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Newsletter San Paolo Bari

Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura(Mc 16, 15). Se qualcuno si vergogner di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo si vergogner di lui quando ritorner nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi (Lc 9, 26).

Disegno di Sergio Toppi

Ges nascer da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide Il Vangelo secondo san Matteo comincia con la genealogia di Ges Cristo (Mt 1,1-17). Levangelista sottolinea cos che la storia che Dio ha cominciato con Abramo ha ora raggiunto il suo obiettivo in Ges Cristo. Lobiettivo non la fine della storia, poich essa continua, ma in modo nuovo. Ci mostra fino a che punto questa storia sia nuova il brano del vangelo di oggi che parla della nascita di Ges Cristo. San Matteo usa qui questa parola, che pu significare tutto: genesi, origine, fonte, esistenza, divenire. Il rinnovamento completo si prepara gi al versetto 16, in cui si dice: Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale nato Ges. dunque chiaro che san Matteo vuol dire che Giuseppe non era che il padre adottivo di Ges. Ma chi il vero padre di Ges? una domanda che si pone anche Giuseppe nel nostro testo di oggi. E la risposta assolutamente chiara: per opera dello Spirito Santo che Maria aspetta un bambino. Ma il testo esprime senza dubbio ancora qualcosa di pi. Non perch stato generato in questo modo straordinario che Ges lobiettivo della storia di Israele e il fondamento di una nuova comunit; si tratta piuttosto di capire che in Ges Dio si unito con noi uomini, come rimedio estremo e per sempre. E ci per liberarci dalla fatalit della colpa del peccato. Ecco perch il figlio di Maria deve portare il nome di Ges, cio: Il Signore salva, ed ecco perch noi possiamo anche chiamare Ges Emanuele, che si traduce Dio con noi. il messaggio con il quale Matteo inizia il suo Vangelo.

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+ Dal vangelo secondo Matteo (Mt 1,18-24) Ges nascer da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide Cos fu generato Ges Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trov incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poich era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pens di ripudiarla in segreto. Per, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella dar alla luce un figlio e tu lo chiamerai Ges: egli infatti salver il suo popolo dai suoi peccati. Tutto questo avvenuto perch si compisse ci che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepir e dar alla luce un figlio: a lui sar dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi. Quando si dest dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato langelo del Signore e prese con s la sua sposa.

Dalla Parola del giorno Il Signore stesso vi dar un segno. Ecco: la vergine concepir un figlio che chiamer Emmanuele: Dio con noi. Rallentare In questi giorni c' un verbo che continua a ritornare nei miei incontri: "rallentare". Se ne parla al ritiro giovani, alla meditazione con i preti, con un paio di coppie di sposi, con un amico missionario... "Rallentare" un verbo prezioso, un' esigenza della vita cristiana che rischia di essere dimenticata anche nelle nostre comunit, che pu essere travolta da mille scadenze, appuntamenti, riunioni e programmazioni... Dovremmo avere il coraggio di dircelo chiaramente: no, non vogliamo essere produttivi, efficienti e concorrenziali. Dovremmo avere il coraggio di fermarci, mettere al centro Colui che sta al centro e stabilire gerarchie chiare nella nostra vita. Proviamoci, rallentiamo il ritmo, gustiamoci la vita, scegliamo l'essenziale. Lo penso anche per questi ultimi giorni prima del Natale. Evitiamo di fare corse olimpiche per accaparrarci regali che ogni probabilit finiranno in fondo a qualche cassetto. Il regalo pi bello una passeggiata sulla neve, un buon libro, una birra in amicizia, una cena condivisa con calma... Rallentare, dunque. Oggi la liturgia ci invita a puntare la nostra attenzione su Giuseppe di Nazareth, un buon testimone di questo "rallentamento evangelico". Mi piace pensare che il buon Dio, tra tutte le infinite possibilit che aveva a sua disposizione, abbia scelto il giovane falegname di Nazareth per essere il padre terreno di suo figlio. Mi piace perch ci fa scoprire che per essere collaboratori del progetto di salvezza di Dio non serve un dottorato in teologia o un premio Nobel per la pace. Dio ha scelto Giuseppe perch ha un cuore grande, pronto ad accogliere lo stravolgimento dei propri progetti. Dio ha scelto Giuseppe perch pronto a rallentare e a trovare il tempo per sognare, per riconoscere la Sua volont nelle parole di un angelo. Nel brano del Vangelo Giuseppe viene presentato come "giusto". Penso che questa sua giustizia non stia tanto nella rigida osservanza della Legge che autorizzava il divorzio in caso di adulterio, quanto nel suo desiderio di non farsi passare per il padre del bambino, il Figlio di Dio. Giuseppe scopre un piano, un progetto superiore a quello del matrimonio che si sta preparando a vivere con Maria, ed per questo che vuole delicatamente ritirarsi da quella vicenda inondata dalla presenza di Dio. Qui sta la sua giustizia. Grande, grandissimo Giuseppe! Coraggio, cari amici! Gustiamoci queste ultime settimane in attesa dell'Atteso. Scegliamo uno stile di vita sobrio, semplice, che ci faccia riscoprire la forza disarmante dello stupore, della fraternit, della preghiera. Mettiamo al centro la Parola, ritagliamoci momenti di silenzio, di ascolto, di incontro con l'Atteso.

