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Apollodoro Biblioteca Libro I Il primo ad avere il dominio di tutto il mondo fu Urano, il cielo.

Egli spos Gea, la terra, e i loro primi figli furono gli Ecatonchiri - Briareo, Gie e Cotto. Nessuno era pi grande o pi forte di loro, e ognuno di essi aveva cento braccia e cinquanta teste. Dopo di loro, Gea partor a Urano i Ciclopi - Arge, Sterope e Bronte -, che avevano un solo occhio in mezzo alla fronte. Ma Urano incaten questi suoi figli e li gett nel Tartaro (la regione tenebrosa in fondo all'Ade, tanto lontana dalla superficie della terra, quanto la terra lo dal cielo). Nacquero poi i Titani - Oceano, Ceo, Iperione, Crio, Giapeto e Crono, il pi giovane. E le loro sorelle furono anch'esse chiamate Titanidi: Teti, Rea, Temi, Mnemosine, Febe, Dione e Teia. Ma Gea soffriva molto per la perdita dei suoi figli scaraventati nel Tartaro, e cos convinse i Titani ad assalire loro padre: a Crono, poi, essa diede come arma una falce d'acciaio. Lo assalirono tutti insieme, tranne Oceano: Crono tagli via i genitali del padre e li gett nel mare; il sangue sprizz, e dalle gocce nacquero le Erinni Aletto, Tisifone e Megera. Cos i Titani detronizzarono il padre, riportarono alla luce i fratelli imprigionati nel Tartaro e affidarono il potere a Crono. Ma il primo provvedimento di Crono fu di rinchiudere di nuovo tutti i suoi fratelli nel Tartaro - dopodich spos sua sorella Rea. Gea e Urano, per, gli avevano fatto una profezia: che un figlio nato da lui gli avrebbe strappato il potere. E allora Crono, appena gli nasceva un figlio, subito lo inghiottiva. La prima a nascere - e a essere inghiottita - fu Estia; poi Demetra ed Era, e infine Ade e Poseidone. Furibonda, Rea fugg a Creta: era incinta di Zeus, e lo partor proprio a Creta, in una grotta del monte Ditte. Poi lo affid ai Cureti e alle ninfe Adrastea e Ida, figlie di Melisseo. Esse nutrirono il bambino con il latte di Amaltea, mentre i Cureti, in armi, facevano la guardia al neonato dentro la grotta, battendo forte le lance contro gli scudi, perch quello strepito impedisse a Crono di udire i vagiti del figlio. Intanto Rea avvolse nelle fasce una pietra e la present a Crono: e quello, pensando proprio che fosse il suo ultimo nato, la inghiott. Zeus era ormai diventato grande. Allora chiese a Meti - la figlia di Oceano - di aiutarlo nella sua impresa: e Meti diede da bere a Crono un potente farmaco, che lo costrinse a vomitare prima la pietra, e poi di seguito tutti i figli che aveva inghiottito. Insieme a loro Zeus fece guerra a Crono e ai Titani. Combattevano ormai da dieci anni, quando Gea profetizz a Zeus che presto avrebbe vinto, se si fosse alleato con quelli che erano stati imprigionati nel Tartaro. Allora Zeus uccise Campe - la loro carceriera - e riusc a liberarli dalle catene. Fu in quell'occasione che i Ciclopi diedero a Zeus il tuono, il fulmine e le saette; ad Ade invece diedero l'elmo che rende invisibili, e a Poseidone il tridente. Cos equipaggiati, essi vinsero facilmente i Titani: e poi li imprigionarono nel Tartaro, sotto la custodia degli Ecatonchiri. Zeus, Ade e Poseidone si divisero il potere: a Zeus tocc il regno del cielo, a Poseidone il regno del mare, e ad Ade il regno dell'oltretomba. I Titani ebbero molti figli. Da Oceano e Teti nacquero le Oceanine: Asia, Stige, Elettra, Doride, Eurinome, Anfitrite e Meti; da Ceo e Febe nacquero Asteria e Leto; Iperione e Teia ebbero invece Eos, Elio e Selene. Da Crio ed Euribia - la figlia di Ponto - nacquero Astreo, Pallante e Perse; Giapeto e Asia, invece, ebbero Atlante (quello che tiene il cielo sulle sue spalle), Prometeo, Epimeteo e Menetio: quest'ultimo fu colpito dalla folgore di Zeus durante la guerra contro i Titani e scaraventato nel Tartaro. Da Crono e Filira nacque Chirone, il centauro met uomo e met cavallo; e da Eos e Astreo nacquero i venti egli Astri. Da Perse e Asteria nacque Ecate; da Pallante e Stige, invece, nacquero Niche, Crato, Zelo e Bia. Zeus, poi, istitu come solenne giuramento quello sull'acqua di Stige, che scorre da una roccia del Tartaro: questo onore fu il suo ringraziamento per l'aiuto portatogli da Stige e i suoi figli nella guerra contro i Titani. Da Gea e Ponto nacquero Porco, Taumante, Nereo, Euribia e Ceto. Da Taumante ed Elettra nacquero Iride e le Arpie - Aello e Ocipete. Porco e Ceto invece ebbero le Porcidi e le Gorgoni, di cui riparleremo nel racconto delle avventure di Perseo. Da Nereo e Doride nacquero le Nereidi. Ecco i loro nomi: Cimotoe, Speio, Glauconome, Nausitoe, Alie, Erato, Sao, Anfitrite, Eunice, Teti, Eulimene, Agave, Eudore, Doto, Perusa, Galatea, Actea, Pontomedusa, Ippotoe, Lisianassa, Cimo, Eione, Alimede, Plessaure, Eucrante, Proto, Calipso, Panope, Cranto, Neomeris, Ipponoe, Ianira, Polinome, Autonoe, Melite, Dione, Nesea, Dero, Evagore, Psamate, Eumolpe, Ione, Dilamene, Ceto e Limnoria. Zeus spos Era, e con lei ebbe i figli Ebe, Ilizia e Ares. Ma si un anche con molte altre donne, mortali e immortali. Con Temi, la figlia di Urano, Zeus gener le Ore - Irene, Eunomia e Diche - e le Moire - Cloto, Lachesi e Atropo. Da Dione invece ebbe la figlia Afrodite, e da Eurilome, la figlia di Oceano, ebbe le Cariti - Aglaia, Eufrosile e Talia. Da Stige ebbe la figlia Persefone, e da Mnemosine ebbe le Muse: prima Calliope, e poi Clio, Melpomene, Euterpe, Erato, Tersicore, Urania, Talia e Polinnia. Da CalIiope ed Eagro (o forse Apollo: questa la versione pi diffusa) nacquero i figli Lino, che venne poi ucciso da Eracle, e Orfeo, il grande musico: con il suo canto faceva muovere anche le pietre, anche gli alberi. Un giorno la sua sposa Euridice fu morsa da un serpente, e mor; allora Orfeo scese all'Ade, deciso a riprendersela, e convinse Ade a rimandarla sulla terra. Il Dio pose una condizione alla sua promessa: lungo la strada del ritorno, Orfeo non avrebbe mai dovuto voltarsi a guardare la sposa prima di arrivare a casa. Ma Orfeo disobbed: si volt, guard Euridice, e lei dovette scendere di nuovo nell'Ade. Orfeo fu il fondatore dei misteri di Dioniso; lo uccisero le Menadi, facendolo a pezzi, e venne poi sepolto in Pieria. Clio invece si innamor di Piero, figlio di Magnete: era la vendetta di Afrodite, per il disprezzo con cui Clio aveva parlato del suo amore con Adone. La Musa, dunque, si un a Piero, ed ebbe da lui il figlio Giacinto: Tamiri, il figlio di Pilammone e della Ninfa Argiope, si innamor di lui - e fu cos che nacque per la prima volta l'amore omosessuale. Anche Apollo poi si innamor di Giacinto: ma un giorno, lanciando il disco, senza volerlo lo uccise. Tamiri era di eccezionale bellezza, e suonava la cetra con maestria: tanto che os sfidare le Muse in una gara musicale. I patti erano questi: se Tamiri avesse vinto, avrebbe potuto fare l'amore con tutte le Muse, e se invece avesse perso, esse potevano togliergli ci che volevano. Naturalmente le Muse risultarono

superiori, senza confronto: e a Tamiri tolsero la vista e l'arte della cetra. Euterpe si un al fiume Strimone, ed ebbe da lui il figlio Reso, che fu poi ucciso da Diomede a Troia; ma c' chi afferma che egli nacque da Calliope. Da Talia e Apollo nacquero i Coribanti, e da Melpomene e Acheloo le Sirene, di cui parleremo nel racconto delle avventure di Odisseo. Era gener Efesto, senza alcuna unione sessuale: Omero invece sostiene che anche Efesto era figlio di Zeus. Fu proprio Zeus a scagliarlo gi dal cielo, quella volta che Efesto cerc di aiutare Era incatenata: Zeus l'aveva appesa fuori dall'Olimpo, perch aveva osato scatenare una tempesta contro Eracle, mentre navigava alla conquista di Troia. Efesto precipit sull'isola di Lemno e rest sciancato: ma Tetide lo salv. Zeus si un anche a Meti, che aveva tentato di sfuggirgli continuando ad assumere forme diverse, ma invano. Quando rest incinta, Zeus con l'inganno la inghiott, prima che potesse partorire. Infatti aveva predetto che avrebbe avuto una bambi na: ma se dopo avesse partorito una seconda volta, sarebbe stato un maschio, destinato a diventare il padrone del cielo. Per questo timore Zeus aveva inghiottito Meti; e quando arriv il momento del parto, ordin a Prometeo di colpirgli la testa con la scure (altri invece dicono che fu Efesto a farlo): e dal capo di Zeus balz fuori Atena, tutta in armi, l sulle rive del fiume Tritone. Tra le figlie di Ceo, una, Asteria, per sfuggire alle brame di Zeus, si trasform in quaglia e si gett nel mare. Da lei nacque una citt, che prese il suo nome: Asteria, quella che in seguito fu chiamata Delo. Leto, al tempo in cui Era la cacciava via da tutte le terre a causa del suo amore con Zeus, un giorno giunse a Delo, e finalmente pot partorire Artemide: poi Artemide stessa le fece da levatrice, e Leto partor anche Apollo. Artemide si dedic all'arte della caccia, e volle rimanere vergine; Apollo invece impar l'arte della profezia da Pan, il figlio di Zeus e Timbreo, e and a Delfi, dove a quel tempo era Temi a rendere i responsi. Ma il serpente Pitone, che stava a guardia dell'oracolo, gli imped di avvicinarsi alla fenditura delle esalazioni profetiche: allora Apollo lo uccise e si impossess dell'oracolo. Poco tempo dopo, uccise anche Tizio, nato da Zeus e da Elare, la figlia di Orcomeno. Zeus, per paura di Era, dopo aver sedotto la fanciulla l'aveva nascosta sotto terra, e aveva portato lui alla luce il bambino di cui Elare era incinta, un enorme gigante di nome Tizio. Mentre Leto era in viaggio verso Pito, Tizio la vide e preso da una smania terribile cerc di violentarla: lei chiam in soccorso i suoi figli, e subito quelli lo uccisero con le loro frecce. Tizio viene punito anche dopo la morte: gi nell'Ade, infatti, il suo cuore eternamente divorato dagli avvoltoi. Apollo uccise anche Marsia, il figlio di Olimpo. Proprio Marsia aveva ritrovato il flauto gettato via da Atena - a suonarlo, diceva, le si sfigurava il viso. Il giovane venne a gara di musica con Apollo: i patti erano che il vincitore avrebbe fatto ci che voleva dello sconfitto. La contesa ebbe inizio: Apollo suon con la cetra capovolta, e sfid Marsia a fare altrettanto con il suo strumento. Ma questo era davvero impossibile. Cos Apollo riusc vincitore, appese Marsia a un alto pino, e lo uccise scorticandolo vivo. Artemide invece uccise Orione a Delo. Di lui dicono che fosse di enorme statura, in quanto nato dal terreno; ma Ferecide sostiene che fosse figlio di Poseidone ed Euriale. In ogni caso, egli aveva avuto da Poseidone il dono di poter camminare sulle acque. La sua prima sposa fu Side, che Era gett nell'Ade perch aveva osato rivaleggiare con lei in bellezza. Un giorno Orione giunse a Chio, e chiese la mano di Merope, la figlia di Enopione. Enopione lo fece ubriacare, e mentre era addormentato lo accec, gettandolo poi sulla spiaggia. Allora Orione and alla fucina di Efesto, rap uno dei suoi operai, se lo caric in spalla e gli ordin di guidare i suoi passi fino a dove sorge Elio. Giunto l, i raggi di Elio gli ridonarono la vista; allora Orione corse in tutta fretta da Enopione. Poseidone, intanto, aveva fatto costruire da Efesto un rifugio sotterraneo per Enopione. Eos, l'aurora, si innamor di Orione, lo rap e lo port a Delo: era la vendetta di Afrodite, che costringeva Eos a essere eternamente innamorata, perch aveva osato dormire insieme ad Ares. Alcuni dicono che Orione mor per aver sfidato Artemide in una gara di lancio del disco; altri invece dicono che us violenza a Opi, una delle fanciulle venute dal paese degli Iperborei, e Artemide lo uccise con le sue frecce. Poseidone spos Anfitrite, la figlia di Oceano, e da loro nacquero Tritone e Rode, che divenne sposa di Elio. Ade si innamor di Persefone, e con la complicit di Zeus la rap di nascosto. Ma la madre Demetra, con le fiaccole in mano, la cerc notte e giorno, peregrinando per la terra intera, finche venne a sapere dalla gente di Ermione che Ade l'aveva rapita. Allora, piena d'ira verso tutti gli Di, abbandon il cielo, si travest da donna comune e and a Eleusi. Appena giunta, si sedette su quella pietra che venne poi chiamata senza sorriso - proprio in ricordo della sua storia vicino al pozzo Callicoro. Poi and da Celeo, che allora era il re di Eleusi. C'erano molte donne nella sua casa: la invitarono a sedere insieme a loro, e una vecchia, che si chiamava Iambe, con i suoi scherzi riusc a far sorridere la Dea. questa l'origine, si dice, di tutte quelle burle irriverenti delle donne nella festa delle Tesmoforie. Metanira, la sposa di Celeo, aveva un bambino, e lo diede da allevare a Demetra. La Dea voleva renderlo immortale; cos, di notte, lo gettava nel fuoco, per spogliarlo dal suo corpo mortale. Di giorno, poi, Demofonte - cos si chiamava il bambino - cresceva in maniera prodigiosa: ma Metanira spi tutta la scena, vide che il bambino stava bruciando nel fuoco e si mise a gridare. Cos Demofonte fu consumato dal fuoco, e la Dea si rivel. E a Trittolemo, il figlio maggiore di Metanira, essa diede un carro guidato da draghi alati, e gli affid il frumento, perch dall'alto del cielo lo spargesse su tutta la terra abitata. Paniassi sostiene che Trittolemo fosse figlio di Eleusi, e che proprio presso quest'ultimo la Dea avesse alloggiato. Ferecide, invece, dice che era figlio di Oceano e Gea. Zeus ordin ad Ade di rimandare Core sulla terra. Ma Ade, perch la fanciulla non restasse troppo tempo presso la madre, le diede da mangiare un chicco di melagrana. Core, del tutto ignara delle conseguenze, lo inghiott. Ascalafo, il figlio di Acheronte e Gorgira, la vide, e fece la spia: e Demetra gli gett sopra un masso pesantissimo, l nell'Ade. Ma da allora Persefone deve rimanere con Ade un terzo dell'anno, e il resto pu stare insieme agli altri Di. Questa la storia di Demetra. Gea, intanto, sdegnata per la faccenda dei Titani, insieme a Urano aveva generato i Giganti. Nessuno era pi enorme di loro, nessuno poteva vincere la loro forza: a guardarli facevano davvero paura, coi loro lunghi capelli irsuti e la barba ispida, e squamose code di serpente al posto dei piedi. Essi nacquero, sostengono alcuni, a Flegra; altri invece dicono a Pallene. E subito bersagliarono il cielo con pesanti massi e con querce infuocate. I loro capi erano Porfirione e Alcioneo: quest'ultimo era immortale, finch avesse

combattuto nella terra dove era nato. lui quello che port via i buoi di Elio da Erizia. Ma gli Di avevano avuto una profezia: nessuno dei Giganti avrebbe potuto essere ucciso dagli Immortali, ameno che un uomo non intervenisse nella battaglia come alleato degli Di. Avvertita di questo, subito Gea si mise in cerca di un farmaco, perch i Giganti non potessero venire distrutti da un uomo mortale. Zeus allora proib ad Eos, Selene ed Elio di far brillare la loro luce, colse lui per primo l'erba magica, e disse ad Atena di andare a chiamare Eracle come loro alleato. Subito Eracle colp Alcioneo con le sue frecce: il Gigante cadde a terra, e all'istante riprese vita, pi forte di prima. L'eroe allora, su consiglio di Atena, lanci Alcioneo fuori dalla terra di Pallene, e quello mor. Porfirione attacc Eracle ed Era. Ma Zeus gli gett in cuore una smania amorosa per Era: il Gigante strapp la tunica alla Dea e cerc di farle violenza, ma lei grid al soccorso, Zeus colp Porfirione con la sua folgore, ed Eracle lo fin con le sue frecce. Quanto agli altri Giganti, Efialte fu colpito all'occhio sinistro da una freccia di Apollo, e a quello destro da una freccia di Eracle; Eurito fu ucciso da Dioniso con il suo tirso, Clizio fu ucciso da Ecate con le sue torce, o forse da Efesto con il ferro incandescente. Encelado tent di fuggire, ma Atena gli gett sopra l'isola di Sicilia; a Pallante, poi, Atena strapp via la pelle e la us per proteggersi il corpo in battaglia. Polibote fu inseguito per mare da Poseidone, e giunse a Coo; il Dio allora tagli un pezzo dell'isola e glielo scagli addosso: adesso l'isolotto che chiamiamo Nisiro. Ermes, con l'elmo magico di Ade sulla testa, uccise Ippolito, e Artemide uccise Gratione. Le Moire uccisero Agrio e Toante, che combattevano con randelli di bronzo. Tutti gli altri furono annientati dalle folgori di Zeus: e a tutti Eracle dava il colpo di grazia con le sue frecce. Cos gli Di riuscirono a sconfiggere i Giganti. Ma Gea, sempre pi furibonda, si un a Tartaro, e partor Tifeo, in terra di Cilicia, una creatura met uomo e met bestia. La sua forza e la sua imponenza superavano di gran lunga quelle di tutti i figli di Gea. Fino alle cosce aveva una forma umana, ma di spaventosa enormit: era pi grande di tutte le montagne, e la sua testa spesso sfiorava le stelle. Le sue braccia aperte toccavano da una parte il tramonto e dall'altra l'aurora, e terminavano con cento teste di serpente. Dalle cosce in gi, invece, aveva smisurate spire di vipera: se le stendeva, gli arrivavano fino alla testa, e producevano orrendi sibili. Tutto il suo corpo era alato; un pelo irsuto gli ondeggiava sulla testa e sulle guance, e gli occhi sprizzavano fiamme. Con tutta la sua mostruosa grandezza, Tifeo si mise a scagliare massi infuocati contro il cielo stesso, fra urla e sibili: e dalla sua bocca sgorgavano torrenti di fuoco. Gli Di, come videro quel suo assalto al cielo, fuggirono tutti in Egitto, e per non essere scoperti assunsero l'aspetto di animali. Ma Zeus colp Tifeo da lontano con la sua folgore, poi gli si avvicin e lo colp con il falcetto d'acciaio. Tifeo fugg sul monte Casio, che sovrasta la Siria, e Zeus lo insegu e, vedendolo cos ferito, lo attacc. Ma Tifeo lo avvolse con le sue spire, lo immobilizz, gli strapp il falcetto, e con quello gli tagli i tendini delle braccia e delle gambe. Poi se lo mise in spalla, attravers il mare, lo port in Cilicia, e lo scaric nell'antro Coricio. Anche i tendini li nascose l, in una pelle d'orso, e vi pose a guardia la dragonessa Delfine, che era una fanciulla met donna e met animale. Ma Ermes ed Egipan rubarono i tendini e li riadattarono di nascosto al corpo di Zeus. Ritrovata la sua forza, subito Zeus torn in cielo, sal su un carro tramato da cavalli alati, e, scagliando fulmini, insegu Tifeo sul monte chiamato Nisa, dove le Moire ingannarono il fuggiasco e lo convinsero a mangiare i frutti di Tanato, facendogli invece credere che cos avrebbe ritrovato tutta la sua forza. E di nuovo Zeus lo insegu fino in Tracia, dove Tifeo nella lotta presso il monte Emo gli scagli addosso intere montagne. Ma i fulmini di Zeus le fecero rimbalzare indietro contro di lui, e fiumi di sangue inondarono il monte, che proprio da quell'episodio prese il suo nome. Tifeo cerc di fuggire attraverso il mare di Sicilia, ma Zeus gli gett addosso l'altissimo monte Etna, e lo schiacci: da quel giorno, dicono, che l'Etna erutta fuoco, per tutti quei fulmini scagliati. Ma di questi avvenimenti si gi parlato abbastanza. Prometeo impast acqua e terra, e cre gli uomini. A essi poi don il fuoco, sottraendolo di nascosto a Zeus dentro una canna cava. Quando Zeus se ne accorse, ordin a Efesto di inchiodare il corpo di Prometeo sul monte Caucaso, che sorge nella Scizia. Infiniti anni Prometeo rest cos incatenato: e ogni giorno un'aquila si avventava su di lui e gli divorava il fegato, che poi di notte ricresceva. Cos Prometeo scontava la colpa di aver rubato il fuoco, fino al giorno in cui Eracle lo liber - ma di questo parleremo nei capitoli dedicati alle imprese dell'eroe. Prometeo aveva un figlio, Deucalione, re del territorio di Ftia, e sposo di Pirra, figlia a sua volta di Epimeteo e Pandora, la prima donna. Quando Zeus decise di far scomparire la stirpe umana del bronzo, Deucalione, su consiglio di Prometeo, costru un'arca, vi imbarc tutto il necessario, poi vi sal insieme a Pirra. Zeus rivers dal cielo una pioggia infinita, e sommerse quasi tutta la terra dell'Ellade: tutti gli uomini vennero distrutti, tranne quei pochi che erano fuggiti sulle cime pi alte dei monti vicini. Le montagne della Tessaglia restarono isolate, e tutte le regioni fuori dall'Istmo e dal Peloponneso vennero sommerse dalle acque. L'arca di Deucalione navig in bala del mare per nove giorni e nove notti, e alla fine si ferm sul monte Parnaso: quando la pioggia cess, Deucalione usc e offr un sacrificio a Zeus protettore dei fuggiaschi. Allora il Dio gli invi Ermes, con l'ambasciata che qualunque cosa avesse voluto gli sarebbe stata concessa: e Deucalione chiese di poter avere degli uomini. Zeus diede il suo assenso, e Deucalione cominci a raccogliere dei sassi e a gettarseli dietro le spalle: cos, le pietre tirate da Deucalione divennero uomini, e quelle tirate da Pirra divennero donne. da allora che i popoli hanno preso per metafora il loro nome ( laos) da quello che indica la pietra (laas). Deucalione e Pirra ebbero alcuni figli. Il primo fu Elleno, che per alcuni sostengono fosse figlio di Zeus. Poi nacque Anfizione, che dopo Cranao ebbe il regno dell'Attica; e terza fu Protogenia, che ebbe da Zeus il figlio Etlio. Insieme alla ninfa Orseide, Elleno gener i figli Doro, Xuto ed Eolo. Elleno stesso diede il suo nome ai popoli che prima si chiamavano Elleni, e divise tutto il territorio fra i suoi figli. Xuto ricevette il Peloponneso, e da Creusa, la figlia di Eretteo, ebbe i figli Acheo e Ione, che diedero il loro nome agli Achei e agli Ioni. Doro invece ricevette tutta la regione di fronte al Peloponneso, i cui abitanti vennero chiamati Dori dal suo nome. Eolo poi regn sul territorio intorno alla Tessaglia, e chiam Eoli i suoi sudditi: sua sposa fu Enarete, figlia di Deimaco, che gli diede sette figli - Creteo, Sisifo, Atamante, Salmoneo, Deione, Magnete, Periere - e cinque figlie - Canace, Alcione, Pisidice, Calice e Perimede.

Perimede ebbe i figli Ippodamante e Oreste da Acheloo; Pisidice ebbe Antifo e Attore da Mirmidone. Alcione and sposa a Ceice, figlio di Eosforo. Entrambi furono rovinati dalla loro empia insolenza: lui infatti andava dicendo di avere come sposa Era, e lei che suo marito era Zeus - e proprio Zeus allora li trasform in uccelli,lei in alcione e lui in folaga (keux). Canace si un a Poseidone, ed ebbe i figli Opleo, Nireo, Epopeo, Aloeo e Triope. Aloeo spos Ifimedia, figlia di Triope; ma lei si era innamorata di Poseidone, e spesso andava sulla riva del mare, raccoglieva l'acqua nel cavo della mano e se la versava in grembo. Cos Poseidone si un a lei, e nacquero due maschi, Oto ed Efialte, i cosiddetti Aloadi. Ogni anno i due ragazzi crescevano un cubito in larghezza e una tesa in altezza; quando ebbero nove anni - raggiunta la stazza di nove cubiti in larghezza e nove tese in altezza - decisero di far guerra agli Di. Accatastarono il monte Ossa sull'Olimpo, e sull'Ossa il Pelio, con la minaccia di arrampicarsi su per queste montagne fino a raggiungere il cielo, o di gettarle nel mare fino a trasformarlo in terra ferma, e la terra trasformarla in mare. In pi, Efialte voleva prendere Era, e Oto Artemide. Con questi intenti, i due fratelli catturarono Ares; ma Ermes riusc a liberarlo di nascosto. Artemide intanto attir gli Aloadi a Nasso e li uccise con un inganno: trasformatasi in cerva, infatti, balz in mezzo a loro, e i due fratelli tirarono entrambi la loro lancia per colpirla, uccidendosi a vicenda. Calice ed Etlio ebbero il figlio Endimione, che guid gli Etoli fuori della Tessaglia e fond Elide (c' per chi sostiene che fosse figlio di Zeus). La sua bellezza era prodigiosa, e Selene s'innamor di lui. Zeus gli concesse di scegliere quello che voleva: e Endimione scelse di dormire per sempre, restando immortale ed eternamente giovane. Da una Ninfa Naiade, o forse da Ifianassa, Endimione ebbe il figlio Etolo, che uccise Api, figlio di Foroneo, e per questo and in esilio nella terra dei Cureti. Qui Etolo uccise la gente che lo ospitava - Doro, Laodoco e Polipete, figli di Ftia e Apollo - e dal suo nome chiam Etolia tutta quella regione. Etolo spos Pronoe, figlia di Forbo, e gener Pleurone e Calidone, che diedero il loro nome alle due omonime citt dell'Etolia. Pleurone spos Santippe, figlia di Doro, ed ebbe con lei il figlio Agenore e le figlie Sterope, Stratonice e Laofonte. Calidone ed Eolia, figlia di Amitaone, ebbero Epicaste e Protogenia, che gener Ossilo insieme ad Ares. Agenore spos Epicaste, figlia di Calidone, e gener Portaone e Demonice, che a sua volta ebbe da Ares i figli Eveno, Molo, Pilo e Testio. Da Eveno nacque Marpessa, che fu amata da Apollo: ma Ida, figlio di Afareo, la rap su un carro alato, dono di Poseidone. Anche Eveno, allora, salt sul carro e lo insegu; ma quando giunse al fiume Licorma e vide che non gli era possibile proseguire, sgozz i suoi cavalli e si gett nel fiume, che da quel giorno, in suo onore, fu chiamato Eveno. Ida intanto era arrivato a Messene, dove Apollo si scontr con lui per strappargli Marpessa. Mentre combattevano per averla, Zeus interruppe il loro duello, e disse alla fanciulla di scegliere lei quello che voleva per marito: e Marpessa, temendo che, nel diventar vecchia, Apollo l'avrebbe abbandonata, prefer Ida. Testio spos Euritemi, figlia di Cleobea, ed ebbe tre femmine - Altea, Leda e Ipermnestra - e quattro maschi - Ificlo, Evippo, Plessippo ed Euripilo. Portaone spos Eurite, figlia di Ippodamante, ed ebbe cinque maschi - Eneo, Agrio, Alcatoo, Melante e Leucopeo - e una femmina, Sterope, la quale dicono che si un ad Acheloo e gener le Sirene. Eneo, divenuto re di Calidone, fu il primo a ricevere da Dioniso una pianta di vite. Si spos con Altea, figlia di Testio, e gener Tosseo, che poi uccise con le proprie mani, perch il ragazzo aveva osato saltare il fossato che cingeva la citt. Gli nacquero poi i figli Tireo e Climeno, la figlia Gorge, che and sposa a Andremone, e Deianira, che per alcuni sostengono figlia di Altea e Dioniso. Questa fanciulla amava guidare lei stessa il carro, e si esercitava nelle attivit guerresche: per averla in sposa, Eracle lott con il fiume Acheloo. Da Eneo, Altea ebbe poi anche Meleagro, che per alcuni dicono figlio di Ares. Quando il bambino comp sette anni, apparvero le Moire e dissero che Meleagro sarebbe morto quando il tizzone che era nel focolare si fosse completamente consumato. A queste parole Altea corse a togliere il tizzone dal fuoco, e lo custod in una cassa. Cos Meleagro divent grande, invulnerabile di corpo e nobile di spirito. Ma anch'egli poi mor: ed ecco come. Era venuto il tempo di sacrificare agli Di le primizie annuali del raccolto: Eneo comp i riti in onore di tutte le divinit, ma si dimentic della sola Artemide. Infuriata, la Dea mand un cinghiale enorme e fortissimo, che devastava la campagna e uccideva tutte le bestie e le persone che incontrava sulla sua strada. Eneo chiam allora da tutta l'Ellade gli uomini pi valorosi, promettendo in premio la pelle del cinghiale a chi fosse riuscito a ucciderlo. Ecco la lista di tutti quelli che parteciparono alla caccia: Meleagro, figlio di Eneo, e Driante, figlio di Ares, venuti da Calidone stessa; Ida e Linceo, figli di Afareo, venuti da Messene; Castore e Polideuce, figli di Zeus e Leda, venuti da Lacedemone; Teseo, figlio di Egeo, da Atene; Admeto, figlio di Perete, da Pere; Anceo e Cefeo, figli di Licurgo, dall'Arcadia; Giasone, figlio di Esone, da Iolco; Ificle, figlio di Anfitrione, da Tebe; Piritoo, figlio di Issione, da Larissa; Peleo, figlio di Eaco, da Ptia; Telamone, figlio di Eaco, da Salamina; Euritione, figlio di Attore, da Ptia; Atalanta, figlia di Scheneo, dall'Arcadia; Anfiarao, figlio di Oicleo, da Argo. Insieme a loro vennero anche i figli di Testio. Eneo ospit tutti i convenuti per nove giorni; quando poi giunse il decimo giorno, Cefeo, Anceo e altri ancora si rifiutarono di partecipare alla caccia insieme a una donna: ma Meleagro, per quanto gi sposato a Cleopatra, figlia di Ida e Marpessa, desiderava avere dei figli con Atalanta, e cos obblig tutti a partecipare alla caccia, nonostante la presenza della fanciulla. Il cinghiale era ormai circondato: ma ecco che la bestia riesce a uccidere Eneo e Anceo, e Peleo, senza volerlo, colpisce Euritione con la sua lancia. Per prima Atalanta trafisse con una freccia la schiena del cinghiale, e poi Anfiarao lo prese in mezzo agli occhi; infine Meleagro gli piant la lancia nel ventre e lo uccise: la pelle quindi spett a lui, e il giovane la don ad Atalanta. Ma i figli di Testio, indignati che una donna ottenesse il premio al posto di tanti uomini, le portarono via la pelle, sostenendo che spettava comunque alla loro famiglia, se Meleagro non voleva tenerla per s. Meleagro si infuri, uccise i figli di Testio e restitu la pelle ad Atalanta. Fu cos che Altea, afflitta dalla morte dei suoi fratelli, fece bruciare tutto il tizzone, e Meleagro mor all'istante. Ma c' chi afferma che non fu questa la fine di Meleagro. Quando i figli di Testio reclamarono la preda sostenendo che il primo colpo era stato quello di Ificle, fra Cureti e Calidoni scoppi una guerra. Meleagro riusc a venir fuori dalla citt assediata, e uccise alcuni dei figli di Testio: Altea allora gli lanci una maledizione, e Meleagro, per la rabbia, si chiuse in casa. I nemici erano ormai sotto

le mura della citt, e la gente implorava l'aiuto di Meleagro: sua moglie Cleopatra riusc infine a convincerlo, Meleagro uccise anche gli altri figli di Testio, ma poi cadde anch'egli in battaglia. Dopo la sua morte, Altea e Cleopatra si impiccarono, e tutte le donne che piangevano il cadavere di Meleagro vennero trasformate in uccelli. Dopo la morte di Altea, Eneo spos Peribea, figlia di Ipponoo. L'autore della " Tebaide" sostiene che Eneo la ricevette come dono di guerra quando Oleno fu saccheggiata; ma Esiodo racconta invece che Peribea era stata sedotta da Ippostrato, figlio di Amarinceo, e che suo padre Ipponoo l'aveva mandata via da Oleno di Acaia e consegnata a Eneo, che abitava lontano, perch questi la uccidesse. Altri ancora dicono che Ipponoo scopr che sua figlia era stata sedotta da Eneo stesso, e che gliela mand quando ormai era incinta. Da lei Eneo ebbe il figlio Tideo. Pisandro invece sostiene che la madre di Tideo era Gorge: fu Zeus a volere che Eneo si innamorasse proprio di sua figlia. Diventato grande e nobile, Tideo fu mandato in esilio per aver ucciso Alcatoo, fratello di Eneo; secondo l'autore dell'Alcmeonide, invece, Tideo aveva ucciso i figli di Melante, che tramavano contro Eneo - ossia Feneo, Eurialo, Iperlao, Antioco, Eumede, Sternope, Santippo e Stenelao. Ferecide invece sostiene che Tideo avesse ucciso suo fratello Olenia. Per sentenza di Agrio, Tideo and in esilio e giunse ad Argo, alla corte di Adrasto, di cui spos la figlia Deipile: dal loro matrimonio nacque il figlio Diomede. Tideo mor nella spedizione di Adrasto contro Tebe, colpito da Melanippo. I figli di Agrio - Tersite, Onchesto, Protoo, Celeutore, Licopeo e Melanippo - strapparono il regno a Eneo, e lo diedero a loro padre: Eneo lo lasciarono in vita, ma sempre incatenato fra tormenti. In seguito Diomede torn in segreto da Argo insieme ad Alcmeone e uccise tutti i figli di Agrio, tranne Onchesto e Tersite che riuscirono a fuggire nel Peloponneso. Poich Eneo era ormai troppo vecchio, Diomede affid il regno ad Andremone, che aveva sposato la figlia di Eneo: e questi and con lui nel Peloponneso. I figli di Agrio che erano riusciti a fuggire tesero un'imboscata nei pressi del focolare di Telefo, in Arcadia, e uccisero il vecchio. Diomede port il suo corpo ad Argo e lo seppell in quella parte della citt che adesso dal suo nome viene chiamata Enoe. Poi spos Egialia, figlia di Adrasto o forse di Egialeo, come alcuni sostengono, e partecip alle spedizioni contro Tebe e contro Troia. Quanto ai figli di Eolo, Atamante regn sulla Beozia, ed ebbe da Nefele il figlio Frisso e la figlia Elle. Poi spos Ino, dalla quale ebbe Learco e Melicerte. Ma Ino voleva disfarsi dei figli di Nefele; allora convinse le donne a far seccare tutto il grano per la semina: le donne presero il grano di nascosto dai mariti e lo fecero seccare. Quando poi il grano fu seminato, la terra naturalmente non diede il raccolto annuale. Allora Atamante mand a Delfi i suoi inviati, per chiedere al Dio come allontanare la carestia. E Ino convinse i messaggeri a riferire un falso responso: la terra sarebbe tornata fertile se Frisso fosse stato sacrificato a Zeus. Atamante ud il responso, e forzato anche dagli abitanti della regione, port Frisso all'altare del Dio. Ma Nefele lo rap, insieme alla figlia, e gli diede un ariete dal vello d'oro - dono di Ermes: i due ragazzi vi montarono sopra, e l'ariete li port attraverso il cielo, superando terre e mari. Quando arrivarono al tratto di mare che si stende fra Sigeo e il Chersoneso, Elle precipit negli abissi e mor: da allora quello stretto si chiama Ellesponto, in suo onore. Frisso invece raggiunse la Colchide, dove regnava Eeta, figlio di Elio e di Perseide, fratello di Circe e di Pasifae, quella che spos Minosse. Eeta lo accolse e gli diede in sposa una delle sue figlie, Calciope. Frisso allora sacrific l'ariete dal vello d'oro a Zeus protettore degli esuli, e diede la sua pelle a Eeta, che la inchiod a una quercia nel bosco sacro ad Ares. Da Calciope, Frisso ebbe i figli Argo, Melante, Frontide e Citisoro. In seguito, per l'ira della Dea Era, Atamante fu privato anche dei figli avuti da Ino. Fu lui stesso, in preda alla follia, a uccidere Learco; allora Ino si gett nel mare insieme a Melicerte. Bandito dalla Beozia, Atamante chiese all'oracolo di Apollo in quale terra potesse stabilirsi: e il Dio gli rispose di fermarsi nel posto dove le bestie selvagge l'avessero invitato a pranzo. Atamante vag per tante terre, finch un giorno incontr dei lupi che stavano mangiando dei pezzi di pecora: come lo videro, i lupi scapparono via, abbandonando il loro pasto. Allora Atamante si stabil in quella regione, e la chiam Atamanzia; poi spos Temisto, figlia di Isseo, ed ebbe da lei i figli Leucone, Eritrio, Scheneo e Ptoo. Sisifo, figlio di Eolo, fond la citt di Efira - quella che adesso si chiama Corinto -e spos Merope, figlia di Atlante. Dal loro matrimonio nacque Glauco, che a sua volta ebbe dalla sposa Eurimede il figlio Bellerofonte, quello che uccise la Chimera spirante fuoco. Sisifo sconta le sue colpe nell'Ade con la pena di un'enorme pietra che egli deve far rotolare, spingendola in salita con le mani e con la testa, per farla poi scendere dall'altra parte: ma una volta che sia riuscito a spingere il masso, questo poi rotola sempre indietro. Questa la pena che Sisifo deve scontare a causa di Egina, la figlia di Asopo: quando Zeus rap di nascosto la fanciulla, infatti, si dice che Sisifo fece la spia ad Asopo, che la stava cercando. Deione regn sulla Focide, spos Diomeda, figlia di Xuto, ed ebbe una femmina, Asterodia, e quattro maschi - Eneto, Attore, Filaco e Cefalo, che poi spos Procri, figlia di Eretteo. Di lui poi si innamor Eos, che lo rap. Periere occup il territorio di Messene e spos Gorgofone, figlia di Perseo, dalla quale ebbe i figli Mareo, Leucippo, Tindareo e Icario. Molti sostengono che Periere non fosse figlio di Eolo, ma di Cinorte, figlio di Amicla: perci i fatti che riguardano i discendenti di Periere verranno raccontati insieme a quelli della famiglia di Atlante. Magnete spos una Ninfa Naiade, ed ebbe da lei i figli Polidette e Ditti, che colonizzarono Serifo. Salmoneo si stabil prima in Tessaglia, poi giunse in Elide e vi fond una citt. Era un uomo tracotante, che voleva paragonarsi a Zeus, ma per questa sua empiet fu duramente punito. Salmoneo proclamava di essere lui stesso Zeus, e aveva imposto che a lui fossero dedicati i sacrifici, sottraendoli al culto di Zeus; al suo carro aveva legato delle pelli conciate con dentro dei calderoni di bronzo, e il clangore che producevano nell'essere trascinati diceva che era il tuono; e poi lanciava verso il cielo delle torce infuocate, dicendo che erano fulmini. Ma Zeus lo fulmin per davvero, lui e la citt da lui fondata, con tutti i suoi abitanti. Tiro, figlia di Salmoneo e Alcidice, allevata da Creteo, fratello di Salmoneo, si innamor del fiume Enipeo, e sempre vagava lungo le sue rive, piangendo. Allora Poseidone prese l'aspetto di Enipeo, e si un alla fanciulla: lei partor di nascosto due gemelli, e li espose. Mentre giacevano cos abbandonati, passarono di l per caso dei guardiani di cavalli, e una cavalla colp con lo zoccolo uno dei due gemelli, lasciandogli sul viso una macchia scura. Un guardiano di

