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IL DISSUASORE A CABINA: ASPETTI GIURIDICI

Il Dissuasore a Cabina (conosciuto con il nome commerciale di Speed Check o di Velo OK) dal punto di
vista giuridico altro non che un box contenitore di apparecchiatura di rilevazione. E in altre parole
riconducibile a quei manufatti metallici che da anni siamo abituati a vedere a margine delle strade quando
incrociamo delle cosiddette postazioni fisse di controllo della velocit.
Rispetto ai manufatti che lo hanno preceduto, costituisce una indubbia evoluzione:
- il colore acceso per la massima visibilit;
- il materiale frangibile per evitare danni in caso di impatto (specie in centro urbano);
- luso in serie per creare anche sulle strade locali leffetto Tutor (ossia il controllo costante su tutto il
tratto coperto);
- il contenitore che diventa pi importante del contenuto (ossia dellautovelox);
- un utilizzo a fini preventivi pi che sanzionatori;
Ma tali aspetti migliorativi non stravolgono la sua natura giuridica:
Il Dissuasore a Cabina e rimane un contenitore di apparecchiatura per il controllo della velocit

Lappellativo di dissuasore o rallentatore in tal senso improprio; ne chiarisce correttamente la funzione,
ma fuorviante circa la vera natura giuridica dello strumento: per il CdS i dissuasori ed i rallentatori sono
manufatti di tuttaltra forma e natura!
Da un punto di vista tecnico-giuridico pi corretto parlare di:
Box di supporto alla attivit di prevenzione ed accertamento delle infrazioni di eccesso di velocit
Chiarendo cos che il contenitore a tutti gli effetti uno strumento di Polizia nella piena disponibilit e
gestione diretta del Corpo Accertatore che serve a facilitare sia lazione di controllo dellorgano di Polizia, sia
la connessa azione di prevenzione.
Da un punto di vista normativo quindi, lo strumento non costituisce affatto una novit: la fattispecie di
manufatti appena descritta esiste infatti da sempre, da quando cio sono stati inventati i misuratori di velocit
a fini sanzionatori; semplicemente estende ed esalta la funzionalit del box (prima limitata al solo supporto
alla rilevazione) anche ai fini preventivi.
Il Codice della Strada come regolamenta i box contenitori di misuratori di velocit?
Sul CdS non esiste traccia di tali manufatti; essi non sono contemplati ne normati in alcun modo dal Codice
della Strada.
Sono quindi da considerarsi irregolari od illegittimi?
Assolutamente no: quando uno strumento non normato non significa che sia illegittimo, significa che il
Legislatore non ha ritenuto importante regolarne forma e modalit dutilizzo e ne ha lasciato piena libert
operativa ai produttori ed agli utenti dello strumento stesso.

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Infatti vi sono sul mercato decine di tipologie di box contenitori di velox, tra loro estremamente differenti per
forma e dimensioni: i produttori si sono potuti liberamente sbizzarrire nellideare le forme pi svariate
perch il Codice non ha imposto alcuna specifica costruttiva e funzionale.


E richiesta specifica omologazione da parte del Ministero competente?
Assolutamente no.
Lomologazione unautorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti necessaria per poter
produrre, commercializzare ed utilizzare su strada una serie di dispositivi e strumenti previsti dal Codice
della Strada a supporto della circolazione.
bene precisare che:
da omologare ci che il Codice della Strada esplicitamente richiede sia omologato:
In assenza di specifica richiesta di omologazione, un certo strumento non si ritiene vietato ma
semplicemente non normato, quindi non soggetto ad alcuna specifica limitazione progettuale ne restrizione
allutilizzo.
Il principio espresso appare scontato, ma a maggior chiarimento ed a scanso di equivoci il Regolamento di
Esecuzione del C.d.S. ha voluto maggiormente esplicitarlo, specificando nellArt. 192 che per le tipologie
per le quali prevista lomologazione (quindi vi sono categorie di strumenti per le quali non
prevista), la stessa va richiesta al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

Art. 192.- Omologazione ed approvazione
1. Ogni volta che nel codice e nel presente regolamento prevista la omologazione*** o la
approvazione di segnali, di dispositivi, di apparecchiature, di mezzi tecnici per la disciplina di controllo e la
regolazione del traffico, di mezzi tecnici per laccertamento e il rilevamento automatico delle violazioni alle
norme di circolazione, di materiali, attrezzi o quantaltro previsto a tale scopo, di competenza del Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti, linteressato deve presentare domanda, in carta legale a tale dicastero
. . .

