You are on page 1of 14

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

A.3.1 PREMESSA Lo studio geologico ha come scopo quello di indagare le caratteristiche geologiche dellarea, lindividuazione delle cause dei dissesti, lindividuazione degli interventi utili a evitare il ripetersi dei fenomeni franosi. Linquadramento territoriale dellarea di intervento, le mappe territoriali, gli altri elaborati grafici relativi alla situazione esistente, sono ottenuti utilizzando il materiale fornito dalla Regione Piemonte e utilizzato per la realizzazione dellintervento trattato nel capitolo 4, paragrafo 4.2 di questo lavoro.

A.3.2

PARAMETRI

DI

INQUADRAMENTO

GEOGRAFICO,

GEOLOGICO,

GEOMORFOLOGICO.,

CONDIZIONI IDROLOGICHE E IDROGEOLOGICHE

I parametri di riferimento per le caratteristiche sopra citate sono gi stati esposti allinterno del capitolo 3 di questo lavoro, perci si considerano come acquisiti e si procede allenunciazione pi specifica delle sole propriet non ancora analizzate nel dettaglio. La tabella di figura A 001 fornisce lubicazione del dissesto e la composizione del terreno.

Ubicazione del dissesto

Comune di Serralunga di Crea (AL), Strada pedonale nord: Via della Circonvallazione Parco del Sacro Monte Marna di tipo clastico e organogeno, composta da una frazione argillosa prevalente e da una frazione carbonatica data generalmente da carbonato di calcio (calcite) o carbonato di magnesio (dolomite). Arenaria composta da granuli delle dimensioni di una sabbia e del diametro compreso fra 0,0625 e 2 mm. I granuli sono composti di quarzo feldspati o frammenti di altra roccia. Essi sono tenuti insieme da una matrice costituita da particelle pi piccole di altri minerali o da un cemento formatosi dalla precipitazione di minerali in soluzioni sovra sature come la silice o la calcite.

Tipologia di terreno in sito

Fig. A 001: caratteristiche dei terreni interessati dal dissesto

La carta geologica del territorio riportata nella figura A 002, desunta dalla carta al tratto della Regione Piemonte in scala 1:10.000. I colori con cui sono rappresentate le diverse tipologie di terreni e sedimenti sono individuabili in legenda.

______________________________________________________________________________ 145
DE CURTI ELENA

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

Fig. A 002: rilievo geologico area oggetto di studio e zone limitrofe

______________________________________________________________________________ 146
DE CURTI ELENA

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

In relazione al rischio idrogeologico riscontrabile nella zona oggetto di studio, si riporta uno stralcio del Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici del Piano Stralcio per lAssetto Idrogeologico (PAI), foglio 157 sezioni 1 e 2 di Trino e Moncalvo (figura A 003).

Fig. A 003: stralcio atlante rischi idraulici e idrogeologici

______________________________________________________________________________ 147
DE CURTI ELENA

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

A.1 AREA IN DISSESTO Si riassumono, ancora una volta, le caratteristiche dellarea franata. Essa gi stata descritta nel paragrafo 4.2 del capitolo 4, ma ora si vogliono individuare le caratteristiche utili ai fini della progettazione dellintervento alternativo. Lo smottamento oggetto di questo studio avvenuto nel dicembre del 2004, ed ha interessato la carreggiata stradale di Viale della Circonvallazione, portandola da una larghezza originaria di 4 metri a soli 1,5 metri, precludendo di fatto ogni possibilit di transito in sicurezza. La lunghezza dello smottamento di 15 metri e interessa il versante per circa 25 metri di sviluppo lineare. A circa 13 metri dallarea di frana, in direzione della Cappella VIII, presente un vecchio muro a secco. A circa 30 metri, dallaltra estremit del ciglio di frana, si trova un allargamento del Viale di Circonvallazione.

Recentemente si osservata lapertura di una frana ulteriore, della stessa origine della precedente, allestremit di destra della situazione appena descritta. Questo secondo fenomeno di smottamento conferma le condizioni di generale instabilit dellassetto del Viale di Circonvallazione cos come lo si pu osservare oggi.