cavalli prese con s i bambini e li allev: quello che aveva la macchia scura ( pelios) lo chiam Pelia, e l'altro Neleo. Quando furono grandi e vennero a sapere chi era la loro vera madre, i due fratelli uccisero la matrigna Sidero, che aveva fatto subire tanti tormenti alla loro madre Tiro: la donna, per sfuggire alla morte, si era rifugiata nel sacro recinto di Era, ma Pelia la sgozz proprio davanti all'altare, e anche in seguito continu a recare offesa alla Dea Era. Fra i due fratelli poi scoppi una contesa; Neleo dovette andare in esilio, e si rec a Messene, fond la citt di Pilo e spos Cloride, figlia di Anfione, dalla quale ebbe una femmina, Pero, e dodici maschi - Tauro, Asterio, Pilaone, Deimaco, Euribio, Epilao, Frasio, Eurimene, Evagora, Alastore, Nestore e Periclimeno, che ebbe da Poseidone la facolt di mutare il suo aspetto. Quando Eracle venne ad assediare Pilo, Periclimeno combatt contro di lui tramutandosi ora in leone, ora in serpente, ora in ape, ma alla fine Eracle lo uccise, e con lui tutti gli altri figli di Neleo. Solo Nestore si salv, perch veniva allevato presso i Gereni; egli poi spos Anassibia, figlia di Cratieo, ed ebbe due figlie, Pisidice e Policaste, e sette figli, Perseo, Stratico, Areto, Echefrone, Pisistrato, Antiloco e Trasimede. Pelia si stabil in Tessaglia e spos Anassibia, figlia di Biante (ma altri dicono che sua sposa fu Filomache, figlia di Anfione); da lei ebbe un figlio, Acasto, e quattro femmine, Pisidice, Pelopia, Ippotoe e Alcesti. Creteo fond Iolco e spos Tiro, la figlia di Salmoneo, dalla quale ebbe i figli Esone, Amitaone e Ferete. Amitaone visse a Pilo e spos Idomene, figlia di Ferete, ed ebbe i figli Biante e Melampo. Melampo si ritir a vivere in campagna, e aveva come casa il tronco di una quercia, nella quale c'era anche un nido di serpenti. Un giorno i suoi servi uccisero tutti i serpenti: allora Melampo raccolse della legna, bruci i corpi dei rettili e allev i loro piccoli. Quando furono diventati grandi, i serpenti si avvicinarono a lui mentre dormiva, gli salirono sulle spalle e gli pulirono le orecchie con la lingua. Melampo salt in piedi pieno di spavento, ma si accorse allora di capire il linguaggio degli uccelli che volavano sopra di lui: e da quel momento egli apprese da loro tante cose, che poi profetizzava agli uomini rivelando il futuro. Impar anche l'arte di rendere vaticini con il sacrificio delle vittime, quel giorno che incontr Apollo sulle rive dell'Alfeo: e da allora fu per sempre un grande profeta. Biante chiese la mano di Pero, figlia di Neleo. Ma molti erano i suoi pretendenti: e Neleo l'aveva promessa in sposa al giovane che fosse riuscito a portargli il bestiame di Ificlo. Queste mandrie risiedevano a Filace, ed erano custodite da un cane che impediva a uomini e bestie di avvicinarsi. Non potendo quindi rubare il bestiame, Biante chiese l'aiuto di suo fratello. Melampo promise di dargli una mano, e gli rivel quello che sarebbe successo: chi fosse stato scoperto a rubare il bestiame avrebbe fatto un anno di prigionia, ma poi il bestiame sarebbe stato suo. Data la sua parola, Melampo and a Filace e, proprio come aveva predetto, fu scoperto nell'atto di rubare le bestie e messo in prigione. Era quasi passato un anno, quando Melampo sent dei tarli che parlavano in un angolino del tetto; e uno chiedeva: Per quanto tempo ancora dovremo rodere questa trave? E gli altri risposero: Ormai quasi fatta! Allora Melampo chiese di essere trasferito subito in un'altra cella, e infatti poco dopo la sua vecchia cella rovin. Filaco rest impressionato: venuto a sapere che Melampo era un cos grande indovino, lo liber e gli chiese di rivelare perch suo figlio Ificlo non avesse ancora dei bambini. Melampo promise di aiutarlo, se Pilaco gli avesse donato il suo bestiame. Sacrific due tori, li tagli a pezzi e chiam gli uccelli. Arriv un avvoltoio, e da lui Melampo apprese che, tanto tempo prima, Filaco aveva sacrificato degli arieti, cominciando a tagliarli dalla parte dei genitali, e poi aveva posato il coltello, ancora sanguinante, proprio vicino a Ificlo. Il ragazzo si spavent e fugg via, e il padre allora conficc il coltello nel tronco della quercia sacra: la corteccia poi era cresciuta tanto da avvolgere il coltello e farlo sparire completamente. Bisognava dunque ritrovare il coltello, grattargli via la ruggine e darla da bere a Ificlo per dieci giorni di seguito: solo cos avrebbe potuto far figli. Saputo questo dall'avvoltoio, Melampo trov il coltello, gratt via la ruggine e la diede da bere a Ificlo per dieci giorni di seguito: e al giovane nacque un figlio, Podarce. Cos Melampo condusse la mandria a Pilo, ebbe in cambio la figlia di Neleo, e la consegn al fratello. L'indovino rest a Messene ancora per molto tempo; ma un giorno le donne di Argo furono fatte impazzire da Dioniso, e Melampo accett di guarirle in cambio di una parte di regno: cos and, e Melampo si stabil in quella regione, insieme al fratello Biante. Da Biante e Pero nacque Talao, che spos Lisimache, figlia di Abante, a sua volta figlio di Melampo: da lei Talao ebbe Adrasto, Partenopeo, Pronace, Mecisteo, Aristomaco, e infine Erifile, che and sposa ad Anfiarao. Partenopeo gener Promaco, che combatt contro Tebe insieme agli Epigoni; Mecisteo gener Eurialo, che partecip alla spedizione contro Troia; Pronace gener Licurgo; e Adrasto ebbe da Anfitea, figlia di Pronace, tre femmine - Argia, Deipile ed Egialia - e due maschi - Egialeo e Cianippo. Perete, figlio di Creteo, fond la citt di Pere in Tessaglia, e gener i figli Admeto e Licurgo. Quest'ultimo si stabil nel territorio di Nemea, spos Euridice (o forse, come alcuni sostengono, Anfitea), e gener Ofelte, che in seguito venne chiamato Archemoro. Al tempo in cui Admeto era ormai re di Pere, Apollo entr al suo servizio, e lo aiut a ottenere in sposa Alcesti, la figlia di Pelia. Questi aveva emesso un bando: sua figlia Alcesti sarebbe stata sposa dell'uomo capace di aggiogare al carro un leone e un cinghiale. Apollo subito li aggiog, e diede il carro ad Admeto, che lo condusse poi a Pelia, ottenendo Alcesti in sposa. Ma durante i sacrifici offerti per la festa di nozze, Admeto si dimentic di Artemide: e quando apr la porta del talamo lo trov pieno di serpenti aggrovigliati. Apollo riusc a placare l'ira della Dea, e per di pi ottenne dalle Moire la promessa che, quando per Admeto fosse giunto il giorno fatale, egli avrebbe evitato la morte se qualcun altro avesse accettato di morire volentieri al suo posto. Quando quel momento arriv, n suo padre ne sua madre accettarono di morire per lui: fu Alcesti che mor al posto suo. Ma poi Core la lasci tornare indietro, oppure fu Eracle, come alcuni raccontano, che lott con Ade e riport ad Admeto la sposa. Esone, figlio di Creteo, spos Polimede, figlia di Autolico, e gener Giasone. Giasone abit a Iolco, dove Pelia era succeduto al trono di Creteo. Quando Pelia aveva consultato l'oracolo in relazione al suo regno, il Dio gli aveva profetizzato di guardarsi da un uomo con un sandalo solo. Al momento Pelia non cap, ma poi tutto risult chiaro. Un giorno, sulla riva del mare, si tenne un grande sacrificio in onore di Poseidone; molti erano i partecipanti, e fra loro c'era anche Giasone. il giovane amava l'agricoltura, viveva in campagna, e si era diretto in citt apposta per il sacrificio; nell'attraversare il fiume Anauro,

aveva perso un sandalo nella corrente, e adesso era rimasto con un solo piede calzato. Appena lo vide, Pelia ricord il responso del Dio, si avvicin a Giasone e gli chiese: Se tu avessi il potere, e ti venisse rivelato da un oracolo che uno dei cittadini ti uccider, tu cosa faresti? E allora, forse a casaccio, o forse ispirato da Era (irata contro Pelia per la sua mancanza di venerazione nei suoi confronti, e che gi meditava vendetta per mano di Medea), Giasone cos rispose: Lo manderei alla ricerca del Vello d'Oro! A queste parole, subito Pelia gli ordin di andare a cercarlo. Il Vello d'Oro si trovava nella Colchide, appeso a una quercia nel bosco sacro di Ares, e il custode era un drago che non dormiva mai. Per questa missione, Giasone chiam ad aiutarlo Argo, figlio di Frisso; e questi, su ispirazione di Atena, fece una nave a cinquanta ordini di remi, che dal nome del suo costruttore venne chiamata Argo. Atena stessa adatt alla prua una figura di legno parlante, fatta con una delle querce sacre di Dodona. Quando la nave fu pronta, Giasone consult l'oracolo, e il Dio gli ordin di imbarcarsi insieme agli uomini pi valorosi di tutta l'Ellade. Ecco il nome di tutti quelli che si riunirono per partecipare alla spedizione: Tifi, figlio di Agnio, che tenne il timone della nave; Orfeo, figlio di Eagro; Zete e Calaide, figli di Borea; Castore e Polideuce, figli di Zeus; Telamone e Peleo, figli di Eaco; Eracle, figlio di Zeus; Teseo, figlio di Egeo; Ida e Linceo, figli di Afareo; Anfiarao, figlio di Oicle; Ceneo, figlio di Corono; Palemone, figlio di Efesto o di Etolo; Cefeo, figlio di Aleo; Laerte, figlio di Arcisio; Autolico, figlio di Ermes; Atalanta, figlia di Scheneo; Menezio, figlio di Attore; Attore, figlio di Ippaso; Admeto, figlio di Ferete; Acasto, figlio di Pelia; Eurito, figlio di Ermes; Meleagro, figlio di Eneo; Anceo, figlio di Licurgo; Eufemo, figlio di Poseidone; Peante, figlio di Taumaco; Bute, figlio di Teleone; Fano e Stafilo, figli di Dioniso; Ergino, figlio di Poseidone; Periclimeno, figlio di Neleo; Augia, figlio di Elio; Ificlo, figlio di Testio; Argo, figlio di Frisso; Eurialo, figlio di Mecisteo; Penelo, figlio di Ippalmo; Leito, figlio di Alettore; Ifito, figlio di Naubolo; Ascalafo e Ialmeno, figli di Ares; Asterio, figlio di Comete; Polifemo, figlio di Elato. Giasone prese il comando della nave, si misero in viaggio, e sbarcarono come prima tappa a Lemno. In quei giorni, Lemno era deserta di uomini, e sul trono sedeva Ipsipile, figlia di Toante. Ed ecco il perch. Le donne di Lemno non onoravano Afrodite come si deve; allora la Dea aveva gettato loro addosso un odore tanto cattivo, che i loro mariti si erano presi come compagne di letto delle schiave, catturate nelle regioni costiere della Tracia. Per questa grande offesa, le donne di Lemno avevano ucciso i loro padri e i loro mariti; solo Ipsipile aveva risparmiato in segreto suo padre Toante. Quando sbarcarono nell'isola rimasta in potere delle donne, gli Argonauti fecero l'amore con loro; Ipsipile and a letto con Giasone, e partor due figli, Euneo e Nebrofono. Dopo aver lasciato Lemno, i compagni si diressero verso il paese dei Dolioni, dove regnava Cizico, che li accolse cordialmente. Durante la notte la nave riprese il mare, ma fu investita dal vento contrario, e senza rendersene conto gli Argonauti si ritrovarono di nuovo sulla costa dei Dolioni. E questi, credendo si trattasse di un gruppo di Pelasgi (con i quali erano sempre in guerra), li attaccarono, e ci fu battaglia nel buio della notte, senza che le due parti si riconoscessero. Gli Argonauti uccisero molti uomini, fra i quali lo stesso re Cizico; quando fu giorno e si accorsero di quanto era successo, tutti piansero e si tagliarono i capelli e seppellirono il re Cizico con grandi onori. Dopo i funerali ripartirono, e fecero tappa nella Misia. Qui Eracle e Polifemo lasciarono il gruppo. Accadde che Ila, figlio di Teiodamante, il ragazzo amato da Eracle, nell'andare a prendere acqua a una fonte fu rapito dalle Ninfe, per la sua grande bellezza. Polifemo ud il ragazzo che gridava aiuto, brand la spada e corse a cercarlo, pensando che fosse stato preso dai briganti; incontr Eracle, gli rifer ci che aveva sentito, e insieme si misero alla ricerca di Ila. Ma intanto la nave era ripartita. Cos Polifemo rest in Misia, fond la citt di Ghio e ne divenne il re; Eracle invece torn ad Argo. Erodoro sostiene che Eracle non si imbarc mai sulla nave Argo, perch in quel periodo era schiavo presso la regina Onfale. Secondo Ferecide, invece, Eracle fu abbandonato dai compagni ad Meta, in Tessaglia, perch la nave Argo aveva parlato, dicendo di non poter sopportare l'enorme peso dell'eroe. Demarato per sostiene che Eracle navig fino alla Colchide; e Dionisio dice addirittura che prese lui il comando degli Argonauti. Lasciata la Misia, arrivarono al paese dei Bebrici, dove sedeva sul trono il re Amico, figlio di Poseidone e di una Ninfa della Bitinia. Era un uomo forte e violento, e sfidava tutti gli stranieri che passavano di l a una gara di pugilato: in questo modo li uccideva tutti. Cos anche quel giorno Amico si avvicin alla nave Argo, e sfid il pi bravo del gruppo a battersi con lui. La sfida fu raccolta da Polideuce: e subito il suo pugno colp il re a un gomito e lo uccise. I Bebrici allora lo assalirono, ma i suoi nobili compagni strapparono le armi ai nemici, li misero in fuga e ne uccisero parecchi. Ripartiti da l, arrivarono a Salmidesso, in Tracia, dove abitava Fineo, il profeta cieco. Alcuni dicono che fosse figlio di Agenore, altri di Poseidone; e si racconta che fu accecato dagli Di perche profetizzava il futuro agli uomini; oppure che furono Borea e gli Argonauti stessi a farlo, perch Fineo per primo aveva accecato i suoi figli, istigato dalla loro matrigna; ma c' ancora un'altra versione, secondo la quale fu Poseidone a togliergli la vista, perch aveva rivelato ai figli di Frisso la rotta dalla Colchide verso l'Ellade. Gli Di gli avevano mandato, per maggiore tormento, anche le Arpie: creature alate, le quali, ogni volta che Fineo si preparava la tavola, piombavano gi dal cielo a rubargli ogni cosa, e quel poco che lasciavano si impregnava di una tale puzza da non potercisi nemmeno avvicinare. Gli Argonauti volevano sapere da Fineo la rotta giusta per il loro viaggio, e il profeta promise di rivelargli tutto, a patto che lo avessero liberato dalle Arpie. Allora gli Argonauti prepararono una tavola imbandita: subito le Arpie si precipitarono gi con orribili strida e rubarono tutto il cibo. Come le videro, Zete e Calaide, i figli di Borea, che erano alati, brandirono la spada e le inseguirono attraverso il cielo. Era Destino che le Arpie morissero per mano dei figli di Borea; ma anche per i due giovani quello era il giorno fatale, perch sarebbero morti senza riuscire a prenderle. Nella loro fuga, una delle Arpie (quella di nome Nicotoe o Aellopoda) cadde nel fiume Tigri, che adesso dal suo nome viene chiamato Arpide; l'altra (di nome Ocipete, oppure Ocitoe, ma Esiodo la chiama Ocipode) fugg oltre la Propontide e raggiunse le isole Echinadi, quelle che adesso chiamiamo Strofadi, proprio perch l'Arpia, quando vi arriv, cambi direzione e vol verso la terra ferma, dove cadde per lo sfinimento, insieme al suo inseguitore. Apollonio, nelle sue "Argonautiche", sostiene invece che i figli di Borea riuscirono a raggiungerle proprio alle Strofadi, ma poi non fecero

loro alcun male, perch le Arpie giurarono di non tormentare mai pi Fineo. Finalmente libero dalle Arpie, Fineo rivel agli Argonauti come affrontare il viaggio, e li mise in guardia dalle rupi Simplegadi, che avrebbero incontrato in mare. Queste due enormi rupi, mosse dalla violenza del vento, si scontravano una contro l'altra, impedendo il passaggio via mare. Erano sempre avvolte dalla nebbia e da fragore immenso, e neppure gli uccelli riuscivano ad attraversarle. Fineo consigli agli Argonauti di far volare una colomba in mezzo alle due rupi; se l'avessero vista in salvo, anche loro potevano arrischiarsi a passare: ma se quella non ce l'avesse fatta, era meglio evitare ogni tentativo. Saputo questo, gli Argonauti ripresero il mare; quando furono ormai vicini alle Simplegadi, liberarono da prua una colomba, e quella riusc a volare dall'altra parte, rimettendoci soltanto, nello scontro delle due rupi, la punta della coda. Gli Argonauti allora aspettarono che le Simplegadi si riaprissero e poi, remando a tutta forza (e con l'aiuto di Era), superarono il passaggio: soltanto la punta dell'aplustre venne mozzata. Da allora le Simplegadi sono ferme: era Destino, infatti, che, se una nave fosse riuscita ad attraversarle, quelle rupi sarebbero rimaste immobili per sempre. Arrivarono cos a Mariandine, dove il re Lico li accolse con gioia. Qui mor l'indovino Idmone, ferito da un cinghiale, e mor anche Tifi: Anceo prese il suo posto al timone della nave. Gli Argonauti ripartirono. Superato il Termodonte e il Caucaso, essi giunsero al fiume Fasi, in Colchide. Ormeggiarono la nave, poi Giasone si rec dal re Eeta, per riferirgli l'incarico di Pelia e chiedergli il Vello; Eeta promise che gliel'avrebbe dato, ma a una condizione: Giasone doveva aggiogare all'aratro due tori dagli zoccoli di bronzo. Le due bestie, possesso di Eeta, erano un dono di Efesto: enormi, selvaggi, con gli zoccoli di bronzo, spiranti fuoco dalla bocca. Giasone doveva aggiogare questi tori, e poi seminare i denti di drago: Atena ne aveva dati met a Eeta e met a Cadmo, da seminare a Tebe. Giasone proprio non sapeva come poter aggiogare i due tori. Ma Medea, la maga, figlia di Eeta e di Idia (una figlia di Oceano), si innamor di lui, e temendo che Giasone venisse ucciso dai tori, decise di aiutarlo ad aggiogarli di nascosto dal padre: e disse che gli avrebbe fatto avere anche il Vello d'Oro, a patto che giurasse di sposarla e di portarla con s in Ellade. Giasone giur, e Medea gli diede un farmaco magico, con il quale avrebbe dovuto spalmare la spada, la lancia e anche il suo stesso corpo, prima di affrontare i tori: per un giorno intero questo farmaco lo avrebbe reso invulnerabile al ferro e al fuoco. Poi gli rivel che, nel seminare i denti di drago, dalla terra sarebbero spuntati degli uomini, tutti in armi contro di lui; quando Giasone li avesse visti ammassati, doveva gettargli in mezzo da lontano delle pietre: gli uomini allora avrebbero cominciato a far guerra fra di loro, e il giovane sarebbe riuscito a ucciderli. A queste parole, Giasone si spalm con l'unguento magico, and nel bosco sacro del tempio, incontr i tori e, nonostante il fiume di fuoco con cui lo assalirono, riusc ad aggiogarli. Poi semin i denti di drago, e dalla terra spuntarono gli uomini in armi; quando li vide tutti ammassati, senza farsi vedere gett le pietre contro di loro: quelli cominciarono a combattere uno contro l'altro, Giasone si avvicin e li uccise. Nonostante il giovane fosse riuscito ad aggiogare i tori, il re Eeta rifiut di dargli il Vello d'Oro: e anzi macchin di bruciare la nave Argo e di uccidere tutto l'equipaggio. Ma prima che potesse mettere in atto il suo piano, Medea di notte and da Giasone, lo condusse al Vello d'Oro, e con i suoi filtri magici fece addormentare il drago che stava di guardia. Cos pot impossessarsi del Vello, e poi sal sulla nave. Anche il fratello Apsirto and con lei. E durante la notte ripresero il mare. Eeta, quando si accorse di ci che Medea aveva osato fare, prese una nave e si gett all'inseguimento. Medea vide che il padre li aveva ormai raggiunti: allora uccise suo fratello Apsirto, lo fece a pezzi e lo gett nelle onde. Cos Eeta interruppe il suo inseguimento per raccogliere le sparse membra del figlio; torn indietro e seppell ci che era rimasto di Apsirto nel luogo che poi venne chiamato Tomi. E di nuovo incaric molti suoi sudditi di inseguire la nave Argo, con la minaccia di far scontare loro la punizione stabilita per Medea, se non gliel'avessero portata indietro. I Colchi si organizzarono in gruppi, e iniziarono le ricerche su rotte diverse. Quando gli Argonauti ebbero superato il fiume Eridano, Zeus, infuriato per l'assassinio di Apsirto, scaten contro di loro una tremenda tempesta, gettandoli fuori rotta. Passarono cos oltre le isole Apsirtidi, e allora la nave profetizz: l'ira di Zeus non sarebbe cessata se gli Argonauti non si fossero diretti in Ausonia, dove Circe li avrebbe purificati dall'assassinio di Apsirto. Superato il territorio dei Liguri e dei Celti, passarono attraverso il mare di Sardegna, costeggiarono la Tirrenia e giunsero a Eea, dove si presentarono supplici a Circe, e furono finalmente purificati. Attraversarono poi le isole delle Sirene, e fu Orfeo a trattenere gli Argonauti, intonando un canto ancor pi bello di quello delle Sirene. Solo Bute si gett per raggiungerle, ma Afrodite lo rap e lo port ad abitare sul capo Lilibeo. Superate le Sirene, la nave incontr Scilla e Cariddi, e le Rocce Vaganti, sopra le quali si vedevano fiamme infinite e colonne di fumo. Era chiam Tetide e le Nereidi in aiuto della nave, che pot cos passare senza difficolt. Poi costeggiarono la Trinacria, dove risiedono le mandrie di Elio, e giunsero a Corcira, l'isola dei Feaci, dove regnava Alcinoo. I Colchi che li inseguivano, frattanto, non riuscendo a raggiungere la nave Argo, decisero di stabilirsi sui monti Cerauni, e un altro gruppo invece si diresse verso l'Illiria, e colonizz le isole Apsirtidi. Ma un terzo gruppo arriv nell'isola dei Feaci, trov la nave Argo, e richiesero Medea al re Alcinoo. Questi rispose che se la fanciulla si era gi unita a Giasone era giusto che stesse con lui; se invece era ancora vergine, l'avrebbe riconsegnata al padre. Arete, la sposa di Alcinoo, di nascosto dal marito, subito corse a far sposare Medea con Giasone; and cos che i Colchi restarono a vivere nell'isola dei Feaci, e gli Argonauti ripartirono insieme a Medea. Di notte, la nave fu investita da una furiosa tempesta; ma Apollo si pose sugli scogli Melantei, e saettando fulmini sul mare lo illumin: cos videro che vicino c'era un'isola, vi approdarono e la chiamarono Anafe, perch era apparsa (anafannai) all'improvviso contro ogni speranza. Poi innalzarono un altare a Febo Apollo, e imbandirono il banchetto sacrificale. Dodici schiave, che erano state regalate da Arete a Medea, durante il festino scherzarono e canzonarono i loro padroni: per questo anche adesso c' l'usanza che le donne pronuncino battute scherzose durante il sacrificio. Ripreso il viaggio, gli Argonauti raggiunsero Creta, ma la presenza di Talo gli imped di entrare in porto. Questo Talo, secondo alcuni, apparteneva ancora alla stirpe di bronzo; ma altri dicono invece che era stato regalato a Minosse da Efesto. Era un uomo tutto di bronzo, anche se c' chi sostiene che fosse un toro. Aveva

un'unica vena, che correva dalla nuca fino alle caviglie, e alla fine di questa vena c'era un chiodo di bronzo che la chiudeva. Talo stava di sentinella, e ogni giorno faceva tre volte il giro dell'isola: avvistata la nave Argo che si avvicinava alla costa, cominci a bersargliarla con grosse pietre. Ma anche Talo fu raggirato da Medea, e mor. Alcuni dicono che con i suoi farmaci Medea lo fece impazzire; secondo altri invece and cos: Medea gli promise di farlo diventare immortale, e invece gli sfil il chiodo che chiudeva la vena, di modo che tutto l'icore usc fuori, e Talo mor. Secondo un'altra versione ancora, egli mor perch trafitto nel tallone da una freccia tirata da Peante. Dopo aver sostato per una notte, gli Argonauti arrivarono a Egina per attingere acqua, e fecero una gara per vedere chi la portava pi velocemente. Da l poi passarono per il braccio di mare fra l'Eubea e la Locride, e giunsero finalmente a Iolco, dopo aver navigato in tutto quattro mesi. Frattanto Pelia, non immaginando mai che gli Argonauti sarebbero ritornati, aveva tramato per uccidere Esone; ma questi gli aveva chiesto almeno di potersi uccidere da solo: compiuto il sacrificio, bevve tranquillamente del sangue di toro, e mor. Anche la madre di Giasone maled Pelia e poi si impicc, lasciando un bambino ancora in fasce, Promaco: e Pelia uccise anche il piccino abbandonato. Giasone arriv e gli consegn il Vello d'Oro, e aspett il momento giusto per vendicarsi di tutto ci che aveva subito. Un giorno navig insieme ai suoi nobili compagni verso l'Istmo, e offr la nave come voto a Poseidone; poi domand a Medea di inventare un modo per far pagare a Pelia le sue colpe. Medea allora and alla reggia di Pelia, e convinse le figlie a tagliare a pezzi il padre e a farlo poi bollire, promettendo che con i suoi filtri l'avrebbe fatto tornare giovane; ne diede anche una valida prova: fatto a pezzi un ariete, lo boll e lo fece tornare agnello. Ormai convinte, le ragazze smembrarono il padre, e lo misero a bollire. Acasto lo seppell, insieme ai cittadini di Iolco, e band Giasone e Medea dalla citt. Essi allora andarono a Corinto, dove vissero tranquillamente per dieci anni, fino a quando Creonte, il re della citt, fidanz sua figlia Glauce con Giasone: e questi ripudi Medea e spos la principessa. Medea chiam a testimoni gli Di nel nome dei quali Giasone le aveva giurato fedelt, e lo accus di ingratitudine; poi invi in dono alla sposa novella un peplo intriso di veleni: non appena la giovane l'ebbe indossato, subito mor consumata da un fuoco violento, e con lei il padre, che tentava di aiutarla. E i figli che aveva avuto da Giasone - Mermero e Ferete - Medea li uccise; poi sal sul carro di Elio, trainato da draghi alati, e fugg ad Atene. Un'altra versione della leggenda sostiene invece che Medea, prima di fuggire, lasci i suoi figli ancora bambini come supplici presso l'altare di Era Acrea: ma il popolo di Corinto li strapp di l e li massacr. Medea dunque giunse ad Atene, dove spos Egeo e partor il fglio Medo. Ma in seguito, avendo macchinato contro la vita di Teseo, fu bandita dalla citt e and in esilio insieme al figlio Medo. Questi assoggett molte popolazioni barbare, e chiam tutta quella regione con il suo nome, Media; poi mor combattendo contro gli Indi. Medea torn di nascosto in Colchide, e scopr che suo padre Eeta era stato spodestato dal fratello Perse; allora lo uccise e ristabil suo padre sul trono. Libro II Finora abbiamo parlato della discendenza di Deucalione. Ecco adesso quella di Inaco. Da Oceano e Teti nacque Inaco, che diede poi il suo nome al fiume che scorre presso Argo. Inaco spos Melia, figlia di Oceano, ed ebbe due figli maschi, Foroneo ed Egialeo. Egialeo mor senza figli, e da lui deriva il nome dell'intera regione chiamata Egialia; Foroneo, invece, regn sul territorio che in seguito venne chiamato Peloponneso, ed ebbe dalla Ninfa Teledice i figli Api e Niobe. Api trasform in tirannide il suo potere, e diede alla regione del Peloponneso il nome di Apia; ma il suo governo era duro e violento, e presto Telsione Telchino cospirarono contro di lui e lo uccisero, prima che potesse lasciare eredi. In seguito fu venerato come Dio, sotto il nome di Serapide. Da Zeus e Niobe (prima donna mortale con cui il padre degli Di si un) nacque il figlio Argo e, come sostiene Acusilao, anche Pelasgo: dal suo nome, gli abitanti del Peloponneso vennero chiamati Pelasgi. Esiodo invece afferma che Pelasgo nacque dalla terra stessa del Peloponneso: ma di lui si parler pi avanti. Argo prese il potere e chiam con il suo nome l'intero Peloponneso; spos Evadne, figlia di Strimone e Neera, ed ebbe quattro maschi - Ecbaso, Pirante, Epidauro, e poi Criaso, che gli succedette sul trono. Ecbaso ebbe il figlio Agenore, e questi il figlio Argo, chiamato onniveggente, perch aveva occhi su tutto il corpo. Aveva una forza straordinaria: fu lui a uccidere il toro che devastava l'Arcadia, e poi si vest con la sua pelle. E anche il Satiro che recava gravi danni agli abitanti dell'Arcadia, rubando tutto il bestiame, fu Argo ad affrontarlo e a ucciderlo. Si dice che anche Echidna, la figlia di Tartaro e Gea - quella che rapiva i passanti -, fu uccisa nel sonno da Argo. E vendic anche l'assassinio di Api, uccidendo i colpevoli. Da Argo e Ismene, figlia di Asopo, nacque Iaso, e da Iaso, si dice, nacque Io. Ma Castore, l'autore delle " Cronache", e anche numerosi tragici raccontano che il padre di Io era Inaco; mentre Esiodo e Acusilao la dicono figlia di Pireno. Pur essendo Io sacerdotessa di Era, Zeus la sedusse; ma Era lo scopr, e allora il Dio tocc la fanciulla e la trasform in una candida vacca, giurando alla sposa Era di non essere mai stato il suo amante: per questo, dice Esiodo, gli spergiuri d'amore non provocano l'ira divina. Ma Era chiese a Zeus di poter tenere per s quella vacca, e le mise come guardiano Argo, l'onniveggente: figlio di Arestore, secondo Ferecide, o forse di Inaco, come sostiene Asclepiade, o forse ancora, come sostiene Cercope, figlio di Argo e Ismene, a sua volta figlia di Asopo. Acusilao, invece, afferma che Argo nacque da Gea. Egli leg la vacca a un ulivo nel bosco del territorio di Micene; ma Zeus ordin a Ermes di rapirla. Ierace fece la spia, ed Ermes, non potendo ormai impadronirsi della vacca di nascosto, dovette uccidere Argo con una pietra: per questo il Dio venne chiamato Argifonte, cio uccisore di Argo. Allora la Dea Era mand un tafano a tormentare la giovenca, e quella corse via, prima verso quel golfo che dopo il suo passaggio venne chiamato Ionio, poi, attraversata l'Illiria e superato il monte Emo, oltrepass lo stretto che a quel tempo si chiamava Tracico, e dopo il suo passaggio Bosforo. Poi se ne and verso la Scizia e la regione dei Cimmeri, e vag per tante terre e tanti mari d'Europa e d'Asia; e finalmente raggiunse l'Egitto, dove ritrov il suo aspetto di prima e partor il figlio Epafo, sulle rive del fiume Nilo. Allora la Dea Era ordin ai Cureti di farlo sparire: e quelli eseguirono il comando. Ma Zeus se ne accorse e li uccise; e Io si mise alla ricerca del figlio. Di nuovo vag, per tutta la Siria, perch

