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Gruppi di omologia,

Gruppi di coomologia di de Rham


Jacopo Forneris
1 Introduzione
1.1 Topologia algebrica
La coomologia di de Rham `e uno strumento della topologia algebrica, un
ramo della Matematica che utilizza gli strumenti dellalgebra per uno studio
e una classicazione degli spazi topologici. Lidea di base della topologia
algebrica `e di studiare spazi topologici tramite gli invarianti algebrici; questi
possono essere messi in relazione tramite delle mappe con dei gruppi, che
rispettano gli omeomorsmi tra spazi e sono facilmente maneggiabili.
La topologia algebrica presenta due possibilit`a dindagine per gli spazi
topologici: lutilizzo della teoria delle omotopie e dei gruppi fondamentali,
oppure luso di gruppi di omologia e coomologia. In entrambi i casi, i gruppi
associati sono invarianti dello spazio topologico: due spazi topologici omeo-
mor hanno lo stesso gruppo associato. In pi` u, una mappa continua fra gli
spazi induce un omomorsmo di gruppo sui rispettivi gruppi associati; tali
omomorsmi possono essere usati per mostrare lesistenza o la non esistenza
delle mappe.
I gruppi di omotopia sono oggetti che, intuitivamente, misurano il nu-
mero di buchi n-dimensionali di una variet`a topologica, stabilendo relazioni
di equivalenza tra mappe che possono essere deformate con continuit`a luna
nellaltra. Lomotopia `e alla base della denizione dei gruppi di omotopia,
che sono degli invarianti che giocano un ruolo importante nella distinzione
di spazi topologici non omeomor e nella formalizzazione rigorosa di nozioni
intuitive quali appunto il numero di buchi di uno spazio. I gruppi di omoto-
pia fondamentali codicano le informazioni essenziali riguardo la struttura
di uno spazio topologico; essi ammettono inoltre una rappresentazione -
nita quando sono associati ad un complesso simpliciale nito
1
. Tuttavia
linconveniente dellutilizzo di tali gruppi `e che essi risultano in generale
1
Il complesso simpliciale verr`a trattato pi` u nel dettaglio nei paragra successivi; lo
scopo questo paragrafo `e solamente quello di dare unidea generale delle caratteristiche
della topologia algebrica.
1
dicilmente calcolabili anche per gli spazi topologici pi` u semplici, come ad
esempio una sfera. Queste complicazioni spingono a studiare uno spazio
topologico preferibilmente tramite i gruppi di omologia e coomologia, che
presentano una struttura pi` u maneggevole da questo punto di vista.
Lomologia e la coomologia sono delle procedure che assegnano ad uno spa-
zio topologico una successione di gruppi abeliani, che ne codicano e ne
racchiudono le informazioni e le strutture.
I gruppi di omologia e coomologia hanno il pregio di essere abeliani, in nu-
merosi casi sono nitamente generati. Il vantaggio che ne deriva `e che i
gruppi abeliani nitamente generati sono completamente classicati; essen-
do abeliani, essi sono inoltre maneggiabili molto pi` u facilmente dei gruppi,
non abeliani, di omotopia.
1.2 Omologia, coomologia di de Rham
Lomologia viene utilizzata per lo studio di uno spazio topologico associando
ad esso una sequenza di gruppi abeliani, detti appunto gruppi di omologia.
Lassociazione di gruppi di omologia ad uno spazio topologico passa attra-
verso la denizione di un omeomorsmo tra lo spazio e un poliedro. La
struttura del poliedro viene codicata mediante luso di simplessi e comples-
si simpliciali; deniti grazie a questultimi i gruppi di omologia sul poliedro,
lomeomorsmo permette di riferirli allo spazio topologico, evidenziandone
cos` la struttura e le propriet`a.
La coomologia di de Rham `e uno strumento appartenente sia alla topolo-
gia algebrica, sia alla topologia dierenziale. E quindi in grado di esprimere
informazioni su variet`a dierenzabili in una forma particolarmente adatta
al calcolo e alla rappresentazione concreta delle classi di coomologia. La
teoria di de Rham `e basata sullesistenza di forme dierenziali con precise
propriet`a; essa `e, in un senso ben preciso, una teoria duale della teoria di
omologia su uno spazio topologico, rispetto alla quale presenta tuttavia delle
strutture pi` u vantaggiose, che ne rendono pi` u semplice ed ecace lutilizzo.
2 Gruppi di omologia
I gruppi di omologia sono degli strumenti molto importanti nella descrizio-
ne della struttura e della forma di uno spazio topologico; essi mettono in
relazione uno spazio topologico ad un complesso simpliciale, estendendo al
primo i risultati ottenuti dallo studio del secondo. Inoltre, notevoli informa-
zioni sulla struttura di uno spazio topologico sono ottenibili direttamente
2
dallo studio della struttura dei gruppi di omologia stessi.
Sar`a necessario, nella parte dedicata ai gruppi di omologia, specicare le
caratteristiche di oggetti quali simplessi e complessi simpliciali, al ne di
costruire un gruppo di omologia ad esso associato.
2.1 Caratteristica di Euler
La caratteristica di Euler `e un numero che permette di distinguere gli oggetti
topologici: due oggetti aventi caratteristiche di Euler dierenti non posso-
no essere omeomor. La caratteristica di Euler `e classicamente denita per
poliedri, secondo la formula
= V L + F,
dove V , L, F sono rispettivamente il numero di vertici, lati e facce del
poliedro dato.
Stabilendo relazioni di omeomorsmo tra uno spazio topologico X e un po-
liedro, `e possibile denire la caratteristica di Euler di X, identicandola con
quella del poliedro K omeomorfo:
(X) = V (K) L(K) + F(K).
La caratteristica di Euler permette quindi di distinguere tra loro spa-
zi topologici tramite i loro omeomorsmi con poliedri; il procedimento che
stabilisce un omeomorsmo tra uno spazio topologico e un poliedro `e noto
come triangolazione dello spazio.
2.2 Simplessi, complessi simpliciali
La triangolazione di uno spazio topologico `e costurita mediante lutlizzo di
oggetti matematici standard, vale a dire i simplessi e i complessi simpliciali.
I simplessi sono deniti su R
m
; essi sono i blocchi costituenti di un poliedro.
Per r-simplesso si intende il politopo r-dimensionale col minor numero di
vertici. Gli r-simplessi sono quindi essenzialmente triangoli r-dimensionali;
a seconda della dimensione assumono la forma di punto (0-simplesso), seg-
mento (1-simplesso), triangolo con area interna inclusa (2-simplesso), e cos`
via per dimensioni superiori. Il generico r-simplesso viene denotato indi-
cando i punti che lo delimitano e lo delineano, come
r
= p
0
p
1
... p
r
),
3
p
i
R
m
, i 0, 1, 2, ..., r, oppure, indicando anche il verso di percorren-
za p
0
p
1
... p
r
(e quindi lorientazione dell r-simplesso), come

