quanto non fosse Festa. Vitelli rispose con il libello Il signor Giuseppe Fraccaroli e i recenti concorsi universitari di Letteratura greca col quale attacc Fraccaroli e Zuretti. L'ultima battuta, significativa per svelare la distanza metodologica fra i due contendenti , di Fraccaroli, Il metodo critico del Prof. Girolamo

Vitelli. Negli stessi anni anche Ettore Romagnoli aveva avviato una polemica negli stessi toni e contro lo stesso obiettivo. Nel 1903 Fraccaroli pubblic lo studio in cui, con maggiore coerenza, egli espose la sua interpretazione estetica e antiscientifica dell'opera letteraria: L'irrazionale nella letteratura. Si dibattuto in sede critica su quanto vicine fossero l'opera fraccaroliana e l'Estetica di Benedetto Croce, apparsa in quello stesso torno di tempo, ma ormai si ritiene che i punti di contatto, qui e l evocati nelle note dall'avversario della filologia germanica, siano molto fragili e che soprattutto la debolezza teorica di Fraccaroli non sostenga il confronto. Fulcro della dimostrazione di Fraccaroli era l'opera omerica, che a suo giudizio andava giudicata negli esiti artistici in polemica con i critici separatisti. Fraccaroli prosegu nel sostenere le sue tesi, ribadite con forza nella recensione di Minerva e lo Scimmione di Romagnoli (1917), il pi fiero attacco a Vitelli, mosso proprio negli anni in cui la consonanza con la cultura tedesca appariva come un tradimento verso la Nazione in guerra. Appunto in accordo con le tesi di Romagnoli, Fraccaroli pubblic L'educazione nazionale, in cui suggeriva l'eliminazione di ogni accenno di filologia dalle scuole. Piuttosto deboli appaiono oggi le capacit di Fraccaroli nel campo della filologia testuale, come gi aveva peraltro messo in luce Giorgio Pasquali in Filologia e storia (Firenze 1920) e in altri scritti posteriori. Opere Le Odi di Pindaro, Verona, 1894. L'irrazionale nella letteratura, Torino, 1903. L'irrazionale nell'Iliade, Rivista di Filologia e di Istruzione Classica 32, 1904, pp. 41-57. L'irrazionale e la critica omerica, Rivista di Filologia e di Istruzione Classica 33, 1905, pp. 273-291. I lirici greci (elegia e giambo), Milano-Roma, 1910. Platone. Il Sofista e l'uomo politico, Milano-Roma, 1911. Critica filologica e critica filosofica a proposito di Pindaro, Cronache letterarie 2, 18 settembre 1911. Arte e filologia, Cronache letterarie 2, 21 maggio 1911. Umanesimo e filologia, Cronache letterarie 2, 30 luglio 1911. La storia nella vita e nella scuola, Nuova Rivista Storica I, 1917, pp. 4-20. L'educazione nazionale, Bologna, 1918. Filologia e letteratura, Nuova Rivista Storica II, 1918, pp. 5-28. Il Teatro greco, Nuova Rivista Storica III, 1919, pp. 468-470.

Bibliografia E. Degani, Il Fraccaroli nella storia della filologia classica, in Studi sulla tradizione classica per Mariella Cagnetta, a cura di L. Canfora, Laterza, Roma-Bari, 1999, pp. 213-222. Il carteggio Gaetano De Sanctis-Giuseppe Fraccaroli, a cura di M. Guglielmo, edizioni Gonnelli, Firenze, 2007. G.D. Baldi-A. Moscadi, Filologi e antifilologi. Le polemiche negli studi classici in Italia tra Ottocento e Novecento, Le Lettere, Firenze, 2007.

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