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Lamplificatore operazionale

Claudio CANCELLI

Ed. 1.0

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Febb. 2012

Lamplificatore operazionale Indice dei contenuti

1. L'amplificatore..................3 2. L'amplificatore operazionale - Premesse teoriche...................5 3. Circuito equivalente ...5 4. Caratteristiche di un AO ideale....6 5. Caratteristiche dell'AO reale ......7 6. L'amplificatore operazionale ad anello aperto.....7 7. Amplificatore in configurazione invertente.. ....9 8. Amplificatore in configurazione non invertente.11 9. Sommatore invertente..13 10. Sommatore non invertente....15 11. Amplificatore differenziale.....17 12. Buffer o Inseguitore di tensione......19 13. Convertitore corrente-tensione.....20 14. Integratore reale.21 15. Derivatore ideale....22

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Lamplificatore operazionale

1. L amplificatore
Lamplificatore un dispositivo in grado di aumentare lampiezza di un segnale senza alterarne la forma donda (lamplificatore si dice lineare quando ad un segnale dingresso sinusoidale lamplificatore produce un segnale duscita sinusoidale, come da figura 1); gli amplificatori elettronici sono costituiti da uno o pi elementi circuitali attivi e da una sorgente esterna di energia. Gli elementi attivi (transistor, amplificatori operazionali) che costituiscono un amplificatore sono i dispositivi che sfruttano la sorgente di energia esterna per pilotare il basso segnale di ingresso per incrementarlo e renderlo disponibile al carico con una potenza maggiore. Si ribadisce il fatto che un amplificatore per funzionare ha sempre bisogno di una sorgente esterna di energia, detta alimentazione.

Figura 1- Amplificazione Si definisce amplificazione di tensione di un amplificatore il rapporto tra lampiezza del segnale in uscita e lampiezza di quello in ingresso, mentre si definisce guadagno in dB il rapporto tra lampiezza del segnale in uscita e lampiezza di quello in ingresso espresso in dB:

Vu A = Vi
V

G = 20 log
v

Vu Vi

Se la grandezza di riferimento la potenza, avremo:

A =
P

Pu Pi

G = 10 log
P

Pu Pi

Una delle comodit della notazione in decibel che se un segnale attraversa due o pi dispositivi in cascata, il guadagno complessivo in decibel dato dalla somma dei singoli guadagni espressi in dB (sulla base della regola del prodotto del logaritmo log x*y = log x + log y).

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Se osserviamo il comportamento in frequenza di un amplificatore, nel caso ideale, avremo una risposta in frequenza che ha ampiezza costante pari al guadagno in ampiezza (vedi figura 2). Nel caso in cui il guadagno Gamp sia costante con la frequenza, lamplificatore non introduce la distorsione in ampiezza.

Figura 2 - Guadagno di un amplificatore ideale Un amplificatore reale, amplifica solo in corrispondenza di una determinata banda di frequenze: il parametro caratteristico la larghezza di banda data dalla differenza tra la frequenza f2 (frequenza di taglio superiore) ed f1 (frequenza di taglio inferiore) che sono le due frequenze alle quali il guadagno di potenza si riduce si 3 dB rispetto al valore massimo 1 . La frequenza di taglio inferiore pu anche essere zero nel caso degli amplificatori in continua, mentre la frequenza di taglio superiore limitata dalle condizioni di non idealit dei circuiti, in particolare delle capacit parassite.

Figura 3 - Amplificatore reale Con riferimento alla figura 3, f0 prende il nome di frequenza di centro banda, mentre B= f2 f1 la banda a 3 dB dellamplificatore. In questo caso, con un guadagno che varia in funzione della frequenza, lamplificatore distorce in ampiezza (amplifica in modo diverso le varie componenti sinusoidali).

In valore assoluto le frequenze le taglio corrispondono alle frequenze in corrispondenza delle quali il valore del guadagno il 70 % del valore massimo.

