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Docente referente: Giuseppe Bruno

Dicembre 2013 - ANNO IV

ottobre 2013

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: Fe a c i f a r g ice e

i r e r t s i l a erica B :O a n i t r e p Co s o l o c c i P car Lo

RAIMONDA CATALIOTTI RUISI No al femminicidio!

ggi, 25 Novembre, la giornata contro il femminicidio, una realt purtroppo ancora esistente nel 2013, quando le persone dovrebbero essere persone civili, ma a quanto pare non cos. Il femminicidio? Latto pi crudele e pi stupido che luomo possa fare contro la donna, si tratta di un gesto di quegli uomini che pensano che le donne non hanno gli stessi diritti degli uomini, che non meritano di avere una vita normale, felice, che non meritano la vita.

Solo un uomo cos stupido, cos superficiale, cos orgoglioso, nel peggiore dei significati di questo termine, che si sente superiore ad una creatura senza la quale non avrebbe la vita, non avrebbe una famiglia, lamore che solo una moglie pu dare, o anche una fidanzata, o una madre. Ci preoccupiamo se i nostri capelli sono a

posto, se il nostro giubbotto di pelle non sporco, ma se vediamo che un uomo maltratta una donna, o la sgrida, o le molla uno schiaffo, cosa facciamo? Ci preoccupiamo per lei? Ci preoccupiamo di intervenire? Macch, non vogliamo rimetterci, meglio far finta di niente e tirare dritto, con la scusa di trarre fuori le cuffie dalla tasca. E anche se tiriamo dritto non potremmo chiamare la polizia? No! Ci potremmo rimettere, chiss quelluomo cos violento cosa potrebbe farci. Poi torniamo a casa e sentiamo al telegiornale donna uccisa dal marito perch sospettava di un tradimento, ricordiamo la strada, ma non diciamo niente, per qualcosa nasce in noi, rimorso, senso di colpa, chiamalo come vuoi, ma un vuoto ci riempie la stomaco e pensiamo se avessi fatto qualcosa adesso quella donna sarebbe viva; poi per per rincuorarci troviamo una scusa: vabbe ma io sono solo un ragazzino, cosa potevo fare? Cerano molti adulti in quella strada, potevano fare qualcosa loro, ma anche con questa scusa il rimorso non passa. Il fatto che tendiamo a pensare sempre a noi, non agli altri, alle conseguenze di quello che facciamo e non facciamo per gli altri. E se quella donna avesse avuto sei figli? E se anche questi fossero stati uccisi? Anche se ci fossimo posti tutte quelle domande, il pensiero era sempre rivolto a noi, alle conseguenze per noi, e questo non va bene, assolutamente: se lasciamo sole le persone, rimarremo soli, e non parlo solo nel momento di bisogno, parlo anche nei momenti felici che si vogliono passare in compagnia. Fare del male a qualcuno, nello specifico ad un donna, una cosa orribile, ma ve-

dere e far finta di niente ancora peggio, perch come dire giusto che lo faccia, non intervenendo si collabora, perch come dire continua, nessuno ti ferma perch giusto. Davvero pensiamo che sia giusto? DAVVERO? Davvero pensiamo che bisogna passare e non fare niente? E se purepensiamo che non sia giusto, davvero pensiamo che sia una cosa non tanto grave, che tanto non una cosa frequente, che una cosa di un altro mondo? Beh pensiamoci un po, magari nel nostro stesso palazzo accade che una donna viene maltrattata, per un motivo inesistente, e anche se ci fosse un motivo, nessuno merita di essere ucciso, NESSUNO! Oggi, per dire no al femminicidio, le ragazze, le donne, le bambine, dovevano indossare qualcosa di rosso; ieri avevo sparso la voce, ma nessuno mi ha ascoltata, questa cosa mi ha ferito molto, era come se dicessero non una cosa importante,

non c bisogno di manifestarlo, e molti ancora non ne sapevano niente, cosa ancora pi scioccante. Ci che pi mi ha ferito per stato il fatto di non vedere nessuna ragazza con qualcosa di rosso, o se laveva, laveva messo per caso, come se dicessero non importa se saremmo ammazzate, tanto non ci succeder. Io sembravo un semaforo rosso, maglietta, maglione e pantaloni rossi. Ci che voglio far capire che dobbiamo manifestare per questa cosa orribile, pensate se la vostra ragazza, vostra madre, vostra sorella, subisse ci, cosa fareste? Comincereste a manifestare, a ribellarvi, ma se succede ad una donna che non conoscete rimarreste impassibili, e questo non giusto umanamente, sareste peggio di quelluomo che lha uccisa, perch come se diceste continua giusto, sareste mostri, come lui, anzi peggio di lui.

