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IALE NUMERO SPEC

settembre 2011

IL CONCILIO DI TRENTO

PosteItalianeS.p.A.-Spedizioneinabbonamentopostale-D.L.353/2003(conv.inL.27/02/2004n.46) -art.1,comma1,D.C.B.Trento-Periodicoquadrimestrale registrato dal Tribunale di Trento il 9.5.2002, n. 1132. Direttore responsabile: Sergio Benvenuti - Distribuzione gratuita - Taxe perue - ISSN 1720 - 6812

ALTRESTORIE Periodico quadrimestrale di informazione Periodico registrato dal Tribunale di Trento il 9.5.2002, n. 1.132 ISSN 1720-6812 Comitato di redazione: Paola Bertoldi, Giuseppe Ferrandi, Patrizia Marchesoni, Paolo Piffer, Rodolfo Taiani (segretario) Via Torre dAugusto, 35/41 Direttore responsabile: Sergio Benvenuti 38122 TRENTO Hanno collaborato a questo numero: Emanuele Curzel, Adriano Prosperi, Anselmo Vilardi. Tel. 0461.230482 Fax 0461.237418 Progetto grafico: Graficomp Pergine (TN) info@museostorico.it Stampa: Publistampa Pergine (TN). www.museostorico.it

settembre 2011

NUMERO SPECIALE
Il Concilio di Trento Editoriale di Giuseppe Ferrandi Tradizione e attualit del Concilio di Trento: intervista ad Adriano Prosperi a cura di Paola Bertoldi I temi di discussione conciliare di Anselmo Vilardi

La visita a Trento del futuro Filippo II 11 Hubert Jedin 12 Concili, sinodi e conferenze episcopali 13 di Anselmo Vilardi Il Concilio pi immaginato che conosciuto 16 Proposte di lettura 17 La citt di Trento e la memoria del Concilio: le celebrazioni in occasione del terzo e quarto centenario di apertura a cura di Rodolfo Taiani

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Una rappresentazione famosa 20 Le Gallerie: da arteria di transito a luogo per la storia di Patrizia Marchesoni e Roberta Tait

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Domenica 18 settembre 2011 i concor renti della Mezza Maratona del Concilio/Citt di Trento e quelli Giuseppe della 10 km percorreranno le piazze e le vie della citt, attraversando Le Gallerie di Piedicastello. Grazie alla collaborazione tra la Fondazione Museo storico del Trentino e gli organizzatori (lADS Maratona del Concilio) la prima 21.097 metri della citt passer in un luogo musea le dedicato alla storia. Sar la galleria nera, allestita fino alla fine di settembre con la mostra Storicamente Abc, a fare da cornice alla doppia corsa (la Mezza e la 10 km) lungo i suoi 300 metri. Il passaggio dei concorrenti, oltre a costituire una novit assoluta per una competizione di questo tipo, simboleggia la forte sinergia tra la cultura e lo sport nel promuovere la citt e la sua offerta. Rappresenta anche unopportunit per crescere insieme, per diffondere la pratica sana dello sport e per

Editoriale

garantire una corretta conoscenza della storia. Le Gallerie si occupano di storia, principalmente di storia Ferrandi contemporanea, mentre questo numero speciale di AltreStorie propone alcuni sintetici contributi utili a gettare un primo sguardo su un grande evento del nostro passato, quale il Concilio di Trento. La citt, con il suo patrimonio artistico e architettonico, ricca di tracce che si riferiscono a tale evento. Esistono importanti istituzioni culturali, il Museo Diocesano e il Castello del Buonconsiglio, che possono offrire gli strumenti per la sua comprensione. Inoltre, ci sono decine e decine di libri che ne raccontano la storia e il significato delle sue conseguenze. Comprenderlo in tutte le sue implicazioni e nei suoi molteplici aspetti non facile. In questo numero troverete alcuni spunti e alcune informazioni per approcciare il tema. Buona lettura e, per chi corre o per chi cammina, anche buona gara!!!

anche ricordato che di fatto Il Concilio non riusc a questo fu il punto di arrievitare lo scisma ma convo di unaffermazione del trappose alla riforma propotere papale sulla Chiesa testante una riforma catintervista avvenuta in precedenza, tolica: un evento nato per ad Adriano Prosperi che trov nel dibattito consanare una frattura si risolciliare il suo sbocco finale. se con una divisione cona cura di Paola Bertoldi Possiamo quindi affermare solidata. Quali sono stati che lurgenza di rispondere gli effetti, positivi e negaalla sfida luterana fece s tivi, di questi esiti? che queste determinazioni Lascerei da parte per un dottrinali gi mature nella attimo il termine riforma, Chiesa del tardo Medioespecialmente oggi quando vo arrivassero a una sorta dopo secoli in cui ha indidi ultima cottura e a una cato solo lopera di Lutero e dei suoi seguaci se Adriano Prosperi, normalista, dal 2002 profes- loro formulazione organica ne rivendica luso anche sore ordinario di Storia moderna alla Scuola Nor- e completa. Questo comper la Chiesa di Roma. male di Pisa. Ha insegnato presso lUniversit del- port un prevedibile irrigiLa controversia teologi- la Calabria, lUniversit di Bologna e lUniversit dimento su posizioni dottrica e storiografica stata di Pisa e si occupato soprattutto di storia della nali e uninevitabile delusioa lungo il prodotto di una riforma e della controriforma, storia delle scoper- ne di quanti speravano nel frattura profonda, lequiva- te geografiche e delle missioni. Attualmente il suo Concilio come occasione di lente delle guerre di reli- maggiore interesse di ricerca riguarda la storia dialogo e riappacificazione. gione. C per un punto della cultura e della vita religiosa nella prima et Ma il dibattito tridentino su cui tutti concordano e moderna. membro dellAccademia dei Lincei e giunse a unaltra sostanziadellAccademia degli Intronati. Tra i suoi lavori si le risoluzione: lautorit dei cio il fatto che il Concilio segnalano: Tribunali della coscienza: inquisitori, vescovi usc sconfitta dal di Trento un evento che confessori, missionari (Torino 1996), Il Concilio dimostra limprevedibilit di Trento: una introduzione storica (Torino 2001), lacerante dibattito sullobdella storia perch, origina- L eresia del Libro Grande: storia di Giorgio Siculo bligo di residenza e i vescotosi dallappello di Lutero e della sua setta (Milano 2000), Dare lanima: sto- vi divennero il corpo spee dalla volont di Carlo V ria di un infanticidio (Torino 2005), Giustizia ben- cializzato politico e diplodi deprimere il potere del data (Torino 2009). Con Vincenzo Lavenia e John matico della Santa Sede e Papato e portare la pace Tedeschi ha curato il recente Dizionario storico la loro autorit venne fatta derivare direttamente dal religiosa nel suo Impero, dellInquisizione (Pisa 2010). Papato. Il Pontefice quinsi concluse invece con una riaffermazione del potere del Pontefice sulla parte di non venne riconosciuto come un primus inter della Chiesa che gli rimase fedele e con il consolida- pares, ma come il vertice di una struttura organizzamento definitivo della frattura religiosa. Ci che rese ta e gerarchica. evidente che siamo molto lontani inconciliabile il conflitto fu proprio il fatto che non dalle istanze dei riformatori del Tre o Quattrocento cera via di mezzo tra linterpretazione del cristianesi- (ad esempio Girolamo Savonarola solo per citare un mo proposta da Lutero e la permanenza di un corpo nome) che immaginavano un rinnovamento del corecclesiastico gerarchicamente obbediente a un Papa- po ecclesiale e un nuovo ruolo pastorale. to che rivendicava il ruolo di rappresentante di Dio in Se vogliamo azzardare una riflessione sullattualit terra. Il Concilio tridentino si mosse sui due fronti del- delle tematiche conciliari nella nostra societ, posle misure di disciplina interna e della definizione delle siamo dire che il modello tridentino esiste ancora dottrine: da un lato, si ebbe la decisa affermazione nei paesi cattolici e in particolare in Italia, anche se del carattere pastorale della funzione del clero, con chiaro che le interpretazioni sono diverse, perch la valorizzazione delle figure del parroco e del vesco- nel tempo si sono aggiunte enfatizzazioni e accenvo e la limitazione dei privilegi degli ordini religiosi; tuazioni. Molte delle decisioni assunte dal Concilio dallaltro la definizione dottrinale delle vie di distri- permangono anche oggi, come il corpo delle dottribuzione della grazia divina attraverso i sacramenti, ne, la disciplina del clero e i rigidi rapporti con i laiil tutto sotto il controllo del clero e con una serie di ci, il sacramento della confessione o il sistema delle anatemi contro le dottrine divergenti, definite come parrocchie. Inoltre, i decreti tridentini imposero un eresie da perseguire. E se vero che il Concilio alz modello verticale a una religione che aveva dimole barriere dellortodossia, specie su alcuni temi, va strato, gi nei secoli precedenti, una grande vitalit

