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CENNI STORICI SULLA CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA E SAN GENESIO MARTIRE IN SAN MINIATO

La Cattedrale intitolata a Santa Maria Assunta e San Genesio ha, alle proprie spalle, una storia secolare. La bella e maestosa facciata romanica testimonianza delle sue antiche origini. Nata come chiesa del castello e denominata di Santa Maria in Sala, era la parrocchiale dei Vicari mperiali al tempo di !ederico "arbarossa, affacciata su un #asto spiazzo delimitato da edifici di corte e di go#erno. l $% aprile &&'(, in una bolla di papa Celestino data in Laterano, si fa per la prima #olta menzione di una chiesa, dedicata a Santa Maria Assunta, dipendente dall)antichissima pie#e *attestata per la prima #olta nel +&(, ma senza dubbio pi, antica come stanno a indicare le recenti scoperte archeologiche che la possono far risalire al secolo V - di San Genesio in Vico .allari, presso cui risiede#a un #icario foraneo del #esco#o di Lucca, /iocesi alla 0uale San Miniato appartene#a. 1 nel &$23 che, per la distanza dalla pie#e di San Genesio, la chiesa ottenne il diritto di fonte battesimale e 0uello della sepoltura. /i#enne, nel &$%4, sede del pie#ano e del Capitolo, l5 trasferitosi dall)antica pie#e di San Genesio, rasa al suolo dopo la distruzione di Vico .allari a opera dei Sanminiatesi e, a 0uello di Santa Maria, un5 anche il titolo di San Genesio martire. L)edificio pu6 essere inserito nell)ambito della cultura romanico7#aldelsana, addirittura una delle sue prime realizzazioni collocabili poco oltre il &&(89 ma possibile che 0uanto tuttora #isibile sia un rifacimento di una chiesa preesistente, modificata in seguito al trasferimento del fonte da San Genesio *&$23- e databile 0uindi alla met: del /uecento. Ma 0uale la forma dell)antica chiesa; Lo studio del parametro murario esterno, in particolare 0uello laterale della na#ata centrale, pu6 attestare che, in origine, 0uesta a#esse pianta pressoch< 0uadrata, di circa &4 metri per lato, ampliata alla fine del secolo =V fino all)accorpamento con il campanile *&%'(-. La storia della pie#e di Santa Maria strettamente legata alle #icende storico7politiche, che #edono San Miniato al centro delle lotte comunali. Non a caso, #enuta la citt: sotto il dominio fiorentino, nel &23', la chiesa fu ridotta ad armeria entro un progetto che pre#ede#a la risistemazione dell)area della rocca con l)ampliamento del circuito delle mura, cos5 da meglio fortificare il castello con0uistato, mentre il fonte battesimale #eni#a trasferito, nel &2+4, nella chiesa dei Santi Giusto e Clemente, distrutta poi nel Cin0uecento. La pie#e si era insomma trasformata in struttura militare. /urante i soggiorni sanminiatesi dell)imperatore >nrico V , dal &&4% al &&'%, era stata portata a termine la torre campanaria, prima inserita nella cinta muraria e poi inglobata nella chiesa stessa. !ondamentale stata dun0ue, per la costruzione della pie#e, la presenza dei Vicari mperiali, ma anche 0uella degli stessi imperatori. 1 infatti sotto !ederico *&$$87&$(8- che la pie#e assunse l)attuale #olumetria? tre na#ate con transetto, campanile separato, ma in asse con la na#ata centrale. Si ritiene inoltre che, sulla linea degli interessi astronomici dell)imperatore, fossero inserite nella facciata 2$ scodelle in ceramica, di cui $3 superstiti, con tipologia decorati#a in cui pre#algono il blu cobalto e disegni essenzialmente geometrici, pur non mancando raffigurazioni di animali *oggi conser#ate in parte nel Museo /iocesano d)Arte Sacra-, di pro#enienza arabo7ispanica o pi, probabilmente dall)Africa mediterranea, da centri 0uali Cartagine, in @unisia. La disposizione, in due scomparti, fa pensare ai Carri dell)Arsa, indirizzati #erso una stella bianca e #erde, posta in alto, al centro del fastigio, a indicare la stella polare, 0uale punto di riferimento per tutti i 1

