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Universit degli Studi dellInsubria Facolt di Giurisprudenza Corso di laurea in Scienze della Mediazione Interlinguistica e Interculturale

ARGOT IERI E OGGI

Tesi di Laurea di Simon Sciaroni 711247

Relatore: Andrea Sans

2011-2012

INDICE ANALITICO

SOMMARIO .................................................................................................................................... 3

Yesterdays and todays Argot ......................................................................................... 3

CAPITOLO 1 ................................................................................................................................... 4

Introduzione storico-sociolinguistica allargot ............................................................... 4

CAPITOLO 2 ................................................................................................................................. 17

Analisi dellargot contemporaneo .................................................................................. 17

CAPITOLO 3 ................................................................................................................................. 34

Tipi di argot ....................................................................................................................... 34

CAPITOLO 4 ................................................................................................................................. 63

Mini dizionario dellargot contemporaneo ................................................................... 63

CAPITOLO 5 ................................................................................................................................. 66

Conclusioni........................................................................................................................ 66

SOMMARIO
Yesterdays and todays Argot
This dissertation is about argot, a particular French jargon, born and developed from 13th century onwards. It is a cryptic and secret language firstly adopted by thieves, wrongdoers and criminal so that they could do their own business without being understood by authorities. Thats why argot includes terms dealing most of all with gangland, corruption, sex, drugs, poverty and everydays problems. This phenomenon involves a series of linguistic processes that transformed and at the same time contributed to create the French standard idiom. Actually it is characterized by a specific vocabulary, constantly reshaped by the contingent need of secrecy and strong cohesion by the groups who embrace this kind of code. This means its speakers keep on using and introducing new words, new expressions in order that outsiders cant get what they are talking about. In fact argot has mainly been an oral code since its origins and it remains so nowadays. Going through structural and linguistic evolutions during the centuries, this jargon is now representative of young people, the poor, the socially excluded and immigrants from Africa, in most cases living all in suburbs (called banlieue) and on the edge of French cities. On one hand it represents a sort of fashionable secret code for youngsters so that adults cant get the meaning of their conversation; on the other hand, argot allows those discriminated categories of society to create a strong sense of cohesion among the community members and a sense of belonging to their own culture and homeland. So the language has to be like a social shield that protects and strengthens cultural and ethnic identities. An important role in this is played by verlan, a particular form of French jargon where words are pronounced backwards; as a result the speaking gets more and more cryptic and incomprehensible by the outsiders. Social and ethnic hardships are best expressed through rap music; this music genre is very popular in France as rappers generally sing socially committed songs, so gaining popular consensus and giving voice to the need of equality, justice, nondiscrimination attitudes and freedom of speech. Artists indeed use in their lyrics both argot and verlan because it is the best and most direct way to convey their messages to their fans, the only ones who can really understand them and who then perceive them as a model of social emancipation, which makes them feel strong and united as a group. This treatise would just like to show that in France the linguistic debate and the conscious use of linguistic varieties are quite lively and all this allows the French language to evolve, to grow rich and to get more multicultural perceptive.

CAPITOLO 1
Introduzione storico-sociolinguistica allargot
Nel seguente capitolo ci si prepone il fine di scoprire che cosa sia largot, quale sia la sua origine, le ragioni della sua nascita, come, e dove si sia sviluppato e offrire una visione generale di quali siano le sue caratteristiche sociolinguistiche e la sua evoluzione fino allet contemporanea. Per condurre unanalisi il pi logico possibile opportuno definire in primo luogo che cosa sintende per argot ed operare alcune distinzioni di carattere linguistico, cos da evitare eventuali confusioni. Prendiamo dunque in considerazione le definizioni date da due dizionari diversi: gergo, specialmente quello dei malviventi parigini1; gergo, in particolare quello della malavita2. Nonostante si siano citate due sole definizioni, si pu notare come vi sia una certa convergenza di significato del concetto in esame. perci evidente che si tratta di un gergo che ha a che fare con la sfera della malavita A riprova di ci, il professore delluniversit di St. Andrews (Scozia), Anthony Lodge, esperto di sociolinguistica, afferma che largot il linguaggio dei ladri e dei vagabondi, incomprensibile a coloro che non sono iniziati, fiorito nella Parigi proto-industriale3. Questa dichiarazione molto interessante e piena di informazioni utili per comprendere soprattutto dove e quando nato questo gergo: si parla infatti della citt di Parigi e del periodo precedente la cosiddetta rivoluzione industriale. Questi dati geografici e storici saranno importanti in seguito, quando si tenter di dare una spiegazione al motivo per cui largot nato proprio l e in quel periodo. Ora si consideri letimologia della parola argot, cos da chiudere il discorso sul significato strettamente letterale. Secondo le parole dello stesso Lodge, i primi riferimenti a questo tipo di linguaggio risalgono al dodicesimo secolo: tuttavia ci si riferiva ad esso non come argot, bens come jargon4, definibile come borbottio incomprensibile. Dando uno sguardo alletimologia fornita dai due vocabolari considerati precedentemente, si dice rispettivamente: corporazione di ladri, di etimologia incerta ; corporazione dei
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Lo Zingarelli, Bologna, 2012, s.v. Garzanti, Varese, 2008, s.v. 3 R.A.LODGE, A sociolinguistic History of Parisian French, Cambridge, Cambridge University Press, 2004 4 Ivi, p. 238

mendicanti, di etimo incerto . Tenendo presente la prima dichiarazione di Lodge citata, queste due etimologie possono essere perfettamente inquadrate e comprese. A questo punto un altro autore pu essere daiuto nello specificare il settore e coloro che si fanno portavoce di questo mezzo di comunicazione: si tratta di Barry J. Blake, il quale sostiene che largot sia un insieme di vocaboli usati da un gruppo ristretto di persone, unito da un interesse comune o dallopposizione alle autorit; la parola argot tradizionalmente associata a coloro che vivono al di fuori della legge: scassinatori, bari, imbroglioni, banditi di strada, borseggiatori, malviventi, truffatori, ladri, prostitute, trafficanti e prigionieri; ma largot anche utilizzato da altri gruppi, per lo pi itineranti: mendicanti, artisti di strada, vagabondi, spazzacamini, affilacoltelli, muratori, zingari, ecc.5 Forse la spiegazione pi completa e precisa di argot viene data da Albert Dauzat6: parlare argot, nelluso corrente, vuol dire impiegare parole, espressioni bandite dalla lingua accademica, da parte di artisti e operai, che ambiscono ad unindipendenza di linguaggio ed usano vocaboli la cui forza pittoresca rasenta pi o meno la trivialit. A questa concezione vaga, la linguistica oppone una definizione pi precisa (sempre secondo Dauzat): in senso stretto largot, per il linguista, il linguaggio dei malfattori; per estensione, designa anche un certo numero di linguaggi speciali che manifestano tratti comuni. Al termine di questo capitolo, poich necessaria prima unanalisi di carattere lessicale e storico-sociale, si vedranno nello specifico tali tratti comuni tipici degli argot. Lo stesso Dauzat conclude il discorso riguardo al termine argot, affermando che largot dei malfattori inizialmente detto jargon (come testimonia anche Lodge) con il significato di murmure o bavardage (rispettivamente sussurro, mormorio e chiacchere, pettegolezzi7); per vari mestieri o settori aveva preso invece il nome di jobelin, blesquin, boragouin, narquois ed infine argot, di cui sono state proposte molte etimologie errate: il vero senso, conferma Dauzat, quello di corporazione di malfattori o pi esattamente dei gueux, cio mendicanti. Argot viene da una parola antica provenzale, argaut, viva nella regione del Rodano, e che significa prima indumento (vtement), ma poi si degradata in vecchio indumento, e ancora in stracci, cenci (nippes, guenilles)8. Si detto che largot un gergo. Ma cos un gergo? Qual la differenza tra gergo, registro, slang, dialetto, koin e vernacolo? Certamente il quadro linguistico non molto chiaro, tenendo presente anche il fatto che la realt delle lingue nel mondo eterogenea e
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B.J.BLAKE, Secret Language, New York, Oxford University Press, 2010 A.DAUZAT, Les Argot, Parigi, Librairie Delagrave, 1946 7 http://www.larousse.com/it/dizionari/francese-italiano/murmure; http://www.larousse.com/it/dizionari/francese-italiano/bavardage 8 Dauzat, Argot cit., p. 10

che le lingue in s non sono statiche, n dal punto di vista del contenuto n da quello dellidea che i parlanti hanno della lingua stessa. Siccome il discorso a questo proposito potrebbe essere molto ampio, per ragioni di semplicit e funzionalit rispetto a ci che si sta tentando di analizzare, ci si limiter a discernere i concetti sopra espressi in linea generale e nel modo comunemente accettato. Occorre perci partire da ci che nella societ e nello studio delle lingue considerata la lingua standard ed ufficiale, sebbene esistano appunto diverse correnti di pensiero anche a questo proposito. In modo del tutto intuitivo si potrebbe dire che la lingua standard quella lingua riconosciuta come ufficiale da una nazione, che costituisce la base per creare letteratura e redigere documenti e atti ufficiali, che gode di un certo prestigio e che possiede un fondamento di grammatica tale da renderla neutra e a cui ci si uniforma invariabilmente. A partire dal modello standard una lingua pu essere soggetta a diverse variazioni, come quella diacronica e sincronica, quella diafasica, quella diastatica, quella diamesica e quella diatopica. Concentrandosi su quella diatopica si pu arrivare a definire il dialetto, poich si tratta di un codice linguistico strettamente legato allo spazio, cio varia da luogo a luogo. David Crystal specifica, infatti, che il dialetto consiste in una variet distintiva a livello regionale o sociale, costituito da un particolare insieme di parole e strutture grammaticali, sviluppato soprattutto ove vi sono barriere geografiche che separano luno dallaltro gruppi di persone o dove sono presenti divisioni tra classi sociali9. Facendo riferimento al dizionario Garzanti, il dialetto viene definito come una parlata propria di una determinata area geografica, a cui si contrappone la lingua ufficiale o nazionale10. Questa opposizione alle forme ufficiali anche dettata dal fatto che generalmente un dialetto solo un mezzo di espressione orale, mentre una lingua standard possiede, come gi detto, una letteratura ed veicolo comunicativo negli atti ufficiali. Questo fa s che il dialetto non abbia il medesimo prestigio, confermato dal fatto che alla parola dialetto si associa spesso laggettivo popolare. La distinzione tra lingua e dialetto rimane ciononostante problematica, dal momento che la presenza radicata di certi dialetti in alcune regioni comporta talvolta una necessaria rivalutazione del concetto stesso di dialetto in chiave storica e sociolinguistica. Alla luce di questa prima importante distinzione, si possono ora capire meglio le nozioni di koin, vernacolo, slang, registro e, da ultimo, il gergo.

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D.CRYSTAL, Dictionary of Linguistics and Phonetics, Oxford, Blackwell Publishing, 2008 Garzanti, Varese, 2008, s.v.

Con il termine koin sintende: una lingua comune, con caratteri uniformi, che in una data zona si sovrappone alle variet locali (etimologia: dal greco koin dilektos, propriamente dialetto comune)11; oppure in senso tecnico, un dialetto condiviso da un territorio relativamente ampio, fortemente contaminato dalla lingua nazionale, in cui i dialettismi e regionalismi sono ridotti al mimino mentre, in senso esteso, koin pu significare comunit linguistica e culturale e anche linguaggio comune o dominante12. Da queste definizioni si pu dedurre che la parola koin si avvicina concettualmente molto al significato di dialetto; tuttavia, si tratterebbe in realt di una sorta di dialetto comune allinterno di unarea geografica linguisticamente eterogenea, in cui i parlanti, per capirsi lun laltro, non hanno fatto ricorso ad una vera e propria lingua comune, bens hanno operato degli aggiustamenti in base ad un modello, usando degli schemi interni di conversione automatica13. Con vernacolo ci si riferisce a: il parlare che proprio di un luogo, di una regione; in particolare, il linguaggio popolare considerato in ci che lo differenzia dalla lingua letteraria (il termine si usa soprattutto per indicare le parlate toscane e ha valore pi ristretto rispetto a dialetto, anche se comunemente viene adoperato come sinonimo di questo quando ci si riferisce alla moderna letteratura dialettale) 14; parlata caratteristica di unarea geografica, affidata quasi esclusivamente alla tradizione orale e che ha assunto, nelluso popolare, connotazioni di maggiore vivacit e spontaneit rispetto al dialetto e alla lingua letteraria [etimologia: voce dotta, latino vernculu(m) relativo agli schiavi nati in casa, poi paesano, domestico, da vrna schiavo nato in casa.] 15; un termine usato in sociolinguistica per riferirsi al linguaggio indigeno o al dialetto di una comunit dal linguaggio orale. I vernacoli sono spesso visti in contrapposizione a nozioni quali lingua standard, lingua franca, ecc.16. Si ha a che fare, dunque, con una variazione linguistica ancora pi specifica e caratteristica del dialetto. Per afferrare la parola slang, ricorriamo ad alcune definizioni tratte da vari dizionari: insieme di espressioni e parole gergali, usate al posto di quelle della lingua comune in certi ambienti o gruppi sociali17; linguaggio gergale di determinate categorie, classi,

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Garzanti, Varese, 2008, s.v. AA.VV., Manuale di letteratura- glossario, a cura di R.Castellana-F.dAmely, Firenze, G.B. Palumbo Editore, 2006 13 Lodge, Sociolinguistic History cit., p. 90 14 Garzanti, Varese, 2008, s.v. 15 Lo Zingarelli, Bologna, 2012, s.v. 16 Crystal, Dictionary cit., s.v. 17 Garzanti, Varese, 2008, s.v.

gruppi di persone, usato in luogo di quello comune perch pi espressivo e immediato18; un tipo di linguaggio consistente in parole e frasi considerate molto informali, pi comuni nella forma orale che quella scritta, tipicamente ristrette a un particolare contesto o gruppo di persone19; un lessico informale non standard, tipicamente composto da neologismi, parole arbitrariamente modificate e da modi di dire stravaganti, forzati e scherzosi20; un linguaggio molto informale di norma pi parlato che scritto, impiegato soprattutto da particolari gruppi di persone21. Per completezza si riporta di seguito letimologia del termine: 1756, speciale lessico di vagabondi e ladri, in seguito gergo di una particolare professione (1801), di origine incerta, forse di origine scandinava, confronta il norvegese slengenamm soprannome, slengja kjeften abusare con le parole, letteralmente lanciare la mascella, in relazione allantico norreno22 slyngva lanciare. Tuttavia lOED (Online Etimology Dictionary), anche se ammette una certa vicinanza di significato, scarta questa ipotesi fondata su data di origine e rapporto con lingue antiche. Liberman23 la nega addirittura, cos come ogni legame con il francese langue. Piuttosto fa derivare il termine da unantica parola che significa stretta porzione di terra. Il significato di linguaggio molto informale caratterizzato da vivacit e novit stato documentato per la prima volta nel 1818. Una parola sopravvissuta nel tempo slangwhanger (1807, inglese americano) chiassoso od offensivo conversatore o scrittore24. A questo punto, per completare il discorso sullo slang, utile notare quanto afferma Blake in proposito. Quando si parla o si scrive si pu scegliere tra lessere formale o informale. Un esempio nella lingua inglese di ci : I received your letter e I got your letter, dove la prima formale mentre la seconda informale o colloquiale. C una sorta di sovrapposizione tra il termine colloquiale e slang, la cui differenza non netta; si potrebbe dire che slang significa molto colloquiale. Un altro esempio: to vomit fa parte della lingua standard, to sick up informale o colloquiale, ma le espressioni to spray paint e to have a technicolour yawn (rispettivamente spruzzare vernice e fare uno sbadiglio in technicolor) sono slang. Quindi, se colloquiale ha unaccezione positiva o neutra, la parola slang spesso usata negativamente. Alcune caratteristiche dello slang sono linventivit, labbondanza di metafore e allusioni, il fatto che esso sia sottoposto a continui

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Lo Zingarelli, Bologna, 2012, s.v. http://oxforddictionaries.com/definition/slang?q=slang 20 http://www.merriam-webster.com/dictionary/slang 21 http://dictionary.cambridge.org/dictionary/british/slang_1?q=slang 22 Lantico norreno unantica lingua della Scandinavia (tra il nono e il quattordicesimo secolo) affine al norvegese antico e allislandese, detta anche antico nordico. 23 Anatoly Liberman un professore russo del dipartimento di Tedesco, Scandinavo e Olandese dellUniversit del Minnesota, dove tiene corsi di linguistica, etimologia e folclore. 24 http://www.etymonline.com/index.php?allowed_in_frame=0&search=slang&searchmode=term

rinnovamenti nel lessico e che tende ad essere locale e ristretto ad unarea o gruppo sociale25. Definiamo ora il termine registro: modo di parlare o scrivere, livello espressivo proprio di una data situazione comunicativa26; utilizzazione che il parlante fa dei diversi usi linguistici in rapporto al contesto sociale in cui si trova27. Si ha a che fare perci con una variazione di tipo diafasica, in cui il modo di comunicare influenzato e dettato dalla funzione del messaggio e dalla circostanza. Finora si erano descritte invece variazioni diatopiche o diastratiche. Se prima, in sostanza, si parlava di diverse lingue allinterno dello stesso idioma, ora si di fronte a diversi livelli delluso di uno stesso idioma, per cui ci pu essere un registro familiare, uno scientifico, uno burocratico, uno giudiziario, ecc. Si arriva infine alla definizione di gergo: linguaggio convenzionale usato dagli appartenenti a determinate categorie o gruppi sociali per distinguersi o per non farsi intendere da chi ne estraneo28; lingua criptica, specialmente lessico, utilizzata da una comunit generalmente marginale che, in determinate condizioni, avverte il bisogno di non essere capita dai non iniziati o di distinguersi dagli altri29. La probabile etimologia del termine quella francese, da jargon, originariamente cinguettio degli uccelli, quindi linguaggio incomprensibile30. Questo il primo significato di gergo, ma bisogna tener presente che pu significare semplicemente linguaggio comune ad una determinata categoria di persone31. Da notare che da questultima definizione possono nascere delle confusioni con lo stesso registro; perci, per motivi di semplicit, sintender il gergo secondo il primo significato, che anche quello originario e pi affine alletimologia. Date queste premesse di tipo lessicale ora possibile capire perch largot un gergo e non uno slang, o un dialetto, per esempio. Sarebbe ora interessante capire pi a fondo le ragioni storiche e sociolinguistiche della nascita dellargot parigino, cos che, una volta spiegati gli antefatti, si possa passare alla descrizione delluso e delle caratteristiche dellargot contemporaneo, allinterno di un contesto linguistico cos vario come quello del ventunesimo secolo. Innanzitutto utile notare levidente mancanza di dati precisi e del tutto attendibili riguardanti un modo di parlare, e non tanto una tradizione scritta, risalente ad un periodo
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Blake, Secret cit., pp. 200-201 Garzanti, Varese, 2008, s.v. 27 Lo Zingarelli, Bologna, 2012, s.v. 28 Garzanti, Varese, 2008, s.v. 29 Lo Zingarelli, Bologna, 2012, s.v. 30 Lo Zingarelli, Bologna, 2012, s.v. 31 Lo Zingarelli, Bologna, 2012, s.v.

storico in cui non esistono mezzi per registrare e codificare il linguaggio in modo indelebile. Le uniche e sporadiche, se non del tutto rare, attestazioni dellargot provengono non tanto dagli stessi parlanti, che, come facile intuire, non possedevano un elevato livello culturale (nel dodicesimo secolo il tasso di analfabetismo era elevato), quanto dalle classi pi abbienti ed erudite, le uniche in possesso dei mezzi necessari per riportare la storia dei fatti e della cultura. Non bisogna di conseguenza dimenticare che, a causa di questa unilateralit del punto di vista delle fonti metalinguistiche, la visione del quadro storico e linguistico pu risultare un po distorta, se non addirittura monopolizzata. Solo a partire dallet moderna si incontra una larga produzione di commenti metalinguistici, soprattutto in forma di grammatiche e dizionari, che forniscono una panoramica piuttosto oggettiva di ci che era considerata la cattiva e la buona lingua32. Prendendo in esame la citt di Parigi possibile distinguere tre fasi del suo sviluppo urbano: quella pre-industriale (dallundicesimo al quattordicesimo secolo), quella protoindustriale (dal quindicesimo al diciottesimo secolo) e quella industriale (dal diciannovesimo al ventesimo secolo)33. La prima fase caratterizzata da una rapida crescita della popolazione dovuta ad un flusso migratorio dallhinterland rurale. In questo periodo i promotori dellespansione sono i mercanti capitalisti, impegnati nella trasformazione e nello scambio di beni prodotti localmente. Man mano che la ricchezza aumenta, Parigi attrae sempre pi artigiani e lavoratori. La maggior parte della popolazione rimane tuttavia povera, mentre le risorse della citt sono gestite da piccoli gruppi. Nella seconda fase si assiste ad una sorta di stagnazione demografica, tale da produrre allinterno della realt urbana cambiamenti di tipo qualitativo piuttosto che quantitativo: infatti, le comunit urbane diventano sempre pi stratificate e ne risulta un incremento della differenza tra ricchi e poveri. Le lite parigine cominciano cos a rifiutare ci che sembra appartenere alla cultura popolare, volgare e superstiziosa. La bilancia del potere economico si sposta quasi definitivamente dalla campagna alla citt, comportando un incremento delle funzioni politiche e amministrative della stessa. Parigi inizia a diventare il centro del progresso culturale per eccellenza. Nella terza si assiste nuovamente ad una crescita straordinaria della popolazione (se nel 1700 la popolazione parigina raggiunge le 530 mila unit, nel 1900 si passa a 3 milioni e 330 mila abitanti34), accompagnata da un rafforzamento dei legami tra le varie comunit lavorative, il che comporta la nascita di un senso di appartenenza sia a livello sociale sia a livello linguistico.
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Lodge, Sociolinguistic History cit., pp. 19-20 Ivi, p. 26 34 Ivi, p. 41

