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Corriere della Sera Domenica 9 Febbraio 2014

Cronache 19

Le immagini
Foto di gruppo Nella pagina Facebook su Concorezzo

Occupazione Il Berchet a Milano

Incontro Nella pagina dedicata a Villesse (Gorizia)

Cartolina La zona Marassi di Genova

In divisa A Lonigo (Vicenza)

Nostalgia in rete Sono migliaia gli iscritti a queste pagine

Le foto e gli aneddoti Facebook fa rivivere i ricordi di quartiere


Il fenomeno virale del sei di qui se...
Ci sono il bar e la sala giochi, il campetto e la chiesa. I soprannomi delle famiglie e i personaggi che, in paesi e rioni, sono la vera autorit (altro che sindaco): il maestro severo ma giusto, il sacerdote che giocava a calcio con i bambini, il negoziante che tutto sapeva e di tutto simpicciava. Ritratti e cartoline del passato che hanno invaso Facebook grazie alla moda del Sei di se: partita in sordina qualche settimana fa, ora sembra aver contagiato gli italiani presenti sul social. Partecipare facile: basta creare un gruppo o una pagina con il titolo Sei di se, aggiungere al posto dei puntini il nome del paese o del quartiere dove si nati e cresciuti e condividerlo con un po di amici. Pi il centro di riferimento piccolo, pi il gruppo vivace. Se le grandi citt stentano a decollare, i gruppi dei singoli quartieri invece funzionano molto bene. In qualche modo ciclico. Qualche anno fa la moda dei video is burning aveva invaso YouTube. Il concetto era simile: raccontare una citt con ironia, basandosi su riti condivisi e luoghi comuni. Oggi, su Facebook, pi che lironia sul presente funziona la nostalgia per il passato. Anche attraverso la pubblicazione di foto (e video) di anni, ma soprattutto decenni, fa. Niente a che vedere con i selfie, gli autoscatti protagonisti del social Instagram: qui, nei gruppi Sei di se le pi apprezzate e condivise sono le foto di gruppo. Che si tratti di bambini in divisa scolastica in posa insieme alla maestra o di giovani ritratti davanti al campetto prima del torneo tra rioni. Ma ci sono anche fotografie di paesaggi, per ricordare comerano una volta vie e piazze: il tipo di immagini che ogni famiglia tiema quando le ho condivise ho visto piovere i like. E tanti hanno seguito il mio esempio, racconta. Cos il gruppo quasi 200 iscritti per un paese che conta 1.500 abitanti si riempito di immagini. Anche Riccardo DAmbrosio, 28 anni, condivide su Sei serritano doc se tante immagini di Serra Pedace, borgo calabrese di mille abitanti: sono forse il contenuto che piace di pi ai circa 200 iscritti del gruppo, nato tre anni fa e tornato alla ribalta con la nuova moda. Niente scatti dantan, quelle di DAmbrosio sono fotografie del paese com adesso: I membri pi attivi sono i giovani emigrati in citt o allestero spiega perci utilizzo le foto per mostrare loro come cambia il paese. Un nuovo utilizzo di Facebook, insomma. Niente di strano: sono pagine che fanno

leva su conoscenza condivisa e senso di appartenenza. Questo, sommato ai contenuti leggeri mescolati a qualche stereotipo, spiega il successo del fenomeno. Solo italiano? No, ma probabilmente da noi funziona meglio che altrove: in fondo il fenomeno del campanilismo tipicamente nostro, spiega Donato Carriero, head of strategy dellagenzia di Internet pr Hagakure. Lo conferma anche Vincenzo Cosenza, social media strategist della societ BlogMeter: Il social si evoluto, da piattaforma di racconto della propria esistenza a luogo di incontro tra persone che fanno parte della stessa collettivit. Che si tratti di una citt, un quartiere o addirittura una strada. Un utilizzo che rimanda alle origini stesse del social, lanciato ormai dieci anni

Comera Bambini in divisa scolastica, bande comunali, paesaggi: cos si rivede comera la vita
ne nel cassetto e spesso non ricorda nemmeno di avere. Come successo a Franco Tolloi, 51 anni, che sul gruppo Sei di Villesse se condivide foto di momenti di vita comune del paese friulano, dalle prove della banda parrocchiale alle feste del patrono. Non le tiravo fuori da anni,

In Brianza A Concorezzo gli iscritti hanno organizzato una festa, si sono visti e ora gestiscono la Pro loco
fa: Fb nato proprio come strumento di rafforzamento delle relazioni pi che di scoperta di nuovi profili, continua Cosenza. Il prossimo passo, per i gruppi Sei di se potrebbe essere quello di passare dal ricordo allazione, magari facendo rivivere un centro con momenti di incontro. Cos successo a Sei di Concorezzo se, gruppo di una cittadina brianzola di 15 mila abitanti: stato fondato nel giugno scorso, a luglio i circa 2 mila membri si sono riuniti per una festa (lo scopo? Conoscersi anche fuori dal web), oggi i fondatori hanno preso in mano la Pro loco. Il gruppo su Fb esiste ancora ma, spiega il fondatore Simone Visentin, non si utilizza pi per condividere ricordi ma piuttosto per commentare lattualit e discutere di ci che succede ogni giorno nel nostro paese.
ILLUSTRAZIONE DI GUIDO ROSA

