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silvano fausti

MATTEO IL VANGELO DELLA COMUNIT

INTRODUZIONE

La Sacra Scrittura come uno spartito, la cui musica esiste solo dove e come eseguita. !i cerca di leggerla, interpretarla e attuali""arla, ne letto,

interpretato e attuali""ato. Infatti la parola di Dio viva ed efficace, scruta i sentimenti e i pensieri del cuore, e tutto nudo e scoperto agli occ!i suoi #E$ %,&'s(. Il vangelo racconta )uanto *es+ dice o fa per )ualcuno. ,uel )ualcuno il lettore stesso, c!iamato a fare in prima persona l-esperien"a di ci. c!e narrato/ la 0arola fa )uello c!e dice, per c!i l-accoglie con fede #cf &Ts ',&1(. L-interesse al racconto pu. essere a tre diversi livelli. 0u. essere rivolto al testo, per vedere come esattamente , )ual la sua storia, la sua struttura, il suo stile, ecc. 2 un passo previo. !i per. si ferma

)ui come uno c!e vuol mangiare la parola 3pane4 invece del pane. Non sa"ia molto5 0u. essere anc!e rivolto a cosa dice il testo / )ual il suo messaggio, come capirlo e vivere oggi, ecc. 2 un secondo gradino, anc!e )uesto necessario, ma non sufficiente. !i si ferma )ui come un figlio c!e mangia del pane sen"a

sapere c!e viene dai genitori. Neppure )uesto sfama. 0u. essere infine rivolto al Signore / oltre al testo e a ci. c!e dice, si attenti a colui c!e dice )uel testo. Tutta la 6crittura una lettera c!e il 0adre !a inviato a ciascuno dei suoi figli7 dietro ogni parola c- c!i parla, e il suo dirsi un darsi. !i raggiunge )uesto ter"o livello, !a trovato ci. di cui !a fame.

Il vangelo di Matteo , nella sua forma attuale 8 la tradi"ione parla di un 9atteo e$raico, a noi ignoto 8 nato pro$a$ilmente in am$iente palestinese o siriano #:ntioc!ia di 6iria;( circa l-anno <=. 6critto in $uon greco da un giudeo ellenistico, mostra come *es+, il >iglio di Dio morto e risorto, sia il compimento della promessa di Dio fatta ad Israele. 2 attri$uito fin dall-ini"io a

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9atteo, c!iamato ad essere discepolo mentre stava seduto al $anco delle imposte #9t ?,?7 &=,17 Lc @,'A7 9c ',&% lo c!iama Levi(. Escludendo i due capitoli ini"iali, 9atteo usa per lo pi+ lo stesso materiale di 9arco e Luca, riportando parole e a"ioni compiute da *es+ nel $reve periodo c!e va dal suo $attesimo alla sua pas)ua. La sua particolaritB aver organi""ato il tutto secondo i vari argomenti, condensandolo in cin)ue grandi discorsi seguiti da altrettante parti narrative c!e li illustrano. Il discorso sul monte #cc.@8A( contiene la 30arola4 del >iglio ai fratelli7 il discorso della missione #c.&=( la porta a tutti gli uomini, cominciando da Israele7 il discorso in parabole #c.&1( mostra come essa agisce nel mondo7 il discorso sulla comunit #c.&<( fa vedere come si reali""a nella )uotidianitB dello stare insieme7 il discorso escatologico #cc.'%8'@( infine la presenta come il criterio di valuta"ione sull-uomo e la sua storia. I cc. 'C8'<, c!e raccontano la morte e risurre"ione del 6ignore, ne sono il compimento. 9atteo considerato il vangelo della comunit / centrato sulla parola del >iglio c!e ci rende figli del 0adre facendoci fratelli tra di noi. La fraternitB la reali""a"ione del nostro essere figli/ nel rapporto con l-altro viviamo )uello con l-:ltro. :nc!e per )uesto stato il pi+ letto nella !iesa. Oggi, in un-epoca in

cui lo stare insieme si fatto pro$lematico, torna di particolare attualitB. In genere l-atten"ione si concentra proprio su ci. di cui si avverte la mancan"a.

,uesto li$ro vuol essere un manuale per la lectio del vangelo di 9atteo. ome nei precedenti commenti a 9arco e a Luca, di ogni singolo passo, dopo una tradu"ione letterale del testo, si espone il messaggio nel contesto 7 seguono una lettura del testo e indica"ioni per pregare il testo #vedi il metodo su$ito dopo l-introdu"ione(7 concludono dei testi utili per l-approfondimento. ome si vede, al centro sta il testo, c!e non solo un pretesto, ma un modo specifico in cui il 6ignore mi parla e io lo ascolto.

Il lavoro c!e offriamo il frutto di una lectio continua settimanale, tenuta in )uesti anni nella c!iesa di 6. >edele #9ilano(, insieme a >ilippo )uale l-!o preparata ed eseguita. Un vivo ringra"iamento a lui, dopo c!e a Dio, come pure a )uanti con la loro partecipa"ione attiva !anno stimolato e arricc!ito la comprensione del vangelo. Un gra"ie anc!e a E. D-:uria per la $attitura del manoscritto, a >. 9ontagna per il controllo delle cita"ioni, a D. 6c!iralli e 9. *alli per la corre"ione delle $o""e. 6pero vivamente c!e )uesto lavoro sia utile per conoscere di pi+ il 6ignore e servire meglio i fratelli, in attesa del suo ritorno. lerici, con il

>esta di s. *iuseppe &?.1.&??<.

METODO PER PREGARE IL TESTO a. Entro in preghiera pacificandomi E con un momento di silen"io E respirando lentamente E pensando c!e incontrer. il 6ignore E c!iedendo perdono delle offese fatte E e perdonando di cuore le offese ricevute mettendomi alla presenza di Dio E faccio un segno di croce E per lo spa"io di un 0ater guardo come Dio mi guarda E faccio un gesto di riveren"a E ini"io la preg!iera in ginocc!io o come pi+ mi aiuta E nel nome di *es+ c!iedo al 0adre lo 6pirito 6anto perc!F il mio desiderio e la mia volontB la mia intelligen"a e la mia memoria siano ordinati solo a lode e servi"io suo. $. Mi raccolgo immaginando il luogo in cui si svolge la scena da considerare. c. Chiedo al Signore ci che !oglio sarB il dono c!e )uel $rano di Gangelo mi vuol fare/ corrisponde a )uanto *es+ fa o dice in )uel racconto. d. Medito e"o conte#plo la $cena leggendo il testo lentamente, punto per punto sapendo c!e dietro ogni parola cH il 6ignore c!e parla a me usando E la memoria per ricordare E lHintelligen"a per capire e applicare alla mia vita E la volontB per desiderare, c!iedere, ringra"iare, amare, adorare. ND. E non avr. fretta/ non occorre far tutto E importante sentire e gustare interiormente E sosto dove e finc!F trovo frutto, ispira"ione, pace e consola"ione E avr. riveren"a pi+ grande )uando, smettendo di riflettere, ini"io a parlare col 6ignore. e. Concl%do con un collo)uio col 6ignore, da amico ad amico su ci. c!e !o meditato finisco con un 0adre nostro esco lentamente dalla preg!iera. ND. Dopo aver c!iedendomi/ pregato, rifletter. $revemente su come andata,

E se !o osservato il metodo E se andata male, perc!F E )uale frutto o )uali mo"ioni spirituali !o avuto.

&' GENESI DI GES( CRISTO &,&8&A &,& Li$ro della genesi di *es+ risto, figlio di Davide, figlio di :$ramo/ :$ramo gener. Isacco, Isacco gener. *iaco$$e, *iaco$$e gener. *iuda e i suoi fratelli, *iuda gener. >ares e Zara da Tamar, >ares gener. Esrom, Esrom gener. :ram, :ram gener. :minada$, :minada$ gener. Naasson, Naasson gener. 6almon, 6almon gener. Doo" da Raca$, Doo" gener. O$ed da Rut, O$ed gener. Iesse, Iesse gener. il re Davide. Davide gener. 6alomone, da )uella c!e era stata di Uria, 6alomone gener. Ro$oamo, Ro$oamo gener. :$ia, :$ia gener. :sBf, :sBf gener. *iosafat, *iosafat gener. Ioram, Ioram gener. O"ia, O"ia gener. Ioatam, Ioatam gener. E"ec!ia, E"ec!ia gener. 9anasse, 9anasse gener. :mos, :mos gener. *iosia, *iosia gener. Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deporta"ione di Da$ilonia. Dopo la deporta"ione di Da$ilonia, Ieconia gener. 6alatiel, 6alatiel gener. Zoro$a$ele, Zoro$a$ele gener. :$iud, :$iud gener. Eliacim, Eliacim gener. :"or, :"or gener. 6adoc, 6adoc gener. :c!im, :c!im gener. Eliud, Eliud gener. Elea"ar, Elea"ar gener. 9attan, 9attan gener. *iaco$$e, *iaco$$e gener. *iuseppe,
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lo sposo di 9aria, attraverso la )uale fu generato *es+, c!iamato risto. &A Tutte dun)ue le genera"ioni/ da :$ramo a Davide )uattordici genera"ioni, da Davide fino alla deporta"ione di Da$ilonia )uattordici genera"ioni, e dalla deporta"ione di Da$ilonia fino a risto )uattordici genera"ioni.

&' Me$$aggio nel conte$to Libro della genesi di Ges Cristo il titolo del vangelo di 9atteo, c!e ci racconta la nascita nel tempo del >iglio eterno del 0adre c!e si fa nostro fratello. *es+ visto come la nuova genesi dell-uomo, principio e fine del mondo creato da Dio. Dopo la genealogia, i primi due capitoli sono una introdu"ione di tipo narrativo. 6i tratta di 3racconti teologici4, tipici della letteratura e$raica, c!e spiegano dei testi $i$lici con narra"ioni edificanti # midras im aggadici(.

9atteo )ui per. non commenta un testo $i$lico con episodi della vita di *es+, ma la vita di *es+ con testi $i$lici e altro materiale. 6i tratta di racconti cristologici. Il primo capitolo presenta l-origine di *es+, insieme umana e divina/ figlio di Davide secondo la carne # vv! "#"$( e >iglio di Dio secondo lo 6pirito # vv! "%# &'(. :ttraverso i discendenti di :$ramo, Dio entra nella storia dell-uomo e l-uomo nella storia di Dio. Il prototipo del credente *iuseppe, lo sposo di 9aria, da cui riceve il >iglio di Dio come proprio figlio # vv! "%#&'(. Il secondo capitolo prospetta la vicenda futura di *es+/ accolto dai lontani e non dai vicini #&("#"&(, ripercorre il destino del popolo, c!e scende nella sc!iavit+ d-Egitto e ascende alla terra dei padri # &(")#&)(. Nel 3Na"oreo4 si compie )uanto i profeti !anno detto # &(&)(. In )uesti primi due capitoli, per $en @ volte su un totale di &&, 9atteo parla del 3compimento delle 6critture4 #&,''s7 ',@s.&@s.&As.'1(. *es+ visto come il
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punto d-arrivo del disegno divino, colui del )uale tutta la 6crittura parla. Tenendo lo sguardo puntato su ci. c!e lui !a fatto e detto, la storia d-Israele rivisitata all-indietro 8 come fa il 3gam$ero4 8 e colta nel suo mistero profondo. Il materiale comune agli altri evangeli, c!e 9atteo !a a disposi"ione per costruire )uesti racconti, costituito, oltre c!e dalle cita"ioni $i$lic!e, dalle genealogie, dai nomi dei genitori di *es+, dalla sua ascenden"a davidica, dalla fede nella sua divinitB, dalla conce"ione verginale per opera dello 6pirito 6anto, dalla sua nascita ai tempi di Erode e dalla sua permanen"a a Na"aret!. Il resto del materiale suo, non attestato da altre tradi"ioni. !e il tono dei racconti sia )uello di un midras nF comporta nF pregiudica

l-attendi$ilitB dei fatti 8 da verificare di volta in volta. L-importante per 9atteo interpretare la 6crittura alla luce di *es+ e del suo 6pirito. ,uesto primo $rano una lista di nomi, divisi in tre periodi, c!e vanno da :$ramo a *es+/ la 3carne4 del >iglio di Dio passa attraverso coloro c!e l-!anno preceduto. Di ognuno si dice due volte 3generare4, una volta come figlio e l-altra come padre. Lo sc!ema costante si interrompe con *iuseppe, per aprire alla sorpresa di ci. c!e capita attraverso 9aria #v. &C(. Del primo patriarca, :$ramo, non si dice c!i l-!a generato, e dell-ultimo, *es+, non si dice nF c!i lo genera nF c!i a sua volta egli genera. 6i allude al mistero ini"iale del 0adre, e a )uello finale del >iglio. La deporta"ione di Da$ilonia !a particolare spicco #vv. &'.&Aa.&A$(, cosI pure la men"ione dei 3fratelli4 #vv. '.&&( 8 *es+ venuto a ricostruire la fraternitB disfatta e dispersa nell-esilio5 olpisce inoltre l-introdu"ione di )uattro donne #vv.

1.@a.@$.C(, anticipo della )uinta, 9aria, di cui si parlerB nel racconto seguente. La ripeti"ione ossessiva del generare con la sola varia"ione di nomi provoca una tensione, )uasi l-attesa della novitB promessa nel primo versetto, c!e interrompa la catena e dia senso al tutto. Il c!e avviene in *es+, presentato come il 3dun*ue4/ le genera"ioni da :$ramo a *es+ sono tre volte )uattordici,

ossia sei volte sette.

on lui, primogenito di una numerosa sc!iera di fratelli

#Rm <,'?(, la storia della promessa raggiunge sette volte sette, la perfe"ione. 0er noi )uesta intermina$ile lista di nomi pu. risultare arida. 9a ogni persona un volto unico e irripeti$ile, un gioco di passioni e a"ioni, con uno strano destino di li$ertB. Ogni nome !a valore assoluto, come il Nome da cui viene e verso cui va. 0u. essere ignoto a noi7 ma sempre vive nella memoria di Dio e pulsa nelle vene del discendente. L-uomo fa la storia e la storia fa l-uomo/ il nome, rela"ione con l-:ltro e gli altri, non si perde mai. :ll-ini"io sono nominati Davide e :$ramo, depositari della promessa/ tutto il generare sotto il segno di una particolare $enedi"ione divina. La storia cessa di essere l-eterno ritorno dell-identico, il serpente c!e si morde la coda, Jronos c!e divora i suoi figli. Da tragico dominio del fato, diventa li$ero dialogo tra uomo e Dio, con un principio, uno svolgimento e un fine. La parola scam$iata tra i due fa nascere una novitB c!e costituisce il senso della crea"ione/ il dono reciproco di sF tra reatore e creatura.

La vicenda umana diventa storia di salve""a, reali""a"ione di Dio nell-uomo e dell-uomo in Dio, dramma dove i due sono i protagonisti, e il resto lo scenario interessato, c!e assiste alla decisione del proprio destino. In )uesti primi versetti si mostra l-appartenen"a di *es+ alla carne di Israele. Il 6ignore la sposa cosI com-, con la sua gloria e le sue miserie, facendo passare attraverso di essa il cammino della salve""a. Ges Cristo( compimento della storia di Israele, il >iglio di Dio c!e, assumendo la carne di peccato, opera la salve""a di ogni carne. Caro salutis cardo #la carne cardine della salve""a(, e *uod non est assumptum( non est redemptum #ci. c!e non assunto non redento(, sono le due afferma"ioni della !iesa antica c!e fondano ogni teologia cristiana.

La C iesa !a in Israele la sua radice santa e nel >iglio il frutto c!e contiene ogni $enedi"ione.

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)' Lett%ra del te$to &,&. Libro della genesi! 9atteo sta scrivendo un li$ro, come )uelli dell-:T , c!e narra la 3genesi4 del mondo nuovo. ,uesto li$ro il 3vangelo4, c!e ricorda e racconta la storia di *es+. Ges! 6ignifica 3Dio8salva4. 6alverB il popolo dai suoi peccati #v. '&(. Il nome indica l-identitB di una persona nella sua 3voca"ione4 e nella sua 3missione4/ dice come c!iamata dagli altri e come interagisce con essi. Cristo! In greco, significa 3unto4, come 39essia4 in e$raico/ il re, c!e veniva consacrato con l-un"ione. ,uando Israele voleva farsi un re per essere come tutti i popoli, la cosa dispiac)ue a Dio #&6am <,C8''(. 2 costante la critica dei profeti contro la monarc!ia #*dc ?,A8&@5(/ ricordano c!e l-unico re Dio, e non c- dio o re in terra c!e lo rappresenti. Non $isogna farsi nessuna immagine nF di lui nF dell-uomo, perc!F l-unica immagine di Dio l-uomo li$ero, suo figlio c!e ne ascolta la parola. Di )uasi ogni re si dice nella Di$$ia/ 3>ece peggio di tutti i suoi padri4. 0arallelamente alla critica antimonarc!ica, c- l-attesa del re promesso da Dio, il 9essia, c!e avre$$e li$erato il popolo da ogni sc!iavit+ e oppressione #'6am A,&8&A(. figlio di Davide. In )uanto figlio di Davide, il risto l-atteso. 9a Israele non

produce nF possiede il suo 9essia/ viene da lui, ma anc!e per lui un dono #cf '6am A,&&(. figlio di +bramo . In )uanto figlio di :$ramo, il risto anc!e il dono inatteso

per tutte le genti. :$ramo, pagano e primo depositario della promessa, colui nel )uale sarB $enedetto ogni figlio di :damo #*en &',1(. :$ramo la controfigura di :damo/ l-uno, per la sua diso$$edien"a, condusse l-umanitB dal giardino al deserto e al diluvio7 l-altro, per la sua o$$edien"a, destinatario della promessa di una terra e di una discenden"a. La genealogia c!e segue illuminata dalla duplice promessa a Davide e ad :$ramo, in)uieta attesa di un compimento.
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v! & +bramo gener, Isacco( Isacco gener, Giacobbe! 6ono i tre padri di Israele. 9ancano le )uattro madri/ 6ara, Re$ecca, Lia e Rac!ele 8 tutte sterili, tranne Lia, la non desiderata5 6ono sostituite da )uattro straniere, c!e entrano avventurosamente nella storia di Israele 8 prototipo di ogni storia #)uattro numero di totalitB( c!e si imparenta con Israele e la sua salve""a. v! ) -amar! 2 un-aramea. >ingendosi prostituta, costrinse il suocero *iuda a renderla madre 8 lei, vedova trascurata di due suoi figli e sen"a discenden"a. Il primo marito, Er, era 3odioso4 agli occ!i del 6ignore. Il secondo, Onan, 3fece cosa non gradita al 6ignore4. :m$edue morirono e *iuda, invece di darle il ter"o figlio, la mand. via per paura c!e anc!e )uesto morisse #*en 1<,&81=(. La storia di salve""a si intreccia con i lutti, le cattiverie e le astu"ie dell-uomo. Nessuna vicenda, per )uanto oscura e ingar$ugliata, estranea al sangue del 9essia. Dio non sc!i""inoso5 :ma )uesta umanitB, non una migliore. 0erc!F sua5 v! . /acab! 0ure lei pagana, cananea, prostituta di *erico, ospit. gli esploratori clandestini della terra promessa #*s ',&8'&(. Entra nella storia d-Israele come prima salvata della 3terra4. Le prostitute ci precedono nel regno #'&,1&(5 v! ' /ut. 2 una straniera, moa$ita. :nc!e se giovane e vedova, lascia la sua casa per condividere la sorte della suocera e$rea. Il li$ro di Rut ne racconta la storia gentile, piena di spirito universalistico e di fiducia nella provviden"a. v! 0 *uella c e era stata la moglie di 1ria . Uria un generale !ittita di Davide, ucciso da lui c!e ne desiderava la moglie #'6am &&8&'7 6al @&(. 2 la storia fosca di un adulterio con omicidio, consumato con dissimula"ione, tradimento, vigliacc!eria e ogni sorta di inganno contro un suddito fedele fino alla fine. L-a"ione divina passa attraverso il gioco della storia cosI com-, estranea e perversa, farcita d-inganni, lussurie, incesti, prostitu"ioni, slealtB, men"ogne, adulteri e omicidi.
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La prima serie di nomi parte da :$ramo, c!e crede alla promessa, e si c!iude con Davide, al )uale fu promesso il 9essia, passando attraverso la sc!iavit+ e la li$era"ione dell-Egitto, l-ingresso nella terra e il suo possesso. 2 l-epoca d-oro della storia del popolo di Dio. v! "" la deportazione di 2abilonia . La seconda serie di )uattordici genera"ioni, tutta di re, per lo pi+ infedeli all-allean"a, si c!iude con lo sradicamento dalla 3terra4. 2 una storia di potenti e prepotenti, sordi alla denuncia dei profeti. Da )ui l-esilio, dispersione dei figli c!e non !anno vissuto la fraternitB. v! "0 Giuseppe( lo sposo di Maria . *iuseppe, lo sposo di 9aria, non genera *es+. Il >iglio da accogliere/ il dono c!e il 0adre gli fa attraverso 9aria. ,ui il generare, c!e tutto al masc!ile, si interrompe per lasciar posto al 3femminile4, possi$ilitB del divino. La vicenda di *iuseppe, ultimo anello della genealogia, )uella di tutti/ non fa il >iglio della promessa, ma si apre a riceverlo dalla sua sposa, come vedremo nel $rano seguente. attraverso la *uale fu generato . *es+ 3generato4 #passivo divino5(/ si sottolinea c!e, attraverso 9aria, colui c!e genera Dio stesso. Tutto il fare dell-uomo attesa dell-accadere di Dio. Non pu. essere c!e cosI, perc!F ogni generare parte da lui e porta a lui. Diversamente sare$$e una monotona catena di nomi destinati alla vacuitB del nulla. Ges! Ogni nome della lista nominato come generato e generante/ riceve dal progenitore la sua identitB c!e trasmette al figlio, arricc!ita dalla propria. 6olo di :$ramo e di *es+, il primo e l-ultimo della serie, non si dice rispettivamente c!i lo genera e c!i genera. Il primo, c!e per fede a$$andona padre e terra, !a come 0adre Dio7 l-ultimo, c!e il >iglio unigenito, creato come uomo ed increato come Dio, compie ogni paternitB e racc!iude ogni filialitB. Il generare aperto all-indietro e in avanti al mistero di Dio. 9aria il grem$o c!e l-accoglie.
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v! "$ tutte le generazioni dun*ue( ecc! *es+ la piene""a di vita/ il 3dun)ue4 di ogni genera"ione. L-autore scandisce la storia in tre serie di )uattordici genera"ioni ciascuna. Dei paralleli ra$$inici possono far supporre c!e si paragoni la storia di Israele a )uella della luna, testimone in cielo della propria infedeltB c!e sempre la fa scomparire, e della fedeltB di Dio, il sole c!e sempre la ravviva #cf 6al <?,1<(, con due emicicli di &% giorni. ome la luna, cosI anc!e

il popolo, nato dalla fede di :$ramo, cresce nel suo pieno fulgore fino a Davide #primo emiciclo(, per decrescere fino a scomparire nell-esilio #secondo emiciclo( e ritrovare la sua piene""a definitiva in risto #ter"o emiciclo(, c!e

il punto d-arrivo, il 3dun)ue4 previsto e promesso da Dio. Oltre a ci., tre volte )uattordici uguale a sei volte sette. 6ette il numero di Dio, la perfe"ione, sei )uello dell-uomo, imperfetto e c!iamato a raggiungere il suo riposo nel sette. La storia umana solo sei volte sette, perfe"ione mancata e fallita7 diventa sette volte sette, perfe"ione raggiunta, con *es+, il >iglio c!e dB ini"io alla nuova genera"ione di fratelli. Il numero indica ra"ionalitB, ordine. La storia non lasciata al caso/ !a una sua scansione e una sua finalitB, c!e tutta da comprendere. 6e uno osserva $ene, per fare il numero indicato da 9atteo mancano due genera"ioni, una all-ini"io e l-altra alla fine7 completa solo la genera"ione perduta, )uella dell-esilio5 Non certo un errore di conto. La genealogia, necessariamente inconclusa, indica verso i due nomi c!e mancano/ )uello di Dio e )uello di ciascuno di noi. Dio per fede padre di :$ramo, e ciascuno di noi, accogliendo *es+, diventa figlio di Dio #*v &,&'(. Il generare umano !a come radice il 0adre e come frutto il >iglio. La storia un inno alla vita, trasmessa da padre in figlio, c!e riceve dal 0adre la sua paternitB e dal >iglio la sua filialitB, nell-unica vita c!e il loro amore reciproco, lo 6pirito 6anto. L-avventura umana, con cornice cosmica, il reali""arsi della paternitB di Dio c!e tutto in tutti #& or &@,'<(, il corpo del >iglio, piene""a di colui c!e si reali""a interamente in tutte le cose #Ef &,'1(.
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*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come suggerito a p. @ $. mi raccolgo immaginando tutte le genera"ioni del mondo, c!e !anno il 0adre come principio e il >iglio come fine, c!iamate in lui a diventare suo corpo mediante la fede di :$ramo e di *iuseppe c. c!iedo ci. c!e voglio/ capire il mistero divino nella storia d. recito ogni nome, come una litania/ una persona come me, c!e riceve e trasmette il mistero di Dio da notare / il li$ro della genesi *es+ risto gener. :$ramo, Davide Tamar, Raca$, Rut, la moglie di Uria la deporta"ione in Da$ilonia *iuseppe, lo sposo di 9aria, attraverso la )uale fu generato *es+.

+' Te$ti %tili, *en %?,'.<8&=7 6al A'7 <?7 *dc ?,Ass7 & 6am <7 ' 6am A7 *en &',&8?7 1<,&817 *s ',&ss7 C,&A.''8'@7 ' 6am &&8&'.

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)' NON TEMERE DI PRENDERE CON TE MARIA &-&./)0 &,&< Ora la genesi di *es+ risto cosI era/ essendo sua madre 9aria fidan"ata a *iuseppe, prima c!e si mettessero insieme si trov. incinta per opera dello 6pirito 6anto. Ora *iuseppe, suo sposo, poic!F era giusto e non voleva ripudiarla, decise di dimetterla di nascosto. Ora, mentre lui stava rimuginando )ueste cose, ecco un angelo del 6ignore gli apparve in sogno dicendo/ *iuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te 9aria, la tua sposa. Infatti ci. c!e in lei generato dallo 6pirito 6anto. Ora partorirB un figlio e lo c!iamerai di nome *es+/ lui infatti salverB il suo popolo dai suoi peccati. Ora tutto )uesto avvenne perc!F si adempisse )uanto detto dal 6ignore per me""o del profeta, c!e dice/ Ecco la vergine concepirB e genererB un figlio, e lo c!iameranno di nome Emmanuele, c!e significa/ Dio8con8noi. Ora *iuseppe, risvegliato dal sonno, fece )uanto ordin. a lui l-angelo del 6ignore, e accolse la sua donna7 e non la cono$$e finc!F gener. il figlio e lo c!iam. di nome *es+.

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&' Me$$aggio nel conte$to


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33on temere di prendere con te Maria( dice l-angelo a *iuseppe. Da lei infatti riceverB *es+, il >iglio generato dallo 6pirito, il Dio con noi. ,uesto racconto risponde con c!iare""a alle due domande c!e apre il $rano precedente/ c!i il 0adre di *es+, e come *iuseppe entra nella sua parentela; Il risto il >iglio stesso di Dio, generato per opera dello 6pirito e nato dalla

vergine 9aria7 *iuseppe, prototipo del credente, diventa suo consanguineo sposando 9aria. In lui vediamo i du$$i e le resisten"e dell-uomo ad aprirsi a ci. c!e $en pi+ grande di lui, anc!e se per )uesto fatto. La fede nella 0arola sta$ilisce la parentela tra noi e Dio. 0er essa, come *iuseppe, accogliamo colui c!e !a il potere di farci figli #*v &,&'(. Tutto lasciato alla nostra responsa$ilitB, alla nostra capacitB di rispondere alla parola di Dio/ )uesta il suo 3angelo4, ascoltarlo e di rispondergli. Il $rano precedente dice come Dio entra nella nostra storia, )uesto come noi entriamo nella sua/ lui assume la nostra carne cosI com-, noi assumiamo lui cosI come si offre in 9aria. *iuseppe discendente di Davide a cui Dio promise il 9essia. 9a colui c!e promette, sempre si com8promette, e ci. c!e promette alla fine se stesso, com8promesso in ogni sua promessa. Il figlio di Davide sarB non solo il 9essia promesso, ma lo stesso 6ignore c!e promette. Il >iglio non nasce da noi/ viene dallo 6pirito, perc!F Dio 6pirito. *iuseppe pensa di farsi indietro per discre"ione e indegnitB # vv! "%#"4(. 9a incoraggiato dall-angelo a prendere la 9adre e il >iglio. Deve dare il nome a colui c!e non suo/ altro, l-:ltro stesso, c!e attende il suo 3sI4 per essere suo figlio, il Dio8con8lui, colui c!e salva lui e ogni 3generare4 dalla solitudine del non8essere #vv!&5#&)( . *iuseppe presentato d-ora innan"i come colui c!e ascolta ed esegue la 0arola #vv!&.#&'(. Ges il >iglio di Dio, generato nell-eternitB dal 0adre nello 6pirito, e nato nel tempo dalla carne di 9aria, per opera dello stesso 6pirito.
&A

c!e ci offre la possi$ilitB di accoglierlo, di

La C iesa, come *iuseppe 3il sognatore4, reali""a il sogno di Dio/ in silen"io adorante, attraverso la fede accoglie il dono del >iglio.

)' Lett%ra del te$to "("% 6ra la genesi di Ges Cristo! La genealogia precedente )uella di *iuseppe. ome diventa la stessa di *es+, c!e >iglio di Dio; Dio non pu.

essere fatto dall-uomo/ pu. solo essere accolto5 3*iuseppe4 #in e$raico K Dio8aggiunga( entra nella genesi del >iglio di Dio attraverso l-atto di fede c!e accetta l-3aggiunta di Dio4, donata in 9aria, l-umile figlia di 6ion. Egli figura di ogni uomo c!e, 3troppo grande per $astare a se stesso4# 7ascal(, si tiene aperto al suo mistero 8 e il suo mistero Dio stesso. 6i pu. aspettare all-infinito il 9essia7 ma inutilmente. Infatti giB venuto, e aspetta solo c!e ci sia uno disposto a riceverlo. Il dono giB fatto, per Israele e per i pagani/ )uesta l-ottica di 9atteo. La )uestione come accoglierlo. Il racconto fatto per il lettore, perc!F avvenga a lui ci. c!e avvenuto a *iuseppe. L-3angelo4 per noi il testo stesso, c!e ricorda la sua esperien"a perc!F diventi anc!e la nostra. cos8 era. La genesi di *es+ cosI 3era4/ fu, e sarB, come viene narrato )ui. essendo sua madre fidanzata . Ogni uomo, come *iuseppe, !a come 3fidan"ata4 9aria, madre del >iglio. 6ta a lui accoglierla, con 3fidan"a4 in lei e in ci. c!e di lei la 0arola gli comunica. Dicendo 3sI4 a lei, dice 3sI4 al dono di Dio. 9aria la prima credente/ in lei la 0arola si fatta carne. !i sposa lei,

accoglie il >iglio, c!e per la poten"a dello 6pirito in lei generato dal 0adre. Entrando in comunione con lei, accetta Dio stesso, c!e attraverso lei entrato nell-umanitB. Non si pu. accedere, in via ordinaria, al >iglio al di fuori della media"ione storica di c!i l-!a giB accolto. 6olo lI, nel vero Israele, l-uomo trova la carne del 6ignore e il 6ignore c!e si dona ad ogni carne.
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a Giuseppe. *iuseppe, come detto, significa/ 3Dio8aggiunga54 2 il nome segreto di ogni uomo, finito c!e desidera all-infinito, an"i l-Infinito 8 aperto a ci. c!e lo trascende e solo pu. colmarlo. L-uomo fatto per tale aggiunta divina/ 3 i !ai fatti per te, 6ignore, ed in)uieto il nostro cuore fino a )uando non riposa in te4 #6. :gostino(. prima c e si mettessero insieme! 6i sottolinea c!e *iuseppe non c-entra con la nascita di *es+. Non lui, ma Dio stesso lo gener. attraverso 9aria. *iuseppe accoglie il >iglio accogliendo lei. si trov, incinta! Luca &,'C81< racconta come7 9atteo dice semplicemente c!e 3si trov. incinta4. 2 la sorpresa pi+ sconcertante e splendida, umanamente non programma$ile, c!e possa avere una creatura/ concepire l-inconcepi$ile, il suo reatore.

per opera dello Spirito Santo! 6pirito significa 3vita4, 6anto 3di Dio4. La vita di Dio l-amore reciproco tra 0adre e >iglio. 9aria non sterile come le matriarc!e di Israele. La sua verginitB, confessata incapacitB di produrre il dono, puro desiderio di accoglierlo. Il desiderio non produce nulla, ma pu. accogliere tutto/ )uel vuoto assoluto c!e solo capace di contenere il dono assoluto, l-:ssoluto come dono. v! "4 Giuseppe( suo sposo! L-uomo fatto per 3sposare4 colei c!e gli trasmette il dono di Dio. poic 9 era giusto e non voleva( ecc! *iuseppe, sapendo c!e il dono non gli spetta, tentato di ritrarsi. Ogni 3giusto4, come ogni religione, 3giustamente4 rifiuta il 3vangelo4, perc!F non oggetto di 3merito4. 9a falsa umiltB rifiutare ci. c!e non ci spetta di diritto. L-amore non mai meritato7 diversamente 3meretricio4. 0er )uesto sempre umile/ si sa immeritato, dono dell-altro. decise di dimetterla di nascosto . 0er rispetto, non per sospetto, *iuseppe decide di ripudiare 9aria. Davanti al mistero di Dio si sottrae. 9a non vuole esporla a un rifiuto pu$$lico, come fosse adultera.
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v! &5 mentre stava rimuginando #cf ?,%7 &','@(. *iuseppe non sa c!e fare7 non soddisfatto della sua scappatoia. Rimugina, dormendo un sonno in)uieto. un angelo del Signore gli apparve in sogno . ,uando l-uomo dice/ 3Ora $asta4 #&Re &?,%ss(, Dio fa i suoi doni #cf 6al &'A,'(. Nel sonno lui incontr. *iaco$$e, il patriarca fuggiasco #*en '<,&=ss(, e raggiunse Elia, il primo profeta, anc!e lui in fuga #&Re &?,&ss(. Nel sonno di suo >iglio raggiungerB ogni uomo c!e dorme. I sogni interessano giustamente gli psicologi/ uno agisce in $ase a ci. c!e !a dentro. Nella veglia ci si difende, censurando ci. c!e non si vuole. Nel sonno invece esce tutto in li$ertB. Il giusto, c!e !a il cuore puro, !a i sogni stessi di Dio/ la sua parola parla nel sonno delle altre parole, il suo angelo si rivela nel silen"io dell-ascolto. Il pericolo dar credito a sogni c!e sono semplici $isogni. 9a la parola di Dio, se entra nel cuore, risveglia nel profondo )uel sogno segreto, c!e lo stesso di Dio. Giuseppe( figlio di Davide! L-erede della promessa c!iamato dalla 0arola ad accogliere il dono, con atto supremo di decisione e di li$ertB. non temere. Le prime parole dell-uomo a Dio sono/ 3Lo avuto paura4 #*en 1,&=(. 0er )uesto 3Non temere4 la prima parola c!e il 6ignore rivolge all-uomo )uando si manifesta. La paura, principio di ogni fuga, il contrario della fede. di prendere con te Maria! 9aria media a tutti il dono di Dio. In )uesti primi due capitoli 3il >iglio4 sempre presentato con sua madre. !i rifiuta la 9adre,

rifiuta il >iglio. La prima eresia 8 sempre costante58 il 3docetismo4, c!e ritiene irrilevante la media"ione storica. 6taccare *es+ da 9aria, da Israele, dalla !iesa, dai fratelli, rifiutare la 3sua4 carne, salve""a di ogni carne. Il cristianesimo diventa ideologia, 3gnosi4, c!e !a nulla a c!e fare con il crocifisso, rivela"ione di Dio e li$era"ione dell-uomo. risto

!i dice/ 3 risto sI, ma

'=

Israele no7

risto sI, ma

!iesa no7

risto sI, e mondo no4, rifiuta !iesa e mondo.

risto stesso

c!e si misc!iato in un destino unico con Israele,

La storia non )ualcosa di passato c!e non c- pi+7 come le radici per l-al$ero/ gli danno linfa e gli permettono di innal"arsi al cielo sen"a crollare al primo vento. ci, c e in lei : generato : dallo Spirito Santo! sposandone la madre, accogli il >iglio. v! &" partorir un figlio e lo c iamerai . 9aria lo partorisce7 tu gli dai il nome, entri in rela"ione con lui e lui con te. ,uesta la dignitB su$lime dell-uomo/ c!iamare per nome il 3Nome4, essere suo interlocutore, parlare con lui da amico ad amico. Ges! 6ignifica 3Dio8salva4. 2 il nome di Dio, la sua realtB per c!i lo c!iama. 3 !iun)ue invoc!erB il nome del 6ignore, sarB salvato4 #:t ','&(. In nessun altro nome c- salve""a #:t %,&'(, perc!F il nome dal )uale ogni nome prende vita. 0u. essere invocato da c!iun)ue, per )uanto perduto/ 3Dio8 salva4. salver il suo popolo dai suoi peccati . 3Tutti mi conosceranno, dal pi+ piccolo al pi+ grande, perc!F io perdoner. le loro ini)uitB e non mi ricorder. pi+ del loro peccato4#*er 1&,1%(. !iamiamo Dio per nome proprio in )uanto perduti i. c!e in 9aria viene da Dio/

c!e vengono salvati. Dio amore sen"a limiti/ lo conosciamo come tale solo nel perdono. v! && *uesto avvenne perc 9 si adempisse( ecc! La storia di *es+ vista in continuitB con )uella di Israele, come compimento della promessa a lui fatta. v! &) la vergine concepir( ecc. 2 cita"ione da Is A,&%, dove al re promesso un figlio, garan"ia della fedeltB di Dio. 2 un segno c!e il re non osa c!iedere, e c!e Dio invece vuol dargli. ,uanti altri segni invece c!iediamo, c!e lui non ci vuol dare5 ;mmanuele( c e significa Dio#con#noi . *es+ il 3Dio8c!e8salva4 perc!F il 3Dio8con8noi4. E se Dio con noi e per noi, c!i sarB contro di noi; #cf Rm
'&

<,1'ss(. 3 on4 significa rela"ione, intimitB, unione, consola"ione, gioia, for"a, scam$io. Lui sempre con noi, in nostra compagnia #'<,'=(, fino a )uando anc!e noi saremo sempre in compagnia di *es+ #cf &Ts %,&A(. noi siamo finalmente noi stessi. v! &. Giuseppe( risvegliato dal sonno! Il sonno di *iuseppe, per la parola c!e il 6ignore gli rivolge, diventa un 3risveglio4, una risurre"ione. fece( ecc! *iuseppe 3ascolta e fa4 la 0arola 8 )uella c!e viene non dalle sue paure, ma da Dio. 2 il nuovo :damo, c!e ascolta il 6ignore. 6i risveglia dagli incu$i della men"ogna antica, e si ritrova davanti la 3sua sposa4, e con essa il >iglio stesso di Dio, sua vita. accolse! *iuseppe apre il cuore e la mano per ricevere il dono. >a il contrario di :damo, c!e la c!iuse per rapirlo. v! &' non la conobbe( ecc. 6i sottolinea la nascita verginale. *es+, nato da donna secondo la carne, figlio di Dio secondo lo 6pirito, perc!F ogni carne riceva la figliolan"a di Dio #cf *al %,@7 Rm &,1s(. e lo c iam, di nome Ges . Il capitolo ini"ia e termina con il Nome/ *es+. E ci dice c!i / il risto, l-atteso figlio di Davide, punto d-arrivo della promessa, on lui, il >iglio,

l-inatteso discendente di :$ramo, $enedi"ione per tutte le genti, il Dio8c!e8 salva, il Dio8con8noi, il >iglio, il dono di Dio, Dio stesso come dono, c!e riceviamo attraverso 9aria.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come suggerito a p. @ $. mi raccolgo immaginando la perplessitB e il sonno di *iuseppe c. c!iedo ci. c!e voglio/ non temere di prendere il dono di Dio in 9aria d. contemplo la scena, immedesimandomi in *iuseppe da notare< 9aria si trov. incinta per opera dello 6pirito 6anto *iuseppe, suo fidan"ato, cosa pensa e perc!F il sonno di *iuseppe e il suo sogno le parole dell-angelo a lui il nome di *es+, Dio8salva Emmanuele, Dio8con8noi. cosa fa *iuseppe.
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+' Te$ti %tili, Is C',&8@7 6al <?7 A'7 &'A7 '6am A,%8&C7 Is A,&=8&%7 *er '1,@8<7 & Re &?,&ss7 *en 1A,&ss7 %=,&ss7 %&,&ss7 Lc &,'C81<7 9t &',%C8@=.

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*' DOVE 1 IL RE DEI GIUDEI C2E 3U PARTORITO4 5)-&/&)6 ',& Nato *es+ in Det!lem di *iudea nei giorni del re Erode, ecco dei 9agi dall-oriente arrivare a *erusalemme, dicendo/ Dove il re dei giudei, c!e fu partorito; Gedemmo infatti sorgere la sua stella, e venimmo per adorare lui. :vendo udito, il re Erode fu tur$ato e tutta *erusalemme con lui7 e, riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scri$i del popolo, si informava da loro dove il risto nasce. Ora )uelli gli dissero/ In Det!lem di *iudea. osI infatti scritto per me""o del 0rofeta/ E tu Det!lem, terra di *iuda, per niente sei il minimo tra i capoluog!i di *iuda. Da te infatti uscirB un capo, colui c!e pascerB il mio popolo Israele. :llora Erode, c!iamati di nascosto i 9agi, investig. con cura da loro sul tempo dell-appari"ione della stella, e, inviatili a Det!lem, disse/ :ndate ed esplorate con cura circa il $am$ino7 e )uando l-avrete trovato, notificatemelo, perc!F anc!-io venga ad adorare lui. Ora essi, udito il re, partirono7 ed ecco la stella, c!e avevano visto sorgere, li precedeva finc!F giunse e si ferm. sopra dove si trovava il $am$ino. Ora, vedendo la stella, gioirono di gioia grande assai. E, entrati nella casa, videro
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il $am$ino con 9aria sua madre, e, prostrati, adorarono lui7 e, aperti i loro tesori, offrirono a lui doni, oro e incenso e mirra. :mmoniti in sogno di non tornare da Erode, per altra via si ritirarono nella loro regione.

&' Me$$aggio nel conte$to 3Dove : il re dei giudei( c e fu partorito=( c!iedono i 9agi. *iuseppe, e$reo, fidan"ato di 9aria, con l-aiuto della 0arola dell-angelo, sa dove il 9essia7 deve solo riconoscere e accogliere il dono. I pagani invece, e tra )uesti anc!e noi, rappresentati dai 9agi, devono fare un cammino, guidati dalla stella, per giungere a *erusalemme, e lI informarsi 3dove4 nato il 6ignore. In *iuseppe vediamo il cammino di fede dell-Israelita, nei 9agi )uello del pagano. Trovare e incontrare il Dio8con8noi, colui c!e ci salva dai nostri fallimenti, il desiderio di ogni uomo. Il cap! " parla delle origini di *es+ e di come Israele lo accoglie7 il cap! & parla del suo futuro e di come tutti lo incontrano. :nc!e lui farB un cammino, lo stesso del suo popolo/ la discesa in Egitto con la s o degli innocenti e l-ascesa con il ritorno alla 3terra4. Il Na"oreo, nella sua discesa e ascesa, nella sua uccisione e risurre"ione, reali""erB ogni promessa di Dio al suo popolo. La passione8glorifica"ione il tema di )uesto capitolo. La storia dei 9agi !a sempre colpito la pietB popolare. 6ono diventati 3re4, su suggerimento di Is C=,1 e del 6al A',&=s. Il loro numero nella nostra tradi"ione diventato 3tre4, secondo i doni c!e offrirono. Rappresentano 6em, Mafet, i figli di No, tutta l-umanitB, primi"ia della am e

!iesa. Le loro reli)uie si

trovano a JNln in *ermania, pregiato $ottino c!e il Dar$arossa sottrasse nel &&C% alla c!iesa di 6. Eustorgio prima di distruggere 9ilano. I loro nomi
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divennero *aspare, 9elc!iorre e Daldassarre, c!e in certe regioni, all-ini"io dell-anno nuovo, si scrivono sulle porte a prote"ione di uomini e $estie. La loro fortuna legata al fatto c!e noi, venuti alla fede dal paganesimo, ci identific!iamo con loro. I temi principali del racconto sono due/ la sapien"a c!e guida alla rivela"ione e la rivela"ione c!e manifesta a tutti il 9essia di Israele, luce per le genti. Il $rano traccia il percorso per incontrarlo. Essendo giB nato, si tratta di scoprire dove lo si pu. trovare. Il 6alvatore innan"itutto presente nella stella( c!e raffigura la sapien"a, principio di ogni ricerca. ,uesta porta a *erusalemme/ la sapien"a apre alla rivela"ione 8 e il 6alvatore presente nella Scrittura , c!e fa conoscere in c!e dire"ione cercarlo. 6eguendo le sue indica"ioni, la stella riappare con luce nuova/ la ragione illuminata dalla rivela"ione, e conosce c!i cerca. La gioia del cuore infine indica con precisione 3dove4 lui si trova. 2 lI c!e lo si adora e gli si apre il proprio tesoro 8 e il 6ignore presente nell- adorazione #K portare8 alla8$occa(, nel $acio di comunione con lui, e nel tesoro di c!i dona come lui si donato. In )uesto scam$io d-amore reciproco, Dio finalmente tutto in tutti #& or &@,'<(. Il cammino si compie nella scoperta del luogo 3dove4 generato il re, e il re nasce 3dove4 si compie )uesto cammino. La prima parola c!e Dio disse ad :damo / 3Dove sei;4 #*en 1,?(, perc!F anc!e lui gli c!iedesse a sua volta/ 3Dove sei;4, e i due si potessero incontrare. Il dove dell-uomo Dio, perc!F il dove del Dio8con8noi l-uomo. In )uesto racconto si presenta 3il natale dell-anima4 # Meister ;c> art (/ la nascita del credente in Dio e di Dio nel credente. 2 una genera"ione graduale, in cin)ue momenti/ il con8siderare #stare8con8le8stelle( dell-intelligen"a c!e apre a de8siderare e seguire la propria stella, la 6crittura c!e svela colui c!e desideriamo, la gioia del cuore c!e mostra dove lui , l-adora"ione e infine il dono di sF a colui c!e giB si donato.
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:nc!e se noi sappiamo il luogo materiale 3dove4 nato, non $asta. Do$$iamo fare in prima persona l-itinerario dei 9agi, con la fatica di un cammino notturno pieno di fascino e di paure, di desideri e di du$$i, di speran"e e di incerte""e, sotto la guida di una mo$ile stella c!e appare e scompare. Diversamente siamo come Erode, c!e vuole ucciderlo, o come gli scri$i e i sacerdoti 8 il cui sapere serve a dare indica"ioni a c!i lo uccide. 6. :gostino dice/ 3L-anima pi+ presente dove ama c!e nel corpo c!e anima4. ,uello dei 9agi il cammino dell-amore c!e, attraverso la ricerca dell-intelligen"a e della rivela"ione, la gioia e l-adora"ione, giunge al dono di sF. In )uesto gesto noi nasciamo in lui e lui in noi. Il suo dove diventa il nostro dove5 Nel $rano c- una divisione drammatica c!e ognuno si ritrova dentro/ giocarsi o non giocarsi nel seguire i desideri profondi del cuore; Il lontano cerca e interroga, e cosI trova e dona con gioia7 il vicino sa dove il 6ignore, ma non lo cerca, interroga la 6crittura, ma non se ne lascia interrogare, e cosI cerc!erB di ucciderlo. :ll-uomo sono possi$ili due a"ioni/ l-uccisione o la dona"ione di sF. :m$edue saranno assunte nella storia della salve""a. 0roprio il rifiuto, c!e lo porterB sull-al$ero della croce, farB compiere al >iglio c!e adoriamo il cammino del dono di sF c!e ci salva. Ges il re dei giudei, il risto, luce per le genti, nato per tutti in Det!lem di

*iudea. La luce della ragione e della rivela"ione porta a lui l-umanitB, c!e in lui trova la propria vita. La C iesa, oltre c!e da giudei, fatta anc!e da pagani c!e, come i 9agi, fanno il cammino di ricerca fino a trovarlo, $aciarlo e aprire a lui il loro tesoro.

)' Lett%ra del te$to &(" 3ato Ges. Il8Dio8c!e8salva c- giB. 9atteo descrive come trovare 3dove4 nasce, perc!F il suo natale sia anc!e il mio.

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in 2et lem. 2 la cittB di Davide. Luca racconta anc!e come, a causa del censimento, nasca a Det!lem #Lc ',&ss(. nei giorni di ;rode . 2 Erode il grande, re dispotico e dissoluto. :veva ricostruito sontuosamente il tempio, ma era odiato dal popolo come straniero e vassallo dei romani. 2 il 3re di *iudea4, della terra c!e possiede7 non 3re dei giudei4, delle persone c!e vi a$itano. Loro re il risto, c!e li$era5

dei Magi! 9ago denota un appartenente alla casta sacerdotale di 0ersia. 0i+ tardi, nell-ellenismo, designa teologi, filosofi e scien"iati orientali, come anc!e astrologi, stregoni e ciarlatani. La linea di demarca"ione tra )ueste categorie di persone non mai c!iara5 6ofocle ed Euripide li intendono in senso negativo. >ilone c!iama 3mago4 Dalaam, il profeta pagano c!e viene dall-oriente #Nm '1,A, LOO( e annuncia la stella c!e sorgerB su Israele #Nm '%,&A(. *li e$rei !anno sempre avuto un-allergia contro il 3magico4, cosI comune presso gli altri popoli. :nc!e se va tornando di moda, rappresenta una regressione pericolosa. ome la scien"a sottrae alla magia le energie materiali

e le mette al nostro servi"io dell-uomo, cosI la fede le sottrae il $ene e il male e lo consegna alla nostra responsa$ilitB. Uno purtroppo pu. conservare la mentalitB infantile anc!e in uno solo dei due am$iti, dimenticando c!e il magico si fa sempre tragico5 risto visto come la luce, la 0arola c!e pone

fine al tragico della storia, per affidarla alla li$ertB dell-uomo. In )uesto racconto i 9agi sono visti in termini positivi. Non sono dei 3mag!i4, ma dei sapienti c!e seguono le indica"ioni della stella. *uardare le stelle, stupirsi davanti all-immensitB del cielo e cercare di comprenderlo, scrutarne il ritmo e l-armonia, l-ini"io del sapere umano. Il cielo regola la terra/ ne scandisce il succedersi delle stagioni, dei mesi, dei giorni e delle ore, ne determina il lavoro e il riposo, le semine e i raccolti, il separarsi e il ritrovarsi, il far lutto e il far festa. 9isurare il tempo la scien"a prima dell-uomo, cosciente c!e il tempo a lui disponi$ile limitato. I 9agi non si accontentano di
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osservare le stelle nel loro apparire, permanere e scomparire/ per loro la scien"a non solo l-osserva"ione di ci. c!e c-, ma anc!e il c!iedersi c!e cosa significa. L-oriente l-origine del sole e della sapien"a, della natura e della cultura. Tutto ci. c!e Dio !a fatto, anc!e l-oriente, trova in *erusalemme la sua sorgente #6al <A(. v! & dove. 2 la domanda c!e guida a cercare e porta a trovare. L-uomo definito dal tempo e dallo spa"io, dal )uando e dal dove. Il tempo la vita7 lo spa"io la delimita dal resto. Il )uando non un pro$lema/ l-unico 3)uando4 sempre e solo ora 8 il resto non c- pi+ o non ancora. Il pro$lema aperto resta )uello del dove. 0er )uesto l-uomo pellegrino, in cerca del suo 3dove4, c!e lo fa essere )uello c!e e sentire a casa sua. Dove nato il 6ignore, c!e devo e desidero trovare ora; La sapien"a, riflesso della luce increata, guida i 9agi a *erusalemme/ lI il centro del popolo depositario della promessa e della 6crittura. La ragione, nel cercare salve""a, si apre alla rivela"ione, lB dove essa data. 2 in Israele c!e si trova il risto, per tutti e per sempre. 0erdere )uesta radice, perdere il

frutto. La prima tenta"ione aprirsi a Dio, ma negando la 3storia4 in cui si rivela e agisce, riducendo il tutto a ideologia e sim$olo, sen"a il suo contenuto. 2 ci. c!e fanno i vari illuminismi e moralismi antic!i e recenti, come, ad esempio, 3e? age. !i non riconosce *es+ 3nella carne4, non !a lo 6pirito di

Dio #&*v %,'s(7 semplicemente ingannato. 6ganciarsi da Israele, antico e nuovo, da 9aria e dalla !iesa, perdere 3il vangelo4/ la carne del Dio8con

noi. La salve""a viene dai giudei #*v %,''(7 una persona e !a un nome/ *es+ #&,'@(. il re dei giudei! - Erode, re di *iudea, e *es+, re dei giudei. Il primo tiene in

mano tutti7 il secondo si mette nelle mani di tutti. ,uegli sarB persecutore, e )uesti perseguitato 8 alla fine giudicato, sc!ernito e crocifisso, sempre come re. ome in *iudea, cosI in ogni angolo della terra, ci sono due modi opposti di
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essere re/ uno potente c!e opprime, l-altro umile, c!e salva #9t '=,'%8'<(. I due stanno tra loro come tene$re e luce. I 9agi cercano il re dei giudei, non il re di *iudea. : casa loro potevano trovare di meglio 8 an"i di peggio5 Il re il modello di uomo, l-immagine di Dio. ,uale re e )uale uomo, )uale Dio e )uale salve""a cerc!iamo; la sua stella! Ognuno !a una stella, c!e con lui nasce e si spegne, pensavano gli antic!i. Il nostro nome infatti in cielo, in Dio5 :i tempi di *es+ ci fu una congiun"ione tra *iove e 6aturno 8 stella del sa$ato, festa dei giudei. Inoltre apparve la cometa di LalleP. ,ualun)ue sia stato il segno, si tratta di una 3stella teologica4. 0ro$a$ilmente 9atteo, c!e scrive per giudeo8cristiani, pensa alla stella vista dal pagano Dalaam #Nm '%,&A(. 6e la scien"a misura ci. c!e visi$ile, la sapien"a ne cerca la veritB invisi$ile, e non si appaga fino a )uando giunge ad aprirsi al senso ultimo/ 3Ogni pensiero non decapitato fiorisce nella trascenden"a4# +dorno(. La stella, luce nella notte, la ragione umana, c!e, mai soddisfatta di ci. c!e sa e aperta a ci. c!e ignora, guida l-uomo verso una veritB sempre pi+ grande. La 6apien"a conduce anc!e i pagani #cf :t &A,'Cs( nel loro esodo, come 3luce di stella nella notte4 #6ap &=,&A(. vedemmo@venimmo . Non $asta vedere. Disogna muoversi e compiere un impegnativo percorso di ricerca, sen"a mai $arattare la veritB con le proprie certe""e. !i, come Erode e gli scri$i, sta nel pala""o dei propri interessi o

nella cittB delle sue persuasioni 8 anc!e giuste5 8 non incontra la veritB. :n"i, la distrugge, ovun)ue sia. L-arrivo dei 9agi a *erusalemme ric!iama Is C=,&8@ #cf 6al A',&=8&@(. per adorare lui. :dorare il desiderio c!e muove ogni cammino fin dal principio, il fine di ogni capire e fare. :dorare portare8alla8$occa, $aciare, in comunione di amore e di respiro. ,uanto )ui i 9agi fanno, faranno alla fine anc!e gli apostoli #'<,&A(.
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v! ) avendo udito( il re ;rode fu turbato . Erode e tutta *erusalemme ascoltano la domanda e la ricerca dei popoli c!e a loro si rivolgono. Il tur$amento generale la sorpresa di c!i deve decidere )uale re vuole/ se Erode, uguale a )uello c!e !anno tutti, oppure )uello c!e Dio !a promesso. v! . sommi sacerdoti e scribi del popolo . L-autoritB politica convoca )uella religiosa e intellettuale per sapere 3dove4 nasce )uesto re. v! ' in 2et lem #9i @,&(. ostoro !anno la risposta esatta. 9uovono gli occ!i

sulle 6critture, ma )ueste non muovono i loro piedi verso il 6ignore. 6anno la veritB, ma ne stanno lontani. ,uante volte il sapere serve per difendersi da ci. c!e si sa5 Dovre$$ero 3uscire4 per andare incontro al 6ignore. per incontrarlo, con il suo conoscere si fa complice di c!i uccide. v! 0 il minimo . Il pi+ piccolo, il minimo, il criterio della scelta di Dio, opposto a )uella di Erode e di ogni uomo. Il 3 tsim#tsum per gli e$rei la caratteristica di Dio c!e si restringe per lasciare spa"io e vita a tutti. Dio sceglie Israele come suo popolo perc!F il pi+ piccolo tra i popoli #Dt A,A(. osI sceglie come !i non esce

re Davide, il pi+ piccolo tra i suoi fratelli #& 6am &C,&&(. Dio sceglie le cose c!e non sono 3per ridurre a nulla )uelle c!e sono4 #& or &,'<(. 0er )uesto nessuno dei potenti e dei sapienti di )uesto mondo pu. riconoscerlo #& or ',<(. 0er trovare 3dove4 il 6ignore, $isogna guardare nella dire"ione in cui lui . E lui, 3il pi+ piccolo tra i fratelli4 #cf '@,%=.%@(, tra i piccoli. La ragione fa cercare il 6alvatore, la rivela"ione dice dove trovarlo/ la prima dice c!e c-, la seconda c!i 8 dando alla prima nuovi criteri di valuta"ione, gli stessi di Dio. 0er )uesto a *erusalemme la stella scompare 8 la ragione per un po- si oscura davanti alla rivela"ione, come le stelle davanti al sole 8, ma poi riappare con indica"ioni pi+ precise. v! $ ;rode( c iamati di nascosto i Magi( investig, con cura( ecc! Il re di *iudea nemico del re dei giudei. Utili""a per i suoi piani sia la scien"a 3indifferente4 degli scri$i c!e la sapien"a 3impegnata4 dei 9agi. Di tutto si serve il male, soprattutto del $ene5 0u. sempre considerare a suo servi"io gli
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3indifferenti4, e fare degli 3impegnati4 i suoi alleati pi+ pericolosi, perc!F inconsapevoli. Un sapere c!e non ama, sempre 3anticristico47 ma anc!e un amore c!e non oculato si fa strumento di satana #cf 0ietro in &C,'&8'1(. omun)ue il 6ignore resta l-unico 6ignore della storia, e tutto alla fine esegue il suo disegno di amore # cf Rm <,'<7 :t %,'As7 :p &A,&A(. v! % inviandoli . Erode fa dei 9agi i suoi emissari, in $uona fede. esplorate con cura( ecc! Li vuol coinvolgere nelle sue trame, sen"a c!e se ne accorgano. v! 4 ecco la stella! La stella li aveva condotti a *erusalemme. 9a )ui non finisce la ragione7 nella rivela"ione conosce il 3dove4 trovare c!i cerca, e scopre la madre e il $am$ino. v! "5 gioirono di gioia grande assai! Dio amore7 la gioia il suo profumo ( segno della 0resen"a. Dove c- lui, c- gioia7 la triste""a segno della sua assen"a. Essa comunicata a c!iun)ue ama, a c!i scopre il tesoro #&1,%%(, a c!i incontra il Givente #'<,<s(. La gioia del cuore indica 3dove4 sta colui c!e cerc!i/ dentro di te. olui c!e giB era presente nel cammino come desiderio

e tensione, nella gioia del cuore si offre come appagamento e distensione. ,ui finalmente 3entri in casa4, e trova il Re5 v! "" videro il bambino . Il $am$ino da vedere. Dov- il $am$ino, se non nel cuore di c!i lo ama, lo ascolta e ne gioisce; e sua madre . Il $am$ino lo trovi se entri nella 3casa4, ed sempre insieme a sua madre. La madre il cuore di c!i giB prima l-!a accolto e generato, e diventa il nostro stesso cuore c!e gli dB la sua carne. Il >iglio lo trovi in Israele, in 9aria, nella !iesa, nei fratelli, in te stesso se lo ami e lo ascolti5

prostrati( adorarono lui! 6i arresta il cammino esteriore7 con l-adora"ione comincia )uello interiore. Tre volte si dice 3adorare4 #vv. '.<.&&(. aperti i loro tesori! Il tesoro in 9atteo il cuore dell-uomo/ dove il tuo tesoro, lI il tuo cuore #C,'&7 cf &',1@7 &1,@'7 &?,'&(.

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oro( incenso e mirra . I 9agi aprono il loro cuore e offrono ci. c!e contiene. L-oro, ricc!e""a visi$ile, rappresenta ci. c!e uno !a7 l-incenso, invisi$ile come Dio, rappresenta ci. c!e uno desidera7 la mirra, unguento c!e cura le ferite e preserva dalla corru"ione, rappresenta ci. c!e uno . La regalitB, la divinitB, la mortalitB propria della creatura, tutto ci. c!e l-uomo !a, ma soprattutto ci. c!e desidera e ci. c!e gli manca, il suo tesoro. :pre a Dio i suoi averi, i suoi desideri e le sue penurie. E Dio entra nel suo tesoro. ,ui il 3dove4 il >iglio generato dal 0adre. La carne del nostro cuore gli madre. Dando ci. c!e sono, i 9agi ricevono colui c!e , e diventano essi stessi simili a lui. Dio nasce nell-uomo, e l-uomo in Dio. ,ui si compie il cammino. v! "& ammoniti in sogno! :nc!e i 9agi, come *iuseppe, ricevono in sogno il messaggio di Dio. Il sogno di Dio influisce sulla storia pi+ del potere di ogni potente, e lo $effa. si ritirarono nella loro regione! Tornano dov-erano partiti. 9a 3per altra via4/ non pi+ )uella di c!i cerca uno c!e non conosce, ma )uella di c!i !a trovato colui c!e cerca. Infatti non sono pi+ )uelli di prima7 !anno trovato 3dove4 nato il re. Il 3dove4 di Dio il cuore dell-uomo, e il 3dove4 dell-uomo il cuore di Dio. 6i ritirarono da 3anacoreti4 8 dice il testo greco 8 nella loro stessa terra. Lanno con sF ormai un nuovo cielo e una nuova terra, seme c!e porteranno ovun)ue andranno.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come suggerito a p. @ $. mi raccolgo immaginando il cammino dei 9agi/ da oriente a *erusalemme, da )ui a Det!lem c. c!iedo ci. c!e voglio/ trovare il 3dove4 generato il 6ignore, e c!iedo l-aiuto di 9aria d. traendone frutto, ripercorro il cammino dei 9agi da notare< la stella/ i desideri c!e muovono la ricerca della ragione l-arrivo a *erusalemme/ la ragione c!e porta alla fede le indica"ioni degli scri$i/ la 6crittura c!e dB nuova luce alla ragione Det!lem, da te uscirB il capo l-atteggiamento di Erode, sacerdoti e scri$i
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la gioia grande nella casa videro il $am$ino con 9aria sua madre adorarono lui offrirono a lui i doni si ritirarono.

+' Te$ti %tili, Is C=,&8C7 6al A'7 <A7 :t &A,'%8'?7 Rm &,&<8'17 6ap &1,&8?.

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+' NA7OREO SAR C2IAMATO )-&*/)* ',&1 Ora, ritiratisi essi, ecco un angelo del 6ignore appare in sogno a *iuseppe, dicendo/ Risvegliati, prendi il $am$ino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta lI finc!F te lo dico. Erode infatti sta cercando il $am$ino per ucciderlo. Egli, risvegliatosi, prese il $am$ino e sua madre nella notte, e si ritir. in Egitto. Ed era lI sino alla fine di Erode, perc!F si compisse )uanto fu detto dal 6ignore per me""o del profeta c!e dice/ Dall-Egitto c!iamai mio figlio. :llora Erode, vedendosi $effato dai 9agi, si adir. molto, e mand. ad uccidere tutti i $am$ini di Det!lem e di tutti i suoi dintorni, dai due anni in gi+, secondo il tempo su cui si era informato dai 9agi. :llora si compI )uanto fu detto per me""o del profeta *eremia c!e dice/ Una voce fu udita in Rama, un pianto e un lamento grande/ Rac!ele sta piangendo i suoi figli, e non voleva essere consolata, perc!F non sono pi+. Ora, finito Erode, ecco un angelo del 6ignore appare in sogno a *iuseppe in Egitto, dicendo/ Risvegliati, prendi il $am$ino e sua madre e va in terra d-Israele. 6ono morti infatti )uelli c!e cercavano la vita del $am$ino. Ora egli, risvegliatosi, prese il $am$ino e sua madre, ed entr. in terra d-Israele. Ora, udito c!e :rc!elao regnava nella *iudea
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al posto del padre Erode, temette di andare lB. :mmonito in sogno, si ritir. nelle parti della *alilea7 e, venuto, fece casa in una cittB detta Na"aret!. In )uesto modo si compI ci. c!e fu detto dai profeti/ Na"oreo sarB c!iamato.

&' Me$$aggio nel conte$to Il 3azoreo( come sarB c!iamato *es+, il compimento di )uanto fu detto per me""o dei profeti. :ccolto da *iuseppe e dai 9agi #',&8&'(, rifiutato dai sapienti e dai potenti, egli rivive la storia del suo popolo/ attraverso l-Egitto e l-esilio 8 con l-uccisione degli innocenti, anticipo della sua 8 torna alla terra promessa. osI compie puntualmente )uanto 3 scritto4.

In )uesto $rano si presenta la storia di *es+ come un viaggio. 2 il viaggio del >iglio, c!e incontra i fratelli perduti, ripercorrendo la stessa via. Il racconto diviso in tre )uadri/ la discesaQrisalita dall-Egitto Avv! ")#"'B( la s o degli innocenti Avv! "0#"%B e il ritorno alla terra #vv!"4#&)(. Ogni )uadro termina con una cita"ione $i$lica, c!e interpreta il fatto alla luce della 0arola/ la storia di Israele profe"ia di *es+. Lui, c!e scende e risale dall-Egitto, il >iglio c!e reali""a il nuovo esodo definitivo #Os &&,&(. La s o degli innocenti, preludio di )uella del *iusto, vista come il male supremo dell-esilio #*er 1&,&@(. L-Egitto e l-esilio sono la duplice esperien"a di sc!iavit+, causata l-una dal peccato altrui e l-altra da )uello proprio/ da am$edue li$era il 3Na"oreo4, c!e il 3dun)ue4 della promessa #&,&A(. Da Na"aret!, nella *alilea dei pagani, sarB luce per ogni uomo c!e dimora nelle tene$re e nell-om$ra di morte #%,&@s(. Il 3Na"oreo4 , allo stesso modo del popolo d-Israele, il >iglio li$erato dalla mano d-Egitto e l-esule c!e ritorna alla terra. Il male, sia su$Ito c!e fatto 8 )uest-ultimo ci dispiace di meno, ma l-unico vero male5 8, non vanifica la

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promessa di Dio. :n"i, la reali""a nel *iusto c!e non lo fa e lo porta su di sF, compiendo ogni giusti"ia #cf 1,&@(. Il $rano rappresenta in sintesi il dramma di Israele e di tutti. Da una parte c- il re e dall-altra il $am$ino/ il $uono perseguitato dal malvagio, il $ene perdente, il male sempre pi+ forte. 9a alla fine vince l-innocente, proprio con il suo sangue. La storia, da vittoria dei potenti e massacro degli innocenti, diventa la storia del >iglio prediletto, c!e salva i fratelli c!e l-!anno venduto #cf *en @=,'=(. Le macc!ina"ioni del male, alla fine, sen"a saperlo eseguono ci. c!e la sua mano e la sua volontB aveva preordinato c!e avvenisse #:t %,'<7 :p &A,&A(. Dio Dio della storia/ pur rispettando la nostra li$ertB, onora divinamente anc!e la sua5 Ges il >iglio, totalmente solidale con il destino dei suoi fratelli. La C iesa, in e con lui, compie il suo stesso cammino nella storia.

)' Lett%ra del te$to &(") 6ra( ritiratisi essi! Giene ripreso il tema 3anacoretico4 del ritiro #cf v. &'(. un angelo del Signore appare in sogno . *iuseppe, come il suo omonimo venduto dai fratelli, 3sognatore4/ nella profonditB del suo cuore puro, vede Dio #cf @,<(. Il sogno a noi sem$ra irreale7 invece il principio di ogni realtB. Uno, anc!e se non lo sa, reali""a sempre i suoi sogni. 9a sono )uelli di un cuore puro o impuro; I sogni di Dio alla fine sempre si compiono, anc!e se a noi sem$rano impossi$ili #6al &'C,&7 :t &',?7 Lc '%,&&.1A(. risvegliati( ecc! L-angelo dice la 0arola c!e ci 3risveglia4 alla vita con il sogno di Dio. *iuseppe non risponde alla 0arola con parole, ma con la carne. La risposta lui stesso, c!e la esegue alla lettera #vedi v. &%7 vv. '=8'&7 cf &,'&8 '%(/ le dB corpo offrendole il suo corpo. ,uesto l-amore coi fatti e nella veritB #&*v 1,&<(, il culto gradito a Dio #Rm &',&(. O$$edire # ob#audire( significa

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ascoltare stando davanti, rivolto all-altro.

!i o$$edisce come il >iglio,

uguale al 0adre perc!F ascolta e fa la sua parola. il bambino e sua madre . 9aria nominata all-ini"io come la sposa di *iuseppe #&,&<(7 poi si parla del 3$am$ino e sua madre4 #vv. &&.&1.&%.'=.'&(, anteponendo sempre il $am$ino. 9aria, Israele e la !iesa non sono il centro/

portano al centro, c!e lui5 9a sia lui c!e la madre sono affidati alle mani di *iuseppe, prototipo dei credenti. fuggi in ;gitto . Il re dei giudei fugge in Egitto a causa del re di *iudea 8 come *iuseppe fuggI in Egitto per l-invidia dei suoi fratelli. ;rode sta cercando! Erode figura del >araone all-interno di Israele, della !iesa e di ciascuno di noi. Nella nostra 3paganitB4, come c- la ricerca dei 9agi per adorare il 6ignore, cosI c- la ricerca di Erode, c!e, come il >araone, ucciderB i figli. *es+, miracolosamente salvato come 9os, entra in Egitto per compiere il nuovo esodo. v! ". risvegliato( prese il bambino e sua madre nella notte . Nella notte, *iuseppe risvegliato, ed esegue la parola di Dio. si ritir,. GivrB in Egitto da forestiero #cf vv. &'.&1(, solidale con la solitudine di tutti gli oppressi, suoi fratelli. v! "' sino alla fine di ;rode! Erode, come il >araone, finisce7 il >iglio, come Israele, ne vede la fine. Dio dall-alto ride sui potenti e le loro trame #6al ',%(. perc 9 si compisse! La sua 3fuga4 o$$ligata non la fine, ma il compimento del disegno di Dio. Il male ne un esecutore/ !a scavato la fossa nella )uale cade #6al A,&C(. dallC;gitto c iamai mio figlio #Os &&,&(. L-uscita dall-Egitto vista come la nascita del >iglio dal ventre oscuro della sc!iavit+. Osea, )ui citato, parla del nuovo esodo da un Egitto ancora pi+ duro/ il ritorno da Da$ilonia. 6egnerB l-ini"io di una nuova primavera tra Dio e il suo popolo, c!e fiorirB nel deserto #Os ',&C(/ la sposa adultera torna all-amore della sua giovine""a.

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v! "0 si adir, molto! 2 l-impoten"a del potente $effato dal riso di Dio #6al ',%(. Invece di tremare, si adira. 9a invano. mand, ad uccidere tutti i bambini . Erode, come il >araone, uccide i figli di Israele. I $am$ini #in greco significa anc!e 3servi4( di Det!lem rappresentano il sangue di tutti i giusti, da :$ele a Zaccaria #Lc &&,@&(, dal primo all-ultimo innocente di ogni s o. 0refigurano il sangue del 6ervo, il >iglio c!e salverB i fratelli. Il destino dei giusti 8 e dei peccatori 8 lo stesso dell-unico *iusto c!e si fatto per noi peccato #' or @,'&(. v! "$ si comp8! 2 la profe"ia di *eremia sull-esilio #*en 1&,&@(. v! "% una voce fu udita in /ama( ecc! 2 il grido di Rac!ele, sepolta in Rama, presso Det!lem, c!e vede sfilare davanti a sF i suoi discendenti deportati a Da$ilonia. L-esilio conseguen"a del peccato proprio. Non si tratta, come in Egitto, di giusti c!e ingiustamente soffrono, ma di ingiusti c!e giustamente soffrono. ,uesta per. non la giusti"ia di Dio/ il figlio esiliato compianto, come dalla madre Rac!ele, cosI anc!e dal 0adre. Dio piange per l-esilio dell-uomo. In *eremia l-esilio il luogo della li$era"ione definitiva/ colui c!e ci ama di amore eterno dice di non piangere perc!F ci riedific!erB, ci perdonerB, farB con noi un-allean"a eterna, e cosI tutti conosceremo il 6ignore #*er 1&,1s.&C.1&81%(. Nell-uscita dall-Egitto morI il potente ingiusto7 nell-uscita dall-esilio morirB il *iusto, e l-Onnipotente stringerB con noi un-allean"a nuova. perc 9 non sono pi! L-esilio la morte del >iglio/ l-infedeltB lo riduce a non essere pi+. Io86ono, nel suo amore, lo ricondurrB all-esisten"a7 ma non pi+ con segni di poten"a, come in Egitto, ma con l-impoten"a della croce, prefigurata nella s o dei $am$ini8servi. Il cammino del >iglio passa attraverso la solidarietB coi fratelli nella loro oppressione e nel loro peccato, fino alla maledi"ione del loro non8essere8pi+, facendosi lui stesso a$$andono, maledi"ione e peccato #'A,%C7 *al 1,&17 ' or

1?

@,'&(, perc!F ogni a$$andono non sia pi+ a$$andonato, neanc!e l-a$$andono di Dio. La croce sarB vicinan"a di Dio a ogni a$$andonato da Dio #'A,%C(. v! "4 finito ;rode #v. &@(. Erode finisce7 il disegno di Dio dura in eterno, e inglo$a )ualun)ue a"ione, per malvagia c!e sia. un angelo del Signore( ecc! 2 la ter"a volta c!e il 6ignore parla a *iuseppe in sogno. Il sonno dell-uomo dove Dio massimamente si rivela/ la sua parola definitiva sarB il sonno stesso del >iglio dell-uomo, 3la parola della croce4 #& or &,&<(. v! &5s risvegliati( prendi il bambino e sua madre( ecc! 0er la ter"a volta *iuseppe colui c!e puntualmente esegue la 0arola. v! && udito c e +rc elao( ecc. Entrato nella 3terra4, rimane aperto al sogno di Dio. 2 semplice come una colom$a, ma astuto come un serpente #&=,&C(. si ritir,! Il )uarto sogno lo porta al 3ritiro4 ultimo, dove il 3Na"oreo4 prende 3casa4 e 3nome4 nella 3terra54 Le )uattro tappe del suo ascoltareQfare sono le stesse di ogni uomo/ prendere in sposa 9aria, la madre del >iglio di Dio e c!iamarlo per nome #&,'%s(, compiere con loro sia l-entrata c!e l-uscita dall-Egitto e dall-esilio 8 il cammino dalla croce alla risurre"ione 8, sino a 3far casa4 nella 3terra4, e )ui, infine, vivere con discernimento. si comp8 ci, c e fu detto dai profeti< 3azoreo sar c iamato! Nessun profeta !a )uesta espressione. 9atteo lo sa $ene. E sa di dire la veritB. Non dice infatti/ 3 i. c!e fu detto dal profeta4 $ensI 3 i. c!e fu detto dai profeti4. Tutta la Di$$ia, da 9os a *iovanni Dattista, !a profetato di lui, il >iglio generato prima di ogni creatura, nel )uale, attraverso il )uale e per il )uale tutto stato fatto #cf ol &,&@8&A(. *es+, c!iamato dai giudei 3il Na"oreo4, c!e viene da

Na"aret!, colui di cui tutto parla e c!e tutto definitivamente dice #*v &,&<(. *es+, presentato in )uesti due capitoli come il risto, il discendente di

Davide, il >iglio generato da Dio in for"a dello 6pirito 6anto, il Dio8con8noi, colui c!e salva il popolo dai peccati, colui c!e ripercorre la storia umana per

%=

farla uscire dalla tene$re della sc!iavit+ #Egitto( e della morte #esilio(, attraverso il suo essere figlio, $am$inoQservo. 9atteo, partendo da *es+ e guardando lui, rilegge la storia passata, e vede come veramente Dio compie in lui ogni sua parola, sen"a lasciarne andare a vuoto neppure una sola #&6am 1,&?(. Il termine 3Na"oreo4 !a assonan"a con *dc &1,@.A, in cui 6ansone c!iamato 3azir4, c!e significa 3consacrato4, e c!e i LOO traducono 3 3aziraDos4. La pure assonan"a con Is &&,&, in cui si parla di 3 3eser4 il 3germoglio4 c!e spunta dal tronco di Messe. 6ono assonan"e sulle )uali l-autore e$reo pu. giocare. Non solo perc!F scrive sen"a vocali, ma soprattutto per ci. c!e sa di *es+. i. c!e conta c!e 3il Na"oreo4 8 )ui associato da 9atteo a Na"aret! 8 3il dun)ue4 della storia di Dio e dell-uomo. ,uesto suo 3ritiro4 nell-umile )uotidianitB il mistero stesso del Dio8con8noi, c!e rende divina ogni )uotidianitB 8 ogni riposo e fatica, ogni gioia e dolore, ogni amore e timore, ogni lavoro e frutto dell-uomo.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il cammino da Det!lem all-Egitto e dall-Egitto a Na"aret! c. c!iedo ci. c!e voglio/ accogliere il Na"oreo come il tutto della mia vita/ in lui 3a$ita corporalmente tutta la piene""a della divinitB4 # ol ',?(, in lui sono nascosti tutti i tesori della sapien"a e della scien"a # ol ',1( d. traendone frutto, contemplo le varie scene/ la discesa in Egitto, la s o dei $im$iQservi, l-ascesa alla terra, la casa a Na"aret! da notare< i sogni di *iuseppe/ cosa dicono e come li esegue la fuga in Egitto dall-Egitto !o c!iamato mio figlio mand. ad uccidere tutti i $am$ini il pianto di Rac!ele per i suoi figli c!e non sono pi+ #l-esilio( Na"oreo sarB c!iamato il mistero della )uotidianitB di Na"aret!.

+' Te$ti %tili, 6ir 1,'8C7 6al &'<7 &*v &,@8','7 6al &'%7 6al '7 Os &&,&ss.

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0' IO VI 8ATTE77O CON AC9UA PER LA CONVERSIONE *-&/&) 1,& ' 1 Ora in )uei giorni compare *iovanni il Dattista, proclamando nel deserto della *iudea, dicendo/ onvertitevi, poic!F )ui il regno dei cieli. Egli infatti colui c!e fu detto per me""o del profeta Isaia c!e dice/ Goce di uno c!e grida nel deserto/ 0reparate la via del 6ignore, fate diritti i suoi sentieri. Ora lui, *iovanni, aveva il suo vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno alla sua vita, e suo ci$o erano locuste e miele selvatico. :llora usciva verso di lui *erusalemme e tutta la *iudea e tutta la regione attorno al *iordano, ed erano $atte""ati da lui nel fiume *iordano, confessando i loro peccati. Ora, vedendo molti farisei e sadducei venire al suo $attesimo, disse loro/ 0rogenie di vipere5 !i vi !a suggerito di sfuggire all-ira imminente; >ate dun)ue frutto degno della conversione e non crediate di dire tra voi/ :$ramo a$$iamo per padre. Gi dico infatti c!e Dio pu. da )ueste pietre suscitare figli ad :$ramo. Ora giB la scure posta alla radice degli al$eri/ ogni al$ero dun)ue c!e non fa frutto $uono tagliato e gettato nel fuoco. Io vi $atte""o con ac)ua per la conversione7 ma colui c!e viene dopo di me pi+ forte di me, e io non sono degno di portargli i sandali. Lui vi $atte""erB in 6pirito 6anto e fuoco.
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Il suo ventila$ro !a in mano e pulirB la sua aia/ e raccoglierB il suo grano nel granaio, ma la pula $rucerB con fuoco inestingui$ile.

& #e$$aggio nel conte$to Io vi battezzo con ac*ua per la conversione( dice *iovanni a )uelli c!e vanno da lui. 2 l-ultimo profeta, l-Elia c!e deve tornare, per c!iamare alla conversione prima della venuta del 6ignore #&A,&'s7 cf 9l 1,'1s(. 6olo passando per l-ac)ua 8 il caos primordiale, il diluvio e la morte dove ci !a condotto il peccato 8 riceveremo il fuoco dello 6pirito, la vita nuova dei figli di Dio. *iovanni prepara ad accogliere il 6ignore c!e viene. I profeti in Israele mantengono viva la promessa. Non solo ric!iamano all-o$$edien"a, ma, soprattutto, impediscono c!e la religiositB si riduca a sola legge, sen"a cuore, sen"a uomo ed infine sen"a Dio. Dietro la 0arola, c- colui c!e parla. Non c- solo un-idea da capire o un ordine da eseguire, ma da sta$ilire comunione con colui c!e nella sua parola comunica se stesso. 0er )uesto il profeta c!iama 3a guardare in alto4 #Os &&,A(, a levare lo sguardo dalle cose alla mano e al volto di c!i le porge. Dimenticare )uesto cadere nel feticismo/ ci si innamora dell-anello e si dimentica il fidan"ato. Il pericolo di una religione della 0arola ridurre )uesta a feticcio, come nelle varie forme di fondamentalismo, dottrinarismo e legalismo. on la 6crittura si

pu. fare ci. c!e i pagani fanno con gli altri doni di Dio/ dimenticare il rimando a lui. :l pollo interessa il $ecc!ime, non c!i glielo dB, se non nella misura in cui glielo dB. !e la 6crittura non sia il

della nostra religiositB, invece c!e l-incontro con il 6ignore5 L-uomo si distingue dall-animale per la sua lettura sim$olica della realtB. *iovanni il profeta c!e sta sulla soglia tra il passato e il futuro. 0er lui la promessa non la tom$a, ma il grem$o della novitB. Icona dell-:T c!e passa
%1

al suo compimento, l-Elia c!e deve venire #9l 1,'1(, c!e an"i giB venuto, anc!e se non riconosciuto, anticipando il destino di colui c!e vuol far riconoscere #&A,&=8&1(. 0unto d-arrivo della pa"iente fatica di Dio durata millenni, il Dattista l-uomo pronto ad accogliere, oltre ogni promessa, il 6ignore c!e !a promesso. Non solo l-asceta o il mistico c!e incontra Dio nella solitudine del deserto/ l-apostolo, c!e vuol aprire tutti ad accogliere colui c!e sempre viene, e attende solo di essere accolto. 0recedendo cronologicamente il 6ignore di un passo, spiritualmente lo segue. Lui la 3voce4 c!e lo proclama 8 e il 6ignore la sua 3parola4. La figura del Dattista suscit. molta impressione. ,ualcuno lo riteneva il 9essia #*v &,&?s(. 9arco lo presenta come l-angelo di 9l 1,&s, c!e prelude la venuta del 6ignore #9c &,'(. ,ui 9atteo lo presenta come colui c!e annuncia la fine dell-esilio #1,17 Is %=,1(. Egli, come Elia, l-uomo davanti a Dio, pronto all-incontro. ome tutti i profeti, denuncia il peccato e annuncia il perdono. 9a,

rispetto a loro, !a una coscien"a nuova. 6a c!e arriva colui c!e !a promesso. ,uesti ci $atte""erB, invece c!e nell-ac)ua della morte, nel fuoco del suo amore. Il Dattista rappresenta la rottura del limite ultimo dell-uomo/ desiderio c!e si apre al desiderato c!e viene, porta c!e si spalanca al 6ignore c!e $ussa. ,uesto testo si legge durante l-avvento. Tutta la nostra vita 3attesa4 di colui c!e 3avvento4/ noi tendiamo a lui, perc!F lui viene a noi. Il $rano si articola in tre parti/ l-apparire di *iovanni nel deserto c!e annuncia la venuta del regno e la fine dell-esilio Avv! "#0B( il suo appello alla conversione Avv! $#"5B( l-annuncio del 9essia c!e viene col fuoco del suo 6pirito Avv! ""# "&B! Ges il >iglio c!e il 0adre manda ai fratelli per ricondurli dall-esilio a casa. 2 colui c!e 3deve venire4. E viene per c!i lo attende, come il Dattista. La C iesa( seguendo il suo esempio, entra nella promessa di Dio.

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)' Lett%ra del te$to )(" 6ra( in *uei giorni . 2 il primo ini"io con )ueste parole. La liturgia ogni volta c!e legge il vangelo, comincia cosI/ 3In )uel tempo, ecc. 4. ,uei giorni, o )uel tempo, di cui il vangelo racconta, sono i giorni e il tempo in cui si immerge c!i ascolta. La lettura lo 3attuali""a4/ lo rende attualmente presente a ci. c!e accade, perc!F accada anc!e a lui. L-ascolto introduce nell-oggi eterno di Dio/ fa rivivere in prima persona ci. c!e narrato. 3:ffrettiamoci dun)ue a entrare4 in )uest-oggi di Dio #E$ %,&&(. compare Giovanni il 2attista . *iovanni significa 3gra"ia8di8Dio47 Dattista, diventato )uasi il suo cognome, significa 3$atte""atore4. Lui $atte""a, ossia immerge l-uomo nella sua veritB, perc!F possa aprirsi alla veritB di Dio. proclamando! Non un predicatore. 2 $anditore di una noti"ia, la noti"ia decisiva della storia/ la fine dell-esilio e l-arrivo del regno. E proclama le condi"ioni per accoglierlo. nel deserto! Il deserto, posto tra l-Egitto e 3la terra4, per Israele il luogo del giB e non8ancora/ giB fuori della sc!iavit+, non ancora nella li$ertB. 2 il luogo del cammino e del du$$io, dell-ascolto e della ri$ellione, della fiducia e della caduta. Nel deserto non c- nulla, e si va verso il tutto. La solitudine mette ognuno davanti a sF, agli altri e all-:ltro, sen"a via di scampo. LI fu data la 0arola e la manna, l-ac)ua ed il ci$o, c!e formarono il popolo di Dio. Israele, una volta passato, ricorda il deserto come il tempo del fidan"amento, in cui Dio e popolo 3si parlavano4. E attende un nuovo deserto, un rifiorire del primo amore #Os ',&Css(. della Giudea. 2 il deserto tra *erusalemme e *erico. Il Dattista mandato al popolo d-Israele, primo destinatario della promessa, in cui saranno $enedette tutte le stirpi della terra #*en &',1(. v! & convertitevi . 2 il centro della predica"ione profetica. Dio8salva5 Disogna con8vertirsi a lui, e non 3per8vertirsi4 in altre dire"ioni. L-uomo, c!e fin dal principio fugge da Dio, c!iamato a invertire il cammino, il suo modo di
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pensare e di agire. La conversione pi+ difficile )uella 3religiosa4/ cam$iare il modo di pensare Dio e di rapportarsi a lui, volgersi dalla nostre idee su di lui 8 i nostri idoli5 8 a lui come si rivela/ 3*uardate a lui e sarete raggianti4 #6al 1%,C(. La conversione mettere al centro Dio e non il proprio io o le proprie immagini di Dio. 2 rista$ilire l-ordine della crea"ione. perc 9 : *ui il regno dei cieli #cf %,&A5(. 2 il motivo della conversione. Il regno di Dio Dio stesso c!e regna e li$era l-uomo da ogni sc!iavit+, rendendolo a sua immagine e somiglian"a. i. per cui Dio Dio la sua li$ertB. E vuol

comunicarla all-uomo, facendolo suo figlio nel >iglio. : colui c e fu detto per mezzo del profeta Isaia #Is %=,1(. *iovanni visto come il compimento della profe"ia c!e annuncia la fine dell-esilio e il ritorno alla terra. L-esilio l-esperien"a fallimentare del popolo di Dio. I profeti !anno sempre inutilmente cercato di spiegarne la causa, prima e dopo c!e avvenisse 8 prima perc!F non avvenisse, e dopo perc!F fosse possi$ile il ritorno. : differen"a della sc!iavit+ d-Egitto, l-esilio il risultato di una storia di infedeltB, consumate a partire dal primo re 8 voluto contro il volere di Dio #&6am <,&ss( 8 fino all-ultimo, con )ualc!e rarissima ecce"ione. 6e la li$era"ione dall-Egitto un atto di poten"a contro i potenti, l-uscita dall-esilio un atto di perdono, possi$ile nei confronti di c!i riconosce il proprio peccato. Il 3ritorno alla terra4, come il ritorno all-Eden, possi$ile se si ritorna a Dio, c!e sempre perdona. voce di uno c e grida . *iovanni la voce, *es+ la 0arola. Non pu. esserci l-uno sen"a l-altro/ sen"a voce la parola non pu. esprimersi, sen"a parola la voce semplice suono insensato. preparate la via del Signore( ecc! Il profeta proclama il ritorno da Da$ilonia a *erusalemme, dall-esilio alla patria, dalla dispersione alla riunione. ,uesto annuncio suscita il desiderio del dono impossi$ile c!e il 6ignore sta per fare. Lo scarto tra la nostra realtB di male e la veritB della promessa il luogo del desiderio, c!e muove alla conversione e al cammino.

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fate diritti i suoi sentieri! 2 un cammino diritto, sul )uale si intrecciano i sentieri tortuosi delle nostre fug!e. Ormai devono cessare5 v! . Giovanni( aveva il suo vestito di peli di cammello( ecc . *iovanni porta il vestito di Elia, padre dei profeti #'Re &,<(. Ric!iama le tunic!e di pelle c!e Dio aveva fatto ai nostri progenitori #*en 1,'&(, in attesa di rivestirci del suo >iglio stesso #*al 1,'A, Rm &1,&%7 Ef %,'%7 croce #'A,1@(. I suoi fianc!i sono cinti, pronti per l-esodo #Es &',&&7 cf Lc &',1@(. 6uo nutrimento sono locuste e miele selvatico, ci$i del deserto, dove il popolo visse di )uanto usciva dalla $occa di Dio #Dt <,1(. La cavalletta commesti$ile, c!iamata 3ofiomaco4 #K c!e com$atte il serpente(, sim$olo della 0arola, vittoriosa sulla men"ogna del serpente c!e uccise l-uomo. :nc!e il miele ric!iama la 0arola, pi+ dolce del miele al palato #6al &?,&&7 &&?,&=1(. *iovanni l-uomo nuovo, profeta rivestito di ci$o. v! ' usciva verso di lui( ecc! - un nuovo esodo, da *erusalemme e dalla risto, c!e della 0arola fa il suo ol 1,&=(, c!e resterB nudo per noi sulla

*iudea verso il deserto. :nc!e c!i crede di essere in patria deve uscire dai luog!i sacri e dalle proprie immagini di Dio, per incontrare lui stesso c!e ci viene incontro nella carne di *es+. v! 0 erano battezzati! L-immersione nell-ac)ua riconoscere c!e la nostra vita finisce7 e finisce male, perc!F siamo peccatori5 Nel $attesimo

riconosciamo la nostra creaturalitB e la nostra peccaminositB, per aprirci al dono di Dio. confessando i loro peccati! Riconoscere il peccato l-unica condi"ione per accettare )uel perdono c!e da sempre presso Dio. v! $ progenie di vipere( ecc! Non siamo figli di Dio, ma del serpente. 0restiamo orecc!io non alla parola del 0adre della luce c!e dB vita, ma a )uella del padre della men"ogna, c!e uccide.

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Non $asta andare dal Dattista 8 e neanc!e ricevere i sacramenti cristiani 8, se il cuore non convertito. lCira imminente! L-ira di Dio non mai contro di noi, ma contro il nostro male, perc!F ci fa male. ,uando Dio si adira, l-uomo salvo. on essa egli opera il

suo giudi"io/ la fine del male ed il trionfo del $ene, la morte del peccato e la vita del peccatore. v! % fate dun*ue frutto #A,&@ss(. 2 il frutto dello 6pirito #*al @,''(/ la vita nuova di Dio, in contrapposi"ione alle opere vecc!ie della carne #cf *al @,&?8 '&(. v! 4 +bramo abbiamo per padre! Non conta la paternitB carnale. >igli di :$ramo sono )uelli c!e, come lui, ascoltano la parola di Dio, ed entrano nella sua $enedi"ione mediante la fede #*al 1,&%(. - una falsa sicure""a data

dall-3appartenen"a4 carnale al popolo di Dio, c!e alimenta solo stolte presun"ioni #cf *er A5(. pietre@figli! In e$raico c- un gioco di parole abanim@banim! : Dio tutto possi$ile/ suscitare figli dalle pietre, cam$iarci il cuore di pietra in un cuore di figli #E" 1C,'C(. v! "5 gi la scure( ecc! 2 il giudi"io di Dio. L-al$ero il popolo. Non fa il frutto del regno, perc!F non vive da figlio e da fratello #A,&@8'=(. 0er )uesto sarB tagliato e non resterB di lui nF radice nF germoglio #9l 1,&?(. v! "" io vi battezzo con ac*ua! Il Dattista non dB la vita. riconoscere la morte perc!F ci si volga alla vita. colui c e viene. Il 6ignore 3colui c!e viene4. 9a non pu. arrivare se non dopo il Dattista/ solo il nostro desiderio gli apre la porta. non sono degno( ecc! *iovanni si ritiene meno di un servo c!e porta i sandali5 v! "& vi battezzer in Spirito Santo e fuoco( ecc! *es+ ci immergerB non nell-ac)ua, sim$olo di morte, $ensI nello 6pirito, nella vita di Dio. Lo 6pirito 6anto il fuoco del suo amore c!e tutto purifica, illumina e vivifica. Nulla di ci. c!e non vivificato dall-amore rimane. 9a tutto da esso vivificato.
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ome tutti i profeti fa

il ventilabro! Il nostro giudi"io fatto col setaccio/ trattiene la crusca e lascia uscire il grano. ,uello di Dio fatto col ventila$ro/ trattiene il $ene e disperde il male. onvertirsi accettare su di noi il giudi"io suo invece del nostro. E il

suo giudi"io sarB la croce, dove $rucia ogni nostro male e ci dB la sua vita.

* Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *iovanni nel deserto e sulle rive del *iordano c. c!iedo ci. c!e voglio/ convertirmi al giudi"io di Dio d. traendone frutto, medito sul testo da notare< convertitevi, perc!F il regno di Dio )ui voce di uno c!e grida il luogo, il vestito e il ci$o di *iovanni il $attesimo in ac)ua e )uello in 6pirito 6anto e fuoco.

+' Te$ti %tili/ Is &&,&8&=7 6al A'7 @&7 Is %=,& ss7 9l 1,&ss7 E" 1C,''81C7 1A,&8 &%.

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:' 9UESTI 1 IL 3IGLIO MIO- L;AMATONEL 9UALE MI SONO COMPIACIUTO *-&*/&< 1 &1 :llora compare *es+ dalla *alilea al *iordano davanti a *iovanni per essere $atte""ato da lui. Ora *iovanni lo impediva, dicendo/ Io !o $isogno di essere $atte""ato da te, e tu vieni da me; Ora, rispondendo, *es+ gli disse/ Lascia per ora, poic!F cosI conviene a noi c!e compiamo ogni giusti"ia. :llora lo lasci.. Ora, $atte""ato, *es+ su$ito salI dall-ac)ua7 ed ecco si aprirono #a lui( i cieli, e vide lo 6pirito di Dio scendere come colom$a e venire su di lui. Ed ecco una voce dai cieli c!e dice/ ,uesti il >iglio mio, l-amato, nel )uale mi sono compiaciuto5

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&' Me$$aggio nel conte$to Euesti : il Figlio mio( lCamato( nel *uale mi sono compiaciuto / il 0adre si compiace del >iglio c!e !a fatto la scelta di immergersi tra i fratelli peccatori. 2 la prima volta c!e parla, confermando *es+ come il >iglio. La seconda volta aggiungerB per noi/ 3:scoltate lui4 #&A,A(. E non dirB pi+ niente. *es+, Ger$o unico del 0adre, con ci. c!e fa e dice rivela )uel Dio c!e nessuno mai !a conosciuto #*v &,&<(. Il $attesimo la scelta fondamentale, c!e *es+ condurrB avanti tutta la vita. 2 il >iglio c!e, conoscendo l-amore del 0adre per i suoi figli, si fa loro fratello/ si

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misc!ia tra i peccatori, si immerge nella loro realtB, solidale con loro in un amore pi+ grande della morte. 2 necessario per il >iglio farsi fratello. Il $rano una miniatura c!e contiene tutto il vangelo e rivela il mistero pi+ profondo di Dio/ la TrinitB, come :more tra 0adre e >iglio, offerto da )uesto a tutti i fratelli. *es+ in fila con i peccatori la 3presenta"ione4 prima del Dio8con8noi. E come pu. essere diversamente, se vuole essere con noi; L-immagine c!e Dio dB di se stesso esattamente l-opposto di )uella c!e ogni uomo, religioso o meno, !a di lui 8 e per )uesto lo fugge, lo serve o lo nega. ,uesta scena del *iordano ric!iama il alvario/ lB si 3immergerB4 nella morte

come )ui nelle ac)ue, lB si s)uarcerB il velo del tempio come )ui il cielo, lB darB a tutti lo 6pirito c!e )ui riceve, lB si rivolgerB al 0adre c!e )ui lo c!iama, lB sarB riconosciuto >iglio dal fratello pi+ lontano come )ui dal 0adre #'A,@&8 @%(. Tutta l-esisten"a terrena di *es+, rivela"ione corporea di Dio, contenuta tra )ueste due scene e ne la spiega"ione. Il testo !a )uindi valore programmatico/ il nucleo da cui germina il resto, c!e su di esso si struttura e si sviluppa. Il $attesimo il seme c!e cresce fino a diventare l-al$ero della croce. La scelta di risto anc!e )uella del cristiano, c!iamato a 3immergersi4 nel

>iglio, ed essere, con lui e come lui, uguale al 0adre. Dio dall-eternitB !a pensato come presentarsi all-uomo fuggitivo. 0er trent-anni a Na"aret! !a considerato la cosa pi+ da vicino. E non !a trovato c!e )uesto modo, il pi+ adeguato ai nostri $isogni e alla sua natura. Il $attesimo di *es+ la porta di ingresso alla rivela"ione cristiana, c!e ci introduce nella casa di Dio. Non lui tutto una porta spalancata all-uomo; Il $attesimo la 3voca"ione4 di *es+/ riceve il nome di >iglio dal 0adre. 9a anc!e la sua 3missione4/ il suo essere di >iglio lo porta a farsi fratello. La scena introdotta da una discussione tra *es+ e *iovanni # vv! ")#"'B< scandaloso c!e il pi+ forte sia $atte""ato dal pi+ de$ole, c!e l-innocente e il
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giusto si metta dalla parte dei peccatori. 0oi ci si presenta *es+ c!e si immerge ed esce dall-ac)ua #v! "0a(, il cielo c!e si apre e lo 6pirito c!e scende #v! "0b(( e infine la voce del 0adre c!e si compiace della scelta del >iglio # v! "$(. Il >iglio si fatto con noi e per noi maledi"ione e peccato #*al 1,&17 ' or @,'&(, perc!F noi partecipassimo alla $enedi"ione della sua vita. Non si vergognato di c!iamarci suoi fratelli #E$ ',&&(, per ricondurci nell-amore suo reciproco con il 0adre, dimora e vita di tutto ci. c!e . In )uesto suo immergersi, in cui si fa solidale con noi nel nostro limite, il 6ignore rista$ilisce comunione lB dove anc!e noi desolidari""iamo da noi stessi. Ges nel $attesimo si rivela >iglio di Dio, e rivela c!i Dio/ 0adre suo e vuol essere 0adre nostro. La C iesa la comunitB dei figli c!e, $atte""ata in *es+, !a il suo stesso 6pirito di amore verso il 0adre e i fratelli. Il $atte""ato $atte""ato nel $attesimo di *es+, immerso nel suo immergersi in noi.

)' Lett%ra del te$to )(") +llora compare Ges dalla Galilea( ecc! 2 l-ini"io del suo ministero. *es+ 3compare4 al *iordano/ lo incontra solo c!i !a accolto l-appello del Dattista e si fa $atte""are confessando i propri peccati #v. C(. 0erc!F viene anc!e lui; !e

peccato !a il 6anto; Nessuno5 E per )uesto porta il peccato di tutti5 6e peccare a$$andonare il 6ignore, l-a$$andono lo sente non c!i a$$andona, ma c!i a$$andonato. Il male portato da c!i ama e non lo fa. *es+, il *iusto, l-:gnello di Dio, c!e porta su di sF il peccato del mondo, dirB *iovanni vedendolo venire #*v &,'?(. Nel *iordano, sulla soglia della terra promessa, tutti riversano i loro peccati/ come un fiume di impuritB c!e separa dalla terra promessa. In esso si immerge il *iusto, e compie il giudi"io di Dio. Noi lasciamo nell-ac)ua le nostre
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lordure, uscendone purificati7 lui vi si immerge, uscendone carico della nostra immonde""a. ,uesta scelta di *es+, c!e si mette in fila coi peccatori e si immerge nel nostro male, rivela Dio come simpatia piena per ogni sua creatura. 2 la rivela"ione di un Dio santo, diverso da )uello c!e tutti accettano o negano, e c!e si manifesterB sulla croce. v! ". Giovanni lo impediva! Il Dattista riconosce la superioritB di *es+. Non vuole $atte""arlo perc!F vuole il suo $attesimo. Ignora c!e il suo $attesimo viene proprio dal suo $atte""arsi in noi. Noi siamo $atte""ati nella sua solidarietB con noi, nella sua morte #Rm C,1(. 6e lui, il *iusto, non muore per noi peccatori, noi moriamo la nostra morte da soli/ ci immergiamo nell-ac)ua, ma non riceviamo lo 6pirito. 6e lui invece si immerge e muore con noi, noi non siamo pi+ soli/ sia c!e vegliamo sia c!e dormiamo, siamo sempre con lui #&Ts @,&=(, c!e ci !a amati e !a dato se stesso per noi #*al ','=(. io o bisogno di essere battezzato da te! *iovanni s$aglia. Noi non a$$iamo

$isogno di essere $atte""ati da *es+, ma in *es+ c!e si $atte""a con noi 8 lui non $atte""ava, precisa *iovanni #*v %,'(5 2 necessario c!e lui si $atte""i nella nostra morte, perc!F in essa noi non affog!iamo pi+ nel nostro peccato, ma veniamo alla luce del suo amore. 3Disogna4 c!e il >iglio dell-uomo riceva da noi il nostro $attesimo #&C,'&(, perc!F ogni uomo nel proprio $attesimo incontri lui, 6ignore della vita. La scelto di venire nel gorgo del nostro a$isso, perc!F il fuoco del suo 6pirito creatore entri nell-ac)ua della nostra morte e ci risusciti. v! "' lascia per ora! *es+ c!iede a me, come a *iovanni, c!e non gli impedisca di entrare nella mia morte. Diversamente non pu. darmi la sua vita, proprio lB dove ne !o $isogno5 cos8 conviene a noi . osI conviene 3a noi4, a te e a me, dice *es+. onviene a

te c!e io mi immerga nella tua solitudine e ti sia vicino7 e conviene a me, perc!F diversamente non sarei l-Emmanuele, il Dio amore. i. c!e per te
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conveniente, per me necessario5 In )uesto modo, non in altro, sei salvato. Tu avresti fatto diversamente. ,uesto modo invece !o scelto io, perc!F l-unico c!e conviene a me, l-Emmanuele, per essere8con8te, e a te, perc!F tu sia con me. compiamo ogni giustizia . osI sia io c!e tu compiamo ogni giusti"ia. Nel fatto

c!e io, il >iglio, sono solidale con i fratelli, tutti si riconoscono figli. La giusti"ia ci. c!e Dio vuole. E Dio vuole c!e tutti gli uomini siano salvati mediante la conoscen"a della loro veritB di figli nel >iglio #cf &Tm ',%(. L-Unigenito, c!e conosce la volontB del 0adre, viene sulle rive del *iordano per comunicarla a tutti e diventare il primogenito di una numerosa sc!iera di fratelli #Rm <,'?(. 9entre tu sei )ui per riconoscere il tuo limite e il tuo male, io sono )ui per farti riconoscere il 0adre mio e tuo nel mio amore di fratello. allora lo lasci,. !i ti !a fatto sen"a di te, non pu. salvarti sen"a di te #6.

:gostino(. 2 necessario il tuo permesso. 0erc!F lui li$ertB e non pu. non rispettare la tua li$ertB, c!e ti rende simile a lui. v! "0 battezzato! La sua immersione nelle ac)ue della nostra morte per lui il passaggio o$$ligato per rivelarsi il >iglio. Ges subito sal8! Il suo immergersi anc!e il suo emergere/ il suo essere appeso anc!e il suo innal"amento. 0roprio elevato sulla croce, si fa conoscere a tutti come Io86ono, MLRL #*v <,'<(. ecco si aprirono Aa luiB i cieli . Nella sua morte si s)uarcerB il velo del tempio #'A,@&(. Dio non pi+ nascosto7 il cielo, prima c!iuso, si aperto. 6i compie il desiderio del profeta/ 36e tu s)uarciassi i cieli e scendessi54#Is C1,&?(. lo Spirito di Dio! Dove c- solidarietB, il cielo in terra, il >iglio tra i fratelli5 Lo 6pirito c!e ora scende su di lui, sarB consegnato a noi nella sua umanitB a tutti donata sulla croce #'A,@=(. come colomba! L-uccello, c!e si li$ra nell-aria, sim$olo divino. La colom$a sul *iordano ricorda lo 6pirito di Dio c!e aleggiava sulle ac)ue e trasse il cosmo dal caos #*en &,'(/ il $atte""arsi del >iglio nel nostro a$isso un nuovo
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atto creatore. Ric!iama anc!e la fine del diluvio #*en <,&&s(/ il $attesimo di *es+ una crea"ione nuova c!e porta la pace definitiva 8 una vita al di lB e al di sopra di ogni male, c!e non sarB pi+ distrutta #*en <,'&7 ?,<8&A(. :llude pure all-Esodo/ Dio, come a)uila potente, port. il suo popolo oltre le ac)ue del mar Rosso #Es &?,%(7 ora, come mite colom$a, lo porta alla li$ertB del >iglio. La colom$a anc!e sim$olo di Israele/ 3*iona4 #K colom$a(, c!e ora conosce lo 6pirito di misericordia del suo 6ignore. Ed infine la sposa del antico dei

cantici, il popolo c!e risponde all-amore del suo 6ignore per lui # t ',&%.&C(, )uell-amore c!e la colom$a ininterrottamente tu$a5 ,uesto 6pirito, c!e da sempre la vita di Dio, ora finalmente tra noi nel >iglio c!e si fa fratello di tutti. v! "$ una voce! Dio non !a volto7 non $isogna farsi immagini di lui, come pure dell-uomo. 0erc!F lui voce, c!e esprime la 0arola, e il suo volto il >iglio, c!e la reali""a. 6e ascoltiamo lui #&A,@(, anc!e noi diventiamo come lui. Euesti! Il >iglio 3)uesti4, e non un altro 8 come il serpente aveva suggerito ad :damo e a ogni uomo dopo di lui. : il Figlio mio( lCamato . Il >iglio il volto stesso del 0adre/ c!i !a visto me, !a visto il 0adre #*v &%,?(. 2 la sua parola, perfettamente ascoltata, fatta carne. L-espressione rimanda al 6al ',A, c!e parla dell-introni""a"ione regale. *es+ re, uomo ideale e ideale di ogni uomo, perc!F come Dio 8 amore c!e si fa servo di tutti. L-espressione, presa con ci. c!e segue, ric!iama Is %',&ss, il primo anto del 6ervo/ lui re e ci li$era in )uanto il 6ervo. La parola

3amato4, o prediletto, allude al sacrificio del figlio Isacco #*en '','(. 0roprio nella morte del >iglio si rivela sulla terra Dio e la sua regalitB di servi"io per ogni uomo. nel *uale mi sono compiaciuto! Il 0adre conferma la scelta di *es+, dicendo/ 3Dravo5 6ei mio figlio, uguale a me/ fai ci. c!e a me piace fare4. :nc!e :damo voleva essere uguale a Dio7 ma non conosceva ci. c!e a Dio piace.

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Il 0adre in tutto il vangelo parla solo due volte/ )ui e nella trasfigura"ione. ,ui per confermare il >iglio nella sua scelta di servo7 lB per rivelare a noi la gloria di )uesto >iglio, perc!F lo ascoltiamo e diventiamo anc!e noi come lui. 6e noi accettiamo c!e lui si $atte""i con noi e ci $atte""iamo in lui, siamo trasfigurati in lui. Il $attesimo la nostra nascita alla vita del >iglio.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo sulle rive del *iordano, dove tutti, e anc!e *es+, si fanno $atte""are c. c!iedo ci. c!e voglio/ la scelta e lo 6pirito del >iglio d. traendone frutto, vedo, ascolto e osservo le persone/ c!i sono, c!e dicono, c!e fanno da notare / *es+ in fila coi peccatori al *iordano la protesta del Dattista la risposta di *es+ cosI conviene a noi c!e compiamo ogni giusti"ia *es+ $atte""ato salI dall-ac)ua si aprirono i cieli lo 6pirito di Dio scendere come colom$a la voce del 0adre )uesti il >iglio mio l-amato nel )uale mi sono compiaciuto. +' Te$ti %tili, Is %',&ss7 6al '7 *en &,&ss7 *en <8?7 *en '',&ss7 *al %,%8A7 Rm <,&@8&A.

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<' VATTENE- SATANA= +-&/&& %,& ' 1 :llora *es+ fu portato su nel deserto dallo 6pirito per essere tentato dal diavolo. E, dopo aver digiunato )uaranta giorni e )uaranta notti, e$$e fame. E, fattosi avanti, il tentatore gli disse/ 6e sei >iglio di Dio, di- c!e )ueste pietre diventino pane. Ora egli rispondendo disse/ 6ta scritto/ Non di solo pane vivrB l-uomo, ma di ogni parola c!e esce dalla $occa di Dio. :llora lo prende il diavolo con sF nella cittB santa, e lo pone sul pinnacolo del tempio, e gli dice/ 6e sei >iglio di Dio, gettati gi+7 scritto infatti/ :i suoi angeli !a comandato per te, e nelle mani ti sorreggeranno, perc!F non urti contro un sasso il tuo piede. *li parl. *es+/ 6ta scritto anc!e/ Non tenterai il 6ignore Dio tuo. :ncora lo prende il diavolo con sF su un monte alto assai, e gli mostra tutti i regni del mondo e la loro gloria, e gli dice/ Tutto )uesto dar. a te, se prostrato mi adorerai5 :llora gli dice *es+/ Gattene, satana5 6ta scritto infatti/ Il 6ignore Dio tuo adorerai, e a lui solo presterai culto5
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:llora lo lasci. il diavolo7 ed ecco/ angeli si avvicinarono e lo servivano.

&' Me$$aggio nel conte$to Gattene( satanaH( dice *es+ a c!i gli prospetta un modo di essere figlio c!e sia diverso da )uello di farsi fratello. L-uomo !a la vita, ma non la vita. ome mantenerla, salvandola dalla

minaccia costante della morte, il movente di ogni suo pensare e fare. L-errore originario fu )uello di volerla possedere invece di riceverla in dono. L-uomo rela"ione con cose, con persone e con Dio, c!e rispettivamente gli assicurano la vita animale, umana e spirituale. ,uesti sono gli am$iti della tenta"ione, con possi$ilitB di vittoria o di caduta, secondo c!e siano vissuti con lo 6pirito del >iglio c!e tutto riceve in dono e dona, o con )uello del vecc!io :damo, c!e tutto vuol rapire. Nelle tre tenta"ioni si presenta, in modo articolato, il peccato di :damo, c!e lo stesso di Israele, della !iesa e di ciascuno di noi/ ru$are ci. c!e donato.

Dio dono/ il possesso rappresenta l-antidio, principio di decrea"ione, origine di tutti i mali. Le tenta"ioni di *es+ corrispondono alle tre concupiscen"e #&*v ',&C( e ai tre aspetti seducenti del frutto proi$ito #*en 1,C(/ il possesso delle cose $uono da mangiare, perc!F garantisce la vita animale7 il possesso delle persone $ello da vedere, perc!F garantisce la vita umana7 il possesso di Dio desidera$ile per essere autosufficienti in tutto. *li idoli dell-avere, del potere e dell-apparire sono la struttura stessa del mondo/ la sua 3nullitB nullificante4, alla )uale Dio risponde rispettivamente con il dare e servire in amore e umiltB. *es+ !a compiuto la scelta del >iglio/ la solidarietB con i fratelli. Ora c- uno scontro tra due vie di salve""a/ la sua, c!e porta a unirsi agli altri, e )uella dia$olica, c!e porta a distinguersi da loro mediante la ricc!e""a, l-onore e l-arrogan"a. La via di Dio, c!e amore e condivisione, opposta a )uella di
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satana, c!e egoismo e divisione. 2 un-opposi"ione interna c!e attraversa il cuore di ogni uomo. 2 importante notare c!e le tenta"ioni si presentano come proposte per conseguire meglio l-o$iettivo/ mostrare c!e *es+ 3il >iglio di Dio4. Il male sempre a fin di $ene. 9a non $asta agire a fine di $ene/ i me""i devono essere della stessa natura del fine 8 altrimenti lo distruggono. La distin"ione tra la strategia di satana e )uella di risto sinteti""ata

magistralmente da 6. Igna"io di LoPola, )uando presenta la prima come $rama di ricc!e""e, di onore e di orgoglio, la seconda come desiderio di povertB, umilia"ione e umiltB. *es+ rifiuta i messianismi correnti della sua e di ogni epoca. 6ono i tre idoli c!e dominano l-uomo, proie"ione dei suoi $isogni/ l-idolatria delle cose, con un messianismo economico c!e trasforma in pane le pietre, l-idolatria di Dio, con un messianismo miracolistico c!e vuol disporre di Dio stesso, e l-idolatria del potere, con un messianismo politico c!e vuol dominare tutti. Le cose, le persone e Dio sono i tre $isogni vitali/ l-uomo pu. soddisfarli in modo dia$olico o filiale, ru$ando o ricevendo, possedendo o condividendo. Le tenta"ioni sono le 3ovvietB4 del pensare umano. *es+ le supera o$$edendo alla 0arola/ il >iglio c!e, a differen"a di :damo, ascolta la 0arola del 0adre. ,uesto $rano ci svela come noi ci perdiamo nell-illusione di salvarci, e ci rivela come il 6ignore ci salva in modo divinamente diverso dalle nostre attese. *es+ fu tentato come profeta, come sacerdote e come re, intendendo rispettivamente la salve""a in modo materialistico, la comunione con Dio in modo miracolistico, la li$ertB in modo padronale. 6ono le tenta"ioni di sempre/ scam$iare salve""a con salute, Dio con le sue #o meglio nostre(

presta"ioniQsensa"ioni, l-altro con il nostro potere su di lui.

@?

*es+ smasc!era satana e gli dice/ 3Gattene54. In 0ietro, c!e gli prospetterB implicitamente le stesse cose, riconoscerB lo stesso volto, e lo c!iamerB/ 36atana4. 9a non gli dirB/ 3Gattene4, $ensI/ 3Ga- dietro di me4 #&C,'1(. Le tenta"ioni non sono solo un incidente ini"iale, )uasi un $iglietto di ingresso. 6ono la lotta c!e *es+ continuerB tutta la vita, nella fatica di vivere il proprio limite, anc!e )uello estremo, da figlio e non da padrone. Ges il >iglio/ tutto riceve dal 0adre e tutto dB ai fratelli. Il suo rapporto con le cose non di rapina, ma di dono 8 fino al dono di sF, )uando si farB pane per tutti in o$$edien"a alla 0arola del 0adre 87 il suo rapporto con Dio non la volontB di usarlo a proprio vantaggio, ma la fiducia in lui7 il suo rapporto con gli altri non dominare, ma servire, fino a farsi 3il 6ervo4. La C iesa !a le stesse tenta"ioni di *es+. La mancan"a di discernimento il suo peccato peggiore/ pur amando *es+, non pensa e non agisce come lui, come fece anc!e 0ietro #&C,'15(. Deve sempre stare attenta a non considerare me""o, addirittura privilegiato, ci. c!e lui scart. come tenta"ione.

)' Lett%ra del te$to .(" Ges fu portato su nel deserto . Lo 6pirito ricevuto nel $attesimo lo porta non in un luogo privilegiato, $ensI nel deserto montagnoso c!e sta sopra il *iordano. Nel deserto si trov. :damo dopo il peccato e Israele dopo l-uscita dall-Egitto/ il luogo invivi$ile, della prova e della caduta. LI Dio ci rieduca all-ascolto, per ricondurci alla 3terra4. Il >iglio, dopo il $attesimo, portato nel deserto per incontrare i fratelli diso$$edienti e ingiusti c!e in esso si sono perduti. per essere tentato! Lo 6pirito non fa evitare, $ensI affrontare la prova/ 3>iglio, se ti presenti a servire il 6ignore, preparati alla tenta"ione4 #6ir ',&(. ompiuta la scelta $uona, c- la difficoltB di portarla avanti. Le tenta"ioni non esistono finc!F si fa il male. Gengono )uando ci si ri$ella ad esso, e con violen"a propor"ionale all-impegno. >u facile per il 6ignore li$erare Israele
C=

dall-Egitto e dalle mani del >araone7 gli sarB pi+ difficile li$erarlo dall-Egitto e dal >araone c!e in lui stesso. Non gli $asteranno )uarant-anni di pa"iente lavoro. Il nemico lo si incontra faccia a faccia nel deserto, nella solitudine di )uando ci si oppone a lui. >ino a )uando si con altri, si pu. sempre pensare c!e l-inferno sia l-altro. ,uando si da soli, si vede il nemico in se stessi. In greco 3tentare4 ApeirzoB viene da 3peDro4 #da cui 3punta4(, c!e significa attraversare, passare oltre. osI si fa 3esperien"a4, si diventa 3periti4 o

3esperti4, a meno di 3perire4/ c- infatti sempre il 3pericolo4 di un-3aporia4, c!e impedisce il guado. Tutte )ueste parole italiane !anno la stessa radice greca, comune a 3peirzo4. Le tenta"ioni sono anc!e c!iamate paideDa( educa"ione/ l-addestramento alla vita filiale, la purifica"ione della fede #*c &,'s7 & 0t &,C(, la 3prova4 c!e siamo figli e non $astardi #E$ &',<(. 0er )uesto le tri$ola"ioni, invece di a$$atterci, ci danno gioia #cf @,&&7 :t @,%&7 *c &,'7 &0t &,C(. 0aolo si vanta di esse #Rm @,18@(, sapendo c!e producono la speran"a contro ogni speran"a #Rm %,&<(, la sola c!e non delude. Noi pensiamo c!e, se non ci fossero, tutto andre$$e meglio. 9a un inganno5 Non sono c!e l-opposi"ione del male al )uale ci opponiamo5 dal diavolo . Diavolo #vv. &.@.<.&&( in greco significa 3divisore4/ colui c!e ci divide da Dio e ci lascia soli. 2 c!iamato anc!e il 3tentatore 3#v. 1(/ tenta di farci cadere. 2 c!iamato pure 3satana4 #v. &=(, l-accusatore/ una volta c!e siamo caduti, ci accusa implaca$ilmente inc!iodandoci alla nostra colpa. v! & dopo aver digiunato! onsiderare il ci$o come vita causa di $ulimia nel

caso di assun"ione, di anoressia nel caso di rifiuto. 9a )uesto digiuno delirio di onnipoten"a 8 volontB di controllo sulla vita7 )uello di *es+ invece riconoscimento c!e la vita dono, e viene non dal ci$o, $ensI dal 0adre. Il digiuno associato alla preg!iera e allo studio della -or , proprio perc!F la vita la comunione con Dio e la sua parola. Il digiuno religioso sempre
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3sim$olico4/ non dieta o controllo sul ci$o, ma segno c!e si riconosce Dio come vita, e ogni ci$o come suo dono. *uaranta giorni! 2 un ric!iamo ai )uaranta giorni di 9os sul 9onte e di Elia in cammino verso l-Ore$ #Es 1%,<7 Dt ?,?.&<7 &Re &?,&8<(. Il numero allude anc!e agli anni di Israele nel deserto/ una vita5 Tutta la vita 3deserto4, "ona di me""o tra il 3giB4 ed il 3non ancora4. *uaranta notti! :nc!e nel Ramadan si digiuna )uaranta giorni7 di notte per. si mangia. ebbe fame. Il punto d-attacco della tenta"ione la fame, il $isogno. i sono

varie fami/ di vita animale, garantita dal ci$o, di identitB personale, garantita da Dio, e di riconoscimento sociale, garantito dagli altri. v! ) se sei figlio di Dio! La tenta"ione viene )uando cerc!i il $ene, e in due forme diverse/ togliendoti la voglia di cercarlo o, come )ui, facendotelo cercare in modo s$agliato. La prima del principiante, c!e dice/ 3Il $ene non per me, non ce la faccio, difficile, noioso, $rutto, impossi$ile, ecc.4. Ne esce contento c!i lotta con coraggio. La seconda dei 3perfetti4, c!e vi cascano con facilitB tanto maggiore )uanto maggiore la $uona volontB e scarso il discernimento. Le tenta"ioni !anno sempre l-apparen"a del $ene/ 36e sei >iglio di Dio54 2 )uanto *es+ venuto a provare. Il male peggiore fatto per i fini migliori. 0er )uesto gli amici di Dio nuocciono al suo regno pi+ di )ualun)ue nemico5 : c!i !a $uona volontB, il nemico ne aggiunge ancora di pi+, togliendogli per. l-intelligen"a evangelica, in modo c!e faccia tanto nuocendo molto. : c!i invece !a discernimento, il nemico istilla sfiducia, in modo c!e faccia possi$ilmente niente, magari inoculando negli altri il suo stesso veleno. I credenti intelligenti cadono nella seconda tenta"ione, )uelli volenterosi nella prima. 2 grave usare 3a fin di $ene4 ci. c!e *es+ rifiut. come male. ,uale uomo di !iesa, se ne avesse i me""i, non fare$$e ci. c!e satana propone;
C'

*es+ fu non compreso e a$$andonato da giudei e da romani, da nemici e da amici 8 passati e presenti, e cosI sarB anc!e in futuro 8 solo perc!F e$$e la for"a di deludere le nostre attese di salve""a, dic!iarandole 3satanic!e4. pietre@pane! 2 la tenta"ione del messianismo economico/ soddisfare il $isogno primo di ogni animale, considerare il pane come assoluto e il resto a suo servi"io. 2 )uello c!e facciamo )uando poniamo l-economico come principio di organi""a"ione della vita personale e sociale. In )uesta prospettiva la salve""a la salute mia e tutto ci. c!e la pu. garantire. Il mio corpo il mio dio, il resto fun"ionale a )uesto. Le paure, le lotte, le ingiusti"ie e le oppressioni nel mondo nascono da )uesta assoluti""a"ione del proprio $enessere fisico, sen"a sapere c!e )uesto non il fine, $ensI un me""o c!e !a un fine e una fine. La $rama di ricc!e""a, c!e dovre$$e esserne garan"ia, vera idolatria #Ef @,@(, radice di tutti i mali #&Tm C,&=(. sta scritto! :lla prospettiva ovvia e naturale dell-uomo, *es+ risponde con la prospettiva di Dio/ 36ta scritto4. Rifarsi alla sua parola l-unica possi$ilitB per superare la tenta"ione. 6pesso diciamo/ 3Ga $ene la parola di Dio, ma siamo concreti54, come se Dio e la sua parola fossero pie illusioni. non di solo pane vivr lCuomo( ma di ogni parola c e esce dalla bocca di Dio #Dt <,17 cf Es &C,'8?(. Ric!iama la prima tenta"ione di Israele nel deserto/ il $isogno di pane, al )uale Dio rispose con la manna. 2 anc!e la prima tenta"ione dell-uomo, c!e consiste nel porre la falsa alternativa tra pane e 0arola, materia e 6pirito, uomo e Dio. ,uesto capita )uando si fa delle proprie fami l-assoluto. L-assoluto non la vita materiale, ma 3il modo4 con cui la vivo. 6e ascolto la parola del 0adre, vivo da figlio e da fratello. ,uesto assicura giB ora il pane )uotidiano a tutti e la vita eterna di cui segno. L-ateismo nasce dall-immagine di un Dio antagonista dell-uomo e della sua li$ertB. 0urtroppo presentato spesso cosI. 9a stolte""a/ come pensare la sorgente in opposi"ione al ru$inetto c!e ne eroga l-ac)ua5
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v! ' sul pinnacolo del tempio( ecc! 2 la tenta"ione centrale/ un messianismo c!e risponda alle attese religiose, garantendo il 3possesso4 di Dio con segni visi$ili #3Gott mit uns(. La sete del religioso un-ansia di sicure""a c!e fa ricercare i segni della $enevolen"a di Dio. 9a )uesta porta al culto idolatrico di Dio e alla perversione della fede/ si cercano i doni invece del Donatore, si pretende di essere ascoltati da lui invece di ascoltarlo, si vuole c!e lui faccia ci. c!e piace a noi invece di fare noi ci. c!e piace a lui. 6u )uesta via non si arriverB mai al 6ignore. Non conoscerB mai l-amore dei genitori c!i ne cerca sempre conferme7 al massimo giungerB a sacrificare se stesso per loro, come conferma del suo. 6uperata la prima tenta"ione, )uando riconosco c!e il pane da Dio, viene la seconda/ cerco di garantirmi lui, per avere ogni pane. 6en"a sapere c!e il pane il suo stesso amore gratuito. v! 0 : scritto( ecc. #6al ?&,&&ss(. *es+ !a manifestato fiducia nel 0adre e nella sua parola #v. %(. Ora il diavolo, facendosi sottile teologo, cita a proposito il 6al ?&/ *es+ si fida davvero della parola del 0adre, e )uesta merita fiducia; 6i $utti dal pinnacolo5 Il 0adre !a promesso assisten"a, e cosI tutti sapranno c!e lui il >iglio, c!e si fida del 0adre5 6e non lo fa, non !a fiducia in lui, e allora non suo figlio. ,uale persona religiosa non lo fare$$e, se fosse sicura di riuscire; Dov- l-inganno; v! $ sta scritto anc e! Non si pu. isolare un aspetto della 0arola da un altro/ una 3eresia4, con cui scelgo ci. c!e Dio dovre$$e fare a mio vantaggio, dimenticando c!e la fede altro/ innan"itutto ascoltare e amare lui in sF, non per ci. c!e dB a me. I doni sono segno del suo amore7 pretenderli, significa non credere al suo amore. : c!i li pretende non sono dati #&C,%(7 c!i ama non li ric!iede e ne scopre in a$$ondan"a.

C%

non tenterai il Signore Dio tuo #Dt C,&C7 Es &A,&8A(. *es+ risponde ric!iamando l-episodio di 9assa/ la tenta"ione dell-ac)ua #Es &A,&8A(. 2 la caduta nella diffiden"a/ c!i non !a fiducia, !a fame insa"ia$ile di conferme. La vita religiosa spesso pretesa e attesa di approva"ione da parte di Dio. *li diciamo sempre/ 3:scoltaci, o 6ignore54, invece di c!iedergli/ 3>a- c!e ti ascoltiamo, o 6ignore54 Implicitamente pensiamo c!e lui non ci voglia $ene e non voglia il nostro $ene. erc!iamo in tutti i modi di ingra"iarcelo, di piegarlo

a noi, di comperarlo. 0overo Dio, c!e amore5 ,uesto il peccato pi+ grave contro di lui, cosa dura ai suoi orecc!i #cf 9l 1,&18&@(. Dio non va tentato/ non deve ascoltarci 8 da sempre ci ascolta58, ma deve essere ascoltato da noi. La sua parola ci data perc!F noi, e non lui, o$$ediamo ad essa. v! % tutti i regni del mondo e la loro gloria! Il 9essia deve dominare da mare a mare #6al ',C.<7 A',<7 &&=,&s(7 a lui stato dato ogni potere, in cielo e sulla terra #'<,&C8'=(. 9a tutti i regni e i re di )uesto mondo sono il capovolgimento grottesco di Dio e del suo regno. Tolgono la li$ertB invece di darla, cercano il dominio invece del servi"io, gonfiano di vanagloria invece di riflettere la 3*loria4. v! 4 tutto *uesto dar, a te se prostrato mi adorerai! Il potere concesso a c!i adora satana, a c!i lo ritiene come valore assoluto. Gorremmo c!e il 9essia fosse il garante divino del potere dell-uomo sull-uomo. 9a Dio non conferma il nostro male. 0referisce li$erarcene. Il potere il vero idolo, l-alternativa unica a Dio 8 il dio di )uesto mondo. *es+ sarB re, ma sulla croce. LI si rivelerB come li$ertB assoluta, mettendo la vita a servi"io di tutti, sen"a dominare nessuno. v! "5 vattene( satana! 0ietro sarB c!iamato satana, perc!F attende un 9essia di )uesto tipo, e non il crocifisso #&C,'1(. ,uanti cristi satanici c!e rispondono ai nostri deliri di poten"a5 La croce la distan"a infinita c!e Dio !a posto tra se stesso e ogni nostra immagine religiosa di lui A2on oefferB!
C@

Il potere di satana sul mondo si farB sempre pi+ forte. croce. La stessa

risto lo vincerB sulla

!iesa, sua sposa, lo vincerB )uando sarB disposta a

condividere la sorte del suo con8sorte. il Signore Dio tuo adorerai! *es+ risponde con Dt C,&1 #cf Es 1',&s(, in cui si ric!iama il vitello d-oro. ,ui c- la vera alternativa/ tra ci. c!e e ci. c!e appare, ma non . L-idolo grande, affascinante e tremendo 8 tutto d-oro, ma coi piedi di argilla #cf Dn ',1&811( 8 spa""ato via dal 3sassolino4 della de$ole""a di Dio. v! "" lo lasci, il diavolo! ,uesta di *es+ la vittoria definitiva, anticipo della nostra. Tutti, come siamo caduti nella sconfitta di :damo, siamo vincitori nel suo trionfo. AgliB angeli si avvicinarono e lo servivano . *li angeli sono al servi"io di Dio7 ora anc!e del >iglio dell-uomo. Infatti la sua o$$edien"a di >iglio lo restituisce alla sua condi"ione divina. 9arco parla anc!e di fiere #9c &,&1(. Destie selvagge in noi sono le fami, i $isogni, gli impulsi. 6e li viviamo in modo filiale, anc!e con esse possiamo convivere in una pace paradisiaca/ sono al nostro servi"io, come messaggeri di Dio. Il creato torna alla sua pure""a originaria, prima della caduta. 6e invece li viviamo secondo i suggerimenti di satana, allora diventano la 3grande $estia4, suo emissario #:p &1,&ss(, c!e vuol divorarci. La stessa realtB di limite pu. essere luogo di pace e servi"io divino se vissuta filialmente, di guerra e morte se vissuta in altro modo.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il deserto dove *es+ si trova c. c!iedo ci. c!e voglio/ discernere le suggestioni del nemico 3a fin di $ene4 d. traendone frutto, considero *es+ portato nel deserto e le tre diverse tenta"ioni da notare / fu portato su nel deserto dallo 6pirito diavolo #K divisore(, tentatore, satana #K accusatore(
CC

3se sei >iglio di Dio4Q3sta scritto4 pietreQpaneQparola il diavolo cita le 6critture 3a proposito4 3sta scritto4Q3sta scritto anc!e4 non tenterai il 6ignore Dio tuo tutti i regni del mondo e la loro gloria vattene, satana adorerai solo il 6ignore gli angeli lo servivano.

+' Te$ti %tili, *en ',A8?7 1,&8A7 6al @&7 ?&7 6ir '7 Es &C,'ss #Dt <,1(7 Es &A,&8A #Dt C,&C(7 Es 1',&ss #Dt C,&1(.

CA

.' IL REGNO DEI CIELI 1 9UI' +-&)/&< %,&' Ora, avendo sentito c!e *iovanni era stato consegnato, *es+ si ritir. in *alilea. &1 E, lasciata Na"arB, venne a dimorare a afarnao marittima, nei confini di Za$ulon e Neftali, &% perc!F si compisse )uanto fu detto attraverso il profeta Isaia c!e dice/ &@ Terra di Za$ulon e di Neftali, via del mare oltre il *iordano, *alilea delle genti, &C il popolo c!e sedeva nelle tene$re, vide una luce grande, e su )uelli c!e sedevano in regione e om$ra di morte, una luce si levata per loro. &A Da allora cominci. *es+ a proclamare e a dire/ onvertitevi, perc!F il regno dei cieli )ui.

&' Me$$aggio nel conte$to Il regno dei cieli : *ui( suona il proclama di *es+. Ginto satana, arriva il regno. - una contrapposi"ione tra i regni prospettati dal nemico e )uello

voluto dal 6ignore/ la stessa c!e c- tra cielo e terra, tra uomo e Dio. I regni della terra sono )uelli di :damo, c!e pone come principio di vita le proprie paure 8 e le reali""a 87 il regno dei cieli *es+, c!e !a come principio il 0adre di tutti e la sua parola. Il $rano segna il passaggio tra l-attivitB del 0recursore e )uella del 9essia. Dopo il ritiro nel deserto e l-arresto del Dattista, *es+ torna in *alilea7 non va per. al suo paese, $ensI a afarnao. L-ini"io del suo ministero visto come il

sorgere del sole, aurora del giorno nuovo. Nel v! "& si dice c!e *iovanni era stato 3consegnato4/ anticipa e prefigura il destino del suo 6ignore. 2 profeta non solo con la parola, ma anc!e con la vita.
C<

*es+ si 3ritira4 dalla *iudea in *alilea per non fare su$ito la stessa fine, e da lI cominciare il suo ministero c!e lo porterB a *erusalemme. Nel v! ") *es+ va a afarnao, c!e diventa la sua seconda patria. Importante

centro sul lago, via di comunica"ione, pi+ adatta per il suo ministero. Nei vv! ".#"0( 9atteo risponde all-o$ie"ione di c!i sa c!e il 9essia viene da *iuda #cf ',C(, mostrando c!e la sua 3fuga tattica4 compimento della profe"ia di Isaia, c!e aveva previsto il sorgere della luce proprio nella *alilea dei pagani. Il regno visto come luce c!e vince le tene$re e la morte. Il v! "$ il proclama di *es+, identico a )uello del Dattista. i. c!e prima era

prepara"ione, ora diventa reali""a"ione. La conversione la porta d-ingresso nel regno, al di lB di ogni appartenen"a religiosa. Il seguito del vangelo, attraverso i fatti e i detti di *es+, mostrerB il cammino della vita nuova del regno. Ges la luce promessa a Israele e, per me""o di lui, a tutti gli uomini. In lui si reali""a il passaggio dalla nostra notte al giorno di Dio, dalla morte alla vita, dai vari regni della terra c!e uccidono, all-unico regno dei cieli c!e fa vivere. La C iesa !a in Israele la sua radice santa #Rm ?8&&7 6al <A(. L-inserimento in essa non viene da appartenen"e di carne, ma dalla conversione al 6ignore #cf 1,A8&=(.

)' Lett%ra del te$to .("& Giovanni era stato consegnato . *iovanni non 3arrestato4. La sua testimonian"a non si ferma7 an"i, arriva a destina"ione diventando martirio. Infatti 3consegnato4, come *es+. ,uesta parola indica sia l-a"ione degli uomini, c!e consegnano il >iglio dell-uomo, sia )uella del 0adre c!e lo consegna a noi, sia )uella di *es+ c!e si consegna nella mani dei fratelli come in )uelle del 0adre. *rande la maestB di Dio/ assume la nostra a"ione negativa per volgerla in positivo5 Rispettando la nostra li$ertB di fare il male, sen"a aggiungervi altro, reali""a in essa la sua li$ertB di donarsi. on lo stesso
C?

atto con cui noi gli togliamo la vita, lui ci dB la sua vita/ nel nostro furto, lui si dona5 0er )uesto la storia !a comun)ue ormai un esito positivo #Rm <,'<(. on la sua fine, *iovanni non finito, ma raggiunge il suo fine/ diventa testimone con la vita di ci. c!e prima aveva detto con la parola. Il martire non muore, ma ucciso7 cosI ricorda anc!e con la sua morte c!e ci. per cui vive vale la vita. Il risto preceduto, e sarB seguito, da un 3nugolo di testimoni4

della fede #E$ &',&(. Ges si ritir, in Galilea . *es+ passa dal deserto di *iuda alla *alilea. LI comincia il suo ministero, c!e terminerB a *erusalemme. La 3consegna4 del Dattista ne segna l-ini"io/ )uel regno c!e si reali""erB sulla croce, si compie e si diffonde con la persecu"ione #cf :t <,%7 &&,&?7 &%,&s(. v! ") lasciata 3azar . osI 9atteo c!iama Na"aret!. 2 il luogo dove il i tornerB #&1,@18@<(. afarnao, sulle rive del lago di

3Na"oreo4 finora !a trascorso la sua vita.

venne a dimorare a Cafarnao marittima .

*alilea, c!iamato mare, il centro dell-attivitB di *es+ prima della 3crisi galilaica4. 6i trova in un luogo fertile e piano, ricco di villaggi, il pi+ piccolo dei )uali conta &@.=== a$itanti 8 dice *iuseppe >lavio, con evidente esagera"ione campanilistica5 La cittB diventa la seconda patria di *es+, dove raccoglie i suoi discepoli e dimora fino al suo viaggio a *erusalemme #&?,&(. confini di Iabulon e 3eftali. 6ono i due figli di *iaco$$e insediati in )uella regione. ,ui nac)ue il moto messianicoo degli Zeloti, in gran parte galilei. *alileo era diventato sinonimo di sovversivo. v! ". perc 9 si compisse *uanto fu detto attraverso il profeta Isaia #Is <,'18 ?,&(. Lo spostamento di *es+, fatto per ragioni pruden"iali, risponde a un disegno provviden"iale #cf ',''s(. i. c!e poteva sem$rare fuga,

compimento della profe"ia di Isaia, c!e aveva parlato della li$era"ione di )uesta terra, occupata da Tiglat80ileser III nell-anno A11. ,uanto allora avvenne, profe"ia di )uanto si compie con il ministero di *es+.

A=

v! "' Galilea delle genti . Le genti sono i pagani. La *alilea, luogo di commercio e di incrocio tra popoli, fuori dall-ortodossia della *iudea e dal controllo del Tempio, "ona di confine, piena di pagani, fa da ponte naturale tra Israele e il resto del mondo. 2 il luogo ideale di diffusione della fede messianica c!e dai *iudei si rivolge a tutti. La *alilea !a per 9atteo, giudeo8cristiano, lo stesso valore teologico c!e !a il cammino verso *erusalemme per Luca, cristiano di origine pagana/ il giudeo si volge alle genti, le genti alla *iudea #cf 6al <A7 Is ',&8@(, perc!F la salve""a per tutti. v! "0 il popolo c e sedeva nelle tenebre( ecc! Nella profe"ia di Isaia si parla di galilei sotto l-oppressione della sc!iavit+. Diventano figura di tutti i figli di :damo, e$rei e non, c!e, con o sen"a legge, sono sc!iavi del male, privi della gloria di Dio #Rm 1,'1(. : tutti donata la luce5 Le tene$re sono il caos primordiale dal )uale Dio cre. il cosmo con la sua parola, sono l-oscuritB d-Egitto dal )uale Dio fece venire alla luce della li$ertB il suo popolo. Il male !a fatto regredire la crea"ione verso le tene$re7 ora la parola di *es+ la riporta alla vita. una luce grande. Il ministero di *es+ c!iamato luce, principio della crea"ione. La sua venuta 3il giorno di Dio4, previsto dai profeti, c!e pone fine alla notte del mondo. :nc!e i pagani !anno visto la luce della sua stella #','(, c!e li !a messi in cammino verso *erusalemme. ome la tene$ra sim$olo del male e della morte, cosI la luce sim$olo del $ene e della vita. La luce grande, e si leva nel cuore delle tene$re. La lotta tra luce e tene$re il duello veritBQmen"ogna, li$ertBQsc!iavit+, vitaQmorte, c!e interpreta il dramma di *es+, luce del mondo #*v <,&'(. ome le sentinelle il mattino, cosI l-uomo desidera la luce #6al &1=,C(. v! "$ cominci, Ges a proclamare e a dire! *es+ non fa predic!e morali e non dB spiega"ioni filosofico8teologic!e. 0roclama pu$$licamente, e dice a
A&

ciascuno in privato, un fatto atteso da sempre/ venuto il giorno di Dio, di cui il Dattista stato, con gli altri profeti, la stella del mattino #'0t &,&?(. convertitevi . onvertirsi, volgersi alla luce, aprire gli occ!i, ormai l-unica

condi"ione per entrare nel giorno c!e giB c-. 2 un cam$io di mente e di cuore, di occ!i e di vita. 36entinella, )uanto resta della notte;4, c!iediamo con ansia #Is '&,&&(. Resta ormai solo il tempo del nostro svegliarci dal sonno #cf Rm &1,&&(. 3 onvertimi, e io sar. convertito4 #cf *er 1&,&<(. La grande opera di Dio convertirci a lui. Da sempre lui rivolto a noi/ attende solo c!e noi ci volgiamo a lui. 2 l-atto massimo della nostra li$ertB. perc 9! La conversione non un gesto irra"ionale. La un perc!F/ il dono di sF c!e Dio ci fa. il regno dei cieli : *ui! 6e Dio regna sulla terra, comincia la li$ertB dell-uomo. Il regno, prima atteso e ora presente in *es+, )uello del 0adre, in cui viviamo da figli e da fratelli. La parola 3regno4 racc!iude ogni desiderio dell-uomo, an"i la promessa di Dio, c!e supera ogni fama #6al &1<,'(. In genere noi viviamo nei ricordi del passato o nella speran"a del futuro, nel 3giB4 c!e non c- pi+ o nel 3non8ancora4 c!e ancora non c-. *es+ ci ric!iama a vivere 3ora4, il tempo tra il giB e il non8ancora/ l-unico c!e c-, il solo in cui incontriamo colui c!e . Infatti ci. c!e desideriamo 3)ui4, non altrove. Dasta c!e ci convertiamo, cam$iando dire"ione ai nostri occ!i e ai nostri piedi.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando la *alilea e afarnao, sul lago, dove *es+ ini"ia il suo ministero c. c!iedo ci. c!e voglio/ volgermi, )ui e ora, a *es+ e alla sua parola d. traendone frutto, medito sul testo da notare< la consegna di *iovanni Dattista *es+ lascia Na"aret! e va a afarnao il ministero di *es+ come luce nelle tene$re convertitevi
A'

il regno dei cieli )ui. +' Te$ti %tili, Is <,'1$8?,17 6al 'A7 :t %,'%81=7 6ap &8@7 :p @7 6al <A7 Is ','8@7 Rm ?8&&7 *v &,&8&<7 Rm &1,&&8&%.

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>' VENITE 9UI- DIETRO DI ME +-&./)0 %,&<Ora, camminando sulla riva del mare di *alilea, vide due fratelli, 6imone c!iamato 0ietro e :ndrea, suo fratello, gettare il giacc!io nel mare7 erano infatti pescatori. &? E dice loro/ Genite dietro di me, e vi far. pescatori di uomini5 '= Ora essi, su$ito, lasciate le reti, seguirono lui. '& E, andato oltre, vide altri due fratelli, *iacomo di Ze$edeo e *iovanni, suo fratello, nella $arca con Ze$edeo, loro padre, a rassettare le loro reti, e li c!iam.. '' Ora essi, su$ito, lasciata la $arca e il loro padre, seguirono lui. '1 E girava per tutta la *alilea, insegnando nelle loro sinagog!e e proclamando l-evangelo del regno e curando ogni malattia e ogni infermitB del popolo. '% E uscI la sua fama per tutta la 6iria, e portarono a lui tutti i malati, oppressi da molteplici malattie e tormenti, e indemoniati e lunatici e paralitici, e li cur.. '@ E lo seguirono numerose folle dalla *alilea e dalla Decapoli, da *erusalemme e dalla *iudea e da oltre il *iordano.

&' Me$$aggio nel conte$to 3Genite dietro di meH l-invito personale di *es+. Il cristianesimo la risposta a )uesta sua proposta. 6eguire lui significa 3convertirsi4, volgersi al
A%

Dio8con8noi, entrare nel regno dei cieli, c!e giB )ui/ lui. 6i segue lui per diventare come lui, figli e fratelli, c!e vivono il regno del 0adre. La fede cristiana non innan"itutto una dottrina o una pratica/ rela"ione personale con *es+, il mio 6ignore, c!e amo perc!F lui per primo mi ama. L-amore per lui, c!e si esprime inorecc!i c!e ascoltano, occ!i c!e guardano, piedi c!e seguono, mani c!e toccano, fiuto c!e sente, $occa c!e assapora e cuore c!e canta, il centro del cristianesimo. 39aledetto l-uomo c!e confida nell-uomo4 # *er &A,@(. L-uomo pu. seguire solo Dio e la sua parola, c!e 3la via4. 6eguiamo *es+ perc!F Dio, 0arola fatta carne. Il cammino del >iglio dell-uomo tra gli uomini come l-ordito attorno al )uale cresce la trama del cammino dei fratelli, c!e, pur errando )ua e lB, lo seguono. La prima a"ione di *es+ una 3voca"ione4. :nc!e la crea"ione una voca"ione, una c!iamata dal nulla. Il suo c!iamarmi per nome il mio stesso esistere nella mia veritB/ il mio io il mio nome detto da Dio5 lui mi c!iama raggiungere la mia identitB. 3Il popolo c!e camminava nelle tene$re vide una luce grande4 #v. &C(. ome onoscere come

al principio 3Dio disse4, e dal caos fu la luce, cosI il 6ignore dice il mio nome, e io vengo alla luce e sono luce/ sono figlio5 La c!iamata a coppie di fratelli, perc!F il >iglio c!iama alla fraternitB7 e sono due le c!iamate, perc!F due il principio di molti. Oltre la prima, ce n- sempre un-altra, fatta a ciascuno di noi. I discepoli diventeranno 3pescatori di uomini4, come *es+, il >iglio, c!e pesca i fratelli dall-a$isso delle loro perdi"ioni #vv. '18'%(. 0escati da lui, diventano come lui/ figli c!e si fanno fratelli di tutti i perduti. : loro, immediatamente dopo la c!iamata, confidato il discorso sul monte, dove rivelata l-identitB loro e del 0adre. apiranno meglio la loro c!iamata )uando, a loro volta,

saranno inviati per la pesca #c! "5(.

A@

Le due scene di c!iamata #vv! "%#&5!&"#&&( sono gemelle. I diversi dettagli dell-una c!iariscono )uelli dell-altra. Ne esce un )uadro unico/ *es+ 3cammina4, 3vede4, 3c!iama4 dei pescatori per 3un-altra pesca4, e )uesti 3lasciano reti4, 3$arca4 e 3padre4, e 3seguono lui4. 6ono gli elementi di ogni voca"ione, c!e comincia con i piedi di *es+ c!e cammina per venirci incontro e termina coi nostri c!e camminano dietro di lui per seguirlo. Il principio il 3vedere4 e 3c!iamare4 suo, c!e ci fa 3lasciare tutto4 e 3seguire lui4, per essere con lui e come lui. I vv! &)#&' ci presentano *es+ c!e pesca gli uomini. Il tema verrB ripreso in ?,1@, alla fine del discorso sul monte e dei miracoli/ il suo dire e fare 3pesca4 gli uomini dalla morte, restituendoli alla vita. Lo stile del racconto solenne, stili""ato. 2 una scena ideale, )uasi un distillato c!e contiene l-essen"a di ogni c!iamata. Ges la parola del 0adre, il >iglio, c!e ci guida nel cammino verso la li$ertB, come la nu$e luminosa c!e condusse il popolo dall-Egitto alla terra. La C iesa trova la propria identitB e rilevan"a nel seguire il 6ignore *es+.

)' Lett%ra del te$to .("% Camminando . *es+, seduto )uando insegna con la 0arola, cammina )uando insegna con la vita. Lui la 0arola e la via/ va ascoltato e seguito, come la nu$e c!e guida il popolo verso la terra promessa #Nm ?,&@8'1(. I discepoli sono c!iamati a fare il suo stesso cammino, luminoso per c!i va verso la li$ertB e oscuro per gli altri #Es &%,'=(. 2 il passaggio dalle tene$re alla luce #%,&C(, il venire alla luce dell-uomo nuovo. Tutto il vangelo racconta )uesta nascita, c!e un esodo dalla condi"ione di sc!iavo a )uella di figlio. sulla riva del mare . L-ac)ua ric!iama sia la *enesi c!e l-Esodo, la crea"ione nuova e la li$era"ione.

AC

vide! L-occ!io va dove porta il cuore e porta al cuore ci. verso cui va. L-occ!io di Dio, il suo vedermi, il mio stesso esistere. Io sono in )uanto visto e amato da lui/ il mio io l-amore c!e lui !a per me. ome mi vede Dio; *es+ dice di ciascuno di noi al 0adre/ 3Li !ai amati come !ai amato me4 #*v &A,'1(. Gedere come lui mi vede, conoscere come sono da lui conosciuto, felicitB sen"a fine #& or &1,&'7 &*v 1,'(. 6ono pre"ioso ai suoi occ!i, degno di stima, perc!F mi ama #Is %1,%( di amore eterno #*er 1&,1(. 6ono un prodigio per lui c!e mi pi+ madre di mia madre #cf 6al &1?,&1s(. Lui 3amore folle4 per l-uomo # Jabasilas(, 3innamorato della sua creatura4 #Caterina da Siena(. :rriva a dirmi/ 3Distogli da me i tuoi occ!i/ il loro sguardo mi tur$a4, e/ 3Tu mi !ai rapito il cuore con un solo tuo sguardo4 # t C,@7 %,?(. apire la sua 3passione per me4 8 3mi !a amato e !a dato se stesso per me4, dice 0aolo #*al ','=( 8 capire c!i lui, amore assoluto 3per me4, e c!i sono io, infinitamente amato da lui. due fratelli. ,uattro volte esce la parola 3fratello4. La mia c!iamata alla fraternitB, perc!F sono figlio. In rela"ione al fratello reali""o il nome datomi dal 0adre/ ricevo il mio nome segreto ed esisto come figlio. Simone c iamato 7ietro . Il primo c!iamato sarB anc!e il primo degli apostoli #&=,'(. 0ietro in aramaico Jep aC, significa 3pietra4 8 ma anc!e 3testa dura4. 6imone, duro di cervice e di cuore, sarB il primo a fare esperien"a della 3dure""a4 di Dio, c!e la sua tenere""a e fedeltB indefetti$ili. 6u )uesta esperien"a, da 0ietro sempre ricordata per sF e per tutti, il 6ignore edific!erB la sua !iesa #&C,&Ass7 cf Lc '',1&(.

+ndrea( suo fratello . 6econdo *iovanni #&,%=s( :ndrea c!e conduce 0ietro da *es+. 9a la c!iamata sempre personale e diretta, anc!e se l-accedere a lui mediato da un altro. gettare il giacc io. 2 una piccola rete c!e si getta attorno a forma di cerc!io e si c!iude sul fondo come una nassa, nella speran"a di pescare )ualcosa. 2 la rete pi+ modesta e la$oriosa da usare.
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La c!iamata avviene nella )uotidianitB, per )uanto profana #pescare( o estranea #contare soldi, cf ?,?( o addirittura avversa a *es+ #cf :t ?,&ss, la c!iamata di 0aolo(. Nulla resiste alla voce di Dio. Infatti egli svela la nostra veritB pi+ profonda. E non ci toglie la li$ertB/ an"i la li$era da ogni inautenticitB. v! "4 dice loro . Nel racconto della crea"ione #*en &,&ss( Dio 3dice4 e poi 3vede4. Nella ri8crea"ione prima 3vede4, e poi 3dice4. La parola manifesta all-orecc!io ci. c!e il suo sguardo giB !a fatto vedere al cuore. venite dietro di me . 2 una proposta, personale e diretta, ad andargli vicino e seguirlo. *es+ la 0arola stessa, il >iglio di Dio. 6eguendolo, divento anc!-io ci. c!e lui / figlio. *es+ non un maestro c!e il discepolo si sceglie. 2 il 6ignore stesso, c!e ci sceglie per essere con lui. La sua parola, come un seme, genera secondo la sua specie/ a )uanti l-accolgono !a dato il potere di diventare figli di Dio #*v &,&'(. vi far, pescatori di uomini . 0escare un pesce ucciderlo7 pescare un uomo toglierlo dall-a$isso, farlo vivere. I discepoli, pescati alla vita dal >iglio, reali""ano la loro filialitB nel pescare i fratelli. v! &5 essi( subito . 6i sottolinea la su$itaneitB della risposta #cf v. ''(. Ogni decisione avviene solo )uando si decide. ,uesto istante, come ogni ini"io, conoscerB arresti, infedeltB e contraddi"ioni. Eppure la storia personale di ciascuno confermerB c!e )uell-istante stato decisivo per cogliere il proprio 3nome4. ,uando uno sente il proprio nome, anc!e l-animale, 3su$ito4 si volge a c!i lo c!iama. lasciate le reti . Lasciano tutto, anc!e i me""i di lavoro, dai )uali, per )uanto modesti, traggono sostentamento. Lo fanno non con triste""a, ma con la gioia di c!i !a trovato il tesoro #&1,%%(. Non priva"ione, ma scelta di ci. c!e pi+ di tutto sta a cuore #>il 1,A(.

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Decidere un tagliare via tante possi$ilitB, per reali""arne una c!e dB pi+ gioia. 0u. costare7 ma fatto con gioia e per la gioia, se da Dio. La triste""a fa prendere solo decisioni negative #&?,&'(. La peggiore tra )ueste restare nell-indecisione o in una supposta apertura a tutte le possi$ilitB 8 nel delirio d-onnipoten"a c!e porta ad amara impoten"a. La gioia previa la for"a per decidere #&1,%%7 Ne <,?s(7 la gioia conseguente la conferma c!e la scelta stata $uona. La firma di Dio circa la $ontB di una scelta la 3consola"ione4, prima e, soprattutto, dopo. Il pre""o pu. anc!e essere alto/ si lascia tutto5 9a perc!F si riceve infinitamente di pi+. seguirono lui. 6eguire lui, il >iglio, la reali""a"ione dell-uomo/ cessa la fuga da Dio e ini"ia il ritorno. Il tempo del ver$o greco #aoristo( indica l-ini"io dell-a"ione/ il principio di un cammino. 6i segue c!i si ama e si diventa c!i si ama5 36ono stato con)uistato da risto

*es+, per )uesto corro anc!-io per con)uistarlo4, dice 0aolo #>il 1,&'(. La fede essere innamorato di *es+, come lui lo di me, per vivere come lui, an"i di lui, nella reciprocitB d-amore/ 3Non sono pi+ io c!e vivo, ma risto vive in me.

,uesta vita nella carne, io la vivo nella fede del >iglio di Dio c!e mi !a amato e !a dato se stesso per me4 #*al ','=(. Lui per me e io per lui # t ',&C7 C,1(. v! &"s andato oltre( vide altri due fratelli( ecc! La scena ripete la precedente, con )ualc!e varia"ione. Ogni c!iamata successiva sostan"ialmente uguale alla prima, con le sue peculiaritB. ,ui si parla anc!e di $arca, di padre, di reti #e di gar"oni, 9c &,'=(. I due fratelli lasciano il padre e il patrimonio 8 la madre dell-adulto5 8 perc!F !anno trovato il 0adre e il tesoro. v! &) girava per tutta la Galilea #?,1@(. *es+ itinerante, il >iglio in pesca dei suoi fratelli, il modello dell-apostolo 8 il pastore c!e cerca la pecora smarrita. 0er i )uattro pescatori di uomini comincia l-apprendistato della nuova pesca. Il ministero di *es+ ini"ia in *alilea e poi si espanderB per tutte le strade del mondo #'<,&?s(.

A?

insegnando. Lui la 0arola fatta carne/ ci. c!e fa e dice la veritB del >iglio, c!e il vangelo racconta anc!e a noi. proclamando! *es+ $andisce la $uona noti"ia del regno. Nei cc! '#$ dirB cos-, nei cc! %#4 ci farB vedere come lo reali""a. curando! La sua parola la cura fondamentale per i nostri mali/ ci dice e ci dona di vivere da figli e fratelli. v! &. malati( oppressi( ecc! I mali dell-uomo sono esterni ed interni. Il primo, origine degli altri l-ignoran"a della veritB sua e di Dio. Tutta l-attivitB di *es+ un 3esorcismo4, parola di veritB c!e vince in lui lo spirito di men"ogna. I miracoli sono la conferma esterna e visi$ile della guarigione interna. v! &' lo seguirono numerose folle! 6ono l-anticipo della grande folla dei discepoli, )uanti saranno c!iamati all-ascolto della 0arola, esposta nei cc! '#$. La c!iamata delle due prime coppie di fratelli si amplia, in prospettiva, a tutta la 0alestina, per estendersi alla fine del Gangelo a tutti i popoli. *li uomini saranno 3pescati4 dall-ac)ua e $atte""ati nello 6pirito #'<,&?(.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginandomi sulla riva del 3mare4 di *alilea c. c!iedo ci. c!e voglio/ non essere cieco al suo sguardo, non essere sordo alla sua voce, sentire il 3mio4 nome dalla sua $occa d. traendone gusto, contemplo le persone/ c!i sono, c!e dicono, c!e fanno da notare< il mare *es+ cammina vede c!iama venite )ui dietro di me vi far. pescatori di uomini su$ito lasciare reti, $arca, padre seguire lui *es+ c!e insegna e cura.

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+' Te$ti %tili, 6al '17 6al &&?/ sostituendo con 3*es+4 il termine 30arola4 o sinonimi di ogni versetto7 Nm ?,&@8'17 Is %1,&8A7 9t &1,%%8%@7 Ef &,18&%7 &,&'8'=7 >il 1,&8&@. ol

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&?' 8EATI I POVERI 0-&/&? @,& Ora, viste le folle, salI sul monte e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. ' E, aperta la sua $occa, insegnava loro dicendo/ 1 Deati i poveri in spirito, perc!F di essi il regno dei cieli. % Deati gli afflitti, perc!F saranno consolati. @ Deati i miti, perc!F erediteranno la terra. C Deati )uelli c!e !anno fame e sete di giusti"ia, perc!F saranno sa"iati. A Deati i misericordiosi, perc!F troveranno misericordia. < Deati i puri di cuore, perc!F vedranno Dio. ? Deati i pacificatori, perc!F saranno c!iamati figli di Dio. &= Deati i perseguitati a causa della giusti"ia, perc!F di essi il regno dei cieli. &' Me$$aggio nel conte$to 32eati( dice *es+ di )uelli c!e noi consideriamo infelici. 0er noi $eato il ricco, il potente e l-onorato/ vale c!i !a, pu. e conta. 0er *es+ $eato il povero, l-umile e il dispre""ato/ vale c!i non !a, non pu. e non conta. 2 un capovolgimento radicale di valori, sen"a possi$ilitB di fraintendimento/ o ci s$agliamo noi, o si s$aglia lui5 0er lui sono $enedetti )uelli c!e riteniamo maledetti7 maledetti )uelli c!e noi riteniamo $enedetti. L-ini"io del discorso della montagna, c!e si estende per tre capitoli # cc! '#$(, costituisce il manifesto, la 3magna c arta del regno/ dice c!i sono i suoi cittadini, )ual la loro condi"ione. I criteri con i )uali Dio giudica e agisce sono esattamente l-opposto dei nostri. Regno di Dio e regno dell-uomo si oppongono come due modi contrari di valutare e di vivere. 6ono due modi

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opposti di essere/ )uello di *es+, >iglio del 0adre e fratello di tutti, e )uello di c!i, sen"a 0adre e sen"a fratelli, si fatto da sF contro tutti. 0ossiamo usare sette c!iavi di lettura per entrare nel mistero di )uesto testo. La prima cristologica. ,ueste parole sono un-auto$iografia di *es+/ rivelano il suo volto di >iglio di Dio. La seconda teologica. 9anifestano c!i Dio/ suo 0adre, uguale a lui. La ter"a antropologica! 9ostrano il volto dell-uomo reali""ato, del figlio a immagine del 0adre. La )uarta soteriologica . fallimento. La )uinta ecclesiologica. >anno vedere i lineamenti della comunitB dei figli c!e vivono da fratelli. La sesta escatologica! Rivelano la veritB della realtB/ il giudi"io di Dio, il fine stesso del mondo. La settima morale #non moralistica(. 3siamo4, a vivere la nostra identitB. Il discorso sul monte una catec!esi $attesimale, un $reviario di vita cristiana/ la regola di vita del >iglio. 9a non una nuova legge, pi+ impossi$ile dell-antica. 2 il cuore nuovo, promesso dai profeti. Infatti )uanto *es+ )ui afferma )uanto lui vive, e con la sua carne comunica ad ogni carne. Le sue parole non sono legge, ma vangelo7 non sono esigen"e no$ili e difficili, ma il dono su$lime e $ello c!e ci offre, facendosi nostro fratello. 6en"a il dono del suo 6pirito, le $eatitudini sono un-ideologia su$lime, tanto pi+ disperante )uanto pi+ su$lime. *es+ non solo dice/ dB a noi ci. c!e dice. L-inclusione %,'1 K ?,1@ fa del discorso sul monte e dei dieci prodigi #nove miracoli e un esorcismo( successivi un-unitB. La parola dei cc. @8A !a il potere di farci uomini nuovi/ come si racconta nei cc! %#4( ci purifica la vita, ci dB la fede, ci rende atti a servire, ci i c!iamano a 3fare4 secondo ci. c!e i salvano dall-inautenticitB, dalla men"ogna, dal

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li$era dalla paura, dal male, dal peccato, dalla malattia e dalla morte, ci fa capaci di vedere e annunciare il regno di Dio. Le parole di *es+ sono la medicina ai nostri mali, la veritB c!e guarisce il cuore dalla men"ogna c!e sta alla loro origine. Il discorso sul monte un 3indicativo4 c!e si fa 3imperativo4. Il >iglio ci dB di essere ci. c!e siamo/ figli7 do$$iamo )uindi diventare fratelli. L-uomo non !a altro dovere c!e diventare ci. c!e . 2 importante innan"itutto cogliere 3la $elle""a4 di )uesto discorso, c!e ci ridona nel >iglio il vero volto nostro e del 0adre. ,ueste parole non sono rivolte solo ai discepoli, o addirittura a )uelli pi+ volonterosi. 6ono per ogni uomo c!e cerca la propria veritB7 gli restituiscono la sua realtB, al di lB di ogni apparen"a. 6ono )uindi la salve""a di 3)uesto4 mondo, il pieno sviluppo delle sue poten"ialitB. Ges( crocifisso e risorto, la reali""a"ione delle $eatitudini. In )uanto crocifisso ne compie la prima parte 8 povero, afflitto, mite, affamato, assetato di giusti"ia, puro di cuore, pacificatore, perseguitato 87 in )uanto risorto ne compie la seconda 8 il regno suo, consolato, eredita la terra, sa"iato, trova misericordia, vede Dio, >iglio di Dio. Le $eatitudini sono la carta d-identitB del >iglio. La C iesa fatta da coloro c!e ascoltano le $eatitudini e, con la for"a dello 6pirito, fanno di *es+ la loro vita e la loro regola di vita.

)' Lett%ra del te$to '(" Giste le folle . Il discorso destinato alle 3folle4, all-umanitB oppressa dal male c!e accorre a lui dai )uattro punti cardinali #%,'1ss(. Le parole c!e seguono sono la terapia c!e li fa uomini nuovi, con la stessa sapien"a del >iglio. sal8 sul monte . Dio sul 6inai rivel. la 0arola. ,ui si manifesta il >iglio, prototipo di ogni fratello, 0arola perfettamente compiuta.
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messosi a sedere . *es+ 3cammina4 )uando insegna con la vita #cf %,&<(7 3siede4 )uando dice la 0arola c!e spiega la sua vita. gli si avvicinarono i suoi discepoli . 6ullo sfondo c- la folla anonima. Discepolo colui c!e 3impara4/ gli si fa vicino per ascoltarlo e seguirlo. v! & aperta la sua bocca . :pre la $occa per rivelarci se stesso, Ger$o eterno del 0adre. *es+ colui c!e dice e c!e detto, colui c!e parla e la 0arola stessa. insegnava! Il ver$o, all-imperfetto, indica un-a"ione non finita/ lui di continuo ci istruisce, e noi siamo da lui istruiti. L-essen"a del discepolo #K colui c!e impara( essere 3imparato4 dal maestro. v! ) beati! 0er otto volte pi+ una #v. &&( *es+ ripete il ritornello, perc!F si imprima in noi il 3giudi"io4 di Dio, cosI diverso dal nostro. Le sue parole !anno una carica eversiva unica/ capovolgono il mondo e i suoi principi. *es+ si congratula con gli svantaggiati, perc!F !anno 3il grande vantaggio4/ Dio per loro, con loro, uno di loro5 La radice della $eatitudine, ovviamente, non lo star male, ma la 3giusti"ia di Dio4, c!e non 3dB a ciascuno il suo4, ma secondo il $isogno, privilegiando c!i !a di meno. Le $eatitudini non devono essere un ali$i alla nostra ingiusti"ia/ se i poveri sono $eati, lascino in pace i ricc!i5 :n"i, scardinano la radice dell-ingiusti"ia, c!e viene dal fatto c!e noi consideriamo $eato c!i ricco, possiede e domina. 6e )uesto il nostro criterio di valori, c!iaro c!e commettiamo ingiusti"ie. 6olo se lo capovolgiamo, c- un mondo $uono e $ello. i poveri. In greco non scritto/ 3povero4, c!e indica uno c!e !a poco e con pena, a differen"a del ricco, c!e !a tanto e sen"a fatica. 2 scritto/ 3pitocco4, c!e indica uno c!e si nasconde, indigente, mendicante. Il pitocco non !a niente, neanc!e la dignitB di un volto da salvare/ vive di dono. La povertB da noi associata a colpa o a minor valore. Nell-:T la ricc!e""a sI dono di Dio, ma la povertB colpa del ricco, c!e ru$a o non condivide col fratello.
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in spirito. L-espressione per noi strana. 6i tratta degli ana?im rua

di

,umram, i 3piegati nello spirito4, gli umili, )uelli c!e !anno il cuore del povero 8 in contrapposi"ione agli orgogliosi, di 3dura cervice4. Il povero necessariamente umile/ vive di ci. c!e l-altro gli dB. ,uesta la condi"ione del >iglio, c!e tutto riceve dal 0adre, anc!e l-essere se stesso. Ognuno di noi ci. c!e !a ricevuto #& or %,A(. La povertB il 3vuoto4 c!e tutto riceve/ )uella assoluta riceve l-:ssoluto. La povertB in spirito l-umiltB, caratteristica prima dell-amore. La comprende c!i !a gli stessi sentimenti c!e furono in risto *es+ #cf >il ',@8&&(. Dio

essen"ialmente povero. Non possiede nulla/ tutto dell-altro. Il suo stesso essere essere del >iglio, se il 0adre7 essere del 0adre, se il >iglio7 essere del 0adre e del >iglio, se lo 6pirito. perc 9. Il motivo della $eatitudine non la povertB, ma il 3perc!F4 c!e ne consegue/ Dio al povero fa i suoi doni, an"i dona se stesso. La povertB la condi"ione per accoglierlo. :. La prima e l-ultima $eatitudine sono al presente, le altre al futuro. Il regno di Dio giB dei poveri e dei perseguitati #v. &=(. 9a rimane la tensione verso un futuro diverso. Il dono non a$olisce il cammino della storia/ la cam$ia dandole una meta, c!e il futuro rende evidente. La pianta viene dal seme c!e stato deposto. Nessuno si illuda/ ognuno raccoglierB ci. c!e !a seminato #*al C,A(7 e c!i semina nel pianto, mieterB con giu$ilo #6al &'C,@(. ontro ogni

tenta"ione trionfalistica e millenaristica, il regno , al presente, sempre del povero e del perseguitato. il regno dei cieli! Il regno di Dio Dio stesso c!e regna. Dio 0adre/ il suo regno il >iglio c!e nella fraternitB reali""a la sua filialitB. v! . beati gli afflitti . Il povero afflitto/ a lui va male. Infatti piove sempre sul $agnato. L-affli"ione una triste""a con pianto, un tra$occare all-esterno di un-inconteni$ile pena interna.

<C

saranno consolati! Il presente di affli"ione !a un futuro diverso #cf Is C&,&ss(. 3 onsola"ione4 indica la gioia del mondo nuovo, in cui non ci sarB pi+ il male. Esso c- ancora, ma non pi+ la parola definitiva/ si pu. e si deve sperare e agire contro di esso. Il futuro non la santifica"ione del presente. *es+, piangente su *erusalemme e oppresso nell-orto, !a affrontato la croce guardando alla gloria c!e gli era posta innan"i, e ora siede alla destra di Dio. *uardando a lui e, soprattutto, seguendo lui, non ci scoraggiamo #E$ &','(. :n"i/ a$$ondiamo di consola"ione in ogni tri$ola"ione #' or &,@(. Il risus pasc alis pervade ormai la nostra esisten"a. Il suo destino anc!e il nostro7 per )uesto 3le sofferen"e del momento presente non sono paragona$ili alla gloria futura c!e dovrB essere rivelata in noi4 #Rm <,&<( v! ' beati i miti. 9ite c!i non fa valere i propri diritti e cede piuttosto c!e adirarsi. 2 il contrario di c!i !a la mentalitB 3vincente4/ non aggredisce, non !a 3grinta4, non vuole dominare, non sopraffB nessuno. !i ama sempre mite. Il

povero costretto ad esserlo. Il comportamento modifica il sentimento5 erediteranno la terra #6al 1A,&&(. La terra, c!e fornisce da vivere, sim$olo dello 6pirito, c!e vita. La terra promessa la promessa dello 6pirito. !i !a

lo spirito padronale la perde7 c!i !a lo spirito del povero, ne !a l-ereditB/ figlio, uguale al 0adre, con il suo medesimo amore verso i fratelli. 9ite 9os #Nm &',1(, colui c!e porta il regno #Zc ?,?(, *es+ #&&,'?7 '&,@(. 6e i regni della terra appartengono ai fur$i e ai prepotenti, c!e anno 3della volpe e del leone4 #9ac!iavelli(, il regno dei cieli appartiene ai semplice e ai miti. v! 0 beati *uelli c e anno fame e sete di giustizia #6al &=A,@.<s(. >ame e

sete sono $isogno di vita 8 e la vita 3la giusti"ia4, la volontB di Dio, il suo amore per tutti. Deato c!i !a fame e sete di vivere sulla terra il suo amore di 0adre c!e nei cieli. saranno saziati! La sa"ietB piene""a di vita. *es+, c!e compie ogni giusti"ia facendosi solidale coi fratelli perduti #1,&@(, il >iglio, pieno della vita stessa
<A

del 0adre #1,&@8&A(. Da lui, fatto pane, anc!e noi prendiamo for"a e sa"ietB filiali. v! $ beati i misericordiosi . 6ono coloro il cui cuore si lascia toccare dal male altrui come fosse proprio. La misericordia la forma fondamentale dell-amore/ passione c!e si fa com8passione. troveranno misericordia . Il misericordioso trova Dio stesso, c!e

misericordia, e se stesso, figlio suo, misericordioso come il 0adre #Lc C,1C7 cf 9t @,%<(. 2 l-unica $eatitudine dove uno trova nel futuro ci. c!e giB ora !a5 v! % beati i puri di cuore #6al '%,%7 A1,&(. Il cuore, centro della persona, contiene 3l-uomo nascosto4 #& 0t 1,%(/ il >iglio, c!e per la fede a$ita nel nostro cuore #Ef 1,&A(. lo trova. vedranno Dio. Il cuore puro un occ!io trasparente c!e vede Dio. E lo vede in tutte le cose, perc!F lo !a dentro e lo proietta su tutto. La pure""a di cuore si ottiene con la retta inten"ione/ c!i in tutto cerca solo Dio, trova lui, c!e tutto in tutti #& or &@,'<(. v! 4 beati i pacificatori . >are pace tra gli uomini significa renderli fratelli. saranno c iamati figli di Dio . Rendere fratelli l-opera del 0adre e di c!i giB figlio. v! "5 beati i perseguitati a causa della giustizia #&0t 1,&%7 ',&?(. !i ama il !i !a il cuore puro, non ottene$rato da tanti desideri e paure,

0adre e i fratelli, si scontra con il male/ trova ostilitB e persecu"ione, in sF e fuori di sF. La pace non mai pacifica/ costa la croce del pacificatore #cf Ef ',&1s( 8 come a *es+, cosI ai suoi discepoli, c!e ritengono una 3dignitB4 l-essere dispre""ati come lui #:t @,%&(. di essi : il regno dei cieli . Il regno dei cieli, )ui sulla terra, permane sotto il segno della croce. La vita del discepolo 3sotto il vessillo della croce4, luogo d-incontro tra l-ingiusti"ia dell-uomo e la giusti"ia di Dio, amore per tutti gli ingiusti. 32 necessario attraversare molte tri$ola"ioni per entrare nel regno di

<<

Dio4 #:t &%,''(. Noi pensiamo c!e le contrarietB lo ostacolino. 9a la nostra la vittoria dell-:gnello, vittorioso proprio perc!F immolato.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il monte sul )uale *es+ parla alle folle c. c!iedo ci. c!e voglio7 capire il mistero del 6ignore c!e pensa il contrario di me e perc!F d. sosto su ogni parola, ne vedo la $elle""a e considero come *es+ l-!a vissuta.

+' Te$ti %tili, 6of ',17 1,&'8&17 6al &%C7 &'C7 Is @@7 6ap 18@7 Lc &,%C8@@.

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&&' 8EATI SIETE- 9UANDO VI INSULTERANNO 0-&&/&: @,&& Deati siete, )uando vi insulteranno e vi perseguiteranno e diranno ogni male contro di voi, #mentendo(, per causa mia. *ioite e dan"ate perc!F la vostra ricompensa grande nei cieli7 cosI infatti perseguitarono i profeti prima di voi. Goi siete il sale della terra7 ma )ualora il sale sia scipito, con c!e cosa lo si salerB; : nient-altro vale, c!e ad essere gettato fuori e calpestato dagli uomini. Goi siete la luce del mondo. Non pu. restare nascosta una cittB posta su un monte7 nF si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere e risplende per tutti )uelli di casa. osI risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perc!F vedano le vostre opere $elle e glorific!ino il 0adre vostro c!e nei cieli.

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&C

&' Me$$aggio nel conte$to 2eati siete( dice *es+ rivolgendosi personalmente a )uelli c!e !anno udito le precedenti otto $eatitudini, dette in modo impersonale. ,uelli c!e lo ascoltano, diventano un 3voi4 rispetto a lui c!e parla/ il 3voi4 della destinataria della nona, perfetta $eatitudine. I vv! ""#"& sono uno sviluppo della precedente $eatitudine sui perseguitati per la giusti"ia #v. &=(. ,uesta persecu"ione fa nascere il 3voi4 della !iesa, in !iesa,

tutto simile al proprio maestro, $atte""ata nel suo stesso $attesimo. Il v! ")

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proclama l-identitB dei discepoli perseguitati/ sono 3sale della terra4, c!e !anno lo stesso sapore di risto. I vv! ".#"0 ne dic!iarano la rilevan"a/ sono

3luce del mondo4, 3cittB posta sul monte4, 3lucerna accesa sul lucerniere4. I discepoli nelle difficoltB, invece di a$$attersi, si sentono identificati con il loro 6ignore/ con gioia vivono la $eatitudine di essere con lui e come lui. La croce li rende conformi a lui, con il suo stesso amore per il 0adre e i fratelli. Li fa 3sale della terra4/ dB ad :damo, c!e terra, il suo sapore, la sua 3identitB4 di figlio. E )uesta si fa 3rilevan"a4, luce del mondo, c!e con)uista anc!e gli altri con la sua $elle""a. L-evangeli""a"ione avviene attraverso la testimonian"a di c!i compie in sF )uello c!e ancora manca alla passione del >iglio in favore dei fratelli # ol &,'%( 8 e manca sempre solo ancora la 3mia4 passione. La testimonian"a insieme sale, nascosto ma $en percepi$ile, e luce, palese e visi$ile, c!e fa godere a tutti la gloria di Dio. Ges( 6apien"a di Dio, il >iglio c!e dB la vita per i fratelli. 0er )uesto sale e luce/ fa sentire e vedere loro c!e Dio il 0adre comune. La C iesa il 3voi4 c!e !a ascoltato le $eatitudini e !a lo stesso sapore di risto. 0artecipa del suo destino di passione in )uanto sale della terra e di gloria in )uanto luce del mondo 8 sen"a dimenticare c!e luce solo in )uanto sale.

)' Lett%ra del te$to '("" 2eati siete. Ora *es+ si rivolge a c!i si lasciato generare dall-ascolto della 0arola. 2 il 3voi4 dei fratelli, c!e gli somigliano in ci. c!e !a di pi+ proprio/ il suo amore di 3*iusto4, crocifisso per gli ingiusti. *uando vi insulteranno . La prima forma di persecu"ione la pi+ grave/ perdere la faccia. La spada uccide il corpo7 l-insulto la dignitB di persona. Il disonore non a caso si associa spesso al suicidio. ,ui invece segno di grandissima dignitB/ siamo stimati degni di essere come il 6ignore, c!e !a
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perso la faccia e la vita per noi. 0er )uesto gli apostoli, dopo aver per la prima volta sperimentato la fustiga"ione, uscirono dal sinedrio lieti per l-onore di essere stati disonorati a causa del suo nome #:t @,%&( 2 )uanto !a capito $ene 6. Igna"io di LoPola/ a c!i desidera la li$ertB evangelica fa c!iedere, a paritB di gloria di Dio, 3piuttosto c!e ricc!e""a, povertB con risto povero, piuttosto c!e onori, umilia"ioni con risto umiliato,

e desiderio di essere considerato stolto e pa""o per

risto, c!e per primo fu

ritenuto tale, piuttosto c!e saggio ed accorto secondo il giudi"io del mondo4, e )uesto 3solo per imitare e somigliare pi+ strettamente a risto nostro 6ignore4

#;sercizi spirituali n. &CA(. Non c!e uno ami gli insulti 8 non $isogna darne occasione alcuna #Costituzioni S! I! ( n. &=&( 8, ma se uno ama rivestire 3la sua livrea4 #ivi, n. &='(, essere con lui e come lui. vi perseguiteranno . La persecu"ione, c!e intacca l-integritB della vita, genera il discepolo a immagine del 9aestro/ capace di dare la vita #cf *v &@,&<8&C,%(. 0er 0aolo la creden"iale del suo essere apostolo #' or &&,&C8&',&=(. Le prove sono la prova c!e siamo figli #E$ &',<(, causa di 3perfetta leti"ia4 #*c &,'(, di gioia piena #& 0t &,C(, di consola"ione in ogni tri$ola"ione #' or &,&8A(. diranno ogni male contro di voi . La diffama"ione un insulto pu$$licamente diffuso/ la cattiva fama, l-essere 3annoverato tra i malfattori4 #Lc '',1A(, c!e toglie nome e onora$ilitB. mentendo! Non $isogna dare motivo di $iasimo, 3perc!F nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati )uelli c!e malignano sulla vostra $uona condotta in risto4 #&0t 1,&C(. L-insulto e la maldicen"a devono risto, desidera

essere non giusti/ solo allora sono testimonian"a del 3*iusto4. 0er )uesto 3 una gra"ia, per c!i conosce Dio, su$ire affli"ioni soffrendo ingiustamente7 c!e gloria sare$$e infatti sopportare il castigo se avete mancato;4#&0t ',&?s(. 6e, come il malfattore in croce, soffriamo perc!F ingiusti, possiamo sempre dire c!e ci. giusto, e riconoscere cosI la vicinan"a del *iusto c!e

?'

ingiustamente lI per offrirci il regno #Lc '1,%&(. :nc!e la sofferen"a ingiusta e meritata 8 e come tale riconosciuta 8 unisce alla gra"ia del *iusto sofferente. v! "& gioite e danzate . La $eatitudine diviene gioia interna c!e si esprime in dan"a esterna/ fa saltare di gioia. la vostra ricompensa : grande nei cieli! i aggiudicata la 3grande4

ricompensa, la pi+ grande c!e ci sia/ 3nei cieli4 8 in Dio5 8 siamo generati figli, a immagine del >iglio. cos8 infatti perseguitarono i profeti prima di voi! Non siamo soli, ma in $uona compagnia/ innan"i tutto con *es+, e poi con il 3nugolo di testimoni4 c!e ci !anno preceduto #E$ &',&(. v! ") voi siete il sale! Il sale dB sapore e preserva dalla corru"ione7 inoltre sim$olo di sapien"a, amici"ia e disponi$ilitB al sacrificio. La comunitB sale )uando !a il sapore delle $eatitudini. Esse ci danno il nostro sapere e sapore #sapere K avere il sapore(, ci preservano dalla corru"ione, ci danno sapien"a, capacitB di amici"ia, disponi$ilitB a pagarne i costi/ sono la nostra identitB di figli del 0adre. della terra! La nostra identitB 3sale della terra4/ dB senso non solo alla nostra esisten"a personale, ma a )uella di ogni uomo. La vita filiale e fraterna per tutti il sapore stesso della vita. 6e uno non figlio e fratello di nessuno, semplicemente non . ma *ualora il sale sia scipito . 2 facile perdere il sapore di risto, c!e saper

dar la vita in amore e umiltB. 30er il dilagare dell-ini)uitB, l-amore di molti si raffredderB4 #'%,&'(. Il seme della 0arola c!e ci fa figli pu. non attecc!ire, pu. essiccare appena attecc!ito, pu. essere soffocato dopo essere cresciuto #&1,&<8''(. La sapien"a mondana non )uella della croce. In ciascuno di noi grande la lotta tra la sapien"a dell-amore e )uella dell-egoismo. a nientCaltro vale( ecc! Il discepolo c!e non !a il sapore di nulla, e non serve a nessuno. risto non vale

?1

v! ". voi siete la luce .

!i 3sa4 di

risto, luce/ l-identitB rilevan"a. La luce

il principio della crea"ione #*en &,1(. *es+ visto da 9atteo come il sorgere di una grande luce su )uanti a$itano nelle tene$re e nell-om$ra di morte #%,&'8&A(. In lui siamo illuminati, veniamo alla luce della nostra realtB, nasciamo come figli. E c!i illuminato, a sua volta fa luce agli altri. del mondo! i. c!e dB sapore alla terra, illumina il mondo, facendone vedere

la $elle""a. La parola 3mondo4 #in greco/ >Ksmos( significa ordine, struttura, $elle""a. Nel NT !a una connota"ione negativa. Infatti 3)uesto4 mondo strutturato sulla $rama di avere, di potere e di apparire #&*v ',&C(, con il suo ingannevole fascino c!e lo fa sem$rare $uono, $ello, e desidera$ile #*en 1,C(. La vita filiale fa cadere l-inganno, e gli ridB la veritB del suo splendore. una citt! La comunitB una cittB, la cittB santa, il luogo in cui si vivono le rela"ioni in modo divino e paradisiaco, non dia$olico e infernale. posta su un monte! La cittB santa sulla cima dei monti, come il tempio del 6ignore, c!e essa #Is ','(. Tutti la vedono e dicono/ 3Genite, saliamo sul monte del 6ignore, perc!F ci indic!i le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri #Is ',1(. Noi do$$iamo cercare non la rilevan"a, $ensI l-identitB. La candela non si preoccupa di illuminare/ semplicemente $rucia, e, $ruciando, illumina. L-identitB non pu. restare nascosta, anc!e se non fa nulla per farsi vedere/ il sale non pu. non salare, e la luce non illuminare. Il pro$lema non salare o illuminare, ma essere sale e luce. !i cerca la rilevan"a invece dell-identitB,

come la rana c!e si gonfia per diventare $ue. Nessuno dB ci. c!e non !a/ ci. c!e sei parla pi+ forte di )uello c!e dici. v! "' n9 si accende una lucerna . In realtB noi non siamo luce, ma lucerna. La lucerna un semplice vaso di terracotta, con uno stoppino fuligginoso c!e emerge dall-olio. 6olo se accesa, fa luce. se siamo accesi di osI anc!e noi facciamo luce solo

risto, dal fuoco del suo amore.

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sotto il moggio@sopra il lucerniere . 6i mette la lampada sotto il moggio per spegnerla. ,uante volte spegniamo la luce sotto il moggio dei nostri opportunismi. La lampada invece va messa sul lucerniere. 0er *es+ il lucerniere fu la croce/ il massimo del suo nascondimento fu la sua piena rivela"ione. *uelli di casa! I fratelli si accorgono del fuoco c!e in me, se c-, e ne sono aiutati a vivere la loro fede. v! "0 davanti agli uomini( perc 9 vedano( ecc! *es+ dirB su$ito dopo di non agire 3davanti agli uomini4 #C,&( per avere gloria da loro. ,ui dice c!e le nostre opere $uone edificano i fratelli, c!e nella nostra vita fraterna avvertono il profumo di risto #' or ',&%( e glorificano Dio.

*' Preghiera del te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ sul monte, con i discepoli c!e lo ascoltano c. c!iedo ci. c!e voglio/ essere li$ero da ogni ricerca di ricc!e""a, di onore e di gloria d. medito su ogni parola e vedo come *es+ l-!a vissuta.

+' Pa$$i %tili, Is @<,A8&=7 6al &&'7 &7 & or &,&C8',&@7 >il '7 & 0t ','&8'@.

?@

&)' NON VENNI PER A8OLIRE- MA PER COMPIERE 0-&</)? @,&A Non pensiate c!e sia venuto per a$olire la legge o i profeti/ non venni per a$olire, ma per compiere. :men vi dico/ finc!F non sia passato il cielo e la terra, neppure un solo iota o una sola virgola passerB dalla legge, sen"a c!e tutto sia compiuto. !i dun)ue trasgredirB uno solo di )uesti comandi, anc!e minimi, e insegnerB cosI agli uomini, minimo sarB c!iamato nel regno dei cieli. !i invece farB e insegnerB, costui grande sarB c!iamato nel regno dei cieli. 0erci. vi dico/ se la vostra giusti"ia non sarB eccessiva, pi+ degli scri$i e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

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&' Me$$aggio nel conte$to 3on venni per abolire( ma per compiere la legge e i profeti, dice *es+. La legge infatti $uona/ comanda ci. c!e fa crescere la vita e vieta ci. c!e la diminuisce. I profeti, a loro volta, ric!iamano ad essa, denunciandone le trasgressioni e promettendo un cuore nuovo e uno 6pirito nuovo, c!e ci faccia finalmente camminare nella via di Dio. 9a la legge non salva nessuno. L-uomo, dopo il peccato, per imperi"ia e inganno, ritiene male il $ene e $ene il male. ,uando se ne accorge, !a giB s$agliato, e, cercando di giustificarsi, s$aglia ulteriormente. La trasgressione diviene infine un-a$itudine, )uasi un imperativo, una coa"ione a fare ci. c!e

?C

vietato e a vietarsi ci. c!e comandato/ la sc!iavit+ del vi"io, tanto difficile )uanto importante da ammettere. 0aradossalmente la legge, con i suoi divieti e comandi, permette al peccato di esprimere la sua poten"ialitB negativa, indicandogli cosa fare per articolarsi in peccati. La legge, in sF $uona, 3per le trasgressioni4 #*al 1,&?(/ serve in ultima analisi a stu""icare l-appetito del peccato e far uscire il veleno c!e c- in noi. La legge insieme provoca, accusa e punisce la peccaminositB, c!e comun)ue c-, fungendo da carceriere, pedagogo e tutore dell-uomo. 0osta a tutela della vita, a causa del peccato non dB c!e morte. *es+ venuto a li$erarci dalla sc!iavit+ della legge non a$olendola 8 sare$$e stravolgere il $ene in male e viceversa 8 $ensI compiendola, e in modo superiore, divino. Infatti dietro la legge, c!e vieta ci. c!e sa di morte, c- il 6ignore c!e dB la vita e risuscita dai morti7 dietro la parola c!e condanna la trasgressione, c- il 0adre c!e perdona il trasgressore. *es+ il primo c!e vive l-amore. La sua giusti"ia non )uella degli scri$i e dei farisei/ )uella 3eccessiva4 del >iglio, uguale a )uella del 0adre, c!e fa entrare nel regno. Ges non la fine, $ensI il fine della legge e dei profeti/ non l-a$oli"ione, ma il compimento. Give infatti la parola data a 9os e ric!iamata dai 0rofeti/ il >iglio c!e compie la volontB del 0adre. La C iesa non annuncia la legge, ma il vangelo. 39os infatti, fin dai tempi antic!i, !a c!i lo predica in ogni cittB, poic!F viene letto ogni sa$ato nelle sinagog!e4 #:t &@,'&(. Essa annuncia la $uona noti"ia della 3giusti"ia eccessiva4 del >iglio, c!e ama come il 0adre. Non per )uesto trasgredisce la legge. L-amore infatti non fa male a nessuno/ pieno compimento della legge l-amore #Rm &1,&=(.

?A

)' Lett%ra del te$to '("$ 3on venni per abolire la legge o i profeti . La legge propone il $ene e condanna il male. I profeti ric!iamano alla sua osservan"a e alla conversione al 6ignore, c!e sempre perdona. ma per compiere! Nessuno fa il $ene, neppure uno #6al &%(/ tutti, credenti e non credenti, siamo peccatori, privi della gloria di Dio #Rm 1,'1(. La 0arola, mai ascoltata da :damo in poi, rimase inadempiuta. *es+ il primo c!e compie 3ogni giusti"ia4 #1,&@(. 0er )uesto il 0adre dice di ascoltarlo #&A,@(/ il Ger$o fatto carne, venuto tra gli uomini per dare corpo alla legge e ai profeti, c!e sen"a di lui restano parola vuota, promessa inevasa. Le 3antitesi4 c!e seguiranno non saranno contro la legge, ma il suo compimento. v! "% neppure un solo iota o una sola virgola passer dalla legge( senza c e tutto sia compiuto! *es+ compie la volontB del 0adreamando i fratelli. L-amore non trascura neanc!e il minimo dettaglio, c!e un altro riterre$$e trascura$ile. 9anifesta an"i la propria grande""a nelle atten"ioni minime. !i non ama vede le norme come impossi$ili da osservare o come occasione per trasgredire. !i ama compie li$eramente tutto, ma non in for"a della

legge, $ensI dell-amore. v! "4 c i dun*ue trasgredir( ecc! Il grado di partecipa"ione al regno propor"ionale alla capacitB di assolvere )uei de$iti c!e solo l-amore conosce. Non si tratta di precettistica o piccineria mentale/ il valore di una persona, la sua fine""a e magnanimitB, 3fare e insegnare4 ci. c!e l-amore detta. v! &5 se la vostra giustizia non sar eccessiva( pi degli scribi e dei farisei! *li scri$i insegnano la giusti"ia della legge7 i farisei la fanno. *es+ dice c!e per entrare nel regno non $asta conoscere ed eseguire la legge. 2 necessaria una giusti"ia c!e ecceda i limiti della legge/ )uella del 0adre, c!e ama, perdona e salva gratuitamente i suoi figli. 2 una giusti"ia 3eccessiva4, perc!F l-amore c!e la muove non conosce misura.
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non entrerete nel regno dei cieli . Il regno dei cieli )uello di Dio 0adre/ vi entrano i figli 8 )uelli c!e amano gli altri come fratelli, al di lB di ogni $ontB o )ualitB. 6e la nostra salve""a consiste nell-essere perfetti come Dio #v. %<(, la sua perfe"ione )uella del 0adre c!e ama tutti.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ sul monte c!e parla c. c!iedo ci. c!e voglio/ accogliere la 3giusti"ia eccessiva4, pieno compimento della legge d' prendo il Sal ""4, sostituendo in ogni versetto il termine 3parola4 #o 3legge4, 3precetto4 e sinonimi( con 3*es+4, 0arola eterna di Dio fatta carne. 2 una $ellissima contempla"ione su *es+, compimento della legge, rivela"ione piena di Dio.

+' Te$ti %tili, Dt %,&.@8?7 6al &%A$7 &&?7 Ef &,18&%7

ol &,&'8'=7 >il 1,&8&@.

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&*' IO PER@ VI DICO 0-)&/+. @,'&Udiste c!e fu detto agli antic!i/ Non uccidere7 c!i avrB ucciso sarB sottoposto a giudi"io. '' Io per. vi dico/ !iun)ue si adira con il suo fratello, sarB sottoposto a giudi"io7 e c!i dirB a suo fratello/ stupido5 sarB sottoposto al sinedrio7 e c!i gli dirB/ pa""o5 sarB sottoposto alla *eenna del fuoco. '1 6e dun)ue presenti il tuo dono all-altare e lI ti ricordi c!e tuo fratello !a )ualcosa contro di te, '% lascia lI il tuo dono all-altare e va- prima a conciliarti con tuo fratello e poi va- a presentare il tuo dono. '@ 6ii d-accordo col tuo contendente su$ito, fin c!e sei con lui nel cammino, perc!F il tuo contendente non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu sia gettato in carcere. 'C :men ti dico/ non uscirai di lI finc!F non restituisci l-ultimo spicciolo. 'A Udiste c!e fu detto/ Non fare adulterio. '< Io per. vi dico/ !iun)ue guarda una donna per desiderarla, giB !a fatto adulterio con lei nel suo cuore. '? 6e il tuo occ!io destro ti scandali""a, cavalo e gettalo via da te7 ti conviene infatti c!e perisca uno dei tuoi mem$ri, piuttosto c!e tutto il tuo corpo sia gettato nella *eenna. 1= E se la tua mano destra ti scandali""a, tagliala e gettala via da te7 ti conviene infatti c!e perisca uno dei tuoi mem$ri, piuttosto c!e tutto il tuo corpo se ne vada nella *eenna.
&==

1& Ora fu detto/ !i ripudia sua moglie le dia l-atto di allontanamento. 1' Io per. vi dico/ !iun)ue ripudia sua moglie, eccetto il caso di concu$inato, la espone ad adulterio, e c!i sposa una ripudiata fa adulterio. 11 Inoltre udiste c!e fu detto agli antic!i/ Non spergiurare, ma adempi col 6ignore i tuoi giuramenti. 1% Io per. vi dico/ Non giurare affatto nF sul cielo, perc!F il trono di Dio, 1@ nF sulla terra, perc!F sga$ello dei suoi piedi, nF su *erusalemme, perc!F la cittB del grande sovrano. 1C Non giurare neppure sulla tua testa, perc!F non puoi un solo capello far $ianco o nero. 1A 6ia la vostra parola/ sI, sI5 no, no5 i. c!e eccede )uesto, viene dal maligno. 1< Udiste c!e fu detto/ Occ!io per occ!io e dente per dente. 1? Io per. vi dico/ Non opporti al malvagio7 an"i, se uno ti colpisce la guancia destra, tu porgigli anc!e l-altra7 %= e a c!i ti vuol c!iamare in giudi"io e toglierti la tunica, lascia anc!e il mantello7 %& e se uno ti angarierB per un miglio, va- con lui per due. %' : c!i ti c!iede da-, e a c!i vuole da te un prestito non volgere le spalle. %1 Udiste c!e fu detto/ :merai il tuo prossimo
&=&

e odierai il tuo nemico. %% Io per. vi dico/ :mate i vostri nemici e pregate per )uanti vi perseguitano, %@ perc!F diventiate figli del 0adre vostro nei cieli, c!e il suo sole leva su cattivi e $uoni, e pioggia dB su giusti e ingiusti. %C Infatti se amate )uanti vi amano, c!e ricompensa avete; Non fanno cosI anc!e i pu$$licani; %A E se salutate solo i vostri fratelli, cosa fate di pi+; Non fanno cosI anc!e i pagani; %< 6iate dun)ue voi perfetti come il 0adre vostro celeste perfetto5

&' Me$$aggio nel conte$to Io per, vi dico( dice *es+ dic!iarando la giusti"ia 3eccessiva4 del >iglio c!e fa entrare nel regno del 0adre #v. '=(. ,uesta se"ione, introdotta dal $rano precedente, ci spiega in c!e modo *es+ compie tutta la legge. Norma del nostro agire diventare come il 0adre #v. %<(. 6ii ci. c!e sei/ sei figlio, sii dun)ue figlio, uguale al 0adre c!e ama tutti. Il discorso sulla montagna rivede, a )uesta luce, le nostre rela"ioni coi fratelli #vv! &"#.%(! 6eguirB l-esposi"ione dei tre 3pilastri del mondo4 8 l-elemosina, la preg!iera e il digiuno # 0("#"%( 8, e una se"ione di lung!e""a pari a )uesta, c!e esamina la nostra rela"ione con il 0adre # 0("4#$(""(( per terminare con il comando dell-amore, sintesi 3della legge e dei profeti4 #A,&'(, c!e fa da inclusione a tutto il discorso #@,&A(. ,uesto $rano strutturato su sei antitesi/ 3fu dettoQio per. vi dico4. In realtB non sono antitesi/ *es+ non propone una legge diversa, come appare c!iaro dal v. &A/ 3Non sono venuto ad a$olire, ma a compiere la legge e i profeti4. La legge non nuova, ma antica. Il compimento per. nuovo/ nessuno mai l-!a

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proposta e osservata in )uesto modo, c!e )uello del >iglio. 0rincipio della sua giusti"ia infatti l-amore del 0adre. *es+ parla con autoritB pari a colui c!e diede le Dieci 0arole. 3Io per. vi dico4 non contraddice )uanto stato detto, ma lo c!iarisce, lo modifica in ci. c!e suona concessione, e passa dalle semplici a"ioni ai desideri del cuore, da cui tutto promana. 9a ci. c!e dice non un-imposi"ione legalistica, ancor pi+ severa della precedente, c!e giudica non solo le a"ioni, ma addirittura le inten"ioni. 2 invece la 3$uona noti"ia4 di ci. c!e Dio opera in noi mediante )ueste stesse parole, c!e !anno l-autoritB di compiere ci. per cui sono mandate. Ganno )uindi intese non come un 3codice4 di leggi $ellissime ma disumane, divinamente impossi$ili, $ensI come 3rivela"ione4 e dono della vita stessa di Dio per noi. :lla luce del regno del 0adre, proclamato nelle $eatitudini, si rivedono ora i rapporti con gli altri e con l-:ltro. Le due tavole del decalogo vengono rivisitate con il cuore nuovo del >iglio. Goi( c!e avete la sapien"a delle $eatitudini, siete sale della terra e luce del mondo proprio perc!F vivete con gli altri da fratelli, c!e conoscono il 0adre comune. I vv! &"#&0 riguardano il rispetto dell-altro nella sua vita. Non $asta non ucciderlo/ anc!e l-ira, l-insulto e il dispre""o sono forme di uccisione #vv. '&8 ''(. L-accordo fraterno cosI importante c!e la riconcilia"ione !a la preceden"a su ogni culto religioso #vv. '18'%(7 il non accordo con il fratello la condanna di non essere figlio #vv. '@8'C(. I vv! &$#)5 riguardano il rispetto dell-altro nel suo $ene fondamentale/ la sua rela"ione di coppia c!e lo reali""a come persona, a immagine di Dio. Non c- solo l-adulterio del corpo, ma anc!e )uello del cuore #vv. 'A8'<(. Disogna essere decisi nel recidere ci. c!e induce al male #vv. '?81=( I vv! )"#)& riguardano il divor"io, concesso dalla legge mosaica7 *es+ riporta l-unione uomoQdonna al suo statuto originario #cf &?,18?(.
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I vv! ))#)$ riguardano il giuramento e la parola, forma fondamentale di rela"ione umana, c!e media e dB senso a ogni altra/ il parlare della $occa sia trasparen"a di )uanto c- nel cuore. I vv! )%#.& riguardano la giusti"ia vendicativa/ la legge del taglione sostituita da )uella della misericordia, c!e sola vince il male e riscatta c!i lo fa. I vv! .)#.$ riguardano l-amore del prossimo #K fratello(, c!e va esteso anc!e al nemico. 6olo c!i fa cosI figlio di Dio, perc!F Dio fa cosI. Il v! .% il versetto centrale # Jelal(, onnicomprensivo, c!e conclude tutto/ come la cima pi+ alta da cui si gode tutto il panorama. i dice di essere

perfetti come il 0adre, perc!F siamo figli/ l-essen"a del vangelo, ci. c!e *es+ venuto a parteciparci. ome si vede, l-etica 3naturale4 di sua natura 3soprannaturale4/ la natura dell-uomo essere come Dio. Ges )ui dice ci. c!e nel seguito del vangelo puntualmente reali""a. La C iesa fatta da uomini peccatori, come tutti. 0er. si sanno figli del 0adre, e cercano di essere fratelli di tutti, con e come *es+, il 0rimogenito.