fedeli. Secondo la metafora del #iaggio, il cristiano allora il pellegrino7na#igante, orientato dalla Chiesa *stella polare- e dal cielo *i Carri-, #erso il paradiso, meta ultima del #iaggio. Biaperta al culto nel &%4', con lo stabilizzarsi della situazione politica e la perdita di importanza delle fortificazioni della rocca, il #icario fiorentino Cier Vettori, insieme alla magistratura fiorentina degli Atto di Cratica, restitu5 la chiesa al clero locale e al popolo, ampliandola, tanto da includere, tra il &%'( e il &%'+, nella parte absidale, la torre campanaria *orologio dal &%24-, nota con il nome di Torre di Matilde *secondo la tradizione che #ole#a Matilde di Canossa essere nata nel #icino Calazzo dei Vicari-, e gi: insignita del titolo di collegiata da papa nnocenzo V , il &8 agosto &%44 *l)atto di esecuzione della bolla a##enne nella chiesa dei Santi Giusto e Clemente- con la facolt:, concessa dal pontefice a &8 famiglie sanminiatesi, di erigere gli attuali dieci canonicati. 1 da ascri#ere alla ferma #olont: e all)impegno tenace del proposto Gio#anni Ca#alcanti, fiorentino di nascita, il merito di a#er riportato la pie#e alla originaria funzione, assicurandole un sostegno continuati#o nel tempo. !u lo stesso Cier Vettori, al termine dei la#ori di restauro, della durata di ben $% anni, a far aprire, nel &(&4, i tre portali che arricchiscono tuttora la facciata della cattedrale. Nel &%4' lo stesso Ca#alcanti a#e#a ottenuto dal Vettori, per il proposto e il capitolo, il palazzo dei capitani delle milizie del forte, poi dei Signori /odici e del capitano del popolo, oggi sede del Vesco#o. La nascita della /iocesi di San Miniato, a##enuta nel Concistoro del ( dicembre &3$$ con la bolla Pro excellenti, per #olere di papa Gregorio =V, fece s5 che l)edificio sacro pi, insigne della citt:, la collegiata di Santa Maria Assunta e San Genesio, assurgesse alla dignit: di cattedrale, destinata, da 0uel momento, a fre0uenti opere di rinno#amento architettonico e decorati#o. La nuo#a /iocesi era nata su diretta pressione della granduchessa di @oscana, Maria Maddalena d)Austria, con la separazione del suo territorio da 0uello dell)antica /iocesi di Lucca e dichiarata suffraganea di 0uella di !irenze grazie alle insistenze dell)arci#esco#o Alessandro Marzi Medici, grande amico delle due granduchesse Maria Maddalena d)Austria e della suocera e coreggente, Cristina di Lorena. Attra#erso il rito della presentazione del candidato alla cattedra sanminiatese, il Granduca era il #ero elettore dei #esco#i di San Miniato, come di 0uelli del suo granducato. /a allora i #esco#i, succedutisi sulla cattedra di San Genesio, hanno lasciato testimonianza di inter#enti pi, o meno felici sull)architettura e le decorazioni interne, fino all)ultimo restauro *&4(47&43&-, che confer5 al sacro edificio l)attuale aspetto, realizzato sotto il #esco#o sanminiatese !rancesco Maria dei marchesi Alli Maccarani, secondo il gusto del tempo e dietro impulso del proposto Giuseppe Conti. La chiesa, che #ediamo oggi, infatti il risultato di una serie di modifiche, pi, o meno intrusi#e, #erificatesi nel tempo, prima a opera del Capitolo e poi, dal &3$$, di 0uesto insieme ai Vesco#i. nnumere#oli sono stati i cantieri che, sotto i #ari Vesco#i, hanno impresso alla Cattedrale, di origine romanica e poi gotica, i caratteri pi, rile#anti delle di#erse epoche, tanto da giustificare l)eclettismo stilistico che la distingue. Giorno anni#ersario della consacrazione il &2 maggio, da 0uando il Vesco#o Michele Carlo Visdomini Cortigiani *&3427&+8$- consacr6 per l)ultima #olta la Cattedrale nel &34(. /i particolare #alore e significato, tra gli arredi sacri di cui dotata la cattedrale, due sono 0uelli che testimoniano in modo inoppugnabile le antiche origini della chiesa? le due lastre di un pulpito del &$+%, opera di Giroldo di acopo da Como, #oluto dal podest: /ego dei Cancellieri di Cistoia, ora #isibili nelle sale dell)attiguo Museo diocesano, dopo che il pulpito era stato smontato nel &438 in occasione dei restauri #oluti dal Conti, e un)antica ac0uasantiera risalente ai primi decenni del secolo =V, probabilmente trasferita da altra chiesa, essendo, in 0uel periodo, chiusa la pie#e e trasformata in armeria. 2