le avevano detto che suo figlio era l, allevato dalla sposa del re di Biblo; cos ritrov Epafo e ritorn in Egitto, dove spos Telegono, il re degli Egizi. E innalz una statua a Demetra, che gli Egizi chiamano Iside, e Io stessa venne chiamata Iside. Epafo ricevette il regno de1l'Egitto e spos Menfi, figlia del Nilo - e in suo onore fond la citt di Menfi. Da lei ebbe la figlia Libia, che diede il nome alla terra chiamata appunto Libia. La fanciulla si un a Poseidone e partor due gemelli, Agenore e Belo. Agenore si trasfer in Fenicia e ne divenne il re: da lui nacque una grande stirpe - e ne parleremo in seguito. Belo invece rest in Egitto e ne assunse il governo; spos Anchinoe, figlia del Nilo, ed ebbe da lei due gemelli, Egitto e Danao (secondo Euripide, nacquero da Belo anche altri due figli, Cefeo e Fineo). Belo insedi Danao in Libia, ed Egitto in Arabia; Egitto poi assoggett il territorio dei Melanpodi, e lo chiam Egitto dal proprio nome. Ebbe molte spose, e gli nacquero cinquanta figli maschi; Danao invece ebbe cinquanta figlie femmine. Tempo dopo, i due fratelli vennero a conflitto per il potere; Danao aveva timore dei figli di Egitto, e cos, su consiglio di Atena, si costru una nave (e fu il primo a farlo), imbarc le sue figlie e fugg. Pass da Rodi, e vi innalz una statua ad Atena Lindia. Poi giunse ad Argo, dove il re Gelanore gli lasci il trono. Ma quella terra era in preda alla siccit, perch Poseidone aveva fatto seccare tutte le sorgenti, irato contro Inaco, il quale aveva testimoniato che l'intera regione era possesso di Era. Danao mand le sue figlie a cercare acqua. Una di esse, Amimone, durante la sua ricerca diede la caccia a un cervo e lo colp; ma in questo modo svegli dal sonno un Satiro, e subito quello si alz e cerc di farle violenza: ma apparve Poseidone, il Satiro fugg, Amimone si un a Poseidone stesso, e il Dio le rivel dove trovare le sorgenti presso Lerna. I figli di Egitto arrivarono anch'essi ad Argo, e chiesero a Danao di deporre l'antica ostilit, e di dar loro in matrimonio le sue figlie. Ma Danao diffidava delle loro offerte, e dentro il suo animo portava ancora il rancore per l'esilio subito; comunque accett di dare le sue figlie, e ne assegn una per ognuno di essi. Ipermnestra, la maggiore, and a Linceo, e Gorgofone a Proteo: i due giovani, infatti, erano nati dall'unione di Egitto con una donna di stirpe regale, Argifia; Busiride, Encelado, Lico e Daifrone ebbero le figlie che Danao aveva avuto da Europe, Automate, Amimone, Agave e Scea: la loro madre, quindi, era di stirpe regale, mentre Gorgofone e Ipermnestra erano nate da Elefantide. Istro ebbe Ippodamia; Calcodonte ebbe Rodia; Agenore ebbe Cleopatra; Ceto ebbe Asteria; Diocoriste ebbe Ippodamia; Alce ebbe Glauce; Alcmenore ebbe Ippomedusa; Ippotoo ebbe Gorge; Euchenore ebbe Iflmedusa; Ippolito ebbe Rode. Questi dieci giovani erano figli di una donna araba; le dieci fanciulle invece erano nate dalle Ninfe Amadriadi, alcune da Adantia, altre da Febe. Agattolemo ebbe Pirene; Cercete ebbe Dorio; Euridamante ebbe Farti; Egio ebbe Mnestra; Argio ebbe Evippe; Archelao ebbe Anassibia; Menemaco ebbe Nelo. Questi sette giovani erano figli di una donna fenicia, mentre le sette fanciulle erano nate da una Etiope. Ai giovani nati da Egitto e Tiria furono assegnate le figlie di Danao e Menfi, senza una scelta precisa ma soltanto in base alla somiglianza dei loro nomi. Cos, Clito ebbe Clite; Stenelo ebbe Stenele; Crisippo ebbe Crisippe. Ai dodici figli di Egitto e della Ninfa Naiade Caliadne furono assegnate le figlie di Danao e della Ninfa Naiade Polisso: i giovani si chiamavano Euriloco, Fante, Peristene, Ermo, Dria, Potamone, Cisseo, Lisso, Imbro, Bromio, Polittore, Ctonio - e le ragazze erano Autonoe, Teano, Elettra, Cleopatra, Euridice, Glaucippe, Antelia, Cleodore, Evippe, Erato, Stigne e Brice. Ai figli di Egitto e Gorgo spettarono le figlie di Danao e Pieria: cos, Perifante ebbe Attea, Eneo ebbe Podarce, Egitto ebbe Diossippe, Menalce ebbe Adite, Lampo ebbe Ocipete, Idmone ebbe Pilarge. I pi giovani, poi, si sposarono fra loro: Ida ebbe Ippodice, Daifrone ebbe Adiante (entrambe le fanciulle erano nate da Erse), Pandione ebbe Callidice, Arbelo ebbe Eme, Iperbio ebbe Celano, Ippocoriste ebbe Iperippe (la madre di questi giovani era Efestine, quella delle ragazze era Crino). Dopo che le coppie furono cos decise, durante il banchetto di nozze Danao diede a ciascuna delle sue figlie un pugnale. E quando esse andarono a dormire insieme agli sposi, li uccisero tutti. Solo Ipermnestra risparmi Linceo, perch aveva lasciato intatta la sua verginit: ma per questo Danao la fece incatenare e rinchiudere. Le altre figlie seppellirono la testa mozzata degli sposi a Lerna, e i corpi ricevettero gli onori funebri davanti alla citt; Atena ed Ermes, poi, per ordine di Zeus, purificarono le fanciulle. Tempo dopo, Danao lasci che Linceo e Ipermnestra vivessero insieme; e le altre figlie vennero date in sposa ai vincitori di una gara adetica. Amimone ebbe da Poseidone il figlio Nauplio, che visse a lungo e fu un grande navigatore: ma aveva l'abitudine di ingannare con false segnalazioni di luce i naviganti che lo incrociavano, portandoli a morte - la stessa triste morte, per, che poi tocc anche a lui. Sua sposa fu Climene, figlia di Catreo, secondo i tragici; l'autore de "I Ritorni", invece, sostiene che era Filira, e Cercope che era Esione. Comunque sia, i suoi figli furono Palamede, Eace e Nausimedonte. Linceo succedette a Danao sul trono di Argo, ed ebbe da Ipermnestra il figlio Abante. Questi si spos con Aglaia, figlia di Mantineo, ed ebbe i gemelli Acrisio e Preto. I due bambini cominciarono a litigare fra di loro ancora nel ventre della madre, e poi, quando diventarono grandi, si fecero guerra per il potere: furono proprio loro a inventare per primi lo scudo. Acrisio ebbe la meglio, e scacci Preto da Argo. Questi allora and in Licia, presso il re Iobate, o forse Anfianatte, come sostengono alcuni; e spos sua figlia, che Omero chiama Antia e i tragici, invece, Stenebea. Il re suo suocero gli diede un esercito di Lici per riconquistare il potere, e Preto pot occupare Tirinto, che i Ciclopi fortificarono per lui. I due fratelli si divisero dunque il territorio dell'Argolide: Acrisio tenne il trono di Argo, mentre Preto regn su Tirinto. Dalla sposa Euridice, figlia di Lacedemone, Acrisio ebbe la figlia Danae; Preto invece ebbe le figlie Lisippe, Ifinoe e Ifianassa dalla sposa Stenebea. Quando furono grandi, queste tre fanciulle impazzirono, dice Esiodo, perch avevano rifiutato i riti di Dioniso; Acusilao, invece, dice che questo avvenne perch avevano disprezzato la statua di Era. Nella loro follia, le tre sorelle vagarono per tutta la regione argiva, poi attraversarono l'Arcadia e continuarono la loro folle corsa per terre desolate, in preda al pi totale abbrutimento. Melampo, figlio di Amitaone e Idomene (figlia a sua volta di Abante), che era un profeta e che per primo scopr come curare le malattie con farmaci e purificazioni, si offr di guarire le fanciulle in cambio di un terzo del regno. Ma Preto rifiut di farle curare per un compenso cos alto, e la pazzia delle sue figlie divenne ancora pi grave, e con loro impazzirono anche tutte le altre donne: abbandonavano le

case, uccidevano i loro stessi figli, vagavano per luoghi deserti. Ormai la situazione era del tutto degenerata, e cos Preto accett di pagare il prezzo richiesto: ma Melampo a questo punto chiese per il suo intervento che anche suo fratello Biante ottenesse una parte uguale di territorio. Preto, nel timore che un'ulteriore dilazione della cura comportasse la richiesta di un compenso ancora pi alto, si accord con Melampo. Ed ecco come avvenne la guarigione. Il profeta chiam un gruppo di giovani davvero nobili e fidati, e con loro si mise a inseguire e a portar gi le donne dai monti fino a Sicione, con grida e danze magiche. Durante questo inseguimento, la maggiore delle sorelle, Ifinoe, mor: ma le altre vennero purificate e ritrovarono la ragione. Preto le diede in matrimonio a Melampo e Biante; e tempo dopo gener il figlio Megapente. Bellerofonte, il figlio di Glauco (a sua volta figlio di Sisifo), aveva ucciso per sbaglio il fratello Deliade - o Pirene, o forse ancora Alcimene, secondo tradizioni diverse; cos era giunto alla corte di Preto per farsi purificare. Ma Stenebea si innamor di lui, e gli invi dei messaggi per chiedergli un incontro. Il giovane rifiut; allora ladon- na and a dire a Preto che Bellerofonte aveva cercato di sedurla con proposte oscene. li marito le credette, e affid a Bellerofonte una lettera da portare a Iobate, nella quale stava scritto di uccidere il gio- vane. Iobate lesse la missiva di Preto, e ordin a Bellerofonte di andare a uccidere la Chimera, con l'idea che certamente il mostro l'avrebbe annientato. Neppure attaccandola in massa era possibile sconfiggerla: figurarsi un uomo solo. Aveva il corpo di un leone, la coda di un drago, e tre teste - e quella di mezzo, un muso di capra, spirava fuoco. Il mostro devastava l'intera regione, e distruggeva il bestiame, perch riuniva in un solo essere la forza di tre belve. Si dice che fosse stata allevata da Amisodaro (lo testimonia Omero), e Esiodo racconta che era figlia di Tifeo ed Echidna. Bellerofonte salt in groppa a Pegaso, il cavallo alato figlio di Medusa e Poseidone, sal in cielo e dall'alto riusc a trafiggere la Chimera con le sue frecce. Compiuta questa impresa, Iobate gli ordin di andare a combattere contro i Solimi: e Bellerofonte riusc anche in questa prova; e di nuovo Iobate gli ordin di combattere contro le Amazzoni: ma il giovane uccise anche quelle. Allora Iobate ordin ad alcuni suoi uomini, scelti fra tutti i Lici per il loro coraggio, di tendergli un'imboscata e assassinarlo. Bellerofonte li uccise tutti, e finalmente Iobate, stupito dalla forza del giovane, gli fece vedere la lettera di Preto e gli chiese di restare presso di lui: gli diede in sposa sua figlia Filonoe, e quando mor gli lasci il regno. Acrisio intanto aveva domandato all'oracolo del Dio come poter avere figli maschi. E il Dio gli rispose che avrebbe avuto un nipote da sua figlia, ma che questi l'avrebbe ucciso. Temendo che ci si avverasse, Acrisio chiuse Danae in una stanza sotterranea, tutta di bronzo. Ma la fanciulla fu sedotta da Preto, secondo una versione della storia, e questo fece scoppiare la discordia fra Preto e Acrisio. Secondo un'altra versione, invece, Zeus si trasform in pioggia d'oro, e attraverso il tetto scivol nel seno di Danae. Quando Acrisio venne a sapere che alla figlia era nato il piccolo Perseo, non volle credere che fosse di Zeus, chiuse Danae e il nipote in un'arca e la gett in mare. L'arca, sospinta dalle onde, arriv a Serifo, e Ditti prese il bambino e lo allev. Il re di Serifo era Polidette, fratello di Ditti. Egli s'innamor di Danae, ma non poteva avvicinarsi a lei, perch ormai Perseo si era fatto uomo. Allora chiam tutti i suoi amici, fra cui Perseo, con la scusa di voler fare una colletta per la dote di nozze di Ippodamia, figlia di Enomao. E Perseo disse che non avrebbe rifiutato neanche la testa della Gorgone. Polidette, quindi, a tutti gli altri chiese di dare un cavallo, e a Perseo invece ordin di portargli la testa della Gorgone. Allora Perseo, con la guida di Ermes e di Atena, and dalle figlie di Forco e Ceto: Enio, Pefredo e Deino. Esse erano sorelle della Gorgone, e vecchie fin dalla nascita: in tre avevano un occhio solo e un solo dente, e se li passavano a turno. Perseo li afferr, e disse che li avrebbe restituiti solo se gli avessero rivelato la strada per arrivare dalle Ninfe. Queste Ninfe possedevano i sandali alati e la borsa magica. Cos dicono di Perseo Pindaro ed Esiodo ne " Lo Scudo di Eracle": "La sua schiena tutta scompariva dietro la testa dell'orrendo mostro, la Gorgone; e un sacco l'avviluppava tutta." Questo sacco si chiama kibisis perch dentro ci possono stare cibi e vestiti. Queste Ninfe avevano anche l'elmo di Ade. Le Forcidi gli indicarono la via, Perseo restitu l'occhio e il dente, e and dalle Ninfe che stava cercando. Mise la borsa a tracolla, si leg i sandali, e si mise in testa l'elmo, che aveva il potere di rendere invisibile chi lo portava. Da Ermes Perseo ricevette la falce d'acciaio; poi vol fino all'Oceano, e trov le Gorgoni addormentate. Erano tre: Steno, Euriale e Medusa. Solo Medusa era mortale: quindi Perseo doveva prendere la testa di quest'ultima. Le Gorgoni, al posto dei capelli, avevano serpenti attorcigliati, irti di squame; e avevano enormi zanne di cinghiale, e mani di bronzo e ali d'oro, con le quali potevano volare. E chiunque le guardasse veniva trasformato in pietra. Perseo dunque le assal mentre dormivano. Atena guidava la sua mano: tenendo la testa girata, e guardando l'immagine di Medusa riflessa nello scudo di bronzo, le tagli la testa. E dal collo mozzato salt fuori Pegaso, il cavallo alato, e Crisaore, il padre di Gerione, che Medusa aveva generato con Poseidone. Perseo ficc la testa della Gorgone nella sacca, e prese la via del ritorno: le altre Gorgoni si svegliarono e lo inseguirono, ma non riuscirono a vederlo, per l'azione magica dell'elmo che lo rendeva invisibile. Perseo arriv in Etiopia, dove regnava Cefeo, e scopr che Andromeda, la figlia del re, era stata esposta come preda di un mostro marino. Infatti Cassiepea, la sposa di Cefeo, aveva osato sfidare le Nereidi a una gara di bellezza, vantandosi di essere la pi bella di tutte: le Nereidi si erano offese, Poseidone si infuri, e mand un'inondazione a devastare tutto il territorio, e anche il mostro marino. Amon allora aveva dato un responso: l'unico modo per far cessare quel flagello era di offrire in pasto al mostro Andromeda, la figlia di Cassiepea. Cefeo, costretto dai suoi sudditi etiopi, obbed, e incaten la fanciulla a uno scoglio. Quando Perseo la vide, subito se ne innamor, e promise a Cefeo di uccidere il mostro e salvare Andromeda, a patto di averla in sposa. L'accordo fu sancito con un giuramento, Perseo attacc dall'alto il mostro marino, lo uccise e liber la fanciulla. Ma Fineo, fratello di Cefeo, al quale Andromeda era stata promessa, tram contro Perseo; scoperta l'insidia, l'eroe espose la testa della Gorgone davanti a lui e agli altri cospiratori, e all'istante furono trasformati in pietra. Tornato a Serifo, Perseo trov che la madre si era rifugiata presso gli altari, insieme a Ditti, per sfuggire alla violenza di Polidette. Subito l'eroe si rec dal re ed entr nella reggia, dove Polidette aveva invitato tutti i suoi amici: tir fuori la

testa della Gorgone e gliela fece vedere, e improvvisamente, a quella vista, tutti si trasformarono in pietra, nella stessa posa che ciascuno aveva in quel momento. Perseo diede a Ditti il trono di Serifo; poi affid i sandali alati, la borsa e l'elmo a Ermes, e la testa della Gorgone ad Atena. Ermes restitu questi oggetti alle Ninfe, mentre Atena fiss la testa della Gorgone al centro del suo scudo. C' anche chi racconta che fu Atena a decapitare la Medusa, perch la Gorgone aveva osato fare a gara con la Dea per la bellezza. Insieme a Danae e ad Andromeda, Perseo si diresse ad Argo, per incontrare Acrisio. Quando questi lo venne a sapere - ancora preoccupato per l'antica profezia - lasci Argo e part per il territorio dei Pelasgi. Teutamide, il re di Larissa, aveva organizzato delle gare atletiche in onore di suo padre morto, e Perseo volle prendere parte ai giochi. Nella gara di pentathlon, il suo disco colp Acrisio a un piede e lo uccise all'istante. Cos la profezia si era compiuta: e Perseo seppell Acrisio fuori dalla citt. Poi, vergognandosi di tornare ad Argo per ottenere la successione al trono del re che era morto per colpa sua, and a Tirinto, dove regnava Megapente, figlio di Preto, e scambi il trono di Argo con il suo. Cos Megapente regn su Argo, e Perseo su Tirinto, e fortific anche Micene e Midea. Egli ebbe dei figli da Andromeda; prima della sua partenza per l'Ellade gli era nato Perse, che rimase a vivere con Cefeo (da lui discende, si dice, la dinastia persiana); a Micene invece nacquero Alceo, Stenelo, Eleo, Mestore, Elettrione, e la figlia Gorgofone, che and sposa a Periere. Alceo ebbe il figlio Anfitrione e la figlia Anasso da Astidamia, figlia di Pelope (ma altre tradizioni sostengono che la sua sposa fu Laonome, figlia di Guneo, o Ipponome, figlia di Meneceo). Mestore spos Lisidice, figlia di Pelope, e gli nacque la figlia Ippotoe. La fanciulla fu rapita da Poseidone e portata nelle isole Echinadi, dove le nacque il figlio Tafio: egli colonizz Tafo e chiam Teleboi il suo popolo, perch era andato lontano (telo ebe) dalla patria. Da Tafio nacque Pterelao, che Poseidone rese immortale innestandogli un capello d'oro in testa. Da Pterelao nacquero Cromio, Tiranno, Antioco, Chersidamante, Mestore ed Evere. Elettrione spos Anasso, la figlia di Alceo, e da lei ebbe la figlia Alcmena, e i maschi Stratobate, Gorgofono, Filonomo, Celeneo, Anfimaco, Lisinomo, Chirimaco, Anattore e Archelao; da Midea, una donna della Frigia, ebbe anche un figlio bastardo, Licimnio. Dalla sposa Nicippe, figlia di Pelope, Stenelo ebbe due femmine, Alcione e Medusa, e pi tardi anche un maschio, Euristeo, che divenne re di Micene. Quando Eracle stava ormai per nascere, infatti, Zeus aveva annunciato di fronte a tutti gli Di che il bambino della stirpe di Perseo nato in quel momento avrebbe avuto il trono di Micene; allora la Dea Era, per gelosia, convinse Ilizia a ritardare il parto di Alcmena, e fece in modo che Euristeo, il figlio di Stenelo, nascesse subito, per quanto ancora settimino. Quando a Micene era re Elettrione, i figli di Pterelao, con l'aiuto di Tafo, vennero a reclamare il regno di Mestore, loro nonno da parte di madre; Elettrione rifiut le loro ragioni, e i figli di Pterelao allora gli portarono via le mandrie di buoi: i figli di Elettrione corsero a difenderle, e nella sfida che ne segu si uccisero tutti l'un l'altro. Dei figli di Elettrione sopravvisse solo Licimnio, perch era ancora un bambino; e dei figli di Pterelao si salv solo Evere, che era rimasto a guardare le navi. I Tafii che riuscirono a scappare si imbarcarono portando con s il bestiame rubato, e lo affidarono a Polisseno, re degli Elei; Anfitrione poi lo riscatt e lo riport a Micene. Elettrione intanto meditava vendetta per l'assassinio dei figli; cos, affid ad Anfitrione la reggenza del trono e anche la figlia Alcmena (dopo avergli fatto giurare di conservarla vergine fino al suo ritorno), e si dispose a far guerra contro i Teleboi. Ma nel momento di ricevere indietro il bestiame rubato, improvvisamente una vacca lo caric, e Anfitrione le scagli contro il bastone che aveva in mano: il bastone batt contro le corna dell'animale, rimbalz, colp Elettrione alla testa e lo uccise. Forte di tale pretesto, Stenelo band Anfitrione dall'intero territorio di Argo, e assunse egli stesso il potere su Micene e Tirinto; poi fece chiamare Atreo e Tieste, i figli di Pelope, e affid a loro il trono di Midea. Anfitrione, insieme ad Alcmena e a Licimnio, ripar a Tebe, dove fu purificato dal re Creonte; e diede in sposa a Licimnio sua sorella Perimede. Alcmena pose una condizione alle sue nozze con Anfitrione: egli avrebbe dovuto vendicare la morte dei suoi fratelli. Anfitrione lo giur, e and a combattere contro i Teleboi, chiedendo aiuto a Creonte. Il re acconsent, a patto che prima Anfitrione liberasse la Cadmea dalla tremenda volpe che la devastva. Anfltrlone diede la sua parola; e tuttavia era fissato dal Destino che nessuno potesse prendere quella bestia, che razziava per tutta la regione, e alla quale ogni mese i Tebani stessi offrivano come preda un bambino, uno dei loro figli, perch non ne divorasse molti di pi. Anfitrione allora and ad Atene, per chiedere aiuto a Cefalo, figlio di Deioneo; e lo convinse, in cambio di una parte del bottino sottratto ai Teleboi, a lanciare contro la volpe il suo cane, quello che Procri aveva portato da Creta come dono di Minosse: era un cane fatato, e qualunque cosa inseguisse, la prendeva. Cos, il cane si mise a inseguire la volpe, e Zeus li trasform entrambi in pietre. Anfitrione dunque part con i suoi alleati - Cefalo da Torico, in Attica; Panopeo dalla Focide; Eleo, figlio di Perseo, da Elo, in Argolide; Creonte da Tebe - e mise a ferro e fuoco le isole dei Tafii. Finche fu in vita Pterelao, Anfitrione non riusc a prendere Tafo; ma la figlia di Pterelao, Cometo, si innamor di lui, e per amor suo strapp il capello d'oro che il padre aveva in testa; in questo modo Pterelao mor, e Anfitrione s'impadron di tutte le isole. Poi uccise Cometo e ritorn a Tebe con il bottino, dopo aver donato le isole a Eleo e Cefalo. Essi fondarono le citt che portano il loro nome, e vi abitarono. Prima che Anfitrione rientrasse in Tebe, Zeus arriv, di notte, e fece in modo che quella notte durasse per tre; poi assunse le sembianze di Anfitrione, si sdrai nel letto con Alcmena, e le raccont delle sue vittorie nella guerra contro i Teleboi. Quando poi Anfitrione arriv e vide che la sposa non festeggiava il suo ritorno, gliene chiese il motivo: e Alcmena rispose che aveva gi festeggiato il suo ritorno la sera prima, dormendo insieme a lui. Allora Anfitrione and dall'indovino Tiresia, e questi gli rivel che Zeus stesso si era unito a sua moglie. Alcmena partor due bambini, da Zeus Eracle, maggiore di una notte, e da Anfitrione Ificle. Quando il bambino aveva otto mesi, Era invi alla sua culla due serpenti spaventosi, perch voleva farlo morire. Alcmena grid, chiam Anfitrione in soccorso, ma Eracle si era gi alzato, aveva gi ucciso i serpenti, strangolati, uno per mano. Ferecide sostiene invece che Anfitrione, per sapere quale dei due bambini fosse figlio suo, gett dei serpenti nel letto: Ificle scapp, Eracle invece li affront - e Anfitrione capi che suo figlio era Ificle. Anfitrione insegn a Eracle l'arte di guidare il carro, Autolico gli insegn il pugilato, Eurito gli

insegn a usare arco e frecce, Castore a usare la spada, Lino a suonare la cetra. Lino era fratello di Orfeo; giunto a Tebe, era diventato cittadino tebano, ma un giorno Eracle gli tir addosso la cetra e lo uccise, preso dalla rabbia per una punizione a cui il maestro l'aveva sottoposto. Processato per assassinio, Eracle cit la legge di Radamanto, in base alla quale chi si fosse difeso con la forza da un aggressore era da considerarsi innocente: e cos fu prosciolto dall'accusa. Ma Anfitrione, nel timore che Eracle potesse compiere altre azioni di questo tipo, lo mand nei suoi pascoli, a guardare il bestiame. E qui il ragazzo crebbe di forza e statura, pi di tutti gli altri. li suo aspetto rivelava chiaramente che era figlio di Zeus: era grande quattro cubiti, e negli occhi gli brillava il fulgore del fuoco. E non mancava mai il bersaglio, ne con l' arco n con la lancia. Giunto cos, sempre a guardia delle mandrie, ai suoi diciott'anni, Eracle uccise il leone che viveva sul monte Citerone, e che dalla sua tana si spingeva fino ai pascoli, facendo strage del bestiame di Anfitrione e i Tespio, il re di Tespie. Eracle, presa la decisione di uccidere questo leone, and da Tespio, e il re lo ospit per cinquanta giorni. E ogni notte, prima che il giovane partisse per la caccia, lo faceva dormire insieme a una delle sue figlie (Tespio infatti aveva avuto cinquanta figlie dalla sposa Megamede, figlia di Arneo), perch voleva a tutti i costi che ciascuna di esse concepisse un figlio da Eracle. Il giovane pensava che la fanciulla con cui dormiva fosse sempre la stessa, e invece si un a tutte le cinquanta sorelle. Cos Eracle uccise il leone e indoss la sua pelle, e le fauci spalancate della belva gli facevano da elmo. Di ritorno dalla caccia al leone, Eracle incontr gli araldi inviati da Ergino per raccogliere il tributo dei Tebani. Ecco l'origine di questa imposta che i Tebani dovevano pagare a Ergino. Un giorno, nel sacro recinto di Poseidone a Onchesto, l'auriga di Meneceo, di nome Periere, aveva lanciato una pietra contro Climeno, il re dei Minii, ferendolo gravemente; trasportato a Orcomeno ormai in fin di vita, prima di morire Climeno fece giurare al figlio Ergino di vendicare il suo assassinio. Allora Ergino fece guerra contro Tebe, uccise molti Tebani, e impose loro un trattato solenne, in base al quale essi avrebbero dovuto pagargli un tributo per vent'anni, consistente in cento capi di bestiame ogni anno. Eracle dunque incontr gli inviati di Ergino, che venivano a Tebe per riscuotere l'imposta, li assal e li mutil, tagliandogli via le orecchie e il naso e le mani, che poi leg loro al collo con una corda, dicendo: Ecco il tributo che porterete a Ergino e ai Minii! Il re Ergino non toller questo oltraggio, e marci contro Tebe. Eracle, con le armi ricevute dalla Dea Atena, prese il comando, uccise Ergino, volse in fuga i Minii, e impose loro di pagare ai Tebani un tributo doppio. Durante la battaglia, Anfitrione, che pur aveva combattuto coraggiosamente, venne ucciso. Ed Eracle, come premio del suo valore, ricevette in sposa la figlia maggiore di Creonte, Megara, dalla quale ebbe tre figli, Terimaco, Creontiade e Deicoo. La figlia minore di Creonte invece and in sposa a Ificle, che gi aveva avuto il figlio Iolao da Automedusa, figlia di Alcato. Alcmena, rimasta vedova di Anfitrione, spos Radamanto, figlio di Zeus, che si era stabilito in esilio a Ocalea in Beozia. Dopo aver appreso da lui l'arte di tirare con l'arco, Eracle ricevette da Ermes la spada, da Apollo l'arco, da Efesto la corazza d'oro, da Atena la veste; la clava invece se la procur da s, a Nemea. Dopo la vittoria sui Minii, avvenne che Era, per rancore, lo fece diventare pazzo: tanto che arriv a uccidere i figli avuti da Megara, pi due figli di Ificle, gettandoli nel fuoco. Allora si condann da s all'esilio, venne purificato da Tespio, e poi si rec a Delfi, per chiedere al Dio dove poter andare. Fu in quell'occasione che la Pizia per la prima volta si rivolse a lui chiamandolo Eracle - perch prima il suo nome era Alcide; egli disse di stabilirsi a Tirinto, e di servire Euristeo per dodici anni, e di compiere le dieci imprese che gli sarebbero state imposte: quando le avesse terminate - gli disse avrebbe ottenuto l'immortalit. Saputo questo, Eracle and a Tirinto, e comp quanto Euristeo gli ordin. Come primo compito gli fu imposto di riportare la pelle del Leone Nemeo, una belva invulnerabile, nata da Tifeo. E dunque Eracle part per affrontare il leone e giunse a Cleone, dove fu ospitato da un bracciante, Molorco. Questi stava per offrire in quel giorno una vittima in sacrificio, ma Eracle gli disse di aspettare trenta giorni: se fosse tornato sano e salvo dalla caccia, avrebbe sacrificato a Zeus Salvatore, e se invece fosse morto, Molorco avrebbe dovuto offrire il sacrificio a Eracle stesso, come eroe. Arrivato a Nemea, Eracle segu le tracce del leone e cominci a colpirlo con le sue frecce; ma cap subito che era invulnerabile: cos si mise in spalla la clava, e gli and dietro. Il leone si rifugi in una grotta con due ingressi: Eracle ne chiuse uno ed entr dall'altro, si avvicin alla bestia, la prese al collo e la immobilizz, e le strinse la gola fino a che mor soffocata - poi si mise il leone in spalla e torn a Cleone. Qui incontr Molorco che ormai, essendo l'ultimo giorno, stava per compiere il sacrificio in onore di Eracle morto: cos, insieme a lui, sacrific invece a Zeus Salvatore, e poi port il leone a Micene. Euristeo, atterrito dalla forza dell'eroe, gli viet per il futuro l'ingresso in citt: i risultati delle sue imprese avrebbero dovuto essere esposti davanti alle porte. Si dice anche che Euristeo, per il terrore, si era nascosto in una giara di bronzo da lui fatta preparare sotto terra: e i suoi ordini per le altre fatiche di Eracle li diede da l, per voce dell'araldo Copreo, figlio di Pelope l'Eleo. Questo Copreo aveva ucciso Ifito: giunto esule a Micene, era stato purificato da Euristeo, e si era stabilito in citt. La seconda fatica fu di uccidere l'Idra di Lerna. Questo mostro viveva nella palude di Lerna, ma spesso si inoltrava nella pianura e devastava il bestiame e la campagna. Aveva un corpo enorme, con nove teste: otto di esse erano mortali, ma quella di mezzo era immortale. Eracle sal sul carro, guidato da Iolao, e arriv a Lerna, ferm i cavalli, e trov l'idra su un colle vicino alla sorgente Amimone, dove aveva la sua tana. Allora vi gett dentro delle frecce infuocate, e costrinse l'idra a venir fuori: appena usc, le salt addosso e la blocc. Ma quella subito gli si attorcigli intorno a una gamba e lo avvinghi. Eracle allora cominci a stroncare le sue teste con la clava, ma non concludeva niente, perch a ogni testa mozzata due nuove ne spuntavano. E in aiuto dell'idra giunse anche un granchio di spaventosa grandezza, che morsic il piede di Eracle. Dopo averlo ucciso, anche l'eroe allora chiam in aiuto Iolao: e questi diede fuoco alla macchia l vicino, e con i tizzoni ardenti impediva alle nuove teste di spuntare bruciando la carne alla base delle teste mozzate. In questo modo riusc ad avere il sopravvento sulle nuove teste, e a mozzare finalmente anche quella immortale: poi la seppell e ci mise sopra una pesante pietra, presso la strada che da Lerna porta a Eleunte. Il corpo dell'idra, invece, lo fece a pezzi, e intinse le sue frecce nel fiele della bestia. Ma

Euristeo disse poi che non si poteva tener conto di questa fatica, perch aveva ucciso l'idra con l'aiuto di Iolao, e non da solo. Come terza fatica gli fu comandato di portare viva a Micene la cerva di Cerinea. In quel tempo la cerva era a Enoe: era una cerva dalle corna d'oro, sacra ad Artemide. Dato che non voleva ferirla n tanto meno ucciderla, Eracle la insegu per un anno intero. Alla fine la cerva, affaticata dall'inseguimento, si rifugi sul monte chiamato Artemisio, e l, proprio mentre stava per attraversare il fiume Ladone, Eracle la colp, se la caric sulle spalle e velocemente s'inoltr nell'Arcadia. Ma lo incontr Artemide, insieme ad Apollo: gli strapp dalle spalle la cerva e lo accus di aver voluto uccidere un animale a lei sacro. Eracle si scus sostenendo che era necessario, e disse che il colpevole era Euristeo: cos l'ira della Dea si raddolc, e l'eroe pot portare la cerva ancora viva a Micene. Come quarta fatica gli fu comandato di riportare ancora vivo il cinghiale di Erimanto, una bestia che devastava Psofi, irrompendo dalla montagna chiamata Erimanto. Nell'attraversare Foloe, Eracle incontr il centauro Folo, figlio di Sileno e di una Ninfa Melia. Folo offr a Eracle carne arrostita, mentre lui la mangiava cruda. Quando poi Eracle chiese del vino, disse che non aveva il coraggio di aprire la giara, che apparteneva in comune a tutti i Centauri. Ma Eracle lo incoraggi e apr la giara. Poco dopo, avendo sentito il profumo del vino, arrivarono alla caverna di Folo anche gli altri Centauri, armati di pietre e di bastoni. I primi che osarono precipitarsi dentro furono Anchio e Agrio, ma Eracle li respinse scagliando contro di loro dei tizzoni ardenti; gli altri invece li bersagli di frecce, e li insegu fino a Malea. Qui essi si rifugiarono presso Chirone, che i Lapiti avevano cacciato dal monte Pelio e che ora abitava vicino a Malea. I Centauri si rannicchiarono dietro di lui, ed Eracle mir contro di loro, ma una freccia trapass il braccio di Elato e si conficc nel ginocchio di Chirone. Addolorato, Eracle accorse da Chirone, gli estrasse la freccia e applic sulla ferita la medicina datagli da Chirone stesso. Ma la ferita era incurabile, e Chirone si ritir nella sua grotta: e qui desiderava la morte, ma morire non poteva, perch la sua natura era immortale. Allora Prometeo chiese a Zeus di poter diventare immortale al posto di Chirone, e cos questi pot morire. I Centauri superstiti fuggirono in direzioni diverse: alcuni giunsero al monte Malea, Eurizione a Foloe, e Nesso al fiume Eveno. Altri invece furono accolti a Eleusi da Poseidone, che li nascose nella montagna. Folo intanto aveva estratto da un cadavere una delle frecce di Eracle, e si stup che una cosa cos piccola avesse potuto uccidere delle creature cos grandi: ma la freccia gli sfugg di mano, lo fer a un piede e lo uccise all'istante. Tornato a Foloe, Eracle vide Folo ormai morto: lo seppell, e poi riprese la caccia al cinghiale. Con le sue grida lo stan dalla macchia, lo spinse, ormai sfinito, nella neve alta, lo leg e lo port a Micene. Come quinta fatica gli fu ordinato di ripulire dal letame in un sol giorno tutte le stalle di Augia. Augia era il re di Elide - figlio di Elio, secondo alcuni, o di Poseidone, secondo altri, oppure, secondo altri ancora, di Forbante; e possedeva moltissime mandrie di bestiame. Eracle and da lui, e senza rivelargli il comando di Euristeo, gli disse che in un sol giorno avrebbe ripulito tutto il letame, se Augia gli avesse dato la decima parte del bestiame. E il re, ritenendo impossibile l'impresa, gli diede la sua parola. Eracle chiam a testimone Fileo, il figlio di Augia; poi apr una breccia nel recinto delle stalle, devi il corso dei due fiumi vicini, l'Alfeo e il Peneo, e incanal la loro acqua entro il recinto delle stalle, dopo aver aperto un'altra breccia perch potesse poi defluire. Allora rivel ad Augia di aver compiuto questa impresa per ordine di Euristeo, e il re rifiut di dargli il compenso pattuito, negando addirittura di averglielo mai promesso, e disse che era pronto anche ad andare in giudizio. Di fronte all'assemblea dei giudici, Eracle chiam Fileo a testimoniare contro suo padre, e il giovane conferm che il compenso gli era dovuto. Augia, infuriato, prima ancora che la sentenza fosse emessa, ordin a Eracle e a Fileo di andar via dall'Elide. Fileo allora and a Dulichio evi si insedi, mentre Eracle si rec a Oleno, presso il re Dessameno. E lo trov sul punto di dare forzatamente in sposa sua figlia Mnesimache al centauro Eurizione: allora il re chiam Eracle in aiuto, e l'eroe uccise Eurizione mentre si recava dalla sposa. In seguito Euristeo rifiut di tener conto anche di questa prova, sostenendo che l'aveva compiuta per denaro. Come sesta fatica gli fu ordinato di cacciare gli Uccelli Stinfalidi. Presso la citt di Stinfalo, in Arcadia, c'era una palude, chiamata Stinfalia, circondata da una fitta foresta. In questo luogo si erano rifugiati infiniti uccelli, per il terrore dei lupi. Eracle si trovava nell'impossibilit di farli alzare dalla selva: e allora Atena gli diede delle nacchere di bronzo che aveva ricevuto da Efesto. L'eroe sal su un colle sovrastante la palude, e le fece battere: gli uccelli, spaventati, non sopportarono il terribile rombo, e si alzarono in volo. In questo modo Eracle pot finalmente colpirli con le sue frecce. Come settima fatica gli fu ordinato di catturare il Toro di Creta. Acusilao sostiene che si trattava del toro inviato da Zeus per traghettare Europa; altri invece dicono fosse quello che Poseidone mand su dal mare quando Minosse promise di sacrificare al Dio ci che dal mare appunto fosse apparso. Secondo la leggenda, per, quando Minosse vide la bellezza di quel toro, lo chiuse nelle sue stalle, e a Poseidone ne sacrific un altro; e il Dio, infuriato, lo fece diventare selvaggio. Eracle, dunque, giunse a Creta per questo toro; chiese aiuto a Minosse, ma il re gli rispose che doveva affrontarlo e catturarlo da solo. Eracle lo cattur e lo port a Euristeo, ma questi poi lo lasci di nuovo libero. Il toro and vagando verso Sparta, e poi in tutta l'Arcadia, attravers l'istmo e giunse a Maratona, in Attica, dove port grande rovina agli abitanti della regione. Come ottava fatica gli fu ordinato di portare a Micene le cavalle del re tracio Diomede. Questi era figlio di Ares e di Cirene, e governava sui Bistoni, un popolo della Tracia molto bellicoso, e aveva delle cavalle antropofaghe. Eracle prese il mare con una schiera di volontari, assal i guardiani delle scuderie, e port le cavalle sulla riva del mare. Ma i Bistoni corsero in armi per portare il loro aiuto; allora Eracle affid le cavalle ad Abdero. Questi era figlio di Ermes, veniva da Opunte nella Locride, ed era l'amato di Eracle. Ma le cavalle lo fecero a pezzi e lo divorarono. Eracle intanto aveva battuto i Bistoni, ucciso Diomede, e costretto alla fuga i superstiti. Dopo aver fondato la citt di Abdera presso il sepolcro di Abdero, l'eroe port le cavalle a Euristeo. Ma questi poi le lasci libere, e le cavalle andarono sul monte Olimpo, dove furono divorate dalle fiere. Come nona fatica gli fu comandato di portare la cintura di Ippolita. Ippolita era la regina delle Amazzoni, che abitavano presso il fiume Termodonte: una popolazione davvero forte in battaglia. Si esercitavano sempre in attivit maschili, e se per caso una di esse aveva una relazione con un uomo e restava incinta, allevavano solo