Riassunto Natalizio delle puntate precedenti!

alve a tutti. Natale si avvicina ogni giorno di pi ed lora dei regali. Questanno ho deciso di regalarvi un concentrato di tutte le playlist che hanno accompagnato i miei precedenti articoli, e che in realt ne costituiscono la linfa vitale. Perch in realt i miei articoli sono un semplice riassunto della storia degli artisti di cui parlo, tutta roba che trovate su wikipedia. La parte veramente importante e alla quale dedico pi tempo sono le playlist, perch attraverso quelle che spero di farvi realmente conoscere il rock. Inutile dire che tutto ci possibile solo se voi lettori ascoltate almeno alcune delle canzoni che vi suggerisco. Vi ricordo che la mia mail spiritodelrock@gmail.com e che potete scrivermi per farmi richieste per i prossimi articoli, per commentare quelli passati o semplicemente per farvi una chiacchierata sul rock. Buone feste!.

Highway to Hell Back in Black Pinball Wizard Lo Spirito del Rock Who are You Innuendo We will rock you Sgt. Peppers lonely hearts club band Hey Jude Il rock di Capitano Uncino Sono solo canzonette

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La porta della vita

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ella Porta della vita, racconto riguardante la triste realt dellimmigrazione, scritto da Maria Elena Vittorietti, ispirata dagli articoli di Francesco Viviano e di altri giornalisti, stata realizzata anche una versione teatrale, che noi alunni del biennio del C.E.I siamo andati a vedere giorno 18 novembre, u.s. Il testo suddiviso in 6 sottotitoli, i quali alludono a ci di cui si parler nel paragrafo seguente: La verit, Il viaggio, La salvezza, Lapprodo, La bugia, e, di nuovo, La verit. Argomento centrale di ogni sottotitolo sempre la disperazione di giovani donne, uomini e bambini provenienti dalla Nigeria che cercano di scappare, ma anche questo risulter loro difficile e angoscioso. Un protagonista Austine Osajande, ragazzo di 19 anni che, come molti altri, tenta di fuggire dalla vita di stenti, di violenza e di sofferenza che aveva vissuto fino a quel momento, insieme alla sua famiglia.

La narrazione dei fatti indicati dai vari sottotitoli avviene in prima persona, e i protagonisti variano, tanto che, diverso da Il viaggio in cui protagonista il nigeriano 19 enne, lio narrante de La salvezza Asik, giovane di 36 anni. La stessa cosa si ripete negli altri quattro racconti che seguono, ma, pur essendo diversi coloro che narrano la loro esperienza, la brutalit dei fatti che avvengono e della situazione in cui sono costretti a vivere, rimane la stessa. Ma lelemento che condiziona la speranza, che si dice che sia lultima a morire, lillusione che provano questi uomini e queste donne, che, pensando di aver raggiunto la famosa isola, ringraziano il cielo di esser sopravvissuti, non sapendo che presto sarebbero stati respinti, e quindi ricondotti allinferno da cui sono provenuti, a causa del governo italiano, che essendo in difficolt, non pu accettare di ospitare nuovi immigrati, ed obbligato a ricondurli in patria.