Tradizione e attualit del Concilio di Trento

di iniziative dal basso, come dimostra la nascita di numerose confraternite. Questo un problema che si ripropone oggi, con molti segnali di inquietudine da parte di cristiani che vivono in una societ in continuo cambiamento e che chiedono risposte. La Chiesa cattolica stata spesso accusata di essere pi interessata al mantenimento del potere acquisito che non alla diffusione del messaggio evangelico. Quanto questa dimensione ha influito sulle dinamiche del Concilio di Trento e quanto presente anche oggi, nelle prese di posizione assunte dal Vaticano sulle varie questioni per lo pi di tipo etico (fine vita, divorzio, sessualit ecc.)? Il potere un aspetto reale e importante, si insinua in molti aspetti della vita ed difficile ignorare le sue dinamiche. Lutero innesc una polemica molto pesante: arriv ad affermare che il Papato rappresentava lanticristo e bruci, oltre alla bolla di scomunica, anche il Corpus Iuris Canonici, linsieme delle norme che regolavano il diritto canonico. Si tratt di un attacco durissimo nei confronti di unistituzione, il Papato, che nei secoli aveva affermato la propria pretesa di essere titolare di ogni potere, temporale e spirituale e che aveva creato a Roma un sistema di direzione della cristianit molto articolato, finanziario, diplomatico e di amministrazione della giustizia in materie spirituali e criminali. Quando la Santa Sede fu chiamata a rispondere allattacco delle monarchie nazionali, lo fece insistendo sul proprio potere e sul proprio ruolo di unica depositaria dei sacramenti, cio i canali della grazia. quindi chiaro che questa dimensione centrale per la Chiesa, ma va detto che in Italia la difesa del potere papale non venne solo dal Papato e dagli ordini religiosi, ma anche dalla societ laica. Di fatto, nella nostra penisola i seguaci di Lutero furono pochi. Rimane il fatto che da allora il mondo cristiano si divise fra chi

riconosceva nel Papato il depositario della dottrina e dei sacramenti e chi invece decise di affidare alla propria coscienza linterpretazione delle Scritture. Il problema oggi questo: il Papato rimane fedele alla sua posizione nella storia, al potere acquisito e non dimostra segnali di apertura nei confronti delle proposte interne di riforma. Oggi si pu reagire contro fenomeni come la ricchezza della Chiesa, i suoi privilegi, lamministrazione di capitali da parte del Vaticano, ma il nocciolo di fondo della questione del Papato, cio il ruolo cui non vuole rinunciare, non credo verr facilmente messo in discussione. Trento stata spesso retoricamente definita la citt del Concilio e anche recentemente le stato attribuito un ruolo di ponte nel dialogo ecumenico e interreligioso, specie nellesperienza promossa dal movimento dei focolarini e dalla sua fondatrice Chiara Lubich. Quali sono le conseguenze oggi sulla citt? Storicamente Trento ebbe questo ruolo di ponte, anche perch rappresentava il punto della penisola italica pi lontano da Roma e pi legato al mondo tedesco. Non furono pochi coloro che dallapertura del Concilio attesero la fine dei conflitti religiosi tra cristiani e una riforma della Chiesa allaltezza dei loro ideali. Agli occhi di personaggi come Pier Paolo Vergerio, vescovo di Capodistria, che giunse a Trento sfuggendo allarresto degli sbirri dellInquisizione, il Concilio doveva affermare la sua voce come il vero luogo di governo della Chiesa universale. Ma il Papato aveva disinnescato in anticipo la minaccia del Concilio quando nel 1542 ne aveva rinviato la convocazione e aveva creato la Congregazione del santUffizio dellInquisizione. Il modello della Congregazione come strumento dellaccentramento papale fu usato in seguito anche per il Concilio i cui decreti vennero assoggettati allapprovazione papale e allinterpreta 1539. Di fronte al rifiuto dei rappresentanti del mondo protestante di recarsi a Mantova, il Concilio viene rimandato a tempo indeterminato. 1545. Il 13 dicembre si tiene a Trento la solenne cerimonia di apertura del Concilio generale. 1546. L'8 aprile il Concilio approva i primi decreti. 1547. Il 10 marzo, prendendo a pretesto l'insorgenza di un'epidemia di peste, i legati dellimperatore Carlo V impongono il trasferimento del concilio a Bologna. 1548. Di fronte alle proteste dell'imperatore Carlo V, che si rifiuta di riconoscere la legittimit dei dibattiti, Paolo III dispone la sospensione del Concilio.

Cronologia essenziale

Prima fase (1545-1548) 1535. Papa Paolo III Farnese (1534-1549), appena eletto, annuncia l'intenzione di convocare un Concilio generale per provvedere a una riforma interna della Chiesa; l'apertura del Concilio tuttavia continuamente rinviata. 1536. Viene convocata una commissione di prelati, di cui fa parte anche Gian Pietro Carafa, futuro Paolo IV, con il compito di stendere una proposta sulla riforma della Chiesa. 1537. Il 9 marzo la commissione presenta al papa Seconda fase (1550-1552) il Consilium de emendata Ecclesia (Proposta di 1550. Dopo la morte di Paolo III, il nuovo papa riforma della Chiesa); Paolo III nello stesso anno Giulio III (1550-1555), gi legato papale durante le convoca un Concilio a Mantova, che tuttavia non precedenti fasi del Concilio, riconvoca il Concilio a prender mai avvio. Trento.

zione di una speciale congregazione cardinalizia. Linsoddisfazione per lesito del Concilio lasci un segno importante nella lunga sopravvivenza del sogno di un altro Concilio che ne portasse a termine lopera e realizzasse il sogno della riappacificazione. Quanto a Trento, la sua realt come luogo di congiunzione tra mondo germanico e mondo latino sopravvisse accanto allidea di Trento quale roccaforte cattolica che si opponeva ai protestanti. Oggi sono cresciuti i segni di una realt positiva di contatti e di dialogo che gi si avvertirono nel secolo scorso allaltezza dei convegni celebrativi del centenario del Concilio. A questo ha contribuito certamente il pontificato di papa Giovanni XXIII, ma anche una revisione di uneredit di intolleranza e di violenza religiosa quale era incarnata dalla devozione al Simonino. Credo poi che anche la nascita a Trento di enti come lIstituto storico italo-germanico o lIstituto di scienze religiose (a cui Hubert Jedin, uno dei pi grandi storici delle tematiche tridentine lasci in eredit i suoi libri), ben rappresentino questa nuova e pi aperta identit della citt. Una delle invenzioni del Concilio di Trento fu il seminario come luogo protetto di formazione del clero. Oggi siamo in un momento di grande cambiamento circa il ruolo ministeriale allinterno della Chiesa: come possibile immaginare nuovi modelli, che vadano oltre il perimetro tracciato dal Concilio di Trento? Devo premettere che si spesso enfatizzato il ruolo del Concilio nella creazione dei seminari: gli storici hanno dimostrato che si tratta di istituzioni formatesi lentamente nel tempo nel corso di un processo successivo alla stagione conciliare. Quello che invece venne stabilito a Trento fu che la condizione per diventare sacerdoti era lo studio. Prima di questo momento, infatti, la formazione dei preti avveniva in 1551. Il primo maggio riprendono i lavori del Concilio. 1552. In gennaio alcuni luterani si uniscono al Concilio, per allontanarsene per ben presto, dato che alcune decisioni importanti erano state prese in loro assenza. Il 28 aprile il Concilio viene nuovamente sospeso in seguito allo scoppio di un conflitto militare. Terza fase (1560-1563) 1560. Il 29 novembre Pio IV (1559-1565) ordina la ripresa dei lavori del Concilio. 1562. II 18 gennaio riprendono le sedute del Concilio. 1563. Il 3-4 dicembre si tiene lultima sessione del Concilio.

Trento con il Sacro Concilio


Il sacerdote Michelangelo Mariani, originario di Palazzolo sullOglio (Brescia), viaggi moltissimo in Europa tra Germania, Baviera e Francia. Giunse a Trento nel 1667, soggiornandovi periodicamente. Si trasfer in ultimo a Venezia dove mor nel 1696. Autore di varie opere storiche e poetiche noto soprattutto per aver pubblicato Trento con il Sacro Concilio et altri notabili, edito una prima volta nel 1671 e successivamente nel 1673. In questo volume, oltre a fornire un resoconto storico del Concilio, Mariani offre una minuziosa descrizione della citt e del territorio circostante, con ampie e interessanti divagazioni sugli usi e costumi della popolazione nonch sulle principali risorse economiche locali. Lopera stata ristampata in edizione anastatica nel 1989 a cura di Aldo Chemelli dalleditore Panorama di Trento.