mmediate furono le cure per abbellire e ordinare la nuo#a cattedrale sotto i primi Vesco#i. Non a caso al Vesco#o !rancesco Nori *&3$%7&32&- si attribuisce la prima cattedra, oggi nella Sala del @rono del Calazzo #esco#ile, realizzata a Casole d)>lsa dal legnaiolo Alemanno "ertini nel &3$3. La stessa cura nel fare della cattedrale un edificio sacro degno del suo ruolo pose il #esco#o Alessandro Strozzi *&32$7&3%4-, che, il $4 ottobre &32$, don6 una reli0uia di San Miniato, di cui non si hanno oggi notizie, ma tra il &32+7&324 fece realizzare la cappella del "attistero, gi: appro#ata nel &3$', dall)Apera del Santissimo Crocifisso. /el &324 il fonte battesimale del pisano Gio#anni "attista Sandrini *giunto a San Miniato il $& aprile &324-, unica sua scultura conosciuta. Duesto fonte sostituisce 0uello del bolognese Ghibellino *Sibellino- de)Guarnieri del &2%%, oggi perduto, trasportato in San Giusto e poi di nuo#o in Santa Maria, e gi: bisognoso di urgenti restauri nel &3&%. La cappella tro#a#a il suo completamento, sempre nel &324, con la collocazione della pala rappresentante il Battesimo di Cristo dei fiorentini Atta#io Vannini e dell)allie#o e collaboratore, Arazio di Giuliano Samminiati. due sostituirono nella commessa la proposta, da parte dell)Apera, del poco noto sanminiatese Miniato S0uadri, nome gi: suggerito nel &3239 a spuntarla furono 0uelli della magistratura dei No#e. /ello S0uadri resta una Sacra Famiglia nelle sacrestie della Cattedrale. Considerando la mediocrit: del Samminiati, come testimonia una Predica del Battista nel Calazzo #esco#ile, al Vannini sono da attribuire le teste del "attista, del Cristo e dell)angelo in primo piano sulla sinistra, oltre a un disegno di insieme9 il resto del dipinto denota la mano di un pittore pi, debole, di non grande talento. L)>terno Cadre appare molto simile a 0uello del Vannini nella cappella Scarlini in Santo Stefano a >mpoli e del Battesimo di Cristo conser#ato a Nantes. /el &3(& il Crocifisso dell)altare maggiore del fiorentino Eacopo Sani, unica opera di 0uesto artista che lo colloca entro un panorama culturale di ben pi, #aste dimensioni rispetto alla produzione per la 0uale egli era stato fino ad allora conosciuto. Negli anni &3'47&3'' fu edificato, dai fiorentini Vittorio "ambi e @ommaso "aldi, l)altare maggiore *terminato nel &+8%-, #oluto dall)Apera del Santissimo Crocifisso. Nel &+8% si costrui#a il nuo#o coro dal legnaiolo fiorentino Antonio "occini, mentre nel &+8+ ne #eni#a affrescata la tribuna con false architetture, non pi, esistenti, dai 0uadraturisti "enedetto !ortini e !ilippo Gargiolli, per completare lo spazio del presbiterio. Alla fine del F388 l)interno del duomo do#e#a ancora conser#are il suo aspetto romanico, alterato, ma non al punto da stra#olgerne l)identit:. !urono in#ece gli inter#enti dei primi del F+88 a determinare un impatto estetico e #isi#o do#uto al contrasto, cos5 stigmatizzato nel &+%% dal #esco#o Suarez. primi sistematici restauri a##ennero sotto l)episcopato di Gio#anni !rancesco Maria Coggi *&+827&+&4-, discreti e poco intrusi#i. Si realizzarono i soffitti a cassettoni delle tre na#ate, 0uello della na#ata centrale, terminato il &% agosto &+83, 0uelli delle na#ate laterali nel &+84, intagliati dal fiorentino Antonio "ettini9 i monocromi dei laterali sono anonimi, ma pesantemente ridipinti nella seconda met: del secolo da Giuseppe Carenti, mentre le tele della centrale sono di Gio#anni Andrea "runori9 dello stesso "ettini erano le balaustre dell)organo, posto in cornu evangelii, mentre la tenda, con una Nativit di Maria, appartene#a al "runori. /obbiamo altres5 a 0uesto restauro le tre cappelle delle na#ate laterali, affrescate dal fiorentino Anton /omenico "amberini? 