r
= (p
0
p
1
... p
r
). Tali punti devono essere geometricamente indipendenti
anche il simplesso sia di dimensione r e non di dimensione minore.
In altre parole, r+1 punti geometricamente indipendenti deniscono un
r-simplesso. In coordinate, un r-simplesso viene indicato come

r
= x R
m
, x =
r

i=0
c
i
p
i
, c
i
0,
r

i=0
c
i
= 1.
Per q, r interi, r q 0,
q
`e q-faccia di
r
se `e un elemento della somma-
toria che denisce
r
. Un r-simplesso ha
_
r+1
q+1
_
q-facce.
I simplessi sono i costituenti fondamentali dei poliedri. Questi ultimi vengo-
no descritti in topologia algebrica mediante i complessi simpliciali, ovvero
degli insiemi niti di simplessi in R
m
. Data una collezione di simplessi, essi
deniscono un complesso simpliciale K se: (1) K,

K,
ovvero, intuitivamente, se non vi sono simplessi che escono dal poliedro; (2)
lintersezione tra due simplessi o `e vuota, oppure `e una faccia di entrambe:

.
K complesso simpliciale `e quindi un insieme i cui elementi sono dei simples-
si. La dimensione di K `e la dimensione massima tra quelle dei simplessi che
lo costituiscono.
Considerando ogni simplesso come un sottoinsieme di R
m
, K `e ancora un
sottoinsieme di R
m
, per m dimK. A K pu`o essere quindi associato un
poliedro [K[ in R
m
, le cui q-facce sono date dai q-simplessi elementi di K.
E ora possibile denire la triangolazione di X spazio topologico come la
coppia (K,f), dove f `e lomeomorsmo [K[ X, che lega lo spazio to-
pologico con il poliedro associato al complesso simpliciale K. Le propriet`a
del poliedro, e quindi dello spazio, sono contenute nel complesso simpliciale
K, sul quale sar`a possibile agire e indagare le strutture tramite i gruppi di
omologia.
Naturalmente esistono pi` u triangolazioni possibili per un medesimo spazio;
le quantit`a di particolare interesse risulteranno tuttavia essere indipendenti
dalla triangolazione scelta.
2.3 Gruppi associati ai complessi simpliciali
Consideriamo un r-simplesso orientato: `e cioe assegnato un verso di per-
correnza ai segmenti che ne uniscono i punti; tale r-simplesso `e denotato
con (p
0
, p
1
, ..., p
r
). Se ad esso venisse assegnata lorientazione opposta, si
invertirebbe il suo verso di percorrenza: -(p
0
, p
1
, ..., p
r
) = (p
r
, p
r1
, ..., p
0
).
Ne segue che lorientazione del r-simplesso cambia con il numero di permu-
tazioni che agiscono sui suoi elementi. In questo senso, `e possibile costruire
4
un gruppo abeliano nito che regoli lorientazione del r-simplesso in base
alle permutazioni dei suoi punti.
Per un generico r-simplesso in R
m
, si denisce loperatore di permutazione
P =
_
0 1 ... r
i
0
i
1
... i
r
_
tale che (p
i
0
, pi
1
, ..., pi
r
) = Sgn(P)(p
0
, p
1
, ..., p
r
). Si considera quindi il gene-
rico r-simplesso su R
m
; dati i suoi r +1 punti geometricamente indipendenti
p
0
, p
1
, ..., p
r
R
m
, e una loro permutazione p
i
0
, p
i
1
, ..., p
i
r
, si denisce tra
i due insiemi la relazione di equivalenza
p
0
, p
1
, ..., p
r
p
i
0
, p
i
1
, ..., p
i
r

se la permutazione che li lega `e pari.