Medaglia satirica a irrisione (con lettura capovolta) del concilio di Trento e della Chiesa romana (Trento, Castello del Buoncosiglio, monumenti e collezioni provinciali)

un modo quasi da artigiano di bottega, sul campo, con lapprendimento empirico e questo comportava una scarsa o nulla conoscenza del latino e delle Scritture. Dopo la Riforma protestante e dopo il Concilio di Trento, in confronto a quello che avvenne fuori del mondo cattolico, per esempio in Inghilterra e Germania dove i pastori si formarono nelle universit, nel mondo cattolico ci fu diffidenza nei confronti dellincontrollabile libert di letture dellambiente universitario. Per questa ragione nacque lidea di formare il corpo ecclesiastico in luoghi separati, come i collegi dei gesuiti: e questo fu il difetto dorigine dellistituzione del seminario. Fino a qualche decina di anni fa, infatti, in questi luoghi separati dal resto del mondo vennero rinchiusi fin da bambini molti futuri sacerdoti. Era una scelta operata da molte famiglie povere che vedevano garantiti per i figli, oltre al vitto e alloggio gratis, anche unistruzione e una carriera assicurate. Oggi sono venute meno queste tradizionali leve su cui la Chiesa poteva contare per il reclutamento del clero ed emergono nuove problematiche, da

quelle culturali di un confronto aperto con i saperi e le idee del mondo moderno a quelle pratiche, come linvecchiamento dei sacerdoti, la mancanza di ricambio generazionale: e intanto al modello pastorale del clero subentrata la funzione di potere finanziario e politico di corpi specializzati come lOpus Dei, i Legionari di Cristo, Comunione e Liberazione e cos via. Non spetta certo a me dare suggerimenti su come sia possibile far fronte a questa situazione ma mi pare che si vada verso un modello nuovo. Il prodotto conciliare del clero come un esercito di chierici che viene formato in luoghi appositi, preparato, armato e mandato a compiere la propria missione non pi attuale ed in crisi. Quindi la Chiesa si sta in qualche modo attrezzando per rispondere alle sfide e ai cambiamenti della societ di oggi? In realt se andiamo a vedere come si sta muovendo la Chiesa oggi vediamo che lattuale Pontefice, cos come il suo predecessore, tende piuttosto a cercare di recuperare aspetti del tridentinismo deteriore e a

I temi di discussione conciliare


Nel 1517 il frate agostiniano Martin Lutero affisse sulla porta della chiesa di Wittemberg, in Germania, le sue 95 tesi. A partire da quellatto ebbe origine la Riforma protestante, che si diffuse rapidamente e sanc la rottura dellunit della Cristianit europea. A fronte di un evento di tali proporzioni la Chiesa cattolica convoc nel 1545 a Trento un Concilio ecumenico per affrontare le problematiche dottrinali sollevate dai teologi protestanti e avviare un processo di generale riforma disciplinare e strutturale del clero e del laicato. Secondo Michelangelo Mariani, autore di Trento con il Sacro Concilio et altri notabili del 1673, parteciparono al Concilio 520 personalit, tra cui 13 cardinali legati, 4 cardinali non legati, 29 ambasciatori, 3 patriarchi, 33 arcivescovi, 233 vescovi, 15 abati, 12 generali di religione, 145 dottori in giurisprudenza e teologi, 15 procuratori di vescovi, 4 ufficiali, 9 cantori, 3 notai e 2 cursori; furono tenute 25 sessioni pubbliche e furono approvati 35 decreti, 117 canoni e 229 capitoli. I partecipanti al Concilio provenivano da 14 nazioni europee. Da un punto di vista dottrinale, il Concilio di Trento ribad le tradizionali posizioni teologiche, condannando definitivamente le posizioni luterane: i decreti conciliari, infatti, sancirono la centralit della tradizione ecclesiastica, accanto alle Sacre Scritture, come fonte della Rivelazione; ribadirono la centralit delle opere meritorie ai fini della salvezza; riaffermarono lesistenza di sette sacramenti (battesimo, penitenza, eucarestia, cresima, matrimonio, ordine, estrema unzione), dando particolare rilievo allordine e alleucarestia, di cui venne

continuare a far uso dello strumento papale di definizione delle dottrine e di controllo del clero e della societ che si chiamava "Congregazione dellinquisizione romana" e che dal 1965 si chiama "Congregazione per la dottrina della fede". Un atteggiamento questo che non risponde alle sollecitazioni dei laici pi sensibili. Pensiamo alla vicenda dei preti pedofili e a come stata gestita: poca trasparenza e un sistema di segretezza che risale al Cinquecento, a quando cio la Chiesa affid al segreto e allInquisizione i peccati cosiddetti graviores commessi dai propri ministri. Questo solo un esempio per far presente che molti problemi non hanno una risposta, anche perch listituzione ecclesiastica non dimostra una grande coerenza quando decide di appoggiare capi di stato che danno esempi pubblici di sfacciata immoralit in cambio di privilegi per le scuole cattoliche o dellinserimento dellinsegnamento della religione nei programmi scolastici. Come scrisse don Primo Mazzolari, questi rischiano di essere miserabili compromessi che poi si pagano e che derivano dal-

la vecchia logica della gestione del potere. Io credo comunque che i tempi siano maturi, anche in Italia, per una serie di cambiamenti allinterno della Chiesa e nei suoi rapporti con il mondo laico. Certo, la paura del nuovo e il costante tentativo di contrastare istanze di rinnovamento fanno parte delleredit del Concilio di Trento. La Chiesa oggi avrebbe bisogno di un nuovo Concilio? E se s quali potrebbero essere le tematiche oggetto di dibattito? Il Concilio richiama unidea di pacificazione, accordo, democrazia. Il concetto quello di un grande organismo allinterno del quale tutti possano dar voce alla propria opinione. Quindi chiaro che lipotesi di indire un nuovo Concilio possa essere presente e ricorrere di volta in volta nel dibattito pubblico. Ma come dimostra il caso del Concilio di Trento, per arrivare a un Concilio bisogna che la gravit dei problemi forzi la mano alla resistenza istituzionale di un corpo ecclesiastico ostile a ogni cambiamento. questa la situazione attuale?

sottolineato il significato di sacrificio propiziatorio per i viventi e i morti attraverso la trasformazione del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo (transustanziazione). Inoltre fu confermata lesistenza del purgatorio e la validit delle indulgenze, del culto dei santi e della Madonna. Infine fu affermata lautenticit della Bibbia nel suo complesso, lautorit della Vulgata (la traduzione latina della Bibbia curata da san Girolamo) e la celebrazione della Messa in latino. Alla base della riforma disciplinare intrapresa dal Concilio si pu individuare una rinnovata attenzione nei confronti dellimpegno pastorale. A tale fine fu rafforzata la figura e la funzione del vescovo e prescritta la creazione di appositi istituti di istruzione (i seminari), in cui i futuri parroci avrebbero potuto conseguire unidonea formazione. Pi in generale, con il divieto del cumulo dei benefici, lobbligo della residenza nella propria sede per vescovi e parroci e linderogabilit al principio del celibato sintese consolidare le strutture diocesane e porre la parrocchia al centro della vita religiosa dei fedeli. In tal senso i parroci divennero i protagonisti della cura pastorale del popolo attraverso la predicazione e linsegnamento della dottrina cattolica e tramite la tenuta di registri in cui annotare battesimi, matrimoni, sepolture e lassolvimento dei precetti religiosi da parte dei fedeli (registri parrocchiali). In tal modo ai parroci fu affidato anche una fondamentale funzione di sorveglianza sugli eventuali comportamenti contrari ai princpi sanciti dalla Chiesa che assunse la forma di un vero e proprio controllo sociale (Anselmo Vilardi).

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La visita a Trento del futuro Filippo II


Nel gennaio 1549 il figlio primogenito dellimperatore Carlo V, futuro re di Spagna Filippo II, soggiorn per cinque giorni nella citt di Trento. Michelangelo Mariani, nella sua opera Trento con il Sacro Concilio et altri notabili, fornisce una vivida descrizione del suo ingresso in citt, dei cortei che accompagnarono i suoi spostamenti e dei sontuosi festeggiamenti pubblici e privati che si tennero in suo onore in molte residenze cittadine nonch per le strade e piazze della citt che raramente in passato aveva avuto occasione di assistere a manifestazioni simili. Gi fuori della citt si fecero incontro allillustre ospite le pi importanti personalit locali: Procedevano 14 Paggi sopra Gianetti di Spagna riccamente adorni, a quali succedevano tutti i Primati, e Gentil huomini del Cardinal [Madruzzo] insieme con molti altri Primati, e Nobili della Contea del Tirolo. Seguivano il Colonel Nicol Madruzzo; il Baron Guglielmo Trusses; il Baron Gio. Guadentio Madruzzo, Padre del Cardinale;[]. In tal modo incontrato il Prencipe, e con le debite cerimonie complimentato pervenne in Citt tenendo destra il Cardinal dAugusta, la sinistra il Duca Mauritio, e seguendo immediatamente il Cardinal di Trento, il Cardinal di Ghien, et il Duca dAlua; lAlmirante di Castiglia; il Duca di Sessa; il Marchese dAstorga; il marchese di Pescara; il Commendator maggiore dAlcantara, et altri Cavaglieri con tutto il resto della Corte. In citt erano stati allestiti suntuosi apparati per onorare il futuro sovrano. In primo luogo, allingresso da porta Santa Croce il Principe attravers un arco trionfale sopra due Pilastroni con due Nicchi, et Archivolto.[] Sopra lArchivolto nellalto dunarchitrave freggio, et cornigione in gran quadro vedevasi Nettuno con il Tridente posato su tre monti; e sopra il quadro pendeva larma del Prencipe.[] Nel passar questArco, che tutto era finto di rosso marmo, si sbarr il cannone entrando il Prencipe in citt con ogni applauso. I festeggiamenti proseguirono oltre: alluscita di Filippo dal Duomo fu dato fuoco ad un Castello bellissimo dartificio eretto in Piazza con due gran Rote, che girando folgoreggiavano gettando raggi, e colpi [] durando per mezzhora questo spettacolo tramischiato nello stesso tempo da tiri dArtiglierie suon di Tamurri, e Trombe. Il Principe sfil per le strade della citt, dove erano stati allestiti in suo onore ovunque archi trionfali, altre architetture temporanee e giochi con fuochi dartificio. Nella piazza del Castello (attuale piazza Mostra) era stato innalzato un colosso di maravigliosa grandezza figurato dargento rilievo rappresentante Hercole in atto di levare due Colonne con sotto in idioma Spagnolo: Esta, qui se sollevar/ Muy gran Principe, y Sennor,/ Don Filippe el fegundo,/ Porque no haien el mondo/ Iamas algun lugar,/ En que no pueda pasar/ vuestro invitto valor./ Entrato infine nel Castello del Buonconsiglio il Principe venne accolto con tutti gli onori dal cardinale Cristoforo Madruzzo, che organizz un suntuoso banchetto. Seguirono cinque giorni di continui festeggiamenti: a Trento durorono le allegrezze incessantemente di Sbarri, Corteggi, Conviti, Festini, Musiche, Balletti, Tornei, et altre dimostranze di hilarit con ogni maggior spesa, e pompa. Alla vigilia della sua partenza si tennero spettacoli ancora pi scenografici: Erasi fabricato un maraviglioso Castello di fuoco dartificio con Torre, balouardi, recinto, e propognacoli; a appresso vedevasi come una gran Caverna, o Voragine figurante lInferno, su la cui Porta stava di rilievo un Hercole, strascinando con catena il Can Cerbero. [] in cima alla torre stava un gran Mela granato tutto gravido di razi, e raggi. Di fronte a questa struttura fu organizzata una spettacolare giostra cavalleresca, capitanata da Niccol Madruzzo, fratello del cardinale, e un combattimento tra mostruosi esseri mitologici. Infine si mand tutto a fiamme il Castello; per ultimo scoppiando s la torre il Pomo granato con pi di cento colpi non senza gran diletto de spettatori.

