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Claudio CANCELLI
Ed. 1.0
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Febb. 2012
1. L'amplificatore..................3 2. L'amplificatore operazionale - Premesse teoriche...................5 3. Circuito equivalente ...5 4. Caratteristiche di un AO ideale....6 5. Caratteristiche dell'AO reale ......7 6. L'amplificatore operazionale ad anello aperto.....7 7. Amplificatore in configurazione invertente.. ....9 8. Amplificatore in configurazione non invertente.11 9. Sommatore invertente..13 10. Sommatore non invertente....15 11. Amplificatore differenziale.....17 12. Buffer o Inseguitore di tensione......19 13. Convertitore corrente-tensione.....20 14. Integratore reale.21 15. Derivatore ideale....22
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Lamplificatore operazionale
1. L amplificatore
Lamplificatore un dispositivo in grado di aumentare lampiezza di un segnale senza alterarne la forma donda (lamplificatore si dice lineare quando ad un segnale dingresso sinusoidale lamplificatore produce un segnale duscita sinusoidale, come da figura 1); gli amplificatori elettronici sono costituiti da uno o pi elementi circuitali attivi e da una sorgente esterna di energia. Gli elementi attivi (transistor, amplificatori operazionali) che costituiscono un amplificatore sono i dispositivi che sfruttano la sorgente di energia esterna per pilotare il basso segnale di ingresso per incrementarlo e renderlo disponibile al carico con una potenza maggiore. Si ribadisce il fatto che un amplificatore per funzionare ha sempre bisogno di una sorgente esterna di energia, detta alimentazione.
Figura 1- Amplificazione Si definisce amplificazione di tensione di un amplificatore il rapporto tra lampiezza del segnale in uscita e lampiezza di quello in ingresso, mentre si definisce guadagno in dB il rapporto tra lampiezza del segnale in uscita e lampiezza di quello in ingresso espresso in dB:
Vu A = Vi
V
G = 20 log
v
Vu Vi
A =
P
Pu Pi
G = 10 log
P
Pu Pi
Una delle comodit della notazione in decibel che se un segnale attraversa due o pi dispositivi in cascata, il guadagno complessivo in decibel dato dalla somma dei singoli guadagni espressi in dB (sulla base della regola del prodotto del logaritmo log x*y = log x + log y).
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Lamplificatore operazionale
Se osserviamo il comportamento in frequenza di un amplificatore, nel caso ideale, avremo una risposta in frequenza che ha ampiezza costante pari al guadagno in ampiezza (vedi figura 2). Nel caso in cui il guadagno Gamp sia costante con la frequenza, lamplificatore non introduce la distorsione in ampiezza.
Figura 2 - Guadagno di un amplificatore ideale Un amplificatore reale, amplifica solo in corrispondenza di una determinata banda di frequenze: il parametro caratteristico la larghezza di banda data dalla differenza tra la frequenza f2 (frequenza di taglio superiore) ed f1 (frequenza di taglio inferiore) che sono le due frequenze alle quali il guadagno di potenza si riduce si 3 dB rispetto al valore massimo 1 . La frequenza di taglio inferiore pu anche essere zero nel caso degli amplificatori in continua, mentre la frequenza di taglio superiore limitata dalle condizioni di non idealit dei circuiti, in particolare delle capacit parassite.
Figura 3 - Amplificatore reale Con riferimento alla figura 3, f0 prende il nome di frequenza di centro banda, mentre B= f2 f1 la banda a 3 dB dellamplificatore. In questo caso, con un guadagno che varia in funzione della frequenza, lamplificatore distorce in ampiezza (amplifica in modo diverso le varie componenti sinusoidali).
In valore assoluto le frequenze le taglio corrispondono alle frequenze in corrispondenza delle quali il valore del guadagno il 70 % del valore massimo.
