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Prefazione del traduttore

Benvenuti in questo libro.


Prima di lasciarvi cominciare—pur sapendo che la maggior parte di voi tralascerà senza alcun
rimorso queste poche righe (come darvi torto), voglio lasciare qualche saluto e spiegare qualcosa
riguardo le circostanze in cui ho deciso di fare questa traduzione. Questo magnifico romanzo è stato
pubblicato nell'anno 2008 in lingua inglese e da allora nessuna notizia è arrivata a noi italiani
riguardo un'eventuale edizione in italiano. Ovviamente non ho saputo resistere. Nell'estate del 2008
ne ho acquistata l'edizione inglese—anzi, per la precisione ho chiesto ad un mio carissimo amico,
Kronack, di acquistarla su internet e dopo averne prese due copie (una per me e una per lui), m'ha
fatto questo stupendo regalo di compleanno. Dopo aver letto il romanzo in inglese, con non troppe
difficoltà, ho avuto modo di discutere delle tematiche del libro con un numero relativamente
ristretto di persone, a causa della sua esistenza unicamente in inglese. Ho cercato in internet per
eventuali traduzioni nella nostra lingua, ma nulla. Così, circa un mese fa, mi son deciso a far partire
questo piccolo progetto. Ed ora eccomi qui, nel giro di un mese ho completato la traduzione e la
revisione e il libro e pronto ad essere letto da tutti voi, come me, appassionati di Death Note. Voglio
ringraziare le persone che mi hanno sostenuto—sconosciuti, conoscenti, nemici, amici, familiari e
quant'altro. In più volevo ringraziare il KHF—Kingdom Hearts Forum, per avermi concesso un
piccolo spazietto dove parlare del mio progetto e dei miei progressi, con utenti che mi hanno
sostenuto giorno dopo giorni. Dedico questo libro a tutti coloro che lo leggeranno, perché se sono
riuscito a tradurlo è, oltre alla mia passione per Death Note, grazie al pensiero di render felice
qualcuno. Mi scuso in anticipo se la resa in italiano possa non risultare perfetta e talvolta difficile da
comprendere, ma per riuscire a mantenere lo stesso stile dell'autore ho dovuto, anzi, ho voluto
adottare una traduzione più letterale che “a senso”.
Volevo scrivere qualcos'altro, ma l'ho dimenticato, come mio solito d'altronde. “Beh, meglio così”
penserete voi. Allora vi lascio a queste pagine augurandovi una tranquilla e appassionante lettura.

Ness1
Quando Beyond Birthday commise il suo terzo omicidio, tentò un esperimento. Ovvero, vedere se
era possibile per un umano morire di emorragia interna senza la rottura di un qualunque organo. Per
l'esattezza, lui drogò la sua vittima così che essa rimanesse inconscia, la legò e continuò a colpire il
suo braccio sinistro accuratamente, facendo attenzione a non scalfire la pelle. Lui sperava di
portarla ad un'emorragia tale da farla morire per perdita di sangue, ma questo tentativo finì,
tristemente, in fallimento. Il sangue si congestionò nel braccio che divenne di un rosso porpora al di
sotto della pelle, ma la vittima non morì. Semplicemente entrò in shock, ebbe le convulsioni, e
rimase in vita. Lui era convinto che la perdita di sangue derivante da questo metodo sarebbe stata
abbastanza per uccidere qualcuno, ma evidentemente aveva sottovalutato la cosa. Per quanto
Beyond Birthday ne fosse interessato, l'attuale metodo di uccisione risultava relativamente basso a
livello di divertimento, e non era più che un interessante esperimento. Non gli importava
particolarmente se avesse successo o no. Beyond Birthday semplicemente scrollò le spalle, e tirò
fuori un coltello.
No, no, no, no,no.
Non in questo modo, non questa voce narrativa. Non riuscirò mai a tenere il passo su questo tono
aulico attraverso tutto il percorso. Più mi sforzo di provarci, più divento noioso e più trasandata
risulterà la scrittura. Per metterla in termini che Holden Caulfield (uno dei più famosi ciarlatani
della storia letteraria) potrebbe utilizzare, descrivere dettagliatamente ciò che fece e pensò Beyond
Birthday non si addice al mio scopo (anche se, dal mio punto di vista, nutro una gran simpatia per
lui). Spiegare per intero i suoi omicidi con frasi accuratamente formulate non aumenta in alcun
modo il valore di queste note. Questo è né un rapporto né un romanzo. Anche se dovesse succedere
di ritrovarci in uno quelli, io non ne sarò contento. Odio utilizzare termini usuali, ma immagino che
nel momento in cui qualcuno metterà gli occhi su queste parole, io non sarò più vivo.
Difficilmente ho bisogno di ricordare al lettore dell'epica battaglia tra il detective più grande del
secolo, L, e il grottesco assassino, Kira. L'arma che portava la morte era giusto un po' più fantasiosa
di una ghigliottina (per fare un esempio), ma tutto ciò che Kira portò a termine fu un ulteriore regno
del terrore e un modo di pensare pateticamente infantile. Guardandomi indietro, posso solo supporre
che gli dei della vittoria sorrisero a Kira per loro invano divertimento. Magari quegli dei cercavano
realmente un mondo imbevuto di sangue, di tradimento e false accuse. Magari l'intero episodio
esiste come una lezione per insegnarci la differenza tra l'Onnipotente e lo shinigami. Chi lo sa? Io,
per primo, non ho intenzione di sprecare altro tempo pensando a questa serie di eventi molto
negativi.
Al diavolo Kira.
Chi conta per me è L.
L.
Il detective più grande del secolo. Alla luce delle sue strabilianti abilità mentali, L morì di
un'ingiusta e prematura morte. Contando solo le documentazioni pubbliche, lui risolse oltre 3,500
casi difficili, e mandò in prigione un numero degenerati pari a tre volte quella cifra. Esercitò un
incredibile potere, fu in grado di mobilitare ogni organizzazione investigativa nel mondo, ed fu
applaudito generosamente per il suo contributo. E durante tutto ciò, non mostrò mai il suo volto. Io
voglio ricordare le sue parole nel modo più accurato possibile. E voglio lasciar loro qualcosa da
cercare. Come a qualcuno al quale fu concesso di seguire le proprie orme... Beh, potrei non essere
un suo degno successore, ma voglio lasciarmi questo argomento alle spalle.
Così ciò che tu ora stai leggendo sono i miei appunti riguardo L. E' un messaggio di morte, non da
parte mia, e non diretto al mondo. La persona la quale leggerà per prima questo quaderno sarà
probabilmente quello stupido testone di Near. Ma se fosse il caso, non gli direi di fare a pezzi o
bruciare queste pagine. Se gli causasse dolore scoprire che io sapevo cose riguardo L che lui non
sapeva, sarebbero guai. C'è anche la possibilità che Kira possa leggere ciò... e spero lo faccia. Se
queste pagine dicessero all'assassino che è andato avanti solo grazie ad un sovrannaturale quaderno
della morte e un idiota di uno shinigami, e che lui, in qualunque altra circostanza, non sarebbe
valso neanche il fango sotto le scarpe di L, allora sarebbero servite al loro scopo.
Io sono una delle poche persone che abbia mai incontrato L così com'è. Quando e dove lo
incontrai...questo è ricordo più prezioso che ho, e non lo scriverò qui, ma in quella occasione L mi
raccontò tre delle sue imprese, e l'episodio che ha a che fare con Beyond Birthday era uno di queste.
Se evitassi i pretesti e semplicemente mi riferissi ad esso come il Los Angeles BB Murder Cases,
poi immagino che molti di voi ricordereste di averlo sentito. Ovviamente, non venne mai alla luce
che L- e più importante, la Wammy's House, la quale mi aveva trovato quando avevo solo 15 anni-
erano profondamente collegato al caso, ma infatti, lo erano. L, in principio, non si era mai coinvolto
in un caso in cui non c'erano almeno dieci vittime o un milione di dollari in ballo e questa è la
ragione per cui tardivamente, ma in maniera aggressiva, si coinvolse in questo piccolo caso, il quale
aveva solo tre o quattro vittime. Ne spiegherò il motivo più avanti, nelle pagine che seguiranno, ma
proprio per questa ragione, il Los Angeles BB Murder Cases è uno spartiacque per L, per me, e
anche per Kira. Fu un monumentale evento per tutti noi.
Perché?
Perché questo è il caso in cui L si presentò per la prima volta come Ryuzaki.
Quindi lasciamo al passato tutte le noiose notizie di cosa pensò Beyond Birthday e di come lui
arrivò a uccidere tre vittime, dal momento che non mi interessa molto dopo tutto, e mentre siamo
qui, saltiamo la seconda e la prima vittima, senza quindi impegnarci a tornare sui primi omicidi, e
portiamoci al mattino del giorno dopo, lo scintillante momento in cui il più gran detective del
secolo, L, comincia per la prima volta a investigare sul caso. Oh, quasi dimenticavo. Nel caso in cui
qualcuno oltre il testone di Near o il deluso assassino stia leggendo queste pagine, vi farò la cortesia
di presentarmi, ora, alla fine del prologo. Io sono il tuo narratore, il tuo navigatore, il tuo
cantastorie. Per chiunque altro tranne loro due, la mia identità potrebbe essere di nessun interesse,
ma io sono il colui che nel vecchio mondo occupa la seconda posizione, quello vestito meglio, che è
morto come un cane, Mihael Keehl. Una volta mi facevo chiamare Mello ed utilizzavo quel nome,
ma era molto tempo fa.
Buoni ricordi e incubi.
Mentre ora ci si riferisce ad esso come Los Angeles BB Murder Cases—un titolo piuttosto
orecchiabile- nel momento in cui tutto ciò stava accadendo, proprio nell'occhio del ciclone, non era
mai stato chiamato in maniera così impressionante. I media lo chiamavano “Gli omicidi di Wara
Ningyo”, o il “Gli omicidi a porte chiuse di L.A.”, oppure in qualunque altro genere di nome
orribile. Ciò era indubbiamente fonte di gran fastidio per Beyond Birthday- l'esecutore degli
omicidi in questione- ma francamente, io penso che quei nomi provvedevano ad una più accurata
descrizione di ciò che stava succedendo. D'altro canto, il giorno dopo che Beyond Birthday portò a
termine il terzo degli omicidi, il 14 Agosto 2002, alle 8.15 a.m. ora locale, l'agente dell'FBI Naomi
Misora riposava stremata sul letto del suo appartamento, appena sveglia. Indossava dei pantaloni
nei in pelle con corrispondente giacca in pelle, ma non era corretto supporre che lei dormisse
abitualmente in questo modo. La notte prima aveva passato parecchie ore girando in moto, nel vano
tentativo di riuscire a smaltire lo stress, e quando infine tornò nel suo appartamento, cadde
istantaneamente in un sonno profondo senza né lavarsi né svestirsi. Quasi come per il nome del
caso, Misora è entrata nella coscienza di tutti come l'unica che avrebbe eventualmente potuto
risolvere il Los Angeles BB Murder Cases, ma la verità è che al tempo in cui questi eventi si
stavano susseguendo, lei era stata sospesa dai suoi doveri come agente dell'FBI. Secondo i rapporti
ufficiali era in congedo, ma questo è solo perché lei non era assolutamente in grado di resistere alla
pressione dei suoi superiori e dei colleghi. Sospensione, congedo, vacanza estiva. Non credo che
abbiamo bisogno di trattare ragioni della sua sospensione. Ciò che è certo è che questa era
l'America, lei era Giapponese, una donna, molto brava nel proprio lavoro, e l'FBI è una grande
organizzazione...questa dovrebbe essere un'informazione esaustiva. Ovviamente, aveva dei colleghi
i quali avevano una gran considerazione di lei e questo proprio perché è riuscita a lavorare
nell'organizzazione così a lungo, ma un mese prima, proprio prima degli omicidi di BB di Los
Angeles, Misora aveva commesso un grande sbaglio, così grande che nemmeno lei riusciva a
crederci- il che l'aveva portata dritta nell'attuale situazione. Questo non è il genere di problemi che
può essere alleviato correndo in giro in moto nel bel mezzo della notte.
Misora stava seriamente considerando di lasciare l'FBI, cambiando la sua intera vita e tornando in
Giappone. Ovviamente, parte di lei era stufa di tutte le incoerenze che venivano col lavoro, ma oltre
questo c'era la colpa che sentiva per il suo errore, che le gravava sulle spalle come un peso morto.
Anche se non ci fosse stata pressione intorno a lei- non che questa ipotesi fosse remotamente
possibile- Misora avrebbe lei stessa chiesto una pausa.
O anche le dimissioni.
Misora lentamente si alzò dal letto, intenta a lavare via il sudore della notte precedente, ma poi si
accorse che il laptop sulla sua scrivania era, per qualche ragione, acceso. Lei non ricordava di
averlo acceso—dopotutto si era appena svegliata. Aveva lei stessa premuto il tasto di accensione la
notte prima? E poi si era addormentata senza ripremerlo? Non ricordava di averlo fatto, ma giacché
lo screen saver era in funzione, non c'era altra spiegazione. Si dovrebbe presumere che se lei avesse
avuto le forze necessarie per accenderlo, avrebbe avuto anche abbastanza energia per svestirsi.
Misora si tolse la giacca e i pantaloni, e sentendosi più leggera scese dal letto, andò ala scrivania e
scosse il mouse. Ciò fu abbastanza per togliere lo screen saver, ma a questo punto Misora si sentì
ancora più confusa. Il programma principale di e-mail era acceso e segnalava un messaggio di
“nuova posta in entrata”. Era possibile che si fosse addormentata col suo computer acceso, ma lo
era anche addormentarsi nel bel mezzo del controllo di una mail? Mentre ancora si stava
domandando a riguardo, cliccò sulla casella di posta in entrata. C'era un nuovo messaggio, da Raye
Penber. Questo era il nome dell'attuale ragazzo di Misora, anche lui agente dell'FBI. Era il più ovvio
esempio di agente il quale aveva una grande opinione di lei (non che questo lo avesse fermato dal
suggerirle di trasferirsi ad un dipartimento meno pericoloso ogni volta che accadeva qualcosa). Dal
momento che il suo congedo era ormai agli sgoccioli, questo sarebbe potuto tranquillamente essere
un messaggio di lavoro, così Misora andò avanti ed aprì il messaggio...

“Naomi Misora-sama
Mi scuso per l'averti contattata in questo modo.

Vorrei chiederti il tuo aiuto nel risolvere un certo caso.


Se desideri aiutarmi, per favore accedi al terzo blocco della terza sessione del server “Funny Dish”,
il 14 Agosto, alle nove del mattino. La linea sarà aperta per esattamente cinque minuti (per favore
irrompi nel firewall da te).

PS: Per contattarti, mi sono preso la libertà di prendere in prestito l'indirizzo di un tuo amico.
Questo era il modo più semplice e sicuro di contattarti, perdonami. A prescindere dalla decisione
che prenderai, ho bisogno che tu distrugga questo computer entro ventiquattro ore dalla lettura di
questo messaggio.”

“...”
Quando finì di leggere, Misora rilesse immediatamente l'intera lettera e infine controllò il nome del
mittente ancora una volta.
L.
Poteva anche esser sospesa, ma era ancora un Agente dell'FBI, e ovviamente ne riconosceva il
nome—sarebbe stato imperdonabile il contrario. Brevemente considerò l'idea che Raye Penber, o
qualcun altro, le stesse semplicemente giocando uno scherzo, ma trovò difficile da credere che
qualcuno potesse esser stato così audace da firmarsi in quel modo. L non si era mai rivelato in
pubblico o in privato, ma Misora aveva sentito orribili cose riguardo ciò che era successo ai
detectives che avevano provato a farsi passare per L. Era meglio dire che nessuno avrebbe osato
utilizzare il suo nome, neanche per scherzo.
Quindi.
“Diamine” brontolò lei, e continuò a farsi la doccia, lavando via la stanchezza della notte
precedente. Asciugò i suoi lunghi capelli neri e bevve una tazza di caffè caldo.
Ma lei stava semplicemente fingendo di considerare la situazione—in realtà non aveva scelta.
Nessun agente dell'FBI, in particolar modo uno di basso livello, potrebbe mai considerare di
rifiutare una richiesta di L. Ma in questo momento Misora non aveva un'opinione particolarmente
positiva del gran detective L, così dovette fingere di esitare, se se anche solo la faceva sentire
meglio. Se consideri la personalità di Misora, la ragione per questo è chiara. Sembra ovvio che la
ragione per la quale il suo laptop era acceso era che L lo aveva hackato, e lei era più che un po'
depressa per il fatto che avrebbe dovuto distruggere per una ragione a caso il suo computer, che
aveva comprato giusto un mese prima.
“Non ci baderò... voglio dire, lo farò, ma...”
Lei non aveva scelta.
Appena furono le 8.50, Misora si sedette davanti al suo laptop, il quale ora aveva meno di ventitré
ore di vita, e cominciò a seguire le istruzioni di L. Lei non era un hacker esperto, ma le erano state
insegnate le basi come parte del suo addestramento all'FBI.
Non appena ottenne con successo l'accesso al server, il suo schermo diventò completamente
bianco. Misora fu momentaneamente allarmata, ma poi vide una grande e calligrafica L fluttuare al
centro dello schermo e si rilassò.
“Naomi Misora,” la voce venne dalle casse del laptop dopo una breve pausa. Era ovviamente una
voce sintetica. Ma questa era la voce riconosciuta come quella di L da ogni dipartimento
investigativo nel mondo. Misora l'aveva sentita parecchie volte in passato—ma questa era la prima
volta che era indirizzata direttamente a lei. Sentì una strana sensazione, come se stesse sentendo il
suo nome alla TV—non che lei avesse mai provato l'esperienza, ma questo è come lei immaginava
sarebbe stato.
“Sono L.”
“Ciao,” iniziò a dire Misora, ma realizzò poi quanto inutile fosse. Il suo laptop non aveva un
microfono installato, e non c'era modo per lui di sentirla.
Quindi, cominciò a scrivere, “Sono Naomi Misora. E' un onore parlarti, L.” Se la connessione
risultava stabilita, allora lui avrebbe ricevuto il messaggio.
“Naomi Misora, ti suona familiare il caso sugli omicidi di Los Angeles di cui ti sto parlando?”
L andò dritto al punto, senza dar conto alle sue parole. Presumibilmente poiché lui doveva
completare la comunicazione entro le 9.05, ma queste maniere e questo atteggiamento infastidirono
Misora. Come se fosse dato per scontato che lei volesse cooperare con lui—il che era vero, ma
mettendola in quel modo sembrò non mostrare rispetto per il suo orgoglio. Così Misora si permise
di rispondergli con tono ugualmente sprezzante.
“Non sono così abile da tenere traccia di tutti i casi di omicidi che avvengono a Los Angeles.”
“Oh? Io si.”
Lui rispose al suo sarcasmo con del vanto.
L continuò, “Mi sto riferendo alla serie di omicidi—la terza vittima è stata trovata ieri. Credo che ci
saranno altre vittime. HNN news chiama il caso col nome “Omicidi Wara Ningyo.”
“Omicidi Wara Ningyo?”
Lei non ne aveva sentito parlare. Era in congedo e aveva deliberatamente evitato quel genere di
notizie. Misora aveva vissuto in Giappone fino al diploma di scuola superiore e quindi il termine le
era familiare, ma sentirlo pronunciato in Inglese dava a quelle parole un senso di estraneità.
“Io desidero risolvere il caso,” disse L. “Ho bisogno di arrestare il killer. Ma il tuo aiuto in questa
situazione è vitale, Naomi Misora.”
“Perché me?” scrisse lei. Questo però poteva stare a significare sia “Perché hai bisogno del mio
aiuto?” che “Perché io dovrei aiutarti?” ma L, senza un attimo di esitazione, considerò il primo
significato. Il sarcasmo sembrò sparire dalle sue parole.
“Naturalmente, perché tu sei un'abile investigatrice, Naomi Misora.”
“Io sono in congedo...”
“Lo so. Non lo trovi opportuno?”
Tre vittime, aveva detto.
Ovviamente, dipendeva dalle vittime, ma da quanto L le aveva detto, questo caso non era ancora
arrivato ai livelli necessari per richiedere l'intervento dell'FBI. Lei voleva semplicemente presumere
che questo era il motivo per cui lui si era avvicinato a lei invece di andare dal direttore dell'FBI, ma
il tutto avvenne troppo improvvisamente e non le fu dato tempo di pensare le cose come stavano.
Ma ce n'era stato abbastanza di tempo per immaginare perché L si sarebbe voluto coinvolgere in un
caso troppo piccolo per arrivare all'FBI. Ad ogni modo immaginava che lui non le avrebbe risposto
a questa domanda attraverso il computer.
Lei guardò il suo orologio.
Aveva ancora un minuto.
“Ok, ti aiuterò in qualunque modo mi sia possibile,” scrisse Misora.
L rispose istantaneamente, “Grazie, sapevo che avresti accettato.”
Le sue parole non suonarono però molto grate.
Ma forse la colpa poteva essere addotta alla natura artificiale della sua voce.
“Lasciami spiegare come ti contatterò in futuro. Non abbiamo tempo, sarò breve. Allora...”

Per primo, lei dovette esser messa a conoscenza dei dettagli di base del Los Angeles BB Murder
Cases. Il 31 Luglio2002, nella stanza da letto di una piccola casa in Hollywood's Insist Street, un
uomo chiamato Believe Bridesmaid era stato ucciso. Lui viveva da solo, lavorava come scrittore
free-lance. Aveva scritto dozzine di articoli per dozzine di riviste sotto differenti nomi ed era
relativamente ben conosciuto nel settore—anche se ciò non significa esattamente nulla. Era stato
strangolato. Era stato prima privato di sensi con una qualche sorta di droga e poi strangolato da
dietro con una specie di stringa. Non vi erano segni di colluttazione—tutto considerato, un crimine
eseguito in maniera pulita. Il secondo omicidio avvenne quattro giorni dopo, il 4 Agosto 2002.
Questa volta era avvenuto in centro, in un appartamento sulla Third Avenue, e la vittima era una
donna chiamata Quarter Queen. Questa volta la vittima era stata picchiata fino alla morte, il suo
cranio era stato incavato sulla fronte da qualcosa di lungo e duro. Ancora una volta, la vittima era
sembrata esser stata prima drogata, resa poi inconscia al momento della morte. Il motivo per cui si
era convinti che quei due omicidi erano stati commessi dallo stesso killer... beh, chiunque avesse
vinto le scene del crimine avrebbe immediatamente notato il collegamento.
C'erano delle bambole voodoo di paglia inchiodate ai muri in entrambi i posti. Quelle bambole
erano specificamente conosciute come Wara Ningyo.
Quattro di esse a Insist Street.
Tre sulla Third Avenue.
Inchiodate ai muri.
Le Wara Ningyo erano state nascoste nelle notizie, poiché a parlarne apertamente c'era il rischio
che qualcuno ne imitasse lo stile in un eventuale crimine, ma molti altri dettagli furono messi
insieme così bene, da portare la polizia a iniziare a considerare il caso come una serie di omicidi.
Ma se così fosse, rimaneva in sospeso un forte dubbio—non c'era assolutamente alcun
collegamento tra Believe Bridesmaid e Quarter Queen. Nessuno dei due aveva il numero dell'altro
nel proprio cellulare, nessuno di loro aveva il biglietto da visita dell'altro nel proprio portafogli, e
inoltre, Quarter Queen non possedeva né un cellulare né un biglietto da visita—lei era una ragazza
di tredici anni. Che connessione poteva mai avere con uno scrittore free-lance quarantaquattrenne?
Se c'era una connessione, probabilmente riguardava la madre della ragazza, la quale era fuori città
quando l'omicidio è avvenuto, ma data la differenza dei quartieri e la diversa situazione tra i due,
era ugualmente difficile vederci una connessione significante. Per usare un termine da romanzi
gialli vecchio stile, c'era un collegamento mancante—loro non riuscivano a trovare una qualunque
connessione tra le vittime. L'investigazione naturalmente si concentrò su questo, ma nove giorni
dopo (da quando i media avevano cominciato a chiamarli Gli Omicidi di Wara Ningyo) il 13 Agosto
2002, avvenne il terzo omicidio.
C'erano due Wara Ningyo sul muro.
C'era una bambola in meno ogni omicidio.
Il terzo omicidio avvenne nella zona ovest di L.A., in una cittadina vicino la metropolitana di Glass
Station, e il nome della vittima era Backyard Bottomslash. Questa vittima era un'altra donna—
ventisei anni, una via di mezzo tra la prima e la seconda vittima—ed era un'impiegata bancaria.
Ancora una volta non c'erano connessioni con Believe Bridesmaid o Quarter Queen dopo tutto. Era
anche improbabile che loro si fossero incontrati in una qualsiasi altra strada. Lei era morta
dissanguata—un'emorragia massiva. Strangolamento, pestaggio e infine accoltellamento—ogni
volta un metodo di uccidere differente, dando l'innaturale impressione che stesse cercando qualcosa
di nuovo con ogni uccisione. E non lasciava indizi utili su ogni scena del crimine. L'unica altra cosa
su cui investigare era il collegamento fra loro, ma dal momento che non fu trovato—il che era molto
strano per omicidi del genere—il terzo omicidio lasciò la polizia in completo stallo. Il killer era
stato di gran lunga migliore di quanto lo fosse stata la polizia. Non ho intenzione di elogiare
Beyond Birthday, ma in questo caso devo accreditargli il merito che gli si deve.
Oh, giusto—in più alle Wara Ningyo, c'era un'ulteriore similitudine tra le scene—essere erano tutte
a porte chiuse. Proprio come un vecchio romanzo del mistero. I detectives che hanno investigato sul
caso non hanno dato peso a questo particolare aspetto del caso...ma quando Naomi Misora ricevette
da L il file sul caso, questa parola fu la prima cosa che attirò la sua attenzione.
Quando Misora cominciò a investigare sul caso—non come agente dell'FBI, ma individualmente
sotto la supervisione di L—fu il giorno dopo la richiesta di L, il 15 Agosto. Era fuori servizio,
quindi il suo distintivo e la pistola le erano stati portati via, lasciandola senza più diritti o armi di
qualsiasi altro cittadino.
Me non dava molta importanza alla cosa—Misora non era mai stata il tipo di agente che spargeva
la sua autorità in giro. Lei veniva in disparte, e la sua condizione mentale era leggermente instabile,
quindi non era nelle migliori condizioni per affrontare il caso, ma in quel senso il suo stato
emozionale era simile a quello di L. In altre parole lei non era brava a lavorare in gruppo, le sue
abilità erano più brillanti quando fuggiva ai vincoli dell'organizzazione e lavorava da sé—il che
potrebbe spiegare perché ha avuto un pizzico di risentimento nei suoi sentimenti verso L.
Ma il 15 Agosto, passato mezzogiorno, Naomi Misora era sulla Hollywood's Insist Street, la scena
del primo omicidio. Cercando per la casa, la quale sembrava un tantino grande per un uomo che
viveva da solo, Misora scavò nella sua borsa , tirò fuori il cellulare, e digitò il numero che le era
stato dato. Le era stato detto che era cinque volte criptato e completamente sicuro. Non solo sicuro
per L, ma ance sicuro per la Misora fuori servizio.
“L, ho raggiunto la scena del crimine.”
“Bene,” disse la voce artificiale, come se stesse aspettando qualcosa da lei. Misora brevemente
immaginò dove fosse L, in che genere di ambiente lui si trovasse per le sue investigazioni, ma
velocemente realizzò che non avrebbe fatto alcuna differenza.
“Cosa dovrei fare?”
“Naomi Misora, sei dentro o fuori dall'edificio?”
“Fuori. Sono giunta alla scena del crimine ma non sono ancora entrata.”
“Allora per favore entra. Dovrebbe essere aperto. Ho predisposto la situazione.”
“Grazie.”
Ben preparato.
Strinse i denti, resistendo al bisogno di dire qualcosa di sarcastico. Lei normalmente considerava
che a livello di premeditazione L meritasse un certo rispetto, ma trovava difficile che qualcuno fosse
così accuratamente preparato.
Lei aprì la porta ed entrò in casa. La vittime era stata uccisa nella sua camera da letto e Misora era
stata coinvolta in un tale numero di investigazioni con l'FBI da riuscire a indovinare facilmente
dove si trovasse quella stanza, solo guardando dall'esterno. Una casa come quella di solito aveva la
camera da letto al primo piano, così lei si mosse di conseguenza. Erano passate due settimane
dall'omicidio, ma il posto era stato mantenuto ovviamente pulito. Non c'era nemmeno un granello di
polvere.
“Ma, L...”
“Cosa?”
“Secondo i dati che ho ricevuto ieri—non che non sia evidente, ma la polizia non aveva già
esaminato la scena?”
“Si.”
“Io non sono certa di come tu abbia fatto, ma hai già le relazioni della polizia a riguardo.”
“Si.”
“...”
Non era stato molto d'aiuto.
“Quindi non c'è motivo che io sia qui?”
“No,” disse L. “Mi aspetto che tu sia in grado di trovare ciò che la polizia non è riuscita a trovare.”
“Bene... è abbastanza chiaro.”
O almeno un po' ovvio.
Infondo non aveva spiegato niente.
“Dicono che dovresti visitare la scena del crimine un centinaio di volte, così che sia praticamente
inutile. E' passato un po' di tempo, quindi è possibile che qualcosa sia venuto a galla. Naomi
Misora, la prima cosa che noi dobbiamo pensare riguardo questo caso è la connessione tra le
vittime. Cosa collega Believe Bridesmaid, Quarter Queen, e la nuova vittima, Backyard
Bottomslash? O non c'è connessione e quegli omicidi sono completamente a caso? Ma anche se
fossero a caso, ci deve essere qualcosa di logico per il quale il killer ha scelto le sue vittime. Ciò che
ti sto chiedendo, Naomi Misora, è di trovare questo collegamento mancante.”
“Capisco...”
Non era vero, però lei aveva cominciato a capire che discuterne con L non lo avrebbe fermato
dall'essere evasivo e dirle cosa lei voleva sapere al momento, così lei decise di non fare troppe
domande. Oltretutto, lei aveva trovato la camera da letto. La porta era aperta verso l'interno e, al
momento del primo sopralluogo della polizia, aveva la serratura bloccata.
Una stanza chiusa.
Anche le scene del secondo e del terzo crimine avevano la serratura chiusa... era quello il
collegamento? No, c'erano più informazioni in quel file. La polizia lo aveva già notificato. L
cercava qualcosa di più.
Non era una stanza molto grande, ma non c'erano molti mobili, così da non avvertire angustia.
C'era un gran letto nel centro dello spazio, ma il solo altro mobile presente era una libreria. Quegli
scaffali erano principalmente riempiti con libri di fai da tè, con differenti attività per il tempo, libero
e famosi fumetti giapponesi, suggerendo che Believe Bridesmaid usava questa stanza
esclusivamente per rilassarsi. Sembrava essere il tipo che separa meticolosamente il lavoro dalla
vita privata—un tipo insolito da trovare tra gli scrittori free-lance. Presumibilmente c'era un qualche
tipo di studio al secondo piano, pensò Misora, osservando distrattamente il soffitto. Sarebbe andata
a controllare lì dopo.
“Ad ogni modo, Naomi Misora. Cosa ne pensi del colpevole degli omicidi? Mi piacerebbe sentire il
tuo personale pensiero a riguardo.”
“Io dubito che il mio pensiero possa esserti utile in qualche modo, L...”
“Tutti i pensieri sono utili.”
“...”
Oh?
Misora pensò per un momento.
“E' anormale,” rispose lei, senza ponderare la scelta delle parole, dando semplicemente ascolto alla
sua mente. Questa era la principale impressione che aveva avuto il giorno prima, leggendo il file.
“Non solo perché lui ha ucciso tre persone, ma...ogni azione che ha compiuto portava a
quell'impressione. E non provava a nasconderlo.”
“Ad esempio?”
“Ad esempio... le impronte digitali. Non è stata trovata una singola impronta in nessuna scena del
crimine. Sono state pulite completamente.”
“Vero... ma Naomi Misora, sicuramente il non lasciare impronte digitali è la più basilare delle
tecniche criminali.”
“Non in questa situazione,” disse Misora, infastidita—sapeva che L capiva a cosa voleva arrivare
ed era sicura che stesse testando le sue abilità, ma in nessun modo l'avrebbe detto. Un test per
vedere se lei era in grado di essere utile sulla scena del crimine. “Se tu non volessi lasciare impronte
digitali, la maggior parte delle persone indosserebbe dei guanti—oppure, pulirebbero ciò che ha
toccato. Ma questo tizio...apparentemente ha ripulito ogni impronta nella casa. In tutte e tre le
scene. Inizialmente ho immaginato che se fosse andato a casa della vittima più volte, non avrebbe
avuto idea di cose aveva toccato e cosa no, ma una volta letto che lui ha svitato le lampadine e
pulito le prese, diventa una storia completamente diversa. In che altro modo puoi definirlo, se non
anormale?”
“Sono d'accordo.”
“...”
Lo era, ora?
“Quindi, L, tornando a ciò che stavo dicendo prima, se lui ha preso precauzioni così estreme, poi
dubito che sarei in grado di trovare qualcosa di nuovo qui. E' una flebile speranza nel migliore dei
casi. Qualcuno come lui non commetterebbe un errore.”
Un errore.
Come quello che lei ha fatto lo scorso mese.
“Normalmente questo genere di investigazioni comincia trovando l'errore del criminale, e poi
riempendo il puzzle da quel punto, ma in questo caso, dubito che noi troveremo qualcosa di simile.”
“No, io non credo lo troveremo,” disse L. “Ma che ne pensi se non fosse un errore?”
“Se non fosse un errore?”
“Sì. Qualcosa di deliberatamente lasciato alle spalle. E se i detectives della polizia hanno
semplicemente fallito nel notarlo...allora noi potremmo avere una chance.”
“...”
Lasciare deliberatamente indizi? Era mai successo? Non nel normale scorrere degli eventi, no—
perché qualcuno dovrebbe lasciarsi dietro qualcosa che potrebbe essere utilizzato contro di lui? O
aspetta. Ora che l'ha menzionato, loro hanno già riscontrato due esempi di un comportamento
simile. Uno erano le Wara Ningyo inchiodate al muro e l'altro erano le serrature chiuse, creando una
stanza bloccata. Quelli non erano errori, ma erano tracce chiaramente lasciate indietro dal killer.
Specialmente quest'ultimo. Esattamente la cosa alla quale Misora era stata più interessata—stanze
chiuse che di solito venivano sempre create quando il killer cercava di far sembrare la cosa come un
suicidio. Ma la prima vittima era stata strangolata alle spalle, la seconda era stata picchiata a morte
con un arma che non è stata trovata sulla scena e la terza era stata pugnalata con, ancora una volta,
un'arma non lasciata sulla scena...nessuna di queste poteva mai essere una situazione che indicasse
dei suicidi. Il che significa che non c'era nulla da guadagnare nel creare delle stanze chiuse. Non era
un errore, ma era innaturale.
Lo stesso valeva per le Wara Ningyo.
Lei non aveva idea di cosa significassero.
Da quando le Wara Ningyo erano utilizzate per maledizioni in Giappone, c'erano persone che
teorizzavano selvaggiamente che il killer fosse Giapponese, o qualcuno con un radicato rancore
contro i Giapponesi, ma dal momento che quelle Wara Ningyo erano una varietà molto economica
che poteva facilmente essere acquistata in ogni negozio di giocattoli (per circa tre dollari) nessuna
teoria era stata messa in evidenza.
Misora chiuse la porta dietro di sé e quando la serratura fu all'altezza della sua vita, distrattamente
lo girò e si chiuse all'interno. Poi scrutò ogni posizione nella quale le bambole erano state
inchiodate ai muri.
Ce n'erano quattro.
Una su ognuno dei quattro muri della stanza quadrata. Ovviamente, erano state portate via dalla
polizia come prova importante e non erano più lì. Era abbastanza facile dire dove si trovavano, dal
momento che c'erano dei buchi nei muri. Misora tirò fuori sei foto dalla borsa. Una di ognuno dei
quattro muri. Una che mostrava la vittima, Believe Bridesmaid, disteso con la schiena sul letto.
Questa foto mostrava chiaramente i segni della corda intorno al suo collo.
E infine l'ultima foto.
Questa non era della scena, ma un'inquadratura del petto nudo di Believe Bridesmaid, presa durante
l'autopsia. C'era un gran numero di tagli su di esso, i quali sembravano essere intagliati nella sua
carne con un coltello. Non erano profondi, ma andavano in tutte le direzioni. Secondo la relazione
erano stati fatti dopo la morte della vittima.
“Generalmente parlando, quando i killer si impegna in questa sorta di inspiegabile deturpazione del
corpo, significa che hanno un profondo rancore nei confronti della vittima...per uno scrittore free-
lance il quale prenderebbe un qualsiasi lavoro, non sarei sorpreso se avesse un po' di nemici. Lui ha
trattato molte riviste di gossip...”
“Ma Naomi Misora, ciò non spiega la connessione con il secondo e il terzo omicidio. Entrambi gli
altri corpi erano anch'essi danneggiati in un modo che non ha dirette connessioni alla causa della
morte—infatti, il danno sembra essersi intensificato con ogni omicidio.”
“E' possibile che Bridesmaid fosse il solo per il quale provasse rancore e gli altri due omicidi erano
designati a mascherare questo. O forse non era Bridesmaid, ma uno degli altri due...o due dei tre, e
il terzo era un camuffamento. La distruzione potrebbe man mano aumentare poiché parte del
camuffamento, o...”
“Tu credi che il killer stia solo fingendo di uccidere indiscriminatamente?”
“No. Questa è solo un'ipotesi che prendo in considerazione. Questa idea spiegherebbe le Wara
Ningyo. Voglio dire, forse lui le ha deliberatamente lasciate lì per provare che tutti e tre erano stati
uccisi dallo stesso uomo—e le porte bloccate potrebbero essere per qualche ragione.”
In quel caso lo spostarsi da Hollywood al centro città, e poi a ovest, potrebbe esser visto come un
mezzo per confondere le investigazioni. Più sono le persone connesse al caso, più diventa caotica
l'investigazione...e la scelta di una giovane ragazza come seconda vittima potrebbe esser stata fatta
deliberatamente per farlo sembrare uno psicopatico.
“Ammettendo che sia anormale...beh, già l'idea di fare tutto ciò è abbastanza anormale,” disse L.
Misora fu sorpresa di sentirgli esprimere sentimenti umani. L'emozione che lei sentì era molto
simile all'essere impressionata e rapidamente riportò la conversazione sull'argomento—per coprire
la propria reazione, se non per nasconderla.
“Così, L, io mi sento ridicola a provare di immaginare una connessione tra le vittime. Penso che la
polizia stia facendo un buon lavoro e...francamente, esaminare chiunque conoscesse ognuno di loro
sembrerebbe più utile. Voglio dire, la terza vittima, Backyard Bottomslash...lei doveva esser
coinvolta in ogni genere di affare con la banca.”
“Ma Naomi Misora,” L la interruppe. “Questo non è il momento per inutili riflessioni. Credo che in
un futuro non molto lontano ci sarà un quarto omicidio.”
“Mmm...”
Aveva detto qualcosa di simile il giorno prima. Che ci sarebbero state più vittime. Ma su cosa si è
basato? Con il killer ancora lontano, era un'ovvia possibilità, ma sembrava quasi come se gli
omicidi fossero finiti al terzo. Tutto dipende dal capriccio del killer—come investigatore lei trovava
difficile stabilire una probabilità più alta del cinquanta-e-cinquanta.
“Il numero di Wara Ningyo,” disse L. “Quattro dove sei tu, tre nel centro città con la seconda
vittima, e due alla terza scena, a ovest di L.A.—una in meno ad ogni scena del crimine.”
“Sì. E con ciò?”
“Il numero di bambole decresce di uno in uno.”
“...”
Lei l'avrebbe dovuto supporre. Infatti, ha semplicemente contato a ritroso da quattro a due, e basta.
Anche se la teoria di Misora era giusta, e lui stava uccidendo indiscriminatamente per camuffare la
sua vera vittima, più sarebbero state le vittime, più il piano sarebbe stato efficace. Di certo, ogni
nuovo omicidio era un rischio in più, ma il tornaconto probabilmente ne giustificava la scelta.
Francamente non c'era modo di dire se il killer aveva considerato gli omicidi come un rischio—
c'erano certamente assassini che consideravano l'omicidio stesso come un profitto esauriente. Ed era
anormale pretendere di essere anormale...
“Così, L...tu credi che ci saranno altri due omicidi?”
“C'è più del novanta percento di possibilità,” disse lui. “Direi cento, ma c'è una piccola possibilità
che qualcosa accada al killer, impedendogli di continuare. Quindi direi novantadue percento. Ma
Misora, se dovesse accadere qualcosa, non saranno più due, ma solo uno. C'è solo il trenta percento
di possibilità che avvenga un quinto omicidio.”
“Trenta percento?”
Quasi una goccia.
“Perché? Ci sono ancora due Wara Ningyo...e se lui le sta usando per rappresentare le sue
vittime...”
“Ma in quel caso, lui non sarebbe in grado di lasciare una Wara Ningyo alla quinta scena del
crimine. Lui passerà da due a una quando ucciderà la quarta vittima. Quella bambola renderà ovvio
che quello sarà il lavoro dello stesso killer, ma...”
“Oh! Capisco,” disse Misora, rabbrividendo per propria stupidità. Ovviamente, qualunque fosse il
movente del killer, lasciare una Wara Ningyo alla scena del crimine faceva parte delle regole. Lui
difficilmente avrebbe ucciso una quinta vittima quando il numero delle bambole avrebbe raggiunto
lo zero.
“C'è un trenta percento di possibilità che il killer non pensi a questa eventualità, ma la cosa è molto
incerta. Dopotutto lui ha ripulito le prese delle lampadine...”
“Così ci saranno solo quattro vittime in totale. La prossima è l'ultima.”
“No. La terza era l'ultima,” disse L con fermezza. Nonostante fosse una voce artificiale. “Non ce ne
sarà un'altra. Non con me coinvolto.”
“...”
Fiducia?
O presunzione?
Nessuna delle due, era qualcosa alla quale Misora aveva dato particolare. Le ultime due settimane
in particolare.
Cosa ne era stato della fiducia?
Cosa ne era stato dell'orgoglio?
Misora non lo sapeva più.
“Ma io ho bisogno del tuo aiuto, Naomi Misora. Mi aspetto grandi cose dalla tua investigazione.”
“Davvero?”
“Sì. Per favore, tieni gelido il tuo cuore mentre lavori. Nelle mie esperienze, un caso come questo
richiede una mente che non si lasci scuotere da nulla. Comportati come se tu stessi giocando a
scacchi sul ghiaccio.”
“...”
Quello non era chiamato curling?
“L, tu lo sai che sono in congedo?
“Sì. E' per questo che ho chiesto il tuo aiuto. Per questo caso, ho bisogno di una persona
individualmente abile che possa lavorare da sola.”
“Quindi io immagino che tu conosca anche perché sono in congedo?”
“No,” disse lui, con lo stupore di Misora. “Non lo so.”
“Non hai controllato?”
“Non mi interessava. Tu sei abile ed eri al momento disponibile e questo era tutto ciò che mi
importava—a meno che non ci sia qualcosa che dovrei sapere? In quel caso potrei trovarlo in un
minuto.”
“No...” disse lei, facendo una smorfia.
Sentì come se l'intero mondo conoscesse il suo errore, ma neanche il detective più grande del
mondo lo sapeva. E aveva descritto il congedo/sospensione di Misora, come fosse solamente un
“renderla disponibile”. Non aveva mai pensato di immaginarlo, ma le sembrò come se L avesse il
senso dello humor.
“Okay, L, se vogliamo fermare il quarto omicidio, dovremmo cominciare. Cosa dovrei fare per
primo?”
“Cosa sai fare?”
“Io so fare ciò che so fare,” disse Misora. “So di averlo già chiesto, ma se sto indagando sulla scena
ancora una volta...cercando qualcosa che lui ha lasciato al di fuori delle Wara Ningyo...cosa sto
esattamente cercando?”
“Ogni genere di messaggio.”
“Messaggio?”
“Sì. Questo non c'era scritto nei dati che ti ho fornito, ma nove giorni prima del 31 Luglio, prima
del primo omicidio, il 22 Luglio, il LAPD1 ricevette una lettera.”
“Una lettera?”
Dove voleva arrivare?
Il LAPD...?
“Connessa al caso?”
“Al momento, nessuno dei detectives coinvolti ha trovato una connessione. Non so per certo se
effettivamente ce ne sia una, ma credo di sì.”
“Che percentuale?”
“Ottanta percento.”
Risposta istantanea.
“Il mittente è sconosciuto—era stato usato un sistema di inoltro nella spedizione e non c'è modo di
dire da dove provenga. Dentro la busta c'era un singolo pezzo di carta con su scritto un cruciverba.”
“Parole crociate? Humh...”
“Non essere sbrigativa. Era un enigma molto difficile, e nessuno ha saputo risolverlo. Ovviamente,
noi possiamo anche considerare che nessuno si sia applicato sul serio, ma sembra ragionevole
ipotizzare che parecchi poliziotti che hanno lavorato assieme non sono stati in grado di risolverlo.”
“Capisco. E quindi?”
“Forse avranno deciso che l'enigma era solo uno scherzo ed è stato messo da parte....ma la mia rete