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Hubert Jedin (Grobriesen, 17 giugno 1900-Bonn, 16 luglio 1980) stato sicuramente lo studioso che pi si occupato di storia del Concilio di Trento. La sua attivit di ricerca testimoniata da unampia produzione scientifica che comprende oltre ad una monumentale Storia della Chiesa in dieci volumi, anche la Storia del Concilio di Trento in quattro volumi, pubblicata tra il 1949 e il 1975. Questopera fu tradotta e pubblicata in italiano dalla casa editrice Morcelliana di Brescia che lha riproposta anche di recente in una nuova ristampa. Il legame di Hubert Jedin con la citt di Trento non fu per solo di studio ma anche di impegno istituzionale. Lo storico tedesco partecip, infatti, negli anni quaranta del Novecento al Comitato di redazione della rivista Il Concilio di Trento, edita in occasione delle celebrazioni per il quarto centenario dellapertura del Concilio stesso, ma soprattutto fu fondatore, nel 1973, insieme a Paolo Prodi, e per iniziativa dellallora Istituto trentino di cultura, dellIstituto storico italo-germanico in Trento, di un progetto scientifico-culturale che ha contribuito, fra le altre cose, alla realizzazione di numerosi e importanti appuntamenti seminariali. Fra questi la settimana di studio del 12-17 settembre 1977 dedicata al tema Il Concilio di Trento come crocevia della politica europea, i cui atti furono pubblicati nel 1979 a cura proprio di Hubert Jedin e Paolo Prodi nella collana Quaderni degli Annali dellIstituto storico italo-germanico in Trento presso la casa editrice Il mulino di Bologna. Infine, a saldare questo rapporto privilegiato con la citt del Concilio, che gli ha anche intitolato una via, tutta la biblioteca di Jedin fu donata al momento della sua morte alla Biblioteca dellIstituto di scienze religiose, presso lodierna Fondazione Bruno Kessler, contribuendo a creare un centro di documentazione su questo fondamentale passaggio nella storia della Chiesa cattolica unico nel suo genere. Un partecipato ricordo di Hubert Jedin rivive nelle parole di Iginio Rogger che ne ha raccontato la parabola umana e scientifica nel contributo Un ricordo di Hubert Jedin a ventanni dalla morte in Cristianesimo nella storia, v. 22 (2001), n. 2, pp. 307-313 (rt).
Nell'immagine il ritratto di papa Paolo III, opera del Tiziano

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Il Concilio ecumenico lavoro pastorale. Il sinodo una solenne assemblea a dei vescovi, che pu essere cui devono obbligatoriagenerale o limitato a sinmente prendere parte tutti gole regioni o continenti, si i vescovi della Cristianit. Il riunisce periodicamente per Concilio ecumenico, conanalizzare volta per volta un di Anselmo Vilardi vocato per risolvere alcune tema ben definito. complesse questioni teoAltra cosa ancora la Conlogiche, indetto e presieferenza episcopale che riuduto dal Papa in persona o nisce tutti i vescovi di una da suoi legati senza perionazione in un organismo dicit regolare, sebbene tra consultivo permanente, osil IV e lVIII secolo questo sia, secondo quanto afferprivilegio fosse prerogamato nel Codice di diritto tiva anche degli imperatori canonico, lassemblea dei romani. I decreti conciliari vescovi di una nazione o di entrano in vigore solo dopo un territorio determinato, i lapprovazione papale. quali esercitano congiuntaIl numero e lautorit dei Concili ecumenici varia mente alcune funzioni pastorali per i fedeli di quel a seconda delle Chiese cristiane. In particolare la territorio, per promuovere maggiormente il bene Chiesa cattolica ne riconosce 21, dal Concilio di che la Chiesa offre agli uomini, soprattutto mediante Nicea del 325 al Concilio Vaticano II del 1962-1965. forme e modalit di apostolato opportunamente adeNel periodo del grande scisma dOccidente (1378- guate alle circostanze di tempo e di luogo, a norma 1417), durante il quale furono eletti contemporanea del diritto. mente svariati Papi da diverse fazioni di cardinali, si Nella storia della Chiesa cattolica si contano, come diffuse una dottrina, denominata Conciliarismo, si detto, 21 concili ecumenici. Di seguito si offre secondo la quale la somma autorit ecclesiastica una breve sintesi dei principali contenuti affrontati in sarebbe spettata non al Pontefice, ma al Concilio ciascuno dessi. In tal senso, per approfondimenti, si ecumenico. Questa dottrina venne particolarmente rinvia allopera curata da Hubert Jedin, Storia della dibattuta durante il Concilio di Costanza (1414-1418). Chiesa in dieci volumi edita nella versione italiana In un primo tempo il decreto conciliare Haec Sancta dalla casa editrice Morcelliana di Brescia. del 1415 afferm la superiorit del Concilio, ma suc- 325. Primo Concilio di Nicea. Convocato dallimpecessivamente fu ristabilita la dottrina tradizionale che ratore Costantino I (274-337) e approvato da papa attribuisce, ancor oggi, la suprema potest al Ponte- Silvestro I (314-335): fu condannata leresia ariana, fice. che subordinava il Figlio al Padre. Contestualmente Le idee conciliariste furono riprese durante il Con- venne formulata una dichiarazione di fede, il cosidcilio non canonico di Pisa del 1511, ma furono defi- detto Credo niceno, ancora oggi considerato uno nitivamente condannate dal V Concilio Lateranense dei pilastri della fede cristiana, nel quale si precisa (1513-1514). la fede trinitaria, ribadendo la consustanzialit del Al contrario dei Concili ecumenici, il Sinodo dioce- Padre e del Figlio; questa dottrina sostiene che il sano ha carattere prevalentemente locale, in quanto Padre e il Figlio sono fatti della stessa sostanza, nega si tratta della riunione del clero e dei fedeli di una che il Figlio sia stato creato e che la sua esistenza sia diocesi, convocata e presieduta dal vescovo per posteriore al Padre. affrontare i problemi della Chiesa locale, soprat- 381. Primo Concilio di Costantinopoli. Convocato tutto su temi connessi alla disciplina, alla giurisdi- dallimperatore Teodosio (347-395) e approvato da zione ecclesiastica e alla missione pastorale. In casi papa Damaso I (366-384): fu confermata la condanna straordinari essi possono essere presieduti dallo dellarianesimo e formulata la versione definitiva del stesso Pontefice o da suoi legati. Nel corso dei secoli Credo, il cosiddetto Simbolo niceno-costantinopoi Sinodi delle Chiese locali vennero definiti a volte litano. Concili e per questo motivo ancora oggi si tende a 431. Concilio di Efeso. Convocato dallimperatore confondere i due organismi. Teodosio II (401-450) e approvato da papa Celestino I Nel 1967 Paolo VI istitu il Sinodo dei Vescovi cui (422-432): questo concilio fu incentrato sul dibattito venne affidato il compito, prevalentemente con- inerente la natura di Cristo. In tal senso fu sancita sultivo, di esaminare alcuni scottanti problemi del lunione perfetta della natura umana e della natura mondo contemporaneo e di aiutare il Papa nel suo divina in Ges Cristo e condannata leresia di Nesto-