)' Lett%ra del te$to '(&" 1diste! Israele la religione dell-ascolto e del dialogo tra Dio e uomo. fu detto! Il passivo per non dire il Nome. SLRL parla/ l-uomo ascolta, e diventa la parola a cui risponde. non uccidere. 2 la )uinta delle Dieci 0arole #Es '=,&17 Dt @,&A(. >ondamento minimo di ogni rela"ione il lasciar vivere l-altro. v! && io per, vi dico . Non un-antitesi, ma un completamento/ l-uccisione fisica viene da un-uccisione interna dell-altro 8 dall-ira, dal dispre""o, dal rompere con lui la fraternitB. c iun*ue si adira col proprio fratello( ecc . L-ira omicidio del cuore, moto interiore 3contro4 l-altro, c!e suppongo 3contro di me4. L-altro l-estraneo, il nemico, nei confronti del )uale mi difendo e attacco. 9a, negando la
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fraternitB, uccido la mia identitB di figlio. 0er )uesto l-ira dell-uomo non compie la giusti"ia di Dio #cf *c &,'= (. stupido. Il dispre""o l-uccisione interiore, c!e permette )uella esteriore. L-avversario va ritenuto inferiore. Le guerre sono precedute da una campagna denigratoria del nemico, come fosse non uomo. 6olo allora possi$ile ucciderlo5 La stima c!e devo aggiudicare all-altro la stessa di Dio, c!e non !a esitato a dare la sua vita per lui. pazzo! >orse !a una connota"ione religiosa, e significa 3empio4. Il nemico, oltre c!e dispre""ato, va anc!e demoni""ato, come fosse il male. 3$ene4 eliminarlo5 *es+ per tre volte parla dell-altro come 3fratello4/ negargli la fraternitB perdere la propria filialitB. Geenna #K valle dell-Innon(. In )uesta valle, fuori le mura di *erusalemme, c-era una volta un altare al dio 9oloc!, dove si sacrificavano vittime umane. *li e$rei lo avevano dissacrato $ruciandovi le immondi"ie. !i non considera osI diventa

l-altro come fratello, !a sacrificato la propria vita di figlio e la $utta nell-immondi"ia. v! &) se dun*ue presenti il tuo dono sullCaltare( ecc . 0rima di rivolgerti al 0adre, devi non solo perdonare il fratello contro il )uale !ai )ualcosa, ma addirittura riconciliarti con il fratello c!e !a )ualcosa contro di te, anc!e se tu !ai nulla contro di lui. Non puoi cele$rare la paternitB, se prima non cerc!i di rista$ilire la fraternitB. v! &. vaC prima a riconciliarti col fratello! 6e non ti riconcili con il fratello c!e !a )ualcosa contro di te, sei in colpa tu, anc!e se !ai nulla contro di lui. Non puoi dire c!e !ai ragione o non ti importa. Il non essere d-accordo giB 3il male47 e se non ti importa di lui, !ai giB ucciso lui come fratello e te stesso come figlio. v! &' sii dCaccordo con il tuo contendente subito! L-altro sempre colui c!e sta8contro, l-avversario. 0erc!F !a un $ene c!e tu non !ai e vuoi rapirglielo, o
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perc!F non !a ci. c!e vorresti da lui, o perc!F ti prende ci. c!e tu vorresti prendere a lui, l-altro comun)ue il tuo 3contendente4/ accampa su di te gli stessi diritti c!e tu accampi su di lui. In )uesta 3contesa4 devi affrettarti a rista$ilire l-accordo, pena il tuo essere condannato come non figlio. fin c e sei con lui nel cammino . La vita un cammino di riconcilia"ione con l-altro/ !a come meta la tua veritB di figlio nel tuo vivere da fratello. 6e non fai cosI, perdi tempo e vita7 fallisci il senso della tua esisten"a. perc 9 non ti consegni al giudice( ecc! Non importa se !ai torto o ragione/ se non vai d-accordo con il fratello, non sei figlio. on la tua vita scrivi la senten"a

c!e alla fine il giudice leggerB. *es+ te la legge giB ora, perc!F cam$i ci. c!e stai scrivendo5 v! &0 non uscirai di l8( ecc! 6e non passi dalla logica del de$ito a )uella del dono e del perdono, perdi la vita di figlio del 0adre #cf &<,'&81@(.

v! &$ non fare adulterio A Es '=,&%7 Dt @,&<(. Il comando rivolto al masc!io, dei cui $eni la donna fa parte. L-adulterio un furto nei confronti del padre, se la donna nu$ile, del marito se sposata #siamo in una cultura masc!ilista5 *iustamente vale anc!e il reciproco(. 9a il matrimonio, anc!e nell-:T , $en pi+ di )uesto/ appartenen"a mutua tra femmina e masc!io, c!e fa dei due una carne sola, a immagine di Dio. *li sposi sono l-uno dell-altra e viceversa, nel dono reciproco di amore. Rompere )uest-unione dime""are la persona, infrangere l-immagine di Dio c!e comunione d-amore #*en &,'A7 ',''ss(. 6i dice c!e l-amore di coppia in fedeltB e sta$ilitB una 3con)uista di civiltB4. Il masc!io, come ogni animale, naturalmente concupisce ogni donna per diffondere la specie7 e la donna, a sua volta, concupisce il masc!io migliore per sele"ionarla. L-amore monogamico possi$ile dove, al di lB della specie, l-individuo concepito come valore assoluto e unico, perc!F in rela"ione all-:ssoluto, e l-appartenen"a reciproca nel dono d-amore vista come reali""a"ione dell-immagine di Dio.
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adulterio nel suo cuore! L-occ!io c!e desidera per possedere giB adulterio. *es+ sposta l-atten"ione dall-occ!io al cuore. L-occ!io cattura e mette nel cuore ci. c!e interessa7 e al cuore interessa ci. c!e l-occ!io cattura e gli mette dentro. Una fedeltB c!e non sia dell-occ!io e del cuore un sepolcro im$iancato. v! &4s se il tuo occ io ecc. L-occ!io per desiderare e la mano per prendere sono all-origine di ogni $ene e di ogni male, non solo dell-adulterio. 0erc!F l-occ!io e la mano non siano per la morte, $isogna de8cidere #K tagliare( ci. c!e non porta alla vita. *li antic!i conoscevano la necessitB di una custodia dei sensi #la scimmia con sei mani5(, indispensa$ile per la custodia del cuore. 6e il cuore di c!i ama un giardino cintato, pieno di deli"ie # t %,&'(, un cuore non custodito un giardino sen"a recinto e devastato/ se ne pasce ogni animale selvatico #6al <=,&%(.

v! )"s c i ripudia( ecc. 6i tratta del divor"io, fallimento di un-unione. La legge suppone il male, e pone rimedio al peggio. *es+ invece propone il 3vangelo4, la $uona noti"ia della vittoria sul male e della possi$ilitB del meglio. Il diritto di divor"io, nella cultura masc!ilista, spettava all-uomo. 9os sta$ilI delle regole per tutelare la donna dall-ar$itrio del masc!io #Dt '%,&(. :i tempi di *es+ causa sufficiente di divor"io poteva essere o solo l-adulterio #S ammai(, o )ualun)ue motivo, anc!e il pi+ futile, c!e potesse rivelare una mancan"a d-amore da parte della donna # Lillel(. L-indissolu$ilitB c!e *es+ propone comprensi$ile, come il resto del discorso, non come legge, ma come dono del cuore nuovo/ in )uanto amati con fedeltB e sen"a condi"ioni, possiamo amare con lo stesso amore con cui siamo amati. Il fallimento della rela"ione masc!ioQfemmina il fallimento della veritB profonda dell-uomo, c!e lo rende simile a Dio/ la capacitB di amore.
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ome educare all-amore, come mantenerlo e farlo crescere 8 se non cresce, cala5 8 il grande pro$lema pastorale. Di fatto molti matrimoni falliscono. 9a erano veri matrimoni 3nel 6ignore4; E c!e fare con i risposati, c!e !anno costruito un-unione sta$ile con responsa$ilitB, e desiderano far parte della comunitB; i vuole discernimento per salvare non solo i principi giusti, ma

soprattutto gli uomini, c!e sono sempre peccatori e perdonati. Una volta la legge teneva insieme la coppia, anc!e se si odiava a sangue. La forma"ione, l-accompagnamento, la comprensione e il discernimento possono fare oggi ci. c!e nessuna legge in grado di fare, restituendo il matrimonio alla sua pure""a originaria di li$ero dono d-amore. *uai al pastore dal cuore duro, legalista e punitivo, c!e ignora la misericordia e spegne il lucignolo fumigante. Deve discernere, )ui e ora, cosa pi+ aiuta il fratello de$ole a crescere nella fede e nell-amore. !i crede di sapere i

principi, non per )uesto !a imparato come $isogna usarli #cf & or <,&&(. v! )& c iun*ue ripudia sua moglie( eccetto il caso di concubinato( ecc . In greco c- porneDa , c!e pu. significare sia prostitu"ione c!e adulterio. In )uesto caso *es+ sare$$e dell-opinione del rigorista S ammai, e non avre$$e senso dire/ 3Io per. vi dico 3. 2 pi+ pro$a$ile c!e si tratti di unioni tra consanguinei, usuali nell-antic!itB e illegittime per gli e$rei #cf Lv &<,&C8&<7 anc!e in & or @,& l-incesto c!iamato porneDa (. Il ripudio non adulterio. :dulterio cam$iare partner. 9a la separa"ione, se non per $reve tempo e motivi precisi #& or A,@(, occasione di adulterio/ 3espone ad adulterio4. Non si pu. infatti imporre la verginitB a c!i non stata concessa in dono. c i sposa una ripudiata( fa adulterio . L-ottica sempre masc!ilista. 9a vale anc!e al femminile.

v! )) non spergiurare( ma adempi col Signore i tuoi giuramenti . *iurare c!iamare Dio a testimone della propria veridicitB. 6pergiurare in e$raico /
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3*iurare in8vano4, giurare nel nulla, invece c!e in Dio #Lv &?,&'7 Es '=,A(. 2 peccato perc!F si c!iama colui8c!e8 a testimone di ci. c!e8non8. I giuramenti e le promesse in nome di Dio vanno mantenuti per non disonorare c!i si c!iamato a testimone #Nm 1=,17 Dt '1,''7 6al @=,&%(. v! ). non giurare affatto . *es+ vieta di giurare, perc!F la parola deve essere di per sF vera, me""o di comunica"ione e di comunione. Diversamente falsa, me""o di dominio e di divisione. n9 sul cielo. ielo sostituisce il Nome/ il trono della gloria.

v! )' n9 sulla terra( perc 9 : sgabello dei suoi piedi . Ga rispettata la terra come il cielo5 n9 su Gerusalemme! 2 la dimora di Dio. v! )0 n9 sulla tua testa . Non tua, ma di Dio. 6u nulla si pu. giurare/ )ualun)ue giuramento tu faccia, c!iami in causa Dio. Lui infatti l-essere di tutto ci. c!e . E non va mai c!iamato in causa, perc!F se spergiuri, ne profani il nome, se dici la veritB, lui giB presente in ogni parola vera, sen"a alcun giuramento. v! )$ sia la vostra parola! Il nostro parlare non c!iami a testimone Dio, ma testimoni Dio. 6ia come il suo/ sempre vero, trasparen"a del cuore. s8( s8H no( noH Il nostro parlare sia sI se sI, no se no. In me""o ci pu. essere solo il 3non so4 8 ma non come fur$i"ia o pigri"ia, $ensI come impegno di ricerca della veritB o silen"io di caritB. Non do$$iamo fare come lo stolto, c!e !a il cuore sulla $occa, ma come il saggio, c!e !a la $occa sul cuore #6ir '&,'C(. osa sare$$ero i nostri rapporti interpersonali, familiari, comunitari, sociali, politici se la nostra parola fosse cosI; Il mondo diventere$$e un paradiso. La lingua come un timone/ governa la $arca. 2 come una scintilla/ fa divampare un grande incendio #*c 1,@(. 0u. condurre in porto, oltre ogni $urrasca7 pu. anc!e distruggere ci. c!e giB nel porto. Ne uccide pi+ la lingua c!e la spada

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#0r &<,'&7 6ir '<,&18'C7 1A,&As(. 36e uno non manca nel parlare, un uomo perfetto4 #*c 1,'(. *es+ prende occasione dal divieto di spergiurare per dire di non giurare affatto e per restituire alla parola il suo valore. La men"ogna del serpente port. la morte nel mondo, la parola di Dio riporta la vita. La parola, ascoltata e detta, il principio della vita dell-uomo/ con essa capisce, interpreta e trasforma la realtB. 6e comunicativa, vera e li$erante, divina/ ci unisce ai fratelli e ci fa figli di Dio. 6e possessiva, men"ognera e intesa a catturare, dia$olica/ ci divide dagli altri e ci relega nelle tene$re della solitudine. I mass8media tendono a usarla come trappola per

accalappiare intelletto e volontB. Il suo uso perverso il male peggiore, proprio perc!F tende a togliere la capacitB di intendere e di volere, la li$ertB. ci, c e eccede *uesto( viene dal maligno . Il maligno men"ogna. La men"ogna !a $isogno di molte parole, per confondere e persuadere. L-im$roglione sempre un a$ile comunicatore, c!e cerca di aver in mano l-altro dicendo il minimo di sF, possi$ilmente niente. La politica poi da sempre l-arte dove il sI diventa no e viceversa, secondo il proprio vantaggio. Inoltre nel moltiplicarsi le parole perdono il loro significato e sono ridotte a fragore assordante e assurdo, sen"a senso. La parola, origine di ogni $ene se sI al sI e no al no, principio di ogni male se no al sI e sI al no. Dio, infinito, tutto e solo 3sI4 #' or &,&?(7 l-uomo, finito, conosce anc!e il no, ed vero )uando sI al sI e no al no. :d ogni parola deve precedere e seguire il silen"io/ la capacitB di silen"io ci ridarB vita;

v. )% occ io per occ io e dente per dente #Es '&,'%7 Lv '%,'=7 *en ?,C(. 2 la legge del taglione, comune nell-antic!itB come limita"ione della vendetta selvaggia del pi+ forte #cf *en %,'1( e rista$ilimento di una certa paritB. 6i
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suppone il male, e si cerca di contenerlo con il terrore di una pena corrispondente, o addirittura maggiore #cf *en %,&@(. : noi sem$ra una forma di giusti"ia arretrata7 ma se guardiamo come trattato un ladro di polli e uno c!e !a ru$ato miliardi, vediamo c!e, per certi aspetti, ancor oggi avveniristica5 9a non risolve il male/ semplicemente lo raddoppia, nella speran"a, per lo pi+ vana, c!e ci. serva da deterrente. Infatti aiuta il male a farsi pi+ fur$o e prepotente. v! )4 io per, vi dico! *es+ si pone in un-ottica diversa, )uella della giusti"ia 3eccessiva4 del 0adre. 6olo )uesta vince il male. 6ullo sfondo c- la croce del >iglio dell-uomo c!e si carica del male dei fratelli #<,&A7 'C,CA7 Is @1,&ss(, e cosI compie ogni giusti"ia #1,&@(. *es+ propone e dona la nuova economia dell-amore, c!e vince )uella dell-egoismo. 6eguono cin)ue esempi, c!e sono anc!e cin)ue regole con cui si mostra come vincere il male con il $ene #Rm &','&(. non opporti al malvagio . La prima regola per vincere il male opporsi al male e non al malvagio. Il male fa male innan"itutto a c!i lo fa, e non va restituito. Il malvagio, prima vittima del male, un mio fratello, c!e va amato con pi+ cuore. In genere mi oppongo a lui perc!F mio concorrente/ amo il male e odio c!i lo fa come mio antagonista. Il mio odio verso di lui fa da spia alla mia conniven"a col male7 il mio amore verso di lui fa da spia alla mia li$ertB da esso. *es+ ama i peccatori perc!F odia il peccato7 io odio i peccatori perc!F amo il peccato. I peccatori per lui sono oggetto di compassione, per me di detesta"ione. La mia antipatia per il peccatore svela la mia simpatia per il peccato, la mia dissocia"ione dal malvagio la mia partecipa"ione al male. 6olo un cuore puro ama con tenere""a il peccatore. La )uella com8passione c!e vince il male stesso/ invece di restituirlo raddoppiandolo, !a la for"a di farsene carico, di patire8con l-altro, come l-:gnello di Dio c!e porta e toglie il peccato del mondo #*v &,'?(.
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se uno ti colpisce la guancia destra( tu porgigli anc e lCaltra . 6e la prima regola per vincere il male non restituirlo, la seconda la disponi$ilitB a portarne il doppio pur di non raddoppiarlo. La 3tolleran"a4 cristiana non indifferen"a verso il male, ma for"a di 3tollerare4 #K portare( su di sF il male dell-altro/ 3portan"a4, capacitB di 3portare i pesi gli uni degli altri4, adempimento della legge di risto #*al C,'(.

v! .5 a c i ti vuol c iamare in giudizio e toglierti la tunica( lascia anc e il mantello. #cf Es '','@s7 Dt '%,&1(. La ter"a regola per vincere il male rinunciare al tuo diritto, cosciente del tuo dovere di figlio, )uello di non opporti al fratello. 0iuttosto c!e rivendicare sen"a amore la tua tunica, sii disposto a rinunciare anc!e al mantello. La nuditB del >iglio sulla croce fu la vittoria contro la rapacitB di :damo. v! ." se uno ti angarier per un miglio( vaC con lui per due . La )uarta regola riguarda le 3ang!erie4. LCangarius il messo del re, c!e !a il diritto di re)uisire c!iun)ue per portare i suoi pesi. Ogni uomo figlio di Dio, il gran re, ed tu !ai il dovere di aiutarlo a portare i suoi pesi. I $isogni dell-altro son tuoi doveri. E se uno ti costringe a fare uno, fa- per lui due. v! .& a c i c iede( daC( ecc! La )uinta regola la disponi$ilitB a 3dare4, vittoria sul 3prendere 3. Il prendere per possedere principio di ogni male 8 distrugge la crea"ione c!e dono di amore. Il dare principio di comunione. La comunione tra tutti viene proprio dal orpo del >iglio, dato per noi.

v! .) amerai il tuo prossimo . Il tuo 3prossimo4, superlativo di vicino, la tua famiglia, il tuo popolo, la tua stessa carne. L-amore, si dice, spontaneo. Nella Di$$ia, pi+ realisticamente, un comando divino. 0erc!F l-egoismo pi+ spontaneo dell-amore, e, spesso, c!iamato amore ci. c!e in realtB egoismo/ il proprio $isogno dell-altro. :mare l-altro non ridurlo a ci$o del proprio appetito5

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2 raro l-amore

gratuito, con cui uno accoglie l-altro cosI com-. Tutti ne

a$$iamo $isogno 8 c!i non amato e accolto da nessuno non esiste58 per amare noi stessi e amare a nostra volta come siamo amati. odierai il tuo nemico! Odiare il nemico un fatto comune, $en attestato anc!e nella Di$$ia. ,umram ne fa un ordine esplicito. La solidarietB umana, necessaria per la sopravviven"a, spesso 3solidarietB contro4, comune anc!e tra i delin)uenti/ 3cane non mangia cane4. Nella stessa Di$$ia lenta la comprensione dell-amore di Dio per tutti. *iB implicito nel li$ro della *enesi, dove Dio creatore di tutti e :$ramo, di origine pagana, sarB $enedi"ione per tutti, l-amore di Dio per il nemico diviene il tema dominante nel li$ro di *iona. ,uando si legge la Di$$ia, $isogna tener presente c!e Dio parla un linguaggio umano. - un-evolu"ione nella rivela"ione/ dal Dio forte e

tremendo, comune a tutti i popoli, si giunge progressivamente al Dio clemente e misericordioso, longanime e di grande amore c!e si lascia impietosire #*n %,'(. Nell-epoca messianica le spade saranno trasformate in vomeri e le lance in falci #Is ',%(. :llora anc!e il lupo dimorerB con l-agnello, e la sagge""a del 6ignore riempirB il paese come le ac)ue riempiono il mare #Is &&,C8?(. *es+ giunto )uesto tempo. v! .. amate i vostri nemici! I nemici ci sono. non !a ancora aperto gli occ!i. on la ragione si pu. concludere c!e $ene amare il nemico e forse anc!e farne una legge. 9a nessuna legge o imperativo categorico in grado di far amare alcuno, tanto meno il nemico. :l massimo pu. generare ulteriori sensi di colpa. L-amore del nemico l-essen"a del cristianesimo. :mare il nemico vuol dire aver conosciuto Dio nello 6pirito. Dio infatti non !a nemici, ma solo figli, c!e per me sono fratelli da amare.
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on

!i dicesse/ 3Non !o nemici4,

ome tutti gli imperativi di *es+, non si tratta di oneri impossi$ili, ma di doni li$eranti. !i non ama il nemico, non !a ancora lo 6pirito del 6ignore, c!e

proprio )ui rivela l-infinitB e gratuitB del suo amore #Rm @,C8&&(. Una religione c!e non arriva a )uesto, !a ancora molta strada da fare per capire Dio5 Le guerre sante, c!i le vuole se non il nemico; Disogna dire con c!iare""a e for"a, c!e c!i uccide in nome di Dio #o per una causa $uona( doppiamente criminale/ contro l-uomo e contro Dio #o contro la causa $uona(, anc!e se a prima vista non pare. Un dio c!e ordina di uccidere, certamente satanico 8 anc!e se al povero Dio a$$iamo potuto attri$uire ogni perversitB, almeno fino alla sua morte in croce, c!e li)uida ogni immagine perversa su di lui. L-amore del nemico indice della li$ertB dal male. 6e amo la torta, odio il fratello c!e l-!a mangiata. 6e amo il fratello, mi dispiace per lui, soprattutto se so c!e avvelenata. L-amore del nemico sa distinguere tra $ene e male. 6olo non fa l-errore di dividere tra $uoni e cattivi, e sa operare la veritB nella caritB #Ef %,&@(. pregate per *uanti vi perseguitano . Il >iglio non invoca la vendetta su )uanti lo uccidono/ fa suo il perdono del 0adre #Lc '1,1%(. osI rivela c!i lui/ il >iglio,

uguale al 0adre. I martiri cristiani non danno la vita 3per la causa4 contro i cattivi c!e li uccidono, ma per i fratelli c!e li uccidono/ non invocano per loro giusti"ia, ma gra"ia #cf :t A,C=(. v! .' perc 9 diventiate figli del 7adre . 3Diventa )uel c!e sei4 l-imperativo etico. Ora amando i nemici e pregando per i persecutori, divento ci. c!e sono/ figlio del 0adre. 6e non amo il nemico, sono nemico di Dio 8 non mi considero suo figlio, e non posso dire 30adre nostro4. il suo sole leva su cattivi e buoni( ecc! Dio non taglia la luce e l-ac)ua a c!i non paga la $olletta. Il suo sole e la sua pioggia, il suo amore e la sua misericordia sono per tutti, perc!F tutti riconosce come figli, in attesa c!e )ualcuno lo riconosca come 0adre accettando gli altri come fratelli.

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v! .0 se amate *uanti vi amano( ecc! L-amore o gratuito o non . L-amore non gratuito si c!iama meretricio/ interesse non dell-altro, ma di )uanto l-altro pu. dare. c e ricompensa avete= Luca, invece di ricompensa, adopera il termine 3gra"ia4 #Lc C,1' ss(. 9atteo non usa mai )uesto termine, per altro implicito nel suo nome #9atteo K dono di Dio(. La 3ricompensa4 connessa con l-osservan"a della legge. :ll-osservan"a della legge nuova, segue la

ricompensa nuova/ l-essere come il 0adre, c!e amore gratuito e assoluto. non fanno cos8 anc e i pubblicani= :mare con interesse affare di tutti, anc!e dei peccatori. E riduce l-amore a prostitu"ione5 L-amore del nemico invece rivela"ione evidente dell-amore incondi"ionato, di Dio. v! .$ se salutate solo i vostri fratelli( ecc! Il saluto 36!alom4, augurio di pace e $enedi"ione. 6olo se per tutti, conosco il 0adre di tutti.

v! .% dun*ue! Il discorso sul monte una catena di montagne. ,uesto versetto il punto d-arrivo pi+ alto, la vetta panoramica da cui si vede tutto. 9atteo usa volentieri dei versetti sintetici c!e c!iudono )uanto detto e aprono )uanto si dirB. siate voi! L-imperativo etico, per non essere assurdo, scaturisce da un indicativo/ sii )uel c!e davvero sei5 9a c!i l-uomo; 2 figlio di Dio, c!iamato a diventare come lui. L-etica naturale soprannaturale. 0u. sem$rare una contraddi"ione, ma la condi"ione 3eccentrica4 propria di un essere finito c!e aperto all-Infinito. perfetti! 6ignifica 3compiuto4, c!e non manca di nulla. 36iate santi perc!F io sono santo4 #Lv &&,%%.%@7 &A,&7 &?,'&( il principio della legge. L-uomo a immagine di Dio/ se stesso solo se come lui, 3il 6anto4. La santitB un attri$uto esclusivo di Dio/ solo lui Dio, santo, altro da ogni altro. La sua 3alteritB4 ci nota attraverso *es+/ )uella del 0adre, c!e ama giusti e peccatori. 6ulla croce, dove tutto sarB compiuto #*v &?,1=( e lui sarB
&&@

riconosciuto come il >iglio #'A,@%(, vediamo la 3santitB4 del 0adre, della )uale lui reali""a"ione perfetta. ,uesta santitB non separa dal mondo e dal peccatore, ma si fa com8passione c!e si compromette in ogni situa"ione, misericordia c!e entra in ogni miseria. Luca traduce )uesto versetto di 9atteo cosI/ 3Diventate misericordiosi come il 0adre vostro misericordioso4 #Lc C,1C( 8 dove 3misericordioso4 rende una parola e$raica c!e significa 3uterino, materno 3. La caratteristica di Dio 0adre il suo essere 9adre5 Il cristianesimo non una religione della legge, ma della li$ertB/ della li$ertB di amare come si amati. In essa si compie 3ogni giusti"ia4. non fa male a nessuno. trasgredisce. La misericordia pi+ purificante di ogni 3santitB4 c!e divide giusti e ingiusti/ la santitB $ruciante della croce, la santitB 3altra4, dell-:ltro, c!e incontriamo in ogni altro, nemico compreso5 !i ama li$ero e

!i fa il male, ancora sc!iavo della legge c!e

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il monte delle $eatitudini c. c!iedo ci. c!e voglio/ diventare perfetto come il 0adre7 c!iedo in particolare di comprendere e vivere )uanto *es+ dice sulla nuova giusti"ia del >iglio d. 9edito su ogni parola di *es+7 vedendo come lui l-!a vissuta e la vive nei miei confronti.

+' Te$ti %tili/ 6ir &@,&@8'=7 6al &&?7 Lv &?,&8'.&A8&<7 6al &=17 E" &<,'&8'<7 6al &1=7 Dt 'C,&C8&?7 Os &&,&8?7 *n %,&ss7 Lc C,'A81C7 Lc &@7 Rm @,C8&&7 <,1&8 1?.

&&C

&+' 9UANDO TU 3AI L;ELEMOSINA :-&/+ C,& :ttenti a non fare la vostra giusti"ia davanti agli uomini per essere ammirati da loro7 altrimenti non avete ricompensa presso il 0adre vostro c!e nei cieli. ,uando dun)ue fai l-elemosina, non suonare la trom$a davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagog!e e nelle strade, per essere glorificati dagli uomini. :men, vi dico/ ricevono giB la loro ricompensa. ,uando tu fai l-elemosina, non sappia la tua sinistra ci. c!e fa la tua destra7 perc!F la tua elemosina sia segreta, e il 0adre tuo, c!e vede nel segreto, ti restituirB.

'

1 %

&' Me$$aggio nel conte$to Euando tu fai lCelemosina( dice *es+, non sappia la tua sinistra ci. c!e fa la tua destra. L-elemosina, come ogni pratica religiosa, va fatta nel segreto, davanti a Dio7 non in pu$$lico, per ricevere gloria dagli uomini. L-elemosina, con la preg!iera e il digiuno #T$ &',<(, sono i tre pilastri della religione/ definiscono il nostro rapporto con gli altri, con l-:ltro e con le cose. ,ueste tre rela"ioni costituiscono la nostra esisten"a/ in esse viviamo o meno la nostra veritB di figli, compiamo o meno la giusti"ia di Dio. ,ualun)ue nostra a"ione pu. essere fatta in due modi opposti/ per autocompiacerci, avere lode e riconoscimento dagli uomini, oppure per piacere a colui c!e da sempre ci loda e riconosce come figli. Uno vive o muore dello sguardo altrui. !i non visto da nessuno, non

esiste. L-uomo $isogno di riconoscimento/ la sua identitB come l-altro lo vede. Da )ui l-op talmodoulMa #Ef C,C(, la 3sc!iavit+ degli occ!i4 c!e lo rende
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servo dello sguardo altrui, della vana8gloria. 6olo c!i sa di essere figlio di Dio, amato infinitamente 8 il mio essere il suo vedermi e amarmi5 8, li$ero dalla vanagloria/ !a la vera gloria. La fede conoscere )uesta gloria. 0er )uesto non pu. credere in Dio c!i cerca la gloria degli uomini #*v @,%%(. Le opere, anc!e )uelle 3per sF4 $uone, sono $uone 3per me4 solo se fatte 3davanti a Dio4, per amore e in umiltB7 diversamente, se fatte 3davanti agli uomini4, per autoafferma"ione e vanitB, sono cattive. Dopo aver detto di essere perfetti come il 0adre #@,%<(, *es+ ci fa entrare nel segreto del suo cuore di >iglio. La sua rela"ione con il 0adre la sorgente del suo essere e agire, della giusti"ia eccessiva c!e apre la porta del regno #@,&A.'=(. i. c!e )ui si dice per l-elemosina, verrB ripetuto anc!e per la preg!iera e il digiuno. In ogni opera $uona sempre in gioco il $isogno di riconoscimento. 6e lo cerco negli altri, non ne avr. mai a$$astan"a7 rester. sempre sc!iavo e del giudi"io altrui e del mio tentativo di dare una $uona immagine di me7 avr. il culto8dell-immagine #K idolatria( del mio io invece c!e della realtB di Dio. 6e lo cerco nell-:ltro, allora ritrovo la mia realtB in colui c!e mi ama di amore eterno, ai cui occ!i sono pre"ioso e degno di stima, addirittura un prodigio #*er 1&,17 Is %1,%7 6al &1?,&%(. Dio ama ciascuno come figlio, come il >iglio. 3Li !ai amati come !ai amato me4 #*v &A,'1(, dice *es+ al 0adre di ciascuno di noi. La mia 3gloria4 8 il 3peso4 della mia persona 8 )uesto riconoscimento del 0adre. Esso mi rende giB ora contento di me e di lui, capace di amare come sono amato. Ges il >iglio, splendore della gloria del 0adre, impronta della sua sostan"a #E$ &,1(. Il suo essere tutto 3davanti al 0adre4. La C iesa fatta di figli, c!e sanno come il 0adre li ama/ )uesta la loro grande dignitB. Non !anno normalmente $isogno di comprare o mendicare autostima da altre fonti5
&&<

)' Lett%ra del te$to 0(" +ttenti a non fare( ecc! Noi facciamo grande atten"ione al contrario/ agiamo solo se visti ed approvati. :nc!e c!i si nasconde, per farsi notare. la vostra giustizia #cf @,C(. La giusti"ia la volontB di Dio. Essa si concreti""a nell-elemosina, nella preg!iera e nel digiuno, in un corretto rapporto con i fratelli, con il 0adre e con le cose. davanti agli uomini( ecc! L-uomo sempre 3davanti agli occ!i4, 3di faccia4 a )ualcuno. Desidera compiacere, perc!F come visto/ l-occ!io dell-altro il suo primo specc!io # importante c!e sia $uono5(. : noi scegliere davanti a c!e occ!i stare/ se a )uelli degli altri, o a )uelli di Dio. non avete ricompensa presso il 7adre vostro! L-uomo immagine e somiglian"a di Dio. 6e sta davanti a lui, riceve la propria realtB/ se stesso, li$ero da ogni sc!iavit+. 3Tanto uno )uanto ai tuoi occ!i, e nulla di pi+4, diceva 6. >rancesco #Imitazione di Cristo( III,@=,1A(. La sua ricompensa presso il 0adre la propria veritB di figlio. 6e invece sta davanti a un altro uomo, come uno specc!io davanti a un altro specc!io/ si riflettono all-infinito la propria vacuitB, o se si vuole, le proprie cornici, i propri limiti. v! & *uando dun*ue fai lCelemosina( ecc! >are l-elemosina, dare del proprio a c!i non !a, non un-opera supererogatoria di $ontB, ma dovere di giusti"ia/ c!i figlio, anc!e fratello. Nessuno pu. dire di amare Dio c!e non vede, se non ama il fratello c!e vede #&*v %,'=(. Il >iglio ci riconoscerB davanti al 0adre se noi l-avremo riconosciuto nei fratelli pi+ piccoli #'@,1&ss(. La solidarietB col povero, sia )uello vicino 8 l-emarginato, l-an"iano, l-eTtracomunitario 8, sia )uello lontano 8 il 36ud4 del mondo 8, da vedere in termini di giusti"ia. !i dB al povero fa un prestito a Dio #0r &?,&A(.

Nella Di$$ia la terra e )uanto contiene di Dio #6al '%(, dono del 0adre ai figli. 6e condividiamo da fratelli, viviamo sulla terra. 6e ci comportiamo da
&&?

padroni, ini"ia l-esilio 8 3la terra4 da giardino si fa deserto, da paradiso inferno. ,uesto il messaggio dei profeti, per i )uali lo stesso culto religioso un a$ominio, se fa da copertura all-ingiusti"ia #Is &,&1s(. La prima comunitB cristiana vista da Luca come Israele )uando entr. nella terra promessa/ non c- nessun $isognoso, ognuno dB )uello c!e pu. e riceve secondo la sua necessitB #:t ',%'8%<7 %,1'81@(. :ddirittura si vende 3la terra4, perc!F la vera ereditB lo 6pirito 6anto, l-amore c!e fa vivere da figli e fratelli. osI si reali""a la $enedi"ione promessa ad :$ramo e in lui a tutti gli

uomini #*en &','s(. Nella tradi"ione $i$lica i $eni del mondo sono destinati al 3$ene comune4. La solidarietB garantisce non solo la vita materiale, ma anc!e )uella spirituale, c!e l-amore fraterno. E deve essere mondiale #K cattolica(, non di categoria, di na"ione, di c!iesa. 6en"a tale fraternitB sarB sempre pi+ impossi$ile la vita sulla terra. >ede e giusti"ia, paternitB di Dio e fraternitB tra gli uomini sono come lo 6pirito e il corpo del cristianesimo. Non c- l-uno sen"a l-altro. 6en"a fede nella paternitB, la fraternitB ideologia vuota7 sen"a giusti"ia e fraternitB, la fede nel 0adre mistifica"ione. Nel rapporto con l-altro si gioca )uello con l-:ltro, da cui ogni alteritB prende nome. In un-economia di sussisten"a l-elemosina, la condivisione del ci$o, garantiva una certa giusti"ia )uotidiana. Le pi+ grandi differen"e, c!e inevita$ilmente avvenivano col tempo, in Israele venivano spianate con l-anno giu$ilare, in cui si condonava ogni de$ito e si ridistri$uiva la terra #Lv '@(. Ogni cin)uant-anni si doveva rista$ilire l-eguaglian"a originaria. L-elemosina in Israele fioriva da una solidarietB di fatto, c!e anc!e a livello di legge garantiva il rista$ilimento della giusti"ia. Oggi da noi un cardo spinoso c!e spunta nel deserto

dell-ingiusti"ia, come ali$i a una vera solidarietB. Non si pu. andare avanti cosI5

&'=

non suonare la tromba davanti a te! In tutte le 3Opere 0ie4 c- una )uadreria con l-immagine dei $enefattori. 6e il $ene non fosse pu$$lici""ato con trom$e, lapidi o immagini, c!i lo fare$$e; !i fare$$e un servi"io all-altro, se nessuno,

neanc!e l-interessato, si accorgesse; Il 3far $ella figura4 non il principio delle nostre $uone a"ioni; come fanno gli ipocriti! 2 una parola molto usata da 9atteo. L-ipocrita un attore, una masc!era/ il capocoro. La vita una sceneggiata, dove ognuno litiga con l-altro per primeggiare. Non un $el vedere nF un $el vivere. Emerge sempre il peggiore, il pi+ violento e sen"a scrupoli 8 o il pi+ tragicamente ridicolo. L-apparire tende ad essere l-anima di tutto/ esiste solo ci. c!e appare, e ci. c!e appare non esiste affatto5 6i !a spesso l-impressione di una fiera delle vanitB. per essere glorificati dagli uomini! Il fine del mio agire il riconoscimento dell-altro, c!e si fa mio tiranno. I complessi di superioritBQinferioritB, le angosce e le prepoten"e 8 su di sF o sugli altri 8 derivano dal non sentirsi accettati, per cui si fa di tutto per dare una $uona immagine di sF, pur di essere accettati. amen( vi dico( ecc! Uno trova )uanto cerca. l-apparen"a come ricompensa. v! ) *uando tu fai lCelemosina( non sappia la tua sinistra( ecc! 9odo paradossale per dire di non cercare riconoscimento da nessuno, neanc!e da te stesso. v! . la tua elemosina sia segreta( e il 7adre tuo( c e vede nel segreto! Il segreto, la parte pi+ intima c!e nessuno vede, il tuo cuore, dove tu sempre sei davanti a Dio e Dio davanti a te. LI Dio ti 0adre e tu gli sei >iglio. LI il suo vederti e amarti il tuo essere te stesso7 e il tuo vederti lI ti fa diventare ci. c!e sei. ti restituir! Nel segreto il 0adre ti restituisce alla tua realtB di figlio. 3Restituire4 si dice di un de$ito/ Dio, essendo 0adre, con noi in de$ito della nostra filialitB.
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!i cerca di apparire, !a

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il monte da cui *es+ parla c. c!iedo ci. c!e voglio/ agire non per essere visti dagli uomini, ma solo davanti a Dio d. traendone frutto, medito sul testo da notare / agli occ!i degli uomini Q agli occ!i di Dio essere ammirato suonare le trom$e essere glorificato fare l-elemosina non sappia la sinistra ci. c!e fa la destra il 0adre tuo c!e vede nel segreto.

+' Te$ti %tili, 6al @&7 %&7 &%C7 *l ',&'8&<7 Lv '@,&ss7 Is &,&=8'=7 Lc &',11s7 &C,?8&@.&?81&7 :t ',%'8%<7 %,1'81@.

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&0' 9UANDO PREG2I :-0/. C,@ E )uando pregate, non siate come gli ipocriti, c!e amano pregare stando ritti nelle sinagog!e e agli angoli delle pia""e, per apparire agli uomini7 amen, vi dico/ !anno la loro ricompensa. Tu invece, )uando preg!i, entra nella tua dispensa e, c!iusa a c!iave la tua porta, prega il 0adre tuo nel segreto7 e il 0adre tuo c!e guarda nel segreto, ti restituirB. Ora, pregando, non $laterate come i pagani7 credono infatti di essere esauditi per le loro molte parole. Non siate dun)ue simili a loro/ sa infatti il 0adre vostro di )uali cose avete $isogno prima c!e voi c!iediate.

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&' Me$$aggio nel conte$to Euando preg i( volgiti al 0adre tuo nel segreto, dice *es+. Il $rano insegna come pregare #v! 0( e come non pregare, per essere notato dagli uomini # v! '( o da Dio stesso #vv! $#%(. 9a cos- la preg!iera, da *es+ ritenuta ovvia e naturale; 2 l-atto fondamentale con cui riconosco il mio principio come mio fine7

l-atto 3ra"ionale4 pi+ alto, con il )uale, esplorati i miei confini, conosco me e l-:ltro da cui vengo, accetto me come dono dell-:ltro e l-:ltro come amore per me. 0regare essere me stesso, finito e aperto all-Infinito. Nessun animale mai si inginocc!ia per pregare, c!iedendosi della propria origine e della propria destina"ione, interrogandosi sul 3perc!F4 di )uesta $reve vita. 2 un atto

&'1

umano, e solo umano. 0u. )uindi anc!e essere disumano, maldestro o falsificato, e )uindi giustamente rifiutato, anc!e se con sofferen"a e nostalgia. 0regare stare davanti a Dio, di cui sono immagine e somiglian"a. Davanti a lui sono ci. c!e sono7 lontano da lui non sono ci. c!e sono 8 sono lontano da me. Non un optional per anime devote/ la salve""a dell-uomo come uomo, c!e riceve la propria identitB. Non c!iudersi in sF, guardando il proprio om$elico o i propri fantasmi interiori/ )uell-aprirsi all-:ltro c!e mi fa essere me stesso. 0regare non parlare di Dio, ma parlare con lui7 non leggere un menu di ci$i s)uisiti, ma mangiare. 6en"a preg!iera la fede ideologia vuota, l-a"ione distra"ione dell-uomo e distru"ione della realtB. 0regare dialogare/ rispondo 3tu4 a colui c!e dice il mio nome7 esco dal mio guscio, per reali""armi nel dono all-:ltro7 dimentico me per ri8cordare, avere8 nel8cuore lui. 0regare gioire di Dio c!e amo. Lui diventa la mia vita/ vivo, in piene""a sempre maggiore, di lui, c!e presen"a, dialogo, amore, dono, perdono. Tutto )uesto appare c!iaramente nella Di$$ia attraverso l-esperien"a degli amici di Dio. I concetti di persona, li$ertB, fraternitB e giusti"ia, sono entrati nella cultura occidentale dalla tradi"ione $i$lica, gra"ie a c!i !a fatto esperien"a di aver la dignitB di essere interlocutore di Dio. La preg!iera non autentica, fatta per apparire 3davanti4 agli uomini o a Dio, falsifica l-esisten"a. La preg!iera autentica il respiro della vita. 0er )uesto necessario pregare sempre #&Ts @,&A7 cf Lc &<,&ss(, in ogni tempo #Ef C,&<( e in ogni luogo #&Tm ',<(, perc!F sempre ed ovun)ue si esprima a livello di coscien"a e li$ertB ci. c!e siamo nella realtB. La preg!iera va fatta con insisten"a #A,A8&& e par(, con fede #'&,'' e par(, nel nome di *es+ #&<,&?s7 *v. &%,&17 &@,&C7 &C,'%.'C(, con familiaritB filiale #v. <(.

&'%

Noi non sappiamo cosa c!iedere #Rm <,'(/ lo 6pirito prega in noi #Rm <,'C.&@7 *al %,C(. La preg!iera, unione con il 0adre nel >iglio, anc!e solidarietB con i fratelli, intercessione dell-unico *iusto c!e salva tutti #cf *en &<,&C811(7 lotta in cui si vince il male #Es &A,<8&@7 Rm &@,1=7 ol %,&'(, si riceve il proprio nome #*en

1','1ss( e Dio stesso riceve il suo vero nome/ 3:$$B4 #9c &%,1C e par(. La preg!iera svolgere davanti a Dio la propria realtB #cf &Re &?,&=8&<(/ ottiene tutto #A,A(, perc!F fa volere ci. c!e Dio vuole dare, e solo allora pu. dare/ il suo 6pirito #Lc &&,&1(. 0er )uesto la preg!iera ci trasforma/ il dono dello 6pirito ci fa figli a immagine di *es+, ci fa vivere la sua stessa vita e portare lo stesso frutto #cf *al @,''(. i incorpora a lui, dandoci come principio vitale il suo amore osI il nostro essere, pensare e agire

reciproco col 0adre #cf &&,'@8'A(.

diventano divini. La preg!iera il principio 3teomorfico4 8 c!e ci trasforma in Dio. redere in Dio sen"a pregare solo fede demoniaca #cf *c ',&?(. e non sperimentarlo la pena del 3danno4, l-essen"a dell-inferno. La preg!iera non fare )ualcosa/ )uel 3far niente4, )uel riposo sa$$atico c!e ci concede di essere fatti dal 6ignore e ci fa a$itare 3la terra4 #cf Is @<,&1s(. *li empi, al contrario, sono sempre in)uieti, come un mare agitato c!e di continuo tira su melma e fango #Is @A,'=s(. Ges il >iglio, il cui essere essere davanti al 0adre nell-unico respiro di amore. La C iesa la comunitB dei fratelli di *es+/ uniti a lui, vivono il suo stesso 6pirito, origine e frutto sempre pi+ grande della preg!iera. onoscerlo

)' Lett%ra del te$to 0(' ; *uando pregate( non siate come gli ipocriti! L-ipocrita cerca se stesso. !i cerca il proprio io, non trova Dio. 6olo c!i si svuota di sF, si riempie di lui.
&'@

L-ipocrita si serve di tutto, anc!e di Dio, per apparire davanti agli uomini. 9a, c- un-ipocrisia ancor pi+ profonda/ voler apparire davanti a lui. Nella preg!iera non siamo protagonisti. 2 lui c!e agisce. 0er )uesto si passa attraverso ariditB dolorose c!e spogliano da ogni pretesa. Dio resiste ai super$i #*c %,C7 &0t @,@( e ricolma di gra"ia gli umili, come 9aria. La preg!iera dell-umile penetra le nu$i #6ir 1@,&A( e il suo cuore il tempio dove Dio fissa il suo occ!io e la sua dimora #cf Is @A,&@7 CC,&s(. amano pregare! L-ipocrita 3ama4 pregare. Ovviamente davanti agli altri, agli angoli delle pia""e, come si usa in 9edio Oriente. per apparire agli uomini . ,uesta preg!iera una epifania dell-io, non di Dio. Invece di stare davanti a lui e rifletterne la gloria, si sta davanti agli uomini per riflettere con compiacen"a il rimando della $uona immagine di sF.

Normalmente anc!e in Dio, si cerca ancora il proprio io5 v! 0 tu invece *uando preg i! L-ammonimento negativo al plurale perc!F tutti ci casc!iamo/ 3,uando pregate, non siate come gli ipocriti4.

L-ammonimento positivo al singolare, perc!F almeno tu, )uando preg!i, esca da )uesto errore, c!e fai 3tu4 e non un altro. entra nella tua dispensa! La dispensa una stan"a interna sen"a finestre, dove si tengono i viveri. - in me un luogo interno, isolato dall-esterno, da

dove attingo la mia vita #vedi la 3stan"a superiore4 di 9c &%,&%s(. 6em$ra $uio, ma la sorgente stessa della luce/ la mia finestra su Dio, da cui scaturisce il mio io. LI io sono me stesso, e Dio pi+ me di )uanto lo sia io. In )uel luogo 3segreto4 io sono ci. c!e sono, perc!F davanti a 3Io8sono47 lI attingo )uanto serve per vivere, an"i la sorgente stessa della vita. La preg!iera fatta in )uesta dispensa, o cantina, o cella vinaria, c!e il fondo o l-occ!io dell-anima, l-apice o la punta dello 6pirito 8 dicono i mistici 8 dove io sono me stesso, in comunione con Dio e con tutti, presente alla 0resen"a c!e tutto fa essere.

&'C

In )uesta dispensa ricevo la manna nascosta e il segreto del nome mio e di Dio #:p ',&A7 1,&'(. ,ui sono figlio7 e lo 6pirito, con gemiti ineffa$ili, nel grande silen"io della notte luminosa, grida/ 3:$$B, 0adre4 #Rm <,&@7 *al %,C(. ,uesta la 0arola, c!e rivela il 0adre e il >iglio nello 6pirito. Detta da noi nel >iglio, ci introduce in seno alla TrinitB/ riporta il mondo in Dio portando Dio nel mondo. ,uesta dispensa, in cui si prega, il nostro cuore, dove sta l-uomo nascosto del cuore #&0t 1,%a(, l-uomo interiore, il nostri cuori #Ef 1,&Cs(. c iusa a c iave la tua porta . Disogna c!iudere a c!iave la porta, dopo esservi entrati. i si entra con l-amore per *es+, c!e sta alla porta e $ussa, perc!F gli risto, c!e per la fede dimora nei

apriamo e ceniamo con lui e lui con noi #:p 1,'=(. Il c!iavistello dalla nostra parte/ $eato c!i gli apre, entra, c!iude e resta lI, facendo del suo dimorare in lui la propria dimora. Noi entriamo e usciamo di continuo, sen"a mai fermarci. 0er aprire $isogna entrare in se stessi 8 normalmente siamo fuori di noi stessi, strattonati )ua e lB dalle molte occupa"ioni, come 9arta #Lc &=,%&(. Una volta dentro, $isogna c!iudere fuori le mille voci c!e ci distur$ano. nel segreto! La preg!iera al 0adre nel segreto/ il segreto il >iglio stesso, l-uomo nascosto del cuore in uno 6pirito incorrutti$ile, mite ed 3esicasta4 #cf &0t 1,%a$(, proprio di c!i pienamente amato e amante. il 7adre tuo c e guarda nel segreto . Il suo occ!io sempre dove il suo tesoro/ suo >iglio. La preg!iera non un fare, ma un sostare sotto )uesto sguardo 8 un vedere come Dio mi vede, eternamente amato dal 0adre nel >iglio. ti restituir . La ricompensa di c!i non cerca ricompensa 3la restitu"ione4 c!e il 0adre gli fa di se stesso, rendendolo figlio, colmo della sua *loria, perc!F vuoto di vanagloria. v! $ pregando( non blaterate! Non $isogna moltiplicare le parole, con un $la$la c!e comunica niente 8 se non la paura di comunicare.
&'A

Uno pu. ripetere, ritmando sul respiro e sul $attito del cuore, una sola silla$a, e andare in estasi e avere visioni. Uno pu. anc!e dire/ 3O!m4, e vi$rare in tutto il corpo. ,ueste tecnic!e possono servire per avere sensa"ioni interiori e provare $enessere o pa""ia. 9a non !anno a c!e vedere con la preg!iera. La ricerca del proprio io non ricerca di Dio. 0u. approdare al vuoto, a un ine$etimento soddisfatto di sF, a una falsa illumina"ione, c!e la distru"ione dell-io vero. L-io infatti rela"ione, e si reali""a nell-amore. La preg!iera dialogo e alteritB, parlare e piacere all-:ltro7 non monologo e 3inseitB4, parlare e piacere a sF. Il ripetere parole pu. anc!e essere una forma di magia o un fatigare deos( uno 3stancare la divinitB4 per estorcere ci. c!e vogliamo, un farci notare da lui, credendo di essere per lui insignificanti. come i pagani! ,uesta la preg!iera 3pagana4, propria di c!i cerca di farsi $uono Dio perc!F lo ignora. per essere esauditi! Normalmente noi vogliamo essere ascoltati da Dio. In realtB siamo noi c!e do$$iamo ascoltare lui. Desideriamo c!e lui ci dia )ualc!e favore c!e ci interessa, e ci disinteressiamo di lui. 2 la massima offesa a lui, c!e ci ama 8 cosa 3dura4 ai suoi orecc!i #cf 9l 1,&18&@(. v! % il 7adre vostro sa! Dio 0adre e sa. In )uanto Dio, vede e pu.7 in )uanto 0adre, provvede. 6ono io a non sapere ci. di cui !o $isogno. 9e lo insegnerB *es+ con la preg!iera del 30adre nostro4. Tuttavia gli faccio le mie ric!ieste, sapendo per. c!e, al di lB di ci. c!e c!iedo, l-importante c!e mi rivolgo a lui. Il $am$ino, anc!e se c!iede cose inutili o addirittura dannose, sempre si rivolge alla madre, non a un estraneo. ,uesto rivolgersi a lui con fiducia la sostan"a della preg!iera, sempre gradita al suo cuore.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il monte dal )uale *es+ parla
&'<

c. c!iedo ci. c!e voglio/ pregare nel segreto d. traendone frutto, medito sul testo da notare / pregare per apparire davanti agli uomini entra nella tua dispensa c!iudi a c!iave la tua porta prega il 0adre tuo nel segreto ti restituirB pregando non $laterate il 0adre vostro sa.

%. Testi utili/ *en &<,&C8117 Es &A,<8&@7 & Re &?,&=8&<7 *en 1','18117 9c &%,1'8%'.

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&:' COSA DUN9UE PREGATE VOI :->/&0 C,? osI dun)ue pregate voi/ 0adre nostro c!e sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontB, come in cielo, cosI in terra. Il nostro pane )uotidiano dacci oggi, e rimetti a noi i nostri de$iti come anc!e noi a$$iamo rimesso ai nostri de$itori, e fa- c!e non cadiamo in tenta"ione, ma li$eraci dal maligno. Infatti se avrete rimesso agli uomini le loro cadute, rimetterB anc!e a voi il 0adre vostro celeste7 ma se voi non avrete rimesso agli uomini, neppure il 0adre vostro celeste rimetterB le vostre cadute.

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&' Me$$aggio nel conte$to 3Cos8 dun*ue pregate voi( l-imperativo del 6ignore. >ermiamoci sulle singole parole di )uesta introdu"ione di *es+ alla 3sua4 preg!iera.. Cos8! ,uesto tipo di preg!iera in contrapposi"ione alla precedente. Non sto 3davanti agli uomini4, ma nella 3dispensa4, davanti al 0adre. Non moltiplico le parole per farmi ascoltare da Dio e piegarlo ai miei desideri, ma ascolto del 0adre e volontB c!e si reali""ino i suoi desideri su di me, suo figlio. La preg!iera una 3ginnastica del desiderio4 #:gostino(. Il desiderio la facoltB pi+ alta dell-uomo/ produce niente, ma accoglie tutto. Tutto ci. c!e c- 8 e Dio tutto5 8, non da fare, ma da accogliere. Desiderare non velleitarismo/ volere veramente il dono dell-altro e l-altro come dono, con una volontB c!e si fa attesa, mai pretesa.

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Dun*ue! Il 30adre nostro4 il 3dun)ue4/ la preg!iera davanti al 0adre c!e contiene ogni altra. 2 costituita da sette domande poste all-imperativo. 2 il modo della volontB, e riguarda un-a"ione li$era. Gogliamo c!e il 0adre ci dia ci. c!e lui ci vuol dare. L-imperativo nasce da un indicativo/ Dio 0adre, sia dun)ue per noi 0adre5 Lui vuole e noi vogliamo c!e sia cosI, per 3noi4, per me e per tutti. Le prime tre domande #vv! 4#"5( riguardano il $isogno c!e noi )ui in terra a$$iamo del 0adre celeste7 le altre )uattro # vv! ""#")( il $isogno c!e a$$iamo dei suoi doni per vivere il suo dono. 6egue un-aggiunta sul perdono # vv! ".# "'(/ la fraternitB sacramento della paternitB, il perdono al fratello luogo del dono del 0adre. pregate voi! 2 un imperativo presente raffor"ato dal pronome. 0rescrive di continuare un-a"ione/ la preg!iera e sia presente e continua, come la vita, c!e, se si arresta, muore. 6e *es+ non l-avesse ordinato, non avremmo 3osato4 pregare in )uesto modo, 3ordinando4 al 0adre di darci ci. di cui a$$iamo $isogno. 9a proprio cosI riconosciamo il nostro $isogno, e ci impegniamo a volere ci. c!e ordiniamo. Esprimiamo i suoi desideri, c!e sono come un comando interiore dello 6pirito c!e in noi grida la necessitB d-amore c!e in Dio/ avvenga in noi ci. c!e da sempre in lui. Necessariamente Dio santifica il suo nome, regna, fa la sua volontB, dB il pane e il perdono, ci salva nella tenta"ione e ci li$era dal maligno. ,uesta sua necessitB diventa nostra mediante lo 6pirito, c!e ci fa c!iedere e volere ci. c!e lui non pu. non dare. Il 7adre nostro la preg!iera di *es+, il >iglio, c!e ci fa essere ci. c!e siamo/ uguali a lui, figli nel >iglio, c!e si rivolgono al 0adre con il suo stesso 6pirito. Esiste in due reda"ioni/ )uesta e )uella di Luca #Lc &&,'8%(. In 9arco le ric!ieste del 7adre 3ostro si trovano sparse nel vangelo, particolarmente nella

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scena del *etsemani #9c &%,1'8%'( In *iovanni il cap. &A pu. essere considerato un 7adre nostro ampliato. ,uesta preg!iera, pur nella sua novitB, !a profonde radici e$raic!e nel Eaddis e nel S emone ;s re ! Ges il >iglio venuto a comunicarci il suo 6pirito, la sua rela"ione d-amore col 0adre. La C iesa la comunitB dei fratelli c!e nel >iglio conosce il 0adre e lo ama a nome di tutti.

)' Lett%ra del te$to 0(4 7adre! In aramaico si dice/ 3+bb4. 2 il grido dello 6pirito c!e Dio !a mandato nei nostri cuori, la prova c!e non solo siamo c!iamati, ma siamo realmente figli #*al %,C7 Rm <,&C7 &*v 1,&(. +bb non significa 3padre4, ma 3papB4, termine affettuoso e familiare. 2 il primo $al$ettio dell-infante verso il padre, c!e lo fa trasalire di gioia. ,uesta parola esprime l-esperien"a fondamentale dell-uomo nuovo, c!e in risto *es+

si sente figlio di Dio, erede dei suoi $eni e della sua stessa vita 8 l-amore reciproco tra 0adre e >iglio c!e tutto e tutti a$$raccia. Il $attesimo ci immerge in *es+/ con lui, in lui e come lui ci rivolgiamo al 0adre con la parola affettuosa/ +bb5 Nell-:T 3padre4 poco usato per indicare Dio, e sottolinea il suo ruolo di creatore, conservatore e restauratore della vita #cf Dt 1',C7 '6am A,&%7 6ap &%,17 6ir '1,&8%7 @&,&=7 Is C1,&C7 C%,A7 *er 1&,?(. Nei vangeli Dio c!iamato padre @ volte in 9c, &A in Lc, %@ in 9t e &&< in *v. La preg!iera cristiana dire 3tu4, c!iamando per nome colui c!e per primo !a detto il mio nome c!iamandomi all-esisten"a. Dicendo a Dio/ 3papB4, dico sI alla veritB sua e mia. In *es+, nel suo stesso 6pirito, conosco Dio come padre mio e me come figlio suo, e partecipo al dialogo d-amore tra 0adre e >iglio, c!e la loro vita. La mia esisten"a non dal nulla e per il nulla, ma dall-amore
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e per l-amore del 0adre. Golgendomi a lui, continuamente attingo da lui me stesso e lui stesso. nostro! Il 0adre di *es+ diventa 3nostro4 8 di noi con lui e tra di noi. La paternitB di Dio fonda la fraternitB/ il 3noi4 degli uomini include sempre il >iglio. c e sei nei cieli. Dio vicinan"a e familiaritB, tenere""a e prote"ione, ma sta nei cieli/ altro, grande, splendido. 6e Dio mio papB, mio papB Dio, non un idolo. Il 3cielo4 in 9t ricorre spesso per indicare la trascenden"a, la divinitB. La 3paternitB del cielo4 #Iuppiter K Dio 0adre( comune a molte religioni. ,uello c!e un appellativo comune, per i cristiani il nome personale di Dio nella rela"ione sua con me e mia con lui. 9aternitBQpaternitB sono esperien"e primordiali in cui si iscrive la conoscen"a di Dio come principio personale di vita, amore e li$ertB. L-opinione c!e uno avrB di Dio fortemente condi"ionata dai suoi genitori7 e sarB alla fine )uella c!e uno !a di sF. La carne di *es+, il >iglio c!e si fa fratello di tutti con un amore sen"a condi"ioni, li)uida ogni cattiva immagine c!e di lui ci siamo fatti. sia santificato il tuo nome . Il 3nome4 la persona in rela"ione all-altro c!e lo c!iama7 la 3santitB4 l-alteritB, la diversitB. La persona di Dio sia veramente altra da ogni altra/ sia riconosciuta da me e da tutti nel suo amore. La santitB del nome di Dio riconosciuta )uando noi, suoi figli, diventiamo 3perfetti come il 0adre4 #@,%<(, capaci di amare i fratelli sen"a condi"ioni #@,%%s(7 )uando in ogni altro riconosciamo lui, l-:ltro. v! "5 venga il tuo regno . Il regno del 0adre la fraternitB tra i figli. 2 il regno dello 6pirito, il cui frutto amore, gioia, pace, pa"ien"a, $enevolen"a, $ontB, fedeltB, mite""a e li$ertB #*al @,''(. Reali""a"ione di ogni promessa di Dio e di ogni desiderio dell-uomo, la fine di ogni sc!iavit+, egoismo, triste""a, guerra, in)uietudine, malevolen"a, infedeltB, dure""a, sc!iavit+.

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Il regno non di )uesto mondo #*v. &<,1C(/ in )uesto mondo, come i discepoli stessi, ma si presenta con caratteristic!e opposte a )uelle del mondo #*v &A,&&.&@s(. La venuta del regno sulla terra 3santifica il nome4 di Dio/ la vita fraterna rende noto a il suo nome di 0adre. sia fatta la tua volont . L-espressione 3volontB di Dio4 ricorre C volte in 9t, & in 9c e % in Lc. La volontB di Dio, c!e 0adre, la fraternitB tra di noi, c!e compie 3ogni giusti"ia4 #1,&@(. La volontB la facoltB di volere il $ene, di amare/ lo 6pirito del 0adre, lo stesso del >iglio. *es+ compie pienamente la volontB del 0adre nel *etsemani #'C,1?.%'(, decidendo di dare la vita per i fratelli. come in cielo( cos8 in terra! L-amore c!e in cielo tra 0adre e >iglio, sia in terra tra gli uomini, e cosI siano fratelli fra di loro. In )uesto modo si compie la volontB del 0adre, viene il suo regno, santificato il suo nome, e tutti possiamo dire/ :$$B. L-espressione 3in terra4 conclude la prima parte della preg!iera e segna il passaggio alla seconda, in cui 3il cielo4 scende sulla terra come pane e perdono, vita filiale e fraterna. v! "" il pane! Il pane vita. 9a non di solo pane vive l-uomo. Il suo primo pane la 0arola #Dt <,1(, e precisamente la parola 3 +bb. ,uesta parola, fatta fiorire dallo 6pirito sulla nostra $occa, ci fa esistere nella nostra realtB di figli e di fratelli. Il 3pane di vita4, 0arola del 0adre fatta carne, il grande dono/ in esso, prefigurato nella manna e in ogni altro dono, Dio ci fa dono di se stesso nel >iglio. :nc!e il pane materiale, come ogni altra cosa necessaria o utile per vivere, sacramento di vita se preso come dono, rendendo gra"ie al 0adre e condividendolo coi fratelli7 invece causa di morte, se preso come rapina. La vita si mantiene tale se eucarestia #K ringra"iamento(, partecipa"ione al corpo del >iglio dato per noi.
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nostro! Il pane non 3mio4, ma nostro. 6e non condiviso coi fratelli, non pane del 0adre della vita/ l-idolo c!e ci avvelena l-esisten"a, dividendoci da lui, tra noi e da noi stessi. L-unica volta in cui *es+ dice di se stesso/ 3mio4, del suo corpo 3dato per voi4. 9io realmente solo ci. c!e dono. *uotidiano! In greco c- epiosion, c!e significa 3sostan"iale, necessario4 se deriva da epiousMa( 3futuro4 se deriva da epii9nai, 3disponi$ile4 se da epieDnai, 3per )uesto giorno, )uotidiano4 se da ep8 t:n ousMan A em9ranB! 2 allusione alla manna, data ogni giorno solo per un giorno, per insegnare c!e non l-accumulo a garantirla, ma la fiducia nel 0adre. Il pane solo per oggi, ma disponi$ile ogni giorno7 fino al giorno sen"a fine, di cui )uesto pane la certe""a. In ogni $riciola, in ogni frammento di vita, vivo l-amore del 0adre c!e dona e )uello dei fratelli con cui condivido 8 e )uesto il pane sostan"iale. dacci. !iedo il dono non solo per me, ma per 3noi4, per i fratelli, perc!F il

pane del 0adre c!e mi fa figlio. oggi! Il pane , come la manna, testimone )uotidiano della fedeltB di Dio. La vita sempre e solo 3oggi4. Non pu. essere accumulata5 6e respiro oggi l-aria di domani, scoppio7 se la trattengo, muoio. v! "& rimetti . In greco 3mandar via, allontanare4. I nostri de$iti, c!e ci stanno addosso come peso gravoso c!e impedisce di vivere, sono allontanati da noi. Il 0adre padre perc!F dona e perdona. Il perdono il pane )uotidiano dello 6pirito. L-amore vive di dono e di perdono/ se nel $ene dono, nel male cresce in per8dono #K super8dono(. a noi. !iedo il perdono non solo per me, ma anc!e per i fratelli.

Diversamente non raggiungo la fonte del perdono, c!e l-amore del 0adre per tutti. i nostri debiti! Il termine traduce una parola e$raica c!e significa de$ito o peccato. : Dio noi 3do$$iamo4 tutto ci. c!e a$$iamo e siamo/ tutto ricevuto da lui #& or %,A(. 9a non un 3de$ito4 da restituire7 sare$$e un suicidio5 2
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invece un dono da accogliere e da vivere con gratitudine. Il peccato considerare la vita come 3de$ito4 e non come dono. La salve""a passare dalla logica del de$ito e della colpa a )uella del peccato e del perdono. come anc e noi abbiamo rimesso ai nostri debitori! 6i suppone c!e, )uando preg!iamo il 0adre, ci siamo giB riconciliati con i fratelli #vv. &%s7 &<,'&81@(. 6e non perdono il fratello, non sono figlio5 0erdonare il fratello non un dono c!e a lui faccio, ma c!e da lui ricevo/ perdonando, ricevo lo 6pirito del 0adre. 0er )uesto perdonare un miracolo pi+ grande c!e resuscitare un morto/ nascere alla vita immortale. v! ") faC c e non cadiamo in tentazione . Dio non tenta e non induce in tenta"ione #*c &,&1(7 invece colui c!e dB la for"a di non cadere #'C,%&(. Le tenta"ioni fanno parte del nostro cammino. Dio non ce ne preserva7 ma in esse ci aiuta perc!F, invece c!e luogo di sconfitta, diventino luogo di vittoria 8 o di perdono se cadiamo. ma liberaci dal maligno . Il maligno #'C volte in 9t, ' in 9c, &1 in Lc( colui c!e ci vuol dominare. La come alleate le nostre passioni e il nostro disordine, con cui ci tenta perc!F cadiamo nelle sue mani, e vi restiamo. L-opera di Dio strapparci da esse e impedire c!e vi ricadiamo. Il pane e il perdono c!e c!iediamo al 0adre !anno il potere di preservarci nella tenta"ione e di li$erarci dal maligno. vv! ".s ma se voi non avrete rimesso( ecc! #cf &<,'&81@(. ,ueste parole, poste a conclusione, sono una verifica per vedere se !o pregato in veritB. 6e non !o perdonato al fratello, non riconosco Dio come 0adre, e non accetto il suo perdono per me5 *iusto non c!i non pecca 8 tutti pecc!iamo 8 ma c!i perdona come il 0adre. Il perdono del fratello visto con enfasi come il luogo in cui riconosco davvero Dio come 0adre #vedi Lc &@,&&81'(. 6e non perdono, !o pregato con falsitB, sen"a lo 6pirito del 0adre e del >iglio.

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*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo unendomi al >iglio, rivolgendomi al 0adre con il suo amore c. gli c!iedo ci. c!e voglio/ c!iedo e voglio con tutto il cuore tutto ci. c!e *es+ mi !a insegnato a c!iedere e a volere con )uesta preg!iera/ il dono del suo 6pirito di figlio d. prego lentamente, sul ritmo del respiro, ogni singola parola, sostando su essa finc!F trovo pace.

+' Te$ti %tili, Is @@,&=8&&7 6al 1%7 &=17 &1?7 Os &&,&8?7 *al %,&8A7 Rm <,&%8 1?.

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&<' 9UANDO DIGIUNI- PRO3UMATI IL CAPO :-&:/&. C,&C Ora, )uando digiunate, non siate come gli ipocriti, dal volto tetro. Infatti si sfigurano il volto per figurare agli uomini come digiunatori. :men vi dico/ !anno giB la loro ricompensa. Tu, invece, )uando digiuni, profumati il capo e lavati il volto, perc!F non figuri agli uomini c!e digiuni, ma al 0adre tuo, c!e nel segreto7 e il 0adre tuo, c!e guarda nel segreto, ti restituirB.

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)' Me$$aggio nel conte$to Euando digiuni( profumati il capo( dice *es+. L-elemosina e la preg!iera, scaturite dal cuore del >iglio davanti al 0adre, compiono la 3giusti"ia eccessiva4 nei confronti dell-altro e dell-:ltro. Il digiuno a sua volta la compie nei propri confronti/ fa accettare se stessi come figli e il proprio limite come principio di vita. Digiunare il contrario di mangiare, vivere. 2 segno sia di lutto c!e di conversione. 2 spesso associato alla preg!iera e allo studio della -or #Dt <,1(. 6e la sa"ietB ottunde, la fame agu""a l-ingegno/ )uella volontaria poi fa capire c!e non di solo pane vive l-uomo. Il digiuno o$$ligatorio il giorno dell-espia"ione, in cui proi$ito 3mangiare, $ere, lavarsi, profumarsi, cal"are i sandali e avere rapporti sessuali4 # Mis na(. Oltre al digiuno pu$$lico, prescritto, ci sono )uelli privati, di devo"ione. Il fariseo al tempio, di cui parla *es+ nella para$ola, digiuna $en due volta la settimana #Lc &<,&'(. Le opere supererogatorie procurano fama di persona
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pia. Ognuno cerca di primeggiare, scegliendo l-am$ito dove meglio riesce. Non importa se la religione o lo sport, l-arte o l-economia, la pace o la guerra, la politica o la malavita/ tutto serve per essere 3)ualcuno4 davanti agli altri. L-apparire agli occ!i degli uomini il DN: di ogni male, c!e !a la sua radice nel non sapere c!i siamo agli occ!i di Dio. : *es+ c!iederanno perc!F i suoi discepoli non digiunano #?,&% s(. RisponderB c!e il tempo delle no""e, del $anc!etto messianicoo, della piene""a di vita c!e Dio !a promesso. 9a anc!e loro conoscono un digiuno, c!e solo 3davanti al 0adre4. ome in tutte le opere, *es+ guarda l-inten"ione. Il cuore del >iglio puro, e vede Dio #@,<(, perc!F lui solo cerca. L-ipocrita cerca la propria reputa"ione, e in tutto trova il proprio io. 6tare davanti agli uomini o al 0adre, l-alternativa del nostro modo di essere e di agire/ anc!e in Dio, si pu. cercare ancora il proprio io #Lc &<,&&(5 Il digiuno, come ogni opera $uona, pu. essere esi$i"ione davanti agli uomini, persino davanti a Dio 8 im$iancatura di un cuore orgoglioso, possessivo e padronale, pieno di morte. 2 )uanto dicevano i profeti, proponendo un altro digiuno, gradito a Dio/ operare con giusti"ia e dividere i propri $eni coi poveri #Is @<,&ss(. Ges !a digiunato nel deserto. :nc!e per lui 3la fame4 stato luogo di tenta"ione. La C iesa occidentale !a ora attenuato la pratica del digiuno. In una societB ridotta a $occa c!e tutto divora, a tu$o digerente c!e tutto assimila, il digiuno riac)uista la sua attualitB. E c- anc!e un digiuno della mente e del cuore, dell-orecc!io e dell-occ!io.

)' Lett%ra del te$to

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0("0 6ra( *uando digiunate! 9angiare alimentare la vita, digiunare perderla. Il digiuno !a molti aspetti/ riguarda le rela"ioni con l-altro, con l-:ltro, con le cose e con se stessi. Nei confronti dell-altro, il digiuno )uella limita"ione di vita c!e la sua presen"a impone 8 limite c!e, dove accolto, diviene principio di rela"ione, comunica"ione e comunione. Nei confronti dell-:ltro, il digiuno come la preg!iera del corpo/ accetta"ione sim$olica c!e la propria vita non l-assoluto, e tanto meno il ci$o c!e la mantiene, ma Dio stesso e la sua parola. Nei confronti delle cose, il digiuno un correttivo necessario alla $rama di 3possederle4/ ci possono essere o non essere, e vanno vissute come rela"ione all-:ltro e agli altri, e non come feticcio. Nei confronti di se stessi, il digiuno porta a un corretto rapporto con la propria vita e la propria morte/ si accetta )uello c!e c- come dono di Dio, e lo stesso limite come comunione con lui, principio e fine di tutto. Il digiuno inoltre necessario per raggiungere la 3so$rietB4, c!e consiste nel servirsi delle cose tanto )uanto sono utili per amare Dio e il prossimo. i. c!e

non utile a tale scopo, serve a odiare e morire. Nella nostra societB consumistica, c!e riduce la persona a im$uto c!e tutto ingurgita attraverso i cin)ue canali dei sensi, il digiuno !a un particolare valore. Oltre la so$rietB nel ci$o, c- )uella nell-odorare, gustare, toccare, udire, vedere, e, soprattutto, nel fantasticare 8 la fantasia il senso virtuale c!e sostituisce ogni altro. I sensi sono gole voraci, insa"ia$ilmente aperte verso ogni oggetto. :ll-animale servono per la conserva"ione della specie e dell-individuo, e sono regolati dall-istinto7 all-uomo, c!e di specie divina, servono per entrare in comunione con l-altro7 e non sono regolati dall-istinto. 6ono fame infinita, c!e si sa"ia solo trovando il ci$o per cui sono fatti 8 l-altro e l-:ltro. L-edonismo nega )uesta fun"ione, riducendo il senso a consumo di sensa"ioni/ sente solo se stesso. Il digiuno dei sensi l-antidoto, c!e
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restituisce loro la propria fun"ione. Non tocco e non gusto tutto, non ascolto e non vedo tutto 8 mosso dal semplice desiderio di riempirmi di sensa"ioni. 6celgo di toccare, gustare, ascoltare e vedere nella misura in cui ci. mi aiuta ad amare l-altro. Oltre la so$rietB dei sensi c- anc!e )uella, pi+ difficile, della mente e del cuore, per non cadere nell-estetismo e nel narcisismo 8 frutto di un intelletto e di una volontB c!e, invece di aprirsi all-altro, si c!iudono in se stessi. :nc!e, e soprattutto, )ueste facoltB superiori sono per l-altro. 0er )uesto non cerco di capire e volere tutto, ma solo ci. c!e mi apre all-alteritB. L-uomo o impara a essere signore dei suoi sensi e delle sue facoltB, ordinandoli al fine, o sc!iavo del loro appetito. Lo stimolo del piacere di ogni tipo, come una droga, lo depossessa della li$ertB, portandolo a fare ci. per cui non fatto e c!e, in fondo, neanc!e vuole, e c!e comun)ue non lo sa"ia mai. Una societB consumistica, con grande capacitB di suggestione, porta a compimento la sc!iavit+ del piacere apparente, presentando come $uono, $ello e desidera$ile, ci. c!e in realtB non lo #*en 1,C(. Il digiuno, inteso a raggiungere la so$rietB in tutti i campi, ci li$era dall-idolo del piacere apparente, c!e promette sa"ietB, ma alimenta solo fame7 e ci permette di usare tutto sen"a esserne usati. Il digiuno pu. anc!e farsi delirio di onnipoten"a distruttiva, come

nell-anoressia. Dulimia e anoressia nascondono lo stesso volto oscuro/ l-assoluti""a"ione del ci$o e del corpo. #9a c- anc!e una $ulimia e anoressia intellettuale e spirituale(. :noressia e $ulimia tendono a coincidere nelle diete ipocaloric!e, in cui uno mangiando non mangia, e pu. riempirsi all-infinito di niente5 arne sen"a proteine, latte sen"a panna, dolce sen"a "ucc!ero, pasta

sen"a amido 8 dove l-importante l-essere sempre pi+ 3sen"a4, puro apparire 8 sono i nuovi idoli, c!e rendono simili a loro )uelli c!e li adorano #6al &&@,<(. Tanta fame fame non di pane, ma di vita7 non di ci$o, ma di affetto. Uno vive dell-amore c!e riceve, della parola c!e gli comunica l-altro. Una societB
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sen"a amore e sen"a parola, sen"a madre e sen"a padre, sarB sempre pi+ anoressica e $ulimica. L-uomo un sacco vuoto sen"a fondo/ niente lo pu. riempire, se non la capacitB di leggere l-Infinito presente in ogni cosa finita. Il digiuno per dieta, se non necessario alla salute, ancora segno dell-assoluti""a"ione del proprio corpo, e porta a devia"ioni. non siate come gli ipocriti! Ogni a"ione $uona pu. essere stravolta nel suo contrario dalla ricerca del proprio io. dal volto tetro! Il viso e l-occ!io, invece di diffondere la luce del cuore, comunicano oscuritB e triste""a. si sfigurano il volto per figurare! i si sfigura per figurare, ci si nasconde per

farsi vedere, ci si oscura per apparire5 L-intento c!e gli altri notino c!e stiamo facendo una cosa $uona e ci appre""ino5 anno gi la loro ricompensa! Ottengono ci. c!e vogliono/ una $ella immagine di sF davanti agli altri. v! "$ tu( invece( *uando digiuni( profumati il capo( ecc! Nel digiuno ci si cosparge il capo di cenere, non di profumo 8 la cenere segno di morte e il profumo di vita. Inoltre non ci si lava, perc!F lavarsi rigenerarsi. *es+ ordina al discepolo un digiuno c!e profumo di vita e rigenera"ione. v!"% perc 9 non figuri agli uomini c e digiuni( ma al 7adre tuo! Davanti agli uomini ricevo l-immagine, l-idolo del mio io7 davanti a Dio ricevo il mio essere me stesso, a sua immagine. Il digiuno davanti a lui mi fa riconoscere suo figlio, c!e tutto riceve da lui, anc!e me stesso e addirittura lui stesso. Il mio digiuno definitivo 8 la mia morte 8 sarB il sa"iarmi pienamente della sua presen"a. *iB fin d-ora, gra"ie a )uesto digiuno, sono li$ero di camminare verso )uella felicitB alla )uale sento di essere destinato. 0erc!F !o detto a Dio/ 36ei tu il mio 6ignore54#6al &C,'(. il 7adre tuo( c e guarda nel segreto( ti restituir! Il 0adre mi restituirB la mia realtB, c!e lui stesso, a immagine del )uale sono fatto.

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*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginandomi nel mio digiuno ultimo c. c!iedo ci. c!e voglio/ capire cos- la vita e tutto ci. c!e contiene/ non sono idoli, ma doni di Dio da vivere con li$ertB e gratitudine di figli d. traendone frutto, medito sul testo da notare / significato del ci$o e del digiuno come vivere i miei $isogni e i miei limiti, il mio $isogno di vita e la mia morte consumismo ed edonismo/ faccio ci. c!e mi piace 3so$rietB4 dei sensi, della mente e del cuore.

+' Te$ti %tili, 6al &C7 &=17 @&7 Is @<7 9t ?,&=8&A.

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&.' NON POTETE ESSERE SERVI DI DIO E DI MAMMONA :-&>/)+ C,&? '= '& '' '1 Non tesori""ate per voi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine fanno scomparire e dove i ladri scassinano e ru$ano7 tesori""ate invece per voi tesori nel cielo, dove nF tignola nF ruggine fanno scomparire e dove i ladri non scassinano nF ru$ano. Infatti dove il tuo tesoro, lI sarB anc!e il tuo cuore. La lucerna del corpo l-occ!io7 se dun)ue il tuo occ!io puro, tutto il tuo corpo sarB luminoso7 ma se il tuo occ!io malato, tutto il tuo corpo sarB tene$roso. 6e dun)ue la luce c!e in te tene$ra, )uanto grande la tene$ra5 Nessuno pu. essere servo di due padroni/ infatti o odierB l-uno e amerB l-altro, o l-uno preferirB e l-altro dispre""erB. Non potete essere servi di Dio e di mammona.

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&' Me$$aggio nel conte$to 3on potete essere servi di Dio e di mammona( dice *es+. I nostri rapporti con le cose devono essere da figli di Dio/ lui il nostro tesoro, e le cose non sono feticci da adorare, ma doni del suo amore. L-uomo sempre 3di4 )ualcuno. L-appartenen"a, in molte lingue, si esprime col 3genitivo4/ la rela"ione, c!e genera e fa esistere. ,uesta rela"ione unica/ non si possono avere due padri o due madri. osI *es+ dice c!e la

nostra vita o dipende da Dio, e allora siamo suoi figli, o dipende da mammona, e allora siamo suoi sc!iavi. Ini"ia in )uesto $rano la conclusione del corpo del discorso della montagna, c!e culmina con il comando dell-amore, sintesi della legge e dei profeti #A,&'(. La se"ione, molto articolata, unita da un filo conduttore/ la paternitB di Dio. ,uesta da vivere in rapporto alle cose come li$ertB dall-accumulo )uando ci

&%%

sono e dall-ansia )uando non ci sono # 0(4#&.!&'#).(, e in rapporto alle persone come accoglien"a e amore fraterno # $("#"&(. Lo 6pirito filiale informa sia le opere religiose #elemosina, preg!iera, digiuno( sia il rapporto )uotidiano con le cose e le persone. !i non si sa figlio di Dio e

fa dipendere la sua vita dalle cose, accumula tesori sulla terra7 il suo occ!io malato, perso dietro l-idolo, sc!iavo di mammona. !i si sa figlio, invece,

accumula tesori in cielo7 il suo occ!io puro e in tutto vede colui c!e lo ama e c!e vuol amare. La fede in Dio si gioca concretamente nel rapporto con le creature, c!e pu. essere filiale e fraterno, oppure padronale e dia$olico #cf Lc &',&181%7 &C,&8&1(. Ges( il >iglio di Dio, il tesoro in cui a$ita corporalmente tutta la piene""a della divinitB # ol ',?(. La C iesa !a scoperto il tesoro, e, con gioia, si disfa di tutto per ottenerlo #&1,%%ss(. Give ogni cosa come eucaristia/ dono ricevuto dal 0adre e condiviso con i fratelli.

)' Lett%ra del te$to 0("4 3on tesorizzate per voi tesori sulla terra! L-uomo non la vita/ l-!a ricevuta e deve alimentarla. 0ensa di mantenerla accumulando $eni, sen"a accorgersi c!e cosI la immola per procurarsi ci. c!e dovre$$e garantirla. Infatti c!i fa delle cose il suo dio, le stacca dalla loro sorgente, c!e Dio, e dal loro fine, c!e la condivisione fraterna. La $rama di possedere ateismo pratico, origine di tutti i mali #&Tm C,&=(, vera idolatria #Ef @,@(. Nega il valore di ogni realtB/ il dono. Tesori""are in contraddi"ione con la ric!iesta/ 3Dacci oggi il nostro pane )uotidiano4. Il pane non pi+ dono del 0adre, ma sostituto del 0adre. dove tignola e ruggine fanno scomparire! I $eni in natura, ci$o e vestito, col tempo saranno divorati dalla tignola 8 e lo stesso corpo dai vermi. I $eni in

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metallo perdono il loro splendore. giova per apparire, scompare. dove i ladri scassinano e rubano!

i. c!e serve per vivere, muore7 ci. c!e

i. c!e accumulato, furto al 0adre e ai

fratelli7 presto o tardi, verrB sottratto a c!i l-!a ru$ato. O il dono resta tale e si fa principio di dono, o diventa furto e principio di furto. :ccumulare tesori non solo non garantisce la vita animale, ma fa anc!e perdere la vita di figlio e di fratello. v! &5 tesorizzate invece per voi tesori nel cielo! :ccumula tesori eterni colui c!e riceve ringra"iando e usa condividendo. In )uesto modo i $eni del mondo alimentano non solo la vita materiale c!e perisce, ma anc!e )uella spirituale/ sono strumenti per entrare in comunione con il 0adre e con i fratelli. La dimora eterna, il vero tesoro, si gioca )ui nel tempo con l-uso corretto dei $eni, dei )uali $isogna essere non stolti possidenti, ma amministratori sapienti #cf Lc &',&1ss7 &C,&8&1(. dove n9 tignola n9 ruggine fanno scomparire! Il ci$o, se accumulato, si corrompe, come la manna7 se condiviso con i fratelli, seme di immortalitB. Il danaro e l-oro stesso, in cui si ripone la fiducia, si offuscano, se non prima, almeno )uando si c!iuderanno gli occ!i. L-amore del 0adre e per i fratelli invece accende nell-uomo la gloria eterna di Dio. Non l-oro c!e !a, ma )uello c!e dB lo rende figlio, splendore del 0adre. dove i ladri non scassinano n9 rubano! Il dono resti sempre tale 8 e, c!i ne deru$ato, non lo ric!ieda indietro #Lc C,1=(. osI diventa figlio del 0adre, c!e

tutto dona e perdona. In )uesto modo il suo tesoro non sarB mai ru$ato/ resterB sempre dono, anc!e per c!i lo fa oggetto di furto. v! &" dove : il tuo tesoro( l8 sar anc e il tuo cuore! Una persona a$ita pi+ dove col cuore c!e con il corpo. 6e ami le cose c!e periscono, sei nella perdi"ione. 6e ami Dio c!e vita, dimori in Dio e nella vita. v! && lucerna del corpo : lCocc io! L-occ!io non semplicemente la finestra attraverso cui entra ci. c!e fuori. 2 anc!e lucerna/ la luce c!e nel cuore,
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esce da esso e si proietta sulla realtB. Uno vede con la luce del suo cuore, con l-amore c!e lo illumina. se dun*ue il tuo occ io : puro( tutto il tuo corpo sar luminoso! Il modo di guardare, valutare, pensare, sentire, camminare e fare dipende dall-occ!io e dal cuore, c!e rende luminosa o oscura non solo la persona, ma anc!e la realtB c!e la circonda. E ce ne accorgiamo su$ito5 :ddirittura, vedendo un cane, capisci su$ito c!e tipo di persona il suo padrone5 v! &) se il tuo occ io : malato( tutto il tuo corpo sar tenebroso! - un

occ!io malato e cattivo 8 il malocc!io5 8 c!e diffonde tene$ra. 6e il cuoreQocc!io puro riflette la luce di Dio e porta il frutto dello 6pirito #cf *al @,''(, il cuoreQocc!io malato, al contrario, moltiplica le opere della 3carne4 #cf *al @,&?8'&(. se dun*ue la luce c e : in te : tenebra( *uanto grande la tenebraH !i

diffonde tene$ra invece di luce, )uanto $uio deve avere nel cuore5 La luce, principio della crea"ione e della vita, esce dalla $occa di Dio, c!e dice/ 36ia la luce4 e la luce fu #*en &,1(. La tene$ra la $occa del nulla, c!e tutto mangia e seppellisce nella morte. v! &. nessuno pu, essere servo di due padroni( ecc! Nessuno pu. cavalcare due cavalli. Noi ostinatamente cerc!iamo di mettere insieme Dio e l-idolo, "oppicando da due parti #&Re &<,'&(. Dio tollera di essere anc!e ignorato, ma non di essere secondo/ non sare$$e Dio5 ,ualun)ue idolo gli metti davanti, cade e si frantuma come Dagon dinan"i all-arca #&6am @,'ss(. O Dio o l-idolo/ l-alternativa radicale, la scelta tra ci. c!e dB la vita o la distrugge. :l $ivio non si possono seguire due vie. Disogna decidere se seguire Dio o gli idoli #*s '%,&%ss(. 6e il tuo fine Dio, diventi come lui7 se l-idolo, diventi come l-idolo, c!e !a volto oscuro, $occa muta, occ!io spento, orecc!io sordo, naso insensi$ile, mano c!iusa, piede parali""ato, gola serrata e sen"a suono. Il fa$$ricatore di idoli, diventa come loro #6al &&@,%8<(. Invece di essere

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figlio del Dio vivente, diventa una statua morta e fredda/ monumento fune$re, masc!era mortuaria di se stesso5 6ulla fronte porteremo il numero CCC, il marc!io della $estia #:p &1,&C8&<(, o il nome del 6ignore #:p '',%(; :ttenti al pericolo di servire l-idolo, sen"a accorgersene, per venti)uattro ore al giorno e sette giorni alla settimana durante tutta la vita, con il culto diretto nel lavoro per produrlo e )uello indiretto nel riposo per consumarlo e riprodurlo5 mammona! In e$raico / maCamun, c!e !a la stessa radice di emun #fede(/ )ualcosa in cui si confida, la sostan"a su cui si fonda l-esisten"a. La mia vita si fonda nel credere in Dio o sui vari 3titoli di credito4;

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il monte delle $eatitudini dove il 6ignore parla c. c!iedo ci. c!e voglio/ scegliere il 6ignore come mio tesoro d. traendone frutto, medito sul testo da notare< non tesori""are sulla terra tignola, ruggine, ladri dove il tuo tesoro, lI sarB anc!e il tuo cuore l-occ!io lampada del tuo corpo occ!io puroQocc!io malato luceQtene$ra nessuno pu. essere servo di due padroni o Dio o mammona. +' Te$ti %tili, 6al %?7 6al &&@7 6al &C7 '17 *s '%,&%8'<7 Lc &',&18'&7 &C,&8&1.

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&>' NON PREOCCUPATEVI :-)0/*+ C,'@ 0er )uesto vi dico/ Non preoccupatevi per la vostra vita cosa mangerete #o cosa $errete(, nF per il vostro corpo cosa vestirete. Non forse la vita pi+ del ci$o, e il corpo pi+ del vestito; Osservate gli uccelli del cielo/ non seminano, nF mietono, nF raccolgono nei depositi7 e il 0adre vostro celeste li nutre. Goi forse non contate pi+ di loro; Ora c!i di voi, preoccupandosi, pu. aggiungere una spanna alla sua etB; E per il vestito, perc!F vi preoccupate; Imparate come crescono i gigli del campo/ non faticano nF filano. Ora io vi dico c!e neppure 6alomone in tutta la sua gloria vestiva come uno solo di loro5 Ora se l-er$a del campo, c!e oggi e domani gettata nel forno, Dio cosI riveste, non molto di pi+ voi, o gente di poca fede; Non preoccupatevi dun)ue dicendo/ c!e mangeremo; o c!e $erremo; o c!e vestiremo; Infatti tutte )ueste cose i pagani ricercano. 6a infatti il 0adre vostro celeste c!e avete $isogno di tutto )uanto )uesto. Ora cercate prima il regno di Dio e la sua giusti"ia,
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e tutte )ueste cose vi saranno aggiunte. Ora dun)ue non preoccupatevi del domani, perc!F il domani si preoccuperB di sF5 Dasta al giorno la sua pena5

&' Me$$aggio nel conte$to 33on preoccupatevi, il ritornello c!e *es+ ripete sei volte. 0orre la vita nelle mani del 0adre significa essere li$eri dall-affanno. i. c!e ne garantisce il

mantenimento lui, c!e, come la dB, cosI la alimenta. L-ansia della previden"a cede il posto alla fiducia nella provviden"a. *es+ non dice di non lavorare7 dice di non fare del lavoro l-idolo c!e toglie il respiro/ 3Il lavoro da fare, la preoccupa"ione da levare4 # S! Girolamo (. 6. Igna"io da LoPola consiglia di agire come se tutto dipendesse da noi, sapendo per. c!e tutto dipende da Dio. 2 un atteggiamento c!e toglie l-ansia 8 tutto dipende da Dio58, e mette in li$ero gioco le nostre capacitB 8 tutto dipende da noi5 Il fatto c!e tutto sia dono non ali$i all-impegno, ma antidoto alla preoccupa"ione. : differen"a dell-animale, l-uomo non nasce vestito, nF trova direttamente nella natura il ci$o. Deve necessariamente lavorare. 9a non deve fare dei suoi $isogni il suo assoluto. 2 c!iamato a soddisfarli da figlio, colla$orando col 0adre e condividendo con i fratelli. Il ci$o e il vestito, se non diventano l-idolo, sono il me""o c!e mette in comunione con Dio e con gli uomini. La pre8occupa"ione assor$e energie utili per l-occupa"ione stessa, e toglie vita invece di mantenerla. Essa ci assale )uando le cose da me""o diventano fine7 allora, invece di servirci, ci asservono, invece di comunicarci la vita filiale e fraterna, la uccidono. La nostra fede in concreto riposta o nel 0adre c!e tutto dona, o nell-idolo c!e tutto esige. Ges il >iglio c!e tutto riceve dal 0adre e spe""a coi fratelli/ la sua esisten"a amore ricevuto e dato.

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La C iesa vive allo stesso modo/ li$era dall-ansia di vita, c!e paura di morte 8 e spesso paura di vivere e ansia di morire 8, cerca in tutto il regno del 0adre e la sua giusti"ia. Invece di tanti ansiolitici #l-attivismo, fin c!e regge, il pi+ usuale5(, !a come medicina la fiducia nel 0adre.

)' Lett%ra del te$to 0(&' 3on preoccupatevi . 0reoccuparsi privarsi del presente, unico tempo c!e c-, per proiettarsi nel futuro, c!e ancora non c-. La preoccupa"ione ci svuota di tutto e ci riempie di vuoto. Il presente dono di Dio, da godere in piene""a7 il futuro, come l-oggi, sarB dono suo, ma solo domani, a suo tempo5 La manna, data )uotidianamente, faceva vermi per c!i l-accumulava #Es &C,&A8'=(. 2 metafora della vita/ ogni giorno fluisce come dono, e si arresta )uando trattenuta. :ccumularla, o addirittura possederla in proprio, il peccato di :damo. In greco preoccuparsi merimnNo( c!e indica la cura, la pena, l-affanno. La la stessa radice di m9ros #parte, ereditB(, di moDra #sorte, destino(. 6ono termini imparentati con 3memoria4 e 3morte4. 0rincipio di preoccupa"ione proprio la memoria della morte, c!e ognuno ricorda come sua ereditB, sua sorte. L-affanno prende c!i, venuto dal nulla e votato al nulla, si sente destinato alla morte. Unico suo assillo costante rimandare )uesto increscioso ritorno. 6e uno sa c!e viene da Dio e torna a lui, il presente diventa gioia, anticipo di ci. c!e sarB anc!e domani e sempre/ comunione con il 0adre e i fratelli. L-affanno 8 categoria fondamentale della nostra cultura, con numerosi sinonimi peggiorativi58 esce sei volte in )uesto $rano. 36ei4 il numero dell-uomo c!e si c!iude in se stesso, sen"a aprirsi al settimo giorno, a Dio, suo principio e suo fine. per la vostra vita cosa mangerete Ao cosa berreteB! i$o e $evanda la

alimentano, ma non sono la vita, e neppure la garantiscono. I ricc!i !anno pi+


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ci$o c!e vita, an"i l-accorciano con lo stress e l-o$esitB. Il nutrimento solo me""o, per di pi+ temporaneo, per vivere7 se ne faccio il fine, mi distrugge. n9 per il vostro corpo cosa vestirete . Il vestito, oltre e pi+ c!e per difendersi dall-am$iente, serve per essere visti. 2 il corpo artificiale, da presentare agli altri/ dic!iara a )uale categoria appartieni e )uali rela"ioni puoi avere. La nuditB adamitica, c!e c-era prima del peccato, possi$ile nell-intimitB d-amore. Il vestito garantisce la vita sociale come il ci$o )uella animale. 2 il messaggio c!e, volente o nolente, mandi all-altro/ rende noto ci. c!e vuoi, devi, o puoi manifestare di te. 2 tipico il disagio di c!i in sogno si sente nudo a un ricevimento5 6en"a vestito uno non pu. presentarsi in pu$$lico, se non per pa""ia o provoca"ione #)ual la differen"a;(. v! 'C osservate gli uccelli del cielo! 0er il ci$o *es+ dice di osservare gli uccelli del cielo, c!e non compiono i cosiddetti lavori masc!ili, )uali arare, seminare, mietere e raccogliere. Ricorda c!e il ci$o non dipende innan"itutto dal lavoro nostro, ma da )uello di Dio, al )uale siamo c!iamati a colla$orare. il 7adre vostro li nutre #*$ 1<,%&7 6al &%A,?(. Il 0adre, c!e 3vostro4 e non 3loro4, nutre anc!e loro. La sua tenere""a si espande su tutte le sue creature #6al &%@,?(. 6e provvede il ci$o ai piccoli del corvo c!e gridano a lui #6al &%A,?(, come non si preoccuperB di suo figlio; Dio al lavoro non solo nel dare, ma anc!e nel mantenere la vita/ dB il seme al seminatore, ma anc!e la pioggia al seme, perc!F dia pane da mangiare #Is @@,&=(. Lui, amante della vita #6ap &&,'C(, desidera solo c!e i suoi figli gioiscano della sua stessa gioia. voi forse non contate pi di loro= si stima poco/ meno di un uccello5 v. 'A c i di voi( preoccupandosi( pu, aggiungere una spanna alla sua et= Lo stesso termine indica in greco sia etB c!e statura. !i pu., preoccupandosi, !i si preoccupa e accumula tanto, in realtB

aumentare di un solo palmo la sua etB o la sua statura, vivere un po- di pi+ o
&@'

essere un po- pi+ alto; La preoccupa"ione, invece c!e allungare rattrappisce il corpo e accorcia la vita5 v! &% per il vestito perc 9 vi preoccupate= Imparate come crescono i gigli del campo( ecc! >aticare e tessere il lavoro della donna, c!e fatica per tessere il corpo e per rivestirlo. I fiori !anno una veste c!e cresce con loro e li ricopre di splendore. La loro $elle""a serve a descrivere la magnificen"a e la gloria dello 6poso # t ',&.&C7 %,@7 C,'(. v &4 ora io vi dico c e neppure Salomone! 6alomone, noto per la sua magnificen"a, non compara$ile come splendore a un solo giglio. v! )5 ora se lCerba del campo c e oggi : e domani : gettata nel forno( ecc! 6e Dio fa cosI con l-er$a del campo, c!e al mattino germoglia e alla sera dissecca #6al ?=,C(, ed usata per accendere il forno e cuocere il pane, )uanto pi+ si preoccuperB di rivestire noi, suoi figli. o gente di poca fede! 2 la defini"ione del discepolo, c!e si fida poco del suo 6ignore #<,'C7 &%,1&7 &C,<7 &A,'=(. 0er )uesto prega, con il padre del sordomuto/ 3 redo, ma vieni in aiuto alla mia incredulitB4 #cf 9c ?,'%(, e dice con gli apostoli/ 3:umenta la nostra fede4 #Lc &A,@(. Il discepolo crede e insieme sempre non crede. La fede non sta$ile/ un dono, c!e cessa )uando lo si vuol possedere, come la manna c!e marcisce )uando accumulata. La vera fede non si fida di sF e della propria certe""a, ma di lui e della sua fedeltB continua. v! )" non preoccupatevi dun*ue dicendo< c e mangeremo( ecc! Non $isogna pre8occuparsi per ci$o, $evanda e vestito, c!e pure costituiscono

l-occupa"ione normale del lavoro. v! )& infatti tutte *ueste cose i pagani ricercano . Il pagano non crede c!e Dio suo padre, e deve pensare a se stesso. 6uo fine non la comunione col 0adre e con i fratelli, ma le cose da procurarsi col 3suo4 lavoro.

&@1

sa il 7adre vostro celeste c e avete bisogno di tutto *uanto *uesto! Il Dio c!e sta nei cieli #K onnipotente( onnisciente ed 0adre/ pu., sa e vuole fare tutto )uanto ci serve. 2 vero c!e, a differen"a degli uccelli e dei gigli del campo, do$$iamo anc!e lavorare. Il giardino da coltivare, oltre c!e da custodire #*en ',&@(7 dopo il peccato, il sudore della fronte condisce il nostro pane #*en 1,&?(. 9a il solo c!e sa"ia l-amore del 0adre, dato nel sonno ai suoi figli #6al &'A,'(. v! )) cercate! Non dice/ 3preoccupatevi4 o/ 4 ricercate4, come i pagani. Dice solo/ 3cercate4. E si cerca ci. c!e giB dato. prima! - una prioritB nel cercare.

il regno di Dio e la sua giustizia! ,uesto do$$iamo cercare innan"i tutto e in tutto/ il regno di Dio e la sua giusti"ia, l-amore verso il 0adre e verso i fratelli. e tutte *ueste cose vi saranno aggiunte! i. di cui ci preoccupiamo, come

fosse il fine, un-aggiunta data a c!i vive da figlio e da fratello. 6e facciamo cosI, nessuno sarB privo del necessario e nessuno immolerB la vita ai suoi $isogni7 tutti saremo li$eri, e, nel soddisfare i $isogni c!e a$$iamo, soddisferemo il $isogno c!e siamo di filialitB e fraternitB. La nostra stessa vita materiale sarB culto spirituale gradito a Dio #cf Rm &',&(. v! ). non preoccupatevi del domani! La pre8occupa"ione del domani for"a sottratta all-occupa"ione di oggi. 0ossiamo vivere solo il momento presente, non )uello dopo. il domani si preoccuper di s9! :nc!e il domani avrB le sue preoccupa"ioni. 9a se non te ne caric!i giB ora, sperimenterai c!e sai portare )uelle di oggi. E cosI sarB anc!e domani, se non penserai a )uelle di dopodomani. 2 un-illusione risolvere oggi i pro$lemi di domani/ se sono di domani, oggi sono certo insolu$ili. basta al giorno la sua pena! Ogni giorno !a la sua dose di fatica, sopporta$ile in )uel giorno, sen"a aggiungere )uella del giorno dopo. i. c!e rende

impossi$ile vivere )ui e ora l-ansia del dopo. Il male di domani sempre
&@%

insopporta$ile, soprattutto perc!F ancora non c-. Normalmente sprec!iamo il novanta per cento delle energie nel cercare di evitare ci. c!e comun)ue avviene e c!e poi scopriamo essere un $ene5 Dio, come la manna )uotidiana, ci dB ogni giorno la for"a per i pesi di )uel giorno, perc!F impariamo a vivere di fiducia. La vita un dono. Non si pu. possederla nF accumularla. La sorgente dB sempre ac)ua nuova. Invece di scavare cisterne screpolate, c!e non tengono ac)ua #*er ',&1(, possiamo sempre attingere ogni giorno con gioia al 0adre, sorgente di vita sempre nuova #cf Is &',1(.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e parla sul monte c. c!iedo ci. c!e voglio/ trasformare le mie ansie e paure in fiducia e coraggio d. traendone frutto, medito sul testo da notare< non pre8occupatevi per la vita, cosa mangerete per il corpo cosa vestirete osservate gli uccelli del cielo imparate come crescono i gigli del campo gente di poca fede come fanno i pagani cercate prima il regno di Dio e la sua giusti"ia $asta al giorno la sua pena.

+' Te$ti %tili, 6al C'7 Is ?,&%8&@7 6al 117 &=A7 &&A7 &'A7 &1C7 &%A7 6ap &,&'8 &@7 &&,'18&',&7 Lc &',''81&.

&@@

)?' NON GIUDICATE <-&/: A,& ' 1 6mettetela di giudicare per non essere giudicati7 poic!F con il giudi"io con cui giudicate, sarete giudicati, e con il metro con cui misurate, sarB misurato a voi. 0erc!F guardi la pagliu""a nell-occ!io del tuo fratello, e non consideri la trave c!e nel tuo occ!io; O come potrai dire al tuo fratello/ Lascia c!e tolga la pagliu""a dal tuo occ!io5 ed ecco la trave nel tuo occ!io; Ipocrita5 Togli prima dal tuo occ!io la trave, e allora vedrai per togliere la pagliu""a dall-occ!io del tuo fratello. Non date ci. c!e santo ai cani, nF gettate perle davanti ai porci, perc!F non le calpestino coi loro piedi e si voltino a s$ranarvi.

&' Me$$aggio nel conte$to Smettetela di giudicareH 2 l-ordine c!e *es+ ci dB per vivere nel rapporto coi fratelli la paternitB di Dio. Non devo giudicare per due motivi. 0rimo, perc!F il mio giudi"io condi"iona negativamente l-altro7 secondo, perc!F il mio giudi"io sull-altro si rivolge contro di me. Il mio giudi"io pre8giudica l-altro e giudica me stesso/ l-altro tende a diventare come io lo vedo, e io sono come vedo l-altro. 0ositivamente sono c!iamato a stimare l-altro come figlio di Dio e mio fratello. La mia disistima nei suoi confronti grave per lui e per me/ nega a lui la fraternitB mia, e a me la filialitB divina. Dopo aver visto come si vive la 3giusti"ia eccessiva4 del >iglio uguale al 0adre nelle opere religiose # 0("#"%(, nell-uso dei $eni # 0("4#).(, ora vediamo
&@C

come la si vive in rela"ione all-altro # $("#0(. Il principio di tutto la preg!iera, comunione col 0adre c!e concede ogni $ene # $($#""(, in particolare )uel $ene sommo, c!e fare all-altro ci. c!e voglio c!e l-altro faccia a me # $("&(. L-altro 3altro4, diverso ed estraneo. Intruso e concorrente, invasore e nemico, lo misuro, valuto e giudico/ i. c!e !a in pi+ 8 l-altro semplicemente

un di pi+ rispetto a me5 8 oggetto di invidia e rapina7 ci. c!e !a in meno, motivo di dispre""o, ansa per averlo in mano. Dall-altro mi difendo per conservare la mia differen"a7 se possi$ile, lo attacco per impadronirmi della sua. erco la superioritB per non cadere in inferioritB,

il dominio per non essere dominato. Ogni uomo diventa lupo per l-altro, animato da spirito di rivalitB, rissa, inimici"ia, sopraffa"ione e voracitB. 2 l-atteggiamento di :damo nei confronti di Dio, lo stesso c!e a$$iamo nei confronti del padre, il primo altro, e di ogni 3altro4 da me. In realtB il volto dell-altro )uello dell-:ltro/ nel rapporto con lui, vivo )uello con l-:ltro, e viceversa. Le ultime $attute del discorso sul monte ric!iamano ci. di cui giB si parlato in @,'&8%< e di cui si parlerB nel c. &< I vv! "#& vietano di giudicare/ il mio giudi"io cattivo sull-altro contro me stesso. Non giudicare significa essere come il 0adre, c!e accetta

incondi"ionatamente il figlio. *iudicare significa non essergli figlio. Il mio giudi"io $uono o cattivo sull-altro la misura del mio essere figlio o meno del 0adre. :n"i, il giudi"io futuro c!e Dio darB su di me non sarB altro c!e il

giudi"io presente c!e io do sul fratello. Dio lo lascia scrivere a me7 lui alla fine semplicemente leggerB ci. c!e io !o scritto. I vv! )#' esortano a giudicare me stesso invece dell-altro. Uno vede l-altro con il suo occ!io, con il suo cuore/ l-altro colui c!e rispecc!ia me stesso. 6e lo vedo male, perc!F il mio cuore cattivo. La critica verso l-altro autocritica inconsapevole/ il piccolo male c!e vedo in lui spia del grande c!e in me.
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Il v! 0 mostra come il non giudicare non tolga il discernimento. Ne an"i il presupposto. 6e non giudico tra $uoni e cattivi e vedo in me il male, posso discernere ci. c!e opportuno fare nei confronti dell-altro. Ges porta sulla terra lo stesso giudi"io di Dio/ piuttosto di giudicare e condannare i fratelli, si fa giudicare e condannare da loro7 li stima tanto da dare la vita per coloro c!e gliela tolgono5 La croce il suo giudi"io sul mondo/ misericordia assoluta per tutti. La C iesa c!iamata a conoscere e vivere, sia all-interno c!e all-esterno, la sua stessa simpatia illimitata per ogni alteritB. 6empre tentata di compiere il giudi"io dell-uomo, c!e un massacro dell-altro,cerca di mantenere il giudi"io di Dio, c!e salve""a per tutti.

)' Lett%ra del te$to $(" Smettetela di giudicare! 2 un imperativo presente. *es+ ordina di non continuare a giudicare. 6uppone c!e giudic!iamo, e vuole c!e smettiamo di farlo. i. c!e spontaneamente facciamo dentro di noi, )uando vediamo un

altro, misurarlo col nostro metro. ,uando parliamo con lui, invece di ascoltarlo, filtriamo ci. c!e dice con i nostri pregiudi"i. ,uando poi parliamo di lui ad altri, lo sport preferito il tiro al $ersaglio. altro c!e giudicare in contumacia. *iudicare #in greco >rMnein( significa separare, setacciando o vagliando. Il nostro giudi"io sull-altro fatto con il setaccio/ tratteniamo ci. c!e da $uttare e lasciamo cadere ci. c!e da trattenere. Lasciamo perdere il $ene e ricordiamo il male, crocifiggendo l-altro al palo dei suoi errori. Il giudi"io di Dio invece fatto con il vaglio/ trattiene il $ene e lascia perdere il resto. Il suo giudi"io la sua croce/ porta su di sF il nostro male come proprio e restituisce a noi il suo $ene come nostro. Il vento del suo 6pirito disperde il nostro male e trattiene la stima e l-amore infinito c!e lui !a per noi. Ogni mio giudi"io sull-altro corto/ non vede nell-altro ci. c!e vede Dio.
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onversare in genere non

L-uomo vive o muore del giudi"io altrui. Uno come visto/ l-occ!io $uono una porta di luce c!e accoglie e fa vivere, l-occ!io cattivo una lama di ferro c!e penetra e uccide. Dio, $ontB infinita, con il suo occ!io c!e tutto vede $uono, porta all-esisten"a ogni cosa #cf *en &(. 6e giudico, mi arrogo il ruolo di Dio, e compio 3il grande peccato4 di mettere il mio io al posto di Dio. 6e giudico il fratello, giudico la legge, e non sono pi+ uno c!e la osserva, ma c!e la giudica. Ora uno solo il legislatore e il giudice, colui c!e pu. salvare e rovinare7 e c!i sono io da farmi giudice del mio prossimo #*c %,&&s(; Il mio giudi"io contro il fratello sempre un mio male/ con esso, infatti, condanno Dio c!e !a detto di non giudicare. Il 6ignore !a detto di non giudicare perc!F lui non giudica, ma giustifica. Lui amore infinito per tutti e il suo giudi"io il contrario del mio/ ogni uomo ai suoi occ!i riveste il valore dell-amore c!e !a per lui. Noi a$$iamo lo stesso giudi"io di Dio, se rivaleggiamo nello stimarci a vicenda #Rm &',&=(, ritenendo l-altro superiore a noi stessi #>il ',1(. Ognuno vede con il suo occ!io/ an"i, nell-occ!io dell-altro vede la propria immagine riflessa. Dio vede l-uomo molto $uono #*en &,1&(, perc!F lui $uono e vede in noi la sua stessa $ontB. Non $isogna giudicare nessuno, neanc!e se stessi #& or %,1(. conosce Dio, e non ama nF sF nF altri5 verso tutti. per non essere giudicati! Il giudi"io, come un boomerang, ricade su c!i lo lancia. Ogni mio giudi"io contro l-altro, contro di me5 6e non stimo l-altro come fratello, non stimo me come figlio di colui c!e ama me e l-altro come figli. 6e giudico il fratello, mi condanno come non8figlio/ usurpo il posto del 0adre e deturpo il suo giudi"io. Non devo giudicare, non solo per non s$agliare. :nc!e se !o ragione, comun)ue il mio giudi"io s$agliato, perc!F distrugge la vita filiale e fraterna. !i non giudica, salva l-altro come fratello e se stesso come figlio.
&@?

!i giudica non

!i non giudica come Dio/ amore

v! & poic 9 con il giudizio con cui giudicate( sarete giudicati! Dio mi giudica come voglio io/ mi rispetta e lascia ogni li$ertB 8 anc!e )uella di scrivere il mio giudi"io. Ed )uello c!e pronuncio sull-altro5 6e lo condanno, condanno Dio c!e giustifica tutti e condanno me come contrario a lui. con il metro con cui misurate( sar misurato a voi! In )uesta vita Dio mi lascia decidere il metro con cui voglio essere misurato/ con il suo o con il mio; 6e accetto il suo, scelgo lui e la sua misericordia per me e per l-altro. 6e lo rifiuto, scelgo la condanna. Lui rimane per. sempre con il suo giudi"io/ la sua croce in favore di tutti, anc!e di )uelli c!e lo rifiutano. v! ) pagliuzza@trave. Il mio giudicare un piccolo difetto dell-altro 8 una pagliu""a nel suo occ!io 8 conficca nel mio una trave. on una trave

nell-occ!io, sono morto5 6e giudico il fratello, !o giB ucciso la mia veritB di figlio. 0osso e devo giudicare a"ioni e situa"ioni, ma solo per )uello c!e mi riguardano7 mai le persone e le inten"ioni. 0osso anc!e accusare il peccato, se proprio doveroso per me e necessario per l-altro7 sempre per. devo scusare il peccatore. Il mio giudi"io su una persona sempre pi+ grave del suo peccato, )ualun)ue esso sia/ giudicare opporsi a Dio. v! . come potrai dire a tuo fratello< lascia c e tolga( ecc! correggere l-altro se sono morto; Da c!e pulpito viene la predica; !i conosce se stesso, non giudica nessuno5 onsidera se stesso uguale a ome posso

tutti i malfattori, e considera tutti come se stesso/ oggetto dell-infinita misericordia di Dio5 v! ' ipocritaH -ogli prima dal tuo occ io la trave( ecc! 0rima di fare una osserva"ione a )ualcuno, $ene c!e mi ricordi )ueste parole di *es+. 0er togliere all-altro la pagliu""a, devo essere io sen"a trave. Diversamente non lo correggo, ma lo fisso nel suo male/ la mia offesa costringe lui all-autodifesa. 6e voglio correggere il fratello 8 gran cosa la corre"ione fraterna #cf &<,&@ss(5 8
&C=

devo

innan"itutto

accettarlo

incondi"ionatamente,

come

anc!-io

sono

accettato. 6olo allora la corre"ione fraterna, e pu. essere efficace. :ltrimenti semplice condanna mia e altrui #cf &<,'&81@(. :lla critica devo sostituire l-autocritica. Non )uella a $uon mercato, con la soddisfa"ione di essere intelligente e umile7 ma )uella c!e viene dalla conoscen"a sofferta del mio male e mi mette sotto il giudi"io di Dio, con la sua stessa tolleran"a verso i miei simili, c!e sono proprio simili a me5 La coscien"a del proprio male un dono mistico, presupposto di ogni cammino spirituale/ rende solidali con i fratelli e con il 0adre, c!e tutti ama e perdona. v! 0 non date ci, c e : santo ai cani( ecc! doni di cui vive la comunitB/ il 0ane e la 0arola. i. c!e santo, le perle, sono i - una 3disciplina dell-arcano4

c!e serve a introdurre nel mistero. 3 ani4 e 3porci4 per gli e$rei sono i pagani. ,uesti devono essere preparati a ricevere i doni. La proposta della veritB deve essere graduale. 0untare la luce negli occ!i non fa vedere, an"i accieca5 L-amore non giudica, ma non manca di discernimento. La caritB deve essere 3discreta4/ discerne le situa"ioni, le a"ioni e le rea"ioni per vedere cosa )ui e ora pi+ aiuta il fratello. Duttare addosso la veritB, sen"a preparare ad accoglierla, porta al plagio di c!i l-accoglie e all-indurimento di c!i non l-accoglie. >are cosI non rispetto nF per la veritB nF per l-altro5 *li spots, gli slogans, la propaganda e i me""i sottili di persuasione sono sempre nocivi, soprattutto se applicati cose vere.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il monte da cui parla *es+ c. c!iedo ci. c!e voglio/ voglio e c!iedo di smettere di giudicare gli altri, e di tener sempre $en presenti i miei peccati d. traendone frutto, medito sul testo da notare< smettetela di giudicare con il giudi"io con cui giudicate, sarete giudicati guardi la pagliu""a nell-occ!io del tuo fratello
&C&

non consideri la trave c!e nel tuo occ!io non date ci. c!e santo ai cani. +' Te$ti %tili, 6al &1=7 @=7 9t &<,&ss7 Lc C,1C8%'.

&C'

)&' C2IEDETE <-</&) A,A < ? &= && !iedete e vi sarB dato, cercate e troverete, $ussate e vi sarB aperto. Infatti c!iun)ue c!iede riceve, e c!i cerca trova, e a c!i $ussa sarB aperto. O )uale uomo c- tra voi c!e, al figlio c!e c!iede un pane, darB una pietra; O se gli c!iederB un pesce, gli darB una serpe; 6e dun)ue voi, c!e siete cattivi, sapete dare doni $uoni ai vostri figli, )uanto pi+ il 0adre vostro c!e nei cieli darB cose $uone a coloro c!e gli c!iedono. Tutto )uanto dun)ue volete c!e gli uomini facciano a voi, cosI anc!e voi fatelo a loro/ )uesta infatti la legge e i profeti.

&'

&' Me$$aggio nel conte$to C iedete con la certe""a di ottenere, dice *es+, e vi sarB sicuramente dato. ,uesta esorta"ione sulla preg!iera incastonata tra il 3non giudicare4 e 3la regola d-oro4 sull-amore. Il contesto mostra la cosa da c!iedere, c!e Dio certamente dB/ la capacitB di non giudicare e di amare l-altro. ,uesto il dono del 0adre c!e ci fa figli/ il dono del suo 6pirito #Lc &&,&1(. In contesto analogo, nel discorso sulla comunitB, troviamo un altro detto di *es+ sull-infalli$ilitB della preg!iera #&<,&?(, posto tra l-accetta"ione

incondi"ionata dell-altro, c!e rende possi$ile la corre"ione fraterna #&<,&'8&<(, e la para$ola sull-amore c!e si esprime nel perdonare sempre e di cuore #&<,'&ss(.

&C1

Nella preg!iera la sua vita diventa nostra vita. L-unica condi"ione per riceverla volerla e c iederla7 volerla perc!F nessuno pu. darmi ci. c!e non voglio ricevere, c!iederla perc!F nessun dono pu. essere preteso5 6e non otteniamo, perc!F o non vogliamo, o non c!iediamo $ene, o vogliamo ci. c!e non $ene. In sintesi 6. :gostino dice c!e non otteniamo perc!F c!iediamo mali( vel male( vel mala( ossia con il cuore cattivo, o sen"a fiducia e umiltB, o cose cattive. 6. *iacomo dice/ 36e )ualcuno manca di sapien"a, la domandi a Dio c!e dona a tutti generosamente e sen"a rinfacciare, e gli sarB data. La domandi per. con fede, sen"a esitare, perc!F c!i esita somiglia all-onda del mare mossa e agitata dal vento, e non pensi di ricevere )ualcosa dal 6ignore un uomo c!e !a l-animo oscillante e insta$ile in tutte le sue a"ioni4 #*c &,@8<(. E aggiunge/ 3Non avete perc!F non c!iedete7 c!iedete e non ottenete perc!F c!iedete male, per spendere per i vostri piaceri #*c %,'s(. La preg!iera infalli$ile se c!iediamo ci. c!e conforme alla volontB di Dio, con una fiducia c!e tutto desidera e nulla ritiene impossi$ile, con una umiltB c!e nulla pretende e tutto attende. La preg!iera essen"ialmente 3c!iedere, cercare e $ussare4. 9a non un importunare Dio per estorcergli ci. c!e vogliamo. 2 invece l-atteggiamento del figlio/ sa c!e il 0adre dB e sa cosa vuol dargli 8 e )uesto lui stesso vuole e c!iede. !iediamo non per for"are la sua mano, ma per aprire la nostra al suo

dono, sempre a disposi"ione di c!i lo desidera. Il mio c!iedere, come l-unica misura del suo dare, l-unica misura del mio ricevere la mia stessa realtB. 0er )uesto importante c!iedere e desiderare/ nella misura del mio desiderio, io sono me stesso 8 dono di 3colui c!e in tutto !a potere di fare molto pi+ di )uanto possiamo domandare o pensare4 #Ef 1,'=(.

&C%

I vv! )#% dicono di c!iedere, cercare e $ussare. I vv! 4#"" illustrano l-infalli$ilitB della preg!iera con la para$ola del padre. Il v! "& il punto di arrivo del discorso sul monte, la 3regola d-oro4. Ges il primo c!e !a fatto agli altri ci. c!e ognuno vuole c!e gli altri facciano a lui/ il >iglio c!e ama incondi"ionatamente come ognuno desidera essere amato. ,uesto scaturisce dalla sua unione col 0adre, dal )uale riceve tutto, anc!e se stesso. La C iesa fatta da coloro c!e, in lui, sono come lui/ figli uniti al 0adre e donati ai fratelli.

)' Lett%ra del te$to A,A C iedete! 2 un imperativo presente. Disogna continuare a c!iedere, sen"a mai stancarsi #cf Lc &<,&(. Non perc!F Dio non doni, ma perc!F del dono infinito ognuno riceve in propor"ione al suo desiderio. !iedere dilatare il

desiderio 8 e la vita spirituale una 3palestra del desiderio4 #6. :gostino(. Non si dice cosa c!iedere, perc!F da c!iedere tutto, an"i il Tutto. Dio non vuole c!e freniamo o spegniamo i desideri/ ci ordina di aprirli all-infinito. L-uomo diventa ci. c!e desidera7 se desidera Dio, diventa come lui. 6i c!iede ci. c!e non si pu. avere se non come dono dell-altro. Infatti c!iediamo l-:ltro stesso c!e si dona/ l-uomo ric!iesta di Dio, e Dio dono per l-uomo. e vi sar dato! Non si dice c!i dona e cosa donato/ Dio c!e ci dona la sua e la nostra veritB 8 il suo esserci 0adre nel nostro essergli figli e diventare fratelli tra noi. cercate e troverete! 6i cerca ci. c!e nascosto. L-impressione nella preg!iera c!e Dio sia nascosto. 9a ovun)ue, perc!F l-essere di ogni cosa. !i lo cerca in tutte le cose, trova lui, c!e tutto in tutti #& or &@,'<(.

bussate e vi sar aperto! 6i $ussa a una porta c!iusa. Dietro c- la sala del $anc!etto #A,&17 '@,&=(, nella )uale si entra 3ora4 con la preg!iera e il
&C@

perdono. 3Dopo4 inutile $ussare/ resta c!iusa #cf '@,&8&'(. ,uesta porta )uella della 3dispensa4, la profonditB del nostro cuore #C,C(, dove lui sta e da dove noi siamo fuori, ricacciati dalle nostre paure. Dussiamo al nostro cuore fin c!e entriamo, pronti per l-incontro. !iedere, cercare e $ussare sono tre parole c!e esprimono la preg!iera/ si c!iede con desiderio al 0adre, si cerca con amore lui, si $ussa per incontrarlo. Il nostro $isogno si fa domanda, il nostro smarrimento ricerca, il muro del nostro o$lio cade al persistente ricordo di lui. La preg!iera un c!iedere per vincere la sfiducia, un cercare per trovare )uanto il peccato ci !a nascosto, un $ussare per superare ci. c!e ci separa dalla vita. v! % poic 9 c iun*ue c iede riceve( ecc! :l c!iedere donato il ricevere, al cercare il trovare, al $ussare l-essere aperto. 0er )uesto *es+ ci ordina un-insisten"a al di lB di ogni resisten"a. v! 4 *uale uomo cC: tra voi( c e al figlio c e gli c iede un pane( ecc! 6pesso a$$iamo la sensa"ione di avere pietre invece di pane #cf %,15(. Dio sem$ra duro d-orecc!io5 9a, se tarda ad esaudirci nelle cose $uone, solo per darci la cosa migliore/ una fiducia sempre pi+ grande in lui. Noi a$$iamo cuori di pietra #pietra e figlio in e$raico si scrivono con le stesse consonanti(. Il dono c!e lui vuol farci trasformare il nostro cuore di pietra in cuore di figli, attraverso la fiducia in lui. Nella preg!iera esce la nostra ostilitB verso Dio, c!e consideriamo nemico. E lui, c!e ci sem$ra pietra, alla fine scopriamo c!e pane. v! "5 se gli c ieder un pesce( gli dar una serpe! Nella preg!iera noi, figli del serpente #1,A(, otteniamo il pesce, il >iglio c!e vive nell-a$isso e muore sulla terra per darci vita. 9a, prima di ricevere )uesto dono, escono dal cuore i nostri serpenti velenosi. !i prega scopre in sF il male del mondo, e lo scarica

su colui c!e 3porta su di sF il peccato del mondo4 #*v &,'?(. v! "" se dun*ue voi( c e siete cattivi( sapete dare doni buoni ai vostri figli! Non lui, ma noi siamo cattivi5 Eppure nei confronti dei nostri figli $rilla in noi
&CC

un raggio indele$ile della $ontB del 0adre/ desideriamo dare loro con gratuitB ci. di cui !anno $isogno. *uanto pi il 7adre vostro c e : nei cieli dar cose buone! : maggior ragione Dio, c!e perfetto nella sua maternitBQpaternitB, darB cose $uone ai suoi figli. ,ueste 3cose $uone4 sono da Luca sostituite con 36pirito 6anto4 #Lc &&,&1(, la cosa $uona per eccellen"a, la vita stessa di Dio, il suo amore. Dio non vuole e non pu. donarci meno di se stesso. :nc!e nel minimo dono il donatore si dona. La preg!iera dun)ue ci trasforma in figli/ il nostro 3sI4 c!e accoglie ci. c!e la 0arola promette. 6olo alla luce della preg!iera, c!e ci dB il cuore nuovo, si pu. comprendere il discorso della montagna. Non una legge nuova, ancor pi+ esigente dell-antica. 2 invece il 3vangelo4, la $uona noti"ia di ci. c!e Dio ci vuol dare, perc!F noi lo possiamo desiderare e ottenere. Tra il dire e il fare c- di me""o il pregare, c!e il mare sen"a fine del desiderare. ,uesto reali""a in noi ogni sua promessa. a coloro c e gli c iedono . 6i ripete alla fine la parola dell-ini"io/ 3il c!iedere4 la capacitB di contenere il dono. v! "& tutto *uanto dun*ue volete c e gli uomini facciano a voi( cos8 anc e voi fatelo a loro! 2 un 3versetto panoramico4 c!e esplicita @,%</ in )uesto modo diventiamo figli, perfetti come il 0adre, c!e amore per tutti. L-amore si esprime nel 3fare4. L-egoista fa per sF e pretende c!e gli altri facciano per lui/ pone il proprio io al centro di tutto, come un $uco nero c!e tutto fagocita. !i

ama fa per l-altro, c!e !a posto al centro di sF 8 come il sole, c!e diffonde luce e vita. Io so $ene )uali sono le mie attese, i miei diritti sull-altro5 :mare capovolgere le proprie attese in atten"ioni verso l-altro, i propri diritti in doveri verso di lui. 0er c!i ama i $isogni dell-amato diventano suoi impegni.

&CA

,uesto versetto inverte la tenden"a egoistica di porre sF al centro di tutto. L-uomo giB al centro di Dio. Diventa come lui se, come lui, pone al proprio centro gli altri. *uesta infatti : la legge e i profeti! *es+ venuto a compiere la legge e i profeti #@,&A7 cf Rm &1,<8&=(. Lui stesso, c!e !a portato i nostri pesi sulla croce, !a adempiuto tutta la legge ed diventato il 3canone4 #cf *al 1,&17 C,'.&%(, la regola d-oro. Infatti ci lascia come testamento di amarci come lui ci !a amati #*v &1,1%7 cf &*v %,&=s(. legge di li$ertB #*c ',&'(. !i fa come lui, diventa figlio/ vive l-amore,

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il monte da dove *es+ parla c. c!iedo ci. c!e voglio/ saper c!iedere, cercare e $ussare con fiducia, sen"a stancarmi d. traendone frutto, medito sul testo da notare< c!iedereQessere dato8ricevere cercareQtrovare $ussareQessere aperto cosa fa un padre con i figli; paneQpietre pesceQserpe fa- agli altri ci. c!e vuoi c!e gli altri facciano a te.

+' Te$ti %tili, sulla preg!iera Lc &&,?8&17 &<,&8<7 9t &<,&?s7 *c &,@8<7 %,'s. 6ulla 3regola d-oro4/ *al C,'7 Rm &1,<8&=7 & or &1,&ss7 &*v 1,&&8%,'&7 Lc C,'A8 1<.

&C<

))' ENTRATE PER LA PORTA STRETTA <-&*/)? A,&1 Entrate per la porta stretta7 perc!F larga la porta e spa"iosa la via c!e conduce alla perdi"ione, e molti sono )uelli c!e entrano per essa. ,uanto stretta la porta e angusta la via c!e conduce alla vita, e poc!i sono )uelli c!e la trovano5 *uardatevi dai falsi profeti, )uelli c!e vengono a voi in vesti di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. 6i raccoglie forse uva dalle spine, o fic!i dai rovi; osI ogni al$ero $uono fa frutti $elli, e ogni al$ero guasto fa frutti cattivi. Non pu. un al$ero $uono fare frutti cattivi7 nF un al$ero guasto fare frutti $elli. Ogni al$ero c!e non fa frutto $ello tagliato e gettato nel fuoco. Dun)ue dai loro frutti li riconoscerete.

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&' Me$$aggio nel conte$to ;ntrate per la porta stretta( dice *es+. Dopo il v. &' 8 vetta da cui si gode il panorama di tutta la catena di monti sui )uali la legge e i profeti ci vogliono condurre 8, *es+ conclude dic!iarando l-importan"a di )uanto !a detto/ la 3porta4 d-ingresso al regno, la 3via4 c!e conduce alla vita, il 3frutto $ello4 dell-al$ero $uono. Il $rano si articola in due )uadri con metafore suggestive/ portaQvia, al$eroQfrutto.

&C?

La parola di *es+ la 3porta4 stretta c!e ci fa entrare nella vita filiale e fraterna, la 3via4 angusta c!e ci conduce alla vita piena # vv! ")#".(. ,uanti la conoscono e non la praticano sono 3falsi profeti4. 0er loro la dissonan"a tra il dire e il fare non dolorosa incoeren"a da cui uscire, ma strategia di vita. Le loro a"ioni li rivelano, come il frutto mostra la )ualitB dell-al$ero # vv! "'#&5(. 9olte sono le porte, ma una sola )uella di casa7 tante le vie per perdersi, ma una sola )uella c!e porta alla meta7 mille gli al$eri, ma uno solo dB il frutto di vita. ome 9os #Dt 1=,&@8'=(, *es+ ci pone davanti al $ivio/ ci apre la via della $enedi"ione e della vita, perc!F a$$andoniamo )uella della maledi"ione e della morte. :$$iamo finalmente la possi$ilitB di scegliere la nostra veritB/ oltre il male c!e giB conosciamo e facciamo 8 e c!e la legge denuncia 8 c- il $ene c!e in lui possiamo finalmente conoscere e fare. Il $rano ric!iama il Salmo "( c!e presenta la via 3$eata4 del giusto e )uella 3perduta4 del peccatore, paragonati rispettivamente a un al$ero ricco di frutti in riva al fiume, e alla pula dispersa dal vento. >are o meno )ueste parole, per l-uomo reali""are o perdere se stesso. Ges il >iglio, porta d-accesso alla comunione con il 0adre e i fratelli, via c!e conduce a una felicitB sempre maggiore, al$ero c!e porta il dolce frutto, maturo e pieno, dell-amore. La C iesa la comunitB dei figli e dei fratelli c!e ascoltano la parola c!e lui per primo !a fatto e detto.

)' Lett%ra del te$to $(") ;ntrate per la porta . La porta il luogo dove il muro di separa"ione lascia il varco alla comunione/ l-umanitB di *es+, c!e reali""a la 0arola, la porta #*v &=,A(, l-apertura tra l-uomo e Dio, dove Dio entra nella casa dell-uomo e l-uomo nella casa di Dio. Essendo insieme Dio e uomo, *es+ la porta c!e Dio trova nell-umanitB e c!e l-umanitB trova in Dio.
&A=

stretta! *es+ dice cosI non per scoraggiare, ma per esortare all-impegno. Dopo il peccato, facile fare il male, difficile fare il $ene. Il male largo all-ini"io, poi si fa angusto e stringe fino ad uccidere7 il $ene stretto all-ini"io, ma poi si allarga sempre di pi+ all-amore e alla vita. La porta sem$ra stretta a causa dell-inganno c!e fa apparire $uono, $ello e desidera$ile ci. c!e cattivo, $rutto e detesta$ile, e viceversa #*en 1,C(. ,uesta porta in realtB l-infinita ampie""a, lung!e""a, alte""a e profonditB dell-amore di &?,1%ss(. larga : la porta e spaziosa la via c e conduce alla perdizione! Ogni altra porta e via, c!e non sia l-amore del 0adre e dei fratelli, conduce alla perdi"ione. Non $asta pensare/ a$$iamo la sana dottrina, Dio con noi5 Noi siamo con lui solo se viviamo la misericordia. :lla 3porta4 )ui si associa 3la via4, c!e indica il modo concreto di vivere. La porta larga e la via spa"iosa, in termini laici consiste nel fare )uello c!e piace, sen"a guardare se edifica o demolisce l-altro7 in termini religiosi consiste nel fondarsi sulla propria giusti"ia, oppure accontentarsi di pratic!e esteriori o di ricerc!e del sensa"ionale e del prodigioso. - una religiositB c!e non passa risto per noi #cf Ef 1,&<(/ il suo costato aperto sulla croce #*v

attraverso il cuore del >iglio, la conoscen"a del suo amore, la sua carne crocifissa. 2 la via delle 3tecnic!e4 religiose, sganciate dalla misericordia ricevuta e donata7 ma anc!e )uella delle varie ideologie c!e prendono il messaggio $i$lico staccandolo, dalla persona di *es+ e dalla !iesa,

separandolo dalla storia e dalla carne, riducendolo a idea morale 8 a legge tanto su$lime )uanto vuota. molti sono *uelli c e entrano per essa! 9olti, troppi entrano per )uesta porta o prendono )uesta via, c!e soddisfa solo il loro egoismo materiale e spirituale. v! ". *uanto : stretta la porta( ecc. L-uomo, accecato dall-egoismo, trova stretta la porta della salve""a, pieno di difficoltB il suo cammino.

&A&

poc i *uelli c e la trovano! La trovano )uelli c!e cercano innan"itutto il regno di Dio e la sua giusti"ia #C,11(. 9a se Dio ci vuole salvare tutti, perc!F larga la porta della perdi"ione e stretta )uella della salve""a; In realtB vero il contrario5 Il nemico, ottimo comunicatore come tutti gli im$roglioni, ci fa apparire $ene il male e male il $ene, $ello il $rutto e $rutto il $ello, desidera$ile l-indesidera$ile e indesidera$ile il desidera$ile7 ci fa apparire Dio stesso come esigente e cattivo, perc!F non ci affidiamo a lui. Il 6ignore sulla croce rista$ilisce la veritB/ fa vedere )uanto male il male c!e facciamo, al di lB di ogni illusione, e )uanto infinito il $ene c!e lui ci vuole. v! "' guardatevi dai falsi profeti! Nel contesto non sono )uelli c!e dicono cose s$agliate, ma )uelli c!e non fanno ci. c!e dicono. 2 tipico di 9atteo insistere sulla coeren"a/ il fare rivela il cuore. *uelli c e vengono a voi in vesti di pecora! 0arlano come il risto, ma non

fanno come lui. *es+ dice di loro/ fate ci. c!e dicono, ma non ci. c!e fanno #'1,1(. dentro sono lupi rapaci! 6ono sepolcri im$iancati/ l-interno non come l-esterno #'1,'@8'A(. 9a non per semplice incoeren"a, $ensI per ipocrisia. Lanno la $occa, ma non il cuore del >iglio. 6ono pronti ad accettare il suo messaggio, ma non amano e non seguono lui, il 6ignore. ,uindi non entrano attraverso di lui, c!e la porta dell-amore per il 0adre e i fratelli. I lupi rapaci uccidono l-:gnello. v! "0 dai loro frutti li riconoscerete #v. '=( ! I frutti sono la 3giusti"ia eccessiva4 di cui si parlato nel discorso sul monte/ le a"ioni di una vita filiale e fraterna. si raccoglie forse uva dalle spine o fic i dai rovi= L-uva ric!iama Israele, vigna di Dio, il cui frutto l-osservan"a della 0arola #cf Is @,&8A7 6al <=(. Il fico, gustoso e dolce, c!e porta frutto in ogni stagione, segno della perennitB

&A'

dell-amore, compimento della legge. 6ono i frutti c!e germogliano dal cuore nuovo, in )ualun)ue stagione, propi"ia o avversa #cf '&,&<8''5(. v. &A ogni albero buono fa frutti belli( ecc! L-al$ero, c!e si innal"a dalla terra al cielo e conosce le varie stagioni, figura dell-uomo. 0er sF sempre 3molto4 $ello e $uono #*en &,1&(/ immagine di Dio. 9a pu. essere malato, guasto e imputridito, sen"a linfa vitale, sen"a amore. :llora fa frutti cattivi. L-al$ero $uono per eccellen"a la croce, da cui pende il frutto maturo e dolce dell-amore di Dio e dell-uomo. Inseriti in lui, al$ero della vita, anc!e noi diamo il suo frutto #cf *v &@,&8&A(. L-al$ero secco germoglia perc!F l-al$ero verde seccato al posto suo #cf Lc '1,1&7 E" &A,'%(. v! "% non pu, un albero buono fare frutti cattivi( ecc! La $ontB o meno del frutto non dipende dalla $uona volontB, ma dalla )ualitB dell-al$ero. Una vite non si sfor"erB di fare uva/ la fa spontaneamente. Un rovo, per )uanto si sfor"i, non farB mai uva5 0otrB comun)ue coronare di spine il suo 6ignore #'A,'?(. v! "4 ogni albero c e non fa frutto bello : tagliato( ecc! 6pini e rovi devono essere tagliati e $ruciati nel fuoco d-amore del su$isce la sorte di )uello secco5 v! &5 dai loro frutti li riconoscerete! Il 3fare4 la 0arola rivela se il cuore )uello del >iglio oppure no. Io di c!e legno sono; !e frutto faccio; 6e mi scopro spina o rovo, non mi risto, il >iglio crocifisso dal mio male. rocefisso, legno verde c!e

resta c!e vedermi conficcato sul capo di

2 il mio modo di inserirmi in lui, al$ero $uono, c!e dalla croce mi dB il suo 6pirito #'A,@=(.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il monte da cui il 6ignore parla c. c!iedo ci. c!e voglio/ entrare per la porta stretta, fare la sua parola, avere il suo 6pirito d. traendone frutto, medito sul testo
&A1

da notare< porta strettaQlarga via angustaQspa"iosa vitaQperdi"ione falsi profeti dai loro frutti li riconoscerete )uali sono i miei frutti.

+' Te$ti %tili, 6al &7 Dt 1=,&@8'=7 Is @,&8A7 9t 1,A8&'7 '@,1&8%@.

&A%

)*' C2IUN9UE ASCOLTA 9UESTE MIE PAROLE E LE 3A <')&/)> A,'& Non c!iun)ue mi dice/ 6ignore, 6ignore5 entrerB nel regno dei cieli, ma c!i fa la volontB del 0adre mio c!e nei cieli. 9olti mi diranno in )uel giorno/ 6ignore, 6ignore5 Non a$$iamo profetato nel tuo nome, cacciato i demoni nel tuo nome e fatto molti miracoli nel tuo nome; E allora dir. a loro/ 9ai vi cono$$i5 :llontanatevi da me, operatori di ini)uitB5 !iun)ue dun)ue ascolta )ueste mie parole e le fa, sarB simile a un uomo saggio c!e edific. la sua casa sulla pietra. E scese la pioggia e vennero i fiumi e soffiarono i venti e si a$$atterono su )uella casa, e non cadde perc!F fondata sulla pietra. E c!iun)ue ascolta )ueste mie parole e non le fa, sarB simile a un uomo stolto, c!e costruI la sua casa sulla sa$$ia. E scese la pioggia e vennero i fiumi e soffiarono i venti e si a$$atterono su )uella casa, e cadde, e fu la sua caduta grande. E avvenne c!e, avendo *es+ compiuto )ueste parole, furono colpite le folle dal suo insegnamento. 6tava infatti insegnando loro come uno c!e !a potere, e non come i loro scri$i.

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&' Me$$aggio nel conte$to C iun*ue ascolta *ueste mie parole e le fa( dice *es+, compie la volontB del 0adre mio/ edifica )ui in terra la sua dimora eterna, costruita su )uella sta$ile roccia c!e Dio stesso. !i invece le ascolta e non le fa 8 9atteo si

rivolge a credenti, c!e ascoltano ma non sempre fanno 8, per )uanto faccia cose $uone, non fa la volontB di Dio/ costruisce sulla sa$$ia del proprio io la rovina di se stesso. In continuitB con il $rano precedente, si conclude il discorso sul monte dic!iarando la sua importan"a per il destino dell-uomo. 6ono due metafore sul giudi"io #vv. '&8'1.'%8'A(, visto prima da parte del 6ignore c!e ci riconosce o misconosce, poi da parte nostra, c!e reali""iamo salve""a o rovina. Il 3giudi"io4 sulla nostra vita di credenti lasciato non all-ar$itrio di Dio, ma alla nostra li$ertB di fare o meno la sua parola. 9atteo si trova davanti una comunitB carismatica, ricca di fede ed entusiasmo/ adora il 6ignore, nel suo nome fa profe"ie, miracoli ed esorcismi. 9a )uesto non $asta. Infatti, sen"a l-amore, tutto nulla #cf & or &1,&81(. E l-amore , innan"itutto, fare ci. c!e piace dell-amato. La comunitB di 9atteo, piena di doni anc!e straordinari, risc!ia di trascurare il )uotidiano 3fare la volontB del 0adre4, amando e servendo i fratelli nelle piccole cose di ogni giorno. Nel primo )uadro # vv! &"#&)( *es+ dice c!e si possono compiere opere religiose 8 cele$rare la liturgia, fare profe"ie, esorcismi e miracoli 8 sen"a il cuore del >iglio. 6i pu. agire nel nome del 6ignore, ma ancora per amore del proprio io, sen"a l-amore del 0adre e dei fratelli. In 3)uel giorno4 ognuno mieterB ci. c!e !a seminato #*al C,A(. 6e avrB seminato amore, sarB riconosciuto7 altrimenti sarB $ollato come 3operatore di ini)uitB4, c!e non !a agito secondo la legge dell-amore. Nel secondo )uadro # vv! &.#&$( si ri$adisce la stessa cosa con una prospettiva inversa. 6e prima si guardava al cammino dalla meta, ora si
&AC

guarda alla meta dal cammino/ la casa c!e noi ora costruiamo resisterB o meno 3in )uel giorno4 secondo c!e avremo fatto o meno 3)ueste parole4. le fa come un uomo 3saggio4 c!e costruisce sulla 3roccia4. !i

!i non le fa

uno 3stolto4 c!e costruisce sulla 3sa$$ia4. :d am$edue capitano le stesse avversitB, ma con risultato diverso/ la casa dell-uno permane, )uella dell-altro cade. Il saggio costruisce nel tempo la dimora eterna, c!e resiste a ogni avversitB7 lo stolto invece si costruisce la propria rovina, c!e gli crolla addosso. La conclusione #vv! &%#&4( sottolinea lo stupore delle folle per il suo insegnamento/ la sua parola non solo spiega, come gli scri$i, ma !a l-autoritB di Dio stesso. Ges il primo ascoltatore e facitore della 0arola/ la 0arola fatta carne. La C iesa ascolta e fa la sua parola, continuando nella propria storia l-incarna"ione del >iglio.

)' Lett%ra del te$to $(&" 3on c iun*ue mi dice< Signore( SignoreH 2 l-acclama"ione liturgica, espressione della fede c!e riconosce in *es+ il 6ignore. entrer nel regno dei cieli! Non $asta la fede e la cele$ra"ione liturgica. La fede anc!e vita )uotidiana 8 la liturgia si cele$ra nel nostro corpo #cf Rm &',&s(. :nc!e i demoni credono, ma tremano #*c ',&?(. Una fede e una preg!iera c!e non fiorisce in vita concreta, non giova a nulla/ morta #*c ','%.'C(. *es+ non rimprovera la semplice incoeren"a, c!e sempre ci sarB finc!F viviamo 8 e sarB luogo di umiltB, fiducia e conversione costante5 Rimprovera invece l-autosufficien"a di c!i si ritiene a posto e dice/ 36ignore, 6ignore54, sen"a c!e in realtB *es+ sia il 6ignore della sua vita. Ric!iama *eremia, c!e parla contro c!i si ritiene salvo dicendo/ 3Tempio del 6ignore, tempio del 6ignore, tempio del 6ignore )uesto54, riponendo in esso la propria fiducia, sen"a convertirsi dalle proprie a"ioni malvagie #*er A,1s(. La
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fiducia nel 6ignore non deve fare da paravento all-ini)uitB nF la sua misericordia da pretesto alla dissolute""a #*d %7 Rm ',%(. ma c i fa la volont del 7adre mio! *es+ c!iama Dio/ 30adre mio4, perc!F il >iglio c!e fa la sua volontB e la manifesta a noi, in attesa c!e noi possiamo dire/ 30adre nostro4. v! && molti mi diranno in *uel giorno . 2 il giorno del 6ignore, dell-incontro con lui, verso il )uale va l-universo e la sua storia. non abbiamo profetato nel tuo nome( ecc! Neanc!e le profe"ie, gli esorcismi e i miracoli fanno entrare nel suo regno. 0osso operare nel suo nome cose $uone per gli altri, come gli esorcisti di Efeso, ma sen"a c!e )uesto giovi alla mia salve""a #cf :t &?,&&ss(. i. c!e mi salva non fare miracoli, ma fare la

volontB del 0adre, c!e amare i fratelli. v! &) mai vi conobbiH +llontanatevi da me( operatori di ini*uit #6al C,?(. Il >iglio non riconosce )uelli c!e non vivono da fratelli. 6ono 3operatori di ini)uitB4/ sono dei 3sen"a legge4, c!e ignorano nel loro operare la legge dell-amore. La fede, la speran"a e gli altri doni alla fine cessano7 rimane solo l-amore, c!e non !a fine #& or &1,<ss(. 0erc!F Dio amore, e solo c!i ama dimora in Dio e Dio in lui #&*v %,&C(. v! &. c iun*ue dun*ue ascolta *ueste mie parole e le fa! Il 3dun)ue4 ascoltare 3)ueste4 parole di *es+ e farle. L-ascolto il presupposto per il fare. Uno infatti agisce secondo la parola c!e !a dentro. sar simile a un uomo saggio . 6aggio c!i edifica sulle parole di *es+, 6apien"a del 0adre. edific, la sua casa sulla pietra! La 3casa4 non semplicemente la tana dove l-uomo si ripara/ luogo di rela"ioni, intimitB, familiaritB e amore, dove ci si reali""a a immagine di Dio. La pietra Dio, sta$ile come roccia. La differen"a tra sapien"a e stolte""a sta nel fare le parole del 6ignore o le proprie, nello scegliere come fondamento del proprio agire )uella roccia c!e Dio, o la sa$$ia dei propri idoli.
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v! &' scese la pioggia e vennero i fiumi( ecc! Le difficoltB, le ac)ue travolgenti e le $ufere della vita, fino alla strettoia finale della morte, non possono spegnere l-amore # t <,A.C(. ,uesto la dimora eterna di Dio, del 0adre nel >iglio e del >iglio nel 0adre, aperto da *es+ a tutti i fratelli. :lla dogana della morte nulla passa di ci. c!e !ai/ sei ricco solo dell-amore c!e !ai dato. ,uesto il tesoro nel cielo c!e puoi accumulare sulla terra, c!e nulla pu. consumare e nessuno rapire. v. 'C c iun*ue ascolta *ueste mie parole e non le fa! La contrapposi"ione non sull-ascoltare, ma sul fare5 La differen"a tra i credenti sta non nella fede, ma nell-amore, non nell-ortodossia, ma nell-ortoprassi. Non perc!F non sia importante la 0arola, ma perc!F un dire c!e non anc!e un fare men"ognero. 9atteo si rivolge a credenti, c!e !anno fede e conoscono la 0arola. 6are$$e errato affermare 8 come spesso si fa 8 c!e per lui non conta la fede, ma solo i fatti5 L-eresia prima staccare il dire dal fare, il pensiero dalla realtB/ nega la 3carne4 della fede, e diventa un dire e pensare il nulla, un privare la veritB dalla sua realtB. sar simile a un uomo stolto! La sapien"aQstolte""a si definisce dal fareQnon fare le parole di *es+. edific, sulla sabbia. !i non fa le parole di *es+, fa altre parole. Invece di

costruire su Dio, costruisce sugli idoli, i suoi piccoli di del momento. La sua esisten"a inaffida$ile, costruita sulla sa$$ia. v! &$ e scese la pioggia e vennero i fiumi( ecc! 6e uno non !a edificato su Dio, crolla davanti alle difficoltB. La sua vita si sfascia come una ruota i cui raggi non sono uniti al mo""o. fu la sua caduta grande! !i non costruisce sull-amore, viene sepolto proprio

da ci. c!e !a costruito per vivere.

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v! &% avendo Ges compiuto *ueste parole!

on il termine 3compiere, finire4

si concludono i cin)ue discorsi di *es+ in 9atteo #&&,&7 &1,@17 &?,&7 'C,&(. Lui 3compie4 la parola c!e dice. furono colpite le folle dal suo insegnamento . Il suo insegnamento 3colpisce4/ stupisce, tocca e muove il cuore, lo apre a meraviglia e ne fa uscire la veritB nascosta, )uella del >iglio. Le sue parole non cadono a vuoto, perc!F la sua parola di >iglio incontra nel nostro cuore la nostra veritB di figli. v! &4 stava insegnando loro come uno c e a potere! La sua parola !a

l-autoritB, il potere stesso di Dio, c!e opera ci. per cui l-!a mandata #Is @@,&&(. e non come i loro scribi! *li scri$i semplicemente spiegano la 0arola.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il monte sul )uale *es+ parla c. c!iedo ci. c!e voglio/ fare )ueste sue parole c!e !o udito sul monte d. traendone frutto, medito sul testo da notare< non c!i dice/ 6ignore, 6ignore5 entrerB nel regno nel tuo nome a$$iamo profetato, cacciato demoni, fatto miracoli mai vi cono$$i l-uomo saggio/ ascolta e fa 3)ueste4 parole l-uomo stolto/ ascolta e non fa casa sulla rocciaQcasa sulla sa$$ia piogge, fiumi e venti/ esito diverso. +' Te$ti %tili, 6al 1&7 Dt &&,&<8'<7 6al &7 Is @@,&ss7 *er A,&ss7 6ap &8@.

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)+' SE VUOI PUOI MONDARMI VOGLIO= SII MONDATO= .-&/+ <,& ' 6ceso lui dal monte, lo seguirono molte folle. Ed ecco un le$$roso, venuto avanti, lo adora dicendo/ 6ignore, se vuoi, puoi mondarmi5 E tesa la mano, lo tocc. dicendo/ Goglio5 6ii mondato5 E su$ito fu mondata la sua le$$ra. E gli dice *es+/ *uarda di non dirlo a nessuno7 ma vae mostrati al sacerdote e presenta il dono c!e ordin. 9os in testimonian"a per loro .

&' Me$$aggio nel conte$to Se vuoi( puoi mondarmi( la ric!iesta del le$$roso7 3 GoglioH Sii mondato( la risposta di *es+. I cc '#$ riferiscono ci. c!e la 0arola dice7 i cc %#4 ci. c!e essa dB/ rifB l-uomo nuovo, a immagine del >iglio, vittorioso su ogni male, sulla malattia e sulla stessa morte. *es+ fa )uello c!e dice/ Ger$o del 0adre, nel )uale, attraverso il )uale e per il )uale tutto creato e ricreato, la 0arola c!e dice. L-ascolto di lui ci guarisce dalla morte e ci rigenera figli. Il discorso sul monte e i prodigii

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formano un tutt-uno, incorniciato dall-attivitB guaritrice di *es+ #%,'1K?,1@(/ i prodigi sono frutto dell-ascolto della 0arola, c!e fa nuove tutte le cose. E sono dieci #nove miracoli pi+ un esorcismo(, numero di totalitB, per dodici persone5 I cc %#4 costituscono una 3treccia4 di vari filoni. Dei due principali il primo racconta la storia di *es+, c!e fa il $ene e riceve il male7 il secondo )uello della fede e della mancan"a di fede in lui. Lo stile del racconto di 9atteo, rispetto agli altri sinottici, pi+ so$rio ed essen"iale, con l-intento di eviden"iare gli aspetti teologici. Nella prima parte, in)uadrata in una giornata # %("#"$(, si dice in sintesi cosa opera la parola di *es+/ compie il miracolo di farci figli. Il miracolo un segno c!e !a un significato 8 dove l-importante proprio )uesto. ,uello del le$$roso mondato segno del dono della vita nuova del >iglio c!e !a vinto la morte # %("#.(7 )uello del servo del centurione guarito segno della fede nella sua parola, sorgente della vita nuova # %('#")(7 )uello della suocera di 0ietro, c!e serve, segno del contenuto di )uesta vita nuova/ amare e servire come *es+ il 6ervo # %(".#"$(. !i legge i miracoli fermandosi

al segno come lo stolto c!e, se gli indic!i la luna, ti guarda la punta del dito. Noi ci siamo allontanati da Dio. i siamo volti verso gli idoli e siamo diventati

come loro/ vacuitB di vita, con il corpo segnato dalla morte #K le$$ra( e le varie mem$ra 8 piedi, occ!i, mani, $occa, orecc!i ecc. 8 c!e ne sono infette e servono solo a diffonderla #cf 6al &&@,%8<(. Non pu. essere c!e cosI, e consideriamo )uesta situa"ione come normale. I miracoli ci presentano )uell-impossi$ile a cui nel nostro profondo da sempre aspiriamo. Il racconto ci fa da specc!io, e serve a li$erare in noi il desiderio della nostra veritB/ ci mostra c!e il $ene, per cui siamo fatti, possi$ile, reale e donato. *es+ come 9os scende dal monte. 9a non pi+ con una parola da osservare 8 giB trasgredita prima di essere data 8, ma come 0arola compiuta/ il >iglio, perfetto come il 0adre #@,%<(, c!e fa gra"ia ai fratelli. ,uanto !a detto non legge, ma vangelo. 6e la legge denuncia e condanna il peccato 8 o addirittura
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fa venire la le$$ra, come a 9aria c!e invidia il fratello 9os #Nm &',&8&=( 8, la parola di *es+ un fiume di ac)ua viva/ c!i si immerge e 3si $atte""a4 in essa, ne esce purificato, mondo dalla le$$ra, dal peccato e dalla morte, con la carne fresca di un $am$ino #'Re @,&%(. *uarire dalla le$$ra a"ione esclusiva di Dio, padrone della vita e della morte #'Re @,A(/ *es+, con la 0arola appena detta sul monte, rigenera a vita. 2 il 6ignore5 ,uesto primo miracolo contiene gli altri, c!e ne saranno specifica"ione e articola"ione/ il passaggio $attesimale, la risurre"ione alla condi"ione di figli operata dalla 0arola. Il le$$roso guarito figura di ogni uomo c!e accorre da *es+ per ricevere il dono di una vita finalmente li$era dalla morte. Tutti morti a causa del peccato, 3privi della gloria di Dio4 #Rm 1,'1(, siamo gratuitamente vivificati dalla sua gra"ia. - stretta connessione tra miracolo, parola e 3tocco4. L-uomo trasformato dalla parola c!e gli tocca il cuore. I miracoli defatali""ano la storia e la sdemoni""ano, facendo $rillare davanti ai nostri occ!i la li$ertB alla )uale aspiriamo. immagine di Dio, restituito alla sua dignitB. Ges stato prefigurato in 9os. 0er me""o di )uesti fu data la legge, per me""o suo la gra"ia della veritB, dalla cui piene""a tutti a$$iamo ricevuto gra"ia su gra"ia #*v &,&Cs(. La C iesa nasce dall-immersione #K $attesimo( in lui e nella sua parola. Unita a lui, diventa come lui, partecipe del suo 6pirito di >iglio. i ripresentano l-uomo vivo, a

)' Lett%ra del te$to %(" Sceso lui dal monte! *es+ scende dal monte, come 9os. Non per dare al popolo le Dieci 0arole c!e lo condannano, ma le dieci a"ioni c!e lo salvano. 2 la 0arola stessa, perfettamente compiuta, c!e scende per dare la vita a tutti e per sempre # dodici sono i miracolati, come le tri$+ d-Israele e i mesi dell-anno5(.
&<1

lo seguirono molte folle! 6ono coloro c!e sul monte !anno ascoltato la 0arola. 2 l-ini"io della !iesa, c!e, insieme al >iglio, scende con lui verso i fratelli, per

portare la stessa vita c!e !anno ricevuta. v! & ecco un lebbroso! Il le$$roso l-impuro per eccellen"a, escluso dalle rela"ioni. Nella sua carne, progressivamente mangiata dal mor$o, visi$ile la condi"ione cosciente di ciascuno/ da )uando si nasce, la vita l-unica malattia incura$ile, an"i mortale. Il le$$roso il morto civile e religioso, c!e non pu. aver parte con gli altri, per non infettarli #Lv &1,%@(. 6olo dopo la guarigione, accuratamente costatata dai sacerdoti, pu. essere riammesso al consor"io umano. 9orto am$ulante, rappresenta )uanto la legge, c!e per la vita, esclude/ la visi$ili""a"ione del male c!e essa denuncia. venuto avanti! L-3impuro4 si presenta davanti al 3puro4, sen"a alcuna media"ione #cf invece Nm &',&&s, dove :ronne intercede per 9aria presso 9os, c!e pure il pi+ mansueto di ogni uomo c!e sulla terra(. Titolo d-accesso al 6anto la nostra impuritB. lo adora! L-adora"ione di *es+ principio e fine del vangelo di 9atteo, c!e ini"ia con l-adora"ione dei 9agi e termina con )uella dei discepoli #','.&&7 '<,&A(. :dorare significa 3portare alla $occa, $aciare4. 6i adora l-oggetto del desiderio. E il desiderio fondamentale dell-uomo Dio, piene""a di vita. Signore! *es+ il 6ignore. Infatti pu. dare la vita/ stende la mano e monda dalla morte. se vuoi( puoi mondarmi . L-uomo tante cose vuole e non pu. 8 e altre pu. e non vuole. 6olo in Dio volere potere. E il suo volere dare la vita. 36ono forse Dio per dare la morte o la vita;4 #'Re @,A(, dice Eliseo a c!i pretende c!e li$eri NBaman dalla le$$ra. Il le$$roso vuole guarire. 9a impossi$ile. 0er )uesto lo c!iede al 6ignore. 9a non lo pretende/ lo attende dalla sua li$era volontB.

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v! ) tesa la mano! La 3mano tesa4 indica l-intervento di Dio per salvare l-uomo. Egli aspetta solo di essere ric!iesto/ dono c!e attende la mano c!e lo accolga. tocc,! Il 6ignore tocca l-intocca$ile. Dio Dio proprio per la sua misericordia #Os &&,?7 *n %,&@(, c!e tocca la nostra miseria 8 )uesta la sua santitB. Dio non legge c!e vieta il male e divide $uoni da cattivi. Non neanc!e la coscien"a c!e rimprovera. 2 invece madre e padre, vicino a ogni $isogno del figlio. Il tatto il senso c!e implica maggior vicinan"a e comunione. Toccare gesto fondamentale di reciproca conoscen"a e scam$io. 9a, come si tocca l-altro solo nel proprio limite, cosI tocc!iamo Dio non nella nostra $ontB, ma nella nostra miseria/ tutti lo conosciamo, dal pi+ piccolo al pi+ grande, nel perdono dei nostri peccati #*er 1&,1%(. La fede toccare, o, meglio, 3essere toccati4 da *es+. 9a, se lui ti tocca, anc!e tu lo tocc!i. Oltre il tocco esteriore, c- )uello interiore, molto pi+ forte e sensi$ile. i. c!e ti tocca dentro, ti cam$ia l-esisten"a. Il 6ignore con la sua

parola ti tocca il cuore e te lo rifB nuovo. voglio! Da sempre il 6ignore vuole/ aspetta solo c!e anc!e noi vogliamo. 3Guoi guarire;4 domanda *es+ al paralitico #*v @,C(. Noi non vogliamo, per paura c!e sia impossi$ile o c!e lui non voglia. :rriviamo addirittura a ritenere c!e il male sia l-unica realtB. I miracoli mostrano c!e Dio pu. e vuole darci ci. c!e non a$$iamo e neppure osiamo sperare. Il racconto ci apre alla meraviglia e li$era i nostri desideri perc!F c!iediamo ci. c!e lui ci vuol dare/ la nostra realtB di figli suoi. sii mondatoH sF. subito fu mondata la sua lebbra! La le$$ra 8 di )ualun)ue tipo, compresa la morte 8 non pi+ immonda/ non esclude dalla vita. Non insidia pi+ col suo veleno la nostra esisten"a, perc!F comunione con lui, sorgente di vita.
&<@

on la sua parola il 6ignore cre. l-universo. Ora lo ricrea simile a

Il tocco interiore della sua parola ci li$era dalla morte/ ci guarisce e ci fa figli e fratelli. 2 un processo c!e dura tutta la vita e si compie nella morte. ,uando la le$$ra !a fatto il suo corso, allora non c- pi+. 9a giB ora la morte non pi+ immonda/ il nostro limite assoluto comunione con l-:ssoluto. 3Dov-, o morte, la tua vittoria; Dov-, o morte, il tuo pungiglione;4 L-ascolto della 0arola ci li$era dal suo veleno, c!e il peccato #& or &@,@@ss(, nella certe""a c!e, sia c!e vegliamo sia c!e dormiamo, siamo in comunione con lui #&Ts @,&=(. Non siamo pi+ sc!iavi della paura della morte c!e domina la vita #E$ ',&@(. v! . non dirlo a nessuno! 2 traccia del 3segreto messianico4 c!e avvolge la vita di *es+. In 9arco, vangelo del catecumeno, dominante/ sottolinea c!e non si pu. conoscere il 6ignore prima della croce. In 9atteo, c!e si rivolge a credenti, sottolinea solo l-ordine c!e segue/ non fare altro, se non andare su$ito dai sacerdoti5 mostrati al sacerdote #Lv &1,%?7 &%,'81'7 &A,&%(. *es+ invia il le$$roso guarito a compiere ci. c!e la legge prescrive in riconoscimento del dono ricevuto. In 9atteo non c- polemica con la legge, ma compimento di essa. in testimonianza per loro! Il le$$roso testimonia ai sacerdoti c!e c- uno c!e pu. dare )uella vita c!e la legge solo pu. dire. 6e nel racconto dei miracoli si giunge progressivamente alla separa"ione tra Israele e in 9atteo !iesa, tuttavia la !iesa !a sempre in Israele la sua radice santa. 6e

c- una polemica, essa da leggere alla luce del tentativo della

comunitB giudeo8cristiana di definirsi, sapendo c!e viene da Israele. La figlia non pu. essere contro la madre, ma neanc!e pu. identificarsi con essa. 0urtroppo noi, !iesa delle genti, a$$iamo ripetuto nei confronti di Israele lo

stesso peccato di :damo contro Dio/ considerandolo antagonista fino alla morte, gli a$$iamo ru$ato il dono c!e lui ci !a offerto. Dopo l-olocausto siamo c!iamati a rivedere il nostro rapporto con Israele.

&<C

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $ mi raccolgo immaginando il monte dal )uale *es+ scende c. c!iedo ci. c!e voglio/ essere li$erato dalla paura della morte e dall-egoismo c!e ne deriva d. contemplo la scena, immedesimandomi nel le$$roso/ vedo, dico, ascolto e tocco ci. c!e lui !a visto, detto, udito e toccato.

+' Te$ti %tili, 6al &%C7 Lv &17 *er 1&,1&81%7 E$ ',&%s.

&<A

)0. TROVAI TALE 3EDE .-0/&* <,@ C Entrato lui in afarnao, gli venne incontro un centurione, supplicandolo e dicendo. 6ignore, il mio servo giace in casa parali""ato, terri$ilmente tormentato. *li dice/ Gerr. io e lo curer.#;( E, rispondendo, il centurione disse/ 6ignore, non sono degno c!e tu entri sotto il mio tetto7 ma solo di- una parola e sarB guarito il mio servo. :nc!-io infatti sono un uomo sotto potere, e !o soldati sotto di me7 e dico a )uesto/ 3va-4, e va, e a un altro/ 3vieni4, e viene, e al mio sc!iavo/ 3fa- )uesto4, e lo fa. Ora, udito, *es+, si meravigli., e disse a )uelli c!e lo seguivano/ :men, vi dico/ presso nessuno in Israele trovai tale fede5 Ora vi dico/ molti dall-oriente e dall-occidente verranno e si sederanno con :$ramo, Isacco e *iaco$$e nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno gettati nelle tene$re esteriori7 lI sarB il pianto e lo stridore di denti. E *es+ disse al centurione/ Ga-5 ome !ai creduto, avvenga a te5 E fu guarito il servo in )uella stessa ora.

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&' Me$$aggio nel conte$to


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7resso nessuno in Israele trovai tale fede! *es+ costata c!e solo un pagano crede sen"a esita"ione al potere della 0arola #cf 'A,@%(. E si stupisce5 Di due cose il 6ignore si meraviglia/ della nostra fede #v. &=7 'A,@%( e della nostra mancan"a di fede #9c C,C(. :m$edue sono per lui )ualcosa di inedito, con il carattere del 3meraviglioso4 o del 3mostruoso4. La nostra li$ertB lo sorprende/ pone infatti )ualcosa di imprevedi$ile, nuovo anc!e per lui. Dio non ce la toglie mai, neanc!e )uando contro di lui e contro di noi 8 il c!e per lui peggio. 2 il dono pi+ $ello del creato, c!e rende la creatura simile al suo reatore.

Radicalmente la li$ertB si esprime nella fede o nella sfiducia, nel nostro acconsentire o meno alla comunione con lui. 6iamo al secondo dei dieci prodigi. Il primo rivela il risultato ultimo della sua parola/ guarire la nostra vita dalla le$$ra c!e la avvelena di morte. ,uesto secondo ne rivela la sorgente prima/ il nostro credere ad essa. I miracoli sono dei segni naturali c!e !anno un significato spirituale. Il segno importante, an"i necessario, come le lettere dell-alfa$eto per scrivere7 ma ci. c!e conta leggere cosa scritto. Noi, feticisticamente, diamo importan"a pi+ ai miracoli c!e al loro significato/ siamo attaccati al vantaggio materiale immediato c!e ne a$$iamo. 9a i miracoli, visti in )uesto modo, non !anno grande valore. Non cam$iano la realtB, se non momentaneamente/ c!i guarito tornerB ad ammalarsi, c!i risuscitato tornerB a morire di nuovo 8 come non $astasse la crudeltB di vivere e morire una volta5 i. c!e vale non

il segno, c!e transitorio e pu. anc!e essere piccolo, ma il significato, c!e grande ed eterno. ,uesto in genere espresso da una parola di *es+ c!e, mentre guarisce il corpo, spiega ci. c!e )uesta guarigione significa. Il miracolo )uindi un segno visi$ile di cui $isogna leggere il significato, invisi$ile. ,uesta capacitB di lettura 3sim$olica4 distingue l-uomo dall-animale. Una rosa rossa per una capra semplicemente )ualcosa da mangiare7 per una donna significa il cuore di c!i gliela dona. Il miracolo pu. essere letto a vari livelli.
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: una prima lettura un portento, )ualcosa di insolito c!e ric!iama l-atten"ione e fa pensare a un intervento di Dio. 2 un irrompere del soprannaturale nel naturale, segno del divino c!e si manifesta nella storia. : una seconda lettura segno del mondo nuovo, raggio anticipato del sole della risurre"ione. Ogni miracolo significa un aspetto della nostra

trasforma"ione a sua immagine/ *es+ sana i nostri piedi per camminare come lui, le nostre mani per accoglierlo, i nostri sensi per ascoltarlo, vederlo, odorarlo, toccarlo e gustarlo. : una terza lettura segno dell-amore di Dio c!e interviene in nostro favore. Egli non insensi$ile al nostro male, perc!F ci padreQmadre. : una *uarta lettura il miracolo segno della nostra fiducia/ Dio per noi, e tutto vuol donarci, anc!e se stesso. :spetta solo c!e noi lo c!iediamo con fede. ,uesta alla fine il vero miracolo, c!e ci porta ad accogliere i doni di Dio, e Dio stesso come dono. Essa ci guarisce dalla diffiden"a di :damo. : una *uinta lettura( pi+ profonda, propria di c!i illuminato, ogni creatura, anc!e minima e insignificante, vista come segno dell-amore infinito del reatore. Il presente miracolo temati""a la fede nella 0arola, c!e permette al 6ignore di agire in noi. ,uesto centurione, pagano come :$ramo, il padre dei credenti, figura della !iesa, c!e, a distan"a di spa"io e di tempo, per la fede

nella parola di *es+ detta sul monte, ne sperimenta la for"a trasfigurante. 6ia per Israele c!e per gli altri, il credere alla promessa di Dio c!e viene accreditato a giusti"ia #*en &@,C( e rende figli di :$ramo, eredi della promessa #cf *al 1,'?(. Il miracolo preceduto da un dialogo c!e illustra le caratteristic!e della fede. Essa coscien"a del male c!e non cede nF alla delusione dell-impoten"a nF all-illusione dell-onnipoten"a7 umiltB c!e non si deprime, ma an"i si apre all-impossi$ile.

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*es+, oltre c!e lodare la fede del pagano, rimprovera c!i !a ridotto la fede di :$ramo a semplice $andiera, a talismano di salve""a, a feticcio in cui porre la propria sicure""a, sen"a aprire il cuore a Dio. L-incredulitB di Israele 8 o, meglio, di parte di esso 8 profe"ia permanente per la !iesa. Non $asta appartenere ad essa per entrare nel $anc!etto #cf

&1,%A8@=(. 6e stato reciso l-olivo, a maggior ragione sarB reciso l-olivastro innestato, se non porta il frutto della fede #Rm &&,&C8'%(. Ges la 0arola di Dio viva ed efficace #E$ %,&'(. 0er )uesto le sue parole sul monte !anno 3l-autoritB4 #A,'?( di operare )uello c!e dicono. La C iesa discenden"a di :$ramo mediante la fede #*al 1,&%.'?(. Essa costituita innan"itutto da giudei e poi da pagani, da )uanti credono nella 0arola.

)' Lett%ra del te$to %(' ;ntrato lui in Cafarnao! 2 il luogo dove !a ini"iato la sua attivitB #%,&'(. gli venne incontro un centurione! 2 un ufficiale su$alterno c!e comanda la guarnigione c!e presidia afarnao, cittB di confine. 2 pagano di origine #v. &=(.

ome il pagano :$ramo, entra nella storia della salve""a per la sua fede. v! 0 dicendo< Signore! Non solo un titolo di cortesia #cf v. <(. *es+ il 6ignore, la cui parola !a l-autoritB di Dio. La fede, prima c!e in ogni nostro atto, sta nel credere all-efficacia della sua parola in nostro favore. !i crede

)uesto, accetta c!e Dio suo padre. 2 )uanto fece :$ramo, a differen"a di :damo. il mio servo giace in casa paralizzato! Non specificata la malattia, comun)ue dolorosa con fe$$re, c!e costringe a immo$ilitB #cf Lc A,'7 *v %,A.@'(. v! $ verr, io e lo curer, A=B! La risposta pu. significare sia disponi$ilitB sia diniego, se letta in forma interrogativa. 0u. infatti anc!e significare/ io, c!e sono giudeo, devo venire in casa di un pagano #cf anc!e &@,'&8'<(; La
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risposta di *es+ alla nostra preg!iera sempre insieme affermativa e negativa/ dalla nostra fede dipende c!e sia l-una o l-altra. v! % Signore( non sono degno c e tu entri sotto il mio tetto! 6ono le parole c!e ripetiamo prima di ricevere il suo orpo. L-umiltB la prima caratteristica

del nostro rapporto con Dio/ il centurione sa di ricevere per dono e non per merito. ,ualun)ue titolo di merito distruggere$$e il dono 8 e Dio stesso c!e dono. ma solo diC una parola( e sar guarito il mio servo! La falsa umiltB di c!i spera solo in sF, davanti all-impossi$ile si fa rassegna"ione o dispera"ione. La vera umiltB invece, davanti al proprio limite, si fa fiducia, e spera tutto da Dio, come il figlio dalla madre. La fede sempre sulla parola dell-altro. v! 4 anc Cio infatti sono un uomo sotto potere( e o soldati sotto di me( ecc! Il centurione si rifB alla sua esperien"a di ufficiale su$alterno, c!e alla parola o$$edisce e con essa comanda/ !a un-esperien"a passiva ed attiva del suo potere. ,uella di Dio viva ed efficace, pi+ penetrante di una spada a doppio taglio #E$ %,&'(/ come un soldato c!e esegue la volontB del suo comandante, come uno sc!iavo c!e esegue gli ordini del suo padrone. Non pu. essere sen"a effetto #Is @@,&&(. v! "5 si meravigli,! La fede stupisce il 6ignore stesso/ c!e l-uomo creda la $ella sorpresa per lui5 *rande cosa la nostra li$ertB di dirgli di sI, invece di no. disse a *uelli c e lo seguivano . :i discepoli, tutti e$rei, propone come modello la fede di )uesto pagano. La fede sempre di uno c!e si ritiene estraneo. Il 3religioso4 alla fine sempre tentato di fidarsi della propria giusti"ia pi+ c!e della $enevolen"a di Dio, della propria $ontB pi+ c!e della sua gra"ia #vedi Lc &<,?ss(. amen( vi dico! *es+ parla con autoritB divina. presso nessuno in Israele trovai tale fedeH La fede del pagano :$ramo, padre di Israele, si ritrova in )uesto estraneo pi+ c!e nei suoi figli. 2 un rimprovero,
&?'

comune nei profeti, alla presun"ione di c!i pensa sempre di avere un credito con Dio. L-estraneo invece sa c!e tutto gra"ia e dono. v! "" molti dallCoriente e dallCoccidente verranno e si sederanno con +bramo( ecc! Il regno dei cieli )uello del 0adre. Gi entrano solo i figli 8 )uanti, come :$ramo, !anno fiducia nella sua parola. La fede estende a tutte le famiglie della terra la $enedi"ione promessa al patriarca #*en &',17 *al 1,<(. La fiducia nel 0adre ci salva perc!F ci rende figli. v! "& figli del regno! ,ui si intende )uelli c!e in :$ramo !anno ricevuto la promessa, ma, come :damo, rapinarono il dono. 6ono )uelli c!e l-ultimo dei profeti, sulla scia dei suoi predecessori, c!iama/ 3>igli del serpente4 #1,A(. 6ono )uelli dei )uali *es+ dice/ 39ai vi cono$$i4, perc!F dicono/ 36ignore, 6ignore54, ma non fanno la sua volontB #A,''s(. *uai a intendere, come spesso si fatto, )ueste e simili afferma"ioni del vangelo in senso antisemitico. La denuncia dei profeti, come )uella di *es+ e di 0aolo, mossa da amore #Lc &1,1@s7 &?,%& ss7 '1,'Ass7 Rm ?,&81(, ed solo in vista della misericordia #Rm &&,1'(. 0er altro si tratta di una profe"ia dell-infedeltB della stessa !iesa. !i non crede nell-amore del

saranno gettati nelle tenebre esteriori!

0adreQmadre, non ancora venuto alla luce come figlio. 2 ancora nelle 3tene$re esteriori4, fuori di sF e dalla propria veritB. l8 sar il pianto e lo stridore di denti . In )uesta tene$ra vi pianto invece c!e gioia, stridore di denti invece c!e sorriso/ triste""a e ra$$ia di una vita fallita. 9eglio non essere nati c!e vivere male5 *rande il potere della nostra li$ertB/ decide per la vita o per la morte5 v! ") come ai creduto( avvenga a teH 9aria disse/ 3:vvenga a me secondo

la tua parola4 #Lc &,1<(. :l centurione, come lei prototipo del credente, il 6ignore pu. dire altrettanto/ avvenga secondo la tua parola. La volontB del 6ignore e del credente diventano una sola per la fede. La creatura entra

&?1

li$eramente in dialogo col suo

reatore, nell-unica parola e nell-unico amore.

Nella storia tutto avviene secondo la fede del credente nella 0arola. fu guarito il servo in *uella stessa ora! La fede l-3ora4 in cui si passa dalle tene$re alla luce/ la guarigione del centurione stesso, c!e da sc!iavo diventa figlio.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e entra in afarnao c. c!iedo ci. c!e voglio/ il dono della fede nella parola di *es+ d. traendone frutto, medito sul testo da notare< gli venne incontro un centurione la sua umiltB/ 6ignore non sono degno, ecc. *es+ si meraviglia della sua fede nella 0arola gli estranei sederanno con i 0atriarc!i i figli del regno saranno gettati nelle tene$re esteriori come !ai creduto, avvenga a te.

+' Te$ti %tili, 6al &&?7 Is @@7 *al 1,C8&%.'18'?7 *v %7 Lc &@,&ss7 Rm &&,&ss.

&?%

):' EGLI PRESE SU DI SB LE NOSTRE IN3ERMIT; .-&+/&< <,&% &@ E, venuto *es+ nella casa di 0ietro, vide la sua suocera a letto con fe$$re7 e tocc. la sua mano, e la lasci. la fe$$re e fu risvegliata, e serviva lui. Ora, venuta la sera, portarono a lui molti indemoniati, e scacci. gli spiriti con la 0arola e cur. tutti i malati7 perc!F si adempisse ci. c!e fu detto per me""o del profeta Isaia c!e dice/ Egli prese su di sF le nostre infermitB e port. su di sF le malattie.

&C

&A

&' Me$$aggio nel conte$to ;gli prese su di s9 le nostre infermit! on )ueste parole del )uarto canto

del 6ervo #Is @1,%(, 9atteo interpreta l-attivitB terapeutica di *es+. I miracoli sono segno della poten"a di Dio. 9a la sua poten"a la de$ole""a della misericordia/ la sua impoten"a di crocifisso la for"a c!e rifB il mondo nuovo5 6orgente del suo agire il suo com8patire 8 e 3la compassione uccide4. Ogni a"ione c!e non nasce da )ui non li$era l-uomo/ solo eserci"io di potere su di lui. Il $rano si articola in tre parti/ la guarigione della suocera di 0ietro c!e lo serve #v! ".s(, un sommario dell-attivitB di *es+ c!e di sera guarisce tutti # v! "0( e l-interpreta"ione della sua attivitB come compimento della profe"ia sul 6ervo #v! "$(. Il primo miracolo, )uello del le$$roso, segno della vita nuova c!e *es+ porta7 il secondo, )uello del centurione, segno della fede, c!e l-accoglie7

&?@

)uesto ter"o, con il sommario c!e segue, mostra l-origine e il fine dei miracoli/ il servi"io del 6ervo c!e ci rende capaci di servire. Il tema )uello del servizio, espressione concreta dell-amore, principio e fine dell-attivitB di *es+. Lui il 6ervo c!e ci serve caricando su di sF il nostro male7 e noi a nostra volta, serviti da lui come la suocera di 0ietro, diventiamo come lui, capaci di servire/ 3:matevi come io vi !o amati4 #*v &1,1%( il comando 3nuovo4 di *es+. Il dono dello 6pirito del >iglio ci dona di fare agli altri ci. c!e vorremmo c!e gli altri facessero a noi. ,uesta la legge e i profeti #A,&'(. In )uesto $reve testo si dice il principio, il me""o e il fine dell-a"ione di Dio per noi/ il principio lui stesso, c!e amore, compassione e servi"io7 il fine farci come lui, capaci di servire7 il me""o il servi"io di *es+. Il servi"io )uindi principio, me""o e fine di ogni miracolo, c!e ci rende simili a lui, li$eri di servire e amare. ,uesto il mondo nuovo c!e *es+ porta. Ges( il >iglio uguale al 0adre, venuto a li$erare la nostra capacitB di amare e servire con il servi"io della sua croce, dove tutto compiuto #*v &?,1=(. La C iesa raffigurata dalla suocera di 0ietro/ serve perc!F servita, ama perc!F amata. 6i lascia lavare i piedi da *es+, e cosI !a parte con lui #*v &1,<(.

)' Lett%ra del te$to %(". Genuto Ges nella casa di 7ietro! 6iamo a afarnao, dove *es+ venne

ad a$itare fin dall-ini"io #%,&1(. ResterB il punto di riferimento del suo ministero, fino al viaggio ultimo verso *erusalemme #&?,&(. La 3casa4, dove si vive da figli e da fratelli, immagine della !iesa. In essa noi siamo come la

suocera di 0ietro/ immo$ili""ati dalla fe$$re, incapaci di servire gli altri e $isognosi di essere serviti. vide! L-ini"iativa di *es+, c!e vede la necessitB e interviene. Il 6ignore 3vede e provvede4.
&?C

la sua suocera! 0ietro era sposato. :ccanto a 0aolo, c!e !a scelto il celi$ato per il regno #& or A,&.As7 cf 9t &?,&'(, c- pure c!i sposato, e testimonia il regno nel matrimonio, con )uell-amore e )uella fedeltB c!e era 3al principio4, nel disegno di Dio #&?,%(. a letto con febbre! i sono molte fe$$ri c!e tengono a letto e servono a farsi

servire. Nella casa di 0ietro, come pure per strada, si litiga sempre su c!i il pi+ grande, su c!i deve dominare #cf &<,&ss7 '=,'=ss7 cf 9c ?,1181A(. Tutti siamo peccatori, privi della gloria di Dio #Rm 1,'1(/ nessuno sa amare e servire gratuitamente, tutti vogliamo essere gratuitamente amati e serviti. v! "' e tocc, la sua mano! Tocc. il le$$roso per dargli la vita nuova. Ora con la propria mano tocca la mano di lei per comunicarle la sua capacitB di servire. La mano significa l-a"ione/ con essa l-uomo pu. afferrare e divorare, oppure prendere in dono, lavorare e donare. L-uso c!e ne fa lo a$$rutisce o lo rende come Dio. 9olti non distinguono la mano da una mandi$ola o da un artiglio. e la lasci, la febbre! Toccare entrare in comunione, scam$iare calore ed energia. :l suo tocco si spegne la nostra fe$$re, guariamo dal nostro egoismo e diventiamo capaci di servire. La sua mano, c!e la stessa del 0adre #*v &=,'<.'?(, diventa la nostra, e la nostra diventa la sua, c!e, inc!iodata sulla croce, porterB la nostra fe$$re. e fu risvegliata . 2 la stessa parola c!e si usa per indicare c!e *es+ 3risuscita4. In lei avviene il risveglio dalla morte dell-egoismo alla li$ertB nel servi"io. 2 passato l-incu$o della notte e viene la luce/ 3Noi sappiamo c!e siamo passati dalla morte alla vita, perc!F amiamo i fratelli4 #&*v 1,&%(. e serviva lui! 6ervire non semplice segno di guarigione. Neppure , come dice )ualcuno, a"ione 3tipicamente4 femminile. In :tti C,&ss si scelgono sette uomini c!e servono delle donne5 *es+ stesso si definisce 3come colui c!e serve4 #Lc '','A(, ed esorta colui c!e vuol diventare grande a farsi servo, e c!i vuol essere primo ad essere sc!iavo, perc!F il >iglio dell-uomo 3non venuto

&?A

per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per le moltitudini4 #'=,'Css(. 6ervire infatti 8 opposto ad asservire 8 espressione concreta dell-amore, c!e si reali""a non tanto con le parole, )uanto con i fatti e in veritB #&*v 1,&<(. 6ervire la )ualitB pi+ profonda di )uel Dio c!e amore #&*v %,&<(. *es+, lavando i piedi, rivela la 3*loria4, la sua essen"a di >iglio uguale al 0adre #*v &1,&ss(. Dio non padrone, ma servo delle sue creature 8 come una madre a servi"io dei suoi figli. La croce, dove il 6ignore pone la sua vita a servi"io di tutti, la distan"a infinita tra Dio e tutti gli idoli/ a differen"a di loro c!e esigono la vita e danno la morte, lui serve e dB la vita. 0er )uesto il sim$olo del messianismo di *es+ l-asinello, umile animale da servi"io #'&,&ss(. Nella casa di 0ietro solo una persona per ora guarita. Non 0ietro nF alcuno degli altri apostoli, cosI importanti. 2 una donna, malata, vecc!ia e suocera5 6arB seguita dalla sc!iera di )uanti faranno la sua stessa esperien"a, imparando a stare nella 3casa4 come colui c!e serve. ,uesta donna la prima opera compiuta, 3perfetta4, c!e il 6ignore fa/ l-umanitB nuova, prototipo a immagine del >iglioQ6ervo, c!e gli altri sono c!iamati a imitare. La suocera di 0ietro il nostro modello. 2 lei, e )uanti sono come lei, c!e porta avanti nella !iesa e nel mondo la storia della salve""a. i. c!e conta

agli occ!i di Dio non il forte, lo stimato e il sapiente, ma il de$ole, il dispre""ato e lo stolto. : lui tocca il privilegio di essere ultimo come il suo 6ignore/ 3costretto4 a servire, come lui. Dio reali""a il suo regno servendosi di ci. c!e nulla per ridurre a nulla le cose c!e sono #& or &,'<(. Il povero serve, come il suo 6ignore7 gli altri sono ancora a letto con la fe$$re 8 e pi+ sono potenti, pi+ forte la fe$$re c!e scalda il loro cervello. 3Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dei tempi4, dice *es+ #'<,'=(. 2 con noi nei poveri, c!e sempre avremo con noi #'C,&&(. E ogni cosa c!e
&?<

facciamo a uno dei pi+ piccoli, l-avremo fatta a lui #'@,%=(. 0er )uesto si dice c!e la suocera serviva lui/ ogni nostro servi"io all-altro fatto al 6ignore, c!e con lui si identifica. v! "0 venuta la sera. 6i spegne la luce ed ini"ia la notte, tempo sottratto all-a"ione, destinato alla passione. Genuta la sera, sim$olo della morte #'A,@A7 'C,'=7 cf &%,&@.'1(, l-uomo non fa pi+ nulla/ tocca il suo limite, la sua notte. portarono a lui molti indemoniatiO e scacci, gli spiriti con la 7arola( ecc! :nc!e *es+ conosce la sera e la notte, )uando si farB $uio a me""ogiorno #'A,%@(. 9a, invece della fine, sarB il principio della sua attivitB/ sarB l-entrata di lui, luce del mondo #cf %,&C(, in tutte le nostre tene$re. E allora ci sarB la 30arola4 8 la parola della croce. 6e durante il 3giorno4 della sua vita *es+ fece )ualc!e esorcismo e miracolo, nella sera della sua morte visit. tutti i perduti e si prese cura di loro. v! "$ perc 9 si adempisse ci, c e fu detto( ecc! *es+, c!e con la sua notte guarisce le nostre notti, il compimento della promessa/ il 6ervo di Dio c!e con la sua com8passione guarisce le nostre ferite. prese su di s9 le nostre infermit #cf Is @1,%ss(. L-essere malfermi, caduc!i e mortali, tutto ci. c!e in noi c- di de$ole, fragile e inaccetta$ile, lui sulla croce lo prende su di sF. 2 il dono c!e noi facciamo a lui, c!e in cam$io ci dona se stesso. ome dal 0adre 3prende4 la propria vita, cosI da noi 3prende4 la nostra

morte. Nella sua de$ole""a sulla croce ogni de$ole""a accolta nella for"a di Dio. port, su di s9 le malattie . !i ama porta il male dell-amato. E il 6ignore

tutto e solo amore. 0ortare, in greco bastzo da cui la parola italiana 3il $asto4, l-a"ione dell-asino, il somaro c!e porta 3la soma4. *es+ c!e muore in croce porta su di sF il peso dei nostri mali. Insieme all-agnello, l-asino uno dei primi sim$oli di risto 8 vedi il crocifisso con la testa d-asino nelle atacom$e.

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Le nostre infermitB e malattie diventano il luogo di comunione con lui, c!e con la sua croce si prende cura di noi. 6i fa nostro servo perc!F noi otteniamo la sua li$ertB, c!e servire per amore #cf *al @,&1(.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginandomi nella casa di 0ietro c. c!iedo ci. c!e voglio/ guarire dalla 3fe$$re4 dell-egoismo per amare e servire d. traendone frutto, medito sul testo da notare< la suocera la fe$$re *es+ tocca la sua mano fu risvegliata serviva la sera prese su di sF le nostre infermitB. +' Te$ti %tili, 6al &%A,&8&&7 *al @,&1s7 9t '=,'=8'<7 & or &,&<81&7 Is @1,&ss7 9t '&,&8&&.

'==

)<' SEGUIR@ TE SEGUI ME .-&./)) <,&< &? Ora, vedendo *es+ folla attorno a sF, ordin. di passare all-altra riva. E, avvicinatosi, uno scri$a gli disse/ 9aestro, seguir. te ovun)ue tu vada5 E gli dice *es+/ Le volpi !anno tane e gli uccelli del cielo nidi7 ma il >iglio dell-uomo non !a dove posare il capo5 Ora un altro dei #suoi( discepoli gli disse/ 6ignore, permettimi prima di andare a seppellire mio padre5 Ora *es+ gli dice, 6eguimi, e lascia i morti seppellire i loro morti5

'=

'&

''

&' Me$$aggio nel conte$to Seguir, te( dice uno scri$a a *es+7 3Seguimi( dice *es+ a un discepolo. Le due scene fanno vedere la differen"a tra lo scri$a e il discepolo. Il primo si mette li$eramente a scuola del maestro c!e lui stesso sceglie per imparare la 0arola da seguire, e diventare a sua volta maestro7 il secondo c!iamato direttamente da *es+ a seguire lui. *es+ non il maestro, ma la 0arola stessa, il 6ignore, c!e viene 3prima4 di tutto. i. c!e per lo scri$a Dio e la sua legge, per il discepolo *es+ e il suo

cammino/ l-unico tesoro, l-unico affetto della vita.

'=&

9atteo uno scri$a diventato discepolo/ !a trovato la novitB assoluta, il tesoro, la perla pre"iosa, e con gioia vende tutto per entrarne in possesso #&1,@'.%%8%C(. Il tema del $rano seguire Ges! I tre miracoli precedenti ci mostrano ci. c!e in noi opera la sua parola. Tutto )uesto si reali""a nel seguire lui/ la fede nella sua 0arola ci li$era dalla le$$ra e ci rende capaci di fare il suo stesso cammino di servi"io ai fratelli. 6olo c!i lo segue giunge 3all-altra riva4, porta a compimento la traversata c!e tutti do$$iamo fare. Diversamente naufraga. : )uesto punto il lettore c!iamato a s$ilanciarsi doppiamente. Da scri$a c!iamato a diventare discepolo, investendo tutto in colui c!e non solo il maestro, ma il 6ignore. E, diventato discepolo, c!iamato a superare ogni velleitarismo, amando lui, con tutto il cuore, con tutta l-anima e con tutta la mente #'', 1As7 Dt C,%s(. ,uesta la vita #Dt 1=,'=(, il dono c!e lui fa al suo discepolo. Ges il 6ignore. La C iesa lo riconosce come unico $ene e lo vive come suo primo e unico amore.

)' Lett%ra del te$to %("% Gedendo Ges folla attorno a s9( ordin, di passare allCaltra riva! *es+ comanda di 3passare all-altra riva4. 6i rivolge a tutta la folla o solo ai discepoli; 30assare all-altra riva4, vincendo il mare c!e ing!iotte # vv! &)#&$(, il male c!e devasta #vv! &%#).(, il peccato c!e parali""a # 4("#%(, la malattia e la morte c!e domina sovrana # 4("%#&0(, il desiderio8destino di ogni uomo. 0er )uesto si cerca maestri o signori tra )uanti gli promettono aiuto in )uesta traversata proi$itiva, an"i impossi$ile. v! "4 uno scriba gli disse< Maestro! Non ancora discepolo di *es+. ,uesti per lui un maestro, non la 0arola stessa, il 6ignore #v. '&( da seguire.
'='

seguir, te! Lo scri$a si sceglie lui il maestro da seguire, per imparare la 0arola e diventare a sua volta maestro. *es+ invece dice/ 3Non voi avete scelto me, ma io !o scelto voi4 #*v. &@,&C(, e/ 3Uno solo il vostro maestro4 #'1,<(. Lui il 6ignore, c!e si legato a noi e ci !a scelti perc!F ci ama di amore eterno #Dt A,As7 *er 1&,1(. ovun*ue tu vada! Il discepolo segue il maestro/ la comunan"a di vita insegna pi+ di ogni parola. 9a )uesto scri$a ignora dove *es+ va, perc!F non sa da dove viene. Ignora c!e il >iglio c!e viene dal 0adre e a lui fa ritorno. v! &5 le volpi anno tane( gli uccelli del cielo nidi! Tana e nido sono il luogo

da cui ciascuno viene. 6ono immagini della madre 8 casa, vita, ci$o, sicure""a, ricc!e""a e appagamento. Eppure c!i non lascia la madre, 3non degno di me4 #&=,1A(/ non ancora nato. il Figlio dellCuomo non a dove posare il capo! *es+ non !a tesori sulla terra/

dove il suo tesoro, lI anc!e il suo cuore #C,&?.'&(. >uori da ogni tana e nido, povero e li$ero. La povertB, facendoci riporre ogni fiducia nel 0adre, ci genera suoi figli. 6olo se la povertB nostra madre, Dio nostro 0adre/ la vita non dipende dalle cose, ma da lui. La li$ertB dalle cose e dal piacere c!e procurano il primo dono c!e *es+ fa al suo discepolo/ lo fa uscire dalla madre, lo fa venire alla luce come figlio del 0adre, come uomo li$ero. Il >iglio dell-uomo *es+ c!e !a sofferto, morto, risorto e tornerB per il giudi"io. La sua povertB, c!e lo fa figlio c!e tutto riceve dal 0adre, allora come adesso il suo giudi"io sul mondo7 e rimane il criterio per riconoscerlo come salvatore presente nella storia/ 3Ogni volta c!e avete fatto )ueste cose a uno solo di )uesti miei fratelli pi+ piccoli, l-avete fatto a me5 4 #'@,%=(. Nel povero siamo giudicati e salvati5 v! &" un altro dei AsuoiB discepoli! 6e la scena precedente segna il passaggio tra lo scri$a e il discepolo, )uesta mostra come essere discepoli autentici.

'=1

gli disse< Signore! 0er il discepolo *es+ non solo il maestro #v. &?(, ma il 6ignore. Non !a alcun $ene al di sopra di lui #6al &C,'(. ome 0aolo, stato

con)uistato da lui #>il 1,&'(, fino a dire c!e lui la sua vita #>il &,'&7 cf *al ','=( permettimi prima di andare a seppellire mio padre . :nc!e c!i !a capito c!e *es+ il 6ignore, !a resisten"e c!e vengono dal cuore, affetti c!e vengono 3prima4 di lui. 9a il 6ignore non pu. essere secondo a nessuno/ non sare$$e pi+ il 6ignore. i. c!e viene prima di lui, praticamente il tuo 6ignore. ome

la madre, raffigurata dalle tane e dal nido, rappresenta i $eni c!e garantiscono la vita e costituiscono il mondo del piacere, cosI il padre rappresenta la prima delle rela"ioni li$ere c!e garantiscono la vita umana e costituiscono il mondo del dovere. ome $isogna essere li$eri dalla madre per nascere alla vita $iologica, cosI $isogna essere li$eri dal padre per nascere alla vita adulta. Ogni cosa e rela"ione, ogni piacere e dovere c!e si pone come assoluto, 3prima4 di Dio, ci toglie la li$ertB. 6olo l-amore per il 6ignore sopra tutto ci rende li$eri davanti al resto7 solo l-assoluto ci 3ab#solve4, ci scioglie8da tutto perc!F tutto relativi""a. Il discepolo )uindi esce dalla madre #tana, nido, piacere( e dal padre #rela"ione, reali""a"ione, dovere(, per nascere come uomo li$ero, figlio di Dio. v! && Ges gli dice< seguimiH 6eguire lui non pretesa e volontB mia, ma c!iamata e dono suo per me. E la c!iamata e il dono di Dio sono irrevoca$ili #Rm &&,'?(, radicati nel suo amore forte e fedele in eterno #6al &&A,'(. lascia i morti seppellire i loro morti! 6ono i vivi c!e seppelliscono i morti5 9a c!i pone un affetto 3prima4 del 6ignore, giB morto/ manca dell-altra sua parte, c!e lo fa vivere. Ogni sua rela"ione avrB sempre il sapore della morte. 0ur con il colore della 3pietas4, la sua vita non sarB c!e un seppellire morti.

*' Pregare il te$to


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a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ sul lago, c!e comanda di compiere la traversata c. c!iedo ci. c!e voglio/ la li$ertB dalle cose e dalle persone, perc!F *es+ sia il mio affetto primo, il mio 6ignore d. traendone frutto, medito sul testo da notare< passare all-altra riva maestro, seguir. te il >iglio dell-uomo non !a dove posare il capo 6ignore, permettimi prima segui me lascia i morti seppellire i morti +' Te$ti %tili, 6al &C7 '17 Dt C,%ss7 1=,&@8'=7 9t &1,%%8%C7 >il 1,&ss7 *al ','=.

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).' PERC2B SIETE PAUROSI- O VOI DI POCA 3EDE .-)*/)< <,'1 '% E, salito lui sulla $arca, lo seguirono i suoi discepoli. Ed ecco un moto grande ci fu sul mare, sI c!e la $arca era ricoperta dalle onde7 ma egli dormiva. E, avvicinatisi, lo risvegliarono dicendo/ 6ignore, salva5 6iamo perduti5 E dice loro/ 0erc!F siete paurosi, o voi di poca fede; :llora, risvegliatosi, minacci. i venti e il mare, e vi fu grande $onaccia. Ora gli uomini si meravigliarono, dicendo/ Da dove costui, c!e anc!e i venti e il mare a lui o$$ediscono;

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&' Me$$aggio nel conte$to 7erc 9 siete paurosi( o voi di poca fedeH( dice *es+ ai discepoli c!e l-avevano seguito nella traversata. 0aura e fiducia sono due sentimenti opposti c!e si contendono il cuore dell-uomo. La prima lo $locca, la seconda lo fa camminare. rescendo l-una,

cala l-altra e viceversa. 6ta a noi favorire la fiducia e tenere a $ada la paura. ,uesta viene dalla coscien"a del limite e conta su ci. c!e noi possiamo, )uella viene dalla conoscen"a c!e Dio ci 0adre e conta su ci. c!e lui pu.. I discepoli lo !anno seguito, ma non sanno ancora c!e devono posare il capo anc!e sul mare in tempesta. Non il padre c!e $isogna seppellire, ma le proprie paure. Diversamente non si giunge all-altra riva. La traversata di *es+ con i suoi discepoli immagine dell-esisten"a umana. La $arca la comunitB, dove lui sta con noi. Deve passare difficoltB, $urrasc!e
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e tempeste. 0rima o dopo tutti andiamo a fondo. 2 l-unica certe""a. Numerosi anticipi ce la ric!iamano, se per caso la dimenticassimo. Le situa"ioni limite, come eviden"iano la poc!e""a, cosI stimolano la crescita della fede. I momenti di crisi 8 fino a )uella crisi ultima 8 sono il luogo stesso della fede. Diversamente non serve per vivere una vita li$era dalla paura della morte, la cui vista, come una *orgone, ci pietrifica. Una fede c!e non si misura con la morte, non passa per la veritB dell-uomo c!e 3!umus4 #terra(, ed incapace di dare senso positivo al suo essere al mondo. La morte restere$$e il tiranno c!e la governa. 6e si vuol giungere all-altra riva, va sdemoni""ato il mare, l-a$isso e la stessa morte. 2 )uanto fa il 6ignore c!e 3dorme4 e 3si sveglia4, c!e muore e risorge, per rompere definitivamente il muro c!e separa la nostra realtB di morte dal suo desiderio di vita. Il racconto una scena $attesimale. 2 )uel $attesimo c!e si compie nell-arco di tutta la nostra storia personale e comunitaria, e ci immerge #K $atte""a( sempre pi+ nel 6ignore, fino a )uando, alla fine, ci fa entrare, con lui c!e 3dorme4, nella sua stessa morte per uscirne con la sua stessa vita #cf Rm C,&8 &&(. Ges : colui al )uale il vento ed il mare o$$ediscono. Lui !a 3dormito4 con noi e si 3risvegliato4 per noi. Il suo sonno la fiducia di c!i posa il capo in seno al 0adre. 0er )uesta sua fede 3si risveglia4 nella poten"a di Dio, dominatore del mare. :nc!e noi possiamo avere fiducia in lui/ il 6ignore c!e salva. 9a non 3dalla4 morte 8 sare$$e un-illusione, perc!F sappiamo di essere mortali58 $ensI 3nella4 morte, offrendoci il risveglio a una vita nuova c!e va oltre la stessa morte. La C iesa la comunitB di coloro c!e sono $atte""ati nella sua morte, per aver parte alla sua medesima vita #cf Rm C,18&&(. Lo seguono e sono con lui sulla stessa $arca/ sia c!e veglino sia c!e dormano, vivono ormai sempre con il 6ignore #&Ts @,&=(.
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)' Lett%ra del te$to %(&) Salito lui sulla barca! Non 3una4, $ensI 3la4 $arca, dove *es+ sta con i suoi discepoli. 0e""o di legno c!e sta sull-a$isso e lo attraversa portato dall-ac)ua, la $arca il luogo della vita salvata. 2 immagine della !iesa, nata

dal legno della croce, dove *es+ per lei e con lei !a dormito e si risvegliato. La croce il legno con cui lui stesso !a compiuto, in solidarietB con tutti e una volta per tutte, la 3traversata4 dalla morte alla vita 8 desiderio impossi$ile e inelimina$ile di ogni uomo. lo seguirono i suoi discepoli! I discepoli ora vedono dove lui posa il capo/ si a$$andona al 0adre della vita oltre la stessa morte. :nc!e la folla sulla riva c!iamata a passare 3all-altra riva4 #v. &<(. 6iamo 3transeunti4/ la vita un passaggio. I discepoli sono i primi c!e lo compiono/ con lui, c!e dorme e si risveglia, entrano ed escono dall-a$isso a tutti comune. Imparano ad aver fede nelle traversie della vita, vincendo le tempeste della paura della morte. 6ono i primi c!e, 3pescati4 dal >iglio, sono c!iamati a diventare, come lui, 3pescatori di uomini4 #%,&?(. v! &. un moto grande ci fu sul mare! Uno scuotimento al"a l-a$isso contro di loro. osI sarB anc!e )uando *es+ sarB g!ermito e poi restituito vittorioso dal

sepolcro #'A,@%7 '<,'(. Il mare, sim$olo della morte, si leva per ing!iottire tutto e tutti 8 come sarB alla fine del mondo #'%,A(. 2 ci. c!e temiamo. 6appiamo c!e avverrB, anc!e se ignoriamo il )uando. Tutto ci. c!e noi facciamo non c!e un tentativo 8 immane ed inutile come la fatica di 6isifo 8 per uscire da )uesta situa"ione/ la cultura 3una macc!ina d-immortalitB4 , il cui motore la coscien"a del limite e la protesta contro di esso. la barca era ricoperta dalle onde! La $arca invasa dai flutti, preda della morte. Davanti a )uesta non c- persona o comunitB c!e tenga.