Vengono cos` create due classi di equivalenza di orientazione per gli r-
simplessi: permutazioni pari (
r
) e permutazioni dispari (-
r
) rispettiva-
mente mantengono e invertono lorientazione delloggetto.
Ora, dato K=
a
complesso simpliciale, venga assegnata una orientazione
ai suoi simplessi
a
. Il gruppo di r-catene C
r
(K) `e denito come il gruppo
abeliano libero generato dagli r-simplessi orientati di K.
Per r dim(K), si denisce C
r
(K) = 0. Un elemento c C
r
(K) `e detto
r-catena, ed `e esprimibile come
c =
N
r

i=1
c
i

r,i
, c
i
Z,
dove
r,i
sono gli N
r
r-simplessi generatori del gruppo, e c
i
i coecienti
numerici interi che determinano c per combinazione lineare.
La struttura di gruppo di un gruppo di r-catene `e cos` denita:
(1) dati due elementi c, c

di C
r
(K), c =

N
r
i=1
c
i

r,i
, c

=

N
r
i=1
c

r,i
, la loro
operazione di gruppo, commutativa, `e la somma c +c


N
r
i=1
(c
i
+c

i
)
r,i
;
(2) lelemento neutro del gruppo `e rappresentato da 0

N
r
i=1
0
r,i
(3) lelemento inverso `e -c

N
r
i=1
(c
i
)
r,i
, e identica il simplesso c con
orientazione opposta.
Il gruppo C
r
(K) cos` denito `e un gruppo abeliano libero avente N
r
gene-
ratori:
C
r
(K)

= Z Z ... Z
. .
N
r
volte
Su K `e inoltre possibile denire un operatore di bordo , in grado di relazio-
nare r-catene di ordini successivi. Dato un generico r-simplesso orientato,
5

r
agisce su di esso dando come risultato il suo bordo:

r
:
r

r

r
;
la sua azione `e denita come

r
=
r

i=0
(1)
r
(p
0
p
1
... p
i
...p
r
),
dove lelemento p
i
`e omesso: il risultato `e cos` una combinazione dei bordi
di
r
, di dimensione (r 1). Per r = 0, assumiamo
0

0
0.
Osserviamo ad esempio che nel caso di un segmento
1
= (p
0
p
1
),
1
=
p
1
p
0
.
Possiamo estendere loperatore di bordo facendolo agire su una r-catena
c =

N
r
i=1
c
i

r,i
C
r
(K):

r
: C
r
(K) C
r1
(K).
Loperatore lavora sui singoli r-simplessi costituenti c C
r
(K), restituendo
un elemento c

=
r
c C
r1
(K). Si tratta quindi di un omomorsmo che
manda una r-catena in una (r 1)-catena.
Dato K complesso simpliciale di dimensione n, `e possibile a questo punto
costruire una sequenza di gruppi abeliani liberi legati da omorsmo tramite
loperatore bordo:
0
i
C
n
(K)

n
C
n1
(K)

n1
...

2
C
1
(K)

1
C
0
(K)

0
0,
avendo indicato con i : 0 C
n
(K) la mappa di inclusione, essendo 0 le-
lemento neutro su C(K).
Tale sequenza prende il nome di complesso di catene C(K) associato a K.
Prestando attenzione allimmagine e al kernel dellomomorsmo
r
, possia-
mo denire i due gruppi seguenti:
se c C
r
(K) soddisfa la relazione
r
c = 0, c `e un r-ciclo; linsieme
degli r-cicli `e denotato con Z
r
(K) e forma un sottogruppo di C
r
(K):
Z
r
(K) = ker
r
. Esso prende il nome di gruppo di r-cicli su K.
si considerino K complesso simpliciale di dimensione n e c C
r
(K)
r-catena; se esiste un elemento d C
r+1
(K) tale che c =
r+1
d, allora
c `e un r-bordo. Linsieme degli r-bordi di C
r
(K), denotato con B
r
(K),
forma un sottogruppo di C
r
(K); esso `e chiamato gruppo degli r-bordi.
Vale la relazione B
r
(K) = ImC
r
(K); si assume B
n
(K) 0.
6
Un dato fondamentale al ne di stabilire una relazione tra i due gruppi cos`
deniti `e il fatto che la composizione di due operatori bordo successivi `e una
zero-mappa:

r

r+1
: C
r+1
(K) C
r1
(K),
r
(
r+1
c) = 0, c C
r+1
(K).
Lidea contenuta in questa espressione `e che un bordo non pu`o avere a
sua volta bordo.
Ne segue la relazione fondamentale tra i gruppi B
r
(K), Z
r
(K):
B
r
(K) Z
r
(K) C
r
(K).
Un elemento c di B
r
(K) `e scrivibile infatti come c =
r+1
d, d C
r+1
(K).
Applicando ora loperatore bordo:
r
c = 0, come visto sopra: ne segue che
c ker
r
, e cioe fa parte del gruppo Z
r
(K).
Riassumendo, loperatore
r
seleziona lr-bordo di una r-catena; se c r-
catena `e un r-ciclo, c non ha bordo (
r
c = 0). Se inoltre c `e un r-bordo
(c B
r
(K)), allora esiste una (r + 1)-catena d tale che c `e il suo bordo
c =
r+1
d.
2.4 Gruppi di omologia
C
r
(K), Z
r
(K) B
r
(K) sono gruppi associati ad un complesso simpliciale n-
dimensionale K. Essi sono collegati alle propriet`a topologiche di K e dello
spazio topologico di cui K `e la triangolazione. Tale legame `e espresso me-
diante i gruppi di omologia associati a K; lr-esimo gruppo di omologia
associato a K `e denito, per 0 r n, come
H
r
(K) = Z
r
(K) / B
r
(K) .
Per r n, o per r 0, H
r
(K) 0. Per come sono stati deniti C
r
(K), C(K),
i gruppi di omologia sono generalmente gruppi a coecienti interi; essi sono
ben deniti, essendo Z
r
(K) quozientato per un suo sottogruppo B
r
(K), che
`e banalmente normale essendo abeliano.
H
r
(K) `e quindi linsieme delle classi di equivalenza di r-cicli denite da
z z