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Lamplificatore operazionale
Ingresso Invertente
Output
A
+
Ingresso non Invertente
Figura 5 - AO 741
3. Circuito equivalente
In figura 6 riportato il circuito equivalente di un amplificatore operazionale, dove: Ri, la resistenza di ingresso, ossia la resistenza presente tra lingresso non invertente e lingresso invertente; Ru, la resistenza di uscita, ossia la resistenza misurata tra il morsetto duscita e massa quando in ingresso la tensione applicata Vi uguale a zero; Ad, lamplificazione differenziale, come rapporto tra la tensione di uscita Vu e la tensione di ingresso Vi.
Vi Vu
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Lamplificatore operazionale
A
d
Ii
Vi Vu
Allora si avr:
Vi =
n lecito considerare
Si noti che tali approssimazioni sono valide solo per il funzionamento in zona lineare, in quanto, al di fuori di essa, non pi possibile trovare un fattore di proporzionalit fra Vi e Vu
Vu 0 Ad
Ii =
Vi 0 Ri
A = .
d
Queste approssimazioni sono molto usate sia in sede di progettazione sia di analisi dei circuiti e, solo se necessario, si proceder ad un calcolo pi rigoroso.
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Lamplificatore operazionale
Vu=Ad*(V1-V2)
Lamplificatore differenziale si pu cos rappresentare come riportato in figura 8. COMPARATORE Il comparatore un circuito che confronta due segnali applicati ai due ingressi, di cui uno viene preso come tensione di riferimento, cio di confronto. L'uscita fornisce un valore alto o un valore basso, secondo il risultato del confronto.
Loperazionale ad anello aperto si pu utilizzare come comparatore in due differenti modalit (Fig. 9): in configurazione invertente il segnale dingresso V applicato sullingresso invertente confrontato con la massa: se V2 positivo luscita Vcc mentre se V2 negativo luscita Vcc (figura a lato). Nel caso di amplificatore differenziale in modalit non invertente se V1 positiva, luscita Vcc, se V1 negativa luscita -Vcc. Per entrambe le configurazioni il comparatore prende il nome di rivelatore di zero.
V2
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Lamplificatore operazionale
Per realizzare un comparatore con tensione di riferimento diversa da zero, basta collegare un generatore di tensione al morsetto non invertente, secondo lo schema. Se V2 maggiore della tensione di riferimento Vr , Vu negativa, mentre se V2 minore della tensione di riferimento Vr, Vu positiva.
Vu
V2 V2
Esempio: Dato il circuito sottostante (Comparatore invertente ) il segnale dingresso rappresentato nel grafico a destra.. Riportare il grafico della tensione di uscita.
12.50 V
vin
1kHz
7.500 V
Vout
RL
-Vcc -12V
-12.50 V 0.000ms
1.000ms
2.000ms
Il comparatore anche chiamato rivelatore di zero o anche rivelatore di attraversamento dello zero (zero crossing detector ).
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Lamplificatore operazionale
Iin
Lamplificatore operazionale utilizzato nella connessione invertente, quando la tensione in ingresso Vi applicata sul morsetto contraddistinto dal segno tramite la resistenza R1 . Nell'amplificatore invertente il segnale in uscita viene sfasato di 180 rispetto all'ingresso ( il significato del segno meno). Il rapporto tra tensione di uscita e tensione di ingresso uguale a:
Vo R A = = Vin R
V
In valore assoluto lamplificazione pu essere maggiore di 1 (amplificatore) se R2 > R1 (guadagno in dB positivo) o minore di 1 (attenuatore) se R2 < R1 (guadagno in dB negativo). Se amplificatore, nel caso di segnale sinusoidale in ingresso luscita risulter una sinusoide di ampiezza maggiore e sfasata di 180. Il punto A detto punto di Massa virtuale in quanto, poich la tensione Vs uguale a zero, il PIN 2 allo stesso potenziale del PIN 3 e quindi virtualmente a massa. La conseguenza che la corrente che percorre la resistenza R1, Iin, percorrer la
Vo
Figura 13 - Amplificazione
resistenza R2 evitando lingresso invertente delloperazionale. In figura 14 riportato il grafico della funzione Vo in funzione di Vin, dal quale si desume che con Av costante il grafico definito da una retta con pendenza negativa, il cui coefficiente angolare pari al valore dellamplificazione.