0uella *&+&87&+&&- di San !ilippo "enizzi o di San /onnino e San Nicola o della Misericordia, ottenuta distruggendo l)altare di San /onnino del &('&, che conser#a un) Adorazione dei pastori del pisano Aurelio Lomi degli anni &38%7( *nel &+&+ il #esco#o Coggi istituir: la Compagnia della Misericordia sotto la protezione di San !ilippo "enizzi-9 la cappella *&+8'7&+&8- del Suffragio o di Santa 3

Maria Maddalena de)Cazzi con un)Estasi di Santa Maria Maddalena , copia da Luca Giordano del &34( della chiesa fiorentina di Santa Maria degli Angeli in "orgo Cinti *la cappella era di propriet: del Capitolo, ma concessa alla Congregazione del Suffragio per le anime dei Morti-9 0uella *&+&%- di San !rancesco di Caola con una Resurrezione di azzaro del fiorentino Cosimo Gamberucci del &3&%, pro#eniente dall)antica cappella di San Lazzaro. Si ascri#e allo stesso restauro il maggior numero delle lapidi celebrati#e sulle pareti della Cattedrale. /urante 0uesti restauri fu iniziata la cappella di San Bocco, commissionata dagli Ansaldi, soprattutto dal proposto @ommaso, terminata nel &+$+. La pala dell)altare, di Gio#anni Camillo Sagrestani, del &+$% e raffigura San Rocco c!e soccorre gli appestati9 della bottega sono in#ece le due laterali con San Rocco c!e intercede presso la "ergine e a morte di San Rocco , come pure gli affreschi sulla #olta9 le due tele sono forse del Moriani, mentre la #olta e le 0uattro Virt, ai lati possono essere attribuite al "amberini9 gli stucchi risultano, al momento, anonimi. Nella stessa cappella si tro#a la tomba del proposto Giuseppe Conti, morto nel &43(? l)opera di Amalia /upr<. /ella stessa autrice, il monumento al #esco#o Cio Alberto /el Corona *&4+(7&'8+- del &'&8. Duesto primo inter#ento di note#oli proporzioni, bench< misurato, compromise comun0ue l)aspetto romanico della cattedrale. !u poi il #esco#o Giuseppe Suarez de la Concha *&+2%7&+(%- a inter#enire nuo#amente sulla cattedrale perch< i soffitti del Coggi minaccia#ano di crollare con grande pericolo dei fedeli, mentre l)interno dell)edificio appari#a un turpe monstrum *sono parole del Vesco#o stesso- con un bellissimo capo 7 il nuo#o presbiterio ricco di marmi colorati 7 e #edissimos pedes con pa#imento sconnesso e consunto e le na#ate in parte stabili e ben decorate, in altri punti pericolanti e indecorose9 insomma un)accozzaglia di stili do#uta alle aggiunte #olute dai Vesco#i senza per6 un organico disegno. La descrizione si rica#a da 0uella che il Vesco#o in#i6 a Boma, alla Congregazione del Concilio, il & luglio &+%%9 per sua stessa #olont: si realizz6 l)attuale cattedra di ambito toscano della prima met: del secolo =V , secondo moduli tardoseicenteschi. Dueste inno#azioni anda#ano a collocarsi entro un edificio che presenta#a archi ogi#ali corrosi, pa#imento logoro, pilastri in cotto, capitelli dissimili, pareti guaste. n linea con il gusto barocco del tempo, la Cattedrale subi#a un radicale restauro dal &4 giugno &+33 al &+3', sotto il #esco#o /omenico Coltri *&+((7&++4-, 7 capomastro Antonio Vannini 7, nel corso del 0uale scompar#ero le antiche colonne in marmo o cotto, si abbassarono gli archi gotici finemente la#orati, si modificarono 0uasi tutti i dipinti del "amberini, mentre la chiesa si riempi#a di stucchi e dorature e, nella facciata, si apri#ano