A.2 PROVE DI SITO E PARAMETRICI GEOTECNICI DA UTILIZZARE PER LE VERIFICHE DI STABILIT Le indagini geotecniche eseguite sul sito oggetto di studio sono state condotte mediante prospezioni penetrometriche realizzate al fine di mettere in luce le peculiarit stratigrafiche della zona in frana e del suo contorno per poter poi procedere alla costruzione delle opere di consolidamento e sostegno del versante. Le prove sulla coltre sono state quattro, condotte nelle date del 8 e 9 settembre 2005. Sono state eseguite utilizzando un penetrometro del tipo super pesante e distribuite nei pressi della zona di coronamento della frana, nella parte pi elevata di essa al piano della massicciata stradale. Altre due prove sono state portate a termine alla base dello scoscendimento, previo il rimaneggiamento della terra in frana, con la messa in luce degli strati integri di terreno sottostante. La profondit raggiunta dal penetrometro stata di 3,30 m di profondit alla quale stato registrato il rifiuto allavanzamento della punta dello strumento. Le prove eseguite hanno permesso di ricostruire la colonna stratigrafica locale e hanno cos fornito i parametri pi importanti per classificare il sottosuolo e le sue peculiarit. I dati che sono stati interpretati dal programma Geotec-A della Soc. Interstudio di Pistoia, hanno permesso di determinare: - Il peso specifico del terreno g; - La pressione litostatica sV; - Langolo di attrito interno f; - La densit relativa delle rocce marnose e arenacee del substrato Dr; I valori di qamm riportati nelle colonne stratigrafiche mediante lapplicazione delle formule sperimentali degli Olandesi sono stati successivamente ricavati attraverso il calcolo della resistenza dinamica unitaria Rd del terreno allavanzamento delle aste penetrometriche. La formula che permette il calcolo di Rd la seguente:

Rd =

(M 2 H ) N A h ( M + m)

______________________________________________________________________________ 148
DE CURTI ELENA

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

con: Rd = resistenza dinamica unitaria del terreno allavanzamento delle aste penetrometriche M = peso della mazza battente = 73,50 Kg H = altezza di volata della mazza = 75 cm A = superficie della punta = 20 cm2 h = affondamento costante delle aste di battuta = 30 cm m = numero delle aste alle varie quote di massima + il peso unitario delle singole aste di lunghezza di 1m corrispondente a 6,40 Kg N = numero dei colpi registrati per ogni tratto costante di 30 cm Il valore di qamm si ricava dividendo il fattore Rd calcolato alle varie quote di misura, per un coefficiente di sicurezza proposto dalla letteratura e pari a 20.

q amm =

Rd 20

con: Rd = resistenza dinamica unitaria del terreno allavanzamento delle aste penetrometriche qamm = resistenza dinamica del terreno allavanzamento delle aste penetrometriche /gr

La figura 216 evidenzia i punti in cui sono state eseguite le prove penetrometriche, nella zona circostante il dissesto. Tali punti sono indicati con un tondo di colore rosso.

Fig. A 004: individuazione dei punti oggetto di prova penetrometrica

______________________________________________________________________________ 149
DE CURTI ELENA

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

Si riportano di seguito i dati relativi a ciascuna delle prove penetrometriche eseguite in sito: Prova n.1: sommit della massicciata stradale Strato 1 - Terreno di riporto della massicciata stradale con scadenti caratteristiche geomorfologiche - Da quota 0,00 a -1,80m - Numero di colpi ogni 30cm (N30) varabile da 1 a 3 per ottenere lattraversamento dello strato Strato 2 - Bancate di arenarie compatte appartenenti alle Marne di Antognola con rifiuto allavanzamento delle aste penetrometriche - Da quota -1,80 a -3,00m - Numero di colpi ogni 30cm (N30) 30 per ottenere lattraversamento dello strato - 3,00 Kg/cm2<qamm<5,00 Kg/cm2

In figura A 005 si ha il grafico relativo allo svolgimento della prima prova penetrometrica, in figura A 006 il diagramma degli strati e i relativi parametri geotecnici calcolati.

Fig. A 005: prova penetrometrica 1

Fig. A 006 stratigrafia del terreno e parametri calcolati: prova penetrometrica 1

______________________________________________________________________________ 150
DE CURTI ELENA

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

Prova n.2: sommit della massicciata stradale Strato 1 - Terreno di riporto della massicciata stradale con scadenti caratteristiche geomorfologiche - Da quota 0,00 a -1,50m - Numero di colpi ogni 30cm (N30) varabile da 2 a 5 per ottenere lattraversamento dello strato Strato 2 - Bancate di arenarie compatte appartenenti alle Marne di Antognola con rifiuto allavanzamento delle aste penetrometriche - Da quota -1,50 a -2,40m - Numero di colpi ogni 30cm (N30) 50 per ottenere lattraversamento dello strato - 3,00 Kg/cm2<qamm<5,00 Kg/cm2

In figura A 007 si ha il grafico relativo allo svolgimento della seconda prova penetrometrica, in figura A 008 il diagramma degli strati e i relativi parametri geotecnici calcolati.