1 Los Angeles Police Department, dall'inglese “Dipartimento di Polizia di Los Angeles”


di raccolta di informazioni ha ottenuto una copia attraverso altri canali ieri.”
“Ieri...”
Così era per questo che non si trovava nel file. Anche quando Misora si stava preparando per
l'investigazione, L stava proseguendo nel caso da un'angolazione differente.
“Io l'ho risolto,” disse L.
Apparentemente quell'ipotesi riguardo la difficoltà dell'enigma era stata preventiva al vanto. Lui
doveva averci impiegato parecchie energie, pensò Misora. Non che ne stesse per parlare.
“Se non erro, allora la risposta all'enigma è il luogo in cui ti trovi—l'indirizzo del primo omicidio.”
“221 Insist St., Hollywood? Dove io mi trovo ora? Ma ciò significa...che...”
“Esattamente. Lui aveva detto loro che stava per commettere quegli omicidi. Ma dal momento che
l'enigma era così difficile che nessuno poteva risolverlo, non c'era una realistica possibilità che
servisse a quello scopo...”
“Il LAPD ha ricevuto altre lettere come quella? Indicando l'indirizzo per il secondo e il terzo
omicidio?”
“No. Ho controllato l'intero stato della California, proprio per esserne certo. Non ho scoperto altre
lettere o e-mail simili. Credo che continuerò a controllare, ma...”
“Quindi potrebbe essere semplicemente una coincidenza? No, è impossibile. Se lui ha scritto
l'indirizzo esattamente com'è, deve essere così...ma perché nove giorni prima?”
“Anche il tempo tra il secondo e il terzo omicidio è stato di nove giorni. Dal 4 Agosto al 13 Agosto.
E' possibile che al killer piaccia il numero nove.”
“Ma ci sono solo quattro giorni tra il primo e il secondo omicidio...semplice casualità?”
“Un'interpretazione ragionevole. Ma sembra che valga la pena ricordare il lasso di tempo che
intercorre. Nove giorni, quattro giorni, nove giorni. In entrambi i casi, il killer è il tipo che
preavvisa le proprie azioni alla polizia. Anche se lui stava solo fingendo di essere quel tipo di killer,
rimane comunque un'ottima possibilità che ci sia qualche tipo di messaggio nella stanza, qualcosa al
di fuori delle Wara Ningyo.”
“Hmm...quindi...”
Qualcosa di deliberato.
Un messaggio più difficile da comprendere che le Wara Ningyo...qualcosa come un difficile
enigma di parole crociate. Misora si sentì come se cominciasse finalmente a capire perché L aveva
bisogno del suo aiuto. Non c'era modo che un detective da salotto fosse in grado di trovare qualcosa
del genere da sé. Devi vedere la scena con i tuoi occhi, essere in grado di raggiungere e toccare le
cose...e ciò richiede la qualità oltre la quantità. Qualcuno che possa osservare la scena dalla propria
prospettiva, con il proprio modo di pensare...
Ma pensò anche che ci stesse mettendo troppo di suo. Se doveva essere gli occhi di L...allora era
troppo da gestire per un ordinario agente dell'FBI.
“Qualcosa che non va, Naomi Misora?”
“No...non pensarci.”
“Okay. Al momento, interrompiamo la comunicazione. Ho molte cose che mi aspettano.”
“Certamente.”
Questo era L, lui stava indubitabilmente risolvendo molti altri casi tutti insieme. Casi in tutto il
mondo. Per lui, questo caso era solo uno delle tante investigazioni parallele. In che altro modo
poteva mantenere la propria reputazione di detective migliore del mondo?
Il più grande detective del secolo, L.
Il detective senza clienti.
“Mi aspetto di sentire buone notizie da te. La prossima volta che mi chiami, per favore usa il
numero sulla quinta linea, Naomi Misora.” disse L, e agganciò.
Misora chiuse il telefono e lo mise nella borsa. Poi si mosse verso la scrivania per cominciare
l'investigazione. Non c'era nulla nella stanza da letto se non il letto e la scrivania, quindi non c'era
nient'altro da investigare.
“Non tanto quanto il killer, ma sembra che anche Believe Bridesmaid fosse stato ragionevolmente
ossessivo...”
I libri erano incastrati ermeticamente negli scaffali senza eccesso di spazio. Misora fece un rapido
conto—cinquantasette volumi. Provò a prenderne uno a caso, ma ciò le risultò piuttosto più difficile
da fare. Il suo dito indice da solo si rivelò insufficiente e dovette utilizzare il suo pollice e il
principio della leva per tirarlo fuori. Ne sfogliò le pagine, ben consapevole che ciò era inutile. Stava
semplicemente tenendo le sue mani impegnate mentre provava a immaginare cosa fare. Sarebbe
stato piacevole e semplice se ci fosse stato un messaggio nascosto tra le pagine del libro, ma era
troppo da sperare. Secondo i files, come la presa della lampadina, ogni pagina di ogni libro era stata
pulita, rimuovendo tutte le impronte digitali—suggerendo non solo che il killer era estremamente
meticoloso, ma che la polizia ha infatti controllato tutti i libri. Si potrebbe presumere che non ci
siano messaggi.
O il messaggio è stato creato in maniera tale che la polizia non lo notasse...qualcosa che sembri
come un semplice segnalibro, ma che serbi in sé un codice nascosto...ma dopo aver sfogliato altri
libri, scartò questa ipotesi. Quei libri non avevano segnalibri. Believe Bridesmaid non sembrava il
tipo da segnalibri. Molti lettori pignoli detestavano le lievi curve che i segnalibri potevano lasciare
nelle pagine.
...Il che significa che anche il più fastidioso dei killer non si sognerebbe mai di piazzare un
qualsiasi oggetto in un libro.
Misora si spostò dagli scaffali. Guardò in basso verso il letto, ma sembrò che lì ci fosse ancora
meno da investigare. Non c'era nulla da fare se non tirare via le fodere e guardare sotto il materasso.
E lei non aveva avuto nemmeno bisogno di guardare i file per sapere che la polizia lo aveva già
fatto. Sembrava virtualmente impossibile nascondere in un letto un messaggio che la polizia non
avrebbe notato.
“Sotto il tappeto...dietro la tappezzeria...no, no, perché dovrebbe nascondere il messaggio? Lui
vuole che sia trovato. Non è un messaggio se non viene trovato. Lui ha mandato l'enigma di parole
crociate alla polizia...molto egoistico. Lui vuole che l'enigma sia difficile...per provare che noi
siamo stupidi.”
Lui non stava cercando di batterli in astuzia.
Lui voleva beffarli.
“'Tu sei sotto di me,' 'Tu non puoi mai sconfiggermi,'—questo è ciò che diceva il messaggio. Il che
significa...che non sta cercando di far andare tutto per il verso giusto e evitare di essere catturato,
cerca qualcosa oltre il suo obbiettivo...o prendersi gioco di noi è il suo scopo? Ma chi 'noi'? La
polizia? Il LAPD? La società? Gli U.S.A.? Il mondo? No... l'obbiettivo deve essere più
piccolo...Qualcosa di più personale. Così questo messaggio...o qualcosa come un messaggio...Deve
essercene uno da qualche parte in questa stanza...o, aspetta...”
“Ci dev'essere...” era sbagliato.
Forse non c'era.
“Qualcosa che sarebbe dovuto esserci, ma che non c'è...qualcosa di mancante, che prima era qui...le
Wara Ningyo? No, quelle erano un simbolo per le vittime, non un messaggio...la stanza da letto...oh,
giusto! L'inquilino! L'abitante della stanza non è qui.”
Qualcosa di mancante, che non è più qui.
Come il proprietario della stanza, Believe Bridesmaid.
Misora prese di nuovo le fotografie e guardò attentamente le due fotografie del corpo di
Bridesmaid—una scattata sulla scena del crimine, e l'altra scattata durante l'autopsia. Se il killer ha
lasciato un messaggio sul corpo, questo ovviamente non era il segno della corda, ma i tagli sul suo
petto. Come Misora aveva detto ad L, normalmente questi sarebbero stati considerati come il segno
di una vendetta personale, ma ora che ci pensava, non erano naturali. Nella foto sulla scena del
crimine, il corpo era poggiato con la schiena, indossando una T-shirt che aveva poche tracce di
sangue su di essa...ma la T-shirt stessa non era danneggiata. Il che significa che il killer dopo averlo
ucciso, gli ha tolto la T-shirt, ha fatto i tagli con un coltello e poi gli ha rimesso la T-shirt. Se fosse
stato semplice rancore, lui avrebbe semplicemente tagliato attraverso il tessuto. C'era una ragione
per la quale non aveva tagliato la T-shirt? Ma sembrava non gli importasse se si sporcava di
sangue...e la T-shirt apparteneva certamente alla vittima. Era quella con la quale dormiva sempre...
“Se tu...li guardi attentamente...quei segni...sembrano delle lettere...una sorta di...”
Devi roteare molto l'immagine, pensò.
“V...V...I? No, M...un'altra V...X? D...e quelle sono tre I in riga...L? Sembrerebbe una
L...hmm...sento come se la stessi forzando...”
Lo diventa solo se la cerchi. Non erano come i Kanji o gli Hangul—lettere dell'alfabeto costituite
da semplici linee e curve, e ogni altro segno a caso, che con un pennarello o un coltello potrebbero
sembrare come un qualcosa.
“In genere preferisco vedere cosa pensano i detective in carica, le persone effettivamente coinvolte
nel caso...ma al momento non ho il distintivo, quindi è fuori questione. Certo, L probabilmente si
occuperebbe di questo genere di cose per me.”
Misora cominciava a riconoscere quanto fosse dura lavorare da soli, senza il supporto
dell'organizzazione. Lei s'è sempre sentita fuori posto nel FBI, ma solo ora realizzava quanti
vantaggi prendeva dalle risorse che le venivano offerte.
“Suppongo che dovrei controllare nelle altre stanze...sembra piuttosto inutile. Ma se lui ha pulito
tutte le impronte dalla casa...” mormorò lei, e si voltò per lasciare la stanza.
Ma poi si rese conto che c'era un posto che non aveva ancora controllato. Sotto il letto. Abbastanza
facile da controllare, e molto più probabile che sotto il tappeto o dietro la tappezzeria—sembrò
abbastanza improbabile che avesse mancato un posto del genere, ma sembrava valesse la pena
strisciare lì sotto, giusto per esserne sicuri. Poteva esserci qualcosa di nuovo che lei poteva vedere
da lì sotto. Per questa ragione, Misora si accovacciò in basso verso il letto...
“...?!”
Una mano si allungo da lì sotto.
Misora balzò indietro istantaneamente, trattenendo l'aumento delle sue emozioni che questa
improvvisa serie di eventi aveva mescolato, e tirò su i pugni. Non aveva una pistola con sé—non
perché era sospesa, ma semplicemente perché non era solita portarsene una in giro. Senza pistola,
non aveva un grilletto da premere.
“Cosa...no, chi sei tu?” ruggì lei, cercando di usare un tono intimidatorio. Ma la mano fu raggiunta
da una seconda mano, come le la sua voce fosse solo il vento che soffiava, e un corpo ne seguì. Un
uomo strisciò fuori da sotto il letto.
Da quanto tempo...lui era lì...?
E' stato sotto il letto tutto questo tempo?
L'aveva sentita parlare con L?
Tutto questo genere di domante passò per la mente di Misora.
“Rispondimi” Chi sei tu?!”
Lei mise una mano nella giacca, fingendo di avere una pistola. L'uomo alzò la testa.
E lentamente si alzò.
Intensi capelli neri.
Una semplice maglia, dei jeans scoloriti.
Era un ragazzo, con delle linee sotto i suoi ampi, sporgenti occhi.
Magro e apparentemente abbastanza alto, ma la sua schiena era curva, portando il suo sguardo più
in giù di quello di Misora, così che sembrava guardarla dal basso.
“Piacere di conoscerti,” disse lui, completamente imperturbato. Si inchinò ancora più in basso. “Per
favore, chiamami Ryuzaki.”
L aveva guadagnato un certo grado di ostilità dagli altri detectives, e quelli gelosi lo chiamavano il
detective eremita, o il computer detective, ma nessuna di quelle è un'accurata rappresentazione della
realtà. Naomi Misora è anche arrivata a pensare di L come un detective da salotto, ma infatti, L era
esattamente l'opposto, molto attivo e individualmente aggressivo. Mentre lui non aveva
assolutamente alcun interesse nelle convenzioni sociali, certamente non era il genere di detective da
starsene zitto in una stanza all'ombra e rifiutandosi di venirne fuori. E' risaputo che i tre grandi
detective del dopoguerra , L, Eraldo Coil e Danuve, erano al momento la stessa persona. Di certo,
chiunque leggendo queste pagine è alquanto certo di saperlo...sebbene potrebbero non sapere che L
ha ingaggiato una lotta con il vero Eraldo Coil e il vero Danuve e ne è emerso vincitore, riscattando
le loro identità da detective. I dettagli di questa guerra tra detectives li conserverò per un'altra
occasione, ma oltre a quei tre nomi, L possedeva molte altre identità da detective. Non ho idea di
quante, ma era almeno un valore a tre cifre. E piccola parte di essi erano detectives abbastanza
conosciuti—infatti coloro che leggono queste pagine devono sapere che lui comparì prima di Kira,
chiamandosi ad esempio Ryuzaki o Ryuga Hideki. Certo, Naomi Misora non aveva modo di
saperlo, ma secondo me, il nome L era, per lui, semplicemente uno di tanti. Lui non aveva mai
avuto alcuna connessione diretta con la sua identità, non aveva mai pensato a sé stesso come a L—
era solo la più famosa e influente delle tante identità da detectives che lui aveva utilizzato durante la
sua vita. Nome che aveva la sua utilità, ma mancava di mistero. L aveva un vero nome che nessuno
sapeva, e nessuno saprà mai, ma un nome che solo lui sapeva che non aveva mai dichiarato. A volte
mi chiedo se L stesso avesse mai conosciuto esattamente quale nome fu scritto sul Death Note,
quale nome fu quello che lo uccise.
Ci penso.
Ma torniamo al Los Angeles BB Murder Case.
“Ryuzaki...” disse Naomi Misora, guardando oltre il biglietto da visita nero che le aveva
consegnato senza preoccuparsi di nasconderle i sospetti.
“Rue Ryuzaki, giusto?”
“Sì. Rue Ryuzaki,” disse l'uomo, nello stesso tono noncurante. I suoi larghi occhi puntavano verso
lei attraversati da scuri cerchi, e si mordicchiò l'unghia del pollice.
Loro si spostarono fuori dalla camera da letto verso il soggiorno della casa di Believe Bridesmaid.
Si sedettero l'uno di fronte all'altro su di un costoso divano. Ryuzaki era seduto con le ginocchia in
su e le braccia avvolte intorno ad esse. Misora pensò fosse un po' infantile, ma dal momento che
Ryuzaki non ovviamente non un bambino, sembrò un tantino inquietante. Il fatto che non riuscì a
commentarlo era poiché era troppo cresciuta. Per sfuggire all'imbarazzante silenzio, Misora guardò
giù nuovamente verso il biglietto—Rue Ryuzaki: Detective.
“Secondo questo, tu sei un detective?”
“Sì, lo sono.”
“Intendi...un detective privato?”
“No, quel termine non è molto preciso. La parola 'privato' mi suona come se portasse con sé un
eccesso di egoismo nevrotico...potresti dire che sono un detective non privato—un detective senza
ego.”
“Capisco...”
In altre parole, lui non aveva la licenza.
Se avesse avuto una penna, avrebbe scritto “idiota” sul biglietto, ma purtroppo, non c'erano mezzi
per scrivere nei paraggi, quindi decise posarlo sul tavolo non appena fosse possibile, come se fosse
sporco.
“Quindi, Ryuzaki...permettimi di chiedertelo ancora una volta, esattamente cosa stai facendo tu
qui?”
“La stessa cosa che stai facendo tu. Sto investigando,” disse Ryuzaki, senza il minimo
cambiamento di espressione.
I suoi occhi bordati di nero non sbattevano. Piuttosto inquietante.
“Sono stato ingaggiato dai genitori del proprietario della casa—dai genitori del signor Bridesmaid,
e al momento sto conducendo un'investigazione sull'omicidio. Mi sembra che tu sia qui più o meno
per la ragione, Misora.”
“...”
A questo punto a Misora non interessava più chi fosse questo Ryuzaki- detective privato o non
privato, lei non aveva nulla a che fare con lui. L'unico problema era quanto della sua conversazione
lui aveva sentito da sotto il letto...il che nel peggiore dei casi potrebbe danneggiare la sua futura
carriera. Se una qualunque informazione riguardo il misterioso L fosse resa pubblica a causa sua, lei
avrebbe dovuto fare molto più che dare semplicemente le dimissioni. Affrontando subito la
questione avrebbe affermato che il letto aveva attenuato il suono della sua voce e che quindi lui non
era stato in grado di capire cosa stava dicendo, ma questo era qualcosa che lei stessa avrebbe
stentato a credere.
“Sì...anche io sono un detective,” disse Misora, sentendo come se non avesse altra scelta. Se lei non
fosse stata in congedo, avrebbe potuto fregiarsi di essere un agente dell'FBI, ma dal momento che
era sospesa, non voleva correre il rischio che lui le chiedesse il distintivo. Sembrava più sicuro
mentire—dopotutto, c'era una distinta possibilità anche lui stesse mentendo. Non era il caso per lei
di sentirsi in colpa.
“Non posso dirti per chi sto lavorando, ma mi è stato chiesto di investigare in segreto. Per scoprire
chi ha ucciso Believe Bridesmaid, Quarter Queen e Backyard Bottomslash...”
“Davvero? Allora potremmo cooperare!” disse lui istantaneamente.
La sfacciataggine a questi livelli l'aveva travolta come una doccia fredda.
“Quindi, Ryuzaki. Hai trovato nulla sotto il letto che potrebbe risultare una prova utile per risolvere
il caso? Presumo che tu stessi cercando qualcosa che il killer potrebbe essersi lasciato alle spalle,
ma...”
“No, niente del genere. Ho sentito qualcuno entrare in casa, così ho deciso di nascondermi e
monitorare la situazione. Dopodiché è divenuto chiaro che non eri un individuo pericoloso, così
sono uscito allo scoperto.”
“Un individuo pericoloso?”
“Sì. Ad esempio lo stesso killer, tornato a prendere qualcosa che aveva dimenticato. Se fosse
accaduto, sarebbe stata una buona possibilità! Ma apparentemente le mie erano vane speranze.”
“...”
Bugiardo.
Avvertiva l'odore delle menzogne.
Misora era quasi completamente convinta che lui si stesse nascondendo per ascoltare la sua
conversazione con L. In qualunque altra situazione, questa sarebbe potuta essere semplicemente
paranoia, ma questo strano individuo che era Ryuzaki non era un persona ordinaria.
Non c'era nulla di lui che non fosse sospetto.
“Ad ogni modo, io invece sono stato abbastanza fortunato ad incontrarti, non è stato un fallimento
totale. Non è un romanzo o un libro comico, quindi non c'è ragione per colleghi detectives di
disprezzarsi l'un l'altro. Che ne dici Misora? Sei d'accordo per scambiarci informazioni?”
“...No. Ti ringrazio per l'offerta, ma devo rifiutare. Ho il dovere di mantenere la segretezza,”
rispose Misora. L riguardo il caso le aveva dato tutto ciò che si potesse ottenere—non sembrava che
lei potesse riceve una qualunque informazione da un detective privato inesperto. E di certo, non
aveva intenzione di dargli nulla. “Sono certa che anche tu hai dei segreti.”
“No.”
“...Certamente ne hai. Sei un detective.”
“Oh? Sì che lo sono.”
Docile.
Ad ogni modo, sembrava a suo agio con lui.
“Ma mi sembra che la soluzione di questo caso debba avere la precedenza...Molte bene, Misora.
Che ne pensi di questo: io ti darò tutte le informazioni che posseggo in cambio di nulla.”
“Eh...? Uh, non potrei eventualmente...”
“Per favore. Fondamentalmente, non mi importa se il caso lo risolvo io o lo risolvi tu. Il desiderio
dei miei clienti è vedere il caso risolto, e nulla più. Se tu possiedi una mente più acuta della mia,
allora dirti tutto sarà più efficace.”
Tutto suonava piacevole, ma difficilmente si poteva pensare che in realtà, la diffidenza nei
confronti di Ryuzaki cresceva in maniera sempre più pronunciata.
A cosa voleva arrivare? Pochi minuti fa aveva improvvisato una bugia, dichiarando che lui aveva
pensato che lei fosse il killer tornato sulla scena del crimine, ma la teoria di Misora per la quale si
era nascosto sotto al letto, sembrava di gran lunga più adatta della sua.
“In seguito potresti decidere se desideri darmi una qualunque tua informazione. Quindi, per
cominciare c'è questo,” disse Ryuzaki, tirando fuori dalla tasca del suo jeans un pezzo di carta
piegato. Lo porse a lei senza preoccuparsi di aprirlo. Misora lo prese e lo aprì dubbiosamente...era
un cruciverba. Una griglia, e gli indizi in una scrittura minuscola. Misora intuì di cosa si trattasse.
“Questo è...”
“Oh? Tu ne sai qualcosa a riguardo?
“Uh, no...non direttamente...” lei balbettò, incerta su come reagire. Sembrava ovvio che questo
fosse lo stesso gioco di parole che era stato mandato al LAPD da un ignoto mittente.
Apparentemente, nessuno sapeva risolverlo, ma se tu fossi riuscito a risolverlo, ti avrebbe dato
l'indirizzo d questa casa. Presumibilmente era una sorta di avvertimento del killer alla polizia e alla
società in generale. Una dichiarazione di guerra, qualcuno potrebbe dire.”
“Capisco. Ancora...”
A differenza di ciò che aveva detto L, parte di lei ignorava ancora la cosa, proprio come il
cruciverba, ma ora che poteva leggere gli indizi da sé, sembrava davvero difficile. Gli indizi
sembravano così frustranti che la maggior parte delle persone si sarebbe arresa persino prima di
provare a risolverne uno. Ma l'uomo di fronte a lei li aveva risolti tutti da solo?
“Sei sicuro che la risposta mostri questo indirizzo?”
“Sì. Sentiti libera di risolverlo a tuo piacimento se dubiti di me. Ad ogni modo, i killer che
mandano avvertimenti generalmente sono in cerca di attenzione, presumendo che loro non abbiano
degli scopi maggiori. Sia le Wara Ningyo sia le stanze chiuse sono aspetti del caso che si adattano a
quel profilo. Quindi sembra ci sia un'ottima possibilità di che ci siano altri messaggi...o qualcosa di
simile ad un messaggio, qualcosa lasciato sulla scena. Sei d'accordo, Misora?
“...”
Le stesse conclusioni di L.
Chi è quest'uomo?
Se lui ha semplicemente tratto le stesse conclusioni di L, lei potrebbe essersele lasciate scappare
dalla conversazione che lui avrebbe sentito nascosto sotto il letto, ma effettivamente per lui avere
una copia del cruciverba, una copia che solo qualcuno con me L potrebbe essere in grado di
ottenere...il dubbio sull'identità di Ryuzaki stava diventando di importanza critica ancora una volta
per lei.
“Scusami,” disse Ryuzaki, mettendo entrambi i piedi sul pavimento e dirigendosi, ancora curvo,
verso la cucina—come se scivolasse via dalla stanza per dare a Misora il tempo di riprendersi. Aprì
il frigorifero con un abile movimento, come se questa fosse casa sua, introdusse il suo braccio
all'interno tirandone fuori un vaso—e poi si ritrasferì sul divano, lasciando la porta del frigorifero
aperta. Sembrava essere un vaso di marmellata di fragole.
“Che ci fai con quella marmellata?!
“Oh, questa è mia. L'ho portata con me e l'ho messa lì perché si mantenesse fredda. E' ora di
pranzo.”
“Pranzo?”
Era sensato che non ci fosse cibo nel frigorifero di un uomo morto due settimane prima, ma il
pranzo? Anche a Misora piaceva la marmellata, ma lei non vedeva del pane—e prima che il
pensiero le passasse per la testa Ryuzaki aprì il coperchio, infilò la mano dentro, tirò su della
marmellata e cominciò a leccarla dalle sue dita..
“...”
Naomi Misora restò a bocca aperta.
Le parole le mancavano.
“...Mmm? Qualcosa a riguardo, Misora?
“T-tu hai strane abitudini nel mangiare.”
“Davvero? Non la penso così.”
Ryuzaki tirò su un'altra mano piena di marmellata nella sua bocca.
“Quando ho cominciato a pensare, mi è venuta voglia di dolci. Se devo lavorare bene, la
marmellata è essenziale. Lo zucchero fa bene al cervello.”
“Hunh...”
Misora era dell'opinione che il suo cervello necessitasse di più di una visita medica specializzata
che dello zucchero, ma al momento, non aveva i nervi per dirlo. I suoi atteggiamenti gli ricordavano
quelli dell'orsetto Pooh, ma Ryuzaki non era né giallo né adorabile, e ancora meno un orso incline a
fare null'altro che un uomo alto con un'andatura trascinata pronunciata. Quando lui portò per la
quarta volta la mano, piena di marmellata, alla bocca, cominciò a mettere le sue labbra direttamente
sul bordo del vaso come se fosse una tazza di tè e ne bevve il contenuto rumorosamente. In un
momento lui aveva consumato l'intero vaso.
“Scusa per il tempo.”
“Oh...non fa nulla.”
“Ho altra marmellata nel frigorifero, ne vuoi un po'?”
“N-no grazie...”
Quel pasto fu come una tortura. Avrebbe rifiutato anche se stesse morendo di fame. Ogni fibra del
suo corpo rifiutava Ryuzaki. Completamente. Misora non aveva mai avuto molta confidenza nel
fingere di sorridere, ma stavolta mentre lo stava guardando era davvero convincente.
Le persone possono morire anche quando sono terrificate.
“Okay,” disse Ryuzaki, leccando la marmellata dalle sue dita, senza dare segni di come avesse
preso la sua reazione. “Bene, Misora, andiamo.”
“Andare? Andare dove?” chiese Misora, cercando disperatamente di trovare un modo di rifiutare
con poca possibilità il suo tentativo di stringerle la mano.
“Ovviamente,” disse Ryuzaki. “a continuare la nostra investigazione della scena, Misora.”

