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Acustica degli Strumenti musicali - pianoforte

Bibliograa:
University of New South Wales; Department of Music Acoustics: http://www.phys.unsw.edu.au/music/ Dr. Dan Russell, Grad. Prog. Acoustics, Penn State, http://www.acs.psu.edu/drussell/ La scienza del suono - Zanichelli Campbell and Grated - The musicians guide to acoustics - Oxford Press Fletcher and Rossing - The physics of musical instruments - Springer-Verlag, New York, 1991 Cingolani S., Spagnolo R. - Acustica Musicale e Architettonica - Ed. Utet Universit A. Frova - Fisica nella musica - ed. Zanichelli Fisica Onde Musica http://sicaondemusica.unimore.it/ Five lectures on the Acoustics of the piano 1990 Royal Swedish Academy of Music Physics-Based Sound Synthesis of the Piano - Balzs Bank Master's thesis H. Helmholtz, On the sensation of tone as a physiological basis for the theory of music; Dover Publications, New York, 1954 J. W. S. Rayleigh, The theory of sound; Dover Publications, New York, 1945 Morse - Vibrations and sound - Mc Graw Hill, 1948

Immagini, animazioni e video:


Joe Wolf - licensed under a Creative Commons Attribution-Noncommercial-No Derivative Works 2.5 Australia License Dr. Dan Russell, Grad. Prog. Acoustics, Penn State, http://www.acs.psu.edu/drussell/ Joe Wolf - licensed under a Creative Commons Attribution-Noncommercial-No Derivative Works 2.5 Australia License http://sicaondemusica.unimore.it: Licenza Creative Commons: Attribuzione - Non commerciale 1 Condividi allo stesso modo 2.5 o successive.

Pianoforte

Pianoforte

Il pianoforte moderno levoluzione dello strumento inventato nei primi anni del 1700 dal orentino Bartolomeo Cristofori. Esso formato dai seguenti elementi fondamentali: le corde, tre per nota nella zona acuta no al si1 o sib1; due nella regione medio-grave, una nella regione grave il telaio in ghisa, costituito da un pezzo unico in grado di sopportare lenorme tensione (no a 27 tonnellate) applicata alle corde. In un pianoforte a gran coda pesa circa 180 Kg la tavola armonica i ponticelli, che trasmettono le vibrazioni dalle corde alla tavola armonica la meccanica, comprendente il meccanismo di azione e la tastiera, composta solitamente da 88 tasti, una estensione corrispondente a sette ottave pi un terzo di ottava la cassa in legno che racchiude tutti gli elementi i pedali, di cui quello a destra (pedale di risonanza) solleva tutti gli smorzatori, permettendo alle note suonate di prolungare la propria durata e a quelle non suonate di ricevere la vibrazione di esse tramite il ponticello e quindi di vibrare per simpatia. Il pedale di sinistra (il cosiddetto una corda) diminuisce il volume sonoro complessivo spostando la meccanica in modo che i martelletti possano colpire solo due delle tre corde, oppure avvicinandoli alle corde, diminuendo lenergia trasferita.

Lazione
E formata essenzialmente da quattro parti: il tasto, il meccanismo di leve, il martello, lo smorzatore. Il tasto una leva a due bracci di lunghezza circa 270 mm (tasti bianchi) o 240 mm (tasti neri), avente il fulcro approssimativamente a met lunghezza. La lunghezza della corsa nella sua estremit esterna circa 9,5 mm; essendo il rapporto di leve tra tasto e martelletto approssimativamente 1:5, la corsa del martelletto misura circa 47 mm. La forza impressa sul tasto durante lesecuzione varia da un minimo di 0.5 N, necessari per abbassare semplicemente il tasto, no a raggiungere anche i 50 N in un fortissimo; per via dei particolari rapporti di leve la forza trasferita al martelletto di circa l80% superiore di quella applicata al tasto.