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ma egli dormiva! Il suo l-atteggiamento del $im$o in $raccio a sua madre #6al &1&(, c!e gli permette di a$$andonarsi e sperare anc!e nelle difficoltB estreme, ora e sempre. Il sonno sim$olo della morte. Non !a paura dell-a$isso. 6ua madre la fiducia nel 0adre della vita/ vive il limite assoluto come comunione con l-:ssoluto, la fine come ricongiungimento col principio. v! &' avvicinatisi lo risvegliarono! *es+ !a dormito del nostro sonno di creature limitate per farsi vicino a noi. Il nostro farci vicini a lui segna il suo risveglio per noi, ed principio della nostra salve""a. Nel suo sonno !a vinto la nostra morte, e nel suo risveglio ci comunica la sua vittoria. Signore( salvaH 6ignore8salva il nome di *es+ #Dio8salva(, con il )uale l-angelo ordin. a *iuseppe di c!iamare il Dio8con8noi #&,'&.'1(. Il nostro farci vicini a lui invocarlo come 36ignore4 8 e c!iun)ue avrB invocato il nome del 6ignore, sarB salvo #:t ','&(. 0er essere salvati, nessun altro nome stato dato agli uomini se non )uello di Dio8salva, *es+ #:t %,&'(. siamo perdutiH Dopo il nome di *es+, ecco )uello dei discepoli/ 3siamo perduti54 Essi sperimentano la perdi"ione comune a ogni creatura c!e, come non era, sempre sotto la minaccia del non esserci. 9a sulla $arca siamo con il >iglio, c!e fin dal principio e sempre sarB. Egli venuto a condividere il nostro sonno perc!F noi potessimo godere del suo riposo, a gustare della nostra morte per sa"iarci della sua vita. La perdi"ione l-unico luogo dove !a senso parlare di salve""a. v! &0 perc 9 siete paurosi= Davanti alla morte tutti a$$iamo paura. E la paura di morire cresce fino a farsi paura di vivere. o voi di poca fede! 2 )uasi il soprannome dei discepoli #cf C,1=7 &%,1&7 &C,<7 &A,'=(. La fede vittoria sulla paura della morte/ permette di accoglierla come luogo di comunione con la sorgente della vita. 0ur paurosi e di poca fede, i discepoli !anno nel 6ignore )uella fede c!e li fa rivolgere a lui. Non $isogna 3spegnere il lucignolo fumigante4 #&','= K Is
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%',1(. 2 di grande valore anc!e )uella 3poca fede4 c!e esce nelle situa"ioni limite. Nel $isogno, il figlio si rivolge naturalmente alla mamma 8 e l-uomo a Dio, non ad altri. :nc!e i vecc!i invocano la mamma prima di morire. La fiducia in c!i dB la vita esce proprio )uando la si perde. L-uomo coscien"a di morte, anc!e se per lo pi+ rimossa. Essa pone a tutti, in modo radicale, il pro$lema della fede. >in c!e viviamo e ci sentiamo forti, fede e non fede sono in noi sempre misc!iate, come l-oro e la pietra. Le tri$ola"ioni 8 anticipo della tri$ola"ione finale 8 3tre$$iano4 #tri$olare e tre$$iare sono parole imparentate(, macinano e purificano la nostra fede, per renderla come l-oro puro #cf &0t &,Css(. 0er )uesto 0aolo si vanta delle tri$ola"ioni, sapendo c!e frantumano le speran"e fasulle e lasciano alla fine )uell-unica speran"a c!e non delude #cf Rm @,18@(. Una fede c!e trascura la realtB della morte, non serve nF per vivere nF per morire. :vre$$e nulla da dire sull-esisten"a umana, condannata ad 3essere per la morte4. allora( risvegliatosi. Dal testo sem$ra c!e *es+ a$$ia parlato prima di svegliarsi. Ed vero5 Infatti la sua parola di vita 3la parola della croce4 #& or &,&<(, la sua morte per noi minacci, i venti e il mare! *es+, c!e !a dormito e si risvegliato, placa la tempesta dei discepoli e di ciascuno di noi. 3Dov-, o morte, la tua vittoria;4 #& or &@,@@ K Is '@,<(. La morte non pi+ vissuta come minaccia della vita. Il mio limite non il luogo del contatto con l-altro possi$ilitB di rela"ione, comunica"ione e amore; Il mio limite assoluto non il nulla di me, ma il contatto con colui c!e da sempre mi ama e mi dona la sua vita. *es+ 3minaccia4 i venti ed il mare come i demoni. 9olti spiriti di men"ogna agitano lo spettro della morte. *es+ sdemoni""a la vita e la morte. ,uesta perde il suo 3pungiglione4, il peccato #& or &@,@C(, la sfiducia c!e impedisce di riconoscerci figli.
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e vi fu grande bonaccia! 2 la grande calma c!e viene dalle ferite di

risto

)uella pace e gioia c!e 3nessuno pu. rapire4 #*v. &C,'1(, e mi permette di 3dormire4 in comunione con lui c!e morto e risorto per me. 2 il dono del suo 6pirito. Nella sua for"a posso affrontare 3la traversata4, sicuro di arrivare nel porto. Il $attesimo mi immerge in risto morto e risorto, e mi dB la sua stessa

serenitB di figlio in $raccio a sua madre. Ogni difficoltB e angustia mi introduce sempre pi+ a fondo nella fede in lui. v! &$ gli uomini si meravigliarono . i sorprendono )uesti uomini c!e

spuntano inattesi dal mare tempestoso e placato. Non solo i discepoli, ma anc!e gli altri sono colti da meraviglia. 0er tutti e per sempre il mare placato. La testa del >iglio giB venuta alla luce. Il resto del corpo sta nascendo, attraverso il travaglio della storia. La sofferen"a presente non pi+ sotto la maledi"ione della morte, ma sotto il segno della crea"ione nuova c!e sta nascendo. I gemiti del tempo presente sono le doglie del parto #cf Rm <,&<8 1=(. L-ultimo nostro giorno sarB il 3dies natalis4, il nascere alla nostra veritB di figli di Dio. 32 per nascere c!e si nati54 da dove : costui= Non viene da nessuna parte a noi nota. Giene dall-ignoto, dal sonno/ emerge addirittura dalla morte )uale 6ignore della vita,

primogenito di coloro c!e risuscitano dai morti, primo di una numerosa sc!iera di fratelli # ol &,&<7 Rm <,'?(. Lui sa da dove viene e dove va/ il >iglio c!e viene dal 0adre e va verso i fratelli. Lui, c!e !a potere sui venti e sul mare, sulla vita e sulla morte, con noi sulla nostra stessa $arca, e 3dorme4 per dare anc!e a noi la fiducia del risveglio. La sua vicinan"a sicura. :ccostarsi a lui risvegliare la nostra fede e sentire la sua pace. ,uesto l-atteggiamento del 3>iglio4, c!e compie 3la traversata4, ormai non pi+ dominato dalla paura della morte.
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*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando la $arca in me""o al mare in tempesta c. c!iedo ci. c!e voglio/ la fede nel 6ignore c!e per me !a dormito e si svegliato d. contemplo le persone/ c!i sono, c!e dicono, c!e fanno da notare< *es+ in $arca coi discepoli la tempesta c!e ricopre la $arca *es+ dorme 6ignore, salva5 siamo perduti perc!F siete paurosi; o gente di poca fede *es+ risvegliato minacci. i venti e il mare ci fu grande $onaccia da dove costui;

+' Te$ti %tili, 6al &=A7 &1&7 *n ',18&=7 6ap ',&ss7 E$ ',&%s7 Rm C,&8&&7 <,&<8 1=7 & or &@,@%8@<7 9t &%,''811. )>' ANDATE .-)./*+ <,'< E venuto lui all-altra riva, nel territorio dei *adareni, gli vennero incontro due indemoniati uscendo dai sepolcri, tanto furiosi c!e nessuno poteva passare per )uella strada. Ed ecco gridarono dicendo/ !e tra noi e te, >iglio di Dio; 6ei venuto )ui prima del tempo a tormentarci; Ora c-era lontano da loro una mandria di molti porci al pascolo. Ora i demoni lo supplicavano dicendo/ 6e ci scacci, mandaci nella mandria di porci. E disse loro/ :ndate5 Ed essi, usciti, andarono nei porci,
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ed ecco si gett. tutta la mandria gi+ dal dirupo nel mare, e morirono nelle ac)ue. Ora i mandriani fuggirono, e, andati in cittB, raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati. Ed ecco tutta la cittB uscI per venire incontro a *es+, e vedendolo lo supplicarono di andarsene dai loro confini.

&. Me$$aggio nel conte$to +ndateH( dice *es+ ai demoni, c!e entrano nei porci e finiscono nell-a$isso. 2 il primo esorcismo di 9atteo. :ppena sedata la tempesta c!e spaventa i discepoli, *es+ vince la radice stessa della paura/ riduce all-impoten"a colui c!e della morte !a il potere, cio il diavolo, e li$era cosI )uelli c!e per timore della morte erano soggetti a sc!iavit+ per tutta la vita #E$ ',&%s(. Il 6ignore c!e 3dorme e si risveglia4 )uieta il mare/ placa il terrore della morte e fa finire nell-a$isso colui c!e ne tur$a le ac)ue. Diavolo significa 3divisore4/ con la men"ogna divide l-uomo dalla sua veritB di figlio e di fratello. *li indemoniati sono 3posseduti4, non padroni di sF, in $alIa del nemico/ dimorano nei sepolcri e terrori""ano i passanti. :nc!e se non 3assatanati4, pure noi siamo posseduti dall-ignoran"a della veritB, divisi dalla realtB, estranei a tutto e a tutti. L-esorcismo ci restituisce a noi stessi, alla nostra li$ertB. *li esorcismi sono parte essen"iale dell-attivitB di *es+. Il male non pi+ fatale/ a$$iamo la possi$ilitB, )uindi la responsa$ilitB, di vincerlo. 6empre saremo esposti ad esso e ne avremo paura. 9a un conto averla, un altro esserne avuti7 un conto essere vulnera$ili, un altro essere feriti o addirittura uccisi. Il $rano ci presenta prima l-incontro di *es+ con gli indemoniati # vv! &%#&4(( poi la ric!iesta dei demoni e il loro precipitare nel mare # vv! )5#)&( e infine l-annuncio dei mandriani con la rea"ione dei *adareni # vv! ))#).(.
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L-esorcismo compiuto mediante la 0arola/ la semplice veritB s$ugiarda la men"ogna. 6e l-incredulitB ci fa figli del padre della men"ogna, omicida fin dal principio #*v <,%%( 8 per sua invidia entrata la morte nel mondo #6ap ','%( 8, la fede nella 0arola ci fa figli del 0adre della vita. Nella misura in cui a$$iamo fede, non siamo sc!iavi della paura. La nostra 3poca fede4 comun)ue sempre insidiata dall-incredulitB. L-esorcismo una lotta tra diffiden"a e fiducia, c!e dura tutta l-esisten"a7 si concluderB alla fine, )uando necessariamente ci affideremo al 0adre della vita. Ges( nel suo 3dormire e risvegliarsi4, la 0arola c!e vince la men"ogna, la luce c!e sconfigge le tene$re, la fiducia nel 0adre c!e toglie la paura della morte e ci offre un-esisten"a li$era, filiale e fraterna. La C iesa prosegue la stessa lotta. Il nemico, seppure in fuga, ancora attivo. 6olo alla fine sarB precipitato nel mare.

)' Lett%ra del te$to <,'< Genuto lui allCaltra riva( nel territorio dei Gadareni . 2 un territorio pagano della Decapoli. Dove non si conosce Dio, particolarmente visi$ile l-a"ione del nemico. *es+ porta anc!e lI la vittoria compiuta nel suo sonnoQrisveglio. gli vennero incontro ' Il male non solo non pu. vincere, ma neanc!e fuggire. orre incontro al 6ignore, come le farfalle notturne alla fiamma. La sua presen"a stana dal sepolcro gli indemoniati. due. 9atteo reduplica volentieri i personaggi #cf i due ciec!i di ?,'Ass7 i due ciec!i di '=,1=ss(. Due il principio di molti/ il secondo indemoniato e il secondo cieco colui c!e legge, c!iamato a identificarsi col primo e fare la sua stessa esperien"a. L-esorcismo 8 come la guarigione della vista, c!e la fede 8 per tutti. indemoniati! 6ono posseduti dal diavolo, il 3divisore4, c!e li separa dall-:ltro, da sF e dagli altri. Il demonio c!iamato solitamente 3spirito impuro4.
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3Impuro4 ci. c!e sa di morte7 3spirito4 significa respiro, vita. 36pirito impuro4 significa una vita di morte, il contrario dello 6pirito 6anto, c!e la vita di Dio. Lo spirito impuro agisce instillando nell-intelligen"a una cattiva opinione su Dio e nel cuore la sfiducia verso di lui. ome pu. vivere uno c!e considera

antagonista e cattivo il proprio principio e fine; uscendo dai sepolcri. In greco sepolcro si dice mnemeDon( c!e !a la stessa radice di 3memoria4 e 3morte4. La men"ogna ci fa a$itare nella 3memoria di morte4 per tutta la vita. Il vangelo ce ne fa uscire, dandoci la 3memoria di vita4 8 il ricordo del 6ignore c!e !a dormito e si svegliato con noi e per noi. L-uomo, unico animale cosciente di morire, angosciato dalla sua fine7 a meno c!e sappia c!e, proprio in essa, entra in comunione con il suo stesso principio. tanto furiosi c e nessuno poteva passare per *uella strada . !i sta nella

morte dannoso a sF e agli altri. La strada, c!e tutti porta al sepolcro, diventata pericolosa, cosI c!e nessuno, tranne il 6ignore della vita, pu. passare indenne. v! &4 ecco gridarono . 2 un grido di terrore c!e vuol terrori""are. Il male davanti al $ene si eviden"ia come tale. 0rima poteva sem$rare 3normale4. c e tra noi e te( Figlio di Dio= Non c- nulla in comune tra men"ogna e veritB/ dove c- l-una, l-altra scompare. La prima rea"ione davanti alla 0arola di dolorosa estraneitB, come )uella dell-occ!io c!e si apre al sole. 2 una tortura/ non per me5 Eppure il sole per l-occ!io come la musica per l-orecc!io5 *li uomini si c!iedevano/ 3Da dove mai costui;4 #v. 'A(. I demoni lo sanno/ il >iglio di Dio5 Essi credono, ma tremano #*c ',&?(. La fede infatti non solo sapere c!i lui, ma affidarsi a lui. Gedere il ci$o e non mangiarlo il suppli"io di Tantalo/ la 3pena del danno4, priva"ione di ci. c!e sa"ia la mia fame5 9a pu. non affidarsi al 6ignore c!i lo conosce; 0u. la volontB, fatta per amare, non acconsentire a ci. c!e l-intelligen"a le fa vedere come $ene; Non possi$ile, eppure reale5 La nostra li$ertB infatti sc!iava, prima della men"ogna c!e accieca l-intelligen"a, poi dell-a$itudine al male c!e $locca la
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volontB. Il 6ignore venuto a li$erare la nostra li$ertB, a farci aprire gli occ!i della mente e del cuore, c!e, dilatati nella notte, si c!iudono alla luce. sei venuto *ui prima del tempo per tormentarci= La vittoria definitiva sul male sarB alla fine del mondo 8 come alla fine della nostra esisten"a, c!e ne l-anticipo personale. 9a con la venuta di *es+ il tempo giB compiuto #9c &,&@(/ finisce il regno di satana e ini"ia )uello di Dio #%,&A(. 0er i demoni il tempo finito prima della fine del tempo/ giB ora la fede in *es+ ci dB la vittoria su di loro. La presen"a del $ene avvertita con tormento dal male 8 e dal malato stesso, c!e gli presta voce. Il male infatti tende a identificarsi col suo ospite, c!e diventa indemoniato, paralitico e cieco, di modo c!e avverte il $ene come minaccia. Il 6ignore separa il malato dal suo tumore, il peccatore dal suo peccato, per restituirlo alla sua integritB. v! )5 cCera lontano da loro una mandria di molti porci . I porci, per gli e$rei, sono animali immondi, dimora pi+ opportuna per lo spirito impuro c!e non l-uomo, fatto per lo 6pirito di Dio. 9a c!i non si considera figlio,

necessariamente !a lo spirito di morte 8 e non c- da meravigliarsi se si a$$rutisce. v! )" i demoni lo supplicavano . Il demonio un vinto c!e supplica il vincitore. Il potere delle tene$re, davanti alla luce, nullo5 se ci scacci( mandaci nella mandria di porci . Il demonio, con il suo spirito di diffiden"a, lascia li$ero l-uomo, c!e torna ad essere figlio di Dio. 0er., prima di finire nell-a$isso nel )uale voleva sommergerci, rimane ancora per un po- nei 3porci4, nelle nostre "one di incredulitB c!e ci insidiano. v! )& andate! 2 l-ordine di *es+ ai demoni. 0erc!F permette loro ancora una temporanea presen"a tra noi; 0erc!F c- ancora incredulitB in noi e attorno a noi; 0erc!F il male nella nostra storia, piccola e grande; Dio lo lascia per farne il mistero di salve""a/ nelle nostre "one di incredulitB sperimentiamo la fede, nelle nostre miserie la sua misericordia. Il male c- ancora7 ma !a perso il suo
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potere di incanto. usciti( andarono nei porci( ecc. Le onde, con le )uali i demoni volevano g!ermire i discepoli, ing!iottono loro stessi. >inc!F viviamo, le ac)ue, sim$olo della morte, causano sempre in noi paura7 ma )uesta il luogo della fiducia. v! )) i mandriani fuggirono( ecc! I due indemoniati sono li$eri. 9a lo spirito del male ancora nei mandriani c!e si allontanano da *es+, come pure nei *adareni c!e lo allontanano #v. 1%(. 0er. c- un fatto nuovo, c!e per i due eT indemoniati 3$uona noti"ia4 e per gli altri cattiva/ la li$era"ione dal male. Il male negli ossessi toglie la masc!era e pu. essere facilmente vinto7 negli altri si presenta sotto parven"a di $ene, camuffato da interesse, vantaggio e piacere. 9a tutto )uesto alla fine fa a$itare nei sepolcri. Il male, per essere capito come tale, deve aver raggiunto la fase acuta. Esce allo scoperto ed vinto di sicuro nella morte. 0er )uesto le situa"ioni limite, come )uella dei discepoli nella $arca e degli indemoniati nei sepolcri, sono le pi+ propi"ie. Nella )uotidianitB ci accontentiamo anc!e dei 3nostri porci comodi4 8 c!e rivelano il loro aspetto demoniaco solo nel loro risvolto estremo/ portano all-egoismo e tengono sepolti in esso. v! ). tutta la citt usc8 per venire incontro a Ges! Esattamente come gli indemoniati . lo supplicarono di andarsene dai loro confini! I demoni lo avevano pregato di non allontanarli da )uei confini #v. 1&(7 i *adareni lo pregano di allontanarsi dai loro confini. Davanti a Dio il male non !a nessuna li$ertB. L-uomo invece pu. anc!e rifiutare la li$era"ione. Il 6ignore ci rispetta, e se ne va con pa"ien"a. :spetta c!e i mandriani e tutta la cittB giungano allo stremo, come i discepoli in $arca o i due indemoniati nei sepolcri, perc!F accettino il suo dono.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando i sepolcri nel dirupo sul lago
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c. c!iedo ci. c!e voglio/ li$erami dalla paura della morte d. traendone frutto, contemplo la scena da notare / due indemoniati gli vennero incontro uscendo dai sepolcri c!e tra noi e te; andate5 entrarono nei porci e morirono nelle ac)ue i mandriani fuggirono lo supplicavano di andarsene. +' Te$ti %tili, 6al %?7 6ap &,&'8','%7 E$ ',&%s7 Rm C,&8&&.&'8'1.

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*? IL 3IGLIO DELL;UOMO 2A POTERE SULLA TERRA DI RIMETTERE I PECCATI >-&/. ?,& ' E, salito in $arca, pass. all-altra riva7 e venne nella sua cittB. Ed ecco gli portavano un paralitico c!e giaceva a letto. E, vedendo *es+ la loro fede, disse al paralitico/ oraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati. Ed ecco alcuni degli scri$i dissero tra sF/ ostui $estemmia5 E, vedendo i loro pensieri, *es+ disse/ 0erc!F pensate cose cattive nei vostri cuori; osa pi+ facile/ dire/ Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire/ 6orgi e cammina; Ora perc!F sappiate c!e il >iglio dell-uomo !a potere sulla terra di rimettere i peccati, allora dice al paralitico/ 6orgi, leva il tuo letto e va- a casa tua. E, sorto, and. a casa sua. Ora, visto ci., le folle temettero e glorificarono Dio c!e aveva dato tale potere agli uomini.

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&' Me$$aggio nel conte$to Il Figlio dellCuomo a potere sulla terra di rimettere i peccati! *es+ dice

espressamente per l-unica volta il 3perc!F4 dei suoi miracoli/ sono un segno per mostrare sulla terra il potere di Dio, )uello di perdonare i peccati. 0eccare fallire il $ersaglio, non raggiungere il proprio fine. I nostri continui fallimenti ci avvolgono come un $o""olo, c!e alla fine ci incapsula come

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mummie. ,uando pensiamo a Dio, su$ito pensiamo a una legge c!e giudica e punisce il male. 6entiamo il dovere di osservarla, la colpa di trasgredirla e la necessitB di espiare. Dovere, colpa ed espia"ione sono tipici di ogni re8ligione, c!e lega e ri8lega l-uomo, come suo eterno destino. 9a Dio non legge, e noi non a$$iamo de$iti con lui/ lui c!e ne !a con noi. i !a fatti per amore, e ogni nostro male un 3suo4 fallimento, di cui soffre. ome i genitori con i figli, lui si mette in )uestione se noi stiamo male o s$agliamo. L-amore infatti non accampa diritti/ riconosce i $isogni dell-amato come diritti suoi e doveri propri. *es+, il >iglio c!e conosce il 0adre, 3deve4 dare la vita per )uesto mondo di peccato/ venuto sulla terra per portare ai fratelli nel suo perdono )uello del 0adre. ,uesta una bestemmia! *es+ si fa uguale a Dio, l-unico c!e perdona. E per di pi+ sen"a condi"ioni/ non ci perdona perc!F siamo convertiti, ma possiamo convertirci a lui perc!F lui per primo si converte a noi 8 an"i, con mite""a somma, si addossa la colpa di averci a$$andonati e ci c!iede scusa #cf Is @%,A8 &=(. *es+, il >iglio dell-uomo, invece di giudicare assolve, invece di condannare perdona, invece di punire espia per gli altri. 0roprio per )uesto sarB giudicato, condannato e giusti"iato sulla croce, da dove tutti ci assolve, perdona e li$era. 6olo cosI rivela sulla terra il potere di Dio. La legge giustamente condanna le trasgressioni7 ma se Dio perdona, c!i pi+ garante di un agire corretto; Il vangelo ci presenta una 3giusti"ia superiore4 #@,'=(, c!e )uella del 0adre c!e fa piovere la sua luce e la sua $enedi"ione su tutti i suoi figli, cattivi o $uoni c!e siano #@,%@(. I miracoli rifanno l-uomo nuovo #<,&8%/ il le$$roso(, vengono dalla fede #<,@8 &1/ il centurione(, conducono al servi"io #<,&%s/ la suocera(, !anno la loro fonte nel 36ervo4 #<,&A( c!e dorme e si risveglia per vincere la nostra paura della morte #<,'18'A/ la tempesta sedata(, affogando il male c!e con essa ci tiene sc!iavi per tutta la vita #<,'<81%/ l-esorcismo(. Ora il vangelo mostra
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come la vita nuova essen"ialmente perdono/ la legge ci crocifigge al nostro male, il perdono ci risveglia e incammina verso casa. 0erdonare miracolo pi+ grande c!e risuscitare un morto. La""aro, una volta risuscitato, morirB ancora. 0erdonare invece nascere e far nascere a vita immortale 8 la stessa di Dio, c!e amore ricevuto e accordato sen"a condi"ioni. Il perdono l-esperien"a di un amore pi+ grande di ogni male7 esso rivela insieme l-identitB di Dio, c!e ama sen"a misura, e )uella dell-uomo, suo figlio, sempre e comun)ue amato. Il perdono parte integrante dell-annuncio di morteQresurre"ione di *es+/ ne il significato #Lc '%,%Cs(. La prova c!e risto risorto, per 0aolo consiste or &@,&A(.

nell-esperien"a di una vita riscattata dal peccato #&

Le prime parole c!e Dio disse ad :damo sono/ 4Dove sei;4 L-uomo non era pi+ al suo posto, perc!F si era nascosto da lui. Lontano da lui, lontano da sF e dagli altri, estraneo a tutto. 0erc!F 3Dio il suo posto4. Nel perdono ritrova lui, e in lui se stesso e il suo posto nel mondo. Il peccato divisione, e la divisione morte7 il perdono rista$ilisce comunione di vita ancor pi+ profonda lB dove c-era stata divisione. Ges venuto sulla terra a portare il giudi"io di Dio 8 il suo potere di legiferare, giudicare e far giusti"ia. E fa tutto )uesto nel perdono. ,uesta $estemmia, c!e s$locca l-uomo dalla sua paralisi, inc!ioderB il >iglio dell-uomo sulla croce. La C iesa fatta da coloro c!e !anno accolto )uesto perdono e lo accordano agli altri/ sono figli c!e vivono la misericordia del 0adre, suoi am$asciatori presso tutti i fratelli #' or @,&%8C,'(.

)' Lett%ra del te$to 4(" Genne nella sua citt. afarnao ormai la 3sua4 cittB adottiva, dove

svolge la sua attivitB e raccoglie i suoi discepoli. v! & gli portavano! L-imperfetto indica il tentativo e la difficoltB di
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raggiungere *es+, addirittura calandolo dal tetto #cf 9c ',&8&' e Lc @,&A8'C(. - corresponsa$ilitB tra gli uomini/ l-altro c!e conduce all-:ltro5 un paralitico. L-uomo viator . Non mai di casa dove sta7 ovun)ue si sente estraneo, perc!F a$ita altrove. Non )uesta la sua cittB/ in cerca di )uella futura #E$ &1,&1s(, perc!F della famigli di Dio #Ef ',&?(. !iamato a

diventare perfetto come il 0adre #@,%<(, solo in lui raggiunge la sua casa, nell-amore reciproco c!e la dimora dell-uno nell-altro #cf *v &%,'1s(. >ine del suo cammino essere in Dio come Dio in lui, fatti casa l-uno dell-altro. Il peccato $locca )uesto cammino/ paralisi interiore c!e rende immo$ili. Il moto vita, l-immo$ilitB rigore cadaverico. a letto. L-uomo sta a letto )uando soffre o si riposa, )uando sta male e )uando muore. La paralisi fissa il paralitico a letto. ,uesto pu. essere sim$olo della legge. Duona in sF, per. luogo di conten"ione per c!i la trasgredisce. La sua fun"ione positiva mostrare il male come tale, e, come pedagogo, condurre a *es+, il maestro/ la legge c!e condanna porta al risto c!e

perdona. Una volta perdonato, il paralitico 3cammina4 8 camminare il modo concreto di comportarsi 8 portando il letto sul )uale prima era portato/ in grado di adempiere la legge. Infatti c!i perdonato di pi+, amerB di pi+ #Lc A,%'s( 8 e l-amore pieno compimento della legge #Rm &1,&=(. vedendo la loro fede . La fede l-origine dei miracoli/ comunione con Dio, sorgente inesauri$ile di $ene, dal )uale ognuno attinge secondo il $isogno. coraggio! La fede il coraggio dell-impossi$ile/ ci mette in comunione con colui al )uale nulla impossi$ile #Lc &,1A(. figliolo! In greco c-/ 3genito4. :nc!e se non lo sai e non lo accetti, Dio !a nei tuoi confronti sentimenti materni e paterni, perc!F ti !a generato. ,uesto amore fonte del per8dono, come lo del dono della vita. ti sono rimessi. 2 passivo divino. Rimettere significa allontanare. Dio manda via da te i tuoi fallimenti di cui fai sempre ri8cordo, )uel male c!e ti aderisce e mangia come un tumore. Tutto il negativo c!e !ai fatto e c!e ti porti dentro
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come una massa oscura, gettato lontano da te. 0erdonare difficile, an"i impossi$ile/ a"ione di Dio. :ccettare il perdono l-a"ione pi+ grande dell-uomo/ ci fa essere ci. c!e siamo 8 figli del 0adre, gratuitamente amati. 0erdonare a nostra volta ci fa figli uguali al 0adre. !i

perdonato, perdona7 c!i non perdona, non !a ancora accettato il perdono #C,&'7 &<,1@( e non conosce il 6ignore #*er 1&,1%(. i peccati! L-uomo rela"ione, innan"i tutto con Dio. Il peccato la rompe. 9a pu. essere rista$ilita dal perdono. 6e lo accetto, conosco Dio come 0adre e me stesso come suo figlio. Non siamo amati perc!F $ravi 8 allora saremmo odiati se cattivi5 6iamo invece amati gratuitamente 8 l-amore o gratuito o non / l-amore 3meritato4 si c!iama 3meretricio45 8 e lo scopriamo perc!F perdonati sen"a merito alcuno. 0roprio dove a$$ondato il peccato, sovra$$onda la gra"ia #Rm @,'=(. Non per )uesto do$$iamo peccare #Rm C,&.&@7 1,<(7 ma, proprio nel nostro peccato, possiamo comprendere )uale sia l-ampie""a, la lung!e""a, l-alte""a e la profonditB #Ef 1,&<( dell-amore del 0adre in risto per

noi, dal )uale nulla ci potrB mai pi+ separare #Rm <,1?(. Geramente tutto, anc!e il male, coopera al $ene #Rm <,'<(, per coloro c!e !anno accolto il suo amore. v! ) alcuni degli scribi dissero tra s9 . 0arlare tra sF a$orto di dialogo, fallimento della parola/ invece c!e manifesta"ione, nascondimento di sF, per difendersi o attaccare. costui bestemmia. 0erdonare i peccati prerogativa di Dio #Es 1%,Cs7 6al '@,&<7 1',&8@(. Il perdono avviene sempre attraverso un sacrificio di espia"ione #cf Lv %8@(. *es+ perdona, )uindi Dio7 e perdona sen"a espia"ione nostra, )uindi Dio diverso da come noi lo concepiamo. La $estemmia doppia/ c!e l-uomo *es+ sia Dio, e c!e Dio sia Dio, altro e santo, proprio perc!F perdona gra"iosamente. ,uesta veritB, giB c!iaramente espressa nell-:T #vedi ad esempio Os &&,<s e *n %,&ss(, l-essen"a del cristianesimo, fine della legge e principio del vangelo #@,'=8%<(. 6arB la causa della condanna
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di *es+ #'C,C@(7 ma la sua stessa morte sarB rivela"ione di )uesto Dio c!e nessuno !a mai visto, e c!e il >iglio !a rivelato #*v &,&<(, proprio attraverso la croce #'A,@%(. v! . vedendo i loro pensieri! Il 6ignore vede e scruta i pensieri dei cuori #6al &1?,&ss(. perc 9 pensate cose cattive nei vostri cuori= Il cuore cattivo dB frutti cattivi. La cattiveria suprema non riconoscere Dio come amore c!e giustifica, assolve e perdona, confondendolo con la legge c!e giudica, condanna e punisce. 2 andare contro l-essen"a di Dio, la cui 3santitB4 la misericordia # @,%@7 cf Lc C,1C(. v! ' cosa : pi facile dire( ecc! 0er noi impossi$ile sia far camminare il paralitico c!e perdonare. 0er *es+ il primo miracolo, esterno, segno del secondo, interno. v! 0 perc 9 sappiate! Il motivo del miracolo render noto 3il potere4 di *es+ e di Dio, c!e lo stesso. 6olo )ui *es+ dice il 3perc!F4 dei suoi miracoli. il Figlio dellCuomo . osI *es+ c!iamava se stesso. 2 un-indica"ione vaga, c!e

dice secondo c!e uno in grado di comprendere del suo mistero. 0u. semplicemente significare uomo, ma anc!e Dio. Il >iglio dell-uomo in Daniele porta il giudi"io di Dio #Dn A,&%(/ !a ogni potere in cielo e in terra #'<,&<(. a potere! 30otere4 attri$uto di Dio, al )uale nulla pu. opporsi/ l-onnipotente. sulla terra! *es+, il >iglio dell-uomo, porta sulla terra il potere stesso di Dio in cielo/ esegue nel tempo il suo giudi"io eterno. rimettere i peccati. Dio non !a altro potere c!e )uello di perdonare, c!e il suo dovere nei nostri confronti 8 3dovere4 c!e lo porterB alla croce. Dio dono e per8dono. La legge, c!e pure dono suo, indica il cammino della vita. 9a se s$agliamo, per ignoran"a o cattiveria, lui illumina la nostra ignoran"a e vince la nostra cattiveria con il per8dono. ,uesto ci svela la sua essen"a nascosta/ amore assoluto, c!e assolve da ogni male. Il potere, l-onore e la gloria di Dio si
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rivelano sulla croce, dove lui, nel perdonare, mostra l-onnipoten"a del suo amore. sorgiH Il perdono un sorgere, un passare dalla morte alla vita. 2 il risveglio c!e fa passare dalla notte al giorno definitivo. leva il tuo letto . sano. i. c!e prima lo portava da malato, ora lui stesso lo porta da

!i perdonato, ama7 e cosI osserva tutta la legge #A,&'(.

vaC a casa tua . >inalmente l-uomo pu. giungere a casa/ )uella del >iglio, la stessa del 0adre. Il perdono s$locca la sua paralisi/ non guarda pi+ il suo peccato c!e, come la *orgone, lo lascia di pietra. *uarda invece, proprio in esso, l-amore infinito del 6ignore per lui. LI sta di casa. Nel $rano successivo vedremo 9atteo/ anc!e lui, come il paralitico, il peccatore perdonato c!e va a casa sua, dove pu. finalmente mangiare col 6ignore #vv. ?8&1(. v! $ sorto( and, a casa sua . Il suo risveglio risurre"ione, cammino verso casa, sotto il segno del perdono. v! % le folle temettero! 2 il timore sacro del divino. glorificarono! Il timore sfocia in glorifica"ione/ riconosce nel perdono la 3*loria4, il volto di Dio. Dio c e aveva dato tale potere agli uomini! Il >iglio dell-uomo venuto per dare agli uomini il potere di Dio/ nel perdono vicendevole tra i fratelli, circola sulla terra la gloria del 0adre celeste #9t &<,'&81@(. La comunitB cristiana, e ciascuno di noi, !a il potere divino di perdonare come siamo perdonati, di amare come siamo amati. La storia cessa di essere aliena"ione e fuga7 diventa riconcilia"ione e cammino verso la *loria.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ circondato dalle folle, con il paralitico davanti c. c!iedo ci. c!e voglio/ conoscere il >iglio dell-uomo e il suo potere di perdonare
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d. traendone frutto, contemplo la scena da notare< gli portavano un paralitico giaceva a letto coraggio ti sono rimessi i tuoi peccati costui $estemmia perc!F sappiate c!e il >iglio dell-uomo !a potere sulla terra di rimettere i peccati leva il tuo letto va- a casa tua glorificarono Dio c!e aveva dato tale potere agli uomini. +' Te$ti %tili, 6al &=17 &1=7 Is @%,& ss7 *er 1&,1&81%7 Lc &@,&ss7 9t &<,'&81@7 ' or @,&%8C,'.

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*&' NON SONO VENUTO A C2IAMARE I GIUSTIMA I PECCATORI >->/&* ?,? E, andando via di lB, *es+ vide un uomo seduto al $anco delle imposte, c!iamato 9atteo, e gli dice/ 6egui me5 E, levatosi, lo seguI. E avvenne, mentre lui stava sdraiato a mensa nella casa, ecco c!e molti pu$$licani e peccatori, venuti, stavano sdraiati con *es+ e i suoi discepoli. E, vedendo, i farisei dicevano ai suoi discepoli/ 0erc!F il vostro maestro mangia con i pu$$licani e i peccatori; Ora egli, udito, disse/ Non !anno $isogno del medico i sani, ma )uelli c!e stanno male. :ndate a imparare cosa significa/ 9isericordia voglio e non sacrificio. Infatti non venni a c!iamare i giusti, ma i peccatori5

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&' Me$$aggio nel conte$to 3on sono venuto a c iamare i giusti( ma i peccatoriH Il paralitico c!e cammina segno del grande miracolo/ il peccatore c!iamato a seguire *es+. Rimesso in piedi dal perdono, pu. entrare in casa sua e accogliere c!i lo !a accolto, insieme a tanti fratelli, come lui $isognosi di perdono e accoglien"a. ontinua il tema ini"iato nel $rano precedente/ la legge denuncia il peccato e punisce il peccatore, mentre il 6ignore rimette il peccato e accoglie il peccatore. Dio non legge, ma amore7 non san"ione e puni"ione, ma perdono e medicina. La nostra miseria il nostro titolo ad accogliere lui, misericordia sen"a limiti. Il peccato non esclude dal regno. Rappresenta an"i un 3privilegio4 in due sensi/ Dio ama di pi+ il peccatore, perc!F !a pi+ $isogno, e anc!e il peccatore

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lo amerB di pi+, perc!F !a ricevuto maggiore amore #Lc A,1C8@=(. Il malato, pi+ grave, pi+ !a diritto del medico e maggiori sono i doveri di )uesti nei suoi confronti. osI il peccatore, pi+ lontano, pi+ !a diritto di misericordia e

maggiori sono i doveri di Dio nei suoi confronti. Inoltre il suo peccato non gli impedisce l-esperien"a di Dio/ an"i, proprio in esso lo c!iama per il suo vero nome, c!e *es+, Dio8salva #&,'&7 cf Lc &,AA(. Il $rano si articola in tre parti. Nel v! 4 *es+ c!iama il pu$$licano, identificato con 9atteo7 nel v! "5 *es+, con i suoi discepoli, entra in casa sua e si fa commensale con lui e con altri suoi colleg!i7 nei vv! ""#"), all-o$ie"ione dei farisei contro i discepoli, *es+ risponde dic!iarando la sua missione di salvatore, c!e risponde al suo nome. In )uesto $rano si presenta un pro$lema costante nella !iesa/ i 3giusti4,

come il fratello maggiore di Lc &@, stentano ad accettare i peccatori. Lo fanno con fatica, e solo se )uesti si convertono e si sfor"ano di diventare $ravi. *es+ invece accetta )uelli non ancora convertiti. Non perdona il peccatore perc!F si converte7 lo perdona prima, perc!F possa convertirsi. Difficile per il 6ignore non convertire )uelli di Ninive alla peniten"a, ma *iona, il giusto, al perdono. Dio amore e gra"ia. Il peccatore facilmente lo riconosce, perc!F ne !a $isogno. Il giusto invece gli resiste con tutte le for"e. Deve prima accettare il peccatore come suo fratello, suo gemello, an"i come se stesso, addirittura come il suo 6ignore c!e si fatto maledi"ione e peccato per lui #*al 1,&17 ' or @,'&(7 solo allora conosce Dio e si converte alla

3giusti"ia superiore4 #@,'=(, )uella del Dio misericordioso, di grande amore, clemente, longanime, c!e si lascia impietosire #*n %,'(. 6e esclude dal suo $anc!etto il peccatore, esclude il 6ignore stesso, c!e $anc!etta con i peccatori. Il nostro unico titolo di merito nei confronti del Dio8c!e8salva la nostra perdi"ione. Ges c!iama tutti, ed commensale con i peccatori non solo convertiti, come
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9atteo, ma anc!e con gli altri. :nc!e 9atteo non fu c!iamato perc!F convertito, ma si convertI perc!F c!iamato. Lui nostro medico proprio con il suo essere con noi peccatori/ la sua vicinan"a la medicina. La C iesa non fatta di giusti, ma di peccatori perdonati, sempre $isognosi di ricevere e dare perdono. I cristiani non vivono della propria giusti"ia, ma della sua 3gra"ia4/ gra"iati dal 6ignore, usano gra"ia gli uni verso gli altri #Ef %,1'(.

)' Lett%ra del te$to 4(4 +ndando via di l! *es+ aveva guarito il paralitico facendolo camminare verso casa sua. Ora c!iama il peccatore a seguirlo, a essere con lui e come lui. vide! Il suo occ!io, come raggio c!e fende le tene$re, si volge al peccatore, avvolto nell-om$ra di morte. Nello splendido )uadro del aravaggio lo sguardo

di *es+, come fascio di luce, al"a di sorpresa 9atteo, sollevandolo dal tavolo dove sta contando i soldi. un uomo seduto al banco delle imposte . Nel $rano precedente c-era il paralitico nel suo letto, ora un uomo seduto al suo $anco a contare soldi 8 paralisi pi+ grave e pi+ diffusa5 2 un esattore di tasse. 0ersona doppiamente detesta$ile/ riscuote le tasse 8 nessuno le paga volentieri5 8, e lo fa a favore dell-occupante pagano. *li esattori, alleati degli oppressori, erano immondi, peccatori della ra""a pi+ detesta$ile. c iamato Matteo' 9arco e Luca lo c!iamano Levi #9c ',&1s7 Lc @,'As(, identificato dalla tradi"ione con l-autore del nostro vangelo. gli dice. 0arola e sguardo 8 intelligen"a e amore 8 sono il principio della crea"ione/ 3Disse, e vide c!e era $uono4 #*en &,1.&'.&<.'&.1&(. Ora sguardo e parola 8 amore e intelligen"a 8 sono il principio della ricrea"ione. segui meH 6eguire lui il senso della vita nuova/ significa essere figlio. 2 il dono c!e *es+ fa ad ogni fratello. levatosi! 6e avesse guardato se stesso e non *es+, 9atteo non si sare$$e
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al"ato. :vre$$e detto/ non sono degno di seguirlo5 Levarsi una delle due parole c!e indicano la risurre"ione/ levarsi o al"arsi, risvegliarsi o sorgere. Rispondere alla sua c!iamata passare dalla morte alla vita, miracolo definitivo c!e restituisce l-uomo alla sua dignitB di figlio. lo segu8. :ll-istante lascia tutto e cammina dietro di lui. Lo 3segue4 invitandolo in casa sua, come dicono c!iaramente 9arco e Luca #9c ',&@7 Lc @,'?(. ome il paralitico guarito, va a casa sua7 e )ui accoglie il 6ignore c!e lo

!a accolto. v! "5 a mensa nella casa! La casa il luogo dove la famiglia mangia e vive insieme. molti pubblicani e peccatori( venuti( stavano a mensa con Ges . *es+

considera suoi fratelli sia 0ietro e :ndrea c!e *iacomo e *iovanni, sia 9atteo il peccatore appena convertito c!e gli altri peccatori. La !iesa non fatta di ome

puri, ma di peccatori accolti c!e accolgono, di perdonati c!e perdonano.

il 6ignore si fatto loro fratello, cosI a loro volta si fanno fratelli degli altri peccatori, trasmettendo il perdono del 0adre. La !iesa necessariamente

cattolica #K universale(, perc!F tutti sono figli di Dio, cominciando dagli ultimi. *es+ !a offerto personalmente la prima eucaristia a *iuda c!e lo tradisce, a 0ietro c!e lo rinnega, agli altri c!e lo a$$andonano. 0er parteciparvi 3degnamente4 non ci c!iesto di essere giusti, ma di 3riconoscere i nostri peccati4. osI diciamo all-ini"io della messa. E ci accostiamo alla comunione

dicendo/ 36ignore, non sono degno54 6e fossi degno, non andrei a ricevere il suo dono, ma il salario della mia fatica. v! "" i farisei dicevano ai suoi discepoli! Nella casa, a mensa #nella c!iesa all-eucaristia(, oltre i discepoli e i peccatori, ci sono anc!e i farisei e i giusti, c!e fanno le loro o$ie"ioni e i loro distinguo/ come trattare i peccatori; 6e fanno de$ita ammenda, come 9atteo, va $ene5 9a se continuano come prima, sono da levare di me""o a noi5 Non dice la 6crittura di non stare in compagnia degli empi #cf 6al &,&( e di eliminare ogni mattina tutti gli empi del paese #cf
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6al &=&,<(; La commensalitB con gli empi fa sempre pro$lema. *es+ invece sta con noi, sen"a vergognarsi di c!iamarsi nostro fratello #E$ ',&&(. Egli odia il peccato e ama teneramente il peccatore, perc!F sta male, anc!e e soprattutto se non lo sa. Noi al contrario siamo duri coi peccatori perc!F teneri con il male, c!e riteniamo $ene. Detestiamo c!i affama, perc!F amiamo il ci$o e riteniamo male essere affamati. 9a proprio )uesto pensa c!i affama, e per )uesto affama5 #Dovremmo pregare pi+ per gli infelici affamatori c!e per gli affamati, c!e *es+ c!iama 3$eati4(. La misericordia con i peccatori propor"ionale alla conoscen"a del peccato come tale e alla li$ertB da esso. >inc!F sono duro con i peccatori, sono ancora connivente col peccato. 9atteo, sapendo di essere peccatore perdonato, accoglie tutti in casa sua, perc!F i suoi fratelli sperimentino la stessa accoglien"a del 0adre c!e lui !a ricevuto dal >iglio. :ppena il mio peccato non mi sta dinan"i #6al @&,@(, invece di ringra"iare Dio, mi c!iedo/ perc!F ci sono i peccatori nella !iesa; perc!F il peccato ancora

tra noi e in noi; non contro la volontB di Dio; non $isogna strappare le "i""anie #&1,'%81=( ; v! "& egli( udito( disse . La domanda fatta sempre dal fratello maggiore, c!e in ciascuno di noi7 la risposta viene da *es+, con ci. c!e lui !a fatto e detto #:t &,&(. 0er risolvere i pro$lemi all-interno della !iesa, il criterio lasciare la

risposta a lui, c!iedendosi come !a agito in una circostan"a analoga. non anno bisogno del medico i sani( ma *uelli c e stanno male! Il medico

Dio, c!e cura le ferite del suo popolo #6al &%A,17 Is C&,&(. Uno !a il raffreddore, un altro la polmonite doppia con complica"ioni cardiac!e/ da c!i va il medico; *es+ il medico, e privilegia c!i sta peggio. 9isura alla gra"ia di Dio non la $ontB, ma la cattiveria nostra. Il suo amore gratuito per noi l-unica cura e per lui l-unica rivela"ione adeguata.
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Il male non la sconfitta del $ene, ma, paradossalmente, luogo di un $ene maggiore. 30erfetto come il 0adre4 non c!i s$aglia di meno, ma c!i ama di pi+. E certamente ama di pi+ colui al )uale stato perdonato di pi+ #Lc A,%&.%1(. v! ") andate a imparare! I farisei sono rimandati alla 6crittura, c!e contiene non solo la legge, ma anc!e l-annuncio del perdono. misericordia voglio e non sacrificio #&',A K Os C,C(. In Os C,C Dio c!iede il ritorno a colui c!e gra"ia e fascia le ferite, e ridB vita al ter"o giorno5 Disogna conoscere )uesto 6ignore. Non i sacrifici e le espia"ioni, ma la scoperta del suo amore ci guarisce. La giusti"ia di Dio non esige il nostro sacrificio/ misericordia, c!e porterB lui a sacrificarsi sulla croce. :lla religione della legge e del sacrificio su$entra )uella della li$ertB e dell-amore, c!e viene dalla conoscen"a di )uesto Dio. >inisce la religiositB come sacrificio dell-uomo a Dio, e ini"ia la risposta d-amore al suo amore. non venni a c iamare i giusti . La missione di *es+ non verso i giusti. Nessun giusto salvato, perc!F nessuno giusto #6al &','7 Rm 1,'1( 8 tranne lui, c!e si perde per tutti gli ingiusti. ma i peccatori! *es+ il >iglio mandato a tutti i fratelli perduti/ mangia, vive e cammina con loro.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come il solito $. mi raccolgo immaginandomi a mensa in casa di 9atteo c. c!iedo ci. c!e voglio/ convertimi, o 6ignore, e sar. convertito #*er 1&,&<( d. traendone frutto, contemplo la scena da notare< andando via da lI *es+ vide un uomo seduto al $anco delle imposte gli dice/ segui me5 levatosi lo seguI *es+ a mensa in casa di 9atteo
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molti pu$$licani e peccatori giacevano a mensa con *es+ perc!F il 9aestro mangia coi peccatori; l-o$ie"ione dei farisei ai discepoli trova risposta direttamente in *es+ non !anno $isogno del medico i sani ma i malati misericordia voglio e non sacrificio non sono venuto a c!iamare i giusti, ma i peccatori. +' Te$ti %tili, 6al &'7 @=7 @&7 Os C,18C7 *iona7 Lc A,1C8@&7 &@,&ss7 Rm 1,'=.'17 @,&'8'&7 C,@8&&7 A,&%8'@7 <,1&81?.

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*)' LO SPOSO 1 CON LORO >-&+/&< ?,&% :llora gli si avvicinano i discepoli di *iovanni, dicendo/ 0erc!F noi e i farisei digiuniamo #molto(, mentre i tuoi discepoli non digiunano; E disse loro *es+/ 0ossono i figli delle no""e fare lutto )uando lo sposo con loro; 9a verranno i giorni )uando sarB loro tolto lo sposo, e allora digiuneranno. Ora nessuno mette una toppa gre""a sopra un vestito vecc!io, perc!F il suo rattoppo strappa il vestito e lo s)uarcio peggiore. NF mettono vino giovane in otri vecc!i, se no si rompono gli otri, e il vino si riversa fuori e gli otri vanno perduti7 ma mettono vino giovane in otri nuovi, e am$edue si conservano.

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&C

&A

&' Me$$aggio nel conte$to Lo sposo : con loro , risponde *es+/ per )uesto i suoi discepoli non digiunano. Nella sua carne indissolu$ilmente unita divinitB e umanitB, si cele$rano le no""e tra l-uomo e Dio. In casa di 9atteo il peccatore, oltre i discepoli e altri peccatori, ci sono anc!e i farisei #cf $rano precedente( e i discepoli di *iovanni/ tutti sono presenti alle no""e dell-:gnello, c!e porta su di sF il peccato del mondo #*v &,'?(. Nessuno escluso dalla festa, perc!F egli il principio e il fine della crea"ione/ per lui e in vista di lui tutto stato fatto e tutto sussiste in lui # ol &,&Cs(, vita di )uanto esiste #*v &,1$8%(. Il 6ignore c!e mangia con tutti, peccatori convinti o meno, il riposo di Dio nella sua crea"ione e della crea"ione nel suo Dio. Nascono i cieli nuovi e la terra nuova, dove !a sta$ile dimora la giusti"ia di Dio #'0t
'1%

1,&1(. Il racconto usa parole primordiali, di immediata comprensione, )uali il ci$o e il digiuno, l-amore e il vestito, il vino e gli otri. on *es+ finito il digiuno, e

ini"ia il $anc!etto nu"iale #vv! ".8"'a(, anc!e se la sua morte comporterB un digiuno attraverso cui passare per giungere alla meta # v! "'b(. La vita nuova c!e lui porta non un aggiustamento di )uella vecc!ia # v! "0(7 c- finalmente )ualcosa di nuovo sotto il sole #,o &,?(/ il vino nuovo # v! "$(, lo 6pirito nuovo promesso dai profeti #E" 1C,'C(, effuso nei nostri cuori #Rm @,@(, c!e esige e dona un cuore nuovo. Le metafore illustrano, con semplicitB divina, la $elle""a della vita nuova e la sua inconcilia$ilitB con )uella vecc!ia. In casa di 9atteo, noi peccatori siamo c!iamati al $anc!etto di no""e. 6u )uanti siedono alla mensa del >iglio, si riversa ogni dono di Dio. L-uomo conosce digiuno, solitudine, nuditB, sopore e ovvietB di morte, perc!F fame di amore, vestito, e$$re""a, novitB e vita. La venuta del 6ignore sa"ia )uesta fame, antica come l-uomo stesso. Ges il ci$o, lo sposo, il vestito nuovo, il vino migliore riservato alla fine. In lui ci donato tutto ci. c!e Dio . La C iesa non digiuna/ fatta di peccatori, fa eucaristia per il dono del perdono di cui perennemente vive e gioisce.

)' Lett%ra del te$to 4(". +llora gli si avvicinano i discepoli di Giovanni! *iovanni proclama la conversione e annuncia colui c!e viene 3dopo4. noi e i farisei digiuniamo! I suoi discepoli digiunano/ per loro la vita attesa del futuro. :nc!e i farisei, fedeli alla tradi"ione, digiunano/ per loro la vita sta nell-osservan"a del passato. 0er le persone religiose il presente sempre digiuno/ la vita nel futuro o nel passato, desiderio di ci. c!e sarB o nostalgia di ci. c!e stato5
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i tuoi discepoli non digiunano . Dio non uno c!e era o sarB/ egli . 0er )uesto i discepoli di *es+ non digiunano/ vivono la gioia dell-incontro con lui. v! "' possono i figli delle nozze! L-espressione e$raica 3figli delle no""e4 indica gli invitati. on *es+ partecipiamo al $anc!etto del 9essia, piene""a di

vita #cf Is '@,C8&'7 @@,&ss7 0r ?,&8C7 6ir '%,&<8'=(. fare lutto. Il lutto segno di morte, di cui il digiuno fa parte essen"iale/ mangiare vivere, digiunare morire. Il $anc!etto c!e il 6ignore ci offre elimina la morte per sempre e asciuga le lacrime su ogni volto #Is '@,<7 :p A,&A(. lo sposo : con loro! Ecco il nostro Dio #Is '@,?(/ lui lo sposo, l-Emmanuele, c!e sempre con noi #&,'17 '<,'=(. Il rapporto sposoQsposa, alteritB c!e si dona e si unisce in amore e giu$ilo, intensitB e tenere""a, fedeltB e feconditB, la realtB pi+ indicata per alludere al rapporto DioQuomo #cf Is C&,&=s7 C',&8@7 *en &,'A7 Os ',&C8'@7 antico dei antici7 :p '&8''(. In *es+ uomo e Dio sono

una carne sola/ l-uno l-altra parte dell-altro, e nessuno potrB pi+ separare ci. c!e fu unito. 6iamo a$ituati a considerare Dio come madre e padre, c!e rappresentano )uell-amore necessario di cui uno !a $isogno per nascere e per crescere. 9a lui anc!e lo sposo, amore li$ero e corrisposto c!e ci rende simili a lui, suoi partners. La vita del cristiano non semplicemente mangiare, ma cele$rare il $anc!etto nu"iale/ vivere nella piene""a di )uell-amore c!e Dio stesso, suo sposo. Il 3principio dei segni4 di *es+ dare l-e$$re""a del vino all-ac)ua incolore e insapore della legge, c!e comanda ma non dB l-amore #cf *v ',&ss(. 6e *iovanni non mangia e non $eve, *es+ fu c!iamato 3mangione e $eone4

#&&,&<s(. 9atteo sottolinea anc!e altrove l-aspetto nu"iale del regno #'',&8&%7 '@,&8&1(. *uando sar tolto loro lo sposo( allora digiuneranno . Lo sposo sarB tolto
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)uando sarB elevato sulla croce e levato in cielo. La vita cristiana conosce una piene""a c!e per. non ancora compiuta. Le no""e giB ci sono state/ l-unione con Dio, giB perfetta in *es+, l-anticipo di ci. c!e sarB per ciascuno di noi alla fine. Ora c- un-assen"a per giungere alla presen"a, un digiuno non ancora sa"io, un venerdI santo c!e introduce alla pas)ua. Il suo essere8con8noi, per il momento, resta sotto il segno della croce/ la sua presen"a nei piccoli 8 negli affamati, assetati, forestieri, nudi, ammalati, carcerati, in tutte )uelle situa"ioni di digiuno c!e la nostra storia conoscerB sino alla fine #'@,1@ss(. LI lui presente al nostro amore. Il nostro digiuno si sa"ia, per ora, incontrando lo sposo nella sua presen"a crocifissa, con la )uale 8con8noi sino al compimento dei tempi #'<,&=(, )uando entreremo con lui nelle no""e #'@,'=(, prendendo parte alla sua gioia #'@,'&.'1(. In )uesto detto si allude al digiuno del venerdI santo in ricordo della croce. 9a si allude soprattutto al digiuno c!e lui desidera da noi/ dividere il pane con l-affamato, introdurre in casa il sen"a tetto, vestire il nudo, sciogliere le catene, spe""are ogni giogo #Is @<,Cs(. l-ultimo di tutti #'@,%=(. v! "0 nessuno mette una toppa grezza su un vestito vecc io . 6e il $anc!etto ric!iama le no""e, )ueste ric!iamano il vestito nu"iale #cf '',&&8&1(. Il vestito la visi$ilitB della persona, c!e insieme la vela e rivela 8 come un corpo c!e li$eramente ciascuno si sceglie. Il mondo vestito di Dio #6al &=%,&s(/ rende visi$ile all-esterno la sua gloria nascosta. 9a col peccato si logorato/ invecc!iato. Dio lo muta, ed mutato #6al &=','A(. Non si taglia un panno nuovo per aggiustarne uno vecc!io/ la novitB dell-amore non un semplice restauro dell-uomo vecc!io, ma tutto un nuovo modo di vivere e agire. perc 9 il suo rattoppo strappa il vestito! Un rattoppo #in greco pl9roma K piene""a5( nuovo non ci sta su un tessuto vecc!io. Essendo pi+ resistente, lo strappa e ne aumenta lo s)uarcio. 0er )uesto il nuovo non compati$ile col
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osI incontriamo lo sposo, c!e si fatto

vecc!io. Non si pu. misc!iare luce e tene$ra, vita e morte, amore ed egoismo. :nc!e se il nuovo in noi convive sempre ancora con il vecc!io, tuttavia ne la morte. :l $anc!etto nu"iale entreremo solo con l-a$ito nuovo #'',&&s(/ la gra"ia di Dio, concessa a tutti, $uoni e cattivi, giusti e peccatori, c!e progressivamente ci riveste giorno dopo giorno. 6e il vestito l-uomo nella sua rela"ione con l-altro, )uesto vestito nuovo la rela"ione filiale e fraterna propria di c!i si rivestito di risto, nella novitB di vita #Rm &1,&%(.

v! "$ n9 mettono vino giovane! Il vino giovane la $enedi"ione della terra promessa, il coronamento del suo frutto. Rispetto al ci$o rappresenta il lusso, il 3di pi+4 necessario per essere felici. L-uomo non fatto solo per mangiare come l-animale. 2 fatto per amare/ solo )uesto lusso gli dB gioia. Il vino sim$olo del sangue, della vita, dello 6pirito. *es+ !a $evuto il vino acido della nostra morte #'A,%<(, per darci alla fine il vino migliore #*v ',&=(/ $eve il nostro calice di morte #'C,%'(, perc!F noi $eviamo il suo calice di vita #'C,'A(. Non u$riacatevi di vino, ma siate ricolmi dello 6pirito #Ef @,&<(. ,uesto amore, 3so$ria e$$re""a dello 6pirito4, l-allean"a nuova ed eterna tra noi e lo sposo #cf *er 1&,1&(. in otri vecc i. L-otre un sacco di pelle per custodire $evande. L-otre vecc!io non pu. contenere il vino nuovo/ il cuore di pietra non pu. contenere lo 6pirito d-amore. si rompono gli otri! Lo 6pirito nuovo rompe l-otre vecc!io/ l-uomo vecc!io, il cuore di pietra, perduto e morto per sempre, e lo 6pirito si effonde, come il profumo dal vaso rotto #9c &%,1(. mettono vino giovane in otri nuovi . I discepoli di *es+ sono otri nuovi, e vivono nella gioia perc!F !anno )uesto vino nuovo/ una gioia c!e nessun digiuno pu. oscurare e nessuna poten"a rapire #*v &C,'1(, perc!F nulla ormai li pu. separare dall-amore c!e Dio !a per loro in risto #Rm <,1<s(. Lo 6pirito
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fa l-uomo nuovo/ l-uomo interiore si rinnova di giorno in giorno proprio con la rottura dell-uomo esteriore, dell-otre vecc!io #cf ' or %,&C(. ambedue si conservano . Lo 6pirito vivifica l-uomo nuovo e l-uomo nuovo 3tempio dello 6pirito4/ noi glorific!iamo Dio nel nostro corpo #' or C,&?.'=7 cf Rm &',&(

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il $anc!etto in casa di 9atteo c. c!iedo ci. c!e voglio/ dammi 6ignore, la sorgente d-ac)ua c!e "ampilla per la vita eterna #*v %,&%( d. traendone frutto, medito sul testo da notare< i discepoli di *iovanni digiunano i farisei digiunano i discepoli di *es+ non digiunano lo sposo con loro )uando sarB tolto lo sposo toppa gre""a e vestito vecc!io vino giovane e otri vecc!i vino giovane e otri nuovi. +' Te$ti %tili, $anc!etto/ Is '@7 @@7 0r ?,&8C7 no""e/ antico dei antici7 Is

C&,&=8C',@7 Os ',&C8'@7 :p '&8''7 digiuno/ Is @<,&ss7 veste/ Ef %,'=8@,'=7 vino/ *v ',&8&'7 E" 1C,'%81A,&%.

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**' LA TUA 3EDE TI 2A SALVATA >-&./): ?,&< 9entre diceva loro )ueste cose, ecco venire uno dei capi, c!e lo adorava dicendo/ 9ia figlia appena morta7 ma vieni, imponi la mano su di lei, e vivrB. E, risvegliato, *es+ lo seguiva con i suoi discepoli. Ed ecco una donna, c!e perdeva sangue da dodici anni, venuta dietro, tocc. il lem$o del suo mantello. Infatti diceva tra sF/ 6e solo tocc!er. il suo mantello, sar. salvata. Ora *es+, voltatosi e vistala, disse/ oraggio, figlia, la tua fede ti !a salvata. E fu salvata la donna da )uell-istante. E giunto *es+ nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in tur$amento, diceva/ Ritiratevi, poic!F non morta la fanciulla, ma dorme. E lo deridevano. ,uando fu scacciata la folla, entrato, la prese per mano7 e fu risvegliata la fanciulla. E uscI )uesta fama in tutta )uella terra.

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&' Me$$aggio nel conte$to


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La tua fede ti

a salvata( dice *es+ alla donna c!e lo tocca e guarisce.

6u$ito dopo, lui stesso tocca la fanciulla e la risuscita. 6ono due miracoli a sand?ic ( da leggere insieme, come due aspetti di un-unica realtB. Il racconto della donna, posto nel me""o, dice c!e cos- la fede/ toccare *es+7 il racconto della fanciulla morta e risorta, posto all-ini"io e alla fine, dice cosa dB la fede/ fa passare dalla morte alla vita. 3Toccare4, forma prima e ultima del conoscere, andare oltre il proprio limite, entrare in comunione e scam$io con l-altro. La fede 3toccare4 il 6ignore della vita, c!e a sua volta ci 3tocca4 8 e il suo tocco il dono stesso della vita. Non si evita la morte 8 siamo mortali5 8 , ma, proprio in essa, si presi per mano da colui c!e ci risveglia/ 3Io sono la risurre"ione e la vita7 c!i crede in me, anc!e se muore, vivrB4 #*v &&,'@(. Infatti 3c!iun)ue vive e crede in me, non morirB in eterno4 #*v &&,'C(. La salve""a del risto risorto giB

presente nella comunitB come vita affrancata dalla paura della morte e li$era dall-egoismo. ome le due donne, ciascuno di noi c!iamato a sperimentare il tocco di *es+. ,uesto 3tocco4 lo 6pirito 6anto, dito di Dio, c!e scrive nel nostro

cuore il suo nome e lo ferisce col suo amore/ la fede c!e ci fa amare come siamo amati, ci fa vivere in comunione con lui, sia c!e vegliamo sia c!e moriamo #&Ts @,&=(. La salve""a dalla morte 3il pro$lema4 dell-uomo. Ogni suo sapere e agire altro non c!e un vano tentativo di sconfiggere la sovrana incontrastata di tutto e di tutti. Il 6ignore, c!e con noi sulla $arca !a dormito e si svegliato, placa il mare e la nostra paura di andare a fondo. Ora, con lui risorto, sciolti dallo spirito del male, dalle nostre paralisi e peccati, siamo c!iamati a mangiare con lui, lo sposo7 an"i, a toccarlo e a vivere del suo tocco. osI, con8morti, con8sepolti e

con8risorti con lui, possiamo giB ora vivere la stessa vita nuova di colui c!e morto, sepolto e risorto per noi #cf Rm C,&8&&7 ol ',&'8&@(. 3Toccando4 lui c!e
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3prende4 la nostra mano, usciamo dal lutto del digiuno ed entriamo nel $anc!etto delle no""e. 9atteo, come al solito pi+ so$rio di dettagli rispetto agli altri sinottici, rileva con essen"ialitB i temi connessi del morire, del toccare #fede(, del salvare e del risorgere. Ges li$era )uelli c!e a$itano nelle tene$re e nell-om$ra di morte #%,&C7 Is ?,&ss(. 2 il 9essia, c!e porta il regno di Dio/ i morti risorgono. La C iesa raffigurata dalle due donne, figlie di 6ion, delle )uali una tocca il 6ignore e l-altra presa per mano da lui.

)' Lett%ra del te$to 4("% Mentre diceva loro *ueste cose . *es+ sta parlando delle no""e, del vestito nuovo, del vino giovane, in casa di 9atteo il peccatore. i. c!e lui dona

non un semplice palliativo ai nostri mali, )uasi una pe""a su vecc!i strappi7 invece lo 6pirito e l-amore stesso di Dio c!e fa nuove tutte le cose. ecco venire uno dei capi! 2 *iairo, capo delle sinagoga di afarnao. La cura di !iesa di

*es+ rivolta alle pecore perdute d-Israele #&@,'%7 cf &=,C(. La

9atteo costituita da loro 8 c!e poi, dopo la risurre"ione, saranno inviati a tutte le genti #'<,&?(. lo adorava! :dorare *es+ il fine del vangelo di 9atteo/ i 9agi lo fanno fin dall-ini"io #','.&&(, e i discepoli lo faranno alla fine #'<,&A(. mia figlia : appena morta! La figlia indica il futuro, la capacitB di trasmettere vita. La giovane figlia del capo della sinagoga, come )uella di c!iun)ue altro, da sempre appena morta/ l-uomo non genera c!e vita per la morte. Ogni nascita non fa c!e accrescere il numero dei mortali. vieni( imponi la tua mano su di lei e vivr! ,uesta la fede del capo della sinagoga, la fede d-Israele/ c!e il 6ignore venga e ci doni la vita. La morte il limite irrimedia$ile di ogni esisten"a, a meno c!e in esso ci tocc!i il 6ignore stesso della vita.
'%'

v! "4 risvegliato! *es+ giB risorto. 9a prima di risvegliarsi, anc!e lui !a dormito il nostro sonno. lo seguiva. Il 6ignore, anc!e da risorto, ci segue fin dentro la nostra morte. con i suoi discepoli! on lui sono )uelli c!e giB !anno ascoltato la 0arola, c!e

fa passare dalla morte alla vita. v! &5 ecco una donna c e perdeva sangue da dodici anni . Il sangue la vita. ,uesta donna immagine di tutti i nati da donna/ la nostra esisten"a da dodici anni 8 da sempre 8 altro non c!e perdere vita. venuta dietro. Il flusso di sangue ci rende immondi, incapaci di stare di fronte al 6ignore. 9a proprio per )uesto siamo ancor pi+ $isognosi di lui, come il malato del medico. i. c!e ci manca per guarire proprio lui, fonte della vita.

tocc, il lembo del suo mantello . La fede toccare il 6ignore. : )uesto ci autori""a il nostro male. 9a lo tocc!iamo come di spalle e mediante l-orlo della sua veste. La veste del 6ignore la sua umanitB, della )uale si rivestito7 l-orlo della sua veste la 0arola, attraverso la )uale noi, ancora oggi, tocc!iamo il Ger$o c!e si fatto carne ed diventato parola per raggiungere ogni carne. Nella sua umanitB a$ita tutta la piene""a della divinitB # ol &,&?(, e la sua parola viva ed efficace #E$ %,&'(, capace di compiere ci. per cui fu inviata #Is @@,&&(. Dio, come ogni persona, lo tocc!iamo e ci tocca con la sua parola, c!e muove il cuore dell-uno verso l-altro. v! &" diceva infatti tra s9. La fede una certe""a interiore di toccare il 6ignore nella sua parola, c!e opera in c!i l-accoglie come parola di Dio #cf &Ts ',&1(. se solo tocc er, il suo mantello( sar, salvata . Non dice/ guarita, ma, salvata. La fede la certe""a c!e la comunione con il 6ignore salva. v! && Ges( voltatosi e vistala( disse . Il 6ignore si volge a c!i gli tocca, di spalle, l-orlo del mantello/ gli parla faccia a faccia, $occa a $occa. La sua parola gli mostra il Golto e gli tocca il cuore penetrandolo con il suo 6pirito. coraggio( figlia( la tua fede ti a salvata! ,uesto toccare la 0arola, c!e si fa
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dialogo con il 6ignore, la fede c!e salva. La salve""a infatti il parlare ed entrare in comunione coraggio della vita. fu salva la donna da *uellCistante . La salve""a avviene nel dialogo stesso col 6ignore. La donna constata, come ciascuno di noi, c!e la sua parola vera/ opera ci. c!e promette. 9a solo in colui c!e crede. In colui c!e non crede, manca proprio ci. c!e solo la 0arola accolta pu. dare. L-ora della salve""a )uella della fede. Il pro$lema non c!e Dio salvi o c!e la sua parola sia efficace. Lui vuole tutti salvi e la 0arola fa )uello c!e dice. 9a nessun dono pu. essere fatto a c!i non lo accoglie. 6olo nell-istante in cui ci fidiamo di lui, siamo salvi. 0erc!F la salve""a aver fiducia in lui. v! &) giunto Ges nella casa del capo( ecc! Nella casa del capo della sinagoga regna la morte, c- lamento e strepito. 2 il lutto con cui c!i ancora vivo esprime il dolore per la morte altrui, anticipo della propria. La morte dei genitori 3normale4/ la vita continua nei figli. 9a la morte della figlia rivela la tragicitB dell-esisten"a/ ci. c!e dovre$$e continuare la vita, giB morto. v! &. ritiratevi! La presen"a di *es+ scaccia il lutto e il tur$amento. La morte sdrammati""ata/ !a perso il suo pungiglione, il peccato #& or &@,@C( 8 la mancan"a di fede, c!e avvelena la vita. non : morta la fanciulla( ma dorme! Il sonno riposo dalle fatic!e per un risveglio nella nuova luce. La morte non pi+ sen"a ritorno. :l tocco del 6ignore un dormire e risvegliarci, con lui e come lui #<,'%s(. lo deridevano! Non il risus pasc alis , ma derisione 8 masc!era del g!igno $effardo della morte, c!e per noi l-ultima parola. 6e la morte produce pianto, la risurre"ione, ritenuta impossi$ile, produce irrisione #vedi :t &A,1'7 'C,'%(. v! &' *uando fu scacciata la folla . Deve uscire la triste""a e l-incredulitB, perc!F entri il riso e la comunione di vita.
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con lui. :llora la paura della morte lascia il posto al

la prese per mano! Lo sposo prende per mano la sposa, unito con lei nella $uona come lo fu nella cattiva sorte. La vita strappa alla morte la sua preda, e la veste di sacco mutata in a$ito di dan"a #cf 6al 1=,&'(. La raga""a, morta perc!F sen"a la sua altra parte, ora risuscita perc!F la ritrova. v! &0 fu risvegliata la fanciulla . Il tocco dello sposo risveglia la fanciulla7 un fremito di vita la sconvolge. Ormai con8sorte del suo 6ignore, unita a lui in un amore pi+ forte della morte #cf t @,%7 <,C(.

usc8 *uesta fama . 6i diffonde ovun)ue l-eco di )uesta parola. Da 3)uella terra4 giunge fino a noi, perc!F in essa, 8 lem$o del suo mantello 8 tocc!iamo colui c!e con essa ci tocca e ci salva.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginandomi nel tragitto dalla casa di 9atteo alla sinagoga c. c!iedo ci. c!e voglio/ toccare lui, essere preso per mano da lui. !iedo la fede nella sua parola d. traendone frutto, contemplo la scena da notare< mia figlia morta vieni, imponi la mano su di lei e vivrB risvegliato, *es+ lo seguiva ecco una donna c!e perdeva sangue tocca di dietro il lem$o del suo mantello diceva/ se tocc!er., sar. salva coraggio, figlia, la tua fede ti !a salvata ritiratevi/ la fanciulla non morta, ma dorme la prese per mano fu risvegliata la fanciulla )uesta fama uscI. +' Te$ti %tili, 6al &C7 '17 & or &@,&ss7 Rm C,&8&&7 *v &&,&8%%. ol ',&8&@7 9t '','18117

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*+' AVVENGA A VOI SECONDO LA VOSTRA 3EDE >-)</*+ ?,'A :ndando *es+ via di lB, lo seguirono due ciec!i, gridando e dicendo/ :$$i pietB di noi, figlio di Davide5 Entrato nella casa, i ciec!i gli si avvicinarono, e dice loro *es+/ redete c!e posso fare )uesto #per voi(; *li dicono/ 6I, 6ignore5 :llora tocc. i loro occ!i, dicendo/ :vvenga a voi secondo la vostra fede5 E si aprirono i loro occ!i. E *es+ s$uff. davanti a loro, dicendo/ *uardate c!e nessuno lo sappia5 Ora essi, usciti, diffusero la sua fama in tutta )uella terra. Ora, usciti essi, ecco/ gli condussero un uomo muto, indemoniato. E, scacciato il demonio, parl. il muto. E si meravigliarono le folle, dicendo/ 9ai apparve cosa simile in Israele5 9a i farisei dicevano/ on il capo dei demoni scaccia i demoni5

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&' Me$$aggio nel conte$to +vvenga a voi secondo la vostra fede( dice *es+ ai due ciec!i, guarendo su$ito dopo il muto. La fede vista, l-incredulitB cecitB. In for"a della fede, colui c!e, come Zaccaria, era rimasto muto a causa dell-incredulitB, pu. parlare #cf Lc &,'=(.

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I due miracoli, ultimi della serie dei dieci prodigi e punto di arrivo dell-attivitB di *es+, descrivono la fede come visione e parola. La vita nuova culmina nell-illumina"ione, c!e ci fa vedere la nostra realtB e ci rende capaci di esprimerla. Gedere nascere, venire alla luce. La fede nella 0arola ci fa nascere come figli, in grado di comunicare coi fratelli. osI si compie la missione del >iglio, primo apostolo inviato ai fratelli. ,uelli c!e a loro volta sono illuminati, la continuano nei confronti degli altri. 36vegliati, o tu c!e dormi, destati dai morti, e risto ti illuminerB4 #Ef @,&%(.

Tutte le religioni cercano l-illumina"ione. ,uesta non frutto di eserci"i strani, ma di occ!i nuovi7 non consiste nel vedere cose nuove, ma nel vedere nuove tutte le cose, con gli occ!i del >iglio. !i !a il cuore del >iglio, ovun)ue vede

l-amore del 0adre. Invece delle proie"ioni delle proprie paure, scorge ovun)ue la $elle""a del suo volto/ si sveglia dall-incu$o della notte e viene alla luce. >inalmente li$ero dalla men"ogna, conosce la veritB ed in grado di parlare 3correttamente4 #9c A,1@(. *uarito dalla cecitB e dall-afasia, pu. dire, con gioia sua e altrui, ci. c!e !a udito, visto e toccato dal Ger$o della vita #&*v &,'8%(. I ciec!i, illuminati dalla 0arola, saranno a loro volta luce del mondo #@,&%(. 6u$ito dopo, al c. &=, ci sarB la missione dei Dodici, i primi c!e !anno avuto occ!i nuovi e $occa nuova per proclamare le meraviglie di Dio #:t ',&&(. Il $rano si articola in due parti/ i vv! &$#)" raccontano la guarigione dei due ciec!i, i vv! )&#). )uella del muto e il diffondersi della 0arola, c!e porta all-accetta"ione o al rifiuto di *es+, all-illumina"ione o all-accecamento del cuore. Lui venuto per fare un giudi"io/ perc!F c!i cieco veda, e c!i crede di vedere diventi cieco #*v ?,1?(. Ges( luce del mondo #*v <,&'(, 0arola eterna del 0adre, il >iglio, primogenito di una numerosa sc!iera di fratelli #Rm <,'?( illuminati alla sua luce. La C iesa, accesa dal fuoco c!e lui !a donato il giorno di 0entecoste, luce
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del mondo #@,&%(, e trasmette ai fratelli la 0arola c!e guarisce e rigenera a vita filiale e fraterna. )' Lett%ra del te$to 4(&$ +ndando via Ges di l #cf v. ?(. *es+ !a appena risvegliato la fanciulla. Ora il vangelo mostra come la risurre"ione sia la stessa fede, c!e fa passare dalla tene$ra alla luce. lo seguirono. :nc!e noi, seppure ciec!i come i discepoli e i peccatori, possiamo e do$$iamo seguire *es+. 3 !i segue me, non cammina nelle tene$re, ma avrB la luce della vita4 #*v <,&'$(. L-illumina"ione ini"ia col desiderio di seguirlo 8 tenue luce c!e $rilla nella notte. alla luce piena. due! La duplica"ione dei miracoli tipica di 9atteo. Uno il miracolato c!e racconta, l-altro il lettore c!e si fa suo compagno nella stessa avventura. ciec i. Il cieco nelle tene$re/ non ancora venuto alla luce. La prima illumina"ione accorgersi di essere ciec!i. 6olo c!i fatto per la luce sa di essere cieco. Un sasso non cieco5 6apere di essere ciec!i significa capire di non essere fatti per le tene$re, come sapere di essere mortali capire di non essere fatti per la morte. La coscien"a della cecitB e della morte viene dalla nostra dignitB/ siamo figli, poema di Dio, creati nel >iglio, destinati a partecipare della sua luce e della sua vita #Ef ',&=(. La luce il principio della crea"ione/ energia e vita, intelligen"a e amore, fa essere le cose )uello c!e sono. La cecitB si oppone alla vista come la tene$ra alla luce, il non8senso al senso, la morte alla vita. La realtB uguale sia per il vedente c!e per il non vedente. 9a diverso il loro modo di rapportarsi ad essa/ uno ne fruisce e gode, l-altro ci s$atte contro e si fa male. gridando e dicendo . Il grido- forma inarticolata di preg!iera, esprime il disagio per il male come $isogno del $ene. : )uesto punto del vangelo il grido sa ci. c!e desidera e vuole/ la luce della fede. La fede stessa il grande
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!i poi lo segue, giunge

miracolo. abbi piet di noi. La fede c!iedere a Dio di vedere lui come pietB e amore per me, suo figlio nel >iglio. figlio di Davide. Titolo caro a 9atteo in connessione coi miracoli #&','17 &@,''7 '=,1=.1&7 '&,?.&@(. In *es+ si compie la promessa fatta a Davide/ il risto #&,&(. v! &% entrato nella casa! L-illumina"ione avviene nella casa, nella !iesa.

Infatti consiste nel vedere se stesso come figlio e lui come 0adre 8 il c!e possi$ile solo nella fraternitB. !i ama il fratello figlio ed passato dalla

morte alla vita #cf &*v 1,&%(. L-illumina"ione cristiana per tutti, non per anime elette o menti esercitate. i ciec i gli si avvicinarono . Nella comunitB dei fratelli ci si avvicina al >iglio e se ne ascolta la parola. credete c e posso fare *uesto= *es+ c!iede se crediamo c!e lui pu. darci la vista. La fede non un dono, ma il dono/ ci mette in comunione con lui5 ome

ogni dono, pu. essere data solo a c!i la desidera e la c!iede. Il ritenere c!e ce la possa dare e il c!iederla, atto della nostra li$ertB. :nc!e l-ateo pu. e deve c!iederla, con insisten"a pari alla sua resisten"a #cf 9c ?,'%(. s8( Signore! Il loro 3sI4 al dono della fede il semaforo verde alla sua poten"a. In )uesto 3sI4 *es+ il 6ignore 8 l-eterno 3sI4 per noi c!e attende il nostro 3sI4 a lui per farci venire alla luce della sua luce. v! &4 tocc, i loro occ i! Il suo 3tocco4 ci dB occ!i nuovi/ i suoi stessi di >iglio. avvenga a voi secondo la vostra fede #<,&15(. La fede compie il prodigio/ ci fa vedere con gli occ!i di Dio. v! )5 si aprirono i loro occ i! :damo aprI gli occ!i sulla sua nuditB, e si nascose alla luce. *es+ ci apre gli occ!i sulla nostra gloria di figli, e ci fa nascere come tali. nessuno lo sappia. Il prodigio della fede un mistero, noto solo a c!i !a aperto gli occ!i per vedere ci. c!e occ!io umano mai non vide #& or ',?(.
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L-illuminato potrB raccontare la sua esperien"a ad altri #vedi miracolo seguente(7 ma l-illumina"ione stessa rimane 3il4 segreto c!e conosce solo c!i lo sperimenta. v! )" diffusero la sua fama in tutta *uella terra! La fama di *es+ esce dalla casa e si diffonde per tutta la terra, conducendo a lui altri desiderosi di vedere la luce di cui !anno sentito parlare. v! )& gli condussero un uomo muto( indemoniato! La fama sui ciec!i guariti gli porta un muto. La parola ci. c!e dB senso alla realtB/ tutto sen"a di essa resta assurdo. L-uomo riceve luce dalla parola, e diventa la parola c!e ascolta. Il muto l-uomo in cui si arresta il circuito della parola/ per lo pi+ non la pu. sentire, e, )uand-anc!e la sentisse, non la pu. esprimere. Dopo l-illumina"ione della fede, l-uomo sa finalmente c!i , e pu. comunicare la sua realtB. v! )) scacciato il demonio . Il demonio, spirito di tene$ra e morte, impedisce la parola di vita. Davanti a *es+ se ne va come la notte davanti al giorno. parl, il muto . :nc!e lui pu. dire ci. c!e !a udito e visto e toccato dal Ger$o della vita #&*v &,&(. Nel discorso sulla missione, c!e immediatamente segue, )uesta parola si diffonderB tra tutto il popolo. mai apparve cosa simile in Israele! 2 la meraviglia davanti al compimento della promessa. v! ). con il capo dei demoni scaccia i demoni! Davanti alla 0arola 8 al muto c!e parla 8 c- sempre la duplice rea"ione/ la fede c!e si meraviglia e l-accoglie, l-incredulitB c!e si indurisce e rifiuta, con ragionamenti tanto sottili )uanto evidentemente contraddittori #cf &',''81'5(. La storia della salve""a uno scontro tra fede e incredulitB, fra luce e tene$re. ,ueste non l-accolgono, ma neanc!e la possono soffocare.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e esce dalla casa di *iairo e torna alla casa di 0ietro
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c. c!iedo ci. c!e voglio/ c!e io veda5 c!iedo il dono della 0arola d. traendone frutto, contemplo la scena da notare< lo seguirono due ciec!i gridando e dicendo a$$i pietB di noi entrato nella casa, i ciec!i gli si avvicinarono credete voi c!e posso fare )uesto; sI, 6ignore5 avvenga secondo la vostra fede5 un uomo muto scacciato il demonio, parl. il muto mai apparve cosa simile in Israele con il capo dei demoni scaccia i demoni.

fede nella sua

+' Te$ti %tili, 6al 'A7 1%7 Is %', A7 C=,& ss7 *v <,&'7 ?,&ss7 Ef @,&%.

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*0' SUPPLICATE DUN9UE IL SIGNORE DELLA MESSE >-*0/*. ?,1@ E andava attorno *es+ per tutte le cittB e per tutti i villaggi, insegnando nelle loro sinagog!e e proclamando il vangelo del regno e curando ogni malattia e ogni mor$o. Gedendo le folle, e$$e compassione di loro, poic!F erano stanc!e e oppresse come pecore sen"a pastore. :llora dice ai suoi discepoli/ La messe molta, ma gli operai poc!i5 6upplicate dun)ue il 6ignore della messe, perc!F getti fuori operai nella sua messe.

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&' Me$$aggio nel conte$to Supplicate dun*ue il Signore della messe( perc 9 getti fuori operai nella sua messe( dice *es+ ai suoi discepoli prima di inviarli a continuare la sua stessa opera. Il discorso sulla missione introdotto allo stesso modo del discorso sul monte #?,1@K%,'1(. La parola e l-a"ione del >iglio diventano sorgente della parola e dell-a"ione dei suoi fratelli/ ci. c!e lui !a detto e fatto, )uanto i discepoli continueranno a dire e a fare. Unica la missione/ )uella del 0adre c!e manda il >iglio ai fratelli, perc!F nella fraternitB sua e tra di loro diventino figli. I discepoli, dopo di lui, sono c!iamati a trasmetterla nello spa"io e nel tempo. 3 ome il 0adre !a mandato me, cosI anc!-io mando voi4 #*v '=,'&(. La storia storia di missione/ l-unico amore, c!e la vita di tutto, 3spinge4 il 0adre verso il >iglio e il >iglio verso il 0adre. 9a il >iglio non pu. amare il 0adre, se non ama come lui i fratelli. 0er )uesto va verso di loro, per ricondurli dall-esilio alla casa paterna. L-apostolo, a sua volta, spinto dal medesimo

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amore #' or @,&%(. 9ediante la fraternitB ognuno diventa figlio/ amando i fratelli, ama il 0adre, il cui amore amare il >iglio e in lui tutti i suoi figli. La missione ricostruisce l-unione degli uomini nell-unico >iglio del 0adre. La TrinitB, c!e in cielo, si reali""a sulla terra nell-amore reciproco, fino a )uando Dio sarB tutto in tutti #& or &@,'<(. :llora il 6ignore sarB 3uno4 su tutta la terra #Zc &%,?(, c!e finalmente diventerB il riflesso della *loria. 9atteo riunisce nel discorso sulla missione anc!e )uanto gli altri sinottici dicono sull-identitB del discepolo e sulla sua voca"ione. Goca"ione e missione sono sempre congiunte/ la mia 3voca"ione4 di figlio si reali""a nella 3missione4 verso i fratelli 8 il nome sempre rela"ione all-altro. ,uesti versetti allacciano la missione della !iesa a )uella di *es+, c!e si

esplica nell-annuncio del regno e nella cura dell-uomo # v! )'(, e !a nella compassione la sua sorgente # v! )0(. La messe matura/ impellente c!e ci siano operai a raccoglierla, perc!F non vada rovinata # v! )$(. Disogna pregare, entrare in comunione col 0adre, per diventare figli ed essere inviati verso i fratelli #v! )%(. Ges il primo apostolo, il >iglio inviato ai fratelli dalla compassione del 0adre. La C iesa apostolica non solo perc!F !a negli apostoli 8 e, attraverso di loro, in *es+, primo apostolo 8 la propria origine, ma anc!e perc!F fatta di figli c!e si sentono inviati ai fratelli. lontani dallo stesso amore di ome 0aolo, ogni credente spinto verso i

risto, c!e !a dato la vita per tutti #' or @,&%(.

)' Lett%ra del te$to 4()' ; andava attorno Ges! *es+ itinerante. La sua natura di >iglio lo porta verso i fratelli. Lui stesso la via c!e va in cerca dei perduti per ricondurli alla veritB e alla vita. *es+ c!e cammina modello del discepolo, inviato da lui e come lui. Il suo andare non un divagare turistico, spirituale o meno. 2 il
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pellegrinaggio verso la casa del 0adre, c!e si reali""a perdendosi in cerca di ogni fratello. Il suo modo di andare certamente come )uello c!e prescrive ai Dodici/ in gratuitB e povertB #cf &=,&8&@(. 0rima di istruirli con le parole, li addestra con l-esempio. per tutte le citt e i villaggi . In ogni luogo, grande o piccolo, ovun)ue c- un uomo, c- un fratello. Nessuno insignificante. insegnando nelle loro sinagog e . *es+, come poi anc!e 0aolo, ini"ia il suo apostolato nella sinagoga. Da lI la 0arola esce per le strade del mondo, fino agli estremi confini della terra. proclamando! - un $ando, un proclama, un messaggio da rendere noto.

il vangelo del regno . 2 la $uona noti"ia c!e giunto il regno del 0adre, dove tutti siamo figli e ci amiamo come fratelli. 2 )uanto *es+ !a proclamato sul monte #cc. @8A(. curando. 2 )uanto *es+ !a fatto scendendo dal monte #cc. <8?(. La 0arola sempre connessa con la 3terapia4, c!e vuol dire/ 3rispetto, venera"ione, cura4. Il vangelo una logoterapia/ la 0arola, ridandoci la dignitB di figli, la cura prima dai nostri mali. ogni malattia e ogni morbo . L-uomo !a molte malattie c!e lo fanno stare male, molti 3mor$i4, c!e lo rendono 3mor$ido4, cascante, incapace di stare eretto. v! )0 vedendo le folle . L-occ!io del 6ignore il suo giudi"io, molto diverso dal nostro. Lui, c!e !a il cuore $uono, !a solo giudi"i di salve""a. ebbe compassione. In greco c- un ver$o c!e deriva da splNnc na( c!e significa 3viscere, utero4. 2 la )ualitB materna dell-amore di Dio. Il nostro male muove le sue viscere, fino a com8patire, a patire8con noi il nostro stesso male. erano stanc e e oppresse! In greco c- 3lacerate e gettate a terra4. L-uomo, allontanatosi da Dio, lacerato, diviso da sF e da tutti, e oppresso, sc!iacciato fino a terra, incapace di stare ritto.
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come pecore senza pastore . Il pastore conduce ai pascoli e alle sorgenti #6al '17 E" 1%,&ss7 *v &=,&ss(. 6en"a di lui la pecora muore. Nella Di$$ia il gregge il popolo e il pastore Dio stesso, oltre c!e i capi del popolo come suoi rappresentanti. i. c!e muove a compassione il 6ignore la constata"ione

della miseria di )ueste pecore, destinate al macello. v! )$ allora dice ai suoi discepoli . *es+ rende partecipi della sua compassione )uelli c!e manderB in missione. la messe : molta! Il male non il luogo della dispera"ione, $ensI della gioia del raccolto5 Infatti proprio nella miseria si vive la misericordia 8 il grande dono di Dio c!e Dio stesso. Il giudi"io finale visto come la mietitura #1,&'7 &1,1=.1?(, c!e mette in salvo e la messe e il contadino stesso. Il giudi"io di Dio salve""a nostra, ma anc!e sua, perc!F lui non pu. accettare c!e i suoi figli si perdano. Esso si compie nella storia mediante la missione del >iglio e di coloro c!e la continuano. La missione insieme seminare e raccogliere. !i semina si incontra con c!i

miete #*v %,1@81<(/ infatti c!i semina misericordia ottiene misericordia #@,A(. L-umanitB messe matura per il dono di Dio. Non si attendano tempi migliori/ il peccato luogo di perdono, la perdi"ione di salve""a. Tutti gli uomini, da sempre, sono figli di Dio. 9a nessuno lo sa. ,uesto il momento c!e uno glielo mostri nella sua compassione di fratello. ma gli operai poc i! *es+ il primo operaio, c!e opera verso i fratelli con la stessa misericordia del 0adre. :ttende colla$oratori #& or 1,?(. Dio si serve di noi per due motivi. 0rimo, perc!F, colla$orando con lui, diventiamo come lui/ facendoci fratelli, siamo salvi, perc!F diventiamo figli #per )uesto ognuno cristiano c!iamato ad essere apostolo(. 6econdo, perc!F nella nostra fraternitB gli altri accolgono lo 6pirito del 0adre, e possono a loro volta farsi suoi colla$oratori nei confronti di altri, e cosI di seguito fino a )uando tutti gli uomini reali""eranno il loro nome di figli vivendo da fratelli. v! )% supplicate dun*ue( ecc. 6e la messe molta e gli operai poc!i, *es+
'@@

non conclude/ 3Datevi )uindi da fare54.

!iede invece c!e si supplic!i il 0adre,

6ignore della messe. 6olo la comunione con lui e il dono del suo 6pirito #Lc &&,?8&1( ci fanno figli come il >iglio, li$eri dalle nostre false sicure""e #Lc ?,@A8 C'(, capaci di compiere la sua stessa missione.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e va attorno, in cerca delle pecore perdute c. c!iedo ci. c!e voglio/ sentire la sua compassione e farmi suo compagno e colla$oratore d. traendone frutto, medito sul testo da notare< *es+ andava attorno per tutte la cittB e i villaggi insegnando, proclamando il regno e curando ogni male e$$e compassione pecore sen"a pastore la messe molta, gli operai poc!i supplicate.

+' Te$ti %tili, 6al '17 <=7 &==7 E" &?,'8Ca7 1%,&ss7 *v &=,&8&<7 Lc ?,@A8C'7 &=,'@81A7 &&,?8&1.

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*:' C2IAMATI- LI INVI@ &?-&/&0 &=,& !iamati innan"i i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti immondi, per scacciarli e curare ogni malattia e ogni mor$o. I nomi dei dodici apostoli sono )uesti/ primo 6imone, detto 0ietro, e :ndrea suo fratello, *iacomo di Ze$edeo e *iovanni suo fratello, >ilippo e Dartolomeo, Tommaso e 9atteo il pu$$licano, *iacomo di :lfeo e Taddeo, 6imone il ananeo e *iuda l-Iscariota, c!e poi lo tradI. ,uesti dodici invi. *es+, dopo averli ammoniti dicendo/ Non andate verso i pagani e non entrate in cittB di samaritani7 rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa di Israele. amminando proclamate c!e il regno dei cieli giunto. urate infermi, risuscitate morti, mondate le$$rosi, scacciate demoni. In dono prendeste, in dono date. Non procuratevi nF oro, nF argento, nF rame nelle vostre cinture7 nF $isaccia da viaggio, nF due tunic!e, nF sandali, nF $astone, perc!F l-operaio degno del suo ci$o. In )ualun)ue cittB o villaggio entrate, fatevi indicare se c- una persona degna, e lI dimorate fino alla vostra parten"a. Entrando nella casa, salutatela. 6e )uella casa ne sarB degna,
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la vostra pace scenda su di essa7 ma se non ne sarB degna, la vostra pace torni a voi. 6e )ualcuno poi non vi accoglierB e non ascolterB le vostre parole, uscendo da )uella casa o da )uella cittB, scuotete la polvere dai vostri piedi. :men vi dico/ pi+ accetta$ile sarB per la terra di 6odoma e di *omorra nel giorno del giudi"io c!e per )uella cittB.

&' Me$$aggio nel conte$to C iamati( li invi,! La voca"ione e la missione dei Dodici sono messe di seguito. Le due stanno sempre insieme. La voca"ione ad essere figli si reali""a infatti nella missione verso i fratelli. *es+ c!iama a sF operai, c!e continueranno a fare e a dire )uanto lui, prima di loro, !a fatto e detto. Nasce la unisce alla terra promessa, a !iesa, c!e !a nei Dodici la radice c!e li

risto. Essa apostolica non solo perc!F fondata

sugli apostoli, ma perc!F fatta di apostoli, di figli inviati ai fratelli. La missione corrisponde sempre al proprio nome, alla propria storia/ 9os, 3salvato dalle ac)ue4, salverB dalle ac)ue i fratelli7 Elia, 3il mio Dio LSRL4 testimonierB a tutti c!e solo LSRL Dio7 *es+, 3Dio salva4, salverB il popolo dai suoi peccati5 Inoltre sia la voca"ione c!e la missione sono comunitarie/ i Dodici rappresentano le dodici tri$+ d-Israele, sono nominati a coppie e saranno mandati a due a due #9c C,A(. La comunitB punto di parten"a e d-arrivo della missione/ reali""a la filialitB nella fraternitB. 6olo c!i fratello figlio, e solo c!i figlio si fa fratello. I Dodici, come sono i depositari del discorso sul monte 8 tranne 9atteo il peccatore, c!e !a accolto *es+ in casa sua 8, sono i destinatari del discorso apostolico/ sono inviati a portare alle dodici tri$+ la 0arola del >iglio, c!e poi sarB offerta a tutte le genti.

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Nei vv. 1-4 c la vocazione dei Dodici e i loro nomi, nei vv. 5-15, le istruzioni che Ges d loro: rivolgersi alle pecore perdute dIsraele (vv. 5-6), annunciare il regno (v. 7), restituire luomo a se stesso (v. 8a) in gratuit e povert (vv. 8b-10) la loro accoglienza porta la pace messianica ( vv. 1113), il loro ri!iuto il giudizio (vv. 14-15)" Ges il primo apostolo. La C iesa !a in lui le sue radici attraverso i primi gli apostoli, e fruttifica nell-apostolato di figli inviati ai fratelli. L-itineran"a e la mo$ilitB, l-annuncio della 0arola e il servi"io ai poveri, la gratuitB e la povertB sono le sue caratteristic!e, cosI $en incarnate da 0aolo l-:postolo.

)' Lett%ra del te$to "5(" C iamati innanzi! L-uomo come c!iamato. L-:ltro dice il mio nome, la mia identitB. Il mio nome, detto da lui ancora prima c!e io nascessi, sono io/ la mia stessa voca"ione e missione #Is %?,&s(. i suoi dodici discepoli . *li apostoli sono discepoli c!e, in )uanto 3discepoli4 c!e !anno imparato # discere( a conoscere il >iglio, diventano 3apostoli4, inviati ai fratelli, c!e a loro volta diventeranno 3discepoli4 #'<,&?( e )uindi apostoli. L-essere discepolo si reali""a pienamente nell-essere apostolo, come l-essere figlio nell-essere fratello. 6ono dodici come i patriarc!i, come le tri$+ di Israele, stanc!e e oppresse, alle )uali sono inviati per rinnovare l-allean"a. diede loro potere . 2 il suo stesso potere, )uello di vincere il male col $ene. sugli spiriti immondi! Il male non fatale/ sottoposto al 6ignore e ai suoi inviati. per scacciarli. >ine della missione li$erare dallo spirito immondo e dare lo 6pirito 6anto. La missione essen"ialmente un esorcismo/ la parola e l-amore vincono la men"ogna e l-egoismo. curare ogni malattia e morbo! La guarigione esterna, provvisoria e par"iale, segno di )uella interna, definitiva e totale.
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vv! &#. i nomi dei dodici apostoli sono( ecc! La lista dei Dodici costituita da sei coppie di nomi. Due il principio della fraternitB. !i non !a fratelli,

difficilmente capisce cosa significa essere figlio 8 tranne l-Unigenito, c!e si fatto fratello di tutti5 onosciamo fin )ui solo 6imone e :ndrea, *iacomo e *iovanni, e 9atteo. 6imone, c!iamato 0ietro, 3primo4, non solo della lista, ma per il suo ruolo di pietra #&C,&<(, c!e confermerB nella fede i fratelli #Lc '',1'(. 9atteo il 3pu$$licano4, l-esattore di tasse di afarnao, colla$ora"ionista dei romani.

6imone c!iamato il 3cananeo4, sinonimo di 3guerrigliero4, c!e lotta per l-indipenden"a dai romani. *iuda c!iamato 3Iscariota4, c!e significa forse 3mentitore4, oppure una traslittera"ione di 3sicario4 8 appartenente agli Zeloti pi+ spinti, c!e nei tumulti pugnalavano i nemici del popolo. Non sono nF sapienti nF perfetti, non appartengono nF alla categoria degli scri$i nF a )uella dei farisei, non sono dotti c!e conoscono la legge nF pii c!e la osservano. 6ono pescatori e peccatori, uomini )ualun)ue come noi 8 non !anno studiato teologia nF diritto canonico5 i. c!e li unisce la c!iamata del

>iglio ad essere figli con lui e fratelli tra di loro. 6ono una s)uadra s)uisitamente divina7 nessun allenatore umano si sare$$e sognato di metterla insieme. ome possi$ile com$inare i primi )uattro con

9atteo, al )uale dovevano pagare le tasse, e per di pi+ per conto dell-odiato oppressore; E come com$inare )uesto con 6imone il ananeo e l-Iscariota;

6ono persone )ualun)ue, alcune poco raccomanda$ili, per lo pi+ incompati$ili tra di loro. 2 gente la pi+ diversa, c!e sempre resterB tale, eppure c!iamata alla fraternitB nel >iglio. Dio non sele"iona secondo criteri di $ravura, cultura o efficien"a/ semplicemente 0adre di tutti. La !iesa necessariamente 3cattolica4, aperta a $uoni e cattivi, con idee e

culture #o inculture5( diverse, anc!e se sempre tentata del contrario. *es+ non poteva prendere uomini pi+ disparati7 e ognuno rispettato per )uello c!e , c!iamato ad accogliere e rispettare l-altro nella sua diversitB.
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v! ' Ges li invi, . 6ono inviati a 3pescare uomini4 #%,&?(. I pescatori, pescati dal >iglio alla fraternitB, sono c!iamati a fare altrettanto coi propri fratelli. non andate verso i pagani . La prima missione per Israele, il primogenito. *es+, gli apostoli e la prima passerB alle genti #'<,&?(. non entrate in citt di samaritani . I samaritani rappresentano la paganitB in seno a Israele. v! 0 rivolgetevi alle pecore perdute della casa dCIsraele #cf &@,'%(. La prima missione rivolta al popolo di Dio affaticato e oppresso. v! $ camminando! La missione dinamica/ un cammino per raggiungere i fratelli. 3La casa dell-apostolo la via4. proclamate. Non portano un-ideologia5 0roclamano un messaggio di gioia/ il 6ignore viene a salvare. lo mostrano con la vita. : giunto. Il regno )ui, presente in loro. L-annuncio ne fa prendere coscien"a. il regno dei cieli. 2 Dio 0adre c!e regna nell-amore tra i suoi figli. Il suo regno di fraternitB e di li$ertB, di gioia e di pace. 2 )uanto stato illustrato con la 0arola nei cc. @8A e con l-a"ione nei cc. <8?. v! % curate infermi . 3Infermo4 colui c!e non sta in piedi/ l-uomo c!e perde la sua posi"ione eretta, prono sotto il giogo della legge o carponi sotto il peso dell-egoismo. Il male non pi+ luogo di divisione e prevarica"ione, ma di cura e di rispetto. La cura del de$ole il grande miracolo di c!i, come *es+, si fa servo dei fratelli #<,&A(. risuscitate morti #cf ?,&<8'C(. >arsi fratello risuscitare il >iglio in sF e nell-altro. 6appiamo infatti c!e siamo passati dalla morte alla vita perc!F amiamo i fratelli #&*v 1,&%(. mondate lebbrosi #cf <,&8%(. L-amore una vita nuova, li$era dalla le$$ra della morte e del peccato.
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!iesa sono giudei. :ttraverso loro la salve""a

i. c!e dicono non lo dimostrano con argomenti, ma

scacciate demoni #cf <,'<81%7 ?,1's(. Lo 6pirito di veritB scaccia )uello di men"ogna c!e ci divide dal 0adre e tra di noi. in dono prendeste( in dono date . 30rendere4 e 3dare4 in dono la vita Trinitaria. Il 0adre e il >iglio tutto si danno e ricevono reciprocamente, e il loro dono reciproco d-amore lo 6pirito 6anto. L-apostolo, dando ci. c!e !a

ricevuto, entra in seno alla TrinitB. v! 4 n9 oro( n9 argento( n9 rame . Il dono vittoria sul possesso 8 c!e trova nel denaro il mediatore universale. L-assen"a di danaro fa sI c!e i rapporti siano di gra"ia e amore, invece c!e di interesse e meretricio. L-apostolo, presentandosi povero, pu. ricevere il dono di essere accolto, e cosI donare a c!i lo accoglie il grande tesoro/ diventare come Dio c!e accoglie. 0er l-apostolo determinante la povertB/ li$ertB dal dio di )uesto mondo, segno della gratuitB e possi$ilitB di evangeli""are. 6u )uesto punto vedi l-esempio di 0aolo #& or ?,&ss(. v! "5 n9 bisaccia da viaggio . 6e il danaro la sicure""a del ricco, la $isaccia la sicure""a del povero, c!e in essa ripone le sue provviste. L-apostolo invece !a fiducia nel 0adre e nei fratelli. n9 due tunic e. La seconda non tua/ del fratello c!e non ce l-!a #Lc 1,&&(. 6e vuoi andare in missione, devi averla giB data7 diversamente puoi essere scam$iato per un mercante di vestiti usati in cam$io di anime5 n9 sandali. I sandali sono dell-uomo li$ero. Tu sei sc!iavo della 0arola #cf Lc &,'(, di cui sei de$itore a tutti i fratelli. n9 bastone . 0rolungamento della mano, strumento primordiale, principio della tecnica, il $astone permette di raggiungere l-irraggiungi$ile. 6egno del potere di c!i !a pi+ me""i, anc!e scettro di dominio sugli altri. Il $astone di Dio la croce, c!e lo rende vicino a tutti e servo di tutti, nessuno escluso. lCoperaio : degno del suo cibo! L-apostolo, c!e dB in dono come in dono riceve, mette c!i l-accoglie in grado di fare altrettanto ed entrare cosI nel circuito della gratuitB e della vita. ,uesta la ricompensa della fatica
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dell-apostolo, il ci$o c!e lo sa"ia. v! "" fatevi indicare se cC: una persona degna ' L-annuncio per tutti 8 cittB e villaggi 87 ma passa attraverso la 3casa4 di )ualcuno c!e si apre ad accoglierlo. Il personale precede il sociale. l8 dimorate . L-apostolo dimora presso c!i lo accoglie. ome il >iglio, anc!e lui

si fa piccolo, perc!F il fratello c!e lo accoglie sia accolto nel regno del 0adre #cf '@,1&8%C(. Il farsi piccolo permette all-altro di non difendersi e di poterlo accogliere. La missione trova nella povertB e de$ole""a la sua for"a. v! "&s entrando nella casa( salutatela! Il saluto s alom. La 3pace4 messianica del regno entra nella casa di c!i accoglie il fratello piccolo, c!e lo stesso re #'@,%=.%@(. :ccoglierlo o meno diventare o meno figlio di Dio. v! ". scuotete la polvere( ecc! 2 il gesto di c!i, entrando in Israele, lascia indietro la terra degli infedeli. on esso l-apostolo eviden"ia c!e c!i non

l-accoglie, resta fuori dalla promessa. v! "' la terra di Sodoma e Gomorra! 6ono le due cittB c!e sprofondarono per non aver accolto gli inviati di Dio #*en &?,'%ss(. Non accogliere il fratello piccolo rifiutare il dono del 0adre/ perdere la promessa, essere privi del suo 6pirito, della vita.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e va per cittB e villaggi proclamando il vangelo c. c!iedo ci. c!e voglio/ andare ai fratelli in gratuitB e povertB, testimone dell-amore del 0adre d. traendone frutto, medito sul testo da notare< c!iamati innan"i i suoi discepoli il potere di scacciare gli spiriti immondi curare ogni malattia e infermitB il 3collegio apostolico4/ come formato le istru"ioni di *es+/ camminare, annunciare, fare ci. c!e lui !a fatto, prendendosi cura di ogni de$ole""a, in gratuitB e povertB per essere accolti accogliere il fratello apostolo diventare figlio/ rifiutarlo non accettare la propria veritB.
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+' Te$ti %tili, 6al &%C7 &6am &A,1'8@&7 'Re @,&ss7 9c 1,&18&?7 C,C$8&17 :t 1,&8&=7 & or ?,& ss.

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*<' IO MANDO VOI COME PECORE IN ME77O AI LUPI &?-&:/)0 &=,&C Ecco, io mando voi come pecore in me""o a lupi7 siate dun)ue prudenti come i serpenti e semplici come le colom$e. *uardatevi dagli uomini, perc!F vi consegneranno ai tri$unali e nelle loro sinagog!e vi flagelleranno7 e davanti a governatori e re sarete condotti, a causa mia in testimonian"a per loro e per i pagani. ,uando vi consegneranno, non preoccupatevi come o cosa direte/ sarB dato a voi in )uell-ora cosa direte7 non siete voi infatti a parlare, ma lo 6pirito del 0adre vostro c!e parla in voi. Il fratello consegnerB a morte il fratello e il padre il figlio, e si rivolteranno i figli contro i genitori e li uccideranno. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome. !i sopporterB sino alla fine, costui sarB salvato. Ora, )uando vi perseguiteranno in una cittB, fuggite in un-altra. :men, vi dico, non avrete finito le cittB d-Israele prima c!e arrivi il >iglio dell-uomo. Non c- discepolo sopra il maestro, nF sc!iavo sopra il suo 6ignore. 2 sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per lo sc!iavo come il suo 6ignore. 6e !anno c!iamato Deel"e$ul il padrone di casa, )uanto pi+ i suoi domestici.

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&' Me$$aggio nel conte$to ;cco( io mando voi come pecore in mezzo a lupi( dice *es+ agli apostoli. Nella missione il discepolo associato al destino dell-:gnello, preda della

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ferocia del lupo. L-aggressivitB del male si scarica su di lui, 3c!e porta il peccato del mondo4 #*v &,'?(. La legge fondamentale della storia )uesta/ il male lo porta c!i non lo fa7 e proprio c!i non lo fa, portandolo su di sF sen"a restituirlo, lo vince. Il *iusto il 6ervo dalle cui ferite siamo guariti #Is @1,@7 &0t ','%s(/ percosso dalle nostre ini)uitB e trafitto per i nostri delitti, si caricato le nostre sofferen"e e addossato le nostre malvagitB #Is @1,&&(. osI compie la volontB di Dio #Is

@1,&=(, c!e la salve""a dei peccatori #Is @1,&'(. Il 6ignore infatti vuole c!e tutti gli uomini siano salvati #&Tm ',%(. L-:gnello immolato il solo capace di aprire i sette sigilli del rotolo scritto dentro e fuori #cf :p @,&8&1(. La croce la c!iave per accedere al mistero di Dio e del mondo 8 )uanto spieg!erB ai due di Emmaus il *es+ risorto #Lc '%,'@8'A.%C(. L-:gnello immolato c!iarisce l-enigma della storia/ il $ene vince perdendo e il male perde vincendo, la violen"a vinta dalla non8violen"a di c!i la porta su di sF. 0er )uesto 0aolo condensa la sapien"a nella 3parola della croce4, e ritiene di non sapere altro se non *es+ risto, e )uesti crocifisso #& or &,&<7 ','(. In lui

vediamo sia la nostra realtB di male 8 cosa c- di peggio c!e crocifiggere il 6ignore della gloria, uccidere l-autore della vita; 8, sia la veritB di Dio, amore assoluto per noi, c!e si fa carico del nostro male. La croce, sapien"a di Dio e poten"a del suo amore, la *loria c!e entra nel mondo e lo salva. Il discepolo deve comprendere c!e il mistero del 9aestro anc!e il suo. Noi, per paura di soffrire e di morire, ci c!iudiamo in noi stessi e ci difendiamo, facendo male a noi e agli altri. ,uando capiremo c!e il male non soffrire e morire 8 e neanc!e essere uccisi 8, ma far soffrire e far morire; Il male c!e uno fa 3pro8voca4 #c!iama8fuori( )uello latente nell-altro, con una rea"ione a catena, c!e si arresta dove c- uno tanto forte da non restituirlo. La vita sempre anc!e sacrificio, di sF o dell-altro. L-amore )uel sacrificio di sF c!e ci fa simili a Dio, capaci di rispondere alla provoca"ione del male col $ene.
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*li apostoli testimoniano nel mondo la vittoria dell-:gnello. Le difficoltB, le lotte e le persecu"ioni non devono spaventare/ sono i costi della vittoria del $ene, segno della distru"ione del male, c!e esce allo scoperto ed sconfitto. Ges il >iglio c!e vince l-inimici"ia/ come *iuseppe, salva con la sua disgra"ia i fratelli c!e gliel-!anno procurata #cf *en @&,&?s(. La C iesa il popolo c!iamato a portare avanti la sua missione nel mondo.

)' Lett%ra del te$to "5("0 ;cco( io mando voi come pecore in mezzo a lupi! La pecora un animale utile e mite/ in vita dB ci$o e vestito, in morte si fa ci$o e vestito. 2 sim$olo di Dio c!e, dopo aver dato esisten"a e splendore a ogni creatura, sulla croce le si dB come sua vita e gloria. 9a un milione di pecore non faranno mai un lupo. :nc!e se tutti al mondo diventassero discepoli, )uesti manterranno le )ualitB dell-agnello/ non saranno mai potenti e arroganti, inutili e dannosi. L-uomo lupo per l-altro uomo 8 si dice. La violen"a domina il mondo, e il mite ne fa le spese. 9a in lui si arresta il male, e per )uesto erediterB la terra #@,@(. Il lupo c!e mangia l-agnello 8 metamorfosi divina5 8 trasformato nel ci$o c!e prende. :lla fine il lupo dimorerB con l-agnello, la pantera con il capretto, il vitello con il leone, la mucca con l-orsa, il leone si ci$erB di paglia come il $ue, e il lattante si trastullerB sulla $uca dell-aspide #Is &&,C8<(. 6arB il regno dei fanciulli e dei figli, dove nessuno agirB pi+ ini)uamente, 3perc!F la sagge""a del 6ignore riempirB il paese come le ac)ue ricoprono il mare4 #Is &&,?(. Tutto )uesto porterB lo 6pirito di sapien"a del virgulto di Messe 8 l-agnello c!e vince l-aggressivitB del lupo. prudenti come i serpenti e semplici come le colombe! Due virt+

apparentemente contrarie, am$edue necessarie. L-intelligen"a non solo astu"ia per ingannare, come fece il serpente di *en 1, ma anc!e la pruden"a di scoprire l-inganno per sottrarsi ad esso. La semplicitB non l-inavvedute""a
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di c!i si espone al pericolo, ma la fiducia del $am$ino c!e si affida alla madre. L-agnello !a )uindi la pruden"a di non esporsi al male e la fiducia di vincerlo, )uando esposto. La prima fa evitare il pericolo )uando possi$ile, la seconda lo fa affrontare )uando inevita$ile. v! "$ guardatevi dagli uomini . ome da lupi. La pruden"a sta nel valutare la

realtB e tenere conto c!e ci saranno persecu"ioni. vi consegneranno( ecc! ome *es+ saranno consegnati a tri$unali e flagellati

#vedi ' or &&,'1 ss7 :t @,%=7 C,&'7 '',&?(. v! "% davanti a governatori e re sarete condotti! ome *es+5

a causa mia! Non perc!F malfattori, ma perc!F giusti, a causa del *iusto. ompiono cosI in sF )uello c!e ancora manca alla sua passione, per amore suo e dei fratelli # ol &,'%(. 0er )uesto sono $eati #@,&&(. in testimonianza per loro e per i pagani! 0ersecu"ioni, processi, puni"ioni e morte non sono la sconfitta, ma il 3martirio4, testimonian"a del 6ignore della vita. Il processo ai discepoli, come )uello di *es+, in realtB il processo e il giudi"io di salve""a per il mondo. v! "4 non preoccupatevi come o cosa direte( ecc! 2 la semplicitB della colom$a. sar dato a voi in *uellCora . :ll-agnello in me""o ai lupi sarB dato cosa dire in 3)uell-ora4, c!e l-ora decisiva della storia, )uella della testimonian"a. v! &5 non siete voi infatti a parlare( ma lo Spirito del 7adre vostro! In )uell-ora l-apostolo, come *es+ in tri$unale, non pensa a difendersi o accusare. Non parla in lui lo spirito di paura e di egoismo, di ra$$ia e di vendetta. In lui parla lo 6pirito del 0adre e del >iglio/ l-amore verso i fratelli, cominciando dai persecutori. In )uell-ora il 30araclito4 gli sarB vicino e gli suggerirB ci. c!e dice il >iglio. v! &" il fratello consegner a morte il fratello( ecc! Il male, nella sua fase terminale, tocca i legami pi+ stretti, raggiungendo le radici della vita #9i A,C(. La rottura dei rapporti familiari 8 destruttura"ione della conviven"a, morte di
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ogni affetto e pietB 8 il male sommo, preludio del giudi"io di Dio. v! && sarete odiati da tutti( ecc! l-odio trova la propria fine. c i sopporter sino alla fine( costui sar salvato . La vita dono/ salvata )uella c!e donata, sino alla fine. v! &) fuggite! 2 l-astu"ia del serpente/ non esporsi al male. Diversamente sare$$e masoc!ismo5 9artire non colui c!e cerca la morte, propria o altrui, ma colui c!e vuole la vita e l-amore, )ualun)ue sia il costo c!e deve pagare. 6e si pu., $ene fuggire7 ma il $ene nella fuga si diffonde #:t <,%7 &&,&?(, come nella sconfitta vince. non avrete finito le citt dCIsraele prima c e arrivi il Figlio dellCuomo! Il >iglio dell-uomo comparirB nella gloria #'C,C%( per il 3suo4 giudi"io, con il 3suo4 segno #'%,1=(, proprio sulla croce #'A,@&8@%(. E sarB sempre presente in ogni sofferen"a giusta e ingiusta come colui c!e offre salve""a #cf '@,1&ss(. :l discepolo, come a 6tefano, svela la sua gloria nell-ora del martirio #cf :t A,@C(. on )ueste parole l-evangelista allude, oltre c!e alla croce del 9essia, a )uella del suo popolo 8 alla ormai incom$ente distru"ione di *erusalemme v! &.s non cC: discepolo sopra il maestro( ecc ' La persecu"ione rende il discepolo uguale al suo maestro e 6ignore5 Non si pu. desiderare di pi+. se anno c iamato 2eelzebul il padrone di casa( ecc! *es+ fu c!iamato !i porta amore, riceve odio. 0erc!F in lui

colla$oratore di Deel"e$ul #?,1%(, l-avversario. Il $ene avversario del male, suo nemico mortale, com$attuto e denigrato come male.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e invia i suoi discepoli c. c!iedo ci. c!e voglio/ capire e amare la missione dell-agnello immolato e vittorioso d. traendone frutto, medito sul testo da notare< agnelliQlupi serpentiQcolom$e
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il discepolo perseguitato come il suo maestro lo 6pirito del 0adre parla in voi l-odio di tutti a causa del suo amore il discepolo, mediante la persecu"ione, diventa come il suo maestro e 6ignore.

+' Te$ti %tili, 6al &1&7 Is &&,&8?7 @1,&ss7 9t @,&&s7 ' or &&,&8&',&=7 %,A8C,&=7 :p @,&8&%.

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*.' NON TEMETE &?-):/*& &=,'C Non li temete, dun)ue, poic!F non vi nulla di velato c!e non sarB svelato, e di nascosto c!e non sarB conosciuto. i. c!e vi dico nelle tene$re, ditelo nella luce, e ci. c!e udite all-orecc!io, proclamatelo sui tetti. E non temete )uelli c!e uccidono il corpo, ma non possono uccidere la vita7 temete piuttosto colui c!e pu. e vita e corpo distruggere nella *eenna. Due passeri non si vendono per un soldo; Eppure neanc!e uno di essi cadrB a terra sen"a c!e il 0adre vostro lo voglia. Di voi poi, anc!e i capelli del capo sono tutti contati. 6mettetela dun)ue di temere/ voi valete pi+ di molti passeri5

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&' Me$$aggio nel conte$to 3on temete( dice *es+ agli apostoli, dopo averli mandati come pecore in me""o a lupi. La paura il motore primo dell-agire umano7 dovre$$e invece essere solo il freno5 Evitare i pericoli vita giusto7 non diventi per. la preoccupa"ione c!e distoglie da ogni occupa"ione. L-istinto di autoconserva"ione in sF sano/ serve per evitare il male. 9a principio insufficiente per vivere, se contemporaneamente non c- la fiducia nel $ene. 6en"a fiducia l-uomo $loccato e disperato7 sen"a paura sventato e temerario 8 solo gli incoscienti, oltre i dittatori e i pa""i, non !anno paura7 ma c- d-aver paura per loro e di loro5

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>iducia e paura sono due principi antagonisti, am$edue necessari. Il secondo sovra$$onda, il primo invece scarseggia. Il 6ignore venuto a donarci una fiducia in lui c!e ci li$era dalla paura della morte, con la )uale il nemico ci tiene in sc!iavit+ per tutta la vita #E$ ',&@(. La morte un evento naturale/ non un male, anc!e se, a causa del peccato, la viviamo male5 2 giusto non cercarla7 ma demoniaco rifiutarla. 6iamo mortali7 ma il nostro limite non la fine di noi stessi, come teme il nostro egoismo, $ensI l-ini"io dell-:ltro e della nostra comunione con lui. 0rincipio e fine della nostra vita non il nulla c!e temiamo, ma il 0adre c!e ci ama e c!e amiamo. Il perfetto amore scaccia ogni timore #&*v %,&<(. >inc!F viviamo, il nostro amore non ancora perfetto. 0er )uesto a$$iamo anc!e paura7 ma non ne siamo dominati. L-apostolo, pur sentendo timori e incerte""e #& or ',1(, non si lascia guidare da )uesti, ma dallo 6pirito di colui c!e !a dato la vita per tutti #cf ' or @,&%(. La paura della morte non diventi una filosofia di vita. Nostra 3filosofia4 sia 3l-amore della sapien"a4 del 0adre. L-uomo sempre conteso tra due amori/ )uello della sapien"a della carne, c!e c!iude nella paura della morte, e )uello della sapien"a dello 6pirito, c!e apre alla fiducia e alla vita. Ogni volta deve decidere )uale sposare. Il $rano scandito da tre imperativi/ 3Non temete4, seguiti da motiva"ioni. Il ritornello 3non temete4 #cf 3non preoccupatevi4/ C,'@.'A.'<.1&.1%$is5( significa innan"itutto c!e noi siamo effettivamente in preda alla paura. ,uesto il punto di parten"a da riconoscere. 9a non deve essere il punto di arrivo. Diversamente si rinuncia fin dall-ini"io a ogni cammino. La paura fa fare ci. c!e si teme7 solo la fiducia fa fare ci. c!e si desidera. Ges il >iglio/ la fiducia nel 0adre la sua vita. 2 venuto a comunicarla anc!e a noi, per li$erarci dalla paura della morte. La C iesa !a come principio di vita il $attesimo, c!e ci immerge nel >iglio, nel suo amore per noi, c!e lo stesso del 0adre.
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)' Lett%ra del te$to "5(&0 3on temete! La situa"ione di c!i annuncia )uella di pecora tra lupi. Il $ene non solo insignificante7 risulta perdente e sconfitto. L-angoscia peggiore sapere di essere sulla strada giusta e vedere gli altri c!e vanno contromano. Il $ene non resta mai impunito, o, nella migliore delle ipotesi, resta nascosto e sepolto; Davanti al male inutile resistere, $isogna piegare testa e ginocc!ia; 0er una causa vincente si disposti anc!e a dare la vita 8 tanto la si perde comun)ue 8 ma per una causa perdente, vale la pena; ,uesti sono alcuni degli interrogativi c!e ci tur$ano profondamente. nulla di velato c e non sar svelato! Il fallimento del $ene il grande mistero nascosto alla sapien"a del mondo #& or ',C8&C(. i. c!e impedisce di vederlo

il velo della croce, propria del Dio amore, c!e in essa si rivela. La sua de$ole""a e stupiditB sapien"a e for"a c!e salva #& or &,&A8'@(. !i

guarito dalla cecitB, vede ci. c!e occ!io umano mai non vide/ il dono c!e Dio !a fatto di sF #& or ',<s(. I ver$i sono al passivo 8 il passivo divino 8 e sono uno al passato e l-altro al futuro/ ci. c!e #stato( velato e lo ancora, proprio )uesto sarB svelato. Il futuro il capovolgimento di ci. c!e appare ora. La rivela"ione 3togliere il velo4, il disvelamento della realtB, l-offrirsi del 3Golto4 8 compimento di ogni desiderio, luce del nostro volto. e di nascosto( c e non sar conosciuto! 3La sapien"a divina, misteriosa, c!e rimasta nascosta e c!e Dio !a preordinato nei secoli per la nostra gloria, nessuno dei dominatori di )uesto mondo !a potuto conoscerla4. 9a a noi stata rivelata per me""o dello 6pirito di Dio #& or ',<.&=(. Tutta la storia storia di salve""a, rivela"ione progressiva di )uesta sapien"a, fino al suo compimento. v! &$ ci, c e vi dico nelle tenebre( ditelo nella luce! *es+ la luce venuta nelle tene$re #*v &,@(. I discepoli l-!anno accolta e la diffondono #@,&%(.
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9ediante il loro annuncio, il mondo verrB alla luce della veritB. ci, c e udite allCorecc io( proclamatelo sui tetti! La 0arola, accolta

nell-orecc!io come il seme nella terra, germinerB nell-al$ero del regno. L-apostolo proclama il mistero c!e per primo lui stesso !a messo nell-orecc!io/ annuncia l-esperien"a segreta di ci. c!e orecc!io d-uomo mai udI. Il velamento, il nascondimento, la notte e il sottovoce non devono spaventare. Il $ene da sempre si diffonde cosI. La manifesta"ione di Dio si presenta sotto il segno del suo contrario, perc!F contraddice ogni nostra contraddi"ione a ci. c!e $ello e $uono. I discepoli, nella loro condi"ione di pecore in me""o ai lupi, sono associati al mistero della croce, rivela"ione della gloria di Dio nella storia di contraddi"ione dell-uomo. La nostra paura di fallire nel $ene nasconde la paura c!e a$$iamo di fallire noi stessi. Temiamo la morte del seme, anc!e se sappiamo c!e solo cosI porta frutto7 non ci piace la sorte dell-agnello tra i lupi, anc!e se sappiamo c!e la sua vittoria. v! &% non temete *uelli c e uccidono il corpo( ecc! I lupi possono uccidere il corpo. 9a il corpo non la vita/ viene dalla terra e torna ad essa. La vita c!e non pu. essere uccisa lo 6pirito, amore c!e sa dare anc!e la vita. temete piuttosto colui c e pu, e vita e corpo distruggere nella Geenna . Il timor di Dio, 6ignore di tutto, principio di sapien"a #6al &&&,&=(/ scaccia ogni paura. !i !a paura di perdere la vita animale, non solo la perde, ma !a giB

$uttato via anc!e )uella spirituale. Il pro$lema non salvare il corpo, ma vivere in esso l-amore filiale e fraterno, c!e vita eterna. giB morto5 v! &4 due passeri non si vendono per un soldo= Un passero vale $en poco. 2 ci. c!e l-uomo pensa di se stesso. La sua vita passa come un soffio #6al ?=,?(, sempre minacciata dal nulla, conscia dell-3infinita vanitB del tutto4. eppure neanc e uno di essi cadr a terra senza c e il 7adre vostro lo voglia!
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!i non vive cosI,

:nc!e la vita e la morte di un passero non sono trascura$ili per Dio. Eppure non padre loro, ma 3vostro4, dice *es+. Noi, suoi figli, ci consideriamo meno di un uccello, se riteniamo c!e Dio non si occupi di noi5 6iamo nelle sue mani, $en riposti. 2 inutile c!e ci preoccupiamo per la morte e siamo in ansia per la vita/ la morte comun)ue viene, la vita comun)ue va. erc!iamo di non perdere )uella vita c!e l-amore del 0adre. La morte un fatto $iologico. !e non sia la seconda morte, frutto ultimo

della nostra paura, ma un nascere a vita nuova. Nostro pastore non sia la morte #6al %?,&@(, ma il 6ignore della vita #6al '1(. v! )5 anc e i capelli del capo( sono tutti contati! Il capello parte del corpo a$$ondante #per lo pi+(, caduca e cedua, insensi$ile al dolore. La persona stessa non sa )uanti ne !a, nF avverte di perderli. Eppure, colui c!e c!iama le stelle per nome #6al &%A,%(, !a contato anc!e i capelli del tuo capo5 6e si prende cura dei dettagli minimi dei suoi figli, come non si prenderB cura di loro stessi; Il suo vedere ordinato al provvedere/ la sua sapien"a provviden"a. v! )" smettetela dun*ue di temere . *es+ ri$adisce alla fine/ 3smettete di continuare a temere4. 6e non altro, perc!F pesate pi+ di due passeri/ il vostro 3peso4 la 3gloria4 stessa di figli del 0adre. Non siete passeri, ma $en pi+ c!e a)uile5 Normalmente si dimentica la propria dignitB, e si cerca autostima in motivi fasulli, c!e tengono meno di un capello/ se ti attacc!i, si rompono su$ito.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il 6ignore c!e manda in missione i Dodici c. c!iedo ci. c!e voglio/ la fiducia nel 0adre c!e vince la paura d. traendone frutto, medito sul testo da notare< non temete velatoQsvelato nascostoQconosciuto nelle tene$reQnella luce udito all-orecc!ioQproclamato sui tetti
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gli uomini uccidono il corpo, ma non la vita distruggere vita e corpo nella *eenna neanc!e un passero cade a terra sen"a c!e il 0adre vostro lo voglia i capelli del vostro capo, sono tutti contati valete pi+ di molti passeri. +' Te$ti %tili, *en '=,&=8&17 6al C?7 '17 117 %?7 &1&7 &1?7 Is @A,'=7 1=,&@7 Es &%,&17 9t C,'@81%7 E$ ',&%s.

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*>' DEGNO DI ME &?-*)/&&-& &=,1' !i dun)ue mi riconoscerB davanti agli uomini, anc!-io lo riconoscer. davanti al 0adre mio c!e nei cieli7 c!i invece mi rinneg!erB davanti agli uomini, anc!-io lo rinneg!er. davanti al 0adre mio c!e nei cieli. Non crediate c!e sia venuto a portare pace sulla terra7 non venni a portare pace, ma una spada. Genni infatti a separare il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora da sua suocera7 e nemici dell-uomo, )uelli di casa sua5 !i ama padre o madre pi+ di me, non degno di me. !i ama figlio o figlia pi+ di me, non degno di me. !i non prende la sua croce e non segue me, non degno di me. !i avrB trovato la sua vita, la perderB7 c!i avrB perso la sua vita per causa mia, la troverB. !i accoglie voi, accoglie me7 e c!i accoglie me, accoglie colui c!e mi !a mandato. !i accoglie un profeta come profeta, riceverB la ricompensa di profeta7 e c!i accoglierB un giusto come giusto, riceverB la ricompensa di giusto. E c!i avrB dato anc!e un solo $icc!iere di ac)ua fresca ad uno di )uesti piccoli, perc!F mio discepolo, amen vi dico, non perderB la sua ricompensa. ,uando *es+ e$$e finito
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di dare )uesti ordini ai suoi dodici discepoli, partI di lB per insegnare e proclamare nelle loro cittB.

&' Me$$aggio nel conte$to Degno di me( il ritornello c!e *es+ ripete, completando il ritratto del suo apostolo/ inviato come lui in gratuitB e povertB # vv! "#"'( 8 agnello in me""o a lupi #vv! "0#&'(, forte solo della sua fiducia nel 0adre # vv! &0#)"( 8, c!iamato a 3riconoscerlo4 davanti agli uomini per essere riconosciuto davanti al 0adre #vv! )&#))(. on lui giunto sulla terra il giudi"io divino #v v! ).#)0(/ la salve""a

un amore per lui pi+ grande di )ualun)ue affetto #v v! )$#)4(, c!e assimila a lui, il >iglio affidato nelle mani dei fratelli come in )uelle del 0adre. !i lo

accoglie, accoglie il >iglio, e si fa lui stesso figlio c!e accoglie il 0adre #v v! .5# .&(. Dopo )ueste parole, *es+ continua la sua missione ormai non pi+ solo, ma insieme con i suoi discepoli # ""("(. Il c! "5 ci presenta l-identitB dell-apostolo, c!e la medesima di *es+. ome

il 0adre !a mandato lui a testimoniare il suo amore verso i fratelli, allo stesso modo lui manda )uelli c!e giB si sanno figli verso gli altri fratelli, fino a )uando tutti a$$iano accolto l-amore del 0adre. Ges il >iglio inviato ai fratelli per testimoniare nella sua carne l-amore del 0adre. !i lo accoglie e si fa suo fratello, accoglie il 0adre e diventa figlio.

La C iesa fatta da coloro c!e giB l-!anno accolto, e, uniti a lui nell-unico amore, con lui e come lui vanno verso gli altri.

)' Lett%ra del te$to "5()& C i dun*ue mi riconoscer davanti agli uomini . Il giudi"io di Dio lo compio io stesso )ui in terra/ se, nella )uotidianitB delle a"ioni e nella straordinarietB delle persecu"ioni, riconosco il >iglio come fratello, sono riconosciuto dal 0adre.

'A<

Lo riconosco per riconoscen"a d-amore. Lui per primo mi !a amato e !a dato se stesso per me #*al @,'=(7 e io, nel fratello pi+ piccolo, riconosco lui #&<,@7 '@,%=.%@( c!e, per riconoscere tutti, si fatto ultimo e servo di tutti #9c ?,1@(. Il mio futuro eterno davanti al 0adre dipende dal mio riconoscere ora davanti agli uomini il >iglio, c!e, nella carne dell-ultimo, sarB presente fino alla fine del mondo per salvarci #'<,'=(. Il 3tremendo4 giudi"io di Dio, l-unica cosa c!e conta e resta della storia, posto nelle mie mani, affidato alla mia responsa$ilitB/ io sono il giudice suo, e )uindi di me stesso5 Riconoscere non solo un fatto di la$$ra/ appartenere a lui con il cuore e con la vita. v! )) c i invece mi rinneg er . Rinnegare dire di non conoscere, come 0ietro #'C,A=.A'.A%(. !i rinnega il >iglio, non suo fratello e rinnega di essere

figlio/ perde se stesso5 3 erta )uesta parola/ se moriamo con lui, vivremo anc!e con lui7 se con lui perseveriamo, con lui anc!e regneremo7 se lo rinneg!iamo, anc!-egli ci rinneg!erB4 #'Tm ',&&s(. *ra"ie a Dio, c!i ci rinnega colui c!e !a dato la vita per noi peccatori #Rm @,C8&&(, dal cui amore nulla pu. separarci #cf Rm <,1<s(. Infatti 3 se noi manc!iamo di fede, egli per. rimane fedele, perc!F non pu. rinnegare se stesso4 #'Tm ',&1(. Lui il >iglio/ se non riconoscesse noi come fratelli, rinneg!ere$$e se stesso5 Il c!e non possi$ile, perc!F lui solo 3sI4 #' or &,&?s(, come il 0adre. La sua fedeltB sen"a fine il motivo per cui sale a Dio il nostro :men #' or &,'=(. :nc!e se lo rinneg!iamo, come 0ietro possiamo sempre contare sulla sua fedeltB a noi, c!e mai vien meno. ,uesta la nostra fede certa e sicura. v! ). non crediate c e sia venuto a portare pace sulla terra( ecc! *es+ venuto a portare la pace dei figli di Dio #@,?(. 9a non una pace pacifica. 6fida il male, e passa attraverso lotte acute, facendo esplodere laceranti

contraddi"ioni. 2 la pace dell-:gnello sul )uale si a$$atte la violen"a dei lupi, $en diversa dalla 3pace perniciosa4 di c!i si adegua al male. 2 la pace del regno, riservato ai 3violenti4 #&&,&'(.
'A?

La spada c!e *es+ userB non sarB )uella c!e estrae 0ietro #'C,@&s(, ma la fiducia nella parola del 0adre, spada a due tagli #6al &%?,C(. v! )' venni infatti a separare( ecc! La 0arola spada affilata #E$ %,&'(/ entra nel caos del peccato, c!e pervade e perverte ogni rela"ione #cf 9i A,C(, e lI opera la sua distin"ione c!e dB vita. ome il maestro, anc!e il discepolo entra nel male del mondo, cominciando da )uello c!e nel proprio cuore, e lI compie il 3suo4 giudi"io. v! )0 nemici dellCuomo( *uelli di casa sua! *es+ venuto tra i suoi, e non l-!anno accolto #cf *v &,&&7 9t &1,@18@<7 9c 1,'=s(. Dagli stessi discepoli stato venduto, rinnegato e a$$andonato7 il suo popolo l-!a condannato insieme ai capi suoi, in allean"a coi pagani. 2 stato respinto da tutti )uelli c!e lui non si vergognato di c!iamare fratelli #E$ ',&&(. v! )$ c i ama padre o madre pi di me( non : degno di me #cf Lc &%,'Cs(! *es+ pu. non essere amato. 9a non pu. essere amato meno di un altro/ non sare$$e il 6ignore, da amare con tutto il cuore #Dt C,@ss(. Dio amore. :mato non in se stesso, non sare$$e Dio e non sare$$e amore. :mo risto, mia vita

#>il &,'&(, perc!F lui per primo mi !a amato e !a dato se stesso per me #&*v %,?7 cf *al ','=(. :lla sua passione per me rispondo con la mia per lui/ sono stato con)uistato, e anc!-io corro per con)uistarlo #>il 1,&'(. L-amato diventa la vita di c!i lo ama/ gli amanti si conferiscono reciprocamente ci. c!e !anno e ci. c!e sono. 6e 3sono per lui, come lui per me4 # t ',&C7 C,17 A,&&(, sono davvero 3degno di lui4, fatto una sola carne con lui nell-unico amore. !! )% c i non prende la sua croce #cf &C,'%(. Ognuno !a la 3sua4 croce, c!e pu. essere solo sua/ la lotta contro il male c!e in lui. 6olamente *es+, l-unico sen"a colpe, !a portato non la sua, ma la nostra croce. dietro di lui, come il iascuno di noi,

ireneo, porta la croce di *es+, c!e in realtB la nostra,

sulla )uale egli morirB al posto nostro. E )uando noi siamo incapaci di portarla, lui stesso diventa nostro ireneo.

'<=

e non segue me! ,uando portiamo la nostra croce non siamo soli. Lui sta davanti, portando la parte pi+ pesante, sulla )uale sarB innal"ato. Noi, dietro, portiamo la parte leggera, c!e sarB confitta a terra e su cui scenderB il suo sangue. non : degno di me . In )uesto modo colla$oriamo li$eramente alla sua lotta e alla sua vittoria, diventando simili a lui, con la stessa dignitB di Dio c!e li$ertB, amore e servi"io. v! )4 c i avr trovato la sua vita( la perder # cf &C, '@( ! Ogni uomo vuol possedere la propria vita. 9a, nella misura in cui ci riesce, diventa egoista, e la perde/ uccide la sua vita filiale e fraterna. c i avr perso la sua vita per causa mia( la trover! La vita da perdere. Non solo perc!F, come ogni animale, siamo mortali7 ma soprattutto perc!F vivere amare, e amare far dono della vita. La vita non si pu. trattenere/ vivere inspirare e espirare, dare gratuitamente amore come gratuitamente lo si riceve. per causa mia! La vita non $uttata via per dispre""o, ma donata per amore di *es+. v! .5 c i accoglie voi( accoglie me( ecc! L-inviato uguale al >iglio, c!e per primo accoglie come accolto dal 0adre/ !a dato tutto e si fa $isogno di accoglien"a, perc!F c!iun)ue l-accoglie, diventi suo fratello, uguale al 0adre c!e tutti accoglie. La gratuitB e la povertB, proprie della missione, sono l-astu"ia escogitata da Dio per li$erare nell-uomo la sua scintilla divina/ la capacitB di accogliere. La ricc!e""a e la for"a provocano rapina e violen"a7 la povertB e la de$ole""a provocano accetta"ione e misericordia. L-apostolo si mette come *es+ nelle mani degli uomini c!e faranno )uello c!e vorranno. Give con i fratelli la stessa fiducia c!e !a con il 0adre, e riconosce a ciascuno la dignitB di figlio. Uno, presto o tardi, vive la dignitB c!e gli riconosciuta5
'<&

v! ." c i accoglie un profeta( ecc!

!i accoglie, pi+ c!e dare, riceve/ riceve la

dignitB stessa di c!i accolto. 0er )uesto il 6ignore si fatto il pi+ piccolo di tutti/ perc!F, accogliendolo, diventiamo come lui, il 0rofeta, il *iusto, il >iglio. v! .& uno di *uesti piccoli . I discepoli inviati diventano 3piccoli4, come il 6ignore. Di essi il regno dei cieli #&<,18@(. !i li accoglie, entra nel regno/

accoglie il >iglio e diventa figlio. :nc!e il minimo gesto di accoglien"a 8 un $icc!iere d-ac)ua fresca 8 gesto divino, imperituro. ""(" *uando Ges ebbe finito( ecc! ome dopo ogni discorso, *es+ 3finisce4/

non solo 3termina4, ma 3compie4 ci. c!e !a detto #A,'<7 &&,&7 &1,@17 &?,&7 'C,&(. di dare *uesti ordini ai suoi discepoli . 6ono ordini, non optionals< ci. c!e lui !a detto e fatto, anc!e i suoi sempre diranno e faranno. part8 di l per insegnare( ecc! *es+ continua la sua missione insieme ai suoi discepoli/ lavora dove ancora essi non lavorano, li aspetta nei poveri, nei peccatori e nei rifiutati di )uesto mondo per salvarli.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e invia i suoi apostoli c. gli c!iedo ci. c!e voglio/ essere degno di lui, amarlo con tutto il cuore d. traendone frutto, medito sul testo da notare< c!i mi riconoscerB davanti agli uomini, lo riconoscer. davanti al 0adre c!i mi rinneg!erB, lo rinneg!er. sono venuto a portare la spada c!i ama padre o madre pi+ di me, non degno di me c!i ama figlio o figlia pi+ di me, non degno di me c!i non prende la sua croce e non mi segue, non degno di me c!i avrB trovato la sua vita, la perderB c!i avrB perso la sua vita per causa mia, la salverB c!i accoglie voi, accoglie me, accoglie il 0adre c!i avrB dato anc!e un solo $icc!iere d-ac)ua fresca.

+' Te$ti %tili, 6al <?7 'Re %,<8&Ca7 Dt C,@ss7 9t &C,'%8'A7 '@,1&8%C7 Lc &=,'@81A7 &%,'@8'A7 >il &,'&7 *al ','=.

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+?' SEI TU4 &&-)/: &&,' Ora *iovanni, in carcere, avendo udito le opere del risto, mandandogli i suoi discepoli, gli disse/ 6ei tu il Geniente, o do$$iamo attendere un altro; E, rispondendo, *es+ disse loro/ :ndate e annunciate a *iovanni le cose c!e udite e vedete/ ciec!i vedono e "oppi camminano, le$$rosi sono mondati e sordi odono e morti risuscitano e poveri sono evangeli""ati7 e $eato colui c!e non si scandali""a di me.

1 %

&' Me$$aggio nel conte$to Sei tu= la domanda fondamentale dell-uomo per riconoscere il suo 6ignore. *es+ risponde rimandando alle sue opere, come se dicesse/ 3Io sono colui c!e vedi attraverso ci. c!e faccio4. La salve""a accogliere lui c!e viene cosI come si rivela, non come lo vorremmo noi. Il c! "" c!iude la prima e apre la seconda parte del vangelo. Dopo ci. c!e *es+ !a detto e fatto e i discepoli continuano nella missione, c- da pronunciarsi su di lui/ accoglierlo il regno. Il capitolo ini"ia con l-interrogativo del Dattista e la risposta di *es+ # vv! &#0(, continua con l-elogio del Dattista da parte di *es+ # vv! $#"'( e con il suo lamento sulla sua genera"ione # vv! "0#"4( e sulle cittB c!e lo rifiutarono # vv! &5#&.(, per concludere, in contrappunto, con i piccoli c!e accolgono il suo mistero # vv! &'#&$( e in lui trovano la gioia e il riposo di Dio #vv! &%#)5(.

'<1

Il c!"" parla del rapporto dell-uomo con il >iglio dell-uomo/ ini"ia col du$$io, si apre alla domanda e si conclude nell-accetta"ione o nel rifiuto. Tutto il capitolo un unico discorso di *es+ c!e c!iama a uscire dall-am$iguitB e a verificare la propria posi"ione nei suoi confronti. 6i apre cosI una nuova se"ione, c!e mostra come il regno si incontra e scontra col mondo e il mondo col regno/ un contrasto e un giudi"io in atto c!e verrB c!iarito nelle para$ole # c! ")(. In )uesto $rano *es+ risponde alla domanda di c!i l-attende, concludendo con una $eatitudine c!e contiene le nove precedenti #@,18&&(/ 3Deato c!i non si scandali""a di me54 Lui infatti incarna la 0arola detta sul monte. La domanda di *iovanni in carcere costituisce il punto d-arrivo della profe"ia, come messa in )uestione delle proprie attese per aprirsi all-ascolto di ci. c!e l-altro dice. *iovanni l-uomo c!e si fa domanda per ricevere dal 6ignore la risposta. Ges il promesso dai profeti, c!e ci fanno trag!ettare dalle attese nostre a )uelle di Dio. La C iesa deve mettere in )uestione le proprie certe""e, sen"a confonderle con la veritB di Dio. Il )uale, per fortuna, compie le sue promesse e non le nostre attese.

)' Lett%ra del te$to ""(& Giovanni in carcere #cf &%,&&8&'(. *iovanni prepara la via del ritorno dall-esilio #1,1(. La sua predica"ione in 9atteo uguale a )uella di *es+/ la venuta del regno #1,'K%,&A(. Ora in carcere. on lui, ultimo dei profeti c!e

!anno annunciato 3il Geniente4, si arresta l-attesa/ viene il 6ignore. avendo udito le opere del Cristo! *iovanni !a ascoltato il racconto di ci. c!e !a detto e fatto colui c!e nel Dattesimo gli era stato rivelato come il >iglio #1,&18&A(.

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mandandogli i suoi discepoli . *es+ !a appena inviato a Israele i suoi apostoli7 *iovanni dal carcere manda i propri discepoli da *es+, per fargli la domanda decisiva. v! ) sei tu il Geniente= *iovanni annunci. 3colui c!e viene4, il pi+ forte, c!e compie il giudi"io di Dio tagliando ogni al$ero cattivo e $ruciando ogni male #1,&=s(. 9a *es+ agisce diversamente/ l-atteso non corrisponde alla sua attesa5 O s$agliata l-attesa, o !a s$agliato a pensare c!e *es+ sia l-atteso. *iovanni poteva mettere in crisi l-atteso invece della propria attesa. Invece disposto a mettere in crisi innan"itutto se stesso. Davanti alla reali""a"ione della promessa non capisce, si stupisce e si smarrisce. Dio santo, sempre altro rispetto a ogni nostra immagina"ione. La sua promessa pi+ grande di ogni fama #6al &1<,'(. Di Dio a$$iamo necessariamente una comprensione umana. :nc!e #e soprattutto( )uando siamo sicuri di conoscerlo, do$$iamo restare aperti con una domanda c!e metta in )uestione le nostre sicure""e. 3I miei pensieri non sono i vostri pensieri. Le mie vie non sono le vostre vie4, dice il 6ignore #cf Is @@,<(. ,uesta domanda la radice della fede, c!e affida a lui la risposta. 2 l-atto pi+ alto della ragione 8 )uello c!e non fecero i nostri progenitori )uando, invece di c!iedere a lui, si fidarono di fantasie proprie e suggestioni altrui #cf *en 1(. *iovanni sulla soglia della tenta"ione radicale/ credere alle proprie certe""e, o c!iedere all-altro c!e gli dica la sua veritB; L-uomo, religioso o meno c!e sia, attaccato fermamente alle proprie convin"ioni su Dio. Il vero credente sa di non conoscerlo se non per sentito dire7 come *io$$e, dice/ 3Io ti interrog!er. e tu istruiscimi4 #*$ %',@.%(. L-attesa, il du$$io e la domanda del Dattista sono paradigmatici per c!iun)ue non vuol ridurre Dio alle proprie idee su di lui, ingenuamente accettate o respinte. *iovanni il profeta della veritB, oltre c!e di Dio, anc!e dell-uomo c!e si apre al proprio mistero. La sua profe"ia, dimentica di ogni afferma"ione, si fa
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domanda c!e attende risposta. 2 il pi+ grande tra i nati da donna #v. &&(, perc!F fa tacere le sue parole e c!iede/ 36ei tu;4, facendosi ascolto della 0arola c!e solo l-:ltro pu. dire. ome Dio infinito, cosI sono infinite le nostre idee su di lui. Dio tutto, ma nulla Dio. Davanti a lui ogni idolo cade come Dagon davanti all-arca #&6am @,&ss(. Regge solo la domanda, vuota di risposta/ 46ei tu;4. :d essa pu. rispondere solo/ 3Io8sono4. Ogni mia risposta 8 religiosa o laica 8 sempre un idolo morto c!e dB morte. *iovanni porta a termine la profe"ia/ maestro del sospetto glo$ale, si interroga su tutto, sino a farsi pura domanda. Il profeta non dB risposte, tanto meno sul futuro7 invece domanda c!e apre il presente alla novitB di Dio. o dobbiamo attendere un altro= Dio altro/ trascende l-attesa dell-uomo. Non c- un altro da attendere/ l-attesa c!e deve essere altra, attesa d-altro, an"i dell-:ltro. v! . andate e annunciate a Giovanni le cose c e udite e vedete! :lla domanda 36ei tu;4, il 6ignore, come con *io$$e #*$ 1<8%&(, risponde ricordandogli le sue opere. i. c!e si vede di lui la risposta alla domanda.

,ui si fa la sintesi della sua a"ione, c!e continua negli apostoli #&=,As( v! ' ciec i vedono #?,'A81&7 cf Is '?,&<7 1@,@(. Genire alla luce il primo dei miracoli. Noi siamo ciec!i, perc!F vediamo le nostre attese, non la realtB. *es+ venuto ad aprirci gli occ!i. zoppi camminano #?,&8A(. L-uomo viator , in cammino verso casa. *es+ venuto a guarirci dalle paralisi. lebbrosi sono mondati #<,&8&%(. La le$$ra il fallimento e la morte c!e devastano la nostra vita. *es+ ce ne guarisce. sordi odono #?,1'81%(. L-uomo, da :damo in poi, sordo alla 0arola, a$itato dalla men"ogna. *es+ ci riapre l-udito. morti risuscitano #?,&<8'C(. *es+ la 0arola, il cui ascolto ci fa passare dalla morte alla vita.
'<C

poveri sono evangelizzati #@,1(. Tutte le situa"ioni di povertB ricevono la $uona noti"ia/ ogni nostra fame incontra la sa"ietB nel regno. v! 0 e beato . *es+ si congratula con c!i lo accoglie. ,uesta decima $eatitudine, sintesi delle altre, accogliere lui, povero, afflitto, mite, puro di cuore, misericordioso, operatore di pace, >iglio di Dio 8 piena reali""a"ione del regno. c i non si scandalizza di me! *es+ pietra d-inciampo/ lo scandalo di un Dio c!e viene cosI diverso da come lo attendiamo5

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il carcere da cui *iovanni attende la risposta c. c!iedo ci. c!e voglio/ mettere sempre in )uestione le mie attese e pretese d. traendone frutto, medito sul testo da notare< *iovanni in carcere sei tu; do$$iamo attendere un altro; annunciate ci. c!e udite e vedete $eato c!i non si scandali""a di me. +' Te$ti %tili, Is 1@, &8&=7 6al &%C7 Is @@,&ss7 C&,& ss7 9t 1,&8&A.

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+&' COSA USCISTE A VEDERE NEL DESERTO4 &&-</&0 &&,A 9entre essi se ne andavano, *es+ cominci. a dire alle folle su *iovanni/ osa usciste a vedere nel deserto; Una canna s$attuta dal vento; 9a cosa usciste a vedere; Un uomo avvolto in mor$ide vesti; Ecco, coloro c!e portano cose mor$ide stanno nelle case dei re. 9a cosa usciste a vedere; Un profeta; 6I, vi dico, e pi+ c!e un profeta. ostui colui del )uale scritto/ Ecco, io mando il mio angelo davanti al tuo volto, c!e preparerB la tua via davanti a te. :men vi dico/ non sorto tra i nati da donna uno pi+ grande di *iovanni il $atte""atore7 ma il pi+ piccolo nel regno dei cieli pi+ grande di lui. Dai giorni di *iovanni il $atte""atore fino ad ora il regno dei cieli patisce violen"a, e i violenti ne fanno preda. 0oic!F tutti i profeti e la legge fino a *iovanni !anno profetato. E, se volete accettare, lui l-Elia c!e sta per venire. !i !a orecc!i, ascolti.

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&' Me$$aggio nel conte$to Cosa usciste a vedere=( domanda *es+ alle folle sul Dattista. erca di far

loro capire l-importan"a della sua figura/ egli rappresenta il mistero dell-uomo davanti al mistero di Dio.

'<<

La vita del 0recursore insepara$ilmente intrecciata con )uella del 6alvatore, come la voce alla 0arola, l-attesa all-:tteso, l-ac)ua allo 6pirito, la domanda alla risposta. Non maestro di certe""e, ma ricercatore di veritB, *iovanni si pone in )uestione e si mette in ascolto. *es+ lo elogia come uomo autentico, cosI diverso dai me""i $usti c!e si mettono in mostra/ il pi+ grande tra i nati da donna #vv! $#""a( 8 anc!e pi+ dei patriarc!i e dei profeti. Infatti il suo farsi domanda/ 36ei tu;4, lo pone sulla soglia del Geniente, pronto ad accoglierne la risposta. 0er. il pi+ piccolo nel regno pi+ grande di lui/ se lui il punto d-arrivo della promessa, il pi+ piccolo nel regno l-ini"io del compimento. E )uesto ini"io violento, come le doglie del parto # vv! ""b#"'(. Ges il 6ignore c!e viene per il 3suo4 giudi"io. *iovanni il messaggero davanti al Golto #9l 1,&(, l-Elia redivivo c!e ne prepara l-accoglien"a #9l 1,'1s(. La C iesa fatta dai piccoli c!e trovano nel pi+ grande tra i nati da donna il loro patriarca/ sono generati dalla sua domanda, vertice di )uell-attesa alla )uale l-:tteso pu. e desidera rispondere.

)' Lett%ra del te$to ""($ Ges cominci, a dire alle folle su Giovanni! Il Dattista aveva elogiato *es+ giB prima di conoscerlo #1,&&8&%(. Ora *es+ lo elogia a sua volta. 2 l-unica persona di cui parla cosI a lungo, e in termini cosI positivi. I due sono diversi, eppure in perfetto accordo. La diversitB, dato primordiale dell-esisten"a, o occasione di comunione e d-amore, o tenta"ione di invidia e di guerra. cosa usciste a vedere nel deserto= #1,@s(. :ttorno a *iovanni si era formato un nuovo esodo 8 ma non verso la *iudea, $ensI da essa verso il *iordano. LI il Datte""atore immerge l-uomo nella propria veritB di peccatore e lo apre ad accogliere il Geniente.

'<?

una canna sbattuta dal vento= *iovanni non una $anderuola, un opportunista c!e si piega a tutte le situa"ioni per volgerle a proprio vantaggio. Nessun vento lo muove, se non lo 6pirito di Dio. Infatti, come ogni profeta, 3sta4 davanti al 6ignore #cf &Re &A,&7 *v &,1@(. agitato e agito dagli idoli e interessi propri. v! % un uomo avvolto in morbide vesti= La veste indica c!i sei, a c!e categoria appartieni, c!e livello occupi in essa e c!e $uon gusto !ai. Notifica all-esterno il tuo grado di li$ertB e di potere. 2 come un corpo posticcio, l-immagine c!e vuoi o puoi dare di te. nelle case dei re! Il Dattista nel deserto !a un altro vestito #1,%(. risto, il re, !i non sta davanti a lui,

in croce resterB nudo. La nuditB la veste dell-ultimo di tutti, e >rancesco d-:ssisi ne fece la sua divisa. v! 4 cosa usciste a vedere= 0er la ter"a volta si sottolinea 3uscire4 e 3vedere4/ $isogna uscire per vedere il pi+ grande tra i nati da donna. Nei pala""i del potere ci sono gli a$orti di donna, ridicole e tragic!e masc!ere umane. un profeta= *iovanni !a la divisa di Elia, padre dei profeti #1,% K 'Re &,<(. Il suo pala""o il deserto, adeguato al suo vestito e al suo ci$o. pi c e un profeta . Il profeta denuncia il peccato, c!iama a conversione e annuncia il perdono. *iovanni pi+ c!e un profeta/ la soglia tra la promessa e il compimento, culmine della profe"ia. v! "5 il mio angelo davanti al tuo volto! *iovanni paragonato all-angelo c!e guid. 9os dall-Egitto #Es '1,'=(, condusse il ritorno da Da$ilonia #Is %=,1(, e precederB, come Elia redivivo, la venuta del 6ignore nel suo tempio #9l 1,&(. L-angelo, come li$er. dall-Egitto e dall-esilio, li$ererB pure il tempio da ogni ingiusti"ia, perc!F accolga la venuta del 6ignore. I primi due esodi sono immagini del ter"o, )uello dalla *iudea al *iordano, purifica"ione necessaria per incontrare il 6ignore. Il Dattista l-angelo di )uesto ter"o e definitivo esodo/ l-uomo davanti al 6ignore c!e viene.
'?=

v! "" tra i nati da donna! *iovanni il pi+ grande tra i mortali, pi+ di :$ramo, di 9os e di Elia. In lui la storia precedente confluisce per sfociare nel suo compimento. I suoi occ!i !anno visto, i suoi orecc!i udito e le sue mani toccato colui c!e gli altri, solo da lontano, !anno desiderato, sognato e annunciato. il pi piccolo nel regno dei cieli : pi grande di lui! !i sta sulla cima del

monte, pi+ in alto del monte stesso. Il Dattista rappresenta il termine del cammino dell-uomo7 ma il pi+ piccolo nel regno sta giB in casa come figlio di Dio. Lui $atte""a con ac)ua7 ma il pi+ piccolo nel regno !a giB ricevuto lo 6pirito c!e gli fa gridare/ 3:$$B4. ,uesta la dignitB dell-uomo nuovo, rinato dall-ac)ua e dallo 6pirito #*v 1,@(/ non solo c!iamato, ma in realtB figlio di Dio #&*v 1,&(, partecipe della sua natura #'0t &,%(. v! "& dai giorni di Giovanni il battezzatore fino ad ora il regno dei cieli patisce violenza! i sono tantissime spiega"ioni di )uesto detto. 6egno c!e nessuna

soddisfacente. Ne offriamo una. 6i pu. intendere c!e da *iovanni fino ad ora il regno patisce violen"a, nel senso c!e su$isce la violen"a del male c!e si a$$atte su di esso. i. accade a *iovanni, accadrB a *es+ e a ciascuno di noi 8

come accadde a tutti i giusti, da :$ele, il primo, a Zaccaria, l-ultimo, ucciso tra l-altare e il santuario #Lc &&,@&(. I giusti, con la loro violen"a su$Ita, sono profe"ia della 0arola/ la parola della croce #& or &,&<7 cf Lc '%,'@8'A.%%8%C(. i violenti ne fanno preda . I regni della terra sono predati dai pi+ violenti/ emergono i peggiori tra gli uomini #6al &',?(. Il regno dei cieli invece dei poveri, dei perseguitati , di )uanti portano su di sF il male sen"a farlo/ sono i miti, c!e erediteranno la terra #@,%.@.&=(. Il mite il violento in senso evangelico/ tanto forte da portare su di sF ogni violen"a sen"a restituirla, fino a porgere l-altra guancia. *es+ stesso sarB re sulla croce #'A,1A(/ lI 3dei potenti egli farB $ottino4 #Is @1,&'(. Il $ene pi+ 3violento4, pi+ forte del male. 0aolo dice/ 3Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il $ene il male4#Rm &','&(.

'?&

v! ") tutti i profeti e la legge fino a Giovanni .

on *iovanni termina l-attesa.

Dopo di lui non c- pi+ profe"ia, ma la 0arola compiuta7 non c- pi+ legge, ma la li$ertB del figlio 8 il suo 6pirito d-amore effuso nei nostri cuori #E" 1C,'A7 Rm @,@(. v! ". se volete accettare . *iovanni da accettare. anc!e la 0arola #cf vv. &C8&?(. lui : lC;lia c e sta per venire . *es+ il Geniente, *iovanni colui c!e sta per venire per preparare un popolo $en disposto ad accoglierlo #9l 1,'1(. Non si pu. accogliere il secondo, se non si accoglie il primo. v "' c i a orecc i( ascolti . Disogna ascoltare )uanto il Dattista dice, fino !i rifiuta la voce, rifiuterB

all-ultima sua domanda/ 36ei tu;4 *' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e parla alle folle c. c!iedo ci. c!e voglio/ capire il mistero di *iovanni, il pi+ grande tra gli uomini, e il mistero del pi+ piccolo nel regno d. traendone frutto, medito sul testo da notare< cosa usciste a vedere; una canna s$attuta dal vento; un uomo avvolto in mor$ide vesti; un profeta7 pi+ c!e un profeta mando il mio angelo davanti al tuo volto il pi+ grande tra i nati da donna il pi+ piccolo nel regno pi+ grande di lui il regno patisce violen"a i violenti ne fanno preda i profeti e la legge fino a *iovanni *iovanni l-Elia c!e sta per venire. +' Te$ti %tili, 6al %@7 Es '1,'=7 Is %=,17 9l 1,&ss7 9t 1,&ss.

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+)' A C2I PARAGONER@ 9UESTA GENERA7IONE &&-&:/&> &&,&C &A Ora a c!i paragoner. )uesta genera"ione; 2 simile a $am$ini seduti nelle pia""e, c!e si rimproverano a vicenda, dicendo/ Gi suonammo il flauto, e non dan"aste7 facemmo il lamento, e non faceste lutto. Genne infatti *iovanni, nF mangiando nF $evendo, e dicono/ La un demonio5 Genne il >iglio dell-uomo, mangiando e $evendo, e dicono/ Ecco un uomo mangione e $eone, amico di pu$$licani e di peccatori5 9a fu giustificata la sapien"a dalle sue opere.

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&' Me$$aggio nel conte$to + c i paragoner, *uesta generazione= 2 il lamento di *es+ per la sua genera"ione, prototipo di ogni altra. Essa rifiuta il gioco di Dio, c!e invita con *iovanni al lutto e con *es+ alla dan"a. - un duplice linguaggio nel cuore dell-uomo/ la triste""a e la gioia. Il cuore $uono si contrista del male e gioisce del $ene. ,uello cattivo invece gode del male e si contrista del $ene. osI fa 3)uesta4 genera"ione perversa.

Dopo il peccato 8 diversamente non sare$$e cosI 8 il primo gioco c!e Dio propone )uello del Dattista/ la conversione dal male, con dispiacere e vergogna, per accogliere il $ene. : )uesta prima proposta, dolorosa come l-incisione di un ascesso, an"i una trafittura del cuore malvagio #cf :t ',1A(, resistiamo dicendo/ 3>a male. 2 una esagera"ione5 Dio non ci !a fatto per la gioia;4

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Il secondo gioco, riservato a c!i !a accettato il primo, )uello di *es+/ la gioia per le no""e messianic!e. : )uesto resistiamo come i demoni, dicendo/ 3 !e c-entra con noi;4 oppure come le persone pie, c!e dicono/ 3Non giusto, nF meritato54 La gioia per la )uale l-uomo fatto, scam$iata per empietB. 6iamo $am$ini dispettosi, sen"a sapien"a nF discernimento, c!e distruggono il gioco di Dio, e alla fine, se stessi #cf vv. '=8'%(5 *es+ smasc!era le nostre puerili e nocive astu"ie, perc!F diventiamo come i 3piccoli4, i figli della sapien"a c!e conoscono il dono di Dio #cf vv. '@8'A(. ,uesto $rano ci c!iama al discernimento/ c- una triste""a c!e viene da Dio e una c!e viene dal nemico, una gioia autentica e un-altra c!e ne la contraffa"ione. 6olo sapendo )uesto, possiamo con li$ertB e responsa$ilitB scegliere ci. c!e ci rende felici, e respingere ci. c!e ci rende infelici. 6iamo c!iamati a discernere in ogni tempo 8 c!e sempre il presente 8 i due segni con cui Dio parla/ il lutto per il male e la gioia per il $ene. Il nemico invece inganna facendo apparire piacevole il male e spiacevole il $ene. Il discernimento come il fiuto, c!e istintivamente distingue la pu""a di morte dal profumo di vita. Eppure $asta poco perc!F l-odorato si anesteti""i. 2 lenta la guarigione del nostro fiuto, alterato dall-influen"a del male5 Ges ci offre la gioia delle no""e tra uomo e Dio. 0er accettare la sua dan"a, $isogna prima accettare il lamento di *iovanni. La C iesa( se non disposta a convertirsi dal male e a gioire di ogni $ene, non come i piccoli evangelici, ma come )uesti $im$i guastafeste e sen"a discernimento.

)' Lett%ra del te$to ""("0 + c i paragoner, *uesta generazione= 3,uesta genera"ione4 sono i contemporanei di *es+, c!e !anno udito lui e *iovanni, ma non li !anno ascoltati.

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3,uesta genera"ione4 !a un significato negativo. Il presente infatti sotto l-ipoteca del male passato e di )uello futuro7 eppure c!iamato a 3responsa$ilitB4 nei confronti del passato, per dargli una nuova dire"ione, e nei confronti del futuro, perc!F non sia tragica ripeti"ione di ci. c!e stato. bambini seduti nelle piazze( c e si rimproverano a vicenda . *es+ allude a un gioco di $am$ini, c!e mima le realtB fondamentali della vita/ la dan"a per le no""e e il lutto per la morte. ,uesti $am$ini, )uando si decide di giocare alle no""e, per dispetto piangono7 )uando si decide di far lutto, allora ridono. osI

non riesce nessuno dei due gioc!i. Invece di giocare, stanno seduti7 loro unico gioco litigare, incolpandosi a vicenda. 3,uesta genera"ione4, come )uesti $am$ini, fa il contrario di ci. c!e Dio propone, giocando alla fine se stessa. Da :damo in poi il peccato sempre fatto pi+ per stupiditB c!e per cattiveria/ pi+ infantilismo e ripicca c!e atto di li$ertB. Il male non mai fatto $ene5 :nc!e )uelli c!e crocifiggono *es+, lo fanno sen"a saperlo #Lc '1,1%7 :t 1,&A7 & or ',<(. 9a, anc!e se infantile, il male resta sempre un tragico sc!er"o, c!e non diverte nessuno. v! "$ suonammo il flauto e non danzasteO facemmo il lamento( e non faceste lutto! 6ono i due gioc!i dell-esisten"a/ dan"a e gioia per l-amore, lamento e pianto per la morte. >in dal principio Dio ci aveva dato di mangiare e godere di ogni al$ero, compreso )uello della vita 8 c!e era nel me""o 8, vietandoci l-al$ero della morte. Noi invece, su$ito, a$$iamo messo al centro della nostra atten"ione )uesto secondo, cercando di goderne, nonostante i risultati contrari. :llora Dio, con i suoi profeti, viene a rilanciare il gioco della vita, dandoci disgusto per il male. v! "% venne Giovanni( n9 mangiando n9 bevendo . Il Dattista intona il lamento per il male/ smasc!erando la sua pretesa di essere $uono, $ello e desidera$ile, ne mostra la cattiveria, $rutte""a e odiositB. *iovanni, non mangiando e non $evendo, rifiuta il $anc!etto della stolte""a e invita a )uello della sapien"a.
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a un demonio! 6ignifica / 32 pa""o4. : c!i dice di convertirsi, si risponde c!e la vita $ella e $uona, fatta tale da Dio fin dal principio #*en &,&ss(7 non c- veleno di morte nelle creature #6ap &,&%(, Dio ci !a fatti per la gioia, ecc. Tutto vero5 6olo per. se diamo ascolto a Dio e smettiamo di mangiare dell-al$ero della morte credendo c!e dia vita. Noi invece perseveriamo nell-inganno con ostina"ione. Il peccato agisce come una droga a tutti gli effetti/ dB allucina"ioni, crea dipenden"a e distrugge corpo e spirito. ritenere $ene il male e male il $ene c!e ce ne vuol distogliere. Il Dattista ci ric!iama alla 3triste""a c!e viene da Dio4 e produce frutto di vita #' or A,<8&=(. 9a, mentre lui ci invita al pianto, facciamo una maca$ra dan"a di morte. Do$$iamo ascoltare la voce c!e risveglia in noi l-in)uietudine della coscien"a, e non sedarla con tran)uillanti o eufori""anti. piangere e un tempo per ridere #,o 1,%(. - un tempo per i fa addirittura

!i non piange su ci. di cui $isogna

piangere, non potrB mai gioire. :l di lB dell-apparen"a piacevole, il male fa male e dB infelicitB. v! "4 venne il Figlio dellCuomo mangiando e bevendo! *es+ ini"ia l-altro gioco/ suona il flauto delle no""e, intona il canto dell-amore. Lui l-Emmanuele, il Dio8con8noi, la nostra altra parte. Lui ama, dona e perdona7 im$andisce la sua mensa e invita i peccatori/ 3Non pensate pi+ alle cose antic!e. Ecco, faccio una cosa nuova/ proprio ora germoglia, non ve ne accorgete;4#Is %1,&?(. :l suono del flauto del >iglio dell-uomo, siamo invitati a gioire. L-uomo fatto per dan"are la vita. ecco un uomo mangione e beone! 0er non uscire dal male, prima dicevamo/ 3 - pure il $ene/ $isogna godere4. 0er non gioire del $ene, ora diciamo/ 3 - pure il male, $isogna contristarsi54 !i rifiuta il gioco di *iovanni, necessariamente rifiuta )uello di *es+. # - pure il pericolo di restare intrappolati in una triste""a c!e non viene da Dio/ )uando si desidera il $ene, ogni triste""a c!e $locca il cammino, non viene da lui. 36crupoli e malinconia, fuori da casa mia54, diceva 6. >ilippo Neri(.
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39angione e $eone4 la defini"ione del figlio ri$elle, da lapidare #Dt '&,&<8 '&(. 6e *iovanni c!iamato esagerato e indemoniato perc!F rimprovera il male, *es+ c!iamato empio perc!F propone il $ene5 2 il solito

stravolgimento del nemico. amico di pubblicani e di peccatori . Tutti siamo invitati al gioco del lutto, perc!F peccatori, ma anc!e alla dan"a di gioia, perc!F proprio in )uanto peccatori conosciamo Dio come gra"ia #*er 1&,1%(. fu giustificata la sapienza dalle sue opere! ,uelle di *iovanni e di *es+ sono opere di sapien"a/ riconoscono c!e Dio giusto, sia )uando c!iama a convertirsi dal male sia )uando c!iama a gioire del suo dono e del suo perdono. ,uesta sapien"a sarB accolta da coloro c!e sono piccoli #vv. '@8'A( 8 ma non )uanto a giudi"io, come )uesti, $ensI )uanto a mali"ia #cf & or &%,'=(. *' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e si lamenta di )uesta genera"ione c. c!iedo ci. c!e voglio/ avere lacrime e confusione per il male, gioia e riconoscen"a per il dono di Dio d. traendone frutto, medito sul testo da notare< $am$ini seduti c!e si rimproverano a vicenda il lutto c!e propone *iovanni la dan"a c!e offre *es+.

*' Te$ti %tili, 6al @&7 *en 1,&ss7 Is C&8C'7 Rm A,&%8'@7 ' or A,<8&=.

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+*' GUAI A TE= &&-)?/)+ &&,'= :llora cominci. a rimproverare le cittB nelle )uali era avvenuto il maggior numero dei suoi miracoli, poic!F non si erano convertite/ *uai a te, ora"im, guai a te , Detsaida5 0oic!F se in Tiro e 6idone fossero avvenuti i miracoli avvenuti tra voi, da tempo, in sacco e cenere, si sare$$ero convertite. E$$ene, io vi dico, per Tiro e 6idone sarB pi+ accetta$ile nel giorno del giudi"io c!e per voi. E tu, afarnao, fino al cielo sarai elevata; Nell-:de sprofonderai5 0oic!F se in 6odoma fossero avvenuti i miracoli avvenuti in te, sare$$e rimasta fino ad oggi5 E$$ene io vi dico c!e per la terra di 6odoma sarB pi+ accetta$ile nel giorno del giudi"io c!e per te.

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&' Me$$aggio nel conte$to' Guai a teH( sono le dure parole per c!i rifiuta il gioco di Dio, nonostante c!e gli sia esplicitamente rivelato e vi sia ripetutamente invitato. *es+ nomina le cittB nelle )uali !a operato, paragonandole alle cittB pagane e a 6odoma, luogo di corru"ione, c!e avranno sorte migliore di loro nel giorno del giudi"io, perc!F meno colpevoli. 2 un testo di crisi/ esprime con c!iare""a il giudi"io su c!i conosce *es+ e non lo accetta, ponendo corrisponden"a tra conoscen"a e responsa$ilitB, tra

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responsa$ilitB e colpa, tra colpa e puni"ione. 6i tratta di un-invettiva di stampo profetico/ una minaccia contro l-indurimento nel male, e vuol essere un invito ad aprire gli occ!i per uscire dall-accecamento. *es+ condanna il male, non c!i lo fa. Infatti !a detto di amare i propri nemici, e darB la vita per i peccatori. 6e il male condanna il malvagio, inc!iodandolo a sF, il 6ignore lo li$era, restando lui stesso inc!iodato alla croce, cifra di ogni male e perversione. La parola profetica fa veritB/ dic!iara il male con eviden"a, facendone vedere le conseguen"e negative. ,uesto testo consente di vedere il tema fondamentale, non solo del vangelo, ma di ogni religione/ il nostro destino eterno di felicitB o meno. 2 la cosa c!e pi+ in)uieta l-uomo, e anc!e Dio. Invece del solito commento, cerc!eremo di approfondire il testo riflettendo su alcuni concetti c!e contiene/ )uelli di minaccia, punizione , salvezza( felicit, inferno , giustizia, libert dellCuomo e libert di Dio. Ges( dando la vita per i peccatori, rivela nella sua misericordia di >iglio il volto di 0adre, c!e fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i $uoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti #@,%%8%<(. La C iesa, come ora"im, Detsaida e afarnao, il luogo dove avvengono di

continuo i prodigi di *es+. Li usiamo per convertirci a lui o per difenderci da lui;

)' RiCle$$ione $% alc%ni concetti Le minacce di Dio sono come )uelle di una mamma. Inducono con autoritB un primo livello di avverten"a per c!i ancora non capisce c!e il male fa male, al di lB delle apparen"e. La minaccia 3efficace4 )uando non si avvera. 6erve da deterrente, per distogliere dal male c!e inavvertitamente e sventatamente si fare$$e. La mamma minaccia il $am$ino perc!F non attraversi la strada e non finisca sotto un auto. 6e fortunatamente la attraversa incolume, non lo manda sotto
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la prima auto c!e passa 8 anc!e se saggiamente pu. punirlo perc!F il fatto non si ripeta. Le minacce sono 3rivelatorie4/ svelano il male come tale, e l-amore di c!i ci vuole $ene. In )uesto senso c!i minaccia, ama davvero, al di lB delle apparen"e. La punizione , connessa alla minaccia, !a uno scopo positivo. Noi pensiamo c!e, se facciamo il male, Dio ci punisce. Occ!io c!e scruta e giudica, egli pronto a intervenire contro c!i trasgredisce i suoi comandi. Noi associamo o$$edien"a a premio e trasgressione a puni"ione, un po- come il cane c!e gratificato o meno secondo c!e !a ascoltato il comando. 6olo )uando raggiungiamo l-uso di ragione #)uando;(, comprendiamo c!e la puni"ione viene dal male stesso. Il male fa male5 Tuttavia positivo pensare c!e a punire sia c!i dB la norma 8 Dio o genitori. i. fa intendere c!e la puni"ione non fatale, lasciata al male stesso. 6petta invece a un potere superiore, li$ero, c!e pu. anc!e perdonare. 6. >rancesco di 6ales diceva/ 30referisco essere giudicato da Dio c!e da mia madre4. La felicit il desiderio fondamentale dell-uomo, c!e si sa limitato e mortale. Egli sempre va oltre se stesso, mosso dal desiderio di raggiungere )uella piene""a c!e gli manca e per la )uale si sente fatto. :nc!e )uando s$aglia, non cerca mai il male/ desidera un $ene maggiore, una felicitB pi+ grande. L-esperien"a per. insegna )uanto infelice, pieno di paure e angosce, sofferen"e e ingiusti"ie, dilaniato da guerre e incomprensioni, da conflitti e mali di tutti i tipi 8 dentro e fuori, a livello personale e sociale, locale e planetario. Il male l-unico pro$lema serio dell-uomo/ ogni sua a"ione un tentativo di salvarsi da esso. La felicitB raggiungere l-Eden, il giardino incontaminato dell-infan"ia7 l-infelicitB sprofondare nell-:de, sotto terra, nelle tene$re, nella morte/ l-3inferno4, diciamo la parola5

1==

Tutti sappiamo c!e cosa significa/ $asta aprire il giornale, per vedere l-a$isso di stupiditB e cattiveria in cui siamo immersi. Il paradiso il desiderio c!e )uei lampi di luce, c!e di tanto in tanto illuminano le tene$re, si fissino eternamente, e scompaia il $uio di )uesta notte c!e conosciamo $ene. Le religioni e le scien"e, con relative riflessioni e tecnic!e, cercano di salvare l-uomo, o )ualc!e suo aspetto. L-e$raismo e il cristianesimo, pur non negando am$iti di autosalve""a, coinvolgono nella vicenda direttamente Dio. 0erc!F la salve""a rela"ione, e rela"ione con lui, piene""a di vita. Il desiderio di essere come Dio non peccato, ma un sentire profondo inciso a fuoco nel cuore dell-uomo. Il peccato viene dal non capire c!i Dio5 La rela"ione con lui vita, amore e felicitB/ salve""a dalla morte, dall-egoismo e dall-infelicitB. LCinferno il non raggiungimento della salve""a, la vittoria del male. Nella 6crittura se ne parla, come anc!e )ui, in termini di minaccia profetica e di puni"ione pedagogica. D-altra parte l-inferno, inteso come perdi"ione totale, il luogo unico dove !a senso parlare di salve""a. Dio ci salva non solo dall-Egitto #male su$Ito( ma anc!e dall-esilio #conseguen"a del male fatto da noi(, a una sola condi"ione/ c!e conosciamo c!e male e desideriamo uscirne. La giustizia # giustamente 8 giudica e punisce il male. 0er. non rimedia ad esso. Infatti lo raddoppia nel caso del taglione, o lo moltiplica sen"a fine nel caso di aino, per tacere di Lamec!.

erto Dio giusto7 ma non come noi. La sua una giusti"ia 3eccessiva4, )uella del 0adre c!e ama i suoi figli #cf @,'=.%@ss(. Dire c!e Dio giudica significa c!e $ene lasciare c!e sia lui a fare giusti"ia, non noi. E della sua giusti"ia, l-unica cosa sicura c!e possiamo comprendere c!e non fa e non accresce il male. ,uando applic!iamo a lui il nostro modo di giudicare, erriamo a$$ondantemente.

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La croce infatti il suo giudi"io, dove lui si rivela Dio, cosI diverso da noi. LI vince il male portandolo su di sF, e salva ogni malvagio. 6e fosse giusto come noi, avre$$e giusti"iato tutti. 9a allora non sare$$e $uono o non sare$$e onnipotente. Non sare$$e comun)ue Dio, e regnere$$e sovrano il male 8 un fallimento e un odio eterno dal )uale lui non vorre$$e o non potre$$e riscattare. ,uando parliamo di Dio, ogni nostro concetto analogico. 6ignifica c!e lui semplicemente diverso da ci. c!e diciamo 8 c!e !a con lui solo un certo aspetto di somiglian"a. Dicendo c!e giusto, affermiamo c!e non vuole, non tollera e non fa l-ingiusti"ia, c!e pure c-7 ma do$$iamo anc!e dire c!e la sua giusti"ia gra"ia, c!e il suo giudi"io il perdono. La croce dove si reali""a la 3sua4 giusti"ia/ lui, il *iusto, $atte""ato, immerso nel nostro peccato, e proprio cosI compie la volontB del 0adre #cf 1,&@(, la giusti"ia superiore #@,'=(. 6ulla croce Dio Dio, tutto e solo amore, vittorioso su ogni male, perfetto nella sua giusti"ia, sovranamente li$ero e onnipotente, capace di portare amore e vita lB dove c- odio e morte. LI lui prevede tutto e provvede a tutti/ il massimo male 8 l-esecu"ione ingiusta del *iusto, l-uccisione dell-autore della vita #:t 1,&%s(, il non senso assoluto, l-a$$andono stesso di Dio 8 il luogo dove lui si riversa nella sovra$$ondan"a del suo amore per colmare tutto e tutti della sua gra"ia. La libert di Dio amare cosI, e cosI salvare tutti. La li$ertB dell-uomo dire 3sI4 a )uesto amore. 0u. dire no, ma solo per ignoran"a e sc!iavit+, cio per non li$ertB. La mia li$ertB non li$era fino a )uando non conosco l-amore infinito di un Dio crocifisso per me c!e lo crocifiggo/ sono li$ero solo )uando so di essere amato sen"a condi"ioni. ,uesto il $isogno fondamentale di ogni uomo7 fino a )uando non lo soddisfa, resta sc!iavo del suo $isogno insoddisfatto. !i fa il

male non ancora li$ero. Non conosce l-amore/ ancora nell-inferno dei suoi $isogni, irresponsa$ile e incapace di amare.
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In noi c- sempre insieme intelligen"a e ignoran"a, li$ertB e sc!iavit+, amore ed egoismo/ il paradiso e l-inferno passano all-interno di ciascuno di noi7 la nostra esisten"a terrena sotto il segno del giudi"io eterno. Tutto si semina )ui/ poi si raccoglie ci. c!e si seminato #*al C,A(. Noi costruiamo nel tempo la nostra dimora eterna #Lc &C,?8&'(. Il fondamento di )uesta casa giB posto, e nessuno pu. porne un altro/ risto, il >iglio. :lla

nostra responsa$ilitB affidata la costru"ione/ se sarB di legno o paglia, oppure di materiale pregiato, dipende da noi. Il fuoco del giudi"io 8 c!e lo stesso della croce/ l-amore infinito di Dio 8 $rucerB ci. c!e da $ruciare. ResterB solo ci. c!e eterno e pre"ioso/ l-amore c!e mai viene meno, e arde sen"a consumarsi. ,uesta sarB la nostra veritB di figli simili al 0adre 8 e pi+ avremo costruito in amore, c!e mai tramonterB, pi+ la nostra opera resterB, a gloria sua e nostra. Tutto il resto di ci. c!e siamo e a$$iamo fatto, sarB distrutto. Noi per., con )uel tanto o poco di $uono c!e avremo fatto, saremo salvati, appunto come attraverso il fuoco #& or 1,&@(. 0er )uesto 6. :m$rogio dice c!e nel giudi"io finale 3lo stesso uomo in parte sarB salvato e in parte condannato4 #Migne, 0.L., t. Tv, p.&@='c(. La nostra li$ertB pu. opporsi a Dio, ma solo finc!F non lo conosce 8 finc!F non li$era. :lla fine, )uando lo conosceremo, saremo li$eri solo di amare e di vivere 8 e )uesta la li$ertB stessa di Dio, c!e ci riscatta da ogni sc!iavit+. Il giudi"io di Dio rende li$eri e responsa$ili/ la croce lo notifica sempre e ovun)ue. :lla fine del mondo, )uando apparirB il 3segno4 del >iglio dell-uomo 8 c!e la sua croce, poten"a e gloria sua 8 tutti lo riconosceranno e si $atteranno il petto #'%,1=(. :llora faremo finalmente il gioco di Dio/ l-empio $rucerB dalla vergogna per la sua empietB, e cosI potrB gioire della gra"ia del suo 6ignore 8 piangerB il lamento del Dattista per dan"are al flauto del >iglio dell-uomo. !e )uesto non avvenga solo al momento della morte, altrimenti si

pu. dire c!e perfettamente inutile vivere/ tanto varre$$e essere nati giB morti5 Dio invece ci !a creati vivi, perc!F cresciamo nella vita.
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2 importante parlare dellCinferno . Innan"itutto perc!F reale/ il male in cui siamo. 0oi perc!F ci aiuta a conoscere il $ene, e ci apre alla misericordia di Dio, da vivere in )uesto mondo e sempre. Disogna per. parlarne in modo tale c!e c!i ascolta non fraintenda Dio e non si c!iuda a lui 8 come per lo pi+ avviene.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo davanti alla croce, giudi"io di Dio c. gli c!iedo ci. c!e voglio/ capire la sua giusti"ia e la sua misericordia c!e in lui sono la stessa cosa d. rifletto sull-inferno, fatto dall-uomo/ lo vedo nella croce e in tutte le croci, e considero il giudi"io di Dio e la sua giusti"ia. +' Te$ti %tili/ 6al @&7 &=17 9t '@,&ss7 & or 1,&=8'=7 le sette parole di *es+ in croce/ Lc '1,1%.%17 *v &?,'C.'A.'<7 9c &@,1%7 *v &?,1=7 Lc '1,%C.

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++' TI 8ENEDICO- PADRE &&-)0/)< &&,'@ In )uel momento rispondendo *es+ disse/ Ti $enedico, 0adre, 6ignore del cielo e della terra, perc!F nascondesti )ueste cose ai sapienti e agli intelligenti e le rivelasti agli infanti. 6I, 0adre, perc!F cosI piac)ue a te. Tutto mi fu dato dal 0adre mio, e nessuno conosce il >iglio se non il 0adre, nF il 0adre conosce alcuno se non il >iglio, e colui al )uale il >iglio lo vuole rivelare.

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&' Me$$aggio nel conte$to -i benedico( 7adre< dopo il lutto per c!i non accoglie la 0arola, c- la dan"a per c!i l-accoglie. ,uest-inno di $enedi"ione un apice del vangelo/ il >iglio gioisce della stessa gioia del 0adre perc!F i suoi fratelli partecipano del loro mistero. La conoscen"a c!e c- fra il 0adre e il >iglio, l-amore mutuo c!e la loro vita, donato anc!e agli 3infanti4. i. c!e Dio per natura, noi lo siamo per gra"ia.

Lo 6pirito fa "ampillare nel nostro cuore e fiorire sulle nostre la$$ra la stessa parola per cui il Ger$o Ger$o/ 3:$$B4. Entriamo nella TrinitB, partecipando al dialogo ineffa$ile tra 0adre e >iglio. La crea"ione raggiunge il suo fine, c!e il suo principio/ al suono del flauto di *es+, >iglio di Dio e dell-uomo, dan"iamo le no""e fra Dio e uomo. :ccogliere lui la salve""a/ nella sua carne ogni carne unita ormai alla gloria. Deato c!i non se ne scandali""a5

1=@

I sapienti e i fur$i cercano un dio sapiente e potente. I piccoli invece incontrano la sapien"a e la poten"a di Dio lI dov-/ nell-insipien"a e de$ole""a di *es+. !i l-accoglie !a il potere di diventare figlio di Dio #*v &,&'(.

Il fine della missione del >iglio aprire ai fratelli e condividere con loro il suo tesoro, la sua vita di >iglio del 0adre. E la nostra salve""a diventare ci. c!e siamo/ figli5 Ges il >iglio/ la sua umanitB la porta di comunica"ione fra la creatura e il reatore, fra il 0adre e i suoi figli7 la scala di *iaco$$e, c!e unisce cielo e terra #*en '<,&=8&A7 *v &,@&(. La C iesa fatta dai piccoli ai )uali rivelata la loro realtB, c!e la stessa del >iglio.

)' Lett%ra del te$to ""(&' In *uel momento . Il $rano in stretta connessione con il precedente. *es+ partecipa al duplice gioco di Dio/ il lamento e la dan"a. Odio del male e amore del $ene, triste""a per il primo e gioia per il secondo, vanno sempre insieme, anc!e se sono $en distinti. 3,uel4 momento anc!e sempre 3)uesto4/ il racconto rende il lettore contemporaneo all-evento. ti benedico. La parola greca #eP#omologeDn ( significa 3proclamare,

riconoscere pu$$licamente4. *es+ riconosce davanti a tutti il dono del 0adre. 7adre! L-e$raico +bb corrisponde al nostro appellativo affettuoso 3papB4. 2 il primo $al$ettare del $am$ino. 0arola semplice e primordiale, origine di ogni altra, non esprime pi+, a differen"a del grido o del pianto, solo paura o disagio, ma il $isogno tipico dell-uomo/ il piacere di comunicare con l-altro. :$$B la parola piena di amore, con la )uale il >iglio dice il 0adre. La sua dolce""a la capisce solo c!i la dice e c!i l-ascolta/ esprime il mistero di Dio, c!e 0adre e >iglio nell-unico :more.

1=C

,uesta parola il centro del cristianesimo. Lo 6pirito del >iglio, effuso nei nostri cuori, grida in noi/ 3:$$B54 #Rm @,@7 <,&@(. Il credente colui c!e !a conosciuto e creduto l-amore c!e Dio !a per lui #&*v %,&C7 *v &A,'&(. i. c!e

Dio , anc!e noi lo siamo7 per il dono del >iglio, siamo davvero figli di Dio #&*v 1,&(. 2 il grande mistero, giB ora rivelato, anc!e se come in uno specc!io e in modo enigmatico #& or &1,&'(. 6oltanto alla fine lo vedremo faccia a faccia, e conosceremo perfettamente come siamo conosciuti #& or &1,&1(. ,uando il figlio nasce, si stacca dalla madre e gli pare di morire7 invece viene alla luce e vede il suo volto. ,uando ci stacc!eremo dalla vita terrena, verremo alla luce del volto del 0adre e saremo simili a lui, perc!F lo vedremo come egli #&*v 1,'(. *iB ora per., riflettendo la gloria del 6ignore, veniamo trasformati in )uella medesima immagine, secondo l-a"ione dello 6pirito del 6ignore #' or 1,&<(. Signore del cielo e della terra! Il nostro papB, cosI vicino e tenero, il Dio altissimo e onnipotente, 6ignore del cielo e della terra5 Di Dio si parla solo per opposti #coincidentia oppositorum , dice il Cusano(, per non ridurlo ad un idolo/ vicino e altissimo, tenero e onnipotente, piccolo e grande, madre e padre, misericordioso e giusto. 0erc!F lui tutto e niente/ tutto perc!F niente di ci. c!e c-, niente di ci. c!e c- perc!F tutto. perc 9 nascondesti. i. c!e rivelato agli infanti, nascosto agli altri. La

stessa identica realtB nascondimento e rivela"ione, secondo la diversa condi"ione. *ueste cose. 6i tratta del rapporto ineffa$ile di conoscen"a reciproca tra 0adre e >iglio. ai sapienti e agli intelligenti . 6apienti sono coloro c!e sanno come vanno le cose, intelligenti coloro c!e le dirigono come vogliono. La sapien"a del >iglio )uella delle Deatitudini/ i sapienti non la capiscono, gli intelligenti se ne difendono. 2 stupiditB e de$ole""a ai loro occ!i.

1=A

e le rivelasti. Il privilegio di conoscere Dio riservato agli ultimi. 2 un dono fatto a c!i lo desidera, lo desidera c!i ne !a $isogno, ne !a $isogno c!i ne sen"a. La priva"ione, il nostro non essere, il nostro essere nulla, il luogo dove accogliamo la ricc!e""a di colui c!e , ed tutto. I sapienti e gli intelligenti si negano ci. c!e non possono produrre loro stessi, e precludendosi cosI l-accesso alla vita, c!e non un prodotto, ma una rela"ione d-amore con l-altro. agli infanti. Diceva Lillel/ 3Un ignorante non evita il peccato, un analfa$eta non pu. essere pio4. E il -almud recita/ 3Non vi altro povero, se non c!i povero di sapere4. *li infanti non solo ignorano e sono poveri/ neanc!e parlano. : loro, sen"a parole, rivelata la 0arola/ :$$B. :nc!e in noi, oltre le tante parole, c- una sapien"a silen"iosa, propria del povero. 2 la 3dotta ignoran"a4 del puro di cuore, al )uale Dio si fa vedere #@,<(, $en diversa dalla sapien"a ignorante del fur$o, al )uale Dio resiste. Lui non oggetto di rapina della nostra intelligen"a, ma principio e fine del nostro amore/ non si affaccia alla finestra della nostra mente, ma $ussa alla porta del nostro cuore. v! &0 s8( 7adre . *es+ contento di )uesto/ 3sI4 non solo al 0adre, ma anc!e ai fratelli. cos8 piac*ue a te. Il piacere del 0adre amare i figli. Il piacere del >iglio compiacersi di )uesto amore del 0adre/ il piacere dell-uno anc!e dell-altro. v! &$ tutto! Tutto )uanto il 0adre , dono al >iglio/ il 0adre gli dona la sua natura, il suo amore e se stesso, in unione indissolu$ile con lui nella sua distin"ione da lui. Il 0adre Dio c!e tutto dB. mi fu dato . Tutto )uanto il >iglio , dono del 0adre/ da lui riceve la sua natura, il suo amore e se stesso, in unione indissolu$ile con lui nella sua distin"ione da lui. Il >iglio Dio c!e tutto riceve. Il dare e ricevere reciproco la loro vita. ru$ando, *es+ accetta come dono.
1=<

i. c!e :damo volle prendere

dal 7adre mio. *es+ 3il4 >iglio, c!e c!iama Dio/ 30adre mio4. 6e siamo in lui, diventa anc!e 0adre 3nostro4. nessuno conosce il Figlio se non il 7adre . La conoscen"a l-amore verso il >iglio, propria del 0adre/ l-essere del >iglio )uesta conoscen"a del 0adre nei suoi confronti. n9 il 7adre conosce alcuno se non il Figlio . La conoscen"a l-amore verso il 0adre, propria del >iglio/ l-essere del 0adre )uesta conoscen"a del >iglio nei suoi confronti. e colui al *uale il Figlio lo vuole rivelare . ,uel Dio, c!e nessuno mai !a visto, ce l-!a rivelato proprio il >iglio unigenito, c!e rivolto verso il grem$o del 0adre #*v &,&<(. Le 3cose4 nascoste a sapienti e intelligenti, la conoscen"a mutua fra 0adre e >iglio, il loro amore, il loro unico 6pirito c!e la vita di am$edue, comunicato dal >iglio agli infanti c!e lo accolgono. La parola :$$B l-ereditB dei piccoli. :l di lB di ogni pretesa sapien"a, in ogni uomo c- la ricc!e""a ineffa$ile dell-infante, la dignitB del figlio. Il piccolo la conosce/ vive di dono, di amore e di gra"ia.

*' Pregare il te$to' a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginandomi nel 3mio luogo4 vero/ sono 3nel4 >iglio, e, in lui, in seno al 0adre, col loro stesso amore. c. c!iedo ci. c!e voglio/ il dono dello 6pirito, c!e mi mette nella conoscen"a e nella comunione tra 0adre e >iglio d. traendone frutto, medito sul testo da notare< ti $enedico 0adre nascondesti )ueste cose ai sapienti e agli intelligenti le rivelasti agli infanti sI, 0adre, perc!F cosI piac)ue a te nessuno conosce il >iglio se non il 0adre nF il 0adre alcuno conosce se non il >iglio e colui al )uale il >iglio lo vuole rivelare.

+' Te$ti %tili, 6al &=17 <7 Dt A,C8&&7 & or &,&A8',&C7 *al %,&8A7 Rm <,&81?.

1=?

+0' VENITE A ME &&-)./*? &&,'< '? Genite a me, voi tutti affaticati e oppressi, e io vi dar. riposo. 0rendete il mio giogo su di voi, e imparate da me, poic!F sono mite e umile di cuore, e troverete riposo per le vostre vite. Il mio giogo infatti giova, e il mio peso non pesa.

1=

&' Me$$aggio nel conte$to Genite a me voi tutti! *es+, offrendoci di entrare con lui nell-amore del 0adre, ci invita al $anc!etto della 6apien"a #6ir @&,'18'A(. Il vero ci$o conoscere Dio come 0adre e se stessi come figli/ il dono dello 6pirito, c!e fa godere di una vita filiale e fraterna. ,uesta la nuova legge, il giogo di li$ertB del >iglio. :nc!e la legge data a 9os per la vita7 ma non dB la vita. 2 solo un pesante fardello c!e ordina, denuncia, giudica e condanna ci. c!e contro di essa. L-amore invece pieno compimento della legge #Rm &1,<.&=7 9t A,&'7 '',1%8 %=(/ dB )uella 3giusti"ia superiore4 c!e introduce nel regno #@,'=(. Il $rano precedente rivela la proposta di Dio/ il dono della sua vita nel >iglio. ,uesto rivela )ual la nostra risposta/ la responsa$ilitB di vivere )uesto dono. 0rima ci stato detto ci. c!e siamo, ora cosa do$$iamo fare. La legge dice/ sii ci. c!e sei5 Il dovere consegue l-essere. Ora il nostro 3dovere4 vivere il 3piacere4 di essere figli e fratelli. La gra"ia non a$olisce il nostro agire7 an"i lo rende possi$ile in modo c!e reali""iamo ci. c!e siamo. Il vangelo dono, )uindi gratuito. 9a l-amore vive della reciprocitB, e c!iede di essere li$eramente amato. L-amore amato salve""a7 l-amore non amato perdi"ione, dramma di Dio, prima c!e nostro.
1&=

:ll-etica di norme e divieti succede )uella della li$ertB, alla legge su$entra il vangelo5 La legge pu. essere paragonata alla descri"ione minu"iosa c!e un $otanico fa dei meccanismi c!e regolano lo s$occiare di un fiore. Tale faticosa spiega"ione non farB mai fiorire una gemma. Inoltre nessuna legge in grado di prescrivere e far eseguire ci. c!e una madre per amore fa per il figlio. L-amore li$ertB non perc!F trasgredisce la legge 8 c!i la trasgredisce suo sc!iavo ri$elle 8, ma perc!F da esso germina tutto. !i ama suddito non pi+

della legge, $ensI dell-amore, unico sovrano, legge a se stesso. In *es+, 3sI4 dell-uomo a Dio e di Dio all-uomo #cf ' or &,'=(, c- il passaggio dalla lettera c!e uccide allo 6pirito c!e dB vita, dalla legge alla li$ertB #' or 1,&8&<(, dalla fatica al riposo. Ges, il >iglio, per noi sapien"a nuova e riposo. La sua mite""a e umiltB la nuova legge/ la legge di li$ertB del >iglio, uguale al 0adre. La C iesa in lui li$era dal fardello pesante delle prescri"ioni e sta sotto il giogo dell-amore, l-unico c!e non opprime.

)' Lett%ra del te$to ""(&%


Genite

a me. 2 l-invito a seguire lui #%,&?(, a partecipare alle no""e

#'','8%(, a entrare nel regno preparato per noi prima della fonda"ione del mondo #'@,1%(. Genire a *es+ seguire lui, cele$rare le no""e, regnare in eterno5 *es+ fa suo l-invito della 6apien"a/ 3:vvicinatevi, voi c!e siete sen"a istru"ione, prendete dimora nella mia scuola. >ino a )uando volete rimanerne privi, mentre la vostra anima ne tanto assetata; Lo aperto la $occa e !o parlato/ ac)uistatela sen"a denaro. 6ottoponete il collo al suo giogo, accogliete l-istru"ione. Essa vicina e si pu. trovare. Gedete con gli occ!i c!e poco faticai e vi trovai per me una grande pace4 #6ir @&,'18'A(. Lui stesso la

1&&

6apien"a, offerta ai semplici e agli inesperti/ gratuita e soave, facile da trovare e dB grande pace. Nella carne di *es+ noi accediamo allo 6pirito e attingiamo gra"ia su gra"ia #*v &,&A(. In lui il Ger$o si fatto carne, venuto ad a$itare fra noi e ci !a aperto l-ingresso all-unica gloria del 0adre e dell-Unigenito >iglio #*v &,&%(. La 6apien"a invisi$ile, c!e si manifestata con la sua om$ra nella crea"ione e nella storia, nella legge e nella promessa, ora toglie il velo/ accessi$ile a tutti, come amore tra 0adre e >iglio offerto a noi nel >iglio. :ttingiamo con gioia alle sorgenti della salve""a #cf Is &',1(, cele$riamo le no""e della 6apien"a, l-unione tra uomo e Dio. voi tutti. :nc!e )uelli di ora"im, di Detsaida e afarnao5 Diventati ultimi e

sprofondati per la loro diso$$edien"a, ora sono in grado di partecipare al $anc!etto della misericordia, riservato dall-imperscruta$ile disegno del 0adre a tutti i suoi figli diso$$edienti, con o sen"a legge #Rm &&,1'(5 affaticati e oppressi. *rande la fatica di c!i osserva la legge7 pi+ grande ancora l-oppressione di c!i non la osserva5 Non !a detto anc!e *es+ c!e la legge da insegnare e compiere, fin nel minimo dettaglio #@,&A8'=(; 2 vero, per. non in for"a della legge, ma dell-amore, c!e fa vivere ci. c!e la legge dice, ma non dB. i. c!e prima era

fatica e oppressione 8 e alla fine condanna 8 ora gioia, riposo e giusti"ia nuova, c!e ci fa 3mangiare di sa$ato4, vivere la vita stessa di Dio #cf $rano seguente(. e io vi dar, riposo . Il riposo la fine della fatica, l-ingresso nella terra promessa, il raggiungimento del sa$ato, compimento della crea"ione in Dio e di Dio nella crea"ione. Il riposo Dio stesso, vera casa dell-uomo, alla )uale ognuno invitato a tornare dopo l-affanno delle sue fug!e. L-uomo sta di casa nell-amore reciproco tra >iglio e 0adre. v! &4 prendete il mio giogo su di voi! Il giogo permette all-animale di usare la sua for"a in modo utile. 2 come la legge per l-uomo/ dura ma necessaria
1&'

disciplina, canali""a le sue energie perc!F possa guadagnarsi il 3pane di sudore4 #6al &'A,'a(. : )uesto *es+ contrappone il 3suo4 giogo/ la li$eralitB del 0adre, c!e elargisce doni ai suoi diletti nel sonno #6al &'A,'$(. 2 un giogo dolce/ l-amore con il )uale lui mi !a amato e !a dato se stesso per me, diventa il mio stesso amore per lui #cf *al ','=(. imparate da me! *es+ la 6apien"a c!e insegna l-amore agli inesperti, esperti solo di egoismo. poic 9 sono mite #cf '&,A(! *es+ il mite, colui c!e eredita la terra #@,@(. La mite""a la )ualitB del 6ignore, il cui potere servire e perdonare. umile di cuore! In greco c- 3tapino4 #&<,%7 '1,&'7 cf '=,'C(/ il piccolo, l-umile, il servo, l-ultimo. Ed il pi+ grande, perc!F c!i umile sarB innal"ato #'1,&'(. L-umiltB, per i greci come per noi, non una virt+/ la condi"ione o$$ligata dello sc!iavo. 0er la Di$$ia la )ualitB fondamentale di Dio/ l-amore umile. troverete riposo per le vostre vite! osI dice il 6ignore/ 3>ermatevi nelle

strade e guardate, informatevi circa i sentieri del passato, dove sta la strada $uona e prendetela, cosI troverete pace per le vostre vite4 #*er C,&C(. La pace sta nel trovare )uesta strada, la pi+ antica/ )uella eterna del >iglio, la via della mite""a e dell-umiltB, c!e conduce al riposo del 0adre, c!e anc!e il nostro. v! )5 il mio giogo giova! :ltri giog!i sono pesanti ed inutili, an"i dannosi. Infatti non la legge, ma solo l-amore fa osservare la legge con le sue prescri"ioni. La legge in sF, sen"a l-amore, stu""ica le trasgressioni, per poi denunciarle #Rm A,A8&15( il mio peso non pesa! La legge dell-amore non un fardello da portare, ma un paio di ali c!e portano. 2 un peso c!e non pesa, un carico c!e scarica e rende leggeri. L-amore infatti for"a interiore divina/ lo stesso 6pirito di Dio, c!e ci dice tutta la veritB e ci dB la for"a di viverla #*v &C,&'s(. :l giogo, c!e nF noi nF i nostri padri !anno saputo portare, su$entra la 3gra"ia4 del 6ignore c!e salva #:t &@,&=s(. 2 la legge di li$ertB #*c ',&'(,
1&1

)uella della nuova allean"a, c!e ci dB un cuore nuovo #*er 1&,1&81%7 E" 1C,'C8 '<(.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando di trovarmi davanti al >iglio c!e mi invita ad essere con lui e come lui c. c!iedo ci. c!e voglio/ la conoscen"a del suo amore impregni il mio cuore e c!e io risponda con lo stesso amore d. traendone frutto, medito sul testo da notare / venite a me voi affaticati e oppressi io vi dar. riposo imparate da me mite e umile di cuore il mio giogo giova il mio peso non pesa. +' Te$ti %tili, 6al &%@7 ?@7 6ir @&,'18'A7 *er 1&,1&81%7 E" 1C,'%8'<7 *v &,&8 &A7 ' or 1,&8&<7 E$ 1,A8%,&&.

