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Il Suicidio di Manet (1877) di SCC Metto via un libretto e penso che ha proprio ragione, mi sento schiacciare lanima nella

noia. Penso anche a Denise. Andava di fretta, la gonna le si impiglia alla scrivania e le si strappata in due. Le vedo linguine e il cespuglio che sbuca dalla biancheria. Lo avevano visto tutti e lei si lamentata del fatto che la gonna le era costata 50 Franchi. Simon allora dice che li avrebbe pagati volentieri 50 franchi per strappargliela una volta al giorno. Poi mi prende langoscia, come ogni notte. Al mattino, nei mattini buoni, la sensazione che ho quella che non me importa nulla. Mi alzo, c freddo e penso a Denise e a quanto sar caldo il suo inguine. Esco, per strada c sempre gente che si oppone ai lavori di costruzione. C chi chiama alla rivolta. Uno mi si avvicina: 530 franchi per una rivoltella. Gli faccio segno che non ho soldi, guardo la sua faccia, nata e cresciuta nei sobborghi che raderanno al suolo, e non me ne importa nulla. A lavoro pi dura di questi tempi, con i prestiti allo stato eccetera. Allentrata devi lasciare tutto negli armadietti di sicurezza: documenti, soldi, e tutto. E per questo che non ho mai niente con me. Denise porta una gonna nuova. Qualcuno prova a salutarmi per cortesia, io guardo a terra e vado in ufficio. E solo che non voglio fingere di essere felice. Mai fatto un errore e a nessuno mai importato, mi immagino scrivere le cifre errate, ma servirebbe solo a farmi licenziare. Mi sono chiesto tante volte se sarebbe potuto essere differente. Forse domani sar differente? No. E a volte cos evidente. Mentre lavoro non penso nemmeno una volta a Denise e non immagino il tendine del suo inguine contrarsi solleticato dal mio naso che inspira il suo dolce, umido calore, non penso alla sua gonna strappata e a Simon sino alla chiusura dei registri, quando trovo lo 0,0121 di deviazione in pi del solito, cio 50 franchi in meno in cassa. Il prezzo di una gonna strappata. Tutto nella norma, ma non

credo nelle coincidenze, cos faccio rapporto. I cinquanta vengono trovati e Denise viene licenziata per il furto. Era il giorno di paga. Come agli altri le consegno la busta, solo che per lei lultima. I soldi sono di meno, abbiamo tutti subito una detrazione per la storia della ricostruzione. Nei suoi occhi cera solo disprezzo ed era solo per me. Poi esco. Ho in tasca la mia busta paga, detratta del 3 percento e dei soliti 6 Franchi di imposte. In tutto ho in tasta 530 franchi esatti. In strada una faccia conosciuta nata e cresciuta nei sobborghi mi si avvicina per vendermi una rivoltella. Mi vende anche i colpi con solo 20 franchi in pi. Che coincidenza avere proprio quella somma in tasca. La compro. Arrivo a casa. Mi tolgo il cappotto. Mi siedo sul letto. E sparo.

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