Descriveremo ora brevemente le fasi successive del funzionamento dellazione. a) posizione di riposo In questa fase lestremit esterna del tasto spinta nella sua posizione superiore dal peso del meccanismo di leva, il quale appoggiato sulla parte interna del tasto. Il rullino, solidale al martelletto, risiede sulla leva del doppio scappamento; il meccanismo di leva poggia sul pilota, avvitato nel tasto. Lo smorzatore spinto sulle corde dalla leva di smorzamento, opportunamente appesantita con linserimento di piccoli tondini di piombo.

b) accelerazione Quando si preme il tasto, il movimento viene trasmesso alla meccanica tramite il pilota. La parte interna del tasto si muove verso lalto, provocando una rotazione in senso antiorario del meccanismo di leva, facilitata da una piccola molla. Il martelletto, spinto dalla leva del doppio scappamento, inizia ad alzarsi in direzione della corda. Immediatamente dopo, il movimento propulsivo passa dalla leva al montante, il quale inserito attraverso la leva stessa. Quando il martelletto ha percorso circa met della sua corsa, lestremit interna del tasto aziona la leva di smorzamento la quale solleva gli smorzatori dalle corde.

c) impatto Poco dopo lestremit superiore della leva del doppio scappamento raggiunge la vite di registro e quindi si ferma a questa altezza. Contemporaneamente lestremit inferiore del montante tocca il proprio registro; esso ruota attorno al perno e la sua estremit superiore scivola sul rullino, permettendo lo scappamento del martelletto e la continuazione della sua corsa svincolato dalla meccanica.

d) arresto Dopo aver colpito le corde, il martello rimbalza e, raggiunta una certa distanza dalle corde, viene preso e trattenuto dal paramartello no a quando il tasto non verr rilasciato. In questa fase il rullino poggia sulla leva del doppio scappamento e non sul montante in quanto questultimo, dopo la rotazione, in posizione arretrata rispetto al rullino. A questo punto, se il tasto viene mantenuto premuto gli smorzatori rimangono sollevati, permettendo la vibrazione della corda e il prolungamento del suono; se il tasto viene rilasciato completamente i meccanismi tornano in posizione di riposo e lintero procedimento pu essere ripetuto. Esiste per una terza alternativa che sfrutta il meccanismo del doppio scappamento per ottenere una ripetizione rapida della nota. Nella prima parte del rilascio del tasto il martelletto viene sganciato dal paramartello; esso inoltre leggermente sollevato per lazione della molla della ripetizione. A circa un terzo della corsa di ritorno del tasto il montante, muovendosi verso la propria posizione di riposo, pu scivolare nuovamente sotto il rullino. A questo punto la situazione la stessa del punto b): premendo il tasto il montante solleva il rullino e il martelletto colpisce nuovamente la corda. In questo modo possibile ripetere la stessa nota effettuando solo un terzo della corsa del tasto, quindi in maniera pi veloce rispetto al caso in cui il rilascio avvenga completamente.

Il martello
Nel pianoforte moderno il sistema del martello mostra un modo di vibrazione principale attorno ai 260 Hz quando installato nello strumento. Questo modo non normalmente udibile nel registro grave ma pu essere percepito nel registro degli acuti come parte del "knock, a partire allincirca dallA4 (key 49) e pu inuenzare notevolmente il suono dello strumento. Si possono ottenere variazioni sensibili nel suono spostando la frequenza di questo modo di risonanza.

Typical weight curve for modern grand hammer heads. 1990 Royal Swedish Academy of M usic Il range tipico del peso dei martelli da 11 g a circa 3 g. Nei bassi sarebbe ottimale utilizzare martelli leggermente pi pesanti per trasferire pi energia (ma questo comporterebbe una durezza eccessiva) mentre negli acuti il peso ottimale sarebbe inferiore, ma ci comporterebbe problemi di costruzione.

Tempo di contatto
Il peso del martello inuenza un parametro importante: il tempo di contatto tc. Tempo di contatto martello-corda espresso in millisecondi. La durata diminuisce dai bassi agli acuti. La parte di sinistra delle barre si riferisce a ff, mentre quella di destra a pp; le due parti sono separate dal tempo relativo ad un attuatore meccanico mf. La linea continua rappresenta met del periodo della fondamentale.