Concili, sinodi e conferenze episcopali

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rio secondo la quale Maria aveva generato un uomo nel quale era s presente la natura divina, ma separata. Maria assunse conseguentemente il titolo di Theotokos, madre di Dio. 451. Concilio di Calcedonia. Convocato dallimperatore Marciano (392-457) e approvato da papa Leone I Magno (440-461): fu ribadita la dottrina dellunione perfetta della natura umana e divina in Ges Cristo e la conseguente condanna del nestorianesimo; inoltre fu condannata anche leresia monofisita, per la quale la natura umana di Ges Cristo era assorbita da quella divina e dunque in lui era presente solo la natura divina. 553. Secondo Concilio di Costantinopoli. Convocato dallimperatore Giustiniano (482-565) e riconosciuto da papa Vigilio (537-555): furono condannati gli scritti di tre autori nestoriani, Teodoro di Mopsuestia, Teodoreto di Ciro e il vescovo Iba di Edessa, la cui raccolta era nota sotto il nome di tre capitoli, per favorire la pacificazione dellImpero romano dOriente, allepoca scosso da conflitti religiosi. 680-681. Terzo Concilio di Costantinopoli. Convocato da papa Agatone (678-681): fu condannata la dottrina del monotelismo, che ammetteva in Ges Cristo ununica energia naturale divino-umana e ununica volont divino-umana, e si conferm la dottrina delle due nature in Cristo, lumana e la divina. Fu inoltre condannato il papa Onorio I (625-638) per la sua negligenza nel reprimere leresia monotelita. 787. Secondo Concilio di Nicea. Convocato da papa Adriano I (772-795): fu sancita la legittimit del culto delle immagini sacre. 868-870. Quarto Concilio di Costantinopoli. Convocato da papa Adriano II (867-872): fu condannato e deposto il patriarca di Costantinopoli Fozio, che aveva ottenuto il seggio obbligando alle dimissioni il suo predecessore. Fra le altre cose venne confermata la legittimit del culto delle immagini e sancito lordine di rilevanza dei cinque patriarchi della Cristianit: il papa di Roma, i patriarchi di Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme. 1123. Primo Concilio Lateranense, Roma. Convocato da papa Callisto II (1119-1124): fu confermato il concordato di Worms, con il quale si poneva termine alla lotta per le investiture tra il Papato e il Sacro Romano Impero Germanico. Inoltre furono decretate una serie di ordinanze, tra cui lindulgenza per i crociati e la scomunica contro i briganti che assalivano i pellegrini, e varie norme inerenti lamministrazione dei sacramenti e il conferimento di cariche ecclesiastiche. 1139. Secondo Concilio Lateranense, Roma. Convocato da papa Innocenzo II (1130-1143): venne condannata leresia di Anacleto e furono sancite una serie di norme, tra cui il rafforzamento dellobbligo del celibato per il clero, alcune modalit inerenti lele-

zione dei vescovi e svariate proibizioni (ad esempio contro lusura e i tornei). 1179. Terzo Concilio Lateranense, Roma. Convocato da papa Alessandro III (1159-1181): fu sancita la pace tra il Papato e limperatore Federico Barbarossa e furono emanate svariate norme in campo ecclesiastico e civile, tra cui lobbligo della maggioranza dei due terzi per lelezione papale e let minima per lelezione dei vescovi.

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1215. Quarto Concilio Lateranense, Roma. Convocato da papa Innocenzo III (1198-1216): nei 70 capitoli emanati in questo concilio sono presenti, tra laltro, una confessione di fede, in cui si espone la dottrina della transustanziazione eucaristica, e alcune norme riguardanti lobbligo della confessione, lorganizzazione della Chiesa e la legislazione relativa agli ebrei. 1245. Primo Concilio di Lione. Convocato da papa

Innocenzo IV (1243-1254): venne condotto un processo contro limperatore Federico II che port alla sua deposizione. Inoltre furono emanati 22 capitoli riguardanti la vita della Chiesa. 1274. Secondo Concilio di Lione. Convocato da papa Gregorio X (1271-1276): i principali temi trattati furono le modalit di elezioni dei pontefici, il sostegno alle crociate e i tentativi fallimentari di favorire la riunione con il mondo ortodosso. 1311-1312. Concilio di Vienne. Convocato da papa Clemente V (1405-1415): venne soppresso lOrdine dei Templari, si discusse sul tema della povert francescana e furono emanati alcuni decreti di riforma. 1414-1418. Concilio di Costanza: risolse il grande scisma dOccidente, che aveva portato allelezione contemporanea di diversi pontefici, condann leresia del teologo boemo Jan Hus ed eman alcune decreti in cui si esponeva la dottrina del conciliarismo, secondo la quale il concilio ecumenico ha la supremazia sullautorit papale. 1431-1445. Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze. Convocato da papa Eugenio IV (1431-1437): in questo Concilio esplose un ulteriore conflitto tra le tesi conciliariste e la dottrina della supremazia papale, che infine prevalse. Furono pianificati, ma senza successo, ulteriori tentativi per giungere alla riunificazione della Chiesa cattolica e delle chiese cristianoorientali (compreso il mondo ortodosso). 1512-1517. Quinto Concilio Lateranense, Roma. Convocato da papa Giulio II (1503-1513) e conclusosi sotto papa Leone X (1513-1521): venne ribadita la superiorit dellautorit papale sul Concilio e si emanarono alcuni decreti di riforma della Chiesa. 1545-1563. Concilio di Trento. Convocato da papa Paolo III (1534-1549) e conclusosi sotto papa Pio IV (1559-1565) (confronta scheda di approfondimento alle pagine 8-9). 1870. Primo Concilio Vaticano, Roma. Convocato da papa Pio IX (1846-1878): venne sancita la dottrina dellinfallibilit e del primato papale. 1962-1965. Secondo Concilio Vaticano, Roma. Convocato da papa Giovanni XXIII (1958-1963) e conclusosi sotto papa Paolo VI (1963-1978): nelle quattro Costituzioni si espone la dottrina riguardante la riforma e la promozione della liturgia, la natura e la missione della Chiesa, la genuina dottrina sulla divina Rivelazione e la relazione della Chiesa con il mondo moderno. Ulteriori nove Decreti vertono sui mezzi di comunicazione, sullecumenismo, sulle Chiese orientali, sullufficio pastorale, sullapostolato dei laici, sulle missioni, sul mistero e sulla vita sacerdotale. Infine nelle tre Dichiarazioni vengono affrontati i temi delleducazione cristiana, delle religioni non cristiane e della libert religiosa.

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Il Concilio pi immaginato che conosciuto


Sul Concilio di Trento apparso nel 2010 il saggio di Paolo Prodi Il paradigma tridentino: un epoca della storia della Chiesa edito dalla casa editrice Morcelliana di Brescia. il lavoro come scrive Alberto Melloni in una recensione apparsa sul Corriere della Sera del 27 febbraio 2011 di un grande maestro che rilegge il Concilio non nella sua sequenza fattuale, ma nelle grandi strutture intellettuali e politiche che formano un paradigma nel cui esaurimento sinnesta la svolta epocale del Vaticano II: la professione di fede, la pratica del potere, lesercizio della giurisdizione, la disciplina del clero e del popolo, la via della santit e della missione. Fra le tesi enunciate da Paolo Prodi due appaiono particolarmente forti e significative. La prima prosegue Melloni che la svolta del secolo XI, quella gregoriana, e due secoli dopo la scoperta di Aristotele gettino le basi di quellautonomia del mondo che diventa la modernit. Qui Prodi trova la spiegazione della paradossale coincidenza tra i sostenitori di una modernit frutto del trionfo della ragione sulla tradizione giudaico-cristiana e i nemici della modernit che alla stessa tradizione fanno riferimento []. La seconda tesi riguarda la forma di Stato sovrano, elaborata dalla Chiesa romana per la propria libertas, che diventa la matrice della sovranit statuale come tale e che alla fine sopravvive, proprio oggi nonostante il paradigma tridentino si possa dire esaurito, o forse proprio perch si esaurito! nella gestione del potere. Per Prodi, dunque conclude Melloni , "il ricorso sempre pi frequente allo Stato per trasformare il peccato in reato produce una contraddizione che si ritorce proprio contro la capacit della Chiesa di generare norme vincolanti la coscienza dei propri membri, e fa di essa quellagenzia etica sui rischi della quale il Papa mette in guardia (rt).