tre finestroni. Si trasform6 la chiesa in un tempio barocco, eliminando 0ualsiasi traccia del romanico e del gotico. Sotto il soffitto a cassettoni della na#ata centrale #ennero realizzati, negli anni &+3+7&+3', otto grandi 0uadri ad affresco, con Scene della vita dei Santi $enesio e Miniato , opera del fiorentino Giuseppe Carenti, inseriti nelle 0uadrature di Gio#anni Vannetti, obliterate poi nell)4889 lo stesso, nel &+3+, dipinge e %uattro "irt& sugli archi del presbiterio e in controfacciata, ai lati della finestra centrale, ' santi Carlo Borromeo e Francesco Saverio . /i 0uesto restauro, oltre ai suddetti dipinti, restano anche le 0uattro statue in terracotta degli >#angelisti di Giuseppe Bomolo Cini, collocate in duomo il &2 agosto &+34, ma non in situ? erano infatti poste in basso, su piedistalli alti 0uanto le basi dei pilastri, nello spazio creatosi con l)accorpamento delle colonne. l restauro, unitario e capillare, cancell6 0ualsiasi difformit: ma, seguendo il gusto dell)epoca, rese alla cattedrale un aspetto assai pesante? le esili colonne furono incassate entro pesanti pilastri, gli archi gotici abbassati e coperti da nuo#i archi9 si ricoprirono le pareti di stucchi e dorature, nella facciata furono aperti tre finestroni. Le colonne medie#ali sparirono dentro solidi e pesanti pilastri binati, 4

con paraste marmorizzate e capitelli compositi9 le arcate delle na#ate passarono da + a % e gli archi a sesto acuto di#entarono a tutto sesto, impostati su semicolonne addossate ai pilastri e so#rastati da un cornicione dentellato che percorre#a tutto il perimetro interno, mentre le finestre assume#ano forma mistilinea. Alla fine dei restauri sei7settecenteschi la chiesa si presenta#a ancora molto eclettica riguardo allo stile9 era un in#olucro medie#ale con un cuore moderno. La cattedrale del Coltri, in base a 0uel concetto di purismo formale che #ede#a nel neo7rinascimento l)architettura propria della @oscana, risulta#a un edificio ibrido e desueto. Nonostante l)agitazione dei tempi, sotto l)episcopato del #esco#o !rancesco Maria dei marchesi Alli Maccarani *&4(%7&432- fu compiuta l)ultima pesante e irreparabile ristrutturazione per l)interessamento del proposto Giuseppe Conti, il 0uale, pur correggendo gli eccessi del #esco#o Coltri, cancell6 definiti#amente ogni traccia romanica9 i la#ori furono realizzati su progetto dell)architetto pesciatino Cietro "ernardini, presentato il $8 gennaio &4(4 e il contratto fra il #esco#o, il proposto Conti e il "ernardini #eni#a firmato il % febbraio successi#o. la#ori si rende#ano necessari per la pericolosa condizione degli interni, ma anche per rinno#are la fabbrica secondo il gusto ottocentesco, riportandola alle sue pi, antiche e maestose forme. l progetto pre#ede#a la distruzione dei pilastri binati e 0uindi delle antiche colonne in esse inglobate, la loro sostituzione con colonne in cotto ri#estite in scagliola con capitelli dorici e archi a tutto sesto. Si pre#ede#a poi di sistemare la testa delle due na#ate laterali con la formazione di due bracci mancanti presso il presbiterio di fronte alle due preesistenti grandi cappelle. Veni#ano aperte % nicchie lungo le na#ate laterali per inserir#i le statue degli >#angelisti9 le 3 finestre barocche della na#ata centrale erano ridotte a forma circolare come pure 0uelle in controfacciata e dei cappelloni9 le pareti, a esclusione di 0uelle del coro e delle cappelle, erano intonacate e ricoperte di stucco a bozze disposte a filari bianchi e bardiglio. l balaustro del presbiterio #eni#a ridimensionato in cur#a e ugualmente i due altari in testa alle na#ate minori. l progetto, che si rapporta#a alle preesistenze, modifica#a drasticamente l)aspetto interno, uniformando l)articolazione architettonica con una essenziale scansione di impianto