A questo punto, Misora non era in grado di scegliere (arbitrariamente) il suo cammino per ciò che
stava avvenendo. Lei poteva fisicamente cacciare Ryuzaki dalla casa di Believe Bridesmaid, e
potremmo anche dire che facendo così avrebbe mostrato la reazione più ragionevole alla sua
presenza, ma malgrado fosse molto, molto tentata a scegliere l'approccio ragionevole, Misora
convinse la sua mente a farlo rimanere. Più di ogni cosa, la possibilità che lui avesse ascoltato la sua
conversazione con L faceva di Ryuzaki un rischio, ma anche escludendo ciò lui era sospetto,
sinistro, e aveva una copia del cruciverba, che abbracciava la situazione. Lei aveva bisogno di
tenerlo sotto osservazione fino a quando non avesse avuto un'idea migliore su chi lui fosse.
Certamente, chiunque sapeva di più riguardo la situazione, chiunque come me, poteva dire che
questo era esattamente ciò che sperava Ryuzaki, esattamente quello che cercava di ottenere, ma
sarebbe stato troppo chiedersi se Misora avesse realizzato ciò così presto. Dopotutto, molti anni
dopo il Los Angeles BB Murder Cases, quando lei fu uccisa da Kira, Misora rimase convinta che
non avrebbe mai incontrato L in persona, che lei aveva obbedito solo agli ordini della sua voce
alterata attraverso lo schermo del suo computer. A seconda di come guardi la cosa, questa potrebbe
essere stata una buona cosa per il mondo—se l'assassino Kira, che ha conosciuto quanto fosse
profonda la connessione tra Misora ed L, non l'avrebbe mai uccisa così velocemente. La vita di L
era stata estesa solo di qualche anno, ma anche quello potrebbe essere grazie a Misora...nah, è
inutile rifletterci su.
Tornando al punto.
Chiunque abbia letto Sherlock Holmes ricorderà la vivida descrizione del gran detective che
balzava per la stanza scrutando attentamente ogni cosa con la sua lente d'ingrandimento. Un'ironica
immagine che è così fermamente associata con i romanzi polizieschi antichi che non si è mai più
visto un detective comportarsi in quel modo. Per quel motivo, il termine romanzo poliziesco non è
più utilizzato—ora sono stati chiamati racconti del mistero o romanzi gialli. Nessuno vuole un
detective che ora come ora deduca tutto—sarebbe molto più eccitante se loro semplicemente
trovassero la verità. Il processo di deduzione richiede così tanto lavoro, e nessun vero genio ha
bisogno di lavoro. Lo stesso vale per i ragazzi fumetto in Giappone, popolari in tutto il mondo. I
libri più popolari hanno tutti eroi con eccezionali poteri.
Così, una volta entrati nella camera da letto, Ryuzaki si abbassò bruscamente a quattro zampe,
proprio come quando era emerso dal letto e quando cominciò a strisciare per tutta la stanza (anche
se senza una lente d'ingrandimento), Misora rimase genuinamente sorpresa. Apparentemente l''esser
stato sotto al letto non era l'unica ragione per la sua postura. Sembrò così abituato a stare a quattro
zampe che parve pronto a scalare il muro attraverso il soffitto.
“Cosa stai aspettando, Misora? Unisciti a me!”
“!!”
Misora scosse la testa così velocemente da rimanere confusa.
Era al di sotto del suo orgoglio di donna. No, di essere umano—unirsi a lui l'avrebbe per sempre
divisa da qualcosa di estremamente importante.
“Oh? Che peccato,” disse Ryuzaki apparentemente senza aver trovato qualcosa di fondamentale nel
primo posto in cui aveva cercato. Agitò la testa tristemente e continuò a cercare per la stanza.
“M-ma Ryuzaki, non credo ci sia qualcosa lasciato qui da trovare. Voglio dire, la polizia ha già
cercato molto accuratamente...”
“Ma la polizia ha sorvolato sul cruciverba. Non mi sorprenderebbe se avessero sorvolato su
qualcos'altro qui.”
“Se la metti così...ma c'è così poco con cui lavorare. Desidererei avere un indizio su cosa suppongo
stiamo cercando—la stanza è troppo vuota per mettere a soqquadro semplicemente le cose a caso. E
la casa è troppo grande.”
“Un indizio...?” disse Ryuzaki, fermandosi a quasi a carponi. Poi lentamente morse l'unghia del suo
pollice—così attentamente che sembrò riflettere, ma i movimenti erano così infantili da farlo
sembrare ugualmente stupido. Misora non sapeva decidere chi ne sarebbe emerso vittorioso. “Cosa
ne pensi, Misora? Quando sei entrata, hai pensato a qualcosa? Un'idea su qualcosa che potrebbe
aiutarci a restringere il campo?”
“Beh...si, ma...”
C'era una cosa—i tagli sul petto della vittima. Lei non si sentiva del tutto sicura di parlarne a
Ryuzaki. Ma era anche vero che altrimenti non sarebbe arrivata a nulla...sia col caso, che con
Ryuzaki. Possibilmente avrebbe dovuto testarlo, proprio come lui aveva osservato la sua reazione
quando le aveva mostrato il cruciverba. Se avesse giocato bene le sue carte, avrebbe potuto capire
se lui aveva ascoltato la sua conversazione al telefono da sotto il letto.
“Beh...Ryuzaki. Come ringraziamento per prima, per un completo scambio di informazioni...guarda
questa fotografia.”
“Fotografia?” disse Ryuzaki, con una reazione così esagerata che qualcuno avrebbe potuto pensare
che lui non avesse mai sentito quella parola prima. Lui si mosse verso lei...ancora a carponi, e senza
preoccuparsi di girarle attorno. Essenzialmente si torse verso lei, uno spettacolo che avrebbe
certamente fatto piangere un bambino.
“Un'immagine della vittima...” disse Misora, porgendogli la foto dell'autopsia.
Ryuzaki la prese, annuendo in maniera molto accentuata. O fingendo di annuire in quel modo. Per
quanto riguardava il suo test—da questa apparente reazione, non riusciva a leggere assolutamente
nulla.
“Ben fatto, Misora!”
“Sì?”
“Le notizie non menzionavano che il corpo era stato tagliato in questo modo, il che significa che
questa fotografia arriva dai file della polizia. Sono impressionato che tua sia stata in grado di
metterci le mani sopra. Ovviamente non sei un detective ordinario.”
“...Quindi tu come hai ottenuto il cruciverba, Ryuzaki?”
“Sarebbe mio dovere tenerlo segreto.”
Il suo tentativo fu spazzato via così facilmente. Tardivamente lei desiderò che le fosse permesso di
negargli di avere un segreto, che non gli avesse mai insegnato per prima il concetto.
Lei era anche molto sicura del fatto che la cosa non aveva senso grammaticalmente.
“Ad ogni modo non ti chiederò come hai ottenuto questa foto, Misora. Ma in che modo è
relazionata alla tua idea?”
“Sì, bene...Io immagino che il messaggio potrebbe essere qualcosa che non è più nella stanza, ma
era nella stanza in quel momento. E la cosa più ovvia che poteva essere qui, ma non c'è...”
“E' il proprietario della stanza, Believe Bridesmaid. Geniale.”
“E se tu guardi l'immagine proprio da quest'angolazione...i tagli non ti sembrano delle lettere?
Immagino che potrebbero essere una sorta di messaggio...”
“Oh?” disse Ryuzaki, tenendo l'immagine perfettamente dritta mentre ne muoveva attorno la sua
testa a scatti. Non c'erano ossa solide nel suo collo? Si muoveva come un contorsionista. Misora
sentì l'urgenza di guardare altrove.
“No, non lettere...”
“No? ...Io pensavo di averne trovate e lette parecchie...”
“No, no, Misora, non sto completamente cancellando la tua idea, solo una parte. Queste non sono
lettere, ma numeri romani.”
“...”
Oh.
Giusto, numeri romani, gli stessi che lei vedeva su orologi e cose varie ogni giorno—V e I,
ovviamente, e C, M, D, X, e L...avrebbe dovuto immaginarlo quando aveva visto le tre I l'una vicina
all'altra—non erano tre I, ma III. Ma ma c'era una L proprio dopo di esse, e lei l'aveva collegato con
il nome del detective, distraendosi.
“I è uno, II è due, III è tre, IV, è quattro, V è cinque, VI è sei, VII è sette, VIII è otto, IX è nove, X è
dieci, L è cinquanta, C è cento, D è cinquecento, M è mille. Quindi questi tagli potrebbero essere
letti come 16, 59, 1423, 159, 13, 7, 582, 724, 1001, 40, 51 e 31,” disse Ryuzaki, leggendo i
complicati numeri senza un secondo di pausa. Era bravo con i numeri romani, o la sua mente
lavorava davvero così velocemente? “E' solo una fotografia, quindi potrei non leggerli
correttamente, ma c'è l'ottanta percento di possibilità che non mi sbagli.”
“Percento?”
“Comunque, Ho paura che non cambi la situazione. Senza sapere cosa presuppongono quei numeri,
potrebbe essere dannoso presumere che quello sia un messaggio del killer. Magari potrebbe essere
semplicemente un depistaggio.”
“...Scusami, Ryuzaki,” disse Misora, facendo un passo indietro.
“Per cosa?”
“Devo rifarmi il trucco.”
Senza aspettare risposta, Misora lasciò la stanza e salì per le scale, puntando al secondo (non il
primo) bagno. Chiuse la porta dall'interno e prese il suo cellulare. Esitò per un momento, poi
chiamò L. Sul numero della quinta linea. Ci fu un breve bip seguito da un rumore di codifica di
segnale, e poi finalmente si connesse.
“Che c'è, Naomi Misora?”
La voce artificiale.
L.
Abbassando la voce e nascondendo la bocca dietro la sua mano, Misora disse, “Ho qualcosa da
riferire”.
“Progressi col caso? Un lavoro davvero veloce.”
“No...beh, un po'. Potrei essermi imbattuta nel messaggio del killer.”
“Magnifico.”
“Ma non è questo il punto. Come posso dire...una specie di...misterioso detective privano...”
Un misterioso detective privato.
L'espressione quasi la faceva ridere.
“...è apparso.”
“Capisco,” disse la voce artificiale, e cadde il silenzio.
Era uno sconfortante silenzio per Misora—dopotutto, lei aveva preso la decisione di mostrare a
Ryuzaki l'immagine tentando di testarlo. Quando L non disse nulla, Misora continuò a spiegare cosa
Ryuzaki aveva detto riguardo la foto dell'autopsia. E che lui aveva una copia del cruciverba. Questa
parte di informazione creò una reazione in L, ma dal momento che si trattava di una voce sintetica,
lei non poté leggere l'emozione dietro essa.
“Che dovrei fare? Francamente, penso sia pericoloso togliergli gli occhi di dosso.”
“Era figo?”
“Hunh?”
La domanda di L fu completamente fuori luogo, e lui si spinse s chiederlo un secondo prima che
Misora rispondesse, ancora incapace di capire dove voleva arrivare.
“No, assolutamente no,” disse lei, con onestà. “Raccapricciante e patetico, e così sospettoso che se
non fossi in congedo, lo avrei arrestato nel momento in cui gli ho messo gli occhi addosso. Se noi
dividessimo il mondo tra chi sarebbe meglio morissero e chi no, non avrei dubbi che lui sarebbe tra
i primi. Una tale anormalità che mi stupisce non si sia ucciso da solo.”
“...”
Non ci fu risposta.
Che era successo?
“Quindi Naomi Misora, le tue istruzioni.”
“Sì?”
“Immagino che tu stia pensando più o meno ciò che penso io, ma lascia fare a questo detective
privato ciò che vuole per il momento. In parte perché è pericoloso lasciarlo fuori dal tuo mirino, ma
ancora più importante perché è importante osservare le sue azioni. Credo che i meriti per le
deduzioni riguardo la foto dell'autopsia appartengano più a te che a lui, ma lui non è di certo una
persona ordinaria.”
“Sono d'accordo.”
“E' vicino a te?”
“No, sono sola. Sto chiamando dal bagno, in cima alle scale sul retro della casa, lontano dalla
camera da letto.”
“Torna presto da lui. Io indagherò sul suo conto, e proverò a scoprire se un detective di nome
Ryuzaki è stato realmente ingaggiato dai genitori di Believe Bridesmaid.”
“Okay.”
“Puoi usare la stessa linea la prossima volta che chiami.”
E riagganciò.
Misora chiuse il telefono con un colpo secco.
Doveva tornare presto indietro, così lui non avrebbe avuto sospetti, ma l'aveva lasciato solo con un
tempismo piuttosto strano, pensò lei, lasciando il bagno.
Ryuzaki era lì proprio davanti alla porta.
“Eek...!”
“Misora. Così eri qui?”
Non era a quattro zampe, ma Misora sobbalzò ugualmente. Da quanto tempo era lì?
“Dopo che hai lasciato la stanza, Ho scoperto qualcosa di interessante, e non sono riuscito ad
aspettare. Così sono venuto a cercarti. Hai appena finito?”
“S-sì...”
“Da questa parte.”
Lui si trascinò via, ancora curvo, verso le scale. Ancora scossa, Misora lo seguì. Aveva ascoltato
attraverso la porta? Questa domanda la torturava. Aveva scoperto qualcosa di interessante? Quella
poteva essere la chiave di svolta...lei aveva tenuto la sua voce così bassa che in nessun modo lui
avrebbe potuto sentirla, ma comunque sia, deve averci certamente provato. Il che significa...
“Oh, Misora...” disse Ryuzaki, senza girarsi attorno.
“S-sì?”
“Perché non ho sentito lo sciacquone prima che tu lasciassi la stanza?”
“...E' alquanto rude chiedere ad una ragazza una cosa come questa, Ryuzaki,”
tentò di rispondere Misora, contraendo leggermente il viso a suo sfavore. Ryuzaki non sembrò
toccato.
“E' così? Tuttavia...se dimentichi di tirare lo scarico, non è troppo tardi. Puoi ancora tornare
indietro. I sessi sono uguali quando accorre il bisogno sanitario.”
“...”
Che orribile modo di esprimere la cosa.
In qualunque modo la si volesse esprimere.
“Ero al telefono. Un semplice controllo con il mio cliente. Ma non volevo sentissi nulla a
riguardo.”
“Oh? Ma in qualunque caso, da ora, mi raccomando di tirare lo sciacquone. Risulta un ottimo
camuffamento.”
“Suppongo lo sia.”
Raggiunsero la camera da letto. Ryuzaki si abbassò a gattoni e varcò la soglia. Più che un metodo
d'investigazione su modello di Sherlock Holmes, sembrava una sorta di rito religioso.
“Proprio qui.”
Ryuzaki attraversò il tappeto verso la libreria. La libreria di Believe Bridesmaid, con cinquantasette
libri ermeticamente incastrati. Era il primo posto in cui Misora aveva cercato dopo aver parlato con
L.
“Hai detto di aver trovato qualcosa di nuovo?”
“Sì. Qualcosa di nuovo—no, permettiamoci di essere sfacciati. Ho scoperto un fatto importante.”
“...”
Il suo tentativo di suonare figo la infastidì.
Lei lo ignorò.
“Quindi tu hai trovato un qualche genere di indizio nella libreria, giusto?”
“Guarda qui,” disse Ryuzaki, puntando alla destra del secondo scaffale sul fondo. C'era una
collezione di undici volumi di un famoso fumetto giapponese chiamato Akazukin Chacha.
“...quindi?”
“Adoro questo manga.”
“Ah si?”
“Già.”
“...”
Come si supponeva dovesse rispondere? In diretto contrasto con coi suoi desideri, lei sentì la
propria espressione attenuarsi, senza alcun tentativo di sondare la sua lotta interiore. Ryuzaki
continuò.
“Tu sei nikkei2, giusto?”
“Nikkei...? I miei genitori sono entrambi Giapponesi. Il mio passaporto è americano ora, ma io ho
vissuto in Giappone fino alle scuole superiori...”
“Quindi devi conoscere questo manga. La creazione del leggendario maestro Min Ayahana. Io ho
letto ogni uscita mai realizzata. Shiine è così adorabile! L'anime mi piace tanto quanto il manga.
Amore, coraggio e speranza—Sacralità!”
“Ryuzaki, hai ancora intenzione di continuare? Se è così, posso aspettare in un'altra stanza...”
“Perché dovresti farlo mentre ti parlo?”
“Er, um...voglio dire, mi piace Akazukin Chacha. Ho guardato l'anime. Ho provato amore,
coraggio, speranza e Sacralità.”
Lei desiderava informarlo esattamente di quanto poco gli interessasse il suo hobby, ma dubitava
che il detective privato fosse in grado di comprendere una critica così diretta. Discutibile quanto
Ryuzaki stesso.
O stava esagerando?
“Bene. Noi potremmo discutere del piacere offerto dall'anime nel dettaglio in qualche altra
occasione, ma per ora guarda qui.”

2 Nikkei: emigrati Giapponesi e loro discendenti che hanno creato comunità in giro per il mondo.
“Hunh...” disse Misora, osservando ubbidientemente i volumi di Akazukin Chacha sullo scaffale.
“Noti nulla?”
“Nulla in realtà...”
Era solo un gruppo di fumetti. Al massimo potevano indicare che Believe Bridesmaid era pratico di
giapponese, e gli piacevano i manga...ma c'erano tante persone alle quali piaceva in America.
Leggere l'originale giapponese invece della versione tradotta non era tremendamente inusuale
dopotutto. Con l'avvento dell'acquisto in Internet, è diventato estremamente semplice ottenerli.
Gli occhi bordati di nero di Ryuzaki rimasero immobili a fissarla. Sconfortata, Misora evitò il suo
sguardo, controllando ogni volume singolarmente. Ma anche dopo che aveva finito di controllarli,
lei non aveva trovato nulla che la incuriosisse o qualcosa di simile ad un indizio.
“Non vedo nulla...qualche idea riguardo quei fumetti?”
“No.”
“...Hunh?” C'era più che un accenno di rabbia nella sua voce.
Non le piaceva essere presa in giro.
“No? Cosa intendi dire...”
“Nessuno di quelli,” disse Ryuzaki. “Qualcosa che dovrebbe essere qui, ma che non c'è. Misora, tu
sei la prima che ha immaginato ciò—ogni messaggio del killer è indicato dall'assenza di qualcosa
che dovrebbe esserci. Tu sei la prima che ha immaginato che questo dovrebbe riferirsi al corpo di
Believe Bridesmaid. Non credo di dovertelo spiegare—guarda attentamente, Misora. Non ci sono
tutti. I volumi quattro e nove mancano.”
“Eh?”
“Akazukin Chacha è composto da tredici volumi. Non undici.”
Misora guardò di nuovo verso i libri, e i numeri erano uno, due, da tre si passava a cinque, sei, sette
e da otto direttamente a dieci. Se Ryuzaki aveva ragione, e c'erano tredici volumi in tutto, allora due
mancavano—i volumi quattro e nove.
“Hmm...bene. Ma...Ryuzaki, quindi? Vuoi dire che il killer avrebbe portato quei due volumi con
sé? E' certamente una possibilità, ma si potrebbe ugualmente considerare che li abbia smarriti. Forse
il killer aveva pianificato di leggerli per primi. Non tutti leggono i manga in ordine, lo sai. Cioè,
guarda, c'è anche la serie interrotta di Dickwood, quassù...”
“Impossibile,” disse Ryuzaki, con fermezza. “Nessuno sulla terra salterebbe mai due volumi nel
mezzo di Akazukin Chacha. Sono assolutamente sicuro che questa cosa passerebbe sotto giudizio
penale.”
“...”
Quest'uomo è mai stato da un giudice?
“O almeno ci finirebbe se i membri della giuria conoscessero qualcosa riguardo i fumetti
giapponesi.”
“Che giuria imparziale.”
“Il killer li ha ovviamente portati con sé,” disse Ryuzaki, ignorandola palesemente.
Misora non era della stessa idea. I suoi piedi era saldamente ancorati su un piano realistico.
“Ma non hai prove di tutto ciò, Ryuzaki. E' ugualmente possibile che lui li abbia solo prestati ad un
amico.
“Akazukin Chacha?! Tu non lo presteresti mai neanche ai tuoi genitori! Gli diresti di comprarsene
uno loro! L'unica spiegazione possibile è che il killer li abbia portati via!” Ryuzaki insisté, con
molta fermezza.
Non si fermò lì.
“Per di più, nessuno sulla terra vorrebbe leggere solo i volumi quattro e nove—ci scommetterei la
mia marmellata!”
“Se ti stai riferendo alla marmellata che hai mangiato prima, un vaso di quelli si vende per soli
cinque dollari.”
Il maestro Min Ayahana non sarebbe stato d'accordo.
“Ne consegue, Misora, che quando il killer ha rimosso quei due volumi dalla stanza, aveva qualche
altra ragione essenzialmente non correlata ai manga stessi per fare ciò.”
“...Dal momento che è vero che quei due volumi mancano, ignorando la logica e la possibilità per il
momento e proseguendo per questa ipotesi...è ancora strano, no? Voglio dire, Ryuzaki, questa
libreria...”
Era piena. Così strettamente che rimuovere un libro da li sarebbe stato parecchio difficile. Se lui
avesse davvero rimosso due volumi del manga, allora ci dovrebbe essere un po' di spazio...o
aspetta...
“Ryuzaki. Sai quante pagine ci sono nei volumi quattro e nove di Akazukin Chacha?”
“Sì. 192 e 184 pagine.”
“...”
Lei non si aspettava che lui conoscesse la risposta...ma 192 più 184 faceva 376 pagine. Misora
diede un'occhiata allo scaffale, cercando tra quei cinquantasette libri un volume dello stesso
spessore delle 376 pagine del manga. Non ci volle molto. C'era solo un libro di quello spessore sullo
scaffale—Rilassamento Insufficiente di Permit Winter.
Quando lo prese dalla scrivania, infatti, risultò essere esattamente 376 pagine.
“...”
Speranzosa, Misora, girò tra le pagine, ma non vide nulla di particolarmente interessante.
“Cos'è Misora?”
“Oh...ho immaginato che se il killer avesse messo un libro sullo scaffale per rimpiazzare i due che
aveva preso, e se quel libro fosse stato il vero messaggio...”
Presumiamo che sia stato realmente Believe Bridesmaid a sistemare attentamente i suoi libri per
riempire con precisione lo scaffale. Sarebbe dovuta essere una cosa più a casaccio, e il killer
avrebbe arbitrariamente riempito lo spazio con libri presi da un'altra stanza—e continuando per
questa ipotesi prima di tutto non ci sarebbe stato quest'altro libro se Akazukin Chacha effettivamente
non fosse appartenuto a Believe Bridesmaid. Con la mancanza di segnalibri, potrebbe essere tutto
parte di un messaggio del killer—ma se anche così fosse? Se era così, aveva reso la comprensione
del messaggio in maniera piuttosto convincente. Ma se non ci fosse stato nulla di insolito riguardo i
libri stessi, poi l'intera teoria sarebbe stata da accantonare. Non era nulla più che una vana fantasia.
“Un'idea niente male. No, meglio, una buona idea—nient'altro avrebbe senso,” disse Ryuzaki,
allungandosi verso Misora.
Per un momento pensò che lui volesse stringerle la mano, e si fece prendere dal panico, ma poi
realizzò che lui voleva solo Rilassamento Insufficiente. Glielo porse. Ryuzaki lo strappò dalla sua
stretta con le dita indice e il pollice, e cominciò a leggere. Lesse velocemente—attraverso tutte e
376 pagine con velocità impressionante.
Ci mise meno di cinque minuti a leggere l'intero libro.
Misora era tentata dal fargli leggere Natsuhiko Kyogoku.
“Capisco!”
“Eh? Hai trovato qualcosa?”
“No. Non c'è assolutamente niente qui. Non guardarmi così. Lo giuro, non sto scherzando. Questo
è semplicemente un normale romanzo d'intrattenimento, non un messaggio, o neppure una metafora
come le Wara Ningyo. E di certo, non c'erano lettere di alcun genere nascoste tra le pagine, o un
qualunque scarabocchio sui margini.”
“I margini?”
“Sì, non c'era nulla ai margini se non i numeri delle pagine.”
“Numeri delle pagine?” gli fece eco Misora. Numeri delle pagine...numeri? Numeri, come...i
numeri romani? “Ryuzaki, presumendo che quei tagli sul petto della vittima fossero numeri romani,
quali erano?”
“16, 59, 1423, 159, 13, 7, 582, 724, 1001, 40, 51 e 31.”
Buona memoria. Non aveva avuto bisogno di guardare nuovamente la foto. Quasi una memoria
fotografica—prima i numeri delle pagine dei manga e ora questo.
“Quindi?”
“Stavo giusto immaginando se loro potevano indicare le pagine di questo libro, ma...due di quei
numeri sono a quattro cifre. Il libro è grande solo 376 pagine. Gli altri non c'entrano.”
“Sì...no, Misora, e se si ripartisse? Ad esempio, 476 potrebbe esser visto come 376 più un
centinaio, indicando la pagina 100.”
“...Cosa significherebbe?”
“Non lo so. Ma proviamoci...16 è facile, pagina 16. 59, 1423, 159, 13, 7, 582, 724, 1001, 40, 51,
31...”
Lui strinse i suoi occhi bordati di nero.
Senza neanche guardare il libro. Seriamente? Nonostante la velocità con la quale aveva letto, aveva
memorizzato l'intero contenuto perfettamente? Era possibile? Poteva farlo davvero? In ogni caso,
Misora poteva solo star lì e aspettare.
“...Capisco.”
“Che non c'è niente lì?”
“No...c'è qualcosa. Qualcosa di molto specifico, Misora.”
Ryuzaki restituì Rilassamento Insufficiente a Misora. “Aprilo a pagina 16,” disse lui.
“Okay.”
“Qual è la prima parola sulla pagina?”
“Quadratic.”
“La prossima pagina è 59. La prima parola della pagina?”
“Ukulele.”
“La prossima è 259. 1423 completa il libro tre volte, e termina sulla pagina 259 al quarto giro. La
prima parola è?”
“Tenacious.”
Continuarono. 159 era 159, 13 era 13, 7 era 7, 582 era pagina 206, 725 era pagina 348, 1001 era
pagina 249, 40 era pagina 40, 51 era 51 e 31 era pagina 31 e su ogni pagina, Misora lesse la prima
parola. In ordine: “rabble,” “table,” “egg,” “arbiter,” “equable,” “thud,” “effect,” “elsewhere,” e
“name.”
“Quindi.”
“Quindi...cosa?”
“Prendi la prima lettera da ogni parola.”
“La prima lettera? Um...”
Misora tornò di nuovo tra le pagine. Lei non aveva cattiva memoria, ma non era in grado di
ricordare venti parole in un colpo. Almeno, non senza essere avvisata di doverlo fare.
“Q-U-T-R-T-E-A-E-T-E-E-N...qutr tea teen? Cosa?”
“Molto simile al nome della seconda vittima. La ragazza di tredici anni, non credi?
“Immagino che...”
La seconda vittima. La ragazza di tredici anni.
Quarter Queen.
“C'è una vaga rassomiglianza...Quarter Queen...solo quattro lettere sono differenti.”
“Sì. Comunque...” disse Ryuzaki, riluttante. “Quattro lettere su dodici sono troppe. Un terzo di
quelle sono sbagliate. Se anche una lettera fosse differente, l'intera teoria cadrebbe. Se non
corrisponde perfettamente non ha senso chiamarlo messaggio. Penso ci dovrebbe essere qualcosa lì,
ma potrebbe essere solo una coincidenza....”
“Ma...per essere una coincidenza...”
Era così ovvia.
Come poteva essere?
Doveva essere intenzionale.
Intenzionale...o anormale.
“Ancora, Misora...se non corrisponde, non corrisponde. C'è poco da fare, ma...”
“No, Ryuzaki. Pensaci. Tutti e quattro i numeri sbagliati corrispondono con i numeri oltre il 376.
Sono tutti numeri che noi abbiamo aggirato.”
Lei sfogliò le pagine, e al quarto giro...”non dobbiamo usare la prima lettera, ma la quarta lettera.
Non T, ma A. E con 582, e 'arbiter,' una volta rigirato il libro, al secondo giro ci dà R invece di A. Si
trasforma quindi da Qutrtea a Quarter.”
Con la stessa logica, “equable,” numero 724, ancora una volta, al secondo giro, la seconda lettera:
Q. E con 1001 e “thud”—non T, ma U. Che trasforma Eteen in Queen. Quarter Queen.
L aveva ragione.
Il killer aveva lasciato un messaggio.
I tagli sul corpo, i due libri mancanti—il killer aveva lasciato un messaggio. Proprio come il
cruciverba che aveva mandato alla polizia, un messaggio descrivente la sua prossima vittima...
“Bel lavoro, Misora,” disse Ryuzaki, placido. “Ottima deduzione. Io non ci avrei mai pensato.”
Se dovessimo discutere sul motivo per cui L rifiutò di rivelarsi così categoricamente, potremmo
spiegarlo molto facilmente: farlo sarebbe stato pericoloso. Molto pericoloso. Tanto per cominciare i
leader del mondo dovrebbero sforzarsi di tenere al sicuro tutte le migliori menti, non solo quelle dei
detectives, ma il fatto è che l'attuale sistema sociale non lo permette, e L credette di non avere altra
scelta che proteggere la sua mente sotto il suo potere. Partendo dalla semplice aritmetica, le abilità
di L nel 2002 erano l'equivalente di cinque ordinari bureau di investigazione, e sette agenzie di
intelligence (e dal momento che lui si scontrò con Kira, quelle cifre schizzarono verso medie più
alte). E' comodo pensare a questa come una ragione per rispettare ed ammirare qualcuno, ma
permettetemi di dirlo nella maniera più chiara possibile: tutte quelle abilità per un solo essere
umano, è una cosa molto pericolosa. Le moderne tecniche di gestione del pericolo contano molto
sull'esposizione al rischio, ma la sua stessa esistenza era l'esatto opposto. In altre parole, se
qualcuno avesse pianificato un crimine, avrebbe potuto incrementate sostanzialmente le sue
possibilità di riuscita semplicemente uccidendo L prima di cominciare. Per questo motivo L nascose
la sua identità. Non perché fosse timido, o perché non avesse mai lasciato casa. Per assicurare a sé
la propria salvezza. Per un detective dell'abilità di L, la propria salvaguardia e quella della pace
mondiale erano allo stesso livello, e non sarebbe corretto descrivere le sue azioni come codarde o
egocentriche. Nonostante io nemmeno consideri l'idea di paragonarli, se Kira ha avuto l'abilità di
uccidere qualcuno solo scrivendo il suo nome su un quaderno, allora difficilmente avrebbe
pubblicizzato tale cosa, per le stesse identiche ragioni. Le persone più intelligenti mascherano il
fatto di esser tali. Gli uomini saggi non usano targhette col nome. Più le persone parlano delle loro
abilità, più sono disperate—il loro lavoro dovrebbe parlare da sé.
Quindi in qualunque momento L stesse lavorando, lui avrebbe probabilmente avuto qualcuno da
mostrare come suo volto pubblico—e in questo caso specifico, l'agente dell'FBI, Naomi Misora,
stava occupando quel ruolo. Misora comprese questo già dall'inizio. Lei era lo scudo di L. E ancora
più rischioso, il suo collegamento diretto con L, metteva lei stessa in... Misora provò molte volte a
comprendere la vera natura di Ryuzaki, ma in nessun modo, per quanto lei potesse ottimisticamente
vedere la situazione, era in grado di vederla meglio di, “Lui probabilmente non ha sentito molto
della conversazione,” e tale supposizione non era nemmeno tanto sicura. Se Ryuzaki avesse notato
la connessione tra Misora e L, e avesse fatto fuoriuscire l'informazione nel posto giusto, lei sarebbe
stata in grave pericolo prima che tu possa dire...prima che tu possa anche solo pensare di dire
qualcosa, e tale pensiero rendeva Misora nervosa. E date le palesi abilità deduttive di Ryuzaki...il
giorno dopo la risoluzione del messaggio nascosto nella camera da letto di Believe Bridesmaid,
Misora ha cominciato a chiedersi se le sue stesse deduzioni non fossero state guidate dalle capacità
di Ryuzaki. In quel momento sentì come se fosse stata tutta opera sua. Ma ripensandoci, i numeri
delle pagine, l'idea di rigirare il libro—lei l'aveva notato solo perché lui ne aveva posto le basi. Ci
sarebbe stata una reale ragione per la quale lei sarebbe andata ad aprire il libro da sé, estrapolandone
ogni parola? Non poteva respingere l'idea che questa fosse stata tutta una trovata per far sentire
Misora come se stesse prendendo parte nella risoluzione dell'enigma, e che lui le avesse
efficacemente permesso di fare il passo finale dopo aver risolto attentamente ogni cosa anche per
lei. Tutto ciò poteva essere nient'altro che paranoia portata dalla pressione di avere dietro di sé
L...ma scoprire il nome della seconda vittima nella libreria di Believe Bridesmaid era un gran
risultato per la sua investigazione. In seguito lei aveva controllato, e la seconda vittima era l'unica
persona, nell'intera area di Greater Los Angeles, chiamata Quarter Queen—ma ciò non era
rilevante.
16 Agosto.
Naomi Misora era nel centro, sulla Third Avenue, visitando la scena del secondo omicidio. Non
conosceva la strada del quartiere, quindi dovette cercare su una cartina per scovarla. Senza sapere
quando sarebbe avvenuto il quarto omicidio, parte di lei cercò di venirne a capo dalla casa di
Believe Bridesmaid, ma lei aveva altre cose ca controllare prima, così tante prove da cercare, e dato
il problema dello spostamento lei aveva finito con l'aspettare fino al giorno successivo. Erano
passati tre giorni dal terzo omicidio—nove giorni, quattro giorni, nove giorni, e se il killer aveva
deciso di nuovo per quattro giorni, allora il prossimo omicidio sarebbe avvenuto l'indomani, ma non
c'era altra scelta. Nessun modo per prevenire che accadesse. Così lei fece l'unica cosa che poteva
fare. Cercare prove che le permettessero di controllare la crisi in avvicinamento.
Secondo l'indagine di L, un detective chiamato Rue Ryuzaki era stato effettivamente ingaggiato dai
genitori di Believe Bridesmaid—ma non solo, anche i parenti della seconda vittima, Quarter Queen,
e della terza vittima, Backyard Bottomslash, avevano chiesto a Ryuzaki di investigare sul caso.
Tutto ciò era un po' troppo bello per essere vero, secondo l'opinione di Misora, ma se L aveva detto
così, lei doveva accettarlo. Non c'era spazio per un dubbio. Ma L non aveva ancora provveduto a
tirar fuori qualcosa riguardo il passato di Ryuzaki, quindi le fu chiesto di tenerlo d'occhio, di
cooperare con Ryuzaki e fingere che loro stessero lavorando insieme sul caso.
Davvero L non era arrivato ad una conclusione su Ryuzaki? Misora passò alcuni minuti ponendosi
questa domanda. Forse spiegarglielo era semplicemente troppo pericoloso...Misora non aveva mai
pensato neanche per un momento che L le stesse fornendo tutte le informazioni che aveva. E
Ryuzaki avrebbe potuto far parte di quella categoria—ma questa potrebbe anche essere un'infondata
paranoia. Ryuzaki era certamente sospettoso, ma non aveva fatto nulla di chiaramente cattivo,
quindi non c'era altro.
Il pensiero di vederlo strisciare di nuovo oggi, in giro sulla scena del crimine a quattro zampe era
innegabilmente deprimente (lei aveva avuto anche un incubo a riguardo. Misora di solito tende
sempre a svegliarsi subito durante gli incubi, ma questo particolare sogno l'aveva fatta svegliare
facendola finire giù dal letto). E in quel momento, il 16 agosto, alle dieci del mattino...
Naomi Misora fu assalita.
Lei stava prendendo una scorciatoia attraverso un vicolo bui e solitario, quando qualcuno la colpì
alle spalle con un blackjack. O meglio, fallì nel colpirla—dal momento che si abbassò in tempo e lo
evitò. Un blackjack è un'arma leggera—un aggeggio molto semplice, formato da nulla di più che un
piccolo sacco riempito di sabbia. E' semplice da creare e molto facile da nascondere, ed era
un'indefinibile arma efficace. Lo sentì tagliare l'aria come se l'avesse sfiorata dietro i capelli. Misora
era in pericolo dal momento stesso in cui aveva compreso di essere le mani, gli occhi e lo scudo di
L, quindi non risultò terribilmente sorpresa e reagì velocemente. Ciò riuscì a portare via dalla sua
testa tutti i pensieri su Ryuzaki, il che era meglio. Lei colpì l'asfalto con entrambe le mani,
spingendo verso il basso e dando una spinta verso l'alto alle gambe—roteando lateralmente a testa
in giù, spedendo i suoi piedi verso il mento dell'assalitore. Mancò il colpo. Ma non importava—
l'obbiettivo principale di questa mossa era di girarsi e guardare il suo avversario. Ce n'era solo uno,
e indossava una maschera. Fu sorpresa dalla mancanza di suoi compagni, ma in aggiunta al
blackjack, portava con sé una dura spranga nella sua mano sinistra, mettendola in distinto
svantaggio. Non era un delinquente casuale. Come il giorno prima, Misora non aveva un'arma. E,
ovviamente, nessun distintivo o manette. Correre sarebbe stata la scelta più logica, ma Misora non
aveva quel tipo di personalità rinunciataria che le avrebbe permesso di scappare mentre veniva
attaccata. Il suo soprannome all'FBI era Misora 'Massacre'. Chiaramente, c'era un certo grado di
malizia dietro quel nome ma non era interamente senza motivazione. Lei balzò verso l'alto
atterrando sulle gambe, la sua mano destra di fronte al volto e il baricentro basso, rivolta verso il
suo avversario e oscillando leggermente, pronta a combattere. Lui esitò per un momento quando
vide la sua posizione, ma poi gliela agitò contro—non il blackjack, ma la spranga. La parte
superiore del suo corpo oscillò, evitandolo—e poi fece una sorta di ruota attraverso l'ampiezza dello
stretto vicolo con lo scopo di colpire coi talloni le tempie dell'assalitore. Lui la evitò di nuovo, ma il
loro combattimento era finito. Misora non aveva intenzione di fuggire, ma il suo avversario non
sembrò essere altrettanto audace. Mentre Misora tornava in piedi, lui si girò e fuggì via. Misora per
un attimo considerò di inseguirlo e fece un paio di passi in quella direzione prima di abbandonare
l'idea. Era abbastanza sicura che il suo assalitore fosse un uomo. Era abbastanza sicura di poterlo
battere in combattimento, ma non in una corsa. Non era un abile corridore. Non voleva sprecare le
energie.
Si sistemò i capelli, prese il suo cellulare e chiamò L. Il telefonò squillò, ma nessuno rispose. Il
detective migliore del mondo era un uomo impegnato, e probabilmente difficile da rintracciare al di
fuori dei tempi stabiliti. Fortunatamente non era stata ferita, quindi il rapporto poteva aspettare.
Forse raggiungere la scena del crimine velocemente sarebbe stata una migliore idea—essere
attaccata in quel modo aveva solo aumentato i sospetti di Misora nei confronti di Ryuzaki. Non c'era
modo di dire se il suo assalitore fosse qualcuno coinvolto nel caso, o qualcuno che non aveva nulla
a che fare con esso ma che conosceva il suo legame con L, ma in entrambi i casi, basandosi sul
tempo dell'attacco, le probabilità che Ryuzaki fosse coinvolto non erano terribilmente basse. Forse
lei avrebbe dovuto fare controlli su di lui da sé, invece di lasciare le indagini a L...solo per
salvaguardarsi. Lei considerò di chiamare Raye, e controllare la cosa in segreto, ma per prima cosa
Misora si lasciò quel vicolo alle spalle.

Come ci si aspettava, Naomi Misora non ricorse a lui.


L'assalitore intanto lasciò il vicolo e saltò nella berlina che aveva lasciato sulla strada principale col
motore acceso. Girò un paio d'angoli velocemente e controllò nello specchietto retrovisore, poi
parcheggiò nello spazio che aveva scelto precedentemente. La berlina era un'auto rubata e non
avrebbe riportato a lui, quindi aveva pianificato di abbandonarla lì. Un'occhiata alle telecamere di
sicurezza e lasciò la zona del parcheggio a piedi, lasciando la maschera, il blackjack e la spranga
nell'auto. Le aveva infilate tutte sotto il sedile. Senza lasciare impronte digitali.
Non aveva in piano di fare qualcosa a Naomi Misora quel giorno, non lì. Voleva solo farla passare,
per testare le sue abilità. L'aveva attaccata alle spalle, ma senza l'intenzione di colpirla—e
certamente, non aveva intenzione di ucciderla.
Così che non ci fosse stato modo che lei potesse morire.
Sapeva che l'avrebbe evitato.
Ma anche in questo modo, anche sapendolo, quella donna era stata impressionante. Evitare il suo
attacco senza nemmeno girarsi, e muoversi istantaneamente per rispondere all'attacco—riusciva a
capire perché L stava usando lei come sua pedina. Aveva cervello e fegato—come si deve.
Lei era giusta.
Lei era degna di essere suo avversario.
L'assalitore si era slogato il collo.
E con la testa ancora penzolante con una strana angolazione, camminò per strada.
L'attentatore di Misora...
L'uomo dietro il Los Angeles BB Murder Cases, Beyond Birthday, camminava a piedi su per la
strada sorridendo in maniera crudele.