1&%

+:' IL 3IGLIO DELL;UOMO 1 SIGNORE DEL SA8ATO' &)-&/. &',& In )uel momento pass. *es+ di sa$ato attraverso le messi. Ora i suoi discepoli e$$ero fame, e cominciarono a levare spig!e e a mangiare. Ora i farisei, vedendo, gli dissero/ Ecco i tuoi discepoli fanno ci. c!e non lecito fare di sa$ato. Ora disse loro/ Non avete letto cosa fece Davide )uando e$$e fame, e )uelli con lui, come entr. nella casa di Dio, e mangiarono i pani dell-offerta, c!e non era lecito a lui mangiare nF a )uelli con lui, ma ai soli sacerdoti; O non avete letto nella legge c!e di sa$ato i sacerdoti nel tempio violano il sa$ato, e sono sen"a colpa; Ora vi dico c!e )ualcosa pi+ grande del tempio c- )ui5 6e aveste compreso cosa significa/ 9isericordia voglio e non sacrificio, non avreste condannato gente sen"a colpa. Infatti il >iglio dell-uomo 6ignore del sa$ato.

'

C A

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&' Me$$aggio nel conte$to Il Figlio dellCuomo : Signore del sabato! *es+, sapien"a e for"a di Dio, lo scandalo #&&,C( contro cui inciampano sapienti e intelligenti, e la $eatitudine di cui godono i piccoli.

1&@

Il c! "& un conflitto fra sapien"a vecc!ia e nuova, fra carne e 6pirito, fra morte e vita. ,uesto $rano #come il seguente( riguarda il sa$ato. I discepoli sono nel 3riposo4 di Dio/ possono, sen"a colpa, fare di sa$ato ci. c!e concesso ai soli sacerdoti. 6ono infatti il popolo messianico, li$ero e sacerdotale. :ll-o$ie"ione dei farisei *es+ risponde con argomenta"ioni scritturistic!e #vv. 1.@.A(, per concludere con la grande rivela"ione/ *es+, il >iglio dell-uomo, 6ignore del sa$ato #v. <(. !i viene a lui, come lui/ figlio e li$ero.

Le argomenta"ioni, di tipo ra$$inico, spiegano )uello c!e affermano anc!e gli altri sinottici/ il sa$ato per l-uomo e non l-uomo per il sa$ato. 2 il senso di tutta la 6crittura, c!e ci narra la passione di Dio per noi. 6ono illuminanti alcune parole del racconto 8 discepoli, mangiare, giorno di festa, Davide, i pani dell-offerta, il sacerdote, i sacrifici, la misericordia 8 c!e ric!iamano l-eucaristia. Il dono c!e il >iglio dell-uomo fa a ogni uomo di ci$arsi del sa$ato, di vivere la vita di Dio stesso5 Mangiare vivere7 il grano, il ci$o, la conoscen"a del >iglio offerta agli infanti7 il sabato Dio stesso, compimento della crea"ione e della reden"ione7 lecito o no ci. c!e la legge determina per raggiungere il sa$ato7 il sacerdote !a li$ero accesso al tempio7 Davide figura del 9essia7 i discepoli( c!e mangiano di sa$ato, non mangiano il frutto proi$ito 8 lo fanno senza colpa, perc!F compagni del 9essia, sacerdoti c!e mangiano il pane dellCofferta , c!e li rende simili a Dio, c!e vuole misericordia e non sacrificio. Ges( >iglio dell-uomo e 6ignore del sa$ato, il nostro pane, la nostra vita. La C iesa fatta da coloro c!e lo mangiano, vivendo la li$ertB dei figli c!e amano i fratelli. Non sono pi+ sc!iavi, ma signori della legge, perc!F vivono la misericordia del 0adre #Lc C,1C81<7 *c ',&'8&1(.

)' Lett%ra del te$to

1&C

"&(" In *uel momento #cf &&,'@(. La scena collegata con la precedente, c!e parla della rivela"ione del 0adre e del giogo soave del >iglio. ,uando leggiamo il vangelo, siamo sempre in )uel tempo, an"i in )uel momento #opportuno(/ il >air,s della presen"a del 6ignore. pass, Ges di sabato attraverso le messi! Il >iglio !a appena invitato i piccoli al suo $anc!etto. Ora il 6ignore del sa$ato 8 giunto finalmente il suo giorno5 8 passa tra le messi. 0er sovrimpressione lui il sa$ato e le messi. In lui si aperto il cielo sulla terra #1,&C(/ si affacciata la giusti"ia di Dio, e la nostra terra !a dato il suo frutto #6al <@,&1$7 CA,A(. 3Le valli si ammantano di grano7 tutto canta e grida di gioia4 #6al C@,&%(. i suoi discepoli ebbero fame! >in dall-ini"io l-uomo e$$e fame di )uesto frutto. 9a s$agli. pianta, e prese il frutto di morte. L-uomo fame di vita, a tutti i livelli. 6olo il sa$ato, la vita di Dio, ci$o degno del figlio. 0er )uesto il ci$o c!e sa"ia la parola c!e esce dalla sua $occa 8 la rela"ione con lui. cominciarono a levare spig e e a mangiare . Di sa$ato i discepoli mangiano di )uel grano c!e il >iglio dell-uomo7 prendono la sua vita e il suo vigore, l-amore del 0adre. 2 il $anc!etto messianico, c!e elimina la morte per sempre #Is '@,<(. 3Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. #*v C,@&.@=(. v! & i farisei. :ppartengono alla categoria dei sapienti pi+ intelligenti/ non solo conoscono la legge come gli scri$i, ma anc!e la fanno. 9a c!i conosce e fa la legge sen"a conoscere l-amore del 0adre, rimane affaticato e oppresso dai precetti, digiuna e non entra nel riposo. i tuoi discepoli fanno ci, c e non : lecito di sabato! I discepoli fanno una delle 1? opere vietate di sa$ato. LecitoQnon lecito regola l-agire umano. 9a la legge non pu. normare la vita/ la vita a normare la legge. principio la legge, sacrifica la vita e muore. !i assume come !i ne mangia, non morrB4

!i assume come principio l-amore

del 0adre, gioisce della vita di Dio e mangia di sa$ato.


1&A

,uella dei discepoli non 3una4 trasgressione, ma 3la4 trasgressione, per la )uale l-uomo fatto/ passare dal sesto al settimo giorno, vivere di colui del )uale immagine e somiglian"a. 0rincipio nuovo di vita non pi+ la legge, ma l-amore c!e vita e legge a se stesso. osI era fin dal principio, prima c!e :damo fosse ingannato.

v! ) disse loro< non avete letto . *es+ cita le 6critture per mostrare c!e la legge, anc!e la pi+ sacra come )uella del sa$ato #cf Es '=,<8&&7 Dt @,&'8&@(, per l-uomo. ,ui ricorda a conferma un fatto c!e riguarda Davide, e un altro c!e riguarda i sacerdoti. cosa fece Davide e *uelli con lui #&6am '&,A(. *es+ paragona se stesso a Davide, figura del 9essia c!e deve venire. :nc!e *es+, a )uelli 3con lui4, offrirB il suo pane #'C,'C(. v! . entr, nella casa di Dio . La fame dell-uomo si sa"ia solo entrando e a$itando nella casa del 6ignore, per gustare la sua dolce""a #6al 'A,%(. Di lui !a fame la mia vita, come la terra riarsa !a sete d-ac)ua #6al C1,'(. mangiarono i pani dellCofferta! Il pane vita. ,ui si tratta del pane c!e sta davanti al Golto/ 3ci$o santissimo4, 3memoriale4, 3legge di gra"ia4, 3riservato ai sacerdoti4, 3da mangiare in luogo santo4 #Lv '%,@8?(. c e non era lecito a lui mangiare n9 a *uelli con lui( ma ai soli sacerdoti! La trasgressione di Davide anticipo di ci. c!e avverrB col 9essia/ ci. c!e fecero i suoi compagni, a maggior ragione fanno i compagni del 9essia. v! ' non avete letto nella legge c e i sacerdoti( ecc! I sacerdoti !anno li$ero accesso al tempio. ome Davide figura di *es+, i sacerdoti sono figura dei

discepoli ai )uali, come a tutti i piccoli, aperta la conoscen"a del 0adre. ,uesta trasgressione non una colpa, come )uella di :damo/ infatti non rapina dell-uomo, ma dono del >iglio dell-uomo, 6ignore del sa$ato. I discepoli, con *es+, sono re e sacerdoti 8 al v. A saranno anc!e profeti, perc!F capiscono il significato delle 6critture.

1&<

v! 0 *ualcosa pi grande del tempio cC: *ui! 0i+ grande del tempio solo Dio, il 6anto per il )uale il tempio santo. *es+ il >iglio, gloria del 0adre, pieno di gra"ia e veritB #*v &,&%(, in cui a$ita corporalmente la piene""a della divinitB # ol ',?(. 2 venuto a dimorare tra noi, perc!F dalla sua piene""a attingiamo gra"ia su gra"ia #*v &,&C(, e diventiamo familiari di Dio #Ef ',&?(, suoi figli di nome e di fatto #&*v 1,&7 *v &,&'(. v! $ se aveste compreso cosa significa! I farisei non !anno colto il senso delle 6critture, anc!e se le scrutano. 6ono )uei 3sapienti e intelligenti4, c!e ignorano di essere figli. misericordia voglio e non sacrificio #cf ?,&1 K Os C,C(. La Di$$ia non un codice di norme cultuali o morali. 2 il racconto della 3passione folle4 di Dio per l-uomo #Jabasilas(, della sua tenere""a c!e si espande su tutte le sue creature #6al &%@,?(. Tutto ci. c!e c- nella natura e nella storia, !a un solo 3perc!F4/ la sua eterna misericordia, come proclama il ritornello del grande Lallel #6al &1C(, c!e *es+ cant. con i suoi dopo aver dato loro in ci$o il vero pane, il suo corpo #'C,1=(. La 3santitB4, ci. per cui solo Dio Dio, diverso da tutti, la sua misericordia #cf Os &&,<s(. La norma fondamentale/ 36iate santi perc!F io sono santo4 #Lv &&,%%(, tradotta da *es+/ 3Diventate misericordiosi come il 0adre4 #Lc C,1C(, perfetto nella misericordia #cf @,%@8%<(. non avreste condannato gente senza colpa! I farisei giudicano sen"a misericordia i discepoli c!e vivono del dono di Dio. 39a la misericordia !a sempre la meglio sul giudi"io4 #*c ',&1(. v! % il Figlio dellCuomo : Signore del sabato! Il >iglio dell-uomo pi+ grande del tempio/ 6ignore del sa$ato, giorno del 6ignore. Il *es+ di 9atteo si presenta solennemente agli e$rei come 9essia, sacerdote, profeta, 6ignore del sa$ato. Egli l-Emmanuele, il Dio con noi #&,'1(, per sempre #'<,'=(, colui c!e i 9agi sono venuti ad adorare #','.&&( e c!e alla fine anc!e i discepoli

1&?

adoreranno #'<,&A(. 2 il 6ignore c!e viene nel suo tempio a fare il suo giudi"io 8 e il suo giudi"io sarB la misericordia.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando il campo di grano in cui pass. *es+ con i suoi c. c!iedo ci. c!e voglio/ comprendere il dono c!e Dio mi fa di sF d. traendone frutto, medito e contemplo da notare< *es+ passa di 6a$ato tra le messi, e i discepoli ne mangiano il significato di ci. c!e fece Davide il significato di ci. c!e fanno i sacerdoti mangiare di sa$ato sen"a colpa5 )ualcosa pi+ grande del tempio c- )ui misericordia voglio e non sacrificio il >iglio dell-uomo 6ignore del sa$ato.

+' Te$ti %tili, 6al C17 &1C7 Es '=,<8&&7 Dt @,&'8&@7 &6am '&,'8A7 Lv. '%,@8?7 9t @,&A8%<. +<' STENDI LA MANO &)->/&+ &',? :ndato via di lB, venne nella loro sinagoga. &= Ed ecco un uomo c!e aveva la mano inaridita. E lo interrogavano dicendo/ 2 lecito curare di sa$ato; per accusarlo. && Egli disse loro/ ,uale uomo tra voi, c!e a$$ia una pecora e gli cade di sa$ato in un fosso, non la prende e la leva; &' ,uanto dun)ue vale di pi+ un uomo di una pecora5 osI lecito di sa$ato fare il $ene. &1 :llora disse all-uomo/ 6tendi la tua mano5 E la stese, e fu rifatta, sana come l-altra.
1'=

&%

Ora, usciti, i farisei tennero consiglio contro di lui come toglierlo di me""o.

&' Me$$aggio nel conte$to Stendi la tua manoH( ordina *es+ all-uomo c!e aveva la mano rattrappita. In :frica talora si vede uno c!e, morso da un serpente, rimane con il $raccio secco e mummificato. :nc!e :damo, da )uando la tese al frutto proi$ito, rimase con la mano sen"a linfa. *es+ venuto a guarirla/ c!iusa nel tentativo di rapire dall-al$ero della morte, la riapre al dono dell-al$ero della vita. Il 6ignore non solo ci fa dono del sa$ato, ma ci restituisce la capacitB di accoglierlo. Un dono sen"a una mano aperta a riceverlo, come la luce sen"a l-occ!io. Il punto d-arrivo dell-a"ione di Dio non il dono di sF, ma il dono c!e ci fa di poterlo accogliere. ,uesto miracolo determina la sua uccisione/ 3Tennero consiglio contro di lui come toglierlo di me""o4#v. &%(. 9a proprio cosI si consegnerB nella nostra mano di peccatori, c!e, mentre gli dB la morte, riceve la sua vita. :nc!e )uesta scena, come la precedente, si svolge di sa$ato. In essa si consuma il conflitto tra *es+ e i rappresentanti della legge. 2 lo scontro definitivo tra la lettera c!e uccide e lo 6pirito c!e dB la vita #' or 1,C(. La domanda dei farisei provocatoria # v! "5(. 0er loro non lecito curare in giorno di sa$ato, se non in caso di pericolo mortale. *iB sanno cosa farB/ cercano solo il pretesto per accusarlo. *es+ risponde spostando la )uestione/ il pro$lema non del lecito o meno secondo la lettera, ma del fare il $ene o il male # vv! ""#"&(. i. c!e lui compie

non solo un 3curare4, ma 3salvare la vita4, dice 9c 1,%. Infatti aprire la mano al dono, )uestione di vita o di morte. *es+ ce la apre al dono del sa$ato, perc!F ogni giorno possiamo agire da figli di Dio, nell-amore e nella cura dei

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fratelli. ,uesta la norma suprema di colui c!e misericordia vuole, e non sacrificio #v. A(. La legge, fatta di norme e divieti, non Dio e non dB la vita/ sacrificio dell-uomo. Il 6ignore del sa$ato ci rivela il vero volto di Dio/ la misericordia. 0roprio per )uesto giungerB al sacrificio della croce7 lI le sue mani inc!iodate sc!ioderanno la paralisi della nostra mano rattrappita. La mano per l-uomo ci. c!e il morso per l-animale/ gli media la realtB. ,uesta non da prendere, distruggere e divorare con la $occa, ma da ricevere, lavorare e donare. La mano, in )uanto riceve )uella del >iglio, in )uanto lavora poten"a dello 6pirito, in )uanto dona come )uella del 0adre/ la mano del >iglio dell-uomo, c!e 3prende, spe""a e dB4, reali""a la vita di Dio tra gli uomini. La mano pu. aprirsi o c!iudersi, allevare o uccidere, costruire o distruggere, piantare o sradicare, donare o ru$are, a$$racciare o soffocare. Essa segna il passaggio dalla natura alla cultura. La sua storia la stessa dell-uomo/ pu. essere divina e reali""are il sa$ato di Dio, pu. essere $estiale e far regredire tutto al caos. Dopo il peccato mortalmente c!iusa, e stritolerB anc!e il 6ignore del sa$ato5 La croce sarB il passaggio o$$ligato. ome al solito, 9atteo trascura i dettagli di 9arco e di Luca, e pone l-accento sull-ini"iativa dei farisei c!e vogliono accusare e uccidere *es+. In pi+ !a il detto sulla pecora #v. &&s(. Ges pone come principio della legge la misericordia. Non ci. c!e lecito o meno secondo le prescri"ioni, ma ci. c!e dB la vita, la nuova legge. La C iesa sa di essere gra"iata e c!iamata a vivere la sua gra"ia #Ef %,1'(/ apre di continuo la mano c!e sempre tenta di ric!iudersi.

)' Lett%ra del te$to

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""(4 Genne nella loro sinagoga . La sinagoga c!iamata 3loro4. I discepoli di *es+, ai )uali 9atteo si rivolge, ne sono giB esclusi. *es+ ci tornerB ancora, a Na"aret! #&1,@%(. ,ui decidono di ucciderlo7 lB non gli crederanno e saranno scandali""ati di lui. v! "5 un uomo c e aveva la mano inaridita . La mano attaccata al corpo come un ramo secco all-al$ero7 il veleno del serpente la rese arida, sen"a vita, an"i seminatrice di morte5 Il $ene e il male non sta nelle cose, ma nella nostra mano, nella nostra a"ione, nella nostra rela"ione con esse. lo interrogavano . L-ini"iativa dei farisei. : lecito. Il pro$lema dei farisei cosa vieta la legge. :l centro della loro atten"ione non c- pi+ l-al$ero della vita, ma )uello del divieto. Un-a"ione non dB morte perc!F vietata dalla legge, ma vietata dalla legge perc!F dB morte. Dio !a posto al centro del giardino non l-al$ero del divieto, ma )uello della vita #*en ',?(. curare di sabato . *li Esseni, setta rigorosa, non permettevano di curare di sa$ato. :ltri invece lo permettevano, ma solo in caso di pericolo mortale. Nel caso presente non si tratta di pericolo mortale. 6e *es+ guarisce, trasgredisce il sa$ato. per accusarlo! 6ono sicuri c!e *es+ trasgredisce7 ma, invece di capire perc!F, cercano solo il pretesto per eliminarlo. v! "" *uale uomo tra voi( ecc! 6e una pecora cadeva nel fosso, il proprietario poteva salvarla 8 solo i rigoristi lo vietavano. v! "& *uanto dun*ue vale di pi un uomo di una pecoraH *es+, il $uon pastore #*v &=,&8&<(, si preoccupa dei figli di Israele almeno )uanto un pastore delle sue pecore. L-uomo, immagine di Dio, $en pi+ di una pecora5 Essere legato a norme e divieti c!e non sono per la vita, davvero un pericolo di morte/ la religione del sacrificio e non della misericordia5 La mano secca sim$olo della rela"ione di morte c!e l-uomo !a con se stesso, con gli altri e con l-:ltro/ invece di 3prendere, $enedire, spe""are e
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dare4, resta c!iusa nella maledi"ione del possesso. *es+ venuto a restituirci la sua stessa mano. : lecito di sabato fare il bene! Non la legge criterio del $ene, ma il $ene criterio della legge. Il sa$ato stesso, giorno di Dio, cele$ra la sua misericordia per l-uomo #cf Es '=,<8&&7 Dt @,&'8&@(. Noi siamo c!iamati a diventare come *es+, c!e faceva tali cose di sa$ato dicendo/ 3Il 0adre mio opera sempre, e anc!-io opero4. 2 il >iglio, c!e fa ci. c!e vede fare dal 0adre #*v @,&A.&?(, fino a poter dire/ 3 !i !a visto me, !a visto il 0adre4 #*v &%,?(, perc!F la mia la sua stessa mano, e noi siamo uno #*v &=,'<81=(. *es+ non solo viola il sa$ato, ma si fa uguale a Dio #*v @,&<(. ,uesta novitB il vangelo, la $estemmia c!e renderB *es+ reo di morte #?,17 'C,C@ss(. v! ") stendi la tua manoH 2 l-ordine c!e fa nuova la crea"ione/ l-uomo, c!e maldestramente aveva teso la mano al frutto proi$ito e colto la morte, ora la tende di nuovo all-al$ero della vita, e coglie il frutto del sa$ato. la stese( e fu rifatta( sana come lCaltra . L-uomo, anc!e dopo il peccato, rimane figlio di Dio. Una sua mano resta sana7 ma usa sempre l-altra. Ora anc!e )uesta 3rifatta4, sana come l-altra. 2 3apocatasti""ata4, dice il testo greco, restituita alla sua integritB originaria. Diventa la mano di :damo prima del peccato, )uella del figlio, c!e 3prende8$ene4# eulbeia( tutto, come *es+ #E$ @,A(. La crea"ione torna ad essere $ella e $uona come Dio l-aveva vista fin dal principio. v! ". tennero consiglio contro di lui come toglierlo di mezzo! Le mani del 6ignore del sa$ato saranno inc!iodate all-al$ero della croce. Da lI scenderB il suo sangue, versato su di noi e sui nostri figli #'A,'@(. Dove la mano secca esprime al massimo il suo potere di morte, la mano del >iglio dell-uomo esalterB il suo potere di dare la vita. Il dono della vita, gli costerB la vita. : caro pre""o ci !a riscattati #& or C,'=(.

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*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ di sa$ato nella sinagoga c. c!iedo ci. c!e voglio/ aprire la mano al dono c!e Dio mi fa di sF d. traendone frutto, medito e contemplo da notare< la mano inaridita )uanto pi+ vale l-uomo di una pecora lecito curare di sa$ato; lecito di sa$ato fare il $ene stendi la tua mano 5 fu rifatta sana come l-altra tennero consiglio contro di lui come toglierlo di me""o.

+' Te$ti %tili, 6al &=17 &=A7 9t @,&A8A,&' ci mostra la 3mano del >iglio4/ come *es+ agisce e ci dona di agire.

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+.' PERC2B SI COMPISSE 9UANTO 3U DETTO &)-&0/)& &',&@ &C &A &< Ora *es+, saputolo, si ritir. di lB. E lo seguirono molte folle, e li cur. tutti. E minacci. loro di non renderlo manifesto perc!F si compisse )uanto fu detto per me""o del profeta Isaia c!e dice/ Ecco il mio 6ervo c!e scelsi, il mio amato nel )uale si compiac)ue l-anima mia. 0orr. il mio 6pirito su di lui, e annuncerB il giudi"io alle genti. Non litig!erB, nF griderB, nF alcuno udrB la sua voce nelle pia""e. La canna infranta non spe""erB e lo stoppino fumigante non spegnerB, finc!F non porti a vittoria il giudi"io. E nel suo nome spereranno le genti.

&? '= '&

&' Me$$aggio nel conte$to' 7erc 9 si compisse *uanto fu detto! *es+, scartato dai capi, ripiega in un-attivitB pi+ segreta. Non si tratta, come pare a prima vista, di un fallimento, $ensI del compimento della 6crittura. :ttraverso la figura del 36ervo4 descritta da Isaia, 9atteo ci aiuta a capire ci. c!e sta accadendo. La medesima realtB pu. avere molte interpreta"ioni, c!e alla fine si riducono a due/ )uella dell-uomo e )uella di Dio. La 6crittura ci presenta )uella di Dio. La decisione di ucciderlo induce *es+ a ritirarsi. 9a la sua opera continua in modo pi+ efficace, anc!e se nascosto/ cura 3tutti4 e impone c!e non lo si dica a nessuno. Il suo messianismo diverso dalle attese dell-uomo 8 anc!e del Dattista #&&,1(/ passa infatti attraverso la stupiditB e la de$ole""a della croce, sapien"a e poten"a di Dio #cf & or &,&<(. *es+ il >iglio del 0adre in )uanto servo dei fratelli7 l-eletto, perc!F !a il suo stesso 6pirito7 non rissoso, nF violento, nF spettacolare7 invece attento

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alle persone, alle loro fragilitB e incerte""e. giusti"ia di Dio e offre speran"a a tutti i popoli.

osI fa trionfare sulla terra la

,uesta lunga cita"ione di 3compimento4, presa dal primo

anto del 6ervo #Is

%',&ss(, esplicita l-ultima, posta a conclusione della prima giornata di miracoli, c!e interpreta l-a"ione di *es+ come )uella del capro espiatore, c!e porta su di sF i nostri mali #<,&A K Is @1,%7 cf *v &,'?(. Dopo la condanna appena decisa, tutto c!iaro. Il $ene non resta mai impunito, ma proprio cosI ottiene la sua vittoria. Il testo si divide in due parti. *es+ si ritira7 ma la sua attivitB si espande a 3tutti4 8 anticipo di ci. c!e avverrB nel suo ritiro ultimo # vv! "'#"0(7 cosI compie la 6crittura c!e presenta il 6alvatore come il misterioso 6ervo # vv! "$# &" K Is %',&8%(. 6i approfondisce )uanto giB fu detto nel $attesimo #1,&A( e ri$adito dopo la prima serie di miracoli #<,&A(. Ges il 6ervo di Dio attraverso il )uale si compie ogni giusti"ia #1,&@(. 2 la giusti"ia superiore #@,'=(, )uella del 0adre, c!e fa piovere la sua misericordia su tutti #@,%18%<(/ il giogo dolce e soave del >iglio, offerto a tutti i piccoli, affaticati e oppressi #&&,'@81=( La C iesa fatta da )uanti !anno accolto il mistero del 6ervo di Dio.

)' Lett%ra del te$to "&("' Ges saputolo( si ritir,! *es+ si ritira in solitudine, da 3anacoreta4. Non com$atte la violen"a con la violen"a. 9a non neanc!e imprudente. Evita il conflitto, finc!F pu.. ,uando sarB inevita$ile, $errB il calice, c!iedendo c!e passi )uell-ora #'C,1?.%'(. *es+ non lotta contro nessuno. La altra occupa"ione/ fare il $ene, sia di sa$ato c!e in ogni altro giorno #v. &'(. Il suo potere non entra in competi"ione con alcuno/ servi"io. 6i tratta di un non8potere c!e trova il suo spa"io di fronte a )ualun)ue potere. E )uando non ne trova pi+, si reali""a pienamente, mettendo la propria vita a servi"io.
1'A

lo seguirono molte folle! 6ono le pecore sen"a pastore, stanc!e e sfinite #?,1C(, c!e trovano in lui il pastore della vita. 6ono gli affaticati e oppressi c!e cercano in lui il riposo #&&,'<(. :l suo ritiro corrisponde un accorrere a lui da tutte le parti 8 preludio di )uando, elevato da terra, attirerB tutti a sF #*v &',1'(. e li cur, tutti! Ora la sua cura si rivolge a 3tutti4. 6e nella sua a"ione si limit. ad alcuni, nella sua passione si estenderB a tutti v! "0 minacci, loro di non renderlo manifesto! Il segreto messianico in 9arco dominante/ non si pu. conoscere Dio prima della croce. 9atteo, c!e si rivolge a persone giB credenti, lo utili""a per sottolineare la mite""a e umiltB di *es+. v! "$ perc 9 si compisse( ecc! L-atteggiamento di *es+ non un fallimento, ma il compimento della profe"ia di Is %',&8%. v! "% ecco il mio Servo( ecc! olui c!e nel $attesimo fu c!iamato il >iglio, ora

c!iamato 6ervo/ infatti >iglio in )uanto servo dei fratelli. ,uesti l-eletto, l-amato, in cui il 0adre si compiace/ ci. c!e il mondo scarta, odia e dispre""a, Dio sceglie, ama e ammira. porr, il mio Spirito su di lui #cf 1,&C(. *es+ !a lo 6pirito di Dio, l-amore tra 0adre e >iglio. In for"a di esso si fa servo di tutti. annuncer il giudizio! *es+ porta il giudi"io di Dio, crisi di ogni nostro giudi"io. Infatti non condanna, ma salva/ i suoi giudi"i portano la giusti"ia su tutta la terra e la veritB a tutti i popoli #cf 6al ?C,&1(. alle genti! Il rifiuto dei capi del popolo, invece c!e vanificare il giudi"io di Dio, lo estende ai pagani. v! "4 non litig er . *es+ si ritira per non contendere. Non fa valere il proprio diritto opponendosi al malvagio/ in lui il male si arresta, perc!F non lo restituisce.

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n9 grider .

!i grida di pi+, si impone e domina. 2 una legge antica, c!e oggi

trova nei mass8media un-amplifica"ione di for"a inaudita. *es+ non grida, nF vuol imporsi o dominare/ si pro8pone come servo. n9 alcuno udr la sua voce nelle piazze . Non cerca rilevan"a, non si fa pu$$licitB. :nc!e ci. c!e poi sarB annunciato sui tetti #&=,'A(, sarB sempre )ualcosa di sussurrato all-orecc!io/ la sapien"a mite e umile del >iglio. v! &5 la canna infranta non spezzer! Nell-elogio di *es+, il Dattista non una canna mossa dal vento #&&,A(/ uno c!e 3sta4, davanti a Dio. *es+ $enevolo per. anc!e con le 3canne4, non solo mosse dal vento, ma anc!e infrante. 6i prende cura di loro, e ne fa l-appoggio della sua attivitB #&&,@(, fino a $ucarsi la mano #Is 1C,C(. 6ulla punta di una canna $errB in croce l-aceto della nostra vita andata a male #'A,%<(. lo stoppino fumigante non spegner . Lui, c!e luce del mondo #*v <,&'(, non spegnerB lo stoppino c!e fumiga, ma porterB su di sF la sua fuliggine, dandogli il fuoco del suo 6pirito #1,&&(. finc 9 non porti a vittoria il giudizio . Il suo giudi"io di salve""a sarB portato #alla lettera/ 3scagliato4( alla vittoria proprio dalla croce, dove tutto sarB compiuto #*v &?,1=(. v! &" nel suo nome . Il suo il 3Nome4/ *es+, Dio8c!e8salva, l-Emmanuele, il Dio8con8noi #&,'&8'1(. 3In nessun altro c- salve""a7 non vi infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel )uale sta$ilito c!e possiamo essere salvati4 #:t %,&'(. 3 !iun)ue invoc!erB il nome del 6ignore, sarB salvato4 #*l 1,@K :t ','&(. spereranno le genti. Non solo il popolo dei credenti, ma anc!e i pagani, 3le genti4, mettono in lui la speran"a. 6e il rifiuto dei suoi 3!a segnato la riconcilia"ione del mondo, )uale potrB mai essere la loro riammissione, se non una resurre"ione dai morti;4 #Rm &&,&@(.

*' Pregare il te$to


1'?

a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e si ritira c. c!iedo ci. c!e voglio/ conoscere lo 6pirito di *es+, il >iglio servo dei fratelli d. traendone frutto, medito il testo da notare< si ritir. lo seguirono molte folle e li cur. tutti *es+, il 6ervo, l-eletto, l-amato e approvato dal 0adre il mio 6pirito su di lui il giudi"io di Dio non litiga, non grida non spe""a la canna infranta non spegne lo stoppino fumigante cosI vince e porta speran"a a tutti.

+' Te$ti %tili, 6al ''7 i @1,&'7 & or &8'7 >il ',@8&&.

anti del 6ervo/ Is %',&8?7 %?,&8C7 @=,%8&&7 @',&18

11=

0?' C2I NON 1 CON ME 1 CONTRO DI ME &)-))/*< &','' :llora gli fu portato davanti un indemoniato cieco e muto, e lo cur., cosI c!e il muto parlava e vedeva. Ed erano fuori di sF tutte le folle, e dicevano/ Non sarB costui il figlio di Davide; Ora i farisei, udendo, dissero/ ostui non scaccia i demoni se non per me""o di Deel"e$ul, il capo dei demoni. 6aputi i loro pensieri, disse loro/ Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina, e ogni cittB o casa divisa contro se stessa non starB in piedi. E se satana scaccia satana, diviso in se stesso/ come starB in piedi il suo regno; E se io per me""o di Deel"e$ul scaccio i demoni, i vostri figli per me""o di c!i li scacciano; 0er )uesto essi saranno vostri giudici. 9a se per me""o dello 6pirito di Dio io scaccio i demoni, allora giunto tra voi il regno di Dio. O come pu. uno entrare nella casa del forte e rapirgli le sue cose, se prima non !a legato il forte; E allora gli sacc!eggerB la casa. !i non con me, contro di me7 e c!i non raccoglie con me, disperde. 0erci. dico a voi/ Ogni peccato e $estemmia sarB perdonata agli uomini, ma la $estemmia dello 6pirito non sarB perdonata. E c!i dirB una parola contro il >iglio dell-uomo, gli sarB perdonato7
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ma c!i dirB contro lo 6pirito 6anto, non gli sarB perdonato, nF in )uesto secolo nF in )uello a venire. 6e prendete un al$ero $uono, anc!e il suo frutto $uono7 se prendete un al$ero cattivo, anc!e il suo frutto cattivo. Dal frutto infatti si conosce l-al$ero. 0rogenie di serpenti, come potete dire cose $uone se siete cattivi; Infatti dall-a$$ondan"a del cuore parla la $occa. L-uomo $uono dal tesoro $uono tira fuori cose $uone, e l-uomo cattivo dal tesoro cattivo tira fuori cose cattive. 9a vi dico c!e di ogni parola inutile c!e gli uomini diranno, renderanno conto nel giorno del giudi"io. 0oic!F sulle tue parole sarai giustificato e sulle tue parole sarai condannato.

&' Me$$aggio nel conte$to C i non : con me( : contro di me( dice *es+. Il 6ignore del sa$ato si offre/ o lo accogliamo o gli diamo la morte. Essere con lui, il >iglio, essere se stessi. Non essere con lui, perdere se stessi/ morire, come una pianta staccata dalla propria radice. ,uesto $rano segna l-apice della crisi tra *es+ e i farisei. :ppena guarito un indemoniato cieco e muto # v! &&(, le folle si interrogano su di lui con meraviglia #v! &)(, e i farisei lo accusano di conniven"a col capo dei demoni # v! &.(. *es+ risponde con sei argomenta"ioni progressive/ assurdo c!e satana sia contro se stesso #vv! &'#&0(7 inoltre anc!e i giudei, come lui, fanno esorcismi #v! &$(7 il fatto c!e lui scacci gli spiriti immondi nella poten"a dello 6pirito, segna l-ini"io del regno di Dio # v! &%(7 lui il pi+ forte, c!e vince la

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for"a del nemico # v! &4(/ essere con lui o meno la salve""a o la perdi"ione dell-uomo #v! )5(7 c!i lo accusa, mente contro la veritB e pecca contro lo 6pirito #vv! )"#)&(7 i farisei sono un al$ero cattivo c!e dB frutti cattivi/ la loro men"ogna frutto di un cuore cattivo 8 e dalla loro parola saranno giudicati #vv! ))#)$(. L-indemoniato cieco e muto immagine dei farisei/ non vedono la realtB, ma le proie"ioni del loro cuore malvagio7 non dicono la veritB, ma la men"ogna c!e !anno dentro. Non sono figli di :$ramo, ma del serpente #1,A(, men"ognero e omicida fin dal principio #*v <,%%(. Il loro peccato il peccato/ la resisten"a alla veritB. 2 pi+ grave del peccato stesso di :damo. ome lui, non prestano ascolto a Dio7 ma, a differen"a di lui,

non lo fanno per errore/ coscienti della men"ogna, la difendono, come satana, per un miope interesse c!e poi li rovina. on la sua forte denuncia, *es+ cerca di convincerli della loro cecitB, per guarirli #cf *v ?,1?8%&(. Lanno giB deciso di uccidere il 6ignore del sa$ato #v. &%(. Il loro il peccato contro lo 6pirito/ l-indurimento nel male di un cuore c!e non vuol arrendersi alla veritB c!e conosce. Ges porta il giudi"io di Dio/ essere con lui la salve""a. !i contro, lo

uccide. 9a a c!i gli toglie la vita, il 6ignore la dona, e proprio cosI compie il giudi"io di Dio 8 c!e amore assoluto per tutti, sen"a condi"ioni #cf :t %,'<(. La C iesa accoglie e annuncia il giudi"io di Dio/ il 9essia, rifiutato e crocifisso, apre a tutti le $raccia di Dio.

)' Lett%ra del te$to "&(&& 1n indemoniato cieco e muto! Ric!iama i due ultimi miracoli/ )uello dei due ciec!i e )uello dell-indemoniato muto #?,'A81%(. ,uesto cieco8muto siamo noi/ ciec!i, non ancora venuti alla luce della nostra veritB, e incapaci di comunicare. Gediamo non la realtB, ma i nostri cattivi fantasmi7 diciamo non la

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veritB, ma le nostre paure. Il 6ignore del sa$ato venuto per guarirci, perc!F possiamo vedere e comunicare. v! &) non sar costui il figlio di Davide= ome in ?,11, la folla si apre alla

meraviglia. 9a la domanda suppone una risposta impro$a$ile/ 3costui4, c!e cosI, non pu. essere il 9essia5 Dovre$$e essere diverso5 La domanda del Dattista aperta a ogni risposta #&&,'(7 )uella della folla risc!ia di c!iudersi nel pregiudi"io contro il >iglio dell-uomo 8 peccato perdona$ile, a differen"a di )uello dei farisei, c!e contro lo 6pirito #v. 1'(. v! &. costui non scaccia i demoni se non per mezzo di 2eelzebul! I farisei ripetono l-accusa di ?,1%. Lanno giB deciso di eliminarlo. 0er )uesto, anc!e contro ogni ragionevole""a, interpretano negativamente il fatto. La realtB )uella c!e . L-uomo, pur intuendo )ualcosa della veritB, !a sempre la li$ertB di pensare il contrario di ci. c!e capisce. 9istero del cuore5 Il peccato contro lo 6pirito l-uso della li$ertB per negare la veritB, perc!F contro i propri presunti interessi. !i non vuole respingere da sF il male, rifiuta

di capire e compiere il $ene #6al 1C,@.%(. v! &'s ogni regno diviso contro se stesso va in rovina( ecc! *es+ mostra l-assurditB dell-accusa. !i nega la veritB conosciuta, arriva a dare

interpreta"ioni assurde e contraddittorie. 6atana sarB cattivo, ma non stupido/ non va contro se stesso. Il male !a una sua coesione interna, spesso pi+ del $ene. Infatti tende a omologare tutto, sen"a rispetto per la li$ertB e le differen"e #vedi, ad esempio, le $anc!e, i partiti totalitari, la mafia, ecc.(. v! &$ i vostri figli per mezzo di c i li scacciano= *li stessi farisei si tirano la "appa sui piedi, interpretando lo stesso fatto in modo diverso, perc!F compiuto dai 3loro4. 2 segno c!iaro del pregiudi"io contro *es+. v! &% se per mezzo dello Spirito di Dio io scaccio i demoni( ecc! *es+ scaccia i demoni, nella for"a dello 6pirito, ricevuto nel $attesimo, c!e l-!a condotto nel deserto #%,&(, per incontrare e vincere satana. on lui ini"ia e si diffonde il

regno di Dio. La sua presen"a smasc!era il dia$olico ovun)ue si nasconda 8


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ora anc!e nel cuore dei farisei. La loro resisten"a alla veritB satanica. *es+ ri$alta l-accusa dei suoi accusatori/ lui effettivamente li$era dai demoni, mentre loro ne sono posseduti. v! &4 come pu, uno entrare nella casa del forte( ecc! Il demonio il forte c!e !a preso dimora nell-uomo, facendolo suo sc!iavo. Ora giunto il pi+ forte #1,&&( , c!e lo vince e gli strappa di mano la sua vittima. v! )5 c i non : con me( : contro di me! 3Deato c!i non si scandali""a di me4 #&&,C(5 Essere con lui, il >iglio, accogliere il 0adre e la propria identitB. Non essere con lui, essere ancora posseduti dall-avversario, contro di sF, contro il >iglio, contro il 0adre e contro tutti7 restare ciec!i e muti, preda delle proprie paure e c!iusure, nelle tene$re e nella solitudine di c!i affidato a nessuno. c i non raccoglie con me( disperde . *es+ venuto a raccogliere le pecore perdute d-Israele #&@,'%(. In lui, il >iglio, si reali""a l-unione dei fratelli. >uori di lui c- dispersione/ si preda del divisore. v! )" ogni peccato e bestemmia sar perdonata! ,ualun)ue a"ione o parola cattiva oggetto di perdono da parte di Dio. ma la bestemmia dello Spirito non sar perdonata! 2 il peccato c!e fanno coloro c!e accusano *es+ di scacciare i demoni in nome del capo dei demoni/ non riconoscono la veritB c!e pur conoscono, mentono coscientemente contro lo 6pirito, c!e veritB #&*v @,C(. 2 il peccato di :nania e 6affira, c!e porta alla morte #:t @,1.?(. Il diavolo, fin dal principio, coscientemente parla contro la veritB, per ingannare e uccidere5 9entire sapendo di mentire 3dia$olico4. ,uesto il male c!e non pu. essere perdonato/ pu. solo essere $ruciato. Da esso $isogna convertirsi, se si vuole il perdono. Il c!irurgo non 3perdona il tumore4, ma lo toglie, implaca$ilmente. on )ueste parole *es+ vuole togliere

dal nostro cuore il dia$olico c!e ci impedisce di accogliere lo 6pirito, veritB e vita nostra. E ci riuscirB con la croce, proprio lB dove il male raggiungerB la sua for"a estrema.

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0ecco contro lo 6pirito )uando so di avere torto e non voglio ammetterlo, o )uando, invece di mettermi in )uestione, mi c!iudo in difesa e attacco. 0i+ tremenda ancora la presunta 3$uona fede4. ,uando me l-aggiudico, sono giB in mala fede. 6olo l-altro pu. dic!iararmi in $uona fede, per la mia ignoran"a o stupiditB7 non io. 36entirmi in malafede4 un grande dono/ la voce di Dio, c!e mi c!iama alla li$ertB. 0ecco contro lo 6pirito anc!e )uando voglio avere ragione ad ogni costo, anc!e a costo della veritB. Leggendo giornali diversi, ci si rende conto di come sia diffuso )uesto peccato5 9a la stampa l-esempio pi+ evidente di una realtB molto pi+ grande c!e fa da specc!io a tutti noi. Il peccato contro lo 6pirito l-orgoglio c!e non riconosce la propria stupiditB, e non accetta altra veritB c!e la propria comoda certe""a. v! )& c i dir una parola contro il Figlio dellCuomo( gli sar perdonatoO ma c i dir contro lo Spirito( ecc! Il >iglio dell-uomo, nella sua carne, scandalo #&&,C(. !i lo rifiuta, rifiuta il dono di Dio7 ma perdonato, perc!F non rocifisso la gloria di Dio. 9a dopo la risurre"ione e il dono

evidente c!e il

dello 6pirito, c!i rifiuta la veritB c!e conosce, rifiuta lo 6pirito. La luce e la veritB non possono convivere con la men"ogna riconosciuta/ o ci si converte, o )uesto male sarB $ruciato #cf & or 1,&'8&@(. v! )) se prendete un albero buono( ecc . #cf A,&C8'=(. Il frutto sta all-al$ero come la parola al cuore. Dal cuore cattivo nasce la parola cattiva, e ci. c!e ne consegue/ 3 i. c!e esce dalla $occa, proviene dal cuore. ,uesto rende immondo l-uomo. Dal cuore infatti provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adulteri, le prostitu"ioni, i furti, le false testimonian"e, le $estemmie4 #&@,&<s(. Il male peggiore mentire alla veritB c!e sempre parla nel cuore. v! ). progenie di serpenti #cf 1,A(. Uno generato dalla parola c!e ascolta. 6e )uella di Dio, figlio di Dio, come :$ramo, padre nella fede7 se )uella del serpente, diventa figlio del maestro di diffiden"a, men"ognero e omicida fin dal principio, come :damo dopo il peccato #*v <,%%(.
11C

v! )' lCuomo buono dal suo tesoro buono tira fuori cose buone( ecc! #cf &1,@'(. Uno vede con il suo occ!io, an"i con il suo cuore, c!e il suo tesoro. Il cuore $uono dB un-interpreta"ione $uona, il cuore cattivo un-interpreta"ione cattiva. *es+ denuncia il male del nostro cuore per $ruciarlo. La sua una cura per cauteri""a"ione. v! )0 ogni parola inutile( ecc! La parola non tutto, ma tutto parola per l-uomo. Essa produce veritB, offre comunione, genera gioia e vita7 oppure, come )uella del serpente, dice men"ogna, provoca solitudine, partorisce triste""a e morte. *rande il potere della parola/ genera l-uomo a propria immagine e somiglian"a 8 figlio di Dio o di satana, nella veritB c!e fa li$eri o nella men"ogna c!e uccide. v! )$ sulle tue parole sarai giustificato@condannato! Le nostre parole ci giudicano/ ci aggiudicano il giudi"io di Dio c!e giustifica, se sono a lui conformi7 diversamente pongono fuori da lui, nel nulla. La parola di c!i si autogiustifica, lo condanna7 )uella di c!i si condanna e si converte, lo giustifica. Le parole vere, dove il 3sI4 3sI4 e il 3no4 3no4 #@,1A(, ci salvano. Il 3sI4 c!e non 3sI4 e il 3no4 c!e non 3no4 viene dal maligno e ci condanna. La mia salve""a dire/ 36I, vero, la men"ogna in me. No, non vero, la veritB non in me. 9i lascer. convertire4. Gedendo la trave c!e nel mio occ!io #A,1(, sono salvo/ non giudico pi+ nessuno e accetto per tutti la misericordia di Dio.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ davanti alle folle e ai farisei c. c!iedo ci. c!e voglio/ conoscere e riconoscere davanti a lui le mie resisten"e alla veritB d. traendone frutto, medito e contemplo da notare / un indemoniato cieco e muto
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la rea"ione della folla e dei farisei c!i non con me, contro di me c!i non raccoglie con me, disperde )ualun)ue peccato e $estemmia sarB perdonata la $estemmia contro lo 6pirito 6anto la $occa parla dalla piene""a del cuore sulle tue parole sarai giustificato o condannato.

+' Te$ti %tili, 6al 1C7 Lc &&,&%8'17 :t @,&8&&7 Rm &&,&ss7 *v ?,1?8%&.

11<

0?' Il SEGNO DI GIONA &)-*./+) &',1< :llora gli risposero alcuni degli scri$i e farisei, dicendo/ 9aestro, vogliamo vedere un segno da parte tua. Ora egli, rispondendo, disse loro/ Una genera"ione perversa e adultera esige un segno7 e segno non le sarB dato, se non il segno di *iona il profeta. ome infatti rimase *iona nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, cosI sarB il >iglio dell-uomo nel cuore della terra tre giorni e tre notti. *li uomini di Ninive sorgeranno nel giudi"io con )uesta genera"ione, e la condanneranno, poic!F si convertirono all-annuncio di *iona7 ed ecco pi+ di *iona )ui5 La regina di Noto risusciterB nel giudi"io con )uesta genera"ione e la giudic!erB, poic!F venne dai confini della terra per ascoltare la sapien"a di 6alomone7 ed ecco pi+ di 6alomone )ui5

1?

%=

%&

%'

&' Me$$aggio nel conte$to Il segno di Giona( c!e sta tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, profe"ia del >iglio dell-uomo, c!e entrerB nel sepolcro. !i non crede a lui, c!i

non apre la mano per accogliere il dono, c!i non vuol riconoscerlo contro ogni eviden"a, lo toglie di me""o #v. &%( e commette il peccato contro lo 6pirito #v.

11?

1&s(. 9a proprio per lui, c!e non accetta nessuno dei suoi segni, *es+ dB il segno di *iona/ la propria vita. Il male provoca #c!iama8fuori( ci. c!e dentro/ in noi provoca altro male, e restituiamo moltiplicato )uello c!e a$iamo ricevuto7 in Dio provoca il suo amore incondi"ionato, e dB la vita a c!i gliela toglie. ,uesto il segno definitivo, c!e ine)uivoca$ilmente lo rivela come Dio. O Dio o satana, o la veritB o la men"ogna, o con *es+ o contro di lui, diceva il $rano precedente #vv. ''81'(. !i sceglie contro di lui, conoscendolo, !a scelto

per satana, contro Dio. 9a )uesto, c!e 3il4 male, pro8voca il >iglio dell-uomo a entrare per tre giorni nel cuore della terra, in solidarietB assoluta con l-uomo c!e lo rifiuta. 6egno pi+ grande neppure Dio pu. dare. In esso rivela la sua identitB/ misericordioso e clemente, longanime, di grande amore, c!e davanti al male si lascia impietosire #*n %,'( 8 e, davanti al male estremo, si fa pietB estrema, fino a portarlo su di sF. :ltro segno non sarB dato, perc!F )uesto il segno dell-:ltro, rivela"ione della sua alteritB unica. Ges( con il 3suo4 segno, $en pi+ di *iona profeta/ ci fa vedere Dio nella sua realtB pi+ intima, la misericordia. Ed anc!e $en pi+ di 6alomone, il sapiente/ la 6apien"a stessa di Dio, nascosta e invisi$ile, c!e im$andisce il suo $anc!etto. La C iesa, composta da giudei e pagani, riconosce il segno del >iglio dell-uomo/ vede nel rocifisso la poten"a e la sapien"a di Dio.

)' Lett%ra del te$to "&()% Maestro( vogliamo vedere un segno da parte tua! Gogliono un segno dal cielo #9c <,&&(, divino e ine)uivoca$ile, c!e costringa a credere. Dio non lo farB mai/ non costringe nessuno, perc!F la fede un atto di li$ertB. Inoltre, per c!i sa leggere, tutto segno di Dio7 per c!i non sa leggere, la 6crittura la

1%=

sua pa"iente scuola di lettura7 per c!i poi non vuol leggere, nessun segno sufficiente. :nc!e Israele nel deserto c!iede un segno, per sapere se 3il 6ignore in me""o a noi, sI o no4 #Es &A,A(. 2 la stessa diffiden"a di :damo, peccato radicale e radice di ogni peccato. !iedere segni segno di sfiducia, e la loro

moltiplica"ione non $asta per uscirne. Le a"ioni e le parole di *es+ sono c!iare per c!i $en disposto. !i c!iede un crescendo di segni, sen"a accettare ci.

c!e significano, come uno c!e raccoglie segnala"ioni stradali, invece di seguirne le indica"ioni. Dio dB spontaneamente delle conferme, ma solo a c!i non li pretende/ 3Egli infatti si lascia trovare da )uanti non lo tentano, si mostra a coloro c!e non ricusano di credere in lui4 #6ap &,'(. E i suoi gesti non sono di potere e di grande""a mondana #cf %,&8&&(. 9entre noi cerc!iamo da Dio le caratteristic!e dell-idolo 8 grande, affascinante e tremendo #Dan ',1&( 8 ai pastori presentato 3il $am$ino4, piccolo, fasciato e tremante #Lc ',&'(. 2 proprio dell-amore farsi come l-amato7 per )uesto i segni evangelici si sinteti""ano nella croce, 3segno del >iglio dell-uomo4 #'%,1=(. v! )4 una generazione perversa e adultera . Ogni genera"ione, da :damo in poi, 3per8versa4, volta8in8altra8dire"ione, non verso Dio7 e c!iede conferme alle sue attese s$agliate. Deve 3con8vertirsi4, volgersi8a Dio, e allora ne coglie i segni. Inoltre ogni genera"ione 3adultera4/ non ama il suo sposo, ma segue altri amori #Dt C,Css7 E" &C(. Deve tornare ad amare colui c!e la ama di amore eterno #*er 1&,1(, e allora ritrova se stessa e lui. esige un segno. 0retende c!e il 6ignore avalli la sua perversione e il suo adulterio. 9a Dio non risponde. Il suo silen"io molto elo)uente/ davanti al male estremo, tace per misericordia estrema #'C,C17 'A,&%7 cf :m <,&&(. se non il segno di Giona il profeta! *iona profeta in due sensi/ rivela la resisten"a dell-uomo a Dio e la misericordia infinita di Dio per tutti, *iona compreso5 : c!i non accetta il suo dono e gli toglie la vita, il 6ignore dB come
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segno il dono di sF e la sua vita. La croce il suo segno, c!e lo rivela come 3amore crociato4 #S! Caterina da Siena (. 2 la risposta divina alla provoca"ione dell-uomo. In essa Dio si 3eT8prime4, spreme8fuori di sF la sua essen"a nascosta/ tutto e solo amore c!e si dona sen"a condi"ioni. v! .5 come infatti rimase Giona nel ventre del pesce tre giorni e tre notti( ecc! 9atteo centra l-atten"ione sul fatto c!e *iona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce. ome lui, *es+ entrerB per tre giorni e tre notti nel cuore

della terra. 2 l-unico segno c!e pu. guarire dalla cecitB )uesta genera"ione adultera e perversa. Il 6ignore crocifisso, morto e sepolto con noi e per noi nelle nostre notti e a$issi, rivela"ione indu$ita$ile del Dio amore. !i lo

vede, non pu. non $attersi il petto e tornare a lui #'%,1=(. Golgendo lo sguardo a colui c!e a$$iamo trafitto #*v &?,1A(, anc!e il nostro cuore trafitto #:t ',1A(7 nel >iglio dell-uomo innal"ato conosciamo 3Io8sono4, e siamo tutti attirati a lui #*v <,'<7 &',1'(. Entrando nel cuore della terra, il >iglio dell-uomo entrerB nel cuore stesso dell-uomo. Non l-uomo umus( terra;

v! ." gli uomini di 3inive sorgeranno nel giudizio con *uesta generazione ecc . I niniviti, nemici ed empi per antonomasia, si convertirono all-annuncio di *iona, e cono$$ero il 6ignore misericordioso e compassionevole. Nel giorno del giudi"io sorgeranno con i contemporanei di *es+ e ne eviden"ieranno l-incredulitB. ,uesta minaccia di *es+ contro i suoi ascoltatori, come giB )uella di *iona contro )uelli di Ninive, 3profetica4/ un avviso perc!F non si avveri allora ci. c!e, purtroppo, ora vero. La denuncia del male c!e fanno invito pressante a uscirne. ecco pi di Giona *ui. *iona, contro la sua volontB, fu profeta della misericordia/ *es+ la stessa misericordia di Dio c!e si dona5 v! .& la regina di 3oto risusciter nel giudizio con *uesta generazione( ecc! I lontani, sia mal disposti come )uelli di Ninive c!e $en disposti come la regina di 6a$a, mostrano ai vicini il loro peccato di incredulitB. ,uesti sono come
1%'

*iona/ non si vogliono convertire a )uel Dio misericordioso c!e invece i lontani accolgono. Il pro$lema non convertire il peccatore, ma il giusto. Il suo peccato, nascosto solo a lui, il non accettare la misericordia 8 Dio stesso, c!e misericordia. Il dramma per il 0adre non il figlio minore c!e se ne va e torna, ma il fratello maggiore, c!e gli sta vicino e non lo conosce #cf Lc &@,&ss5(. 0er )uesto il >iglio sarB ucciso come peccatore, proprio dai giusti5 ecco pi di Salomone *ui! 6alomone sapiente, *es+ la sapien"a stessa di Dio, il >iglio c!e invita al $anc!etto della sua conoscen"a col 0adre #&&,'@81=(.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e parla davanti a )uelli c!e !anno deciso di ucciderlo c. c!iedo ci. c!e voglio/ comprendere il 3segno4 di *iona d. traendone frutto, medito il testo da notare< vogliamo vedere un segno genera"ione perversa e adultera non sarB dato se non il segno di *iona il >iglio dell-uomo nel cuore della terra per tre giorni e tre notti )uelli di Ninive si convertirono la regina di Noto venne dai confini della terra per ascoltare ecco pi+ di *iona )ui ecco pi+ di 6alomone )ui. +' Te$ti %tili, 6al &?7 Es &A,&8A7 9t %,&8&&7 *iona7 Dn ',1&8%@7 :m <,%8&'.

1%1

0&' COSA SAR ANC2E PER 9UESTA GENERA7IONE PERVERSA &)-+*/+0 &%,%1 ,uando lo spirito immondo uscito dall-uomo, se ne va per luog!i sen"a ac)ua, cercando riposo, e non lo trova. :llora dice/ Torner. nella mia casa, dalla )uale sono uscito. E, venuto, la trova li$era, pulita e $ella. :llora va e prende con sF altri sette spiriti pi+ cattivi di lui, ed entrati vi prendono dimora7 e la fine di )uell-uomo peggiore di prima. osI sarB anc!e per )uesta genera"ione perversa.

%%

%@

&' Me$$aggio nel conte$to Cos8 sar anc e per *uesta generazione perversa( dice *es+ ai suoi ascoltatori, allora come adesso. La sua venuta segna l-ini"io del regno e la li$era"ione dal male. 9a sempre possi$ile precipitare in una situa"ione peggiore della precedente. 6e uno conosce la veritB e le volta le spalle, sare$$e meglio per lui non averla conosciuta/ si vaccinato contro di essa. 0er lui si verifica il prover$io/ 3Il cane tornato al suo vomito, e la scrofa lavata tornata ad avvoltolarsi nel $rago4 #0r 'C,&&7 ' 0t ',''(. Il maligno in ritirata, ma non ancora morto/ c- sempre il pericolo di ricadere nelle sue mani. E ci. avviene )uando, invece di convertirci e seguire i segni c!e ci sono, ne c!iediamo altri o di altro tipo. La nostra lotta contro il male dura tutta la vita/ una collutta"ione non contro creature fatte di carne e di sangue, ma contro gli spiriti cattivi, c!e a$itano )uella regione celeste #Ef C,&'( c!e il nostro cuore. 2 una $attaglia interiore con momenti di resisten"a e di resa, sia al 6ignore c!e al nemico. ,uando vogliamo fare il $ene, il male accovacciato alla nostra porta 8 anc!e dopo il

1%%

$attesimo, come attesta 0aolo #Rm A,'&.&A(. Non siamo del mondo, ma restiamo nel mondo #*v &A,C.&&(/ an"i, il mondo resta sempre in noi. 6iamo c!iamati a vivere da figli della luce proprio nella notte, c!e non solo attorno a noi #&Ts @,&8&&(/ il sole sorto, ma la tene$ra del du$$io, delle passioni e dell-incredulitB ci insidia dal di dentro. La lotta contro il male comincia )uando ci opponiamo ad esso. 6e gli siamo contro, anc!e lui contro di noi. Le difficoltB e le tenta"ioni sono la prova c!e gli resistiamo. ome sono lo spurgarsi del male c!e a$$iamo su$Ito e anc!e

fatto, sono pure la medicina c!e ce ne guarisce. 6ia Israele dopo il 9ar Rosso c!e *es+ dopo il $attesimo su$irono le tenta"ioni del deserto. osI anc!e noi, dopo la nascita nello 6pirito, se

camminiamo secondo lo 6pirito, sperimentiamo l-avversitB dello spirito contrario. I due spiriti si oppongono a vicenda, sicc!F non facciamo mai impunemente ci. c!e vorremmo #*al @,&Cs(. Dentro di noi c- sempre una dualitB. 6e rifiutiamo il conflitto, non andremo mai avanti. Il $rano una esorta"ione alla vigilan"a e alla perseveran"a. !i crede di

stare in piedi, stia attento a non cadere #& or &=,&'(. Una volta li$erati dal male e illuminati, non do$$iamo indietreggiare a nostra perdi"ione #E$ &=,1?(. La recidivitB sempre possi$ile 8 e la ricaduta peggiore della malattia #E$ C,%8C(. Ges( il pi+ forte c!e !a vinto il forte, ci !a li$erati perc!F restassimo li$eri #*al @,&(. La C iesa accetta di vivere la li$ertB di risto, e continua con perseveran"a la

sua stessa lotta contro il male fino alla fine, stando attenta ai colpi di coda del drago, mortalmente ferito ma non ancora morto.

)' Lett%ra del te$to "&(.) Euando lo spirito immondo : uscito dallCuomo! Lo spirito immondo esce da dove a$usivamente entrato. Lo 6pirito 6anto invece di casa nell-uomo/
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rimane sempre in lui, anc!e se sepolto tra le immondi"ie. :nc!e nel cuore pi+ perverso c- nascosto il tesoro/ l-amore inaliena$ile c!e Dio !a per lui rimane in eterno, e regge al fuoco del giudi"io #& or 1,&@(. se ne va per luog i senza ac*ua! Dimora dello spirito immondo il deserto, sen"a ac)ua, sen"a vita. 6ia Israele c!e *es+ l-!anno attraversato. 2 anc!e per noi il passaggio o$$ligato del ritorno al giardino promesso. 0er )uesto incontriamo maggiori difficoltB nel deserto c!e non in Egitto/ il cammino verso la li$ertB ostacolato da c!i vuol ricondurci a sc!iavit+. Il nostro cuore, a$ituato al male noto, teme il $ene ancora ignoto. 0er )uesto Dio, c!e in una notte fece uscire Israele dall-Egitto, non riuscI in )uarant-anni a far uscire l-Egitto dal cuore d-Israele. cercando riposo( e non lo trova! Non il deserto, ma la terra promessa il riposo. *li affaticati e oppressi lo trovano nel >iglio #&&,'<81=(. Il nemico non lo trova, perc!F non accoglie il >iglio 8 e cosI resta in)uieto e agitato, nemico di sF e di tutti. v! .. torner, nella mia casa( dalla *uale sono uscito . Invece di tornare a Dio, sua vera casa, vuol tornare nell-uomo, per renderlo alienato come lui. male, come nuoce a sF, cerca di nuocere anc!e all-altro. venuto( la trova libera( pulita e bella! 6en"a il nemico, l-uomo li$ero, non occupato. Ogni pratica ascetica e mistica ricerca di )uesto vuoto, c!e lascia spa"io allo 6pirito, al riposo del settimo giorno. !i si svuotato dal male, !i sta

anc!e pulito/ i suoi sensi, la sua mente e il suo cuore sono purificati e sgom$eri. Ed $ello, ornato della $elle""a nella )uale Dio l-!a fatto 8 la sua stessa. L-uomo c!e prima era occupato, immondo e orri$ile, ora li$ero, pulito e $ello5 v! .' prende con s9 altri sette spiriti pi cattivi di lui( ecc! 6e vai di $ene in meglio, il nemico ti assale con maggior violen"a. Ti meravigli di certi suoi attacc!i, tanto pi+ forti e repentini )uanto pi+ sei in armonia con te e con
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tutto. :rrivi addirittura a pensare c!e era meglio )uando era peggio. Non ti sorprenda )uesto/ Dio e il nemico agiscono in te in modi opposti, secondo la tua diversa condi"ione. 6e fai il male, il nemico ti lascia in una 3pace perniciosa4 #Cassiano( per tenerti in sc!iavit+, mentre Dio ti in)uieta per li$erartene7 se invece fai il $ene, Dio ti mantiene in pace serena, mentre il nemico si fa sentire rumorosamente per tur$arti, intristirti e scoraggiarti, con l-intento di farti desistere, o almeno di ostacolarti. Il 6ignore, anc!e se lo senti di meno, ti pur sempre vicino, e permette )uesto perc!F tu ac)uisti pa"ien"a pi+ grande, speran"a pi+ pura, gioia pi+ provata e for"a pi+ esercitata. 9a staattento a non cadere/ sare$$e disastroso. 6oprattutto non

spaventarti, e metti in conto c!e sempre senti pi+ forte lo spirito c!e com$atti e pi+ de$ole )uello c!e segui. 9a normale. Non avverti la corrente d-ac)ua c!e ti trasporta velocemente, a differen"a di )uella contro la )uale stai nuotando. 6e senti opposi"ione, perc!F ti stai opponendo. Lo spirito c!e c!iudi fuori casa, for"a la porta e fa rumore per entrare7 )uello c!e ospiti, sta con te tran)uillo, come in casa propria. la fine di *uellCuomo : peggiore di prima! 2 peggio cadere dalla cima c!e star seduti ai piedi del monte. !i non disposto a continuare la lotta contro il

male, diventa di una tiepide""a vomitevole a sF e a Dio #cf :p 1,&C(. >inc!F viviamo, siamo sempre esposti al male7 possi$ile anc!e l-apostasia #cf E$ &=,'C81?(. 9a Dio vicino e aiuta, perc!F la lotta tempri la nostra for"a, purific!i la nostra speran"a e raffini il nostro amore #Rm @,18@(. Dice il 6ignore/ 3 !i persevererB sino alla fine, sarB salvato4 #'%,&1(, e/ 3 on la vostra perseveran"a salverete le vostre vite4 #Lc '&,&?(. cos8 sar anc e per *uesta generazione perversa! La venuta di *es+ !a segnato la li$era"ione dal male. 9a )uesto si scatenato pi+ fortemente e !a portato i suoi contemporanei a una situa"ione peggiore 8 fino al peccato contro lo 6pirito. :l >iglio dell-uomo, c!e sempre nel profondo del cuore dell-uomo,
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non resterB c!e entrare nel cuore della terra, e dare cosI il 3suo4 segno, )uello del suo amore indefetti$ile.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando la mia veritB/ sono tempio del 6ignore, dimora del suo 6pirito, li$ero, pulito e $ello. c. c!iedo ci. c!e voglio/ il dono della pa"ien"a e della perseveran"a nelle difficoltB d. traendone frutto, medito il testo da notare< lo spirito immondo uscito dall-uomo se ne va per luog!i sen"a ac)ua, cercando riposo torner. nella mia casa dalla )uale sono uscito la trova li$era, pulita e $ella prende con sF sette spiriti pi+ cattivi di lui la fine di )uell-uomo peggiore di prima cosI accadrB a )uesta genera"ione perversa.

+' Te$ti %tili, 6al ?@7 &=C7 Dt <8?7 *al @,&ss7 E$ C,%8C7 &=,'C81?7 '0t ','=8''7 Lc &<,&8<7 Rm @,18@7 *c &,'8<7 &0t &,C8?.

1%<

0)' ECCO MIA MADRE E I MIEI 3RATELLI &)-+:/0? &',%C 9entre egli ancora parlava alle folle, ecco la madre e i suoi fratelli stavano fuori, cercando di parlargli. Ora )ualcuno gli disse/ Ecco tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori, cercando di parlarti. Ora, rispondendo, disse a c!i gli parlava/ !i mia madre e c!i sono i miei fratelli; E stesa la sua mano sui suoi discepoli, disse/ Ecco mia madre e i miei fratelli5 0erc!F colui c!e avrB fatto la volontB del 0adre mio c!e nei cieli, )uesti mio fratello, sorella e madre.

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&' Me$$aggio nel conte$to ;cco mia madre e i miei fratelli( dice *es+, stendendo la mano su coloro c!e !anno steso la mano per mangiare il suo ci$o, c!e fare la volontB di Dio #*v %,1%(. In ognuno di )uesti versetti si parla di madre e fratello 8 alla fine anc!e di sorella 8 di *es+. Ne parlano il narratore, un anonimo, e, per tre volte, *es+ stesso. Il tema riguarda c!iaramente l-essere 3consanguinei4 di *es+. 9arco riferisce l-episodio con un-altra intona"ione/ l-apice della crisi #9c 1,'=81@(. 9atteo ne fa la conclusione positiva di due capitoli di crisi. *es+ ci porta la conoscen"a e l-amore reciproco 0adreQ>iglio #&&,'@81=(. Il dono su$lime spia""a ogni attesa, anc!e )uella del Dattista #&&,'8&@(. La sua genera"ione non lo capisce #&&,&C8'%(, i farisei decidono di ucciderlo #&',&%(, lo accusano di colla$ora"ione con satana #&','%( e gli c!iedono segni #&',1<ss(. :nc!e i suoi, riferisce 9arco 1,'&, lo ritengono pa""o. 9atteo,

1%?

tralasciando )uesto particolare negativo, mostra ora c!i il discepolo di *es+/ uno c!e fa parte della sua famiglia. I due capitoli si c!iudono cosI con un-apertura positiva/ *es+ non pi+ solo. :lla parentela nella carne, succede )uella nello 6pirito. Dice 0aolo/ 3:nc!e se a$$iamo conosciuto risto secondo la carne, ora non lo conosciamo pi+ cosI4

#' or @,&C(. Nasce la famiglia del >iglio, con madre, sorelle e fratelli. - una parentela con Dio 8 3di lui stirpe noi siamo4 #:t &A,'<(5 8 aperta a ogni uomo, vicino e lontano/ si fonda sul fare la volontB del 0adre, c!e si esprime nella parola del >iglio. Uno diventa la parola c!e ascolta e fa/ essa un seme c!e genera secondo la propria specie #cf &1,&ss(. ,uella di Dio ci genera della specie di Dio, partecipi della sua natura divina #cf &0t &,'17 '0t &,%(. !i

accoglie il Ger$o !a il potere di diventare figlio di Dio, generato non da carne nF da volere d-uomo, ma da Dio stesso #*v &,&'s(. La comunitB dei credenti sa di aver parte con colui c!e con noi per sempre #'<,'=(. Gero discepolo non c!i dice/ 36ignore, 6ignore54 #A,'&(, come neppure c!i !a la sua carne, ma colui c!e !a lo 6pirito del >iglio e fa la volontB del 0adre. Da )uesto dipende la nostra identitB, al di lB di ogni $arriera di ra""a e cultura, allora come adesso. ,uale amore ci !a dato il 0adre/ siamo c!iamati figli di Dio, e lo siamo realmente #&*v 1,&(5 2 inimmagina$ile la nostra dignitB5 Ges il >iglio perc!F compie la volontB del 0adre/ !a il suo stesso amore verso di lui e verso i fratelli. La C iesa( ascoltando e facendo la sua parola, riceve la rivela"ione e l-amore di Dio, c!e la rende partecipe della sua stessa vita.

)' Lett%ra del te$to "&(.0 Mentre egli parlava alle folle . 2 la cerc!ia anonima attorno a lui, c!iamata a decidersi per lui o contro di lui. Non pu. restare neutrale.

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,ueste folle siamo noi, i lettori, c!iamati a diventare come i discepoli c!e accolgono il dono della vita7 diversamente siamo come i farisei c!e lo uccidono. la madre e i fratelli suoi! In 9c 1,'=s, l-episodio visto in modo negativo. I suoi gli vogliono $ene, ma lo ritengono fuori di sF7 vanno per prenderlo, portarlo a casa e curarlo. :nc!e se lo amano, per loro 8 come per 0ietro e gli altri 8 c- un lungo cammino di conversione per giungere alla sapien"a di Dio. Non accettano il suo modo di pensare e di agire. La sapien"a di Dio follia per l-uomo #& or &,&A8',&C(5 9atteo utili""a l-episodio con un-altra ottica/ dice come la famiglia di *es+ costituita da coloro c!e fanno, come lui, la volontB del 0adre suo. stavano fuori! 2 un residuo del racconto di 9arco, strutturato sul 3dentro4 e 3fuori4 dalla casa. Uno pu. essere parente stretto del 6ignore 8 appartenere al suo popolo da genera"ioni58 ma non per )uesto 3dentro4 la sua casa. Deve entrare personalmente nel rapporto >iglioQ0adre. cercando di parlargli . Non tanto il parlare con lui c!e ci fa suoi, )uanto l-ascoltarlo. Il parlare con lui pu. essere il primo passo, ma non $asta. v! .$ *ualcuno gli disse( ecc! Dai suoi c!e cercano di parlargli, si passa a )uesto anonimo c!e gli parla/ uno della folla, uno di noi. 9a il suo parlargli diventerB desiderio di ascoltarlo; v! .% rispondendo( disse a c i gli parlava! : c!i gli parla, *es+ risponde, sc!iudendogli il suo mistero. c i : mia madre( c i sono i miei fratelli= *es+ mette in )uestione ogni ovvietB. Tutto il vangelo, dal principio alla fine, uno 3scrolla8certe""e4/ toglie all-uomo le sue certe""e, per aprirlo alla veritB di Dio. : c!i gli c!iede se vuol parlare o no con i suoi, *es+ risponde

pro$lemati""ando un-eviden"a scontata/ c!i sono i suoi; Lui nato non dalla carne, ma dallo 6pirito #&,'=(. 6ua madre gli madre perc!F !a detto 3sI4 alla volontB del 0adre #Lc &,1<(. !i, come lei, accoglie la 0arola, sua madre/ gli
1@&

dB vita nella propria vita, gli dB carne nella propria carne. Il grande destino dell-uomo diventare madre del 6ignore/ dare corpo al >iglio di Dio, fino alla sua statura piena #Ef %,&1(. v! .4 stesa la sua mano sui suoi discepoli . Non un semplice gesto per indicare i suoi discepoli. La sua mano la stessa del 0adre, dalla )uale nessuno pu. rapirli #*v &=,'<s(. ecco mia madre e i miei fratelli! Il discepolo in comunione con lui, suo osso e sua carne #'6am &?,&1(/ l-uno dell-altro, in appartenen"a reciproca d-amore. :ddirittura sua madre. La maternitB un rapporto s$ilanciato, di dipenden"a. La vita del Ger$o incarnato dipende dall-uomo. togliere, cosI gliela pu. dare. ome gliela pu.

!i c!iude la mano, lo uccide7 c!i la apre al suo

dono, lo fa vivere in sF. Lui si consegna nelle nostre mani/ il suo corpo e il suo sangue sono per noi. L-eucaristia il luogo pieno della familiaritB con lui. v! '5 colui c e avr fatto la volont del 7adre mio c e : nei cieli! La volontB sempre in connessione con il 0adre/ il suo amore per il >iglio, c!e gli corrisponde con il medesimo amore. 0adre e >iglio !anno un unico amore/ lo 6pirito 6anto, il loro $acio, il loro respiro, la loro vita. *es+, attraverso il 3sI4 di una donna, venuto nella nostra carne per dirci e darci l-amore del 0adre. La nostra esisten"a non lo svolgersi di un cieco destino inelutta$ile, ma il compimento li$ero della volontB del 0adre #C,&=7 A,'&7 &',@=7 &<,&%7 '&,17 'C,%'(. *uesti : mio fratello . >are la volontB del 0adre la mia identitB/ mi fa suo figlio e fratello di *es+. sorella! In Israele la donna non poteva essere discepolo. 0er *es+ non c- masc!io e femmina7 tutti in lui siamo uno #*al 1,'<(. uguale a lui, il >iglio, suo fratello o sorella. madre! Il $rano ini"ia e finisce con 3madre4. ,uella di 9aria la voca"ione originaria di ogni uomo/ dire 3sI4 al 0adre, farsi risposta alla sua proposta.
1@'

!i lo ama e lo ascolta

ome Dio 0adre del Ger$o nei cieli, cosI in terra gli madre c!i dice 3sI4 al 0adre. ome il precedente #&&,'@81=(, anc!e )uesto capitolo si c!iude con la pi+ alta prospettiva concessa all-uomo/ egli per gra"ia ci. c!e Dio per natura. La sua $elle""a, su$lime e incredi$ile, aver parte del segreto di Dio/ entrare nella sua stessa vita di amore tra 0adre e >iglio.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ in casa coi suoi discepoli c. c!iedo ci. c!e voglio/ compiere la volontB del 0adre, per essere madre, sorellaQfratello del >iglio. d. traendone frutto, medito e contemplo da notare / le folle la madre e i fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli uno lo informa *es+ risponde *es+ stende la mano sui suoi discepoli c!i fa la volontB del 0adre mio, )uesti per me fratelloQsorella e madre. +' Te$ti %tili, 6al &117 9t &,&<8'@7 &&,'@81=7 Lc &,'C81<7 *v &,&8&<7 &%,&@8'%7 &*v 1,&8'%.

1@1

0*' USCA IL SEMINATORE A SEMINARE &*-&/> &1,& ' In )uel giorno, uscito di casa, *es+ sedeva lungo il mare. E si raccolsero attorno a lui molte folle, cosI c!e lui, entrato in $arca, si sedette, e tutta la folla stava in piedi sulla spiaggia. E parl. loro molto in para$ole, dicendo/ Ecco/ uscI il seminatore a seminare. E, nel seminare, parte cadde lungo la strada, e, venuti gli uccelli, la divorarono. Un-altra cadde su luogo sassoso, dove non aveva molta terra, e su$ito germogli., perc!F non aveva terra profonda7 ma, sorto il sole, si $ruci., e, non avendo radici, si secc.. Un-altra cadde sulle spine, e cre$$ero le spine e la soffocarono. Un-altra cadde in terra $ella, e dava frutto, )uale il cento, )uale il sessanta, )uale il trenta. !i !a orecc!i, ascolti.

1 %

C A <

&' Me$$aggio nel conte$to 1sc8 il seminatore a seminare! on )uesta e le successive para$ole *es+

spiega il mistero della sua vita/ lo stesso del regno, lo stesso della sua parola in noi. La para$ola dice )ualcosa di noto per far capire )ualcosa di ignoto fin dalla fonda"ione del mondo #v. 1@(. Dio nessuno mai l-!a visto #*v &,&<(. La sua conoscen"a ineffa$ile riservata al >iglio, c!e !a il suo medesimo 6pirito

1@%

#& or ',&&(. *es+, )uando la comunica ai piccoli #&&,'@(, non pu. c!e usare un linguaggio umano. Lui stesso la parola di Dio fatta carne. on le para$ole illustra l-enigma della storia sua e nostra, c!e presenta un duplice scandalo. 0rimo/ il male sem$ra $ene e riesce $ene, mentre il $ene sem$ra male e riesce male7 addirittura il male vince e il $uono perde. 6econdo/ il $ene, anc!e )uando c-, sempre frammisto al suo contrario. il $ene, cosI generosamente seminato, sia destinato a fallire; *es+ con le para$ole ci vuol far vedere pi+ in profonditB. La crisi, c!e lui stesso !a appena attraversato # cc! ""#"&(, e c!e anc!e noi attraversiamo, trova )ui una lettura diversa, divina/ il $ene vittorioso nella propria sconfitta e nel perdurare stesso del male5 Il c! ") contiene )uattro para$ole per le folle # il seminatore, la "i""ania, la senape e il lievito/ vv! &b#4!&.#)5!)"s!))(, e )uattro per i discepoli #il tesoro, la perla, la pesca e lo scri$a/ vv! ..!.'!.$#'5!'"s (, ai )uali sono riservate anc!e le spiega"ioni #vv! "5#"$!"%#&)!)0#.)(. 6ono para$ole di discernimento, c!e rivelano il modo con cui Dio legge la realtB/ ci danno luce su ci. c!e avviene in )uesto nostro tempo pieno di contraddi"ioni. Infatti il regno c-, ma non ancora compiuto/ siamo alla fatica della semina e della pesca, non ancora nella gioia del $anc!etto. In tutte le para$ole domina lo stupore di un contrasto risolto in modo sorprendente. Il regno non !a uno sviluppo omogeneo e trionfale. Entra nel mondo cosI com-, si incontra e scontra con il male e le resisten"e7 il mondo stesso entra di nascosto nel regno, c!e sem$ra fallire. Eppure 8 )uesta la sorpresa5 8, l-esito positivo sicuro. 6olo Dio Dio, e alla fine vince, e vince divinamente. Il messianismo di *es+ non secondo l-attesa degli uomini, discepoli compresi. Noi vorremmo un $ene incontrastato e pulito, visi$ile ed efficiente7 invece com$attuto e frammisto al male, nascosto e insignificante, addirittura fallimentare. La storia presenta un diritto e un rovescio, testa e croce7 ma
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!e

proprio il rovescio di ci. c!e vorremmo il segno stesso del >iglio dell-uomo, salve""a per tutti #&',%=(. Lo scenario delle para$ole solenne ed evocativo/ il mare, la $arca, le folle. ,uesta prima para$ola presente un contrasto tra le difficoltB della semina e la sorpresa del frutto insperato. La parola di Dio, viva ed eterna, seme immortale, c!e ci genera a sua immagine #&0t &,'1(. *es+ l-!a annunciata e portata. 9a il cuore dell-uomo, come terra infeconda, non l-accoglie. :ddirittura !a deciso di eliminarlo #&',&%(. I miracoli c!e fa possono anc!e piacere7 ma ci. c!e dice non piace a nessuno5 Disogna forse agire diversamente, andare incontro alle prospettive degli altri; *es+ risponde a )uesta tenta"ione con la 3para$ola del seminatore4, confermando la scelta fatta nel $attesimo e corro$orata nel deserto. Egli getta 3il seme della parola del regno4 con la certe""a del contadino, c!e ne conosce la for"a vitale/ sa c!e la morte non lo distrugge, ma an"i ne attiva la poten"ialitB. !e il seme non attecc!isca, c!e se attecc!isce non cresca, c!e

se cresce sia soffocato # vv! .#$(, la condi"ione normale di ogni semina, c!e poi sarB fruttuosa. Il seme, ora sacrificato, garantisce la vita per il futuro # v! %(. In situa"ione di crisi, invece di cam$iare tattica o ripiegare nella lamentela, *es+ esprime la propria fiducia. Le difficoltB purificano nel >iglio la fede, la speran"a e la passione per il 0adre. Ges spiega il mistero suo e della storia/ )uello del seme nella terra. La C iesa la $arca dalla )uale *es+ parla alle folle/ posta sopra l-a$isso, il primo frutto di risurre"ione, seme giB germinato c!e continua la stessa semina.

)' Lett%ra del te$to

1@C

")(" 1scito di casa. 3La casa4 dove *es+ dimora con i suoi discepoli.

ome

uscito dal 0adre per venire verso i fratelli, cosI esce di casa per dimorare presso tutti. lungo il mare. 2 lo scenario dell-esodo. v! & si raccolsero attorno a lui molte folle! Lui la 0arola, attorno alla )uale si riuniscono le folle. on la sua predica"ione 3pescatore di uomini4/ tira fuori

dalla marea delle folle persone li$ere, c!e conoscono e fanno la volontB di Dio. lui( entrato in barca( si sedette( e tutta la folla stava in piedi sulla spiaggia . La $arca diventa la casa dell-esodo/ fragile legno sospeso tra cielo e a$isso, affronta e attraversa le ac)ue fino al termine del viaggio. 2 l-arca di No, c!e salva dalla morte l-umanitB. Da essa si rivolge alle folle, perc!F lo seguano nel nuovo esodo. v! ) parl, loro molto in parabole . Le para$ole sono storie semplici 8 paragoni e metafore 8 con significato profondo. 0arlano di cose note e )uotidiane, nelle )uali da leggere l-arcano nascosto. La nostra vita un enigma, una para$ola dalla nascita alla morte, del cui significato ci interrog!iamo. In essa da leggere l-a"ione di Dio, c!e crea e ricrea, dona e perdona. usc8 il seminatore a seminare . *es+, il >iglio di Dio, il seminatore uscito dal 0adre a seminare la fraternitB tra gli uomini. Ed pure il seme, il Ger$o eterno e incorrutti$ile c!e fa figlio c!i lo ascolta. Ed anc!e la terra, il >iglio dell-uomo in tutto simile a noi, c!e finirB nel sepolcro. Ed il raccolto/ in lui la terra !a dato il suo frutto #6al CA,A(. E sarB sempre seminatore, seme e terra fino a )uando Dio sarB tutto in tutti #& or &@,'<(. v! . nel seminare . La semina si faceva a mano prima di arare il campo. Dopo, con l-aratro a c!iodo, si ricopriva il seme perc!F la terra lo custodisse fino alle prime piogge e lo alimentasse poi fino al tempo della messe. 6i seminava anc!e su sentieri, c!e successivamente sare$$ero stati arati, come pure su terreno con scarso spessore, a causa di pietre sottostanti, e
1@A

anc!e su rovi, c!e poi sare$$ero stati levati. Non un seminatore stolto c!e $utta il suo seme su strade, sassi e rovi, ma un seminatore saggio, c!e con generositB semina tutto il campo, sapendo per esperien"a antica c!e )uesto !a garantito la vita ai suoi padri e la assicurerB anc!e ai suoi figli. 6e dovesse controllare dove cade ogni seme, non mietere$$e c!e le proprie ansie. osI *es+ semina ovun)ue. Non sceglie terreni, non scarta persone/ tutti siamo campo di Dio #& or 1,?(. parte cadde lungo la strada( ecc! I semi caduti sul sentiero sono visi$ili, facile preda degli uccelli. 2 l-esperien"a di *es+/ in parte la sua parola non neppure accolta, non attecc!isce, vola via. v! ' unCaltra cadde su luogo sassoso( ecc! Il sottile strato di terra con sotto un sasso trattiene l-umiditB dell-aria e il caldo del sole. I semi attecc!iscono e germogliano in fretta. 9a un-illusione5 9ancano le radici. v! 0 sorto il sole( si bruci,( ecc! La prima calura, invece di farli crescere, li $rucia. 2 l-altra esperien"a di *es+/ la sua parola attecc!isce, ma solo in superficie. 2 un entusiasmo ini"iale, un fuoco di paglia sen"a consisten"a. L-osanna precoce si trasformerB presto in 3crocifiggilo54 #cf '&,?7 'A,''s(. Il cuore di pietra non permette alla 0arola di mettere radici. 6e la prima impressione c!e la 0arola scompare sen"a attecc!ire, la seconda c!e, se attecc!isce, non cresce. v! $ unCaltra cadde sulle spine( ecc! I rovi, anc!e se tolti nell-aratura, tendono a invadere e soffocare il resto. Non a caso il rovo si propose 3re4 tra gli al$eri della terra #*dc ?,&@(5 La ter"a impressione c!e, se il seme attecc!isce e cresce, viene soffocato prima di maturare. *es+ descrive con cura le difficoltB, per )uattro lung!i versetti. La semina sem$ra un fallimento, come il suo ministero. - c!i non accoglie la parola, c!i

l-accoglie sen"a lasciarla crescere, c!i la lascia crescere per poi soffocarla. Il male ric!iama l-atten"ione pi+ del $ene. 9a *es+, come il contadino, conosce la veritB al di lB delle apparen"e. L-uomo resiste a Dio, il suo amore evapora
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su$ito come una goccia di rugiada mattutina davanti al sole #Os C,%(. 9a sempre figlio di Dio, fatto da lui, in lui e per lui/ sempre terra adatta per accogliere il seme c!e gli dB la sua identitB. In )uesta para$ola *es+ esaspera le difficoltB non per esagerare, ma perc!F )ueste ci esasperano. v! % unCaltra cadde in terra bella! Il >iglio dell-uomo gettato nel cuore della terra, di ogni uomo, segno e seme di vita per tutti. Un seme, anc!e dopo migliaia d-anni, come )uello ritrovato nelle piramidi d-Egitto, non perde la sua for"a/ sempre in grado di germinare. :nc!e l-uomo non perde mai la sua identitB di figlio/ al di lB dei sentieri c!e lo attraversano, delle pietre c!e nasconde e dei rovi c!e lo dominano, sempre terra $ella, madre c!e accoglie il seme. ome la terra sposa del seme, cosI

:damo sposa di Dio, pronto ad accoglierne la 0arola. e dava frutto! L-imperfetto sottolinea il continuo dar frutto della terra. In 0alestina un sacco dava AQ< sacc!i, al massimo &&Q&' 8 oggi, con i fertili""anti, ne pu. dare fino a 1=. *uale il cento( *uale il sessanta( *uale il trenta! 0er mal c!e vada, la semina del regno feconda al di sopra di ogni attesa. osI *es+, invece di scoraggiarsi per le difficoltB, esprime la speran"a pi+ assoluta nel 0adre e nella sua parola. Nei momenti di crisi *es+ vede nella croce la gloria, nella fatica il risultato. 6eminare sempre un atto di fede nel seme e nella terra, come vivere sempre un atto di fede in Dio e nell-uomo. E ne vale la pena/ 3Le valli si ammantano di grano, tutto canta e grida di gioia4 #6al C@,&%(. v! 4 c i a orecc i( ascolti . La parola il seme, l-orecc!io la terra c!e

l-accoglie/ l-orecc!io sia orecc!io, la terra sia terra, l-uomo sia uomo5 :nc!e la para$ola appena narrata seme/ il seme stesso della fede e della speran"a c!e non delude.

1@?

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e parla dalla $arca c. c!iedo ci. c!e voglio/ avere orecc!i c!e odono al di lB di ci. c!e appare d. traendone frutto, medito il testo da notare< *es+ esce di casa e siede lungo il mare *es+ sale sulla $arca e parla alle folle il seminatore esce a seminare il suo seme parte cade lungo la strada/ gli uccelli la divorano parte cade su terreno sassoso/ su$ito germoglia, ma su$ito secca parte cade tra i rovi/ cresce, ma viene soffocata parte cade su terra $ella, e continua a dare il suo frutto il cento, il sessanta, il trenta per uno. c!i !a orecc!i, ascolti5

+' Te$ti %tili, 6al C@7 CA7 <@7&'C7 Is @@7 *v &,&8&<7 &Ts &,C8',&17 E$ %,&'s.

1C=

0+' PERC2B PARLI LORO IN PARA8OLE4 &*-&?/&< &1,&= && E, avvicinatisi, i discepoli gli dissero/ 0erc!F parli loro in para$ole; Ora, rispondendo, disse/ 0erc!F a voi stato dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a )uelli non stato dato. Infatti a c!i !a, sarB dato e sovra$$onderB7 a c!i non !a, anc!e ci. c!e !a sarB tolto a lui. 0er )uesto parlo loro in para$ole/ perc!F guardando non guardino e udendo non odano nF comprendano. E si adempie per loro la profe"ia di Isaia c!e dice/ on l-udito udrete e non comprenderete e guardando guarderete e non vedrete7 poic!F si ingrassato il cuore di )uesto popolo, e con gli orecc!i pesanti udirono, e i loro occ!i !anno c!iuso, perc!F non vedano con gli occ!i e con gli orecc!i non odano e con il cuore non comprendano, e non si convertano e io li guarisca. 9a $eati i vostri occ!i perc!F vedono, e i vostri orecc!i perc!F odono5 :men, vi dico/ 9olti profeti e giusti desiderarono vedere ci. c!e voi guardate, e non videro7 e udire ci. c!e voi udite, e non udirono.

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&' Me$$aggio nel conte$to

1C&

7erc 9 parli loro in parabole=( c!iedono i discepoli a *es+. 3Loro4 sono le folle c!e rimangono sulla spiaggia, in contrapposi"ione al 3voi4 dei discepoli. ,uesti si avvicinano a lui, lo seguono, gli parlano, ne ascoltano le para$ole e la spiega"ione. 6ono i 3suoi4 ai )uali dato conoscere 3i misteri del regno di Dio4/ i loro orecc!i e i loro occ!i si sa"iano e si $eano di )uanto profeti e giusti desiderarono udire e vedere. 3Loro4 invece non si avvicinano a lui, non lo seguono, non gli parlano, non ne ascoltano la risposta/ non sono entrati nel mistero della conoscen"a del >iglio, non fanno parte della sua famiglia, non sono ancora con lui, ma contro di lui #&',1=(. : *es+, come poi alla !iesa giudeo8cristiana di 9atteo, $rucia il rifiuto di

gran parte del popolo di Dio. 9a non si tratta di un fallimento, $ensI del compimento di )uanto predetto dai profeti. Dio l-!a previsto, facendo di esso il cardine della salve""a/ la pietra scartata divenuta testata d-angolo #6al &&<,''s(. Il 6ignore rifiutato e ucciso sarB il segno di *iona per )uesta genera"ione perversa #&',1<8%'( 8 il segno pi+ divino, il segno stesso di Dio, misericordia sen"a fine per tutti. La dure""a di cuore di c!i lo rifiuta e uccide alla fine non fa c!e compiere ci. c!e la mano e la volontB del 6ignore avevano preordinato c!e avvenisse #:t %,'<(. Il male estremo dell-uomo sarB il luogo del dono estremo di Dio5 Il 6ignore non !a predestinato alcuni alla comprensione, escludendone altri/ vuole c!e tutti siano salvati e giungano alla conoscen"a della veritB #&Tm ',%(. 9a c!i non lo accetta, non a$$andonato a sF, perduto per sempre. 0er lui la 0arola in para$ole. ,ueste offrono il seme c!e germinerB )uando c!i non vuol capire capirB almeno di non capire e sarB disposto a mettersi in )uestione. La para$ola come un pacco c!iuso/ presto o tardi uno lo aprirB, se non altro per curiositB. Il $rano 8 posto dopo la para$ola del seminatore e prima della spiega"ione ai discepoli 8, indica il passaggio da fare perc!F la para$ola non resti enigma, ma
1C'

$eatitudine di c!i vede il compimento della promessa/ $isogna aprire il cuore, gli orecc!i e gli occ!i al 6ignore, avvicinarsi a lui e ascoltarlo, pronti a riconoscere le dure""e del proprio cuore. Il $rano si articola in tre parti. I vv! "5#"& presentano i discepoli c!e si avvicinano a *es+/ sono i destinatari dei misteri del regno. I vv! ")#"' parlano di 3loro4, )uelli c!e non vogliono accoglierlo, e cosI compiono la profe"ia di Isaia. I vv! "0#"$ proclamano la $eatitudine dei discepoli, c!e ascoltano e vedono )uanto per altri resta enigma o desiderio. Ges colui c!e profeti e giusti desiderarono ascoltare e vedere/ il dono promesso da Dio, Dio stesso c!e !a promesso. La C iesa !a la $eatitudine di ascoltarlo e vederlo nella misura in cui si avvicina a lui, parla con lui e lo ascolta, riconoscendo le proprie dure""e di cuore, sorditB e cecitB #cf $rano seguente(, c!iedendo la guarigione. 6en"a )uesto atteggiamento, anc!e se fa parte dei suoi secondo la carne, resta 3fuori4, come gli altri.

)' Lett%ra del te$to ")("5 +vvicinatisi( i discepoli gli dissero! I discepoli sono sua madre, fratelli e sorelle. Infatti, avvicinandosi a lui, lo seguono e ascoltano, compiendo la

volontB del 0adre suo. Non 3stanno fuori4 #&',%C(, ma si lasciano coinvolgere da lui. perc 9 parli loro in parabole= 3Loro4 sono gli altri, ai )uali *es+ offre il seme della 0arola, anc!e se ancora non sanno sgusciarlo dalla pula della para$ola. I discepoli c!iedono se non il caso di parlare loro pi+ c!iaro, o addirittura di non parlare loro. !i non vuole ascoltare, non meglio inc!iodarlo alla sua

malafede, o lasciarlo perdere; *es+ invece 3parla loro4. E usa le para$ole, c!e nF inc!iodano nF lasciano perdere, nF accusano nF scusano, ma semplicemente, con rispetto e discre"ione propongono, in modo c!e c!i vuol capire, se e )uando vuole, pu.
1C1

c!iedere spiega"ioni.

!i non vuole, li$ero di farlo. 9a gli sempre aperto lo

spiraglio/ la para$ola offre anc!e a lui la luce della veritB. v! "" a voi. 6ono i discepoli, c!e !anno deciso di essere 3con lui4 #&',1=(. : stato dato! Da Dio/ lui dona, e i discepoli ricevono. conoscere i misteri del regno dei cieli! 2 la conoscen"a della volontB del 0adre, la partecipa"ione al suo amore mutuo con il >iglio #&&,'@81=(. La parola 3mistero4 esce solo )ui nei sinottici, e significa il disegno di Dio nella storia #Dan ','<s(, articolato in 3misteri4. ma a *uelli non : stato dato . Infatti stanno fuori. Non si avvicinano, ma si difendono da lui7 lo accusano invece di accoglierlo, lo uccidono invece di viverne, provocano il segno di *iona invece di seguire i segni c!e giB !anno ricevuto. v! "& a c i a( sar dato! I discepoli !anno fede/ sono disposti ad accogliere.

Dio dono sen"a fine/ l-unica misura al suo dono smisurato l-apertura del nostro desiderio. e sovrabbonder . Nell-amore il desiderio alimentato dal suo appagamento/ una sa"ietB c!e non dB nausea nF toglie appetito. 0i+ uno desidera, pi+ riceve7 e pi+ riceve, pi+ desidera. a c i non riceve dono. a( anc e ci, c e a sar tolto a lui! !i non !a desiderio, non

!i si c!iude nell-autosufficien"a, si isterilisce sempre di pi+.

Il lucignolo fumigante, se non alimentato, farB sempre pi+ fumo e meno luce. 9a la stessa luce del mondo #*v <,&'( porterB su di sF la maledi"ione di ogni tene$ra. v! ") parlo loro in parabole perc 9 guardando non guardino( ecc! L-occ!io per la luce, l-orecc!io per la parola, il cuore per il desiderio. 9a un cuore c!iuso non desidera, sordo e cieco7 vede solo la proie"ione delle sue diffiden"e, ascolta solo le proprie paure. v! ". si adempie per loro la profezia di Isaia! *es+ cita Isaia, mandato a denunciare il peccato del popolo c!e non vuole convertirsi al 6ignore #Is C,?8
1C%

&=(.

- per. un termine ad ogni male/ la grande devasta"ione5 6arB )uella

c!e tocc!erB in sorte a *es+, 3il legno verde4 c!e porta su di sF la maledi"ione di )uello secco #Lc '1,1&(. Lui sarB il ceppo, la 3progenie santa4, dalla )uale nascerB la salve""a per tutti, e per lo stesso Israele #Is C,&&8&1(. con lCudito udrete e non comprenderete( ecc! #Is C,?8&=(. - un udire c!e non

intende, un vedere c!e non comprende. Non si tratta di sorditB e cecitB, perc!F il sordo non ode e il cieco non vede. 6i tratta di c!i ode e vede, ma non vuole intendere nF comprendere. v! "' si : ingrassato il cuore di *uesto popolo! i. c!e impedisce di capire il

cuore torpido e intontito, affogato nei propri interessi, c!e rendono gli orecc!i tardi all-ascolto e gli occ!i c!iusi alla luce. Il 3cuore4, messo all-ini"io e alla fine del v. &@, il centro del male, come lo del $ene. non si convertano! Il torpore del cuore ottunde la coscien"a del male e il desiderio del $ene, ostacolando la conversione. e io li guarisca! Il 6ignore vuol guarirci. :spetta solo c!e glielo c!iediamo. ,uesta diagnosi c!e *es+ fa del nostro male l-ini"io della terapia. v! "0s beati i vostri occ i perc 9 vedono( ecc! : c!i si avvicina a *es+ dato )uanto i 3profeti e i giusti4 #3profeti e re4, Lc &=,'%(, !anno desiderato e salutato solo da lontano #E$ &&,&1(. 3:$ramo, vostro padre, esult. nella speran"a di vedere il mio giorno7 lo vide e se ne rallegr.4 #*v <,@C(. *li occ!i dei discepoli vedono perc!F riconoscono la propria cecitB, i loro orecc!i odono perc!F avvertono le proprie sorditB, il loro cuore capisce perc!F sente le proprie resisten"e alla 0arola.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ con i suoi discepoli c. c!iedo ci. c!e voglio/ la guarigione del cuore, degli occ!i e dell-udito d. traendone frutto, medito il testo da notare< i discepoli si avvicinano a *es+ perc!F parli 3loro4 in para$ole;
1C@

3a voi4 stato dato conoscere i misteri del regno di Dio. a c!i !a, sarB dato e sovra$$onderB a c!i non !a, anc!e ci. c!e !a sarB tolto *es+ parla loro in para$ole perc!F guardando non guardino, udendo non odano nF comprendano cosI si compie la profe"ia di Isaia/ il cuore grasso, gli orecc!i pesanti, gli occ!i c!iusi convertirsi e guarire $eati i vostri occ!i e i vostri orecc!i.

+' Te$ti %tili, 6al 1'7 %?7 A17 Is @,'=8'%7 C,<8&17 *v ?,&8%&.

1CC

00' UDITE VOI DUN9UE LA PARA8OLA DEL SEMINATORE &*-&./)* &1,&< &? Udite voi dun)ue la para$ola del seminatore. ,uando uno ode la parola del regno sen"a comprendere, giunge il maligno e ru$a ci. c!e seminato nel suo cuore, costui )uello seminato lungo la strada. Ora )uello seminato su terreno sassoso, costui )uello c!e ode la parola e su$ito l-accoglie con gioia, ma non !a radice in sF ed mutevole, e )uando viene una tri$ola"ione o persecu"ione a causa della parola, su$ito si scandali""a. Ora )uello seminato tra le spine, costui )uello c!e ode la parola, ma le preoccupa"ioni del mondo e l-inganno della ricc!e""a soffocano la parola ed essa sen"a frutto. Ora )uello seminato sulla terra $ella, costui )uello c!e ode la parola e comprende7 )uesti sI dB frutto/ c!i il cento, c!i il sessanta, c!i il trenta.

'= '&

''

'1

&' Me$$aggio nel conte$to 1dite voi dun*ue la parabola del seminatore( ordina *es+ ai suoi discepoli. Essa espone le difficoltB indesiderate e il successo insperato c!e incontra la 0arola. *es+ !a appena proclamato $eati i discepoli perc!F odono e vedono #v. &C(. In )uesta spiega"ione anc!e noi ascoltiamo e vediamo, in una puntigliosa allegoria, l-impatto fortunoso e fortunato della 0arola con il nostro cuore. Dopo la para$ola e i criteri per leggerla, ora c- la lettura di essa nella propria vita.

1CA

3La para$ola del seminatore4 descrive l-avventura della 0arola in ciascuno di noi. 2 la stessa di *es+, il >iglio dell-uomo c!e entra nel cuore della terra. La terra per il seme ci. c!e l-uomo per la 0arola/ madre, c!e l-accoglie e gli dB vita. i. c!e *es+ !a incontrato nell-annuncio ai suoi contemporanei e la !iesa

incontrerB nell-annuncio a tutte le genti, ci. c!e la 0arola incontra in ciascuno di noi/ resisten"e di ogni tipo, e, alla fine, resa feconda. I )uattro tipi di terreno, pi+ c!e )uattro tipi di uomo, sono i )uattro livelli di ascolto c!e in noi convivono. ,uando ascoltiamo la 0arola, in parte la sentiamo e non la intendiamo/ i pensieri soliti ci rendono impenetra$ili all-ascolto. In parte la sentiamo e accogliamo con gioia, ma le pressioni, interne ed esterne, impediscono c!e si radic!i e cresca. In parte la lasciamo anc!e radicare e crescere, ma poi resta soffocata dalle preoccupa"ioni e dall-inganno della ricc!e""a, c!e, come rovi, sempre ci invadono. In parte per. siamo anc!e terra $ella, c!e produce frutto. ome fa la terra $ella ad ac)uistare spa"io in noi, se non levando sentieri, sassi e rovi; E come avviene )uesto; La spiega"ione della para$ola riservata ai discepoli perc!F si riconoscano nei vari terreni, vedano le ovvietB c!e rendono impenetra$ili all-ascolto, le paure c!e pietrificano il cuore, gli egoismi c!e soffocano l-amore della veritB e la veritB dell-amore. 2 il presupposto per saper cosa fare 8 e cosa c!iedere dove non riusciamo a fare. ,uesta spiega"ione va letta alla luce della para$ola/ come *es+, nonostante le difficoltB della semina, afferma la certe""a del risultato, cosI noi siamo sicuri del frutto sorprendente della 0arola. Essa deve entrare e passare attraverso lo spessore di male del nostro cuore, per convertirci e guarirci. La comunitB dei credenti c!iamata a guardare le proprie resisten"e non per a$$attersi, ma per conoscere )ual il suo campo di lotta e di vittoria.

1C<

,uesta spiega"ione non 3una scivolata moralistica4 rispetto alla para$ola evangelica, )uasi c!e il risultato dipendesse dal nostro sfor"o. Il frutto dono di Dio 8 Dio stesso c!e si dona. Lui il seme, e noi il suo campo. 6iamo c!iamati a riconoscere le nostre resisten"e, per c!iedere ed ottenere la li$ertB da esse, e cosI accogliere ci. c!e lui ci vuole dare. In particolare c!iediamo il dono di )uella fede c!e vince il mondo #&*v @,%(, di )uella speran"a c!e non delude #Rm @,@(, di )uell-amore, effuso nei nostri cuori, c!e ci fa essere figli ed eredi del regno #Rm @,@7 <,&A(. Ges il seme seminato nell-uomo cosI com-, per produrre ci. c!e lui stesso . La C iesa conosce le proprie resisten"e, e, in esse, invece di $loccarsi, raffor"a la sua fede, la sua speran"a e il suo amore.

)' Lett%ra del te$to ")("% 1dite voi dun*ue la parabola del seminatore! 3Udite4 un imperativo. *es+ ordina al discepolo di ascoltarlo mentre spiega la para$ola della 0arola. !i non capisce )uesta, non pu. intendere le altre #cf 9c %,&1(. 2 c!iamata 3la para$ola del seminatore4, c!e risto/ illustra la vicenda della sua parola in

noi, l-avventura sorprendente del >iglio dell-uomo nel cuore della terra, nel cuore di ogni uomo. v! "4 *uando uno ode la parola del regno! L-espressione 3la parola del regno4 esce solo )ui nei sinottici. senza comprendere! - una impermea$ilitB alla 0arola, costituita dalle

ovvietB di cui viviamo. Il 3si4 dice, il 3si4 pensa #ma si pensa;( e il 3si4 fa 8 il pensiero comune e gli infiniti sentieri del $uon senso 8, sono refrattari alla 0arola, impenetra$ili ad essa come l-asfalto al seme. Il pensare di tutti, da :damo in poi, non secondo Dio, ma secondo satana, dirB *es+ a 0ietro #&C,'1(. Infatti frutto di sfiducia e di corte astu"ie dettate dall-egoismo e dalla paura.
1C?

giunge il maligno e ruba ci, c e : seminato nel suo cuore! Il maligno, men"ognero e omicida fin dal principio #*v <,%%(, impedisce l-ascolto della parola di veritB e di vita #*v <,%1s(. 2 c!iamato anc!e 3diavolo4, c!e significa 3divisore4/ allontana il seme dalla terra, l-uomo da Dio. >in dal principio, con la sua men"ogna, separ. :damo dalla 0arola. Ru$are la 0arola la sua attivitB fondamentale, intesa a condurci all-infeconditB e alla morte. costui : *uello seminato lungo la strada! L-ascoltatore identificato non con la strada 8 o i sassi e i rovi 8 ma direttamente con il seme, e, indirettamente, con la sua accoglien"a di esso. L-uomo infatti si identifica con la 0arola c!e ascolta, non con le difficoltB c!e oppone. 6i pu. dire c!e uno l-accoglien"a c!e accorda alla 0arola. In )uesto caso la strada su cui cade il seme la via dell-inautenticitB, c!e tutti percorriamo. Il credente riconosce nel pensar comune la prima difficoltB a credere. E proprio )ui afferma il senso della para$ola del seminatore/ la fiducia c!e il frutto verrB sicuramente. Infatti tutto ci. c!e viene da Dio vince il 3mondo4. E )uesta la vittoria c!e !a sconfitto il mondo/ la nostra fede #& *v @,%(. Il discepolo si rende conto delle difficoltB c!e !a ad ascoltare davvero la 0arola. 6-accorge di vivere di altri criteri/ nella sua esisten"a )uotidiana partecipa ampiamente al 3$anc!etto degli idoli4, al )uale sollecitato da un assedio di inviti. 0roprio )ui c!iede a Dio il dono di una fede c!e cresca in propor"ione alla sua incredulitB pratica. on il padre dell-epilettico, prega/

3 redo, aiutami nella mia incredulitB4 #9c ?,'%(. v! &5s *uello su terreno sassoso( ecc! Il terreno sassoso, su cui cade il seme, il cuore del discepolo ancora pietrificato da varie paure. :ccoglie con gioia la parola di vita, ma il germoglio sen"a radici, e si secca presto. Lui stesso incostante, mutevole come una canna s$attuta, o addirittura infranta da ogni evento #&&,A7 &','=(. Le oppressioni interne e le pressioni esterne lo scon)uassano, inaridendo la sua speran"a.
1A=

>atta la scelta di li$ertB, c- la lotta di li$era"ione. Le difficoltB fanno uscire le paure nascoste, costringendo a vincerle. 0er )uesto 0aolo si rallegra delle sue tri$ola"ioni/ macinano le dure""e di cuore e producono pa"ien"a, e la pa"ien"a una for"a a tutta prova, e )uesta for"a )uella speran"a c!e non viene mai meno #Rm @,18@(. adono le false speran"e, e resta la sola c!e non illude nF

delude. 6e uno guarda la 9edusa delle proprie paure, resta di sasso7 se guarda al 6ignore, il suo volto raggiante #6al 1%,C(. Le difficoltB, alla fine, stanano le paure e frantumano ogni falsa speran"a, per far spa"io alla speran"a nel solo 6ignore. v! && *uello seminato tra le spine( ecc! Le spine sono la mondanitB, c!e pur recisa, sempre rispunta, come la testa dell-Idra. resce impercetti$ilmente,

alimentata dalla preoccupa"ione di non avere a$$astan"a o dalla sedu"ione dell-avere di pi+. L-egoismo soffoca progressivamente l-amore, e le tre concupiscen"e del mondo #&*v ',&C( lentamente tornano a prevalere. In )uesto pericolo di tiepide""a #cf :p 1,&C(, il discepolo impara a conoscere e c!iedere il dono di un amore sempre pi+ grande per il 6ignore, capace di vincere i falsi amori. risto, per il dono dello 6pirito, diventa per lui la

delectatio victriP, )uel piacere c!e vince la sedu"ione di ogni altro. v! &) *uello seminato sulla terra bella( ecc! Il dono della fede fa ascoltare la 0arola, )uello della speran"a la fa custodire e crescere, )uello dell-amore permette c!e fruttific!i. I tre doni fanno del nostro cuore, lastricato di viottoli, pietrificato da paure e soffocato da egoismi, una terra $ella e feconda. :damo molto $ello #*en &,1&(/ la sposa di Dio, terra fatta per accogliere il seme della sua parola. E il frutto sarB insperato/ la terra germinerB la sua veritB #6al <@,&'(, l-uomo sarB come il suo 6ignore, a immagine e somiglian"a sua. 0er )uesto siamo fatti, e )uesto venuto a portarci *es+, il >iglio c!e con la sua parola ci dona il regno del 0adre.

*' Pregare il te$to


1A&

a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ solo con i suoi discepoli, c!e spiega la para$ola del seminatore c. c!iedo ci. c!e voglio/ il dono della fede c!e mi fa accogliere la 0arola, il dono della speran"a c!e la fa custodire, il dono dell-amore c!e la fa fruttificare d. traendone frutto, medito il testo da notare< la para$ola del seminatore il seme la parola del regno il seme caduto sulla strada, e sua sorte il seme caduto su terreno sassoso, e sua sorte il seme caduto tra i rovi, e sua sorte il seme accolto in terra $ella, e suo frutto. +' Te$ti %tili, 6al C@7 Os &&,A8?7 E" 1C,'%81C7 *v <,%18%@7 9t <,'18'A7 &?,&C8 1=7 ?,?.

1A'

0:' LASCIATE C2E CRESCANO AM8EDUE INSIEME &*-)+/*? &1,'% Un-altra para$ola propose loro dicendo/ 2 simile il regno dei cieli a un uomo c!e !a seminato seme $ello nel suo campo. Ora, mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e semin. "i""anie in me""o al grano e se ne and.. ,uando poi fiorI la messe e fece frutto, allora apparvero anc!e le "i""anie. Ora, andati i servi del padrone di casa, gli dissero/ 6ignore, non !ai seminato seme $ello nel tuo campo; Da dove dun)ue vengono le "i""anie; Egli disse loro/ Un uomo nemico fece )uesto5 Ora i servi gli dicono/ Guoi c!e andiamo a raccoglierle; Egli dice/ No5 0erc!F non avvenga c!e, raccogliendo le "i""anie, non strappiate insieme ad esse il grano5 Lasciate c!e crescano am$edue insieme fino alla mietitura, e, al momento della mietitura, dir. ai mietitori/ Raccogliete prima le "i""anie e legatele in fastelli per $ruciarle7 il grano invece radunatelo nel mio granaio.

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&' Me$$aggio nel conte$to Lasciate c e crescano ambedue insieme( dice il 6ignore a c!i gli propone di sradicare le "i""anie. La "i""ania un-er$a infestante. :ll-ini"io non si distingue

1A1

da una pianticella di frumento7 poi si radica cosI $ene c!e, strappandola, si sradica lo stesso grano. La 0arola !a sempre a c!e fare con ostacoli c!e risc!iano di impedirne lo sviluppo #vv. '=8''(. Il $ene deve fare i conti con un parassita inelimina$ile/ il male. Esso non solo fuori, ma anc!e dentro la comunitB e nel cuore di ciascuno. La storia e ogni singolo uomo un campo di $attaglia. Dove il 6ignore semina con cura il $ene, il nemico con astu"ia semina il male. 0er )uesto c- dualitB di semi #$ello e cattivo(, di seminatori #il 6ignore e il nemico( e di solu"ioni possi$ili #lasciare o sradicare le "i""anie(. Gorremmo c!e la comunitB cristiana fosse perfetta, pura e sen"a difetti7 ci angustiamo e ci diamo da fare per sradicare le "i""anie, in noi e attorno a noi. I maggiori disastri derivano proprio dal tentativo di eliminare il male. La violen"a sacra la peggiore/ 3a fin di $ene4, viola ogni li$ertB. Il trionfo del $ene sarB solo alla fine, e per opera di Dio. 0rima il tempo della pa"ien"a, nostra e sua, c!e vede il male nostro e altrui come luogo di misericordia, rispettivamente ricevuta e accordata. La di puri7 in essa c- posto per tutti. Il male non per la sconfitta, ma per l-esalta"ione del $ene/ mediante la misericordia diventiamo figli del 0adre, c!e fa piovere sugli ingiusti e sui giusti e fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i $uoni #@,%@.%<(. Dio, se nel $ene si rivela come dono, nel male si rivela nella sua essen"a pi+ intima e propria/ come per8dono, amore sen"a condi"ioni e sen"a limiti. Il male non guasta il $ene, ma colla$ora al suo pieno trionfo/ non per la perdi"ione, ma per la salve""a #cf *en @=,'=7 :t %,'As7 :p &A,&A(. Davvero tutto coopera al $ene #Rm <,'<(5 L-umanitB, credenti e non credenti, racc!iusa nella diso$$edien"a, perc!F a tutti Dio vuol usare misericordia #Rm &&,1'(. E, dove a$$onda il peccato, lI sovra$$onda la gra"ia #Rm @,'=(.
1A%

!iesa non una setta

Dio lascia le "i""anie perc!F conosciamo lui come gra"ia, diventando noi stessi figli c!e ricevono e danno amore gratuito. 6ono veramente

imperscruta$ili i suoi giudi"i e inaccessi$ili le sue vie #Rm &&,11(5 ,uesta la sua vittoria, nel pieno rispetto della li$ertB nostra, ma anc!e della sua. La para$ola non da leggere alla luce della spiega"ione c!e segue #vv. 1C8 %1(. :l contrario, la spiega"ione sarB da leggere alla luce della para$ola. ,uesta a sua volta va vista nel contesto immediato, in cui si parla delle difficoltB c!e incontra il $ene #in particolare cf vv. &<8''( e della piccole""a e impuritB del $ene stesso #vv. 1&811(. Il $ene non solo ostacolato e insignificante, ma addirittura frammisto al male #cf Rm A,&%8'@(. Il popolo di Dio sempre santo e peccatore 8 an"i pi+ peccatore c!e santo5 Eppure 3)uesto4 il mondo c!e Dio !a tanto amato da dare per lui suo >iglio #*v 1,&C(. La para$ola si divide in tre parti. I vv! &.#&0 parlano della doppia semina, prima del $ene e poi del male. I vv! &$#&%a contengono la domanda dei discepoli e la risposta di *es+/ le "i""anie sono seme del nemico #cf *en 1(. I vv! &%b#)5 presentano la proposta dell-uomo e )uella opposta del 6ignore/ 3:ndiamo a strapparle4 e 3Lasciate c!e crescano insieme4. Ges !a seminato la parola del 0adre e la vive/ la misericordia verso tutti. La C iesa si ritrova invisc!iata con il male, fuori e dentro. Tentata di strapparlo con violen"a, c!iamata a vincerlo con il $ene, facendolo oggetto di misericordia invece c!e di condanna.

)' Lett%ra del te$to ")(&. 1nCaltra parabola propose loro( ecc! Nella para$ola precedente aveva parlato del seme $uono, c!e incontra difficoltB. Ora parla del seme cattivo, dal )uale esse provengono. 6e prima !a detto c!e nel $ene inevita$ilmente c- il male, ora dice da dove esso viene e come atteggiarsi nei suoi confronti. La para$ola rivolta ai discepoli, e riguarda il pro$lema c!e pi+ li travaglia.
1A@

v! &' mentre gli uomini dormivano( venne il suo nemico( ecc! Il 3nemico4 viene da fuori/ di notte, nel sonno, si infiltra di soppiatto per guastare la semina. Il male non originario, ma parassitario, e all-ini"io )ualcosa di su$dolo e inavvertito. 6e il seme di Dio la parola di veritB c!e dB fiducia, speran"a e amore, )uello del nemico la parola di men"ogna c!e dB diffiden"a, dispera"ione ed egoismo. Nella stessa terra # K :dam K !omo5(, oltre il seme del regno, c- anc!e la sorpresa delle "i""anie. Il male costituisce da sempre pro$lema/ da dove viene, e c!e fare con esso; Non solo nel campo accanto, ma anc!e nel 3nostro4, addirittura dentro di me. 0roprio )uando cerco il $ene, lo trovo accovacciato alla mia porta, e si scatena con violen"a. v! &0 apparvero anc e le zizzanie! Il male non appare su$ito. :n"i, all-ini"io sem$ra addirittura $uono, $ello e desidera$ile #*en 1,C(. 6olo dopo si svela come men"ogna, perc!F non mantiene ci. c!e pro8mette/ lo mette8davanti, ma solo come illusione c!e lascia delusione. v! &$ Signore( non ai seminato seme bello nel tuo campo= Il male una

sorpresa negativa, della )uale si incolpa un altro, l-:ltro. *iB :damo fin dall-ini"io incolp. Eva e Dio stesso #cf *en 1,&'(. 0erc!F il male; Dio forse cattivo; Oppure impotente a toglierlo; Oppure indifferente; Nel male sempre lo mettiamo in )uestione/ cattivo, o impotente, o indifferente5 Il male implicitamente una incolpa"ione di Dio. Lui lo sa $ene, e risponderB dalla croce. da dove dun*ue vengono le zizzanie= Dopo la sorpresa e la recrimina"ione, la domanda/ da dove viene; ,ual la sua origine; ome mai la realtB non

come dovre$$e essere; Il sapere e il potere dell-uomo sono un tentativo di comprensione e di solu"ione del pro$lema.

1AC

v! &% un uomo nemico fece *uesto! Il male non !a come principio Dio/ non sare$$e Dio. NF si pu. negarlo, perc!F c-. NF si pu. identificarlo con l-uomo/ non lo avvertire$$e nF potre$$e esserne li$erato. 2 dal nemico5 vuoi c e andiamo a raccoglierle= La proposta dell-uomo togliere di me""o il male. ,ualc!e volta ci si accontenta di eliminarlo teoricamente, dicendo c!e non c-, o c!e un gradino verso un $ene maggiore. :ltre volte si cerca di eliminarlo praticamente. E )ui, 3a fin di $ene4, nascono i rimedi peggiori del male stesso. v! &4 noH 2 la risposta del 6ignore alle nostre proposte. I nostri limiti e i nostri mali non sono da eliminare, ma da prendere in modo diverso. perc 9( raccogliendo le zizzanie( non strappiate insieme ad esse il grano! Le radici delle "i""anie sono cosI forti e diffuse c!e, c!i le sradica, sradica il grano. >uori metafora/ il grano la vita, Dio stesso misericordioso e clemente, longanime e di grande amore, c!e si lascia impietosire #*n %,'(. !i spietato,

sen"a pa"ien"a ed esigente, distrugge il grano 8 la vita di Dio c!e in lui. Dio, davanti al male, si rivela per )uello c!e / amore sen"a condi"ioni. La sua compassione l-unico 3solvente4 utile. Non interviene con ira, perc!F Dio e non uomo #Os &&,?(. La collera dell-uomo non compie la sua giusti"ia #*c &,'=(, c!e 3altra4 dalla nostra, 3eccessiva4 #@,'=(/ l-amore assoluto di 0adre verso i figli disgra"iati #@,%18%<(. v! )5 lasciate c e crescano ambedue insieme! Il male cresca con il $ene. Invece di eliminarlo, usando violen"a e violando la li$ertB, se ne faccia il luogo del massimo $ene/ la misericordia. In )uesto modo si diventa figli perfetti come il 0adre #@,%<(. Il nostro atteggiamento davanti al male ci dB la nostra identitB divina, la cui misura la misericordia c!e riceviamo e accordiamo. Le "i""anie ci aiutano a diventare 3grano4, simili a Dio c!e non giudica, non condanna, ma assolve, dona e perdona tutto #Lc C,1As(. 0aradossalmente possiamo dire/ se Dio !a fatto il mondo $ello, il male, alla fine, l-occasione per renderlo migliore. 6
1AA

feliP culpaH Non per )uesto do$$iamo peccare #Rm 1,<7 C,&s.&@(7 do$$iamo per. conoscere nel peccato la sovra$$ondan"a della sua gra"ia #Rm @,'=(. al momento della mietitura( ecc! 6olo alla fine il male sarB tolto, ma dal giudi"io di Dio, cosI diverso dal nostro5 Il presente lasciato a noi per anticipare, nella nostra, la sua misericordia. ,uesto il senso della nostra vita e della nostra storia. :lla fine Dio $rucerB il male, salvando tutti attraverso il fuoco del suo amore #cf & or 1,&18&@(. E noi saremo giudicati dal nostro stesso giudi"io, misurati col nostro metro/ la misericordia c!e avremo usata sarB la nostra misura di veritB.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e parla ai discepoli c. c!iedo ci. c!e voglio/ diventare misericordioso come il 0adre d. traendone frutto, medito il testo da notare< mentre gli uomini dormivano venne il nemico semin. "i""anie in me""o al grano apparvero le "i""anie 6ignore, non !ai seminato seme $ello; da dove le "i""anie; un nemico fece )uesto vuoi c!e andiamo a raccoglierle; no5 raccogliendo le "i""anie si strappa il grano5 lasciate c!e am$edue crescano insieme5 solo alla fine il male sarB $ruciato. +' Te$ti %tili, 6al &1=7 &1C7 Rm A,&%8'@7 &&,&&81C7 9t @,%18%<7 C,&%s7 A,&8@7 &<,'&81@7 Lc C,1C81<.

1A<

0<' APRIR@ LA MIA 8OCCA IN PARA8OLE TIRER@ 3UORI COSE NASCOSTE 3IN DALLA 3ONDA7IONE DEL MONDO' &*-*&/*0 &1,1& Un-altra para$ola offrI loro dicendo/ 6imile il regno dei cieli a un c!icco di senape c!e un uomo prese e semin. nel suo campo. 2 il pi+ piccolo fra tutti i semi, ma, )uando cresciuto, pi+ grande degli altri ortaggi e diventa al$ero, cosI c!e vengono gli uccelli del cielo e nidificano nei suoi rami. Un-altra para$ola espose loro/ 6imile il regno dei cieli a del lievito c!e una donna prese e nascose in tre misure di farina finc!F fermenti tutto. Tutte )ueste cose raccont. *es+ in para$ole alle folle, e, sen"a para$ole, non raccontava loro nulla, perc!F si compisse il detto del profeta c!e dice/ :prir. la mia $occa in para$ole, tirer. fuori cose nascoste fin dalla fonda"ione del mondo.

1'

11

1% 1@

&' Me$$aggio nel conte$to -irer, fuori cose nascoste fin dalla fondazione del mondo( dice *es+ concludendo le para$ole per la folla, prima di entrare in casa coi suoi discepoli #v. 1C(. I misteri nascosti da sempre, c!e *es+ rivela con la vita ed espone con le para$ole, sono gli interrogativi profondi di ogni uomo. 0rima ci si c!iedeva come mai il $ene osteggiato all-esterno e all-interno frammisto al male #vv. 18?.&<8'1.'%81=(. Ora ci si c!iede perc!F il $ene sempre 3piccolo4 #vv. 1&8 1'(, an"i 3immondo4 #v. 11(, perc!F il regno, c!e con lui ini"iato, !a raccolto

1A?

attorno a sF poca gente, e c!e gente 8 una insignificante cerc!ia di persone, per di pi+ religiosamente s)ualificate. Il mistero della croce si ormai profilato all-ori""onte #&',&%(. Il disegno del 0adre si reali""a nella storia del >iglio c!e passa attraverso il male dei fratelli, sotto il segno della piccole""a e della maledi"ione. Il regno dell-:gnello immolato, predestinato prima della crea"ione del mondo #cf &0t &,'=(. :ttraverso di lui Dio compie la salve""a degli uomini, eletti ed amati giB prima della crea"ione del mondo #Ef &,%( con un amore c!e nessuna ac)ua pu. spegnere # t <,A(. Il $rano presenta due para$ole simmetric!e, )uella della senape e )uella del lievito #vv! )"#)&!))(, con una interpreta"ione generale delle para$ole # vv! ).# )'(, come rivela"ione di Dio offerta a tutti. La senape e il lievito non corrispondono all-immaginario usuale del regno. i

si aspetta c!e sia un grande al$ero, dimenticando c!e viene da un ramoscello #E" &A,''s7 cf Dn %,&ss7 E" 1&,&ss(. i si aspetta una con)uista trionfale del

mondo 8 tutti si prostreranno, $aceranno la polvere e pag!eranno il tri$uto a 6ion #Is %?,'17 cf Is C=,&ss( 8, dimenticando c!e si parla di un popolo di peccatori in esilio e del 36ervo4 di Dio umiliato. In )uesto $rano *es+ gioca sul contrasto tra la piccole""a del seme e la grande""a dell-al$ero, tra l-impuritB del lievito e la sua capacitB di

contaminare tutta la pasta. Le due immagini, forse usate con ironia dagli avversari di *es+, sono da lui prese per illustrare il regno/ la piccole""a estrema del seme di senape produrrB il grande al$ero, l-inadeguate""a di un pugno di farina andata a male fermenterB il mondo. L-arcano del regno contiene )uesto contrasto tra insignifican"a attuale e gloria futura. 9a tra le due c- continuitB misteriosa e vitale, come tra seme e pianta, tra fermento e pasta viva. 3Dio !a scelto ci. c!e nel mondo igno$ile e dispre""ato e ci. c!e nulla, per ridurre a nulla le cose c!e sono4 #& or
1<=

&,'<(. Israele stesso fu scelto non per sue )ualitB presunte o reali, ma perc!F 3 il pi+ piccolo tra i popoli della terra4 #Dt A,A(. Non un capriccio di Dio. 2 invece una necessitB sia per noi c!e per lui. 0er noi, perc!F siamo piccoli7 e cosI veniamo li$erati dal delirio di grande""a. 0er lui, perc!F amore7 e l-amore si fa piccolo e umile, sen"a paura di sporcarsi. ,ueste para$ole si sono prestate a varie applica"ioni. 6i sottolineato come la !iesa, da piccola e insignificante, cresciuta e !a lievitato il mondo intero7

oppure come l-individuo, accogliendo il seme della 0arola, cam$ia vita7 o, infine, come la storia presente, ancora sotto il segno del male, avrB un esito positivo e trionfale. La para$ola di sua natura 3suggestiva4/ suggerisce interpreta"ioni diverse in situa"ioni diverse. Tutte sono legittime, se non dimenticano c!e la croce non un incidente di percorso da dimenticare, ma , ora e sempre, il 3suo4 segno #cf '%,1=(. I trionfalismi, c!e contrappongono gli umili ini"i al successo conseguito, sono sempre fuori luogo. :nc!e se la comunitB cristiana a$$raccerB il mondo intero 8 e giB lo a$$raccia il sarB sempre con le $raccia del rocifisso. risto 8

Ges il c!icco di senape, preso e gettato sotto terra, il pi+ piccolo dei semi, c!e germinerB nel grande al$ero della croce. 2 il lievito, preso e nascosto nella pasta del mondo, e lo farB tutto pane vivo. La C iesa c!iamata a comprendere la grande""a e la santitB del >iglio nella piccole""a e impuritB della croce/ legge in essa l-arcano di Dio, ora e sempre.

)' Lett%ra del te$to ")()" Simile : il regno dei cieli a un c icco di senape! Il regno dei cieli paragonato a un c!icco di senape, invisi$ile come la capocc!ia di uno spillo. La sua piccole""a estrema scandalosamente associata alla grande""a del regno. c e un uomo prese e semin, nel suo campo! Il mondo campo di Dio, e il cuore di ogni uomo terra su cui cade il seme.

1<&

v! )& : il pi piccolo tra tutti i semi! Non c- piccole""a maggiore di )uella di Dio/ tanto piccolo e invisi$ile c!e uno pu. anc!e dire c!e non c-. Il 3 tsim# tsum4 la caratteristica del reatore c!e si restringe per fare spa"io alla sua

creatura. Dio non come l-idolo 8 grande, fascinoso e tremendo #Dn ',1&(. 0iccolo, dispre""ato e tremante, il suo segno )uello del 3$am$ino nella mangiatoia4 #Lc ',&'(. *uando : cresciuto( : pi grande degli altri ortaggi! La grande""a del regno non un trionfo futuro c!e rimedia alla piccole""a presente/ )uella della croce, c!e a$$raccia ogni piccole""a e lontanan"a. ,uesto l-arcano del regno, c!e tutti alla fine, $attendosi il petto, vedranno #'%,1=(/ il pi+ grande proprio colui c!e si fatto il pi+ piccolo di tutti #cf Lc ?,%<7 '','Cs(. E cosI sarB sempre/ il 6ignore con noi fino alla fine del mondo #'<,'=( nella carne del 3minimo4#'@,%=.%@(. Lo scopriremo )uando ci c!iamerB a entrare nell-ereditB del regno, preparato per noi 3fin dalla fonda"ione del mondo4 #'@,1%(. 6e, mentre leggiamo il vangelo, lui si presentasse a noi cosI com-, non ci accorgeremmo c!e )uel disgra"iato c!e ci distur$a lui, il pi+ piccolo di tutti5 *li diremmo con disappunto/ 3Torna un-altra volta54 >orse per )uesto non ancora tornato; diventa albero( cos8 c e vengono gli uccelli del cielo( ecc! 2 l-al$ero della croce. :$$assamento estremo per l-uomo, l-innal"amento del >iglio dell-uomo, rivela"ione della *loria #'A,@%(. Tra le sue $raccia accorrono e trovano casa gli uccelli del cielo, sim$olo dei popoli. Il centurione pagano sarB il primo di una numerosa sc!iera. ,uesto al$ero a$$atte il muro di separa"ione tra Dio e uomo e degli uomini tra loro #Ef ',&%8&<(/ fa di tutti un solo popolo, dimora della gloria. La for"a di Dio non )uella del destriero, gettato nel mare col suo cavaliere #Es &@,&(/ )uella dell-asinello #'&,@7 Zc ?,?(, c!e porta i nostri pesi #cf *al C,'(. La sua gloria non )uella dell-a)uila super$a e predatrice #Dt 1',&&(/ )uella umile della gallina c!e cova i pulcini #Lc &1,1%(. La sua grande""a non
1<'

)uella dei pi+ alti cedri #E" &A,''s(/ )uella del legno della croce, dove gli uccelli trovano nido. osI tutti gli al$eri della foresta conoscono 3c!i4 il

6ignore 8 colui c!e umilia l-al$ero alto e innal"a l-al$ero $asso, fa seccare l-al$ero verde e fa germogliare l-al$ero secco #E" &A,'1s(. Lui stesso il legno verde c!e si fa secco per $ruciare le nostre ini)uitB e comunicare a noi la sua linfa vitale #cf Lc '1,1&(. Rispetto alle attese dell-uomo, il regno di Dio suona sempre in tono minore 8 il suo5 v! )) simile : il regno dei cieli a del lievito! Il regno di Dio li$ero da ogni fermento di male7 non pu. essere paragonato al lievito, c!e 3immondo4, farina imputridita. ome *es+ e i suoi discepoli5

Nella 0as)ua del 6ignore, c!i non mangia pane a""imo, sia fatto scomparire #cf Es &',&@(. *es+ scomparirB, eliminato come immondo. Infatti la 3pure""a4 di Dio )uella dell-amore/ misericordia c!e si misc!ia con ogni miseria. La sua gloria la capacitB di perdersi e farsi 3servo4 #&',&<8'&(, addossandosi il peso di ogni de$ole""a e colpa #<,&A(. risto, nostra pas)ua #& or @,A(, si fatto per

noi lievito, maledi"ione e peccato #cf *al 1,&17 ' or @,'&(/ l-:gnello c!e porta il male del mondo #*v &,'?(. c e una donna prese e nascose in tre misure di farina! 0rima un uomo c!e semina, ora una donna c!e fa la pasta/ immagini consuete di )uotidiano lavoro, necessario per vivere. 6e il piccolo seme gettato diventa il grande al$ero della croce, )uel pugno di impasto andato a male, preso e nascosto in tre misure di farina, il risto sepolto/ nascosto per tre giorni nel cuore della

terra, la lieviterB di vita nuova, li$era dal vecc!io lievito di mali"ia e perversitB #& or @,As(. Il 6ignore risorto, al$ero del regno e fermento di vita, il *es+ crocifisso, preso, gettato e nascosto 8 esposto sulla croce e deposto nel sepolcro. La sua piccole""a e impuritB poten"a e santitB di Dio, salve""a del mondo.

1<1

v! ). tutte *ueste cose raccont, Ges in parabole alle folle( ecc! Riprende il tema delle folle e del parlare in para$ole #v. &=.&1(. v! )' perc 9 si compisse il detto del profeta . 0arlando in para$ole, *es+ compie )uanto scritto nel 6al A<,'. :nc!e i 6almi sono citati come i 0rofeti/ tutta la 6crittura non forse profe"ia del 3Na"oreo4 #','1(; aprir, la mia bocca in parabole( tirer, fuori cose nascoste( ecc! 6otto il velo delle para$ole *es+ esprime il mistero, nascosto a tutti, della passione di Dio per l-uomo. In lui esce allo scoperto il segreto del cuore di Dio, perc!F c!i vuole, li$eramente intenda #v. ?(. E c!i non vuole intendere; L-uomo di sua natura 3ascoltatore della 0arola4. Le para$ole gliela pongono innan"i in modo velato/ presto o tardi cerc!erB di ascoltarla. 6olo allora capirB la sapien"a di Dio, nascosta da prima della fonda"ione del mondo, e ora rivelata in *es+ per la nostra gloria #& or ',A(. In lui vedremo ci. c!e mai entr. in cuore d-uomo #& or ',?(/ proprio ci. per cui il cuore di ogni uomo fatto.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e parla alle folle c. c!iedo ci. c!e voglio/ capire il mistero della 3minimitB4 e dell-3impuritB4 di Dio d. traendone frutto, medito il testo da notare< c!icco di senape un uomo prese e nascose nel suo campo il pi+ piccolo fra tutti i semi pi+ grande di tutti gli ortaggi al$ero dove vengono a nidificare gli uccelli del cielo lievito una donna prese e nascose in tre misure di farina fermenta tutto sen"a para$ole non parla alle folle con esse rivela a tutti le cose nascoste fin dalla fonda"ione del mondo. +' Te$ti %tili, 6al 'A7 E" &A,''8'%7 Dn ',1&81@7 %,&81%7 & or &,''81&7 >il ',@8 &&
1<%

0.' COSA SAR AL COMPIMENTO DEL MONDO &*-*:/+* &1,1C :llora, lasciata la folla, venne in casa7 e i suoi discepoli si avvicinarono a lui, dicendo/ 6piega a noi la para$ola delle "i""anie nel campo. Ed egli, rispondendo, disse/ !i semina il seme $ello il >iglio dell-uomo, il campo il mondo, il seme $ello sono i figli del regno, le "i""anie sono i figli del maligno, il nemico c!e le !a seminate il diavolo, la mietitura il compimento del mondo, i mietitori sono angeli. ome dun)ue si raccolgono le "i""anie e si $ruciano nel fuoco, cosI sarB al compimento del mondo. Il >iglio dell-uomo manderB i suoi angeli, e raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e )uelli c!e fanno ini)uitB, e li getteranno nella fornace ardente/ lI sarB pianto e stridore di denti. :llora i giusti splenderanno come il sole nel regno del 0adre loro. !i !a orecc!i, continui ad ascoltare5

1A 1< 1? %= %& %' %1

&' Me$$aggio nel conte$to Cos8 sar al compimento del mondo( dice *es+/ $rilleranno due fuoc!i, )uello delle "i""anie c!e $ruciano come immondi"ie, e )uello dei giusti c!e splendono come il sole. Il giudi"io di Dio solo alla fine, non ora, ed fatto da lui, non da noi. Il presente sempre il tempo della pa"ien"a, perc!F tutti giungiamo alla conversione e alla salve""a #cf '0t 1,?(.

1<@

La spiega"ione della para$ola, ric!iesta dai discepoli #v. 1C(, si divide in due parti/ i vv! )$#)4 sono un voca$olario dei sette elementi sim$olici7 i vv! .5#.) sono un ampliamento del punto finale 8 il giudi"io di Dio. La comunitB, dopo aver capito c!e $isogna avere comprensione con tutti #v. '?(, avverte un pro$lema/ con )uesta 3legge di li$ertB4 #*c ',&'( non si risc!ia il disimpegno; 6e Dio perdona comun)ue, si pu. fare ci. c!e pare e piace, trascurando il suo precetto di amare5 Il ragionamento tanto comune )uanto insensato. 6are$$e come dire/ 39ia madre mi vuol $ene e non si vendica. 0osso impunemente maltrattarla54 !i pensa e agisce cosI, un falso profeta,

operatore di ini)uitB, privo del frutto del regno #A,&@8'1(. ,uesti versetti, come poi i vv. %<8@=, sono un ric!iamo alla responsa$ilitB personale/ do$$iamo non giudicare gli altri per non essere giudicati, usare misericordia per ottenere misericordia. 6i esige impegno da parte nostra/ se la comunitB cristiana non una setta di giusti, non neppure una $anda di malfattori5 La misericordia verso l-altro. Gerso di sF ci vuole vigilan"a e discernimento, giudi"io e conversione continua, per diventare appunto figli perfetti come il 0adre #@,%<.%18%A(. La misericordia una esigen"a di purifica"ione pi+ $ruciante di )ualun)ue legge. Non c- posto per lassismo o immoralitB, torpore o tiepide""a. Ogni pegno d-amore impegno ad amare. Nella !iesa, come nel mondo, ci sono sempre le "i""anie col $uon seme/ al

presente il regno del >iglio dell-uomo resta aperto a tutti gli uomini, suoi fratelli. 9a, nel futuro definitivo, il regno del 0adre sarB solo per i figli, )uelli c!e sono diventati come lui. L-attuale dilagare dell-empietB, se non diventa opportunitB per crescere nella misericordia, si fa conniven"a, c!e raffredda l-amore di molti #'%,&'(. parte della !i fa

!iesa non creda di essere giB nel regno del 0adre/ lo solo nella

misura in cui si fa figlio, facendosi fratello di tutti, nessuno escluso.

1<C

*ra"ia e li$ertB, dono e responsa$ilitB, a"ione di Dio e dell-uomo, non vanno mai separati, tanto meno contrapposti/ la gra"ia li$era la li$ertB, il dono dB la capacitB di rispondere, l-a"ione di Dio rende possi$ile )uella dell-uomo. Noi 3siamo4 nella misura in cui li$eramente rispondiamo al dono c!e a$$iamo ricevuto. Dio non si sostituisce a noi, ma ci fa come lui. E )uesta la nostra salve""a/ diventare ci. c!e siamo. Ges il >iglio dell-uomo venuto a seminare la parola di misericordia/ nel suo regno, )uello del >iglio, sono accolti tutti cosI come sono, perc!F fratelli. La C iesa e ciascuno di noi sempre insieme $uon grano e "i""anie/ il regno del >iglio, non ancora )uello del 0adre. 0er entrare in )uesto $isogna essere grano $uono/ accettare con misericordia le "i""anie dell-altro 8 non le proprie5

)' Lett%ra del te$to ")()0 +llora lasciate le folle( entr, in casa! La para$ola delle "i""anie spiegata a )uelli c!e sono 3in casa4, nella !iesa. ,uesta esposta a due

pericoli opposti/ diventare una setta di giusti c!e non !a misericordia verso gli altri, o una $anda di immorali c!e imputa a sF la sua misericordia come propria impunitB. i suoi discepoli si avvicinarono a lui! La familiaritB con lui e un confronto

costante con )uanto lui !a detto e fatto, ci preservano dal duplice pericolo. Non $asta l-intimitB di c!i dice/ 36ignore, 6ignore4, ma non conosce e non fa la sua volontB #A,'&(. spiega a noi( ecc! *es+ l-unico maestro #'1,<(. : noi spetta essere discepoli c!e ascoltano, capiscono e fanno )uanto lui dice e spiega. La parola c!e accogliamo non solo legge, ma dono di gra"ia/ dB ci. c!e dice. v! )$ c i semina il seme bello : il Figlio dellCuomo! *es+ annuncia la parola del regno #v. &?(. La 0arola lui stesso, c!e diventa segno definitivo nel suo farsi seme, sepolto per tre giorni nel cuore della terra #&',%=(.
1<A

v! )% il campo : il mondo . Tutto il mondo, non solo la comunitB #cf & or 1,?(, campo di Dio. il seme bello sono i figli del regno! I figli del regno sono )uelli c!e ascoltano con cuore $ello e $uono, e portano frutto. le zizzanie sono i figli del maligno! L-uomo diventa figlio di colui c!e ascolta. 6e ascolta la 0arola, diventa figlio di Dio7 se ascolta la men"ogna del serpente, diventa figlio del maligno. ostui non 3fa4 )ualcosa/ semplicemente 3ru$a4 la

0arola #v. &?( con una parola veri8simile, simile al vero ma non vera. In noi c- sempre la doppia figliolan"a/ del seme $ello e delle "i""anie. v! )4 il nemico c e le a seminate : il diavolo! Diavolo significa 3divisore4.

>in dal principio divide l-uomo dalla 0arola/ gli sottrae la sua veritB con la men"ogna. la mietitura : il compimento! Il compimento del mondo paragonato alla mietitura, il tempo in cui il seme diventa pane e gioia. 6arB )uando Dio avrB compiuto nel mondo l-opera sua, il suo capolavoro/ il volto del >iglio. 6olo allora, non prima, ci sarB il giudi"io. i mietitori sono angeli! : giudicare l-3angelo4, colui c!e annuncia la 0arola. 2 infatti )uesta c!e, giB )ui e ora, ci giudica e giustifica. v! .5 come si raccolgono le zizzanie e si bruciano nel fuoco( ecc! Il tempo, vita c!e a$$iamo a disposi"ione, finito/ !a un ini"io, uno svolgimento e un termine. :lla fine resisterB solo l-amore, c!e mai !a fine #& or &1,<(. Il fuoco di Dio renderB allora manifesta l-opera di ciascuno/ la paglia del nostro egoismo sarB $ruciata, e ci. c!e pre"ioso resisterB #cf & or 1,&'8&%(. 2 un ric!iamo a vivere il presente con responsa$ilitB/ per non essere "i""anie, $isogna usare verso )ueste la stessa misericordia del 0adre. v! ." il Figlio dellCuomo mander i suoi angeli! 3:ngelo4 significa

3annunciatore4/ giB ora !a mandato gli apostoli a seminare la 0arola, in $ase al cui ascolto siamo giudicati.

1<<

raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e gli operatori di ini*uit . Nel 3suo4 regno ci sono scandali e ini)uitB. La !iesa il regno del >iglio, non

ancora )uello del 0adre #v. %1(. :$$raccia necessariamente insieme grano e "i""anie, pesci $uoni e cattivi. !i non misericordioso coi cattivi, lui stesso

cattivo, scandalo per gli altri, operatore di ini)uitB, c!e non fa la volontB del 0adre. v! .& li getteranno nella fornace ardente #Dn 1,C(. I tre giovani, c!e non si piegarono all-idolo, furono gettati nella fornace ardente, e rimasero illesi. Il fuoco alla fine $rucerB il nemico, c!e lo aveva preparato per i giusti #Dn 1,''(. Il compimento del mondo sarB con un fuoco/ il fuoco dello 6pirito di Dio, amore c!e trasformerB in sF ci. c!e non amore #& or 1,&@(. l8 sar pianto e stridore di denti #<.&'7 '',&1(. Il male non trionfa/ finisce in lamento e ra$$ia c!e morde se stessa. v! .) i giusti splenderanno come il sole #*dc @,1&(. Il sole sim$olo di Dio. !i ascolta la 0arola diventa come il 0adre #@,%<(/ riluce della sua gloria, come il >iglio trasfigurato. nel regno del 7adre loro! 6e il regno del >iglio necessariamente accoglie tutti come fratelli, )uello del 0adre raccoglie solo i figli 8 )uanti si saranno fatti fratelli di tutti. i. c!e in noi non sarB filiale e fraterno, scomparirB. :llora ci copriremo di rossore $ruciante per tutto ci. di cui ora spesso ci vantiamo. c i a orecc i( continui ad ascoltare #cf v. ?(. : c!i ascolta sarB dato

conoscere i misteri del regno7 e pi+ !a, pi+ gli sarB dato #vv. &&s(.

*' Pregare il te$to, a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ in casa con i discepoli c. c!iedo ci. c!e voglio/ vivere ora ci. c!e alla fine vorrei aver vissuto d. traendone frutto, medito il testo da notare< *es+ in casa e i discepoli gli si avvicinano e lo interrogano il seme $ello, il >iglio dell-uomo, i figli del regno
1<?

le "i""anie, il diavolo, i figli del maligno la mietitura, il compimento del mondo, gli angeli i giusti nel regno del 0adre. +' Te$ti %tili, 6al ?A7 ?%7 ?C7 6ap &8@7 & or 1,&'8&@7 *c ',&%8'C7 '0t 1,&ss.

1?=

0>' PER LA GIOIA DI ESSO- VA E VENDE TUTTO 9UELLO C2E 2A E COMPERA 9UEL CAMPO &*-++/0) &1,%% 6imile il regno dei cieli a un tesoro nascosto nel campo, c!e un uomo trov. e nascose, e, per la gioia di esso, va e vende tutto )uello c!e !a, e compera )uel campo. :ncora simile il regno dei cieli a un mercante c!e cerca $elle perle. Ora, trovatane una di grande valore, and. e vendette tutto )uello c!e aveva, e la comper.. :ncora simile il regno dei cieli a una rete gettata nel mare, c!e mette insieme di tutto/ e, )uando fu riempita, la tirarono su a riva, si sedettero e raccolsero i pesci $uoni nei canestri e )uelli cattivi li $uttarono fuori. osI sarB al compimento del mondo/ usciranno gli angeli e separeranno i cattivi di me""o ai giusti, e li getteranno nella fornace di fuoco7 lI sarB pianto e stridore di denti. :vete capito tutte )ueste cose; *li dicono/ 6I. Ora disse loro/ 0er )uesto ogni scri$a, divenuto discepolo del regno dei cieli, simile a un padrone di casa, c!e tira fuori dal suo tesoro cose nuove e cose antic!e.

%@ %C %A %<

%? @= @& @'

&' Me$$aggio nel conte$to 7er la gioia di esso( va e vende tutto *uello c e a e compera *uel campo! ,ueste ultime $revi )uattro para$ole, rivolte ai discepoli, completano il discorso di *es+ con un appello alla decisione e alla responsa$ilitB/ la gioia

1?&

la for"a per decidersi per il regno, tesoro da vivere con coeren"a e da trasmettere adeguatamente. Le prime due para$ole #vv! ..!.'#.0( sono simmetric!e, seppure con differen"e c!e illuminano aspetti diversi dell-unico tema/ decidersi per ci. c!e vale. 0arlano del 3trovare4 #frutto di un 3cercare4, esplicito o meno(, di un 3tesoro nascosto4 e di una 3$ella perla4 8 immagini suggestive del valore e della $elle""a del regno 8 e pongono l-accento sul 3vendere tutto4 per 3comprare4 il campo e la perla. Non $asta cercare o trovare/ occorre decidere. !i vuol tenere il piede in due

scarpe, non cammina. Il motivo della decisione la 3gioia4, la passione per il tesoro. L-amore per *es+ rende indifferenti al resto, li$eri di camminare finalmente verso la felicitB. !i si sposa, non preso da triste""a per i possi$ili

partners c!e lascia, ma dalla gioia per c!i !a scelto e ama. 0er )uesto Dio ci dB gioia/ per farci decidere. E per )uesto il nemico fa di tutto per renderci tristi/ per impedirci ogni decisione positiva. La seconda coppia di para$ole Avv! .$#'5! '"#'&B sulla responsa$ilitB. Ognuno c!iamato a vivere in prima persona il tesoro della vita filiale #cf vv. '%81=. 1C8%1(, e 3lo scri$a4, in particolare, deve trasmetterlo in modo intelligente e completo. 2 vero c!e la !iesa non una setta di giusti/ la grande rete, gettata nel

mare, c!e pesca i fratelli dall-a$isso. *uai se non fosse cosI5 9a c!i !a ottenuto misericordia, la vive con impegno nei confronti degli altri. La $ontB di Dio stimolo a corrispondervi, non ali$i alla cattiveria/ la salve""a essere come lui5 In modo particolare lo 3scri$a4 responsa$ile di capire tutto #v. @&( e trasmetterlo integralmente, con atten"ione al nuovo e all-antico #v. @'(, all-interpreta"ione e alla tradi"ione. Deve tener presente il nuovo e l-antico Testamento, mostrando la veritB delle promesse alla luce di *es+, c!e il

1?'

compimento. 2 )uanto fa con scrupolo 9atteo/ scrivendo il suo vangelo, mostra come nel Na"oreo si compiono le profe"ie #','1(. 2 impossi$ile comprendere il compimento sen"a conoscerne la promessa, ma anc!e cogliere la promessa sen"a conoscere il compimento. Il velo dell-:T tolto solo da risto #' or 1,&%8&C(. La Di$$ia il tesoro di famiglia, dal )uale, a

tempo de$ito, lo scri$a, amministratore fedele dei misteri del regno #'%,%@(, distri$uisce a ciascuno la sua ra"ione di ci$o. Deato )uel servo c!e il 6ignore, al suo ritorno, troverB ad agire cosI #'%,%C(. Diversamente appartiene al numero di )uelli c!e c!iudono il regno dei cieli davanti agli uomini/ non vi entrano e impediscono agli altri di entrare #'1,&1(5 Ges il tesoro nascosto e la perla pre"iosa/ c!iun)ue, presto o tardi, lo trova, sia c!e non lo cerc!i come il contadino, sia c!e lo cerc!i come il mercante. Il 6ignore, come si fa trovare da c!i lo cerca #cf Is CC,C(, cosI dice/ 3Eccomi54, facendosi trovare anc!e da c!i non lo cerca #cf Is C@,&(. Lui la 6apien"a c!e im$andisce il $anc!etto della vita/ la gioia di averlo incontrato la for"a per decidere di conseguirlo. La C iesa fatta da coloro c!e centrano la propria vita su di lui, tesoro e perla pre"iosa7 del resto si servono tanto )uanto piace a lui. Ognuno responsa$ile di vivere concretamente alla luce di )uesto amore. Lo scri$a, in modo particolare, c!iamato a trasmettere $ene )uesto tesoro, antico nella sua novitB e sempre nuovo nella sua radice antica.

)' Lett%ra del te$to ")(.. Simile : il regno dei cieli a un tesoro! Ogni uomo !a nel cuore la luce di un desiderio, una promessa di felicitB c!e lo tiene vivo. Lo sappia o no, alla ricerca del tesoro nascosto, c!e da sempre !a sognato. ,uesto tesoro la 6apien"a, la parola di Dio c!e gli dice cosa fare per avere piene""a di vita #0r ',%7 1,&%7 <,&&.&<s.'&7 *$ '<,&@8&?(. 3La legge della tua $occa mi pre"iosa pi+ di mille pe""i d-oro e d-argento4 #6al &&?,A'(. Di essa 3gioisco come uno
1?1

c!e trova grande tesoro #6al &&?,&C'(. Il grande tesoro, 6apien"a perfetta del 0adre, *es+, con )uanto dice e dB a noi. nascosto nel campo. Il campo il mondo intero #v. 1<(, la nostra storia, il nostro cuore. Ogni uomo figlio nel >iglio/ in ognuno c- l-uomo nascosto del cuore #&0t 1,%(. 6coprirlo l-avventura della vita. c e un uomo trov, . Il ritrovamento fortuito. L-uomo non aspetta nF sospetta il tesoro7 si im$atte in esso. 6i sottolinea la gratuitB e la sorpresa del dono. Il contadino lavora un campo c!e ancora non gli appartiene. nascose! Il tesoro resta inutili""ato, fino a )uando non si sceglie

effettivamente di farne il proprio tesoro. Il contadino lo nasconde per paura di perderlo/ non suo fino a )uando non !a investito in esso )uanto possiede. per la gioia di esso! La triste""a $locca, la gioia muove ogni decisione. Essa propria di c!i !a trovato il 3suo4 tesoro, di c!i ama. L-amore porta a de8cidere/ taglia via ci. c!e non conta per amore di ci. c!e conta. 6olo una grande passione rende indifferenti al resto. Non perc!F tutto perda significato, ma perc!F tutto finalmente !a il suo senso. i. c!e prima

era una palla al piede, ora serve per conseguire ci. c!e sta a cuore. va e vende tutto *uello c e a e compera *uel campo! I ver$i sono al

presente/ ogni decisione si compie al presente, )ui e ora. 0er ottenere il campo c- da vendere tutto. Non c!e venga $uttato via/ viene investito per ac)uistare ci. c!e vale. Uno non 3perde4 niente7 an"i guadagna tutto. 2 la decisione dei discepoli nel seguire *es+ #%,'=.''7 ?,?7 cf &?,'&.'A8'?(. Di fronte alla su$limitB della conoscen"a di *es+, suo 6ignore, 0aolo considera perdita )uanto prima vedeva come affare/ stato con)uistato da lui e corre per con)uistarlo #>il 1,A.&'(. v! .' : simile il regno dei cieli a un mercante c e cerca belle perle! LB un contadino c!e fa il suo lavoro )uotidiano, )ui un intenditore c!e sa )uello c!e cerca, anc!e se non l-!a mai visto. L-!a solo intravisto nel $rillare di ogni luce, c!e non ancora )uella.
1?%

Il tesoro dato a tutti, come al contadino. 9a anc!e tutti, come il mercante, sono intenditori, ognuno a modo suo. iascuno infatti cerca, segretamente o

meno, una $elle""a unica c!e !a stregato da sempre il suo cuore/ 3 i !ai fatti per te, 6ignore, ed in)uieto il nostro cuore fino a )uando non riposa in te4. L-insa"ia$ilitB del nostro desiderio 8 fame c!e niente placa 8 testimonia c!e il nostro appetito infinito, dell-Infinito. 3 olui c!e capace di Dio, non pu. essere riempito da nulla c!e sia meno di Dio stesso4. L-uomo desiderio. Desiderio dell-impossi$ile, perc!F fatto per l-impossi$ile, unico ci$o c!e lo appaga. v!.0 trovata una perla di grande valore( and, e vendette( ecc! ,ui i ver$i sono al passato. 6i sottolinea il fatto pi+ c!e l-a"ione/ c- giB c!i !a deciso. !i

parla l-!a fatto/ la sua gioia non si tramutata in lutto, e invita alla stessa dan"a c!i ascolta. v! .$ : simile il regno dei cieli a una rete( ecc! Il regno simile, oltre c!e a un seme c!e germina, anc!e a una rete c!e tira fuori l-uomo dall-a$isso e lo porta alla luce. Il discepolo, pescato da *es+, c!iamato a sua volta a diventare pescatore #%,&?(/ pescando i fratelli dalla morte, diventa lui stesso figlio, pescato alla figliolan"a dalla propria fraternitB. c e mette insieme di tutto! La rete aggrega tutti, sen"a discrimina"ione. La !iesa non sceglie c!i $ravo, $ello e $uono/ accoglie tutti nel suo seno. Non pu. essere c!e cosI #cf vv. '%81=.1C8%1(. 6e nego la fraternitB a un figlio di Dio, non accetto di essere figlio io stesso. v! .% *uando fu riempita! La rete piena solo alla fine, non prima. E la fine sarB )uando il fine sarB raggiunto/ )uando la 0arola e l-accoglien"a fraterna avrB 3pescato4 tutti gli uomini. :llora il >iglio, c!e sarB l-ultimo ad essere pescato, consegnerB il regno al 0adre, e Dio sarB tutto in tutti #& or &@,'%.'<(. sedutisi raccolsero i buoni in canestri e i cattivi li buttarono fuori . 6olo allora ci sarB la distin"ione #cf vv. 1=.1C8%1(. Il presente il tempo della pesca e dell-indulgen"a. Nel futuro sarB il giudi"io. 9a giB lo conosco e lo scrivo io
1?@

stesso, )ui e ora/ sar. misurato secondo la misericordia c!e avr. accordato agli altri. 6e !o capito la misericordia, non mi prendo gioco della $ontB di Dio #Rm ',%(, non ne faccio il paravento della mia mali"ia #&0t ',&C(, pretesto alla mia empietB #*d %(. Il 6ignore usa pa"ien"a e aspetta c!e tutti ci convertiamo e siamo salvati #cf '0t 1,?(. Lo )uindi la responsa$ilitB di vigilare su me stesso per avere verso gli altri la stessa pa"ien"a di Dio, parlando e agendo come uno c!e deve essere giudicato secondo una 3legge di li$ertB4 8 dove il giudi"io sarB sen"a misericordia contro c!i non avrB usato misericordia, ma dove la misericordia !a sempre la meglio nel giudi"io #*c ',&'s(, ovviamente di Dio5 v! .4s cos8 sar al compimento del mondo( ecc! #cf vv. 1=.%=8%'(. :llora ci sarB la 3separa"ione4, e saremo misurati con il metro c!e avremo usato verso gli altri, giudicati col nostro stesso giudi"io #A,'(. 6e avremo avuto

misericordia, splenderemo come il sole nel regno del 0adre #v. %1(. :llora in noi e attorno a noi $rillerB la pure""a c!e ora desideriamo. Tutto ci. c!e non misericordia, sarB $ruciato nel fuoco del giudi"io di Dio 8 c!e misericordia. *iB ora lo conosciamo, e siamo c!iamati a viverlo con responsa$ilitB #cf A,&@8'=. '&8'17 '',&=s7 '@,&8&1.&%81=.1&8%C(. v! '" avete capito tutte *ueste cose= 2 la domanda finale di *es+. 3Tutte )ueste cose4 vanno capite, nessuna esclusa, sia la gra"ia c!e la li$ertB, sia il dono c!e la responsa$ilitB, sia la giusti"ia c!e la misericordia. Diversamente fraintendiamo, cadendo nel rigorismo o nel lassismo, nel pessimismo o nel trionfalismo 8 comun)ue nella stupiditB di c!i capisce sempre il contrario di ci. c!e deve, eliminando uno dei due aspetti della realtB # essere semplici non semplificare inde$itamente, ma accettare la complessitB5(. 3Tutte )ueste cose4 sono i vari aspetti del mistero della croce 8 tesoro e perla in cui investire ci. c!e a$$iamo e siamo. S8. Discepolo colui c!e !a capito il mistero del >iglio. v! '& per *uesto ogni scriba divenuto discepolo . ,ui si parla della responsa$ilitB dello scri$a, c!e trasmette ai fratelli il tesoro di famiglia con
1?C

intelligen"a e complete""a. Responsa$ilitB, in misura diversa, comune a ciascuno/ volesse il cielo c!e tutti fossimo scri$i nel popolo di Dio #cf Nm &&,'?(5 tira fuori dal suo tesoro cose nuove e cose antic e! Il tesoro risto. In lui

nascosto ogni tesoro della sapien"a e della scien"a, a$ita corporalmente tutta la piene""a della divinitB # ol ',1.?(. Lo scri$a innan"itutto preoccupato della novitB, c!e lui, il 3nuovissimo4, l-Omega perc!F l-:lfa di tutto. :lla sua luce coglie la veritB delle promesse antic!e. 6e $isogna conoscere la promessa per capire il compimento 8 3ignorare le 6critture ignorare risto4 #6. *irolamo( 8, a maggior ragione $isogna risto non capire

conoscere il compimento per capire la promessa/ ignorare

le 6critture5 2 lui c!e toglie il velo alla lettura dell-:T #' or 1,&%(.Le cose antic!e si capiscono andando all-indietro con l-occ!io in avanti, verso la novitB di *es+. - inoltre sempre una novitB, c!e germoglia proprio ora, non te ne accorgi #cf Is %1,&?(; 2 il 6ignore c!e viene, sotto la veste dell-ultimo di tutti #'@,%=.%@(. Lo scri$a, alla luce di ci. c!e sa, lo riconosce e aiuta gli altri a fare altrettanto. La tradi"ione di ci. c!e antico vive per l-interpreta"ione di ci. c!e nuovo. *uai a restare nella tradi"ione sen"a aprirsi all-interpreta"ione7 guai a guardare la promessa di Dio sen"a discernere come si reali""a )ui e ora. Di simili scri$i, ciec!i, ne a$$iamo, e ne avremo, sempre in a$$ondan"a.

*' Pregare il te$to a. entro in preg!iera come al solito $. mi raccolgo immaginando *es+ in casa c!e parla ai suoi discepoli c. c!iedo ci. c!e voglio/ la gioia di decidere per lui, di vivere la sua misericordia e di trasmetterla agli altri d. traendone frutto, medito il testo da notare< tesoro nascosto nel campo per la gioia, va, vende tutto )uello c!e !a e compera )uel campo
1?A

il mercante c!e cerca perle $elle la perla di grande valore la rete gettata in mare, c!e mette insieme tutti il compimento del mondo come distin"ione e trionfo del $ene avete capito tutte )ueste cose; lo scri$a discepolo tira fuori dal suo tesoro cose nuove e cose antic!e.

+' Te$ti %tili, &Re 1,@8&'7 6al &&?,C@8<=7 0r &8%7 <8?7 9t ?,?7 &@,&C81=7 Lc &?,&8&=7 >il 1,&ss. 60. NON C' PROFETA DISPREZZATO SE NON NELLA PATRIA E NELLA CASA SUA 13,53-58

13,53 54

55 5) 5*

5-

E, quando Ges fin queste parabole, se ne and via da l. E, venuto nella sua patria, li ammaestrava nella loro sinagoga, cos c e erano colpiti, e dicevano! "onde a costui questa sapien#a e i miracoli$ %on & costui il figlio del falegname$ 'ua madre non si c iama (aria, e i suoi fratelli Giacomo e Giuseppe e 'imone e Giuda$ E le sue sorelle non sono tutte tra noi$ "onde a costui dunque tutte queste cose$ E si scandali##avano di lui. +ra Ges disse loro! %on c,& profeta dispre##ato se non nella patria e nella casa sua. E non fece l molti miracoli a causa della loro incredulit.. !" #e$ %"#&es&"

1. Messa

3on cQ: profeta disprezzato se non nella patria e nella casa sua , dice *es+ constatando lHincredulitB di )uelli di Na"aret!.

1?<

Il rifiuto di parte dei suoi apre una nuova se"ione #&1,@18&A,'A(, nella )uale si traccia l-itinerario dall-incredulitB alla fede, con il passaggio o$$ligato attraverso il du$$io, c!e sempre accompagna sia lHuna c!e lHaltra. Il succedersi dei fatti sostan"ialmente uguale a 9c C,&8?,1', con un rilievo maggiore dato a 0ietro. La cosa comprensi$ile se si pensa c!e 9arco si rifB alla sua predica"ione #la modestia una virt+, tanto rara )uanto difficile da contraffare(. #i appro!ondisce sempre di pi il solco che divide la !olla dai discepoli: c chi ri!iuta e chi si lascia coinvolgere nel cammino di Ges" $a !ede cristiana consiste nellaccettare non solo il suo messaggio e la sua opera, ma soprattutto la sua persona" Ges non il !ondatore di una religione, come %os, &udda o %aometto non il maestro di una dottrina o di una morale che pu' stare anche senza di lui" $ui il #ignore, la vita e la sapienza: il racconto della sua storia ce lo rivela e ce lo o!!re da amare e da seguire" (ccettare lui, nella sua umanit, avere lo #pirito di Dio: )*gni spirito che riconosce che Ges +risto venuto nella carne, da Dio, e ogni spirito che non riconosce Ges, non da Dio, (-Gv .,/s)" $a !ede cristiana non un0idea o una legge, ma un individuo concreto: Ges" 1uesto lo scandalo e 2eato chi non si scandalizza di lui (--,3)" Ges non !u accettato dai suoi a causa della sua carne" $a prima eresia, sempre latente nella +hiesa, lo gnosticismo, che non accetta la de2olezza della sua umanit, e della sua umanit croci!issa" 1uesta la radice stessa della !ede, sempre insidiata, al presente come al passato" $e prime eresie sono anche le eresie prime di ogni epoca" (nche oggi varie !orme di misticismo e di teologie sincretistiche si scandalizzano del !atto che l*nnipotente parli ed entri nella storia di tutti attraverso la storia singola e personale di Ges" #vuotano cos4 la salvezza di Dio, non riconoscendo la sua carne e la sua croce, salvezza di ogni carne e di ogni croce" )+i' che non assunto, non redento,, suona !in dall0inizio il principio di ogni teologare cristiano" Cardo salutis caro: la sua carne il cardine della salvezza" Il cristianesimo amore per Ges, il +roci!isso, sapienza e potenza di Dio (c!" -+or -56)" )+hiun7ue invocher il nome del #ignore, sar salvato, ((t /,/-)" )In nessun altro nome c0 salvezza, ((t .,-/), neanche per i teologi pi illuminati o a22agliati" #olo in lui, il 8iglio, diventiamo ci' che siamo: !igli che entrano a !ar parte della !amiglia del 9adre" (ltre !igure insigni, idee 2rillanti o ascesi allucinanti, giovano se aiutano a conoscere e amare lui" (ltrimenti non giovano a nulla, se non a perdersi" Noi vogliamo essere come Dio ma ri!iutiamo un Dio che sia come noi" :d proprio 7uesto che ci salva; Il rifiuto di Na"aret!, dietro il )uale si profila )uello di parte di Israele, rimane profe"ia perenne per la !iesa #cf. Rm &&,&=s(/ ci. c!e capitato ai

1??

nostri padri, per noi un esempio da non dimenticare, perc!F non ci avvenga di peggio #cf. & or &=,C(. Ges crocifisso, scandalo per i giudei e stolte""a per i pagani, sapien"a e poten"a di Dio #& or &,'1s( c!e salva tutti. Tutto infatti, creato per me""o di lui e in vista di lui # ol &,&C(, trova la propria identitB in lui, vita di ci. c!e #cf. *v &,1$8%(. La C iesa non divida ci. c!e Dio !a unito #cf. &?,C(. La prima tenta"ione 3dia$olica4 dividere la 0arola dalla carne, ottenendo una parola vuota e una carne sen"a senso.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' 0*, ;( *uando Ges fin8 *ueste parabole( ecc . 2 il finale stereotipo dei discorsi di *es+. Lo scenario delle para$ole il lago di *alilea, nei dintorni di afarnao, centro della sua attivitB prima del viaggio a *erusalemme. !' 0+, venuto nella sua patria! *es+ torna a Na"aret!, dove *iuseppe si era ritirato al suo ritorno dallHEgitto #','1(. ,ui sperimenterB un paradosso pi+ fre)uente di )uanto pare/ proprio i suoi lo rifiutano #cf. 9c C,&8Ca7 Lc %,&C81=(. li ammaestrava nella loro sinagoga! Nella sinagoga di Na"aret! *es+ aveva imparato la 0arola7 ora insegna come persona nota per ci. c!e !a compiuto altrove #Lc %,'1(. La sinagoga 3loro4/ ormai la c!iesa di 9atteo si distan"iata da essa. cos8 c e erano colpiti. - uno stupore ini"iale c!e, invece di aprirsi al !i mistero, si c!iuderB nel pregiudi"io. La meraviglia principio di sapien"a. non si stupisce, non capisce nulla di nuovo, ossia non capisce. donde a costui *uesta sapienza e i miracoli= ,uelli di Na"aret! si fanno la domanda giusta. 9a non sono disposti ad accettare una risposta, c!e metta in )uestione )uanto sanno. Riconoscono la sapien"a e i miracoli7 sono un dato di fatto. 9a escludono a priori c!e la sapien"a e la poten"a di Dio possa essere in 3costui4, c!e conoscono $ene5 6e fosse uno c!e !a studiato o praticato particolari ascesi, se fosse un sapiente o un santone, non si sare$$ero meravigliati/ avre$$e le carte in

%==

regola e lHavre$$ero accolto. 9a come pu. Dio manifestarsi in )uesto uomo, normale e ordinario, in tutto simile agli altri. Noi vorremmo essere simili a Dio, come lo immaginiamo noi7 ma non accettiamo un Dio simile a noi. Gorremmo lui e noi diversi da )uello c!e siamo U e l-origine del male proprio non accettare la realtB. Noi, per lo pi+, crediamo in lui perc!F non lo a$$iamo visto, e lo pensiamo come pi+ ci piace. 9a se lo vedessimo cosI comHera, gli crederemmo; 6e venisse ora )ui, mentre leggo il vangelo, lo riconoscerei #cf. '@,%=8%@(; I sapienti cercano la sapien"a e i religiosi la poten"a7 ma lui un uomo c!e finirB in croce5 ,uel Dio c!e ognuno pensa sapiente e potente a modo suo, e c!e nessuno mai !a visto, si manifestato proprio nella carne di *es+, unica 3noti"ia di Dio4 c!e lo rivela pienamente a tutti. !' 00, non : costui il figlio del falegname= In realtB non lo #cf. &,&<8'@(. 6i danno per ovvie cose c!e non sono vere. 0er la mentalitB comune, se *es+ fosse figlio di un )ualc!e personaggio insigne, sare$$e pi+ credi$ile. 9a figlio di un falegname, falegname lui stesso #9c C,1(/ cosa pretende di essere; sua madre non si c iama Maria= 6i possono conoscere cose vere, sen"a capirne il mistero. i suoi fratelli( ecc! La tradi"ione cristiana !a ritenuto c!e )uesti fratelli sono cugini, usualmente c!iamati con tale nome, o, al massimo, i figli di un precedente matrimonio di *iuseppe. Nel secolo scorso, per pregiudi"io contro la verginitB, si fece strada l-opinione c!e 9aria avesse avuto altri figli. La ricerca della veritB, come si sa, sempre pregiudicata dai propri interessi. !' 0:, donde a costui dun*ue tutte *ueste cose= 6i ri$adisce l-interrogativo, c!e non trova risposte plausi$ili, perc!F inciampa contro la carne di *es+, c!e si pu. conoscere solo nello 6pirito #cf. ' or @,&C(. 6i scandali""ano c!e 3)ueste cose4 divine siano in 3costui4, c!e conoscono. 6e fossero in un altro, ci si potre$$e pensare5 Lo scandalo lHumanitB di *es+5 9a lHincarna"ione, principio di salve""a, il centro della nostra fede. !' 0<, si scandalizzavano di lui! :ccettare o meno la sua umanitB accogliere o meno il dono di Dio. In lui a$ita corporalmente tutta la piene""a della divinitB # ol ',?(5

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non cC: profeta disprezzato se non nella patria! 2 forse un prover$io col )uale *es+ cerca di 3giustificare4 il rifiuto dei suoi. 6i tende a svalutare ci. c!e si conosce/ si concede margini di mistero solo a ci. c!e si ignora5 La persona religiosa, in modo particolare, propensa a volare verso un finto ignoto, pur di non scomodarsi a mettere in )uestione il giB noto. 0er pigri"ia mentale facile ridurre tutto a ci. c!e giB si sa. !' 0., non fece l8 molti miracoli a causa della loro incredulit! Il miracolo connesso con la fede, c!e addirittura lo strappa #cf. il centurione/ <,&=.&17 il paralitico/ ?,'7 lHemorroissa/ ?,''7 la cananea/ &@,'<(. Essa, mettendoci in contatto con il 6ignore, provoca lo 3scam$io4 tra lui e noi. Dove manca, manca il contatto. 6i tratta di un atto li$ero, c!e suscita la meraviglia del 6ignore. Il nostro 3sI4, come pure il nostro no, produce )ualcosa di inedito e meraviglioso anc!e per lui/ !a il potere di stupirlo #cf. <,&=7 9c C, C(. Il miracolo avviene in ultima istan"a per la nostra fede7 essa stessa il grande miracolo, principio di salve""a.

3. P)e a)e !$ &es&" a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginandomi nella sinagoga di Na"aret!. c. c!iedo ci. c!e voglio/ riconoscere la sapien"a e la poten"a di Dio nella carne di *es+. d. traendone frutto, contemplo la scena. Da notare< *es+ viene nella sua patria e insegna nella sinagoga donde a costui )uesta sapien"a e miracoli; il figlio del falegname, sua madre 9aria, i suoi fratelli e le sue sorelle si scandali""avano di lui non cH profeta dispre""ato se non nella patria a casa sua non fece molti miracoli a causa della loro incredulitB. +. Tes&! (&!$!

6al &&? #sostituendo 3*es+4 dove si trova 3parola, legge, precetto, decreto, ecc.(7 9c 1,'=81%7 C,&8Ca7 Lc %,&C81=7 & or &817 Rm &&,&ss.

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61. I SUOI DISCEPOLI LE,ARONO LA SPO-LIA E LA SEPPELLIRONO 1+,1-1'

14,1 0

4 5 ) * -

6 18 11 10

/n quel tempo il tetrarca Erode ud la fama di Ges, e disse ai suoi servi! 1ostui & Giovanni il 2attista! lui & risorto dai morti e per questo le poten#e operano in lui3 Erode infatti si era impadronito di Giovanni, l,aveva legato e riposto in carcere a causa di Erodiade, moglie di suo fratello 4ilippo. Gli diceva infatti Giovanni! %on ti & lecito tenerla. E, benc 5 volesse ucciderlo, temeva il popolo, perc 5 lo teneva come profeta. +ra, venuto il genetliaco di Erode, dan# la figlia di Erodiade nel me##o, e piacque a Erode, tanto c e le promise di darle ci c e avrebbe c iesto. +ra essa, indotta da sua madre, dice! "ammi qui, su un piatto, la testa di Giovanni il 2attista3 E, contristato il re, per i giuramenti e per i commensali ordin c e le fosse data7 e mand a decapitare Giovanni in carcere. E fu portata la sua testa su un piatto e fu data alla fanciulla, e la port a sua madre3 E, fattisi avanti i suoi discepoli, levarono la spoglia e la seppellirono, e vennero ad annunciare a Ges.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

%=1

I suoi discepoli levarono la spoglia e la seppellirono! 2 la sorte del profeta in patria. 9a la sua storia non finisce nel sepolcro. *iovanni precede *es+ di un passo. destino. Il $rano un flas!8$acV, c!e partendo dalla risurre"ione, racconta la passione del Dattista. Egli, anc!e dopo la morte, vivo pi+ c!e mai, in tutto simile al 6ignore c!e !a preannunciato. La sua vita ne profe"ia compiuta/ nel martirio il profeta si identifica con la 0arola di cui testimone. Il racconto posto dopo il rifiuto di *es+ da parte dei suoi #&1,@A( e prima del fatto dei pani #vv.&18'&(/ il $anc!etto della morte precede )uello della vita. ome *iovanni, anc!e *es+ sarB rifiutato, ucciso e nascosto nel cuore della terra. 0roprio lI il suo 3corpo dato per noi4 sarB seme c!e germoglierB pane per tutti. Il $anc!etto di Erode, c!e termina con la deposi"ione del giusto nel grem$o della terra, visto come la semina del seme di vita.. 6iamo allHinterno della se"ione c!e porta a riconoscere il risto, >iglio di Dio #&C,&C(. I due $anc!etti, uno nel pala""o, riservato ai potenti, e lHaltro nel deserto, aperto agli umili, rappresentano due modi opposti di vivere. Uno taglia la testa a c!i dice la 0arola, lHaltro vive di essa7 il primo festeggia la vita con una dan"a maca$ra di morte, il secondo fa fiorire il deserto e riempie la notte della fragran"a del pane. *li ingredienti del $anc!etto di Erode sono )uelli della nostra storia c!e $en conosciamo/ adulterio, prepoten"a e violen"a. La $elle""a, il senso dellHonore e della fedeltB servono a condire il pasto, il cui dessert un piatto insospettato e crudele/ l-ultima moven"a di )uesta dan"a una fanciulla con in mano una testa mo""ata5 3Il profeta uno c!e soffre di una malattia professionale/ il taglio della testa4. La sua uccisione rappresenta lHapice del male/ invece di ascoltare il 6ignore, si taglia la gola a c!i ne dice la 0arola. 9a la 0arola di Dio non legata #'Tm ',?(/ la testa del Dattista parla pi+ forte di prima, con una poten"a c!e nessuna violen"a, neanc!e la morte, pu. far tacere. Erode la ome ne !a anticipato il messaggio #1,&'K%,&A(, ora ne prefigura il martirio. I due !anno lo stesso amore, gli stessi nemici e lo stesso

%=%

risente come incu$o e appello costante. : lui la responsa$ilitB di ascoltarla, ripudiando la donna c!e non sua e tornando al primo amore. La causa di tutto infatti una moglie non propria. La donna sim$olo della sapien"a #6ofia( o della stolte""a #9orWa(. LHuomo fatto per sposare 6ofia, e non 9orWa. LHuna im$andisce il $anc!etto di morte, lHaltra )uello di vita7 lHuna fa del pala""o un sepolcro, lHaltra del deserto un giardino. Erode !a scelto di sposare la stolte""a, c!e lo travolge nella morte. In realtB lui un re fantoccio, c!e non padrone neanc!e di sF. 6ente *iovanni e sente Erodiade, ode la sapien"a e l-insipien"a. 9a, legato a )uesta e depossessato della sua li$ertB, non riesce a fare ci. c!e vuole. 2 preso in un gioco dove ogni $elle""a e armonia, il nascere e il mangiare, lo stare insieme e il dan"are, tutto si riduce ad un vorticoso movimento sotto la regia della morte. Il potente, guidato da 9orWa, in realtB impotente/ giocato dal gioco c!e crede di tenere in mano, sc!iavo del suo potere c!e pi+ immaginario c!e reale 8 an"i si fonda su immagini truci e si mantiene alimentandole. Il suo $anc!etto, oltre c!e il pre""o, il contrappunto di )uello c!e *es+ im$andisce su$ito dopo nel deserto/ alla nausea vomitevole dei potenti, segue la sa"ietB piacevole per tutti. Ges( profeta rifiutato in patria, avrB la stessa sorte del Dattista. sua morte diventerB pane di vita. La C iesa ascolta la 0arola invece c!e tagliare la testa a c!i la dice. 0er )uesto passa dal $anc!etto di Erode a )uello di *es+. 6olo cosI riceve il pane della sapien"a e riconosce il Givente. on la

2.

Lettura del testo !' &, In *uel tempo ;rode ud8 la fama di Ges! Dopo lHinvio dei Dodici, si

diffonde la fama di *es+. :nc!e Erode, come pure noi a distan"a di venti secoli, ne viene a conoscen"a. LHascolto principio della fede #Rm &=,&A(. 9a la veritB non pu. $rillare nel cuore di c!i la soffoca nellHingiusti"ia #Rm &,&<(/ il modo di vivere determina )uello di pensare. In )uesto racconto si vede ci. c!e impedisce all-uomo di aderire al pensiero di Dio/ il $anc!etto della

%=@

stolte""a, c!e non conosce e non fa la 0arola 8 an"i lHesecu"ione capitale di c!i la testimonia. !' ), disse ai suoi servi! 6ono i servi di Erode, asserviti alla $rama di avere, di potere e di apparire #cf. &*v ',&C(, le tre masc!ere allettanti di cui si serve la morte per adescare l-uomo. Den diversi dal 36ervo4 c!e ne fa le spese, sono gli sc!iavi del male. Erode, loro capo, il loro ideale, il servo pi+ sc!iavo di tutti nel tragico gioco c!e domina il mondo. costui : Giovanni il 2attista! :nc!e dopo morto il profeta vivo. La sua uccisione ne fa un martire, testimone con la vita della veritB c!e dice. lui : risorto dai morti! Il martirio giB risurre"ione/ testimonia un amore pi+ forte della morte. La 3 $uona noti"ia4 c!e vinta la morte, per Erode un incu$o/ minaccia ci. a cui !a sacrificato la propria vita. !' *, ;rode infatti si era impadronito di Giovanni( ecc! dellHingiusti"ia. a causa di ;rodiade( ecc! LHadulterio del re sim$olo di )uello del popolo. :dultero c!i tradisce la sua altra parte. 9a lHaltra parte dellHuomo Dio5 La 0arola dice infatti/ 3:merai il 6ignore tuo Dio4 #Dt C,@(. Erode non ama Dio e non si lascia guidare dalla sua parola7 sposa invece 9orWa, la )uale sarB la protagonista del tragico $anc!etto c!e lo porterB a festeggiare il giorno della nascita con lHuccisione di c!i offre la vita. !' +, non ti : lecito tenerla! *iovanni, come tutti i profeti, ci pone al $ivio tra vita e morte7 ci c!iama a sposare la sapien"a e lasciare la stolte""a. Non ci lecito tenerla/ noi non siamo suoi e lei non nostra5 !' 0, benc 9 volesse ucciderlo! !i nel male sente come un guastafeste c!i lo ric!iama al $ene. Ne vuole la soppressione. temeva il popolo( perc 9 lo teneva come profeta! 9atteo ci tiene a distinguere tra i potenti e i poveri 8 dei )uali il regno dei cieli #@,1(. La ricc!e""a accieca nella stolte""a7 la povertB apre ad accogliere il dono della sapien"a. !' :, venuto il genetliaco( ecc. :l centro della festa di Erode c- una dan"a. Delle""a e piacere sono ingredienti fondamentali di ogni $anc!etto. Nulla di male, se la fanciulla non fosse figlia di 9orWa, c!e si serve di lei per propinare ome poi *es+, anc!e *iovanni fatto oggetto di possesso, legato e custodito nel carcere

%=C

il veleno. La stolte""a si serve di tutto come esca/ ci. c!e $uono, $ello e piacevole sostituito da ci. c!e pare tale #cf. *en 1,C(, ma c!e in realtB velenosamente cattivo, $rutto e disgustevole. Tolto il velo dell-apparen"a, la $ella fanciulla diventa un piatto con una testa insanguinata !' <, promise con giuramento! sono o$$ligo d-incoscien"a. !' ., indotta da sua madre! ome Erode s$aglia partner, cosI la raga""a s$aglia madre/ la $elle""a, sotto il dominio dell-insipien"a, si trasforma in orrore di morte. Il male sempre fatto col $ene7 an"i distruggendo il $ene, perc!F lo usa con stolte""a invece c!e con sapien"a. dammi *ui( su un piatto( la testa di Giovanni! La stolte""a vuole la testa della veritB. - un 3dare4 $en diverso da )uello del $rano seguente5 - un momento in !' >, contristato il re( per i giuramenti e i commensali! i sono promesse cattive, giuramenti c!e

cui il male toglie la masc!era della $elle""a e del piacere/ sotto i veli della fanciulla c- lo sc!eletro della morte. 9a Erode non pu. sottrarsi/ giocato dalla sua immagine, sc!iavo degli altri c!e lo osservano. La sua triste""a viene da Dio, c!e lo c!iama a conversione #cf. ' or A,<8&=(. ordin, c e le fosse data . La parola 3dare4 fondamentale in )uesto $anc!etto, come nel successivo #vv. <.?.&C.&?(. ,ui si dB la testa della voce, c!e cosI testimonia la 0arola7 lB si dB la 0arola fatta pane. Lo stesso ci$o, velenoso per c!i se ne impossessa, vivificante per c!i lo riceve in dono. 9a c!i se ne impadronisce, non fa altro c!e ci. c!e Dio aveva preordinato #cf. :t %,'<(/ confe"iona il dono. !' &?$, mand, a decapitare( ecc! Epilogo della festa una testa data e consegnata di mano in mano. 2 il 3 dies natalis4, ma non di Erode, $ensI del Dattista, c!e viene alla luce come testimone della veritB. In )uesta corsa dalla sala al carcere, dal carcere alle mani della fanciulla, da )ueste a )uelle della madre, finisce la dan"a della stolte""a, c!e ottiene ci. c!e vuole/ la morte. !' &), i suoi discepoli levarono la spoglia e la seppellirono! *iovanni anticipa il cammino di *es+/ il discepolo c!e lo segue precedendolo di un passo. 0er )uesto Erode dice fin dall-ini"io, e giustamente/ *iovanni risorto5 Infatti vivo pi+ c!e mai, come la veritB c!e diventata sua vita.

%=A

vennero ad annunciare Ges!

i. c!e avvenne a *iovanni un annuncio

per *es+, presagio del suo 3ritiro4 nel deserto, dove darB il suo pane.

3. a. $. c. d.

P)e a)e !$ &es&" entro in preg!iera come al solito. mi raccolgo immaginando il pala""o di Erode. c!iedo ci. c!e voglio/ conoscere la veritB del $anc!etto di Erode. traendone frutto, guardo le persone/ c!i sono, c!e dicono, c!e fanno.

Da notare< *iovanni risorto Erode si era impadronito di *iovanni a causa di Erodiade gli ingredienti del $anc!etto la testa di *iovanni. +. Tes&! (&!$!

6al %?7 A17 0r &,'=8',''7 ?,&8C. &18&<7 *er &,&A8&?7 &*v ',&C7 ' or A,<8&=.

%=<

6'. DATE LORO ,OI STESSI DA MAN-IARE 1+,13-'1

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08

01

O)a -es., a/e#*" (*!&", s! )!&!)0 *a $1 !# 2a)%a /e)s" (# $(" " *ese)&", !# 3)!/a&". E, udito, le folle lo seguirono a piedi dalle citt.. E, uscito, vide molta folla ed ebbe compassione di loro e cur i loro infermi. +ra, giunta la sera, vennero innan#i a lui i discepoli dicendo! "eserto & il luogo e l,ora gi. & passata7 congeda le folle, c e vadano nei villaggi e si comprino cibi. +ra Ges disse loro! %on anno bisogno di andare! date loro voi stessi da mangiare3 +ra gli dicono! %on abbiamo qui se non cinque pani e due pesci. +ra disse! 9ortateli qui a me3 E, ordinato alle folle di sdraiarsi sull,erba, prese i cinque pani e i due pesci, al# gli occ i al cielo, benedisse, spe## e diede i pani ai discepoli e i discepoli alle folle. E mangiarono tutti e furono sa#iati, e levarono di ci c e sovrabbond dei pe##i dodici ceste piene. +ra quelli c e mangiarono erano circa cinquemila uomini, sen#a le donne e i bambini.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

%=?

Date loro voi stessi da mangiare / l-imperativo del 6ignore ai suoi discepoli. Lui stesso il corpo dato per noi #cf. 'C,'C(, ci$o c!e riceviamo e offriamo a tutti. Dopo la sepoltura del profeta c- il pane del deserto. La sua uccisione lo rende seme nascosto nel cuore della terra U il segno di *iona #&',%=(5 8 c!e germoglia in pane di vita per tutti. L-uomo ci. c!e mangia. :l di lB delle sue inten"ioni, il $anc!etto di Erode, con i suoi idoli morti c!e danno morte, prepara )uello del >iglio c!e dB la vita di figli e di fratelli. *es+, profeta e 9essia rifiutato, sfama il suo popolo nel deserto. 0i+ grande di 9os #Es &C,18%(, il 6ignore stesso c!e dona la sua carne come vero ci$o #*v C,@@(7 pi+ grande di Eliseo #'Re, %,%'ss(, la 6apien"a c!e offre sovra$$ondan"a di vita. Il racconto, a s!ondo messianico, richiama leucaristia, ci2o del nuovo popolo" $a comunit cristiana ha al suo centro il 8iglio, ricevuto in dono e comunicato ai !ratelli" 1uanto 7ui Ges !a lanticipo di 7uello che compir nellultima cena (v" -<=/3,/3), e che i discepoli sempre !aranno in memoria di lui (-+or --,/6s)" Il racconto si divide in tre scene/ *es+, pieno di misericordia, guarisce le folle #vv!")#".(7 i discepoli !anno un programma sul ci$o diverso dal suo # vv! "'("%(7 lui prende il pane, $enedice e lo dB a loro perc!F ne offrano a tutti #vv! "4#&5(. Il v! &" conclude con una nota del redattore sul numero delle persone sfamate. Il centro del $rano la $enedi"ione sul pane del tipo delle bera>ot #$enedi"ioni( e$raic!e. 2 lo stile di vita del >iglio c!e si fa fratello. di *es+ nel deserto la reali""a come vita e sa"ietB per tutti. Ges anticipa )uello c!e farB l-ultima sera/ il pane il mistero del suo corpo, tutto dono del 0adre e tutto dono ai fratelli. La C iesa !a *es+ al suo centro/ ascolta il suo comando e offre )uanto !a ricevuto. ome il $anc!etto di Erode nel pala""o conduce a uccidere c!i dice la 0arola, )uesto

'.

Le&&()a *e$ &es&"

%&=

!' &*, Ges si ritir, da l8 in barca( ecc! )uando darB il suo pane.

i. c!e accaduto al Dattista

premoni"ione del suo ritiro ultimo, in solitudine, nel deserto della morte, Il palazzo apparentemente luogo di vita, come il deserto apparentemente invivi2ile" %a proprio 7ui Dio porta il suo popolo !uori dalla schiavit" +hi non esce dal palazzo nel deserto, non incontra il dono di Dio" le folle lo seguirono a piedi dalle citt! Il ritiro di *es+, e di )uelli con lui nella $arca, non una fuga, ma l-ini"io del nuovo esodo. Il popolo esce dalla cittB di aino per fondare una nuova conviven"a. 2 l-esodo definitivo. Dove approda la $arca di *es+ e dei suoi, anc!e le folle dei poveri arrivano a piedi, an"i li precedono #9c C,11(. Ognuno !a $isogno di )uesto pane. !' &+, vide molta folla ed ebbe compassione di loro! 0rincipio dell-a"ione di *es+ la sua compassione #cf. <,&A(. Ogni a"ione c!e non nasce da essa partecipa al $anc!etto di Erode. ompassione in greco ric!iama la parola 3viscere4 #utero materno(/ la )ualitB fondamentale del Dio amore, c!e 0adre in )uanto materno #cf. Lc C,1C(. cur, i loro infermi! *es+ !a 3cura4 #K venera"ione, rispetto5( degli in8fermi, di coloro c!e non stanno in piedi. La de$ole""a, c!e noi sfruttiamo per asservire, per lui oggetto di servi"io. La medicina con cui ci cura sarB il suo pane, 3rimedio4 di vita eterna. !' &0, giunta la sera #cf. 'C,'=(. La sera la fine del giorno, tempo disponi$ile all-uomo. Ini"ia la notte, e le tene$re si mangiano la crea"ione scaturita dalla luce. Immagine della 3fatal )uiete4, in cui tutto ritorna al caos primitivo, rimanda all-ultima sera, nella )uale *es+ ci diede il suo pane #'C,'=(, per consegnare poi il suo corpo al cuore della terra #'A,@A(. Il suo ultimo giorno sarB tutto oscuritB dall-ini"io alla fine7 anc!e il sole meridiano si offusc!erB nel suo splendore #'A,%@(. 6arB la notte in cui lui, luce del mondo, entrerB in tutte le nostre notti per illuminarle. Ora, come anticipo, la notte del deserto profumerB della fragran"a del pane. deserto : il luogo e lCora gi : passata! I discepoli notano il deserto intorno e la notte c!e incom$e. Nel deserto non si pu. mangiare, ed passata l-ora in cui si pu. fare )ualcosa/ non si pu. vivere, e non c- pi+ nulla da fare. congeda le folle( perc 9 vadano nei villaggi e si comprino cibi! Davanti al deserto e alla notte, la proposta dei discepoli uscire dal deserto, tornare al
%&&

villaggio da cui erano partiti, e 3comperare4 )ualcosa. 9a il suo pane proprio nel deserto e nella notte, e non da comperare #cf. Is @@,&s(. omperare e vendere, a fine di lucro, ci. c!e aggrega in villaggi e porta al $anc!etto di Erode. *es+ stesso sarB comperato e venduto per danaro #'C,&@(5 !' &:, non anno bisogno di andare! 0er *es+ la solu"ione non da cercare fuori, in un ritorno a ci. da cui si usciti. 2 a portata di mano, )ui ed ora, ed gratis5 Disogna solo affrontare la situa"ione in modo diverso. date loro voi stessi da mangiare! Il pane c!e sa"ia nel deserto e nella notte non )uello c!e si compera, oggetto di sudore. Giene 3dato 3 agli amici nel sonno #6al &'A,'(. Nel sonno suo e nostro. !' &<, non abbiamo *ui se non cin*ue pani e due pesci! 2 )uanto $asta a malapena per loro e per il momento. La comunitB ritiene sempre poco )uello c!e c-. Non si accorge c!e cin)ue pi+ due fa sette, numero perfetto, divino. 2 sa"ietB piena per tutti se vissuto come dono7 fame se trattenuto per sF. !' &., portateli *ui a me! La nostra insufficien"a va portata a *es+, riposta nelle sue mani. i. c!e !o e sono, poco o tanto c!e sia, sempre sovra$$ondante se ricevuto, spe""ato e dato da mani di figlio. !' &>, ordinato alle folle di sdraiarsi! 2 l-ini"io della festa. 6e il $anc!etto del primo Esodo fu in fretta e in piedi, )uello del secondo si prolunga nella notte, e si sta sdraiati in compagnia con i familiari. Non pi+ la fuga dalla sc!iavit+, ma l-ingresso nella li$ertB. sullCerba! Il deserto si rallegra e la terra arida esulta e fiorisce/ il 6ignore viene a salvarci #cf. Is 1@,&8%(. 2 la pas)ua definitiva/ il passaggio dal $anc!etto di Erode a )uello della 6apien"a #cf. 0r ?,&8C.&18&<(. Il 6ignore eliminerB la morte per sempre, e si dirB in )uel giorno/ 3Ecco il nostro Dio4 #cf. Is '@,C8?(. prese! *es+ il >iglio/ riceve dal 0adre tutto ci. c!e !a ed . 9a, a differen"a di :damo, non prende come rapina, $ensI in dono #cf. >il ',C(. 0rende per la morte c!i c!iude la mano per possedere e divorare7 prende per la vita c!i apre la mano per ricevere in dono e per donare. La mano c!iusa

%&'

avvelena ogni dono7 la mano aperta ne fa comunione di vita col 0adre e coi fratelli. i cin*ue pani! Non frumento, ma pane, frutto di lavoro e rela"ioni/ cultura, non solo natura. Tutto da prendere e vivere come dono. I cin)ue pani sono da :gostino messi in rela"ione ai cin)ue li$ri della legge, per significare c!e 3 l-uomo non vive soltanto di pane, ma di )uanto esce dalla $occa del 6ignore4 #Dt <,1(. i due pesci! I due pesci sono sim$oli di risto, c!e reali""a il duplice comando della legge c!e uno solo/ l-amore del 0adre e dei fratelli. 0er )uesto amore il >iglio, come pesce c!e vive nell-a$isso, venne a morire sulla terra e per dare a noi in ci$o la sua vita. alz, gli occ i al cielo! :damo prese dalla mano, ma non al". gli occ!i verso il volto del 0adre. >uggI da lui. benedisse! :damo non $enedisse colui c!e dB ogni $ene, e si nascose nella maledi"ione. *es+ invece riceve tutto, anc!e se stesso, dal 0adre. Ogni $riciola di pane dono, segno di amore infinito. In ogni dono c- il Donatore c!e si dona. !i $ene8dice olui c!e $ene8dB, riconosce in ogni goccia la sorgente, in ogni raggio il sole, in ogni frammento il tutto. 0rendere $enedicendo nascere, venire alla luce come figli, vedendo sF e tutto ci. c!e c- come segno dell-amore del 0adre. spezz, e diede! *es+, in )uanto prende $enedicendo, il >iglio, in )uanto spe""a e dB ai fratelli uguale al 0adre. Egli ama con il medesimo amore con cui amato 8 tutto sa dare come tutto riceve. Lo 6pirito 3spira4 insieme dal 0adre e dal >iglio/ !anno un unico amore, c!e la vita di am$edue. La for"a per 3dare4 gli viene dal suo levare gli occ!i al cielo, dal suo essere tutto verso il 0adre come il 0adre tutto verso di lui. ai discepoli e i discepoli alle folle! Lo stesso unico pane passa dalle mani del >iglio a )uelle dei discepoli, e da )ueste alle folle, fino a giungere nelle mani di tutti i fratelli c!e cosI diventano figli. Il dono fa circolare di mano in mano il pane/ riprende il flusso della vita, c!e la rapina aveva interrotto. !' )?, mangiarono tutti e furono saziati! ,uesto pane vita e sa"ietB per tutti. L-altro per poc!i, e dB morte a tutti.

%&1

,uesta la mensa c!e prepara il 6ignore, mio pastore #6al '1(, dove i poveri mangiano e sono sa"i #6al '','A(. 6olo )uesto pane condiviso $enedi"ione e sa"ietB. Dell-altro possiamo averne fino alla nausea, come Erode7 ma non sa"ia/ aumenta solo la fame. dodici ceste piene! Di )uesto pane, mangiato da 3tutti4 e a 3sa"ietB4, ne avan"ano dodici ceste, una per ogni tri$+, una per ogni mese. Ne rimane per tutti e per sempre5 2 )uanto sperimenta la !iesa, allora e ancora adesso. !' )&, cin*uemila uomini! Il numero )uello della prima comunitB di *erusalemme #cf. :t %,%(, c!e viveva l-insegnamento di *es+ mettendo in comune i $eni, spe""ando il pane e pregando con gioia #:t ',%'(. Nessuno diceva sua proprietB ci. c!e aveva7 ogni cosa era fra loro comune, e nessuno era $isognoso #:t %,1'.1%(. !i aveva $eni ne faceva parte a tutti, secondo il $isogno di ciascuno #:t ',%@(. E tutto )uesto in piena li$ertB #cf. :t @,%(5 senza le donne e i bambini! Esplicitamente si nominano le donne e i $am$ini, )uelli c!e 3non contano4.

3. a. $. c. d"

P)e a)e !$ &es&" entro in preg!iera come al solito. mi raccolgo immaginando il deserto di sera con le folle, i discepoli e *es+. c!iedo ci. c!e voglio/ vivere di )uesto pane. traendone !rutto, contemplo la scena"

Da notare! *es+ si ritir. nel deserto, in privato le folle accorrono dalle cittB la compassione e la cura di *es+ per le folle la proposta dei discepoli/ comperare la risposta di *es+/ date5 i cin)ue pani e i due pesci *es+ prese il pane al". gli occ!i al cielo $enedisse spe"". diede i discepoli ricevono e danno tutti mangiarono e furono sa"i dodici ceste piene
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erano in cin)uemila.

+. Tes&! (&!$! 6al '17 &%@7 Es &C,&ss7 'Re %,%'8%%7 Is '@,&ss7 1@,&ss7 @@,&817 *v C,'C8CC.

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63. O TU DI POCA FEDE, PERC45 DU6ITASTI7 1+,''-36

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E subito costrinse i suoi discepoli a entrare nella barca e precederlo sull:altra riva, finc 5 non avesse congedato le folle. E, %"# e*a&e $e 8"$$e, sa$1 s($ 9"#&e in privato a pregare. ;enuta la sera se ne stava da solo lass. +ra la barca distava da terra gi. molti stadi, tormentata dalle onde7 c:era infatti il vento contrario. A$$a :(a)&a /e $!a *e$$a #"&&e /e##e *a $")" camminando sul mare. / discepoli, vedendolo camminare sul mare, furono spaventati e dissero! < un fantasma3 E gridarono dalla paura. 'ubito parl loro Ges, dicendo! 1oraggio3 /o sono3 %on temete3 =ispondendogli, 9ietro disse! 'ignore, se sei tu, comanda a me di venire da te sulle acque3 Gli disse! ;ieni3 E, sceso dalla barca, 9ietro cammin sulle acque e venne da Ges. O)a, /e*e#*" !$ 8")&e /e#&", e22e 3a()a; e, cominciando a sprofondare, grid dicendo! 'ignore, salvami3 'ubito Ges, tendendo la mano, lo prese e gli dice! + tu di poca fede, perc 5 dubitasti$ E, saliti essi sulla barca, cess il vento. +ra quelli nella barca lo adorarono dicendo! ;eramente sei 4iglio di "io3 E, compiuta la traversata, approdarono alla terra di Gene#aret .