*** Non essendo il box contenitore di autovelox descritto nel C.d.S., e quindi non catalogabile n come
segnaletica stradale, n come apparecchiatura di controllo, n riconducibile a nessuna delle tipologie per

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le quali il codice della strada preveda lomologazione, il dissuasore stesso non soggetto ad alcuna
preventiva autorizzazione da parte del Ministero.
In questo caso, ci che deve necessariamente essere omologato non il contenitore bens il contenuto,
ossia lapparecchiatura di rilevazione.

PARERI MINISTERIALI
Le considerazioni sopra espresse trovano pieno ed indiscutibile conforto nel Parere del Ministero
Infrastrutture e trasporti n 0010258 del 04/02/2008 (allegato per alla pagina successiva) rilasciato in seguito
a specifico quesito.

Oggetto: rallentatori di velocit a cabina
. . .
a) i manufatti indicati nella nota di riscontro non possono essere definiti apparecchiature di
controllo della velocit, trattandosi di meri contenitori o simulacri.
b) tale fattispecie non soggetta ad approvazione.
. . .

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A)


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Il suddetto parere specifica in modo chiaro che lOmologazione non necessaria alla stessa stregua di
quanto avviene per ogni box contenitore dellautovelox, in quanto per questo tipo di manufatti il C.d.S. non
ha previsto alcuna disposizione (nessuna norma = nessun divieto/limitazione).
E solo lapparecchiatura di controllo (e la segnaletica di preavviso) ad essere soggetta ad omologazione.
Il succitato parere estremamente chiaro anche nel definire le linee guida delloperativit in termini di
rilevazione e costituisce quindi a tutti gli effetti un placet completo da parte del Ministero delle Infrastrutture e
Trasporti circa la piena legalit dellutilizzo, sia a fini dissuasivi che sanzionatori, del sistema.
Dello stesso tenore il parere rilasciato dal Ministero degli Interni (pagina successiva) che ribadisce le
condizioni da rispettare per poter utilizzare in piena regolarit lo strumento a fini sanzionatori e fornisce un
positivo giudizio di merito sulla maggiore visibilit ottenuta dalla postazione di controllo grazie allutilizzo
della cabina.

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UN TERZO PARERE MINISTERIALE (FUORVIANTE)
A fronte dellanalisi sulle normative vigenti, del pieno conforto ottenuto dai pareri Ministeriali sopra riportati e
dei confortanti risultati in termini di sicurezza ottenuti, ci pare che non possano sussistere dubbi sulla liceit e
sulla piena legalit del box di supporto alla prevenzione ed accertamento e del suo utilizzo.
Eppure non mancano tentativi di inibire luso del sistema e di screditarne la piena legittimit.
Un esempio meritevole di analisi per lautorevolezza della fonte da cui deriva il parere del Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti n34483, molto diffuso su blog e siti specializzati nella caccia indiscriminata a tutto
quello che possa riguardare il controllo della velocit, nonch sulla stampa scandalistica di analoga
impostazione.