“Ah, Misora. Sei in ritardo,” disse Ryuzaki senza girarsi, nel momento in cui lei entrò
nell'appartamento 605 dove Quarter Queen aveva vissuto. “Per favore cerca di essere in orario. Il
tempo è denaro, e quindi vita.”
Sigh...
Non era a gattoni. Lei era venuta proprio mentre lui stava ispezionando lo scomparto più alto della
cassettiera. Ma era difficile pensare fosse solo una coincidenza di tempi. La cassettiera era piena di
biancheria intima della ragazzina tredicenne. Ryuzaki sembrava più un pedofilo ladro di mutandine
che un detective che investigava la scena.
Non era il miglior modo di cominciare la giornata. Lei aveva progettato di incanalare tutta la
frustrazione del combattimento nel vicolo, contro Ryuzaki, ma era rimasta già sconcertata da lui. Se
fosse stato un gesto deliberato, lei avrebbe dovuto sorprendersi, ma sembrava improbabile.
Sembrava più come se Ryuzaki avesse un fetish per l'intimo dei bambini.
Misora sospirò di nuovo, guardandosi intorno nella stanza—l'intero appartamento era più piccolo
della camera da letto di Believe Bridesmaid. La differenza dello standard di vita rendeva difficile
vedere una qualunque connessione tra la prima e la seconda vittima.
“Stiamo parlando di una madre single, giusto? La quale ora è tornata dai suoi genitori? Dev'essere
stato sconvolgente...”
“Sì. Quegli appartamenti sono stati costruiti per studenti universitari, destinati ad ospitarne uno
solo, quindi una giovane ragazza e sua madre, vivendo qui devono aver attirato parecchia
attenzione. Ho chiesto un po' in giro stamattina ed ho sentito molte cose interessanti. Ma molte di
queste erano già negli archivi della polizia che mi hai mostrato ieri. La madre era fuori città al
momento dell'omicidio, e il corpo è stato trovato da una studentessa che vive alla porta accanto. La
prima volta che la madre ha visto il corpo è stato nella camera mortuaria.”
“...”
Finito di ascoltare le parole di Ryuzaki, Misora controllò i muri per vedere i buchi dove le Wara
Ningyo erano state inchiodate. Dei quattro muri, il muro frontale—quello con la porta—non aveva
il buco, ma gli altri tre sì. Come nella camera da letto di Believe Bridesmaid, quei buchi indicavano
la posizione delle bambole.
“Qualcosa ti preoccupa, Misora?”
“Sì...ieri, noi...” disse Misora, enfatizzando il plurale, “...noi abbiamo decodificato il messaggio del
killer lasciato sulla scena del primo omicidio, ma...le Wara Ningyo e la stanza chiusa rimangono un
mistero.”
“Sì,” disse Ryuzaki, chiudendo la porta e mettendosi giù a quattro zampe.
Ma diversamente dalla prima scena del crimine, due persone vivevano in questa stanza, e c'erano
più mobili—il posto era in disordine. Sembrava più difficile camminare a gattoni. Ciò nonostante,
Ryuzaki persisté, e rimase in quel modo a girovagare per la stanza. Misora desiderò desistesse.
“Ma, Misora, non credo sia utile perdere troppo tempo sulla questione delle porte chiuse. Questo
non è un romanzo del mistero—realisticamente parlando, è abbastanza probabile che lui abbia
utilizzato una chiave di riserva. Non ci sono chiavi che non possono essere duplicate.”
“Abbastanza vero, ma pensi davvero che questo killer farebbe qualcosa di così banale? Non c'era
realmente la necessità di creare una stanza chiusa. Ma lui l'ha fatto lo stesso. In quel caso, potrebbe
essere una sorta di enigma...”
“Enigma?”
“O un gioco del genere.”
“Sì...sì, forse...”
Misora guardò la porta alle sue spalle, dalla quale era appena entrata. Il design era differente da
quello della prima scena del crimine (la differenza tra la porta d'ingresso di un appartamento e la
porta interna di una casa), ma la costruzione e la grandezza erano praticamente le stesse. Una
serratura generica, costruita in maniera semplice—molto facile irrompervi all'interno quando la casa
è vuota, in quanto basta applicare un foro nella porta e girare il chiavistello dall'interno (conosciuta
come serratura a giro di pollice3), ma ovviamente, non erano stati fatti buchi nelle porte, su nessuna
delle tre scene.
“Cosa faresti, Ryuzaki? Se tu stessi cercando di chiuderla dall'esterno?”
“Userei una chiave.”
“No, non in quel senso...se tu avessi perso la chiave.”
“Userei una chiave di riserva.”
“No, nemmeno in quel senso...se non avessi nemmeno la chiave di riserva.”
“Allora non la chiuderei.”
“...”
Non che avesse torto.
Misora uscì fuori e mosse la porta.
“Se questo fosse un romanzo del mistero...le porte chiuse vengono sempre create con un trucco,
come con un ago e un filo, o...voglio dire, noi la chiamiamo porta chiusa, ma quelle sono solo
normali stanze, quindi non sono mai sicure. Non sono come la scrivania di Bridesmaid—hanno
molti spazi e fessure intorno alla cornice. Una stringa potrebbe passarci sotto facilmente...far
scorrere un pezzetto di stringa sotto la porta, e legarla all'estremità del chiavistello, e abbassarlo...”
“Impossibile. Lo spazio non è così grande, e l'angolo eliminerebbe la forza applicata. Potresti

3 Serratura a giro di pollice: in inglese “Thumb turn lock”. Classica serratura munita di chiavistello, utilizzata per
porte di interni.
provare, ma buona parte della stringa rimarrebbe schiacciata contro la porta. Prima che tu possa
tirare il chiavistello, tutta la forza che ci hai messo verrebbe annullata, spinta contro l'estremità della
porta. Tirando la porta verso di te.”
“Sì...ma un semplice lucchetto come questo non lascia molte possibilità per il trucco. Le porte nei
romanzi polizieschi sono molto più complicate.”
“Ci sono molti modi per creare una stanza chiusa. E noi non possiamo escludere la possibilità che
lui avesse una chiave. Ancora più importante, Misora, è la domanda su perché il killer ha creato
questa stanza chiusa. Non aveva bisogno di crearla, ma l'ha fatto lo stesso. Se ha creato un enigma,
perché ha fatto ciò?
“Come un gioco. Per divertimento.”
“Perché?”
“...”
Potresti fare la stessa domanda per qualunque cosa in questo caso.
Perché mandare un cruciverba alla LAPD, perché lasciare un messaggio nella libreria...e
soprattutto, perché uccidere tre persone? Se il killer aveva un motivo specifico, allora qual era?
Anche se gli omicidi erano a caso, qualcosa doveva averli causati...L aveva detto così. Ma loro non
avevano ancora idea di quale collegamento legasse le vittime.
Misora si appoggiò al muro e prese qualche fotografia dalla sua borsa.
Immagini della seconda vittima, uccisa nella sua stanza—una giovane ragazza bionda, indossava
degli occhiali ed era distesa sul viso. Guardando attentamente, si vedevano le pressioni dei colpi
dell'arma e entrambi gli occhi le erano stati strappati. Gli occhi erano stati cavati dopo la morte—
come i tagli sul busto di Believe Bridesmaid, questa era una mutilazione del corpo, senza relazioni
con la causa della morte. Non aveva idea di cosa il killer avesse usato per per distruggerle gli occhi,
ma provando a immaginare lo stato mentale di qualcuno che in grado strappare gli occhi di una
piccola ragazza così carina, Misora si sentiva un tantino disgustata. Nonostante Misora fosse un
agente dell'FBI, non era estremamente condizionata dal concetto di giustizia—però stavolta c'era
qualcosa di semplicemente imperdonabile.
“Uccidere una bambina...che cosa orribile.!
“Anche uccidere un adulto è orribile, Misora. Uccidere un bambino o un adulto—ugualmente
orribile,” disse Ryuzaki, spontaneo, alquanto indifferente.
“Ryuzaki...”
“Ho già controllato tutto una volta,” disse Ryuzaki, alzandosi. Strofinò la mano sui suoi jeans.
Apparentemente almeno era a conoscenza che camminare a gattoni per il pavimento gli avrebbe
sporcato le mani. “Ma non ho trovato alcuna moneta.”
“...Tu stavi cercando delle monete?
Come un ladro.
Uno estremamente sfacciato.
“No, solo nel caso in cui ci fossero. Verificavo la possibilità è che il killer fosse in certa di soldi, ma
anche in quel caso, la seconda vittima è particolarmente più povera della prima e della terza. C'era
la possibilità che loro stessero nascondendo qualcosa, ma apparentemente no. Prendiamo una pausa.
Ti andrebbe del caffè, Misora?”
“Oh...certo.”
“Un momento,” disse Ryuzaki, dirigendosi in cucina. Misora si chiese se avesse di nuovo della
marmellata in frigo ma decise di non dare importanza alla cosa. Abbandonò quei pensieri e si
sedette a tavola. Per qualche ragione aveva dimenticato di dire a Ryuzaki di esser stata attaccata. Oh
beh. Avrebbe potuto tranquillamente anche evitare di menzionarlo e vedere come avrebbe reagito.
Non aveva prove che il suo assalitore avesse qualcosa a che fare con Ryuzaki, ma non dirglielo
rendeva più semplice per lei coglierlo impreparato.
“Eccoti.”
Ryuzaki era tornato dalla cucina, portando un vassoio con due tazzine di caffè. Ne posizionò una di
fronte a Misora e l'altra dal lato opposto, poi tirò indietro la sedia e assunse la strana posizione nel
sedersi che le aveva mostrato il giorno prima, con le ginocchia tirate in su verso il busto. Ignorando
il metodo per farlo, sembrava davvero difficile star seduti così—o lo era proprio? Misora se lo
domandò, e prese un sorso di caffè.
“Augh!” gridò lei, sputandolo via. “Cough...hack...urrghhh...”
“Qualcosa non va, Misora?” chiese Ryuzaki, sorseggiando innocentemente la sua tazzina. “Una
volta entrato nella tua bocca, non dovrebbe mai esser sputato fuori in quel modo. E anche quel
terribile lamento, non migliora la tua immagine. Sei molto carina, quindi dovresti cercare di
presentarti di conseguenza.”
“Letalmente dolce...velenoso!”
“Non veleno. Zucchero.”
“...”
Quindi se tu il killer?
Misora guardò in basso nel contenuto della tazzina...che era più impasto che liquido. Più che
zucchero dissolto nel caffè, era zucchero bagnato con del caffè—appiccicaticcio, una massa
gelatinosa luccicava maestosamente nella sua tazzina. Mentre la sua attenzione era distratta dalla
postura di Ryuzaki, aveva permesso a quella sostanza di toccarle le labbra...
“Sembra come se avessi bevuto del fango.”
“Ma il fango non è così dolce.”
“Dolce Fango...”
Suonò come un pezzo d'avanguardia. La diabolica sensazione granulosa nella sua bocca non
andava via. Di fronte a lei, Ryuzaki sorseggiava felicemente...leccava. Da come sembrava non
aveva dato quella tazzina con quella roba a Misora per puro dispetto, ma era, secondo lui, un
ammontare di caffè perfettamente normale.
“Whew...il caffè mi tira sempre su,” disse Ryuzaki, finendo la sua tazzina e quello che doveva
essere almeno duecento grammi di puro zucchero. “Ora, a lavoro.”
Misora avrebbe gradito alzarsi e andare a lavare lo zucchero dalla sua bocca, ma provò ad ignorare
l'impulso. “Andiamo,” disse lei.
“Riguardo il collegamento mancante.”
“Hai tratto qualche deduzione?”
“Sembra quindi che il killer non sia affatto in cerca di soldi...ma la scorsa notte, dopo che ci siamo
separati, ho notato qualcosa di interessante. Una connessione tra le vittime che nessuno sembra aver
ancora notato.
“Cosa?”
“Le loro iniziali, Misora. Tutte le vittime avevano un'unica iniziale. Believe Bridesmaid, Quarter
Queen, Backyard Bottomslash. B.B., Q.Q., B.B. Sia il nome che il cognome iniziano con la stessa
lettera...che ne pensi, Misora?”
“Nulla...”
Era solo questo? Il disappunto era chiaramente visibile sul suo volto e interruppe la linea di
pensieri di Ryuzaki, ma non poteva prendersi anche la briga di cercare di capire. Che inutile perdita
di tempo. Misora l'aveva notato dal primo momento in cui aveva visto i nomi delle vittime. Non
aveva importanza curarsi di una cosa come questa.
“Ryuzaki...sai quante persone ci sono con le stesse iniziali nel mondo? A Los Angeles? Ci sono
solo ventisei lettere nell'alfabeto, il che significa, secondo un calcolo approssimativo, circa una
persona su ventisei ha un nome come quello. Non si tratta di una connessione molto valida.”
“Oh? E io che pensavo di aver trovato qualcosa...” disse Ryuzaki, demoralizzato. Era difficile dire
quanto della sua reazione fosse genuina.
Sembrò imbronciarsi, una caratteristica la quale, in lui, non si confaceva particolarmente.
Un modo assolutamente terribile di presentarsi.
“Intendo, tu stesso sei Rue Ryuzaki—R. R.”
“Oh! Non l'avevo notato.”
“E' superfluo.”
Non si sarebbe mai aspettata qualcosa da lui. Tutte quelle cose senza senso che lo riguardavano,
l'avevano portata attraverso deduzioni che il giorno prima non erano state nulla se non paranoia.
R.R.?
“Misora.”
“Eh? Oh, cosa?”
“Dal momento che le mie deduzioni non hanno portato a nulla, hai qualche buona idea?”
“No, in realtà no. Siamo nella stessa barca...non riesco a pensare a nessun altro modo di proseguire,
eccetto quello di cercare un altro messaggio, come abbiamo fatto ieri. Mi sento come se stessi
ballando nelle mani del killer, il che mi fa indiavolare, ma...”
“Allora balliamo. Fare il gioco del tuo nemico fino a quando lui non si rilassa e compie qualche
piccolo errore è una strategia perfettamente buona. Quindi, Misora, se qui c'è un
messaggio....dov'è?”
“Beh, possiamo almeno supporne il contenuto. Probabilmente il messaggio porta il nome della
terza vittima, Backyard Bottomslash, o del suo indirizzo. Il cruciverba ha portato al primo caso, le
pagine del libro al secondo, quindi...”
“Sì, sono d'accordo.”
“Ma riguardo a dove quel messaggio è nascosto, io non ne ho idea. Se riuscissimo a immaginare
una sorta di movente, questo poi potrebbe aiutarci a trovarlo, ma...”
Qualcosa che avrebbe dovuto esserci, ma che non c'era.
Ryuzaki l'aveva descritto in quel modo.
Riferendosi alla vittima, e non alla libreria.
C'era qualcosa di simile qui? Qualcosa che avrebbe dovuto esserci, ma che non c'era? Qualcosa che
dovrebbe essere qui ma che non è qui e cominciava a suonare come un nastro di Möbius linguistico.
“Quindi,” disse Ryuzaki. “Se qualunque cosa trovassimo ci indirizzerà semplicemente verso la
terza vittima, allora forse sarebbe più utile se noi saltassimo questa scena e andassimo dritti alla
terza. Dopotutto, il nostro obbiettivo è prevenire il quarto omicidio così come lo è risolvere il caso.”
“Sì.”
Lei era l'unica che aveva considerato le possibilità di un quarto omicidio...ma la reazione di
Ryuzaki, le aveva suggerito che lui era ben consapevole di questa possibilità, la quale era il motivo
per cui lei ora esitava.
“Il terzo omicidio è già avvenuto, e noi non possiamo prevenirlo, ma c'è la possibilità di impedire il
quarto. Meglio di perdere tempo a cercare un messaggio che sappiamo già cosa dice, sarebbe molto
più costruttivo cercare un messaggio che ci porti alla quarta vittima.”
“Ma sembra un atteggiamento così remissivo...come se seguissimo il suo volere. Intendo che noi
potremmo perdere un'importante traccia della sua identità se saltassimo questa stanza. Anche se non
ci sono prove chiare, potremmo arrivare ad una sensazione o un'intuizione che in seguirò ci aiuterà.
Sono d'accordo che è importante prevenire il quarto omicidio, ma se ci concentriamo troppo su
quello, perderemo la possibilità di divenire incisivi e prendere il controllo della situazione.”
“Non preoccuparti, sono il massimo.”
“Il massimo?”
“Il massimo in incisività,” disse Ryuzaki, “Non sono mai stato remissivo. Una delle poche cose di
cui posso vantarmi. Non sono mai stato remissivo neanche ad un semaforo.”
“In realtà dovresti.”
“Mai.”
Inamovibile.
“Prevenire il quarto omicidio dovrebbe portarci direttamente a identificare e arrestare il killer.
Questo è ciò che vogliono i miei clienti, più di ogni altra cosa. Ma capisco bene il tuo punto di vista,
Misora. Ho già finito di controllare tutta la stanza, così mentre lo fai tu, io gradirei concentrarmi sul
terzo omicidio. Ti dispiace se do un'altra occhiata ai file che mi hai mostrato ieri?”
“Lavorare da diverse posizioni? Per me va bene...”
D'altronde lei non aveva mai avuto intenzione di lavorare con lui.
Quindi prese una cartellina dalla sua borsa, e la porse a Ryuzaki, oltre il tavolo.
“E...queste sono le foto della scena del crimine...”
“Grazie.”
“Ma come ho detto, non c'è stato alcun passo avanti. I contenuti sono gli stessi di ieri.”
“Sì, lo so. Ma c'erano alcune cose che volevo controllare ancora...ma questa è un'immagine
orribile, non trovi?” disse Ryuzaki, mettendo una delle fotografie sul tavolo dove Misora potesse
vederla. Era un'immagine del corpo di Backyard Bottomslash. Misora aveva assistito a molte cose
orribili durante la sua carriera nell'FBI, ma questa immagine era così grottesca da farla rabbrividire
ogni volta che la vedeva. Comparata alla foto, i tagli sul petto, o i bulbi oculari cavati non erano
nulla.
Il corpo era disteso sulla schiena, e il braccio sinistro e la gamba destra erano stati tagliati alla
radice.
C'era sangue ovunque, su tutta la scena del crimine.
“Hanno trovato la gamba destra abbandonata nel bagno, ma non hanno ancora idea di dove sia il
braccio sinistro...ovviamente, il killer lo avrà portato con se. Ma perché?”
“Ancora quella domanda? Ma Ryuzaki, non è un altro esempio di qualcosa che dovrebbe essere,
ma che non c'è? In questo caso, il braccio sinistro della vittima.”
“Il killer aveva avuto bisogno di tagliargli il braccio sinistro...ma non ha portato la gamba destra
con sé. L'aveva semplicemente gettata nel bagno. Che significava?”
“Ad ogni modo, ci andremo oggi pomeriggio...ma mi piacerebbe passare qualche ora qui prima.”
“Va bene. Oh, sì, c'era una foto nell'album in quel cassetto che apparteneva alla vittima, Misora.
Probabilmente vale la pena darci un'occhiata. Potresti trovare qualcosa riguardo la personalità della
vittima, o i suoi amici...”
“Ok. Lo farò.”
Ryuzaki riportò la sua attenzione al file., e Misora si alzò e si precipitò verso il lavandino del
bagno. Non poteva più sopportare la sensazione granulosa nella bocca. Fece velocemente dei
gargarismi, e anche quando fu abbastanza, ripeté ancora la cosa per due o tre volte.
Considerò di provare a contattare nuovamente L. Prima non c'era stata risposta, quindi...no, ieri era
in una casa, ma in un piccolo appartamento come questo non c'era modo di allontanarsi da Ryuzaki.
Nonostante chiamasse dal bagno, lui non avrebbe nemmeno avuto bisogno di avvicinarsi alla porta
per ascoltarla. Forse lei avrebbe dovuto parlare a L dell'attacco...o non era qualcosa di cui L si
sarebbe importato?
Misora alzò lo sguardo e vide la sua faccia nello specchio.
Naomi Misora.
Era lei.
Era chiaro.
Chiunque conosce la sensazione di quando si usa una parola per tanto tempo, fino a quando
cominci a chiederti se la stai scrivendo correttamente. Allo stesso modo, era possibile dubitare di sé
essi, di chiedersi per quanto tempo uno poteva essere davvero sé stesso. Lei era ancora sé stessa?
Per quale motivo era così importante.
Perché lei cominciò la sua riflessione, confermandolo ancora.
“Ma per L era la stessa cosa?” si chiese lei dopo. Il detective più grande del secolo, qualcuno che
non aveva mai mostrato il proprio volto in pubblico, la cui identità era sconosciuta. Quante persone
potevano dire che L era L? Ce n'era qualcuno? Naomi Misora non aveva modo di saperlo, ma si
chiedeva se L, guardandosi allo specchio, saprebbe chi fosse anche anche guardandosi da dietro.
“Uno specchio...uno specchio?”
Hmm.
Era quasi arrivata a qualcosa lì.
Uno specchio...destra e sinistra sono invertite nel riflesso...luce riflessa...luce riflessa su una
superficie liscia...vetro, soluzione acquosa di nitrato d'argento...argento? No, il materiale non
c'entra, era la qualità che era importante...la qualità...il riflettere la luce...no, l'inverso di destra e
sinistra...in opposizione?
“Opposizione...l'opposto...l'inverso!”
Misora scattò fuori dal bagno, tornando al tavolo. Ryuzaki, sorpreso, alzò lo sguardo dal file, i suoi
occhi bordati di nero si allargarono.
“Che succede?” le chiese.
“L'immagine!”
“Hunh?”
“La fotografia!”
“...Oh, intendi quella della terza scena del crimine?” chiese Ryuzaki, posando la fotografia sul
tavolo ancora una volta. Il corpo, con il braccio sinistro e la gamba destra mozzati. Misora prese
altre due foto dalla borsa e le mise vicino a quella. Le foto della scena del crimine della prima e
della seconda vittima. Immagini di vittime, che mostravano la condizione nella quale erano state
trovate.
“Noti nulla, Ryuzaki?”
“Cosa?”
“Qualunque cosa riguardo queste foto che ti possa sembrare innaturale?”
“...Loro sono tutti morti?”
“Essere morti non è innaturale.”
“Come sei filosofica.”
“Sii serio. Guarda—i corpi sono tutti in posizione diverse. Believe Bridesmaid è sulla schiena,
Quarter Queen è sulla fronte, e Backyard Bottomslash è sulla schiena. Schiena, fronte, schiena.”
“...E tu ci vedi uno schema in questo? Collegando ciò ai nove giorni, quattro giorni, nove giorni
degli omicidi? Significa che domani la quarta vittima verrà trovata giacente a faccia in giù?”
“No, non è sicuro. Intendo che potrebbe essere vero, ma...pensavo ad una diversa possibilità. In
altre parole, lo stesso fatto che il corpo di Quarter Queen giacesse a faccia in giù era esso stesso
innaturale.”
“...”
La reazione di Ryuzaki non fu molto soddisfacente—o almeno, non sembrò così. Forse ciò che
Misora cercava di dire non appariva chiaro. Si era solo soffermata sull'idea e ne parlava
velocemente, stimolata dall'eccitazione, senza pensarci appieno, così da risultare incomprensibile.
“Lasciami pensare un minuto,” disse Misora, sedendosi sulla sedia vicino a lui.
“Misora, quando pensi, ti consiglio questa posizione.”
“...'questa posizione'?”
Con le ginocchia contro il busto in quel modo?
Stava consigliando quello?
“Sul serio. Aumenta le capacità di deduzione del quaranta percento. Dovresti provare.”
“No, io...um...beh, okay.”
Non era come quando le aveva chiesto di camminare a gattoni, e quindi non si sarebbe fatta male
provando. Potrebbe aiutarla a calmarla un po' dall'alto dell'ispirazione.
Assunse la posizione.
“...”
Se ne pentì molto.
Ancora più triste era il fatto che le sue idee si sistemarono.
“Beh, Misora? Intendi che il fatto che Quarter Queen fosse a faccia in giù è un messaggio del
killer? Che punta alla terza vittima...”
“No, non un messaggio—questo è il collegamento mancante, Ryuzaki. Un'estensione di ciò che tu
hai detto riguardo le loro iniziali...”
Il fatto che due strane persone erano sedute in maniera strana spiegando strani frammenti di
deduzione era, si preoccupò Misora, stranamente travolgente. Nonostante ciò, sentì che da tempo
aveva perso la possibilità di rimettere i piedi sul pavimento. E questa posizione era più facile da
tenere di quanto sembrasse.
“Le iniziali delle vittime—B.B., Q.Q., B.B. Che abbiano tutte le stesse iniziali non è abbastanza per
essere un collegamento mancante, ma...sia la prima che la terza vittima hanno le stesse iniziali—
B.B. Se le iniziali della seconda vittima fossero state B.B. Invece di Q.Q., allora sarebbe stato un
collegamento mancante, giusto?”
Dalla semplice aritmetica, ventisei volte ventisei equivale a uno su 676 persone. Cominciare a
considerare le iniziali per una sola lettera, restringeva parecchio il campo...e mostrava quanti pochi
nomi ci fossero che cominciavano per B, e tale numero è ancora più basso.
“Una teoria interessante. Ma Misora, il nome della seconda vittima è Quarter Queen, e le sue
iniziali sono Q.Q. Stai dicendo che forse lei è stata uccisa per errore? Che il killer puntasse a
qualcuno le cui iniziali fossero B.B. e ha ucciso accidentalmente un Q.Q. invece?”
“Ma di che stai parlando? Il messaggio sulla prima scena del crimine diceva chiaramente Quarter
Queen. Non ci sono errori lì.”
“Oh, giusto. L'avevo dimenticato.”
“...”
L'aveva davvero dimenticato? La frase sembrò falsa...ma se lei avesse tenuto considerazione di
tutte le reazioni di Ryuzaki, allora non sarebbe arrivata da nessuna parte.
“Nove giorni, quattro giorni, nove giorni. B.B, Q.Q., B.B. Retro, fronte, retro. E' certamente
possibile vedere questa come un'alternanza, come tu hai suggerito, ed io ho certamente considerato
l'idea, ma...l'esatto approccio del killer alle cose lo fa sembrare diverso. Non calza con la sua
personalità. Le persone così precise in genere si comportano in maniera più coerente...”
“Ma i metodi di omicidio—strangolamento, forte trauma fisico e accoltellamento,...loro non
mostrano alcun tipo di consistenza.”
“Eccetto il fatto che sono coerentemente differenti. Sta meticolosamente provando un metodo
nuovo ogni volta. Ma l'alternare è diverso dal variare. Questo è il motivo per cui, Ryuzaki, quando
ho guardato nello specchio un momento fa, sono rimasta stupita—B e Q hanno la stessa forma.”
“B e Q? Loro sono completamente differenti!”
“Come lettere maiuscole. Ma cos'hai da dire riguardo il minuscolo?” disse Misora, tracciando le
lettere sul tavolo con la punta del dito. b e q. Più e più volte. b e q. b e q. b e q.
“Capisci? Esattamente la stessa forma! Solo messa al contrario!”
“Quindi è per questo che era a faccina in giù?”
“Esattamente,” annuì Misora. “Secondo una stima approssimata una persona su 676 ha le iniziali
B.B., quindi se noi considerassimo quello come collegamento mancante, allora il killer deve aver
avuto un bel po' di problemi a trovare le vittime. Una era abbastanza facile, ma due, tre, anche
quattro...e anche di più. Non ha avuto scelta se non quella di usare invece una Q.Q.”
“Sono d'accordo con tutto tranne l'ultima frase. Non credo che sarebbe stato più facile trovare
qualcuno con le iniziali Q.Q. che trovarne qualcun altro con B.B. Anche se fosse, io credo sia
meglio vedere il cambiamento come parte di un enigma designato per il team di investigazione. Se
fossero stati tutti B.B. già dall'inizio, il collegamento mancante sarebbe stato troppo ovvio. Ma
questa è solo una supposizione. Non più del trenta percento di possibilità.”
“Trenta percento...”
Spiacevolmente basso.
Se questo era un test, lei aveva fallito.
“Perché?”
“Secondo la tua teoria, la tua conclusione è che tutto ciò ci dice perché Quarter Queen era stata
trovata a faccia in giù. Questo ti porta alla teoria dell'inversione di b e q...ma questa progressione
non è logica, Misora.”
“Perché no?”
“E' minuscolo,” disse Ryuzaki. “Le iniziali sono sempre maiuscole.”
“Oh...”
Giusto.
Le iniziale non erano mai scritte in minuscolo. Erano sempre in maiuscolo. Quarter Queen era
sempre Q.Q., mai q.q. Proprio come B.B. non era mai b.b.
“E io che pensavo di aver trovato qualcosa,” disse Misora, abbassando la testa tra le ginocchia.
C'era così vicina...ma anche l'affermazione che un killer così preciso non avrebbe mai alternato i
nomi, era stato più che una piccola parte di un ragionamento. Ma anche in questi termini, la
connessione tra b e q sembrava così significante...
“Su, Misora. Non essere così delusa.”
Sigh...
“Francamente, io sono contento che la tua teoria era errata. Se Quarter Queen fosse stata uccisa
come sostituta...che orribile ragione per una bambino di morire nella sua adolescenza.”
“Si...se la metti così...”
Mmm? Misora aggrottò le sopracciglia improvvisamente. Un momento prima, Ryuzaki aveva
insistito che non c'era differenza tra uccidere un bambino e uccidere un adulto, ma tale motivo gli
importava? Una ragione come questa...qualcosa aveva a che fare con qualcosa? Una bambina nella
sua adolescenza...
Una bambina?
Una bambina?
Una piccola bambina?
“...No, Ryuzaki.”
“Sì?”
“In questo caso—il minuscolo è perfetto,” disse Misora, la sua voce tremò.
Tremava di rabbia.
“E' per quello che il killer ha scelto una bambina.”
Una bambina di tredici anni.
Le sue iniziali.
Maiuscolo, minuscolo.
“Dato che lei era una bambina—minuscolo. E per questo lei era a faccia in giù—sottosopra!”

Sarebbe stato qualche momento dopo, che Naomi Misora avrebbe realizzato che era Ryuzaki che
aveva entusiasticamente notato il collegamento tra le iniziali, che aveva notato che la vittima era
una bambina, e che le aveva dato il caffè zuccherato che l'ha mandata in bagno, dove lo specchio le
aveva provveduto l'ispirazione di cui aveva bisogno per dedurre i fatti.
Ma ad ogni modo...il Los Angeles BB Murder Cases.
Il collegamento mancante era stato trovato, il dettaglio fondamentale che, negli anni a venire,
avrebbe dato il nome al caso.
Immagina che tu stia andando ad uccidere qualcuno. Quale pensi sia la parte più difficile? Tre, due,
uno...tempo scaduto! La risposta giusta è: uccidere qualcuno. Ok, ora calma—non mi sto prendendo
gioco di te, né utilizzando dei giochi di parole. Sono completamente serio. Le persone, in altre
parole, gli esseri umani, non sono designati a morire così facilmente—o perlomeno, non
grugniscono o gemono morendo immediatamente. Strangolamento, forte trauma fisico,
accoltellamento—nessuna di queste uccide le persone facilmente. Gli esseri umani sono creature
sorprendentemente resistenti. In più le persone tendono a resistere dall'essere uccisi. Nessuno vuole
essere ucciso, e c'è una buona probabilità che proveranno ad ucciderti a loro volta. La forza fisica
tra gli umani non varia molto, ed in un combattimento uno contro uno, vincere può risultare
piuttosto difficile. Da questo punto di vista, l'abilità di uccidere qualcuno semplicemente scrivendo
il suo nome su un quaderno è una palese violazione di fair-play, come sono certo tu possa
immaginare.
Comunque.
Quando Beyond Birthday cominciò a commettere questa serie di omicidi, lui non ebbe alcuna
difficoltà ad uccidere le sue vittime. Dopotutto, gli stessi omicidi non erano il suo obbiettivo, e lui
non aveva intenzione di spendere inutili forze concentrandosi su di essi—ma anche così, non è
facile capire esattamente come ha evitato questo problema. Certamente, lui utilizzava armi e
drogava le sue vittime, ma a questo punto tutte e tre le sue vittime sono state uccise senza mostrare
alcun reale segno di resistenza. Nella maggior parte dei casi, i danni da difesa sono l'elemento
chiave per identificare il killer, ma in questo caso le vittime erano tutte morte come se fosse stato
per loro naturale. L'agente dell'FBI Naomi Misora ne non capì mai il motivo, e nemmeno il
detective più grande del secolo, L, riuscì a creare una teoria funzionante fino a molti anni dopo che
il caso fu chiuso.
C'era molto da ricostruire.
Lasciatemi spiegare.
Beyond Birthday possedeva dalla nascita gli occhi dello shinigami. Non era difficile per lui trovare
persone le cui iniziali fossero B.B. o trovare persone le quali erano destinate a morire un certo
giorno a una certa ora. Dopotutto ci sono oltre venti milioni di persone a Los Angeles.
Uccidere persone per lui era normale.
Uccidere persone le quali erano comunque destinate a morire non era del tutto impegnativo.
Mmm, suppongo di dover spiegare la peculiarità degli occhi di uno shinigami. Quegli occhi
potevano essere donati da uno shinigami in cambio della metà della vita rimanente del ricevente.
Essi permettevano a chi li riceveva di vedere i nomi delle persone e la loro restante vita. Di solito
essere in contatto con uno shinigami è un prerequisito per la loro acquisizione, ma Beyond Birthday
non ha scambiato nulla—aveva visto il mondo attraverso quegli occhi da prima ancora che potesse
ricordarlo.
Conosceva il tuo nome prima che tu potessi dirlo.
Conosceva il momento della morte di tutte le persone che incontrava.
...Non credo ci sia bisogno di spiegare che effetto potrebbe avere ciò sulla sua personalità. Potresti
pensare che quegli occhi non sarebbero particolarmente utili senza un Death Note, ma non è questo
il caso. L'abilità di vedere la vita restante di qualcuno è l'abilità di vedere la morte. Morte, morte,
morte. Beyond Birthday visse la sua vita ricordando incessantemente che tutti gli esseri umani
sarebbero inevitabilmente morti. Dal momento in cui è nato ha conosciuto il giorno in cui suo padre
sarebbe morto in seguito all'attacco di un teppista, ha conosciuto il giorno in cui sua madre sarebbe
morta in un incidente ferroviario. Aveva quegli occhi da prima di nascere, questo è il motivo per cui
si diede il nome di Beyond Birthday. Questo è il motivo per cui un bambino strano come lui fu
preso nella nostra casa, una dolce casa—la Wammy's House.
Lui era B.
Il secondo bambino della Wammy's House.
“Se solo potessi vedere la morte del mondo,” mormorò Beyond Birthday, il 19 Agosto alle 6 del
mattino, non appena fu sveglio. Dormiva su un semplice letto al secondo piano di un prefabbricato
di un magazzino preso in prestito sotto il nome di una compagnia inattiva, nei sobborghi a ovest
della città. Una della tante tane nascoste, nella città, nel mondo. Perché a ovest di L.A.? Perché quel
giorno, Naomi Misora, l'agente dell'FBI sospeso che faceva fronte ad L, sarebbe andata lì.
“Naomi Misora. Naomi Misora. Le mani di L. Gli occhi di L. Lo scudo di L. Ah ah ah ah ah ah ah
ah! No, così non va bene...dovrei ridere più in questo modo...Kya ha ha ha ha ha ha ha! Sì, così è
meglio.”
Kya ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha.
Kya ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha.
Ridendo follemente, Beyond Birthday cadde dal letto. Una penetrante, crudele, ma innaturale
risata, una falsa risata. Come se ridere fosse solo un altro compito da portare a termine.
Beyond Birthday si ricordò come aveva attaccato Misora tre giorni prima, il 16 Agosto, nel vicolo
in centro.
Di certo, lui sapeva quando sarebbe morta—aveva visto la sua vita rimanente. La vita di Naomi
Misora. Non era quello il momento, il 16 Agosto, ma molto, molto più tardi.
Il che significa...
Se l'avesse attaccata con l'intenzione di ucciderla, avrebbe inevitabilmente fallito. Lo sapeva.
Garantire il suo percorso di fuga è stato di gran lunga più importante. Naomi Misora non era nulla
se non una servitrice di L, e se lei fosse morta ci sarebbero state dozzine di rimpiazzi—tra l'FBI, la
CIA, e la NSA—anche i Servizi Segreti. Quindi lui la stava solo mettendo alla prova. Per vedere se
Naomi Misora era in grado di essere un sostituto di L.
“Hmmm...mmmm....hmmm...Huh huh huh huh...no, hee hee hee? Potrei proseguire con ho ho ho
ho, ma è un po' troppo allegro...dopotutto. Oh, Naomi Misora—tu sei molto brava. Un peccato
perdere qualcuno come te nell'FBI.”
Aveva superato la prova, finora.
Oggi avrebbe visitato la scena del terzo omicidio, e le sarebbe piaciuto trovare il messaggio che
Beyond Birthday aveva lasciato per lei. Poi avrebbe voluto provare a prevenire il quarto omicidio,
la vittima che Beyond Birthday aveva selezionato.
Sì, così.
Solo dopo sarebbe iniziata la sfida.
Solo dopo sarebbe cominciato il vero gioco.
“...L.”
La sfida tra L e B.
L e l'enigma di B.
“Se L è un genio, allora B è un grandissimo genio. Se L è fenomeno, allora B è un grandissimo
fenomeno. E' tempo di prepararsi. Ci sono cose che devo fare prima che B sorpassi L. Henh henh
henh henh.”
Questo pensiero era la sola cosa che lo faceva ridere senza bisogno di pensarci. Coloro che lo
sapevano, avrebbero riconosciuto la risata degli shinigami.
Ancora ghignando tra se, si guardò allo specchio, si sistemò i capelli, e cominciò a mettersi del
trucco. Il riflesso di sé stesso nello specchio. Sé stesso. Come sempre, lui non poteva vedere la sua
data di morte, come non poteva vedere la morte del mondo.

Eccoci, 19 Agosto.
Naomi Misora era a ovest della città, nella cittadina dove la terza vittima, Backyard Bottomslash,
aveva vissuto. La donna conviveva con un suo buon amico, ma fu uccisa mentre il suo amico era
fuori città per lavoro, come la madre della seconda vittima. Inoltre la stanza era stata messa a
soqquadro dai suoi genitori dopo l'omicidio.
La camera da letto di Backyard Bottomslash era al secondo piano. Lì c'era una serratura proprio
sotto la maniglia. E due buchi sui muri proprio dove c'erano state le Wara Ningyo. Uno sul muro più
lontano, proprio di fronte alla porta, e l'altro sul muro a sinistra. Il pavimento era ricoperto da un
numero francamente bizzarro di animali di peluche per una ventottenne, e l'intera stanza era ornata
e decorata. C'erano dei peluche messi in pila contro ogni muro. In ordine: due, cinque, nove e
dodici. Ventotto in tutto. Nonostante il bagno fosse pulito, puzzava ancora un po' di sangue, il che
rovinò il piacevole effetto dell'arredamento.
“Dov'è Ryuzaki?”
Diede un'occhiata all'orologio d'argento al suo polso sinistro e vide che erano già le due e trenta del
pomeriggio.
Loro avevano deciso di incontrarsi alle due.
Misora era lì dall'inizio della mattinata, controllando il posto in anticipo. Aveva cercato per tutta la
casa, non solo questa stanza, ma cinque ore dopo lei era rimasta completamente senza altro da fare
ed era piuttosto annoiata. Inoltre non era riuscita a scoprire nulla di interessante, il che l'aveva
messa in frustrazione. Si morse le labbra, stufa, scocciata dal fatto che non riusciva a dedurre nulla
senza Ryuzaki nei dintorni.
Poi il telefono nella sua borsa squillò. Rispose velocemente, credendo fosse L, invece era il suo
fidanzato e collega, Raye Penber.
“Pronto? Raye?”
“Sì...lasciami parlare velocemente, Misora,” disse Raye, a bassa voce. A quest'ora del giorno
dovevano esserci altre persone intorno a lui. “Ho controllato ciò che mi hai chiesto.”
“Oh, grazie.”
Lei gliel'aveva chiesto il 16 Agosto, ed ora era il 19, ed essendo lui un agente dell'FBI molto
occupato, questo era il lavoro più veloce realizzabile. Quando lei ripensava a quanto lui aveva fatto
per lei, sentiva di doverlo ringraziare ogni volta che gli parlava.
“Quindi?”
“Fondamentalmente? Non c'è nessun detective privato chiamato Rue Ryuzaki.”
“Quindi non ha la licenza?”
Un detective non privato.
Lui si era descritto così.
“No. Non ci sono registri su nessuno chiamato Rue Ryuzaki. Non solo in America, ma nei registri
di ogni paese nel mondo. Il nome Ryuzaki è ragionevolmente comune nel tuo paese natale, ma
nessuno di quelli si chiama Rue.”
“Oh. Lui parlava giapponese come un nativo, quindi avevo pensato potesse essere di lì...quindi è un
nome falso?”
“Presumibilmente.” Raye rimase zitto per un momento, ma poi si lasciò andare, “Naomi! Cosa stai
facendo?”
“Avevi promesso di non chiedermelo.”
“So di averlo fatto. Ma il tuo congedo durerà fino alla prossima settimana, e io stavo solo pensando
al futuro...tornerai all'FBI?”
“Non ci ho ancora riflettuto.”
“So che lo dico sempre, ma...”
“No. So cosa stai per dire, quindi non dirlo.”
“...”
“Ora non ho tempo. Ti chiamerò di nuovo.”
Misora riagganciò senza dargli la possibilità di rispondere. Si fece rigirare il cellulare tra le dita,
sentendosi un tantino in colpa. Non è che non aveva pensato al fatto di tornarci, ma che lei non
voleva pensarci.
“Già la prossima settimana? Nah...mi devo concentrare sul caso al momento.”
Questo avrebbe potuto significare fuggire, ma dato che Ryuzaki non era ancora qui...(Lei aveva
sospettato che il nome fosse falso dal momento in cui lo aveva incontrato, quindi non le importò
molto...sebbene lei aveva immaginato perché lui aveva scelto quel nome in particolare. Ma il vero
problema era perché i genitori delle vittime avevano ingaggiato un detective privato che non
esiste)...Misora pensò di dimenticarsene e procedere ancora una volta sulle cose che aveva scoperto.
Primo, il messaggio lasciato dal killer in centrò città, alla seconda scena del crimine. Naomi Misora
dedusse circa un ora dopo aver trovato il collegamento mancante, che le vittime erano tutte
collegate dalle loro iniziali. Erano gli occhiali che la vittima, Quarter Queen, indossava. Dato che
lei non si era mai messa a gattoni come aveva fatto Ryuzaki, aveva controllato la stanza da ogni
angolo concepibile, fino a quando i suoi occhi non erano divenuti doloranti—senza aver trovato
nulla. Poi immaginò se ci fosse stato qualcosa sul corpo della vittima, come i tagli sul petto di
Believe Bridesmaid, e guardò di nuovo le foto del corpo, ma non c'era nulla sulla piccola ragazza
distesa a faccia in giù, con gli occhi incavati...
Quando Misora si trovò ad aver finito le idee, Ryuzaki le disse, “Forse il danno agli occhi è il
messaggio.” Suonava ragionevole...infatti sembrava essere l'unica possibilità. Che intendeva...i suoi
occhi?
Misora tornò all'angoliera e prese di nuovo l'album delle foto. Le guardò ancora una volta,
controllando ogni immagine della piccola ragazza bionda.
E realizzò...
...che non c'era alcuna immagine di lei che indossava gli occhiali.
La sola immagine di lei con gli occhiali era quella da morta. Non perché non ci fossero problemi di
vista—la sua cartella era tra i file, mostrando il suo occhio destro a 0.1 e quello sinistro a 0.5—ma
che lei quasi sempre indossava lenti a contatto. Dopo la sua morte, il killer le aveva messo gli
occhiali e tolto le lenti a contatti. Erano lenti usa e getta quindi il team di investigazione non ne
aveva notato la mancanza. Misora aveva contattato la madre della vittima, che aveva confermato
che non solo Quarter Queen non indossava quasi mai gli occhiali, neanche a casa, ma che gli
occhiali che indossava nella foto della scena del crimine non appartenevano a lei.
“Sorprendentemente difficile da notare...chi avrebbe mai pensato di chiedere se gli occhiali che la
vittima uccisa indossava appartenevano a lei? Letteralmente un vicolo cieco...forse è questo che
significavano gli occhi cavati?” aveva detto Ryuzaki. “E gli occhiali sembravano così naturali su di
lei...rendendo anche più difficile per la polizia notarlo. Non aveva mai realizzato che era destinata a
portarli.”
“Um, Ryuzaki...la cosa sta diventando un po' ironica.”
“Stavo scherzando.”
“E' questo che significa ironico.”
“Allora ero serio.”
“Ancora ironico.”
“Allora ero mortalmente serio. Guarda! Non credi stia meglio?”
“B-beh...immagino...”
Ironico.
La madre aveva visto per la prima volta il suo corpo nella camera mortuaria, e gli occhiali erano
già stati rimossi. Il che probabilmente rientrava tutto nei piani del killer...da questo punto in poi, che
altro potrebbero pensare?
“Il terzo omicidio è avvenuto ad ovest di L.A., vicino la Glass Station—glasses 4. Suona uguale. Ma
questo non ci dà l'indirizzo, solo il quartiere...”
“No, se tu restringi il campo, allora probabilmente puoi restringerlo fino alla via, Misora. Tutto ciò
che devi fare è cercare qualcuno nella zona con le iniziali B.B., e poi concentrarti sull'indirizzo. In
altre parole, il killer ha presunto che nel momento in cui è avvenuto il secondo omicidio, noi
avremmo già dedotto il collegamento mancante.”
“Eh? Ma...noi siamo stati in grado di dedurre che Q era B perché il terzo omicidio era già
avvenuto. Al momento del secondo omicidio, come avrebbe qualcuno potuto immaginarlo?”
“Non ne avresti avuto bisogno. Voglio dire, anche col terzo omicidio, non c'è un vero modo di
stabilire se B è la lettera principale e Q l'inversa, o il contrario. Il quarto omicidio potrebbe essere
un altro bambino con le iniziali Q.Q. e l'idea salterebbe. E' possibile che stia uccidendo
principalmente bambini, e sia proprio in cerca di Q.Q. Da quel che ne sappiamo, non abbiamo idea
di perché stia puntando alle B.B., o perché alle Q.Q. Ma ciò non importa. Tutto ciò che devi fare è
trovare chiunque con le une o le altre iniziali.”
“Oh...oh, giusto...”

