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25 Marzo. Diario di Marzia Cabelletti. Finalmente riesco a scrivere nuovamente sul mio diario.

Lultimo mio aggiornamento risale al 12 Marzo, il giorno prima di di ancora oggi ho difficolt solo a ricordarlo. Devo farmi forza. Lo psicologo da cui sono andata mi ha detto che per me molto importante che io ricordi tutto e che lo scriva. Per esorcizzare la vergogna dice lui. E facile dare consigli, vorrei vedere lui se i suoi colleghi lo prendessero e no, cos non v bene, devo seguire un ordine. Devo descrivere la brutta cosa che mi successa dallinizio. Come se fossi una giornalista e dovessi riportare un fatto non accaduto a me ma a terzi. Sconosciuta. Esatto, devo vedere me stessa come se fossi una sconosciuta a cui successo quello che descriver. (Ce la far?). Il 12 Marzo ero andata a scuola. Nonostante abbia 20 anni, a causa di problemi di salute che ho avuto da piccola, frequento ancora le superiori. 5 anno dellistituto tecnico Girosoli di Pescara. Quel giorno era un giorno qualsiasi, almeno fino a quando non suonata la campanella della seconda ora. Dovevamo avere Storia ma la professoressa Serena Bastionvergana non era venuta per chiss quale motivo. Eravamo tutti pi sollevati perch un tipetto abbastanza stronzo e con lei fioccano i 2 con estrema facilit. Stranamente passavano i minuti ma non arrivava nessun supplente o sostituto di sorta. Eravamo quindi ancora pi contenti, perch potevamo sfruttare le due ore che avevamo con la signora Bastionvergana per ripassare altro o chiacchierare tra noi. Il mio posto allultimo banco. Non ho delle vere e proprie amiche. Anzi diciamo che le mie compagne di scuola sono proprio delle stronze. Sempre a parlare male di quella o quellaltro e sempre pronte a litigare tra loro per un nonnulla. A me per non interessa il fatto di non avere spiriti affini in classe. Sono stata pi fortunata in altro. S, non cavevo unamica del cuore ma in seconda fila avevo lui. Filippo Castrofloppoli, il pi figo della scuola. Pensavo di piacergli. Diciamo che con il senno di poi ne sono sicura, ma andiamo con ordine. Si girarono Laura e Patrizia verso di me e mi dissero Marzia, tu e Filippo avete gi scopato? Gli hai o no lavorato il cazzo con la bocca, la fregna e il culo? No-cio-sai-perch piacerebbe pure a Letizia ma non s capito se ci stai assieme oppure no. Queste due mi stavano proprio sulle palle sin dalla terza superiore. Sono grezze, pensano sempre a scopare e sono le pi troie tra le ragazze che conosco. Mi domando come facciano a piacere ai ragazzi tipe cos. Risposi A dire la verit ci ho solo parlato alcune volte. Mi piace ma sto aspettando il momento per allacciare un dialogo con lui e, interrompendomi iniziarono a ridere in modo sguaiato. Allora ciccia, mi dissero Letizia ha via libera e forse dopo ce lo scoperemo anche noi. La rabbia avvamp in me allistante e dissi Troie. Mi stup limmediato mutare della loro espressione, passarono dallilarit a qualcosa di malefico. Si indignarono entrambe e mentre Patrizia inizi ad insultarmi vidi Laura alzarsi e chiamare al telefono Letizia Vieni subito s, stiamo in classe non c la prof puoi venire senza problemi sbrigati che qua ci hanno dato delle troie s, esatto la tizia repressa s, la verginella s corri subito qua. Avevo intuito che la situazione bella non era, ma non pensavo che potesse