z z

B
r
(K).
In altri termini, H
r
(K) = [z] z Z
r
(K); due r-cicli sono equivalenti
cioe se la loro dierenza `e il bordo di qualche (r+1)-catena. Due elementi z,
z

che sono equivalenti ([z] = [z

]) sono detti omologhi; gli elementi dei grup-


pi di omologia saranno quindi le classi di equivalenza di r-cicli di K. Inoltre,
7
qualsiasi elemento b B
r
(K) `e omologo a zero, poich`e b 0 B
r
(K).
I gruppi di omologia hanno la propriet`a di essere degli invarianti topolo-
gici: dati due spazi topologici omeomor X, Y , date due loro triangolazioni
(K,f), (L,g), con f, g omeomorsmi tra i poliedri K, L e gli spazi X, Y
rispettivamente, `e dimostrabile la sussistenza della relazione
H
r
(K)

= H
r
(L), r = 0, 1, 2, ...
Risulta quindi sensato parlare di gruppi di omologia di uno spazio topologi-
co senza dover ricorrere esplicitamente ad un complesso simpliciale, purch`e
tale spazio sia triangolizzabile. Data infatti una triangolazione arbitraria
(K,f) su uno spazio X, si ha che H
r
(X) H
r
(K); il gruppo di omologia
di uno spazio topologico `e cioe indipendente dalla triangolazione scelta su
questultimo.
2.4.1 Propriet`a dei gruppi di omologia
Se K `e dato dallunione disgiunta di N componenti connesse, il grup-
po di omologia di K `e dato dalla somma diretta dei singoli gruppi di
omologia delle componenti: K = K
1
K
2
... K
N
, K
i
K
j
= ,
H
r
(K) = H
r
(K
1
) H
r
(K
2
) ... H
r
(K
N
).
Se K `e connesso, H
0
(K)

= Z.
Dalle due, segue che, per K = K
1
K
2
... K
N
, K
i
K
j
= ,
H
0
(K)

= Z Z ... Z
. .
Nvolte
.
Vicerversa, se H
0
(K)

= Z, allora K `e connesso.
Il gruppo di omologia H
0
(K) permette quindi di studiare la connes-
sione dello spazio topologico in esame.
2.4.2 Struttura
Z
r
(K), B
r
(K) sono gruppi abeliani liberi, essendo sottogruppi del gruppo
abeliano libero C
r
(K). Ci`o tuttavia non implica che H
r
(K) = Z
r
(K) / B
r
(K)
sia ancora abeliano. Infatti, in genere si ha
H
r
(K)

= Z Z ... Z
. .
f
Z
K1
Z
K2
... Z
Kq
.
Il numero di generatori di H
r
(K) tiene conto infatti del numero K
p
di buchi
(r + 1)-dimensionali di K. I primi f termini sono i generatori di un gruppo
8
abeliano libero, e tengono conto delle parti connesse di K. I restanti K
q
termini tengono conto, intuitivamente parlando, della torsione del poliedro
[K[ dovuta alla presenza di eventuali buchi.
Lo studio del gruppo di omologia associato a uno spazio topologico permette
quindi di ricavare notevoli informazioni sulla struttura di questultimo.
2.4.3 Numeri di Betti
Ulteriori informazioni sulla struttura di K complesso simpliciale sono con-
tenute nei numeri di Betti ad esso associati.
Si denisce lr-esimo numero di Betti b
r
(K) come b
r
(K) dimH
r
(K, R),
ovvero come il numero di generatori della parte abeliana libera del gruppo
di omologia a coecienti reali H
r
(K, R).
Il teorema di Euler-Poincare stabilisce una relazione tra i numeri di Betti e
la caratteristica di Euler:
(K)
n

r=0
(1)
r
I
r
=
n

r=0
(1)
r
b
r
(K),
essendo I
r
il numero di r-simplessi di K. La caratteristica di Euler, denita
per un generico poliedro [K[, `e estesa ad uno spazio topologico mediante
lutilizzo dei numeri di Betti.
Inoltre, ossendo i numeri di Betti b
r
(K) degli invarianti topologici, (K) si
conserva a sua volta per omeomorsmo: se cioe uno spazio topologico X
ammette due triangolazioni (K,f), (K