4 Glasses: in italiano significa occhiali.


Ma il 16 Agosto, loro stavano parlando col senno di poi, erano molto in ritardo, e il terzo omicidio
era avvenuto già da molto tempo. Giusto per esserne certi, lei fece un controllo e all'interno dei
cinquecento metri di Glass Station non c'era nessuno con le iniziali Q.Q., e una sola persona con le
iniziali B.B.—la terza vittima, Backyard Bottomslash.
Il messaggio degli occhiali era molto semplice se paragonato a quello della libreria sulla prima
scena del crimine, ma loro erano riusciti a risolverlo solo perché avevano già in testa le parole Glass
Station—altrimenti, chi sarebbe mai stato in grado di concepire che mettere gli occhiali su un corpo
fosse un messaggio del killer? La su gran semplicità era esattamente ciò che l'aveva reso anche più
difficile di quello del primo omicidio. Ora Misora doveva impedire il quarto omicidio, ma sarebbe
stata in grado di concepire il messaggio sulla scena del terzo omicidio? Lei era più che un po'
preoccupata.
Ancora una volta, era Ryuzaki che aveva introdotto l'argomento sugli occhi cavati della vittima, era
Ryuzaki che le aveva suggerito di guardare l'album delle fotografie attentamente—senza di lui, lei
non l'avrebbe mai dedotto. O almeno, ci avrebbe messo molto più tempo.
A questo punto, si era fatto mezzogiorno, così loro decisero di mangiare qualcosa e pensare a come
proseguire. Ryuzaki invitò Misora a mangiare con lui, ma lei rifiutò. Non la convinceva il fatto che
le avrebbe imposto di mangiare chissà quali cose odiosamente dolci e velenose, e lei aveva bisogno
di parlare con L. I misteri che avevano scoperto avevano raggiunto un tale livello che richiedeva
una resoconto ad L. Lei si allontanò dall'appartamento, si guardò attentamente intorno, si appoggiò
al muro, e fece il numero.
“Sono L.”
“Sono Misora.”
Si stava abituando alla voce artificiale. Velocemente spiegò ciò che era successo quel giorno, e cosa
aveva dedotto, senza perdersi in chiacchiere. Si fece prendere dalla cosa quando spiegò perché la
vittima era distesa a faccia in giù, ma si trattenne. Almeno pensava di esserci riuscita.
“Okay. Capisco. Ho fatto bene a sceglierti, Naomi Misora. Onestamente, non mi aspettavo risultati
così impressionanti.”
“No...non del tutto. Non mi merito i complimenti. Ma cosa più importante, riguardo ciò che dovrò
fare...qualche idea? Non sappiamo quando avverrà il quarto omicidio, quindi ho pensato che forse
dovrei andare dritta a ovest di L.A. ora.”
“Non c'è bisogno,” disse L. “Preferisco che ti assicuri del percorso scelto. Basati suoi tuoi rapporti,
c'è tempo in abbondanza prima che avvenga il quarto omicidio.”
“Eh?”
Lei non aveva detto nulla del genere...o no?
“Il killer ucciderà la sua quarta vittima il 22 Agosto. Hai ancora sei giorni.”
“Sei giorni?”
Sarebbe stato nove giorni dopo il terzo omicidio. Nove giorni, quattro giorni, nove giorni...e di
nuovo nove giorni? Su cosa si stava basando? Misora stava per tirare in gioco la questione, ma...
“Ho paura di non avere tempo per spiegartelo ora,” disse lui. “Per favore, provaci e elaboralo da te.
Ma il prossimo omicidio avverrà...o meglio, ne avverrà il suo tentativo il 22 Agosto, e io vorrei che
tu ti concentri su questa supposizione.”
“Ho capito.”
Non suonava come se fosse dell'umore di parlarne. Ma il 22 Agosto...veniva da pensarci, il LAPD
aveva ricevuto il cruciverba il 22 Luglio. Lo stesso giorno del mese. Era una connessione?
“In quel caso, nei prossimi sei giorni mi preparerò attentamente e investigherò sulla terza scena del
crimine.”
“Sì, per favore. Oh, e—Naomi Misora, prendi tutte le precauzioni per la tua sicurezza. Tu sei
l'unica persona che può lavorare per me su questo caso. Se fallisci, non c'è nessuno che può
rimpiazzarti.”
Deve riferirsi al combattimento nel vicolo. Lei si trovò spiazzata. Nessuno che poteva
rimpiazzarla? Per L potrebbe essere un'affermazione detta senza pensarci, o una totale menzogna.,
ma Misora trovò difficile credere che una cosa del genere potesse essere detta a lei.
“Non preoccuparti. Non mi sono fatta male.”
“No—intendo, fa attenzione a non metterti in una situazione nella quale potresti essere attaccata.
Evita le strade secondarie, i piccoli vicoli, e altre zone deserte. Il percorso potrebbe essere più
lungo, ma opta per le aree affollate e strade piene di gente.”
“Sto bene, L. E posso prendermi cura di me stessa. Mi sono allenata nelle arti marziali.”
“Davvero? In cosa? Karate? O Judo?”
“Capoeira.”
“...”
Anche buttandola lì, lei poteva dire a L di non essere sicura di come rispondere. Ammetteva che la
capoeira era una scelta insolita per un agente giapponese dell'FBI. Misora avvertì un momento di
gioioso orgoglio, come lei avesse superato L—sapendo però di non aver fatto nulla del genere.
“Sì, ho pensato fosse una cazzata fino a che non ho effettivamente cominciato, ma sono stata
coinvolta nel ballo da strada al college e sono entrata nel gruppo di capoeira come estensione di
quello che facevo. E' realmente un'efficace forma di autodifesa per una donna. Le tecniche base
comprendono tutte di evitare gli attacchi del tuo avversario, il che significa che non è possibile
effettuare una parata come nel karate o nel judo. Non potremmo mai superare un uomo in forza. E i
movimenti acrobatici e complessi della capoeira ti danno il tempo di osservare bene il tuo
assalitore.”
“Davvero? Ha senso,” disse L, sembrando impressionato.
Spontaneamente impressionato, non tanto per dirlo.
“La tua descrizione lo fa sembrare interessante. Se avrò tempo, guarderò qualche video...ma per
quanto brava tu possa essere, se loro hanno una pistola, o sono più di te, la situazione cambia.
Prendi tutte le precauzioni che puoi.”
“Certo. Non preoccuparti, lo faccio sempre. Um, L...” disse alla fine Misora.
“Che c'è, Naomi Misora?”
“Mi stavo chiedendo...tua hai capito qual è l'obbiettivo del killer, giusto?”
“...Sì,” disse lui, dopo una lunga pausa.
Misora annuì. Altrimenti, non sarebbe stato così sicuro di quando sarebbe avvenuto il quarto
omicidio. Ma lui le aveva detto di comprenderne la ragione da sé. Il che significava che lei aveva
abbastanza informazioni per identificare il killer ora? Non appena questo pensiero attraversò la
mente di Misora, L distrusse la sua catena di pensieri con una singola frase.
“A dire la verità, io ho sempre saputo chi era il killer.”
“...Eh?”
“Il killer...” disse L, “è B.”

Noi eravamo nati alla Wammy's House in Inghilterra, a Winchester, come successori di L, come
alternative di L, ma ciò non significava che noi sapevamo qualcosa in più riguardo L che chiunque
altro. Incluso me stesso, solo pochi di noi avevano incontrato L come L, e anche io non so nulla su
L prima che incontrasse Watari—Quillish Wammy, il genio inventore che fondò la Wammy's House.
Nessuno sa cosa passasse per la testa di L. Ma anche così, io so come si sentiva Watari. Guardando
l'incredibile talento di L dalla prospettiva di un inventore—di certo lui cercò di farne una copia, di
certo lui tentò di creare una copia di riserva. Chiunque si sarebbe sentito allo stesso modo. Come ho
già spiegato, L non è mai apparso in pubblico. L sapeva che la sua morte avrebbe aumentato il tasso
di criminalità in tutto il mondo circa del dodici percento. Ma che accadeva se loro potevano
copiarlo? Cosa se potevano fare una copia di riserva?
Questo eravamo noi.
I bambini di L, raccolti da ogni parte del mondo.
Bambini raccolti insieme, il cui nome non era mai stato detto ad altri.
Ma anche per un genio come Watari, creare un falso L era più facile a dirsi che a farsi. Anche per
Near e me, ai quali era stato detto che eravamo quelli più vicini ad L...più provavamo ad essere
come lui, più ci avvicinavamo a lui, più lui si allontanava, era come inseguire un miraggio. Quindi è
quasi inutile che vi dica com'era la Wammy's House fu fondata all'inizio, quando ancora si
sperimentava. Il primo bambino, A, non fu in grado di tenere la pressione al di sotto di L, quindi si
riprese la sua vita, e il secondo bambino, Beyond Birthday, fu brillante e perverso.
B stava per Backup.
Ma B provò a superare L, non diventare lui...no, questo potrebbe non essere corretto. Io non ho
modo di sapere ciò che c'era nella sua mente. Lui...la loro generazione non era come la quarta
generazione, con Near e me, semplicemente legati a quello che portava il nome di L. Loro erano
prototipi, ai quali non fu mai dato il codice L, destinati a fallire. Io preferisco astenermi dalla vana
speculazione basata sulla mia esperienza, ma, beh, Beyond Birthday potrebbe aver pensato qualcosa
come questo: fino a quando ci sarebbe stato L, B non sarebbe mai stato L. Fino a quando l'originale
sarebbe esistito, la copia sarebbe rimasta sempre una copia.
Il Los Angeles BB Murder Cases.
L.A.B.B.—L is After Beyond Birthday5.
Questa chiave di lettura è il motivo per cui io penso che questo nome sia più adatto alle intenzioni
del killer rispetto a “Gli Omicidi di Wara Ningyo”, o “Gli Omicidi a Porte Chiuse di Los Angeles”.
Non parlavo del nome su una base puramente stilistica. Se Beyond Birthday ci avesse pensato io
non ne ho idea, ma se lui aveva una ragione specifica per scegliere di commettere i suoi omicidi in
L.A., allora probabilmente quello era il motivo. Sono sicuro che lui aveva un ossessione nei
confronti di L come individuo, maggiore di quanto l'avevamo Near o io. Posso comprendere il
motivo per cui qualcuno deciderebbe di divenire un criminale in modo da combattere contro un
detective, il che è il motivo per cui posso scrivere ciò, ma anche così. Cosa sperava di ottenere
uccidendo persone senza collegamento l'una all'altra? O forse B cercava semplicemente di
incontrare L. In modo da poter usare gli occhi degli shinigami con i quali era nato e vedere il vero
nome di L, vedere quando sarebbe morto. Sarebbe stato in grado di capire chi fosse L. Beyond
Birthday non aveva mai detto a nessuno di possedere gli occhi dello shinigami e non mi avrebbe del
tutto sorpreso se lui avesse creduto di essere una sorta di shinigami.
Così tutto si riduce a una strana forma di battaglia di investigazione tra L e B. Non era esattamente
lo stesso tipo di battaglia che L aveva fatto con Eraldo Coil e Danuve, ma proprio come essere il più
grande dei detectives vale ad essere il più grande dei criminali, uno specialista in investigazioni è
anche uno specialista in omicidi. Da questa prospettiva, non era nient'altro che una guerra tra
detective.
Beyond Birthday aveva sfidato L.
E L aveva accettato la sfida.
Per dirla tutta, il Los Angeles BB Murder Cases non era altro che una lotta interna, una guerra
civile nella propria casa, la dolce casa—la Wammy's House. Sfortunate le vittime che ne furono
coinvolte, ma anche se Beyond Birthday non le avesse uccise, tutte quelle vittime erano destinate a
morire quel giorno, a quell'ora, per qualche altra ragione, quindi logicamente e moralmente, le loro
morti erano inevitabili. Quindi nel senso stretto della parola, l'unica persona che fu realmente
coinvolta nella loro guerra fu Naomi Misora.
“Mmm...mm...mm-hmm-hmm-hmmm...mm, mm, mm...Zo zo zo zo...no, è una risata
orribile...henh henh henh.”
Ora era pronto.
Si era slogato il collo...
E Beyond Birthday cominciò a muoversi.

5 L is After Beyond Birthday: in italiano significa letteralmente “L è dopo Beyond Birthday”.


Ryuzaki raggiunse infine il centro città ,dov'era avvenuto il terzo omicidio, poco dopo le tre.
“Scusami di averti fatto aspettare, Misora,” disse lui, non sembrando nemmeno un po' in colpa di
essere arrivato con un'ora di ritardo.
“Non preoccuparti, non stavo aspettando, ho cominciato senza te,” disse Misora, nella maniera più
sarcastica possibile.
“Capisco,” disse Ryuzaki, mettendosi a quattro zampe, sgattaiolando verso di lei. Lei si stava
abituando, ma la cosa avvenne così improvvisamente che saltò. Non l'aveva visto per tre giorni
dopotutto.
Il 16 Agosto, dopo aver parlato con L, era tornata all'appartamento di Quarter Queen e gli aveva
detto che il quarto omicidio sarebbe avvenuto fra sei giorni, il 22 Agosto. Naturalmente, Ryuzaki le
aveva chiesto come lo sapesse, ma Misora non ne aveva idea. E non poteva dire semplicemente che
L aveva detto così quindi...ma mentre lei e Ryuzaki ne parlavano, Misora ne capì il motivo. La sua
risposta era più che convincente, ma non se la sentì di spiegarlo a Ryuzaki, quindi semplicemente
ricorse ai preparativi. Col senno di poi, Ryuzaki rinunciò alla cosa un po' troppo facilmente...ma
loro alla fine avevano deciso di investigare la terza scena del crimine, la casa di Backyard
Bottomslash, il 19 Agosto. Intanto, sia Naomi Misora che Rue Ryuzaki avrebbero dato uno sguardo
ai retroscena del caso e organizzato i preparativi per l'investigazione.
Misora passò il tempo rimanendo in regolare contatto con L, avanzando le proprie teorie e
ottenendo un gamma di informazioni utili come risultato (inclusa qualche nuova scoperta che la
polizia aveva fatto e L aveva riferito a lei), ma la verità era che, il 19 Agosto, anche dopo l'arrivo
alla terza scena del crimine e dopo aver passato parecchie ore investigando da sola, Misora si sentì
come se non avesse fatto alcun significativo passo avanti dal 16 Agosto nel centro città.
“Hai già controllato il bagno, Misora?”
“Certo. Tu?”
“Ci ho dato un'occhiata prima di venire al piano di sopra. Ma quella vasca da bagno è rovinata.
Colorata in quel modo, l'unica persona che si sognerebbe di entrarci è Elizabeth Báthory.”
“Lui ha eliminato ogni singola impronta digitale, ma non una goccia di sangue. I tipi pignoli sono
sempre così. Il killer onestamente non ci dà nulla riguardo nulla se non se stesso.”
“Sì, sono d'accordo,” disse Ryuzaki, ma malgrado le sue parole lui sembrava non avere problemi a
camminare a gattoni sul pavimento schizzato di sangue...o semplicemente se ne importava? Proprio
come il killer...Misora osservò i suoi movimenti attentamente.
“Io non credo ci sia nulla lì,” disse lei. “Ci ho già guardato attentamente.”
“Ohi, ohi. Non avrei mai pensato che ti avrei vista così pessimista, Misora.”
“Non lo sono...solo, Ryuzaki, sento come se il punto fondamentale di questa scena del crimine
siano gli arti tagliati. Il braccio sinistro e la gamba destra...questa è la più gran differenza tra le sue
precedenti vittime.”
“Come tu hai detto prima, qualcosa che dovrebbe esserci ma che non c'è? In questo caso, cosa
dovremmo pensare riguardo al fatto che il killer ha gettato la gamba destra nel bagno e ha portato
via il braccio destro. Un intero braccio. Non tanto facile quanto portare via due volumi di Akazukin
Chacha.”
“E loro ancora non hanno trovato il braccio...non è così facile disfarsi di parti del corpo, quindi se il
killer l'ha portato con sé, allora deve esserci una buona ragione per farlo. Non so se quello è il
messaggio...o se non è un messaggio, ci potrebbe essere una sorta di segno su di esso che il killer
non vuole che noi vediamo.”
“Possibile. Questo avrebbe senso. Ma cavando gli occhi della seconda vittima ci ha portati ad un
vicolo cieco, e agli occhiali, quindi portarsi via il braccio sinistro deve significare qualcosa...ma
ancora una volta, è la gamba sinistra che dà da pensare, Misora. Il trattamento che ne ha fatto è così
confusionario. Tu stessa hai detto che disfarsi di un corpo non è facile, ma nemmeno tagliarlo. Deve
essergli costato tempo. Non ti colpisce quanto sia pericoloso fare una cosa del genere in un centro
cittadino? Ci sono case da ogni lato, muri condivisi, e avrebbero potuto notarlo in ogni momento.”
“Entrambi gli arti sono stati tagliati proprio alla radice...il corpo era stato trovato da quelle parti.
Giusto, la foto, la foto...” Misora sfogliò la cartella che aveva già tirato fuori e prese le fotografie
della terza scena del crimine. Le stesse immagini che li avevano aiutati a comprendere il messaggio
alla seconda scena. Lei prese la fotografia, si allineò alla stanza e definì con esattezza dove si
trovava il corpo. “Era qui, disteso sulla schiena, con il braccio destro e la gamba sinistra
aperti...hmm...”
“Beh, se la tua teoria è corretta, noi abbiamo tempo in abbondanza prima che avvenga il quarto
omicidio. Possiamo proseguire per questa via. Parlando di ciò, non pensi sia l'ora che mi spieghi
perché il quarto omicidio avverrà il 22?”
“Sì, immagino di sì.”
Misora mise via le fotografie e si girò verso Ryuzaki. Lui non la stava guardando. Loro si erano
conosciuti da cinque giorni e si erano visti tre volte, ed era divenuto chiaro che Ryuzaki non era
consapevole che era consuetudine guardare le persone con le quali stavi parlando. Ma a questo
punto, Misora difficilmente si sarebbe andata a soffermare su una cosa così insignificante.
“E' una semplice questione, sembra quasi come sprecare il fiato. Il terzo omicidio è avvenuto il 13
Agosto, giusto?”
“Sì, non hai bisogno di controllare.”
“C'erano numeri romani sul corpo della prima vittima, ma questa volta noi abbiamo numeri arabi.
Tredici...13. Se tu scrivi un uno e un tre l'uno vicino all'altro...loro sembrano una B.”
“Sì,” annuì Ryuzaki.
Il tutto era così semplice che si preoccupava che lui potesse ridere di lei, ma sembrò prendere la
cosa in maniera sorprendentemente seria.
“Viene da pensarci, io una volta vidi un programma di giochi per bambini dove chiesero quanto
facesse uno più tre, e la risposta era B...”
“Esatto. B.”
“B.B.? Ma Misora, ciò va bene per il terzo omicidio, dal momento che è avvenuto il 13 Agosto, ma
che mi dici riguardo le altre date? Il cruciverba ha raggiunto il LAPD il 22 Luglio, il primo
omicidio è stato il 31 Luglio, il secondo il 4 Agosto, e tu ha predetto il quarto il 22 Agosto...nessuna
di quelle forma la lettera B.”
“Non a una prima occhiata. Ma applica lo stesso principio ad uno schema differente. Il più
semplice è il primo omicidio...31 Luglio. Tre e uno. Inverti i due e ottieni tredici.”
“Ok, ti concedo il 31. Sembra abbastanza ragionevole. Ma che mi dici riguardo il quarto e il
secondo 22?”
“Stessa cosa. Solo che cambia lo schema. Prendi il problema che hai menzionato riguardo il
programma di giochi per bambini—uno più tre. 4 Agosto—quattro è la normale risposta al calcolo.
E 22 Agosto...se tu prendi uno dalla decina e lo porti alle unità ritorni a tredici.”
B.
Tredici.
“In altre parole, ogni giorno che il killer compie un'azione, il 22, il 31, il 4, il 13...il numero alla
decina e il numero all'unità si sommano e divengono quattro. In ogni mese ci sono solo quelle
quattro date che lo permettono. Solo quattro. E qualcosa succede ad ognuna di quelle. Anche le
Wara Ningyo sono partite come quattro. Uno più tre uguale quattro. E questa potrebbe essere solo
una coincidenza, ma vale la pena considerarla—lo spazio tra i casi, quattro giorni e nove giorni, se
tu sommi quattro e nove, ottieni tredici...B.”
“...Capisco. Non male.” disse Ryuzaki, annuendo.
Misora si illuminò.
“Concentrarsi sulla similitudine tra tredici e B è davvero una buona idea.”
“Lo è? Quindi il quarto omicidio avverrà nove giorni dopo il 13, il 22. Nove, quattro, nove...ho
considerato la possibilità di un altro quattro, ma il numero sarebbe caduto sul 17, e sembrava più
difficile che fosse esatto rispetto al 22. Dopotutto, qualcosa è già accaduto quel giorno lo scorso
mese. E non c'è assolutamente modo di passare da diciassette a B, nessun modo per quanto tu possa
provare. Quindi il quarto omicidio può avere luogo solo il 22.”
Il 17 era già passato, e non c'era nessun rapporto di omicidio a Los Angeles quel giorno. Lei era
stata un po' preoccupata, ma la fermezza della dichiarazione di L l'aveva calmata. Si era detta che il
fatto che quattro giorni e nove giorni sommati davano tredici, poteva essere pura casualità,
un'irrilevante coincidenza che il killer non aveva considerato.
“Se posso aggiungere una cosa,” disse Ryuzaki. “Quel particolare metodo di trasformare ventidue
in tredici è un po' forzato. Distorci la questione per farla calzare alla tua convinzione—non c'è
ragione di muovere l'uno dalle decine in quel modo. Non è come cambiare i numeri da trentuno a
tredici. La spiegazione è chiaramente creata dopo il fatto.”
“Eh...ma, Ryuzaki...”
“Non fraintendermi—fondamentalmente sono d'accordo col tuo ragionamento. Solo non per quel
particolare punto.”
“Ma...allora...”
Se lui rifiutava la data più importante, l'intero ragionamento cadeva. Lui aveva effettivamente
rifiutato di essere d'accordo con qualunque cosa aveva detto.
“Ma io ho un suggerimento. Misora, tu sei nata in Giappone, giusto? Allora hai più familiarità con i
numeri giapponesi rispetto a me.”
“...Numeri in kanji?”
“Visualizza i kanji di ventidue.”
“??”
I kanji...
二十二?
Lei disegnò i caratteri nella propria mente, ma non le sovvenne nulla.
“Beh?”
“No, non capisco cosa tu...”
“Oh...allora lasciami provare con un suggerimento. Misora, immagina che il kanji centrale, il kanji
del dieci, sia il segno più. Il che significa che 二十二 ora è 二+二...due più due.”
“Oh.”
Quello non era un suggerimento. Era la risposta.
二+二 dava...quattro.
E quattro era 一+三 che era...tredici.
“Mettili insieme e ottieni quattro...e tu hai già spiegato brillantemente che quattro è uno più tre.
Dopotutto se uno più tre è B, allora noi dobbiamo mettere uno e tre assieme, che è la stessa cosa di
uno più tre, che crea la forma della lettera B. E' esattamente il motivo per cui possiamo leggere
ventidue come 二 十 二 . Noi abbiamo semplicemente bisogno di sufficienti ragioni per mettere i
numeri assieme. E con queste condizioni, il tuo ragionamento per piazzare il quarto omicidio il 22
suona accurato. Ero piuttosto suggestionato dalla forza della tua convinzione prima, ed ero un po'
preoccupato nel seguire la tua idea, ma ora mi sento felice come se avessi bevuto un boccale di
melassa.”
“...”
Quella metafora faceva venire a Misora il voltastomaco.
Ma apparentemente Ryuzaki credette a ciò che lei aveva detto sul fatto che il quarto omicidio
sarebbe avvenuto il 22. Non il massimo dei risultati, dal momento che il suo risultato era migliore
del suo, ma almeno poteva rilassarsi un po'.
“Ma Misora,” disse Ryuzaki. “Ancora una cosa.”
“Sì?”
Questa era la seconda 'ancora una cosa'.
L'aveva presa con la guardia abbassata.
“La tua teoria è basata sull'assunzione che quando il killer sceglie le vittime, richiede che loro
abbiano le iniziali B.B. Ma da come abbiamo parlato, c'è ancora una possibilità che il killer stia
cercando Q.Q., non B.B.
“Oh, sì...”
Se la quarta vittima fosse risultata essere un bambino con le iniziali Q.Q., disteso a faccia in giù,
allora la loro teoria sarebbe stata scaraventata giù dalla finestra.
“Se è Q piuttosto che B, allora la tua teoria non rimane a galla. L'avresti creata dal nulla,
forzandone l'esistenza basata su una logica sbagliata. Basata su una coincidenza.”
“Coincidenza...che il numero tredici assomigli a B? Ma è così palese...e Q ci capita così
ordinatamente...”
“Sì. Sono d'accordo. Non credo si tratti di una coincidenza. Ma la tua teoria è basata sul senno di
poi. Creata dopo il fatto. Io voglio sapere perché tu hai scelto di costruire la tua teoria su B e non
Q.”
“Beh...”
Perché L aveva detto così. Con molta convinzione.”Il killer è B”. Lei lo sapeva già. Ma non poteva
dirlo a Ryuzaki. Doveva tenere il segreto di L. Non poteva abbassare la guarda e permettere che
qualcosa andasse storto, non importa quanto avessero parlato.
“...Io suppongo che con tre vittime...c'erano due B e una Q, e B sembrava semplicemente meglio.
In seguito ho pensato a Q, certo, ma non sono riuscita a trovare nessuno schema relazionato ad
essa...” disse lei, provando a coprirsi. Ma lei sapeva che questa spiegazione, così come le parole
uscite dalla sua bocca, suonavano innaturali.
E con molta sicurezza, Ryuzaki la rifiutò, “E' così causale. Nulla sta in piedi.”
Il suo buon umore andò via. Si morse le labbra—lei aveva raggiunto quelle conclusioni lavorando
in retroscena, provando a comprendere una ragione per la quale L l'aveva detto. Le parole di L
tenevano in piedi la teoria, quindi probabilmente era giusta, ma ciò non cambiava niente.
“Il killer è B...”
“Cosa?”
“No, voglio dire, lui è così ossessionato dalla lettera B. Forse questa grande ossessione è parte del
messaggio, e le iniziali del killer sono proprio B.B.”
“O forse sono Q.Q. Come tu hai detto, molti elementi del caso puntano a B, ma è anche possibile
che non ci siamo imbattuti negli indizi che puntano a Q.”
“Sì...suppongo che...”
“L'hai detto, anche io penso che B calzi meglio rispetto a Q. Più del novantanove percento,”
ammise Ryuzaki.
Essenzialmente andando contro ciò che aveva detto negli ultimi pochi minuti.
“C'è una buona possibilità che le iniziali del killer siano B. Le vittime sono tutte B.B., e anche il
killer...le cose stanno diventando interessanti.”
“Interessanti?”
“Sì. Ad ogni modo, fa attenzione la prossima volta, Misora. Se sei d'accordo con qualcosa, devi
avere ragioni sufficienti per esserlo. Se non sei d'accordo con qualcosa, devi avere sufficienti
ragioni per non esserlo. Per quanto possa essere accurata, una deduzione basata su un errore
significa che tu non hai sconfitto il killer.”
“Sconfitto? Ryuzaki, è davvero una questione di vincere e perdere?”
“Sì,” disse Ryuzaki. “Lo è.”
Perché questa era una guerra.