Tempo di contatto in funzione della dinamica per un C4. Il quadrato bianco rappresenta il colpo di un attuatore meccanico a mf, mentre le linee tratteggiate rappresentano il range di durata nella dinamica utilizzata normalmente in unesecuzione tra pp e ff.

Il tempo di contatto importante non come valore assoluto ma messo in relazione con il periodo della fondamentale. Nella regione dei gravi (no a G4 circa) molto inferiore al periodo, pertanto il martello non pi in contatto quando la prima riessione dellonda raggiunge il punto di eccitazione. Tra G4 e G6 circa, il tempo di contatto circa uguale al tempo di percorrenza dellonda. Al di sopra di questa regione il martello permane a contatto pi a lungo di un periodo. Nel tempo durante il quale martello e corda sono in contatto, le armoniche il cui periodo inferiore ad esso (frequenza superiore a 1/ tc) interagiscono con il martello in maniera complessa descritta in seguito; il risultato che esse vengono eccitate solo debolmente, causando una attenuazione di 6 dB/ottava.

Durezza del feltro


La durezza del feltro di un martello inuenza direttamente il volume, la brillantezza e la qualit generale dello strumento. Per produrre il miglior suono la durezza deve rientrare in un certo range. Inoltre la supercie pi esterna deve essere pi morbida dellinterno. Il graco a anco mostra la durezza del feltro, misurata con uno speciale attrezzo (hardness tester) per tre martelli differenti con peso e misure simili. Sound example 2: i tre martelli quando installati su un G5 (tasto 59), dal pi morbido al pi duro, ciascuno ripetuto sei volte.

Spettri prodotti da martelli di differente durezza, ricavati mediante il modello lineare. Come intuitivamente ci aspettiamo, i martelli duri hanno uno spettro pi ricco di armoniche superiori.

Interazione martello-corda
Linterazione martello-corda pu essere descritta considerando due contributi: (1) il comportamento elastico della corda (2) interazione dellonda riessa con i martello (1) Facendo riferimento alla gura vediamo che, quando la corda percossa in un punto pi vicino ad un estremo, la parte pi corta della corda ad esercitare la maggiore forza elastica, dal momento che gli angoli sono differenti. Il rapporto delle due forze proporzionale alla distanza del punto di contatto:

Flong Fshort

L"L L n

n = n "1

Flong = forza elastica dovuta alla parte lunga della corda Fshort = forza elastica dovuta alla parte lunga della corda H=L/n = distanza del punto di !contatto da un estremo

Per esempio nel caso in cui il punto di contatto sia ad 1/9 di distanza, il rapporto delle forze pari a 8. Trascurando quindi lazione della parte pi lunga e considerando il martello perfettamente rigido e indeformabile, possiamo considerare il sistema martello-parte corta della corda come un sistema massa-molla la cui frequenza di risonanza :

f =

1 2"

T Mh H

Dove Mh la massa del martello

!
La gura seguente mostra il graco relativo al moto del martello: (a) quando inizia il suo moto, nella fase in cui il martello in contatto con lazione e con il dito dellesecutore (b) Inizia il moto libero (c) Incontra la corda (d) la corda inverte la direzione del moto (e) Il martello perde contatto con la corda (f), (g), (h), e (i) continuazione del moto del martello nel caso in cui proseguisse solidale alla corda (j) Il moto del martello viene fermato dallarresto

