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Operette morali/Il Parini, ovvero Della Gloria/Capitolo decimo - Wikiso rce

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Giacomo Leopardi - Operette morali (1827)

Il Parini, ovvero Della Gloria


Capitolo decimo
Il Parini, ovvero Della Gloria - Capitolo Il Parini, ovvero Della Gloria - Capitolo nono undecimo

Non potendo nella conversazione de li uomini odere !uasi alcun "ene#icio della tua loria, la ma iore utilit$ c%e ne ritrarrai, sar$ di rivol erla nell&animo e di compiacertene teco stesso nel silenzio della tua solitudine, con pi liarne stimolo e con#orto a nuove #atic%e, e #artene #ondamento a nuove speranze' Perocc%( la loria de li scrittori, non solo, come tutti i "eni de li uomini, riesce pi) rata da lun i c%e da vicino, ma non * mai, si pu+ dire, presente a c%i la possiede, e non si ritrova in nessun luo o' Dun!ue per ultimo ricorrerai coll&imma inativa a !uell&estremo ri#u io e con#orto de li animi randi, c%e * la posterit$' Nel modo c%e Cicerone, ricco non di una semplice loria, n( !uesta vol are e tenue, ma di una moltiplice, e disusata, e !uanta ad un sommo antico e romano, tra uomini romani e antic%i, era conveniente c%e pervenisse, nondimeno si vol e col desiderio alle enerazioni #uture, dicendo, "enc%( sotto altra persona-1./ pensi tu che io mi fossi potuto indurre a prendere e a sostenere tante fatiche il d e la notte, in citt e nel campo, se avessi creduto che la mia gloria non fosse per passare i termini della mia vita? Non era molto pi da eleggere un vivere ozioso e tranquillo, senza alcuna fatica o sollecitudine? Ma lanimo mio, non so come, quasi levato alto il capo, mirava di continuo alla posterit in modo, come se egli, passato che fosse di vita, allora finalmente fosse per vivere' Il c%e da Cicerone si ri#erisce a un sentimento dell&immortalit$ de li animi propri, in enerato da natura nei petti umani' 0a la ca ione vera si *, c%e tutti i "eni del mondo non prima sono ac!uistati, c%e si conoscono inde ni delle cure e delle #atic%e avute in procacciarli, massimamente la loria, c%e #ra tutti li altri * di ma ior prezzo a comperare, e di meno uso a possedere' 0a come, secondo il detto di 1imonide,-2.

La bella speme tutti ci nutrica i sembianze beate! "nde ciascuno indarno si affatica! #ltri laurora amica, altri letate " la stagione aspetta$ % nullo in terra il mortal corso affretta, &ui nellanno avvenir facili e pii &on 'luto gli altri iddii La mente non prometta!

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cos2, di mano in mano c%e altri per prova * #atto certo della vanit$ della loria, la speranza, !uasi cacciata e inse uita di luo o in luo o, in ultimo non avendo pi) dove riposarsi in tutto lo spazio della vita, non perci+ vien meno, ma passata di l$ dalla stessa morte, si #erma nella posterit$' Perocc%( l&uomo * sempre inclinato e necessitato a sostenersi del "en #uturo, cos2 come e li * sempre malissimo soddis#atto del "en presente' 3aonde !uelli c%e sono desiderosi di loria, ottenutala pure in vita, si pascono principalmente di !uella c%e sperano possedere dopo la morte, nel modo stesso c%e niuno * cos2 #elice o i, c%e disprezzando la vana #elicit$ presente, non si con#orti col pensiero di !uella parimente vana, c%e e li si promette nell&avvenire' Note
1' e (enect) cap' 24' 2' 5ppresso a 1to"eo, ed' Gesner' 6i ur' 1778, serm' 89, p' 728'

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