le figlie femmine; si tagliavano via la mammella destra, per non avere impedimenti nel maneggiare le armi, e la sinistra la lasciavano, per poter allattare. Ippolita aveva ricevuto la sua cintura da Ares, in segno della sua superiorit su tutte le altre. Eracle era stato inviato a prendere proprio questa cintura, per portarla ad Admete, la figlia di Euristeo, che la desiderava. Si mise per mare con una schiera di volontari, su una sola nave, e arriv all'isola di Paro, dove abitavano i figli di Minosse: Eurimedonte, Crise, Nefalione e Filolao. Ma avvenne che due dei compagni di Eracle, sbarcati dalla nave, furono uccisi dai figli di Minosse; allora l'eroe, infuriato, li uccise all'istante, e strinse d'assedio gli altri abitanti dentro la citt, finche questi gli mandarono un'ambasceria, con la proposta di scegliersi due uomini a suo piacimento, in cambio dei suoi due compagni uccisi. Eracle tolse l'assedio, e scelse Alceo e Stenelo, i figli di Androgeo - a sua volta figlio di Minosse. Poi part, e arriv in terra di Misia, dove fu ospite di Lico, figlio di Dascilo. In cambio della sua accoglienza, l'eroe aiut Lico nella guerra contro il re dei Bebrici: molti morirono per mano di Eracle, e anche il re Migdone stesso, fratello di Amico. A Lico poi affid un vasto territorio sottratto ai Bebrici: e l'intera regione venne chiamata Eraclia. Quando finalmente l'eroe approd nel porto di Temiscira, Ippolita si rec a fargli visita: la regina s'inform dello scopo della sua missione, e gli promise la cintura. Ma intanto Era, travestita da amazzone, girava fra il popolo, dicendo che erano arrivati degli stranieri con l'intenzione di rapire la regina. Allora le Amazzoni si armarono e corsero a cavallo verso la nave. Eracle, quando le vide arrivare in assetto di battaglia, sospett un tradimento: uccise Ippolita, le strapp la cintura, poi, dopo aver sbaragliato tutte le altre, salp per Troia. In quei giorni la citt era afflitta da un grave flagello, a causa dell'ira di Apollo e di Poseidone. I due Di, infatti, per mettere alla prova la tracotanza del re Laomedonte, avevano assunto le sembianze di uomini, e si erano accordati con lui per fortificare con le mura la cittadella di Pergamo, dietro compenso. Ma quando poi ebbero terminato il lavoro, Laomedonte si rifiut di pagarli. Allora Apollo aveva mandato una pestilenza, e Poseidone un mostro marino, il quale, spinto fuori dalle onde con la marea, avanzava nella terraferma e faceva strage di uomini. Gli oracoli avevano rivelato che quella gran disgrazia avrebbe avuto fine se Laomedonte avesse esposto sua figlia Esione in pasto al mostro: cos la fanciulla era stata incatenata a una roccia vicino al mare. Eracle vide la fanciulla esposta sullo scoglio, e promise che l'avrebbe salvata, se Laomedonte gli avesse ceduto le cavalle che Zeus aveva dato in cambio del rapimento di Ganimede. Laomedonte gli diede la sua parola, Eracle uccise il mostro e salv la fanciulla. Ma il re, a quel punto, gli rifiut il compenso pattuito: allora Eracle minacci guerra a Troia, e poi ripart. Giunto a Eno, venne ospitato dal re Polti. Mentre stava per riprendere il mare, sulla spiaggia di Eno colp e uccise l'insolente Sarpedone, figlio di Poseidone e fratello di Polti. Sbarc poi a Taso, sottomise i Traci che vi abitavano, e la diede da colonizzare ai figli di Androgeo. Da Taso arriv a Torone: l Poligono e Telegono, i due figli di Proteo - a sua volta figlio di Poseidone -, lo sfidarono a duello, ed Eracle li uccise entrambi. Giunto infine a Micene, consegn la cintura a Euristeo. Come decima fatica gli fu imposto di catturare i buoi di Gerione nell'isola Erizia. Questa si trova vicina alla corrente d'Oceano, e il suo nome attuale Gadira. L'isola era abitata da Gerione, figlio di Crisaore e di Calliroe, a sua volta figlia di Oceano. li suo corpo era come quello di tre uomini cresciuti insieme, unito in uno all'altezza della vita, ma poi separato in tre dai fianchi e dalle cosce in su. Aveva dei buoi fulvi, il cui mandriano era Eurizione: e il custode era Orto, il cane a due teste nato da Echidna e Tifeo. Attraversando l'Europa per catturare i buoi di Gerione, Eracle uccise molte bestie feroci; pass dalla Libia e arriv a Tartesso: qui, come segno del suo passaggio, eresse due colonne, una di fronte all'altra, a confine tra l'Europa e la Libia. Poich, durante il suo tragitto, Elio lo bruciava, Eracle minacci il Dio con il suo arco: ed Elio, pieno d'ammirazione per il coraggio di quell'uomo, gli diede la sua coppa d'oro per attraversare l'Oceano. Giunto a Erizia, Eracle sal sul monte Abante. Ma il cane, accortosi della sua presenza, si precipit su di lui: Eracle allora lo colp con la sua clava, e poi uccise anche il mandriano Eurizione, accorso in aiuto del cane. Menete, che pascolava l vicino le mandrie di Ade, rifer a Gerione l'accaduto: e Gerione si scontr con Eracle presso il fiume Antemo, mentre l'eroe gi stava portando via il bestiame. Vennero a battaglia, ma Gerione fu colpito e mor. Eracle imbarc il bestiame nella coppa di Elio, e arriv a Tartesso, dove la riconsegn al Dio. Dopo esser passato dal territorio di Abdera, Eracle giunse in Liguria, dove Ialebione e Dercino, due figli di Poseidone, cercarono di rubargli il bestiame; ma l'eroe li uccise, poi scese lungo la costa tirrenica. A Reggio, un toro si stacc dalla mandria, corse a gettarsi in mare e nuot fino in Sicilia; attravers quella regione, e giunse infine nel regno di Erice, il sovrano degli Elimi, figlio di Poseidone, che un il toro alle sue mandrie. Eracle affid il bestiame a Efesto, si lanci alla ricerca del toro, e lo trov in mezzo alle mandrie di Erice. Il re disse che gliel'avrebbe restituito solo se Eracle fosse riuscito a vincerlo in un combattimento di pugilato: l'eroe vinse tre riprese, uccise Erice in combattimento, recuper il toro e si rimise in viaggio con la mandria verso lo Ionio. Ma quando arrivarono alle insenature del mare, Era mand un tafano a tormentare le vacche, e quelle si dispersero verso i monti della Tracia. Eracle le insegu, riusc a radunarne la maggior parte, e le guid verso l'Ellesponto; quelle che non pot trovare, invece, tornarono allo stato selvaggio. Con la sua mandria cos faticosamente riunita, Eracle si trov di fronte il fiume Strimone, e ne fu contrariato: allora riemp di massi la sua corrente, e da navigabile che era la rese non pi navigabile. Infine port i buoi a Euristeo, e questi li sacrific a Era. L'eroe comp queste imprese in otto anni e un mese; ma Euristeo, non avendo ritenute valide quelle dell'idra e delle stalle di Augia, impose a Eracle ancora una fatica, l'undicesima: l'eroe avrebbe dovuto portargli i pomi d'oro del giardino delle Esperidi. Questo si trovava non, come alcuni hanno detto, in Libia, bens sul monte di Atlante, nel paese degli Iperborei, ed era il dono di nozze offerto da Gea a Zeus ed Era. Lo custodiva un drago immortale, figlio di Tifeo e di Echidna, che aveva cento teste e sapeva parlare con le voci pi diverse e variegate. Anche le Ninfe Esperidi facevano la guardia: Egle, Eritia, Esperia e Aretusa. Lungo il cammino, Eracle arriv al fiume Echedoro, dove Cicno, figlio di Ares e di Pirene, lo sfid a duello: lo stesso Ares prese le parti di Cicno, e sovrintese alla sfida. Ma una folgore si abbatt in mezzo a loro, e il duello venne interrotto. Eracle prosegu la sua strada attraverso il paese degli Illiri, finch giunse al fiume Eridano, dove trov le Ninfe, figlie di Zeus,

e Temi. Esse gli indicarono il luogo dove Nereo giaceva addormentato: Eracle lo afferr nel sonno e lo leg, anche se Nereo continuava a trasformarsi in mille aspetti diversi, e non lo lasci andare finch questi non gli ebbe rivelato dove trovare i pomi delle Esperidi. Cos l'eroe si incammin verso la Libia. In quel tempo regnava sul paese Anteo, figlio di Poseidone, che aveva l'abitudine di costringere a una gara di lotta tutti gli stranieri per ucciderli. Cos, obblig a combattere anche Eracle: ma l'eroe lo abbranc, lo sollev in alto, gli spezz le ossa e lo uccise. Ogni volta che toccava terra, infatti, Anteo diventava sempre pi forte, perch - a quanto alcuni hanno detto - era figlio di Gea stessa. Attraversata la Libia, Eracle giunse in Egitto. Il re di questo paese era Busiride, figlio di Poseidone e Lisianassa, a sua volta figlia di Epafo. Busiride sacrificava tutti gli stranieri sull'altare di Zeus, in ossequio a una profezia. Da nove anni, infatti, l'Egitto era devastato dalla carestia, e Frasio, un sapiente indovino giunto da Cipro, aveva profetizzato che la carestia avrebbe avuto fine se ogni anno avessero sacrificato a Zeus uno straniero. Il primo a essere sgozzato da Busiride fu proprio l'indovino; e poi continu con tutti gli stranieri che capitavano. Anche Eracle fu catturato e portato all'altare: ma l'eroe spezz le corde che lo legavano, e uccise Busiride insieme a suo figlio Anfidamante. Poi attravers l'Asia e giunse a Termidre, il porto di Lindo. L sciolse uno dei due tori dal carro di un mandriano, lo sacrific, e se lo mangi a banchetto. Il mandriano altro non pot fare che scapparsene sulla cima di un monte, e maledire Eracle da lontano. in ricordo di quell'episodio che gli abitanti di Lindo compiono i sacrifici a Eracle pronunciando maledizioni. Poi l'eroe attravers l'Arabia, dove uccise Ematione, figlio di Titono; e prosegu il suo cammino per la Libia, verso il mare esterno, dove prese a Elio la sua coppa. Cos pass dall'altra parte, e approd sulla terra ferma antistante. Giunto alle montagne del Caucaso, uccise con le sue frecce l'aquila, figlia di Echidna e Tifeo, che divorava il fegato di Prometeo; poi Eracle lo liber, dopo essersi fatto una corona d'ulivo, e present a Zeus il centauro Chirone, che voleva morire al posto di Prometeo. Prometeo aveva consigliato a Eracle di non cogliere le mele con le sue mani, ma di sollevare Atlante dal peso del cielo, e di inviare lui; giunto nel paese degli Iperborei, quindi, l'eroe convinse Atlante, e sostenne il cielo al suo posto. Atlante colse tre mele dal giardino delle Esperidi, e le port a Eracle. Ma poi non volle pi riprendersi il cielo sulle spalle. Eracle allora gli chiese il tempo di potersi avvolgere attorno alla testa la fascia per portare i pesi; Atlante poggi a terra le mele, e accett di sostenere il cielo ancora per un momento: ed Eracle prese le mele, e scapp via. C' invece chi sostiene che non fu Atlante a portargli i pomi: l'eroe li avrebbe raccolti da s, dopo aver ucciso il serpente guardiano. Poi li port a Euristeo, che ne fece dono all'eroe stesso. Ed Eracle li diede ad Atena, ma la Dea li restitu alle Esperidi, perch non era lecito per la legge divina che i pomi stessero in qualche altro posto. Come dodicesima fatica gli fu imposto di portare via Cerbero dall'Ade. Cerbero aveva tre teste di cane, una coda di drago e lungo la schiena gli spuntavano teste di serpente di ogni tipo. Per prepararsi a questa impresa, Eracle and a Eleusi, da Eumolpo, per essere iniziato ai misteri. Ma a quel tempo l'iniziazione non era concessa agli stranieri: per questo Eracle dovette farsi figlio adottivo di Pilio. E ancora non poteva assistere ai misteri, perch non si era purificato dopo l'uccisione dei Centauri: Eumolpo lo purific, e finalmente Eracle fu iniziato. Giunto al capo Tenaro, in Laconia, l dove si apre il passaggio per scendere all'Ade, Eracle lo imbocc e scese. Quando le anime lo videro, scapparono tutte, tranne Meleagro e la Gorgone Medusa. Allora Eracle estrasse la spada, come se la Gorgone fosse stata viva, ma Ermes lo avvis che si trattava solo di un vano fantasma. Giunto presso la porta dell'Ade, trov Teseo e Piritoo, quello che aveva aspirato alla mano di Persefone: per questo adesso erano imprigionati. Appena videro Eracle, subito tesero le mani verso di lui, nella speranza che la sua forza potesse liberarli. L'eroe riusc a prendere Teseo per la mano e a farlo alzare in piedi; ma mentre tentava di rialzare anche Piritoo la terra trem, e perse la presa. Poi fece rotolare via la pietra che schiacciava Ascalafo. E per offrire un sacrificio di sangue alle anime, sgozz una bestia delle mandrie di Ade. Ma il loro guardiano, Menete, figlio di Ceutonimo, lo sfid alla lotta. Eracle subito lo blocc alla vita e gli spezz le costole: Persefone allora intercedette per lui, e l'eroe lo lasci libero. Chiese poi di Cerbero ad Ade, e il Dio gli concesse di portarlo via se l'avesse vinto senza le armi. Eracle lo trov vicino alla porta dell'Acheronte: protetto dalla corazza e coperto dalla pelle di leone, gli strinse le mani intorno al collo, e non moll finche la bestia, soffocata, cadde a terra. Eracle allora lo prese, e risal vicino a Trezene. Demetra poi trasform Ascalafo in allocco; Eracle fece vedere Cerbero a Euristeo, e lo riport di nuovo nell'Ade. Compiute le sue fatiche, Eracle giunse a Tebe, e diede in sposa Megara a Iolao, perch voleva risposarsi. E venne a sapere che Eurito, signore di Ecalia, aveva messo in palio la mano di sua figlia Iole come premio per chi avesse sconfitto lui stesso e i suoi figli in una gara di tiro con l'arco. Eracle si rec dunque a Ecalia, vinse la gara, ma Eurito rifiut di dargli la fanciulla. Ifito, il suo figlio maggiore, era il solo a sostenere che Iole doveva andare sposa a Eracle; Eurito e gli altri figli, invece, dicevano di no, motivando il rifiuto con il timore che Eracle, se avesse avuto dei figli da Iole, avrebbe potuto uccidere anche questi, com'era gi avvenuto. Non molto tempo dopo, Autolico rub del bestiame dai pascoli dell'Eubea, ed Eurito diede la colpa a Eracle: ma Ifito non ci credette, and da Eracle, e lo incontr che era appena ritornato da Fere, dove aveva salvato Alcesti dalla morte, restituendola ad Admeto. Allora gli chiese di cercare il bestiame insieme a lui. Eracle promise, e offr ospitalit al giovane: ma poi, preso da un nuovo attacco di follia, lo butt gi dalle mura di Tirinto. Per purificarsi da tale assassinio, Eracle and da Neleo, signore di Pilo. Ma Neleo gli rifiut la purificazione, perch Eurito era suo amico; allora Eracle and ad Amicle, dove venne purificato da Deifobo, figlio di Ippolito. Ma ancora, a causa dell'assassinio di Ifito, Eracle era tormentato da una grave malattia; decise cos di recarsi a Delfi, per chiedere come potersi liberare da questo male. Ma la Pizia rifiut di rispondergli: Eracle allora si mise a saccheggiare il tempio, e port via anche il tripode, con l'intenzione di istituire un proprio oracolo. Apollo lott contro di lui, finch Zeus scagli un fulmine in mezzo a loro, e li separ. Eracle ricevette il suo responso: sarebbe guarito dalla malattia solo se si fosse sottomesso a tre anni di schiavit, dando il suo prezzo di vendita a Eurito come risarcimento dell'assassinio del figlio. In ossequio al responso, Ermes mise in vendita Eracle, e lo compr Onfale, figlia di Iardane,

regina di Lidia, che aveva ricevuto il trono alla morte del suo sposo Tmolo. Eurito non accett il risarcimento che gli venne portato. Ma Eracle rimase comunque schiavo di Onfale, e durante la sua servit cattur i Cercopi di Efeso e uccise Sileo di Aulide: questo Sileo costringeva tutti gli stranieri di passaggio a zappare nella sua vigna, ma Eracle gli bruci tutte le viti fin dalla radice, e poi lo uccise, insieme alla figlia Senodoce. Sbarcato poi nell'isola Doliche, vide il corpo di Icaro - che le onde avevano depositato sulla spiaggia - e lo seppell, e chiam Icaria l'isola che prima si chiamava Doliche. In cambio del suo gesto, Dedalo lo ritrasse in una statua, a Pisa: quando Eracle vide questa statua era notte, s'ingann, la prese per un uomo vivo, e la colp con una pietra. nel periodo della sua servit presso Onfale che viene collocato, in genere, il suo viaggio in Colchide, e anche la caccia al Cinghiale Calidonio; lo stesso periodo in cui Teseo, di ritorno da Trezene, ripul l'Istmo. Terminati gli anni di servit, e guarito ormai dal suo male, Eracle raccolse un esercito di nobili volontari e part per far guerra a Troia, con diciotto navi a cinquanta ordini di remi. Sbarcato a Troia, lasci Oicleo a guardia delle navi, e insieme agli altri valorosi guerrieri part per attaccare la citt. Laomedonte, frattanto, corse alle navi insieme alla sua gente e uccise Oicleo, ma poi fu respinto dalle truppe di Eracle e stretto d'assedio dentro la citt. Telamone fece una breccia nelle mura e penetr per primo nella citt, ed Eracle dopo di lui. Come vide che Telamone era entrato per primo, Eracle brand la spada e lo insegu per ucciderlo, perch non sopportava che qualcuno fosse considerato migliore di lui. Ma Telamone lo prevenne, si chin a raccogliere delle pietre, e a Eracle che gli domandava cosa stesse facendo rispose: Voglio costruire un altare a Erade Vincitore! Eracle ne fu molto contento, e quando ebbe preso la citt e ucciso Laomedonte e i suoi figli maschi, tranne Podarce, a Telamone diede in premio Esione, la figlia di Laomedonte; e a Esione permise di portare con se uno dei prigionieri, a sua scelta. Esione scelse il fratello Podarce, ma Eracle disse che prima doveva diventare uno schiavo, e la sorella poi avrebbe potuto pagare il suo riscatto. Cos, Esione pag il riscatto con il velo che le copriva il capo, e da quel momento Podarce fu chiamato Priamo. Eracle lasci Troia e riprese il mare, ma Era mand su di lui una tremenda tempesta: Zeus di questo s'infuri, e la appese fuori dall'Olimpo. Eracle si diresse verso Coo, ma gli abitanti dell'isola pensarono si trattasse di una nave pirata, e ne impedirono l'approdo bersagliandola di pietre. Eracle riusc comunque a imporsi con la forza, e di notte prese la citt, uccidendone il re Euripilo, figlio di Poseidone e Astipalea. Durante la battaglia fu ferito da Calcodonte: ma Zeus lo port via in salvo, e cos non gli successe niente. Dopo aver devastato Coo, Eracle, con l'aiuto di Atena, arriv a Flegra, dove combatt insieme agli Di contro i Giganti. Non molto tempo dopo, Eracle radun un esercito di Arcadi, vi un alcuni volontari dalle pi nobili famiglie di tutta l'Ellade, e fece guerra ad Augia. Il re, avuta notizia dell'imminente attacco di Eracle, nomin generali dell'armata elea i gemelli Eurita e Cteato - i pi forti della loro generazione - che erano figli di Molione e Attore, il fratello di Augia (ma in realt, si dice, erano figli di Poseidone). Durante la spedizione, Eracle cadde ammalato: e per questo prefer concludere una tregua con i Molionidi. Ma quando questi vennero a sapere che era ammalato, subito assalirono il suo esercito e uccisero molti soldati. Per quella volta Eracle si ritir; ma quando poi venne il tempo della terza Festa Istmica, e gli Elei inviarono i Molionidi per partecipare ai sacrifici, Eracle tese loro un'imboscata presso Cleone e li uccise. Poi fece guerra contro la citt di Elide, e la occup. Dopo aver ucciso Augia e i suoi figli, richiam Fileo dall'esilio e gli affid il trono. Istitu anche i Giochi Olimpici, innalz un altare a Pelope e altri sei ai dodici Di. Dopo aver preso Elide, Eracle fece una spedizione contro Pilo. Occupata la citt, uccise Periclimeno, il pi forte fra i figli di Neleo, che pure aveva combattuto usando la sua facolt di trasformarsi in varie forme. Uccise anche Neleo e tutti gli altri suoi figli, tranne Nestore, che era ancora un ragazzo e veniva allevato nella terra dei Gereni. Durante la battaglia, Eracle fer lo stesso Ade, che era intervenuto a favore di Pilo. Dopo aver preso anche questa citt, fece una spedizione contro Lacedemone, per punire i figli di Ippocoonte: Eracle era furioso contro di loro, non solo perch avevano combattuto come alleati di Neleo, ma soprattutto perch avevano ucciso il figlio di Licimnio. Un giorno, infatti, mentre il giovane stava guardando il palazzo di Ippocoonte, venne assalito da un cane molosso, e riusc a difendersi colpendolo con una pietra: ma i figli di Ippocoonte si precipitarono fuori dal palazzo e presero il giovane a bastonate, fino a che lo uccisero. Proprio per vendicare il suo assassinio, Eracle raccolse un esercito e marci contro Lacedemone. Giunto in Arcadia, chiese a Cefeo di unirsi all'armata, insieme ai suoi venti figli. Ma Cefeo temeva un'incursione degli Argivi, se avesse lasciato Tegea, e rifiut quindi di unirsi alla spedizione. Eracle allora affid a Sterope, la figlia di Cefeo, una ciocca dei capelli della Gorgone, custodita in un'urna di bronzo, che aveva ricevuto da Atena: se un'armata avesse attaccato la citt, le disse, doveva esporre la ciocca sulle mura per tre volte, senza mai guardare avanti, e il nemico si sarebbe dato alla fuga. Allora Cefeo si un a Eracle, insieme ai suoi figli. Durante la battaglia, purtroppo, sia lui che i suoi figli morirono tutti; e mor anche Ificle, il fratello di Eracle. L'eroe uccise Ippocoonte e i suoi figli, s'impadron della citt, richiam Tindareo dall'esilio e gli affid il trono. Giunto poi a Tegea, Eracle sedusse Auge, senza sapere che si trattava della figlia di Neo. La fanciulla partor di nascosto un bambino, nel recinto sacro di Atena. Ma Neo, dato che in quel periodo la regione era oppressa da una pestilenza, era entrato nel sacro recinto: si accorse delle grida della figlia in travaglio, e trov il bambino. Allora lo espose sul monte Partenio. Ma la provvidenza divina salv il bambino: infatti una cerva che aveva appena partorito lo allatt, e poi fu trovato da alcuni pastori, che lo chiamarono Telefo. Aleo consegn Auge a Nauplio, il figlio di Poseidone, perch la vendesse in una contrada straniera; e Nauplio la diede a Teutrante, signore di Teutrania, che la spos. Eracle giunse poi a Calidone, dove chiese la mano di Deianira, figlia di Eneo. Per averla, dovette combattere contro Acheloo, che aveva assunto forma dl toro, e gli stacc uno dei due corni. Dopo aver sposato Deianira, Eracle restitu a Acheloo il suo corno, ed ebbe in cambio quello di Amaltea. Amaltea era figlia di Emonio, e possedeva un corno di toro che, secondo Ferecide, aveva la facolt di produrre in abbondanza qualunque cibo o bevanda si desiderasse. Eracle combatte insieme ai Calidoni contro i Tesproti, e s'impadron della citt di Efira, dove regnava Fila:

e dalla figlia di questo, Astioche, Eracle ebbe il figlio Tlepolemo. Mentre soggiornava a Efira, mand a dire a Tespio di tener pure con se sette figli, ma di mandarne tre a Tebe e gli altri quaranta nell'isola di Sardegna, per colonizzarla. Pi tardi, un giorno che Eracle partecipava a una festa insieme a Eneo, colp con un pugno Eunomo, figlio di Architelo e parente di Eneo, e lo uccise, mentre gli versava l'acqua sulle mani. Il padre del ragazzo, dato che l'incidente era stato involontario, lo perdon, ma Eracle volle sottoporsi all'esilio, come stabiliva la legge, e decise di andare da Ceice, a Trachine. Portava con s Deianira, e quando arrivarono al fiume Eveno trovarono il centauro Nesso, che stava sulla riva e traghettava i passanti dietro compenso: erano stati gli Di, diceva, a dargli questo compito, proprio per la sua onest. Eracle attravers il fiume da solo, e per Deianira invece pag Nesso perch la traghettasse sulla sua groppa. Ma mentre la trasportava, il centauro tent di violentarla. La donna grid, Eracle la sent, e colp Nesso al cuore con una freccia. Ormai morente, Nesso chiam Deianira e le disse che, se voleva un filtro d'amore per Eracle, doveva mescolare il seme che aveva sparso per terra con il sangue sprizzato dalla ferita della freccia. Deianira prepar il filtro, e lo conserv. Nell'attraversare la regione dei Driopi, Eracle, che aveva ormai terminato la provvista di viveri, incontr Teiodamante che guidava l'aratro: allora sacrific uno dei suoi tori e se lo mangi. Arriv poi a Trachine come ospite di Ceice, e sconfisse i Driopi. Lasciata la citt, divenne alleato di Egimio, re dei Dori. I Lapiti, comandati da Corono, facevano guerra a Egimio per i confini del territorio: e il re, ormai assediato, chiam in soccorso Eracle, offrendogli una parte dei suoi possedimenti. L'eroe lo aiut, uccise Corono e tanti altri, e riaffid a Egimio l'intero territorio. Uccise anche Laogora, re dei Driopi, con tutti i suoi figli, mentre stava banchettando nel recinto sacro di Apollo - era un uomo tracotante, e alleato dei Lapiti. Passando da Itono, Eracle venne poi sfidato a duello da Cicno, il figlio di Ares e Pelopia: l'eroe si scontr con lui e lo uccise. Quando poi arriv a Ormenio, il re Amintore gli viet con le armi di attraversare il territorio: ma mentre cercava di impedirgli il passaggio, Eracle uccise anche lui. Ritornato a Trachine, radun un esercito per marciare contro Ecalia, con l'intenzione di punire Eurito. Aveva come alleati gli Arcadi, i Melii di Trachine e i Locresi Epicnemidi. Eracle riusc a uccidere Eurito e i suoi figli, e si impadron della citt. Dopo aver seppellito alcuni dei suoi compagni di battaglia - Ippaso, figlio di Ceice, Argio e Melante, figli di Licimnio - saccheggi la citt e port via lole prigioniera. Approdato al promontorio Ceneo, in Eubea, Eracle innalz un altare a Zeus Ceneo, e decise di fare una festa sacrificale. Allora mand a Trachine il messaggero Lica, perch gli portasse le vesti da cerimonia. Proprio da Lica Deianira venne a sapere tutto dell'amore di Eracle per Iole, ed ebbe paura che lo sposo potesse amare quell'altra pi di lei; allora, credendo che il sangue sgorgato da Nesso fosse davvero un filtro d'amore, vi intinse il chitone di Eracle. L'eroe dunque lo indoss, e celebr il sacrificio. Ma il calore fece sciogliere il veleno dell'idra di cui la tunica era intrisa, e gi corrodeva la pelle di Eracle; l'eroe allora abbranc Lica per i piedi e lo catapult fuori della regione. Cerc di strapparsi la tunica di dosso, ma ormai si era fusa con il suo corpo, e pot soltanto lacerarsi le carni. In queste condizioni disastrose, fu portato per mare a Trachine. Deianira, appena conobbe l'accaduto, s'impicc. Eracle fece promettere a Ino, il figlio pi grande avuto da Deianira, che appena raggiunta la maggiore et avrebbe sposato Iole; poi sal sull'Eta (il monte di Trachine), costru una pira, vi mont, e comand di darle fuoco. Nessuno per voleva farlo: e allora lo fece Peante, che passava di l in cerca del suo gregge. Peante accese la pira, ed Eracle gli don il suo arco. Quando la pira fu tutta bruciata, dicono che una nube sollev Eracle, e fra tuoni e fulmini lo port in cielo. Lass l'eroe ottenne l'immortalit e si riconcili con Era, che gli diede in sposa sua figlia Ebe. E da Ebe gli nacquero due figli, Alessiare e Aniceto. Ecco tutti i figli che Eracle ebbe dalle figlie di Tespio. Da Procri, la maggiore, nacquero i gemelli Antileone e Ippeo; da Panope nacque Tresippa; da Lise nacque Eumede; da ...... nacque Creonte; da Epilaide nacque Astianatte; da Certe nacque Iobe; da Euribia nacque Polilao; da Patro nacque Archemaco; da Meline nacque Laomedonte; da Clitippe nacque Euricapi; da Eubote nacque Euripilo; da Aglaia nacque Antiade; da Criseide nacque Onesippo; da Oria nacque Laomene; da Lisidice nacque Telete; da Menippide nacque Entelide; da Antippe nacque Ippodromo; da Euri...... nacque Teleutagora; da Ippote nacque Capilo; da Eubea nacque Olimpo; da Niche nacque Nicodromo; da Argele nacque Cleolao; da Essole nacque Eritra; da Xantide nacque Omolippo; da Stratonice nacque Atromo; da Ifide nacque Celeustanore; da Laotoe nacque Antifo; da Antiope nacque Nopio; da Calametide nacque Astibie; da Fileide nacque Tigasi; da Ascreide nacque Leucone; da Antea nacque ......; da Euripile nacque Archedico; da Erato nacque Dinaste; da Asopide nacque Mentore; da Eone nacque Amestrio; da Tifise nacque Linceo; da Olimpusa nacque Nocrate; da Eliconide nacque Falia; da Esichia nacque Estroble; da Tersicrate nacque Euriope; da Elachia nacque Buleo; da Nicippe nacque Antimaco; da Pirippe nacque Patroclo; da Prassitea nacque Nefo; da Lisippe nacque Erasippo; da Tossicrate nacque Licurgo; da Marse nacque Bucolo; da Euritele nacque Leucippo; da Ippocrate nacque Ippozigo. Questi sono i figli che Eracle ebbe dalle figlie di Tespio. Ecco ora quelli nati dalle sue altre donne. Da Deianira, figlia di Eneo, ebbe invece Ilo, Ctesippo, Gleno e Onite; da Megara, figlia di Creonte, ebbe Terimaco, Deicoo e Creontiade; da Onfale ebbe il figlio Agelao, da cui discende la famiglia di Creso. Da Calciope, figlia di Euripilo, gli nacque Tettalo; da Epicaste, figlia di Augia, gli nacque Testalo; da Partenope, figlia di Stinfalo, gli nacque Evere; da Auge, figlia di Neo, gli nacque Telefo; da Astioche, figlia di Filante, gli nacque Tlepolemo; da Astidamia, figlia di Amintore, gli nacque Ctesippo; da Autonoe, figlia di Pireo, gli nacque Palemone. Quando Eracle era ormai assunto fra gli Di, i suoi figli, per sfuggire a Euristeo, si rifugiarono presso Ceice. Ma quando Euristeo chiese la loro estradizione e minacci guerra, ebbero paura, lasciarono Trachine e fuggirono, attraversando tutta l'Ellade. Sempre inseguiti, arrivarono ad Atene, e l si fermarono presso l'altare dei supplici, chiedendo protezione. Gli Ateniesi non li consegnarono a Euristeo, e fecero guerra contro di lui, durante la quale i suoi figli - Alessandro, Ifimedonte, Euribio, Mentore e Perimedo - restarono uccisi. Euristeo fugg sul carro, Ilo lo insegu, lo raggiunse presso le rocce Scironie e lo uccise. Poi gli mozz la testa e la port a Alcmena: e lei gli cav gli occhi con uno spillone. Morto Euristeo, gli Eraclidi tornarono in Peloponneso, e si impadronirono di tutte le citt. Ma quando fu passato un anno dal

loro ritorno, in tutto il Peloponneso scoppi una terribile pestilenza. E un oracolo rivel che la colpa era degli Eraclidi, perch erano tornati prima del tempo debito. Allora essi lasciarono il Peloponneso e si ritirarono a Maratona, dove si stabilirono. Prima della loro partenza dal Peloponneso, Tlepolemo aveva ucciso involontariamente Licimnio: stava infatti picchiando il suo servo, quando Licimnio cadde nel mezzo e si prese per sbaglio un colpo di bastone. Allora Tlepolemo and in esilio e arriv a Rodi, dove si stabil. Illo, come gli aveva chiesto suo padre in punto di morte, spos Iole, e cerc la maniera per far rientrare gli Eraclidi nel Peloponneso. Cos, si rec a Delfi, e chiese al Dio come avrebbero potuto tornare: e il Dio rispose che dovevano aspettare il terzo raccolto. Illo pens che il terzo raccolto alludesse a un periodo di tre anni; dunque aspett tre anni, e poi torn, con l'esercito ...... di Eracle nel Peloponneso, dove a quel tempo regnava Tisameno, figlio di Oreste. Vennero di nuovo a battaglia, i Peloponnesiaci vinsero, e Aristomaco mor. Quando i figli di Cleodeo giunsero alla maggiore et, di nuovo chiesero al Dio un oracolo sul loro ritorno. Ma il Dio ripet lo stesso responso di prima, e Temeno se ne lament, dicendo che proprio per seguire tale responso aveva- no avuto tante disgrazie. Allora il Dio ribatt che loro stessi erano colpevoli della cattiva sorte, perch non avevano capito il responso: questo si riferiva al terzo raccolto non della terra, ma della generazione, e stretto significava l'ampio mare che si apre alla destra dell'Istmo. Saputo questo, Temeno prepar il suo esercito, e costru delle navi in quella localit della Locride che da allora si chiam Naupatto. Mentre l'esercito stazionava a Naupatto, Aristodemo venne ucciso da un fulmine, e lasci due figli gemelli, Euristene e Procle, avuti da Argia figlia di Autesione. Ma un'altra calamit si scagli sull'esercito di Naupatto. Un giorno era apparso un vate, che cantava oracoli in preda alla follia profetica: e lo scambiarono per un mago inviato dai Peloponnesiaci a portare disgrazia all'esercito. Allora Ippote, figlio di Fila (figlio a sua volta di Antioco, nato da Eracle), lo colp con la lancia e lo uccise. Per questo sacrilegio, la flotta navale and distrutta, e l'esercito di terra fu prostrato dalla carestia e si sciolse. Temeno allora chiese all'oracolo del Dio come fronteggiare quella disgrazia, e il Dio rivel che di tutto era causa l'assassinio del vate: quindi avrebbero dovuto bandire per dieci anni l'omicida, e prendere come capitano uno con tre occhi. Essi bandirono Ippote, e si misero a cercare un uomo con tre occhi: e lo identificarono in Ossilo, figlio di Andremone, che montava un cavallo e aveva un occhio solo (perch l'altro gli era stato portato via da un colpo di freccia). Ossilo aveva scontato l'esilio in Elide per un omicidio, e ora, passato un anno, tornava in Etolia. Secondo l'ordine dell'oracolo, affidarono a lui il comando. E si scontrarono con i nemici, li vinsero per terra e per mare, e uccisero Tisameno, il figlio di Oreste. Morirono anche Panfuo e Dimante, i figli di Egimio, loro alleati. Dopo essersi impadroniti del Peloponneso, innalzarono tre altari a Zeus Patrio, vi compirono dei sacrifici, e poi si divisero le varie citt. La prima a dover essere assegnata era Argo, la seconda Lacedemone, e la terza Messene. Fecero portare un'urna piena d'acqua, e decisero che ognuno doveva gettarvi dentro il suo sassolino di riconoscimento, per estrarre a sorte. Temeno e i due figli di Aristodemo - Procle e Euristene - vi gettarono dei sassi, ma Cresfonte, che voleva ottenere Messene, vi gett una palla di terra. Questa nell'acqua si dissolse, e i due sassolini rimasero nascosti. il primo a essere estratto fu quello di Temeno, poi quello dei figli di Aristodemo: cos Cresfonte pote avere Messene. E sugli altari del sacrificio trovarono questi segni: quelli che avevano avuto Argo un rospo, quelli che avevano avuto Lacedemone un serpente, e quelli che avevano avuto Messene una volpe. E di questi segni gli indovini dissero che chi aveva trovato il rospo era meglio che restasse in citt (perch questo animale non ha la forza di camminare molto); chi aveva trovato il serpente, invece, sarebbe stato terribile nelle sue incursioni; e chi aveva trovato la volpe, infine, sarebbe stato un grande ingannatore. Temeno, trascurando i diritti dei suoi figli, Agelao, Euripilo e Callia, favor la figlia Irneto e suo marito Deifonte; allora essi pagarono un sicario perch uccidesse loro padre. L'assassinio fu compiuto, ma l'esercito stabil che il regno andasse a Irneto e Deifonte. Anche Cresfonte regnava da poco tempo su Messene, quando venne ucciso dai suoi due figli. Polifonte, l'ultimo rimasto degli Eraclidi, sal sul trono, e volle sposare la vedova del sovrano assassinato, Merope, contro il suo desiderio: e fu ucciso anche lui. Merope, infatti, aveva un terzo figlio, di nome Epito, che veniva allevato presso il padre di lei. Quando fu cresciuto, rientr di nascosto in citt, uccise Polifonte e riconquist il trono paterno. Libro III Dopo aver raccontato la storia della discendenza di Inaco seguendo il ramo di Belo fino agli Eraclidi, parliamo adesso della famiglia di Agenore. Come abbiamo detto, Libia ebbe da Poseidone due figli, Belo e Agenore. Belo regn sull'Egitto ed ebbe i figli che abbiano gi nominato; Agenore invece and in Fenicia, spos Telefassa, ebbe una figlia femmina, Europa, e tre maschi, Cadmo, Fenice e Cilice. Alcuni dicono che Europa non fosse figlia di Agenore, ma di Fenice. Zeus si innamor di lei, si trasform in toro, fece montare la fanciulla sulla sua groppa e la port sul mare fino a Creta, dove si unirono in amore. Europa partor Minosse, Sarpedone e Radamanto; ma Omero afferma che Sarpedone nacque da Zeus e Laodamia, figlia di Bellerofonte. Dopo la scomparsa di Europa, il padre Agenore invi i figli alla sua ricerca, dicendo di non tornare a casa prima di averla trovata. Anche la madre Telefassa part alla sua ricerca, e anche Taso, figlio di Poseidone o forse, secondo Ferecide, di Cilice. Cercarono dappertutto, ma non riuscirono a trovarla; tornare a casa non potevano, e cos rimasero a vivere ognuno in una terra diversa. Fenice si stabil in Fenicia; Cilice si ferm in una regione confinante con la Fenicia, e dal suo nome chiam Cilicia tutto il territorio bagnato dal fiume Pirarno; Cadmo e Telefassa, invece, si stabilirono in Tracia. Anche Taso si ferm in Tracia, colonizz l'isola di Taso e vi fond una citt. Asterio, signore di Creta, spos Europa, e allev i suoi figli. Quando furono diventati grandi, vennero a lite fra di loro per l'amore di un fanciullo di nome Mileto, nato da Apollo e da Aria, figlia di Cleoco. Il fanciullo aveva una particolare confidenza con Sarpedone; allora Minosse fece guerra contro di loro e li sconfisse. Fuggirono in esilio, e Mileto si rifugi in Caria, dove fond la citt che da lui prese il nome di Mileto; Sarpedone invece divenne alleato di Cilice e combatt con lui contro i Lici, in cambio di una parte di territorio: divenne cos re della Licia, e Zeus gli fece il dono di poter vivere per tre generazioni. Alcuni sostengono invece che la discordia tra i fratelli nacque per amore di

