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Operette morali/Il Parini, ovvero Della Gloria/Capitolo duodecimo - Wikisource

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Giacomo Leopardi - Operette morali (1827)

Il Parini, ovvero Della Gloria


Capitolo duodecimo
Il Parini, ovvero Della Gloria - Capitolo undecimo Dialogo di Federico Ru !c" e delle !ue mummie

For!e in ultimo luogo ricerc"erai d#intendere il mio parere e con!iglio e!pre!!o, !e a te, per tuo meglio, !i convenga pi$ di pro!eguire o di omettere il cammino di %ue!ta gloria, !& povera di utilit', !& di((icile e incerta non meno a ritenere c"e a con!eguire, !imile all#om)ra, c"e %uando tu l#a))i tra le mani, non puoi n* !entirla, n* (ermarla c"e non !i (ugga+ Dir, )revemente, !en-#alcuna di!!imula-ione, il mio parere+ Io !timo c"e cote!ta tua maraviglio!a acute--a e (or-a d#intendimento, cote!ta no)ilt', calde--a e (econdit' di cuore e d#immaginativa, !ieno di tutte le %ualit' c"e la !orte di!pen!a agli animi umani, le pi$ danno!e e lacrimevoli a c"i le riceve+ .a ricevute c"e !ono, con di((icolt' !i (ugge il loro danno/ e da altra parte, a %ue!ti tempi, %ua!i l#unica utilit' c"e elle po!!ono dare, !i 0 %ue!ta gloria c"e talvolta !e ne ritrae con applicarle alle lettere e alle dottrine+ Dun%ue, come (anno %uei poveri, c"e e!!endo per alcun accidente manc"evoli o mal di!po!ti di %ualc"e loro mem)ro, !#ingegnano di volgere %ue!to loro in(ortunio al maggior pro(itto c"e po!!ono, giovando!i di %uello a muovere per me--o della mi!ericordia la li)eralit' degli uomini1 co!& la mia !enten-a 0, c"e tu de))a indu!triarti di ricavare a ogni modo da cote!te tue %ualit' %uel !olo )ene, %uantun%ue piccolo e incerto, c"e !ono atte a produrre+ Comunemente elle !ono avute per )ene(i-i e doni della natura, e invidiate !pe!!o da c"i ne 0 privo, ai pa!!ati o ai pre!enti c"e le !ortirono+ Co!a non meno contraria al retto !en!o, c"e !e %ualc"e uomo !ano invidia!!e a %uei mi!eri c"e io diceva, le calamit' del loro corpo1 %ua!i c"e il danno di %uelle (o!!e da eleggere volentieri, per conto dell#in(elice guadagno c"e partori!cono+ Gli altri attendono a operare, per %uanto concedono i tempi, e a godere, %uanto comporta %ue!ta condi-ione mortale+ Gli !crittori grandi, incapaci, per natura o per a)ito, di molti piaceri umani1 privi di altri molti per volont'1 non di rado negletti nel con!or-io degli uomini, !e non (or!e dai poc"i c"e !eguono i mede!imi !tudi1 "anno per de!tino di condurre una vita !imile alla morte, e vivere, !e pur l#ottengono, dopo !epolti+ .a il no!tro (ato, dove c"e egli ci tragga, 0 da !eguire con animo (orte e grande1 la %ual co!a 0 ric"ie!ta ma!!ime alla tua virt$, e di %uelli c"e ti !omigliano+

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