Lattore sta girando uno spot

Lalpinista bergamasco

Gelato pugliese per Richard Gere


Un gelato artigianale. la prima cosa che Richard Gere ha gustato della Puglia. Appena sceso dal suo aereo privato, ieri allaeroporto di Brindisi, lattore statunitense si diretto verso la gelateria Sandrino. La star stata subito notata dai passeggeri in partenza e in arrivo nello scalo brindisino che hanno scattato foto con gli smartphone, paparazzi improvvisati. Alcune delle immagini sono state poi postate sui social network. Poi lattore ripartito in direzione Lecce, dove ha trascorso la notte e dove si prepara per i suoi impegni professionali: la pubblicit di una bevanda destinata al mercato giapponese. Ripartir poi sempre dallaeroporto di Brindisi. Sulla pagina Facebook della gelateria scritto: Oggi Richard Gere ha gustato il gelato presso il nostro negozio, enjoy.
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Il vento sul Nanga Parbat ferma Moro


fallita, per adesso, limpresa di Simone Moro sul Nanga Parbat. A causa del forte vento che soffiava sopra i 5.500 metri di quota ieri lalpinista bergamasco e il suo compagno di cordata tedesco, David Gottler, hanno deciso di rinunciare al primo tentativo di raggiungere la vetta del Nanga Parbat, a 8.125 metri, in Pakistan. I due alpinisti sono quindi rientrati al campo base, cos come i membri della spedizione polacca che sono impegnati sulla montagna. La notizia stata riferita da Emilio Previtali, che ieri seguiva la scalata dal campo base. I due alpinisti aspetteranno adesso una nuova finestra di bel tempo per cercare di raggiungere, nei prossimi giorni, la cima del colosso del Karakorum, firmando cos la prima ascensione assoluta nella stagione invernale.
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Greta Sclaunich
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Germania Il lavoro inventato da un berlinese di 33 anni: Insieme alle partite o a Natale, gli parlo da uomo. La sociologa: Ma non chiamiamolo padre

Il pap in affitto a 7 euro lora per i figli di madri single


Domanda per le mamme single: paghereste un uomo per fare da pap a vostro figlio? A Berlino alcune si sono gi date la risposta: s, lo voglio. E cos Ricardo Strauch, 33 anni, ex imbianchino, si inventato un mestiere nuovo di zecca: il padre in affitto, sette euro lora. Non un babysitter, no; Ricardo ci tiene alla definizione del suo incarico. E alla Bild ha raccontato di avere dodici figli: tre femmine e nove maschi, et variabile da sette mesi a nove anni. Le madri sembrano contente. Quella di Tayfun, un bambino di sette anni, ha spiegato: Mio figlio sarebbe sempre circondato dalle donne, da me e dalle maestre. Ha bisogno per anche di una figura di riferimento maschile, un uomo con cui fare le cose che piacciono ai ragazzi. Il servizio del quotidiano tedesco corredato di foto che ritraggono Ricardo mentre spinge tre fratelli sullo slittino, Ricardo che ne accompagna uno a scuola, Ricardo sommerso dalle palline di gomma con un piccolo, Ricardo tra le fauci di una tigre gonfiabile con un altro. Con uno di loro ha anche trascorso il giorno di Natale. Lui il mio migliore amico, ha confessato estasiato uno dei giovanissimi protagonisti. A essere innovativo non il concetto della cura dei figli affidata agli uomini. Progetti simili, tutti tedeschi, hanno per esempio coinvolto anziani in pensione con nipoti non loro. Rientra nella stessa logica lesperienza del Pate, il padrino, una sorta di mentore che segue adolescenti in difficolt, con famiglie a rischio. Ma se in questi casi il servizio gratuito, per Herr Strauch si paga, e poi c il nome, una bella invenzione di mercato secondo la sociologa della famiglia Chiara Saraceno, che conosce molto bene la realt tedesca. Dice: Si pu vedere positivamente il fatto che laccudimento venga delegato a un uomo, significa un cambio di mentalit al quale stiamo assistendo anche in Italia, con i nuovi padri che adesso si occupano molto dei figli. Mi lascia pi perplessa la scelta del no-

Ravenna

Lopera darte stuccata


Al Mar, il Museo dellarte di Ravenna, un muratore ha stuccato un buco alla parete che in realt era unopera dellartista Eron, al secolo Davide Salvadei.

me, che trovo rischiosa: il pap in affitto non si assume, giustamente, tutte le responsabilit connesse alla genitorialit. E se poi cambiasse lavoro?. Valentina Dess, docente al Politecnico di Milano, sta crescendo da sola il suo bambino di quattro anni. Anche lei resta interdetta sulla scelta del nome. Mi sembra fuorviante, non creerei confusione. E non mi piace neppure che mio figlio diventi grande pensando che sia sufficiente pagare per avere il surrogato di qualsiasi cosa. Al contrario, non discuto su quanto sia importante che abbia una figura di riferimento maschile e allora va bene un professionista come quello raccontato dalla Bild , chiamandolo diversamente.

Per la psicologa dellet evolutiva Tilde Giani Gallino, tuttavia, quello del nome non laspetto pi importante. Basta che la madre parli molto chiaramente con il figlio e gli spieghi ogni cosa: chi si prende cura di lui qualcuno di molto importante, un amico di famiglia, ma che non rester per sempre. Sullo specifico delliniziativa berlinese, poi, conclude: Non mi sembra una cosa cos straordinaria, semmai esce dalle nostre abitudini, dalle immagini tradizionali con le quali siamo stati educati. Ma un uomo pu svolgere perfettamente il lavoro che un tempo veniva affidato alla balia. Tante volte i bambini si affezionavano pi a lei che ai genitori.

Elvira Serra
@elvira_serra
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