precipitare al punto di No, aspetta, devo andare per ordine. Patrizia non smetteva di dirmi parole grosse e aveva iniziato anche ad alzare le mani. Aveva preso il mio astuccio e il mio quaderno e li aveva sbattuti per terra iniziando ad attirare lattenzione del resto della classe. Laura era andata alla porta ad aspettare Letizia e quando arriv confabularono tra loro prima di venire verso di me con unaggressivit tale che neanche lo squalo bianco potr mai avere. Iniziarono a gridarmi addosso in tre e presero a darmi schiaffi sulla testa. Ritenni pi opportuno alzarmi per potermi difendere meglio, ma appena lo feci due di loro mi si misero dietro mentre la terza mi strattonava davanti. Mi vergognavo. Tutti i miei compagni di classe mi stavano guardando e vedevano come le prendevo da quelle tre cagne. Vidi Filippo venire verso di noi e in cuor mio mi risollevai. Il mio principe viene a salvarmi, quasi mi imbarazzava pensarlo Filippo per si ferm a met strada, a circa 3 metri da noi e disse Laura, perch tu e le tue amiche non le legate le braccia dietro alla schiena? Cos non potr mettere le mani davanti alla faccia mentre la schiaffeggiate. Trauma. Non potevo credere a quello che avevo sentito. Il mio Filippo Filippo era un lurido bastardo!! Mentre Laura e Letizia mi legarono le braccia dietro alla schiena, piansi. Piangevo perch Filippo era caduto dallaltarino da principe su cui lavevo messo. Piansi perch nessuno degli altri miei

compagni veniva ad aiutarmi. Piansi perch vidi Filippo parlare con confidenza a Patrizia sussurrandole qualcosa nellorecchio. Giusto, rispose quella Doveva venirmi a me lidea, bravo!! Ragazze, spogliamola!!. Rabbrivid. Stanno di sicuro scherzando, pensai lo dicono ma un bluff, solo per farmi paura. I fatti per mi smentirono allistante. Laura mi tir su la maglia aderente che avevo messo quel giorno e poi ruppe il reggiseno usando un cutter. Stavo morendo di vergogna. Stavo quasi svenendo ma la cosa era lontana da terminare. Patrizia mi sbotton i jeans e li cal completamente, poi facendosi prestare il cutter da Laura mi tagli le mutandine. Mi fa troppo male ricordarlo continuer dopo. 12 Marzo. SMS inviato da Matteo Vercella a Gaetano Mugnozzi. Gaet, st a scola, non crederai mai a quello che st addirti: Hanno spogliato una femmina in classe. Le si vedeva la sorca. La sorca, capisci? 12 Marzo. Sul blog della Comunit del SESSO Casper90 scrive. Gente, oggi nella mia classe delle ragazze hanno iniziato a litigare e hanno spogliato completamente una. Non ci credete? Guardate le foto che ho fatto con il cellulare allora (segue lincollaggio di 5 foto sgranate). 12 Marzo. Tramite la chat della Playstation 3 TurboBluster scrive a tizi sconosciuti. A scuola ci si diverte da matti. Da me hanno preso una, le hanno tolto i vestiti e poi la tenevano ferma mentre noi maschi le toccavamo le bocce e la figa. 15 Marzo. Diario di Emanuele Ferranti. Ogni volta che ripenso al fatto accaduto in classe, non riesco a non masturbarmi. Io sono un tipo tranquillo ma come tutti gli altri non sono riuscito a resistere ed ho ficcato pure io le dita nella vagina di Marzia Cabelletti. Me ne vergogno e la punizione che ci hanno dato pi che giusta, ma anche vero che in quel momento ero eccitato alla grande e mai mi capiter pi unoccasione come quella. Loccasione di toccare una bella ragazza a mio piacimento.