,g), si avr`a che (K) = (K

). Me-
diante lutilizzo dei gruppi di omologia, la caratteristica di Euler `e stata cos`
denita per uno spazio topologico triangolizzabile, essendo essa indipenden-
te dalla scelta della triangolazione (K,f).
I gruppi di omologia permettono quindi di ricavare la caratteristica di Euler:
questo `e unulteriore prova del fatto che importanti informazioni dello spazio
topologico X siano contenute e codicate nei gruppi di omologia.
3 Coomologia di de Rham
Sono stati sinora considerati i gruppi di omologia su uno spazio topologico.
Se lo spazio topologico `e anche una variet`a M, `e possibile denire i gruppi
duali dei gruppi di omologia tramite forme dierenziali denite su M. Tali
gruppi duali prendono il nome di gruppi di coomologia di de Rham, e pre-
sentano vantaggi notevoli rispetto ai corrispondenti gruppi di omologia.
Per denire i gruppi di coomologia, sar`a necessario estendere i gruppi di
omologia ad una variet`a dierenziabile; essi saranno messi in relazione in
seguito a delle forme dierenziali mediante lintegrazione di questultime su
9
M: le r-catene denite in precedenza, una volta estese alla variet`a, diver-
ranno infatti il dominio di integrazione delle forme denite su M.
3.1 Gruppi singolari di omologia su una variet`a
Su uno spazio euclideo, un r-simplesso standard `e denito come
r
=
(p
0
, p
1
, ..., p
r
) R
r
, dove lespressione in coordinate dei punti `e data da
p
0
= (0, 0, ..., 0), p
1
= (1, 0, ..., 0), ..., p
r
= (0, 0, ..., 1), in accordo con la
struttura euclidea dello spazio.
Richiamando con la denizione precedente per un r-simplesso generico, usan-
do un sistema di coordinate cartesiane x

, `e possibile sintetizzare tale de-


nizione con la notazione

r
(x
1
, ..., x
r
) R
r
/ x

0,
r

=1
x

1.
Tramite questa denizione `e possibile estendere il concetto di r-simplesso
ad una variet`a dierenziabile M. A tale scopo, dato
r
R
r
, si richiede
lesistenza di una mappa dierenziabile
2
f :
r
M. Limmagine dell
r-simplesso su M `e detta r-simplesso singolare in M: M s
r
f(
r
) =
Im
f
(
r
).
La denominazione di simplesso singolare `e dovuta al fatto che la mappa
non induce necessariamente una triangolazione su M; inoltre diviene pi` u
complicato denire lindipendenza geometrica, sinora richiesta su uno spa-
zio euclideo, su una variet`a.
Dato s
r,i
insieme degli r-simplessi su M, si denisce, con lo stesso pro-
cedimento visto in precedenza su R
r
, una r-catena c su M come somma
formale, in questo caso a coecienti reali, degli elementi s
r,i
:
c =

i
a
i
s
r,i
, a
i
R.
Anche in questo caso, linsieme degli elementi c cos` deniti formano un
gruppo di r-catene su M, denotato con C
r
(M).
La mappa dierenziabile f permette inoltre di trasportare sulla variet`a M
anche loperatore bordo : per f :
r
M, il generico bordo
r
viene
mappato in un sottoinsieme di M: s
r
= f(
r
). Anche sulla variet`a si
denisce linsieme
r
s
r
di (r 1)-simplessi su M come bordo di s
r
. Lorien-
tazione di s
r
,
r
s
r
`e indotta dallorientazione denita su
r
,
r

r
.
E stata trasportata in questo modo la mappa
r
: C
r
(M) C
r1
(M);
risulta ancora valida la relazione
2
= 0.
Si possono quindi trasportare su una variet`a r-cicli ed r-bordi, con le stesse
denizioni viste nella sezione precedente:
2
non `e necessario richiedere che la sua inversa sia una mappa dierenziabile
10
(1) c
r
`e un r-ciclo se
r
c
r
= 0; linsieme degli r-cicli su M denisce il gruppo
di r-cicli Z
r
(M);
(2) c
r
`e un r-bordo se esiste una (r+1)-catena tale che
r+1
c
r+1
= c
r
; B
r
(M)
`e il gruppo degli r-bordi su M.
La relazione
2
= 0 permette inoltre di scrivere anche su M la relazione
B
r
(M) Z
r
(M) C
r
(M).
Si denisce quindi il gruppo singolare di omologia su M come
H
r
(M) = Z
r
(M) / B
r
(M) .
Con opportune assunzioni topologiche, H
r
(M) `e il gruppo singolare di omo-
logia su M, corrispondente al gruppo di omologia su K (a coecienti reali)
H
r
(K, R), del quale mantiene la struttura e del quale possiede quindi le stes-
se propriet`a.
3.2 Gruppi di coomologia di de Rham
Data M variet`a dierenziabile m-dimensionale, si denisce l r-esimo gruppo
di cociclo Z
r
(M) come linsieme delle r-forme chiuse su M.
L insieme delle r-forme esatte prende il nome di r-esimo gruppo di co-bordo
B
r
(M).
Entrambi i gruppi sono spazi vettoriali a coecienti reali; inoltre, essendo
d
2
= 0, B
r
(M) Z
r
(M).
Il prodotto wedge tra cocicli e cobordi d`a i seguenti risultati:
(1) Z
r
(M), Z
s
(M), Z
r+s
(M);
(2) Z
r
(M), B
s
(M), B
r+s
(M);
(3) B
r
(M), B
s
(M), B
r+s
(M).
Analogamente alla denizione dei gruppi di omologia, si denisce lr-esimo
gruppo di coomologia di de Rham come
H
r
(M, R) Z
r
(M, R) / B
r
(M, R).
Per r 1, o per r m + 1, `e possibile denire H
r
(M, R) come gruppo
banale.
Data la r-forma Z
r
(M), [] H
r
(M) `e la classe di equivalenza denita
da [ ] =