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2. L amplificatore operazionale - Premesse teoriche


Un Amplificatore Operazionale un amplificatore differenziale utilizzato in elettronica per realizzare molte funzioni (dalle operazioni aritmetiche, a funzioni complesse, tipo il logaritmo, lintegrale, la derivata, etc.). Il nome operazionale dovuto al fatto che con esso possibile realizzare circuiti elettronici in grado di effettuare numerose operazioni matematiche: la somma, la sottrazione, la derivata, l'integrale, il calcolo di logaritmi e di antilogaritmi, etc. Al giorno d'oggi l'amplificatore operazionale , in genere, costruito in un circuito integrato. Il circuito presenta due ingressi: uno definito invertente, indicato con il simbolo -, l'altro definito non invertente, indicato con il simbolo +, ed una uscita. Dal punto di vista costruttivo, l'amplificatore operazionale pu essere anche realizzato con transistor bipolari bjt oppure mosfet. Il simbolo elettrico elementare di un amplificatore operazionale consiste in un triangolo isoscele che presenta due ingressi V+ detto ingresso non invertente e V- detto ingresso invertente. Il dispositivo presenta sul vertice destro del simbolo una linea di uscita Vo. Inoltre sono presenti i due collegamenti allalimentazione Vcc, denominata alimentazione duale. In Fig. 4 riportata anche la pedinatura dellintegrato 741. Il pin 2 lingresso invertente (-), mentre il pin 3 lingresso non invertente (+). I piedini di alimentazione sono il 4 (-Vcc) e il 7 (+Vcc). Il pin 8 non collegato.

Ingresso Invertente

Output

A
+
Ingresso non Invertente

Figura 4 Simbolo dell'A.O.

Figura 5 - AO 741

3. Circuito equivalente
In figura 6 riportato il circuito equivalente di un amplificatore operazionale, dove: Ri, la resistenza di ingresso, ossia la resistenza presente tra lingresso non invertente e lingresso invertente; Ru, la resistenza di uscita, ossia la resistenza misurata tra il morsetto duscita e massa quando in ingresso la tensione applicata Vi uguale a zero; Ad, lamplificazione differenziale, come rapporto tra la tensione di uscita Vu e la tensione di ingresso Vi.

Vi Vu

Figura 6 - Circuito equivalente

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4. Caratteristiche di amplificatore operazionale ideale


Lamplificatore operazionale viene considerato ideale quando presenta le seguenti caratteristiche: Ad - Amplificazione di tensione a catena aperta, infinito. Ri - Resistenza dingresso infinita. Con una resistenza dingresso infinita lamplificatore operazionale non assorbe corrente (Ii = 0) e non permette alleventuale generatore di tensione in ingresso di generare potenza. Ru - Resistenza duscita nulla, uguale a zero. La resistenza di uscita nulla evita che il carico influenzi i parametri delloperazionale, permettendo allamplificatore di comportarsi come un generatore ideale di tensione. B = f2 f1 Larghezza di banda infinita. La banda passante B infinita implica che lamplificatore operazionale amplifica tutti i segnali con lo stesso guadagno indipendentemente dal valore di frequenza, inclusa la componente continua Insensibilit alla temperatura Un amplificatore operazionale con le caratteristiche ideali quando utilizzato ad anello chiuso far in modo che il rapporto tra segnale di uscita e segnale di ingresso sar indipendente dalle caratteristiche dello stesso e dipender solo dai componenti esterni. Di questi circuiti ci interessa, normalmente, conoscere il guadagno, la resistenza d'ingresso e quella d'uscita. Valutiamo in modo approssimato il comportamento del circuito. Per far ci assumiamo che

A
d

Ii

Vi Vu

Fig. 7 Circuito equivalente

Allora si avr:

Vi =
n lecito considerare

Si noti che tali approssimazioni sono valide solo per il funzionamento in zona lineare, in quanto, al di fuori di essa, non pi possibile trovare un fattore di proporzionalit fra Vi e Vu

Vu 0 Ad

Ii =

Vi 0 Ri

A = .
d

Queste approssimazioni sono molto usate sia in sede di progettazione sia di analisi dei circuiti e, solo se necessario, si proceder ad un calcolo pi rigoroso.