Benedetta Lanzalaco

CHART
a cura di Tatiana Fauci ed Isabella Leto
1) La vita e la felicit Michele Bravi 2) Timber Kesha ft. Pitbull 3) The spark Afrojack 4) Rap god Eminem 5) unconditionally katy perry 6) All me Drake ft. 2 Chainz & Big Sean 7) Hold on, were going home Drake 8) Of the night Bastille 9) Talk dirty Jason Derulo 10) Ordinary love U2

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Voce ai pi grandi! IL 25 NOVEMBRE, LA ZIA FRANCA E LA BICICLETTA.

i femminicidio si parla esplicitamente in Italia solo da qualche anno. La violenza sulle donne un fenomeno agghiacciante e spesso pi vicino di quanto si possa pensare. Violenza, poi, una parola il cui significato non ha margini ben definiti. Chiunque si sia minimamente avvicinato alla pratica della nonviolenza in grado di riconoscerla in molti dei propri atteggiamenti comuni. Proprio in questi giorni, mentre si parla un po di pi di violenza sulle donne, mi capita di ricordare la mia zia Franca, sorella della mia nonna materna. Lho conosciuta? Un po. Dai racconti di mia madre. Era la sua zia preferita. Non si era sposata la zia Franca. Mia nonna, sua sorella, la pi saggia, la stigmatizzava cos: un temperamento troppo focoso. Probabilmente focoso dovette essere il padre, il mio bisnonno: pur essendo benestante, trov il coraggio di andare in America e viverci da solo, lasciando moglie e cinque figli, per tornare anni dopo ancora pi ricco. Cos ricco che come mi raccon-

tava mia nonna con orgoglio poterono comprarsi la casa del pi mafioso del paese. Ancora me la ricordo quella casa. Tre piani, una cantina piena di botti di vino grandi e piccole. Affreschi ai soffitti, mobili di una fattura tale che oggi li vedo solo nei musei. Nei miei ricordi da bambino, le poche volte che andavo a trovarla, rimanevo sempre intimidito da quella zia sola in quella gigantesca casa piena di scale. Ricordo che ad ogni figlia avevano insegnato a suonare un diverso strumento musicale. A lei era toccato il mandolino, troppo popolare, a suo dire, rispetto al violino della sorella. Quindi, dopo averlo studiato, lo seppell in una bellissima vetrinetta del suo bellissimo salotto. Io la ricordo gi molto anziana ma con dei folti capelli nerissimi come gli occhiali dalla pesante montatura e i vestiti perennemente a lutto. Viveva a Lercara la zia Franca, paese dellentroterra siciliano piccolo e provinciale. Cos provinciale che le stava stretto, mentre lei, pur signorina, anelava alla vita della citt. A Palermo ha abitato qualche anno ed ha provato a viverla come se fosse

Voce ai pi grandi!
capitale moderna ed europea proprio durante quegli anni 60 che facevano sperare tanto. Ma la zia Franca era una testa calda. E se si ha la testa calda non c capitale che tenga. Non poteva che essere cos: Palermo non poteva soddisfare la sua voglia di vivere, troppo provinciale anche lei. La bicicletta, guarda un po, la convinse che la citt non era degna di accoglierla: quel giorno, infatti, dirigendosi verso il suo posto di lavoro (lavorava la zia Franca, voleva essere indipendente lei), i maschietti del paese, evidentemente ritenendo la vista di una donna in bici insopportabile, la presero a colpi di pomodoro. La zia Franca abbandon il suo moderno appartamento nel centro della citt e torn a vivere, anzi a sopravvivere, ormai sola, nel suo grande palazzo in paese. Proprio cos. Negli anni 60, a Palermo, una donna fu presa a colpi di pomodoro, in strada, davanti a tutti. La notizia, ovviamente, non fu mai riportata da alcun giornale. Al pi la si pu considerare un aneddoto curioso. In realt, credo, la lotta per i diritti delle donne passata anche da zia Franca in bicicletta.

Luigi Menna
Noi stiamo con la Grecia (pensieri notturni da non dire, forse, ad alta voce)
gia e grande desiderio di rivedere un luogo caro e amato fin dalla mia adolescenza, che ha dato consistenza e spessore non solo alla mia formazione culturale, ma anche alla mia professione di docente di cultura classica. Questa stata la vera motivazione che inconsciamente mi ha indotto a rivedere i luoghi classici, portando con me i miei alunni e, idealmente, tutti quelli che ho educato alla cultura greca. Il momento storico ed esistenziale, quindi, non favorevole: una grande malinconia ha velato il mio sguardo. Ho ritrovato una Grecia pi moderna, con vie

ndai in Grecia, la prima volta, circa trentanni fa; negli anni successivi vi sono tornata altre volte; questa, forse, sar lultima. I recenti avvenimenti politici internazionali, la gravissima crisi economica, che ha colpito particolarmente la Grecia, hanno suscitato in me dolore e rabbia, nostal-