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Proposte di lettura a cura della Biblioteca della Fondazione Museo storico del Trentino
Adriano Prosperi, Il Concilio di Trento: una introduzione storica, Torino: Einaudi, 2001. Nellet aperta dal Concilio Vaticano II e segnata dal bilancio epocale della sua storia e delle sue prospettive che la Chiesa cattolica ha avviato col grande Giubileo dellAnno 2000, il Concilio di Trento appare nello stesso tempo vicino e remoto. Da un lato, esso ricorda let delle guerre di religione, dallaltro, con la solenne riaffermazione dellidentit cattolica, appare come il punto di partenza di un consolidamento e di un rinnovamento della Chiesa, premessa essenziale degli sviluppi successivi. Celebrato per impulso della politica di supremazia europea dellImpero di Carlo V, nonostante le iniziali accanite resistenze del Papato, il Concilio che si apr a Trento un evento storico complesso. Lindagine sui molti aspetti della sua storia ha dato vita a una storiografia che, fin dai tempi della grande opera di fra Paolo Sarpi, ha dovuto riflettere sui legami tra potere e Vangelo, coscienza e azione civile, Chiesa e Stato; e intanto, linterpretazione e lapplicazione dei suoi decreti ha sostanziato la vita storica del mondo cattolico e ne ha guidato le trasformazioni fino ai nostri giorni. Il libro, che stato preceduto nel 1999 dalluscita del volume del medesimo autore Il Concilio di Trento e la Controriforma, edito da UCT nel 1999, introduce alla conoscenza dei principali aspetti del Concilio e della sua opera. Antonio Autiero e Marinella Perroni (a cura di), Anatemi di ieri, sfide di oggi: contrappunti di genere nella rilettura del Concilio di Trento, Bologna: EDB, 2011 La ricorrenza del 450 anniversario della chiusura del concilio di Trento, nel prossimo 2013, stimola ad aprire una finestra di approfondimenti e di ricerca in chiave storica e teologica sul significato dellevento conciliare e della sua ricezione nella storia della Chiesa e della cultura postridentina. Un taglio non consueto quello che porta a interrogarsi sugli effetti che il Concilio ha avuto riguardo alla considerazione della natura e del ruolo delle donne nella vita religiosa, nella prassi di Chiesa, nel lavoro teologico. Una rilettura teologica di questo fenomeno contribuisce a una migliore comprensione della genesi e della valenza di quanto il Concilio ha detto e ha fatto. Per questo una rilettura anche del Concilio di Trento in chiave di genere non impresa stravagante e ambizione vana, ma un dovere nei confronti della storia e un debito verso la corretta comprensione teologica. Il volume scandisce i momenti e le tappe di un simile intreccio, facendone risaltare i nodi problematici, ma evidenziando anche gli spunti originali e promettenti per successivi approfondimenti. Massimo Firpo e Ottavia Niccoli (a cura di), Il cardinale Giovanni Morone e lultima fase del Concilio di Trento, Bologna: Il mulino, 2010 Il volume si prefigge di approfondire le vicende, le relazioni, gli orientamenti del cardinale Giovanni Morone, uno dei protagonisti della storia della Chiesa e della vita religiosa del Cinquecento, di cui simboleggia e riassume le contraddizioni. Diplomatico di statura europea, processato e imprigionato per eresia sotto Paolo IV, liberato alla morte di questi e legato pontificio allultima fase del Concilio di Trento, il personaggio acquista dalle ricerche che vengono qui presentate una ricchezza ulteriore, anche nel confronto con altre figure altamente significative della Chiesa dellet tridentina con cui fu in rapporto: dal papa Pio IV a Carlo Borromeo al cardinal Madruzzo a esponenti del mondo degli spirituali. Nello stesso tempo, dal volume emergono con chiarezza i problemi e le difficili scelte di quegli anni, le prospettive di riforma che il Concilio parve aprire, ma che andarono in parte deluse e il significato storico dellascesa al trono papale del sommo inquisitore Michele Ghislieri, con la fine definitiva di una stagione della vita della Chiesa.

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giorno 13 si udirono di nuovo, La citt di Trento commemor segnali della pubblica gioia, gli per la prima volta lapertura del spari e le musiche. Siccome le Concilio nel 1845 in occasione sacre funzioni dovevano celedel terzo centenario. Lo fece le celebrazioni brarsi nella chiesa di Santa Macon ampie e partecipate maniin occasione del ria Maggiore, alle ore 9 mosse festazioni di piazza promosse terzo e quarto dalla Cattedrale dirigendosi per dallallora vescovo Giovanni Necontrada Larga (via Belenzani) pomuceno de Tschiderer e delle centenario di apertura la processione solenne nellorquali rimane testimonianza in dine seguente: un drappello di un testo celebrativo di grande a cura di Rodolfo Taiani gendarmi a cavallo rompeva la formato e riccamente illustrato folla accalcata sulle vie; i sacri con litografie di Basilio Armani, vessilli delle parrocchie preceedito da Monauni con il titolo .P . Cappuccini e i Minori Feste secolari del Concilio di Trento con solenne voto devano gli ordini regolari: P celebrato nei giorni 12, 13, 14 dicembre 1845 descrit- riformati di San Francesco, i chierici del Seminario, il te ed illustrate. Di queste feste d un resoconto un clero delle parrocchie e i numerosi sacerdoti forestiesecolo dopo Giuseppe Stefani nella rivista Il Conci- ri; seguivano i Beneficiati della Cattedrale, due manlio di Trento, edita per celebrare il quarto centenario sionari in piviale, i Canonici in cappa, il Pastoralista, il di apertura del Concilio. Una cronaca che ripercorre Cerimoniere e mons. Decano; teneva dietro in mitra il programma di iniziative reso noto dal Vescovo de e piviale il Vescovo di Feltre celebrante in mezzo a Tschiderer attraverso una lettera pastorale pubblica- due canonici, seguivano cinque Vescovi in piviale di ta sul Messaggere tirolese del 3 dicembre dello stes- raso rosso ricamati in oro e con mitre preziose; preso anno. Per tre giorni la citt di Trento fu animata da ceduto da un Canonico colla croce arcivescovile e grandi festeggiamenti cui parteciparono, nonostante dal primo cerimoniere, compariva Sua Eminenza il la stagione, numerosi e importanti autorit civili e Cardinale in mezzo a due prelati mitrati; chiudeva il religiose, nonch la popolazione cittadina. Per loc- corteggio il Consiglio municipale seguito da un altro casione furono anche ripulite le strade e abbellite le drappello a cavallo. case in modo da offrire una degna ospitalit ai nume- Nella chiesa di Santa Maria Maggiore lesse lerudito rosi vescovi che cominciarono ad affluire in citt fin discorso il professore emerito dellUniversit di Pavia don Domenico Benvenuti, indi con rito solenne dal 10 dicembre. Agli 11, dallantica torre del Castello narra Giusep- celebr pontificalmente la Santa Messa il Vescovo di pe Stefani , tuonava lannunzio dellimminente ar- Feltre; nellordine medesimo la processione fece ririvo del Legato pontificio; a Lavis lo incontrarono il torno alla Cattedrale. Anche alle funzioni pomeridiaVescovo, le autorit politiche e il municipio cittadino. ne si ebbe un grande concorso di popolo. Al Teatro Il Cardinale entr in citt mentre suonavano i sacri Sociale si tenne una grandiosa accademia e si esegu bronzi e le artiglierie rimbombavano dalle torri e dal- lo Stabat Mater di Rossini [prima esecuzione, Parigi le mura. Davanti alla residenza vescovile le bande 1842]. Il ricavato era devoluto agli Asili per linfandiedero concerto in mezzo a centinaia di fiaccole che zia. Si fecero generose elargizioni ai poveri della citt. Per iniziativa del clero di Santa Maria Maggiore si rompevano le tenebre. Allindomani il Duomo parato in modo solenne era raccolsero i fondi necessari per erigere, su disegno affollatissimo. Erano presenti assieme col municipio dellingegnere civico Paolo Leonardi, una colonna di Trento i podest di Rovereto e Riva; alle ore 9, so- marmorea colla statua della Vergine col bambino, lennemente ricevuto, il Cardinale fece il suo ingresso pregevole lavoro dello scultore trentino Oradini. Un nella Cattedrale; fu celebrato il pontificale dal Vesco- tempo questa statua decorava la soppressa chiesa vo di Lodi con discorso del vescovo di Feltre. Il canto del Carmine. fu eseguito da vari cori uniti con accompagnamento Lultimo giorno era sorto e il sacro triduo stava per dorchestra. Nel pomeriggio dopo la ufficiatura cora- chiudersi. La Cattedrale era come nei giorni precele si cantarono le litanie lauretane, celebrante il Ve- denti affollatissima. Il Vescovo di Lodi lesse dal perscovo di Lodi. Alla sera numerosi colpi di mortaretti gamo la sacra omelia e poi pronunci in lingua latina furono sparati; 300 cittadini con torce e fiaccole ac- la professione di fede cattolica prescritta dal Concicese, 240 suonatori, tutti in uniforme e militarmente lio. Celebr la Santa Messa con rito pontificale il Carordinati, mossero dalle sale dellIstituto sociale e si dinale Arcivescovo e alla fine fu pubblicato il Breve portarono davanti alla residenza vescovile dove si dindulgenza. Dalla residenza vescovile mosse il cortrovavano accolti il Legato pontificio, i Vescovi e i teggio degli illustri prelati per assistere ad una accaprelati. Furono eseguiti scelti pezzi musicali e lanciati demia letteraria nel Seminario, dove i chierici diedero centinaia di globi aerostatici colorati. Al mattino del prove svariate di coltissimo ingegno. Furono letti vari