Da questo graco deduciamo che il tempo di contatto T uguale ad un semiperiodo delloscillatore massa-corda:

f ="

mh H T

Quindi il tempo di contatto aumenta con laumentare della massa del martello (gravi) e con la distanza del punto di contatto; diminuisce con la tensione della corda. Questa stima corretta nella regione delle medie frequenze, ma non pi valida nei gravi e negli acuti. (2) Limpulso prodotto dalla deformazione della corda raggiunge il ponticello e viene riesso. Essendo limpedenza del ponticello molto pi grande dellimpedenza delle corde, esso agisce come un supporto rigido e la riessione quasi totale, con inversione di fase. Quando londa raggiunge il punto di contatto, se il martello ancora in contatto con la corda, agisce trasferendo una forza che decelera il moto del martello. Da questa interazione nasce una nuova onda che si riette ed interagisce nuovamente. Cos se il martello rimane a contatto per un tempo sufciente, si generano molte onde che si sovrappongono allimpulso originale. Questo processo ha una durata che varia da 0,5 ms per un f nel registro acuto, a 5 ms per un p nel registro grave. Il numero di impulsi che interagiscono dipende dal rapporto delle masse del martello e corda, dalla rigidit, dalla velocit e dal punto di contatto.

Modello lineare
Il martello soggetto a deformazioni: per descrivere questo comportamento introduciamo nel modello un termine elastico:

La forma delle onde generate dallinterazione dipende dalla rigidit della molla, come vediamo dai graci. (a): 0.1 il valore della cedevolezza della molla, quindi corrisponde a martello rigido; 1,5 a martello morbido. (b) e (c) sono le forme delle onde generate.

Landamento temporale dellinterazione martello-corda illustrata nel graco, che descrive la forza agente sul martello. Vediamo che nel caso di martello rigido landamento temporale si congura in una serie di impulsi, mentre per il martello morbido landamento molto pi liscio. Questo graco ci pu fornire informazioni sullenergia trasferita e sul tempo di contatto.

Evoluzione temporale della forza per un martello ideale di massa uguale alla massa della corda e punto di impatto 1/8 della lunghezza. La cedevolezza del martello varia da 0 (urto perfettamente elastico, massima durezza) a 0,8 (abbastanza morbido). La forza espressa in multipli di 2TV/c. Per un urto a livello mf nel registro dei medi questa unit corrisponde approssimativamente a 10 N.

Il modello lineare non riesce a descrivere le importanti variazioni timbriche con la dinamica, prevedendo lo stesso spettro (amplicato o attenuato) per tutti i livelli. I risultati pi recenti hanno evidenziato che il martello ha un comportamento non-lineare ed isteretico.

Non-linearit
Il martello cambia la propria durezza a seconda della velocit e quindi della dinamica della nota eseguita: ha perci un comportamento non lineare. La caratteristica non-lineare del martello pu essere pensata come una molla nella quale le spire non hanno distanza costante tra loro, ma partono pi distanziate e terminano pi vicine. In questo modo necessario applicare una certa forza per ottenere un certo allungamento e una forza diversa dal doppio per ottenere un allungamento doppio. La legge che lega forza e compressione pu essere scritta come:

F = K" p

dove F = forza ! K = coefciente che esprime la rigidit = compressione p = descrive la variazione di rigidit con la forza. Valori: 1,5 2,8 per martelli nuovi e 2,2 3,5 per martelli gi utilizzati

Isteresi
Listeresi una propriet di memoria, per la quale la forza esercitata dal martello dipende non solo dal suo attuale stato di compressione ma anche dagli stati precedenti. Di conseguenza le fasi di carico e scarico della forza non sono uguali, e nella formula precedente

F = K" p
K e p assumono valori differenti nella compressione e nel rilassamento.
Quindi i valori della forza in un dato istante di tempo si possono ricavare dal graco dallevoluzione temporale.