classico. l restauro do#e#a riguardare anche l)esterno con fasce marmorizzate bicrome, finestre circolari e semplici portali con lunette decorate, a imitazione dei grandi la#ori fiorentini a Santa Maria del !iore e Santa Croce9 il progetto non fu realizzato per moti#i economici. L)Archi#io #esco#ile conser#a accurato disegno di 0uesto proposito GmancatoH. Si tratt6 di una totale riscrittura dell)organismo edilizio? non cancellazione di testimonianze considerate estranee n< compimento di un edificio ritenuto inconcluso, ma intera riedificazione per restituire l)edificio alla sua autentica dimensione di monumento. l proposto Conti #ede#a nella Cattedrale la testimonianza pi, rile#ante della ci#ilt: di San Miniato, il punto in cui le ansie di rinno#amento religioso si concretizzano in modo esemplare in un edificio di grande dignit: formale, che di#enta#a simbolo della stessa ci#ilt: spirituale e culturale della citt:, figura di una parabola storica che si chiude#a in 0uella sorta di moderna riedificazione della Cattedrale. Soprintendente culturale dell)opera fu il filosofo Augusto Conti, non imparentato col proposto Giuseppe Conti. La cupola, costruita durante i restauri, affrescata da Annibale Gatti nel &4(', presenta l)immagine dell)Assunta e non di San Genesio secondo il disegno iniziale. Le figure dell)arcone trionfale sono forse da attribuire a un ignoto Lorenzo Stagnini, che le a#e#a gi: realizzate nel &4('9 Gatti, l)anno successi#o, rinuncia a tradurle in affresco e lascia il la#oro a un bra#o e ignoto artista9 le due figure sembrano rimandare comun0ue a suoi disegni. /amiano "rogi ridipinse il soffitto della na#ata centrale mentre /ionisio Ciampini e

!rancesco Michelassi delimitarono, con cornici, i dipinti della #ita dei santi patroni del Carenti. La cattedrale fu riaperta il $3 dicembre &43&. La #etrata della controfacciata dei fratelli fiorentini Carlo e Giuseppe !rancini che non riutilizzarono niente della #ecchia #etrata rettangolare assai ro#inata. Al bozzetto dei due collabor6 Ilisse /e Matteis, uno dei massimi protagonisti toscani della pittura su #etro. La #etrata fu consegnata il 2& dicembre &43&. Nel &438 erano stati stabiliti i % monumenti funebri alle glorie locali da parte dei due Conti. Cer realizzarli, nel &43$, Augusto Conti interpella l)amico Gio#anni /upr, protagonista assoluto della coe#a scultura italiana. % rilie#i allegorici sui monumenti possono facilmente essere attribuiti all)esordiente figlia Amalia. busti, tranne 0uello del "agnoli, sono frutto di un esteso inter#ento di Gio#anni. monumenti furono consegnati nel &43%. l busto del "agnoli fu in#ece donato alla Cattedrale da Vincenzo Maioli, marito della nipote del poeta, che lo a#e#a fatto realizzare a proprie spese da un ignoto scultore pisano, nel &4%+, per porlo sulla tomba del poeta nella chiesa di San Caolo. A 0uel tempo, a Cisa, l)unico capace di realizzare una tale opera era il romano, ma pisano di adozione, @ommaso Masi. Nel &4(' il pisano !rancesco di Colo inter#enne sull)altare maggiore, sul pa#imento dell)area presbiterale e amplia la balaustra, su progetto di Cietro "ernardini. Sempre in 0uegli anni il forli#ese /amiano Gatti, padre di Annibale, dipinge i lacunari delle crociere, mentre !rancesco Michelassi dora i cornicioni delle na#ate e i &% archi che spartiscono la chiesa. Nel &438 si realizza il coro di cui artefice il legnaiolo sanminiatese Giuseppe "ordi. Nell)agosto del &43& a##iene la consegna del nuo#o organo di Nicomede Agati9 il cassone e le decorazioni sono di !rancesco Michelassi che riutilizza la #ecchia cassa9 di Gaetano "ianchi la coperta, oggi dispersa. Nel &432 progettato il pulpito da Gio#anni /upr e nel &433 sono terminati i rilie#i, realizzati, come dice il padre, dalla figlia Amalia. Si de#e attendere il &4+8 per #edere il pulpito montato e terminato9 la scala, del &4++, del sanminiatese Gio#anni Giuliani. Nell)occasione si pro##ede ad affrescare le due cappelle del transetto. 