In questi tre livelli dellevoluzione urbana, sociale e demografica si assiste rispettivamente a tre fenomeni di carattere linguistico: 1) La cosiddetta koineizzazione d origine ad un mescolamento delle caratteristiche di diversi dialetti, fino a giungere ad un nuovo dialetto di compromesso. I parlanti, infatti, in modo inconscio riducono o eliminano le varianti linguistiche che impediscono la comunicazione. 2) Il processo di riallocazione ha luogo dopo una fase iniziale di sviluppo del nuovo dialetto e porta a frequenti divergenze allinterno della lingua della comunit urbana, poich le vecchie varianti dialettali residue possono venir ridistribuite nella comunit come varianti stilistiche, ma possono anche diventare prerogativa di un particolare sotto-gruppo in seno alla societ. 3) Il livellamento dialettale e la semplificazione rappresentano un processo di riduzione delle caratteristiche che separano un dialetto dalle altre variet. Ci pu avvenire in modo orizzontale, ovvero dal contatto paritario tra parlanti di dialetti non contigui scaturiscono atti di adattamento linguistico, oppure in modo verticale, attraverso la diffusione dallalto verso il basso della lingua standard (standardizzazione). Analizziamo ora pi dettagliatamente le tre fasi dello sviluppo di Parigi, unendo la riflessione storico-urbana e sociale a quella linguistica. Durante lespansione demografica nel periodo pre-industriale Parigi acquisisce nuove importanti funzioni, come quelle nel settore mercantile, manifatturiero, religioso, educativo, politico e amministrativo. Tale diversit funzionale fa s che si creino distinte aree cittadine, quali la Ville, la Cit e lUniversit, attorno allo storico nucleo chiamato Ilede-la-Cit. La lingua di Parigi, il franois (solo successivamente franais), in realt una koin sviluppatasi dallinterazione spontanea tra i dialetti delle regioni circostanti, i cosiddetti HDP (hinterland dialects of Paris). Tale koin potrebbe rappresentare la prima forma di standardizzazione della lingua francese, da cui poi prendono vita vari dialetti e vernacoli. Infatti, viene adottata nel quattordicesimo secolo come lingua ufficiale nellamministrazione reale e nel sedicesimo secolo anche in parlamento. A parte la convenzionalit acquisita da questo francese antico, non bisogna dimenticare che il quadro linguistico tuttaltro che omogeneo: le varianti sono innumerevoli, come mostrano le tavole di Lodge35. Per di pi bisogna tener conto del fatto che la Parigi medioevale una comunit diglossica dove il latino gioca ancora un ruolo importante nella societ (vi

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Lodge, Sociolinguistic History cit., pp. 88-97

unalta concentrazione di ecclesiastici, giuristi e studiosi in citt, la cui educazione fondata sulla lingua latina). La seconda fase dellevoluzione della citt di Parigi coincide con il Rinascimento, momento decisivo per la diffusione dellalfabetismo, il che accentua la differenza tra la cultura scritta delle lite e quella tradizionale ed orale delle masse. Il latino viene progressivamente relegato alle funzioni religiose mentre le variazioni concernenti i differenti vernacoli assumono un importante valore sociale. Tenendo in considerazione il fatto che ora non sono pi i signori feudali, n la Chiesa, n la nobilt ad avere il controllo sulla terra, bens i ricchi mercanti di citt, rovesciando di fatto il tradizionale assetto di gestione dellindustria rurale, si creano comunit urbane molto pi stratificate rispetto al passato e si assiste ad un aumento della differenza tra ricchi e poveri, come gi accennato in precedenza. Inoltre nel 1528 Francesco I dichiar di voler fare di Parigi la residenza permanente della monarchia, implicando uno spostamento e la concentrazione di tutto lapparato amministrativo di corte. Secondo la tavola 12 di Lodge36 la maggior parte della popolazione tuttavia costituita da poveri, marginali e vagabondi (il 53.4%) . Di conseguenza, lordine pubblico non risulta facile da mantenere. Richiamando il concetto di Rinascimento, non si pu omettere di specificare che, con la nascita delle idee di cultura e civilizzazione, la stessa cultura e la tradizione considerate popolari (il mauvais usage) vengono combattute dalle classi superiori, in nome di un nuovo codice di comportamento, quello dellHonnte Homme (lUomo Onesto), che comprende anche il linguaggio, il cosiddetto bon usage, cos che la lingua francese parigina diventa oggetto di grande orgoglio e un modello linguistico da seguire. In aggiunta a ci, lo sviluppo della stampa tende a screditare tutto ci che orale in favore della parola scritta. In questo clima di tensione le varianti sopravvissute dal processo di koinizzazione sono riciclate in modo del tutto conscio ed esplicito, nellintento, da parte della gente comune, di distinguersi attraverso nuovi modi di esprimersi. Questa fase di riallocazione degna dattenzione dal momento che le varianti assumono un particolare valore sociale, soprattutto dal punto di vista lessicale: un illustre riferimento in merito a ci rappresentata dalle opere di Franois Villon37, il quale esprime la sua visione dei bassifondi parigini usando un lessico argotico tipico della comunit criminale. Nel diciottesimo secolo, lintroduzione di un sistema scolastico fa s che le percentuali di alfabetismo crescano, portando ad una certa diffusione
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Lodge, Sociolinguistic History cit., p. 111 Franois Villon un poeta francese ( 1631-1663 ) che si dice abbia avuto a che fare con alcuni malfattori, denominati Coquillards; nelle sue ballate vi sono parole che ricalcano quelle rilevate dalla giustizia nel processo condotto contro le bande di Coquillards nel 1455, durante il quale alcuni membri confessarono i nomi del loro complici e gli elementi del loro linguaggio argotico, che loro chiamavano jobelin.

le forme standard della lingua francese38, anche se vanno formandosi corrispondenti norme per il linguaggio vernacolare. Sempre in questo periodo divengono frequenti le imitazioni umoristiche del parlare tipico delle classi inferiori: si potrebbe pensare che lidea sia quella di ridicolizzare la gente illetterata, in realt si tratta di dar voce al dissenso popolare, potenzialmente sovversivo allordine costituito. Dunque, molto interessante notare come, per la prima volta, un linguaggio con caratteristiche antitetiche a quelle del modello standard voglia distinguersi dalle altre classi sociali. Non sono perci tanto le abitudini linguistiche che rendono un gruppo di abitanti uniti, quanto le attitudini e i pregiudizi linguistici comuni. Sebbene ci si possa aspettare, con il passare del tempo, una riduzione delle differenze tra i dialetti e vernacoli, lindustrializzazione non produce omogeneit e convergenza linguistica. Partendo da una considerazione di carattere storico e socio-demografico si pu arrivare allanalisi dellultimo fenomeno individuato: il livellamento dialettale. Durante il diciannovesimo e ventesimo secolo si assiste ad un incrementata efficienza e ad un progresso tecnologico che accelerano la produzione e il consumo. I nuovi metodi di produzione richiedono di concentrare la forza lavoro in officine e fabbriche, il che porta conseguentemente allurbanizzazione. Questa tale che le autorit sono obbligate a ridurre il sovrappopolamento del centro citt: si creano cos nuovi ed enormi distretti in periferia per le classi lavoratrici. Questultime si trasformano in proletariato, pi o meno alienate dal sistema, e sviluppano gradualmente una coscienza politica 39. La vita nei luoghi pubblici risulta piuttosto anonima mentre in privato (le famiglie, i quartieri, i club, le comunit etniche) le identit sociali sono molto forti e la rete sociale densa e molteplice. Le lite, dal canto loro, continuano a distinguersi dalla massa attraverso i luoghi di residenza, il vestire, le attivit del tempo libero, lo stile di vita in generale e la lingua. La diffusione dellistruzione, questa volta, cambia irrevocabilmente la natura della cultura popolare: per esempio, nel 1833 la Legge Guizot obbliga le autorit locali ad istituire scuole elementari, principalmente per i bambini poveri (nel 1860 il 90% dei bambini frequenta la scuola40), contribuendo indubbiamente alla diffusione dellideologia della lingua standardizzata. Questa pressione tendente a standardizzare la lingua va di pari passo con lo sviluppo dello stato-nazione e della necessit di una forte identit nazionale: con labolizione della monarchia, infatti, la lingua francese viene promossa come il primo elemento che unisce il popolo, diventando criterio fondamentale di francesit, simbolo
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Lodge, Sociolinguistic History cit., p. 165 Lodge, Sociolinguistic History cit., p. 199 40 Ivi, p. 202

della razionalit e dei valori patriottici, ai quali i cittadini devono aderire. La lingua della ragione ovviamente quella delllite istruita, non quella della massa. Lenfasi posta sulla parola scritta e limportanza data allaccuratezza ortografica incrementa linfluenza dellortografia sulla pronuncia. Tutto ci significa eliminare ogni altra forma non conforme al modello. Accanto al processo di standardizzazione avviene per il livellamento dialettale, dovuto ai contatti frequenti tra i parlanti dei vari dialetti e vernacoli, aumentando in tal modo la distanza con la lingua modello. A livello strettamente linguistico ci comporta una semplificazione del sistema fonologico e morfo-sintattico; lelemento veramente distintivo del parlare parigino risulta, tuttavia, non tanto quello grammaticale o laccento, quanto quello relativo alle varianti lessicali, che acquisiscono un valore simbolico di struttura sociale, tanto che alcuni membri di determinati gruppi sociali usano una terminologia specifica per rinforzare la coesione interna e lesclusivit. Le persone ai margini della societ formano conseguentemente una sorta di anti-societ allinterno della societ e si esprimono attraverso il loro anti-linguaggio, largot. A questo punto, si pu dire di essere di fronte allargot moderno e potrebbe sembrare che esso si sia formato solo ora in seguito alle varie fasi. Ciononostante, bisogna sottolineare che questo stato il processo storico-sociale che ha portato largot, nato nel dodicesimo secolo, ad avere le caratteristiche moderne, che verranno trattate ed approfondite nel capitolo seguente. Sin dalle sue origini, in luce dellanalisi appena conclusa, largot possiede un particolare vocabolario, risultato di un processo di rilessicalizzazione. Ci che rende largot parigino un anti-linguaggio non per il fatto di essere rilessicalizzato, quanto quello di essere sovra- lessicalizzato: come afferma Dauzat41, largot trasforma e sostituisce le parole duso corrente, ha la tendenza a deformarle attraverso i processi di derivazione, suffissazione, abbreviazione, agglutinazione, deglutinazione, raddoppiamento e metatesi. In ogni idioma il vocabolario si trasforma, ma in maniera lenta e sotto linfluenza delle necessit psicologiche e sociali; largot, invece, fin dalla separazione dalla lingua generale, tende ad accelerare il rinnovamento linguistico, in continuo movimento, non conservatore e rimpiazza i termini comuni, facendo appello alle diverse forze creatrici della lingua: cambiamenti di forma, come appena detto, evoluzioni di significato, aggettivi sostantivati, neologismi e prestiti dalle lingue straniere (non un caso che largot si sviluppi anche in quelle regioni a stretto contatto con altri idiomi: si registrano, per esempio, degli argot bretoni, degli argot della Savoia, del Jura, della Valle dAosta e del

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Dauzat, Argots cit., pp. 1-4

Lago Maggiore42). allora evidente che non esiste un solo argot, ma innumerevoli variazioni dello stesso, sia a livello geografico sia a livello settoriale: Dauzat,infatti, analizza e descrive largot dei malfattori, quello dei mestieri, quello scolastico, quello militare, quello dello sport, per citarne alcuni. Unaltra caratteristica importante dellargot che essenzialmente orale; semmai un malfattore dovesse scrivere in argot, lo far per rivolgersi ad un complice, per evitare di essere compreso dai pi, ma non scriver mai una lettera damore in uno stile truculento come quello argotico. Si gi accennato in precedenza che largot costituisce, fin dallinizio, un elemento di coesione dei gruppi, una reazione di dissociazione e difesa sociale nei confronti degli agenti esterni; nasce dal bisogno di protezione, per cui non ha niente a che vedere con le lingue artificiali o convenzionali quali lesperanto, il volapk o lido. Questo gergo, in ogni caso, non ha come funzione primaria quella di risultare criptica (un po in contraddizione con il concetto espresso nelle definizioni fornite allinizio del capitolo), proteggendo la segretezza di unassociazione criminale, bens quella di mantenere in vita il gruppo sociale in quanto rappresentante di una visione alternativa del mondo e portavoce di ribellione nei confronti dellintero sistema di valori della societ costituita43. Il rinnovamento lessicale allora giustificato dal ruolo che la comunit gioca nella societ. Oltre a ci, in qualit di difensore di una data collettivit, largot adotta spesso lo strumento dellironia attraverso giochi di parole, peggiorativi o giochi dei contrari: per esempio, il tabacco, tabac, viene detto blanc, ovvero bianco, oppure il burro, beurre, detto encre, inchiostro44. nel sarcasmo, appunto, e nellinvettiva che il genio linguistico del popolo si esprime al meglio. In conclusione, riteniamo che le parole di Pierre Guiraud possano riassumere in modo conciso ma allo stesso tempo preciso lintero concetto di argot:

Largot dunque la lingua speciale della malavita, cio linsieme delle parole proprie dei
malviventi e dei malfattori, create da loro e utilizzate da loro a esclusione degli altri gruppi sociali che li ignorano []. Tre elementi rientrano nella costituzione di questa lingua speciale: 1. Un vocabolario tecnico che esprime delle nozioni, attivit, categorie proprie della malavita e che riflettono una forma di cultura, un modo per esprimere una sensibilit, una mentalit, una concezione della vita particolari. 2. Un vocabolario segreto nato dalle esigenze di unattivit
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Ivi, pp. 14-15 Lodge, Sociolinguistic History cit., p. 243 44 A.DAUZAT, Les Argots des mtiers franco-provenaux, Paris, Librairie Ancienne Honor Champion, 1917

malfacente e che dispone di mezzi di creazione verbali originali. 3. Un vocabolario argotico costituito da un insieme di parole tecniche e pi precisamente di parole segrete che sopravvivono nella loro funzione prima di segno differenziatore attraverso il quale colui che parla largot riconosce e afferma la propria identit ed originalit45

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P.GUIRAUD, LArgot, Parigi, Presses Universitaires de France, 1985, p. 7

CAPITOLO 2
Analisi dellargot contemporaneo
In questo capitolo si cercher di dare una visione dinsieme dellargot contemporaneo, spiegando quali sono le sue caratteristiche principali, le ragioni socio-culturali della sua esistenza ed esponendo nel complesso questo fenomeno pi che mai attuale. Innanzitutto necessario tenere in considerazione il fatto che, in realt, non esistono fonti di studio e critica dellargot aggiornate al presente: i manuali o il materiale concernenti questo gergo risalgono per lo pi al ventesimo secolo e, nella maggior parte dei casi, si tratta di vocabolari argotici. Alla luce di una delle caratteristiche fondamentali dellargot, ovvero quella per cui il rinnovamento lessicale segue ritmi che non consentono una facile classificazione del fenomeno, evidente che condurre uno studio a partire da questi documenti, seppur relativamente recenti, risulterebbe in ogni caso alquanto anacronistico e non al passo con i tempi. La velocit devoluzione e trasformazione dellargot tale che, probabilmente, quegli elenchi e quelle voci di dizionari compilati con estrema e meticolosa cura filologica apparirebbero a chi interessato allargomento in questione piuttosto antiquati e fuori moda. In questa parte di trattato si prover, inoltre, a testimoniare questa impossibilit di riferimento alle opere di autori novecenteschi e, allo stesso tempo, questa dinamicit linguistica mediante un confronto dei significati delle parole gergali, delle sfumature assunte nel tempo e, in sostanza, dellevoluzione semantica, come pure attraverso unindagine diretta su coloro che si fanno portavoce della cultura argotica. Questo tipo di approccio richiede, dunque, limpiego di risorse quasi esclusivamente multimediali poich, negli ultimi decenni, internet ha rappresentato la nuova forma predominante di comunicazione ed un mezzo pi immediato per registrare fenomeni sociali e culturali. Quali sono allora i tratti caratteristici dellargot? Come accennato in precedenza, largot nasce sostanzialmente come anti-linguaggio, la cui funzione quella di difendere unidentit sociale ben determinata. Tale volont si esplicita spesso in una chiusura, in questo caso da un punto di vista linguistico, da parte di gruppi ai margini della societ, nellintento di dar voce a sentimenti di ribellione nei confronti di un sistema di valori convenzionalmente accettati. Tale atteggiamento viene interpretato dalle classi sociali pi elevate come segno di ostilit nei loro confronti, che necessita dunque azioni di repressione ed ulteriore marginalizzazione. La lingua assume, perci, un ruolo decisivo nel creare

solidariet e coesione allinterno di tali comunit ribelli. Nello svolgere questo compito di difesa sociale largot si espone coscientemente ad un necessario rinnovamento lessicale continuo, attraverso processi linguistici quali, per citarne alcuni, ladozione di neologismi, prestiti da altri idiomi, suffissazione e derivazione (come aveva gi affermato Dauzat46). Si pu dire inoltre che letichetta argot sembra far riferimento a due insiemi lessicali diversi, che si possono designare come argot morto e argot vivo. Il primo comprende tutti quei vocaboli appartenenti al gradino pi basso della scala di accettabilit sociale: essi sono infatti percepiti come parole tab o parolacce e il loro impiego simboleggia il rifiuto delle norme tipiche della societ rispettabile. Questi termini hanno origine nelle comunit degli anti-linguaggi e, sebbene siano utilizzati principalmente da uomini, sono teoricamente disponibili a chiunque: per esempio, i parlanti delle classi elevate possono farne uso con lo scopo di incanaglirsi, pretendendo fittiziamente di essere solidali nei confronti dei subordinati. Il secondo, per contro, consiste in un insieme di elementi costantemente rinnovati allinterno di innumerevoli sottogruppi sociali che li creano per ragioni di coesione interna e distinzione dallesterno. Si pu riscontrare tale modello dargot soprattutto nel linguaggio degli adolescenti, negli immigrati africani di seconda generazione, che in anni recenti hanno sviluppato varie forme di linguaggio segreto come scudo identitario47. La distinzione tra questi due modelli non sicuramente una questione di facile discussione dal momento che, mescolandosi tra loro, danno luogo a degli argot il cui studio e la definizione di un profilo netto e totalmente oggettivo di fenomeni tuttora in esistenza e in trasformazione risultano difficoltosi (a maggior ragione per un linguaggio che reclama la propria unicit attraverso la necessit di modificarsi di continuo). Lanalisi che ci si appresta a compiere potr forse dare qualche indicazione pi precisa circa leffettivo sottofondo socio-culturale dellargot odierno, sebbene sia evidente che ciascuna comunit linguistica pu possedere le sue specifiche ed uniche ragioni dessere. In linea di massima, come punto di partenza, possibile notare come in entrambi i casi il linguaggio gergale sia simbolo di forte coesione interna e di distinzione dal resto della societ. Per istituire un paragone con largot contemporaneo sarebbe utile fornire degli esempi pratici dei primi linguaggi argotici, cos da illustrare e dimostrare anche come ragionavano coloro che lo parlavano. Come stato detto nel capitolo precedente, esistono diversi argot, non uno solo. Questi linguaggi gergali sono diffusi principalmente tra i ceti meno abbienti e tra quelli che

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Dauzat, Argots cit., p. 53 Lodge, Sociolinguistic History cit., p. 247

vengono considerati membri dell anti-societ. Proliferano allora parole attinenti al campo della criminalit, della prostituzione, della malavita, ecc. Per esempio, questi verbi traducono tutti la parola standard voler (rubare): fourbir, laver, nettoyer, blanchir, lessiver, ponger, essorer, rincer, repasser e polir; la parola magnaccia si trova in varie forme: proxo, maquereau, brochet, barbeau, barbillon, dos-bleu e hareng; oppure il termine scemo viene detto: cave, pigeon, jobard e godiche48. Si esaminino ora alcune voci tratte dal Dictionnaire argot-franais49: Canap s. m. Nel linguaggio dei ladri si trovano dieci, venti parole simili per designare una tale azione riprovevole, o un tale vizio vergognoso; []. Il canap lappuntamento ordinario dei pederasta; gli uomini effeminati si incontrano per procurare a questi libertini navigati, che appartengono quasi tutti alle classi eminenti della societ, gli oggetti che essi desiderano; le sponde, dal Louvre fino al Ponte Reale, la via Saint-Fiacre, il viale tra le vie Neuve-du-Luxemburg e Duphot, sono canap molto pericolosi. Si capisce, fino a un certo punto, che la sorveglianza della polizia non esercitata in questi luoghi se non in modo imperfetto; ma ci che non si capisce che lesistenza di certe case, interamente destinate ai discendenti della citt di Gomorra, sia tollerata; []. Cantonnier-ire s. Prigioniero, prigioniera. Caroubleur, -euse s. Variet di scassinatore, hanno accordi con i domestici, i lucidatori, i tappezzieri, i pittori. Dal momento che conoscono perfettamente i luoghi che possono offrir loro delle risorse, vanno dritti alla meta; la maggior parte delle volte si servono di false chiavi fabbricate da loro stessi sulle impronte dategli dai loro complici. Charon s. m. Ladro. Charrieur la mcanique. Ladro che, con un fazzoletto, afferra un passante per il collo, lo porta cos sulle spalle mentre un compagno si occupa di derubarlo in una maniera tale da lasciarlo talvolta nudo e senza vita sulla strada. Dopo che la persona morta, quello che succede ogni tanto, che i charrieurs la mcanique gettano il cadavere nel canale, poich ordinariamente in questo quartiere deserto che esercitano il loro orribile mestiere. Cognac s. m. Gendarme. Daron, -onne s. Padre, madre.