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5. Caratteristiche di amplificatore operazionale reale


Nella pratica i valori di impedenza, cos come la banda passante e la frequenza massima di lavoro, sono determinati dalle caratteristiche costruttive dei singoli modelli di circuiti integrati. L'amplificatore operazionale un dispositivo integrato che ha le seguenti caratteristiche: 1. Ha un elevatissima amplificazione ad anello aperto Ad, (105 106 ) equivalente ad un guadagno in banda passante di un centinaio di Db. 2. Ha una elevata resistenza di ingresso (almeno 1M); ci significa che i morsetti di ingresso assorbono poca corrente (Ii molto bassa dellordine dei A). 3. Ha una bassa resistenza di uscita (da pochi ohm a un centinaio di ohm ); questo comporta che la tensione di uscita dipende poco dal carico. 4. Ha un prodotto amplificazione a centro banda per larghezza di banda , il GBW, abbastanza elevato (orientativamente dal MHz in su); la banda passante ad anello aperto per stretta per via dell'elevata amplificazione ad anello aperto. Nel tipo 741, ad esempio, la larghezza di banda ad anello aperto solo una decina di Hz.

6. L Amplificatore differenziale ad anello aperto


Si definisce amplificatore differenziale un amplificatore capace di fornire alla sua uscita un segnale pari alla differenza,eventualmente amplificata, di segnali ai suoi due ingressi. Amplificatore di questo tipo si pu cos schematizzare:

Vu=Ad*(V1-V2)
Lamplificatore differenziale si pu cos rappresentare come riportato in figura 8. COMPARATORE Il comparatore un circuito che confronta due segnali applicati ai due ingressi, di cui uno viene preso come tensione di riferimento, cio di confronto. L'uscita fornisce un valore alto o un valore basso, secondo il risultato del confronto.

Figura 8 - Amplificatore Operazionale


Vu

Loperazionale ad anello aperto si pu utilizzare come comparatore in due differenti modalit (Fig. 9): in configurazione invertente il segnale dingresso V applicato sullingresso invertente confrontato con la massa: se V2 positivo luscita Vcc mentre se V2 negativo luscita Vcc (figura a lato). Nel caso di amplificatore differenziale in modalit non invertente se V1 positiva, luscita Vcc, se V1 negativa luscita -Vcc. Per entrambe le configurazioni il comparatore prende il nome di rivelatore di zero.

V2

Figura 9 Rivelatore di zero invertente e di zero non invertente

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Per realizzare un comparatore con tensione di riferimento diversa da zero, basta collegare un generatore di tensione al morsetto non invertente, secondo lo schema. Se V2 maggiore della tensione di riferimento Vr , Vu negativa, mentre se V2 minore della tensione di riferimento Vr, Vu positiva.
Vu

V2 V2

Figura 11 -Curva Vu-V2

Figura 10 Rivelatore di soglia invertente

Esempio: Dato il circuito sottostante (Comparatore invertente ) il segnale dingresso rappresentato nel grafico a destra.. Riportare il grafico della tensione di uscita.
12.50 V

vin
1kHz

+12v Vcc + UA741

7.500 V

Vout
RL

2.500 V -2.500 V -7.500 V

-Vcc -12V

-12.50 V 0.000ms

1.000ms

2.000ms

Il comparatore anche chiamato rivelatore di zero o anche rivelatore di attraversamento dello zero (zero crossing detector ).