1 /amiano "rogi a inter#enire su 0uella del Santissimo Sacramento, dell)Assunta e dei Santi Sanminiatesi, gi: di patronato della famiglia sanminiatese dei Cortigiani con tela del lucchese Caolo Guidotti, realizzata a Boma nel &3&4 *il Guidotti era detto Ca#alier "orghese per la stretta amicizia con il cardinale Scipione "orghese e per la protezione da parte dello zio di 0uest)ultimo, papa Caolo V, che lo fece Ca#aliere di Cristo e gli concesse il pri#ilegio di adottare il nome di famiglia. L)altare fu commissionato dal canonico Antonio Cortigiani nel &(4+-9 nella cappella si tro#a anche il monumento funebre del #esco#o Annibale "arabesi *&43+7&4'+- del &4'+ circa9 il la#oro appartiene al fiorentino Cesare Corsi, conoscente di /amiano "rogi. Nel &4(87&4($ l)ornatista Crescenzio "arducci e il figurista Cesare Maffei a#e#ano decorato la cappella dell)Addolorata o Sepolcreto dei Vesco#i9 la pala dell)altare e una ta#ola del &($4, di !rancesco di Agnolo Lanfranchi detto lo Spillo, fratello di Andrea del Sarto. Sotto l)altare collocata l)urna del santo martire Concordio, pro#eniente da Boma e donato dal #icegerente Atta#iano Carafa, databile tra il &33% *anno della traslazione sotto il #esco#o Mauro Corsi- e il &342 *#isita del #esco#o Michele Carlo Visdomini Cortigiani-9 la memoria solenne della traslazione del corpo fu fissata al $+ ottobre. Dui si possono anche ammirare il monumento funebre del #esco#o Carlo !alcini *&'847&'$4- del &'2$, del li#ornese Angelo Vannetti, nipote dello stesso Vesco#o, cos5 come il monumento funebre del cardinale "enedetto Lorenzelli.

Si fanno risalire agli stessi restauri lo smembramento e l)accantonamento del coro in legno dipinto della Cappella dell)Assunta, riferibile agli anni prefedericiani9 considerato di scarso #alore, il coro sar: alienato dal Capitolo nel &'&8. Nel &'83 Gaetano Ciampolini affresca la cappella dell)Assunta, gi: dipinta dal "rogi in occasione degli inter#enti ottocenteschi. Cer i modesti risultati da ritenere che tutta la cappella sia stata ridipinta dal Ciampolini. Mentre dell)antica pie#e di Santa Maria e San Genesio non rimangono tracce di paramenti e argenterie, 0uindi del tesoro, merito della lungimiranza dei Vesco#i a#er raccolto e conser#ato con cura numerose suppellettili per il culto, tuttora patrimonio del Capitolo della Cattedrale. parati conser#ati nelle sacrestie della cattedrale includono un fondo di produzione fiorentina, italiana e francese collocabile tra l)inizio del secolo =V e la fine dell)Attocento. @ra i molti parati insigni per la bellezza e la tecnica di realizzazione del tessuto a testimonianza della cura impiegata dal Capitolo per confezionarli in occasione delle celebrazioni liturgiche pi, solenni, se ne segnalano alcuni #eramente note#oli. @ra 0uesti le due pianete del #esco#o Gio#anni !rancesco Maria Coggi *&+827&+&'-, una in raso di seta rosso cremisi ricamato totalmente in oro a punto sesto, l)altra in teletta d)oro #iola ricamata in oro nei bordi e negli stoloni9 note#ole 0uella in broccato #erde a fiorami d)oro in damasco di seta broccato in seta policroma e oro filato, donata da "indo !erdinando "uonaparte, proposto del Capitolo, #icario apostolico e Vesco#o eletto di Cescia, morto nel &+%+. mportante parato 0uello in teletta d)oro marezzata, bordata di un prezioso gallone in oro, composto da una pianeta, 0uattro dalmatiche e un pi#iale, donato dal #esco#o /omenico Coltri *&+((7 &++4- nel &+(3. @ra tutti i parati della cattedrale due eccellono per ricchezza e bellezza? 