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SANMARCO
ARGENTANO SCALEA
Il presule, di cui in corso la causa di beatificazione, stato commemorato a Foggia nella chiesa di Ges e Maria che lo ha visto parroco per dieci anni
ella ricorrenza del 60 anniversario dellordinazione episcopale, stato commemorato a Foggia presso la chiesa parrocchiale di Ges e Maria che per dieci anni fu la sede dellimpegno pastorale da parroco di monsignor Agostino Ernesto Castrillo. Il 13 dicembre scorso si tenuta una solenne concelebrazione presieduta dal vescovo e alla quale hanno partecipato fra Giuseppe Tomiri, ministro provinciale dei Frati minori di Puglia e Molise: fra Gianni Gelato, religioso-parroco ed altri presbiteri diocesani; fra Alessandro Mastromatteo, postulatore della causa canonica del servo di Dio, il parroco di Pietravairano, paese dorigine di monsignor Castrillo con un folto numero di fedeli del paese campano, fra Paolino Castrillo, nipote del vescovo e suo segretario a San Marco durante il breve episcopato dello zio. Allomelia monsignor Bonanno ha delineato la spiritualit del servo di Dio appartenete alla famiglia dei Minori di Puglia, il quale da vescovo ne ha conservato la spirito francescano. Come riportato dai suoi biografi e testimoniato dal nipote fra Paolino, padre Castrillo, appena eletto vescovo si rec nella vicina San Giovanni Rotondo per chiedere consiglio a padre Pio, il quale lo rassicur trattandosi di volont di Dio, che lo associava al suo ministero di grazia, rendendolo partecipe anche della sua Croce. In modo analogo avveniva, a dire del nostro vescovo, nel 1960, quando padre Pio incontr monsignor Umberto Altomare, suo antico parroco in San Giovanni in Fiore, accompagnato dal padre, eletto vescovo ausiliare di Mazara del Vallo. In quelloccasione il frate disse al trepidante parroco: Non lo hai chiesto tu, perci accetta. nella vita non chiedere nulla e non rifiutare nulla. Lo stesso Bonanno si avvalso di questo saggio consiglio quando tre anni fa, esattamente il 7 gennaio 2011, venne nominato vescovo e destinato alla sede di San Marco, dove Castrillo fu vescovo per solo due anni.
direttoreucs@diocesisanmarcoscalea.it
mosaico
Giornata di formazione dei diaconi permanenti
onvocati da don Sergio Ponzo, delegato diocesano per il Diaconato permanente, si C sono riunito i Diaconi permanenti in Mongrassano, nella parrocchia di Santa Caterina Vergine e Martire. Dopo un momento di preghiera, si sono soffermati sul tema dellincontro: LEvangelario: significato ed utilizzo nella liturgia Eucaristica. Il Concilio Vaticano II, ha rinnovato i libri liturgici e ha permesso che venissero pubblicati nelle lingue locali. Le indicazioni di tali libri sono vincolanti e nessuno pu apportare modifiche se non seguendo liter stabilito. LEvangeliario il libro sacro che contiene solo la Parola di Ges Cristo, il libro per eccellenza del diacono. Si presenta come un libro molto bello e prezioso, con la copertina in argento o oro ed arricchito con pietre preziose. il vestito della Parola del Signore in esso contenuto, per cui qualunque preziosit adeguata allEvangeliario. Augusto Palermo
lettera al clero
l vescovo ha inviato al clero una lettera che o scorso 6 Gennaio il Comitato Organizzatore Iaccompagna il suo ultimo Decreto e la NoParrocchiale della Regina Paradisi in L ta pastorale in ordine alla piena gratuit nelRoggiano Gravina, nella persona dei dirigenti Csi lo svolgere il ministero da parte dei sacerdoti. Nella missiva tra laltro si legge: Come gi accennato da tempo, con il nuovo anno vogliamo dare una testimonianza di maggiore sobriet offrendo ai nostri fedeli i servizi ecclesiali senza chiedere alcun compenso. Sar il Signore a ricompensarci! Egli raccomanda: A chi amministra si richiede di essere fedele ( Pro. 20,6; 1 Cor. 4,12). Quali amministratori dei sacri misteri ricordiamo le parole di Pietro: () pascete il gregge di Dio affidatovi, sorvegliandolo secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo(1 Pt. 5, 13). Vogliate accogliere lunito decreto osservandolo scrupolosamente per il bene delle anime e della