Andamento temporale della forza del martello calcolato da un modello lineare con isteresi www.physics.purdue.edu/piano/piano.html

Le corde del pianoforte


Le corde del pianoforte differiscono sensibilmente dalle corde ideali, ed necessario tenere conto di alcuni fattori specici che ne caratterizzano la sonorit. Tra questi: 1. 2. 3. 4. 5. Il piano di polarizzazione della vibrazione trasversale non e` costantemente verticale ma ruota attorno ad un asse corrispondente alla corda in posizione di riposo; la velocita` delle onde trasversali non e` costante ma presenta una caratteristica di dispersione a causa della rigidita` non trascurabile delle corde in metallo del pianoforte; le onde vengono attenuate, a causa di varie forme di attrito e, soprattutto, a causa dellammettenza non trascurabile della terminazione al ponticello; le deformazioni della corda associate alla propagazione trasversale eccitano anche la vibrazione longitudinale; le corde negli unisoni presentano un accoppiamento, per mezzo del ponticello, tra di loro; inoltre la frequenza della fondamentale che producono singolarmente non esattamente allunisono

Inarmonicit
Una corda rigida soggetta, quando essa, ad una forza di richiamo elastica. E un effetto che pu essere trascurato per le corde molto sottili, quali quelle di archi, chitarre, cetre e mandolini, ma molto rilevante per le corde di pianoforte, specialmente per quelle dei registi gravi. E un termine dispersivo, ovvero la velocit di propagazione varia con la frequenza. La conseguenza la comparsa di inarmonicit, questa volta positiva, ovvero che produce frequenze maggiori delle parziali armoniche. La frequenza dellipertono n nel caso di una corda rigida appoggiata agli estremi data dalla seguente formula:

f n = nf 0 1 + Bn 2

" 3Yr 4 B= 8TL2


f0 = frequenza della fondamentale nel caso privo di rigidit Y = modulo ! di Young S = sezione T = tensione K = raggio di girazione

Nel caso di estremi ssati rigidamente, unespressione approssimata la seguente:

f n = nf 0

) 2 1 + Bn 1 + + * "
2+

# 2 &2 , B + % ( B. $"' . -

Quando le estremit sono rigide quindi le frequenze si alzano leggermente. Nel caso del pianoforte la condizione intermedia, ma questo fattore abbastanza piccolo da poter essere utilizzata la prima espressione. !

f0 = frequenza della fondamentale nel caso privo di rigidit Y = modulo di Young S = sezione T = tensione K = raggio di girazione
Dal punto di vista percettivo stato studiato il JND (just noticeable difference) di udibilit dellinarmonicit, il quale ha la seguente espressione approssimata:

Bthresh = exp(2,54 ln f 0 " 24,6)


I valori tipici di B per il pianoforte sono tra 0,00005 per la regione grave, 0,0004 nei medi e 0,015 per gli acuti. Anche se linarmonicit minore nei gravi (dipendenza da 1/L2), percepita molto pi facilmente per via del numero di parziali ! che hanno frequenza nella zona di massima sensibilit dellorecchio. Negli acuti la percettibilit molto bassa, al limite ininuente sulla qualit del suono. Al C#6, la soglia di udibilit dellinarmonicit vicina ai valori tipici dei pianoforti. Nella regione dei medi lo shift di frequenza nella 17ma parziale tale da alzare la sua frequenza a quella della 18ma parziale armonica.

Laumento nei gravi dovuto principalmente allaumento del rapporto diametro/lunghezza delle corde, mentre negli acuti dovuto principalmente alla riduzione della lunghezza. Linarmonicit pi marcata nei verticali e nei quarto di coda e mezza coda. Linarmonicit gioca un ruolo fondamentale nellaccordatura del pianoforte. Nella regione degli acuti le ottave avranno un rapporto maggiore di 2, mentre nei gravi risulter inferiore. La deviazione dallaccordatura armonica arriva a 30 cents su tutta lestensione dello strumento.