La citt di Trento e la memoria del Concilio

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componimenti di sacro argomento in prosa e poesia nelle antiche lingue della classica letteratura, lebraica, la greca e la latina e nelle lingue moderne: italiana, francese, tedesca e inglese. Alla sera fantastica illuminazione della citt che super ogni aspettativa. Si rinnov in piazza Duomo lo spettacolo degli aerostati, tutte le bande musicali ricomparvero, prima unite e poi disgiunte, alternando festose armonie. Inscrizioni in forma classica latina comparvero sulla Cattedrale, sulla chiesa di Santa Maria Maggiore, sul Municipio, sulla chiesa di Santa Trinit, sul Seminario, sul Collegio vigiliano, sulla casa Tevini. Erano gi pronti i conii per la medaglia commemorativa delle feste, quando allultima ora sorsero difficolt per certi diritti di zecca; queste si stavano appianando, ma sul pi bello sparirono i conii che probabilmente furono sequestrati. In tutta fretta fu fatto un gettone di forma ovale. Benedetto Giovanelli dett liscrizione. Passa un altro secolo e in Citt si torna a parlare di celebrazioni solenni in occasione del quarto centenario dellapertura del Concilio. Se ne fa promotore e principale sostenitore larcivescovo di Trento Celestino Endrici che gi il 13 giugno 1939 decise di convocare nella sala maggiore del Municipio di Trento le pi alte Autorit ecclesiastiche e civili del Comune e della Provincia per ottenerne lappoggio nellattuazione del programma di festeggiamenti. Il lavoro di organizzazione, avviato con largo anticipo, conobbe tuttavia unimmediata battuta darresto a causa della morte del vescovo Endrici stesso, avvenuta alla fine di ottobre del 1939. Solo due anni dopo, quando fu designato il nuovo vescovo, Carlo de Ferrari, lazione pot riprendere vigore. Sotto la sua direzione e per opera del Comitato diocesano precedentemente nominato, si intensific la raccolta di aiuti finanziari, si concretizzarono gli accordi e si costitu il Comitato redazionale della rivista del centenario, Il Concilio di Trento, il cui primo fascicolo usc alla fine del 1942 e lultimo, dopo un periodo di interruzione, nel 1947. Fu pubblicato inoltre un opuscolo sul Concilio scritto da Simone Weber, si avvi la raccolta

di materiale iconografico e si intensific il lavoro per la costruzione della chiesa dedicata a Cristo Re che doveva sorgere nellomonimo quartiere a nord della citt, proprio a ricordo del quarto centenario. Nella seduta del 30 giugno 1943 il comitato elabor il programma definitivo delle manifestazioni da promuoversi nel corso dellanno centenario, dal 13 dicembre 1945 al 13 dicembre 1946, programma che doveva comprendere unampia serie di manifestazioni di carattere sia religioso sia artistico-letterario. Fra le prime erano previste, ad esempio, missioni popolari preparatorie in tutte le parrocchie, una solenne rievocazione della giornata inaugurale del Concilio il 13 dicembre 1945, cicli di conferenze distribuiti durante lanno sui maggiori personaggi del Concilio, pellegrinaggi nei mesi estivi dalle diocesi confinanti, consacrazione in settembre del tempio dedicato a Cristo Re e solenne chiusura dellanno centenario il 13 dicembre 1946. Fra le seconde si era pensato alla pubblicazione di due volumi sulliconografia generale e locale del Concilio, alla coniatura di medaglie commemorative, allallestimento di una mostra iconografica del Concilio e di una mostra darte sacra diocesana. Lo sviluppo degli eventi legati alla seconda guerra mondiale costrinse tuttavia il Comitato a sospendere ogni attivit e a congelare ogni decisione. Solo nel giugno del 1945, il Comitato pot tornare a riunirsi per riallacciare i contatti col Comitato redazionale della rivista e concordare qualche iniziativa per celebrare il centenario. Fu cos deciso, viste le cattive condizioni generali, di limitare la celebrazione centenaria a una manifestazione da organizzarsi per il 13 dicembre 1945 che comprendesse in fase preparatoria una missione generale cittadina dal 2 al 10 dicembre, due discorsi di valenti oratori nei giorni 11 e 12 dicembre per illustrare alla cittadinanza il significato e limportanza del Concilio e nel giorno 13 dicembre stesso un solenne pontificale in Duomo preceduto da una processione dalla chiesa della Santissima Trinit alla Cattedrale a ricordo della processione inaugurale del Concilio. A conclusione, si sarebbe tenuta la commemora-

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zione ufficiale nella sala maggiore del Castello del Buonconsiglio. I discorsi ufficiali furono tenuti dal professor Giuseppe Lazzati dellUniversit cattolica di Milano, sul tema Riforma protestante e controriforma cattolica e dal professor commendator Camillo Corsanego del pontifico Ateneo lateranense sul tema La crisi spirituale del sec. XVI e il Concilio di Trento. In ultimo il professor Pio Paschini, rettore del medesimo pontificio Ateneo lateranense, pronunci la solenne commemorazione. Momento centrale di questo ridotto programma di festeggiamenti fu tuttavia la celebrazione religiosa del 13 dicembre della quale si riporta la descrizione proposta sulle pagine della rivista Il Concilio di Trento: Verso le 9 mentre i sacri bronzi ripetevano il loro inno di gloria e le finestre delle case prospicienti le

vie Santa Trinit, San Vigilio, Garibaldi e piazza del Duomo, che corrispondono allitinerario seguito dai padri del Concilio nella processione di apertura, vanno adornandosi di vessilli e di serici drappi, nella storica chiesetta della Santa Trinit affluiscono il Clero e le personalit partecipanti alla processione che accompagner alla Cattedrale Sua Eminenza il Cardinale Piazza, Patriarca di Venezia. Sua Eminenza giunge alle 9.30 salutato da un picchetto donore del 35mo Artiglieria Friuli.Poco dopo il sacro corteo incomincia a sfilare aperto dai vigili urbani in alta uniforme, dal picchetto militare, dal reparto esploratori di Riva seguiti dai vari Ordini religiosi residenti in citt, dagli alunni dei due Seminari coi rispettivi superiori, del Clero diocesano e cittadino, della cappella musicale del Duomo.

Una rappresentazione famosa


A capofila iconografico dei dipinti in tela il grande quadro che si conservava gi a Santa Maria Maggiore e che dal 1963 si trova nelle sale del Museo Diocesano Tridentino. Il restauro conservativo operato in quellanno ha rimosso liscrizione tardiva ridipinta sul cartiglio di destra alla base del quadro, riscoprendo la scritta dedicatoria in lingua tedesca che documenta la data di nascita e la destinazione originaria dellopera. Quale committente figura qui quel Hans Hrmann, oriundo di Hall presso Innsbruck, che operava a Trento quale fattore della casa Fugger. Egli fece fare il grande quadro nel 1633 per appenderlo come epitafio sopra il suo sepolcro nella chiesa di Santa Maria Maggiore, dove si conservano tuttora i resti della memoria sepolcrale dello stesso Johannes Armanus e della consorte Felicitas Rottenbch, i cui stemmi figurano riportati nel quadro. Fin dai primi tempi tuttavia lattenzione dei visitatori dovette concentrarsi sul ricordo del Concilio pi che sul riferimento personale del committente. Gi nel 1644 il cardinale Carlo Rossetti visitando Santa Maria ammirava il dipinto in relazione al Concilio e il Mariani lo trova notevole per lo stesso motivo. La grande tela (353x293 cm), che il Mariani attribuisce al pittore Elia Naurizio, si differenzia notevolmente dalle stampe cinquecentesche perch amplifica lo spazio aggiungendo la rappresentazione del coro della chiesa, dove nellabside figura il vecchio simulacro ligneo della Vergine Maria, che solo nel 1644 fu sostituito con la grande tela dellAssunzione di Pietro Ricchi; anche i fianchi della chiesa appaiono allargati, con la vista che entra nellarea delle cappelle laterali. Naturalmente il quadro si differenzia dalle stampe anche per luso del colore, che fra il rosso dei cardinali sul seggio di presidenza fa risaltare labito in nero dellagostiniano Seripando e nel gruppo dei sette oratori sotto il pulpito dipinge in rosso lambasciatore veneziano Nicol da Ponte. Propri del quadro sono anche i venti richiami numerici, riferiti ai nomi riportati in basso nel cartiglio di sinistra, a cominciare dal cardinale Ercole Gonzaga fino a Claudio Quiones ambasciatore di Spagna []. Per il rimanente il dipinto ricalca abbastanza bene lo schema delineato nelle stampe, con la caratteristica collocazione del tavolo del segretario e dellambasciatore spagnolo nel campo centrale. Se il teologo che sta concionando dal pulpito sia identificabile con il gesuita Laines, come opinano con grande sicurezza lo Zanella e il Rizzi, vorremmo considerarlo ancora una questione aperta, bench non priva di probabilit a causa dellabito e in considerazione del ruolo esercitato da questo teologo papale nei lavori conciliari. Molto meno probabile appare invece lidea di identificare nel quadro una determinata congregazione generale, assegnandole giorno e tema trattato. Il quadro, infatti, pone presenti due personaggi che certamente non furono mai contemporaneamente a Trento, cio il cardinale Altemps e il cardinale Guise. Eppure il modulo figurativo, probabilmente a stampa, di cui si valse Elia Naurizio per la sua opera, deve riferirsi a un lasso di tempo abbastanza ristretto, quello cio che si contiene fra il novembre 1562 e il marzo 1563, quando ormai scomparvero dalla scena i due legati Gonzaga e Seripando, per cedere il posto ai neonominati Morone e Navagero (Iginio Rogger, I luoghi del Concilio, in: I Madruzzo e lEuropa: 1539-1658: I principi vescovi di Trento tra Papato e Impero. A cura di Laura Dal Pr, Milano, Charta, 1993, pp. 115-119, in particolare pp. 115-116).