Atimnio, figlio di Zeus e di Cassiepea. Radamanto fiss la legislazione per gli abitanti delle isole, e poi and in esilio in Beozia, dove spos Alcmena. Dopo la sua morte divenne giudice dell'Ade, insieme a Minosse. Minosse rest a Creta, dett le leggi per iscritto, e spos Pasifae, la figlia di Elio e di Perseide. Asclepiade invece sostiene che sua sposa fu Crete, figlia di Asterio. E gli nacquero quattro figli maschi - Catreo, Deucalione, Glauco e Androgeo - e quattro femmine - Acalle, Senodice, Arianna e Fedra. Dalla Ninfa Paria gli nacquero Eurimedonte, Nefalione, Crise e Filolao; da Dessitea, infine, ebbe il figlio Eussantio. Frattanto Asterio era morto senza lasciare discendenti; Minosse si propose come re, ma il trono gli veniva negato. Egli sosteneva che gli Di stessi gli avevano affidato il regno, e per provarlo dichiar che avrebbe avuto da loro tutto ci di cui li avesse pregati. Cos, fece un rito sacro a Poseidone, e preg che dalle onde del mare apparisse un toro, promettendo che l'avrebbe subito offerto in sacrificio. Ed ecco che Poseidone gli invia un bellissimo toro: Minosse ebbe il regno, ma tenne quel toro fra le sue mandrie, sacrificandone un altro. Ottenuto il dominio sul mare, Minosse si impadron ben presto di quasi tutte le isole. Poseidone, infuriato perch Minosse non gli aveva sacrificato il toro, lo rese selvaggio, e fece in modo che Pasifae si accendesse di desiderio per questo toro. La donna dunque, innamorata del toro, trov un alleato in Dedalo, l'architetto, che era stato bandito da Atene per un omicidio. Egli costru una vacca di legno montata su ruote, con l'interno cavo e ricoperta da una pelle bovina; la colloc nel prato dove il toro era solito pascolare, e Pasifae vi entr dentro. Quando il toro le si avvicin, la mont, come fosse una mucca vera. Cos la donna partor Asterio, chiamato Minotauro: e aveva la testa di un toro e il corpo di un uomo. Minosse, seguendo l'indicazione di alcuni oracoli, lo tenne chiuso nel labirinto, una costruzione progettata da Dedalo, che con i suoi meandri aggrovigliati impediva di trovare l'uscita. Del Minotauro, di Androgeo, di Fedra e di Arianna parleremo in seguito, quando racconteremo la storia di Teseo. Catreo, figlio di Minosse, ebbe tre figlie femmine - Erope, Climene e Apemosine - e un maschio - Altemene. Un giorno Catreo chiese all'oracolo quale sarebbe stata la sua morte, e il Dio rispose che uno dei suoi figli l'avrebbe ucciso. Catreo tenne nascosto tale responso, ma Altemene lo venne a sapere, e nel timore di poter diventare lui l'assassino del padre, part da Creta insieme alla sorella Apemosine, e approd in una localit dell'isola di Rodi, dove si stabil, dandole il nome di Cretinia. Un giorno sal sul monte Atabirio, e da l guard tutte le isole intorno, e vide anche Creta: allora si ricord degli Di dei suoi padri, e innalz un altare a Zeus Atabirio. Poco tempo pass, e Altemene divenne l'assassino di sua sorella. Ermes si era innamorato di lei, ma la fanciulla era fuggita e il Dio non riusciva a raggiungerla (i suoi piedi erano velocissim); allora stese sulla sua strada delle pelli non ancora conciate: la fanciulla, di ritorno dalla fonte, scivol, e il Dio la violent. Apemosine raccont al fratello l'accaduto, ma Altemene pens che il Dio era solo una scusa, e la prese a calci fino a farla morire. Intanto Catreo aveva dato Erope e Climene a Nauplio, perch le vendesse in terra straniera. Erope and sposa a Plistene, e partor due figli, Agamennone e Menelao; Climene, invece, spos Nauplio stesso, e gli diede i figli Eace e Palamede. Divenuto ormai molto vecchio, Catreo pens di lasciare il regno a suo figlio Altemene, e part quindi per Rodi. Sbarcato insieme ai suoi compagni in un luogo deserto dell'isola, venne assalito dai pastori, che pensavano a un attacco di pirati. Catreo cerc di spiegare le sue ragioni, ma i latrati dei cani coprivano la sua voce. I pastori cominciarono a picchiarlo, e in quel momento arriv anche Altemene che, senza riconoscere suo padre, lo colp con la lancia e lo uccise. Quando comprese l' accaduto, preg gli Di di farlo sparire in una voragine della terra, e cos avvenne. Deucalione ebbe i figli Idomeneo e Crete, e il bastardo Molo. Glauco, invece, quando era ancora bambino, dando la caccia a un topo cadde in una giara di miele, e mor. Minosse, dato che il bambino era scomparso, lo cerc dappertutto, e per trovarlo ricorse alla divinazione. I Cureti gli dissero che nelle sue mandrie c'era una vitella con il manto di tre diversi colori: chi avesse saputo paragonare nel modo pi esatto questo colore a qualcos'altro, sarebbe stato capace di riportargli suo figlio ancora vivo. Tutti gli indovini vennero chiamati, e Poliido, figlio di Cerano, paragon il colore della vitella alla mora del rovo: gli fu ordinato di cercare il bambino e lo trov, seguendo alcuni segni divinatori. Ma Minosse replic che avrebbe dovuto consegnargli il bambino ancora vivo, e imprigion Poliido insieme al cadavere di Glauco. L'indovino non sapeva proprio cosa fare, quando vide un serpente che si avvicinava al cadavere: allora prese un sasso e lo uccise, temendo di morire anch'egli, se l'avesse risparmiato. Ma ecco avvicinarsi un altro serpente: guard il serpente morto e se ne and, ma poco dopo ritorn portando un'erba, e la appoggi sul corpo del serpente morto. Come quest'erba lo sfior, il serpente riprese a vivere. Poliido rimase stupefatto di quanto aveva visto: subito prese quell'erba, la pose sul cadavere di Glauco e il bambino torn in vita. Minosse riebbe suo figlio, ma non volle lasciar partire Poliido per Argo, se prima non avesse insegnato a Glauco l'arte divinatoria: e Poliido, cos costretto, gliela insegn. Ma nel momento di salpare per Argo, il veggente disse a Glauco di sputare dentro la sua bocca: il fanciullo obbed, e di colpo dimentic l'arte della divinazione. Quanto ho gi detto sui discendenti di Europa, ritengo sia sufficiente. Quando Telefassa mor, Cadmo la seppell, e poi, dopo aver ricevuto ospitalit presso i Traci, si rec a Delfi, per interrogare il Dio sulla sparizione di sua sorella Europa. E il Dio gli rispose di non darsi pi pensiero di Europa, ma di seguire invece la guida di una vacca, e di fondare una citt dove la vacca per stanchezza si fosse stesa a terra. Ricevuto questo responso, Cadmo si mise in viaggio attraverso la Focide, e incontr una vacca nei pascoli di Pelagone: allora la segu. Dopo aver attraversato la Beozia, l'animale si stese a terra nel luogo dove adesso sorge la citt di Tebe. Cadmo decise di sacrificare la vacca ad Atena, e mand alcuni dei suoi compagni ad attingere acqua alla fonte di Ares. Ma alla fonte faceva la guardia un drago - alcuni dicono figlio di Ares stesso - e uccise quasi tutti gli uomini mandati da Cadmo. Egli allora, infuriato, uccise il drago, e su consiglio di Atena semin i suoi denti. Dai denti seminati balzarono fuori dalla terra molti uomini in armi, che vennero chiamati Sparti. Subito cominciarono a uccidersi fra loro, molti azzuffandosi involontariamente, altri senza nemmeno saperlo. Ferecide sostiene invece che quando Cadmo vide spuntare dalla terra quegli uomini armati, gett contro di loro una pietra, e quelli, sospettandosi a vicenda di averla

lanciata, cominciarono a far lotta. Solo cinque si salvarono, Echione, Udeo, Ctonio, Iperenore e Peloro. Cadmo, come punizione per quelli che aveva ucciso, dovette servire Ares per un Grande Anno, che consiste in un periodo di otto anni. Trascorso il periodo di servit, Atena gli diede il regno del paese, e Zeus gli diede in sposa Armonia, figlia di Ares e Afrodite. Tutti gli Di lasciarono il cielo e scesero a far festa nella Cadmea, celebrando le nozze di Cadmo e Armonia con gli inni. Cadmo le regal un peplo e una collana lavorata da Efesto: alcuni dicono che Efesto stesso l'aveva data a Cadmo, Ferecide invece sostiene che gliel'avesse data Europa, la quale l'aveva ricevuta da Zeus. Cadmo ebbe quattro figlie, Autonoe, Ino, Semele e Agave, e un figlio, Polidoro. Ino and sposa ad Atamante, Autonoe ad Aristeo, e Agave a Echione. Zeus si innamor di Semele, e si un in amore con lei, di nascosto da Era. Zeus offr alla fanciulla di chiedergli tutto ci che voleva; e Semele, seguendo un consiglio ingannatore di Era, gli chiese di andare da lei proprio nello stesso aspetto di quando si avvicinava in amore a Era. Zeus non poteva rifiutare: si accost al letto di Semele sul suo carro, tra folgori e saette, e scagli il suo fulmine. Semele mor per il terrore, e Zeus tir fuori dal fuoco il bambino di sette mesi che la fanciulla portava in seno, ancora immaturo, e se lo cuc in una coscia. Morta Semele, le altre figlie di Cadmo misero in giro la voce che la sorella si era unita a un uomo qualsiasi, e che Zeus, tirato falsamente in causa, l'aveva fulminata per la sua menzogna. Trascorso il tempo debito, Zeus si scuc la coscia, partor Dioniso e lo affid a Ermes. E questi lo port a Ino e Atamante, e li convinse ad allevarlo come se fosse stata una bambina. Ma la Dea Era, sdegnata, li colp con la follia. Atamante diede la caccia al suo figlio maggiore, Learco, scambiandolo per un cervo, e lo uccise; Ino gett Melicerte in un pentolone d'acqua bollente e poi, stringendo il cadavere del figlio, si gett nel profondo del mare. Da allora venne chiamata Leucotea, e il bambino Palemone: questi nomi glieli hanno dati i naviganti, che essi soccorrono nelle tempeste. In onore di Melicerte, Sisifo istitu anche i Giochi Istmici. Zeus, per nascondere Dioniso alla rabbia di Era, lo trasform in capretto, ed Ermes lo port alle Ninfe che abitavano a Nisa, in Asia: pi tardi Zeus le trasform in stelle, e le chiam Iadi. Autonoe e Aristeo ebbero il figlio Atteone, che fu allevato da Chirone e divenne cacciatore: tempo dopo, sul Citerone, fu sbranato dai suoi stessi cani. Causa di questa morte fu, secondo Acusilao, l'ira di Zeus nei suoi confronti, perch faceva la corte a Semele; ma in genere si racconta che mor per aver visto Artemide mentre faceva il bagno. La Dea lo tramut immediatamente in cervo, fece diventare rabbiosi i cinquanta cani che lo seguivano, e quelli, che non lo riconobbero, lo divorarono. Morto ormai Atteone, i suoi cani cercavano il padrone, e guaivano, finche arrivarono alla grotta di Chirone: questi fece un ritratto di Atteone, grazie al quale i cani guarirono dalla rabbia. "Ecco dei cani d'Atteone i nomi, da ...... Cos accerchiarono il bel corpo -ormai di bestia - e lo sbranarono, i forti cani. Prima s'avventa Arcena, ...... poi i vigorosi suoi figli, Linceo e Balio - zampe imbattibili - e Amarinto. E tutti li enumer con il loro nome ......: ...... cos trov la morte Atteone, per volont di Zeus. Per primi bevvero del padrone il nero sangue Sparto e Omargo e Bore rapido nella corsa: per primi mangiarono la carne di Atteone e il suo sangue leccarono, e poi tutti gli altri, rabbiosi, si avventano ...... essere un rimedio per gli uomini, ai gravi affanni." Dopo che Dioniso scopr la vite, Era gli gett addosso la follia, e cos and vagando per l'Egitto e per la Siria. Il primo ad accoglierlo fu Proteo, re dell'Egitto; poi Dioniso arriv a Cibela, in Frigia, dove Rea lo purific, gli insegn i riti di iniziazione, e gli diede il vestito; quindi attravers la Tracia e si diresse in India. Licurgo, il figlio di Driante, re degli Edoni che abitano lungo il fiume Strimone, fu il primo a oltraggiare Dioniso e a cacciarlo fuori dal paese. Dioniso allora si rifugi nel mare, presso Tetide, figlia di Nereo; ma le sue Baccanti vennero fatte prigioniere, insieme allo stuolo di Satiri del suo corteggio. Subito le Baccanti vennero liberate, e in Licurgo Dioniso in still la follia. Completamente pazzo, Licurgo, convinto di troncare un tralcio di vite, colp con la scure suo figlio Driante, e lo uccise. Gli aveva gi tagliato tutte le estremit, quando ritrov la ragione. Tutto il paese divenne sterile, e il Dio profetizz che la terra avrebbe di nuovo dato frutto solo se Licurgo fosse stato messo a morte. Sentito questo, gli Edoni lo portarono sul monte Pangeo e lo legarono, e poi, per volont di Dioniso, fu fatto a pezzi dai cavalli. Attraversata la Tracia (e tutta l'India, ponendovi le sue colonne), Dioniso giunse a Tebe, dove costrinse le donne ad abbandonare le case e a compiere riti bacchici sul Citerone. Penteo, figlio di Agave e di Echione, a cui Cadmo aveva lasciato il suo trono, cerc di impedire tutto questo. Sal sul Citerone, spi le Baccanti, ma sua madre Agave, in preda alla follia, lo fece a pezzi, credendolo una bestia. Dopo essersi rivelato come Dio ai Tebani, Dioniso giunse ad Argo, e di nuovo, poich non gli tributavano il giusto onore, fece impazzire le donne. Salirono sui monti e si nutrirono con le carni dei loro bambini, ancora al seno. Poi, per navigare da Icaria a Nasso, Dioniso pag il passaggio su una nave di pirati tirreni. Lo presero a bordo, ma superarono Nasso senza fermarsi, e fecero vela verso l'Asia, con l'intenzione di venderlo come schiavo. Dioniso allora trasform in serpenti l'albero e i remi, e riemp lo scafo di tralci d'edera e suoni di flauto. I pirati impazzirono, si gettarono nelle onde e divennero delfini. Cos gli uomini compresero che Dioniso era un Dio, e lo onorarono. Egli poi sottrasse la madre all'Ade, la chiam Tione, e sal in cielo con lei. Cadmo e Armonia lasciarono Tebe, e andarono nel paese degli Enchelei. Gli Enchelei erano stati attaccati dagli Illiri, e il Dio aveva profetizzato che sarebbero riusciti a sconfiggerli se avessero preso Cadmo e Armonia come loro capi. Seguirono l'ordine del Dio, e sotto la guida di Cadmo e Armonia vinsero gli Illiri. Cadmo divent re degli Illiri, ed ebbe un figlio di nome Illirio. Poi, insieme ad Armonia, Cadmo si trasform in serpente, e insieme vennero mandati da Zeus nei Campi Elisi. Polidoro divenne re di Tebe e spos Nitteide, figlia di Nitteo (a sua volta figlio di Ctonio), da cui ebbe il figlio Labdaco. Questi mor dopo Penteo, perch la pensava proprio come lui. Alla sua morte, Labdaco lasci un figlio di nome Laio, che aveva appena un anno. Finche rest bambino, il trono fu occupato da Lico, fratello di Nitteo. Questi due fratelli erano fuggiti in esilio perch avevano ucciso Flegia, figlio di Ares e Doti di Beozia; si erano stabiliti a Iria e poi ...... per la loro amicizia con Penteo erano divenuti cittadini di Tebe. Lico, che i Tebani avevano eletto generale, prese il potere e tenne il regno per vent'anni, finche venne ucciso da Zeto e Anfione per il seguente motivo. Antiope era figlia di Nitteo: e Zeus si un in

amore con lei. Quando rimase incinta, il padre la scacci, e la fanciulla si rifugi a Sicione presso il re Epopeo e lo spos. In una crisi di disperazione, Nitteo si uccise, e lasci a Lico l'incarico di punire Epopeo e Antiope. Allora Lico fece guerra a Sicione e la occup, uccise Epopeo e port via prigioniera Antiope. Lungo la strada, presso Eleutere in Beozia, Antiope partor due gemelli. Subito furono esposti, ma un mandriano li trov e li allev, e li chiam Zeto e Anfione. Zeto si occupava del bestiame, e Anfione invece si esercitava nella citarodia, con la cetra che gli aveva donato Ermes. Lico e sua moglie Dirce avevano imprigionato Antiope, e le facevano subire continui maltrattamenti; ma un giorno le corde che legavano Antiope si sciolsero da sole, e la donna fugg di nascosto e arriv alla capanna dei due ragazzi, chiedendo ospitalit. Quando Zeto e Anfione seppero che si trattava della loro madre, uccisero Lico, e Dirce la legarono a un toro e gettarono il suo cadavere nel crepaccio di una sorgente che da lei prese il nome di Dirce. Preso il potere, i due fratelli fortificarono la citt, e le pietre per le mura si muovevano da sole seguendo il suono della lira di Anfione. Laio venne espulso dalla citt e fu accolto da Pelope, nel Peloponneso. Laio insegn a Crisippo, il figlio di Pdope, a guidare il carro: ma si innamor di lui e lo rap. Zeto spos Tebe (da lei prese il nome la citt); e Anfione spos Niobe, figlia di Tantalo, che gli diede sette figli - Sipilo, Eupinito, Ismeno, Damasittone, Agenore, Fedimo e Tantalo - e sette figlie - Etodea (o Neera), Cleodossa, Astioche, Ftia, Pelopia, Asticratia e Ogigia. Esiodo, invece, dice che Niobe ebbe dieci maschi e dieci femmine, Erodoro dice due maschi e tre femmine, Omero sei maschi e sei femmine. Fiera di avere tanti bei figli, un giorno Niobe si vant di essere una madre pi felice della stessa Leto: la Dea se ne adont, e istig Apollo e Artemide contro i figli di Niobe. Tutte le femmine vennero uccise nel palazzo dalle frecce di Artemide; e tutti i maschi furono uccisi insieme da Apollo mentre erano a caccia sul Citerone. Dei maschi solo Anfione si salv, e delle femmine solo Cloride, la maggiore, che and sposa a Neleo. Telesilla, invece, dice che si salvarono Amicla e Melibea, e che anche Anfione fu ucciso. Niobe lasci Tebe e si rifugi da suo padre Tantalo, al Sipilo; e qui la donna implor gli Di, e Zeus la trasform in pietra, e notte e giorno da quella pietra scorrono lacrime. Dopo la morte di Anfione, lo scettro pass nelle mani di Laio. Egli spos la figlia di Meneceo, di nome Giocasta, secondo alcuni, secondo altri Epicasta. L'oracolo del Dio aveva avvertito Laio di non generare figli, perch il figlio nato da lui avrebbe ucciso il padre; ma il re, ubriaco, si un ugualmente a sua moglie. Allora diede il neonato ai pastori, perch lo esponessero, dopo avergli trapassato le caviglie con uno spillone. Cos il bambino fu esposto sul monte Citerone, ma i mandriani di Polibo, re di Corinto, lo trovarono e lo portarono alla moglie di Polibo, Peribea. Lei lo adott e lo fece passare per suo, gli medic le caviglie e lo chiam Edipo, nome che significa quello dai piedi gonfi. Quando divent un giovanotto, era il pi forte di tutti i suoi coetanei: e un giorno, per invidia, lo offesero chiamandolo bastardo. Il ragazzo allora ne chiese la ragione a Peribea, ma non pot sapere niente; quindi si rec a Delfi, per interrogare il Dio sui suoi genitori. E il Dio gli disse di non andare mai nella sua terra patria, altrimenti avrebbe ucciso suo padre, e si sarebbe unito in amore con sua madre. Sentito questo, e credendo suoi genitori quelli che invece lo erano solo di nome, lasci Corinto. Attraversando la Focide con il suo carro, in uno stretto passaggio incroci il carro sul quale viaggiava Laio. Polifonte, l'araldo di Laio, gli grid di spostarsi, ma Edipo non obbed e rimase fermo. Allora Polifonte gli uccise uno dei cavalli, e Edipo, infuriato, uccise sia Polifonte che Laio, e arriv a Tebe. Laio fu sepolto da Damasistrato, il re di Platea, e a Tebe prese lo scettro Creonte, figlio di Meneceo. Durante il suo regno, Tebe fu afflitta da un grave flagello. La Dea Era mand a Tebe la Sfinge, figlia di Echidna e di Tifeo, che aveva il volto di donna, il petto, le zampe e la coda di leone, e le ali di uccello. Le Muse le avevano insegnato un enigma e, stando seduta sul monte Ficio, poneva questo enigma ai Tebani. Esso diceva: Qual quella cosa che ha una sola voce, e ha quattro gambe e due gambe e tre gambe?. I Tebani avevano ricevuto un oracolo, secondo il quale si sarebbero liberati della Sfinge solo quando avessero risolto il suo enigma; per questo spesso si riunivano a discuterne il significato, ma siccome non ci riuscivano, la Sfinge ogni volta prendeva uno di loro e se lo mangiava. Molti erano gi finiti cos, e per ultimo anche Emone, il figlio di Creonte. Allora Creonte fece un bando: chi fosse riuscito a sciogliere l'enigma della Sfinge avrebbe avuto il regno e la vedova di Laio in sposa. Edipo ascolt l'enigma della Sfinge e riusc a risolverlo: la soluzione era l'uomo. Infatti da bambino ha quattro piedi, perch cammina a quattro zampe; da adulto due piedi; e da vecchio tre, perch si appoggia al bastone. La Sfinge allora si gett gi dalla rocca, mentre Edipo ebbe il regno e senza saperlo spos sua madre, ed ebbe da lei due figli maschi, Eteocle e Polinice, e due femmine, Ismene e Antigone. Ma c' chi sostiene che i figli li ebbe insieme a Eurigania, figlia di Iperfante. Quando in seguito venne alla luce tutto ci che era successo, Giocasta si impicc, ed Edipo si accec e venne scacciato da Tebe: fu allora che lanci una maledizione contro i suoi figli, colpevoli di non avergli dato nessun aiuto, pur vedendo che lo bandivano dalla citt. Allora insieme ad Antigone arriv a Colono, in Attica, dove c' il recinto sacro delle Eumenidi; l si ferm come supplice, con l'ospitalit di Teseo, e poco tempo dopo mor. Eteocle e Polinice si accordarono per la successione al trono, e decisero che avrebbero regnato un anno ciascuno. Alcuni sostengono che il primo a prendere il potere fu Polinice, e che dopo un anno pass lo scettro a Eteocle, altri invece che il primo fu Eteocle, il quale si rifiut poi di cedere il regno al fratello. Polinice, bandito da Tebe, arriv ad Argo, con la collana e il peplo. Ad Argo regnava Adrasto, figlio di Talao; Polinice arriv al palazzo di Adrasto di notte, e subito si azzuff con Tideo, figlio di Eneo, esule da Calidone. A quell'improvviso strepito, Adrasto accorse e li separ; e ricordandosi di un oracolo che gli aveva detto di aggiogare le figlie a un cinghiale e a un leone, li scelse come generi: i loro scudi, infatti, portavano incise uno la testa di un cinghiale, e l'altro quella di un leone. Tideo spos Deipile, e Polinice Argia, e a entrambi Adrasto promise che li avrebbe reinsediati nella loro patria. Decise di intraprendere per prima una spedizione contro Tebe, e radun i capi argivi. Ma Anfiarao, figlio di Oicleo, che era un indovino e aveva previsto che tutti i partecipanti alla guerra sarebbero morti, tranne Adrasto, si mostr riluttante e scoraggi anche gli altri. Polinice and da Ifi, figlio di Alettore, e gli chiese di insegnargli come costringere Anfiarao a combattere: e questi

gli disse di dare la collana a Erifile. Anfiarao aveva proibito a Erifile di accettare doni da Polinice, ma Polinice regal a Erifile la collana, pregandola di convincere Anfiarao a partecipare alla guerra. La decisione spettava a lei, perch una volta Anfiarao aveva avuto una lite con Adrasto, ed Erifile li aveva riconciliati: in quell'occasione aveva giurato, in caso di future divergenze con Adrasto, di rimettersi sempre a lei per ogni decisione. Quando dunque si dovette decidere se far guerra a Tebe o meno, Adrasto era a favore e Anfiarao contro; ma Erifile, che aveva accettato la collana, lo convinse a intraprendere la guerra insieme ad Adrasto. Anfiarao dunque fu costretto a partecipare alla guerra, ma lasci disposizione ai suoi figli che, quando avessero raggiunto la maggiore et, uccidessero la madre e venissero a combattere a Tebe. Adrasto radun un esercito con sette comandanti, e part per la guerra contro Tebe. I comandanti erano: Adrasto, figlio di Talao; Anfiarao, figlio di Oicleo; Capaneo, figlio di Ipponoo; Ippomedonte, figlio di Aristomaco, o di Talao secondo alcuni; questi erano di Argo. Di Tebe invece Polinice, figlio di Edipo; Tideo, figlio di Eneo, era dell'Etolia; Partenopeo, figlio di Melanione, era dell' Arcadia. Alcuni non comprendono nell'elenco dei sette Tideo e Polinice, e vi aggiungono invece Eteoclo, figlio di Ifi, e Mecisteo. Giunti a Nemea, dove regnava Licurgo, cercarono dell'acqua. E la strada per la sorgente gliela indic Ipsipile: lasciando solo per un momento il piccolo Ofelte ancora in fasce, il figlo di Euridice e Licurgo, affidato a lei come nutrice. Quando le donne di Lemno, infatti, si erano accorte che Ipsipile aveva salvato Toante, lui lo avevano ucciso, e lei l'avevano venduta come schiava; comprata da Licurgo, faceva la serva nella sua casa. Ma mentre mostrava la sorgente ai soldati, il bambino, lasciato incustodito, fu ucciso da un serpente. Gli uomini di Adrasto, ritornando dalla fonte, uccisero il serpente e seppellirono il bambino. Anfiarao disse che l'evento era una premonizione del loro futuro: cos chiamarono Archemoro il bambino morto, che significa colui che d inizio alla sventura. E in suo onore istituirono i Giochi Nemei: Adrasto vinse la gara dei cavalli, Eteoclo la corsa, Tideo il pugilato, Anfiarao il salto e il disco, Laodoco il giavellotto, Polinice la lotta, e Partenopeo il tiro con l'arco. Quando arrivarono al Citerone, inviarono Tideo come ambasciatore da Eteocle, per invitarlo a lasciare il regno a Polinice, secondo i loro accordi. Ma Eteocle rifiut, e Tideo sfid a duello tutti i capi tebani, e li vinse tutti. Allora mandarono cinquanta uomini in armi per tendergli un'imboscata mentre ritornava al campo; ma Tideo li uccise tutti, tranne Meone, e raggiunse il suo esercito. Gli Argivi si armarono e si avvicinarono alle mura della citt, e ciascun comandante si pose davanti a una delle sette porte: Adrasto davanti alla porta Omoloide; Capaneo davanti alla Ogigia; Anfiarao davanti alla Pretide; Ippomedonte davanti alla Oncaida; Polinice davanti alla Ipsista; Partenopeo davanti alla Elettra; e Tideo davanti alla Crenida. Anche Eteocle arm i Tebani, dispose anch'egli sette comandanti davanti alle sette porte, e chiese un oracolo che gli rivelasse come sconfiggere i nemici. A Tebe viveva l'indovino Tiresia, figlio di Evere e della Ninfa Cariclo - della famiglia di Udeo, uno degli Sparti -, che era cieco. Di come sub questa menomazione e di come acquist la facolt profetica, si raccontano storie diverse. Alcuni infatti sostengono che Tiresia fu accecato dagli Di, quando rivel agli uomini cose che essi volevano tenere segrete; ma Ferecide dice che fu accecato da Atena. Al tempo in cui Cariclo era la prediletta di Atena ...... Tiresia vide la Dea tutta nuda: Atena allora gli pose le mani sugli occhi e lo rese cieco. Cariclo implor la Dea di rendere la vista a suo figlio, ma ormai era impossibile: in compenso, Atena gli lav le orecchie, e questo gli permise di capire tutte le voci degli uccelli; poi gli diede un bastone di corniolo, con il quale camminare come se ci vedesse. Esiodo racconta invece che un giorno Tiresia vide sul monte Cillene due serpenti che si aggrovigliavano in amore: li fer, e da uomo che era divenne donna, ma poi, avendo visto una seconda volta gli stessi serpenti aggrovigliati in amore, di nuovo ritorn uomo. Una volta Zeus ed Era discutevano se nell'amore fosse pi grande il piacere dell'uomo o della donna, e lasciarono a Tiresia la decisione. E Tiresia disse che, dividendo in dieci il piacere dell'amore, l'uomo godeva uno e la donna nove. Per questo Era lo accec, e Zeus gli don in cambio il potere profetico. "Cos disse Tiresia a Zeus e a Era: di dieci parti, l'uomo ne gode una sola, ma la donna nel piacere del suo cuore arriva a dieci." E Tiresia visse fino a tardissima et. Egli dunque aveva predetto ai Tebani che avrebbero vinto se Meneceo, figlio di Creonte, si fosse offerto in sacrificio ad Ares. Sentito questo, Meneceo si sgozz davanti alle porte. Iniziata la battaglia, i Cadmei furono ricacciati indietro fino alle mura, e Capaneo prese una scala e tent di scalare le mura: ma Zeus lo fulmin. Gli Argivi allora si ritirarono. Quando molti ormai erano i morti, per decisione di entrambi gli eserciti Eteocle e Polinice si affrontarono in duello per il regno, e si uccisero a vicenda. Ma di nuovo si riaccese un'aspra battaglia, e i figli di Astaco dimostrarono un grande valore: Ismaro uccise Laomedonte, Leade uccise Eteoclo, Anfidico uccise Partenopeo. Euripide invece dice che Partenopeo fu ucciso da Periclimeno, figlio di Poseidone. Melanippo, il pi giovane dei figli di Astaco, fer Tideo al ventre. Mentre giaceva ormai in fin di vita, Atena, su richiesta di Zeus, gli port un filtro, che l'avrebbe reso immortale. Ma Anfiarao se ne accorse, e poich odiava Tideo dato che contro il suo parere aveva convinto gli Argivi a far guerra contro Tebe -, tagli la testa di Melanippo, che Tideo, nonostatnte la ferita aveva ucciso, e gliela diede: Tideo la spacc e mangi il cervello. Come Atena lo vide, disgustata, gli neg il filtro della salvezza. Anfiarao fugg lungo il fiume Ismeno, e stava per essere colpito alla schiena da Periclimeno, ma Zeus lanci un fulmine e spacc la terra. E Anfiarao spar, insieme al suo carro e all'auriga, Batone o, secondo altri, Elato: e Zeus lo rese immortale. Solo Adrasto fu salvato dal suo cavallo, Arione, che era nato da Poseidone e Demetra, quando la Dea si era unita a lui sotto forma di Erinni. Creonte prese il potere in Tebe, gett via insepolti i cadaveri degli Argivi, emise un bando che vietava di seppellirli, e vi pose delle guardie. Antigone, una delle figlie di Edipo, di nascosto rub il corpo di Polinice e lo seppell, ma fu scoperta da Creonte stesso e sepolta viva nella tomba. Adrasto giunse ad Atene, si rifugi presso l'Altare della Piet, e preso in mano il bastone dei supplici implor che i suoi morti venissero sepolti. Gli Ateniesi allora combatterono insieme a Teseo, presero Tebe, e diedero i morti ai loro familiari perch li seppellissero. Mentre la pira di Capaneo bruciava, la sua sposa, Evadne, figlia di Ifi, si butt nel fuoco e bruci insieme a lui. Dieci anni dopo, i figli dei guerrieri caduti, chiamati Epigoni, decisero di far guerra a Tebe per vendicare la morte dei loro padri. Consultarono l'oracolo, e il Dio