Z
r
(M) /

= + d;
r1
(M), due r-forme sono
coomologhe cioe se sono uguali a meno del dierenziale di una (r1)-forma.
3.3 Integrazione di una r-forma su M
Lintegrazione di r-forme su una variet`a `e di notevole importanza in topo-
logia algebrica, in quanto le forme sono alla base del concetto di gruppo di
11
coomologia di de Rham. Su uno spazio euclideo R
r
, una generica r-forma
esprimibile come = a(x)dx
1
dx
2
... dx
r
.
Si denisce lintegrazione di su r-simplesso standard come
_

r

_

r
a(x)dx
1
dx
2
... dx
r
.
Questa denizione pu`o essere estesa ad una variet`a M, denendo lintegra-
zione di una r-forma su un r-simplesso singolare s
r
mediante un pull-back
su R
r
:
_
s
r

_

r
f

,
essendo f :
r
M la mappa dierenziale che immerge lr-simplesso
standard nella variet`a M. Data quindi su M una generica r-catena c =

i
a
i
s
r,i
, lintegrazione di una r-forma su c `e data dallespressione
_
c

i
a
i
_
s
r
f

.
3.3.1 Teorema di Stokes
Date su una variet`a M una forma
r1
(M) e una r-catena su M
c C
r
(M), il teorema di Stokes stabilisce luguaglianza tra le due espressioni
integrali
_
c
d =
_
c
.
Tre casi particolari di questo teorema sono di fondamentale importanza in
analisi matematica: il teorema di Stokes per una supercie, il teorema di
Gauss, e il teorema fondamentale del calcolo integrale.
Il teorema di Stokes si rivela inoltre importante anche in topologia algebri-
ca, poich`e permette di stabilire una fondamentale relazione di dualit`a tra i
gruppi di omologia e i gruppi di coomologia di de Rham.
3.4 Dualit`a di H
r
(M) e H
r
(M)
Il gruppo di coomologia H
r
(M) `e un gruppo duale del gruppo di omologia
H
r
(M); la loro dualit`a `e data dal teorema di Stokes.
Si denisce il prodotto duale di una r-forma
r
(M) e una r-catena
c C
r
(M) su M:
( , ) : C
r
(M)
r
(M) R : c, (c, )
_
c
.
Il prodotto interno `e lineare in c e . ( , ) `e una mappa lineare che agisce
su c; viceversa (c, ) `e una mappa lineare che agisce su . Il teorema di
12
Stokes pu`o essere riscritto in forma compatta, utilizzando il prodotto interno
cos` denito, come (c, d) = (c, ). Da questa relazione si osserva che
loperatore dierenziale d `e laggiunto delloperatore di bordo .
Tale denizione induce un prodotto interno tra elementi di H
r
(M) e H
r
(M),
gruppi che rivelano cos` di essere duali. Dati infatti due elementi [c] H
r
(M)
e [] H
r
(M), il loro prodotto interno `e denito dallapplicazione bilineare
: H
r
(M) H
r
(M) R : [c] , [] (c, )
_
c
.
Il prodotto interno tra elementi di H
r
(M) e H
r
(M) `e denito tramite
due rappresentanti delle classi di equivalenza che sono gli elementi dei due
gruppi; esso si rivela comunque indipendente dalla scelta della rappresen-
tazione. Infatti, considerato c + c

, c

C
r+1
(M), dal teorema di Stokes
segue che (c + c

, ) = (c, ) + (c

, ) = (c, ), in quanto (c

, ) =
(c

, d) = 0, H
r
(M); analogamente per + d,
r1
(M), si ha
che (c, + d) = (c, ) + (c, d) = (c, ) + (c, ) = (c, ).
Osserviamo quindi che = ( , []) : H
r
(M) R `e una mappa lineare
su H
r
(M); viceeversa, = ([c] , ) : H
r
(M) R `e una mappa lineare su
H
r
(M).
Il Teorema di de Rham aerma inne che, se M `e una variet`a compat-
ta, H
r
(M) e H
r
(M) sono nito dimensionali e la mappa : H
r
(M)
H
r
(M) R `e bilineare e non degenere. Ne segue che dimH
r
(M) =
dimH
r
(M); H
r
(M) `e quindi lo spazio vettoriale duale di H
r
(M).
Riassumendo, possiamo quindi aancare al complesso di catene C(R) il
complesso di de Rham

(M):
... C
r+1
(M)

r+1
C
r
(M)

r
C
r1
...
...
r+1
(M)
d
r+1

r
(M)
d
r

r1
...
A partire dal teorema di de Rham sono dimostrabili alcune asserzioni
sulla esattezza e sulla chiusura delle r-forme su una variet`a.
Si consideri una variet`a compatta M, il cui r-esimo numero di Betti `e indica-
to con q. Scelti c
1
, c
2
, ...c
q
elementi indipendenti di Z
r
(M) tali che [c
i
] ,= [c
j
].
Allora, dal teorema di de Rham, segue che
(1) una r-forma chiusa `e esatta se e solo se
_
c
i
= 0, 0 i q;
(2) per qualsiasi insieme di numeri reali l
1
, l
2
, ..., l
q
, esiste una r-forma chiusa
tale che
_
c
i
= l
i
, 0 i q.
Il lemma di Poincare asserisce inoltre che, se una r-forma `e chiusa in un
intorno U contraibile ad un punto di una variet`a M, allora su U essa `e an-
che esatta. Localmente cioe, una forma chiusa `e sempre esatta. I gruppi di
coomologia permettono di studiare, per cos` dire, quali sono gli ostacoli alla
esattezza di una forma su una variet`a; vale a dire che la non-esattezza di una
13
r-forma permette di risalire, tramite i gruppi di coomologia, alla struttura
della variet`a stessa, o perlomeno di aermare che non si tratta di una variet`a
compatta.
3.4.1 Numeri di Betti
Dato lisomorsmo tra H
r
(M) e H
r
(M), i numeri di Betti possono estesi ad
una variet`a M di dimensione m ed essere espressi equivalentemente come
b
r
(K) dimH
r
(M) = dimH
r
(M) = b
r
(M).
La caratteristica di Euler pu` o essere scritta quindi come
(M) =

