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Universit Politecnica delle Marche

Facolt di Ingegneria

Corsi di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni e Ingegneria Biomedica

Economia e Organizzazione Aziendale 2009-2010


Valeriano Balloni
balloni@istao.it

Introduzione al corso
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INTRODUZIONE

1) Finalit e contenuti del corso. Il corso impartisce alcuni fondamenti di Economia e di Management dImpresa: transazioni, mercati, natura e forme istituzionali dellimpresa; teorie e prassi dei costi; processi di differenziazione del prodotto e analisi del vantaggio competitivo; problemi di innovazione: modelli organizzativi e strategia.

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INTRODUZIONE

2) Due percorsi didattici distinti per contenuto e metodo: uno per i frequentanti; uno per i non frequentanti.

3) Per i frequentanti il metodo che intendo seguire impostato su una didattica attiva: che cosa significa? didattica passiva D P L by I A
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didattica attiva D P A

INTRODUZIONE

4) Per i frequentanti il programma prevede: un seminario, un workshop in azienda.

5) Per i frequentanti viene utilizzata la piattaforma Moodle dellIstao per il cui accesso verr fornita una password. Questa servir come rete per le informazioni riguardante il corso, per le interazioni didattiche (forum) ed anche per gli esami.

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INTRODUZIONE Materiale didattico: dispensa Balloni V., Iacobucci D., Appunti sulla differenziazione del prodotto e sulle strategie competitive, in Economia e gestione dellinnovazione nelle PMI, a cura di A. Purpura e G. Fazio, Franco Angeli, Milano, 2008. Porter M., Il vantaggio competitivo, Edizioni Comunit, Milano, 1999, Capp. 1 e 2. Mucelli A., Lanalisi dei costi ed il controllo di gestione, dispensa Marinoni C., Le strategie dellinnovazione, in Economia e gestione dellinnovazione nelle PMI, a cura di A. Purpura e G. Fazio, Franco Angeli, Milano, 2008. Cozzi G., Innovazione e gestione delle risorse umane, in Economia e gestione dellinnovazione nelle PMI, a cura di A. Purpura e G. Fazio, Franco Angeli, Milano, 2008.
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INTRODUZIONE Materiale didattico: libro Grillo M., Silva F., Impresa, concorrenza e organizzazione. Lezioni di Economia Politica Industriale, Carocci Ed., Roma, 1999, limitatamente a: Capp. 2 (par. 2.7 2.9), 3, 5, 11 (pp. 245 251), 14 (pp. 319 340) , 16 (par. 16.9 16.12).

Il materiale didattico test indicato quello al quale devono fare riferimento gli studenti per la preparazione dellesame. Gli studenti frequentanti fruiscono delle slide utilizzate dal docente e possono avere altro materiale didattico.

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6) Esame finale: scritto; per i frequentanti il docente, per la valutazione finale, pu utilizzare anche la partecipazione ai forum attivati e simili. 7) Commenti, precisazioni e controproposte.

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INTRODUZIONE

Perch Indesit Company, Fiat, Tods, Aethra, Mediaset si propongono al mercato con nuovi prodotti? gusto di innovare; guadagnare competitivit; perseguire il benessere del consumatore; dare soddisfazione ai propri stakeholder per trarre profitto; per creare valore alla comunit.

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Dietro una struttura aziendale si dice che vi debba essere un anima! Vero o falso? Lanima di chi? - dellimprenditore? - del manager? - del tecnico? - dellamministrativo? - delloperaio?

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Le molte concezioni dellimprenditore in dottrina e nelle esperienze. Alcuni esempi: - classica, - neoclassica, - schumpeteriana, - olivettiana, - fordista, - ecc.

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Limpresa e limprenditore nelle teorie, nei fatti e nei sogni. 1. La visione neoclassica dei manuali di economia dice che limprenditore colui che combina i fattori produttivi (lavoro, terra e capitale): Y = f (L, T, C) In funzione della massimizzazione del profitto ()

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Questa teoria, secondo Fu, una definizione poco suggestiva e molto insoddisfacente anche per lindicazione del criterio che guiderebbe limprenditore: quale orizzonte temporale scegliere? quale tasso di sconto utilizzare per lattualizzazione del flusso dei profitti? come gioca la propensione al rischio di chi valuta?

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Economisti meno tradizionali hanno tentato di suggerire altri criteri ed obiettivi dellimprenditore: crescita del valore delle attivit; accrescimento del proprio potere personale, della carriera, del guadagno. Questa la visione condivisa di molte teorie manageriali dellimpresa; innovatore per vocazione.

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Questa ultima concezione dellimprenditore associata ad una visione classica delleconomista Schumpeter, il quale nel 1911 sottoline che il motore dello sviluppo economico era linnovazione e che questa era il risultato dellagire di un soggetto, chiamato imprenditore, ben distinto dal capitalista o dal manager. Limprenditore secondo Schumpeter colui che ha il coraggio di proporre nuove combinazioni produttive: crea e distrugge allo stesso tempo; scardina gli equilibri precedenti e crea nuova energia. Abbiamo esempi di tal fatta nella nostra regione o in Italia?
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INTRODUZIONE

Schumpeter indicava anche diverse classi di attivit nelle quali linnovazione poteva prendere corpo: nuovo prodotto, non ancora esistente; qualit superiore di un prodotto, gi esistente; nuovo e pi efficiente processo produttivo; scoperta e controllo di un fattore di produzione nuovo; apertura di un nuovo mercato; costruzione o distruzione di nuove forme di mercato: ad esempio la formazione di un monopolio.

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INTRODUZIONE

La visione di Giorgio Fu, fondatore della scuola di economia di Ancona e dellIstao: Non occorre soltanto un imprenditore che crei posti di lavoro ma occorre un imprenditore che coinvolga i dipendenti in una avventura interessante. Che dia un senso al loro lavoro. Ricordo una frase di Adriano Olivetti. Si chiedeva: pu limpresa darsi uno scopo? La risposta implicita era s. Bisogna dare consapevolezza di fini al lavoro - diceva Adriano Olivetti -. Ma ci implica - aggiungeva - aver risposto a una domanda che non esito a definire una delle domande fondamentali della mia vita, profondamente discriminante per la fede che presuppone e per gli impegni che implica.
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INTRODUZIONE

Pu limpresa darsi dei fini? Si trovano questi semplicemente nellindice dei profitti? O non vi al di l del ritmo apparente, qualcosa di pi affascinante, una trama ideale, una destinazione, una vocazione. Pu unimpresa avere unanima?

Fu aggiunge
Io credo che il lavoro in genere deve essere gratificante e coinvolgente: non deve essere soltanto una pena volta allo scopo di guadagnare e, successivamente, acquistare merci e goderne nel tempo libero. Per creare questa condizione ci vogliono imprenditori leader come Adriano Olivetti, Enrico Mattei o come sono alcuni imprenditori marchigiani che conosco come Livi, un piccolo imprenditore del vetro di Pesaro, Guzzini o Ratti di Como.
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LEZIONE I

Le teorie economiche di mercato e di impresa ci forniscono gli strumenti per capire e per curare? S e no!

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