Voce ai pi grandi!
di comunicazione migliori, con ipermercati, grossi centri commerciali e i sempre e onnipresenti Mac Donalds e Hard Rock, ma ho ritrovato unAtene spenta, dimessa: molti negozi chiusi, locali poco frequentati, modesto traffico automobilistico, pochi turisti. Certo, il periodo dellanno scelto non dei migliori; gli altri viaggi sono stati tutti in primavera o in pieno periodo estivo, ma non credo sia sufficiente questa differenza, per rendere ragione della diversit dello stato delle cose. Mi suscita rabbia il pensiero che la Grecia, piccolo paese dellUnione Europea, che stata la grande madre della cultura occidentale, che ha dato i fondamenti della lingua e del sapere, allItalia e, attraverso i Romani, ai paesi di cultura neolatina e, per altre strade anche alla Germania e ai paesi anglo-sassoni, sia stata abbandonata, svenduta Mi viene in mente limmagine di una madre di tanti figli, allevati e nutriti con amore, che lasciano derelitta e sola chi ha dato loro la vita ed rimasta debole e senza mezzi. Mi vengono in mente alcuni versi dellelegia 3 di Solone, grande uomo politico e nomoteta, vissuto tra il VII ed il VI secolo a.C., che riform la costituzione ateniese, abol la schiavit per debiti e il codice draconiano e si allontan da Atene, in volontario esilio, per evitare tentazioni e lusinghe. Lelegia oppone il Buongoverno al Malgoverno, due astrazioni evidenti di una situazione storica che era gravissima allora, come ora, ad Atene, come a Roma e in tutte quelle parti del mondo dove non si persegue il bene collettivo, ma solo quello, meschino, personale ed egoistico. Questi i versi pi belli, che i miei alunni pi grandi ricorderanno:

La nostra citt non potr mai perire per il destino di Zeus e per volere degli dei beati, immortali; tale la sua custode magnanima, figlia di un terribile padre, che tiene sopra di lei la sua mano, Pallade Atena. Ma sono i cittadini stessi nella loro stoltezza, sedotti dalla ricchezza, che vogliono distruggere la nostra grande citt, la mente ingiusta dei capi, che per la loro violenza sono destinati a soffrire molti dolori; non sanno contenere i loro eccessi, non sanno godere la gioia nella tranquillit del banchetto ......................................................

Voce ai pi grandi!
arricchiscono persuadendosi a ti della giustizia.... compiere azioni ingiuste I sacri fondamenti della giustizia, la dea ...................................................... Dike, figlia di Zeus! Chi pu ritenere sunon risparmiano i beni sacri n perata unanalisi del genere? Sono passati pi di 2.500 anni e il mondo sempre lo quelli pubblici, stesso, maledetta auri fames! ma rubano e rapinano dalluna parte e dallaltra Quid non mortalia pectora cogis, auri sacra fames? (Virgilio). e non rispettano i sacri fondamen-

Angela Caruso
Attivit ed eventi...

cellule riuscendo a distinguerle chiaramente le une dalle altre, o come si riesca ad oti siete mai chiesti come facessero ad ottenere dellossigeno puro nel tenere energia elettrica dalla luce solare? 1800, o come si possano studiare le Queste ed altre domande hanno ottenuto una risposta durante la visita alle facolt di

fisica e di chimica, rispettivamente situate in Via Archirafi ed in Viale delle Scienze, alla quale hanno partecipato le due quarte e la quinta del liceo scientifico il giorno 10 dicembre. La visita alla facolt di fisica comprendeva una visita al museo che conserva gli strumenti utilizzati nella facolt a partire dal XIX secolo, delle spiegazioni riguardo la fisica quantistica e la sua applicazione a livello microscopico e macroscopico, e poi la presentazione di un nuovo tipo di cella fotovoltaica capace di produrre una quantit di energia fino a cento volte superiore a quel-

la prodotta da una comune cella al silicio. Per quanto riguarda la facolt di chimica, dopo aver visitato, anche in questo caso, il museo degli strumenti, abbiamo visto un nuovo metodo di osservare cellule al microscopio, attraverso luso di una proteina che rende la cellula fluorescente. Abbiamo anche visto i macchinari utilizzati per testare la resistenza di alcune sostanze alla pressione e alla tensione. stata unesperienza molto interessante, che consiglierei a chiunque, e spero vivamente che venga proposta al pi presto unesperienza simile.