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Ivi, p. 245 E.VIDOCQ, Dictionnaire argot-franais, Paris, dition du Boucher, 2002

Dboucler v. Aprire a un prigioniero le porte della sua cella. Francs mitoux s. m. Mendicanti della vecchia Parigi; avvolgevano la loro fronte con un fazzoletto sporco, e camminavano appoggiati ad un bastone; si legavano anche le arterie, e sapevano prendere talmente le sembianze di uomini malati che i medici pi esperti si lasciavano ingannare da loro. Frimousseur, -euse s. Colui o colei che bara nel gioco. Grailloner v. Intavolare una conversazione ad alta voce, dalla finestra di un dormitorio affacciata sulla corte; o da una corte allaltra, avere una corrispondenza con le donne detenute della stessa prigione. Il regolamento delle prigioni difende il grailloner. Guinal s. m. Ebreo. Jeu de la jarnaffe. Un individuo posiziona davanti a s un tavolo sul quale vi sono una giarrettiera e un coltello. Egli unisce due estremit della giarrettiera, di modo che essa formi un cerchio, poi la dispone sul tavolo e la arrotola su s stessa; in seguito invita gli assistenti a prendere il coltello che dovranno, per vincere, impiantare nella circonferenza del cerchio, cos da fermare la giarrettiera. Egli stesso esegue questa manovra, che sembra molto facile; ma quando tocca ad una persona, colui che gestisce il gioco sa preparare il tessuto della giarrettiera affinch questa non vinca mai. Macquece s. f. Donna che gestisce una casa di prostituzione di ordine inferiore. Queste donne sono, per la maggior parte, delle vecchie prostitute. I loro costumi sono troppo conosciuti perch sia necessario parlarne. Mi permetter solamente di porre una domanda ai signori membri dellaAccademia reale di medicina: Perch queste donne sono tutte, senza eccezione, francesi o straniere, di una tale corpulenza che sembrano dei grassi uomini? Rispondete, dottori. []. Faire nonne v. Aiutare i ladri circondando e schiacciando la persona che deve essere derubata. Pampeluche s. Parigi. Pare lance. Ombrello. Credo che sarebbe difficile definire meglio questo piccolo oggetto. In effetti un ombrello destinato ad essere utile in tutti i casi possibili. Si apre il proprio ombrello per mettersi al riparo dalla pioggia, dalla neve, dal sole; serve da bastone alle persone pacifiche che vivono di rendita, da equilibrio alle giovani donzelle []. Faire des pigeons. La passione del gioco domina quasi tutti i ladri ed in prigione, pi che in qualsiasi altro luogo, che essi provano il bisogno di giocare. Per guadagnarsi i mezzi per soddisfare questa passione fatale, non indietreggiano davanti a nessun sacrificio; anche coloro che non hanno soldi vendono il loro pane, e se la fortuna non

sorride loro, si ritrovano ben presto ridotti a vivere solo con una minestra. Parecchi giovani che avevano venduto il proprio pane sono morti di fame al deposito di SaintDenis. Quando uno sventurato ha venduto la met della sua porzione per averla indietro il giorno seguente, per i tre quarti spacciato. I prigionieri che fanno i pigeons, ovvero comprano in anticipo la razione dei loro compagni, esercitano questinfame traffico sotto gli occhi dei funzionari, i quali non vi si oppongono. Le autorit non dovrebbero vegliare affinch degli abusi cos scandalosi non si rinnovino? Donner le qui va l v. Chiedere il passaporto o il documento di sicurezza in strada o sulla via pubblica. Riffaudeurs s. m. Conducenti, ladri che bruciano i piedi agli individui presso i quali vengono introdotti, per forzarli a indicare dove hanno nascosto il loro denaro. Sabler v. Questo termine utilizzato solamente dagli assassini del sud della Francia, che hanno labitudine di riempire di sabbia una pelle di anguilla con la quale stordiscono i viaggiatori. Questo mezzo evita loro di portare armi capaci di comprometterli; appena compiuto il crimine, la pelle viene pulita, la sabbia sparsa e tutto sparisce; con questo strumento colpiscono anche i traditori, se si trovano tra di loro. I ladri di Bordeaux si sono serviti a lungo della pelle danguilla riempita di sabbia, con la quale hanno stordito parecchi agenti di polizia. Valtreuse s. f. Valigia. Termine dei carrettieri parigini.

Ora, tra le parole scelte si pu notare una predominanza di concetti relativi al furto, alla vita dei bassifondi della societ al tempo di Vidocq (1775-1857). perci evidente che oggigiorno risulterebbe del tutto anacronistico e, addirittura, arcaico fare uso di tali termini. Per rendere pi chiara la distanza tra il lessico argotico di un tempo e quello moderno, si pu prendere in considerazione il gergo della malavita sviluppatosi in Italia in contemporanea al jobelin francese, nel quindicesimo secolo, come documenta Albert Dauzat50. Questo linguaggio, chiamato furbesco, adotta un lessico con caratteristiche criptiche:

I furbi, i barattieri, e altri uomini di mal affare soglion cambiare maliziosamente il nome di alcune cose che loro pi ordinariamente occorrono, a fine di occultare maggiormente le loro bricconerie agli occhi dellonesta gente. Epperci essi dicono o dissero Vetriuola, per Bicchiere; Gesso, per Vino; Grascia, per Moneta; Bracco, per Birro; Ingegnosa, a vece di Chiave;
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Dauzat, Argots des metirs cit., p. 15

Faticosa, in luogo di Scala, Calcosa, per Strada; e chiamano Gonzo il contadino; Stefano lo Stomaco; e simili. Per essi Ammascare vuol dire Intendere; Uccidere alcuno Fargli la festa, ovvero Mandarlo a Buda, e quella stessa uccisione che di essi tardi o tosto far carnefice impiccandoli per la gola, essi la chiamano Allungar la vita; Dar de calci al vento; Affogar nella canapa. Almeno se la malaugurosa lingua di cotesti birboni servisse a conoscerne e a sturbarne le colpevoli trame! ma nemmeno questo: perch da credersi che il parlar furbesco varii da una in altra provincia, e probabilmente nella provincia stessa con breve variar di tempo51.

Premettendo che questi termini ed espressioni furbeschi non rappresentano un esempio di trasformazione morfologica quale avviene invece con maggior frequenza per largot francese (ragion per la quale non sarebbe del tutto lecito confrontare i due gerghi), si pu notare che nella lingua italiana contemporanea e nei possibili gerghi in uso ai giorni doggi queste parole risultano oggettivamente obsolete. Ci non vuol dire che non esistano pi; probabile che in alcuni dialetti o vernacoli specifici possano ancora venir utilizzate. Tuttavia, indiscutibile il fatto che esse non facciano pi parte del bagaglio culturale comune, da cui ne consegue, appunto, un certo distacco linguistico-temporale. Lo stesso si potrebbe dire, allora, di molte delle voci del dizionario di Vidocq, considerando anche che non esistono pi le condizioni socio-culturali alla base dellutilizzo di questo specifico lessico argotico. La criminalit esiste tuttora in Francia e, ovviamente, anche a Parigi, come anche i fenomeni della prostituzione, del brigantaggio (per non parlare di quelli nuovi del traffico di droga, armi e persone); sarebbe tuttavia difficile concepire che i membri di questi gruppi ai margini della societ usino parole come caroubleur oppure charrieur la mcanique. A riprova di ci, non bisogna dimenticare che largot ha come caratteristica fondamentale il fatto di essere dinamico ed in continua evoluzione: le esigenze dei parlanti sono sicuramente cambiate rispetto a trecento, ma anche solo cento anni fa, il loro linguaggio si sar di conseguenza adattato alle nuove situazioni, altrimenti lo scopo di coesione e difesa sociale verrebbe meno, dal momento che il codice linguistico sarebbe facilmente codificato e compreso dai pi. Per quanto riguarda invece lanalisi dellorigine di queste parole ed espressioni, non evidente trovare una spiegazione etimologica o storica delle stesse. Sebbene Vidocq fornisca una definizione ed una spiegazione esauriente dei lemmi, il motivo per cui quelle date comunit abbiano adottato quel determinato lemma per designare un certo concetto non di facile comprensione (come si pu osservare, inoltre, spesso una parola argotica
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G.CARENA, Osservazioni intorno ai vocabolarj della lingua italiana, Torino, G.Pomba, 1831

traduce non tanto un singolo vocabolo quanto una nozione pi complessa e specifica: basti rivedere la spiegazione di francs mitoux per rendersi conto che non ci si riferisce ad un semplice mendicante. Tradurre quindi un termine dellargot attraverso un sinonimo sarebbe riduttivo; sarebbe forse pi corretto parlare di realia52 per questi casi argotici, poich quella data parola riassume in s un concetto pi ampio di quello esprimibile da una semplice traduzione e riduzione ad una categoria didee). Per esempio: da dove viene il termine valtreuse? Perch Parigi viene denominata Pampeluche? La loro derivazione resta alquanto oscura, per cui lunica ipotesi plausibile spesso quella di unorigine popolare; questo quello che afferma Charles Boutler in due delle voci di Pantin, nel Dictionnaire dargot classique: (un detenuto, 1846): Parigi e []. Questa definizione manca di giustezza. Pantin Parigi tutta intera, brutta o bella, ricca o oscura. etimologia incerta. Potrebbe darsi che il popolo ha dato a Parigi, per un capriccio ironico, il nome di un paese della sua banlieue (Pantin)53. Questa difficolt dettata principalmente dal fatto che largot essenzialmente un fenomeno orale: studi metalinguistici in proposito risalgono a tempi relativamente recenti, per cui bisogna limitarsi a supposizioni e prendere coscienza del suo carattere creativo, secondo gli schemi linguistici citati allinizio del capitolo. Daltro canto, espressioni quali faire le qui va l sono di pi immediata intuizione, perch a partire da un atto concreto, la locuzione assume un significato figurato non molto distante dal senso originario. Infine, bisogna prendere nota del fatto che le parole daron e daronne esistono e vengono impiegate tuttora nel parlare corrente argotico, mentre, a partire da Pantin e Pampeluche, si assistito ad unevoluzione del modo di riferirsi alla citt di Parigi fino ad arrivare allappellativo Paname, la cui origine riconducibile probabilmente allo scandalo di Panama e, allo stesso tempo, al cappello elegante che si indossava ai tempi della prima guerra mondiale, il tutto per indicare che Parigi era una citt degli eleganti, degli scandali, delle illusioni e delle disillusioni54. A questo punto si pu passare allanalisi vera e propria di quellargot che interessa maggiormente, ossia quello odierno. Innanzitutto bisogna specificare che, in unepoca in cui lo spostamento di persone ha assunto una dimensione mondiale, le lingue si evolvono a ritmi molto sostenuti e i contatti interlinguistici e interculturali si sono moltiplicati rapidamente. Il quadro linguistico in Francia, nello specifico, risulta essere molto eterogeneo: sicuramente le variet del francese standard sono numerose. Concentrandosi
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Il termine realia indica quelle parole che descrivono oggetti, concetti e fenomeni caratteristici di una specifica cultura e che, perci, non esistendo in altre realt, presentano difficolt di traduzione, tant che spesso, come scelta traduttiva, si decide di lasciare e riportare il termine stesso nella lingua dorigine. 53 http://www.russki-mat.net/page.php?l=FrFr&a=P 54 A.RAMPELBERG, Paris est devenue une ville pour rupins trs oseills!, dic./2007, http://www.linternaute.com/paris/magazine/chat/07/claude-dubois/retranscription-claude-dubois.shtml

sullargot, necessario richiamare una sua caratteristica importante: come sosteneva anche Dauzat, gli argot tendono a far propri termini appartenenti ad altri idiomi, i cosiddetti prestiti dalle lingue straniere. fondamentale tenere questo a mente poich, se si considera la situazione etnico-culturale della Francia, si nota una forte presenza di gruppi africani ed arabi: per essere precisi, nel 2004, su cinque milioni di immigrati che vivono in Francia, 1,7 milioni provengono dallUnione europea, 1,5 milioni dal Maghreb, 570 mila dallAfrica subsahariana e i restanti principalmente dalla Turchia, dalla Cina e dallo SriLanka55. Sono queste comunit africane ed arabe, insieme ai giovani, ad essere i veri portavoce dellargot contemporaneo, tra di loro che si percepisce maggiormente il bisogno di coesione e difesa sociale e questo spiega lutilizzo di un linguaggio, nella maggior parte dei casi criptico, in opposizione alla cultura dlite ma anche a quella di massa. Il gergo, infatti, diventa simbolo di distinzione sociale, un modo per non venir compresi dalla gente comune. Ne un esempio il libro Lexik des cits56: qui si trova un elenco di pi di duecento termini argotici usati nel linguaggio quotidiano delle banlieue. Eccone alcuni: Bishop s. m. Pantaloni portati molto bassi, vicino alle natiche. Dal nome di un personaggio interpretato dal rapper Tupac Shakur in un film, che indossa i suoi jeans in questo modo. Bdave v. Fumare lhashish. Di origine zigana, come tutti quelli in ave. Sauce s. m. Compagno, amico. [...]. Origine sconosciuta. Si dice anche gros. Daron-ne s. Designano il padre e la madre. Provengono dal Medioevo [].

interessante notare come alcune voci abbiano una sorta di spiegazione etimologica, che fa capire come il lessico, talvolta, sia frutto di unevoluzione cosciente da parte dei parlanti. altrettanto interessante notare che i discorsi metalinguistici nella lingua francese sono di grande attualit, non solo a livello accademico, ma anche tra le persone comuni, come testimoniato da alcuni ragazzi delle banlieue57, i quali spiegano luso che fanno dellargot. Dai loro discorsi si capisce perfettamente che tale gergo assume un ruolo sociale molto importante nella loro vita: quando desiderano non essere compresi dagli altri, interviene questo strumento che li fa sentire protetti e al tempo stesso coesi tra di loro. In un video58, infatti, un giovane afferma di usare un linguaggio criptico solamente ed
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http://www.africamaat.com/Revelations-sur-l-immigration AA. VV., Lexik des cits, Parigi, Fleuve Noir, 2007 57 http://www.youtube.com/watch?v=sjTQAWfTFJQ 58 http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=hTNDXzjJHfA

esclusivamente per non farsi capire dagli altri: la comunicazione assume tutte le caratteristiche di un codice, proprio come quello Morse. Nello stesso reportage, il professore di linguistica allUniversit Paris 5 Jean-Pierre Goudaillier spiega che largot ha una funzione identitaria, crea un gruppo, ma anche una funzione ludica. Stando alle parole di Dauzat59, lo studio dellargot deve avvenire con linchiesta diretta; di seguito verranno allora presentate alcune parole ed espressioni di uso comune tra i giovani della Bretagna al giorno doggi. Bouffe s.f. Cibo. a dchire. fantastico. Pompes / Grolles s. f. Scarpe. Fringues s. Vestiti. Clope s. f. Sigaretta. Pinard s. m. Vino. Pif s. m. Naso. Caisse / Bagnole s. f. Automobile Bcane s. f. Moto. Bidoche s. f. Carne. Gonzesse s. f. Ragazza, donna. Mec s. m. Ragazzo, uomo. Pognon s. m. Soldi, denaro. Gratte s. f. Chitarra. Flotte s. f. Acqua. Bouquin s. m. Libro. Vioque s. m. Vecchio. Popote / Tambouille s. f. Cucina, pasto. Clebard s. m. Cane. Flic / Poulet s. m. Gendarme, poliziotto. Se vautrer / se ramasser v. Cadere. Gerber v. Vomitare. Bidon / Bedaine / Brioche s. Pancia.

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Dauzat, Argots cit., pp. 22-52

Riportiamo ora alcune etimologie dei termini considerati, di modo da dare alcune ulteriori informazioni su quelle che possono essere le ragioni alla radice delle scelte lessicali nellargot moderno. Bouffe ha probabilmente unorigine dialettale, usata specialmente nella Svizzera romanda, nei sensi di mangime, viveri e di mangiata, gozzoviglia (Patois Suisse romande) 60; grolles una parola di origine sconosciuta, presente in Occitania, nel franco-provenzale e nellovest da dove poi passata allargot parigino alla fine del diciannovesimo secolo61; clope, di origine sconosciuta62; bcane, di origine oscura, potrebbe essere il femminile popolare dellargot bcant uccello 1878, participio presente sostantivato di becquer (becher), per assimilazione del rumore del veicolo al grido delluccello []63; pognon deriva, con il suffisso on, dal verbo popolare poigner prendere, afferrare con la mano64; flic un prestito dallargot dei malfattori in cui flick attestato dal 1510 nel senso di giovane uomo, ragazzo65. Anche in questa circostanza trovare una spiegazione scientifica o per lo meno linguisticamente ed etimologicamente completa e soddisfacente non immediato. Oltre a ci degno di considerazione il fatto che le parole fornite dagli intervistati bretoni non solo hanno definizioni ed accezioni talvolta leggermente differenti rispetto ad una fonte abbastanza attendibile in fatto di gergo argotico ed etimologia della lingua francese, ovvero il Centre National de Ressources Textuelles et Lexicales66 (CNTRL), ma anche quello che da un parlante comune viene considerato argot, viene magari etichettato semplicemente lessico familiare o popolare da questa fonte appena citata. Vediamo alcuni esempi. Il termine bouffe viene considerato argot dal parlante mentre il CNRTL alla voce in esame dice Usuel, pop. Nourriture []67, ovvero usuale, popolare, Cibo. Pinard, secondo il CNTRL, un Vino di qualit inferiore o di consumazione corrente, generalmente carico di colore e di tannino []. Per estensione, vino di qualsiasi qualit []68. Qui si pu notare che la parola ha assunto nelluso comune un valore semplificato rispetto al significato originale. Si potrebbe affermare, dunque, che vi stata una trasformazione del lemma al livello di percezione semantica. Inoltre, nel CNRTL pinard una voce popolare, non argotica. Daltro canto, vi perfetta coincidenza di significato e valore gergale nel termine gratte, come pure in