Fig. A 007: prova penetrometrica 2

Fig. A 008: stratigrafia del terreno e parametri calcolati: prova penetrometrica 2

______________________________________________________________________________ 151
DE CURTI ELENA

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

Prova n.3: sommit della massicciata stradale Strato 1 - Terreno di riporto della massicciata stradale con scadenti caratteristiche geomorfologiche - Da quota 0,00 a -1,50m - Numero di colpi ogni 30cm (N30) varabile da 2 a 5 per ottenere lattraversamento dello strato Strato 2 - Bancate di arenarie compatte appartenenti alle Marne di Antognola con rifiuto allavanzamento delle aste penetrometriche - Da quota -1,50 a -2,70m - Numero di colpi ogni 30cm (N30) 30 per ottenere lattraversamento dello strato - 3,00 Kg/cm2<qamm<5,00 Kg/cm2

In figura A 009 si ha il grafico relativo allo svolgimento della terza prova penetrometrica, in figura A 010 il diagramma degli strati e i relativi parametri geotecnici calcolati. Ambedue le figure si trovano a pagina successiva.

Fig. A 010: stratigrafia del terreno e parametri calcolati: prova penetrometrica 3

Fig. A 009: prova penetrometrica 3

______________________________________________________________________________ 152
DE CURTI ELENA

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

Prova n.4: sommit della massicciata stradale Strato 1 - Terreno di riporto della massicciata stradale con scadenti caratteristiche geomorfologiche - Da quota 0,00 a -1,50m - Numero di colpi ogni 30cm (N30) varabile da 4 a 5 per ottenere lattraversamento dello strato Strato 2 - Bancate di arenarie compatte appartenenti alle Marne di Antognola con rifiuto allavanzamento delle aste penetrometriche - Da quota -1,50 a -3,00m - Numero di colpi ogni 30cm (N30) 50 per ottenere lattraversamento dello strato - 3,00 Kg/cm2<qamm<5,00 Kg/cm2

In figura A 011 si ha il grafico relativo allo svolgimento della quarta prova penetrometrica, in figura A 012 il diagramma degli strati e i relativi parametri geotecnici calcolati.

Fig. A 011: prova penetrometrica 4

Fig. A 012: stratigrafia del terreno e parametri calcolati: prova penetrometrica 4

______________________________________________________________________________ 153
DE CURTI ELENA

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

Prova n.5: alla base della frana Strato 1 - Terreno rimaneggiato dal mezzo meccanico per la formazione della piazzola di accesso e per lasportazione del terreno di riporto franato - Da quota 0,00 a -0,90m - Numero di colpi ogni 30cm (N30) varabile da 2 a 3 per ottenere lattraversamento dello strato Strato 2 - Bancate di arenarie compatte appartenenti alle Marne di Antognola con rifiuto allavanzamento delle aste penetrometriche - Da quota -0,90 a -2,40m - Numero di colpi ogni 30cm (N30) 30 per ottenere lattraversamento dello strato - 3,00 Kg/cm2<qamm<5,00 Kg/cm2

In figura A 013 si ha il grafico relativo allo svolgimento della quinta prova penetrometrica, in figura A 014 il diagramma degli strati e i relativi parametri geotecnici calcolati.

Fig. A 013: prova penetrometrica 5

Fig.A 014: stratigrafia del terreno e parametri calcolati: prova penetrometrica 5

______________________________________________________________________________ 154
DE CURTI ELENA

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

Prova n.6: alla base della frana Strato 1 - Terreno rimaneggiato dal mezzo meccanico per la formazione della piazzola di accesso e per lasportazione del terreno di riporto franato - Da quota 0,00 a -1,20m - Numero di colpi ogni 30cm (N30) varabile da 3 a 6 per ottenere lattraversamento dello strato Strato 2 - Bancate di arenarie compatte appartenenti alle Marne di Antognola con rifiuto allavanzamento delle aste penetrometriche - Da quota -1,20 a -2,10m - Numero di colpi ogni 30cm (N30) 30 per ottenere lattraversamento dello strato - 3,00 Kg/cm2<qamm<5,00 Kg/cm2

In figura A 015 si ha il grafico relativo allo svolgimento della prima prova penetrometrica, in figura A 016 il diagramma degli strati e i relativi parametri geotecnici calcolati.