Luigi Scurto
Vuoi inviare anche tu un articolo, una poesia, un disegno o una fotografia? Invia tutto alla mail koinecei@hotmail.it, ti aspettiamo!

A cura di Eleonora Bottino


Natale siamo tutti pi buoni e dobbiamo essere pi felici! Se avete bisogno di un aiuto ecco qua una costata al cioccolato per tirarvi su il morale! INGREDiENTi: - Una pasta frolla al cioccolato - Un vasetto da 200gr. di confettura di more (oppure scegliete un frutto che piace a voi) - Frutti di bosco sciroppati PREpARAZiONE: - In una teglia, ungete e cospargete di cacao. - Preriscaldate il forno. - Stendete la pasta frolla, se possibile fatela

molto larga e vedete come sta nella teglia: meno rattoppamenti fate, meno si spaccher in forno durante la cottura =D I bordi laterali devono essere ricoperti, e tagliate la pasta in eccesso. - Versate la confettura dentro, rendete tutto omogeneo, e arrotolate i bordi su se stessi. - Al centro mettete ci che vi pare: fate le classiche stricioline, oppure il cuore come noi, o se volete mettere il seguito della frutta lasciate vuoto. Sbizzarritevi voi! - Infornate per circa 20-30minuti, o finch comunque non vedete che la pasta pi dura e la confettura non ha delle bolle. - Decorate a piacimento =D

ella rubrica di questo mese ho deciso di parlare nuovamente del vestiario femminile, dato che gi in poche settimane il clima cambiato. Possiamo iniziare a mettere sin da adesso maglioni, cappelli e sciarpe pesanti. Questanno linverno arrivato presto! Ho deciso di mettere una foto formata solamente da diversi tipi di sciarpe per farvi vedere alcuni modelli carini secondo me e di diverso genere. In unaltra foto, come vedete, sono presenti gli stivali Ugg, stivali che in questi ultimi anni, come sapete, sono molto di tendenza, e tra laltro anche comodi e caldi. Come abbinamento vi ho messo solamente un completo femminile basato su tonalit chiare (beige e bianco).

Sulla Moda

Questo mese voglio parlarvi di moda. Se aprite un comune dizionario italiano, vi dar una definizione simile a questa: usanza pi o meno mutevole secondo il gusto prevalente, che simpone nelle abitudini, nei modi di vivere e specialmente nelle forme del vestire; cercando lo stesso vocabolo in lingua inglese, invece, tra i vari significati, potrete leggere: make into a particular form. Recentemente, su questo giornalino, stata aperta una rubrica di moda... colgo loccasione per scrivere anchio qualcosa del genere. Sembra che la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze interpretino la parola moda in termini di abbigliamento come di qualsiasi altra cosa, allo stesso modo del dizionario italiano. A me, invece, piace pensare in inglese. Sono una che odia i pregiudizi, le imposizioni e la monotonia, amante piuttosto dellestrosit e di stravaganze varie... Secondo me fashion non sinonimo di popolare; la moda per come la intendo io creativit, una forma darte, realizzare il proprio stile, libert di esprimersi e farsi notare. Molti seguono la moda per mescolarsi alla massa, sentirsi protetti da critiche e giudizi negativi. Moda non questo; ci che indossate dovrebbe riflettere la vostra personalit, non essere un insieme di idee di altra gente. Per essere veramente belli bisogna innanzitutto credere in se stessi, sentirsi forti e sicuri di quello che si , delle proprie azioni e delle proprie scelte. Imitando i modelli trasmessi dai popolari, non fate altro che nascondervi dietro ci che non vi appartiene. Dior dice che: Il segreto della bellezza consiste nellessere interessante; nessun tipo di bellezza pu essere attraente senza essere interessante. Vi sentite interessanti seguendo tutti gli stessi modelli, o siete praticamente indistinguibili dagli altri? La moda creare e ri-creare, e non mai la stessa. Il mondo cambia e nessuno pu dirci come vestire perch anche la moda si trasforma, volubile, si arricchisce giorno dopo giorno esattamente come ciascuno di noi.

ari studenti e studentesse,

La moda ci che uno indossa. Ci che fuori moda ci che indossano gli altri. Oscar Wilde

cit. David Bowie: Certe volte non mi sento una persona. Non sono che un insieme di idee di altra gente.