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7. Amplificatore in configurazione invertente


A Iin

Iin

Figura 12 - AO in configurazione invertente

Lamplificatore operazionale utilizzato nella connessione invertente, quando la tensione in ingresso Vi applicata sul morsetto contraddistinto dal segno tramite la resistenza R1 . Nell'amplificatore invertente il segnale in uscita viene sfasato di 180 rispetto all'ingresso ( il significato del segno meno). Il rapporto tra tensione di uscita e tensione di ingresso uguale a:

Vo R A = = Vin R
V

In valore assoluto lamplificazione pu essere maggiore di 1 (amplificatore) se R2 > R1 (guadagno in dB positivo) o minore di 1 (attenuatore) se R2 < R1 (guadagno in dB negativo). Se amplificatore, nel caso di segnale sinusoidale in ingresso luscita risulter una sinusoide di ampiezza maggiore e sfasata di 180. Il punto A detto punto di Massa virtuale in quanto, poich la tensione Vs uguale a zero, il PIN 2 allo stesso potenziale del PIN 3 e quindi virtualmente a massa. La conseguenza che la corrente che percorre la resistenza R1, Iin, percorrer la
Vo

Figura 13 - Amplificazione

resistenza R2 evitando lingresso invertente delloperazionale. In figura 14 riportato il grafico della funzione Vo in funzione di Vin, dal quale si desume che con Av costante il grafico definito da una retta con pendenza negativa, il cui coefficiente angolare pari al valore dellamplificazione.

Vo

A <0

Vin

A<0

Vin

Figura 14 - Curva Vo in funzione di Vin

Figura 15 -Curva reale

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In figura 15 riportato sempre il grafico della funzione Vo in funzione di Vin, ma riferito alla situazione reale, che limita la tensione di uscita ad un valore che non pu essere superato (condizioni di saturazione) in corrispondenza del quale non valgono pi le condizioni di linearit.

Esempio: Calcolare il guadagno del circuito in figura con R1 = 470 K ed R2 = 4700 K. Vale

Av =

R2 4700 = = 10 R1 470
= 20*log 10 = 20*1 = 20 dB

da cui:

Gv

dB

= 20 log Av

Esempio: Un amplificatore invertente realizzato con AO come in figura. Sono noti: R1 = 10 K , R2 = 470 K , V = 2 mV. Si calcoli lamplificazione, il guadagno in decibel, la resistenza di ingresso, la corrente di ingresso e la tensione di uscita. Av = - R2 /R1 = - 470 * 103 /10*103 = -47

Gv = 20 log Av = 20*log 47 = 20*1,67 =


dB

Iin

33,4 dB Ri = R1 = 10 K Iin = Vi /Ri = Vi /Ri = 2*10-3 /10*103 = 0,2 * 10-6 = 0,2 A Vu = Vi * Av = 2*103 *(-47) = - 94 mV

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8. Amplificatore in configurazione non invertente


Ci che rende un amplificatore operazionale non invertente, il fatto che la tensione in ingresso Vi applicata sul morsetto contraddistinto dal segno +. Nell'amplificatore di tensione non invertente la fase del segnale uscente corrisponde a quella del segnale entrante. Nel caso di Iin segnale sinusoidale in ingresso lamplificatore presenter in Figura 16 - AO in configurazione non invertente uscita un segnale sinusoidale amplificato ed in fase. La corrente di ingresso, Iin, uguale a zero dato che la resistenza dingresso delloperazionale tendente ad infinito. Il guadagno dell'amplificatore il rapporto tra la tensione di uscita e la tensione di ingresso, che sempre maggiore o uguale a 1 (amplificatore) ed determinato dal valore delle resistenze che costituiscono un partitore di tensione, secondo la formula:

Vo R A = = 1+ Vin R
V

In figura 17 riportato il grafico della funzione Vo in funzione di Vin, dal quale si desume che con Av costante il grafico definito da una retta il cui coefficiente angolare pari al valore dellamplificazione, maggiore o uguale ad 1. In figura 18 riportato sempre il grafico della funzione Vo in funzione di Vin, ma riferito alla situazione reale. La tensione di uscita infatti non pu superare la tensione di alimentazione quando Vo vengono raggiunte le +Vpower condizioni di saturazione per le quali non valgono pi le condizioni di A>=1 linearit.
Vin

