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DailyNet

Il quotidiano del
ANNO XII GIOVED 06 MARZO 2014

marketing in rete

Lintervista Social media advertising: lo stato dellarte


poca trasparenza del social network circa i criteri di selezione dei contenuti del rullo, cadendo vittima di preconcetti superciali sulluso dei social media e perdendo, a conti fatti, un occasione per portare anche i fan e i follower a diventare consumatori soddisfatti e fedeli del brand. In eetti, no a ieri, nulla mai trapelato sulle caratteristiche dellalgoritmo di selezione del news feed, cos come sul resto dei meccanismi di funzionamento di Fb, ma dopo la quotazione, a Menlo Park, hanno iniziato a scucirsi un po e pubblicare attraverso il blog aziendale - al pari di quanto, invece, ha sempre fatto Google - una serie di consigli per gli acquisti, per garantire maggiore visibilit (o non essere penalizzati, se preferite) ai nostri post, siano essi manifestazioni dumore del tutto personali o espressioni di operazioni di marketing.Per farsi raccontare lo stato dellarte, nel social media adv, DailyNet ha intervistato Vincenzo Cosenza, social media strategist e responsabile della sede romana di BlogMeter, autore, ricercatore e saggista tra i massimi esperti in Italia di Facebook e dei social media. PErch FacEBooK sElEZiona i nosTri conTEnUTi? Selezionare e decidere di mostrarci solo una parte dei contenuti necessario perch altrimenti, secondo quanto calcolato da Fb stesso, saremmo esposti a una media di circa 1.500 contenuti provenienti da amici e pagine seguite ogni volta che accediamo al social network. Dunque, lalgoritmo ci aiuta semplicemente a mettere a fuoco le storie pi rilevanti per ognuno di noi, secondo le preferenze espresse attraverso la navigazione. E qUali sono Gli ElEmEnTi dEllalGoriTmo chE inflUEnZano la scElTa di Un conTEnUTo anZich di Un alTro?

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Per farsi raccontare cosa sta succedendo, cosa averr e chi saranno i protagonisti, DailyNet ha intervistato Vincenzo Cosenza, social media strategist e responsabile della sede romana di BlogMeter, autore, ricercatore e saggista tra i massimi esperti in Italia di Facebook e dei social
Premesso che, in quanto arbitrario e rispondente alle strategie di chi lo compone, ogni algoritmo pu essere soggetto a critiche, quello di Fb, dopo lultimo aggiornamento, si basa prevalentemente su quattro macro fattori: il grado di anit tra il lettore del post e lutente/pagina da cui proviene; il peso assegnato al post in base al tasso di interazione che riceve; il fattore tempo applicato al post, ossia il grado di freschezza della notizia; e le caratteristiche del post, ossia se contiene o meno immagini, video, link etc. SEmBrano criTEri dEl TUTTo condivisiBili Lo sono. Ma non tutto cos semplice, ovviamente, e le variabili spesso si incrociano tra loro. La freschezza di una notizia, ad esempio, oggi meno importante rispetto a prima perch Fb tende di pi a mostrare anche contenuti non necessariamente aggiornatissimi sui quali, per, c ancora un buon livello dinterazione. Poi ci sono aspetti che possono sembrare pi critici per le aziende, ma che nascono da una conoscenza ancora un posuperciale del mezzo. Ad esempio, nel momento in cui condivido uno short link (o anche uno lungo) devo fare attenzione che Fb riesca a raccogliere i metadati della pagina linkata. Spesso, senza che ce ne accorgiamo, tra il link e la pagina nale c un ulteriore passaggio che impedisce questa raccolta di dati, penalizzando, inevitabilmente, la visibilit di quel post. Ma in sostanza, il social network sta andando nella direzione in cui si muove il mercato, e la societ digitale in generale. Come nel caso delle immagini e dei video, che valorizzano, invece, la rilevanza di un post. QUanTo pEso hanno oGGi i conTEnUTi visivi?

IL PRIMO LIbRO DI VINCENZO COSENZA, SOCIAL MEDIA ROI, EDITO PER APOGEO, UNO DEI MANUALI DI RIFERIMENTO DEL SOCIAL MEDIA MARkETING IN ITALIA. E ATTESA PROSSIMAMENTE UNA NUOVA EDIZIONE AGGIORNATA

Quando nel 2006 Facebook introdusse il news feed, vale a dire il rullo di notizie che oggi visualizziamo ogni volta che entriamo nel social, pochi tra gli utenti o gli addetti ai lavori compresero subito lenorme cambiamento che stava avvenendo: da contenitore passivo, il social network si trasformava in broadcaster, orendoci una selezione di informazioni arbitrariamente selezionate, sebbene allinterno del gruppo di amici da noi segnalato. Nel tempo, il news feed cresciuto enormemente di importanza, sia per gli utenti sia per Facebook; e oggi si sta giocando la partita della competizione futura sulle social news, vale a dire proprio sui contenuti presenti nel rullo di notizie, per tutte quelle aziende che credono nel social media adv e che, al news feed, adano le proprie speranze di visibilit e il Roi della comunicazione. Proprio queste ultime, che spesso si avvicinano al mezzo con una certa timidezza data dalla scarsa conoscenza, lamentano la

Ultimamente Fb, come tutti, sta privilegiando molto questo aspetto. Per il semplice fatto che, numeri alla mano, in tutti i social network i contenuti visivi, anche solo per il maggiore spazio a essi destinato (una foto, in genere, occupa pi spazio di un semplice testo) sono quelli pi visti e, soprattutto, sono quelli in grado di sviluppare la maggiore interazione da parte degli utenti. Non un caso se anche Twitter, il social media testuale per eccellenza, ha iniziato a privilegiare le foto, mostrandole direttamente nel news feed, anzich mostrare il link come in precedenza. AnchE FacEBooK divEnTEr Una piaTTaforma pEr vidEo E, qUindi, vidEoadv? Facebook nasce come piattaforma desktop, e la parte video stata negli anni passati un po trascurata. Si interessata molto allaspetto fotograco, acquisendo Instagram, azienda che ha inventato e sviluppato una piattaforma sociale per le foto, mobile native, ossia esclusivamente per mobile. Per ora, il video lha solo annusato, ma alcuni interessanti test realizzati nora sembrano indicarci come sar il futuro: come nel caso della rielezione e insediamento di Barack Obama, la direzione quella di orire lo streaming di eventi importanti con la possibilit di interagire in tempo reale per commentare gli eventi. Uno scenario da second screen, che in un futuro non troppo remoto potr trasformarsi del tutto in broadcasting on demand. A.R.

paGina

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