m
r=1
(1)
r
b
r
(M).
(M), che `e una caratteristica essenzialmente topologia della variet`a M,
pu`o essere espressa tramite una condizione analitica quale la chiusura della
r-forma : d = 0, necessaria per rendere valida la relazione. Una quantit`a
tipicamente topologica quale (M) si traduce quindi in un sistema di b
r
(M)
equazioni alle derivate parziali.
3.5 Struttura dei gruppi di coomologia
I gruppi di coomologia mostrano una struttura dicilmente individuabile
nei gruppi di omologia.
Essi sono infatti deniti tramite forme dierenziali: le propriet`a di queste si
riettono sulla struttura dei gruppi, dotandoli di caratteristiche particolar-
mente interessanti oltrech`e utili dal punto di vista computazionale.
3.5.1 Dualit`a di Poincare
Si consideri una variet`a m-dimensionale compatta M, sulla quale siano as-
segnate le generiche forme [] H
r
(M) e [] H
mr
(M), la dualit`a di
Poincare `e denita tramite il prodotto interno , ) : H
r
(M) H
mr
R,
dove , )
_
M
. Essendo tale prodotto interno bilineare e non singo-
lare (vale a dire, , ) = 0 identicamente se e solo se = 0 oppure = 0),
esso denisce una dualit`a tra i gruppi H
r
(M) e H
mr
: H
r
(M)

= H
mr
.
Tale dualit`a prende il nome di dualit`a di Poincare.
La dualit`a di Poincare pu`o essere espressa in termini di numeri di Betti:
b
r
(M) = b
mr
(M). Da tale relazione si evince che la caratteristica di Euler
`e nulla per una variet`a compatta di dimensione pari: (M)

r
(1)
r
b
r
=
1
2
[

r
(1)
r
b
r
+

r
(1)
mr
b
mr
] =
1
2
[

r
(1)
r
b
r
+

r
(1)
r
b
r
] = 0.
Tale simmetria non era per nulla evidente nello studio dei gruppi di omolo-
gia; lo studio di una variet`a mediante lutilizzo di forme dierenziali si rivela
sicuramente fruttuoso sotto questo aspetto.
14
3.5.2 Anelli di coomologia
Considerati due elementi [] H
s
(M) e [] H
r
(M), si pu`o denire il loro
prodotto [] [] [ ].
La forma `e `e a sua volta chiusa e, come visto in precedenza, [ ]
H
s+r
(M). [ ] `e inoltre indipendente dal rappresentante scelto. Il pro-
dotto denisce cos` una mappa H
s
(M) H
r
(M) H
s+r
(M). Si
pu`o ora denire lanello di coomologia H

(M) tramite la somma diretta


H

(M)

m
r=1
H
r
(M). Il prodotto diviene cos` il prodotto dellanello
di coomologia: : H

(M) H

(M) H

(M). La somma tra elementi


dellanello di coomologia `e la somma formale tra due elementi di H

(M).
I gruppi di coomologia formano quindi un anello: si tratta del grande van-
taggio dei gruppi di coomologia rispetto ai gruppi di omologia, che non pre-
sentano una struttura di questo tipo che sia altrettanto facile da maneggiare.
3.5.3 Formula di K unneth
Si consideri il prodotto M di due variet`a M = M
1
M
2
; siano
p
i
, i
1, 2, ...b
p
(M
2
) base di H
p
(M
1
) e
p
i
, i 1, 2, ...b
p
(M
2
) base di H
p
(M
2
).
Il prodotto
p
i

rp
j
`e una r-forma chiusa. Essa tuttavia in generale non `e
esatta. Se fosse esatta infatti, potrebbe essere scritta come

p
i

rp
j
= d(
p1

rp
+
p

rp1
),
con una scelta opportuna di
p1

p1
(M
1
),
rp

rp
(M
2
),
p

p
(M
1
),
p

p
(M
2
). Tuttavia, applicando il dierenziale esterno, si
ottiene

p
i

rp
j
=
= d
p1

rp
+ (1)
p1

p1
d
rp
+ d
p

rp1
+ (1)
p

p
d
rp1
.
Luguaglianza tra i due membri `e valida soltanto se
p1
=
rp1
= 0; in
questo caso tuttavia
p
i

rp
j
= 0, in contrasto con la richiesta di essere
esatta.
Essendo
p
i

rp
j
una r-forma chiusa, essa `e un elemento di H
r
(M). Vice-
versa, se M = M
1
M
2
, `e possibile scomporre un elemento di H
r
(M) in una
somma di prodotti degli elementi di H
p
(M
1
) e H
rp
(M
2
), per 0 p r.
Tale decomposizione `e nota con il nome di formula di K unneth:
H
r
(M) =

p+q=r
[H
p
(M
1
) H
q
(M
2
)] .
Tale formula stabilisce inoltre una relazione tra gli anelli coomologia e le
rispettive variet`a:
H