Penni Bruce

Voi ci vivreste in una citt senza libri?


teressava lisola. Fino a novembre infatti i lampedusani nondisponevano di una biblioteca. Da luglio a novembre per qualcosa cambiato. La provocazione del sindaco ha infatti mosso centinaia di persone a donare gratuitamente libri usati o offerte

questa la domanda provocatoria posta dal sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, al pubblico di Twitter, in un post del mese di luglio. Dietro questa domanda cera la segnalazione di un problema che fino a pochi mesi fa in-

per costruire una biblioteca rivolta innanzitutto ai bambini e ai ragazzi dellisola. Liniziativa ha riscosso un grande successo non solo in Italia ma anche in gran parte dellEuropa. A settembre erano pi di 400 le scatole contenenti migliaia di libri di ogni genere, con allegati bigliettini augurali. La nuova biblioteca che comprende oggi molti generi letterari, dai romanzi alle fiabe per bambini, dispone anche di una sezione dedicata al fenomeno dellimmigrazione e al Mar Mediterraneo. Inoltre, si provveduto alla realizzazione di una selezione internazionale di silent book, ovvero di libri con sole immagini, finalizzati ad annullare le barriere linguistiche e culturali di bambini

e ragazzi di diverse origini e a favorire cos un apprendimento facile, veloce e cooperativo.Lampedusa ha di certo ancora tanti problemi da risolvere ma gli isolani sono capaci di guardare oltre. Sappiamo bene infatti che lisola uno degli approdi pi frequenti degli sbarchi di centinaia di migliaia di migranti, provenienti prevalentemente dallAfrica, che necessitano di sostegno materiale e psicologico. Questa notizia, tuttavia, non solo ci mostra chiaramente lo spirito di solidariet e generosit dei lampedusani, ma anche un segnale di come lunione fa la forza e di come la fiducia e la speranza possano portare al cambiamento!

Federica Palazzolo
Lettera di unextracomunitaria ad un amico siciliano (di Benedetta Lanzalaco)

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aro Giacomo, Sono Sarah, la ragazza che hai appena conosciuto e della quale non sai molte cose, che ti sto per raccontare nelle righe seguenti. Era una di quelle notti afose, in cui tutto sembrava fermo, immobile, una di quelle notti, in cui il tempo scorre lento, anzi lentissimo, in cui vorresti che tutto finisse. Era il 25 luglio, linizio del mio lungo e faticoso viaggio, iniziato in Uganda, da Kampala, vicino le sponde del Vittoria, fino a Lampe-

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dusa, in Sicilia. Volevo proprio che tutto finisse. durato a lungo, come se nel mentre fosse passato un anno, ma erano solo passati 40 giorni, in cui la mia vita e quella dei miei compagni era stata posta in bilico, continuamente da una parte allaltra del barcone: o dentro, o fuori, o vita, o morte. Il viaggio partito dal capoluogo, abbiamo camminato con interruzioni, durante il percorso molte sono state le difficolt che abbiamo dovuto affrontare: un bimbo che, stremato dalla sete, ha bevuto acqua sporca, andando incontro alla dissenteria, mia cugina, Sarita, ha perso i sensi, e, infine, nel deserto una donna incinta ha dovuto partorire, assistita da un medico che era in viaggio, che, fortunatamente, aveva il materiale per soccorrerla. Siamo arrivati al deserto grazie a qualche mercante, che, di passaggio, ci ha trasportati, per il resto ci siamo dovuti accontentare di un misero accampamento di latta abbandonato, in Kenya, a Nairobi, un po troppo ristretto per 20 persone. Eravamo fortunati, per la norma 20 profughi erano davvero pochi. Anche nel deserto abbiamo sofferto: avevamo fame e sete, ognuno di noi avr perso almeno 10 kg. Superato il deserto, abbiamo raggiunto le coste libiche, molti non sono riusciti a scappare, perch feriti gravemente o moribondi, io s, ce lavevo fatta, e con me anche Sarita. Tutta la mia famiglia lavevo persa, eravamo sole, io e mia cugina. Il viaggio dalla Libia a Lampedusa stato breve, in confronto al precedente. Anche qui morti e dispersi in mare. Una tragedia. In lontananza, quando eravamo ancora in viaggio, vedevamo lisola tra la nebbia, ci sembrava di sognare, come un miraggio, unillusione, tanto che piansi di commozione, dato che ce lavevamo fatta, dopo tanto dolore, cero riuscita. Ci sistemarono in alcuni centri di accoglienza, poi ho raggiunto Palermo e ti ho incontrato. Nonostante abbia legato subito con te, ed essendo passati quattro mesi, non sono riuscita a raccontartelo guardandoti negli occhi. Provo ribrezzo, rabbia e dolore, nel ricordare la mia fuga, non stato facile scrivertelo, e quando ci vedremo potr finalmente riabbracciarti, sapendo di averti raccontato anche questo grande segreto. A presto Sarah