nostra! Luigi Borrelli, Mario Miraglia, Giulio Raddi e dellassistente ecclesiastico Don Fabrizio Ammenda, ha indetto il triangolare di calcio a 5 under 16 di partite da due tempi da 20 minuti (pi recupero), presso il campetto della parrocchia Regina Paradisi, cui sono invitati a partecipare Csi Regina Paradisi (Roggiano Gravina), Csi Sacro Cuore (San Marco Argentano) e Csi Pieve sullEsaro (SantAgata dEsaro). La manifestazione, in sintonia con la Nota pastorale della Cei Il laboratorio dei talenti, sul valore e la missione degli oratori nel contesto delleducazione alla vita buona del Vangelo, si poneva lobiettivo di promuovere lo sport con la finalit di educare allautorealizzazione, per mezzo di uno stile accogliente e senza scopi di lucro. stata disputata tra Csi S. Cuore (S. Marco A.) e Csi Pieve sullEsaro (SanAgata dEsaro), accompagnati dal proprio parroco, don Carmelo Terranova, conclusasi col risultato di 5 4 a favore dei sammarchesi. A seguire i ragazzi di Luciano Vaccaro, mister del Csi Pieve sullEsaro, hanno affrontato i padroni di casa, disputando unottima prestazione conclusasi 4 a 8 per i roggianesi. Infine lavvincente match conclusivo tra Csi Regina Paradisi (Roggiano) e Csi S. Cuore (S. Marco A.) conclusosi 5 2. La premiazione, seguita dal c.d. terzo tempo, ha visto i padroni di casa aggiudicarsi il trofeo messo in palio e ritirato dal capitano Lorenzo Aragona; mentre sono giunti a pari punteggio con la realizzazione di 5 reti ciascuno i calciatori Sirimarco Emanuele del Csi Pieve sullEsaro, a cui andato il premio di capocannoniere a motivo della minore et, unitamente a Prosperini Davide e Sollazzo Gianluca del Csi Regina Paradisi. Si , infine , aggiudicato il premio di migliore in campo, sulla base dei parametri della disciplina, abilit tecnico tattiche e gioco di squadra, il portiere della formazione santagatese Bellizzi Francesco con la media di 8.3. Fabrizio Ammenda
Nellarco di questo breve tempo egli ha raggiunto un grado di santit da piacere a Dio ed essere riconosciuto da sacerdoti e fedeli, fin dal giorno della sua pia dipartita, specialmente nelle due gemini diocesi di San Marco e Bisignano, cos come era allora configurato il territorio diocesano. Oggi, ha proseguito il vescovo, sentiamo monsignor Castrillo partecipe della Chiesa celeste, insieme con san Pio e altri santi meridionali, tra i quali la vergine e martire Lucia di cui si fa memoria liturgica: anche il padre Agostino speriamo di venerare presto sugli altari cos come attendono i suoi figli spirituali di Campania, Puglia e Calabria. A San Marco Argentano in particolare, che nella cripta della Cattedrale conserva le spoglie mortali del servo di Dio, unanime il ricordo di Castrillo, il vescovo crocifisso che nella sua vita attu quanto soleva dire il frate di Pietrelcina: Conosce veramente il Signore, chi conosce il Crocifisso!. Nella tavola rotonda che seguita alla liturgia eucaristica, stato tratteggiato Il breve e sofferto ministero episcopale del servo di Dio, durato circa due anni, dal 3
gennaio del 1954, giorno del suo ingresso in diocesi, fino al 16 ottobre 1955. Il suo episcopato fu un tempo di martirio. Celebr un solo Pontificale nellEpifania del 1954 e nellomelia deline il suo programma episcopale riassunto nel motto Amor, Iustitia, Pax. Dopo appena sei mesi dal suo ingresso, si ammal di tumore polmonare e la sua attivit pastorale fu molto limitata. Dal settembre 1954 fino alla morte, ha continuato a guidare le due diocesi, visitando anche le pi piccole parrocchie annidate in zone impervie. Non conobbe soste, n lo scoraggiava qualsiasi sacrificio: dovunque veniva invitato e dovunque era conveniente o opportuna la sua presenza, accorreva con il consueto umile e cordiale sorriso, che velava appena lintima sofferenza. Indossava quasi sempre il saio francescano, perch lo avvicinava di pi alla gente semplice e povera che incontrava. Sebbene gi ammalato e a letto, riceveva quanti chiedevano di incontrarlo e ogni giorno, celebrando in camera la Messa si immolava insieme a Ges sulla stessa Croce, soleva dire: Da vescovo devo pregare e soffrire.