(M) =
m

r=1
H
r
(M) =
m

r=1

p+q=r
H
p
(M
1
)H
q
(M
2
) =

p
H
p
(M
1
)

q
H
q
(M
2
) =
15
= H

(M
1
) H

(M
2
).
Lanello di coomologia di una variet`a M che pu`o essere espressa come pro-
dotto di due variet`a M
1
e M
2
`e dato dal prodotto tensoriale degli anelli di
coomologia su questultime.
La formula di K unneth pu`o essere riscritta in termini di numeri di Betti co-
me b
r
(M) =

p+q=r
b
p
(M
1
)b
q
(M
2
). Ne segue inoltre una relazione analoga
per la caratteristica di Euler della variet`a M: (M) = (M
1
) (M
2
).
3.6 Esempio
Si procede ora, a titolo esemplicativo, al calcolo dei gruppi di coomologia
della variet`a M = R
2
0.
Si osserva che la variet`a `e isomorfa al prodotto cartesiano di una circonfe-
renza con lasse reale positivo:
R
2
0 o
1
R
+
.
Vale a dire che M `e linsieme delle circonferenze di R
2
centrate nellorigine,
al variare del raggio R > 0. Possiamo cos` esaminare separatamente le due
variet`a, per poi risalire ai gruppi di coomologia di M mediante la formula
di K unneth.
Si considera quindi R
+
. Esso `e un insieme dato da una sola componente
connessa: quindi, per f F(R
+
) : R
+
R 0-forma su R
+
, la rela-
zione df = 0 risulta valida solamente se f `e una costante,; ne segue che
H
0
(R
+
) = R.
Per individuare H
1
(R
+
), si osserva che, essendo dimR
+
= 1, qualsiasi 1-
forma
1
(R
+
) `e chiusa: d = 0. Assegnando x come coordinata su
R
+
e denendo = f dx, con f F(R
+
), e possibile denire una funzione
F(x) tale che
F(x) =
_
b
a
f(x

)dx

=
0
(R
+
)
Poich`e dF(x)/dx = f(x), `e una forma esatta: = fdx = (dF/dx = dF.
Ne segue cos` che ogni 1-forma su R
+
`e tanto chiusa quanto esatta, ovvero
Z
1
(R
+
) B
1
(R
+
).
`
E stato cos` individuato il gruppo H
1
(R
+
) = 0, dove 0
indica che si tratta dellidentit`a.
Si studia ora la variet`a o
1
= e
i
, 0 2. si tratta di un insieme
connesso: anche in questo caso, quindi, H
0
(o
1
) = R.
Al ne di individuare, il gruppo H
1
(o
1
), `e conveniente considerare due 1-
forme ,

sulla circonferenza che siano chiuse ma non esatte. Anche la


loro dierenza, in genere, non sar`a esatta; tuttavia, si pu`o osservare come
16
come
_
2
0

/
_
2
0
= a ,
per un qualche a R. Si pu`o quindi immediatamente scrivere
_
2
0
(

a) = 0.
Date due forme chiuse ,

su o
1
, esiste quindi un numero reale a tale che
a `e coomologa a

: si conclude cos` che H


1
(o
1
) = R.
Ottenute cos` le informazioni su o
1
e su R
+
, `e ora possibile risalire ai gruppi
di coomologia su M mediante la formula di K unneth:
H
r
(M) =

p+q=r
[H
p
(M
1
) H
q
(M
2
)] , r = 0, 1.
I gruppi di coomologia di de Rham per M = R
2
0 o
1
R
+
sono
quindi:
H
0
(M) = H
0
(o
1
) H
0
(R
+
) = R R = R;
H
1
(M) = H
1
(o
1
)H
0
(R
+
)H
0
(o
1
)H
1
(R
+
) = RR0R = RR.
17
Indice
1 Introduzione 1
1.1 Topologia algebrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
1.2 Omologia, coomologia di de Rham . . . . . . . . . . . . . . . 2
2 Gruppi di omologia 2
2.1 Caratteristica di Euler . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
2.2 Simplessi, complessi simpliciali . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
2.3 Gruppi associati ai complessi simpliciali . . . . . . . . . . . . 4
2.4 Gruppi di omologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
2.4.1 Propriet`a dei gruppi di omologia . . . . . . . . . . . . 8
2.4.2 Struttura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
2.4.3 Numeri di Betti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
3 Coomologia di de Rham 9
3.1 Gruppi singolari di omologia su una variet`a . . . . . . . . . . 10
3.2 Gruppi di coomologia di de Rham . . . . . . . . . . . . . . . 11
3.3 Integrazione di una r-forma su M . . . . . . . . . . . . . . . . 11
3.3.1 Teorema di Stokes . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
3.4 Dualit`a di H
r
(M) e H
r
(M) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
3.4.1 Numeri di Betti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
3.5 Struttura dei gruppi di coomologia . . . . . . . . . . . . . . . 14
3.5.1 Dualit`a di Poincare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
3.5.2 Anelli di coomologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
3.5.3 Formula di K unneth . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
3.6 Esempio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
18

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