a un po di anni, ormai, una serie di videogiochi ha colto molti fans trasportandoli in citt darte e storiche meravigliose quali Roma, Venezia, passando per il Medio Oriente, arrivando fino in America... Si parla della serie di Assassins Creed. Dal primo titolo della saga, il giocatore si immerge in una perfetta rappresentazione del passato, in citt mozzafiato, come ad esem-

pio Damasco o Gerusalemme, da esplorare in totale libert con abilit di parkour (decisamente utili, data lassenza di ascensori) che permettono al giocatore di arrampicarsi e muoversi liberamente da un palazzo allaltro. Uno dei punti di forza, seppure ben discussa, la trama. Essa segue le avventure di un giovane, Desmond Miles, che viene a trovarsi al centro di una guerra che dura

da secoli e secoli tra assassini e templari. I templari vogliono impadronirsi di alcuni antichi manufatti mistici e preziosi, e la chiave di volta di tutto lanimus, macchi-

nario per mezzo del quale Desmond pu rivivere i ricordi dei suoi antenati che, caso vuole, sono i detentori dei segreti di questi manufatti, e pi verranno alla luce indizi utili, pi la trama si complicher. Come il titolo suggerisce, il giocatore impersona un membro della confraternita degli assassini (sempre un antenato di Desmond) e per avanzare nei ricordi racchiusi nel DNA di Desmond, e quindi alla scoperta di indizi preziosi, si deve proseguire la vita dellassassino (di turno) svolgendo missioni che spaziano dallassassinio di personaggi scomodi o cattivi, al pedinamento, o addirittura, fomentare una rivolta o prendere parte ad una guerra. Da come si pu facilmente intuire, la storia una parte fondamentale e veramente emozionante del gioco, costellata da innumerevoli missioni, sempre diverse luna dallaltra. Un altro aspetto decisamente interessante, come sopra citato, sono le ambientazioni. Il primo capitolo della saga ambientato nel Medio Oriente, dal secondo si cambia personaggio e si potranno esplorare citt a noi molto conosciute in quanto italiane, come Roma, Firenze e Venezia, fino ad arrivare al terzo capitolo, in cui si cambia ancora personaggio, ed anche (udite udite) continente. Infatti in AC 3 si catapultati proprio agli albori degli Stati Uniti d America, e si potranno conoscere personaggi di spicco dellepoca quali George Washington, formula non nuova nella serie, infatti nei capitoli precedenti si era fatta la conoscenza, ad esempio, di Leonardo Da Vinci, Lorenzo De Medici, di qualche sultano e di molti altri personaggi storici realmente esistiti. Questa serie nel tempo si sviluppata, migliorando ed aggiungendo sempre nuove meccaniche, raggiungendo nel quarto ca-