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http://atilf.atilf.fr/dendien/scripts/tlfiv5/visusel.exe?11;s=3559638075;r=1;nat=;sol=0 http://atilf.atilf.fr/dendien/scripts/tlfiv5/visusel.exe?46;s=3559638075;r=2;nat=;sol=1 62 http://atilf.atilf.fr/dendien/scripts/tlfiv5/advanced.exe?8;s=3559638075 63 http://atilf.atilf.fr/dendien/scripts/tlfiv5/advanced.exe?8;s=3559638075 64 http://atilf.atilf.fr/dendien/scripts/tlfiv5/advanced.exe?8;s=3559638075 65 http://atilf.atilf.fr/dendien/scripts/tlfiv5/visusel.exe?309;s=3559638075;r=15;nat=;sol=0 66 http://www.cnrtl.fr 67 http://www.cnrtl.fr/definition/bouffe 68 http://www.cnrtl.fr/definition/pinard

vioque. Flotte significa Acqua, corso dacqua, strato dacqua ed di uso familiare69. Molto interessanti sono le differenze nella parola mec: A.- Argot, 1. Uomo della malavita, spesso amante di una prostituta, magnaccia [] 2. Uomo forte, energico, che assume la figura di padrone [], per estensione, Colui che detiene il potere, domina la scena. B.Popolare e spesso peggiorativo, Individuo di sesso maschile70. evidente che nelluso quotidiano la parola ha subito ulteriori trasformazioni semantiche, dal momento che non compare nessun riferimento allaccezione di ragazzo, uomo. A questo punto viene spontaneo precisare che del tutto lecito pensare che i giovani e le comunit portavoce del linguaggio argotico possano impiegare i termini, dando loro sfumature differenti a seconda del contesto e delle circostanze: se il discorso mira ad offendere qualcuno o si parla in toni poco amichevoli, sar giustificato luso di mec nel significato riportato da CNRTL; se il discorso familiare e rilassato la parola perde ogni tinta peggiorativa o volgare. Si pu pensare di conseguenza che questo processo accada in modo del tutto cosciente con tutta unaltra serie di espressioni e termini argotici. Non meno rilevante risulta la differenza nel vocabolo popote: A.- Familiare Cucina, cibo semplice cucinato da s. B.- 1. Argot militare e lingua corrente, Riunione di ufficiali e sottoufficiali, e, per estensione, di qualsiasi gruppo di persone per consumare un pasto in comune. 2. Per metonimia, Cucina, locale, ristorante dove i membri della popote consumano i pasti71. Allorigine il termine familiare ed ha pi o meno lo stesso significato di quello attestato dai giovani bretoni; per luso propriamente argotico, cos attesta il CNRTL, relativo alla sfera militare. Infine bedaine definita come Molto familiare, (si applica soprattutto a un uomo, pi raramente ad una donna) Grosso ventre rotondo []72. Il fatto che molti termini (questi sono solo alcuni esempi) siano considerati da un lato argotici e dallaltro magari familiari o popolari fa riflettere ancora una volta su quanto possa essere labile la distanza linguistica nella percezione comune dei concetti di argot e linguaggio familiare / popolare (ossia la variazione diafasica). Dal punto di vista degli studi linguistici i due concetti sono chiaramente distinguibili a livello teorico; tuttavia, quando ci si trova di fronte alla realt eterogenea e alle dinamiche sociolinguistiche, arduo comprendere ci che il collettivo considera, nella pratica, appartenente ad un gergo argotico o quello che pu semplicemente ritenersi espressione popolare. Ci si trova perci di fronte ad un punto cruciale nellanalisi dellargot, dal momento che, come sostiene anche Louis-Jean Calvet, il vocabolario argotico spesso assimilato dalla lingua comune,
69 70

http://www.cnrtl.fr/definition/flotte http://www.cnrtl.fr/definition/mec 71 http://www.cnrtl.fr/definition/popote 72 http://www.cnrtl.fr/definition/bedaine

conservando semplicemente delle connotazioni volgari o popolari, venendo utilizzato solo in circostanze particolari73. Tenendo in considerazione che il francese una lingua particolarmente sensibile ai cambiamenti socio-culturali, si pu dimostrare come largot, nei suoi incessanti processi di evoluzione lessicale e strutturale, entri a far parte della cultura francese, fino a mescolarsi allidentit collettiva di quei gruppi che si esprimono attraverso tale gergo. proprio la natura della lingua francese in s a stimolare, allo stesso tempo, fenomeni di assimilazione del vocabolario argotico allinterno del bagaglio culturale nazionale o regionale e il continuo rinnovamento dellargot. Alla luce di tali scambi tra il linguaggio comune e il gergo francese qui esaminato si pu capire meglio quale sia il vero significato della nozione stessa di argot: ormai non si tratta pi di un parlare della malavita, del malfattori parigini, si ha a che fare con un fenomeno diffuso in gran parte della Francia che mira a dare ad ogni singola comunit parlante una specifica identit, che necessita intrinsecamente e coscientemente di un incessante rimodellamento dei suoi schemi per conservare e mantenere unica la coesione del gruppo. Sulla base di queste considerazioni bisognerebbe forse distinguere quel tipo di argot utilizzato ormai nella vita quotidiana dei giovani, che va viepi perdendo la sfumatura di linguaggio criptico, anche se impiegato consapevolmente, da quel tipo di argot rappresentato dai immigratii e dalle bande nelle banlieue parigine e non. sufficiente leggere quello che una ragazza bretone ha risposto alla domanda perch si usa largot per capire che bisogna compiere una distinzione: Alors, mon avis c'est une question de mode... Comme porter des vtements de marque quoi ! la base a doit venir des banlieues, et s'tre dvelopp dans les campagnes, non?. La risposta contiene unaffermazione alquanto significativa: A mio avviso una questione di moda, come portare i vestiti di marca!. Da un lato si potrebbe dedurre che una questione cos ampia e complessa viene sbrigativamente ridotta ad un fenomeno di massa quale il portare vestiti firmati, in voga soprattutto tra i giovani, dallaltro si riconosce che si tratta di un qualcosa che parte dalle banlieue cittadine fino ad arrivare alle campagne, passando dunque attraverso unevoluzione spazio-temporale. Di primo acchito la prima parte della risposta potrebbe demistificare largot, riducendolo ad una mera moda transitoria, quasi un capriccio; tuttavia, in considerazione del fatto che al giorno doggi, principalmente nella fascia pi giovane della popolazione, lindossare un determinato tipo di abiti costituisce un atto dichiarativo di appartenenza ad una categoria sociale, ad un insieme di valori che incarnano un modello da seguire e da riprodurre, pu portare a rivalutare il significato di quelle parole. Largot potrebbe, anche in questo caso, simboleggiare uno strumento comunicativo esclusivo di una certa comunit e un modo per
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L.CALVET, LArgot, Parigi, Presses Universitaires de France, 1994

comunicare la propria unicit, funzioni rispecchiate in una certa misura dal codice dabbigliamento dei giovani doggi. In conclusione, il pensiero di questa ragazza potrebbe risultare tuttaltro che superficiale o casuale se si considerano le parole di Pierre Guiraud:

Ogni linguaggio un segno; come il vestito o la pettinatura, come le formule di cortesia o i riti familiari, ci identifica: borghese o operaio, medico o soldato, contadino o commerciante, ecc. Dal momento che questi comportamenti divengono coscienti e voluti [], lindividuo afferma e rivendica la sua appartenenza a un gruppo, essi diventano ci che convenuto chiamare, e ci che noi chiameremo, un segno, un segno di classe, di casta, di corporazione. Questa lessenza di ogni argot nel senso moderno della parola; sin da quando un gruppo vive nella societ, e non appena prende coscienza della sua differenza e superiorit, si forma un argot []. Largot si rinnova come la moda modifica periodicamente il colore dei gilet, la lunghezza dei pantaloni o lampiezza delle cravatte74.

Dunque, necessario distinguere questo tipo di concezione dellargot, quello utilizzato dai giovani in generale, che non vivono direttamente una realt di emarginazione o inferiorit sociale, da quellargot tipico delle banlieue francesi. In ragione di tutto ci, si pu comprendere perch largot, quello a cui fa riferimento anche il Lexik des cits, si appropri di lemmi appartenenti ad altri idiomi. Vediamo alcuni esempi tratti da un sito specializzato75 in gergo argotico e verlan: Wesh-wesh s. m. Giovane delle citt. Hass s. f. Noia, difficolt, problema. Narvalo agg. Folle, idiota. Zamel s. m. Omosessuale. Walou avv. Niente. Poucaver v. Denunciare, fare la spia, tradire. Bader v. Preoccuparsi, angosciarsi. Se faire appeler arthur. Farsi sgridare Belek locuzione Attenzione (faire belek). Bounty s. m. Termine peggiorativo per designare un nero che parla e si comporta come un bianco o che difende la cultura bianca contro la propria cultura. Bzze s. m. Seno.
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Guiraud, Argot cit., pp. 97, 100 http://www.dictionnairedelazone.fr

Ghettoyeux, -euse s. Persona proveniente dai quartieri sfavoriti. Guesh s. Portoghese. Karba s. f. Prostituta. Kif-kif agg. invariabile Simile, lo stesso. Clebs / Klebs s. m. Cane. Krle s. Persona di razza nera. Ouallah interiezione Ti giuro! Yes agg. Bello, apprezzabile. Faya agg. Fatto (drogato), stanco morto. Flouze s. m. Soldi, denaro. Hagra s. f. Miseria, umiliazione. Timinik s. m. Problemi. Molte di queste parole hanno origine araba, come walou, belek, bzze, karba, kif-kif, ouallah, flouze; altre derivano dallinglese, guesh dal portoghese, narvalo e poucaver dalla lingua roman e lespressione se faire appeler arthur dal tedesco. Di conseguenza risulta piuttosto inutile analizzarne lorigine poich tali termini costituiscono dei veri e propri prestiti linguistici, a differenza di molte altre parole dellargot classico dove la fantasia che utilizza e spesso crea la maggior parte del suo vocabolario76. Ancora una volta interessante cercare di capire il motivo per cui siano cos frequenti il ricorso e laggiunta al lessico argotico di parole straniere. Una spiegazione esauriente viene fornita da Jean-Pierre Goudaillier:

In queste Z.U.S.77, che coincidono nella maggior parte dei casi con ci che chiamiamo comunemente banlieues, cits, quartiers o quartiers populaires, ha preso forma una grande precariet nel corso dei tre decenni passati. []. I giovani residenti in queste zone, tenuto conto della violenza sociale esercitata su di loro e della violenza reattiva78, con cui controbattono a loro volta, si sono creati, in seno alla loro rete di pari, dei mezzi di comunicazione linguistica. []. Gli sono necessari per resistere, forse solo in maniera simbolica, ai rapporti di esclusione esercitati su di loro. Gli adolescenti immigrati percepiscono nei loro confronti un doppio rifiuto, poich [] non si sentono interamente accettati, da una parte, in Francia dai francesi e, dallaltra, nei loro paesi dorigine dai loro stessi compatrioti. A loro importa ottenere unidentit
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Guiraud, Argot cit., p. 8 Z.U.S. sta per Zones Urbaines Sensibles, ovvero Zone Urbane Sensibili, un territorio infra-urbano che, per le autorit francesi, costituisce il bersaglio prioritario della politica della citt. 78 Lespressione violenza reattiva viene coniata dallo psicoanalista e sociologo tedesco Erich Fromm per designare quel tipo di violenza non distruttiva, ma che tende a difendere la vita, la libert e la dignit umana.

sociale positiva. []. Cos, in termini spaziali, i giovani delle cits si rivendicano jeunes des cits, dei quartieri, delle banlieue, in opposizione ai giovani del centro citt, dei quartieri con le villette. []. Sul piano culturale essi si dicono jeunes de culture des rues per contrapporsi ai giovani della cultura borghese. Lappartenenza degli individui ad un gruppo sociale costruito attraverso i loro atti linguistici e i loro comportamenti linguistici devono essere considerati come veri atti didentit. []. La principale manifestazione di questa cultura la rivendicazione didentit specifica per mezzo di diversi vettori, quali il rap, il movimento hip-hop, i vestiti, il concetto di banlieue, ma anche grazie ad un insieme di pratiche linguistiche discorsive proprie come la verlanizzazione o il famoso accento della banlieue, che fanno parte degli elementi costitutivi di ci che chiamiamo il Franais Contemporain des Cits (F.C.C.). []. Lidentit linguistica affermata, essa stessa correlata in maniera molto forte allidentit etnica, viene espressa dai parlanti, giovani e meno giovani, che praticano lF.C.C., grazie alluso di termini presi dalle lingue della loro cultura dorigine. Nelluniverso delle cits, lanalisi delle pratiche discorsive dei giovani permette di stabilire che la creativit lessicale fonda lidentit dei gruppi di pari e ne mantiene la coesione. LF.C.C., che la forma linguistica identitaria dei giovani delle cits, permette loro non solo di raccontare la vita quotidiana, ma diventa pure, ai fatti della precariet subita, espressione dei mali vissuti, il dire dei mali79.

In questo capitolo si provato a dare una visione dinsieme al fenomeno dellargot contemporaneo. Dallanalisi evidente come il mondo francofono sia molto attivo dal punto di vista della riflessione metalinguistica e della lingua in generale: i francesi hanno una spiccata consapevolezza degli atti linguistici e ne consegue non tanto una mentalit conservatrice quanto una costante volont di messa in discussione, che, nel caso dellargot, del verlan (come si vedr nella sezione successiva), sfocia in ricchi processi di rinnovamento ed arricchimento del vocabolario. Si potrebbe dire, inoltre, che il quadro sociale illustrato spiega in modo piuttosto lineare il perch si assiste ad un proliferare di termini presi in prestito da altre lingue, soprattutto larabo, ma da anche ragione dellesistenza stessa dei gerghi giovanili e delle banlieue: ormai chiaro e comprovato che i giovani e le comunit delle cits sentono unimpellente necessit di esprimere la propria identit e di dimostrare la loro unicit attraverso un codice che pu apparire criptico. stato dimostrato, come dichiara Anne-Caroline Fivet80, che i giovani sperimentano una certa fierezza quando la generazione adulta non riesce a comprendere i loro neologismi. perci lecito affermare che i giovani adottano delle
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J.GOUDAILLIER, Languages, in Adolescence, 70 (2009), pp. 849-854 A.FIVET, Quand un mot devient identitaire pour les jeunes : le cas de bolos, in Adolescence, 70 (2009), p. 931

strategie linguistiche in funzione dei loro interlocutori: da un lato si gioca con le parole tra compagni, daltro si in grado di parlare il buon francese a scuola, nellambiente professionale, a casa, ecc81. Il loro linguaggio viene adattato quando decidono di essere compresi o meno da coloro che non sono iniziati. Il fatto di provare risentimento od ostilit nei confronti di questi gruppi marginali ingiustificato o probabilmente fondato su ragioni di carattere razzistico, dal momento che lintento degli argotier (coloro che parlano largot), non quello di combattere le autorit, bens quello di crearsi una nicchia, nei complessi processi di integrazione ed assimilazione, dove possano sentirsi etnicamente coesi ed affrontare in modo pi sicuro e consapevole lapproccio al diverso, allaltro, incarnato dal cosiddetto Franais souche, sarebbe a dire il francese doc, in una tipica espressione argotica. Ecco riassunti in modo ancor pi preciso alcuni di questi concetti nelle parole di Sabine Bastian, professoressa di linguistica alluniversit di Lipsia:

Il tratto specifico dellF.C.C. in relazione alle altre variet, si manifesta in modo particolare a livello lessicale e semantico, che si esplicano prima di tutto attraverso il carattere orale di questo linguaggio. Implica tutta una serie di parole tipiche di un registro familiare e popolare. I cambiamenti vissuti nel tempo provocano una rivoluzione / evoluzione costante per quanto riguarda il vocabolario negli ambiti della vita dei giovani in generale: vestiti, pettinatura, alloggio, rapporti umani, mezzi di trasporto. Vi si aggiungono soggetti particolarmente importanti per i giovani delle cits come la disoccupazione, la delinquenza, le droghe, la polizia, la prigione, la vita nella cit. []. Per i giovani arabi i prestiti sono pi di un gioco, pi di un modo per esprimersi in maniera critica: questi prestiti contribuiscono alla funzione identificativa82.

Si scoperto allora che esistono in concreto due grandi categorie di argot. Esiste largot parlato dai giovani, che non sono oggetto di discriminazione e che non sono esposti a fenomeni sociali di emarginazione. Questi parlanti adoperano il gergo in maniera consapevole e lo fanno nellintento, soprattutto, ludico di non essere compresi dai pi. Lidea di fondo del suo uso tuttavia quella di una moda linguistica. Esiste poi quellargot, simbolo e codice funzionale ad una difesa e coesione di una collettivit caratterizzata da

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http://www.languefrancaise.net/Info/2001-05-02-Parler-djeune-en-Suisse S.BASTIAN, Langue(s) des cits: Maux du dire-maux du traduire ?, in Adoloscence, 70 (2009), p.861

specifiche ed individuali ragioni etniche e sociali: il linguaggio argotico assume il ruolo di scudo identitario nelle realt di precariet delle Z.U.S. francesi.

CAPITOLO 3
Tipi di argot

noto che non esiste un solo argot: ogni realt geografica e sociale possiede i propri strumenti linguistici caratteristici. In questo capitolo ci concentreremo sui linguaggi segreti e su un tipo particolare di argot: il verlan. A partire dallanalisi delle radici sia storiche sia sociologiche di questultimo, tenendo presente il corrispondente esemplare nella lingua inglese, ovvero il back slang, si tenter di descrivere lattuale situazione e le ragioni di questo fenomeno. Se nei due capitoli precedenti ci si basati su uno studio fondamentalmente teorico di determinati fatti linguistici, si preferir nella seconda parte di questa sezione affrontare la questione da un punto di vista strettamente diretto e concreto: verranno infatti presi in esame dei testi rappresentativi dellargot moderno e contemporaneo, e del verlan. Si prover, dunque, ad illustrare quella sfera della lingua appartenente ai modi di esprimersi criptici, o per lo meno non comprensibili rispetto ad una variazione standard, che costituiscono in una certa misura un simbolo e, allo stesso tempo, un codice distintivi di un dato gruppo socioculturale o etnico. Bisogna innanzitutto richiamare alcuni concetti fondamentali dellargot che possono essere daiuto nel comprendere gli argomenti che verranno trattati a breve. Si detto che largot un linguaggio speciale, tipico della malavita, dei gruppi emarginati (principalmente individuabili nelle banlieue delle grandi citt) e ormai espressione della cultura giovanile francese. Questo gergo possiede un vocabolario tecnico e segreto, poich il suo scopo primario quello di creare e garantire unit, coesione allinterno dei gruppi di argotier, in modo da non essere compresi dal resto della societ. Questo scudo di difesa sociale trova il suo punto forte nel continuo rinnovamento dellargot stesso, il quale si serve di processi e fenomeni linguistici quali la suffissazione, il troncamento, la derivazione, il raddoppiamento, gli spostamenti semantici, lironia, i prestiti e la creazione di veri e propri neologismi. Prima di arrivare alla descrizione del verlan, necessario esaminare largot in Inghilterra e il cosiddetto back slang, che in un certo senso sembra essere il progenitore del verlan francese. Riportiamo di seguito le parole di Barry J. Blake:

Uno degli argot di cui si sa di pi quello dei ladri e dei vagabondi nellarea londinese a partire dal sedicesimo secolo, secondo fonti come Harman83 (1567) . Tale argot era generalmente chiamato cant, ma il termine cant era anche usato per il gergo ed il suo registro corrispondente []. Come lo slang in generale, esso possedeva un vocabolario elaborato per qualsiasi cosa concernesse il sesso, e come ci si aspetta, un ampio vocabolario di termini per i criminali e lattivit criminale. Nel A Dictionary of the Vulgar Tongue di Grose84 [] ci sono circa quattrocento entrate, di cui pi di trecento sono di tipi di malfattori e crimini. I criminali includono i badger (coloro che derubano e uccidono vicino ai fiumi) , i bound nippers ( i tagliaborse) , i coalk twitchers (coloro che scippano i mantelli ai passanti) , i cracksmen (gli scassinatori) , i forks (i borseggiatori) , i glazyers (gli scassinatori che rompono le finestre o rimuovono i vetri) , i jarkmen (i contraffattori) , i jumpers (gli scassinatori che entrano dalla finestra) , i rushers (coloro che entrano in casa quando la porta aperta) , e gli scourers (ragazzi vagabondi che rompono le finestre, assalgono i passanti, ecc.) . []. Ci sono centinaia di termini per indicare una donna promiscua e un altro centinaio per quegli uomini che sono stupidi, creduloni o imbranati []. Nellargot inglese le combinazioni sono molto evidenti. Per esempio, alcune parti del corpo venivano formate da un participio descrittivo e chete/cheat cosa: crashing chetes denti, hearing chetes orecchi, smelling chete naso, e pratting chete o prating chete lingua. [...]. Un numero di parti del corpo veniva denominato prendendo una caratteristica o una funzione e aggiungendo il suffisso per i nomi er: grinders denti, heavers seni, panter cuore, e smiter sedere. [...] Per quanto riguarda i prestiti, il pi antico strato era quello del latino, ma vi erano anche prestiti dal francese, dallitaliano, e [] dal roman e dallyiddish. [...]. Il termine cant stesso deriva dal latino/italiano cantare e ha origine dallabitudine dei mendicanti di cantilenare le loro suppliche85.