Vo
A <0
Vin
A<0
Vin
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Lamplificatore operazionale
10
In figura 15 riportato sempre il grafico della funzione Vo in funzione di Vin, ma riferito alla situazione reale, che limita la tensione di uscita ad un valore che non pu essere superato (condizioni di saturazione) in corrispondenza del quale non valgono pi le condizioni di linearit.
Esempio: Calcolare il guadagno del circuito in figura con R1 = 470 K ed R2 = 4700 K. Vale
Av =
R2 4700 = = 10 R1 470
= 20*log 10 = 20*1 = 20 dB
da cui:
Gv
dB
= 20 log Av
Esempio: Un amplificatore invertente realizzato con AO come in figura. Sono noti: R1 = 10 K , R2 = 470 K , V = 2 mV. Si calcoli lamplificazione, il guadagno in decibel, la resistenza di ingresso, la corrente di ingresso e la tensione di uscita. Av = - R2 /R1 = - 470 * 103 /10*103 = -47
Iin
33,4 dB Ri = R1 = 10 K Iin = Vi /Ri = Vi /Ri = 2*10-3 /10*103 = 0,2 * 10-6 = 0,2 A Vu = Vi * Av = 2*103 *(-47) = - 94 mV
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Lamplificatore operazionale
11
Vo R A = = 1+ Vin R
V
In figura 17 riportato il grafico della funzione Vo in funzione di Vin, dal quale si desume che con Av costante il grafico definito da una retta il cui coefficiente angolare pari al valore dellamplificazione, maggiore o uguale ad 1. In figura 18 riportato sempre il grafico della funzione Vo in funzione di Vin, ma riferito alla situazione reale. La tensione di uscita infatti non pu superare la tensione di alimentazione quando Vo vengono raggiunte le +Vpower condizioni di saturazione per le quali non valgono pi le condizioni di A>=1 linearit.
Vin
Vo
A>=1 Vin
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Lamplificatore operazionale
12
Esempio: Per lamplificatore non invertente riportato in figura, sono noti: R1 = 10 K , R2 = 3,3 K , Vin = 10 mV. Si calcoli lamplificazione, il guadagno in decibel, la tensione di uscita. Av = 1+ R2 /R1 = 1+ 3,3 * 103 /10*103 = 4,3
Esempio: Si ottenga unamplificazione uguale a 3,6 facendo uso di un amplificatore non invertente. Poich Av = 1+ R2 /R1 = 3,6 risulta Quindi R2 = 2,6 * R1 Con R1 = 3,3 K risulta R2 = 2,6 * 3,3 K = 8,6 K R2 /R1 = 3,6 -1 = 2,6
Esempio: Progettare il circuito in figura in modo che il guadagno in tensione sia di 45 dB.
Poich
Gv = 20 log Av = 45
dB
si ricava
Av = 10 = 10
2 , 25
= 177,8
Fissato il valore di R1 = 3,3 K si ricava 177,8 = 1 + R2/3,3K da cui R2/3,3K = 176,8 e infine R2 = 584 K
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Lamplificatore operazionale
13
9. Sommatore invertente
Il sommatore invertente effettua loperazione di somma delle tensioni di ingresso in modo pesato. Il circuito riportato in Fig. 19.