Onde longitudinali
Sono onde la cui oscillazione avviene in direzione parallela alla propagazione, ovvero lungo la corda. Sono descritte dallequazione donda
2 "2y 2" y = vl 2 "t "x 2

con

!
Y = modulo di Young = densit volumica

v l2 =

Y "

Il valore di vl solitamente maggiore del corrispondente valore della velocit di propagazione delle onde trasversali. Per quanto riguarda il caso della corda e delle componenti in frequenza, valgono delle relazioni analoghe al caso delle onde trasversali: nel caso di entrambi gli estremi ssi o liberi: nel caso di un estremo sso e uno libero:

v 2L v fn = n 4L fn = n ! !

n = 1,2,3,... n = 1,3,5,...

n - simo modo n - simo modo

Empiricamente si trova che la frequenza di risonanza dellonda longitudinale minore del valore predetto dalla formula. Da ci si introduce un valore di lunghezza effettiva maggiore delle lunghezza sica (speaking lenght) :

Le = Lr + D
Le = lunghezza effettiva Lr = lunghezza reale (speaking lenght) D pu essere considerato in gran parte costante nella frequenza e per le corde in acciaio vale attorno ai 30 mm. Oltre che dal tipo di materiale dipende dalle terminazioni, ragione per cui un fattore che si misura sperimentalmente. La lunghezza reale della corda si pu determinare quindi unendo le due espressioni precedenti:

Lr = Le " D =
Nel caso di corde arrotolate si ha:

1 2 fl

Y "D #

Lr = Le " D =
c = densit lineare del nucleo c+w = densit lineare dellintera corda

1 2 fl

Y c "D # w +c

Dati i valori molto pi alti delle velocit di propagazione (dellordine di un fattore 10) in molti strumenti non sono udibili, mentre nel caso del pianoforte, quantomeno nelle corde gravi, possono rappresentare il fattore pi importante di caratterizzazione timbrica. Esse sono prodotte principalmente dallazione delle onde trasversali (di poca importanza il fenomeno inverso), e giungono al ponticello molto prima della corrispondente onda trasversale, producendo un inpulso di attacco che la maggiore componente dello `shock noise' caratteristico dellattacco del suono. E possibile scegliere le caratteristiche delle corde in modo da intonare le frequenze dei modi trasversali e longitudinali in modo che il loro rapporto sia costante lungo lestensione:

f t = "f l
Il fattore varia in un range da 10 a 20, per motivi di tensione delle corde. E stato vericato che alcuni tipi di accordatura sono risultati pi gradevoli, in particolare quando laltezza tra le due fondamentali pari a ! cents (3 ottave + 1 quinta eccedente), 4600 cents (3 ottave + 1 4300 cents (3 ottave + 1 quinta), 4400 settima minore), 4800 cents (4 ottave) e 5200 cents (4 ottave + 1 terza).

In sound example 4, you can hear what kinds of changes in the timbre of piano tones are produced by changing the tuning of the longitudinal mode. Next, listen to some chords, each chord followed by a bass note having a different tuning of the longitudinal mode but the same tuning of the transverse mode (sound example 6). Next you will hear some scales played on two different pianos. The first piano has the longitudinal mode tuned by design, the second one does not. As you can hear, the piano having deliberately tuned longitudinal modes has a much more uniform and pleasing voice through the scale (sound example 7).

Spettro della nota E1, avente fondamentale a 41 Hz. I modi trasversali sono contrassegnato con dei pallini vicino ai picchi. Il primo modo longitudinale (a circa 600 Hz) si pu notare tra la 14ma e la 15ma parziale ed circa 20 dB inferiore di livello rispetto ai modi adiacenti.

Decadimento multiplo
Una delle caratteristiche peculiari del suono di pianoforte di poter essere sia forte che durevole. In generale queste due caratteristiche sono principalmente legate allaccoppiamento tra corde e tavola: maggiore laccoppiamento, maggiore e pi rapido il trasferimento di energia e quindi pi breve il suono. Dunque sono mutuamente esclusive. Nel pianoforte accade questo miracolo di poter avere entrambe le caratteristiche pronunciate. La nostra percezione dellintensit di un suono non dipende tanto dalla sua durata, ma dalla potenza che in grado di trasferire, anche per un tempo breve; daltro canto un suono viene percepito come sustained se anche una parte di esso, anche attenuata, permane nel tempo. I diagrammi del decadimento del pianoforte mostrano chiaramente due fasi distinte, una iniziale a pendenza pi ripida ed una seconda a pendenza inferiore. Vediamo a quali meccanismi dovuto questo fenomeno.