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momenti di silenzio, di ascolto, di incontro con l'Atteso. Buona domenica don Roberto Seregni

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Signore, la mia incredulit mi pesa e diventa spesso paura di compromettermi o vincolarmi. Accresci la mia poca fede; dammi il coraggio di testimoniarti e cos suscitare la fede anche negli altri. Vieni, Signore Ges! Nasci ancora, Ges bambino,nei cuori di chi ha bisogno di luce e di conforto, in chi necessita di una mano d'aiuto e di un po' di fortezza. Nasci ancora, Ges bambino,nei cuori di chi ha bisogno di luce e di conforto, in chi necessita di una mano d'aiuto e di un po' di fortezza. Nasci nei cuori tristi, angosciati e stanchi, in chi oppresso e affaticato soccombe. Nasci Ges, nei cuori affranti dal dolore, lacerati dal rimpianto e che afflitti per il rimorso e contusi dal timore sono sfiduciati e senza speranza. Nasci nei cuori amareggiati dalla delusione ed accasciati dal fallimento. Nasci in chi soffre nel corpo martoriato. Nasci negli ospedali Ges e nei luoghi d'abbandono, nasci negli ospizi e tra quanti sono soli. Nasci nelle carceri e nelle chiese perseguitate e vuote. Nasci tra chi muore di fame. Visita Signore quanti s'abbattono e poi s'arrendono, nasci nei cuori di quanti non ce la fanno pi e s'uccidono. Nasci Ges in mezzo a violenze, tra indifferenza e cattiverie, tu che non demordi. Nasci Ges in chi non t'ama. Nasci nel mondo che rifiuta rinnegando vita. Nasci in me ancora e sempre, in me che non dimentico ma t'abbandono, e dopo che ritorno poi di nuovo m'allontano. Nasci in me pastore errante, che volgo la sera lo sguardo al cielo per scorgere la Stella: l'Astro che m'invita alla sequela. Mi conduca alla tua grotta dando luce alla mia notte.

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Dopo 2000 anni di Natale, questa festa continua a stupirci -cos almeno dovrebbe essere!- perchNatale sempre nuovo, come il primo, la festa della

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dovrebbe essere!- perchNatale sempre nuovo, come il primo, la festa della vita. la festa di quando Dio cominci a vivere in carne umana. Per la gioia e la salvezza di tutti! Da allora "caro salutis est cardo"(la carne il cardine della salvezza),come diceva gi Tertulliano (3 secolo): la salvezza di Dio passa per la carne di Cristo, l'unico Salvatore. L'invito a vivere il Natale con lo stupore dei primi protagonisti: Maria e Giuseppe (Vangelo), gli angeli, i pastori e i magi. Vivere la verit del Natale un dono che ci colloca nella realt delle cose! Aperti alla novit delle sorprese di Dio e non prigionieri delle abitudini. Al di l dei regali effimeri o dei programmi di vacanze natalizie. Lungi dall'indifferenza di chi vive alienato nelle cose. Senza l'autosufficienza di chi si proclama non credente. Soprattutto senza l'invidia rabbiosa e atroce di Erode, n la crudelt multiforme dei suoi successori attuali.

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La Vergine santissima ottenne la venuta di Ges con la sua santit, la sua preghiera, i suoi desideri, il suo consenso (APD 1947, 225).