0uello, composto da una pianeta, 0uattro tonacelle, un pi#iale e un paliotto, in teletta d)argento a#orio ricamata in oro a punto sesto, donato dal #esco#o Cietro !azzi *&4837&42$- e le tre pianete uguali, in teletta d)oro bianca, #iola e cremisi ricamate in oro, di pro#enienza romana, ac0uistate dal #esco#o Annibale "arabesi *&43+7&4'+mentre si tro#a#a a Boma per prendere parte al Concilio >cumenico Vaticano . La scomparsa di tante argenterie da imputare in larga parte a due re0uisizioni operate rispetti#amente, nel &+4%, dal granduca Cietro Leopoldo con la soppressione delle Confraternite del Santissimo Sacramento e "uona Morte, di San !ilippo Neri, di San !ilippo "enizzi e della Santissima Vergine dei Sette /olori, e nel &+'' *lettera del $& maggio in cui si elencano gli argenti della Cattedrale re0uisiti- dal Go#erno repubblicano francese subentrato al Granducato lorenese, che si appropri6 di ben 22 libbre e % once d)argento. La perdita considere#ole sar: poi solo in parte compensata dal lascito testamentario del Vesco#o Cietro !azzi *&4837 &42$-, datato il $% aprile &42$, che porter: alla Cattedrale una pisside, l)ostensorio cos5 detto del Corpus (omini e un calice non identificato. La grande pisside uno splendido esempio di oreficeria fiorentina di fine Cin0uecento inizio Seicento, di autore appartenente alle gallerie granducali medicee, croce#ia, alla fine del secolo =V , di personalit: locali e importanti figure pro#enienti da laboratori francesi o tedeschi. l calice per le celebrazioni del Vesco#o attribuibile, grazie al punzone, all)orefice romano "artolomeo "albi e pu6 essere datato tra il &+$4 e il &+%$, anno della morte dell)orefice9 allo stato attuale delle nostre conoscenze non per6 identificabile con certezza con 0uello del lascito !azzi. L)ostensorio del Corpus (omini un arredo di particolare bellezza, attribuibile all)orafo lucchese Gio#anni @omaso @orcigliani, sempre sulla base del suo punzone. Sul piede sono incisi lo stemma del Vesco#o Cietro !azzi e la data del &4&8, probabile anno di ac0uisizione. La tradizione, non suffragata al momento da fonti scritte, #uole infatti che il Vesco#o abbia ac0uistato l)ostensorio a Carigi nel &4&&, do#e si era recato per il Concilio indetto da Napoleone. 7

L)atti#it: del @orcigliani documentata tra il &+(2 e il &++(, alcuni anni prima della sua morte a##enuta a Lucca nel &+4+9 nel &++$ il nostro era subentrato ai famosi orafi di origine fiamminga, Gio#anni e Michelangelo Vambr. 1 merito del Vesco#o >doardo Bicci *&'4+7$88%- a#er dato a##io, nel &''+, all)ultimo restauro, che ha inteso liberare la cattedrale da uno stato di precariet: strutturale e di progressi#a decadenza. L)opera ha a#uto termine nel $88% con l)insediamento del Vesco#o !austo @ardelli. segni del tempo sono impresse nella storia della chiesa madre, non ultime 0uelle del secondo conflitto mondiale e del tragico ricordo di un bombardamento che non soltanto determin6 la morte di #ittime innocenti, ma anche l)infamia di una ingiusta condanna dell)operato del Vesco#o Igo Giubbi *&'$47&'%3-. La storia della cattedrale dun0ue carica di #icissitudini, di inter#enti pi, o meno significati#i, come testimonia l)imponente apparato decorati#o interno. l passaggio da semplice pie#e a cattedrale ha determinato il susseguirsi di progetti di restauro e ammodernamento in relazione al gusto dei tempi, tanto da alterare l)austera e semplice impronta originaria, facendone comun0ue un #itale spazio di incontro dell)intera /iocesi intorno al suo Vesco#o. La Cattedrale, come insegna il Concilio, si riconferma luogo di partecipazione piena e atti#a di tutto il popolo santo di /io alle medesime celebrazioni liturgiche, soprattutto alla medesima eucaristia, alla medesima preghiera, al medesimo altare cui presiede il Vesco#o, circondato dai suoi sacerdoti e ministri.

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