OUT
V V V = R + + ... + R R R
1 2 f 1 2
Il segno meno indica che il sommatore invertente. Se tutte le resistenza sono uguali tranne la resistenza di riferimento, ossia:
R1 = R2 = ... = Rn
si ottiene:
V =
OUT
R (V + V + ... + V ) R
f 1 2 n 1
Se poniamo Rf = R1 = R2 == Rn possiamo notare che il segnale di uscita uguale alla somma dei segnali di ingresso cambiata di segno:
OUT
= (V + V + ... + V
1 2
Nel caso in cui ci siano tre segnali in ingresso e si voglia ottenere la media aritmetica, cambiata di segno, sufficiente porre R1 = R2 = R3 = 3Rf, cos che:
V =
out
V +V +V 3
1 2
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Lamplificatore operazionale
14
Esempio: Facendo uso di un AO utilizzato come sommatore invertente si realizzi la seguente funzione: Vu = - 3V1 0,4*V2 V3
V1 V2 V3
3 0,4 1
Vu
Si faccia riferimento alla figura 9. Risulta: Vu = - (3V1 + 0,4*V2 + V3 ) Dovra risultare Rf/R1 = 3; Rf/R2 = 0,4; Rf/R3 = 1
Esempio: Si effettui la media aritmetica tra due segnali facendo uso di un AO in modalit invertente. Dovr essere: Vo =
V +V 2
1
Con riferimento alla figura a fianco, sufficiente porre R1 = R2 = 2*R f Con Rf = 48 K , risulta R1 = R2 = 2*48 = 96 K
Dovr risultare
OUT
R R = V + V R R
f f 1 2 1 2
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Lamplificatore operazionale
15
10.
Il sommatore non invertente costituito da un ramo di retroazione, e da una rete resistiva di due o pi resistenze come in figura 20. In presenza di tre segnali di ingresso, V1 , V2 e V 3 , se vale la condizione:
V1
R4
R1
OP-AMP
VU
R1 = R2 = R3 Risulta:
V2 R2
R 1 Vu = 1 + R n (V + V + V
5 1 2 4
V3
R3
Il segno pi (omesso) indica che il sommatore non invertente. Con gli opportuni valori che si possono assegnare ad R5 si possono ottenere varie funzioni aritmetiche. Ad esempio nel caso di tre segnali dingresso se si vuole ottenere la somma algebrica sufficiente porre R5 = 2*R4 , risulta:
Vu = V + V + V
1 2
Anche questo circuito riesce a calcolare la media aritmetica dei segnali di ingresso. Per fare questo basta renderlo un inseguitore, cio gli togliamo R4 = e R5 = 0.
Vu =
V +V +V 3
1 2
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Lamplificatore operazionale
16
Esempio: Dato il circuito in figura si calcoli Vout in funzione delle tensioni di ingresso V1 , V2 e V3 .
V = (1 +
u
2 K 1 ) * * (V + V + V ) 1K 3
1 2 3
Ossia:
V = (V + V + V )
u 1 2 3
Vu = 2V1+3V2
Con due ingressi, luscita pari a
Vu =
Posto
R1R 2 V 1 V 2 Rf + 1 + R1 + R 2 R1 R 2 R
R1R 2 1 Rf 1 + =3 R1 + R2 R 2 R
K
risulta
R1R 2 1 Rf 1 + =2 R1 + R2 R1 R K = R1R 2 Rf 1 + R1 + R2 R
Posto
1 =2 R1
K
e
1 =3 R2
Posto R = 1K
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Lamplificatore operazionale
17
11.
Amplificatore differenziale
Lamplificatore differenziale ad anello chiuso usato per ottenere un segnale in uscita proporzionale alla differenza di due segnali in ingresso. Tale configurazione, rispetto alla configurazione ad anello aperto, evita di far lavorare lamplificatore operazionale in saturazione e consente di pesare la differenza dei segnali dingresso in funzione dei valori delle resistenze esterne.
Risulta:
V =
o
V R +R R R V R +R R R
2 1 2 4 2 3 4 1
V =
o
R R R V V = (V V ) R R R
2 2 2 2 1 2 1 1 1 1
Da cui risulta:
A =
d
R R
Esempio: Dato lamplificatore differenziale di fig. 21, con R1 =R3 = 1,2K , R2 = R4 = 33 K , Vcc = 15 V, V2 = 40 mV, si calcoli il valore max che pu assumere V1 senza che lamplificatore operazionale vada in saturazione.
A =
v
V R = (V V ) R
o 2 1
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Lamplificatore operazionale
Ossia, Av = 33/1,2 = 27,5 Per evitare la saturazione luscit non dovr superare il valore di 15 V; poich
18
(V V ) =
2 1
V 15 = = 545 mV A 27 ,5
o v
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Lamplificatore operazionale
19
12.