Disegno di Sergio Toppi

Ricrea le cose. E la Chiesa non si stanca di dire che questa ri-creazione pi meravigliosa della creazione. Il Signore pi meravigliosamente ricrea. E cos visita il suo popolo: ricreando, con quella potenza. E sempre il popolo di Dio aveva questa idea, questo pensiero, che il Signore verr a visitarlo. Ricordiamo le ultime parole di Giuseppe ai suoi fratelli: Quando il Signore vi visiter portate con voi le mie ossa. Il Signore visiter il suo popolo. la speranza di Israele. Ma lo visiter con questa consolazione. E la consolazione questo rifare tutto non una volta, tante volte, con luniverso e anche con noi. Santa Marta, 10 dicembre 2013

(*)"All'inizio dell'essere cristiano non c' una decisione etica o una grande idea, bens l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che d alla vita un nuovo orizzonte e con ci la direzione decisiva." Enciclica Deus Caritas Est, 25 dicembre 2005, n. 1

RICOMINCIA Se sei stanco e la strada ti sembra lunga,se ti accorgi che hai sbagliato strada, ...non lasciarti portare dai giorni e dai tempi, ricomincia. www.sanpaolobari.it/newsletter/22dicembre2013.html

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...non lasciarti portare dai giorni e dai tempi, ricomincia. Se la vita ti sembra troppo assurda,se sei deluso da troppe cose e da troppe persone ...non cercare di capire il perch, ricomincia. Se hai provato ad amare ed essere utile,se hai conosciuto la povert dei tuoi limiti, ...non lasciar l un impegno assolto a met, ricomincia. Se gli altri ti guardano con rimprovero,se sono delusi di te, irritati, ...non ribellarti, non domandar loro nulla, ricomincia. Perch l'albero germoglia di nuovo dimenticando l'inverno,il ramo fiorisce senza domandare perch, e l'uccello fa il suo nido senza pensare all'autunno, perch la vita speranza e sempre ricomincia...

I ragazzi dell'Oratorio di Santa Maria avevano preparato una recita sul mistero del Natale. Avevano scritto le battute degli angeli, dei pastori, di Maria e di Giuseppe. C'era persino una particina per il bue e l'asino. Ma quando suor Renata vide le prove dello spettacolo sbott: "Avete dimenticato i Re Magi!". Enzo il regista si mise le mani nei capelli, mancava un solo giorno alla rappresentazione. Dove trovare i tre Re Magi cos sui due piedi? Fu Don Pasquale a trovare la soluzione. "Cerchiamo tre persone della parrocchia! - disse - Spieghiamo loro che devono fare i Re Magi moderni, vengono con i loro abiti di tutti i giorni e portano un dono a Ges Bambino. Un dono a loro scelta. Tutto quello che devono fare spiegare con franchezza il motivo che li ha spinti a scegliere proprio quel particolare dono". La squadra dei ragazzi si mise in moto e nel giro di due ore erano stati trovati i Re Magi sostituti. La sera di Natale, il teatrino parrocchiale era affollato. I ragazzi ce la misero tutta e lo spettacolo fil via liscio e applaudito. Senza che nessuno lo potesse prevedere il momento pi commovente divenne l'entrata dei Re Magi. Il primo era un uomo di cinquant'anni, padre di cinque figli: portava una stampella. La pos accanto alla culla e disse: "Tre anni fa ho avuto un brutto incidente d'auto.Uno scontro frontale. Fui ricoverato all'ospedale con parecchie fratture. Nessuno azzardava un pronostico. I medici erano pessimisti sul mio recupero. Da quel momento cominciai ad essere felice per ogni pi piccolo progresso: poter muovere la testa o un dito, alzarmi seduto da solo e cos via. Quei mesi in ospedale mi cambiarono. Sono diventato umile scopritore di quanto possiedo. Sono riconoscente per le cose piccole e quotidiane. Porto a Ges Bambino questa stampella in segno di riconoscenza". Il secondo Re era in verit una regina, madre di due figli. Portava un catechismo. Lo pos accanto alla culla e disse: "Finch i miei bambini erano piccoli e avevano bisogno di me, mi sentivo realizzata. Poi sono cresciuti e ho cominciato a sentirmi inutile. Ma ho capito che era inutile commiserarmi. Ho chiesto al parroco di fare catechismo ai bambini. Cos ritrovai un senso alla mia vita. Mi sento come un apostolo, un profeta: aprire ai nostri bambini le frontiere dello spirito un'attivit che mi appassiona. Sento di nuovo di essere importante". Il terzo Re era un giovane. Portava un foglio bianco. Lo pose accanto alla culla del Bambino e disse: "Mi chiedevo se era il caso di accettare questa parte. Non sapevo proprio cosa dire, n cosa portare. Le mie mani sono vuote. Il mio cuore colmo di desideri, di felicit e di significato per la vita. Dentro di me si ammucchiano domande, inquietudini, attese, errori, dubbi. Non ho niente da presentare. Il mio futuro mi sembra cos vago. Ti offro questo foglio bianco, Bambin Ges. Io so che sei venuto per portare speranze nuove. Vedi, io sono interiormente vuoto, ma il mio cuore aperto e pronto ad accogliere le parole che vuoi scrivere sul foglio bianco della mia vita. Ora che ci sei Tu tutto cambier...". Bruno Ferrero

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