25 Marzo. (Continuazione) Diario di Marzia Cabelletti. Ero nuda davanti alla classe e non potevo muovermi perch quelle troie mi tenevano ferma ed avevo le braccia legate dietro alla schiena. Mi vergognavo da morire, non mi ero neanche aggiustata i peli pubici come avevo intenzione di fare il weekend prima. Ce lavevo pelosa e, assurdo a dirsi, pensavo anche a quello nella situazione disperata in cui mi trovavo. Vedevo che le altre mie compagne si dividevano tra quelle che ridevano indicandomi e quelle che si coprivano il viso per limbarazzo (come se si trovassero loro nella mia situazione). I maschi invece mi fissavano le tette e in mezzo alle gambe. Li vedevo eccitarsi ed ho pregato che nessuno mi violentasse. In parte la preghiera fu accolta, perch nessuno mi penetr con il pene, ma iniziarono da prima ad accarezzarmi e poi a sditalinarmi ovunque. Sentivo le loro dita entrarmi dentro, sia nella vagina che nellano. Vedevo i loro volti, la faccia di Ernesto Iacco, il secchione della mia classe. Lo sentivo ansimare mentre cercava di inserire il suo indice dentro di me pi in profondit possibile. Vedevo Marco Marciolli, con i suoi capelli ingellati, mentre mi diceva cazzo che figa che sei, dopo la faccenda ci mettiamo assieme?. Vedevo Andrea Carniolla, che ho sempre schernito chiamandolo il lardoso, mentre mi leccava i capezzoli ed ogni tanto mi sganciava un ceffone. La cosa and per le lunghe. I maschi si alternavano ma io non ricordo oltre i particolari perch finalmente svenni e quando riapr gli occhi ero a casa, sul mio letto. Ormai era tutto passato. Non sapevo come fosse andata ma di sicuro qualcuno mi aveva salvata, forse il bidello o chiss. La scuola avr chiamato i miei genitori e loro mi hanno portata a casa pensando a denunciare il fatto alle autorit, mi dissi. Infatti quello che pensai al mio risveglio mi fu confermato da mia madre. Nei giorni successivi mi mandarono da uno psicologo per cercare di farmi superare il trauma nel migliore dei modi possibili. Per oggi basta diario.

28 Marzo. Diario di Marzia Cabelletti. Anche la notte passata ho avuto un incubo, o meglio, il ricordo della vicenda, che stata un incubo. Ricordarla dolorosissimo e non credo assolutamente alla cazzata dello psicologo Per esorcizzare la vergogna scrivi un diario. Come se non bastasse il trauma subito, ieri successo un altro fatto in linea con la vicenda. Sentivo ansimare dalla stanza di mio fratello e spiandolo dalla finestra del balcone mi sono accorta che si stava masturbando. Odio i maschi e ancor di pi le femmine. Ho chiuso con il sesso ancora prima di incominciare. Mi fanno tutti schifo, anche mio fratello, tutti, TUTTI!!. 27 Marzo. Sul blog della Comunit del SESSO, nel topic Foto di una troia stuprata in classe _Fosforo_ scrive. Cazzo ma quella mia sorella. Con la sensazione di essere spiato _Fosforo_ pianse per la scoperta appena fatta e con le lacrime agli occhi si masturb). Ero riuscita a fuggire dalla stanza in cui mi tenevano segregata. La chiamavano la mia dimora, altro non era per che la stanzetta di una clinica psichiatrica con chiusura ermetica dallesterno. Aggredendo linfermiera per la visita di controllo giornaliero, mi sono rifugiata nello studio del medico che mi tiene sotto cura. Era pieno di fascicoli relativi ad altri pazienti come me. Ne presi alcuni a caso e li ho letti: Caso 44. Stimolo sessuale a ricevere maltrattamenti e umiliazioni. Lucia Marchetti, 29 anni, sesso femminile. Non compaiono in lei manifestazioni masochiste se non all'et di undici anni, quando viene battuta dal padre con un battipanni sulle natiche. Da quel momento subisce la seduzione di pensieri e sogni masochistici. Si masturba di notte in continuazione e fino all'alba, ritrovandosi al mattino spossata. Un giorno