%&C

35 3)

E, riconosciutolo, gli uomini di quel luogo mandarono in tutta quella regione e gli portarono tutti i malati, e lo pregavano anc e solo di toccare la frangia del suo mantello7 e quanti lo toccarono furono salvati.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

6 tu di poca fede( perc 9 dubitasti=( c!iede *es+ a 0ietro, c!iamato da lui a camminare sulle ac)ue, come lui e con lui. Il racconto di *es+ a Na"aret! #&1,@18@<( mostra la regressione dalla meraviglia al du$$io e dal du$$io all-incredulitB. ,uesto, al contrario, mostra il cammino dal tur$amento al coraggio della fede, provata comun)ue dal du$$io e dalla caduta, c!e nell-esperien"a di salve""a giunge alla sua piene""a. Il du$$io, a metB strada tra incredulitB e fede, il passaggio necessario per tutti. 0er una fede consapevole e adulta $isogna c!e il non credente du$iti del suo non credere e c!e il credente du$iti del suo credere. Un cieco dogmatismo preclude l-accesso alla veritB. non crede. 0ietro rappresenta ciascuno di noi e tutta la c!iesa/ )uando volgiamo gli occ!i al 6ignore e alla sua c!iamata, a$$iamo fiducia e riusciamo ad avan"are7 )uando guardiamo le nostre difficoltB, ci impauriamo e affondiamo. Rimane per. sempre nel cuore il grido/ 36ignore, salvami54. 2 la radice inaliena$ile della fede. L-esperien"a di salve""a c!e ne consegue porta alla pace e al riconoscimento del 6ignore. Dopo il dono del pane, *es+ sale, da solo, sul monte a pregare. I discepoli scendono, da soli, sul mare a remare. Dopo il suo 3corpo dato per noi4, lui assente. Noi ci troviamo nella notte, col vento contrario, sospesi sull-a$isso agitato c!e vuole ing!iottirci, faticando inutilmente per raggiungere l-altra riva. 2 la condi"ione della !iesa, c!iamata ad affrontare il suo stesso cammino dopo la sua ascensione sul monte #'<,&Css(. Lui presente come amore fraterno/ l-unico pane c!e c- sulla $arca, insidiato dai vari lieviti #9c
%&A

omun)ue, )uando va a fondo,

c!iun)ue si apre all-invoca"ione della salve""a, al di lB di )uello c!e crede o

<,&%ss(. ,uesto non un fantasma, ma 3Io sono4, la poten"a salvifica di Dio stesso. Le tre scene 3tempestose4 in $arca sono da vedere in connessione tra loro. Nella prima lui presente come colui c!e 3dorme e si risveglia4 #<,'18 'A(/ il *es+ terreno, presente tra i discepoli 3cosI com-era4 #9c %,1C(, morto e risorto, c!e ci !a lasciato il suo pane. In )uesta seconda lui non pi+ con noi se non come l-assente, c!e !a vinto la morte e cammina sulle ac)ue7 presente per. con la sua parola e il suo pane c!e ci fanno camminare come lui !a camminato. Nella ter"a #&C,@8&'( lui stesso scatena una tempesta di domande ai discepoli c!e non capiscono il pane e si lamentano di non averne. Lanno infatti il lievito 3dei farisei e dei sadducei4 #&C,&'(, fermento $en diverso dal suo5 La $arca sim$olo della comunitB, luogo della fede. Non ci sono scappatoie sulla $arca/ o si arriva a terra, o si va a fondo5 La prima scena in $arca corrisponde al tempo di *es+ c!e, in $arca con i suoi, muore e risorge, dandoci il suo pane. La seconda corrisponde al tempo della !iesa, dove la sua presen"a come pane ritenuta un fantasma, fino a )uando non ci fidiamo della sua parola e non facciamo come lui !a fatto 8 3fate )uesto in memoria di me4 #& or &&,'%(. La ter"a ci dice perc!F a$$iamo difficoltB a riconoscerlo/ diamo corpo alle nostre cattive fantasie 8 i vari lieviti c!e muovono la nostra vita, c!e riducono a fantasma la realtB di Io86ono. Ges( ormai assente, presente come il Givente c!e !a camminato sul mare e c!e, con la sua parola, ci c!iama a fare altrettanto. La C iesa accoglie l-invito, con tante paure e perplessitB. 6e guarda lui e la sua promessa, cammina. 6e guarda le proprie difficoltB, affonda. Le rimane per. sempre il grido di invoca"ione al 6ignore, il cui nome 3*es+4, c!e significa 3Dio8salva4. L-avventura di 0ietro )uella di ogni uomo.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' )), ; subito costrinse i suoi discepoli( ecc! I discepoli vorre$$ero arrestare il momento magico del pane, come nella trasfigura"ione. Invece

%&<

devono 3ascoltarlo4 #&A,%.@$(5 Il pane c!e ci !a dato , come per Elia, la for"a per camminare )uaranta giorni e )uaranta notti fino al monte di Dio #cf. &Re &?,&8?(. *es+ li 3costringe4 al santo viaggio perc!F preferire$$ero restare sul posto, trasformando lo stesso pane in lievito di Erode. Le folle infatti volevano farlo re #cf. *v C,&@(7 mentre lui il 36ervo4 c!e dB la vita. Dopo la notte del pane viene un nuovo giorno 8 )uello dei discepoli da soli sulla $arca 8 in cui *es+ presente in altro modo, con la sua parola c!e ordina di fare il suo stesso cammino, affrontando la stessa notte c!e lui !a vinto. !' )*, congedate le folle! I discepoli, prima del pane, volevano congedarle7 ora invece vogliono trattenerle. *es+ fa il contrario/ prima dB il pane e poi le congeda con il suo 3viatico4. Non si serve del pane per trattenerle e dominarle, ma si fa servo del pane per farle camminare. sal8 sul monte in privato a pregare! Dopo il dono del suo corpo, *es+ salito sul monte, in comunione col 0adre, inviando i suoi discepoli in tutto il mondo, promettendo di essere sempre con loro #'<,&C8'=(. Lui il pontefice, c!e dall-alto li assiste, vicino al 0adre e ad ogni fratello. venuta la sera( se ne stava da solo lass! Lui giB nella luce del 0adre7 per noi invece viene ancora la sera, la stessa c!e anc!e lui incontr. )uando ci diede il suo pane #'C,'=8'?(. Lui lass+ sul monte da solo a pregare, noi nella notte, )ui, gi+ nel mare, da soli a remare. 2 la nostra condi"ione normale, dopo c!e lui si fatto pane. !' )+, la barca distava da terra molti stadi! :vvolti dal $uio, sospesi tra cielo e a$isso, i discepoli sono lontani dal punto di parten"a e da )uello di arrivo. La situa"ione angosciante. tormentata dalle onde! Il 3tormento4 indicato con un termine c!e ric!iama la 3pietra di paragone4, c!e serve per provare l-oro, graffiando ci. c!e non pre"ioso. Le tri$ola"ioni ci purificano/ macinano la nostra dure""a di cuore, per ricavarne l-oro pre"ioso della fede #cf. &0t &,C8?7 Rm @,18@(. il vento contrario! Il vento solleva il mare/ lo spirito contrario agita contro l-uomo lo spettro della morte. !' )0, alla *uarta veglia della notte! 2 la veglia dalle tre alle sei del mattino, carica del $uio di tutta la notte U la luce sem$ra lontanissima5 8, piena di fatica e di angoscia. 2 notte fonda7 eppure preludio del nuovo sole. In

%&?

)uest-ora Dio interviene a salvare #cf. Es &%,'%7 6al %C,C7 Is &A,&%(. 6arB l-ora della risurre"ione di *es+ #'<,&(. venne da loro camminando sul mare! Nella prima tempesta *es+ dormI e si svegli./ entr. nella notte e la vinse, dandoci il pane di vita. Ora, risorto, cammina sulle ac)ue/ la morte non !a pi+ potere su di lui. Non essere inghiottiti dalla2isso il sogno impossi2ile di ogni uomo, superamento della realt che 2en conosce, !atta di notte, solitudine, lontananza, !atica, tormento, angoscia, terrore e spro!ondamento" +amminare sul mare il tema del 2rano, ripetuto 7uattro volte (vv" />"/3"/?"/<)" @ 7uanto il discepolo chiamato a !are, sulla parola del suo #ignore" !' ):, furono spaventati! Il discepolo colto da terrore/ camminare sulle ac)ue eccessivo, impossi$ile, divino5 : un fantasma! !i giocato dalla paura scam$ia le proprie fantasie per realtB e la realtB per fantasia. I discepoli pensano c!e il Givente in me""o a loro sia un fantasma, un morto #cf. Lc '%,1A(. Il pane 8 il suo corpo dato per noi 8 non l-incontro con lui c!e salva, ma ridotto a pio ricordo di un evento passato c!e non si vive al presente. 2 il rimprovero di 0aolo a )uelli di orinto, )uando dice c!e la loro eucaristia non un mangiare la cena del 6ignore, ma un mangiare la propria condanna, perc!F fanno il contrario di ci. c!e cele$rano #cf. & or &&,&A81%5(. gridarono dalla paura! 2 la stessa paura di andare a fondo c!e li colse nella prima tempesta, )uando il 6ignore dormI #<,'%ss(. !' )<, coraggioH Io#SonoH 3on temeteH La paura poc!e""a di fede #<,'C7 ?,''(. La fede invece il coraggio di credere e osare l-impossi$ile 8 impossi$ile all-uomo, ma non a Dio. olui c!e cammina sulle ac)ue non un fantasma, ma Io86ono, *es+ in persona. 3Io86ono4 ric!iama la rivela"ione del Dio dell-Esodo. La salve""a attraverso l-ac)ua non un-illusione/ la paura c!e fa loro ritenere illusione la realtB di Dio. !' )., se sei tu( comanda a me di venire a te sulle ac*ue! La prova c!e davvero *es+, il 6ignore8c!e8salva, c!e io stesso sia salvo/ c!e sulla sua parola vada da lui camminando come lui sull-a$isso. La prova c!iesta dal du$$io/ 36e sei tu54. Il 3se4, c!e esprime il du$$io, parola divina )uando serve ad aprire all-impossi$ile. !' )>, vieniH 2 la voca"ione definitiva/ sulla sua parola, siamo c!iamati da lui a camminare come lui e con lui sull-a$isso.
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7ietro cammin, sulle ac*ue e venne da Ges! In o$$edien"a a lui, 0ietro riesce a fare come lui !a fatto. Deve affidarsi all-ac)ua, fuori dalla $arca # la fede e il $attesimo l-esperien"a personale c!e introduce nella $arca5(. Non si vince la morte se non attraverso l-affidarsi a lui nella sua morte. !' *?, vedendo il vento forte( ebbe paura! Lo spirito contrario spaventa 0ietro. 6e guarda *es+, cammina7 se guarda le sue paure, sprofonda. La paura c!e fa sprofondare il luogo stesso nel )uale il 6ignore ci c!iama a una fede maggiore7 diversamente siamo colti da angoscia e dispera"ione. 0er )uesto 3tengo i miei occ!i rivolti al 6ignore, perc!F li$era dal laccio il mio piede4 #6al '@,&@(. cominciando a sprofondare! 6ulla $arca c!e andava a fondo, *es+ 3dormiva4 #<,'@(. Ora cammina sulle ac)ue proprio perc!F andato a fondo tran)uillo e sereno come un $im$o in $raccio a sua madre #cf. 6al &1&,'(. Signore( salvami! 9entre affoga nel mare, 0ietro grida a *es+, c!e significa/ il86ignore8salva #cf. <,'@(. Nella distretta finale, a tutti dato )uesto nome, nel )uale a ogni uomo data salve""a #cf. :t ','&7 %,&'(. !' *&, Ges( tendendo la mano . Il 3$raccio teso4 indica l-intervento di Dio, c!e afferra e salva dalle grandi ac)ue c!i lo invoca. o tu di poca fede #cf. <,'C(. La fede c-, ma poca, insufficiente davanti a prove dure come )uesta. Il cammino di affidamento e di riconoscimento dura tutta la vita. La tri$ola"ione finale sarB il compimento del $attesimo, c!e ci farB conoscere c!i il 6ignore. !' *), saliti sulla barca( cess, il vento! La calma viene sulla $arca solo dopo c!e ciascuno !a fatto in prima persona l-esperien"a $attesimale, c!e consiste nell-ascoltare il 6ignore, camminare sulle ac)ue, andare a fondo, invocare il suo nome ed essere salvati. 6olo allora nella $arca riconosciamo il 6ignore e viviamo del suo pane/ siamo passati dalla morte alla vita perc!F amiamo i fratelli #&*v 1,&%(. !' **, *uelli nella barca lo adorarono! La salve""a porta all-adora"ione, al $acio del 6ignore, fine del vangelo #'<,&A(. veramente sei Figlio di DioH 2 l-anticipo della professione di &C,&C. sperimentando sempre pi+ a fondo la salve""a. i. non impedisce c!e 0ietro, anc!e pi+ avanti, non lo capisca e lo rinneg!i,

%'&

1ui 9ietro !a la pro!essione di !ede pas7uale" $a +hiesa sa che il suo corpo dato per noi non un !antasma, ma il pane di vita che !a vivere e morire camminando come lui ha camminato" !!' *+/*:, compiuta la traversata( ecc! olui c!e non fu riconosciuto dai suoi, ora lo dalle folle, mentre presente in me""o a loro c!e !anno ormai compiuto la traversata. Il semplice contatto con lui salve""a per tutti.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginandomi di notte in $arca coi discepoli. c. c!iedo ci. c!e voglio/ guardare a *es+ e alla sua promessa, invece c!e alle mie fantasie. d. traendone frutto, contemplo la scena e guardo le persone/ c!i sono, c!e dicono e c!e fanno. Da notare< costrinse i suoi discepoli a entrare in $arca *es+ da solo sul monte a pregare i discepoli da soli sul mare, nella notte, a remare il vento contrario distavano molti stadi la $arca tormentata dalle onde la )uarta veglia della notte *es+ c!e cammina sulle ac)ue un fantasma coraggio, Io86ono, non temete comanda a me di venire a te sulle ac)ue vieni5 0ietro cammina sulle ac)ue la paura e l-andare a fondo #ignore, salvami;

+.

Tes&! (&!$!

6al AA7 <@7&=A7 &Re &?,&8&17 9t '<,&C8'=7 & 0t &,C8?7 & or &&,&A81%.

%''

6+. <UESTO POPOLO MI ONORA CON LE LA66RA, MA IL LORO CUORE LONTANO DA ME. 15,1-'0

15,1 0

>llora vengono a Ges da Gerusalemme alcuni farisei e scribi, dicendo! 9erc 5 i tuoi discepoli trasgrediscono la tradi#ione degli antic i$ /nfatti non si lavano le mani quando mangiano pane.

+ra, rispondendo, disse loro! 9erc 5 voi invece trasgredite il comando di "io per la vostra tradi#ione$

"io infatti disse! +nora il padre e la madre, e! 1 i maledice padre e madre, sia ucciso.

(a voi dite! 1 i dice al padre o alla madre! < dono sacro ci c e da parte mia ti potrebbe aiutare,

non onorer. suo padre7 e vanificaste la parola di "io a causa della vostra tradi#ione.

/pocriti3 2ene profet di voi /saia, dicendo!

?uesto popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore & lontano da me7 invano mi venerano insegnando insegnamenti c e sono precetti di uomini.

18

E, c iamata la folla,
%'1

disse loro! >scoltate e comprendete3 11 %on ci c e entra nella bocca contamina l:uomo, ma ci c e esce dalla bocca, questo contamina l:uomo. 10 >llora vengono i discepoli e gli dicono! 'ai c e i 4arisei udendo la parola furono scandali##ati$ 13 +ra egli, rispondendo, disse! +gni pianta c e non piant il 9adre mio celeste, sar. sradicata. 14 @asciateli7 sono ciec e guide di ciec i! ora se uno cieco guida un cieco, ambedue cadranno nella fossa. 15 +ra, rispondendo, 9ietro gli disse! 'piegaci questa parabola3 1) 1* 1+ra egli disse! >nc e voi siete ancora sen#a intelletto$ %on sapete c e tutto ci c e entra nella bocca, va nel ventre ed & espulso nella fogna$ /nvece ci c e esce dalla bocca proviene dal cuore, e questo contamina l:uomo. 16 "al cuore infatti escono cattivi pensieri, omicidi, adulteri, fornica#ioni, furti, false testimonian#e, bestemmie. 08 ?ueste sono le cose c e contaminano l:uomo7
%'%

ma il mangiare con mani non lavate non contamina l:uomo.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

Euesto popolo mi onora con le labbra( ma il suo cuore : lontano da me( dice *es+ su$ito dopo l-avventura in $arca coi discepoli. Riconoscere il 6ignore nel pane sen"a scam$iarlo per fantasma non pro$lema di occ!i, ma di cuore #vv. <.&?(. Il cuore il centro della persona, c!e ri8corda ed esprime ci. c!e gli interessa #inter8esse K essere8dentro5(. :l credente interessa il 3pane4, il suo corpo dato per noi, o altre cose; Il suo cuore con il 6ignore o lontano da lui; Il $rano ini"ia e finisce con i discepoli c!e mangiano sen"a lavarsi le mani #vv. '.'=(, trascurando le norme date dagli antic!i. Lanno un-altra tradi"ione/ )uella del suo corpo dato nelle nostre mani di peccatori. Il fatto dB occasione a una polemica contro le norme religiose c!e non rispettano la parola di Dio #vv! )#4(, e ad un c!iarimento fondamentale su ci. c!e $ene o male, puro o impuro #vv!"5#"4(. :l centro sta 3il cuore4/ se lontano dal 6ignore, vanifica la sua parola e rende tutto immondo #v. <s.&?s(, se con il 6ignore, ne vive la parola e mangia. In )uesto $rano si toccano i temi fondamentali di ogni religione/ la tradi"ione, il lecito e l-illecito, il $ene e il male. L-uomo vive di tradi"ioni, di ci. c!e riceve e scam$ia con gli altri. : differen"a dell-animale, non regolato dall-istinto, ma dal cuore, dai desideri e da ci. c!e in una lenta e lunga ac)uisi"ione !a messo dentro/ vive di ri8cordo, di memoria amata e custodita c!e lo apre al suo futuro e gli suggerisce c!e fare )ui e ora. onosce co8mandamenti #co8mandare K mandare insieme( e interdetti #interdetto K detto8tra(, frutto di esperien"a precedente, c!e gli offrono ori""onti comuni su cosa fare e cosa non fare per raggiungere la pro8 messa di felicitB c!e tiene viva la sua esisten"a. L-uomo cultura. Non deve ogni volta inventare il da farsi7 lo trova giB nella memoria, nella tradi"ione. Il pro$lema )uello di capirla e usarla. Infatti pu. ridursi a erudi"ione sterile
%'@

c!e ingessa la persona. :llora c- un tradi"ionalismo c!e $utta via l-anima della tradi"ione/ dimentica il senso di ci. c!e trasmette 8 la volontB di Dio significata dalla sua parola U e riduce la pratica religiosa a ritualismo. In )uesto caso la tradi"ione diventa strumento di oppressione e di morte/ un cumulo di formule vuote, con un cuore lontano da Dio e dagli uomini. Il puro e l-impuro, il lecito e l-illecito, il $ene e il male, ci. c!e mette in comunione o divide dalla vita, ci. c!e dB felicitB o infelicitB, dipende in ultima istan"a non dalla tradi"ione o da regole c!e classificano cose o a"ioni, ma dal cuore stesso/ tutto $uono nella misura in cui vissuto con un cuore puro. Il cuore puro vede Dio #@,<(/ li$ero dall-egoismo, riflette la sua $ontB, e fiorisce in ogni frutto $uono. Un cuore impuro, lontano da Dio, produce opere di morte. Il $ene viene da un cuore vivificato dallo 6pirito d-amore7 il male da un cuore posseduto dallo spirito immondo. Non solo il mondo religioso, ma anc!e )uello laico vive di tradi"ioni e riti, di comandi e divieti. Oggi pi+ c!e mai siamo amministrati da infinite norme 8 tanto pi+ su$dole )uanto meno dic!iarate 8 c!e si impongono, in modo inavvertito e ar$itrario, come 3moda4. Il lavoro, le rela"ioni, lo stile di vita e, soprattutto, gli stessi valori 8 $evuti acriticamente da tutti i pori gra"ie ai mass8media 8 costituiscono un campo di leggi ferree, da osservare con rigore per non essere emarginati. 2 necessario misurare tutto )uesto sulla 0arola e sul 0ane, sulla 0arola c!e si fa 0ane/ aiutano o meno ad amare i fratelli, producono frutti velenosi o $uoni; Tutto il $rano sul ci$o. L-uomo ci. c!e mangia attraverso i canali dei suoi sensi e assimila attraverso le sue facoltB7 o, meglio, come mangia. on c!e cuore, con c!e spirito mangia; 2 da verificare se mangiamo o meno secondo la tradi"ione c!e *es+ ci !a lasciato, se viviamo o meno della memoria di lui c!e !a dato il suo corpo per noi. Ges la nostra tradi"ione fondamentale, misura di ogni altra. La C iesa !a al suo centro l-eucarestia/ sa c!e il vero culto spirituale, gradito a Dio, il nostro stesso corpo #Rm &',&( c!e mangia e vive di )uesta tradi"ione, c!e )uella del >iglio.

%'C

3. Le&&()a *e$ &es&" !' &, +llora alcuni farisei e scribi! I farisei sono )uelli c!e osservano le tradi"ioni, gli scri$i )uelli c!e le conoscono. 3>ariseo4 significa 3separato4/ un puro, diverso dagli altri. La sua 3santitB4 $en diversa da )uella di *es+, mangione e $eone, amico di pu$$licani e peccatori #&&,&?(. 6ono sempre nemici di *es+. 36cri$a4 significa 3colui c!e scrive4/ l-esperto di 6crittura. 2 c!iamato a scoprire il tesoro #cf. <,&?, &1,@'(. >arisei e scri$i si scomodano a venire fin da *erusalemme pur di dar fastidio ai discepoli c!e mangiano trascurando le loro prescri"ioni #cf. *al ',%.&'(. !' ), perc 9 i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antic i= La tradi"ione l-insieme delle interpreta"ioni della legge trasmesse dagli antic!i, c!e sarB fissata nella Mis na e nel -almud. La tradi"ione ci. c!e si tramanda, di mano in mano, perc!F uno sappia come vivere, sen"a dover ogni volta inventare. 2 la sedimenta"ione dell-esperien"a e della riflessione di c!i ci !a preceduto nel cammino di ricerca della veritB. non si lavano le mani *uando mangiano pane . I discepoli 3mangiano pane4 sen"a prima fare le tradi"ionali a$lu"ioni. 0er loro la tradi"ione nuova )uella del 3pane4, il suo corpo dato nelle mani dei peccatori #cf. &A,''s(. 0er )uanto ci si lavi le mani, non si mai a$$astan"a puri per meritare )uel pane, c!e invece donato a c!i tradisce, rinnega e fugge #cf. 'C, '=81@(. !' *, perc 9 voi trasgredite il comando di Dio per la vostra tradizione= *es+ risponde contrattaccando. La nostra tradi"ione non !a valore assoluto7 am$igua, an"i pu. addirittura trasgredire 3il comando di Dio4 , c!e l-amore verso il 0adre e i fratelli #A,&'7 '',1A8%=(. 2 )uanto *es+ !a reali""ato con il suo pane/ il suo corpo dato per noi. !' +, onora il padre e la madre . 2 la )uarta delle dieci parole, il comandamento pi+ ovvio. Rispondere con amore all-amore dei genitori la radice stessa della vita, possi$ilitB di riceverla e trasmetterla. !' 0, : dono sacro ci, c e da parte mia ti potrebbe aiutare( ecc! 2 la tradi"ione del Eorban. onsiste nel consacrare a Dio dei $eni, c!e cosI diventano sacri, inaliena$ili. Non si possono destinare nF ai genitori nF ai figli7
%'A

ne pu. usufruire solo l-interessato finc!F vive, e poi passano al tempio. Dellissima inven"ione dell-egoismo, c!e si serve anc!e di Dio5 !':, vanificaste la parola di Dio per la vostra tradizione! ,uesta tradi"ione in netto contrasto con il comando di Dio. - )uindi tradi"ione e tradi"ione/ $isogna vedere se conforme o no al comando dell-amore. Ogni legge, consuetudine o moda, va valutata con discernimento, e osservata solo se serve a 4mangiare pane4, a promuovere la vita. Diversamente perversione istitu"ionali""ata, e va rifiutata. :nc!e tradi"ioni c!e all-origine erano giuste, possono diventare perverse in situa"ioni nuove. !' <, ipocriti! Ipocrita colui c!e si serve di tutto, anc!e di Dio, per il proprio io. !' ., *uesto popolo mi onora con le labbra( ma il suo cuore : lontano da me #Is '?,&17 6al A<,1Cs(. - una religiositB esteriore, fatta di parole, preg!iere e riti U sempre pi+ corretti e solenni5 8 ma c!e ignora la 3tradi"ione del pane4 e non vive in concreto l-amore del 6ignore, scam$iando per realtB i fantasmi delle proprie devo"ioni. Non $isogna amare a parole, ma coi fatti e nella veritB #& *v 1,&<(. :nc!e in campo non religioso risc!iamo di osservare i protocolli sempre pi+ esigenti del puro apparire5 9a c!e ne del nostro cuore; !' >, invano mi venerano ecc. 2 un culto del vuoto. I precetti c!e ne derivano svuotano l-uomo, vanificando la parola di vita. *ran parte della predica"ione profetica contro )uesto culto #cf. Is &,&=8'=7 @<,&8&'7 *er A,&8 &@(. !' &?, ascoltate e comprendete! *es+ ora si rivolge alle folle, c!iamate a comprendere ci. c!e dice. !' &&, non ci, c e entra nella bocca( ecc . Nella $occa entra il ci$o, dalla $occa esce la parola. Tutto ci. c!e c-, $uono, dono di Dio #cf. :t &=,&&8&@(. ,uesta afferma"ione di *es+ principio di li$ertB da ogni ta$+ culturale. Di tutto l-uomo pu. li$eramente disporre. 2 come lui ne dispone c!e lo fa morire o vivere. E ne dispone secondo ci. c!e esce dalla sua $occa, secondo la parola d-amore o d-egoismo c!e !a dentro. ,ual la parola c!e governa l-uso c!e faccio di ogni cosa; 2 parola di li$ertB o di dominio, di dono o di possesso, di comunione o di separa"ione;

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!' &), i farisei furono scandalizzati( ecc! I discepoli notano c!e i farisei si scandali""ano. 9a uno scandalo positivo, c!e vuol toglierli dall-ipocrisia. Tutto al mondo puro/ solo un cuore immondo lo rende immondo. !' &*, ogni pianta( ecc! Il 0adre !a piantato l-al$ero della vita, c!e porta il frutto dello 6pirito #cf. *al @,''(. Ogni al$ero c!e non porta )uesto frutto non suo/ cattivo #A,&@8'=(, e sarB sradicato #cf. 1,&=(. !' &+, lasciateli! I discepoli sono c!iamati a lasciare i farisei / non sono maestri da imitare, ma da evitare. ciec e guide di ciec i! Non sono guide illuminate, ma ciec!e. Il loro cuore impuro non vede Dio, ma solo il proprio io. '1,&C(. !' &0, 7ietro disse! Nel $rano ci sono progressivamente farisei, scri$i, folle, discepoli e anc!e 0ietro. Il pro$lema riguarda tutti. In particolare 0ietro, c!e !a un ruolo di guida. !e anc!e lui non sia cieco5 E lo sarB ogni volta c!e non avrB lavato gli occ!i nel pianto del proprio peccato riconosciuto #'C,A%s(. !' &:, anc e voi siete ancora senza intelletto= Nonostante il loro/ X6I4 #cf. &1,@&(, non !anno ancora capito #cf. &C,@8&&(. :nc!e in loro c- il lievito dei farisei oltre c!e dei sadducei #&C,&'(. !' &<, ci, c e entra nella bocca( ecc! vivere 8 e ci. c!e non serve si elimina5 !' &., invece ci, c e esce dalla bocca( proviene dal cuore! La $occa parla dall-a$$ondan"a del cuore #&',1%(. Un cuore c!e !a dentro la 0arola di vita, rende tutto puro7 un cuore c!e !a dentro parole di morte, rende tutto impuro. Il $ene e il male non sta nelle cose, ma nelle nostre a"ioni7 e ancor prima nelle nostre inten"ioni, nella parola di sapien"a o di stolte""a c!e il nostro cuore !a sposato. !' &>, dal cuore escono( ecc! 2 una lista di a"ioni malvagie, )uelle c!e 0aolo c!iama opere della carne #*al @,&?8'&(. 6ono il veleno c!e esce da un cuore lontano da Dio, centrato su se stesso. !' )?, cose c e contaminano! Il male e la morte vengono dal cuore, dall-inten"ione con cui si vive ogni realtB. Il mondo non nF da idolatrare nF da demoni""are, nF da adorare nF da dispre""are. Il suo valore o meno dipende dalla parola non detta c!e esce dal cuore. i. c!e entra nella $occa serve per !i li segue cade nella fossa #cf.

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mangiare con mani non lavate non contamina lCuomo! Noi mangiamo il 0ane, anc!e se indegni. ,uesto pane ci fa vivere il frutto dello 6pirito #*al @,''(.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginando *es+/ attorniato da farisei e scri$i, folla e discepoli. c. c!iedo ci. c!e voglio/ non avere il cuore lontano da Dio, mangiare il 0ane, vivere con amore ogni realtB. d. traendone frutto, medito sulle parole di *es+. Da notare< farisei e scri$i mangiare il pane con mani immonde trasgredire le tradi"ioni degli antic!i trasgredire il comando di Dio annullare la parola di Dio con la nostra tradi"ione culto di la$$ra, con il cuore lontano da Dio ci. c!e entra e ci. c!e esce dalla $occa.

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Tes&! (&!$!

6al A<7 Is '?,&18'%7 :t &=,&ss7 9t A,&'7 '',1%8%=7 *al @,&?8''7 & or &1,&ss.

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65. O DONNA, -RANDE LA TUA FEDE= SIA FATTO A TE COME ,UOI 15,'1-'8

15,01 00

E, uscito di l., Ges si ritir nelle parti di Airo e 'idone. Ed ecco una donna cananea, c e usciva da quelle regioni, gridava dicendo! >bbi piet. di me, 'ignore, 4iglio di "avide3 (ia figlia & malamente indemoniata.

03

+ra egli non le rispose parola. +ra avvicinatisi i suoi discepoli gli c iedevano dicendo! (andala via, perc 5 ci grida dietro.

04

+ra rispondendo disse! %on fui inviato se non per le pecore perdute della casa d:/sraele.

05

+ra quella venne e lo adorava dicendo! 'ignore, aiutami3

0)

+ra egli rispondendo disse! %on & bello prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini3

0*

+ra quella disse! ', 'ignore7 ma anc e i cagnolini mangiano delle briciole c e cadono dalla mensa dei loro signori3

0-

>llora rispondendo Ges le disse!


%1&

+ donna, grande & la tua fede! 'ia fatto a te come vuoi3 E fu guarita sua figlia da quell:ora.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

6 donna( grande : la tua fede< sia fatto a te come vuoi( l-esclama"ione di *es+ davanti alla donna pagana, c!e ottiene il 3pane dei figli45 Il racconto, parallelo a )uello del centurione #<,@8&1(, fa da contrappunto alle rimostran"e dei farisei e degli scri$i #&@,&ss(, alla non fede dei suoi di Na"aret! #&1,@<( e alla poca8fede dei discepoli #<,'C7 &%,1&(. Il dono del 6ignore per c!i lo c!iede con fiducia, non per c!i lo pretende o per c!i, invece di aver fiducia, c!iede segni #&C,&(. ,uesta donna immagine della nostra !iesa, c!e proviene dal paganesimo/ partecipa alla promessa di :$ramo mediante la fede. La fede agisce a distan"a, anc!e in assen"a di *es+ #cf. anc!e <,&8&1(. 2 la condi"ione nostra/ dopo la sua missione a Israele, lui assente, ma la sua stessa for"a opera in coloro c!e per primi !anno veduto e creduto, e continua anc!e in )uanti, pur non avendo visto, credono #cf. *v '=, '?(. 6olo la fede dB accesso al 3pane dei figli4, sia per Israele c!e per i pagani, sia per c!i !a visto c!e per c!i non !a visto. Nel $rano si sottolinea il limite della missione storica di *es+, destinata a Israele, erede primo della promessa c!e attraverso lui passerB a tutte le genti. ,uesta donna, con il centurione, ne l-anticipo profetico. Il $rano un dialogo serrato e drammatico tra la donna e *es+, con l-intervento dei discepoli. 6i intravedono le difficoltB c!e anc!e in seguito incontrerB il passaggio della salve""a ai pagani, gli immondi. La fede dB il via li$ero all-intervento di Dio al di lB di ogni $arriera culturale e religiosa, allora come oggi. Dio stesso interviene dal cielo per vincere la resisten"a della !iesa primitiva nei confronti dei pagani #cf. :t &=,?8%<(. Tipici di 9atteo sono l-intervento dei discepoli e la dic!iara"ione di *es+ circa la sua missione verso le pecore perdute d-Israele #vv.'1.'%(.
%1'

Il dialogo tra *es+ e la donna riguarda 3il pane dei figli4, e a c!i spetta. 9atteo scrive per i giudei cristiani, per aprirli alla missione verso i pagani #cf. '<,'=(. Inoltre vuol stimolare la gelosia di )uei figli c!e ancora non accolgono )uel pane del )uale invece i cani #i pagani( per la loro fede si sa"iano #cf. Rm &&,&%(. $a distinzione caniA!igli 7uindi a22attuta dalla !ede: gi (2ramo, padre di Israele, era pagano, e divenne erede della promessa e patriarca del nuovo popolo per la sua !ede" )1uelli che hanno !ede sono 2enedetti insieme ad (2ramo che credette, suoi !igli )sono 7uelli che vengono dalla !ede,, perchB lui stesso !u il primo che )e22e !ede in Dio, e gli !u accreditato a giustizia, (Gal 6, <"C"3)" Ges il 9essia promesso e inviato a Israele. Dall-Israele c!e lo accoglie sorge la luce per tutte le genti #Lc ',1'(/ i suoi discepoli saranno dopo di lui inviati per tutto il mondo # '<,'=(. La missione del 9essia verso di loro la loro stessa verso tutti. La C iesa fatta innan"itutto da giudei e poi da )uanti, per la loro fede, diventano figli di :$ramo, il primo c!e dB credito a Dio e alla sua promessa.

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' )&, ;( uscito di l( Ges si ritir,( ecc! *es+ esce dal luogo dove i farisei

e gli scri$i onorano il 6ignore con le la$$ra, ma con il cuore lontano da lui. 6i ritira in "ona pagana, verso Tiro e 6idone. 2 un-allusione al passaggio della salve""a ai pagani #:t &1,%Css(. 6e il rifiuto di parte del popolo fu salve""a per tutte le genti, cosa sarB mai )uando tutto Israele accoglierB il suo 9essia; 36e infatti il loro rifiuto !a segnato la riconcilia"ione del mondo, )uale potrB mai essere la loro riammissione, se non una risurre"ione dai morti;4#Rm &&,&@(. !' )), ecco una donna cananea c e usciva( ecc! La mancan"a di fede fa uscire *es+ dalle sue regioni7 la fede a sua volta fa uscire anc!e la pagana dalle sue regioni, per incontrarlo. gridava dicendo! La sua preg!iera !a la for"a del grido, ma anc!e la sapien"a di una parola precisa.

%11

abbi piet di me( Signore( Figlio di Davide . 2 la preg!iera fondamentale. :$$i pietB significa/ 3>ammi gra"ia4. La cananea non pretende e non accampa diritti/ c!iede il dono a colui c!e tutto e solo dono, riconoscendo in lui il 6ignore e il 9essia #figlio di Davide(. ,uesta pagana fa sua la professione di fede in *es+/ lo riconosce come figlio di Davide secondo la carne e come 6ignore, >iglio di Dio, secondo lo 6pirito #&,&.&<7 cf. Rm &,1s(, e ne invoca la salve""a. mia figlia : malamente indemoniata! La figlia della pagana rappresenta tutti i figli di :damo/ preda della diffiden"a, sono invasati di men"ogna, posseduti dal male. !' )*, non le rispose una parola! *es+, nella sua missione storica, rispose solo a Israele, c!e lo attendeva. 6arB )uesto poi a trasmettere il dono agli altri. >orse meraviglia c!e Dio a$$ia parlato ad alcuni dei suoi figli e non ad altri. erto c!e Dio parla nel cuore di tutti. 9a, per parlare umanamente, !a assunto le condi"ioni del parlare umano, nel )uale si parla a )ualcuno per il )uale si )ualcuno. 2 lo 3scandalo4 dell-incarna"ione, centro della fede #cf. &1,@1ss(. i suoi discepoli gli c iedevano! :lla domanda della donna tocc!erB rispondere proprio ai discepoli, non a *es+, )uando saranno inviati a tutte le genti #'<,&?s(. 6arB una risposta travagliata #cf. :t &=,&ss7 &@,&ss e la lettera ai *alati5(. La difficoltB del rapporto tra giudei e pagani all-interno della giudei. mandala via( ecc! ,uesta donna ric!iama i dieci pagani c!e cerc!eranno di afferrare il mantello di un Israelita #cf. Zc <, '=8'1(. 9a la cosa non sen"a difficoltB. 39andala via4, dicono i discepoli #versione migliore di/ 3esaudiscila4(. Nella loro missione verso i pagani, i missionari saranno tentati di essere dimissionari. 0ietro stesso ad :ntioc!ia si ritirerB dai fratelli pagani per ipocrisia, e ci vorrB un 0aolo c!e gli resiste a viso aperto #cf. *al ',&&s(, con la stessa for"a di )uesta donna. : 0ietro non $ast. nF la prima nF la seconda pentecoste #cf. :t ',&ss7 %, '181&(, nF l-intervento diretto dal cielo, c!e gli impose di non c!iamare immondo ci. c!e il 6ignore aveva purificato !iesa si rovescerB purtroppo nel peccato dei cristiani di origine pagana contro i

%1%

#:t &=,&@(. 2 costante nella c!iesa la tenta"ione di 3confiscare4 il 6ignore, sottraendolo alle attese di c!i lo desidera. 9a escludere il fratello dall-ereditB, rinnegare il proprio essere figlio. !' )+, non fui inviato se non per le pecore perdute( ecc! *es+ limit. la sua missione all-Israele perduto. 6arB l-Israele ritrovato dal suo 6ignore a diventare luce per tutte le genti #Lc ',1'7 cf. Is %',C7 %?,C/ Rm &@,<8&'(. La missione universale di salve""a passa attraverso la carne d-Israele e del suo 9essia. ,uando *es+, compiuta la sua missione, si assenterB sul monte, i suoi discepoli saranno inviati a continuarla verso tutte le genti. 2 la prospettiva con cui 9atteo c!iude il suo vangelo #'<,&C8'=(. 0rima anc!e loro limiteranno come lui la propria missione #cf. &=,C(. 6olo in Israele c!e riconosce il suo 9essia, tutte le genti riconoscono le proprie sorgenti #6al <A,@(. La salve""a del >iglio mediata dal fratello #maggiore( c!e si fa servo degli altri. !' )0, lo adorava . adora il 6ignore. Signore( aiutami! La donna c!iede aiuto, nonostante il silen"io del 6ignore e la resisten"a dei suoi discepoli. !' ):, prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini! La risposta di *es+ la pi+ dura c!e possa aspettarsi un pagano. *li e$rei c!iamavano 3cani4 i pagani. Il pane dei figli sarB dato proprio a loro. Non per merito 8 gra"ia e dono5 8 ma per la grande fede #v. '<(. !' )<, S8( Signore! 0er la donna tre volte 6ignore #vv. ''.'@.'A( proprio )uel *es+ c!e, dopo il fatto dei pani, i discepoli avevano scam$iato per fantasma #&%,'C(. anc e i cagnolini mangiano( ecc! Il cane vive delle $riciole c!e cadono dalla tavola del padrone, l-uomo del pane c!e viene a lui dalla mano del 6ignore. !' )., o donna( grande : la tua fede! La fede di )uesta donna grande, a differen"a di )uella dei discepoli, c!e poca #<,'C7 &%,1&(7 grande come )uella del soldato pagano, c!e suscita la meraviglia di *es+ #<,&=(. 0er )uesta fede molti verranno da oriente e da occidente, e sederanno a mensa con ome i 9agi, anc!-essi pagani #','.&&(, )uesta donna

%1@

:$ramo, Isacco e *iaco$$e #<,&&(, sa"i della $eatitudine di c!i mangia il pane del regno #Lc &%,&@(. sia fatto a te come vuoi! Il 6ignore venuto in terra per fare la volontB di )uesta donna/ la stessa del 0adre nei cieli #C,&=s(, c!e vuol dare il suo pane a tutti i suoi figli. fu guarita sua figlia da *uellCora! L-ora della fede la stessa della salve""a, come per il figlio del centurione #<,&1(.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginando *es+ nei territori pagani di Tiro e 6idone. c. c!iedo ci. c!e voglio/ la fede della donna, c!e resiste a ogni avversitB e dure""a. d. traendone frutto, contemplo le persone/ c!i sono, c!e dicono, c!e fanno. Da notare< *es+ si ritira in "ona pagana la donna pagana pietB di me, 6ignore, figlio di David *es+ non risponde i discepoli dicono di mandarla via non fui inviato se non alle pecore perdute d-Israele 6ignore, aiutami il pane dei figli per i cagnolini donna, grande la tua fede la guarigione avviene in assen"a di *es+ per la fede della donna.

+. Tes&! (&!$!

%1C

6al CA7 <A7 Is @C,&.C8A7 9t <,&8&17 '<,&C8'=7 Lc &%,&@8'%7 *al 1,C8?. Rm &@,<8 &'7 :t &?,&ss.

%1A

66. 4O COMPASSIONE DELLA FOLLA 15,'>-3>

15,06

E, trasferitosi di l., Ges venne presso il mare di Galilea, e, salito sul monte, stava l seduto.

38

E vennero da lui molte folle portando con s5 #oppi, ciec i, storpi, sordi e molti altri, e li gettarono ai suoi piedi e li cur,

31

cos c e la folla si meravigliava vedendo muti c e parlano, storpi guariti, #oppi c e camminano e ciec i c e vedono, e glorificarono il "io d:/sraele.

30

+ra Ges, c iamati innan#i i suoi discepoli, disse! Bo compassione della folla, perc 5 gi. da tre giorni dimorano presso di me e non anno c e mangiare, e non voglio rimandarli digiuni, perc 5 non vengano meno per strada.

33

E gli dicono i discepoli! "a dove per noi nel deserto tanti pani da sa#iare tanta folla$

34

E dice loro Ges! ?uanti pani avete$ +ra essi dissero! 'ette e poc i pesciolini.
%1<

35 3)

E, ordinato alla folla di sdraiarsi per terra, prese i sette pani e i pesci e, rendendo gra#ie, li spe## e li dava ai discepoli e i discepoli alle folle.

3*

E mangiarono tutti e furono sa#iati. E levarono sette ceste piene dai pe##i c e sovrabbondarono.

3-

+ra quanti mangiarono erano quattromila uomini, sen#a donne e bambini.

36

E, congedate le folle, sal sulla barca e venne nei confini di (agadan.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

Lo compassione della folla 4, dice *es+ ai suoi discepoli, c!e dovranno ricevere e dare il suo pane. 2 una folla composta da "oppi, ciec!i, storpi, sordi e malati di ogni tipo. *es+ si prende cura di loro, e comunica ai discepoli la sua compassione e il suo proposito di sfamarli, ripetendo il gesto di &%,&18'&. Il pastore riunisce attorno a sF le pecore oppresse e sfinite #?,1@s7 cf. %,'1s (7 il popolo dei poveri riceve 3il pane dei figli4 di cui, per la fede, si erano sa"iati anc!e i cagnolini #&@,'A(. Il 6ignore torna in me""o al suo popolo/ 3Io sar. il loro Dio, ed essi il mio popolo4 #*er 1&,11(. 0er )uesto si aprono gli occ!i dei ciec!i, lo "oppo salta come un cervo, grida di gioia la lingua del muto #Is 1@,@s(. Tutti vedono il lavoro delle sue mani e glorificano il suo nome/ gli spiriti traviati apprendono la sapien"a e i $rontoloni la le"ione #Is '?,'1s(. 6iccome una le"ione difficile da imparare, il 9aestro comincia daccapo, ripetendo con pa"ien"a )uanto giB !a fatto. Del suo pane infatti a$$iamo
%1?

$isogno non una sola volta, ma sempre ancora una volta, ogni giorno. ,uesto pane il ci$o c!e sa"ia le nostre fami, la compassione c!e guarisce i nostri mali. 0er noi la vita possi$ile nella ripeti"ione del respiro e del $attito del cuore, della veglia e del sonno, del ci$o e delle solite parole scam$iate 8 le fondamentali sono sempre le stesse5 9a nessun giorno come l-altro. Nel ritmo l-uomo cresce fino alla sua matura"ione intellettuale e spirituale. Ripetere la condi"ione per ricordare, portare al cuore. Uno vive dei suoi ricordi/ la sedimenta"ione di esperien"e successive e ripetute diventa la 3memoria4, il programma di vita. Il credente fa memoria del corpo del 6ignore dato per lui, ricorda la sua compassione/ mangia e rimangia di )uesto pane, fino a )uando tutta la sua vita eucaristia 8 donata dal 0adre e ai fratelli. Il $rano ci presenta *es+ sul monte c!e reali""a il regno per i poveri/ le folle di malati accorrono a lui per essere curate # vv! &4#)"( e ricevere il pane e la sa"ietB c!e viene dalla sua compassione # vv! )&#)4(. La comunitB c!e spe""a il pane continua la sua opera, vivendo del $anc!etto della 6apien"a. Non solo fa un rito, ma vive nella )uotidianitB ci. c!e cele$ra. ,uesto racconto !a somiglian"e e differen"e con il precedente. Ogni ripeti"ione una varia"ione sul tema/ la realtB una, ma ogni volta ne colgo un aspetto complementare e pi+ profondo. ,ui si eviden"ia maggiormente la compassione di *es+ e l-incomprensione dei discepoli direttamente interpellati, c!e pure dovre$$ero aver capito )ualcosa dall-esperien"a precedente. Nonostante c!e ripetiamo l-eucaristia, fatic!iamo ad entrare nella compassione di *es+. 0er )uesto, dire$$e 0aolo, molti tra noi sono malati e infermi, e un $uon numero morti. 0erc!F mangiamo )uesto pane sen"a riconoscere il corpo del 6ignore #& or &&,1=.'?(. 9a proprio )uesta ripeti"ione, giorno dopo giorno, ci guarisce. Il 6ignore pa"iente/ sempre, ogni volta, riprende a dirci la sua parola e a darci il suo pane. Ges il maestro c!e ricomincia sempre la sua le"ione, e a sue spese7 il 6ignore c!e di continuo ci offre la sua eterna compassione.

%%=

La C iesa, come i discepoli, non comprende/ tuttavia esegue l-ordine del 6ignore, dando a tutti il pane c!e riceve. !i capisce il dono, entra nel regno.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' )>, salito sul monte( Ges stava l8 seduto! 2 lo stesso scenario delle Deatitudini #@,&(. ,ui reali""a )uanto lB !a detto/ i poveri, gli affamati e gli afflitti !anno la sa"ietB e la consola"ione del regno. !' *?, vennero da lui molte folle! LB si avvicinano i discepoli #@,&(, )ui una folla oppressa da ogni tipo di male. 2 )uasi un mare di sofferen"a c!e si riversa addosso a lui, seduto sul monte. zoppi( ciec i( storpi( sordi( ecc! 6i nominano )uattro forme di male. 6ono le )uattro 3fami4 dell-uomo, di cui il 6ignore !a compassione e si prende cura. ,uattro 8 numero dominante nel racconto con il tre e il sette 8 indica totalitB/ )uattro sono gli elementi dell-universo, )uattro i punti cardinali. Tutto il male si riversa su *es+ da ogni parte. Zoppo l-uomo c!e non cammina, incapace raggiungere la sua casa. ieco l-uomo c!e non vede, non ancora venuto alla luce della sua veritB. 6torpio l-uomo ricurvo su di sF, c!e non riesce a stare dritto di fronte al volto dell-altro c!e gli dB la sua identitB. 6ordo l-uomo c!e non pu. udire la parola, escluso dal dialogo con l-altro c!e lo fa essere se stesso. li gettarono ai suoi piedi e li cur,! L-umanitB, diventata come i suoi idoli c!e !anno piedi e non camminano, occ!i e non vedono, mani e non toccano, orecc!i e non odono, $occa e non parlano #6al &&@,%8<(, gettata ai piedi di *es+. Davanti a lui torna ad essere ci. c!e , ricostituita a immagine del Givente. !' *&, la folla si meravigliava( ecc! 2 lo stupore di c!i vede l-uomo restituito al suo splendore di immagine di Dio. muti c e parlano! 6ono i sordi del v. 1=/ essendo sordi alla 0arola, erano anc!e muti, incapaci di esprimerla. storpi guariti! L-uomo recupera il suo star ritto, la sua posi"ione di interlocutore dell-altro.

%%&

ciec i c e vedono! La vista il miracolo definitivo/ l-illumina"ione della fede, c!e ci fa nascere alla nostra vita di figli e di fratelli. glorificavano il Dio dCIsraele! Le folle riconoscono c!e non si accorciato il $raccio di Dio #Is @=,'(, e gli rendono gloria. !' *), Ges( c iamati innanzi i suoi discepoli( ecc! Nel primo racconto furono i discepoli a venirgli innan"i #&%,&@( per fargli la loro proposta. Ora si fa innan"i lui, per proporre loro la sua compassione. o compassione! La compassione il principio di ogni sua a"ione/ l-amore, c!e sente l-altro come se stesso. da tre giorni dimorano presso di me! 2 misterioso )uesto dimorare tre giorni, sen"a ci$o, presso di lui. :nc!e lui !a dimorato nel digiuno tre giorni e tre notti nel cuore della terra #cf. &',%=(, per essere presso tutti noi. Nell-ascolto c- un dimorare suo presso di noi e nostro presso di lui, nel mistero dell-unica 0arola. non anno c e mangiare! 6i sottolinea la mancan"a di ci$o. perc 9 non vengano meno per strada . 2 troppo lungo il cammino #&Re &?,&8<(. 2 necessario proprio )uel pane c!e viene dal suo digiuno di tre giorni sotto terra. La sua stessa parola in noi seme c!e diventa pane. !' **, da dove per noi nel deserto tanti pani= Nonostante la le"ione precedente, ancora i discepoli non sanno da dove viene il pane. !' *+, *uanti pani avete= La solu"ione non da cercare fuori, ma dentro la comunitB, nel modo di vivere il pane c!e giB !anno. sette! 2 il numero perfetto. Ric!iama il settimo giorno della crea"ione, il compimento suo e il riposo di Dio. ,uesto pane infatti il compimento della crea"ione/ ci introduce nel settimo giorno, nel riposo di Dio. !' *:, Ges prese #cf. &%,&?(. Il >iglio 3prende4/ la sua vita ci. c!e gli dato. i sette pani! 6udore e ci$o, dolore e speran"a, gioia e angustia, giusti"ia e ingiusti"ia, divisione e comunione, morte e vita/ tutta la nostra esisten"a contenuta nel pane di cui viviamo. 2 tutto da 3prendere47 ma non come :damo, $ensI come *es+. rese grazie! 6ignifica/ 3fece eucaristia4 #in &%,&? 3lev. gli occ!i al cielo e $enedisse4(. 2 il modo di vivere del >iglio. Tutto ci. c!e , gioia, gratitudine

%%'

ed amore verso il 0adre. :nc!e noi siamo c!iamati a fare in tutto e sempre eucarestia/ )uesta la volontB di Dio #&Ts @,&<(, la nostra santitB #&Ts %,1( 8 il nostro modo 3altro4, divino, di vivere. li spezz,! di sF. li dava! In &%,&? c-/ 3li diede47 )ui/ 3li dava4. L-imperfetto indica un-a"ione c!e non ancora finita/ *es+ continua sempre a dare ci. c!e allora diede, fino a )uando Dio sarB tutto in tutti #& or &@,'<(. ai discepoli! Discepolo colui c!e riceve )uesto pane c!e lo fa come il suo 9aestro. e i discepoli alla folla! Il discepolo, in for"a di )uesto pane, pu. fare come il suo 9aestro/ darlo a tutti, perc!F ciascuno diventi discepolo come il 9aestro. !' *<, tutti mangiarono e furono sazi! 2 la $eatitudine di @,C. ,uesto 3pane dei figli4 per 3tutti4 i fratelli. E solo )uesto pane sa"ia la fame dell-uomo/ contiene ogni deli"ia #6ap &C,'=(. :ltri pani affamano. levarono sette ceste piene! Nel primo racconto #&%,'=( erano dodici, una per ogni tri$+ d-Israele e per ogni mese. Ora sono sette, numero del compimento. 0rima si sottolineava la )uantitB del pane/ $asta per tutti e per sempre. Ora la )ualitB/ il pane perfetto, c!e ci rende figli, perfetti come il 0adre #@,%<(. ,ualcuno vede in )uesto numero l-allusione ai sette diaconi c!e presiedevano le mense dei cristiani di origine non giudaica #cf. :t C,&ss(. !' *., *uattromila uomini! In &%,'& erano cin)uemila, con ric!iamo alla prima comunitB di :t %,%. ,ui sono )uattro volte mille. ,uattro significa totalitB, mille )uantitB innumerevole/ la folla di tutta l-umanitB, fatta di figli c!iamata a vivere da fratelli. Le sette ceste piene sovra$$ondanti sono a disposi"ione, perc!F tutti possano mangiare dei sette pani, c!e sa"iano la vera fame dell-uomo, il suo desiderio di essere come Dio #*en 1,@s(. !' *>, congedate le folle( ecc! venir meno per strada #v.1'(. on )uesto viatico *es+ ci consegna al nostro cammino/ ormai possiamo 3camminare come lui !a camminato4, sen"a !i vive nella gioia del dono e dell-amore sa amare fino al dono

%%1

3. P)e a)e !$ &es&". a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginando *es+ sul monte c!e cura e dB il suo pane. c. c!iedo ci. c!e voglio/ partecipare della sua compassione, ricevendola e donandola. d. traendone frutto, contemplo le persone/ c!i sono, c!e dicono, c!e fanno. Da notare< salito sul monte "oppi, ciec!i, storpi, sordi li gettavano ai suoi piedi li cur. !o compassione della folla da tre giorni dimorano presso di me da dove per noi nel deserto tanti pani da sa"iare tanta folla; )uanti pani avete; sette prese i sette pani rese gra"ie li spe"". li dava ai discepoli e i discepoli alle folle mangiarono tutti e furono sa"i sette ceste )uattromila uomini.

+. Tes&! (&!$!

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6al '17 Es &C,&ss7 'Re %,%'8%%7 Is '@,&ss7 1@,&ss7 *v C,'C8CC.

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6?. -UARDATE,I DAL LIE,ITO DEI FARISEI E DEI SADDUCEI 16,1-1'

1),1 0

E i farisei e i sadducei avvicinatisi per tentarlo, e gli c iesero di mostrar loro un segno dal cielo. +ra, rispondendo, disse loro! ;enuta la sera, dite! 2el tempo! il cielo rosseggia,

e, al mattino! +ggi tempesta! il cielo & rosso cupo. 'apete discernere l:aspetto del cielo, e non sapete discernere i segni dei tempi$

Cna genera#ione perversa e adultera c iede un segno, e segno non le sar. dato se non il segno di Giona. E, lasciatili, se ne and.

5 ) * -

E, passando i discepoli all:altra riva, dimenticarono di prendere pani. +ra Ges disse loro! >ttenti a guardarvi dal lievito dei farisei e dei sadducei3 +ra essi ragionavano tra loro dicendo! %on abbiamo preso pane3 >ccortosene, Ges disse! + voi di poca fede, perc 5 ragionate tra voi dicendo di non aver pani$

%on avete ancora capito n5 ricordate i cinque pani per i cinquemila e quante ceste avete preso$

18 11

E neppure i sette pani per i quattromila e quante ceste avete preso$ 1ome mai non capite c e non vi o parlato di pani$ Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei3
%%C

10

>llora compresero c e non disse di guardarsi dal lievito dei pani, ma dall:insegnamento dei farisei e dei sadducei.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei( ripete *es+ ai discepoli c!e si lamentano di non aver pane. :nc!e )ui, come dopo il primo fatto dei pani, li c!iama 3voi di poca fede4 #v.<7 &%,1&(. Il 3pane4 non mai sufficiente #&@,117 cf. &%,&A(. Eppure c-, e in sovra$$ondan"a #cf. &%,'=7 &@,1A7 &C,?8&=(, se vissuto secondo la parola di *es+/ la vita stessa del >iglio offerta a tutti i fratelli. 9a c- )ualcosa c!e lo insidia/ il lievito dei farisei e dei sadducei, come )ui si dice. I farisei sono gli osservanti della legge7 i sadducei sono i ricc!i proprietari. Legge e danaro sono rispettivamente il me""o per possedere Dio e le cose. 9a il possesso un fermento micidiale, c!e distrugge l-essen"a del vangelo/ si oppone al dono. Il pane 8 la vita del >iglio 8 non salario del nostro sudore, frutto del nostro accumulare ricc!e""a religiosa o mondana/ dono gratuito del 0adre. Legge e potere sono il lievito c!e impediscono di vivere da figli e da fratelli. In $arca i discepoli !anno sempre tempesta #<,'18'A7 &%,''811(. ,uesta ter"a volta la $urrasca non pi+ esterna, ma interna. 6i lamentano di non avere pane, mentre *es+ li rimprovera di avere lieviti diversi da )uello del regno. Il pro$lema reale del discepolo sempre la 3poca fede4 in *es+ e nella sua parola #v.<7 <,'C7 &%,1&(. Il $rano diviso in due parti. Nella prima *es+ risponde ai farisei e ai sadducei c!e c!iedono un segno dal cielo, invitandoli a leggere i segni dei tempi e riproponendo loro il segno di *iona # vv!"#'O i vv. '$81, simili a Lc &',@%8@C, mancano in importanti manoscritti(. Nella seconda parte *es+ dice ai discepoli, preoccupati di non aver pane, di guardarsi dal lievito dei farisei e dei sadducei #vv!0#"&(/ )uesto c!e impedisce loro di capire e vivere il pane 8 il segno di *iona.

%%A

In )uesto $rano si nomina sette volte il pane e tre volte il lievito7 inoltre per )uattro volte si parla di farisei e sadducei. Essi rappresentano )uel lievito c!e mette alla prova il 6ignore, e impedisce al discepolo di vivere del suo pane. Ges ric!iama tutti, e in particolare i discepoli, a saper leggere il segno definitivo, )uello di *iona, in cui si fa nostro pane. La C iesa capisce e vive )uesto segno nella misura in cui li$era dal lievito della legge e del potere/ sono i due nemici c!e stanno sempre dentro le mura di ogni cittB e di ogni cuore, per )uanto santi siano.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' &, I farisei e i sadducei! La stessa domanda fatta anc!e in &',1< da scri$i e farisei. 6e dopo il primo racconto dei pani entrano in campo farisei e scri$i con le loro o$ie"ioni #&@,&(, dopo il secondo si fanno avanti farisei e sadducei. I farisei, c!e sono osservanti della legge, e i sadducei, c!e fanno parte dell-aristocra"ia di Israele, esercitano un grande influsso nella vita religiosa e politica. I devoti e i potenti, per lo pi+ in disaccordo tra di loro 8 ora sono alleati contro *es+. Lanno )ualcosa in comune/ i primi si garantiscono Dio con la loro osservan"a, i secondi si garantiscono la vita coi loro $eni. :m$edue ricercano la sicure""a, rispettivamente eterna e temporale, al di fuori della fiducia nel 0adre. per tentarlo! 6atana il tentatore, c!e si presentato a *es+ fin dall-ini"io, nel deserto. La legge religiosa e il potere sono i me""i con cui pu. scimmiottare Dio, la cui unica legge il perdono e il cui unico potere il servi"io. un segno dal cielo! 2 la stessa domanda di &',1</ c!iedono un segno divino. 9a c!e segno si pu. dare a c!i pretende segni e rifiuta di credere #cf. &',''81'(; La diffiden"a il peccato c!e pi+ irrita Dio/ va direttamente contro il suo amore #cf. Es &A,&8A(.

%%<

Dopo il dono del pane 8 il segno di *iona 8 il 6ignore non !a pi+ segni. esso !a detto tutto/ !a dato se stesso5

on

!' )$, venuta la sera( dite( ecc! I segni delle cose c!e ci stanno a cuore, sappiamo discernerli $ene, anc!e dai pi+ piccoli indi"i. Il segno del >iglio dell-uomo c!e entra nel cuore della terra non ci interessa, e non lo vogliamo comprendere. Eppure, se uno non mente a se stesso, da ci. c!e *es+ fa dovre$$e capire c!i . Il discernimento nelle cose di Dio di!!icile, perchB cerchiamo segni che con!ermino le nostre attese, che sono opposte alle sue" I !arisei vorre22ero un %essia zelante della legge, sterminatore degli empi e salvatore dei 2uoni i sadducei vorre22ero un %essia potente e vittorioso che assicuri 2enessere e dominio" Il #ignore invece mite e umile di cuore (--,/<)" !' +, una generazione perversa e adultera( ecc! ome in &',1?, a c!i non vuol leggere i suoi segni, il 6ignore darB 3il suo4 segno, )uello di *iona/ il suo corpo dato per noi. ,uesto sarB un lievito di vita, nascosto nella pasta del mondo #cf. &1,11(. lasciatili( se ne and,! Non li a$$andona/ li lascia con la promessa del 3suo4 segno. !' 0, dimenticarono di prendere pani! Nessuna dimentican"a mai a caso5 Nel loro viaggio in $arca i discepoli si trovano sen"a pane. Normalmente ne !anno #cf. &%,&A7 &@,1%(7 anc!e se insufficiente per gli altri, )uanto $asta per loro. Ora invece non $asta neanc!e a loro stessi. L-unico pane c!e, secondo 9c <,&% !anno, non riconosciuto7 scam$iato per fantasma #cf. &%,'C(. Infatti anc!e loro non sanno leggere il segno di *iona. !' :, attenti a guardarvi dal lievito dei farisei e dei sadducei! Invece di sadducei, 9arco parla di Erode #<,&%8'&(, pi+ comprensi$ile ai suoi lettori non giudei. 2 ovviamente il lievito del v.&/ vogliono un segno dal cielo c!e confermi le loro attese. Il segno del pane, appena dato, pu. essere letto anc!e dai discepoli al contrario/ pu. suscitare la pretesa di un intervento prodigioso, invece c!e la volontB di condivisione e di dono, fino al dono di sF. Il pane c!e dB vita filiale e fraterna sempre insidiato dal lievito dei farisei e dei sadducei 8 e poco fermento lievita tutta la pasta #& or @,C7 *al @,?(5 I discepoli 3in $arca4, nella loro traversata verso l-altra riva, possono ridurre l-eucaristia a un $el rito c!e non diventa concreta vita fraterna, sen"a riconoscere il corpo del 6ignore #cf.
%%?

& or &&,&A81%( e scam$iandolo per un fantasma #&%,'C(. *es+ !a insegnato a prendere, $enedire, spe""are e dare, condividendo la propria vita5 La rifiutato di far delle pietre pane, come voleva il tentatore #%,1(5 !' <, non abbiamo preso pani! Dopo il fatto dei pani, pensano di viaggiare sen"a provviste per provocare un segno dal cielo; 9a il suo pane non un segno dal cielo, $ensI dalla terra/ il >iglio dell-uomo c!e si consegna all-uomo, in una vita filiale e fraterna. Il pro$lema non provocare il 6ignore a darci altro pane, ma vivere )uanto a$$iamo e siamo in o$$edien"a a lui, c!e !a detto/ 3Date loro voi stessi da mangiare4 #&%,&C(. In )uesto modo il pane materiale diventa ci$o spirituale, sa"ietB di figli e di fratelli. !' ., o voi di poca fede! 2 l-appellativo del discepolo #C,1=7 <,'C7 &%,1&7 &A,'=(. La fede c-, ma insufficiente e sempre malsicura. :nc!e il discepolo, invece di fidarsi, preferisce c!iedere segni. Invece di dire/ 36ia fatta la tua volontB4 #C,&=(, vuole c!e il 6ignore soddisfi le sue $rame #cf. 6al A<,&<(. 6i lamenta di non aver pane, perc!F non mangia e non vive del suo pane. Non c!e gli manc!i il ci$o, ma la fede c!e porta a condividere. !' >, ricordate i cin*ue pani( ecc! La via alla guarigione il ricordo del fatto dei pani, c!e vince in noi il lievito dei farisei e dei sadducei. Esso ci insegna non a c!iedere segni dal cielo, ma a vivere secondo la volontB del 0adre celeste il nostro pane )uotidiano. !' &?, i sette pani( ecc. Il ricordo del dono e il suo ripetersi U come facciamo nella cele$ra"ione della cena del 6ignore 8 ci guarisce lentamente dal lievito dei farisei e dei sadducei. Il suo corpo dato per noi antidoto al nostro egoismo e partecipa"ione al suo 6pirito, anc!e se sempre rimane il pericolo di ridurre l-eucaristia a semplice rito. !' &&, come mai non capite c e non vi o parlato di pani= *es+ sottolinea con sorpresa l-incomprensione. Non parla di pane materiale, ma del modo con cui si vive. 6i pu. vivere con il lievito del regno, c!e porta al dono di sF o con il lievito dei farisei e dei sadducei, c!e porta a garantirsi il possesso di tutto, fino a mettere le mani sul 6ignore stesso. !' &), non disse di guardarsi dal lievito dei pani( ma dallCinsegnamento( ecc! Non pro$lema di pane o lievito materiale, ma di 6pirito/ con )uale spirito viviamo il 3pane nostro )uotidiano4; !e uso facciamo dei $eni e della

%@=

vita; 6econdo la tradi"ione degli uomini, farisei o sadducei c!e siano, c!e annullano la parola di Dio #cf. &@,C(, o secondo il comando del 6ignore; erc!iamo di dar gloria a Dio o a noi stessi, di possedere o di condividere, di togliere o di dare ai fratelli; :$$iamo il lievito di vita o )uello di morte, del dono o del possesso, spirituale o materiale c!e sia;

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginando *es+ in $arca coi discepoli. c. c!iedo ci. c!e voglio/ guardarmi dal lievito dei farisei e dei sadducei. d. traendone frutto, medito le parole del 6ignore. Da notare< gli c!iesero di mostrare un segno dal cielo non sapete discernere i segni dei tempi; a )uesta genera"ione perversa non sarB dato alcun segno, se non il segno di *iona i discepoli dimenticarono di prendere pane attenti a guardarvi dal lievito dei farisei e dei sadducei non a$$iamo pane non avete ancora capito nF ricordate i cin)ue pani per i cin)uemila; i sette pani per i )uattromila; come mai non capite; guardarsi dall-insegnamento dei farisei e dei sadducei.

+. Tes&! (&!$!

%@&

6al A<7 ?@7 Es &A,&8A7 9c <,&%8'&7 & or &&,&A81%7 >il 1,&ss. In particolare/ il lievito dei farisei cf. Lc A,1C8@=7 &@,&ss7 &<,?8&%7 il lievito dei sadducei/ Lc &',&18'&7 &C,&8&17 &<,&<81=7 &?,&8&=.

%@'

68. MA ,OI C4I DITE C4E IO SIA7 16,13-'0 1),13 +ra, venuto Ges nelle parti di 1esarea di 4ilippo, interrogava i suoi discepoli dicendo! 1 i dicono gli uomini c e sia il 4iglio dell:uomo$ 14 +ra essi dissero! >lcuni Giovanni 2attista, altri Elia, altri Geremia, o uno dei profeti. 15 "ice loro! (a voi, c i dite c e io sia$ 1) =ispondendo 'imon 9ietro disse! Au sei il 1risto, il 4iglio del "io vivente3 1* +ra, rispondendo, Ges gli disse! 2eato te, 'imone, figlio di Giona7 poic 5 n5 carne n5 sangue ti rivelarono, ma il 9adre mio c e & nei cieli. 1E io ti dico c e tu sei 9ietro e su questa pietra edific er la mia c iesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 16 "ar a te le c iavi del regno dei cieli, e ci c e leg erai sulla terra sar. legato nei cieli, e ci c e scioglierai sulla terra. sar. sciolto nei cieli. 08 >llora ordin ai discepoli di non dire a nessuno c e lui & il 1risto.
%@1

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

Ma voi c i dite c e io sia= Io86ono c!iede con umiltB ai discepoli/ 3 !i sono io;4, per introdurli nel suo mistero. Non una crisi di identitB sua/ in gioco l-identitB loro. *es+ rivolge loro la domanda con trepida attesa/ essere riconosciuto il desiderio fondamentale dell-amore c!e si rivela. La risposta personale a )uesta sua domanda costituisce il discepolo. Il cristianesimo non un-ideologia, una dottrina o una morale, ma il mio rapporto con *es+, il 3mio4 6ignore c!e amo come lui mi ama #cf. *al ','=(. :i discepoli si c!iede prima cosa dicono gli uomini e poi cosa dicono loro, per suggerire c!e la loro risposta non deve essere come )uella degli altri. NF la carne nF il sangue, ma solo il 0adre pu. rivelare c!i il >iglio. 6iamo alla svolta decisiva del vangelo/ finalmente 0ietro e )uelli con lui lo riconoscono come il 9essia e il >iglio di Dio. :vvinti a lui, d-ora in poi potranno ricevere il dono di )uella conoscen"a di lui c!e pu. essere fatta solo a c!i lo ama. Il $rano un dialogo tra *es+ e i discepoli/ i vv! ")#"0 contengono le due domande sulla identitB sua e le due risposte dei discepoli, la seconda delle )uali riservata a 0ietro. Nei vv! "$#"4 *es+ proclama $eato 0ietro perc!F !a accolto la rivela"ione #v.&A(, e per )uesto gli dB la fun"ione di 3pietra4 per la !iesa #v.&<(, insieme al suo stesso potere di legare e sciogliere #v.&?(. Il v! &5 conclude con l-ordine di tacere. Il $rano presenta il riconoscimento di *es+ e il conferimento del primato a 0ietro. Riconoscere *es+ come il tale fede. Il primato di 0ietro fu occasione di tante separa"ioni, antic!e e recenti, prima in Oriente e poi in Occidente. Il servi"io dell-unitB nella fede e nella caritB stato spesso 3scandalo4, motivo di divisioni e odi. Non sempre facile vedere in )uale misura ci. sia dovuto al cattivo modo di servire, e in )uale, invece, all-inevita$ilitB dello scandalo stesso della veritB, c!e sempre segno risto e il >iglio di Dio il centro della fede. Il ruolo di 0ietro )uello della 3pietra4 su cui si edifica la comunitB c!e professa

%@%

di contraddi"ione #cf. Lc ',1%(. :nc!e l-identitB di *es+, vero uomo e vero Dio, stata ed occasione di tutte le eresie5 ,uesto $rano un contrappunto al precedente/ al dialogo di incomprensione, succede il riconoscimento. dei sadducei, vede nel pane il ogni uomo. Ges il risto, il >iglio del Dio vivente. ,uesta la fede cristiana c!e i discepoli !anno maturato e ci !anno trasmesso. La C iesa !a la $eatitudine di vivere )uesta fede, direttamente rivelata dal 0adre. 0ietro !a la fun"ione di 3pietra4, di fondamento su cui il 6ignore edifica la sua !iesa7 a lui inoltre confidato il servi"io delle c!iavi del regno, la fun"ione di interpretare autenticamente ci. c!e conforme a tale fede e ci. c!e difforme da essa. !i li$ero dal lievito dei farisei e

risto, il >iglio di Dio dono del >iglio dell-uomo a

'. Le&&()a *e$ &es&" !' &*, nelle parti di Cesarea di Filippo! 6iamo all-estremo nord, ai piedi dell-Lermon, nel punto pi+ lontano da *erusalemme, in "ona pagana. ,ui *es+ riconosciuto dai suoi. interrogava i suoi discepoli! >in )ui erano gli altri ad interrogarsi su di lui. Ora lui c!e interroga. La fede ini"ia dove noi smettiamo di mettere in )uestione il 6ignore, e accettiamo di essere messi in )uestione da lui. L-interrogato si fa interrogante e viceversa. Il pro$lema non interrogarci su Dio o interrogarlo, ma lasciarci interrogare da lui. Ogni domanda contiene la sua risposta. :d ogni nostra domanda su di lui corrisponde una nostra risposta su di lui, c!e lo riduce appunto a misura delle nostre domande. La sua domanda a noi invece ci apre al suo mistero. La fede responsa$ilitB, a$ilitB8a8rispondere al 6ignore c!e interpella. Lui e resta sempre per noi un mistero, su cui non a$$iamo nF risposte nF immagini/ l-unica risposta siamo noi stessi c!e diventiamo a sua immagine.

%@@

Lasciarsi interrogare da lui e rispondergli secondo lo 6pirito l-arte e l-avventura di essere uomo. Dio l-eterna domanda7 l-uomo ne la risposta, nella misura in cui ne ascolta la 0arola e la incarna nella propria vita. c i dicono gli uomini c e sia il Figlio dellCuomo= - un 3si dice4, un parlare generico e irresponsa$ile c!e non corrisponde mai a veritB. In esso ci. c!e giB noto, o si presume tale, diventa misura di tutto. L-ignoto ridotto all-ovvio, c!e come il letto di 0rocuste, c!e adatta tutto alle proprie dimensioni. Le nostre convin"ioni ci velano la realtB del >iglio dell-uomo e dell-uomo stesso, c!e sempre pi+ grande di )uanto possiamo giB sapere. *es+ con )uesta domanda fa uscire allo scoperto le risposte scontate c!e spontaneamente diamo. !' &+, alcuni Giovanni 2attista( altri ;lia( ecc! 6ono le figure religiose pi+ eminenti del passato, con una storia di a"ione e di passione per la 0arola. Lanno in comune il non essere state capite in vita e l-essere giB morte. 6cam$iare il Givente per un morto il modo pi+ elegante per ucciderlo. Lo si riduce a un monumento fune$re c!e non scomoda pi+ c!e tanto7 ric!iede solo un poH di venera"ione. !' &0< ma voi c i dite c e io sia= La risposta dei discepoli un 3ma4 rispetto a )uella della gente, come il pensiero di Dio un 3ma4 rispetto a )uello dell-uomo/ 3I miei pensieri non sono i vostri pensieri7 le vostre vie non sono le mie vie4 #Is @@,<(. La risposta del discepolo alla domanda di *es+ diversa, altra e santa/ suggerita dal 0adre c!e il >iglio rivela. Il 3voi4 la comunitB di c!i ascolta la domanda del >iglio, 0arola del 0adre. !' &:, tu sei il Cristo( il Figlio del Dio vivente! 0ietro per primo risponde personalmente alla domanda. Lo riconosce come il risto e il >iglio del Dio vivente/ il salvatore atteso c!e compie ogni promessa del cielo e desiderio della terra, l-inatteso >iglio di Dio, c!e in ogni promessa si compromette, dono oltre ogni desiderio. Il mistero del >iglio dell-uomo )uello di essere il >iglio di Dio c!e si comunica ad ogni uomo. *es+ venuto a portarci il dono del 0adre, il 0adre come dono, in modo c!e tutti siamo figli e fratelli. ,uella di 0ietro la professione di fede cristiana/ *es+ il risto, l-unico risto, il >iglio, il >iglio unigenito del 0adre della vita #cf. &%,117 'C.C17

%@C

'A,%=.%1. @%7 cf. '<,&<s(. Gedere nella carne di *es+ il 0adreQ>iglio, rivelato ai piccoli #cf. &&,'@8'A(.

risto il >iglio di Dio il

centro della rivela"ione/ entrare nella conoscen"a del mistero del rapporto Da )uesta risposta 0ietro generato uomo nuovo, partecipe del segreto di Dio. on ulteriore sorpresa dovrB capire in seguito c!e 3il4 risto non )uello c!e lui pensa, ma un )uello c!e lui immagina. 6pontaneamente riduciamo a 3carne e sangue4 anc!e la rivela"ione di Dio #cf. vv. '&8'1(. !' &<, beato te Simone( figlio di Giona . ,uella di 0ietro la $eatitudine suprema/ accogliendo il >iglio, entra nel regno del 0adre. Lui il primo c!e riceve la rivela"ione di ci. c!e nascosto ai sapienti e agli intelligenti. : c!i gli dice/ 3Tu sei4, lui risponde/ 3Deato te4, e comincia il dialogo tra i due. n9 carne n9 sangue ti rivelarono( ma il 7adre mio( ecc! 0ietro vede )uanto occ!io umano mai non vide/ ci. c!e Dio !a preparato per coloro c!e lo amano nella carne del >iglio #cf. & or ',?(. Il figlio di *iona legge nel >iglio dell-uomo il segno di *iona 8 la rivela"ione di Dio. Il cristianesimo conoscere e amare la persona di *es+. redere al suo messaggio non appre""are o adottare la sua dottrina/ conoscere e amare lui come il >iglio di Dio, c!e si fatto mio fratello per darmi il suo stesso rapporto col 0adre. 6e lui non fosse Dio, sare$$e il pi+ grande mistificatore della storia. !i lo conosce, sa c!e non cosI/ il 6ignore, c!e mi !a amato e !a dato se stesso per me #*al ','=(. !' &., tu sei 7ietro( e su *uesta pietra edific er, la mia c iesa! 0ietro diventa 3pietra4, attri$uto di Dio #Dt 1',%7 Is &A,&=(, come lo fu anc!e di :$ramo, padre dei credenti #cf. Is @&,&s(. La fede nel >iglio gli dona la prerogativa di Dio stesso. La c!iesa si costruisce su )uesta pietra come la casa di coloro c!e sono ormai familiari di Dio #Ef ',&?8''(. le porte degli inferi non prevarranno contro di essa! Ogni potere di morte si infrangerB contro il Dio vivente e )uelli di casa sua. La sua fedeltB !a l-ultima parola su ogni nostra infedeltB, al di lB di ogni nostra fragilitB e peccato, c!e pure 0ietro sperimenterB #&%,'?81&7 'C,1'81@.C?8A@7 '<,A.&=(. i. c!e vale per 0ietro, vale per tutta la !iesa. risto c!e lui non si aspetta7 scoprirB anc!e c!e 3il4

>iglio di Dio un >iglio c!e lui neanc!e sospetta, e c!e il Dio vivente altro da

%@A

!' &>, dar, a te le c iavi del regno dei cieli! La fede di 0ietro la c!iave c!e apre il regno. 3Dar.4 al futuro/ la promessa vale per il tempo c!e segue. La fedeltB di Dio garantisce la fede di 0ietro, nella )uale poi egli confermerB i fratelli #Lc '',1'(. ci, c e leg erai sulla terra! Legare e sciogliere significa proi$ire e permettere, interpretando autenticamente la 0arola. Inoltre significa ammettere ed escludere dalla comunitB. In $ase al dono della fede, a 0ietro dato il pegnoQimpegno di dire ci. c!e conforme o meno ad essa e, di conseguen"a, dic!iarare c!i appartiene o meno al regno. In )uesto testo si fonda il 3primato di 0ietro4. Nel corso dei secoli stato variamente esercitato e inteso, frainteso e malinteso, con o sen"a colpa. L-autoritB nella c!iesa non certo come )uella dei capi delle na"ioni, ma la stessa del 6ignore, c!e venuto per servire e dare la vita #9t '=,'%8'<(. 6i tratta di un servi"io nella fede e nell-amore, principio di unione e di vita. Disogna non dimenticare c!e ogni autoritB pu. degenerare da servi"io c!e fa crescere a potere c!e distrugge la veritB e la li$ertB, l-amore e la comunione #cf. '=,'%8'<(. La fatica c!e tutti !anno nell-accettare l-autoritB la stessa c!e tutti !anno nell-accettare la diversitB, da )uella di Dio a )uella dei genitori e di ogni altro, riflesso dell-:ltro. La diversitB pu. essere vissuta con amore7 allora principio di unione e di vita. 9a pu. anc!e essere vissuta con conflitto7 allora principio di divisione e di morte. Il servi"io di 0ietro, come ogni altro, deve cam$iare secondo le diverse situa"ioni storic!e. >a parte della legge dell-incarna"ione assumere responsa$ilmente i condi"ionamenti della propria epoca. Occorre sempre c!iedersi )uale sia il modo pi+ adatto di esercitare 3oggi4 tale servi"io. Non $isogna dare nulla per scontato, ma tutto esaminare, e ritenere ci. c!e $uono #&Ts @,'&(. 6i discute tra gli esperti il senso originale del testo, cosa intendesse 9atteo e cosa intendesse *es+. ertamente importante saperlo, perc!F ci. c!e stato 3allora4 )ualcosa di unico c!e vale sempre, anc!e 3ora4/ normativo per la comunitB c!e cerca di camminare ora, come lui !a camminato allora.

%@<

Non $asta per. riprodurre 3il senso originale del testo4. Occorre anc!e vedere la 3produ"ione di senso4 c!e il testo !a originato nella vita dei discepoli, ai )uali il 6ignore !a promesso di essere sempre vicino, sino alla fine del mondo #'<,'=(. In situa"ioni nuove e inedite, lo stesso testo produce sensi nuovi e inediti. La parola di Dio non un feticcio morto, ma vive e opera nella storia per la poten"a dello 6pirito. La 3domanda4 c!e si pone a un testo determinante per la risposta c!e se ne ottiene. Oggi, la nostra epoca, c!e contrassegnata dal compimento della li$ertB, c!e domande pone all-eserci"io del servi"io di 0ietro; La risposta c!e si dB d-importan"a decisiva non solo per l-ecumenismo, ma anc!e per il mondo intero, davanti al )uale siamo posti come segno di unitB, sen"a c!e ci. sia mai a discapito della veritB e della li$ertB. !' )?, non dire a nessuno c e lui : il Cristo! Infatti il >iglio dell-uomo non il risto c!e pensa 0ietro, ma )uello c!e si rivelerB su$ito dopo, e c!e 0ietro non vorrB accettare #vv.'&8'1(.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginando *es+ con i suoi discepoli a esarea di >ilippo. c. c!iedo ci. c!e voglio/ c!i *es+ per me; 2 veramente il risto, il >iglio del Dio vivente; d. traendone frutto, contemplo la scena. Da notare< Ges interroga c!i dicono gli uomini c!e io sia; ma voi c!i dite c!e io sia; tu sei il risto, il >iglio del Dio vivente $eato te, 6imone tu sei 0ietro e su )uesta pietra edific!er. la mia c!iesa le porte degli inferi non prevarranno contro di essa a te dar. le c!iavi del regno ci. c!e leg!erai sulla terra, sarB legato in cielo ci. c!e scioglierai sulla terra, sarB sciolto in cielo.

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+. Tes&! (&!$! Gedere il cammino di 0ietro in 9atteo/ 9t %,&<8''7 <,'18'A7 &=,&8%7 &%,''8117 &C,'&8'17 &A,&8<7 '=,'%8'<7 'C,1=81@. C?8A@.

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6>. DIETRO DI ME 16,'1-'8

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"a allora cominci Ges a mostrare ai suoi discepoli c e deve andare a Gerusalemme e molto patire dagli an#iani e dai sommi sacerdoti e dagli scribi ed essere ucciso e il ter#o giorno risuscitare. E, prendendolo in disparte, 9ietro cominci a rimproverarlo, dicendo! "io te ne scampi, 'ignore7 questo non ti avverr. assolutamente3 +ra egli, voltatosi, disse a 9ietro! (ettiti dietro di me, satana3 (i sei di scandalo perc 5 non pensi come "io, ma come gli uomini3 >llora Ges disse ai suoi discepoli! 'e uno vuole venire dietro a me, rinneg i se stesso porti la sua croce e segua me. /nfatti c i vorr. salvare la propria vita, la perder.7 c i invece perder. la propria vita per me, la trover.. 1 e giover. infatti all:uomo guadagnare il mondo intero e rovinare la propria vita$ + cosa dar. l:uomo in cambio della propria vita$ 9oic 5 il 4iglio dell:uomo sta per venire nella gloria del 9adre suo con i suoi angeli, e allora render. a ciascuno secondo l:opera sua3 >men vi dico c e ci sono alcuni dei qui presenti c e non gusteranno la morte finc 5 non vedranno il 4iglio dell:uomo c e viene nel suo regno.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

Dietro di me( dice *es+ a 0ietro e a tutti i discepoli. Dopo essere stato riconosciuto, gioca a carte scoperte/ mostra c!e il risto e il >iglio del Dio

%C&

vivente non )uello c!e pensiamo noi. La sua salve""a non consiste nella soddisfa"ione delle nostre $rame di avere, di potere e di apparire, ma nella povertB, nel servi"io e nell-umiltB. ,uesta la via di )uel Dio c!e amore, attraverso la )uale 3deve4 passare il >iglio dell-uomo per vincere il male dell-uomo. 6iamo a una svolta decisiva del vangelo/ *es+ fa il primo annuncio della sua morte8risurre"ione. 0er la prima volta parla della croce, e mostra l-a$isso c!e c- tra Dio e tutte le nostre immagini su di lui. Essa ci fa vedere c!i il >iglio a immagine del 0adre, l-uomo pienamente reali""ato. Il $rano presenta in un )uadro sintetico l-identitB di *es+, il rocifisso risorto #v! &"(, e )uella del discepolo, specc!io della sua # vv! &.#&0(7 al centro c- la rea"ione di 0ietro e la controrea"ione di *es+ # vv! &&#&)( e, alla fine, troviamo il ric!iamo alla sua venuta nella gloria # vv! &$#&%(. La croce scandalo per tutti #& or &,'1(. Davanti ad essa anc!e 0ietro, la 3pietra4, diventa scandalo, inciampo per il 6ignore stesso. La rea"ione di 0ietro di capitale importan"a/ svela la nostra lontanan"a da Dio. 0ietro vuol $ene a *es+/ gli vuole il $ene c!e vuole a se stesso. In )uesto umano, molto umano, an"i dia$olico/ ritiene c!e il $ene sia )uello c!e pensa lui. DovrB scoprire c!e il $ene c!e il 6ignore gli vuole $en altro. Lo scontro tra il pensiero di Dio e )uello dell-uomo ineludi$ile/ fa uscire allo scoperto l-inganno c!e nascosto nel nostro cuore. Il volto del >iglio dell-uomo illumina progressivamente le nostre oscuritB, fino a farci riflesso della sua gloria. :ndando dietro di lui, diventiamo come lui/ il nostro non pi+ un cammino dalla vita alla morte, ma di vittoria sulla stessa morte, per giungere a )uella piene""a di vita c!e da sempre desideriamo. 0ietro, pur avendo ricevuto la rivela"ione del 0adre sull-identitB di *es+, non per )uesto !a capito c!i lui / vero c!e *es+ il ma la veritB di risto e il >iglio di Dio, risto e di Dio non )uello c!e lui intende. 2 costante il

pericolo di ridurre a 3ovvietB4 umana anc!e la rivela"ione di Dio 8 facendo di *es+ l-attaccapanni delle nostre fantasie religiose. ,uesto avviene ogni volta c!e la nuditB della croce non ci scandali""a.

%C'

Il seguito del vangelo mostrerB c!i veramente il solo sul alvario #'A,@%(.

risto e il >iglio di Dio/ il

mistero di *es+, c!e 0ietro !a appena intuito, sarB proclamato sen"a e)uivoci Il >iglio dell-uomo deve andare a *erusalemme/ lI, con le sue ferite, sanerB le nostre ferite #cf. Is @1, @.C7 & 0t ','@(. 0roprio cosI il >iglio di Dio c!e rivela il 0adre della vita. La 3passione4 del 6ignore manifesta la vera e profonda identitB sua e nostra/ lui amore infinito per noi, e noi siamo amati infinitamente da lui. La sua gloria diventa la nostra stessa gloria. La giustapposi"ione tra l-identitB di *es+ e la nostra mostra come la cristologia ecclesiologia/ il discepolo specc!io del suo maestro e 6ignore. La rivela"ione di c!i lui anc!e rivela"ione di c!i siamo noi. Inoltre la 3rivela"ione4 diventa 3etica4/ siamo c!iamati a diventare ci. c!e siamo 8 fratelli c!e rispecc!iano di gloria in gloria il volto del >iglio, trasfigurati a sua immagine per l-a"ione del suo 6pirito #' or 1,&<( . Ges( il >iglio dell-uomo, proprio in )uanto crocifisso il Risorto, il salvatore, il >iglio del Dio vivente, vero volto dell-uomo e di Dio. La C iesa costituita non solo dalla professione di fede di 0ietro, ma anc!e dal suo confronto con *es+. la parola della croce. ontinuamente deve essere purificata dal suo modo satanico di intendere l-uomo e Dio attraverso l-incontroQscontro con risto risto c!e salva, il

'.Le&&()a *e$ &es&" !' )&, Cominci, Ges a mostrare ai suoi discepoli! 2 l-ini"io dell-istru"ione ai discepoli non pi+ in para$ole, ma mediante la 0arola #cf. 9c <,1'(/ la parola della croce. Ora c!e !anno riposto in lui la loro speran"a e il loro affetto, pu. mostrarsi loro cosI com-. deve! Il >iglio dell-uomo !a un solo 3dovere4/ lo stesso di Dio, c!e tutto e solo amore. sorte. molto patire! L-amore 3passione4/ fa patire, sentire come proprio il $ene e il male dell-amato.
%C1

!i ama 3deve4 essere con l-amato, nella $uona e nella cattiva

dagli anziani e dai sommi sacerdoti e dagli scribi! 6ono rispettivamente i ricc!i, i potenti e i sapienti, coloro c!e puntano, e con successo, la propria esisten"a sulla $rama di avere, di potere e di apparire. 6ono le tre masc!ere del male, sul )uale si struttura l-ordinamento del mondo #&*v ',&C(. Rappresentano l-aspira"ione di ciascuno di noi, c!e riteniamo $ene ci. c!e in realtB egoismo e morte. *es+ deve entrare in )uesto male in cui ci troviamo, per salvarci e mostrarci il vero volto dell-uomo c!e lo stesso di Dio. essere ucciso! *es+ non muore/ ucciso a motivo di ci. per cui vive. morte. e il terzo giorno risuscitare! La sua uccisione vittoria sul potere della morte/ risurre"ione. !' )), 7ietro cominci, a rimproverarlo! *es+ comincia a rivelarsi apertamente, e 0ietro a ri$ellarsi duramente. 3Rimproverare4 in greco la stessa parola c!e indica )uanto *es+ fa con i demoni. 2 )uanto 0ietro fa con *es+. !i evita )uesto scontro, non capirB mai il pensiero di Dio. Lo scontro pu. essere evitato in $uona o in malafede, per da$$enaggine o per astu"ia 8 o, pi+ facilmente, per inavverten"a e cecitB. 0ietro prende *es+ in disparte per rimproverarlo/ gli vuole $ene, e non vuole umiliarlo davanti agli altri5 6i sente comun)ue in dovere, per il suo affetto, di riprenderlo. del erte cose non si dicono neanc!e per sc!er"o5 !e ne risto e del Dio vivente se un perdente; 2 $estemmiare contro #ci. c!e Dio te ne scampi( ecc! 0ietro sicuro c!e Dio non vuole cosI5 0er lui Dio la reali""a"ione suprema delle aspira"ioni dell-uomo/ il sommamente ricco, onnipotente e glorioso. 6e Dio fosse la proie"ione dei nostri desideri, sare$$e il sommo male pi+ c!e il sommo $ene5 La falsa immagine c!e a$$iamo di lui corrisponde al falso ideale c!e a$$iamo dell-uomo, sua immagine. E proprio per )uesto facciamo il male, con cecitB ostinata nonostante i risultati. on la sua morte diventa martire, testimone di un amore pi+ forte della stessa

0ietro pensa essere( la *loria.

%C%

!' )*, voltatosi! 0ietro non stava parlando faccia a faccia con *es+. ,uesti si gira, e gli mostra il suo volto. In lui c- affetto per l-amico, ma dure""a contro il nemico c!e si cela in lui. mettiti dietro di me! 0ietro si era messo 3davanti4 a *es+ per condurlo a fare la propria volontB, come satana. *es+ non lo respinge lontano. Lo rimette nella sua posi"ione giusta/ 3dietro4 di lui. Noi c!iediamo al 6ignore c!e lui ci faccia ci. c!e noi vogliamo #cf. 9c &=,1@(7 la salve""a invece c!iedere c!e noi facciamo ci. c!e lui vuole. Lui vuole aprirci gli occ!i sulla vera gloria, come ai ciec!i di *erico #'=,1's(, perc!F lo seguiamo nel suo cammino verso *erusalemme. La salve""a non c!e lui segua noi 8 cosa c!e giB !a fatto, a costo della sua vita5 8 ma c!e noi seguiamo lui, fino al dono della vita. satana! 0ietro, anc!e se con amore, e )uindi in modo pi+ accattivante, presenta in $uona fede le stesse tenta"ioni di satana, c!e *es+ giB !a incontrato nel deserto #%,&ss(. ,ui pi+ difficile riconoscerle5 mi sei di scandalo! 3: fin di $ene4, la pietra della d-inciampo, c!e vuol far cadere il >iglio dell-uomo. non pensi come Dio( ma come gli uomini! 3I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non solo le mie vie4, dice il 6ignore #Is @@,<(. Lui infatti 3santo4, diverso da noi/ amore. Noi, anc!e )uando lo riconosciamo, proiettiamo sempre su di lui i nostri desideri, per noi sono pi+ sicuri di )ualun)ue veritB. :nc!e per c!i !a ricevuto la rivela"ione di Dio, costante il pericolo di ridurre )uesto a misura d-uomo #v.&1(. La nostra conoscen"a secondo lo 6pirito sempre misc!iata a tanta carne5 e ne li$era solo )uell-incontro costante col vangelo c!e !a l-onestB di farsi scontro con *es+. 0ietro 3pietra4 non solo in )uanto riconosce *es+, ma anc!e in )uanto si misura drammaticamente con lui, riconoscendosi pietra d-inciampo. La fede non un pacc!etto di certe""e a $uon mercato. 2 un-ac)uisi"ione progressiva, in un faticoso misurarsi con la parola della croce. ,uelle certe""e c!e non si sanno mettere in discussione, ci allontanano dalla veritB. Lo scandalo di 0ietro davanti allo scandalo della croce 8 pietra contro pietra 8 ineludi$ile, segno del divino. !iesa si fa pietra

%C@

!' )+, se uno vuole!

i. c!e *es+ propone un atto li$ero di volontB/ la

massima li$ertB dell-uomo fare lo stesso cammino del 6ignore. venire dietro a me! :ndare dietro a lui il cammino dell-esodo, la reali""a"ione piena dell-uomo, la vittoria sull-egoismo e sulla morte. Lui la nu$e e il fuoco c!e ci guida verso la li$ertB #cf. Nm ?,&@8'1(. rinneg i se stesso. Rinnegare il falso io, deformato dalla men"ogna e dalla paura, far nascere il proprio vero io. La morte dell-egoismo la nascita all-amore. Uno, se vuole essere se stesso, deve smettere di pensare a se stesso/ solo allora !a il suo 3volto4, rivolto all-altro. porti la sua croce! La croce di ciascuno lottare con il male c!e in lui/ la lotta contro il proprio egoismo, c!e solo lui pu. fare. segua me! In )uesta lotta per. non solo/ in compagnia del suo 6ignore, c!e lo !a preceduto e accompagna. !' )0, c i vorr salvare la propria vita! 6campare dalla minaccia incom$ente della morte l-intento primo di ogni pensare e agire. 0er )uesto diventiamo egoisti, e, invece di salvarci, ci perdiamo. la perder! Una vita ispirata all-egoismo giB morta, perduta per sempre. c i invece perder la propria vita per me! La vita amare fino a dare la vita per colui c!e mi !a amato e !a dato se stesso per me #*al ','=(. La vita lo 6pirito 6anto, l-amore tra 0adre e >iglio, dono reciproco dell-uno all-altro. !i ama passato dalla morte alla vita #&*v 1,&%(/ !a giB ora la vita c!e non muore. !' ):, c e giover infatti allCuomo( ecc!= L-uomo vorre$$e possedere tutto per garantirsi la vita. 9a proprio cosI anticipa con l-affanno la morte fisica e con l-egoismo )uella spirituale. o cosa dar lCuomo in cambio della propria vita= La vita non si pu. comperare con denaro, nF $arattare con $eni/ dono, e solo in )uanto donata resta viva. : c!i la vuole pagare, non resta c!e restituirla, dandosi la morte. !' )<, il Figlio dellCuomo sta per venire! Il mondo sotto il giudi"io di Dio/ la croce del >iglio dell-uomo c!e dB la vita per gli uomini. Ogni a"ione !a valore o meno secondo c!e conforme al suo giudi"io. La salve""a eterna appesa alla mia decisione presente di vivere il giudi"io di Dio.

%CC

render a ciascuno secondo lCopera sua! Non c!i dice/ 36ignore, 6ignore4, ma c!i fa la 0arola entra nel regno, diventa figlio e riceve la gloria del 0adre #cf. A,'&8'1(/ costruisce la sua casa c!e resiste ad ogni intemperia #A,'%8'A(. !' )., alcuni dei *ui presenti non gusteranno la morte( ecc! :scoltare e fare le parole c!e *es+ !a appena detto vivere, giB )ui in terra, da figlio di Dio/ )uesta 4la vita eterna4, c!e vince la morte. La gloria del >iglio dell-uomo, c!e alla fine del tempo apparirB come apparsa sulla croce #'%,1%7 'C,C%7 'A,@%(, traspare giB ora nella vita del discepolo. La trasfigura"ione, c!e immediatamente segue #&A,&8?(, l-anticipo terrestre della gloria celeste riservata al >iglio e a c!i lo ascolta. Uno pi+ dove ama c!e dove a$ita5 !i ama *es+, come giB unito a lui nella morte, ol ',&'7 1,1(. cosI consepolto e conseduto con lui nella gloria. La sua vita ormai nascosta con lui in Dio #cf. Rm C,%7 Ef ',C7

3. P)e a)e !$ &es&" a. $. c. d. entro in preg!iera come al solito. mi raccolgo immaginando *es+ con i suoi discepoli. c!iedo ci. c!e voglio/ non evitare lo scandalo della croce. traendone frutto, medito su ogni parola di *es+.

+'

Tes&! (&!$!

6al &7 C17 Is @',&18@1,&'7 *er '=,A8?7 >il &,'&7 ',@8&&7 1,A8&%7 *al ','=7 Rm C,&8&&. Ef ',&8&=. ?0. ASCOLTATE LUI 1?,1-13

1*,1

E dopo sei giorni Ges prende con s5 9ietro e Giacomo e Giovanni suo fratello, e li porta su un alto monte in disparte.

%CA

E si trasform davanti a loro, e brill il suo volto come il sole e le sue vesti divennero bianc e come la luce.

3 4

Ed ecco fu visto da loro (os& ed Elia, c e conversavano con lui. +ra rispondendo 9ietro disse a Ges! 'ignore, & bello per noi essere qui. 'e vuoi, far tre tende, una per te, una per (os& e una per Elia.

(entre lui stava ancora parlando, ecco una nube luminosa li ricopr7 ed ecco una voce dalla nube c e diceva! ?uesti & il 4iglio mio, l:amato, in cui mi compiacqui. >scoltate lui3

E udendo i discepoli caddero sul loro volto e temettero molto.

E si avvicin Ges e toccandoli disse! =isvegliatevi, e non temete3

+ra, levati i loro occ i, non videro nessuno, se non lui, Ges, solo.

E, scendendo dal monte, Ges ordin loro dicendo! %on dite a nessuno questa visione, fino a quando il 4iglio dell:uomo non sia risvegliato dai morti.

%C<

18

E lo interrogarono i discepoli dicendo! 9erc 5 dunque gli scribi dicono c e prima deve venire Elia$

11

Egli rispondendo disse! ', Elia viene, e ristabilir. ogni cosa.

10

(a vi dico c e Elia gi. & venuto, e non lo riconobbero, ma gli fecero quello c e vollero. 1os anc e il 4iglio dell:uomo sta per soffrire per opera loro.

13

>llora compresero i discepoli c e aveva parlato loro di Giovanni il 2attista.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

+scoltate luiH( dice la voce dal cielo. Infatti 3,uesti il >iglio mio, l-amato, in cui mi compiac)ui54 Il 9adre parla solo due volte dicendo e ri2adendo la stessa cosa: proclama Ges come 8iglio una prima volta dopo il 2attesimo (6,-C) e una seconda 7ui (v" >), dopo la predizione della sua morte e risurrezione (-3,/-)" $a tras!igurazione la con!erma della via intrapresa nel 2attesimo, anticipo della gloria di 9as7ua" (lla sua luce )il #ervo, inizia il cammino verso Gerusalemme" Il racconto carico di reminiscen"e $i$lic!e. Nel Na"oreo infatti si compie ogni profe"ia #','1(. La scena ric!iama 9os c!e sale sul monte con :ronne, Nada$ e :$iu, e c!e al settimo giorno c!iamato da Dio nella nuvola #Es '%,&.?.&@s(. :ncora ricorda 9os c!e scende dal monte con il volto splendente #Es 1?,'?81@(, e c!e promette alla fine un profeta del )uale dice/ 3:scoltate lui45 #Dt &<,&@(. Le parole della 3voce4 riec!eggiano il 6almo ',A, c!e parla dell-introni""a"ione del 9essia7 alludono inoltre al sacrificio di Isacco #3il figlio amato4/ *en '','.&'.&C( e al primo canto del 6ervo #3in cui mi compiac)ui4/ Is %',&(. 0roprio in )uanto servo dei fratelli, il >iglio dell-uomo il >iglio amato, la
%C?

0arola stessa da ascoltare, l-irradia"ione della gloria del 0adre, il 9essia c!e ci salva. Il 9adre con!erma cos4 7uanto Ges ha appena detto: riconosce colui che accetta di essere riconosciuto da 9ietro come il +risto e il 8iglio di Dio (-3,-3), colui che a!!erma di essere il #ervo so!!erente che 9ietro non accetta (-3,/-5/6), colui che chiama al suo stesso cammino (-3,/.) e si dichiara il giudice del mondo (-3,/C)" Davanti a tre uomini, il 8iglio delluomo proclamato dal 9adre come suo 8iglio" @ la !ine del di2attito su chi Ges, e linizio del suo cammino verso Gerusalemme" Il 0adre !a una sola 0arola, c!e lo rivela pienamente/ il >iglio. : noi dice di ascoltarlo, perc!F, ascoltando lui, diventiamo come lui, figli. La trasfigura"ione l-esperien"a fondamentale della vita di *es+/ la scelta fatta nel $attesimo, c!e ora si concreta nella prospettiva della croce, confermata come la via alla li$ertB e alla gloria di Dio. 2 una illumina"ione interiore tanto forte c!e 3trasforma4 il suo stesso corpo in sole e luce. 2 importante anc!e per i discepoli averlo visto/ )uando sarB risorto, potranno capire c!e il Risorto lo stesso *es+ c!e fu crocifisso. La trasfigura"ione del >iglio rappresenta anc!e l-anticipo di ci. c!e saremo. Il seme della nostra gloria divina gettato )uando decidiamo veramente di 3ascoltare4 lui e di fare la sua parola/ )uesta la 3forma4 c!e trasforma la nostra vita a immagine della sua, fino alla sua misura piena. Il $rano presenta la salita sul monte dove avviene la trasfigura"ione # vv!"# %( e la discesa dove la si interpreta come anticipo della risurre"ione c!e passa attraverso la croce #vv!4#")(. Ges( nella sua umanitB, mostra la divinitB/ i discepoli vedono il suo corpo c!e riluce della gloria del >iglio nel )uale il 0adre si compiace, raggio anticipato della risurre"ione. La C iesa rappresentata dai tre apostoli c!e, a viso scoperto, riflettono come in uno specc!io la gloria del 6ignore, e vengono trasformati in )uella medesima immagine di gloria in gloria, secondo l-a"ione dello 6pirito del 6ignore #cf. ' or 1,&<(.

'. Le&&()a *e$ &es&"

%A=

!' &, ; dopo sei giorni! 2 il settimo giorno, compimento della crea"ione c!e tutta geme e soffre le doglie del parto in attesa di essere li$erata dalla sc!iavit+ della corru"ione per entrare nella gloria dei figli di Dio #Rm <,''.'&(. ,uesta indica"ione di tempo dice c!e il fine della crea"ione non la sua fine/ essa non destinata alla 3sfigura"ione4 della morte, ma alla trasfigura"ione. Nel >iglio dell-uomo, il creato destinato ad assumere la forma del >iglio di Dio. La divini""a"ione il senso della crea"ione, fino a )uando Dio sarB tutto in tutti #& or &@,'<(. Ges prende con s9 7ietro e Giacomo e Giovanni! 9os prese con sF :ronne, Nada$ e :$iu, e salI sul monte, dove Dio rivel. la sua gloria #Es '%,?ss(. ,uesti tre discepoli, c!e ora sentono il 0adre c!e c!iama il >iglio, nel *etsemani sentiranno il >iglio c!e c!iama il 0adre #'C,1A.1?(. 9onte degli Ulivi e Ta$or si ric!iamano a vicenda/ )ui l-umanitB di *es+ rivela la sua divinitB, lB la divinitB mostra la sua umanitB. !' ), si trasform, davanti a loro! In greco c- 3metamorfosi4, c!e significa cam$iar forma, trasformarsi. Nelle metamorfosi pagane la divinitB assume corpo e sem$ian"e umane. ,ui l-umanitB assume forma e splendore divino/ lascia trasparire la *loria del >iglio. ,uesta la destina"ione di ogni uomo nel >iglio dell-uomo. brill, il suo volto come il sole( ecc! In Luca l-aspetto del suo volto si 3alter.4/ divent. altro, il volto dell-:ltro #Lc ?,'?(. In 9atteo diventa raggiante come il sole, c!e 3de te, :ltissimo, porta significatione4. 0er 9arco ?,1 le sue vesti diventano $ianc!e in modo sovrumano, per Lc ?,'? risplendenti come folgore, per 9atteo $ianc!e come la luce. La luce il sim$olo pi+ appropriato di Dio/ principio di crea"ione e conoscen"a, fa essere ogni cosa )uello c!e e la fa vedere per )uello c!e . 9a anc!e sorgente di gioia, segno dell-amore c!e rende luminosi. Il >iglio $rilla della luce stessa di Dio, primi"ia della crea"ione nuova/ come tutto fatto attraverso lui, in lui e per lui, cosI tutto partecipa della sua medesima sorte nella luce #cf. ol &,&C.&'(. Noi pure siamo c!iamati a vedere il 6ignore faccia a faccia #& or &1,&'(, e riflettere 3a viso scoperto4 la sua gloria, fino ad essere trasformati in lui #cf. ' or 1,&<(, configurati all-icona del >iglio, il primogenito tra molti fratelli #Rm

%A&

<,'?(. 6iamo c!iamati a rivestirci di luce e ad essere luce/ 36orgi, sii luce, perc!F viene la tua luce e la gloria del 6ignore $rilla su di te4 #Is C=,&(. L-amore si reali""a nello scam$io di ci. c!e si !a e si , cosI c!e l-amato diventa la forma di c!i lo ama. L-incarna"ione, c!e porta alla croce #$attesimo(, rende Dio uguale a noi7 la trasfigura"ione, caparra della risurre"ione, rende noi uguali a lui. Non solo il nostro spirito, ma anc!e il nostro corpo per il 6ignore, destinato alla risurre"ione #& or C,&1s(. !' *, Mos: ed ;lia c e conversavano con lui! Il mediatore della legge e il padre dei profeti conversavano con lui/ an"i, parlano di lui, 0arola stessa di Dio. Inoltre 9os ed Elia non gustarono la morte/ l-uno fu trasportato in cielo su un carro di fuoco #'Re ',&ss(7 l-altro, c!e parl. con Dio faccia a faccia, secondo la tradi"ione fu rapito da un suo $acio sulla $occa. !' +, : bello per noi essere *ui! 0ietro !a capito c!e $ello5 6ul volto del >iglio appare la $elle""a originaria nella )uale Dio !a creato il mondo. ,ui $ello 3essere4. :ltrove $rutto e non possiamo stare, perc!F non siamo ci. c!e siamo. 0er )uesto l-uomo viator , pellegrino in cerca del Golto, davanti al )uale solo sta di casa e pu. sostare, perc!F ritrova il proprio volto. :ltrove si sente fuori posto, come un osso slogato. far, tre tende! 2 un-allusione alla festa delle capanne, in cui si commemora il dono della 0arola #cf. Lv '1,'A81%7 Dt &C,&1(. una per te( una per Mos: e una per ;lia! La legge, data tramite 9os, la prima tenda di Dio tra gli uomini. La parola 3tenda4 in greco si dice s>en:, c!e ric!iama l-e$raico/ s e>in, c!e la gloria di Dio tra gli uomini. La profe"ia, ini"iata con Elia, la seconda tenda di Dio tra gli uomini. La carne di *es+ la tenda definitiva di Dio in me""o a noi #*v &,&%(. In lui vediamo la sua gloria, come di unigenito dal 0adre #ivi(. Infatti 3c!i !a visto me !a visto il 0adre4 #*v &%,?(. !' 0, una nube luminosa! Di Dio non conosciamo il volto, ma la 0arola. Non $isogna farsi immagini nF di lui nF dell-uomo, perc!F l-unica sua immagine l-uomo stesso c!e ne ascolta la 0arola. !i lo ascolta infatti diventa suo figlio, col suo medesimo volto. La nu$e luminosa ric!iama Dio stesso c!e guid. Israele nel deserto #Es &%,'=( ed segno della sua presen"a #Es &?,&C7 '%,&@s7

%A'

%=,1%s7 '9ac ',As7 &Re <,&=8&'(. La manifesta"ione di Dio sempre oscura per eccesso di luce accecante 8 )uasi c!e rivelandosi Dio si veli, e velandosi si riveli, come sulla croce. La nu$e inoltre principio di vita/ la pioggia $enedi"ione e feconditB. una voce dalla nube #cf. 1,&A(. Dio voce/ la sua 0arola nota a noi nel Ger$o incarnato. !i ascolta *es+, trasforma il suo volto nel Golto, splendente risto e il >iglio di come il sole #v. '(, 3irradia"ione della gloria4 #E$ &,1(. *uesti! 2 l-uomo *es+, c!e 0ietro !a riconosciuto come il Dio, ma non ancora come il >iglio dell-uomo sofferente. : il Figlio mio #cf. 1,&A(. Ric!iama il 6almo ',A, c!e parla dell-introni""a"ione regale. *es+, c!e va a *erusalemme e sarB crocifisso, il 9essia, il >iglio del Dio vivente. lCamato! Ric!iama il sacrificio di Isacco #*en '','.&'.&C(. *es+ il >iglio in )uanto sarB sacrificato/ conoscendo l-amore del 0adre, darB la vita per i fratelli. in cui mi compiac*ui #cf. 1,&A(. Ric!iama il 6ervo di SLRL #Is %',&(. Il 0adre riconosce *es+ come figlio, proprio perc!F si fa servo dei fratelli. ascoltate luiH 3Il 6ignore tuo Dio susciterB per te, in me""o a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me4, disse 9os/ 3:scoltate lui54 #Dt &<,&@(. *es+ il nuovo 9os, c!e dB la 0arola definitiva. :n"i/ lui stesso la 0arola fatta carne, volto del 0adre rivolto ai fratelli. !i ascolta lui diventa come lui, figlio. osa sia la trasfigura"ione, difficile descriverlo, anc!e per i discepoli c!e l-!anno vista. Due cose per. sono c!iare/ il fine e il principio. Il fine dire/ 42 $ello per noi essere )ui54. Il principio / 3:scoltate lui4. La 0arola dB forma al nostro corpo. !i ascolta *es+, diventa come lui, l-al$ero $ello c!e fa il frutto $ello #A,&<(. L-ascolto della sua parola l-accoglien"a del seme, c!e cresce in noi e ci genera secondo la sua specie #cf. &0t &,'1(, partecipi della natura divina #cf. '0t &,%(. La trasfigura"ione comincia )uando, invece di pensare e ascoltare noi stessi, ascoltiamo lui e pensiamo a lui. 2 la morte dell-uomo vecc!io e la nascita dell-uomo nuovo. ,uesto ascolto fa passare dalle opere della carne al frutto dello 6pirito #cf. *al @,&?8''(. Il 0adre !a una sola 0arola/ il >iglio. ,uanto lui !a detto e fatto l-esegesi del 0adre #*v &,&<(, il racconto nel tempo del suo amore eterno. La 3carne 3 di

%A1

*es+ il compimento della legge e dei profeti #A,&'(7 la sua storia la manifesta"ione sulla terra del Dio amore, c!e mai nessuno !a visto #*v &,&<(. Non possiamo e non do$$iamo conoscere nulla di pi+ di lui, il Ger$o del 0adre. !' :, i discepoli caddero sul loro volto( ecc! 2 l-eccesso del divino. !' <, risvegliatevi( e non temete! 6ono le parole di *es+ ai discepoli. olui c!e !anno visto nella gloria, si avvicina a loro e li 3risveglia4. ,uanto !anno visto non un sogno, ma ci. c!e li risveglia da una vita morta/ la promessa della risurre"ione, come dopo capiranno #v. ?(. !' ., non videro nessuno( se non lui( Ges( solo! olui c!e si trasfigurato, il >iglio amato da ascoltare, il 3*es+ solo4, in cammino verso *erusalemme, c!e invita a seguirlo. Il 0adre conferma la sua scelta/ il >iglio in )uanto non si vergogna di c!iamarsi nostro fratello #E$ ',&&(, e, reso perfetto dalle cose c!e patI, diventerB causa di eterna salve""a per tutti coloro c!e gli o$$ediscono #E$ @,<s(. !' >, non dite a nessuno *uesta visione( ecc! 0rima c!e *es+ sia 3risvegliato dai morti4, i discepoli non possono parlare della trasfigura"ione. La *loria infatti resta segreta prima della croce #&C,'<(, c!e a sua volta incomprensi$ile prima della risurre"ione. !' &?, prima deve venire ;lia! L-:T si c!iude con l-attesa di Elia c!e precede la venuta del 6ignore #9l 1,'1(. :nc!e la vita di *es+ si c!iude con l-attesa di Elia da parte di c!i sta ai piedi della croce #'A,%?(. !' &&$, ;lia viene e ristabilir ogni cosa! *es+ conferma la venuta di Elia. 9a, come tutti i profeti, non riconosciuto/ !a la stessa sorte del >iglio dell-uomo c!e deve soffrire per opera degli uomini. 0roprio di lui, il Na"oreo, parlano con la voce e la vita i profeti # cf. ','1(. !' &*, compresero i discepoli c e aveva parlato loro di Giovanni il 2attista! I discepoli capiscono c!e Elia, il profeta ultimo, lo stesso *iovanni, c!e lancia l-appello definitivo alla conversione prima della venuta del 6ignore, di cui anticipa il destino di passione.

3. P)e a)e !$ &es&" a. entro in preg!iera come al solito.


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$. mi raccolgo immaginandomi sul monte con i tre apostoli. c. c!iedo ci. c!e voglio/ ascoltare il *es+ solo. d. traendone frutto, contemplo la scena. Da notare< dopo sei giorni li porta su un monte alto in disparte $rill. il suo volto come il sole, le sue vesti divennero $ianc!e come la luce 9os ed Elia conversano con lui $ello per noi esser )ui far. tre tende una nu$e, una voce )uesti il >iglio mio, l-amato, in cui mi compiac)ui ascoltate lui non videro nessuno, se non il *es+ solo Elia giB venuto Il >iglio dell-uomo sta per soffrire.

+. Tes&! (&!$! 6al 1%7 CA7 *en &',&8%7Es 1%,'?81@7 Dn A,?8&%7 Rm <,&<81?7 ' or 1, &<7 '0t &,&C8'&.

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*1. %/E%AE ;/ '>=D /(9+''/2/@E 1?,1+-'1

1*,14

E, venendo essi verso la folla, gli si avvicin un uomo, gettandosi in ginocc io davanti a lui e dicendo! 'ignore, abbi piet. di mio figlio, perc 5 & lunatico e soffre malamente. 'pesso infatti cade nel fuoco e spesso nell:acqua. E $@A" 3")&a&" *a! &("! *!s%e3"$!, ma non anno potuto curarlo.

15

16

1*

+ra rispondendo Ges disse! + genera#ione sen#a fede e perversa, fino a quando sar con voi$ 4ino a quando vi sopporter$ 9ortatemelo qui3

1-

E lo minacci Ges, e usc da lui il demonio e fu curato il bambino da quell:ora.

16

>llora avvicinatisi i discepoli a Ges in disparte gli dissero = 9erc 5 noi non abbiamo potuto scacciarlo$

08

+ra dice loro! 9er la vostra poca fede3 >men vi dico, se avrete fede come un c icco di senape, direte a questo monte! 'postati da qui a l., ed esso si sposter.7
%AC

'1

e niente vi sar. impossibile. B<(es&" e#e)e *! *e9"#! non esce c e con la preg iera e il digiuno.E

1. (essaggio nel contesto 3iente vi sar impossibile( dice *es+ ai discepoli c!e non avevano potuto scacciare il demonio. La fede la possi$ilitB dell-impossi$ile/ dB all-uomo il potere del >iglio di Dio. 9entre *es+ sul monte con il 0adre nella gloria, i discepoli sono al piano tra i fratelli nella fatica. ercano di continuare la loro missione, c!e la sua !iesa dopo 0as)ua/ stessa. 9a inutilmente/ non riescono ad averla vinta sul male. Il $rano risponde alla domanda fondamentale della come continuare la sua missione ora c!e lui definitivamente assente; Il 2rano ha come ritornello il non5potere (vv" -3"-<"/D) del discepolo, che non riesce ad esercitare 7uel potere sul male a!!idatogli dal suo #ignore (c!" -D,-), che gli ha garantito di essere sempre con lui (/?,/D)" Il tema la )non5!ede, e la )poca5!ede,, causa di 7uestimpotenza per la )!ede, invece nulla impossi2ile" Il pro2lema !ar s4 che la nostra )poca5!ede, davanti al male non ripieghi nella )non !ede, che nulla pu', ma diventi 7uella !ede che tutto pu'" In concreto la fede o$$edire al 0adre c!e dice di ascoltare il >iglio sul monte #v. @(' ,uesta fede sposta ovun)ue 3)uesto monte4 #cf. v. '=(, c!e )uello della trasfigura"ione, della gloria di Dio sulla terra. !i ascolta *es+ !a giB vinto il male/ la sua parola !a il potere di generarlo figlio di Dio #*v &,&'(. Il racconto, come al solito pi+ sintetico e meno pittoresco c!e negli altri sinottici, si articola in due parti/ la ric!iesta del padre e la guarigione del figlio #vv! ".#"%(, la domanda dei discepoli sulla loro incapacitB e la catec!esi di *es+ sul potere della fede # vv! Nell-epoca della "4#&"(. L-accento posto sulla fede, c!e conferisce all-uomo il potere stesso di Dio. !iesa, contrassegnata dall-assen"a del >iglio, solo c!i !a la fede vince il male. Essa rende presente l-:ssente, e consiste nell-ascoltare e fare le sue parole #A,'&.'%(. Ges sarB tolto dal mondo/ la sua a"ione di >iglio continuerB in )uella dei suoi fratelli #cf. '&,&<8'=(.

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La C iesa mediante l-ascolto di *es+ diventa come lui, capace di vincere il male. Il discepolo rappresentato sia dal padre c!e dal figlio/ come il figlio non sa vincere il male perc!F ne ancora posseduto7 come il padre desidera la guarigione e invoca con fede il 6ignore. In 9c ?,'&8'% si mostra come il padre, nel dialogo con *es+, passi dalla poca8fede alla ric!iesta di una fede incondi"ionata.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' &+$, Signore( abbi piet di mio figlio( ecc! 2 la preg!iera di un padre c!e esce dalla folla e si avvicina a *es+ c!e scende dal monte. 6uo figlio gravemente ammalato. Il suo male descritto con dovi"ia di particolari e a pi+ riprese in 9c ?,&%8'?. 9atteo dice solo c!e 3lunatico4 8 l-epilessia, c!e si riteneva in connessione con le fasi della luna 8, soffre tremendamente e cade spesso nel fuoco e nell-ac)ua7 alla fine aggiunge anc!e c!e indemoniato #v. &<(' *li antic!i vedevano in certi tipi di malattie l-influsso degli spiriti cattivi. !' &:, lC o portato dai tuoi discepoli( ma non anno potuto curarlo! 9entre lui sul monte, in $asso i discepoli !anno tentato di guarirlo, ma non !anno potuto. Eppure !anno ricevuto il potere di scacciare i demoni e di curare ogni malattia e infermitB #&=,&(. ome mai non !anno potuto esercitarlo; ome faranno a continuare, sen"a di lui, la missione c!e lui !a loro affidata; 2 una esperien"a di fallimento/ non sanno fare ci. c!e sono c!iamati a fare, non sanno compiere il loro lavoro. 2 in crisi la loro identitB. ,uesta incapacitB la pi+ grande affli"ione. Le infinite e accurate analisi sulle cause non sono in grado di guarirla5 !' &<, o generazione senza#fede e perversa #cf. &',1?5(. 2 la diagnosi di *es+. L-impoten"a dovuta alla mancan"a di fede e alla perversione c!e ne consegue. La fede ascoltare *es+ #v. @(, il )uale dice c!e c!i ascolta e fa le sue parole fa la volontB di Dio, e c!i fa la volontB del 0adre suo fratello, sorella e madre #cf. A,'%.'&7 &',@=(. !i lo ascolta diventa come lui, e pu. !i invece non si fida di Dio, compiere le sue stesse opere, la prima delle )uali proprio vincere lo spirito di incredulitB, radice di ogni perversione e male. si perverte volgendosi ai vari idoli/ pone fiducia in ci. c!e non dB salve""a.
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fino a *uando sar, con voi= GerrB il momento in cui sarB tolto lo sposo, e allora digiuneranno #?,&@(. *es+, sul monte della *alilea, li invierB in tutto il mondo, e lui sarB assente come lo stato ora sul monte della trasfigura"ione. 6arB sempre con loro #'<,'=( mediante la fede nella sua promessa, c!e sposterB ovun)ue il monte della sua gloria. fino a *uando vi sopporter,= La nostra incredulitB fa soffrire il 6ignore. :lla nostra fatica nel com$attere inutilmente il male corrisponde la sua nel sopportare la nostra mancan"a di fede, c!e lo porterB in croce5 portatemelo *uiH La fede portare a *es+ il proprio male invinci$ile, anc!e la propria incredulitB e perversione5 !' &., lo minacci, Ges e usc8 da lui il demonio! *es+ duro con il male, perc!F misericordioso col malato. ura il malato, non il male. Noi risc!iamo ertamente il male spesso, per falsa $ontB, di coccolare il male e maltrattare il malato. ,ui si parla di 3demonio4, origine del male. dell-incredulitB e della perversione prodotto dallo spirito di men"ogna e di sc!iavit+. 9a anc!e tanti mali non vengono da uno spirito cattivo; Non c- il demonio della violen"a e della depressione, dell-alcool e della droga, del ci$o e dell-immagine, del danaro e del sesso; Tutto ci. c!e porta all-autodistru"ione e toglie la li$ertB, !a certo a c!e fare con lo spirito del male. !' &>, perc 9 noi non abbiamo potuto scacciarlo= 2 il nostro pro$lema/ perc!F non riusciamo a vincere il male; !' )?, per la vostra poca#fede! 6e la folla sen"a8fede #v. &A7 &',1?(, i discepoli sono di poca8fede. La poca8fede insufficiente davanti a un grande male7 se non diventa 3grande8fede4 #cf. <,&=7 &@,'<a(, ripiega nella sfiducia e fa andare a fondo #<,'C7 &%,1&(. Il 6ignore agisce con noi secondo la nostra fede/ )uesta il semaforo verde c!e dB via li$era alla sua poten"a/ 36ia fatto secondo la tua fede4, dice al centurione #<,&1(7 3Ti sia fatto come desideri4, dice alla cananea #&@,'<$( am$edue pagani5 La poca8fede, caratteristica del discepolo #C,1=7 <,'C7 &%,1&, &C,<7 &A,'=(, sempre in pericolo di cadere nell-incredulitB. se avrete fede come un c icco di senape( ecc! La senape un seme piccolissimo, pressoc!F invisi$ile #cf. &1,1'(. *es+ non dice ai discepoli c!e $asta poc!issima fede7 li !a appena rimproverati di poca8fede. 9ediante il

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contrasto c!iccoQmonte vuol mostrare la poten"a infinita della fede, capace di spostare i monti. direte a *uesto monte( ecc! 3,uesto monte4 )uello della trasfigura"ione, dal )uale appena sceso incontro ai suoi #vv. &.?(. 6ul monte *es+ dice la 0arola #@,&(, il 0adre dice di ascoltarlo #&A, @( e alla fine il Risorto darB ini"io alla !iesa #'<,&<8'=(. La fede sposta ovun)ue 3)uesto monte4/ la gloria della trasfigura"ione si trova ovun)ue c- fede. ,uesta infatti consiste nel fare la volontB del 0adre, c!e !a appena detto sul monte di ascoltare il >iglio. ,uesto il grande miracolo/ la fede stessa, c!e trasporta ovun)ue 3)uesto monte4 della trasfigura"ione. La fede proprio il miracolo c!e ci trasfigura in figli, ascoltatori della parola del 0adre. La parola del 6ignore, viva ed eterna, un seme incorrutti$ile e immortale c!e ci rigenera a sua immagine #cf. &0t &,'1(. !i l-accoglie, generato figlio di Dio #*v &,&'(, consanguineo di *es+ #&',@=(. :nc!e se avessi profetato, scacciato demoni e compiuto miracoli nel suo nome, se non !o )uesta fede c!e mi fa ascoltare e fare la sua parola, lui mi dirB/ 3Non ti conosco4#cf. A,''ss(. niente vi sar impossibile! La fede ci dona tutto/ ci fa ascoltare e fare la parola di Dio, ci mette in comunione di intelletto e di volontB con lui. ,ueste parole di *es+ non sono un invito a spostare monti o trapiantare al$eri nel mare #cf. Lc &A,C(, ma un appello a convertirci a lui, ad ascoltarlo e seguirlo nel suo cammino verso *erusalemme, dove si consegnerB nelle nostre mani e pag!erB dall-a$isso il tri$uto c!e ci fa li$eri #vv ''8'A(5 ,uesto il miracolo c!e vince il male. !' )&, *uesto genere di demoni non esce c e con la preg iera! ,uesto versetto #cf. 9c ?,'?( manca in molti manoscritti. Il demonio dell-incredulitB si vince con la preg!iera, c!e ci dB lo spirito del >iglio #Lc &&,&1(. !i non crede, c!ieda con insisten"a il dono della fede. E c!i ne !a poca, come gli apostoli, ne c!ieda un aumento #cf. Lc &A,@( :lla preg!iera del figlio sempre accordato l-esaudimento del 0adre #A,A8&&7 &<, &?s7 cf. 9c &&,'=8'C7 Lc &&, ?8&1(. e il digiuno! Il digiuno come la preg!iera del corpo c!e accompagna )uella dello spirito/ riconosce c!e non di solo pane vive l-uomo, ma di ogni parola c!e esce dalla $occa di Dio.

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3. P)e a)e !$ &es&" a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e scende dal monte. c. c!iedo ci. c!e voglio/ il dono della fede, c!e ascoltare lui e non le proprie paure. d. traendone frutto, contemplo le persone/ c!i sono, c!e dicono, c!e fanno. Da notare< Signore, abbi piet di mio figlio i tuoi discepoli non !anno potuto curarlo genera"ione perversa e sen"a fede perc!F non a$$iamo potuto scacciarlo; per la vostra poca8fede un $riciolo di fede sposta le montagne alla fede nulla impossi$ile )uesto genere di demoni non esce c!e con la preg!iera e il digiuno.

+. Tes&! (&!$! #al <- %t ?,>5-6 ->,/-5/? (la grande !ede di due pagani) ?,/65/C -.,//566 (la poca5!ede dei discepoli) C,/-5/C -/,.35>D (cos la !ede) C,C5-- e par (potenza della preghiera)"

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?'. I FI-LI SONO LI6ERI 1?,''-'?

1*,00

+ra, trovandosi essi in Galilea, disse loro Ges! /l 4iglio dell:uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini,

03

e lo uccideranno, e il ter#o giorno risusciter.. E furono rattristati molto.

04

;enendo essi in 1afarnao, si avvicinarono a 9ietro quelli c e prendono la tassa del tempio, e dissero! /l vostro maestro non paga la didracma$

05

"ice! '3 E, mentre veniva in casa, Ges lo prevenne dicendo! 1 e ti pare, 'imone$ / re della terra da c i prendono tasse e tributi$ "ai loro figli o dagli estranei$

0)

=ispose! "agli estranei. E Ges gli disse! ?uindi i figli sono liberi3

0*

+ra, perc 5 non li scandali##iamo, va: al mare, getta l:amo

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e prendi il primo pesce c e viene, aprigli la bocca, e troverai uno statere. 9rendilo, e d.llo per te e per me.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

I figli sono liberi( dice *es+ a 0ietro. Li$eri davanti a Dio e agli uomini. La li$ertB il grande tema, mai a$$astan"a capito, del cristianesimo7 anc!e il punto d-onore della nostra epoca, pi+ c!e mai proclamato e insidiato. Non c- nulla di pi+ $ello/ ci rende come Dio. I cristiani sono li$eri/ il loro unico tri$uto al tempio e al re )uello di un rapporto filiale con il 0adre e fraterno verso tutti. Tuttavia per non scandali""are, si sentono li$eri di pagare )uei tri$uti c!e anc!e gli altri pagano. La loro li$ertB infatti )uella di amare/ sono tanto li$eri da saper rinunciare ai propri diritti, se )uesti vanno contro i fratelli. Il danaro c!e essi usano per pagare il tri$uto viene dalla $occa di un pesce pescato dall-a$isso5 Dio stesso provvede ai suoi figli ci. di cui !anno $isogno7 e in modo misterioso, attraverso l-ac)ua, sim$olo della morte. La seconda predi"ione della passione, c!e immediatamente precede sen"a alcun nesso, fa vedere da dove viene la li$ertB dei figli e il tri$uto c!e pagano/ dal >iglio dell-uomo consegnato nelle mani degli uomini. 2 il pre""o c!e il >iglio offre li$eramente per sF e per i fratelli. 6eguirB il c!"% c!e parla della comunitB/ essa il nuovo tempio in spirito e veritB #*v %,'%(, costituito da )uelle pietre vive #& 0t ',@( c!e sono i figli del 0adre, perc!F fratelli tra di loro. Nella comunitB di 9atteo, di origine giudaica, c-era la tenta"ione di osservare rigorosamente le leggi e le tradi"ioni, risc!iando di dimenticare la veritB del vangelo e la li$ertB dei figli. Nelle altre comunitB, di origine pagana, c-era la tenta"ione di vivere la li$ertB propria sen"a rispettare )uella altrui #cf. & or <,&ss(. ,ui troviamo una solu"ione 3cattolica4, aperta sia ai giudei cristiani della c!iese paoline.
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!iesa di 9atteo c!e ai cristiani di provenien"a pagana delle

I cristiani per sF sono li$eri dal tri$uto al tempio, come dalle leggi giudaic!e. Tuttavia, per non scandali""are i fratelli giudei, limitano )uesta li$ertB per rispettare i loro correligionari. :llo stesso modo 0aolo, c!e si sente li$ero di mangiare la carne immolata agli idoli, per non scandali""are i fratelli pagani da poco convertiti, rinuncia a )uesta sua li$ertB, disposto a non mangiar carne in eterno #& or <,&1(. La li$ertB cristiana infatti non nF l-osservan"a della legge, propria dei religiosi e degli stoici, nF la sua trasgressione, propria dei li$ertini. 2 la li$ertB di amare il fratello, pieno compimento della legge #A,&'7 Rm &1,&=(/ la legge di li$ertB #*c ',&'(, c!e !a come criterio ci. c!e giova all-altro. Il vero tri$uto al tempio, c!e ci dB accesso a Dio, *es+ l-!a pagato con la sua li$ertB di >iglio c!e dB la vita per i fratelli. I due $rani, accostati sen"a apparente collegamento, si illuminano a vicenda/ il consegnarsi del >iglio dell-uomo nella mani degli uomini il riscatto di tutti gli uomini. Nella sua fraternitB essi diventano figli di Dio. Li$erati finalmente dal demonio invinci$ile della diffiden"a #cf. $rano precedente5(, costituiscono una comunitB di fratelli #cf. capitolo seguente(, dove ognuno de$itore all-altro del perdono fraterno, vero tri$uto da pagare al 0adre #cf. Rm &1,<(. I vv! &&#&) sono l-annuncio pi+ sintetico della passione8risurre"ione di *es+, tri$uto c!e Dio stesso paga al suo amore per l-uomo7 segue la rea"ione dei discepoli. I vv! &.#&'a contengono la domanda degli esattori a 0ietro e la sua risposta. I vv! &'b#&$ presentano il dialogo tra *es+ e 0ietro sulla li$ertB dei figli e su come trovare il tri$uto da pagare all-amore verso i fratelli, per non scandali""arli. La li$ertB vera infatti )uella di edificare l-altro, non di farlo cadere. Il pagamento avviene in modo prodigioso, con una moneta pescata dal mare 8 allusione alla morte del >iglio dell-uomo, principio di li$ertB per ogni uomo. Ges il >iglio. La sua li$ertB la stessa di Dio/ amare e dare la vita, consegnandosi nelle mani dei fratelli come in )uelle del 0adre. ,uesto il tri$uto al tempio/ fa dell-uomo il vero tempio di Dio.

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La C iesa, riscattata da )uesto tri$uto, li$era come il >iglio, vive la fraternitB. La sua li$ertB )uella di amare e servire il fratello. ,uesto il suo tri$uto al 0adre.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' )), 6ra( trovandosi essi in Galilea! 0rima era a esarea di >ilippo

#&C,&1(7 sei giorni dopo sul monte della trasfigura"ione #&A,&(7 presto sarB in cammino verso *erusalemme #&?,&(. La *alilea per 9atteo il luogo dell-a"ione di *es+ #%,&'(, della c!iamata dei discepoli #%,&<( e dell-ini"io della !iesa #'<,&C(. il Figlio dellCuomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini! :$$iamo )ui la forma pi+ $reve dell-annuncio della passione8risurre"ione. Nel primo *es+ dice c!e ci. 3deve4 avvenire #&C,'&(/ ora c!e 3sta per4 avvenire. omincia infatti su$ito dopo il cammino verso *erusalemme. Il >iglio dell-uomo consegnato #da *iuda, dai capi, dal 0adre( e si consegna lui stesso nelle mani degli uomini/ tutti possono prendere il dono c!e il 6ignore fa di sF. 9ettersi nelle mani dell-altro l-atto di fiducia e amore pi+ grande c!e uno possa fare. Il >iglio si consegna nelle mani dei fratelli con lo stesso amore con cui si consegna in )uelle del 0adre. ,uesta consegna di sF c!e lui fa a noi la nostra salve""a. :nc!e se noi lo rifiutiamo e gli togliamo la vita, lui dB la vita per noi. Il grande mistero di Dio c!e lui !a fede nell-uomo/ si fida di lui e si affida a lui, fino a mettersi nelle sue mani, )ualun)ue cosa ne faccia. !' )*, e lo uccideranno! 6u di lui ricade la nostra violen"a7 e la sua morte sarB 3martirio4, testimonian"a di un amore sen"a riserve. *li uomini uccidono il >iglio dell-uomo c!e si consegna nelle loro mani7 e il >iglio dell-uomo si consegna volontariamente nelle mani degli uomini c!e lo uccidono, con un amore pi+ grande di ogni male. e il terzo giorno risusciter! 2 la conferma divina c!e il dono della vita per amore capace di dare la vita, vincendo la stessa morte. 0er la comunitB cristiana, dopo il primo momento, la sorpresa non fu il fatto c!e il fosse risorto, ma c!e il Risorto fosse il rocifisso.
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rocifisso

furono rattristati molto! In 9c ?,1' i discepoli neanc!e intendono ci. c!e *es+ dice7 )ui intendono, ma non comprendono. risurre"ione, e la loro triste""a si tramuterB in gioia. !' )+, venendo essi in Cafarnao( ecc! ,uelli c!e raccolgono la tassa del tempio si rivolgono a 0ietro. 6i tratta di un o$olo annuale, prescritto per tutti i masc!i sopra i venti anni #Ne &=,117 cf. Es 1=,&&8&C(. 6erviva per le spese del culto, e doveva essere pagato in moneta giudaica. 0er )uesto c-erano cam$iavalute negli atri del tempio #'&,&'7 *v ',&@(. L-ammontare era di una didracma 8 ossia due dracme, corrispondenti a due salari )uotidiani. il vostro maestro non paga la didracma= La domanda, rivolta a 0ietro, riguarda la comunitB c!iamata a comportarsi come il suo 9aestro nei confronti delle autoritB, sia religiose c!e civili. !' )0, s8! 0ietro in genere conciliante tra le posi"ioni opposte, anc!e in modo addirittura ipocrita, come lo rimprovererB 0aolo #cf. *al ',&&8&1(. 0ietro !a inteso c!e *es+ il >iglio del Dio vivente #&C,&C(, e )uindi non sare$$e tenuto a pagare la tassa. &C,''(. mentre veniva in casa( Ges lo prevenne! *es+ legge con c!iare""a anc!e il presente. i re della terra da c i prendono tasse e tributi= Il tri$uto segno di sudditan"a. dai figli o dagli estranei= :l figlio non si c!iede, ma si dB5 2 il suddito c!e paga. !' ):, *uindi i figli sono liberi! *es+ il >iglio, )uindi li$ero. E come lui diventano )uelli c!e sono con lui. Ricevono infatti il suo stesso 6pirito di >iglio c!e grida in loro/ 3:$$B4 #cf. Rm <,&@(. 6ono c!iamati a li$ertB, li$erati per restare li$eri #cf. *al @,&1.&(, proprio per il tri$uto c!e lui !a pagato col suo sangue. !' )<, perc 9 non li scandalizziamo . !i ama sta attento a non scandali""are i fratelli. Il massimo della li$ertB sapervi rinunciare, se nuoce all-altro. La sovranitB non della li$ertB, ma dell-amore7 solo )uesto li$ero e rende li$eri. 2 vero c!e la veritB fa li$eri #*v <,1'(, ma la veritB !a come ome !a previsto il suo futuro, omun)ue pag!erB, e il suo tri$uto al 0adre sarB )uello di consegnarsi nelle mani dei fratelli. 2 )uanto 0ietro non !a capito #cf. apiranno solo dopo la

%<C

misura la caritB #cf. Ef %,&@(. Non $asta sapere/ $isogna anc!e 3sapere come sapere4. La scien"a da sola gonfia/ la caritB c!e edifica #& or <,'(. L-amore sa limitare i propri diritti, perc!F !a un solo e preciso 3dovere4/ lo stesso del >iglio dell-uomo c!e 3deve4 consegnarsi nelle mani dei fratelli. Il de$ito dell-amore il dono di sF all-altro. Nella di !iesa di 9atteo importante non scandali""are i giudei, come in !iesa ogni societB doveroso rispettarne gli ordinamenti #Rm &1,&8A(. Nella

orinto 0aolo starB attento a non scandali""are i fratelli pi+ de$oli c!e

vengono dal paganesimo #cf. & or <,&ss7&=,'181=7 Rm &%,&ss(. In casi pi+ complessi, come ad :ntioc!ia, dove convivono cristiani di diversa provenien"a, sarB importante non cadere nell-ipocrisia e non tradire comun)ue la 3veritB del vangelo4 #cf. *al ',&8&%(. vaC al mare( ecc. Il mare l-a$isso c!e minaccia i discepoli #<,'18'A7 &%,''8 11(, immagine della morte in cui si immerge il >iglio dell-uomo. Il suo consegnarsi nelle mani dei fratelli sarB la sorgente del nostro essere figli. In modo prodigioso 0ietro trova )uell-unica moneta con cui il 6ignore paga il tri$uto per sF e per lui. La comunitB trova sempre in amare. Il capitolo seguente mostrerB la comunitB c!e il nuovo tempio, al cui centro sta il $am$inoQservo, c!e il 6ignore *es+ #&<,18@(. Essa vivrB la li$ertB dei figli pagando al 0adre il vero tri$uto, c!e l-amore fraterno, pieno compimento della legge. risto morto e risorto, raffigurato dal pesce c!e vive nell-a$isso, la sorgente della propria li$ertB di

3. P)e a)e !$ &es&" a" entro in preghiera come al solito" $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e cammina ed entra in casa. c. c!iedo ci. c!e voglio/ comprendere il mistero del >iglio dell-uomo nelle mani degli uomini. d. traendone frutto, medito e contemplo la scena.

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Da notare< il >iglio dell-uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini il vostro maestro paga il tri$uto; i figli sono li$eri perc!F non li scandali""iamo, ecc. la moneta in $occa al pesce.

+. Tes&! (&!$! #al -D6 (t ->,-ss Gal >,-ss Em -.5-> -+or ?,-ss -D,/656D Gal /,-5-. Em -6,-5C"

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?3. SE NON ,I CON,ERTIRETE E NON DI,ENTERETE COME I 6AM6INI NON ENTRETE NEL RE-NO DEI CIELI 18,1-5

1-,1

/n quell:ora si avvicinarono i discepoli a Ges dicendo! 1 i dunque & il pi grande nel regno dei cieli$

E, c iamato innan#i un bambino, lo pose in me##o a loro e disse!

>men vi dico! se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.

1 i dunque si far. piccolo come questo bambino, costui & il pi grande nel regno dei cieli. E c i accoglie anc e uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

Se non vi convertirete e non diventerete come bambini( non entrerete nel regno dei cieli! osI esordisce il )uarto discorso di *es+, sulla comunitB. La parola del >iglio, rivelata sul monte, proclamata nella missione e spiegata nelle para$ole, si reali""a nella comunitB dei fratelli/ il regno del 0adre si compie nella fraternitB tra i suoi figli. Nel rapporto con l-altro si vive )uello con l-:ltro, nel rapporto col fratello )uello col 0adre.
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La comunitB cristiana non formata da persone esemplari o ecce"ionali, ma di piccoli #vv! "#""( e perduti #vv! "&#".(, da peccatori #vv! "'#"%( perdonati c!e a loro volta perdonano # vv! &"#)'(. La sua for"a la preg!iera rivolta al 0adre nel nome di *es+, sempre presente in me""o ai suoi # vv! "4#&5(. Le parole c!iave del cap. &< sono/ il $am$ino # vv!"#'B 8 il piccolo c!e si scandali""a, si dispre""a, si smarrisce e non va perduto # vv!0#".( 8 e il fratello c!e pecca, c!e va ammonito e perdonato # vv!"'#"%!&"#)'(. 1uesta comunit, dove ci si accoglie come lui ci ha accolti, il vero tri2uto che do22iamo e possiamo rendere a Dio: la !raternit, presenza del 8iglio e del 9adre nello #pirito, salvezza di ogni uomo" In )uesto c!"% ci sono i cardini dello stare insieme. i. c!e unisce non la i. c!e $ravura reale o presunta, ma la 3piccole""a4 accolta nel >iglio. costantemente ricevuto e accordato. Il !ine dellazione del 8iglio la comunit, dove siamo !ratelli perchB !igli e !igli perchB !ratelli" :ssa il regno stesso di Dio in terra: la !raternit aperta a tutti mostra al mondo che Dio 9adre" Nella comunitB impegnato cielo e terra. Da una parte c- il 0adre con i suoi angeli e il >iglio con il suo 6pirito, dall-altra gli uomini, cosI come sono, con le loro piccole""e, scandali, smarrimenti e peccati. In essa c- di tutto7 non si presuppone nF persone migliori nF un mondo migliore. Il male non ostacola il $ene7 ne esplica an"i tutta la poten"ialitB/ ogni miseria si fa luogo della misericordia. I vv! "#' costituiscono il principio e fondamento del nuovo modo di stare insieme/ l-o$iettivo da perseguire , paradossalmente, diventare $am$ini. piccolo per accogliere 8 e il pi+ piccolo il pi+ grande. La comunitB !a al suo centro, come valore assoluto, colui c!e si fatto ultimo e servo di tutti/ il 6ignore crocifisso, rivela"ione del Dio amore c!e si fatto piccolo per accogliere i piccoli. I limiti propri e altrui, dove non sono accettati, diventano luogo di difesa e attacco, di violen"a e divisione7 dove vengono accettati, diventano invece luogo di gioia e di amore, di intesa e comunione. Tutto pu. essere vissuto con antagonismo e conflittualitB o, al contrario, con rispetto e accetta"ione, a seconda c!e lo si vive con lo spirito di morte o con lo 6pirito di Dio.
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mantiene l-unione non l-accordo impecca$ile e perfetto, ma il perdono

!i

piccolo !a $isogno di essere accolto per crescere, c!i grande deve farsi

In ultima analisi possiamo dire c!e sempre l-altro mi fa da specc!io. 0er )uesto l-inferno o la salve""a mia. 9a non posso farne a meno/ 3Non $ene c!e l-uomo sia solo4 #*en ',&<(. 6en"a l-altro, non sono me stesso/ sono infatti a immagine di Dio, c!e trinitB d-amore. Ges il >iglio c!e vive verso i fratelli lo stesso amore del 0adre. La C iesa fatta di piccoli, smarriti, perduti e peccatori, c!e in for"a della preg!iera sono perdonati e perdonanti. Nel perdono vinta la morte e si risorge alla vita di Dio. Nella fraternitB $rilla la gloria del >iglio/ il volto del 0adre.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' &, C i dun*ue : il pi grande nel regno dei cieli= ,uesta domanda dei discepoli dB occasione al discorso sulla comunitB. $o stare insieme, necessario alluomo per realizzarsi, sempre sotteso dalla domanda: )+hi il pi grandeF," #i cresce nellimitazione e nel con!ronto, nellemulazione e nel tentativo di adeguarsi a un modello sempre pi alto" In 9c ?,1181A la domanda in un contesto di lotta tra i discepoli. ,uesti, come tutti, pensano c!e reali""arsi sia passare in testa, costruendo una gerarc!ia tra dominati e dominatori. Il risultato c!e si sta insieme press-a poco come i polli, il cui ordine sta$ilito si vede $ene la sera )uando vanno sul trespolo a dormire/ in alto sta il gallo maggiore e sotto, via via, l-altro pollame, ognuno al suo posto in ordine rigoroso, fino all-ultimo c!e sta sotto tuttiY e riceve, a suo discapito, il dono di tutti5 La competitivitB, teori""ata non solo da oggi, vecc!ia )uanto il mondo 3animale4. In 9atteo la domanda riguarda semplicemente )ual il criterio di misura per dire c!i 3pi+ grande4. L-uomo !a )uesto desiderio proprio perc!F a immagine di Dio, c!e grande, sempre pi+ grande. 0er )uesto punta alla 3maestB4 #maius K pi+ grande(, sempre proteso a un di 3pi+4 # magis5(, c!e rompe ogni limite e lo tiene aperto all-infinito. La $isogno di essere sempre 3pi+4 grande e di essere riconosciuto come tale. La comunitB e la societB nascono da )uesto $isogno di grande""a e di riconoscimento.

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!' ), c iamato innanzi un bambino! Il termine indica un piccolo, sotto i sette anni. 0er noi il $am$ino evoca tenere""a, innocen"a, semplicitB e spontaneitB 8 l-eterno $am$ino nascosto in ogni cuore, l-uomo paradisiaco, c!e poi l-educa"ione e la societB avre$$e reso cattivo. 0er i greci la stessa parola significa anc!e servo o sc!iavo. Il c!e fa capire in c!e considera"ione era tenuto il $am$ino. 0er gli e$rei di )uell-epoca un-appendice della donna, c!e possesso del masc!io/ il $am$ino niente e fa niente7 $isogno di tutto e diventa ci. c!e gli altri fanno di lui. Esiste solo se 3 di4 )ualcuno/ appartiene all-altro, vive della sua cura ed ci. c!e riceve. lo pose in mezzo a loro! La comunitB !a al suo centro il limite, l-indigen"a e il $isogno, la piccole""a, la fragilitB e la vulnera$ilitB, l-insufficien"a propria e il $isogno dell-altro 8 come al suo centro sta il 6ignore #v. '=5(. - un-3autoinsufficien"a4 radicale c!e divina/ Non $ene c!e l-uomo sia solo #*en ',&<(, perc!F troppo grande per $astare a se stesso # 7ascal(. Il $am$ino, a differen"a dell-adulto, vive la sua insufficien"a come la sua vera for"a/ il suo essere figlio5 Tutto il discorso di *es+ si svolge con al centro )uesto $am$ino, con il )uale lui stesso si identifica #v. @(. !' *, amen( vi dico! *es+ parla con autoritB divina, sta$ilendo il criterio di reali""a"ione. se non vi convertirete! - da invertire il modo di pensare e di vivere. Invece di guardare e agire secondo i grandi della terra, c!e soddisfano il loro $isogno in modo 3dia$olico4, opponendosi all-altro, siamo c!iamati ad avere gli stessi sentimenti di *es+, il >iglio #>il ', @ss(. Lui il pi+ grande, perc!F il pi+ piccolo tra tutti noi #Lc ?,%<(, e ci. c!e facciamo al pi+ piccolo tra i fratelli, l-a$$iamo fatto a lui, il >iglio #'@,%=.%@(. diventerete come i bambini! *es+ non dice di essere $am$ini, ma di diventare come i $am$ini. :nc!e un vecc!io pu. tornare in seno a sua madre e rinascere #*v 1,&ss(/ )uel nascere alla propria veritB di figli c!e la nostra grande""a. $uomo adulto 7uello che si riconosce !iglio: (stato) accolto, si accoglie e accoglie, sapendo che tutto 7uanto ha ricevuto (-+or .,C)" Non si !atto da sB, nB dice: )#ono mio, e mi gestisco io,, o: )$a vita mia," $a vita gli stata data, e la perder: suo sar il modo di viverla e !arla !ruttare nellamore dellaltro (c!" />,-.56D)"
%?'

Il suo stesso io il primo dono c!e l-:ltro gli fa, e solo come dono dell-altro e all-altro vivo. Il 6al &1& parla del credente come di un $im$o 3sve""ato4 in $raccio a sua madre. Il $im$o sve""ato non $rama pi+ il seno materno, ma la sicure""a dolce dell-a$$raccio. ome il latte il ci$o del piccolo, cosI il ci$o dell-adulto potersi a$$andonare con fiducia a un amore da cui si sente accolto e avvolto. 6olo cosI vive in pace, e si reali""a. Diversamente il suo cuore si inorgoglisce, il suo sguardo si leva con super$ia, in cerca di cose sempre superiori alle sue for"e, in)uieto e angosciato come un vecc!io pieno di desideri insoddisfatti in $raccio alla morte, c!e dispera ora e sempre. osI, capovolgendo il 6al &1&, si pu. descrivere la situa"ione di c!i non diventato come un $im$o sve""ato5 Dam$ini a )uesto modo non si nasce, ma si 3diventa4, con una lenta matura"ione psicologica e spirituale. 9entre il piccolo cresce, invecc!ia e muore, *es+ ci propone di crescere in piccole""a, di ringiovanire e rinascere alla vita di figli, nelle $raccia del 0adre c!e 9adre. ,uesto ci rende possi$ile essere fratelli. L-illumina"ione consiste nel 3diventare $am$ini4/ nel vedersi figli. ,uesto ci fa venire alla luce nella nostra veritB. nF fratello di nessuno. non entrerete nel regno dei cieli! Nel regno di Dio 0adre entrano i figli. ,uesti sono )uanti vivono da fratelli. !' +, c i dun*ue si far piccolo( ecc! 0iccolo )ui in greco 3tapino4. Indica l-umiltB in senso etimologico/ essere in $asso, a terra. !i si innal"a sarB a$$assato7 c!i si a$$assa sarB innal"ato #'1,&'(. Il pi+ grande il pi+ piccolo, perc!F la grande""a dell-uomo )uella del >iglio #cf. >il ',<s(. 6e uno si sente amato e accolto nella sua piccole""a, diventa capace di amare come il 0adre. 0aradossalmente uno diventa adulto diventando piccolo. Diversamente invecc!ia insoddisfatto, restando eterno $am$ino in senso negativo. erc!erB di riempire il suo $isogno di amore col possesso di cose e persone7 sarB sempre infelice e vuoto, come un sacco sen"a fondo c!e nulla pu. riempire. La sua vita sarB non un diventare $am$ino, ma un regredire allo stato di un $am$ino non accolto e frustrato, depresso e violento, c!e vuol avere tutto in mano perc!F !a paura c!e tutto gli venga meno. !i si sente un padreterno, non figlio

%?1

costui : il pi grande nel regno dei cieli! *es+ risponde alla domanda ini"iale dei discepoli. Il pi+ grande nel regno del 0adre )uello c!e pi+ somiglia a lui, il >iglio, c!e tutto riceve in dono e tutto dona, fino al dono di sF. v. 5: chi accoglie. Il 2am2ino 2isognoso di accoglienza, atto !ondamentale dellamore" @ 7uanto !a la madre, che gli permette di vivere in sB" Dio innanzitutto madre, e ciascuno di noi chiamato a diventare come lui, )materno, nei con!ronti dellaltro (c!" $c 3,63)" (ccogliere )concepire, laltro: una vita in pi che do a lui e che ho dentro di me" Gno in 7uanto accolto, e in 7uanto accolto diventa accogliente: esiste nella sua !orma piena e divina in 7uanto !a vivere laltro" (ccogliere la vera grandezza di chi si !a piccolo per lasciare in sB spazio allaltro: un restringersi, che in realt un dilatarsi" nel mio nome! Il >iglio colui nel )uale siamo ci. c!e siamo. :l di fuori di lui nulla c- di )uanto esiste #*v &,1$(/ c- il nulla. La fraternitB fuori del suo nome resta un-ideologia vuota. accoglie me! Lui, il pi+ grande, si fatto il pi+ piccolo di tutti in modo c!e, accogliendo l-ultimo, accogliamo lui, il 6ignore c!e ci salva. Il nostro accogliere i pi+ piccoli salve""a nostra perc!F accoglien"a del >iglio.

3. P)e a)e !$ &es&" a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginandomi in casa a *es+ col $am$ino. c. c!iedo ci. c!e voglio/ convertirmi e diventare piccolo come un $am$ino. d. traendone frutto, contemplo la scena. Da notare< c!i il pi+ grande; *es+ pone un $am$ino in me""o ai discepoli se non vi convertirete e non diventerete come i $am$ini, non entrerete nel regno c!i si farB piccolo, sarB il pi+ grande c!i accoglie uno di )uesti $am$ini accoglie me. afarnao, con i discepoli e al centro

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+. Tes&! (&!$! 6al &1&7 9c ?,1181A, 9t &?,&18&@ #cf. 9c &=,&18&C(7 9t '=,'=8'<7 *v 1,&8'&7 >il ',@8&&.

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?+. -UAI AL MONDO PER -LI SCANDALI 18,6->

1-,)

(a c i scandali##a uno di questi piccoli c e credono in me, & meglio per lui c e gli sia appesa al collo una mola d:asino e sia gettato in mare profondo.

Guai al mondo per gli scandali7 & inevitabile c e avvengano gli scandali, ma guai all:uomo per colpa del quale avviene lo scandalo.

'e la tua mano o il tuo piede ti scandali##a, taglialo e gettalo via da te! & meglio per te entrare nella vita monco o #oppo, c e con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno.

E se il tuo occ io ti scandali##a, cavalo e gettalo via da te! & meglio per te entrare nella vita con un solo occ io, c e con due occ i essere gettato nella Geenna del fuoco.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

Guai al mondo per gli scandali!

!i scandali""a commette il peccato

peggiore/ induce l-altro a peccare. Lo scandalo un contagio, un male c!e si


%?C

diffonde per indu"ione. L-uomo spontaneamente si comporta secondo i modelli c!e !a davanti. ,uesti creano un 3costume4, una moda, un consenso implicito c!e regola l-agire comune, sia nel $ene c!e nel male. Oggi i mass8media fanno da cassa di risonan"a immediata e di dimensione universale. Originariamente 3scandalo4 indica una trappola per far cadere la preda. 6candali""are il contrario di accogliere/ se )uesto il miglior servi"io, )uello il peggiore c!e si possa fare al prossimo. Il mondo pieno di scandali, come il campo di "i""anie/ inevita$ile c!e ci siano, anc!e all-interno della comunitB. Il male c!e uno fa, pro8voca, c!iama8fuori e fa uscire )uello c!e c- nell-altro. *li scandali, come le "i""anie, non si possono eliminare/ sare$$e contro la misericordia. *uai a me per. se li produco. Non posso estirpare il male dagli altri7 devo per. estirparlo in me. 2 )uesto il miglior servi"io c!e posso rendere agli altri/ mi fa capace di accoglierli e di non scandali""arli. ,ui si passa dal tema del 3$am$ino4 a )uello dei 3piccoli4. I piccoli sono )uelli immaturi nella fede/ non sono ancora diventati 3$am$ini4, e la loro fiducia facilmente si incrina7 per )uesto corrono il pericolo di smarrirsi e perdersi. I vv! 0#$ parlano della gravitB degli scandali e della loro inevita$ilitB. Il fatto c!e siano inevita$ili non toglie la responsa$ilitB di c!i li compie5 L-uomo !a sempre la li$ertB di non fare il male, anc!e se tutti lo fanno. I vv! %#4 parlano della necessitB di togliere ci. c!e occasione di caduta non solo per l-altro, ma anc!e per se stessi. Disogna togliere il male nella sua radice, tenendo presente c!e ogni caduta personale !a sempre anc!e una ricaduta sull-altro. Ges, con la sua croce, scandalo. 9a scandalo di salve""a e non di perdi"ione/ sapien"a e poten"a del Dio amore c!e fa cadere la sapien"a e la poten"a dell-uomo. La C iesa vive dello scandalo della croce, c!e vince in sF ogni male.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' :, Ma c i scandalizza! 6i pu. far cadere il fratello in tre modi.
%?A

Il primo 7uello di usare la propria li2ert per andare contro la verit e lamore, dando cattivo esempio (c!" -+or >,-5-6 3,.5--"-/5/D)" $o scandalo agisce come il lievito: ne 2asta poco per !ermentare tutta la pasta (-+or >,3 Gal >,<)" $a li2ert alla 7uale il #ignore ci ha chiamati non 7uella del li2ertino, che segue gli impulsi del suo egoismo: non per limpurit e il li2ertinaggio, lidolatria e le stregonerie, le inimicizie e le discordie, le chiusure e le invidie, le u2riachezze e le orge 5 tutte cose che escludono dal regno" @ invece 7uella di chi ama e pone la propria vita a servizio degli altri, con amore e gioia, pace e pazienza, 2enevolenza e 2ont, !edelt, mitezza e dominio di sB (c!" Gal >,-65/6)" Il secondo modo di scandali""are l-altro )uello di usare la propria li$ertB rispettando la veritB sen"a per. rispettare la caritB. 6i possono infatti compiere a"ioni in sF $uone, c!e per. fanno cadere il fratello perc!F le interpreta male. L-esempio tipico )uello delle carni sacrificate agli idoli #& or <,&ss7 &=,'181=7 Rm &%8&@(. !i sa c!e gli idoli non esistono, ne pu. mangiare tran)uillamente. Uno per. c!e si convertito da poco tempo ed de$ole nella fede, pu. intendere )uesto come idolatria e restarne scandali""ato. :nc!e con il $ene si pu. provocare la caduta del fratello5 0untare i fari negli occ!i a uno, non lo aiuta certo a vedere meglio la strada. Duttare addosso la veritB a c!i non preparato ad accoglierla, indurlo a respingerla. La li$ertB cristiana non consiste solo nel seguire la veritB, ma nel fare la veritB nella caritB #Ef %,&@(. La scien"a da sola 3gonfia4, mentre la caritB 3edifica4. !i crede di sapere, non !a ancora imparato come sapere #& or <,'(5 La li$ertB !a come regola l-amore, unico sovrano a se stesso/ e l-amore sempre verso l-altro, il pi+ de$ole. La li$ertB dell-amore li$era anc!e da se stessa/ sa limitarsi, addirittura rinunciare ai propri diritti, per non ledere )uelli dell-altro ed edificarlo. 0aolo non vuole c!e per la sua scien"a vada in rovina il fratello per il )uale risto morto #& or <,&&(. :nc!e se lui, secondo la sua coscien"a, pu. mangiare la carne sacrificata agli idoli, non ne mangia per rispetto della coscien"a altrui, anc!e se errata #& or &=,'<(. Il rispetto della coscien"a altrui per lui un dovere di coscien"a, per non trasgredire il comando dell-amore. Il ter"o modo di scandali""are l-altro )uando, facendo una cosa in sF $uona o indifferente, si scandali""a )ualcuno, e, non facendola, si scandali""a altri. 2 )uanto capit. ad :ntioc!ia in una comunitB composta di eT8pagani e di giudei convertiti, dove, dopo l-arrivo di giudai""anti, 0ietro si trova in im$ara""o/ se va a mensa con gli eT8pagani, mangiando come loro ci$i
%?<

3impuri4 per i giudei, scandali""a i giudai""anti7 se non ci va, costringe gli eT8 pagani a 3giudai""are4 #cf. *al ',&8&% e la solu"ione in :t &@,&ss(. In )uesto caso ci vuole un discernimento molto accurato, sia per vedere )ual il male minore, sia per vedere se c- )ualc!e male maggiore c!e a prima vista non appare. In )uesto caso 0aolo, a viso aperto, rimprovera 0ietro di ipocrisia, denunciando il suo modo di agire come non corretto secondo la veritB del vangelo. Infatti con il suo atteggiamento, data la sua influen"a, pu. indurre a credere c!e la salve""a derivi non dalla gra"ia di risto, ma dalla osservan"a delle leggi giudaic!e. 2 in )uestione non l-ortodossia, ma l-ortoprassi o l-3ortodopedia4 evangelica di 0ietro, come si dice nel testo #cf. *al ',&%(, c!e mette in gioco l-ortodossia altrui. ,uesto ter"o caso pi+ comune di )uanto pare, soprattutto per c!i !a responsa$ilitB pastorale/ )ualun)ue cosa faccia o non faccia, scandali""a inevita$ilmente )ualcuno. 2 innan"itutto da scartare ci. c!e compromette la veritB del vangelo, scegliendo poi ci. c!e pi+ giova ai de$oli nella fede. 0ietro, per avere )uesta intelligen"a della veritB nella caritB, dovrB sempre andare al mare e pescare nell-a$isso/ lI il >iglio dell-uomo, c!e si consegnato nelle mani degli uomini, gli farB trovare il tri$uto da pagare alla caritB fraterna sen"a scandali""are nessuno #&A,'A(. ,ui si parla dello scandalo in senso generale/ riguarda tutto ci. c!e distoglie dal fare ci. c!e *es+ !a detto, e c!e costituisce la volontB del 0adre. 6candalo )uindi ci. c!e impedisce a uno di agire secondo la propria coscien"a di credente. La coscien"a altrui, anc!e se erronea, va rispettata con caritB, anc!e se va illuminata con la veritB. 2 )uanto fa 0aolo in & or <,&ss/ secondo caritB si dic!iara disposto a non mangiare carne per non scandali""are i de$oli, secondo veritB dice c!e li$ero di farlo, e non lo fa per amore verso il fratello. ome si fa la veritB nella caritB #Ef %,&@(, cosI la caritB resta sempre aperta alla veritB. Il primato per. sempre della caritB, fintanto c!e non in gioco la veritB del vangelo, c!e la caritB stessa di Dio per l-uomo. uno di *uesti piccoli c e credono in me! I 3piccoli4 sono i credenti c!iamati a diventare come $am$ini #vv. 18%(. In particolare sono piccoli i pi+ de$oli nella fede, gli smarriti e i peccatori #cf. vv. &=8&%.&@8&<(.

%??

: meglio per lui( ecc! *es+ non esorta a uccidere o a uccidersi. 9ostra la gravitB dello scandalo, c!e pu. passare inosservato a c!i lo fa. In realtB scandali""are uccidere l-altro come fratello e se stesso come figlio. !' <, guai al mondo per gli scandali! ,uesto 3guai al mondo4, come poi 3guai all-uomo4, si pu. tradurre anc!e/ 3:!im per il mondo, a!im per l-uomo4. Non un modo di dire. Lo scandalo della croce l-3a!im4 di Dio per il male del mondo/ lui, c!e si fatto ultimo di tutti, porta su di sF ogni male, fino a farsi maledi"ione e peccato per noi #*al 1,&17 ' or @,'&(. Il 3mondo4 l-am$iente, con le sue strutture. 0u. indurre al male pi+ di )ualun)ue decisione personale. I mali pi+ grossi non !anno mai 3un4 responsa$ile/ un fatto d-irresponsa$ilitB generale, di condi"ionamento di massa. L-effetto gregge 8 tutti corrono dove corre uno 8 tipico anc!e dell-agire umano. Nel male c- una solidarietB negativa c!e induce al peggio, dove la gravitB peggiore sta nel togliere la stessa coscien"a del male. inevitabile che avvengano scandali !a guai all"uo!o ecc. Il male del mondo deve venire a suppurazione" $c -C,- dice che ) inaccetta2ile che non ci siano scandali,: do22iamo accettare che ci siano, come le zizzanie nel campo" %a guai a provocarli" Non do22iamo eliminarli negli altri, ma do22iamo non darli noi stessi ()guai alluomo, che li provoca), eliminando da noi ci' che !a cadere noi e gli altri" Do22iamo usare tanta indulgenza verso gli altri 7uanta intransigenza verso di noi, per non cadere e !ar cadere nel male (vedi vv" ?5<)" #radicare la zizzania sradicare il grano (-6,/?56D)" I peccati e gli scandali saranno tolti e 2ruciati solo alla !ine, e solo da Dio (-6,.-), che lo !ar in modo divino" 9er ora do22iamo lasciarli, con grande carit verso chi li compie" 8a per' parte della carit anche il dire la verit e mostrarne la gravit, come 7ui Ges !a" 8a parte della ricerca del !ratello smarrito anche la correzione !raterna (vv -D5-."->5-?)" !' ., se la tua mano o il tuo piede ti scandalizza! L-uomo !a cento mani per prendere e nessuna per dare, mille piedi per le sue perversioni e nessun piede per camminare dietro al 6ignore. La mano ci serve per agire, il piede per raggiungere ci. su cui si vuol agire. 6e con l-altro devo essere tollerante, con me devo essere determinato nel togliere da me )uanto fa cadere me e sarB occasione di caduta per l-altro. Non si tratta di automutila"ione sacra, ma di eliminare ci. c!e male per 3entrare nella vita4, e non $uttar via la mia esisten"a nell-immondi"ia. 2 necessaria

@==

un-ascesi per essere li$eri/ $isogna sacrificare il proprio egoismo per amarsi ed amare veramente. !' >, se il tuo occ io ti scandalizza( ecc! L-occ!io il desiderio, c!e mi porta verso tutto e mi porta dentro tutto/ la finestra del cuore. :$$iamo mille occ!i per vedere le nostre paure e nessun occ!io per contemplare il 6ignore e la sua promessa. Do$$iamo cavarci i mille occ!i c!e ci perdono, e restare con )uell-unico c!e vede ci. c!e ci rende li$eri per amare e servire. Non solo do$$iamo padroneggiare le mani e i piedi/ ci necessaria anc!e la custodia degli occ!i, per dominare i nostri impulsi. I puri di cuore vedranno Dio #@,<(. L-ascesi non una mutila"ione, ma un diventare sempre pi+ se stessi, simili a colui di cui siamo immagine.

3. P)e a)e !$ &es&" a. entro in preg!iera come al solito. 2" mi raccolgo immaginando Ges in casa a +a!arnao coi discepoli e il )2am2ino, nel mezzo" c. c!iedo ci. c!e voglio/ non dare scandalo e togliere da me ci. c!e mi occasione di caduta. d. traendone frutto, medito sulle parole di *es+. Da notare< c!i scandali""a uno di )uesti piccoli meglio per lui, ecc. guai al mondo per gli scandali inevita$ile c!e avvengano gli scandali guai all-uomo, ecc. se la tua mano, il tuo piede, il tuo occ!io ti scandali""a, ecc. meglio entrare nella vita monc!i, "oppi e or$i, ecc.

+. Tes&! (&!$!

@=&

6al &7 li$ertB *al @,&ss7 li$ertB e li$ertinismo/ & or @,&8&17 C,%8'=7 li$ertB e caritB/ & or <,&ss7 &=,'181=7 Rm &%8&@7 li$ertB e discernimento/ *al ',&8&%7 :t &@,&ss.

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?5. NON ,OLONTC DA,ANTI AL PADRE ,OSTRO NEI CIELI C4E SI PERDA UNO SOLO DI <UESTI PICCOLI 18,10-1+

1-,18

Guardate di non dispre##are uno solo di questi piccoli. ;i dico infatti c e i loro angeli nei cieli sempre guardano il volto del 9adre mio nei cieli.

11 10

F;enne infatti il 4iglio dell:uomo a salvare ci c e era perdutoE. 1 e ve ne pare$ 'e un uomo a cento pecore e una sola di esse si smarrisce, non lascer. forse le novantanove sui monti, e va a cercare quella smarrita$

13

E se capita di trovarla, amen vi dico c e gioisce per essa pi c e per le novantanove c e non si sono smarrite.

14

1os non & volont. davanti al 9adre vostro nei cieli c e si perda uno solo di questi piccoli.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

3on : volont davanti al 7adre vostro nei cieli c e si perda uno solo di *uesti piccoli( dice *es+. Lui stesso venuto a salvare ci. c!e era perduto. osI mostra l-amore del 0adre verso tutti i suoi figli, cominciando dagli ultimi, dai piccoli.

@=1

Il giusto non siede in compagnia dei peccatori #cf. 6al &(7 si sente an"i in dovere di sterminare ogni mattina tutti gli empi del paese #6al &=&,<(. *es+, al contrario, si fa loro compagno e commensale. 2 c!iamato 3mangione e $eone, amico di pu$$licani e peccatori4 #&&,&?(, e sarB alla fine annoverato tra gli empi #Lc '',1A7 Is @1,&'(. In $uca 7uesta para2ola diretta a scri2i e !arisei, perchB, invece di 2rontolare contro di lui che accoglie i peccatori e mangia con loro, gioiscano con lui per il loro ritorno ($c ->,-5C)" In %atteo posta allinterno del discorso sulla comunit, perchB essa a22ia verso i piccoli, i !ratelli de2oli e smarriti, lo stesso atteggiamento di Ges che, invece di emarginarli, li pone al centro della sua attenzione" Dio non vuole che si perda nessuno dei suoi !igli" $a preoccupazione del 9astore supremo regola prima di ogni sollecitudine pastorale" #ullo s!ondo della para2ola c :z 6.,-ss" +ontro i capi, che non !anno il loro dovere di pastori, il #ignore dice: ):cco, io stesso cercher' le mie pecore e ne avr' cura" (ndr' in cerca della pecora perduta e ricondurr' allovile 7uella smarrita !ascer' 7uella !erita e curer' 7uella malata,(:z 6.,--"-3)" $a comunit !atta di piccoli che !acilmente si smarriscono: se nessuno li cerca, sono perduti" Il piccolo non solo da accogliere anche da non scandalizzare se de2ole, da cercare se smarrito, da correggere se deviato, da perdonare settanta volte sette se ha peccato" 1uesto signi!ica accogliere veramente laltro nella sua dignit di !iglio" +emento della comunit vivere i limiti propri e altrui come luogo di comunione, di aiuto e di perdono reciproco" L-ammonimento a non dispre""are il de$ole, perc!F pre"ioso agli occ!i del 0adre e del >iglio # vv! "5#""(, introduce l-esorta"ione a cercarlo )uando smarrito, perc!F non si perda # vv! "&#".(. 6iamo c!iamati ad avere verso di lui la stessa cura del 0adre e del >iglio. Ges il >iglio, c!e 3sceso dal monte della TrinitB4 e si fatto nostro fratello per cercare i fratelli perduti. La C iesa non una setta di giusti c!e si separano dai peccatori7 una comunitB di giustificati c!e giustificano, di gra"iati c!e gra"iano, di perdonati c!e perdonano. Il centro di ogni cura pastorale la ricerca del fratello smarrito.

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Le&&()a *e$ &es&"

@=%

!' &?, Guardate di non disprezzare uno solo di *uesti piccoli! La comunitB sempre tentata di considerare come "avorra i suoi mem$ri pi+ fragili e insta$ili. Distingue tra )uelli c!e contano, perc!F ricc!i di doni, $uoni ed esemplari, e )uelli c!e non contano, perc!F sprovveduti, de$oli ed esposti. ,uesti facilmente restano indietro e si smarriscono, proprio perc!F li mettiamo da parte e li lasciamo perdere. - una forma di competitivitB spirituale peggiore di )uella economica5 Noi appre""iamo i primi e facciamo leva su di loro, dispre""ando gli ultimi. Il 6ignore invece mette al centro della comunitB il pi+ piccolo, con il )uale si identifica #'@,%=.%@(5 2 una tragedia stare insieme dove si vive la piccole""a come dispre""o su$Ito e la grande""a come dispre""o perpetrato. ontraria al dispre""o la stima, caratteristica dell-amore. !i ama stima l-amato superiore a sF #cf. >il ',1(, perc!F l-amato la vita di c!i ama. 6e ci deve essere una competi"ione tra i cristiani, sia )uella di gareggiare nello stimarsi a vicenda #Rm &',&=(. !i pi+ stima l-altro, pi+ simile a Dio, c!e vide tutto $uono, e l-uomo molto $uono #*en &,1&(. L-ultimo degli uomini oggetto di stima infinita da parte del 6ignore/ l-!a riscattato a caro pre""o, a pre""o della sua stessa vita #& or C,'=(. Dispre""are il piccolo e il peccatore dispre""are il 6ignore, c!e si fatto per noi ultimo di tutti #9c ?,1@ss(, diventando addirittura maledi"ione e peccato #*al 1, &17 ' or @,'&(. i loro angeli nei cieli sempre guardano il volto( ecc! Il messaggero $uono, c!e custodisce, ispira e incoraggia l-uomo al $ene, giB presente nella tradi"ione pi+ antica di Israele/ l-aiuto c!e Dio concede ai patriarc!i, a 9os, ai giudici e ai profeti. Nel NT gli angeli !anno un ruolo particolare, soprattutto nei vangeli dell-infan"ia e della risurre"ione, oltre c!e nell-:pocalisse. ,uesto testo, insieme ad :t &',&@, fondamentale per la fede cristiana nell-3angelo custode4, c!e si prende cura di ogni singola persona. Ogni terrestre !a un protettore celeste5 ,uesta fede, scomparsa tra le $rume del ra"ionalismo, ricompare e torna di moda come creden"a in for"e positive, alate o meno. primato di osa $uona, se non sostituisce la fiducia nel 6ignore e non insidia il risto e la nostra li$ertB di seguirlo.

@=@

!' &&, venne infatti il Figlio dellCuomo a salvare ci, c e era perduto! Il versetto, mancante in molti manoscritti, proviene pro$a$ilmente da Lc &?,&=. 9a si inserisce $ene )ui. !' &), c e ve ne pare= Una domanda c!e ci interpella e introduce la para$ola c!e vuol indurre in noi l-atteggiamento contrario al dispre""o. se un uomo a cento pecore! Il pastore porta il gregge dove c- ac)ua e ci$o7 inoltre lo difende da fiere, $riganti e intemperie. Tra gregge e pastore si sta$ilisce un rapporto di conoscen"a e affetto reciproco/ la vita dell-uno dipende dall-altro, e viceversa, soprattutto in "one desertic!e. Il pastore immagine di Dio in rapporto al popolo c!e egli ama. 0astore c!iamato anc!e il re c!e lo rappresenta. Il 6al '1 la presenta"ione classica del 6ignore come re8pastore. 9otivo ispiratore di )uesta para$ola E" 1%,&&8 '', dove il 6ignore dice ci. c!e lui fa, a differen"a dei capi del popolo. *es+ si paragona al pastore #Lc &@,&8A7 *v &=,&ss( c!e sarB 3percosso4 nella sua passione #'C,1&( e sarB giudice nella sua gloria #'@,1'(. 0astori sono anc!e )uelli c!e, dopo di lui e come lui, avranno cura del gregge #cf. *v '&,&@8 &A(. 9a ognuno a suo modo pastore dell-altro, come ogni figlio responsa$ile del fratello. !i dice con aino/ 36ono forse io il guardiano di mio fratello ;4 #*en %,?(, l-!a giB ucciso. non lascer le novantanove sui monti! Luca parla dei novantanove giusti a$$andonati per cercare il peccatore #Lc &@,A(. 0er sF il pastore non a$$andona il gregge, se non )uando al sicuro e custodito. ,uesto pastore invece !a come primo interesse la pecora smarrita, e per )uesta a$$andona le altre sul monte. 6olo )uando si perde una cosa, si vede con c!iare""a il suo valore, pari all-amore c!e si !a per essa. fa un male da morire, da morire in croce5 I peccatori sono realmente pi+ amati da Dio, perc!F ne !anno pi+ $isogno. va a cercare *uella smarrita! Il 6ignore lascia tutto per cercare la pecora smarrita, )uella c!e per noi non conta5 !' &*, se capita di trovarla( ecc! 2 la gioia di c!i !a scoperto il tesoro, trovato la perla pre"iosa #&1,%%s(. Il fatto di lasciare le altre per cercare la ome un mem$ro dolorante ric!iama tutta l-atten"ione, cosI l-amore di Dio concentrato sul peccatore perduto. *li

@=C

smarrita e di rallegrarsi per il suo ritrovamento pi+ c!e per le altre, indica )uanto essa vale agli occ!i del pastore. Il fratello c!e noi dispre""iamo sta a cuore al 0adre/ il centro dei suoi pensieri e delle sue cure. Dio amore, la cui misericordia propor"ionale alla miseria dell-amato. Il 0adre ama tutti i suoi figli. Il perduto da ritrovare il suo stesso >iglio unigenito, c!e si perduto perc!F in lui ogni perduto fosse ritrovato. In ogni smarrito il 0adre vede il >iglio crocifisso e noi vediamo il 6ignore. 0er )uesto amiamo gli smarriti e i perduti, i peccatori e i nemici. - un divino in ogni creatura/ l-amore del 0adre per il >iglio. La pi+ lontana da Dio il >iglio stesso di Dio #'A,%C.@%(, c!e si a$$andonato in ogni a$isso di male, perc!F nessun a$$andono di Dio fosse pi+ a$$andonato da Dio. L-amore per l-ultimo riscatta tutto il creato nel >iglio e costituisce la gioia di Dio, finalmente tutto in tutti #& or &@,'<(. 0er )uesto il >iglio si incarnato, !a lasciato la corte celeste, sceso dal monte della TrinitB ed venuto sulla terra. In )uesto modo salva i peccatori 8 dei )uali io sono il primo #& Tm &,&@(, dice 0aolo. E lo stesso posso dire anc!-io, di me e di )ualun)ue altro. Infatti mi !a amato e !a dato se stesso per me #*al ','=(. pi c e per le novantanove c e non si sono smarrite! La cura pastorale !a come o$iettivo non i vicini, ma i lontani 8 soprattutto se i lontani sono novantanove5 6olo cosI la !iesa )uella del >iglio c!e !a lo stesso amore del 0adre. La comunitB, come al suo interno !a al centro il piccolo, cosI tutta proiettata all-esterno verso il lontano #'<,&?(.0er )uesto lH:postolo si farB un punto d-onore di annunciare il vangelo dove non ancora giunto il nome di risto #Rm &@,'=(. L-immagine pi+ $ella della !iesa, inviata a tutte le na"ioni, ci offerta nel finale degli :tti/ una casa in affitto, a Roma, nel cuore della paganitB, dove 0aolo, prigioniero, accoglie tutti e con li$ertB e franc!e""a proclama il regno, insegnando c!i il 6ignore #:t '<,1=s(. !' &+, non : volont davanti al 7adre vostro nei cieli c e si perda( ecc! 2 un-espressione di rispetto, per dire c!e il 0adre non vuole c!e si perda nessuno degli smarriti. 2 la sua volontB in cielo, c!e noi siamo c!iamati a compiere )ui in terra.

@=A

Il modello del nostro agire *es+, il >iglio c!e compie la volontB del 0adre cercando il fratello smarrito #v. &&(. Noi lo destiniamo a perdersi se verso di lui nutriamo dispre""o invece di stima. :nc!e il giusto del 6al &&? alla fine si riconosce come una pecora smarrita c!e va errando, $isognosa di essere ricercata dal suo 6ignore #6al &&?,&AC(.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginando la casa di $am$ino, attorniato dai discepoli. c. c!iedo ci. c!e voglio/ avere cura del pi+ de$ole e cercare lo smarrito. d. traendone frutto, medito sulle parole di *es+. Da notare< non dispre""are uno solo di )uesti piccoli i loro angeli nei cieli sempre guardano il Golto il >iglio dell-uomo venne a salvare ci. c!e era perduto il pastore la pecora smarrita lascia le novantanove va a cercare )uella smarrita se capita di trovarla gioisce per essa pi+ c!e per le novantanove volontB del 0adre non perdere nessuno dei suoi piccoli. afarnao/ *es+ al centro con un

+. Tes&! (&!$! 6al '17 &&?,&C?8&AC7 E" 1%,&ss7 *v &=,&ss7 Lc &@,&ss7 *c @,&?s7 &Tm ',%.

@=<

?6. A,RAI -UADA-NATO IL TUO FRATELLO 18,15-'0

1-,15

+ra se pecca Fcontro di teE il tuo fratello, va: e ammoniscilo fra te e lui solo7 se ti ascolter., avrai guadagnato il tuo fratello.

1)

'e non ti ascolter., prendi con te uno o due, perc 5 ogni cosa si dirima sulla bocca di due testimoni o tre.

1*

'e non prester. loro ascolto, dillo alla 1 iesa7 e se non prester. ascolto neppure alla 1 iesa, sia per te come il pagano e il pubblicano.

1-

>men vi dico! tutto quello c e leg erete sulla terra, sar. legato in cielo, e tutto ci c e scioglierete sulla terra, sar. sciolto in cielo.

16

>men vi dico ancora c e se due di voi uniranno la voce sulla terra per domandare qualunque cosa, il 9adre mio c e & nei cieli la conceder. loro.

08

"ove infatti sono due o tre riuniti nel mio nome, l io sono in me##o a loro.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

+vrai guadagnato il tuo fratello( dice *es+ a c!i riuscito a ricondurre un peccatore a riconoscere il proprio errore. Infatti !a rista$ilito la fraternitB/ non pi+ solo, e dove due fratelli sono insieme, il 0adre si compiace e il >iglio tra loro.

@=?

$a verit va !atta nella carit (:! .,->) ma la carit non mai disgiunta dalla verit" Il primato sempre dellamore ma 7uesto si mani!esta sia nel cercare lo smarrito che nellilluminarlo nel suo smarrimento 5 e alla !ine nel perdonarlo comun7ue (vv" /-56>)" ,uanto si dice sulla corre"ione fraterna sem$ra in contrasto con il non giudicare #A,&ss(, con la ricerca della riconcilia"ione #@,'18'C(, con la para$ola delle "i""anie #&1,'%81=.%?(. In realtB la corre"ione fraterna segno di grande amore/ possi$ile in una comunitB dove ognuno accolto nei suoi limiti, non giudicato se s$aglia, assolto se colpevole, ricercato se si smarrisce, perdonato se pecca. 6en"a accetta"ione incondi"ionata, non esiste corre"ione fraterna/ c- semplice contrapposi"ione tra critica malevola e indurimento difensivo. Una persona, solo se accolta e nella misura in cui accolta, disposta ad accettare eventuali osserva"ioni sen"a avvertirle come aggressione. $a correzione !raterna indispensa2ile perchB il nostro stare insieme sia per il meglio, e non per il peggio (c!" -+or --,-C)" :ssa un modo concreto per cercare chi smarrito, perchB non si perda: lespressione pi alta della misericordia" $a correzione !raterna lesatto contrario dello scandalo" #e 7uesto trascura il !ratello e lo induce al male, la correzione ha cura di lui e lo deduce dal male" #e lo scandalo perde, la correzione guadagna il !ratello" Il peccato infatti rompe la fraternitB. 6e perdoni, la rista$ilisci solo a metB/ tu sei fratello, ma l-altro non ancora, fino a )uando non riconosce l-errore e accetta il perdono. La corre"ione, )uando riesce, rista$ilisce la fraternitB da am$o le parti. Disogna tentare tutte le vie per ricondurre lo smarrito a casa. 0rima a tu per tu, poi con la media"ione di altri e, se necessario, della stessa comunitB. !i non vuol ricredersi, verrB ritenuto come pagano e peccatore. Non si tratta di eliminare la mela marcia per preservare le altre7 un rendere noto la situa"ione di fatto/ il peccato !a rotto la fraternitB. Non giudi"io o condanna, ma medicina perc!F lo smarrito riconosca il suo male e possa ravvedersi. 6olo se il $ene $uono e il male cattivo, si pu. parlare di riconcilia"ione e di perdono. Render nota la veritB grande servi"io di caritB. Trattare uno come pagano e pu$$licano non significa escluderlo dal proprio amore/ *es+ amico di pu$$licani e peccatori #&&,&?(, venuto a salvare ci. c!e perduto #v. &&( e invierB i suoi discepoli verso tutti i pagani #'<,&?(.

@&=

La comunitB !a lo stesso potere di 0ietro #&C,&?(, c!e il medesimo del suo 6ignore/ rendere presente sulla terra il giudi"io del 0adre c!e nei cieli, il )uale non vuol perdere nessuno dei suoi piccoli #v. &%(. 0er avere )uesto spirito necessaria la preg!iera fraterna, rivolta al 0adre c!e ci garantisce la presen"a del >iglio. Il testo contiene )uattro detti di *es+/ i vv! "'#"0 sulla corre"ione fraterna, i vv! "$#"% sul potere della comunitB di legare e sciogliere, il v! "4 sull-efficacia sicura della preg!iera fraterna e il v! &5 sulla presen"a del 6ignore in me""o ai suoi. Ges, come il $uon pastore, anc!e il >iglio/ guadagna i fratelli alla misericordia del 0adre accogliendo i peccatori e convincendo di peccato )uelli c!e si ritengono giusti. La C iesa !a ricevuto lo stesso potere di *es+, e deve usarlo allo stesso modo. La preg!iera comune, c!e le garantisce la presen"a del >iglio, ottiene dal 0adre la for"a per vivere il dono di aiutarsi a stare insieme per il meglio. Una comunitB cristiana spiritualmente matura nella misura in cui capace di esercitare la corre"ione fraterna. 2 utile tener presente c!e essa proposta al centro del discorso sulla comunitB, dopo $en diciotto capitoli di istru"ione. Noi siamo tentati di porla all-ini"io del capitolo primo5

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' &0, ora se pecca Acontro di teB il tuo fratello! Il 3contro di te4 di alcuni

manoscritti preso da Lc &A,%, dove *es+ dice di perdonare sen"a condi"ione i torti su$iti. Oggetto di corre"ione fraterna non l-offesa personale 8 comun)ue sempre da perdonare e dimenticare #vv. '&ss( 8 ma il peccato in )uanto nuoce a c!i lo fa. : c!i mi offende sono in de$ito del perdono. : c!i pecca non !o nulla da perdonare7 gli sono per. in de$ito della corre"ione fraterna. Nel testo si parla di )uei peccati gravi c!e escludono dal regno #cf. *al @,&?8'&(. !i li commette uno smarrito c!e, se non riguadagnato alla fraternitB, risc!ia di essere un perduto. vaC e ammoniscilo fra te e lui solo! L-ammonimento sen"a odio, spirito di critica, vendetta o rancore7 an"i, amando il fratello come te stesso, lo
@&&

rimproveri apertamente per non caricarti di un peccato di omissione nei suoi confronti #cf. Lv &?,&As.(. Il fratello peccatore come un tuo mem$ro malato/ sei in pericolo di perderlo. Tu ne senti il dolore, e cerc!i di curarlo perc!F parte del tuo corpo. ome primo passo, ric!iamalo in privato, per rispetto verso di lui 8 e non apertamente, come dice invece Levitico &?,&A. se ti ascolter( avrai guadagnato il tuo fratello! L-o$iettivo della corre"ione fraterna non il condannare, ma il 3guadagnare il tuo fratello4 c!e !a peccato. Non si tratta di riconciliarsi con lui #@,'18'C5(, ma )ualcosa di pi+/ portarlo a ravvedersi e riconciliarsi con gli altri, perc!F sia figlio e fratello. 6olo in spirito di riconcilia"ione #@,'1s(, di perdono #C,&%s(, di non giudi"io #A,&8@(, di tolleran"a #&1,'%ss( e di cura per c!i s$aglia #&<,&=8&%(, c- corre"ione fraterna c!e pu. essere efficace. 3>ratelli miei, se uno di voi si allontana dalla veritB e un altro ve lo riconduce, costui sappia c!e c!i riconduce un peccatore dalla sua via di errore, salverB la sua vita dalla morte @,&?s(. !' &:, se non ti ascolter( ecc! In Israele il procedimento giudi"iario era fatto sulla parola di due o tre testimoni. ,ui per. non si tratta di un processo, ma di un tentativo per recuperare il fratello alla veritB. Dove non riesci da solo, forse per limiti tuoi, puoi riuscire con la media"ione di altri. !' &<, se non prester loro ascolto( dillo alla C iesa! Dopo aver tentato prima a )uattr-occ!i e poi con la media"ione di altri, lo si presenti all-assem$lea, perc!F il suo amore per i fratelli lo stimoli a reagire positivamente. Ovviamente si tratta di un peccato grave e pu$$lico. Il fine, anc!e nella 3scomunica4, sempre e solo 3guadagnare il fratello4. se non prester ascolto neppure alla C iesa( sia per te come il pagano e il pubblicano! La comunitB non 3scomunica4 il peccatore, ma gli fa capire c!e si giB posto fuori dalla comunione, in modo c!e possa ritornare. La 3scomunica4 !a sempre e solo valore illustrativo e pedagogico, mai punitivo. 9ostra la gravitB del male c!e uno fa, talora a cuor leggero, perc!F si ravveda #vedi come agisce 0aolo in & or @,&8@ e &Tm &,'=, e cosa consiglia in 'Ts 1,&%s e Tit 1,&?s(. e coprirB una moltitudine di peccati4 #*c

@&'

Trattare uno da pagano e da peccatore non significa escluderlo/ i nemici sono da amare, ed possi$ile riguadagnarli solo dando loro un maggior amore #@,1<8%<(. 2 tragico dare allo 3scomunicato4 l-impressione di essere escluso. Tende giB lui stesso a escludersi. Deve invece conoscere una maggior cura da parte dei fratelli. !' &., tutto *uello c e leg erete sulla terra( ecc! La comunitB !a lo stesso potere di 0ietro #&C,&C(/ )uello del >iglio, c!e venuto a cercare ci. c!e era perduto #v. &&(. 2 il medesimo del 0adre c!e non vuol perdere nessuno #v. &%(. 2 grande la responsa$ilitB della comunitB, c!iamata a continuare sulla terra la missione del >iglio alla dell-uomo. volontB Non del deve 0adre. agire Uno ar$itrariamente, avrB con il ma conformemente 0adre

)uell-atteggiamento positivo o negativo c!e avrB prodotto in lui il nostro modo di essergli fratello/ )uesto lo scioglie o lo lega nei confronti del 0adre. !' &>, se due di voi uniranno la voce( ecc! 6i giB parlato dell-efficacia della preg!iera #A,A8&&(, in un contesto analogo, tra il divieto di giudicare e il comando di amare #A,&8C.&'(. I fratelli c!e uniscono la voce per pregare sono una dolce 3sinfonia4 #K unione di voce5( agli orecc!i del 0adre. Il contesto ci suggerisce cosa c!iedere al 0adre e cosa lui concede/ vivere sulla terra il suo stesso potere, c!e la capacitB di accogliere e non scandali""are i suoi piccoli #vv. &8@. C8&&(, di ricercare gli smarriti #vv. &'8&%(, di riguadagnare i perduti #vv. &@8'=( e di perdonare tutti #vv. '&81@(. !' )?, dove infatti sono due o tre riuniti nel mio nome( ecc! osI *es+ traduce un detto ra$$inico c!e dice/ 36e due si uniscono per applicarsi alla parola della legge, la S e>in nella loro adunan"a4. Dove i fratelli si uniscono, presente il >iglio. 0er )uesto la preg!iera dei fratelli rivolta al 0adre nel nome del >iglio infalli$ile/ il 6ignore 3in me""o a loro4, come il $am$ino c!e *es+ !a posto 3in me""o a loro4 #v. '(. Le lettere 3polemic!e4 di 0aolo sono un modello interessante di corre"ione fraterna, fatta con amore, veritB e grande discernimento.

3. P)e a)e !$ &es&"

@&1

a. mi metto in preg!iera come al solito. 2" mi raccolgo immaginando la casa di +a!arnao, con i discepoli e Ges in mezzo a loro insieme con un 2am2ino" c" chiedo ci' che voglio: la di!!icile arte di riguadagnare il mio !ratello" d. traendone frutto, medito sulle parole di *es+. Da notare< ammonisci tuo fratello fra te e lui solo avrai guadagnato il tuo fratello prendi con te due o tre dillo alla !iesa

sia per te come il pagano e il pu$$licano ci. c!e scioglierete nella terra, sarB sciolto in cielo se due di voi uniranno la voce, ecc. io sono in me""o a loro.

+. Tes&! (&!$! 6al ?@7 &117 E" 11,A8?7 prima di correggere il fratello, vedi/ 9t @,'18'C7 C,&%s7 A,&8@7 &1,'%81=7 &<,&=8&%7 *c @,&?s.

@&%

??. NON 6ISO-NA,A C4E ANC4E TU A,ESSI COMPASSIONE DEL TUO COMPA-NO COME ANC4@IO 4O A,UTO COMPASSIONE DI TE7 18,'1-35

1-,01

>llora si fece innan#i 9ietro e gli disse! 'ignore, quante volte pecc er. contro di me mio fratello e gli perdoner$ 4ino a sette volte$

00

Gli dice Ges! %on ti dico fino a sette volte, ma settanta volte sette.

03 04 05

9er questo & simile il regno dei cieli a un re c e volle fare i conti con i suoi ministri. +ra, cominciando a fare i conti, gli si present un debitore di diecimila talenti. %on avendo di c e risarcire, il 'ignore ordin c e fosse venduto, lui e la donna e i figli e quanto aveva, per risarcire.

0)

Gettatosi dunque a terra, il ministro lo adorava dicendo! >bbi pa#ien#a con me, e ti risarcir di tutto.

'? 0-

O)a !$ S! #")e, 9"ss" a %"93ass!"#e *! :(e$ 9!#!s&)" lo liber e gli rimise il debito. +ra uscito quel ministro trov uno dei suoi compagni il quale gli era debitore di cento danari, e, afferratolo, lo stro##ava dicendo!

@&@

'>

Re#*!9! %!0 %Ae 9! *e/!D >llora, gettatosi a terra, il suo compagno lo supplicava dicendo! >bbi pa#ien#a con me, e ti risarcir3

38

+ra egli non voleva, e and a gettarlo in prigione, finc 5 non l:avesse risarcito del debito.

31

;edendo dunque i suoi compagni l:accaduto, furono molto addolorati e andarono a riferire al loro signore quanto era accaduto.

30

>llora, c iamatolo innan#i, il suo signore gli dice! (inistro cattivo, tutto quel debito ti o rimesso perc 5 mi ai supplicato.

33

N"# 2!s" #a/a %Ae a#%Ae &( avessi compassione del tuo compagno come anc :io o avuto compassione di te$

34

E, adirato, il suo signore lo consegn agli agu##ini fino a c e non lo avesse risarcito di tutto quanto gli era debitore.

35

1os anc e il 9adre mio nei cieli far. con voi, se non perdonerete al fratello dai vostri cuori.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

3on bisognava c e anc e tu avessi compassione del tuo compagno come anc Cio o avuto compassione di te= Il fondamento del mio rapporto con l-altro l-imita"ione del rapporto c!e l-:ltro !a con me/ )uanto il 6ignore !a fatto con me principio di )uanto io faccio col fratello. *es+ dice di amarci a

@&C

vicenda con lo stesso amore con il )uale lui ci !a amati #*v &1,1%(7 e 0aolo dice di gra"iarci l-un l-altro come il 0adre !a gra"iato noi in risto #Ef %,1'(. La giusti"ia del >iglio, c!e introduce nel regno del 0adre, non )uella c!e rista$ilisce paritB, secondo la regola/ c!i s$aglia paga. 2 una giusti"ia superiore, propria di c!i ama, c!e in de$ito verso tutti/ all-avversario deve la riconcilia"ione, al piccolo l-accoglien"a, allo smarrito la ricerca, al colpevole la corre"ione, al de$itore il condono. 2 la disparitB della giusti"ia divina, c!e misericordia, dono e perdono. :lla giusti"ia della legge c!e uccide, succede )uella dello 6pirito c!e dB la vita #cf. ' or 1,C(. In )uanto figlio sono c!iamato ad avere verso i fratelli gli stessi sentimenti. Le colpe altrui nei miei confronti mi permettono di perdonare come sono perdonato/ mi fanno figlio perfetto come il 0adre #@,%18%<(5 i. c!e mi dB tanto fastidio e mi fa dire/ 36are$$e $ello se non ci fosse54, paradossalmente ci. c!e mi aiuta a diventare come Dio. Gerre$$e da dire/ 39eno male c!e c- il male54. Non per )uesto devo farlo #Rm 1,<7 C,&.&@(7 tuttavia vero c!e, dove a$$onda il peccato, sovra$$onda la gra"ia #Rm @,'=(. Il male c!e faccio l-occasione c!e, facendomi sentire perdonato di pi+, mi farB amare di pi+ il 6ignore #cf. Lc A,%'s(7 il male c!e su$isco , a sua volta, l-opportunitB di perdonare e amare di pi+ i fratelli, diventando sempre pi+ simile al 6ignore. Il male mio diventa perdono di Dio, )uello dell-altro perdono mio, c!e mi fa come Dio5 Il perdono c!e ricevo e c!e accordo il respiro stesso di Dio, lo 6pirito 6anto, c!e diventa mia vita. Il perdono il cuore della vita cristiana/ mi rende figlio del 0adre e fratello dei miei simili, in comunione con Dio e con gli uomini. Il perdono non nega la realtB del male. Lo suppone7 ma proprio in esso si cele$ra il trionfo dell-amore gratuito e incondi"ionato. Un amore c!e non perdona, non amore. Il 2rano si divide in due parti: i vv. #1-## contengono il dialogo tra 9ietro e Ges sul perdono illimitato, i vv. #3-35 contengono una para2ola che ne mostra il motivo" :ssa costruita sul contrappunto tra la magnanimit del #ignore che perdona il de2ito incalcola2ile di un servo ( vv. #3#7), e la spietatezza di 7uesto che non perdona a un suo compagno un piccolo de2ito ( vv. #8-30)" +onclude la dichiarazione che chi non perdona non perdonato ( vv. 31-35)" Il perdono che accordo scaturisce dal perdono che ho ricevuto" Il ricordo di 7uesto non solo principio di tolleranza, ma sorgente della capacit di perdonare"

@&A

,uesta para$ola propria di 9atteo, posta a conclusione del discorso sulla comunitB, un-esorta"ione al perdono. 6i pu. stare insieme non perc!F non si s$aglia o non ci si offende, ma perc!F si perdonati e si perdona. Il male, invece di dividere e isolare l-uno dall-altro, unisce e rinsalda nel perdono reciproco. 0roprio nella comunitB esce il male 8 e dove potre$$e uscire se non in essa, dal momento c!e tutta la legge si compendia nell-amore del fratello; Il perdono la vittoria costante dell-amore. 2 utile tener presente c!e si pu. perdonare all-altro solo se si sa perdonare a se stessi. E si perdona a se stessi se si accetta di essere perdonati da Dio. Ges il >iglio c!e ama i fratelli come amato dal 0adre. La C iesa riceve la vita dal perdono e la mantiene perdonando/ l-amore ricevuto e accordato, come la fa nascere, cosI la fa vivere.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' )&, +llora si fece innanzi 7ietro . 0ietro figura preminente nella !iesa,

testimone verso i fratelli dell-amore incondi"ionato del suo 6ignore c!e lui !a tradito #cf. *v '&,&@8&A7 Lc '',1'(. 2 pastore perc!F pecora smarrita e ritrovata5 *uante volte pecc er contro di me mio fratello( ecc! 0ietro sa giB c!e il 0adre ci perdona come noi perdoniamo #C,&'.&%s(. 0er )uesto sa c!e deve perdonare sette volte, cio sempre. La sua domanda serve per introdurre la para$ola sul perdono. !' )), non ti dico fino a sette volte( ma a settanta volte sette! 36ette volte sarB vendicato aino, ma Lamec! settantasette4 #*en %,'%(. *es+ dice di perdonare non sette, non settantasette, ma settanta volte sette5 :lla vendetta spropor"ionata contrappone il perdono illimitato. Luca &A,%, nel passo parallelo, parla di perdono 3)uotidiano4. om$inandolo con 9atteo, risultere$$e c!e do$$iamo perdonarci settanta volte sette al giorno. Un fondamentalista dire$$e c!e ci si perdona ogni tre minuti circa. Ed vero5 Il perdono il respiro dell-uomo, c!e vive perc!F

@&<

inspira ed espira, riceve e dB perdono.