A L fu detto di non muoversi su un caso senza che ci fossero più di dieci vittime o un milione di
dollari in ballo. La sola eccezione erano i casi di difficoltà di livello L (estremamente intricati), o
quando L aveva ragioni personali convincenti per coinvolgerlo. Per gli omicidi di BB di Los
Angeles valevano entrambe. Non credo ci sia bisogno che spieghi la difficoltà di questo caso a
questo punto della storia, e L stava combattendo essenzialmente la sua copia morta. Il corrente capo
della Wammy's House era chiamato Quillish Wammy/Watari, il quale aveva parlato ad L della
scomparsa di B a Maggio, e da allora L si era messo a cercarlo come se stesse risolvendo un altro
dei suoi casi. La Wammy's House lo conosceva solo come B—loro non conoscevano il suo vero
nome, Beyond Birthday, quindi questa ricerca rasentava l'impossibile, ma L alla fine ne ha seguito
la pista quando gli omicidi sono cominciati—questo è perché L sapeva chi era il killer. Lui non
cercava tanto il killer, quanto più che altro cercava il caso. L stava aspettando, aspettando che
Beyond Birthday facesse qualcosa per sfidarlo. L avrebbe potuto smuovere ogni poliziotto del
mondo, ma in questo caso, non aveva chiesto l'aiuto di nessuno eccetto Naomi Misora...più che
altro, per questa ragione. Non credo che L avesse dato gran valore all'onore, ma chiunque sarebbe
imbarazzato dai propri peccati, e nessuno vorrebbe che quegli errori divenissero di dominio
pubblico.
L era l'obbiettivo di tutti nella Wammy's House.
Chiunque di noi voleva superarlo.
Per fare un passo in più a lui.
Per fare un passo su di lui.
M l'ha fatto, N l'ha fatto, e B l'ha fatto.
M come sfidante, N come successore.
B come criminale.
“Ryuzaki, hai trovato nulla di nuovo?”
Ora che loro avevano finito di dibattere sulla questione delle date, Misora riprese fiato, scese nella
cucina al primo piano, fece due tazze di caffè (con un normale ammontare di zucchero, ovviamente)
e le portò su nella stanza di Backyard Bottomslash su un vassoio. Manteneva il vassoio in entrambe
le mani, il che rendeva piuttosto difficile aprire la porta. Dal momento che la maniglia era all'altezza
della vita, fu in grado di riposizionarsi di poco e agganciare il vassoio alla fibbia della sua cintura.
Trovò Ryuzaki disteso nel mezzo della stanza, poggiato sulla schiena, con le braccia e le gambe
spalancate. Misora si bloccò sulla porta.
“Trovato qualcosa?” ripeté Misora, senza ragione, dopotutto.
Lui non stava per fare il ponte e cominciare a strisciare in giro con la schiena verso il pavimento, o
sì? Come qualcosa uscito da un film horror...Misora deglutì nervosamente, ma per suo gran
conforto, questo era apparentemente troppo strano anche per Ryuzaki. Ma cosa stava facendo?
“Um, Ryuzaki?”
“Io sono un cadavere.”
“Hunh?”
“Io sono diventato un cadavere. Non posso rispondere. Io sono morto.”
“...”
Lo aveva capito. La parola capire aveva una connotazione di accettazione, la quale lei
sinceramente preferì evitare, ma sembrò chiaro che Ryuzaki si era messo nella stessa posizione
della terza vittima. Ovviamente, il suo braccio sinistro e la gamba destra rimasero attaccati al suo
corpo, ma in questo frangente lui ricordava l'amara fine di Backyard Bottomslash. Da un pratico
punto di vista, Misora non riusciva vedere ogni altro significato del suo comportamento, ma non era
il tipo da interferire con i metodi di deduzione altrui. Invece, Misora provò a comprendere se, nel
suo cammino fino alla scrivania, lei avrebbe dovuto camminare su Ryuzaki o girarci attorno. Lei
non voleva camminarci sopra, ma la irritava girarci attorno.
“...Um...mm?”
E allora lei notò. Alla fine, lei notò che aveva notato qualcosa. Ma cosa aveva notato? Qualcosa
aveva catturato il suo sguardo...no, prima di quello, il momento in cui lei aveva aperto la porta la
sua attenzione era stata travolta dallo spettacolo di Ryuzaki che giocava al morto, quindi come
avrebbe potuto suscitarle qualcosa? No, non era questo. Allora cosa avrebbe potuto aver visto prima
se Ryuzaki non fosse stato lì disteso? Se Ryuzaki non fosse stato nel suo cammino per portare il
caffè...se lui non fosse stato lì...allora niente. La stanza sarebbe stata perfettamente normale, senza
una grinza. Lei poteva a stento sentire l'odore del sangue. L'unica cosa fuori posto era il buco nel
muro...buco?
“Il segno lasciato dalle Wara Ningyo?”
Era un semplice buco, e difficile da distinguere. Ma se quello non fosse stato un buco, ma la Wara
Ningyo? Allora la prima cosa che avrebbe catturato il suo sguardo nell'aprire la porta,
semplicemente basandosi sulla linea dello sguardo, non era Ryuzaki che giocava al morto, ma la
Wara Ningyo. Nel momento in cui avrebbe aperto la porta, avrebbe visto la Wara Ningyo...una delle
bambole era stata attentamente posizionata in quel posto. E tutte le Wara Ningyo erano state
inchiodate al muro alla stessa altezza (circa all'altezza della vita, se eri alto quanto Misora) ma la
distanza tra i muri su ogni lato cambiava a seconda del posto. Ma in ogni posto, ogni volta che
aveva aperto una porta...
Un buco.
“Scusami, Ryuzaki!”
Mantenendo ancora il vassoio del caffè, Misora fece un passo...no, saltò Ryuzaki. Alla fine, riuscì a
comprendere, ma fu così distratta che sbagliò l'atterraggio e gli calpestò lo stomaco. Con gli stivali.
Di riflesso provò a mantenere l'equilibrio, e evitò di rovesciare il vassoio, il che le fece concentrare
tutto il peso sull'addome di Ryuzaki.
“Gah!” disse il cadavere.
Naturalmente.
“M-mi 'spiace!”
Se gli avesse rovesciato il caffè addosso, la reputazione di Naomi Misora in quanto goffa sarebbe
rimasta per sempre, ma ora come ora, la cosa non era così importante. Le sue arti marziali avevano
affilato il suo senso dell'equilibrio. Poggiò il vassoio sulla scrivania e prese i file della polizia.
Cercò di vedere se ricordava correttamente.
“Che c'è, Misora?”
Ryuzaki potrebbe essere una stupida strana imitazione di un uomo, ma anche lui non era andato
così lontano dal gioire per il dolore di una donna che gli aveva camminato addosso. Smise di
fingere di essere un cadavere, rotolò di lato, e si diresse verso lei.
“Stavo guardando i documenti della scena del crimine. In ognuno di essi...ho notato la stessa cosa.
Riguardo la posizione delle Wara Ningyo.”
“La posizione? Che intendi?”
“Quando abbiamo investigato le scene del crimine, la polizia aveva già portato via le bambole,
quindi io non l'avevo mai notato prima...ma c'è un'evidente modo di fare costante nel
posizionamento delle bambole. Inclusa questa scena—quando apri la porta per entrare nella stanza,
la prima cosa che vedi è una bambola. C'è una bambola sul muro direttamente opposto alla porta—
il killer l'ha sistemata così in modo che non appena entri nella stanza, la prima cosa che cattura i
tuoi occhi è una Wara Ningyo.”
“Oh sì...” disse Ryuzaki, piegandosi. “E' certamente vero per questa stanza, e ora che l'hai
menzionato, ricordo di aver visto il buco nel muro anche quando sono andato nella prima e nella
seconda stanza. Ma Misora, cosa significa?”
“Er...um...”
Cosa significava? Sentì come se avesse fatto un ulteriore scoperta, ed era atterrata sullo stomaco di
Ryuzaki per l'entusiasmo, ma ora che lui gliel'aveva chiesto non aveva una risposta. Imbarazzante.
Non poteva ammettere la verità, quindi cercò di metter su insieme qualcosa.
“Beh...potrebbe avere a che fare qualcosa con le stanze chiuse?”
“In che modo quindi?”
“Su tutte e tre le scene, la persona che ha trovato il corpo ha aperto la porta ed è entrata. Usando
una chiave di riserva o buttando giù la porta. La Wara Ningyo è la prima cosa che hanno visto.
Nient'altro, la loro attenzione era attratta da quella. Forse mentre erano distratti, il killer, che si
nascondeva nella stanza, è fuggito silenziosamente dalla porta...”
“Un classico trucco per una stanza chiusa da romanzo giallo come quello dell'ago e del filo. Ma
Misora, pensaci. Se volessi focalizzare l'attenzione di qualcuno, non avresti bisogno della
bambola.”
“Perché no?”
“Se non ci fosse la bambola, allora la prima cosa che noterebbero sarebbe il corpo morto. Proprio
come quando ti sei bloccata quando sei venuta nella stanza e hai visto il mio corpo. Tutto quello che
doveva fare era sgattaiolare dalla stanza quando qualcuno sarebbe entrato e fosse rimasto scioccato
dal corpo.”
“Ah...giusto. Certo. Quindi...lui voleva che la persona che trovava il corpo vedesse prima qualcosa
oltre al corpo? Non riesco a pensare a una motivazione, ma...”
“Nemmeno io.”
“Se lui non voleva che loro notassero subito il corpo, io capirei, ma cosa poteva guadagnare dal
sistemarle in modo che loro non notassero il corpo per un secondo o due? Ma in quel caso, perché
mettere le Wara Ningyo lì? Il posizionamento è solo una coincidenza?”
“No, sono certo che si è trattato di un gesto deliberato. Non ha senso scartarlo come coincidenza.
Ma avvicinandomi da questa prospettiva non mi colpisce in maniera molto efficace. Come ho detto
prima, più che concentrarci sulle Wara Ningyo e la stanza chiusa, io preferirei...io penso che
dovremmo concentrarci sul comprendere il messaggio che il killer si è lasciato dietro.”
“Ma, Ryuzaki...no hai ragione.” Lei stava quasi per continuare a discuterne ma si fermò. Ne valeva
certamente la pena continuare, ma lei non aveva altre idee al momento. Per prima cosa loro decisero
di identificare la quarta vittima, o almeno il luogo. C'erano Wara Ningyo in tutte le scene, ma il
messaggio era solo in questa stanza, e loro avevano bisogno di trovarlo il più presto possibile. “Mi
'spiace. Stavo perdendo del tempo utile.”
“Avrei preferito che tu ti scusassi per avermi camminato addosso, Misora.”
“Oh, giusto, certo.”
“Che vuoi dire? Allora come dimostrazione del pentimento, faresti qualcosa per me?”
“...Okay...”
Poteva essere più sfrontato?
Ma lei gli aveva camminato sopra.
Molto pesante, con tutta la sua massa corporea.
“Cosa?”
“Fingeresti di essere morta, Misora? Come stavo facendo io un momento fa. La vittima, Backyard
Bottomslash, era una donna, quindi tu potresti dare una maggiore ispirazione di quanto io possa.”
“...”
Apparentemente questo detective privato era ignaro che la maggior parte delle persone possiedono
qualcosa chiamato autostima. Ma questo non era il momento di farglielo presente. Se l'avesse fatto,
Naomi Misora si sarebbe sentita sulla buona strada per guadagnare una reputazione come tsundere
—irritabile nel nascondere la sua generosità interiore. E la questione era impellente—lei voleva
provare qualunque cosa che potesse aiutare. Non era certa se questa fosse una di quelle cose, ma a
questo punto lei avrebbe anche provato a strisciare. Sentendosi stranamente rassegnata, si distese
sul pavimento. La stanza sembrò molto diversa vista da quella prospettiva.
“...Quindi? Nulla?”
“No, per niente.”
“Oh. Beh, lo immaginavo.”
“...”
Inutile.
Ryuzaki si sedette sulla sedia con le ginocchia verso il petto, facendo notare che il caffè che aveva
fatto Misora stava diventando freddo, e lo bevve. Misora aveva messo la quantità di zucchero che
lei stessa desiderava, e in parte si aspettò che Ryuzaki si lamentasse, invece non disse nulla. A
quanto pare era capace di consumare anche cose senza zucchero. Sembrava che potesse alzarsi ora,
ma le risultava più imbarazzante farlo che restare giù, quindi non si mosse.
“Whew...il caffè caldo aiuta il dolore al mio stomaco,” disse Ryuzaki. Sembrò indifferente, ma
semplicemente non l'avrebbe fatto notare.
“Ryuzaki...è avvenuta la stessa cosa successa con la prima vittima? Dopo che è morta, lui gli ha
tolto i vestiti, poi gli ha tagliato il braccio e la gamba, e infine gli ha rimesso i vestiti?”
“Sì. Perché?”
“No, so che è più facile tagliare un corpo senza vestiti che intralcino la cosa. I vestiti sono molto
resistenti, davvero. Loro resistono anche alle lame. Ma una volta che gli ha tolto i vestiti, perché
rimetterglieli? Perché non lasciare la vittima nuda?”
“Hmm...”
“Con la prima vittima, rimettergli la maglietta nascondeva i tagli sul petto, o almeno nascondeva
che si trattavano di numeri romani. Ma questa volta...deve esser stata una rottura di coglioni.
Mettere i vestiti ad un cadavere...lo sarebbe metterli su chiunque non possa muoversi...”
“...Misora, la gamba che ha abbandonato nel bagno indossava un calzino e una scarpa.”
“Sì, ho visto la foto.”
“Allora, voglio dire, forse l'obbiettivo del killer...no, il messaggio del killer non ha niente a che fare
con i vestiti o le scarpe, ma solo con gli arti tagliati. Questo è il motivo per cui lui ha messo tutto il
resto nel posto in cui era solito stare.”
Rimesso tutto a posto.
Ma allora...
“Ma allora...il braccio sinistro e la gamba destra. Lui ha lasciato la gamba nel bagno e ha portato il
braccio con sé...perché? Qual era la differenza tra il braccio sinistro e la gamba destra? Un braccio e
una gamba...” Misora brontolò, fissando il soffitto.
Ryuzaki guardò anche lui verso il soffitto, e disse lentamente, mordendosi l'unghia del pollice,
“Una volta...su un caso diverso...è accaduto qualcosa che potrebbe aiutarci qui. Vorresti sentire?”
“Va' avanti.”
“Era un caso di omicidio, e la vittima era stata accoltellata al petto. In seguito, l'anulare della sua
mano sinistra fu tagliato e portato via. Dopo la sua morte. Riesci a indovinarne il motivo?”
“Il dito anulare della sua mano sinistra? E' semplice. La vittima era sposata, giusto? Il killer deve
averlo tagliato per rubare l'anello del matrimonio. L'anello del matrimonio spesso viene tenuto per
così tanto tempo che non può essere più tolto.”
Sì. Il killer era in cerca soldi. In seguito, rintracciammo con successo l'anello al mercato nero e
fummo in grado di risalire al killer e di arrestarlo.”
“Ma...è certamente una storia interessante e tutto il resto, ma Ryuzaki, nessuno taglierebbe un
braccio intero per rubare un anello. E Backyard Bottomslash non era sposata. Secondo il file, lei
nemmeno si vedeva con nessuno.”
“Ma ci sono altri anelli oltre quello da matrimonio.”
“Ma allo stesso modo tu non prenderesti un intero braccio.”
“Sì, hai ragione. E' questo il motivo per cui ho detto che potrebbe aiutare. Se non è d'aiuto, allora
mi scuso.”
“Non vale la pena scusarsi, ma non c'era un anello...nessun anello...”
...Quindi qualcosa oltre l'anello?
Ad esempio...un braccialetto.
Non intorno al dito, ma attorno al polso...no, era stupido. Avrebbe certamente senso se tu avessi
bisogno di tagliare un dito per un anello, ma in nessun modo per quanto utile possa sembrare, non ci
sarebbe ragione di tagliare un braccio per un braccialetto. Nessuno lo farebbe. E ad ogni modo
questo killer non era in cerca di soldi. Se lo fosse stato, la seconda vittima non avrebbe significato.
“...”
Misora lentamente portò il braccio verso il soffitto. Tenendolo lontano dal pavimento. Aprì la mano
e distese le dita poi ripiegandole, come se provasse a prendere la luce fluorescente in alto.
C'era un anello sul suo dito. Un anello di fidanzamento di Raye Penber. Un anello di fidanzamento
che sembrava quasi tanto reale quanto un gioco tra due bambini per lei, ma era possibile che
qualcuno potesse tagliarle il dito, o il braccio, per rubarglielo? E cosa farebbero se si trattasse di un
braccialetto? No. Usare lei come esempio faceva solo sembrare tutto più spiacevole.
Tenendo il suo braccio su in questo modo aveva permesso alla sua manica di scivolare in basso
verso la spalla. Si vide il suo orologio da polso. Era un orologio d'argento. Un regalo di compleanno
di quest'anno, il 14 Febbraio, ancora di Raye Penber. Quindi se non era un braccialetto, ma un
orologio? Era d'argento, quindi non era economico...un orologio?
“...Ryuzaki. Backyard Bottomslash era destro o mancino?”
“Secondo il tuo file, destro. Perché?”
“Quindi...c'era la possibilità che lei indossasse un orologio al braccio sinistro. Quindi forse quello
che il killer ha portato via...era un orologio,” disse Misora, dalla sua posizione con la schiena rivolta
al pavimento. “Il braccio destro ha ancora un calzino e una scarpa. Quindi il braccio portato via
molto probabilmente aveva ancora un orologio.”
“Lui ha tagliato il braccio per prendersi l'orologio? Ma perché? Misora...tu stessa hai detto che non
avrebbe alcun senso tagliare un braccio per rubare un anello. Quindi perché qualcuno lo farebbe per
rubare un orologio? Se avesse cercato l'orologio, lo avrebbe semplicemente preso. Gli orologi non
sono come gli anelli. Non rimangono incastrati. Non c'è ragione di tagliare il braccio.”
“No, non credo che lui stesse cercando l'orologio. Ma forse l'orologio è il messaggio della scena.
Se fosse mancato solo l'orologio sarebbe stato troppo ovvio, quindi lui ha preso anche il braccio...”
“Come una sorta di depistaggio? Capisco...ma in quel caso, noi non sappiamo ancora perché ha
tagliato anche la gamba destra. Dubito indossasse un orologio intorno alla caviglia. E anche come
caso di depistaggio, ancora non vedo il bisogno di prendere l'intero braccio—il polso sarebbe stato
abbastanza.”
“...”
Già, piuttosto vero, ma ancora...l'idea dell'orologio sembrava ancora buona. Sentiva come se fosse
vicina alla verità. Se quella stessa innaturale fissazione, tanto per usare una frase di circostanza,
nella quale lei era incorsa sulla prima e sulla seconda scena del crimine, avesse avuto esito positivo
anche qui, allora lei avrebbe sentito la soluzione manifestarsi da sé in questo modo...
“Braccio sinistro...gamba destra...polso sinistro...caviglia destra...mano sinistra...piede
destro...orologio da polso...orologio...segnatempo...ticchettio...sia mano che piede, sia braccio che
gamba, o i pezzi lasciati indietro sono davvero importanti? Non il braccio sinistro e la gamba destra,
ma il braccio destro e la gamba sinistra? Le quattro estremità...”
“Più la testa cinque.”
“Cinque...cinque meno due fa tre...tre. La terza scena. Estremità...e la testa è la quinta...la testa? Il
collo...il collo, e una gamba, e un braccio...”
Misora provava a legare le parole insieme come le venivano—ma stava solo girando in tondo,
come un bambino perso, spaventato dall'incorrere in una fine mortale. Più barbugliava, più si
sentiva persa dall'essere su qualcosa. L'ago della bussola stavano girando...
“Se cinque meno due fa tre, allora avrebbe potuto tagliare entrambe le braccia o le gambe, o il
braccio sinistro e la testa...se il braccio sinistro doveva essere uno di quelli, allora perché la gamba
destra?”
Solo per riempire il silenzio, Misora aveva forzato una domanda che non le serviva, una cosa che
non considerava valesse la pena di chiedere, ma Ryuzaki ci si soffermò.
“Sia la testa, sia il braccio, sia la gamba lasciati sono tutti di lunghezze differenti...”
Per un momento, lei non capì cosa volesse significare. Sembrò totalmente non sequitur6, e la sua
mente non riusciva a ragionarci. Ma un braccio era più lungo di una testa, e la gamba era più lunga
di un braccio, ma allora cosa? Ryuzaki stava solo dicendo qualunque cosa gli passasse per la testa
così come aveva fatto lei? Ma questo non aiutava a guidare l'ago della sua bussola...
“L'ago? O le lancette...”
“Che c'entrano gli aghi?”
“No, le lancette...”
Il classico trucco della stanza chiusa con ago e filo. Ma quello non aveva nulla a che fare con
questo...ma le lancette? Potrebbero essere...
“Un orologio! Le lancette di un orologio, Ryuzaki!”
“Hunh? Le lancette di un orologio...?”
“La lancetta delle ore, la lancetta dei minuti, e la lancetta dei secondi! Sono tre! Ognuna di una
lunghezza differente!”
Misora colpì forte il duro pavimento col braccio alzato e usò l'impatto per spingersi in su a mettersi
seduta. Andò velocemente verso Ryuzaki, prese fa lui la tazza di caffè, ne bevve il contenuto in un
solo sorso e sbatté la tazza vuota sul tavolo come se stesse cercando di romperla.
“Alla prima scena del crimine lui ha portato via Akazukin Chacha per portarci a Rilassamento
Insufficiente, alla seconda scena lui ha portato via le lenti a contatto per portarci verso gli occhiali, e
qui alla terza scena, lui ha portato via l'orologio da polso e ha trasformato la vittima in un orologio!”

6 Non sequitur è una espressione latina che letteralmente significa non ne consegue. Viene solitamente usato per
indicare un tipo di errore di ragionamento.
“La vittima...in un orologio?” Gli occhi infossati di Ryuzaki si mossero verso di lei con una calma
in assoluto contrasto col suo eccitamento. “Dell'orologio intendi...”
“La testa è la lancetta delle ore, il braccio la lancetta dei minuti, e la gamba la lancetta dei secondi!
E' questo il motivo per cui il killer ha portato l'orologio con sé, e anche il motivo per cui non ha
preso solo l'orologio o tagliato solo la mano, ma ha tagliato l'intero braccio alla radice e ha dovuto
tagliare anche una delle gambe—altrimenti, non ci sarebbero state le tre lancette rimanenti!”
La cosa venne fuori tutta d'un fiato, e alla fine Misora sentì di nuovo i piedi sul pavimento. Prese
una foto dalla sua tasca—l'immagine del cadavere di Backyard Bottomslash. Disteso sulla schiena,
le sue braccia e le gambe...no, il braccio e la gamba erano spalancati, e il braccio sinistro e la gamba
destra mancanti—Backyard Bottomslash.
“Guarda qui, Ryuzaki. Vedi? La testa sono le ore, il braccio sono i minuti e la gamba sono i
secondi, quindi questo corrisponde alle 12:45 e venti secondi.”
“Mmm. Se la metti così...”
“Quando l'ho messa in quel modo? E' ovviamente il messaggio che ha lasciato! E ha gettato la
gamba nel bagno perché era solo l'orologio che necessitava di portare via, e lui voleva enfatizzare la
cosa!”
“...”
Ryuzaki zittì, apparentemente pensando.
“Fammi vedere,” disse lui, prendendo la foto dalla mano di Misora. Non appena lei lo guardò
concentrarsi sulla foto, girando la testa in ogni sorta di strana angolazione, Misora cominciò a
sentire che la sua teoria fosse completamente sbagliata dopotutto. Tutto ciò era utile solo se l'avesse
portata a un messaggio, e se lui avesse detto che si trattava di una coincidenza senza basi fondate,
tale teoria sarebbe caduta—la sua deduzione non aveva prove non sarebbe mai stata provata. Era
stata pronunciata dal puro istinto. La battaglia decisa dall'istinto—a seconda del suo istinto lei
sarebbe risultata vittoriosa, o avrebbe fallito.
“Misora.”
“Sì? Che c'è?”
“Assumendo che la tua teoria sia corretta...da questa immagine, non c'è modo di essere sicuri se la
vittima-orologio punti alle 12:45 e venti secondi.”
“Eh?”
“Intendo, guarda,” disse Ryuzaki, tendendole la foto.
Sottosopra.
“Tienila in questo modo, e sono le 6:15 e cinquanta secondi. Oppure così...”
Lei girò l'immagine di lato.
“Tre in punto e trentacinque secondi. E se la giri di 180 gradi ancora, 9:30 e cinque secondi.”
“...Oh.”
Certo. Era giusto. L'immagine era presa col corpo in verticale, quindi lei aveva solo presunto che la
testa...la lancetta delle ore puntasse insù, a mezzogiorno. Ma se osservi bene la vittima come un
orologio, non c'è solo quella possibilità. Potrebbe essere, ma potrebbe non essere. Cambia
semplicemente l'angolazione dell'immagine e ci sarebbero infinite possibilità. O almeno 360. Le
lancette potrebbero non muoversi, ma i numeri potrebbero essere posizionati ovunque intorno ad
esse.
Non vi era traccia che indicasse come piazzare i numeri.
“Se la vittima rappresenta le tre lancette, allora questa stanza quadrata presumibilmente
corrisponde al quadrante coi numeri. La vittima era distesa al centro della stanza, dopotutto. Era
messa in questo modo, parallela o perpendicolare ai muri della stanza, quindi penso che possiamo
presupporre che si tratti di uno dei quattro schemi che ho citato. Ma quattro schemi sono troppi. Noi
abbiamo bisogno di portarli almeno a due, o non potremmo mai realmente dire che abbiamo risolto
il messaggio del killer.”
“La stanza...corrisponde ai numeri?”
“Ora che ci penso, il primo messaggio coinvolgeva i numeri romani...che sono spesso utilizzati
sugli orologi. Ma non ci sono numeri romani qui. Se solo ci fosse qualche traccia che ci dica quale
parete va con quale numero...”
Quale parete andava con quale orario...? Ma non c'era nulla fuori dall'ordinario su ognuna delle
pareti, nulla che potesse indicare un numero. Una parete aveva la porta, e il muro opposto aveva la
finestra. Un'altra aveva una cabina armadio...o era quella la direzione? Ancora la bussola...
“Ryuzaki, sai in che direzione è nord? Se nord fosse dodici...”
“Ci ho già pensato, ma non c'è alcuna ragione logica per pensare che nord sia dodici. Questa non è
una cartina, dopotutto. Potrebbe essere est, ovest, o sud.”
“Logico...logico...sì, sì, abbiamo bisogno di prove, o almeno qualcosa di ragionevole...ma come
possiamo determinare di quale parete si tratti? Non c'è nulla...”
“Infatti. Sembra come se ci sia un muro che blocchi il nostro percorso, troppo alto per noi da
scavalcare.”
“Un muro? Buona metafora. Un muro...un muro...”
Un muro. Le Wara Ningyo erano sui muri. Ce n'erano due qui. Erano cose collegate? Le bambole
finalmente avevano un significato qui? Misora si sforzò di decidere che non c'era nient'altro che
poteva essere un indizio, e spinse i suoi pensieri in quella direzione. Le Wara Ningyo. Wara.
Ningyo. Bambole di paglia. Bambole. Peluche? Animali di pezza...in quella stanza sfarzosa. Troppe
bambole per una donna ventottenne...
Gli animali di pezza messi in pile contro le mura.
“Ho capito, Ryuzaki,” disse Misora.
Questa volta lei era tranquilla.
Questa volta non si era fatta prendere dal panico.
“Il numero degli animali di pezza...gli animali di pezza su ogni muro. Il numero degli animali
punta agli orari. Capisci? Ce ne sono dodici contro il muro con la porta. E nove lì...le dodici e le
nove. Se noi vediamo l'intera stanza come un orologio, allora la porta va in cima.”
“No, aspetta un secondo, Misora...” la interruppe Ryuzaki. “Dodici e nove sono certamente
corrette, ma lì ci sono cinque bambole, e solo due sul quarto muro. Se usiamo quattro numeri per
indicare la facciata di un orologio, allora questi dovrebbero essere dodici, tre, sei, e nove. Non
dodici, due, cinque e nove. Questi numeri non quadrano.”
“Certo che quadrano. Se contiamo le Wara Ningyo.”
Misora guardò ancora i due buchi nel muro.
“Se aggiungiamo una delle Wara Ningyo a quei due animali di peluche...noi otteniamo tre. E se
aggiungiamo l'altra Wara Ningyo a quegli altri cinque...otteniamo sei. Così funziona. La terza scena
del crimine è essa stessa un orologio. L'intera stanza è un orologio.”
Misora mise la fotografia di Backyard Bottomslash a terra, sul pavimento, dove lei stessa si era
distesa un momento prima, assicurandosi che stesse nella giusta angolazione.
“6:15 e cinquanta secondi.”
E alla fine, il 22 Agosto.
Il giorno in cui l'uomo dietro il Los Angeles BB Murder Cases doveva essere arrestato...ma noi
possiamo dirlo solo perché abbiamo una storia da raccontare, e come tutti gli eventi storici, quando
questo accade in tempo reale, nessuno di quelli coinvolti lo sa, e il modo in cui gli eventi vengono
allo scoperto naviga scorrevolmente. Infatti, la giornata di Naomi Misora cominciò con ogni sorta di
incongruenze e ansie.
6:15 e cinquanta secondi.
Loro lo avevano letto come il messaggio che il killer si era lasciato alle spalle alla terza scena del
crimine, ma erano le 6:15 del mattino? O della sera? Dopo che avevano risolto l'enigma
dell'orologio, Misora aveva setacciato la scena del crimine per tutta la notte alla ricerca una
qualsiasi traccia che le dicesse “mattina” o “pomeriggio”. Non trovò nulla.
“Se abbiamo cercato così tanto e non abbiamo trovato nulla, forse allora non ha molta importanza,”
suggerì Ryuzaki. “Lui ha fatto sembrare la vittima come un orologio analogico più che uno digitale,
quindi provare a cercare qualcosa che indichi mattina o pomeriggio potrebbe essere una perdita di
tempo.”
“Già...” annuì Misora.
A prescindere da se fosse vero o no, loro lo avevano presupposto. Lei aveva cominciato a decifrare
il messaggio sia come 6:15:50 che come 18:15:50. La prima scena aveva portato a Quarter Queen, e
la seconda scena alla Glass Station, quindi a cosa puntava la terza scena? Misora e Ryuzaki
impegnarono entrambi le proprie energie in questo problema, ma era stato Ryuzaki il primo a ad
arrivare a 061550. Il numero di approvazione per la costruzione del condominio. In Pasadena, nella
valle, un enorme complesso. Una catena di case da due a quattro camere da letto, con oltre duecento
condomini. E una donna chiamata Blackberry Brown viveva nella stanza 1313. Le sue iniziali erano
B.B., e anche il numero del suo appartamento lo era.
“Deve essere lei,” disse Misora. Tutti i numeri di approvazione del condominio cominciavano con
zero, quindi non c'era 181550. Lei era preoccupata riguardo la questione mattina/pomeriggio, ma
ora avevano trovato la risposta, poteva rilassarsi. Come Ryuzaki aveva detto, l'orologio analogico
non aveva molta importanza. Misora si sentì davvero sollevata, ma Ryuzaki invece non sembrò
molto allegro. Non che lo fosse mai stato, ma anche così, lui sembrava particolarmente giù di
morale.
“Qualcosa non va, Ryuzaki? Abbiamo finalmente capito dove punta il killer, e possiamo arrivarci
prima di lui. Possiamo tendergli una trappola. Prevenire il quarto omicidio, e se siamo fortunati,
catturare anche il killer. Nah—non ci serve fortuna. Noi lo cattureremo, e lo cattureremo vivo.”
“Misora,” disse Ryuzaki. “Il fatto è che, c'è un altro candidato nel condominio. Un altro B.B. Un
uomo chiamato Blues-harp Babysplit, che vive da solo nella stanza 404.”
“Oh...”
Due persone con le iniziali dell'obbiettivo. In un enorme complesso di duecento condomini, non
tutti vivevano soli—c'era un gran numero di persone con famiglie. Anche se minimizzavi quel
numero c'erano comunque quattrocento o cinquecento persone...e la semplice aritmetica suggeriva
che una persona su 676 aveva le iniziali B.B. Non era particolarmente sorpresa che ce ne fossero
due in quel complesso. Era statisticamente ragionevole.
“Ma,” disse Misora, “comunque tu la veda, la stanza 1313 è il nostro obbiettivo. Tredici è una
codifica di B, Ryuzaki. E 1313 è B.B. Il quarto omicidio...a giudicare dal numero delle bambole,
l'obbiettivo finale...quale miglior posto poteva chiedere il killer?”
“Suppongo che...”
“Ne sono sicura. Voglio dire, 404?”
Certamente, quattro era uno più tre, che faceva B, ma ponendo una scelta fra 1313 e 404 il killer
indubbiamente sceglierebbe il primo. A prescindere da tutto, chiunque fosse il killer, Misora era
certa che avrebbe scelto il primo. Ma Ryuzaki apparentemente non lo era.
“Ryuzaki, lo sai quant'è difficile che ci sia anche un tredicesimo piano o una tredicesima stanza in
America? In genere saltano quel numero. Sono sicura che il killer abbia voluto trarne
vantaggio...infatti, probabilmente ha scelto questo edificio perché ha un tredicesimo piano.”
“Ma ricorda, Misora. Il numero di giorni tra gli omicidi. Il cruciverba è arrivato alla stazione di
polizia il 22 Luglio, il primo omicidio è avvenuto nove giorni dopo, il 31 Luglio, il secondo quattro
giorni dopo, il 4 Agosto e il terzo nove giorni dopo, il 13 Agosto, e se il quarto è previsto per il 22
Agosto, saranno ancora nove giorni. Ma perché nove-quattro-nove-nove e non nove-quattro-nove-
quattro? Pensando anche che nove più quattro fa tredici.”
“Beh...”
Era Misora che per prima aveva notato che nove più quattro faceva tredici. Ma dal momento che
non era accaduto nulla il 17 Agosto, lei aveva presupposto che fosse solo una coincidenza. Non era
stata in grado di trovare una connessione tra diciassette e B, e ciò non era sembrato un gran
problema. Misora non aveva idea sul perché Ryuzaki stesse riaffrontando la cosa ora.
“Noi abbiamo un solo quattro. E con tre nove...la cosa sembra così sbilanciata.”
“Certo ma...era un'alternanza...”
“Nessuna alternanza. Quattro e nove dovrebbero essere visti come un insieme, e i numeri come una
serie da tredici. Ma ciò non è successo...la cosa non ti colpisce come in disaccordo?”
“...”
“Ma la stanza 404 ci da tre quattro e tre nove.”2
“Oh...”
Cosa voleva intendere?
“Se si fosse trattato di un qualsiasi altro numero oltre 404, io sarei stato sicuro al cento percento,
no, al duecento percento che la quarta vittima sarebbe stata Blackberry Brown nella stanza 1313,
ma dal momento che un altro B.B., Blues-harp Babysplit, vive in una stanza con due quattro nel
numero...io non posso ignorarlo.”
“Sì...sono d'accordo.”
Ma quando lui spiegò la cosa in quel modo, Misora cominciò a pensare che la stanza 404 fosse in
effetti la più probabile. Dopotutto, lei era un po' confusa riguardo lo scarto di tempo tra gli omicidi.
Era davvero giusto scartarli come una coincidenza? Non era accaduto nulla il 17 Agosto, ma i fatti
ormai erano passati. Non era mai rimasta bloccata in una situazione del genere. Ma forse se
l'omicidio finale fosse avvenuto nella stanza 404, quadrerebbe molto meglio che nella stanza 1313.
Misora fece scattare la lingua.
Loro non era stati in grado di decidere se l'orologio segnava la mattina o il pomeriggio, e ora che
loro avevano trovato un buon candidato per l'ultima scena del crimine, c'erano due potenziali
vittime...tutto questo lavoro, e l'ultimo pezzo del puzzle si rifiutava di entrare. La cosa la seccava.
Lei era certa che avevano letto il messaggio correttamente, ma il dubbio ancora rimaneva. C'erano
tutte le possibilità che ciò poteva portarli a qualche errore decisivo...
“Oh, beh,” disse Ryuzaki. “dobbiamo solo dividerci. Fortunatamente, Misora, ne abbiamo uno
ciascuno.”
Avrebbero potuto lavorato assieme, ma a distanza.
Ma non era il momento di puntualizzare.
“Uno di noi aspetterà su una posizione. Tu prendi la stanza 1313, Misora, e io prenderò la stanza
404. Dopotutto, Blackberry Brown è una donna, mentre Blues-harp Babysplit è un uomo. Sembra
un'organizzazione naturale.”
“...e cosa facciamo, esattamente?”
“Proprio come hai detto tu, Misora. Ci mettiamo in attesa. Oggi o domani, noi dovremmo parlare a
Blackberry Brown e Blues-harp Babysplit, e far 'sì che cooperino con le nostre investigazioni.
Ovviamente, non possiamo dire loro che sono nel mirino di un serial killer. Se vengono a saperne
troppo, i media potrebbero indagare su cosa sta succedendo e mandare all'aria tutto.”
“Ma loro non hanno il diritto di saperlo?”
“E il diritto di vivere, che è più importante. Noi pagheremo un prezzo appropriato e prenderemo in
prestito la stanza per un giorno.”
“Pagare?”
“Sì. Nel senso stretto del termine. Fortunatamente, i miei clienti mi hanno coperto con fondi
abbastanza alti per coprire le spese. Se risolveremo il crimine, loro saranno abbastanza felici da
pagare. Se questo fosse un omicidio ordinario, la cosa non funzionerebbe, ma queste vittime erano
state decise solo a causa delle loro iniziali, e non c'è una reale ragione per loro di morire. I loro
omicidi acquisiscono significato solo se vengono uccisi nelle loro stesse camere—che sia la 1313 o
la 404. Quindi se noi fingiamo di essere loro, e aspettiamo nelle loro stanze, potremmo essere in
grado di incontrare il killer. Ovviamente, in quel caso, noi dovremmo fare in modo che Blackberry
Brown e Blues-harp Babysplit stiano in un posto sicuro tutta la giornata del 22...mandandoli in una
suite di lusso in un hotel a quattro stelle, ad esempio.”
“E poi noi...capisco.”
Misora si portò le mani alla bocca, pensando. Comprare la cooperazione delle potenziali vittime
suonava bene...non sapeva che cliente ci fosse dietro Ryuzaki, ma lei avrebbe dovuto essere in
grado di ottenere quel genere di fondi chiedendo a L. Ryuzaki sarebbe diventato Blues-harp
Babysplit, e lei sarebbe diventata Blackberry Brown...
“E non dovremmo chiamare la polizia come rinforzo, giusto?”
“Già. Il quel saremmo in grado di proteggere la vita delle vittime, ma il raggio dell'operazione
diverrebbe troppo grande. Il killer sarebbe più propenso a fuggire. E dopotutto le nostre deduzioni
non sono prove sufficienti per muovere in gioco la polizia. La lettura del messaggio del killer è
accurata al novantanove percento di possibilità, ma per quanto suoni bene, noi non abbiamo prove.
Se ci dicessero che è una ricerca senza basi fondate, noi saremmo rovinati.”
“Senza basi fondate.”
“Senza nulla che supporti la nostra teoria.”
“...”
Era certa che ci fosse una parola differente per esprimere quel concetto.
Ma lei aveva un'idea.
Se avesse chiesto al suo fidanzato dell'FBI, Raye Penber...no, lei non poteva farlo. Misora era
sospesa—e lei aveva detto a Ryuzaki di essere un detective. Le sue azioni nella passata settimana
avrebbero potuto portarla in acque bollenti se l'agenzia l'avesse scoperta. Anche se stava davvero
lavorando per L, lei non poteva semplicemente ammetterlo in pubblico...
“Il killer presumibilmente sta lavorando da solo, ma, Ryuzaki, quando sarà il momento di arrestarlo
ci sarà uno scontro.”
“Non preoccuparti. Posso farcela in un uno contro uno. Potrebbe non sembrare, ma io sono
piuttosto forte. E tu sei allenata in capoeira, giusto?”
“Sì, ma...”
“Misora, sai usare una pistola?”
“Eh? No, io non...cioè sì, ma non ne ho una.”
“Allora ne preparerò io una. Tu dovresti essere armata. Finora questa è stata meramente una guerra
tra detective e killer, ma da adesso le nostre vite sono in gioco. Tu dovresti essere pronta a tutto,
Misora,” disse Ryuzaki, mordendosi l'unghia del pollice.
E così...
Con ogni sorta di incongruenze e ansietà, Naomi Misora passò la notte in un hotel a L.A. Ovest.
Chiamò L dalla stanza d'albergo e gli chiese sia del supporto finanziario, che di controllare tutte le
prove che loro avevano scoperto. Si chiese se L le avrebbe suggerito che mettersi lì ad aspettare
sarebbe stato troppo pericoloso, e che loro avrebbero dovuto mettere la sicurezza delle potenziali
vittime come loro prima priorità, si chiese se lui si sarebbe opposto alla strategia che Ryuzaki aveva
suggerito, (parte di lei sperò che lo facesse), ma L sembrò non star zitto in favore di quelle
questioni. Misora gli chiese due o tre volte se lei poteva davvero fidarsi di Ryuzaki, ma lui aveva
detto ancora una volta che non c'era nulla di male nel lasciarlo fare. Ma certamente, il giorno 22,
tutto sarebbe stato risolto...
“Per favore, Naomi Misora,” disse L. “Qualunque cosa fai, per favore cattura il killer.”
Qualunque cosa fai.
Qualunque.
“...Capito.”
“Grazie. Comunque, Misora, mentre è vero che non possiamo chiedere aiuto pubblicamente alla
polizia, io posso fornire qualche aiuto privato. Ho in mente di mandare qualche lavoratore
individuale direttamente per me nell'area attorno al condominio. Loro non hanno bisogno di alcuna
prova fondata per attivarsi. Certamente manterranno le loro distanze, ma...”
“Okay, sembra una buona idea.”
Quando la sua conversazione con L fu finita era passata la mezzanotte—era già il 21 Agosto. Lei
avrebbe passato tutto il 22 in Pasadena, il che significa che sarebbe dovuta arrivare lì in fretta la
sera del 21. Con tutto quello che aveva in testa, sapeva che sarebbe stata dura, ma si infilò nel letto
dell'albergo, sperando di riuscire a dormire bene quella notte.
“Aspetta...” mormorò lei.
Una ragnatela si formò nella sua testa, mormorò lei, “Ma...quando ho parlato a Ryuzaki della
capoeira?”
Lei non lo sapeva.
E c'era un'altra cosa che ancora non sapeva.
Qualcosa che neanche sapeva di non sapere.
Qualcosa che lei non aveva mai saputo. In qualunque cosa lei avesse fatto, non avrebbe avuto
modo di saperlo. Che questo killer, Beyond Birthday, poteva dire il nome di qualcuno e l'ora della
sua morte semplicemente guardandolo in faccia, che lui era nato con gli occhi degli shinigami—lei
non aveva modo di sapere che i nomi falsi erano inutili con lui, completamente e interamente inutili.
Come avrebbe potuto saperlo?
Anche Beyond Birthday stesso non poteva spiegare come lui fosse nato con gli occhi dello
shinigami, come lui potesse usarli senza aver pagato nulla in cambio, senza accordi. Neanche
Misora o L sapevano il perché, e, ovviamente, nemmeno io. La cosa più simile ad una spiegazione
che io posso offrire è che se ci sono shinigami abbastanza stupidi da far cadere il loro quaderno nel
nostro mondo, allora ci potrebbe essere uno shinigami abbastanza stupido da far cadere i suoi occhi.
Ad ogni modo, era assolutamente assurdo aspettarsi che gli umani che nemmeno avevano idea che
gli shinigami esistessero, potessero ricevere i loro occhi.
Quindi lei potrebbe averlo magari supposto, attraverso vari pensieri nella sua testa. Dopotutto, B
era come tredici, e tredici è il numero della carta dei tarocchi che corrisponde alla Morte...
E così.
Con ogni sorta di incongruenze e ansietà, e un significativo fallimento...il culmine della storia
arriva.

Studio del caso.