La pendenza del tratto iniziale varia da circa 4 dB/s nei gravi a 80 dB/s negli acuti; il tempo di decadimento T60 (tempo necessario ad unattenuazione del livello di 60 dB) varia da 0,2 a 50 s

Il decadimento multiplo causato da due fenomeni: (1) la variazione del piano di polarizzazione dellonda (2) laccoppiamento delle corde tramite i ponticelli negli unisoni (1) La direzione iniziale della vibrazione la stessa del moto del martello ovvero perpendicolare alla tavola armonica. Londa quindi polarizzata verticalmente. A causa dellavvolgimento delle corde e dellaccoppiamento della corda al ponticello il piano di vibrazione ruota e diventa orizzontale, nellarco di circa 100 ms. La tavola armonica ha impedenza meccanica molto pi grande in direzione verticale, e quindi lenergia viene trasferita molto pi lentamente.

Curve di decadimento in una corda di D#4 (f=311 Hz) in un piano a coda: (a) polarizzazione verticale (b) polarizzazione orizzontale (Weinreich)

(2) Lutilizzo di corde multiple serve per ridurre la differenza di impedenza tra corda e tavola armonica senza aumentare il diametro e quindi senza aumentare linarmonicit. I motivi del doppio decadimento dovuto alle corde multiple sono due. Le corde sono accoppiate dal ponticello e quindi sono parte di un unico sistema vibrante. Consideriamo per semplicit due sole corde. Ciascuna altera limpedenza del ponticello (visto dallaltra corda) come se aggiungesse una componente elastica.

Questo comporta un aumento della lunghezza effettiva della della corda e quindi un abbassamento della frequenza. Le corde negli unisoni sono sempre accordate a frequenze leggermente differenti, tipicamente di 2-3 cent. Quando le differenze sono cos basse il sistema vibra ad una sola frequenza intermedia, senza dare luogo a battimenti. Nella fase iniziale del suono vibrano sostanzialmente in fase trasferendo energia efcacemente. Dopo qualche millisecondo le loro vibrazioni si sfasano, creando quindi interferenze distruttive. La forza trasmessa al ponticello quindi diminuisce ed anche il trasferimento di energia, aumentando la durata di questa seconda fase. La seconda causa la leggera differenza di ampiezza delle vibrazioni, dovuta ad irregolarit nella supercie del martelletto e nellallineamento delle corde. Quando il suono della corda di ampiezza minore sta per estinguersi esso viene rinforzato dalla vibrazione in opposizione di fase dellaltra corda, trasmessa attraverso il ponticello. Questa componente antisimmetrica del movimento decade a velocit molto basse (nel caso ideale nulla) in quanto le due corde forzano il ponticello in direzioni opposte.

La tavola armonica
E costruita da strisce sottili di abete, incollate insieme per ottenere uno spessore che varia dai 6,5 ai 9,5 mm. Vengono poi incollati in direzione trasversale alle bre delle catene di rinforzo, in modo da uguagliare le caratteristiche elastiche delle due direzioni, dal momento che lelasticit circa 20 volte pi accentuata in direzione parallela alle bre. Le catene hanno la funzione di dare omogeneit alle caratteristiche elastiche. Nei pianoforti a coda (290 cm) si riscontrano una serie di risonanze corrispondenti a diversi modi di oscillare della tavola. I primi tre modi si situano in una regione sotto ai 100 Hz. Lefcienza di radiazione massima trai 200 e i 2000 Hz, regione nella quale cade la frequenza critica, nella quale la velocit dellonda essurale uguaglia la velocit del suono in aria. Al di sopra di questa frequenza le dimensioni della tavola diventano maggiori della lunghezza d'onda essurale, comportando una riduzione delle zone di irraggiamento in piccole aree con fase opposta. Alle basse frequenze si verica il meccanismo del cortocircuito acustico, ovvero la cancellazione di zone a pressione positiva dellonda sonora con zone a pressione negativa, che riduce drasticamente l'emissione sonora. Al di sotto del primo modo di vibrazione lefcienza bassa, pertanto in questo range lenergia nella fondamentale non alta.