ha l'occasione di scottarsi sotto la doccia per un errore di manovra nel rubinetto dell'acqua ma, nonostante che la sensazione d fastidio sia forte non si sottrae allo stravagante impulso di permanere sotto il getto fumante. Col corpo grondante e rosso per l'effetto provocatele dall'acqua bollente, si masturba sul bordo della vasca, standone a cavalcioni e inserendosi sotto il sesso una salvietta arrotolata. Seguita poi a masturbarsi in questo modo, sempre a cavalcioni di poltrone, braccioli di divani, spalliere, etc. Ha la prima esperienza sessuale con un ragazzo all'et di tredici anni ma si limita a masturbarlo e a farsi eiaculare in bocca. L'atto assume per lei un significato passivo, come di umiliazione e di autopunizione per ci che compie di notte all'insaputa dei genitori. Continua a masturbarsi per un anno intero. Si diletta a scrivere parole oscene su un suo quaderno segreto dove annota anche le sensazioni che ella prova durante l'orgasmo che segue le frenetiche masturbazioni. Nonostante l'oscenit della sua terminologia, riportiamo uno dei suoi brani che, a detta della stessa, le procuravano in lettura una intensa eccitazione: Mi metto nuda, a gambe larghe. Con lo specchio della mamma mi guardo la fica e mi tiro i pelucchi per vedere bene il buco. Mi fa godere solo guardarmela cos aperta. Avrei voglia di infilarmi un dito dentro se non avessi paura di sentire male perch sono vergine. Ora mi riempio la mano di saliva e me la metto sulla fica. La fica bagnata. Mi faccio un ditalino pazzesco e sto per sborrare come dice... quando gli faccio un pompino, o una sega. Vorrei avere un cazzo in mano e fargli una sega, e vederlo sborrare tutto. Mi piace prendere in bocca la sborra e mandarla gi. buona, appiccicosa e ha un sapore di castagne cotte, un po' aspra. Mi faccio ancora un ditalino. Ho voglia di mettermi un dito nel buco del culo e questo posso farlo perch non mi fa male, anzi. Godo quando lo rimesto nel culo. Mi guardo la fica. La FICA (scritta a caratteri cubitali). Vorrei sborra sulla fica e sborra nel culo. Se... mi inculasse mi piacerebbe. Vorrei fargli vedere il mio bel buco di culo tutto sfondato da un cazzo, e poi il cazzo nella fica e in bocca e il cazzo nel culo e il cazzo che sborra e la fica che sborra e... Tralasciamo il seguito non tanto per le oscenit che sono riportate nel diario di Lucia Marchetti quanto per l'assurdit delle proporzioni e l'idiozia del linguaggio insensato. Baster ricordare che

Lucia Marchetti ha proseguito nelle sue pratiche onanistiche per vari anni, senza mai concedersi a un uomo e deflorandosi da sola con un cetriolo. Dai ragazzi si faceva solamente battere e picchiare, talvolta anche a sangue. Eiaculava (squirting) anche venti, trenta volte durante uno di questi trattamenti e si inseriva la mano in vagina. Desider persino di farsi sodomizzare da un cane ma non vi riusc. Fu spinta tuttavia a praticare alla bestia un cunnilinguo ingerendone poi lo sperma. La stessa cosa fece a un cavallo, masturbandone il pene e provocando l'eiaculazione che proditoriamente volle assaporare e spalmarsi sul corpo. Si fatta spesso flagellare e sodomizzare da uomini anche anziani. Pretendeva che le infilassero nell'ano carote, banane, salami e altri oggetti dalla forma simbolicamente fallica. Finalmente a 27 anni ha voluto provare a farsi possedere contemporaneamente da due uomini ma il fatto che questi eiaculassero troppo presto l'ha resa insoddisfatta. Dopodich ha sempre preferito farsi eiaculare sul viso dagli uomini. Il suo un caso di pseudo-ninfomania coatta da sentimenti di vergogna e di colpa (non guarda mai negli occhi nessuno) ma ancora oggi non ha intenzione di guarire dalla sua perversione masochistica.

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