Inizialmente ho voluto tener lontane le ragioni per il congedo di Naomi Misora (che era
effettivamente una sospensione dal dovere) da queste pagine—avevo pianificato di rimanere vago
in merito ai dettagli. Potendo, vorrei assolutamente soffermarmi sulla questione. Intendo quella.
Come ho detto prima, lei era la più grande vittima individuale dei problemi della Wammy's House,
e intrometterci nella sua vita privata...o almeno nelle questioni personali è qualcosa che davvero
non mi piace fare. Questo è il motivo per cui ho casualmente evitato ogni specifico riferimento in
passato. Comunque, dal momento che mi sono trovato a descrivere lo sguardo negli occhi di Naomi
Misora quando ha afferrato la pistola che Ryuzaki le ha messo fra le mani (era un modello Strayer-
Voigt Infinity), non posso più evitare la questione. Non posso semplicemente passare velocemente
alla prossima scena senza spiegare le ragioni dietro quello sguardo.
Detto ciò, non si tratta di una storia terribilmente complicata. Mettendola nella maniera più
semplice, il team nel quale ha lavorato aveva speso mesi in investigazioni segrete e infiltrazioni per
un cartello di droga, e lei aveva mandato all'aria l'intera operazione—in un momento critico, lei non
era stata in grado di premere il grilletto. Mentre di norma lei non portava con sé una pistola, a
lavoro era diverso—non aveva alcuna intenzione di trovare patetiche scuse riguardo il non esser
stata in grado di sparare ad un altro essere umano. Naomi Misora era un agente addestrato dell'FBI.
Non immaginava che le sue mani fossero pulite, o che lei stessa fosse così. Ma lei non era stata in
grado di premere il grilletto. La sua pistola era puntata contro un bambino di soli tredici anni...cosa
che in ogni modo non la scusava. Tredici o no, era un pericoloso criminale. Ma Naomi Misora
l'aveva lasciato scappare, e l'investigazione segreta di molti suoi colleghi era stata resa inutile così
come le innumerevoli ore e un incredibile ammontare di lavoro finito con nessun risultato. Tutto era
finito. Loro non avevano arrestato nessuno, e mentre nessuno era morto, c'era stato qualche agente
ferito così gravemente che da non poter tornare in servizio attivamente—un risultato orribile,
considerati gli sforzi gettati al vento. Al contrario della sua debole posizione nell'organizzazione, il
fatto che lei fosse stata semplicemente forzata al prendersi il congedo fu una concessione piuttosto
indulgente.
Naomi Misora onestamente non sapeva perché non era stata in grado di premere il grilletto. Forse
non possedeva la giusta sicurezza di sé...la giusta risolutezza che un agente dell'FBI dovrebbe avere.
Il suo ragazzo, Raye Penber, aveva detto, “Immagino tu non sia in grado di tener testa al tuo
soprannome, Misora Massacre,” a metà tra il sarcasmo e il tentativo tirarle su il morale, ma dal
momento che lei non aveva compreso sé stessa, non aveva protestato.
Ma Naomi Misora lo ricordava.
Il momento in cui gli aveva puntato contro la pistola...
Gli occhi del bambino si erano girati verso lei...
Come se stesse osservando qualcosa a cui non riusciva credere, come se la morte gli fosse apparsa
alle spalle. Che cosa assurda—lui era in grado di uccidere altre persone, ma non aveva mai
immaginato che lui stesso poteva essere ucciso. Ma avrebbe dovuto saperlo, doveva esser pronto a
morire nel momento stesso in cui aveva portato via una vita. Così come ogni criminale. Così come
ogni agente dell'FBI. Quella minaccia pendeva su tutti. Lei era parte del sistema. Anche quel
bambino era parte del sistema. Forse le era mancata la risolutezza. Forse si era impietrita a quella
minaccia. Forse quelle paure l'avevano bloccata. Ma quindi? Data l'educazione del bambino, lui non
solo non aveva possibilità di riformarsi, ma non aveva neanche una giusta concezioni di vita con la
quale crescere. Cosa doveva aspettarsi Misora da qualcuno come quello? Quanta crudeltà c'era
perché lei si aspettasse qualcosa? Lei sapeva bene come tutti che quel bambino viveva nel solo
modo in cui poteva. Era condannato da sempre. Ma questo significava che lui doveva accettare il
proprio destino? C'era solo una via per la vita e non una per la morte? La vita umana era questa...ma
la morte umana invece era controllata da mani non visibili?
Ovviamente, lei aveva del risentimento verso coloro i quali usarono questo fallimento come scusa
per espellerla, ma quando lei pensò alla differenza tra il tredicenne che non era riuscita a sparare e
la seconda vittima degli omicidi di BB di Los Angeles, Quarter Queen, lei cominciò a sentire come
se l'intera faccenda fosse irrisoria.
Misora non aveva un forte senso della giustizia.
Lei non credeva sé stessa essere eticamente o moralmente superiore.
Lei non approcciava al lavoro con un determinato tipo di filosofia.
Lei era dov'era perché la sua intera vita era stata come camminare in una città che non conosceva—
se lei avesse vissuto nuovamente la sua vita, lei sarebbe certamente finita a fare qualcosa di
completamente diverso. Se qualcuno le chiedesse perché lavorava per l'FBI, lei non sarebbe stata in
grado di dare una risposta.
Era brava nel suo lavoro, ma ciò derivava dalle sue abilità.
Non dal suo pensiero.
“...Cosa farei se il killer fosse bambino?” mormorò Misora, scoraggiata.
“Un tredicenne...solo un tredicenne...”
E lei abbassò la pistola accanto a sé, assicurandosi che ci fosse la sicura. Vicino ad essa c'erano un
paio di manette, sempre messe a disposizione da Ryuzaki, destinate al killer. Lei era
nell'appartamento 1313, dove viveva Blackberry Brown. Un appartamento con due camere da letto,
e la sola stanza con un lucchetto a giro di pollice era la stanza opposta all'entrata.
Nove piani più sotto, nell'appartamento 404, anche Ryuzaki aspettava l'arrivo del killer, prendendo
il posto di Blues-harp Babysplit. Aveva detto di esser forte, ma sembrava così gracile e incurvato
che lei trovò difficile credergli, ed era più che un po' preoccupata. Ryuzaki sembrò totalmente
fiducioso quando si incontrarono prima di prendere le posizioni, ma...lei aveva i suoi dubbi.
A questo punto, Misora non aveva assolutamente idea riguardo in quale appartamento il killer,
l'uomo che L chiamava B, sarebbe arrivato—qui nell'appartamento 1313, o da Ryuzaki nella 404?
Stava valutando la situazione in ogni secondo a disposizione, ma onestamente non fu in grado di
arrivare a un qualcosa di simile ad una conclusione. Ed era ancora seccata dalla questione
mattina/pomeriggio della terza scena...ma non c'era più motivo di preoccuparsi per questo ora. Il
tutto era di convincersi che il killer stesse arrivando qui, alla stanza 1313, per uccidere Blackberry
Brown, e poi agire di conseguenza. Lei non poteva permettersi di perdere tempo preoccupandosi
delle altre persone. O poteva metterla in un altro modo—B sarebbe venuto per lei...al posto di L.
Guardò l'orologio sul muro.
Il display digitale mostrava esattamente le nove del mattino.
Nove importanti ore del 22 Agosto erano già passate. Rimanevano solo quindici ore. Lei non era
andata a dormire quella notte. Sarebbe rimasta sveglia per almeno ventiquattro ore. Non si era
nemmeno presa una pausa per andare in bagno. Ryuzaki le aveva avvisato di non abbassare il livello
di attenzione...aveva bisogno di essere in grado di reagire nel momento in qualcuno sarebbe entrato
nella stanza. Ma ora era il momento di chiamare di nuovo L. Prese il cellulare dalla borsa e digitò il
numero secondo le istruzioni. Stando certa che la porta e le tende fossero chiuse.
“L.”
“Misora.”
“Qui non succede nulla. Ho parlato con Ryuzaki prima, ma nulla sta succedendo neanche da lui.
Nessun segno di qualcosa fuori dall'ordinario. Comincio a sentire che la cosa tirerà per le lunghe.”
“Capisco. Non abbassare la guardia. Come ho detto prima, il tuo supporto è in posizione nei
paraggi del condominio, ma se dovesse accadere qualcosa, loro non sono abbastanza vicini da
rispondere immediatamente.”
“Lo so.”
“In più, pochi minuti fa ho inviato due persone nel condominio stesso. Non so se saranno lì in
tempo, ma il tempo è dalla nostra parte. Siamo stati fortunati.”
“Eh? Ma...significa che...”
Per evitare di insospettire il killer, loro non avevano messo telecamere di sicurezza o cimici nelle
stanze e nemmeno nell'edificio—ciò valeva anche per i rinforzi. Loro non potevano rischiare di
essere notati.
“Non preoccuparti. Non c'è possibilità che il killer li noti. Uno di loro è un infiltrato professionista,
e l'altro è un truffatore professionista. Non posso dirti di più, dato che sei un agente dell'FBI, ma
fondamentalmente, un ladro e un truffatore. Li ho posizionati vicino ad ogni stanza.”
“Un ladro...e un truffatore?”
Cosa stava dicendo?
Era una specie di scherzo?
“Quindi, Naomi Misora...” disse L, riepilogando.
Ma Misora balbettò in fretta, “Um, er, L...” ma poi esitò, non sicura se avrebbe dovuto chiederlo o
no.
“Tu...conosci il killer, giusto?”
“Sì, come ho detto. Lui è B.”
“Non intendo in quel modo...voglio dire, è qualcuno che tu conosci personalmente?”
Il giorno 16, L aveva detto che sapeva già da tempo che il killer era B, e che lei non lo aveva mai
conosciuto, ma due giorni fa, L aveva detto qualcosa che aveva cambiato la sua ipotesi in una
convinzione. Qualunque cosa fai, per favore cattura il killer. Il detective più grande del secolo, L,
non avrebbe mai detto una cosa del genere su un normale indiscriminato serial killer. E dal
momento che il suo nome era lungo solo una lettera...
“Sì,” confermò la voce sintetica.
Come se lui non ricordasse che gli era stato chiesto.
“Ma Naomi Misora, per favore mantieni questa cosa in stretta confidenza. Ai rinforzi che ho
posizionato vicino al condominio, e il ladro e il truffatore al suo interno non è stato detto su che
caso stanno lavorando. E' meglio che non lo sappiano. Ma dato che tu me l'hai chiesto te ne ho
parlato, non avevo intenzione di dirtelo, generalmente parlando era anche qualcosa che era meglio
non sapessi.”
“Capisco. Ad ogni modo, chiunque sia B, lui è un pericoloso criminale che ha rubato la vita di tre
persone ingiustamente. Ma c'è una cosa che voglio chiedere.”
“Cosa?”
“Tu conosci il killer, ma non hai nulla a che fare con lui?”
Questo era...
...per Naomi Misora, questo era più o meno la stessa cosa di chiedere se tu riusciresti a premere il
grilletto su un bambino.”
“Non ho nulla a che fare con lui,” disse L. “Per essere completamente precisi, io non ho neanche
conosciuto B. Lui è semplicemente qualcuno di cui sono informato. Ma nessuna di queste cose
interessa il mio giudizio. Certo, io ero interessato al caso, e ho cominciato ad investigarci perché
sapevo chi era il killer. Ma ciò non altera il modo in cui ho investigato, o la maniera nella quale è
proceduta la mia investigazione. Naomi Misora, io non posso sorvolare sul male. Non posso
perdonarlo. Non importa se conosco o no la persona che fa del male. A me interessa solo la
giustizia.”
“Solo...la giustizia...” ansimò Misora. “Allora non importa nient'altro?”
“Non lo direi, ma non è una priorità.”
“Non perdoneresti alcun male, chiunque sia il cattivo?”
“Non lo direi, ma non è una priorità.”
“Ma...”
Come una vittima tredicenne.
“Ci sono persone che la giustizia non può salvare.”
Come un criminale tredicenne.
“E ci sono persone che il male può salvare.”
“Ci sono. Ma anche così,” disse L, il suo tono non cambiò molto.
Come se ammonisse con gentilezza Naomi Misora.
“La giustizia ha più potere di ogni altra cosa.”
“Potere? Per potere...tu intendi forza?”
“No. Intendo benevolenza.”
Lo disse con tale facilità.
A Misora quasi cadde il telefono.
L
Il detective più grande del secolo, L.
Il detective della giustizia, L.
Il quale aveva risolto ogni caso, non importava quanto fosse difficile...
“...ti ho frainteso, L.”
“Ah sì? Beh, sono contento che abbiamo chiarito.”
“Tornerò a lavoro ora.”
“Benissimo.”
Lei posò il telefono e chiuse gli occhi.
Whew.
Non si sentì agitata.
Aveva solo sentito una parola che le suonò bene.
Le era stato detto qualcosa che aveva bisogno di sentire.
Forse lei veniva solo manipolata.
Nessuno dei suoi problemi era stato risolto. La sua confusione era rimasta. Ancora le mancava la
soluzione. Sentì come se qualcosa era cambiato, ma da domani tutto sarebbe tornato alla normalità.
Ma allo stesso modo, per il momento, lei non stava prendendo una decisione rapida, non stava per
dare le sue dimissioni. Quando il congedo sarebbe terminato, sarebbe tornata all'FBI. In quel
momento, Naomi Misora aveva ricomposto i suoi pensieri. E il killer in questo caso sarebbe stato
un buon souvenir.
“...Quindi, fra un ora, dovrò chiamare Ryuzaki...spero stia bene.”
Blackberry Brown e Blues-harp Babysplit. Due B.B. Stanza 1313 e stanza 404...davvero non c'era
nulla sulla terza scena del crimine che avrebbe potuto eliminare una di loro dal considerarle? Lei
non riusciva togliersi di dosso l'idea che ci fosse stato qualcosa. Loro non erano stati in grado di
rifinire le possibilità perché non avevano fatto tutto ciò che potevano, non avevano fatto tutto ciò
che avrebbero dovuto...
“Oh. Capisco. E' questo il motivo per Q.Q.?”
Aveva capito qualcosa. La ragione per la quale la seconda vittima era stata Q.Q., e non B.B. La
ragione per la quale aveva girato la bambina, per la quale girare b in q. Per prevenire la possibilità
che ci fosse qualcun altro con lo stesso nome. Il tipo di messaggio lasciato indietro alla prima
scena...un messaggio che non puntava al posto, ma alla vittima designata...quel genere di messaggio
lascia sempre la possibilità che ci sia qualcun altro con quel nome. Questo è il motivo per cui aveva
scelto Q.Q.—molto meno comune di B.B. Quarter Queen. Misora non aveva idea di quanti altri
Believe Bridesmaid o Backyard Bottomslash c'erano a Los Angeles, ma lei sapeva che la ragazza
era la sola Quarter Queen. Il che significa che loro avevano ragione, e il collegamento erano le B,
non le Q.
B.B.
Ma anche considerando che il killer abbia lavorato così duramente per assicurarsi che il messaggio
potesse mirare solo ad una persona, perché aveva lasciato due candidati nell'enigma finale? Lei
doveva aver sorvolato su qualche pezzo fondamentale del puzzle. Ci doveva essere qualcosa che
aveva fatto...
Il cruciverba.
Lei non l'aveva provato.
...Ora che ci pensava, c'era un'enorme quantità di problemi ai quali lei aveva smesso di pensare.
Non solo il problema di quale stanza. Se loro avessero catturato il killer, allora tutto sarebbe stato
spiegato, o...
“...Le stanze chiuse. Aveva davvero semplicemente la chiave?”
In quel caso, lui doveva essere andato a compiere gli omicidi dopo aver preparato una chiave di
riserva...lui doveva aver investigato sulle sue vittime prima che gli omicidi avessero luogo. Loro
avevano fatto qualunque cosa potessero per evitare di essere scoperti, ma era più che probabile che
lui sapesse che Misora lo stava aspettando lì...
“Una stanza chiusa con ago e filo...e l'ago era finito con l'essere un utile indizio sulla terza scena.
Anche se si trattava solo una libera associazione...”
Ago, lancetta, lancetta dell'orologio.
Lei fu sorpresa di scoprire che le Wara Ningyo avessero un significato pratico...le precedenti scene
del crimine avevano suggerito che loro non erano nulla più di una metafora per le vittime. Ma loro
erano state contate con gli animali di mezza, aggiungendole al numero dei quattro lati dell'orologio.
Quindi forse qualcuno di quegli animali di stoffa era stato portato alla vittima...per star certi che il
numero corrispondesse. Sembrava probabile.
Quattro, tre, due...il numero delle Wara Ningyo decresceva.
L'ultima sarebbe apparsa sulla quarta scena del crimine.
Se ci fosse stata una quarta.
“L'ultima Wara Ningyo...presumo che sarà messa direttamente sulla porta opposta? Sembra più
probabile...più significativo...ma qual è il significato? La prima cosa che vedi quando entri nella
stanza chiusa...che cattura i tuoi occhi prima che tu veda il corpo...”
Senza una chiara idea di cosa stesse pensando, Misora si alzò e si mosse verso la porta. Girando le
spalle alla porta, lei guardò nella stanza—era solo una stanza, nulla fuori dall'ordinario. Al
momento, non era ancora una scena del crimine. Nulla qui se non i segni della vita di Blackberry
Brown.
“Le Wara Ningyo erano sempre inchiodate più o meno alla stessa altezza...il piazzamento
orizzontale era generico, ma quello verticale era fondamentalmente lo stesso. Alla altezza della
cintura per me...quindi circa a questa altezza...”
Misora si accovacciò.
Naturalmente, questo significava che lei si stava sedendo in una posizione molto simile all'abituale
abbraccio alle ginocchia di Ryuzaki, ma provò a non pensarci. Se lui aveva ragione, e ciò l'avesse
fatta dedurre più facilmente, allora sarebbe stata anche una buona cosa. Lei era solo nella stanza
dopotutto. Presumendo che la quarta scena del crimine avrebbe seguito le regole, e la Wara Ningyo
sarebbe stata piazzata sul lato opposto alla porta, allora da questa posizione i suoi occhi avrebbero
incontrato la bambola, dato che la sua linea degli occhi era esattamente alla stessa altezza. Certo, le
Wara Ningyo non aveva occhi, e questo non l'avrebbe portata da nessuna parte.
“Solo perché loro erano mischiate con gli animali di pezza, non c'è bisogno che stiano di fronte alla
porta...se il piazzamento è importante...il piazzamento...o è solo un'altra manifestazione della sua
natura pignola...ow!”
Pensare troppo in una posizione scomoda le aveva fatto perdere l'equilibrio e aveva urtato la parte
di dietro della sua testa sul pomello della porta. Strofinando via il dolore, Misora si girò
distrattamente a guardare dietro di sé...e...
I suoi occhi si soffermarono sul pomello della porta, e.
E proprio sotto di esso, la serratura a giro di pollice. Il chiavistello.
“!!”
La testa di Misora scattò così velocemente che provocò un udibile fruscio, e lei guardò ancora
verso muro opposto. Non c'era nulla lì, solo un ininterrotta sequenza di carta da parati. Misora
aveva solo immaginato una Wara Ningyo sospesa in quel posto. Ma una Wara Ningyo inchiodata a
quell'altezza non era di fronte alla porta.
Era di fronte al pomello della porta.
La bambola si trovava direttamente di fronte alla serratura a giro di pollice.
“Oh...come ho fatto a non notarlo?!”
Altezza della vita—lei aveva saputo che era dove le Wara Ningyo erano posizionate dalla prima
volta che aveva visto i file della polizia. Alla prima scena del crimine, quando lei aveva girato la
serratura a giro di pollice, aveva consapevolmente notato che la presa era all'altezza della sua vita, e
alla seconda scena del crimine aveva pensato chiaramente che il design della porta
dell'appartamento era diverso, ma era lo stesso tipo di costruzione...e alla terza scena del crimine lei
aveva girato il pomello e aperto la porta mentre teneva un vassoio in equilibrio sulla fibbia della sua
cintura. E fu abbastanza facile comprendere che le Wara Ningyo e la serratura a giro di pollice
erano alla stessa altezza. Lei non aveva avuto di nuovo bisogno di aprire il file e comparare le
misurazioni. Ma quindi cosa? Quindi che succedeva se le Wara Ningyo erano inchiodate al muro
alla stessa altezza della serratura a giro di pollice? C'era una ragione per questo?
“...”
Lei era a capo di una risposta che non avrebbe dovuto avere.
Lei stava per raggiungere una risposta che non avrebbe dovuto raggiungere.
A questo prezzo...
...lei sapeva di volerlo.
Una risposta che avrebbe capovolto, sradicato tutto ciò che lei aveva creduto riguardo questo
caso...e lei non poteva fermarsi. Lei aveva passato il punto in cui era consapevolmente capace di
interrompere le sue deduzioni. Presumere che ci sarebbe stata una Wara Ningyo piazzata sul muro
opposto alla porta alla quarta scena del crimine...sarebbe stata una prova di contraddizione. Quattro
bambole, tre, due, una!
“No, ciò non ha senso...non può eventualmente esser vero...il trucco della stanza chiusa? La stanza
chiusa con ago e filo...l'ago era alla terza scena...e il filo? Sotto la crepa nella porta...la crepa...lo
spazio...nessuno spazio, ben sigillato...”
Una stanza chiusa.
Una stanza chiusa...era di solito creata per far sembrare che la vittima avesse commesso un
suicidio. Ma in quel caso, non c'era nulla del genere...il che significa che se hai saltato l'idea...allora
la stanza chiusa esisteva per far sembrare il suicidio come un omicidio.
Cosa allora?
Cosa allora?
“Ah...”
In verità...
Per tutto il tempo, Naomi Misora non aveva fatto nulla per cui Ryuzaki non l'avesse manipolata.
Tutto era chiaro ora, così come la similitudine tra q e b che avevano trovato nel messaggio della
libreria, ma la sua conclusione riguardo le date degli omicidi aveva cambiato drasticamente forma
mentre ne parlava con Ryuzaki, e la nozione che il terzo omicidio sembrasse un orologio...Ryuzaki
l'aveva portata a quello dal momento che lei aveva notato che l'orologio mancava. Lui aveva tirato
in gioco l'anello del matrimonio, lui aveva notato che la testa, il braccio e la gamba erano di diverse
lunghezze, lui aveva suggerito le mura come lati dell'orologio...Naomi Misora era stata controllata
come una marionetta.
“Oh, bene...come lo sapeva?”
Ma ora alla fine.
Naomi Misora comprese qualcosa da sé.
La verità.
E la giustizia.
“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaauuuuuuuuuuuuuuuuuugggggggghhhhhhhh
hhhhhhhhh!”
Dimenticando completamente tutte le nozioni come le si erano presentate, Misora lasciò uscire un
urlo che ruppe l'aria intorno a sé. Balzò in piedi, saltò attraverso la stanza, e prendendo la sua
pistola e le manette dal tavolo, gli girò intorno, aprì la serratura a giro di pollice, e scattò fuori dalla
stanza 1313.
Ascensore.
No, non c'era abbastanza tempo. Scale d'emergenza.
Venendole i nervi per i dettagli della complicata piantina del piano, la quale aveva testato il giorno
prima, Misora si diresse verso le scale d'emergenza, aprendo con un calcio la porta e sfrecciando per
tre o quattro gradini alla volta.
Giù.
Nove piani più giù.
“Dannazione...dannazione, dannazione, dannazione, dannazione, dannazione! Perché perché perché
perché perché...come può essere?! E' così dannatamente ovvio!”
Ciò la faceva arrabbiare.
Non era la verità supposta a renderti libero? Quando la verità si rivela, non si suppone che tu debba
stare meglio? Ma se ciò era come stavano davvero le cose, allora...
Il detective più grande della storia, conosciuto come risolutore di ogni caso immaginabile, per
quanto grande il suo peso potesse essere, per quanto dolore stesse passando in ogni singolo
momento...passato, presente e futuro.
Un peso così grande che ti avrebbe incurvato.
Un sapore amaro nella tua bocca che ti farebbe divenire bramoso di dolci.
Lei stava andando così veloce che stava per andare oltre il piano designato e dovette frenare con
vigore. Si fermò giusto un secondo per prendere fiato, poi aprì la porta e controllò ancora una volta
per esser certa di essere al quarto piano. Da che parte? Destra? Sinistra? La difficoltà di cambiare
nel mezzo, e i corridoi andavano in diverse direzioni rispetto al tredicesimo piano...417 era a destra,
e 418 era dall'altro lato, quindi da questa parte!
“Aiieeee!”
Qualcuno aveva urlato.
Misora si irrigidì, ma era l'urlo di una donna. Lei si girò a guardare, e una residente era
apparentemente uscita dal suo appartamento e aveva visto Misora tenere una pistola. Dispersivo!
Misora si allontanò dalla residente, correndo verso l'ingresso.
Verso la camera 404.
“R-Ryuzaki!”
A destra dopo l'angolo e sarebbe arrivata.
La porta d'ingresso non era chiusa. Lei entrò dentro. 1313 era a due stanze da letto, ma questo
appartamento ne aveva tre. Una stanza in più. Quale stanza? Lei non aveva tempo di pensare.
Doveva cominciare con la più vicina. La prima stanza—sbagliata. Nessuno dentro. La seconda
stanza—la porta non voleva aprirsi. Una serratura a giro di pollice!
“Ryuzaki! Ryuzaki! Ryuzaki!”
Lei colpì...no, colpire non è abbastanza forte, lei batté come se volesse provare a buttare giù la
porta. Ma era solida e non intendeva cedere.
Non c'erano risposte dall'interno.
Ryuzaki non rispondeva.
“Hah!”
Lei compì mezzo giro e calciò il pomello della porta con il tallone. Era una migliore alternativa ai
suoi pugni, ma la porta non si rompeva così facilmente. Lei calciò ancora, giusto per provare, ma
non con maggior successo.
Misora puntò la pistola.
Una Infinity.
Sette nella cartucciera più uno nella canna, una .45.
Puntò dritto alla serratura.
“Sto per premere il grilletto!”
Primo, secondo...lei colpì il lucchetto.
La serratura a giro di pollice e il pomello saltarono via. Lei si scagliò con la spalla nella porta, e la
prima cosa che colpì il suo sguardo fu la Wara Ningyo. Inchiodata al muro, direttamente di fronte
alla porta.
E poi...
Lei vide un uomo in fiamme, nell'angolo opposto alla porta. Agitando le sue mani, incapace di
resistere al dolore delle fiamme che lo ricoprivano.
Ryuzaki.
Era Rue Ryuzaki.
Lei vide i suoi occhi attraverso le fiamme.
“R-Ryuzaki!”
Il calore era così intenso che lei riusciva appena guardarlo.
Il fuoco si stava estendendo alla stanza.
Uno scoppiettio di calore le colpì la pelle.
Lei sentì l'odore di benzina.
Strangolamento, forte trauma fisico, accoltellamento...e l'ultima vittima fu data a fuoco!
Guardò verso il soffittò—c'era uno sprinkler7, ma era stato ovviamente manomesso. Non
funzionava. Anche l'allarme era stato disabilitato. Misora si sforzò di non entrare in panico, si
sforzò di fare qualcosa. Scattò fuori dalla stanza 404 all'ingresso, da dove era arrivata. Lei aveva
visto un estintore sulla percorso fatto da lei prima Proprio...lì! Lo prese e corse indietro. Non aveva
bisogno di leggere le istruzioni.
Ne puntò l'estremità alla palla di fuoco, al corpo di Ryuzaki, rosso bruciore, e premette forte la
maniglia. Una schiuma bianca schizzò fuori, riempendo la stanza, con più forza di quanto si
aspettasse. Stava quasi per perdere l'equilibrio, quasi cadeva all'indietro, ma strinse i denti e si tenne
su, senza lasciare che il tubo si spostasse da Ryuzaki.
Quanto tempo ci mise?
Dieci secondi? Quasi.
Ma Misora sentì come se il giorno fosse finito prima che lei potesse fermare il fuoco.
L'estintore era vuoto...il fuoco era spento.
La schiuma bianca cominciò a diminuire.
E di fronte a lei, un corpo nero, carbonizzato. No, non è abbastanza, sarebbe minimizzare. Una

7 Lo sprinkler (letteralmente "spruzzatore" in inglese) è un sistema automatico di estinzione a pioggia; ha lo scopo di


rivelare la presenza di un incendio e di controllarlo in modo che l'estinzione possa essere completata con altri mezzi,
oppure di estinguerlo nello stadio iniziale
migliore descrizione sarebbe stata una massa di carne rosso-nera. Sembrò come se le fiamme
l'avessero bruciato fin dentro.
La puzza di benzina era nell'aria, insieme con la puzza di capelli e pelle bruciata. Misora si tappò il
naso. Guardò verso la finestra, chiedendosi se avesse potuto prendere un attimo aria...no, non
poteva rischiare una fiammata di ritorno. Come se temesse che ogni movimento successivo avrebbe
causato lo sbriciolamento del suo corpo, Misora camminò cautamente verso Ryuzaki. Lui era
rannicchiato, sulla schiena. Lei si inginocchiò accanto a lui.
“Ryuzaki,” disse lei.
Lui non rispose.
Era morto?
“Ryuzaki!”
“Ah...unh...”
“...Ryuzaki.”
Era vivo.
Era ancora vivo.
Era completamente bruciato e necessitava gravemente di cure mediche immediate, ma ciò era un
sollievo. Lei sentì un suono dietro di sé e si girò. C'era qualcuno lì—la donna che aveva urlato
quando aveva visto Misora con la pistola. Doveva vivere lì. Aveva sentito i colpi di pistola e
l'estintore, e timidamente era venuta a vedere cos'era successo.
“E'-E' successo qualcosa?” disse lei.
Misora pensò che “Cosa è successo?” sarebbe stata una domanda migliore, ma...
“FBI,” disse lei.
FBI.
Si identificò in quel modo.
“Chiami la polizia, il dipartimento dei pompieri e un'ambulanza.”
La donna sembrò sorpresa, ma annuì e lasciò la stanza. Misora si chiese se, infatti, questa donna
fosse il ladro o il truffatore che L aveva mandato lì, ma poteva preoccuparsene dopo.
Lei si girò verso Ryuzaki.
Girò sulla schiena il corpo carbonizzato di colorito rosso e nero.
E lentamente prese il suo polso, ancora molto caldo, e gli controllò le pulsazioni...un po' irregolari,
e molto deboli. Potrebbe essere a pezzi, potrebbe non farcela in ospedale, potrebbe non resistere
fino all'arrivo dell'ambulanza.
In ogni caso.
Lei aveva qualcosa da dirgli.
Lei aveva qualcosa da fare.
“Rue Ryuzaki,” disse lei, mettendogli le manette ai polsi. “Ti arresto come sospettato degli omicidi
di Believe Bridesmaid, Quarter Queen, e Backyard Bottomslash. Non hai il diritto di rimanere in
silenzio, non hai il diritto a un avvocato, e non hai il diritto ad un equo processo.”