!i solo inspira, esplode7 c!i solo espira,

implode. La vita proprio il circolare del perdono ricevuto e dato. !' )*, un re volle fare i conti con i suoi ministri! Il re c!iaramente il 0adre nei cieli #v! )'(. 6uoi ministri siamo noi, ai )uali affidato il suo tesoro, la sua vita/ l-amore. Ognuno di noi ministro del re, an"i suo figlio, nella misura in cui riceve e dB )uesto amore. 0er noi la magnanimitB onorare la nostra origine. !' )+, un debitore di diecimila talenti! Diecimila la cifra pi+ grossa in lingua greca, e il talento la misura pi+ grande #1C Jg circa(. 2 )uanto ciascuno di noi !a da Dio. Da lui ci viene )uanto siamo e a$$iamo/ ce l-!a donato all-ini"io e ce l-!a perdonato )uando gliel-a$$iamo rapito. 2 impossi$ile restituirlo/ se lo consideriamo un de$ito impaga$ile. 0er vivere necessario passare dalla logica del de$ito a )uella dell-amore gratuito. Diecimila talenti una cifra spropor"ionata c!e solo un re pu. possedere. 0er dare un-idea/ un talento pari a C.=== giornate lavorative7 &=.=== talenti pari a C=.===.=== di salari )uotidiani. 0er pagare )uesto de$ito uno dovre$$e lavorare circa '==.=== anni sen"a mangiare. :ncora/ se un talento 1C Jg., &=.=== talenti pari a 1C= tonnellate di metallo pre"ioso7 per trasportarlo occorrere$$ero 1C= furgoni 8 una fitta colonna di circa 1 Jm. La cifra, esagerata, in realtB una pallida idea di ci. c!e Dio mi !a dato. 9i !a creato suo figlio, a sua immagine e somiglian"a7 )uando gli !o rapito il dono, mi !a perdonato dandomi molto di pi+/ il suo medesimo >iglio, nel )uale mi condona se stesso5 on Dio !o il de$ito di me stesso e di lui stesso5 6olo c!e non un de$ito ma un dono infinito c!e lui !a fatto, sen"a calcolare. Infatti l-unica misura dell-amore il non aver misura. Noi al contrario continuiamo a calcolare con lui e con tutti5 !' )0, non avendo di c e risarcire( il Signore ordin,( ecc! !i sta$ilisce con Dio un rapporto di giusti"ia, resta sempre insolvente, c!iuso nella ga$$ia dei suoi de$iti. La legge, giusta, non fa altro c!e farlo sentire in colpa. !' ):, abbi pazienza con me! 2 la preg!iera del de$itore. La legge, c!e ci accusa, ci porta a invocare la magnanimitB di Dio.

@&?

ti risarcir, tutto! 2 l-illusione di c!i crede di poter saldare il suo de$ito. >inc!F non scopre la gra"ia e il perdono, non c- alternativa. !' )<, mosso a compassione! La nostra condi"ione commuove il 6ignore/ ne muove le viscere materne. *li facciamo una pena infinita con i nostri sensi di colpa e di espia"ione. La sua passione si fa compassione. lo liber, e gli rimise il debito! Il 6ignore mi !a amato e !a dato se stesso per me #*al ','=(, li$erandomi da ogni colpa e peccato. 9i vuol far capire c!e il mio rapporto con lui non di sc!iavoQpadrone, ma di figlioQpadre. Il credente si sa amato e perdonato gratuitamente da Dio, c!e lo considera figlio. Lo 6pirito glielo testimonia , facendogli gridare/ 3:$$B54. Non in de$ito, ma in credito nei confronti di Dio7 gli 0adre infatti, ed con lui in de$ito del suo amore. La fraternitB scaturisce da )uesta esperien"a filiale. !' )., *uel ministro trov, uno dei suoi compagni il *uale gli era debitore di cento danari . ento danari sono altrettante giornate lavorative. ifra discreta, ma trascura$ile rispetto al de$ito appena condonato. lo strozzava dicendo< /endimi ci, c e devi! Il 6ignore si commuove, lo li$era e gli condona il de$ito7 lui invece afferra il suo compagno, lo soffoca e vuole c!e lo pag!i. ,uanto Dio magnanimo con noi, altrettanto noi siamo mesc!ini con gli altri. ome pensiamo di dover restituire al 0adre, cosI on l-altro viviamo lo stesso pensiamo c!e i fratelli devono restituire a noi.

rapporto c!e a$$iamo con il primo :ltro, e viceversa. !' )>, abbi pazienza con me( e ti risarcir,! Il fratello gli fa la stessa preg!iera c!e lui !a fatto al 6ignore. Lo c!iama ad avere nei suoi confronti gli stessi sentimenti del suo 6ignore. !' *?, egli non voleva( e and, a gettarlo in prigione! >a al suo compagno il contrario di )uanto il suo 6ignore !a fatto con lui. !' *&, vedendo dun*ue i suoi compagni lCaccaduto( furono molto addolorati! :nc!-io resterei addolorato di )uesto atteggiamento. 9i immedesimo facilmente con il misero, perc!F mi pu. capitare la stessa sorte. 0otrei essere io )uel de$itore. ,uando per., per caso, sono creditore, allora mi sem$ra naturale far valere i miei diritti. 9i facile essere tollerante con c!i pesta i piedi al vicino, finc!F non li pesta a me5

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!' *), ministro cattivo! La sua malvagitB non consiste nel de$ito c!e aveva, ma nel credito c!e realmente !a e fa valere5 Il peccato pi+ grave sempre )uello di non perdonare il fratello/ l-unico c!e esclude dal 0adre, perc!F distrugge il mio essere figlio. 6e non perdono, ritorno alla logica del de$ito/ non accetto il perdono. 6e caccio in prigione l-altro, caccio in prigione me. !' **, non bisognava c e anc e tu avessi compassione( ecc! 2 l-apice della para$ola. Lo pietB del mio simile perc!F il 6ignore !a pietB di me. 6olo cosI !o gli stessi sentimenti del 0adre e divento suo figlio. 6e non perdono, muore in me il perdono c!e !o ricevuto/ non ne vivo5 $a comunit !raterna nasce dal perdono reciproco: ognuno perdona come perdonato" $unico de2ito che a22iamo gli uni verso gli altri lamore vicendevole (c!" Em -6,?), +ome il mio peccato mi !a conoscere il 9adre e mi !a nascere come !iglio, cos4 il peccato del !ratello, nel mio perdono, mi !a vivere da !iglio simile al 9adre; #e non vivo da !iglio, sono morto" 9er 7uesto )perdonare un miracolo pi grande che risuscitare un morto," 0ensare al proprio de$ito condonato, non solo rende tolleranti verso gli altri, ma addirittura magnanimi. In genere per. non accettiamo davvero il perdono7 infatti non perdoniamo a noi stessi, e a$$iamo sempre sti""a, rancore e vergogna dei nostri peccati. !' *+, lo consegn, agli aguzzini ecc! !i non perdona non perdonato #C,&@(. Infatti il 0adre ci perdona come noi perdoniamo. 0er )uesto la riconcilia"ione col fratello pi+ importante di ogni culto #@,'1s(. 6en"a di essa finiamo in prigione noi stessi, pagando fino all-ultimo spicciolo #@,'@s(. !' *0, cos8 anc e il 7adre mio nei cieli far con voi( ecc! La para$ola un-esorta"ione al perdono. Il peccato dei peccati il non perdono/ uccidere in me l-amore del 0adre. Nel perdono salvo il fratello offrendogli l-amore del 0adre, e salvo me stesso, vivendo di )uesto amore. :l di fuori di )uesto amore ricevuto e donato 8 c!e lo 6pirito 6anto 8 non c- c!e la morte. Il discorso sulla comunitB, cominciato con il piccolo, finisce col peccatore/ il piccolo accolto in ogni limite, il peccatore perdonato di ogni de$ito. Da me, come dal 6ignore. se non perdonerete ciascuno al fratello dai vostri cuori! 0erdonare un fatto di cuore. 2 non ri8cordare, non tenere nel cuore il male del fratello,
@'&

ricordando invece l-amore c!e il 0adre !a per me e per lui. 6e continuamente ricordo all-altro il suo errore, il perdono davvero la peggior vendetta. 6e il 6ignore ricorda le colpe, c!i potre$$e pi+ respirare #6al &1=,1(; #e non riesco a perdonare, cosa devo !areF Invece di prendermela con laltro, considero che un peccato mio di cui chiedo perdono a Dio" #apere 7uesto cam2ia gi il mio atteggiamento con laltro: penso ai miei -D"DDD talenti di de2ito di cui Dio mi !a grazia, non ai -DD danari che laltro mi deve"

3. P)e a)e !$ &es&" a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginando *es+ in casa, con il $am$ino, attorniato dai discepoli. c. c!iedo ci. c!e voglio/ far gra"ia all-altro come il 6ignore fa gra"ia a me. d. traendone frutto, contemplo la para$ola. Da notare< perdonare settanta volte sette il mio de$ito col 6ignore di &=.=== talenti ma non un de$ito/ un dono e un per8dono il mio credito col fratello di &== denari dammi ci. c!e devi lo gett. in prigione non $isognava c!e tu avessi compassione del tuo compagno, come io !o avuto compassione di te; il perdono di cuore ai fratelli.

+. Tes&! (&!$! 6al &=17 &1=7 6ir 'A,118'<,?7 Lc C,1C81<7 9t @,'18'C7 C,&'. &%s7 Rm &1,<8&=7 Ef %,'=81'.
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?8. COLUI C4E CREE, DA PRINCIPIO MASC4IO E FEMMINA LI FECE 1>,1-1'

16,1

E, avendo Ges compiute queste parole, avvenne c e si trasfer dalla Galilea e venne nei confini della Giudea, al di l. del Giordano.

0 3

E lo seguirono molte folle, e l egli le guar. E gli si avvicinarono dei farisei per tentarlo, dicendo! < lecito a un uomo ripudiare la sua donna per qualsiasi causa$ +ra, rispondendo, disse! %on avete letto c e colui c e cre, da principio masc io e femmina li fece$

E disse! 9er questo l:uomo abbandoner. il padre e la madre e aderir. alla sua donna, e i due saranno una carne sola.

1os c e non sono pi due, ma una carne sola. 1i c e dunque "io congiunse, uomo non separi. Gli dicono! 9erc 5 allora (os& ordin di dare il libretto di ripudio e di ripudiarla$ "ice loro! (os& per la dure##a del vostro cuore vi permise di ripudiare le vostre donne7 ma da principio non fu cos.

;i dico c e se uno ripudia la sua donna, eccetto il caso di fornica#ione,


@'1

e ne sposa un:altra, 18 commette adulterio. Gli dicono i discepoli! 'e & questa la situa#ione dell:uomo con la donna, 11 non conviene sposarsi. +ra dice loro! %on tutti capiscono questa parola, 1' ma coloro ai quali & dato. C! s"#" !#8a&&! e(#(%A! c e sono nati cos dal ventre della madre, ci sono eunuc i c e sono stati fatti eunuc i dagli uomini, e ci sono eunuc i c e si sono resi eunuc i per il regno dei cieli. 1 i pu capire, capisca.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

Colui c e cre,( da principio masc io e femmina li fece! Il progetto originario della crea"ione contempla l-unione tra i due come immagine e somiglian"a di Dio, c!e distin"ione e unitB di amore. Nel c.&? si tratta dei tre $eni fondamentali della persona umana/ il partner #vv! "#"&(, i $am$ini #vv! ")#"'( e i $eni materiali # vv! "0#)5(. La comunitB, fatta di piccoli, perduti e peccatori, perdonati e perdonanti 8 c!e !a al suo centro il $am$ino e *es+ #&<,'.'=( 8, vive il rapporto con l-altro diverso da sF, con l-:ltro in sF e con il resto non come rapina e possesso, ma come dono e comunione. *es+ ci offre ci. c!e 3era da principio4, e c!e rende possi$ile vivere ora da figli e da fratelli, come descritto al c.&<. In )uesto $rano si parla della sessualitB umana. Essa non per la semplice conserva"ione della specie, come per l-animale. Non un istinto alla cui soddisfa"ione reali""a"ione connesso persona un piacere. 2 invece di l-am$ito e della li$era della come rela"ione amore appartenen"a

@'%

vicendevole, c!e fa sI c!e uno diventi la vita dell-altro e si possa trasmettere una vita sensata ad altri. La sessualitB indica l-insufficien"a radicale dell-uomo nei confronti della vita/ il limite di un sesso rimando all-altro, diverso. ,uesta alteritB pu. essere vissuta come minaccia e aggressione, in difesa e in attacco, o come attra"ione e cura, in comunione e dono reciproco. Nel primo caso c- la distru"ione della vita7 nel secondo la divini""a"ione dell-uomo. Nel rapporto con l-altro, diverso da sF, si riflette e concreta il rapporto stesso con il primo :ltro e diverso, con il 6anto. Nella cultura antica la donna era considerata possesso dell-uomo. osI era di fatto anc!e in Israele, nonostante *en &,'A e *en ',&<8'@, c!e prospettano $en altra cosa. Infatti, se non 3da principio4, su$ito dopo intervenne il peccato, c!e alter. il rapporto c!e ognuno !a con l-:ltro, guastando ogni altro rapporto #cf. *en 1,&ss(. Tuttavia la coppia sempre rimasta un-allean"a tra due c!e sta a principio della societB e della trasmissione della vita. La coppia monogamica frutto di evolu"ione culturale, possi$ile come li$era scelta d-amore/ due estranei lasciano padre e madre per formare tra loro un-intimitB pi+ grande di ogni vincolo. L-amore, c!e riporta all-unitB l-estraneitB, un 3grande mistero4 #Ef @,1'(, un fatto divino5 9a proprio l-amore, sorgente di ogni desiderio e promessa di ogni gioia, sta all-origine di tante paure e pene. onstatiamo un-incapacitB ereditaria di amare, c!e ci viene dal trauma di non essere stati adeguatamente amati dalla coppia di origine. La rela"ione di coppia determinante per il $ene e il male della societB umana/ nella famiglia vengono al pettine i nodi e le contraddi"ioni di tutti i tipi. La fedeltB indissolu$ile nel matrimonio c!e *es+ propone non da intendere come legge, ma come vangelo. Lui il Dio c!e salva, e risana in radice il nostro male c!e la c!iusura egoistica in noi stessi e la non accetta"ione dell-altro. La proi$i"ione del divor"io e le afferma"ioni di principio non servono molto per vivere $ene il matrimonio. 2 necessaria una forma"ione c!e ne faccia scoprire la $elle""a e le difficoltB, unita a una determina"ione nel creare condi"ioni adatte alla vita di coppia in una societB sempre pi+ complessa e frammentata, c!e tende a dividere pi+ c!e a unire. Normalmente uno

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condivide pi+ tempo, raggiungendo pi+ familiaritB, con altre persone di sesso diverso c!e con il proprio partner. Nessun divieto pu. tenere insieme una coppia7 solo una li$ertB educata ad amare e affrontare le difficoltB in grado di reali""are il disegno originario di Dio. Il matrimonio, oggi, non nF migliore nF peggiore di una volta 8 )uando era tenuto assieme da leggi repressive e le noti"ie negative erano amplificate solo dal pettegole""o e non dai mass8media. Oggi, con una maggior li$ertB, il matrimonio pu. diventare ci. c!e veramente / dono d-amore reciproco e fedele tra uomo e donna, riflesso in terra del 3mistero grande4 di Dio #Ef @,1'(. i. c!e pi+ impressiona non il numero di matrimoni c!e falliscono, )uanto la sfiducia c!e il matrimonio possa riuscire. 6i tende a mettersi insieme con la prospettiva di stare in compagnia fin c!e va e di lasciarsi )uando non va pi+. Il c!e significa stravolgere l-amore nel suo contrario, riducendolo a convenien"a propria. I limiti reciproci non sono pi+ luogo di accetta"ione e comunione, ma di rifiuto e divisione. La proposta di *es+ punta in alto. La rela"ione di coppia rivela"ione e partecipa"ione alla vita di Dio. Dal punto di vista pastorale necessario oggi pi+ c!e mai educare all-amore coniugale e cercare le condi"ioni concrete c!e lo favoriscono. In caso di fallimento 8 l-uomo sempre peccatore 58 con il perdono e la misericordia $isogna fare del male il luogo di conoscen"a ed esperien"a pi+ profonda di Dio. In 7uesto testo, oltre il matrimonio, si considera anche il celi2ato per il regno, che unaltra via per realizzare lunico amore, che Dio" @ lui il nostro vero partner, la nostra altra parte" Il comandamento primo in!atti 7uello di amare il #ignore con tutto ci' che a22iamo e siamo (//,6C c!" Dt 3,>ss)" Il celi$ato, come alternativa al matrimonio, una via eccellente. 9a si tratta di un carisma, c!e dato a )ualcuno per testimoniare a tutti ci. c!e appaga il cuore di ciascuno/ l-anticipo della vita futura, dove non si prende nF moglie nF marito #'',1=(. Dopo l-introdu"ione #vv! "#&(, c- la discussione sul divor"io e la posi"ione di *es+ c!e restituisce il matrimonio al suo stato originario # vv! )#4(. la proposta del celi$ato, per coloro ai )uali dato # vv! "5#"&(. Ges colui nel )uale divinitB e umanitB sono indissolu$ilmente unite, in una sola carne. 2 il mistero stesso di Dio c!e si offre a ogni uomo. In lui
@'C

onclude

possi$ile vivere con fedeltB l-amore per l-:ltro, sia direttamente sia per me""o di un altro, secondo c!e a ciascuno dato. La C iesa )uella parte di umanitB c!e, in risto, si riconosce come l-altra parte di Dio, il suo partner c!e l-!a amata e !a dato se stesso per lei, l-!a purificata e unita a sF, perc!F viva la sua stessa vita #cf. Ef @,'@811(.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' &, ;( avendo Ges compiute *ueste parole! In 9atteo )uesta formula segna il finale di ogni discorso e l-ini"io della parte narrativa, nella )uale si racconta come *es+ reali""a la parola appena detta. si trasfer8 dalla Galilea( ecc! 2 l-ini"io del cammino verso *erusalemme. 0er evitare la 6amaria, va oltre il *iordano, per riattraversarlo a *erico, prima della salita alla cittB santa. !' ), lo seguirono molte folle( ecc! Il suo cammino seguito da molte folle, delle cui malattie si prende cura. !' *, gli si avvicinarono dei farisei per tentarlo! La loro domanda mossa dallo spirito cattivo, non dalla ricerca della veritB. : lecito a un uomo ripudiare la sua donna per *ualsiasi causa= Dt '%,& concede il divor"io a un marito c!e non ama pi+ la sua donna perc!F !a trovato in lei 3)ualcosa di vergognoso4. La formula molto vaga, e lascia adito a interpreta"ioni diverse. 0er Lillel, piuttosto lassista, si poteva divor"iare per )ualsiasi causa/ $astava una mancan"a di rispetto o di sogge"ione della moglie. 0er S ammai, rigorista, si poteva divor"iare solo in caso di adulterio. on )uale dei due si sc!iererB *es+; !' +, colui c e cre,( da principio masc io e femmina li fece! *es+ pone la )uestione a un altro livello, )uello del disegno originario di Dio sul matrimonio. Egli cre. l-uomo masc!io e femmina, a sua immagine e somiglian"a #*en &,'A(. La sessualitB vista come rela"ione d-amore con l-altro diverso da sF, da cui uno riceve la propria identitB. Il rapporto masc!ioQfemmina segno del rapporto DioQuomo. 2 interessante il racconto di *en ',&<ss, dove Eva tratta dal fianco di :damo addormentato. :d esso allude *v &?,1% )uando dal fianco s)uarciato del nuovo
@'A

:damo addormentato nasce l-umanitB nuova, sua sposa. c!e lo ama, lo concepisce, lo genera e lo fa vivere.

ome ogni animale

nasce dalla femmina, cosI ogni persona nasce come tale dalla ferita del cuore !' 0, lCuomo abbandoner il padre e la madre( ecc! #*en ','%(. 2 una traccia di matriarcato nella tradi"ione pi+ antica di Israele/ l-uomo lasciava la sua famiglia per aderire a )uella della moglie. Nel rapporto di coppia una persona estranea diviene pi+ intrinseca del padre e della madre. Da )uesti ci si distacca, al partner ci si attacca, come alla propria altra metB. 0adre e madre sono all-origine di un-esisten"a nuova, c!e viene da una coppia e va a formare un-altra coppia, capace di essere a sua volta madre o padre. Ogni persona viene da due c!e sono diventati 3uno4 ed destinata a diventare 3uno4 col suo partner/ la vita viene dall-amore e si mantiene per l-amore c!e fa di due uno. !' :, non sono pi due( ma una carne sola #*en ','%(. L-indissolu$ilitB un dato 3fisico4 dell-amore, c!e fa di due uno. E dividere uccidere5 Rompere l-unione d-amore distruggere il principio e il fine della vita. ci, c e dun*ue Dio congiunse( uomo non separi! Nell-unione d-amore tra due di sesso diverso il reatore pone il suo sigillo divino sulla crea"ione. ,uesta unitB la reali""a"ione dell-opera di Dio, c!e amore e dono. La comunione l-al$ero della vita7 la separa"ione )uello della morte. 9a )uale unione fatta da Dio e in Dio, e )uale no; 6em$ra c!e molti matrimoni, per leggere""a o incapacitB, intrinseca o 3am$ientale4, non siano congiunti da Dio5 !' <, Mos: ordin, di dare( ecc! La prescri"ione di 9os #Dt '%,&ss( non rappresenta la volontB di Dio, ma una concessione. La legge non solo prescrive il $ene7 regola anc!e il male, per limitarne i danni a tutela del pi+ de$ole. Una legisla"ione sul divor"io, come sull-a$orto, non dice c!e il divor"io e l-a$orto siano leciti, tantomeno $uoni. La legge riconosce realisticamente c!e il male c-, ed $uona nella misura in cui ne contiene gli effetti negativi. !' ., Mos: per la durezza del vostro cuore vi permise( ecc! Il divor"io non una 3missio4, ma una 3per8missio4, una perversione della missione originaria, concessa a certe condi"ioni per limitarne i danni. La causa di )uesta 3permissio4 la nostra dure""a di cuore. La legge regola il male, ma non trasforma il male in $ene.

@'<

*es+ si pone a un altro livello rispetto a 9os. Ga oltre la prospettiva della legge, per offrire il vangelo. 0er lui il male diventa l-occasione per un $ene maggiore, c!e la misericordia e il perdono. Tutto il c.&<, sulla comunitB, parla di )uesto. i. vale a maggior ragione per la coppia, nucleo originario della comunitB. Dopo il peccato, solo nella misericordia e nel perdono si pu. reali""are ci. c!e era 3al principio4. 6olo )uesta giusti"ia 3eccessiva4 dB accesso al regno #@,'=(. !' >, se uno ripudia la sua donna( eccetto il caso di fornicazione( e ne sposa unCaltra( ecc. #cf. @,1'(. Il testo di 9atteo, come tutta la Di$$ia, riflette la cultura masc!ilista della sua epoca. 2 c!iaro c!e il discorso vale anc!e al femminile. 2 un versetto difficile da interpretare. come nella Di$$ia osa significa 3fornica"ione;4. 6e, osI .E.I., significa 3concu$inato4, tutto c!iaro e coerente.

anc!e se indica )uelle unioni fra consanguinei, usuali tra i pagani e illecite per Lv &<,C8&<. 6e fornica"ione significa 3adulterio4, *es+ sare$$e dell-opinione di S annai e contro Lillel, e non si capire$$e il 39a io vi dico4 di @,1', c!e contiene il detto parallelo, nF la rea"ione immediata dei discepoli, c!e dicono c!e a )ueste condi"ioni non conviene sposarsi. *es+ e la !iesa primitiva proponevano la 3santitB4 del matrimonio come era al principio, prima del peccato. 6i pu. al massimo ripudiare la moglie adultera, perc!F !a profanato la santitB del matrimonio, ma non si pu. passare a nuove no""e. Il matrimonio visto come l-allean"a tra Dio, sempre fedele, e il suo popolo. !i tradisce il matrimonio, rompe la santitB dell-allean"a. 9a Dio, anc!e se tradito, resta fedele oltre ogni tradimento. E noi siamo a$ilitati ad essere come lui. Ges ci toglie il cuore di pietra e ci dona un cuore nuovo: ci d il suo #pirito, perchB possiamo vivere la sua legge di amore (:z 63,/3s)" La condanna del divor"io da intendere alla luce di tutto il messaggio evangelico, c!e fa di ogni male e fallimento umano il luogo della misericordia e del perdono. 6e di fatto c- una rottura del matrimonio, $isogna trovare solu"ioni pratic!e c!e non intacc!ino il principio, ma c!e aiutino l-uomo a viverlo come pu., da peccatore com-, sen"a spegnere il lucignolo fumigante.

@'?

*iB nella

!iesa antica attestato il permesso di divor"iare dalla moglie !iesa d-oriente e fanno le

adultera e di risposarsi, come ancora adesso fa la

c!iese non cattolic!e d-occidente. Inoltre i divor"iati risposati, dopo congrua peniten"a, erano riammessi alla comunione mantenendo il nuovo coniuge #cf. G! Cereti, Divor"io, nuove no""e e peniten"a nella !iesa primitiva, Dologna &??<(. Ogni afferma"ione evangelica va letta nel contesto del Gangelo, e non come lettera c!e uccide7 diversamente resta un velo c!e impedisce di comprenderla #cf. ' or 1,&%8&C(. Il 30rivilegio paolino4 di & or A,&'ss #scioglimento di un matrimonio contratto prima del $attesimo(, il 30rivilegio petrino4 #scioglimento da parte del 0apa di un matrimonio tra un $atte""ato e un non $atte""ato(, come pure le varie cause per dic!iarare nullo un matrimonio tra credenti, indicano come la pratica dell-indissolu$ilitB del matrimonio non un capestro. :nc!e se non si deve mettere in discussione ci. c!e era 3da principio4, si deve tener presente c!e il principio di tutto l-eterna misericordia di Dio per c!i fragile e peccatore. L-indissolu$ilitB del matrimonio incomprensi$ile come legge 8 l-!anno capito anc!e i discepoli #cf. v. &=(. 2 invece )uel dono di un amore fedele c!e perdona, il )uale costituisce l-essen"a stessa del vangelo. Nella nostra societ complessa con tendenza )dia2olica, (= che divide) e che rischia la )perdita di umanit,, da chiedersi e ricercare con cura come vivere un matrimonio evangelicamente signi!icativo e come ci si de22a comportare nei numerosi casi di nau!ragio" @ chiaro che chi ha s2agliato, e riconosce con umilt il suo errore, non pu' essere escluso dalla comunit" @ piuttosto 7uesta che deve crescere per accogliere chiun7ue so!!re" !' &?, se : *uesta la situazione con la donna( non conviene sposarsi! I discepoli !anno capito c!e *es+ non ammette il divor"io. Non !anno per. capito la proposta positiva c!e fa del matrimonio. !' &&, non tutti capiscono *uesta parola! apire #in greco/ c or9o( significa 3fare spa"io4. Non tutti !anno lo spa"io, la li$ertB interiore necessaria per capire c!e pu. non valere la pena sposarsi. 9a non per il motivo inteso dai discepoli, $ensI per uno pi+ profondo e $ello. 2 )uello per cui 0aolo vorre$$e c!e tutti fossero celi$i come lui #& or A,Ass(/ per occuparsi con cuore indiviso di piacere al 6ignore ed essere uniti a lui sen"a distra"ioni #& or A,1'81@(. In

@1=

)uesto 3$reve tempo4 siamo c!iamati a testimoniare l-amore per lo sposo c!e viene/ 3Maran t a< vieni, o 6ignore4 #& or &C,''(. Lo stesso amore c!e uno testimonia mediante la fedeltB e l-appartenen"a a un partner, si pu. vivere e testimoniare in modo diretto e assoluto nel celi$ato. omun)ue, celi$i o sposati, siamo c!iamati tutti ad amare il 6ignore. ma coloro ai *uali : dato! Il celi$ato per il regno non una legge, ma un dono 8 un carisma personale a servi"io della comunitB. 2 una scelta c!e pu. fare li$eramente solo c!i stato li$eramente scelto dal 6ignore/ una risposta a una proposta d-amore, e non deve essere imposto a nessuno, nF direttamente nF indirettamente. !'&)< ci sono eunuc i ecc! Origene, dopo aver applicato alla lettera )uesto versetto, capI meglio il valore dell-interpreta"ione allegorica5 sposarsi perc!F sessualmente incapace dalla nascita. sposarsi perc!F condi"ionamenti profondi o impediscono #oggi capita sempre pi+ spesso(. circostan"e - c!i non pu. avverse glielo - c!i non potrB

- c!i non si sposa per li$era

scelta d-amore. ,uesto 3eunuco per il regno4 mostra ad ogni eunuco c!e pu. vivere la sua situa"ione di povertB come rivela"ione di gra"ia, di scelta per il 6ignore. :llo stesso modo mostra ad ogni sposato c!e c!iamato a scegliere anc!e lui il 6ignore. %atrimonio e celi2ato testimoniano lo stesso amore, ma per due vie diverse: con o senza la mediazione di un partner, secondo il diverso dono di Dio" In!atti la vera altra parte delluomo sempre e comun7ue l(ltro" c i pu, capire( capisca! Lo 3spa"io4 per comprendere il celi$ato non c- in tutti/ la padronan"a di sF e delle proprie passioni, di c!i ar$itro della propria volontB #& or A,1A(. Ognuno !a un dono diverso dall-altro.

3. P)e a)e !$ &es&" a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e va dalla *alilea a *erusalemme. c. c!iedo ci. c!e voglio/ capire il senso della fedeltB nel matrimonio e il dono del celi$ato, se mi dato. d. traendone frutto medito sul testo.
@1&

Da notare< lecito a un uomo ripudiare la propria donna; colui che cre, da principio maschio e femmina li fece i due saranno una carne sola ci. c!e Dio congiunse, uomo non separi la dure""a di cuore non vale la pena di sposarsi eunuc!i per nascita, eunuc!i per crescita #mancata(, eunuc!i per il regno c!i pu., capisca.

+. Tes&! (&!$! 6al %@7 *en &,'A7 ',&<8'@7 Os &8'7 & or A7 :p '&8''. antico dei antici7 E" &C7 Is C'7 Ef @,'@8117

@1'

?>. DI <UESTI IL RE-NO DEI CIELI 1>,13-15

16,13

>llora furono portati a lui dei bambini perc 5 imponesse loro le mani e pregasse. (a i discepoli li minacciarono.

14

+ra Ges disse! @asciate i bambini e non impedite loro di venire a me7 perc 5 di questi & il regno dei cieli.

15

E, imposte loro le mani, and via di l..

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

Di *uesti : il regno dei cieli( dice *es+ dei $am$ini c!e vengono da lui. Tutto il c.&<, c!e parla della comunitB, si svolge nella casa dove lui sta con i suoi discepoli. :l centro !a posto lui stesso un $am$ino con il )uale si identifica #&<,&8@(. ,uesto $rano un ric!iamo dell-episodio7 ne una ripeti"ione, fatta a poca distan"a. #i tentati di sorvolarla con un )gi visto,, )niente di nuovo," $a ripetizione invece una sottolineatura, un sostare voluto sullargomento, di particolare signi!icato" 1uanto gi detto deve penetrare, trapassare il cuore ed essere ri2adito, perchB non ne esca mai pi" ,ui si ri$adisce c!e il regno dei cieli dei $am$ini/ invece di impedirne l-accesso a *es+, $isogna diventare come loro per accedere a lui. Dopo aver parlato di matrimonio, si parla di $am$ini. Non solo perc!F dal matrimonio nascono i figli, ma anc!e perc!F il riconoscersi figli rende possi$ile diventare madreQpadre. Infatti c!i non accetta di essere figlio, non !a la propria identitB, ed incapace di rela"ioni. In 7uesto 2rano si dice del rapporto che luomo ha con il )primo (ltro,, con Dio, e 7uindi con se stesso come suo !iglio H presupposto di un corretto rapporto con gli altri e con le cose"
@11

Il 2reve racconto ha !atto da supporto teologico alla pratica del 2attesimo dei 2am2ini" Non chiaro se gi in %atteo !osse 7uesto il senso del testo" +ertamente una suggestione sul signi!icato pro!ondo del 2attesimo che ci !a !igli, e rende possi2ile la comunit di !ratelli" ,uesta scena ripropone la centralitB del $am$ino all-interno della vita nuova del credente. olui c!e nella tradi"ione giudaica ed ellenistica era considerato una semplice appendice della donna U a sua volta possesso del masc!io U sta al centro della fede cristiana. 2 il 6ignore stesso. La sapien"a del >iglio 8 il mistero c!e Dio 0adre58 nascosta ai sapienti e agli intelligenti, ma rivelata agli infanti. : )uesti il >iglio fa fiorire sulle la$$ra la 0arola, il grido c!e esprime il 0adre e genera il >iglio nell-unico amore/ 3:$$B4 #cf. &&,'@8'A(. Nel $am$ino si manifesta l-essen"a dell-uomo/ egli esiste in )uanto accolto e amato, e diventa adulto )uando accetta di essere accolto e amato nella sua piccole""a. 6olo allora sa accogliere ed amare i piccoli/ figlio e si fa fratello5 Il $rano, parallelo a 9c &=,&18&C, incorniciato dal gesto importante dell-3imporre le mani4 da parte di *es+ sui piccoli. $es% il pi piccolo tra tutti: il 8iglio che acconsente al dono del 9adre ed dono ai !ratelli" :gli il )s4,, l(men di Dio rivolto agli uomini (/+or -,/D)" La C iesa fatta dai suoi fratelli c!e, come lui, sono dei piccoli c!e amano e accolgono come sono amati e accolti.

2. Lettura del testo !' &*, +llora furono portati a lui! Non si dice da c!i. Ovviamente non dai discepoli, ma dalle madri. O forse addirittura dal 0adre #passivo divino;(, c!e desidera c!e i suoi figli siano con il >iglio; dei bambini! Non si tratta di raga""i # paDs( ma di piccoli # paidMon(, sotto i sette anni. Non fanno parte della comunitB, perc!F ancora non sono in grado di conoscere e osservare la 0arola. Non avre$$ero la facoltB di intendere e di volere, si dice. 6are$$ero una 3ta$ula rasa4, sulla )uale si scriverB a tempo opportuno ci. c!e si deve. Il $am$ino nell-antic!itB non era al centro dell-atten"ione come lo per noi. !e contava era il masc!io adulto, al cui servi"io era la donna7 il $am$ino ne avre$$e continuato il nome.

@1%

perc 9 imponesse loro le mani! 6i imponevano le mani sulla testa della vittima sacrificale #Lv &,%(7 9os le impose su *iosu per trasmettergli il suo spirito di sagge""a e la sua autoritB #Dt 1%,?(7 Israele pose le mani su Efraim e 9anasse per $enedirli #*en %<,&%8&?(. La mano indica il potere/ sim$olo regale, di colui c!e pu.5 Imporre le mani segno di trasmissione di ci. c!e si / induce continuitB e identifica"ione tra sF e l-altro. Ges trasmette ai 2am2ini la sua 2enedizione di 8iglio, il suo #pirito" 8orse unallusione al 2attesimo" +ertamente indica il diritto che i 2am2ini hanno di partecipare allassem2lea dei !igli di Dio, alla 7uale tutti apparteniamo per grazia e non per merito" Il 2attesimo dei 2am2ini sottolinea laspetto di dono, 7uello degli adulti a sua volta ne evidenzia la responsa2ilit che ne consegue" $a )con!ermazione, ha per noi 7uesto senso: ladulto con!erma, coscientemente e li2eramente, il suo impegno a vivere il pegno che nel 2attesimo ha ricevuto" Il diventare adulti non altro che riconoscere la )grazia, del nostro essere piccoli: siamo !igli che vivono dellamore gratuito del 9adre" La 3piccola via4, l-infan"ia spirituale di 6. Teresa di *es+ Dam$ino, dottoressa della e pregasse. !iesa, una intui"ione potentemente evangelica in un-epoca !e preg!iera avrB fatto con loro e per loro se non la sua di positivismo ra"ionalistico. stessa di >iglio, c!e dice sI al 0adre e ai fratelli #cf. &&,'@ss(; i discepoli li minacciarono! 9inacciare o sgridare la stessa parola usata negli esorcismi per indicare ci. c!e *es+ fa con i demoni. Esce anc!e nello scontro con 0ietro #&C,''7 cf. 9c <,1'.11(. 6econdo i discepoli i $am$ini non possono aver parte con loro, perc!F non solo distur$ano, ma anc!e non possono nF capire nF osservare la 0arola. 6olamente a tredici anni, dopo un apprendistato riservato a loro, possono diventare 3 bar#miz?4, figli del precetto. !' &+, Ges disse! 9arco &=,&% sottolinea c!e *es+ 3si adir.4. L-atteggiamento dei discepoli suscita in lui uno sdegno analogo a )uello c!e prov. davanti alla dure""a di cuore di c!i lo vuol uccidere #9c 1,@s(. piccoli distur$ano, sappiano i discepoli c!e a lui dB fastidio i. c!e il loro facciamo a uno di )uesti piccoli, in realtB lo facciamo a lui #'@,%=.%@(. 6e i atteggiamento, non )uello dei $am$ini.

@1@

lasciate i bambini e non impedite loro! I $am$ini non vanno impediti. ,ueste parole di *es+ sono da intendere contro c!i vuol 3impedire4 loro il $attesimo #cf. :t <, 1C7 &=,%A7 &&,&A(; venire a me! 3Genite a me4 #&&,'<(, dice *es+ a tutti, invitandoli al $anc!etto della sapien"a del >iglio, riservato ai piccoli #&&,'@8'A(. Non solo non do$$iamo impedire ai piccoli l-accesso al 6ignore, ma do$$iamo diventare e fare come loro. 6olo cosI accogliamo il suo giogo leggero e soave, siamo li$eri dalle fatic!e e dall-oppressione della legge, giungiamo all-ereditB piena dei figli #&&,'<81=(. di *uesti : il regno dei cieli! In &&,'@8'A *es+ dice c!e la sapien"a del >iglio U la conoscen"a del 0adre U rivelata agli infanti. In &<,1 dice di convertirsi e diventare come $am$ini per entrare nel regno. Ora dice c!e il regno dei $am$ini. : differen"a degli adulti, c!e sono anc!e sposi, padri e madri, e fanno tante cose, i $am$ini sono solo figli, e tutto ricevono. Il regno loro, proprio perc!F il regno del 0adre sono i figli, i suoi piccoli. Il $am$ino vive in )uanto riconosciuto, accolto ed amato. Non vero c!e il $am$ino non pu. aver fede. :l contrario/ vive di fiducia assoluta nell-amore di c!i lo accoglie. 6e resta deluso in )uesta, non pu. vivere, se non male. Ognuno di noi respira nella misura in cui la sua fiducia corrisposta da un sorriso materno, c!e non delude. L-uomo $isogno assoluto di fiducia, perc!F cosciente di essere 3relativo4. E uno non pu. essere relativo al nulla, ma a Dio, suo partner/ diversamente dal nulla, per il nulla, ed nulla5 La coscien"a di essere relativi il nostro marc!io divino/ il desiderio di assoluto. 6i dice c!e il $am$ino non usa la ragione e )uindi non pu. credere in Dio #la fede assenso ra"ionale5(. :l contrario/ !a sempre ragione, e vive di pura fede. L-uomo diventa adulto )uando accoglie il $am$ino c!e anc!e in lui, c!e lui U c!e il >iglio stesso. :llora conosce se stesso come conosciuto #& or &1,&'(. Il figlio esiste in )uanto termine di dono gratuito7 solo cosI se stesso, li$ero e capace di volersi $ene e di voler $ene. !i di nessuno, non amato nF accettato, si sente in colpa di vivere7 sc!iavo della mancata accetta"ione, in lotta perenne con sF e con tutti. La dignitB dell-uomo )uella di *es+, il >iglio, c!e dice di ognuno di noi al 0adre/ 3Li !ai amati come !ai amato me4 #*v &A,'1(.

@1C

Il $am$ino vive spontaneamente ci. c!e l-adulto dovrB reali""are li$eramente. Il nostro rapporto con l-altro e con il mondo dipende dal nostro rapporto con l-:ltro e con noi stessi. 6e l-:ltro 9adreQ0adre, noi a$$iamo la nostra identitB di figli. 6e non accettiamo )uesta, rifiutiamo noi stessi, e avremo un rapporto di rapina con madre e padre, con il partner e col mondo intero. Da amore, dono e comunione, tutto diventa egoismo, possesso e morte. !' &0, imposte loro le mani! I $am$ini !anno lo stesso potere di *es+ #cf. &<,@?(, c!e in loro si rispecc!ia nella propria realtB di >iglio. and, via di l! *es+ sta andando dalla *alilea a *erusalemme #&?,&(, dove compirB la sua missione di >iglio, facendosi ultimo e servo di tutti. 3. 9regare il testo a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginando *es+ in cammino verso *erusalemme. c. c!iedo ci. c!e voglio/ avere lo 36pirito del >iglio4, diventare $am$ino. d. traendone frutto, contemplo la scena. Da notare<
!urono portati a lui dei 2am2ini

impose loro le mani i discepoli li minacciarono lasciate i $am$ini non impedite loro di venire a me di )uesti il regno dei cieli.

+. Tes&! (&!$! 6al <7 &1&7 9c &=,&18&C7 9t C, '@81%7 &&,'@81=7 &<,&8A7 *v 1,&8&A7 *al %,&8A7 Rm <,&%8&A7 & 0t ',&81. 80. ,A@, ,ENDI CIE C4E 4AI E DA@ AI PO,ERI
@1A

E A,RAI UN TESORO NEI CIELI, E VIENI, SEGUI ME 1>,16-30

16,1) Ed ecco uno c e, avvicinatosi, gli disse! (aestro, c e far di buono per avere la vita eterna$ 1* +ra disse a lui! 9erc 5 mi c iedi circa ci c e & buono$ Cno solo & buono3 'e vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti3 1Gli dice! ?uali$ +ra Ges disse! %on uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, 16 08 onora il padre e la madre e ama il tuo prossimo come te stesso. Gli dice il giovane! Autto queste cose le o custodite. 1osa ancora mi manca$ 01 Gli disse Ges! 'e vuoi essere perfetto, va:, vendi ci c e ai e da: ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli7 e vieni, segui me3 00 +ra il giovane, udita la parola, se ne and triste7 aveva infatti molti beni.
@1<

03

+ra Ges disse ai suoi discepoli! >men vi dico, c e un ricco difficilmente entrer. nel regno dei cieli.

04

"i nuovo vi dico, & pi facile c e un cammello passi per la cruna di un ago c e un ricco entri nel regno di "io.

05

+ra, udito, i discepoli furono molto scossi, dicendo! 1 i dunque pu salvarsi$ 0) +ra, guardando dentro, Ges disse loro! 9resso gli uomini questo & impossibile, ma presso "io tutto & possibile3 0* >llora, rispondendo, 9ietro gli disse! Ecco, noi lasciammo ogni cosa e ti seguimmo7 c e sar. dunque di noi$ 0- +ra Ges disse loro! >men, vi dico, voi c e mi avete seguito, nella nuova crea#ione, quando il 4iglio dell:uomo seder. sul trono della sua gloria, sederete anc e voi su dodici troni per giudicare le dodici trib d:/sraele.

06

E c iunque avr. lasciato case, fratelli e sorelle e padre e madre e figli e campi a causa del mio nome, ricever. il centuplo ed erediter. la vita eterna. +ra molti primi saranno ultimi,

38

e ultimi, primi.

@1?

1. Messa

!" #e$ %"#&es&" ai e daC ai poveri( e avrai un tesoro nei cieliO e vieni(

GaC( vendi ci, c e

segui meH! 2 la proposta di *es+ a c!i gli c!iede 3c!e fare per avere la vita eterna4. 2 una proposta oltre la giusti"ia7 reali""a )uella 3giusti"ia eccessiva4 c!e introduce nel regno #@,'=(. 2 rivolta a ogni uomo, c!iamato ad essere discepolo di *es+, >iglio perfetto come il 0adre #@,%<(. 0er un figlio i $eni sono dono del padre da condividere con i fratelli. Li$ero colui c!e capace di usarli a servi"io degli altri. L-attaccamento ai $eni il grande inganno, la sedu"ione c!e soffoca la 0arola #&1,''(. La $rama di ricc!e""e principio di tutti i mali #cf. &Tm C,&=(, vera idolatria #Ef @,@7 spirito4 #@,1(. *es+ ci offre di vivere come 3da principio4 non solo il rapporto con l-altro e con noi stessi, ma anc!e con i $eni del mondo. ,uesti non sono il fine a cui sacrificare la vita propria e altrui, ma il me""o da usare 3tanto8)uanto4 serve per vivere da figli e da fratelli, con piena li$ertB, sen"a lasciarci condi"ionare. i. c!e teniamo in proprio, ci divide dagli altri7 ci. c!e doniamo, ci unisce. I $eni materiali sono )uindi $enedi"ione e vita se li$eramente condivisi, maledi"ione e morte se compulsivamente accumulati. *es+ ci dona di essere uomini li$eri, c!e sanno servirsi di tutte le cose invece di servirle ed esserne asserviti come sc!iavi. 6iamo figli, signori e non servi del creato, proprio in )uanto con esso serviamo i fratelli. 3Da principio4 tutto dono. 0ossedere e accumulare distruggere la radice stessa della crea"ione/ la violen"a per appropriarsi delle cose distrugge, non solo la fraternitB, ma anc!e i $eni stessi di cui viviamo. La cacciata dall-Eden, come l-esilio dalla terra promessa, conseguen"a amara del voler 3rapire4 ci. c!e donato. Il senso dell-anno santo in Israele rista$ilire la condivisione dei $eni #Lv '@, <8&A(, c!e inevita$ilmente tendono ad accumularsi nelle mani di poc!i a svantaggio di tutti. ,uesta la condi"ione 3per a$itare la terra4 #Lv '@,&<s(. Diversamente la terra ina$ita$ile/ diventa un deserto dove regna l-ingiusti"ia e la violen"a dei potenti.
@%=

!i li

accumula rende se stesso sc!iavo dell-egoismo e i fratelli sc!iavi della miseria.

ol 1,@(, c!e esclude dal regno, c!e per i 3poveri in

Nudi siamo usciti dal ventre materno7 nudi torneremo alla terra #cf. *$ &,'=s(. Ogni uomo, almeno alla fine, compirB il precetto del 6ignore di lasciare tutto e tornare $am$ino. iascuno porterB con sF il suo tesoro vero/ non saranno le ricc!e""e possedute e accumulate, ma )uelle vendute e condivise. Di )ueste nulla andrB perduto7 tutto il resto sarB $ruciato come paglia al fuoco #cf. & or 1, &'8&@(. 1uanto Ges dice al giovane ricco (v" /-) non )un consiglio evangelico, per 7ualcuno che vuol essere pi 2ravo: la per!ezione che il vangelo di li2ert o!!re a tutti" Gomo per!etto, maturo e completo, colui che concretamente vive tutto come dono ricevuto e donato" +os4 diventa !iglio, e realizza il comando di amare gli altri con lo stesso amore con il 7uale Ges lo ha amato (c!" Gv -6,6.)" L-interpreta"ione di )ueste parole di *es+ !a una lunga e varia storia. L-evangelista Luca le prende alla lettera/ *es+ reali""a 3oggi4 l-anno santo #vedi il suo discorso programmatico in Lc %,&<8'&(. La !iesa, dopo di lui, porta avanti la sua salve""a di >iglio, vivendo concretamente la fraternitB #:t ',%'8 %<7 %,1'81@7 cf. Lc 1,&&7 @,&&.'<7 C,1=7 A,@7 &&,%&7 &',11s7 &%,&1.117 &C,?7 &<,''7 &?,<(. 9a un gesto di li$ertB, al )uale nessuno costretto #cf. :t @,%5(. Origene dice ai ricc!i di far parte dei $eni materiali coi poveri per aver parte ai loro $eni spirituali. 6. *iovanni risostomo avvisa c!e la povertB interiore necessaria, ma non sufficiente/ occorre aiutare i poveri con le proprie ricc!e""e. 6. Dasilio ric!iama anc!e i padri di famiglia a disfarsi della ricc!e""a 8 intesa come il superfluo 8 per non andare contro il comando dell-amore, c!e esige una certa uguaglian"a tra gli uomini. La sollecitudine per i figli non deve essere un pretesto per trascurare l-ordine del 6ignore5 I credenti !anno cercato di comprendere, interpretare e vivere secondo le diverse circostan"e )ueste parole di *es+ con maggiore o minore difficoltB 8 sempre comun)ue rigettando, almeno a parole, l-amore per la ricc!e""a e il possesso c!e danneggia i fratelli. Il 3consiglio evangelico4 8 c!e diventa poi il voto di povertB dei religiosi 8 valido solo nella misura in cui inteso come segno profetico di ci. c!e tutti sono c!iamati a vivere. I voti di povertB, castitB e o$$edien"a sono una testimonian"a radicale e visi$ile di )uella li$ertB evangelica nei confronti delle cose, delle persone e di noi stessi, c!e tutti do$$iamo avere per amare Dio e servire i fratelli. La testimonian"a radicale per. riservata a )ualcuno come
@%&

dono particolare. 9a non tutti capiscono )uesta parola/ c!i pu. capire, capisca #vv. &&s(. Dio fa un dono diverso a ciascuno/ 3 iascuno !a il proprio dono da Dio, c!i in un modo, c!i in un altro4 #& or A,A(. 9a ogni dono per il $ene comune #& or &',A(, manifesta"ione dell-amore, c!e per tutti e mai tramonterB. Non tutti faremo come 9adre Teresa di cosI mira$ilmente testimoniato. 0er tutti la via della vita passa attraverso la povertB, l-umiltB e il servi"io. 0ossesso e ricc!e""a, orgoglio e dominio sono le armi con le )uali il nemico ci tiene in sc!iavit+. Il povero a sua volta stia attento a non avere il cuore del ricco. Oggi i mass8media propongono anc!e a lui un modello c!e gli aliena la sua vera ricc!e""a/ )uella povertB c!e apre al regno5 i. c!e vale dei $eni materiali, vale di ogni altro $ene, intellettuale, morale e spirituale/ un dono da ricevere come figli e da donare ai fratelli, per il servi"io comune. Il $rano si articola in tre parti/ la necessitB di essere li$eri dai $eni per reali""arsi #vv! "0#&&(7 la ricc!e""a, reale o desiderata, non aiuto, ma impedimento ad entrare nel regno # vv! &)#&0(7 al discepolo donato al presente )uesta li$ertB c!e gli disc!iude il futuro # vv! &$#&4(. 0er )uesto molti dei primi saranno ultimi e viceversa # v! )5(. Ges il povero, ultimo e servo di tutti, perc!F il >iglio #>il ',C8&&(. La C iesa segue lui, diventando sale della terra e luce del mondo #@,&1ss(/ conosce la gra"ia di colui c!e da ricco si fece povero per arricc!irla con la sua povertB #' or <,?(. alcutta7 ma nessuno di noi pu. trascurare di vivere, come pu., )uell-amore per gli ultimi c!e essa !a

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' &:, Maestro( c e far, di buono per avere la vita eterna= Ogni uomo si

c!iede/ Xc!e fare4 per ottenere la felicitB c!e desidera; 6i interroga da dove partono e dove portano le sue a"ioni, per indiri""arle li$eramente all-o$iettivo c!e coscientemente si propone come sua reali""a"ione. Non programmato dall-istinto, sa per esperien"a c!e pu. fallire/ la sua mente de$ole facilmente ingannata, il suo cuore pavido su$ito piegato alla sc!iavit+.
@%'

!' &<, perc 9 mi c iedi circa ci, c e : buono ; Uno solo $uono5 *es+ lo mette sulla strada/ il suo Dio Dio, l-unico $uono, o mammona #C,'%(; Dio $uono perc!F amore umile e servi"ievole, c!e dB la vita. 9ammona l-idolo dell-egoismo, arrogante e sc!iavi""ante, c!e dB la morte. se vuoi entrare nella vita( osserva i comandamenti! La vita nostra la stessa di Dio/ amare5 E l-amore, pi+ c!e nelle parole, sta nel condividere ci. c!e si !a e ci. c!e si . L-amore del 0adre si vive nell-amore dei fratelli, compimento della legge #cf. '',1A8%=7 A,&'7 Rm &1,<8&=(. !' &.$, non uccidere( non commettere adulterio( ecc! *es+ enumera i doveri verso il prossimo, dei )uali per. !a giB detto c!e sono da vivere in modo nuovo, con il cuore del >iglio #cf. @,'&8%<(. Non parla dell-amore del 6ignore, perc!F ormai si reali""a in piene""a nel seguire *es+ #v. '&(. !' )?, tutte *ueste cose le o custodite! ,uesto giovane 3irreprensi$ile4 nell-osservan"a della legge, come 0aolo #>il 1,C(. cosa ancora mi manca= 0er essere perfetto come il 0adre, $isogna essere fratello e seguire il >iglio. 0er )uesto gli manca la su$limitB della conoscen"a dell-amore del >iglio per lui #>il 1,<(. Non !a ancora il cuore nuovo, li$ero di amare come amato/ gli manca il passaggio dalla legge al vangelo. !' )&, se vuoi essere perfetto! 30erfetto4 significa 3compiuto4. i. c!e non compiuto non ancora reali""ato. Un-a"ione incompiuta, 3fallita4. La perfe"ione di cui parla 9atteo non )uindi un consiglio, ma il passo necessario per essere davvero figli #cf. @,%<(. vaC( vendi ci, c e ai e daC ai poveri I $eni, fino a )uando non sono condivisi coi fratelli, sono la nostra lontanan"a dal 0adre e dal >iglio. Disogna allontanare da sF ci. c!e allontana dal Dio della vita. avrai un tesoro nei cieli! 6olo cosI uno !a il suo cuore dove il suo tesoro. e vieni( segui meH !i si fa fratello, viene verso il >iglio e segue il suo cammino. Dare ai fratelli e seguire il 6ignore il pieno compimento del comando dell-amore di Dio e del prossimo. !' )), il giovane se ne and, tristeO aveva infatti molti beni! 0er lui il suo $ene sono ancora i suoi $eni. Non li !a come $enedi"ione/ ne maledettamente 3avuto4. Non ancora li$ero/ sc!iavo di mammona.

@%1

Il vangelo apocrifo degli E$rei dice c!e il giovane comincia a grattarsi la testa, perc!F la proposta lo preoccupa. E *es+ gli dice/ 3 ome puoi dire di osservare la legge e i profeti, se nella legge scritto di amare il prossimo come te stesso, ed ecco, molti tuoi fratelli sono vestiti di sterco e morti di fame, mentre la tua casa piena di molti $eni, e non ne esce nulla per loro;4 !' )*, un ricco difficilmente entrer nel regno dei cieli! Il regno dei poveri in spirito #@,1(. 0er )uesto i ricc!i difficilmente vi entrano/ devono prima diventare poveri5 !' )+, : pi facile c e un cammello entri( ecc! la cruna di un ago; !' )0, i discepoli furono molto scossi! Ritengono c!e le ricc!e""e siano un aiuto, non un impedimento. 6ono ancora vittime dell-inganno della ricc!e""a #&1,''(/ non sanno c!e il cuore, sc!iavo dell-egoismo, volge in male ogni $ene. :ll-improvviso sono colpiti al vedere come sia impossi$ile la li$ertB c!e fa entrare nel regno. c i dun*ue pu, salvarsi= 6e la condi"ione per la felicitB )uesta li$ertB, c!i la conseguirB; !' ):, guardando dentro! *es+ entra con il suo sguardo nel cuore dei discepoli. 2 )uell-occ!io c!e li !a visti e sedotti fin dal principio #%,&<(. presso gli uomini *uesto : impossibile . *es+ conferma c!e vero )uanto !anno capito. Nessuno li$ero, nessuno pu. salvarsi5 ma presso Dio tutto : possibile! La li$era"ione della li$ertB dell-uomo a"ione divina per eccellen"a. 2 data a c!i incontra lo sguardo del 6ignore *es+, c!e gli risveglia nel cuore la sua veritB c!e era fin dal principio 8 e c!e dall-ini"io finI sepolta da men"ogne e paure. !' )<, allora( rispondendo( 7ietro disse! 0ietro scopre con sorpresa c!e ci. c!e impossi$ile agli uomini, giB stato donato da *es+ ai suoi discepoli. noi lasciammo ogni cosa e ti seguimmo #%,&<8''(. ome 0aolo, i discepoli !anno visto in *es+ il loro 6ignore #>il 1,<( il sommo $ene, il tesoro nascosto della loro vita, la perla pre"iosa di cui andavano in ricerca #&1,%%ss(. c e sar a noi= 0ietro meravigliato per il dono ottenuto, e si c!iede cosa mai sarB la felicitB c!e ne consegue. i. c!e appena stato dic!iarato difficile, ora detto impossi$ile. 0u. forse un cammello passare per

@%%

!'

).,

voi

c e

mi

avete

seguito(

ecc!

Nella

nuova

crea"ione

#3palingenesi4(, nel giorno sen"a tramonto c!e giB ora cominciato, i discepoli parteciperanno alla regalitB, alla gloria, alla ricc!e""a del >iglio. I poveri regneranno per sempre con lui. !' )>, c iun*ue avr lasciato( ecc! !i, per amore di *es+ #3nel mio nome4( !a lasciato tutto, non perde nulla/ ottiene tutto, ed eredita la felicitB sen"a fine. La piene""a del dono si manifesterB dopo7 ma giB ora il regno suo #@,1(. 0er )uesto il suo futuro sarB diverso #cf. @,%8&'(. Il presente rimane il luogo per decidere il passaggio dall-egoismo all-amore/ lo spa"io della li$era"ione della nostra li$ertB. !' *?, molti primi saranno ultimi( e ultimi( primi! I nostri modi di pensare e di agire sono capovolti. Il nostro giudi"io 3perverso4/ manca di veritB. 0rimo non il ricco, ma il povero, del )uale il regno #@,1(.

3. P)e a)e !$ &es&" a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginando *es+ c!e va verso *erusalemme. c. c!iedo ci. c!e voglio/ la li$ertB dall-inganno della ricc!e""a. d. traendone frutto, contemplo la scena, immedesimandomi con il giovane ricco e poi con 0ietro. Da notare< c!e far. per ereditare la vita eterna; uno solo $uono osserva i comandamenti tutto )uesto !o custodito, cosa ancora mi manca; va-, vendi ci. c!e !ai e da- ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli e vieni, segui me se ne and. triste perc!F aveva molti $eni un ricco difficilmente entrerB nel regno dei cieli

@%@

pi+ facile per un cammello entrare per la cruna di un ago c!i pu. salvarsi; presso gli uomini )uesto impossi$ile7 ma presso Dio tutto possi$ile lasciammo ogni cosa e ti seguimmo c!e sarB dun)ue di noi; i primi saranno gli ultimi, gli ultimi i primi.

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Tes&! (&!$!

6al %?7 Lv '@,<8&A7 Lc &',&18'&7 &C,&8&17 &?,&8&=7 :t ',%'8%<7 %,1'81A7 >il 1,&ss7 *c @,&8&&.

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81. IL TUO OCC4IO CATTI,O PERC45 IO SONO 6UONO7 '0,1-16

08,1 /nfatti il regno dei cieli & simile a un uomo, un padrone di casa, c e usc all:alba per assoldare operai per la propria vigna. 0 3 4 >ccordatosi con gli operai per un denaro al giorno, li mand alla sua vigna. E, uscito all:ora ter#a, vide altri c e stavano sulla pia##a inoperosi. E disse a costoro! >ndate anc e voi alla vigna, e vi dar ci c e sar. giusto. 5 Essi andarono. "i nuovo, uscito alla sesta e alla nona ora, fece altrettanto. ) Cscito circa l:ora undicesima, trov altri c e stavano l, e dice loro! * Gli dicono! 9erc 5 nessuno ci a assoldati. "ice loro! >ndate anc e voi nella vigna3 +ra, venuta la sera, dice il signore della vigna al suo procuratore! 1 iama gli operai e da: loro la paga, cominciando dagli ultimi, fino ai primi. 6 18 E, venuti quelli dell:undicesima ora, ricevettero un danaro ciascuno. E, venuti i primi,
@%A

pensarono c e avrebbero ricevuto di pi, e ricevettero un denaro ciascuno anc e loro. 11 10 +ra, ricevendolo, brontolavano contro il padrone di casa dicendo! ?uesti ultimi fecero un:ora sola, e li facesti pari a noi c e abbiamo portato il peso della giornata e la calura3 13 +ra egli, rispondendo a uno di loro, disse! >mico, non ti faccio ingiusti#ia! non ai forse concordato con me per un danaro$ 14 9rendi il tuo e vattene3 +ra voglio dare a questo ultimo come anc e a te. 15 %on mi & lecito fare ci c e voglio delle mie cose$ + il tuo occ io & cattivo perc 5 io sono buono$ 1) 1os gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

3Il tuo occ io : cattivo perc 9 io sono buono=( c!iede a )uelli c!e vorre$$ero essere primi, colui c!e presta atten"ione agli ultimi. I primi sono ultimi e gli ultimi primi anche nei 2eni spirituali" +hi lascia tutto per lavorare nella vigna, come 9ietro e compagni, riceve una grande ricompensa, come appena detto (-<,/C5/<)" 1uesta para2ola ci mostra che essa un dono di grazia accordato a tutti, cominciando dagli ultimi arrivati" Il #ignore, il solo 2uono (-<,-C), !a alla per!ezione ci' che dice al giovane ricco: d tutto ci' che suo ai poveri (v" /-)" $a vigna il popolo, chiamato a portare i !rutti del regno, che sono lamore di Dio e del prossimo" Il #ignore esce di continuo, a tutte le ore, per chiamarci e richiamarci" Iutta la nostra giornata 5 la storia di ogni singolo e di tutti 5 non che una chiamata costante a !are !rutto"
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,uesta para$ola distrugge alla radice la logica del possesso e della pretesa/ nessuno pu. vantare titoli di credito per ci. c!e puro dono di gra"ia. I primi c!iamati, sia in Israele c!e nella !iesa, sono come *iona/ si incupiscono nel vedere c!e Dio 3misericordioso, clemente, longanime e di grande amore4 #*n %,'(. 6ono attaccati ai loro $eni spirituali, come il giovane ricco a )uelli materiali. 6ono simili a 0aolo, c!e si gloriava della sua irreprensi$ilitB nella giusti"ia della legge #>il 1,18C(7 sono come il fratello maggiore, c!e si adira nel vedere c!e il 0adre $uono con il fratello minore #Lc &@,'<(. ,uesta para$ola un vangelo 3in nuce4, simile a Luca &@,&ss. 2 in contrasto con l-etica del capitalismo, materiale o spirituale c!e sia. Non contro la legge o la giusti"ia 8 agli operai della prima ora dato )uanto giusto 87 accentua per. la gra"ia. La legge e la giusti"ia di Dio )uella dell-amore e della li$eralitB7 la sua retri$u"ione eccede ogni merito/ un premio, dato per misericordia a tutti. I primi c!iamati al lavoro nella vigna risc!iano di rifiutare il 6ignore, perc!F magnanimo verso gli ultimi. 0er tutti la salve""a l-amore gratuito del 0adre. Non si pu. rapirlo con astu"ia o guadagnarlo con sudore/ gra"ia. La vita eterna, c!e il giovane ricco vuole avere #&?,&C(, si pu. ottenere non facendo )ualcosa di pi+, ma lasciando tutto. Disogna lasciare, oltre i $eni materiali, anc!e )uelli spirituali. Il regno dei poveri in spirito #@,1(, di c!i diventato come un $am$ino e lo accoglie come dono del 0adre ai figli nel >iglio. Il privilegio dei piccoli e degli ultimi c!e, non meritandolo, capiscono c!e un dono. *li altri 8 i ricc!i in spirito 8 lo accoglieranno solo se, a differen"a del fratello maggiore, accetteranno il minore7 solo se, a differen"a di c!i !a lavorato dall-al$a, saranno contenti c!e i loro fratelli dell-ultima ora, a$$iano il loro stesso stipendio di figli. ,uesta para$ola, insieme a )uella dell-amministratore di Lc &C,&ss, anc!e pi+ irritante di Lc &@,&ss perc!F usa un linguaggio economico/ una stoccata al nostro modo mercantilistico di concepire l-amore. Il $rano si divide in due parti/ ci sono cin)ue diverse c!iamate dall-al$a fino a un-ora prima del tramonto # vv! "#$(/ al calar del sole c- la ricompensa, cominciando dagli ultimi c!e ricevono lo stesso compenso pattuito con i primi,

@%?

c!e, ovviamente, si lamentano # vv! %#"0(. Il fulcro il rimprovero a uno degli operai della prima ora, c!e non accetta c!e il 6ignore tratti come lui )uelli dell-ultima ora. Ges riporta sulla terra ci. c!e era al 3principio4/ il modo di agire del 0adre, c!e $enevolo con tutti i suoi figli, anc!e con c!i non lo merita #cf. @,%@(. La C iesa, se cerca salve""a dalle proprie opere, sa c!e non !a pi+ nulla a c!e fare con risto/ decaduta dalla gra"ia #*al @,%(. I cristiani, consci di essere stati salvati per gra"ia #cf. Ef ',@(, deponendo aspre""a, sdegno, ira, clamore, maldicen"a e ogni genere di malignitB, sono $enevoli gli uni con gli altri/ si fanno vicendevolmente gra"ia come Dio li !a gra"iati in %,1&s(. risto #Ef

'.

Le&&()a *e$ &es&" v. 1: &l regno dei cieli si!ile a un uo!o un 'adrone di casa che usc( all"alba 'er assoldare

o'erai 'er la 'ro'ria vigna" $a vigna sim2olo del popolo in!edele allalleanza, perchB non d il suo !rutto (c!" Is >,-5C Ger /,/- >,-D ?,-6 :z -<,-D5-.)" (nche nel cap" seguente ci saranno due para2ole sulla vigna e sui lavoratori (/-, /?56-" 665.-)" Destinatari della para2ola sono gli operai della prima ora, assoldati allal2a: non devono incattivirsi se il padrone d agli altri sopra i meriti" Ges giusti!ica con 7ueste parole la sua disponi2ilit con gli ultimi e i peccatori" Il 8iglio delluomo venuto a salvare ci' che ha perduto (-?,--)" $a salvezza non un pane di sudore, ma dono del 9adre ai suoi !igli (#al -/C,/) ne mangia chi, come lui, contento che tutti i !ratelli, cominciando dagli svantaggiati, siano salvati" +hi, come il giovane ricco, ha da sempre osservato la legge, ha ancora una cosa da !are: s2arazzarsi della propria giustizia per godere della retri2uzione di Dio, che lui stesso, amore gratuito per tutti e per ciascuno" v. 2: accordatosi con gli o'erai 'er un danaro ecc. #olo con i primi c un patto, che comun7ue sar rispettato" Il #ignore rispetta le sue promesse !atte ad Israele, il primogenito, anche se per grazia le estende agli altri" +os che promette Dio alluomo se non se stesso, )com5promesso, in ogni sua promessaF Gn danaro la paga 7uotidiana necessaria per vivere" Nel contesto richiama la ricompensa di cui si parla nel 2rano precedente" +he cosa necessario per vivere una vita umana, da !iglio di Dio (c!" -<,-6s) 5

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7uella vita )per!etta, proposta al giovane ricco (-<,/-) H, se non amare Dio e il prossimo, compimento della legge e dei pro!eti (//,.D)F v. 3: uscito all"ora ter)a. #ono le nove del mattino" I primi operai hanno gi lavorato tre ore con lena, al !resco del mattino, e cominciano a sentire la !atica" vide altri che stavano sulla 'ia))a ino'erosi. $e varie ore della chiamata sono ri!erite da antichi commentatori alle varie et in cui ogni persona chiamata o alle varie epoche del genere umano 5 da (damo a No, da No ad (2ramo, da (2ramo a %os, da %os a Ges" $)ultima ora, 7uella presente che comincia con Ges e terminer al suo ritorno" 9oi ci sar la !ine del giorno e la ricompensa" $a giornata, che termina con la sera e la retri2uzione, immagine della vita di ciascuno e della storia umana nel suo insieme" v. 4: andate anche voi alla vigna. In ogni momento della vita personale, come in ogni epoca storica, c una chiamata del #ignore" *gni momento l)oggi, dellascolto di Dio, che ci invita a lavorare la vigna" 1uesto padrone sta pro2a2ilmente vendemmiando, e ha urgenza di raccogliere i !rutti perchB non si perdano" Il tempo compiuto (%c-,->): con Ges iniziato il tempo del raccolto" Il 9adre ha urgenza di raccogliere tra i suoi !igli il !rutto dellamore !iliale e !raterno 5 a 7ualun7ue ora 5 perchB la loro stessa vita" vi dar* ci* che sar+ giusto. +on i primi !u pattuito un danaro, sta2ilito come giusta paga 7uotidiana" +on 7uesti si impegna, dicendo che dar ci' che giusto, senza pattuire la ci!ra" : 7ual la giustizia di Dio, se non 7uella )eccessiva, che introduce nel regno (>,/D)F v. 5: di nuovo uscito alla sesta e alla nona ora ,ece altrettanto. ( mezzogiorno e alle tre del pomeriggio ci sono altre due chiamate di disoccupati, analoghe alla seconda" v. : all"undicesi!a ora. #ono le cin7ue del pomeriggio: i primi lavorano gi da undici ore" %anca unora alla sera" perc 9 state *ui inoperosi= on )uesti c- un dialogo in forma diretta. 0i+ c!e un rimprovero, un incoraggiamento a lavorare, anc!e se ormai resta poco tempo. Non mai troppo tardi per convertirsi e portare frutti. 0roprio )uesti avranno la sorpresa di una gra"ia sovra$$ondante. !' <, nessuno ci a assoldati! Le circostan"e #non si sa )uali( !anno loro ertamente il 0adre si sente in colpa verso on i primi pattuito un salario preciso7 con impedito di lavorare. La colpa non loro7 sem$ra addirittura del padrone della vigna, c!e non li !a c!iamati prima. andate anc e voi nella vigna! del vignaiolo. i suoi figli c!e risc!iano di fallire l-esisten"a. gli altri ci. c!e giusto7 con )uesti niente. 6ono affidati alla pura $enevolen"a

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!' ., venuta la sera! 2 la fine della fatica, del giorno dell-uomo e della sua storia. Ini"ia il riposo e il godimento/ la ricompensa. c iama gli operai! Tutti insieme, alla sera, assistiamo all-ultima c!iamata per la retri$u"ione del 6ignore. daC loro la paga( cominciando dagli ultimi( fino ai primi! 6e avesse cominciato dai primi, )uesti non avre$$ero visto la scena e non avre$$ero ricevuto la le"ione. paga. omincia invece dagli ultimi, c!e sono i primi a ricevere la osa riceveranno;

!' >, *uelli dellCundicesima ora ricevettero un danaro ciascuno! Ecco la meraviglia. Il 6ignore misericordioso/ dB agli ultimi )uella paga c!e necessaria per vivere. 9a di cosa vive l-uomo, se non dell-amore del 0adre; E cosa pu. dare lui di meno di se stesso, se tutto amore; Ognuno ne riceve secondo la sua capacitB. E la capacitB di ricevere propor"ionale al $isogno U mani vuote stringono pi+ c!e mani piene5 )uale stato perdonato di pi+ #Lc A,%'s(; L-inferno del giusto vedere c!e Dio misericordia con gli ingiusti5 La retri$u"ione certamente giusta secondo la nostre opere 8 come c!iaro per gli operai della prima ora. 9a anc!e giusta secondo la giusti"ia eccessiva di Dio. E la ricompensa, giusta per lui e per noi, farci conoscere lui come 0adre di amore e noi come suoi figli amati. !e vantaggio c- allora per c!i !a lavorato fin dal mattino; !i si c!iede )uesto, fa una grave offesa a Dio. 3Duri sono i vostri discorsi contro di me4, dice il 6ignore/ 3 !e vantaggio a$$iamo ricevuto dall-aver osservato i suoi comandamenti, ecc.;4 #9l 1,&1s(. Il vantaggio dei primi )uello di aver amato il 6ignore, di essere sempre stati con lui #cf. Lc &@,1&7 6al A1,'1(. 6e non capiscono )uesto, amano ci. c!e il 6ignore dB pi+ del 6ignore stesso. 6i sono serviti di lui per raggiungere )ualcosa c!e interessa pi+ di lui. Lo amano non per amore di lui c!e l-amore, ma per amore della propria ricompensa. Il privilegio degli ultimi fa capire c!i lui e c!i siamo noi/ lui amore per tutti, e noi tutti siamo da lui gratuitamente amati. Le prostitute e i peccatori, c!e ci precedono nel regno #'&,1&(, mostrano c!e siamo salvati dall-amore del 0adre per noi. ,uesto non da comperare o da meritare #K meretricio(, ma da accogliere e vivere con gioia. !i ne fa oggetto di guadagno e di pretesa, lo !i amerB di pi+, se non colui al

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tramuta in ricc!e""a c!e allontana dal 6ignore. 0er entrare nella vita gli manca, come al giovane ricco, una sola cosa/ lasciare ci. c!e possiede #&?,'=s(. :ltrimenti il suo $ene sono i suoi $eni, anc!e spirituali, e non pi+ il 6ignore. ome il fratello maggiore, non entra nel $anc!etto, perc!F vuol stare ome *iona, rifiuta il 6ignore con i suoi meriti, non con il 0adre #Lc &@,'<ss(.

stesso, c!e riconosce come amore gratuito #*n %,&ss(. !' &?, i primi pensarono c e avrebbero ricevuto di pi! Il 6ignore c!iama prima gli ultimi, per sorprendere i primi. ,uesti ragionano in termini di merito. 6e gli ultimi !anno ricevuto per gra"ia oltre ogni merito, essi vogliono ricevere pi+ di loro, ma per merito e non per gra"ia. Riducono a merito anc!e la gra"ia5 Ganno direttamente contro Dio/ pretendono di comperare il suo amore. Il nostro stesso lavoro 8 l-amare Dio e il prossimo 8 giB dono di gra"ia/ premio a se stesso, 3merito secondo le opere4. ricevettero un danaro anc e loro! Il 6ignore giusto/ dB secondo la promessa. E )uesto danaro lui stesso, c!e dirB/ 3Entra nella gioia del tuo 6ignore4 #'@,'&. '1(. Lui non pu. per. accettare c!e il dono sia rapina, la gra"ia merito, l-amore interesse. !' &&, brontolavano! 2 il $rontolio dei farisei e degli scri$i contro *es+ c!e accoglie i peccatori e mangia con loro #Lc &@,&s(, il rancore di *iona contro il 6ignore c!e salva )uelli di Ninive #*n %,&ss(, l-ira del fratello maggiore contro il 0adre c!e fa festa per il minore #Lc &@,'<(, la sti""a di 9arta contro *es+ c!e non la privilegia rispetto a 9aria #Lc &=,%=(. 9a nF 9arta accoglie lo sposo, nF il figlio maggiore il 0adre, nF *iona Dio, nF i giusti il >iglio. Il fatto c!e il 6ignore sia $uono con gli ultimi, fa incattivire contro di lui i primi. !' &), *uesti ultimi fecero unCora sola e li facesti pari a noi( ecc! 2 il malumore dei giusti contro il 6ignore c!e amore e gra"ia5 Non accettano c!e Dio sia Dio5 Lo vorre$$ero a loro immagine e somiglian"a, piedistallo del loro orgoglio. !' &*, amico( non ti faccio ingiustizia( ecc! Infatti gli dB ci. c!e gli spetta. Non gli fa torto se dB lo stesso anc!e agli altri. :n"i, dovre$$e gioire al vedere )uanto lui $uono con i suoi fratelli. !' &+, prendi il tuo e vattene! 6e uno vuole come ricompensa non il 6ignore, ma la propria giusti"ia, perduto, fuori dalla gra"ia. Guole il salario

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della propria fatica, non il pane della sua gra"ia. 6olo se si li$era da )uesta ricc!e""a, facendosi fratello degli ultimi, ai )uali riconosce la sua stessa dignitB di figlio, solo allora pu. gustare la ricompensa del >iglio. voglio dare a *uesto ultimo( come a te! i. c!e tu pretendi come diritto, sono io stesso, c!e per amore mi voglio dare a tutti. !' &0, non mi : lecito fare ci, c e voglio delle mie cose= Il 6ignore vuol far parte dei suoi $eni ai poveri 8 an"i dB loro il suo regno #@,1(. amore. osI mostra il suo !iama il giovane ricco a fare altrettanto. :nc!e gli apostoli devono

considerare la loro ricompensa non come un $ottino con)uistato dai loro meriti, ma come un dono da condividere sen"a invidia con tutti, cominciando dagli ultimi. Diversamente rifiutano il 0adre e il proprio essere figli suoi. o il tuo occ io : cattivo perc 9 io sono buono= L-occ!io la finestra del cuore, da cui procede il sentire e l-agire. Il nostro cuore cattivo se non accetta l-amore gratuito di Dio verso tutti, in particolare verso gli ultimi. Ogni dono del 0adre non dato per distinguersi dai fratelli, ma per servirli e farli partecipi di esso. ,uesta para$ola fa uscire dal nostro cuore il 3segreto rancore4 c!e il giusto cova contro Dio e gli uomini. !' &:, cos8 gli ultimi saranno i primi! *li ultimi sono i primi a capire e accettare la 3ricompensa4 del regno/ i poveri accolgono il dono, i $am$ini accettano di essere figli. i primi ultimi! :nc!e i primi, diventati ultimi, parteciperanno della sorte di )uesti c!e sono i primi. Tutti saremo salvati per gra"ia5

3. P)e a)e !$ &es&" a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginando la scena. c. c!iedo ci. c!e voglio/ non essere cattivo perc!F il 6ignore $uono con tutti. d. traendone frutto, contemplo la scena e le persone/ c!i sono, c!e dicono, c!e fanno. Da notare<

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uscI all-al$a operai per la vigna il compenso pattuito/ un danaro uscI alla ter"a, alla sesta e alla nona ora il compenso pattuito/ ci. c!e sarB giusto uscI all-undicesima ora perc!F siete )ui inoperosi; nessun compenso pattuito venuta la sera, c- la paga, cominciando dagli ultimi gli ultimi ricevono lo stesso compenso pattuito con i primi la rea"ione dei primi il tuo occ!io cattivo perc!F io sono $uono;

+' Tes&! (&!$! 6al &=17 &%@/ Is @,&8A7 *n %,&ss7 Is @@,C8?7 Lc &@,&ss7 >il 1,&ss.

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8'. SALIAMO A -ERUSALEMME '0, 1?-'8

08,1*

E, salendo Ges a Gerusalemme, prese i dodici discepoli in disparte, e, nel cammino, disse loro!

1-

Ecco saliamo a Gerusalemme e il 4iglio dell:uomo sar. consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, e lo condanneranno a morte

16

e lo consegneranno ai pagani perc 5 sia sc ernito e flagellato e crocefisso, e al ter#o giorno risusciter..

08 >llora gli si fece innan#i la madre dei figli di Gebedeo con i suoi figli, adorandolo e c iedendo da lui qualcosa. 01 Egli le disse! CAe /("!7 Gli dice! "i: c e questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno. 00 +ra rispondendo Ges disse! %on sapete c e cosa c iedete3 9otete bere il calice c e io sto per bere$ Gli dicono! P"ss!a9". 03 "ice loro! /l mio calice lo berrete7 ma sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo, ma & per coloro per i quali & preparato dal 9adre mio. 04 E, ascoltando, i dieci si sdegnarono coi due fratelli. 05 +ra Ges, c iamandoli innan#i, disse! 'apete c e i capi dei pagani
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spadroneggiano su di loro e c e i grandi li opprimono. 0) %on cos & tra voi7 ma c i vuol diventare grande tra voi, sar. vostro servo7 0* 0e c i vorr. essere primo tra voi, sar. vostro sc iavo7 come il 4iglio dell:uomo non venne per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per tutti.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

;cco noi saliamo a Gerusalemme( dice *es+ ai discepoli/ lI si rivelerB lo splendore del Golto, suo e del 0adre. Il $rano un contrappunto tra due glorie/ )uella del >iglio dell-uomo e )uella degli uomini. La prima sta nel consegnarsi, servire e dare la vita7 la seconda sta nel possedere, asservire e dare la morte. 2 una lotta tra l-egoismo e l-amore, dove l-amore vince con la propria sconfitta, e l-egoismo perde con la propria vittoria. L-uomo desiderio di riconoscimento/ come visto. 9a, ignorando come Dio lo ama, difetta di )uel riconoscimento assoluto di cui fame assoluta. 0er )uesto cerca costantemente di essere visto dagli uomini, e riduce la propria esisten"a a puro apparire, a idolatria #3culto dell-immagine4(. La sua reali""a"ione non pi+ diventare conforme alla *loria, di cui riflesso, ma corrispondere all-immagine c!e gli altri de$$ono avere di lui. *li idoli non danno c!e morte, rendendo simile a sF c!i li fa$$rica #6al &&@,<(. Invece della *loria, danno vana8gloria/ il vuoto di un-immagine, sen"a peso nF consisten"a.

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Il racconto un dialogo di e)uivoci tra *es+ e i discepoli c!e, come tutti, sono ciec!i proprio davanti alla 3*loria4. i. c!e la madre dei figli di Ze$edeo vuole da *es+ la vana8gloria, c!e pure gli altri dieci desiderano. Tutti dovranno capire di essere ciec!i e invocare con i ciec!i di *erico c!e si aprano i loro occ!i #v. 11(, per vedere la gloria di Dio. 6olo cosI verranno alla luce del Golto, ritrovando la salve""a del proprio volto. 6aranno illuminati/ nasceranno come uomini li$eri, figli del 0adre e fratelli degli altri. 6iamo al passo decisivo per l-illumina"ione/ riconoscere la propria cecitB la condi"ione per invocare la luce. *es+ venuto per compiere un giudi"io, in modo c!e coloro c!e non vedono vedano, e c!i crede di vedere sappia di essere cieco. Il nostro male non tanto essere ciec!i, )uanto credere di vedere #*v ?,1?ss(. Il racconto un dialogo serrato, c!e si articola in tre parti/ la vera gloria del >iglio dell-uomo # vv! "$#"4(, la cecitB dei discepoli c!e la scam$iano con la gloria degli uomini #vv! &5#&.( e il confronto tra le due glorie #vv! &'#&%(. 1uesto 2rano ci prepara al successivo, con il 7uale !a tuttuno: lilluminazione dei ciechi di Gerico sar la caduta della vana5gloria, il muro che ci impedisce di ricevere la Gloria" @ la conversione radicale, che ci introduce nella terra promessa della nostra identit: ci !a uscire dalle tene2re e venire alla luce come !igli di Dio, sua immagine e somiglianza" #enza 7uesta conversione non siamo ancora nati come uomini: restiamo nel sonno delirante della morte" La rivela"ione del >iglio dell-uomo c!e sale a *erusalemme luce c!e s)uarcia violentemente le nostre tene$re. Dopo la prima predi"ione della passioneQrisurre"ione ci fu la rea"ione 3satanica4 di 0ietro e la controrea"ione di *es+ #&C,''8'1(. Dopo la seconda i discepoli reagirono con incomprensione e triste""a #&A,''8'17 in 9c ?,1&81%, addirittura litigando su c!i fosse il pi+ grande(7 dopo )uesta ter"a lo scontro si fa generale e dic!iarato. 6iamo ormai prossimi a *erusalemme, dove la 3*loria4 si rivelerB dall-alto della croce. Ges il >iglio dell-uomo c!e svela a ogni uomo la propria veritB/ il volto del >iglio uguale al 0adre, la cui gloria amare, servire e dare la vita. La C iesa di nient-altro si vanta, se non della croce #*al C,&%(/ !a capito la 3*loria4, anc!e se sempre insidiata dalla vana8gloria.

'. Le&&()a *e$ &es&"


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!' &<, ; salendo Ges a Gerusalemme( ecc! *es+ si trova vicino a *erico #cf. $rano seguente(, da dove comincia la salita a *erusalemme. 9anca una giornata di cammino per giungere alla cittB santa, dove presto si rivelerB la gloria di Dio. Ora, in privato, ripete ai suoi discepoli, per la ter"a volta e in modo pi+ dettagliato, il mistero del >iglio dell-uomo. !' &., Il Figlio dellCuomo sar consegnato! Il >iglio dell-uomo non prende nF possiede alcuno/ dato e consegnato per tutti. Il suo potere lo stesso di Dio, c!e nulla possiede, ma tutto dB, anc!e se stesso. ai sommi sacerdoti e agli scribi! 0recedentemente !a detto c!e sarB consegnato nelle mani degli uomini #&A,''(. I sommi sacerdoti e gli scri$i, rappresentanti del potere religioso e culturale, sono ciec!i davanti alla 3*loria4, c!e pur dovre$$ero conoscere. lo condanneranno a morte! lo giudica reo di morte5 !'&>, lo consegneranno ai pagani! La 3*loria4 passa di mano in mano/ dai capi di Israele ai pagani. 2 per tutti5 perc 9 sia sc ernito! La sapien"a di Dio derisa come stolte""a dalla nostra stupiditB. flagellato. La for"a di Dio percossa come de$ole""a dalla nostra infermitB. crocifisso! La li$ertB di Dio inc!iodata come infamia dalla nostra sc!iavit+. e il terzo giorno risusciter! : ci. c!e fanno le mani degli uomini segue, in continuitB, ci. c!e fa Dio. Egli, pur coordinandosi alla nostra a"ione, si riserva l-ultima parola, la sua/ ne sovverte il risultato a nostro vantaggio. L-uomo li$ero di fare ci. c!e vuole, anc!e contro il >iglio dell-uomo7 Dio ne assume l-a"ione, dandole un compimento insospettato/ il dono della vita oltre la morte. :nc!e Dio li$ero5 !' )?, la madre dei figli di Iebedeo( ecc! La domanda viene dalla madre di *iacomo e *iovanni. In 9arco sono i figli stessi c!e dicono a *es+/ 3Noi vogliamo c!e tu ci faccia )uello c!e noi ti c!iederemo4 #9c &=,1@(. 2 il tenore normale delle nostre preg!iere/ vogliamo c!e Dio faccia ci. c!e noi gli !i dovre$$e riconoscere il 6ignore della vita,

@@?

c!iediamo, invece di c!iedergli di fare ci. c!e lui vuole. 6e ci ascoltasse, poveri noi5 *ra"ie a Dio, lui compie le sue promesse di amore, non i nostri desideri di egoismo. ,uesta donna adora e c!iede. :nc!e una preg!iera devota e osse)uiosa nella forma pu. essere perversa nel contenuto. L-involucro della religiositB pu. nascondere )ualcosa di poco divino e molto umano, addirittura dia$olico #cf. &C,'1(/ un tentativo di ridurre Dio a mediatore dei nostri fini egoistici. ,uesto capita )uando non siamo disposti a mettere in )uestione le nostre idee e le nostre attese, soprattutto religiose. !' )&, c e vuoi= Il 6ignore vuole c!e esprimiamo i nostri desideri, anc!e s$agliati, in modo c!e possiamo confrontarli con i suoi. 9olte volte non conosciamo o non osiamo rivelare neppure a noi stessi le inten"ioni malvagie c!e si nascondono anc!e nelle nostre $uone a"ioni. Il 6ignore desidera c!e noi sappiamo ci. c!e vogliamo, perc!F alla fine possiamo volere ci. c!e lui stesso vuol darci, e c!e solo allora ci pu. dare. *uesti miei due figli siedano uno alla tua destra( ecc! 2 cosa $uona desiderare e c!iedere di essere vicini al 6ignore nel suo regno. Ogni desiderio contiene un fondo di $ontB. L-uomo non pu. desiderare c!e il $ene, anc!e se poi si s$aglia nel valutarlo e nel conseguirlo. ,uesta donna per. ignora, come tutti, )ual il 3suo4 regno, c!e si reali""erB sulla croce. LI sarB introni""ato7 ma con altri due suoi fratelli, uno a destra e l-altro a sinistra #'A,1<(. !' )), non sapete ci, c e c iedete . 6ia la donna c!e gli altri ignorano c!e il suo regno )uello del >iglio perfetto come il 0adre, c!e ama e serve i fratelli, e sa dare loro la vita. potete bere il calice c e io sto per bere= 2 il calice della passione, c!e *es+ stesso sarB tentato di non $ere. Nel momento decisivo c!iederB al 0adre/ 3Non ci. c!e voglio io, ma ci. c!e vuoi tu4 #'C,1?(. *es+ il primo uomo c!e c!iede a Dio di non fare ci. c!e la sua volontB umana desidera, ma ci. c!e la volontB del 0adre nel suo amore desidera per lui. 0er )uesto restituisce all-uomo il suo volto di figlio. possiamo! I due apostoli desiderano stare con il 6ignore e regnare nella sua gloria. *es+ esaudirB la parte positiva della loro ric!iesta.

@C=

!' )*, il mio calice lo berrete! :nc!e se non sanno ancora c!e calice sia, lo $erranno, ricevendo il suo stesso $attesimo #cf. 9c &=,1?(. 2 consolante la promessa di *es+/ accetta il loro desiderio di essere con lui e come lui, anc!e se ignorano cosa significa. Di fatto *iacomo sederB alla sua destra/ sarB il primo tra gli apostoli a $ere il calice di *es+, martiri""ato nell-anno %' #:t &','(5 *iovanni, a sua volta, sederB alla sua sinistra/ secondo la tradi"ione, sarB l-ultimo a testimoniare il suo 6ignore. sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo( ecc! Essere associato alla gloria del >iglio dono del 0adre, preparato fin dalla fonda"ione del mondo #'@,1%( per tutti gli uomini, creati appunto nel >iglio per essere figli. Non c!e *es+ sia inferiore al 0adre. Dice infatti/ 3Io e il 0adre, siamo uno4 #*v &=,1=(, e ancora/ 3 !i !a visto me, !a visto il 0adre4 #*v &%,?(. Lui l-unigenito del 0adre #*v &,&%(, il >iglio al )uale il 0adre dB tutto #&&,'A(. 9a l-essere figlio e resta sempre dono del 0adre. !' )+, i dieci si sdegnarono! ,uando si litiga, perc!F si desidera la stessa cosa. :nc!e gli altri dieci apostoli intendono la gloria in modo umano. 6ono mossi da rivalitB contro i due, perc!F vogliono la stessa cosa. In Luca litig!eranno sul primo posto proprio nell-ultima cena, mentre lui, come >iglio, si mette nelle loro mani, poco raccomanda$ili, di fratelli #Lc '','%8'A(. !' )0, c iamatili innanzi! 2 l-ultima c!iamata del discepolo/ conoscere la gloria del suo 6ignore, cosI diversa da )uella c!e l-uomo suppone. :mare il mondo odiare Dio #*c %,%( perc!F 3il mondo4, per inganno, pensa di reali""arsi facendo ci. c!e lo distrugge. 3La gloria di Dio l-uomo vivente4, non )uello c!e si perde dietro il proprio egoismo. 3Gedere Dio la vita dell-uomo4, perc!F, vedendo lui, riceve la realtB di cui immagine. sapete c e i capi dei pagani! :nc!e i discepoli conoscono e vogliono la stessa gloria dei capi delle na"ioni. In Israele non dovre$$e essere cosI, anc!e se fin dall-ini"io !a voluto essere come tutti i pagani/ avere un re c!e tiranneggi e sc!iavi""i #cf. &6am <,&ss7 *dc ?,<8&@(. i capi spadroneggiano( i grandi opprimono! Il potere dei potenti non servi"io e li$era"ione, ma dominio e sc!iavit+. Il loro modello di gloria, c!e tutti invidiano, il contrario di )uello di Dio,

@C&

!' ):, non cos8 : tra voi! 2 il monito costante del 6ignore, rivolto a )uanti salgono con lui a *erusalemme. Il vero potere, c!e sviluppa le possi$ilitB dell-uomo e lo rende simile a Dio, l-amore, c!e serve tutti e non opprime nessuno. 2 importante c!e l-autoritB nella !iesa non sia esercitata secondo i criteri, evangelicamente stupidi, della vanagloria. c i vuol diventare grande tra voi( sar vostro servo! La vera grande""a )uella di Dio, la cui gloria servire #cf. *v &1,&ss(. :sservire gli altri proprio dell-uomo fallito. 2 giusto essere grandi, an"i perfetti, come colui del )uale siamo figli #@,%<(5 6ervire, nel NT, esprime la concrete""a dell-amore. !' )<, c i vorr essere primo tra voi( sar vostro sc iavo! Non solo do$$iamo essere grandi, ma anc!e primi. Il primo colui c!e si fatto ultimo per amore. 6ervo uno il cui lavoro appartiene all-altro7 sc!iavo uno c!e appartiene lui stesso all-altro. La perfe"ione dell-amore consiste nell-3essere dell-altro4, come Dio. 2 il capovolgimento della vana8gloria dell-uomo, c!e destina tutto al vuoto del nulla. La gloria non servirsi dell-altro, ma servirlo7 non possederlo, ma appartenere a lui per amore. La li$ertB essere nell-amore 3sc!iavi4 gli uni degli #*al @,&1(. !' )., come il Figlio dellCuomo non venne per essere servito( ma per servire! Il >iglio dell-uomo, il 6ignore stesso, sta in me""o a noi come colui c!e serve #Lc '','A7 cf. *v &1,&8&A(/ la pi+ $ella defini"ione del 6ignore. dare la vita! !i ama dB la vita/ fa vivere l-altro, reali""ando cosI pienamente se stesso a immagine di Dio, datore di vita. in riscatto per tutti! Dal dono del >iglio dell-uomo viene il riscatto di ogni figlio d-uomo, c!e torna ad essere figlio di Dio.

3. P)e a)e !$ &es&" a. entro in preg!iera come al solito. $. mi raccolgo immaginando *es+ in cammino verso *erusalemme. c. c!iedo ci. c!e voglio/ comprendere la sua gloria. d. traendone frutto, contemplo le persone/ c!i sono, c!e dicono.

@C'

Da notare< saliamo a *erusalemme cosa capita al >iglio dell-uomo cosa c!iede la madre di *iacomo e *iovanni non sapete ci. c!e c!iedete il mio calice lo $errete gli altri si sdegnarono i capi dei pagani spadroneggiano e i grandi opprimono non cosI tra voi il grande sia servo il primo sc!iavo il >iglio dell-uomo venuto per servire e dare la vita.

+' Tes&! (&!$! 6al '&7 1'7 Is @@7 *dc ?,<8&@7 &6am <,&=8''7 Lc '','%8'A7 *v &1,&8&A7 >il ',@8 &&.

@C1

83. COSA ,OLETE C4E IO FACCIA PER ,OI 7 '0,'>-3+

08,06 38

E, uscendo essi da Gerico, lo segu molta folla. Ed ecco due ciec i, seduti fuori dal cammino, udendo c e Ges passa, gridarono dicendo! >bbi piet. di noi, F'ignoreE figlio di "avide3

31

+ra la folla li minacci perc 5 tacessero. (a essi ancor pi gridarono dicendo! >bbi piet. di noi, 'ignore, 4iglio di "avide3

30

E, fermatosi, Ges li c iam e disse! 1osa volete c e io faccia per voi$

33

Gli dicono! 'ignore, c e si aprano i nostri occ i3

34

1ommosso, Ges tocc i loro occ i, e subito guardarono in alto e lo seguirono.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

@C%

3Cosa volete c e io faccia per voi=( c!iede *es+ ai due ciec!i. ,uesti, a differen"a di *iacomo e *iovanni, sanno di essere ciec!i e sanno cosa c!iedere/ c!e si aprano i loro occ!i. Il vangelo un-educa"ione dei desideri, perc!F arriviamo a c!iedere ci. c!e lui ci vuole dare/ vedere lui e seguirlo nel suo cammino. @ lultimo dei miracoli di Ges, al 7uale seguir il contro5miracolo del !ico sterile" +hi non apre gli occhi sulla gloria del #ignore, non viene alla luce: non ancora nato alla propria identit, perchB non vede il Jolto, di cui immagine e somiglianza" ( lui avverr come al !ico: aprir gli occhi sulla propria nudit (c!" /-,-?ss)" *es+ la luce non solo di Israele, ma anc!e del mondo/ illumina ogni uomo #*v <,&'7 &,%.?(. :lla sua luce vediamo la luce #6al 1C,&=(7 an"i ci accendiamo e diventiamo noi stessi luce #@,&%(. L-illumina"ione, punto di arrivo del vangelo, vedere nel >iglio dell-uomo c!e sale a *erusalemme la gloria del >iglio di Davide c!e, come la luna, giunge al suo pieno splendore7 ma, ancor di pi+, vedere in lui il 6ignore stesso, il sole c!e la illumina. ,uesto miracolo il capolavoro di *es+. La vista e la se)uela costituiscono il dono della fede. ,ui se ne tracciano le tappe/ ascoltare *es+ c!e passa, gridare il Nome, invocare la luce, vedere il 6ignore e seguirlo fino a *erusalemme. La fede coinvolge tutte le facoltB dell-uomo/ orecc!io c!e ascolta, cuore c!e grida, $occa c!e invoca, occ!io c!e vede e piede c!e segue il 6ignore. Il $rano precedente eviden"iava la cecitB dell-uomo davanti al volto del >iglio dell-uomo, gloria di Dio e vita di ogni uomo. 2 una cecitB invinci$ile, come le mura di *erico. Nessuna for"a umana in grado di a$$atterle. :n"i, tende a ricostruirle. Infatti, nonostante le parole di *iosu/ 39aledetto c!i ricostruirB *erico4 #*s C,'C(, risulta c!e )uesta antic!issima cittB fu riedificata sei volte. 6olo il grido capace di far crollare le mura delle tene$re e farci venire alla luce di Dio. Dopo )uesto miracolo possiamo entrare a *erusalemme con il figlio di Davide introni""ato sull-asinello e vedere il Golto c!e si rivela 8 riconosciuto addirittura dai pagani #'A,@%(. Ges la luce del mondo.

@C@

La C iesa fatta di persone illuminate dalla sua luce, perc!F ne ascoltano la parola, vedono la propria cecitB, gridano a lui, invocano la sua misericordia, aprono gli occ!i sul suo volto e lo seguono nel suo cammino.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' )>, ;( uscendo essi da Gerico . Da *erico, situata a %== metri sotto il livello del mare, comincia 3la salita4 a *erusalemme. ,uesta cittB, posta sulle rive del *iordano, segna il termine dell-esodo/ la porta d-ingresso nella terra promessa. 2 una cittB 3saldamente s$arrata agli Israeliti7 nessuno ne usciva e nessuno vi entrava4 #*s C,&(. Inespugna$ile come la nostra cecitB davanti al Golto, crollerB solo per intervento divino dopo il grido ripetuto del popolo #*s C,@.&=.&C.'=(. Il nome 3*erico4 in e$raico ricorda la luna c!e, come l-uomo nasce, cresce, cala e muore per risorgere, riflettendo la luce del sole. La *erico inespugna$ile pu. raffigurare, oltre la nostra cecitB, anc!e l-umanitB di 3*es+ c!e passa4 nella nostra condi"ione umana/ l-illumina"ione vedere riflessa in essa la gloria divina c!e 3sta in eterno4. lo segu8 molta folla! 2 tutta una folla di ciec!i, c!e sono ancora all-oscuro sulla propria cecitB a differen"a dei due. !' *?, due. Nei passi paralleli di 9c e Lc c- un solo cieco, c!iamato Dartimeo. Nei due ciec!i la tradi"ione !a visto Israele e *iuda c!e attendono il figlio di Davide, oppure i giudei e i pagani c!e ricevono la luce del 6ignore7 oppure *iacomo e *iovanni, c!e *es+ vuole illuminare della 3sua4 gloria7 oppure gli apostoli e i discepoli tutti, c!e sono ancora nelle tene$re della vanagloria. Il primo cieco guarito Dartimeo7 il secondo il lettore, al )uale raccontata la sua stessa guarigione, se la desidera. Essa infatti avviene proprio mediante il racconto c!e gli fa riconoscere la sua cecitB, ascoltare *es+, invocarlo, vederlo e seguirlo. D-ora in poi nel vangelo il pro$lema sarB vedere la *loria. Infatti 3Lomo vivens gloria Dei 4, perc!F 3Gisio Dei vita ominis 4 #l-uomo vivente la gloria di Dio, perc!F vedere Dio la vita dell-uomo(.

@CC

ciec i!

ieco c!i non !a aperto gli occ!i. Tutto per lui sen"a luce e

sen"a senso, imprevedi$ile ostacolo e inciampo. Il non8vedente spesso un 3veggente4, perc!F, non distratto da ci. c!e appare, coglie la realtB, c!e invisi$ile agli occ!i. Normalmente uno non vede c!e la proie"ione delle proprie paure c!e si fanno desideri #distruttivi5(. La vera cecitB )uella di c!i non vede la 3*loria4, il Golto, e non ancora venuto alla luce della propria veritB. 6olo c!i 3vede4 l-amore infinito di Dio per lui, nasce alla propria identitB di figlio e vede finalmente la realtB com-, non come la teme o la suppone. La luce per vedere la nostra veritB *es+, il >iglio dell-uomo consegnato nelle mani degli uomini. Il suo amore umile c!e si fa servi"io e dono della vita, il Golto, luce del nostro volto. Il $im$o viene alla luce )uando vede il volto della madre7 l-uomo viene alla luce del proprio volto di figlio )uando vede il volto di Dio. :llora illuminato/ 36vegliati, o tu c!e dormi, destati dai morti, e risto ti illuminerB4#Ef @,&%(. ciec i( seduti( fuori dal cammino! 6ono le )ualitB del discepolo. :nc!e se crede di essere ricco, in realtB infelice, misera$ile, povero, cieco e nudo 8 non cammina dietro al suo 6ignore e ignora la sua via c!e porta a *erusalemme. Deve comperare da lui oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti $ianc!e per coprirsi e nascondere la sua nuditB, collirio per ungersi gli occ!i e recuperare la vista #:p 1,&As(. Il discepolo, da presunto ricco, si scopre mendicante, invitato a c!iedere ci. di cui !a $isogno. 0rincipio della fede il desiderio di luce, proprio di c!i si conosce cieco. gridarono! #cf. Es ','1(. Non un suono inarticolato )uello dei due ciec!i. La loro invoca"ione !a la for"a del grido e la sapien"a della parola c!e esprime ci. di cui !anno $isogno. abbi piet di noi! Invocano pietB per la loro condi"ione di ciec!i, seduti e fuori strada. La miseria c!iama misericordia, la tene$ra luce, la morte vita. Il nostro grido !a sempre un orecc!io attento c!e lo ascolta. Signore! *es+ c!e passa riconosciuto come l-eterno c!e sta, il 6ignore, ricco di misericordia, padre della luce, datore di vita.

@CA

figlio di Davide! 2 il 9essia #&,&7 ?,'A(. Il grido, c!e si leva incessante nella notte, s)uarcia le tene$re della nostra cecitB, aprendoci l-ingresso alla terra promessa. !' *&, la folla li minacci, perc 9 tacessero! La folla non si associa all-invoca"ione. erca an"i di spegnerla. 6ono ciec!i c!e credono di vedere, come i discepoli. I due, invece sanno di non vedere. 0er )uesto gridano alla luce. Il ver$o 3minacciare4 lo stesso c!e esprime l-atteggiamento di *es+ contro i demoni. La tene$ra si difende dalla luce/ la sua fine5 ancor pi gridarono . Nella notte il grido si al"a ripetuto e instanca$ile, nonostante le varie voci c!e vogliono "ittirlo. L-ostilitB ne accresce l-intensitB. Una forma antica di preg!iera 8 la preg!iera del nome di *es+ 8 modulata su )uesta ric!iesta. 6i ripete l-invoca"ione non per stancare Dio c!e sempre ci ascolta, ma per a$$attere il muro del nostro o$lio/ ogni invoca"ione un colpo d-ariete c!e ne a$$atte una pietra. !' *), fermatosi. Davanti alla miseria si arresta la misericordia, pronta ad intervenire. La luce non attende c!e una $reccia per entrare con i suoi raggi nella tene$ra. I due ciec!i !anno udito di lui, il 6ignore e figlio di Davide/ lo invocano e gli c!iedono di vederlo con i loro occ!i. Ges c iam,! :l grido di invoca"ione risponde la voce del 6ignore, potente sopra tutte le voci contrarie. Il rumore della folla non impedisce c!e il grido dell-uomo e la voce di Dio si incontrino. cosa volete c e io faccia per voi= #cf. v. '&( :l 6ignore devo c!iedere ci. c!e voglio c!e lui mi faccia. 9a prima $isogna c!e io sappia ci. c!e $ene volere. *iacomo e *iovanni non lo sapevano #v. ''(. i. c!e voglio )uanto lui stesso mi vuol dare/ la luce del suo volto. *iacomo e *iovanni, sen"a saperlo, gli c!iedevano esattamente il contrario/ la vana8gloria. !' **, Signore( c e si aprano i nostri occ i! I due sanno di essere ciec!i, seduti e fuori strada. 0er )uesto sanno finalmente cosa c!iedere/ c!e si aprano i loro occ!i, per poterlo seguire nel suo cammino di >iglio dell-uomo c!e va a *erusalemme. !' *+, commosso! *es+ commosso non solo per la loro cecitB, comune a tutti, ma anc!e perc!F, per la prima volta, )ualcuno gli c!iede ci. c!e lui desidera donare.

@C<

tocc, i loro occ i! La guarigione avviene per contatto. 2 la comunione con lui c!e guarisce. subito guardarono in alto! I due levano gli occ!i verso il >iglio dell-uomo/ con meraviglia vedono per la prima volta il suo viso e in esso il proprio. E per la prima, come Dio, vedono c!e $ello, 3molto $ello4 #*en &,1&(. Escono dalla tene$ra alla luce, nascono alla propria sorprendente veritB. Riflettendo a viso scoperto, come in uno specc!io, la gloria del 6ignore, sono trasformati in )uella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l-a"ione dello 6pirito del 6ignore 8 c!e li$ero e datore di li$ertB #cf. ' or 1,&<. &A(. *ra sono )illuminati, vedono ci' che occhio umano mai non vide, nB mai entr' in cuore di uomo: il dono di sB che Dio aveva predestinato prima dei secoli per la nostra gloria (-+or /,<"C)" I loro occhi sono nuovi: hanno lo stupore mattinale del primo giorno della creazione, 7uando tutte le cose !luiscono dalla mano e dal cuore di Dio" Kanno una visione diversa di sB e del mondo ogni cosa e ogni avvenimento, tutto ha ununica !onte ed ununica ac7ua di vita: leterna misericordia di Dio che tutto in tutte le cose (c!" -+or ->,/?)" L-occ!io nuovo dB il cuore nuovo, e fa l-uomo nuovo 8 c!e conosce se stesso/ sa da dove viene e dove va. Non solo sa perc!F vive, ma 3per c!i4 vive/ per colui c!e tutto per lui in ogni cosa. L-uomo non pi+ nella notte e della notte, ma del giorno, figlio della luce #&Ts @,%ss(. e lo seguirono! 6u )uelli c!e sedevano nelle tene$re e nell-om$ra di morte, una luce si levata #%,&C7 Is ?,&(. Ora si al"ano e camminano verso *erusalemme, dove vedranno la *loria.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. mi metto in preg!iera come al solito. $. c!iedo ci. c!e voglio/ *es+, 6ignore, figlio di Davide, a$$i pietB di me5 c!e io veda5 c. mi raccolgo immaginando *es+ c!e esce da *erico. d. traendone frutto, mi immedesimo col secondo cieco/ ascolto, grido, c!iedo e vedo come lui.

@C?

Da notare< *erico due ciec!i seduti fuori dal cammino odono c!e *es+ passa gridano 6ignore, figlio di Davide, a$$i pietB di noi la folla c!e "ittisce e i ciec!i c!e insistono *es+ si ferma e li c!iama cosa vuoi c!e io faccia per te; 6ignore, c!e si aprano i miei occ!i5 commosso tocc. gli occ!i su$ito guardarono in alto lo seguirono.

3. Tes&! (&!$! 6al &%C7 *s C,&ss7 *v ?,&ss7 :p 1,&%8''7 ' or 1,&As7 Ef @,&%7 &Ts @,&8&&. 8+. IL SI-NORE NE 4A 6ISO-NO ECCO IL TUO RE ,IENE A TE '1,1-1?

01,1

E quando si avvicinarono a Gerusalemme e giunsero a 2etfage verso il monte degli Clivi, allora Ges invi due discepoli

dicendo loro!
@A=

Andate nel villaggio c e sta di fronte a voi e subito troverete un:asina legata e un puledro con essa7 slegate e conducete da me. 3 E se qualcuno vi dice qualcosa, rispondete! /l 'ignore ne a bisogno7 ma subito li invier.. 4 +ra questo avvenne perc 5 si compisse ci c e fu detto dal profeta c e dice! 5 "ite alla figlia di 'ion! Ecco il tuo re viene a te, mite e seduto su un:asina e su un puledro, figlio di c i sta sotto il giogo. ) * +ra i discepoli, essendo andati ed avendo fatto quanto ordin loro Ges, condussero l:asina e il puledro, e gettarono su di essi i mantelli, e vi si sedette sopra. +ra le folle numerosissime stesero i loro mantelli sul cammino, altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sul cammino. 6 +ra le folle c e lo precedevano e c e seguivano gridavano dicendo! +sanna al 4iglio di "avide3 2enedetto colui c e viene nel nome del 'ignore3 +sanna negli altissimi3 18 Ed entrato lui in Gerusalemme, si scosse tutta la citt. dicendo!
@A&

1 i & costui$ 11 +ra le folle dicevano! 1ostui & il profeta Ges da %a#aret di Galilea3 10 Ed entr Ges nel tempio e scacci tutti quelli c e vendevano e compravano nel tempio e rovesci le tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe, 13 e dice loro! < scritto! la mia casa sar. c iamata casa di preg iera, ma voi ne fate una spelonca di ladri. 14 15 E si avvicinarono a lui ciec i e storpi nel tempio, e li cur. ;edendo i sommi sacerdoti e gli scribi le meraviglie c e fece e i fanciulli c e gridavano nel tempio e dicevano! +sanna al 4iglio di "avide3 si adirarono. 1) E gli dissero! 'enti cosa dicono questi$ E Ges dice loro! '. %on avete mai letto! "alla bocca di infanti e lattanti ti procurasti lode$ 1* E, lasciatili, usc dalla citt. verso 2etania e pernott l all:aperto.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&" a bisogno , dice *es+ dell-asina e del puledro7 ;cco il

Il Signore ne nella cittB santa.

tuo re viene a te, dice l-evangelista del >iglio di Davide, c!e con essi entra

@A'

$ultima domanda dei discepoli al %aestro, immediatamente prima del suo ritorno al 9adre, suona: )#ignore, 7uesto il tempo in cui ricostituirai il regno dIsraeleF, ((t -,3)" Da sempre il credente si chiede: )1uando viene il regno di DioF,, e invoca: )%aran tha: vieni, o #ignore;, (-+or -3,//)" @ linvocazione dello #pirito che, con la sposa, grida: )Jieni;, ((p //,-C)" ,uesto $rano risponde alla domanda7 ma sposta il pro$lema dal 3)uando4 al 3come4, dal tempo al modo in cui il 6ignore viene. Il tempo infatti sempre 3ora4, a condi"ione c!e lo si accolga cosI come lui venuto allora e viene ogni ora, fino all-ultima/ in umiltB e mite""a. Il regno eterno di Dio vivere con lo stesso 6pirito del >iglio, c!e !a promesso di essere con noi fino al compimento del tempo #'<,'=(. Di )uesto nuovo modo di vivere noi siamo testimoni davanti al mondo intero/ la sorte del >iglio affidata ai fratelli #:t &,<(. Il corpo del 6ignore ormai, per sempre, consegnato nelle mani degli uomini. 0rotagonista del $rano non , come al solito, *es+, $ensI un-asina con il suo puledro. 6ono 3legati4, e *es+ 3invia4 i discepoli a 3slegarli4 perc!F 3il 6ignore ne !a $isogno4. L-asina sim$olo di risto e del suo messianismo. Lui non come il re, c!e detiene il potere e va a cavallo7 neppure come c!i aspira ad esso ed usa il carro da guerra. Giene su un-asina, umile animale da servi"io. 9a proprio cosI fa scomparire carri e cavalli, potenti e prepotenti #Zc ?,?s(5 Lui venuto per servire e dare la vita #'=,'<(, ponendo fine al dominio di c!i sc!iavi""a e dB la morte. ,uesta la 3sua4 gloria, vittoriosa su ogni altra, c!e davanti a lui si rivela come vana8gloria. In lui si arresta il sistema di violen"a sul )uale si $asano i rapporti umani. Da aino in poi la cittB nasconde, sotto le mura, il cadavere del fratello pi+ de$ole. Il >iglio dell-uomo, c!e offre la sua fraternitB indifesa, fa la stessa fine. In )uesto modo viene alla luce il mistero nascosto fin dalla fonda"ione del mondo #&1,1@(/ la malvagitB e prepoten"a dell-uomo c!e costruisce Da$ele, incontra l-umiltB e la mite""a di Dio c!e fonda una cittB fatta di figli e di fratelli 8 il mondo nuovo, c!e fin da principio il 0adre aveva creato nel >iglio. Il mRsterium ini*uitatis si trova faccia a faccia con il mRsterium amoris , e la sua ultima vittoria ne la sua sconfitta definitiva. Il $rano descrive il viaggio di *es+ da Detfage a *erusalemme, fin dentro il tempio/ il 6ignore prende possesso della cittB santa e del tempio, come dice

@A1

l-ultima pagina dell-:T #9l 1,&ss(. Giene per il 3suo4 giudi"io, c!e si compirB sul *olgota. 9alac!ia si c!iede/ 3 !i resisterB al suo apparire;4 #9l 1,'(. Il 3tremendo4, attri$uito a Dio da ogni religione e ateismo, distrutto definitivamente dalla rivela"ione del >iglio dell-uomo mite ed umile di cuore #&&,'?(. on *es+ per sempre distrutta la falsa immagine di uomo e di Dio c!e tutti a$$iamo. Il vero re non !a nulla di arrogante e violento, non domina nF opprime nessuno/ li$era e serve tutti con amore. La scena dell-asina narrata due volte, prima come predi"ione e poi come evento #cf. anc!e 'C,&AU&?(. 6i sottolinea cosI l-importan"a dell-episodio/ )uanto *es+ !a fatto profe"ia di )uanto il discepolo sarB c!iamato a fare, perc!F anc!e per lui possa venire 3colui c!e viene nel nome del 6ignore4. La missione costante dei discepoli )uella di 3slegare4 l-asina, li$erando in ognuno la capacitB di amare. Il 9essia fu ed rifiutato per la sua scelta di essere servo. Il nostro rifiuto non !a per. vanificato il suo piano7 l-!a an"i rivelato e reali""ato al grado estremo/ egli !a posto a nostro servi"io, oltre la sua vita, la sua stessa morte, facendo anc!e di essa un atto d-amore. Il $rano, c!e !a come sottofondo di contrappunto 9l 1,&ss, molto articolato/ la missione dei due a li$erare l-asina con la cita"ione di Zc ?,? sulla venuta del 6ignore # vv! "#'(7 l-ingresso trionfale in *erusalemme con la cita"ione del 6al &&< sulla fine dell-esodo e l-ingresso nella terra promessa # vv! 0#""(7 infine l-entrata del 6ignore nel suo tempio con altre due cita"ioni # vv! "&#"$(, la prima sulla sua restitu"ione a luogo di comunione con Dio #Is @C,A( e la seconda sui piccoli c!e riconoscono la grande""a di Dio #6al <,1(. Il racconto posto su$ito dopo la guarigione del cieco/ l-uomo finalmente viene alla luce e vede il Golto, salve""a del suo volto e suo Dio #6al %1,@(. :nc!e lui ora esclama/ 32 molto $ello4 #*en &,1&(. *uarito l-occ!io #cf. '=,'?ss(, pu. vedere la luce, principio della crea"ione nuova. L-episodio segna il primo giorno della settimana santa, c!e ci mostrerB il 6ignore della gloria. Ges il re promesso, il 9essia c!e viene nel nome del 6ignore. La sua umiltB e mite""a purifica noi e Dio stesso/ noi dall-arrogan"a e dalla violen"a, e lui dalla cattiva immagine c!e ce ne siamo fatti. 9uore il mondo vecc!io e

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nasce )uello nuovo/ termina la sc!iavit+ e ini"ia la li$ertB. :l dio fatto a immagine dell-uomo, succede l-uomo fatto a immagine di Dio. La C iesa riconosce *es+ sull-asina come amare e il cui regnare servire. risto e 6ignore, colui c!e ci li$era dalla falsa immagine di uomo e di Dio, presentandoci colui la cui gloria

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' &, Giunsero a 2etfage . Detfage significa 3casa del fico immaturo4.

Ric!iama il fico sterile #vv. &<ss(, figura del tempio, c!e, come ogni uomo, non porta il frutto di cui il 6ignore 3!a fame4. : Detfage i pellegrini si purificano per entrare nella cittB santa. *es+ prepara il suo ingresso regale purificando ogni nostra falsa attesa, destinata a rimanere sterile. verso il monte degli 1livi . 2 un declivo ad oriente di *erusalemme, dove E"ec!iele vide fuggire la *loria #E" &&,'1( e da dove il 6ignore verrB per la sua vittoria #E" %1,&s7 Zc &%,&8%(. Ges invi, due. 2 la missione definitiva dei discepoli, inviati a due a due #9c C,A(/ trovare, in se stessi e negli altri, un-asina 3legata4 e 3slegarla4, come *es+ fece e ordin. di fare. !' ), troverete unCasina legata e un puledro con essa! ,uest-asina una madre i cui figli sono come lei. In un graffito del 0alatino c- l-immagine di un crocifisso con la testa d-asino. 6otto c- scritto/ 3:lessameno adora il suo Dio4. :nc!e se pu. essere l-irrisione di un pagano, certamente significativa per un cristiano. L-asina un 3somaro4/ porta la soma. Ora la legge di risto portare i pesi gli uni degli altri #*al C,'(/ il comando dell-amore, compimento della legge e dei profeti, c!e ci rende perfetti come il 0adre #A,&'7 @,%<(. L-asina rappresenta la capacitB di servire, nostra somiglian"a con Dio. Essa, legata dalla men"ogna originaria c!e ce l-!a fatto immaginare diverso, finalmente li$erata in noi dal 6ignore *es+.

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,uesta scena non !a avuto grandi interpreta"ioni teologic!e, nonostante la sua posi"ione di rilievo nei vangeli. >orse perc!F c- poco da dire/ c- solo da contemplare con amore, fino a lasciarsi cam$iare il cuore. 9atteo )ui parla di un-asina e del suo puledro, come scritto nel testo c!e cita #Zc ?,?(. pagani, Israele e la - c!i !a visto nei due, rispettivamente, la sinagoga e i !iesa, i due discepoli inviati o i due ciec!i del $rano

precedente. La reduplica"ione cara a 9atteo. Due il principio del molteplice/ ci. c!e accaduto a uno, accade in seguito un altro U c!i ascolta il racconto ripete l-esperien"a di cui si parla. 0er )uesto nel v. A si dice c!e *es+ sem$ra cavalcare su am$edue5 slegate! La li$ertB di servire fin dall-ini"io fu legata. Da :damo in poi, ignari dell-amore di Dio per noi, timorosi di lui e di tutto, siamo incapaci di amare. La missione di *es+, c!e i discepoli sono invitati a continuare, )uella di li$erare la li$ertB dell-uomo. !' *, se *ualcuno vi dice *ualcosa! ,uesto )ualcuno siamo tutti noi, c!e ci c!iediamo/ a c!e pro slegare l-asina, a c!e serve servire; )ualcosa; Tutta )ui la li$ertB c!e Dio ci propone; il Signore ne a bisogno! In tutto il vangelo l-unica cosa di cui il 6ignore a$$ia $isogno5 In )uesto, e non in altro modo, lui entra nel mondo e fa dell-uomo il tempio della sua gloria. ma subito li invier! ,uesta cavalcatura, dopo essere servita al 6ignore, sarB inviata a noi. 6arB sempre a nostra disposi"ione/ ogni giorno torneremo a legarla, e saremo c!iamati a slegarla5 !' +, perc 9 si compisse ci, c e fu detto! 9atteo interpreta la scena come il compimento di Zc ?,? #cf. Is C',&&(, c!e parla del 6ignore c!e viene a regnare sul suo popolo. !' 0, il tuo re viene a te( mite! Il re promesso diverso da come ognuno l-attende/ viene per servire e dare la vita, non per spadroneggiare e opprimere #'=,'%ss(. osI porta il giudi"io di Dio/ non sono i violenti, ma i miti a ereditare la terra #@,@( e a godere di una grande pace #6al 1A,&&(. ,uelli c!e prima soccom$evano ai prepotenti e non avevano altra terra c!e )uella c!e ricopriva il loro corpo martoriato, ora regnano, li$eri come il loro 6ignore. am$ia forse

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seduto su unCasina e su un puledro! Il trono del 6ignore l-asina/ regna dalla croce, dove porterB ogni nostro peso e offrirB la sua vita a servi"io di tutti. Nessuno mai salito nF vuol salire su )uesta cavalcatura, tranne lui #9c &&,'$(. !' :, i discepoli( essendo andati( ecc. I discepoli vanno ad eseguire l-ordine di *es+. :nc!e in seguito, ovun)ue andranno, troveranno l-asina legata, e la sleg!eranno. !' <, condussero lCasina e il puledro! Da sempre il 6ignore, c!e amore e servi"io, !a desiderato c!e noi fossimo come lui. L-incontro tra lui e l-asina segna l-ini"io del regno di Dio in terra. gettarono su di essi i mantelli! Il mantello vestito, giaciglio, coperta e casa/ per il povero tutto5 0er )uesto non si pu. trattenerlo in pegno #Dt '%,&'(. La folla lo getta sull-asina e sull-asinello/ investe nel servi"io ogni sua ricc!e""a. e vi si sedette sopra! Il 6ignore 6ignore in )uanto servo/ sull-asina si manifesta tale e fa scomparire cavalli e carri #Zc ?,&=(5 2 da notare c!e *es+ si siede su tutti e due gli asini, sulla madre e sul figlio. Infatti ovun)ue c- amore, lui regna. !' ., le folle numerosissime . 2 l-anticipo di ci. c!e sarB alla fine, )uando tutti, dalla croce riconosceremo c!i il 6ignore. stesero i loro mantelli sul cammino! La via regale tappe""ata di mantelli gettati via. 6u di essa viene il re, e cammina c!iun)ue si li$era dal mantello. altri tagliavano rami! Ric!iama il salmo citato su$ito dopo/ 3Ordinate il corteo con rami frondosi fino ai lati dell-altare4 #6al &&<,'A(. 2 l-inno della festa delle capanne. !' >, le folle c e lo precedevano e c e seguivano! !i tra costoro lo seguirB sino alla fine #'A,@@s(, e c!i invece griderB/ 36ia crocifisso54 #'A,''s(; gridavano. Ora tutti gridano, come i due ciec!i #'=,1=s(. Le parole sono dal 6al &&<,&@, c!e canta la fine dell-esodo, l-ingresso nella terra e il dono della legge. 6ignore. !i accoglie il 9essia povero e umile, vede compiuto il cammino di li$era"ione e gode del frutto della terra perc!F vive pienamente la parola del

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osannaH 6ignifica/ 3salva, prego54. Originariamente un grido di invoca"ione, c!e poi diventa di acclama"ione. Figlio di Davide! Le folle lo invocano come i due ciec!i #'=,'1s(. 2 il 9essia promesso, c!e salva il popolo e regna in eterno. benedetto colui c e viene nel nome del Signore! Il >iglio di Davide $enedetto e viene a salvarci nel nome del 6ignore, proprio perc!F viene cosI. !i viene sui carri e sui cavalli, non viene nel nome del 6ignore/ maledetto e non ci salva. !' &?, si scosse tutta la citt! 6uccede come all-arrivo dei 9agi, c!e cercano il re dei giudei #',1(. :lla sua morte si scuoterB la stessa terra, e i sepolcri aperti restituiranno alla vita i loro morti #'A,@&s(. c i : costui= La domanda sulla identitB di *es+ si pone davanti alla sua umiltB e mite""a. Infatti si rivelerB )uando sarB condannato 8 sarB an"i condannato perc!F si rivela #'C,C=(5 8, e sarB riconosciuto solo sulla croce #'A,@%(. !' &&, : il profeta Ges da 3azaret ! 2 il Na"oreo, come la gente c!iama lui, e dopo di lui i suoi discepoli. In lui si compie ogni profe"ia #cf. ','1(. !' &), entr, Ges nel tempio . Il tempio il centro della vita/ il luogo del rapporto con Dio, davanti al )uale l-uomo ritrova se stesso. La *loria prende possesso della sua a$ita"ione e scaccia c!i ne aveva usurpato la dimora #cf. 9l 1,&ss(. Genendo sull-asina, *es+ distrugge il tempio 8 l-immagine di Dio c!e noi a$$iamo 8 per mostrare il vero tempio/ il corpo del >iglio dell-uomo, c!e dB la vita per ogni figlio d-uomo. scacci, tutti *uelli c e vendevano e comperavano! Il tempio ridotto a mercato. Dio diventato me""o, se non addirittura oggetto, di compravendita, usato dai fur$i per guadagnarci e dai pii per guadagnarlo5 La croce la 0resen"a, davanti alla )uale crolla ogni idolo #cf. &6am @,&ss(/ la distan"a infinita c!e il Dio della misericordia !a posto tra sF e ogni nostra idea su di lui. 6ulla croce muore il dio oggetto e soggetto di rapina, e nasce sulla terra il vero Dio, mite e umile. rovesci, le tavole dei cambiavalute( ecc! Nell-atrio del tempio c-erano i cam$iavalute, perc!F le offerte e il pre""o per le vittime dovevano essere in moneta na"ionale, non pagana 8 ottima fonte di guadagno5 on *es+ cessa la

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religione del sacrificio dell-uomo a Dio e della violen"a c!e esso implica/ misericordia io voglio, e non sacrificio #?,&17 &',A(. La misericordia, essen"a di Dio, porterB lui stesso ad essere preda dell-uomo 8 ultimo e definitivo sacrificio, c!e ci svela la mostruositB della nostra violen"a. !' &*, la mia casa sar c iamata casa di preg iera #Is @C,A(. Il tempio ridotto a ricettacolo di c!i, da :damo in poi, vuol rapire la 3*loria4. L-a"ione di *es+, c!iamata giustamente 3purifica"ione del tempio4, fu intesa come a"ione politica #il tempio il centro del potere(, segno profetico #il nuovo tempio sarB l-uomo li$ero di amare(, restaura"ione del vero culto #non pi+ sacrifici, ma misericordia(, distru"ione del tempio #altrove si adora in spirito e veritB5(. 6ono tutte interpreta"ioni vere nella misura in cui si tiene presente c!e *es+ compie tutto )uesto sull-asina. La violen"a c!e )ui usa, puramente sim$olica, allude a )uella c!e lui su$irB sulla croce. Il suo corpo crocifisso sarB il nuovo tempio, nel )uale Dio si offre a ogni uomo. Nell-uccisione dell-innocente c!e porta su di sF il peccato del mondo, distrutto il vecc!io tempio con i suoi padroni ed creato l-uomo nuovo, tempio dello 6pirito, in comunione con il 0adre. Il nuovo culto sarB l-amore del >iglio verso i fratelli, pieno compimento della volontB del 0adre. ne fate una spelonca di ladri #*er A,&&(. Il tempio diventato il luogo dove l-uomo deru$ato della sua immagine di Dio, e Dio della sua realtB di amore. !' &+, si avvicinarono a lui ciec i e storpi nel tempio! *li esclusi !anno accesso al nuovo tempio7 nessuno pi+ dice/ 3 erto il 6ignore mi escluderB dal suo popolo4 #Is @C,1(. In esso Dio si prende cura di ogni de$ole""a dell-uomo. !' &0, i sommi sacerdoti e gli scribi( ecc! I potenti e i sapienti si adirano nel vedere )ueste meraviglie7 i fanciulli invece gridano l-osanna5 grandi ignorano, donato ai piccoli #cf. &&,'@(. !' &:, dalla bocca di infanti e lattanti ti procurasti lode #6al <,1(. : c!i o$ietta, *es+ risponde c!e la grande""a di Dio e dell-uomo, suo figlio, proclamata dai pi+ piccoli. 6olo )uesti accolgono l-amore del 0adre, e colgono la grande""a del nome di Dio. !' &<, lasciatili( usc8 dalla citt( ecc! ala la sera su tutto. alerB presto anc!e su *es+. La *loria a$$andona il tempio e i suoi padroni. i. c!e i

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3. a. $. c. d.

P)e a)e !$ &es&" Entro in preg!iera come al solito. 9i raccolgo immaginando il viaggio dal monte degli Ulivi al tempio. !iedo ci. c!e voglio/ vedere il mistero dell-umiltB di Dio c!e si fa servo. Traendone frutto, contemplo la scena, soprattutto l-asina e il puledro.

Da notare< invi. due discepoli troverete un-asina legata slegatela e conducetela da me ecco il tuo re viene, mite gettano i mantelli $enedetto colui c!e viene nel nome del 6ignore c!i costui; entra nel tempio scaccia tutti )uelli c!e comprano e vendono casa di preg!ieraQspelonca di ladri l-osanna dei piccoli e l-ira dei grandi la lode di Dio viene dalla $occa di infanti e lattanti.

4. Aesti utili 6al &&<7 <7 Zc ?,?s7 Is @C,&ss7 *er A,&ss7 *v ',&18''7 &1,&8&A7 >il ',@8&&7 &0t ',%8&=.

@<=

85. NON NASCA MAI PIU@ DA TE FRUTTO IN ETERNO '1, 18-''

01,116

+ra al mattino, rientrando in citt., ebbe fame. E, vedendo un fico sul cammino, gli si appress e non vi trov niente se non solo foglie, e gli dice! %on nasca mai pi da te frutto in eterno. E si secc all:istante il fico.

)?E- !edendo- i di$cepoli $i #era!igliarono dicendo! 1ome mai all:istante si & seccato il fico$ 01 +ra, rispondendo, Ges disse loro! >men, vi dico, se avete fede e non dubitate, non solo farete ci c e & accaduto al fico, ma anc e se direte a questo monte! @evati e gettati nel mare, ci avverr.. )) E t%tto D%anto chiederete nella preghiera con Cedelo otterrete.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

3on nasca mai pi da te frutto in eterno , dice *es+ al fico, pieno di foglie ma privo di frutti. Dopo averci istruito con l-asina, ora ci istruisce con
@<&

una pianta #cf. anc!e '%,1' 8 1@5(. :sina e fico sono due grandi maestri, come il 6ignore e la croce. L-asina ci insegna come lui e dovremmo essere noi7 il fico7 come siamo noi e dovrB essere lui. Dopo il dono della vista, lultimo miracolo un contro5miracolo, lunico del vangelo" +hi non viene alla luce, rimane nella morte chi non accoglie la 2enedizione, resta nella maledizione" $a vigna il popolo di Dio (c!" vv" 66ss) il !ico lal2ero che produce 7uel !rutto dolce e gustoso, di cui il #ignore ha !ame: lamore di Dio e del prossimo" 1uesto si realizza pienamente nel 8iglio delluomo che entra in Gerusalemme sullasina per !inire sull)al2ero," Il !ico la prima pianta a !rutti!icare: di primavera, in anticipo sulle stesse !oglie, dal legno germina i primi !rutti, che tengono il posto dei !iori e continua a produrne senza interruzione, dalla primavera allautunno" (nche dinverno, chi cerca tra i rami, trova almeno un !ico secco" Il detto: ,Non c un !ico secco, signi!ica che non c proprio nulla, al di l di ogni legittima aspettativa" %arco sottolinea che non era ancora la stagione dei !rutti (%c --,-/ss)" Ges li cerca ugualmente perchB, come il !ico ha sempre 7ualche !rutto 5 e 7uello secco ancor pi saporito; 5, cos4 sempre tempo di amare Dio e il prossimo" Il tempo in!atti compiuto (%c -,->): ogni istante il momento opportuno, senza aspettarne uno migliore" 1uesto !ico sterile rappresenta lantico e il nuovo popolo di Dio, come anche ciascuno di noi 5 il primogenito il prototipo degli altri !ratelli; $a nostra in!ruttuosit deriva dalla mancanza di !ede: chi non accoglie lumilt del 8iglio delluomo, scopre la propria nudit di uomo" %a anche 7uesto contro5miracolo positivo: a chi crede di vedere e di essere vestito, !a vedere che cieco e nudo, perchB chieda luce per gli occhi e veste per la sua nudit (c!" (p 6,-Cs)" Nel contesto immediato il !ico il tempio" In esso, invece dellamore, !iorisce il commercio degli uomini tra loro e con Dio" Iante 2elle liturgie, ma nessun ascolto di Dio tanto !rascame, ma nessun !rutto; *gnuno di noi, da (damo in poi, ricco di !oglie, ma povero di comunione con il 9adre e con i !ratelli" %a perchB Ges se la prende con un al2eroF #ono !orse le piante colpevoli come gli uominiF (c!" Dt /D,-<)" #tia tran7uillo chi ama la natura: 7uesta pianta maledetta si sentir per sempre onorata: porter !rutti dodici mesi allanno, e le sue !oglie serviranno non a nascondere le vergogne, ma a guarire le nazioni (c!" (p //,/)" @ in!atti !igura dellal2ero della croce, carico di ogni maledizione e peccato (c!" Gal 6,-6 /+or >,/-)" Da esso pender colui nel 7uale la terra dar il suo !rutto (#al 3C,C)" $ui, legno sempre verde, avr la sorte di noi, legno secco ($c /6,6-): 2ruciato e consumato dal nostro male, ci dar il !uoco del suo #pirito (/C,>D)"

@<'

Il 2rano si divide in due parti: la !ame del #ignore e la maledizione del !ico seccato allistante (vv. 18-1-), la sorpresa dei discepoli e la catechesi di Ges sul potere della !ede ( vv. #0##)" $a !ede serve non a seccare piante, ma a produrre il !rutto di vita non !a spostare montagne nel mare, ma a seguire il #ignore !in sul Golgota, monte della sua gloria" 1uesta !ede si ottiene )guardando, colui che viene sullasina e !inisce sullal2ero" (l posto di 7uesto racconto, $c -6,35< riporta una para2ola sul dialogo tra giustizia e misericordia: ogni anno che viene un ulteriore tempo accordatoci dalla pazienza di Dio, il 7uale attende la nostra conversione" Ges il >iglio, pieno di fiducia nel 0adre e carico di amore per i fratelli. Lui, al$ero fruttuoso, porterB su di sF la nostra sterilitB e nuditB. 6ul monte alvario si getterB nel mare della morte, per portare la luce del 0adre in ogni perdi"ione. La C iesa, innestata sull-al$ero della croce, porta il suo stesso frutto #*v &@,&8&A(. ,uando non accoglie l-umiltB e la mite""a del suo 6ignore, sta ancora sotto la maledi"ione della sterilitB.

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' &., 6ra al mattino! 2 l-ini"io di un giorno lungo/ mancano due giorni

alla pas)ua #'C,'(5 In )uesta giornata, trascorsa presso il tempio, c- prima una lunga sessione di dispute e para$ole sul 3potere4 di *es+ #'&,'18'',%C(7 segue poi una denuncia della religiositB ipocrita #c. '1( e c!iude infine un lungo discorso sulla fine del mondo #cc. '%8'@(. rientrando in citt( ebbe fame! Il 6ignore, entrando in cittB, come !a $isogno dell-asina e del puledro #v. 1(, cosI !a fame del frutto del fico/ come ama, cosI !a fame di essere amato. 6e non amato, muore/ la sua fame sarB la croce. !' &>, vedendo un fico sul cammino! L-al$ero, c!e congiunge il $asso con l-alto e trasforma in vita i )uattro elementi, sim$olo dell-uomo. ome lui !a radici nella madre terra, dalla )uale esce per elevarsi diritto verso il cielo e produrre fiori, foglie e frutti, per poi spogliarsi e rifiorire di nuovo. Il fico, in particolare, )uella pianta della vigna c!e fa )uel dolce frutto di cui tutti, Dio
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compreso, !anno fame/ l-amore per il 0adre e per i fratelli. L-uomo fatto per )uesto #cf. '',1A81?(. Nel suo cammino *es+, come tutti i profeti, viene a vedere se c- il frutto desiderato #cf. vv. 1%ss(. non vi trov, niente( se non solo foglie! Da :damo in poi, Dio non !a mai trovato risposta al suo amore/ la sua fame rimase insoddisfatta. Da sempre l-uomo valido produttore e vorace consumatore di foglie/ vuole nascondere i propri limiti c!e pi+ non accetta, celare la propria identitB c!e pi+ non conosce. La storia delle foglie di fico la stessa dell-uomo e della sua cultura. Dio fin dal principio le sostituI con tunic!e di pelle, per offrire alla fine le vesti del >iglio #*en 1,'&7 9t 'A,1@(. non nasca mai pi da te frutto in eterno! La parola profetica di *es+ svela la maledi"ione, tremenda ma nascosta, dell-uomo/ pi+ si riveste di foglie, pi+ morto. 0er mancan"a di fede, la stessa religiositB si riduce a copertura di ini)uitB, come il tempio. e si secc, allCistante! L-al$ero resta sen"a linfa, come la mano dell-uomo c!e *es+ aveva guarito di sa$ato #&',&=(. 6i sottolinea l-istantaneitB per indicare il mistero c!e tra poco sta per compiersi a *erusalemme. !' )?, i discepoli si meravigliarono! 6ono meravigliati per il prodigio c!e !anno visto7 ma non !anno capito cosa significa. come mai allCistante si : seccato il fico= L-al$ero serve loro da specc!io, perc!F vedano nel fico sterile se stessi, ancora vittime della vanagloria e ciec!i davanti al >iglio dell-uomo. !' )&, se avete fede e non dubitate! *es+ riprende la stessa le"ione sulla fede data dopo la trasfigura"ione #&A,'=(. LB ne mostrava l-efficacia/ un granellino di senape $asta per spostare i monti. ,ui ne mostra la )ualitB/ una fiducia alla )uale tutto possi$ile, perc!F riposta in colui al )uale nulla impossi$ile. farete ci, c e : accaduto al fico . La prima opera della fede farci vedere la nostra condi"ione di poveri, ciec!i e nudi, proprio per mancan"a di fiducia/ ci fa cadere le foglie come al fico sterile. La seconda farci vedere la realtB del 6ignore/ il fico l-al$ero stesso della croce, sul )uale vediamo la *loria. L-al$ero seccato svela la veritB nostra e di Dio/ la maledi"ione del nostro peccato e la $enedi"ione del suo amore c!e se ne fa carico.

@<%

se direte a *uesto monte( ecc! 3,uesto monte4 lo stesso della trasfigura"ione #&A,'=(, c!e deve camminare e cam$iare posto, sino a finire nel mare. La fede infatti fa vedere la *loria nell-a$isso sul alvario, il monte dove Dio sprofonda nel gorgo del male per incontrare ogni perduto. !' )), *uanto c iederete nella preg iera con fede( lo otterrete #cf. A,A8 &&(. 3 on fede4, sen"a du$itare, c!iediamo davanti all-al$ero della croce il dono della fede stessa, per uscire dai nostri du$$i/ c!iediamo di vedere Dio rivestito della nostra nuditB e noi rivestiti della sua gloria. ,uesta l-opera di Dio/ la nostra fede in *es+ #*v C,'?(.

P)e a)e !$ &es&" a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando *es+ c!e entra in cittB. c. !iedo ci. c!e voglio/ vedere la mia sterilitB e credere sen"a du$itare nell-amore del 6ignore c!e per me va sull-al$ero della croce. d. Traendone frutto, medito sul testo. Da notare< e$$e fame il fico ricco di foglie ma sen"a frutti il fico resta spoglio come mai il fico seccato all-istante; se avete fede e non du$itate farete ci. c!e accaduto al fico e sposterete )uesto monte nel mare5 )uanto c!iedete con fede, lo otterrete5

+. Tes&! (&!$! 6al C@7 CA7 Is &,&=81&7 Is @1,&8&'7 *er 1,&ss7 *er A,&8&@7 9t A, A8&&7 &A,&?ss7 &<,&?s7 Rm &&,&C8'%7 *v &@,&8&A.
@<@

86. IL 6ATTESIMO DI -IO,ANNI DA DO,E ,ENI,A= DAL CIELO O DA-LI UOMINI7 '1, '3-'?

01,03 Ed entrato lui nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli an#iani del popolo, dicendo! 1on quale potere fai queste cose$ E c i ti a dato questo potere$ 04 +ra, rispondendo, Ges disse loro! >nc :io vi c ieder una parola, e, se mi dite, anc :io vi dir con quale potere faccio queste cose! 05 /l battesimo di Giovanni da dove veniva$ dal cielo o dagli uomini$ +ra essi ragionavano tra s5 dicendo! 'e diciamo! dal cielo, ci dir.! perc 5 allora non gli credeste$ 0) 'e diciamo! dagli uomini, temiamo la folla, perc 5 tutti ritengono Giovanni come profeta. 0* E, rispondendo a Ges, dissero! %on sappiamo. >nc e lui disse loro! %eppure io vi dico con quale potere faccio queste cose3

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

@<C

&l battesi!o di $iovanni da dove veniva. chiede Ges a chi lo interroga" 9er conoscere il suo potere 2isogna prima ascoltare il &attista" Giovanni, come tutti i pro!eti, annuncia la conversione (6,/)" Eiconoscere la malvagit delle proprie azioni, la condizione per chiedere e ottenere il perdono" 1uesto arresta il potere di male, ed il potere stesso del 8iglio delluomo 5 dato agli uomini (<,3), perchB si riconcilino e inizino una vita nuova" Iutti gli uomini, con o senza legge, sono peccatori, privi della Gloria (c!" Em 6,/6)" @ necessario ammettere 7uesto per conoscere il potere di Ges" Il 2rano ripete 7uattro volte la parola )potere, (e/ous0a, in e2raico shaltan, parola imparentata con )sultano,, che deriva dallara2o)" @ un attri2uto di Dio in 7uanto creatore del cielo e della terra" Il )potere, la possi2ilit di agire, propria a ciascuno secondo la sua natura: da ci' che uno !a, si capisce chi " Il potere di Dio, misterioso come lui stesso, si rivela nel perdono, dove tutti, dal pi piccolo al pi grande, conosciamo chi lui (Ger 6-,6.)" Il suo potere, radicalmente diverso dal nostro, ha come sim2olo lasina, che !a vedere la nudit di ogni altro potere" 9er capirlo necessario rispondere al &attista" 9roprio su 7uesto il #ignore ci interroga: ascoltiamo il suo appello a cam2iar direzione al nostro pensare e agireF +hi pone interrogativi senza lasciarsi interrogare, chi desidera sapere senza cam2iar parere, chi cerca la verit senza rinunciare alle certezze, chi vuole la giustizia senza rinunciare ai privilegi, non otterr risposta alla sua sete di conoscenza, di verit e di giustizia" +ercher solo di salvar la propria !accia davanti agli uomini e la propria !acciata davanti a Dio, senza ammettere che dietro c un vuoto di morte sempre maggiore rester )schiavo degli occhi altrui, (o'hthal!odoul0a: :! 3,3 +ol 6,//), )idolatra, allo stato puro, vittima del )culto dellimmagine, del proprio io, invece che adoratore di Dio" Il culto dellimmagine 5 oggi !acilitato dai mass5media 5 il principio di ogni perversit nei rapporti !ra gli uomini" Eovina tutto ci' che c di 2uono: il sapere in !unzione del possedere, il possedere del distruggere, il distruggere dellapparireLpotente; In 7uesta situazione la verit cede il posto alla prevaricazione, la giustizia alla di!esa e allattacco per soddis!are i propri, spesso incon!essati, interessi" $a persona ridotta a maschera !une2re di se stessa, a sepolcro, im2iancato o a22ronzato; : il #ignore tace; $uomo stesso, suo tempio, ridotto a una spelonca di ladri, dove Dio de!raudato della paternit e laltro della !raternit" Il messianismo di Ges sullasina puri!ica la nostra idea di uomo e di Dio, restituendo luomo alla sua li2ert e Dio alla sua verit" %a per capire il suo )potere, necessario convertirci" Davanti al 8iglio delluomo che si mette nelle mani di tutti, il nostro tentativo di mettere le mani su tutto, si rivela come sommo male e somma di ogni male, nostro e altrui" ( 7uanti ri!iutano di convertirsi, Ges non risponde" %a non li a22andona: li !a rispecchiare nella vicenda dei due !ratelli (vv" /?56/), dei vignaioli omicidi (vv" 665.3), dellinvitato

@<A

al 2anchetto privo di veste nuziale (//,-5-.)" #aranno racconti che, anche chi non vuol capire, capir" Ges la 0arola. La capisce c!i si stupisce e si converte. Davanti all-indurimento essa si fa silen"io. 2 il maestoso e misericordioso silen"io di Dio c!e rispetta la nostra li$ertB, riflesso della sua, e porta su di sF la condanna della nostra sc!iavit+. La C iesa, )uando ascolta la 0arola e si converte, sperimenta e testimonia il potere di perdono e di li$ertB7 )uando invece la considera ovvia e scontata, si indurisce. :llora la 0arola tace/ il 6ignore non le dice pi+ nulla, e lei non dice pi+ nulla al mondo.

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' )*, ;ntrato lui nel tempio! Il giorno prima era giB entrato per

3purificarlo4. Dai capi sarB interrogato proprio su )uesto gesto. mentre insegnava! La 0arola sta ora al centro del tempio purificato. i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo! 6ono i detentori del potere religioso, politico ed economico. Il popolo dominato da essi. 6ono suoi rappresentanti perc!F rappresentano ci. c!e ognuno vorre$$e essere5 L-ingresso di *es+ sull-asina li mette radicalmente in )uestione. Il potere di Dio diverso da )uello degli uomini/ il 0astore, con il suo atteggiamento mite e umile, esautora i pastori prepotenti e arroganti #cf. E" 1%,&ss(. Egli viene a strappare le pecore dalle loro mani/ spe""a le sprang!e del loro giogo e le li$era da c!i le opprime, perc!F possano conoscere c!i il 6ignore #E" 1%,'A$(. con *uale potere! Il potere attri$uto di Dio, c!e tutto pu. perc!F tutto . *es+ sull-asina ci !a mostrato il suo potere/ santo, totalmente altro dal nostro. fai *ueste cose! La domanda sul potere di 3fare )ueste cose4 sta all-ini"io, al centro e alla fine della discussione #vv. '1. '%. 'A(. 3,ueste cose4 sono l-ingresso messianico e la purifica"ione del tempio, di cui si appena raccontato. I capi !anno intuito c!e finito il loro dominio sul popolo e sul tempio.
@<<

c i ti

a dato *uesto potere= 6e il potere di *es+ viene da Dio, il loro

falso e perverso5 !' )+, anc Cio vi c ieder, una parola( e( se mi dite( anc Cio vi dir,( ecc!< *es+ risponde alla domanda con un-altra domanda. La sua non la fur$i"ia di c!i non vuol esporsi5 Una risposta pu. essere data solo a c!i vuol intenderla 8 diversamente inutile, comun)ue falsa perc!F fraintesa5 Una domanda c!e non si lascia interrogare non avrB mai risposta. Un vero interrogare sempre un farsi interrogare5 - un c!iedere per carpire e possedere, un altro per capire ed accogliere. Il primo !a come risultato il prendere e uccidere, il secondo il concepire e generare. !' )0, il battesimo di Giovanni da dove veniva= Il $attesimo di *iovanni il punto d-arrivo della predica"ione profetica, c!e denuncia il male e annuncia il perdono. 6olo cosI possi$ile la 3conversione4/ conoscendo di andare, inconsapevolmente o meno, verso la morte, possiamo cam$iare dire"ione al nostro cammino. 6olo la vergogna di ci. di cui stoltamente ci vantiamo, ci toglie dal male. E il male peggiore considerare onore ci. c!e in realtB infamia5 dal cielo o dagli uomini= La domanda di *es+ se *iovanni vero o falso profeta, se la sua parola da Dio oppure no. ragionavano tra s9! Il loro un monologo, a$orto di dialogo. ercano una via d-uscita da ci. c!e li condurre$$e alla veritB. 2 un ragionare c!e sragiona/ vuol giustificare dei privilegi. Non vogliono scoprire di avere torto. 2 )uanto normalmente facciamo )uando discutiamo. se diciamo< dal cielo( ecc! Non possono dire c!e la parola di *iovanni giusta, per non condannare se stessi come ingiusti. nuditB. Dal loro ragionare si capisce c!e non sono interessati a cercare la veritB, ma a eluderne le conseguen"e. !' ):, se diciamo< dagli uomini( ecc! Non possono dire c!e *iovanni un falso profeta/ perdere$$ero il favore del popolo, c!e lo considera un uomo di Dio. rollere$$e il loro prestigio religioso/ dovre$$ero sfrondarsi di tutte le foglie e mostrare la loro sterile

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Il dilemma posto da *es+ sen"a scampo. 0roporre la veritB in modo interrogativo e rispettoso, ma c!iaro, un grande atto di misericordia. 2 )uanto il 6ignore fa perc!F possano scegliere7 se non sono li$eri di scegliere, possono almeno rendersene conto e, nonostante le resisten"e contrarie, c!iedere para$ola con insisten"a/ 3 onvertimi, alla 6ignore, veritB e sar. convertito54. violen"a pari Diversamente restano nel drammatico vicolo cieco c!e sarB descritto nella successiva/ si oppongono con una all-eviden"a con cui essa si propone. !' )<, non sappiamo! Non la risposta di c!i ignora, ma di c!i non vuol rispondere per non compromettersi. L-ultimo $aluardo della men"ogna davanti alla veritB aggiudicarsi la $uona fede dell-ignorante. - una 3dotta ignoran"a4, propria di c!i sa di non sapere e si apre all-ignoto. - una 3sapien"a stolta4, propria di c!i sa, ma finge di non sapere, perc!F ci. c!e sa lo mette in )uestione. Non riconoscere la veritB, c!e si conosce, resisten"a allo spirito, a )uello di Dio e al proprio U anc!e se nessuno pu. veramente mentire al suo cuore5 neppure io vi dico! La risposta a c!i non vuol rispondere il silen"io di Dio, rispettoso della maestB sua e della dignitB nostra. La sua maestB misericordia c!e non vuol condannare7 la nostra dignitB la li$ertB anc!e di rifiutare la veritB. ,uesta situa"ione per. tremenda/ mostra c!e usiamo la li$ertB contro la veritB, distruggendo in noi am$edue. Il silen"io di Dio il dramma nostro. 9a anc!e il suo. La croce sarB la sua unica risposta al nostro silen"io. Infatti Dio parola, e muore se non trova ascolto. Il suo tacere non una ripicca contro c!i mente sapendo di mentire. :nc!e davanti alla sua condanna, lui tacerB #'C,C's7 'A,&%(. nostra. 3Rispondimi, e io ti risponder.54, ci dice lui. 6e lui tace, noi siamo come c!i scende nella fossa #6al '<,&(. Il silen"io di Dio anc!e la morte dell-uomo. 0erc!F lui il nostro interlocutore, e noi la risposta c!e a lui diamo. grande maledi"ione #cf. nell-ingiusti"ia #Rm &,&<(. ercare la parola di Dio e non trovarla, la pi+ :m <,&'(, propria di c!i soffoca la veritB osI fa davanti a ogni s o! 9a il suo silen"io la massima rivela"ione sua e interpella"ione

@?=

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando *es+ nel tempio c!e dice la 0arola. c. !iedo ci. c!e voglio/ il mondo nuovo, convertimi, e io mi convertir.5 *es+ e ascoltano la sua rivolta a loro. d. ontemplo la scena, identificandomi con i capi c!e pongono la domanda a

Da notare< *es+ nel tempio c!e insegna i sommi sacerdoti e gli an"iani lo interrogano con )uale potere fai )ueste cose; vi c!ieder. anc!-io una parola, e, se mi dite, anc!-io vi dir. il $attesimo di *iovanni da Dio o dagli uomini; se da Dio, perc!F non ci crediamo; non sappiamo5 neppure io vi dico )ual il mio potere.

+. Tes&! (&!$! 6al '<7 @'7 :m <,%8&'7 Rm &,&<81'7 E" &C7 *v ?, 1?8%&. 8?. ,OI, PUR A,ENDO ,ISTO, NEPPURE ,I PENTISTE PER CREDER-LI '1, '8-3'

01,0- 1 e ve ne pare$ Cn uomo aveva due figli,


@?&

e, andato dal primo, disse! 4iglio, va: oggi a lavorare nella vigna. 06 Egli, rispondendo, disse! %on voglio3 (a poi, pentitosi, and. 38 +ra, recatosi dal secondo, gli disse lo stesso. Egli, rispondendo, disse! ', signore3 (a non and. 31 1 i dei due fece la volont. del padre$ "icono! /l primo. "ice loro Ges! >men, vi dico, c e i pubblicani e le prostitute vi precedono nel regno di "io. 30 ;enne infatti Giovanni da voi nella via della giusti#ia, e non gli credeste7 mentre i pubblicani e le prostitute gli credettero. ;oi, pur avendo visto, neppure vi pentiste per credergli.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

1oi 'ur avendo visto ne''ure vi 'entiste 'er credergli , dice Ges ai capi del popolo che gli chiedono 7ual il suo potere" Non pu' rispondere alla loro domanda, perchB non sono disposti a riconoscere il loro errore e tirarne le conseguenze" +hi non vuol cam2iare, non pu' capire chi gli propone il contrario di 7uanto lui !a" Ges non un dispettoso che si diverte a capovolgere le nostre idee: le capovolge solo per raddrizzarle: )I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie, (Is >>,?)"
@?'

+hi non vuol convertirsi non per' a22andonato a se stesso: il #ignore gli parla in para2ole, perchB, vedendo di non vedere, si converta e sia guarito (c!" -6,-65-3)" Ges si rivela con chiarezza a chi lo ama, anche se non lo capisce come 9ietro a chi lo capisce, ma non lo ama, parla prima con il suo silenzio, e poi con para2ole" #i tratta di un modo di parlare che insieme tace e dice: esprime 7ualcosa di comprensi2ile, che allude a 7ualcosaltro che, 7uando uno vuole, pu' capire" 1uesta para2ola svela la situazione dellascoltatore che non vuol convertirsi: come il !ratello che dice s4, ma non !a" 1uando cosciente di 7uesto, pu' diventare come laltro, che dice no, ma poi cam2ia parere" $a para2ola costruita sul con!ronto tra due !ratelli" Il con!ronto diventa paradossale, addirittura scandaloso, nella conclusione, dove si a!!erma che le persone palesemente ingiuste sono da pre!erire a 7uelle ritenute giuste" 1ueste in!atti non sentono alcun 2isogno di conversione" I sacerdoti e i nota2ili del popolo sono come il !ico, che ha tante !oglie e nessun !rutto sono come il tempio, che spelonca di ladri e non casa di preghiera" %a non si convertiranno mai, !ino a 7uando si credono giusti" I peccatori al contrario, almeno 7uelli pu22licamente indicati come tali, hanno un vantaggio" *vviamente non !anno la volont di Dio ma non possono !ingersi giusti, se non altro perchB tutti ricordano loro ci' che sono" )8are la volont del 9adre, il centro del vangelo di %atteo: signi!ica riconoscersi !iglio e vivere da !ratello" 1uesto possi2ile a chi si converte ma si converte solo chi sente disagio del proprio male" Jero cieco chi crede di vedere (c!" Gv <,.-), vero peccatore chi si crede giusto (c!" $c -?, <5-.)" : il suo peccato non ottiene perdono perchB neppure lo vuole" $a para2ola mette in evidenza 7uesto grave peccato, perchB non si consumi nellinavvertenza di una sorda resistenza allo #pirito" Il racconto successivo mostrer come esso agisce nella storia passata e presente" Nel contesto )!ar la volont di Dio, conoscere e accogliere il giudizio compiuto sui capi e sul tempio dal #ignore che viene sullasina" $a para2ola ( vv. #8-30), perchB sia capita senza e7uivoci, anche spiegata agli interlocutori, direttamente coinvolti (vv. 31-3#)" Ges venuto per compiere un giudi"io/ perc!F c!i cieco veda e c!i crede di vedere veda la propria cecitB #cf. *v ?,1?(. La C iesa, come Israele, si riconosce in coloro c!e dicono/ 36ignore, 6ignore54, ma non fanno la volontB del 0adre #A,'ss(. 2 la casta meretriP( meretrice c!e diventa casta sposa in )uanto si riconosce prostituta7 diventa 3sI4 ogni )ualvolta riconosce il proprio 3no4 e si converte. La stessa lettura c!e fa della 0arola pu. essere profetica o apologetica/ la prima la dic!iara ingiusta e la

@?1

c!iama a conversione, la seconda un tentativo di autogiustifica"ione, c!e indurisce nella cecitB.

)'

Lett%ra del te$to !' )., C e ve ne pare= *es+ interpella gli interlocutori, sperando di

ottenere la risposta c!e prima gli !anno negato. :lmeno non potranno negarla a se stessi5 Infatti capiranno c!e la para$ola per loro #v.%@(. un uomo aveva due figli #cf. Lc &@,&&ss(. Nella para$ola ci sono spesso due figure contrastanti, c!e si illuminano a vicenda. 6ono in realtB una sola persona/ sono io c!e leggo, anc!e se penso sempre di essere una ter"a persona5 Infatti sono il fratello minore di Luca &@,&&ss c!e trasgredisce, ma invidia con nostalgia le sicure""e del maggiore7 e sono anc!e il maggiore c!e o$$edisce, ma invidia con rancore la li$ertB del minore. In realtB i due fratelli sono uguali/ !anno la stessa immagine del 0adre, ritenuto un padrone esigente al )uale ri$ellarsi o piegarsi. Devo cam$iare la mia idea su di lui. E )uesto possi$ile solo se, oltre l-esperien"a di ri$ellione e di sc!iavit+, scopro c!e lui amore e li$ertB. In )uesta para$ola io sono )uello c!e dice sI a parole, ma non con i fatti/ non voglio fare la volontB del 0adre, proprio come )uello c!e dice no. 9a solo se lo so, posso pentirmi e cam$iare. andato dal primo disse! Il primo non , come ci si aspettere$$e il 3maggiore4, il 3giusto4, ma l-altro. Infatti i primi sono gli ultimi e gli ultimi primi #'=,&C(. figlio! 2 in )uanto figli, e non sc!iavi, c!e siamo costantemente invitati al lavoro nella vigna del 0adre, a ogni ora #cf. '=, &8&C(. vaC oggi! 3Oggi4 il giorno della nostra vita terrena, in cui siamo c!iamati ad ascoltare la sua voce #6al ?@,<(. :ffrettiamoci ad entrare in )uest-oggi, c!e Dio stesso, nostro riposo #cf. E$ %,&&(. a lavorare nella vigna! La vigna il popolo di Dio #cf. v. 11(. Il lavoro nella vigna del 0adre il servi"io dei fratelli, pieno compimento della legge #cf. A,&'7 '',%=(. ,uesto il frutto della vigna 8 )uello di cui privo il fico carico di foglie #v. &?(, come pure il tempio, pieno di $riganti #v. &1(.

@?%

!' )>, non voglio! In certi manoscritti, c!e noi seguiamo, invertito l-ordine rispetto a )uello c!e usualmente viene presentato. >in dall-ini"io :damo !a detto di no al 0adre/ ingannato dal serpente, fa la volontB di )uesti, nell-illusione di agire per il proprio $ene #cf. *en 1,&ss(. Uno figlio di colui del )uale ascolta la parola. L-uomo, c!e non ascolta Dio, perde la somiglian"a con lui e si ingorga nello svuotamento progressivo della propria umanitB, fino a distruggersi. Il veleno della parola cattiva, cui !a dato ascolto, lo rende 3progenie di vipere4 #1,A7 &',1%7 '1,11(, figlio del serpente, men"ognero e omicida fin dal principio #*v <,%%(. La men"ogna sempre omicida/ uccide perc!F toglie all-uomo la 0arola c!e lo fa tale. poi( pentitosi! Non si racconta come avviene )uesto cam$iamento. Da sempre i profeti !anno cercato di far vedere l-orrore di aver a$$andonato il 6ignore, fonte di ac)ua viva, per scavarsi cisterne screpolate, c!e non tengono l-ac)ua #cf. *er ',&1(. and,! Il frutto del pentimento la 3con8versione4/ il ritorno a colui dal )uale si fuggiti. Il fine di )uesta para$ola, come di ogni parola profetica, rivelare il nostro no perc!F passiamo al sI verso colui c!e da sempre tutto e solo 3sI4 #cf. ' or &,&?s(. Il nostro primo 3sI4 sarB dire innan"itutto/ 36I, vero, dico no al sI54. !' *?, recatosi dal secondo( disse lo stesso! La proposta del 0adre ai figli identica/ il comando dell-amore, c!e li reali""a rendendoli simili a lui5 s8( signore. ,uesto secondo figlio guarda il padre come un padrone al )uale non pu. dire di no 8 anc!e se )uesto il suo desiderio, c!e poi di fatto segue. La persona religiosa si sente in o$$ligo di compiacere a Dio/ un dovere5 9a per dovere nessuno mai saprB amare5 ma non and,! :nc!e )uesto figlio, come l-altro, non vuole ascoltare il 0adre. Tuttavia, mentre c!i dice no ci ripensa e cam$ia parere, c!i dice sI per for"a, necessariamente non fa. 2 diviso/ dice sI perc!F non pu. dire no, ma non fa perc!F non pu. fare diversamente. La paura di mettersi contro il padreQpadrone gli vieta di riconoscere il proprio no. Esprimere apertamente il proprio rifiuto giB un segno positivo/ suppone c!e il padre rispetti la li$ertB del figlio. Dire sI per paura suppone invece c!e il padre non tolleri la li$ertB e

@?@

sc!iacci c!i si ri$ella. Un vero sI passa sempre attraverso il no. Il no importante in ogni rela"ione. :nc!e il $am$ino passa al sI attraverso la fase ostinata del no/ la condi"ione necessaria per essere se stessi e riconoscersi altro dall-altro. !' *&, c i dei due( ecc! *es+ esplicita la domanda ini"iale/ 3 !e ve ne pare;4 #cf. v. '<(, c!iedendo il parere dei suoi ascoltatori. dicono< il primo! *li ascoltatori capiscono e rispondono correttamente. 9a solo perc!F, come noi c!e leggiamo, pensano di identificarsi con un ter"o fratello, c!e fa come il primo e parla come il secondo. 9a )uesto fantomatico fratello non esiste/ c!i dice sI, non fa7 c!i dice no, pu. convertirsi. amen vi dico( c e i pubblicani e le prostitute! 2 la parola pi+ dura 8 e pi+ consolante 8 c!e *es+ a$$ia detto direttamente ai suoi interlocutori, dopo aver loro fatto ammettere ci. c!e mai avre$$ero ammesso #cf. anc!e v. %&(. 9a )uesto il 3trucco4 delle para$ole/ fanno capire, come detto di un altro, ci. c!e mai si vorre$$e capire di se stessi. Noi, c!e siamo giusti e saggi, ovviamente $enpensanti perc!F $enestanti, davanti a Dio siamo molto pi+ indietro dei furfanti e delle prostitute. 6iamo noi i veri $riganti, c!e deru$ano i fratelli e impongono loro $al"elli insopporta$ili #cf. 9t '1,&ss(, percependo la 3tangente del pio47 siamo noi le vere prostitute c!e riducono l-amore di Dio a un rapporto di interesse, sen"a accorgerci c!e in pura perdita #cf. E" &C,11s(. 0u$$licani e prostitute !anno la patente di peccatori riconosciuti. Noi, fin c!e non ci identific!iamo con loro, non a$$iamo neanc!e la dignitB di sapere c!e siamo tali. vi precedono nel regno di Dio! Noi li seguiamo a nostra volta, )uando accettiamo di essere peggio di loro. Il figlio, c!e considera il padre come padrone, certamente peggiore di )uello c!e si ri$ella. ,uesti intuisce c!e almeno gli concessa la li$ertB, l-altro no5 !' *), venne infatti Giovanni da voi nella via della giustizia! *iovanni, come tutti i profeti, c!iedeva la conversione #1,&8&'(. non gli credeste. :n"i, l-!anno ritenuto un indemoniato #&&,&<5( osa mettere in )uestione i giusti; ome

@?C

i pubblicani e le prostitute gli credettero! 0er )uesto il >iglio dell-uomo mangia e $eve con loro #&&,&?(/ sono suoi fratelli, perc!F si convertono e fanno la volontB del 0adre #A,'&(. voi( pur avendo visto! I capi !anno visto non solo *iovanni, ma anc!e l-ingresso di *es+ a *erusalemme e nel tempio. Lo vedranno tra poc!i giorni in croce, dove sarB legno secco e tempio distrutto 8 lui, al$ero della vita e >iglio di Dio5 Il segno definitivo con cui si rivelerB, a conversione di noi tutti, sarB il prodotto ultimo della nostra violen"a cieca. neppure vi pentiste per credergli! La fede la grande conversione/ il passaggio dalla propria presunta giusti"ia alla giustifica"ione di Dio. Essa ci fa vedere 8 la fede illumina"ione5 8 sia la realtB del nostro no a Dio c!e )uella del suo sI a noi. ,uando vedremo il segno del >iglio dell-uomo, in cui si compie il sI di Dio all-uomo e dell-uomo a Dio, allora ci $atteremo il petto #'%,1=(. 9a la salve""a del giusto sarB solo alla fine, o anc!e prima;Y 6arB )uando riconoscerB in sF il peccato c!e rimprovera agli altri. :llora, e non prima, gli sarB possi$ile convertirsi.

*'

Pregare il te$to

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando il tempio, dove *es+ parla ai capi del popolo. c. !iedo ci. c!e voglio/ conoscere e riconoscere c!e sono 3no4 davanti al 3sI4 di Dio per me. d. Traendone frutto, medito sulla para$ola, immedesimandomi con i vari personaggi c!e non sono *es+. Da notare< c!e ve ne pare; un uomo aveva due figli figlio, va- oggi a lavorare nella vigna non voglio poi, pentitosi, and.
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sI, 6ignore non and. c!i dei due fece la volontB del 0adre; i pu$$licani e le prostitute vi precederanno nel regno di Dio i giusti non capiscono il loro peccato i peccatori si convertono.

+. Tes&! (&!$! 6al &%7 E" &C,&ss7 9t A, '&8'A7 '1,&ss7 Lc A,1C8@=7 Lc &@7 Lc &<,?8&%7 ' or &,&?s.

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88. LA PIETRA C4E I COSTRUTTORI 4ANNO SCARTATO, <UESTA DI,ENTATA TESTATA D@AN-OLO 01, 33H4) 01,33 Cn:altra parabola ascoltate3 1:era un uomo, un proprietario, c e piant una vigna e la circond con una siepe e vi scav un torc io e costru una torre e l:affid a dei coltivatori ed emigr. 34 ?uando si avvicin il tempo dei frutti, invi i suoi servi dai coltivatori per prenderne i frutti. 35 E i coltivatori, presi i suoi servi, percossero uno, uccisero un altro, un altro ancora lapidarono. 3) "i nuovo invi altri servi, pi numerosi dei primi, e fecero con loro lo stesso. 3! "lla fine invi loro il 4iglio suo, dicendo! R!s3e&&e)a##" !$ F! $!" 9!"D 3- / coltivatori, visto il 4iglio, dissero tra s5! 1ostui & l:erede! venite, uccidiamolo, e avremo la sua eredit.3 36 E, presolo, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 48 ?uando dunque verr. il 'ignore della vigna cosa far. a quei coltivatori$ 41 Gli dicono! 'terminer. malamente quei malvagi e affider. la vigna ad altri coltivatori c e gli daranno i frutti nei loro tempi. 40 "ice loro Ges! %on avete letto nelle 'critture! La 3!e&)a %Ae ! %"s&)(&&")! anno scartato, questa & diventata testata d:angolo7 dal 'ignore venne questo, ed & una meraviglia ai nostri occ i$
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44

45 4)

9er questo vi dico c e sar. levato loro il regno di "io e sar. dato a un popolo FpaganoE c e ne faccia i frutti. E c i cade su questa pietra sar. sfracellato, e colui sul quale cadr. sar. stritolato. E i sommi sacerdoti e i farisei, ascoltando la sua parabola, capirono c e parlava di loro. E, cercando di impadronirsi di lui, temettero la folla, perc 5 lo ritenevano un profeta. Messa !" #e$ %"#&es&" anno scartato( *uesta : diventata testata

1.

3La pietra c e i costruttori

dCangolo, dice *es+ ai capi del popolo. Dic!iara cosI )ual il suo potere e da dove gli viene/ )uello della 3pietra scartata4 diventata 3testata d-angolo4, )uello del >iglio crocifisso e risorto. La croce, stolte""a e de$ole""a per sapienti e potenti, sapien"a e poten"a di Dio c!e salva l-uomo, distruggendo i suoi deliri di morte. *es+ il 9essia c!e viene nel nome del 6ignore #v. ?(, perc!F viene sull-asina. i. per cui scartato, il potere stesso di Dio, c!e alla fine sarB riconosciuto proprio da c!i lo crocifigge #'A,@%(. ,uesto potere, c!e da sempre il >iglio !a in cielo, gli viene conferito in terra da coloro c!e lo rifiutano U dai signori del tempio e del popolo, c!e non conoscono il 6ignore della gloria #& or ',C8<(. ,uesti scatenano ciecamente contro di lui la loro violen"a di morte. E lui si fa loro salvatore e 6ignore, perc!F assor$e in sF il loro male sen"a restituirlo, rivelando cosI c!i Dio e c!i l-uomo a sua immagine. 6en"a solu"ione di continuitB con la para$ola precedente, )uesto $rano un-allegoria della storia d-Israele, c!e nella para$ola successiva sarB estesa alla !iesa. Espone una 3teologia della storia4 in senso forte/ dice come Dio vede la nostra realtB, rivelando le 3cose nascoste fin dalla fonda"ione del mondo4 #&1,1@(. Dal punto di vista di Dio il mistero c!e sta all-origine del mondo il suo amore di 0adre verso i figli nel >iglio/ tutto fatto per lui e in
C==

vista di lui, e tutto in lui sussiste # ol &,&Cs(. 9a noi, per ignoran"a, strutturiamo tutto sul nostro egoismo, c!e ci uccide come figli e come fratelli. Due cose occulte stanno )uindi ora all-origine del mondo/ il orpo del >iglio e il cadavere del fratello. E Dio ne fa una sola/ il fratello, al )uale togliamo la vita, il >iglio c!e dB la vita per noi. La storia un li$ro sigillato c!e solo l-:gnello immolato in grado di aprire e leggere #:p @,?(. Dio !a voluto fin dall-ini"io un mondo $ello, riflesso della sua gloria7 ma noi ne a$$iamo fatto un mondo $rutto, pieno di violen"a, c!e uccide il fratello. :l 6ignore, c!e rispetta la nostra li$ertB, non rimane c!e diventare lui stesso il fratello su cui si scarica la nostra violen"a, per restituirci nel suo amore la nostra veritB di figli. 2 una solu"ione veramente divina/ anc!e c!i si oppone a lui, non fa c!e eseguire il suo disegno. La storia una progressiva manifesta"ione del mistero di un Dio c!e vince il nostro male portandolo su di sF, e fa del nostro sommo misfatto la sua mira$ile opera di salve""a per tutti. Il racconto narra l-intreccio tra la nostra infedeltB e la sua fedeltB. Il suo venirci incontro e il nostro rifiuto. 2 una passione infelice, sen"a s$occo. La nostra una provoca"ione sorda e continua, con una perversitB latente c!e solo alla fine si esprime. Il $rano presenta il $raccio di ferro tra il potere dell-uomo, c!e violen"a distruttiva e autodistruttiva, e )uello di Dio, c!e amore pi+ forte della morte. Nell-uccisione del >iglio si compie tutto, sia la nostra perversitB sia la sua $ontB. Il nostro male esaurisce la sua carica negativa, togliendo la vita all-autore della vita7 e Dio si manifesta tale, donando la sua vita a noi c!e gliela ru$iamo. Nell-uccisione del >iglio otteniamo davvero la sua ereditB/ a$$iamo tra le mani il frutto c!e ci fa simili a Dio #*en 1,@(5 Il >iglio, c!e nella sua mite""a si fa oggetto di prepoten"a, eredita da noi la nostra nuditB, e noi da lui la sua veste di figlio #'A,1@(. Il racconto ini"ia descrivendo la cura c!e Dio !a per la sua vigna/ manifesta il suo amore con i fatti, perc!F lo comprendiamo e possiamo fare )uel frutto c!e ci rende simile a lui # vv! ))#).(. :l moltiplicarsi dei suoi gesti di $ontB corrisponde un crescendo della nostra cattiveria/ percuotiamo e uccidiamo sistematicamente i profeti c!e ci ric!iamano a produrre il frutto desiderato # vv! )'#)0(. La nostra risposta alle

C=&

sue premure un-automatica e monotona rea"ione. Non c- via d-uscita. :ll-ostina"ione del suo amore, corrisponde il muro sempre pi+ spesso del nostro rifiuto5 :lla fine il 0adre manda 3il4 >iglio. 0roprio davanti a lui esce allo scoperto l-inten"ione c!e covavamo nei suoi confronti/ ucciderlo per rapirne l-ereditB #vv! )$#)4(. *li ascoltatori, interpellati da *es+, rispondono dicendo c!e il delitto degno della pi+ severa condanna # vv! .5#."(. 9a il 6ignore dB un-altra interpreta"ione/ il rifiuto dei capi sarB l-ini"io di un nuovo popolo, e la pietra scartata sarB testata d-angolo del nuovo tempio # vv! .&#..(. I capi del popolo capiscono finalmente c!e si parla di loro, e si accingono a fare ci. c!e *es+ !a appena detto #vv! .'#.0(. 6i dice giustamente c!e la storia rivela"ione. In essa infatti la violen"a toglie sempre pi+ la masc!era del suo potere mortifero. Non un caso, se proprio oggi )ualcuno scrive un 3Elogio della mite""a4 e un 3Elogio della solidarietB4. 6are$$e per. fuori luogo un 3Elogio del nostro tempo4, se non si fa prima un elogio dell-asina e del fico, per ridare all-uomo la sua umanitB e a Dio la sua realtB. Ges, il >iglio dell-uomo dispre""ato e ucciso fuori le mura, la pietra scartata c!e diventa pietra angolare/ il >iglio c!e ci dB l-ereditB, il 0ontefice c!e unisce il 0adre ai fratelli e )uesti tra di loro. La sua croce svela la distruttivitB della nostra violen"a e la for"a del suo amore. ,uesta l-opera meravigliosa di Dio/ la nostra miseria fa uscire la sua misericordia. La C iesa riconosce in *es+ l-:gnello, immolato e vittorioso #:p @,C.&1(, c!e vince il male con il $ene #Rm &','&(, spegnendo in sF la nostra poten"a di morte. Uniti a lui, israeliti e pagani, siamo figli nel >iglio, al$ero fruttifero e tempio dello 6pirito.

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Le&&()a *e$ &es&" !' **, CCera un uomo( un proprietario! 2 il 6ignore, del )uale la terra e

)uanto contiene, l-universo e i suoi a$itanti #6al '%,&(. Lui per. non un padrone. Non si appropria di nulla e di nessuno7 al contrario dona tutto a tutti,

C='

fino a dare se stesso. Il nostro errore, fin dall-ini"io, fu pensarlo diverso da )uello c!e 7 noi poi, essendo figli e volendo diventare simili a lui #*en 1,@(, ci siamo efficacemente dati da fare per diventare come l-avevamo immaginato. piant, una vigna! La vigna Israele #Is @,&8A(, il primogenito, scelto da Dio tra tutti i popoli come sua proprietB #Es &?,@(. Non perc!F il pi+ numeroso o forte7 an"i il pi+ piccolo tra tutti i popoli #cf. Dt A,A(. In lui !a voluto far $rillare il suo amore di 0adre per i suoi figli, in modo c!e diventi luce per i fratelli. 30iantare la vigna4 un lavoro pa"iente e intelligente, c!e esige impegno e fatica. Disogna cercare il terreno giusto, adeguatamente solatio, scavarlo profondamente e drenarlo, scegliere e piantare ogni vitigno. Il contadino fa )uesto con gioia, pensando al frutto. 30iantare la vigna4 sinteti""a l-a"ione di Dio per il popolo eletto, dai patriarc!i ai *iudici, dalla promessa all-ereditB della terra, attraverso la li$era"ione dall-Egitto e il dono della 0arola. ,uesta vigna fatta per rispondere all-amore del 0adre con l-amore verso i fratelli #A,&'7 '',1C8%=7 Dt %,Cs e Lv &?,&<(. 6e non lo fa, come il fico sterile. la circond, con una siepe! La siepe delimita e protegge la proprietB da ci. c!e la danneggia, ladri o $estie. 2 sim$olo della legge, c!e caratteri""a il popolo nella sua diversitB/ lo rende simile a Dio, indicandogli il $ene e proteggendolo dal male. vi scav, un torc io! Il torc!io, posto al centro della torre per spremere il frutto della vigna, l-altare da cui sale )uel sacrificio gradito a Dio c!e la misericordia dell-uomo #?,&17 &',A(. 6e non c- )uesto, le foglie, anc!e se rigogliose, sono segno di sterilitB e maledi"ione #vedi le critic!e profetic!e al culto del tempio, ad es./ Is &,&=8'=7 @<,&ss7 *er A,&ss7 :m @,'&8'A7 9l 1,&8@(. costru8 una torre . La torre ric!iama il tempio, c!e serve a custodia della vigna e deposito dei frutti. Non dovre$$e essere pieno di mercanti e $riganti, ma casa di comunione con il 0adre e con i fratelli, aperta a tutte le genti. la affid, a dei coltivatori! 6ono gli ascoltatori di *es+, i capi del popolo, e )uanti con loro si identificano. Dovre$$ero, come :damo, colla$orare

C=1

all-a"ione di Dio coltivando e custodendo il giardino #*en ',&@(, e non distruggerlo per possederlo. emigr,! Dio non impiccione. :ll-uomo fa dono di tutto. 6oprattutto della li$ertB di agire come lui5 >atto al sesto giorno, !a il compito di portare la crea"ione al settimo, al riposo di Dio. 0er )uesto lui assente/ la sua presen"a di 0adre affidata alla responsa$ilitB di figli adulti, c!e vivono da fratelli. :ddirittura emigra all-estero/ si fa estraneo, e lo incontriamo in ogni straniero c!e cerca accoglien"a #cf. '@,1&8%C(. In )uesto versetto si sottolinea, con ver$i di a"ione, la fatica di )uel Dio c!e con la semplice parola !a creato tutto/ la cura del suo amore per formarsi un figlio adulto, il primogenito. Non un padrone c!e fa lavorare altri per rapirne i frutti 8 come fanno i padroni di )uesto mondo. Lavora personalmente, a sue spese, e sen"a vantaggio7 l-unica ricompensa per il padre la felicitB del figlio. 30ianta4 con cura la vigna, vitigno per vitigno, perc!F ognuno fruttific!i secondo il suo cuore7 la 3cinge4 di una siepe , c!e la protegga come le sue $raccia7 vi 3scava4 un torc!io nella roccia, perc!F possa godere del proprio frutto7 3costruisce4 una torre, perc!F vegli su di lei e la custodisca7 3emigra4 altrove, per darle la li$ertB di essere come lui. !' *+, il tempo dei frutti! La vigna coltivata in vista di )uel frutto c!e rallegra Dio e l-uomo #*dc ?,&17 cf. 6al &=%,&@(/ l-amore per i fratelli, di cui !a fame tanto il >iglio )uanto il 0adre. invi, i suoi servi! Invece di 3servo4, in greco c- 3sc!iavo4. Lo sc!iavo proprietB del suo signore. 6c!iavi sono i profeti, c!e appartengono a Dio, come Dio appartiene a loro #cf. t ',&C7 C,17 A,&&(. Essere l-uno dell-altro per amore, la vita stessa del 0adre e del >iglio, e di c!iun)ue !a il suo 6pirito. I profeti vivono il medesimo dramma del loro 6ignore c!e li manda. Gedi in particolare Elia, *eremia e il Dattista #cf. &C,&%(. 6ono inviati ai fratelli come testimoni, martiri dell-amore c!e c!iama a conversione. Oltre l-istitu"ione del tempio e della monarc!ia, comune a tutti i popoli 8 il re rappresenta Dio in terra e il tempio gli garantisce la prote"ione di Dio 8 in Israele c- un-anti8istitu"ione/ il profetismo. Il profeta contro ogni sacrali""a"ione e assoluti""a"ione del tempio e della legge, e, a maggior ragione, del re, c!e dovre$$e rispettarla. Egli contro la violen"a religiosa e

C=%

politica/ ric!iama alla fraternitB, ricordando al re l-osservan"a della legge, e agli osservanti della legge l-amore di Dio e del prossimo. per prenderne i frutti! Il 6ignore !a 3fame4 del frutto della vigna #'&,&<(, come !a 3$isogno4 dell-asina #'&,1(. Egli desidera c!e l-uomo, suo figlio, si reali""i nell-amore e nella li$ertB di servire, come lui. !' *0, presi i suoi servi( ecc! 2 la sorte dei profeti #cf. '1,'?81'(/ portando la mite""a del 0adre, sono preda della violen"a dei fratelli. 6ono martiri, testimoni insieme del nostro male e del suo amore/ sono i giusti, prefigura"ione del *iusto, sul )uale ricade l-ingiusti"ia #cf. 6ap ',&'8'=(. Nelle loro ferite si spurga la virulen"a della nostra cattiveria #cf. Is @1,&8&'(7 nel loro silen"io si spegne la nostra men"ogna. scandaloso 8 non resta mai impunito5 Noi, invece di ascoltare la voce dei profeti, tagliamo loro la gola. 0i+ il 6ignore ci c!iama con la loro parola e il loro esempio, pi+ ci allontaniamo da lui. !iamati a guardare in alto, nessuno sa sollevare lo sguardo5 9a Dio Dio, e non uomo. 0er )uesto freme7 ma non di ira, $ensI di compassione, e viene a noi nella sua misericordia #cf. Os &&,'.A.?(. !' *:, di nuovo invi, altri servi( pi numerosi dei primi! Dio non si stanca7 moltiplica con generositB i suoi appelli. E noi ripetiamo, autisticamente, con violen"a sempre pi+ folle, il nostro rifiuto. 6ordi alla 0arola, uccidiamo c!i la dice, facendo monumenti a )uelli c!e i nostri padri !anno ucciso. 9a )uesto non ci dissocia dalla loro colpa7 ci serve solo da ali$i per continuare le loro malefatte, testimoniando cosI di essere loro degni figli #'1,'?81'(. irca la sorte dei profeti, vedi anc!e E$ &&,1'8%=. !' *<, alla fine invi, loro il Figlio suo #cf. E$ &,&s(. Dio non !a nulla di pi+ da dirci c!e la sua stessa 0arola, nulla di pi+ da darci c!e il suo stesso >iglio. Il )uale non si vergogna di c!iamarsi nostro fratello #cf. E$ ',&&s(5 !' *., i coltivatori( visto il Figlio! 2 il >iglio perfetto come il 0adre #@,%<(, irradia"ione della sua gloria, impronta della sua sostan"a, c!e tutto sostiene con la sua 0arola #E$ &,1(. 2 il >iglio c!e fa la volontB del 0adre, il )uale fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i $uoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti #@,%@(. !i opera il $ene 8 pu. parere

C=@

: lCerede< venite( uccidiamolo( e avremo la sua eredit! Davanti al >iglio si svela l-inten"ione perversa dei fratelli/ la sua diversitB manifesta la nostra. Noi vogliamo la morte del 0adre e del fratello, per impadronirci dell-ereditB7 vogliamo possedere in proprio ci. c!e donato #*en 17 E" &C(. ,uesto il movente della violen"a c!e consuma la nostra storia/ appropriarci del dono, non accorgendoci c!e cosI lo distruggiamo. E siccome tutto dono 8 il mondo, il mio io e Dio stesso 8 tutto travolto nelle fauci della morte. Noi vogliamo l-ereditB del >iglio, il tesoro del 0adre, ignorando c!e essa lo 6pirito d-amore, vita di am$edue. 9a proprio uccidendo il >iglio, ne otteniamo l-ereditB/ a noi, c!e gli togliamo la vita, egli dona la sua vita. In )uesto modo il $ene trionfa di ogni male5 !' *>, presolo( lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero! 2 la storia c!e sta accadendo a *es+, della )uale gli ascoltatori #allora come adesso5( sono attori. Tra due giorni lo prenderanno nell-orto, lo cacceranno fuori le mura e lo uccideranno sul *olgota. !' +?, il Signore della vigna cosa far a *uei coltivatori= *es+ domanda agli ascoltatori il giudi"io su ci. c!e stanno facendo. La loro risposta, sen"a pietB, la stessa di Davide a Natan, c!e gli sta parlando del suo peccato #cf. '6am &',@s(. *es+ dice in anticipo ci. c!e essi intendono fare. ,uando sarB accaduto, sapranno almeno c!e 3c- un profeta4, c!e !a predetto il loro male e l-!a portato su di sF, coscientemente e li$eramente. 6olo allora potranno dire/ 3Lo peccato contro il 6ignore4 #'6am &',&1( e capire c!e 3davvero costui era >iglio di Dio4 #'A,@%(. !' +&, sterminer malamente *uei malvagi! 2 la lettura della storia c!e facciamo noi/ pensiamo c!e Dio sia pi+ violento dei cattivi, e li ripag!i con la stessa moneta. La condanna c!e, sen"a saperlo, pronunciamo su di noi, sarB portata dal 6ignore stesso, c!e per noi si fatto maledi"ione e peccato, perc!F noi diventassimo giusti"ia di Dio #*al 1,&17 ' or @,'&(. affider la vigna ad altri coltivatori( ecc! ,uesti coltivatori 3altri4 saranno )uanti, vedendo il segno del >iglio dell-uomo, si $atteranno il petto #'%,1=(, riconoscendo il proprio no e il suo eterno sI. Essi porteranno frutto, accettando il dono c!e il 9essia crocifisso fa a )uanti glielo rapiscono. Tra )uesti 3altri4 c-

C=C

la

!iesa di 9atteo, composta da giudei c!e !anno ascoltato i profeti e !' +), la pietra c e i costruttori anno scartato( ecc! #6al &&<,''s(.

riconosciuto, nel perdono, il loro 6ignore #cf. *er 1&,1&81%(. ,uesto stesso salmo, citato anc!e nell-ingresso messianico #'&,?(, offre a *es+ un-altra interpreta"ione del fatto, veramente divina. 30ietra4 e 3il >iglio4 in e$raico si ric!iamano Aeben e abenB< colui c!e a$$iamo dispre""ato, osI diviene

proprio )uesti il >iglio c!e, in )uanto ucciso, dB la vita per tutti.

pietra angolare del nuovo tempio, c!e unisce cielo e terra, divinitB e umanitB, giudei e pagani, formando di tutti un solo popolo, annullando ogni inimici"ia e condanna tra gli uomini #cf. Ef ',&%8&<(. dal Signore venne *uesto( ed : una meraviglia! ,uesta l-opera del 6ignore, la meraviglia da lui compiuta davanti ai nostri occ!i. Noi, del $ene c!e lui ci dB, ne facciamo del male7 lui, del male c!e noi gli diamo, ne fa un $ene. on l-uccisione del >iglio noi a$$iamo usato la nostra li$ertB 8 massimo $ene c!e ci rende simili a lui 8 per compiere il massimo male, addirittura impensa$ile/ uccidere l-autore della vita #:t 1,&@(. E lui ne fa il sommo $ene, per tutti/ il dono di sF. ome *iuseppe ai suoi fratelli, *es+ dice/ 36e voi avevate pensato del male contro di me, Dio !a pensato di farlo servire a un $ene, per compiere )uello c!e oggi si avvera/ far vivere un popolo numeroso4 #*en @=,'=(. Davvero tutto, anc!e il male, coopera al $ene #cf. Rm <,'<(. Tutti si sono riuniti contro il risto, per compiere ci. c!e la mano e il cuore di Dio aveva on i perversi, Dio astuto #6al &<,'A(, divinamente preordinato c!e avvenisse #:t %,'<(, per reali""are il suo disegno e la sua parola #cf. :p &A,&A(. astuto/ noi facciamo dei suoi doni un furto, e lui fa del nostro furto il suo dono5 Il risultato ultimo della nostra violen"a 8 oltre l-uccisione della vita non pu. andare nessun potere di morte5 8 non la distru"ione di tutto. gloria. Geramente grande e santo Dio5 !' +*, sar levato loro il regno e dato a un popolo ApaganoB c e ne faccia i frutti! Nel regno ci precedono pu$$licani e prostitute #v. 1&(, )uelli c!e !anno dato frutti di conversione. Il nuovo popolo fatto da )uanti, giudei o no, si riconoscono peccatori e accettano nel >iglio crocifisso l-eterno sI del 0adre a ome dal caos primitivo la 0arola cre. il mondo, ora lo ricrea nuovo, pieno della sua

C=A

tutti i suoi figli.

ostoro conoscono l-amore del 0adre, e possono portare il

frutto di una vita fraterna. !' ++, c i cade su *uesta pietra( sar sfracellato( ecc! 2 un versetto misterioso, c!e allude a Dn ',1&8%@. Il sasso c!e frantuma il gigantesco colosso e diventa una grande montagna, la for"a di Dio c!e fa crollare l-idolo grande, splendido e terri$ile c!e l-uomo si costruito, la de$ole""a della croce. *es+ crocifisso la pietra di scandalo per tutti, il giudi"io di Dio su Israele, sulla !iesa e su ogni uomo, perc!F ormai tutti siamo un solo popolo, uniti nella colpa e nel perdono. ,ueste parole non sono da leggere in senso antigiudaico, ma universale. La storia di Israele profe"ia di ogni altra/ ci. c!e accaduto al primogenito, ammonimento per noi #& or &=,&&(. della promessa. oloro sui )uali la pietra caduta, sono i giudei c!e per primi !anno ricevuto il >iglio oloro sui )uali cade, siamo noi, partecipi della stessa promessa #cf. *en &',1(. Il 9essia crocifisso, pietra di scandalo 8 presto o tardi tutti cadiamo su di lui come lui caduto sui nostri padri 8, sfracella e stritola la nostra immagine di Dio e di uomo, per restituire a Dio la sua gloria e all-uomo la sua li$ertB. !' +0, i sommi sacerdoti e i farisei! :gli an"iani, c!e c-erano all-ini"io #v. '1(, succedono i farisei, ai )uali sarB dedicato in particolare il c. '1. La para$ola diretta a loro e a noi, a c!iun)ue non riconosce il potere del >iglio, c!e )uello dell-asina e del suo asinello. !' +:, cercando di impadronirsi di lui! I nemici stanno eseguendo alla lettera ci. c!e *es+ !a appena detto. Lo faranno tra due giorni #cf. 'C,'(. 2 c!iaro anc!e a c!i ascolta c!e si parla di lui/ un racconto c!e gli svela ci. c!e sta facendo5 9a la grande sorpresa vedere come l-a"ione dell-uomo esegua e riveli sempre il mistero nascosto 8 )uello della nostra violen"a e della vittoria dell-:gnello. *rande la poten"a di Dio/ la malvagitB nostra, alla fine, non fa c!e compiere la sua $ontB nei nostri confronti. temettero la folla( ecc! La folla l-!a osannato poco prima. Tra due giorni, )uando vedrB c!e il potere del >iglio )uello della pietra scartata, tutto il popolo dirB/ 36ia crocifisso4, e invoc!erB su di sF il suo sangue, la sua ereditB #'A,''.'1.'@(. I dei sudditi sono come i capi, c!e in loro si riconoscono7 per )uesto li vogliono e li scelgono cosI #cf. *dc ?,<8&@7 &6am <,&ss(.

C=<

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando *es+ c!e insegna nel tempio. c. !iedo ci. c!e voglio/ l-ereditB del >iglio5 storia. Da notare< cosa fa il 6ignore con la sua vigna i servi mandati per c!iedere i frutti cosa facciamo dei profeti il crescendo della sua fedeltB e della nostra resisten"a alla fine invi. il >iglio costui l-erede, uccidiamolo, e l-ereditB sarB nostra cosa farB il 6ignore della vigna; cosa dice *es+ sulla pietra scartata; la meraviglia operata da Dio il popolo c!e porta frutto c!i ascolta esegue ci. c!e *es+ sta dicendo. d. Traendone frutto, medito e contemplo con cura il racconto, c!e dice la 3mia4

+. Tes&! (&!$! 6al <=7 &&<7 Is @7 E" &C7 Os &&,&8&&7 6ap ',&'8'=7 Is @17 E$ &&,1'8%=7 *v &@7 Ef &,18&?7 ',&%8&<7 &0t ','&8'@.

C=?

8>. AMICO, COME ENTRASTI <UI SENZA ,ESTE NUZIALE7 00, 1H14

00,1 '

E, rispondendo, Ges di nuovo parl loro in parabole dicendo!

s!9!$e !$ )e #" *e! %!e$! a un uomo, un re, c e fece le no##e per suo figlio.

E invi i suoi servi, a c iamare i c iamati alle no##e, e non vollero venire.

"i nuovo invi altri servi, dicendo! "ite ai c iamati! ecco, il mio banc etto o preparato e i miei tori e gli animali ingrassati sono stati immolati e tutto & pronto7 venite alle no##e3 5 #a $uesti non se ne curarono e andarono c i al suo campo c i ai suoi affari7

gli altri poi presero i suoi servi li insultarono e li uccisero.

/l re si adir e invi i suoi soldati per distruggere quegli omicidi, e incendiarono la loro citt..

>llora dice ai suoi servi! @e no##e sono preparate,


C&=

ma i c iamati non erano degni. 6 >ndate dunque sino alla fine delle vie, e quanti trovate, c iamate alle no##e. 18 E usciti quei servi per le vie raccolsero tutti quelli c e trovarono, buoni e cattivi, e fu pieno di commensali il banc etto nu#iale. 11 Entrato il re per vedere i commensali, vide l un uomo c e non vestiva la veste nu#iale, 10 e gli dice! >mico, come entrasti qui sen#a veste nu#iale$ E quello ammutol. 13 >llora il re disse agli inservienti! @egategli i piedi e le mani e gettatelo nelle tenebre di fuori7 l sar. pianto e stridore di denti3 14 (olti infatti sono c iamati, ma poc i eletti.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

+mico( come entrasti *ui senza veste nuziale= , c!iede il re a uno c!e !a risposto all-invito per le no""e, ma non !a la veste nu"iale. oloro c!e partecipano alle no""e del >iglio sono i cristiani, c!e !anno accolto il 9essia. Non $asta per. aver detto sI #'&,'<81=(/ non c!i dice 36ignore, 6ignore4 entrerB nel regno, ma c!i fa la volontB del 0adre #A,'&(. In me""o a noi, come anc!e in noi, oltre il grano c- sempre la "i""ania. raccontato sui vignaioli omicidi, vale anc!e per noi. i. c!e si appena

C&&

Le narra"ioni $i$lic!e non sono una finestra sul cortile del passato, per vedere cosa accaduto allora. 6ono piuttosto uno specc!io, c!e fa vedere ci. c!e accade ora in c!i legge. 0articolarmente efficaci sono le para$ole c!e, parlando d-altro, pi+ facilmente spia""ano. L-ascoltatore presta loro orecc!io sen"a eccessive difese, come se non lo riguardassero, per capire, alla fine, c!e parlano di lui. Il racconto, come uno specc!io appunto, ci permette di vedere ci. c!e diversamente mai vedremmo/ il nostro volto #cf. *c &,'18'@(5 ,uesta para$ola uno sviluppo della precedente, in particolare di '&,%%, dove si dice c!e la stessa sorte tocca a c!iun)ue si confronti con la pietra scartata. ,uanto !a fatto Israele, lo fa pure la !iesa. 2 un ric!iamo alla responsa$ilitB/ far parte del popolo di Dio, non era, non e non sarB mai un talismano di salve""a #1,<s7 A,'&8'17 &1,'%81=. 1C8%1. %A8@=(. :l contrario/ la salve""a viene dal riconoscere c!e noi siamo uguali ai nostri padri. Non $asta dire/ 3:$$iamo :$ramo per 0adre47 do$$iamo fare frutti degni di conversione, sapendo c!e il 6ignore pu. fare del nostro cuore di pietra un cuore di figlio #cf. 1,<s(. : una condi"ione per./ c!e riconosciamo di essere come il fratello c!e dice sI e non fa, per diventare come )uello c!e sa di dire no, e poi si pente. ,uesta para$ola vuol compiere in noi ci. c!e accaduto al fico, perc!F scopriamo la nostra sterile nuditB. La pietra di scandalo caduta sui contemporanei di *es+7 ma anc!e noi, c!e ne ascoltiamo l-annuncio, cadiamo su di essa. i. c!e !anno fatto gli ascoltatori di *es+, )uanto continuiamo a fare noi, c!e ne ascoltiamo il racconto. La storia dei vignaioli omicidi para$ola di ogni storia/ ci. c!e avvenne in )uel tempo, avviene in ogni tempo #cf. & or &=,&&(. Esser c!iamati e aver risposto non significa essere automaticamente salvati. Tutti siamo c!iamati7 3eletto4 c!i sceglie li$eramente di rispondere alla c!iamata non a parole, ma con i fatti e in veritB. Dopo l-introdu"ione, c!e rivolge la para$ola agli stessi ascoltatori della precedente #v! "(, c- una prima parte # vv! &#"5( in cui si paragona il regno alle no""e del >iglio # v! &( e si parla di tre successivi inviti. - un invito prima della festa, rinnovato )uando il $anc!etto pronto, seguito dal rifiuto # v! )(/ la sintesi del racconto precedente, c!e narra la storia di Israele dall-esodo fino ai tempi del suo 9essia. - un ulteriore invito, fatto ancora ad Israele, c!e

C&'

)uello degli apostoli dopo la morte di *es+/ in esso si ripete il rifiuto, indifferente o violento #vv! .#$(. ,uesto rifiuto di una parte d-Israele diventa occasione di salve""a per gli altri/ l-invito rivolto a tutti, finc!F la sala del $anc!etto piena #vv! %#"5(. ,uesti commensali costituiscono la per., come ovun)ue, ci sono $uoni e cattivi. La seconda parte # vv! ""#".( ricorda a noi c!e, per far parte del popolo c!e accoglie la pietra scartata, $isogna c!e prima accettiamo di essere tra )uelli c!e la rifiutano/ siamo come )uello sen"a la veste nu"iale. 6olo cosI possiamo essere tra )uelli c!e, ascoltando 0ietro c!e dice/ 3,uel *es+ c!e voi avete crocifisso risto e 6ignore4, si sentono trafiggere il cuore e si convertono #:t ',1Cs(. Do$$iamo sperimentare c!e il 6ignore venuto a salvare i peccatori, 3dei )uali io sono il primo4, come dice 0aolo #&Tim &,&@(. :llora conosciamo l-amore del >iglio c!e morto per noi, perc!F noi viviamo di lui/ partecipiamo al $anc!etto con la veste nu"iale. Ges, il >iglio, in )uanto pietra scartata diventato testata d-angolo/ lo sposo, dove uomo e Dio si congiungono nell-unico amore, e la crea"ione raggiunge il settimo giorno. Il re invita tutti i suoi figli alle no""e del >iglio. La C iesa si riconosce partecipe non solo della c!iamata, ma anc!e del rifiuto di Israele. 2 costituita da coloro c!e sanno di rifiutare i profeti, e si riconoscono in c!i !a ucciso il >iglio. ,uell-Israele c!e si sa peccatore la !iesa stessa di 9atteo, c!e cosI diventa luce per le na"ioni, compiendo la promessa fatta ad :$ramo #*en &','s(. !iesa, dove

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' &, ;( rispondendo( Ges di nuovo parl, loro in parabole! Le para$ole,

rivolte da *es+ ai suoi ascoltatori, parlano di loro. 6ono raccontate al lettore, perc!F sappia c!e parlano di lui. !' ), : simile il regno dei cieli a un re! 0rima era un padre, poi un proprietario, ora un re. 2 sempre Dio, c!e padre per il suo affetto c!e ci dB la vita, proprietario per l-ereditB della terra c!e ci alimenta, re per la dignitB c!e ci dona di essere li$eri come lui.