Vo

A>=1 Vin

Figura 17 Curva Vo in funzione di Vin


-Vpower

Figura 18 - Curva reale

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Esempio: Per lamplificatore non invertente riportato in figura, sono noti: R1 = 10 K , R2 = 3,3 K , Vin = 10 mV. Si calcoli lamplificazione, il guadagno in decibel, la tensione di uscita. Av = 1+ R2 /R1 = 1+ 3,3 * 103 /10*103 = 4,3

Gv = 20 log Av = 20*log 4,3 = 20*0,63 =


dB

12,7 dB Vu = Vin * Av = 10 mV*10-3 *4,3 = 43 mV

Esempio: Si ottenga unamplificazione uguale a 3,6 facendo uso di un amplificatore non invertente. Poich Av = 1+ R2 /R1 = 3,6 risulta Quindi R2 = 2,6 * R1 Con R1 = 3,3 K risulta R2 = 2,6 * 3,3 K = 8,6 K R2 /R1 = 3,6 -1 = 2,6

Esempio: Progettare il circuito in figura in modo che il guadagno in tensione sia di 45 dB.

Deve risultare che Gv sia uguale a 45 dB.


45 20

Poich

Gv = 20 log Av = 45
dB

si ricava

Av = 10 = 10

2 , 25

= 177,8

Fissato il valore di R1 = 3,3 K si ricava 177,8 = 1 + R2/3,3K da cui R2/3,3K = 176,8 e infine R2 = 584 K

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9. Sommatore invertente
Il sommatore invertente effettua loperazione di somma delle tensioni di ingresso in modo pesato. Il circuito riportato in Fig. 19.

Figura 19 - Sommatore invertente

OUT

V V V = R + + ... + R R R
1 2 f 1 2

Il segno meno indica che il sommatore invertente. Se tutte le resistenza sono uguali tranne la resistenza di riferimento, ossia:

R1 = R2 = ... = Rn
si ottiene:

V =
OUT

R (V + V + ... + V ) R
f 1 2 n 1

Se poniamo Rf = R1 = R2 == Rn possiamo notare che il segnale di uscita uguale alla somma dei segnali di ingresso cambiata di segno:

OUT

= (V + V + ... + V
1 2

Nel caso in cui ci siano tre segnali in ingresso e si voglia ottenere la media aritmetica, cambiata di segno, sufficiente porre R1 = R2 = R3 = 3Rf, cos che:

V =
out

V +V +V 3
1 2

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Esempio: Facendo uso di un AO utilizzato come sommatore invertente si realizzi la seguente funzione: Vu = - 3V1 0,4*V2 V3

V1 V2 V3

3 0,4 1

Vu

Si faccia riferimento alla figura 9. Risulta: Vu = - (3V1 + 0,4*V2 + V3 ) Dovra risultare Rf/R1 = 3; Rf/R2 = 0,4; Rf/R3 = 1

Fissato il valore di Rf = R3 = 33 K , si ricava facilmente: R2 = Rf/0,4 = 33 K /0,4 = 82,5 K R1 = Rf/3 = 33 K /3 = 11 K

Esempio: Si effettui la media aritmetica tra due segnali facendo uso di un AO in modalit invertente. Dovr essere: Vo =

V +V 2
1

Con riferimento alla figura a fianco, sufficiente porre R1 = R2 = 2*R f Con Rf = 48 K , risulta R1 = R2 = 2*48 = 96 K

Esempio: Progettare un circuito a due ingressi in modo che: Vu = -(2V1+0,3V2 )

Dovr risultare

OUT

R R = V + V R R
f f 1 2 1 2

Con Rf/R1 = 2 e Rf/R2 = 0,3 , si fissa

Rf = 6,8K e si ricava R1 = 3,4 K ed R2 = 22,6 K

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10.