Il serial killer di Los Angeles BB, Rue Ryuzaki, Beyond Birthday...era in custodia.
Non resta più nulla se non la spiegazione.
Non resta molto da scrivere riguardo la questione, quindi ho deciso di riassumere i punti chiave. Il
mio grande e rispettato predecessore, l'uomo le cui azioni sono state una forte influenza per me
personalmente, B, B.B., Beyond Birthday—ovviamente, io devo spiegare bene nuovamente che gli
omicidi stessi non erano il suo scopo. Quindi cosa stava facendo? Ancora una volta, devo
spiegarvelo—lui stava sfidando l'uomo che copiava, il detective più grande del secolo, L.
Una questione di vittoria o sconfitta.
Una gara.
Ma in questo caso, cosa avrebbe significato la vittoria di B? Come avrebbe determinato che L
avrebbe perso? In una normale guerra tra detective, chiunque risolveva per primo il mistero
vinceva. O se prendiamo in considerazione la battaglia tra L e l'assassino Kira, L avrebbe vinto se
avesse potuto provare chi era Kira, mentre Kira avrebbe vinto quando avrebbe ucciso L. Ma
riguardo la questione tra B e L? Beyond Birthday sviluppò la seguente teoria.
Dal momento che L è in grado di risolvere ogni caso non importava quanto impegnativo, se lui
avesse creato un caso così difficile che L non sarebbe stato in grado di risolvere, B avrebbe sconfitto
L.
Questo era il Los Angeles BB Murder Cases.
Lui lo sapeva dal momento in cui aveva preso iniziativa contro la Wammy's House e contro Watari,
il quale aveva avvisato L, quindi non era ancora preoccupato di provare a fermarli. Poteva solo
supporre in che parte del suo piano L avrebbe cominciato a venirgli incontro, quindi preparò le cose
con attenzione, pronto per l'arrivo di L in qualsiasi momento. Beyond Birthday era attento, e
pignolo—e quando L in effetti entrò in gioco, il 14 Agosto, subito dopo il terzo omicidio, non fu il
momento ideale, ma nemmeno quello sbagliato.
Di certo, L non si sarebbe mosse lui stesso, ma avrebbe attentamente scelto una pedina o due a
lavorare per lui—al massimo tre, ma probabilmente due, e se B era fortunato solo una. Beyond
Birthday fu fortunato. I suoi occhi di shinigami gli avevano detto prima di tutto il nome della pedina
—Naomi Misora. Un agente dell'FBI in congedo.
Ma ciò che davvero importava è che era lei a lavorare per L, e non L stesso. Beyond Birthday non
stava lottando con Naomi Misora. A lui importava solo di sconfiggere colui che si nascondeva
dietro di lei.
Questo è il motivo.
B si avvicinò a Naomi Misora, col nome di Rue Ryuzaki.
Rue Ryuzaki—L.L.
Per chiunque nella Wammy's House, non c'era obbiettivo più alto che identificarsi con quella lettera
—e Beyond Birthday sfruttò questo caso come sua opportunità. Anche Naomi Misora sapeva cosa
succedeva ai detective che si identificavano falsamente come L, e B veniva dalla Wammy's House,
per questo motivo lo sapeva meglio di chiunque altro—quindi questa scelta implicava la forza della
sua decisione. Lui non aveva mai avuto intenzione di sopravvivere—aveva le idee chiare. Era
pronto.
E, sotto il nome di Ryuzaki, aveva giocato il ruolo dello sciocco, osservando Naomi Misora,
guidandola abilmente ogni tanto, dalla prima scena del crimine alla terza, accertandosi che lei
comprendesse e decifrasse tutte le tracce e i messaggi che aveva lasciato indietro. Comparata alla
sfida che aveva affrontato persuadendo le famiglie delle vittime ad ingaggiarlo per risolvere il caso,
controllare Misora era indubbiamente paragonabile una passeggiata nel parco. Il tutto mentre la
testava sotto ogni angolazione, osservando se lei era degna di fare da seconda ad L...
Misora aveva contattato L in qualsiasi occasione durante le sue investigazioni. E aveva chiaramente
ricevuto istruzioni da L per permettere al misterioso detective privato, Rue Ryuzaki, di avere libertà.
Lui se lo aspettava—aveva mandato il cruciverba alla LAPD solo per una ragione. Se compariva
qualcuno in possesso di un'informazione così privata che solo qualcuno come L era in grado di
ottenere, anche il detective più grande del secolo non sarebbe stato in grado di disfarsi di lui tanto
facilmente—anche se, infatti, Ryuzaki aveva il documento solo perché era stato lui a crearlo fin
dall'inizio.
Misora aveva agito meglio di quanto lui si fosse aspettato. Come la luna ha il suo lato nascosto e
ogni moneta ha due lati, i suggerimenti di Ryuzaki sono divenuti sfrontati e discreti, e qualunque
normale detective non sarebbe stato in grado di prenderli per le loro conclusioni logiche così
efficacemente. Lei era tutto ciò che lui poteva aver desiderato. Le prime tre scene avevano tutte
indizi che dovevano essere risolti per permettere al suo piano di procedere in maniera scorrevole,
ma era meglio che non fosse Ryuzaki stesso a risolverli—proprio come L stava usando Misora per
arrivare a B, B stava usando Misora per arrivare a L. Rue Ryuzaki non poteva essere nulla più che
un sospettoso detective privato—di cui non fidarsi, ma che nemmeno attirava molto l'attenzione di
L. Per quanto Beyond Birthday fosse preoccupato, i primi tre omicidi servivano solo a preparare
l'atto principale, il quarto omicidio. Misora era stata la prima ad utilizzare la parola copertura, ma in
quel senso, i primi tre omicidi erano tutti coperture, atti a mascherare la verità dietro il quarto
omicidio.
Alla terza scena, l'orologio aveva indicato ad un gran complesso di condomini in Pasadena, nella
Valley, dove c'erano due B.B. Ciò non era stato difficile da localizzare per B, con gli occhi dello
shinigami—detto ciò, non era stato esattamente semplice trovare un posto che corrispondesse alle
condizioni necessarie. La stanza 1313 Blackberry Brown. La stanza 404, Blues-harp Babysplit.
Naomi Misora stava lavorando da sola, il che permetteva a B di evitare il bisogno di usare il piano
di riserva che aveva creato nel caso in cui L avesse mandato più di una persona. Se ci fossero stati
più investigatori, non sarebbe stato facile trovare un terzo B.B.
Misora nella stanza 1313, e lui nella 404. Onestamente, non aveva particolare importanza la
suddivisione delle stanze. Misora era nella 1313 non per una ragione migliore del fatto che lei fosse
una donna.
E poi Ryuzaki tentò il suicidio.
Girò la serratura a pollice manualmente, inchiodò una Wara Ningyo nel muro, ruppe l'impianto di
sprinkler, spense l'allarme, ripulì il posto dalle impronte, si ricoprì di gasolio, e si diede fuoco.
Lui aveva scelto se stesso come quarta vittima. Beyond Birthday, l'ultimo B.B. Che Rue Ryuzaki
fosse un nome falso non richiedeva le risorse di L—Misora era un agente dell'FBI, e poteva
scoprirlo da sé velocemente, e se avesse scavato ancora un po' più a fondo sarebbe stata in grado di
trovare che il vero nome era Beyond Birthday—B.B. Più che accettabile come quarta vittima—e
una fine altamente appropriata per il misterioso detective privato.
Immolazione. Bruciato fino alla morte.
Naturalmente, la sua faccia e le sue impronte digitali sarebbero state ugualmente bruciate—lui si
era sempre mascherato con del trucco pesante mentre era con Misora, e non si era mai lasciato
dietro una foto, quindi anche se qualcuno direttamente collegato alla Wammy's House ne avesse
ispezionato il corpo, loro non avrebbero avuto idea che Rue Ryuzaki/Beyond Birthday era il B della
Wammy's House. Non aveva lasciato nulla che collegasse Beyond Birthday a B. Non aveva
intenzione di nascondere la propria identità (lui voleva che loro capissero che lui era Beyond
Birthday, per capire che lui era un altro B.B.), ma lui doveva nascondere che era il B della
Wammy's House. La ragione per la quale aveva cambiato metodo di uccisione dallo strangolamento
alla prima scena, il forte trauma fisico alla seconda, l'accoltellamento alla terza, era in parte un
esperimento, motivato in parte dalla curiosità, ma ancora, molto più importante, era far sembrare
naturale che il quarto omicidio fosse fatto col fuoco. E c'era anche la questione delle ferite fatte ad
ognuno dei corpi precedenti—anche Beyond Birthday non era in grado di danneggiare il proprio
corpo dopo la morte. Aveva prestato accortezza nel non lasciare un'ovvia discrepanza. Con un corpo
bruciato, era impossibile dire se qualche ulteriore danno era stato inferto o no.
Alla quarta scena, come devo necessariamente spiegare, non c'erano messaggi. Non c'era ragione
per la quale B ne lasciasse uno. B stava presentando il Los Angeles BB Murder Cases a L come il
caso che non sarebbe mai stato risolto.
Che L non avrebbe risolto.
In altre parole, lui non aveva mai preparato alcuna soluzione ad esso—nel momento in cui il killer
avrebbe commesso il suicidio, mascherato come quarta vittima, non c'era più un killer da catturare,
e nessuna traccia lasciata con la quale catturarlo. Questo è il motivo per cui la difficoltà era
aumentata così tanto omicidio dopo omicidio. In particolar modo il messaggio alla terza scena, con
la sua deliberata ambiguità—mattina contro pomeriggio, e la stanza 1313 contro la 404. Quindi
quando non poi non sarebbe stato trovato alcun messaggio sulla quarta scena, Misora, e poi L,
avrebbero creduto che se l'erano semplicemente lasciato sfuggire. Qualcosa che doveva essere lì ma
che non c'era—e quindi era molto più difficile scoprire qualcosa che non c'era piuttosto che
qualcosa che c'era. Specialmente se la cosa che mancava non era mai stata lì in quel posto—in quel
caso, non c'era modo che loro potessero trovarla.
Ma come l'avrebbero provato?
Un problema senza soluzione poteva avere solo una risposta—che esso non poteva essere risolto.
Ma quella risposta entrava in conflitto con la giustizia mostrata nei primi tre omicidi. La quale
legava loro le mani. Incapace di trovare qualcosa che non c'era, L avrebbe continuato a cercare B—
che non esisteva più. La metafora del graduale decrescere delle Wara Ningyo stabiliva dall'inizio
che ci sarebbero state solo quattro vittime, quindi la mancanza di ulteriori omicidi non avrebbe
portato alla conclusione che il killer fosse trapassato. L sarebbe rimasto a rincorrere il miraggio del
defunto B. L sarebbe stato per sempre perseguitato dal miraggio del defunto B. L avrebbe speso il
resto della sua vita tremando di paura per l'ombra di B.
L avrebbe perso.
B avrebbe vinto.
B sarebbe stato in cima, e L sul fondo—L avrebbe strisciato ai piedi di B.
La copia avrebbe superato l'originale.
O così pensava.
In realtà ciò non avvenne, e il vertiginoso ammontare di tempo che lui aveva speso per preparare i
suoi crimini fu tutto per nulla, distrutto, fatto in mille pezzi—perché lui aveva concentrato tutte le
sue energie su L, e nemmeno una volta aveva visto Misora come qualcosa di più che una pedina.
Tutte le sue attenzioni erano sull'uomo dietro di lei. Anche se lui credeva di aver ben valutato le sue
abilità, alla fine l'ha sottovalutata. Aveva fatto meglio di quanto si aspettasse—il miglior modo di
definirlo era, essenzialmente, arrogante. Se tu me lo chiedi, anche senza i suggerimenti di Ryuzaki,
lei avrebbe tranquillamente decifrato il messaggio all'incirca con la stessa velocità.
Naomi Misora.
La chiave era nelle stanze chiuse. Le stanze chiuse. Ryuzaki aveva detto più e più volte che non
c'era bisogno di pensarci, che il killer aveva probabilmente utilizzato una chiave di riserva, poiché
anche lui sapeva che concentrarsi su quel punto sarebbe stato per lui problematico. Beyond
Birthday aveva una sprezzante idea su dove giacessero le debolezze del suo complotto. Ma quelle
erano debolezze che sarebbero state dimenticate una volta avvenuto il quarto omicidio, e se lui fosse
riuscito tenere duro solo fino ad allora, se lui fosse riuscito a distrarla solo fino a quel
momento...allora B avrebbe cinto. Il fatto che Misora abbia la faccenda proprio prima che il quarto
omicidio fosse completo può solo essere descritto come un colpo di fortuna.
Alla prima scena, alla seconda, e alla terza, le Wara Ningyo si trovavano direttamente di fronte alla
porta, e le bambole erano alla stessa altezza del chiavistello della serratura a giro di pollice—lei
aveva notato entrambe quelle cose per capirne il trucco. Alla terza scena del crimine le bambole
venivano contate assieme agli animali di stoffa, il che era sembrata un'ipotesi piuttosto ragionevole,
ma non era quella la loro funzione primaria. E la loro funzione come metafora per la vittima era,
ancora una volta, non il vero scopo.
Per lo specifico, guardiamo come le stanze chiuse venivano create. LE porte venivano chiuse con
un filo. Con ago e filo. Misora aveva supposto di far scorrere un filo sotto la porta, girarlo intorno al
chiavistello, e tirando il filo per far girare il chiavistello. Ryuzaki aveva negato quella teoria, ma era
stata una discussione molto vicina alla realtà. Lei ci era andata così vicina, ma con quel metodo, la
forza sarebbe stata tirata in direzione della stanza, applicando pressione alla porta stessa rispetto al
chiavistello. Come Ryuzaki aveva spiegato, il solo effetto sarebbe stato quello di spingere verso
l'esterno una porta che si apriva verso l'interno.
Ma ci era andata molto vicina.
A quella che lei credeva essere una potenziale quarta scena del crimine, Misora si era accovacciata
di fronte alla porta, mettendo la linea del suo sguardo all'altezza della vita, guardando verso il muro
opposto—e ci aveva immaginato lì una Wara Ningyo. Inchiodata al muro di fronte a lei.
Certamente, la bambola doveva essere fisicamente inchiodata al muro. Non c'era modo che potesse
semplicemente fluttuare lì da sé—avrebbe voluto dire magia, una scena saltata fuori da un film
horror. Doveva essere inchiodata lì—il che significa che ci doveva essere anche qualche cosa che la
inchiodava. Il buco nel muro ad ogni scena del crimine—essendo Giapponese, Misora non dovette
neanche guardare le foto delle bambole nei suoi file, conoscendole come parte della propria cultura.
Le Wara Ningyo avevano erano attraversate da chiodi.
Lunghi, sottili chiodi.
E ciò che importava al killer non era la bambola stessa...ma i chiodi. Le Wara Ningyo non era nulla
se non un consistente cenno di depistaggio. La forma dei chiodi...la testa dei chiodi. Il filo passava
sotto la porta, attorno alla testa del chiodo, e infine indietro verso la stessa porta, attorno al
chiavistello della serratura a giro di pollice—alla stessa altezza della bambola. Ovviamente, questa
è una descrizione semplificata per rendere il procedimento più facile da comprendere, ma
l'operazione era in realtà effettuata al contrario, partendo dalla serratura, andando poi verso il muro
di lato, il muro opposto, e indietro sotto la porta, ma...di base, il filo descriveva un grande triangolo
nel mezzo della stanza. E se tu tiravi il filo poi...
Il chiavistello della serratura a giro di pollice si girava.
Click.
Essenzialmente, lui aveva usato la testa del chiodo come carrucola, ruotando la potenza del vettore
diagonalmente. Per essere ancora più accurati, le Wara Ningyo non erano posizionate direttamente
di fronte alla porta, o direttamente di fronte alla serratura col chiavistello, ma direttamente di fronte
allo spazio sotto la porta. Questo metodo preveniva alla forza dinamica applicata al filo di essere
dispersa dalla porta stessa. Il filo non toccava la porta, ma semplicemente vi passava sotto, facendo
capo direttamente al chiodo nella Wara Ningyo di fronte—e tutte le forze applicate erano trasmesse
in quella direzione. Poi la testa del chiodo agiva da carrucola, girando due volte la direzione della
forza applicata, e portandola alla serratura a giro di pollice. Una volta che la porta era bloccata,
ovviamente, poi doveva recuperare il filo, quindi aveva dovuto utilizzarne uno particolarmente
lungo...questa spiegazione è solo un di più a questo punto. Non appena lui era sicuro che la porta
fosse chiusa, lasciava andare un'estremità del filo e tirava l'altra. Con successo tutto il filo si
raccoglieva dal suo lato della porta. Chiunque poteva tirarlo fuori, fino a quando avrebbe usato del
filo resistente che non si sarebbe rotto. Se hai tempo, provalo nella tua stanza. Sempre se ti è
concesso martellare chiodi nei muri.
Nonostante questa noiosa spiegazione, l'esatta natura del trucco delle stanze chiuse è
completamente irrilevante. Beh...forse non completamente, ma concentrarsi troppo sul trucco stesso
significa mancare il vero punto. Quello che davvero importa è che per riuscire ad effettuare questo
trucco, hai bisogno di almeno due bambole—perché hai bisogno delle teste di due chiodi come
carrucole. Almeno due. Una sul muro opposto e una sul muro di lato. Quattro bambole, tre bambole,
due bambole—il trucco funzionava alla terza scena del crimine. Ma alla quarta scena, dove c'era
solo una Wara Ningyo, il trucco non poteva essere utilizzato. Con una sola carrucola di fronte alla
porta, il chiavistello non avrebbe girato. Il filo non avrebbe descritto un triangolo, e sarebbe
semplicemente andato avanti e indietro in una linea retta.
Quindi, come ho già detto, la vittima finale, Rue Ryuzaki, aveva chiuso la serratura a giro di pollice
manualmente. Noi lo sappiamo solo perché il trucco della stanza chiusa era stato risolto prima che il
quarto omicidio avvenisse—altrimenti, il fatto che la porta chiusa venisse creata anche solo con una
Wara Ningyo sarebbe semplicemente stato omesso nel file con tutti gli altri dati. La debolezza nel
suo piano era evaporata—fino a quando le stanze chiuse rimanevano un mistero fino al quarto
omicidio, quella debolezza sarebbe rimasta una per sempre.
Naomi Misora ce l'aveva fatta giusto in tempo.
Ryuzaki stesso aveva chiesto distrattamente, “Per cosa?” Perché il killer aveva creato una stanza
chiusa della quale non aveva bisogno? Quella domanda. Un gioco, per divertimento, un enigma. Le
stanze chiuse erano designate a far sembrare un omicidio come un suicidio...ma in questo caso, le
stanze chiuse esistevano per far 'sì che la quarta morte non sembrasse un suicidio.
Per dare a L un mistero che non avrebbe saputo risolvere.
Anche se lui non sapeva risolverlo, non significava che non ci fossero risposte.
Cioè: esso era irrisolvibile.
Secondo lo scenario di Ryuzaki, Misora sarebbe venuta correndo giù per le scale quando lui non
avrebbe risposto al suo cellulare come pianificato, per trovare la Wara Ningyo sul muro distante e
Beyond Birthday bruciato a morte—e se lei non avesse ancora capito il mistero delle stanze chiuse,
allora tutto sarebbe andato come B aveva pianificato, la sua macchinazione sarebbe stata eseguita
perfettamente. Dal momento che la stanza chiusa era stata creata anche con una sola Wara Ningyo,
nessuno avrebbe mai pensato alla tecnica del triangolo.
Se la polizia non avesse portato via come prove le bambole e i chiodi che le tenevano nelle
posizioni, Misora l'avrebbe probabilmente capito più velocemente. Ma questa non era una questione
di fortuna, ma tutta parte del piano di Beyond Birthday. Lui sapeva dall'inizio che la polizia avrebbe
investigato per prima la scena. Beyond Birthday aveva freddamente calcolato che nel momento in
cui la pedina di L sarebbe arrivata sulla scena, le Wara Ningyo e i chiodi presenti sarebbero da
tempo andati. La terza scena era l'unica dove sarebbero potute rimanere—e in quel caso, loro
sarebbero state contate con gli animali di pezza per arrivare ai numeri ai lati della faccia
dell'orologio, il che l'avrebbe distratta. Quindi la sola cosa che non era andata secondo i piani di
Beyond Birthday era l'abilità investigativa di Misora.
No, non l'abilità.
L'ispirazione.
Ma comprendere il trucco delle stanze chiuse, comprendere che il modo in cui il killer aveva chiuso
le stanze funzionava solo nelle prime tre scene non dava a Naomi Misora informazioni certe. O
meglio, lei aveva cominciato a chiedersi come il killer aveva pianificato di chiudere la stanza alla
quarta scena. O a chiedersi se la teoria era completamente mal condotta. I suoi sospetti non
andarono direttamente verso Ryuzaki. No di certo—a lei non erano stati detti dettagli riguardo la
connessione tra L e B, quindi non aveva mai verificato che Ryuzaki avrebbe potuto avere una
ragione per fare qualcosa del genere. Lei continuava a dire che lui era sospetto, ma i suoi sospetti
non avevano mai raggiunto una forma definita. Per arrivare alla teoria che il quarto omicidio
sarebbe stato effettivamente un suicidio, le si richiedeva di realizzare che il messaggio puntava a
due possibili scene del delitto, che due di loro avrebbero aspettato in attesa del killer, e che dal
momento che una delle due persone era lei, l'altra doveva essere il killer...ma Naomi Misora non era
abile in quel genere di deduzioni matematiche richieste per provare logicamente chi fosse il killer.
Ma lei l'aveva capito.
Perché lui l'aveva saputo.
Lui sapeva che Naomi Misora conosceva la capoeira.
E in questo caso, le uniche persone che lo sapevano erano L, al qualche Misora l'aveva detto
personalmente, e l'uomo che l'aveva assalita nel vicolo in centro città—il killer. Misora aveva usato
una tecnica di capoeira mentre combatteva contro di lui. Lei l'aveva scacciato con la capoeira. Dal
momento che l'idea che Ryuzaki fosse L era comicamente assurda e completamente impensabile,
allora rimaneva da ipotizzare che l'uomo che l'aveva aggredita era Ryuzaki...il quale aveva portato
Misora alla verità.
Fallimento.
Il solo e unico fallimento di Beyond Birthday, Rue Ryuzaki. Il solo fallimento che, il killer che non
aveva mai fatto errori, aveva fatto. Se lui avesse solo valutato Naomi Misora un po' di più, non si
sarebbe mai permesso quello sbaglio. Ma era troppo tardi. Lui potrà anche esser nato con gli
incredibili occhi dello shinigami, ma non aveva occhio nel giudicare le persone... Probabilmente
una conclusione non troppo convincente da trarre. Un pulito giro di espressioni, per essere sicuri,
ma ciò non lo salvava.
E' tuttora un eterno mistero esattamente quanta della verità L aveva afferrato e quando. Lui
potrebbe aver saputo tutto dall'inizio e messo Misora in gioco basato su ciò, o tranquillamente
potrebbe non aver mai capito nulla ed esser stato salvato da lei. In entrambi i casi sembrano
perfettamente possibili. Ma non lasciamoci a queste banalità. L non è qualcuno di cui dovremmo
parlare in termini così banali. Alla fin fine una cosa è chiara, nulla importa più.
B ha perso contro Naomi Misora.
In altre parole, ha perso contro L.
Perdendo due volte in una battaglia, incapace di morire nel modo in cui aveva pianificato, Beyond
Birthday era stato portato all'ospedale della polizia, terminando la serie di omicidi che aveva
cominciato il mese precedente, il 31 Luglio...no, il 22 Luglio, quando l'avvertimento raggiunse per
la prima volta la stazione di polizia. Apparentemente B aveva versato della benzina su sé stesso
nello stesso momento in cui Misora era arrivata alla verità. Era passato un intero minuto prima che
Misora irrompesse nella stanza 404. Non ci sarebbe stato molto da stupirsi se lui fosse morto per il
soffocamento del fumo prima che lei arrivasse lì, o morto prima di raggiungere l'ospedale, prima
che l'ambulanza arrivasse. Ma lui non morì. Il suo corpo era più forte di quanto aveva creduto, e la
sua vita più lunga di quanto avesse pensato. La parte più difficile di uccidere qualcuno è
effettivamente uccidere quel qualcuno—se fosse stato in grado di vedere la durata propria vita, sono
certo che Beyond Birthday avrebbe scelto un percorso differente. Mio povero, povero predecessore.
Non solo era interamente e completamente sconfitto, ma era sopravvissuto, portando a casa il suo
imbarazzo...lui doveva aspettare per morire.
Accetta le mie condoglianze, B.
E con questo, non c'è più nulla che deve esser detto in queste pagine riguardo il Los Angeles BB
Murder Cases. Se avessi avuto ulteriore spazio avrei avuto intenzione di portarvi dritti sulle altre
due storie che ho sentito da L: la storia della guerra fra i tre più grandi detectives, tutti a risolvere il
famigerato caso bio-terroristico, con l'apparizione degli ultimi dell'alfabeto, il primo X e il primo Z
della Wammy's House; e la storia di come il più grande inventore, Quillish Wammy, anche
conosciuto come Watari, ha incontrato per la prima volta L, quando aveva circa otto anni—il caso
che ha dato vita al detective più grande del secolo, il Folle Bombardamento di Winchester che
avvenne giusto dopo la terza Guerra Mondiale. Ma comunque la sia guardi, oggettivamente, io non
ne ho lo spazio o il tempo. Oh beh. In quel caso, per concludere il documento, io terminerò le cose
con una piccola descrizione di qualcosa che è accaduto a Naomi Misora pochi giorni dopo.
Con tutto ciò che era successo, il ritorno di Misora a lavoro era previsto per Settembre. Catturando
Beyond Birthday aveva provato di essere molto meglio di quanto si fosse mai aspettata, e nessuno
espresse una parola riguardo il suo aver agito indipendentemente durante il congedo. Anche se non
era popolare a lavoro, nessuno negò che lei fosse brava nel suo lavoro—almeno, non
apparentemente. Non fu difficile immaginare che L avesse messo qualche buona parola sul suo
conto. Da un ancor più pratico punto di partenza, non era neanche difficile immaginare qual era la
vera fonte dei soldi depositati sul conto bancario di Misora da una compagnia che lei non aveva mai
sentito prima.
Il primo Settembre, lei aveva lasciato casa sua a piedi, diretta alla stazione metropolitana più
vicina. Quando raggiunse il suo ufficio, il suo superiore le restituì il suo distintivo, la sua pistola, e
le sue manette. Il pensiero era un po' imbarazzante, e si sentì un po' le farfalle nello stomaco, ma
quando avrebbe finito sarebbe voluta tornare alla sua vecchia vita.
Lei aveva parlato ad L solo una volta dopo che il killer era stato arrestato. Lui l'aveva ringraziata
per l'aiuto nel risolvere il caso, e le aveva detto giusto un po' di cose riguardo i relativi retroscena.
Che B era un candidato a succedere a L, e che la pressione di ciò l'aveva portato fuori pista. Alla
fine lei sentì di poter comprendere le precedenti azioni incomprensibili di Ryuzaki, ma sentì anche
come se avesse solo immaginato di poterlo capire. Tutto l'intero caso si ridusse ad essere una sfida
per L, e lui aveva ucciso delle persone e provato ad uccidere sé stesso solo per quello...ma mentre
gli omicidi potevano essere ignorati come semplice pazzia, commettere il suicidio per una ragione
così stupida non poteva ignorato. Prima che diventasse così, se solo qualcuno l'avesse fermato...ma
già ciò mostra quanto intenti ci fosse sul suo scopo. La sua stessa vita era senza significato, come
quella delle vittime, nulla di più che un oggetto nella ricerca di Beyond Birthday di superare L. Gli
importava più della propria vita. Forse lui era più disperato che intenzionato. Nessuno avrebbe
potuto fermarlo.
Questa era la sua soluzione.
Che l'aveva reso...così forte.
Era davvero stato forte?
Misora se lo chiese, ricordando di come nervosamente si masticasse l'unghia del pollice.
Forza.
Una forza che Misora non ha mai sperato di imitare...
“Mmm?”
L'entrata della stazione era appena in vista e fermo di fronte ad essa c'era un individuo goffo e
imbarazzante.
Un ragazzo, con un'intensa espressione.
C'erano delle linee così scure sotto i suoi occhi che lei si chiese se erano state effettivamente
realizzate con del trucco. Come se lui non dormisse da giorni—no, come se lui non avesse mai
dormito in vita sua. Come se il suo senso della giustizia non gli permettesse il tempo di dormire, dal
momento che aveva molti casi difficili a cui pensare, combattendo un'abissale pressione su basi
giornaliere.
Lui indossava una una maglia bianca a maniche lunghe e dei jeans blue.
I suoi piedi nudi erano infilati direttamente in scarpe da ginnastica rovinate.
“??”
Lei ebbe una strana sensazione di déjà vu.
Come se l'avesse già visto o incontrato una volta.
C'era qualcosa in lui che le ricordava Rue Ryuzaki—Beyond Birthday. Ma la somiglianza era al
contrario,come se lui questo fosse l'originale, e l'altro era una copia.
“Um, noi ci...?” chiese lei, sebbene lui stesse completamente bloccando l'entrata fisicamente, lei
poteva semplicemente ignorarlo ed entrare.
Il ragazzo istantaneamente saltò verso di lei.
Le saltò addosso? No, non è corretto. Lui effettivamente tentò di lanciarle le braccia attorno.
“Huh?! No!”
Misora istantaneamente si piegò all'indietro, sfiorando l'abbraccio dell'uomo, e si mosse
fluidamente sull'offensiva. Aveva abbassato il busto all'indietro, roteando una volta nell'aria e
alzando le sue gambe all'indietro come uno scorpione, sbattendo entrambi i talloni sulle spalle
dell'uomo. Entrambi lo colpirono forte, e l'impatto gli fece perdere l'equilibrio. Con un tuonante
scontro, lui ruzzolò giù per le scale della stazione.
Whoops. Un po' esagerata.
Certamente, lui l'aveva assalita, ma Misora aveva rimediato ed era corsa giù verso lui. “Stai bene?”
chiese lei.
Lui era disteso sulla pancia come una rana schiacciata.
“Capisco,” mormorò lui, sembrando parlare a sé stesso. “Guardare i video e vederlo nella realtà è
abbastanza diverso, ma ora credo di capire.”
“Hunh?”
Di cosa stava parlando? Aveva battuto la testa su qualcosa? Il suo primo giorno di ritorno a lavoro,
e già dei casini...
“Um...riesci ad alzarti?” disse Misora, allungandosi verso lui. L'uomo alzò lo sguardo verso lei, i
suoi occhi nell'ombra, come se due cavità la stessero fissando.
“Grazie,” disse lui, e afferrò la sua mano.
Misora lo tirò su.
“Sei ferito? Ti sei fatto male da qualche parte?”
“Sto bene, grazie,” disse l'uomo, senza lasciar andare la sua mano.
Anche in piedi, lui non sembrò volersi spostare.
Sembrava come se si stessero stringendo la mano. Come guerrieri su un campo di battaglia,
scambiandosi una ferma stretta di mano dopo essere sopravvissuti ad un'altra sanguinosa battaglia.
“Sei molto gentile,” disse lui, con qualcosa come un sorriso, e alla fine lasciò andare la sua mano.
Poi barcollò via come se non fosse successo nulla, risalendo lentamente le scale.
“Ah...a-aspetta! Solo un secondo!”
Misora l'aveva appena lasciato andare, ma un momento dopo corse verso lui, girandogli intorno
mettendosi di nuovo di fronte a lui. Lei era un agente dell'FBI e non poteva permettere che un
crimine di aggressione venisse lasciato impunito. Il ragazzo si stava succhiando il pollice. Non
sembrava essere per niente nervoso.
“Se non ti sei fatto male, allora dovresti venire con me. L'aggressione sessuale è un grave crimine.
Non puoi andare in giro e mettere le mani sulle donne. Cosa pensai di fare?”
“...”
“Non stare qui impalato. Di' qualcosa. Questo comportamento non rende le cose più facili per te.
Qual è il tuo nome?”
Naomi Misora gli chiese il nome.
Il ragazzo annuì.
E rispose.
“Per favore, chiamami Ryuzaki,” disse lui, imperturbato.
Proprio come qualcun altro.

E pochi anni dopo questo arresto, il 21 Gennaio 2004, assegnatagli una pena di ergastolo nella
prigione di California, Beyond Birthday morì di un misterioso attacco cardiaco.
Postfazione

Totalmente irrilevante a te che non importa, ma io sono molto poco abile a ricordare i nomi delle
persone, e in alcun modo per quante volte li possa sentire, alla fine riesco facilmente dimenticarli.
Quando raggiungi il mio livello, usare un'espressione del tipo “non sono bravo a ricordare i nomi” è
molto meno accurata rispetto a dichiarare con forza che tu sei bravo a dimenticarli. In più sono
molto bravo a perdere traccia delle cose, non effettivamente perderle, riesco sempre ritrovarle
abbastanza in fretta (in altre parole, io sono semplicemente tanto bravo a trovare le cose quanto a
perderne le tracce), ma a differenza delle cose, i nomi delle persone, una volta dimenticati, non si
ricordano tanto presto. Dicono che tutti i ricordi rimangono dentro il cervello anche dopo che li hai
dimenticati, ma sono certo che è una totale menzogna. Al massimo, i nomi dimenticati vengono
completamente cancellati. Cosa faccio quando mi dimentico un nome? Nulla di particolare.
Francamente, quando parlo con una persona, non ci sono molte occasioni durante le quali chiamare
quella persona col suo nome. Diversamente dalle fiction, è perfettamente normale tenere una
conversazione con qualcuno di cui non conosci il nome,utilizzando nomignoli di professione o
etichette. Chiunque sia questo ragazzo io non ne ho assolutamente idea, ma pare come se noi
l'abbiamo già incontrato tempo fa e lui ovviamente mi conosce—ho avuto parecchie conversazioni
come quella, e di solito si va scorrevolmente. “Oh, ma forse lui si ricorda di me solo in parte e sta
facendo solo conversazione senza realmente essere sicuro di chi io sia,” mi chiedo, e la
conversazione finisce. Detto ciò, una volta ho fatto la stessa cosa con qualcuno che onestamente
non avevo mai visto prima, il che mi depresse. “Lui doveva aver pensato che io fossi un ragazzo
carino! Così sbagliato! Io sono davvero incredibilmente timido! Asociale!” Ma era troppo tardi.
Perché sto parlando di questo? Perché non ho bisogno di un Death Note, ma non mi dispiacerebbe
avere gli occhi dello shinigami.
Questo libro è uno spin-off dell'enorme successo del manga Death Note di Tsugumi Ohba e Takeshi
Obata. Io mi chiedevo che romanzo spin-off sarebbe stato, e ora lo so. Io sono completamente
onorato di aver lavorato su qualcosa per delle persone che hanno intensamente arricchito la mia
vita. Personalmente trovo questo lavoro estremamente stimolante e molto lodevole. Quando per la
prima volta ho cominciato a lavorare sul sottotitolo del progetto esso era Mad About L, ma il tono
dell'opera era più serio di quel che avevo immaginato. Divenne invece Death Note: Another Note:
The Los Angeles BB Mured Cases.
Desidero per voi tutto il sole, il mare, e i libri.
NISIOISIN
Logbook

Ho deciso di riservare il mio diario di viaggio per le ultime righe, in maniera tale da non intralciare
la vostra lettura—sono i vari aggiornamenti sullo status del progetto che ho rilasciato sul KHF.
Pochi credo lo leggeranno, forse nessuno, ma non importa, ci tenevo solo a inserirli come mio
ricordo—un ricordo da condividere con voi.

Logbook#1
Dopo un'oretta circa ho finito di tradurre tutto il prologo, che è poco più di tre pagine... il libro in
totale è 176 pagine O_O
Con una media di tre pagine a ora ho bisogno di 58 ore per tradurlo tutto...beh, pensavo peggio va.

Logbook#2
Comunque sia il lavoro procede bene. Oggi ho tradotto 7 pagine. Per un totale di 10 pagine tradotte,
che son circa 5 pagine di file word per un totale di 3078 parole e 18366 caratteri, xD

Non sto incontrando grandi difficoltà, riesco a mantenere la media di circa 3 pagine all'ora.
Procedendo di questo passo, ovvero due ore di traduzione al giorno, dovrei finire entro un
mese...ovviamente possono sempre presentarsi imprevisti, quindi non assicuro nulla, in quanto ci
sarebbe anche la remota possibilità di terminare prima del previsto se mi mettessi di impegno.
Ovviamente questi sono solo i tempi per la traduzione...c'è da considerare anche che la revisione
consisterà in un gran lavoro anch'essa, poiché la traduzione diretta dall'inglese all'italiano non è mai
perfetta, quindi dovrò rivedere e riadattare il 50% di ciò che avrò scritto.

Logbook#3
Sono arrivato a completare la traduzione di 22 pagine. Ho lavorato parecchie ore tra la scorsa
nottata, questo pomeriggio e le scorse ore. Ho appena salvato e chiuso il file che già mi prendo delle
paure, il pc non me lo apre più, ma a quanto vedo non apre nessun programma gestito da open
office, quindi credo mi basti semplicemente riavviare il computer, cheppizza =ç=. Intanto però ho
cominciato a fare le prime copie di back-up del file.
Mia madre oggi mi ha detto che secondo lei avrei tradotto solo altre cinque pagine, dopodiché avrei
smesso perché ero spinto solo dall'entusiasmo del momento...ma dopo quelle cinque pagine ne ho
tradotte altre 5, se non di più, quindi direi che sono sulla buona strada.
Oltre la soddisfazione personale ed una piccola sfida con me stesso, ciò che mi spinge ad andare
avanti è il fatto che so che il mio lavoro, il mio tempo e la mia fatica renderà felici parecchie
persone. Beh, si è fatto davvero tardi, meglio che vada a dormire, domani c'è altro lavoro.
Logbook#4
Oggi il primo grande traguardo! Ho appena finito di tradurre il primo di sei capitoli, traducendo
altre 6 pagine e portandomi a quota 28. Se non fosse per la mia grandissima passione per Death
Note credo che avrei già smesso di tradurre...invece non riesco a staccarmi dal libro nonostante lo
abbia già letto una volta. Non so se avete mai provato, ma quando rileggete un libro(specialmente
uno che contiene molti colpi di scena ed enigmi vari) se lo leggete nuovamente da capo, molte delle
cose che prima sembravano casualità cominciano ad avere un significato particolare e si riesce a
cogliere la cosa da punti di vista prima nascosti.
Ad ogni modo Ho tradotto un capitolo in meno di tre giorni. Mi stupisco di me stesso! °°'
Se continuassi così potrei finire la traduzione in altri 15 giorni...escludendo la revisione ovviamente.
A presto per nuovi aggiornamenti.

Logbook#5
E con altre 9 pagine siamo arrivati a 37 pagine tradotte, trovandomi però a pagina 52 del libro. Sono
praticamente ad un passo dalla metà del secondo capitolo...se riuscissi a finirlo tra domani
pomeriggio e domani notte ne sarei davvero felice.
Devo dire che sto avendo sporadici attacchi di paranoia. Si, ho effettivamente paura che qualche
team si organizzi (o si sia già organizzato) per tradurre il libro e fare prima di me. Mi sentirei
pressoché ownato. Ma se proseguo con questo ritmo incalzante non dovrei avere problemi. Inoltre
questa paura mi fa da stimolo a proseguire sempre più in fretta.
Casseruola! Più scrivo più mi rendo conto di quanto sarà pesante rileggere tutto per correggere la
forma espressiva: ho scritto 19 pagine, per un totale di 11314 parole e 68377 caratteri.
E ora mi godo il meritato riposo.

Logbook#6
Ehhhh yessa!! Secondo importante traguardo raggiunto. Ho completato i 2/6 di libro raggiungendo
la fine del secondo capitolo—ora si parte col terzo. Mi prendo un po' di pausa e mi rimetto a lavoro.
Ogni giorno procede meglio di quanto avessi prospettato il giorno precedente O_o
Sono quindi ad un terzo del lavoro, il tutto in tre giorni di lavoro...questo significa che in nove
giorni la traduzione dovrebbe terminare. Se riuscissi a completare il lavoro entro la fine di Gennaio
cadrei in ammirazione per me stesso xD
Ne approfitto per ringraziare tutti quelli mi sostengono. Non ho diffuso la notizia della traduzione a
molta gente, non mi interessa la pressione di troppe persone, ma il sostegno di poche, per ora basta
e avanza. Grazie.
Logbook#7
Che stanchezza immane. Ho cominciato il terzo capitolo, ma sono davvero stanco in queste ore.
Stanotte ho dormito poco e la mattinata è stata pesante. Nel pomeriggio ho tradotto e adesso ho
poche energie. Sono riuscito a completare solo poco più di 4 pagine. Ne restano 17 per finire il terzo
capitolo. Non credo di riuscire a continuare ora, ma se domani ci lavorassi 6 ore...potrei finirlo °_°
Comunque sia...le pagine che sto scrivendo stanno diventando davvero tantissime e più vado avanti
più mi rendo conto che fare la revisione, più correzione generale, sarebbe un lavoraccio terrificante
e immonde (almeno da completare in poco tempo), quindi sto procedendo con una nuova tecnica.
Man mano che traduco sto perfezionando anche le frasi. Sì, il procedimento è leggermente più
lungo, mi chiede circa il 5% del tempo più, ma quando avrò finito di tradurre almeno non dovrò
ricorreggere tutto. Mi basterà solo una rapida lettura.
Voglio assolutamente finire questo terzo capitolo domani...arrivare a metà libro mi darebbe una
grande spinta. Dopo il resto sarebbe tutto in discesa.
Buonanotte...
Edit: ok, lo ammetto, non ho resistito e ho continuato a lavorare...ho tradotto altre due paginette,
adesso restano solo 15 pagine da fare domani, per completare il capitolo...Goodnight.

Logbook#8
Forse il traguardo più importante di tutto il processo di traduzione: il raggiungimento della metà del
libro.
Ho appena finito di scrivere le ultime parole del terzo capitolo, portandomi praticamente a metà del
romanzo. Da adesso in poi vedrò le pagine alla mia sinistra aumentare e quelle alla mia destra
diminuire. La cosa mi inciterà parecchio =)
Ad ogni modo questo terzo capitolo mi ha dato parecchi problemi...non sempre è facile trovare il
miglior modo di rendere in italiano ciò che in inglese viene scritto in un certo modo e con
determinate espressioni valenti solo per la lingua stessa...ma basta lavorarci su solo un pochino in
più e il gioco è fatto.
Per di più ho perso un casino di tempo per un maledettissimo tipo di serratura che in inglese ha un
nome specifico (e che è importante ai fini della comprensione) e che in italiano non ne ha
uno...ehhh, che faticaccia questo terzo capitolo, ma ne è valsa la pena, sono parecchio soddisfatto
^O^
Ora vado a godermi un meritatissimo riposo!!

Logbook#9
Un'altra dura giornata di lavoro è terminata. Ma stavolta non sono molto soddisfatto. Il quarto
capitolo era lungo solo una quindicina di pagine—avrei voluto terminarlo tutto entro questa notte,
ma non ce l'ho fatta.
Oggi è stata una giornata un po' pesante...la voglia non era al massimo, i vari problemucci si
facevano sentire e insomma, non sono riuscito a finirlo tutto...quindi mi mancano cinque pagine per
raggiungere i quattro sesti di lavoro, o meglio, i due terzi di lavoro. La metà si può dire ormai
superata e facendo qualche conto approssimativo posso dire che mi mancano circa sessanta pagine.
Toh! La cosa mi tira un po' su di morale.
Ma ora è meglio che vada a dormire...sono stanchissimo e la giornata di domani potrebbe essere più
faticosa di questa, quindi non so quanto tempo avrò per tradurre.
Buonanotte ^^
Logbook#10
Caspita com'è tardi!! Siamo al decimo Logbook e prevedo che ce ne saranno almeno altri 5 prima
del completamento della traduzione.
La giornata di oggi è stata piena come sospettavo....questo pomeriggio ho tradotto solo una o due
pagine, ma fortunatamente nelle scorse ore della notte mi sono messo di impegno e ho completato
le restanti quattro pagine nel poco tempo che ho avuto. La notte riesco a lavorare meglio, anche se
sfortunatamente ho meno tempo.
Non vedo l'ora di completare questo lavoro...il libro mi sta prendendo sempre di più, quasi come se
lo leggessi per la prima volta e non vedo l'ora che lo possano leggere anche tutti gli altri che finora
non hanno potuto a causa del fatto che fosse scritto in inglese.
Tenere duro, manca "poco" =)
buonanotte....fra quattro ore ho la sveglia °°'

Logbook#11
Che fine settimana pesantissimoooooo....il tempo da dedicare al libro non è stato molto neanche
oggi, come avevo previsto. Fortunatamente però stanotte ho potuto cominciare a tradurre prima del
solito, quindi sono riuscito a tradurre circa sei pagine.
Sono giunto quindi a pagina 114 e considerando che il libro è composto da 176 pagine, e tenendo
anche conto che alcune pagine sono vuote, mi restano da tradurre ancora 58 pagine.
Domani (cioè, ormai oggi) è Lunedì, la settimana lavorativa ricomincia e quindi avrò più tempo per
tradurre...se nel pomeriggio altri impegni non mi ruberanno il tempo prezioso credo che riuscirò a
tradurre un bel po' di pagine.
Ma se ora non vado a letto non mi sveglierò mai °°' Buonanotteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

Logbook#12
Ottimoooo. Oggi ho tradotto circa dodici pagine. Perfetto, si vede che ricominciata la settimana si
ricomincia a lavorare seriamente. Domani certamente finirò il capitolo—mancano solo 6 pagine in
effetti. Dopodiché si da l'avvio all'ultimo capitolo!!
Ops, mi sono appena reso conto che i capitoli in teoria sarebbero sette e non sei come ho sempre
creduto...cioè, mi spiego meglio. Nell'indice sono indicati 6 capitoli (detti page) e dopo questi c'è un
certo 'Last page'...che diciamo è una sorta di epilogo...ma non è un problema, i miei conti li avevo
fatti sulle pagine, non sul numero di capitoli, quindi non mi cambia nulla =P
Ma ora auguro a tutti una buonanotte....byebye ^^
Logbook#SE (Special Edition)
Quello che sto per dirvi è completamente irrilevante ai fini dell'andamento della traduzione, ma ve
lo racconto lo stesso, magari vi farò fare qualche risata.
Sebbene di giorno io lavori nella mia stanza, col libro incastrato fra due cassetti in modo da tenerlo
aperto all'altezza dei miei occhi, senza dovermi spostare troppo ogni volta tra il leggere e lo scrivere
(magari vi farò vedere qualche foto), di notte compio la mia traduzione in bagno. Sì, il bagno per
me è sempre stato fonte di ispirazione. Ci ho sempre studiato tantissimo e ci vado ogni volta che
faccio una telefonata. Dato che io e mio fratello condividiamo la stanza, di notte non posso star lì a
fare casino, ascoltare musica, chiacchierare con i miei amici senza dargli fastidio, quindi mi rintano
nel bagno. In genere mi metto comodamente seduto sul cesso, col pc appoggiato sul contenitore dei
panni sporchi, ma stasera la cosa è stata un po' diversa. Dopo aver passato i primi 10 minuti a
tradurre steso per terra, col pc pure poggiato in terra, data la scomodità della posizione dovuta alla
relativa mancanza di un bagno grande, ho riadattato la mia posizione. Insomma, ho passato le
ultime 2-3 ore col pc sulla tavoletta del cesso, il libro incastrato tra il bordo e il coperchio dei panni
sporchi e io, seduto a terra, davanti al cesso, con la schiena poggiata all'armadietto alle mie spalle e
le gambe piegate a mo' di L.
Lo so...sono incommentabile.

Logbook#13
Beeeene. Questa notte ho finito il quinto capitolo e ora si inizia col sesto e (pen)ultimo capitolo.
Penso che dopo questa bella dormita, nel pomeriggio comincerò a tradurre parecchio...siamo agli
atti conclusivi della storia e la cosa si fa anche avvincente.
Mi restano circa 33 pagine da tradurre (=
Buonanotte!!

Logbook#14
Oggi una giornata normale...8 pagine tradotte.
Sono quasi alla fine, anche se questo capitolo sembra infinitamente grande xD
Più faccio passi avanti, più la fine sembra allontanarsi ^^'
Beh, mi basta solo correre più veloce delle pagine del libro allora...
Vado a dormire, così domani sarò abbastanza carico per continuare Ghgh
Buonanotte!!
Logbook#15
Pagina 156. Sapete cosa significa? No? Beh, significa la fine del sesto capitolo. Il racconto in sé è
"terminato", ma restano queste 'siddette Last Pages con una specie di spiegazione finale della
vicenda e il post-finale (bellissimo, aggiungerei).
Ci ho messo ben 3 ore e...vi giuro, ho corso come un treno. Ad un certo punto sembravo quasi
impossessato, guardavo il libro, la mente recepiva le parole e intanto le dita battevano sulla tastiera
in maniera estremamente veloce =O
Insomma, restano venti pagine, ormai siamo...alle Last Pages.
Buonanotte.

Logbook16
Last Pages cominciate. Diciamo che mi mancano poco più di 10 pagine alla fine. Magnifico, no? Se
domani pomeriggio riesco a mettermi di impegno, e voglio riuscirci, riesco a completare la
traduzione e in nottata posso anche cominciare la revisione, che, ripeto, non ho idea di quanto
tempo mi porterà via. Spero massimo 2-3 notti. Ad ogni modo potete star certi che ormai una
traduzione c'è e non resta molto da aspettare. Sono molto contento, sia per me, che per tutti quelli
che potranno finalmente leggerlo...
Buonanotte a tutti ^^

Logbook#17
"Odiosi" fine settimana stracolmi di cose da fare...finalmente stanotte ho trovato qualche ora per
darmi da fare e vi informo ufficialmente che mancano poco più di tre pagine alla fine della
traduzione....traduzione che terminerò necessariamente domani pomeriggio, possibilmente subito
dopo pranzo. Così potrò dare il via ufficiale alla revisione =)
Buonanotte!!

Logbook#18
Finalmente la notizia che tutti aspettavano—il libro è stato tradotto!! Non mi resta altro che fare la
revisione. Ora mi riposo e stanotte comincerò a rileggere e correggere tutto ciò che ho scritto. Non
vedo l'ora di completarlo, manca davvero poco. Il grosso è fatto, eh sì. Ancora un piccolo sforzo...
=)
Al prossimo aggiornamento =)
Logbook#19
Oh, ecco il primo Logbook riguardo la revisione!
Finita la traduzione oggi non ho avuto tempo di cominciare la revisione, giornata piena...e anche la
notte. Quindi l'unica ora libera che mi è rimasta—quella dalle 4 alle 5 (circa)...l'ho sfruttata per
provare questo primo approccio alla revisione.
Che dire, in una mezzora abbondante ho corretto 4 pagine. In totale ne sono una settantina, ma devo
anche considerare che sono parecchio stanco e sono andato molto a rilento. In più sono anche sicuro
che andando avanti troverò sempre meno parti da correggere. Purtroppo però ho scoperto che
quest'opera di correzione è più longeva del previsto e spero quindi di riuscire a finire tutto entro la
fine della settimana ^^'
Buonanotte

Logbook#20
Bene...avevo detto che vi avrei avvisato solo una volta arrivato a metà della revisione e infatti
eccomi qui. Sfortunatamente la settimana è stato più piena del previsto e del fine settimana non ne
parliamo. Insomma, sono appena giusto a metà del libro...e spero che da domani avrò più tempo da
dedicarvi.
L'unico grosso problema che sto trovando riguarda lo stile dell'autore. Lui stesso ha adottato un tipo
di scrittura piuttosto rude e articolato, sia nella punteggiatura che nella scelta dei vocaboli. Io voglio
cercare di mantenere lo stesso stile, ma la cosa non è molto semplice...e spesso il risultato sembra
piuttosto contorto nella sua forma...ma preferisco rimanere fedele alla forma originale...almeno per
quanto le mie conoscenze linguistiche me lo permettono xP
Buonanotte =)

Logbook#The Last
Non spenderò una parola di più—Ho finito.

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