profetizz che avrebbero vinto sotto il comando di Alcmeone. Alcmeone non voleva mettersi a capo della spedizione prima di punire sua madre; tuttavia acconsent, perch Tersandro, figlio di Polinice, don a Erifile il peplo, e la donna convinse i suoi figli a combattere. E dunque marciarono contro Tebe, con a capo Alcmeone. Ecco i nomi dei combattenti: Alcmeone e Anfiloco, figli di Anfiarao; Egialeo, figlio di Adrasto; Diomede, figlio di Tideo; Promaco, figlio di Partenopeo; Stenelo, figlio di Capaneo; Tersandro, figlio di Polinice; Eurialo, figlio di Mecisteo. Prima saccheggiarono i villaggi del contado, poi, quando i Tebani avanzarono sotto il comando di Laodamante, figlio di Eteocle, combatterono valorosamente. Laodamante uccise Egialeo, e Alcmeone uccise Laodamante. Dopo la morte del loro capo, i Tebani fuggirono verso le mura. Tiresia gli aveva consigliato di inviare agli Argivi un messaggero per trattare la resa, e di fuggire. I Tebani allora inviarono il messaggero ai nemici, caricarono donne e bambini sui carri, e fuggirono dalla citt. Di notte arrivarono alla sorgente chiamata Tilfussa, Tiresia bevve la sua acqua e mor. I Tebani viaggiarono a lungo, poi costruirono la citt di Estiea, e vi si stabilirono. Gli Argivi, quando si accorsero della fuga dei Tebani, entrarono in citt, raccolsero il bottino e rasero al suolo le mura. Una parte del bottino di guerra, compresa Manto, la figlia di Tiresia, venne mandata a Delfi come dono ad Apollo, perch avevano promesso in voto al Dio, se si fossero impadroniti di Tebe, di dedicargli la parte migliore del bottino. Dopo la presa di Tebe, quando Alcmeone venne a sapere che sua madre Erifile si era di nuovo lasciata corrompere anche a suo danno, si indign ancora di pi, e su consiglio dell'oracolo di Apollo la uccise. Alcuni dicono che Alcmeone uccise Erifile insieme al fratello Anfiloco, altri invece che ag da solo. E da allora l'Erinni del matricidio lo perseguit, e Alcmeone, in preda alla follia, si rifugi in Arcadia, da Oicleo, e poi a Psofi, da Fegeo. Il re lo purific e gli diede in sposa sua figlia Arsinoe: a lei Alcmeone regal il peplo e la collana. Ma tempo dopo, ancora per causa sua, la terra divenne sterile, e l'oracolo del Dio ordin ad Alcmeone di andare al fiume Acheloo, e di aspettare da lui una nuova decisione. E Alcmeone part. Prima fu ospitato da Eneo, a Calidone, e poi arriv in terra di Tesprozia, dove per fu scacciato. Finalmente arriv alle sorgenti dell'Acheloo, il fiume lo purific e gli diede in sposa sua figlia Calliroe. Alcmeone colonizz la terra che l'Acheloo aveva formato con la sua corrente, e vi si stabil. Ma Calliroe desiderava possedere il peplo e la collana, e si rifiut di vivere con lui se non glieli avesse donati. Allora Alcmeone torn a Psofi, e disse a Fegeo di aver ricevuto un responso: egli si sarebbe liberato dalla follia solo se avesse dedicato a Delfi la collana e il peplo. Fegeo gli credette e gli consegn gli oggetti. Ma un servo fece la spia e rivel che doveva portarli a Calliroe: allora Fegeo ordin ai suoi figli di tendergli un'imboscata, e quelli lo uccisero. Arsinoe li disprezz per quanto avevano fatto, e allora i figli di Fegeo la chiusero in una cassa, la mandarono a Tegea e la diedero come schiava ad Agapenore, accusandola falsamente di essere lei l'assassina di Alcmeone. Quando Calliroe seppe dell'assassinio di Alcmeone, chiese a Zeus, che era innamorato di lei, di far s che i bambini avuti da Alcmeone diventassero subito adulti, per poter vendicare la morte del padre. E subito i bambini divennero uomini, e partirono per rendere giustizia al padre. In quel momento, i figli di Fegeo, Pronoo e Agenore, diretti a Delfi per dedicare al Dio la collana e il peplo, facevano sosta presso Agapenore, e cos anche i figli di Alcmeone, Anfotero e Acarnano. Essi dunque uccisero gli assassini del padre, poi andarono a Psofi, entrarono nella reggia, e uccisero anche Fegeo e sua moglie. Furono inseguiti fino a Tegea, ma i Tegeati e alcuni Argivi li aiutarono e riuscirono a salvarli, e gli Psofidi furono messi in fuga. Dopo aver rivelato alla madre tutta la storia, essi andarono a Delfi e dedicarono al Dio la collana e il peplo, per ordine dell'Acheloo. Poi attraversarono l'Epiro, raccolsero molti abitanti e colonizzarono l'Acarnania. Euripide racconta che durante il periodo della sua follia Alcmeone ebbe due figli da Manto, la figlia di Tiresia, il maschio Anfiloco e la femmina Tisifone; port i bambini a Corinto e li diede da allevare a Creonte, il re della citt. Ma la moglie di Creonte, gelosa della straordinaria bellezza di Tisifone, la vendette come schiava, nel timore che Creonte la volesse fare sua sposa. Alcmeone la compr come schiava, senza sapere che era sua figlia, poi torn a Corinto per riavere i suoi figli, e port via il maschio. Anfiloco poi, per ordine dell'oracolo di Apollo, colonizz Argo Anfilochia. Ma torniamo adesso a Pelasgo, che Acusilao dice figlio di Zeus e Niobe, come anche noi abbiamo affermato, e che invece Esiodo sostiene essere nato da Gea. Da Melibea, figlia di Oceano, o, come dicono altri, dalla Ninfa Cillene, egli ebbe il figlio Licaone, che divenne re degli Arcadi, ebbe molte spose e gener cinquanta figli: Meleneo, Tesproto, Elice, Nittimo, Peucetio, Caucone, Mecisteo, Opleo, Macareo, Macedno, Oro, Policno, Aconte, Evemone, Anciore, Archebate, Carterone, Egeone, Pallante, Eumone, Caneto, Protoo, Lino, Coreto, Menalo, Teleboa, Fisio, Passo, Ptio, Licio, Alifero, Genetore, Bucolione, Socleo, Fineo, Eumete, Arpaleo, Porteo, Platone, Emone, Cinetone, Leonte, Arpalico, Ereo, Titana, Mantineo, Clitore, Stinfalo, Orcomeno ...... Essi superavano tutti gli uomini in superbia ed empiet. Ma Zeus li volle mettere alla prova: si travest da mendicante e and da loro. Essi gli diedero ospitalit, poi sgozzarono un bambino del paese, mescolarono le sue viscere alle carni del sacrificio, e gliele offrirono, su consiglio del fratello maggiore, Menalo. Zeus, disgustato, rovesci la tavola, proprio nel luogo che ancora adesso si chiama Trapezunte, fulmin Licaone e i suoi figli, tranne Nittimo, il pi piccolo, perch Gea lo ferm, prendendogli la mano destra e calmando la sua ira. Nittimo sal al trono, ma durante il suo regno avvenne il diluvio di Deucalione. E alcuni sostengono che il diluvio fu causato proprio dall'empiet dei figli di Licaone. Eumelo, e altri ancora, dicono che Licaone aveva anche una figlia, Callisto; ma Esiodo afferma che Callisto era una delle Ninfe, Asio dice che era figlia di Nitteo, e Ferecide che era figlia di Ceteo. Callisto era compagna di caccia di Artemide, portava la sua stessa veste, e insieme a lei aveva giurato di rimanere vergine. Ma Zeus si innamor di lei e la violent, dopo aver preso l'aspetto di Artemide, dicono alcuni, o di Apollo. E per nascondere il fatto a Era, trasform la fanciulla in orsa. Ma Era convinse Artemide a colpire con le sue frecce quella bestia selvaggia. C' anche chi dice che la Dea uccise la fanciulla perch non si era mantenuta vergine. Morta Callisto, Zeus rap il suo bambino, lo port in Arcadia perch Maia lo allevasse, e lo chiam Arcade: e Callisto fu trasformata in costellazione, quella dell'Orsa.

Arcade ebbe due figli, Elato e Afida, da Leanira, figlia di Amida, o forse da Meganira, figlia di Croco, oppure, secondo Eumelo, dalla Ninfa Crisopelia. I due figli si divisero il territorio, ma il potere and interamente a Elato, che spos Laodice, figlia di Cinira, ed ebbe i figli Stinfalo e Pereo; Afida invece ebbe il maschio Aleo e la femmina Stenebea, che and sposa a Preto. Dalla sposa Neera, figlia di Pereo, Aleo ebbe una figlia, Auge, e due maschi, Cefeo e Licurgo. Auge fu sedotta da Eracle, e nascose il suo bambino nel recinto sacro di Atena, di cui era sacerdotessa. Ma la terra rimase sterile, e l'oracolo rivel che questo era dovuto a una qualche empiet nel recinto sacro di Atena; Auge fu scoperta dal padre e consegnata a Nauplio perch la uccidesse; ma Nauplio la diede a Teutrante, re di Misia, che la spos. Il bambino fu esposto sul monte Partenio, ma una cerva lo allatt, e per questo venne chiamato Telefo. Fu allevato dai pastori di Corinto, e poi and a Delfi, per avere notizie dei suoi veri genitori: il Dio gli rivel la verit, e allora Telefo and in Misia e divenne figlio adottivo di Teutrante. Quando questi mor, gli succedette al trono. Da Cleofile, o forse da Eurinome, Licurgo ebbe quattro figli, Anceo, Epoco, Anfidamante e Iaso. Anfidamante ebbe il maschio Melanione e la femmina Antimache, che and sposa a Euristeo. Da Climene, figlia di Minia, Iaso ebbe la figlia Atalanta. Il padre aveva esposto la bambina, perch voleva dei figli maschi, ma un'orsa passava spesso di l e la allattava, fino a che non la trovarono dei cacciatori e la allevarono presso di loro. Diventata adulta, Atalanta si conserv vergine, e passava il tempo cacciando in luoghi solitari, sempre in armi. Un giorno due centauri, Reco e Neo, cercarono di violentarla, ma la fanciulla li trafisse con le sue frecce e li uccise. E persino partecip, insieme agli uomini pi nobili di tutta l'Ellade, alla caccia del Cinghiale Calidonio; e prese parte anche ai giochi in onore di Pelia, dove combatt con Peleo e lo vinse. Quando ormai aveva scoperto i suoi genitori, il padre voleva convincerla a sposarsi; allora Atalanta and nello stadio, vi piant nel mezzo un palo di tre cubiti, e sfid i suoi pretendenti a una gara di corsa fino a questo traguardo: e lei avrebbe corso armata. Chi non fosse riuscito a raggiungerla, sarebbe morto; e chi invece l'avesse raggiunta, l'avrebbe avuta in sposa. Molti ormai erano morti cos, quando Melanione, innamorato di lei, venne alla corsa, portando tre mele d'oro, dono di Afrodite; e durante la gara, le gett. E la fanciulla si ferm a raccoglierle, fu sconfitta, e Melanione pot sposarla. Si racconta anche che una volta, durante la caccia, essi entrarono nel recinto sacro di Zeus, e si unirono in amore in quel posto: subito vennero trasformati in leoni. Esiodo, e anche altri, dicono che Atalanta non era figlia di Iaso, ma di Scheneo; Euripide invece dice che era figlia di Menalo, e che spos non Melanione ma Ippomene. Da Melanione, o forse da Ares, Atalanta ebbe il figlio Partenopeo, che partecip alla spedizione contro Tebe. Atlante e Pleione, figlia di Oceano, ebbero sul monte Cillene in Arcadia sette figlie, chiamate le Pleiadi: Alcione, Merope, Celeno, Elettra, Sterope, Taigete e Maia. Sterope and sposa a Enomao, e Merope a Sisifo. Poseidone si un in amore a due di loro, prima con Celeno, da cui ebbe il figlio Lico, che il Do port a vivere nelle Isole dei Beati; e poi con Alcione, da cui ebbe una figlia, Etusa - quella che diede ad Apollo la figlia Eleutere -, e due figli, Irieo e Iperenore. Irieo ebbe i figli Nitteo e Lico dalla Ninfa Clonia; Nitteo ebbe Antiope da Polisso; e Antiope ebbe da Zeus i gemelli Zeto e Anfione. E Zeus si un in amore alle altre figlie di Atlante. Maia, la maggiore, si un a Zeus, e in una grotta del monte Cillene partor Ermes. Il bambino era ancora in fasce nella culla, quando salt fuori, and in Pieria, e rub le vacche che pascolava Apollo. Per non essere tradito dalle impronte, leg alle loro zampe delle specie di calzari, le port a Pilo e le nascose in una grotta; ma due le sacrific, inchiod le pelli alle rocce, e la carne in parte la boll e se la mangi, e in parte invece la bruci. Poi in tutta fretta torn al Cillene. E davanti alla sua grotta trov una tartaruga che mangiava l'erba. La prese, la svuot, adatt al guscio delle corde fatte con i tendini delle bestie uccise, e cos costru una lira e invent anche il plettro. Apollo, in cerca delle sue vacche, arriv a Pilo e interrog la gente che abitava l. Gli dissero che avevano visto un bambino guidare delle vacche, ma non sapevano dirgli dove le aveva portate, perch non si vedevano impronte. Con la sua arte mantica, Apollo scopr chi era il ladro, and al Cillene da Maia, e accus Ermes. E Maia gli fece vedere che era un bambino ancora in fasce. Ma Apollo lo port di fronte a Zeus e lo accus per il furto delle vacche. Zeus ingiunse a Ermes di restituirle, il bambino neg tutto, ma non venne creduto e dovette condurre Apollo a Pilo e restituirgli il bestiame. Ma poi Apollo ascolt il suono della lira, e in cambio di quella diede a Ermes le sue vacche. Allora Ermes si mise a pascolarle, e intanto costru uno zufolo e si mise a suonarlo. Apollo desider possedere anche quello, egli diede in cambio la verga d'oro che usava per guidare le sue mandrie. In cambio dello zufolo, per, Ermes voleva non solo la verga, ma anche l'arte della divinazione: cos Apollo lo accontent, egli insegn la divinazione con le sorti. E Zeus lo nomin messaggero suo e degli Di Inferi. Taigete ebbe da Zeus il figlio Lacedemone, che diede il suo nome alla regione di Lacedemone, appunto. Lacedemone e Sparta, figlia di Eurota (a sua volta figlio di Lelego, nato da Gea, e della Ninfa Naiade Cleocaria), generarono Amicla ed Euridice, che and sposa ad Acrisio. Amicla e Diomeda, figlia di Lapite, generarono Cinorte e Giacinto. questo, dicono, il Giacinto di cui Apollo era innamorato, e che uccise involontariamente lanciando il disco. Cinorte ebbe il figlio Periere, che spos Gorgofone, figlia di Perseo - come dice Stesicoro: "Gorgofone partor Tindareo, Icario, Afareo e Leucippo. Afareo e Arene, figlia di Ebalo, ebbero i figli Linceo, Ida e Fiso" ; ma in genere si dice che Ida era figlio di Poseidone. Linceo aveva una vista straordinariamente acuta, tanto che poteva vedere anche sotto terra. Leucippo ebbe due figlie, Ilaira e Febe, che furono rapite e sposate dai Dioscuri. Dopo le prime due, Leucippo ebbe anche Arsinoe, che si un ad Apollo e partor Asclepio. Alcuni dicono che Asclepio non era figlio di Arsinoe, figlia di Leucippo, ma di Coronide, figlia di Flegia di Tessaglia. Apollo, dicono, si innamor di lei e subito la fece sua; ma la fanciulla, seguendo il consiglio di suo padre, and ad abitare insieme a Ischi, fratello di Ceneo. Apollo maledisse il corvo che gli aveva raccontato la faccenda, e da bianco che era lo fece diventare nero. Poi uccise Coronide. Mentre la fanciulla veniva bruciata, Apollo strapp dal fuoco il suo bambino e lo port al centauro Chirone, che lo allev e lo istru nell'arte della medicina e della caccia. Asclepio divenne medico, e tanto progred nella sua professione che presto riusc non solo a salvare molti dalla morte, ma addirittura a far resuscitare gente gi morta. Atena infatti gli aveva dato il sangue sgorgato dalle vene della Gorgone: con il sangue

sprizzato dalle vene di sinistra poteva provocare la morte della gente, con quello delle vene di destra poteva restituire la salute - e proprio questo usava per risvegliare i morti. Io ho trovato i nomi di alcuni personaggi di cui si dice siano stati resuscitati da Asclepio: si tratta di Capaneo e Licurgo, come dice Stesicoro nell'" Erifile"; Ippolito, come dice l'autore dei "Naupacifica"; Tindareo, come dice Paniassi; Imeneo, come dicono gli Orfici; Glauco, figlio di Minosse, come dice Melesagora. Ma Zeus, preoccupato che gli uomini se la cavassero ormai da soli - se bastava Asclepio per guarirli -, lo colp con il suo fulmine. Apollo s'infuri, e uccise i Ciclopi, che avevano fabbricato il fulmine di Zeus. E Zeus allora stava per gettare Apollo nel Tartaro, ma Leto intercedette per lui: e la punizione di Apollo fu di servire un mortale per un anno come lavoratore alla giornata. Cos Apollo and a Fere nella casa di Admeto, figlio di Ferete, e lavor come pastore: grazie a lui, tutte le vacche partorirono dei gemelli. Alcuni sostengono che Mareo e Leucippo erano figli di Periere, il figlio di Eolo; e che Cinorte gener Periere, Periere gener Ebalo, Ebalo gener Tindareo, Ippocoonte e Icario dalla Ninfa Naiade Bacia. Ippocoonte ebbe molti figli: Doricleo, Sceo, Enaroforo, Eutiche, Bucolo, Liceto, Tebro, Ippotoo, Eurito, Ippocoriste, Alcino e Alcone. Con l'aiuto dei suoi figli Ippocoonte scacci Icario e Tindareo da Lacedemone. Essi si rifugiarono presso Testio, e lo aiutarono nella guerra contro i suoi vicini di confine. E Tindareo spos Leda, figlia di Testio. Quando poi Eracle uccise Ippocoonte e i suoi figli, Icario e Tindareo tornarono a Lacedemone, e Tindareo sal al trono. Icario e la Ninfa Naiade Peribea ebbero cinque maschi - Toante, Damasippo, Imeusimo, Alete e Perileo - e una femmina, Penelope, che and in sposa a Odisseo. Tindareo e Leda ebbero tre figlie: Timandra, che and sposa a Echemo; Clitennestra, che and sposa ad Agamennone; e poi Filonoe, che Artemide rese immortale. Ma Zeus si un a Leda sotto forma di cigno, e nella stessa notte si un a lei anche lo sposo Tindareo: e Leda ebbe Polideuce ed Elena da Zeus, e Castore e Clitennestra da Tindareo. Alcuni per dicono che Elena fosse figlia di Zeus e Nemesi. Un giorno Nemesi, per fuggire alla violenza di Zeus, si tramut in oca; allora Zeus si tramut in cigno, e si un a lei. E Nemesi depose un uovo; un pastore lo trov fra i cespugli e lo port a Leda. Leda lo conserv in una cassa; e al tempo debito dall'uovo nacque Elena, che Leda allev come figlia sua. La fanciulla divenne straordinariamente bella, allora Teseo la rap e la port ad Afidna. Mentre Teseo si trovava nell'Ade, Castore e Polideuce assalirono la citt e se ne impadronirono, presero Elena e portarono via come prigioniera la madre di Teseo, Etra. Tutti i re dell'Ellade arrivarono a Sparta per chiedere Elena in sposa. Ecco i nomi di tutti i pretendenti: Odisseo, figlio di Laerte; Diomede, figlio di Tideo; Antiloco, figlio di Nestore; Agapenore, figlio di Anceo; Stenelo, figlio di Capaneo; Anfimaco, figlio di Cteato; Talfio, figlio di Eurito; Megete, figlio di Fileo; Anfiloco, figlio di Anfiarao; Menesteo, figlio di Peteo; Schedio ed Epistrofo, figli di Ifito; Polisseno, figlio di Agastene; Peneleo, figlio di Ippalcimo; Leito, figlio di Alettore; Aiace, figlio di Oileo; Ascalafo e Ialmeno, figli di Ares; Elepenore, figlio di Calcodonte; Eumelo, figlio di Admeto; Polipete, figlio di Perito; Leonteo, figlio di Corono; Podalirio e Macaone, figli di Asclepio; Filottete, figlio di Peante; Euripilo, figlio di Evemone; Protesilao, figlio di Ificlo; Menelao, figlio di Atreo; Aiace e Teucro, figli di Telamone; Patroclo, figlio di Menezio. Al vedere tutta questa massa di pretendenti, Tindareo ebbe timore che, a sceglierne uno, tutti gli altri gli avrebbero dato contro. Allora Odisseo gli promise, a patto che Tindareo l'avesse aiutato a ottenere la mano di Penelope, di insegnargli una maniera per non farli litigare. Tindareo accett, e Odisseo gli sugger di imporre a tutti i pretendenti un giuramento: di difendere sempre lo sposo prescelto, se avesse subito ingiustizia da qualcuno a causa delle sue nozze. Tindareo fece giurare i pretendenti, scelse come sposo di Elena Menelao, e chiese a Icario la mano di Penelope per Odisseo. Menelao ebbe da Elena la figlia Ermione, e secondo alcuni anche il figlio Nicostrato; dalla schiava Pieride, nata in Etolia, o forse da Tereide, come dice Acusilao, ebbe il figlio Megapente; e dalla Ninfa Cnossia, secondo Eumelo, ebbe il figlio Senodamo. Dei figli di Leda, Castore pratic l'arte della guerra, e Polideuce quella del pugilato: e per il loro valore ebbero il nome comune di Dioscuri. Essi volevano sposare le figlie di Leucippo, e cos le rapirono da Messene e le sposarono: Polideuce ebbe da Febe il figlio Mnesileo, e Castore ebbe Anogone da Ilaira. Un giorno portarono via dall'Arcadia un grosso bottino di bestiame, insieme a Ida e Linceo, i figli di Afareo, e incaricarono Ida di fare le parti. Ida tagli una bestia in quattro parti, e disse che chi avesse mangiato pi in fretta la sua parte avrebbe potuto scegliere met del bottino, e il secondo avrebbe avuto il resto. Battendo tutti sul tempo, Ida ingoll la sua parte, e poi anche quella del fratello, e insieme a lui si port a Messene il bestiame. Ma i Dioscuri attaccarono Messene, ripresero le mandrie e molto altro bottino. Poi tesero un'imboscata a Ida e Linceo. Ma Linceo vide Castore, lo disse a Ida e questi lo uccise. Polideuce allora li insegu, uccise Linceo con la sua lancia, poi si volse contro Ida, ma quello lo colp alla testa con una pietra, facendolo cadere privo di sensi. Zeus allora incener Ida con il suo fulmine, e port Polideuce in cielo. Polideuce per rifiut l'immortalit, perch suo fratello Castore era morto, e Zeus concesse loro di trascorrere un giorno con gli Di e un giorno con i mortali, in alternanza. Quando i Dioscuri furono divinizzati, Tindareo fece venire Menelao a Sparta e gli affid il trono. Elettra, figlia di Atlante, ebbe da Zeus i figli Iasione e Dardano. Iasione si innamor di Demetra, cerc di disonorarla, ma fu ucciso da un fulmine. Dardano, addolorato per la morte del fratello, lasci Samotracia e si trasfer sul continente antistante. Questa terra era governata da Teucro, figlio del fiume Scamandro e di una Ninfa dell'Ida: dal suo nome, anche gli abitanti della regione erano chiamati Teucri. Dardano fu accolto da Teucro, ebbe in sposa Batia, la figlia del re, e gli fu data una parte del territorio, dove fond la citt di Dardano: quando poi Teucro mor, chiam Dardania l'intera regione. Ebbe due figli, Ilo ed Erittonio; ma Ilo mor senza discendenza, e il trono and a Erittonio, che spos Astioche, figlia del Simoenta, e gener il figlio Troo. Quando Troo succedette al trono del padre, dal suo nome chiam Troia la regione, spos Calliroe, figlia dello Scamandro, gener una femmina, Cleopatra, e tre maschi, Ilo, Assaraco e Ganimede. Ganimede era bellissimo: e Zeus lo fece rapire dalla sua aquila, e lo port in cielo, dove gli diede il compito di coppiere degli Di. Assaraco spos Ieromneme, figlia del Simoenta, e gener Capi; Capi spos Temiste, figlia di Ilo,

e gener Anchise: di lui si innamor Afrodite, e dalla loro unione nacquero Enea e Liro, che mor senza figli. Ilo si trasfer in Frigia, partecip ai giochi organizzati dal re di quel paese, e vinse la gara di lotta. Come premio ebbe cinquanta fanciulli e cinquanta fanciulle; e in pi il re, seguendo il consiglio di un oracolo, gli diede una vacca pezzata, dicendogli di fondare una citt nel luogo dove la vacca si fosse sdraiata a terra. E Ilo segu la vacca. Quando l'animale arriv alla collina chiamata Ate Frigia, si stese a terra: qui Ilo costru una citt, che chiam Ilio. Poi invoc Zeus di mandargli un segno, e il giorno seguente vide davanti alla sua tenda il Palladio, inviato dal cielo. Era alto tre cubiti, e aveva le gambe unite; nella mano destra teneva una lancia alzata, nella sinistra una rocca e un fuso. Del Palladio si racconta la seguente storia. Quando nacque Atena, la Dea fu allevata da Tritone, che aveva una figlia, Pallade. Le due fanciulle si esercitavano insieme nell'arte della guerra; un giorno, mentre facevano una sfida amichevole e Pallade stava per tirare un colpo, Zeus si preoccup per Atena, e abbass il suo scudo per proteggerla: cos Pallade si distrasse per la sorpresa, fu colpita da Atena e mor. E la Dea, angosciata per la morte dell'amica, fece una scultura di legno con il suo ritratto, le fiss davanti lo scudo che aveva impaurito la fanciulla, pose l'immagine vicino a Zeus e le tribut onori. Ma il giorno che Elettra, violata da Zeus, si rifugi presso il Palladio, Zeus lo gett nella regione di Ilio, insieme alla fanciulla; Ilo poi costru un tempio per il Palladio, e gli rese grandi onori. Questa la storia del Palladio. Ilo spos Euridice, figlia di Adrasto, e gener il figlio Laomedonte, il quale spos Strimo, figlia dello Scamandro (o forse Placia, figlia di Otreo, oppure Leucippe), ed ebbe cinque maschi - Titono, Lampo, Clizio, Icetaone e Podarce - e tre femmine Esione, Cilla e Astioche; dalla Ninfa Calibe ebbe il figlio Bucolione. Di Titono si innamor Eos, che lo rap e lo port in Etiopia, dove si un a lui e gli diede due figli, Ematione e Memnone. Quando Ilio fu presa da Eracle - come abbiamo gi raccontato -, il trono and a Podarce, chiamato Priamo; egli spos Arisbe, figlia di Meropo, ed ebbe il figlio Esaco; questi spos Asterope, figlia di Cebreno, e quando la sposa mor tanto fu il suo dolore che venne tramutato in uccello. Priamo diede Arisbe in sposa a Irtaco, e si prese una seconda moglie, Ecuba, figlia di Dimante o di Cisseo, come alcuni sostengono, o forse figlia del fiume Sangario e di Metope. Ecuba partor un primo figlio, Ettore. Ma quando stava per avere un secondo bambino, ebbe un sogno, in cui le parve di partorire una fiaccola accesa, e questa fiaccola appiccava il fuoco a tutta la citt e la bruciava. Ecuba raccont il suo sogno a Priamo, e questi lo diede da interpretare a suo figlio Esaco, che aveva imparato l'arte di spiegare i sogni da suo nonno Meropo. Esaco disse che il bambino che stava per nascere sarebbe diventato la rovina della citt, e ordin di esporlo. Priamo allora, quando il bambino nacque, lo affid a un servo, perch lo esponesse sul monte Ida: questo servo si chiamava Agelao. Per cinque giorni il bambino esposto fu allattato da un'orsa; quando Agelao ritorn e lo trov sano e salvo, lo tenne con s in campagna e lo allev come figlio suo, dandogli il nome di Paride. Quando divent un giovanotto, Paride si distingueva fra tutti per la sua bellezza e la sua forza, tanto che venne chiamato Alessandro, perch un giorno riusc a salvare il bestiame ( alexo) mettendo in fuga i ladri. E poco tempo dopo scopr i suoi veri genitori. Dopo di lui, Ecuba partor quattro femmine: Creusa, Laodice, Polissena e Cassandra. Di Cassandra si innamor Apollo, che per avere le sue grazie promise di insegnarle l'arte della profezia; cos Cassandra impar la mantica, ma continu a negarsi al Dio. Apollo fece in modo che le sue profezie non venissero mai credute. Ecuba ebbe poi altri otto figli: Deifobo, Eleno, Pammone, Polite, Antifo, Ipponoo, Polidoro e Troilo. Quest'ultimo si dice fosse nato da Apollo. Ecco i nomi dei figli che Priamo ebbe da altre donne: Melanippo, Gorgitio, Filemone, Ippotoo, Glauco, Agatone, Chersidamante, Evagora, Ippodamante, Mestore, Ata, Doriclo, Licaone, Driope, Biante, Cromio, Astigono, Telesta, Evandro, Cebrione, Milio, Archemaco, Laodoco, Echefrone, Idomeneo, Iperione, Ascanio, Democoonte, Areto, Deiopite, Clonio, Echemmone, Ipiroco, Egeoneo, Lisitoo, Polimedonte. Ebbe anche quattro femmine: Medusa, Medesicaste, Lisimache e Aristodeme. Ettore spos Andromaca, figlia di Eezione, e Alessandro spos Enone, figlia del fiume Cebreno. Enone aveva appreso da Rea l'arte della profezia, e predisse ad Alessandro di non navigare per prendere Elena; ma non riusc a persuaderlo. Allora aggiunse di tornare da lei, nel caso fosse rimasto ferito, perch lei sola avrebbe potuto curarlo. Quando poi rap Elena e Troia fu assediata, Paride venne ferito da Filottete con le frecce di Eracle, e and da Enone sull'Ida. Ma la sposa, memore dell'offesa subita, rifiut di curarlo. Cos Alessandro fu ricondotto a Troia e mor. Enone, intanto, si era pentita, e aveva portato a Troia i farmaci per guarire Alessandro: ma quando trov lo sposo ormai morto si impicc. Il fiume Asopo era figlio di Oceano e Teti, oppure, come dice Acusilao, di Pero e Poseidone, oppure ancora di Zeus ed Eurinome. A lui and sposa Metope, figlia del fiume Ladone, che gli diede due figli, Ismeno e Pelagone, e venti figlie, una delle quali, Egina, fu rapita da Zeus. In cerca della figlia, Asopo arriv a Corinto, dove seppe da Sisifo che il rapitore era Zeus. Allora Asopo lo insegu, ma Zeus gli lanci un colpo di fulmine e lo costrinse a rientrare nel suo solito corso - da quel giorno che la corrente dell'Asopo trasporta carbone. Egina venne portata nell'isola che allora si chiamava Enone, e ora invece ha preso il nome della fanciulla, Egina; Zeus si un a lei, e gener il figlio Eaco. Ma Eaco viveva solo nell'isola: e Zeus allora, per dargli compagnia, trasform in uomini le formiche. Eaco spos Endeide, figlia di Scirone, e dalla loro unione nacquero i figli Peleo e Telamone. Ferecide per sostiene che Telamone era l'amico di Peleo, non il fratello, e che era figlio di Atteo e Glauce, figlia di Cicreo. Eaco si un anche a Psamate, figlia di Nereo, che si era tramutata in foca per sfuggire al suo amore; da essi nacque il figlio Foco. Eaco era l'uomo pi devoto di tutti. Al tempo in cui l'Ellade soffr di una grave siccit per colpa di Pelope - egli aveva fatto guerra a Stinfalo, re degli Arcadi, senza per riuscire a impadronirsi dell' Arcadia: allora finse di offrire al re la sua amicizia, e poi lo uccise, fece a pezzi il suo corpo e lo disperse -, a quel tempo, dunque, gli oracoli degli Di dissero che l'Ellade avrebbe avuto sollievo dai mali che la gravavano se Eaco avesse pregato per lei. Cos Eaco preg, e l'Ellade si salv dalla siccit. Anche dopo la sua morte, Eaco ricevette onori nel regno di Ade, e furono affidate a lui le chiavi dell'Ade. Foco eccelleva particolarmente nelle gare atletiche, e per questo i suoi fratelli, Peleo e Telamone, tramarono contro di lui. La sorte tocc a Telamone, e in una gara ginnica con Foco gli scagli il disco in testa e lo uccise; poi insieme a Peleo lo portarono via, e nascosero il suo corpo in un bosco.

Ma l'assassinio fu scoperto, ed Eaco li band da Egina. Telamone ripar a Salamina, presso Cicreo, figlio di Poseidone e Salamina, a sua volta figlia di Asopo. Cicreo era diventato re dell'isola per aver ucciso un serpente che la devastava; non avendo discendenti, quando mor lasci il trono a Telamone. Egli spos Peribea, figlia di Alcato, figlio a sua volta di Pelope; e un giorno preg Eracle perch gli nascesse un figlio maschio: alla sua preghiera, subito apparve un'aquila, e per questo il figlio che gli nacque venne chiamato Aiace. Telamone combatt contro Troia insieme ad Eracle, ed ebbe in premio Esione, figlia di Laomedonte, dalla quale gli nacque il figlio Teucro. Peleo invece and in esilio a Ftia, presso Eurizione, figlio di Attore, che lo purific, gli diede in sposa sua figlia Antigone, e gli affid la terza parte del territorio. A Peleo nacque una figlia, Polidora, che and sposa a Boro, figlio di Periere. Peleo lasci Ftia insieme a Eurizione per partecipare alla caccia del Cinghiale Calidonio; ma, nel mirare al cinghiale, la sua lancia sbagli il colpo, e uccise involontariamente Eurizione. Peleo fu bandito quindi anche da Ftia, e si rifugi a Iolco, presso Acasto, che lo purific. Partecip ai giochi in onore di Pelia, e combatte contro Atalanta. Astidamia, la sposa di Acasto, si innamor di lui, e gli mand degli inviti per un incontro. Non riuscendo a sedurlo, rifer a sua moglie che Peleo stava per sposare anche Sterope, figlia di Acasto; a questa notizia, la donna si impicc. Poi Astidamia calunni Peleo anche presso Acasto, dicendo che aveva cercato di corromperla. E Acasto allora, che non voleva uccidere un uomo che lui stesso aveva purificato, lo port sul monte Pelio, a una gara di caccia. A tutti gli animali che uccideva, Peleo tagliava la lingua e la metteva in una sacca; ma gli uomini di Acasto gli portarono via tutte le bestie uccise, e presero a deriderlo perch non aveva cacciato niente. Peleo allora tir fuori le lingue degli animali, e disse che altrettante erano le bestie da lui uccise. Quando poi si addorment, sul Pelio, Acasto lo lasci solo e se ne and, dopo avergli nascosto la spada in un mucchio di letame. Peleo si svegli, cerc la sua spada, ma fu sorpreso dai Centauri: e certo l'avrebbero ucciso, se non l'avesse salvato Chirone. Fu ancora Chirone a ritrovare la sua spada e a restituirgliela. Peleo spos Polidora, figlia di Periere. Dalla sposa, Peleo ebbe un figlio putativo, Menestio, il cui padre naturale era il fiume Spercheo. Poi spos Tetide, la Nereide. Zeus e Poseidone si erano disputati la sua mano; ma quando Temi aveva profetizzato che da Tetide sarebbe nato un figlio molto pi forte del padre, entrambi si erano ritirati. C' chi racconta che al tempo in cui Zeus era preso da una grande passione per Tetide, Prometeo aveva predetto che il figlio nato da lei sarebbe diventato il re del cielo. Altri invece sostengono che Tetide rifiutava di unirsi a Zeus perch era stata allevata da Era: allora Zeus, adirato, volle che si sposasse con un uomo mortale. Chirone aveva consigliato a Peleo di afferrare Tetide e tenerla ben stretta anche se la Nereide avesse assunto strane forme; cos Peleo la tenne d'occhio e poi la rap: Tetide si trasform in fuoco, in acqua e in belva, ma Peleo non lasci la presa prima che la Nereide non avesse riacquistato il suo solito aspetto. E la spos sul monte Pelio: alle loro nozze parteciparono tutti gli Di, cantando inni. Chirone regal a Peleo una lancia di frassino, Poseidone i cavalli Balio e Xanto, che erano immortali. Quando Tetide partor un bambino, decise di renderlo immortale, e cos, di nascosto da Peleo, di notte metteva il bambino nel fuoco, per distruggere la parte mortale ricevuta dal padre, e poi di giorno lo ungeva d'ambrosia. Ma Peleo la spi, vide il bambino che si contorceva nella fiamma, e grid: Tetide fu costretta a interrompere il suo piano, lasci a Peleo il bambino e torn con le Nereidi. Peleo port il bambino da Chirone. Il centauro lo nutr con interiora di leone e di cinghiale e con midollo d'orso; e lo chiam Achille (il suo nome prima era Ligirone), perch non aveva mai accostato le sue labbra a una mammella. Peleo, insieme a Giasone e ai Dioscuri, partecip al saccheggio di Iolco; e uccise Astidamia, la sposa di Acasto, fece a pezzi il suo corpo e condusse l'esercito verso la citt passando in mezzo a quei brandelli. Quando Achille aveva nove anni, Calcante predisse che Troia non sarebbe mai stata presa senza di lui. Tetide, sapendo che era Destino che suo figlio morisse combattendo, di nascosto lo vest da femmina e lo affid a Licomede, dicendogli che era una fanciulla. Cos Achille fu allevato nel palazzo di Licomede, ma si un in amore con una delle sue figlie, Deidamia, e gli nacque il figlio Pirro, che venne poi chiamato Neottolemo. Ma il nascondiglio di Achille fu scoperto, e Odisseo venne a cercarlo alla corte di Licomede: fece suonare le trombe di battaglia, e lo trov. Cos, Achille and a Troia. E and con lui Fenice, figlio di Amintore. Fenice era stato accecato da suo padre, perch la sua concubina, Ftia, l'aveva accusato falsamente di un tentativo di seduzione. Peleo allora lo port da Chirone, che gli guar gli occhi; poi Peleo l'aveva fatto re dei Dolopi. Achille era accompagnato anche da Patroclo, figlio di Menezio e Stenele, figlia di Acasto; o forse sua madre era Periopide, figlia di Ferete, o forse ancora, come dice Filocrate, Polimele, figlia di Peleo. A Opunte, in seguito a un litigio nel giocare a dadi, Patroclo aveva ucciso Clitonimo, figlio di Anfidamante; bandito insieme al padre, si rifugi nel palazzo di Peleo, e divenne l'amato di Achille. Cecrope, figlio di Gea, con il corpo met di uomo e met di serpente, fu il primo re dell'Attica, e la regione che prima si chiamava Acte da lui prese il nome di Cecropia. In quel tempo, si racconta, gli Di decisero di dividersi le varie citt, perche ogni Dio avesse il suo culto particolare in una determinata citt. Il primo ad arrivare in Attica fu Poseidone; e con un colpo di tridente fece apparire nel mezzo dell'acropoli un mare, quello che adesso si chiama Eretteide. Dopo di lui giunse Atena, che chiam Cecrope a testimone della sua presa di possesso della citt, e vi piant un ulivo, quello che ancora adesso viene fatto vedere nel Pandrosio. I due Di vennero a contrasto per il possesso di quella terra; Zeus li fece smettere, e chiam dei giudici per risolvere la faccenda: ma essi non erano, come certi hanno detto, Cecrope e Cranao, oppure Erisittone, bens i dodici Di. Il loro giudizio fu che la terra spettava ad Atena, perch Cecrope aveva testimoniato che lei per prima aveva piantato l'ulivo. Atena, dal suo nome, chiam la citt Atene; Poseidone, con l'animo pieno d'ira, allag la pianura Triasia e fece sommergere dal mare tutta l'Attica. Cecrope spos Agraulo, figlia di Atteo, ed ebbe un maschio, Erisittone, che mor senza figli; poi ebbe. tre femmine, Agraulo, Erse e Pandroso. Agraulo ebbe da Ares la figlia Alcippe. Alirronzio, figlio di Poseidone e della Ninfa Eurite, un giorno la violent, ma Ares lo scopr e lo uccise. Allora Poseidone cit Ares in giudizio: il Dio si present all'Areopago davanti ai dodici Di, ma fu prosciolto. Erse ebbe da Ermes il figlio Cefalo. Di Cefalo si innamor Eos, che lo rap e si un in amore con lui in Siria.

