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Fin dalla preistoria, quando le mandrie di cavalli correvano libere sulla terra e l'uomo si ingegnava a sopravvivere in un ambiente decisamente ostile, inizi quel rapporto uomo cavallo che si protrae fino ai giorni nostri e si protrarr anche in futuro. L'uomo, nel corso della sua storia evolutiva, ha addomesticato diverse specie animali, incrementando cos le proprie probabilit di sopravvivenza e migliorando la qualit di vita. In alcuni casi gli studiosi hanno suggerito che la vicinanza di certi animali abbia influenzato e accelerato la stessa evoluzione umana. Il cavallo, per esempio, ha profondamente influito sul corso della civilizzazione, fornendo nutrimento e un valido aiuto nel trasporto come nella guerra. Le attuali razze derivate da addomesticamenti ed incroci, sono risultati dovuti a modificazioni effettuate dalluomo, allo scopo di ottenere le razze migliori a scopi di lavoro o sportivi. A secondo della razza, le caratteristiche fisiche e i colori del mantello dei cavalli variano molto.
mantello:
testa:
coscia e natica:
muscolosa, lunga, leggermente convessa appiombi buoni; gli arti anteriori con avambraccio piuttosto lungo, stinco asciutto e robusto, garretti asciutti; zoccoli robusti di media grandezza vivace, ma docile, facilmente addestrabile elegante, trotto tendenzialmente rilevato
arti:
temperamento: portamento
Il purosangue Arabo
La razza Araba spicca per eccellenza essendo la pi antica e pura e di maggior influenza in tutte le altre. Non solo; anche la pi apprezzata dalla larga schiera di appassionati che riconoscono nel Kehilan (cos i beduini chiamano il purosangue arabo) elevate qualit costituzionali e somatiche dovute essenzialmente a tre fattori: il deserto, con il suo clima infuocato; gli incroci, effettuati in allevamenti molto pregiati; la ginnastica funzionale, praticata con assiduit dagli arabi. Per questi motivi il purosangue arabo ha contribuito, inoltre, alla formazione di altre pregevoli razze, tra le quali spicca il purosangue inglese. Le peculiarit pi pregevoli di questa razza risiedono certamente nella bellezza e nell'armonia delle forme; di corporatura snella, di costituzione forte e robusta. Senza dimenticare le innate doti di velocit, resistenza e fondo e tenendo in considerazione anche la buona fecondit e longevit tipica della razza. La mole e la statura sono invece le caratteristiche deficitarie di questo animale: l'altezza varia da 1,45 a 1,55 m, mentre il peso oscilla tra i 380 e i 430 kg. La testa piccola, di forma quadrata, con fronte tipica e profilo rettilineo; le labbra sono sottili, le orecchie sono distaccate tra loro, brevi ed estremamente mobili. Il collo elegante, abbastanza lungo e muscoloso. Il tronco armonico e rettilineo, il garrese ampio e il dorso largo e dritto. Per quel che riguarda l'apparato motorio possiamo dire che abbastanza muscoloso, con spalle giustamente oblique e cosce potenti. La pelle elastica e sottile e il pelo sempre fine, lucido, breve e morbido; la criniera e la coda sono di solito abbondantemente fornite e notevolmente lunghe. Il colore pi comune il grigio isabellino, pomellato, con le estremit di colore nero,
oppure grigio chiaro. Altre colorazioni sono il roano, il bai e il morello. In generale, l'aspetto globale del cavallo purosangue arabo, di indole buona, denota generosit, vivacit, energia e temperamento, con un alto grado di sensibilit.