Fig. A 016: stratigrafia del terreno e parametri calcolati: prova penetrometrica 6 Fig. A 015: prova penetrometrica 6

______________________________________________________________________________ 155
DE CURTI ELENA

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

A.3 INQUADRAMENTO SISMICO

Ai fini delle analisi e verifiche statiche e strutturali riportate nel presente capitolo, nel seguito si evidenziano le principali caratteristiche di Ubicazione e Classificazione delle opere necessarie per la pi corretta definizione delle azioni di calcolo, in accordo a quanto previsto dal D.M.14/01/2008. Localizzazione Geografica del sito: Le strutture ricadono nel Comune di Serralunga di Crea (Al): latitudine: 450540,93= 45,09470 longitudine: 81639 = 8,27750 Vita nominale: VN 50 anni Classe d'uso: II (ponti, opere infrastrutturali, ecc la cui interruzione non provochi situazioni di emergenza). Coefficiente d'uso: Cu = 1.0 Periodo di riferimento per le azioni sismiche: VR = VN Cu = 50 anni La definizione delle azioni sismiche di progetto viene effettuata in funzione della "pericolosit sismica di base" del sito mediante opportune forme spettrali variabili in relazione alla probabilit di superamento nel periodo di riferimento adottata e, pertanto, in relazione al particolare stato limite considerato (SLV, SLD). I valori base dei parametri utili che consentono di definire le suddette azioni sismiche per sito di riferimento rigido orizzontale sono quelli della "Accelerazione orizzontale massima al sito" (ag), del "Fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione" (Fo) e del "Periodo di inizio del tratto costante dello spettro in accelerazione" (T*c). Tali valori sono definiti interpolando tra i valori forniti per i vertici del reticolo di riferimento pi prossimi al sito ("Allegato B - Tabella 1" della norma). Nella tabella di figura A 018 riportata nel seguito sono riassunti, per i quattro vertici del reticolo di riferimento che racchiudono il sito in esame, i valori identificativi in termine di numero ed ubicazione geografica ed i parametri sismici associati.

SLD Stralcio tabella N A B C D 13579 13580 13801 13802 LON LAT ag 0,190 0,189 0,192 0,192 Tr=50 Fo 2,56 2,55 2,57 2,55 Tc 0,17 0,17 0,17 0,17 ag 0,397 0,379 0,384 0,388

SLU Tr=475 Fo 2,67 2,67 2,67 2,67 Tc 0,28 0,29 0,29 0,29

8,1786 45,121 8,3199 45,124 8,1830 45,071 8,3242 45,074

Fig. A 018: parametri sismici D.M 14/01/2008 Allegato B pericolosit sismica su reticolo di riferimento

______________________________________________________________________________ 156
DE CURTI ELENA

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

I parametri sismici per il sito di costruzione vengono quindi determinati come media ponderata tra i quattro vertici di cui sopra adottando come "peso" l'inverso delle relative distanze il tutto secondo la formula seguente:
4

p=

d
1 4

pi
i

1 1 di

con: p = valore del parametro di interesse pi = valori del parametro relativi ai quattro vertici del reticolo; di = distanze dei quattro vertici dal punto in esame La figura A 019 mostra il reticolo considerato per eseguire il calcolo.

Fig. A 019: inquadramento sismico reticolo

______________________________________________________________________________ 157
DE CURTI ELENA

ALLEGATO AL CAPITOLO 3: STUDIO GEOMORFOLOGICO/GEOTECNICO E PROVE IN SITO

Per il sito oggetto di studio si determinano pertanto i parametri sismici riportati di seguito (figura A 020):

Distanze dei vertici del reticolo A B C D SLD Tr=50 ag/g 0.019 Fo 2.558 Tc 0.170 ag/g 0.038 3,66km 4,64km 3,23km 4,33km SLU Tr=475 Fo 2.669 Tc 0.284

Fig.A 020: parametri simici di riferimento per larea oggetto di studio

La risposta sismica locale deve poi essere corretta in relazione alla "Categoria del Suolo" e alle "Condizioni Topografiche" proprie del sito di costruzione mediante i relativi coefficienti di amplificazione. Per quanto riguarda il sito oggetto di studio, tenendo conto delle condizioni stratigrafiche e dei parametrici geotecnici precedentemente citati (paragrafo 5.4) si ritiene di inserire il suolo allinterno della Categoria A ossia: Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs superiori a 800 m/s eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m. A tale categoria di suolo si associano pertanto valori del Coefficiente di amplificazione stratigrafica "Ss" calcolati con la seguente espressione: Ss=1 Per quanto riguarda le Condizioni Topografiche del sito, questo pu essere ascritto alla Categoria Topografica T4 ossia: rilievi con inclinazione in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i>30. Per il Coefficiente di amplificazione topografica "ST" previsto un valore massimo pari a 1.4 solo nel caso in cui le opere siano ubicate in corrispondenza della sommit del pendio. Nel caso in esame, non essendo le opere ubicate in tale posizione, si ritiene comunque di utilizzare, a titolo cautelativo, un valore per tale coefficiente pari a: St=1.3

______________________________________________________________________________ 158
DE CURTI ELENA

You might also like