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Il parere in questione ad una prima lettura non sembra essere particolarmente favorevole allutilizzo del Box
di supporto alla prevenzione ed accertamento.
In particolare esprime tre concetti che appaiono pregiudiziali:
1) Il sistema non contemplato dal Codice e non ha avuto alcuna approvazione;
2) La rilevazione senza sanzione illegittima e costituisce un possibile danno erariale;
3) Il posizionamento pu costituire un ostacolo per la circolazione.
Alcune importanti precisazioni sulla base del precedente parere espresso dallo stesso Ministero:
1) PUNTO UNO - Il parere ribadisce una volta di pi e quindi rafforza il concetto che il sistema non
attualmente inserito nel novero di quelli trattati dal Codice della Strada: labbiamo prima sottolineato,
il fatto che lo Speed check, come tutti i box contenitori di velox, non sia in alcun modo normato, non
costituisce un elemento di illegalit; significa semplicemente che lo stesso non subisce alcuna
limitazione dal Legislatore.
Si sottolinea tuttavia come il concetto sia espresso in modo incompleto: lapprovazione non manca
perch non concessa (in questo caso il sistema sarebbe inutilizzabile, perch illegittimo) ma
perch a monte non prevista.
Questo parere non smentisce in alcun modo quello gi rilasciato dallo stesso Ministero (a firma
peraltro del Direttore Generale!), semplicemente meno preciso ed esaustivo del precedente.
2) PUNTO DUE - Il funzionario non esprime dubbi sulla legittimit dello strumento bens su una
ipotetica ed astratta attivit di rilevazione effettuata per fini non sanzionatori, che potrebbe
addirittura configurarsi come omissione di atti dufficio e principio di danno erariale.
Non quindi una pregiudiziale espressa sullo strumento, bens sulluso scorretto
che potrebbe esserne fatto.
Si fa tuttavia notare come il box in questione sia un mero contenitore privo di qualunque tecnologia,
da solo non in grado di rilevare alcunch; quindi, anche volendo, non potrebbe prestarsi in alcun
modo ad effettuare qualsivoglia forma di rilevazione della velocit, legittima od illegittima che fosse.
Leventuale rilevazione di violazioni, viene semmai effettuata mediante apposita apparecchiatura
collocata al suo interno; luso che fosse fatto di questultima e delle eventuali risultanze fotografiche
prodotte ricade sotto la totale responsabilit del pubblico ufficiale che lha messa in funzione, non
certo sul box di plastica che ha passivamente ospitato lapparecchiatura!
Resta comunque inteso e scontato che il Box autonomamente:
NON effettua alcuna attivit di rilevazione senza relativa sanzione.
Il parere ministeriale su questo punto appare clamorosamente fuori tema: forse il funzionario si
riferisce ad altri strumenti, ma di certo il parere in questione appare privo di ogni significato e valenza
giuridica specifica!
Lequivoco in realt causato dalla modalit (errata) con la quale stato formulato il quesito a
monte del parere.

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Infatti lEnte richiedente, nel formulare il quesito, specifica che un comune aveva installato i
dissuasori per effettuare rilievi di velocit senza sanzionare.
Ci non corrisponde a verit e spinge il Ministero a censurare una modalit operativa che non in
nessun modo ascrivibile allo strumento in questione.

3) PUNTO TRE la considerazione che il posizionamento del dissuasore potrebbe costituire ostacolo
ipoteticamente espressa sulla base della limitata visione consentita dalla fotografia inviata dal
richiedente il parere e visionata dal funzionario.
Non quindi una elemento pregiudiziale sul sistema ma eventualmente sulluso che la specifica
Amministrazione ne ha fatto.
Sulla base delle considerazioni esposte ci pare oggettivo come il parere in questione sia ben poco
significativo e addirittura fuorviante.


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QUARTO PARERE MINISTERIALE
In un ulteriore parere, il Ministero precisa che lunica funzione per cui il dissuasore cabina pu essere
autorizzato quella di contenitore dellapparecchiatura di controllo. Per tale funzione stato del resto
realizzato.
Resta ovviamente inteso che la frequenza e la modalit con cui tale funzione viene espletata di totale
arbitrio dellorgano di Polizia preposto.




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QUINTO PARERE MINISTERIALE
Con il quinto parere (rilasciato su quesito del Comune di Roma), il Ministero dei Trasporti precisa un ulteriore
importante concetto: se si effettuano i controlli con lausilio di box di contenimento, lattivit di controllo non
deve essere necessariamente continuativa.
Si introduce cos il concetto di postazione fissa (in senso fisico) attivata periodicamente con rilevatore
mobile.