Il Lipizzano
Lipizza, "la terra dei tigli" (tale la traduzione) a pochi chilometri a nord di Trieste, fu scelta per limpianto di un nuovo allevamento dellArciduca Carlo di Stiria, terzogenito dellImperatore Ferdinando I dAustria. Ad influenzare tale decisione contribu la buona qualit dei cavalli che popolavano il Carso e lAquileiese ed il clima sanissimo della regione italiana, nonch le vicinanza a zone di grande tradizione allevatoriale (per lapprovvigionamento delle fattrici), che godevano allora grande rinomanza per la produzione di ottimi cavalli. Il 10 maggio 1580 giunsero a Lipizza le prime "fattrici" provenienti dallAquileiese, dal Polesine e dal Veronese, frutto per lappunto della secolare selezione e produzione italiana. Altre "fattrici" furono prelevate nella penisola Iberica, appartenenti ad una razza dalle eleganti movenze e di "alta statura". Poco dopo vennero, importati anche alcuni stalloni andalusi ed alcune fattrici della stessa razza. Appare comunque evidente il considerevole apporto e contributo italiano alla creazione del "nucleo di base" del nuovo allevamento, che ben presto sarebbe divenuto famoso in tutta Europa e nel mondo intero. Nasceva cos la pi antica Razza Equina dEuropa: "Il Cavallo Lipizzano". Lattuale produzione del Cavallo Lipizzano allevato in purezza, deriva in definitiva da due stalloni italiani, due Klaudrub, un Danese ed un Orientale Arabo. Una cos alta influenza italiana (maschile e femminile) sul Cavallo Lipizzano giustificata dallalta qualit storicamente riconosciuta al nostro allevamento nazionale nel periodo di formazione della razza. Dei due stalloni italiani capostipite, almeno uno, il morello Conversano, proveniva dal territorio delle Murge (Puglia), dove nobili casate come quella dei Conti di Conversano e quella dei Duchi di Martina possedevano alcune delle "razze private" pi famose nel Regno di Napoli; ed i "Cavalli Napoletani" sono sempre stati tenuti in gran conto per le loro alte qualit.
L'Anglo arabo-sardo
Il cavallo sardo viene da molto lontano. Attraverso l'arabo, da sempre miglioratore di lite della produzione ippica, la Sardegna testimonia fin dalle origini la nobilta' di questa razza. Pur nelle diversificazioni suggerite da esigenze di utilizzo e di mercato, nella razza sarda rimasto invariato l'originario pool genico di resistenza, di ardore, di briose eleganze e l'incorruttibile patrimonio dell'eletto cavallo arabo. Da Nesdi, il primo razzatore arabo, e fino a Rubis de Carrere, campione mondiale sulle piste da galoppo internazionale, il filone arabo nobilita la razza mediterranea leader fra i cavalli Italiani. Le fattrici della Sardegna emerse per selezionare dall' antico ceppo asiatico, rappresentano nel cavallo sardo di oggi il nucleo vigoroso del patrimonio genetico razziale. L'evoluzione controllata ha perpetuato nel tempo le caratteristiche ancestrali di sangue, di rusticita', di fibra, di muscoli e tendini d'acciaio, di sicurezza di piede, di grande fondo. La Sardegna, disponendo di un parco fattrici pari quasi al 35% del totale iscritto al libro genealogico tenuto dall' Ente Nazionale Cavallo Italiano, produce un gran numero di cavalli da sella, la cui particolare attitudine al salto ad ostacoli, li porta a primeggiare nelle varie discipline degli sport Equestri.
Razze
Andaluso Arabo Appaloosa Avelignese Lipizzano Maremmano Murgese
Pottok Przewalski Puosangue Inglese Tarpano Abbiamo detto di come il Kehilan sia uno dei cavalli pi antichi; in questo senso molti hanno cercato di risalire alle origini della razza araba: ad esempio il Lipping parla di incroci tra il cavallo medio asiatico del sud con esemplari mongoli del nord. Il Sanson invece identifica come luogo d'origine l'altopiano centrale dell'Asia, dove cio si sarebbe originato anche l'uomo. C' da dire comunque che la regione in cui si alleva questa razza si trova nel centro dell'Arabia, dove le caratteristiche del purosangue in questione vengono mantenute pure da oltre duemila anni. '); //-->