Per completare la citazione elenchiamo alcuni altri termini tipici di tale argot inglese, derivati appunto da lingue come il latino, litaliano, il roman, il francese e lolandese: bene good, bone good, case, carser house, building, cassam cheese, to couch to lie down, cull man, fogel handkerchief, grannam corn, ken house, mort woman, ogle eye, pannam breade tonema cloak. Tutto ci fa comprendere che largot non un fenomeno linguistico ascrivibile esclusivamente al mondo francofono. Gi nel sedicesimo secolo in realt possibile individuare un gergo della malavita inglese. In ogni
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Thomas Harman stato uno studioso inglese, il primo a creare una sorta di tassonomia delle persone disoneste, i cosiddetti rogue. 84 Francis Grose (circa 1731 1791) stato un antiquario, disegnatore e lessicografo inglese. 85 Blake, Secret cit., pp. 213, 214, 215, 216

caso, si possono notare diverse somiglianze nella formazione dei termini tra i gerghi considerati. Dunque, sia in Francia sia in Inghilterra, prima si sviluppano gli argot, poi al loro fianco si aggiungono rispettivamente il verlan e il back slang, in periodi leggermente diversi. Detto questo, si capisce forse meglio che il verlan moderno (come si vedr successivamente, esistono casi isolati di parole verlanizzate86, che non fanno per parte di un vero e proprio linguaggio) non esattamente uninvenzione; in precedenza esisteva gi una forma simile di linguaggio, ossia il back slang, la cui ragion dessere identificabile con quella dellargot in generale: la coesione e la segretezza del gruppo parlante. In Gran Bretagna, infatti, esistita una forma di linguaggio secreto chiamato back slang sin dai primi anni del diciannovesimo secolo. attestato il suo uso, come sostiene Blake87, tra i venditori di cibo come i macellai, i fruttivendoli e i venditori di strada. Il back slang permetteva a queste figure, talvolta losche, di conversare di fronte ai clienti ignari, anche se probabile che la clientela abituale ne fosse al corrente. Essenzialmente, si tratta di un meccanismo per codificare le parole, prendendo le forme scritte e pronunciandole al contrario; il tutto avviene in modo alquanto sistematico dal punto di vista fonologico. Il fatto che sia basato sulla pronuncia, spiega ancora Blake, interessante, dal momento che la maggior parte dei venditori era gente illetterata. Sebbene il back slang sia fondato su una base ad hoc come la lingua standard, ha sviluppato un proprio lessico, andando oltre le originarie necessit dei commercianti. Il principio base del back slang che ogni parola pronunciata al rovescio: Fish shif, look cool, market tekram, no goodon doog, yes say88. Anche se questo linguaggio orale, esso si basa sulla lingua scritta e la sequenza delle lettere rovesciata ad eccezione di alcuni diagrafi come sh in fish; talvolta necessario inserire dei grafemi per questioni di pronuncia, come in hat tatch, cold deloc, old delo, girl elrig oppure ancora pork kayrop. Generalmente la s del plurale viene esclusa dallinversione della pronuncia, per cui si ha greens neergs, nonostante non sia raro trovare o sentire slab al posto di balls. Quanto attuale il back slang? un codice linguistico tuttoggi utilizzato? E se s, da chi? In considerazione del fatto che il mondo anglofono molto esteso ed eterogeneo nelle sue forme, non facile dare una risposta univoca a tali domande. Vediamo cosa afferma la giornalista e reporter free-lance, Laura Barnett:
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A partire dal sostantivo verlan nato il verbo verlanizzare, che significa eseguire linversione di una parola secondo i principi del verlan. 87 Blake, Secret cit., p. 217 88 Ivi, p. 218

Uno slang oscuro, usato lultima volta da ladri elisabettiani, sta andando incontro ad una sorta di rinascita. Il Ministero della Giustizia ha fatto scattare un allarme di sicurezza dopo che gli ufficiali della HMP Buckely89 a Rochedale hanno notato alcuni termini del cant dei ladri onick per eroina, grade per soldi, warbs per polizia e inick per sim card (sebbene si possa immaginare che questultima sia un invenzione dei giorni nostri) emersi dalle lettere e dalle telefonate dei prigionieri per facilitare gli affari di droga. Linguaggi secreti come questo hanno un ovvio fascino per coloro che vogliono nascondere qualcosa. Un linguaggio usato dagli schiavi africani, chiamato TUT, era basato sulla fonetica, e usato per aiutare ad insegnare a leggere ai bambini. Si dice che i venditori ambulanti dellepoca vittoriana, nel frattempo, si siano inventati il back slang nel quale le parole vengono pronunciate al contrario, dando yob per boy con lintento di isolare i clienti a cui volevano appioppare della merce scadente. E il dialetto gay Polari era popolare negli anni Sessanta, prima che la legalizzazione dellomosessualit togliesse la necessit di segretezza. Tra i suoi lemmi pi variopinti si trovano luppers per dita, strillers per pianoforte, e oglefakes per occhiali. Molto pi usato e preferito dai bambini il Pig latin che, nella sua forma pi comune, taglia la prima consonante di una parola e la sposta alla fine della stessa, seguita dalla sillaba ay. A scuola io lavevo evitato, in favore di un linguaggio secreto infinitamente superiore, che un mio amico aveva appreso da sua madre, chiamato Arp. Questultimo dieci anni pi tardi, al quale ancora facciamo ricorso, usato soprattutto quando si discutono questioni intime in pubblico, o per allontanare attenzioni indesiderate al bar inserisce la sillaba arp dopo ogni sillaba delle parole, o, se si tratta di un monosillabo, appena prima. incredibilmente semplice, facile da imparare, e (speriamo!) quasi incomprensibile ai non iniziati. []90

Questo articolo dice poco e molto allo stesso tempo. Da un lato, non fa altro che ribadire ci che Blake aveva affermato nel suo saggio sui linguaggi secreti; dallaltro si pu notare come esistano fenomeni riconducibili al concetto di back slang: per esempio il fatto che alcuni prigionieri utilizzino un tipo di linguaggio criptico, pu far intendere che si di fronte ad un atteggiamento di chiusura e difesa sociale tipico dellargot. Inoltre, la giornalista riporta dellesistenza di nuove forme di slang che fanno leva sulla creativit e sulla fantasia linguistiche, che si possono individuare anche nel verlan. Tuttavia, risulta alquanto difficile trovare riscontro delluso in et contemporanea del back slang: ricerche su internet e su YouTube non portano a nessun risultato concreto per quanto riguarda un impiego affermato e consolidato di un tale codice. In generale possibile rilevare
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Una prigione nei pressi di Richdale (Regno Unito). L.BARNETT, Why we all need our own secret slang, giugno/2009, http://www.guardian.co.uk/theguardian/2009/jun/09/criminal-slang-tut-polari

lesistenza di molte variet di slang ma nessun gruppo o unit comunitaria si fa portavoce del back slang come simbolo socioculturale, come avviene invece con il verlan e largot, nella loro essenza. Bisogna infatti specificare che, da questo punto di vista, il mondo francofono molto pi vivace e adotta di conseguenza dei codici per rappresentare specifiche identit sociali, etniche e culturali. A questo punto, risulta opportuno chiarire il concetto di verlan. Si voluto introdurre largomento a partire dal back slang per avere unidea generale del principio su cui si fondano questi due linguaggi. Iniziamo dando una definizione il pi possibile completa di ci che si considera essere il verlan: Forma di slang che inverte le sillabe delle parole (verlan viene da lenvers, cio al contrario), usato soprattutto tra i giovani ma molte delle sue parole sono entrate a far parte del linguaggio quotidiano. []91; Una variet dello slang francese nel quale le sillabe sono invertite, come in meuf per femme, e comprendente anche parole e frasi arabe92; Processo di codificazione lessicale attraverso linversione delle sillabe, inserimento di sillabe posticce, suffissazione, infissazione sistematica; tipo particolare di argot che ne risulta93; Argot che consiste nellinvertire le sillabe delle parole (lenvers = verlan)94; Forma di argot francese, codificato ed essenzialmente orale, che consiste nellinvertire le sillabe allinterno di una parola o nellalterare le lettere o i fonemi per creare un nuovo termine95. Interessantissimo riportare ci che si afferma in nota nellultima fonte citata, sulla stessa pagina: Il verlan non una lingua a s, ha a che fare essenzialmente con il vocabolario, ma non cambia la grammatica. un linguaggio orale, un processo argotico che rispetta abbastanza raramente lortografia dorigine delle parole che modifica (esempi: chbran = branch, ouf = fou, trom = mtro, donf = fond). La maggior parte delle volte, la scrittura di una parola in verlan una ricostruzione pi o meno fonetica partire dalla sua pronuncia (esempi: laisse bton = laisse tomber, zarbi = bizzare). I termini che si compongono di una sola sillaba sono difficili da verlanizzare. Quando non possibile invertire le sillabe, sinvertono allora i fonemi, i suoni, aggiungendo o togliendo talvolta una vocale o una consonante (esempi: meuf = femme, keum = mec, keuf = flic), poich necessario che il lemma suoni bene allorecchio. Tali definizioni sono degne di nota sotto vari aspetti. Innanzitutto evidente che vi sia un generale accordo sul fatto che questa forma di linguaggio ha come caratteristica principale
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http://www.larousse.com/it/dictionnaires/francais-italien/verlan/75025 http://www.thefreedictionary.com/verlan 93 http://www.cnrtl.fr/definition/verlan 94 http://www.le-dictionnaire.com/definition.php?mot=verlan 95 http://www.granddictionnaire.com/btml/fra/r_motclef/index800_1.asp

quella di invertire le sillabe di un vocabolo, cos da formare una nuova parola. Inoltre si fa riferimento a processi linguistici che concorrono alla formazione del vocabolario verlaniano, come laggiunta di suffissi e infissi, ma anche ai prestiti da altre lingue, larabo in primis (da notare che tutti questi fenomeni compaiono nella costante evoluzione creativa dello stesso argot). Infine, necessario soffermarsi e cercare di capire se il verlan sia un tipo di slang o di argot, dato che le definizioni riportate non adducono una spiegazione specifica del perch esso viene definito in uno o nellaltro modo. Introduciamo, dunque, unanalisi di tipo storico e sociologico, affinch si possa eseguire una distinzione, almeno a livello didattico (perch risaputo che, in ogni caso, la percezione reale del parlante non tiene, in ultima istanza, conto di tale differenza; saliente il fine comunicativo del codice e ci che esso rappresenta per il gruppo), del genere di linguaggio in questione. Il verlan non proviene dalle banlieue delle citt e neppure dalle prigioni. La prima attestazione di questo fenomeno risale al Medioevo: nel Roman de Tristan et Iseut (circa 1170) il nome di Tristan trasformato in Tantris. Verso la fine del sedicesimo secolo si trovano tracce di questo gioco dinversione delle sillabe nel parlare popolare: i Borboni, les Bourbons, vengono chiamati Bonbours. Nel secolo successivo lespressione sans-souci, che vuol dire senza preoccupazioni, trasformata in sans-six sous. Attorno al 1760 ci si riferisce correntemente al re Luigi XV, Louis quinze, come sequinzouil. Anche Voltaire applica questo codice per cercare di distanziare il suo essere poeta dal nome della famiglia: ricordandosi che suo nonno abitava non lontano da una citt chiamata Airvault, ha invertito questo nome e ha creato il suo pseudonimo96. possibile trovare qualche espressione di questo genere anche nei romanzi della fine del diciannovesimo secolo: per esempio nella lettera di un prigioniero, rinominata Lettre de la Hyne (1842), la citt di Toulon diviene Lontou. La parola verlan con la a attestata dopo il 1963, quando viene utilizzata dallo scrittore Alphonse Boudard nel romanzo La Cerise. Si pu, infine, dire che, dopo alcune apparizioni sporadiche e isolate nella lingua francese, il verlan si consolida sulla scena linguistica francese, in modo marcato e definitivo, a partire dal 1975, quando il cantante Renaud Schan ottiene grande successo con la sua canzone Laisse bton, la cui traduzione Laisse tomber. Da questo momento in avanti si assiste ad una diffusione piuttosto accelerata del fenomeno attraverso mezzi di comunicazioni quali la televisione, la radio, la pubblicit, il cinema e la musica rap97 (in seguito ci concentreremo proprio su questultimo settore per dare una visione pi chiara della situazione contemporanea del linguaggio in questione). Conclusa questa breve analisi storica, nella quale peraltro
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Il vero nome di Voltaire infatti Franois-Marie Arouet. http://www.hausarbeiten.de/faecher/vorschau/67638.html

confermato il fatto che il verlan come codice di espressione linguistico nasce relativamente tardi rispetto al back slang inglese (a questo proposito utile segnalare che si voluto mettere a confronto questi due linguaggi non tanto perch hanno avuto punti di contatto ed interscambio nella loro evoluzione, quanto perch presentano entrambi caratteristiche comparabili di formazione e di struttura del proprio vocabolario), necessario interrogarsi sul tipo di fenomeno a cui ci si sta approcciando; a tal fine opportuno riportare le parole di Franois Mitterand98 in unintervista sul canale televisivo francese TF1. Alla domanda se egli conosceva il significato di chbran, ha risposto: Sapete, quando ero piccolo, invertivamo lordine delle sillabe nelle parole; questa qui non molto nuova! Vuol dire bran-ch, ovviamente. Non voglio fare il maligno, non sono molto informato, ma gi un po sorpassata: avreste dovuto dire cabl99. Queste dichiarazioni fanno capire da un lato, come gi affermato in precedenza, che in Francia vi una spiccata vivacit culturale per quanto riguarda la lingua, dallaltro che il verlan possiede e dovrebbe possedere un valore criptico, in base al quale i parlanti si ritagliano una posizione di superiorit e distacco linguistico rispetto ai non iniziati, da cui deriva la necessit, possiamo dire argotica, di continuo rinnovamento affinch i pi non comprendano ci che si sta dicendo. Una conseguenza, infatti, della dinamicit della lingua francese e delle sue varie forme ( molto probabile che ci accada anche nelle altre lingue) che i neologismi che inizialmente vengono compresi ed utilizzati da poche persone diventano parte del bagaglio lessicale comune, per cui, nel caso degli argot, del verlan o del backslang, i termini perdono la loro funzione di scudo di difesa identitaria socio-culturale ed etnica. Dunque, il fatto che il presidente della Repubblica francese, messo alla prova sul linguaggio moderno dal giornalista Yves Mourousi, dica che una parola risulta sorpassata fa capire che i termini verlaniani hanno il s lidea di incomprensibilit e che, persa questa essenza, essi perdono allo stesso tempo la loro funzione. Sulla scorta di queste considerazioni e tenendo presente non solo le definizioni di gergo e slang fornite nel primo capitolo, ma anche le caratteristiche dellargot approfondite nel corso di questa trattazione, si pu giungere alla conclusione che il verlan propriamente un gergo, piuttosto che uno slang. La propensione verso il primo tipo di categoria data dal fatto che il verlan, come largot, deve intrinsecamente risultare inintelligibile a coloro che non lo parlano visto che vuole rappresentare unidentit comunitaria ristretta e socio-culturalmente compatta al suo interno. Questa tesi suffragata dal principio alla base del verlan, ovvero quello di invertire le sillabe allinterno delle parole per crearne delle nuove: si tratta in sostanza di
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Franois Maurice Adrien Marie Mitterand stato presidente della Repubblica francese dal 1981 al 1988, poi, in un secondo mandato, dal 1988 al 1995. 99 http://www.ina.fr/media/petites-phrases/video/CAB8501059001/mitterrand-cable.fr.html

un gioco enigmistico che ha la sua origine nellanagramma, che consiste nel trasporre le lettere di una parola in modo da formarne unaltra. Questo fenomeno viene spiegato in modo chiaro da Barry J. Blake:

Una delle motivazioni dellargot quella di garantire solidariet allinterno del gruppo, e unaltra quella di fornire un codice segreto che non sar compreso dai bersagli delle attivit criminali e dalle autorit. Questa segretezza raggiunta grazie ad un lessico speciale e mezzi di distorsione fonologica sistematica, come accade nel Pig Latin. []. In molte lingue ci sono particolari forme che sono teoricamente segrete. La maggior parte di queste impiega alcuni mezzi sistematici di distorsione fonologica come la trasposizione delle sillabe o linserimento di ulteriori sillabe. Queste forme di linguaggio sono concepite per restringere la comunicazione agli appartenenti a un gruppo oppure per escludere altri. Vengono utilizzate principalmente dai bambini in et quasi adolescenziale sia per divertimento sia per una vera e propria segretezza, e ci si riferisce qualche volta ad esse come linguaggi ludici, ma vengono usate in un certo modo meno sistematicamente anche in diversi argot non inglesi. I linguaggi ludici erano un tempo popolari tra i giovani parlanti inglesi, ma nelle ultimissime decadi sono passati di moda. Il pi famoso linguaggio ludico il Pig Latin, che coinvolge la trasposizione. Ne esistono alcune variet. Nella maggior parte di queste tutte le consonanti che precedono la prima vocale di una parola vengono spostate a fine parola e sono seguite da -ay100. []. Il Pig latin usato per divertimento o in modo tale che i bambini possano parlare tra di loro di fronte a persone esterne (per esempio, i loro genitori o altri bambini) senza che vengano compresi. Gli estranei probabilmente lo capiranno dopo una breve esposizione, ma il Pig Latin serve tuttora per delimitare coloro che appartengono al gruppo da coloro che non vi fanno parte. []. Un principio comune per camuffare le parole quello di introdurre del nuovo materiale allinterno di ogni sillaba. O si inserisce una sequenza di vocale-consonante prima della vocale di una sillaba oppure una sequenza di consonante-vocale dopo la vocale.101

Citiamo qui di seguito alcuni esempi di linguaggi che si formano sul modello dellanagramma, del back slang o del Pig Latin o che conservano elementi tipici dei linguaggi segreti: il Pitjantjatjara in Australia, il Javanais in Francia, il Nyb kotoba in Giappone, il Bearla Lagair in Irlanda, lo Shelta usato in Irlanda, Gran Bretagna e Nord America, il Lunfardo tipico delle citt di Buenos Aires e Montevideo, il atrovaki nella ex-Yugoslavia e il Louchbem in Francia, ancora.
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Come gi aveva spiegato la giornalista Laura Barnett. Blake, Secret cit., pp. 212, 227, 228, 230

In un certo senso, vero che gli slang possiedono elementi di grande creativit, immediatezza ed efficacia nellesprimere idee e concetti; tuttavia, la scelta di ricondurre il verlan ad un tipo di gergo, con tratti molto simili agli argot francesi, giustificata dal fatto che il suo scopo quello di creare e conservare coesione, identit e segretezza tra i suoi rappresentanti, a discapito di coloro che non lo parlano. Non sarebbe perci del tutto azzardato affermare che il verlan, nel contesto odierno delle Z.U.S. e delle banlieue francesi in generale, rappresenta unevoluzione dellargot nel momento in cui lunica intenzione del parlante quella di comunicare attraverso un codice il pi possibile criptico: si vedr successivamente, quando si analizzer in maniera concreta il verlan e largot in azione, che spesso si assiste a fenomeni di riverlanizzazione, anche molteplice. doveroso soffermarsi ancora un attimo sul concetto di verlan per approfondire laspetto socio-culturale, proprio come si era fatto per largot. Questo permetter, infatti, di scoprire perch tanto spesso argot e verlan vengono associati e messi a confronto. Ricerche fondamentali in questo ambito sono state effettuate dalla linguista americana Natalie J. Lefkowitz102, la quale afferma che il verlan un fenomeno orale originatosi nella classe operaia, nei sobborghi, conosciuti come La Zone, a nord di Parigi, popolati da immigrati. Queste aree consistono principalmente di HLM (habitations loyer modr, letteralmente abitazioni ad affitto moderato), ossia progetti di alloggi sussidiati in stile ghetto nelle regioni industriali periferiche della Francia. Queste zone sono soggette a numerosi problemi urbani senza essere di per s situate in alcuna area urbana; le HLM sono abitate principalmente da francofoni non nativi. Molti di questi immigrati non parlano bene n il francese n la lingua dei loro genitori. Sono in qualche modo catturati tra due culture e sono stati obbligati a crearsene una propria, spesso per mezzo della musica, delle bandes dessines (i fumetti) e del verlan. facile, perci, capire che il contenuto lessicale di questo gergo riguarda soprattutto la sfera della vita quotidiana e temi tab quali il sesso, la droga, la prostituzione e la corruzione. In ogni caso, allinterno del verlan possibile distinguere vari usi dello stesso da parte dei parlanti. Per esempio, il verlan consente di usare un linguaggio volgare mascherando ciononostante la sua crudezza; i parlanti diventano cos abili a celare limpatto delle parole tramite la loro verlanizzazione. Talvolta, come gi dichiarato, lintento pu essere quello ludico: parlare verlan semplicemente un divertimento che permette ai giovani di distaccarsi dalla realt e dalla comprensione degli adulti, nel piacere di trasgredire le regole con luso di parolacce ottenute da sempre nuove combinazioni. Daltro canto, parlare al contrario diviene
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N.J.LEFKOWITZ, Verlan : talking backwards in French, in The French Review, 2 (1989), pp. 312-322

metafora di opposizione e rivolta su piccola scala: coloro che se ne fanno portavoce sentono la necessit di nascondere, di esprimersi meglio, di essere accettati dai loro pari, di sentirsi cool, di essere volgari, di condividere un codice con gli amici riguardo alla vita di tutti i giorni, al tempo libero e alle passioni, di parlare di affari privati, emozionali, sentimentali in una maniera meno trasparente, di travestire gli insulti, di essere eufemistici in merito a questioni canzonatorie, controverse, razziali o tab. Tutti questi elementi accrescono il senso di appartenenza, la complicit, la coesione di un gruppo e ne consentono la sopravvivenza, in contrasto con la societ. , dunque, oggettivamente evidente che argot e verlan condividono molte delle loro caratteristiche essenziali. Non sar allora raro assistere a casi di unione ed interscambio di questi due codici allinterno di uno stesso contesto o discorso. Tecnicamente, inoltre, anche il verlan soggetto a fenomeni di trasformazione non solo fonologica e morfologica, ma pure lessicale. Esemplare il caso della riverlanizzazione: nel momento in cui una parola verlanizzata entra a far parte del lessico comune, perdendo il suo valore criptico, essa pu venir riverlanizzata, subisce cio unulteriore fase di verlanizzazione. Per esempio, a partire da flic, si ottiene keuf, che viene ancora verlanizzato in feuck. Infine, per concludere questa riflessione parallela allargot, pure il verlan soggetto ad influenze di lingue straniere: i prestiti dallinglese e dallarabo sono quelli pi frequenti. Nel primo caso, tenendo presente che il francese un idioma che si espone molto facilmente, consapevolmente ed attivamente a processi di arricchimento e rinnovamento (esisteranno, nonostante ci, coloro che si porranno a difesa del francese standard e, per questa ragione, propugneranno la conservazione della lingua ufficiale e scolastica), linglese, in quanto lingua modello della globalizzazione e della comunicazione interculturale, diventa un mezzo despressione cool allinterno della societ e della realt dei giovani ( probabile che, anche in italiano, faccia pi tendenza dire sono andato ad un party piuttosto che sono andato ad una festa). Tutto ci in linea con il concetto di essere alla moda descritto quando si cercava di spiegare il valore e limportanza dellargot ai giorni nostri. Nel secondo caso, si di fronte a quel fenomeno dimmigrazione che interessa la Francia ormai da tempo: gli immigrati magrebini e nordafricani in generale costruiscono nelle Z.U.S o nelle HLM delle comunit che cementificano la loro nuova e spesso forzata realt sulla lingua; in questi casi dove il codice linguistico ha una forte valenza identitaria. Parlare verlan significa, dunque, far parte di un gruppo, esprimere la propria provenienza, dare un peso alla propria esistenza sociale e da ci hanno luogo ricchi prestiti lessicali e scambi interculturali.