Alla sua morte monsignor Raffaele Barbieri, nativo di San Marco e vescovo Cassano allJonio, nel discorso funebre, tra laltro disse: Lepiscopato di monsignor Castrillo non fu sterile ma prezioso e fecondo, a imitazione di Ges che innalz il suo trono sulla Croce e con la sua morte conquist il mondo.
Giovanissimi di Ac
nella chiesaconvento. Il coro di Aprigliano Grupa, proveniente dalla parrocchia dove per diversi anni stato parroco il nostro vescovo, ha eseguito un ricco repertorio di musiche natalizie. Questo gi il secondo anno che si svolge in San Marco Argentano il concerto dellEpifania, grazie alla sensibilit culturale del nostro vescovo, poich la musica un grande strumento di aggregazione e di riflessione. I valori cristiani dello stare insieme, aiutano ad accrescere sempre di pi il sentimento della solidariet.
convegno biblico. Capire giustizia e ingiustizia, al centro del Libro dei dodici profeti minori
DI
CARMELO TERRANOVA *
li stimoli formativi che qualificano loperato degli animatori pastorali rappresentano una priorit che caratterizza il ministero episcopale di mons. Leonardo Bonanno. Infatti oltre al rilancio delle scuole di formazione a servizio del diversificato territorio diocesano, curate dai vicari foranei, ogni iniziativa atta alla formazione suscita notevole interesse se gli uffici incaricati promuovono una sollecita e diffusa attenzione. La corresponsabilit si nutre sensibilmente della collegialit che nasce dal confronto con le persone e con la Parola di Dio. Ha destato un notevole interesse il convegno biblico tenuto a Cetraro nei giorni 3 e 4 gennaio sul tema: giustizia e ingiustizia nel Libro dei profeti
minori; evento animato magistralmente dal prof. don Vincenzo Lo Passo, apprezzato docente allIstituto Teologico Calabro e presbitero della nostra Diocesi. Lo Passo ha condotto i numerosi partecipanti, fra cui i docenti di religione per lannuale corso di aggiornamento, alla comprensione scientifica dellaspetto unitario del Libro dei Profeti minori. Infatti secondo approfonditi studi recenti i dodici profeti minori vanno studiati in una visione unitaria nel confronto con i quattro profeti maggiori. un cambiamento di prospettiva che favorisce lapprendimento di tracce tematiche, profilo che si tenuto nel riuscito convegno. Per comprendere il tema giustiziaingiustizia necessario, ha affermato lo studioso biblico, occorre superare le soglie della precomprensione
e solo successivamente accostarsi al testo biblico con umilt per studiarlo, comprenderlo e pregarlo. La giustizia di Dio si manifestata nella liberazione dalla schiavit vissuta dal popolo nellEgitto ed i profeti sono uomini di Dio che prima ricevono la Parola e poi la comunicano denunciando le trasgressioni alla Legge/Torah. In questa logica possibile comprendere il valore della Giustizia. Nel suo intervento conclusivo mons. Bonanno ha evidenziato quanto sia determinante nellambito dellevangelizzazione e della pastorale la predicazione informale che scaturisce dai buoni rapporti da tenere con ciascuno, costruendo conversazioni e dialoghi in cui si condividono e si apprezzano valori e risorse di ogni persona. uno stile che svela una pedagogia pastorale umile ed
efficace, che affonda le sue radici nella vita di grazia; un metodo che disarma ogni preconcetto ponendo al centro il mistero di Dio che nellIncarnazione dona ed offre se stesso, la sua salvezza e la sua amicizia. Possiamo riaffermare che Maria testimone e donna dellascolto che annuncia la Giustizia di Dio offrendoci il Verbo Incarnato. * vicario episcopale per la pastorale