C&1

fece le nozze per suo figlio! Il >iglio, l-erede c!e i vignaioli !anno ucciso, ora lo sposo #?,&@5(. Infatti li !a amati e !a dato se stesso per loro, )uando ancora erano suoi nemici #cf. Rm @,C8&&(. 2 lo sposo di sangue #cf. Es %,'@(, nel )uale si consuma l-allean"a tra creatura e reatore. In lui, amore pieno e reciproco tra Dio e uomo, si cele$rano le no""e tra cielo e terra. Le no""e sono la pi+ $ella immagine del nostro rapporto con Dio/ nell-amore uno diventa vita dell-altro, e viceversa. 6ull-immagine nu"iale, ripresa in '@,&8&1, vedi in particolare il E"ec!iele &C, :p &?8'&. !' *, invi, i suoi servi! ,uesto primo invio corrisponde all-intero racconto precedente/ i profeti, e da ultimo il Dattista, furono inviati per preparare un popolo $en disposto ad accogliere il 6ignore c!e viene #Lc &,&A(. a c iamare i c iamati alle nozze! Israele giB stato c!iamato/ il depositario della 0arola. I profeti !anno ric!iamato i c!iamati a partecipare al $anc!etto della 6apien"a #0r ?,&8C(, c!e l-amore reciproco tra 0adre e >iglio aperto ai fratelli #&&,'@81=(. non vollero! 2 la sintesi di '&,11ss/ il rifiuto dei profeti e di colui c!e fu profetato, il >iglio. !' +, di nuovo invi, altri servi! ,uesto secondo invio a Israele )uello degli apostoli dopo 0as)ua. >ino al c. &@ degli :tti degli :postoli si parla soprattutto della loro missione ai giudei di 0alestina e dintorni. La c!iamata e i doni di Dio sono irrevoca$ili #Rm &&,'?(. :nc!e l-:postolo dei pagani, ovun)ue e sempre, si rivolgerB innan"itutto ai giudei. La prima comunitB cristiana, madre di tutte le altre, costituita da giudei c!e !anno accolto il loro 9essia. !' 0, non se ne curarono! L-invio degli apostoli fu accolto come )uello dei profeti prima di loro. andarono c i al suo campo( c i ai suoi affari! 6i rifiuta il 6ignore semplicemente perc!F si va dietro al dio mammona 8 il possesso di terra e di denaro. !' :, gli altri poi! *rammaticalmente non ci si aspettere$$e 3gli altri4, ma eventualmente 3altri ancora4. 6ono )uelli c!e trascurano l-invito alle no""e, non per altri interessi, ma per )ualcosa di pi+ profondo/ sono le persone religiose, tutte intente alla loro osservan"a, c!e non accettano il dono della antico dei antici, Osea ',&C8'@,

C&%

pietra scartata. Degni figli dei loro padri, come !anno trattato i profeti e *es+, cosI trattano anc!e i suoi discepoli. presero i suoi servi( ecc! ,uesti servi sono $eati, perc!F !anno la stessa sorte dei profeti #@,&'(, an"i, del loro 9aestro #&=,&C8'@(. !' <, il re si adir,! 6i comprende $ene )uesto versetto alla luce di ci. c!e accaduto a *erusalemme, distrutta e incendiata dai Romani nel A= d. . Il destino della cittB e del popolo lo stesso del suo 9essia e dei suoi inviati, i profeti prima e i discepoli poi. ,uesto per. non segna la fine della promessa di Dio, ma la sua reali""a"ione piena/ apre il $anc!etto del >iglio a tutti i popoli. 6e cosI grandi doni ci !a procurato il rifiuto di una parte d-Israele, cosa sarB la sua accoglien"a, se non la risurre"ione dei morti, il compimento del disegno di Dio #cf. Rm &&,&@(; !' ., dice ai suoi servi( ecc! :l rifiuto di una parte dei giudei, la parola di salve""a passa ai pagani #cf. :t &1,%%8@'(. La loro caduta causa dell-annuncio alle genti #cf. :t &1,%C( e della loro conversione. :lla fine Israele stesso, mosso da santa gelosia, accoglierB colui c!e gli fu promesso #Rm &&,'@ss(. Nel primo rifiuto ci fu data l-ereditB del >iglio7 nel secondo fu aperta la fraternitB a tutti. #vv. &&8&%(. le nozze sono preparate! Da )uando il >iglio stato ucciso fuori le mura, sono giunte le no""e dell-:gnello/ all-uomo data l-ereditB di Dio, alla sposa data una veste di lino puro #:p &?,As(. i c iamati non erano degni! Non lo erano perc!F si ritenevano ricc!i e sicuri, sen"a accorgersi di essere infelici, misera$ili, poveri, ciec!i e nudi #:p 1,&A(. Non si sono riconosciuti in c!i dice e non fa/ non !anno ancora visto la loro realtB e non si sono convertiti. !' >, andate dun*ue sino alla fine delle vie! I discepoli sono inviati non agli incroci, ma al capolinea di ogni via, fino agli estremi confini della terra #:t &,<(, perc!F ogni uomo sia immerso e $atte""ato nell-amore del 0adre e del >iglio #cf. '<,&?s(. i sarB anc!e un ter"o rifiuto/ )uello del cristiano c!e, pur accettando l-invito, viene scacciato dal $anc!etto, perc!F sen"a veste nu"iale

C&@

*uanti trovate( c iamate alle nozze! Tutti !anno la stessa voca"ione di Israele, il primogenito, luce delle genti #Is %?,C(. !' &?, usciti *uei servi per le vie( raccolsero! La predica"ione alle genti 3raccoglie4 #in greco suona come 3sinagoga45( in un solo popolo tutte le genti. buoni e cattivi! ,uesta annota"ione serve a introdurre la seconda parte della para$ola, la )uale mostra come pure noi, c!e a$$iamo accolto la c!iamata, facciamo come i primi c!iamati. La in cui ci sono scandali e ini)uitB #cf. &1,%1.%&(. fu pieno di commensali il banc etto! La volontB del 0adre c!e la casa sia piena #cf. Lc &%,'1(. E come piena, se manca anc!e un solo figlio #cf. Lc &@(; !' &&, entrato il re! ,uando il re entra, il regno definitivo/ nel regno del 0adre stanno solo i figli, )uelli c!e vivono da fratelli. vide l8 un uomo c e non vestiva la veste nuziale . 0artecipare a un $anc!etto sen"a veste adeguata, come trovarsi nudi. La veste nu"iale )uella del >iglio, c!e compie la volontB del 0adre. !' &)' amico! Il re ci c!iama amici, e ci mostra la nostra nuditB. Non a$$iamo il frutto dell-amore del 0adre e dei fratelli. :nc!e se diciamo di sI #'&,1&(, non diamo uva come la vigna, e non vogliamo riconoscerci in c!i rapisce l-ereditB. La veste del >iglio data proprio a c!i lo crocifigge #'A,1@(. ,uesta veste di c!i si scopre peccatore e accoglie l-invito alla conversione/ di c!i si sente perdonato e vive di perdono. :llora un gra"iato c!e gra"ia gli altri #&<,'&81@(. 6olo c!i si riconosce sterile fa frutto, c!i si sa omicida del >iglio suo erede, c!i si sa nudo rivestito5 0erc!F conosce l-amore con cui amato, e con esso pu. amare se stesso, gli altri e l-:ltro. ,uesta la veste nu"iale, c!e ci riveste di risto #cf. *al 1,'A7 Rm &1,&%(. !' &*, disse agli inservienti! *li inservienti sono gli angeli, esecutori dei suoi comandi #6al &=1,'=(, c!e compiono il suo giudi"io #&1,1?ss. %?s(. legategli( ecc! 2 il destino della "i""ania #&1,%'(, dei pesci cattivi #&1,@=(, di c!i non perdona #&<,1%7 cf. @,'@s(. !i non !a la veste, anc!e se 3dentro4 la sala del $anc!etto, in realtB fuori/ non nella luce, ma nelle tene$re esteriori. *es+ ci rivela ci. c!e siamo ora 8 e c!e alla fine sarB svelato 8, non !iesa non ancora il regno del 0adre, dove i giusti splenderanno come il sole/ il regno del >iglio dell-uomo,

C&C

per terrori""arci, ma per convertirci. Guole mostrarci c!e anc!e noi siamo come i primi c!iamati c!e non accettano l-invito, come i secondi c!iamati c!e lo rifiutano. ,uesta la nostra condi"ione, c!e nascondiamo con tante foglie. La fede, principio d-illumina"ione, compie in noi il 3miracolo4 del fico/ ci spoglia e ci fa vedere la nostra sterilitB, perc!F possiamo accogliere la $enedi"ione del suo amore c!e si getta nel mare della nostra maledi"ione. 6olo cosI ci convertiamo e portiamo la veste nu"iale/ siamo eletti in )uanto repro$i confessi. !' &+, molti sono c iamati! 0rima Israele e poi ogni popolo della terra #*en &','s(, tutti siamo c!iamati alle no""e del re. poc i eletti! Dio c!iama tutti i suoi figli perc!F li ama. *li eletti, di cui si parla, sono )uei c!iamati c!e sanno di aver rifiutato, di essere fuori, di non avere la veste nu"iale/ per )uesto scelgono di convertirsi e di rispondere alla misericordia di Dio, usando misericordia verso gli uomini.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando *es+ c!e parla nel tempio. c. !iedo ci. c!e voglio/ riconoscermi in c!i !a rifiutato il 6ignore, in c!i non !a la veste nu"iale. d. 9edito e contemplo punto per punto la para$ola.

Da notare< le no""e per il >iglio la prima c!iamata e il primo rifiuto la seconda c!iamata e il secondo rifiuto la ter"a c!iamata, ai pagani )uanti trovate, c!iamate5 raccolsero $uoni e cattivi la sala piena
C&A

uno sen"a veste nu"iale molti sono c!iamati, ma poc!i eletti.

+. Tes&! (&!$! 6al %17 il antico dei antici7 Os ',&C.'@7 Is '@,C8&=a7 C'7 :p &?8'&7 Rm

&&,&ss7 :t &1,%%8@'. 68. 1/+: 1BE < "/ 1E'>=E > 1E'>=E E 1/+: 1BE "/ "/+ > "/+ 00, 15 H 00

00,15 1)

>llora, ritiratisi, i farisei tennero consiglio su come intrappolarlo con una parola. E gli inviano i loro discepoli con gli erodiani dicendo! (aestro, sappiamo c e sei veritiero e insegni la via di "io con verit. e non ti curi di nessuno perc 5 non guardi alla faccia degli uomini.

1*

"i: dunque a noi cosa ti pare! & lecito dare il censo a 1esare, o no$

1-

+ra Ges, conosciuta la loro mali#ia, disse! 9erc 5 mi tentate, ipocriti$

16 2%

(ostratemi la moneta del censo. Essi gli presentarono un denaro. & dice loro: D! %A! F $@!99a !#e e $@!s%)!G!"#e7
C&<

01

"icono! "i 1esare. >llora dice loro! 'endete dun$ue ci che ( di )esare a )esare, e ci c e & di "io a "io.

00

E, udito, si meravigliarono e, lasciatolo, se ne andarono.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

Ci, c e : di Cesare a Cesare( e ci, c e : di Dio a Dio( risponde *es+ alla domanda8trappola c!e gli !anno fatto. ,ualun)ue risposta 3scontata4 avesse dato, si sare$$e tirato la "appa sui piedi. 6e avesse detto c!e $isognava pagare il tri$uto agli oppressori romani, si sare$$e messo contro il popolo7 se avesse detto di non pagarlo, si sare$$e messo contro l-autoritB. La sua risposta non un modo elegante di eludere la domanda. 6posta invece il pro$lema a un altro livello. osa significa dare a esare ci. c!e suo e a Dio ci. c!e gli spetta; In c!e rapporto sta il potere dell-3asina4 con )uello dei 3carri e dei cavalli4, il potere del >iglio dell-uomo con )uello dei potenti del mondo; osa spetta a esare, se tutto di Dio; 2 importante tenere presenti due cose. 0rimo/ Dio non esautora l-uomo dalle sue responsa$ilitB, ne invece l-origine. 6econdo/ il suo potere non entra in concorren"a con il nostro/ dono, amore e servi"io, non appropria"ione, violen"a e dominio. Il rapporto tra l-autoritB di esare e )uella di Dio da sempre un campo !iesa 8 lei pure istitu"ione, anc!e se minato, mai pacifico/ lo stesso rapporto non facile c!e i profeti !anno avuto con le istitu"ioni. La diffiden"a tra stato e profetica 8 viene da vari motivi, pi+ o meno no$ili, c!e vanno dalla persecu"ione per la fede alla lotta per la giusti"ia e la li$ertB, ma anc!e dalla lotta per difendere propri interessi all-allean"a per mantenere privilegi, dall-estrania"ione per comoditB alla su$ordina"ione alterna tra i due, nociva a tutti.

C&?

6olo c!i dB a Dio ci. c!e di Dio, sa cosa dare a cerca )uesto, trova risposta anc!e al resto.

esare.

i. c!e di Dio, !i

il frutto di cui il 0adre !a fame, la li$ertB dei figli e l-amore dei fratelli.

Il $rano, secondo le varie situa"ioni, fu interpretato diversamente, con valuta"ioni non sempre facili da dare. >u letto come 3separa"ione4 tra sfera temporale e spirituale sen"a interferen"a tra le due, come 3allean"a4 di trono e altare a reciproco sostegno, come 3confusione4 con sacrali""a"ione dello stato o con dominio temporale della dalla !iesa o della !iesa, come 3dipenden"a4 dello stato !iesa dallo stato, rispettivamente in forma di

integralismo o di strumento di dominio. La storia complessa. Ed maestra di vita solo se, invece di condannare gli errori passati, comprendiamo in essi la radice dei nostri. L-uomo rela"ione/ 3animale4 sociale e politico, c!e si reali""a organi""andosi in societB. Riconosce l-autoritB in un capo c!e lo rappresenta. Il re non altro c!e l-uomo ideale, immagine di Dio, ideale di ogni uomo. 9a c!i Dio; 2 dono, li$ertB e servi"io7 oppure possesso, dominio e violen"a; Da aino in poi la cittB si fonda sul cadavere del fratello. Essa vive nella violen"a c!e la legge denuncia e vuol contenere. Il sangue, rimosso e nascosto sotto le mura, con il passare del tempo cresce e trasuda da tutte le parti/ la storia il venire alla luce di un male segreto, da cui la societB nasce e di cui vive. Oggi, gra"ie alla tecnologia, esso in grado di esplicare tutta la sua poten"ialitB. L-economia, sotto la sovranitB universale del dio mammona, una e assoggetta tutto e tutti nell-ingiusti"ia perpetrata eQo su$ita7 il disastro ecologico compromette i precari e)uili$ri della vita7 il potere $ellico incontrolla$ile minaccia la distru"ione di tutto. 9ai come oggi la storia !a rivelato il mistero di ini)uitB c!e cela. i. c!e stato seminato sotto terra dB il suo frutto maturo, c!e non nF $uono, nF $ello, nF desidera$ile. 2 c!iaro c!e si impone un cam$io di modello. Oggi comprendiamo il valore delle $eatitudini come magna c arta del convivere. Esse presentano i valori del figlio c!e vive da fratello. 6ono l-unica alternativa sensata a una situa"ione di rapina e violen"a.

C'=

2 utile tener presente c!e per la Di$$ia il 3paradiso4, il giardino sognato dell-infan"ia, la 3polis4 #da cui politica(, la cittB in cui si vivono rela"ioni filiali e fraterne. Il credente, con luciditB e coraggio, deve impegnarsi con tutti gli uomini di $uona volontB, per impostare rela"ioni nuove e costruttive a tutti i livelli. La 3caritB politica4 la forma pi+ alta e urgente di a"ione, intesa a cercare e promuovere ci. c!e pi+ fa crescere la solidarietB e la li$ertB tra gli uomini. Ges venuto a rendere a Dio ci che di Dio: a restituire alluomo la sua libert di figlio. Il suo potere non lotta con quello di esare. ! semplicemente diverso" come la mite##a dalla violen#a. $ccetta di vivere %in& questo mondo" riconosce ogni autorit nel suo servi#io alla societ" sen#a per accettarne il modello di base" che violento e distruttivo. La for#a dellasina e del suo asinello" pacificamente" far scomparire carri e cavalli '(c )"*+,. La C iesa, sen"a integralismi e fondamentalismi, luce di un mondo riscattato dalla morte. Riconosce l-indipenden"a e la laicitB dello stato, ma pone nella societB il lievito e il sale evangelico delle $eatitudini. Oggi deve tenere gli occ!i aperti per non allearsi con il esare di turno, c!e il potere di omologare tutti a pensare e agire allo stesso modo. Deve testimoniare e favorire la li$ertB, la veritB e la diversitB delle persone, in spirito di reciproco servi"io.

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' &0, I farisei tennero consiglio su come intrappolarlo con una parola!

*iB erano stati da lui intrappolati )uando aveva risposto alla loro )uestione sul suo potere #'&,'18'A(. 0assano al contrattacco, con pi+ fur$i"ia/ gli fanno una domanda c!e, )ualun)ue sia la risposta, lo lascerB sen"a via di scampo. : loro non interessa la veritB, ma come incastrarlo. 6i pu. interrogare per cercare la veritB, ma anc!e per ucciderla. !' &:, inviano i loro discepoli! I farisei di )uesto tipo !anno molti discepoli, in ogni luogo e tempo. : loro sarB dedicato il cap. '1 per intero5 con gli erodiani! I farisei ritenevano l-occupa"ione romana come un castigo di Dio7 gli erodiani, sostenitori del re fantoccio dei romani, una $enedi"ione. Nemici tra di loro, si alleano contro *es+.

C'&

maestro( sappiamo c e sei veritiero( ecc! 2 il pi+ $el complimento fatto a *es+/ conosce e dice la veritB al di lB di ogni opportunismo, disposto a pagare. 2 un-esca, se ci fosse $isogno, perc!F non se la cavi con una me""a veritB o con un elegante/ 3Non so4, come avevano fatto loro alla sua domanda sul Dattista #'&,'A(. Lo elogiano, sottolineando due volte la sua conoscen"a della veritB e la sua franc!e""a nel dirla, sperando c!e anc!e con lui fun"ioni la tattica della volpe con il corvo. !' &<, : lecito dare il censo a Cesare! Il censo il tri$uto c!e ogni suddito, esclusi $am$ini e vecc!i, deve pagare all-occupante romano. Il popolo, simpati""ante del movimento indipendentista degli Zeloti, ovviamente contrario al tri$uto/ pagarlo significa accettare la sudditan"a allo straniero. In )uestione non riconoscere l-autoritB del re, ma di uno straniero. Da sempre il popolo, contro il volere di Dio, !a voluto un re c!e lo governi, come gli altri popoli #cf. *dc ?,<8&@7 &6am <(. Dio non vorre$$e un-autoritB c!e domini e spadroneggi su tutti, ma una c!e serva alla fraternitB comune. Tuttavia concede il re, in attesa c!e cam$ino parere. E promette loro un re diverso, c!e porterB la giusti"ia e la pace sulla terra #'6am A(. Il Dio di Israele molto diverso dai re di )uesta terra, e cosI vuole c!e siano i suoi figli. *iB fin dall-ini"io prende la difesa di :$ele/ il pi+ de$ole !a ragione, non il pi+ forte. 9a anc!e aino suo figlio, e sarB protetto dalla sua stessa violen"a, finc!F durerB il potere della violen"a. Il re c!e Dio promette non reprimerB la violen"a con una violen"a maggiore 8 emergono i peggiori tra gli uomini #6al &',?(5 8, ma con la for"a della mite""a porterB la giusti"ia di Dio sino agli estremi confini della terra #Is %',&8%(. 6e *es+ favorevole a pagare il tri$uto, perde il favore del popolo7 )uesto infatti lo considera il 9essia, c!e li avre$$e li$erati da ogni sc!iavit+. o no= 6e *es+ nega il tri$uto, gli Erodiani, appositamente invitati, lo denunceranno all-autoritB come sovversivo. I romani, a$$astan"a tolleranti su tutto, non erano teneri su )uestioni di potere. 0er mantenerlo, da sempre necessario avere 3della volpe e del leone4. !' &., conosciuta la loro malizia! i sono domande $uone e cattive. Duone sono )uelle pronte ad ascoltare la veritB e compromettersi per essa7 cattive )uelle c!e usano )ualun)ue veritB o men"ogna per incastrare l-altro.

C''

perc 9 mi tentate= *es+ !a giB vinto nel deserto le tenta"ioni di opporsi al potere con il potere. Ora tentato di rispondere con me""e veritB, per non esserne sc!iacciato; ipocriti! L-ipocrisia sarB il ritornello del cap. '1, dedicato a c!i si serve della veritB invece di servirla. in mano5 !' &>, mostratemi la moneta! Il potere di un re circoscritto al perimetro di circola"ione della sua moneta. *es+ non ce l-!a5 2 povero7 )uindi sovrano5 La sempre dato a Dio ci. c!e di Dio7 il >iglio c!e dB se stesso, immagine perfetta del 0adre. gli presentarono un denaro! Nonostante gli scrupoli a parole, i suoi avversari !anno un denaro 8 e desiderere$$ero averne tanti5 !' )?, di c i : lCimmagine! Il denaro rappresenta l-imperatore Ti$erio da una parte e sua madre Livia dall-altra, come dea della pace. Nella Di$$ia c- il divieto di raffigurare sia l-uomo c!e Dio, perc!F l-unica immagine di Dio l-uomo li$ero, suo figlio. lCiscrizione! 6ulla moneta c- scritto/ 3Ti$erio esare, figlio augusto del divino :ugusto4 da una parte, e dall-altra/ 30ontefice 9assimo4. 6ulla croce del >iglio, c!e congiunge terra e cielo, sarB scritto/ 3,uesti *es+, il re dei giudei4 #'A,1A(. !' )&, ci, c e : di Cesare a Cesare! 2 c!iaro/ se !ai la moneta di esare, ne riconosci l-autoritB e gli devi il tri$uto. Il cristiano riconosce l-autoritB civile, e la rispetta con lealtB in ci. c!e fa di $ene, organi""ando la conviven"a degli uomini. Il suo servi"io da Dio #Rm &1,&8A(, anc!e se il modo non lo proprio. 9a non si faccia illusioni esare. il cristiano non mai un alleato del potere, ma solo dell-uomo. ,uando il potere si propone come assoluto e impone un gioco contro coscien"a, troverB il rifiuto. Oggi )uesto si avvera, pi+ c!e con persone, con un sistema di consenso c!e l-immagine, simulacro della $estia, ottiene da tutti, gra"ie alla tecnologia, c!e lo rende onniinvasivo e onnidistruttivo 8 soprattutto delle stesse coscien"e, alle )uali toglie avverten"a e li$ertB. ,uando piccoli e grandi, ricc!i e poveri, li$eri e sc!iavi devono avere il marc!io della $estia sulla fronte e sulla mano per accedere al mercato, il onoscere ci. c!e pensa l-altro utile per averlo

C'1

momento della resisten"a e della testimonian"a, della perseveran"a e del martirio #:p &1,&@8&A.?s(. ,ui sta la sapien"a. !i intelligente calcoli il numero della $estia/ essa rappresenta un nome d-uomo #cf. :p &1,&<(. ci, c e : di Dio a Dio! Tutto di Dio. Non nel senso c!e lui se ne appropria, ma c!e lo dona a tutti. 0er )uesto Dio5 Il suo potere lo conosce il >iglio 8 colui c!e !a verso i fratelli lo stesso atteggiamento di amore e rispetto c!e il 0adre !a verso di lui. 2 un potere di mite""a, dono e servi"io/ convive con il potere di violen"a, possesso e dominio, e lo vince sen"a com$atterlo, come la luce vince la tene$ra, il dono la rapina, l-amore l-egoismo. :lla fine si forgeranno le spade in vomeri e le lance in falci #Is ',%(/ non ci sarB pi+ violen"a e regnerB l-armonia con tutto e tra tutti #Is &&,C8?(. La cittB, fondata da aino sulla fraternitB uccisa 8 da sempre Romolo uccide Remo5 8 diventerB la *erusalemme celeste. 9a il suo trionfo sarB il medesimo dell-:gnello/ la sorte della sposa sarB condividere la passione del suo con8 sorte. La nostra storia, prima di giungere alla vittoria sul male, sarB sempre segnata dalla croce del *iusto. 9a )ui, giB ora, sta la vita eterna/ essere figlio c!e vive da fratello. Dare a Dio ci' che di Dio signi!ica vivere la li2ert e la !raternit possi2ile 7ui e ora" $e condizioni pi impossi2ili portano alla testimonianza pi pura e assoluta: il martirio" $o #pirito ci suggerir, di volta in volta, cosa dire e !are (c!" -D,-<s)" (llora sapremo cosa dare o non dare a +esare" !' )), si meravigliarono! La risposta di *es+ li sorprende. Oltre l-alternativa posta da loro, c- un-altra possi$ilitB. La trappola, c!e !anno teso a lui, in realtB la trappola nella )uale loro stessi si trovano.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando *es+ sulla spianata del tempio. c. !iedo ci. c!e voglio/ discernere cosa fare )ui e ora per vivere la li$ertB di figlio e di fratello. d. Traendone frutto, medito sul testo.
C'%

Da notare< i farisei vogliono coglierlo in fallo sulla parola maestro $uono, insegni la veritB e non guardi in faccia agli uomini lecito o no pagare il censo; la mali"ia della loro domanda mostratemi la moneta di c!i l-immagine e l-iscri"ione rendere a societB a Dio ci. c!e di Dio/ lealtB e fedeltB all-uomo si meravigliarono esare ci. c!e di esare/ lealtB e fedeltB nei confronti della

+. Tes&! (&!$! 6al A'7 Is %@,&.%8C7 *dc ?,<8&@7 &6am <,&ss7 '6am A,&ss7 Rm &1,&ss7 :p &1,&ss7 *v &<,118%=7 9t '=,'%8'<.

C'@

>1. NON IL DIO DEI MORTI MA DEI ,I,ENTI 00, 03 H 33

00,03

/n quel giorno vennero da lui dei sadducei, i quali dicono c e non c:& risurre#ione, e lo interrogarono

04

dicendo! (aestro, (os& disse! se uno muore sen#a aver figli, suo fratello sposer. la sua donna e susciter. discenden#a a suo fratello.

05

+ra c:erano tra noi sette fratelli7 il primo, sposato, mor, e, non avendo discenden#a, lasci la sua donna a suo fratello.

0) 'imilmente anc e il secondo e il ter#o, fino al settimo. 0* Cltima di tutti, mor la donna. 0- %ella risurre#ione, dunque, di c i dei sette sar. la donna$ Autti infatti l: anno avuta. 06 +ra Ges, rispondendo, disse loro! *oi vi ingannate perc 5 non conoscete le 'critture n5 la poten#a di "io. 38 /nfatti nella risurre#ione n5 ci si sposa n5 si & sposati, ma si & come angeli nel cielo. 31 1irca la risurre#ione dei morti, non avete letto quello c e vi & stato detto da "io c e dice!
C'C

30 /o sono il "io di >bramo e il "io di /sacco e il "io di Giacobbe$ %on & il "io dei morti, ma dei viventi. 33 E, ascoltando, le folle erano colpite dal suo insegnamento.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

3on : il Dio dei morti( ma dei viventi! Il nostro Dio non un necrofilo, come :des c!e regna sui morti/ il Dio vivente, datore e amante della vita #6ap &&,'C(. 0rincipio di tutto, !a nulla a c!e fare con la morte. ,uesta entrata nel mondo per invidia del diavolo #6ap ','%(, c!e, mediante la paura di essa, tiene l-uomo sc!iavo per tutta la vita #E$ ',&%s(. 9a noi si nasce, si vive, si invecc!ia, si muore. E poi;Y 2 la para$ola dell-esisten"a terrena. L-uomo 3!umus4/ viene dalla terra e ad essa ritorna. La la vita, ma non la vita/ la sua condi"ione creaturale. La per. nel cuore la no"ione di eternitB #,o 1,&&(, appunto perc!F 3sa4 di dover morire. La coscien"a di essere mortali e il desiderio di immortalitB costituiscono la scintilla divina c!e in lui/ 3 troppo grande per $astare a se stesso4 #0ascal(, insieme limitato e oltre il proprio limite. 6e non ci fosse il 3pungiglione4 del peccato, c!e gli avvelena l-esisten"a #& or &@,@C(, accettere$$e di ricevere la vita in dono, vivendo il limite come comunione con la propria origine. Il peccato invece gli fa mettere le mani sulla propria sorgente, rimuovere la propria nascita, considerare l-esser figlio come limita"ione mortale/ vuol possedere la vita, sen"a accorgersi c!e cosI la distrugge. Il peccato , in fondo, non acconsentire alla propria realtB di figli7 e viene dall-inganno di pensare il padre come antagonista e geloso, invece c!e come principio di vita e li$ertB. 0er )uesto doloroso il nascere, drammatico il vivere e tragico il morire. La morte, come noi la sperimentiamo, l-ultimo atto violento del male c!e tutto vuol possedere e rapire/ ci strappa la vita. 0roprio cosI ci li$era
C'A

dall-inganno di possederla, e ci fa comprendere c!e l-a$$iamo solo in )uanto donata/ possiamo viverla solo se ci accettiamo come figli, in distin"ione e comunione con il nostro principio. La risurre"ione il centro della fede cristiana/ il dono della vita c!e il 0adre fa al >iglio e, in lui, a tutti i suoi fratelli. 2 la restitu"ione a Dio di ci. c!e di Dio U e l-uomo tutto di Dio. 36e i morti non risorgono, neanc!e risorto7 ma se nostra predica"ione4, dice 0aolo ai nostro essere in lui #3in risto risto non risorto, vana la vostra fede4, come 3 vana la orin"i c!e mettono in du$$io la risto risorto e il

risurre"ione dei corpi #& or &@,&Cs.&%(. L-esperien"a del

risto4 l-espressione pi+ ricorrente in 0aolo(, con il

dono del suo 6pirito, il fondamento della vita del credente. ,uesta unione cosI forte c!e il destino dell-uno )uello dell-altro. La vittoria della vita sulla morte, pur essendo il sogno dell-uomo, indeduci$ile da ogni premessa e improduci$ile da ogni for"a umana. La conosciamo solo dalla promessa di Dio ed opera sua. fa violen"a distruttiva, per il tentativo di possederla. In Israele la fede nella risurre"ione maturata lentamente, attraverso l-esperien"a della fedeltB di Dio/ se io sono mortale e lui, mio alleato e amico fedele, pu. dare la vita, non mi lascerB preda della morte. dona ci. c!e !a e ci. c!e . Il racconto dei sadducei inteso a mettere in ridicolo la fede nella risurre"ione #vv! &)#&%(. *es+ risponde c!e )uesto l-inganno di c!i non conosce la promessa e la poten"a di Dio # v! &4( e mostra come la risurre"ione sia una vita nuova, 3celeste4 # v! )5(. La prova scritturistica c!e porta desunta dall-Esodo/ il 6ignore si rivela come il Dio 3di4 :$ramo, Isacco e *iaco$$e, ed il Dio dei viventi, non dei morti # vv! )"#)&(. La risposta $i$lica al desiderio di vita non l-immortalitB, perc!F siamo mortali. Non neppure la reincarna"ione, perc!F la vita non una maledi"ione da estinguere fino all-annullamento. 2 invece la risurre"ione dei corpi 8 suppone la morte5 8 a una condi"ione di vita piena, c!e !a vinto la morte. Nell-uomo, creato il sesto giorno, tutta la crea"ione raggiungerB il settimo giorno. Ora essa geme nelle doglie del parto nella speran"a di essere li$erata !i ama, infatti, !i non conosce le 6critture e la poten"a dello 6pirito, si inganna. Il desiderio di vita c!e in lui si

C'<

dalla sc!iavit+ della corru"ione ed entrare nella li$ertB della gloria dei figli di Dio #cf. Rm <,'&s(. 6ull-argomento utile riferire un racconto, preso da 3ou?en( c!e parla della conversa"ione di due gemelli nell-utero materno. ZLa sorella diceva al fratello/ 3Io credo c!e vi sia una vita dopo la nascita4. Il fratello protestava violentemente/ 3No, no, tutto )ui, )uesto un luogo oscuro e intimo e non a$$iamo altro da fare c!e restare attaccati al cordone c!e ci nutre4. La sorellina insisteva/ 3Dev-esserci )ualcosa di pi+ c!e )uesto luogo oscuro. Deve esserci )ualcos-altro, un luogo di luce. dove c- la li$ertB di muoversi4. 9a non riusciva a convincere il fratello. Dopo un momento di silen"io la sorella disse esitante/ 3Lo )ualcos-altro da dire, e !o paura c!e non crederai nemmeno a )uesto, ma penso c!e vi sia una madre4. Il fratello si infuri./ 3Una madre;4, grid.. 39a di c!e cosa parli; non !o mai visto una madre, e nemmeno tu. !i ti !a messo in mente )uest-idea; ome ti !o detto, )uesto posto tutto )uello c!e a$$iamo. 0erc!F vuoi sapere )ualcosa di pi+; Non un posto tanto male, dopotutto. :$$iamo tutto )uello di cui a$$iamo $isogno, accontentiamoci, dun)ue4. La sorella fu ridotta al silen"io dalla risposta del fratello e per un po- di tempo non os. dire pi+ nulla. 9a non riusciva a li$erarsi dai suoi pensieri, e dato c!e aveva soltanto il fratello gemello con cui parlare, alla fine disse/ 3Non senti ogni tanto degli spasimi; non sono piacevoli e )ualc!e volta fanno male4. 36I4, rispose lui. 3 !e cosa c- di particolare in )uesto;4. 3Dene4, disse la sorella, 3io penso c!e )uesti movimenti ci siano per prepararci a un altro luogo, molto pi+ $ello di )uesto, dove vedremo nostra madre faccia a faccia. Non ti sem$ra meraviglioso;4. Il fratello non rispose. Era stanco di tutto )uello sciocco parlare della sorella e sentiva c!e la cosa migliore da fare era semplicemente ignorarla e sperare c!e l-avre$$e lasciato in pace. ,uesta storia pu. insegnarci a pensare alla morte in modo nuovo. 0ossiamo vivere come se la vita fosse tutto ci. c!e a$$iamo, come se la morte fosse assurda e noi faremmo meglio a non parlarne7 oppure possiamo scegliere di reclamare la nostra divina infan"ia e figliolan"a e confidare c!e la

C'?

morte il passaggio doloroso, ma $enedetto c!e ci porterB faccia a faccia col nostro Dio[. Ges risuscitato dai morti, 3primi"ia di coloro c!e sono morti4 #& or &@,'=(, 3primogenito di coloro c!e risuscitano dai morti4 # ol &,&<(, primo di una numerosa sc!iera di fratelli #Rm <,'?(. La C iesa costituita da coloro c!e sono $atte""ati nel nome del 0adre, del >iglio e dello 6pirito 6anto #'<,&?(. 6olidali con *es+, il >iglio solidale con noi, partecipiamo alla sua condi"ione. on8morti e con8sepolti con lui )uanto alla vita8per8la8morte, camminiamo in novitB di vita, perc!F giB ora, mediante il $attesimo, siamo pure con8risorti e con8seduti con lui nella gloria #cf. m C,18 &&7 ol ',&'7 Ef ',C(. In lui riconosciamo di essere figli del 0adre e amiamo come lui stesso ama. ,uesto giB ora il passaggio dalla morte alla vita #cf. &*v 1,&%(, perc!F ci fa partecipare della vita stessa del Dio amore.

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' )*, In *uel giorno! 2 sempre lo stesso giorno/ cominciato con la storia

del fico #'&,&<ss(, si estenderB fino all-ini"io della passione #cf. 'C,&(. dei sadducei! 6ono i mem$ri dell-aristocra"ia terriera. :ccettavano i primi cin)ue li$ri #-or (, e non riconoscevano gli altri. In particolare non avevano mai dato ascolto ai profeti, c!e sempre !anno c!iamato a convertirsi e aprirsi al futuro di Dio. dicono c e non cC: risurrezione! La fede nella risurre"ione appare con c!iare""a nei li$ri tardivi #Dn &','7 '9acA,&%8'17 &',%1(.Non da confondere con l-immortalitB dell-anima #cf. 6ap ','&8@,'1(/ riguarda il corpo. Non si tratta per. di una rianima"ione di cadavere, con un ritorno alla vita precedente7 invece una trasfigura"ione del corpo c!e partecipa alla gloria dei figli di Dio #cf. v. 1=(. La risurre"ione principio e fine della vita cristiana #cf. >il 1,&=s(. >ondata sull-incontro con il risto risorto e sul dono del suo 6pirito, vista come approva"ione del 0adre per il >iglio crocifisso e !a come ori""onte la vittoria sul peccato e sulla morte, nella partecipa"ione piena alla vita di Dio. I

C1=

sadducei pensano c!e la vita si c!iude con la morte, e si aggrappano a ci. c!e comun)ue sfugge. In )uesto sono assai simili a noi5 !' )+, se uno muore senza figli( ecc. 2 la legge del 3levirato4 # levir in latino significa cognato(, secondo la )uale uno sposa la moglie del fratello morto sen"a discenden"a, per dargli posteritB #cf. Dt '@,@8&=(. Non aver figli una maledi"ione/ interrompe la $enedi"ione della vita. Nessuno !a potere di darsi la vita7 pu. per. almeno trasmetterla ad altri/ nessuno madreQpadre di sF, ma pu. esserlo di altri5 ,uesta legge era importante per i ricc!i, per )uestioni ereditarie. Non a caso la storia di Israele, da :$ramo e 6ara a Zaccaria ed Elisa$etta, passa attraverso la sterilitB. La vita dono di Dio, non possesso illusorio dell-uomo7 non consiste nel mangiare e riprodursi per conservare l-individuo e la specie, ma nell-amare il 6ignore con tutto il cuore, e il prossimo come se stessi #vv. 1@8%=(. !!' )0/)<, cCerano tra noi sette fratelli( ecc! La vicenda ric!iama 6ara e To$ia #T$ 1,<(. 2 raccontata per ridicoli""are la risurre"ione. 0er non piangere, si tende a deridere l-impossi$ile c!e pur si desidera #cf. ?,'%5(. La donna considerata solo in fun"ione di perpetuare il nome del masc!io. 6iamo lontani dalla conce"ione del rapporto uomoQdonna come immagine di Dio #&?,&8&'7 cf. *en &,'A(. !' )., nella risurrezione di c i sar la donna= 6i suppone c!e la risurre"ione sia un prolungamento della vita terrena. ,uesta non letta come luogo di significati ulteriori, e responsa$ilitB conseguenti. 2 solo da mantenere, )uella individuale con l-alimenta"ione e )uella collettiva con la riprodu"ione. L-uomo ridotto a animale, governato dall-istinto di conserva"ione dell-individuo e della specie. !' )>, voi vi ingannate! L-uomo si distingue dall-animale perc!F fa una lettura delle cose materiali/ sono segni c!e rimandano ad altro. L-intelligen"a intus8legere #leggere dentro5(. Il primo inganno rinunciare a decifrare la realtB, per capirne il senso. non conoscete le Scritture! La 0arola ci fa leggere il creato come dono del 0adre, da vivere come figli suoi e fratelli degli altri. Non capire )uesto l-inganno c!e ci impedisce di essere ci. c!e siamo e ci fa cercare altrove la nostra identitB.

C1&

n9 la potenza di Dio! Dio sempre all-a"ione per l-uomo/ in ogni dono lui stesso si dona. La risurre"ione, comunione piena con lui, il compimento di ogni dono. !' *?, nella risurrezione n9 ci si sposa( n9 si : sposati #cf. &?,&=8&'(. Nella risurre"ione arriva la realtB di cui il matrimonio segno/ l-unione d-amore reciproco con l-:ltro, il vero partner da amare con tutto il cuore #Dt C,%s(. L-amore, dove non trova, rende uguali/ c!i ama comunica all-altro ci. c!e !a ed , pur nella distin"ione #l-alteritB necessaria/ si ama l-altro, non lo si mangia5(. La risurre"ione il venire alla luce di ci. c!e siamo/ figli di Dio, con cieli e terra nuova, dove avrB sta$ile dimora la sua giusti"ia #cf. &0t 1,&1(. La vita terrena una gesta"ione del >iglio, fin c!e giunge alla sua misura piena #Ef %,&1(, propria di ciascuno. 32 per nascere c!e si nati4. La risurre"ione la 3nascita4 dell-uomo maturo/ si unisce a colui c!e lo ama e c!e ama, per essere sempre con lui, sua vita #&Ts %,&A7 >il &,'&(. come angeli nel cielo! Il risorto come 3angelo4 #K colui c!e annuncia(/ esprime in piene""a la parola divina, di cui il suo corpo portatore. La medesima materia, inanimata nella terra, diventa vita vegetale nell-er$a, animale nella mucca e umana nell-uomo/ !a organi""a"ione e possi$ilitB diverse secondo la forma c!e l-assume. Nella risurre"ione la nostra materia assunta dal >iglio di Dio, e !a forma divina. Il corpo del luce, parola e gioia, sen"a limita"ioni di spa"io e di tempo. ome esiste un uomo terrestre, c!e icona del vecc!io :damo fatto di terra, esiste anc!e l-uomo celeste, c!e icona del nuovo :damo datore di vita #cf. & or &@,%<s(. Tra il nostro corpo attuale e )uello futuro c- discontinuitB e continuitB insieme/ la pianta viene dal seme, ma non il seme5 Il corpo si semina corrutti$ile, igno$ile, de$ole e 3animale4, ma risorge incorrutti$ile, no$ile, forte e spirituale, a immagine del >iglio, uguale al 0adre #& or &@, %'8 %@(. !' *), Io sono il Dio di +bramo( ecc! #Es 1,C.&@s(. Dio si rivela a 9os come 3di4 :$ramo, Isacco e *iaco$$e. Lui relativo a loro, appartiene loro come loro a lui/ Dio 3 mio, come io sono suo4 #cf. t ',&C7 C,17 A,&&(. Noi risto risorto, nei racconti evangelici, !a le proprietB di Dio stesso/ presente come

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moriamo, perc!F mortali. 9a Dio il vivente, datore di vita/ c!i in rela"ione con lui, avrB da lui la vita. !' **, le folle erano colpite! 2 lo stupore del mattino di pas)ua, per il grande dono fatto da Dio agli uomini nel >iglio dell-uomo.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando *es+ c!e insegna sulla spianata del tempio. c. !iedo ci. c!e voglio/ gioire della risurre"ione di *es+, anticipo del destino mio e del creato. d. Traendone frutto, medito sul testo. Da notare< i sadducei c!e negano la risurre"ione avere discenden"a senso della vita terrestre, mortale conoscere le 6critture e la poten"a di Dio la vita nuova nella risurre"ione, come condi"ione filiale piena il Dio 3di4 :$ramo, Isacco e *iaco$$e il Dio dei viventi, non dei morti la meraviglia della risurre"ione.

+. Tes&! (&!$! 6al &C7 Dn &','7 '9ac A,&%8'17 E" 1A7 Rm C,&8&&7 <,&<81?7 & or &@7 1,&8%7 *v &&. ol

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>'. AMERAI '',3+-+0

00,34 +ra, udito c e aveva #ittito i sadducei, i farisei si riunirono insieme, 35 3) 3* e uno di loro, esperto della legge, lo interrog per tentarlo! (aestro, qual & il comandamento grande della legge$ +ra egli disse a lui! >merai il 'ignore "io tuo con tutto il tuo cuore e con tutta la tua vita e con tutta la tua mente. 336 ?uesto & il grande e primo comandamento. +ra il secondo & simile a questo! amerai il prossimo tuo come te stesso. 48 "a questi due comandamenti dipende tutta la legge e i profeti.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

2!erai. Dio amore, e ci comanda di amare" +o5mandare signi!ica )mandare5insieme,: Dio ci manda5insieme verso lamore, perchB la sua vita diventi anche nostra" $amore in!atti rende simili, e !a s4 che la vita di uno diventi 7uella dellaltro"

C1%

Il desiderio di essere come Dio non si reali""a nell-avere in mano tutto, ma nel mettersi nelle mani del 0adre e dei fratelli, per amore5 Nell-amore non c- $ene e male/ c- solo il Dene. Dio non si pu. carpire con la mente o con le mani, ma 3capire4 #K contenere( nel cuore. :mare avere l-altro nel cuore. 6iamo fatti per amare, perc!F Dio ci !a fatti a sua immagine e somiglian"a. onoscere serve per amare/ non si ama se non ci. c!e si conosce. E amare a sua volta serve per capire/ non si capisce se non ci. c!e si ama. :more e intelletto si alimentano reciprocamente/ la tensione dinamica tipica dell-amore # ep9>tasis5(, per il )uale la sa"ietB accresce il desiderio di una sa"ietB sempre pi+ grande, e la sa"ietB maggiore un desiderio maggiore, e cosI via, in un circolo virtuoso sen"a fine. L-amore riguarda non solo il cuore e la mente, ma anc!e la vita. L-amore innan"itutto gioia del cuore per il $ene dell-altro #il contrario l-invidia(7 si esprime con la $occa come lode #il contrario la critica(, e si reali""a con le mani, poste a servi"io dell-altro come di me stesso. 6i manifesta pi+ nei fatti c!e nelle parole/ amiamoci non a parole ma con i fatti e in veritB #&*v 1,&<(. L-amore porta a comunicare ci. c!e si !a e si , fino all-unione di intelletto, di volontB e di a"ione. La diversitB e i limiti 8 pure )uelli negativi 8 non sono luogo di nascondimento e aggressione, perpetrata o su$Wta, ma di accoglien"a e servi"io reciproco. Il comando duplice, amare Dio e il prossimo, perc!F noi, solo amando il 0adre e i fratelli, diventiamo ci. c!e siamo/ figli. osI raggiungiamo la nostra identitB, sanando la rottura originaria con l-:ltro, con noi stessi e con gli altri. Il potere di *es+ #cf. '&,'1ss(, il 9essia c!e slega l-asina e l-asinello, di cui 3il 6ignore !a $isogno4 #'&,1(, )uello di amare. L-amore ci fa tempio di Dio #cf. '&,&'8&A(, al$ero $uono c!e fa frutti $uoni #cf. '&,&<8'1(. ,uesta meraviglia compiuta dalla pietra scartata #cf. '&,'<8%@(, c!e ci rende capaci di dare a Dio ci. c!e di Dio #cf. '',&@8''( e ci fa partecipare alla vittoria sulla morte #'','1811(. Infatti c!i ama giB passato dalla morte alla vita #&*v 1,&%(. L-amore il compimento della legge #Rm &1,&=(, perc!F ci rende simili a Dio, figli perfetti come il 0adre #@,%<(.

C1@

La domanda dei farisei riguarda il principio c!e ispira la legge # vv! ).# )0(. La risposta di *es+ giB contenuta in testi separati dell-:T #Dt C,@ e Lv &?,&<(7 la sua novitB sta nell-averli uniti dic!iarandoli simili e fonte di ogni norma #vv! )$#.5(. L-amore infatti uno, come Dio stesso uno. :mo il fratello e il 0adre con lo stesso amore con cui il 0adre ama me come suo figlio. ,uesto amore, e non altro, principio e fine di tutto. Rispetto ai '%< precetti e alle 1C@ proi$i"ioni c!e i farisei osservano, *es+ proclama la legge della li$ertB #*c &,'@(/ )uella del >iglio c!e ama come vuol essere amato, perc!F di fatto cosI amato. In )uesto si compie la legge e i profeti #A,&'(. Dove c- lo 6pirito del 6ignore, c- li$ertB #' or 1,&A(, c!e la capacitB di appartenersi e servirsi reciprocamente #*al @,&1(. L-amore legge di li$ertB. 6i capisce ci. c!e si da ci. c!e si fa # agere se*uitur esse(. :mare rivela l-essere profondo dell-uomo/ Dio stesso. ,uesto $rano l-antecima, dietro cui sta l-enigma c!e *es+ pone al $rano seguente/ c!i il 6ignore da amare; 6olo c!i ama, perc!F scopre come amato, capisce c!i il 6ignore. Ges il 6ignore c!e si fa mio prossimo e mi ama con tutto il cuore, perc!F anc!-io possa fare altrettanto. on lo stesso amore amo lui e il fratello, perc!F lui si fatto mio fratello7 amo Dio e l-uomo, perc!F Dio si fatto uomo5 Ogni volta infatti c!e amo l-ultimo dei fratelli, amo lui #'@,%=8%@(, c!e si fatto ultimo di tutti. La C iesa la sposa/ risto l-!a amata e !a dato se stesso per lei #Ef @,'@(. 0er )uesto lo ama. I due diventano una carne 3una4, e l-uomo non separi ci. c!e Dio !a unito #cf. &?,C(. L-amore dello sposo la c!iama al giogo soave e leggero #cf. &&,1=(, dove la li$ertB stessa di amare legge. 2 )uesto il suo comandamento #*v &1,1%(, c!e vieta solo ci. c!e toglie la li$ertB di amare. L-amore reciproco il distintivo del cristiano/ 3Da )uesto tutti sapranno c!e siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri4 #*v &1,1@(.

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Le&&()a *e$ &es&"

C1C

!' *+, 6ra( udito c e aveva zittito i sadducei( i farisei( ecc! Dopo i sadducei, ricc!i e potenti, entrano in scena i farisei, pii e osservanti. I primi sono invidiati dal popolo7 i secondi sono ammirati. !' *0, uno di loro( esperto della legge! 2 uno scri$a dei farisei/ un fariseo dotto, c!e sa e fa ci. c!e la legge prescrive. lo interrog, per tentarlo! Una domanda 3onesta4 esige disponi$ilitB ad ascoltare la risposta e cam$iar parere #cf. '&,'18'A(. :ltrimenti si tratta di una domanda non per conoscere e fare la veritB, ma per scoprire l-altro e averlo dalla propria parte. !' *:, *ual : il comandamento grande= Dio per sF ci co8manda solo di mangiare dell-al$ero della vita/ vivere del suo amore verso di noi, rispondendo ad esso con l-amore verso di lui, verso noi stessi e verso gli altri. L-unico divieto )uello di considerarci padroni della vita nostra e altrui, perc!F siamo figli e fratelli. Dio vuole c!e noi siamo ci. c!e siamo, e non vuole altro. Essere ci. c!e non si , significa non esistere5 Oltre alle dieci parole del 6inai, i farisei conoscono numerosi precetti e divieti, per un totale di C&1. 2 importante sapere )ual il principio di tutte le leggi, altrimenti, invece di favorire, soffocano la vita. !' *<, amerai il Signore Dio tuo! 0er Israele il grande comando amare il 6ignore, come risposta al suo amore #Dt C,@(. In concreto significa osservare le parole c!e lui ci !a dato per indicarci come vivere felici e a$itare la terra #Dt C,&81(. ,ueste devono essere fisse nel cuore, ripetute ai figli, ricordate in casa e fuori casa, impresse sulla mano e sulla fronte #Dt C,Css(. on )uesta cita"ione di Dt C,@, *es+ ric!iama l-essen"a della legge. L-amore non solo il me""o per custodire la vita/ il fine, la stessa vita. :mare Dio unirsi a lui. L-amore principio di trasforma"ione, an"i di divini""a"ione/ c!i ama vive dell-amato, c!e si fa sua vita. 2 sorprendente, e $ello, il comando di amare Dio. Non avremmo mai osato farlo5 >a tenere""a un Dio c!e insegue l-uomo per dirgli/ 3 Ti do un ordine, grande e terri$ile/ per favore, voglimi $ene, perc!F anc!-io ti voglio $ene54. ,uesto comando implica una conce"ione su$lime di Dio e dell-uomo/ Dio amore, e l-uomo fatto per amare lui. Il desiderio dell-uomo di essere simile a Dio #*en 1,C(, lo stesso di Dio, c!e l-!a creato come sua altra parte

C1A

#cf. *en &,'A(.

i. c!e Dio per natura, noi lo diventiamo mediante l-amore

suo per noi, c!e anc!e il nostro per lui. 0er sF la legge tutto pu. imporre, fuorc!F di amare. Inoltre si comanda ci. c!e $ene fare, ma non si fare$$e. ,uesto comando, )uindi, ci fa capire c!e noi non sappiamo amare. 9a c!i non ama nella morte5 La legge, anc!e )uella dell-amore, per noi un certificato di morte5 0ossiamo vivere il comando dell-amore solo se scopriamo e accettiamo di essere amati. ,uesto il dono dello 6pirito, c!e sarB effuso su tutti dalla croce, dove nessuno potrB pi+ du$itare dell-amore di un Dio c!e dB la vita/ 3Nessuno !a un amore pi+ grande di )uesto/ dare la vita per i propri amici4#*v &@,&1(. con tutto il cuore! L-amore sgorga dall-intimo della persona. Il cuore desiderio, affetto, passione. Uno agisce secondo ci. c!e gli sta8a8cuore. !i ama ri8corda l-amato/ l-!a sempre nel cuore, in memoria indele$ile. Ogni circostan"a glielo ric!iama, cosI c!e diventa principio del suo sentire, pensare e agire. ome posso amare Dio con tutto il cuore, se il mio cuore pieno di tanti altri interessi; Lo amo con la totalitB c!e mi possi$ile oggi/ domani sarB sempre pi+ grande5 con tutta la vita! La vita tutto ci. c!e !o. Ogni energia disponi$ile per amare, ed da usare tanto8)uanto serve a )uesto fine. con tutta la mente! L-amore cieco, perc!F il suo occ!io la mente. ,uesta tutto valuta in fun"ione del fine. Il sapere o serve per amare o non fa c!e nuocere7 o crea rela"ione e li$ertB o distrugge l-uomo, riducendolo in sc!iavit+. !' *., *uesto : il grande e primo comandamento! *es+ risponde alla domanda su )ual il grande comandamento, aggiungendo c!e il 3primo4, rispetto a un secondo. !' *>, il secondo : simile a *uesto! Dopo il grande e primo, non ci sono infiniti e minuti comandi, ma solo un secondo c!e gli 3simile4. L-amore con cui amo il prossimo lo stesso con cui amo Dio, ed lo stesso col )uale Dio mi ama5 In risto uomo e Dio sono 3uno4, gra"ie al fatto c!e lui 3per primo4 ci !a amati #cf. &*v %,&= vg.( e, nella li$ertB sovrana del suo amore necessario, si unito a noi.

C1<

,uesta la novitB della risposta di *es+, c!e porta il sesto giorno della crea"ione al riposo di Dio. amerai il prossimo tuo! 0rossimo superlativo di vicino/ il pi+ vicino. Il prossimo il primo altro da me, c!e mi fa prendere conoscen"a della finite""a mia e sua. 0er )uesto il mio 3contendente4, il nemico da cui mi difendo e c!e attacco. L-amore fa del confine col prossimo il luogo divino dell-accoglien"a. come te stesso! !i ama se stesso, ama tutti7 c!i non ama se stesso, non ama nessuno. 9a posso amarmi solo se sono amato. Il >iglio, facendosi mio fratello, venuto ad offrirmi lo stesso amore c!e il 0adre !a per lui. Il prossimo non va amato come assoluto. Ogni assoluti""a"ione del relativo sc!iavi""ante/ va amato come me stesso, c!e mi reali""o amando Dio con tutto il cuore. ,uindi amo veramente il prossimo se lo aiuto ad amare Dio, ad essere se stesso, li$ero. D-altra parte l-amore, anc!e )uello apparentemente pi+ $anale, !a sempre un carattere di assolute""a. Non perc!F assoluta la persona, ma perc!F l-amore da Dio e per Dio 8 Dio stesso5 :mando lui come assoluto, sono li$ero di amare gli altri per )uello c!e sono 8 relativi a lui. !' +?, da *uesti due comandamenti dipende tutta la legge! Ogni legge c!e non mantiene e non fa crescere l-amore e la li$ertB 8 necessaria all-amore 8 dannosa. I comandamenti !anno un unico contenuto/ amare sia Dio c!e l-uomo. 6ono due, perc!F l-amore sempre tra due/ non distrugge, ma fa esistere l-altro come altro, facendo dei due 3uno4. L-amore la vita unica c!e unisce 0adre e >iglio, sen"a confonderli nF sopprimerli, ma facendoli esistere come distinti in unitB. :ttraverso l-amore, ci. c!e in cielo, avviene anc!e in terra/ l-uomo entra nella vita stessa di Dio, nella TrinitB. e i profeti! I profeti !anno sempre ric!iamato alla conversione del cuore, ad amare Dio e i fratelli, a non cadere nel feticismo di una legge sen"a amore.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito.

C1?

$. 9i raccolgo immaginando *es+ sulla spianata del tempio, due giorni prima di pas)ua. c. !iedo ci. c!e voglio/ amare lui con tutto il mio cuore, vita, mente7 e amare me stesso e gli altri con il suo stesso amore. d. Traendone frutto, medito sulle parole di *es+, vedendo come lui le vive nei miei confronti. Da notare< il comandamento grande della legge amerai il 6ignore Dio tuo con tutto il tuo cuore con tutta la tua vita con tutta la tua mente il secondo simile al primo amerai il prossimo tuo come te stesso l-amore come criterio di valore della legge

+. Tes&! (&!$! 6al &=17 &&A7 Es '','=8'C7 Dt C,&8?7 Lv &?,&<7 E" 1C,'%8'<7 *v &18&%8&@7 Rm &1,<8&%7 & or &17 &*v %,A8@,%. >3. C4E ,I PARE DEL CRISTO7 DI C4I FI-LIO7 00,41H4)

00,41

+ra, essendosi riuniti i farisei,

Ge$E li interrog 40 dicendo! 1 e vi pare del 1risto$ "i c i & figlio$ Gli dicono!
C%=

"i "avide. 43 "ice loro! 1ome dunque "avide, nello 'pirito, lo c iama 'ignore dicendo! 44 "isse il 'ignore al mio 'ignore! 'iedi alla mia destra finc 5 io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi$ 45 4) 'e dunque "avide lo c iama 'ignore, come & suo figlio$ E nessuno poteva rispondergli una parola , n5 alcuno os pi interrogarlo da quel giorno. 1. Messa !" #e$ %"#&es&"

C e vi pare del Cristo= Di c i : figlio= Le dispute, ini"iate dagli avversari con la )uestione sul potere di *es+ #'&,'1ss(, terminano con )uesta sua domanda. !i gli risponde, !a la risposta e scopre il dono del vangelo. Trova il grande tesoro, di fronte al )uale tutto una perdita/ conosce il suo 6ignore #cf. >il 1,A8?(, c!e lo !a amato e !a dato se stesso per lui #cf. *al ','=(. osI capisce )ual e da dove viene il suo potere #'&,'1(/ )uello del >iglio, la pietra scartata #'',11ss(, c!e con mite""a e umiltB porta sulla terra il regno di Dio #'&,&ss(, offrendo la li$ertB da ogni potere #'',&@ss(, anc!e da )uello della morte #'','1ss(, rendendo capaci di amare come si amati #'',1%ss(. ,uesta disputa, conclusiva, la c!iave di volta per comprendere le altre. ,ui *es+ a prendere l-ini"iativa/ non risponde a una domanda, ma fa la 3sua4 domanda, in attesa di risposta. L-!a giB fatto una volta con i discepoli, c!e l-!anno riconosciuto come il risto, il >iglio di Dio #&C,&C(. NF carne nF sangue conoscono )uesta risposta. 0u. venire solo dal >iglio c!e rivela il 0adre e dal 0adre c!e rivela il >iglio #&&,'@ss7&C,&A(. Nessuno infatti pu. dire/ 3Il 6ignore *es+4, se non nello 6pirito #& or &',1(. ,uesto tra poco ci sarB

C%&

donato dalla carne e dal sangue del >iglio, c!e rivelerB c!i e come il 6ignore #cf. 'A,@%(. omprendere c!e il risto e il >iglio di Dio *es+, costituisce il centro !i promette si com8 della fede cristiana/ )uanto 9atteo dic!iara sin dall-ini"io #cf. &,&8&A.&<8'@( La promessa di Dio a Davide si compie in modo divino. persona, c!e promette e dona se stesso. La domanda di *es+ troppo esplicita per non essere colta. Il sommo sacerdote stesso, davanti al 6inedrio, gli c!iederB tra poco se lui 3il risto, il >iglio di Dio4 #'C,C1(. E *es+ risponderB/ 3Tu l-!ai detto4 #'C,C%(. ,uesta sarB la $estemmia c!e lo porterB alla croce #'C,C@s(, dove finalmente verrB riconosciuto #'A,@%(. Il vangelo vuol portare il lettore a una presa di posi"ione nei confronti di *es+, come il risto e 6ignore. La provoca"ione esplicita/ c!i il risto se Davide, nello 6pirito, lo c!iama JRrios; Il risto e il 6ignore c!e Dio !a promette, c!i dona si con8dona/ la promessa e il dono di Dio a Davide Dio in

promesso l-uomo *es+. Lo riconosceremo rispondendo a )uesta domanda, e soprattutto a )uella c!e ci porrB tra poco con la croce 8 interrogativo di Dio a tutte le domande degli uomini. Ges figlio di Davide secondo la carne e >iglio di Dio secondo lo 6pirito #&,&8&A.&<8'@7 cf. Rm &,1(. Non solo un uomo straordinario con una dottrina su$lime/ 3il4 >iglio di Dio, c!e ci rivela )uel Dio c!e nessuno mai !a visto #*v &,&<(. !i non lo riconosce come tale, deve dire c!e lui il pi+ grande im$roglione della storia e la sua parola la pi+ su$lime men"ogna, c!e dura ancora dopo duemila anni. Il 3suo4 segno la croce, dove si rivela come 3il4 >iglio, l-unico, l-amato, perfetto nell-amore come il 0adre, perc!F dB la vita per i fratelli. La iesa riconosce il >iglio di Dio, il 6ignore e il risto, nella 3carne4 di *es+, nella sua persona storica, concreta e unica. !i non lo riconosce cosI,

non !a lo 6pirito di Dio #&*v %,1(. La sua umanitB non un sim$olo fantasmatico del 3divino4 nell-uomo, apparso )ua e lB nei vari $udda o illuminati7 la sua divinitB non una ne$ulosa energetica del cosmo. *es+ di Na"aret! nato da 9aria per opera dello 6pirito 6anto, vero uomo e vero Dio. In lui umanitB e divinitB sono unite in una persona sola7 anc!e se distinte, non

C%'

sono divise/ il suo corpo l-epifania di Dio sulla terra. 0i+ precisamente diciamo c!e il 6ignore. rocifisso la 3 t eoria 4 #cf. Lc '1,%<(/ mostra c!i e come il

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' +&, 6ra( essendosi riuniti i farisei( Ges li interrog,! : *erusalemme

c- il confronto diretto tra il 3potere dell-asina4 e le varie forme di potere/ i sommi sacerdoti e gli scri$i #'&,&@(, i sommi sacerdoti e gli an"iani #'&,'1(, i farisei e gli erodiani #'',&@s(, i sadducei #'','1(, i farisei #'',1%(. Ora sono di nuovo in scena i farisei. Riuniti per la disputa precedente, dedic!erB loro anc!e il capitolo c!e segue. >inora erano gli altri a interrogare. ,ui lui c!e interroga. 6i conosce una persona )uando si smette di interrogarla, e si ascoltano i suoi interrogativi. :ltrimenti si tratta di un interrogatorio, inteso a eliminare la veritB e la persona stessa. *es+ pone loro, indirettamente, la stessa domanda c!e, direttamente, aveva posto ai suoi discepoli #&C,&@s(. darla. !' +), c e vi pare del Cristo= le nostre attese di salve""a. Il i sono tanti pareri su risto )uante sono risto infatti colui c!e salva. 9a cos- per noi !iede loro cosa pensano del risto e di c!i figlio. Data la domanda, non c- c!e una risposta, se uno in grado di

la salve""a e il 6alvatore; Giene con il cavallo e il carro, con la violen"a di c!i vuol dominare, oppure sull-asina, con mite""a e umiltB #Zc ?,?(; Il 9essia uno dei tanti re, come gli altri, secondo la ric!iesta del popolo a 6amuele #&6am <,&8C(, o il re promesso a Davide da Dio #'6am A,&ss(, c!e non voleva c!e Israele avesse un re come gli altri popoli #&6am <,Ass(; 2 importante il nostro parere sul risto7 $isogna capire c i il sull-asina e finirB sulla croce. *es+ il nostra idea di salve""a, di uomo e di Dio. di c i : figlio= La figliolan"a indica l-origine, l-identitB. )uesto 9essia cosI diverso da )uello voluto da tutti gli uomini; !i il 0adre di risto. Non $asta sapere c e *es+ il risto c!e ci salva innan"itutto dalla risto, e riconoscerlo in *es+, c!e viene

C%1

gli dicono< Di Davide! 6econdo la promessa #cf.'6am A,&ss (,il figlio di Davide.

risto

osI nominato da 9atteo < volte/ oltre c!e nel titolo #&,&(,

cosI c!iamato con speran"a dai malati #?,'A7 &@,''7 '=,1=.1&(, con du$$io dalla folla #&','1(, con giu$ilo dal popolo #'&,?( e dai fanciulli #'&,&@(. Il primo capitolo di 9atteo mostra c!e lui non solo figlio di Davide secondo la carne #&,&8&A(, ma >iglio di Dio, il Dio8con8noi, secondo lo 6pirito #&,&<8'@(. !'+*, come dun*ue Davide( nello Spirito( lo c iama Signore! *es+ un risto diverso dagli altri re, perc!F il santo, altro da ogni altro/ il 6ignore, come giB Davide lo c!iam., pur essendo suo discendente. *es+ vuol far intendere c!e lui il 6ignore stesso, come lo invocano i malati e i discepoli in difficoltB #cf. <,'C7 <,'?7 &@,''8'A7 '=,1=811(. 6arB ucciso perc!F si proclama 6ignore, uguale a Dio, il >iglio di Dio. ,uesta sua pretesa una $estemmia7 ma )uesta $estemmia 3la $uona noti"ia4 c!e ci salva. O accetto *es+ come 3il4 6ignore o lo uccido. 9a proprio uccidendolo, lui rivela c e e c i il 6ignore5 Il 6ignore principio e fine di tutto/ )uanto attri$uito a Dio, attri$uito a *es+ stesso. In modo sorprendente, egli porta sulla terra l-attri$uto esclusivo di Dio, la sua diversitB unica/ 6ignore perc!F perdona #?,C(, dB la vita #'=,'<(, viene sull-asina #'&,'ss( e si perde sulla croce per noi #'A,@%(. !' ++, disse il Signore al mio Signore #6al &&=,&(. Il 6ignore Dio, c!e parla al 9essia, c!e Davide c!iama/ 39io 6ignore4. Il 6almo parla del 9essia c!e il 6ignore introni""a alla sua destra #cf. 'C,C%(. 6otto i suoi piedi sono posti i nemici, dei )uali l-ultimo ad essere annientato sarB la morte #& or &@,'@8'<(. I nemici sono l-inimici"ia degli uomini tra di loro e con Dio, c!e lui sulla croce !a distrutto in se stesso, per annunciare, a vicini e lontani, la pace #Ef ',&%8 &C(. I nemici pi+ temi$ili sono i nostri falsi modi di concepire Dio e il suo l-uomo e la sua salve""a5 !' +0, se dun*ue Davide lo c iama Signore( come : suo figlio= 2 la domanda fondamentale del cristiano, giudeo o meno c!e sia. Il >iglio di Davide non solo un uomo/ il >iglio di Dio, riconosciuto nello 6pirito da c!iun)ue si rivolge a Dio con il suo vero nome/ +bb #cf. *al %,C7 Rm <,&@(. Il >iglio di Dio, il 6ignore, *es+, il Na"areno crocifisso e risorto5 risto,

C%%

!' +:, nessuno poteva rispondergli! *es+ non !a ancora 3dato lo 6pirito4 #cf. 'A,@=(, e nessuno pu. dire c!i il 6ignore. NF carne nF sangue possono rispondere a )uesta domanda c!e la 6crittura pone. Infatti, alla sua lettura, rimane un velo non rimosso, perc!F solo in *es+ eliminato #cf. ' or 1,&%(. ,uesto velo per. non tanto sulla 6crittura, )uanto sul cuore di c!i legge, fino a )uando si converte al 6ignore #cf. ' or 1,&%s(. ,uesta conversione sarB possi$ile )uando, sulla croce, lo vedremo come egli . :llora potremo dire, con il centurione e i suoi compagni/ 3Geramente )uest-uomo era >iglio di Dio4 #'A,@%(. n9 alcuno os, pi interrogarlo da *uel giorno! *es+ si presenta come 3il >iglio4. E noi concluderemo/ l-erede, uccidiamolo e l-ereditB sarB nostra #'&,1?(5 2 )uanto avverrB tra poc!i giorni, )uando sulla croce ci darB il suo 6pirito e noi lo riconosceremo. Il nostro silen"io alla sua domanda provoca la sua 0arola, ultima e definitiva/ la croce. 2 3la 0arola4 c!e rivela Dio, il segno di *iona #&C,%( c!e lo manifesta come amore e misericordia per tutti. ,uesto $rano viene su$ito dopo la disputa sul comandamento dell-amore #vv. 1%8%=(. 6e 3osiamo interrogare4 *es+ sull-amore, sentiremo la sua risposta/ la croce. :llora conosceremo c!i il 6ignore da amare con tutto il cuore/ colui, c!e mi si fatto prossimo e per primo mi !a amato, perc!F anc!-io possa amarlo e diventare come lui.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando sulla spianata del tempio. c. !iedo ci. c!e voglio/ capire e amare il mio 6ignore, colui c!e mi !a amato e !a dato se stesso per me. d. Traendone frutto, medito sul testo. Da notare< *es+ interroga

C%@

c!e vi pare del di c!i figlio;

risto;

Davide nello 6pirito lo c!iama 6ignore siedi alla mia destra i nemici sotto i piedi nessuno poteva rispondere il nostro silen"io e la sua parola l-interrogativo della croce.

+. Tes&! (&!$! 6al &&=7 *dc ?,A8&@7 &6am<7 '6amA7 9t '=,'%8'<7 '&,&8&A7 >il ',@8&&7 ol &,&@8'=.

C%C

>+. IL PIH -RANDE TRA ,OI SARC ,OSTRO SER,O '3, 1-1'

03,1 0

>llora Ges parl alle folle e ai suoi discepoli dicendo! 'ulla cattedra di (os& si sedettero gli scribi e i farisei.

?uanto dunque vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere7 poic 5 dicono e non fanno.

+ra legano fardelli pesanti e insopportabili e li impongono sulle spalle degli uomini, ma loro neppure con un dito vogliono muoverli.

+ra tutte le loro opere fanno per essere visti dagli uomini! ampliano i loro filatteri e allungano le frange,

) * -

amano il primo posto nei banc etti e il primo seggio nelle sinagog e e i saluti nelle pia##e ed essere c iamati dagli uomini rabb. (a voi non fatevi c iamare rabb! uno solo infatti & il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli.

6 18

E non c iamate nessuno vostro 9adre sulla terra! uno solo infatti & il 9adre vostro, quello dei cieli. E non fatevi c iamare guida, perc 5 vostra guida & uno solo, il 1risto3

11 +ra il pi grande tra voi sar. vostro servo.


C%A

10

+ra c i innal#er. se stesso sar. abbassato, e c i abbasser. se stesso sar. innal#ato.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&" on )ueste parole di *es+ si

Il pi grande tra voi sar vostro servo!

conclude la prima parte del c. '1, rivolto alle folle e ai discepoli 8 alle folle di discepoli di tutti i tempi 8, per metterli in guardia dagli scri$i e dai farisei. Ogni pagina del vangelo scritta per la !iesa. *li scri$i e i farisei, di cui si parla in tutto il discorso, siamo noi, c!iamati a riconoscerci in loro. Essi !anno usurpato il posto di 9os, c!e li$er. il popolo dalla sc!iavit+ e trasmise loro le dieci parole di vita. 0renderanno anc!e il posto di *es+, il >iglio di Dio mite e umile di cuore, dal giogo soave e leggero, per imporre alla comunitB dei fedeli insopporta$ili fardelli. *es+ !a cam$iato l-ac)ua in vino/ alle purifica"ioni esteriori della legge !a sostituito il dono dello 6pirito, c!e ci dB un cuore nuovo, )uello del >iglio c!e ama come amato. 9a noi, inavvertitamente, siamo come il cane c!e torna al suo vomito, come la scrofa lavata c!e si riavvoltola nel fango #'0t ',''(/ cam$iamo il vino in ac)ua, sostituendo il vangelo con la legge o imponendolo come legge5 ,uesta e resta la prima tenta"ione della !iesa, come testimonia in particolare la lettera ai *alati #cf. anc!e :t &@(. 2 un tornare dallo 6pirito c!e dB vita alla lettera c!e uccide #' or 1,C(, pervertendo lo stesso vangelo #cf. *al &,A(. 2 facile scam$iare, o almeno offuscare, il vangelo con la legge5 Lo !a fatto anc!e 0ietro ad :ntioc!ia, come apertamente lo rimprovera 0aolo #cf. *al ',&&ss(. Non certo per cattiveria o stupiditB, ma, come dice 0aolo, per 3ipocrisia4, ovviamente travestita di $ontB e premura pastorale. 0ietro pensava di garantire una miglior gestione della comunitB, sen"a avvertire c!e in )uesto modo non camminava secondo la veritB del vangelo #*al ',&%(. ,uesta perversione del vangelo in legge un ritorno dallo 6pirito alla carne, c!e taglia fuori dalla gra"ia di risto #*al @,%(.
C%<

Le leggi sono certamente necessarie. L-uomo sen"a di esse non vive, nF tantomeno convive con gli altri. 6ono positive se nascono dallo 6pirito di li$ertB #*al @,&s(, se vengono dall-amore e portano all-amore, pieno compimento della legge #Rm &1,&=(. Diversamente distruggono la vita filiale, sopprimendo diversitB e alteritB. Ogni istitu"ione, spontaneamente, tende ad autoconservarsi, centrandosi su di sF. 9a c!i vuol salvare la propria vita, la perde7 solo c!i perde la sua vita per amore del 6ignore la salva5 I vv! "#. presentano gli scri$i e i farisei nel loro atteggiamento di fondo/ legiferano per gli altri, ma non fanno )uello c!e dicono. 6ono pseudodiscepoli #cf. A,'&8'1(. I vv! '#"5 indicano il motivo del loro agire/ l-ipocrisia, il desiderio di apparire grandi, intelligenti e stimati. :l centro pongono ancora il proprio io invece di Dio. 9a non pu. credere in Dio c!i cerca la gloria dagli uomini #*v @,%%(, perc!F la sua gloria diversa. I vv! ""#"& dicono )ual la grande""a e la gloria di Dio/ la sua grande""a l-essere piccolo, la sua gloria il servire in umiltB. 0rima del suo ultimo discorso #cc. '%8'@(, *es+ mette in guardia contro il pericolo c!e il vangelo sempre corre nella storia, mostrando c!e, ci. c!e capitato a Israele, profe"ia costante di ci. c!e capita a noi #cf. & or &=,&&(. Ges !a sostituito il fardello pesante della legge con il giogo soave e leggero del >iglio c!e ama il 0adre e i fratelli #cf. &&,'@81=7 '',1%8%=(. La C iesa c!iamata a riconoscere il suo peccato di fondo. 2 lo stesso di Israele e di ogni uomo/ impadronirsi della 0arola, invece di accettare colui c!e parla. La 0arola diventa 3legge4, invece c!e comunica"ione e comunione con colui c!e parla. ,uesto atteggiamento, c!e sem$ra "elante, in realtB rifiuto di Dio come 0adre e di se stessi come figli. 6olo c!i cerca di fare ci. c!e dice si accorge c!e le leggi sono impossi$ili da osservare e danno morte, e pu. capire c!e soltanto l-amore, lo 6pirito del 0adre, datore di vita. 6en"a )uesto, la stessa legge resta inevasa, e ogni osservan"a non c!e una vernice di per$enismo. onvertirsi significa innan"itutto vedere in sF )uesto peccato di 3ipocrisia4 di cui parlerB tutto il cap. '1. Diversamente, anc!e con il pretesto di 3migliorare4 l-osservan"a del vangelo, lo si perverte. Il vino nuovo non pu. stare in otri vecc!i. Non si pu. com$inare vangelo e legge, 6pirito c!e dB la

C%?

vita e lettera c!e uccide. La 3nuova4 legge il cuore nuovo/ l-amore legge a se stesso, e compie pienamente la volontB di Dio. Il ruolo della legge preso dal 3discernimento4 dello 6pirito, c!e mette a nudo il cuore e fa vedere )uanto ancora sc!iavo dell-egoismo. I puri di cuore vedono Dio #@,<( e sanno capire ci. c!e )ui e ora aiuta a vivere concretamente l-amore del 0adre verso i fratelli.

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' &, +llora Ges parl, alle folle e ai suoi discepoli! >olle e discepoli

rappresentano la comunitB cristiana, c!iamata a riconoscere lo scri$a e il fariseo c!e sempre si annida nel cuore di ciascuno. *es+ smasc!era )uel male segreto c!e sempre ci insidia, e ci impedisce di essere veramente suoi discepoli. !' ), sulla cattedra di Mos: si sedettero gli scribi e i farisei! Il posto di 9os stato occupato dagli 3interpreti4 della legge. Dopo la distru"ione del Tempio la guida religiosa pass. a loro, c!e guidavano le varie sinagog!e. L-organi""a"ione della sinagoga, riunita nell-ascolto della 0arola, servita da modella alla stessa !iesa. !' *, *uanto vi dicono( fatelo! Una dottrina, per essere vera, deve essere vissuta, non solo proclamata. 6e, facendo ci. c!e si dice, si cresce nell-amore, allora va $ene #cf. '',1%8%=(. 6olo la pratica rende vera o falsa la teoria. ,ui in gioco non l-ortodossia, ma l-ortoprassi. non fate secondo le loro opereO perc 9 dicono e non fanno! I falsi discepoli sono )uelli c!e dicono e non fanno/ le opere non corrispondono alle parole. 6ono operatori di ini)uitB #A,'1(, pseudoprofeti7 non perc!F dicono cose false, ma perc!F non danno frutti $uoni. 6ono lupi rapaci in veste di pecore #A,&@s(, nei )uali l-interno in contraddi"ione con l-esterno. Inoltre l-apparen"a $uona impedisce di riconoscere la realtB e rende sordi alla conversione. Il dire sen"a il fare si sottrae sia alla constata"ione dell-errore sia alla messa in atto della veritB/ impedisce di riconoscere il male e di fare il $ene. 2

C@=

la posi"ione 3intellettualistica4 di c!i studia e di mestiere dice ci. c!e 3gli altri4 devono osservare. 9a il vangelo non )ualcosa c!e si dice per gli altri, $ensI la testimonian"a di ci. c!e si vive in prima persona. olui c!e parla il primo ad essere interpellato da ci. c!e dice7 altrimenti deve tacere, o dire solamente/ 36ignore, pietB54 Il pastore innan"itutto come il grande 0astore c!e si fatto agnello/ il primo c!e vive da figlio, cercando di fare ci. c!e raccomanda 8 a sF pi+ c!e agli altri. Non un generale c!e manda allo s$araglio gli altri/ com$atte lui stesso la $uona $attaglia #'Tm %,A(, comportandosi non come padrone della fede altrui, ma come colla$oratore della sua gioia #' or &,'%(. !' +, legano fardelli pesanti e insopportabili( ecc! Impongono sugli altri un carico oneroso c!e loro neppure toccano con un dito, o c!e comun)ue non li tocca. ,uesto capita non solo )uando si danno norme per gli altri, ma anc!e )uando si annuncia il vangelo con grande enfasi, compiaciuti della propria oratoria, mostrandolo come un dovere esigente, e non come il dono d-amore c!e il 6ignore fa a ciascuno5 *es+ ci invita al 3suo giogo4, c!e lui porta con noi, rendendolo leggero e soave #&&,'?s(7 noi invece proponiamo 3fardelli pesanti e insopporta$ili4 da c!iun)ue. Il 3giogo4 ci. c!e unisce a *es+/ il suo amore per noi e il nostro per lui, c!e lo stesso c!e c- tra 0adre e >iglio5 ,uesto ci li$era dalla fatica e dall-oppressione, facendoci trovare 3riposo4. 2 triste vedere come il vangelo non annunciato come il dono della conoscen"a del 0adre nel >iglio5 0roprio come gli scri$i e i farisei, dimenticando la persona di *es+, lo riduciamo a una dottrina o a una morale impossi$ile5 0er legge nessuno pu. amare 8 tantomeno i nemici. 6olo il dono dell-amore rende capaci di amare. 6e il 6ignore a ana !a trasformato l-ac)ua in vino, noi risc!iamo di trasformare il vino $uono in ac)ua o, peggio, in aceto5 0roporre il vangelo come legge c!e uccide, invece c!e come 6pirito c!e dB vita, la tenta"ione pi+ terri$ile della >iglio, a dispetto dei fratelli5 !' 0, fanno per essere visti dagli uomini #cf. C,&8%.@s.&C8&<(. L-annuncio della 0arola e la fun"ione pastorale sono usati come 3me""o di scam$io4, per !iesa. Invece di accogliere il >iglio e il 0adre, ci costruiamo la nostra #finta( giusti"ia dimenticando il 0adre e il

C@&

ottenere $uona fama dagli altri.

!i agisce per turpe motivo di lucro #' or

',&A(, !a giB la sua ricompensa #C,'.@.&C(/ la vanagloria invece della gloria5 ampliano i loro filatteri e allungano le frange! I filatteri sono scatolette, fissate con strisce di cuoio, c!e si mettono sul $raccio sinistro e sulla fronte, contenenti parole importanti della Di$$ia. I farisei le rendono $en visi$ili, a differen"a di altri. Dovre$$ero essere segno di amore alla 0arola, c!e occupa l-agire e il pensare. 9a non proprio ci. c!e avviene5 Ogni segno pu. facilmente essere scam$iato per amuleto, dimenticando il suo significato. La parola 3filatterio4 significa 3luogo in cui si conserva4. 9a conserva la memoria della 0arola, o solo di se stesso; Il termine e$raico 3frange4 # tefillin( significa 3preg!iere4. Infatti 9c &',%= dice c!e fanno lung!e preg!iere per apparire pii, e, cosI, im$rogliare meglio il prossimo. Una forma analoga sono i $ei discorsi, frangiosi e paludati, dotti e suasivi, c!e svuotano la parola della croce #cf. & or &,&A(, e servono solo per edificare un piedistallo al predicatore5 !' :, il primo posto nei banc etti( ecc! Il 3protagonismo4 fa occupare il primo posto #cf. Lc &%,A8&&(. 9a *es+ ultimo e servo di tutti #cf. '=,'C8'<(. 0er )uesto i primi saranno gli ultimi e gli ultimi i primi #&?,1=7 '=,&C(. Il 3$anc!etto4 per il cristiano l-eucaristia, la 3sinagoga4 la comunitB. erc!iamo il primo o l-ultimo posto; Il nostro un vero servi"io agli altri, o un servirci dei nostri doni per primeggiare su loro; !' <, i saluti nelle piazze! Essere primi e riveriti, in c!iesa e sulla pia""a, nella comunitB e nella societB5 !i non si accorge di )uesto desiderio, cieco. Invece di dire col peccatore/ 3:$$i pietB di me54, trasforma la preg!iera del fariseo, dicendo/ 3Ti ringra"io, o 6ignore, c!e non sono come )uel fariseo4 #cf. Lc &<,?8&%(/ un doppio salto mortale, nel vuoto e sen"a rete. In )uesto siamo a$ilissimi5 essere c iamati rabb8! Ra$$I significa/ 3mio grande54 2 il titolo di riveren"a riservato ai saggi dai loro ammiratori, ai maestri dai loro discepoli. *es+, nel vangelo di 9atteo, c!iamato con )uesto nome solo da *iuda #'C,'@.%?(5 Negli altri vangeli invece un titolo di affetto.

C@'

!' ., non fatevi c iamare rabb8< uno solo infatti : il vostro maestro! Il maestro interiore c!e *es+ ci !a lasciato lo 6pirito 6anto, c!e ci guida nella veritB tutta intera #*v &C,&1ss(/ il suo 6pirito di >iglio, c!e ci fa conoscere lui e amare come lui il 0adre e i fratelli. ,uesto maestro ci rende 3teodidatti4, ammaestrati da Dio #*v C,%@, cf. Is @%,&1(7 ci fa conoscere lui come 0adre e noi come suoi figli. Dove c- )uesto 6pirito, c- li$ertB #' or 1,&A(. altri maestri o guru, rinuncia alla sua dignitB di figlio di Dio/ la li$ertB5 voi siete tutti fratelli! Lo 6pirito, c!e grida con noi nel nostro cuore/ 3:$$B54 #*al %,C7 Rm <,&@(, ci rende figli nel >iglio e fratelli tra di noi, tutti uguali e ognuno diverso5 Nella !iesa tutti a$$iamo pari dignitB, dal 0apa al $im$o appena nato. 9a il pi+ grande tra noi proprio il pi+ piccolo, c!e il 6ignore stesso #&<,&ss(. 0er )uesto, se non diventiamo come $am$ini, non entreremo nel regno del 0adre #&<,&8@(. La nostra differen"a non sta nella grande""a, ma nel servi"io c!e reciprocamente ci rendiamo, ognuno secondo il suo dono particolare #& or &',%8&1,&1(, tenendo presente c!e si deve conferire maggior onore a ci. c!e ne manca #& or &',''8'%(5 !' >' non c iamate nessuno vostro 7adre sulla terra! Il 0adre il principio della vita, ed solo uno. Noi tutti siamo figli/ ci. c!e siamo e a$$iamo, ricevuto #& or %,A(. 2 im$ara""ante, per un religioso, sentirsi c!iamare/ 3Reverendo 6ignor 0adre54. : ragione 6. >rancesco voleva c!e tutti si c!iamassero frati e sorelle, addirittura anc!e le cose5 Il peccato fondamentale del figlio volere il posto del 0adre/ il parricidio originario c!e, da :damo in poi, ci impedisce di accettare noi stessi come figli e gli altri come fratelli. 0rincipio di ogni nostro male, distrugge la nostra essen"a di figli nel >iglio. uno solo : il 7adre vostro! L-unico 0adre colui c!e fa piovere il suo amore sui cattivi e sui $uoni #@,%@(, il 0adre delle misericordie #' or &,1(. Non un padre antagonista, come ce lo present. il nemico. 3Tutto mi stato dato dal 0adre mio4 dice *es+ #&&,'A(. Il 0adre colui c!e dona al >iglio tutto, cio se stesso5 Non legge, ma li$ertB7 non dominio, ma amore7 non possesso, ma dono. !' &?' non fatevi c iamare guida! *uida, o pastore, il risto, l-:gnello c!e !a dato la vita per le pecore. 2 lui il 0astore #6al '1(, l-unico $uono, c!e ci !i segue

C@1

li$era dagli ovili e ci conduce ai pascoli della vita, offrendoci la sua stessa vita di >iglio #*v &=,&8&<(. *uai a c!i vuol sostituirsi a lui, dicendo, in teoria o in pratica/ 3Io sono il risto54 #cf. '%,'1s7 9c &1,C(. !' &&, il pi grande tra voi sar vostro servo! La grande""a di Dio l-amore, e amare servire, con i fatti e in veritB #&*v 1,&<(. *es+ infatti in me""o a noi come colui c!e serve #Lc '','A(. !' &), c i innalzer se stesso sar abbassato( ecc! :damo al". la mano per rapire e possedere tutto, e torn. nella polvere. Il nuovo :damo si umili., donando tutto e mettendosi nelle mani di tutti. 0er )uesto il 6ignore #>il ',@8 &&(.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando le folle dei discepoli alle )uali *es+ parla. c. *li c!iedo ci. c!e voglio/ snidare lo scri$a e il fariseo c!e in me. d. Traendone frutto, medito sulle parole di *es+. Da notare< le folle e i discepoli gli scri$i e i farisei dire e non fare operare per essere visti dagli uomini primi posti, primi seggi, saluti uno solo il vostro maestro, lo 6pirito uno solo il 0adre uno solo il pastore, c!i il pi+ grande; risto

C@%

+. Tes&! (&!$! 6al '17 &1&7 9al &,&%$8','$.<8&=7 E" 1%7 9t &<7 *v &=,&8&<7 &C,@8&@, & or &'8&17 >il ',@8&&.

C@@

>5. -UAI A ,OID 03,13H36

03,13

+ra guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perc 5 c iudete il regno dei cieli davanti agli uomini7 voi infatti non entrate n5 lasciate entrare quelli c e vogliono entrare.

14

F+ra guai a voi, scribi e farisei ipocriti, poic 5 divorate le case delle vedove e fingendo di pregare a lungo7 per questo riceverete una maggiore condannaE.

15

+ra guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perc 5 percorrete il mare e l:asciutto per fare un solo proselito, e, quando lo diventa, fate di lui un figlio della Geenna, il doppio pi di voi.

1)

+ra guai a voi, guide ciec e, c e dite! 1 i giura per il tempio, non vale7 ma c i giura per l:oro del tempio, & tenuto.

1*

'tupidi e ciec i, c e cosa infatti & pi grande! l:oro o il tempio c e rende santo l:oro$

1-

e! 1 i giura per l:altare, non vale,


C@C

ma c i giura per il dono c e vi sta sopra, & tenuto. 16 1iec i, c e cosa & pi grande! il dono o l:altare c e rende santo il dono$ 08 01 00 03 1 i dunque giura per l:altare, giura per esso e per tutte le cose sopra di esso7 c i giura per il tempio, giura per esso e per c i lo abita7 e c i giura per il cielo, giura per il trono di "io e per c i vi & seduto sopra. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perc 5 pagate la decima sulla menta, sull:aneto e sul cumino e tralasciate le cose pi importanti della legge! la giusti#ia, la misericordia e la fede. +ra queste bisognava fare e quelle non tralasciare. 04 Guide ciec e, c e filtrate il moscerino e trangugiate il cammello3 05 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, c e purificate l:esterno del bicc iere e del piatto, mentre all:interno sono pieni di rapina e immonde##a. 0) 4ariseo cieco, purifica prima l:interno del bicc iere, perc 5 diventi puro anc e il suo esterno3 0* Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perc 5 siete simili a sepolcri imbiancati, c e all:esterno appaiono belli,
C@A

ma all:interno traboccano di ossa di morti e di ogni putridume. 01os anc e voi all:esterno apparite giusti agli uomini, ma all:interno siete pieni di ipocrisia e di iniquit.. 06 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perc 5 costruite i sepolcri dei profeti e ornate le tombe dei giusti, 38 e dite! 'e fossimo stati nei giorni dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro nel sangue dei profeti. 31 30 33 34 1os testimoniate a voi stessi c e siete figli di c i a ucciso i profeti3 E voi riempite la misura dei vostri padri. 'erpenti, ra##a di vipere, come potete fuggire dal giudi#io della Geenna$ 9er questo ecco! io mando da voi profeti e sapienti e scribi, alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagog e e perseguiterete di citt. in citt., 35 affinc 5 ricada su di voi tutto il sangue giusto versato sulla terra, dal sangue di >bele il giusto fino al sangue di Gaccaria, figlio di 2arac ia, c e uccideste tra il santuario e l:altare. 3) 3* >men, vi dico! tutte queste cose verranno su questa genera#ione3 Gerusalemme, Gerusalemme, c e uccidi i profeti e lapidi gli inviati a te, quante volte volli riunire i tuoi figli,
C@<

come la c ioccia riunisce i suoi pulcini sotto le ali, e voi non voleste3 336 Ecco, vi sar. lasciata deserta la vostra casa. "ico infatti a voi! d:ora in poi non mi vedrete affatto, finc 5 non diciate! 2enedetto colui c e viene in nome del 'ignore3

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

Guai a voi( scribi e farisei ipocritiH( dice *es+ parlando alla folla e ai discepoli, cio a noi #v. &(. - un sapere e un fare c!e violen"a e morte, ma si traveste di giustifica"ioni religiose. Il male pu. uscire come trasgressione della legge, e si rivela come tale7 ma pu. uscire pi+ sottilmente con la masc!era dell-osservan"a. :llora pi+ difficile da riconoscere. 2 l-ipocrisia di c!i fa il $ene, ma non mosso dall-amore. Il $rano tutto un 3test4 sull-ipocrisia religiosa, c!e c- soprattutto lB dove non avvertita. 6orprende il tono minaccioso usato da *es+, c!e si definito 3mite e umile di cuore4 Il 6ignore parla delle devia"ioni culturali #scri$i( e pratic!e o legali #farisei(, c!e sempre sono accovacciate in noi/ do$$iamo riconoscerle e non farcene dominare #*en %,A(, per non uccidere, come aino, il fratello e il nostro essere figli. La sua parola ric!iama le vigorose invettive dei profeti/ servono per scuotere da )uella 3pace perniciosa4 # Cassiano( del male, c!e il suo aspetto peggiore. 2 segno di grande misericordia denunciare il male e maledirlo, dire8male del male e farne apparire l-inganno. 6e la veritB va fatta nella caritB #cf. Ef %,&@(, anc!e la caritB va fatta nella veritB. Noi preferiamo trascurare la veritB in nome dell-amore, o trascurare l-amore in nome della veritB7 e cosI perdiamo am$edue, perc!F ci. c!e vero e ci. c!e $uono coincidono #verum et bonum convertunturH (. :l $ianco e al nero preferiamo la confusione indistinta del grigio uniforme. 9a, fin dal principio della crea"ione, la vita distin"ione. !iamare le cose con il loro nome, facendole uscire dal caos, l-opera di Dio, c!e l-uomo c!iamato a continuare responsa$ilmente.
C@?

#&&,'?(.

L-oggetto del 3guai54 l-ipocrisia nelle sue varie manifesta"ioni. L-ipocrita, nella tragedia greca, il solista c!e risponde alla folla anonima del coro/ il capocoro, il protagonista del gruppo. La sua caratteristica prima )uella di essere un teatrante, non se stesso/ una masc!era, la principale5 Dice ci. c!e gli impone il ruolo, non ci. c!e lui. 6e )uesto va $ene nel teatro, nella vita personale uno c!e 3recita4 non entrerB mai in rela"ione con nessuno. La scissione tra ci. c!e si e ci. c!e si dice, l-empietB radicale/ la men"ogna c!e priva l-uomo del suo volto. Uno dei detti segreti di *es+ dice c!e7 3)uando le due cose saranno una, e l-esterno come l-interno4, allora sarB il regno # lemente Rom., II, &',&8'(. Il nostro essere essere figli del 0adre. Il nostro apparire deve manifestarlo nella fraternitB. Nelle opere uno reali""a o contraddice ci. c!e . Non do$$iamo recitare/ $isogna essere non attori, ma 3fattori4 della 0arola. 0er 9atteo l-ipocrisia, male supremo, )uesta contraddi"ione tra dire e fare o, meglio, tra dire e non8fare ci. c!e si dice/ un a$ortire della 0arola, invece c!e essere generati e generarla #A,'&8'17 &','@s7 '@,1&8%C(. L-ipocrita 3si serve4 della 0arola per ottenere l-approva"ione dagli uomini, e fa consistere in )uesta, invece c!e in )uella, la sua identitB/ la vana8 gloria prende il posto della *loria, il falso io )uello del proprio io, c!e Dio stesso5 Il discorso, sviluppo del $rano precedente, si divide in due parti/ la denuncia del male e il giudizio sulle nefaste conseguen"e c!e esso comporta. La denuncia puntuali""ata in sette esempi e in altrettanti 3guai a voi54 # vv! ")#))(. Il giudi"io resta sospeso e viene dopo la re)uisitoria # vv! ).#)4B, per continuare poi nei cc. '% 8 '@. In concreto si denuncia la contraddi"ione tra dire e fare # v. ")(, tra "elo grande e risultato catastrofico # v! "'(, tra legalismo rigoroso e mancan"a di discernimento #vv. "0#&&(, tra esterioritB ineccepi$ile e interioritB perversa #vv. &'#&0(/ siamo sepolcri im$iancati # vv! &$#&%( c!e, con la facciata del per$enismo, colmiamo la misura della violen"a di c!i ci !a preceduto # vv! &4# )&(. 6egue il giudi"io/ non siamo figli di Dio, ma del serpente # v!))(, e portiamo a compimento la perversitB dei nostri padri # vv! ).#)0(.

CC=

Dopo aver espresso con ira la maledi"ione del male e il giudi"io su di esso, *es+ conclude con la condanna c!e il male porta con sF/ la devasta"ione di c!i lo compie5 E )ui *es+ si esprime con un tenero lamento su *erusalemme, la cui desola"ione durerB fino a )uando non riconoscerB colui c!e viene nel nome del 6ignore #vv. )$#)4(. *es+ piange per il male c!e, c!i lo uccide, fa a se stesso #cf. Lc &?,%&(, non per )uello c!e fa a lui, c!e sarB ucciso5 Non c- segno maggiore di amore. Il male di c!i rifiuta ricade infatti su c!i ama. Tutte le maledi"ioni del c. '1 porteranno lui in croce, dove si farB carico della nostra cattiveria. ,uando diremo di lui, crocifisso e maledetto, c!e veramente il >iglio di Dio #'A,@%(, il Denedetto c!e viene a salvarci, allora la nostra casa non sarB pi+ deserta/ lui a$iterB in noi e noi in lui. :llora Dio non sarB pi+ sen"a l-uomo nF l-uomo sen"a Dio/ i due saranno casa l-uno all-altro5 Ges denuncia il male e annuncia il giudi"io, c!e si compirB su di lui dopo due giorni/ il rocifisso, fatto per noi maledi"ione e peccato #*al 1,&17 ' or @,'&(, sarB $ersaglio di tutto il nostro male. La C iesa l-oleastro/ come l-olivo su cui innestata, resterB deserta fino a )uando riconoscerB il Denedetto c!e viene proprio in colui c!e si fatto maledi"ione e peccato. Il riconoscimento del 6ignore da parte dei suoi il fine del mondo5

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' &*, Guai a voi! Il senso profondo del guai stato spiegato nel

commento a &&,'&s. 6ignifica/ 4:!im54, ed esprime non una minaccia, ma il dolore di c!i parla per il male di c!i ascolta. scribi e farisei ipocriti! *li scri$i sono )uelli c!e sanno7 i farisei )uelli c!e fanno. 9a c- un sapere e un fare ipocrita, c!e serve non ad esprimere la propria realtB, ma a nasconderla/ il fine non l-amore, ma l-apparire intelligenti e $uoni. c iudete il regno! - un sapere e un fare c!e non apre al regno, ma c!e lo c!iude a sF e agli altri/ a sF perc!F non si fa )uello c!e si dice, agli altri

CC&

perc!F si impongono loro pesi insopporta$ili #v. %(. La conoscen"a del 0adre e del >iglio riservata ai piccoli #cf. &&,'@ss(, non a c!i fa il padreterno5 condanna all-inautenticitB, all-autodistru"ione. !'&+, divorate le case delle vedove( ecc! ,uesto versetto, presente in )ualc!e manoscritto, desunto da 9c &',%= #cf. Lc '=,%A(. !' &0, percorrete il mare e lCasciutto per fare un solo proselito( ecc! - uno "elo c!e non mosso dall-amore 8 lo stesso del 0adre e del >iglio c!e spinge l-apostolo 0aolo verso tutti #' or @,&%(. 2 il desiderio di aver proseliti, dai )uali misurare l-autostima e il proprio potere. *es+, c!e ci rende figli del 0adre. Il risultato di )uesto "elo non il diffondersi della fraternitB, ma il 3duplicato4 del proprio egoismo, moltiplica$ile sen"a fine. Non c- nulla di peggio di )uesta 3clona"ione spirituale4 c!e massifica le persone, rendendole dipendenti, fanatic!e e pericolose5 Il mondo pieno di guru di tutti i tipi, e di grulli c!e li seguono5 !' &:$$, guide ciec e! L-ipocrita cieco/ non vede ci. c!e c-, ma proietta su tutto l-om$ra di sF. La realtB non pi+ letta nel suo significato di rimando all-:ltro. Ogni cosa diventa un feticcio/ l-oro vale pi+ del tempio, l-offerta pi+ dell-altare 8 ogni parola, anc!e )uella pi+ sacra come il giuramento, perde il suo valore. !' )*, pagate la decima! La cecitB si manifesta particolarmente nel legalismo/ numerose norme e decreti regolano le cose anc!e minime7 ma la giusti"ia, la misericordia e la fedeltB sono trascurate. La stessa 0arola sostituisce colui c!e parla e al )uale siamo c!iamati a rispondere. !i attento alla 0arola in modo corretto, ama il 0adre e i fratelli, e in )uesto modo adempie la legge 8 con delicate""a somma, anc!e nelle minime cose 8, ma non per scrupolo e mania ritualistica, $ensI per amore. !' )+' filtrate il moscerino e trangugiate il cammello! L-assurdo del legalismo di stare attento al dettaglio e non vedere l-insieme. :n"i, il dettaglio diventa l-oggetto di ossessione rituale, )uasi una coa"ione meccanica e implaca$ile c!e uccide. !i segue 3noi4, non diventa figlio di Dio, ma nostro sc!iavo, perduto come noi. 2 da seguire solo il 6ignore !i non accetta di essere figlio, )ualun)ue cosa faccia, in contraddi"ione con sF/ si

CC'

!' )0' purificate lCesterno del bicc iere e del piatto( allCinterno invece( ecc! L-esterioritB, accuratissima, nasconde un-interioritB piena di 3rapina e immonde""a4. Tutto ridotto a un tentativo di rapire la gloria, e si cade sc!iavi di ogni passione, perc!F non si !a la conoscen"a dell-amore c!e li$era e purifica. !' ):, purifica prima lCinterno( ecc! misericordioso verso ogni miseria. !' )<, sepolcri imbiancati( ecc! L-esterno $ello a vedersi, luminoso e attraente come il frutto del male #*en 1,C(7 ma, come )uesto, pieno di veleno e di morte. !' )., allCesterno apparite giusti agli uomini . - un-impecca$ilitB esterna c!e nasconde il massimo peccato/ la ricerca di autogiustifica"ione, c!e ignora l-amore e genera ogni perversitB sotto apparen"a di $ene5 !' )>, costruite i sepolcri dei profeti( ecc! 6i venera sempre il profeta, ma solo )uando lo si tolto di me""o/ ci si rende $elli della sua ereditB, rendendola inoffensiva5 2 la vera uccisione del profeta, $effato anc!e dopo morto5 !' *?, se fossimo stati nei giorni dei nostri padri( non ci saremmo associati a loro( ecc! i si dissocia dai padri, dic!iarandosi pentiti del loro peccato. 2 di moda oggi pentirsi dei peccati c!e altri !anno fatto. Do$$iamo passare dal 3pentitismo4 dei loro misfatti al 3pentimento4 dei nostri, $attendo il petto nostro e non )uello altrui5 2 a$ominevole pentirsi dei peccati altrui per giustificare se stessi. !' *&, testimoniate c e siete figli di c i a ucciso i profeti! on il pentitismo su crociate, in)uisi"ione, streg!e, *alileo, ecc., masc!eriamo i peccati attuali, continuando la stessa storia di violen"a dei nostri padri7 e per di pi+ con l-ali$i dei $uoni sentimenti5 !' *), voi riempite la misura dei vostri padri! >ino a )uando, *ui e ora( non capisco c!e io faccio ci. c!e rimprovero agli altri, continuo a fare come loro, portando a compimento ci. c!e loro !anno solo ini"iato5 !' **, serpenti( razza di vipere! Non siamo figli di Dio, ma del serpente antico, men"ognero e omicida fin dal principio #*v <,%%(. i. c!e conta il cuore puro, c!e vede Dio #@,<( e in tutto vive l-amore del 0adre, diventando, come lui,

CC1

!' *+$, io mando da profeti( ecc! *li inviati di Dio, antic!i e moderni, fanno sempre la stessa fine, c!e )uella del loro 6ignore. i. c!e accaduto al >iglio per mano dei suoi fratelli, accade ad ogni giusto per mano nostra. :lmeno fino a )uando apriamo gli occ!i, riconosciamo il peccato e ci prendiamo le nostre responsa$ilitB. !' *:, tutte *ueste cose verranno su *uesta generazione! 6u ogni genera"ione grava il cumulo di violen"a delle genera"ioni precedenti. 0er )uanto si critic!i, non si fa c!e accrescerlo, fino a )uando non si critica se stessi. 6ulla genera"ione di *es+, il *iusto, ricadrB il sangue di ogni ingiusti"ia, e il suo sangue 3ricadrB su noi e sui nostri figli4, come dirB tra poco il popolo c!e lo condanna #'A,'@(. !' *<, Gerusalemme( Gerusalemme! *rande la tenere""a del 6ignore per la sua cittB, per il suo popolo, per l-olivo e per Israele, posto a 3luce delle genti4. Il nuovo popolo, l-oleastro, la stessa gra"ia. uccidi i profeti! Uccidere i profeti la professione )ualificata del 3pio4, c!e osserva la legge, e ogni legge. Illuminato colui c!e se ne accorge/ apre gli occ!i e vede nel proprio peccato la gra"ia eterna del suo 6ignore. *uante volte volli riunire( ecc! Da sempre il 0adre desidera raccogliere i suoi figli, fuggitivi e dispersi. Il >iglio !a gli stessi sentimenti del 0adre. come la c ioccia! 2 l-immagine pi+ materna di Dio. 6e vedi la c!ioccia, sai su$ito c!e madre # infirmatur super pullos suosH (. La poten"a dell-a)uila #Es &?,%7 Dt 1',&&(, si fa la tenere""a di una c!ioccia. e non voleste! Il nostro costante rifiuto la ferita dolorante e sempre aperta di Dio. !' *., vi sar lasciata deserta la vostra casa #cf. '%,&s7 :t &,'=7 6al C?,'C(. La nostra casa deserta, perc!F non !a accolto il 6ignore, di cui siamo tempio. Lo a$$iamo espulso e crocifisso fuori le mura. E noi stessi restiamo sen"a casa, come anc!e lui. Infatti Dio la casa dell-uomo, come l-uomo casa di Dio, c!e in lui si compiace di a$itare. !iesa, tutto il mondo, c!iamato a riconoscersi nella sua ele"ione e nel suo peccato, per partecipare della sua

CC%

!' *>, non mi vedrete affatto( finc 9 non diciate< 2enedetto( ecc! Golgendo lo sguardo a colui c!e a$$iamo trafitto #*v &?,1A(, vedremo colui c!e viene nel nome del 6ignore. Nel maledetto c!e pende dal legno 8 e in tutti i dannati della terra, suoi fratelli 8 vedremo il Denedetto c!e viene ad a$itare a casa nostra, se lo accogliamo #cf. '@,1&8%C(. dimora e noi troviamo casa. osI la *loria ritorna nella sua

3. a. $. c. d.

P)e a)e !$ &es&" Entro in preg!iera come al solito. 9i raccolgo immaginando *es+ c!e parla alle folle sulla spianata del !iedo ci. c!e voglio/ riconoscermi tra )uelli dei )uali *es+ dice/ 3*uai a voi4, e riconoscere nella croce il mio peccato e il suo perdono. 9edito su ogni singolo 3guai4, facendomi un serio esame di coscien"a.

tempio.

+. Tes&! (&!$! 6al C?7 Rm &&7 :p '81/ le sette lettere alle sette !iese7 >il 1,&8&%

>6. -UARDATE C4E NESSUNO ,I IN-ANNI 04,1H0-

04,1

E, uscito Ges dal tempio, se ne andava7 e si avvicinarono i suoi discepoli per mostrargli gli edifici del tempio.
CC@

Egli allora rispondendo disse loro! %on vedete tutte queste cose$ >men, vi dico, non sar. lasciata qui pietra su pietra c e non verr. distrutta.

+ra, seduto lui sul monte degli Clivi, gli si avvicinarono i discepoli in privato dicendo! "i: a noi quando saranno queste cose, e quale il segno della tua venuta e del compimento del mondo$

4 5

E, rispondendo, Ges disse loro! Guardate c e nessuno vi inganni. (olti infatti verranno nel mio nome dicendo! /o sono il 1risto3 e inganneranno molti.

'tarete a sentire di guerre e rumori di guerre7 guardate di non agitarvi. < infatti necessario c e ci avvenga, ma non & ancora la fine.

'orger. infatti na#ione contro na#ione e regno contro regno, e ci saranno carestie e terremoti in vari luog i.

+ra tutte queste cose sono principio di doglie. >llora vi consegneranno a tribola#ioni e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le na#ioni a causa del mio nome.

18

E allora saranno scandali##ati molti e si tradiranno gli uni gli altri e si odieranno gli uni gli altri.
CCC

11 10 13 14

E molti falsi profeti sorgeranno e inganneranno molti7 e per l:abbondare dell:iniquit. si raffredder. l:amore dei pi. +ra c i resister. sino alla fine, questi sar. salvato. E sar. annunciato questo vangelo del regno in tutto il mondo, in testimonian#a a tutte le na#ioni7 e allora sar. la fine.

15

?uando dunque vedrete l:abominio della desola#ione, detto per me##o del profeta "aniele, stare in luogo santo H c i legge comprenda3 H,

1) 1* 116 08 01

allora quelli c e sono in Giudea fuggano sui monti7 c i & sul tetto, non scenda a prendere le cose di casa sua7 e c i & nel campo non torni indietro a prendere il suo mantello. Guai a c i & incinta e allatta in quei giorni3 +ra pregate c e la vostra fuga non avvenga d:inverno n5 di sabato. >llora infatti sar. una tribola#ione grande, quale non fu dall:ini#io del mondo fino ad ora, n5 mai vi sar..

00

E se non fossero abbreviati quei giorni, non si salverebbe nessuna carne7 ora, a causa degli eletti, saranno abbreviati quei giorni.

03

>llora se qualcuno vi dir.! Ecco qui il 1risto, oppure! l., non credete3

04

'orgeranno infatti falsi 1risti e falsi profeti,


CCA

e daranno segni grandi e prodigi, cos da ingannare, se possibile, anc e gli eletti. 05 0) Ecco, vi o predetto3 'e dunque vi diranno! Ecco, & nel deserto, non uscite3 Ecco, & nell:interno Fdella casaE, non credete3 0* 1ome infatti la folgore esce da oriente e brilla fino a occidente, cos sar. la venuta del 4iglio dell:uomo. 0"ovunque sar. il cadavere, l. si raduneranno gli avvoltoi3

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

Guardate c e nessuno vi inganni( ripete *es+ all-ini"io, al centro e alla fine di )uesto $rano #vv. %.&&.'%(, in cui parla di ci. c!e precede la venuta del 6ignore per il suo giudi"io. La dominante del discorso sulla 3fine del mondo4 un ri$altamento/ c!i in ansia sul futuro, rimandato a vivere il presente con vigilan"a e responsa$ilitB. Il giudi"io finale non c!e il disvelamento di ci. c!e viviamo nel presente/ )ui e ora siamo c!iamati a testimoniare l-amore del 0adre verso i fratelli, a fare la sua volontB, ad agire 3con giudi"io4. Tutto si gioca in )uesto tempo. L-esisten"a nostra e del mondo !a certamente una fine, perc!F !a avuto un ini"io. La vita va rispettata, ma non mantenuta con accanimento. 6i perde comun)ue5 6olo c!i la sa dare per amore, la ritrova5 Ga vissuta in piene""a, e proprio alla fine raggiunge il suo fine/ la comunione e l-incontro con il 6ignore. Il futuro non la distru"ione, da cui inutilmente si cerca di fuggire, ma ci. verso cui tende con desiderio ogni nostro passo presente.

CC<

Il discorso di *es+ vuole incoraggiarci, perc!F non siamo sen"a speran"a, come )uelli c!e ignorano il disegno di Dio sul mondo #cf. &Ts %,&1(. Guole toglierci la paura, madre di ogni inganno. i. c!e ci attende non un-inevita$ile catastrofe, ma la pi+ $ella prospettiva alla )uale possa aprirsi il nostro cuore. La storia, sottratta all-ipoteca fatale del nulla, consegnata alla li$ertB dell-uomo, c!e va incontro al 6ignore della vita. Il discorso , sen"a solu"ione di continuitB, la prosecu"ione del c. '1. Dopo aver messo in guardia contro i mali c!e sorgono all-interno della comunitB e lasciano la nostra casa deserta #'1,1<(, *es+ esce dal tempio, lasciandolo deserto e predicendone la distru"ione #'%,&s(. La fine del tempio indica la fine del mondo e la venuta del 6ignore per il suo giudi"io. I discepoli c!iedono 3)uando4 e 3)uali i segni4 di tutto )uesto #'%,1(. Nei vv! .#&% *es+ parla dei vari 3)uando4 c!e precedono la fine/ non sono c!e i vari momenti del tempo presente, da leggere alla luce del futuro7 nei vv! &4#)" parla della venuta del 6ignore e del suo 3segno47 nei vv! ).#)0 dice c!e tutto )uesto avviene 3in )uesta genera"ione4, ossia in ogni genera"ione, ma se ne ignora il giorno e l-ora. 0er )uesto seguono le para$ole sulla vigilan"a e sull-operositB fedele e saggia #vv! )$#'"(. ,uesto tema sarB sviluppato nel c. '@ con tre grandi para$ole/ la prima sulla vigilan"a # &'("#")(, la seconda sulla responsa$ilitB # &'(".#)5( e la ter"a sul giudi"io finale, c!e dipende esclusivamente da ci. c!e facciamo ora # &'()"#.0(. ome si vede da )uesto sommario, tutto il discorso sul futuro non un ali$i all-impegno, un oppio per dimenticare le difficoltB. Il tempo della salve""a 3)uesto4/ )ui e ora viviamo o meno il nostro essere figli e fratelli. La vita non un-attesa di ci. c!e sarB, ma un-atten"ione verso ci. c!e c-/ l-Emmanuele, il Dio8con8noi, sempre presente per portare il mondo al suo compimento #'<,'=(. Determinante per ci. c!e sarB il futuro ci. c!e facciamo al presente. Il giudi"io di Dio non farB altro c!e svelare se a$$iamo o meno vissuto secondo il suo giudi"io. ,uesto lungo discorso viene prima della morte e risurrezione di *es+. La sua vicenda la medesima di ogni discepolo e della !iesa, di ogni uomo e del mondo intero, della piccola storia di ognuno e della grande storia del cosmo/

CC?

alla luce del >iglio dell-uomo, primogenito di ogni creatura # ol &,&@(, comprendiamo il mistero di tutta la crea"ione. Nel NT, )uando si parla della fine del mondo, si intende )ualcosa c!e gi avvenuto al >iglio, c!e avviene ad ogni fratello e avverr a tutti. ome detto, )uesto $rano un ric!iamo contro i tur$amenti e gli allarmismi, per non cadere in inganno. Il primo inganno infatti la stessa paura, c!e fa c!iudere gli occ!i e impedisce di vedere la realtB. I discepoli, c!e lo interrogano sul 3)uando4 e sui 3segni4 della fine, sono rimandati alla )uotidianitB, c!e tutta da leggere come segno della presen"a del Dio con noi. Il >iglio dell-uomo viene in ogni ora come venuto allora, sotto il suo 3segno4/ la croce, dove la violen"a del male si svela e si arresta nell-amore di c!i la porta sen"a restituirla. Il male non la fine, nF tanto meno il fine del mondo5 2 invece il luogo della testimonian"a dell-amore del >iglio e dei suoi fratelli. La vicenda umana tutta un travaglio del parto della crea"ione nuova #Rm <,&?ss(. Il capo giB venuto alla luce/ segue la nascita di tutto il corpo5 ,uesto testo si articola pi+ dettagliatamente come segue/ i vv! "#) predicono la distru"ione del tempio, c!e suscita la domanda dei discepoli sul tempo e i segni della fine7 i vv! .#' mettono all-erta contro gli inganni7 i vv! 0#% descrivono gli ingredienti normali della storia, i cui dolori sono da leggere come 3doglie4 del parto7 i vv! 4#". mostrano come il discepolo generato uomo nuovo proprio da )uesta situa"ione, c!e lo rende testimone del suo 6ignore7 i vv! "'#&& parlano del momento decisivo della testimonian"a, in cui necessaria risolute""a e pa"ien"a7 i vv! &)#&% c!iudono, come l-ini"io, mettendo all-erta contro i facili inganni. Ges mette in guardia contro gli allarmismi sulla fine del mondo, per farci vivere il presente come il tempo di gra"ia, in cui possiamo nascere come figli e vivere da fratelli. La C iesa vive alla se)uela del suo 6ignore, continuando la sua lotta e la sua vittoria, la sua morte e la sua risurre"ione, portando con lui il mondo al proprio compimento. La parola del >iglio #cc. @8A( 8 seminata nell-annuncio #c. &=(, c!e cresce tra mille contraddi"ioni #c. &1( e fruttifica nella comunitB #c.&<(

CA=

8 il giudi"io di Dio sulla storia presente. Ed ci. c!e *es+ !a pienamente reali""ato con la sua vita, la sua morte e risurre"ione.

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' &, ;( uscito Ges dal tempio! La 3*loria4 esce dal tempio e lascia

deserta la sua e nostra casa, in attesa c!e riconosciamo il nuovo segno della sua gloria. ,uesta uscita si riallaccia al discorso precedente #'1,1<s( e introduce il seguente, sulla fine del tempio e del tempo. si avvicinarono i suoi discepoli! I discepoli sono affascinati dalla vista del tempio, maestoso e $ello. Non sanno ancora c!e c- un tempio pi+ grande e pi+ $ello, non fatto da mani d-uomo #9c &%,@<(. !' ), non sar lasciata pietra su pietra( ecc! Il tempio, attorno al )uale si struttura la vita religiosa e civile, cultuale e culturale, finisce 8 e oggi finito pi+ c!e mai5 6im$olo cosmico, centro dello spa"io e del tempo, asse c!e unisce cielo e terra, sarB spa""ato via. ,uesto significa la fine del mondo, il suo ritorno al caos. Tutto il creato, come ini"iato, cosI anc!e termina/ finito5 6e non ci fosse il peccato, la cosa sare$$e sen"a traumi/ la sua fine sare$$e il ricongiungersi al suo principio. 9a il peccato l-!a allontanato da Dio/ l-!a staccato dalla sua origine e l-!a sospeso nel nulla. !' *, *uando saranno *ueste cose! I discepoli sono preoccupati di sapere 3)uando4 sarB la fine. Il tempo vita7 )uando scade, finita5 L-uomo !a coscien"a di morire, e cerca di rinviarne il momento. erca di sapere )uando sarB, nell-illusoria convin"ione di averne il controllo. 9a )uesto assillo non fa c!e $loccarlo, tenendolo sc!iavo della paura della morte per tutta la vita #cf. E$ ',&%(. *uale il segno! I discepoli cercano i 3segni4 di 3)uando4 sarB la fine inevita$ile, con il risultato di uccidere ogni presente nell-attesa del futuro. della tua venuta! In greco c- parousMa, c!e significa presen"a o venuta. Da 0aolo in poi )uesta parola usata per indicare la seconda venuta del 6ignore. 9a )uesta non sarB c!e il disvelamento della sua presen"a attuale sotto il segno del >iglio dell-uomo, c!e )uello di *iona #&',1?s(.

CA&

del compimento del mondo! In realtB la fine c!e temiamo il 3compimento4 c!e desideriamo/ l-incontro con il 6ignore. La storia non c!e un cammino verso il riconoscimento di colui c!e sempre8con8noi5 Nella misura in cui lo riconosciamo, per noi il tempo compiuto/ finisce il mondo vecc!io posto nel male, e ini"ia )uello nuovo. !' 0, molti infatti verranno nel mio nome( ecc! ome capit. nell-anno A=, in cui fu distrutta la na"ione giudaica, e come capita in ogni tempo di crisi, ci sono sempre persone c!e promettono salve""a in nome di Dio. 9entono e ingannano, perc!F fanno dimenticare c!e la salve""a non scampare dal male o dalla morte, ma saper vivere ogni situa"ione da figli e fratelli, in ascolto della parola del 0adre. !':, starete a sentire di guerre e rumori di guerre! Da c!e mondo mondo, ci sono sempre guerre, fatte e annunciate. 2 cronaca )uotidiana. La violen"a, c!e fin dall-ini"io si scatenata, devasta sempre di pi+ il mondo. Rotto il rapporto con il 0adre, conflittuale ogni rapporto con sF e con gli altri. guardate di non agitarvi! Invece di agitarci e rispondere alla violen"a con la violen"a, in )uesta, c!e la condi"ione normale, siamo c!iamati a vincere il male con il $ene #Rm &','&(. : infatti necessario c e ci, avvenga! Il male c-, ed necessario c!e esca e si spurg!i. 2 necessario come la croce di risto. Non perc!F Dio voglia cosI, ma perc!F noi, per inganno, facciamo cosI. La paura ci rende aggressivi e violenti, facendo uscire all-esterno ci. c!e sta dentro. 2 una suppura"ione inevita$ile, date le premesse5 Il male c!e incontriamo nella storia sempre pi+ 3apocalittico4 #K rivelatorio5(, ma non escatologico #K definitivo5(. 2 apocalittico, perc!F rivela il male c!e in noi7 ma non escatologico, perc!F definitivo solo l-amore di Dio per noi. ma non : ancora la fine! Il male, come non principio, non neanc!e fine del mondo. !i !a detto la prima parola, dice anc!e l-ultima. 6olo la sua 3eterna misericordia4 principio e fine della crea"ione e della storia, come ripete il 3grande Lallel4 #6al &1C(. !' <, nazione contro nazione( regno contro regno! 2 un ori""onte fosco di solleva"ione generale, di 3guerra glo$ale4. Il gesto di fratello, si estende al mondo intero. aino, c!e uccide il

CA'

carestie e terremoti! Il cielo si c!iude sopra la fraternitB negata, non fecondando pi+ la terra. E la terra si scuote, vomitando il sangue e i morti c!e costretta a celare. L-uomo, c!e non vive da figlio, non pi+ riconosciuto nF dal cielo nF dalla terra/ tutto gli nemico, anc!e la sua stessa vita5 !' ., *ueste cose sono principio di doglie! Tutti i mali del mondo non sono da leggere come segno di morte, ma di nascita. ,uesti dolori sono doglie del parto della creatura nuova. In )uesta violen"a infatti il discepolo diventa figlio/ vivendo da fratello e spegnendo la violen"a nell-amore, nasce a immagine di Dio5 !' >, allora vi consegneranno( ecc! i. c!e capitato a *es+, capita a ogni discepolo, a ogni giusto. La sua vita diventa testimonian"a dell-amore del 0adre, c!e smasc!era e vince la violen"a con la sua mite""a. !' &?, saranno scandalizzati molti! La croce scandalo per tutti/ il luogo in cui viviamo di fede o perdiamo la fede. !' &&, molti falsi profeti sorgeranno e inganneranno molti! >alsi profeti sono )uanti non accolgono lo scandalo della croce/ propongono la salve""a dalla e non della croce5 0romettono di evitare il male, non di vincerlo con il $ene5 !' &), per lCabbondare dellCini*uit! L-ini)uitB per 9atteo 3non fare4 la 0arola, c!e si riassume nel comando dell-amore. si raffredder lCamore dei pi! Il vero male non la sofferen"a, ma il raffreddarsi dell-amore. 2 prodotto dalla paura, c!e porta a rispondere alla violen"a con violen"a. !' &*, c i resister sino alla fine( *uesti sar salvato . La salve""a legata al nostro resistere e pa"ientare nell-amore, sen"a lasciarci agitare o ingannare, scandali""are o raffreddare. !' &+, sar annunciato *uesto vangelo in tutto il mondo( ecc! In 3)uesto4, non in un 3mondo migliore4, si testimonia il vangelo, 3la $uona noti"ia4 c!e c- un amore pi+ grande di ogni male. Il male stesso il luogo proprio di )uesta testimonian"a. allora sar la fine! Il 3)uando4 della fine del tempo il suo compimento, )uando tutti, attraverso la testimonian"a del >iglio e dei suoi fratelli, riconosceranno l-amore del 0adre. Lo stesso male, alla fine, non farB c!e

CA1

eseguire )uesto disegno di Dio #cf. Rm <,'<7 :t %,'<ss7 :p &A,&A(, rivelando a ogni miseria la misericordia, a ogni peccato il perdono/ come sulla croce5 !' &0, lCabominio della desolazione! L-espressione, presa da Dn ?,'A, parla della profana"ione del tempio, c!e fu dedicato all-idolo #cf. &9ac &,@%(. 6ignifica c!e alla fine l-idolo starB al posto di Dio/ l-apice del male, considerato come assoluto, inevita$ile e necessario per tutti. c i legge comprenda! L-evangelista si rivolge al lettore/ ognuno c!iamato a comprendere c!e cosa per lui tiene il posto di Dio e non Dio5 i. avviene ogni volta c!e poniamo come assoluto ci. c!e non lo , ogni volta c!e diventiamo sc!iavi invece c!e signori della varie creature o crea"ioni. Ogni epoca !a i suoi assoluti. Non la nostra un-epoca totalmente amministrata da norme #economic!e( c!e si autogenerano, un trionfo dell-idolo #K immagine(, a spese dell-uomo e della sua umanitB; ,uesta l-ini)uitB massima da cui guardarci, il dominio della $estia, c!e vuol marc!iare tutti con il suo numero di codice #cf. :p &1(. 6ulla croce l-a$ominio della desola"ione sta davvero in luogo santo/ tocca Dio stesso5 E Dio stesso si pone in ogni a$ominio. ,uesto il segno della fine e del fine di tutto, consuma"ione di ogni male e compimento di ogni $ene. !' &:, *uelli c e sono in Giudea fuggano sui monti! In caso di guerra $ene rifugiarsi nelle cittB fortificate7 ma solo se si vince. Diversamente le mura diventano una trappola mortale. I cristiani, nell-assedio di *erusalemme, fuggiranno in anticipo. >uori metafora, c!i legge comprenda/ in ogni cittB c- una situa"ione di idolatria c!e distrugge l-uomo e la sua li$ertB. l-a$ominio di perdi"ione e vivere la salve""a della croce. !' &<$, c i : sul tetto( ecc! La fuga urgente. Nessuna cosa, nessun tesoro, neanc!e l-indispensa$ile mantello, deve essere preposto alla vita. 2 una decisione in cui si gioca tutto. !' &>, guai a c i : incinta e allatta! Le donne, con il $im$o in grem$o o al seno, sono inevita$ilmente svantaggiate/ sono le prime a cadere in mano dei nemici. In )uesta situa"ione, anc!e ogni promessa di vita futura non c!e premessa di morte sicura5 on )uesta non si pu. patteggiare #cf. :p &1,&8&=(. In essa siamo c!iamati a vedere

CA%

!' )?, la vostra fuga non avvenga dCinverno! Le piogge rendono inguada$ili i fiumi, il freddo ostacola la fuga. Il vero inverno, c!e impedisce di decidere per la vita, proprio il raffreddarsi dell-amore #v. &'(. !' )&, sar tribolazione grande! Ogni epoca e ogni persona #3)uesta genera"ione4, v. 1%( passa )uesto momento di prova/ la grande tri$ola"ione, in cui siamo c!iamati a scegliere tra Dio e l-idolo, tra salvare o perdere la vita. !' )), se non fossero abbreviati *uei giorni( ecc! ,uesta tri$ola"ione una storia/ dura pi+ giorni, lung!i giorni, intermina$ili come la notte. 9a nessuna prova supera la nostra capacitB, e il 6ignore dB la for"a per sopportarla #cf. & or &=,&1(. 2 importante resistere ogni giorno/ a ogni giorno $asta il suo affanno #C,1%(. !' )*, ecco *ui il Cristo( ecc! La difficoltB fa desiderare la presen"a visi$ile del #'<,'=(. !' )+, falsi cristi e falsi profeti! ome all-ini"io e al centro #vv. %s. &&( si mette in guardia contro l-inganno di visioni o anticipi di ci. c!e invece sarB 3dopo4, impedendoci di vivere 3ora4 la testimonian"a. daranno segni grandi e prodigi! Il segno del >iglio dell-uomo uno solo, )uello di *iona/ la croce. :ltri segni non vengono da Dio, perc!F non !anno la sua grande""a prodigiosa/ l-umiltB e l-amore, la pa"ien"a e la mite""a. !' )0, vi o predetto! *es+, con la sua vita e la sua morte, ci !a detto in anticipo 3tutto4 #cf. 9c &1,'1(. Il >iglio dell-uomo profe"ia di ogni figlio d-uomo e del mondo intero, sottoposto all-uomo nel $ene e nel male. : noi $asta ascoltare lui e la sua parola, sen"a cercare altri segni. !' ):, : nel deserto( non usciteH Il risto non appare di nuovo pu$$licamente nel deserto, per ini"iare un nuovo esodo con i suoi eletti. 6uoi eletti sono )uanti, )ui e ora, in )uesto mondo cosI com-, ascoltano e fanno la sua parola, sen"a piegarsi all-idolo della violen"a. : nellCinterno( non credeteH Il risto, come non ci c!iama ad uscire dalla situa"ione, ma ad affrontarla da testimoni, cosI non ci c!iama a cercarlo in una pura interioritB invisi$ile, dove lui si sia nascosto/ da riconoscere in ogni fratello posto nel male, presente in ogni realtB di maledi"ione. risto. 9a un inganno. Non $isogna credere a promesse illusorie, ma solo a colui c!e !a detto di resistere sino alla fine, perc!F lui con noi

CA@

La sua venuta non nF spettacolare nF misteriosa/ nell-altro, c!e incontro di continuo e da cui vorrei difendermi #'@,1&8%C(. !' )<, come infatti la folgore( ecc! La sua venuta ultima sarB visi$ile a tutti, come la folgore, c!e all-improvviso appare e tutto illumina. 2 impossi$ile prevederla, come impossi$ile non vederla. Inutile )uindi cercare segni5 !' )., dovun*ue sar il cadavere( l si raduneranno gli avvoltoi! L-immagine esprime un segno evidente di una cosa nascosta. 2 interessante c!e si parli di cadavere e di uccelli. 6ulla croce tutti vedranno il segno del >iglio dell-uomo/ l-umanitB intera si radunerB attorno ad essa per ci$arsi della carne dell-:gnello, vita data per tutti. Il primo a trovare il suo nido sull-al$ero della croce #cf. &1,1'(, sarB il centurione pagano con i suoi compagni, c!e riconosceranno il 6ignore #'A,@%(.

3. a. $. c.

P)e a)e !$ &es&" Entro in preg!iera come al solito. 9i raccolgo sul monte degli Ulivi, con *es+ e i discepoli, davanti al !iedo ci. c!e voglio/ non allarmarmi e non lasciarmi ingannare, ma

tempio. riconoscere la venuta del 6ignore in ogni circostan"a, per viverla come luogo di testimonian"a del suo amore. d. Traendone frutto, medito sulle parole di *es+.

Da notare< del tempio non resterB pietra su pietra )uando sarB e )uale il segno la venuta del 6ignore e il compimento del mondo non lasciarsi ingannare da predi"ioni o presunti salvatori i mali presenti sono doglie del parto/ in essi nasce il discepolo c!e testimonia il suo 6ignore necessario c!e il male avvenga, ma non la fine

CAC

la sorte del discepolo all-interno del mondo di violen"a la stessa di *es+ non scandali""arsi non raffreddarsi nell-amore resistere sino alla fine l-annuncio del vangelo #la mia testimonian"a5( a tutti il fine del mondo l-a$ominio della desola"ione cosa pongo al posto di Dio; 6u cosa devo decidere per vivere da figlio e da fratello;

+. Tes&! (&!$! 6al 1A7 1<7 @@7 @?7 C'7 Dn A,'18'A7 &Ts @7 'Ts ',&8&&.

CAA

>?. ,EDRANNO IL FI-LIO DELL@UOMO C4E ,IENE 04,06H31

04,06

+ra, subito dopo la tribola#ione di quei giorni, il sole si oscurer. e la luna non dar. il suo splendore e le stelle cadranno dal cielo e le poten#e dei cieli si scuoteranno.

38

E allora apparir. il segno del 4iglio dell:uomo nel cielo e allora si batteranno tutte le trib della terra e vedranno il 4iglio dell:uomo c e viene sulle nubi del cielo con poten#a e gloria grande.

31

E invier. i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un:estremit. all:altra dei cieli

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

Il )uadro finale della storia la visione del >iglio dell-uomo da parte di tutti i figli d-uomo. 0unto d-arrivo del creato incontrare il suo reatore5 Il compimento del tempo vedere il 3Golto4, c!e la luce del nostro volto. :llora cesserB l-inganno c!e ci !a fatto nascondere nelle tene$re, e ci ricongiungeremo al nostro principio, dal )uale ci siamo allontanati perdendo ci. c!e siamo. ,uesta 3visione4 avviene nel 3segno4 del >iglio dell-uomo/ la croce. Essa la differen"a radicale tra Dio e ogni nostra immagine di lui. In essa anc!e il pi+ lontano, il centurione pagano, vede il >iglio di Dio #'A,@%(5 >inisce la fuga, e ini"ia la riunifica"ione davanti al 6ignore della luce della vita. Il desiderio

CA<

segreto del cuore, diventare come Dio #*en 1,@(, si avvera/ lo vediamo cosI come lui #&*v 1,'(. ,uanto )ui si narra sul fine del mondo giB avvenuto storicamente nella croce di *es+. i. c!e accaduto allora il 3segno4 del >iglio dell-uomo, anticipo di ci. c!e sarB per ogni uomo. ,uando ogni creatura, attraverso l-annuncio del vangelo #cf. '<,&?(, lo riconoscerB, si $atterB il petto e vedrB la gloria di Dio. L-evento della croce non solo passato/ veritB del presente e del futuro. La nascita del >iglio seguita da )uella dei suoi fratelli. Il capo giB venuto alla luce/ segue il corpo, c!e tutto il creato fatto in lui, per lui e in vista di lui # ol &,&@8'=(. ,uando Dio sarB tutto in tutti #& or &@,'<(, il >iglio avrB raggiunto la sua statura piena #Ef %,&1(, e sarB il compimento del tempo. Tutta la crea"ione infatti geme nelle doglie del parto, in attesa di riflettere la gloria dei figli di Dio #cf. Rm <,&?ss(. La storia universale tutta un travaglio del parto, per la genera"ione del risto totale. :ll-origine della crea"ione c- il desiderio di Dio di comunicare sF a ogni creatura nel >iglio7 )uesta sua aspira"ione risucc!ia il creato, e reali""a il desiderio pi+ profondo di ogni creatura. Non la morte, o il nulla ci attende, ma la comunione piena di amore con lui. Ges, il >iglio dell-uomo c!e venuto, viene e verrB, il compimento della storia. GerrB come giB venuto, con il 3suo4 segno. E con )uesto viene ogni momento, per essere riconosciuto e accolto. vita un passo verso la meta. La C iesa riconosce la gloria del suo segno/ in ogni uomo vede il >iglio dell-uomo e !a verso di lui lo stesso amore del 0adre. ,uando, attraverso la sua testimonian"a, tutti gli uomini riconosceranno il >iglio, allora il mondo sarB 3compiuto4, e Dio riposerB da ogni sua fatica #*en ','(. Noi saremo il suo e lui sarB il nostro riposo/ ogni figlio gioirB del 0adre e il 0adre di ogni figlio, nel >iglio. osI ogni istante della nostra

'.

Le&&()a *e$ &es&"

CA?

!' )>, 6ra( subito dopo la tribolazione . Il compimento viene 3su$ito4/ non prevedi$ile prima. E viene 3dopo4/ non coincide con la tri$ola"ione. 2 inutile fare previsioni e tanto meno vedere nel male c!e ci affligge la fine del mondo. 6uo fine il suo principio/ il 6ignore della vita. La tri$ola"ione il luogo di passaggio o$$ligato #cf. :t &%,''(, come il parto per nascere, il cammino per raggiungere la meta. :nc!e noi, come i discepoli, ci c!iediamo )uando sarB il ritorno del 6ignore. Non $isogna credere c!e sia imminente, diceva 0aolo #'Ts ','(. 9a sono passati )uasi venti secoli, e certo la salve""a a noi pi+ vicina di allora #cf. Rm &1,&&(. olui c!e !a detto/ 3Gerr. presto4 #:p '','=(, come mai non ancora venuto; 0ietro dice c!e il motivo non perc!F tardi nel mantenere le sue promesse, ma perc!F attende c!e tutti ci convertiamo e siamo salvati. 0er la sua pa"ien"a mille anni sono come un giorno, anc!e se per il suo desiderio un giorno di attesa lungo come mille anni #cf. '0t 1,<s(. Oggi possiamo dire c!e, nella nostra epoca, la violen"a raggiunge in )uantitB ci. c!e sulla croce !a giB raggiunto in )ualitB/ ci. c!e capitato a risto, in )uesto secolo capitato a tutto il suo popolo, e pu. capitare al mondo intero, per la prima volta nella storia. 6iamo sicuramente a una svolta. *li e$rei !anno ucciso il loro 9essia7 i cristiani !anno ucciso gli e$rei, versando il sangue di tutto il popolo messianico. Inoltre e$rei e cristiani, a loro volta, uccidono i poveri cristi 8 c!e a loro volta vorre$$ero fare altrettanto. La violen"a di morte esplica tutta la sua poten"ialitB. Non )uesto il tempo in cui si rivela c!e tutti a$$iamo peccato, e a$$iamo $isogno della gloria di Dio #cf. Rm 1,'1(; Nell-a$isso di male possi$ile, oggi reali""a$ile, c- un mistero. Il silen"io di Dio e la perdita di umanitB non )ualcosa del segno del >iglio dell-uomo, in cui siamo c!iamati a vedere la gloria del >iglio; 6en"a allarmismi, l-uomo sufficientemente vecc!io da morire fin dalla nascita. osI anc!e il mondo pu. da sempre scomparire. ,uesto un appello !i sa leggere il presente, e ogni presente, ad aprire gli occ!i, per convertirci.

alla luce del segno del >iglio dell-uomo, passa dalla morte alla vita/ ama i fratelli e vive finalmente da figlio #cf. &*v 1,&%(. il sole si oscurer! 6ulla croce il sole si oscurerB nel suo pieno fulgore, e sarB $uio su tutta la terra #'A,%@(. L-oscurarsi del sole immagine della fine

C<=

del mondo. La 0arola lo cre. nella luce7 il peccato di :damo lo decrea, riportandolo alla tene$ra. Il peccato un atto anticreativo/ fa regredire il cosmo nel caos, la luce nella tene$ra, la vita nella morte. Il linguaggio tipico del genere apocalittico. 9a non detto c!e siano semplici metafore5 Oggi possiamo immaginare c!e )ueste cose possono avvenire alla lettera #cf. '0t 1,&=(5 L-importante saperle leggere nel loro significato. Il mondo !a fine. E finisce male, perc!F assoggettato al male dalla nostra incoscien"a. 6ulla croce la poten"ialitB distruttrice del peccato si esplica totalmente/ uccide l-autore della vita, crocifigge il 6ignore della gloria #:t 1,&@7 & or ',<(. Il male raggiunge il suo o$iettivo estremo, oltre il )uale non pu. andare/ mette le mani su Dio5... E proprio cosI si ritrova nelle mani il sommo $ene5 Dal caos primordiale Dio con la sua parola fece luce, e la luce fu. Ora Dio pone la luce della sua gloria nel segno del >iglio dell-uomo, punto d-arrivo del male, e ricrea il mondo nuovo nel suo perdono. Il sole c!e si oscura il 6ignore stesso, c!e porta su di sF il nostro male. la luna non dar il suo splendore! La luna, c!e river$era la luce del sole, l-uomo, c!e riflette l-immagine di Dio. La croce, eclissi di Dio e dell-uomo sua immagine, diventa il 3segno4 per eccellen"a di Dio/ amore c!e, per la prima volta, si rivela nella sua infinita grande""a. le stelle cadranno dal cielo! i. c!e in alto cade in $asso. La croce il capovolgimento di ogni ordine/ travolge tutto, toccando Dio stesso. :damo l-!a a$$andonato, e lui, c!e lo ama, ne sente l-a$$andono fino a morirne #cf. 'A,%C(. 0roprio cosI si s)uarcia il velo del tempio #'A,@&(, e l-:ltissimo appare sulla terra. le potenze dei cieli si scuoteranno! ome alla morte di *es+ si scuote la terra e il suo grem$o restituisce i morti c!e !a divorato #'A,@'(, cosI si scuote anc!e il cielo, Dio stesso5 Il male del mondo raggiunge il cuore stesso di Dio5 !' *?, apparir il segno del Figlio dellCuomo nel cielo! Il cielo nominato cin)ue volte in )uesto $reve )uadro. La croce davvero il cielo c!e precipita sulla terra5 Il segno del >iglio dell-uomo )uello di *iona #&',1?(/ piove sulla terra Dio stesso, misericordia infinita, il cui unico contenitore la miseria

C<&

infinita. La croce rivela insieme la mostruositB del nostro delirio di violen"a e la veritB del Dio amore c!e se ne fa carico #*al 1,&1/ ' or @,'&(. allora si batteranno tutte le trib delle terra! Davanti alla croce, tutta l-umanitB vede il proprio male e l-amore infinito di Dio. inganno, $attendosi il petto, torna a lui. vedranno il Figlio dellCuomo venire sulle nubi del cielo con potenza e gloria grande! Le parole, prese da Dn A,&1, indicano l-intervento di Dio c!e giudica e salva il mondo attraverso un misterioso 3>iglio dell-uomo4, c!e !a le prerogative di Dio/ viene dal cielo, giudice ed !a la sua poten"a e la gloria. Il giudi"io di Dio la sua croce, dove ogni nostro male si compie, esaurendo la sua carica distruttiva, e lui ci dona ogni $ene, esprimendo se stesso con poten"a e gloria grande. !' *&, invier i suoi angeli con una grande tromba! *li angeli portano sulla terra il giudi"io di Dio. ,uesti angeli #K annunciatori( inviati #K apostoli( saranno i discepoli, mandati fino agli estremi confini della terra per annunciare a tutti la poten"a del suo amore #'<,&?(. raduneranno i suoi eletti! Eletti del >iglio dell-uomo, l-eletto del 0adre, sono tutti gli uomini, amati da lui con lo stesso amore con cui amato lui stesso. L-annuncio della croce segna la fine della dispersione e l-ini"io della riunione degli uomini tra loro e con il 6ignore. L-umanitB, divisa dal tentativo di stare insieme sotto il segno della propria presun"ione #*en &&,&8?(, ora si riunisce sotto il segno dell-umiltB di Dio. Il fine della storia umana la comunione tra tutti, finalmente fratelli nel >iglio. Il loro delirio di poten"a li !a dispersi e lacerati nella violen"a, l-impoten"a di Dio li riunisce e guarisce con la sua misericordia. dai *uattro venti( ecc! La croce, massimo male, diventa principio ordinatore del mondo nuovo/ dai )uattro punti cardinali, da una lontanan"a all-altra, l-universo, disgregato nel caos, ritrova il suo centro. Il creato si ricongiunge al suo &@,'<(. reatore/ sono giunte le no""e tra Dio e uomo. Il 6ignore finalmente 3uno4 su tutta la terra #Zc &%,?(, tutto in tutte le cose #& or onvinta del proprio

C<'

3. a. $. c. d.

P)e a)e !$ &es&" Entro in preg!iera come al solito. 9i raccolgo immaginando *es+ con i suoi sul monte degli Ulivi davanti !iedo ci. c!e voglio/ comprendere la croce di *es+, c!e continua nella rivela"ione della sua salve""a. Traendone frutto, medito sulle parole di *es+, c!e mi presentano il futuro, per confrontarmi nell-impegno presente.

alla cittB santa. storia, come

Da notare< su$ito dopo la tri$ola"ione il sole si oscura la luna non dB il suo splendore le stelle cadono dal cielo, c!e si scuote il segno del >iglio dell-uomo si $atteranno il petto tutte le tri$+ della terra vedranno il >iglio dell-uomo c!e viene sulle nu$i del cielo con poten"a e gloria grande invierB i suoi angeli raduneranno gli eletti.

+. Tes&! (&!$! 6al ?C7 ?A7 ?<7 ??7 9t 'A,%@8@%7 &Ts %,&18&<7 'Ts ',&ss7 Rm &1,&&8&%7 Ef ',&%8&<.

C<1

>8. ,E-LIATE DUN<UED 04,30H51

04,30

+ra dal fico imparate la parabola! ?uando gi. il suo ramo si fa tenero e mette foglie, conoscete c e l:estate & vicina7

33 34 35 3)

cos anc e voi, quando vedete tutte queste cose, conoscete c e & vicino, alle porte. >men vi dico c e non passer. questa genera#ione finc 5 tutte queste cose avvengano. /l cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. ?uanto a quel giorno e ora nessuno lo sa, n5 gli angeli del cielo n5 il 4iglio, ma solo il 9adre.

3* 3-

1ome infatti ai giorni di %o&, cos sar. la venuta del 4iglio dell:uomo. 1ome infatti in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, sino al giorno in cui %o& entr nell:arca,

36

e non conobbero finc 5 non venne il diluvio e port via tutti, cos sar. anc e la venuta del 4iglio dell:uomo.

48 41 40

>llora due uomini saranno nel campo! uno sar. preso e uno lasciato7 due donne saranno alla mola! una sar. presa e una lasciata. ;egliate dunque, perc 5 non conoscete in quale giorno il vostro 'ignore viene.
C<%

43

+ra questo sappiate! se conoscesse il padrone di casa in quale ora della notte il ladro viene, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa.

++

Per D%e$to anche !oi $iate prontiperc 5, nell:ora c e non pensate, il 4iglio dell:uomo viene. 1 i & dunque quel servo fedele e saggio che il #ignore costitu4 sopra i suoi !amigliari per dare loro a suo tempo il cibo$ +: +< 8eato D%el $er!o c e, venendo il suo 'ignore, trover. c e fa cos. A#en !i dico c e lo costituir. su tutti i suoi beni. Se in!ece D%el $er!o catti!o dicesse nel suo cuore! Aarda il mio 'ignore, e cominciasse a battere i suoi conservi, mangiasse e bevesse con gli ubriaconi, verr. il 'ignore di quel servo nel giorno c e non aspetta e nell:ora c e non conosce,

45

+.

46 58

51

e lo spacc er. in due, e la sua sorte sar. con gli ipocriti7 l sar. pianto e stridore di denti.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

3Gegliate dun*ue4, dice *es+ ai discepoli c!e gli c!iedono 3)uando4 sarB la fine del mondo e 3)uali i segni4 c!e preannunciano il giudi"io di Dio. Tutte le cose, di cui !a appena parlato, sono da leggere come segni della sua venuta. 0ossiamo dire c!e il 3)uando4 sempre il 3$anale )uotidiano47 in esso si opera il giudi"io di Dio. Nel nostro lavoro di ogni giorno si decide la salve""a o la perdi"ione, l-essere con lui o lontani da lui, la $enedi"ione o la maledi"ione.
C<@

La vita o la morte dipende dal fare o meno la 30arola4, c!e il 6ignore ci !a messo davanti #cf. Dt 1=,&@8'=(. :lla fine uno raccoglie ci. c!e prima !a seminato #cf. *al C,<(. Il cristianesimo non un anestetico c!e fa dimenticare il male presente nell-illusione di un $ene futuro. 2 invece un-illumina"ione, c!e fa vedere la realtB e la fa assumere con intelligen"a e responsa$ilitB, in vista di un fine positivo. onsapevoli del momento presente, ci svegliamo dal sonno e viviamo da figli della luce #cf. Rm &1,&&8&%(5 !i !a discernimento, nei travagli appena descritti, vede colui c!e sta per venire #vv! )&#))(. In 3)uesta genera"ione4, come in ogni altra, si compie il mistero della sua croce e della sua gloria # v! ).(. La sua parola si avvera con certe""a7 non dice per. il giorno e l-ora, perc!F ogni ora e ogni giorno lui viene, per c!i !a gli occ!i aperti # vv! )'#)0(. La serie di para$ole, c!e concludono il cap. '% e a$$racciano il cap. '@, ci descrivono )uale deve essere il nostro atteggiamento. 2 necessario essere vigilanti, perc!F la sua venuta, come il suo giudi"io di salve""a, avviene sempre nel momento presente/ nello stesso tempo e facendo le stesse cose, si pu., come No, costruire l-arca c!e salva o essere travolti dal diluvio c!e ing!iotte #vv! )$#.&(. Due uomini o due donne fanno lo stesso lavoro nei campi o alla mola, ma con esito diverso/ c!i preso e salvato, c!i a$$andonato e perduto #vv! .5#."(. Il perc!F sarB c!iaro dalle para$ole c!e seguono/ il diverso comportamento c!e si !a nel momento presente. Il discernimento e la vigilan"a ci servono per vedere l-Emmanuele, c!e sempre con noi. !i lo attende e riconosce, coi fatti e non solo a parole, lo incontra come lo sposo c!e viene. Diversamente come il ladro, c!e scassina la casa #vv! .&#..(. Discernimento e vigilan"a, a loro volta, si traducono in un-operositB )uotidiana fedele alla sua parola, dalla )uale dipende il futuro eterno # vv! .'# '"(. Ges, invece di predirci il futuro, ci rimanda a leggere il presente alla luce della sua storia. on lui il tempo compiuto #9c &,&@(, e ci offerta la possi$ilitB di viverlo con piene""a. Infatti il giudi"io futuro di Dio su di me non

C<C

altro c!e il mio giudi"io presente su di lui/ lo compio io )ui e ora nel mio riconoscerlo o meno nel fratello. La C iesa 3illuminata4/ non come )uelli della notte, ma resta sempre vigilante e so$ria #cf. &Ts @,&8&&(.

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' *), Dal fico imparate la parabola! Il fico, maledetto perc!F sen"a

frutti, ci !a giB ammaestrato sulla fede #'&,&<8''(. La croce, al$ero della nostra maledi"ione da cui pende ogni $enedi"ione, ormai il maestro definitivo/ il segno del >iglio dell-uomo #v. 1=(, c!e ci insegna come leggere la nostra vita. Infatti ci. c!e avviene al >iglio dell-uomo ci fa vedere ci. c!e avviene ad ogni figlio d-uomo. *uando gi il suo ramo si fa tenero . Il fico il primo al$ero c!e, con il suo germinare di primavera, annun"ia la stagione dei frutti. !' **, *uando vedete tutte *ueste cose! 6ono le cose dette nel $rano precedente/ i mali )uotidiani c!e ci preoccupano tanto, sono paragonati al germinare della vita5 Non sono segni della fine, ma del principio/ sono doglie del parto #v.<(. Il 6ignore ci sempre vicino sotto il 3suo4 segno/ sta alla porta e $ussa #:p 1,'=(, in attesa c!e gli apriamo, perc!F noi ceniamo con lui e lui con noi. Ogni volta c!e accogliamo un fratello toccato dalla maledi"ione, accogliamo lui, e siamo $enedetti del 0adre. #cf. '@,1&8%C(. Il fico, sim$olo della croce, ci insegna a leggere la nostra storia da 3illuminati4/ invece di c!iudere gli occ!i davanti alla miseria, vediamo in essa la sua presen"a c!e ci c!iama alla misericordia. !' *+, non passer *uesta generazione! 3,uesta genera"ione4 !a sempre un senso negativo/ 3perversa e adultera4 #&',1?7 &C,%7 cf. &A,&A(. Infatti, da :damo in poi, tutti seguiamo un cammino perverso, c!e non tende verso il 6ignore, e ci comportiamo da adulteri, c!e non amano il proprio amore. finc 9 tutte *ueste cose avvengano! Non si tratta di un errore di prospettiva, come se *es+ avesse ritenuto c!e la fine del mondo fosse vicina.

C<A

2 invece il modo di considerare proprio di c!i vede al di lB del velo dell-inganno. 3Tutte )ueste cose4, appena dette #vv.%81&(, sono infatti avvenute nella genera"ione di *es+, c!e vedrB lui crocifisso e *erusalemme distrutta. i. c!e capitato a lui, al tempio e a *erusalemme, capiterB all-umanitB intera. !' *0, cielo e terra passeranno( ma le mie parole( ecc! Ogni promessa del 6ignore si compie sotto )uesto cielo e sopra )uesta terra, il cui scenario destinato a scomparire #& or A,1&(. 9a la sua parola sta$ile in eterno. 6ta a noi costruire sulla roccia della sua veritB o sulla sa$$ia delle nostre fantasie. !' *:, *uel giorno e ora nessuno sa! Il giorno del nostro arrivo alla meta ignoto, perc!F dipende dal nostro cammino di conversione #cf. '0t 1,?(. ,uanto tempo c- da )ui a *erusalemme; 0er c!i sta seduto, anc!e alle sue porte, il tempo indefinito5 0er c!i, per )uanto lontano, vuole andarci, dipende dai me""i con cui ci va. Il tempo inversamente propor"ionale alla velocitB della nostra conversione al 6ignore. In realtB ogni giorno e ogni ora avvengono 3tutte )ueste cose4. 0er c!i vede in esse la visita del suo 6ignore c!e gli viene incontro #cf. '@,1&8%C(, la sua venuta costante. : c!i c!iede con ansia/ 3,uanto resta della notte; ,uanto resta della notte;4 #Is '&,&&(, la sentinella risponde/ 3Il tempo c!e impieg!i ad aprire le imposte e a lasciar entrare la luce del sole, c!e giB sorto54 6e uno, invece della porta, apre il ripostiglio dove tiene le sue cose, resta ancora nella notte5 :lla fine tutti apriremo gli occ!i, e vedremo il 6ignore. 9a lui vuole c!e li apriamo ora, perc!F possiamo vivere nella luce. amiamo. n9 il Figlio( ma solo il 7adre! Il >iglio sa solo c!e ogni giorno e ogni ora ama il 0adre come da lui amato. E dB a noi il suo stesso 6pirito, perc!F viviamo da figli della luce, in pieno giorno. Non siamo pi+ nella notte. la conoscen"a della gloria divina c!e rifulge sul volto di 0er )uesto 36vegliati, o tu c!e dormi, destati dai morti, e olui infatti c!e disse/ 3Rifulga la luce54, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere risto #cf. ' or %,C(. risto ti illuminerB4 osI la morte non pi+ per noi il ladro della vita, ma l-incontro definitivo con lo sposo, c!e da sempre

#Ef @,&%(. Il 6ignore, morto e risorto, sole del mondo nuovo #:p '',@(, giB

C<<

levato nel cielo/ c!i apre gli occ!i, vede il 6ignore vicino, in ogni ora e ogni giorno. !' *<$, come infatti ai giorni di 3o:( ecc! :i tempi di No si mangiava, si $eveva e ci si sposava, come in ogni tempo. La vita dell-individuo alimentata dal ci$o e )uella della specie dalla riprodu"ione. La salve""a o la perdi"ione dipende da 3come4 si vivono )ueste cose di ogni giorno. L-illuminato le vive da figlio e da fratello, in rendimento di gra"ie/ 36ia c!e mangiate sia c!e $eviate sia c!e facciate )ualsiasi altra cosa4 #ossia vi sposiate, commenta Origene(, 3fate tutto per la gloria di Dio4 dice 0aolo #& or &=,1&(. Il cieco invece vede in )ueste cose non il dono di Dio, ma un oggetto da possedere. !' *>, venne il diluvio! :lla fine c- sempre il diluvio #cf. A,'%8'A(. 6iamo mortali. i. c!e costruito sulla parola di Dio, resiste come l-arca7 ci. c!e i. c!e alla fine costruito sulla nostra stolte""a, crolla, sommerso dalle ac)ue.

avviene, non altro da ci. c!e avviene ora/ ogni mangiare, $ere e sposare pu. essere vissuto come dono o come possesso, come amore o come violen"a, come vita o come morte. !' +?, due nel campo! Oltre c!e mangiare, $ere e sposarsi, l-uomo lavora. 2 non solo 3custode4 del giardino, ma innan"itutto 3cultore4 #*en ',&@(. olla$ora infatti all-opera di Dio nella crea"ione. uno sar preso e uno lasciato! :nc!e il lavoro )uotidiano, come le altre fun"ioni vitali, il luogo in cui reali""iamo o perdiamo la nostra identitB di figli. 3Nel campo4, mentre facciamo la stessa cosa e non dopo, si opera la distin"ione/ siamo presi con il 6ignore o a$$andonati, salvati o perduti. Determinante non 3cosa4, ma 3come4 facciamo. !' +&, due donne alla mola! 9acinare e preparare il ci$o , in una cultura primitiva, proprio della donna, c!e dB e alimenta la vita. Non in avvenimenti importanti, ma in )uelli )uotidiani costruiamo o meno le nostre dimore eterne #cf. Lc &C,?(. !' +), vegliate dun*ue! 2 la conclusione alla )uale porta tutto il discorso fatto fin )ui, sviluppato in seguito sul 3come4 vegliare. Tenere gli occ!i aperti infatti la prima condi"ione per vedere il 6ignore c!e viene. !i dorme resta nella notte, incantato da desideri o paure, sen"a rela"ione con la realtB.

C<?

!' +*, se conoscesse il padrone di casa( ecc!

!i si considera 3padrone4

e crede di possedere se stesso 8 la sua vita, il suo lavoro, i suoi $eni #cf. Lc &',&18'&( 8, vive nell-inganno di un sogno c!e svanisce all-al$a. 0er lui la morte come un ladro, c!e lo deru$a di tutto. !' ++, voi siate pronti! 0ronto c!i si sa non 3padrone4, ma 3servo fedele e saggio4, c!e conosce e fa ci. c!e il 6ignore !a detto. nellCora c e non pensate il Figlio dellCuomo viene! Giene infatti, in modo impensato, in 3tutte )ueste cose4/ dove noi lo riteniamo assente, lui presente con il 3suo4 segno. !' +0, *uel servo fedele e saggio! 6iamo 3servi4, come il 6ignore stesso #'=,'<(. E siamo 3fedeli e saggi4, c!e fanno )uello c!e sanno e sanno )uello c!e fanno. il Signore costitu8 sopra i suoi familiari( ecc! L-ereditB del >iglio di Dio il suo amore di fratello, c!e ci dB la vita del 0adre. Ognuno di noi, come lui, !a la stessa responsa$ilitB/ servire la vita dell-altro in modo opportuno, facendo ci. c!e in )uel momento giova. !' +:, beato *uel servo( ecc! L-ultima $eatitudine, somma di tutte le altre, )uella del servo c!e 3fa cosI4 come !a detto il 6ignore, fino alla sua venuta. !' +<, lo costituir su tutti i suoi beni! ostui sarB come il suo 6ignore, pienamente reali""ato come figlio/ entrerB alle sue no""e #'@,&=(, prenderB parte alla sua gioia #'@,'&.'1(, riceverB in ereditB il regno del 0adre #'@,1%(. !' +.$, se invece *uel servo cattivo( ecc! 6ervo cattivo c!i non serve il 6ignore nei fratelli/ pensando c!e tardi a venire, comincia a vivere da 3padrone4. I fratelli diventano per lui oggetto di violen"a, il mangiare e il $ere uno stordimento. !' 0?, verr il Signore di *uel servo nel giorno c e non aspetta( ecc! Infatti non lo aspetta. Tutto ripiegato su di sF, non sa riconoscere il 6ignore c!e di continuo viene a visitarlo. 6olo alla fine, dopo una lunga cecitB, aprirB gli occ!i. 9a cosI avrB $uttato via la sua vita, facendo del male a sF e agli altri. !' 0&, lo spacc er in due! La sua esisten"a stata divisa, lontana da sF, dagli altri e dal 6ignore. Tutto ci. c!e !a costruito, legno e paglia, destinati ad ardere nel fuoco. Invece della gioia e del 3riso pas)uale4, per lui

C?=

c- il pianto e lo stridore di denti. Il 6ignore gli dirB di non conoscerlo #'@,&'(, come lui non l-!a riconosciuto #cf. &=,1's(/ lo rimprovererB di essere un fannullone c!e vive nelle tene$re #'@,&%81=(, un maledetto, lontano da lui, perc!F non l-!a accolto nel fratello povero #'@,%&8%C(. ,uesto servo malvagio sarB diviso in due. il fuoco #cf. &&,'=8'%7 & or 1,&@(. i. c!e !a fatto di male, sarB $ruciato. Lui tuttavia, in )uanto figlio di Dio, sarB salvato, ma come attraverso

3. a. $. c.

P)e a)e !$ &es&" Entro in preg!iera come al solito. 9i raccolgo immaginando il 6ignore sul monte degli Ulivi, davanti al *li c!iedo ci. c!e voglio/ vegliare e discernere la sua visita nella )uotidianitB, per vivere ogni giorno e ora da figlio e da fratello, con fedeltB e sapien"a.

tempio.

d.

Traendone frutto, medito sulle parole di *es+.

Da notare< imparare dal fico/ discernere nel male la visita del 6ignore tutte )ueste cose avvengono 3in )uesta genera"ione4 le mie parole non passeranno nessuno sa il giorno e l-ora della fine del mondo ogni giorno e ogni ora, come No, si costruisce l-arca della salve""a c- un mangiare, un $ere, uno sposarsi e un lavorare c!e porta alla salve""a, e un altro c!e porta alla perdi"ione vegliate dun)ue il padrone e il ladro il servo fedele e saggio e )uello cattivo/ due modi opposti di vivere il presente.

C?&

+. Tes&! (&!$! 6al %?7 9l 1,&ss7 &Ts &,@8&&7 Rm &1,&&8&%.

>>. ECCO LO SPOSO USCITE PER L@INCONTRO CON LUI 05,1H13

05,1

>llora sar. simile il regno dei cieli a dieci vergini le quali, prese la loro fiaccole, uscirono per l:incontro con lo sposo.

0 3 4 5 )

+ra cinque di esse erano stolte e cinque sagge. (entre le stolte, prese le loro fiaccole, non presero con s5 olio, le sagge invece presero olio in vasetti insieme con le loro fiaccole. Aardando lo sposo, si assonnarono tutte e dormirono. +ra a met. della notte ci fu un grido! Ecco lo sposo! uscite per l:incontro con lui3

* -

>llora si svegliarono tutte quelle vergini e misero in ordine le loro fiaccole. +ra le stolte dissero alle sagge! "ateci del vostro olio, poic 5 le nostre fiaccole si spengono.

+ra risposero le sagge dicendo! %o, c e non basti n5 a noi n5 a voi7


C?'

andate piuttosto dai venditori e compratevene. 18 +ra, allontanatesi esse per comprare, giunse lo sposo, e quelle pronte entrarono con lui alle no##e, e la porta fu c iusa. 11 +ra pi tardi vengono anc e le altre vergini dicendo! 'ignore, 'ignore, apri a noi3 10 +ra egli rispondendo disse! >men, vi dico, non vi conosco3 13 ;egliate dunque, perc 5 non conoscete il giorno n5 l:ora.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

;cco lo sposo( uscite per lCincontro con luiH! 2 il grido c!e si leva nel cuore della notte. olui c!e la sposa e lo 6pirito invocano/ 3Gieni54, e c!e !a detto/ 3Gerr. presto4 #:p '', &A.'=(, finalmente viene5 2 la metafora pi+ $ella dell-esisten"a umana, paragonata a un uscire per andare incontro allo sposo. Tutta la nostra vita un-3uscita4, finali""ata a )uesto/ usciamo dal grem$o della madre alla luce del sole, usciamo ogni istante da ci. c!e siamo verso ci. c!e diventiamo, fino a )uando usciamo dalla vita per incontrare la nostra vita, nascosta con risto in Dio # ol 1,1(. Ignoriamo il giorno e l-ora dell-arrivo, ma sappiamo c!e ogni giorno e ogni ora un passo verso di lui. : condi"ione per. c!e ne ascoltiamo e seguiamo la parola. ,uesto l-olio c!e le vergini sagge portano con sF, e le fa entrare alle no""e. Tutta la loro esisten"a infatti stata un vigile e operoso riconoscere le visite )uotidiane dello sposo, fino a diventare piena di olio, colma di 6pirito 6anto. Le vergini stolte invece non !anno ascoltato e fatto la sua parola/ non l-!anno atteso, riconosciuto e amato. La loro esisten"a un vaso vuoto, sen"a
C?1

amore. Invece di andargli incontro, si sono allontanate da lui e dalla sua voce, fino a non conoscerlo. 0er )uesto dirB loro/ 3Non vi conosco54. ,uesto $rano, come i due seguenti, non vogliono spaventarci riguardo al futuro. Gogliono invece responsa$ili""arci sull-importan"a del momento presente/ l-unico c!e ci dato per vivere e ac)uisire l-olio necessario. La salve""a o perdi"ione eterna dipende esclusivamente da ci. c!e )ui e ora li$eramente facciamo. Il futuro affidato alle nostre mani. La minacciosa descri"ione del fallimento serve a risvegliarci dall-incoscien"a e dall-o"io, per attivare la nostra li$ertB. ,uesto $rano ric!iama )uelli della "i""ania e della rete #&1,'%81=. 1C8 %1.%A8@=(/ rivolto alla comunitB dei discepoli, perc!F non si aggiudic!ino automaticamente la salve""a per il semplice fatto di essere credenti. Non c!i dice/ 36ignore, 6ignore54 entrerB nel regno dei cieli, ma solo c!i fa la volontB del 0adre #A,'&(, c!e consiste nel vivere da figlio amando i fratelli #cf. il seguito del capitolo5(. Il racconto un-allegoria c!e ci fa leggere il senso profondo della nostra storia )uotidiana in termini di salve""a o di perdi"ione. i vuol far identificare con le vergini stolte, perc!F diventiamo come )uelle sagge. Il futuro l-incontro con lo sposo7 ma )uesto si reali""a per c!i accumula ogni giorno )uell-olio c!e rimane in eterno. 6e uno non investe nell-amore, la sua vita spenta5 3Tra la vita e la morte, scelgo la c!itarra4, diceva un poeta/ scelgo di cantare al 6ignore, con la $occa, con il cuore e con le opere5 Ges colui c!e mi !a amato e !a dato se stesso per me #*al ','=(/ lo 6poso #cf. Ef @,'@8'A(. La C iesa invoca/ 39aranB t!a/ vieni, o 6ignore4 #& or &C,''(7 e ogni singolo discepolo dice con 0aolo/ 3Givo, per. non pi+ io, ma vive in me risto. La vita c!e ora vivo nella carne, la vivo nella fede del >iglio di Dio, c!e mi !a amato e !a dato se stesso per me4 #*al ','=(. Rispondere all-amore con l-amore la vita dell-uomo. Ed la vita stessa di Dio, 0adre e >iglio.

'.

Le&&()a *e$ &es&"

C?%

!' &, +llora sar simile il regno dei cieli! 6i parla del regno dei cieli nella sua prospettiva finale. ,ui sulla terra il regno un cammino verso di lui, e contiene insieme grano e "i""ania, pesci $uoni e cattivi, spose sagge e stolte, c!i incontra lo sposo e c!i no5 dieci vergini! In *en &,'A si dice c!e Dio fece l-uomo a sua immagine e somiglian"a, masc!io e femmina li cre.. Dio per. non nF masc!io nF femmina5 : sua immagine e somiglian"a la rela"ione tra i due, c!e amore, gioia, affida$ilitB, complete""a, fedeltB, tenere""a, unione e feconditB. c- di $ello nell-unione sponsale, pallido riflesso di c!e si dona a noi se l-accogliamo. Il numero dieci rappresenta la totalitB, la comunitB/ la 6ignore #cf. Ef @,'A(. prese le fiaccole. Non sono nF lampade ad olio, la cui fiamma de$ole si spegne al vento, nF lanterne, la cui luce fioca. 6i tratta di fiaccole luminose, adatte per cortei e grandi sale, con alla $ase una $occia c!e contiene com$usti$ile. La fiaccola il credente stesso. :cceso alla luce di risto, si fa lui stesso luce del mondo/ risplende per le sue opere $uone, testimoniando ai fratelli l-amore del 0adre #cf. @,&%8&C(. Noi siamo figli della luce #&Ts @,@(, uniti a risto, luce del mondo #*v <,&'(. uscirono! La vita tutta un-uscita, o, meglio, un 3ac8cadimento4, un 3esodo4/ un continuo cadere 3da4 una realtB 3a4 un-altra, un uscire da una condi"ione a un-altra. adere e uscire traumatico e lacerante/ una rottura con il passato, necessaria per reali""are )ualcosa di nuovo. per lCincontro con lo sposo! L-uomo di sua natura incompleto. 0er )uesto non $ene c!e sia solo #*en ',&<(/ fatto per l-altro. :mando l-altro, reali""a se stesso. Lo sposo il 6ignore in persona, c!e in *es+ si indissolu$ilmente unito all-uomo. Il fine della nostra vita incontrare colui, agli occ!i del )uale siamo pre"iosi e degni di stima, perc!F ci ama di amore eterno #cf. Is %1,%7 *er 1&,1(. La Di$$ia, dall-ini"io alla fine, non parla c!e della 3passione folle4 di Dio per l-uomo. Lui lo sposo, e in lui ogni uomo ritrova la sua complete""a/ !iesa, sposa del i. c!e olui c!e amore, e ci !a

fatti per amare come siamo amati. Lui stesso lo sposo, la nostra altra parte,

C?@

3Capacem Dei( *uid*uid Deo minus est non implebit 4. 0er )uesto il primo comando )uello di amare lui con tutto il cuore #'',1%8%=7 vedi Os ','&8'@7 Is C',&ss7 *er 1,&8&17 1&,&8A.'&s7 E" &C,&ss7 il '&8''(. !'), cin*ue stolte@cin*ue sagge! 6tolte""a e sagge""a sono in pari percentuale. 6ta a noi far crescere l-una a spese dell-altra, o viceversa. 6agge""a costruire sulla roccia an"ic!F sulla sa$$ia #A,'%8'A(, ascoltando e facendo la volontB di Dio #A,'&8'1(. :lla nostra li$ertB dato essere giusti o ini)ui #&1,%=8%1(, $uoni o cattivi #&1,%A8@=(, con o sen"a a$ito nu"iale #'',&&8 &%(, servi fedeli e saggi o ini)ui e stolti #'%,%@8@&(, servi $uoni e fedeli o cattivi e paurosi #'@,'&.'1.'C(, $enedetti o maledetti #'@,1%.%&(. !' *, le stolte( prese le loro fiaccole( non presero olio! 6tolte""a non avere ci. c!e dB luce. dormi, destati dai morti e i. c!e conferisce luce al nostro corpo, fino a risto ti illuminerB 3 #Ef @,&%(/ amare passare dalle trasfigurarlo, l-amore del 0adre effuso nei nostri cuori. 36vegliati, o tu c!e tene$re alla luce, dalla vita alla morte #&*v 1,&%(. 3Gegliate dun)ue attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti ma da saggi, profittando del tempo presente4 #E$ @,&@(. 3Dio c!e !a detto/ \Rifulga la luce dalle tene$re-, rifulse nei nostri cuori per far splendere la conoscen"a della gloria divina c!e rifulge sul volto di risto4 #' or %,C(. Noi tutti siamo c!iamati a riflettere a viso scoperto, come in uno specc!io, la gloria del 6ignore, per essere trasformati in )uella medesima immagine di gloria in gloria, secondo l-a"ione dello 6pirito del 6ignore #cf. ' or 1,&<(. L-olio lo 6pirito 6anto, l-amore di cui arde Dio stesso, c!e il >iglio ci comunica, perc!F amiamo i fratelli. ,uesto ci fa luminosi/ ci rende figli della luce, icona del 0adre. 6en"a )uesto amore siamo stolti/ andiamo contro la nostra realtB di figli. !' +, le sagge presero olio in vasetti! La sagge""a consiste nel far provvista d-olio nel vaso prima dell-incontro con lo sposo. Il vaso la persona concreta #cf. :t ?,&@7 'Tm ','=.'&(, nel suo corpo d-argilla c!e passa #' or %,A7 &Ts %,%(/ in )uesto c!e si ama Dio con tutto il cuore e il prossimo come se stessi #'',1As(. La nostra vita )uotidiana, spesa nell-amore, un processo di trasfigura"ione nel >iglio, primogenito di molti fratelli #Rm <,'?s(. Ogni antico dei antici7 Ef @,&%8&?7 :p

C?C

istante di tempo come un 3vasetto4/ o pieno d-amore o un vuoto ripiegamento su se stessi. La nostra vita terrena ci procura )uella riserva d-olio c!e arde in eterno/ ogni atto di amore divino5 Il senso della nostra vita l-ac)uisi"ione dello 6pirito 6anto7 ogni piccola cosa, come per il mercante, l-occasione in cui lo si guadagna o lo si perde. !' 0, tardando lo sposo! Il 6ignore tarda #'%,%<(7 sem$ra assente e lontano #vv. &%s.&?(. 2 per. sempre presente sotto il suo segno #vv. 1%8%&. %'8 %%(, per c!i sa vegliare e discernere. Lui sempre con noi e sempre ci visita/ ogni fratello il suo volto di >iglio. Ritarda la sua venuta ultima, perc!F ci convertiamo all-amore #cf. '0t 1,<s(. Ogni volta c!e accogliamo l-altro, accogliamo lui. Lui viene alla fine, ma giB presente in ogni passo del nostro cammino, c!e ci avvicina o allontana da lui, secondo c!e vissuto o meno nell-amore del prossimo. si assonnarono tutte e dormirono! :ssonnarsi in greco si dice 3annuire con il capo4, tipico di c!i !a sonno. ,uesto ripetuto a$$assare il capo per rial"arlo, sono i cenni anticipati del 3sI4 ultimo a Dio. :llora c!iniamo definitivamente il capo e 3dormiamo4/ usciamo dalla vita terrena, saggi o stolti c!e siamo, incontro allo sposo. !' :, a met della notte! 2 l-ora in cui tutti dormono. La sua venuta definitiva )uando tutti dormiamo. 0roprio allora, nel cuore della tene$ra, si leva il grido del risveglio. ecco lo sposo! Nella notte apriamo gli occ!i su Dio, il nostro sposo5 uscite per lCincontro con lui! La morte l-ultimo esodo per l-incontro con lui. :llora saremo per sempre con lui #&Ts %,&A(, sen"a veli, faccia a faccia #cf. & or &1,&'s(. 3*uarda lo sposo, ed esci all-incontro con lui4/ il senso della vita. 6e guardi a lui come fine, tutto si fa me""o per andargli incontro5 !' <, si svegliarono tutte *uelle vergini e misero in ordine le loro fiaccole! 2 la risurre"ione, c!e prelude l-incontro #cf. &Ts %,&@8&<(. Ognuno si sveglierB con il suo corpo, c!e sarB con o sen"a olio, secondo le a"ioni compiute in vita #cf. *v @,'?(. !' ., dateci del vostro olio( ecc! Le stolte c!iedono alle sagge l-olio. 6i accorgono solo allora di esserne prive7 la loro luce si spegne. L-olio non l-amore infinito di Dio per noi, c!e c- sempre/ la nostra risposta al suo

C?A

amore. L-olio da ac)uistare in )uesta vita lo 6pirito 6anto, lo 6pirito del >iglio, c!e cresce nell-amore del fratello. !' >, risposero le sagge< no! ,uesto olio nessuno ce lo pu. dare/ la nostra risposta d-amore non pu. essere c!e delegata ad altri. 2 la nostra identitB5 andate dai venditori e compratevene! ,uesta indica"ione data a noi, c!e siamo vivi. 0er c!i morto, troppo tardi, come mostra $ene il racconto. I 3venditori4, da cui possiamo comperare l-olio, sono i poveri, amando i )uali amiamo il >iglio e siamo accolti nel regno del 0adre #cf. vv. 1&8%C(. sen"a amore, perde la vita. !' &?, sposo. *uelle pronte entrarono con lui alle nozze! !i !a amato e !a camminato verso di lui, finalmente incontra l-amore della sua vita. la porta fu c iusa! La morte c!iude la porta del tempo utile per ac)uisire l-olio. La partita finita7 il risultato dipende da ci. c!e si fatto prima. 2 importante capire il valore del presente/ sempre l-unico tempo disponi$ile, in cui possiamo perdere o guadagnare la vita. - il pericolo di passare la prima parte della vita a pensare a cosa si farB, e la seconda a cosa non si fatto. ,ualun)ue cosa si a$$ia fatto o non fatto, 3)uesto4 comun)ue il momento di svegliarsi, di convertirsi all-amore. !' &&, pi tardi vengono anc e le altre! *es+ dice )ueste parole per noi, perc!F sappiamo c!e dopo tardi. 2 )uesto l-oggi di Dio. :ffrettiamoci ad entrare finc!F dura )uest-oggi #E$ 1,&17 %,&&(. Dura solo )uanto la nostra vita, c!e in ogni istante finita. ,uesto non detto per terrori""are, ma per responsa$ili""are/ $isogna convertirsi su$ito dalla stolte""a alla sapien"a, dall-egoismo stupido all-amore saggio. Signore( Signore #cf. Lc &1,'@ss(. Non c!i dice/ 36ignore, 6ignore54, !i non l-!a riconosciuto davanti agli uomini, non entra nel regno, ma c!i fa la volontB del 0adre #A,'&(. !' &) non vi conosco! da lui riconosciuto davanti al 0adre #&=,1's(. La sua risposta ultima a noi !i la perde per amore, la guadagna. !i vive

allontanatesi esse( ecc! Tutta la loro vita fu uno stolto

allontanarsi da lui. :lla fine ci. diventa evidente/ non !anno conosciuto lo

C?<

)uella c!e noi ora diamo a lui. La nostra risposta importante/ il 6ignore la rispetta, tanto da farla sua5 !' &*, vegliate dun*ue( ecc! 2 il senso di ci. c!e *es+ !a detto #'%,%'(. Nel seguito dirB come vegliare. Non sappiamo il giorno e l-ora della sua venuta #'%,1C(, perc!F ogni istante di vita determinante per ac)uisire l-olio.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando le dieci vergini c!e per strada si addormentano perc!F lo sposo tarda. c. *li c!iedo ci. c!e voglio/ usare il tempo presente per ac)uisire l-olio. Ogni a"ione c!e non dettata dal suo spirito d-amore, dettata dall-egoismo. d. Traendone frutto, medito sul racconto. Da notare< dieci vergini c!e escono incontro allo sposo cin)ue sagge/ !anno l-olio cin)ue stolte/ non !anno l-olio lo sposo tarda tutte si assopiscono e dormono il grido di me""anotte ecco lo sposo, uscite per l-incontro con lui al risveglio ci sono fiaccole con olio e sen"a olio nessuno mi pu. dare )uest-olio/ lo devo ac)uistare io dopo morte troppo tardi/ la porta c!iusa il valore del presente e di ogni piccola a"ione fatta per amore non vi conosco vegliate, perc!F non conoscete il giorno nF l-ora.

C??

+. Tes&! (&!$! 6al %@7 Os ','&8'@7 Is C'7 *er 11,&8&17 1&,&8A.'&8''7 E" &C7 %,&&7 :p '&8''. antico dei

antici7 9t A,&@8'=. '&8'A7 &1,'%81=. %A8@=7 &Ts %,&@8&<7 Ef @,&%8'=7 E$ 1,A8

A==

100. SER,O CATTI,O E PAUROSO 05, 14 H 38

05,14

1ome infatti un uomo c e emigra c iam i propri servi e consegn loro i propri beni,

15

e a uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la propria capacit., ed emigr subito.

1) 1* 1-

>ndato, quello c e aveva preso cinque talenti traffic con essi e guadagn altri cinque. Cgualmente quello dei due guadagn altri due. +ra quello c e aveva preso uno solo, allontanatosi, scav la terra e nascose il denaro del suo 'ignore.

16 08

+ra dopo molto tempo viene il 'ignore di quei servi e regola i conti con loro. E, venuto quello c e aveva ricevuto cinque talenti, port altri cinque talenti dicendo! 'ignore, cinque talenti mi consegnasti7 ecco, altri cinque talenti o guadagnato3

01

Gli disse il suo 'ignore! 2ene, servo buono e fedele7 su poc e cose sei stato fedele, su molte ti costituir! entra nella gioia del tuo 'ignore3

A=&

00

+ra, venuto anc e quello dei due talenti, disse! 'ignore, due talenti mi consegnasti7 ecco, altri due talenti o guadagnato3

03

Gli disse il suo 'ignore! 2ene, servo buono e fedele7 su poc e cose sei stato fedele, su molte ti costituir! entra nella gioia del tuo 'ignore3

04

+ra venuto anc e quello c e aveva ricevuto un solo talento disse! 'ignore, ti conosco! sei un uomo duro c e mieti dove non ai seminato e raccogli dove non ai sparso,

05

e per paura mi allontanai e nascosi il tuo talento nella terra7 ecco, ai il tuo3

0)

+ra rispondendo il suo 'ignore gli disse! 'ervo cattivo e pauroso, sapevi c e mieto dove non o seminato e raccolgo dove non o sparso.

0* 006

"ovevi tu dunque consegnare il mio denaro ai banc ieri, e, venendo, avrei recuperato il mio con interesse. Aoglietegli dunque il talento e datelo a c i a dieci talenti. 9oic 5 a c i a sar. dato, e sar. nell:abbondan#a. > c i non a, anc e ci c e a sar. tolto.

38

E gettate il servo inutile nella tenebra esteriore7 l. sar. il pianto e lo stridore di denti.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

A='

Servo cattivo e pauroso( dice il 6ignore a c!i non !a 3duplicato4 il capitale affidatogli. ,uesta para$ola cara all-etica del capitalismo/ i talenti sono da far fruttare, l-a$$ondan"a segno di $enedi"ione divina, l-indigen"a di maledi"ione5 In realtB i talenti non sono le doti o i $eni da moltiplicare7 rappresentano invece l-olio del $rano precedente, c!e l-amore verso i poveri del $rano seguente. Il talento l-amore c!e il 0adre !a verso di me, c!e deve 3duplicarsi4 nella mia risposta d-amore verso i fratelli. Rispondere a )uesto amore mi fa ci. c!e sono, figlio uguale al 0adre. Il 6ignore andato lontano, elevato prima sulla croce e poi in cielo. 9a non ci !a lasciati soli/ ci !a dato il suo 6pirito, e aspetta di essere riamato, perc!F noi, amando, reali""iamo la nostra identitB. Lui stesso resta sempre con noi, sotto il 3suo4 segno. 2 andato ad a$itare tra i poveri, e ci. c!e facciamo per loro, lo facciamo per lui #vv. 1&8%C(. 6iamo c!iamati a fare con loro ci. c!e lui per primo !a fatto con noi. 6e il talento il dono d-amore ricevuto, il nostro amore per lui nei poveri il talento c!e siamo c!iamati a guadagnare. 6olo cosI diventiamo come lui, ed entriamo come figli nella gloria del 0adre suo e nostro. La nostra vigilan"a saggia e operosa, non inerte. !i non investe il suo talento, lo perde. La causa del fallimento la falsa immagine c!e a$$iamo del 6ignore. 6e lo riteniamo cattivo ed esigente, il nostro rapporto con lui non di amore, ma legalistico, pauroso e sterile. La para$ola si articola in tre tempi/ uno passato, in cui a$$iamo ricevuto il dono, uno presente, in cui do$$iamo farlo fruttare, e uno futuro, in cui ci verrB c!iesto conto di ci. c!e ora ne a$$iamo fatto. Il nostro atteggiamento di paura ci fa im$occare il vicolo delle tene$re esteriori. La para$ola stigmati""a )uesto atteggiamento, per svegliarci5 Il giudi"io futuro non lo fa Dio. Lo facciamo noi )ui e ora. Lui, alla fine, non farB c!e leggere ci. c!e ora noi scriviamo. E lui legge in anticipo ci. c!e stiamo scrivendo, perc!F possiamo correggerlo, finc!F c- tempo. Ges venuto per darmi il talento del suo amore, ed andato lontano, facendosi 3forestiero4, presente in ogni altro.

A=1

La C iesa conosce il dono ricevuto7 e, in ogni altro, ama il suo 6ignore, reduplicando il talento.

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' &+, Come infatti un uomo c e emigra! Il 6ignore, dopo aver a$itato

con noi, emigrato in un paese lontano/ finito sulla croce, il punto pi+ lontano da Dio. LB si fatto prossimo a ogni lontanan"a e sofferen"a. !a fatto per noi andando in croce, il talento c!e a$$iamo ricevuto. i. c!e i. c!e

noi facciamo ai fratelli poveri il talento c!e noi guadagniamo/ la nostra risposta al suo amore, c!e ci fa figli. 3 !i fa la caritB al povero, fa un prestito al 6ignore c!e gli ripag!erB la $uona a"ione4 #0ro &?,&A(. c iam, i propri servi! Noi a$$iamo la stessa dignitB del 6ignore c!e venuto per servire #'=,'<(. consegn, loro i propri beni! Il suo $ene l-amore del 0adre/ la sua vita. :ndandosene, non ci !a a$$andonati, ma ci !a lasciato il suo 6pirito #'A,@=(. !' &0, diede cin*ue talenti( ecc! I talenti non sono le doti naturali, ma la coscien"a della sua gra"ia e del suo perdono #cf. &<,'1ss(. Tutto ci. c!e !o e sono, l-!o ricevuto in dono #& or %,A(. a ciascuno secondo la propria capacit! Ognuno !a un dono diverso dall-altro. La diversitB non serve solo a segnare i nostri limiti, ma ci apre addirittura lo spa"io di Dio, mettendoci con gli altri in una rela"ione, li$era e li$erante, di amore e di dono #cf. & or &' 8 &17 Rm &',&8'&(. 6e non cosI, la diversitB diventa lo spa"io dia$olico e satanico della divisione e dell-accusa, dell-invidia e della rapina, della violen"a e della morte 8 come giB fecero :damo ed Eva, e, da aino in poi, tutti i loro figli. !' &:, traffic, e guadagn, altri cin*ue! I doni sono da 3trafficare4 per 3guadagnare4. 6i trafficano investendoli in amore per i fratelli7 cosI si guadagna la propria identitB di figli. 2 )uesto l-invito c!e *es+ fece al giovane ricco per ereditare la vita eterna #&?,&C81=(/ il primo e grande comando #'',1%8%=(. *es+ non ci esorta al profitto materiale, c!e provoca possesso e liti, ma al profitto spirituale, c!e consiste nel dono e nella misericordia.

A=%

!' &<, ugualmente *uello dei due! Ognuno deve investire il 3suo4 dono, nF pi+ nF meno. Non c!i !a o dB di pi+ si reali""a, ma semplicemente c!i dB se stesso. La ricompensa infatti uguale, a prescindere dai talenti. Non conta la )uantitB, ma il fatto c!e tutto dono, al )uale si risponde donando tutto. !' &., *uello c e aveva preso uno solo( allontanatosi( ecc! 6i allontana da sF e dagli altri, mettendo sotto terra il suo dono, per paura di perderlo nascose il denaro del suo Signore! 6a c!e il tesoro non suo. 9a non !a capito c!e gli donato perc!F, 3trafficandolo4, ne viva. !' &>, dopo molto tempo! Il 6ignore torna dopo molto tempo/ dopo tutto il tempo c!e ci accordato per vivere. :l suo ritorno ci ricompenserB nella misura in cui avremo corrisposto al dono. !' )?$, servo buono e fedele( ecc! ,uesto servo $uono, come l-unico $uono #cf. &?,&A(. Infatti come lui/ !a fatto dono di ci. c!e gli stato donato. E se, invece di cin)ue, avesse guadagnati )uattro talenti; 6are$$e stato diviso anc!e lui in due parti #'%,@&(/ &Q@ sare$$e stato $ruciato col fuoco, %Q@ sare$$e entrato nella gioia del suo 6ignore. 9a pare c!e l-amore, se corrisposto, sempre totale, almeno nell-inten"ione5 poc e cose @ molte cose! La fedeltB nelle cose )uotidiane ci guadagna la dimora eterna. I nostri piccoli gesti di amore verso i fratelli ci fanno diventare figli. L-amore, con cui compiamo ogni a"ione, l-olio, c!e ci fa $rillare della stessa luce del 0adre. entra nella gioia del tuo Signore! ,uesta la grande ricompensa/ la sua gioia diventa nostra5 !!' ))$, *uello dei due talenti( ecc! :nc!e )uesti, pur avendo ricevuto meno della metB del precedente, reduplica il suo dono, e riceve dal 6ignore la stessa ricompensa infinita. !' )+, *uello c e aveva ricevuto un solo talento! 6e anc!e lui l-avesse investito nell-amore, avre$$e guadagnato un altro talento, e avre$$e avuto la stessa ricompensa degli altri due. Signore( ti conoscoO sei un uomo duro! ostui !a una conoscen"a falsa del 6ignore. :llo stesso modo di :damo, non considera se stesso come dono, ma come de$ito. La rancore verso il creditore/ gli deve la vita, e vorre$$e riscattarla, in modo c!e fosse propria. ,uest-uomo sem$ra giusto, perc!F

A=@

restituisce ci. c!e gli dato. In realtB pecca gravemente contro il 6ignore e contro di sF/ rifiuta lui come amore, e se stesso come dono. Il suo rapporto con Dio )uello di un conta$ile, non )uello di un figlio. mieti dove non ai seminato( ecc! Non vero/ il 6ignore !a seminato dovun)ue amore, c!e germina amore. Il seme c!e produce solo se stesso, non un seme5 6i raccoglie sempre molto di pi+ di )uanto si semina, altrimenti inutile seminare. v.#53 per paura mi allontanai e nascosi. Agisce come Adamo: per paura di un Dio cattivo, si allontana e nasconde da lui, finendo nella morte. ecco< ai il tuoH Restituire un dono il massimo insulto5 *li altri rispondono all-amore con altrettanto amore e ottengono la piene""a di gioia di Dio. ,uesti seppellisce la propria vita sotto terra. 2 tragica la vita di c!i pensa di doverla restituire5 !' ):, servo cattivo e pauroso! La sua cattiveria nasce dall-aver considerato cattivo Dio. 0er )uesto 3cattivo4, catturato dalla paura. sapevi c e mieto( ecc! Ognuno di noi sa c!e !a )ualcosa da fare c!e spetta a noi e non a Dio/ dare la nostra li$era risposta. 0er )uesto do$$iamo superare l-inganno c!e ci fa considerare cattivo Dio e ci $locca nella paura. !' )<, banc ieri @ interesse! 4. Il 3capitale4 non da restituire o conservare gelosamente, ma da investire in )ualc!e modo. :nc!e se uno !a molti $locc!i, pu. sempre fare )ualcosa7 per esempio dare ai 3$anc!ieri4 8 c!e sono )uelli c!e danno ai poveri 8, per ottenere almeno un 3interesse4. Dio interessato a )uesto, perc!F nostro interesse vitale. Il di pi+ c!e gli diamo infatti la nostra identitB di figli, sufficiente per sentirci dire, come agli altri/ entra nella gioia del tuo 6ignore. !' )., toglietegli dun*ue il talento! perderB #&C,'@(. ricevuto. !' )>, a c i del suo 6ignore. a c i non a( anc e ci, c e a sar tolto! !i non risponde all-amore, non accetta neppure l-amore c!e gli stato dato5 !i vuol salvare la sua vita, la !i non ama, distrugge se stesso/ in lui muore l-amore a( sar dato( ecc! !i risponde all-amore in grado di

!i vuol trattenere il respiro per non perderlo, muore soffocato5

ricevere e dare sempre pi+ amore, crescendo di continuo nella gioia sen"a fine

A=C

!' *?, gettate il servo inutile nella tenebra esteriore!

!i non !a amato,

non figlio della luce, non !a l-olio, non !a la vita di Dio. 2 fuori/ fuori di sF e fuori di Dio. 2 nella tene$ra, dove invece di gioia c- pianto, invece di sorriso stridore di denti.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginandomi davanti al 6ignore c!e mi dona e c!iede risposta al dono. c. !iedo ci. c!e voglio/ investire ci. c!e !o e sono nell-amore. fanno. Identificarmi con il ter"o servo. Da notare< il 6ignore emigra consegna a noi i suoi averi a ciascuno in misura diversa cosa fa il primo servo cosa fa il secondo servo cosa fa il ter"o servo la risposta del 6ignore ai primi due servi cosa dice il ter"o servo al 6ignore e c!e risposta ottiene. d. Traendone frutto, ascolto e guardo le persone/ c!i sono, c!e dicono e c!e

+. Tes&! (&!$! 6al &&'7 *en 1,&ss7 %,&8&C7 6ap ','1s7 9t &?,&C81=7 '',1%8%=7 & or %,A7 &',%8&&7 Rm &',&8'&.

A=A

101. <UANTO FACESTE A UNO DEI PIH PICCOLI DI <UESTI MIEI FRATELLI LO FACESTE A ME 05,31H4)

05,31

?uando il 4iglio dell:uomo verr. nella sua gloria e tutti gli angeli con lui, allora seder. sul trono della sua gloria7

30

e saranno riunite davanti a lui tutte le na#ioni, e separer. gli uni dagli altri come il pastore separa le pecore dai capri,

33 34

e porr. le pecore alla sua destra, i capretti invece alla sua sinistra. >llora dir. il re a quelli alla sua destra! ;enite, benedetti del 9adre mio, ricevete in eredit. il regno preparato per voi dalla fonda#ione del mondo.

35 9oic 5 ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi dissetaste, ero straniero e mi accoglieste, 3) nudo e mi vestiste, fui malato e veniste da me, ero in carcere e non veniste da me. 3* >llora gli risponderanno i giusti dicendo! 'ignore, quando ti vedemmo affamato e ti nutrimmo, o assetato e ti dissetammo$ 38 <(a#*" 3"! &! /e*e99" straniero e ti accogliemmo, o nudo e ti vestimmo$ 3> 48 <(a#*" 3"! &! /e*e99" malato o in carcere e venimmo da te$ E rispondendo il re dir. loro!

A=<

>men, vi dico! quanto faceste a uno dei pi piccoli di questi miei fratelli, lo faceste a me. 41 >llora dir. anc e a quelli alla sua sinistra! >ndatevene da me, maledetti, nel fuoco eterno preparato per il diavolo e i suoi angeli. 40 43 9oic 5 ebbi fame e non mi deste da mangiare, ebbi sete e non mi dissetaste, ero straniero e non mi accoglieste, nudo e non mi vestiste, malato e in carcere e non mi visitaste. 44 >llora risponderanno anc :essi dicendo! 'ignore, quando ti vedemmo affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti servimmo$ 45 >llora risponder. loro dicendo. >men, vi dico! quanto non faceste a uno dei pi piccoli di questi miei fratelli, neppure a me lo faceste3 4) E andranno questi al castigo eterno, mentre i giusti alla vita eterna.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

Euanto faceste a uno dei pi piccoli di *uesti miei fratelli( lo faceste a me( risponderB il 6ignore a c!i c!iederB, alla, fine )uando mai l-!a visto. 0er

A=?

cin)ue volte escono gli avver$i 3allora4 e 3)uando4/ 3allora4, cio alla fine, vedremo c!e il 3)uando4 ora. E il 3segno4 della sua venuta )uello dei 3pi+ piccoli di )uesti miei fratelli4, con i )uali lui sempre presente in me""o a noi. Il finale del discorso escatologico risponde )uindi con esatte""a, anc!e se in modo sorprendente, alla domanda del 3)uando4 e di 3)uali i segni4, c!e i discepoli gli !anno posto all-ini"io #'%,1(. La prima sua venuta evidente sarB tra due giorni, )uando non sarB riconosciuto nF dai capi nF da 0ietro, pur essendo 3l-ora4 in cui il >iglio dell-uomo siede alla destra del 0adre e viene sulle nu$i dal cielo #cf. 'C,C%(. Il c. '@ contiene tre racconti 3graduali4 su cosa $isogna fare 3ora4 in vista del 3fine4/ ora $isogna ac)uistare l-olio #vv. &8&1(, c!e consiste nel 3raddoppiare4 il dono d-amore ricevuto #vv. &%81=(, amando il 6ignore nei fratelli pi+ piccoli #vv. 1&8%C(. 0i+ c!e di una para$ola, tranne c!e per i vv. 1' 8 11, si tratta di una 3rappresenta"ione4 scenica del giudi"io finale, strutturata sul contrappunto tra c!i sta alla destra e c!i sta alla sinistra del re. 0er i due gruppi c- una senten"a opposta/ 3venite, $enedetti4 o 3andate via da me, maledetti4. 6egue la motiva"ione/ 3mi avete4 o 3non mi avete4 soccorso nel $isogno. :lla domanda comune/ 3,uando ti a$$iamo visto;4, segue la risposta/ 3 i. c!e avete fatto, o non fatto, ai pi+ piccoli, l-avete fatto, o non fatto, a me4. Il giudi"io c!e il re farB di noi 3allora4 lo stesso c!e noi facciamo ora al povero. In realtB siamo noi a giudicarlo, accogliendolo o respingendolo. Lui non farB altro c!e costatare ci. c!e noi facciamo. :lla fine leggerB ci. c!e noi li$eramente a$$iamo scritto. e lo dice in anticipo, con una rappresenta"ione efficace, per aprirci gli occ!i su ci. c!e stiamo facendo ora. Il $rano, splendido e unico, una sintesi della teologia di 9atteo/ siamo giudicati in $ase a ci. c!e facciamo all-altro #A,&'(. Ogni altro, sempre l-:ltro5 Infatti il primo comandamento uguale al secondo #'',1?(, perc!F il 6ignore stesso si fatto nostro prossimo ed sempre con noi #'<,'=( sotto il segno del >iglio dell-uomo #'%,1=(, c!e lo stesso di *iona #&',1?s(/ )uello del rocifisso, c!e !a il volto di tutti i poveri della terra. Il racconto pone al centro il >iglio dell-uomo, c!e si identifica con gli ultimi. :ccoglierlo o meno significa accogliere o meno la salve""a.

A&=

Il testo sommamente suggestivo, aperto a molti sensi e sviluppi, in ogni dire"ione. Dio infatti amore, e l-amore a$$raccia tutto e tutti. Il messaggio universale c!e se ne pu. ricavare c!e ogni uomo giudicato in $ase al suo amore per il piccolo e il de$ole. Non per. conforme al testo ritenere c!e il rapporto con Dio non sia importante. :l contrario/ l-amore per l-ultimo amore per lui stesso. Un-interpreta"ione atea o post8 cristiana non corrisponde al testo. L-amore infatti premio a se stesso perc!F la gioia di una rela"ione, e la rela"ione suppone sempre l-altro, e infine l-:ltro. L-amore per il prossimo pu. essere un imperativo categorico, ma solo se si tengono presenti tre cose/ dietro un imperativo c- la voce di uno c!e parla, l-amore suppone sempre un-alteritB, uno ama solo se e nella misura in cui amato. Isolare il comando dell-amore verso l-ultimo dall-esperien"a dell-amore di Dio c!e si fatto ultimo, farne un principio sen"a senso, un-ideologia incapace di generare un comportamento positivo. Il comando di amare il pi+ piccolo certamente il fondamento pi+ ampio possi$ile di un agire c!e porti alla comunione tra gli uomini. *es+ pone effettivamente un criterio di a"ione c!e va al di lB di ogni steccato religiosoQideologico. L-amore di 9adre Teresa per i diseredati della terra stato il linguaggio pi+ universale e comprensi$ile, c!e a$$ia parlato al mondo di oggi del mistero di Dio e dell-uomo. 0er capire il senso proprio di )uesto $rano importante sapere c!e viene dopo i tre $rani precedenti e immediatamente prima della passione, dove il re ci si presenta povero e deriso, estraneo a tutti e condannato, legato e percosso, nudo e ferito, c!e finisce in croce. Nei pi+ piccoli dei fratelli, il lettore cristiano vede il suo re. In loro infatti continua la passione del 6ignore per la salve""a del mondo # ol &,'%(. - c!i intende )uesto racconto in modo non universale, ma restrittivo/ il giudi"io dei pagani, c!e saranno giudicati non per la fede, c!e non !anno, ma per il loro amore verso gli ultimi. ,uesti ultimi, c!iamati da *es+ 3miei fratelli4, sono, secondo alcuni autori antic!i e recenti, i discepoli stessi, c!e staranno al suo fianco per giudicare il mondo #cf. &?,'<5(. 6are$$e a dire c!e la salve""a o meno viene dall-accoglien"a o meno dei discepoli.