Sommatore non invertente


R5

Il sommatore non invertente costituito da un ramo di retroazione, e da una rete resistiva di due o pi resistenze come in figura 20. In presenza di tre segnali di ingresso, V1 , V2 e V 3 , se vale la condizione:
V1

R4

R1

OP-AMP

VU

R1 = R2 = R3 Risulta:
V2 R2

R 1 Vu = 1 + R n (V + V + V
5 1 2 4

V3

R3

Figura 20 - Sommatore non invertente

Il segno pi (omesso) indica che il sommatore non invertente. Con gli opportuni valori che si possono assegnare ad R5 si possono ottenere varie funzioni aritmetiche. Ad esempio nel caso di tre segnali dingresso se si vuole ottenere la somma algebrica sufficiente porre R5 = 2*R4 , risulta:

Vu = V + V + V
1 2

Anche questo circuito riesce a calcolare la media aritmetica dei segnali di ingresso. Per fare questo basta renderlo un inseguitore, cio gli togliamo R4 = e R5 = 0.

Nel caso di tre segnali dingresso:

Vu =

V +V +V 3
1 2

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Esempio: Dato il circuito in figura si calcoli Vout in funzione delle tensioni di ingresso V1 , V2 e V3 .

V = (1 +
u

2 K 1 ) * * (V + V + V ) 1K 3
1 2 3

Ossia:

V = (V + V + V )
u 1 2 3

Esempio: Progettare un circuito a due ingressi in modo che:

Vu = 2V1+3V2
Con due ingressi, luscita pari a

Vu =
Posto

R1R 2 V 1 V 2 Rf + 1 + R1 + R 2 R1 R 2 R
R1R 2 1 Rf 1 + =3 R1 + R2 R 2 R
K
risulta

R1R 2 1 Rf 1 + =2 R1 + R2 R1 R K = R1R 2 Rf 1 + R1 + R2 R

Posto

1 =2 R1

K
e

1 =3 R2

Con R1 = 1K abbiamo K = 2R1 = 2K e R2 = K/3 = 0,66K

Posto R = 1K

1K * 0, 66K 1 Rf e con pochi passaggi Rf = 7K 1 + =2 1K + 0,66 K 1K 1K

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11.

Amplificatore differenziale

Lamplificatore differenziale ad anello chiuso usato per ottenere un segnale in uscita proporzionale alla differenza di due segnali in ingresso. Tale configurazione, rispetto alla configurazione ad anello aperto, evita di far lavorare lamplificatore operazionale in saturazione e consente di pesare la differenza dei segnali dingresso in funzione dei valori delle resistenze esterne.

Figura 21 -Amplificatore differenziale

Risulta:

V =
o

V R +R R R V R +R R R
2 1 2 4 2 3 4 1

Con la condizione R2 = R4 e R1 = R3, vale la formula semplificata

V =
o

R R R V V = (V V ) R R R
2 2 2 2 1 2 1 1 1 1

Da cui risulta:

A =
d

R R

Esempio: Dato lamplificatore differenziale di fig. 21, con R1 =R3 = 1,2K , R2 = R4 = 33 K , Vcc = 15 V, V2 = 40 mV, si calcoli il valore max che pu assumere V1 senza che lamplificatore operazionale vada in saturazione.

Risulta che lamplificazione Av uguale a

A =
v

V R = (V V ) R
o 2 1

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Ossia, Av = 33/1,2 = 27,5 Per evitare la saturazione luscit non dovr superare il valore di 15 V; poich

18

(V V ) =
2 1

V 15 = = 545 mV A 27 ,5
o v

Da cui V1 = V2 + Vo/Av = 40*10-3 + 545*10-3 = 585 mV

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12.