Dopo aver illustrato in maniera chiara e riassuntiva il quadro generale del francese e delle sue varie forme tuttavia, non bisogna dimenticare che la scena linguistica non mai cos lineare e semplice, bens articolata e complessa, non riconducibile ad uno schema unilaterale ora possibile trattare quali sono gli usi che i parlanti fanno di questi linguaggi, ovvero quali sono i contesti in cui ci si esprime in argot e in verlan. Ci concentreremo per lo pi sullambito musicale poich la musica rappresenta meglio di tutti il mezzo di espressione della cultura giovanile, in un paese come la Francia dove il rap ha un ruolo fondamentale in questo. Le prime domande da porsi potrebbero essere: dove troviamo largot (e il verlan, eventualmente o congiuntamente)? In quali settori della vita contemporanea fa la propria apparizione? Esistono delle ragioni per cui quel dato ambito ha scelto questo tipo di linguaggio piuttosto che un altro per veicolare il messaggio desiderato? Senza seguire un preciso criterio storico-cronologico, analizziamo luso dellargot nei mezzi di comunicazione di massa, in modo da trarne alcuni spunti di riflessione e conclusione sul fenomeno in questione. Consideriamo il seguente articolo103:

Il Consiglio104 ha scritto a France 3105 per ricordarle dei termini dellarticolo 4 del suo trattato sui doveri ed oneri, il canale deve occuparsi delluso e del rispetto della lingua francese. France 3 ha appunto diffuso, il 29 gennaio 2004 alle ore 20 e 40, nelledizione Paris-le-de-France del giornale di France 3, un reportage intitolato Pas dkeufs au lyce. Il Consiglio ha ritenuto che limpiego della parola keufs (flics in verlan) nel giornale televisivo contribuisca a mettere sullo stesso piano la lingua standard e i termini familiari e, di conseguenza, ad accentuare la confusione dei livelli linguistici, problema in cui si imbattono numerosi giovani sfavoriti nellapprendimento del francese

Il concetto espresso da questa autorit chiaro: la televisione deve essere un mezzo di comunicazione il pi semplice, trasparente e scevro possibile di forme non standard della lingua francese. Il dibattito a questo proposito piuttosto acceso in Francia. Si era gi accennato nei capitoli precedenti al fatto che sia sempre esistita quella fascia della popolazione che difende il modello aureo dellidioma francese: sin dal diciassettesimo
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http://www.csa.fr/Espace-juridique/Decisions-du-CSA/Usage-de-la-langue-francaise-lettre-a-France-3 Si tratta del Conseil Suprieur de laudiovisuel (CSA), un consiglio creato nel 1989 che vuole garantire la libert di comunicazione audiovisiva in Francia. 105 Un canale televisivo francese a struttura regionale.

secolo, infatti, esistita lAccademia francese, con lo scopo di vigilare e difendere il patrimonio linguistico francese, impedendo la contaminazione da parte di fattori stranieri e poco ortodossi. Pertanto, istituzioni come questultima hanno uninfluenza notevole sui media; infatti, proprio uno scrittore francese, membro dellAccademia francese, Maurice Druon ad affermare la necessit di controllare ed imporre un uso quanto pi standardizzato del francese nelle trasmissioni televisive106. Ecco cosa pensa a questo proposito Louis-Jean Calvet: vero che il francese una sorta di rullo compressore. LAccademia francese ha la tendenza a voler decidere per tutti i francofoni e su tutti i soggetti. Siamo noi che abbiamo la possibilit di cambiare registro, di affermare la nostra identit giocando, per esempio, sugli accenti tonici.[]. Noi siamo degli specialisti dei vasi comunicanti, ovvero noi proviamo a parlare prima di tutto per venir compresi dagli altri107. A questo punto possibile comprendere che, preso atto del fatto che, nella sua essenza, largot, e di conseguenza anche il verlan, un linguaggio popolare, il fenomeno in esame si canalizza e si esprime in quegli ambiti dove la forza della censura meno invadente e dove la libert despressione pressoch illimitata: la letteratura, il cinema e la musica. esattamente qui dove i consumatori di questi tipi di cultura hanno la piena possibilit di scegliere il prodotto, dal momento che, in genere, la lettura, la visione di un film e lascolto non viene imposto n modificato da schemi a cui gli autori devono uniformarsi: sono i lettori che selezionano ci che suscita il loro interesse, sono gli spettatori che decidono i criteri in base ai quali guardare un film o meno, sono gli ascoltatori e i fan dei cantanti o gruppi musicali che vagliano il contenuto della loro musica; sono questi gli attori che permettono, in ultima istanza, che gli artisti letterari, i produttori cinematografici, gli attori e i personaggi musicali abbiano successo e producano cultura. Detto questo, non si deve intendere che non esista la possibilit di un confronto aperto e che esista un sistema di ideologie tirannico controllato dai media; in realt, le discussioni pubbliche di materia linguistica sono alquanto diffuse in Francia, esistono numerosi articoli e servizi televisivi108 che trattano dellevoluzione principalmente lessicale del francese; vi sono pure siti dedicati ai gerghi argotiani e verlaniani che permettono approfondimenti e la possibilit di conoscere questi mondi a s, di capire meglio i giovani e le comunit che si identificano con questi codici.

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http://www.languefrancaise.net/Info/2004-02-24-Sur-le-franc-parler-par-Druon http://www.languefrancaise.net/Info/2004-11-22-Calvet-a-dit 108 http://www.youtube.com/watch?v=hTNDXzjJHfA ; http://www.youtube.com/watch?v=PbjGkiTseY&feature=related ; http://www.youtube.com/watch?v=zJ8XhPSx-HU&feature=related , per citarne alcuni.

Per quanto riguarda la letteratura che fa uso dellargot, si possono citare autori, quali Daniel Pennac, Victor Hugo, Honor de Balzac e mile Zola. Per esempio la traduttrice in italiano ufficiale di Pennac, Yasmina Melaouah, alla domanda qual lostacolo maggiore che ha incontrato traducendo Pennac risponde:

Adesso come se avessi limpressione di aver trovato una voce che sia in sintonia con la sua. Quando ho iniziato a tradurre i suoi libri, invece, il problema fondamentale era quello della peculiarit espressiva di Pennac. Lui usa infatti quello che i francesi chiamano argot: una lingua bassa, fatta di termini gergali e che non hanno corrispondenti in italiano che, come lingua parlata, nata circa 50 anni fa e manca ancora di un reale tessuto comune. In italiano, infatti, i registri pi informali della lingua sono patrimonio dialettale e vengono quindi resi diversamente a seconda delle varianti regionali, per cui difficile riportare delle conversazioni sciolte, informali, che sfiorano il volgare, senza cadere nei regionalismi. E io temevo appunto questo: di fare Pennac milanese o lombardo.109

Victor Hugo, dal canto suo, nella sua opera Les Misrables (pi precisamente nei primi due capitoli del settimo libro del quarto tomo), parla dellargot e delle sue caratteristiche, descrivendola come una lingua delle tenebre, un fenomeno letterario e un risultato sociale e come la lingua della miseria. chiaro che i concetti espressi da Hugo, seppur di inestimabile valore letterario, metalinguistico e sociologico, risultano agli occhi di un lettore contemporaneo alquanto sorpassati, se non addirittura anacronistici. Lo stesso potrebbe valere per i film, quali Fric-Frac di Maurice Lehmann e Claude Autant-Lara, Touchez pas au grisbi di Jacques Becker, Razzia sur la chnouf di Henri Decoin oppure Du rififi chez les hommes di Jules Dassin, che hanno dato inizio ad una tradizione cinematografica in cui largot rappresenta spesso un mezzo di comunicazione efficace in ambientazioni popolari. Queste pellicole infatti sono apparse a partire dal 1939 fino alla met degli anni Cinquanta, per lasciare il posto, negli anni Ottanta, al cinema verlaniano con film quali Marche lombre di Michel Blanc e Les Ripoux110 di Claude Zidi. Per quanto riguarda la produzione odierna, si pu segnalare il film Bienvenue chez les Chtis di Dany Boon (2008), nel quale i protagonisti parlano non tanto argot o verlan,

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http://sorveglianza.host56.com/profgraziano/contenuti/ebook/Daniel%20Pennac%20%20La%20Fata%20Carabina.pdf 110 Il titolo stesso del film una parola verlan che deriva da pourri, che significa corrotto, marcio

quanto una variet diatopica della lingua francese, la cosiddetta lingua piccarda, che ai pi potrebbe risultare piuttosto difficile da comprendere. Veniamo ora allambito che trova unestesa espressione nellet contemporanea sotto il punto di vista dei linguaggi argotici e verlaniani: la musica. Prima di giungere al punto focale di questa trattazione, dove si affronter la questione del rap nella societ del ventunesimo secolo, opportuno far presente che gi negli anni Sessanta-Settanta presente sulla scena musicale uno degli esponenti pi importanti dellargot e del verlan cantati: Renaud Schan, nato a parigi nel 1952. Senza dilungarsi troppo in una descrizione biografica, sicuramente interessante analizzare i suoi testi, di modo da capire, oltre alle tematiche affrontate, come si esplicano in concreto i suddetti codici linguistici. In particolare, si sono scelte due canzoni che sono ormai parte della cultura musicale francese: Marche lombre (da cui stato tratto lomonimo film, citato precedentemente) e Laisse bton. Di seguito riportiamo rispettivamente un estratto di entrambe, da cui si cercher di estrapolare i contenuti pi importanti e pertinenti alla questione dellargot e del verlan.

Quand l'baba-cool cradoque est sorti d'son bus Volkswagen qu'il avait gar comme une loque devant mon rade, j'ai dit Bob qu'tait au flipp : Viens voir le mariole qui s'ramne, vise la dgaine, quelle rigolade ! Patchouli-Pataugas, le Guide du Routard dans la poche, Ar-Krishna mort, ch'veux au henn, oreilles perces, tu vas voir qu' tous les coups y va nous taper cent balles pour s'barrer Katmandou, ou au Npal. Avant qu'il ait pu dire un mot, j'ai chop l'mec par l'paletot et j'ui ai dit : Toi tu m'fous les glandes, pi t'as rien foutre dans mon monde, arrache-toi d'l, t'es pas d'ma bande casse-toi, tu pues, et marche l'ombre!

Une p'tite bourgeoise bcheuse, maquille comme un carr d'as, a dbarqu dans mon gastos, un peu plus tard. J'ai dit Bob qu'tait au flipp : Reluques la tronche la pouffiasse, vise la culasse et les nibards ! Collants lopard, homologus chez SPA, Mono et Shalimar, futal en ska comme Travolta qu'est-ce qu'elle vient nous frimer la tte? Non, mais elle s'croit au Palace ! J'peux pas saquer les starlettes ni les blondasses. Avant qu'elle ait bu son cognac je l'ai chope par le colback, et j'ui ai dit : Toi, tu m'fous les glandes, pi t'as rien foutre dans mon monde, arrache-toi d'l, t'es pas d'ma bande casse-toi, tu pues, et marche

l'ombre ! casse-toi, tu pues, et marche l'ombre!

Jtais tranquille, j'tais peinard accoud au flipper, le type est entr dans le bar, a command un jambon-beurre, puis il s'est approch de moi, pi y m'a regard comme a : T'as des bottes, mon pote, elles me bottent ! j'parie qu'c'est des santiags, viens faire un tour dans l'terrain vague, j'vais t'apprendre un jeu rigolo grands coups de chaine de vlo j'te fais tes bottes la baston ! moi j'y ai dit : Laisse bton ! Y m'a fil un beigne, j'y ai fil une torgnole, m'a fil une chtaigne, j'lui ai fil

mes grolles. j'tais tranquille, j'tais peinard. accoud au comptoir, le type est entr dans le bar, a command un caf noir, puis il m'a tap sur l'paule et m'a regard d'un air drle : T'as un blouson, mecton l'est pas bidon! moi j'me les gle sur mon scooter, avec a j's'rai un vrai rocker, viens faire un tour dans la ruelle. j'te montrerai mon Opinel, et j'te chourav'rai ton blouson ! Moi j'y ai dit : Laisse bton ! Y m'a fil une beigne, j'y ai fil un marron, m'a fil une chtaigne, j'y ai fil mon blouson.

Innanzitutto elenchiamo le parole e le espressioni derivanti dallargot e dal verlan prima nelluno e poi nellaltro testo: baba-cool (hippie), cradoque (sporco), mec (compagno), foutre les glandes (non piacere a), se casser (andarsene), marche lombre (vattene via), gastos (ristorante), pouffiasse (prostituta), culasse (posteriore), nibards (seni), futal (pantaloni), frimer la tte (mettersi in mostra), colback (collo); laisse bton (lascia perdere, da laisse tomber), torgnole (schiaffo), grolles (scarpe), mecton (compagno, da mec) e chouravrai (ruber, da chouraver). Si pu notare come il lessico sia incentrato su temi appartenenti alla vita quotidiana e popolare (il bar, il vicolo), esattamente dove si radica la cultura argotica e verlaniana, a maggior ragione se si considerano gli anni in cui sono state scritte le due canzoni, il 1980 per Marche lombre e il 1977 per Laisse bton (al giorno doggi si di fronte ad una relativa scomparsa di questa componente popolare e tradizionale, a favore di nuovi movimenti in una realt sempre pi cosmopolita, multiculturale, globale e tecnologica). In ogni caso, semanticamente, i termini hanno accezioni familiari, negative, peggiorative e

volgari, tipiche del modo di parlare delle classi meno agiate. A livello propriamente morfologico si possono evidenziare processi di troncamento delle parole (per esempio chveux al posto di cheveux, flipp per flipper oppure jte, jlui, jme al posto rispettivamente di je te, je lui e je me), di suffissazione (pouffia-sse, cula-sse, nib-ard, blonda-sses) di verlanizzazione (laisse bton) e di prestiti linguistici (santiags, starlettes, gastos, colback), che, come gi visto, caratterizzano precisamente la formazione e la struttura del vocabolario argotico. Lintento del cantautore sembra quello di dare voce al vivere semplice e popolare della gente comune, senza nessuna censura o timore pudico. Fatta questa doverosa introduzione al mondo musicale francese argotico (dicendo cos, vogliamo includere qualsiasi forma di linguaggio criptico: verlan, louchbem, javanais, ecc...), arriviamo ora ad esaminare la forma di espressione dellargot per eccellenza: il rap. Perch proprio la musica rap costituisce il veicolo ideale di trasmissione da parte della societ argotica e di quelle comunit la cui chiave di appartenenza un linguaggio cripticoidentitario? A differenza di quanto si possa pensare, esiste una notevole quantit di studi ed approfondimenti in materia, a partire dal professore dellUniversit di Stato della Pennsylvania, Andr J.M. Prvos111, i professori Andy Bennett, Adam Krims e Tony Mitchell, per cui risulterebbe ripetitivo e superfluo descrivere ci che questi esperti hanno scritto in proposito. Ci limiteremo, dunque, a dare una visione dinsieme, il pi chiara e logica possibile, delle ragioni alla base della cultura hip-hop in Francia e della situazione generale, affinch si possano comprendere meglio i testi scelti come modelli rappresentativi di questo mondo musicale, che verranno proposti ed esaminati successivamente. Lhip-hop non un fenomeno prettamente francese, bens americano, nato nelle zone sud del Bronx di New York attorno al 1970. Si tratta di un movimento che interessa i campi della musica, dei graffiti e della danza, diffuso soprattutto tra i giovani e le comunit afroamericane, spesso emarginati e poveri. Importato in Francia nel 1982, lhip-hop, di cui la musica rap rappresenta la voce portante, si diffonde nelle HLM, nelle banlieue, caratterizzate da unalta percentuale dimmigrati provenienti dalle aree delle ex-colonie francesi (i Caraibi, lAlgeria, il Marocco e la Tunisia, eccetera). I rapper traggono spunto da queste realt urbane, rivelando le reali condizioni di vita dei giovani e delle famiglie indigenti delle cit. chiaro, allora, che il rap francese, che si pu dire rappresenti il
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A.J.M.PRVOS, Hip-hop, rap, and repression in France and in the United States , in Popular Music and Society , volume 22 pubblicazione 2 (1998), pp. 67-84 ; J.M.A.PRVOS, Snoop, Ice T, B.I.G., et Tupac : quelques hros du rap gangsta, Cercles 3 (2001), pp. 60-75

secondo mercato musicale mondiale di questo genere, non sia semplicemente una forma di intrattenimento, ma una forma di espressione culturale che interessa questioni sociali importanti e talvolta gravi, che colpiscono le minoranze etniche e la gente che vive nelle periferie cittadine. Di conseguenza, i temi affrontati risultano essere una critica alle autorit, alla loro mancanza di sforzo ed impegno nei confronti delle classi pi povere, allassenza di opportunit per gli immigrati ed i giovani. Limpressione suscitata da questa musica su tali minoranze fa s che gli artisti finiscano per impersonare lopposizione allordine sociale e al sistema politico ed economico, che consentono e creano situazioni di oppressione. Per queste ragioni, il movimento hip-hop viene molto spesso percepito come sovversivo da parte dei governi, i quali preferiscono preservare le tradizioni culturali della Francia, a dispetto dei tentativi delle comunit di affermare la loro diversit ed identit etnica. La storia dellhip-hop, allora, seppur abbastanza giovane, segnata da una serie di controversie legali tra rapper e le autorit, come dimostra il caso del gruppo NTM112 o del rapper Ham113, ma anche da scontri violenti e rivoltosi114. Sono proprio tutti questi fattori che contribuiscono e hanno contribuito al rafforzamento del codice argotico, dal momento che un certo grado di segretezza e incomprensibilit da parte della societ normale indispensabile per garantire quel diritto di parola e pensiero che molto spesso appare scomodo alle classi dirigenti. La creazione di uno scudo linguistico incarna il tentativo di preservare e rafforzare la coesione e lidentit socio-etnica di quei gruppi di emarginati, poveri e dimmigrati che abitano le Z.U.S.. Nonostante non siano da escludere casi di collaborazione e tolleranza dei governi nei confronti del movimento hip-hop, questa espressione artistica e culturale costituisce un simbolo di resistenza, rivoluzione e riscatto sociale per le generazioni di giovani e per le minoranze di ogni genere, in cui il solo uso di un linguaggio segreto e difficilmente decifrabile d origine ad un forte senso di appartenenza e solidariet collettive. Fatte queste considerazioni di carattere socio-culturale, possibile ora approcciarsi in modo pi consapevole ai testi che veicolano questa realt francese, sempre in fermento e tuttaltro che omogenea. A seguire, perci, si prenderanno in esame alcune canzoni che si ritengono rappresentative sia del mondo hip-hop nelle sue tematiche tipiche e

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Nel corso del Freedom Concert, tenutosi il 14 luglio 1995, il gruppo associa il fascismo alla polizia francese nel corso delle loro canzoni sul palco. Nel novembre del 1996, i musicisti vengono condannati a tre mesi di prigione, tre mesi di sospensione e sei mesi di divieto di performance. 113 Ham, nome darte di Mohamed Bourokba processato nel marzo del 2003 per aver diffamato la polizia nazionale. Nel 2008 Ham vince la causa, dedicata alla libert di parola nella nazione. 114 Si ricordino i cosiddetti meutes des banlieues de 2005, ossia le sommosse dei sobborghi pa rigini che hanno luogo nel 2005 a seguito della morte di due adolescenti nord-africani, sfociate in atti di vandalismo per quasi un mese anche in altre regioni della Francia.

fondamentali, sia del mondo dei giovani in cui limpiego dellargot e del verlan gioca un ruolo ludico e criptico allo stesso tempo (permettendo cos di vedere concretizzati la maggior parte dei loro aspetti analizzati in questa trattazione). Come fonte di riferimento per i brani musicali si utilizzeranno i siti www.rap2france.com e www.parolesmania.com. Inoltre, per facilit e linearit di ragionamento decidiamo di partire da quelle canzoni socialmente impegnate, i cui messaggi hanno valore di protesta e denuncia sociale, politica o culturale. Si sottolineeranno, infine, quelle sezioni degne di nota per lanalisi specifica di ciascuna canzone.