A&&

2 comun)ue c!iaro c!e il testo si rivolge al lettore cristiano/ il suo essere 3$enedetto4 o 3maledetto4 dipende dal suo amore, dato o negato, ai fratelli nel $isogno, nei )uali il 6ignore viene a visitarlo. L-amore c!e a$$iamo verso l-altro verso Dio/ mi reali""o come figlio vivendo da fratello. Tutta la legge infatti si riduce ad amare il 6ignore e il prossimo con lo stesso atto di amore, perc!F lui si fatto mio prossimo e fratello nel >iglio. di Dio #&*v @,'(. In conclusione possiamo dire c!e il giudi"io finale, come tutto il discorso escatologico, ci rimanda dal futuro al presente. L-etica si fonda sull-escatologia. L-uomo tale perc!F agisce ragionevolmente, per un fine c!e desidera. ,uesto la meta verso cui tende, sen"a la )uale non va da nessuna parte Uil suo agire si riduce a un agitarsi insensato, spinto dalla necessitB e privo di li$ertB. Il fine dell-uomo diventare come Dio. L-errore di :damo non il voler diventare come lui #*en 1,@(, ma il non sapere c!i lui. 6i diventa come Dio amando, perc!F lui amore. Ges sempre con noi #'<,'=( come i poveri #'C,&&(, come il pi+ piccolo tra i fratelli. La iesa, nel suo amore per l-ultimo, ama il suo 6ignore7 e sa c!e non lei a salvare il povero, ma il povero a salvare lei. !i non ama Dio e non osserva la sua parola, non ama i figli

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' *&, Euando il Figlio dellCuomo verr nella sua gloria #cf. '%,1=(. 6i

tratta della sua venuta, c!e conclude la storia dell-uomo e del mondo. ,uesta venuta non una meteora c!e scende dal cielo/ la meta del cammino affidato alla nostra responsa$ilitB. !' *), saranno riunite davanti a lui tutte le nazioni! Normalmente 3na"ioni4 significa 3pagani4. ,uando per. si parla del giudi"io finale, si intendono tutti gli uomini, convocati davanti al trono di Dio. separer gli uni dagli altri! Il giudi"io una separa"ione, compiuta in $ase al comando dell-amore. Non c- altra distin"ione tra gli uomini. 9a tale

A&'

giudi"io spetta a Dio, c!e misericordia, e non a noi #cf. &1,'%81=. 1<8%1(. Infatti se noi giudic!iamo, siamo giudicati #A,&(, perc!F sen"a misericordia. le pecore dai capri! Non c!iaro perc!F un pastore separi pecore da capri. : meno c!e si intenda per 3pecore4 gli animali minuti in genere e per 3capri4 i capretti #cf. v.11(, animali destinati al macello. :llora il significato c!iaro/ si divide tra c!i destinato alla vita e c!i alla morte. omun)ue evidente c!e gli uomini saranno giudicati secondo il comando dell-amore. !' **, le pecore alla sua destra( i capretti invece alla sua sinistra! La separa"ione, alla fine, sarB netta/ gli uni entrano nel regno del 0adre insieme con il re, il >iglio, perc!F !anno agito da figli verso i fratelli7 gli altri ne sono esclusi. !' *+, allora dir il re! Il re il >iglio dell-uomo5 Egli il giudice, c!e viene a giudicare la terra e a rivelare ai popoli la sua giusti"ia #cf. 6al ?%7 ?C7 ?A7 ?<(. venite( benedetti del 7adre mio! 2 la senten"a. La salve""a 3venire4 verso *es+, il >iglio, per partecipare della sua stessa $enedi"ione del 0adre. ricevete in eredit il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo! Dio ci !a creati fin dall-ini"io per essere figli nel >iglio # ol &,&@ 8 '=(, eredi della sua stessa vita. settimo giorno. !!' *0$, poic 9 ebbi fame( ecc! Il motivo della senten"a c!e ci siamo comportati da fratelli verso il >iglio/ lui il povero, al )uale data la $eatitudine del regno #@,1(. :ccogliere il povero accogliere il re della gloria. Le 3opere di misericordia corporali4 sono il metro di giudi"io. >ame e sete portano alla morte fisica, essere straniero e nudo alla morte morale, essere malato e carcerato ad am$edue. Il c!e si fatto ultimo di tutti. Il vangelo scritto per il credente, perc!F non si accontenti di acclamare/ 36ignore, 6ignore54, ma faccia la volontB del 0adre #A, '&8'1(. Lui amore e misericordia/ suo figlio c!i, come lui, ama tutti #cf. @,%18%<(. Il comando dell-amore la via della vita7 c!i non lo segue, si procura la morte #cf. Dt 1=,&@8'=(. rocifisso il pi+ piccolo dei nostri fratelli, i !a fatti al sesto giorno per giungere alla gioia del

A&1

!!' *<$$, *uando ti vedemmo( ecc! 0er tre volte gli fanno )uesta domanda, alla )uale *es+ risponde, rispondendo insieme alla domanda ini"iale sul 3)uando4 e )uali i 3segni4 della sua venuta per il giudi"io #'%,1(. Il 3)uando4 del giudi"io la venuta sotto il suo segno, c!e )uello del povero. Lui sempre con noi, presente in tutti i crocifissi, sacramento di salve""a per il mondo. !' +?, *uanto faceste a uno dei pi piccoli di *uesti miei fratelli( lo faceste a me! Il 6ignore, come vedremo nei due capitoli seguenti, si fatto servo e sc!iavo di tutti, oggetto della nostra violen"a. 6iamo c!iamati a riconoscerlo e amarlo. I suoi fratelli pi+ piccoli, 3)uesti4 c!e stanno vicino a lui e con i )uali si identifica, sono )uelli come lui/ gli affamati e gli assetati, gli esclusi e i nudi, i malati e i carcerati. 6ono innan"itutto i discepoli stessi #&=,''ss(, c!e !anno esposto la loro vita per il 6ignore e si sono fatti piccoli come lui. :ccogliendo )uesti, accogliamo lui #&=,%=8%'7 &<,%s(. Insieme con il loro 9aestro, ora siedono sul trono per il giudi"io #'=,'%8'<7 &?,'<(. 0er )uesto la 3missione4 3in povertB4 #&=,&ss(/ i discepoli sono riconosci$ili come il 6ignore c!e salva, solo se sono simili a lui. Diversamente non sono agnelli, ma lupi #&=,&C(. ,uesta interpreta"ione del testo, c!e vede nei pi+ piccoli dei fratelli i discepoli, pro$a$ilmente )uella intesa da 9atteo. 9a conforme allo spirito del vangelo vedere in ogni piccolo della terra il volto del 6ignore. !' +&, andatevene da me( maledetti! 2 la senten"a di condanna/ la perdi"ione la lontanan"a da lui, il >iglio, c!e sta$iliamo noi stessi nel momento presente #cf. Lc &C,&?81&(. Lontani da lui, siamo lontani da noi stessi. 6e i primi sono 3$enedetti del 0adre4, )uesti non sono maledetti da lui, ma da se stessi. Il 0adre pone tutti nella $enedi"ione del >iglio. da lui, rifiutando il fratello, esce dalla $enedi"ione. nel fuoco eterno! Invece del regno eterno preparato dal 0adre per i figli, c- il fuoco eterno per il male c!e a$$iamo fatto ai fratelli #cf. &&,'=8'%(. Tutto ci. c!e in noi non amore, perdi"ione, destinato al fuoco #cf. & or 1,&=8&A(. !!' +)$, poic 9 ebbi fame( ecc! ome nella scena precedente, la senten"a seguita dalla motiva"ione/ non aver accolto il 6ignore nel povero. !i si allontana

A&%

!' ++, Signore( *uando ti vedemmo! *iusti ed empi fanno la stessa domanda. Il racconto sempre per il lettore, perc!F, identificandosi con l-empio, impari in anticipo la le"ione !' +0, *uanto non faceste( ecc! La risposta identica alla precedente, ma in negativo. morte #A,&'8&%(. !' +:, castigo eterno@vita eterna! Il nostro destino eterno si gioca nella capacitB di vedere e amare il 6ignore negli ultimi. Tutto nelle nostre mani 8 anc!e il 6ignore, come tutti i piccoli. #&*v 1,&%(. !i ama passato dalla morte alla vita on c!iare""a il 6ignore ci mette davanti l-unica via, c!e )uella della vita. Non sceglierla, o prenderne altre, reali""are la propria

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginandomi davanti al povero come davanti al 6ignore c!e ora viene a salvarmi c. !iedo ci. c!e voglio/ riconoscerlo e amarlo in ogni ultimo e dispre""ato della terra. d. Identificandomi con c!i non sa riconoscere il 6ignore, contemplo la scena/ i personaggi, c!i sono, c!e dicono, c!e fanno. Da notare< la venuta del >iglio dell-uomo nella sua gloria per giudicare tutti la separa"ione tra pecore e capretti venite, $enedetti del 0adre mio ricevete in ereditB il regno preparato da sempre per voi e$$i fame e sete, ero immigrato e nudo, malato e carcerato il povero il mio re; )uando ti vedemmo; ci. c!e faccio a uno degli ultimi lo faccio a lui osa faccio per lui;

A&@

andate via da me, maledetti e$$i fame e sete, ecc. ci. c!e non faccio ai poveri, non lo faccio al 6ignore castigo eternoQvita eterna.

+. Tes&! (&!$! 6al ?%7 ?C7 ?A7 ?<7 Dt 1=,&8'=7 6ap @7 Lc &C,&?81&7 9t A,&'8&%7 '',1%8%=7 Rm &1,<8&=7 & or 1,&=8&A7 &',&' U &1,&17 *c ',&ss7 @,&8&&. 10'. UN@OPERA 6ELLA A ME 4A FATTO '6, 1 - 16

0),1 0 3 4 5

E avvenne, quando Ges ebbe compiuto tutte queste parole, disse ai suoi discepoli! 'apete c e tra due giorni & pasqua e il 4iglio dell:uomo sar. consegnato per essere crocifisso. >llora si radunarono i sommi sacerdoti e gli an#iani del popolo nel pala##o del sommo sacerdote, c iamato 1aifa, e tennero consiglio per impadronirsi di Ges con inganno e ucciderlo. "icevano per! %on nella festa, perc 5 non ci sia tumulto di popolo.

) *

+ra, essendo Ges in 2etania nella casa di 'imone il lebbroso, si avvicin a lui una donna con un vasetto di alabastro

A&C

di unguento molto pre#ioso e lo vers sulla sua testa mentre giaceva a mensa. +ra alla vista si sdegnarono i discepoli , dicendo! 9erc 5 questo spreco$ 6 18 'i poteva infatti vendere questo a caro pre##o e dare ai poveri. +ra Ges, saputo questo, disse loro! 9erc 5 date fastidio alla donna$ /nfatti un:opera bella a fatto a me7 11 10 13 i poveri infatti li avete sempre con voi, me invece non sempre avete. ;ersando infatti questo unguento sul mio capo, lo fece per la mia sepoltura. >men vi dico! ovunque sia annunciato questo vangelo in tutto il mondo, si parler. anc e di ci c e essa fece in ricordo di lei. 14 >llora uno dei "odici, quello c iamato Giuda /scariota, andato dai sommi sacerdoti, 15 disse! 1osa volete darmi, e io ve lo consegner$ +ra quelli pattuirono con lui trenta pe##i d:argento. 1) E da allora cercava il momento buono per consegnarlo.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

A&A

La fatto unCopera bella a me( dice *es+ della donna. Unica persona approvata da lui sen"a riserve, )uesta donna la sola c!e fa una cosa 8 e )uale cosa5 8 per colui c!e si fatto tutto a tutti. Riconosce infatti in lui, il pi+ piccolo tra gli uomini, il suo 6ignore. 9entre lui sta andando in croce, lei risponde al suo amore con altrettanto amore5 Dal suo vaso esce un profumo c!e riempirB il seguito del vangelo. Di esso odorerB il corpo del 6ignore sulla croce e fin dentro il sepolcro7 nella risurre"ione si sentirB ovun)ue sarB annunciato il vangelo5 Il racconto, posto all-ini"io della passione, l-anticipo di ci. c!e il 6ignore farB 8 sarB lui il profumo effuso5 8 e della risposta c!e darB c!i lo avrB capito. Il gesto della donna, irritante e delicato, su$lime e misterioso, lo stesso del 6ignore, e, alla fine, sarB )uello della !iesa, sua sposa. !i fa come )uesta donna, !a lo stesso 3olio4 di cui arde lo stesso 6ignore, reduplica il dono ricevuto, facendo per lui ci. c!e lui !a fatto per lei. La casa di Detania, una volta piena di le$$ra, ora profuma di vita. 0rotagonista del racconto, l-unguento pre"ioso. Il profumo, di sua natura, si dona a tutti, sen"a negarsi ad alcuno7 il suo essere espandersi in dono gradito, come Dio. Il nome dello 6poso 3profumo effuso4# t &,1(, presen"a piacevole e gioiosa. L-olfatto, senso primordiale, su$ito lo percepisce come piacevole e attraente. L-unguento, c!e la donna versa sul corpo di *es+, indica il 3vangelo vivo4/ in esso si avverte la 0resen"a, il Nome. Dio amore, e l-amore presente ovun)ue amato. ,uesto profumo rappresenta la crea"ione nuova, dove reatore e creatura vivono nella reciprocitB d-amore, in una passione c!e I discepoli non capiscono, an"i disapprovano la donna. 9a ricordano e racconteranno5 Ora solo *es+ la capisce, come lei sola capisce lui5 Il $rano si articola in tre parti. Nei vv! "#' i capi cercano il momento giusto per eliminare *es+7 nei vv! 0#") la donna, proprio allora, lo incontra come lo 6poso7 nei vv! ".#"0 *iuda, su$ito dopo, lo consegna. Il $rano, strutturato sul contrasto tra *es+ e la donna da una parte, e i discepoli dall-altra, rappresenta le due economie, i due diversi modi in cui l-uomo pu. amministrare la sua casa. Da una parte c- amore, c!e versa il vince la morte # t <,C(.

A&<

profumo, spreca, compie un-opera $ella ed annuncio vivo del vangelo7 dall-altra c- egoismo, c!e vende, si sdegna e dB fastidio. La prima l-economia di Dio, c!e la stessa di *es+ e della donna7 la seconda )uella dei nemici di *es+, c!e si impadroniscono per uccidere. Le due economie sono anc!e rese sensi$ili da due odori, uno attraente e l-altro repellente/ il profumo di vita e la pu""a della le$$ra. La stessa cornice oscura del racconto non fa c!e esaltare, per contrasto, la $elle""a della scena. i. c!e avviene in )uesto $rano la pas)ua anticipata, il passaggio dalla morte alla vita. Ges, il >iglio c!e si fatto il pi+ piccolo dei fratelli, sta andando in croce per dare la vita. Dal suo corpo, come dal vaso, uscirB per la prima volta il profumo di Dio c!e tutti avvertiranno, anc!e i pi+ lontani #cf. 'A,@%(. La C iesa, come la donna, riconosce in lui il suo risto e 6ignore. Non solo a parole, come 0ietro, ma con i fatti. Non dopo un momento di successo, ma nell-ora della 3sua4 gloria. L-unguento c!e essa versa amore c!e risponde all-amore/ sposo e sposa vivono nella gioia di un unico amore, c!e espande l-unico profumo.

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' &, ; avvenne( *uando Ges ebbe compiuto tutte *ueste parole( ecc .

Tutte le parole c!e *es+ !a detto fin )ui, le !a anc!e compiute. Il racconto c!e segue mostra come si compiono anc!e per noi. !' ), tra due giorni : pas*ua( ecc! La pas)ua strettamente associata alla croce, )uando risto, nostra pas)ua, sarB offerto #& or @,A(. In essa si compie la li$era"ione dalla sc!iavit+, dall-idolatria e dalla morte. Tra due giorni, sulla croce, sarB vinta la violen"a c!e ci tiene sc!iavi, sarB restituito a Dio il suo volto c!e la men"ogna gli aveva tolto, e sarB restituita all-uomo la vita c!e gli era stata sottratta. !' *, allora si radunarono i sommi sacerdoti e gli anziani! Rappresentano rispettivamente il potere religiosoQpolitico e )uello economico. : loro 9c &%,& aggiunge gli scri$i, c!e rappresentano il potere culturale, a loro servi"io. La

A&?

$rama di avere, di potere e di apparire sono le tre masc!ere del male del mondo, c!e sono in ciascuno di noi. La loro violen"a sarB portata su di sF dal *iusto, c!e non possiede nulla e non domina nessuno, ma dB tutto e li$era tutti. !' +, per impadronirsi di Ges! 3Impadronirsi4 la radice del male comune. La vita dono/ impadronirsi ucciderla. In )uesta pas)ua, mentre noi mettiamo le mani sul 6ignore e gli ru$iamo la vita, lui si mette nelle nostre mani e ce la consegna, ponendo fine al nostro gioco mortale. con inganno! stesso5 ucciderlo! risultato/ uccide5 !' 0, non nella festa( ecc! Invece sarB proprio nella festa di pas)ua c!e si compie la pas)ua5 !' :, Ges in 2etania! La scena si svolge in Detania, c!e significa 3casa del povero4. *es+ entra con il suo dono nella nostra povertB, facendosi il pi+ povero tra i fratelli. nella casa di Simone il lebbroso! La casa ricorderB, invece c!e il le""o di morte del suo padrone, il profumo di vita del suo ospite. !' <, una donna! Non detto il nome. In 9c &%,1ss anonima, come )ui. In *v &',&ss 9aria, sorella di 9arta e di La""aro. Luca A,1Css, c!e non narra )uesta scena, ne riferisce una analoga, c!e si svolge nella casa di 6imone il fariseo #5(7 la protagonista una peccatrice, c!e pi+ tardi sarB identificata con 9aria di 9agdala, nominata su$ito dopo, dalla )uale sono stati scacciati sette spiriti #Lc <,'(. 9aria sorella di 9arta, 9aria di 9agdala e la peccatrice sono pro$a$ilmente tre donne diverse. 2 tuttavia da notare c!e i vari personaggi del vangelo non sono c!e i vari aspetti di un-unica persona/ il lettore. un vasetto di alabastro di unguento molto prezioso! ,uesto profumo, molto pre"ioso, il protagonista del racconto. In 9c &%,1 si specifica c!e si tratta di nardo. Giene dall-India 8 la )ualitB migliore cresce ad altissima )uota 8, e si fa con le radici. Il fiore stesso sacrificato per dar vita a )uesto profumo. Il profumo una metafora c!e $ene esprime Dio/ dono di sF, e non si pu. non sentirlo, perc!F ine$ria della sua presen"a. Il naso su$ito fiuta la L-inganno dell-impadronirsi toglie la masc!era nel suo !i si impadronisce, sempre inganna. 6oprattutto se

A'=

differen"a tra ci. c!e pu""a e ci. c!e gradevole. 0urtroppo $asta un-influen"a ad ottundono l-olfatto5 :nc!e tra i discepoli, c!e reagiscono con sdegno. In t &,1 il nome dello 6poso 3profumo effuso4/ l-essen"a di Dio, c!e amore, comunicarsi agli altri. In e$raico la parola profumo # s emen( ric!iama la parola Nome # s em(/ il 3Nome4, ineffa$ile, percepito come profumo. lo vers, sulla sua testa! 2 un gesto di consacra"ione. 0ietro lo aveva riconosciuto a parole dopo il dono del pane #&C,&C(. ,uesta donna, mentre si fa pane, dB se stessa a lui nel suo dono, e lo consacra re #messia o cristo significa 3unto4(, sacerdote, vittima e altare. Nel pi+ piccolo degli uomini ama il suo 6ignore c!e si fatto servo e sc!iavo di tutti, facendo per lui )uello c!e lui !a fatto per lei. 2 la prima persona c!e fa )ualcosa per lui7 ed totalmente approvata da lui, sen"a riserve5 In lei si compie il desiderio del 6ignore/ la sposa finalmente ama lo sposo5 L-unico profumo 8 l-amore c!e la vita di Dio 8 unisce i due in una sola carne. !' ., si sdegnarono i discepoli! ,uesto sdegno davanti al profumo, pi+ c!e da commentare, da sentire dentro di sF. 2 lo stesso scandalo c!e i discepoli !anno davanti al 6ignore c!e si dona #v. 1&(. perc 9 *uesto spreco= 2 la domanda davanti al profumo/ la stessa c!e ci facciamo tutti davanti alla croce. vangelo e non pu. riconoscere nel !i non accetta )uesto spreco, non capisce il rocifisso il >iglio di Dio #'A,@%(. L-amore

spreco, gratuito e totale, fino al dono di sF. Dio amore5 ,uesto spreco rivela"ione di Dio nella sua essen"a, e reali""a"ione piena dell-uomo a sua immagine e somiglian"a. !' >, si poteva vendere! nell-economia del possesso, ome davanti al pane #9c C,1C(, ora anc!e non in )uella del dono. 0er )uesto si davanti al profumo i discepoli pensano al comprareQvendere. 6ono ancora scandali""eranno di *es+/ c!i lo venderB, c!i lo rinneg!erB e c!i fuggirB. dare ai poveri! *es+ !a appena detto c!e $isogna dare ai poveri #'@,1&8 %C(. 9a si pu. dare in due modi/ comprandoQvendendo per possedere, oppure donandosi per amore. ,uesta donna non dB )ualcosa ai poveri/ dB se stessa al pi+ piccolo dei poveri, c!e il suo 6ignore c!e va in croce.

A'&

!' &?, Ges( saputo *uesto( disse! La donna non dice nulla, come *es+ davanti al sinedrio e a 0ilato #v. C17 'A,&%(. *es+ la sua 0arola, c!e lei stessa incarna. perc 9 date fastidio alla donna= La loro animositB si riversa sulla donna/ non accettano )uesto spreco5 unCopera bella! Ric!iama la *enesi, )uando Dio 3fece $ella4 ogni cosa. ,uesta donna riporta la crea"ione alla $elle""a originaria nella )uale Dio l-!a fatta sin dall-ini"io. Tutto stato creato per la $elle""a di ci. c!e )uesta donna fa/ il suo atto riscatta il mondo. Dio !a fatto le sue creature per amore, perc!F, nella risposta d-amore dell-uomo, tutto si unisca al suo reatore. a fatto a me! *es+ , ora e sempre, il pi+ piccolo tra i fratelli. Nell-amore per lui si ama insieme Dio e il prossimo, compiendo tutta la legge. !' &&, i poveri li avete sempre con voi( ecc! 6aranno sempre con noi, come il Risorto, sino alla fine del mondo #'<,'=(. Lui infatti si presenta sempre a noi nella storia come il rocifisso, nella nuditB del povero #cf. '@,%=.%@( 8 corpo spe""ato e dato per la nostra salve""a. 6arB fatto a lui tutto ci. c!e faremo per il pi+ piccolo dei suoi fratelli. !' &), lo fece per la mia sepoltura! 6arB inutile ungere il suo corpo crocifisso #cf. 9c &C,&(, perc!F sarB risorto. L-amore non per un morto, ma per il Givente. !' &*, ovun*ue sia annunciato *uesto vangelo! Il vangelo l-annuncio di *es+, risto e >iglio di Dio/ il ricordo di )uanto !a fatto e detto #:t &,&( colui si parler anc e di ci, c e essa fece in ricordo di lei! *es+ dice c!e il vangelo il racconto di ci. c!e )uesta donna !a fatto/ il ricordo di lei5 6i identifica )uindi con lei5 Nella risposta d-amore, l-amata si fa uno con l-amato5 Dio e uomo, nell-amore reciproco, vivono dello stesso 6pirito/ sono un-unica vita5 !' &+, allora! ,uesto avver$io di tempo esce di continuo nel discorso escatologico, come pure nel racconto della passione, c!e ne la reali""a"ione. L-3allora4 della fine l-3ora4 della passione di *es+, 3)uando4 noi, invece di fare come la donna, facciamo come *iuda e gli altri. Il profumo il 3giudi"io4/ siamo tra coloro c!e lo versano o tra coloro c!e lo vendono; c!e mi !a amato e !a dato se stesso per me #*al ','=(.

A''

Il racconto del vangelo vuol farci identificare con i discepoli, con *iuda e con i nemici di *es+, c!e romperanno il vaso pre"ioso dal )uale uscirB l-essen"a di Dio. 6olo 3allora4, davanti al suo spreco, anc!e noi, con il centurione e i soldati, riconosceremo c!i il 6ignore #'A,@%(. :llora, come )uesta donna, sapremo rispondere con altrettanto spreco. !' &0, cosa volete darmi= Il dono, di pre""o incalcola$ile, viene venduto e comprato. Il pre""o pattuito di trenta pe""i d-argento/ il valore di un somaro o di uno sc!iavo. Infatti diventato sc!iavo, e !a preso l-asina come sim$olo del suo regno. !' &:, il momento buono! La consegna di *es+ sarB proprio nella 0as)ua/ la croce, segno del >iglio dell-uomo, il momento $uono per incontrare il 6ignore. per consegnarlo! onsegnare #o tradire K tra8dare/ dare da una mano all-altra(, la parola fondamentale della passione. *iuda 3consegna4 *es+ ai suoi nemici, )uesti a 0ilato, 0ilato al volere della folla #Lc '1,'@(, e )uesta alla croce. 9a *es+ steso 3si consegna4 8 ed 3consegnato4 dal 0adre 8 nelle mani dei fratelli/ una consegna di sF, fino a dare al vita. La 3consegna4, c!e l-uomo fa del 6ignore, la stessa c!e lui fa di sF. L-a"ione dell-uomo c!e rapisce, la medesima del 6ignore c!e si dona 8 cosI si 3tradisce4 nel suo amore per noi. La nostra 3tradi"ione4 !a al centro )uesta 3consegna4, di cui viviamo facendo perenne ricordo e rendimento di gra"ie.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginandomi nella casa di Detania. c. !iedo ci. c!e voglio/ capire perc!F )uesto spreco. c!i sono, c!e dicono, c!e fanno. 0osso contemplare due categorie di persone/ sommi sacerdoti, an"iani, discepoli e *iuda da una parte, *es+ e la donna dall-altra. 0osso considerare le due economie, i due modi opposti di agire/ impadronirsi, ingannare, uccidere, sdegnarsi, dar fastidio, d. Traendone frutto, contemplo la scena, guardando e ascoltando le persone/

A'1

vendere, danaro e consegnare da una parte, e dall-altra consegnarsi, versare il profumo, sprecare, fare un-opera $ella, annunciare il vangelo, ricordare. 0osso sentire due odori/ la le$$ra c!e pu""a di morte, l-unguento c!e profuma di vita.

+. Tes&! (&!$! 6al %@7 antico dei antici.

A'%

103. PRENDETE E MAN-IATE= <UESTO IL MIO CORPO 0), 1* H 35

0),1*

/l primo giorno degli a##imi si avvicinarono i discepoli a Ges dicendo! "ove vuoi c e ti prepariamo per mangiare la pasqua$

1-

+ra egli disse! >ndate in citt. dal tale e ditegli! /l maestro dice! /l mio momento & vicino7 presso di te faccio la pasqua con i miei discepoli.

16 08 01 00 03

E fecero i discepoli come aveva ordinato loro Ges, e prepararono la pasqua. +ra, venuta la sera, giaceva a mensa con i "odici. E, mentre mangiavano, disse! >men, vi dico, uno di voi mi consegner.. E, rattristatisi molto, cominciarono a dirgli ciascuno! %on forse io, 'ignore$ +ra egli rispondendo disse! 1olui c e intinge con me la mano nel piatto, questi mi consegner..

04

/l 4iglio dell:uomo se ne va come & scritto di lui7 ma a im& per quell:uomo per me##o del quale il 4iglio dell:uomo & consegnato. 2ene era per lui se non fosse nato quell:uomo3

05

+ra rispondendo Giuda, il suo traditore, disse! %on forse io, =abb$ Gli dice! Au l: ai detto3
A'@

0)

+ra, mentre essi mangiavano, Ges, avendo preso il pane e avendo benedetto, lo spe## e, dando ai discepoli, disse! 9rendete, mangiate! questo & il mio corpo3

0*

E avendo preso il calice e reso gra#ie, lo diede loro dicendo! 2evetene tutti7

006

questo infatti & il mio sangue dell:allean#a, versato per molti in remissione dei peccati. +ra vi dico! da ora non berr pi di questo frutto della vite fino a quel giorno quando lo berr nuovo con voi nel regno del 9adre mio.

38 31

E, cantato l:inno, uscirono verso il monte degli Clivi. >llora dice loro Ges! Autti voi sarete scandali##ati a causa mia questa notte. < scritto infatti! 9ercuoter il pastore e saranno disperse le pecore del gregge.

30 33

(a dopo c e io sar risuscitato, vi preceder in Galilea. +ra, rispondendo, 9ietro gli disse! 'e tutti si scandali##eranno a causa tua, io mai sar scandali##ato3

34

Gli disse Ges! >men ti dico c e in questa notte, prima c e il gallo canti, tre volte mi rinneg erai3

35

Gli dice 9ietro! >nc e se & necessario c e io muoia con te,


A'C

non ti rinneg er affatto. Cgualmente dissero anc e tutti i discepoli.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&" !i

7rendete e mangiate< *uesto : il mio corpo , dice *es+ ai Dodici.

prende e mangia il suo corpo !a parte alla sua vita/ diventa figlio del 0adre e fratello degli altri. ,uesto il frutto dell-al$ero della vita, posto nel centro del giardino #*en ',?(, c!e ci assimila a Dio, figli nel >iglio. L-eucaristia il centro del cristianesimo. I racconti del vangelo sono nati attorno ad essa/ il ricordo di ci. c!e il 6ignore !a detto e fatto, serve per comprendere e vivere il dono di sF c!e in essa ci fa. Nell-eucaristia ogni promessa si compie7 ogni parola si fa pane e sangue, e Dio stesso diventa nostra vita. In vista di essa il mondo stato creato/ per essa Dio tutto in tutti #& or &@,'<(. L-eucaristia 3 tutto e dB tutto4. Dio non pu. darci nulla di pi+/ ci dB se stesso5 ,uesto mistero la sintesi della vita del >iglio uguale al 0adre/ amore pi+ forte della morte. La sempre maggiore. L-ultima cena di *es+ il compimento della pas)ua7 il corpo e il sangue dell-:gnello ci salva da ogni male, e ci comunica ogni $ene, facendo di noi un popolo 3santo4. Il dono supremo del 6ignore incastonato tra la predi"ione del tradimento di *iuda e )uello dello scandalo di tutti i discepoli, con il rinnegamento di 0ietro. Le nostre infedeltB sono le mani c!e a$$iamo per accoglierlo. La luce entra nelle nostre tene$re, e ricrea l-uomo $ello e $uono, come Dio l-aveva voluto fin dal principio. L-allean"a, c!e Dio sta$ilisce con noi nel suo sangue, nuova ed eterna #*er 1&,1&ss7 1',%=(/ nuova rispetto a )uella antica, c!e fu infranta ancor prima di essere consegnata #cf. Es 1',&@8&?(, eterna perc!F non pu. essere rotta. 2 infatti unilaterale/ il 6ignore si dona a noi c!e lo tradiamo e
A'A

!iesa fa memoria e ringra"ia per )uesto amore, ri8

cordo costante c!e custodisce nel cuore. Di esso gioisce e vive, in piene""a

rinneg!iamo. Il nostro male 8 l-uccisione del 6ignore 8 portato da lui stesso, c!e da solo si impegnato con noi, facendosi carico delle nostre infedeltB #cf. *en &@,&A(. Nulla ormai ci pu. separare dal suo amore per noi/ infatti si fatto per noi maledi"ione e peccato #*al 1,&17 ' or @,'&(, distruggendo nel suo corpo ogni inimici"ia #Ef ',&C(, spegnendo in sF ogni violen"a. Tutti, dal pi+ piccolo al pi+ grande, conosciamo c!i il 6ignore/ colui c!e si dona e perdona sen"a condi"ioni #cf. *er 1&,1%(, colui c!e ci ama di amore eterno #*er 1&,1(. Il $rano si articola in )uattro parti/ la prepara"ione della pas)ua # vv! "$# "4B, l-annuncio del tradimento # vv! &5#&'(, la cena pas)uale #vv! &0#)5( e l-annuncio dello scandalo dei discepoli con il rinnegamento di 0ietro # vv! )"# )'(. :l centro sta la cena pas)uale, in cui *es+ anticipa il dono del suo corpo e del suo sangue, c!e si compirB sulla croce. In essa si esprime il senso pieno della sua vita data per noi, c!e cele$riamo nell-eucaristia. !i mangia, assimila il ci$o. ,ui invece il suo corpo e il suo sangue c!e 3ci mangia4 e assimila a lui/ divora ogni nostra infedeltB e ci fa vivere del suo essere >iglio, c!e tutto riceve e tutto dB. ,ui vero c!e l-uomo ci. c!e mangia5 Ges il >iglio perc!F tutto riceve con gioia dal 0adre, c!e tutto dB. Ed uguale a lui perc!F, a sua volta, dB tutto, come lui. 30rendere, 3$enedire4, 3spe""are4 e 3dare4 la vita del >iglio, perfetto come il 0adre #@,%<(. *es+ la offre a ogni fratello. La C iesa riconosce il suo peccato/ rapisce invece di prendere, invidia invece di $enedire, si impadronisce invece di spe""are, consegna alla morte invece di dare la vita. E, nel suo peccato, accoglie il dono incondi"ionato del >iglio, di cui vive in perenne rendimento di gra"ie.

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' &<, Il primo giorno degli azzimi . osI c!iamato il giorno di 0as)ua #il

&% di Nisan(, con il )uale ini"ia una settimana in cui si mangia pane a""imo, non lievitato. >orse l-evangelista intende il giorno prima di pas)ua, in cui si

A'<

faceva sparire il lievito, per indicare la novitB di vita, e si preparava l-agnello o il capretto per la cena pas)uale. ercando di concordare i vari particolari dei singoli vangeli, si pu. supporre c!e *es+ a$$ia anticipato la cena pas)uale nel giorno prima della sua morte. Il suo ultimo pasto c!iaramente inteso come cena pas)uale, anticipo dell-eucaristia, c!e la dalla morte #cf. Es &',&1(. dove vuoi c e ti prepariamo per mangiare la pas*ua= 9c &%,&'8&C e Lc '',A8&1 sviluppano pi+ ampiamente il 3dove4 noi mangiamo la pas)ua con il 6ignore. !' &., andate in citt dal tale! *es+ si invita con i suoi presso un tale. : livello di testo il lettore stesso, invitato ad ospitare il 6ignore e i suoi/ presso di lui il 6ignore vuole cele$rare la sua 0as)ua5 !' &>, prepararono la pas*ua! In )uesti tre soli versetti, per $en tre volte si parla di pas)ua #oltre il ricordo del primo giorno degli a""imi(. La cena del 6ignore caricata di tutti i significati c!e !a la pas)ua e$raica. !' )?, venuta la sera( giaceva a mensa con i Dodici! 2 l-ultima sera di *es+. 2 un giorno c!e tutto tene$ra/ comincia con la sera e continua nella notte, fino a oscurare il sole di me""ogiorno e terminare con la deposi"ione nel sepolcro. Il 6ignore della luce entra in tutte le tene$re dell-uomo c!e si allontanato da Dio. !' )&, amen( vi dico( uno di voi mi consegner( Il tradimento non un imprevisto. *es+ sa7 eppure si consegna a c!i lo consegna, non si rifiuta a c!i lo tradisce. 3>orte il suo amore per noi, e la fedeltB del 6ignore dura in eterno4 #6al &&A,'(. !' )), rattristatisi( cominciarono a dirgli ciascuno< 3on forse io( Signore= 2 la domanda di ogni discepolo davanti all-eucaristia, come davanti alla croce/ accolgo )uesto dono o lo respingo; osa avverto davanti allo spreco del olui c!e tradisce non profumo di Detania; 9i trovo con la donna di Detania o con gli altri; !' )*, colui c e intinge con me! #cf 6al %&,&=(. camminavamo in festa4 #6al @@,&@(. un estraneo, ma un amico/ 3 i legava una dolce amici"ia, verso la casa di Dio !iesa cele$rerB come propria pas)ua, nella memoria della sua passione. 2 lui l-agnello immolato, il cui sangue ci salva

A'?

!' )+, il Figlio dellCuomo se ne va( come : scritto di lui! Di lui scritto c!e se ne va per le nostre ini)uitB e c!e ci salva con le sue ferite #cf. Is @1,&ss(. a im: per *uellCuomo( ecc! Il peccato di *iuda il fallimento dell-esisten"a/ meglio non essere nati. 2 il male c!e ci distrugge come figli. Il >iglio venuto a salvarcene dando la sua vita. La sua croce l-3a!im4 di Dio, la sua sofferen"a per il male dell-uomo, *iuda compreso. Il suo il peccato del mondo, )uello di noi tutti, per il )uale risto muore. !' )0, Giuda( il suo traditore( disse< 3on forse io( /abb8= Nella domanda di *iuda c- giB la risposta. 0er gli altri *es+ il 36ignore4 #v. ''(, per lui solo il 3maestro4. onsiderare *es+ come maestro di vita, e non come la vita, giB tradirlo. *es+, da maestro, diventa il 6ignore proprio )uando capisco c!e mi fedele nella mia infedeltB, c!e si dona a me c!e lo tradisco. !' ):, Ges( avendo preso! *es+ 3prende4/ il >iglio, c!e 3prende4 dal 0adre tutto ci. c!e ed !a. 9a non fa come :damo, c!e 3rapisce4. :ccetta invece se stesso come dono e il 0adre come colui c!e si dona/ si vive come amore dell-:ltro, accettando lui come 0adre e se stesso come figlio. il pane! Il pane non solo frumento, come il vino non solo uva. 0ane e vino sono frutto della terra, ma contengono anc!e il lavoro e le rela"ioni, il sudore e l-amore, le lacrime e le speran"e dell-uomo. Non solo la natura e la crea"ione, ma anc!e la cultura e la storia da prendere come dono. avendo benedetto! *es+ il >iglio c!e $ene8dice colui c!e $ene8dB/ ogni realtB dono del 0adre e comunione con lui. lo spezz,! L-a"ione di spe""are il pane, come la distin"ione tra corpo e sangue, allude alla violen"a della croce. In un-economia di egoismo, l-amore ne porta il peso. :damo aveva rotto con il 0adre/ il nuovo :damo ne porta la maledi"ione. dando ai discepoli! In )uanto riceve e $enedice, *es+ >iglio7 in )uanto spe""a e dB, uguale al 0adre. La capacitB di spe""are e dare gli viene dal prendere e $enedire. 30rendere4 con gioia 3$enedicendo4 il 0adre, 3spe""are4 e 3dare4 la vita del >iglio, c!e corrisponde con l-amore all-amore c!e riceve. 0er l-uomo l-unico modo 8 modo divino5 8 di vivere umanamente. In altro modo, tutto per la morte5

A1=

disse< prendete! 2 un imperativo. 0rendere )uesto dono partecipare al suo corpo e diventare ci. c!e si / figli del 0adre e fratelli suoi. mangiate! Non il frutto proi$ito/ l-al$ero della vita, c!e ci rende davvero come Dio. Uno vive di ci. c!e mangia/ mangiando di lui, viviamo di lui. *uesto : il mio corpo! Il suo corpo, c!e si fa dono per noi, rivela la sua divinitB e la comunica a ogni corpo. Il corpo del >iglio la divini""a"ione dell-uomo, e, in lui, di tutta la crea"ione #cf. Rm <,&?ss(. !' )<, preso il calice e reso grazie( ecc! 6e l-agnello pas)uale il suo corpo, il calice della $enedi"ione il suo sangue/ il suo 6pirito, la sua vita. orpo e sangue sono separati/ si allude alla sua morte in croce, dove ci darB la sua vita. :nc!e il calice, come il pane, 3preso4 , con 3rendimento di gra"ie4 #Keucaristia5( e 3dato4. Tutto dono d-amore, ricevuto e corrisposto. bevetene tutti! Il sangue la vita. 0er gli e$rei non si pu. $ere il sangue7 l-uomo non padrone della vita/ appartiene a Dio. 9a appartiene anc!e a c!iun)ue la riceve in dono, come figlio. !i vive del suo corpo, 3$eve4 con lui la piene""a di vita. *es+ ci dona lo 6pirito 6anto, c!e crea in noi un cuore nuovo/ )uello del >iglio, c!e ama come amato. !' )., : il mio sangue dellCalleanza . L-allean"a tra Dio e il mondo si compie nel sangue #cf. Es '%,<7 *en &@,&A7 Zc ?,&&(. Il sangue del >iglio ci rende consanguinei del 0adre/ la sua vita nostra, e viceversa. Da sempre noi a$$iamo rotto l-allean"a con lui. 9a lui ci rimane fedele, perc!F non pu. rinnegare se stesso #'Tm ',&1(. La croce un-allean"a nuova ed eterna, c!e non pu. essere pi+ rotta, neanc!e dal massimo male/ il 6ignore dona se stesso e per8dona tutto. 0roprio cosI riconosciamo c!i il 6ignore #*er 1&,1%(. versato per molti in remissione dei peccati! 39olti4 significa 3moltitudine4, e sta per 3tutti4. La morte di *es+ )uella del 6ervo di MLRL c!e porta su di sF la violen"a del male e riscatta tutti #cf. Is @1,&'(. !' )>, non berr, pi di *uesto frutto della vite! Dere il frutto della vite significa far festa/ la fine dell-esodo, la frui"ione piena della terra promessa. Il >iglio sarB sempre in cammino, affamato e assetato, estraneo e nudo, malato e carcerato, fino a )uando tutti saremo fratelli tra di noi. 6olo allora il

A1&

>iglio $errB 3il vino nuovo4 del regno. L-eucaristia il pegno della vita futura c!e si fa impegno per gli ultimi, nei )uali ancora continua la passione del 6ignore per la nostra salve""a #cf. ol &,'%(. :mando loro, facciamo la provvista di olio, reduplic!iamo il talento, amiamo il 6ignore, viviamo di lui c!e !a preso, $enedetto, spe""ato e dato/ l-eucaristia si fa vita )uotidiana, nell-attesa, piena di speran"a, del suo ritorno. :llora lui sarB a mensa con noi, perc!F saremo tutti con lui. !' *?, cantato lCinno! 2 il grande Lallel #6al &1C(, c!e si canta dopo la cena pas)uale. Il suo ritornello suona/ 30erc!F eterna la sua misericordia4. Nell-eucaristia comprendiamo pienamente il perc!F primo ed ultimo della crea"ione e della storia, nel $ene e nel male/ l-eterna misericordia di Dio, c!e si volge ad ogni miseria e la colma della sua gloria. !' *&, tutti sarete scandalizzati a causa mia! La pietra scartata diventa scandalo per tutti, proprio mentre compie l-opera del 6ignore #cf. '&,%'8%%(. Il dono per tutti/ per c!i tradisce, per c!i rinnega e per c!i fugge. Ogni nostro male pieno della sua gra"ia. percuoter, il pastore e saranno disperse le pecore #Zc &1,A(. La morte del *iusto, smarrimento per tutti, sarB principio di salve""a. Dopo di essa il 6ignore dirB/ 3,uesto il mio popolo4, ed esso dirB/ 3Il 6ignore il mio Dio4 #Zc &1,?(. La sorgente d-ac)ua "ampillante, c!e lava ogni peccato e impuritB, scaturisce da una grande desola"ione #Zc &1,&ss(, c!e disperde tutti. 9a, guardando a colui c!e stato trafitto, riceveranno uno 6pirito di gra"ia e di consola"ione #Zc &',&=(. !' *), dopo c e io sar, risuscitato( vi preceder, in Galilea #'<,&C(. La sua fedeltB va oltre la nostra infedeltB, c!e gli procura la morte. Dopo la risurre"ione, lo ritroveremo in *alilea, per essere sempre con lui, noi c!e l-a$$iamo consegnato, rinnegato e a$$andonato. !' **, rispondendo( 7ietro gli disse( ecc! 0ietro si ritiene sicuro del suo amore per *es+. Non !a ancora capito c!e la sua salve""a l-amore di *es+ per lui, c!e vive ancora di presun"ione, confronto e rivalitB. !' *+, amen( ti dico( ecc! Il rinnegamento di 0ietro, come il tradimento di *iuda e lo scandalo di tutti, veritB di fede, predetta con autoritB divina. Il

A1'

nostro peccato la nostra parte di vangelo/ ci fa accogliere la gra"ia del perdono. !' *0, se : necessario c e io muoia con te( ecc! 0ietro vuol dare la vita con *es+. Non sa ancora c!e *es+ a dare la vita per lui. 6olo allora potrB rispondere all-amore con l-amore. ugualmente dissero anc e tutti i discepoli! I discepoli amano il 6ignore. L-epilogo dei loro $uoni propositi sarB l-a$$andono e la fuga #v. @C(5 6olo dopo la sua passione saranno riuniti in *alilea. Non dal loro amore infedele, ma dal suo amore eterno, c!e perdona. 6olo con la sua morte possi$ile conoscere e credere all-amore c!e Dio !a per noi #&*v %,&C(.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando la sala del cenacolo, in cui i discepoli entrano con *es+, cele$rano la pas)ua, e da cui escono verso l-orto degli Ulivi. c. !iedo ci. c!e voglio/ prendere, mangiare e $ere il corpo e il sangue del 6ignore, vivendo di )uesto dono. d. Traendone frutto, contemplo la scena/ guardo e ascolto le persone, c!i sono, c!e dicono, c!e fanno. Da notare< presso di te faccio la pas)ua amen vi dico/ uno di voi mi tradirB non forse io, 6ignore; a!im per )uell-uomo non forse io, Ra$$I; *es+ prende il pane $enedice spe""a dB

A11

prendete e mangiate/ )uesto il mio corpo prende il calice rende gra"ie dB $evetene tutti il sangue della nuova allean"a versato per molti in remissione dei peccati non $err. pi+ del frutto della vite lo $err. nuovo con voi nel regno tutti sarete scandali""ati vi preceder. in *alilea la rea"ione di 0ietro e la predi"ione del suo rinnegamento la rea"ione di tutti.

+. Tes&! (&!$! 6al &1C7 Es &'7 *er 1&,1& 8 1%7 Zc &1,& 8 ?7 Rm <, 1& 8 1?. 10+. DIMORATE <UI E ,E-LIATE CON ME '6, 36-+6

0),3)

>llora viene con loro Ges in un podere c iamato Getsemani e dice ai discepoli! 'edete qui fin c e io vado l. a pregare.

3*

E, presi con s5 9ietro e i due figli di Gebedeo, cominci a rattristarsi e angosciarsi.


A1%

3-

>llora dice loro! @:anima mia & presa da triste##a fino a morirne. dimorate qui e vegliate con me3

36

E, andato un po: avanti, cadde sul volto, pregando e dicendo! 9adre mio, se & possibile, passi da me questo calice, per non come io voglio, ma come vuoi tu.

48

E viene presso i discepoli e li trova c e dormono, e dice a 9ietro! 1os non siete riusciti a vegliare con me una sola ora$

41

;egliate e pregate per non cadere in tenta#ione7 lo spirito & pronto ma la carne & debole3

40

"i nuovo una seconda volta se ne and a pregare dicendo! 9adre mio, se non & possibile c e passi questo calice sen#a c e io lo beva, sia fatta la tua volont..3

43 44

E, venuto di nuovo, li trov c e dormivano! poic 5 i loro occ i erano appesantiti. E, lasciatili di nuovo, and a pregare per la ter#a volta, dicendo di nuovo la stessa parola.

45

>llora viene presso i discepoli e dice loro! "ormite ormai e riposate3 Ecco, & giunta l:ora
A1@

e il 4iglio dell:uomo & consegnato in mani di peccatori. 4) 'vegliatevi, andiamo! ecco, & giunto c i mi consegna.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

Dimorate *ui e vegliate con meH , c!iede *es+ ai discepoli. E li sveglia tre volte, perc!F almeno per un $reve attimo, prima di ripiom$are nel sonno, si imprima nel loro cuore ci. c!e sta avvenendo nella notte. *es+ li c!iama a contemplare la passione del >iglio per i fratelli/ la stessa del 0adre5 Discepolo colui c!e fa, della passione di Dio per il mondo, la sua dimora. Il racconto una finestra sull-io pi+ intimo di *es+/ svela la sua rela"ione con il 0adre e con noi. E lo fa con le sue stesse parole, nel momento decisivo della sua vita. 2 la notte in cui si consegna alla morte, alla morte violenta e ingiusta, nell-a$$andono degli uomini e di Dio. Ges porta su di sB il male dei !ratelli: la22andono del 9adre" $a sua un0angoscia in!inita, senza limiti: lui )il 8iglio,, il cui essere )essere del 9adre," %a anche lessere del 9adre )essere del 8iglio,; Il male del nostro a22andono tocca il cuore stesso di Dio che ci ama" @ lamante che porta su di sB la22andono dellamato; Il male in cui *es+ 3$atte""ato4 veramente assoluto, impossi$ile pensarne uno pi+ grande. In )uesta notte sono tutte le nostre notti 8 e l-uomo conosce molte notti. Il >iglio ci si immerge e le riempie della sua presen"a. Dalla lontanan"a estrema, grida/ 30adre mio54. In ogni a$isso, da una sponda all-altra del caos, risuona la voce del >iglio verso il 0adre. 3:$$B4 la 0arola/ detta dal >iglio, dice il 0adre. *es+ in )uesta notte fa, di ogni a$$andono del 0adre, l-a$$andono al 0adre, facendosi vicino ad ogni lontanan"a. *es+ prova triste""a e angoscia. I discepoli ne sono rimasti colpiti. 0ur con gli occ!i c!e ostinatamente si ric!iudono, non !anno potuto dimenticare. 3Negli anni della sua vita terrena4, il >iglio 3offrI preg!iere e
A1C

supplic!e con forti grida e lacrime a colui c!e poteva li$erarlo dalla morte, e fu esaudito4 non perc!F fu li$erato, ma perc!F 3prese $ene4 la morte, le forti grida e le lacrime, comuni a tutti i suoi fratelli peccatori. 0er )uesto divenne il >iglio, perfetto come il 0adre/ per 3l-o$$edien"a4 nelle 3cose c!e patI4. E cosI 3divenne causa di eterna salve""a per coloro c!e lo ascoltano4, e fu proclamato 3pontefice4, ponte tra ogni uomo perduto e il suo Dio. osI dice uno degli ultimi scritti del NT, riportando ancora al vivo il ricordo di )uesta scena #E$ @,A8&=(. Il vecc!io :damo 3prese male4 il $ene/ rapI il dono della figliolan"a. Il nuovo :damo 3prende8$ene4 # eu#lNbeia( anc!e il male/ si consegna a c!i lo rapisce, portando su di sF la violen"a del furto. 0er )uesto il >iglio uguale al 0adre/ dona se stesso e salva tutti. Nel racconto Ges si rivolge di continuo alternativamente al 9adre e ai discepoli, sperimentando il silenzio di tutti" $a sua angoscia unica viene dal suo essere tra noi e il 9adre, vivendo insieme il suo amore per lui e il nostro a22andono di lui" :gli l)intercessore,, colui che si mette in mezzo, tessendo in sB il raccordo tra ogni lontananza e lacerazione" Ges vive il suo essere del 9adre, da lui e per lui, nella nostra condizione di peccato e di ri!iuto" Noi non a22iamo accettato nB Dio come 9adre nB noi stessi come !igli" (22iamo voluto possedere in proprio la vita di conseguenza non accettiamo di essere !igli: rimuoviamo la nascita e la morte, eliminiamo il nostro principio e il nostro !ine" 9er 7uesto la nostra vita violenta, triste e angosciata: divisa dalla sua sorgente, si sente )gettata, nel nulla" *es+ ripercorre a ritroso il cammino di :damo, riportando al 0adre ogni a$$andono del 0adre. Il $rano un contrappunto tra il >iglio e i non8figli, c!e lui considera fratelli. Da )ui la sua frattura interiore, veramente mortale. *es+ veglia e prega7 prostrato !a la for"a dello 6pirito per gridare/ 30adre mio54 e fare la sua volontB. I discepoli invece dormono, seduti nella de$ole""a della loro carne, c!iusi nel sonno della loro morte. Il >iglio vive il dramma c!e rende figli i non8figli/ il passaggio #$attesimale5( dalla mia volontB a )uella del 0adre. *es+ vince la lotta, e ci guarisce dal male c!e sta all-origine dei nostri mali/ la contrapposi"ione tra la nostra e la sua volontB. 0er )uesto giunge 3l-ora4, in vista della )uale fu creato il mondo/ )uella in cui il

A1A

>iglio dell-uomo si consegna al 0adre nel suo consegnarsi ai fratelli perduti. 2 l-ora della salve""a5 Dopo )uesta 3felice notte4 non c- pi+ notte/ la luce del >iglio entrata in tutte le nostre tene$re. 0er )uesto alla fine, dopo aver ripetuto di vegliare, *es+ dice di 3dormire e riposare4 e di 3risorgere e andare4. Ogni nostro 3sonno4 ormai non pi+ anticipo di morte, ma 3cammino4 nella vita nuova di figli. Infatti ogni nostra notte c!iara come il giorno, ogni nostra lontanan"a ormai ancorata al 0adre nel >iglio. Ges( nel $attesimo e nella trasfigura"ione, fu c!iamato/ 3>iglio mio4 dal 0adre. Ora, al termine della sua vita dedicata ai fratelli, compiuta la sua 3missione4 dice/ 30adre mio4. divinitB dell-uomo, nell-agonia l-umanitB di Dio. La C iesa c!iamata a tenere gli occ!i aperti sulla passione di Dio per l-uomo, per fare di )uesta la propria dimora. LI stiamo di casa, e riflettiamo 3il Golto4, del )uale siamo immagine e somiglian"a. !iama per nome colui c!e da sempre dice il suo nome. Nella trasfigura"ione *es+ manifesta la

'. Le&&()a *e$ &es&" !' *:, +llora viene con loro in un podere c iamato Getsemani . *etsemani significa frantoio. ,ui sarB torc!iato colui nel )uale la terra dB il suo frutto #cf.6al CA,A(. Dalla sua umanitB spremuta uscirB l-essen"a del >iglio. sedete *ui fin c e io vado l a pregare! I discepoli sono vicini e lontani da lui/ loro sono )ui, seduti7 lui lB, con il volto a terra. 6ono vicini e lontani come c!i dorme e c!i prega, c!i c!iude gli occ!i e c!i veglia nella notte, c!i si ripiega su se stesso e c!i si rivolge al 0adre, c!i prigioniero della carne e c!i !a la for"a dello 6pirito, c!i resta sc!iavo delle proprie paure e c!i fa la volontB del 0adre. *es+ in )uesta scena compie in sF il passaggio dalla prima alla seconda condi"ione/ il nuovo :damo, c!e riconduce il vecc!io alla sua

A1<

dignitB di figlio. Nella sua carne ridata a ogni carne di peccato la gloria del 0adre. !' *<, 7ietro e i due figli di Iebedeo! Testimoni della trasfigura"ione #&A,&ss(, ora lo sono della sfigura"ione. :llora $rill. nell-umanitB di *es+ la divinitB, ora la divinitB fa trasparire la sua umanitB. cominci, a rattristarsi e angosciarsi! Triste""a e angoscia sono l-ereditB dell-uomo c!e si allontanato dal 0adre e !a smarrito il suo essere figlio. 2 la sensa"ione di venire dal nulla e tornare al nulla/ uno sprofondare nel vuoto sen"a fondo. *es+ davanti alla sua morte/ morte violenta e ingiusta, da peccatore e maledetto, a$$andonato dagli uomini e da Dio. !' *., fino a morirne! La morte pi+ sopporta$ile di )uesta angoscia a$issale. 2 pi+ facile darsi la morte c!e $ere )uesto calice, frutto del nostro peccato. :$$andonare Dio il vero suicidio dell-uomo, c!e tutti a$$iamo compiuto. dimorate *ui e vegliate! *es+ ci c!iama a dimorare )ui, dove noi siamo e non vorremmo essere. LI anc!e lui, per aprirci gli occ!i su c!i siamo noi per Dio e c!i Dio per noi. con me! In )uesta notte non siamo soli/ lui con noi e noi con lui. cadde sul volto( pregando! *es+ prostrato in preg!iera, con il volto a terra. Di notte si dorme o si prega. Non ci sono alternative/ o si mima la morte con il sonno 8 sostitui$ile da stordimenti e eccitanti vari 8, o si entra in comunione con la vita. !' *>, 7adre mio! Dio c!iamato 30adre mio4. 2 l-unico motivo del suo vivere, ormai saturo di morte. Invece di rassegnarsi o suicidarsi, *es+ si rivolge alla sorgente di ac)ua viva, c!e tutti a$$iamo a$$andonato #cf. *er ',&1(. se : possibile! 2 possi$ile evitare )uesto calice, fatto da noi, c!e solo lui, il >iglio, pu. $ere. 9a lui non sare$$e il >iglio, e noi non saremmo i suoi fratelli. passi da me *uesto calice! Ogni uomo vuole un calice c!e tra$occa di gioia #6al '1,@(7 invece, con le sue malvagitB, si procura una coppa

A1?

piena di ira. *es+ non vuole soffrire/ non un masoc!ista5 Una sofferen"a voluta sempre perversa. Lui vuole solo amare. 6olo per noi $errB il nostro calice amaro5 non come io voglio( ma come vuoi tu! La vera lotta dell-uomo tra la volontB sua e )uella di Dio, ritenuto 3nemico4, antagonista. 2 )uesta l-essen"a del peccato, c!e ci !a portato a rifiutare Dio. *es+, pur vivendo )uesta lotta, a tutti comune dopo il peccato, dice/ 3Non come io voglio, ma come vuoi tu54. 2 il primo c!e compie la volontB del 0adre, tornando alla sua $enedi"ione. 9a )uesto comporta un-agonia/ la morte del falso io, c!e permette il disc!iudersi della propria veritB di >iglio. !' +?, li trova c e dormono! osa pu. fare l-uomo davanti alla notte, se non c!iudere gli occ!i; 6ulla $arca *es+ dormiva e i discepoli avevano paura #<,'1ss(. Ora lui ad essere nell-angoscia, ed essi dormono. non siete riusciti a vegliare una sola ora= *es+ ci c!iama a vegliare almeno un-ora, per vedere c!e 3 giunta l-ora4. Dopo la sua notte vinta la notte. Il >iglio si consegna nelle mani del 0adre della vita e in )uelle dei fratelli c!e gli danno la morte. E noi peccatori, siamo in comunione con lui e con il 0adre. !' +&, vegliate e pregate per non cadere in tentazione #cf. C,&1(. La tenta"ione )uella di tenere gli occ!i c!iusi nella notte, invece di aprirli alla luce del >iglio. 2 la tenta"ione di sfiducia e dispera"ione, c!e pu. essere vinta solo nella preg!iera. lo Spirito : pronto! Ogni uomo in )uanto amato dal 0adre/ !a il suo 6pirito di >iglio, sempre pronto. ma la carne : debole! 6e per. restiamo ripiegati su noi stessi, rimaniamo intrappolati nella nostra fragilitB, preda del nostro limite. !' +), una seconda volta se ne and, a pregare< 7adre mio( se non : possibile( ecc! Una seconda volta *es+ torna in preg!iera. - un progresso rispetto alla prima. LB c!iese, se era possi$ile, di non $ere )uel calice, c!e non voleva. Ora !a visto c!e non possi$ile, e dice al 0adre/ 36ia fatta la tua volontB4. *es+ il >iglio c!e compie in terra la

A%=

volontB del 0adre c!e in cielo #C,&=(/ ama i fratelli offrendo loro la sua solidarietB di >iglio. Tra la prima e la seconda preg!iera c- la lotta di resisten"a e resa. !' +*, venuto di nuovo( li trov, c e dormivano . 2 importante c!e *es+ torni presso di noi, anc!e se ci scopre nel sonno. !' ++, and, a pregare per la terza volta! 2 una preg!iera c!e non si stanca, e resiste ad ogni prova. dicendo di nuovo la stessa parola! 0rega come prima #cf. v.%'(, per alimentare la sua decisione. 6a c!e, se lo 6pirito pronto, la carne resta de$ole. !' +0, dormite ormai e riposate! Torna la ter"a volta dal 0adre ai fratelli. 6e prima diceva/ 3Gegliate4, ora dice/ 3Dormite54. !i !a intravisto il >iglio in 3)uesta notte4, pu. dormire in pace. :nc!e nel sonno ultimo della morte trova non pi+ il male c!e teme, ma il 3riposo4 c!e desidera/ il 6ignore stesso, c!e lI con lui. : giunta lCora! ,uesta l-ora della salve""a, in cui ogni :damo torna ad essere con il >iglio. il Figlio dellCuomo : consegnato in mani di peccatori! Nelle nostre mani di peccatori consegnato il >iglio, c!e ci consegna al 0adre. !' +:, svegliatevi( andiamo! Non in contraddi"ione con )uanto !a appena detto/ 3Dormite ormai e riposate54. Il nostro camminare alla luce del settimo giorno. : giunto c i mi consegna! 2 giunto il regno di Dio sulla terra/ il >iglio, c!e fa la volontB del 0adre, si consegna nelle nostre mani. Il nostro massimo male, dare la morte al >iglio, diventa l-ora del massimo $ene/ Dio ci dB la sua vita. 2 l-ora della salve""a/ il >iglio nelle mani di tutti i fratelli, per )uanto lontani e peccatori. Il regno dei cieli soffre violen"a e i violenti se ne impadroniscono #&&,&'(5 2 infatti il regno del 0adre, nel )uale il >iglio si fa carico di ogni nostra violen"a. Noi, i violenti, ce ne impadroniamo7 e cosI lo 3concepiamo4 #cf. v. @@(. 3dormire4, ossia morire, ormai un 3risveglio4 alla vita nuova7 e il nostro 3riposo4 un

A%&

3. P)e a)e !$ &es&" a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando l-orto degli Ulivi con luna piena. c. !iedo ci. c!e voglio/ dimorare nella passione di Dio per me. cosa fa e cosa dice. Da notare< sedete )ui fin c!e io vado lB a pregare cominci. a rattristarsi e angosciarsi dimorate )ui e vegliate con me 0adre mio se possi$ile passi da me )uesto calice per. non come voglio io, ma come vuoi tu viene presso i discepoli e li trova c!e dormono non siete riusciti a vegliare un-ora sola con me; pregate per non cadere in tenta"ione lo 6pirito pronto, ma la carne de$ole 0adre mio, se non possi$ile c!e passi )uesto calice sia fatta la tua volontB venuto di nuovo, li trov. c!e dormivano and. a pregare per la ter"a volta, dicendo la stessa parola dormite ormai e riposate giunta l-ora il >iglio dell-uomo consegnato in mani di peccatori svegliatevi, andiamo giunto c!i mi consegna. d. Traendone frutto, mi immedesimo con i discepoli e contemplo *es+/

A%'

+. Tes&! (&!$! 6al %=7 *en 1','1811/ E$ @,A8?7&',%8&'7 *al %,%8A7 Rm <,&%8&A.

A%1

105. TUTTO <UESTO A,,ENNE PERC45 SI COMPISSERO LE SCRITTURE '6,+?-56

0),4*

E mentre ancora stava parlando, ecco c e Giuda, uno dei "odici, venne e con lui molta folla con spade e bastoni da parte dei sommi sacerdoti e degli an#iani del popolo

4-

1olui c e lo consegnava aveva dato loro un segno dicendo! 1 i bacer, & lui3 /mpadronitevi di lui3

46

E subito, avvicinatosi a Ges disse! 'alve, =abb3 E lo baci.

58

+ra Ges gli disse! >mico, per questo sei qui3 >llora, avvicinatisi, misero le mani su Ges e si impadronirono di lui

51

Ed ecco uno di quelli con Ges, stesa la mano, estrasse la sua spada, e, colpito il servo del sommo sacerdote, gli tagli il lobo dell:orecc io.

50

>llora gli dice Ges! =imetti la tua spada nel suo posto, perc 5 tutti quelli c e prendono la spada, di spada periranno.

53 54 55

+ pensi c e non posso c iamare vicino il 9adre mio, e mi metter. subito vicino pi di dodici legioni di angeli$ 1ome dunque si compirebbero le 'critture c e cos deve accadere$ /n quell:ora Ges disse alle folle! 1ome contro un brigante
A%%

usciste con spade e bastoni per prendermi insieme FconcepirmiE3 +gni giorno sedevo insegnando nel tempio, e non vi siete impadroniti di me3 5) +ra tutto questo avvenne perc 5 si compissero le 'critture dei profeti. >llora i discepoli tutti, abbandonatolo, fuggirono.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

-utto *uesto avvenne perc 9 si compissero le Scritture , dice *es+ della sua cattura nell-orto. Ogni promessa di Dio si compie nel fatto c!e lui si offre a noi c!e lo prendiamo. La parola c!iave del $rano 3impadronirsi4. Da :damo in poi, ci. c!e tutti facciamo/ invece di aprire la mano per ricevere e dare, la c!iudiamo per possedere. I me""i per impadronirsi sono i denari, le spade, i $astoni e i cuori #raffigurati nel $acio(. 6ono le carte con cui gioc!iamo, e ci gioc!iamo, la vita, con cieca ostina"ione. Nellimpadronirsi di Ges si compiono le #critture: il #ignore, oggetto della nostra violenza, si o!!re a noi che lo )concepiamo, (v" >>)" $a tene2ra cattura il sole: la sua vittoria ultima la sua de!initiva scon!itta" Il #ignore si o!!re a chi lo prende: nelle mani del nostro peccato consegnato il suo corpo preso, spezzato e dato per noi" 9ietro con gli altri discepoli, ama il #ignore ma non lo conosce, come tutti" $o a22andonano perchB sono nella stessa logica del nemico !uggono solo perchB pi de2oli" #e !ossero stati pi !orti e avessero avuto la meglio, sare22e stato peggio: Ges sare22e ancora ad agonizzare nellorto" >ino a )uesto momento *es+ aveva agito, facendo del $ene a tutti #:t &=,1<(. Ora non fa pi+ nulla. Diviene ci. c!e noi facciamo di lui. >inita l-a"ione, comincia la passione. 6e la sua a"ione fu particolare e solo sim$olica, la sua passione universale e reale/ con la sua a"ione $enefic. )ualcuno, con la sua passione porta il male di tutti. ,uando lui era li$ero, dal suo mantello scaturiva la vita, al tocco della sua mano gli "oppi saltavano come cervi, dai suoi occ!i i ciec!i
A%@

$evevano la luce, al suono della sua voce i sordi udivano la 0arola, al comando della sua $occa i morti $al"avano dai sepolcri, dalle sue mani fioriva di pane il deserto. Ora non fa e non pi+ nulla/ )uel nulla al )uale noi, con il nostro impadronirci, riduciamo tutto. 2 come una farfalla stretta nel pugno. Il risto mite ed umile si fa carico della nostra violen"a, c!e su di lui esaurisce la sua carica, e si spegne. Infatti non risponde al male con il male, ma con il dono e il perdono. Ges( dopo la sua a"ione, ini"ia la sua passione. In essa si compie la 6crittura, c!e esprime la volontB del 0adre di salvare tutti i suoi figli. E ci. avviene nel >iglio c!e si offre ai fratelli c!e lo catturano. La C iesa rappresentata da 0ietro e dai discepoli, c!e !anno lo stesso modo di pensare e agire degli altri. 0ur amando il 6ignore, fanno il gioco opposto al suo. 6ono, inconsapevolmente, suoi nemici/ compiono imprese am$igue, c!e fanno male se riescono e fanno $ene se falliscono5

'.

Le&&()a *e$ &es&" !' +<, Giuda( uno dei Dodici! ,uando si parla di 3uno dei Dodici4, si

intende lui, il traditore. Era forte la tenta"ione di rimuoverne il ricordo. Invece resta sempre uno di loro/ come loro amato, c!iamato, inviatoYe traditore. !i non lo riconosce come fratello, an"i, come se stesso, ancora fuori dalla gra"ia. >a come lui, ma sen"a saperlo. con spade e bastoni! Il me""o normale per impadronirsi il denaro, mediatore universale, con cui si ottiene ogni cosa. Dove non $asta il denaro, accumulo di violen"a 3pulita4 si ricorre a spade e $astoni, violen"a 3pura4, poten"iamento mortale della mano. Denaro, spade e $astoni dominano il mondo, perso in )uella lotta c!e gli uomini si fanno per impadronirsi gli uni degli altri. Dasta leggere ci. c!e capita, dai miti delle origini all-ultima pagina di cronaca.

A%C

!' +., c i bacer,( : luiH : danaro, spade e $astoni sono da aggiungere i cuori # o le coppe, se uno preferisce(. Il $acio, segno di amore e adora"ione #adorare K portare alla $occa, $aciare(, in una logica di violen"a, indica ci. c!e si desidera possedere. impadronitevi di lui! Impadronirsi il desiderio c!e muove ogni a"ione. L-uomo non la vita7 semplicemente ce l-!a perc!F gli data, e continuamente la alimenta con ci. c!e riceve. In realtB, impadronendosi, la uccide/ elimina sim$olicamente, o realmente, c!i gliela dB e ogni altro c!e gliela contende. La 3mimesi appropriativa4 il gesto nel )uale ognuno imita l-altro per mettere le mani su tutto e su tutti. 2 il peccato di :damo, c!e lo distrugge come creatura, distruggendo insieme anc!e la crea"ione. !' +>, salve( rabb8! ; lo baci,! 6aluto e $acio sono la consuma"ione della violen"a, c!e volge ogni $ene nel suo contrario. !' 0?, amico! *iuda l-unica persona c!e *es+ c!iama/ 3:mico4. Non ironia/ gli amico e tale gli resta in eterno, al di lB di ogni male. per *uesto sei *ui! *es+ sa perc!F *iuda )ui. *li vuol far prendere coscien"a del fatto c!e lui lo conosce e gli rimane amico. misero le mani su Ges e si impadronirono di lui! *es+ ora nelle mani dei peccatori. 6e il peccato fu rapire ci. c!e donato, la salve""a donare ci. c!e fu rapito. !' 0&, uno di *uelli. 2 0ietro #*v &<,&=(. Il suo gesto profe"ia di )uanto, in seguito, sarB fatto per 3amore del 6ignore4, ma contro di lui. 2 la violen"a 3a fine di $ene45 Le guerre sante e di religione sono le peggiori/ fanno continuare l-agonia del 6ignore e ritardano il suo ritorno5 stesa la mano( estrasse la spada! Usa le stesse armi dell-avversario. Ini"ia, e fallisce, la prima delle intermina$ili 3crociate4, c!e ci mettono nel numero di )uelli c!e crocifiggono il 6ignore della vita. Ogni volta c!e rispondiamo al male con la stessa moneta, re8duplic!iamo la violen"a. 2 il male peggiore, perc!F 3giustificato4. Il suo unico risultato )uello di confermare, se ce ne fosse $isogno, l-immagine satanica di un dio violento.

A%A

Il 6ignore dono, servi"io e umiltB/ suo em$lema non il cavallo o il carro armato, ma l-asina #cf. '&,&ss(. !i vuol difendere o diffondere il regno di Dio con il potere mondano, incrocia l-asina con il cavallo, ottenendo il mulo, sterile e sen"a intelletto #6al 1',?(. 2 anc!e possi$ile incrociarla, al di lB di ogni ingegneria $iogenetica, con il carro armato. :llora si ottiene un mostro apocalittico. L-anticristo uno c!e promette salve""a, ma il suo linguaggio non )uello dell-:gnello #cf. :p &1,&&ss(. gli tagli, il lobo dellCorecc io! Il nostro "elo non colpisce alla testa il nemico. *li taglia solo l-orecc!io/ gli toglie la possi$ilitB di ascoltare la 0arola. Ogni a"ione di 3cavallo o carro4, lungi dal vincere il male, lo moltiplica, con una aggravante/ preclude la possi$ilitB di conversione. Tutto si riduce a un gran tagliare di orecc!i, c!e allontana sempre pi+ dalla veritB c!e ci fa li$eri. !' 0), *uelli c e prendono la spada( di spada periranno! La violen"a genera violen"a7 presto o tardi c!i la fa la su$isce. !i vince oggi, uccide c!i !a vinto ieri e sarB ucciso da c!i vincerB domani. Emergono sempre i peggiori tra gli uomini #6al &',?(. E cosI all-infinito, fino a c!e tutto sarB finito5 !' 0*, dodici legioni di +ngeli! Dodici legioni di truppe celesti, aviotrasportate, sono certo pi+ efficienti di )uei Dodici c!e !a con sF5 *es+ aveva appena pensato alla possi$ilitB di non $ere il calice. *iB nelle tenta"ioni del deserto gli si era presentata )uesta prospettiva. E c!i non vuol salvarsi dalla violen"a; !' 0+, come dun*ue si compirebbero le Scritture! Le 6critture parlano della salve""a dell-uomo. 9a )uesta non pu. certo avvenire attraverso una violen"a maggiore di )uella c!e si vuole com$attere. Il rimedio peggio del male5 cos8 deve accadere! La violen"a si spegne dove uno risponde con amore. Il male una pro8voca"ione, c!e c!iama8fuori ci. c!e c- dentro. Il 6ignore tutto e solo amore/ risponde al male con il $ene, offrendo a tutti la li$ertB del suo amore incondi"ionato. !' 00, come contro un brigante usciste con spade e bastoni . 0er la )uinta volta esce la parola 3spada4. L-!a usata il primo $rigante, c!e !a

A%<

prevalso sugli altri e !a legittimato il suo potere7 la usa poi contro gli altri $riganti, c!e glielo contendono. 9a il 6ignore non contende con noi. 0er litigare $isogna essere in due, c!e vogliono la stessa cosa. 6e uno tira la fune e l-altro molla, cade c!i tira5 sen"a farlo. *es+ catturato, diventa on *es+, c!e non accetta la 3cattivo4 #da 3 captivus4 K provoca"ione, cade la for"a del male7 ma addosso a lui, c!e lo porta catturato5(, preda della nostra violen"a, carico della nostra cattiveria. per prendermi . In greco c- la stessa parola c!e indica 3concepire4. La nostra violen"a concepisce la pace, il furto riceve il dono, la morte accoglie la vita. Il sommo $ene si fatto prendere finalmente dalla poten"a del male c!e, catturandolo, finito5 ,uesta la su$lime astu"ia con cui Dio ci salva 8 rispettando la nostra li$ertB, ma anc!e la propria5 !' 0:, tutto *uesto avvenne perc 9 si compissero le Scritture dei profeti. Tutte le 6critture si compiono in )uesto/ il servo mite ed umile, il giusto innocente, il 6ignore della vita, nel numero dei malfattori #cf. Is @1,&'7 Lc '',1A(. *es+ pensa soprattutto ai 6almi del giusto perseguitato e ai canti del 6ervo di SLRL, ad :$ele e al sangue di tutti gli innocenti, c!e fu versato dall-ini"io del mondo #'1,1@(. Il male lo porta sempre c!i non lo fa5 0u. sem$rare scandaloso, ma la legge fondamentale della storia. E dal male ci li$era certo non c!i lo fa, ma c!i lo porta su di sF sen"a farlo. *es+, ci salva proprio in )uanto si fa per noi peccato e maledi"ione. 0er )uesto il >iglio del Denedetto, c!e non !a fatto nulla di male. allora i discepoli tutti( abbandonatolo( fuggirono! 0rovviden"ialmente i discepoli non sono pi+ forti dei nemici. Lo a$$andonano perc!F non sono con lui cosI com-7 fuggono, anc!e se vorre$$ero stare con lui. ,uesto a$$andono degli amici per l-amico la violen"a pi+ crudele.

3. P)e a)e !$ &es&" a. Entro in preg!iera come al solito.

A%?

$. 9i raccolgo immaginando l-orto, dove di notte irrompono i nemici. c. !iedo ci. c!e voglio/ capire come il 6ignore compie le 6critture e perc!F io lo a$$andono. d. Traendone frutto, contemplo le persone/ c!i sono, c!e dicono, c!e fanno.

Da notare< *iuda uno dei Dodici molta folla con spade e $astoni c!i $acio lui5 amico, per )uesto sei )ui si impadronirono di lui un discepolo taglia il lo$o dell-orecc!io c!i di spada ferisce di spada perisce cosI deve accadere5 siete venuti a 3concepirmi4 con spade e $astoni tutti, a$$andonatolo, fuggirono.

+ Tes&! (&!$! 6al C%7 Is @1,&ss7 >il ',@8&&7 &0t ','&8'@.

A@=

106. TU L@4AI DETTO '6,5?-68

0),5*

+ra quelli c e si erano impadroniti di Ges lo portarono da 1aifa, il sommo sacerdote, dove gli scribi e gli an#iani erano riuniti.

5-

+ra 9ietro lo seguiva da lontano fino nel cortile del sommo sacerdote e, entrato dentro, sedeva con i servi per vedere la fine.

56

+ra i sommi sacerdoti e il sinedrio intero cercavano una falsa testimonian#a contro Ges per farlo morire7

)8

e non trovarono, pur essendo venuti molti falsi testimoni. +ra infine, venuti due,

)1

dissero! 1ostui disse! 9osso distruggere il tempio di "io e in tre giorni edificarlo.

)0

E, al#atosi, il sommo sacerdote gli disse! %on rispondi nulla$ 1osa testimoniano questi contro di te$

)3

(a Ges taceva. E il sommo sacerdote gli disse! Ai scongiuro per il "io vivente, c e ci dica se tu sei il 1risto, il 4iglio di "io.

)4

Gli dice Ges! Au l: ai detto3 >n#i vi dico! da ora vedrete il 4iglio dell:uomo

A@&

c e siede alla destra della poten#a e viene sulle nubi del cielo. )5 >llora il sommo sacerdote si stracci le vesti dicendo! 2estemmi3 1 e bisogno abbiamo ancora di testimoni$ Ecco, non udiste la bestemmia$ )) 1 e vi pare$ +ra essi rispondendo dissero! < reo di morte3 )* >llora gli sputarono sul volto e lo sc iaffeggiarono, altri lo colpirono )dicendo! 9rofeti##a a noi, o 1risto, c i & c e ti percosse$

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

-u lC ai detto( risponde *es+ al sommo sacerdote c!e gli c!iede se lui il Cristo( il Figlio di Dio . Davanti alla croce, c!e si profila ormai come suo destino, rivela la sua identitB/ lui il $estemmia5 6iamo a$ituati a dire c!e *es+ il risto e il >iglio di Dio. Non avvertiamo pi+ la scandalositB di ci. c!e diciamo/ professiamo c!e il 6alvatore uno sconfitto, Dio un crocifisso per $estemmia, l-autore della vita un condannato a morte, il *iudice un giudicato, il *iusto un giusti"iato5 0roprio cosI *es+ il risto, c!e ci salva dalle nostre false attese di salve""a, il >iglio di Dio c!e ci salva dalla nostra falsa immagine di Dio, il 6ervo c!e ci dB la vita, il *iudice c!e ci giustifica, il *iusto c!e porta la nostra ingiusti"ia.
A@'

risto e l-Emmanuele, il

6alvatore e il Dio con noi, proprio in )uanto condannato per

,uanto *es+ dice una $estemmia non solo per i suoi nemici, ma anc!e per i discepoli. Rifiutato da tutti, donerB la vita per tutti, rivelando in )uesto modo di essere il >iglio, perfetto come il 0adre #@,%<(. La sua rivela"ione causa della sua uccisione7 ma la sua uccisione sarB causa della sua rivela"ione. Ora lui, il pi+ piccolo fra tutti i fratelli, giudicato da noi reo di morte. Noi pensiamo c!e Dio sia diverso da noi7 invece diverso da come noi lo pensiamo. 2 il 6anto in me""o a noi, perc!F non ci giudica con ira, ma viene a noi in compassione e misericordia #cf. Os &&,A8?(. La sua salve""a, c!e ci stupisce tutti, )uella dell-:gnello c!e porta su di sF la maledi"ione della nostra violen"a #cf. Is @',&18@1,&'( 0er tutte le religioni un Dio crocifisso suona $estemmia7 per tutti gli uomini un salvatore ucciso suona derisione. 9a )uesta $estemmia e derisione l-essen"a del cristianesimo/ salva Dio da ci. c!e l-uomo pensa di lui, e li$era l-uomo da ci. c!e lui pensa di sF. 2 proi$ito farsi immagini di Dio #Es '=,%(. L-unica sua immagine )uella c!e lui dB di sF/ il rocifisso. Il $rano si articola in cin)ue parti/ *es+ consegnato e 0ietro lo segue da lontano #vv! '$#'%(7 contro di lui si cercano false testimonian"e #vv! '4#0"(7 alla domanda del sommo sacerdote *es+ rivela la sua identitB #vv! 0&#0'(7 per )uesto giudicato dal sinedrio come $lasfemo e reo di morte #vv! 0'#00(, e dileggiato #vv!0$#0%(. )+hi GesF, la domanda !ondamentale del Jangelo" $a sua vita ha rivelato )che, il %essia e l:mmanuele la sua morte rivela )come, lui %essia ed :mmanuele" $ui, ultimo di tutti, ci mostra )il Jolto," Ges il risto e il >iglio di Dio proprio in )uanto crocifisso da noi c!e, avendo una falsa immagine dell-uomo e di Dio, giudic!iamo $ene il male e male il $ene. La C iesa riconosce nel riconoscono e lo condannano. rocifisso il suo salvatore, 6ignore e giudice. 9a solo se prima si identifica con 0ietro e )uanti non lo

'. Le&&()a *e$ &es&"


A@1

!' 0<, 6ra *uelli c e si erano impadroniti di Ges lo portarono! *es+, fatto oggetto di possesso, sarB trasportato e consegnato di mano in mano/ c!i l-!a preso lo dB ai capi del popolo, )uesti a 0ilato, 0ilato al popolo e il popolo alla croce. Il suo corpo, dato per noi, passa dall-uno all-altro, in modo c!e tutte le mani di peccatori ricevano il dono. Il suo sangue di :gnello innocente ricadrB su noi tutti #'A,'@(, a nostra salve""a. erano riuniti! Il 6inedrio riunito di notte, in modo informale, perc!F proi$ito tenere un consiglio nelle tene$re. La luce entra nella notte5 !' 0., 7ietro lo seguiva da lontano! La testimonian"a di *es+ inclusa tra 0ietro c!e lo segue e 0ietro c!e lo rinnega. 6iamo c!iamati a riconoscere )uesto *es+, c!e viene con la 3sua4 gloria per il 3suo4 giudi"io. per vedere la fine! 0oco prima 0ietro si era dic!iarato disposto a morire con lui #v.1@(. *li vuol $ene, e spera forse c!e si li$eri con uno dei suoi interventi prodigiosi. :veva rifiutato la sua generosa difesa, dicendo di avere a disposi"ione dodici legioni di angeli5 Non sarB )uesto il momento in cui si decide; 0ietro lo rinneg!erB )uando vedrB c!e la cosa non finisce proprio secondo i suoi desideri. !' 0>, cercavano una falsa testimonianza contro Ges per farlo morire #cf. 6al 'A,&'(. La sua condanna a morte giB decisa. 0roprio perc!F giusto #cf. 6ap ',&'8'=(5 3normale4, per )uanto scandaloso5 !' :?, non trovarono! 2 importante l-innocen"a di *es+. 6e fosse colpevole, la sua sofferen"a sare$$e meritata, come la nostra #cf. Lc '1,%&(7 non sare$$e pi+ meritoria per noi. molti falsi testimoni! 6i insiste sulla falsitB delle testimonian"e. La men"ogna ci impedisce di conoscere la veritB c!e fa li$eri, e procura la morte #cf. *v <,1'.%1s(. i pare strano c!e il *iusto porti su di sF l-ingiusti"ia, anc!e la peggiore, )uella del giudi"io5 Invece

A@%

!' :&, distruggere il tempio di Dio e in tre giorni riedificarlo #cf. 9c &%,@<7 *v ',&?7 :t C,&%(. *es+ !a predetto la distru"ione del tempio #'%,'(. 0er una parola simile si voleva uccidere anc!e *eremia #*er 'C,A8&&(. Il tempio, in cui a$ita corporalmente tutta la piene""a della divinitB # ol ',?(, il suo corpo, distrutto in croce dalla nostra violen"a e riedificato nel sepolcro dalla poten"a di Dio. Uniti a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e pre"iosa davanti a Dio, anc!e noi siamo impiegati come pietre vive par la costru"ione del nuovo tempio #&0t ',%s(, in cui si adora Dio, in spirito e veritB #*v %,'%( 8 nello 6pirito, c!e ci restituisce la nostra veritB di figli. !' :), non rispondi nulla= Il sommo sacerdote, come poi anc!e 0ilato, si meraviglia del silen"io di *es+, :gnello muto condotto al macello #Is @1,A(. Da cosa deve difendersi; Dalla veritB c!e !a detto, o dalla nostra violen"a; 6are$$e men"ognero, o violento, come noi5 !' :*, Ges taceva! 2 il silen"io maestoso c!e rivela Dio. 6e lui rispondesse, noi tutti saremmo condannati come ingiusti. Il suo silen"io ci dice c!i Dio/ misericordia c!e si addossa ogni miseria. ti scongiuro per il Dio vivente( c e ci dica se tu sei il Cristo( il Figlio di Dio! 2 l-identitB di *es+, prospettata da 9atteo fin dall-ini"io del vangelo #cc. &8'( e riconosciuta da 0ietro #&C,&C(. Ora, e non prima, anc!e lui la proclama. !' :+, tu lC ai detto! *es+ si rivela solo ora. La croce elimina ogni am$iguitB dalle nostre immagini di uomo e di Dio/ toglie il velo a noi e a Dio, mostrando l-a$isso del nostro male e )uello della sua gra"ia. da ora vedrete il Figlio dellCuomo( ecc! La croce l-introni""a"ione del >iglio dell-uomo come risto e >iglio di Dio. LI siede nella 3sua4 gloria e poten"a, e viene a giudicare il mondo con la 3sua4 giusti"ia. !' :0, il sommo sacerdote si stracci, le vesti! 2 segno di scandalo. : lui era vietato stracciarsi le vesti #Lv '&,&=(. 2 l-anticipo dello stracciarsi del velo del tempio #'A,@&(. 2estemmi,H La $estemmia consiste nel fatto c!e *es+ afferma c!e il risto, il >iglio di Dio, lui, )uest-uomo condannato5 La $estemmia di

A@@

*es+ ci li$era dalla nostra $estemmia su Dio. 0er )uesta $estemmia Dio Dio, diverso da ogni nostra pia o empia raffigura"ione. c e bisogno abbiamo ancora di testimoni= Tutte le nostre false testimonian"e per ucciderlo cessano davanti a )uesta $estemmia, c!e ci rivela la veritB inaudita di un Dio c!e dB la vita per l-uomo. !' ::< c e vi pare= La domanda rivolta al sinedrio, interpella pure il lettore. !e pare a me di )uesta $estemmia; Riconosco il mio salvatore, 6ignore e giudice in colui c!e giudico reo di morte; : reo di morte! 2 il parere di tutti5 0er )uesta $estemmia condannato a morte, e proprio nella sua condanna a morte lui il c!e salva, il Dio c!e ama, il *iudice c!e giustifica. !' :<, gli sputarono sul volto! Ora il 3Golto4, toglie il velo, e mostra la sua $elle""a. La *loria, invece del $acio di adora"ione, ottiene lo sputo del nostro dispre""o #cf. 'A,1=ss(. lo sc iaffeggiarono . La poten"a $ersaglio della nostra violen"a. lo colpirono! I colpi del nostro male si a$$attono su c!i sen"a colpa. !' :., profetizza! La profe"ia la 0arola c!e rivela Dio e salva l-uomo. ,uesto volto velato, coperto di sputi, sc!iaffi e colpi, la 0arola ultima, in cui vediamo Dio faccia a faccia. o Cristo! *es+ dileggiato come 9essia. Lui il 9essia c!e ci salva proprio in )uanto oggetto di ogni violen"a. c i : c e ti percosse= 2 la domanda c!e il Gangelo pone al lettore. 0ietro, davanti a )uesto volto, vedrB di essere anc!e lui tra )uelli c!e lo percuotono #cf. vv. C?ss(. risto

3. P)e a)e !$ &es&" a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando la sala del sinedrio.

A@C

c.

!iedo ci. c!e voglio/ riconoscere il mio salvatore, 6ignore e giudice, in colui c!e io condanno.

d. Traendone frutto, contemplo le persone/ c!i sono, c!e dicono, c!e fanno. Da notare< lo portarono da aifa

le false testimonian"e per farlo morire distruggere il tempio ed edificarlo in tre giorni non rispondi nulla; tu sei il risto, il >iglio di Dio;

tu lo !ai detto d-ora in avanti vedrete il >iglio dell-uomo c!e siede alla destra della poten"a e viene. udiste la $estemmia; c!e vi pare; reo di morte gli sputi, gli sc!iaffi e i colpi c!i ti percuote;

+. Tes&! (&!$! 6al 'A7 6ap ',&'8'=7 Is@',&18@1,&'7 &0t ','&8'@.

A@A

10?. NON CONOSCO L@UOMO '6,6>-?5

0),)6

+ra 9ietro sedeva fuori nel cortile, e si avvicin a lui una serva dicendo! >nc e tu eri con Ges, il galileo3

*8

+ra egli neg davanti a tutti, dicendo! %on so cosa dici3

*1

+ra, uscito nell:atrio, lo vide un:altra, e dice a c i & l! ?uesti era con Ges, il na#areno3

*0 *3

E di nuovo neg con giuramento! %on conosco l:uomo3 +ra, poco dopo, avvicinatisi gli astanti dissero a 9ietro! ;eramente anc e tu sei dei loro7 la tua parlata ti fa manifesto3

*4

>llora cominci a imprecare a giurare! %on conosco l:uomo3 E subito un gallo cant.

*5

E si ricord 9ietro della parola di Ges, c e aveva detto! 9rima c e il gallo canti, tre volte mi rinneg erai. E, uscito fuori, pianse amaramente.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

A@<

3on conosco lCuomoH( dice 0ietro del >iglio dell-uomo c!e !a cominciato a rivelarsi nella sua gloria. Non lo riconosce nel pi+ piccolo tra i suoi fratelli #cf. '@,%=.%@(. :nc!e 0ietro compie il suo giudi"io di condanna su di lui, come tutti gli altri. 0ure lui tra )uelli c!e lo colpiscono. E i suoi colpi sono i pi+ violenti7 sono )uelli dellHamico, al )uale lo legava una dolce amici"ia #6al @@,&@(. 0ietro non mente )uando dice di non conoscerlo. 0er la prima volta si accorge di non averlo mai conosciuto. Il Golto, velato da sputi e sc!iaffi, gli rivela due veritB a lui finora ignote/ il dal male, e lui tra )uelli c!e lo percuotono. Ini"ia il suo $attesimo/ comincia ad immergersi nella coscien"a del proprio peccato e della misericordia del suo 6ignore. Goleva morire con *es+7 ora scopre c!e *es+ c!e muore per lui. >rana il terreno fria$ile della sua presun"ione, e viene a nudo la 3pietra4 8 la fedeltB indefetti$ile del suo 6ignore c!e fedele a lui, infedele. ,uesta sarB la roccia su cui si edifica la !iesa #&C,&<(, la fede nella )uale 0ietro confermerB poi i suoi fratelli #Lc '',1'(. La sua caduta non fortuita. 2 3necessaria4 alla sua salve""a/ deve morire alla propria giusti"ia di uomo, per vivere della giustifica"ione di Dio. 6e non avesse rinnegato, avre$$e sempre potuto pensare c!e il 6ignore fedele perc!F lui gli fedele/ non avre$$e conosciuto la sua fedeltB sen"a limiti. 6e fosse morto per risto, avre$$e sempre pensato c!e la salve""a sacrificare la vita, e non riceverla in dono da un Dio c!e ama e dB la vita per lui. *li restere$$e ancora nascosto il mistero profondo di Dio e dell-uomo/ Dio amore sen"a limite, e l-uomo da lui infinitamente amato. In 0ietro avviene il difficile passaggio dalla legge al vangelo. 9uore in lui l-uomo religioso c!e cerca la propria perfe"ione, fino al sacrificio supremo di sF7 e nasce l-uomo nuovo, c!e vive dell-amore del suo 6ignore c!e muore per lui, peccatore. ,uesta 3la $uona noti"ia4/ siamo salvati per gra"ia. La salve""a infatti l-amore7 e l-amore o gratuito o non 5 risto uno percosso

A@?

0ietro giunge a intendere, come 0aolo, c!e

risto morto per i

peccatori, 3dei )uali io sono il primo4 #&Tm &,&@(. 6copre la sua passione per lui, e si immerge in essa fino a dire/ 3Non sono pi+ io c!e vivo, ma risto vive in me. ,uesta vita nella carne, io la vivo nella fede del >iglio di Dio, c!e mi !a amato e !a dato se stesso per me4 #*al ','=(. erta )uesta parola/ se noi manc!iamo di fede, egli per. rimane fedele7 non pu. rinnegare se stesso #cf. 'Tm ',&1(, perc!F fedeltB e amore eterno per noi #cf. 6al &&A,'(. Geramente nulla ci pu. ormai separare dall-amore c!e lui !a per noi, nF vita nF morte #Rm <,1<(. 6e colui c!e ci deve giudicare !a dato la vita per noi c!e lo tradiamo, rinneg!iamo e a$$andoniamo, c!i sarB contro di noi #Rm <,1'(; Tutto ormai, anc!e il male coopera al nostro $ene #cf. Rm <,'<(, perc!F dove a$$onda il nostro peccato, sovra$$onda la sua gra"ia per noi #Rm @,'=(. Tutti siamo peccatori, privi della *loria, e tutti siamo salvati per misericordia #cf. Rm 1,'1s7 &&,1'(. Non per )uesto do$$iamo peccare #Rm 1,<7 C,&.&@(. 0iuttosto, come 0ietro, do$$iamo ammettere la nostra miseria e cantare in eterno la sua gra"ia. La scena si svolge di notte. :lla fine viene l-al$a. :l canto del gallo, 0ietro si risveglia dal sonno, e si ricorda della promessa del suo 6ignore. 9entre *es+ processato in alto nella sala del sinedrio, 0ietro in $asso nel cortile tra i servi. 9entre *es+ rivela la sua identitB, 0ietro compie su di lui il suo giudi"io/ non lo riconosce nel pi+ piccolo tra gli uomini. :nc!e lui !a tre interrogatori successivi, come *es+7 e per tre volte lo rinneg!erB, come preannunciato. :l canto del gallo, consumata la propria infedeltB, si ricorda c!e lui l-!a prevista, e gli !a promesso la sua fedeltB5 Il pianto c!e sgorga la fonte del suo $attesimo, c!e durerB tutta la vita/ gli laverB gli occ!i e purific!erB il cuore, per vedere il Golto. Davanti ad esso finisce il gioco di illusione e delusione di c!i cerca di vivere della propria giusti"ia7 viene alla luce l-uomo nuovo, c!e vive dell-amore del suo 6ignore per lui. Ges colui c!e non rinnega 0ietro c!e lo rinnega.

AC=

La C iesa si fonda sulla fedeltB di Dio, c!e non rinnega c!i lo rinnega.

'.Le&&()a *e$ &es&" !' :>, 6ra 7ietro sedeva fuori nel cortile! 0ietro aveva seguito *es+ da lontano. Ora osserva come va a finire. Il >iglio dell-uomo, interrogato, conferma la sua identitB ed giudicato reo di morte. tu eri con Ges( il galileo! 0er tutta la settimana era stato visto con *es+, insieme agli altri discepoli, presso il Tempio. :nc!e la serva l-aveva visto, e gli dice c!e era 3con4 lui. Essere con *es+ l-identitB del discepolo #cf. 9c 1,&%(. !' <?, non so cosa dici! 0ietro, fino alla sera precedente, era con *es+/ con )uel *es+ forte e potente c!e affascinava con la sua parola e i suoi prodigi. L-aveva riconosciuto )uando aveva donato il pane alle folle #&C,&C(. Ora c!e si fa pane, non lo riconosce. Non con 3)uesto4 *es+, prigioniero e impotente. Non sa cosa vuol dire essere con )uest-uomo. i. era evidente fin dalla prima predi"ione della passione #cf. &C,'&8'1(. - stato un errore di persona/ lui pensava c!e *es+ fosse un altro, per il )uale era disposto a morire. 9a non per )uesto, c!e si trova davanti ora. !' <&, uscito nellCatrio! 0ietro !a un $arlume di luce interiore. erca di uscire per nascondersi; 9a intravisto da un-altra serva, c!e coinvolge anc!e i presenti, ripetendo ci. c!e aveva detto la prima. !' <), non conosco lCuomo! 9entre dic!iarato da tutti discepolo, 0ietro vede di non esserlo affatto. on pi+ for"a e con giuramento, 3Dio8salva4, deve prima afferma di non conoscere )uell-uomo. Ne ignora persino il nome. 4*es+4 infatti significa 3Dio8salva4. 0er conoscere riconoscere la propria perdi"ione. !' <*, gli astanti dissero a 7ietro! 0er la ter"a volta 0ietro dic!iarato discepolo, da tutti i servi c!e nella notte lo scrutano da vicino. veramente tu sei dei loro! 2 riconosciuto come uno di )uelli c!e sono con lui.

AC&

la tua parlata ti fa manifesto! 0ietro galileo/ c!iaro da come parla, anc!e se lo nega. !' <+, non conosco lCuomo . on impreca"ioni e giuramenti 0ietro ri$adisce la sua estraneitB. Uno pu. essere discepolo di *es+, e non conoscerlo. 0u. addirittura annunciarlo, e non conoscerlo5 Uno pu. essere religiosissimo e parlare da cristiano7 ma non ancora un credente fino a )uando non sa c!e il 6ignore colui c!e !a dato la vita per lui c!e lo rinnega. subito un gallo cant,! Il canto del gallo annuncia l-aurora. 6i leva il sole, e 0ietro vede per la prima volta c!i lui e c!i il 6ignore. Il suo triplice rinnegamento il presupposto della sua illumina"ione. La notte finalmente volge al termine7 comincia a vedere la propria infedeltB. 2 il suo risveglio. 0er lui ini"ia il giorno/ comincia a vedere c!i 3)uell-uomo4, a capire perc!F va in croce. !' <0, si ricord, 7ietro della parola di Ges( ecc! #v.1%(. 2 importante c!e *es+ a$$ia predetto il rinnegamento. sua fedeltB. 0ietro ricorda le parole alle )uali onosceva 0ietro, aveva reagito e l-!a scelto sapendo della sua infedeltB7 gli mostra cosI il suo amore e la violentemente #vv. 1181@(. :desso gli c!iaro c!e lui uno c!e rinnega, e il 6ignore uno c!e lo salva. uscito fuori! 0ietro esce finalmente dal cortile e dall-atrio. 6i ritrova solo, sulla strada del primo mattino, con la veritB di sF e del 6ignore, c!e non conosceva.

AC'

pianse amaramente! 0ietro non )uello c!e credeva di essere. Il suo io, cosI potentemente affermato, crolla. E piange. 2 un pianto di lutto, amaro. 2 la morte dell-uomo vecc!io, c!e viveva del proprio amore per il 6ignore. 0erc!F non si suicida come *iuda; 0ietro si trova al $ivio/ pu. riconoscere il proprio fallimento e pagarlo con la vita, oppure accettare di vivere dell-amore gratuito del suo 6ignore per lui. 2 il $ivio tra la fede c!e salva e la giusti"ia c!e condanna. Dopo )uesto pianto 0ietro scompare. Il seguito del racconto ormai da vedere con i suoi occ!i, dai )uali sono cadute le scaglie della cecitB.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo c. immaginandomi nella notte, gi+ nel cortile con i servi7 sopra, nella sala, il 6ignore giudicato e deriso. !iedo )uello c!e voglio/ riconoscere c!e non conosco 3)uesto4 risto. d. Traendone frutto, contemplo la scena, immedesimandomi con 0ietro. Da notare< tu eri con *es+, il *alileo; non so cosa dici5 )uesti era con *es+, il *alileo non conosco l-uomo veramente tu sei di loro la tua parlata ti fa manifesto non conosco l-uomo il gallo cant.

AC1

0ietro si ricord. della parola di *es+ uscito fuori, pianse amaramente.

+. Tes&! (&!$! 6al &&A7 &1?7 9t &C,&C8'17 >il 1,&ss7 Rm <,1&ss7 'Tm ',&&8&17 :t ?,&8&?. 108. ALLONTANATOSI SI IMPICCO@ '?, 1-10

0*,1

+ra, fattasi mattina, tennero consiglio tutti i sommi sacerdoti e gli an#iani del popolo contro Ges per farlo morire!

0 3

e, legato, lo portarono e consegnarono a 9ilato, il governatore. >llora Giuda, c e l:aveva consegnato, avendo visto c e era stato condannato, preso da rimorso, riport le trenta monete d:argento ai sommi sacerdoti e agli an#iani, dicendo!

9eccai, o consegnato sangue innocente3 +ra essi dissero! 1 e ce ne importa$ Ae la vedrai tu3

5 )

E, gettate le monete d:argento nel tempio, allontanatosi si impicc. +ra i sommi sacerdoti, prese le monete d:argento, dissero! %on & lecito metterle nel tesoro, perc 5 & pre##o di sangue.

+ra, preso consiglio, comperarono con esse il 1ampo del vasaio,


AC%

per la sepoltura degli stranieri. 9erci fu c iamato quel campo! 1ampo del sangue, sino ad oggi. 6 >llora si comp ci c e fu detto per me##o del profeta Geremia c e dice! E presero le trenta monete d:argento, pre##o del venduto 18 c e avevano venduti i figli di /sraele, e lo diedero per il 1ampo del vasaio, come mi aveva ordinato il 'ignore.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

+llontanatosi si impicc,! ,uesta la prima morte c!e il vangelo racconta. 6eguirB )uella di *es+. *iuda espia la propria colpa7 *es+ le colpe di tutti. La morte del colpevole si intreccia con )uella dell-innocente/ lo stesso peccato provoca la morte sia degli ingiusti c!e )uella del *iusto. 2 l-episodio pi+ tragico del vangelo. 0er *iuda, certo, c!e si suicida. 9a ancor pi+ per *es+, c!e lo ama e dB la vita per lui. Tanti anni insieme, sen"a riuscire a far $reccia nel cuore dell-amico5 Gisto il risultato della sua a"ione, il traditore si trova davanti all-alternativa di 0ietro/ o accettare il perdono o pagare la propria colpa. 6ceglie la seconda5 *iuda !a s$agliato e paga5 In lui vediamo una dignitB. 2 per. 3dia$olica4/ lo divide dalla vita e lo porta alla morte. Ignora un-altra dignitB, $en pi+ grande/ )uella di vivere dell-amore gratuito di Dio. Il vangelo salve""a7 e la salve""a suppone la perdi"ione. La 3$uona noti"ia4 c!e la nostra colpa non va espiata/ in essa e per essa ci accordata la gra"ia di un amore sen"a condi"ioni. Il suicidio l-ultimo atto c!e manifesta )uel male c!e in tutti/ l-autogiustifica"ione. *iuda sconvolto da ci. c!e !a fatto/ !a tradito il
AC@

6ignore. 9a anc!e il 6ignore sconvolto/ colui per il )uale dB la vita, se la toglie. Il dramma di *iuda tocca la profonditB dell-uomo e l-a$isso di Dio. a fare con lui. In lui vediamo noi stessi5 La danna"ione accusarsi ed espiare, sen"a uscire da se stessi. !i guarda solo a sF, vede necessariamente l-inferno5 6olo davanti a un amore assoluto per noi possiamo riconoscere il peccato come luogo di gra"ia. 2 l-uscita dall-inferno. Il vero peccato di *iuda non fu di aver tradito, ma di voler pagare il suo errore. Non il suo errore, ma il suo volerlo espiare il suo male peggiore. Espiare la colpa e non accettare il perdono, il peccato radicale di c!i resta centrato su se stesso7 il male del mondo, di cui ognuno di noi !a la sua )uota di partecipa"ione. onsiste nel rifiuto di essere amati gratuitamente, principio di ogni violen"a su di sF e sugli altri. Tale rifiuto dovuto alla men"ogna, antica e omicida, c!e ci !a dipinto un Dio giusto e tremendo, da cui fuggire. ,uesta men"ogna !a ucciso in noi il 0adre e noi stessi come figli, falsando ogni rapporto con i fratelli. 6olo la croce ridona a Dio il suo vero volto di 0adre e a noi il nostro di figli/ sdemoni""a Dio e uomo5 La morte di *iuda, descritta come la fine dell-empio, la stessa di :c!itofel c!e tradI Davide #'6am &A,'1(. In :t &,&< rappresentata come un precipitare e uno spaccarsi in due #cf. 6ap %,&?( U immagine potente di ci. c!e *iuda !a vissuto. Il $rano presenta *es+ consegnato a 0ilato perc!F lo condanni a morte #vv! "#&(. *iuda, preso da rimorso, restituisce il denaro e si impicca # vv! )#'(. Il pre""o del sangue innocente serve per ac)uistare un campo, dove gli stranieri trovino riposo nella terra promessa # vv! 0#"5(. - un grande mistero in )uesto racconto/ nella prima parte, la condanna a morte di *es+ provoca in *iuda il gesto c!e lo porta al sepolcro7 nella seconda parte, il pre""o del suo tradimento dB riposo nella terra promessa a tutti, almeno dopo la morte, anc!e agli stranieri. Ges l-innocente consegnato a morte da tutti. >atto maledi"ione e peccato #*al 1,&17 ' or @,'&(, trafitto per i nostri delitti, sc!iacciato per le nostre ini)uitB, porta su di sF il peccato delle moltitudini e intercede per i i c!iediamo, con in)uietudine, se il traditore si sia salvato, cosa Dio sia riuscito

ACC

peccatori #Is @1,@.&'(. La C iesa riconosce in sF il peccato di *iuda, e, davanti alla morte del *iusto, accetta di vivere del suo perdono.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' &, 6ra( fattasi mattina! La riunione notturna stata un-istruttoria informale. 2 illecito giudicare nella notte5 :l mattino si esegue la decisione maturata nella notte. !' ), legato( lo portarono e consegnarono a 7ilato! *es+ legato, portato e consegnato. Il corpo del >iglio, dono del 0adre ai fratelli, passa da una mano all-altra. 6olo a 0ilato, il governatore pagano, riconosciuto il diritto di uccidere. E lo farB, portando a compimento ci. c!e tutti vogliono. Il peccato e la gra"ia ci accomuna tutti, sen"a distin"ioni. !' *, Giuda( c e lCaveva consegnato! Ora si segue la vicenda di *iuda, il discepolo c!e per primo !a consegnato il dono ricevuto. visto c e era stato condannato! *iuda non voleva la morte di *es+7 o, almeno ora, non la vuole pi+. 6i aspettava, forse come 0ietro, una fine diversa; Oppure, vedendo il male c!e !a fatto, vorre$$e non averlo compiuto; c!e voleva. preso da rimorso! *iuda sente rimorso e angoscia per la sua a"ione. Il senso di colpa lo invade e lo risucc!ia. *uarda a sF e al proprio errore7 non vede ancora il 6ignore in croce e il suo amore. Non con8vertito a lui c!e perdona, ma per8vertito al proprio male c!e non perdona. Il divisore diventa accusatore. Il diavolo si c!iama anc!e satana/ divide dal $ene e accusa del male, inc!iodando ad esso il colpevole. Il pianto amaro di 0ietro pu. avere come esito anc!e il gesto di *iuda. 0rima della croce non possiamo ancora guardare a colui c!e a$$iamo trafitto e riceverne lo 6pirito di gra"ia e di consola"ione #cf. Zc &',&=7 *v &?,1A(. Il senso di colpa necessario per c!i fa il male/ gli fa capire c!e si fatto del male5 Diventa per. una trappola mortale per c!i non ne esce mediante l-accetta"ione del perdono.
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!i fa il male si accorge 8 sempre dopo58 c!e non era proprio ci.

riport, le trenta monete dCargento! Il guadagno del peccato, una volta consumato, spregevole, anc!e agli occ!i di c!i lo compie. :ll-illusione di un $ene promesso, segue la delusione e la dispera"ione dell-inganno scoperto. !' +, peccai! *iuda confessa il suo peccato/ !a versato sangue innocente, come aino, e i fratelli di *iuseppe. Riconosce c!e la sua violen"a, ingiusta, pagata dal *iusto. 0entirsi del male, sentire rimorso, riparare e confessare il peccato non $asta. Da )ui si apre una duplice strada/ )uella dell-espia"ione, c!e porta alla morte, o )uella del perdono, c!e porta alla salve""a. c e ce ne importa= -e la vedrai tu! Invece c!e all-innocente c!e perdona, *iuda si volge a sF e a )uelli c!e sono come lui. Tra i peccatori c- solidarietB, ma solo nel seminare il male. ,uando se ne raccoglie il frutto amaro, ognuno tremendamente solo/ consegnato alla propria coscien"a, agu""ino c!e non perdona. Non gli resta c!e la morte nel cuore, fino a )uando non si volge a colui c!e !a trafitto. Tra poco anc!e *iuda lo vedrB, )uando sarB sceso con lui negli inferi. !' 0, gettate le monete dCargento nel tempio! ,ueste monete sono le protagoniste del $rano/ sanguinoso stipendio del peccato, sono anc!e pre""o del riscatto, del )uale si darB un-ela$orata interpreta"ione #cf. vv. C8&=(. allontanatosi si impicc,! *iuda, solo con la sua colpa, non !a altra via c!e l-espia"ione. i sono tanti modi di 3suicidarsi4, )uanti sono i mali c!e facciamo a noi o agli altri. 6e ne pu. uscire solo passando dall-espia"ione nostra al perdono dell-altro. :llora, invece di allontanarci, ci avviciniamo, anc!e se 3da lontano4 #cf. 'C,@<7 'A,@@(, a colui c!e sempre con noi, fino a diventare per noi peccato, colpa ed espia"ione. !' :, non : lecito( ecc! :nc!e nei Lager c-erano agu""ini crudeli c!e non avre$$ero tollerato un torto contro un cane. L-ingiusti"ia somma pu. convivere con $arlumi di coscien"a delicata. Un residuo di pietB emerge anc!e nel dilagare dell-empietB. In genere serve per. solo da copertura. !' <, comperarono con esse il Campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri! *eremia comper. un campo, come segno del ritorno dall-esilio nella terra promessa #*er 1',&ss(. Lo stesso profeta aveva parlato del 3vasaio4, c!e rimpasta i vasi mal riusciti #*er &<,&ss(. Il pre""o del sangue dB riposo nella

AC<

3terra4 anc!e agli estranei. :nc!e loro, come :$ramo, !anno finalmente un pe""o di terra promessa #cf. *en '1(, dove seminare il loro corpo. Ora non sono pi+ stranieri. Il sangue del >iglio innocente fa cadere il muro di inimici"ia c!e separava i fratelli/ rimpasta e fa nuovi tutti i suoi fratelli, ridotti in cocci. In lui tutti possiamo presentarci al 0adre con un solo 6pirito, facendo parte della sua famiglia #Ef ',&18''(. !' ., Campo del sangue! Il 3 ampo del vasaio4 diventerB 3 ampo del sangue4/ il campo di tutti i vasi infranti dalle loro colpe, diventerB il campo del sangue innocente, dove il 6ignore rifB tutto nuovo, e ognuno ritrova, almeno nella sua morte, la $enedi"ione della terra promessa. !' >, ci, c e fu detto per mezzo del profeta Geremia! In realtB la cita"ione c!e segue da Zc &&,&1. 9atteo parla di *eremia per alludere indirettamente a )uanto lui disse sull-ac)uisto del campo e sul vasaio. presero le trenta monete dCargento( prezzo del venduto( ecc! #Zc &&,&1(. Zaccaria &&8&%, con i antici del 6ervo, fa da sottofondo al racconto della !i vuol morire muoia7 c!i vuol perire, perisca7 passione. Il profeta, deluso della sua missione di pastore, dice al popolo/ 3Non sar. pi+ il vostro pastore. )uelli c!e rimangono si divorino pure tra di loro4 #Zc &&,?(. E, dopo )uesto autolicen"iamento, c!iede la sua 3paga4 di profeta, c!e il 6ignore gli ordina di gettare nel tempio/ si tratta di trenta pe""i d-argento #Zc &&,&'s(. Il testo di Zaccaria parla della rottura dell-allean"a con tutti i popoli #Zc &&,&=(, c!e si sono riuniti contro il 9essia. Il pre""o del suo sangue procurerB a tutti la terra promessa, rista$ilendo la nuova allean"a per tutti #'C,'<(. !' &?, come mi ordin, il Signore! 2 un-allusione a Es ?,&' #LOO(, dove si parla dell-indurimento del >araone, c!e porterB Israele alla 0as)ua e all-Esodo. on )ueste diverse allusioni scritturistic!e, 9atteo ela$ora una teologia del 3pre""o del sangue4 come salve""a e speran"a per tutti.

3. P)e a)e !$ &es&" a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando la solitudine di *iuda.

AC?

c.

!iedo ci. c!e voglio/ riconoscere il mio peccato c!e consiste nel voler pagare per il mio errore invece di accettare il perdono.

d. Traendone frutto, contemplo la scena. Da notare< fattasi mattina, *es+ giudicato *es+ legato, portato e consegnato *iuda preso da rimorso !o peccato c!e ce ne importa; Te la vedrai tu getta le monete nel tempio si allontana e si impicca cosa si fa con il pre""o del sangue l-ac)uisto del 3 ampo4 del 3vasaio4.

+. Tes&! (&!$! 6al @@7 *er 1',&ss7 &<,&ss7 Zc &&8&%7 *al 1,&17 ' or @,'&7 Ef ',&18''.

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10>. TU LO DICI '?, 11-'6

0*,11

+ra Ges stette davanti al governatore e lo interrog il governatore dicendo! Au sei il re dei giudei$ +ra Ges disse! Au lo dici3

10 13 14 15

E, accusato dai sommi sacerdoti e an#iani, non rispose nulla. >llora gli dice 9ilato! %on senti quante cose testimoniano contro di te$ E non gli rispose neppure una parola, cos c e il governatore si meravigliava grandemente. +ra, per la festa, il governatore soleva liberare alla folla un prigioniero, quello c e volevano.

1) 1*

>vevano allora un prigioniero famoso, c iamato FGesE 2arabba. +ra, essendo essi riuniti, disse loro 9ilato! 1 i volete c e vi liberi! 2arabba o Ges, c iamato il 1risto$

116

'apeva infatti c e per invidia glielo avevano consegnato. +ra, seduto lui in tribunale, sua moglie gli invi uno per dirgli! %on ci sia nulla tra te e quel giusto7 poic 5 oggi soffrii molto in sogno a causa sua3

08

+ra i sommi sacerdoti e gli an#iani persuasero le folle perc 5 c iedessero 2arabba,
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e facessero invece morire Ges. 01 +ra rispondendo il governatore disse loro! 1 i dei due volete c e vi liberi$ +ra essi dissero! 2arabba3 00 "ice loro 9ilato! 1 e far dunque di Ges, c iamato il 1risto$ "icono tutti! 'ia crocifisso3 03 Egli disse! 1 e fece dunque di male$ Essi ancora pi gridavano dicendo! 'ia crocifisso3 04 +ra, vedendo 9ilato c e non giovava nulla, ma il tumulto diventava maggiore, presa dell:acqua, si lav le mani davanti alla folla, dicendo! 'ono innocente del sangue di costui3 ;e la vedrete voi. 05 E rispondendo tutto il popolo disse! /l suo sangue su di noi e sui nostri figli3 0) >llora liber loro 2arabba7 Ges invece, flagellatolo, lo consegn perc 5 fosse crocifisso.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

-u lo dici( risponde *es+ a 0ilato c!e gli c!iede/ 3Tu sei il re dei giudei;4. Dopo il processo religioso, *es+ su$isce )uello politico. :fferma di essere re, sapendo c!e )uesto implica la condanna a morte. Ora pu. manifestare sen"a e)uivoci la sua regalitB.

AA'

Il re rappresenta Dio in terra. Li$ero e sovrano come lui, l-uomo ideale, ideale di ogni uomo/ pu. fare ci. c!e vuole. 9a Dio si appena rivelato nel >iglio c!e si fa servo dei fratelli. ,uesta la sua li$ertB, c!e mette in crisi la nostra immagine di lui e di noi. 0er noi il re colui c!e prevale sugli altri/ il pi+ violento c!e, uccisi i concorrenti, si impone a tutti col terrore. Una volta preso il potere, domina contenendo la violen"a con la legge del pi+ forte. osI garantisce la conviven"a, impedendo il dissolversi della societB. ,uando per. il re diventa de$ole o muore, riprende il caos e la lotta generale, fino a c!e emerge uno pi+ forte c!e lo elimina, se de$ole, o gli succede, se morto. Re colui c!e vince, facendo del concorrente 3la vittima4. 9a a sua volta 3vittima designata4, )uando il suo potere si inde$olisce. 0ilato si c!iede c!i sia )uest-uomo c!e si proclama re mentre vinto e legato, de$ole e consegnato, giB destinato alla morte. Re c!i !a in mano tutto e tutti/ c!i )uesto re c!e !a niente ed nelle mani di tutti; Dio non voleva c!e Israele avesse un re come gli altri popoli. Lui stesso il loro re, e vuole un popolo di fratelli, li$ero dalla violen"a e dal dominio dell-uno sull-altro #cf. &6am <,&ss7 *dc ?,A8&@(. *es+ il re promesso come successore a Davide #'6am A,&ss(, colui c!e viene nel nome del 6ignore, proprio perc!F viene con l-asina #'&,?(/ uno c!e non asserve, ma serve7 non domina, ma dona7 non tiene in mano, ma si mette in mano7 non toglie, ma dB la vita. Non l-uomo pi+ arrogante e violento, ma il pi+ umile e mite di tutti. Il suo il regno del >iglio, c!e ama i fratelli come amato dal 0adre, e restituisce a ciascuno la propria li$ertB, c!e la sua dignitB di immagine di Dio. #e Ges avesse preso il potere, avre22e con!ermato il gioco di oppressione e avre22e )santi!icato, la violenza" Il suo invece il regno di Dio: non di 7uesto mondo (Gv -?,63); $ui venuto in 7uesto mondo per essere re e testimoniare la verit che !a li2eri (Gv -?,63s ?,6/), smascherando linganno che rende schiavi: la !alsa immagine di un Dio geloso e violento, al 7uale luomo vuol rendersi simile" Dopo venti secoli, il suo modo di essere re in)uieta ancora/ mina alla radice ogni volontB di dominio dell-uomo sull-uomo. *es+ re di tutti proprio perc!F fatto oggetto della violen"a di tutti, dai discepoli alla folla, dai capi religiosi a )uelli politici, dai giudei ai pagani.
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Davanti

0ilato

non

solo

afferma

la

propria

regalitB/

la

esercita

effettivamente, portando la sua salve""a proprio mentre condannato a morte. La sua uccisione, opera della volontB di tutti, dona la vita a Dara$$a, nel )uale ognuno si identifica. La morte dell-innocente la salve""a dei fratelli c!e lo condannano5 2 una scena di pia""a, molto mossa e drammatica/ la pia""a del mondo, in cui religiosi, politici, delin)uenti e folla fanno insieme lo stesso gioco di violen"a. :l centro, da solo, sta il re vero, del )uale tutti gridano/ 36ia crocifisso54. Il $rano si articola in tre parti/ la regalitB di *es+ e il suo silen"io # vv!""# ".(, il tentativo di salvarlo da parte di 0ilato # vv! "'#"4( e, infine, il grande $aratto/ la morte ingiusta del *iusto li$era l-ingiusto dalla sua giusta morte #vv!&5#&0(. Ges il re c!e ridB all-uomo la sua veritB di immagine di Dio/ la li$ertB di amare. La C iesa riconosce in lui, il pi+ piccolo tra gli uomini, il suo re c!e viene a giudicare il mondo. E vive di )uesto giudi"io, c!e rompe la catena di violen"a e testimonia nella fraternitB il regno del >iglio perfetto come il 0adre. L-impegno politico del credente dovre$$e portare avanti nella storia la li$ertB c!e il >iglio ci !a donato.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' &&, Ges stette davanti al governatore! 2 il faccia a faccia tra il potere di Dio e )uello dell-uomo, tra il rappresentante dell-imperatore romano c!e domina il mondo e il 6ignore c!e viene a salvarlo. tu sei il re dei giudei= *iB i 9agi avevano tur$ato *erusalemme cercando il re dei giudei #',1(. tu lo dici" Ges con!erma di essere re" +hiaramente non come ritiene 9ilato" $a sua regalit non come 7uella dellimperatore, nB si oppone ad essa come concorrente invece la sua contraddizione radicale" Non lotta per avere la stessa cosa, ma vuole semplicemente altro" 9ropone 7ualcosa di ignoto ai re di 7uesto mondo: invece di dominare, spadroneggiare e dare la morte, propone di li2erare, servire e dare la vita (/D,/>5/?)" Il vero re, luomo pienamente realizzato a
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immagine di Dio, la negazione di 7uanto pensiamo" Il dio e il re, che noi immaginiamo, sono una semplice per5versione mortale di ci' che Dio e noi siamo" !' &), non rispose nulla! :lle accuse *es+ non risponde nulla. 6e l-accusato risponde e mostra la sua innocen"a, c!i accusa deve su$ire la pena corrispondente all-accusa c!e !a fatto. !' &*, non senti *uante cose( ecc! Noi sentiamo l-aggressione del male e ce ne difendiamo con for"a. *es+ invece come un sordo, c!e non sente #6al 1<,&%s(. !' &+, non gli rispose neppure una parola! Il suo silen"io la 0arola, la grande parola di misericordia c!e ci salva/ invece di accusarci giustamente, su$isce l-ingiusta accusa. *es+ il re, immagine perfetta di Dio, c!e tutto e solo $ene, sen"a om$ra di male/ in lui la nostra violen"a non provoca violen"a, ma silen"io di compassione. cos( che il governatore si !eravigliava grande!ente. Il potere del mondo ridotto a stupito silenzio dal silenzio di Dio" !' &0, per la festa( ecc! Nella festa di pas)ua, ricordo della li$era"ione dall-Egitto, il governatore soleva far gra"ia a un prigioniero, su ric!iesta del popolo. !' &:, un prigioniero famoso( c iamato AGesB 2arabba! 2 un ri$elle e omicida, c!e aveva tentato una sommossa contro i romani, ma sen"a successo #9c &@,A7 Lc '1,&?(. :veva cercato di fare il gioco dei potenti, ma stato vinto. I $anditi sono dei re falliti, e i re dei $anditi riusciti5 Ora si trova legato, in carcere, in attesa di su$ire la morte violenta c!e !a tentato di dare ad altri. Dara$$a significa 3figlio del 0adre4 # bar abb(. 2 il nome c!e si dB a coloro dei )uali si ignora la paternitB. Dara$$a, figlio di nessuno e fratello di nessuno, e per )uesto ri$elle ed omicida, vive aspettando la sua esecu"ione. La sua situa"ione metafora della condi"ione umana/ tutti ignoriamo il 0adre, non siamo nF figli nF fratelli, ma siamo in lotta gli uni con gli altri, in attesa di finire come avremmo voluto c!e finisse l-altro. !' &<, 2arabba o Ges= *es+ Dio8salva, Dara$$a l-uomo perduto. : c!i la li$ertB e a c!i la morte; 2 l-alternativa 3teologica4/ o lui o Dara$$a. 0ilato spera maldestramente di salvare *es+, perc!F sa c!e innocente. 9a non !a ancora capito c!e il *iusto c!e porta l-ingiusti"ia.

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!' &., per invidia! 0er invidia del diavolo entr. la morte nel mondo #6ap ','%(/ per invidia :damo 3uccise4 il 0adre e se stesso come figlio, per invidia aino elimin. :$ele, per invidia i fratelli vendettero *iuseppe, ecc. L-invidia sta all-origine e forma il tessuto connettivo della nostra storia. Invece di gioire del $ene l-uno dell-altro, ne facciamo l-oggetto di possesso, da conservare o da $ramare, da difendere o da rapire. 0er invidia il $ene, ogni $ene, si perverte in male/ diventa causa di violen"a perpetrata e su$ita. !' &>, sua moglie( ecc! 9atteo dB rilievo ai sogni, c!e manifestano le cose pi+ profonde, per c!i li sa leggere. La moglie di 0ilato, a differen"a di )uella di Erode, vuol salvare l-innocente. omun)ue il potente, al di lB di ogni consiglio, $uono o cattivo, non pu. salvare il giusto. *iocato dal suo gioco, non pu. c!e dare la morte, anc!e controvoglia. Infatti 3deve4 eseguire la volontB di tutti )uelli c!e lo riconoscono come capo. 6e cede, perde il suo potere e diventa lui stesso vittima. 0u. usare mite""a solo )uando tanto forte da permettersela, e farsi cosI c!iamare anc!e $enefattore #Lc '','@(5 !' )?, persuasero le folle! La salve""a di Dara$$a e l-uccisione di *es+ opera di tutti, volenti o nolenti, persuasori e persuasi. Tutti, grandi e piccoli, giudei e pagani, discepoli ed estranei, gioc!iamo allo stesso gioco. !' )&, c i dei due volete c e vi liberi= 2 Dara$$a c!e !a $isogno di essere li$erato, perc!F sc!iavo della violen"a. *es+ ne li$ero5 2arabba! La folla vuole li$erare Dara$$a, perc!F si rispecc!ia in lui. La volontB delle folle la stessa del 6ignore, c!e vuole la nostra li$ertB. Tutti ci siamo alleati contro il 6ignore e il suo risto, per compiere ci. c!e il suo cuore aveva preordinato c!e avvenisse #cf. :t %,'<(. !' )), c e far, dun*ue di Ges= 2 il dialogo drammatico tra il potente e i suoi sudditi. osa pu. fare il potere davanti a c!i glielo conferisce, se non eseguirne la volontB; dicono tutti< Sia crocifissoH La condanna a morte opera delle folle, c!e rifiutano il potere di Dio. Di un re come *es+, nessuno sa c!e farsene. Il suo modello di uomo il violento, riuscito o fallito. ,uando fallito, un po- pi+ simpatico/ come tutti5 :nc!e 0ilato corre il pericolo di fallire se non o$$edisce.

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ome 3tutti4, nel sinedrio, condannano il 6ignore per $estemmia, ora 3tutti4, in pia""a, condannano il re c!e testimonia la veritB. Ognuno c!iamato a distinguere la propria voce nel grido unanime della folla. !' )*, c e fece dun*ue di male= *es+ innocente. sia crocifissoH 0er )uesto 3deve4 portare su di sF la nostra ingiusti"ia. Il capro espiatorio sempre innocente/ anc!e se prima non lo era, lo diventa )uando non pi+ in grado di nuocere5 In )uanto innocente ucciso, *es+ ci li$era. 6e volesse essere come noi, ci crocifiggere$$e tutti5 !' )+, sono innocente del sangue di costui! 0ilato vuole li$erare *es+. 9a il suo potere non !a )uesto potere. 6e lo li$erasse, diventere$$e come *es+. :l di lB di ogni pretesa innocen"a, il potere non pu. non nuocere/ autore o vittima di violen"a. Non conosce via di uscita, fino a )uando non accetta come re proprio colui del )uale gridano/ 3sia crocifisso54. !' )0, il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli! Il sangue dell-agnello salv. i figli di Israele la notte di 0as)ua #Es &',&1(. Il sangue del 9essia, versato per tutti, la nuova allean"a c!e salva tutti/ il sangue del >iglio, c!e ci rende consanguinei del 0adre e fratelli tra di noi. !' ):, liber, loro 2arabba! Dara$$a, figlio e fratello di nessuno, legato in carcere e dannato alla morte, per il sangue del >iglio, diventa li$ero, figlio del 0adre. Ges invece! 2 il grande 3$aratto4 c!e ci salva/ *es+, >iglio del 0adre e fratello di tutti, porta su di sF la nostra maledi"ione di figli e fratelli di nessuno, consegnati alla violen"a e alla morte. Lo scam$io tra *es+ e Dara$$a dice narrativamente il significato teologico della croce di *es+/ lui muore per noi, e noi viviamo per lui. 2 la vera 0as)ua. Dara$$a, come tutti i suoi fratelli, non lo sa. Lo capirB )uando si renderB conto del fatto. flagellatolo! 2 la puni"ione prima dell-esecu"ione/ i )uaranta colpi meno uno, anticipo della violen"a ultima U talora cosI violenta da essere l-ultima5. lo consegn,! Il *iusto, per volontB di tutti, consegnato a morte invece del colpevole. perc 9 fosse crocifisso! 6ulla croce, pati$olo dello sc!iavo ri$elle, ini"ia il suo regno/ il suo corpo dato per noi c!e ce ne siamo impadroniti, il suo sangue effuso per noi c!e l-a$$iamo versato.

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3. P)e a)e !$ &es&" a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando *es+ davanti a 0ilato, con la folla ed i capi. c. !iedo ci. c!e voglio/ riconoscere in *es+ il mio re, il vero volto di Dio e dell-uomo li$ero. d. Traendone frutto, contemplo *es+ immedesimandomi prima con 0ilato, poi con la folla e infine con Dara$$a. Da notare< tu sei il re dei giudei; tu lo dici non rispose nulla alle accuse non senti; Dara$$a c!i volete c!e vi li$eri; l-invidia i tentativi inutili di 0ilato le folle manovrate perc!F manovra$ili sia crocifisso il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli *es+ flagellato e consegnato a morte.

+. Tes&! (&!$! 6al &%@. Es &',&ss, *dc ?,A8&@, &6am <,&ss7 9t '=,'@8'<7 :p @, ?8&%.

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110. SAL,E O RE DEI -IUDEI '?, '?-31

0*,0*

>llora i soldati del governatore, condotto Ges nel pretorio, riunirono su di lui tutta la coorte.

006

E, spogliato, lo avvolsero in un manto scarlatto. e, intrecciata una corona di spine, la posero sul capo di lui, e una canna nella destra di lui, e, inginocc iandosi davanti a lui, lo beffeggiavano dicendo! 'alve, o re dei giudei3

38

E, sputandogli, presero la canna e percuotevano il capo di lui.

31

E, quando lo ebbero beffeggiato, lo spogliarono del manto e lo rivestirono delle vesti di lui e lo portarono via per crocifiggerlo.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

Salve( o re dei giudei! 2 l-incorona"ione del pi+ piccolo tra gli uomini/ il re5 Dopo la proclama"ione pu$$lica, viene l-incorona"ione nel pala""o7 seguirB il corteo trionfale e l-introni""a"ione davanti al popolo. Il cerimoniale di corte per il nuovo re rispettato con rigore/ la sua proclama"ione la condanna a morte, la sua incorona"ione di spine, il suo trionfo la via crucis e il suo trono sarB la croce. Da lI compirB il suo giudi"io/ mentre i re di )uesto

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mondo fanno scannare davanti al trono i loro nemici e premiano gli amici, lui vincerB ogni inimici"ia, premiando i nemici della sua amici"ia. D-ora in poi il vangelo sem$ra una cattiva $urla. 0er c!i, come 0ietro, !a gli occ!i purificati, rivela"ione della veritB. Il nostro modo di essere re una $effa 8 una tragica $effa5 8, c!e distrugge lHuomo. Il suo modo di essere re invece la veritB c!e ci fa li$eri. Nel >iglio dell-uomo, consegnato nelle mani degli uomini, si consuma e finisce il gioco cattivo al )uale, per inganno, tutti gioc!iamo, e dal )uale siamo mortalmente giocati. :lla fine di )uesta scena 0ilato dirB/ 3 ;cce omoH #*v &?,@(, per dire poco dopo/ 3Ecco il vostro re54 #*v &?,&%(. Ecco l-uomo, ecco il re/ ecco come l-uomo, con la sua idea perversa di sF e del re, riduce l-uomo, al di lB di ogni apparen"a. L-3;cce $ontB. 3;cce omo4 3lo specc!io della veritB4/ riflette il volto dell-uomo, omo4/ ecco l-uomo nella sua disumanitB5 9a anc!e 3 ;cce pervertito nella sua cattiveria, ma anc!e )uello di Dio, svelato nella sua Deus4/ ecco Dio nella sua umanitB, carico della nostra disumanitB5 2 una pagina potente di 3filosofia della storia4/ con $revi tratti, fa vedere ci. c!e noi facciamo dell-uomo e di Dio. 2 rivela"ione di una gloria ignota ai potenti, di una sapien"a sottratta ai sapienti7 si manifesta solo ai piccoli e nei piccoli, an"i nel pi+ piccolo tra i nostri fratelli. Ed scritta non su pagine, con inc!iostro7 ma sulla carne del >iglio dell-uomo, con i segni della nostra violen"a. *es+, appena condotto nel pretorio, non !a pi+ nome/ 3il Nome4 si perde, per restituire a noi il nostro vero nome. Il nome di *es+ uscirB ormai solo nel titolo della croce, nel grido di a$$andono e nel dono dello 6pirito #vv. 1A.%C.@=(. :l suo posto c- il pronome7 ma non come soggetto, $ensI come oggetto. 0er $en )uattordici volte in )uesta scena si ripete/ 3lo, gli, di lui4. Il pro8nome sta al posto di ogni nome/ l-3 ;cce omo4 !a il nome di tutti gli uomini, diventato puro oggetto della loro violen"a di morte. Dopo la sua 3sostitu"ione4 con Dara$$a, il >iglio !a il nome dei suoi fratelli, tutti sen"a nome, perc!F figli e fratelli di nessuno. :ttori della scena sono i soldati. 0er mestiere esercitano 8 3legalmente45 8 la violen"a, c!e nel cuore di ciascuno di noi7 ora, rappresentano, in un

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3mimo4 essen"iale ed efficace, l-origine e le conseguen"e del potere di dare la morte. Ges veramente re" %a molto diverso dagli altri, che sono una caricatura capovolta e terri2ile di Dio" Eegnano in!atti con la prepotenza, dando la morte mentre lui regna portandola su di sB, dando la vita" Il re, che viene per il suo giudizio, il pi piccolo tra i nostri !ratelli (c!" />,6-5.3)" Una tradi"ione e$raica racconta c!e il mondo retto da colonne c!e poggiano sul cuore di giusti, dove si raccoglie il sangue e il pianto della terra. 6e vengono meno )uesti giusti, il mondo crolla, affogato nel male c!e tutti facciamo e nessuno porta. *es+ 3l-ultimo dei giusti4, il non8uomo, l-uomo universale sul )uale si riversa ogni disumanitB. In lui si raccoglie il male del mondo/ il 6ervo di Dio e degli uomini, il collettore di ogni impuritB, c!e su di lui ricade. La contempla"ione di )uesta scena ci fa conoscere c!i Dio e c!i l-uomo a sua immagine 8 c!i lui e c!i siamo noi. Noi, con la nostra violen"a, siamo diventati immagine negativa di Dio. *es+, l-uomo negativo, ci ridB l-immagine positiva di noi e di lui. masc!era. Ges l-uomo negativo e universale/ l-:gnello di Dio c!e porta su di sF il male c!e ogni uomo fa #cf. *v &,'?(. 0roprio per )uesto re, l-uomo vero c!e ci salva, restituendoci il volto di Dio. La C iesa riconosce in lui il suo 6ignore e 9essia, immagine visi$ile del Dio invisi$ile #cf. mondo. ol &,&@(. 0er )uesto vive con criteri opposti a )uelli del apisce come importante 3a$orrire del tutto, e non in parte, )uanto ome gli uomini mondani, c!e seguono il mondo, ontemplando il >iglio dell-uomo $effeggiato, la men"ogna, c!e si prende $urla dell-uomo, fa cadere la sua

il mondo ama e a$$raccia, ed accettare e desiderare )uanto nostro 6ignore !a amato e a$$racciato. amano e cercano con ogni diligen"a onori, fama, alto riconoscimento del proprio valore sulla terra, conformemente agli insegnamenti del mondo, cosI )uelli c!e camminano nella via dello 6pirito e seguono concretamente risto nostro 6ignore, amano e desiderano intensamente il contrario, cio vestirsi della stessa veste del loro 6ignore, per l-amore e la riveren"a c!e gli sono dovuti. osicc!F, )ualora non vi fosse offesa alcuna nei riguardi di sua divina maestB, se ci. non fosse imputato al prossimo come peccato, desiderano su$ire ingiurie, false testimonian"e, affronti, ed essere ritenuti e stimati pa""i
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#sen"a, per., darne alcuna occasione(, spinti dal desiderio di rassomigliare e di imitare in )ualc!e misura il nostro Ignazio di LoRola (. Davanti all-3;cce omo4, o cam$iamo i nostri criteri o continuiamo il nostro tragico gioco c!e ci riduce alla fine tutti come lui5 9a in for"a della violen"a, non dell-amore. 2 la fine dell-uomo5 reatore e 6ignore *es+ risto...4 #6 !

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Le&&()a *e$ &es&"

!' )<, +llora i soldati del governatore! I soldati rappresentano la violen"a allo stato puro/ si espongono a morte per dare morte. Lanno il potere di uccidere, c!e conferisce al re il suo dominio sugli altri. Il dominio dell-uomo sull-uomo frutto ed eserci"io di violen"a fatta e su$ita. nel pretorio! 2 il luogo dove sta la guarnigione militare e si esegue la 3giusti"ia4. In )uesto pala""o si svolge l-incorona"ione del re. 2 il luogo pi+ adatto/ soldati e tri$unale, violen"a e legge sono 3la famiglia4 del re, la 3casa4 del potere di morte. riunirono su di lui tutta la coorte! :l centro della violen"a c- l-innocente. 2 la prima legge fondamentale della storia/ il male sta addosso a c!i non lo compie. !' )., spogliato! La sua nuditB opera della nostra spoglia"ione. 3Re nudo4/ il >iglio dell-uomo rivestito della nuditB di :damo c!e 3uccise4 il 0adre, di aino c!e elimina :$ele, di ogni uomo c!e scam$ia il proprio valere con il prevalere. lo avvolsero in un manto scarlatto! 2 la vesti"ione del re. Il suo manto, di porpora, l-a$ito di sangue c!e viene dalla spoglia"ione dei fratelli. Il vestito dei potenti la prepoten"a, c!e aderisce come un vestito al loro corpo piagato. !' )>, intrecciata una corona! La corona segno di gloria/ l-aureola d-oro e di luce, c!e si diffonde dal capo del re, river$ero di )uello di Dio. 9a di )uale dio;

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di spine! Il 6ignore voleva c!e nessuno dominasse su Israele #&6am <,&ss(. Ogni uomo figlio e !a la gloria del 0adre/ la li$ertB5 Rinunciare a )uesta dispre""are Dio e a$dicare alla propria veritB. os- la gloria dei potenti, se non l-ignominia di c!i sottomesso in sc!iavit+; In *iudici ?,A8&@, )uando gli al$eri della foresta si misero in cammino per cercare uno c!e regnasse su di loro, l-ulivo, il fico e la vite rifiutarono. 6olo il rovo accett. dicendo/ 36e in veritB mi ungete re su di voi, venite, rifugiatevi alla mia om$ra7 se no esca un fuoco dal rovo e divori i cedri del Li$ano4 #*dc ?,&@(. la posero sul capo di lui! *loria dell-;cce omo om$ra di spine e fuoco di rovo/ l-ignominia devastante della nostra violen"a. 3Il suo volto sfigurato per essere d-uomo il suo aspetto4, 3non !a apparen"a nF $elle""a per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto4 #Is @',&%7 @1,'(. Trasfigurato dalla nostra sfigura"ione, sua $elle""a la nostra $rutte""a, suo splendore la nostra tene$ra. una canna nella destra di lui! La canna lo scettro del comando. Lo scettro un $astone, prolungamento della mano, c!e raggiunge ci. c!e non a portata di mano. Il potere di c!i !a lo scettro non agire, ma far agire gli altri a suo servi"io/ c!i 3co8manda4 U scimmia di Dio5 8 manda8insieme gli altri verso l-om$ra e il rogo delle spine. Il $astone il suo 3tele8comando4, c!e agisce a distan"a, mediante il terrore dei suoi colpi. Riproducendo le $rutte immagini di una testa malata U le immagini, oggi lo sappiamo, diventano realtB 8 asserve tutti, privandoli della loro gloria. ,uesta canna percuote il capo coronato di spine #v. 1=$(. os- il comando del pi+ forte se non una percossa sul capo, sull-intelligen"a e la volontB del suddito; ,uesti riconosce come suo capo c!i lo 3decapita4, c!i lo priva del suo capo5 inginocc iandosi davanti a lui! 2 la prostra"ione/ il suddito offre al re la nuca, riconoscendo padrone della sua vita c!i, invece di dargli la morte, lo gra"ia, per ora, dalla disgra"ia di cui lo minaccia5 ,uesta commedia davanti a *es+ svela la tragedia del potere, mostrando 3di c!e lacrime grondi e di c!e sangue4. lo beffeggiano! Deffeggiare, prendere in giro, trattare da scemo/ ecco in sintesi )ual l-atteggiamento dell-uomo davanti al suo vero volto5 L-atroce

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farsa, alla )uale noi tutti gioc!iamo, finisce contro il >iglio dell-uomo, c!e ci rivela la nostra stupiditB e la sua gloria. Lui infatti non agisce come noi/ 3non pu.4, perc!F $uono e amante della vita #6ap &&,'C(7 per )uesto 3deve4 su$ire ci. c!e noi facciamo. ,uesta la sua for"a, in cui si arresta lo stupido e crudele gioco della nostra incoscien"a. salve( o re dei giudei! 2 l-acclama"ione festosa di c!i !a trovato ci. c!e desidera. Il re colui c!e tutti vorremmo essere, e c!e tutti a$$iamo a capo. os- il plauso, in un rapporto di sudditan"a, se non una reciproca e inconsapevole presa in giro; !' *?, sputandogli! Dopo la prostra"ione e l-acclama"ione a colui c!e adornato delle insegne di capo, segue il $acio di adora"ione. :dorare significa $aciare, portare alla $occa #ad#orare ( l-oggetto del proprio desiderio, )uasi un mangiarlo e introiettarlo. ,ui il $acio sputo di dispre""o. E cos- ci. c!e noi desideriamo, se non ci. c!e spregevole; presero la canna e percuotevano il capo di lui! :lla fine si manifesta a cosa serve lo scettro/ percuotere il capo di c!i non si piega. I soldati eseguono il comando implicito a ogni potere/ far violen"a all-innocente. 3Innocente4 colui c!e non nuoce. !i nuoce, pericoloso7 c!i nuoce pi+ di tutti, diventa re. 6e il re !a il potere di dare la morte, l-innocente !a )uello di riceverla5 !' *&, *uando lo ebbero beffeggiato! 2 il commento dell-autore davanti alla commedia umana e divina dell-3 ;cce sc!iavi. Il racconto mostra la gratuitB e stupiditB del male/ $rutto, e sen"a alcun vantaggio, per nessuno5 lo spogliarono! 0er la seconda volta spogliato7 prima della sua, ora della nostra veste. lo rivestirono delle vesti di lui! 6ono )uelle del >iglio, c!e ai piedi della croce lascerB in ereditB ai fratelli c!e lo crocifiggono #v. 1@(. lo portarono via per crocifiggerlo! Dopo l-incorona"ione nel pala""o, tra i familiari, segue il corteo tra la folla c!e lo porta all-introni""a"ione. Il suo trono sarB sul alvario, davanti alle porte della cittB. omo. ,uanto i servi del potere eseguono una $effa/ la $effa c!e ci $effa tutti, padroni e servi, signori e

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3. P)e a)e !$ &es&" a. Entro in preg!iera come al solito. 2" %i raccolgo immaginando il cortile del pretorio con i soldati e Ges in mezzo" c. !iedo ci. c!e voglio/ vedere il 6ignore della gloria e amare la sua gloria. d. Traendone frutto, contemplo la scena. Da notare< i soldati nel pretorio tutta la coorte su di lui lo spogliano lo avvolgono nel manto di porpora una corona di spine sul capo di lui una canna nella destra di lui si inginocc!iano davanti a lui lo $effeggiano lo coprono di sputi con la canna percuotono il capo di lui lo spogliano del manto lo rivestono delle vesti di lui lo portano via per crocifiggerlo.

+. Tes&! (&!$! #al 3C <3 Gdc <,C5-> -#am ?,-ss #ap /,-ss Is >/,-65>6,-/ +ol -,-65/D"

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&&&. ,ERAMENTE FI-LIO DI DIO ERA COSTUI '?, 3'-56

0*,30 33 34 35

+ra, uscendo, trovarono un uomo di 1irene di nome 'imone, e lo costrinsero a portare la croce di lui. Giunti a un luogo c iamato Golgota, c e & c iamato luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele, e, assaggiatolo, non ne volle bere. +ra, avendolo crocifisso, si divisero le sue vesti, gettando la sorte,

3) 3*

e, seduti, stavano l a custodirlo. E avevano posto sopra il suo capo la scritta della sua condanna! ?uesti & Ges, il re dei giudei.

336 48

>llora vengono crocifissi con lui due ladroni, uno a destra e l:altro a sinistra. +ra i passanti lo bestemmiavano, scuotendo i loro capi e dicendo! Au, c e distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se sei 4iglio di "io, e scendi dalla croce3

41

'imilmente anc e i sommi sacerdoti, beffeggiandolo con gli scribi e gli an#iani, dicevano!

40

>ltri salv, non pu salvare se stesso3 < re d:/sraele! scenda ora dalla croce e crederemo in lui.
A<C

43

1onfid in "io! lo liberi ora, se lo vuole. Ba detto infatti! 'ono 4iglio di "io3

44

+ra parimenti i ladroni, crocifissi con lui, lo insultavano.

45 4)

"all:ora sesta ci fu tenebra su tutta la terra fino all:ora nona. +ra, verso l:ora nona, grid in alto Ges a gran voce, dicendo! "io mio, "io mio, perc 5 mi ai abbandonato$

4*

+ra alcuni di quelli c e stavano l, avendo ascoltato, dicevano! 1ostui c iama Elia.

4-

E subito corse uno di loro e, presa una spugna imbevuta di aceto e postala attorno a una canna, gli dava da bere.

46 58 51

+ra gli altri dicevano! @ascia, vediamo se viene Elia a salvarlo3 +ra, Ges, avendo di nuovo gridato a gran voce, emise lo 'pirito. Ed ecco il velo del tempio si squarci in due, dall:alto verso il basso, e la terra si scosse, e le pietre si spaccarono

50 53

e i sepolcri si aprirono e molti corpi dei santi dormienti risuscitarono, e, usciti dai sepolcri dopo la sua risurre#ione entrarono nella citt. santa e apparvero a molti.

54

+ra, il centurione e quelli con lui c e custodivano Ges, visto il terremoto e le cose accadute,
A<A

furono molto spaventati, dicendo! ;eramente 4iglio di "io era costui3 55 5) 1:erano poi l a guardare da lontano molte donne, c e avevano seguito Ges dalla Galilea per servirlo. 4ra loro c:era (aria la (addalena e (aria madre di Giacomo e Giuseppe e la madre dei figli di Gebedeo.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

Geramente Figlio di Dio era costuiH , esclama ai piedi della croce il centurione con i suoi compagni. 2 il grande mistero della rivela"ione di Dio e della salve""a dell-uomo. $a scena chiamata da $uca )theoria, ($c /6,.?)3 sulla croce Dio entra in scena, per la prima volta si !a vedere al mondo" )1uando avrete innalzato il 8iglio delluomo, conoscerete Io5 #ono,, MKNK (Gv ?,/?)" Dio conosciuto nel 8iglio delluomo elevato sul pati2olo del nostro male; L-umanitB di *es+, il >iglio c!e dona il suo corpo e il suo 6pirito ai fratelli, la manifesta"ione di Dio 83la carne4 c!e lo rivela a salve""a di ogni carne. 6olo )ui conosciamo c!i lui/ dal pi+ grande al pi+ piccolo, vediamo c!e lui amore per noi #cf. *er 1&,1%(. #7uarciato dalla nostra violenza, cade il velo che nasconde Dio e cessa !inalmente lignoranza che ci !ece !uggire da lui" $a croce, distanza in!inita tra la sua realt e le nostre immaginazioni su di lui, annulla limmagine dia2olica di Dio: ritroviamo !inalmente, nel 8iglio croci!isso, il volto del 9adre, e il nostro di !igli" Nel +roci!isso a2ita corporalmente tutta la pienezza della divinit, sono contenuti tutti i tesori della sua sapienza (+ol /,<"6)" 9aolo a!!erma di non conoscere altro se non Ges +risto, e 7uesti croci!isso (-+or /,/)" $a croce la sapienza di Dio che vince e convince di stoltezza la sapienza dei sapienti, la potenza che riduce al nulla ogni potere di morte (c!" -+or -,-?56-)" In essa vediamo ci' che occhio umano mai non vide (-+or /,35<): la passione di Dio per il mondo" 6ulla croce il male raggiunge la sua massima espressione/ uccide l-autore della vita. E Dio, sommo $ene, si esprime totalmente/ dB se stesso a noi c!e lo crocifiggiamo. ,uesto il suo giudi"io, c!e rivela lui e salva noi5 La

A<<

caduta dell-uomo tocca il fondo sen"a fondo dell-a$isso di Dio, il )uale in esso rivela la sua gloria. Il racconto ini"ia con il ireneo/ costretto a portare la croce, rappresenta rocifisso, c!e sempre con noi a del titolo di coloro nei )uali ancora contempliamo il

nostra salve""a # v! )&(. 6egue la crocifissione e l-affissione

condanna #vv! ))#)%(. :ttorno alla croce si svolgono le varie interpreta"ioni, c!e vanno dalla $estemmia alla derisione e all-insulto # vv! )4#..(. La morte di *es+ presentata come le tene$re d-Egitto e il caos originario, principio rispettivamente dell-esodo e della crea"ione. Nel $uio meridiano si elevano due forti gridi dal >iglio/ nel primo si rivolge al 0adre e nel secondo emette il suo 6pirito Avv! .'#'5(. 2 lo 6pirito di Dio, datore di vita, c!e ricrea il mondo nuovo, non pi+ sottoposto alla morte # vv! '"#')(. Il centurione, e )uanti sono con lui, fanno la prima professione di fede/ riconoscono in colui c!e !anno crocifisso il 6ignore # v! '.(. La scena, c!e si apre con il ireneo, si c!iude con le donne ai piedi della croce. ,ueste rappresentano l-umanitB nuova, c!e contempla il suo 6ignore crocifisso, lo segue e lo serve/ sono il profumo di risto #cf. ' or ',&%s(, c!e comincia a effondersi per il mondo # vv! ''#'0(. Ges il >iglio di Dio, perfetto come il 0adre perc!F dB la vita per i fratelli/ fa piovere il suo 6pirito su tutti, cominciando dai suoi crocifissori. In lui finisce la violen"a dell-uomo, e vediamo Dio, il suo e il nostro vero volto. La croce, apice della storia di Dio e dell-uomo, il luogo dove i due si incontrano e formano unHunica carne. La C iesa si identifica innan"itutto con il centurione e i soldati c!e l-!anno crocifisso, eredi della veste del >iglio. 6olo )uesti, c!e lo vedono come oggetto della propria violen"a, conoscono Dio/ colui c!e risponde alla provoca"ione con il dono del suo 6pirito.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' )<, 6ra( uscendo( trovarono un uomo di Cirene di nome Simone! 2 un estraneo di passaggio, c!e dai campi rientra in cittB. irene in :frica5 Lui, e non 6imone detto 0ietro, sta 3con4 *es+ nel momento della 3sua4 gloria.

A<?

lo costrinsero a portare la croce di lui! Nel momento pi+ alto della storia di Dio e dell-uomo, 6imone aiuta il 6ignore a portare la croce. 2 la croce del male del mondo, sulla )uale finirB *es+. Discepolo colui che porta la propria croce (-3,/.)" +hi costui che porta addirittura la croce del #ignoreF +i' che Ges !a con noi, lo !a il +ireneo con lui: discepolo per!etto, che si identi!ica con il suo %aestro" In lui si compie a nostro !avore ci' che ancora manca alla passione di +risto per la nostra salvezza (c!" +ol -,/.)" %a lui non lo sa, nB lo vuole" :ppure gli tocca !arlo: costretto; In!atti il pi piccolo tra i !ratelli l4 presenti alle porte di Gerusalemme, ai piedi del +alvario" ( lui )tocca, portare la croce" #e !osse stato ricco, potente o sapiente, lavre22e potuta scaricare su altri; (nche lui diventer immondo come il #ignore, e non potr cele2rare la 9as7ua" Il suo un caso maledetto, che capita a chi de2ole e non pu' ri2ellarsi: )deve, portare la violenza altrui" Dopo l)4cce ho!o,, ecco un altro come lui, inizio di una numerosa schiera che a22raccia tutti i poveri e i dannati della terra" In %arco padre di (lessandro e Eu!o (%c ->,/-): un padre che ha una posterit senza !ine (due il numero aperto alla molteplicit)" Iutti i piccoli del mondo sono cirenei; 6olo pi+ tardi capirB il grande dono c!e gli stato fatto. La voca"ione ad essere con *es+ non frutto di volontB/ un dono c!e capita, controvoglia, a c!i solo dopo capirB. 6ul momento solo un increscioso incidente, c!e mai avre$$e voluto c!e avvenisse. !' **, un luogo c iamato Golgota! :i piedi del alvario, piccolo rilievo di poc!i metri davanti alle porte della cittB, c- una grotta. La tradi"ione pone in essa i resti del primo uomo. L-al$ero della vita si innal"a sul tesc!io di :damo, c!e volle rapire l-uguaglian"a con Dio. La sua volontB di poten"a procur. la morte a lui e ai suoi figli. 6ul suo capo scende ora il sangue del >iglio innocente, la cui de$ole""a !a il potere di dare la vita. !' *+, vino mescolato con fiele! :i condannati si dB una $evanda anestetica #cf. 0r 1&,C(/ vino con mirra. : lui dato 3fiele4 #cf. 6al C1,'&s(. Nessuna consola"ione per lui, se non il fiele di una solitudine amara. non ne volle bere! Tutto il nostro sapere un tentativo per non sentire il dolore c!e la morte ci procura. 0er )uesto riduciamo la nostra esisten"a a fiele. La stupiditB di Dio rifiuta )uesta sapien"a7 $eve invece fino in fondo la coppa del nostro furore. :lla nostra poten"a e sapien"a, Dio risponde con la sua, c!e la de$ole""a e la follia dell-amore.

A?=

!' *0, avendolo crocifisso. La croce, pati$olo dello sc!iavo ri$elle, il suo trono. La descri"ione della crocifissione )uasi un protocollo, sen"a commenti/ l-esecu"ione del 6ignore dell-universo l-avvenimento pi+ grande, la cosa pi+ su$lime c!e l-uomo possa fare. si divisero le sue vesti! Le vesti del >iglio ricoprono i crocifissori. Dio aveva dato ai nostri progenitori due tunic!e di pelle in cam$io delle foglie di fico, in attesa di fare loro )uesto dono. L-ereditB del >iglio spetta ai fratelli c!e l-!anno crocifisso. 6ono i primi c!e, rivestiti di lui, daranno gloria a Dio. !' *:, stavano l8 a custodirlo! Introni""ato il re, ora stanno ad osservare, seduti. E vedono il giudi"io di Dio. !' *<, Ges( il re dei giudei. Il nome ed il titolo della condanna, posti sul pati$olo, sono la didascalia della scena. Ognuno pu. vedere e capire c!i il re, )uello c!e li$era. !' *., con lui due ladroni! Uno alla destra e l-altro alla sinistra, i due ladroni rappresentano tutti noi, c!e a$$iamo rapinato l-ereditB del 0adre. :l centro c- il >iglio, c!e la offre. La nostra morte giusta frutto della nostra ingiusti"ia7 la sua, ingiusta, frutto della 3sua giusti"ia4, )uella di >iglio perfetto come il 0adre. : )uel punto anc!e i ladroni sono 3innocenti4/ non possono pi+ nuocere, perc!F in croce. L-Emmanuele con loro/ il *iusto condivide la loro sorte, per )uanto colpevoli siano stati. !' *>, i passanti lo bestemmiavano . La $estemmia non riconoscere il risto, il >iglio di Dio e il *iudice in colui c!e a$$iamo crocifisso per $estemmia. !' +?, distruggi il tempio e in tre giorni( ecc! 2 stata l-accusa contro *es+ #'C,C&(. Tempio distrutto lui, riedificato dopo tre giorni dalla poten"a dello 6pirito, luogo di comunione con il 0adre e tra i fratelli, aperto a tutti gli uomini. salva te stesso! Ogni nostra violen"a viene dal tentativo di salvarci dalla morte, c!e temiamo come fine della vita. 6alvare se stesso l-origine dell-egoismo c!e governa ogni nostra a"ione. 9a solo c!i perde la sua vita, la salva #cf.&C,'@(. se sei Figlio di Dio! osI anc!e 6atana lo tent. nel deserto #%,1.C(.

A?&

scendi dalla croce! Dio si rivela tale perc!F resta sulla croce. 6e scendesse, sare$$e un uomo, come tutti noi. !' +&, i sommi sacerdoti( beffeggiandolo con gli scribi e gli anziani! ome prima i soldati e poi i passanti, ora anc!e i capi lo $effeggiano. La poten"a e sapien"a di Dio $estemmia e $effa per la poten"a e la sapien"a del mondo, c!e lo $estemmia e $effeggia. !' +), altri salv,( non pu, salvare se stesso! *es+ non pu. salvare se stesso/ infatti perde se stesso per salvare noi. il re dCIsraele! 0er )uesto il re, l-uomo li$ero dal tentativo di salvare se stesso, c!e pu. salvare gli altri. scenda ora dalla croce! ome si vuol staccare il 6ignore dalla croce, cosI si vuol staccarne pure la salve""a. 9a la croce l-unica rivela"ione di Dio, ed anc!e l-unica nostra salve""a. Infatti la somma di tutto il male c!e noi facciamo e di tutto il $ene c!e Dio fa per noi. #e Ges scendesse dalla croce, in croce saremmo noi e lui non sare22e nB #ignore nB %essia" !' +*, confid, in Dio( lo liberi( ecc! #cf. 6ap ',&1.&<8'=(. *es+ il >iglio la cui giusti"ia affidarsi al 0adre, in o$$edien"a al )uale si affida ai fratelli perduti. !' ++, i ladroni crocifissi con lui lo insultavano( ecc! La croce scandalo, anc!e per coloro ai )uali il 6ignore si fa vicino, per portare la sua $enedi"ione. !' +0, ci fu tenebra su tutta la terra! 6i oscura il sole di me""ogiorno/ la fine del mondo5 Oltre la croce del >iglio di Dio, nessun male pu. andare. Il peccato !a raggiunto il suo apice/ la luce, principio della crea"ione, 3presa4 dalle tene$re. E tutta la terra fa lutto per il >iglio #cf. :m <,?s(. La tene$ra, c!e divora il sole, il regresso al caos primordiale7 da esso Dio fa la nuova crea"ione. 2 la notte c!e copre l-Egitto7 da esso il 0adre estrae e fa nascere il >iglio5 !' +:, Dio mio( Dio mio( perc 9 mi ai abbandonato= #6al ''(. 2 l-ini"io del 6almo '', c!e esprime fiducia nella dispera"ione. L-a$$andono di Dio il male compiuto dall-uomo, c!e !a lasciato il 0adre. Il >iglio, fatto per noi maledi"ione e peccato #*al 1,&17 ' or @,'&(, porta su di sF il male dei fratelli, e lo grida al 0adre. In lui, c!e grida con noi a Dio,

A?'

nessun a$$andono pi+ a$$andonato. In ogni a$$andono di Dio troviamo il >iglio, c!e si a$$andonato per noi. !' +<, c iama ;lia! Elia colui c!e deve venire prima della fine del mondo per riconciliare il cuore dei padri verso i figli e dei figli verso i padri #9l 1,'1s(. L-:T si c!iude con )ueste parole, c!e sono la grande promessa. Essa si reali""a ora nel grido di *es+ al 0adre, c!e in lui si riconcilia con ogni figlio. !' +., una spugna imbevuta di aceto #cf. 6al C?,''(. L-aceto vino andato a male. Il >iglio !a sete #*v &?,'<( di dare a noi la sua fonte di ac)ua viva #*v %,&%(. 0er )uesto $eve la nostra morte. Dopo c!e lui !a $evuto il nostro aceto, tutto compiuto #*v &?,1=(. !' +>, vediamo se viene ;lia a salvarlo! Elia, rapito in cielo su un carro di fuoco, invocato e atteso come il salvatore delle situa"ioni impossi$ili. !' 0?, avendo di nuovo gridato a gran voce! Dopo il primo grido, pieno di tutta la nostra morte urlata al 0adre, )uesto secondo la voce potente del Ger$o creatore c!e si diffonde nelle tene$re e crea la vita. 2 il vagito potente della creatura nuova/ il >iglio di Dio, nel )uale tutto fatto, nasce sulla terra5 emise lo Spirito! Dall-alto della croce, inviato sulle tene$re lo 6pirito del >iglio, c!e a tutto dB vita. !' 0&, il velo del tempio si s*uarci,! Nel $attesimo di *es+ si s)uarci. il cielo, scese lo 6pirito e risuon. la voce c!e lo proclam. >iglio7 nella sua morte si s)uarcia il velo del tempio e il >iglio di Dio nasce sulla terra, riempiendo il cosmo del suo 6pirito. Dio non pi+ dietro il velo del tempio, in cielo7 nella nuditB del >iglio, c!e lo svela sulla terra. la terra si scosse( ecc. Il sole si oscura, il cielo si s)uarcia, la terra si scuote, le pietre si spe""ano/ la fine del mondo posto nel male, c!e nell-uccisione del >iglio consuma la propria violen"a. !' 0)$, i sepolcri si aprirono( e molti corpi( ecc . 2 l-ini"io del mondo nuovo. Il cielo si s)uarcia per lasciar scendere Dio #Is C1,&?(, la terra si scuote e si apre per restituire i morti c!e !a ing!iottito. ,ui riconosciamo c!i il 6ignore #cf. E" 1A,&1(. 0er )uesto 6pirito i morti ora vivono la vita c!e vince la morte7 ed entrano nella cittB santa, nella *erusalemme celeste c!e la loro patria. olui c!e disse/ 3L-!o detto e lo far.4 #E" 1A,&%(, ora compie la sua promessa. Nel

A?1

>iglio, c!e dB la vita per tutti, ogni fratello ritorna alla vita di figlio di Dio. ,uesti santi ne sono l-anticipo. La morte non !a pi+ potere su di loro/ morto il loro corpo di peccato ed donato loro lo 6pirito datore di vita. !' 0+, il centurione e *uelli con lui! Il comandante e il suo plotone di esecu"ione, c!e l-!anno ucciso e lo guardano, ora conoscono il 6ignore della gloria. veramente Figlio di Dio! 0er la prima volta l-uomo conosce c!i Dio/ lo vede nel corpo del >iglio, dato per lui c!e l-!a ucciso. Gedere il >iglio di Dio nel >iglio dell-uomo il grande mistero/ mistero di Dio e salve""a dell-uomo. era costui! Non perc!F non lo sia pi+, ma perc!F ora si capisce 3c!e4 e 3come4 *es+ era >iglio, in tutta la sua esisten"a terrena. !!' 00$, molte donne ecc! :i piedi della croce nasce la !iesa, raffigurata da )ueste donne c!e contemplano. Dal fianco di :damo addormentato nac)ue Eva, madre dei viventi. Dalla ferita d-amore del nuovo :damo, c!e dB la vita per lei, nasce l-umanitB nuova, c!e vive della passione del suo 6ignore. ,ueste donne guardano. I loro occ!i e il loro cuore sono sulla croce, e il rocifisso nei loro occ!i e nel loro cuore/ si 3$atte""ano4 nella morte di *es+, per essere poi conseplte #vv. @A8C&( e, alla fine, conrisoregere con lui nella novitB di vita #vv. &8&=7 cf. Rm C,&8@(. Dalla de$ole""a di Dio nasce il nuovo popolo, la cui prima caratteristica la de$ole""a di c!i guarda la croce. ,uesto sguardo di compassione verso il 6ignore corrisponde allo sguardo di compassione del 6ignore verso l-uomo, c!e l-!a condotto lI. La se)uela e il servi"io portano )ui, e partono da )ui. : )uesto punto del vangelo ci sono solo delle donne. I discepoli, forti e intelligenti, sono scomparsi. Rimane solo c!i !a la for"a e la sapien"a di Dio, c!e la de$ole""a e la stupiditB dell-amore.

3.

P)e a)e !$ &es&"

a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo ai piedi della croce.

A?%

c.

!iedo di vedere ci. c!e il centurione !a visto, di guardare come le donne.

d. Traendone frutto, contemplo la scena. Da notare< Il ireneo costretto a portare la croce ranio

il luogo del

vino mescolato con fiele si divisero le sue vesti la scritta sul suo capo/ re dei giudei due ladroni crocifissi con lui i passanti lo $estemmiavano salva te stesso se sei >iglio di Dio, scendi dalla croce i capi lo $effeggiano altri salv., non pu. salvare se stesso confid. in Dio, lo li$eri i due ladroni lo insultano le tene$re a me""ogiorno Dio mio, Dio mio perc!F mi !ai a$$andonato; c!iama Elia $eve l-aceto viene Elia il nuovo forte grido emise lo 6pirito il velo del tempio si s)uarcia la terra si scuote, le pietre si spaccano, i sepolcri si aprono e i morti risorgono veramente >iglio di Dio era costui le donne, c!e lo avevano seguito e servito, guardano

A?@

+. Tes&! (&!$! 6al ''. 2 utile contemplare la scena attraverso le sette parole di *es+ in croce/ prega per i suoi crocifissori #Lc '1,1%(, promette il regno al malfattore #Lc '1,%1(, affida *iovanni a sua madre e sua madre a *iovanni #*v &?,'Cs(, !a sete #*v &?,'<(, grida al 0adre il suo a$$andono #9c &@,1%(, tutto compiuto #*v &?,1=(, si affida al 0adre #Lc '1,%C(.

11'. LO POSE NEL SUO SEPOLCRO NUO,O 0*, 5*H)) 0*,5* +ra, venuta la sera, venne un uomo ricco di >rimatea, di nome Giuseppe, il quale pure era discepolo di Ges. 5?uesti, andato da 9ilato, c iese il corpo di Ges. >llora 9ilato ordin di darglielo. 56 )8 E, preso il corpo, Giuseppe lo avvolse in una sindone pura e lo pose nel suo sepolcro nuovo, c e aveva scavato nella roccia, e, rotolata una pietra grande alla porta del sepolcro, se ne and. )1 )0 )3 +ra c:erano l (aria (addalena e l:altra (aria, sedute davanti alla tomba. +ra il giorno seguente, quello dopo la 9arasceve, si riunirono i sommi sacerdoti e i farisei presso 9ilato dicendo! 'ignore, ci siamo ricordati c e quell:ingannatore disse ancora vivente! "opo tre giorni risorger. )4 1omanda dunque c e sia assicurata la tomba fino al ter#o giorno,
A?C

perc 5 i suoi discepoli non vengano e lo rubino e dicano al popolo! < risorto dai morti, e sar. l:ultimo inganno peggiore del primo3 )5 "isse loro 9ilato! >vete una guardia! andate e assicuratevi come sapete. )) +ra essi, andati, assicurarono la tomba sigillando la pietra, con una guardia.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&" osI si conclude la vicenda di *es+.

Lo pose nel suo sepolcro nuovo!

Ora anc!e lui ci. c!e tutti noi siamo. C+dam di admaC #K terra/ cf. *en ',A(, l-3uomo4 # omo( umus/ dalla terra viene e ad essa fa ritorno. Il primo pe""o di terra promessa, c!e ottenne il padre :$ramo, fu il sepolcro di 6ara, madre del popolo di Dio #*en '1,&ss(. Il sepolcro di *es+ reali""a la promessa per tutti i popoli. L-umiltB del 6ignore lo rende umus< il Dio8con8noi il Dio8come8noi5 Il suo vivere e il suo morire fu unico7 il suo essere morto lo fa uguale a tutti. Ora l-incarna"ione giunge al suo compimento/ da un solo uomo, passa ad ogni uomo. Termina il venerdI e comincia il sa$ato/ finalmente il 6ignore, steso nel sepolcro, si riposa dalla fatica. Tutta la Di$$ia racconta la passione di Dio per l-uomo. Lo cerca fin dal primo giorno, )uando gli c!iese/ 3Dove sei;4 #*en 1,?(. :damo si nascosto da lui, sua vita, ed entrato nella morte. Ora finita la sua ricerca/ lo trova nella tom$a. Oltre non pu. fuggire5 LI raggiunge ogni sua lontanan"a. La sepoltura di *es+ il mistero pi+ grande del >iglio. Non fa pi+ niente. 2 morto, fratello di ogni uomo, anc!e lui sconfitto dalla vita. 2 )uel nulla di sF c!e ognuno paventa, e c!e ognuno diventa5 6e cosI non fosse, non saremmo salvi. 0erc!F sappiamo c!e, $uoni e cattivi, poveri e ricc!i, sapienti e stolti, tutti finiamo nella tom$a. E lui lI,

A?A

come tutti i mortali, c!e si distinguono solo per il fatto c!e alcuni sono 3giB4, e altri 3non ancora4 morti. osa fa *es+ sottoterra; 0erc!F la luce scende nelle tene$re; 0erc!F il Ger$o creatore entra nel caos; La discesa di *es+ all-inferno un articolo di fede apostolica/ il mistero pi+ oscuro e pi+ grande del Dio8con8noi. L-apostolo 0ietro dice c!e and. negli inferi ad annunciare la salve""a a )uegli spiriti, prigionieri della morte, c!e si erano induriti nell-empietB e non avevano voluto credere alla magnanimitB di Dio #cf. &0t 1,&?s(. Ora lo vedono. LI *iuda, c!e l-!a appena preceduto, stupito lo guarda7 e si sente dire/ 3:mico, sono )ui per te5 E per tutti gli altri, c!e sono fratelli tuoi e miei54. 39i $aci con i $aci della sua $occa4, esordisce la sposa parlando dello sposo # t &,'(. Il sepolcro di *es+ il $acio di Dio sulla $occa dell-umanitB/ si unisce ad essa in un amore pi+ forte della morte, c!e nessuna ac)ua pu. spegnere #cf. t <,Cs(. :ttraverso la tom$a, cavitB da cui ognuno viene e verso cui va, la poten"a del Dio creatore entra nella terra, e la ingravida di vita. Il $rano ci presenta l-ultima opera dell-uomo nei confronti del >iglio dell-uomo/ semina il suo corpo nel grem$o della terra # vv! '$#05(. Due donne stanno a osservarlo, c!iuso e sigillato # v! 0"(. Il giorno dopo lo troveranno disc!iuso/ avrB finalmente dato il frutto $enedetto del suo seno. Il presagio della risurre"ione nel cuore e sulla $occa di c!i l-!a ucciso/ si ricordano della sua parola, e vogliono garantirsi c!e non sia vera. La risurre"ione il supremo inganno, per c!i !a investito tutto nella morte # vv! 0&#00(. Ges, il Dio8con8noi, nel sepolcro/ morto, solidale con tutti i mortali. La C iesa raffigurata dalle donne davanti al sepolcro. Il $attesimo un con8morire con il 6ignore crocifisso #cf. v. @@s(/ ora anc!e un essere con8 sepolti con lui. 6olo cosI si scopre c!e lB, dove si teme il nulla, c- il 6ignore della vita. La $uona noti"ia penetra nelle profonditB dell-uomo.

'. Le&&()a *e$ &es&"

A?<

!' 0<, Genuta la sera! Ini"ia l-ultima notte/ il sole entra nel regno dell-om$ra. un uomo ricco di +rimatea( ecc! ,uest-uomo ricco7 eppure discepolo di *es+. Non !a lasciato tutto per il 6ignore #&?,'&ss(. 9a il 6ignore !a lasciato tutto per consegnarsi a lui. Ora lui gli cede il 3suo4 sepolcro, rendendo al >iglio dell-uomo l-ultimo servi"io c!e pu. fare l-uomo/ seppellire un morto. 2 un discepolo anomalo, o figura di c!i, fino a )uesto punto, !a letto il vangelo; !' 0., andato da 7ilato( c iese il corpo di Ges! *iuseppe c!iede e ottiene il corpo del 6ignore. Lo riceve da un pagano5 ,uel corpo, consegnato dal discepolo *iuda, passato per le mani di tutti, ora giunge a *iuseppe. Il dono del >iglio ora completa il suo circolo, a salve""a di tutti. !' 0>, preso il corpo! Il corpo dato ora preso 8 secondo il comando di *es+ nell-ultima cena/ 30rendete4 #'C,'C(. Giuseppe lo avvolse . Il discepolo si prende cura di )uesto corpo/ lo prende, lo fascia e lo adagia, come 9aria nella notte della sua nascita mortale #cf. Lc ',A(. Gede le sue ferite, e si c!iede/ 30erc!F )ueste ferite;4 #cf. Zc &1,C(. ,uelle piag!e, in me""o alle sue mani, le !a ricevute in casa dei suoi amici, da parte di )uelli c!e !anno falsato la 0arola. ,uella trafittura al costato #cf. Zc &',&=(, c!e gli !a aperto il cuore, fonte "ampillante, c!e lava ogni peccato #Zc &1,&(. - una conoscen"a del corpo di *es+ 3manuale4, materna, propria delle mani c!e toccano e si prendono cura del pi+ piccolo tra i fratelli. in una sindone pura! Il len"uolo, c!e avvolge colui c!e s- caricato di ogni impuritB, puro5 !' :?, lo pose nel suo sepolcro! La parola 3sepolcro4, in greco #mnemeDon (, imparentata con 3memoria4. L-uomo memoria di morte, affannato per l-ereditB c!e gli tocca in sorte. Lo stesso termine 3umano4 deriva da 3 umandus4 #K da interrare(5 L-animale diventa 3umano4 )uando sa di finire sotto terra, e concede all-altro )uell- umanit c!e altri concederanno a lui. Un corpo insepolto maledi"ione disumana/ mancan"a di rela"ione, pasto di $elve5 nuovo! ,uesto sepolcro nuovo, come il grem$o verginale di 9aria.

A??

scavato nella roccia! Da )uesta roccia la poten"a di Dio genererB la vita nuova/ le viscere della terra restituiranno l-uomo a immagine di Dio. Non dalle pietre c!e Dio suscita figli ad :$ramo #cf. 1,?(, dalla sua cava #cf. Is @&,&s(, sterile come una tom$a; rotolata una pietra grande alla porta del sepolcro! ,uesta grande pietra separa la vita dalla morte. 9a dov- la vita; dov- la morte; se ne and,! I discepoli, )uando vedono c!e non c- pi+ nulla da fare per *es+ 8 se non rinnegarlo 8, lo a$$andonano e fuggono #'C,@C(. 0ure *iuseppe, fatto ci. c!e poteva, se ne va. !' :&, cCerano l8 Maria Maddalena e lCaltra Maria! : differen"a degli uomini, due donne restano dove non c- nulla da fare. Il grem$o c!e dB vita sta davanti al grem$o della grande madre, c!e genera ci. c!e non c- e ing!iotte ci. c!e c-. Dal proprio nascere e morire, mistero fondamentale dell-esisten"a umana, ognuno sempre escluso/ altro da lui il suo principio e il suo fine. sedute davanti alla tomba! 0resso la croce, le donne stavano in piedi a contemplare il loro 6ignore, innal"ato sul palo. Ora stanno sedute. Il sepolcro ora c!iamato tom$a. 6epolcro ci. c!e si vede da fuori7 tom$a ci. c!e dentro. ,uello memoria di c!i vive, )uesta vuoto scavato, assen"a di ricordo per tutti. Non si dice c!e le donne guardano5 Non c- nulla da vedere/ solamente una pietra, c!e sottrae tutto. Eppure sanno c!e lI, dietro, non c- la morte, ma il 6ignore della loro vita. Ora entrato negli inferi, a far visita ad ogni uomo, c!e lI giunto o giungerB. Le donne contemplano, con l-occ!io interiore, ci. c!e sta oltre il sepolcro 8 fin a c!e loro stesse diventano sua tom$a, piena della sua presen"a. La morte sta al di )ua, in c!i non capisce il mistero del >iglio dell-uomo, il segno di *iona #cf. &',%=7 &C,%(. Oltre la pietra l-a$isso vertiginoso dell-ignoto U unica cavitB capace di accogliere il Dio8con8noi. 6otto terra nascosto un lievito c!e la fermenterB tutta #&1,11(, un c!icco c!e diventerB grande al$ero #&1,1&(, un seme c!e germinerB vita in a$$ondan"a #&1,18?(, un tesoro c!e sarB la gioia di c!i lo scopre #&1,%%(.

<==

Il sepolcro il nostro cuore. >in c!e non conosciamo il mistero del corpo dato per noi, siamo sc!iavi della morte per tutta la vita #cf. E$ ',&%s(. ontemplare il 6ignore nella tom$a, essere con8sepolti con lui, l-evangeli""a"ione dell-inconscio. i li$era infatti dalla paura della morte,

perc!F in essa incontriamo il Dio8con8noi. Da lui veniamo e a lui torniamo. Lui, non il nulla, nostro principio e nostro fine5 !' :), il giorno seguente( ecc! 6iamo di sa$ato. 2 giorno di silen"io. Dio si riposa dalla sua fatica. La finalmente trovato l-uomo, c!e da sempre cerca5 si riunirono i sommi sacerdoti e i farisei presso 7ilato! 6ignore della vita. !' :*, ci siamo ricordati( ecc! Ricordano, per difendersene, la parola di *es+. Lo c!iamano 3ingannatore4. Eppure gli avevano detto, poc!i giorni prima/ 36appiamo c!e sei veritiero e insegni la via di Dio secondo veritB, e non !ai sogge"ione di nessuno perc!F non guardi in faccia ad alcuno4 #'',&C(5 dopo tre giorni risorger,! I discepoli !anno rimosso )uesta parola. >aranno fatica a crederci anc!e dopo #cf. '<,&A7. Lc '%,&&.1As(. I nemici invece, temendola, la ricordano $ene, ed !anno paura c!e sia vera. Gogliono garantirsi c!e non lo sia7 e )uando, controvoglia, saranno testimoni della risurre"ione, ripeteranno contro l-annuncio del Risorto ci. c!e !anno compiuto contro *es+/ per denaro, come ne !anno ucciso il corpo, cerc!eranno di sopprimerne la testimonian"a #cf. '<,&&8&@(. !' :+, comanda dun*ue c e sia assicurata la tomba fino al terzo giorno( ecc! Lanno paura c!e i discepoli lo ru$ino, dicendo c!e risorto. 9a i discepoli !anno $en altro da pensare/ sono pieni di paura, perc!F stata loro ru$ata la speran"a #cf. Lc '%,'&(. sar lCultimo inganno peggiore del primo! 0er c!i odia la luce, il 3primo inganno4 *es+, c!e vissuto da fratello fin dentro la morte5 L-ultimo il 0adre, c!e lo riconosce come >iglio nel dono della vita5 0er :damo, c!e non conosce Dio come 0adre e se stesso come figlio, la veritB suona inganno. !i non !a contemplato la croce e la tom$a, continua il suo lavoro di violen"a contro il

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!' :0, disse 7ilato< avete una guardia( ecc! La guardia del tempio ora custode del sepolcro. La guardia dB sicure""a5 0u. dare la morte ad un vivo, ma resterB come morta vedendo vivo colui c!e !a ucciso #cf. '<, %(5 !' ::, assicurarono la tomba sigillando la pietra! Il sigillo il segno di riconoscimento, la firma di c!i l-!a tolto di me""o. 6arB infranto non da una violen"a esterna, ma da una for"a interna c!e prorompe/ la vita c!e viene alla luce5

3. P)e a)e !$ &es&" a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immedesimandomi in *iuseppe c!e !a tra le mani il corpo di *es+ e poi con le donne davanti al sepolcro. c. !iedo ci. c!e voglio/ prendere )uel corpo e guardare la pietra c!e mi separa dalla vita. d. Traendone frutto, guardo e ascolto le persone/ c!i sono, c!e dicono, c!e fanno. Da notare< venuta la sera Giuseppe, uomo ricco e discepolo c!iede e 3prende4 il corpo c!e gli 3dato4 lo avvolge in una sindone pura lo pone in un sepolcro nuovo, scavato nella roccia se ne and. 9aria 9addalena e l-altra 9aria sedute davanti alla tom$a i sommi sacerdoti e i farisei si ricordano della parola di *es+ l-ultimo inganno peggiore del primo la guardia al sepolcro il sigillo sulla pietra.

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+.Tes&! (&!$! *en '1,&ss7 9t &1,&8?.1&81%7 Rm C,18&&7 E$ ',&%s.

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113. RISORTO DAI MORTI RALLE-RATE,I 0-, 1H15

0-,1

+ra, dopo il sabato, all:albeggiare del primo giorno della settimana, venne (aria di (agdala e l:altra (aria a vedere la tomba.

Ed ecco ci fu un terremoto grande7 un angelo del 'ignore, sceso dal cielo e avvicinatosi, rotol via la pietra e sedette sopra di essa.

3 4 5

+ra il suo aspetto era come folgore e il suo abito bianco come la neve. +ra, per la paura di lui, le guardie furono scosse, e divennero come morte. +ra rispondendo l:angelo disse alle donne! ;oi non abbiate paura3 'o infatti c e cercate Ges, il crocifisso.

%on & qui3 < risorto infatti, come disse3 ;enite, vedete il luogo dove giaceva.

E subito andate a dire ai suoi discepoli! < risorto dai morti3 Ed ecco vi precede in Galilea7 l. lo vedrete. Ecco, ve l: o detto3

E, partite subito dal sepolcro, con timore e gioia grande, corsero ad annunciare ai suoi discepoli.

Ed ecco Ges venne loro incontro dicendo! =allegratevi3

<=%

*ra esse, avvicinatesi, strinsero i suoi piedi e lo adorarono. 18 >llora dice loro Ges! %on temete3 >ndate ad annunciare ai miei fratelli c e partano per la Galilea, e l. mi vedranno. 11 +ra, mentre esse partivano, ecco alcuni della guardia, andati in citt., annunciarono ai sommi sacerdoti tutte le cose accadute. 10 13 E, riunitisi con gli an#iani e tenuto consiglio, diedero ai soldati parecc ie monete d:argento, dicendo! "ite c e i suoi discepoli, venuti di notte, lo rubarono, mentre noi dormivamo. 14 15 E se questa cosa fosse per caso udita dal governatore, noi lo convinceremo, e vi lasceremo sen#a preoccupa#ioni. +ra essi, prese le monete d:argento, fecero come erano stati ammaestrati. E si diffuse questa parola presso i giudei fino ad oggi.

1. Messa

!" #e$ %"#&es&"

S risorto dai mortiH , dice l-angelo alle donne. /allegrateviH , dice il Risorto, venendo loro incontro. L-annuncio del rocifisso risorto il centro della fede cristiana. Il *es+ c!e a$$iamo visto crocifisso e deposto nel sepolcro, !a vinto la morte, e ci comunica la sua gioia. ,uesto $rano racconta l-esperien"a del mattino di pas)ua/ le due donne c!e l-!anno contemplato in croce e dietro la pietra, ne ascoltano l-annuncio e lo vedono. 6ia l-angelo c!e il Risorto dicono le stesse parole. Il rocifisso risorto infatti la 7arola , sola e definitiva, di Dio5 ,uesta destinata non solo alle donne e ai discepoli, ma a tutti #cf. vv. &C8'=(. Le donne, come i discepoli e
<=@

c!iun)ue altro, incontreranno il 6ignore solo nella 0arola, e lo riconosceranno mentre la eseguono. Non c- altra esperien"a del Risorto. 9atteo non !a $isogno di spiegare cos- la risurre"ione #cf. '','1811(. 6i rivolge al popolo al )uale Dio !a detto/ 3Riconoscerete c!e io sono il 6ignore, )uando aprir. le vostre tom$e e vi risusciter. dai vostri sepolcri, o popolo mio. >ar. entrare in voi il mio spirito, e rivivrete7 vi far. riposare nel vostro paese7 saprete c!e io sono il 6ignore. L-!o detto e lo far.4 #E" 1A,&1s(. La risurre"ione del 9essia, il primogenito, l-anticipo di )uella degli altri fratelli. :scoltando e facendo la sua parola, anc!e loro diventeranno figli. La risurre"ione, alla )uale tutto il creato partecipa #Rm <,&?ss(, frutto dell-3ascolto4, c!e ci rende eredi di Dio. Il >iglio venuto per dirci e darci )uanto il 0adre vuol donare ad ogni figlio. Il $rano ci parla delle donne c!e vanno al sepolcro. La terra si scuote, come una partoriente, e, invece di una pietra c!e sigilla l-om$ra della morte, sfolgora una poten"a celeste, c!e invita a entrare nella tom$a, dicendo/ 3Non )ui4 il *es+ crocifisso. La 0arola, c!e le incoraggia ad entrare, espelle anc!e loro dalla tom$a, per annunciare ai discepoli c!e lo vedranno in *alilea # vv! "# $(. 9entre o$$ediscono a ci. c!e !anno udito, lo incontrano con gioia, lo a$$racciano e adorano. 9a il 6ignore, finalmente riconosciuto, le invia ancora una volta verso i fratelli # vv! %#"5(. 2 proprio andando verso gli altri c!e si incontra l-:ltro/ amando loro, viviamo del suo 6pirito e siamo nel 0adre #cf. vv. &C8'=(. Tutto il vangelo tende alla 3missione4 verso i fratelli #vv. A.&=.&?(. In essa reali""iamo la nostra 3voca"ione4 di figli, e siamo con colui c!e sempre con noi, per portare il mondo al suo compimento #v. '=(. Lui infatti, l-ultimo degli uomini, attende c!e gli diventiamo fratelli, per donarci il nostro essere figli5 Le guardie, c!e !anno posto il sigillo sulla pietra e l-!anno vista rotolare via, vengono corrotte con il denaro # vv! ""#"'(. Invece di fare come le due 9arie e la donna di Detania, c!e annunciano il Risorto, fanno come *iuda e gli altri/ diventano vittime e diffusori della men"ogna di morte. Ges risorto dai morti. 0ossiamo vederne la tom$a/ vuota. Lui non lI, ma nei fratelli. E in noi, )uando andiamo verso di loro.

<=C

La C iesa nasce dall-annuncio del

rocifisso risorto, e vive nella gioia !iun)ue si fa fratello, incontra il

dell-incontro con lui. ,uesto avviene andando verso i 3discepoli4 #v. A(, i 3fratelli4 #v. &=( e tutti gli uomini #cf. v. &?s(. >iglio/ ritrova, nel proprio, il suo stesso volto. '. Le&&()a *e$ &es&" !' &, Dopo il sabato! Il sa$ato il giorno del riposo. :nc!e il 6ignore, finita la sua fatica, !a dormito nel sepolcro. allCalbeggiare del primo giorno della settimana! Il giorno, in cui il 6ignore si risvegliato dal sonno, non l-ultimo, ma il primo della settimana 8 al$a dell-ottavo giorno. La nostra esisten"a ormai illuminata da )uesta luce sen"a tramonto. Il 3risus pasc alis4, c!e sgorga dalla vittoria sulla morte e dalla comunione con Dio, ormai il 3colore4 della vita/ per il credente ogni giorno festa. venne Maria di Magdala e lCaltra Maria a vedere la tomba! Le due donne, c!e stettero ai piedi della croce e davanti al sepolcro, irresisti$ilmente attratte, tornano lB dove il loro tesoro/ lI anc!e il loro cuore5 2 importante il confronto con la tom$a. 2 in essa, e non 3nonostante essa4, c!e si esperimenta la risurre"ione. 6olo )ui la nostra memoria di morte diventa ricordo di vita. !' ), ci fu un terremoto grande! - un terremoto c!e spe""a le rocce e apre i sepolcri, come nella morte #'A,@&(. La terra si scuote e genera il >iglio, primo di una numerosa sc!iera di fratelli #cf. Rm <,'?(. un angelo del Signore! La pietra, rotolata via dall-angelo #K colui c!e annuncia(, non sta sul corpo di *es+, ma sul nostro cuore, tom$a di ogni speran"a5 6olo l-annuncio del rocifisso8Risorto la fa rotolare via. La poten"a dell-angelo la medesima della 0arola annunciata/ lo stesso *es+ risorto, in cui ogni parola compiuta. sedette sopra di essa! Il 6ignore seduto, vittorioso, sulla pietra. !' *, il suo aspetto era come folgore! La folgore, attri$uto divino, il massimo di luce e poten"a c!e l-uomo possa vedere.

<=A

il suo abito bianco come la neve! Non pi+ nudo, nF avvolto nel len"uolo di morte. La la veste $ianca, del vincitore. !' +, per la paura di lui( le guardie furono scosse! :nc!e le guardie sono scosse 8 prese da timor panico. Nella sua risurre"ione, oltre la terra, si scuote anc!e l-uomo, c!e vuol custodire la morte. e divennero come morte! I custodi del sepolcro sono i veri morti. Resteranno tali fino a )uando non accetteranno la veritB c!e conoscono. ! 0, lCangelo disse alle donne! Nessuna parola alle guardie. L-angelo si volge alle donne, c!e cercano *es+. 6i pu. stare al sepolcro come c!i custodisce un morto, e diventare morti7 oppure come le donne, c!e sono lI per amore, e incontrano la loro vita. voi non abbiate paura! 3Non temere, non aver paura54, dice il 6ignore )uando si rivela. 0erc!F l-uomo, da :damo in poi, !a paura di Dio. so infatti c e cercate Ges( ecc! ,ueste donne cercano *es+, non una idea. ercano il rocifisso, )uell-uomo c!e !anno visto vivere e morire cosI5 2 lui, ome mai non un altro, il Risorto. !' :, non : *uiH Eppure dovre$$e essere lI, come ogni carne. non dove l-!anno visto, e attendono c!e sia; L-assen"a 3inde$ita4 del corpo di *es+ scardina l-unica certe""a di ogni nato da donna/ essere lI, nella tom$a. : infatti risorto( come disse! La risurre"ione, come ogni a"ione di Dio, stata predetta #&C,'&7 &A,'17 '=,&?7 &',%=(/ compimento di promessa divina, non dedu"ione di premessa umana. venite( vedete il luogo dove giaceva! 2 importante andare a vedere il luogo dove giaceva *es+/ la tom$a vuota, il vuoto svuotato5 Le donne constatano c!e il grem$o della terra una fonte c!e genera vita, non pi+ una cavitB c!e risucc!ia nella morte. La 0arola invita a 3entrare4 nella tom$a, per vedere c!e non lI, e )uindi uscirne e andare verso i fratelli, per incontrare il Givente. pu. uscirne5 !' <, e subito andate a dire ai suoi discepoli! Il 6ignore ordina loro di lasciare su$ito la tom$a e le invia verso gli altri. 9a non lo riconoscono come tale, fino a )uando non ne eseguono la parola. !i non entra, non

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La risurre"ione uscire dalla fossa dell-egoismo/ c!i ama il fratello passato dalla morte alla vita, e partecipa da figlio all-amore del 0adre #cf. &*v 1,&%(. ,uesta l-esperien"a di risurre"ione c!e 9atteo propone nel suo vangelo/ la fraternitB il luogo della presen"a del >iglio #cf. &<,'=(. : risorto! 2 l-annuncio pas)uale/ la 0arola, da ricevere e da trasmettere. vi precede in Galilea! In *alilea *es+ aveva promesso di incontrarli, dopo aver predetto la loro infedeltB #cf. 'C,1'(. l lo vedrete . :nc!e i discepoli lo 3vedranno4 mentre, investiti del suo potere, sono inviati a farsi prossimi dei pi+ lontani #vv. &C8'=(. ecco( ve lC o detto! 2 la parola definitiva/ c!i cerca *es+, il incontra in )uesto, e non in altro modo. !' ., partite subito dal sepolcro( ecc! Le donne si allontanano su$ito dal sepolcro, 3memoria di morte4. Invece di paura, !anno timore e gioia grande. La paura lascia morti7 il timor di Dio, principio di sapien"a #cf. 6al &&&,&=(, comunica gioia. !' >, Ges venne loro incontro! 9entre vanno verso gli altri, viene loro incontro l-:ltro, il Risorto. rallegratevi! 2 la parola del 6ignore/ 3Entrate anc!e voi nella gioia del vostro 6ignore54 #cf. '@,'&$. '1$(. del >iglio, l-amore del 0adre. avvicinatesi! La paura fece fuggire :damo. La gioia fa avvicinare le donne al 6ignore. strinsero i suoi piedi! ,ueste donne, a differen"a dei discepoli, lo toccano e ne a$$racciano i piedi. 6ono i piedi di c!i !a fatto un lungo cammino, per essere il Dio8con8noi. lo adorarono! >anno come fecero i 9agi #','.&&( e come faranno gli Undici #v. &A(. :dorare, $aciare il >iglio, il fine dell-uomo. In comunione con lui, torna ad essere se stesso. !' &?, dice loro Ges( ecc! 0er la ter"a volta il Risorto parla. E ripete le parole dette all-ini"io dall-angelo. Lui infatti la 0arola, il Ger$o del 0adre/ c!iun)ue lo ascolta, lo incontra. !i va verso i fratelli, si accende della luce rocifisso, lo

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La risurre"ione vista come la for"a propulsiva dell-annuncio, da comunicare a tutti. fratello. !' &&, alcuni della guardia( ecc! :nc!e costoro vanno ad annunciare, ma ai nemici5 Non una $uona noti"ia, ma una cattiva noti"ia. male il $ene. !' &), diedero ai soldati parecc ie monete dCargento! I sommi sacerdoti e gli an"iani tengono consiglio, come all-ini"io della passione #'C,1s(. Oltre la persona di *es+, vogliono ucciderne anc!e l-annuncio. 9a impossi$ile. 0ure Erode, c!e decapit. il Dattista, ne sentI la parola pi+ c!e mai/ fu il primo a dirlo risorto #&%,'(5 Il me""o per $loccare la parola del Risorto lo stesso con cui l-!anno ucciso/ il denaro #'C,&@7 'A,18&=( e l-inganno #cf. vv. &18&@7 'C,%(. !' &*, lo rubarono! 9atteo, c!e si rivolge a una comunitB di origine giudaica, smentisce la men"ogna/ i discepoli non sono andati a ru$are un cadavere, ma !anno incontrato il Givente. !' &+, se *uesta cosa fosse per caso udita( ecc! Tra potenti sempre possi$ile 3aggiustare4 la cosa, anc!e la pi+ falsa U e anc!e contro coscien"a, come nella condanna a morte. !' &0, prese le monete dCargento! *iuda le gett. nel tempio, e si impicc. #'A,@(. ,uesti le prendono, come lui prima del tradimento #'C,&@(. fecero come erano stati ammaestrati! Le guardie fanno come !a insegnato loro c!i vuol mentire. :nc!e i discepoli fanno come !a insegnato loro *es+. L-alternativa per tutti la stessa/ essere discepoli della men"ogna, oppure della veritB. e si diffuse *uesta parola( ecc! GeritB e men"ogna si diffondono contemporaneamente. Dal cuore dell-uomo esce ci. c!e dentro/ la vita o la morte, il dono o il possesso, la gra"ia o il denaro, i fratelli o 3il restare sen"a preoccupa"ioni45 !i nel male, prende !i lo ascolta, vede il volto di >iglio/ il suo stesso di

3. P)e a)e !$ &es&"

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a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo seguendo le donne al sepolcro. c. !iedo ci. c!e voglio/ c!iedo la gioia della risurre"ione, c!e mi fa ascoltare la parola del Risorto e incontrarlo. d. Immedesimandomi con le donne, guardo e ascolto ci. c!e loro !anno ascoltato, fatto e visto. Da notare all-al$eggiare del primo giorno della settimana le due 9arie vanno a vedere la tom$a un terremoto l-angelo rotola via la pietra e siede sopra le guardie divennero come morte cercate *es+, il non )ui risorto come !a detto venite, vedete il luogo dove giaceva andate a dire ai suoi discepoli risorto dai morti vi precede in *alilea lB lo vedrete le donne escono dal sepolcro e vanno ad annunciare *es+ viene loro incontro rallegratevi5 le donne gli a$$racciano i piedi e lo adorano andate ad annunciare ai fratelli le guardie annunciano ai sommi sacerdoti la decisione di uccidere la veritB parecc!ie monete d-argento rocifisso

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le guardie fecero come erano stati ammaestrati

+. Tes&! (&!$! 6al &C7 6ap @,&@8'17 9t '','18117 & or &@,&ss7 Rm C,&8&&7 Rm <,&<81=7 1,&8%. ol

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11+. ANDATE DUN<UE E FATE DISCEPOLI TUTTI I POPOLI 0-, 1)H08

0-,1) 1* 1-

+ra gli undici discepoli si recarono in Galilea, sul monte, dove aveva ordinato loro Ges, e, vistolo, adorarono7 alcuni per dubitarono. E, avvicinatosi, Ges parl loro dicendo! (i fu dato ogni potere in cielo e sulla terra.

16

>ndate dunque, e fate discepoli tutti i popoli, batte##andoli nel nome del 9adre e del 4iglio e dello 'pirito 'anto,

08

insegnando loro a osservare tutto quanto vi o comandato7 ed ecco! io sono con voi tutti i giorni, sino al compimento del mondo.

1.

Messa

!" #e$ %"#&es&"

+ndate dun*ue( e fate discepoli tutti i popoli , dice *es+ agli Undici. Terminata la sua missione, )uelli c!e l-!anno accolto cominciano il loro cammino. 2 il suo stesso di >iglio, c!e testimonia l-amore del 0adre ai fratelli c!e ancora non lo conoscono. i. c!e il Na"oreo !a offerto a Israele, i !i, in lui, !a scoperto il proprio nome di 3na"orei4 lo offrono a tutti i popoli.

figlio, lo reali""a, come lui, andando verso i fratelli, fino a c!e il nome del 0adre dei cieli sia santificato su tutta la terra. Il $rano una postfa"ione, c!e offre una visione sintetica di tutto il li$ro di 9atteo. ome il finale di una sinfonia, riprende e fonde in un-unica armonia i temi sviluppati nel suo vangelo.
<&1

Il testo, come sempre, rivolto ai lettori, perc!F facciano anc!e loro l-esperien"a dei primi discepoli. Devono recarsi in *alilea, 3sul monte4 indicato loro da *es+ #v! "0(. LI lo vedono e lo adorano # v! "$a(. >a parte dell-incontro pure il du$$io #v! "$b(, di cui la fede rappresenta il superamento. !i si reca sul monte, conosce 3il >iglio4 e gli conferito il suo stesso potere #v! "%(. 2 )uello di farsi fratello di tutti # v! "4a(, perc!F ogni uomo sia immerso nell-unico amore del 0adre e del >iglio # v! "4b(, c!e a$ilita a 3fare4 )uanto *es+ !a ordinato # v! &5a(. In )uesto modo lui il Dio8con8noi, per condurre il mondo al suo compimento # v! &5b(. Ges, il rocifisso risorto, non !a esaurito il suo compito, nF si assenta dal mondo/ presente come l-Emmanuele, il Dio8con8noi, perc!F in ciascuno si compia ci. c!e in lui giB compiuto. La C iesa !a la stessa 3voca"ione4 del >iglio, c!e si reali""a nella 3missione4 verso i fratelli. 0orta avanti nella storia ci. c!e *es+ !a detto e fatto, fino a c!e in ogni uomo riluca la gloria di Dio.

'. Le&&()a *e$ &es&" !' &:, 6ra gli undici discepoli! oloro c!e sono inviati, non sono

3maestri4/ uno solo il 9aestro #cf. '1,<(. 6ono e restano sempre 3discepoli4, c!e imparano5 Non sono padroni, ma ascoltatori della sapien"a del >iglio, velata a sapienti e intelligenti, ma rivelata agli infanti #cf. &&,'@8'A(. E sono undici, non dodici7 ne manca uno. La comunitB strutturalmente imperfetta/ il peccato e il tradimento sempre presente, anc!e in c!i ascolta la 0arola. 9atteo lo sa/ per )uesto insiste, anc!e )ui #v. '=a(, c!e $isogna metterla in pratica, sen"a sconti. si recarono in Galilea! La 3*alilea delle genti4 il luogo dove *es+ !a vissuto la vita di ogni giorno, e ini"iato il suo annuncio #%,&'8&A(. 2 in *alilea, luogo della vita )uotidiana e dell-ascolto, c!e il discepolo, ancora oggi, lo incontra.

<&%

sul monte( dove aveva ordinato loro Ges #cf. 'C,1'7 '<,&=(. Non un monte )ualun)ue7 un monte preciso, dove lui !a preordinato c!e lo ascoltiamo, vediamo e adoriamo, ricevendone il potere e la missione. In 9atteo ci sono vari monti 3teologici4 di *alilea. - )uello dove il >iglio annuncia la volontB del 0adre #@,&7 <,&(, )uello dove si ritira a pregare #&%,'1(, )uello dove guarisce i malati #&@,'?(, e infine )uello della trasfigura"ione #&A,&ss(, dove risuona la voce del 0adre c!e dice di ascoltare il >iglio. !' &<' vistolo! :ttraverso l-ascolto, la preg!iera e la cura verso i fratelli, vediamo la gloria del >iglio. adorarono! :dorare portare alla $occa, $aciare #cf. ','.&&(. Il fine della nostra esisten"a il $acio del >iglio. 2 lo stesso del 0adre, per lui e per noi5 alcuni per, dubitarono . Nell-andare incontro al 6ignore, c!e cammina sull-ac)ua e c!iama a fare altrettanto, la !iesa, come 0ietro, sempre colta da paura e du$$io #cf. &%,1&(. 2 la poca8fede, c!iamata a diventare )uella 3grande fede4, c!e rende presente e operante *es+, pur nella sua assen"a fisica #cf. <,&=7 &@,'<5(. 2 necessario c!e i du$$i escano. Una fede c!e non li conosce, forse semplicemente li evita. 0er mancan"a di fede5 !' &., avvicinatosi( Ges parl, loro! Tutto il vangelo mostra come il 6ignore si fa vicino e parla. mi fu dato ogni potere( ecc! *es+ il >iglio, al )uale dato tutto ci. c!e il 0adre #cf. &&,'A(/ !a il suo stesso 3potere4 #cf. ?,<(, c!e conosce solo c!i gli risponde #cf. '&,'1.'%.'A(. 2 )uello di fare ci. c!e dice #A,'?(, di perdonare #?,C( e di vincere il male #&=,&(. Lo !a mostrato, con poten"a e gloria grande, nel segno del >iglio dell-uomo #'%,1=(/ la croce5 !' &>' andate dun*ue! figlio, )uindi inviato ai fratelli. fate discepoli! *li apostoli non devono 3ammaestrare4, ma rendere tutti gli uomini discepoli dell-unico 9aestro #cf. '1,<( U lo 6pirito c!e guida nella veritB del >iglio #cf. *v &C,&1(. La loro missione comunicare agli altri lo stesso potere c!e *es+ !a comunicato loro/ )uello di ascoltare e fare la 0arola, per diventare un popolo c!e dB il frutto del regno #'&,%1(. tutti i popoli! Nel testo originale c- 3genti4/ Israele luce delle genti #cf. Is %',C(. Dio 0adre, e tutti ama come figli. *iB ad :$ramo fu promesso c!e in !i lo ascolta, vede e adora, diventa come lui/

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lui sare$$ero state $enedette tutte le famiglie della terra #*en &',1$(. La missione, limitata dapprima al primogenito #cf. &=,@s(, dopo pas)ua estesa agli altri fratelli. La luce, c!e con *es+ si accesa in Israele, ora illumina il mondo. battezzandoli! Discepolo colui c!e 3$atte""ato4 #K immerso(. 9a non nell-ac)ua, dove si muore, $ensI in Dio, del cui 6pirito si respira e vive. I pescatori di *alilea saranno pescatori di uomini #%,&?(. Il >iglio li !a pescati dall-a$isso per $atte""arli nella luce7 ora pesc!eranno i fratelli, facendo agli altri ci. c!e lui !a fatto a loro. nel nome del 7adre! *es+ venuto a immergerci nel 0adre della vita, di cui avevamo rifiutato il nome, perdendo il nostro. del Figlio! 2 nel nome 8 nella persona5 8 del >iglio c!e siamo nel 0adre. e dello Spirito Santo! 2 nel nome dello 6pirito, amore reciproco tra 0adre e >iglio, c!e siamo inseriti nella TrinitB, partecipi della vita di Dio. !' )?, insegnando loro ad osservare( ecc! Diventare come Dio non un delirio di onnipoten"a. onsiste nel fare la volontB del 0adre, come il >iglio ci !a insegnato. 2 il tema fondamentale del vangelo di 9atteo, sviluppato nei cin)ue grandi discorsi, c!e illustrano )uanto *es+ !a compiuto #@,&8A,'?7 ?,1C8 &&,&7 &1,&8@17 &<,&81@7 '1,&8'@,%C(. tutto *uanto vi o comandato! Il comando amare il 0adre e i fratelli con lo stesso amore del >iglio #cf.'',1%8%=( io sono con voi! Non siamo orfani, nF a$$andonati. Il >iglio per sempre nostro fratello/ il suo nome Dio8con8noi #&,'1(. Il suo essere con noi rende possi$ile il nostro essere con lui. tutti i giorni! Il Na"oreo, crocifisso e risorto, presente tutti i giorni/ ci viene incontro ogni giorno e ogni ora in cui, con fedeltB e sagge""a, ascoltiamo e facciamo )uanto lui !a fatto e detto. sino al compimento del mondo! Il tempo un cammino, la cui meta essere con colui c!e da sempre e per sempre 8con8noi. i. sarB )uando, attraverso la testimonian"a dei discepoli, tutti diventeranno figli e fratelli. 3. P)e a)e !$ &es&"

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a. Entro in preg!iera come al solito. $. 9i raccolgo immaginando il monte di *alilea. c. !iedo ci. c!e voglio/ andare per il mondo a testimoniare con la mia vita di figlio l-amore del 0adre a tutti i fratelli. d. Lascio risuonare nel mio cuore ogni singola nota di )ueste parole.

+.Tes&! (&!$! 6olo alla fine della lettura uno capisce pienamente c!e cosa il testo vuole comunicargli. 2 )uindi $ene, sempre ogni volta, ricominciare il vangelo dall-ini"io, per capirlo e viverlo sempre di pi+5

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