First (lowest) soundboard mode at 49 Hz.

Fig. 18. Second mode at 67 Hz.

Third mode at 89 Hz

Fig. 20. Eighth mode at 184 Hz.

Le frequenze modali sono determinate da molti fattori, tra i quali il materiale, le dimensioni e la forma; lo spessore e la direzione delle bre. Di grande importanza sono anche le dimensioni, i materiali e il posizionamento delle catene. Meno importante la struttura del pianoforte sulla quale incollata. Come regola generale, pi la tavola sottile, pi il suono potente ma di breve durata.

Risonanze della tavola armonica


Risonanze della tavola armonica di un piano a gran coda, con ghisa e corde montate.

Il primo modo ha una risonanza alla frequenza di 62 Hz, e la distribuzione della essione mostra solo un massimo di ampiezza con la stessa fase su tutta la tavola. La sua posizione nel terzo in fronte-sx della tavola. La parte degli acuti non quasi soggetta as oscillazione. Nel secondo modo a 90 Hz, la parte frontale oscilla in opposizione di fase con la parte opposta, con una zon di piccola essione tra le due aree. In questa zona vi una linea nodale parallela alla tastiera, attorno alla sua met. Modi con questa disposizione delle linee vengono detto longitudinali.

Il terzo modo a 105 Hz invece un modo trasversale, analogo al secondo a 90 Hz ma con la linea nodale perpendicolare alla tastiera. Per via della maggiore rigidit della zona degli acuti, un modo asimmetrico. Il quarto modo a 127 Hz un modo longitudinale, con tre linee nodali parallele alla tastiera che dividono la tavola in quattro zone che oscillano in opposizione di fase.

Nei due modi successivi (187 e 222 Hz), la minore rigidit della parte sinistra della tavola causa una maggiore oscillazione in questo lato rispetto al destro. Inoltre la parte sinistra divisa rispettivamente in tre e quattro zone di oscillazione.

Nei modi successivi (245 and 325 Hz) possono ancora essere identicate delle aree con oscillazione denita; nei successivi diventa pi difcile.

Dallanalisi modale possono essere dedotte informazioni importanti sullimpedenza di ingresso e sul decadimento di ciascuna corda. Per esempio, un modo la ci ampiezza di oscillazione grande avr bassa impedenza e di conseguenza laccoppiamento con la corda sar pi efciente. Quindi, il tempo di decadimento sar breve. Video soundboard motion

Thump noise
Un componente importante del suono del pianoforte il rumore delle varie parti dellazione, e dellurto del tasto sul letto. Questultima componente particolarmente importante, ed costituita da una vibrazione a banda larga che viene trasmessa direttamente tramite il corpo del pianoforte alla tavola armonica. La frequenza tipicamente centrata sui 90 Hz, che corrisponde ad una zona dove pu essere presente uno dei primi modi di oscillazione. Questo suono viene generalmente considerato parte del suono del pianoforte, dal momento che suoni sintetici che ne sono sprovvisti vengono giudicati innaturali.

Phantom partials
Esaminando levoluzione temporale dello spettro del pianoforte, ci accorgiamo che i modi i quali hanno un nodo nel punto di impatto non sono completamente mancanti, in contrasto con la teoria. Il loro inviluppo anche differente dagli altri: crescono lentamente per circa 0,1 s e poi iniziano a estinguersi. Il meccanismo di generazione di questi modi non ancora del tutto compreso; lipotesi pi valida sembra essere un fenomeno di distorsione di intermodulazione dovuta alla variazione non lineare della tensione della corda. Il risultato la comparsa di onde la cui frequenza pari a (2fn) e ad (fn fm).. Pertanto questi modi assorbono energia da altri modi di oscillazione, e la conseguenza la comparsa di parziali strettamente armoniche.

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