Il buffer una configurazione (Fig. 22) che deriva dalla configurazione non invertente, nella quale il il valore della resistenza R2 uguale a zero mentre R1 risulta un circuito aperto. Nell'espressione: Av = 1 + R2/R1 il termine R2/R1 pertanto pari ad uno dando come risultato lamplificazione unitaria, ossia:
Figura 22 - Inseguitore di tensione
V =1 V
u i
da cui
V =V
u
Questa configurazione, essendo la resistenza dingresso infinita e la resistenza di uscita zero, si utilizzer tutte le volte che bisogna disaccoppiare un circuito ad alta impedenza con uno a bassa impedenza. In figura 23 riportato il grafico della funzione Vo in funzione di Vin, dal quale si desume che lamplificazione unitaria comporta una retta passante per Vo lorigine con coefficiente angolare uguale ad 1. In figura 24 riportato sempre il grafico della funzione Vo in funzione di Vin, ma riferito alla situazione reale. La tensione di uscita infatti non pu superare la tensione di alimentazione quando vengono raggiunte le condizioni di saturazione per le quali non valgono pi le condizioni di linearit.
A=1 Vin
Vo
+Vpower
A=1 Vin
-Vpower
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Lamplificatore operazionale
20
13.
Convertitore corrente-tensione
Quando c la necessit di convertire la corrente elettrica, prodotta ad esempio da un trasduttore, in tensione elettrica si pu fare uso del circuito in figura 25, con il vantaggio, rispetto alla semplice resistenza, di A disaccoppiare il carico dalla corrente da convertire, grazie alla bassa impedenza duscita. Essendo il punto A, il punto di massa virtuale, risulta facilmente dalla legge di Ohm che la tensione in uscita uguale Ala differenza di potenziale che c ai capi della resistenza R, ossia:
Vu = - R*I
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Lamplificatore operazionale
21
14.
Integratore ideale
Con riferimento alla configurazione invertente, sostituendo una capacit al posto di R 2 si ottiene un integratore ideale (lanalisi svolta nel dominio del tempo ). L'uscita di questo circuito fornisce un segnale Vu che proporzionale all'integrale del segnale di ingresso Vi.
Vu =
1 Vidt RC
Si ricordi che la corrente che scorre in R la stessa che scorre in C, ossia IR= IC, poich nulla la corrente in input AO. Nel caso in cui si applichi in ingresso un segnale a gradino di ampiezza V (Fig. 27) si ottiene in uscita una rampa negativa, la cui equazione :
Vu =
V t RC
La pendenza dellla rampa (coefficiente angolare V/RC) giustificata dal fatto che il segnale applicato allingresso invertente (segno meno in Vu). Nell'istante t = t0 viene applicato in ingresso un gradino di ampiezza V; dalla relazione che lega la Vu alla Vi , si desume che luscita decresce linearmente con il tempo con pendenza V/RC fino a che luscita non raggiunge il valore Vcc, valore di saturazione dellamplificatore.
-Vcc
Figura 27 - Uscita dell'AO con un gradino in ingresso
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Lamplificatore operazionale
22
15.
Derivatore ideale
Con riferimento alla configurazione invertente, sostituendo una capacit al posto di R 1 un derivatore (lanalisi svolta nel dominio del tempo ). L'uscita di questo circuito fornisce un segnale Vu che proporzionale alla derivata del segnale di ingresso Vi.
Vu = RC
dVi dt
Figura 28 - Derivatore
Infatti se applichiamo come segnale di ingresso una rampa di equazione Vi=(V/RC)t, (V/RC il coefficiente angolare), a partire dall'istante to, si otterr in uscita un gra dino di ampiezza V, come da fig. 29. Anche in questo caso, come per lintegratore, bisogner fare in modo che il valore di V, se necessario, sia inferiore al valore dellalimentazione per evitare che lAO vada in saturazione.
Figura 29 - Uscita dell'AO con una rampa in ingresso
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