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Ed ecco, sotto il baldacchino sorretto da Universitari cattolici e fiancheggiato da vigili urbani e da carabinieri in alta uniforme, Sua Eminenza il Cardinale, che, nella maest della Porpora, procede benedicendo, seguito da Sua Altezza Reverendissima il Principe Arcivescovo, da Sua Eccellenza il Vescovo ausiliare mons. Rauzi, dal Capitolo della Cattedrale, dalle autorit provinciali e municipali, da un folto gruppo di personalit, fra cui i Cavalieri dellOrdine di Malta e pontifici, dai dirigenti diocesani dellAzione Cattolica, dai membri del Comitato per il Centenario. Il sacro corteo sfila tra due fittissime ali di popolo riverente, che poi si riversa nella Cattedrale gremendola in ogni angolo per assistere al Pontificale, che il Cardinale Patriarca celebrer in quel medesimo presbiterio, che quattro secoli prima era stato trasfor-

mato in aula del Concilio, per ascoltare lomelia con la quale il Cardinale, al Vangelo, celebrer il Concilio come capolavoro dello Spirito Santo, e per ricevere la Benedizione papale, per impartire la quale Sua Eminenza aveva ricevuto dal Santo Padre la delega in una udienza concessagli poco prima. Altre manifestazioni ricordarono nel corso del 1946 il quarto centenario dellapertura del Concilio: fra queste il corso di sette lezioni sul Concilio tenuto da padre Egidio Marcolini nella chiesa di San Francesco Saverio e il congresso catechistico diocesano svoltosi dal 31 agosto al 4 settembre con chiari e numerosi riferimenti al Concilio. Il Comitato pot inoltre far coniare le medaglie commemorative mentre per la consacrazione della chiesa dedicata a Cristo Re bisogner attendere ancora alcuni anni.

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Le Gallerie sono due tunnel bianco e laltro di colore nero. stradali riconvertiti in spazio La Galleria Bianca offre spazi da arteria di transito espositivo dedicato alla storia. per eventi, esposizioni tempoVennero costruite allinizio ranee e attivit di formazione. a luogo per la storia degli anni settanta del secolo La Galleria Nera una grande scorso per permettere lattrae suggestiva installazione. di Patrizia Marchesoni versamento veloce di Trento, Complessivamente uno spazio e Roberta Tait creando un corridoio continuo laboratoriale, con una spicdi traffico a due corsie verso il cata propensione per linBrennero e viceversa. Si scelse novazione nelle forme e nei di passare sotto il Doss Trento, linguaggi, in cui si comunica la ma con quellopzione si divise storia. Spazio laboratoriale lantico sobborgo di Piedicae sperimentale per garantire a stello, separando la piazza dallantica chiesa di Santa tutti i soggetti che fanno storia di avere un punto Apollinare. Sulla sommit del Doss Trento negli anni di riferimento, uno spazio e alcuni essenziali servizi trenta era stato eretto il Mausoleo di Cesare Battisti, di base. Un luogo dove, per fare cultura, ci si serve giustiziato dagli austriaci il 12 luglio 1916 e simbolo delle categorie della storia e della memoria comudellitalianit del Trentino, e progettata, ma non rea- nicate attraverso nuove modalit di divulgazione, di lizzata, la cosiddetta acropoli alpina. interpretazione degli spazi e di utilizzo delle fonti. La realizzazione nel 2007 di due nuovi tunnel ha Le Gallerie, furono inaugurate il 19 agosto del 2008 liberato i precedenti dal traffico, creando un silen- con una grande mostra sulla storia della prima guerra zio quasi irreale. Piedicastello collocato alla destra mondiale intitolata I Trentini e la Grande Guerra: un del fiume Adige a poche centinaia di metri dal centro popolo scomparso e la sua storia ritrovata. Prencittadino ed diventato cos un quartiere al centro di deva voce la storia dal basso, narrata dalle persone un grande progetto di riqualificazione. comuni e dalla cultura che li circondava, con una Le Gallerie hanno rappresentato il primo elemento sorta di percorso attraverso fotografie, film e voci di novit in un contesto urbanistico complesso, ma intrecciate in un racconto corale sulla guerra. molto stimolante. Che fosse poi la storia e la sua Ledizione del 2009-2010 ha proposto una panorarappresentazione a essere al centro del progetto di mica sulla storia del Trentino Storicamente ABC riuso era quasi una scelta naturale. Si ponevano le con un allestimento suggestivo, visitabile fino al setbasi per un dialogo con il Doss Trento, con il Mau- tembre 2011, quando verr sostituito da una grande soleo di Cesare Battisti e con limportante realt del mostra tematica sulla ritirata di Russia nella seconda Museo delle Truppe Alpine, questione dirimente guerra mondiale, Ritorno sul Don. Attualmente per una regione di confine e per un Museo come nella Galleria Nera sinizia con un viaggio in ordine il nostro, erede di quel Museo trentino del Risor- alfabetico attraverso ventuno lemmi della storia e gimento nato nel 1923. Nel contempo si ripensava della cultura trentina. Ogni lettera, scolpita in una radicalmente a come quel significativo spazio, ricco sorta di geroglifico rappresentante piccole e grandi di storia, avrebbe dovuto progressivamente diven- storie, un tema: Autonomia, Brennero, Cooperatare parte della citt. Si costruiva un rapporto con zione, Dolomiti, Emigrazione-Immigrazione, Fronti, il quartiere, col suo passato, la sua memoria e con Grandi Opere, H2O, Impresa, Lavoro, Minoranze, il suo futuro, inserendo nel suo contesto una fun- Natura, Orogenesi, Pellagra, Quaderno, Regole, zione culturale ricca di innovazione e di approcci Sport, Terme, Universit, Volontariato, Zambana. non convenzionali alla storia del Trentino e della citt Ogni tema si svela nei suoi tratti generali e particodi Trento. Convertire luoghi trascurati e degradati in lari mediante lutilizzo di testi e cronologie sintetici, nuovi spazi per la collettivit ha significato lavorare immagini filmiche e fotografiche. Al centro della sul tema della memoria allinterno de Le Gallerie, Galleria Nera si trova uninstallazione evocativa della suggerendo una visione che d voce alle persone e potenza delle centrali idroelettriche, mentre le due alle loro memorie. estremit dei tunnel, uno rivolto a Nord e laltro a Le Gallerie sono uno spazio, non propriamente un Sud, simboleggiano la caratteristica del Trentino Museo, dedicato alla storia, alla storia del Trentino come terra di confine e di passaggio. Poi si ritorna e della sua comunit, alle ragioni della sua autono- lungo una stretta galleria di biografie raccontate, mia speciale. Tutto ci non dimenticando orizzonti volti e voci concrete di testimoni che narrano le loro pi ampi, altre storie, storie pi grandi e pi piccole. storie, le loro esperienze alternate allesposizione di La superficie complessiva, che supera i 6.000 metri alcuni oggetti di forte pregnanza simbolica. quadrati, suddivisa in due tunnel: uno di colore Dal 19 novembre la mostra Ritorno sul Don occu-

Le Gallerie

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per tutta la Galleria Nera e parte della Galleria Bianca per raccontare la storia della spedizione militare italiana in Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale attraverso oggetti e testimonianze documentarie inedite provenienti da istituzioni culturali russe e italiane. Un doppio sguardo dunque su una vicenda che caus pesanti perdite alle divisioni alpine dellesercito italiano impegnate in quellarea. In Russia morirono ben 74.800 uomini e 26.690 tornarono con gravi sintomi da assideramento. Anche in questo caso, una mostra suggestiva dal forte impatto emotivo anche grazie allutilizzo di tecnologie multimediali. La Galleria Bianca, altri 300 metri di lunghezza e 9 di larghezza, caratterizzata da una mostra sullInvenzione del territorio, un territorio alpino indentificatosi in modo chiaro e riconoscibile con lattuale estensione politico-amministrativa autonoma attraverso un lento processo dinvenzione sviluppatosi nel corso dei secoli. Pi della met del percorso destinato alle mostre temporanee e a met del cammino stato realizzato un grande murale dedicato allautonomia trentina. Dal

mese di settembre fino al gennaio 2012, la Galleria Bianca ospiter Paesaggi di Guerra: il Trentino alla fine della prima guerra mondiale, la mostra fotografica che conclude il progetto promosso dalla Rete Trentino Grande Guerra per ricordare e documentare il difficile 1919, il primo anno di pace e la prima stagione della ricostruzione. Nel corso del 2010 e del 2011 una mostra fotografica diffusa in tutto il territorio provinciale in 27 allestimenti, lungo la linea di quello che un tempo era il fronte italo-austriaco, ha avuto come protagonisti i luoghi che tra il 1915 e il 1918 furono sconvolti dai bombardamenti e dai combattimenti. La mostra alle Gallerie sar una rappresentazione completa di quel drammatico momento storico. Raccontare e rappresentare la storia e la memoria lo scopo istituzionale della Fondazione Museo storico del Trentino e Le Gallerie sono diventate definitivamente il luogo espositivo ideale per sperimentare nuovi approcci ai temi della storia. Il tutto attraverso uno sguardo interdisciplinare e lutilizzo di diversi e moderni linguaggi creativi come video, testimonianze e installazioni multimediali.

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