BUFFER o Inseguitore di tensione (Voltage Follower)

Il buffer una configurazione (Fig. 22) che deriva dalla configurazione non invertente, nella quale il il valore della resistenza R2 uguale a zero mentre R1 risulta un circuito aperto. Nell'espressione: Av = 1 + R2/R1 il termine R2/R1 pertanto pari ad uno dando come risultato lamplificazione unitaria, ossia:
Figura 22 - Inseguitore di tensione

V =1 V
u i

da cui

V =V
u

Questa configurazione, essendo la resistenza dingresso infinita e la resistenza di uscita zero, si utilizzer tutte le volte che bisogna disaccoppiare un circuito ad alta impedenza con uno a bassa impedenza. In figura 23 riportato il grafico della funzione Vo in funzione di Vin, dal quale si desume che lamplificazione unitaria comporta una retta passante per Vo lorigine con coefficiente angolare uguale ad 1. In figura 24 riportato sempre il grafico della funzione Vo in funzione di Vin, ma riferito alla situazione reale. La tensione di uscita infatti non pu superare la tensione di alimentazione quando vengono raggiunte le condizioni di saturazione per le quali non valgono pi le condizioni di linearit.

A=1 Vin

Vo
+Vpower

Figura 23- Curva Vo in funzione di Vin

A=1 Vin

-Vpower

Figura 24 - Curva reale

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13.

Convertitore corrente-tensione

Quando c la necessit di convertire la corrente elettrica, prodotta ad esempio da un trasduttore, in tensione elettrica si pu fare uso del circuito in figura 25, con il vantaggio, rispetto alla semplice resistenza, di A disaccoppiare il carico dalla corrente da convertire, grazie alla bassa impedenza duscita. Essendo il punto A, il punto di massa virtuale, risulta facilmente dalla legge di Ohm che la tensione in uscita uguale Ala differenza di potenziale che c ai capi della resistenza R, ossia:

Figura 25 - Convertitore corrente -tensione

Vu = - R*I

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14.

Integratore ideale

Con riferimento alla configurazione invertente, sostituendo una capacit al posto di R 2 si ottiene un integratore ideale (lanalisi svolta nel dominio del tempo ). L'uscita di questo circuito fornisce un segnale Vu che proporzionale all'integrale del segnale di ingresso Vi.

Vu =

1 Vidt RC

Figura 26 - Integratore ideale

Si ricordi che la corrente che scorre in R la stessa che scorre in C, ossia IR= IC, poich nulla la corrente in input AO. Nel caso in cui si applichi in ingresso un segnale a gradino di ampiezza V (Fig. 27) si ottiene in uscita una rampa negativa, la cui equazione :

Vu =

V t RC

La pendenza dellla rampa (coefficiente angolare V/RC) giustificata dal fatto che il segnale applicato allingresso invertente (segno meno in Vu). Nell'istante t = t0 viene applicato in ingresso un gradino di ampiezza V; dalla relazione che lega la Vu alla Vi , si desume che luscita decresce linearmente con il tempo con pendenza V/RC fino a che luscita non raggiunge il valore Vcc, valore di saturazione dellamplificatore.

-Vcc
Figura 27 - Uscita dell'AO con un gradino in ingresso

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15.

Derivatore ideale

Con riferimento alla configurazione invertente, sostituendo una capacit al posto di R 1 un derivatore (lanalisi svolta nel dominio del tempo ). L'uscita di questo circuito fornisce un segnale Vu che proporzionale alla derivata del segnale di ingresso Vi.

Vu = RC

dVi dt

Figura 28 - Derivatore

Infatti se applichiamo come segnale di ingresso una rampa di equazione Vi=(V/RC)t, (V/RC il coefficiente angolare), a partire dall'istante to, si otterr in uscita un gra dino di ampiezza V, come da fig. 29. Anche in questo caso, come per lintegratore, bisogner fare in modo che il valore di V, se necessario, sia inferiore al valore dellalimentazione per evitare che lAO vada in saturazione.
Figura 29 - Uscita dell'AO con una rampa in ingresso

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