Ma France moi elle parle fort, elle vit bout de rves, Elle vit en groupe, parle de bled et dteste les rgles, Elle sche les cours, le plus souvent pour ne rien foutre, Elle joue au foot sous le soleil souvent du Coca dans la gourde, C'est le hip-hop qui la fait danser sur les pistes, Parfois elle kiffe un peu d'rock, ouais, si la mlodie est triste, Elle fume des clopes et un peu d'shit, mais jamais de drogues dures, Hrone, cocane et crack gal ordures, Souvent en guerre contre les administrations, Leur BEP mcanique ne permettront pas d'tre patron, Alors elle se dmne et vend de la merde des bourges, Mais la merde ca ramne la mre un peu de bouffe, ouais. Parce que la famille c'est l'amour et que l'amour se fait rare Elle se bat tant bien que mal pour les mettre l'cart, Elle a des valeurs, des principes et des codes, Elle se couche l'heure du coq, car elle passe toutes ses nuits au phone. Elle parait faignante mais dans le fond, elle perd pas d'temps, Certains la craignent car les mdias s'acharnent faire d'elle un cancre, Et si ma France moi se valorise c'est bien sr pour mieux rgner, Elle s'intriorise et s'interdit de saigner. Non...

C'est pas ma France moi cette France profonde Celle qui nous fout la honte et aimerait que l'on plonge Ma France moi ne vit pas dans l'mensonge Avec le coeur et la rage, la lumire, pas dans l'ombre. Refrain(x2) Ma France moi elle parle en SMS, travaille par MSN, Se rconcilie en mail et se rencontre en MMS, Elle se dplace en skate, en scoot ou en bolide, Basile Boli est un mythe et Zinedine son synonyme. Elle, y faut pas croire qu'on la dteste mais elle nous ment, Car nos parents travaillent depuis 20 ans pour le mme montant, Elle nous a donn des ailes mais le ciel est V.I.P., Peu importe ce qu'ils disent elle sait grer une entreprise. Elle vit l'heure Amricaine, KFC, MTV Base Foot Locker, Mac Do et 50 Cent. Elle, c'est des p'tits mecs qui jouent au basket pas d'heure, Qui rve d'tre Tony Parker sur le parquet des Spurs, Elle, c'est des p'tites femmes qui se dbrouillent entre l'amour, les cours et les embrouilles, Qui coutent du Ra, Rnb et du Zouk. Ma France moi se mlange, ouais, c'est un arc en ciel,

Elle te drange, je le sais, car elle ne te veut pas pour modle. Refrain x2 Ma France moi elle a des halls et des chambres o elle s'enferme, Elle est drle et Jamel Debbouze pourrait tre son frre, Elle repeint les murs et les trains parce qu'ils sont ternes Elle se plait foutre la merde car on la pousse ne rien faire. Elle a besoin de sport et de danse pour vacuer, Elle va au bout de ses folies au risque de se tuer, Mais ma France moi elle vit, au moins elle l'ouvre, au moins elle rie, Et refuse de se soumettre cette France qui voudrait qu'on bouge. Ma France moi, c'est pas la leur, celle qui vote extrme, Celle qui bannit les jeunes, anti-rap sur la FM, Celle qui s'croit au Texas, celle qui peur de nos bandes,

Celle qui vnre Sarko, intolrante et gnante. Celle qui regarde Julie Lescaut et regrette le temps des Choristes, Qui laisse crever les pauvres, et met ses propres parents l'hospice, Non, ma France moi c'est pas la leur qui fte le Beaujolais, Et qui prtend s'tre fait baiser par l'arrive des immigrs, Celle qui pue le racisme mais qui fait semblant d'tre ouverte, Cette France hypocrite qui est peut tre sous ma fentre, Celle qui pense que la police a toujours bien fait son travail, Celle qui se gratte les couilles table en regardant Laurent Gerra, Non, c'est pas ma France moi, cette France profonde... Alors peut tre qu'on drange mais nos valeurs vaincront... Et si on est des citoyens, alors aux armes la jeunesse, Ma France moi leur tiendra tte, jusqu' ce qu'ils nous respectent.

Questa canzone stata scritta dalla cantante francese di origini cipriote Mlanie Georgiades, conosciuta come Diams. Il brano fa parte dellalbum Dans ma bulle, pubblicato nel 2006; il suo significato si pu racchiudere nel concetto di rifiuto della Francia per come attualmente. La cantante ripete in modo indignato che quella che viene presentata agli occhi del mondo non la vera Francia, quella che lei vive; vorrebbe che i suoi valori fossero rispettati e non messi da parte da chi al potere. Particolarmente significative risultano essere le ultime due righe, nelle quali Diams incita i cittadini, la giovent soprattutto, alle armi, per tener testa a questa Francia, finch essi non verranno rispettati. Si tratta di un appello, non tanto violento, quanto pacifico, al risveglio culturale del popolo, in nome della libert di pensiero, dei valori e del rispetto per la diversit. Dal punto di vista linguistico, oltre a notare un uso frequente di termini inglesi e sigle come MTV, KFC, Foot Locker, V.I.P. shit, SMS, MSN, MMS e BEP (brevet dtudes professionnelles), vi sono alcuni lemmi di carattere argotico: bled (soldi), kiffe (amare, da kiffer), clopes (sigarette), bourges (borghesi), bouffe (cibo), scoot (scooter troncato) e lespressione puer le racisme, che significa essere razzista.

l'ombre du Show-Business Combien de temps? Combien de temps? Vont ils touffer notre art Combien de temps? Vont-ils se partager les victoires de la musique On s'en fout on est rels nous, t'es fou toi Ils tentent d'touffer notre art faut tre honnte Ils refusent de reconnaitre qu'en ce sicle Les rappeurs sont les hritiers des potes Notre posie est urbaine, l'art est universel Notre posie est humaine Nos textes sont des toiles que dvoilent nos mal-tres des destins sans toiles Nos lettres, photographies des instants Deviendront des tmoins chantant le pass au prsent Un piano, une voix tu vois l'art des pauvres n'a besoin que de ca

Rassemble les curs avant les corps Faisant des corps des dcors Mettant les curs en accord l'ombre du show business l'ombre du show business [] J'cris des posies de larmes Des pluies de pleurs ils veulent tuer mon art Mais mes oeuvres demeurent A l'ombre du show business mes vers sont des clats Qui rayonnent sur les curs C'est pas grave s' ils m'cartent J'ai grandi sur du verglas Ou chaque chute peut tre fatale Dans le balais des balles Dans le dialogue du mtal La France nous mis de cot Je l'ai cris ce qu'on ressent quand on est rejett Sans pudeur je l'ai dcrit T'es fouuuuuuuu toi Ca fait 20 ans qu'on chante la banlieue 20 ans qu'ils dcrient nos crits en haut lieu 20 ans qu'ils touffent nos cris Qui transcrivent les crispations des curs en crise et les conditions de vie de nos frres en prison 20 ans qu'on ouvre des fentres sur des avenirs sans horizons 20 ans qu'on pose nos mains sur des plaies ouvertes qui saignent le rejet Car l'galit des chances n'est qu'un projet. []

Je rappe la force des mots sans artifices Moi c'est force de mots que j'suis artiste J'pratique un art triste, tristement clbre Car c'est travers nos disques que la voix du ghetto s'lve Mon rap est un art proltaire alors les minorits y sont majoritaires Mais comme tout art je pense que le rap transcande les diffrences

Ecco qui, invece, un estratto di una canzone di Kery James, rapper, cantautore e ballerino francese, nato nelle Indie orientali da genitori haitiani; tratto dal cd lombre du show business, il brano porta il medesimo titolo e, nonostante non sia un esemplare significativo per quanto riguarda luso dellargot, molto interessante dal punto di vista contenutistico e concettuale. Vi infatti racchiusa, se cos si pu dire, lideologia di questo artista circa la musica e il rap: egli ritiene che i rapper siano gli eredi dei poeti che compongono la loro

poesia su delle tele, e che portano lonere di testimoniare la realt umana. Le parole sono, di conseguenza, gli strumenti della sua arte e questultima ha il compito di trascendere le differenze di classe e di razza. Kery James si dichiara, sempre nel testo, voce e portavoce della banlieue; tuttavia, malgrado ogni possibile e disperato tentativo, la societ far s che la sua musica resti nellombra, poich luguaglianza delle possibilit non altro che un progetto. Il rap di questo cantante vuole essere profondamente urbano, vuole esprimere la sofferenza dellemarginazione per coloro che non hanno la possibilit di avere un futuro prospero, vuole essere unarte proletaria contro il monopolio in generale. Questa canzone descrive molto bene la situazione, seppure possa sembrare fin troppo drammatica e pessimistica, di quelle comunit dimmigrati che vivono ai margini della societ; lunico mezzo di sfogo ed identit si pu trovare nella musica e nellarte del rap.

Aujourd'hui sera le dernier jour de mon existence La dernire fois que je ferme les yeux Mon dernier silence J'ai longtemps cherch la solution cette nuisance a m'apparait maintenant comme une vidence Fini d'tre une photocopie Finis la monotonie, la lobotomie Aujourd'hui je mettrais ni ma chemise ni ma cravate J'irais pas jusqu'au travail, je donnerais pas la patte Adieu les employs de bureau et leur vie bien range Si tu pouvais rater la tienne a les arrangerait a prendrait un peu de place dans leur cerveau triqu a les conforterait dans leur mdiocrit Adieu les reprsentants grassouillets Qui boivent jamais d'eau comme si il ne voulaient pas se mouiller Les commerciaux qui sentent l'aftershave et le cassoulet Met de la mayonnaise sur leur mallette ils se la boufferaient Adieu les vieux comptables sniles Adieu les secrtaires dbiles et leurs discussions striles Adieu les jeunes cadres frachement diplms Qu'empileraient les cadavres pour arriver jusqu'au sommet

Adieu tous ces grands PDG Essaies d'ouvrir ton parachute dor quand tu te fais dfenestrer Ils font leur beurre sur des salaris dsesprs Et jouent les vierges effarouches quand ils s'font squestrer Tous ces fils de quelqu'un Ces fils d'une pute snob Qui partagent les trois quarts des richesses du globe Adieu ces petits patrons Ces beaufs embourgeoiss Qui grattent des RTT pour payer leurs vacances d't Adieu les ouvriers, ces produits prims C'est la loi du march mon pote, t'es bon qu' te faire virer a t'empchera d'engraisser ta gamine affreuse Qui se fera sauter par un pompier, qui va finir coiffeuse Adieu la campagne et ses familles crasseuses Proche du porc au point d'attraper la fivre aphteuses Toutes ces vieilles, ses commres qui se bouffent entre elles Ces vieux radins et leurs conomies de putes d'bouts de chandelles Adieu cette France profonde Profondment stupide, cupide, inutile, putride C'est fini vous tes en retard d'un sicle

Plus personne n'a besoin de vous bande dincestes Adieu tous ces gens prtentieux dans la capitale Qu'essaient de prouver qu'ils valent mieux que toi chaque fois qu'ils t'parlent Tous ces connards dans la pub, dans la finance

Dans la com', dans la tl, dans la musique dans la mode Ces parisiens, jamais contents, mdisants Faussement cultivs, peine intelligents []

Il testo sopra riportato stato composto dallartista rap Orelsan e fa parte dellalbum Le Chant des sirnes pubblicato nel settembre 2011. Gli argomenti qui affrontati si discostano da quelli presentati dalla canzone precedente, non tanto perch non si ha pi a che fare con una critica alla societ, quanto perch qui la critica riguarda un po tutte le persone: Aurlin Cotentin, meglio conosciuto come Orelsan, un cantante che fonda il suo cosiddetto flow su uno stile molto crudo, a tratti omofobo, per cui non c da meravigliarsi se tra le sue rime abbondano aspre accuse e contestazioni ad ogni tipo di persona. In questo caso specifico, per esempio, egli immagina che sia lultimo giorno della sua esistenza e decide di dire addio a tutti gli individui insulsi ed ipocriti della vita: addio agli impiegati degli uffici e alla loro vita ben sistemata, se tu potessi fallire la tua, ci li sistemerebbe, addio agli stupidi segretari e alle loro sterili discussioni, addio agli stronzi imborghesiti, addio a questa Francia profonda, profondamente stupida, cupida, inutile, putrida e cos via. Si tratta, in effetti, di una denuncia dei vizi, delle frivolezze e delle bassezze umane. Ad inasprire questo scenario concorrono in modo del tutto funzionale alcuni termini e locuzioni argotici come boufferaient (mangiare), beurre (soldi), beaufs (stronzi), pote (amico), se faire sauter (farsi scopare), connards (stronzi), pub (pubblicit, troncata) e la com (comunicazione, troncata). Essi vanno intesi con unaccezione negativa e dispregiativa, talvolta ironica, ancor meglio comprensibili se si ha la possibilit di ascoltare il tono di voce indignato del cantante stesso.

(Refrain) Ce qui nous anime c'est le combat qu'on doit mener Facile d'tre lche et d'abandonn Laisse moi t'en parler De les dranger Tout a doit changer J'ai le got amer de la dfaite sa mre La bouche pteuse, la gerbe A remplacer le venin je deviens ce

que j'ai pas voulu tre J'ai voulu mettre un coup de frein j'ai fini dans les roses Les plus belles ont pouss dans la merde on a mal fait les choses C'est moi qui finit fan j'savais qu'il fallait pas que je m'expose Allez parlez moi j'm'en bats les baloches tout mes ennemis voudraient que je raccroche

Les crampons, grand con Je te raccroche le pif tu me fais mal la caboche la vie pue de la gueule j'vais pas la galoche! Rap la Gavroche, on vient pas passer la pommade Dans les manifs c'est pas des slogan qui me faut c'est des grenades Enfoir faut bien les dissuader c'est comme a qu'on ngocie Les boss qui licencient squestrezles dans les usines Ne me demande pas de piss j'ai du THC dans les urines On subit mais on sublime l'adversit faut la soulign On est blacklists et nos blases ils les ont surligns On se fait disquett il tentent de nous faire oublier (Refrain) Je viens de parler de ma mre, de mes khoyas, de mes criminel en herbes 6 du mat' paire de menottes, ce que le diable nous rserve

Ouvre les yeuz vas-y prend note, tu veux parler Vas-y parle bien sinon shut up Je viens parler de mes potes qui aiment traner tard le soir oui soire rn Classico et tous dchans tends la patte gauche a nn Oui des mosque sous scell, d'une religions grill Qu'est ce que la lacit quand on doit se cacher pour prier Et parlez a voix haute, je viens parler a voix basse Fils de lche me traite d'immigr aimerais dnigrer ma race Parle d'une poque de b-chtar, un polar de gens soumis o le chef d'tat prend le peuple pour Katsumi Te parler de Mohamed Bouazizi d'un peuple du Je te parle de mon bled d'un dictateur dchu Oui croire qu'on a ce qu'on mrite, histoire et priple mais c'est rien Tuez-les tous Dieu reconnatra les siens []

La canzone appena riportata, Jte parle di Sniper, molto interessante sotto parecchi punti di vista. Innanzitutto bisogna precisare che non si tratta di un solo rapper, bens di un gruppo composto da quattro cantanti provenienti dalla Tunisia, dallAlgeria, dallisola della Riunione115 e dalla Francia; tale dato risulta rilevante in considerazione dei temi da essi affrontati. Lintento quello di formare ununione di etnie differenti contro le ingiustizie sociali, i pregiudizi religiosi e di razza (oui des mosque sous scell, dune religions grill, quest ce que la lacit quand on doit se cacher pour prier); ancora una volta si di fronte ad un appello e ad un impegno attivo in nome dei diritti e delle libert di espressione. In secondo luogo, la denuncia avviene, anche in questo testo, attraverso la forza di parole ed espressioni derivanti dallargot e dal verlan: jmen bats les galoche (me ne sbatto le palle), crampons (traducibile eufemisticamente in rompiscatole), con, pue de la gueule (avere un alito cattivo), manifs (manifestazioni), enfoir (intensifica un insulto), blases (nomi), en herbe (principianti), mat (mattino), potes, b-chtar (pazzo in verlan), polar (cazzo) e bled (paese dorigine). La durezza delle accuse
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Si tratta di unisola nel mar indiano, ad est del Madagascar, appartenente ammi nistrativamente alla Francia.

maggiormente inasprita dallinserimento di parole come shut up, blacklists e khoyas (un cibo indiano a base di latte). proprio tale impiego che ci permette di notare un certo distacco tra un linguaggio criptico quale largot e un registro linguistico quale pu essere lo slang: infatti, luso di parole inglesi potrebbe s far pensare al fatto che largot incline ad assorbire sotto forma di prestiti termini di origine straniera, tuttavia, nel momento in cui questi ultimi non vengono sottoposti a processi di trasformazione linguistici, non acquisiscono quel valore che permette a chi li usa di sentire una precisa ed intima appartenenza al proprio gruppo, anche perch manca quellelemento di segretezza ed indecifrabilit che contraddistingue il vocabolario argotico. evidente che dire crampons assume una sfumatura molto pi criptica ed incomprensibile che dire disquett. Pertanto, sarebbe forse pi giusto classificare queste voci come semplice slang piuttosto che argot.
Comme tout l'monde je vis ma vie Avec Joe Black aux fesses Des montagnes de soucis qu'on ne monte pas en tire-fesses Des devoirs quon nglige, ou des choix qu'on regrette Un gros apptit qui ne bouffe que des miettes, oui mec.. J'ai connu la dalle, faut qu'mon fils connaisse la graisse Comme tout le monde j'ai fait du mal Faudrait bien que je me confesse Avant que tout s'croule, a ma mre lui faire un building La vie a donne des coups laisse moi faire du body-building. Besoin d'avoir du standing avec une standing, mec Ovation Aprs le ding ding dong mec, pour ma zone Faire le tour du monde avec mes camarades Squatter les hits parade avec mes Khalalaa La vie c'est voyager pour rire pas des bougies d'anniversaire qu'on teint avec des soupirs Fini de voir nos yeux faire les Canadair vivons vite nos mdailles avant qu'il nous reste que les revers! Mbabaa ! J'ecris a comme un livre o les pages se terminent Jai plus le temps car je dois men aller loin de l avant que je fly fly fly j'ai besoin de time, time, time briller dans le ciel devenir un symbole dployer mes ailes que je m'envole faudra bien que je fly fly fly j'ai besoin de time, time, time Oui mec j'ai besoin de time avant que mon me fly tu sais j'ai pas la voiture moi de Martin McFly Donc dit toi qu'c'est maintenant que je dois bien faire mes baills si la vie me crve les yeux t'inquite j'la vivrai en Braille il y a tellement de chose vivre tellement de chose voir moi j'ai besoin de beaf trop, trop besoin de gloire car avant de remplir mon bide j'dois remplir celui du bled aider mon bidonville pour qu'il se pse aprs un rve moi J'ai besoin de voir ou le soleil se couche Quitter ce got de goudron qu'on a tous dans la bouche tellement de promesse tenir de chose accomplir besoin d'emmagasiner de magnifiques souvenirs mais dis moi qui au fond sait quand je partirai donc laisse moi vivre lombre sous une belle palmeraie avec tout mes potes, ma famille mes cts

j'ai besoin de leurs love pour savoir qu'j'ai exist

[]

Con questa canzone iniziamo lapprofondimento sul secondo blocco di testi, che potremmo dire meno impegnati socialmente, dal momento che i loro rispettivi artisti focalizzano la loro attenzione non esclusivamente sulla denuncia e sulla critica della societ, bens mirano ad esprimere i problemi e le loro difficolt in una dimensione pi limitata e personale. Ci non toglie che anchessi possano voler trasmettere al loro pubblico dei messaggi di disapprovazione e malcontento per quanto riguarda le comunit e le condizioni in cui vivono. La distinzione nasce soprattutto dal fatto che questa musica, nel suo complesso, risulta apparire (ma non detto che nellintento degli artisti vi sia tale corrispondenza) pi commerciale, dai toni meno accesi ed indirizzata ai giovani, i quali hanno la possibilit di identificarsi con un linguaggio moderno e argotico (in una prospettiva, forse, pi ludica di quella percepibile precedentemente). Il brano si intitola Fly, dellalbum Le Corbeau, composto dal rapper francese di origini comoriane Soprano, nome darte di Sad MRoubaba. Leggendo le rime della canzone si pu capire perch si parlato di dimensioni ridotte: il cantante non parla tanto della societ in generale, quanto del suo gruppo di camarades, della sua zone, della sua famille. Ci non significa che si di fronte ad una mentalit pi provinciale o meno drammatica rispetto al quadro finora presentato dagli altri rappresentanti della scena rap francese: forse Soprano desidera semplicemente circoscrivere i problemi generali alla sua vita quotidiana personale, parlando in modo pi diretto delle difficolt delle banlieue, come se la sua esperienza potesse essere rappresentativa di molte altre realt locali esistenti. A questo proposito appropriato constatare che egli nato e vive tuttora a Marsiglia, una citt con una ricca storia di immigrazione e convivenze multietniche. Per quanto riguarda, invece, laspetto pi giovanile di questo brano, di cui si accennava in precedenza, si possono notare i frequenti usi di parole inglesi quali fly (dal titolo stesso), standing, bodybuilding, squatter, ma anche dellargot con parole molto conosciute tra gli adolescenti francesi, come bled, bouffe, dalle (fame), beaf (soldi), bide (pancia). Da notare come esse facciano parte delle sfere tipiche di cui largot si sempre occupato, ossia quella della fame, della povert e della miseria. In conclusione, sebbene possa sembrare che il rapper sia pi distaccato e meno coinvolto emotivamente nelle grandi questioni sociali e culturali, grazie alluso di questo vocabolario semplice ma pieno di vissuto che lascoltatore

riesce a percepire meglio il messaggio, aiutato anche dal fatto che il linguaggio possiede un approccio pi alla moda con cui ci si pu immediatamente identificare.