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sa


Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione e i Sistemi Infonnativi e statistici
Direzione Generale per la Sicurezza Stradale
1.'111 \
Pro!. n. ;-r t -(..)
Divisione /I
Alla Prefettura di
Oggetto:- Installazione dissuasori di velocit. Quesito. Rif. prot. n. 59/121S/CdS Area III del
11.07.2012.
Con riferimento a quanto esposto nel quesito in oggetto, si comunica che i manufatti in
oggetto non sono inquadrabili in alcuna delle categorie previste dal Nuovo Codice della Strada
(DLs n. 26S/1992) e dal connesso Regolamento di Esecuzione e di Attuazione (DPR n. 495/1992),
e dunque per essi non risulta conceSsa alcuna approvazione, ai sensi dell'art. 45 c. 6 del Codice e
dell'art_ 192 c. 3 del Regolamento, da parte di questa Direzione Generale.
L'art. 60 della Legge 29 luglio 2010 , n. 120, "Disposizioni in materia di sicurezza stradale",
rinvia ad apposito decreto ministeriaie, non ancora emanato, la definizione delle caratteristiche
degli impianti da impiegare per la regolazione della velocit.
Poich i manufatti in questione non possono. essere classificati come impianti, In quanto
privi di qualsivoglia dispositivo deputato alla specifica funzione, essi probabilmente non potranno
neppure essere ricondotti alla futura nuova disciplina che sar introdotta in attuazione del suddetto
art. 60 L. n. 120/2010.
Leventuale impiego come componenti della segnaletica non pu essere autorizzato in
quanto i manufatti non sono riconducibili ad alcuna delle fattispecie previste dal vigente
Regolamento.
Allo stato attuale, a parere di questo Ufficio, l'unico impiego consentito quello che
prevede l'installazione al loro interno di misuratori di velocit di tipo approvato, ovvero quando
previsto. nell'ambito delle strategie di controllo delle infrazioni, adottate dagli organi di polizia
stradale, un ricorso frequente all'utilizzo di box di contenimento per collocarvi un rilevato re mobile,
considerato che anche una collocazione fissa non implica necessariamente un'attivit di
rilevamento continuativa; in tali casi si applicano le disposizioni vigenti in materia di controllo della
velocit.
Si resta a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento.
FM/RS
Prassi operativa/19
Attivit di controllo con dispositivi automatici: modalit operative

Fabio Dimita (funzionario del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti)



Box dissuasori delleccesso di velocit (speed check)

Con una recente nota il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha puntualizzato
che i box dissuasori di velocit (speed check) non devono avere alcuna
autorizzazione in quanto i manufatti non sono riconducibili ad alcuna delle fattispecie
previste dal vigente Regolamento.
Questi possono essere utilizzati, in modo definitivo o anche saltuario, nellambito
delle strategie di controllo delle infrazioni, adottate dagli organi di polizia stradale,
considerato che anche una collocazione fissa non implica necessariamente unattivit
di rilevamento continuativa.
In tali casi si applicano le disposizioni vigenti in materia di controllo della velocit,
sia per quanto riguarda limpiego ai sensi dellart. 4 del Decreto Legge n. 121/2002,
convertito con modificazioni nella Legge n. 168/2002, sia per quanto riguarda la
visibilit e la segnalazione, ai sensi del Decreto Interministeriale Trasporti-Interno
15.08.2007, sia per quanto riguarda in generale il coordinamento delle attivit
prevenzione e contrasto dell'eccesso di velocit sulle strade, ai sensi della Direttiva
emanata dal Ministero dellInterno in data 14.08.2009.
I manufatti in oggetto non sono inquadrabili in alcuna delle categorie previste dal
Nuovo Codice della Strada (DLs n. 285/1992) e dal connesso Regolamento di
Esecuzione e di Attuazione (DPR n. 495/1992), e dunque per essi non risulta
concessa alcuna approvazione, ai sensi dellart. 45 c. 6 del Codice e dellart. 192 c. 3
del Regolamento, da parte di questa Direzione Generale.
Lart. 60 della Legge 29 luglio 2010 , n. 120, Disposizioni in materia di sicurezza
stradale, rinvia ad apposito decreto ministeriale, non ancora emanato, la definizione
delle caratteristiche degli impianti da impiegare per la regolazione della velocit.
Poich i manufatti in questione non possono essere classificati come impianti, in
quanto privi di qualsivoglia dispositivo deputato alla specifica funzione, essi
probabilmente non potranno neppure essere ricondotti alla futura nuova disciplina
che sar introdotta in attuazione del suddetto art. 60 L. n. 120/2010.
Leventuale impiego come componenti della segnaletica non deve essere oggetto di
preventiva autorizzazione in quanto i manufatti non sono riconducibili ad alcuna delle
fattispecie previste dal vigente Regolamento.
L impiego consentito quello che prevede linstallazione al loro interno di
misuratori di velocit di tipo approvato, anche in un contesto di presenza di pi
manufatti ed eventualmente inserendo in questi a rotazione il medesimo misuratore di
velocit

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