Dalla loro unione nacque il figlio Titono, che gener Fetonte, che a sua volta gener Astinoo, che a sua volta gener Sandoco, il quale dalla Siria si trasfer in Cilicia, dove fond la citt di Celenderi. Egli spos Farnace, figlia di Megassare, re di Iria, ed ebbe il figlio Cinira. Cinira si trasfer a Cipro, insieme a parte della sua gente, e fond la citt di Pafo; l spos Metarme, figlia di Pigmalione, re di Cipro, ed ebbe i figli Ossiporo e Adone, e poi le figlie Orsedice, Laogore e Eresia. Le sue figlie, a causa dell'ira di Afrodite, si unirono a uomini stranieri, e terminarono la loro vita in Egitto. Adone, invece, era ancora un ragazzo quando, a causa dell'ira di Artemide, durante una caccia fu ferito da un cinghiale, e mor. Ma, secondo Esiodo, Adone era figlio di Fenice e Alfesibea; secondo Paniassi, invece, era il figlio che Tiante, re di Assiria, ebbe da sua figlia Smirna. Afrodite, adirata contro Smirna che non le tributava dovuti onori, fece s che si innamorasse di suo padre; con l'aiuto della nutrice, la fanciulla dorm per dodici notti insieme a suo padre, senza che questi la riconoscesse. Ma quando si accorse che era sua figlia, estrasse la spada e la insegu, e lei, ormai alle strette, preg gli Di di renderla invisibile. E gli Di ebbero compassione di Smirna, e la tramutarono in quella pianta che si chiama appunta smirna. Al decimo mese la pianta si spacc, e nacque il bambino di nome Adone: era tanto bello che Afrodite, senza che gli Di lo sapessero, lo mise, ancora in fasce, dentro una cesta e lo affid a Persefone perch lo nascondesse. Ma Persefone, quando lo vide cos bello, non volle pi ridarlo ad Afrodite. Allora, per decisione di Zeus, l'anno venne diviso in tre parti: e ordin che Adone stesse da solo per un terzo dell'anno, per un altro terzo con Persefone, e l'ultimo terzo con Afrodite. Ma Adone rimase con lei anche per quella parte dell'anno in cui avrebbe dovuto star da solo. E poi, durante una caccia, fu ferito da un cinghiale e mor. Alla morte di Cecrope, il trono tocc a Cranao, che era nato da Gea: e questo avvenne al tempo del diluvio di Deucalione. Cranao spos una donna di Lacedemone, Pediada, figlia di Mineta, ed ebbe tre figlie, Cranae, Cranecme e Attica; Attica mor ancara fanciulla, e Cranao chiam Attica l'intera regione. Anfictione cacci Cranao e occup il trono; alcuni dicono che era figlio di Deucalione, altri invece che era nato da Gea. Dopo dodici anni di regno, fu cacciato da Erittonio. Alcuni dicono che Erittonio era figlio di Poseidone e Attide, la figlia di Cranao, altri invece che era figlio di Efesto e Atena. Le cose sarebbero andate nel modo seguente. Un giorno Atena si rec da Efesto per farsi forgiare delle armi: e il Dio, che era stato abbandonato da Afrodite, si sent preso da un grande desiderio di Atena e cerc di inseguirla, ma lei fugg. Quando con grande sforzo riusc a raggiungerla (perch era zoppo), tent di possederla, ma Atena, che era casta e vergine, si divincol, ed Efesto eiacul sulla coscia della Dea. Nauseata, Atena si ripul dal seme con un bioccolo di lana, e lo gett a terra. Poi fugg; ma dal seme caduto a terra nacque Erittonio. Atena lo allev di nascosto dagli altri Di, con l'intenzione di renderlo immortale; lo pose in una cesta e lo affid a Pandroso, la figlia di Cecrope, con il divieto di aprire la cesta. Ma le sorelle di Pandroso la aprirono per curiosit, e videro un serpente che si avvinghiava intorno al bambino. Alcuni dicono che le fanciulle furono uccise da quel serpente; altri invece sostengono che Atena, adirata, le fece impazzire, tanto che si gettarono dall'acropoli. Erittonio allora fu allevato nel recinto sacro di Atena; poi cacci Anfictione e divenne re di Atene. Fu lui a innalzare sull'acropoli la statua lignea di Atena e a istituire la festa delle Panatenee. Spos Prassitea, una Ninfa Naiade, ed ebbe da lei il figlio Pandione. Quando Erittonio mor, venne sepolto nel recinto sacro di Atena, e Pandione divenne re, proprio al tempo in cui Demetra e Dioniso vennero in Attica. Ma Demetra venne accolta da Celeo a Eleusi, e Dioniso da Icario. Questi ricevette dal Dio un tralcio di vite, e impar il modo di fare il vino. E volendo far partecipi tutti gli uomini dei doni del Dio, Icario and da certi pastori, che assaggiarono la nuova bevanda e poi se ne versarono generosamente senza mescolarla all'acqua, perch gli sembrava deliziosa; ma poi pensarono che Icario li avesse avvelenati, e lo uccisero. La mattina dopo capirono cos'era successo, e lo seppellirono. Erigone, la figlia di Icario, and a cercare il padre, e la cagna di casa, Mera, che aveva seguito il padrone, la port al cadavere: allora Erigone pianse a lungo il padre, e poi si impicc. Pandione spos Zeussippe, sorella di sua madre, ed ebbe da lei due figlie, Procne e Filomela, e due gemelli, Eretteo e Bute. Un giorno scoppi una guerra contro Labdaco per i confini del territorio, e Pandione chiam come alleato dalla Tracia Tereo, figlio di Ares. Con l' aiuto di Tereo, la guerra si risolse a favore di Pandione, che gli diede in sposa sua figlia Procne, dalla quale ebbe il figlio Iti. Ma Tereo si innamor di Filomela, e la sedusse, dicendole che Procne era morta, mentre l'aveva nascosta in campagna. Poi la spos, la possedette, e le tagli la lingua. Filomela allora ricam delle lettere su un tessuto, e denunci cos a Procne la sua disgrazia. Procne and a cercare la sorella, poi uccise il proprio figlioletto, Iti, lo cucin, e lo offr per cena all'inconsapevole Tereo. Poi fugg in tutta fretta insieme alla sorella. Quando Tereo si accorse di quel che era successo, afferr una scure e le insegu. A Daulia in Focide, ormai braccate, esse pregarono gli Di di trasformarle in uccelli: Procne divenne un usignolo, Filomela una rondine. Anche Tereo fu trasformato in uccello, e divenne un'upupa. Quando Pandione mor, i suoi figli si divisero l'eredit paterna; Eretteo sal sul trono, e Bute divenne sacerdote di Atena ed Eretteo di Poseidone. Eretteo spos Prassea, figlia di Frasimo e Diogenia (figlia a sua volta del Cefiso), e gener tre maschi, Cecrope, Pandoro e Metione, e quattro femmine, Procri, Creusa, Ctonia e Oritia, che fu rapita da Borea. Ctonia and sposa a Bute; Creusa a Xuto; e Procri a Cefalo, fglio di Deione. In cambio di una corona d'oro, Procri and a letto con Pteleone; ma Cefalo la scopr, e la donna si rifugi alla corte di Minosse. Minosse si innamor di lei e cerc di sedurla. Ma, per qualunque donna si fosse giaciuta con Minosse, salvarsi era impossibile: perch Pasifae, dato che Minosse aveva sempre tante donne, gli aveva fatto una fattura, e ogni volta che si accostava a una donna diversa dalla sposa, Minosse le eiaculava nel ventre delle bestie velenose, e la poveretta moriva. Minosse possedeva un cane velocissimo e un giavellotto che non mancava mai il bersaglio; li don a Procri e la donna si giacque con lui: ma prima gli aveva fatto bere un filtro preparato da Circe con una radice particolare, che impediva qualsiasi danno da parte di Minosse. Temendo in ogni caso la vendetta di Pasifae, Procri se ne and ad Atene, si riconcili con Cefalo e partecip a una caccia insieme a lui, perch era una provetta cacciatrice. Procri segu lo sposo fra i cespugli, e Cefalo, senza sapere che si trattava della donna, tir il suo giavellotto, la colp e la uccise. Processato nell'Areopago, Cefalo fu condannato al

perpetuo esilio. Oritia, mentre giocava sulle rive del fiume Ilisso, fu rapita da Borea e si un in amore con lui; e partor due figlie, Cleopatra e Chione, e due figli alati, Zete e Calaide, che parteciparono alla spedizione di Giasone e morirono durante l'inseguimento delle Arpie. Secondo Acusilao, invece, essi furono uccisi da Eracle a Tino. Cleopatra and sposa a Fineo, e partor due figli, Plessippo e Pandione. Dopo aver avuto questi due maschi da Cleopatra, Fineo spos Idea, figlia di Dardano. La donna calunni i due figliastri, dicendo a Fineo che l'avevano sedotta; il marito le prest fede e li accec entrambi. Ma quando poi gli Argonauti passarono di l insieme a Borea, lo punirono. Chione si un in amore con Poseidone. Di nascosto dal padre partor Eumolpo, e per non essere scoperta gett il bambino nell'abisso del mare. Ma Poseidone lo raccolse, lo port in Etiopia, e lo affid da allevare a Bentesicime, figlia sua e di Anfitrite. Quando divenne grande, il marito di Bentesicime gli diede in sposa una delle sue due figlie. Ma Eumolpo cerc di possedere con la forza anche la sorella della sua sposa, e per questo fu esiliato insieme a suo figlio Ismaro, e trov riparo alla corte di Tegirio, re di Tracia, che diede in sposa sua figlia al figlio di Eumolpo. Tempo dopo, per, egli fu sco- perto a tramare contro Tegirio, venne di nuovo esiliato e si rifugi presso gli Eleusini, dei quali divenne alleato. Quando poi Ismaro mor, fu richiamato da Tegirio, pose fine all'ostilit contro di lui e gli succedette al trono. Fra Ateniesi ed Eleusini scoppi la guerra; allora Eumolpo fu chiamato in aiuto dagli Eleusini e combatte come loro alleato insieme a un forte esercito di Traci. Eretteo interrog l'oracolo per sapere se gli Ateniesi avrebbero vinto: e il Dio rispose che per conseguire la vittoria in quella guerra avrebbe dovuto sacrificare una delle sue figlie. Eretteo sacrific la pi giovane, e le altre sorelle allora si sgozzarono anch'esse: e questo perch, si dice, avevano fatto fra loro il giuramento di morire insieme. Nella battaglia che segu al sacrificio, Eretteo uccise Eumolpo. Allora Poseidone distrusse Eretteo e tutta la sua casa, e Cecrope, il maggiore dei suoi figli, divenne re. Egli spos Metiadusa, figlia di Eupalamo, e gener Pandione. Pandione regn dopo di lui, ma fu scacciato in una sedizione dai figli di Metione; and allora a Megara, alla corte di Pila, e ne spos la figlia Pilia. In seguito gli fu affidato il trono della citt; infatti Pila uccise il fratello di suo padre, Biante, quindi lasci il regno a Pandione e and in esilio nel Peloponneso insieme a parte della sua gente, e qui fond la citt di Pilo. A Megara Pandione ebbe quattro figli, Egeo, Pallante, Niso e Lico. Alcuni dicono che Egeo era figlio di Scirio, e che Pandione lo adott. Dopo la morte di Pandione, i suoi figli fecero guerra contro Atene, scacciarono i Metionidi, e si divisero il potere in quattro: ma Egeo ebbe la sovranit assoluta. La sua prima sposa fu Meta, figlia di Oplete, e la seconda Calciope, figlia di Ressenore. Ma non riusciva ad avere figli, e temeva che i suoi fratelli usurpassero il trono. Allora and dalla Pizia e chiese un oracolo sulla possibilit di avere dei figli. E il Dio gli diede questo responso: "Il piede che sporge dell'otre, o migliore fra gli uomini, non sciogliere, prima di giungere al sommo di Atene." Egeo, che non riusciva a interpretare il responso, riprese la strada per Atene. Durante il viaggio si ferm a Trezene, ospite di Pitteo, figlio di Pelope; Pitteo cap il responso, e mentre Egeo era ubriaco lo fece dormire insieme a sua figlia Etra. Ma in quella stessa notte anche Poseidone si un alla fanciulla. Egeo raccomand a Etra, se fosse nato un maschio, di allevarlo senza dirgli chi fosse suo padre; poi lasci sotto una pietra una spada e dei sandali, e disse che, quando il ragazzo fosse stato in grado di far rotolare via la pietra e prendere quegli oggetti, era il momento di mandarlo da lui, con la spada e i sandali. Egeo ritorn ad Atene e celebr i giochi delle feste Panatenaiche: Androgeo, il figlio di Minosse, risult sempre vincitore su tutti i partecipanti. Egeo allora lo mand a catturare il toro di Maratona, ma il giovane rest ucciso. C' per chi racconta che Androgeo si rec a Tebe per prendere parte ai giochi in onore di Laio, e i suoi avversari, per invidia, gli tesero un agguato e lo uccisero. Quando gli fu portata la notizia della morte del figlio, Minosse stava compiendo un sacrificio in onore delle Cariti, a Paro; si strapp la ghirlanda dalla testa, cacci i suonatori di flauto, e termin comunque il sacrificio: per questo anche adesso a Paro il sacrificio alle Cariti viene celebrato senza flauti e senza fiori. Quando, poco pi tardi, Minosse ebbe il controllo del mare, con una flotta fece guerra ad Atene; e prese la citt di Megara, che era governata da Niso, figlio di Pandione: e uccise Megareo, figlio di Ippomene, che era venuto da Onchesto in aiuto di Niso. Anche Niso mor, per il tradimento di sua figlia. In mezzo alla testa, Niso aveva una ciocca purpurea, e un oracolo aveva rivelato che, se gli fosse stata tagliata, il re sarebbe morto. Sua figlia Scilla si innamor di Minosse e tagli la ciocca a suo padre. Ma quando Minosse si fu impadronito della citt, leg per i piedi la fanciulla alla prua della nave e la affog. La guerra ormai si protraeva, e Minosse non riusciva a prendere Atene. Allora preg Zeus di dargli vendetta sugli Ateniesi. E la citt fu devastata dalla carestia e da una pestilenza. Per prima cosa gli Ateniesi, in ossequio a un antico oracolo, sgozzarono sulla tomba del ciclope Geresto le figlie di Giacinto Anteide, Egleide, Litea e Ortea (il padre, Giacinto, era venuto da Sparta, e si era stabilito in Atene). Ma non serv a niente; allora chiesero un altro oracolo per sapere come liberarsi dalla calamit. E il Dio rispose che dovevano pagare il loro debito a Minosse, nella forma che questi avesse imposto. Allora inviarono dei messaggeri a Minosse per chiedergli cosa volesse per ritenersi vendicato. E il re ordin di mandare sette fanciulli e sette fanciulle, senza armi, in pasto al Minotauro. Il Minotauro era rinchiuso in un labirinto, dove, per chiunque entrasse, era poi impossibile uscire: tanti erano gli intricati meandri che chiudevano la via d'uscita, rendendola introvabile. L'aveva progettato Dedalo, figlio di Eupalamo (a sua volta figlio di Metione) e Alcippe. Dedalo era un grandissimo architetto, e fu lui il primo a inventare l'arte figurata. Era stato bandito da Atene per aver buttato gi dall'acropoli Talo, il figlio di sua sorella Perdice. Talo era suo allievo, ma Dedalo temeva che il suo innato talento superasse quello del maestro: il ragazzo, infatti, un giorno aveva trovato una mascella di serpente, e aveva capito che con quella si poteva tagliare il legno, inventando cos la sega. Il cadavere di Talo fu scoperto; Dedalo fu processato nell'Areopago, venne condannato e fuggi alla corte di Minosse. Qui, frattanto, Pasifae si era innamorata del toro di Poseidone; Dedalo le offr complicit e costru la vacca di legno. Poi progett il labirinto, proprio quello dove gli Ateniesi ogni anno dovevano inviare sette fanciulli e sette fanciulle in pasto al Minotauro.

Etra partor il figlio di Egeo, Teseo. E quando fu cresciuto, il ragazzo spost la pietra e prese la spada e i sandali, poi part a piedi per Atene. E lungo il cammino liber la strada dai malfattori che ne avevano il controllo. Per primo uccise Perifete, a Epidauro. Questi, figlio di Efesto e Anticlea, era chiamato Corunete, per via della mazza ( korune) di ferro che portava sempre con s, essendo zoppo, e con la quale uccideva i passanti. Teseo gliela sottrasse, e la us sempre. Per secondo uccise Sini, figlio di Polipemone e Silea, la figlia di Corinto. Sini era chiamato Pitiocante - " quello che curva i pini " - per una ragione ben precisa. Dalla sua postazione sull'istmo di Corinto, Sini costringeva i viandanti a piegare i pini e a tenerli fermi: ma questi non ne avevano la forza, e il pino, nel raddrizzarsi, li lanciava lontano, facendoli morire di una morte spaventosa. Ma Teseo fece subire a Sini la stessa sorte. Epitome (L'Epitome un tardo riassunto mitografico di epoca bizantina che sembra completare l'opera - altrimenti perduta - probabilmente per il fatto che l'autore si ispirato sostanzialmente alla "Biblioteca") La terza impresa di Teseo fu di uccidere, a Crommione, la scrofa chiamata Fea dal nome della vecchia che l'aveva allevata: alcuni dicono che fosse figlia di Echidna e Tifeo. Poi uccise Scirone, il corinzio, figlio di Pelope, o forse di Poseidone. Scirone abitava nel territorio della Megaride, e controllava quel promontorio roccioso che dal suo nome fu chiamato scogliera Scironia; e tutti quelli che passavano di l, li costringeva a lavargli i piedi: appena avevano finito di lavarglieli, li gettava in mare, dove una gigantesca tartaruga li mangiava. Ma Teseo lo afferr per i piedi e lo scaravent in mare. La sua quinta impresa avvenne ad Eleusi, e fu l'uccisione di Cercione, il figlio di Branco e della Ninfa Argiope. Cercione costringeva tutti i passanti a fare con lui una gara di lotta, e invariabilmente li uccideva: ma Teseo riusc a sollevarlo e lo sfracell a terra. La sua sesta fatica fu l'uccisione di Damaste, che alcuni chiamano Polipemone. Costui abitava proprio sulla strada e aveva due letti, uno molto piccolo e l'altro molto grande; e tutti quelli che passavano di l, li invitava a essere suoi ospiti. Ma poi quelli che erano bassi di statura li faceva sdraiare nel letto grande egli rompeva tutte le giunture fino a farli diventare lunghi come il letto; e quelli alti invece li metteva nel letto piccolo, e gli segava via le parti del corpo che sporgevano. Cos Teseo ripul la strada, e finalmente giunse ad Atene. Medea, che nel frattempo aveva sposato Egeo, tram contro di lui e convinse il marito a stare in guardia contro Teseo, facendogli credere che macchinasse qualcosa a suo danno. Cos Egeo, senza sapere che si trattava di suo figlio, si preoccup, e invi Teseo a uccidere il toro di Maratona. Il giovane and e lo uccise, poi torn ad Atene; allora Egeo gli offr da bere una coppa contenente del veleno che Medea aveva appena preparato. Teseo aveva gi accostato la coppa alle labbra, e insieme porse in dono a suo padre la spada che aveva con s: subito Egeo riconobbe che era suo figlio e gli rovesci via la coppa dalle mani. Quando Teseo seppe di essere figlio di Egeo e cap la macchinazione di Medea, la band dalla citt. Teseo fu poi estratto a sorte fra i giovani che dovevano far parte del tributo a Minosse (era quella la terza volta): ma qualcuno dice che fu lui a offrirsi spontaneamente. La nave montava vele nere, ed Egeo raccomand a suo figlio di issare vele bianche nel caso fosse tornato sano e salvo. Quando Teseo giunse a Creta, Arianna, figlia di Minosse, si innamor di lui, e gli promise che lo avrebbe aiutato, dietro promessa di essere portata ad Atene come sua sposa. Teseo lo giur, e Arianna costrinse Dedalo a rivelarle l'uscita del labirinto. Ancora per suggerimento di Dedalo, diede a Teseo un filo grazie al quale sarebbe potuto uscire: Teseo lo leg alla porta e, tirandoselo dietro, entr. Scovato il Minotauro proprio nella parte pi interna del labirinto, lo uccise a pugni, poi, riavvolgendo il filo, torn indietro e usc. Nella notte arriv a Nasso, insieme ad Arianna e ai ragazzi salvati. Ma qui Dioniso fu preso d'amore per Arianna e la rap; la port a Lemno e si un a lei. Da loro nacquero Toante, Stafilo, Enopione e Pepareto. Addolorato per la sorte di Arianna, Teseo ripart, ma si dimentic di issare le vele bianche. Egeo, dall'alto dell'acropoli, vide da lontano fiottare sulla nave le vele nere e pens che suo figlio fosse morto: allora si gett gi e mor. Teseo gli succedette sul trono di Atene, e uccise tutti i cinquanta figli di Pallante. Teseo uccise anche tutti gli altri suoi oppositori, ed ebbe il potere assoluto. Minosse, quando si accorse della fuga di Teseo e dei suoi compagni, ne ritenne responsabile Dedalo, e lo rinchiuse nel labirinto insieme al figlio Icaro, che Dedalo aveva avuto da Naucrate, una schiava di Minosse. Allora Dedalo costru delle ali e le leg alla schiena sua e del figliolo, raccomandandogli di non volare troppo in alto, perch i raggi di Elio non sciogliessero la colla che teneva insieme le penne, e neanche troppo vicino al mare, perch l'umidit non appesantisse le ali. Ma Icaro, trascinato dall'entusiasmo, dimentic le raccomandazioni paterne, e vol sempre pi in alto: e allora la colla si sciolse e il ragazzo precipit nel tratto di mare che dal suo nome poi si chiam Icario, e mor. Dedalo invece si salv, e riusc ad arrivare a Camico in Sicilia. Minosse and all'inseguimento di Dedalo, e in ogni regione che attraversava faceva vedere agli abitanti una grossa conchiglia tritonide, e i suoi araldi promettevano una enorme ricompensa a chi fosse riuscito a far passare un filo di lino nella spirale della conchiglia: solo Dedalo, pensava Minosse, ne sarebbe stato capace, e in questo modo certo avrebbe scoperto dove si trovava. E un giorno Minosse arriv anche a Camico, in Sicilia, alla corte di Cocalo, proprio dove Dedalo si nascondeva: e anche qui fece vedere la conchiglia. Cocalo la prese, dichiar che era in grado di far passare il filo, e port la conchiglia a Dedalo. Dedalo allora fece un buchino nella conchiglia, poi leg il filo di lino a una formica, la fece entrare da l e quella poi usc dalla parte opposta, dopo aver tirato il filo lungo tutta la spirale della conchiglia. Quando Minosse vide che il problema era stato risolto, cap che Dedalo si trovava alla corte di Cocalo, e chiese che gli venisse consegnato. Cocalo glielo promise, e intanto invit Minosse a fermarsi come suo ospite: ma mentre faceva il bagno le figlie di Cocalo lo uccisero - e qualcuno dice che gli fu versata addosso dell'acqua bollente. Teseo combatt insieme ad Eracle contro le Amazzoni, e rap Antiope, o forse Melanippe, come alcuni sostengono; Simonide invece dice che si trattava di Ippolita. Per questo motivo le Amazzoni fecero guerra ad Atene. Nella battaglia che si tenne presso l'Areopago, le Amazzoni vennero sconfitte da Teseo alla testa degli Ateniesi. Dall'amazzone, Teseo ebbe il figlio Ippolito; poi Deucalione gli diede in sposa Fedra, figlia di Minosse. Ma durante la cerimonia di nozze all'improvviso si present l'amazzone che Teseo aveva sposato prima, tutta in armi, insieme alle sue

Amazzoni: e gi stava per uccidere tutti i presenti. Ma subito le porte vennero chiuse e l'amazzone fu uccisa. Alcuni sostengono invece che la donna venne uccisa da Teseo in battaglia. Fedra diede a Teseo due bambini, Acamante e Demofonte; poi si innamor del figlio dell'amazzone, Ippolito, e cerc di attirarlo a lei. Ma Ippolito odiava tutte le donne, e rifiut qualsiasi approccio. Allora Fedra, nel timore che Ippolito riferisse la cosa al padre, spalanc le porte della sua camera da letto, si stracci le vesti e finse di aver subito violenza da Ippolito. Teseo le credette, e preg Poseidone di distruggere Ippolito. Cos, un giorno che Ippolito correva sul suo carro lungo la riva del mare, Poseidone mand fuori dalle onde un toro. I cavalli, terrorizzati, si imbizzarrirono e il carro fu rovesciato e and in pezzi. Ippolito, impigliato nelle redini, fu trascinato via e mor. E quando l'insano amore di Fedra fu conosciuto la donna si impicc. Issione si innamor di Era e cerc di farle violenza; quando Era glielo rifer, Zeus volle sincerarsi che la faccenda stesse proprio cos. Allora prese una nuvola, le diede l'aspetto di Era, e la mise nel letto insieme a Issione. Questi and in giro a vantarsi di aver fatto l'amore con Era, e subito Zeus lo leg a una ruota, che senza sosta lo fece ruotare nel cielo al soffio del vento: e ancora oggi Issione sconta cos il suo delitto. Dall'unione di Issione con quella nuvola nacque poi Centauro. Teseo combatt insieme a Piritoo, quando questi fece guerra ai Centauri. Piritoo si era fidanzato con Ippodamia, e al pranzo parteciparono anche i Centauri, che erano suoi parenti. Il vino scorreva a fiumi, e i Centauri, che non erano abituati a berlo, si ubriacarono; cos, quando la sposa arriv, essi cercarono di violentarla. Allora Piritoo prese le armi e li assal insieme a Teseo, che ne uccise parecchi. Ceneo era nato donna, ma dopo che Poseidone si fu unito a lei in amore, ottenne dal Dio di diventare un uomo invulnerabile. Per questo, nella battaglia contro i Centauri, non si diede il minimo pensiero delle ferite, e ne uccise tantissimi: ma i sopravvissuti lo bloccarono, lo stesero a terra e lo seppellirono sotto una catasta di tronchi d'abete. Quando Piritoo si mise in testa di sposare una figlia di Zeus, Teseo fece un accordo con lui: Piritoo lo aiut a rapire da Sparta Elena, che allora aveva dodici anni, e Teseo in cambio scese nell'Ade a chiedere la mano di Persefone per Piritoo. Ma i Dioscuri, insieme ai Lacedemoni e agli Arcadi, occuparono Atene, rapirono Elena e portarono via prigioniera la figlia di Pitteo, Etra; Demofonte e Acamante, invece, riuscirono a fuggire. Allora i Dioscuri richiamarono Menesteo dall'esilio, e gli diedero la sovranit su Atene. Quando Teseo scese nell'Ade insieme a Piritoo, sub un grande raggiro. Con la scusa di offrir loro la sua ospitalit, Ade li fece sedere sul Trono dell'Oblio: e subito il loro corpo rest incollato alla sedia, mentre tortuosi serpenti gli facevano la guardia. Piritoo rest incatenato per sempre; Teseo invece fu liberato da Eracle e ritorn ad Atene. Qui venne bandito da Menesteo, e allora and alla corte di Licomede: ma Licomede lo gett in un precipizio e lo uccise. Tantalo sconta la sua pena nell'Ade, con una pietra sospesa sulla testa, perennemente immerso in una palude, e alle sue spalle guarda un albero da frutta cresciuto sulla riva. L'acqua gli arriva al mento, ma quando vuole berla, essa si ritira; e quando vuole cogliere un frutto, l'albero e i suoi frutti vengono spinti dal vento fi- no alle nuvole. Alcuni dicono che Tantalo viene punito perch rivel agli uomini i misteri degli Di, e perch diede l'ambrosia ai suoi compagni. Brotea, che era cacciatore, non rese ad Artemide i dovuti onori, e disse che il fuoco non gli faceva alcun male. Impazzito, si gett nel fuoco. Pelope, dopo essere stato ucciso e cucinato nel banchetto degli Di, ritorn in vita pi bello di prima, e per questa sua eccelsa bellezza divenne l'amato di Poseidone, che gli diede il suo carro volante: e poteva correre anche sul mare, senza nemmeno bagnare le ruote. Enomao, il re di Pisa, aveva una figlia, Ippodamia, e, sia che fosse innamorato di lei, come alcuni sostengono, sia invece che avesse ricevuto un oracolo - secondo il quale egli sarebbe stato ucciso dallo sposo della figlia -, nessuno ancora l'aveva presa in moglie. Ma il padre non era riuscito a persuaderla a unirsi a lui, e intanto uccideva tutti i suoi pretendenti. Enomao possedeva infatti armi e cavalli donatigli da Ares, e sfidava a una gara i pretendenti della figlia. Il pretendente doveva prendere sul suo carro Ippodamia, e poi correre fino all'istmo di Corinto: Enomao, armato, lo inseguiva, e se l'avesse raggiunto, poteva ucciderlo. Solo chi non si fosse fatto raggiungere avrebbe potuto avere la mano di Ippodamia. E in questo modo molti pretendenti erano gi stati uccisi dodici, secondo alcuni: e le loro teste mozze venivano inchiodate sul palazzo di Enomao. Anche Pelope chiese la sua mano: e Ippodamia, vedendo la sua bellezza, se ne innamor e convinse Mirtilo, figlio di Ermes, ad aiutarlo. Mirtilo era infatti l'auriga di Enomao. Mirtilo la amava, e voleva trovar grazia presso di lei: cos, non avvit i chiodi nei mozzi delle ruote, e questo fece s che Enomao nell'inseguimento fosse sconfitto. E le redini gli si aggrovigliarono intorno, venne trascinato a terra e mor. Molti invece dicono che fu ucciso da Pelope. Nel morire maledisse Mirtilo, perch aveva scoperto il suo inganno, invocando che fosse ucciso proprio da Pelope. Pelope dunque spos Ippodamia; e un giorno, insieme a Mirtilo, giunsero in un certo posto, e Pelope si allontan un momento per portare dell'acqua alla sposa che aveva sete. E Mirtilo intanto cerc di usare violenza a Ippodamia. Quando lei glielo rifer, Pelope gett Mirtilo nel mare, vicino a Capo Geresto, e da allora quello si chiama mare Mirtoo: Mirtilo, nel precipitare, lanci una maledizione contro la razza di Pelope. Egli intanto raggiunse l'Oceano, dove Efesto lo purific; tornato poi a Pisa di Elide, prese il trono di Enomao, dopo aver conquistato tutta la regione che allora si chiamava Apia e Pelasgiotide, e che adesso dal suo nome chiamiamo Peloponneso. I figli di Pelope erano Pitteo, Atreo, Tieste e altri. La sposa di Atreo era Erope, figlia di Catreo: ma la donna si era innamorata di Tieste. Una volta Atreo aveva fatto voto di sacrificare ad Artemide l'animale pi bello che fosse nato nel suo gregge. Ma quando improvvisamente vide che c'era un agnello d'oro, dicono che rinneg il suo voto: sgozz l'agnello e custod il suo vello in una cassa. Ma Erope, per convincere Tieste a commettere adulterio con lei, glielo don. Un oracolo aveva detto ai Micenei di prendere come re un figlio di Pelope, e Atreo e Tieste vennero fatti chiamare. In una discussione su chi avesse diritto al regno, Tieste disse alla gente che doveva essere re chi era in possesso del vello d'oro: Atreo fu d'accordo, e allora Tieste mostr il vello d'oro, ed ebbe il regno. Zeus mand Ermes da Atreo, per dirgli di chiedere a Tieste se era d'accordo a cedergli il regno, nel caso che Elio avesse mutato il suo corso. Tieste acconsent, ed Elio tramont a oriente. A questa testimonianza divina dell'usurpazione di Tieste, Atreo ebbe il regno e cacci in esilio Tieste. Quando in seguito venne a sapere dell'adulterio, mand un