As salam alaykoum, wa alaykoum salam Whatever your religion, kiss the ring on the Don Bienvenue dans mon 78 Les vendeurs les compet' Les balances se font rosser devant les keuf fais pas la trompette Nous on fume la paki Adeptes de car-jacking On peut passer la nuit la semaine toute l'anne sur un parking Les rebellions les cocktails Tournantes htel Ici l'argent est sale mais nos avocats font la vaisselle Mantes-la Tuerie Sartrouville Poissy Pour les sans papiers ouais tous les chemins mnent Roissy Chanteloup les vignes Aux anciens d'ma ville Welcome dans les Yvelines o la poisse demande asile Mangeurs de re-pie Ici on s'contente d'un rien Btiments dtruits mais nos mchoires n'y sont pour rien Tribunal de Versailles Lance-ba reprsailles Tu peux me voir a Trapes galrien et truand comme Morsay Sheytan tire vers le bas La Sunna vers le haut J'reste entre les deux bikrave du shit sous un prau As-Salamu Alaykum, Wa `alaykums-salm As-Salamu Alaykum, Wa `alaykums-salm On a laiss quelques plumes verser quelques larmes J't'ai commenc aux poings j't'ai finit

la lame As-Salamu Alaykum, Wa `alaykums-salm As-Salamu Alaykum, Wa `alaykums-salm Ne me demande pas pourquoi la concurrence khaf, Reuf Jme rappelle des Gremlins aux Mureaux Frro Sarajevo Les chars rade dessence compltement fonse-d voitures l-vo Nuit blanche a Bois DArcy Braquage de pharmacie Caillera comme ingrdient a fait vite des prisons farcies Les potos dElancourt 78 Guyencourt Ca bikrave des litrons ouais les tipeu nvont plus en cours Commissariat brul Putain drebellion Nique sa mre la lune frre on veut viser le million Expression Direkt, lyrics de Kertra Les ti-peu peura devant le hall avec ou sans contrat 4eme et des soutiens 3eme insertion Trafiquant runion agression et squestration On va plus en classe Nous on veut des tass Frre il ny a quun O entre laudace et le Dass Parfois je gagne du temps Souvent je perds des refrs En souvenir du pass, Brams repose en paix []

Ecco qua un altro frammento di testo musicale degno di nota: Bienvenue dans le 78 del rapper originario del Marocco, La Fouine (Louni Mouhid). necessario premettere che lo

stile di rap un po differente rispetto a Fly, visto che qui ci si avvicina molto al genere gangsta, in cui la violenza, le armi, il sesso e la corruzione sono argomenti ricorrenti. Ciononostante, la prima cosa che salta allocchio il ritornello, introdotto sin dallinizio, che si rif ad un tipico saluto arabo in uso tra i musulmani che significa approssimativamente sia la pace con te, che anche la pace e la salute siano con te. Tale scelta poetica significativa ma non stupisce, se si considera che la musica di La Fouine, data la sua discendenza magrebina, costellata da riferimenti alla lingua e alla cultura araba. Richiamando i concetti esposti nel capitolo precedente, si pu capire che siamo davanti ad un esempio pratico e palese dellespressione del mondo e delle comunit arabe presenti in Francia. Tutte le idee ed i sentimenti di solidariet, coesione, difesa sociale, eccetera, di cui si parlato, confluiscono ora nel rap, costruendo una realt specifica e comprensibile ai soli cosiddetti iniziati. Non a caso, questa canzone risulta di complicata decifrazione: numerosi sono i riferimenti a personaggi rap, ad elementi geografici, ad esperienze vissute nella realt (anche virtuale, sebbene qui laccostamento possa sembrare paradossale) del cantautore. Un altro fattore che incrementa laspetto criptico luso abbondante di argot e verlan, anchessi perfettamente contestualizzati nella vita del ghetto per quanto riguarda la sfera semantica: keuf (poliziotto), paki (erba pakistana), re-pie (pietra), lance-ba (bilancia o infischiarsene116), galrien (difficile), bikrave (rubare droga), khaf (essere eretico), reuf (fratello), fonse-d (sfondato), l-vo (rubate), caillera (delinquenti), potos, litrons (litri di vino), tipeu (i giovani, i piccoli), nique (scopare), peura (rap) e tass (puttane). Chi riesce, dunque, a comprendere tutte le parole e tutti i riferimenti interni al testo realizza che lintento implicito quello di insultare in modo celato, ma allo stesso tempo volgare, i nemici della vita quotidiana, e di esaltare la giustizia (nei confronti dei rivali nelle lotte del ghetto) e lo spirito di coesione del proprio gruppo per mezzo di uno strumento caustico e pungente come il codice linguistico e criptico dellargot/verlan. In tutto questo, si pu evincere un certo senso di compiacimento nel trovare le giuste rime mordaci e i giusti riferimenti linguistici per offendere il proprio bersaglio. Dal punto di vista di unanalisi linguistica, sono di rilievo i casi di verlan come tipeu, derivato da petit, peura, da rap con un aggiunta di coppia vocalica (per essere preciso, il processo esatto stato: rap > rap-eu > peu-ra) e reuf, da frre (frre > frreu >reu-fr > reuf).

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Il contesto risulta piuttosto oscuro per poter dare una traduzione precisa ; tuttavia, sembrerebbe pi adatta la seconda opzione fornita, dal momento che in quel significato il termine di partenza, balance, ha unaccezione argotica.

On prtend pas tre des modles pour les gosses Ni pour personne d'autre ! On tiens juste dire que... le pont qui mne au succs Est un pont fragile J'ai demand pardon sans qu'on puisse me l'accorder J'ai demand ma route sans qu'on puisse me l'indiquer J'ai troqu mes tudes contre un disque de platine Tout en sachant qu'tt ou tard ton public te pitines J'ai vu les choses en grand, j'ai du temps, j'ai du talent Je reste sur mes gardes, je n'suis qu'un homme a capture mon image dans des 7D Canon Tout a j'le fais pour moi, ceux qui doutent et la daronne J'ai pt les plombs ! (J'ai pt les plombs) J'ai quitt l'cole ! (J'ai quitt l'cole) Si seulement tu savais (Si seulement tu savais) Tout le mal que je garde (Tout le mal que je garde) (Refrain) C'est ma direction ! J'ai pt les plombs, sans abandonner ni baisser les bras Plus d'nouvelles, batterie faible,

maldiction Dornavant, je vais de l'avant, c'est ma direction Ma direction J'ai fuis les sonneries, les bruits d'chaises Moi j'cherchais d'autre style de richesses Du journal d'Anne Frank c'lui d'Bridget J'ai jamais kiff lire depuis qu'jai 12 piges, malgr les ratures j'gratte le papier C'est ma direction, j'me suis pas parpill Plaqu plus d'une fois, dos au re -mu Trop fier pour demander d'l'aide au RMI Les srabs en guise de mif, l'estrade en guise de but Frein par les fils de chhhut... J'me souviens qu' la base on voulait mme pas toucher d'bl a rappait sale quand on s'entassait tous chez le Blanc Tu connais pas d'hypocrite, c'est l'pro' J'crivais dans l'trom avant d'aller m'casser l'dos Aujourd'hui tout a n'aurais pas d'sens Sans tout ce sacrifices, sans toute cette patience []

Ma direction una canzone del gruppo Sxion dAssaut, uscita nel 2012 nel cd LApoge. La band composta da otto membri di varie origini (Senegal, Costa dAvorio, Repubblica Democratica del Congo, Guinea e Mali) ma cresciuti principalmente a Parigi. Tutto ci ha delle evidenti conseguenze sulla loro musica e sul loro stile in generale: essi hanno infatti vissuto nelle banlieue e conoscono bene la situazione degli immigrati, degli emarginati e dei poveri parigini. Con questo bagaglio di esperienza ed il loro background etnicoculturale la loro musica costituisce, a livello concettuale, una sorta di via di mezzo tra il primo e il secondo blocco designati allinizio di questa analisi (una distinzione puramente arbitraria, funzionale solamente ad unillustrazione pi ordinata, visto che non facile operare una netta divisione in considerazione di quella che una percezione soggettiva dellintento di ciascun rapper e delle loro vere e proprie intenzioni ideologiche). La dichiarazione allinizio del brano riportato significativa a questo proposito: essi non

intendono essere un modello per i giovani e per nessun altro; vogliono unicamente mostrare che il ponte che porta al successo fragile. Ci significa che, sebbene loro siano riusciti a superare gli ostacoli della giovent e della vita, non detto che il peggio sia passato, dato che lessere famosi pu comportare rischi ben pi gravi, come la discriminazione, le accuse infamanti (plaqu plus quune fois, dos au re-mu) e le tentazioni dei soldi (jme souviens qu la base on voulait mme pas toucher dbl). Per essere pi chiari, limpiego del linguaggio argotico crea quella solidariet ed unione necessaria per difendere la forza e la coesione ottenuta con i sacrifici e le lotte. Si voluto prendere in esame questo gruppo poich possibile individuare un certo equilibrio tra, appunto, la denuncia della societ e la volont di consolidarsi come comunit da sempre messa da parte e vittimizzata dai valori comuni della massa e dei mass media, un equilibrio tra la lingua francese standard e lintroduzione in essa di una serie di parole argotiche e verlaniane, arabe e non: daronne (mamma interessante notare che questa parola sopravvissuta nei secoli ed ha conservato il suo significato originario argotico fino ai giorni nostri), pt les plombs (diventato pazzo), piges (anni), kiff, gratte (scrivere), re-mu (muro), srabs (compagno), mif (famiglia), bl (soldi), pro (problemi) e trom (metro). Nel presente capitolo si voluto illustrare come si sviluppa il linguaggio dellargot contemporaneo in chiave hip-hop. indiscutibile il fatto che la cernita dei temi, dei rapper e delle loro canzoni non deve essere considerata in modo dogmatico, n univoco, poich, come si detto pi volte, la realt molteplice ed eterogenea. Non esiste un criterio assoluto che permetta di stabilire quale elemento meglio rappresenti un fenomeno, come non esiste, nella pratica concreta della lingua, una regola o una definizione che permetta di dire che un termine argot, slang, gergo o un semplice registro familiare; la chiave della questione, si ritiene, sta nel valutare la percezione ed il valore che quella parola, quel brano e quella espressione assumono nel contesto selezionato, tenendo presente il livello di consapevolezza linguistica del parlante. Detto ci, sembra che si sia data una chiara e lineare visione di come e di come viene usato largot ed il verlan, della loro funzione e della loro portata a livello sociale e culturale. Purtroppo un lavoro di questo genere non pu mai considerarsi completo ed esaustivo al cento per cento, n dal punto di vista di quanti brani vengono sottoposti ad indagine, n dal punto di vista semantico ed etimologico dei lemmi argotici e verlaniani: questo, infatti, dovuto allinfinita e grandiosa capacit della lingua e dei linguaggi di essere in movimento, di mutare incessantemente le loro forme e strutture, di adattarsi, di acquisire e di donare nuovi elementi: tutte caratteristiche proprie, intrinseche ed essenziali dellargot.

CAPITOLO 4
Mini dizionario dellargot contemporaneo

In questo capitolo si vuole presentare in maniera schematica quellinsieme di vocaboli che appartengono al linguaggio argotico/verlaniano odierno e che sono maggiormente in voga sia tra quelle comunit etnico-culturali di cui si parlato in precedenza sia tra i giovani francesi in generale. Bisogna precisare che lelenco di parole di seguito riportate non pretende di essere esaustivo e definitivo, poich possibile che non ci siano significati univoci nei singoli lemmi, che ci siano trasformazioni semantiche degli stessi nel corso del tempo, che ne nascano di nuovi, che ne scompaiano di altri o che subiscano cambiamenti morfo-fonologici. Essendo, infatti, un corpo linguistico gergale in costante evoluzione, difficile cogliere una definizione assoluta di tali termini. Come principale fonte di riferimento utilizziamo un sito internet che di per s cerca di raccogliere il divenire di realt del linguaggio a dir poco eterogenee: http://www.dictionnairedelazone.fr
Aps avv. Non (verlan di pas). Sarracher v. Andarsene. Satchaver v. Andarsene. Auch agg. Caldo (verlan di chaud) Babtou s.m. Persona bianca europea (verlan di toubab). Bader v. Preoccuparsi, stressarsi, angosciarsi (da bad, in inglese) Bailles s.f. pl. Novit. Bdaver v. Fumare haschish o cannabis. Bjr v. Vomitare (verlan di gerber). Belek s. Attenzione. Bton v. Cadere (verlan di tomber). Bled s.m. Paese dorigine. Bicrave v. Vendere droga. Beaf/Biff s.m. Soldi. Biatch s.f. Prostituta (dallinglese bitch). Bolos s.m. Vittima, sottomesso. Bonasse s.f. Bella ragazza. Bouillave v. Possedere sessualmente. Boule s.m. Culo, posteriore. Bebar s.f. Barba (verlan di barbe). Caillasse s.f. Soldi. Caillera s.f. Gentaglia (verlan di racaille). Cainfri s. Africano (verlan di africain). Cainri s. Americano (verlan di ricain). Caner v. Uccidere. Carouf s.m. Supermercato Carrefour. Cfran s.m. Francese dorigine (verlan di franais). Cheum agg. brutto (verlan di moche). Choper v. Arrestare, rubare, sedurre.

Cond s.m. Poliziotto. Garette-ci s.f. Sigaretta (verlan di cigarette). Crasseuse s.f. Donna dai facili costumi. Dalle s.f. Fame. Damer v. Mangiare. Daron-nne s. Padre, madre. Dasse s.m. Sida (AIDS). Dp s.m. Omosessuale (verlan di pd). Derche s.m. Chiappe, ano, posteriore. Deuspi agg. Veloce (verlan di speed). Dikave v. Guardare, vedere. Douiller v. Pagare. Die/dead agg. Morto, stanco (dallinglese). Faya agg. Stanco, drogato (dallinglese fire). Feuj s. Ebreo (verlan di juif). Feumeu s.f. Ragazza, donna (verlan di femme). Fonced agg. Stanco, drogato, fatto (verlan di dfonc). Fouf s.f. Sesso femminile. Foulek agg. Folle, pazzo. Frais agg. Bello, forte, carino. Gadji s.f. Ragazza, donna (dal roman). Gamler v. Mangiare. Garo s.f. Sigaretta. Gav avv. Molto, eccessivamente. Genhar s.m. Soldi (verlan di argent). Go s.f. Ragazza (deformazione di girl). Golri v. Ridere (verlan di rigoler). Grec s.m. Un panino greco. Guedin agg. Folle, pazzo, sconvolto. Hagra s.f. Miseria, ingiustizia (dallarabo). Hbs s.f. Prigione (dallarabo).

Ienb agg. Bello (verlan di bien). Ip s. Piede (verlan di pied). Kne v. Possedere sessualmente. Kebla s. Persona di colore (verlan di black). Keuf s.m. Poliziotto (verlan di flic). Keum s.m. Ragazzo (verlan di mec). Kho s.m. Fratello, amico (dallarabo). Kiffer v. Amare, apprezzare. Louper v. Perdere, mancare. Lourde s.f. Porta. Louze s. Giovane che segue la moda hip-hop. Love agg. Innamorato (dallinglese). Maille s.f. Soldi. Maboul agg. Pazzo, folle. Mfu v. Fumare (verlan di fumer). Meuf s.f. Ragazza (verlan di femme). Mec s.m. Ragazzo, uomo, amico. Micheton s.m. Cliente di una prostituta. Michto agg. Bene, buono, apprezzabile. Mifa s.f. Famiglia (verlan di famille). NimportNawak loc. Qualunque cosa (verlan di nimporte quoi). Nawache s. Cinese, asiatico (verlan di chinois). Ouf agg. Folle, pazzo (verlan di fou). Op agg. Pronto (abbreviazione di oprationnel). Oseille s.f. Soldi, denaro. Paname s. Parigi. Pello/plo s.m. Tizio, ragazzo, individuo. Pta v. Picchiare, rubare (verlan di taper). Pote/poto s.m. amico, compagno.

Pushka s.m. Pistola, arma da fuoco (dal roman). Rabza/rabzouz s. Arabo Racli s.f. Giovane donna, ragazza (dal roman). Relou agg. Pesante, noioso, seccante (verlan di lourd). Rebeu s. Arabo (verlan di beur). Reuf s.m. Fratello (verlan di frre). Reum s.f. Madre (verlan di mre). Reup s.m. Padre (verlan di pre). Reus s.f. Sorella (verlan di sur). Schneck s.f. Sesso femminile (dallalsaziano schneck, lumaca). Skeud s.m. Disco (verlan di disque). Soir-ce loc. Questa sera (verlan di ce soir). Squmo s.f. Moschea (verlan di musqu).

Squatter v. Occupare un posto per protesta. Taff s.m. Lavoro. Tarp s.m. Culo, spinello (dal verlan ptard). Tass s.f. Puttana. Tma v. Guardare (verlan di mater, parola argotica). Teuf s.f. Festa (verlan di fte). Tise s.f. Alcol. Trom s.m. Metropolitana (verlan di mtro). Vnre agg. Nervoso, arrabbiato (dal verlan nerv). Wesh-wesh s. Giovane di citt. Zarbi agg. Strano (verlan di bizarre). Zyva s. Giovane di citt (in senso negativo). Zoulou agg./s. Giovane delinquente.

Da questo elenco possibile estrapolare molti dei processi di formazione e trasformazione di parole proprie dellargot e del verlan, descritti nei capitoli precedenti. Si pu inoltre osservare che molte voci hanno unorigine, dunque unetimologia, straniera: in atto quel fenomeno per cui da un lato il linguaggio ha bisogno di prestiti per conservare la propria inintelligibilit e il fatto di essere alla moda (in chiave ludica), dallaltro si manifesta la necessit di affermare lidentit etnica e culturale di quelle comunit dimmigrati che fondano la propria coesione e senso di appartenenza proprio sullunicit del loro modo di comunicare. Unultima doverosa osservazione va fatta in merito allortografia; molte parole possono presentarsi scritte in maniera diversa (per esempio genhar pu comparire anche come genar). Si pu spiegare ci tenendo presente che i gerghi presi in esame hanno un uso prevalentemente orale, se contestualizzati nella realt quotidiana delle banlieue e dell Z.U.S., per cui la trasposizione scritta, come avviene nei testi delle canzoni, non sempre coerente ed univoca. Operazioni quali la verlanizzazione o la riverlanizzazione sono quasi soggettivi e la trascrizione fonologica piuttosto arbitraria e variabile.

CAPITOLO 5
Conclusioni

Arriviamo, dunque, alle conclusioni di questa trattazione. Dal momento che si tratta di una tesi, evidente che si sia cercato di dimostrare qualcosa, di argomentare una presa di posizione a partire da alcune ipotesi, considerazioni e dati di fatto tramite la deduzione. Che cosa si voluto sostenere allora? A partire da unanalisi storico-sociologica dellargot si provato a spiegare quale stata levoluzione che ha portato allargot contemporaneo. Si sono forniti alcuni esempi concreti di linguaggio argotico cos da identificare gli specifici processi morfo-fonologici che consentono tuttora lesistenza di un tale gergo criptico. Si sono illustrati i campi di applicazione e di uso pi frequente di tale genere di fenomeno linguistico. In generale, si voluto mostrare quanto la lingua francese sia attiva e in fermento sotto il punto di vista del dibattito metalinguistico e quanto sia importante la forza che viene attribuita dai parlanti ai vari strumenti comunicativi, i quali diventano simbolo ed espressione di culture, mentalit, classi sociali e movimenti artistici. Una volta accertata la natura dellargot, le sue ragioni linguistiche e sociologiche, stato possibile osservare la sua innata dinamicit allopera. tuttavia risultato arduo ed improbabile, proprio per questa sua essenza mutevole, ricavarne un modello assoluto: allinterno delle sue stesse realt molteplici non esiste una precisa uniformit, poich si di fronte alla necessit di consolidare la propria unicit e identit sociale, culturale ed etnica. Largot un codice linguistico che, per mezzo della sua incessante evoluzione, funge da scudo sociale in contesti molto particolari quali le zone urbane, periferiche e talvolta rurali di tutta la Francia. Si poi visto il ruolo dellimmigrazione e dellhip-hop nel definire il volto della cultura argotica moderna: pi precisamente, la musica rap rappresenta il canale perfetto nella trasmissione di quei messaggi socialmente impegnati che, facendo leva sui concetti di giustiza, uguaglianza e libert, costituiscono un appello e una fonte di ispirazione per le generazioni di giovani francesi. Si voluto infine dimostrare che, nonostante sia possibile criticare la modernit (che con la globalizzazione potrebbe portare a trascurare e, in ultima istanza, a perdere le tradizioni culturali, che iniziano sempre dal soggetto della lingua di un paese, in quanto la lingua il primissimo mezzo di comunicazione), esistono casi attuali (la Francia) in cui il conflitto tra lingua standard e le sue variet genera un arricchimento, una fusione di culture e la possibilit creare fertili realt linguistiche.

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