pitolo, uscito solo pochi mesi fa, livelli di epicit e divertimento mai visti. Tutto ci in pieno stile piratesco, infatti il gioco ambientato nei Caraibi, agli albori della pirateria, per intenderci al tempo dei terribili pirati quali Barbanera, e... impersoneremo proprio un pirata (sempre facente parte della confraternita e antenato di Desmond) e tramite un vascello potremo esplorare i Caraibi, per terra e per mare, ed anche il fondo del mare! Infatti potremo tuffarci e magari raggiungere qualche tesoro sommerso, perduto da un veliero naufragato o addirittura arpionare e catturare creature marine. Con questo nuovo capitolo, la serie di Assassins Creed raggiunge nuove vette, superando di gran lunga il - non molto apprezzato - AC 3, con una grafica curata e fluida sia su Ps3 e Xbox 360 che su console di nuova generazione, con personaggi pieni di carisma (sono tutti pirati, hanno carisma da vendere! Arrrgh!) ed un multiplayer

che, di anno in anno, si arricchisce sempre di pi, e dal momento del suo lancio su AC Brotherood ha solo aumentato il successo. Ricapitolando, la saga di Assasin s Creed ci regala da anni un mix tra esplorazione, combattimenti, intrighi e avventura, il tutto condito da una trama decisamente originale ed ambientazioni mozzafiato, con una evoluzione di anno in anno che ci invoglia sempre di pi ad esplorare, comodamente da casa nostra, citt e paesi lontani, e imponendoci dolcemente qualche lezione di storia. In conclusione Assassins Creed una delle migliori saghe videoludiche sviluppate negli ultimi anni e la redazione di Koin non pu che lodare questa serie che ha riscontrato da sempre voti e punteggi alti in recensioni di tutto il mondo e ottime accoglienze dal pubblico. Fatemi sapere che altri giochi vorreste recensiti e cercheremo di soddisfarvi. Al prossimo mese!!!

Riccardo Ragno

Ci che un uomo pu inventare, un altro pu scoprire.


Sir. Arthur Conan Doyle

Scopri le soluzioni degli indovinelli nella pagina successiva ed inviaci la tua risposta! la mail sempre la stessa: koinecei@hotmail.it

(Rubrica a cura di Michele Saitta & Paolo Gitto)

SOLUZIONI AGLI INDOVINELLI DEL NUMERO PRECEDENTE

1. sposto cinque litri dal recipiente alla pentola quindi ho 3 litri nel recipiente e 5 nella pentola 2. sposto 3 litri di latte dalla pentola alla brocca cos ho 3 litri nel recipiente, 2 nella pentola e 3 nella brocca 3. Sposto il latte della brocca nel recipiente e ho cos sei litri nel recipiente e 2 nella pentola 4. Metto il latte della pentola nella brocca cos ci saranno 6 litri nel recipiente e 2 nella brocca 5. Sposto 5 litri dal recipiente alla pentola e ottengo 1 litro nel recipiente, 5 nella pentola e 2 nella brocca 6. Verso un litro del latte della pentola nella brocca e ottengo 1 litro nel recipiente, 4 nella pentola e 3 nella brocca 7. Sposto i 3 litri della brocca nel recipiente e cos avr finalmente diviso il latte in parti uguali

Indovinello numero uno:

Avremo in una 100% probabilit nellaltra 48% per cui in tutto avremo circa 3 probabilit su quattro di uscire una pallina bianca

Indovinello numero due: In una scatola una bianca e nessuna nera nellaltra tutte le palline rimaste Indovinello numero tre: 40 minuti Indovinello numero quattro: 8 giorni

Indovinello numero uno:


1) Tre madri, aventi due figlie ognuna, le portano al cinema e riescono a sedersi tutte nonostante ci siano solo 8 posti, come fanno?

Indovinello numero due:


2) Cos che si getta quando serve e si raccoglie quando non serve pi?

Indovinello numero tre:


3) Ci sono dieci colonne costituite da dieci monete ciascuna. Una colonna costituita da monete tutte false, ma non sapete quale. Conoscete il peso di una moneta buona e sapete che una moneta falsa pesa un grammo in pi del dovuto. Utilizzando una bilancia a normale, qual il numero minimo di pesate necessarie ad individuare la colonna di monete false?

Indovinello numero quattro:


4) Un traghettatore deve trasportare da una riva allaltra di un fiume un lupo, una capra e dei cavoli utilizzando una barchetta, su cui pu trasportare soltanto una cosa alla volta. Se portasse per primi i cavoli, il lupo divorerebbe la capra. Se pensasse a trasportare via il lupo, la capra mangerebbe i cavoli. Come far?

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