messaggero per invitarlo a una riconciliazione. Tieste ritorn, ma Atreo, fingendosi ancora amico, uccise i figli che Tieste aveva avuto da una Ninfa Naiade - Aglao, Callileonte e Orcomeno - proprio mentre stavano all'altare di Zeus come supplici. Li fece a pezzi e li cucin, poi li offr per cena a Tieste, dopo aver messo da parte la testa, le mani e i piedi. Tieste li mangi, e allora Atreo gli fece vedere la loro testa, le mani e i piedi: poi di nuovo lo cacci in esilio. Tieste, cercando in tutti i modi il mezzo per vendicarsi di Atreo, si rivolse all'oracolo e il responso gli disse di generare un figlio con la propria figlia. Cos fece, e con sua figlia gener Egisto: quando fu grande e seppe che era figlio di Tieste, Egisto uccise Atreo e rimise sul trono Tieste. "La nutrice port Agamennone e Menelao da Polifide, signore di Sicione, e questi ancora li mand da Eneo, l'etolo. Poco dopo, di nuovo Tindareo li prese, e costrinsero Tieste, rifugiato all'altare di Era, a un gran giuramento, e lo mandarono a Citeria. Sposarono le figlie di Tindareo, diventando suoi generi. Agamennone si un a Clitennestra, dopo averle ucciso il primo marito, Tantalo figlio di Tieste, e il figlio neonato; e Menelao spos Elena." Agamennone divent re di Micene e spos Clitennestra, figlia di Tindareo, dopo averle ucciso il primo marito, Tantalo, figlio di Tieste, insieme al bambino. Agamennone e Clitennestra ebbero un maschio, Oreste, e tre femmine, Crisotemi, Elettra e Ifigenia. Menelao spos Elena e regn su Sparta quando Tindareo abdic in suo favore. Ma poi Alessandro rap Elena; fu questo il volere di Zeus - si dice: in tal modo sua figlia sarebbe divenuta celebre, per aver fatto scoppiare la guerra fra Europa e Asia. Altri invece sostengono che Zeus volesse cos dare gloria alla razza dei Semidi. Comunque sia, Eris lanci una mela come premio alla pi bella, e invit alla sfida Era, Atena e Afrodite; e Zeus ordin a Ermes di portarla ad Alessandro, sul monte Ida, perch fosse lui il giudice. Tutte promisero ad Alessandro dei doni. Era gli offr, se avesse dato a lei la vittoria, la sovranit su tutti gli uomini; Atena gli offr la vittoria in guerra; e Afrodite gli offr l'amore di Elena. La prescelta fu Afrodite; Fereclo gli costru delle navi e Alessandro part per Sparta. Per nove giorni il giovane rest ospite di Menelao, ma al decimo il re dovette partire per Creta, per prendere parte ai funerali di suo nonno Catreo: e Alessandro convinse Elena a fuggire con lui. Elena abbandon la figlioletta Ermione, che aveva nove anni, prese con s tutto l'oro che poteva, e di notte fugg insieme ad Alessandro. Ma Era gli scaten addosso una tremenda tempesta, che li costrinse a riparare a Sidone. Cos Alessandro, temendo di essere inseguito, si trattenne parecchio tempo in Fenicia e a Cipro. Quando poi pens che il pericolo fosse finito, and a Troia insieme a Elena. Ma c' chi sostiene che Ermes, per ordine di Zeus, rap Elena e la port in Egitto, dandola in custodia a Proteo, re degli Egizi: Alessandro sarebbe andato a Troia insieme a un simulacro di Elena, fatto di nuvole. Quando Menelao si accorse del rapimento, and a Micene da suo fratello Agamennone, e gli chiese di raccogliere da tutta l'Ellade un esercito per marciare contro Troia. Agamennone mand dei messaggeri presso tutti i re dell'Ellade, rammentando loro gli antichi giuramenti, e li esort a lottare ognuno per l'incolumit della propria sposa, perch quell'affronto aveva colpito l'Ellade intera. Erano in molti ad aver desiderio di guerra, e si presentarono anche a Itaca, da Odisseo. Ma Odisseo non aveva nessuna intenzione di partecipare alla guerra, e si finse pazzo. Palamede, figlio di Nauplio, cap che li stava ingannando e decise di smascherarlo. Mentre Odisseo fingeva un attacco di follia, gli and dietro: poi all'improvviso strapp il suo figlioletto Telemaco dalle braccia di Penelope, ed estrasse la spada come per volerlo uccidere. Allora Odisseo si trad, confess la sua finzione, e partecip alla guerra. In seguito Odisseo prese un prigioniero frigio, e lo costrinse a scrivere una falsa lettera, come se fosse inviata da Priamo a Palamede, con degli accordi di tradimento; poi, dopo aver nascosto dell'oro nella tenda di Palamede, lasci cadere quella lettera in mezzo all'accampamento. Agamennone la lesse, trov l'oro, e consegn Palamede agli alleati perch venisse lapidato come traditore. Menelao, insieme ad Odisseo e a Taltibio, si rec a Cipro, dal re Cinira, per convincerlo a partecipare alla spedizione. Cinira offr in dono delle corazze da portare ad Agamennone, e giur che avrebbe inviato cinquanta navi; ma poi ne mand una sola, capitanata dal figlio di Migdalione: le altre erano navicelle di terracotta, da gettare in mare. Le figlie di Anio, a sua volta figlio di Apollo - Elaide, Spermo ed Eno -, erano le cosiddette "produttrici di vino": a loro Dioniso aveva dato il potere di produrre dalla terra olio, grano e vino. L'esercito si radun in Aulide. Ecco di seguito l'elenco dei guerrieri che parteciparono alla guerra contro Troia. Dieci comandanti beoti, con quaranta navi; quattro comandanti di Orcomeno, con trenta navi; quattro comandanti focesi, con quaranta navi; i Locresi erano capitanati da Aiace, figlio di Oileo, con quaranta navi; gli Eubeesi erano capitanati da Elefenore, figlio di Calcodonte e Alcione, con quaranta navi; gli Ateniesi erano capitanati da Menesteo, con cinquanta navi; i Salaminii erano capitanati da Aiace, figlio di Telamone, con venti navi; al comando degli Argivi, Diomede, figlio di Tideo, e il suo seguito, con ottanta navi; al comando dei Micenei, Agamennone, figlio di Atreo ed Erope, con cento navi; al comando dei Lacedemoni, Menelao, figlio di Atreo ed Erope, con sessanta navi; al comando dei Pilii, Nestore, figlio di Neleo e Cloride, con quaranta navi; al comando degli Arcadi, Agapenore, con sette navi; al comando degli Elei, Anfimaco e il suo seguito, con quaranta navi; al comando dei Dulichii, Mege, figlio di Pileo, con quaranta navi; a capo dei Cefalleni, Odisseo, figlio di Laerte e Anticlea, con venti navi; a capo degli Etoli, Toante, figlio di Andremone e Gorge, con quaranta navi; a capo dei Cretesi, Idomeneo, figlio di Deucalione, con quaranta navi; a capo dei Rodiesi, Tlepolemo, figlio di Eracle e Astioche, con nove navi; a capo dei Simei, Nireo, figlio di Caropo, con tre navi; a capo dell'armata di Coo, Pidippo e Antifo, figli di Tessalo, con trenta navi; a capo dei Mirmidoni, Achille, figlio di Peleo e Tetide, con cinquanta navi; da Pilache, Protesilao, figlio di Ificlo, con quaranta navi; da Pere, Eumelo, figlio di Admeto, con undici navi; a capo degli Olizoni, Filottete, figlio di Peante, con sette navi; a capo degli Eniani, Guneo, figlio di Ocito, con ventidue navi; a capo dei Triccei, Podalirio, con trenta navi; a capo degli Ormeni, Euripilo, con quaranta navi; a capo dei Girtoni, Polipete, figlio di Piritoo, con trenta navi; a capo dei Magnesii, Protoo, figlio di Tentredone, con quaranta navi. La cifra totale delle navi era milletredici; quella dei comandanti quarantatre; quella dei capi di stato maggiore trenta. Mentre l'esercito stazionava in Aulide, durante un sacrificio ad Apollo un serpente usc fuori dall'altare e si diresse verso un platano l

vicino, dove c'era un nido con otto piccoli passeri e la loro madre: il serpente li divor e fu trasformato in pietra. Calcante disse che quello era un segno della volont di Zeus: sarebbero passati nove anni, e solo al decimo gli Elleni avrebbero preso Troia. Intanto si preparavano ormai a partire. Agamennone era comandante in capo dell'intero esercito, mentre Achille era ammiraglio della flotta - l'eroe aveva allora quindici anni. Gli Elleni per non conoscevano la rotta per Troia; cos, sbarcarono in Misia e la saccheggiarono, credendolo il territorio di Troia. Re dei Misii era Telefo, figlio di Eracle; vedendo la sua terra messa a ferro e fuoco, arm il suo popolo, ricacci gli Elleni alle navi e molti ne uccise, fra cui anche Tersandro, figlio di Polinice, che aveva opposto resistenza. Sopraggiunse Achille, Telefo fugg e venne inseguito: ma durante la sua ritirata rest impigliato in un tralcio di vite e sub una ferita di lancia alla coscia. Gli Elleni lasciarono la Misia, ma appena preso il mare furono investiti da una tremenda tempesta: la flotta si divise e ogni comandante torn alla propria patria. C' chi calcola in vent'anni la durata della guerra di Troia: questo perch, dopo il rapimento di Elena, ci vollero due anni per il completo allestimento dell'armata ellenica, e poi, dopo il ritiro dalla Misia, passarono altri otto anni prima che gli Elleni rientrassero in Argo e si riunissero di nuovo in Aulide. Quando dunque, dopo otto anni, si furono di nuovo organizzati in Argo, si ripresent il grave problema della rotta da prendere, perch non c'era nessun capitano in grado di conoscere la navigazione per Troia. Frattanto Telefo, che non riusciva a guarire dalla sua ferita, aveva ricevuto un responso da Apollo, secondo il quale avrebbe potuto guarire solo se l'avesse curato l'uomo che l'aveva ferito. Allora Telefo si vest di cenci, and ad Argo e chiese aiuto ad Achille, promettendo in cambio di indicargli la rotta per Troia. Achille lo cur applicandogli sulla ferita un po' di ruggine grattata via alla sua lancia. Telefo guar e gli insegn la rotta giusta, e l'esattezza della sua indicazione venne confermata dall'arte mantica di Calcante. Cos, lasciarono Argo e si riunirono di nuovo in Aulide. Ma la flotta non poteva partire, perch i forti venti contrari impedivano la navigazione. Allora Calcante vaticin che non c' era nessuna possibilit di salpare, se Agamennone non avesse offerto in sacrificio ad Artemide la pi bella delle sue figlie: Artemide, infatti, era infuriata contro di lui, perch un giorno, tirando a un cervo, aveva detto: Neanche Artemide ci sarebbe riuscita!; la Dea, poi, era irritata anche contro Atreo, che non le aveva sacrificato l'agnello d'oro. Sentito il vaticinio, Agamennone mand Odisseo e Taltibio da Clitennestra, con l'ambasciata di consegnare a loro Ifigenia, perch venisse data in sposa ad Achille come riconoscimento al suo valore. Clitennestra consegn la fanciulla, Agamennone la pose sull'altare e stava gi per sgozzarla, quando Artemide la rap, la port in Tauride e le diede l'ufficio di sacerdotessa del suo culto. Al posto di Ifigenia, Artemide pose sull'altare un cervo; e c' chi dice che rese immortale la fanciulla. Salpati dunque da Aulide, arrivarono a Tenedo. Re di Tenedo era Tene, figlio di Cicno e Proclia - alcuni per dicono che era figlio di Apollo. Tene era stato bandito da suo padre, e aveva colonizzato Tenedo. Dalla sposa Proclia, figlia di Laomedonte, Cicno aveva avuto il figlio Tene e la figlia Emitea; poi aveva sposato Filonome, figlia di Tragaso: ma la donna si era innamorata di Tene e, non riuscendo a sedurlo, l'aveva calunniato presso il padre Cicno, dicendo che aveva cercato di corromperla - e aveva anche un testimone, il flautista Eumolpo. Cicno le credette, chiuse Tene e sua sorella in una cassa e la gett in mare. La cassa arriv all'isola di Leucofri, Tene scese a terra e colonizz l'isola, che dal suo nome si chiam Tenedo. Quando, tempo dopo, Cicno seppe la verit, lapid il flautista, e seppell viva sua moglie. Quando Tene vide le navi elleniche avvicinarsi alla sua isola, cerc di allontanarle colpendole dall'alto con dei massi; ma Achille lo colp al petto con la sua spada e lo uccise, incurante del monito di Tetide, che gli aveva predetto di non uccidere Tene, perch altrimenti lui stesso sarebbe stato ucciso da Apollo. Mentre celebravano un sacrificio ad Apollo, dall'altare usc un serpente e morse Filottete. La ferita era incurabile e il suo fetore ammorbante: l'esercito non riusciva pi a sopportare quell'odore, e allora Odisseo, per ordine di Agamennone, abbandon Filottete a Lemno, lasciandogli solo l' arco di Eracle. E l, in quell'isola deserta, riusc a sopravvivere cacciando gli uccelli con le sue frecce. Ripartiti da Tenedo, fecero vela verso Troia. Odisseo e Menelao furono inviati a pretendere la restituzione di Elena e delle ricchezze che la donna aveva portato con s. I Troiani, riuniti in assemblea, decisero non solo di non restituire Elena, ma anche di uccidere gli inviati elleni. Essi per furono salvati da Antenore; ma gli Elleni, indignati per la tracotanza di quei Barbari, presero le armi e navigarono contro di loro. Tetide aveva ordinato ad Achille di non sbarcare per primo dalla nave, perch il primo che fosse sceso a terra sarebbe stato ucciso per primo. Quando i Barbari si accorsero che una flotta nemica si stava avvicinando, corsero verso il mare in armi, e cercarono di impedire lo sbarco lanciando pietre contro le navi. Il primo a sbarcare dalle navi elleniche fu Protesilao: dopo aver ucciso parecchi barbari, fu a sua volta ucciso da Ettore. La sua sposa Laodamia lo am anche dopo la morte: fece una statua di Protesilao e la tenne sempre vicino. Ma gli Di ne ebbero piet, ed Ermes riport Protesilao dall'Ade. Quando Laodamia lo vide, pens che il suo sposo fosse tornato da Troia, e ne fu felice: ma quando Protesilao dovette tornare nell'Ade, Laodamia si uccise. Dopo la morte di Protesilao, Achille sbarc insieme ai suoi Mirmidoni, e uccise Cicno tirandogli una pietra in testa. Quando i Barbari videro che era morto, fuggirono verso la citt; gli Elleni, saltati gi dalle navi, riempirono la pianura di cadaveri. Poi cinsero d'assedio Troia, e tirarono in secca le navi. Mentre i Barbari esitavano a passare al contrattacco, Achille tese un agguato a Troilo nel tempio di Apollo Timbreo e lo uccise; poi di notte fece un'incursione nella citt e prese prigioniero Licaone. Insieme ad alcuni dei migliori, Achille saccheggi il territorio, e s'inoltr sul monte Ida per catturare il bestiame di Enea. Enea fugg, Achille uccise i mandriani e Mestore, figlio di Priamo, e port via il bestiame. Poi conquist Lesbo e Focea, Colofone, Smirne, Clazomene e Cuma; poi anche Egialo e Tino, le cosiddette Cento Citt; poi Adramittio e Side, Endio, Lineo e Colone. Prese anche Tebe Ipoplacia, Lirnesso e Antandro, e molte altre citt. Quando erano ormai trascorsi nove anni, molti alleati vennero a unirsi ai Troiani: ecco il loro elenco. Dalle citt vicine vennero Enea, figlio di Anchise, e con lui Archeloco e Acamante, figli di Antenore e Teano, a capo dei Dardani; dalla Tracia venne Acamante, figlio di Eussoro; dai Ciconi venne Eufemo, figlio di Trezeno; dai Peoni venne Pirecme; dai Paflagoni venne Pilemene, figlio di Bilsate; da Zelea venne Pandaro, figlio di Licaone; da Adrastea vennero Adrasto e Anfio, figli

di Meropo; da Arisbe venne Asio, figlio di Irtaco; da Larissa venne Ippotoo, figlio di Pelasgo; dalla Misia, Cromio ed Ennomo, figli di Arsinoo; dagli Alizoni, Odio ed Epistrofo, figli di Mecisteo; dalla Frigia, Porci e Ascanio, figli di Aretaone; dalla Meonia, Mestle e Antifo, figli di Talemene; dalla Caria, Naste e Anfimaco, figli di Nomione; dalla Licia, Sarpedone, figlio di Zeus, e Glauco, figlio di Ippoloco. Achille non partecipava alla guerra, irato a causa di Briseide, la figlia del sacerdote Crise. Forti di questo, i Barbari fecero una sortita dalla citt. Alessandro venne a duello con Menelao, e stava per soccombere, quando Afrodite lo rap. Pandaro tir una freccia contro Menelao, e ruppe la tregua. Diomede fer Afrodite che era accorsa in aiuto di Enea, poi affront Glauco, ma i due eroi ricordarono l'antica amicizia dei loro padri, e si scambiarono le armi. Ettore sfid a duello il pi coraggioso, e si presentarono in molti, ma venne estratto a sorte Aiace: l'eroe stava per avere la meglio su Ettore, quando scese la notte e gli araldi interruppero il duello. Gli Elleni fecero un muro e una trincea a difesa del porto; scoppiata battaglia nella pianura, i Troiani li respinsero fino al muro. Allora gli Elleni mandarono Odisseo, Fenice e Aiace a parlare con Achille, per chiedergli di ritornare a combattere, promettendogli Briseide e altri doni ancora. Scesa la notte, Odisseo e Diomede furono mandati a spiare il campo nemico. Essi uccisero Dolone, figlio di Eumelo, e il trace Reso, che era arrivato il giorno prima come alleato dei Troiani e, senza aver ancora preso parte alla battaglia, si era accampato lontano dalle truppe troiane e dalla tenda di Ettore. Odisseo e Diomede uccisero nel sonno altri dodici soldati traci, e portarono alle navi i cavalli di Reso. Il giorno dopo ci fu battaglia, e Agamennone, Diomede, Odisseo, Euripilo e Macaone furono feriti; gli Elleni fuggirono, Ettore apr una breccia nel muro ed entr, Aiace fu costretto a ritirarsi e i Troiani poterono incendiare le navi. Quando Achille vide la nave di Protesilao in fiamme, invi Patroclo al comando dei Mirmidoni, dopo avergli fatto indossare le proprie armi e prestato i suoi cavalli. Come lo videro, i Troiani lo scambiarono per Achille e si diedero alla fuga. Patroclo li insegu fino alle mura e ne uccise molti, fra i quali anche Sarpedone, figlio di Zeus; ma poi fu ucciso da Ettore, dopo essere gi stato ferito da Euforbo. Un'accanita battaglia scoppi intorno al suo cadavere, e Aiace riusc faticosamente a imporsi e a recuperare il corpo. Achille depose finalmente la sua ira e riebbe Briseide. Gli venne portata l'armatura forgiata da Efesto: Achille indoss le sue armi e and a combattere, respinse i Troiani oltre lo Scamandro, ne uccise molti e fra gli altri anche Asteropeo, figlio di Pelegone, figlio a sua volta del fiume Assio. E il fiume allora si scaravent su Achille, ma Efesto lo respinse disseccando la sua corrente con una immensa fiamma. Achille poi uccise Ettore in duello, leg il suo cadavere al carro e lo trascin fino alle navi. Dopo aver sepolto Patroclo, vennero celebrati i giochi in suo onore: Diomede vinse la gara dei carri, Epeo il pugilato, Aiace e Odisseo la lotta. Terminati i giochi, Priamo venne da Achille a riscattare il cadavere di Ettore, e lo seppell. Pentesilea, figlia di Otrere e Ares, aveva ucciso senza volerlo Ippolita, ed era venuta a farsi purificare da Priamo. Partecip alla battaglia e uccise molti Elleni, fra cui anche Macaone; ma poi mor per mano di Achille, che si innamor di lei ormai morta, e uccise Tersite che lo accusava per questo. Ippolita era la madre di Ippolito - Glauce e Melanippe sono gli altri nomi con i quali viene chiamata. Durante la cerimonia nuziale di Fedra, Ippolita si present in armi insieme alle sue Amazzoni e disse che era l per uccidere gli ospiti di Teseo. Vi fu battaglia e Ippolita rest uccisa, forse involontariamente dalla sua compagna Pentesilea, o forse da Teseo, o forse ancora perch i suoi uomini, viste le intenzioni delle Amazzoni, chiusero in fretta le porte, la bloccarono all'interno e la uccisero. Memnone, figlio di Titono e di Eos, intervenne contro gli Elleni nella guerra di Troia con una forte armata di Etiopi; uccise molti soldati elleni, fra cui anche Antiloco: ma poi venne ucciso da Achille. L'eroe insegu i Troiani fino alle porte Scee, ma l fu colpito al tallone da una freccia di Alessandro, guidata da Apollo. Ci fu battaglia intorno al suo cadavere, e Aiace uccise Glauco, fece portare alle navi le armi di Achille, si caric in spalla il suo corpo e pass in mezzo ai nemici, sfidando i loro colpi, mentre Odisseo respingeva gli assalitori. La morte di Achille riemp l'esercito di disperazione. E lo seppellirono nell'isola Bianca insieme a Patroclo, mescolando le loro ossa. Si dice che dopo la morte Achille abit insieme a Medea nelle Isole dei Beati. In suo onore vennero celebrati dei giochi: Eumelo vinse la gara dei carri, Diomede la corsa, Aiace il disco e Teucro il tiro con l'arco. Le armi di Achille erano state messe in palio per il guerriero pi valoroso, e sia Aiace che Odisseo le pretendevano. La scelta fu affidata ai Troiani, o forse agli alleati, che attribuirono le armi a Odisseo. Aiace rest sconvolto dal dispiacere, e tram un attacco notturno contro l'esercito. Atena lo colp con la follia, svi la sua mente e lo fece andare con le armi in pugno contro le mandrie di bestiame: e Aiace, fuori di senno, fece strage delle bestie e dei mandriani, credendo fossero soldati achei. Quando poi ritrov la ragione, si uccise. Agamennone viet di bruciare il suo cadavere, e lui solo, fra tanti caduti sotto Ilio, fu messo in una bara: la sua tomba presso il capo Reteo. Si era ormai al decimo anno di guerra. Gli Elleni si sentivano scoraggiati, e Calcante vaticin che non avrebbero mai potuto prendere Troia senza avere dalla loro parte le armi di Eracle. Allora Odisseo and a Lemno da Filottete, insieme a Diomede, s'impadron con l'astuzia del suo arco e convinse Filottete a venire a Troia. Giunto che fu, Filottete fu curato da Podalirio e poi uccise Alessandro. Dopo la sua morte, Eleno e Deifobo vennero a contesa per sposare Elena: il prescelto fu Deifobo, ed Eleno lasci Troia e si ritir sul monte Ida. Calcante disse che Eleno conosceva gli oracoli che proteggevano la citt; Odisseo allora gli tese un agguato, lo cattur e lo port al campo. Cos Eleno venne costretto a rivelarli, e disse che Troia sarebbe caduta innanzitutto se le ossa di Pelope fossero state trasportate al campo ellenico; in secondo luogo era necessaria la partecipazione di Neottolemo alla guerra; e infine avrebbero dovuto trafugare il Palladio caduto dal cielo: finch la statua si trovava dentro la citt, infatti, era impossibile espugnarla. Saputo questo, gli Elleni mandarono a prendere le ossa di Pelope; poi inviarono Odisseo e Fenice da Licomede, a Sciro, e il re lasci che Neottolemo partisse per Troia. Il giovane arriv al campo, Odisseo gli affid le armi paterne, e con queste uccise numerosi nemici. Pi tardi arriv come alleato dei Troiani anche Euripilo, il figlio di Telefo, con una grossa armata di Misii: dopo aver combattuto con valore, fu ucciso da Neottolemo. Odisseo e Diomede fecero una sortita notturna nella

citt; Diomede rest di guardia, Odisseo invece si imbratt e si graffi la faccia, si vest di stracci ed entr in citt senza essere riconosciuto, come mendicante. Solo Eleno lo riconobbe, ma proprio grazie al suo aiuto riusc a rubare il Palladio, e poi, dopo aver ucciso parecchie guardie, lo port alle navi insieme a Diomede. Pass del tempo, e Odisseo ebbe l'idea di costruire il cavallo di legno, e la propose a Epeo, che era architetto. Epeo fece tagliare dei tronchi sul monte Ida e costru il cavallo, cavo all'interno e con delle aperture nascoste nei fianchi. Odisseo convinse a entrarvi cinquanta valorosi (l'autore della " Piccola Iliade" dice tremila); gli altri durante la notte avrebbero dovuto bruciare le tende, prendere il mare e dirigersi a Tenedo, pronti per a ritornare la notte seguente. Tutti furono d'accordo, e intanto i capi entrarono nel cavallo di legno, agli ordini di Odisseo; e sul cavallo misero una scritta che diceva: Gli Elleni dedicano questa offerta ad Atena per il loro ritorno a casa. Gli altri bruciarono le tende e lasciarono a terra solo Sinone, che avrebbe dovuto mandargli dei segnali di fuoco; poi di notte salparono, e gettarono l'ancora vicino a Tenedo. Quando fu giorno, i Troiani videro che il campo ellenico era stato abbandonato e pensarono che fossero fuggiti; poi con grande gioia trainarono in citt il cavallo di legno, lo posero davanti al palazzo di Priamo e si consigliarono sul da farsi. Cassandra vaticin che all'interno del cavallo c'era una forza in armi, e anche il profeta Laocoonte fu d'accordo: molti quindi dissero di bruciarlo, altri di buttarlo in un precipizio, ma l'opinione prevalente era di tenerlo come offerta alla divinit, e predisposero una celebrazione. Apollo invi loro anche un segno: due serpenti uscirono dal mare, provenienti da isole vicine, e divorarono i figli di Laocoonte. Quando fu notte e tutti dormivano, gli Elleni ritornarono da Tenedo, e Sinone fece i segnali di fuoco dal luogo della tomba di Achille. Elena intanto, avvicinatasi al cavallo, chiamava per nome i capitani elleni imitando la voce delle loro spose. Anticlo stava per rispondere, ma Odisseo gli chiuse la bocca. Quando ritennero che i nemici ormai fossero addormentati, aprirono il cavallo e uscirono con le armi in pugno. Il primo, Echione figlio di Porteo, cadde e si uccise, gli altri invece scesero con una corda, arrivarono alle mura, aprirono la porta e fecero entrare i loro compagni tornati da Tenedo. Attraversarono la citt in armi, entrarono nelle case e uccisero i nemici nel sonno. Neottolemo uccise Priamo, che si era rifugiato presso l'altare di Zeus Erceo; Glauco, il figlio di Antenore, fu riconosciuto da Odisseo e Menelao mentre cercava di fuggire a casa, e fu salvato proprio dal loro intervento in armi. Enea prese sulle spalle il padre Anchise e fugg, e gli Elleni lo lasciarono andare, perch conoscevano la sua devozione. Menelao uccise Deifobo e port Elena alle navi; Demofonte e Acamante, i figli di Teseo (giunti anch'essi a Troia in un secondo momento), portarono via Etra, la madre dell'eroe. Aiace il Locrese vide Cassandra abbracciata all'immagine di Atena, e la violent: per questo, da allora, l'immagine ha gli occhi rivolti al cielo. Dopo aver ucciso i Troiani, diedero fuoco alla citt e si divisero il bottino. Fecero un sacrificio a tutti gli Di, gettarono dalle mura il piccolo Astianatte, e sgozzarono Polissena sulla tomba di Achille. Agamennone prese Cassandra, Neottolemo Andromaca, e Odisseo Ecuba. Altri invece raccontano che Ecuba fu presa da Eleno, che la port nel Chersoneso; Ecuba si trasform in cagna ed Eleno la seppell nel luogo che adesso si chiama Tomba della Cagna. Laodice, la pi bella delle figlie di Priamo, davanti agli occhi di tutti fu inghiottita da una voragine della terra. Quando poi, dopo aver saccheggiato la citt, si preparavano a salpare da Troia, Calcante li trattenne, dicendo che Atena era infuriata con loro a causa dell'empio gesto di Aiace. Volevano dunque uccidere Aiace, ma questi si rifugi presso l'altare, e venne risparmiato. Poi si riunirono in assemblea, e Agamennone e Menelao si accapigliarono, perch Menelao diceva di partire, e Agamennone invece aveva ordinato di trattenersi ancora per offrire un sacrificio ad Atena. Quando poi salparono, Diomede e Nestore ebbero un buon viaggio, mentre Menelao fu investito da una tempesta, perse quasi tutta la sua flotta, e riusc a riparare in Egitto con sole cinque navi. Anfiloco, Calcante, Leonteo, Podalirio e Polipete lasciarono le loro navi a Ilio e andarono via terra a Colofone, dove l'indovino Calcante mor e fu sepolto: era suo Destino morire, infatti, se avesse incontrato un indovino pi sapiente di lui. Ricevuti ospiti dal vate Mopso, che era figlio di Apollo e Manto, lui e Calcante avevano fatto una sfida di arte divinatoria. Calcante vide una pianta di fichi, e chiese a Mopso: Quanti fichi porta questa pianta?; Mopso rispose: Diecimila pi un medimno, e poi ne rimane ancora uno! ed era esatto. Mopso vide una scrofa gravida, e chiese a Calcante quanti porcellini aveva in pancia e quando si sarebbe sgravata: Otto! rispose Calcante. Ma Mopso sorrise e disse: L'arte profetica di Calcante tutto il contrario dell'esattezza! Io, che sono figlio di Apollo e Manto, e assai ricco di quella vista acuta che si accompagna all'esatta divinazione, dico, diversamente da Calcante, che i porcellini in pancia sono nove, e tutti maschi, e verranno partoriti senza ombra di dubbio domani all'ora sesta! Cos avvenne, Calcante mor per lo scoramento e venne sepolto a Nozio. Dopo aver compiuto il sacrificio, Agamennone salp e si diresse a Tenedo. Tetide apparve a Neottolemo e lo convinse a restare ancora due giorni e a compiere dei sacrifici, ed egli rest. Ma gli altri si imbarcarono e a Teno furono investiti da una burrasca. Atena infatti aveva chiesto a Zeus di travolgere gli Elleni con una tempesta: e molte navi vennero affondate. Atena colp con un fulmine la nave di Aiace; la nave col a picco, Aiace si salv su uno scoglio e disse che era sopravvissuto contro la volont di Atena. Ma Poseidone lo sent, colp lo scoglio con il suo tridente e lo spacc: Aiace cadde in mare e mor, e il suo corpo, spinto a riva dalle onde, fu sepolto da Tetide a Micono. Gli altri si avvicinarono di notte alle coste dell'Eubea, e Nauplio accese dei segnali di fuoco sul monte Cafereo. Gli Elleni, credendo si trattasse di qualche loro compagno che si era salvato, si diressero verso la luce, ma le navi si schiantarono contro gli scogli Caferidi, e molti uomini morirono. Questo perch Palamede, il figlio di Nauplio e Climene, figlia di Catreo, era stato lapidato a morte grazie all'inganno di Odisseo. Quando Nauplio l'aveva saputo, subito aveva raggiunto l'esercito ellenico, e aveva chiesto giustizia per il suo figliolo: ma era ripartito senza ottenere niente, perch tutti appoggiavano il re Agamennone, d'accordo con il quale Odisseo aveva ucciso Palamede. Allora Nauplio costeggi tutte le regioni dell'Ellade, e istig le mogli dei capi elleni a tradire i loro mariti assenti: cos Clitennestra commise adulterio con Egisto, Egialia con Comete, figlio di Stenelo, e Meda, sposa di Idomeneo, con Leuco. Ma Leuco poi la uccise - lei e la figlia Clisitira, nonostante si

fosse rifugiata nel tempio -; poi indusse dieci citt a separarsi da Creta e vi instaur una tirannide. Quando poi, terminata la guerra di Troia, Idomeneo rientr a Creta, Leuco lo band. Nauplio dunque aveva gi preso questa sua vendetta, quando venne a sapere che gli Elleni erano sulla via del ritorno in patria; allora accese dei segnali di fuoco sul monte Cafereo, quello che adesso si chiama Silofago: gli Elleni seguirono quella luce, credendo che si trattasse di un porto, e si schiantarono sulle rocce. Neottolemo si trattenne due giorni a Tenedo per consiglio di Tetide, poi si diresse a piedi verso la terra dei Molossi insieme a Eleno; durante il viaggio, Fenice mor e venne seppellito. Sconfitti i Molossi, Neottolemo prese il trono ed ebbe il figlio Molosso da Andromaca. Eleno fond in Molossia una citt e vi si insedi, e Neottolemo gli diede in sposa sua madre Deidamia. Quando Peleo venne cacciato da Ftia dai figli di Acasto e mor, Neottolemo and a riprendere possesso del trono paterno. E durante la pazzia di Oreste, gli rap la sposa, Ermione, che era gi stata promessa a lui a Troia: per questo poi Oreste lo uccise a Delfi. Alcuni dicono che Neottolemo si era recato a Delfi a domandare giustizia ad Apollo per la morte del padre: in quell'occasione saccheggi le offerte votive e diede fuoco al tempio, finche Machereo il Focese lo uccise. Gli Elleni vagarono per molte terre, e si insediarono in territori diversi, chi in Libia, chi in Italia, altri in Sicilia, alcuni nelle isole vicine all'Iberia, altri ancora lungo il fiume Sangario; alcuni poi si stabilirono a Cipro. Anche quelli che si salvarono dal naufragio del Cafereo si dispersero in vari luoghi. Guneo and in Libia; Antifo, figlio di Tessalo, arriv al paese dei Pelasgi, occup la regione e la chiam Tessaglia; Filottete and in Italia, nel paese dei Campani; Fidippo si stabil ad Andro insieme alla gente di Coo; Agapenore si stabil a Cipro; e cos chi di qua chi di l, in altri paesi ancora. Apollodoro e gli altri raccontano le seguenti notizie. Guneo lasci la sua nave, si inoltr in Libia fino al fiume Cinife, e si stabil in quella regione. Mege e Protoo fecero naufragio sulle coste dell'Eubea, presso il Cafereo, e i Magnesii che erano con Protoo si stabilirono a Creta. Dopo la guerra di Troia, Menesteo, Fidippo, Antifo, la gente di Elefenore e Filottete navigarono insieme fino a Mimante. Menesteo arriv a Melo e prese il trono, perche il re dell'isola, Polianatte, era morto. Antifo, figlio di Tessalo, arriv nel paese dei Pelasgi, occup il territorio e lo chiam Tessaglia. Fidippo pass prima da Andro, e poi si stabil a Cipro. Elefenore era morto a Troia, ma la sua gente fu spinta nel golfo Ionico e si fermarono ad abitare ad Apollonia, in Epiro. La gente di Tlepolemo, invece, arriv a Creta, ma il vento li spinse verso le isole Iberiche, dove si stabilirono. La gente di Protesilao fu spinta a Pellene, vicino alla piana di Canastro. Filottete arriv in Italia, nella terra dei Campani, fece guerra ai Lucani, e si stabil a Crimissa, vicino a Crotone e Turi. Come ringraziamento per il termine della sua peregrinazione, costru un tempio ad Apollo Viandante, e dedic al Dio il suo arco, come racconta Euforione. Il Naveto un fiume dell'Italia: ecco il racconto dell'origine del suo nome, secondo Apollodoro e gli altri. Dopo la presa di Troia, le figlie di Laomedonte (e sorelle di Priamo) - Etilla, Astioche e Medesicaste - insieme ad altre prigioniere portate in quella zona dell'Italia, temendo di dover subire la schiavit in Ellade, bruciarono le navi: per questo il fiume venne chiamato Naveto, e le donne Nauprestidi. Perdute cos tutte le navi, gli Elleni di cui esse erano prigioniere si stanziarono in quella regione. Demofonte approd, con poche navi, nel paese dei Traci Bisalti, e qui Fillide, la figlia del re, si innamor di lui: Demofonte la spos ed ebbe in dote il regno. Ma quando poi decise di rientrare in patria, Fillide pianse a lungo, Demofonte giur che sarebbe ritornato entro una certa data, e part. Fillide lo accompagn fino al cosiddetto Enneodo e gli diede un cofanetto, dicendogli che conteneva un sacro amuleto della Madre Rea, e che doveva aprirlo solo nel caso avesse perso ogni speranza di tornare da lei. Demofonte arriv a Cipro, e vi si insedi. Quando il tempo stabilito fu ormai trascorso, Fillide maled Demofonte e si uccise. E Demofonte apr il cofanetto, fu assalito da un folle panico, mont a cavallo e si lanci al galoppo a1l'impazzata, finche trov la morte: il cavallo infatti inciamp, Demofonte fu disarcionato e cadde sulla propria spada. La sua gente rimase a vivere in Cipro. Podalirio giunse a Delfi e chiese all'oracolo dove doveva stabilirsi. li responso diceva: Vai in quella citt dove, se anche il cielo cadesse, non ti succederebbe niente! Allora Podalirio si stabil nel Chersoneso Cario, in un posto interamente circondato dai monti lungo tutto l'orizzonte. Anfiloco, figlio di Alcmeone, che fu l'ultimo, si dice, ad arrivare a Troia, fu gettato da una tempesta sulla terra di Mopso: e si racconta che essi fecero un duello per il trono, e si uccisero a vicenda. I Locresi arrivarono in patria dopo lunga peregrinazione, e tre anni dopo la Locride fu piagata da una pestilenza: l'oracolo che ricevettero diceva che avrebbero dovuto placare l'Atena di Ilio, inviando due fanciulle come supplici per mille anni. Le prime due fanciulle furono Cleopatra e Peribea. Quando arrivarono a Troia furono scacciate dagli abitanti, e si rifugiarono nel tempio. E non poterono accostarsi alla Dea, ma rimasero nel tempio con il compito di lavarlo e spazzarlo, senza mai pi uscirne, con i capelli rasati, una semplice tunica e i piedi nudi. Quando poi le prime due donne morirono, i Locresi ne inviarono altre due; esse entrarono in citt di notte, per evitare di essere viste fuori dal recinto sacro, con il rischio di venire uccise: solo in seguito pensarono di mandare delle bambine ancora neonate con le loro nutrici. Quando poi furono trascorsi mille anni, dopo la guerra focese, i Locresi smisero di inviare le supplici. Quando Agamennone ritorn a Micene insieme a Cassandra, Egisto e Clitennestra lo assassinarono: gli fecero indossare una tunica senza buchi per le braccia n per la testa, e quando fu cos imprigionato lo uccisero. Egisto usurp il trono di Micene; e uccisero anche Cassandra. Elettra, una delle figlie di Agamennone, prese di nascosto il fratellino Oreste e lo affid da allevare al focese Strofio: e questi lo allev insieme a suo figlio Pilade. Quando fu diventato grande, Oreste and a Delfi e chiese al Dio se doveva vendicarsi degli assassini del padre. Il Dio diede il suo assenso, e Oreste and a Micene di nascosto insieme a Pilade e uccise sia la madre che Egisto. Subito fu colto da follia e perseguitato dalle Erinni; giunse ad Atene e fu processato nell' Areopago. Il giudizio, secondo tradizioni diverse, fu emesso dalle Erinni o

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